il
MENSILE DI ATTUALITÀ E CULTURA, ANNO 2
N° 11 - APRILE 2006
Distribuzione gratuita
sasso
CERCO PARCHEGGIO
S C R I V E R E
Sofismi
lino
D I
S A S S U O L O
il punto
di Giuseppe Sofo
LE PIAZZE CHE SPIAZZANO I PIAZZISTI
Trovare parcheggio a Sassuolo è diventata negli
ultimi tempi una delle più grandi imprese da
affrontare nella quotidianità, degna di essere annoverata nel prossimo conteggio delle fatiche d’Ercole. Raggiungere il centro sta diventando sempre più
difficile e non solo nelle canoniche occasioni di
riempimento delle piazze cittadine, ma praticamente in qualsiasi momento della giornata. Perchè
posso capire che un mercato, che occupa tra l’altro
i principali luoghi di posteggio del centro causi
disagi, ma qualcuno deve spiegarmi perchè il
venerdì sera, con un solo locale nel giro di tre chilometri, in Piazza Grande non si trova un posto
neanche in sesta fila. Per caso qualcuno dà periodicamente ricevimenti a Palazzo Ducale senza invitarmi?
Tutto questo comporta problemi sociali ed economici non indifferenti. Quanti dei vostri parenti più
anziani si sono conosciuti grazie ad un appuntamento dato al bar del centro o a una camminata in
Via Menotti? Oggi dare un appuntamento galante
in centro a Sassuolo potrebbe sembrare un modo di
sfidare la sorte in stile roulette russa. Di certo, però,
potete stare sicuri che se il vostro presunto partner
vi aspetta tutto il tempo di cui avete bisogno per trovare parcheggio, è follemente innamorato/a di voi.
E con l’economia come la mettiamo? Va bene che
dobbiamo farla girare, ma dopo ore in giro per cercare posto comincia a girare anche qualcos’altro e
si fa prima ad ordinare qualcosa in Cina e farselo
arrivare per posta che a piazzare la macchina fuori
dalle mura di Bologna per arrivare in Piazza Piccola. Da ciò si deduce che il vero problema di Sassuolo è il traffico. Lo diceva anche Totò Cuffaro a proposito della Sicilia, copiando Johnny Stecchino.
Passando per Braida di notte l’altra sera mi è capitato di essere fermato, senza problemi, ad uno dei
tanti posti di blocco attivati nell’ultimo mese. Sapete qual’è stato però il vero problema? Che non
sapevo dove accostare, perchè non trovavo parcheggio.
“Potessi mettermi la macchina in tasca!”.
Quante volte mi capita di pensarlo, dopo aver
perso un sacco di tempo girando a vuoto! A chi
non è mai successo? Il problema dei parcheggi nel
centro storico della città, e non solo, è complesso e
tangibile a tutti: lo evidenziano commercianti,
residenti e cittadini.
L’amministrazione ha proposto un nuovo piano
della sosta che dal primo maggio aumenterà il
numero dei parcheggi a pagamento e nel lungo
periodo ne prevedrà la costruzione di nuovi.
Quali i cambiamenti? E l’opinione della gente?
LAURA CORALLO
CHIARA DINI
ALLE PAGINE 2-3
L’uomo che dà vita agli eroi
Due dei più importanti personaggi del fumetto italiano disegnati da un sassolese
Stefano Landini, fumettista professionista, nato e
residente a Sassuolo, ha realizzato il numero di
crossover tra due dei più seguiti fumetti a livello
nazionale, John Doe e Detective Dante, entrambi di
Eura Editrice.
L’abbiamo intervistato per saperne qualcosa di più.
A PAGINA 7
All’interno
• tradizioni
23 aprile - La festa di San Giorgio
• libri
CON LA CINA SI TRATTA COSI’
Intervista all’imprenditore Donato Mancini:
“Sassuolo non deve esportare i prodotti ma deve
produrre in Cina con i propri marchi”.
MADDALENA MORANDI
A PAGINA 12
“Dollville” di Giuseppe Sofo
• recensioni
Kevin Smith, Isabella Santacroce, Linea 77
• da
ritagliare
Il magico mondo della politica
• il
sassolino nella scarpa
“A me quel monumento piace...”
Aut. Pubbl. Sanit. del 30/08/2005 prot.30740
LA. DE. SA.
AMBULATORIO PRIVATO ODONTOIATRICO
043-A
REGISTERED TO
ISO 9001:2000 NO. 70580B
Dir. San. Dott. Davide Fagandini, Odontoiatra
VIA FELICE CAVALLOTTI, 132/a - 41049 SASSUOLO (MO) - TEL. 0536/980499 - FAX 0536/980493 - E-mail: [email protected]
il
sasso
lino
il punto
Al via il nuovo piano della sosta
“Viene favorita la rotazione delle auto presso i parcheggi del centro”
Già in questi giorni si sta predisponendo la nuova segnaletica per l’attivazione, prevista
il primo maggio, della prima
fase del nuovo Piano della
sosta programmato dall’assessorato ai lavori pubblici del
Comune riguardante il centro
storico. Si tratta della conversione di posti a disco orario e
parte dei liberi in posti a pagamento per un totale di 191
nuovi posti a parcometro: i
viali coinvolti sono quelli evidenziati nella tabella e nella
cartina che ha l’obiettivo di
fornire una fotografia dei parcheggi a servizio del centro.
In questa fase verranno messi
a disposizione di residenti e
lavoratori, con forme di abbonamento annuale a tariffa
mensile, nuovi posti in struttura (che prevedono un servizio di sorveglianza e maggiore illuminazione): 50 nel parcheggio sotterraneo del Direzionale Cristallo e 12 di pertinenza comunale presso la
Cavallerizza. Interventi ana-
loghi sono previsti per Sassuolo 2 ed il Fontanazzo.
“Lo scopo è quello di lasciare
agli utilizzatori ‘occasionali’ i
posti privilegiati, cioè quelli
più prossimi al centro, mentre
riservare agli utilizzatori
periodici aree un po’ più lontane – ha spiegato l’assessore
Sandro Morini – Viene favorita la rotazione delle auto consentendo l’accesso al centro
cittadino ad un numero maggiore di utenti ed una decongestione del traffico”. I risultati della ricerca effettuata dall’Agenzia per la Mobilità di
Modena, commissionata dal
Comune per avere a disposizione una quadro aggiornato
su cui intervenire, hanno
infatti evidenziato una saturazione del 90% dei parcheggi
disponibili che provoca una
ricerca prolungata del posto
auto con aggravi in termini di
smog e di traffico. In particolare la situazioni più critiche
si verificano tra le ore 9 e le 12
nei giorni di mercato (percen-
tuali di occupazione comprese tra il 93% ed il 95%) e tra le
ore 10 e le 12 nei giorni di
medio afflusso (percentuale di
occupazione del 92%). La
rotazione diventa un fattore
fondamentale per il riequilibrio di un sistema comunque
molto complesso.
In progetto nuovi parcheggi
La seconda fase del piano prevede la realizzazione di nuovi
parcheggi nell’arco di tempo
2006/2010 per un totale di
750 nuovi posti auto a servizio del centro, il 30% in più
rispetto a quelli attuali: sarà
avviato entro giugno lo studio
sulla fattibilità di un parcheggio interrato in piazza della
Libertà (con 250 posti auto)
ed un altro nelle aree dell’Ospedale Vecchio (con 350
pa). Verrà realizzato un parcheggio di 80 posti negli ex
magazzini comunali di via
Pia ed uno da 70 posti privati
e pubblici in via Fenuzzi.
CHIARA DINI
MODALITÀ DI PAGAMENTO
Il costo rimane invariato: 35 centesimi per 20 minuti nei posti in centro, 30 per quelli più esterni. Ci sono nuove modalità di pagamento a fianco delle tradizionali monetine: cellulare e bancomat consentono di razionalizzare il costo pagando il tempo effettivo. Ancora verrà introdotto il “gratta e sosta” da acquistare in tabaccheria; per i commercianti ne sarà possibile l’acquisto di pacchetti scontati da regalare ai clienti. Sarà prevista una forma di abbonamento annuale per i residenti sprovvisti di posto auto privato.
I commercianti bocciano il piano del Comune
I negozianti: “Troppi balzelli al carico del cittadino e non risolvono
il problema del traffico. Sono necessarie soluzioni alternative”
Il tema dei parcheggi è un
argomento caldo per i commercianti del centro storico
che in generale evidenziano
diversi punti problematici: i
parcheggi sono pochi, mancano quelli liberi, l’aumento
di quelli a pagamento non
favorisce la gente a frequentare il centro, anche per gli stessi negozianti non è facile trovare il posto auto mentre
sono al lavoro ed il doverlo
pagare è diventato una tassa
ulteriore. Abbiamo chiesto
opinioni a diversi commercianti delle varie zone del
centro; eccone alcune.
Roberta Montecchi di Robi’s,
da Sassuolo 2 si trasferirà
presto in via Felice Cavallotti: “Ci vorrebbero più posti
liberi o una convenzione con
i negozianti perchè possano
offrire il parcheggio ai clienti
– ha spiegato – sarebbe un
incentivo dare ai clienti dei
pass (limitati a mezz’ora) per
entrare nella zona a traffico
limitato come fanno a Bologna. Oppure riattivare la cir-
2
colazione della via con divieto di sosta ai lati, magari utilizzando le due piazzette
della strada a parcheggio.
Troppo spesso ci sono auto
davanti alle vetrine non permettendone la visione e creando disagi”. La richiesta di
apertura di via Cavallotti
trova consensi tra i commercianti e c’è chi chiede metodi
alternativi per incentivare il
commercio. Sull’aumento
del numero dei parcheggio a
pagamento, decisa è la reazione di Betti di Kitò Parrucchieri (via Cavallotti): “È
uno ‘schifo’ soprattutto per
chi lavora: per non pagare
bisogna parcheggiare lontano e c’è da aver paura alla
sera; quelli vicini sono costosi e per di più non custoditi”.
Quella di Claudio Lamazzi
di Beta 3/Pirelli in Piazza
Grande è di nuovo un’opinione negativa: “Sono già troppi
i parcheggi a pagamento;
siamo sempre costretti a
pagare, di tariffe ne abbiamo
abbastanza.
Non è un’agevolazione il
‘gratta e sosta’ da regalare ai
clienti; sono ulteriori sforzi
che dobbiamo fare noi e non
il Comune”. “È un problema
generale sia per i clienti che
vengono allontanati dal centro che per i commercianti dicono da Cavazzuti tra via
Menotti e Piazza Piccola –
gli unici che non hanno problemi sono quelli del Comune che hanno posti privati.”
Elena Zanni di Profumeria
Elena in via Clelia sostiene
che sarebbe più opportuno
aumentare prima i parcheggi
esterni non a pagamento in
modo da lasciare alle persone
la scelta tra un posto auto
libero più lontano ed uno più
interno a pagamento. Da via
XX Settembre la proposta di
un servizio pulmino che faccia la spola, ogni 10 minuti,
dalle zone esterne verso il
centro della città.
CHIARA DINI
Parcheggi a pagamento:
cosa cambierà dal 1° Maggio
La situazione dei parcheggi del centro storico;
confronto in base al numero dei posti auto.
(Rimane invariata la situazione di Piazza Martiri).
Evidenziata in grigio la nuova situazione dei parcheggi a pagamento.
IL SASSOLINO SCRIVERE DI SASSUOLO
Direttore Responsabile: Laura Corallo
Redattore: Marcello Micheloni
In Redazione: Catia Bartoli, Daniele Dieci, Chiara Dini,
Andrea Magnani, Marco Mazzacani, Giuseppe Sofo
Hanno collaborato a questo numero:
Mirella Barchi, Tania Boilini, Enrico Ergelini, Daniela Frigieri,
Stefano Landini, Maddalena Morandi, Andrea Vallisneri,
Lucio Vallisneri, Ben Wallace
Ideazione grafica
Anna Anselmino ([email protected])
Impaginazione
Rossella Tabaroni
Illustrazioni del “Sassolino”:
Silvia Casamassima
Stampa:
Litostampa “La Rapida” s.n.c., Via Garibaldi 1/a, Casalgrande (RE)
Edito e distribuito da:
Associazione Culturale “Il Sassolino”
Registrazione Tribunale di Modena N. 1743 del 14/4/2005
IL SASSOLINO si può trovare anche nelle seguenti edicole:
• Edicola di P.za Garibaldi (Piazza Piccola)
• Edicola “Saia Roberto” P.za Martiri Partigiani (Piazza Grande)
• Edicola “Rivi Sauro”, c/o Stazione per Modena
• Tabaccheria Edicola “Termanini”, c/o Stazione per Reggio
• Edicola “Ruggi Renato”, V.le XX Settembre
• Edicola “di Via Mazzini”, Via Mazzini 283 (zona Stadio)
• Edicola “Venturelli Maurizia” di Via Peschiera
• Edicola “Cervi” di Via Indipendenza (Parco)
• Edicola “della Posta”, P.za S. Paolo 22 (Braida)
• Edicola “Mareggini Marina”, Via Braida 301
• Edicola “Bronzati Loris”, Via Rometta 36
• Edicola “Spattini Mirella” di Via Circonv. Sud 31 (Rometta alta)
• “Due Chiacchiere”, Via Montanara 69 (Pontenuovo)
• “Venus”, c/o Centro commerciale “Panorama”
• Tabaccheria Edicola “Ferrari Omar”, Via Radici in Piano 108
• Tabaccheria “Sandra”, Via Radici in Piano 546
• Edicola Cartoleria “Valentina”, Via Ancora 236 (strada per Magreta)
• Tabaccheria Edicola “Baccarani Paola” - S. Michele
• “Le Cafè”, Via Radici in Piano 16/a - Veggia
• “Edicola Charta” di Margutti Laura, Via Statale 157/c - S. Antonino
• “L’edicola” di Frigieri P., via San Francesco 201 - Fiorano
... e altre
per le tue inserzioni pubblicitarie
347.9104236 o 346.2128146
[email protected]
Il Sassolino offre inoltre la possibilità di inserimento e distribuzione di volantini pubblicitari attraverso la rivista, concordando eventualmente le modalità.
IL SASSOLINO SCRIVERE DI SASSUOLO
6000 copie distribuite gratuitamente tra:
- 25 edicole di Sassuolo, Fiorano e Veggia
- i principali punti di ritrovo (bar, circoli, scuole, manifestazioni,
biblioteche, fiere…)
- il “porta a porta”, ruotando mensilmente le zone della città
Inoltre... centinaia di copie distribuite via e-mail e la possibilità di scaricare la rivista da internet.
il
sasso
lino
La nuova situazione
dei parcheggi a pagamento,
evidenziati in rosa
Caselli: “Strategia sbagliata: danneggerà il centro storico”
La questione del piano della sosta è stata affrontata diverse
volte sulle pagine dei quotidiani locali da Luca Caselli di
Alleanza Nazionale che aveva presentato in merito un’interrogazione al Sindaco e ricevuto risposte che non lo hanno soddisfatto: “Il nuovo piano della sosta è arrivato improvvisamente con più parcheggi a pagamento ed un sacco di promesse a
lungo periodo. Di fatto è una nuova tassa per i cittadini. Si
dice che si favorisce il ricambio, ma se tutti i parcheggi diventano a parchimetro le gente viene disincentivata a venire in
centro e si favorisce l’utilizzo degli ipermercati. Discorso del
ricambio che comunque non regge: il disco orario non è lì per
quello? C’è la volontà di far pagare; è una tassa iniqua perché
indiretta e penalizza un quartiere che invece avrebbe bisogno
di incentivi. In cambio cosa ci danno? Qualche promessa di
parcheggi nuovi, ma niente nell’immediato. La nostra proposta è quella di un parcheggio a silos interrato o no in una delle
piazze cittadine. Questo sarebbe un intervento su cui utilizzare i Boc che spesso vengono utilizzati impropriamente dalla
giunta in opere che non sono di manutenzione straordinaria”.
CHIARA DINI
Le lamentele dei residenti del centro
“Il piano della sosta non è risolutiva, occorre far rispettare le regole”
Il nuovo piano della sosta approvato dall’amministrazione comunale non piace proprio ai residenti del centro storico. A tal punto
da pensare di costituire un comitato al fine di affrontare le tante
problematiche specifiche legate
alla centralità della parte storica.”Analizzando la prima fase
del Piano della sosta, abbiamo
individuato discrepanze tra i dati
rilevati sui grafici e quelli riportati nella relazione del piano della
sosta - ha detto Francesco Battaglia, portavoce del comitato -,
che a nostro avviso impediscono
una corretta analisi dello stato di
fatto e l’individuazione delle
azioni necessarie a migliorare
l’accesso e la sosta in centro storico. Il Piano si propone di ottenere solo una maggiore rotazione
della sosta auto scegliendo il
metodo più oneroso economicamente per gli utenti: il decongestionamento sarà tutto da verificare così come la riduzione dello
smog”. E tutto questo a carico
del cittadino residente: dalla let-
tura della relazione del Piano,
infatti “l’aumento degli spazi a
pagamento avverrà trasformando
232 posti liberi e 109 posti a
disco orario in posti a pagamento, per ottenere 342 posti a pagamento”. Questo piano andrebbe
quindi in direzione contraria alle
esigenze dei residenti, già penalizzati dalla riduzione negli ultimi anni di parcheggi pubblici in
centro storico (es. P.le della Rosa,
P.le Roverella) soprattutto per
quelli sprovvisti di garage e con
tutte le difficoltà di parcheggio
legate ai due mercati settimanali,
alle fiere e manifestazioni che si
svolgono durante l’anno. “Tutti i
posti liberi del Direzionale Cristallo, presso la Cavallerizza ed in
seguito al Fontanazzo e a Sassuolo 2 diventeranno a pagamento
attraverso forme di abbonamento
annuale - conclude. Ci sembra
invece che l’amministrazione
debba fare in modo che i posti
liberi ottenuti approvando le concessioni edilizie dei vari complessi edilizi continuassero ad essere
liberi e disponibili per tutti i cittadini. Le problematiche relative
alla sosta, a nostro parere, non si
risolvono dando in uso esclusivo,
dietro corresponsione di un canone mensile, i posti liberi che potevano essere utilizzati da tutti i cittadini: ciò appare in contrasto
con le norme e con gli atti pubblici che avevano determinato l’assegnazione al Comune di quegli
spazi a diverse condizioni di
uso”. E conclude:” se l’amministrazione vuole limitare l’impatto
del traffico della ZTL e del centro
storico, dovrebbe far rispettare
l’attuale disciplina, sanzionando
chi non rispetta i divieti vigenti,
pratica che sembra andata in
disuso. Credere che la trasformazione di un’autorizzazione libera
in autorizzazione onerosa risolva
e limiti l’accesso dei mezzi in
questa zona non sembra la strada
più logica ed efficace. Serve invece un controllo sulle autorizzazioni e la puntuale verifica del
rispetto delle regole”.
LAURA CORALLO
“C’è conflitto di interessi?”. Villa: “No”
all’interno troverai
ARTICOLI IN PROMOZIONE
Conflitto d’interesse? E’ l’interrogativo che si pongono alcuni
componenti del costituendo
Comitato Residenti Centro Storico: “Abbiamo appreso che l’amministratore unico della Sassuolo
Gestione Patrimoniali srl (che ha
ricevuto con delibera n.70 del
22.09.2005 la concessione di vari
beni stradali appartenenti al
demanio comunale) è l’ing.
Angelo Villa che ricopre la mansione di dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Sassuolo ed è
responsabile del Settore 2 Servizi
al territorio Direzione Lavori
Pubblici e che ha approvato il
Piano della Sosta del Comune di
Sassuolo. Ci sembra sussistano
forti elementi di incompatibilitàtra le funzioni pubbliche e le funzioni private: l’ing. Villa ha infatti
approvato un Piano della Sosta
come dirigente del Comune e poi
amministra una Società privata
che lo gestisce”.
“La Sassuolo Gestioni Patrimoniali è una società privata ma di
proprietà pubblica così come è
pubblico il bando di gara per asse-
gnare i parcheggi presso il Direzionale Cristallo - precisa Angelo
Villa-. L’amministrazione ha
attribuito in capo alla Sassuolo
Gestioni Patrimoniali srl la titolarità della gestione dei parcheggi
sulla quale si è riservata la verifica
e il controllo dell’attività. Tutte le
decisioni e le scelte in merito al
Piano della Sosta, come risulta
dallo Statuto della Società, vengono adottate in applicazione alle
decisioni della Giunta Comunale
che ha approvato il Piano come
previsto dal Codice della Strada”.
3
4
il
sasso
lino
L’opinione di Assopiastrelle
sulla nostra inchiesta del numero scorso
Assopiastrelle ha replicato con la nota stampa qui ripor-
tata ad alcune considerazioni che avevamo sollevato e
sottoposto alla suddetta associazione sia indirettamente,
attraverso la nostra inchiesta sulle “Cooperative Sporche” del Sassolino N°10, sia direttamente attraverso le
seguenti domande:
1- Le aziende svolgono opera di controllo e interazione
con le cooperative, come richiesto dalla legge, in modo
tale da assicurare i diritti necessari ai lavoratori?
2- Se sì, come ci si spiega la presenza costante e addirittura crescente delle cooperative “spurie”?
3- E’ possibile che le stesse aziende abbiano degli inte-
Nota Stampa di Assopiastrelle
IN MERITO AGLI ARTICOLI RELATIVI ALLE ‘COOPERATIVE SPORCHE’
USCITO SU IL SASSOLINO DI MARZO 2006
Relativamente alle notizie apparse su questa rivista in merito a cooperative di facchinaggio che operano in modo irregolare, Assopiastrelle dichiara di non essere a
conoscenza dell’esistenza di proprie aziende associate che facciano ricorso ad irregolari contratti di somministrazione di manodopera e – nell’ambito della normale
attività di consulenza legislativa ai propri associati – di aver a più riprese posto
all’attenzione le responsabilità, anche di tipo penale, connessa all’utilizzo anche in
buona fede di appalti con questi lavoratori.
Forte è l’auspicio che gli organi di controllo tout court si attivino con grande attenzione al fine di eliminare l’esistenza di ogni forma di abuso e di reato, consentendo altresì una corretta competizione tra tutte le aziende, siano esse cooperative o
di altra natura, che operano nell’ambito degli appalti.
Sassuolo, 30 marzo 2006
ressi nel collaborare con cooperatve “spurie” in quanto
capaci di far risparmiare sul costo della manodopera?
Cosa dice la legge
Riportiamo alcuni passaggi della legge 1369/60, art. 3, riferibili ai doveri delle imprese che appaltano i servizi alle cooperative citate dall’inchiesta sviluppata sul Sassolino N°10:
4- Inoltre, come ritiene il responsabile della Cisl di Sas-
suolo dott. Donnarumma, non è controproducente per
il distretto ceramico di Sassuolo questa ricerca di costi
“Gli imprenditori che appaltano opere o servizi, compresi i
lavori di facchinaggio, di pulizia e di manutenzione ordinaria
degli impianti, da eseguirsi nell’interno delle aziende con
organizzazione e gestione propria dell’appaltatore, sono tenuti in solido con quest’ultimo a corrispondere ai lavoratori da
esso dipendenti un trattamento minimo inderogabile retributivo e ad assicurare un trattamento normativo, non inferiore
a quelli spettanti ai lavoratori da loro dipendenti.” E ancora,
sempre nello stesso articolo: “Gli imprenditori sono altresì
tenuti in solido con l’appaltatore, relativamente ai lavoratori
da questi dipendenti, all’adempimento di tutti gli obblighi
derivanti dalle leggi di previdenza ed assistenza.”
per la manodopera sempre minori, che porterà diverse
aziende a delocalizzare in realtà sociali ed economiche
più convenienti svalorizzando totalmente il distretto
sassolese? Non sarebbe forse più opportuno giocare
sulla qualità del prodotto ceramico appellandosi alla
tradizione di questo distretto?
D.D. e M.M.
La copertina del Sassolino N°10
MONTERMINI SCAVI
di Nuber Montermini
SCAVI TRASPORTI
URBANIZZAZIONI
Via A. Secchi, 8 - 42013 Casalgrande (RE)
Tel. 0522.846365 Cell. 348.2711090
il
U.S. Braida: “Integrazione con lo sport?
Noi ci proviamo, ma serve aiuto”
Il prato del campo da calcio di Braida
Braida non è solo delinquenza, Braida non è solo disagio
sociale. Braida è anche speranza. Queste realtà sono
ancora in forma embrionale,
ma esistono. Da anni L’U.S.
Braida integra, sotto la passione comune dello sport,
bambini e ragazzi di diversa
etnia e tradizione. Ma tutto
questo rischia di finire. Sentiamone i motivi in questa
breve intervista al segretario
dell’Unione Sportiva Braida,
Ireneo Zinanni , cercando di
capire la fondamentale
importanza che un’istituzione sportiva come questa può
rivestire nella realtà degradata di Braida. La convivenza è
possibile, e deve partire dai
bambini.
Come vive da segretario
dell’U.S Braida la situazione sociale del quartiere?
Fino agli anni ‘90 avevamo
Al parco di Braida apre “L’isola che non c’è”
L’unica ludoteca di Sassuolo che offre gratuitamente
uno spazio giochi per bimbi e ragazzi da 0 a 13 anni.
Presso il Centro di quartiere del parco di Braida è stata
inaugurata la ludoteca “L’isola che non c’è”.
Si tratta di un’iniziativa sperimentale ed unica nella città
di Sassuolo, nata dalla collaborazione tra La Comune
del Parco di Braida, l’Associazione Momo 2003 ed il
Comune.
All’interno della “casetta” del parco di Braida verrà alle-
stito uno spazio giochi completamente gratuito, dove
saranno a disposizione di bambini e genitori giochi di
vario tipo, adatti ad ogni fascia d’età.
L’iniziativa vuole offrire a bimbi e ragazzi da 0 a 13 anni
un luogo protetto e stimolante dove trovarsi per condivi-
dere l’esperienza socializzante del gioco, e consentire ai
genitori e agli operatori dei servizi educativi di incontrarsi e confrontarsi sui temi del gioco e dell’educare.
La ludoteca aprirà dal 10 aprile al 31 maggio in via sperimentale e osserverà i seguenti orari: dal martedì e
venerdì dalle 16,00 alle 18,30 accoglierà bambini e
ragazzi dai 7 ai 13 anni, mentre il sabato mattina, dalle
9 alle 12, lo spazio giochi sarà a disposizione dei bimbi
più piccoli e dei loro genitori.
Durante la settimana saranno presenti anche educatori e
volontari che seguiranno i ragazzi nelle attività di gioco.
sasso
lino
SPAZIO BRAIDA
PERCHÉ DOPO IL GRAN CLAMORE NON CALI L’ATTENZIONE
grande entusiasmo ( con la
gestione di ben otto squadre)
supportati dalla costante partecipazione di moltissimi
genitori che ci aiutavano
nella gestione della società
sportiva sia dal punto di vista
economico sia da quello
lavorativo. Col tempo la
situazione sociale è divenuta
difficile, non solo per la
nostra scelta di accogliere
ragazzi immigrati escludendoli dal pagare la quota di
iscrizione e dotandoli dell’abbigliamento neccessario,
ma anche per lo scarso interesse dei genitori e per la
mancanza di strutture adeguate. Con tutte queste difficoltà abbiamo dovuto ridurre
gradualmente la nostra attività fino alle attuali 3 squadre.
Nella vostra società è alto il
numero di ragazzi immigrati iscritti?
Negli anni ‘90 i pochi ragazzi immigrati della nostra
società si erano integrati
senza problemi, poi la presenza è andata aumentando
fino a raggiungere circa la
metà in alcune squadre.
Abbiamo dovuto fare una
scelta: purtroppo la quantità
elevata di extracomunitari
creava gruppi non integrati
tra loro, e abbiamo deciso di
limitarne il numero. Del
resto la nostra è una realtà
parrocchiale, il presidente è
lo stesso Parroco Don Francesco Saccani, e la presenza
di altri credo religiosi non
viene certamente stimolata.
Noi crediamo fortemente
nell’integrazione, e la riteniamo ancora più fruttuosa
se questa viene attuata a
partire dai bambini. Lei
cosa pensa?
L’U.S. Braida può essere un
esempio della riuscita di
questo tipo di programma?
Ci abbiamo provato, lo stiamo facendo. Ma nonostante
il nostro impegno ci rendiamo conto che da soli senza la
SPAZIO AUTOGESTITO *
………… !!!
Ci hanno offeso dichiarando che “… a Sassuolo
la gente ragiona più con la
pancia che con il cervello”
Ci hanno descritti come
razzisti, sfruttatori, xenofobi e snob.
Ci hanno detto di avere
creato ghetti affittando
appartamenti fatiscenti a
chi viene qui a ”lavorare”.
Ci stanno raccontando
che gli italiani non hanno
più voglia di lavorare e
che per far girare la nostra
“sgangherata “ economia
abbiamo bisogno di lavoratori stranieri.
Ci stanno dicendo che la
causa di tutto quello che è
successo è colpa nostra
che non sappiamo accogliere e integrare chi viene
nel Nostro Paese.
Forse non tutti sanno che
quegli appartamenti fatiscenti, di cui tanto si è
parlato, erano monolocali
assolutamente decenti e
vivibili alla pari di quelli
che tanti di noi affittano
per le ferie e che lasciamo
DAL
collaborazione dei genitori e
senza gli aiuti economici
esterni sarà difficile migliorarci.
Credete che la situazione
famigliare (clandestinità,
disoccupazione,delinquenza) dei ragazzi extracomunitari coi quali quotidianamente vi rapportate possa
avere ripercussioni psicologiche su di loro?
Domanda difficile. Credo di
sì, ma si può fare ben poco
per aiutare dei ragazzi con
situazioni famigliari difficili e
che sicuramente non cresceranno nel modo migliore.
Com’è il rapporto con le
famiglie dei ragazzi immigrati?
La maggior parte dei ragazzi
è poco seguita dai genitori;
per questo i rapporti tra la
società e queste famiglie
risulta essere poco edificante.
DANIELE DIECI
COMITATO DI QUARTIERE BRAIDA
come ci vengono consegnati.
Chi ha ridotto queste
strutture in questo modo?
La risposta è semplice:
solo ed esclusivamente chi
li vive; chi a casa propria
accumula i rifiuti per le
scale o i corridoi, chi a
casa propria defeca e
urina contro i muri, chi a
casa propria rompe muri,
porte e finestre per il puro
istinto di distruzione, chi
a casa propria accetta e
protegge di delinquenti e
spacciatori?
Se la stessa amministrazione, come letto sui giornali, era a conoscenza di
irregolarità sugli affitti,
normative e regolamenti,
come mai non è intervenuta anche presso i proprietari di questi immobili
(sicuramente a loro noti
come tutti i proprietari di
immobili siti nel comune)
o non ha fatto denuncie ed
esposti alle autorità competenti?
Si riempiono la bocca parlando di Europa; dei Paesi
nostri coinquilini non
conosciamo lingua, abitu-
dini, usi e costumi , ma
(come successo a Fiorano)
obblighiamo scolaresche
di bambini a pranzare
multietnico
(risultato
devastante con gli stessi
bambini che non hanno
pranzato e genitori arrabbiati), sistemi che ricordano tempi passati e a cui
non eravamo più abituati
nella strana convinzione
che libertà e democrazia
potessero implicare anche
una libera scelta.
Chiediamo pertanto che
tutta la gente comune, tramite opuscoli gratuiti,
venga istruita dalle istituzioni su regole e comportamenti da mettere in pratica per una giusta e corretta integrazione.
* La Redazione del “Sassolino”
concede tale spazio al Comitato
senza collaborare ai contenuti,
con la speranza che da tali
riflessioni possa uscirne qualcosa di costruttivo.
Centro benessere
92 camere e suite - Sale riunioni - Parcheggio e garage
Tel 0536 813381 fax 813374
www.hotel-leondoro.it - [email protected]
Profumeria - solarium - estetica
Tel. 0536 813040
www.inotiorelax.it - [email protected]
VIA CIRCONVALLAZIONE N/E 195-205 - 41049 SASSUOLO (MO)
5
il
sasso
lino
culture e spettacoli
parole, pensieri, nani e ballerine
23 aprile - La festa di San Giorgio il trionfatore
Le mirabolanti avventure del nostro patrono, per conoscerlo un po’ meglio
Vetrata policroma presso la Basilica
di San Giorgio, Sassuolo, 1930 ca. ,
Immagine tratta da:
Sassuolo di profilo, Mario Pelati
Al culto di San Giorgio,
importato alla fine del XIV
secolo da Ferrara di cui era
protettore, fu dedicata la
chiesa parrocchiale di Sassuolo, in cui ancora si può
ammirare la pala d’altare del
Boulanger che lo rappresenta assieme alla Madonna col
bambino.
E’ un santo misterioso il
nostro Giorgio, patrono
addirittura d’Inghilterra ma
che nel 1969 fu declassato
nella liturgia a memoria
facoltativa, proprio perché la
Chiesa stessa ha da sempre
nutrito perplessità in merito
alla sua esistenza, a causa
della mancanza di prove
certe e comprovate sulla sua
vita.
Eppure sono innumerevoli i
luoghi dedicati al suo culto
ed è protettore dei soldati,
degli Scout e di chiunque
porti un’ arma (in nome di
Cristo, s’intende).
Eroico cavaliere dell’esercito
di Diocleziano, subì un martirio atroce e spettacolare al
momento della professione
della sua fede. Il Signore
stesso gli predisse sette anni
di laceranti tormenti, durante i quali, tra indicibili torture e percosse, fu addirittura
tagliato in due da una ruota
chiodata e una volta resuscitato per volere divino, venne
nuovamente
decapitato,
dopo aver distrutto gli idoli e
incenerito l’imperatore e i
settantadue re pagani che lo
avevano nuovamente condannato a morte. L’immagine che però tutti colleghiamo a quella del Santo è sicuramente quella dell’uccisione del drago, immagine che
ritroviamo anche nella vetrata policroma della nostra
chiesa a lui dedicata.
La leggenda racconta infatti
che esistesse una città libica
poco distante dalla quale
stava un grande stagno, dove
viveva un drago che col solo
fiato uccideva tutti coloro
che incontrava. Per placare
la bestia gli abitanti del villaggio gli offrivano ogni
giorno due pecore, esaurite
le quali iniziarono a sacrifi-
care un giovane del paese
estratto a sorte. Furono così
condannati a morte centinaia di innocenti, e proprio
quando la sorte indicò la
giovane figlia del re, fu allora che San Giorgio trafisse
con la sua lancia il drago che
gli si parò contro con tutta la
sua furia di fiamme e fumo,
ferendolo prima e legandolo
poi con la sua cintura per
trascinarlo, docile oramai
come un cagnolino, all’interno della città. San Giorgio
chiese allora a tutta la popolazione che si convertisse a
Cristo, solo così avrebbe
potuto liberarli dal drago
uccidendolo, cosa che la
popolazione atterrita, re
compreso, fecero immediatamente.
La lotta di San Giorgio contro il drago è dunque il simbolo della lotta del bene contro il male, nella quale da
sempre gli ordini cavallereschi videro incarnati tutti i
loro ideali.
E’ dunque un santo forte e
concreto il nostro protettore,
come gli abitanti di Sassuolo
che ogni 23 Aprile si recano
ad onorarlo in basilica, e che
come lui non temono draghi
o percosse, saldi nei propri
principi e forti della loro
capacità di affrontare le
avversità.
CATIA BARTOLI
Piazza Grande: Guglia e facciata del “Duomo” di San Giorgio
Massimo Messori
6
Annovi Artecontemporanea
Via Radici in Piano, 133 - Sassuolo
Tel 0536.807837
[email protected]
26 aprile - 13 maggio
“URBAN e DISURBAN”
il
sasso
lino
culture e spettacoli
Stefano Landini disegna Detective Dante e John Doe
Il giovane artista sassolese, nonché collaboratore del Sassolino, alle prese con due tra i più importanti fumetti italiani
Stefano Landini, fumettista professionista, nato e
residente a Sassuolo, ha
realizzato il numero di
crossover tra due dei più
seguiti fumetti a livello
nazionale, John Doe e
Detective Dante, entrambi
di Eura Editrice. L’abbiamo
intervistato
per
saperne qualcosa di più.
Il tuo fumetto di prossima
uscita è il più importante
numero delle serie di John
Doe e Detective Dante,
entrambi fumetti di grandissimo successo nazionale. Che esperienza è
stata?
Hai presente quando ti
trovi a passeggiare lungo
un viale, dove ci sono case
con un sacco di giardino e
ne trovi una con i sette
nani che ti guardano dall’erba,
come
se
ti
chiedessero di essere portati via e tu dopo esserti
guardato attorno prendi il
coraggio, scavalchi il recinto e prendi su Brontolo,
Mammolo, Pisolo, Eolo e
basta, perchè non ti ci stanno più in mano, poi inizi a
correre sentendo dentro
che quella è la cosa
migliore che hai fatto nella
tua vita?
Per la prima volta in vita
tua hai fatto un’ esperienza
unica e prima o poi vorrai
tornare in quella casa per
salvare gli altri... che esperienza!
L’Eura Editrice è tra le
più grandi case editrici
italiane di fumetto, come
hai raggiunto questo livello e cosa consigli ai giovani
appassionati
di
fumetto?
Grazie a una grossa forza
di volontà, a un’enorme
passione per le arti figurative tra cui ovviamente il
fumetto e soprattutto passando giorni interi chinato
su un tavolo a fare e rifare i
miei lavori.
Ai giovani consiglio di non
avere fretta di pubblicare,
di cercare di migliorarsi
sempre, anche quando si
pensa di aver raggiunto il
massimo che si può dare.
Girare per le fiere con il
proprio book dando fastidio a tutte le case editrici,
grandi o piccole che siano,
senza avere paura di sentirsi dire che i propri lavori
fanno schifo.
Ti occupi di tante cose:
fumetti,
illustrazioni,
vignette, grafica, corsi di
fumetto e altro. Come fai
a eccellere in così tanti
campi e cosa ci aspetta per
il futuro?
Trovo in tutto questo un
filo comune che è quello
che mi fa mettere in gioco
soprattutto con me stesso e
cioè dare vita a un’idea, in
qualunque campo.
Per il futuro ho in ballo
diverse cose. Per ora sono
al lavoro su una mini-serie
sempre targata Eura, e a
breve inizierò un altro albo
di Detective Dante.
KOROVA
ROCK FESTIVAL,
ISCRIZIONI ENTRO IL
10 MAGGIO
per appuntamento:
I SUPERMERCATI PER ANIMALI DELLA TUA CITTÀ
800-282999
VASTISSIMO ASSORTIMENTO
ALIMENTI - ACCESSORI
IGIENE - INTEGRATORI - ANTIPARASSITARI
OFFERTE MENSILI
A ROTAZIONE SU TUTTI I PRODOTTI
“TESSERA FEDELTÀ”
con sconti su tutto l’assortimento
AMPIO E COMODO PARCHEGGIO
Via Peschiera 144 (ang. Via Palestro) - SASSUOLO - Tel. 0536.812919
Riaprono le iscrizioni al
Korova Rock Festival il
concorso per band emergenti aperto quest’anno
anche ai solisti purché
accompagnati da uno
strumento.
Fino al 10/05 sarà possibile inviare una demo
contenente almeno due
brani, una biografia e un
recapito telefonico del
richiedente a questo
indirizzo:
Associazione Korova,
p.zza Risorgimento 52
41049 Sassuolo (MO)
Un’ apposita commissione selezionerà i partecipanti al concorso che si
terrà il prossimo Luglio.
Il vincitore si aggiudicherà 500€, mentre la giuria
a suo insindacabile giudizio assegnerà il premio
della critica (300€).
Per maggiori
informazioni visitate
www.korova.it
oppure inviate una mail a
[email protected]
Stefano Landini
Detective Dante (numero 11) Eura Editoriale - Disegno di Stefano Landini
Detective Dante, N°11, sarà disponibile in tutte le edicole e nelle
fumetterie specializzate a partire dal 21 Aprile.
25 AVRIL
As mòven al veint ed premaveira al fòi novi dal piòp,
inzèma al tèt na turturèina las lèsa ed cuntenev al pèni,
in la iòla soquanti malgareti as veren
ai raz teved dal soul;
in dla piàza, quesi vòda, i arivèn, in chersànd,
al nòti rubòsti ed la bànda;
na fila ed gèint con avtoritee e bandèri
las fèirma piàn pianèin davanti al mùr dal càmp.
Inzema a na lastra ed melmer
as lez in gros la scrèta “VIVA L’ITALIA”.
Le al sospìr che un dé, armai luntàn
un àm l’urlé adnànz al plutòun armee in posizioun.
Despiasu e spavinte, soquant preseint
i guardèn per un atim chi oc ardeint chin dmandeven piete;
un cmand sèc, perentòri
e soquanti ràfichi, sciuptànd,
i culpèn al pèt indifèis ed cal combateint.
Un ultèm squàs e dal còrp stìnchi,
a schizé un fiòt chèld ed sànghev cal culure’ed ras al selcie.
Adesa a sòuna la tràmba:
in dla piàza a sé fat silèinzi,
ognun, per un atim,
l’artorna con la meint a cal tragic mumeint,
ai ultem penser ed cal fradel:
a la ca’, ai afet, al muntagli amichi chi l’acolsen insem a di eter
compagn, a la libertee zerchèda e armài avsèina…
Al Sendègh, seri, as fa avanti
e al crov, con na curouna d’aloro,
cal màci ed sanghev armài scansledi.
La banda l’artourna a suner; al corteo, ricompost,
al s’invia ed nov;
al tràfic, prèma deviee, al tòrna a circolèr;
i pedoun i pasen ed nov, disinvòlt, destràt,
ma in degnen dun sguerd cl’angol rumèt.
Un cagnèin, sospetòus, al se vsèina al vèc pegn ed fròunt,
as guarda da tòrna, al nesa e al lèva la gamba…
i uslein, nascost tra i ram i sceflen, chelem, srein, leber…;
piò sò, sòvra al nòvli in al zèl di eroi,
“PEPPO” al partigiàn, al guarda e al rèd cuntèint:
l’Italia l’è finalmeint lebbra!
GABRIELE SCHENETTI
7
8
il
sasso
lino
culture e spettacoli
Tra musica e polvere da sparo, il libro di Giuseppe Sofo
E’ da poco uscito “Dollville”, l’opera prima del fioranese Sofo segnalata al Campiello 2005
Dollville,
di Giuseppe Sofo
Incontri Editrice, 2006
Il libro è disponibile in libreria,
ed è acquistabile on-line seguendo le istruzioni sul sito:
www.dollville.it
Il ‘blog’ di Giuseppe Sofo:
spaces.msn.com/dollville
“…Loro non amano i protagonisti delle storie; è gente all’antica,
convinta che i personaggi secondari possano tenere su il tutto senza
problemi…”, Dollville, pag. 12
Luci della città
Diverte e fa viaggiare, questo
Dollville.
E’ un libro giramondo, questo Dollville, un po’ come suo
papà.
E’ un po’ come una di quelle
feste ben riuscite, questo
Dollville, una di quelle feste
dove inviti solo gli amici
migliori. E si ride, si balla, si
beve. E si raccontano storie.
E’ un crocicchio di fantasia e
citazioni, questo Dollville,
dove incontri meravigliosi
personaggi sconosciuti ma
anche John Wayne e Bob
Dylan, Audrey Hepburn e
Marco Van Basten, ovvero
una parte della nostra memoria, di noi stessi.
E’ il primo libro di Giuseppe
Sofo, questo Dollville, racconto teatrale, godibilissimo da
leggere, perfetto come testo
da “palcoscenico” accompagnato da chitarra. Accanto
alle parole, le vignette di Stefano Landini.
Insomma, è qualcosa di davvero interessante, questo
Dollville, (e per fortuna non
solo per chi vi scrive, essendo
stato segnalato all’edizione
2005 del Premio Campiel-
lo…) e per saperne di più ci
siamo rivolti direttamente
all’autore, poco più che ventenne.
Caro Giuseppe, nonostante
a Dollville non manchino
belle donne e buon bere, non
credo ci andrei mai in vacanza... Diciamo che è già successo che uno straniero si
beccasse un proiettile in
piena fronte. O sbaglio?
Non sbagli per niente, ma
come dice lo sceriffo di
Dollville, Terence W. Spencer
“Gli abitanti di Dollville non
fanno mai distinzione tra cittadini ed estranei quando li
uccidono. Se abbiamo voglia
di trapanare la testa a qualcuno, lo facciamo anche se
abita di fianco a noi da trent’anni”. Quindi non stare
troppo tranquillo neanche a
casa tua.
Da dove nasce l’idea di
Dollville, intesa come città?
Avevo bisogno di creare
un’atmosfera che unisse la
voce di Arnoldo Foà alle note
di “American Pie” di Don
McLean che canta Shakespeare. Non era facile senza
creare una “città di folli nella
uno sguardo su vizi e virtù di Sassuolo
PER LE STRADE DELLA CITTÀ: UN’IMPRESA DA RALLY
L’altro pomeriggio uscivo in
anticipo dal lavoro per un
appuntamento imminente,
guidavo con il pensiero fisso
di arrivare in orario senza tuttavia poter spingere sull’acceleratore visto il traffico bestiale causato dal via vai continuo dei camion che si diramano all’impazzata sulle strade della zona industriale di
Sassuolo… All’improvviso
però ho provato la stessa sen-
sazione che corrisponde più o
meno al senso di vuoto nello
stomaco provocato dal decollo di un aereo: una buca! O
meglio, una voragine stava
per inghiottirmi!
Che le strade della nostra cittadina non siano proprio nelle
condizioni migliori nonostante il continuo perpetuarsi di
lavori in corso nei più disparati punti urbani, è ormai cosa
nota, a volte mi trovo costret-
DAL 1991 IL FITNESS E LA DANZA A SASSUOLO
CENTRO FITNESS
Viale Gramsci, 85
Sassuolo
Tel. 0536 811963
Via Mantova, 1
Sassuolo
Tel. 0536 885225
www.per fectpalestre.it
ta a pensare che neppure in
una strada rurale durante i
lavori in corso si trovano vie
in condizioni così pessime
come le nostre ed oltretutto in
svincoli principali o in zone
ad alta intensità di traffico e di
grande passaggio continuo.
Insomma, siamo alle solite:
per quale oscuro motivo un
comprensorio ricco come il
nostro possiede ancora strade
non all’altezza di ciò che la
nostra cittadina vuole rappresentare? Non è forse la viabilità uno dei punti fondamentali
che va a caratterizzare una
buona urbanistica?
Continuo a pensare che nonostante la presenza dell’industria ceramica, il miglioramento delle tecnologie e
l’avanzare continuo della
modernità, la realtà sassolese
perseveri nel “cadere a picco”
su “elementi base” che costituiscono l’espressione e la
cura del proprio territorio e
della propria realtà.
Mi chiedo se si possa sperare
in un “futuro migliore” così
da evitare che quando ci si
mette alla guida della propria
autovettura non ci si senta in
un “campo minato” e non si
debbano compiere manovre
degne di un vero rally!!!
SIBILLA
quale vivere”.
E come racconto? Che esperienza è stata?
Meravigliosa. L’ho sognato
per mesi prima di scrivere la
prima parola. Poi a un certo
punto i personaggi sono
venuti fuori perchè nel mio
cervello dicevano che non si
stesse molto bene. Ero convinto di essere appena all’inizio quando guardandolo mi
sono accorto che era finito.
Poi fino all’ultimo secondo
ho rotto le palle in tipografia
per aggiungere e togliere.
Dieci giorni prima della
stampa è nato un capitolo,
mentre un altro è stato gravemente ferito. Il problema è
che ci sono tanti altri abitanti
di Dollville di cui non ho parlato e che cominciano a protestare. Non è facile entrare a
Dollville e uscirne volontariamente.
Perché la scelta di Iago come
io narrante?
Perchè è il genio della lingua.
Colui che crea e distrugge la
verità solo con le sue parole:
praticamente il sogno di ogni
scrittore.
Credi che Shakespeare si
sarebbe trovato bene anche
tra pistole e polvere da
sparo, piuttosto che tra
spade e pugnali?
Da Dio. L’altro giorno mi ha
sorriso dal comodino e se ho
capito bene mi ha detto che
gli sarebbe piaciuto conoscere
Sergio Leone.
Tornando all’oggi: c’è
“qualcosa” del nostro
distretto a Dollville?
Tanta violenza, ma dalle
nostre parti è meno bella.
Tanto silenzio, ma per fortuna anche tanta fantasia.
MARCELLO MICHELONI
GINO BONDAVALLI
P.zza Martiri Partigiani 7
41049 Sassuolo (Mo)
Tel. 0536.811091
In difesa del “patrimonio” di Castellarano
E’ stata presentata giovedì 23 marzo presso il Golf Club di
San Valentino la neo costituta associazione “Centro Studi
Storici Castellaranesi”. Presenti alla serata oltre 120 persone
che attraverso gli interventi del presidente Giuseppe Casali e
dell’onorevole Danilo Morini hanno così appreso le finalità
dell’associazione e le iniziative che nel corso dei prossimi
mesi saranno realizzate. Attraverso la collaborazione di studiosi e semplici appassionati interessati alla valorizzazione
del patrimonio castellaranese e delle sue frazioni, l’associazioni si impegna a pubblicare biografie di personaggi nativi
illustri, come il giurista cardinal Toschi o approfondimenti sui
vari siti storico-archeologici della zona non ancora valorizzati da studi ufficiali. Nel corso della prossima “Festa dell’uva”
sarà inaugurata una mostra fotografica che illustrerà i cambiamenti del paesaggio urbano e naturale dei paesi in questione e, nei prossimi mesi, saranno offerte borse di studio a giovani appassionati che vorranno collaborare alle attività dell’associazione.
Per informazioni: 335.7014935 - Grazia
CATIA BARTOLI
il
Buk e altre storie
sasso
lino
di Stefano Landini
9
il
sasso
lino
l’intervista
Donato Mancini
Vi dico io come si tratta la Cina
Parla l’imprenditore sassolese Donato Mancini: “Non confrontarsi con il ‘nemico’ equivale a perdere la battaglia”
Donato Mancini
Lei è amministratore delegato della Powergres s.r.l.
Ci dà una definizione della
sua azienda?
E’ una società in rete o,
come dicono gli americani,
olonica. Termine che indica
una società che non ha beni
produttivi propri ma è
aggregazione di sapere: unisce uomini che hanno lavorato nel mondo delle piastrelle per anni ma che non
hanno più possibilità di
inserirsi nella ceramica pura
e vengono riconvertiti con
nuovi contratti di lavoro,
dove non ci sono più quadri
o dirigenti, ma liberi professionisti, collaboratori o soci.
La nostra società si rifà ad
un modello organizzativo
nuovo, che un futurologo
giapponese, Ohmae, chiama
quello delle quattro C :
comunicazione, capitale,
consumatori,
company
(azienda). La sostanza è che
questi quattro elementi possono circolare liberamente.
Prima di essere imprenditore ceramico in che settori
ha maturato la sua esperienza professionale?
Una breve esperienza in
un’azienda alimentare legata ai f.lli Barilla, poi in
Marazzi e Iris.
Quando ha capito che lavorare con la Cina era interessante?
E’ stata la consapevolezza
che il nostro mercato non
aveva più bisogno di niente,
anzi noi consumatori non
abbiamo nemmeno più i
bisogni: i nostri figli quando
compiono diciotto anni
hanno già la macchina,
quando si sposano l’appartamento. Invece in Asia, e in
particolare in Cina, 1,3
miliardi della popolazione
ha bisogno di tutto, quindi lì
ci sono tanti potenziali consumatori.
10
L’ingerenza dello Stato in
Cina nell’attività produttiva si sente ancora?
Si, lo Stato è ancora molto
presente, anche se sta devolvendo parte dei suoi poteri
alle regioni. Inoltre ci sono
molte attività produttive private e viene incentivata la
microimprenditorialità.
Quale è esattamente l’attività della sua società?
Acquista piastrelle in Cina,
ma non solo. E’ anche alla
ricerca di partners per vendere sui mercati europei. I
prodotti sono venduti anche
in Italia, ma la nostra idea è
di acquistare in Cina per
vendere in Cina, acquistare
in Europa per vendere in
Europa, facendo produrre
in loco evitando così l’incidenza dei costi di logistica.
Ha avuto difficoltà ad
entrare in contatto lavorativo con persone appartenenti ad un mondo culturale così diverso dal nostro?
Superata l’iniziale diffidenza ho conquistato la loro
fiducia con la mia assidua
presenza in Cina, dove vado
almeno una volta al mese. I
cinesi per fidarsi hanno
bisogno di avere rapporti
personali con i massimi dirigenti delle società con cui
operano e non con delegati.
Dal punto di vista deontologico abbiamo culture diverse: loro sono abili affaristi,
sono preparati e specializzati settorialmente ma, a
differenza di noi, hanno
un’intelligenza aggregata e
non individuale.
E’ vero che i cinesi non
sempre sono partner affidabili, in quanto mancano i
controlli amministrativi e
fiscali che ci sono da noi?
Nel caso di affari occasionali è vero, la loro tendenza è
quella di “fregarti”, ma se si
instaurano rapporti lavorativi duraturi, sono affidabili.
Il 22 marzo scorso al convegno di Assopiastrelle a
Sassuolo dal tema: “Cina,
una sfida al settore ceramico” è emerso che nel
distretto ceramico cinese di
Foshan, i cinesi riescano a
riprodurre bene quasi
tutto, ma non la qualità, è
vero?
In effetti a Foshan esiste un
problema di controllo della
qualità delle materie prime
da parte delle aziende stata-
li, principali fornitrici. Ma
penso che in futuro anche
Foshan farà passi avanti
nella produzione della qualità, come hanno già fatto i
Giapponesi.
Per questo
motivo Sassuolo non deve
esportare il prodotto, perché
i cinesi lo copiano immediatamente e bene, ma deve
produrre in Cina con i propri marchi che sono conosciuti a livello mondiale,
come sta facendo il gruppo
Marazzi.
Il costo del lavoro in Cina è
molto basso rispetto a
quello italiano, con sfruttamento dei lavoratori,
paghe irrisorie e orari di
lavoro impressionanti…
Si è vero, ma non dobbiamo
dimenticare che questo è il
prezzo da pagare per l’avvio
all’industrializzazione di un
paese, la stessa cosa è accaduta in Italia.
I cinesi producono con tecnologia propria o con tecnologia italiana?
C’è buona tecnologia cinese: forni, presse, levigatrici,
smaltatrici. La tecnologia
cinese sta soppiantando
quella europea: esistono
aziende italiane leader del
settore meccanico che mandano i loro tecnici in Cina,
per poi esportare la produzione.
In Cina ci sono stabilimenti di piastrelle di imprenditori italiani?
No, c’è uno stabilimento di
un medio orientale, Rak,
ma fa molta fatica ad inserirsi. Infatti un europeo che
voglia creare uno stabilimento in Cina, lo deve fare
con management locale,
perché la tendenza degli
imprenditori cinesi è di fare
squadra per difendersi dall’imprenditore straniero.
A suo parere quella cinese
è concorrenza sleale?
Se per sleale si intende che
copiano direi di sì.
Sempre dal rapporto Assopiastrelle emerge che per
imprenditori italiani investire in Cina per produrre e
vendere piastrelle lì sia
molto difficile, perché ci
sono impedimenti burocratici e tecnici che un
imprenditore cinese non
ha; lei è d’accordo?
Sono d’accordo e ribadisco
che non occorre produrre
direttamente in Cina, ma si
deve andare a far produrre
là con i nostri marchi, creando organizzazioni di
distribuzione, come stiamo
facendo noi.
Lei ritiene che la Cina
possa essere un pericolo
per il nostro distretto ceramico?
La Cina non sarà mai un
concorrente per le industrie
europee, anche perché loro
hanno una domanda nazionale molto alta da soddisfare. Ciò che penalizza l’imprenditore italiano sono le
tasse, il costo del lavoro, dell’energia, ma anche la paura
di rischiare. Non fare una
politica di espansione internazionale (Asia, Sud-America, India, Africa) equivale
a retrocedere.
In concreto quali sono,
secondo lei, le possibilità
per il polo ceramico di Sassuolo di affrontare la concorrenza dei paesi stranieri, oltre alla crisi economica di questi anni?
Sassuolo deve creare organizzazioni di distribuzione
in mercati nuovi, fare alleanze strategiche che consentano di non avere duplicazioni di costi, fare imprese
destrutturate. Oggi solo le
grandi aziende che dispongono di molte risorse finanziarie, possono ancora unire
produzione a distribuzione.
E’ vero che in Assopiastrelle e comunque nel
comprensorio
ceramico
sassolese, siete considerati
come un ‘sassolino nella
scarpa’, per essere andati
controtendenza: non contro la Cina, ma con la
Cina?
Io spero che questa resistenza che si è creata venga
rimossa. Io non sono a favore della Cina o contro Sassuolo, anzi. Io sono aperto
al mercato globale e la mia
azienda sta facendo da precursore in una zona che rappresenta un enorme potenziale per il nostro distretto.
Oggi l’Asia è “il mercato”,
non solo come fonte di
approvvigionamento.
Ritengo che Assopiastrelle
potrebbe fare molto in questo senso: informare i propri
associati delle opportunità
che offre questo nuovo mercato. Inoltre penso che
escludere i cinesi da fiere
come il Cersaie, possa essere svantaggioso per Sassuolo, perché i cinesi andranno
ad altre fiere che diventeranno più interessanti di quella
di Bologna e perché ormai
tutti gli acquirenti mondiali
sono interessati alla Cina.
Non confrontarsi con il
“nemico” equivale a perdere la battaglia. Ritengo che
Assopiastrelle dovrebbe riunire tutti gli associati per
irrompere compattamente
sul mercato cinese ed
affrontarlo uniti.
MADDALENA MORANDI
Via Circonvallazione n/e 195
41049 Sassuolo (MO)
Monolocali e bilocali con angolo cottura
completamente arredati per 1 fino a 6 persone
Riscaldamento autonomo
Aria condizionata
parcheggio e garage
Informazioni e prenotazioni:
Tel 0536 813381 fax 813374
www.residencelacorte.it
[email protected]
il
sasso
lino
sport
Emozioni ad alta quota
Su roccia o su pareti indoor anche a Sassuolo tanti piccoli atleti scelgono l’arrampicata sportiva.
Dieci anni di attività, risultati di prestigio, entusiasmo e
progetti per il futuro. L’Associazione Sportiva Vertigine
festeggia il suo decimo compleanno e per celebrare
l’evento ha deciso di regalarsi e regalare a tutti gli appassionati di arrampicata sportiva un nuovissimo ed attrezzato impianto nella rinnovata palestra di Cà Marta, una
struttura tra le più belle sul
territorio nazionale, come
afferma il responsabile
Marco Castagnetti nell’intervista rilasciata a “Il Sassolino”:
“Dato l’apprezzamento e
l’affluenza riscontrata in
questi primi anni di attività
abbiamo deciso insieme
all’amministrazione comunale di ampliare lo spazio già
esistente con nuove attrezzature per offrire a tutti i nostri
iscritti servizi migliori ed
essere in grado così di preparare atleti sempre più competitivi a livello regionale e
nazionale. Finora abbiamo
colmato la carenza di strutture con capacità e passione,
ma una volta terminati i
lavori in corso potremo allenarci nel nuovo spazio in
maniera ottimale in tutte le
specialità, Buolder, Difficoltà e Velocità” - e continua “Siamo certi di riuscire a
superare il centinaio di iscritti complessivi degli scorsi
anni”.
E questa stessa passione ha
portato l’A.S. Vertigine a
diventare una realtà conosciuta e di prestigio, punto di
riferimento nella regione,
grazie anche ai titoli ottenuti
tra cui la Coppa Nazionale
per Società, vinta per quattro
anni consecutivi dal 2001 al
2004, due Campionati
Nazionali di arrampicata per
rappresentative studentesche, e un vincitore di Coppa
Italia giovanile, categoria
“ragnetti”.
Certamente grandi risultati
per una società di base a Sassuolo che ha dimostrato
spesso di imporsi al cospetto
di realtà alpine e appenniniche, tradizionalmente forti
negli sport di montagna.
Le attività di Vertigine
riprenderanno questa estate
con l’annuale centro estivo
di Cà Marta e dal prossimo
Settembre nella nuova struttura indoor dove istruttori
F.A.S.I. prepareranno gli
atleti (dai 6 anni all’età adulta) che vorranno cimentarsi
con l’arrampicata sportiva
per l’attività federale o per le
scalate su roccia.
MARCO MAZZACANI
Roberto Mattiello, 15 anni, cresciuto
nelle giovanili del Team Vertigine
di Sassuolo, arrampica dal 1997.
Ha disputato 77 gare federali e ha
vinto 6 titoli Nazionali under 14
nelle varie specialità dell’arrampicata.
Atleta agonista dal 2004 è subito
Campione Nazionale F.A.S.I.
nella specialità Boulder.
Per info:
Associazione Sportiva
Vertigine
Marco Castagnetti
Tel. 340 1044328
Cà Marta,
via Regina Pacis 116
FORNITURA MATERIALI SPECIALI
PER CERAMICA
TRE ELLE
viale zanti 32 Sassuolo (MO) tel e fax 0536 852030 cell 3388968086
11
il
sasso
lino
recensioni
“Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare;
e se non succede niente si beve per fare accadere qualcosa” Charles Bukowski
volumi
persi al cinema
a cura di Daniela Frigieri
Le merendanze di Clara Sereni
Rizzoli, 2004
Cinque donne come tante, alle prese con i cambiamenti piccoli e
grandi che il mondo e la vita impongono. L’amore che non c’è più
o si affievolisce, il vuoto minaccioso dietro ad una professione di
successo, la sindrome del “nido vuoto” per i figli che si allontanano,
un precipitare improvviso verso il basso della scala sociale, un disagio che forse e’ pazzia.
Cinque donne, e poi tante altre, diverse.
Da questi incontri, come un’avventura, nasce l’idea di un’iniziativa
per raccogliere fondi che è anche il modo per mettere alla prova
creatività, inventiva, coraggio.
Un po’ merenda e un po’ pranzo, il progetto del “merendanzo”
prende corpo via via che il gruppo di donne si costruisce e si consolida…
Zoo di Isabella Santacroce
Fazi, 2006
Chiusi nel loro mondo, a parte, tre personaggi senza nome: un
padre romantico e fragile, una madre onnipotente e manipolatrice, una candida e dolce figlia, non poi così candida.
Si amano, ma il loro amore che tengono chiuso e senza sfoghi
verso l’esterno, col trascorrere del tempo diventa claustrofobico,
tiranno, un amore che pian piano si alimenta prevalentemente di
ricatti, tentazioni morbose, ambizioni frustrate; un amore perciò
che non produce più amore ma annienta, umilia e alla fine
distrugge.
Il romanzo è un monologo ossessivo, un lungo flash back della
figlia che in questo dramma della memoria racconta la storia di
una distruzione assurda, irrazionale: quella della sua famiglia…
I quattro cani di Pavlov di Paolo Nori
Bompiani, 2006
E’ sempre difficile fare il riassunto di un libro di Paolo Nori, la trama
di per sè dice poco; quello che fa divertente, curioso e piacevole un
libro di questo non convenzionale scrittore è il suo modo di scrivere
come-si-pensa-per-pensare-e-non-come-si-pensa-per-scrivere.
Le prime pagine mettono in difficoltà, superato lo sconcerto iniziale,
se ci si lascia prendere dal suo modo di descrivere quello che pensa si
scopre l’ironia, l’acutezza e la profondità di certi passaggi apparentemente banali e descritti con un linguaggio medio-basso, volutamente
descritti con quel tipo di linguaggio.
Una lettura di Paolo Nori io penso che si possa gustare nella sua pienezza solo se si ha avuto l’occasione di sentirlo leggere una sua opera
almeno una volta, e questo forse e’ un limite della sua scrittura.
Ed e’ per questo, forse, che da taluni Nori viene accusato di certo
elitarismo linguistico.
di Marcello Micheloni
Clerks - Commessi, di Kevin
Smith, Usa 1994
Con Brian O’Halloran, Jeff Anderson, Marylin Ghigliotto, Lisa Spoonauer, Jason Mewes, Kevin Smith
Un film dalla scemenza intelligente, dal “cazzeggio” consapevole. Clerks è diventato un piccolo manifesto per una generazione, quella che qualcuno ha definito “X”, composta grossomodo
dai trentenni di oggi. Chi aveva
(più o meno) vent’anni ai tempi
dell’uscita di Clerks probabilmente ascoltava e condivideva le urla
dolenti di Kurt Cobain e preferiva vestirsi “sbandato” (ma non
troppo) piuttosto che “per
bene”, giusto quel tanto per differenziarsi dalle opprimenti
mode dei più fighetti anni ’80 (e
costituendone così, inevitabilmente, un’altra di moda…).
“Grunge” invece che “yuppies”,
insomma. E questo Clerks del
“grunge” racconta la parte meno
plumbea, quella più autoironica,
quella che faceva spallucce, un
sorrisetto o dava un’insolente
risposta a chi ne additava l’immaturità e la mancanza di ambizione. Clerks è un collage spassoso di personaggi semiseri, che
preferiscono discutere se L’impero colpisce ancora sia meglio de Il
ritorno dello Jedi piuttosto che
sbattersi per farsi assumere in
banca. Essere o non essere o
come essere: questo è (da sempre) il problema.
“Avete per caso quello lì con quel
tizio che ha fatto quel film che è uscito l’anno scorso?”, Un cliente della
videoteca
Sulle mie labbra (Sur mes
levrès), di Jacques Audiard,
Fra. 2001
Con Vincent Cassel, Emmanuelle
Devos, Olivier Gourmet, Olivier Permier, Olivia Bonamy
Carla, ragazza sorda costretta ad
utilizzare goffamente un apparecchio acustico, è la segretaria (derisa) di una società edile della provincia francese. L’incontro con
Paul, ex galeotto fuori su libertà
vigilata, le dà un’iniezione di vita
e l’indirizza su binari più decisi e
cattivi: sì, perché c’è poco di
“politically correct” in questo bel
film, semisconosciuto al pubblico
italiano anche a causa di una
mediocre distribuzione. Bando ai
buonismi: Carla reagisce alle perfidie di chi le sta in torno con crescente risoluzione, fino a diventare complice, grazie anche alla sua
abilità di lettura delle labbra, di
alcuni loschi colpi in sospeso dell’affascinante Paul. Il film parte
come descrizione sociologica ed
impegnata delle difficoltà di chi si
trova a dover gestire un handicap
(sia esso fisico o…di fedina penale) ma poi accelera sempre più,
concludendosi ai cento all’ora
come un thriller mozzafiato. Non
manca un pizzico efficace di erotismo. Personaggi (anche quelli
secondari) a tutto tondo. Emmanuella Davos è stupefacente nella
parte della giovane impiegata
non udente; Vincent Cassel è a
suo agio, come sempre, nei panni
del bulletto.
“…Passi a casa mia a prendere dei
vestiti? Puzzo di vomito.”, Paul
(Vincent Cassel)
rock records
novità e classici a cura di Lucio Vallisneri
WWW.LUCIOVALLISNERI.IT
Finalmente! Era giunto il tempo che dall’Inghilterra arrivasse un prodotto “aperto” a 360°. “APERTO” è la migliore definizione del sound
di questi Hard-Fi, che pur cavalcando in parte l’onda della cassa in 4/4
imperante nelle produzioni dei gruppi da classifica, si discostano notevolmente nelle sfumature che imprimono al loro sound. Dai Clash ai
Pulp, Dub,Reggae, pop e post Punk si fondono armoniosamente nei 45
minuti di Buona musica offerta in questo disco d’esordio.
Le 11 traccie del Cd hanno i seguenti titoli:Cash machine, Middle eastern
holiday, Tied up too tight, Gotta reason, Hard to beat, Unneccessary trouble,
Move on now, Better to better, Feltham is singing out, Living for the weekend,
Stars of CCTV.
Da ascoltare ossessivamente da mattina a sera.
Star of CCTV,
Hard-FI
Warner, 2004
Il Sassolino direttamente
sulla tua e-mail
ENRICO”JASON”ERGELINI
Available for Propaganda,
Linea 77
Earache, 2005
12
Dopo quasi un anno di assenza tornano i Linea 77 con il loro nuovo
album Available for Propaganda, registrato al Paramount and Amerycan
Studios di Los Angeles (CA), masterizzato da Dave Collins. Questo
nuovo lavoro è stato anticipato dall’uscita del singolo Evoluzione, una
delle due tracce cantate in Italiano; l’album in questione è caratterizzato da un sound più soft rispetto a quello al quale ci avevano abituato i
ragazzi torinesi, ciò non toglie che le 12 tracce che compongono Avaible
for Propaganda contengano una grande carica. Da segnalare, oltre al singolo anche: la traccia d’apertura del CD Fist, l’altra song in lingua italica Inno all’odio, Charon e Rotten mouth & broken arms, un misto di punk e
crossover molto particolare. Possiamo concludere dicendo che anche
questa volta i Linea 77 non hanno deluso le aspettative e possiamo
auguraci che continuino così... Buon Ascolto.
ANDREA VALLISNERI
Scrivici per essere aggiunto alla “mailing list”
e ricevere gratuitamente ogni mese
la rivista in formato PDF
[email protected]
La versione on-line del giornale può essere
scaricata dal sito del
Circolo Culturale Fahrenheit 451
www.fahreweb.it
il
i vostri racconti
IL REGALO DAL
E
lino
Questa sezione sarà dedicata alla creatività dei lettori.
Mandateci i vostri racconti (max 6000 battute) o le vostre poesie a
PROFONDO DEL CUORE
[email protected]
accompagnati da qualche nota biografica e, se volete, da una fotografia
(o un disegno, etc.) da affiancare al testo.
Grazie e buona lettura…
di MATTEO GHIRARDELLI
ra tardi, come tutte le altre volte. Così tardi da trovare la casa spenta e la cena
fredda fra due piatti per tenerla al chiuso. Sua moglie era andata a letto dopo
averlo aspettato il più possibile. O forse no; era da sette mesi che tornava
verso le undici dal lavoro, e le prime volte trovava Carla che dormiva sul divano, la
tele accesa e un senso di colpa che gli saltava addosso; adesso, invece, Carla se ne
andava dritta a letto, abituandosi ormai ad addormentarsi sola in compagnia di un
libro.
“Che ci posso fare?” Si lasciò ad un sospiro, le spalle curve e la schiena indolenzita e la ventiquattrore in mano.”Il mio lavoro mi sta cancellando da casa”. Ma subito si fece soccorrere dal fatto che se non fosse per quel lavoro, se non fosse che rimaneva in ufficio fino a tardi per stare al passo con quell’azienda che sembrava aver
messo il turbo, bè semplicemente non ci sarebbe stata nessuna casa da cui farsi cancellare. Certo, il lavoro lo teneva impegnato quasi sedici ore al giorno, a volte doveva rassegnarsi a mangiare un panino nella camera calda di fronte agli uffici dell’azienda, e da qualche tempo gli toccava pure passare il sabato tra scartoffie e telefonate internazionali, ma senza di quello cosa avrebbe dato a sua moglie? Almeno
quello era una cosa su cui poteva andare sicuro. Come poteva farci stare tutto in
quel casino di vita? Avrebbe avuto bisogno di un patto col diavolo.
Si tolse il cappotto, lo lasciò cadere sul divano assieme alla ventiquattrore e si diresse in cucina allentandosi la cravatta. Sollevò il piatto e quella bistecca fredda e insapore gli accese una smorfia, seguita da un altro sospiro; prese il piatto e lasciò scivolare la cena nel cestino nel vano sotto il lavabo. Non ce la faccio più. Cavolo,
guarda come mi sto riducendo. Non vedo l’ora che finisca questo periodo del cavolo.” Spense la luce e andò in camera, e lì ebbe una sorpresa: il letto era vuoto e perfettamente in ordine.
“Che diavolo...?” Un’altra bella domanda, campione.
Girò per un po’ su e giù per la camera, cercando di saltarci fuori. “Dov’è andata?
E perchè non mi ha detto niente?” Poi, nella sua marcia nervosa, l’occhio si imbattè in qualcosa fuori posto, qualcosa che non era mai stato lì. Fabio lo prese in mano
e lesse la scrittura di sua moglie: Il tuo regalo è in sala. Cerca nel divano.
Mise la mano nelle fessure fra i cuscini, tastando e spingendo fino in fondo. Sotto
le dita briciole indurite di pane, una penna e...
Tirò fuori la mano che reggeva l’oggetto. “Una cassetta”. Nel rettangolo per l’etichetta c’era uno strappo di carta adesiva con su scritto: Auguri...
“Che sta succedendo?” La infilò nella bocca del videoregistratore e accese la tivù
sull’AV. Il nastro partì subito e il primo piano di sua moglie riempì lo schermo. In
quel momento il suo cuore perse un colpo.
Gli occhi di Carla erano puntati nei suoi, e in quello sguardo lesse il freddo del polo.
In quella faccia non c’era più niente di lei.
“Tanti auguri Fabio.”
“Okay, fino a qui c’ero arrivato. Anche se non è il mio compleanno.
“Ora mettiti comodo, sarai appena tornato a casa dal lavoro e sarai stanco, quindi
rilassati...e guarda.”
“E’ una parola.”
L’inquadratura si allargò e Fabio potè accorgersi della nudità di sua moglie, le tette
turgide e i capezzoli induriti rivolti all’occhio della telecamera digitale. Un regalo
che lui aveva fatto a lei l’anno prima.
“Ma che...? Cosa ti sei messa in testa? Carla chiuse gli occhi, inclinando la testa
verso il soffitto. Da quella prospettiva poteva vedere un pezzo della stanza che aveva
intorno. E quella non era casa sua. Il cuore inciampò un’altra volta nei suoi battiti,
qualcosa di strano si allacciò al suo stomaco, qualcosa lo mandò in frantumi. Una
mano di uomo, coi peli sulle nocche, entrò nel campo visivo della telecamera sbucando da sotto, e si chiuse intorno al seno. A quel tocco un gemito scappò dalla
bocca di Carla, e lo stesso gemito sfuggì da quella di Fabio. Quella cosa dentro di
lui che era andata in frantumi prese a rotolare e rotolare, come una palla di neve
che man mano s’ingrandisce. Con la mano artigliò il bracciolo del divano, sentì la
stoffa sotto le dita accartocciarsi morbidamente. La mano dello sconosciuto intanto continuava a stringere e lasciare, tirare e lasciare, e il diaframma di sua moglie
che s’alzava e s’abbassava, e il diaframma di Fabio che si alzava e si abbassava.
“No.” Poi la mano chiamò quella destra e questa imitò alla perfezione quella sinistra. Fabio si era messo con la schiena dritta, le nocche sbiancate e gli occhi fuori
dalle orbite.
“Carla...no. No!” Non ce la fece più, scattò dal divano e pigiò eject con tale forza
che se il video non fosse stato assicurato al muro sarebbe caduto per terra. Appena
la cassetta fu fuori, Fabio la prese e la disintegrò contro il muro, riempiendo la stanza di piccoli frammenti di plastica nera. La calpestò,saltandoci sopra, la raccolse e
la restituì di nuovo al muro, ma stavolta non c’era quasi niente da far volare in mille
pezzi.
“Carla!!!” Andò al telefono, compose il numero di sua moglie a memoria e aspettò
in linea, il fiato rotto, il cuore che gli pulsava il sangue fin nelle orecchie e la bocca
digrignata. Il segnale era libero, allora perchè cazzo non si muoveva a rispondere?
“Prendi quel telefono porca puttana!” Forse ha le mani impegnate. “Perchè non
rispondi? Cazzo, rispondi!” Forse ha la bocca impegnata.
Poi lo scatto della comunicazione che si apre e la voce fredda di Carla che quasi gli
sussurrò:” Dimmi.”
Aveva così tanta rabbia, così tanta confusione e così tante cose da dire che davanti
a quella calma incredibile lo mandò nel pallone, facendo cadere tutte le parole in
una massa infuocata dalla quale non riusciva a pescare niente.
“Dimmi? Come sarebbe dimmi?”
“L’hai vista?”
“Secondo te? Carla, cos’è, uno scherzo? Ti prego dimmi che è così, anche se mi ha
sconvolto, sono pronto a riderci su. Allora?”
sasso
“Non è uno scherzo.”
“Dove sei? Dove cazzo sei?”
“A casa di un amico.”
“Chi, quello stronzo della cassetta? Chi è? Lo conosco? Carla, porca troia, dimmi
perchè!”
“Non c’eri mai.” Ora la sua voce non era più così odiosamente pacata. In quella
frase c’era stato una frattura, qualcosa che solo una gola piena di magone avrebbe
saputo produrre. “Sono fatta di carne ed ossa e tu non ci sei mai”.
“Sono impegnato. Lavoro, Carla, io lavoro, tu no. Non ci sono mai perchè la casa
non si mantiene da sola, le rate delle macchine, la luce, il gas, l’elettricità e i vestiti
e il cibo non si pagano da sè.” Strinse forte la cornetta nella mano, fermando il sangue nelle dita, appoggiò la testa contro il muro e strinse i denti, cercando di lottare
con le lascrime. Una battaglia che non se la sentiva di vincere.
“Da quanto? La tua non è una scusa. Sei mia moglie, cavolo, mi dovevi aspettare,
e invece... Invece ti fai sbattere da uno stronzo che forse fino a ieri mi stringeva la mano.
“Cosa facciamo adesso?”
Era caduto in un delirio che a forza di girare sfumava i contorni, faceva perdere le
tracce delle cose ovvie, lasciava tutto indistinto e difficile da gestire. Si sentiva su una
terra che dondolava, rendendo impossibile stare in piedi. Non sapeva cosa
fare...non sapeva cosa dire, e molto probabilmente non si accorse di un pensiero che
saliva e saliva, si distingueva dalla folla in cui si erano trovati gli altri. Ma guarda te,
una sera torni a casa, ti trovi la cena fredda e la casa buia come tutte le altre volte
perchè il tuo lavoro pretende che ti spacchi il culo in due, e poi scopri che tua moglie
si fa un altro. E te lo fa trovare su una cassetta, e ci scherza pure, facendoti gli auguri. Un regalo per il marito cornuto che non sa! Ecco a voi il vincitore!
“...Divorzio.” Una sera torni a casa e scopri di non avere più una moglie, che quella promessa fatta davanti a Dio è andata a farsi fottere. Bè, grazie tante. Ancora quel
pensiero, ora più forte che mai.
“Voglio ucciderti” le disse in un sussurro che forse lei non ha nemmeno percepito.
“Ti taglio la gola.”
Ma aveva messo giù.
Se ne restò impalato lì, in piedi con la cornetta in mano e la testa contro il muro, e
il cuore spezzato che spargeva in tutto il corpo quello che aveva dentro. Così si ricorderà di essere stato quando un giorno lo racconterà a qualcuno, cercando disperatamente di darvi un senso.
Il tuo regalo è in sala. Cerca nel divano.
“Direi che l’ho trovato. Direi che ora sono morto. Sì, sono morto.”
Tanti auguri, Fabio. Tanti auguri davvero, dal profondo del cuore.
le vostre poesie
Antiche musiche
Oggi ho un cuore nuovo,
inebriato dai Tuoi sospiri, le Tue parole
Oggi ho un cuore nuovo,
colmo di musiche di verdi campane e lontane primavere,
ma musica è dell’anima inquieta e nostalgica che non decide mai
Oggi ho un cuore nuovo…ma antico,
come la mia anima, zavorrata di un peso amaro
Timidezza
Non svelerà felicità velata
questa mia solitaria gioia…
e celerà l’amore per chi amo…
l’attimo che veglia in folle attesa
CLAUDIO VINCENZI
INCONTRI
EDITRICE
sassuolo
tel. 0536.810541
13
il
sasso
lino
passatempo
Orizzontali
chi più ne ha, più ne metta!
CRUCIVERBA SASSOLESE
In corsivo, le definizioni sassolesi
1. Animale africano – 8. La capitale della RSI – 13. Conforme – 14. Filippo, noto industriale sassolese – 16.
Il pronome dell’egoista – 17. Sono suoi i giorni più freddi – 19. Difetto cutaneo – 20. Poco amichevole
– 21. Città bagnata dal Tanaro – 22. Affonda senza respirare – 24. “Allenava” spie – 25. Federal Bureau
of Investigation – 26. La fine dei guai – 27. Prende un punto in Formula Uno – 29. Sentenzia – 31. Etichetta informatica – 32. Insieme alla polenta nel Nord-Est – 35. Già passato – 37. Quartiere sassolese.
Verticali
1. Sugli alberi di Sassuolo – 2. Tori, cantautrice di fama internazionale – 3. Le hanno pecore e camosci –
4. Ermanno, regista lombardo – 5. Grande ex mezzofondista inglese – 6. Malata per il poeta – 7. Uno
dei due Schumacher – 8. Nostro “duomo” e patrono (vedi foto) – 9. Un fallo lì è più rischioso – 10. She,
scrittore cinese – 11. Regno da favola dove piomba Dorothy – 12. Onnipresente in ufficio – 15. Fa coppia con Zig – 18. Sempre più caro – 23. Un fiume russo – 24. Auto americana – 26. Nei panni altrui –
28. Si incontrano nelle piazze – 30. I confini dell’Alaska – 33. Prima parte di una “seduta pacifica” –
34. Assicura – 36. Si leggono in tema.
(monch)
La soluzione nel prossimo numero
Soluzione marzo
Abbigliamento Uomo Donna
Via C. Menotti 34 (ang.P.leTeggia 1) - 41049 Sassuolo (Mo)
Tel. 0536.801608
Le barzellette
Raccolte e curate da Tania Boilini “col desiderio di utilizzare una risorsa universale per stare bene e
cercare di far star bene anche gli altri.”
Ceste gastronomiche
Porchetta Toscana
Ricotta fresca
TUTTI I GIORNI
Salumeria Tradizionale
NUOVO NELLA TUA CITTÀ
Via Cavallotti 17 - 41049 Sassuolo (Mo)
tel. 338.4216621 - fax 059.553075
Gennarino
Una signora a Napoli: “Ho 10 figli; si chiamano tutti Gennarino.” “E come fai a distinguerli?”
“Li chiamo per cognome!”
Contate fino a 10
Prima di offendere qualcuno contate fino a 10... vi verranno in mente più insulti!
Gli uomini
Perchè agli uomini piace l’amore a prima vista? Perchè risparmiano tempo!
Sai chi è l’uomo più furbo del mondo? Quello che ha inventato la supposta, perchè l’ha messa nel
sedere a tutti!
Se il bianco biancheggia, lo scuro...
Queste barzellette sono estrapolate dai libri di Tania La cena delle barze (2004) e Barzellette per
un anno (2005), entrambi recuperabili presso “Libreria Incontri” e “La libreria Sassuolo” di
Piazza Libertà. Parte del ricavato viene devoluto alle associazioni “Ridere per vivere” e
“Anfass”.
dal 20/04/2006 al 14/05/2006
l’oroscopo
di Mirella Barchi
ARIETE (21/03-20/04)
LEONE (23/07-23/08)
SAGITTARIO (23/11-21/12)
Troppo cocciuti
Amore: Nuovi incontri felici, per i single e per avventure… a 3
Lavoro: Cercate di usare la testa...
Salute: Controllate la pressione!
Un certo bisogno di solitudine....
Amore: Nervosismi nella coppia....
Lavoro: Risposte positive!
Salute: Avete bisogno di coccole
Agite con intelligenza...
Amore: Il vostro cuore naviga in acque tranquille...
Salute: Attenzione alle intolleranze…
Lavoro: Aumento di stipendio
TORO (21/04-20/05)
VERGINE (24/08-22/09)
CAPRICORNO (22/12-20/01)
Non perdere la tua calma...
Amore: Sei dolce e affidabile
Lavoro: Siete nervosi e irascibili!
Salute: La cervicale potrebbe dare problemi...
GEMELLI (21/05-21/06)
Programma solo le cose sicure...
Amore: Poca disponibilità con il partner. Per i singles, più autonomia
Lavoro: Non sbagliate tempi e modi!
Salute: Mangiate più fibre
BILANCIA (23/09-22/10)
Sorridete alla vita....
Amore: Tu sai quanto vali...
Lavoro: Situazioni che rischiano di urtarvi!
Salute: Non camminate in modo distratto
ACQUARIO (21/01-19/02)
Grande equilibrio...
Amore: Forti tensioni...
Lavoro: Successi e conquiste
Salute: Fate belle passeggiate
Siete sempre in giro...
Amore: Molte soddisfazioni e gioie
Lavoro: Tutti vi stimano
Salute: Attenzione ai colpi d’aria!
Desiderosi di avere i vostri spazi
Amore: Nuovi incontri (a volte importanti) per i single
Lavoro: Voglia di cambiamenti
Salute: Evitate una strisciante depressione...
CANCRO (22/06-22/07)
SCORPIONE (23/10-22/11)
PESCI (20/02-20/03)
Desiderio di cambiamenti...
Amore: L’amore ti sorride e niente ti è vietato...
Lavoro: State attenti al portafoglio...
Salute: Aspetto smagliante...
14
La fortuna vi sorride
Amore: Sarete provocanti!
Lavoro: State dando il meglio di voi
Salute: Non mangiate troppo...
Qualche grana in famiglia...
Amore: Siete insoddisfatti di voi stessi...
Lavoro: Importanti successi!
Salute: Non chiedere troppo al tuo fisico...
il
il sassolino nella scarpa
sasso
lino
SCRIVETECI!!!
...la parola ai lettori
Tutte le critiche verranno ascoltate;
le lettere ed i messaggi più significativi saranno pubblicati.
[email protected]
“Il monumento in Piazza? I gusti sono soggettivi...
E a me piace… “
Gentile Redazione de Il Sassolino,
SERVIZI IMMOBILIARI
mi si permetta di spezzare una lancia a favore della realizzazione di piazza Martiri partigiani che si è meritata le vostre critiche nel numero scorso.
Non lo faccio tanto perché ne sia un estimatore né per riguardo nei confronti del progettista o del Comune. Non riesco però a ritenere l’oggetto
meritevole di un giudizio negativo così drastico, accompagnato da parole come “vergogna” e “pugno nell’occhio”.
I gusti estetici sono quanto di più soggettivo esista. Perciò non è da quelli che si può partire nel giudicare l’oggetto in questione. Alcune considerazioni oggettive però si possono fare.
Si dice che è indefinito, né aiuola né panchina, né arredo urbano. Prima di tutto, in base a quale regola o regolamento debbano esistere ben distinte fra loro aiuole, panchine ed elementi di arredo urbano io non lo so. Mi sembra che la regola non esista: e infatti quell’oggetto è sia un’aiuola sia
una seduta per chi è stanco. Lo si può verificare nei giorni di mercato, quando ci si siede una bella quantità di persone, specialmente anziani.
Seconda considerazione. Si dice “realizzare un’architettura capace di esprimere pienamente una sensibilità moderna” oppure astenersi. Quindi si
preferiva la situazione precedente, cioè la presenza di un’aiuola spartitraffico con cordolo giallo piena di cartacce buttate dal passante di turno?
Padronissimi di pensarla così, di ritenere che quella fosse la migliore interpretazione possibile della “sensibilità moderna”, io invece credo che anche
se quell’opera venisse eletta la più brutta del mondo, costituirebbe comunque un miglioramento della situazione precedente.
Infine, vorrei tentare l’impossibile e provare a convincervi che non si tratta di una realizzazione così sbagliata: all’amministrazione sassolese si chiede periodicamente di usare la ceramica nei suoi interventi sull’arredo urbano e possibilmente di richiamarne l’appartenenza al territorio; di migliorare gli ingressi cittadini, spesso veramente squallidi; di assicurare migliore manutenzione del verde pubblico.
L’opera in questione utilizza ceramica, tanta ceramica. Non piace il colore? Questione di opinioni. La ceramica in questione però sta reggendo al
caldo e al freddo, ai graffiti e ai passaggi senza cedere. Un bell’esempio delle sue alte caratteristiche tecniche direi. Il manufatto al centro dell’aiuola sopraelevata con fiori (non quattro ciuffi di erba spelacchiata alternati a mozziconi di sigaretta come sono di solito le aiuole spartitraffico) è realizzato con pezzi di forni ceramici. Magari c’è chi non lo sa ma dal punto
di vista simbolico (e anche per tanti che invece lo sanno) un suo senso ce
l’ha.
Visto che il critico dell’opera poi si presuppone qualificato, vediamo se lo
era l’autore: Dario Brugioni è l’unico ceramista locale risultato premiato
alla Biennale d’arte ceramica di Fiorano, dedicata proprio all’arredo
urbano. Parteciparono artisti da tutta Italia e dall’estero. Ne ha ideate
altre di aiuole e rotatorie in ceramica e ha fatto anche vere opere d’arte
in questo materiale. Non piace quest’opera? Padronissimi, ma di certo
non l’ha fatta il primo che passava.
Ultima considerazione: collocata all’ingresso della piazza più brutta del
mondo, una piazza Martiri partigiani che finchè qualcuno non ci metterà le mani non è altro che un deposito per auto, qualunque cosa che dia
un po’ di colore e stacchi dal grigio dominante, andrebbe salutata con
entusiasmo.
Quasi dimenticavo: a me piace abbastanza…
Cordialmente
GABRIELE BASSANETTI
Il discusso monumento di Piazza Martiri
RISPONDE MARCO MAZZACANI:
I gusti estetici e la percezione collettiva
Caro Bassanetti,
l’autore della critica, che non ha fatto altro che dare voce ad una percezione trasversale di tanti Sassolesi, si rende conto di alcune sue forzature, ma l’intento,
per nulla celato, era quello di raccogliere tale voce e di abbattere se non fisicamente almeno verbalmente quella che lei giudica come degno sostituto di un
“AIUOLASPARTITRAFFICOCONCORDOLOGIALLOPIENODICARTACCEBUTTATEDALPASSANTEDITURNO”.
Il sottoscritto rispetta il lavoro di Brugioni (del quale ha peraltro apprezzato alcune realizzazioni di più piccole dimensioni in mostra al Castello di Spezzano,
e che certamente sarà responsabile di ben migliori realizzazioni sul territorio (?) ma voglio ricordare che anche dei più grandi artisti rimangono solo le opere
migliori, mentre loro stessi per primi si adoperavano per eliminare la produzione “minore”. E in questo stava la loro grandezza.
Volutamente ho cercato di evitare il pareggiamento tra “artistico” ed “estetico” poiché nel caso di Brugioni non utilizzerei il termine “Artista” ma “Artiere”,
in quanto utilizza una non comune manualità non per rappresentare un concetto ma per confezionare un oggetto.
E in questo caso l’oggetto realizzato non solo non ha nulla di artistico ma addirittura poco di estetico. Ma qui, come dice lei, si entra nella percezione
soggettiva.
Chi scrive, forse troppo spietato, avrebbe da obiettare su alcune critiche mosse da lei ( 1) mai scritto di rimpiangere la soluzione precedente 2) mai cercata una
classificazione o una regolamentazione per arredi urbani 3) mai un accenno al colore 4) parlando di percezioni soggettive mi chiedo di quale “qualifica critica” lei parli (anche se è la pura passione a muovermi), ma non si vuole addentrare nella questione, perché l’intento era quello di complimentarsi con l’amministrazione comunale per l’abbattimento del palazzo di piazzale Roverella e di spronarli a perseguire nella medesima direzione…
Mi piace credere che, da quanto sentito, ci troveremmo comunque d’accordo su molti altri argomenti.
Ah, quasi dimenticavo: a Lei piace Abbastanza...
Ma se a lei che la difende piace “Abbastanza”, alla maggioranza delle persone non piace Affatto, si può liberamente concludere che non piaccia Veramente a
nessuno!
Altrettanto amichevolmente
MARCO MAZZACANI
“Caro Paolone, cerchiamo di non piangerci addosso…”
Gentile Redazione,
Sassuolo, Febbraio 2006
vorrei rispondere al Sig. Paolone, che si chiede “Chi me la paga l’auto nuova?” (sul Sassolino n°9, ndr),
parole giustificate dal fatto che fa l’operaio in ceramica come tante altre persone hanno fatto prima di lui e
fanno tuttora, certamente con una retribuzione modesta, per il lavoro svolto.
Nonostante ciò sono rimasto perplesso, pensando che il Sig. Paolone non è disoccupato, non è in cassa integrazione ordinaria (col 50% dell’ultima retribuzione), non ha un lavoro a tempo determinato, non sappiamo
se deve pagare l’affitto per la casa.
Eppoi volevo ricordare che se una persona non ha troppe pretese (che dovrebbero essere correlate al reddito disponibile) si può acquistare un’auto nuova, a rate, sotto gli 11.000 euro.
Cordiali saluti
V. FRANCESCO
P.S.: Cerchiamo di non piangerci sempre addosso, ricordandoci di mantenere sempre un minimo di dignità.
Via F.Cavallotti n. 79 SASSUOLO
tel e fax 0536-883802
349-2128841
348-7291200
messaggini
320.8482069
“Che tempismo!”
Bei fenomeni! Avete fatto
un’inchiesta sulle cooperative
proprio sotto elezioni. Mah…
GIANCA, FORMIGINE
“Grazie per i tiramolla”
Buongiorno Sassolino. Complimenti per l’articolo sui tiramolla. Mi è piaciuto tantissimo.
Complimenti alla signorina
Bartoli.
CARMEN, SASSUOLO
“Chi è la pallavolista?”
Ciauz! Come si chiama la giocatrice di pallavolo nella foto
della copertina?
MAX
Puoi trovare le informazioni che
cerchi sul sito:
www.sassuolovolley.com
PROPOSTA PER LA
CASA NEL PARCO
Il Circolo Culturale
Fahrenheit 451,
l’Associazione giovanile
Korova, il Centro
Turistico Giovanile,
l’Associazione Le Rune e
l’Associzione
Psychezenobia
hanno elaborato un
progetto di destinazione
d’uso delle strutture della
Casa nel Parco in accor-
do con la linea d’intervento denominata “B”
(seconda di due possibilità proposte dalla giunta)
della delibera comunale
n°249.
Il comunicato completo è
consultabile sul sito
www.fahreweb.it
15
il
sasso
16
lino
Scarica

cerco parcheggio - Comune del Parco di Braida