Comune di Marano di Napoli
Manuale pratico di
protezione civile
COPIA GRATUITA
Imperatore
Ottaviano Augusto
63 a.c - 14 d.c.
Saluto alla città
del Commissario Straordinario
Le caratteristiche geo-morfologiche del suolo maranese, la sua
contiguità con aree di origine vulcanica, di grande interesse biologico
e naturalistico, hanno costituito il principale stimolo per un'attenta
riflessione sul tema della protezione civile a Marano che, coadiuvata
dal prezioso apporto del Nucleo comunale, presente e pro-attivo, ha
condotto lo scorso 15 gennaio 2013 all'approvazione del primo Piano
Comunale di protezione Civile.
Un grazie particolare al sub commissario d.ssa Raffaela
Moscarella, per il qualificatissimo impegno nel coordinamento tra il
lavoro degli uffici comunali, del gruppo a tanto specificamente
incaricato e l'attività degli organi regionali.
Pur nella consapevolezza che tale provvedimento costituisce
solo il punto di partenza per impostare una mirata azione di tutela del
territorio, non può non sottolinearsi come esso rappresenti un passo
importante per segnare la distanza dal passato, quando la
protezione civile era un'incombenza episodica ed occasionale, un
insieme di forze da mettere in campo esclusivamente quando si
dovevano attivare interventi di soccorso alla popolazione.
Con il Piano comunale ci auguriamo di aver creato uno
strumento concreto e tangibile che, partendo dall'osservazione
dell'attuale conformazione della città, ha definito un primo catalogo
dei rischi ma anche delle risposte da organizzare in caso di
emergenza in ambito comunale.
Ad esso dovrà accompagnarsi una complessa attività
successiva di preparazione delle risorse, verifica e messa a punto
delle procedure operative, così da renderlo in grado di mettere
effettivamente in strada il progetto di “macchina comunale” in esso
contenuto.
Ciò nella convinzione che quanto più gli obiettivi di
protezione civile saranno presenti nella quotidianità ordinaria dei
pubblici poteri, nella pianificazione corretta degli interventi sul
territorio, tanto più, in caso di emergenze, saranno contenuti i
danni ed efficace il soccorso.
Il Commissario Straordinario
Prefetto Gabriella Tramonti
Conosci la tua Città
... e partecipa con noi
Passato e Presente
Negli ultimi anni si parla spesso di
Protezione Civile.
Teremoti, alluvioni, frane, disastri ferroviari e
stradali, temporali, caldo torrido, incendi
boschivi: tanti eventi nei quali essa si distingue
con una presenza costante e di grande pregio.
Già nel dopoguerra si parlava di difesa civile,
ma fu il terremoto dell’Irpinia del 1980 a
segnare una svolta decisiva. Il Commissario
straordinario del Governo, on. Zamberletti
(poi Ministro) volle un sistema organizzato
che integrasse funzionalmente i cittadini
comuni nelle operazioni di soccorso. Nacquero così i “Nuclei Regionali,
Provinciali e Comunali di Volontari della Protezione Civile”. Fu allora,
nel 1983, che con decreto dell’Ufficio Territoriale del Governo fu
istituito il Nucleo Comunale Volontari Protezione Civile di Marano.
Negli anni a seguire, al Sindaco vennero delegate funzioni e doveri
sempre più importanti in materia di Protezione Civile e sicurezza locale
ed il volontariato venne equiparato a tutte le altre componenti e
strutture operative chiamate in un’emergenza.
Cosa fa. Come Funziona
La Protezione Civile ha il compito specifico di coordinare
tutte le attività: tecniche, di assistenza e di soccorso
immediato che, già di per se, ogni singola istituzione pubblica o privata - è deputata a svolgere. Immaginiamo
una grande azienda produttrice: ogni persona ed ogni ufficio è
specializzato in un determinato compito; un Direttore Generale (con un
buon team) pone i traguardi aziendali e coordina tutti gli uffici per
ottenere risultati soddisfacenti con la migliore efficienza.
In un’emergenza, i Responsabili di tutte le istituzioni impegnate
(Polizia, VV.F., Volontari, Sanità ecc.) sono in perenne riunione per
esporre al funzionario della Protezione Civile - che coordina tutti - le
singole difficoltà operative, l’evolversi delle attività svolte, le soluzioni
tecniche più opportune ecc.. Lo scopo comune è, ovviamente, quello di
fare presto e bene, e riportare alla normalità i luoghi e la vita della
comunità colpita.
Proprio come una grande azienda, che per produrre bene deve
formare il proprio personale, fare ricerca, studiare soluzioni e
sperimentare, la Protezione Civile svolge alcune attività, probabilmente
1
ancora più importanti del soccorso in emergenza. Infatti, la Legge
225/92 indica quali attività di protezione civile:
... quelle volte alla previsione e alla prevenzione dei rischi, al soccorso
delle popolazioni sinistrate e ad ogni altra attività necessaria e
indifferibile, diretta al contrasto e al superamento
dell’emergenza e alla mitigazione del rischio,
connessa agli eventi naturali e antropici.
Quindi, i ricercatori studiano i fenomeni calamitosi,
non solo italiani, e mettono a punto modelli e scenari
al fine di attuare, preventivamente, le opere tecniche
necessarie nonchè informare la popolazione e
formare gli operatori.
Quando interviene
Nelle grandi emergenze il, “Servizio Nazionale della Protezione Civile”
si adatta alle necessità del momento e si fonda sulla professionalità
di ogni singola istituzione chiamata ad intervenire. L’avamposto
territoriale di riferimento di ogni cittadino e del Sindaco è il Centro
Operativo Comunale. Esso si raffronta con il Centro Operativo Misto,
il primo posto di coordinamento provinciale, al quale afferiscono le
esigenze dei Comuni ad esso assegnati.
Ancora più in alto troviamo il Centro Coordinamento Soccorsi, il quale
opera su scala provinciale nella gestione di tutti i COM eventualmente
attivati; infine troviamo la DIrezione COMAndo e Controllo ed il
CEntro SItuazioni del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
Nel quotidiano, limitatamente alle proprie competenze, gli uffici territoriali di Protezione
Civile organizzano periodiche campagne informative mirate alla prevenzione incendi
boschivi, ai Piani di Emergenza Comunale, all’autoprotezione.
Notevoli risorse sono indirizzate per le attività di previsione e prevenzione
riguardanti le aree a rischio idrogeologico, idrografico, vulcanio e sismico.
Mle
Mugn
ito
Calvizzano
Marano
Quarto
ano
o
Nevan
Villaricca
Villaricca
Casandrino
Qualiano
Grumo
S. Antimo
Giugliano
Nel Comune di MARANO DI NAPOLI, in
caso di sisma, potrebbe insediarsi un
Centro Operativo Misto (COM) al quale
afferiscono i Comuni di:
C A LV I Z Z A N O , M U G N A N O ,
VILLARICCA, QUALIANO, MELITO,
SANT’ANTIMO, GRUMO NEVANO,
CASANDRINO .
Il C.O.C. ed il C.O.M. hanno sede presso
il Comando di Polizia Municipale
Nella sezione dedicata al Piano Comunale di Emergenza, pag. 13, verrà meglio
illustrata l’attività della protezione civile comunale e come comportarsi in caso di
evento calamitoso locale.
2
La Protezione Civile indica due grandi classi di eventi calamitosi:
eventi naturali ed eventi antropici (cioè causati dall’uomo).
Sono eventi naturali, senza dubbio alcuno: terremoti, eruzioni
vulcaniche, uragani, temporali e simili.
Sono eventi antropici tutti quelli scaturiti o derivanti dalle attività
dell’uomo, spesso incurante delle minime attenzioni per il territorio
e l’ambiente. Tra essi: incendi, frane, inquinamento, esplosioni
ecc. A ben vedere, le frane sono fenomeni del tutto naturali solo
che, la presenza di insediamenti abitativi e la deforestazione
selvaggia, le rendono molto pericolose e dannose.
Conosciamo il Terremoto
- Zona
- Zona
Che cos’è un terremoto
Il terremoto, o sisma, è un improvviso e rapido scuotimento
della crosta terrestre. E’provocato dai movimenti delle zolle
che rivestono l'involucro esterno della Terra: la litosfera.
La crosta terrestre è in continuo movimento, le zolle si
scontrano, scorrono una di fianco all'altra ed accumulano
notevoli quantità di energia. Quando
questa energia supera il limite di
resistenza delle rocce, esse si rompono in
profondità ed in corrispondenza delle
faglie , liberando velocemente tutta
l'energia accumulata: questo movimento,
chiamato sisma, genera una serie di “onde
d’urto” che si propagano in tutte le direzioni fino ad arrivare in
superficie. Il punto in profondità dove si manifesta la
spaccatura è chiamato ipocentro (ipo=sotto) mentre l’area
superficiale sulla verticale dell’ipocentro, è detta epicentro
(epi=sopra).
- Zona
Si può prevedere un terremoto?
- Zona
I terremoti possono avvenire in qualsiasi momento dell'anno, in
qualunque ora del giorno e della notte, con qualunque
condizione atmosferica: essi non si possono prevedere.
Al momento, l'unica previsione possibile è di tipo statistico,
cioè basata sulla studio dei terremoti avvenuti nel passato, che
consente di stabilire quali sono le zone più a rischio del
territorio italiano. Si sa, ad esempio,
che in Campania le aree più soggette a
fenomeni tellurici (epicentro) sono
localizzate lungo la dorsale
appenninica e particolarmente:
l’Irpinia, il Matese ed il Sannio.
Purtroppo, dopo la scossa iniziale,
CLASSIFICAZIONE
SISMICA COMUNI
ITALIANI
3
Conosciamo il Terremoto
solitamente breve ma più intensa, ed avvertita anche
a centinaia di Km di distanza, si susseguono
numerose altre scosse di intensità spesso inferiore
ma che moltiplicano i danni procuratisi
inizialmente. La Regione Campania ha classificato
il proprio territorio in tre categorie (a rischio: basso,
medio e alto) emanando anche precise norme per le nuove costruzioni. L’area
a nord di Napoli è classificata a rischio medio.
Come si misura il terremoto?
Ci sono due modi per misurare un terremoto: valutando i danni che esso ha
procurato (effetti) oppure l’energia sprigionata.
Nel primo caso, si utilizza la Scala Mercalli: inventata ai primi del 1900 dal
sismologo Giuseppe Mercalli, è divisa in 12 gradi ed ognuno di essi descrive gli
effetti del sisma (12 gradi = distruzione totale).
Nel secondo caso si utilizza la Scala
Richter che, ideata nel 1935 dal
sismologo Charles Richter, calcola la
magnitudo del sisma ricorrendo ad
apposite sonde disseminate su tutto il
territorio italiano e collegate a sofisticati
strumenti di misura: i sismografi.
Difendiamoci dal Terremoto
PRIMA DEL SISMA
Piccoli accorgimenti
per la sicurezza in
casa:
fissa i mobili che potrebbero cadere
durante la scossa; libera le mensole
da oggetti instabili, specialmente se
sono poste al di sopra di letti o divani;
installa lampade di emergenza.
Impara dove sono e come usare i
comandi di arresto del gas, della
acqua e dell’energia elettrica.
Informati sul Piano di Emergenza del
tuo Comune, della tua scuola o del
tuo luogo di lavoro. Memorizza gli
spazi sicuri e le vie di fuga.
Se abiti in un area ad elevata
sismicità, tieni pronto uno zaino per
le emergenze.
4
DURANTE IL SISMA
DOPO IL SISMA
Se sei in luogo chiuso:
riparati sotto un tavolo
o il vano di un muro
portante o una trave,
ma lontano dalle finestre; non usare
le scale e l’ascensore; non scappare
verso l’esterno; non urlare.
Se sei in casa:
se occorre chiudi gas e
luce; assicurati della
stabilità degli oggetti;
rassicura ed aiuta i tuoi vicini.
Se sei in un luogo aperto:
tieniti lontano da edifici, vetrate,
ponti, lampioni e linee elettriche;
allontanati dalla riva del mare.
Se sei in auto: non attraversare
viadotti o gallerie; fermati in spazi
aperti.
Se sei al cinema o al supermercato:
allontanati dagli scaffali alti;
memorizza le uscite di sicurezza;
non scappare tra la folla ma trova un
riparo vicino.
Non usare il telefono e l’auto.
Prima di uscire fuori, indossa le
scarpe. Cammina accostato alle
pareti e lontano da vetrate.
Se devi abbandonare la tua casa,
raccogli i medicinali utili, acqua e
pochi generi essenziali. Dirigiti
presso le aree di attesa indicate dalla
Protezione Civile del tuo Comune.
Stai lontano dalle macerie, non
spostare feriti se non sei competente, aiuta anziani e bimbi.
Vulcani e Eruzioni vulcaniche
L’Italia dei vulcani
La comunità scientifica internazionale classifica i vulcani italiani in base al
loro stato di attività. Si definiscono:
Vulcani estinti: i vulcani la cui ultima eruzione risale ad oltre 10mila anni fa.
Tra questi: i vulcani Amiata, Sabatini, Isole Pontine, Roccamonfina, Vulture ecc.
Vulcani quiescenti: i vulcani il cui tempo di
riposo attuale è inferiore al più lungo periodo di
riposo oggi conosciuto.
Tra questi: Colli Albani, Campi Flegrei, Ischia, Vesuvio,
Lipari, Vulcano, Panarea, Isola Ferdinandea e Pantelleria.
Non tutti presentano lo stesso livello di rischio,
sia per la pericolosità dei fenomeni attesi, sia
per la diversa entità della popolazione esposta.
Vulcani attivi: i vulcani che hanno dato
eruzioni negli ultimi anni.
Tra questi: Etna e Stromboli, che eruttano frequentemente.
Vulcani sottomarini: l’attività vulcanica è
concentrata nelle zone sommerse del Mar
Tirreno e del Canale di Sicilia. Alcuni di essi
sono ancora attivi, altri ormai estinti.
Tra questi: Marsili, Vavilov, Magnaghi, Palinuro e quelli del Canale di Sicilia.
Cosa sono le Eruzioni Vulcaniche
Le eruzioni vulcaniche si verificano quando il magma, che è un mix di
materiale solido, liquido e gassoso ad altissima temperatura proveniente
dall'interno della Terra, fuoriesce in superficie.
Una prima classificazione generale distingue le eruzioni vulcaniche in
effusive, con la presenza di colate di lava, o in eruzioni esplosive, dove
abbiamo la frammentazione del magma in brandelli di varia misura e
dimensione che vengono chiamati piroclasti.
Esistono quindi varie tipologie di eruzioni vulcaniche, ciascuna delle quali
può presentare diversi fenomeni pericolosi:
1. colate di lava;
2. lancio di materiali grossolani (bombe vulcaniche);
3. caduta e accumulo di materiali fini (ceneri e lapilli) e piroclastici;
4. emissioni di gas;
5. colate di fango.
Quelli più pericolosi sono le colate piroclastiche e le colate di fango.
5
Vulcani e Eruzioni vulcaniche
Le eruzioni vulcaniche possono avere durata
variabile, dalle poche ore fino parecchi anni e
possono coinvolgere una singola bocca, come nel
caso del Vesuvio, o più bocche che si aprono in
diversi punti del cono, come avviene, ad esempio,
per l'Etna.
Al contrario dei terremoti, le eruzioni vulcaniche
possono essere previste grazie a tutta una serie di
fenomeni particolari che vengono identificati
come “precursori” e che possono essere rilevati da
reti di monitoraggio appositamente realizzate.
Dal punto di vista geologico e vulcanico, la
Campania, e nella fattispecie la Provincia di
Napoli, presenta uno degli scenari più interessanti
e, allo stesso tempo, più inquietanti da dover
fronteggiare: la
compresenza di due
aree sensibili quali il
Vesuvio e i Campi
Flegrei.
Essendo di grande
interesse scientifico,
le due aree sono
costantemente sotto
il controllo delle
autorità preposte e
dell’I.N.G.V. (Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia) che monitorano le suddette aree al fine
di valutarne l'evoluzione sismologica.
In caso di
colate di lava
non avvicinarti
perché sono
molto calde e sprigionano
gas. Inoltre possono causare esplosioni e smottamenti. Ricorda che le colate di lava possono mantenere per anni il loro calore
In caso di
caduta di
ceneri
vulcaniche
resta in casa e
tieni le finestre chiuse.
Controlla gli accumuli di
ceneri sul tetto.
Se sei all'esterno, usa una
mascherina di protezione
e degli occhiali
antipolvere, per evitare
disturbi alle vie
respiratorie e agli occhi
In caso di emissioni
gassose non sostare in
aree vulcaniche e ricorda
che si possono avere
emissioni di gas anche in
aree più lontane dal
cratere
In caso di colate
piroclastiche sii sempre
pronto ad una possibile
evacuazione. Segui,
sempre, il piano di
Protezione Civile in cui
vengono indicate le Aree
di Attesa per la
Popolazione e,
soprattutto, allontanati
dalle zone a rischio
Il Comune di Marano di Napoli, per
la propria posizione orografica,
essendo crocevia fra le due zone, si
presta quale ottimale base delle
operazioni in caso di emergenza
legata ad una o ad entrambe le aree
vulcaniche.
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Dissesto Idrogeologico
L’umanità tutta è indissolubilmente
legata al regno vegetale che, a sua volta,
dipende dalla qualità dell’aria e delle
acque. E’ un circolo complicato ma è
rimasto stupendamente sincronizzato
per migliaia di anni. Poi la razza umana
ha imposto le proprie necessità, i
propri ritmi, i propri interessi.
artificiali; incendi dolosi e
Oggi la “tutela ambientale” implica
disboscamenti continui favoriscono
anche la tutela dai comportamenti
smottamenti e frane; il clima sembra
scellerati dell’uomo che, molto
sempre più tropicale.
spesso, dimentica le
esigenze della natura Questi eventi calamitosi A volte però, la
per i propri interessi sono di primario interesse natura rivendica i
economici.
per la Protezione Civile la suoi spazi e la sua
Interi boschi sono q u a l e è f o r t e m e n t e vitalità. Sempre più
scomparsi per con- impegnata per ridurre al spesso interi paesi
sentire di edificare minimo i danni che ne sono sommersi da
migliaia di nuove p o s s o n o d e r i v a r e e frane o allagamenti
da fiumi in piena.
abitazioni; sono stati
proporre soluzioni per
deviati i corsi dei
fiumi e costruiti laghi diminuire il rischio
Frane
Il meccanismo di una frana è abbastanza semplice: il
materiale che costituisce un pendio, una scarpata o una
parete rocciosa, rimane in quella posizione finché
fattori come la natura stessa del terreno o della roccia,
il profilo del pendio e la quantità d'acqua in esso
presente, lo mantengono in equilibrio.
È come un castello di sabbia. Se non si mette un pò
d'acqua a tenere compatti i granelli, il castello non
resterà in piedi, ma se ne mettiamo troppa crolla!
Le cause che favoriscono questi processi di
destabilizzazione sono molteplici e spesso combinate
tra loro.
Oltre alla quantità di pioggia o neve caduta, anche il
disboscamento e gli incendi sono concausa di frane:
nei pendii boscati, infatti, le radici degli alberi
consolidano il terreno e assorbono l'acqua in eccesso.
In caso di
frana piccola e improvvisa, se
sei in casa, restaci e trova
riparo vicino ad una parete
solida per proteggerti da
eventuali crolli, mantenendoti però lontano da
porte e finestre.
Se sei all’aperto, allontanati velocemente da
alberi o lampioni che,
cadendo, potrebbero ferirti
o trova riparo in un solido
edificio.
Stai lontano dalle strade
coinvolte, dato che il fondo,
composto da materiale
instabile, potrebbe
riprendere a muoversi.
7
Dissesto Idrogeologico e Alluvioni
Alluvioni
Il bacino idrografico è l'area di territorio delimitata da rilievi che hanno il
compito di dividere l'acqua piovana tra bacini diversi.
La pioggia che cade all'interno di un determinato bacino idrografico sarà, in
parte trattenuta dal terreno e dalla vegetazione, in parte si infiltrerà fino a
raggiungere le falde acquifere
sotterranee ed in parte raggiungerà
il corso d'acqua che scorre nel
bacino.
Ogni bacino idrografico ha una sua
specifica capacità di regimazione
idrica; se le pioggie sono
particolarmente forti ed intense, la
quantità d'acqua che raggiunge il
corso d'acqua può crescere in modo
significativo fino a raggiungere il
cosiddetto “livello di piena”.
Quando l'altezza dell'acqua supererà quella degli argini, le acque
cominceranno a fuoriuscire allagando il territorio circostante.
L'allagamento, però, non è il solo danno collegato ad una situazione
alluvionale. L'acqua che scorre erode il terreno e, quindi, trasporta a valle
anche detriti, alberi e rocce dando origine alle cosiddette “lave torrentizie”
che possono causare il franamento di interi pendii, il crollo di edifici o
travolgere le infrastrutture trascinando via ogni cosa.
L'alluvione può essere molto pericolosa, ma
comportamenti corretti ed una grande prudenza aiutano
Solitamente, l’alluvione è
preceduta da piogge intense,
violente e prolungate.
Probabilmente le strutture di
Protezione Civile già
sorvegliano i livelli di criticità e,
se i bollettini meteo non
indicano una diminuzione dei
fenomeni, specialmente se abiti
in un’area a rischio elevato, è
ragionevole aspettarsi l’ordine
di evacuazione. Non farti
trovare impreparato!
8
Copri le fessure sotto le porte e le finestre del piano
terra con vecchie coperte o sacchetti di sabbia
Stacca l’energia elettrica e chiudi il gas.
Conserva sugli armadi o ai piani superiori le cose
che più ti premono
Tieni pronto uno zaino per l’eventuale evacuazione
contenente: acqua, medicinali, torcia, radio, vestiario ecc
Se l’acqua circonda la tua casa ed il livello aumenta senza
fermarsi, portati ai piani alti o sul tetto ed attira l’attenzione dei
soccorritori eventualmente ricorrendo al telefono cellulare
Al rientro in casa o dopo un alluvione, ricordati di:
non riattivare l’energia elettrica prima di un controllo tecnico;
non bere acqua pubblica prima che sia stata dichiarata
potabile; attento agli alimenti inondati; disinfetta superfici e
stoviglie
Incendi Boschivi
Perché un incendio si possa sviluppare sono necessari
i tre elementi che costituiscono il cosiddetto
“triangolo del fuoco”: il combustibile (erba secca,
foglie, legno), il comburente (l'ossigeno) e il calore
(necessario per portare il combustibile alla temperatura di
accensione).
Particolari condizioni atmosferiche (es. giornate
particolarmente calde e ventose in un periodo di scarse
precipitazioni) possono favorire il rapido propagarsi
Un incendio boschivo può essere
definito “un fuoco
che tende ad
espandersi su aree
boscate, cespugliate oppure su
terreni coltivati o
incolti e pascoli
limitrofi a dette aree”
dell'incendio.
In generale, le cause di incendio possono essere:
NATURALI: come ad esempio i fulmini. Sono le meno
frequenti in assoluto.
DI ORIGINE ANTROPICA: cioè imputabili ad attività
umane.
Si distinguono anche in:
accidentali, come ad esempio un corto circuito,
surriscaldamento di motori, scintille derivate da strumenti da lavoro, ecc;
colpose, come alcune pratiche agricole e pastorali, comportamenti
irresponsabili, lancio incauto di fiammiferi, sigarette, ecc;
dolose, quando il fuoco è appiccato volontariamente dall'uomo per le
motivazioni più disparate (vendetta,
dispetto, protesta, speculazione edilizia) al
fine di provocare danni.
Queste ultime, purtroppo, sono le cause
più frequenti di incendio boschivo.
Prevenzione incendi di bosco
Pochi accorgimenti per prevenire un INCENDIO BOSCHIVO
Non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi
Non accendere mai fuochi nel bosco, se non
in aree a ciò destinate
Non parcheggiare l'auto sopra erba o foglie
secche: il calore della marmitta potrebbe
incendiarle
Non abbandonare rifiuti nel bosco e/o fuori
dalle regolari discariche
Non bruciare stoppie, paglia o altri residui
agricoli vicino al bosco o ad altre aree incolte
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Incendi in città
Come prevenire un incendio in casa?
Piccole attenzioni per grandi risultati:
non fumare, se lo fai non fumare a letto;
non lasciare incustodite pentole su fornelli accesi e
tieni lontano il materiale combustibile;
prevedi un periodico controllo qualificato dell'impianto
di riscaldamento, della canna fumaria e della cucina;
non tenere fiammiferi e accendini alla portata di bambini;
non tenere liquidi infiammabili vicino a fonti di calore;
attento quando utilizzi apparecchi a gas o a fiamma libera (compresi i caminetti)
Come intervenire in caso d'incendio?
Per affrontare un principio d'incendio è sufficiente mettere in pratica alcuni
semplici consigli:
se prende fuoco una pentola, per spegnerla basterà appoggiarci sopra un
coperchio, in modo da soffocare le fiamme;
se prendono fuoco i vestiti indossati, cercare di soffocare le fiamme rotolandosi
per terra o coprendosi con una coperta (non si deve correre: l'aria alimenta il fuoco!);
se prende fuoco un apparecchio elettrico o una parte dell'impianto elettrico,
prima di tentare di spegnerlo bisogna staccare la corrente.
Non utilizzare l'acqua per spegnere un incendio di origine elettrica: potreste prendere una
forte scossa! L' acqua non si deve usare nemmeno per spegnere incendi
che interessano petrolio o benzina, perché tali sostanze galleggiano
sull'acqua e possono diffondere l'incendio in altri luoghi.
COME USARE L'ESTINTORE
Tirare il fermo che blocca la leva. Premendo
quest'ultima si permette alla schiuma estinguente di
uscire dall'estintore. Puntare in basso.
Schiacciare la leva: indirizzare il getto dell'estintore
alla base del fuoco.
In pochi secondi si svuota l'estintore.
Il getto va passato da destra a
sinistra e viceversa. Muoversi con
molta attenzione: posizionarsi sempre
in direzione del vento e non porgere
mai le spalle al fuoco.
Assicurarsi dello spegnimento
avvenuto e bonificare l'area.
10
Tutela dell’Ambiente
E’, purtroppo, il rovescio della medaglia
di una industrializzazione che solo da
poco pone seria attenzione su come
preservare l’ambiente in cui viviamo.
In tutto il mondo, da tempo sono state
emanate severe normative in materia,
anche se le sanzioni ed i controlli sono
ancora poco incisivi, specialmente nei
paesi in cui si punta allo sviluppo
industriale.
Le proteste di grandi organizzazioni
ecologiste sono riuscite a
sensibilizzare governi e comunità,
ma intere province sono ancora
appestate dai fumi di aziende
chimiche e metallurgiche, fiumi e
falde acquifere sono avvelenate da
scarichi scarsamente depurati,
potenti organizzazioni malavitose
requisiscono vasti territori per
sotterrare, senza alcuna
precauzione, materiali altamente
velenosi, incuranti dell’ambiente e
dell’agricoltura intorno.
Ogni giorno agenzie governative
specializzate effettuano costanti
controlli per assicurare che i
parametri misurati rientrino nei
valori ottimali per il genere umano
ed appositi reparti delle forze di
polizia sorvegliano ed indagano su
ogni anomala segnalazione.
I moderni processi produttivi e del commercio hanno introdotto enormi
quantità di rifiuti e numerose
tipologie
degli stessi, che spesso
Riduzione dei rifiuti
PREVENZIONE
all’’origine
richiedono particolari trattamenti:
universalmente è un fenomeno
RIUTILIZZO
r
itenuto quasi come
NUOVI
PRODOTTI
un’emergenza, ma è anche un
RECUPERO MATERIA
tesoro inesauribile.
RICICLAGGI
O
COMPOSTA
GGIO
I rifiuti urbani e speciali sono
DIGESTIO
FONTE ENERGIA
NE
oggetto
di normative specifiche
ANAEROB
ICA
TERMOV
ALORIZZ
indirizzate sia al corretto
ATORI
SMALTIMENTO
smaltimento che ad un loro
DISC
CONTRAORICHE
LLATE
possibile riciclo.
Il sistema della “ raccolta
11
Tutela dell’Ambiente
differenziata”, comunque attuata, prevede la suddivisione dei rifiuti
casalinghi in differenti “frazioni” (organico, plastica, carta, ecc). In questo
modo, meticolosamente svolta, rimarrebbe solo una minima parte, il 20%
circa, da conferire necessariamente nelle discariche o inceneritori.
I termovalorizzatori, correttamente impiegati e mantenuti, potrebbero essere
una soluzione, ma continuano ad essere poco accettati per timore di possibili
malattie che impianti scarsamente controllati provocherebbero.
L’attivazione di un efficiente servizio di raccolta differenziata ed una
responsabile adesione alle modalità ed ai calendari che ogni
amministrazione comunale predispone, è già un modo concreto per tutelare
la salute dell’ambiente e contribuire al riciclo dei tanti materiali,
che possono essere proficuamente reimpiegati.
E’ necessario, quindi, che ogni
cittadino cominci seriamente ad
interrogarsi sulle prospettive future
e che partecipi attivamente, anche
con comportamenti semplici, a
tutelare il proprio ambiente.
L’obiettivo delle leggi italiane era di
raccogliere in maniera differenziata, entro il 2012, almeno il 65%
dei rifiuti. Per un breve periodo, nel
2011, Marano è stata molto vicina
al traguardo.
Una nuova vita
12
RICICLARE
Molti dei materiali che
normalmente buttiamo,
adeguatamente trattati
dagli apposti consorzi,
possono essere reimpiegati
per costruire nuovi
prodotti.
Questo si traduce in:
. un sensibile risparmio
delle materie prime,
. una riduzione dell’energia
necessaria per l’estrazione,
. un minore impatto ambientale,
. un buon ritorno economico.
Questi sono i motivi
importanti per i quali è
molto utile aumentare il
riciclo.
ECCO COSA SI PUO’ RICAVARE DALLA SPAZZATURA DI CASA
Piano Comunale di Emergenza
Nella prima fase di un’emergenza
siamo sempre soli!
Il Servizio Nazionale della Protezione Civile, ha il fine di tutelare l'integrità della vita, i
beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni derivanti da calamità naturali o
provocate dall’uomo. Le specifiche attività ad esso attribuite sono:
Previsione
l'insieme delle attività che hanno lo
scopo di determinare le cause dei
fenomeni calamitosi, di individuare i
rischi conseguenti, l’estensione del
territorio esposto all'evento, la
popolazione e le attività coinvolte
Prevenzione
l'insieme delle attività finalizzate a
ridurre al minimo i danni derivanti
da un evento atteso o imprevisto;
es. pulizia del sottobosco, rafforzare
gli argini di un fiume, adeguamento
antisismico degli edifici, ecc.
Soccorso
l'insieme degli interventi diretti ad
assicurare alla popolazione colpita
ogni forma di prima assistenza e la
messa in sicurezza dei luoghi (cure
mediche, alloggiamento, vitto,
puntellamenti, interdizione aree, ecc)
Superamento dell'emergenza
l'insieme delle attivita' volte a rimuovere i principali ostacoli alla ripresa
delle normali attività precedenti
l'evento (ripristino delle strade,
forniture energetiche, telecomunicazioni, trasporto pubblico, ecc.)
Il Sindaco è autorità comunale di Protezione Civile
In caso di emergenza il Sindaco:
. assume la direzione e il coordinamento dei
mezzi di soccorso e di assistenza alle popolazioni
colpite;
. provvede a tutti gli interventi necessari;
. chiede l'intervento di altre Forze e Strutture
quando l'evento non può essere fronteggiato con
i mezzi a disposizione del Comune.
Il Sindaco ha l’obbligo di redigere il
Piano Comunale di Emergenza
Ai fini delle attività di protezione civile
gli eventi si distinguono in:
a) eventi naturali o connessi con
l'attività dell'uomo che possono
essere fronteggiati mediante
interventi attuabili dai singoli enti ed
amministrazioni competenti in via
ordinaria;
b) eventi naturali o connessi con
l'attività dell'uomo che, per la loro
natura ed estensione comportano
l'intervento coordinato di più enti o
amministrazioni competenti in via
ordinaria;
c) calamità naturali, catastrofi o altri
eventi che per intensità ed
estensione debbono essere
fronteggiati con mezzi e poteri
straordinari.
Il Piano Comunale di Emergenza
Informazione (specialmente gli abitanti delle aree a rischio, devono conoscere il tipo ed il
grado di pericolo incombente, come devono comportarsi, come opereranno i soccorritori)
13
Piano Comunale di Emergenza
Che cosa è il Piano Comunale di Emergenza?
E’ l’insieme coordinato delle misure da adottarsi in caso di eventi naturali o antropici
che comportino rischi per la pubblica incolumità:
. definisce i ruoli degli organismi della Protezione Civile per le azioni di soccorso;
. definisce le procedure operative d'intervento d'attuarsi in caso si verifichi un evento
atteso o imprevisto;
. ha lo scopo di prevedere, prevenire, mitigare il rischio e ridurre i danni.
Un Piano di Emergenza si compone di:
Analisi del rischio
raccolta di tutte le informazioni relative al
territorio, dei rischi che incombono su di
esso, delle reti di monitoraggio presenti,
elaborazione degli scenari.
Il Piano Comunale di Emergenza
Scenario di rischio
analisi previsionale delle conseguenze
di un determinato evento sul territorio, in
modo da definire le risorse (umane e
strumentali) e le procedure di intervento
con cui farvi fronte.
Modello di intervento
l’insieme delle risposte operative da
attuarsi in caso di crisi. Occorre:
. che siano individuati e nominati i
Responsabili di ogni Funzione di
Supporto;
- individuare la sede del Centro
Operativo Comunale;
. individuare le aree di emergenza
necessarie.
Livelli di allerta
Il Servizio Comunale di Protezione
Civile ha articolato il periodo di emergenza
secondo tre livelli di allerta, tutti attivati dal
Sindaco
attenzione
quando: si ritiene possibile il superamento delle
soglie di rischio;
●
giunge una generica comunicazione di
criticità dagli organismi sovracomunali;
● si verifica un evento in grado di poter
generare rischi alla popolazione, al territorio o
ai suoi beni
preallarme
quando: dalle verifiche svolte nella Fase di Attenzione, emerge un aumento del rischio;
● a seguito di avvisi di media criticità emessi
dagli organismi sovracomunali che, per la loro
entità, possono generare rischi alla
popolazione, al territorio;
● al verificarsi di un evento improvviso che, per
sua natura, lo imponga
allarme
a seguito di: specifici avvisi diramati;
● di eventi imprevisti con coinvolgimento di
persone;
● verifiche svolte che evidenzino un pericolo
immediato per l'incolumità delle persone, del
LE FUNZIONI DI SUPPORTO PREVISTE NEL PIANO COMUNALE DI EMERGENZA
territorio e dei suoi beni
Ad ogni livello di allerta, corrisponde una
predefinita procedura operativa la quale,
modulata secondo il rischio reale derivante
dall’evento, attiva le Funzioni di supporto
direttamente coinvolte e le risorse
necessarie per il primo intervento tecnico
ed assistenziale.
Le procedure Operative definiscono, in emergenza, i compiti delle
1) Chi? - Con chi?
2) Cosa? - Con che cosa?
3) Quando? - Dove?
COME
14
Piano Comunale di Emergenza
A chi è diretto il Piano di Emergenza?
E’ un elaborato tecnico, quindi deve essere conosciuto da tutte le strutture
locali di protezione civile.
E’ un elaborato operativo ed organizzativo, per cui anche la cittadinanza
deve essere informata su come comportarsi e come si svolgeranno le
attività di soccorso in caso di calamità.
E’ un elaborato scientifico che esamina i rischi del territorio, i danni
derivanti e le azioni da intraprendere, pertanto la popolazione, gli
operatori e le strutture provinciali e regionali devono prenderne atto.
In caso di evento calamitoso, che faccio?
Dove sono le Aree di emergenza
e come le riconosco?
Le Aree sono variamente dislocate
sul territorio, sono più numerose
nelle zone ad elevata densità
abitativa. Ogni Area è indicata con
apposita segnaletica verticale ed
ognuna assolve ad una specifica
funzione.
Le Aree di Ricovero della popolazione sono
zone del territorio
comunale, edifici
AREA DI RICOVERO pubblici o privati,
idonee all'allesti081 5769 501
mento di alloggi
R6
provvisori in caso
di necessita della
cittadinanza colpita da un evento.
Tali aree devono quindi essere
dimensionate in modo tale da
accogliere una tendopoli, avere
facile accesso, sicure, facilmente
collegabili con i servizi essenziali
(reti idriche, elettriche e fognarie).
Periodo di utilizzo: relativamente
breve.
PROTEZIONE CIVILE
AREA DI EMERGENZA
R
PUNTO DI INFORMAZIONE E ASSISTENZA
PROTEZIONE CIVILE
AREA DI EMERGENZA
AT
AREA DI ATTESA SICURA
PUNTO DI INFORMAZIONE E ASSISTENZA
081 5769 501
AT 1a
via Castel Belvedere, 225
Il Piano prevede una
capillare informazione alla popolazione, affinchè tutti
sappiano l’Area di
emergenza più
vicina alla loro
abitazione.
via Lazio
PROTEZIONE CIVILE
AREA DI EMERGENZA
AM
AMMASSAMENTO SOCCORSI
PUNTO DI INFORMAZIONE E ASSISTENZA
081 5769 501
AM 2
via San Rocco, 45
Le Aree di Attesa sono aree
di prima accoglienza, situate
generalmente in piazze o
altri luoghi sicuri, ove la
popolazione ricevera le
prime informazioni sullo
evento e sui comportamenti
da seguire, i primi generi di
conforto in attesa
dell¡¦eventuale allestimento
delle aree di ricovero della
popolazione con tende o
alloggi provvisori.
Periodo di utilizzo: in
emergenza, il piu breve
possibile.
Le aree di ammassamento dei mezzi e
soccorritori sono zone del territorio
comunale in cui vengono concentrati tutti i
soccorritori provenienti da fuori Comune.
Sono situate nelle vicinanze delle strade
principali e facilmente raggiungibili anche
con mezzi di grandi dimensioni,
possibilmente distanti dai nuclei abitati e,
ovviamente, in zone non soggette a
rischio incombente.
Il Piano Comunale di Emergenza
Le procedure operative riportate nel Piano di Emergenza, nel valutare i
rischi territoriali, prevedono che la popolazione, spontaneamente, si porti
verso le apposite Aree di emergenza.
Per meglio organizzare e gestire le operazioni di soccorso, il territorio
comunale è stato suddiviso in sei “ambiti territoriali” ed in ognuno di essi
sono state individuate una o più Aree di emergenza.
15
AT1
Limiti Ambito
Il Comune di Marano di Napoli si estende per 15,45 Kmq, a
valle e sulle pendici nord della Collina dei Camaldoli. Ha
valori altimetrici compresi tra i 50 m ed 382 m s.l.m.
Vi risiedono circa 17.000 nuclei familiari per un totale di
oltre 60.000 abitanti.
Confine Comunale
V.
S.
Roc
rco
Ma
AM2
San Marco
.
z. S
Fra
co
A2
A6
a
sin
a
AT4d
G. d. Pace
v. M
arano Pianura
V.
Re
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del Mare
AT4a
del Mare
R4b
c
Lo
del Mare
AT3h
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V. Marano-Q
Parco Azzurro
e
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Orti sociali
AT3c
D’Azeglio
Siani
R3c
Siani
AT3d
ano
S. Castrese
A4
del Mare
R4a
AM4
AT4e
Trieste-Trento
AT5f
Vallesana
Mallardo
V. V
allse
an
AT5e
COMUNE DI NAPOLI
(Zona Ospedaliera)
Darmon
AT6a
AM6
5 Cercole
R6
Recca
Città Giardino
AT3a
Tribunale
a
e
Ciaurro
AT5d
O
Socrate
Levi
Stadio
AM5
AT5a
Segrè
AT5b
UG
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AT5c
A5
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Segrè
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CO
M
Cso Europa
Lazio
R3a
V. Lazi
o
MUNICIPIO
AT5g
AM3a
Alfieri
AT3b
Che Guevara
CHIESA
SAN CASTRESE
del Mare
Siani
R3b
V. Padreterno
AM3b
V. Brad
Succ. Poste
AT3e
V. S. Rocco
COMUNE DI NAPOLI
AT6b
Flintstone
AT4c
Parcheggi
Borsellino
V. Adda
AT3f
AT4b
A3
CHIESA
SS. IMMACOLATA
P. Libera
AT3g
e
ar
Limite Ambito Territoriale
R2
Torre Dentice
Parco
Dora
COMUNE DI CALVIZZANO
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De
V.
Area di Ricovero
o
occ
AT2
Torre Dentice
Confine comunale
.R
z. S
Fra
H
SA
C IE
Area di Ammassamento soccorritori
Area di Attesa
LEGENDA
COMUNE DI Q
UARTO
V. Castedl
Belve er
e
COMUNE DI VILLARICCA
A1
R1
CIV. 225
V. G. Brun
o
CIV. 251
V. Silvano
V. S. Marco
le
Cso V. Emanu
e
Rotonda
Maradona
ura
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an
v.
M.
V. Bar
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V. M
16
NAP
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o
Cs
eo
an
err
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e
M
COM
UNE
DI
Il Piano Comunale di Emergenza
Piano Comunale di Emergenza
Mappa dei sei Ambiti
Territoriali e delle Aree di
Emergenza individuate
nel Comune di Marano
TO
UAR
DI Q
UNE
COM
Piano Comunale di Emergenza
AREA
LOCALIZZAZIONE
EMER.
COORDINATE
LAT/LOG
STRADE AFFERENTI
40° 54’ 06,02” N
14° 07’ 47,17” E
Via CastelBelvedere e traverse: dal civ.
148 fino a limite territ. di Via Campana.
Via Vicinale Svizzera; Via Viticaglia;
Via Pozziello; Via Cupa Lava; Via Cupa
Orlando; Via Perreca; Via Pendine
Casalanno; Via Vic. Bosco
(alt. via Torre Dentice)
40° 53’ 55,71” N
14° 09’ 13,59” E
Via San Rocco e traverse: da Via C.
Poerio fino a Via Antica Consolare
Campana (compresa); Fraz. San Rocco
e traverse.
AT
3A
Sede Tribunale
40° 53’ 58,21” N
14° 11’ 28,37” E
Via Speranza: vico I° e II° compreso;
Via Ranucci; Via Annunziata; C.so
Umberto fino a P.za Spirito Santo; Via
Merolla fino all’incr. con Via Di Somma
(compresa); Via Lazio; Via Nuvoletta.
AT
3B
Scuola Alfieri
40° 54’ 06,82” N
14° 11’ 21,14” E
Via Baracca; Via Tagliamento; Via
Colombo.
Scuola D’Azeglio
40° 54’ 08,02” N
14° 11’ 09,45” E
C.so Mediterraneo e traverse (lato
destro, direz. Qualiano): da incrocio
C.so Umberto fino a limite territoriale;
Via Isonzo,Via Brenta,Via Dora.
Scuola Siani
40° 53’ 51,83” N
14° 10’ 59,78” E
Via Labriola; Via Casa Giarrusso;
Via Padreterno: da incrocio Via Casa
Gianrusso ad incr. Via Labriola:
Via Casalanno: fino ad angolo Casa
Schiano; Via Arbusto;
C.so V. Emanuele: da incrocio Via
Arbusto ad incr. Via Casa Gianrusso.
v. San Rocco
40° 53’ 59,66” N
14° 10’ 57,97” E
Via San Rocco: dal civ. 89B ad incrocio
C.so Mediterraneo;
C.so Mediterraneo e traverse lato
sinistro, direzione Qualiano.
Piazza Borsellino
40° 54’ 05,08” N
14° 10’ 46,41” E
Via San Rocco: da Via San Rocco 91
fino ad incrocio Via G. Bruno;
Via Borsellino;
Via Adda: da incrocio C.so Mediterraneo fino a Via Fava.
Piazza Libera
40° 54’ 06,37” N
14° 10’ 30,47” E
Via Corree di Sotto; Via G. Bruno; Via
Gioberti; Via Fava;
Via Adda: da incrocio Via Fava fino al
Parco Dora.
AT
1
v. C.Belvedere
AT
2
v. San Rocco
AT
3C
AT
3D
AT
3E
AT
3F
AT
3G
(altezza civico 251)
(fronte Poste Italiane)
Il Piano Comunale di Emergenza
Ecco le Aree di Attesa dove recarsi in caso di emergenza
17
Piano Comunale di Emergenza
Il Piano Comunale di Emergenza
AREA
EMER.
18
LOCALIZZAZIONE
40° 53’ 43,83” N
14° 10’ 53,74” E
40° 53’ 21,34” N
14° 10’ 45,21” E
Via del Mare e traverse: da Via S.
Ignazio (compresa) civ. 53A fino al Parco
Orchidea (escluso); Via San Castrese;
Via M.T. di Calcutta.
40° 53’ 36,91” N
14°10’ 37,58” E
Via Bellini, Via Cesina;
Via Marano Quarto: dal civ. 24 ad
incrocio Via Recca.
40° 53’ 33,66” N
14° 10’ 34’’ 91 E
Via Recca, fino alla Chiesa di San
Raffaele; Via Caracciolo; Via Puccini.
40° 53’ 33,10” N
14°10’ 40,12” E
Via Verdi
San Castrese)
40° 53’ 36,91” N
14°11’ 09,45” E
Via 24 Maggio (dal civ. 29);
C.so V. Emanuele: da incrocio Via
Arbusto a P.za Plebiscito (compresa);
Vico De Biase; Via Parrocchia; Via
Ferrigno; Via Roma;
Via Casalanno: da Via Casa Schiano
fino a P.za Pebliscito;
Via Cupa Castello Scilla;
Via Marano Pianura: dai civ. 21 e 16 a
Via Pigno.
Scuola Carlo Levi
40° 53’ 55,81” N
14°12’ 11,64” E
C.so Europa: da incrocio Via URSS
fino al limite territoriale di Napoli;
Poggio Vallesana.
Liceo Segrè
40° 54’ 02,31” N
14°12’ 01,28” E
C.so Italia; Via Veneto; Via Emilia; Via
Toscana;
C.so Europa: da incrocio C.so Italia fino
a Via D. Morelli (esclusa).
Scuola Socrate
40° 53’ 55,50” N
14°12’ 58,42” E
C.so Europa: lato sinistro (direz. Napoli)
fino incrocio con Via URSS; Via D.
Morelli; Via Ungheria; Viale Duca
D’Aosta; Via Falcone e traverse.
40° 53’ 49,99” N
14° 11’ 53,90” E
C.so Europa: lato destro (direz. Napoli)
fino all’incrocio con Via URSS; Via
Pepe; Via Santa Maria a Pigno;
Via URSS; Via Norvegia; Via Don Mimì
Galluccio.
AT
3H
AT
4A
via del Mare
AT
4B
Cesina
AT
4C
Cesina
AT
4D
Cesina
AT
5A
AT
5B
AT
5C
AT
5D
STRADE AFFERENTI
Via Casalanno: da incrocio Via Del
Mare ad incrocio Via Casa Schiano;
Via del Mare: dal Parco Orchidea
(compreso) ad incr. con Via Casalanno;
Via Marano Quarto: da incrocio Via del
Mare fino al civico 22 (compreso).
via del Mare
AT
4E
COORDINATE
LAT/LOG
(Incrocio con
via Casalanno)
(inc. v. San Castrese)
(fronte Parco Azzurro)
(Parcheggi pubblici)
(Giudici di Pace)
P.za Giovanni
Paolo II (Parrocchia
Villa Ciaurro
Piano Comunale di Emergenza
AT
5E
AT
5F
LOCALIZZAZIONE
Scuola Mallardo
via Vallesana
(fronte Scuola
Mallardo)
COORDINATE
LAT/LOG
40° 53’ 48,14” N
14° 11’ 44,72” E
Via Campania e traverse; Via Svizzera;
Via Mallardo;
Via Merolla: da incrocio Via D. di
Somma fino ad incrocio C.so Italia.
40° 53’ 43,24” N
14° 11’ 42,19” E
Via Marano Pianura: fino a Via Cupa
Castello Scilla;
Via Vallesana; Via Nicolosi; Largo
Davino; P.za Garibaldi; Via Cupa
Dormiglione; 1° e 2° vico Vallesana.
Via Edificio Scolastico; Via IV
Novembre; Via Lorenzo Lancia;
Via Annunziata: da Via Edificio
Scolastico ad incrocio Via Speranza;
Via Speranza; 1° e 2° vico Speranza;
Via Casa Criscio;
Via 24 Maggio: fino a vico De Biase
(compreso civ. 27)
AT
5G
Scuola Domenico
Amanzio
40° 53’ 48,19” N
14° 11’ 19,33” E
AT
6A
Scuola Roberto
Darmon
40° 52’ 18,02” N
14° 11’ 07,41” E
AT
6B
Torre Caracciolo
(area adiacente
Chiesa)
STRADE AFFERENTI
Via Marano Pianura: da incrocio Via
Camillo Guerra a Via Soffritto, Via
Rocchetti e Via Viviani (comprese).
40° 52’ 38,05” N
14° 10’ 27,74” E
Via Marano Pianura: da incrocio Via
Soffritto a Via Romano, compreso
traverse; Via Eduardo De Filippo; Via
Scarpetta.
AM
2
via San Rocco
(incr. via San Marco)
40° 53’ 46,26” N
14° 09’ 47,53” E
Via Marano Quarto: da incrocio Via
Recca a termine strada (direzione
Foragnano);
Via San Rocco e traverse: da incrocio
Via Plauto (compresa) a via C. Poerio
(compresa);
Via San Marco; Via Foragnano; Via
Panoramica; Via Silvano e traverse;
Via Euclide.
AM
3A
via Che Guevara
40° 54’ 01,04” N
14° 11’ 20,85” E
C.so Umberto e traverse: da incrocio
Via San Rocco ad incrocio Via
Baracca;
P.za Spirito Santo: fino incrocio Via
Lorenzo Lancia; Via Che Guevara.
AM
3B
(giardino dei ciliegi)
via Gramsci
(orti sociali)
40° 53’ 53,26” N
14° 10’ 48,61” E
Via Padreterno e traverse: da incr. Via
San Rocco ad incr. Via Labriola;
Via Gramsci e traverse;
Via San Rocco: da incrocio Via Euclide
(esclusa) fino ad incrocio Via G. Bruno
Il Piano Comunale di Emergenza
AREA
EMER.
(esclusa).
19
Piano Comunale di Emergenza
AREA
EMER.
LOCALIZZAZIONE
AM
4
via del Mare
AM
5
Stadio Comunale
(e aree annesse)
AM
6
COORDINATE
LAT/LOG
STRADE AFFERENTI
40° 53’ 20,73” N
(incr. v. San Castrese) 14° 10’ 47,60” E
via Marano Pianura
incr. via Cinque
Cercole
40° 53’ 54,75” N
14°12’ 06,60” E
40° 52’ 43,00” N
14° 11’ 06,22” E
Via Marano Pianura: da Via Pigno
(compresa) fino a incrocio Via Recca;
Via Iorace; Via Ruocco; Via Cinque
Cercole;
Via del Mare: da Via S. Agostino
(compresa) a Via S. Tommaso
(compresa).
R1
Il Piano Comunale di Emergenza
R2
20
via C.Belvedere
civico 225
40° 54’ 01,77” N
14° 08’ 02,73” E
via San Rocco
40° 53’ 55,31” N
14° 09’ 19,08” E
(alt. Torre Dentice)
Lazio
R 3A via
(fronte tenenza CC)
40° 54’ 04,82” N
14° 11’ 29,90” E
Labriola
R 3B via
(parch. scuola Siani)
40° 53’ 51,83” N
14° 10’ 59,78” E
Labriola
R 3C via
fronte scuola Siani
40° 53’ 51,83” N
14° 10’ 59,78” E
del Mare
R 4A via
(incr. via S. Castrese)
40° 53’ 23,43” N
14° 10’ 44,34” E
del Mare
R 4B via
(incr. v. S. Castrese)
40° 53’ 20,73” N
14° 10’ 47,60” E
Arafat
R 5A via
(adiac. liceo Segrè)
40° 53’ 54,75” N
14°12’ 06,60” E
Mallardo
R 5B via
(parch. Cimiteriale)
40° 53’ 45,99” N
14° 11’ 50,38” E
R6
via Marano Pianura
(incrocio via Recca)
40° 52’ 49,20” N
14° 11’ 05,81” E
Via CastelBelvedere e traverse: dal
civico 7 al civico 213.
Via Marano Pianura: da Castello Scilla
a Via Camillo Guerra;
Via Recca: dalla Chiesa San Raffaele
fino a Via Marano Pianura.
Le pagine dell’Autoprotezione
Per quanto la protezione civile possa operare con
profitto, sono i singoli cittadini ad avere un ruolo
fondamentale nella prevenzione
Le città, le scuole e le stesse case in cui viviamo, sono irte di pericoli che
spesso tendiamo a sottovalutare. Tentiamo allora, di prenderne coscienza
e, adottando alcune semplici regole comportamentali, eviteremo di
trovarci in situazioni a rischio per l’incolumità nostra e dei nostri cari.
Un estate al mare...
Ogni anno sulle spiagge della Campania si verificano molteplici casi di
annegamento. Per vivere il mare e le spiagge in tutta sicurezza basta
seguire alcune semplici regole:
esposta la bandiera rossa (che indica condizione di pericolo per i bagnanti).
• Stai attento quando usi il materassino o il salvagente: le correnti marine
potrebbero trasportarti lontano dalla riva.
• Mantieniti lontano dalle imbarcazioni a motore: l’elica è molto pericolosa!
• Non restare ore intere sotto il sole cocente e, in ogni caso, bevi molto (no
bevande gelate) e rinfresca spesso la tua pelle per evitare un “colpo di calore”.
• Lascia trascorrere almeno tre ore dall'ultimo pasto prima di fare il bagno.
• Attenzione anche agli alimenti: in estate, la temperatura alta accellera la
crescita dei batteri nel cibo per cui, Oltre alla tua salute, pensa anche alla
in spiaggia, consuma quanto prima salute dell’ambiente. Un comportamento
le merende oppure utilizza i frigo responsabile mantiene puliti mare e
portatili se vuoi evitare gastroenteriti e diarree frequenti.
• In acqua e sulle spiagge numerosi
sono gli animali da evitare:
Scorfani (aculei che feriscono e danno
febbre); Murena (morsi velenosi);
Torpedine (scariche elettriche) ;
Medusa (urticante); Tracina (aculei).
Autoprotezione
• Evita di fare il bagno se non sei in
perfette condizione psicofisiche.
• Non forzare il tuo fisico, anche se
sei un buon nuotatore.
• Non entrare in acqua se il mare è
mosso, se spirano forti venti, se vi
sono forti correnti o quando è
TEMPI OCCORRENTI PER LA DECOMPOSIZIONE DEI RIFIUTI
IN SPIAGGIA
21
Autoprotezione
Una gita in campagna
Andare in campagna, sia per fare un sano pic-nic che per una semplice
passeggiata, comporta il rispetto della flora e della fauna e richiede
anche molta attenzione per evitare le insidie nascoste dalla vegetazione.
Già, perché non è difficile fare brutti incontri con fastidiosi insetti o con
serpenti, non sempre innocui. ECCO QUINDI DEI BREVI SUGGERIMENTI
Autoprotezione
• Dovendo camminare nell'erba alta, indossate stivali e pantaloni di stoffa
spessa; controllate dove posate i piedi e calpestate bene il terreno; con un
bastone agitate l’erba davanti a voi.
• Se, malgrado tutto, si venisse morsi da una vipera, niente paura! Sappiate che:
- generalmente, il morso di una vipera non è mortale per
un adulto;
- la precauzione più immediata da adottare, prima di
recarsi in ospedale, è restare tranquilli e cercare di
immobilizzare l'arto con una fasciatura molto stretta
(l’agitazione favorisce la diffusione del veleno nel
sangue);
- non incidere il punto del morso ne tentare di succhiarne il veleno.
• Per una gita in campagna è consigliabile non indossare vestiti a fiori o color
pastello e non usare profumi o creme che potrebbero attirare vari insetti.
• La puntura di un’ape, vespa o calabrone, per certe persone sensibili, è
molto pericolosa perchè potrebbe provocare shock anafilattico o
ingrossamento della glottide, fino al soffocamento. In tal caso portarsi subito
in ospedale, diversamente, basta una pomata antistaminica.
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Le nostre terre sono ricche di tanti ortaggi, verdure e buona frutta. Un patrimonio
agricolo, favorito da un clima mite, composto da numerose specialità gustose e
nutrienti. Specialmente se poco esperti, occorre però usare sempre massima
attenzione nel raccogliere o consumare i prodotti della terra. Sia che si tratti di foglie
e fiori per tisane o che si tratti di verdura e frutta, assicuratevi sempre che essa sia
commestibile e che venga correttamente lavorata e cucinata.
Molto importante è la pulizia accurata dei prodotti raccolti.
PICCOLI CONSIGLI
prima di iniziare a manipolare ortaggi o frutta, lavarsi bene le
mani con acqua corrente e potabile;
allo stesso modo, lavare accuratamente i prodotti: questo serve a rimuovere lo sporco, ridurre la carica batterica
e anche eventuali tracce di pesticidi;
lavare anche i frutti che verranno sbucciati;
non usare mai detergenti o sapone, se possibile
lasciarli immersi 10 minuti in acqua e bicarbonato.
Autoprotezione
Fulmini e Saette!
I fulmini sono delle
violenti scariche
elettriche che si
verificano tra due
nubi vicine oppure
tra una nube e la
superficie terrestre a
causa delle elevate
differenze di potenziale che si
generano nell'atmosfera.
Il fenomeno si manifesta con un
effetto luminoso (lampo) ed uno
sonoro (tuono) che però non
vengono percepiti simultaneamente dall'osservatore a causa della
diversa velocità di propagazione
della luce e del suono.
La scarica elettrica di un fulmine
può anche trasmettersi attraverso
materiali conduttori di elettricità,
quindi:
s
evitare di stare vicini
a superfici e ad oggetti
metallici;
s
staccare la spina
delle apparecchiature
elettroniche;
s
durante un temporale estivo, evitare di tuffarsi in
acqua, essendo essa un buon
conduttore di elettricità;
s
evitare anche di rifugiarsi sotto
alberi ad alto fusto specialmente in
aperta campagna (le foglie ed il
legno bagnati sono conduttori);
s
un buon rifugio è invece l'automobile
poiché i pneumatici isolano
discretamente l’abitacolo dal terreno,
perciò più difficilmente si potrà
verificare una scarica elettrica.
In Italia ogni anno muoiono circa 300 giovani in incidenti con i motorini per
il mancato utilizzo del casco o del superficiale utilizzo dello stesso. Più di
8000 bambini restano feriti in incidenti stradali mentre sono a bordo di
autovetture. Ecco alcune regole comportamentali:
allaccia le cinture di sicurezza
blocca le portiere se hai bimbi a bordo
rispetta i limiti di velocità
indossa bene il casco
mantieni la distanza di sicurezza
esegui una regolare manutenzione dell’
automezzo
renditi ben visibile se resti in panne sulla
strada
attraversa sulle strisce pedonali
attendi il via dei semafori o dei vigili
non attraversare in prossimità di curve
o dossi
cammina sempre sui marciapiedi
non gettare oggetti sulla sede stradale
se ti accorgi di qualche grave pericolo
(tombino scoperto, avvallamenti ...) avvisa
la Polizia Municipale
Autoprotezione
Incidenti della strada
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Autoprotezione
Casa dolce casa ...
Ognuno di noi si adopera per fare della propria abitazione
un “guscio” accogliente, funzionale e .... sicuro?
E’ noto che numerosi sono i cosiddetti “infortuni domestici” che ogni anno
colpiscono anche le famiglie più tranquille.
Tutti siano vittime potenziali, anche se le statistiche indicano una prevalenza
degli anziani oltre i 65 anni (26%). Le cause sono molteplici ma, ancora una
volta, è la distrazione a generare più infortuni (54%). In generale, sono le
cadute (56%) a provocare contusioni e traumi (49%) ed anche fratture (35%),
specialmente alle mani (30%), durante le normali attività domestiche (41%)
svolte in cucina (39%). FONTE: ISPESL . RICERCA SUGLI INFORTUNI DOMESTICI - ANNO 2009
Le cause principali degli infortuni domestici sono da attribuire alla presenza di dislivelli,
pavimenti sconnessi e scivolosi, fornelli e forni insicuri, arredi ingombranti e pericolosi,
impianti non a norma. Gli infortuni domestici non devono più essere considerati "tragiche
fatalità", ma vanno affrontati con una adeguata informazione e con la giusta prevenzione.
La casa di oggi è simile ad una piccola impresa: sono costantemente in funzione macchine e
impianti, vi entrano nuovi materiali e sofisticate apparecchiature, si trovano prodotti nocivi e
pericolosi, necessita di manutenzione e pulizia.
Piccoli consigli ... casalinghi
Dotare l’impianto elettrico di
salvavita e luci di emergenza;
non lasciare sul pavimento cavi
elettrici, onde evitare cadute;
usa le prese multiple rispettando la potenza massima di carico;
Autoprotezione
attenzione alle prese cadenti ed
ai fili scoperti ;
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non coprire mai le lampade dei
lumetti notturni;
tieni lontano le stufe da
tendaggi, carta e coperte;
presta molta attenzione ai
pavimenti bagnati o con cera;
non usare scaletti traballanti e
fatti assistere se ti senti incerta;
nella doccia e nella vasca metti
un tappetino antisdrucciolo.
se ci sono bambini ...
• le prese elettriche molto vecchie vanno sostituite con quelle di sicurezza;
• fiammiferi ed accendini vanno riposti in alto;
• i medicinali vanno chiusi a chiave e i detersivi in un luogo sicuro;
• le pentole sul fornello acceso vanno poste sui fuochi posteriori;
• non lasciare in giro oggetti di piccole dimensioni;
• copri gli spigoli vivi e fissa i mobili sui quali il bimbo potrebbe arrampicarsi;
• non lasciare la porta del forno aperta (facilita l’arrampicata);
• allontana dai davanzali sedie ed oggetti che potrebbero fungere da scalino.
Sapersi organizzare
È buona regola prepararsi all'emergenza
riducendo così al minimo gli inevitabili disagi
Ciascuno di noi, quando va in vacanza, dedica un certo tempo a preparare i
bagagli, a verificare di non aver dimenticato documenti, denaro, medicinali
e altre cose che potrebbero servire durante il viaggio o il soggiorno.
È bene che tutto il tuo nucleo familiare dedichi la stessa attenzione ad un
minimo di preparativi per le situazioni di emergenza
Prepara un elenco di informazioni sui componenti del tuo nucleo familiare
In emergenza, può essere utilissimo che ciascun membro della famiglia abbia
con sé un elenco dei componenti del nucleo familiare, con i loro dati
anagrafici ed il numero di cellulare nonché i dati sanitari di base (gruppo
sanguigno, eventuali patologie o allergie, farmaci utilizzati, ecc.).
Predisponi una scorta di alimenti e beni di prima necessità
Se, invece, il nucleo familiare fosse costretto a restare in casa per un periodo
di tempo superiore al normale, essa diventa un rifugio che devi attrezzare.
Assicurati che non manchi mai una piccola scorta di beni di prima necessità
che renda il tuo nucleo familiare autosufficiente il più a lungo possibile.
Cura soprattutto di avere in casa una buona scorta di acqua potabile: la rete
idrica potrebbe danneggiarsi o risultare inquinata. Prima di riutilizzare
l'acqua del rubinetto informati se esistono divieti in merito.
Designa un referente familiare per le emergenze
Il referente familiare per le emergenze, è una persona che vive al di fuori del
tuo territorio e che, in caso di emergenza, altri familiari potrebbero più
facilmente contattare per avere tue notizie.
Autoprotezione
Compila una lista di materiali di prima emergenza
È utile predisporre una lista dei materiali per la prima emergenza, da tenere
esposta in casa in un luogo conosciuto da tutti. Verifica, ogni tanto, che gli
oggetti elencati siano in casa, facilmente reperibili e funzionanti.
La lista dovrà prevedere almeno:
indumenti: minimo 1 ricambio per persona con abiti adeguati alla stagione;
a
attrezzatura di base: fiammiferi, torcia elettrica con batterie di ricambio,
a
sacchetti di nylon, piatti, bicchieri e posate usa e getta, coltello, apriscatole e
apribottiglie;
acqua (1litro/giorno a persona) e cibi non deperibili quali: barrette
a
energetiche, frutta disidratata, sale, zucchero, tè, caffè, cibi precotti, ecc.
medicinali indispensabili e fotocopia delle relative prescrizioni mediche;
a
doppioni delle chiavi di casa;
a
un pò di denaro in contanti e schede bancarie;
a
fotocopia dei documenti personali più importanti.
a
25
Sapersi organizzare
Ecco come chiedere soccorso
Il Panico
• Quando la nostra mente ci informa che stiamo per affrontare un importante
compito, positivo o negativo (un esame, una vacanza, una gara, un matrimonio…), il
nostro organismo si attiva per affrontare al meglio la situazione e va in ansia.
• Ad un evento ritenuto minaccioso, il nostro organismo reagisce con la paura.
Autoprotezione
• Il panico è una reazione ansiosa acuta ed improvvisa dovuta ad una situazione
pericolosa inaspettata. L’organismo non si è preparato e va in tilt:
. il cuore batte fortissimo (cuore in gola);
. la pressione aumenta provocando giramenti di testa:
. il viso impallidisce e si ha difficoltà a respirare;
. l’improvvisa stimolazione muscolare provoca tremori;
Anche la mente non è preparata va in tilt:
. si accusa la sensazione di catastrofe imminente e paura di perdere il controllo;
. la ragione viene sostituita dall’istintività e dall’emotività;
. le azioni sono confuse e illogiche, i pensieri annebbiati.
26
Per salvarsi bisogna reagire in fretta e spesso non c’è tempo per riflettere
Evita l’eccessiva attivazione
Cerca di respirare profondamente per calmarti (rilassati)
Ripeti frasi di incoraggiamento (condizionamento)
Cerca appigli sicuri (persone, rifugi..)
Individua il fattore più preoccupante
Analizza la situazione e sorvola sui fattori ininfluenti
Individua le varie soluzioni e scegli la più efficace
112
113
115
117
118
1515
1530
Carabinieri
Polizia di
Stato
Vigili del
Fuoco
Guardia di
Finanza
Soccorso
Medico
Corpo Forestale
dello Stato
Guardia
Costiera
Tenenza Carabinieri
Comm. Polizia di Stato
081 7420 070
081 8197 311
Polizia Municipale
Protezione Civile
Municipio (centralino)
081 5769 501
081 5769 527
081 5769 111
Intestatario
ASL Distretto 38
Guardia Medica
Osped. San Giuliano
Osped. S.M. delle Grazie
Osped. A. Cardarelli
Centro Antiveleni
Telefono/Cellulare
Intestatario
1
8
2
9
3
10
4
11
5
12
6
13
7
14
1
7
2
8
3
9
4
10
5
11
6
12
081 5768 211
081 7420 447
081 8955 2111
081 855 2111
081 7471 111
081 7472 870
Telefono/Cellulare
SI RINGRAZIA IL DIPARTIMENTO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE E LA REGIONE CAMPANIA PER LA PREZIOSA DISPONIBILITA’
OPUSCOLO REALIZZATO DAI VOLONTARI DEL NUCLEO COMUNALE PROTEZIONE CIVILE DI MARANO (NA)
email: [email protected] -- [email protected]
Stampa: MARZO 2013 •••
Tipografia:
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