Parrocchia di S. Stefano p.m. in Bedizzole Dicembre 2010 - Gennaio 2011 le a t Na n o u Novembre: il mes Natività di G. Giacomo Barbello (conservata in Sacrestia) B Orario S. Messe FESTIVI: In Parrocchia : Messa festiva della Vigilia (SABATO) ore 18,30 DOMENICA ore 8 - 10 - 11,15 - 18 Vespro e S. Messa ore 16 (Battesimi) nelle contrade: ore 7,30 Suore Canossiane ore 8,30 Frazioni ore 9,00 Casa di Riposo ore 9,30 Pontenove ore 16,30 Santuario di Masciaga La Parola del Parroco 3 Vita della Chiesa Lettera del Vescovo Il ruolo dei Padrini e delle Madrine Alberto Marvelli FERIALI in Parrocchia ore 8.30 - 18 Rosario e S. Messa nelle contrade ore 7.00 Suore Canossiane ore 9,00 Santuario di Masciaga ore16,30 Casa di Riposo 4-5 10 11 Dalla nostra Parrocchia CONFESSIONI Prima e dopo ogni celebrazione Sabato ore 17 - 19 - I° Sabato del mese a Masciaga ore 16,00 Le celebrazioni dei Battesimi sono fissate solo la prima domenica di ogni mese, alternativamente un mese alle ore 11,15 e un mese alle ore 16. Catechesi per adulti Ogni Martedi ore 8.30: S. Messa e riflessione in parrocchia Ogni Domenica ore 18: Vespro - Breve catechesi - S. Messa Ogni Lunedi 20.30: Lectio Divina in oratorio IN AVVENTO E QUARESIMA: Centri di Ascolto nelle Contrade Incontro per genitori dei bambini I.C.R.F. Indirizzi utili PARROCCHIA - Don Franco Dagani Via XX Settembre, 21 cell. ORATORIO - Don Vincenzo Arici Via Monte Grappa cell. SANTUARIO di MASCIAGA Don Roberto Soncina P.zza Santuario cell. ISTITUTO MISSIONARI DELLA CONSOLATA Via XX Settembre ISTITUTO SUORE CANOSSIANE - Via Libertà, 50 COMUNITÀ BACHITA INFERMERIA SCUOLA DELL’ INFANZIA S. FAMIGLIA Via S. Martino, 2 SCUOLA STATALE - Via Mons. Bontacchio SCUOLA DELL’ INFANZIA A. VOLPI Via Mons. Bontacchio PARROCCHIA S. VITO - Via S. Vito CASA DI SOGGIORNO PER ANZIANI - Via Sonvigo 22 PALAZZO MUNICIPALE - P.zza Vittorio Emanuele II CARABINIERI - Via XX Settembre, 67 POLIZIA LOCALE - P.zza Vittorio Emanuele II Sommario: 030 674112 339 6924826 030 674842 328 2866104 030 6870706 339 7483231 030 674041 030 674000 030 6871419 030 674025 030 674568 030 674375 030 674524 030 674213 030 6872711 030 674222 030 6872925 Conosci e segui la Vita della tua Parrocchia Radio Parrocchiale: 94,00 Mhz collegata con E.C.Z. Sito Parrocchia Santo Stefano: www.parrocchiadibedizzole.it Indirizzo e-mail: [email protected] Redazione Bollettino Parrocchiale: Contatta Don Franco - Via XX Settembre, 21 tel. 030 674112 - cell. 339 6924826 Un augurio sincero dai missionari Perchè amo la mia chiesa 250° dalla Consacrazione della Chiesa La commissione liturgica parrocchiale Don Giovanni Miristice Ci siamo ancora ... Educazione alla fede Scuola dell’Infanzia A. Volpi I giovani si muovono Macesina S. Tommaso Cantrina 6 7 8 9 12 18 - 19 20 21 21 - 22 22 Vita in Oratorio Non sapete che devo occuparmi ... Gruppo Live Music Il nostro sabato sera Agenda Oratorio Palinsesto Radio Meeting Nazionale ACR 13 14 14 - 15 16 16 17 Cultura nella nostra comunità Adolfo e Nicola Venturoli 25 Vita della Comunità GROB Polisportiva Bedizzolese Casa di riposo 23 24 24 Anagrafe Parrocchiale La generosità 27 27 Editore e Redattore: Don. Franco Dagani Direttore Responsabile: Don. Adriano Bianchi In redazione: Don Franco Dagani Don Roberto Soncina Don Vincenzo Arici Raffaella Berardi Giovanni De Marco Carlo Bresciani Vittorio Boniotti Realizzazione: TIPOLITOGRAFIA BERARDI Bedizzole La Parola del Parroco Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.3 Il Natale che mi auguro Bambino malato di AIDS in una “Culla Termica” Carissimi, Nei prossimi giorni ci augureremo tutti “Buon Natale”. E’ una tradizione, è una consuetudine, è quasi un obbligo! Credenti o no, praticanti o meno si fanno tutti gli auguri, si mandano regali, si invitano a casa. Una delle più grandi feste cristiane è diventata un’affare, un’occasione commerciale, un’opportunità per fare delle ferie. Nessuno, proprio nessuno vuole perdere questa opportunità … Così per oltre un mese siamo invasi da messaggi, siamo bombardati da offerte, siamo invitati a godercela … NO! con questo Natale io non voglio averne a che fare nulla! Con un Natale che mi toglie Dio e mi fa solo divertire, io non voglio spartire nulla. Non mi interessa se vado contro corrente, non mi importa se mi danno dell’anacronista, non temo critiche e giudizi pesanti. Il mio Natale è un altro. Il Natale che mi auguro è soprattutto quello religioso, quello che mi raccontano gli evangelisti, quello che mi riporta alla Grotta di Betlemme. Mi auguro un Natale religioso: quello che è avvenuto oltre 2000 anni fa nella Grotta di Betlemme, quello nel quale Dio si è incarnato, è diventato uomo, è nato da Maria. Quello che ha fatto accorrere i pastori, che ha fatto cantare gli angeli, quello che ha portato Dio in mezzo agli uomini. E’ questo il Natale che voglio, che mi serve, che mi aiuta, che mi dà speranza, che illumina il cammino dell’umanità, che dà ancora motivo di vivere all’uomo. Un altro Natale non mi interessa, è una commedia, strumentalizzato solo per fare guadagni. Mi auguro pure un Natale familiare! Quello vissuto in casa, tra parenti, familiari e amici, quello che riporta pace e armonia, quello che fa incontrare le persone e ricordare gli eventi di famiglia. Mi auguro un Natale passato tra quattro mura, con calma, con tranquillità, senza fretta. Un Natale che metta al centro la famiglia, i genitori, i figli, i parenti, le cose di casa, i ricordi di una volta, gli affetti più cari. Anche se molti lo desiderano, non mi auguro un Natale sui campi da sci, in albergo, sulla strada, in paesi lontani … Sarò nostalgico … ma il mio Natale lo voglio in casa, nel mio paese, tra la mia gente…. Adorazione dei Magi di A. Celesti E mi auguro un Natale semplice, come semplice è stato il Natale di Betlemme: una stalla, un po’ di fieno, due animali, Maria Giuseppe, e soprattutto il figlio di Dio. E’ troppo rumoroso, fuori da ogni logica, dispendioso, consumistico … il Natale di oggi. Non lascia nulla, acceca per un momento, soddisfa per qualche ora e poi torna la solitudine di prima. Io voglio un Natale che va all’essenziale, che mi mette con la mia povertà davanti a Dio e mi fa cambiare da Lui! Questo è il Natale che mi auguro e che auguro ad ogni Bedizzolese, ad ogni giovane, ad ogni ammalato, a coloro che hanno il compito di servire la Comunità, a chi sogna un Natale diverso dal mio. Buon Natale e Buon Anno nel Signore. don Franco La Vita della Chiesa Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.4 Lettera del Vescovo agli sposi e alle famiglie per il Natale 2010 Carissimi sposi e famiglie tutte, è una notte stellata a Betlemme e fanno a gara col cielo le tante luci lontane, quelle che tratteggiano i maestosi contorni di Gerusalemme, la città santa. Voci di festa si confondono con rumori di frenetici preparativi: molta gente affolla le strade e gli alberghi sono ormai colmi; tra pellegrinaggi e doveri del censimento si è fatto veramente il pienone. È uno spettacolo da non perdere, un momento magico... Bello, certo; ma è ancora niente, se accostato al soave canto degli angeli davanti alla grotta di Betlemme e alla radiosa luce che da lì si promana. È nato il nostro salvatore, nella povertà e nella semplicità; in un bambino Dio ha preso casa per sempre tra gli uomini. Il suo nome è Gesù e i suoi genitori vengono da Nazareth: Maria, la giovane sposa di Giuseppe, il falegname buono e giusto. Solo chi è capace di vera meraviglia si accorge del grande evento; così, i pastori abituati a vivere ai margini della società, ora, possono avvicinarsi al centro dell’universo. Il Principe della pace porta la gloria di Dio a tutti quelli che vorranno accoglierla, senza violenza ma con amore, con misericordia e perdono. Il canto degli angeli diventa anticipo di un grande, immenso progetto di pace e di bene. Carissimi sposi e famiglie, con tutto il cuore di fratello e di pastore vi voglio salutare in questo santo Natale 2010, invitandovi ad ascoltare l’angelico annuncio e a trasmetterlo con gioia, sapienza e paziente testimonianza. “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama” (Lc 2,14). Questo lieto messaggio, che porta la “bellezza sanante” di Dio, il Vangelo, ci chiama a lasciarci trasformare, prendendo tutti insieme la “forma” di Gesù, la sua alta misura di amore. È una grande speranza: per tutti è possibile diventare figli di Dio! Però, non bastano l’atmosfera natalizia, coi suoi festoni e le sue melodie, come pure i buoni propositi di rito; ci vogliono, invece, umiltà nell’ascolto, pazienza nella realizzazione e tanto, tanto coraggio nel perseverare sulla strada tracciata dal divino Maestro. Insieme ai vescovi di tutte le diocesi italiane abbiamo accolto le vostre generose fatiche e le molte domande, spesso angoscianti, sul come educare nella comunità cristiana alla vita buona che il Vangelo propone, sul come trasmettere e tradurre l’amore di Dio per le giovani generazioni. Ora, anche se è vero che ogni credente è coinvolto nell’opera educatrice del Padre, in Gesù e con la forza dello Spirito Santo, vorrei rivolgermi direttamente a voi cari genitori, alleati di tanti benemeriti educatori e insegnanti. L’urgenza educativa, spesso, vi attanaglia e compromette la serenità del clima familiare. Addirittura, alcuni sposi tentennano nella generazione, viste le numerosissime difficoltà nell’arte di educare. Non scoraggiatevi: tutti siamo discepoli del Signore Gesù, il Maestro che liberamente ha dato la vita per noi, legandoci a sé nella vittoria contro ogni forma di difficoltà e di male. Alla fine, insieme alle giuste competenze, educare si rivela primariamente come una questione di cuore appassionato e di cura generosa, di relazioni vere e di legami affidabili. Di tutto questo, voi carissimi genitori siete esperti insostituibili, dal momento che tra il generare e l’educare esiste un nesso strettissimo. Si potrebbe dire, a ragion veduta, che quei figli che avete chiesto e ricevuto un giorno in dono da Dio, sempre poi li dovete accompagnare in una generazione continua, accettando la sfida del tempo che vi chiede costante rinnovamento. Nessuno più di voi può vivere un intero cammino esistenziale insieme, dove educatore ed educando si intrecciano continuamente in intense esperienze umane e spirituali. Certo, rimango cosciente che, senza discernimento quotidiano e tenace allenamento, non si può dare per scontato l’esercizio del proprio compito genitoriale. Lo so che è difficile, ma molto più è possibile! Genitori non si nasce, ma lo si diventa ogni giorno, rafforzando i legami e camminando insieme nel dilatare i confini dell’amore casalingo (di sposi e familiari) alla presenza discreta e potente di Gesù. Se la meta dell’opera educativa La Vita della Chiesa è la perfezione nell’amore e la sua qualità è prettamente spirituale, allora, siate testimoni credibili della verità, della bellezza e del bene. Questo vi donerà notevole autorevolezza e insieme vi chiederà senso di responsabilità: come genitori servite volentieri nella cura della crescita dei vostri figli, verso un’umanità piena e integrale, aperta e capace di trascendente. Voi che li amate e vivete per loro, non potete rinunciare a tradurre questo amore anche nella passione educativa, dove con umiltà e coraggio sempre vi sarà chiesta anche una personale conversione. Sembra che i giovani di oggi patiscano l’incertezza del vivere, la mancanza di grandi ideali e la perdita della vicinanza di Dio. Ebbene, solo nelle relazioni educative pagate con il dono della vita e nella speranza incrollabile del Signore Risorto si possono riempire in sovrabbondanza i troppi vuoti giovanili, confezionati Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.5 e sdoganati come desiderabili dalla società odierna. Non temete, non siete soli! La comunità cristiana e tante Agenzie del mondo dell’istruzione sono pronte a reinventare con voi le necessarie alleanze educative, pur riconoscendo la complessità e la vastità di quest’impresa. Qui la famiglia, pilastro portante della comunità, deve davvero emergere come crocevia e collante dei tanti interventi educativi. Attenzione, però, a non perdere le coordinate dei percorsi e a lasciarvi abbandonare a facili derive: tenete sempre come bussola la vostra identità di genitori cristiani e il bene integrale dei vostri figli, con una vista lunga su tutta la vita e senza mai abbassare la meta, la santità. Come ci ricorda il documento CEI per il decennio appena avviato: “Una vera relazione educativa richiede l’armonia e la reciproca fecondazione tra sfera razionale e mondo PULCHRA ECCLESIA affettivo, intelligenza e sensibilità, mente, cuore e spirito” (n.13). In un contesto culturale frammentato e isolato, seminiamo insieme di nuovo nell’umanità il buon seme di Cristo, capace di far crescere una persona unitaria e armonica, legata e sostenuta da significative relazioni di autentica solidarietà. Il canto degli angeli la notte santa affascinò la giovane coppia di Nazareth e tutti i pastori accorsi, facendo risuonare in ciascuno le note interiori dei motivi più belli del vivere e le possenti melodie della sete di felicità. Unitamente a tutti i vostri familiari, auguro in special modo a voi cari genitori di saper intonare questo canto nelle tante briciole educative che ogni giorno spargete con vera generosità. Il vostro Vescovo + Mons. Luciano Monari Giovanni Mora Dal 18 dicembre p.v., fino al 26, si terrà presso la sala civica “Disciplina” una mostra di pittura dedicata alla nostra bellissima Parrocchiale di S. Stefano. Si tratta di una testimonianza di affetto che i pittori dell’Associazione “A. Celesti” hanno Gerolamo Valenti voluto riservare ad essa nel 250° anniversario della sua costruzione. La mostra è stata concordata, e condivisa, con il Parroco Don Franco e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Bedizzole che sentitamente ringraziamo. Saranno in mostra una serie di dipinti aventi tutti come soggetto una veduta della Parrocchiale nella personale interpretazione dei vari pittori. PULCHRA ECCLESIA sarà il titolo dell’esposizione e la traduzione dal latino sta a significare la particolare bellezza del soggetto, tema dei dipinti. Giovanni Mora Dalla nostra Parrocchia Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.6 Un augurio sincero dai Missionari della Consolata Buon Natale e Felice Anno Nuovo da parte dei Missionari della Consolata di Bedizzole. In questi ultimi mesi la nostra comunità è parzialmente cambiata e si è ingrandita. P. Piero Gaiero è stato destinato come Superiore della nostra comunità di Rovereto (Trento). A sostituire P. Gaiero è arrivato dalla Puglia P. Giuseppe (Pino) Galeone che 15 anni fa proprio qui a Bedizzole aveva iniziato il suo cammino di formazione per diventare Missionario della Consolata. La nostra comunità, oltre ai PP. Mario Barbero, Giuseppe Garniga e Carlo Laguzzi, comprende ora anche P. Mario Teodori, che dopo 28 anni in Mozambico e 15 anni in Portogallo è arrivato nuovamente a Bedizzole ove era già stato negli anni 90, e P. Guido Motter, trentino, arrivato tra noi dopo quasi 60 anni di missione in Kenya. Infine vi è Joseph Mwaniki, seminarista missionario della Consolata originario del Kenya, che ha terminato i suoi corsi teologici a Roma e sarà tra noi per un anno di servizio missionario. Vi sono cambiamenti anche nella struttura della casa. I lavori di rinnovamento e di messa a norma sono terminati e la casa è ora in grado di accogliere gruppi missionari, famiglie, parrocchie, coppie di fidanzati e sposi per incontri formativi di vario genere. Con l’aiuto di Dio e la collaborazione di tanti amici confidiamo di poter essere, come individui e come comunità, una presenza missionaria nella parrocchia e nella diocesi affinchè “la buona notizia” della venuta del Figlio di Dio nel mondo si diffonda e dia speranza a tante persone. A tutti l’augurio più fraterno di Buone Feste. Professione Religiosa di Joseph Centri di Ascolto in Parrocchia La Preghiera Anche a noi, nella notte, tu, o Dio, offri un segno, lo stesso donato ai pastori che vegliavano. C’è un bambino appena nato, fragile come ogni neonato, venuto alla luce in mezzo al trambusto provocato dal censimento, tanto che ha come culla una mangiatoia. Si, è prorpio così che tu ci vieni incontro nel tuo Figlio, Gesù, fatto uomo per noi. Vieni nella fragilità, no con la forza, vieni nella povertà, non nella ricchezza, vieni dentro una storia che sembra scritta dai grandi, mentre sei tu che guidi il destino dell’umanità e lo fai con l’amore, la tenerezza e la misericordia. Anche a noi, nella notte, tu, o Dio, offri un segno. Sapremo accoglierlo e rallegrarci? Sapremo riconoscere in quel bambino bisognoso prorpio di tutto, il salvatore, il Cristo, il Signore? I nostri occhi si apriranno finalmente per contemplare Colui che ha preso la nostra carne per rivelarci il tuo Volto, per spezzare la sua vita per noi? Il nostro cuore, ingombro di troppe cose, sarà disposto a liberarti di ogni zavorra per far posto alla sua presenza che trasfigura? Le nostre mani, impegnate spesso a distruggere, sapranno costruire quel nuovo mondo che egli è venuto ad inaugurare? Sedesina Via S. Martino d. Battaglia Scuola Sacra Famiglia Cantrina Via Cantrina 1 Fam. Averoldi Francesco Padri Consolata Via XX Settembre Istituto Missionario Masciaga Via F.lli Chiodi 17 Fam. Bianchi Francesco S. Rocco Via Mazzini 37 Fam. Cavagnini Linda Pontenove Via Gavardina 11e Fam. Bettinsoli Sandro Monumento Via Mortirolo 6 Fam. Ponza Luigi Monteroseo Via Monteroseo Chiesetta Bolognina Via Bolognina Sotto 22 Fam. Barba Dario Cogozzo Via Marzabotto 23 Fam. Bottarelli G. Paolo Via Monte Baldo Fam. Boletti Mirko Macesina Via Borghetto 12 Fam. Franceschini Vittoria Via Larga Fam. Marchiori Paolo S. Tommaso Via Salago Fam. Franceschini Edgarda Via Libertà Centro Sociale Dalla nostra Parrocchia Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.7 Perchè amo la mia Chiesa Mi chiedono talvolta come faccio ad amare ancora la Chiesa, dopo tutti i guai che vengono a galla. La risposta è semplice: amo la Chiesa perchè mi ha dato e mi da Gesù. Può essere bruttina, ma mi da il più bello tra i figli dell’uomo. Può essere invecchiata, ma è tuttora feconda, dal momento che immette nuovi popoli nel flusso della vita nuova portata dal Figlio dell’uomo. Può essere macchiata, ma in Lei brilla sempre il limpidissimo splendore della eterna luce trisolare. Amo questa chiesa che ha tenuta viva la memoria del Signore Gesù, attraverso le vicende più intricate della storia. Le tenebre più fitte non hanno mai spento la luce che porta in sè. Preferisco attraversare il mare della vita su questa barca fragile e fuori moda perchè nelle sue vele spira il Vento che conosce la rotta e il Porto, piuttosto che affidarmi alle sofisticate navi da crociera che vanno e vanno e dove non sanno. Amo il suo equipaggio di birbanti e di santi, perchè questi riscattano quelli e la loro compagnia mi rincuora e mi conforta. Amo la Chiesa perchè è la Sposa che mi trasmette le parole e le Sposo che mi coinvolgono a renderla sempre più bella con una dedizione creativa, umile e gioiosa. Amo la Chiesa perchè ricorda le parole del Signore, parole che distinguono il bene dal male, che separano ciò che costruisce da ciò che distrugge, ciò che resta da ciò che passa. Amo la Chiesa perchè mai nessuno ha fatto per gli ultimi, i diseredati, i sofferenti quanto hanno fatto i suoi figli. Amo la Chiesa, anche quando ci sono cose che non mi piacciono, perchè in Lei trovo il perdono delle cose che in me non piacciano a Dio. E quando la vedo arrancare ricordo i suoi rapidi recuperi, quando la vedo attaccata la ritrovo vigorosa, quando la vedo umiliata sento profumo di risurrezione. E quando sembra che il mio amore vacilli, guardo a Gesù che l’ha voluta così, a partire dal gruppetto di gente comune poco affidabile al quale l’ha affidata, con l’assicurazione d’essere con loro sino alla fine dei secoli. Come non amare con stupore e gratitudine questa Chiesa che mi da Gesù, il Sorriso dell’universo e la freschezza della mia vita? Pier Giordano Cabra, Piamartino Consiglio Pastorale Parrocchiale Venerdì 22 Ottobre, si è riunito il Consiglio Pastorale Parrocchiale. Dopo la recita dei vespri iniziale, ecco i punti affrontati durante la serata: Introduzione di Don Franco riguardo alcune scelte concrete da attuare nella nostra Parrocchia, alla luce della lettera del Vescovo “Tutti siano una cosa sola”. Dopo il buffet, iniziano il lavori di formazione delle commissioni. Le commissioni saranno così composte: Lorenzo Pasini Commissione “Missione - Caritas - Assistenza Malati” Responsabile è Don Franco Membri: Madre Teresa Accini, Marco Bertelli, Bruno Alberti, Maria Grazia Cargnoni, Vincenzina Salvadori, Marca Maria Vittoria, Padre Pino. Linea programmatica: sensibilizzare tutti alla generosità ed individuare una persona che in ogni contrada riferisca circa la situazione dei malati o di situazioni famigliari particolari. Commissione “Catechesi Oratorio - Animazione” Responsabile è Don Vincenzo Membri: Bosetti Francesca, Botta Roberta, Bussi Cristina, Valentina Beltrami, Francesco Alberti, Dario Barba, Guido Liloni. Linea programmatica: formazione e coinvolgimento degli animatori nella vita dell’Oratorio, in particolare rilanciare l’Oratorio come luogo ospitale di servizi e di aggregazione per i giovani. Commissione “Liturgia - Famiglia” Responsabile è Don Roberto Membri: Baresi Marco, Capuzzi Vittorio, Sorrentino Virginia, Botteri Anna. Linea programmatica: vivere la liturgia della famiglia nel segno della corresponsabilità. Il CPP cercherà di coinvolgere nuovi membri per la realizzazione delle commissioni. Ciascuna commissione dovrà redigere un programma da portare a termine che verrà presentato al prossimo incontro, verso i primi di Dicembre. Dalla nostra Parrocchia Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.8 250° della Consacrazione di S. Stefano di Giovanni De Marco 1BSSPDDIJB44UFGBOP#FEJ[[PMF Incontri con Mons. Canobbio e Mons. Orsatti Fra le tante iniziative in programma come celebrazioni, mostre, concerti, nell’anno giubilare che ricorda il 250° di consacrazione della Chiesa di Santo Stefano, la Parrocchia di Bedizzole ha proposto momenti di riflessione per approfondire il valore, il significato e l’identità di fare Chiesa oggi. Venerdì 29 Ottobre, nel salone dell’Oratorio, la comunità bedizzolese ha accolto Mons. Giacomo Canobbio, docente di Teologia Dogmatica del Seminario Diocesano, per l’incontro “Chiesa: sacramento voluto da Cristo”. L’intervento della serata di Mons. Canobbio parte da una profonda riflessione: Gesù ha voluto la Chiesa? Se sì, come possiamo comprendere pienamente questo sacramento voluto da Cristo? «La gente pensa che la Chiesa sia il Vaticano, ma non è così. Gesù non aveva in mente l’organizzazione sovranazionale o il territorio che il Vaticano possiede oggi: Gesù non conosceva l’ambiente e il mondo in cui noi viviamo perché viveva in un ambiente geograficamente delimitato. - esordisce Mons. Canobbio - La Chiesa è il movimento dei discepoli di Gesù, che in ogni momento di difficoltà si rivolgono a Lui. La parola Chiesa non identifica solo l’edificio. Gesù raccoglie a sé i discepoli, accentando con loro un itinerario di conversione. Da qui ne sceglierà dodici, nel segno della continuità di quel nucleo di Chiesa che si svilupperà poi gradualmente. Chiesa è quindi assemblea, convocazione dei chiamati, degli “scelti”. È questo gruppo che, in missione e con il Vangelo, è in grado di raggiungere ogni angolo della terra. Diventato germe, sarà autorità in mancanza di Gesù». Chiesa, quindi, come sacramento di Cristo: «In ogni gesto di delicatezza c’è amore, amore che ha bisogno di rendersi persona in forme concrete e visibili. Gesù è raggiungibile con la Chiesa: senza di essa Gesù, che è morto e risorto, sarebbe scomparso dalla storia, e noi non potremmo più sapere niente di Lui, né tantomeno entrare in comunicazione con Lui. Ricordate: “Imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime”. La mitezza è l’espressione più grande della forza. L’annunciatore del Vangelo sa di avere un tesoro da portare, ma non si sconvolge sapendo che verrà deriso e sputato, perché sa che nessuno potrà portaglielo via». Lunedì 22 Novembre, invece, ospite della serata è stato Mons. Mauro Orsatti, docente di Sacra Scrittura in Seminario. Ti- “Adorate il Signore nel suo Tempio Santo” 21 aprile 1760 - 21 aprile 2010 250° Anniversario dalla Consacrazione della Chiesa Parrocchiale S. Stefano tolo del secondo incontro: “Dio ha posto la sua tenda in mezzo a noi”. Un approccio biblico quello di Mons. Orsatti, più aderente ai testi, diverso dall’approccio dogmatico di Mons. Canobbio. «Nel prologo del Vangelo di Giovanni, si fa riferimento alla parola tenda. Il tempio, inteso come luogo sacro, è tempio in muratura o tempio spirituale. Il tempio spirituale è il nostro cuore, dimensione ideale per entrare in comunione con la Trinità. Il culto è qualcosa di interiore ed intimo: non è il luogo che conta ma la dimensione. Dobbiamo intendere la visita al tempio in muratura come una “vitamina” per vivere Dio nella dimensione quotidiana. Noi siamo il tempio dello spirito: il valore del tempio in muratura conserva il suo alone di bellezza nella misura in cui cresce di pari passo con il tempio del nostro cuore. Ricordate: nella misura in cui cresce questa dimensione spiritualizzata, noi saremo in grado di valorizzare il tempio in muratura. Tempio in muratura e tempio spirituale non sono concorrenziali, ma felicemente uniti in un matrimonio che s’ha da fare». Il prossimo incontro sarà con don Vezzoli “Chiesa: Comunità che celebra i Sacramenti” il 12 gennaio 2011 in Oratorio. Dalla nostra Parrocchia Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.9 La commissione liturgica parrocchiale Nelle prime riunioni del consiglio pastorale abbiamo ridato avvio alle commissioni, tra cui quella liturgica. Alcune persone rappresentanti dello stesso consiglio pastorale hanno coinvolto altre “esterne” per iniziare con semplicità un lavoro di comprensione della natura e dei compiti, oltre che dell’organizzazione della commissione per la liturgia. La liturgia è la ripresentazione dei misteri della salvezza operati in Cristo, è memoria delle opere di Dio nel suo Figlio, è anticipazione del suo ritorno, è glorificazione dell’opera di Dio nell’oggi. La vita liturgica rappresenta il cuore pulsante della vita di una comunità parrocchiale, in modo particolare nell’Eucarestia, nel giorno del Signore, giorno nel quale la comunità è radunata nel suo nome. Nel documento pastorale CEI “Eucarestia, comunione comunità” del 1983 i vescovi affermano: “la messa domenicale sia adeguatamente preparata, coinvolgendo sempre meglio gruppi di fedeli durante la settimana, per la riflessione sui testi liturgici, particolarmente sulle letture della Sacra Scrittura … ogni comunità avrà modo di promuovere al suo interno la formazione di gruppi liturgici per la preparazione e l’animazione delle celebrazioni soprattutto quelle domenicali e delle feste più importanti”. Il senso fondamentale di una commissione liturgica ha come riferimento quindi la S. Messa domenicale, cuore della vita comunitaria, luogo nel quale si esprimono carismi, doni, ministeri diversificati. Inoltre essa, attraverso tutte le altre occasioni celebrative o iniziative pastorali “anima”, cioè cerca il modo migliore per renderle significative, belle, evangelizzanti, piacevoli, profonde, valorizzando i segni propri della liturgia e i vari ministeri. L’importanza di questo gruppo di lavoro quindi nasce dall’esigenza di realizzare celebrazioni che esprimano il senso co- munitario della liturgia; “le azioni liturgiche non sono azioni private, ma celebrazioni della Chiesa, che è Sacramento dell’unità (…) perciò tali azioni appartengono all’intero corpo della Chiesa, lo manifestano e lo implicano; ma i singoli membri vi sono interessati in modo diverso, secondo la diversità degli stati, degli uffici e della partecipazione effettiva”. Qual è dunque il compito concreto di una commissione liturgica? Le attività possono essere sintetizzate attraverso cinque verbi: studiare, osservare, riflettere, programmare, verificare. 1. Studiare: significa che per animare la liturgia bisogna conoscerla e vivere per prima cosa un percorso formativo. La liturgia è il mistero attraverso segni, è sapienza secolare della Chiesa che ha fatto della preghiera la regola della fede, per questo bisogna entrare nel mistero della sua bellezza e profondità. 2. Osservare: per rendere il proprio servizio alla comunità bisogna conoscerla, ascoltandone i bisogni e le esigenze, tenere conto in fin dei conti delle assemblee che si ha di fronte. 3. Riflettere: ciò che emerge dalla formazione e dall’osservazione della realtà per essere tradotto in scelte operative va condiviso in fraternità, in un dialogo che non si lasci condurre da scelte personali, da smanie riformatrici o eccessi. 4. Programmare: l’anno liturgico è la scansione annuale del mistero della salvezza ed è il punto di riferimento. Da qui nascono le iniziative di animazione liturgica, preparate per tempo per evitare forse il male peggiore delle nostre celebrazioni, vale a dire l’improvvisazione. 5. Verificare: significa “fare la verità” su come sono state realizzate le iniziative, se sono state uno strumento efficace, se sono state un momento di evangelizzazione. Verificare è anche avere il coraggio di mettere in discussione anche l’inefficacia di una iniziativa e… ricominciare da capo, trovando la strada giusta che arrivi al cuore. Don Roberto e la commissione Benedizione dei Trattori La Vita della Chiesa Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.10 Il RUOLO dei Padrini e Madrine nel Battesimo e nella Confermazione La Vita della Chiesa Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.11 I Santi di oggi Beato Alberto Marvelli Alberto nasce a Ferrara il 21 marzo 1918 secondogenito di Alfredo, direttore della Banca Cattolica, e di Maria Mayr, nobildonna ferrarese. La famiglia Marvelli, composta da sei figli, di cui uno muore in tenera età, vive in diverse città italiane seguendo gli incarichi professionali del padre Alfredo fino a una definitiva sistemazione a Rimini nel 1932. In casa Marvelli si respira la semplicità e l’autenticità degli affetti e dei valori cristiani; tutti sono coinvolti nella vita di fede e nelle opere di carità verso i più bisognosi. Il periodo storico vede il susseguirsi delle due guerre mondiali e il difficile periodo della ricostruzione post-bellica. Questo sarà il tempo in cui Alberto darà la sua splendida, eroica testimonianza di vita cristiana. Alberto ama la vita, la gioia del vivere nella semplicità e nella verità. È brillante nelle relazioni e negli studi. Frequenta il ginnasio e il liceo; a Rimini si inserisce nell’Oratorio salesiano diventandone in breve tempo uno dei principali animatori. A 15 anni comincia a scrivere il suo diario spirituale: “Dio è grande, infinitamente grande, infinitamente buono ... la preghiera è il più grande conforto ... con l’aiuto di Dio e di Maria si può ... “. A 16 anni si iscrive alla Conferenza di San Vincenzo De Paoli, entra a (1918 - 1946) far parte dell’Azione Cattolica, impegno che sarà fondamentale e principale nel suo cammino umano e spirituale. Nel 1936 inizia gli studi universitari a Bologna presso la facoltà di ingegneria meccanica e, parallelamente, si iscrive alla FUCI (Federazione universitari cattolici italiani) diventando uno dei più attivi membri della stessa. Si laurea nel 1941; pochi mesi dopo è arruolato nell’esercito in guerra e viene inviato a Trieste. Anche durante il periodo delle armi non cessa il suo apostolato tra i commilitoni; riesce a coinvolgere i compagni in diverse attività tra cui la partecipazione alla S. Messa domenicale celebrata in caserma: sono, così, in molti i militari che riscoprono la fede e la pratica religiosa. Terminato il periodo militare, Alberto viene assunto alla FIAT di Torino. Nel 1942 rientra a Rimini e lì apre uno studio professionale con il fratello Carlo ed insegna presso la scuola tecnica industriale della città. Ma la guerra continua: Alberto è richiamato alle armi nel 1943 e inviato a Treviso. Nel 1942 muore in Russia il fratello Lello: questo sarà uno dei più grandi dolori di Alberto. Caduto il Fascismo e dopo l’8 settembre, anche Alberto da il suo contributo alla liberazione collaborando per sollevare l’estrema miseria e il dolore causati dagli eventi di quel periodo. Rientra a Rimini, vive l’occupazione tedesca e il bombardamento della città, si prodiga con tutte le forze per gli sfollati e i bisognosi. Terminata la guerra nel 1945, Alberto è nominato assessore a Rimini e presidente per l’edilizia comunale nella ricostruzione. Molti sperimentano la professionalità e l’umanità di Alberto nello svolgere il suo delicatissimo incarico che coinvolge migliaia di sfollati e senza tetto nella distrutta città di Rimini. È sempre Alberto in prima fila per ricomporre le associazioni cattoliche: prima di tutto l’amata Azione Cattolica, le Acli, i Circoli, i Laureati Cattolici e le altre realtà ecclesiali e sociali cittadine. Sempre nel 1945 si prospetta per Alberto un chiaro impegno in politica tra le file della Democrazia Cristiana. In questi anni Alberto matura un successivo passo nella sua vita spirituale: chiede di essere accolto nella Società operaia, una realtà ecclesiale che era nata in seno all’Azione Cattolica per volontà di Luigi Gedda e chiedeva una speciale adesione alla spiritualità del Getsemani. In questo momento nasce anche un’altra esperienza. Sull’esempio di Giorgio La Pira a Firenze, Alberto organizza a Rimini la Messa e la mensa del povero. Ai poveri radunati per il pranzo di Pasqua dice: “Noi laureati non siamo quelli che donano; i veri donatori siete voi che, con le sofferenze e gli stenti della vita, ci insegnate come si soffre e ci permettete di manifestarvi il nostro amore”. Nel 1946 è candidato alle elezioni amministrative. Il 5 ottobre conclude tragicamente il suo cammino terreno: ad un incrocio in città, mentre è in sella alla sua bicicletta, viene investito da un camion militare. L’esperienza di fede e di vita di Alberto Marvelli è divenuta luminosa testimonianza del nostro tempo. Il suo ricordo e la sua intercessione sono sempre rimasti vivi. Il 1° marzo 1968 è stata introdotta la causa di beatificazione la cui cerimonia conclusiva, con la proclamazione di Alberto come beato, ha avuto luogo nel 2004 a Loreto, presieduta dal Santo Padre Giovanni Paolo II. Dalla nostra Parrocchia Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.12 II° Anniversario della Morte Don Giovanni Miristice nel nostro cuore Ringrazio il reverendo Arciprete Plebano di questa Comunità don Franco che mi ha offerto l’opportunità di fare memoria del mio condiscepolo don Giovanni Miristice, vostro indimenticabile parroco e di pregare per i vostri defunti. In occasione di questa Santa Messa, celebrata nell’ottavario di preghiera per i nostri defunti, tradizione radicata nella coscienza religiosa della Diocesi, siamo invitati a riflettere sul senso del vivere e del morire. L’uomo non è una creatura che appare per caso nella storia e che è destinato al nulla. “Se noi viviamo, viviamo per il Signore; se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore”, dice S. Paolo nella Lettera ai Romani. Dio ci ha posti in essere, con un atto personale ed irripetibile del suo amore e, dopo la morte, ci accoglierà nella vita in pienezza, dove ogni uomo troverà risposta esaustiva alle attese del suo cuore. Ecco perchè non possiamo non chiederci: “Dove sono andati i nostri cari portati via dalla morte?”. A questo interrogativo c’è la risposta di Gesù: “Io sono la Resurrezione e la Vita: chi crede in me, anche se morto, vivrà”. Resi certi dalle sue parole, siamo confortati dalla convinzione che i nostri defunti continuano ad essere presenti, anche se in maniera diversa, rispetto a quando vivevano accanto a noi. Il rapporto con i nostri cari è reso possibile attraverso la preghiera, nella quale riconosciamo quanto fragili ed impotenti siamo di fronte alle persone che amiamo e conosciamo; la preghiera è un atto di umiltà, la presa di coscienza del venir meno dei nostri sogni di onnipotenza, la confessione della nostra povertà e dei limiti che condizionano il cammino della nostra vita. La preghiera diventa l’espressione di un cuore che si dilata agli spazi del mondo intero, verso tutti: verso i fratelli passati all’eternità e quelli che soffrono per la perdita dei loro cari. Ancora la preghiera testimonia la fede, l’abbandono in Dio che è presente là dove noi non siamo in grado di esserlo; esprime la convinzione di fondo, la visione cristiana della vita: ogni uomo, nonostante la sua presunta autosufficienza, non è abbandonato da Dio a se stesso, perchè Lui veglia su di noi. Il salmo lo richiama: “Non si addormenta e non prende sonno il Custode del suo popolo”. Rivolgersi a Dio vuol dire annunciare la sconfitta della morte, proclamare il trionfo della vita, come diremo tra poco in uno dei momenti più solenni della Santa Messa: “Annunciamo la tua morte, Signore; proclamiamo la tua Resurrezione; in attesa della tua venuta”. In questa Santa Messa, momento più alto dell’esperienza cristiana, vogliamo ricordare insieme a tutti i defunti di questa parrocchia, don Giovanni che per 40 anni ha presieduto l’Eucarestia, ha amministrato i Sacramenti ed ha annunciato la Parola di Dio, rendendo credibile con l’esempio della sua vita il messaggio evangelico. Sono stati 40 anni di intensa vita pastorale, caratterizzata dall’impegno di calare nella Comunità le indicazioni del Concilio Vaticano II e di curare ed abbellire la maestosa Basilica di Santo Stefano, una delle più belle chiese della nostra diocesi. Don Giovanni ebbe cura sempre delle numerose chiese, punto di richiamo e di incontro delle varie Comunità decentrate della parrocchia. Don Giovanni, il più giovane della nostra numerosa classe, si era distinto già come alunno del Seminario diocesano durante i corsi del Liceo e della Teologia, per la sua inclinazione allo studio e la vivacità dell’intelligenza che lo avevano porta- to a dedicarsi all’approfondimento e alla conoscenza dei Padri della Chiesa, in particolare dell’Opera Omnia di S. Agostino. Sono testimone di episodi ricorrenti: durante il tempo di ricreazione, lo si poteva notare frequentemente appartato, intento a leggere testi dei Padri della Chiesa. Questa sua dote gli consentì di acquisire una notevole cultura nel campo della Patrologia e di meritarsi la stima degli insegnanti e dei superiori. Il suo comportamento esemplare e l’amore alla ricerca e alla cultura teologico-patristica, suggerirono ai superiori, dopo la consacrazione sacerdotale del 14.06.1953, di affidargli l’incarico di insegnante prima e di direttore spirituale del Seminario minore. Giovanissimo, alla sola età di trentasei anni, il vescovo Mons. Morstabilini gli affidava la cura pastorale di questa parrocchia; aveva inizio così una presenza destinata a durare quattro decenni, contraddistinti da una attenzione e da una sollecitudine pastorale vissute nel dono della Parola di Dio, sempre offerta ai suoi fedeli con mente e cuore. La sintesi di un percorso parrocchiale quarantennale ebbe modo di esprimerla nella omelia di saluto e congedo. A conclusione del suo appassionato discorso, nella Messa che io ebbi a concelebrare con lui, uscì in questa espressione, con la voce velata dall’emozione: “Vi porto tutti nel cuore, anzi a voi dono il mio cuore, il segno più alto, rivelatore di quanto io vi abbia amato”. Queste parole, a distanza di due anni dalla sua morte, tornano più che mai nella memoria del cuore di tutti quelli che l’hanno conosciuto, apprezzato e amato. A noi rimane la preghiera, come ho già sottolineato, per affidarlo al Signore e perchè lui che già pensiamo nell’abbraccio del Padre, interceda per la parrocchia e per i suoi parrocchiani che tanto amò con cuore paterno. Mons. Luigi Corrini Parroco Emerito di Verolanuova Vita in Oratorio Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.13 Oratorio Non sapete che devo occuparmi delle cose di mio Padre? Genitori e figli nel vangelo di Luca (Lc 2,41-52) Se non fosse per il fatto che noi cristiani “della domenica” un po’ di vangelo lo mastichiamo, la frase riportata come titolo di questo mio nuovo parto letterario, potrebbe essere (con gli opportuni adattamenti) facilmente messa in bocca ad uno dei nostri sgamati adolescenti che si vedono ripresi da qualche autorità superiore. In ogni caso avremmo indovinato; infatti il Gesù protagonista del brano evangelico in questione è proprio un adolescente di dodici anni, come tiene a precisare lo scrupoloso Luca, il quale è anche l’unico tra gli evangelisti che ci mostra un Gesù così giovane e determinato. Ora, mi perdoni san Luca e la Madre Chiesa, se forse traviserò un po’ i fatti nell’interpretazione del testo, ma tenendo presente anche la bella pala del Gallina che dal 1777 fa mostra di sé nella nostra chiesa parrocchiale, mi sento tranquillo nel ricavare alcuni insegnamenti senza correre il rischio di cadere nell’eresia e di essere quindi trasferito dai superiori e fare il vice-curato festivo in qualche angolo sperduto del globo terracqueo. Bene hanno fatto i nostri antichi bedizzolesi a commissionare tale opera come pala dell’altare della Dottrina Cristiana (oggi diremmo dell’ICFR) perché essa, dando forma e colore al brano evangelico, all’inizio di un nuovo anno liturgico vuole comunicare qualcosa a noi educatori, genitori in primis. Il ragazzo Gesù occupa il centro della scena e, sebbene palesemente giovane dei suoi dodici anni, è una figura monumentale per i gesti imperiosi delle mani, per l’abbigliamento ricercato (ovviamente diverso ma decisamente alla moda come i suoi coetanei del XXI secolo) e per la luminosità del volto. Attorno a lui adulti personaggi barbuti (…e barbosi?!?) si agitano, si lanciano occhiate interrogative sfogliando con frenesia i libri della Scrittura. C’è addirittura chi, in primo piano, appoggia il volume a terra per ricercare più velocemente brani e citazioni varie. Luca racconta: ”Stava nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che lo udivano erano stupiti per la sua intelligenza e le sue risposte”. Sorvolando sullo svarione pittorico di raffigurare Gesù in piedi piuttosto che seduto e ironizzando amabilmente sulle risposte intelligenti dei nostri ragazzi, non si può nascondere un primo insegnamento: i figli ci ascoltano. E ci interrogano! Ci ascoltano anche quando non sembra prestino attenzione alle nostre parole; ci ascoltano e assimilano il nostro modo di pensare, i criteri con i quali valutiamo le cose e le persone, e naturalmente il nostro modo di concepire e vivere la fede. Ascoltano quello che diciamo della Chiesa, del Vangelo, di Dio, del catechismo e lo fanno proprio…nel bene e purtroppo anche nel male. Non contenti di questo ci interrogano, cioè ci mettono alla prova su tutto chiedendo il nostro parere (anche se poi fanno a modo loro) mettendoci in imbarazzo qualche volta: “Devo andare a messa, a catechismo. Devo comportarmi così e cosà. E tu? E voi? Perché non lo fate?” Inutile affannarsi a cercare le risposte (come i sapientoni nel tempio) viviamo piuttosto con loro l’esperienza della fede e, sentendosi accompagnati dai genitori, capiranno che è una cosa importante per la vita. Già, i genitori! Ci sono anch’essi nell’opera, ma quasi non li si vede perché, nonostante siano vicini al divin Figlio, sono figure sfumate, quasi abbozzate, di fondo. Maria con le mani giunte sembra giustamente bearsi della visione (come darle torto? Quale madre non stravede per il proprio ”bambino”?) Giuseppe, invece, è appena entrato di corsa da dietro la colonna e il volto corrucciato sembra indicare che, forse, un bel rimprovero quel “suo” figliolo se lo merita. Ma, come spesso accade nelle nostre case, rinuncia all’impresa e manda avanti la mamma: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo”. Niente di nuovo: arrivato ad un certo punto il piccolo scappa e noi lo dobbiamo cercare ma non trattenere, bensì accompagnare perché “devo occuparmi delle cose del Padre mio”. E con questa frase lapidaria è ancora Gesù che ci offre il secondo insegnamento: Dio ha messo nel cuore dell’uomo un desiderio, una domanda, un fuoco, un progetto che, realizzato, può renderlo veramente felice. Nel cuore dei figli Dio ha messo qualcosa di suo; Lui ce li affida perché noi li aiutiamo a scoprire il suo disegno. Ecco perché, nel quadro, Maria e Giuseppe ci sono e non ci sono. Sono presenti ma restano indietro, avvolti anche loro dal mistero che avvolge quel Figlio. Non inutilmente Luca annota che “essi non compresero ciò che aveva detto loro”. Santi e benedetti genitori di Nazareth che ci danno un po’ di speranza! Se non hanno capito loro pretendiamo di capire noi i nostri figli? Abbiamo piuttosto l’umiltà di stupirci davanti alla bellezza di un figlio adolescente (anche se ci fa dannare!), non lasciamolo solo nella scoperta meravigliosa della vita e preghiamo perché, come Gesù, anche i nostri ragazzi possano crescere “in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli DonArVi uomini”. Vita in Oratorio Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.14 Oratorio Il Gruppo “Live Music”: una consolidata realtà bedizzolese Una storia infinita... Potremmo definirla così l’avventura del gruppo “Live Music”. Un gruppo di ragazzi (di cui anche io faccio parte) che decise 10 anni fa di organizzare un concorso musicale, presso l’Oratorio di Bedizzole. Tre mesi bellissimi ... il lavoro di squadra, l’appoggio di don Leonardo, la consapevolezza di aver fatto qualcosa di nuovo per la musica a Bedizzole! Con una parte degli incassi ottenuti, si decise di trasformare una vecchia aula di catechismo in una sala prove professionale ed attrezzata al meglio. Il ricordo più bello di quel periodo è sicuramente l’atmosfera che si venne a creare. Il fatto che fossimo tutti lì per un obiettivo comune, ci unì ancora di più. Con il supporto di tutti noi musicisti, degli amici e di alcuni genitori si imbastì un vero e proprio cantiere! Dopo un paio di mesi di duro lavoro, la sala prove tanto desiderata divenne realtà. In questi 10 anni di prove musicali si sono avvicendate diverse band all’interno di questo contesto ... alcune non esistono più, altre sono ancora attivissime ed altre ancora forse devono ancora nascere. Ciò che importa è che i musicisti bedizzolesi in questi anni abbiano potuto usufruire di una struttura solida ed efficiente, per poter coltivare le proprie ambizioni artistiche o più semplicemente per fare della musica un sano e piacevole passatempo. Gli anni sono passati davvero velocemente... ho ancora chiarissimo in testa il ricordo di quel magnifico periodo ... e penso di poter davvero parlare a nome di tutti! Tornando al presente, purtroppo per esigenze di ristrutturazione del complesso Oratoriale, ci siamo visti costretti a dare un ultimo saluto alla “vecchia sala prove”. È stato davvero difficile dire addio a questo luogo amico, così carico di ricordi piacevoli ed emozioni in musica, ma è giunta l’ora di voltare pagina. Fortunatamente il nostro Parroco, don Franco, ci ha messo a disposizione una nuova stanza, in prossimità dell’Oratorio, dove poter continuare le nostre attività musicali. Il mio augurio è che questa realtà continui ad essere negli anni a venire, e che possano nascere nuove band disposte a portare alta la bandiera della musica bedizzolese. In conclusione, come è giusto che sia, volevo ringraziare a nome del gruppo “Live Music” tutti coloro che in qualche modo hanno reso possibile tutto ciò: don Franco e don Vincenzo, per essersi interessati alla nostra causa e per averci dato una valida alternativa alla vecchia sala; don Leonardo senza il quale sicuramente nulla sarebbe stato possibile ed infine tutti i musicisti, i genitori e gli amici che hanno dato il loro contributo nella realizzazione della stanza. Francesco Calabrese Il nostro Sabato sera “Cosa fai sabato sera?” “Vado a catechismo” “ A catechismo? Ma sei matto? Io sabato esco con gli amici.” “Beh, prima di tutto non è il catechismo come immagini tu! Noi ci troviamo insieme… da amici, parliamo di cose importanti… da amici, ceniamo insieme, giochiamo, ci ascoltiamo, ci prendiamo in giro, ci critichiamo, e soprattutto facciamo insieme un cammino che ci aiuta a crescere… da amici.” Questo mi è stato raccontato da un ragazzo che frequenta gli incontri per gli adolescenti del sabato sera riguardo ad un dialogo avuto con un suo compagno di classe. Il sabato sera può sembrare una scelta infelice per gli incontri adolescenti. Forse è vero. Io la vedo come un’opportunità, come una proposta di una serata diversa, alternativa. L’anno scorso 25 ragazzi del ’95 hanno fatto un percorso che li ha portati non solo a vivere al meglio gli incontri di catechismo, ma anche a rafforzarsi come gruppo, soprattutto grazie alle varie esperienze fatte insieme, da Val Daone in inverno, a Cantiano la scorsa estate, gli incontri vocazionali zonali all’eremo di Paitone, fino ai piccoli momenti: come l’organizzazione dei giochi per le varie feste e gli after in oratorio. Momenti importanti che hanno fortemente contribuito a rafforzare il gruppo. Il 7 novembre sono ripresi gli incontri, e quest’anno, oltre ai ragazzi del ’95, si sono aggiunti i ragazzi del ’96: anche per loro inizia un nuovo cammino. E’ veramente bello vedere l’oratorio rianimarsi il sabato sera, e soprattutto incontrare dei giovani che hanno il coraggio di fare una scelta diversa, controcorrente e di essere così a loro modo testimoni. Può sembrare poca cosa, ma entrare in oratorio e trovare dei ragazzi che Vita in Oratorio Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.15 Oratorio sono felici di riunirsi attorno ad un fuoco per chiacchierare, giocare a carte, o aiutare don Vincenzo a preparare i libretti dei ritiri o quant’altro, apre il cuore. La speranza mia e degli altri animatori è che questa esperienza possa crescere e trascinare altri ragazzi, che l’oratorio diventi per loro non solamente il luogo dove si “adempia il dovere del catechismo”, ma un pun- to di riferimento importante dove i ragazzi si sentano protagonisti, un luogo dove incontrarsi tra amici e soprattutto dove incontrare Cristo. Per l’opportunità che mi è stata data di vivere questa esperienza , questo cammino, ringrazio don Vincenzo, tutti i ragazzi e gli animatori, ma soprattutto ringrazio il Signore e lo prego di guidarci e sostenerci lungo il percorso appena iniziato. CECUD “Casa Comboniani” Viale Venezia 116 - Brescia Gruppo di universitari per l’animazione delle iniziative di Pastorale Universitaria Incontri nel 3° giovedi ore 18,15 presso il CUD 21 ottobre - 18 novembre 2010 17 febbraio - 17 marzo 19 maggio 2011 Programma “Festa Patronale di S. Stefano” Sabato 18 dicembre ore 20,30 Concerto Corale S. Stefano Presentazione di un nuovo opuscolo sulla chiesa da parte di don Mario Trebeschi e Anna Viviani Domenica 19 dicembre ore 16,30 “Incontro alla Luce” dei bambini dell’I.C.F.R. Lunedì 20 dicembre - ore 20,30 Conclusione Centri di Ascolto - Confessioni Martedì 21 dicembre - ore 8,30 Messa e confessioni adulti e pensionati Mercoledì 22 dicembre - ore 20,30 Liturgia Penitenziale e Confessioni per adolescenti e giovani ore 20,30 Fiaccolata dello Sportivo e Auguri in Piazza Venerdì 24 dicembre - Vigilia di Natale - Confessioni 9 -12 / 15 - 19 / 22 - 23,30 Sabato 25 dicembre - S. Natale - Orario Festivo - ore 18 Vespri Solenni Messe a Cantrina, Santuario, Macesina, Cogozzo, Pontenove, Monteroseo Domenica 26 dicembre - S. Stefano - Patrono della Comunità Orario Festivo - (le Messe sono sospese nelle frazioni) ore 18,30 Solenne Concelebrazione presieduta da Mons. Luigi Ventura Arcivescovo - Nunzio Apostolico a Parigi Presentazione dei Cresimandi (è richiesta la presenza di genitori, padrini e madrine) Aperitivo per la Comunità offerto dal GROB sotto i portici del comune Nel periodo Natalizio: Mostra fotografica in Disciplina. Gli artisti Bedizzolesi presentano: “PULCHRA ECCLESIA” (apertura ore 17,00 - 18 dicembre) Giovedì 6 gennaio 2011 - Epifania ore 20,45 Concerto del Coro Gospel “Amodonostro” in Santuario - Estrazione Lotteria Vita in Oratorio Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.16 Agenda Oratorio AVVENTO RITIRI e CELEBRAZIONI Tutti i mercoledì (ore 6,50): preghiera per adolescenti, giovani e lavoratori nel coretto della chiesa parrocchiale 11 dicembre (ore 15,00): Ritiro in preparazione al Natale per tutti i catechisti Tutti i venerdì (ore 7,40): Preghiera per bambini e ragazzi nel teatro dell’oratorio Tutte le domeniche (ore 10,00): Celebrazione della Parola per I e II anno ICFR in chiesa parrocchiale 12 dicembre (ore 15,00): Film “Shrek” per tutti in oratorio 14 dicembre (ore 20,30): Martedì di Spiritualità per giovani a Paitone 19 dicembre (ore 16,45): “Cammino della Luce” dal castello alla parrocchiale A partire dal 20 dicembre visita dei presepi per il concorso INCONTRI per GENITORI 16 dicembre (ore 14,15): Confessioni per III media in parrocchiale 18 dicembre: Confessioni per parrocchiale (ore Confessioni per parrocchiale (ore V anno ICFR in 14,30) IV anno ICFR in 16,30) 19 dicembre: S. Messa e benedizione delle statuette di Gesù bambino da mettere nel presepe (ore 10,00) Incontro zonale adolescenti a Gavardo (ore 18,00) 22 dicembre (ore 20,30): Liturgia penitenziale per adolescenti e giovani in parrocchiale NATALE e DINTORNI 27-29 dicembre: Campo invernale per adolescenti a Stadolina 10 dicembre (ore 20,30): III e IV anno ICFR in parrocchiale 3 gennaio: Oratorio sulla neve 17 dicembre (ore 20,30): I e II anno ICFR in parrocchiale 6 gennaio (ore 15,00): Solennità dell’Epifania. Benedizione dei bambini in chiesa parrocchiale e premiazione concorso presepi Giovani e Radio Palinsesto Radio ECZ dagli Studi di Bedizzole FM 94,0MHz Lunedì 20:00 Almanacco di Tina e Gina: gli avvenimenti, le curiosità, i santi della settimana e dei brevi momenti di riflessione 20:30 TG dei Roncaì: notizie da Bedizzole e dintorni lette in dialetto bresciano Martedì PROSSIMAMENTE Attenti a quei due Mercoledì 20:00 Music Choice: Programma di richieste musicali, richiedi 3 canzoni che ti piacciono o da dedicare Parrocchia di S. Stefano p.m. in Bedizzole Dicembre 2009 - Gennaio 2010 Febbraio - Marzo 2010 Parrocchia di S. Stefano p.m. in Bedizzole Aprile - Maggio 2010 -ARZO %SERCIZI 3PIRITUALI 0ARROCCHIALI 13 dicembre (ore 16,30): Preghiera a S. Lucia in parrocchiale per bambini e ragazzi 9 dicembre (ore 20,30): V anno ICFR in parrocchiale 21 dicembre (ore 20,30): III media in parrocchiale Parrocchia di S. Stefano p.m. in Bedizzole B U O N N A T A L E Parrocchia di S. Stefano p.m. in Bedizzole Giugno Luglio Agosto 2010 "UONA 0ASQUA Ultima Cena (Grazio Cossali 1607) ,´% U C ARESTI A 6ITA DELLA #OMUNITg Parrocchia di S. Stefano p.m. in Bedizzole Parrocchia di S. Stefano p.m. in Bedizzole Novembre 2010 Settembre - Ottobre 2010 “Adorate il Signore nel suo Tempio Santo” 21 aprile 1760 - 21 aprile 2010 250° Anniversario dalla Consacrazione della Chiesa Parrocchiale S. Stefano Tutti siano una cosa sola Gv. 17,2 /PWFNCSFJMNFTFEFJSJDPSEJ Anno Pastorale 2010 - 2011 Un Grazie a quanti accolgono e stimano il Giornale Parrocchiale. Entra in 2000 famiglie! Quest’anno le spese sono state maggiori ed il deficit è stato di oltre 10.000 Euro (sei numeri calendario - opuscolo sul 250° della Chiesa). Vi chiediamo di aiutarci: per chi vuole e può basterebbero 25 Euro, abitualmente l’offerta annuale è di 20 euro. a qualcuno, a richiesta: [email protected] , magari aggiungendo un piccolo commento! Giovedì 20:00 Dance & Soda: la musica Dance del momento mixata con tante curiosità e notizie simpatiche. Stiamo cercando nuove persone da inserire nel gruppo Tutti possono far parte della radio dell’oratorio, come speaker, registi, tecnici, autori, ecc ... Per informazioni rivolgersi in oratorio, oppure: [email protected] Vita in Oratorio Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.17 Oratorio Meeting Nazionale ACR giovanissimi 30 ottobre 2010 Da mesi, sul nostro calendario, la data di sabato 30 ottobre 2010 era segnata con un bel cerchio rosso, a ricordarci un appuntamento importante: il Meeting Nazionale di Azione Cattolica, a Roma. Per poter raccogliere e accogliere meglio il profondo messaggio dell’evento. C’è di più, un solo giorno non poteva bastare, così tutti noi, ACR e ACG, siamo partiti venerdì pomeriggio da Bedizzole, i bambini su un pullman, i giovanissimi su un altro. Due destinazioni diverse (saremmo stati ospiti di oratori, palestre, e altre strutture pubbliche), ma uno stesso obiettivo, e la stessa allegria nel cuore. Il viaggio è stato lungo, ma non per questo vuoto: ciò che conta non è sempre la meta, ma anche il cammino che si fa per giungervi! Abbiamo conosciuto i nostri compagni d’avventura, i ragazzi di Bagnolo Mella, Barghe, Castelcovati, Gavardo e Flero, che ci hanno trascinato subito nello spirito della festa. Arrivati a Capena, un paese in provincia di Roma, noi giovanissimi ci siamo stanziati in due sale dell’oratorio ospitante, dove abbiamo preparato i sacchi a pelo e, circa a mezzanotte, ci siamo fiondati a dormire. Nemmeno quattro ore e mezza dopo, la sveglia ci annunciava una difficoltà: arrivare in piazza San Pietro con i mezzi pubblici. Tra treni, metropolitane e autobus di linea, per le 7 eravamo alle porte della piazza, trepidanti e carichi di energia (e quanta gente c’era con noi ad aspettare!). Alle 11 abbiamo finalmente incontrato il Santo Padre, ed è stato un momento di grande gioia, tanto più che qualcuno tra noi ha avuto la fortuna di vederlo da vicino. Per molti giovani che come alcuni di noi stanno facendo un percorso da educatori, le sue parole sono state un incoraggiamento a continuare il nostro impegno educativo nell’Azione Cattolica. Con la benedizione del Papa, nel pomeriggio ci siamo spostati nuovamente. L’ACR si è diretta verso Villa Borghese, e poi, tramite un percorso-gioco, ha raggiunto piazza di Siena, dove ha assistito e partecipato a canti e balli. L’ACG invece si è radunata in Piazza del Popolo, per sentire le testimonianze di persone vicine al nostro mondo: personaggi famosi, come l’allenatore della nazionale italiana di calcio, Prandelli, e altri forse un po’ meno famosi, ma la cui testimonianza ci ha colpito nel profondo, come la ballerina senza braccia, Simona Atzori. La sera la stanchezza si è fatta sentire, ma ne è valsa certamente la pena, e nemmeno l’alzataccia del giorno dopo non ci ha tolto il sorriso. La domenica ci siamo ritrovati, ACR e ACG, in provincia di Firenze, dove abbiamo concluso la nostra bella festa con la Santa Messa e tanti bans, urli e canti, in puro stile AC. Tornati a Brescia, ecco che già Roma ci mancava. Ad un lungo e stancante viaggio, a poche ore di sonno, a due notti all’addiaccio e senza tutte le comodità a cui siamo abituati, abbiamo risposto con spirito di adattamento, impegno e complicità, e con un’amicizia vera e propria, che si è creata tra i paesi non solo della provincia di Brescia ma di tutta Italia. Abbiamo così imparato qualcosa di prezioso, che non deve assolutamente andare perso: nella nostra vita c’è di più. È per questo motivo che qualche disagio non ha affatto diminuito la grinta di quelle migliaia di giovani, tra cui, siamo orgogliosi di dirlo, c’eravamo anche noi! Uniti per gioire di fronte a Cristo, mostrando la presenza e la forza dell’AC! Paola, Matteo, Laura, Francesca, Daniele, Camilla, Alice Dalla nostra Parrocchia Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.18 Il Tempo della Mistagogia - Il dopo Cresima Ci siamo ancora ... E’ iniziato un nuovo anno catechistico e i nostri ragazzi che a maggio hanno ricevuto i sacramenti dell’Eucarestia e Confermazione si sono fatti trovare pronti per continuare il loro cammino di fede. Questo è un anno speciale chiamato anno della mistagogia dove vivranno in prima persona la bellezza di essere cristiani. Come prima tappa abbiamo affrontato l’argomento “solidarietà”. Nove gruppi hanno conosciuto varie realtà di volontariato, con persone messesi a nostra disposizione per aiutarci a capire meglio l’importanza del loro operato. In particolare nel nostro gruppo formato per la maggior parte da ragazzi che giocano a calcio, abbiamo pensato di far conoscere loro l’associazione ABE (Associazione Bambino Emopatico, ossia malati di leucemie o tumori) di cui fa parte anche il loro allenatore e proprio tramite la sua preziosa collaborazione siamo riusciti ad avere un testimonial d’eccezione, Marco Zambelli difensore del Brescia. Nell’incontro si è dimostrato un ragazzo molto semplice, con dei grandi valori e dei principi forti, un uomo che crede fortemente in ciò che fa. E’ riuscito attraverso le sue parole, fotografie e un filmato a trasmettere ai ragazzi la voglia di poter fare anche loro qualcosa per aiutare i bambini ricoverati presso l’ospedale civile e le loro famiglie. Così, eccoci pronti per organizzare la nostra giornata di solidarietà gra- zie all’aiuto importante dei genitori che ci hanno preparato fantastiche torte, biscotti e litri di the da mettere in vendita e allo spazio messo a disposizione gentilmente dalla Bedizzolese calcio che ci ha prestato parte del campo sportivo per poter costruire il nostro mercatino. E’ arrivato il sabato tanto atteso, naturalmente non manca nessuno, ci sono tutti, i ragazzi, i loro genitori, l’allenatore e noi, pronti per raggiungere al meglio il nostro obbiettivo, cioè vendere il più possibile. CHE GIORNATA!!! L’inizio non è stato facile. La difficoltà dei ragazzi di mettersi in gioco,la vergogna di chiedere alla gente di comprare qualcosa, l’indifferenza mostrata da alcune persone e l’arroganza di qualcuno che nemmeno li ascoltava, li ha sicuramente messi un po’ a disagio, ma loro, magnifiche creature, non mollano è troppo alta la posta in gioco e quindi via, trovano alternative: si spostano, provano con altre tattiche, uniscono le forze e incontrano persone disposte ad aiutarli, gente di cuore e generose così, finalmente anche l’ultima torta se ne va …..MISSIONE COMPIUTA! Ma non siamo i soli a fare questa esperienza, infatti, altri nostri amici di un altro gruppo, sono sotto il portico del comune a raccogliere fondi per un’altra associazione, quella testimoniata da Michele Saramondi che si occupa attraverso il gruppo GIOVANI AMICI di Carzago Riviera dell’associazione SCAIP (servizio collaborazione assistenza internazionale Piamartino) in particolare attualmente della costruzione di un nuovo ospedale “centro di salute Giovanni Paolo II” della diocesi di Huambo in Angola. Durante la giornata siamo a stretto contatto telefonico per sapere l’andamento della vendita e riscontriamo di vivere le stesse difficoltà, le stesse titubanze e le stesse capacità dei ragazzi di capire che unendosi ed incoraggiandosi a vicenda ottengono migliori risultati. Stupendo quello che hanno saputo fare, meraviglioso l’entusiasmo messo. Parliamo poi con loro per capire cosa può aver lasciato in loro una giornata di catechismo fatta così e di nuovo siamo esterefatti, stupiti dai loro pensieri. Alcune di queste considerazioni le vogliamo condividere con la comunità perché forse potrebbero farvi riflettere ... beh almeno a noi hanno suscitato non pochi pensieri. - Mi è piaciuto vendere le torte, è stata per me un’esperienza indimenticabile oltre che un divertimento. Non mi è piaciuto l’indifferenza delle persone che passavano di lì a testa alta davanti a noi senza degnarci di uno sguardo e senza pensare che in qualche modo aiutavano qualcuno. Che tirchi!!!! - Non so cosa mi è piaciuto di più, però vorrei che grazie al mio contributo qualche bambino potesse guarire presto. - Questa associazione mi ha fatto capire che non si deve solo pensare a se stessi ma fermarci anche ad aiutare gli altri. - A me non è piaciuto che gli adulti non ascoltavano le nostre richieste d’aiuto. - Mi è piaciuto vendere le torte per- Dalla nostra Parrocchia ché secondo me abbiamo fatto una cosa meravigliosa per questi bambini, oltre al fatto che mi sono divertito molto. - Anche se mi vergognavo ad andare in giro a vendere torte sono stato contentissimo di aver fatto questo lavoro con i miei amici per aiutare dei bambini, ci siamo divertiti un mondo. - Questa esperienza mi ha fatto capire che ci sono persone (uomini, donne) che pensano solo a loro stesse e non ai bambini più sfortunati. Invece è molto bello aiutare gli altri, io l’ho imparato in questa occasione mentre prima non ci badavo. - Io penso che ABE faccia una cosa molto bella senza voler ricevere niente in cambio. Noi abbiamo fatto un piccolissimo gesto donando i soldi raccolti alla associazione, ma se ci impegnamo a fare più azioni buone riusciremo anche noi ad aiutare a sconfiggere queste malattie. - Mi ha emozionato vedere che un giocatore (Zambelli) di calcio faccia volontariato. Sono sorpreso delle molte persone che hanno contribuito per regalare un dolce sorriso (così abbiamo chiamato il nostro mercatino di torte). Beh queste sono alcune delle loro riflessioni. Crediamo che tutto ciò sia veramente fantastico, si parla tanto dei ragazzi di oggi sottolineando sempre Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.19 che non hanno valori o voglia di fare, pensiamo fortemente che tutto ciò dipenda solo da noi adulti, questi pensieri dicono veramente tante cose. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato a dimostrare che i ragazzi ancora credono nell’amicizia, nell’amore, nella solidarietà vera, proprio come ci insegna e ci trasmette Gesù nella sua parola. GRAZIE…GRAZIE….GRAZIE. Solidarietà, essere solidali aiutando chi ha bisogno con gesti concreti. Anche il nostro gruppo, come i nostri amici della mistagogia, abbiamo avuto nella prima tappa del nostro cammino, approfondito il tema della solidarietà. Abbiamo conosciuto Piero Mazzolari che inizialmente ci ha portato la sua testimonianza della Tanzania, presentandoci con delle fotografie la vita quotidiana della popolazione. Dal suo racconto capiamo che sono Sabato 27 alle ore 16.30 tutti i ragazzi del gruppo, pieni di entusiasmo, si sono dati da fare per preparare al meglio la grande cena. Alle ore 20.00 sono arrivati tutti i loro genitori che stupiti per l’accoglienza avuta, sono stati serviti dai loro figli in tutto. Come sempre la generosità, la sensibilità e la risposta dei genitori è stata grande e il ricavato della serata è stata dato sempre a Piero. Molto importante e significativo anche il momento della cena. I genitori ancora una volta hanno avuto la possibilità di parlarsi, conoscersi, di star bene insieme ai loro figli, tra di loro e con i catechisti. Noi ci crediamo a questo progetto e la nostra “strada” della solidarietà prosegue. I Catechisti e i ragazzi tante le cose di cui hanno bisogno e noi abbiamo scelto di impegnarci a procurare la bilancia con l’asta graduata che serve al consultorio dei bambini della Tanzania. Per tutto ciò si è messa in movimento una “catena” di persone (genitori, ragazzi….) siamo riusciti a procurarne due. Molto riuscita e stupenda è stata anche la cena di solidarietà preparata dai ragazzi stessi per i loro genitori. Dalla nostra Parrocchia Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.20 Scuola Maddalena di Canossa “L’educazione alla Fede in Famiglia” Serata del 5 novembre. Chiude una giornata densa fatta di corse e di impegni ad incastro. In poche parole, una stanchezza infinita. Quasi tutti i giorni sono così. Faticoso prepararsi ed uscire. Ma sono uscita e mi sono recata a questa conferenza piena di aspettative: il tema, “educare alla Fede in famiglia”, è qualcosa che sento come la mia urgenza. Mai come adesso, che sono madre, mi sento così impreparata sull’argomento: tanto che se prima pensavo di dover rispondere solo per me stessa di mancanze o mal sfruttamento di talenti ricevuti, con calma, preoccupandomi in primis delle contingenze, adesso so che non può più essere così; soprattutto prendo coscienza che c’è un tempo che corre e non aspetta: io devo essere la prima educatrice dei miei figli e, insegnare la fede, se la tua è decisamente poco salda, non è impresa percorribile e improvvisabile. Non conoscevo il dott. Corradini ma apprendo che è un docente universitario impegnato su più fronti e soprattutto una persona che ha fatto e sta facendo molto per la società, per gli altri. L’ho ascoltato senza essere condizionata dalle sue “credenziali” e mi ha conquistato. Ne ho percepito la densità quando parlava di cose fondamentali e vere con la chiarezza che contraddistingue i bravi educatori. Per me, che sono sempre più in difficoltà nel concepire l’Assoluto, sentire parlare una persona di questa levatura con semplicità e con emozione è stato come ricevere un’iniezione ricostituente. Molto è stato detto e banalizzerei ciò che ho ascoltato se tentassi una sintesi. Alcune riflessioni mi hanno particolarmente toccato ed è ciò che mi sono portata a casa. E’ necessario partire da un punto importante, il recupero della propria identità culturale provando a rispondere a domande come: “ma io chi sono?”. E’ una domanda alla quale non si da risposta una volta sola e che richiede quindi un continuo interrogarsi, perché il vivere comporta spesso perturbazioni che ti rivoltano come un calzino. La domanda sull’essere è una domanda che i bambini pongono e alla quale si deve cercare di dare una risposta. Laica o religiosa. E per noi che siamo ambivalenti, fatti di creduloneria ed incredulità, a volte risulta difficile dare una risposta che vada oltre il dato fisico e riconoscerci come figli di un Dio che ci ha fortemente voluto. Dio ci ha amato di un amore che è per tutti, così il dott. Corradini ha risposto ad una domanda posta da una delle sue figlie, e tutti siamo raggiunti da questo amore non per far contento Lui bensì per essere felici noi. Ma per questo incontro, è necessaria una certa disponibilità all’apertura, un’apertura che è anche coscienza della propria limitatezza. Non è il percepire il nostro limite che ci porta alla ricerca e a non “accontentarci”, a ricercare il senso, la prospettiva per collocare il nostro operato? Faccio fatica a raccontare ai miei figli il nostro Dio, quello che Gesù Cristo ci ha presentato. Una domanda che è stata sollevata sempre da una delle sue figlie è stata: “Ma Dio è onnipotente e cattivo o buono e non onnipotente?” Mi è successo di pensarci e di avere un sacco di dubbi. Mi sembra di aver recepito dal dott. Corradini che “avere Fede vuol dire accettare di essere profondamente in crisi” e saper pregare, come lui stesso per molto tempo ha fatto, “Signore io credo, ma tu aumenta la mia fede”. Alla fine, comunque, sono tornata a casa più ricca: perchè è stato riconsiderare molte cose sotto una prospettiva diversa, senza abbattersi, perché la nostra relazione di Fede in Gesù Cristo è sempre piena di sorprese, di meraviglie, e, pur scontrandoci con il nostro limite, ci viene sempre data la possibilità di iniziare nuovamente. E la Speranza… “A noi è andata bene”, recita il titolo del trentennale diario del prof. Corradini che è diventato un libro testimonianza del suo essere genitore-educatore. Ma all’autore non è andata bene perché è stato fortunato. E’ andata bene perché con sua moglie non ha mai desistito, non ha mai rinunciato al suo ruolo di guida, non ha smesso di indicare una direzione, una chiave di lettura, non ha disdegnato momenti di duro confronto con i propri figli di contro ad un comodo “assenteismo” educativo. Anche a me piacerebbe essere nelle condizioni di poterlo affermare un giorno. Dalla nostra Parrocchia Duro lavoro, costante, rassegnandosi a momenti di sconforto che ci fanno sentire piccoli ed inefficaci. Ma perché non provarci e cercare come indispensabile riferimento Lui, che ci ha voluti, così, con le nostre povertà e mancanze? E’ una sfida da raccogliere, con se stessi, per chi sopravviverà a noi, i nostri figli. Alla fine, dopo il susseguirsi delle Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.21 domande più sentite e vere da parte dei genitori, molto forte e significativa l’affermazione fatta dal relatore in chiusura di questo incontro: oggi può sostenere che sono i suoi figli che aiutano ed alimentano la sua Fede e che il regalo più bello che pensa di poter lasciare come eredità è quello di aver trasmesso loro la Fede che è relazione, fiducia e amore con il Dio della vita che incontre- Scuola dell’Infanzia A. Volpi …una mattina come tante altre alla Scuola dell’ Infanzia A. Volpi… Dopo il saluto a mamme e papà, i bambini in cerchio si raccontano le ultime novità facendo uno spuntino con la frutta. Dal salone provengono dei rumori: porte che sbattono, voci che chiamano, passi frettolosi … i soliti rumori. Nell’aria però c’è qualcosa di strano. L’ intensità dei rumori aumenta, sembrano rami spezzati, i bambini si zittiscono… versi di animali … ma che animali? Passi pesanti, fruscii, colpi alle porte, un gran botto finale e poi … silenzio. I bambini sanno che sta accadendo qualcosa. Nei giorni scorsi nel salone sono state rinvenute strane tracce e da un po’ si discute e si fanno ipotesi su chi sia il nostro visitatore notturno. I bambini curiosi ed eccitati si af- facciano sul salone e…c’è un uovo gigantesco depositato nel suo nido. Mentre siamo ancora sorpresi ed increduli una voce giunge dall’ interno dell’ uovo. “ Ma tu chi sei? – Sono Arret, un cucciolo di dinosauro”. “ Perché sei arrivato qui da noi? – Il mondo da cui vengo è stato distrutto e non è un buon posto dove nascere”. “ Cosa possiamo fare per te? – Aiutarmi nella ricerca di un mondo dove poter vivere … un mondo accogliente … “. La ricerca inizia e nel loro percorso i bambini dovranno trovare per Arret un luogo bello e sicuro in cui nascere, magari non inquinato, dove ci siano persone disposte ad accogliere, amare e crescere questo piccolo cucciolo di dinosauro e… chissà che quel luogo non possa essere proprio la nostra scuola. remo. Che dire: il dott. Corradini è stato capace di provocarci, di metterci in crisi, di stupirci e soprattutto di farci cogliere la bellezza dell’essere amati anche senza meritarlo, perché l’amore di Dio non lo si merita ma lo si accoglie. Lui, il nostro Dio, è fatto così: ama tutti e attende di essere amato. Monica Dal Comune: I GIOVANI SI MUOVONO GG ovvero Gruppo Giovani: è la neonata associazione giovanile noprofit patrocinata dal Comune di Bedizzole con l’importante missione di valorizzare la cultura e il territorio locale bedizzolese in ogni sua attività in maniera giovane ed immediata. Con sede presso il salone della lettura della ex scuola materna A. Volpi, Gruppo Giovani non è solo una community virtuale presente su Facebook ma è un’associazione concreta fatta di giovani menti dalla grande sensibilità artistica e creativa, un gruppo sempre aperto per incontrarsi e parlare di sé, uno spazio in cui concretizzare nuovi progetti per la comunità con l’aiuto di tutti. Quest’anno, tra i progetti coordinati dai ragazzi col patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Bedizzole e della BCC Credito Cooperativo, si segnala con successo la prima edizione del concorso fotografico “Il Chiese racconta il Chiese” con il tema “Il fiume e le sue sponde”. I partecipanti hanno potuto descrivere un aspetto del paesaggio pluviale dello storico fiume secondo la propria creatività. Le fotografie sono state poi esposte al vecchio mulino presso Bettoletto, decretandone il vincitore. Dalla nostra Parrocchia Sulla scia delle nuove tendenze letterarie europee, i ragazzi sono al lavoro sul prossimo progetto che prenderà il via in Gennaio 2011: il “Gruppo lettura”. I gruppi di lettura sono una realtà in grande crescita in Italia e per la prima volta anche i ragazzi hanno deciso di sperimentarne la bellezza anche a Bedizzole. Il gruppo di lettura sarà aperto a tutti coloro che amano leggere e parlare di ciò che hanno letto. Il gruppo potrà riunirsi a cadenza mensile, previa lettura di un libro comune, per poi riunirsi confrontando le diverse esperienze di lettura, i propri pensieri o le idee che il testo ha suscitato. Al momento, i ragazzi mostrano il desiderio di invitare artisti di strada in occasione della prossima notte bianca. Il Gruppo Giovani ti aspetta! Per informazioni, contatti e quant’altro si può scrivere alla mail gruppogiovani.bedizzole@hotmail. it o semplicemente interagire con i membri della community online sulla pagina ufficiale di Facebook per essere sempre aggiornati sulle nuove iniziative. Giovanni De Marco Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.22 Macesina - S. Tommaso - Cantrina I lavori non fiscono mai! Cominciamo con Macesina! I fabbriceri hanno completamente rimesso a nuovo la sacrestia. Era proprio ridotta male. Ritinteggiata, nuovi armadi e illuminazione a norma ... oggi si presenta proprio bene. Soprattutto fa bella mostra di se l’appartamento del custode. Ora accoglie il nuovo sacrista che si prenderà cura della chiesetta dedicata alla Madonna. Non hanno voluto essere da meno gli abitanti di S. Tommaso. Hanno ritinteggiato il piccolo La Chiesa di S. Tommaso tempio. Ogni famiglia si è acquistata un banco della chiesa. Fanno bella mostra di se le suppellettili dell’altare. Banchi nuovi e confessionale rimessi a posto pure a Cantrina. C’è una vera gara nelle contrade per far belle le chiesette. È segno di fede e generosità. Il Parroco non può che essere Chiesetta di Cantrina contento. La Chiesa di Macesina La Sacrestia di Macesina Vita della Comunità Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.23 Un gruppo e tante iniziative In un momento economico di crisi dove le grandi distribuzioni aumentano a discapito delle piccole realtà imprenditoriali, a Bedizzole da molti anni ormai il GROB, Gruppo Operatori Bedizzolesi, continua senza sosta a promuovere e sviluppare le attività dei suoi negozi e di tutti i punti vendita al dettaglio presenti sul territorio, rilanciando senza sosta tutte le professioni commerciali, artigiane, agricole e di servizi. Senza distinzioni e senza fini di lucro, il GROB vanta i migliori commercianti del territorio: mosso da un profondo spirito di collaborazione collettiva e mai individuale, ogni anno è attivo in proposte attive e dinamiche che si traducono in servizi, sconti e ottimi esempi di ospitalità. In nome di questa interattività sul territorio, da poco è stato inaugurato il nuovo sito online del gruppo, uno strumento indispensabile oggigiorno per comunicare ed informare ma allo stesso tempo valorizzare le attività di ciascun socio. Nell’ultimo anno, numerose sono state le manifestazioni alle quali il GROB ha dato il suo contributo, a partire dal Carnevale bedizzolese: in collaborazione con la Polisportiva, il GROB ha fornito ristoro, dolci ed il premio finale per il “carro della simpatia”. Nel mese di Giugno, l’immancabile appuntamento della “Notte Bianca” coordinata dalla Sigra Silvia: tutti i negozi sono rimasti aperti fino a tarda serata per festeggiare l’arrivo dell’estate unendo arte, intrattenimento e sapori locali. Il 12 di Settembre è stato il turno del “1° Giorno di Scuola” coordinato dal Sig. Pasini Franco. In collaborazione con il gruppo Polisportiva, l’Associazione Volare del Garda con il patrocinio del Comune di Bedizzole è stato allestito un buffet di dolci e panini presso il campo di volo durante la rassegna di aerei storici. Nella splendida cornice di Villa Boschi invece, l’11 Settembre, il GROB ha curato la realizzazione della sfilata di moda “Mode alla Luna”, coordinata dalla Sigra Loredana, riscuotendo un enorme successo di pubblico e di partecipazione di tutte le realtà produttive bedizzolesi. Ancora una volta il buffet è stato offerto da 16 negozianti del paese. Per le festività natalizie 2010, il GROB è già in fermento: i negozi rimarranno aperti la domenica e con l’utilizzo della carta valori sarà possibile acquistare prodotti CORSO IN PREPARAZIONE AL MATRIMONIO Gennaio 13 - 20 - 27 ore 20,30 Febbraio 3 - 10 - 17 - 24 ore 20,30 Marzo 3 - 10 - 13 ore 20,30 Il corso si terrà presso le Madri Canossiane Via Libertà 50 - Bedizzole Tel. 030 674000 Le iscrizioni si ricevono presso le madri con uno sconto dal 5 al 10%. Grazie al sostegno degli associati, il Natale risplenderà più che mai a Bedizzole grazie ad apposite luminarie collocate in entrata ed uscita dal paese. Appuntamento rivolto a tutti quello di Domenica 5 Dicembre presso il Vecchio Mulino, dove verranno presentate le attività dell’Associazione per il nuovo anno con tutti gli esercenti e le varie realtà del territorio come le frazioni e i borghi. Domenica 12 Dicembre, invece, la castagnata in collaborazione con il Gruppo di Pontenove, un’occasione per riscoprire le bellezze architettoniche della pieve e del ponte romano. Alla sera in collaborazione con il Gruppo San Rocco, concerto Gospel e tanti dolci per festeggiare l’arrivo di santa Lucia. Venerdì 17 Dicembre negozi aperti e musica con la parata di majorette e la banda in paese: saranno presenti espositori di hobbystica e tre punti ristoro con vin brulé e panettoni. Mercoledì 22 Dicembre, la fiaccolata delle associazioni. Per essere sempre aggiornato sulle iniziative del GROB, visita il sito online www. operatori-bedizzolesi.it e il sito del Comune di Bedizzole. Giovanni De Marco Iniziative per la Famiglia CAMPO FAMIGLIE INVERNALE ad ASSISI 3 - 4 - 5 gennaio 2010 UN’ESPERIENZA INSIEME alla SCOPERTA di S. FRANCESCO sul prossimo numero vi racconteremo tutto! -----Prossimo incontro del Gruppo: Domenica 5 febbraio ore 17,30 presso le Madri Vita della Comunità Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.24 La polisportiva Bedizzolese compie quest’anno 40 anni La società Polisportiva Bedizzolese nasce nel 1970 durante una scherzosa partita fra celibi e ammogliati, conclusasi naturalmente con la vittoria dei giovani scapoli. Durante l’immancabile banchetto del dopo partita scaturì l’idea di far avere un seguito sportivo al sopracitato evento, ed è così che da questo gruppo di giocatori e simpatizzanti clienti dell’allora Bar Silvana nacque l’idea di fondare la Società Polisportiva Bedizzolese. Un gruppo di giovani volenterosi che si misero all’opera di gran carriera e nel giro di poche settimane pianificarono la struttura esecutiva della società, e di seguito organizzarono una corsa campestre con in pallio una 500 usata. Grande la partecipazione di atleti e di pubblico che ci indusse a proseguire. Nacque così nel 1972 la prima edizione della passeggiata dei 5 castelli che allora non era competitiva. In seguito si organizzarono ben due corse ciclistiche, una per dilettanti e una per la categoria allievi, che ancora oggi si svolgono. Più passò il tempo e più cresceva l’impegno dei soci. Riuscimmo così a programmare una gara campestre valida per il campionato italiano. Di anno in anno con la complicità di don Luigi, nel 1975 la Polisportiva propose il primo carnevale bedizzolese, che era riservato alle contrade di Bedizzole, in seguito poi divenuto l’attuale Rassegna Provinciale del Carnevale Bresciano. Iniziò così fra una manifestazione sportiva e l’altra il periodo dove nacquero molte feste di piazza ed anche la nostra società si cimentò con la Festa dello Sport, quando i soci Carlo Viviani, Bianchi, Filippini, Alberti, Venturelli ed altri, lanciarono l’idea di organizzare la Sagra del Santuario di Masciaga ... detto fatto ... è nata la Sagra. Lo spirito volenteroso e caparbio dei soci rimase forte. È stato nostro fiore all’occhiello l’arrivo della tappa del giro ciclistico Internazionale Femminile del Trentino Alto Adige. Da un paio di anni organizziamo la giornata rosa azzurra, gara ciclistica per le categorie femminili e maschili. Nel 2011 presenteremo la Prima giornata del ciclismo agonistico per amatori con il cicloraduno al mattino e la competizione al pomeriggio. A questo proposito siamo ancora a ringraziare tutti gli sponsor che hanno creduto in queste manifestazioni e che continuano ad aiutarci. Sempre vivo è in noi lo spirito sportivo e di collaborazione con le varie società di sport, commerciali, d’Arma e con l’Amministrazione Comunale, che cogliamo l’occasione per ringraziare, sempre nell’intento di portare alto il nome del nostro paese. Un invito particolare lo vogliamo fare a tutti coloro che sono stanchi di stare in poltrona a guardare film già visti tre o quattro volte ed invitarli a diventare soci della Polisportiva Bedizzolese, che ha sempre bisogno di nuovi sostenitori. La nostra sede è aperta a tutti quei volenterosi che vogliono fare qualcosa per il nostro paese, tutti i giovedì sera presso le ex scuole di via Montegrappa. Il presidente Natale in “Casa di Riposo” Sabato 04 dicembre Spiedo Presso il centro Sociale Venerdì 10 dicembre Tombolata ore 15,00 presso il centro diurno Sabato 11 dicembre A pranzo con i parenti Nella sala polifunzionale del 3° p Domenica 12 dicembre Canti popolari - Ore 15,30 Coro di Molinetto di Mazzano Auguri di Natale dal C.D.A Lunedì 13 dicembre “Santa Lucia” - Ore 15,30 Coro dall’1 ai 90” di Urago Mella accompagnati dal maestro Mino e dall’animatore Cecchino!!!!! Sabato 18 dicembre A pranzo con i parenti Presso l’agriturismo il Roccolo di Masciaga Martedì 21 dicembre Santa Messa nei reparti (nucleo Alzheimer) Ore 15,30 Giovedì 23 dicembre Santa Messa nei reparti - ore 15,30 nella Sala polifunzionale del 3° P Musiche e Auguri di Natale con Babbo Natale e gli Zampognari dell’Associazione Sportiva di Bedizzole. Ore 18,30 Venerdì 24 dicembre Santa Messa nei reparti (al centro diurno) Ore 15,30 Lunedì 27 dicembre r.v Concerto di natale sul grande scherma ore 15,30 nella Sala polifunzionale del 3° P Venerdì 31 dicembre Festa dei compleanni e Auguri di fine anno nella sala polifunzionale del 3° p ore 15,30 Anche quest’anno non mancano i saluti più cari, i bambini delle scuole materne ci vengono a trovare e rallegrano l’ambiente con canzonette e poesie natalizie. La cultura nella nostra comunità Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.25 Adolfo e Nicola Venturoli: due geometri scomparsi giovanissimi da militari nel 1943 durante la guerra di Carlo Bresciani Via Fratelli Venturoli unisce Masciaga Alta a Cantrina, dove al centro della borgata, si trova la grande casa della storica famiglia Venturoli appunto, abitata, dopo adeguati restauri a quella che era una cascina con porticati e cortili, da alcuni esponenti della stessa. La strada che l’Amministrazione comunale di Bedizzole ha dedicato a suo tempo ai due giovani geometri molto legati a Cantrina e Bedizzole, Adolfo e Nicola, che hanno lasciato questa terra in circostanze verificatesi durante l’ultima guerra mondiale, mentre partecipavano alla stessa quali giovani ufficiali. Adolfo, 25 anni, tenente del Genio Zappatori addetti alla realizzazione di strade e manufatti, dopo cinque anni di servizio militare, venne fucilato dai tedeschi a Cefalonia, durante operazioni che divennero poi tristemente celebri, per le quali ancora oggi si svolgono cerimonie di notevole spessore sentimentale. Per quello che si è potuto sapere, Adolfo Venturoli venne sepolto con altri in fosse comuni realizzate dagli stessi tedeschi. Per questa ragione viene ricordato anche durante le ce- lebrazioni del XXV Aprile, essendo partito in pratica come partigiano, in un momento molto delicato per l’esercito italiano. Si è saputo anche che il giovane ufficiale del Genio Zappatori, non era a Cefalonia con la sua compagnia, ma in un distaccamento lontano un centinaio di chilometri dalla nota località, nella quale venne trasferito proprio durante i fatti tanto incresciosi. Nicola, 27 anni, Capitano del Genio Trasmissioni della Tridentina, dopo tre anni di militare, venne fatto prigioniero dai russi, durante la ritirata del Don e finito nella ....., anche se lui non era addetto al combattimento, essendo appunto alle trasmissioni. Sempre da quanto si è saputo, sarebbe stato poi caricato su un treno, sul quale dopo una ventina di giorni è spirato, colpito da tifo potenziale come tanti altri che si trovavano sul convoglio, quindi sarebbe stato scaricato dal treno. Due giovani ufficiali e cittadini bedizzolesi che praticamente si sono trovati nel punto sbagliato che non era il loro usuale, nel momento sbagliato. Ci ha espresso tutto il suo rammarico e quello della famiglia in generale, Nicola Venturoli, attualmente geometra che opera negli uffici posti al centro di Bedizzole, al quale è stato dato il nome di uno dei suoi zii scomparsi: “per loro non esiste la tomba, ma conserviamo molte lettere e fotografie, nonchè un ricordo indelebile e commosso - ci ha detto più volte Nicola Venturoli -. “Ci ha fatto notare come anche in città a Brescia esista una via Fratelli Venturoli, a loro dedicata in quanto giovanissimi, ma già abili geometri (la famiglia Venturoli ha “sfornato” ben dieci geometri), avevano lavorato per costruire particolari abitazioni nella zona del quartiere Sant’Anna. Ecco quindi il perchè di una via Fratelli Venturoli a Bedizzole, che serve a ricordare due giovani cittadini che non hanno avuto la possibilità nemmeno di trascorrere una normale giovinezza, perchè dopo lo studio ed il lavoro, sono stati impegnati in guerra, senza far ritorno nemmeno da morti. Il terzo fratello, Lodovico, ha avuto un’attività molto intensa. Richiamato militare nel 1939, venne fatto prigioniero a Turla, vicino a Mosca, quindi dopo l’otto settembre ha conosciuto anche il campo di concentramento in Germania. Tornato a Bedizzole, ha eseguito da protagonisti lavori che hanno trasformato il paese: l’acquedotto innanzi tutto, perchè non esisteva per niente a Bedizzole e la famiglia attingevano l’acqua dai pozzi mentre le donne andavano a lavare i panni in sariola; quindi ha realizzato la strada provinciale Due Porte - Padenghe, le fognature, e particolari lavori sul Ponte del Chiese a Bettoletto. Opere che ancora oggi la popolazione usufruisce con grande soddisfazione. Ha lasciato questa vista ed un grande ricordo in tutti, nel 1959. Parrocchia di S. Stefano Protomartire in Bedizzole - Pag.26 Le foto raccontano di una comunità viva Festa del Ringraziamento Pellegrinaggio a Cornabusa Quelli di Macesina 4 Novembre in Parrocchia All’Abbazia di Pontida Pranzo della Solidarietà Sono tornati alla Casa del Padre Anagrafe Parrocchiale Sono nuovi figli di Dio Conforti Maria Chiara di Cristiano e di Tosa Silvia Baglioni Mirco di Wiliam e Parini Debora Tellaroli Andrea di Severino e Vaglia Nadia Gorlani Melissa Maria di Gianluca e Bonaglia Alessandra Botti Matteo di Fabio e Caldera Manuela Mucchetti Silvia di Massimo e Filippini Sonia Loda Christian di Matteo e Vludia Romanita Pasinetti Loris di Giuliano e Nichele Astrid Artunghi Nicola di Gregorio e Pisciali Sabrina 70° Gheda Martina di Nicola e Massetti Eleonora Si sono sposati nel Signore 19° Belletti Andrea e Bettinsoli Ilaria 74° Gisella Boldini di anni 87 Forbici Liliana di anni 80 Metelli Angelo di anni 77 Bottarelli Maria di anni 85 Pierobon Antonia di anni 77 Laffranchi Angelo di anni 63 Zoccolino Francesco di anni 77 Cipollina Filippo di anni 85 Costa Andrea Luciano di anni 86 Evasini Maria di anni 85 Grazie per ogni gesto di generosità Offerte in Parrocchia S. Stefano: dal 17 ottobre al 29 novembre 2010 Offerte settimanali Candele Battesimi Funerali Matrimoni Stampa Cattolica E E E E E E 3.546,66 839,47 100,00 1.120,00 200,00 37,00 Offerte Pro Opere Parrocchiali 1° Domenica di Novembre N.N. N.N. N.N. N.N. Amici di Macesina Giornata Missionaria Pranzo di Solidarietà Giornata Seminario Giornata del Pane E E E E e e E E E E 1.062,16 1.500,00 100,00 250,00 150,00 200,00 3.130,03 1.270,00 1.844,33 485,57 [email protected] TAG L I A N I RINALDO ! !! #), $(*($+-,(,,* (*($+-,().. $$%$$