S vizzera sull’orlo di un eferendum ESTERO R Il popolo svizzero sarà chiamato a votare la prossima estate per un referendum e un'iniziativa concernenti l'interruzione volontaria di gravidanza. In vista di questo appuntamento di grande rilevanza anche fuori dei confini del Paese, i vescovi svizzeri hanno assunto la posizione che segue. L’estate prossima, il popolo elvetico sarà chiamato a pronunciarsi sulla legge di aborto. Appuntamento importante anche fuori dei confini del Paese. I vescovi hanno pubblicato questo documento Una suggestiva immagine di Ginevra L a vita umana, creata da Dio e santificata da Gesù Cristo, possiede una dignità incomparabile e intangibile. Tale dignità è oggi universalmente riconosciuta quale diritto alla vita, come si può leggere anche nella Costituzione federale (cfr. art. 7 e 10,1). Uno dei primi compiti della Chiesa e dello Stato è quello di tutelare la vita in ogni sua fase, compresa quella dei disabili e dei nascituri. Nel patrimonio genetico, come sappiamo oggi, la personalità è già presente. Qualsiasi interruzione volontaria di gravidanza implica Sì alla vita 22 ottobre 2001 pertanto la morte di un essere umano: essa non è dunque ammissibile dal punto di vista etico, qualunque sia la legislazione in vigore. La depenalizzazione dell'interruzione volontaria di gravidanza durante le prime dodici settimane (art. 119, 2), come pure l'estensione della soluzione dell'indicazione contenuta nell'art. 119, 1, sono semplicemente inaccettabili per i vescovi svizzeri. In questi nuovi articoli, lo Stato non prende più abbastanza sul serio il suo ruolo di protezione della vita umana che deve nascere, della vita senza difesa, e delega ampiamente la tutela di questa vita alla sola responsabilità delle donne coinvolte, o del medico curante, senza offrire loro l'aiuto necessario nella disperazione. I vescovi sono consapevoli del fatto che il problema della tutela della vita non può essere risolto solo in base al diritto penale. In vista di una migliore soluzione della problematica LIBRI L’AGENDIARIO SBARCA IN PORTOGALLO E BRASILE D oppia traduzione in lingua portoghese, destinazione Portogallo e Brasile, dei volumi "Sarò mamma" e "Sarò papà" scritti dal dr. Gianni Astrei e dalla dr.ssa Antonella Bevere, con il contributo del dr. Pierluigi Diano autore dei simpatici disegni. Uno "sbarco" all'estero che fa seguito a quelli già avvenuti in Francia, Perù e Colombia con il primo dei loro libri "La mamma e il suo bambino" Agendiario del primo anno di vita del tuo bambino. Attualmente sono in atto dei contatti con editori giapponesi: l'occasione per una nuova traduzione; per la "Terra del Sol Levante". ESTERO dell'interruzione volontaria di gravidanza, è opportuno promuovere in primo luogo un insieme di misure legali a favore delle donne coinvolte e della tutela della famiglia: assicurazione di maternità, congedo di maternità, assegno di maternità, asili nido, riduzione dei premi dell'assicurazione-malattia, sgravi fiscali, ecc. E' parimenti opportuno promuovere un sistema di consultori per le donne incinte, capace di offrire un aiuto concreto con il sostegno dello Stato. Solo nel quadro di un simile insieme di misure, grazie al quale lo Stato compirebbe il suo dovere di tutela, una modifica della legge apparirà meno problematica agli occhi dei vescovi. La Ces ha già sviluppato le proprie convinzioni in nove tesi sull'interruzione volontaria di gravidanza, disponibili in tedesco su internet www.kath.ch/sbk-cescvs/f/presse/communiques/022.htm e sotto forma di opuscolo (Neun Leitsätze zum Schwangerschafsabbruch-Veröffenlichungen der Theologischen Kommission der Sbk – Kirche und Öffentlichkeit). Queste tesi ricordano la problematica complessa, gli interrogativi etici e le implicazioni sociopolitiche di cui bisogna tener conto a proposito dell'interruzione della gravidanza. Alla luce di queste considerazioni, i vescovi ritengono inoltre che l'iniziativa per la madre e il bambino, nonostante le misure positive che contiene e l'aiuto previsto in caso di bisogno, sia insufficiente. Una sola legge penale, il cui non rispetto è prevedibile, per esperienza non permette di compiere passi avanti. In vista della campagna che si annuncia, esortiamo i credenti e tutto il popolo svizzero a impegnarsi attivamente per una migliore tutela della madre e del bambino, sulla base di queste considerazioni e della loro coscienza di uomini e di cristiani. Friburgo, 5 settembre 2001 L’Irlanda vuole una legge più restrittiva Nei prossimi mesi si voterà infatti per eliminare dalla legge la possibilità di abortire quando la donna è sull’orlo del suicidio. Così sarebbe possibile abortire solo in caso di pericolo di vita per la madre. Il referendum è sostenuto dal governo di Dublino e dall’opinione pubblica che si conferma pro life R eferendum sull’aborto anche in Irlanda, anche se con intenti esattamente opposti. Il primo ministro Bertie Ahern ha infatti in programma di indire un referendum che si terrà con ogni probabilità in primavera. Sarebbe questa la terza volta che gli irlandesi sono chiamati a votare su questa materia in due decenni. La mossa è destinata a rendere ancora più ferree le leggi sulla interruzione di gravidanza. In Irlanda l'aborto è attualmente illegale a parte qualche eccezione: è permesso, per esempio, quando esiste il rischio che la continua a pagina 24 Sì alla vita 23 ottobre 2001