Comune di Marano di Napoli Manuale pratico di protezione civile COPIA GRATUITA Imperatore Ottaviano Augusto 63 a.c - 14 d.c. Saluto alla città del Commissario Straordinario Le caratteristiche geo-morfologiche del suolo maranese, la sua contiguità con aree di origine vulcanica, di grande interesse biologico e naturalistico, hanno costituito il principale stimolo per un'attenta riflessione sul tema della protezione civile a Marano che, coadiuvata dal prezioso apporto del Nucleo comunale, presente e pro-attivo, ha condotto lo scorso 15 gennaio 2013 all'approvazione del primo Piano Comunale di protezione Civile. Un grazie particolare al sub commissario d.ssa Raffaela Moscarella, per il qualificatissimo impegno nel coordinamento tra il lavoro degli uffici comunali, del gruppo a tanto specificamente incaricato e l'attività degli organi regionali. Pur nella consapevolezza che tale provvedimento costituisce solo il punto di partenza per impostare una mirata azione di tutela del territorio, non può non sottolinearsi come esso rappresenti un passo importante per segnare la distanza dal passato, quando la protezione civile era un'incombenza episodica ed occasionale, un insieme di forze da mettere in campo esclusivamente quando si dovevano attivare interventi di soccorso alla popolazione. Con il Piano comunale ci auguriamo di aver creato uno strumento concreto e tangibile che, partendo dall'osservazione dell'attuale conformazione della città, ha definito un primo catalogo dei rischi ma anche delle risposte da organizzare in caso di emergenza in ambito comunale. Ad esso dovrà accompagnarsi una complessa attività successiva di preparazione delle risorse, verifica e messa a punto delle procedure operative, così da renderlo in grado di mettere effettivamente in strada il progetto di “macchina comunale” in esso contenuto. Ciò nella convinzione che quanto più gli obiettivi di protezione civile saranno presenti nella quotidianità ordinaria dei pubblici poteri, nella pianificazione corretta degli interventi sul territorio, tanto più, in caso di emergenze, saranno contenuti i danni ed efficace il soccorso. Il Commissario Straordinario Prefetto Gabriella Tramonti Conosci la tua Città ... e partecipa con noi Passato e Presente Negli ultimi anni si parla spesso di Protezione Civile. Teremoti, alluvioni, frane, disastri ferroviari e stradali, temporali, caldo torrido, incendi boschivi: tanti eventi nei quali essa si distingue con una presenza costante e di grande pregio. Già nel dopoguerra si parlava di difesa civile, ma fu il terremoto dell’Irpinia del 1980 a segnare una svolta decisiva. Il Commissario straordinario del Governo, on. Zamberletti (poi Ministro) volle un sistema organizzato che integrasse funzionalmente i cittadini comuni nelle operazioni di soccorso. Nacquero così i “Nuclei Regionali, Provinciali e Comunali di Volontari della Protezione Civile”. Fu allora, nel 1983, che con decreto dell’Ufficio Territoriale del Governo fu istituito il Nucleo Comunale Volontari Protezione Civile di Marano. Negli anni a seguire, al Sindaco vennero delegate funzioni e doveri sempre più importanti in materia di Protezione Civile e sicurezza locale ed il volontariato venne equiparato a tutte le altre componenti e strutture operative chiamate in un’emergenza. Cosa fa. Come Funziona La Protezione Civile ha il compito specifico di coordinare tutte le attività: tecniche, di assistenza e di soccorso immediato che, già di per se, ogni singola istituzione pubblica o privata - è deputata a svolgere. Immaginiamo una grande azienda produttrice: ogni persona ed ogni ufficio è specializzato in un determinato compito; un Direttore Generale (con un buon team) pone i traguardi aziendali e coordina tutti gli uffici per ottenere risultati soddisfacenti con la migliore efficienza. In un’emergenza, i Responsabili di tutte le istituzioni impegnate (Polizia, VV.F., Volontari, Sanità ecc.) sono in perenne riunione per esporre al funzionario della Protezione Civile - che coordina tutti - le singole difficoltà operative, l’evolversi delle attività svolte, le soluzioni tecniche più opportune ecc.. Lo scopo comune è, ovviamente, quello di fare presto e bene, e riportare alla normalità i luoghi e la vita della comunità colpita. Proprio come una grande azienda, che per produrre bene deve formare il proprio personale, fare ricerca, studiare soluzioni e sperimentare, la Protezione Civile svolge alcune attività, probabilmente 1 ancora più importanti del soccorso in emergenza. Infatti, la Legge 225/92 indica quali attività di protezione civile: ... quelle volte alla previsione e alla prevenzione dei rischi, al soccorso delle popolazioni sinistrate e ad ogni altra attività necessaria e indifferibile, diretta al contrasto e al superamento dell’emergenza e alla mitigazione del rischio, connessa agli eventi naturali e antropici. Quindi, i ricercatori studiano i fenomeni calamitosi, non solo italiani, e mettono a punto modelli e scenari al fine di attuare, preventivamente, le opere tecniche necessarie nonchè informare la popolazione e formare gli operatori. Quando interviene Nelle grandi emergenze il, “Servizio Nazionale della Protezione Civile” si adatta alle necessità del momento e si fonda sulla professionalità di ogni singola istituzione chiamata ad intervenire. L’avamposto territoriale di riferimento di ogni cittadino e del Sindaco è il Centro Operativo Comunale. Esso si raffronta con il Centro Operativo Misto, il primo posto di coordinamento provinciale, al quale afferiscono le esigenze dei Comuni ad esso assegnati. Ancora più in alto troviamo il Centro Coordinamento Soccorsi, il quale opera su scala provinciale nella gestione di tutti i COM eventualmente attivati; infine troviamo la DIrezione COMAndo e Controllo ed il CEntro SItuazioni del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. Nel quotidiano, limitatamente alle proprie competenze, gli uffici territoriali di Protezione Civile organizzano periodiche campagne informative mirate alla prevenzione incendi boschivi, ai Piani di Emergenza Comunale, all’autoprotezione. Notevoli risorse sono indirizzate per le attività di previsione e prevenzione riguardanti le aree a rischio idrogeologico, idrografico, vulcanio e sismico. Mle Mugn ito Calvizzano Marano Quarto ano o Nevan Villaricca Villaricca Casandrino Qualiano Grumo S. Antimo Giugliano Nel Comune di MARANO DI NAPOLI, in caso di sisma, potrebbe insediarsi un Centro Operativo Misto (COM) al quale afferiscono i Comuni di: C A LV I Z Z A N O , M U G N A N O , VILLARICCA, QUALIANO, MELITO, SANT’ANTIMO, GRUMO NEVANO, CASANDRINO . Il C.O.C. ed il C.O.M. hanno sede presso il Comando di Polizia Municipale Nella sezione dedicata al Piano Comunale di Emergenza, pag. 13, verrà meglio illustrata l’attività della protezione civile comunale e come comportarsi in caso di evento calamitoso locale. 2 La Protezione Civile indica due grandi classi di eventi calamitosi: eventi naturali ed eventi antropici (cioè causati dall’uomo). Sono eventi naturali, senza dubbio alcuno: terremoti, eruzioni vulcaniche, uragani, temporali e simili. Sono eventi antropici tutti quelli scaturiti o derivanti dalle attività dell’uomo, spesso incurante delle minime attenzioni per il territorio e l’ambiente. Tra essi: incendi, frane, inquinamento, esplosioni ecc. A ben vedere, le frane sono fenomeni del tutto naturali solo che, la presenza di insediamenti abitativi e la deforestazione selvaggia, le rendono molto pericolose e dannose. Conosciamo il Terremoto - Zona - Zona Che cos’è un terremoto Il terremoto, o sisma, è un improvviso e rapido scuotimento della crosta terrestre. E’provocato dai movimenti delle zolle che rivestono l'involucro esterno della Terra: la litosfera. La crosta terrestre è in continuo movimento, le zolle si scontrano, scorrono una di fianco all'altra ed accumulano notevoli quantità di energia. Quando questa energia supera il limite di resistenza delle rocce, esse si rompono in profondità ed in corrispondenza delle faglie , liberando velocemente tutta l'energia accumulata: questo movimento, chiamato sisma, genera una serie di “onde d’urto” che si propagano in tutte le direzioni fino ad arrivare in superficie. Il punto in profondità dove si manifesta la spaccatura è chiamato ipocentro (ipo=sotto) mentre l’area superficiale sulla verticale dell’ipocentro, è detta epicentro (epi=sopra). - Zona Si può prevedere un terremoto? - Zona I terremoti possono avvenire in qualsiasi momento dell'anno, in qualunque ora del giorno e della notte, con qualunque condizione atmosferica: essi non si possono prevedere. Al momento, l'unica previsione possibile è di tipo statistico, cioè basata sulla studio dei terremoti avvenuti nel passato, che consente di stabilire quali sono le zone più a rischio del territorio italiano. Si sa, ad esempio, che in Campania le aree più soggette a fenomeni tellurici (epicentro) sono localizzate lungo la dorsale appenninica e particolarmente: l’Irpinia, il Matese ed il Sannio. Purtroppo, dopo la scossa iniziale, CLASSIFICAZIONE SISMICA COMUNI ITALIANI 3 Conosciamo il Terremoto solitamente breve ma più intensa, ed avvertita anche a centinaia di Km di distanza, si susseguono numerose altre scosse di intensità spesso inferiore ma che moltiplicano i danni procuratisi inizialmente. La Regione Campania ha classificato il proprio territorio in tre categorie (a rischio: basso, medio e alto) emanando anche precise norme per le nuove costruzioni. L’area a nord di Napoli è classificata a rischio medio. Come si misura il terremoto? Ci sono due modi per misurare un terremoto: valutando i danni che esso ha procurato (effetti) oppure l’energia sprigionata. Nel primo caso, si utilizza la Scala Mercalli: inventata ai primi del 1900 dal sismologo Giuseppe Mercalli, è divisa in 12 gradi ed ognuno di essi descrive gli effetti del sisma (12 gradi = distruzione totale). Nel secondo caso si utilizza la Scala Richter che, ideata nel 1935 dal sismologo Charles Richter, calcola la magnitudo del sisma ricorrendo ad apposite sonde disseminate su tutto il territorio italiano e collegate a sofisticati strumenti di misura: i sismografi. Difendiamoci dal Terremoto PRIMA DEL SISMA Piccoli accorgimenti per la sicurezza in casa: fissa i mobili che potrebbero cadere durante la scossa; libera le mensole da oggetti instabili, specialmente se sono poste al di sopra di letti o divani; installa lampade di emergenza. Impara dove sono e come usare i comandi di arresto del gas, della acqua e dell’energia elettrica. Informati sul Piano di Emergenza del tuo Comune, della tua scuola o del tuo luogo di lavoro. Memorizza gli spazi sicuri e le vie di fuga. Se abiti in un area ad elevata sismicità, tieni pronto uno zaino per le emergenze. 4 DURANTE IL SISMA DOPO IL SISMA Se sei in luogo chiuso: riparati sotto un tavolo o il vano di un muro portante o una trave, ma lontano dalle finestre; non usare le scale e l’ascensore; non scappare verso l’esterno; non urlare. Se sei in casa: se occorre chiudi gas e luce; assicurati della stabilità degli oggetti; rassicura ed aiuta i tuoi vicini. Se sei in un luogo aperto: tieniti lontano da edifici, vetrate, ponti, lampioni e linee elettriche; allontanati dalla riva del mare. Se sei in auto: non attraversare viadotti o gallerie; fermati in spazi aperti. Se sei al cinema o al supermercato: allontanati dagli scaffali alti; memorizza le uscite di sicurezza; non scappare tra la folla ma trova un riparo vicino. Non usare il telefono e l’auto. Prima di uscire fuori, indossa le scarpe. Cammina accostato alle pareti e lontano da vetrate. Se devi abbandonare la tua casa, raccogli i medicinali utili, acqua e pochi generi essenziali. Dirigiti presso le aree di attesa indicate dalla Protezione Civile del tuo Comune. Stai lontano dalle macerie, non spostare feriti se non sei competente, aiuta anziani e bimbi. Vulcani e Eruzioni vulcaniche L’Italia dei vulcani La comunità scientifica internazionale classifica i vulcani italiani in base al loro stato di attività. Si definiscono: Vulcani estinti: i vulcani la cui ultima eruzione risale ad oltre 10mila anni fa. Tra questi: i vulcani Amiata, Sabatini, Isole Pontine, Roccamonfina, Vulture ecc. Vulcani quiescenti: i vulcani il cui tempo di riposo attuale è inferiore al più lungo periodo di riposo oggi conosciuto. Tra questi: Colli Albani, Campi Flegrei, Ischia, Vesuvio, Lipari, Vulcano, Panarea, Isola Ferdinandea e Pantelleria. Non tutti presentano lo stesso livello di rischio, sia per la pericolosità dei fenomeni attesi, sia per la diversa entità della popolazione esposta. Vulcani attivi: i vulcani che hanno dato eruzioni negli ultimi anni. Tra questi: Etna e Stromboli, che eruttano frequentemente. Vulcani sottomarini: l’attività vulcanica è concentrata nelle zone sommerse del Mar Tirreno e del Canale di Sicilia. Alcuni di essi sono ancora attivi, altri ormai estinti. Tra questi: Marsili, Vavilov, Magnaghi, Palinuro e quelli del Canale di Sicilia. Cosa sono le Eruzioni Vulcaniche Le eruzioni vulcaniche si verificano quando il magma, che è un mix di materiale solido, liquido e gassoso ad altissima temperatura proveniente dall'interno della Terra, fuoriesce in superficie. Una prima classificazione generale distingue le eruzioni vulcaniche in effusive, con la presenza di colate di lava, o in eruzioni esplosive, dove abbiamo la frammentazione del magma in brandelli di varia misura e dimensione che vengono chiamati piroclasti. Esistono quindi varie tipologie di eruzioni vulcaniche, ciascuna delle quali può presentare diversi fenomeni pericolosi: 1. colate di lava; 2. lancio di materiali grossolani (bombe vulcaniche); 3. caduta e accumulo di materiali fini (ceneri e lapilli) e piroclastici; 4. emissioni di gas; 5. colate di fango. Quelli più pericolosi sono le colate piroclastiche e le colate di fango. 5 Vulcani e Eruzioni vulcaniche Le eruzioni vulcaniche possono avere durata variabile, dalle poche ore fino parecchi anni e possono coinvolgere una singola bocca, come nel caso del Vesuvio, o più bocche che si aprono in diversi punti del cono, come avviene, ad esempio, per l'Etna. Al contrario dei terremoti, le eruzioni vulcaniche possono essere previste grazie a tutta una serie di fenomeni particolari che vengono identificati come “precursori” e che possono essere rilevati da reti di monitoraggio appositamente realizzate. Dal punto di vista geologico e vulcanico, la Campania, e nella fattispecie la Provincia di Napoli, presenta uno degli scenari più interessanti e, allo stesso tempo, più inquietanti da dover fronteggiare: la compresenza di due aree sensibili quali il Vesuvio e i Campi Flegrei. Essendo di grande interesse scientifico, le due aree sono costantemente sotto il controllo delle autorità preposte e dell’I.N.G.V. (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) che monitorano le suddette aree al fine di valutarne l'evoluzione sismologica. In caso di colate di lava non avvicinarti perché sono molto calde e sprigionano gas. Inoltre possono causare esplosioni e smottamenti. Ricorda che le colate di lava possono mantenere per anni il loro calore In caso di caduta di ceneri vulcaniche resta in casa e tieni le finestre chiuse. Controlla gli accumuli di ceneri sul tetto. Se sei all'esterno, usa una mascherina di protezione e degli occhiali antipolvere, per evitare disturbi alle vie respiratorie e agli occhi In caso di emissioni gassose non sostare in aree vulcaniche e ricorda che si possono avere emissioni di gas anche in aree più lontane dal cratere In caso di colate piroclastiche sii sempre pronto ad una possibile evacuazione. Segui, sempre, il piano di Protezione Civile in cui vengono indicate le Aree di Attesa per la Popolazione e, soprattutto, allontanati dalle zone a rischio Il Comune di Marano di Napoli, per la propria posizione orografica, essendo crocevia fra le due zone, si presta quale ottimale base delle operazioni in caso di emergenza legata ad una o ad entrambe le aree vulcaniche. 6 Dissesto Idrogeologico L’umanità tutta è indissolubilmente legata al regno vegetale che, a sua volta, dipende dalla qualità dell’aria e delle acque. E’ un circolo complicato ma è rimasto stupendamente sincronizzato per migliaia di anni. Poi la razza umana ha imposto le proprie necessità, i propri ritmi, i propri interessi. artificiali; incendi dolosi e Oggi la “tutela ambientale” implica disboscamenti continui favoriscono anche la tutela dai comportamenti smottamenti e frane; il clima sembra scellerati dell’uomo che, molto sempre più tropicale. spesso, dimentica le esigenze della natura Questi eventi calamitosi A volte però, la per i propri interessi sono di primario interesse natura rivendica i economici. per la Protezione Civile la suoi spazi e la sua Interi boschi sono q u a l e è f o r t e m e n t e vitalità. Sempre più scomparsi per con- impegnata per ridurre al spesso interi paesi sentire di edificare minimo i danni che ne sono sommersi da migliaia di nuove p o s s o n o d e r i v a r e e frane o allagamenti da fiumi in piena. abitazioni; sono stati proporre soluzioni per deviati i corsi dei fiumi e costruiti laghi diminuire il rischio Frane Il meccanismo di una frana è abbastanza semplice: il materiale che costituisce un pendio, una scarpata o una parete rocciosa, rimane in quella posizione finché fattori come la natura stessa del terreno o della roccia, il profilo del pendio e la quantità d'acqua in esso presente, lo mantengono in equilibrio. È come un castello di sabbia. Se non si mette un pò d'acqua a tenere compatti i granelli, il castello non resterà in piedi, ma se ne mettiamo troppa crolla! Le cause che favoriscono questi processi di destabilizzazione sono molteplici e spesso combinate tra loro. Oltre alla quantità di pioggia o neve caduta, anche il disboscamento e gli incendi sono concausa di frane: nei pendii boscati, infatti, le radici degli alberi consolidano il terreno e assorbono l'acqua in eccesso. In caso di frana piccola e improvvisa, se sei in casa, restaci e trova riparo vicino ad una parete solida per proteggerti da eventuali crolli, mantenendoti però lontano da porte e finestre. Se sei all’aperto, allontanati velocemente da alberi o lampioni che, cadendo, potrebbero ferirti o trova riparo in un solido edificio. Stai lontano dalle strade coinvolte, dato che il fondo, composto da materiale instabile, potrebbe riprendere a muoversi. 7 Dissesto Idrogeologico e Alluvioni Alluvioni Il bacino idrografico è l'area di territorio delimitata da rilievi che hanno il compito di dividere l'acqua piovana tra bacini diversi. La pioggia che cade all'interno di un determinato bacino idrografico sarà, in parte trattenuta dal terreno e dalla vegetazione, in parte si infiltrerà fino a raggiungere le falde acquifere sotterranee ed in parte raggiungerà il corso d'acqua che scorre nel bacino. Ogni bacino idrografico ha una sua specifica capacità di regimazione idrica; se le pioggie sono particolarmente forti ed intense, la quantità d'acqua che raggiunge il corso d'acqua può crescere in modo significativo fino a raggiungere il cosiddetto “livello di piena”. Quando l'altezza dell'acqua supererà quella degli argini, le acque cominceranno a fuoriuscire allagando il territorio circostante. L'allagamento, però, non è il solo danno collegato ad una situazione alluvionale. L'acqua che scorre erode il terreno e, quindi, trasporta a valle anche detriti, alberi e rocce dando origine alle cosiddette “lave torrentizie” che possono causare il franamento di interi pendii, il crollo di edifici o travolgere le infrastrutture trascinando via ogni cosa. L'alluvione può essere molto pericolosa, ma comportamenti corretti ed una grande prudenza aiutano Solitamente, l’alluvione è preceduta da piogge intense, violente e prolungate. Probabilmente le strutture di Protezione Civile già sorvegliano i livelli di criticità e, se i bollettini meteo non indicano una diminuzione dei fenomeni, specialmente se abiti in un’area a rischio elevato, è ragionevole aspettarsi l’ordine di evacuazione. Non farti trovare impreparato! 8 Copri le fessure sotto le porte e le finestre del piano terra con vecchie coperte o sacchetti di sabbia Stacca l’energia elettrica e chiudi il gas. Conserva sugli armadi o ai piani superiori le cose che più ti premono Tieni pronto uno zaino per l’eventuale evacuazione contenente: acqua, medicinali, torcia, radio, vestiario ecc Se l’acqua circonda la tua casa ed il livello aumenta senza fermarsi, portati ai piani alti o sul tetto ed attira l’attenzione dei soccorritori eventualmente ricorrendo al telefono cellulare Al rientro in casa o dopo un alluvione, ricordati di: non riattivare l’energia elettrica prima di un controllo tecnico; non bere acqua pubblica prima che sia stata dichiarata potabile; attento agli alimenti inondati; disinfetta superfici e stoviglie Incendi Boschivi Perché un incendio si possa sviluppare sono necessari i tre elementi che costituiscono il cosiddetto “triangolo del fuoco”: il combustibile (erba secca, foglie, legno), il comburente (l'ossigeno) e il calore (necessario per portare il combustibile alla temperatura di accensione). Particolari condizioni atmosferiche (es. giornate particolarmente calde e ventose in un periodo di scarse precipitazioni) possono favorire il rapido propagarsi Un incendio boschivo può essere definito “un fuoco che tende ad espandersi su aree boscate, cespugliate oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi a dette aree” dell'incendio. In generale, le cause di incendio possono essere: NATURALI: come ad esempio i fulmini. Sono le meno frequenti in assoluto. DI ORIGINE ANTROPICA: cioè imputabili ad attività umane. Si distinguono anche in: accidentali, come ad esempio un corto circuito, surriscaldamento di motori, scintille derivate da strumenti da lavoro, ecc; colpose, come alcune pratiche agricole e pastorali, comportamenti irresponsabili, lancio incauto di fiammiferi, sigarette, ecc; dolose, quando il fuoco è appiccato volontariamente dall'uomo per le motivazioni più disparate (vendetta, dispetto, protesta, speculazione edilizia) al fine di provocare danni. Queste ultime, purtroppo, sono le cause più frequenti di incendio boschivo. Prevenzione incendi di bosco Pochi accorgimenti per prevenire un INCENDIO BOSCHIVO Non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi Non accendere mai fuochi nel bosco, se non in aree a ciò destinate Non parcheggiare l'auto sopra erba o foglie secche: il calore della marmitta potrebbe incendiarle Non abbandonare rifiuti nel bosco e/o fuori dalle regolari discariche Non bruciare stoppie, paglia o altri residui agricoli vicino al bosco o ad altre aree incolte 9 Incendi in città Come prevenire un incendio in casa? Piccole attenzioni per grandi risultati: non fumare, se lo fai non fumare a letto; non lasciare incustodite pentole su fornelli accesi e tieni lontano il materiale combustibile; prevedi un periodico controllo qualificato dell'impianto di riscaldamento, della canna fumaria e della cucina; non tenere fiammiferi e accendini alla portata di bambini; non tenere liquidi infiammabili vicino a fonti di calore; attento quando utilizzi apparecchi a gas o a fiamma libera (compresi i caminetti) Come intervenire in caso d'incendio? Per affrontare un principio d'incendio è sufficiente mettere in pratica alcuni semplici consigli: se prende fuoco una pentola, per spegnerla basterà appoggiarci sopra un coperchio, in modo da soffocare le fiamme; se prendono fuoco i vestiti indossati, cercare di soffocare le fiamme rotolandosi per terra o coprendosi con una coperta (non si deve correre: l'aria alimenta il fuoco!); se prende fuoco un apparecchio elettrico o una parte dell'impianto elettrico, prima di tentare di spegnerlo bisogna staccare la corrente. Non utilizzare l'acqua per spegnere un incendio di origine elettrica: potreste prendere una forte scossa! L' acqua non si deve usare nemmeno per spegnere incendi che interessano petrolio o benzina, perché tali sostanze galleggiano sull'acqua e possono diffondere l'incendio in altri luoghi. COME USARE L'ESTINTORE Tirare il fermo che blocca la leva. Premendo quest'ultima si permette alla schiuma estinguente di uscire dall'estintore. Puntare in basso. Schiacciare la leva: indirizzare il getto dell'estintore alla base del fuoco. In pochi secondi si svuota l'estintore. Il getto va passato da destra a sinistra e viceversa. Muoversi con molta attenzione: posizionarsi sempre in direzione del vento e non porgere mai le spalle al fuoco. Assicurarsi dello spegnimento avvenuto e bonificare l'area. 10 Tutela dell’Ambiente E’, purtroppo, il rovescio della medaglia di una industrializzazione che solo da poco pone seria attenzione su come preservare l’ambiente in cui viviamo. In tutto il mondo, da tempo sono state emanate severe normative in materia, anche se le sanzioni ed i controlli sono ancora poco incisivi, specialmente nei paesi in cui si punta allo sviluppo industriale. Le proteste di grandi organizzazioni ecologiste sono riuscite a sensibilizzare governi e comunità, ma intere province sono ancora appestate dai fumi di aziende chimiche e metallurgiche, fiumi e falde acquifere sono avvelenate da scarichi scarsamente depurati, potenti organizzazioni malavitose requisiscono vasti territori per sotterrare, senza alcuna precauzione, materiali altamente velenosi, incuranti dell’ambiente e dell’agricoltura intorno. Ogni giorno agenzie governative specializzate effettuano costanti controlli per assicurare che i parametri misurati rientrino nei valori ottimali per il genere umano ed appositi reparti delle forze di polizia sorvegliano ed indagano su ogni anomala segnalazione. I moderni processi produttivi e del commercio hanno introdotto enormi quantità di rifiuti e numerose tipologie degli stessi, che spesso Riduzione dei rifiuti PREVENZIONE all’’origine richiedono particolari trattamenti: universalmente è un fenomeno RIUTILIZZO r itenuto quasi come NUOVI PRODOTTI un’emergenza, ma è anche un RECUPERO MATERIA tesoro inesauribile. RICICLAGGI O COMPOSTA GGIO I rifiuti urbani e speciali sono DIGESTIO FONTE ENERGIA NE oggetto di normative specifiche ANAEROB ICA TERMOV ALORIZZ indirizzate sia al corretto ATORI SMALTIMENTO smaltimento che ad un loro DISC CONTRAORICHE LLATE possibile riciclo. Il sistema della “ raccolta 11 Tutela dell’Ambiente differenziata”, comunque attuata, prevede la suddivisione dei rifiuti casalinghi in differenti “frazioni” (organico, plastica, carta, ecc). In questo modo, meticolosamente svolta, rimarrebbe solo una minima parte, il 20% circa, da conferire necessariamente nelle discariche o inceneritori. I termovalorizzatori, correttamente impiegati e mantenuti, potrebbero essere una soluzione, ma continuano ad essere poco accettati per timore di possibili malattie che impianti scarsamente controllati provocherebbero. L’attivazione di un efficiente servizio di raccolta differenziata ed una responsabile adesione alle modalità ed ai calendari che ogni amministrazione comunale predispone, è già un modo concreto per tutelare la salute dell’ambiente e contribuire al riciclo dei tanti materiali, che possono essere proficuamente reimpiegati. E’ necessario, quindi, che ogni cittadino cominci seriamente ad interrogarsi sulle prospettive future e che partecipi attivamente, anche con comportamenti semplici, a tutelare il proprio ambiente. L’obiettivo delle leggi italiane era di raccogliere in maniera differenziata, entro il 2012, almeno il 65% dei rifiuti. Per un breve periodo, nel 2011, Marano è stata molto vicina al traguardo. Una nuova vita 12 RICICLARE Molti dei materiali che normalmente buttiamo, adeguatamente trattati dagli apposti consorzi, possono essere reimpiegati per costruire nuovi prodotti. Questo si traduce in: . un sensibile risparmio delle materie prime, . una riduzione dell’energia necessaria per l’estrazione, . un minore impatto ambientale, . un buon ritorno economico. Questi sono i motivi importanti per i quali è molto utile aumentare il riciclo. ECCO COSA SI PUO’ RICAVARE DALLA SPAZZATURA DI CASA Piano Comunale di Emergenza Nella prima fase di un’emergenza siamo sempre soli! Il Servizio Nazionale della Protezione Civile, ha il fine di tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni derivanti da calamità naturali o provocate dall’uomo. Le specifiche attività ad esso attribuite sono: Previsione l'insieme delle attività che hanno lo scopo di determinare le cause dei fenomeni calamitosi, di individuare i rischi conseguenti, l’estensione del territorio esposto all'evento, la popolazione e le attività coinvolte Prevenzione l'insieme delle attività finalizzate a ridurre al minimo i danni derivanti da un evento atteso o imprevisto; es. pulizia del sottobosco, rafforzare gli argini di un fiume, adeguamento antisismico degli edifici, ecc. Soccorso l'insieme degli interventi diretti ad assicurare alla popolazione colpita ogni forma di prima assistenza e la messa in sicurezza dei luoghi (cure mediche, alloggiamento, vitto, puntellamenti, interdizione aree, ecc) Superamento dell'emergenza l'insieme delle attivita' volte a rimuovere i principali ostacoli alla ripresa delle normali attività precedenti l'evento (ripristino delle strade, forniture energetiche, telecomunicazioni, trasporto pubblico, ecc.) Il Sindaco è autorità comunale di Protezione Civile In caso di emergenza il Sindaco: . assume la direzione e il coordinamento dei mezzi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite; . provvede a tutti gli interventi necessari; . chiede l'intervento di altre Forze e Strutture quando l'evento non può essere fronteggiato con i mezzi a disposizione del Comune. Il Sindaco ha l’obbligo di redigere il Piano Comunale di Emergenza Ai fini delle attività di protezione civile gli eventi si distinguono in: a) eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti ed amministrazioni competenti in via ordinaria; b) eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che, per la loro natura ed estensione comportano l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria; c) calamità naturali, catastrofi o altri eventi che per intensità ed estensione debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari. Il Piano Comunale di Emergenza Informazione (specialmente gli abitanti delle aree a rischio, devono conoscere il tipo ed il grado di pericolo incombente, come devono comportarsi, come opereranno i soccorritori) 13 Piano Comunale di Emergenza Che cosa è il Piano Comunale di Emergenza? E’ l’insieme coordinato delle misure da adottarsi in caso di eventi naturali o antropici che comportino rischi per la pubblica incolumità: . definisce i ruoli degli organismi della Protezione Civile per le azioni di soccorso; . definisce le procedure operative d'intervento d'attuarsi in caso si verifichi un evento atteso o imprevisto; . ha lo scopo di prevedere, prevenire, mitigare il rischio e ridurre i danni. Un Piano di Emergenza si compone di: Analisi del rischio raccolta di tutte le informazioni relative al territorio, dei rischi che incombono su di esso, delle reti di monitoraggio presenti, elaborazione degli scenari. Il Piano Comunale di Emergenza Scenario di rischio analisi previsionale delle conseguenze di un determinato evento sul territorio, in modo da definire le risorse (umane e strumentali) e le procedure di intervento con cui farvi fronte. Modello di intervento l’insieme delle risposte operative da attuarsi in caso di crisi. Occorre: . che siano individuati e nominati i Responsabili di ogni Funzione di Supporto; - individuare la sede del Centro Operativo Comunale; . individuare le aree di emergenza necessarie. Livelli di allerta Il Servizio Comunale di Protezione Civile ha articolato il periodo di emergenza secondo tre livelli di allerta, tutti attivati dal Sindaco attenzione quando: si ritiene possibile il superamento delle soglie di rischio; ● giunge una generica comunicazione di criticità dagli organismi sovracomunali; ● si verifica un evento in grado di poter generare rischi alla popolazione, al territorio o ai suoi beni preallarme quando: dalle verifiche svolte nella Fase di Attenzione, emerge un aumento del rischio; ● a seguito di avvisi di media criticità emessi dagli organismi sovracomunali che, per la loro entità, possono generare rischi alla popolazione, al territorio; ● al verificarsi di un evento improvviso che, per sua natura, lo imponga allarme a seguito di: specifici avvisi diramati; ● di eventi imprevisti con coinvolgimento di persone; ● verifiche svolte che evidenzino un pericolo immediato per l'incolumità delle persone, del LE FUNZIONI DI SUPPORTO PREVISTE NEL PIANO COMUNALE DI EMERGENZA territorio e dei suoi beni Ad ogni livello di allerta, corrisponde una predefinita procedura operativa la quale, modulata secondo il rischio reale derivante dall’evento, attiva le Funzioni di supporto direttamente coinvolte e le risorse necessarie per il primo intervento tecnico ed assistenziale. Le procedure Operative definiscono, in emergenza, i compiti delle 1) Chi? - Con chi? 2) Cosa? - Con che cosa? 3) Quando? - Dove? COME 14 Piano Comunale di Emergenza A chi è diretto il Piano di Emergenza? E’ un elaborato tecnico, quindi deve essere conosciuto da tutte le strutture locali di protezione civile. E’ un elaborato operativo ed organizzativo, per cui anche la cittadinanza deve essere informata su come comportarsi e come si svolgeranno le attività di soccorso in caso di calamità. E’ un elaborato scientifico che esamina i rischi del territorio, i danni derivanti e le azioni da intraprendere, pertanto la popolazione, gli operatori e le strutture provinciali e regionali devono prenderne atto. In caso di evento calamitoso, che faccio? Dove sono le Aree di emergenza e come le riconosco? Le Aree sono variamente dislocate sul territorio, sono più numerose nelle zone ad elevata densità abitativa. Ogni Area è indicata con apposita segnaletica verticale ed ognuna assolve ad una specifica funzione. Le Aree di Ricovero della popolazione sono zone del territorio comunale, edifici AREA DI RICOVERO pubblici o privati, idonee all'allesti081 5769 501 mento di alloggi R6 provvisori in caso di necessita della cittadinanza colpita da un evento. Tali aree devono quindi essere dimensionate in modo tale da accogliere una tendopoli, avere facile accesso, sicure, facilmente collegabili con i servizi essenziali (reti idriche, elettriche e fognarie). Periodo di utilizzo: relativamente breve. PROTEZIONE CIVILE AREA DI EMERGENZA R PUNTO DI INFORMAZIONE E ASSISTENZA PROTEZIONE CIVILE AREA DI EMERGENZA AT AREA DI ATTESA SICURA PUNTO DI INFORMAZIONE E ASSISTENZA 081 5769 501 AT 1a via Castel Belvedere, 225 Il Piano prevede una capillare informazione alla popolazione, affinchè tutti sappiano l’Area di emergenza più vicina alla loro abitazione. via Lazio PROTEZIONE CIVILE AREA DI EMERGENZA AM AMMASSAMENTO SOCCORSI PUNTO DI INFORMAZIONE E ASSISTENZA 081 5769 501 AM 2 via San Rocco, 45 Le Aree di Attesa sono aree di prima accoglienza, situate generalmente in piazze o altri luoghi sicuri, ove la popolazione ricevera le prime informazioni sullo evento e sui comportamenti da seguire, i primi generi di conforto in attesa dell¡¦eventuale allestimento delle aree di ricovero della popolazione con tende o alloggi provvisori. Periodo di utilizzo: in emergenza, il piu breve possibile. Le aree di ammassamento dei mezzi e soccorritori sono zone del territorio comunale in cui vengono concentrati tutti i soccorritori provenienti da fuori Comune. Sono situate nelle vicinanze delle strade principali e facilmente raggiungibili anche con mezzi di grandi dimensioni, possibilmente distanti dai nuclei abitati e, ovviamente, in zone non soggette a rischio incombente. Il Piano Comunale di Emergenza Le procedure operative riportate nel Piano di Emergenza, nel valutare i rischi territoriali, prevedono che la popolazione, spontaneamente, si porti verso le apposite Aree di emergenza. Per meglio organizzare e gestire le operazioni di soccorso, il territorio comunale è stato suddiviso in sei “ambiti territoriali” ed in ognuno di essi sono state individuate una o più Aree di emergenza. 15 AT1 Limiti Ambito Il Comune di Marano di Napoli si estende per 15,45 Kmq, a valle e sulle pendici nord della Collina dei Camaldoli. Ha valori altimetrici compresi tra i 50 m ed 382 m s.l.m. Vi risiedono circa 17.000 nuclei familiari per un totale di oltre 60.000 abitanti. Confine Comunale V. S. Roc rco Ma AM2 San Marco . z. S Fra co A2 A6 a sin a AT4d G. d. Pace v. M arano Pianura V. Re cc del Mare AT4a del Mare R4b c Lo del Mare AT3h to uar V. Marano-Q Parco Azzurro e .C Orti sociali AT3c D’Azeglio Siani R3c Siani AT3d ano S. Castrese A4 del Mare R4a AM4 AT4e Trieste-Trento AT5f Vallesana Mallardo V. V allse an AT5e COMUNE DI NAPOLI (Zona Ospedaliera) Darmon AT6a AM6 5 Cercole R6 Recca Città Giardino AT3a Tribunale a e Ciaurro AT5d O Socrate Levi Stadio AM5 AT5a Segrè AT5b UG NA NO AT5c A5 R5 Mallardo lcno CI MI TE R V. F a ELI Segrè UN ED IM R5a CO M Cso Europa Lazio R3a V. Lazi o MUNICIPIO AT5g AM3a Alfieri AT3b Che Guevara CHIESA SAN CASTRESE del Mare Siani R3b V. Padreterno AM3b V. Brad Succ. Poste AT3e V. S. Rocco COMUNE DI NAPOLI AT6b Flintstone AT4c Parcheggi Borsellino V. Adda AT3f AT4b A3 CHIESA SS. IMMACOLATA P. Libera AT3g e ar Limite Ambito Territoriale R2 Torre Dentice Parco Dora COMUNE DI CALVIZZANO lM De V. Area di Ricovero o occ AT2 Torre Dentice Confine comunale .R z. S Fra H SA C IE Area di Ammassamento soccorritori Area di Attesa LEGENDA COMUNE DI Q UARTO V. Castedl Belve er e COMUNE DI VILLARICCA A1 R1 CIV. 225 V. G. Brun o CIV. 251 V. Silvano V. S. Marco le Cso V. Emanu e Rotonda Maradona ura -Pi an v. M. V. Bar acca ra ianu o-P aran V. M 16 NAP OLI o Cs eo an err dit e M COM UNE DI Il Piano Comunale di Emergenza Piano Comunale di Emergenza Mappa dei sei Ambiti Territoriali e delle Aree di Emergenza individuate nel Comune di Marano TO UAR DI Q UNE COM Piano Comunale di Emergenza AREA LOCALIZZAZIONE EMER. COORDINATE LAT/LOG STRADE AFFERENTI 40° 54’ 06,02” N 14° 07’ 47,17” E Via CastelBelvedere e traverse: dal civ. 148 fino a limite territ. di Via Campana. Via Vicinale Svizzera; Via Viticaglia; Via Pozziello; Via Cupa Lava; Via Cupa Orlando; Via Perreca; Via Pendine Casalanno; Via Vic. Bosco (alt. via Torre Dentice) 40° 53’ 55,71” N 14° 09’ 13,59” E Via San Rocco e traverse: da Via C. Poerio fino a Via Antica Consolare Campana (compresa); Fraz. San Rocco e traverse. AT 3A Sede Tribunale 40° 53’ 58,21” N 14° 11’ 28,37” E Via Speranza: vico I° e II° compreso; Via Ranucci; Via Annunziata; C.so Umberto fino a P.za Spirito Santo; Via Merolla fino all’incr. con Via Di Somma (compresa); Via Lazio; Via Nuvoletta. AT 3B Scuola Alfieri 40° 54’ 06,82” N 14° 11’ 21,14” E Via Baracca; Via Tagliamento; Via Colombo. Scuola D’Azeglio 40° 54’ 08,02” N 14° 11’ 09,45” E C.so Mediterraneo e traverse (lato destro, direz. Qualiano): da incrocio C.so Umberto fino a limite territoriale; Via Isonzo,Via Brenta,Via Dora. Scuola Siani 40° 53’ 51,83” N 14° 10’ 59,78” E Via Labriola; Via Casa Giarrusso; Via Padreterno: da incrocio Via Casa Gianrusso ad incr. Via Labriola: Via Casalanno: fino ad angolo Casa Schiano; Via Arbusto; C.so V. Emanuele: da incrocio Via Arbusto ad incr. Via Casa Gianrusso. v. San Rocco 40° 53’ 59,66” N 14° 10’ 57,97” E Via San Rocco: dal civ. 89B ad incrocio C.so Mediterraneo; C.so Mediterraneo e traverse lato sinistro, direzione Qualiano. Piazza Borsellino 40° 54’ 05,08” N 14° 10’ 46,41” E Via San Rocco: da Via San Rocco 91 fino ad incrocio Via G. Bruno; Via Borsellino; Via Adda: da incrocio C.so Mediterraneo fino a Via Fava. Piazza Libera 40° 54’ 06,37” N 14° 10’ 30,47” E Via Corree di Sotto; Via G. Bruno; Via Gioberti; Via Fava; Via Adda: da incrocio Via Fava fino al Parco Dora. AT 1 v. C.Belvedere AT 2 v. San Rocco AT 3C AT 3D AT 3E AT 3F AT 3G (altezza civico 251) (fronte Poste Italiane) Il Piano Comunale di Emergenza Ecco le Aree di Attesa dove recarsi in caso di emergenza 17 Piano Comunale di Emergenza Il Piano Comunale di Emergenza AREA EMER. 18 LOCALIZZAZIONE 40° 53’ 43,83” N 14° 10’ 53,74” E 40° 53’ 21,34” N 14° 10’ 45,21” E Via del Mare e traverse: da Via S. Ignazio (compresa) civ. 53A fino al Parco Orchidea (escluso); Via San Castrese; Via M.T. di Calcutta. 40° 53’ 36,91” N 14°10’ 37,58” E Via Bellini, Via Cesina; Via Marano Quarto: dal civ. 24 ad incrocio Via Recca. 40° 53’ 33,66” N 14° 10’ 34’’ 91 E Via Recca, fino alla Chiesa di San Raffaele; Via Caracciolo; Via Puccini. 40° 53’ 33,10” N 14°10’ 40,12” E Via Verdi San Castrese) 40° 53’ 36,91” N 14°11’ 09,45” E Via 24 Maggio (dal civ. 29); C.so V. Emanuele: da incrocio Via Arbusto a P.za Plebiscito (compresa); Vico De Biase; Via Parrocchia; Via Ferrigno; Via Roma; Via Casalanno: da Via Casa Schiano fino a P.za Pebliscito; Via Cupa Castello Scilla; Via Marano Pianura: dai civ. 21 e 16 a Via Pigno. Scuola Carlo Levi 40° 53’ 55,81” N 14°12’ 11,64” E C.so Europa: da incrocio Via URSS fino al limite territoriale di Napoli; Poggio Vallesana. Liceo Segrè 40° 54’ 02,31” N 14°12’ 01,28” E C.so Italia; Via Veneto; Via Emilia; Via Toscana; C.so Europa: da incrocio C.so Italia fino a Via D. Morelli (esclusa). Scuola Socrate 40° 53’ 55,50” N 14°12’ 58,42” E C.so Europa: lato sinistro (direz. Napoli) fino incrocio con Via URSS; Via D. Morelli; Via Ungheria; Viale Duca D’Aosta; Via Falcone e traverse. 40° 53’ 49,99” N 14° 11’ 53,90” E C.so Europa: lato destro (direz. Napoli) fino all’incrocio con Via URSS; Via Pepe; Via Santa Maria a Pigno; Via URSS; Via Norvegia; Via Don Mimì Galluccio. AT 3H AT 4A via del Mare AT 4B Cesina AT 4C Cesina AT 4D Cesina AT 5A AT 5B AT 5C AT 5D STRADE AFFERENTI Via Casalanno: da incrocio Via Del Mare ad incrocio Via Casa Schiano; Via del Mare: dal Parco Orchidea (compreso) ad incr. con Via Casalanno; Via Marano Quarto: da incrocio Via del Mare fino al civico 22 (compreso). via del Mare AT 4E COORDINATE LAT/LOG (Incrocio con via Casalanno) (inc. v. San Castrese) (fronte Parco Azzurro) (Parcheggi pubblici) (Giudici di Pace) P.za Giovanni Paolo II (Parrocchia Villa Ciaurro Piano Comunale di Emergenza AT 5E AT 5F LOCALIZZAZIONE Scuola Mallardo via Vallesana (fronte Scuola Mallardo) COORDINATE LAT/LOG 40° 53’ 48,14” N 14° 11’ 44,72” E Via Campania e traverse; Via Svizzera; Via Mallardo; Via Merolla: da incrocio Via D. di Somma fino ad incrocio C.so Italia. 40° 53’ 43,24” N 14° 11’ 42,19” E Via Marano Pianura: fino a Via Cupa Castello Scilla; Via Vallesana; Via Nicolosi; Largo Davino; P.za Garibaldi; Via Cupa Dormiglione; 1° e 2° vico Vallesana. Via Edificio Scolastico; Via IV Novembre; Via Lorenzo Lancia; Via Annunziata: da Via Edificio Scolastico ad incrocio Via Speranza; Via Speranza; 1° e 2° vico Speranza; Via Casa Criscio; Via 24 Maggio: fino a vico De Biase (compreso civ. 27) AT 5G Scuola Domenico Amanzio 40° 53’ 48,19” N 14° 11’ 19,33” E AT 6A Scuola Roberto Darmon 40° 52’ 18,02” N 14° 11’ 07,41” E AT 6B Torre Caracciolo (area adiacente Chiesa) STRADE AFFERENTI Via Marano Pianura: da incrocio Via Camillo Guerra a Via Soffritto, Via Rocchetti e Via Viviani (comprese). 40° 52’ 38,05” N 14° 10’ 27,74” E Via Marano Pianura: da incrocio Via Soffritto a Via Romano, compreso traverse; Via Eduardo De Filippo; Via Scarpetta. AM 2 via San Rocco (incr. via San Marco) 40° 53’ 46,26” N 14° 09’ 47,53” E Via Marano Quarto: da incrocio Via Recca a termine strada (direzione Foragnano); Via San Rocco e traverse: da incrocio Via Plauto (compresa) a via C. Poerio (compresa); Via San Marco; Via Foragnano; Via Panoramica; Via Silvano e traverse; Via Euclide. AM 3A via Che Guevara 40° 54’ 01,04” N 14° 11’ 20,85” E C.so Umberto e traverse: da incrocio Via San Rocco ad incrocio Via Baracca; P.za Spirito Santo: fino incrocio Via Lorenzo Lancia; Via Che Guevara. AM 3B (giardino dei ciliegi) via Gramsci (orti sociali) 40° 53’ 53,26” N 14° 10’ 48,61” E Via Padreterno e traverse: da incr. Via San Rocco ad incr. Via Labriola; Via Gramsci e traverse; Via San Rocco: da incrocio Via Euclide (esclusa) fino ad incrocio Via G. Bruno Il Piano Comunale di Emergenza AREA EMER. (esclusa). 19 Piano Comunale di Emergenza AREA EMER. LOCALIZZAZIONE AM 4 via del Mare AM 5 Stadio Comunale (e aree annesse) AM 6 COORDINATE LAT/LOG STRADE AFFERENTI 40° 53’ 20,73” N (incr. v. San Castrese) 14° 10’ 47,60” E via Marano Pianura incr. via Cinque Cercole 40° 53’ 54,75” N 14°12’ 06,60” E 40° 52’ 43,00” N 14° 11’ 06,22” E Via Marano Pianura: da Via Pigno (compresa) fino a incrocio Via Recca; Via Iorace; Via Ruocco; Via Cinque Cercole; Via del Mare: da Via S. Agostino (compresa) a Via S. Tommaso (compresa). R1 Il Piano Comunale di Emergenza R2 20 via C.Belvedere civico 225 40° 54’ 01,77” N 14° 08’ 02,73” E via San Rocco 40° 53’ 55,31” N 14° 09’ 19,08” E (alt. Torre Dentice) Lazio R 3A via (fronte tenenza CC) 40° 54’ 04,82” N 14° 11’ 29,90” E Labriola R 3B via (parch. scuola Siani) 40° 53’ 51,83” N 14° 10’ 59,78” E Labriola R 3C via fronte scuola Siani 40° 53’ 51,83” N 14° 10’ 59,78” E del Mare R 4A via (incr. via S. Castrese) 40° 53’ 23,43” N 14° 10’ 44,34” E del Mare R 4B via (incr. v. S. Castrese) 40° 53’ 20,73” N 14° 10’ 47,60” E Arafat R 5A via (adiac. liceo Segrè) 40° 53’ 54,75” N 14°12’ 06,60” E Mallardo R 5B via (parch. Cimiteriale) 40° 53’ 45,99” N 14° 11’ 50,38” E R6 via Marano Pianura (incrocio via Recca) 40° 52’ 49,20” N 14° 11’ 05,81” E Via CastelBelvedere e traverse: dal civico 7 al civico 213. Via Marano Pianura: da Castello Scilla a Via Camillo Guerra; Via Recca: dalla Chiesa San Raffaele fino a Via Marano Pianura. Le pagine dell’Autoprotezione Per quanto la protezione civile possa operare con profitto, sono i singoli cittadini ad avere un ruolo fondamentale nella prevenzione Le città, le scuole e le stesse case in cui viviamo, sono irte di pericoli che spesso tendiamo a sottovalutare. Tentiamo allora, di prenderne coscienza e, adottando alcune semplici regole comportamentali, eviteremo di trovarci in situazioni a rischio per l’incolumità nostra e dei nostri cari. Un estate al mare... Ogni anno sulle spiagge della Campania si verificano molteplici casi di annegamento. Per vivere il mare e le spiagge in tutta sicurezza basta seguire alcune semplici regole: esposta la bandiera rossa (che indica condizione di pericolo per i bagnanti). • Stai attento quando usi il materassino o il salvagente: le correnti marine potrebbero trasportarti lontano dalla riva. • Mantieniti lontano dalle imbarcazioni a motore: l’elica è molto pericolosa! • Non restare ore intere sotto il sole cocente e, in ogni caso, bevi molto (no bevande gelate) e rinfresca spesso la tua pelle per evitare un “colpo di calore”. • Lascia trascorrere almeno tre ore dall'ultimo pasto prima di fare il bagno. • Attenzione anche agli alimenti: in estate, la temperatura alta accellera la crescita dei batteri nel cibo per cui, Oltre alla tua salute, pensa anche alla in spiaggia, consuma quanto prima salute dell’ambiente. Un comportamento le merende oppure utilizza i frigo responsabile mantiene puliti mare e portatili se vuoi evitare gastroenteriti e diarree frequenti. • In acqua e sulle spiagge numerosi sono gli animali da evitare: Scorfani (aculei che feriscono e danno febbre); Murena (morsi velenosi); Torpedine (scariche elettriche) ; Medusa (urticante); Tracina (aculei). Autoprotezione • Evita di fare il bagno se non sei in perfette condizione psicofisiche. • Non forzare il tuo fisico, anche se sei un buon nuotatore. • Non entrare in acqua se il mare è mosso, se spirano forti venti, se vi sono forti correnti o quando è TEMPI OCCORRENTI PER LA DECOMPOSIZIONE DEI RIFIUTI IN SPIAGGIA 21 Autoprotezione Una gita in campagna Andare in campagna, sia per fare un sano pic-nic che per una semplice passeggiata, comporta il rispetto della flora e della fauna e richiede anche molta attenzione per evitare le insidie nascoste dalla vegetazione. Già, perché non è difficile fare brutti incontri con fastidiosi insetti o con serpenti, non sempre innocui. ECCO QUINDI DEI BREVI SUGGERIMENTI Autoprotezione • Dovendo camminare nell'erba alta, indossate stivali e pantaloni di stoffa spessa; controllate dove posate i piedi e calpestate bene il terreno; con un bastone agitate l’erba davanti a voi. • Se, malgrado tutto, si venisse morsi da una vipera, niente paura! Sappiate che: - generalmente, il morso di una vipera non è mortale per un adulto; - la precauzione più immediata da adottare, prima di recarsi in ospedale, è restare tranquilli e cercare di immobilizzare l'arto con una fasciatura molto stretta (l’agitazione favorisce la diffusione del veleno nel sangue); - non incidere il punto del morso ne tentare di succhiarne il veleno. • Per una gita in campagna è consigliabile non indossare vestiti a fiori o color pastello e non usare profumi o creme che potrebbero attirare vari insetti. • La puntura di un’ape, vespa o calabrone, per certe persone sensibili, è molto pericolosa perchè potrebbe provocare shock anafilattico o ingrossamento della glottide, fino al soffocamento. In tal caso portarsi subito in ospedale, diversamente, basta una pomata antistaminica. 22 Le nostre terre sono ricche di tanti ortaggi, verdure e buona frutta. Un patrimonio agricolo, favorito da un clima mite, composto da numerose specialità gustose e nutrienti. Specialmente se poco esperti, occorre però usare sempre massima attenzione nel raccogliere o consumare i prodotti della terra. Sia che si tratti di foglie e fiori per tisane o che si tratti di verdura e frutta, assicuratevi sempre che essa sia commestibile e che venga correttamente lavorata e cucinata. Molto importante è la pulizia accurata dei prodotti raccolti. PICCOLI CONSIGLI prima di iniziare a manipolare ortaggi o frutta, lavarsi bene le mani con acqua corrente e potabile; allo stesso modo, lavare accuratamente i prodotti: questo serve a rimuovere lo sporco, ridurre la carica batterica e anche eventuali tracce di pesticidi; lavare anche i frutti che verranno sbucciati; non usare mai detergenti o sapone, se possibile lasciarli immersi 10 minuti in acqua e bicarbonato. Autoprotezione Fulmini e Saette! I fulmini sono delle violenti scariche elettriche che si verificano tra due nubi vicine oppure tra una nube e la superficie terrestre a causa delle elevate differenze di potenziale che si generano nell'atmosfera. Il fenomeno si manifesta con un effetto luminoso (lampo) ed uno sonoro (tuono) che però non vengono percepiti simultaneamente dall'osservatore a causa della diversa velocità di propagazione della luce e del suono. La scarica elettrica di un fulmine può anche trasmettersi attraverso materiali conduttori di elettricità, quindi: s evitare di stare vicini a superfici e ad oggetti metallici; s staccare la spina delle apparecchiature elettroniche; s durante un temporale estivo, evitare di tuffarsi in acqua, essendo essa un buon conduttore di elettricità; s evitare anche di rifugiarsi sotto alberi ad alto fusto specialmente in aperta campagna (le foglie ed il legno bagnati sono conduttori); s un buon rifugio è invece l'automobile poiché i pneumatici isolano discretamente l’abitacolo dal terreno, perciò più difficilmente si potrà verificare una scarica elettrica. In Italia ogni anno muoiono circa 300 giovani in incidenti con i motorini per il mancato utilizzo del casco o del superficiale utilizzo dello stesso. Più di 8000 bambini restano feriti in incidenti stradali mentre sono a bordo di autovetture. Ecco alcune regole comportamentali: allaccia le cinture di sicurezza blocca le portiere se hai bimbi a bordo rispetta i limiti di velocità indossa bene il casco mantieni la distanza di sicurezza esegui una regolare manutenzione dell’ automezzo renditi ben visibile se resti in panne sulla strada attraversa sulle strisce pedonali attendi il via dei semafori o dei vigili non attraversare in prossimità di curve o dossi cammina sempre sui marciapiedi non gettare oggetti sulla sede stradale se ti accorgi di qualche grave pericolo (tombino scoperto, avvallamenti ...) avvisa la Polizia Municipale Autoprotezione Incidenti della strada 23 Autoprotezione Casa dolce casa ... Ognuno di noi si adopera per fare della propria abitazione un “guscio” accogliente, funzionale e .... sicuro? E’ noto che numerosi sono i cosiddetti “infortuni domestici” che ogni anno colpiscono anche le famiglie più tranquille. Tutti siano vittime potenziali, anche se le statistiche indicano una prevalenza degli anziani oltre i 65 anni (26%). Le cause sono molteplici ma, ancora una volta, è la distrazione a generare più infortuni (54%). In generale, sono le cadute (56%) a provocare contusioni e traumi (49%) ed anche fratture (35%), specialmente alle mani (30%), durante le normali attività domestiche (41%) svolte in cucina (39%). FONTE: ISPESL . RICERCA SUGLI INFORTUNI DOMESTICI - ANNO 2009 Le cause principali degli infortuni domestici sono da attribuire alla presenza di dislivelli, pavimenti sconnessi e scivolosi, fornelli e forni insicuri, arredi ingombranti e pericolosi, impianti non a norma. Gli infortuni domestici non devono più essere considerati "tragiche fatalità", ma vanno affrontati con una adeguata informazione e con la giusta prevenzione. La casa di oggi è simile ad una piccola impresa: sono costantemente in funzione macchine e impianti, vi entrano nuovi materiali e sofisticate apparecchiature, si trovano prodotti nocivi e pericolosi, necessita di manutenzione e pulizia. Piccoli consigli ... casalinghi Dotare l’impianto elettrico di salvavita e luci di emergenza; non lasciare sul pavimento cavi elettrici, onde evitare cadute; usa le prese multiple rispettando la potenza massima di carico; Autoprotezione attenzione alle prese cadenti ed ai fili scoperti ; 24 non coprire mai le lampade dei lumetti notturni; tieni lontano le stufe da tendaggi, carta e coperte; presta molta attenzione ai pavimenti bagnati o con cera; non usare scaletti traballanti e fatti assistere se ti senti incerta; nella doccia e nella vasca metti un tappetino antisdrucciolo. se ci sono bambini ... • le prese elettriche molto vecchie vanno sostituite con quelle di sicurezza; • fiammiferi ed accendini vanno riposti in alto; • i medicinali vanno chiusi a chiave e i detersivi in un luogo sicuro; • le pentole sul fornello acceso vanno poste sui fuochi posteriori; • non lasciare in giro oggetti di piccole dimensioni; • copri gli spigoli vivi e fissa i mobili sui quali il bimbo potrebbe arrampicarsi; • non lasciare la porta del forno aperta (facilita l’arrampicata); • allontana dai davanzali sedie ed oggetti che potrebbero fungere da scalino. Sapersi organizzare È buona regola prepararsi all'emergenza riducendo così al minimo gli inevitabili disagi Ciascuno di noi, quando va in vacanza, dedica un certo tempo a preparare i bagagli, a verificare di non aver dimenticato documenti, denaro, medicinali e altre cose che potrebbero servire durante il viaggio o il soggiorno. È bene che tutto il tuo nucleo familiare dedichi la stessa attenzione ad un minimo di preparativi per le situazioni di emergenza Prepara un elenco di informazioni sui componenti del tuo nucleo familiare In emergenza, può essere utilissimo che ciascun membro della famiglia abbia con sé un elenco dei componenti del nucleo familiare, con i loro dati anagrafici ed il numero di cellulare nonché i dati sanitari di base (gruppo sanguigno, eventuali patologie o allergie, farmaci utilizzati, ecc.). Predisponi una scorta di alimenti e beni di prima necessità Se, invece, il nucleo familiare fosse costretto a restare in casa per un periodo di tempo superiore al normale, essa diventa un rifugio che devi attrezzare. Assicurati che non manchi mai una piccola scorta di beni di prima necessità che renda il tuo nucleo familiare autosufficiente il più a lungo possibile. Cura soprattutto di avere in casa una buona scorta di acqua potabile: la rete idrica potrebbe danneggiarsi o risultare inquinata. Prima di riutilizzare l'acqua del rubinetto informati se esistono divieti in merito. Designa un referente familiare per le emergenze Il referente familiare per le emergenze, è una persona che vive al di fuori del tuo territorio e che, in caso di emergenza, altri familiari potrebbero più facilmente contattare per avere tue notizie. Autoprotezione Compila una lista di materiali di prima emergenza È utile predisporre una lista dei materiali per la prima emergenza, da tenere esposta in casa in un luogo conosciuto da tutti. Verifica, ogni tanto, che gli oggetti elencati siano in casa, facilmente reperibili e funzionanti. La lista dovrà prevedere almeno: indumenti: minimo 1 ricambio per persona con abiti adeguati alla stagione; a attrezzatura di base: fiammiferi, torcia elettrica con batterie di ricambio, a sacchetti di nylon, piatti, bicchieri e posate usa e getta, coltello, apriscatole e apribottiglie; acqua (1litro/giorno a persona) e cibi non deperibili quali: barrette a energetiche, frutta disidratata, sale, zucchero, tè, caffè, cibi precotti, ecc. medicinali indispensabili e fotocopia delle relative prescrizioni mediche; a doppioni delle chiavi di casa; a un pò di denaro in contanti e schede bancarie; a fotocopia dei documenti personali più importanti. a 25 Sapersi organizzare Ecco come chiedere soccorso Il Panico • Quando la nostra mente ci informa che stiamo per affrontare un importante compito, positivo o negativo (un esame, una vacanza, una gara, un matrimonio…), il nostro organismo si attiva per affrontare al meglio la situazione e va in ansia. • Ad un evento ritenuto minaccioso, il nostro organismo reagisce con la paura. Autoprotezione • Il panico è una reazione ansiosa acuta ed improvvisa dovuta ad una situazione pericolosa inaspettata. L’organismo non si è preparato e va in tilt: . il cuore batte fortissimo (cuore in gola); . la pressione aumenta provocando giramenti di testa: . il viso impallidisce e si ha difficoltà a respirare; . l’improvvisa stimolazione muscolare provoca tremori; Anche la mente non è preparata va in tilt: . si accusa la sensazione di catastrofe imminente e paura di perdere il controllo; . la ragione viene sostituita dall’istintività e dall’emotività; . le azioni sono confuse e illogiche, i pensieri annebbiati. 26 Per salvarsi bisogna reagire in fretta e spesso non c’è tempo per riflettere Evita l’eccessiva attivazione Cerca di respirare profondamente per calmarti (rilassati) Ripeti frasi di incoraggiamento (condizionamento) Cerca appigli sicuri (persone, rifugi..) Individua il fattore più preoccupante Analizza la situazione e sorvola sui fattori ininfluenti Individua le varie soluzioni e scegli la più efficace 112 113 115 117 118 1515 1530 Carabinieri Polizia di Stato Vigili del Fuoco Guardia di Finanza Soccorso Medico Corpo Forestale dello Stato Guardia Costiera Tenenza Carabinieri Comm. Polizia di Stato 081 7420 070 081 8197 311 Polizia Municipale Protezione Civile Municipio (centralino) 081 5769 501 081 5769 527 081 5769 111 Intestatario ASL Distretto 38 Guardia Medica Osped. San Giuliano Osped. S.M. delle Grazie Osped. A. Cardarelli Centro Antiveleni Telefono/Cellulare Intestatario 1 8 2 9 3 10 4 11 5 12 6 13 7 14 1 7 2 8 3 9 4 10 5 11 6 12 081 5768 211 081 7420 447 081 8955 2111 081 855 2111 081 7471 111 081 7472 870 Telefono/Cellulare SI RINGRAZIA IL DIPARTIMENTO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE E LA REGIONE CAMPANIA PER LA PREZIOSA DISPONIBILITA’ OPUSCOLO REALIZZATO DAI VOLONTARI DEL NUCLEO COMUNALE PROTEZIONE CIVILE DI MARANO (NA) email: [email protected] -- [email protected] Stampa: MARZO 2013 ••• Tipografia: