il MENSILE DI ATTUALITÀ E CULTURA, ANNO 2 N° 11 - APRILE 2006 Distribuzione gratuita sasso CERCO PARCHEGGIO S C R I V E R E Sofismi lino D I S A S S U O L O il punto di Giuseppe Sofo LE PIAZZE CHE SPIAZZANO I PIAZZISTI Trovare parcheggio a Sassuolo è diventata negli ultimi tempi una delle più grandi imprese da affrontare nella quotidianità, degna di essere annoverata nel prossimo conteggio delle fatiche d’Ercole. Raggiungere il centro sta diventando sempre più difficile e non solo nelle canoniche occasioni di riempimento delle piazze cittadine, ma praticamente in qualsiasi momento della giornata. Perchè posso capire che un mercato, che occupa tra l’altro i principali luoghi di posteggio del centro causi disagi, ma qualcuno deve spiegarmi perchè il venerdì sera, con un solo locale nel giro di tre chilometri, in Piazza Grande non si trova un posto neanche in sesta fila. Per caso qualcuno dà periodicamente ricevimenti a Palazzo Ducale senza invitarmi? Tutto questo comporta problemi sociali ed economici non indifferenti. Quanti dei vostri parenti più anziani si sono conosciuti grazie ad un appuntamento dato al bar del centro o a una camminata in Via Menotti? Oggi dare un appuntamento galante in centro a Sassuolo potrebbe sembrare un modo di sfidare la sorte in stile roulette russa. Di certo, però, potete stare sicuri che se il vostro presunto partner vi aspetta tutto il tempo di cui avete bisogno per trovare parcheggio, è follemente innamorato/a di voi. E con l’economia come la mettiamo? Va bene che dobbiamo farla girare, ma dopo ore in giro per cercare posto comincia a girare anche qualcos’altro e si fa prima ad ordinare qualcosa in Cina e farselo arrivare per posta che a piazzare la macchina fuori dalle mura di Bologna per arrivare in Piazza Piccola. Da ciò si deduce che il vero problema di Sassuolo è il traffico. Lo diceva anche Totò Cuffaro a proposito della Sicilia, copiando Johnny Stecchino. Passando per Braida di notte l’altra sera mi è capitato di essere fermato, senza problemi, ad uno dei tanti posti di blocco attivati nell’ultimo mese. Sapete qual’è stato però il vero problema? Che non sapevo dove accostare, perchè non trovavo parcheggio. “Potessi mettermi la macchina in tasca!”. Quante volte mi capita di pensarlo, dopo aver perso un sacco di tempo girando a vuoto! A chi non è mai successo? Il problema dei parcheggi nel centro storico della città, e non solo, è complesso e tangibile a tutti: lo evidenziano commercianti, residenti e cittadini. L’amministrazione ha proposto un nuovo piano della sosta che dal primo maggio aumenterà il numero dei parcheggi a pagamento e nel lungo periodo ne prevedrà la costruzione di nuovi. Quali i cambiamenti? E l’opinione della gente? LAURA CORALLO CHIARA DINI ALLE PAGINE 2-3 L’uomo che dà vita agli eroi Due dei più importanti personaggi del fumetto italiano disegnati da un sassolese Stefano Landini, fumettista professionista, nato e residente a Sassuolo, ha realizzato il numero di crossover tra due dei più seguiti fumetti a livello nazionale, John Doe e Detective Dante, entrambi di Eura Editrice. L’abbiamo intervistato per saperne qualcosa di più. A PAGINA 7 All’interno • tradizioni 23 aprile - La festa di San Giorgio • libri CON LA CINA SI TRATTA COSI’ Intervista all’imprenditore Donato Mancini: “Sassuolo non deve esportare i prodotti ma deve produrre in Cina con i propri marchi”. MADDALENA MORANDI A PAGINA 12 “Dollville” di Giuseppe Sofo • recensioni Kevin Smith, Isabella Santacroce, Linea 77 • da ritagliare Il magico mondo della politica • il sassolino nella scarpa “A me quel monumento piace...” Aut. Pubbl. Sanit. del 30/08/2005 prot.30740 LA. DE. SA. AMBULATORIO PRIVATO ODONTOIATRICO 043-A REGISTERED TO ISO 9001:2000 NO. 70580B Dir. San. Dott. Davide Fagandini, Odontoiatra VIA FELICE CAVALLOTTI, 132/a - 41049 SASSUOLO (MO) - TEL. 0536/980499 - FAX 0536/980493 - E-mail: [email protected] il sasso lino il punto Al via il nuovo piano della sosta “Viene favorita la rotazione delle auto presso i parcheggi del centro” Già in questi giorni si sta predisponendo la nuova segnaletica per l’attivazione, prevista il primo maggio, della prima fase del nuovo Piano della sosta programmato dall’assessorato ai lavori pubblici del Comune riguardante il centro storico. Si tratta della conversione di posti a disco orario e parte dei liberi in posti a pagamento per un totale di 191 nuovi posti a parcometro: i viali coinvolti sono quelli evidenziati nella tabella e nella cartina che ha l’obiettivo di fornire una fotografia dei parcheggi a servizio del centro. In questa fase verranno messi a disposizione di residenti e lavoratori, con forme di abbonamento annuale a tariffa mensile, nuovi posti in struttura (che prevedono un servizio di sorveglianza e maggiore illuminazione): 50 nel parcheggio sotterraneo del Direzionale Cristallo e 12 di pertinenza comunale presso la Cavallerizza. Interventi ana- loghi sono previsti per Sassuolo 2 ed il Fontanazzo. “Lo scopo è quello di lasciare agli utilizzatori ‘occasionali’ i posti privilegiati, cioè quelli più prossimi al centro, mentre riservare agli utilizzatori periodici aree un po’ più lontane – ha spiegato l’assessore Sandro Morini – Viene favorita la rotazione delle auto consentendo l’accesso al centro cittadino ad un numero maggiore di utenti ed una decongestione del traffico”. I risultati della ricerca effettuata dall’Agenzia per la Mobilità di Modena, commissionata dal Comune per avere a disposizione una quadro aggiornato su cui intervenire, hanno infatti evidenziato una saturazione del 90% dei parcheggi disponibili che provoca una ricerca prolungata del posto auto con aggravi in termini di smog e di traffico. In particolare la situazioni più critiche si verificano tra le ore 9 e le 12 nei giorni di mercato (percen- tuali di occupazione comprese tra il 93% ed il 95%) e tra le ore 10 e le 12 nei giorni di medio afflusso (percentuale di occupazione del 92%). La rotazione diventa un fattore fondamentale per il riequilibrio di un sistema comunque molto complesso. In progetto nuovi parcheggi La seconda fase del piano prevede la realizzazione di nuovi parcheggi nell’arco di tempo 2006/2010 per un totale di 750 nuovi posti auto a servizio del centro, il 30% in più rispetto a quelli attuali: sarà avviato entro giugno lo studio sulla fattibilità di un parcheggio interrato in piazza della Libertà (con 250 posti auto) ed un altro nelle aree dell’Ospedale Vecchio (con 350 pa). Verrà realizzato un parcheggio di 80 posti negli ex magazzini comunali di via Pia ed uno da 70 posti privati e pubblici in via Fenuzzi. CHIARA DINI MODALITÀ DI PAGAMENTO Il costo rimane invariato: 35 centesimi per 20 minuti nei posti in centro, 30 per quelli più esterni. Ci sono nuove modalità di pagamento a fianco delle tradizionali monetine: cellulare e bancomat consentono di razionalizzare il costo pagando il tempo effettivo. Ancora verrà introdotto il “gratta e sosta” da acquistare in tabaccheria; per i commercianti ne sarà possibile l’acquisto di pacchetti scontati da regalare ai clienti. Sarà prevista una forma di abbonamento annuale per i residenti sprovvisti di posto auto privato. I commercianti bocciano il piano del Comune I negozianti: “Troppi balzelli al carico del cittadino e non risolvono il problema del traffico. Sono necessarie soluzioni alternative” Il tema dei parcheggi è un argomento caldo per i commercianti del centro storico che in generale evidenziano diversi punti problematici: i parcheggi sono pochi, mancano quelli liberi, l’aumento di quelli a pagamento non favorisce la gente a frequentare il centro, anche per gli stessi negozianti non è facile trovare il posto auto mentre sono al lavoro ed il doverlo pagare è diventato una tassa ulteriore. Abbiamo chiesto opinioni a diversi commercianti delle varie zone del centro; eccone alcune. Roberta Montecchi di Robi’s, da Sassuolo 2 si trasferirà presto in via Felice Cavallotti: “Ci vorrebbero più posti liberi o una convenzione con i negozianti perchè possano offrire il parcheggio ai clienti – ha spiegato – sarebbe un incentivo dare ai clienti dei pass (limitati a mezz’ora) per entrare nella zona a traffico limitato come fanno a Bologna. Oppure riattivare la cir- 2 colazione della via con divieto di sosta ai lati, magari utilizzando le due piazzette della strada a parcheggio. Troppo spesso ci sono auto davanti alle vetrine non permettendone la visione e creando disagi”. La richiesta di apertura di via Cavallotti trova consensi tra i commercianti e c’è chi chiede metodi alternativi per incentivare il commercio. Sull’aumento del numero dei parcheggio a pagamento, decisa è la reazione di Betti di Kitò Parrucchieri (via Cavallotti): “È uno ‘schifo’ soprattutto per chi lavora: per non pagare bisogna parcheggiare lontano e c’è da aver paura alla sera; quelli vicini sono costosi e per di più non custoditi”. Quella di Claudio Lamazzi di Beta 3/Pirelli in Piazza Grande è di nuovo un’opinione negativa: “Sono già troppi i parcheggi a pagamento; siamo sempre costretti a pagare, di tariffe ne abbiamo abbastanza. Non è un’agevolazione il ‘gratta e sosta’ da regalare ai clienti; sono ulteriori sforzi che dobbiamo fare noi e non il Comune”. “È un problema generale sia per i clienti che vengono allontanati dal centro che per i commercianti dicono da Cavazzuti tra via Menotti e Piazza Piccola – gli unici che non hanno problemi sono quelli del Comune che hanno posti privati.” Elena Zanni di Profumeria Elena in via Clelia sostiene che sarebbe più opportuno aumentare prima i parcheggi esterni non a pagamento in modo da lasciare alle persone la scelta tra un posto auto libero più lontano ed uno più interno a pagamento. Da via XX Settembre la proposta di un servizio pulmino che faccia la spola, ogni 10 minuti, dalle zone esterne verso il centro della città. CHIARA DINI Parcheggi a pagamento: cosa cambierà dal 1° Maggio La situazione dei parcheggi del centro storico; confronto in base al numero dei posti auto. (Rimane invariata la situazione di Piazza Martiri). Evidenziata in grigio la nuova situazione dei parcheggi a pagamento. IL SASSOLINO SCRIVERE DI SASSUOLO Direttore Responsabile: Laura Corallo Redattore: Marcello Micheloni In Redazione: Catia Bartoli, Daniele Dieci, Chiara Dini, Andrea Magnani, Marco Mazzacani, Giuseppe Sofo Hanno collaborato a questo numero: Mirella Barchi, Tania Boilini, Enrico Ergelini, Daniela Frigieri, Stefano Landini, Maddalena Morandi, Andrea Vallisneri, Lucio Vallisneri, Ben Wallace Ideazione grafica Anna Anselmino ([email protected]) Impaginazione Rossella Tabaroni Illustrazioni del “Sassolino”: Silvia Casamassima Stampa: Litostampa “La Rapida” s.n.c., Via Garibaldi 1/a, Casalgrande (RE) Edito e distribuito da: Associazione Culturale “Il Sassolino” Registrazione Tribunale di Modena N. 1743 del 14/4/2005 IL SASSOLINO si può trovare anche nelle seguenti edicole: • Edicola di P.za Garibaldi (Piazza Piccola) • Edicola “Saia Roberto” P.za Martiri Partigiani (Piazza Grande) • Edicola “Rivi Sauro”, c/o Stazione per Modena • Tabaccheria Edicola “Termanini”, c/o Stazione per Reggio • Edicola “Ruggi Renato”, V.le XX Settembre • Edicola “di Via Mazzini”, Via Mazzini 283 (zona Stadio) • Edicola “Venturelli Maurizia” di Via Peschiera • Edicola “Cervi” di Via Indipendenza (Parco) • Edicola “della Posta”, P.za S. Paolo 22 (Braida) • Edicola “Mareggini Marina”, Via Braida 301 • Edicola “Bronzati Loris”, Via Rometta 36 • Edicola “Spattini Mirella” di Via Circonv. Sud 31 (Rometta alta) • “Due Chiacchiere”, Via Montanara 69 (Pontenuovo) • “Venus”, c/o Centro commerciale “Panorama” • Tabaccheria Edicola “Ferrari Omar”, Via Radici in Piano 108 • Tabaccheria “Sandra”, Via Radici in Piano 546 • Edicola Cartoleria “Valentina”, Via Ancora 236 (strada per Magreta) • Tabaccheria Edicola “Baccarani Paola” - S. Michele • “Le Cafè”, Via Radici in Piano 16/a - Veggia • “Edicola Charta” di Margutti Laura, Via Statale 157/c - S. Antonino • “L’edicola” di Frigieri P., via San Francesco 201 - Fiorano ... e altre per le tue inserzioni pubblicitarie 347.9104236 o 346.2128146 [email protected] Il Sassolino offre inoltre la possibilità di inserimento e distribuzione di volantini pubblicitari attraverso la rivista, concordando eventualmente le modalità. IL SASSOLINO SCRIVERE DI SASSUOLO 6000 copie distribuite gratuitamente tra: - 25 edicole di Sassuolo, Fiorano e Veggia - i principali punti di ritrovo (bar, circoli, scuole, manifestazioni, biblioteche, fiere…) - il “porta a porta”, ruotando mensilmente le zone della città Inoltre... centinaia di copie distribuite via e-mail e la possibilità di scaricare la rivista da internet. il sasso lino La nuova situazione dei parcheggi a pagamento, evidenziati in rosa Caselli: “Strategia sbagliata: danneggerà il centro storico” La questione del piano della sosta è stata affrontata diverse volte sulle pagine dei quotidiani locali da Luca Caselli di Alleanza Nazionale che aveva presentato in merito un’interrogazione al Sindaco e ricevuto risposte che non lo hanno soddisfatto: “Il nuovo piano della sosta è arrivato improvvisamente con più parcheggi a pagamento ed un sacco di promesse a lungo periodo. Di fatto è una nuova tassa per i cittadini. Si dice che si favorisce il ricambio, ma se tutti i parcheggi diventano a parchimetro le gente viene disincentivata a venire in centro e si favorisce l’utilizzo degli ipermercati. Discorso del ricambio che comunque non regge: il disco orario non è lì per quello? C’è la volontà di far pagare; è una tassa iniqua perché indiretta e penalizza un quartiere che invece avrebbe bisogno di incentivi. In cambio cosa ci danno? Qualche promessa di parcheggi nuovi, ma niente nell’immediato. La nostra proposta è quella di un parcheggio a silos interrato o no in una delle piazze cittadine. Questo sarebbe un intervento su cui utilizzare i Boc che spesso vengono utilizzati impropriamente dalla giunta in opere che non sono di manutenzione straordinaria”. CHIARA DINI Le lamentele dei residenti del centro “Il piano della sosta non è risolutiva, occorre far rispettare le regole” Il nuovo piano della sosta approvato dall’amministrazione comunale non piace proprio ai residenti del centro storico. A tal punto da pensare di costituire un comitato al fine di affrontare le tante problematiche specifiche legate alla centralità della parte storica.”Analizzando la prima fase del Piano della sosta, abbiamo individuato discrepanze tra i dati rilevati sui grafici e quelli riportati nella relazione del piano della sosta - ha detto Francesco Battaglia, portavoce del comitato -, che a nostro avviso impediscono una corretta analisi dello stato di fatto e l’individuazione delle azioni necessarie a migliorare l’accesso e la sosta in centro storico. Il Piano si propone di ottenere solo una maggiore rotazione della sosta auto scegliendo il metodo più oneroso economicamente per gli utenti: il decongestionamento sarà tutto da verificare così come la riduzione dello smog”. E tutto questo a carico del cittadino residente: dalla let- tura della relazione del Piano, infatti “l’aumento degli spazi a pagamento avverrà trasformando 232 posti liberi e 109 posti a disco orario in posti a pagamento, per ottenere 342 posti a pagamento”. Questo piano andrebbe quindi in direzione contraria alle esigenze dei residenti, già penalizzati dalla riduzione negli ultimi anni di parcheggi pubblici in centro storico (es. P.le della Rosa, P.le Roverella) soprattutto per quelli sprovvisti di garage e con tutte le difficoltà di parcheggio legate ai due mercati settimanali, alle fiere e manifestazioni che si svolgono durante l’anno. “Tutti i posti liberi del Direzionale Cristallo, presso la Cavallerizza ed in seguito al Fontanazzo e a Sassuolo 2 diventeranno a pagamento attraverso forme di abbonamento annuale - conclude. Ci sembra invece che l’amministrazione debba fare in modo che i posti liberi ottenuti approvando le concessioni edilizie dei vari complessi edilizi continuassero ad essere liberi e disponibili per tutti i cittadini. Le problematiche relative alla sosta, a nostro parere, non si risolvono dando in uso esclusivo, dietro corresponsione di un canone mensile, i posti liberi che potevano essere utilizzati da tutti i cittadini: ciò appare in contrasto con le norme e con gli atti pubblici che avevano determinato l’assegnazione al Comune di quegli spazi a diverse condizioni di uso”. E conclude:” se l’amministrazione vuole limitare l’impatto del traffico della ZTL e del centro storico, dovrebbe far rispettare l’attuale disciplina, sanzionando chi non rispetta i divieti vigenti, pratica che sembra andata in disuso. Credere che la trasformazione di un’autorizzazione libera in autorizzazione onerosa risolva e limiti l’accesso dei mezzi in questa zona non sembra la strada più logica ed efficace. Serve invece un controllo sulle autorizzazioni e la puntuale verifica del rispetto delle regole”. LAURA CORALLO “C’è conflitto di interessi?”. Villa: “No” all’interno troverai ARTICOLI IN PROMOZIONE Conflitto d’interesse? E’ l’interrogativo che si pongono alcuni componenti del costituendo Comitato Residenti Centro Storico: “Abbiamo appreso che l’amministratore unico della Sassuolo Gestione Patrimoniali srl (che ha ricevuto con delibera n.70 del 22.09.2005 la concessione di vari beni stradali appartenenti al demanio comunale) è l’ing. Angelo Villa che ricopre la mansione di dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Sassuolo ed è responsabile del Settore 2 Servizi al territorio Direzione Lavori Pubblici e che ha approvato il Piano della Sosta del Comune di Sassuolo. Ci sembra sussistano forti elementi di incompatibilitàtra le funzioni pubbliche e le funzioni private: l’ing. Villa ha infatti approvato un Piano della Sosta come dirigente del Comune e poi amministra una Società privata che lo gestisce”. “La Sassuolo Gestioni Patrimoniali è una società privata ma di proprietà pubblica così come è pubblico il bando di gara per asse- gnare i parcheggi presso il Direzionale Cristallo - precisa Angelo Villa-. L’amministrazione ha attribuito in capo alla Sassuolo Gestioni Patrimoniali srl la titolarità della gestione dei parcheggi sulla quale si è riservata la verifica e il controllo dell’attività. Tutte le decisioni e le scelte in merito al Piano della Sosta, come risulta dallo Statuto della Società, vengono adottate in applicazione alle decisioni della Giunta Comunale che ha approvato il Piano come previsto dal Codice della Strada”. 3 4 il sasso lino L’opinione di Assopiastrelle sulla nostra inchiesta del numero scorso Assopiastrelle ha replicato con la nota stampa qui ripor- tata ad alcune considerazioni che avevamo sollevato e sottoposto alla suddetta associazione sia indirettamente, attraverso la nostra inchiesta sulle “Cooperative Sporche” del Sassolino N°10, sia direttamente attraverso le seguenti domande: 1- Le aziende svolgono opera di controllo e interazione con le cooperative, come richiesto dalla legge, in modo tale da assicurare i diritti necessari ai lavoratori? 2- Se sì, come ci si spiega la presenza costante e addirittura crescente delle cooperative “spurie”? 3- E’ possibile che le stesse aziende abbiano degli inte- Nota Stampa di Assopiastrelle IN MERITO AGLI ARTICOLI RELATIVI ALLE ‘COOPERATIVE SPORCHE’ USCITO SU IL SASSOLINO DI MARZO 2006 Relativamente alle notizie apparse su questa rivista in merito a cooperative di facchinaggio che operano in modo irregolare, Assopiastrelle dichiara di non essere a conoscenza dell’esistenza di proprie aziende associate che facciano ricorso ad irregolari contratti di somministrazione di manodopera e – nell’ambito della normale attività di consulenza legislativa ai propri associati – di aver a più riprese posto all’attenzione le responsabilità, anche di tipo penale, connessa all’utilizzo anche in buona fede di appalti con questi lavoratori. Forte è l’auspicio che gli organi di controllo tout court si attivino con grande attenzione al fine di eliminare l’esistenza di ogni forma di abuso e di reato, consentendo altresì una corretta competizione tra tutte le aziende, siano esse cooperative o di altra natura, che operano nell’ambito degli appalti. Sassuolo, 30 marzo 2006 ressi nel collaborare con cooperatve “spurie” in quanto capaci di far risparmiare sul costo della manodopera? Cosa dice la legge Riportiamo alcuni passaggi della legge 1369/60, art. 3, riferibili ai doveri delle imprese che appaltano i servizi alle cooperative citate dall’inchiesta sviluppata sul Sassolino N°10: 4- Inoltre, come ritiene il responsabile della Cisl di Sas- suolo dott. Donnarumma, non è controproducente per il distretto ceramico di Sassuolo questa ricerca di costi “Gli imprenditori che appaltano opere o servizi, compresi i lavori di facchinaggio, di pulizia e di manutenzione ordinaria degli impianti, da eseguirsi nell’interno delle aziende con organizzazione e gestione propria dell’appaltatore, sono tenuti in solido con quest’ultimo a corrispondere ai lavoratori da esso dipendenti un trattamento minimo inderogabile retributivo e ad assicurare un trattamento normativo, non inferiore a quelli spettanti ai lavoratori da loro dipendenti.” E ancora, sempre nello stesso articolo: “Gli imprenditori sono altresì tenuti in solido con l’appaltatore, relativamente ai lavoratori da questi dipendenti, all’adempimento di tutti gli obblighi derivanti dalle leggi di previdenza ed assistenza.” per la manodopera sempre minori, che porterà diverse aziende a delocalizzare in realtà sociali ed economiche più convenienti svalorizzando totalmente il distretto sassolese? Non sarebbe forse più opportuno giocare sulla qualità del prodotto ceramico appellandosi alla tradizione di questo distretto? D.D. e M.M. La copertina del Sassolino N°10 MONTERMINI SCAVI di Nuber Montermini SCAVI TRASPORTI URBANIZZAZIONI Via A. Secchi, 8 - 42013 Casalgrande (RE) Tel. 0522.846365 Cell. 348.2711090 il U.S. Braida: “Integrazione con lo sport? Noi ci proviamo, ma serve aiuto” Il prato del campo da calcio di Braida Braida non è solo delinquenza, Braida non è solo disagio sociale. Braida è anche speranza. Queste realtà sono ancora in forma embrionale, ma esistono. Da anni L’U.S. Braida integra, sotto la passione comune dello sport, bambini e ragazzi di diversa etnia e tradizione. Ma tutto questo rischia di finire. Sentiamone i motivi in questa breve intervista al segretario dell’Unione Sportiva Braida, Ireneo Zinanni , cercando di capire la fondamentale importanza che un’istituzione sportiva come questa può rivestire nella realtà degradata di Braida. La convivenza è possibile, e deve partire dai bambini. Come vive da segretario dell’U.S Braida la situazione sociale del quartiere? Fino agli anni ‘90 avevamo Al parco di Braida apre “L’isola che non c’è” L’unica ludoteca di Sassuolo che offre gratuitamente uno spazio giochi per bimbi e ragazzi da 0 a 13 anni. Presso il Centro di quartiere del parco di Braida è stata inaugurata la ludoteca “L’isola che non c’è”. Si tratta di un’iniziativa sperimentale ed unica nella città di Sassuolo, nata dalla collaborazione tra La Comune del Parco di Braida, l’Associazione Momo 2003 ed il Comune. All’interno della “casetta” del parco di Braida verrà alle- stito uno spazio giochi completamente gratuito, dove saranno a disposizione di bambini e genitori giochi di vario tipo, adatti ad ogni fascia d’età. L’iniziativa vuole offrire a bimbi e ragazzi da 0 a 13 anni un luogo protetto e stimolante dove trovarsi per condivi- dere l’esperienza socializzante del gioco, e consentire ai genitori e agli operatori dei servizi educativi di incontrarsi e confrontarsi sui temi del gioco e dell’educare. La ludoteca aprirà dal 10 aprile al 31 maggio in via sperimentale e osserverà i seguenti orari: dal martedì e venerdì dalle 16,00 alle 18,30 accoglierà bambini e ragazzi dai 7 ai 13 anni, mentre il sabato mattina, dalle 9 alle 12, lo spazio giochi sarà a disposizione dei bimbi più piccoli e dei loro genitori. Durante la settimana saranno presenti anche educatori e volontari che seguiranno i ragazzi nelle attività di gioco. sasso lino SPAZIO BRAIDA PERCHÉ DOPO IL GRAN CLAMORE NON CALI L’ATTENZIONE grande entusiasmo ( con la gestione di ben otto squadre) supportati dalla costante partecipazione di moltissimi genitori che ci aiutavano nella gestione della società sportiva sia dal punto di vista economico sia da quello lavorativo. Col tempo la situazione sociale è divenuta difficile, non solo per la nostra scelta di accogliere ragazzi immigrati escludendoli dal pagare la quota di iscrizione e dotandoli dell’abbigliamento neccessario, ma anche per lo scarso interesse dei genitori e per la mancanza di strutture adeguate. Con tutte queste difficoltà abbiamo dovuto ridurre gradualmente la nostra attività fino alle attuali 3 squadre. Nella vostra società è alto il numero di ragazzi immigrati iscritti? Negli anni ‘90 i pochi ragazzi immigrati della nostra società si erano integrati senza problemi, poi la presenza è andata aumentando fino a raggiungere circa la metà in alcune squadre. Abbiamo dovuto fare una scelta: purtroppo la quantità elevata di extracomunitari creava gruppi non integrati tra loro, e abbiamo deciso di limitarne il numero. Del resto la nostra è una realtà parrocchiale, il presidente è lo stesso Parroco Don Francesco Saccani, e la presenza di altri credo religiosi non viene certamente stimolata. Noi crediamo fortemente nell’integrazione, e la riteniamo ancora più fruttuosa se questa viene attuata a partire dai bambini. Lei cosa pensa? L’U.S. Braida può essere un esempio della riuscita di questo tipo di programma? Ci abbiamo provato, lo stiamo facendo. Ma nonostante il nostro impegno ci rendiamo conto che da soli senza la SPAZIO AUTOGESTITO * ………… !!! Ci hanno offeso dichiarando che “… a Sassuolo la gente ragiona più con la pancia che con il cervello” Ci hanno descritti come razzisti, sfruttatori, xenofobi e snob. Ci hanno detto di avere creato ghetti affittando appartamenti fatiscenti a chi viene qui a ”lavorare”. Ci stanno raccontando che gli italiani non hanno più voglia di lavorare e che per far girare la nostra “sgangherata “ economia abbiamo bisogno di lavoratori stranieri. Ci stanno dicendo che la causa di tutto quello che è successo è colpa nostra che non sappiamo accogliere e integrare chi viene nel Nostro Paese. Forse non tutti sanno che quegli appartamenti fatiscenti, di cui tanto si è parlato, erano monolocali assolutamente decenti e vivibili alla pari di quelli che tanti di noi affittano per le ferie e che lasciamo DAL collaborazione dei genitori e senza gli aiuti economici esterni sarà difficile migliorarci. Credete che la situazione famigliare (clandestinità, disoccupazione,delinquenza) dei ragazzi extracomunitari coi quali quotidianamente vi rapportate possa avere ripercussioni psicologiche su di loro? Domanda difficile. Credo di sì, ma si può fare ben poco per aiutare dei ragazzi con situazioni famigliari difficili e che sicuramente non cresceranno nel modo migliore. Com’è il rapporto con le famiglie dei ragazzi immigrati? La maggior parte dei ragazzi è poco seguita dai genitori; per questo i rapporti tra la società e queste famiglie risulta essere poco edificante. DANIELE DIECI COMITATO DI QUARTIERE BRAIDA come ci vengono consegnati. Chi ha ridotto queste strutture in questo modo? La risposta è semplice: solo ed esclusivamente chi li vive; chi a casa propria accumula i rifiuti per le scale o i corridoi, chi a casa propria defeca e urina contro i muri, chi a casa propria rompe muri, porte e finestre per il puro istinto di distruzione, chi a casa propria accetta e protegge di delinquenti e spacciatori? Se la stessa amministrazione, come letto sui giornali, era a conoscenza di irregolarità sugli affitti, normative e regolamenti, come mai non è intervenuta anche presso i proprietari di questi immobili (sicuramente a loro noti come tutti i proprietari di immobili siti nel comune) o non ha fatto denuncie ed esposti alle autorità competenti? Si riempiono la bocca parlando di Europa; dei Paesi nostri coinquilini non conosciamo lingua, abitu- dini, usi e costumi , ma (come successo a Fiorano) obblighiamo scolaresche di bambini a pranzare multietnico (risultato devastante con gli stessi bambini che non hanno pranzato e genitori arrabbiati), sistemi che ricordano tempi passati e a cui non eravamo più abituati nella strana convinzione che libertà e democrazia potessero implicare anche una libera scelta. Chiediamo pertanto che tutta la gente comune, tramite opuscoli gratuiti, venga istruita dalle istituzioni su regole e comportamenti da mettere in pratica per una giusta e corretta integrazione. * La Redazione del “Sassolino” concede tale spazio al Comitato senza collaborare ai contenuti, con la speranza che da tali riflessioni possa uscirne qualcosa di costruttivo. Centro benessere 92 camere e suite - Sale riunioni - Parcheggio e garage Tel 0536 813381 fax 813374 www.hotel-leondoro.it - [email protected] Profumeria - solarium - estetica Tel. 0536 813040 www.inotiorelax.it - [email protected] VIA CIRCONVALLAZIONE N/E 195-205 - 41049 SASSUOLO (MO) 5 il sasso lino culture e spettacoli parole, pensieri, nani e ballerine 23 aprile - La festa di San Giorgio il trionfatore Le mirabolanti avventure del nostro patrono, per conoscerlo un po’ meglio Vetrata policroma presso la Basilica di San Giorgio, Sassuolo, 1930 ca. , Immagine tratta da: Sassuolo di profilo, Mario Pelati Al culto di San Giorgio, importato alla fine del XIV secolo da Ferrara di cui era protettore, fu dedicata la chiesa parrocchiale di Sassuolo, in cui ancora si può ammirare la pala d’altare del Boulanger che lo rappresenta assieme alla Madonna col bambino. E’ un santo misterioso il nostro Giorgio, patrono addirittura d’Inghilterra ma che nel 1969 fu declassato nella liturgia a memoria facoltativa, proprio perché la Chiesa stessa ha da sempre nutrito perplessità in merito alla sua esistenza, a causa della mancanza di prove certe e comprovate sulla sua vita. Eppure sono innumerevoli i luoghi dedicati al suo culto ed è protettore dei soldati, degli Scout e di chiunque porti un’ arma (in nome di Cristo, s’intende). Eroico cavaliere dell’esercito di Diocleziano, subì un martirio atroce e spettacolare al momento della professione della sua fede. Il Signore stesso gli predisse sette anni di laceranti tormenti, durante i quali, tra indicibili torture e percosse, fu addirittura tagliato in due da una ruota chiodata e una volta resuscitato per volere divino, venne nuovamente decapitato, dopo aver distrutto gli idoli e incenerito l’imperatore e i settantadue re pagani che lo avevano nuovamente condannato a morte. L’immagine che però tutti colleghiamo a quella del Santo è sicuramente quella dell’uccisione del drago, immagine che ritroviamo anche nella vetrata policroma della nostra chiesa a lui dedicata. La leggenda racconta infatti che esistesse una città libica poco distante dalla quale stava un grande stagno, dove viveva un drago che col solo fiato uccideva tutti coloro che incontrava. Per placare la bestia gli abitanti del villaggio gli offrivano ogni giorno due pecore, esaurite le quali iniziarono a sacrifi- care un giovane del paese estratto a sorte. Furono così condannati a morte centinaia di innocenti, e proprio quando la sorte indicò la giovane figlia del re, fu allora che San Giorgio trafisse con la sua lancia il drago che gli si parò contro con tutta la sua furia di fiamme e fumo, ferendolo prima e legandolo poi con la sua cintura per trascinarlo, docile oramai come un cagnolino, all’interno della città. San Giorgio chiese allora a tutta la popolazione che si convertisse a Cristo, solo così avrebbe potuto liberarli dal drago uccidendolo, cosa che la popolazione atterrita, re compreso, fecero immediatamente. La lotta di San Giorgio contro il drago è dunque il simbolo della lotta del bene contro il male, nella quale da sempre gli ordini cavallereschi videro incarnati tutti i loro ideali. E’ dunque un santo forte e concreto il nostro protettore, come gli abitanti di Sassuolo che ogni 23 Aprile si recano ad onorarlo in basilica, e che come lui non temono draghi o percosse, saldi nei propri principi e forti della loro capacità di affrontare le avversità. CATIA BARTOLI Piazza Grande: Guglia e facciata del “Duomo” di San Giorgio Massimo Messori 6 Annovi Artecontemporanea Via Radici in Piano, 133 - Sassuolo Tel 0536.807837 [email protected] 26 aprile - 13 maggio “URBAN e DISURBAN” il sasso lino culture e spettacoli Stefano Landini disegna Detective Dante e John Doe Il giovane artista sassolese, nonché collaboratore del Sassolino, alle prese con due tra i più importanti fumetti italiani Stefano Landini, fumettista professionista, nato e residente a Sassuolo, ha realizzato il numero di crossover tra due dei più seguiti fumetti a livello nazionale, John Doe e Detective Dante, entrambi di Eura Editrice. L’abbiamo intervistato per saperne qualcosa di più. Il tuo fumetto di prossima uscita è il più importante numero delle serie di John Doe e Detective Dante, entrambi fumetti di grandissimo successo nazionale. Che esperienza è stata? Hai presente quando ti trovi a passeggiare lungo un viale, dove ci sono case con un sacco di giardino e ne trovi una con i sette nani che ti guardano dall’erba, come se ti chiedessero di essere portati via e tu dopo esserti guardato attorno prendi il coraggio, scavalchi il recinto e prendi su Brontolo, Mammolo, Pisolo, Eolo e basta, perchè non ti ci stanno più in mano, poi inizi a correre sentendo dentro che quella è la cosa migliore che hai fatto nella tua vita? Per la prima volta in vita tua hai fatto un’ esperienza unica e prima o poi vorrai tornare in quella casa per salvare gli altri... che esperienza! L’Eura Editrice è tra le più grandi case editrici italiane di fumetto, come hai raggiunto questo livello e cosa consigli ai giovani appassionati di fumetto? Grazie a una grossa forza di volontà, a un’enorme passione per le arti figurative tra cui ovviamente il fumetto e soprattutto passando giorni interi chinato su un tavolo a fare e rifare i miei lavori. Ai giovani consiglio di non avere fretta di pubblicare, di cercare di migliorarsi sempre, anche quando si pensa di aver raggiunto il massimo che si può dare. Girare per le fiere con il proprio book dando fastidio a tutte le case editrici, grandi o piccole che siano, senza avere paura di sentirsi dire che i propri lavori fanno schifo. Ti occupi di tante cose: fumetti, illustrazioni, vignette, grafica, corsi di fumetto e altro. Come fai a eccellere in così tanti campi e cosa ci aspetta per il futuro? Trovo in tutto questo un filo comune che è quello che mi fa mettere in gioco soprattutto con me stesso e cioè dare vita a un’idea, in qualunque campo. Per il futuro ho in ballo diverse cose. Per ora sono al lavoro su una mini-serie sempre targata Eura, e a breve inizierò un altro albo di Detective Dante. KOROVA ROCK FESTIVAL, ISCRIZIONI ENTRO IL 10 MAGGIO per appuntamento: I SUPERMERCATI PER ANIMALI DELLA TUA CITTÀ 800-282999 VASTISSIMO ASSORTIMENTO ALIMENTI - ACCESSORI IGIENE - INTEGRATORI - ANTIPARASSITARI OFFERTE MENSILI A ROTAZIONE SU TUTTI I PRODOTTI “TESSERA FEDELTÀ” con sconti su tutto l’assortimento AMPIO E COMODO PARCHEGGIO Via Peschiera 144 (ang. Via Palestro) - SASSUOLO - Tel. 0536.812919 Riaprono le iscrizioni al Korova Rock Festival il concorso per band emergenti aperto quest’anno anche ai solisti purché accompagnati da uno strumento. Fino al 10/05 sarà possibile inviare una demo contenente almeno due brani, una biografia e un recapito telefonico del richiedente a questo indirizzo: Associazione Korova, p.zza Risorgimento 52 41049 Sassuolo (MO) Un’ apposita commissione selezionerà i partecipanti al concorso che si terrà il prossimo Luglio. Il vincitore si aggiudicherà 500€, mentre la giuria a suo insindacabile giudizio assegnerà il premio della critica (300€). Per maggiori informazioni visitate www.korova.it oppure inviate una mail a [email protected] Stefano Landini Detective Dante (numero 11) Eura Editoriale - Disegno di Stefano Landini Detective Dante, N°11, sarà disponibile in tutte le edicole e nelle fumetterie specializzate a partire dal 21 Aprile. 25 AVRIL As mòven al veint ed premaveira al fòi novi dal piòp, inzèma al tèt na turturèina las lèsa ed cuntenev al pèni, in la iòla soquanti malgareti as veren ai raz teved dal soul; in dla piàza, quesi vòda, i arivèn, in chersànd, al nòti rubòsti ed la bànda; na fila ed gèint con avtoritee e bandèri las fèirma piàn pianèin davanti al mùr dal càmp. Inzema a na lastra ed melmer as lez in gros la scrèta “VIVA L’ITALIA”. Le al sospìr che un dé, armai luntàn un àm l’urlé adnànz al plutòun armee in posizioun. Despiasu e spavinte, soquant preseint i guardèn per un atim chi oc ardeint chin dmandeven piete; un cmand sèc, perentòri e soquanti ràfichi, sciuptànd, i culpèn al pèt indifèis ed cal combateint. Un ultèm squàs e dal còrp stìnchi, a schizé un fiòt chèld ed sànghev cal culure’ed ras al selcie. Adesa a sòuna la tràmba: in dla piàza a sé fat silèinzi, ognun, per un atim, l’artorna con la meint a cal tragic mumeint, ai ultem penser ed cal fradel: a la ca’, ai afet, al muntagli amichi chi l’acolsen insem a di eter compagn, a la libertee zerchèda e armài avsèina… Al Sendègh, seri, as fa avanti e al crov, con na curouna d’aloro, cal màci ed sanghev armài scansledi. La banda l’artourna a suner; al corteo, ricompost, al s’invia ed nov; al tràfic, prèma deviee, al tòrna a circolèr; i pedoun i pasen ed nov, disinvòlt, destràt, ma in degnen dun sguerd cl’angol rumèt. Un cagnèin, sospetòus, al se vsèina al vèc pegn ed fròunt, as guarda da tòrna, al nesa e al lèva la gamba… i uslein, nascost tra i ram i sceflen, chelem, srein, leber…; piò sò, sòvra al nòvli in al zèl di eroi, “PEPPO” al partigiàn, al guarda e al rèd cuntèint: l’Italia l’è finalmeint lebbra! GABRIELE SCHENETTI 7 8 il sasso lino culture e spettacoli Tra musica e polvere da sparo, il libro di Giuseppe Sofo E’ da poco uscito “Dollville”, l’opera prima del fioranese Sofo segnalata al Campiello 2005 Dollville, di Giuseppe Sofo Incontri Editrice, 2006 Il libro è disponibile in libreria, ed è acquistabile on-line seguendo le istruzioni sul sito: www.dollville.it Il ‘blog’ di Giuseppe Sofo: spaces.msn.com/dollville “…Loro non amano i protagonisti delle storie; è gente all’antica, convinta che i personaggi secondari possano tenere su il tutto senza problemi…”, Dollville, pag. 12 Luci della città Diverte e fa viaggiare, questo Dollville. E’ un libro giramondo, questo Dollville, un po’ come suo papà. E’ un po’ come una di quelle feste ben riuscite, questo Dollville, una di quelle feste dove inviti solo gli amici migliori. E si ride, si balla, si beve. E si raccontano storie. E’ un crocicchio di fantasia e citazioni, questo Dollville, dove incontri meravigliosi personaggi sconosciuti ma anche John Wayne e Bob Dylan, Audrey Hepburn e Marco Van Basten, ovvero una parte della nostra memoria, di noi stessi. E’ il primo libro di Giuseppe Sofo, questo Dollville, racconto teatrale, godibilissimo da leggere, perfetto come testo da “palcoscenico” accompagnato da chitarra. Accanto alle parole, le vignette di Stefano Landini. Insomma, è qualcosa di davvero interessante, questo Dollville, (e per fortuna non solo per chi vi scrive, essendo stato segnalato all’edizione 2005 del Premio Campiel- lo…) e per saperne di più ci siamo rivolti direttamente all’autore, poco più che ventenne. Caro Giuseppe, nonostante a Dollville non manchino belle donne e buon bere, non credo ci andrei mai in vacanza... Diciamo che è già successo che uno straniero si beccasse un proiettile in piena fronte. O sbaglio? Non sbagli per niente, ma come dice lo sceriffo di Dollville, Terence W. Spencer “Gli abitanti di Dollville non fanno mai distinzione tra cittadini ed estranei quando li uccidono. Se abbiamo voglia di trapanare la testa a qualcuno, lo facciamo anche se abita di fianco a noi da trent’anni”. Quindi non stare troppo tranquillo neanche a casa tua. Da dove nasce l’idea di Dollville, intesa come città? Avevo bisogno di creare un’atmosfera che unisse la voce di Arnoldo Foà alle note di “American Pie” di Don McLean che canta Shakespeare. Non era facile senza creare una “città di folli nella uno sguardo su vizi e virtù di Sassuolo PER LE STRADE DELLA CITTÀ: UN’IMPRESA DA RALLY L’altro pomeriggio uscivo in anticipo dal lavoro per un appuntamento imminente, guidavo con il pensiero fisso di arrivare in orario senza tuttavia poter spingere sull’acceleratore visto il traffico bestiale causato dal via vai continuo dei camion che si diramano all’impazzata sulle strade della zona industriale di Sassuolo… All’improvviso però ho provato la stessa sen- sazione che corrisponde più o meno al senso di vuoto nello stomaco provocato dal decollo di un aereo: una buca! O meglio, una voragine stava per inghiottirmi! Che le strade della nostra cittadina non siano proprio nelle condizioni migliori nonostante il continuo perpetuarsi di lavori in corso nei più disparati punti urbani, è ormai cosa nota, a volte mi trovo costret- DAL 1991 IL FITNESS E LA DANZA A SASSUOLO CENTRO FITNESS Viale Gramsci, 85 Sassuolo Tel. 0536 811963 Via Mantova, 1 Sassuolo Tel. 0536 885225 www.per fectpalestre.it ta a pensare che neppure in una strada rurale durante i lavori in corso si trovano vie in condizioni così pessime come le nostre ed oltretutto in svincoli principali o in zone ad alta intensità di traffico e di grande passaggio continuo. Insomma, siamo alle solite: per quale oscuro motivo un comprensorio ricco come il nostro possiede ancora strade non all’altezza di ciò che la nostra cittadina vuole rappresentare? Non è forse la viabilità uno dei punti fondamentali che va a caratterizzare una buona urbanistica? Continuo a pensare che nonostante la presenza dell’industria ceramica, il miglioramento delle tecnologie e l’avanzare continuo della modernità, la realtà sassolese perseveri nel “cadere a picco” su “elementi base” che costituiscono l’espressione e la cura del proprio territorio e della propria realtà. Mi chiedo se si possa sperare in un “futuro migliore” così da evitare che quando ci si mette alla guida della propria autovettura non ci si senta in un “campo minato” e non si debbano compiere manovre degne di un vero rally!!! SIBILLA quale vivere”. E come racconto? Che esperienza è stata? Meravigliosa. L’ho sognato per mesi prima di scrivere la prima parola. Poi a un certo punto i personaggi sono venuti fuori perchè nel mio cervello dicevano che non si stesse molto bene. Ero convinto di essere appena all’inizio quando guardandolo mi sono accorto che era finito. Poi fino all’ultimo secondo ho rotto le palle in tipografia per aggiungere e togliere. Dieci giorni prima della stampa è nato un capitolo, mentre un altro è stato gravemente ferito. Il problema è che ci sono tanti altri abitanti di Dollville di cui non ho parlato e che cominciano a protestare. Non è facile entrare a Dollville e uscirne volontariamente. Perché la scelta di Iago come io narrante? Perchè è il genio della lingua. Colui che crea e distrugge la verità solo con le sue parole: praticamente il sogno di ogni scrittore. Credi che Shakespeare si sarebbe trovato bene anche tra pistole e polvere da sparo, piuttosto che tra spade e pugnali? Da Dio. L’altro giorno mi ha sorriso dal comodino e se ho capito bene mi ha detto che gli sarebbe piaciuto conoscere Sergio Leone. Tornando all’oggi: c’è “qualcosa” del nostro distretto a Dollville? Tanta violenza, ma dalle nostre parti è meno bella. Tanto silenzio, ma per fortuna anche tanta fantasia. MARCELLO MICHELONI GINO BONDAVALLI P.zza Martiri Partigiani 7 41049 Sassuolo (Mo) Tel. 0536.811091 In difesa del “patrimonio” di Castellarano E’ stata presentata giovedì 23 marzo presso il Golf Club di San Valentino la neo costituta associazione “Centro Studi Storici Castellaranesi”. Presenti alla serata oltre 120 persone che attraverso gli interventi del presidente Giuseppe Casali e dell’onorevole Danilo Morini hanno così appreso le finalità dell’associazione e le iniziative che nel corso dei prossimi mesi saranno realizzate. Attraverso la collaborazione di studiosi e semplici appassionati interessati alla valorizzazione del patrimonio castellaranese e delle sue frazioni, l’associazioni si impegna a pubblicare biografie di personaggi nativi illustri, come il giurista cardinal Toschi o approfondimenti sui vari siti storico-archeologici della zona non ancora valorizzati da studi ufficiali. Nel corso della prossima “Festa dell’uva” sarà inaugurata una mostra fotografica che illustrerà i cambiamenti del paesaggio urbano e naturale dei paesi in questione e, nei prossimi mesi, saranno offerte borse di studio a giovani appassionati che vorranno collaborare alle attività dell’associazione. Per informazioni: 335.7014935 - Grazia CATIA BARTOLI il Buk e altre storie sasso lino di Stefano Landini 9 il sasso lino l’intervista Donato Mancini Vi dico io come si tratta la Cina Parla l’imprenditore sassolese Donato Mancini: “Non confrontarsi con il ‘nemico’ equivale a perdere la battaglia” Donato Mancini Lei è amministratore delegato della Powergres s.r.l. Ci dà una definizione della sua azienda? E’ una società in rete o, come dicono gli americani, olonica. Termine che indica una società che non ha beni produttivi propri ma è aggregazione di sapere: unisce uomini che hanno lavorato nel mondo delle piastrelle per anni ma che non hanno più possibilità di inserirsi nella ceramica pura e vengono riconvertiti con nuovi contratti di lavoro, dove non ci sono più quadri o dirigenti, ma liberi professionisti, collaboratori o soci. La nostra società si rifà ad un modello organizzativo nuovo, che un futurologo giapponese, Ohmae, chiama quello delle quattro C : comunicazione, capitale, consumatori, company (azienda). La sostanza è che questi quattro elementi possono circolare liberamente. Prima di essere imprenditore ceramico in che settori ha maturato la sua esperienza professionale? Una breve esperienza in un’azienda alimentare legata ai f.lli Barilla, poi in Marazzi e Iris. Quando ha capito che lavorare con la Cina era interessante? E’ stata la consapevolezza che il nostro mercato non aveva più bisogno di niente, anzi noi consumatori non abbiamo nemmeno più i bisogni: i nostri figli quando compiono diciotto anni hanno già la macchina, quando si sposano l’appartamento. Invece in Asia, e in particolare in Cina, 1,3 miliardi della popolazione ha bisogno di tutto, quindi lì ci sono tanti potenziali consumatori. 10 L’ingerenza dello Stato in Cina nell’attività produttiva si sente ancora? Si, lo Stato è ancora molto presente, anche se sta devolvendo parte dei suoi poteri alle regioni. Inoltre ci sono molte attività produttive private e viene incentivata la microimprenditorialità. Quale è esattamente l’attività della sua società? Acquista piastrelle in Cina, ma non solo. E’ anche alla ricerca di partners per vendere sui mercati europei. I prodotti sono venduti anche in Italia, ma la nostra idea è di acquistare in Cina per vendere in Cina, acquistare in Europa per vendere in Europa, facendo produrre in loco evitando così l’incidenza dei costi di logistica. Ha avuto difficoltà ad entrare in contatto lavorativo con persone appartenenti ad un mondo culturale così diverso dal nostro? Superata l’iniziale diffidenza ho conquistato la loro fiducia con la mia assidua presenza in Cina, dove vado almeno una volta al mese. I cinesi per fidarsi hanno bisogno di avere rapporti personali con i massimi dirigenti delle società con cui operano e non con delegati. Dal punto di vista deontologico abbiamo culture diverse: loro sono abili affaristi, sono preparati e specializzati settorialmente ma, a differenza di noi, hanno un’intelligenza aggregata e non individuale. E’ vero che i cinesi non sempre sono partner affidabili, in quanto mancano i controlli amministrativi e fiscali che ci sono da noi? Nel caso di affari occasionali è vero, la loro tendenza è quella di “fregarti”, ma se si instaurano rapporti lavorativi duraturi, sono affidabili. Il 22 marzo scorso al convegno di Assopiastrelle a Sassuolo dal tema: “Cina, una sfida al settore ceramico” è emerso che nel distretto ceramico cinese di Foshan, i cinesi riescano a riprodurre bene quasi tutto, ma non la qualità, è vero? In effetti a Foshan esiste un problema di controllo della qualità delle materie prime da parte delle aziende stata- li, principali fornitrici. Ma penso che in futuro anche Foshan farà passi avanti nella produzione della qualità, come hanno già fatto i Giapponesi. Per questo motivo Sassuolo non deve esportare il prodotto, perché i cinesi lo copiano immediatamente e bene, ma deve produrre in Cina con i propri marchi che sono conosciuti a livello mondiale, come sta facendo il gruppo Marazzi. Il costo del lavoro in Cina è molto basso rispetto a quello italiano, con sfruttamento dei lavoratori, paghe irrisorie e orari di lavoro impressionanti… Si è vero, ma non dobbiamo dimenticare che questo è il prezzo da pagare per l’avvio all’industrializzazione di un paese, la stessa cosa è accaduta in Italia. I cinesi producono con tecnologia propria o con tecnologia italiana? C’è buona tecnologia cinese: forni, presse, levigatrici, smaltatrici. La tecnologia cinese sta soppiantando quella europea: esistono aziende italiane leader del settore meccanico che mandano i loro tecnici in Cina, per poi esportare la produzione. In Cina ci sono stabilimenti di piastrelle di imprenditori italiani? No, c’è uno stabilimento di un medio orientale, Rak, ma fa molta fatica ad inserirsi. Infatti un europeo che voglia creare uno stabilimento in Cina, lo deve fare con management locale, perché la tendenza degli imprenditori cinesi è di fare squadra per difendersi dall’imprenditore straniero. A suo parere quella cinese è concorrenza sleale? Se per sleale si intende che copiano direi di sì. Sempre dal rapporto Assopiastrelle emerge che per imprenditori italiani investire in Cina per produrre e vendere piastrelle lì sia molto difficile, perché ci sono impedimenti burocratici e tecnici che un imprenditore cinese non ha; lei è d’accordo? Sono d’accordo e ribadisco che non occorre produrre direttamente in Cina, ma si deve andare a far produrre là con i nostri marchi, creando organizzazioni di distribuzione, come stiamo facendo noi. Lei ritiene che la Cina possa essere un pericolo per il nostro distretto ceramico? La Cina non sarà mai un concorrente per le industrie europee, anche perché loro hanno una domanda nazionale molto alta da soddisfare. Ciò che penalizza l’imprenditore italiano sono le tasse, il costo del lavoro, dell’energia, ma anche la paura di rischiare. Non fare una politica di espansione internazionale (Asia, Sud-America, India, Africa) equivale a retrocedere. In concreto quali sono, secondo lei, le possibilità per il polo ceramico di Sassuolo di affrontare la concorrenza dei paesi stranieri, oltre alla crisi economica di questi anni? Sassuolo deve creare organizzazioni di distribuzione in mercati nuovi, fare alleanze strategiche che consentano di non avere duplicazioni di costi, fare imprese destrutturate. Oggi solo le grandi aziende che dispongono di molte risorse finanziarie, possono ancora unire produzione a distribuzione. E’ vero che in Assopiastrelle e comunque nel comprensorio ceramico sassolese, siete considerati come un ‘sassolino nella scarpa’, per essere andati controtendenza: non contro la Cina, ma con la Cina? Io spero che questa resistenza che si è creata venga rimossa. Io non sono a favore della Cina o contro Sassuolo, anzi. Io sono aperto al mercato globale e la mia azienda sta facendo da precursore in una zona che rappresenta un enorme potenziale per il nostro distretto. Oggi l’Asia è “il mercato”, non solo come fonte di approvvigionamento. Ritengo che Assopiastrelle potrebbe fare molto in questo senso: informare i propri associati delle opportunità che offre questo nuovo mercato. Inoltre penso che escludere i cinesi da fiere come il Cersaie, possa essere svantaggioso per Sassuolo, perché i cinesi andranno ad altre fiere che diventeranno più interessanti di quella di Bologna e perché ormai tutti gli acquirenti mondiali sono interessati alla Cina. Non confrontarsi con il “nemico” equivale a perdere la battaglia. Ritengo che Assopiastrelle dovrebbe riunire tutti gli associati per irrompere compattamente sul mercato cinese ed affrontarlo uniti. MADDALENA MORANDI Via Circonvallazione n/e 195 41049 Sassuolo (MO) Monolocali e bilocali con angolo cottura completamente arredati per 1 fino a 6 persone Riscaldamento autonomo Aria condizionata parcheggio e garage Informazioni e prenotazioni: Tel 0536 813381 fax 813374 www.residencelacorte.it [email protected] il sasso lino sport Emozioni ad alta quota Su roccia o su pareti indoor anche a Sassuolo tanti piccoli atleti scelgono l’arrampicata sportiva. Dieci anni di attività, risultati di prestigio, entusiasmo e progetti per il futuro. L’Associazione Sportiva Vertigine festeggia il suo decimo compleanno e per celebrare l’evento ha deciso di regalarsi e regalare a tutti gli appassionati di arrampicata sportiva un nuovissimo ed attrezzato impianto nella rinnovata palestra di Cà Marta, una struttura tra le più belle sul territorio nazionale, come afferma il responsabile Marco Castagnetti nell’intervista rilasciata a “Il Sassolino”: “Dato l’apprezzamento e l’affluenza riscontrata in questi primi anni di attività abbiamo deciso insieme all’amministrazione comunale di ampliare lo spazio già esistente con nuove attrezzature per offrire a tutti i nostri iscritti servizi migliori ed essere in grado così di preparare atleti sempre più competitivi a livello regionale e nazionale. Finora abbiamo colmato la carenza di strutture con capacità e passione, ma una volta terminati i lavori in corso potremo allenarci nel nuovo spazio in maniera ottimale in tutte le specialità, Buolder, Difficoltà e Velocità” - e continua “Siamo certi di riuscire a superare il centinaio di iscritti complessivi degli scorsi anni”. E questa stessa passione ha portato l’A.S. Vertigine a diventare una realtà conosciuta e di prestigio, punto di riferimento nella regione, grazie anche ai titoli ottenuti tra cui la Coppa Nazionale per Società, vinta per quattro anni consecutivi dal 2001 al 2004, due Campionati Nazionali di arrampicata per rappresentative studentesche, e un vincitore di Coppa Italia giovanile, categoria “ragnetti”. Certamente grandi risultati per una società di base a Sassuolo che ha dimostrato spesso di imporsi al cospetto di realtà alpine e appenniniche, tradizionalmente forti negli sport di montagna. Le attività di Vertigine riprenderanno questa estate con l’annuale centro estivo di Cà Marta e dal prossimo Settembre nella nuova struttura indoor dove istruttori F.A.S.I. prepareranno gli atleti (dai 6 anni all’età adulta) che vorranno cimentarsi con l’arrampicata sportiva per l’attività federale o per le scalate su roccia. MARCO MAZZACANI Roberto Mattiello, 15 anni, cresciuto nelle giovanili del Team Vertigine di Sassuolo, arrampica dal 1997. Ha disputato 77 gare federali e ha vinto 6 titoli Nazionali under 14 nelle varie specialità dell’arrampicata. Atleta agonista dal 2004 è subito Campione Nazionale F.A.S.I. nella specialità Boulder. Per info: Associazione Sportiva Vertigine Marco Castagnetti Tel. 340 1044328 Cà Marta, via Regina Pacis 116 FORNITURA MATERIALI SPECIALI PER CERAMICA TRE ELLE viale zanti 32 Sassuolo (MO) tel e fax 0536 852030 cell 3388968086 11 il sasso lino recensioni “Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; e se non succede niente si beve per fare accadere qualcosa” Charles Bukowski volumi persi al cinema a cura di Daniela Frigieri Le merendanze di Clara Sereni Rizzoli, 2004 Cinque donne come tante, alle prese con i cambiamenti piccoli e grandi che il mondo e la vita impongono. L’amore che non c’è più o si affievolisce, il vuoto minaccioso dietro ad una professione di successo, la sindrome del “nido vuoto” per i figli che si allontanano, un precipitare improvviso verso il basso della scala sociale, un disagio che forse e’ pazzia. Cinque donne, e poi tante altre, diverse. Da questi incontri, come un’avventura, nasce l’idea di un’iniziativa per raccogliere fondi che è anche il modo per mettere alla prova creatività, inventiva, coraggio. Un po’ merenda e un po’ pranzo, il progetto del “merendanzo” prende corpo via via che il gruppo di donne si costruisce e si consolida… Zoo di Isabella Santacroce Fazi, 2006 Chiusi nel loro mondo, a parte, tre personaggi senza nome: un padre romantico e fragile, una madre onnipotente e manipolatrice, una candida e dolce figlia, non poi così candida. Si amano, ma il loro amore che tengono chiuso e senza sfoghi verso l’esterno, col trascorrere del tempo diventa claustrofobico, tiranno, un amore che pian piano si alimenta prevalentemente di ricatti, tentazioni morbose, ambizioni frustrate; un amore perciò che non produce più amore ma annienta, umilia e alla fine distrugge. Il romanzo è un monologo ossessivo, un lungo flash back della figlia che in questo dramma della memoria racconta la storia di una distruzione assurda, irrazionale: quella della sua famiglia… I quattro cani di Pavlov di Paolo Nori Bompiani, 2006 E’ sempre difficile fare il riassunto di un libro di Paolo Nori, la trama di per sè dice poco; quello che fa divertente, curioso e piacevole un libro di questo non convenzionale scrittore è il suo modo di scrivere come-si-pensa-per-pensare-e-non-come-si-pensa-per-scrivere. Le prime pagine mettono in difficoltà, superato lo sconcerto iniziale, se ci si lascia prendere dal suo modo di descrivere quello che pensa si scopre l’ironia, l’acutezza e la profondità di certi passaggi apparentemente banali e descritti con un linguaggio medio-basso, volutamente descritti con quel tipo di linguaggio. Una lettura di Paolo Nori io penso che si possa gustare nella sua pienezza solo se si ha avuto l’occasione di sentirlo leggere una sua opera almeno una volta, e questo forse e’ un limite della sua scrittura. Ed e’ per questo, forse, che da taluni Nori viene accusato di certo elitarismo linguistico. di Marcello Micheloni Clerks - Commessi, di Kevin Smith, Usa 1994 Con Brian O’Halloran, Jeff Anderson, Marylin Ghigliotto, Lisa Spoonauer, Jason Mewes, Kevin Smith Un film dalla scemenza intelligente, dal “cazzeggio” consapevole. Clerks è diventato un piccolo manifesto per una generazione, quella che qualcuno ha definito “X”, composta grossomodo dai trentenni di oggi. Chi aveva (più o meno) vent’anni ai tempi dell’uscita di Clerks probabilmente ascoltava e condivideva le urla dolenti di Kurt Cobain e preferiva vestirsi “sbandato” (ma non troppo) piuttosto che “per bene”, giusto quel tanto per differenziarsi dalle opprimenti mode dei più fighetti anni ’80 (e costituendone così, inevitabilmente, un’altra di moda…). “Grunge” invece che “yuppies”, insomma. E questo Clerks del “grunge” racconta la parte meno plumbea, quella più autoironica, quella che faceva spallucce, un sorrisetto o dava un’insolente risposta a chi ne additava l’immaturità e la mancanza di ambizione. Clerks è un collage spassoso di personaggi semiseri, che preferiscono discutere se L’impero colpisce ancora sia meglio de Il ritorno dello Jedi piuttosto che sbattersi per farsi assumere in banca. Essere o non essere o come essere: questo è (da sempre) il problema. “Avete per caso quello lì con quel tizio che ha fatto quel film che è uscito l’anno scorso?”, Un cliente della videoteca Sulle mie labbra (Sur mes levrès), di Jacques Audiard, Fra. 2001 Con Vincent Cassel, Emmanuelle Devos, Olivier Gourmet, Olivier Permier, Olivia Bonamy Carla, ragazza sorda costretta ad utilizzare goffamente un apparecchio acustico, è la segretaria (derisa) di una società edile della provincia francese. L’incontro con Paul, ex galeotto fuori su libertà vigilata, le dà un’iniezione di vita e l’indirizza su binari più decisi e cattivi: sì, perché c’è poco di “politically correct” in questo bel film, semisconosciuto al pubblico italiano anche a causa di una mediocre distribuzione. Bando ai buonismi: Carla reagisce alle perfidie di chi le sta in torno con crescente risoluzione, fino a diventare complice, grazie anche alla sua abilità di lettura delle labbra, di alcuni loschi colpi in sospeso dell’affascinante Paul. Il film parte come descrizione sociologica ed impegnata delle difficoltà di chi si trova a dover gestire un handicap (sia esso fisico o…di fedina penale) ma poi accelera sempre più, concludendosi ai cento all’ora come un thriller mozzafiato. Non manca un pizzico efficace di erotismo. Personaggi (anche quelli secondari) a tutto tondo. Emmanuella Davos è stupefacente nella parte della giovane impiegata non udente; Vincent Cassel è a suo agio, come sempre, nei panni del bulletto. “…Passi a casa mia a prendere dei vestiti? Puzzo di vomito.”, Paul (Vincent Cassel) rock records novità e classici a cura di Lucio Vallisneri WWW.LUCIOVALLISNERI.IT Finalmente! Era giunto il tempo che dall’Inghilterra arrivasse un prodotto “aperto” a 360°. “APERTO” è la migliore definizione del sound di questi Hard-Fi, che pur cavalcando in parte l’onda della cassa in 4/4 imperante nelle produzioni dei gruppi da classifica, si discostano notevolmente nelle sfumature che imprimono al loro sound. Dai Clash ai Pulp, Dub,Reggae, pop e post Punk si fondono armoniosamente nei 45 minuti di Buona musica offerta in questo disco d’esordio. Le 11 traccie del Cd hanno i seguenti titoli:Cash machine, Middle eastern holiday, Tied up too tight, Gotta reason, Hard to beat, Unneccessary trouble, Move on now, Better to better, Feltham is singing out, Living for the weekend, Stars of CCTV. Da ascoltare ossessivamente da mattina a sera. Star of CCTV, Hard-FI Warner, 2004 Il Sassolino direttamente sulla tua e-mail ENRICO”JASON”ERGELINI Available for Propaganda, Linea 77 Earache, 2005 12 Dopo quasi un anno di assenza tornano i Linea 77 con il loro nuovo album Available for Propaganda, registrato al Paramount and Amerycan Studios di Los Angeles (CA), masterizzato da Dave Collins. Questo nuovo lavoro è stato anticipato dall’uscita del singolo Evoluzione, una delle due tracce cantate in Italiano; l’album in questione è caratterizzato da un sound più soft rispetto a quello al quale ci avevano abituato i ragazzi torinesi, ciò non toglie che le 12 tracce che compongono Avaible for Propaganda contengano una grande carica. Da segnalare, oltre al singolo anche: la traccia d’apertura del CD Fist, l’altra song in lingua italica Inno all’odio, Charon e Rotten mouth & broken arms, un misto di punk e crossover molto particolare. Possiamo concludere dicendo che anche questa volta i Linea 77 non hanno deluso le aspettative e possiamo auguraci che continuino così... Buon Ascolto. ANDREA VALLISNERI Scrivici per essere aggiunto alla “mailing list” e ricevere gratuitamente ogni mese la rivista in formato PDF [email protected] La versione on-line del giornale può essere scaricata dal sito del Circolo Culturale Fahrenheit 451 www.fahreweb.it il i vostri racconti IL REGALO DAL E lino Questa sezione sarà dedicata alla creatività dei lettori. Mandateci i vostri racconti (max 6000 battute) o le vostre poesie a PROFONDO DEL CUORE [email protected] accompagnati da qualche nota biografica e, se volete, da una fotografia (o un disegno, etc.) da affiancare al testo. Grazie e buona lettura… di MATTEO GHIRARDELLI ra tardi, come tutte le altre volte. Così tardi da trovare la casa spenta e la cena fredda fra due piatti per tenerla al chiuso. Sua moglie era andata a letto dopo averlo aspettato il più possibile. O forse no; era da sette mesi che tornava verso le undici dal lavoro, e le prime volte trovava Carla che dormiva sul divano, la tele accesa e un senso di colpa che gli saltava addosso; adesso, invece, Carla se ne andava dritta a letto, abituandosi ormai ad addormentarsi sola in compagnia di un libro. “Che ci posso fare?” Si lasciò ad un sospiro, le spalle curve e la schiena indolenzita e la ventiquattrore in mano.”Il mio lavoro mi sta cancellando da casa”. Ma subito si fece soccorrere dal fatto che se non fosse per quel lavoro, se non fosse che rimaneva in ufficio fino a tardi per stare al passo con quell’azienda che sembrava aver messo il turbo, bè semplicemente non ci sarebbe stata nessuna casa da cui farsi cancellare. Certo, il lavoro lo teneva impegnato quasi sedici ore al giorno, a volte doveva rassegnarsi a mangiare un panino nella camera calda di fronte agli uffici dell’azienda, e da qualche tempo gli toccava pure passare il sabato tra scartoffie e telefonate internazionali, ma senza di quello cosa avrebbe dato a sua moglie? Almeno quello era una cosa su cui poteva andare sicuro. Come poteva farci stare tutto in quel casino di vita? Avrebbe avuto bisogno di un patto col diavolo. Si tolse il cappotto, lo lasciò cadere sul divano assieme alla ventiquattrore e si diresse in cucina allentandosi la cravatta. Sollevò il piatto e quella bistecca fredda e insapore gli accese una smorfia, seguita da un altro sospiro; prese il piatto e lasciò scivolare la cena nel cestino nel vano sotto il lavabo. Non ce la faccio più. Cavolo, guarda come mi sto riducendo. Non vedo l’ora che finisca questo periodo del cavolo.” Spense la luce e andò in camera, e lì ebbe una sorpresa: il letto era vuoto e perfettamente in ordine. “Che diavolo...?” Un’altra bella domanda, campione. Girò per un po’ su e giù per la camera, cercando di saltarci fuori. “Dov’è andata? E perchè non mi ha detto niente?” Poi, nella sua marcia nervosa, l’occhio si imbattè in qualcosa fuori posto, qualcosa che non era mai stato lì. Fabio lo prese in mano e lesse la scrittura di sua moglie: Il tuo regalo è in sala. Cerca nel divano. Mise la mano nelle fessure fra i cuscini, tastando e spingendo fino in fondo. Sotto le dita briciole indurite di pane, una penna e... Tirò fuori la mano che reggeva l’oggetto. “Una cassetta”. Nel rettangolo per l’etichetta c’era uno strappo di carta adesiva con su scritto: Auguri... “Che sta succedendo?” La infilò nella bocca del videoregistratore e accese la tivù sull’AV. Il nastro partì subito e il primo piano di sua moglie riempì lo schermo. In quel momento il suo cuore perse un colpo. Gli occhi di Carla erano puntati nei suoi, e in quello sguardo lesse il freddo del polo. In quella faccia non c’era più niente di lei. “Tanti auguri Fabio.” “Okay, fino a qui c’ero arrivato. Anche se non è il mio compleanno. “Ora mettiti comodo, sarai appena tornato a casa dal lavoro e sarai stanco, quindi rilassati...e guarda.” “E’ una parola.” L’inquadratura si allargò e Fabio potè accorgersi della nudità di sua moglie, le tette turgide e i capezzoli induriti rivolti all’occhio della telecamera digitale. Un regalo che lui aveva fatto a lei l’anno prima. “Ma che...? Cosa ti sei messa in testa? Carla chiuse gli occhi, inclinando la testa verso il soffitto. Da quella prospettiva poteva vedere un pezzo della stanza che aveva intorno. E quella non era casa sua. Il cuore inciampò un’altra volta nei suoi battiti, qualcosa di strano si allacciò al suo stomaco, qualcosa lo mandò in frantumi. Una mano di uomo, coi peli sulle nocche, entrò nel campo visivo della telecamera sbucando da sotto, e si chiuse intorno al seno. A quel tocco un gemito scappò dalla bocca di Carla, e lo stesso gemito sfuggì da quella di Fabio. Quella cosa dentro di lui che era andata in frantumi prese a rotolare e rotolare, come una palla di neve che man mano s’ingrandisce. Con la mano artigliò il bracciolo del divano, sentì la stoffa sotto le dita accartocciarsi morbidamente. La mano dello sconosciuto intanto continuava a stringere e lasciare, tirare e lasciare, e il diaframma di sua moglie che s’alzava e s’abbassava, e il diaframma di Fabio che si alzava e si abbassava. “No.” Poi la mano chiamò quella destra e questa imitò alla perfezione quella sinistra. Fabio si era messo con la schiena dritta, le nocche sbiancate e gli occhi fuori dalle orbite. “Carla...no. No!” Non ce la fece più, scattò dal divano e pigiò eject con tale forza che se il video non fosse stato assicurato al muro sarebbe caduto per terra. Appena la cassetta fu fuori, Fabio la prese e la disintegrò contro il muro, riempiendo la stanza di piccoli frammenti di plastica nera. La calpestò,saltandoci sopra, la raccolse e la restituì di nuovo al muro, ma stavolta non c’era quasi niente da far volare in mille pezzi. “Carla!!!” Andò al telefono, compose il numero di sua moglie a memoria e aspettò in linea, il fiato rotto, il cuore che gli pulsava il sangue fin nelle orecchie e la bocca digrignata. Il segnale era libero, allora perchè cazzo non si muoveva a rispondere? “Prendi quel telefono porca puttana!” Forse ha le mani impegnate. “Perchè non rispondi? Cazzo, rispondi!” Forse ha la bocca impegnata. Poi lo scatto della comunicazione che si apre e la voce fredda di Carla che quasi gli sussurrò:” Dimmi.” Aveva così tanta rabbia, così tanta confusione e così tante cose da dire che davanti a quella calma incredibile lo mandò nel pallone, facendo cadere tutte le parole in una massa infuocata dalla quale non riusciva a pescare niente. “Dimmi? Come sarebbe dimmi?” “L’hai vista?” “Secondo te? Carla, cos’è, uno scherzo? Ti prego dimmi che è così, anche se mi ha sconvolto, sono pronto a riderci su. Allora?” sasso “Non è uno scherzo.” “Dove sei? Dove cazzo sei?” “A casa di un amico.” “Chi, quello stronzo della cassetta? Chi è? Lo conosco? Carla, porca troia, dimmi perchè!” “Non c’eri mai.” Ora la sua voce non era più così odiosamente pacata. In quella frase c’era stato una frattura, qualcosa che solo una gola piena di magone avrebbe saputo produrre. “Sono fatta di carne ed ossa e tu non ci sei mai”. “Sono impegnato. Lavoro, Carla, io lavoro, tu no. Non ci sono mai perchè la casa non si mantiene da sola, le rate delle macchine, la luce, il gas, l’elettricità e i vestiti e il cibo non si pagano da sè.” Strinse forte la cornetta nella mano, fermando il sangue nelle dita, appoggiò la testa contro il muro e strinse i denti, cercando di lottare con le lascrime. Una battaglia che non se la sentiva di vincere. “Da quanto? La tua non è una scusa. Sei mia moglie, cavolo, mi dovevi aspettare, e invece... Invece ti fai sbattere da uno stronzo che forse fino a ieri mi stringeva la mano. “Cosa facciamo adesso?” Era caduto in un delirio che a forza di girare sfumava i contorni, faceva perdere le tracce delle cose ovvie, lasciava tutto indistinto e difficile da gestire. Si sentiva su una terra che dondolava, rendendo impossibile stare in piedi. Non sapeva cosa fare...non sapeva cosa dire, e molto probabilmente non si accorse di un pensiero che saliva e saliva, si distingueva dalla folla in cui si erano trovati gli altri. Ma guarda te, una sera torni a casa, ti trovi la cena fredda e la casa buia come tutte le altre volte perchè il tuo lavoro pretende che ti spacchi il culo in due, e poi scopri che tua moglie si fa un altro. E te lo fa trovare su una cassetta, e ci scherza pure, facendoti gli auguri. Un regalo per il marito cornuto che non sa! Ecco a voi il vincitore! “...Divorzio.” Una sera torni a casa e scopri di non avere più una moglie, che quella promessa fatta davanti a Dio è andata a farsi fottere. Bè, grazie tante. Ancora quel pensiero, ora più forte che mai. “Voglio ucciderti” le disse in un sussurro che forse lei non ha nemmeno percepito. “Ti taglio la gola.” Ma aveva messo giù. Se ne restò impalato lì, in piedi con la cornetta in mano e la testa contro il muro, e il cuore spezzato che spargeva in tutto il corpo quello che aveva dentro. Così si ricorderà di essere stato quando un giorno lo racconterà a qualcuno, cercando disperatamente di darvi un senso. Il tuo regalo è in sala. Cerca nel divano. “Direi che l’ho trovato. Direi che ora sono morto. Sì, sono morto.” Tanti auguri, Fabio. Tanti auguri davvero, dal profondo del cuore. le vostre poesie Antiche musiche Oggi ho un cuore nuovo, inebriato dai Tuoi sospiri, le Tue parole Oggi ho un cuore nuovo, colmo di musiche di verdi campane e lontane primavere, ma musica è dell’anima inquieta e nostalgica che non decide mai Oggi ho un cuore nuovo…ma antico, come la mia anima, zavorrata di un peso amaro Timidezza Non svelerà felicità velata questa mia solitaria gioia… e celerà l’amore per chi amo… l’attimo che veglia in folle attesa CLAUDIO VINCENZI INCONTRI EDITRICE sassuolo tel. 0536.810541 13 il sasso lino passatempo Orizzontali chi più ne ha, più ne metta! CRUCIVERBA SASSOLESE In corsivo, le definizioni sassolesi 1. Animale africano – 8. La capitale della RSI – 13. Conforme – 14. Filippo, noto industriale sassolese – 16. Il pronome dell’egoista – 17. Sono suoi i giorni più freddi – 19. Difetto cutaneo – 20. Poco amichevole – 21. Città bagnata dal Tanaro – 22. Affonda senza respirare – 24. “Allenava” spie – 25. Federal Bureau of Investigation – 26. La fine dei guai – 27. Prende un punto in Formula Uno – 29. Sentenzia – 31. Etichetta informatica – 32. Insieme alla polenta nel Nord-Est – 35. Già passato – 37. Quartiere sassolese. Verticali 1. Sugli alberi di Sassuolo – 2. Tori, cantautrice di fama internazionale – 3. Le hanno pecore e camosci – 4. Ermanno, regista lombardo – 5. Grande ex mezzofondista inglese – 6. Malata per il poeta – 7. Uno dei due Schumacher – 8. Nostro “duomo” e patrono (vedi foto) – 9. Un fallo lì è più rischioso – 10. She, scrittore cinese – 11. Regno da favola dove piomba Dorothy – 12. Onnipresente in ufficio – 15. Fa coppia con Zig – 18. Sempre più caro – 23. Un fiume russo – 24. Auto americana – 26. Nei panni altrui – 28. Si incontrano nelle piazze – 30. I confini dell’Alaska – 33. Prima parte di una “seduta pacifica” – 34. Assicura – 36. Si leggono in tema. (monch) La soluzione nel prossimo numero Soluzione marzo Abbigliamento Uomo Donna Via C. Menotti 34 (ang.P.leTeggia 1) - 41049 Sassuolo (Mo) Tel. 0536.801608 Le barzellette Raccolte e curate da Tania Boilini “col desiderio di utilizzare una risorsa universale per stare bene e cercare di far star bene anche gli altri.” Ceste gastronomiche Porchetta Toscana Ricotta fresca TUTTI I GIORNI Salumeria Tradizionale NUOVO NELLA TUA CITTÀ Via Cavallotti 17 - 41049 Sassuolo (Mo) tel. 338.4216621 - fax 059.553075 Gennarino Una signora a Napoli: “Ho 10 figli; si chiamano tutti Gennarino.” “E come fai a distinguerli?” “Li chiamo per cognome!” Contate fino a 10 Prima di offendere qualcuno contate fino a 10... vi verranno in mente più insulti! Gli uomini Perchè agli uomini piace l’amore a prima vista? Perchè risparmiano tempo! Sai chi è l’uomo più furbo del mondo? Quello che ha inventato la supposta, perchè l’ha messa nel sedere a tutti! Se il bianco biancheggia, lo scuro... Queste barzellette sono estrapolate dai libri di Tania La cena delle barze (2004) e Barzellette per un anno (2005), entrambi recuperabili presso “Libreria Incontri” e “La libreria Sassuolo” di Piazza Libertà. Parte del ricavato viene devoluto alle associazioni “Ridere per vivere” e “Anfass”. dal 20/04/2006 al 14/05/2006 l’oroscopo di Mirella Barchi ARIETE (21/03-20/04) LEONE (23/07-23/08) SAGITTARIO (23/11-21/12) Troppo cocciuti Amore: Nuovi incontri felici, per i single e per avventure… a 3 Lavoro: Cercate di usare la testa... Salute: Controllate la pressione! Un certo bisogno di solitudine.... Amore: Nervosismi nella coppia.... Lavoro: Risposte positive! Salute: Avete bisogno di coccole Agite con intelligenza... Amore: Il vostro cuore naviga in acque tranquille... Salute: Attenzione alle intolleranze… Lavoro: Aumento di stipendio TORO (21/04-20/05) VERGINE (24/08-22/09) CAPRICORNO (22/12-20/01) Non perdere la tua calma... Amore: Sei dolce e affidabile Lavoro: Siete nervosi e irascibili! Salute: La cervicale potrebbe dare problemi... GEMELLI (21/05-21/06) Programma solo le cose sicure... Amore: Poca disponibilità con il partner. Per i singles, più autonomia Lavoro: Non sbagliate tempi e modi! Salute: Mangiate più fibre BILANCIA (23/09-22/10) Sorridete alla vita.... Amore: Tu sai quanto vali... Lavoro: Situazioni che rischiano di urtarvi! Salute: Non camminate in modo distratto ACQUARIO (21/01-19/02) Grande equilibrio... Amore: Forti tensioni... Lavoro: Successi e conquiste Salute: Fate belle passeggiate Siete sempre in giro... Amore: Molte soddisfazioni e gioie Lavoro: Tutti vi stimano Salute: Attenzione ai colpi d’aria! Desiderosi di avere i vostri spazi Amore: Nuovi incontri (a volte importanti) per i single Lavoro: Voglia di cambiamenti Salute: Evitate una strisciante depressione... CANCRO (22/06-22/07) SCORPIONE (23/10-22/11) PESCI (20/02-20/03) Desiderio di cambiamenti... Amore: L’amore ti sorride e niente ti è vietato... Lavoro: State attenti al portafoglio... Salute: Aspetto smagliante... 14 La fortuna vi sorride Amore: Sarete provocanti! Lavoro: State dando il meglio di voi Salute: Non mangiate troppo... Qualche grana in famiglia... Amore: Siete insoddisfatti di voi stessi... Lavoro: Importanti successi! Salute: Non chiedere troppo al tuo fisico... il il sassolino nella scarpa sasso lino SCRIVETECI!!! ...la parola ai lettori Tutte le critiche verranno ascoltate; le lettere ed i messaggi più significativi saranno pubblicati. [email protected] “Il monumento in Piazza? I gusti sono soggettivi... E a me piace… “ Gentile Redazione de Il Sassolino, SERVIZI IMMOBILIARI mi si permetta di spezzare una lancia a favore della realizzazione di piazza Martiri partigiani che si è meritata le vostre critiche nel numero scorso. Non lo faccio tanto perché ne sia un estimatore né per riguardo nei confronti del progettista o del Comune. Non riesco però a ritenere l’oggetto meritevole di un giudizio negativo così drastico, accompagnato da parole come “vergogna” e “pugno nell’occhio”. I gusti estetici sono quanto di più soggettivo esista. Perciò non è da quelli che si può partire nel giudicare l’oggetto in questione. Alcune considerazioni oggettive però si possono fare. Si dice che è indefinito, né aiuola né panchina, né arredo urbano. Prima di tutto, in base a quale regola o regolamento debbano esistere ben distinte fra loro aiuole, panchine ed elementi di arredo urbano io non lo so. Mi sembra che la regola non esista: e infatti quell’oggetto è sia un’aiuola sia una seduta per chi è stanco. Lo si può verificare nei giorni di mercato, quando ci si siede una bella quantità di persone, specialmente anziani. Seconda considerazione. Si dice “realizzare un’architettura capace di esprimere pienamente una sensibilità moderna” oppure astenersi. Quindi si preferiva la situazione precedente, cioè la presenza di un’aiuola spartitraffico con cordolo giallo piena di cartacce buttate dal passante di turno? Padronissimi di pensarla così, di ritenere che quella fosse la migliore interpretazione possibile della “sensibilità moderna”, io invece credo che anche se quell’opera venisse eletta la più brutta del mondo, costituirebbe comunque un miglioramento della situazione precedente. Infine, vorrei tentare l’impossibile e provare a convincervi che non si tratta di una realizzazione così sbagliata: all’amministrazione sassolese si chiede periodicamente di usare la ceramica nei suoi interventi sull’arredo urbano e possibilmente di richiamarne l’appartenenza al territorio; di migliorare gli ingressi cittadini, spesso veramente squallidi; di assicurare migliore manutenzione del verde pubblico. L’opera in questione utilizza ceramica, tanta ceramica. Non piace il colore? Questione di opinioni. La ceramica in questione però sta reggendo al caldo e al freddo, ai graffiti e ai passaggi senza cedere. Un bell’esempio delle sue alte caratteristiche tecniche direi. Il manufatto al centro dell’aiuola sopraelevata con fiori (non quattro ciuffi di erba spelacchiata alternati a mozziconi di sigaretta come sono di solito le aiuole spartitraffico) è realizzato con pezzi di forni ceramici. Magari c’è chi non lo sa ma dal punto di vista simbolico (e anche per tanti che invece lo sanno) un suo senso ce l’ha. Visto che il critico dell’opera poi si presuppone qualificato, vediamo se lo era l’autore: Dario Brugioni è l’unico ceramista locale risultato premiato alla Biennale d’arte ceramica di Fiorano, dedicata proprio all’arredo urbano. Parteciparono artisti da tutta Italia e dall’estero. Ne ha ideate altre di aiuole e rotatorie in ceramica e ha fatto anche vere opere d’arte in questo materiale. Non piace quest’opera? Padronissimi, ma di certo non l’ha fatta il primo che passava. Ultima considerazione: collocata all’ingresso della piazza più brutta del mondo, una piazza Martiri partigiani che finchè qualcuno non ci metterà le mani non è altro che un deposito per auto, qualunque cosa che dia un po’ di colore e stacchi dal grigio dominante, andrebbe salutata con entusiasmo. Quasi dimenticavo: a me piace abbastanza… Cordialmente GABRIELE BASSANETTI Il discusso monumento di Piazza Martiri RISPONDE MARCO MAZZACANI: I gusti estetici e la percezione collettiva Caro Bassanetti, l’autore della critica, che non ha fatto altro che dare voce ad una percezione trasversale di tanti Sassolesi, si rende conto di alcune sue forzature, ma l’intento, per nulla celato, era quello di raccogliere tale voce e di abbattere se non fisicamente almeno verbalmente quella che lei giudica come degno sostituto di un “AIUOLASPARTITRAFFICOCONCORDOLOGIALLOPIENODICARTACCEBUTTATEDALPASSANTEDITURNO”. Il sottoscritto rispetta il lavoro di Brugioni (del quale ha peraltro apprezzato alcune realizzazioni di più piccole dimensioni in mostra al Castello di Spezzano, e che certamente sarà responsabile di ben migliori realizzazioni sul territorio (?) ma voglio ricordare che anche dei più grandi artisti rimangono solo le opere migliori, mentre loro stessi per primi si adoperavano per eliminare la produzione “minore”. E in questo stava la loro grandezza. Volutamente ho cercato di evitare il pareggiamento tra “artistico” ed “estetico” poiché nel caso di Brugioni non utilizzerei il termine “Artista” ma “Artiere”, in quanto utilizza una non comune manualità non per rappresentare un concetto ma per confezionare un oggetto. E in questo caso l’oggetto realizzato non solo non ha nulla di artistico ma addirittura poco di estetico. Ma qui, come dice lei, si entra nella percezione soggettiva. Chi scrive, forse troppo spietato, avrebbe da obiettare su alcune critiche mosse da lei ( 1) mai scritto di rimpiangere la soluzione precedente 2) mai cercata una classificazione o una regolamentazione per arredi urbani 3) mai un accenno al colore 4) parlando di percezioni soggettive mi chiedo di quale “qualifica critica” lei parli (anche se è la pura passione a muovermi), ma non si vuole addentrare nella questione, perché l’intento era quello di complimentarsi con l’amministrazione comunale per l’abbattimento del palazzo di piazzale Roverella e di spronarli a perseguire nella medesima direzione… Mi piace credere che, da quanto sentito, ci troveremmo comunque d’accordo su molti altri argomenti. Ah, quasi dimenticavo: a Lei piace Abbastanza... Ma se a lei che la difende piace “Abbastanza”, alla maggioranza delle persone non piace Affatto, si può liberamente concludere che non piaccia Veramente a nessuno! Altrettanto amichevolmente MARCO MAZZACANI “Caro Paolone, cerchiamo di non piangerci addosso…” Gentile Redazione, Sassuolo, Febbraio 2006 vorrei rispondere al Sig. Paolone, che si chiede “Chi me la paga l’auto nuova?” (sul Sassolino n°9, ndr), parole giustificate dal fatto che fa l’operaio in ceramica come tante altre persone hanno fatto prima di lui e fanno tuttora, certamente con una retribuzione modesta, per il lavoro svolto. Nonostante ciò sono rimasto perplesso, pensando che il Sig. Paolone non è disoccupato, non è in cassa integrazione ordinaria (col 50% dell’ultima retribuzione), non ha un lavoro a tempo determinato, non sappiamo se deve pagare l’affitto per la casa. Eppoi volevo ricordare che se una persona non ha troppe pretese (che dovrebbero essere correlate al reddito disponibile) si può acquistare un’auto nuova, a rate, sotto gli 11.000 euro. Cordiali saluti V. FRANCESCO P.S.: Cerchiamo di non piangerci sempre addosso, ricordandoci di mantenere sempre un minimo di dignità. Via F.Cavallotti n. 79 SASSUOLO tel e fax 0536-883802 349-2128841 348-7291200 messaggini 320.8482069 “Che tempismo!” Bei fenomeni! Avete fatto un’inchiesta sulle cooperative proprio sotto elezioni. Mah… GIANCA, FORMIGINE “Grazie per i tiramolla” Buongiorno Sassolino. Complimenti per l’articolo sui tiramolla. Mi è piaciuto tantissimo. Complimenti alla signorina Bartoli. CARMEN, SASSUOLO “Chi è la pallavolista?” Ciauz! Come si chiama la giocatrice di pallavolo nella foto della copertina? MAX Puoi trovare le informazioni che cerchi sul sito: www.sassuolovolley.com PROPOSTA PER LA CASA NEL PARCO Il Circolo Culturale Fahrenheit 451, l’Associazione giovanile Korova, il Centro Turistico Giovanile, l’Associazione Le Rune e l’Associzione Psychezenobia hanno elaborato un progetto di destinazione d’uso delle strutture della Casa nel Parco in accor- do con la linea d’intervento denominata “B” (seconda di due possibilità proposte dalla giunta) della delibera comunale n°249. Il comunicato completo è consultabile sul sito www.fahreweb.it 15 il sasso 16 lino