Documentazione tecnica upi 2.082 Promozione del movimento: i bambini vanno sul sicuro Autori: Barbara Schürch, Hansjürg Thüler, Manfred Engel, Colette Knecht upi – Ufficio prevenzione infortuni Berna 2014 Documentazione tecnica upi 2.082 Promozione del movimento: i bambini vanno sul sicuro Manuale di sicurezza per i responsabili di scuole dell’infanzia, scuole (diurne), asili nido, preasili e altre strutture di accoglienza Autori: Barbara Schürch, Hansjürg Thüler, Manfred Engel, Colette Knecht upi – Ufficio prevenzione infortuni Berna 2014 Autori Barbara Schürch Responsabile Educazione, upi, [email protected] Psicologa MSc, docente di livello primario e secondario I. Pluriennale esperienza nell’insegnamento a tutti i livelli della scuola dell’obbligo. Insegnante di psicologia per la formazione degli adulti. Direttrice di una scuola elementare che integra anche la scuola dell’infanzia. Dal 2011 responsabile di sezione presso l’upi. Campi di attività attuali: strategie e tool didattici per la prevenzione degli infortuni nelle scuole, prevenzione degli infortuni e promozione del movimento tra i bambini, formazione e perfezionamento in materia di prevenzione degli infortuni per insegnanti e direttori scolastici, prevenzione degli infortuni in età prescolastica. Hansjürg Thüler Responsabile Sport, upi, [email protected] Docente diplomato di sport e educazione fisica del livello secondario II, formatore per adulti con attestato professionale, esperto di sport per adulti e anziani. Pluriennale esperienza in seno alla ditta individuale «Projekte in Bewegung» nel settore della consulenza sportiva e nell’ambito di progetti legati allo sport. Responsabile Sport presso l’upi dal 2011. Campi di attività attuali: strategie generali di sicurezza e prevenzione degli infortuni nello sport; direzione del programma prioritario sugli sport alpini; formazione e perfezionamento per moltiplicatori nello sport; giochi, fitness e sport per la salute e la prevenzione delle cadute nella terza età. Manfred Engel Responsabile Casa / Tempo libero / Prodotti fino a luglio 2013, upi Architetto dipl. SUP; studi di architettura all’ISBE di Berna. Pluriennale esperienza presso studi di architettura privati nella Svizzera tedesca e in Romandia (edilizia abitativa; strutture sportive, amministrative e industriali; centri commerciali). Dal 1997 fino al 2013 consulente dell'upi in materia di sicurezza nell'edilizia. Principali ambiti di attività: costruzioni per bambini e anziani nonché arredo degli spazi esterni. Membro del comitato direttivo della SLG (Associazione Svizzera per la luce), membro della commissione specializzata SIA relativa alle ringhiere e ai parapetti, norma SIA 358. (Società svizzera degli ingegneri e degli architetti). Colette Knecht Esperta nel settore della promozione della salute e della prevenzione fino a marzo 2014, RADIX B. Sc. in psicologia applicata, FHNW con specializzazione in psicologia della salute, direttrice scolastica, docente. Dal 2009 fino al 2014 esperta presso RADIX, centro di competenza per la promozione della salute e la prevenzione; coordinatrice della rete per la promozione della salute nelle scuole della Svizzera tedesca, direttrice della piattaforma nazionale Purzelbaum Svizzera. Colophon Editore upi – Ufficio prevenzione infortuni Casella postale 8236 CH-3001 Berna Tel. +41 31 390 22 22 Fax +41 31 390 22 30 [email protected] www.upi.ch Per ordinare la versione cartacea: www.ordinare.upi.ch, art. n. 2.082 Autori Barbara Schürch, responsabile Educazione, upi Hansjürg Thüler, responsabile Sport, upi Manfred Engel, responsabile Casa / Tempo libero / Prodotti, fino a luglio 2013, upi Colette Knecht, RADIX, responsabile piattaforma Purzelbaum plus fino a marzo 2014 Redazione Stefan Siegrist, dott. phil. EMBA, responsabile Ricerca / Formazione / Aziende, direttore supplente, upi Esperti Hansruedi Baumann, docente di attività fisica e sport per insegnanti presso la FHNW Nathalie Clausen, collaboratrice scientifica Diritto, fino a ottobre 2012, upi Corinne Eugster, insegnante e direttrice del progetto Purzelbaum della Città di Zurigo Thomas Flory, Naturama Argovia, educazione ambientale Fränk Hofer, ex responsabile Sport, upi Brigitte Ischer, Purzelbaum Berna, Istituto per la formazione continua, Alta scuola pedagogica Berna Daniel Lang, LCH Dachverband für LehrerInnen Nadine Manz, insegnante e direttrice del progetto Purzelbaum dei servizi socio-sanitari della Città di Zurigo Astrid Marty, docente alla FHNW PH per insegnanti, responsabile di progetto Stefan Meile, capodelegato alla sicurezza, upi Florian Szeywerth, Österreichisches Institut für Schul- und Sportstättenbau Nicolas Voisard, Ph.D in Sport Sciences, Alta scuola pedagogica, Berna-Giura-Neuchâtel Amanda Wildi, Educazione + Accoglienza, Associazione svizzera per l’educazione e l’accoglienza extrascolastica, K&F Fachstelle Kinder&Familien, Argovia Stefan Wyss, responsabile del progetto «Scuole in movimento», UFSPO Consulenza Dominique Högger, responsabile della Beratungsstelle Gesundheitsbildung PH FHNW Team progetto Barbara Pfenninger, collaboratrice scientifica Casa / Tempo libero, upi Helene Leuenberger, collaboratrice Educazione, upi Servizio Pubblicazioni / Servizio linguistico, upi © upi 2014 Tutti i diritti riservati; riproduzione (p. es. fotocopia), memorizzazione, elaborazione e divulgazione permesse con indicazione della fonte (vedi esempio). Esempio di citazione Schürch B, Thüler H, Engel M, Knecht C. Promozione del movimento: i bambini vanno sul sicuro. Berna: upi – Ufficio prevenzione infortuni; 2014. Documentazione tecnica 2.082. ISBN 978-3-906173-73-3 (versione PDF) Per facilitare la lettura rinunciamo all’uso sistematico delle forme femminili e maschili. Tuttavia il testo si applica ai due sessi. Tradotto dal tedesco. In caso di divergenze fa fede la versione tedesca. Indice I. II. III. IV. Introduzione 7 1. Programmi per la promozione del movimento 7 2. Statistica degli infortuni 7 3. Promozione del movimento e prevenzione degli infortuni 7 4. Obiettivi e gruppi target 8 Promozione del movimento 9 1. I bambini vogliono muoversi 9 2. Proposte non strutturate 9 Risk literacy 11 1. Risk literacy 11 1.1 Senso del pericolo 12 1.2 Autoregolazione 12 2. Promuovere la risk literacy 13 Sicurezza tecnico-costruttiva 14 1. Sicurezza tecnica 14 1.1 Esterno 14 1.2 Interno 14 2. Sicurezza tecnica delle proposte non strutturate 15 2.1 Elementi mobili 15 2.2 Scelta dell’ubicazione 15 2.3 Statica 15 V. 2.4 Attrezzature 15 2.5 Spazi di caduta e pavimentazioni 16 2.6 Partner competenti 16 3. Spazi di gioco nella natura 17 Sicurezza con il giusto approccio pedagogico 18 1. Materiale e spazio di movimento 18 2. Dimensione e composizione dei gruppi 18 3. Regole adeguate 18 4. Osservare, accompagnare, intervenire 19 5. Informazione dei genitori 19 Documentazione tecnica upi 2.082 Indice 5 VI. VII. Aspetti giuridici 20 1. Obbligo di custodia e di sorveglianza 20 2. Norme tecniche 20 3. Responsabilità del proprietario 21 4. Legge federale sulla sicurezza dei prodotti 21 Safety Card upi 22 1. Livelli di rischio 23 2. Fattori d’influenza 24 2.1 L’ambiente 24 2.2 Bambini 25 2.3 Adulto di riferimento 26 3. La Safety Card nelle diverse fasi di un’attività 3.1 Preparazione (prima) 27 3.2 Svolgimento (durante) 27 3.2.1 Introdurre alla sequenza dei movimenti 27 3.2.2 Percepire la situazione ludica 27 3.2.3 Valutare la sicurezza 28 3.2.4 Attuare misure 29 3.3 Valutazione (dopo) VIII. 27 29 Esempi pratici 30 1. Introduzione 30 2. Esempio del ponte 30 3. Esempio della torre 32 4. Esempio del muretto 34 5. Esempio del bosco 36 6. Il mio esempio 38 Bibliografia e consigli di lettura 40 1. Promozione del movimento 40 2. Basi giuridiche 41 Documentazioni tecniche upi 42 Appunti 43 IX. 6 Indice Documentazione tecnica upi 2.082 I. Introduzione 1. Programmi per la promozione del movimento 3. Promozione del movimento e prevenzione degli infortuni La promozione del movimento occupa un posto È ormai incontestato che per svilupparsi in modo sempre più importante anche nell’offerta pedago- sano (nell’accezione più ampia del termine), i bam- gica di scuole dell’infanzia, scuole (diurne), asili nido, bini hanno bisogno di muoversi molto e di diversifi- preasili e altre strutture di accoglienza. L’attività fi- care le attività. Tuttavia, più si promuove attiva- sica non si limita all’ora di ginnastica ma diventa mente l’attività motoria in questa fascia di età, più il parte integrante della giornata. Vista la disponibilità rischio di infortunio aumenta. Occorre differenziare: permanente delle proposte, i bambini possono sem- sembra che le attività meno intense non influiscano pre muoversi all’insegna del divertimento e del sul rischio di ferimento e che possano addirittura gioco, svilupparsi in modo sano e soddisfare le loro avere un effetto protettivo, mentre le attività spor- esigenze motorie. tive intense e frequenti fanno aumentare il rischio di fratture. La presente guida contiene consigli utili per 2. Statistica degli infortuni promuovere l’attività motoria senza aumentare il rischio di infortunio. In generale, nelle scuole dell’infanzia, nelle scuole, negli asili nido, nei preasili e in altre strutture di ac- In linea di principio la prevenzione deve sempre es- coglienza si verificano pochi infortuni. Visto però sere integrata consapevolmente nella promozione che in Svizzera le statistiche non considerano la ca- del movimento con misure efficaci. tegoria «bambini», non ci sono dati precisi sull’infortunistica. Nella sua estrapolazione attuale, l’upi I bambini sono attratti soprattutto dalle attività im- stima che quasi la metà degli infortuni infantili in pegnative. Queste attività sono importanti nell’ot- casa, nel tempo libero, a scuola e nella formazione tica dello sviluppo poiché permettono anche ai più sono riconducibili a una caduta. piccoli di imparare a valutare sé stessi e l’ambiente in cui si muovono e ad acquisire una giusta padro- Per quanto raro, l’infortunio grave di un bambino è nanza delle situazioni. Gli adulti tendono tuttavia a sempre una tragedia che bisognerebbe assoluta- considerare queste sfide (troppo) pericolose. Non di mente evitare. Va del resto precisato che l’infortunio rado la paura li induce a limitare eccessivamente lo è frutto della convergenza sfavorevole di diversi fat- spazio di movimento dei bambini. Se, da un lato, tori negativi (ad es. lacune nella manutenzione della agiscono nell’interesse della sicurezza, dall’altro pre- struttura, cattiva forma psicofisica del bambino). Per cludono possibilità di gioco e di sperimentazione. le persone che hanno bambini in custodia ciò signi- Non bisogna dimenticare che per favorire l’appren- fica impegnarsi per minimizzare questi fattori. dimento e lo sviluppo suscitando l’interesse del bambino è fondamentale porre l’asticella a un livello Documentazione tecnica upi 2.082 Introduzione 7 adeguato. Un livello troppo alto o troppo basso è spunto di riflessione sul lavoro svolto nelle strutture controproducente. e sulle possibilità di perfezionarlo e può essere utile per spiegare a genitori, colleghi e autorità le scelte La promozione del movimento è pertanto una sfida operate. anche per gli operatori delle strutture per l’infanzia, chiamati a creare spazi per l’attività motoria che of- Questa pubblicazione si rivolge anche ai delegati upi frano la necessaria sicurezza. Inoltre, per permettere alla sicurezza, ai servizi di portineria e alle autorità uno sviluppo del bambino individuale e senza costri- che si devono occupare soprattutto della sicurezza zioni, bisogna chiedersi costantemente: che cosa ci tecnica degli spazi di movimento per i bambini. La si può attendere da un bambino? Quando deve es- guida permette infine di capire meglio gli aspetti pe- sere aiutato? Dove sono i pericoli? Dove bisogna dagogici e promuove il dialogo tra i gruppi target. porre il limite? Se si fissa un unico metro (adulto), non si tiene conto delle diverse capacità dei bambini. Un bambino allenato supera, attraverso il gioco, delle sfide che l’adulto potrebbe considerare troppo pericolose perché sottovaluta il suo potenziale. D’altro canto, i bambini non allenati o sconcentrati falliscono in attività che l’adulto, sopravvalutando le loro capacità, considera estremamente facili. È utile sapere che la maggior parte dei bambini è in grado di valutarsi correttamente in un contesto adatto a loro. Gli operatori delle strutture per l’infanzia devono quindi offrire un ambiente a misura di bambino, oltre all’accompagnamento e all’accoglienza. 4. Obiettivi e gruppi target Questa pubblicazione vuole offrire una risposta alle domande sulla sicurezza e i rischi in funzione della situazione. Si tratta soprattutto di incoraggiare il personale delle strutture per l’infanzia (scuole dell’infanzia, scuole, asili nido, preasili e altre strutture di accoglienza) a offrire ai bambini spazi sicuri con molte possibilità di movimento tra cui anche attività impegnative. La guida è inoltre intesa quale 8 Introduzione Documentazione tecnica upi 2.082 II. Promozione del movimento 1. I bambini vogliono muoversi e compiere progressi in modo assolutamente naturale – appunto giocando. I bambini hanno bisogno di I bambini che si muovono non praticano un’attività adulti che offrano loro lo spazio necessario per muo- sportiva nel senso proprio del termine. Per loro, il versi. corpo è prima di tutto uno strumento per scoprire il mondo, misurarsi con sé stessi e entrare in contatto È tuttavia importante promuovere il movimento an- con gli altri, divertendosi. Vogliono sperimentare, che nelle sue forme più comuni della vita quoti- soddisfare la loro curiosità, misurare le proprie forze, diana: andare a scuola a piedi anziché in automo- andare oltre gli ostacoli. Si lasciano trascinare da ciò bile, fare una passeggiata nel bosco, salire le scale che gli altri fanno con grande naturalezza, soprat- invece di prendere l’ascensore. Superare la passività tutto gli adulti. Sono affascinati da determinati mo- fisica è un modo sicuro e valido per promuovere il vimenti, siano essi passivi come dondolare o attivi movimento a bassa soglia. come andare in bicicletta. Ai bambini piace inventare giochi, storie o interi mondi con i loro compa- 2. Proposte non strutturate gni. Vogliono realizzare le loro idee e definire personalmente il senso del gioco. Spesso, in tutte queste I bambini percepiscono il movimento come un gioco attività, integrano giochi di movimento, costruzione divertente. Durante le attività strutturate l’inse- e ruolo, amalgamandoli. gnante o un’altra persona di riferimento mostra una sequenza di movimenti o esercizi (ad es. la capriola Spinti dalla pulsione al movimento, al gioco, o un percorso ad ostacoli). Sebbene queste attività all’esplorazione e alla creatività, i bambini di solito si siano senz’altro adatte e piacciano ai bambini, muovono a sufficienza per svilupparsi in modo sano, ognuno ha una propria idea di molto «divertente» e ma spesso devono fare i conti con ostacoli come la «interessante». Diversamente dalle sequenze strut- paura, l’incomprensione e i divieti degli adulti, gio- turate, quelle non strutturate consentono ai bam- cattoli, arredi e spazi che non favoriscono il movi- bini di dar forma alle proprie idee e seguire i propri mento o altre forme di intrattenimento come la te- ritmi. I bambini possono realizzarsi in base alle loro levisione e i videogiochi. È importante abbattere capacità e concezioni e soddisfare spontaneamente questi ostacoli per permettere ai bambini di crescere le loro esigenze. L’insegnante o un altro adulto alle- sani. stisce angoli di movimento adatti, mette a disposizione il materiale necessario e assicura ai bambini il Se l’offerta è variata, i bambini scelgono automatica- dovuto supporto. Il materiale non serve a un unico mente il livello di difficoltà più adatto, si divertono e scopo ma va impiegato con versatilità affinché su- vivono esperienze positive, incrementando le possibi- sciti interesse e risulti stimolante. L’adulto deve però lità di svolgere una determinata attività con costanza anche permettere ai bambini di valutare gli effetti Documentazione tecnica upi 2.082 Promozione del movimento 9 delle proprie azioni e di capirli. Non ci devono essere vrà decidere di caso in caso in che misura essere per- pericoli nascosti. Nel caso ideale occorre esaminare missivo, fornire appoggio o intervenire. Alla stessa insieme gli elementi più impegnativi. Se manca per- stregua variano anche i provvedimenti necessari per sonale, l’offerta motoria deve essere semplice e si- garantire la sicurezza. La guida è intesa quale ausilio cura. per risolvere queste situazioni. Le opportunità di movimento non strutturato consentono a ogni bambino di svolgere un’attività diversa: i più coraggiosi o i più agili cercano sempre nuove sfide e sono animati da idee sempre diverse; altri preferiscono acquisire sicurezza e occuparsi per giorni della stessa idea. Durante le attività non strutturate il compito dell’adulto responsabile cambia: pur restando presente per reagire in caso di necessità, l’adulto deve farsi da parte e lasciare spazio all’individualità del bambino. Assume quindi un ruolo di accompagnamento più accomodante. Diventa osservatore. Do- Figura 1 Movimento nella natura Fonte: Högger D, Baumann H, progetto Bambini in movimento 10 Promozione del movimento Documentazione tecnica upi 2.082 III. Risk literacy 1. Risk literacy Non bisogna confondere la risk literacy con la competenza motoria. Anche i bambini meno dotati dal La risk literacy è composta dal senso del pericolo e punto di vista della motricità sono in grado di valu- dalla capacità di autoregolazione. tare correttamente una situazione e di (re)agire con Il senso del pericolo è la capacità di percepire e competenza. Viceversa, è possibile che un bambino riconoscere il pericolo e di valutarlo corretta- con un’ottima motricità si sopravvaluti e si esponga mente. a rischi eccessivi. È quindi importante che l’adulto L’autoregolazione è la capacità di decidere indi- conosca il senso del pericolo e l’autoregolazione di vidualmente come affrontare i pericoli nel modo ogni bambino e si occupi in particolare di quei bam- più sicuro e di adeguare le proprie azioni al con- bini che non hanno competenze sufficienti in uno di testo. questi due ambiti o in entrambi. I bambini con una buona risk literacy conoscono i propri limiti, sanno fin dove possono spingersi senza correre rischi. Affrontano le nuove sfide con prudenza. Capiscono quando devono rinunciare al loro piano o lo devono modificare e quando devono abbandonare situazioni azzardate. Se necessario, possono chiedere un aiuto mirato o cambiare le condizioni quadro in modo da uscirne vincitori. Figura 2 Risk literacy Capacità percettiva Senso del pericolo Capacità valutativa Risk Literacy Capacità decisionale Capacità di autoregolazione Capacità d‘agire Fonte: upi Documentazione tecnica upi 2.082 Risk literacy 11 1.1 Senso del pericolo 1.2 Autoregolazione In linea di massima si distingue tra due categorie. Con il tempo, il bambino matura esperienze, di- Il bambino con un senso del pericolo acuto si spone di più alternative d’azione e sa quindi sce- rende conto della pericolosità di una situazione gliere il modo più appropriato per affrontare un po- solo quando ci è dentro. tenziale pericolo. In concreto, adegua il suo compor- Il bambino con un senso del pericolo anticipativo tamento in funzione di tre alternative: padroneg- è in grado di riconoscere i potenziali pericoli giare i rischi minori, ridurre quelli medi con misure prima che si manifestino. opportune ed evitare quelli più grandi. I fattori se- guenti possono tuttavia compromettere questa Per valutare i rischi bisogna, da un lato, saper valu- scelta: tare le proprie capacità e competenze e, dall’altro, Pressione esterna: la pressione del gruppo e l’in- essere in grado di integrare le condizioni contestuali flusso dei compagni (peer) possono indurre un (altri bambini, infrastruttura ecc.). bambino ad assumere rischi eccessivi, contro la sua effettiva intenzione. È importante sapere che un bambino può presen- Sentimenti contrastanti: la voglia di divertirsi o tare uno sviluppo più o meno avanzato a seconda l’indolenza possono impedire le precauzioni o della situazione. In contesti conosciuti e controllabili precludere un cambiamento del comporta- riesce a percepire, riconoscere e valutare i pericoli mento. molto più facilmente che in situazioni sconosciute o complesse. Distrazione: una possibile distrazione (ad es. rumore, evento improvviso) può incidere negativamente sull’atteggiamento precauzionale compromettendo l’attenzione e la concentrazione. 12 Risk literacy Documentazione tecnica upi 2.082 2. Promuovere la risk literacy ranno ai loro compagni situazioni pericolose. Risk literacy significa anche saper decidere e agire auto- La risk literacy si sviluppa automaticamente, favorita nomamente in funzione delle proprie possibilità. In dalle crescenti esperienze maturate dal bambino in quest’ottica è quindi fondamentale incoraggiare i molteplici ambiti. Con il tempo, attraverso l’appren- bambini a prendere anche decisioni impopolari, ad dimento esplorativo, i successi e le sconfitte, il bam- esempio ad opporsi alla pressione del gruppo. In- bino impara a valutare correttamente le situazioni. È fine, il bambino ha bisogno di un ventaglio di mo- quindi importante permettergli di raccogliere espe- delli comportamentali corretti per imparare a gestire rienze, sempre però in uno spazio chiaramente de- situazioni di rischio moderato. finito e sicuro. È inoltre possibile incoraggiare la risk literacy esplorando con i bambini le offerte motorie, rilevando possibili pericoli e mostrando il giusto comportamento. Regole semplici e chiare aiutano i bambini ad imparare come vanno gestiti i rischi e quali sono i comportamenti da adottare per la propria sicurezza. Se ci si abitua a tematizzare la questione dei rischi, è praticamente certo che i bambini segnale- Figura 3 Aree di gioco adeguate che permettono di crescere e di raccogliere esperienze Fonte: Högger D, Baumann H, progetto Bambini in movimento Documentazione tecnica upi 2.082 Risk literacy 13 IV. Sicurezza tecnico-costruttiva 1. Sicurezza tecnica 1.2 Interno I bambini vanno protetti soprattutto dai pericoli che A prescindere dal fatto che scuole dell’infanzia, riconoscono a stento o che non riconoscono affatto scuole (diurne), asili nido, preasili e altre strutture di come tali. Lo si può fare con diverse misure, ma in accoglienza offrano o no opportunità di movi- linea di massima è opportuno cercare soluzioni che mento, bisogna adottare misure di sicurezza ade- permettano di ridurre sia le possibilità di occorrenza guate al contesto (nella misura in cui ciò è possibile). sia la gravità di un infortunio: è l’osservanza dei re- Ad esempio: quisiti tecnici a garantire la maggiore sicurezza. Ogni scabri. struttura di accoglienza per l’infanzia deve adottare misure tecniche di base per la sicurezza. 1.1 Le pareti devono essere lisce. I vetri di finestre, porte e specchi devono essere Esterno infrangibili. All’esterno occorre verificare che non vi siano elementi pericolosi, in particolare appuntiti (recinzioni, I pavimenti non devono essere troppo scivolosi o Le finestre dei piani superiori vanno munite di maniglie che impediscano ai bambini di aprirle. I mobili e i ripiani devono avere gli spigoli arrotondati e i termosifoni vanno coperti. piante con le spine ecc.). Eventuali attrezzi mobili a disposizione dei bambini devono essere sottoposti a Gli scaffali devono essere fissati alla parete. un’analisi dei rischi in base alla Safety Card upi (cfr. Le prese vanno protette contro l’uso improprio. pag. 32, esempio della torre). Materassi, teli e tessuti non devono essere infiammabili. Le attrezzature fisse come scivoli, altalene, pareti per l’arrampicata ecc. devono soddisfare standard tecnici elevati. Le attrezzature e le pavimentazioni ammortizzanti devono essere conformi alle norme SN EN 1176:2008. La manutenzione va effettuata regolarmente. 14 Sicurezza tecnico-costruttiva Documentazione tecnica upi 2.082 2. Sicurezza tecnica delle proposte non 2.3 Statica strutturate Le specificità statiche di elementi, come travi, pilaUn’offerta motoria più estesa richiede misure di si- stri, soffitti ecc., devono essere sottoposte al parere curezza supplementari. di un esperto nel settore della costruzione. I giochi sospesi (appesi al soffitto o alle pareti) devono essere 2.1 Elementi mobili sufficientemente solidi; i ganci non devono assolutamente staccarsi. La portata va verificata a intervalli Negli spazi interni familiari ai bambini si possono regolari. I delegati upi alla sicurezza dei comuni pos- proporre diverse attività: oggetti d’arredamento, sono rispondere ad eventuali domande su questi casse, palle, anelli, funi assicurano la necessaria di- aspetti. versificazione e non devono soddisfare particolari standard tecnici. Basta eseguire una semplice analisi 2.4 Attrezzature dei rischi con l’aiuto della Safety Card upi (cfr. capiSe negli spazi a disposizione vengono montati (sta- tolo 0). bilmente) o fissati alle pareti, spalliere, reti per l’ar- 2.2 Scelta dell’ubicazione rampicata, scivoli ecc. bisogna rispettare standard tecnici superiori. Le attrezzature non possono La tromba delle scale non è il posto migliore per installare elementi di movimento fissi. Se vi si monta ad esempio una parete per l’arrampicata, si incorag- Figura 4 Parete per l‘arrampicata gia un comportamento sbagliato. In questo spazio vanno promosse piuttosto attività non strutturate, come salire e scendere le scale a piedi invece di prendere l’ascensore. Nel guardaroba, se lo spazio è sufficiente, si possono disporre elementi mobili o fissi. Gli spigoli delle panchine devono però essere arrotondati e i ganci appendiabiti non devono essere appuntiti. Negli spazi di caduta non devono trovarsi oggetti duri né spigoli. A seconda dell’attività è opportuno posare tappeti ammortizzanti. Fonte: Högger D, Baumann H, progetto Purzelbaum Documentazione tecnica upi 2.082 Sicurezza tecnico-costruttiva 15 ad esempio presentare punti in cui i bambini po- tappeti ammortizzanti o protezioni analoghe. Biso- trebbero incastrare la testa, il collo o le dita. Nella gna inoltre pensare che, arrampicandosi, i bambini scelta di queste attrezzature occorre prestare la possono trovarsi troppo vicino alle lampade ed even- massima attenzione e chiedere la consulenza di un tualmente scottarsi. È quindi importante adottare esperto. Al momento del montaggio occorre ba- precauzioni anche per questa eventualità. dare a che non vi siano punti in cui i bambini possano restare intrappolati o altri punti pericolosi tra 2.6 Partner competenti l’attrezzatura e le pareti o il soffitto. Se si prevede di eseguire modifiche edili o di instal- 2.5 Spazi di caduta e pavimentazioni lare nuove attrezzature, è consigliabile rivolgersi a partner competenti. In ogni caso è opportuno coin- Se offre possibilità di arrampicata o installa elementi volgere nella progettazione e nella realizzazione dei dinamici come lo scivolo, la struttura di accoglienza lavori il servizio di portineria e l’amministrazione per l’infanzia deve soddisfare requisiti tecnici supe- dello stabile, che di solito sono responsabili della riori. In particolare si impongono misure per attutire manutenzione. Il comune o l’autorità scolastica può l’impatto, dato che non si può mai escludere il ri- rispondere ad eventuali domande sui permessi ne- schio di una caduta. Ad esempio, nello spazio di ca- cessari. duta non devono esserci spigoli o altri oggetti come lavandini, mobili o scale. Sul pavimento vanno posati Figura 5 Organizzazione sicura delle installazioni e dello spazio di caduta Fonte: Weber S, www.swebfoto.ch 16 Sicurezza tecnico-costruttiva Documentazione tecnica upi 2.082 3. Spazi di gioco nella natura I bambini devono poter sperimentare l’acqua in diverse forme (ruscello, rigagnolo, stagno, pozza, Il 70% dei bambini cresce in un contesto urbano e fango). Bisogna però badare a che le rive non siano ha scarse possibilità di muoversi liberamente nella troppo ripide e che la profondità dell’acqua non su- natura. È quindi importante offrire loro possibilità di peri i 20 cm. Se i bambini possono accendere un esplorazione e sperimentazione all’aperto. fuoco, lo devono fare esclusivamente sotto la guida e la sorveglianza di un adulto. I bambini giocano volentieri nella natura, un contesto che del resto si addice particolarmente all’attività Vale la pena coinvolgere attivamente i bambini nei motoria non strutturata. Gli spazi all’esterno di lavori di manutenzione e cura richiesti dagli spazi di scuole, scuole dell’infanzia, asili nido e preasili orga- sperimentazione naturali. nizzati nel rispetto della natura offrono le migliori soluzioni in questo senso. Bisogna però prestare particolare attenzione alla scelta dei materiali e delle piante e tenere conto delle esigenze pedagogiche. L’area deve inoltre essere recintata adeguatamente se nelle vicinanze ci sono strade, parcheggi, linee ferroviarie, specchi d’acqua profondi e altri pericoli. Figura 6 Mantenere l’equilibrio come se si stesse camminando su un tronco Fonte: Högger D, Baumann H, progetto Bambini in movimento Documentazione tecnica upi 2.082 Sicurezza tecnico-costruttiva 17 V. Sicurezza con il giusto approccio pedagogico Per promuovere il movimento è fondamentale un 2. Dimensione e composizione dei gruppi approccio pedagogico che integri la sicurezza. Vanno considerati in particolare i seguenti aspetti: scelta di materiale adatto e organizzazione funzio- Spesso le situazioni di pericolo vengono a crearsi nale delle proposte di attività motoria non struttu- quando tanti bambini si muovono e interagiscono in rata (cfr. capitolo II), composizione dei gruppi, defi- uno spazio ristretto. I bambini vogliono piacere ai nizione di regole adeguate, osservazione dei bam- loro coetanei e a volte fanno di tutto per suscitare la bini e, se necessario, interventi e informazione dei loro ammirazione. In alcuni casi il semplice fatto di genitori. Gli operatori e gli insegnanti sono chiamati essere osservati li incita ad andare oltre i limiti op- a pianificare le attività in modo previdente e proat- pure fa perdere loro la concentrazione. È quindi im- tivo. portante evitare che ci siano troppi bambini in uno stesso spazio. Si consiglia inoltre di formare gruppi 1. Materiale e spazio di movimento con bambini che non si trascinano a vicenda verso attività pericolose. Per allestire proposte di attività motoria non strutturata occorre, da un lato, rispettare requisiti di sicu- 3. Regole adeguate rezza tecnico-costruttivi (cfr. capitolo IV) e, dall’altro, scegliere oculatamente i materiali e le attrezza- Le regole vanno definite tenendo conto degli spazi ture: questi devono essere adatti ai bambini e, nel disponibili, del materiale e del gruppo. Se lo sviluppo limite del possibile, vanno provati ed esplorati in- cognitivo dei bambini lo permette, possono essere sieme (prestando attenzione alle diverse possibilità formulate e concordate insieme. È importante visua- d’uso ma anche ai potenziali pericoli). Per allestire e lizzare le regole (con simboli o frasi semplici). La rendere sicuri gli spazi riservati al movimento ba- sfida consiste nello stabilire regole che proteggono i stano alcuni semplici accorgimenti. Consigli pratici: bambini da ferite gravi ma che nel contempo la- per trasformare il guardaroba in uno spazio privo di sciano ai bambini una certa libertà di sperimenta- pericoli, ad esempio, si possono coprire i ganci degli zione. Si raccomanda pertanto di definire poche re- appendiabiti con palline in gommapiuma o vecchie gole, ma ben chiare. palline da tennis. Lavandini e termosifoni possono invece essere rivestiti con cuscini e coperte (attenzione a fissarli bene). Ideale sarebbe insegnare ai bambini come attuare queste misure in modo semplice e autonomo. 18 Sicurezza con il giusto approccio pedagogico Documentazione tecnica upi 2.082 4. Osservare, accompagnare, entrare nel gioco del bambino e di influenzarlo intervenire come farebbe un suo coetaneo, proponendogli ad esempio di prendere un asse, una cesta o una corda. Nelle attività motorie non strutturate l’osservazione e l’accompagnamento dei bambini rivestono un L’operatore o l’insegnante che assume un atteggia- ruolo fondamentale. Si tratta infatti di incoraggiare mento «attendista» si tiene vicino al bambino in i bambini troppo prudenti e di tenere d’occhio quelli modo da poter intervenire per evitare il peggio, ad troppo temerari, stimolando la competenza motoria esempio in modo da riuscire ad afferrare il bambino e la risk literacy di ciascuno. A volte inoltre gli ope- ed evitare che si infortuni se dovesse cadere. In que- ratori e gli insegnanti devono intervenire per adem- sto caso si può eventualmente discutere insieme piere all’obbligo di custodia e/o di sorveglianza (cfr. quanto è successo. capitolo VI). 5. Informazione dei genitori Gli interventi direttivi interrompono il gioco e permettono di discutere subito una determinata situa- La promozione del movimento con proposte non zione o di eliminare un potenziale pericolo. Alcuni strutturate può sorprendere certi genitori che non giochi richiedono regole molto chiare che vanno ri- conoscono questo approccio dalla loro infanzia. Il ri- spettate interviene, schio in questo caso è che trasmettano ai figli dubbi l’adulto deve però badare a non spaventare o scon- o timori. Per rassicurarli è utile che l’operatore o l’in- centrare i bambini: un intervento troppo brusco può segnante li informi sulle potenzialità e sulle modalità infatti pregiudicare la sicurezza anziché garantirla. attuative di questo metodo. Una soluzione partico- imperativamente. Quando larmente efficace consiste nel lasciare che i genitori Gli interventi di supporto sono percepiti dai bam- osservino i figli ad esempio durante una mattinata bini ma non interrompono il gioco. La variante non di giochi in comune. verbale consiste nell’essere presenti e visibili ma in silenzio: tendendo ad esempio una mano (lasciando decidere al bambino se afferrarla o no), riposizionando un asse o sistemando meglio una scala doppia per renderla più stabile. La variante verbale prevede invece una ricerca del dialogo con il bambino, con domande o esclamazioni del tipo «Ti stai divertendo?», «Sei davvero coraggioso!», «Ti serve aiuto?». Questi inviti non interrompono l’attività e hanno fondamentalmente lo scopo di incoraggiare il bambino a provare e scoprire. La reazione del bambino permette inoltre di valutare meglio la situazione e di intervenire eventualmente in modo più mirato. Una variante ancora più intensa è quella di Documentazione tecnica upi 2.082 Sicurezza con il giusto approccio pedagogico 19 VI. Aspetti giuridici 1. Obbligo di custodia e di sorvegli- 2. Norme tecniche anza Gli edifici di scuole, scuole dell’infanzia, asili nido, Gli operatori e gli insegnanti di scuole, scuole dell’in- preasili e altre strutture di accoglienza devono sod- fanzia, asili nido, preasili e altre strutture di acco- disfare le prescrizioni e i requisiti qualitativi definiti a glienza hanno un obbligo di custodia nei confronti livello cantonale e comunale. Le pertinenti norme dei bambini e dei ragazzi che vengono loro affidati edilizie contemplano tutta una serie di disposizioni e sono quindi responsabili della loro incolumità. Ciò generali sulla sicurezza degli edifici abitativi e pub- significa che devono sorvegliarli e adottare misure blici, alcune delle quali rinviano direttamente o indi- adeguate per proteggerli. rettamente a norme tecniche. Nei limiti delle loro possibilità, gli adulti responsabili Le norme tecniche non sono giuridicamente vinco- devono altresì badare a che i bambini e i ragazzi non lanti e la loro applicazione è in linea di massima fa- causino danni. Non è tuttavia possibile definire in coltativa. Ciò non significa tuttavia che le si possa termini assoluti la portata della diligenza in questo ignorare, visto che in taluni casi possono assumere ambito: sostanzialmente dipende dalla situazione rilevanza giuridica. È il caso in particolare quando concreta e da fattori quali il tipo di attività, l’età, lo una legge o un’ordinanza vi fa riferimento, quando sviluppo e il carattere dei soggetti. sono dichiarate determinanti per il rapporto giuridico concreto in contratti di diritto privato o quando Gli operatori e gli insegnanti che pianificano le atti- vi si fa capo per specificare espressioni giuridiche vità in modo accurato e previdente, sorvegliano i piuttosto vaghe come «stato della tecnica» o «re- bambini e i ragazzi con la dovuta attenzione, rispet- gole dell’arte edilizia». Inoltre nelle procedure di ri- tano le direttive e i regolamenti e osservano il codice sarcimento dei danni o nelle procedure penali, i tri- deontologico adempiono aspetti fondamentali bunali si basano sulle norme tecniche e sulle racco- dell’obbligo di diligenza. Per maggiori informazioni mandazioni di organizzazioni private riconosciute si rimanda alla scheda LCH «Verantwortlichkeit und per stabilire le regole di diligenza da rispettare. È Haftpflicht der Lehrpersonen» (disponibile solo in pertanto consigliabile attenersi a queste norme e tedesco). raccomandazioni. 20 Aspetti giuridici Documentazione tecnica upi 2.082 3. Responsabilità del proprietario 4. Legge federale sulla sicurezza dei prodotti Secondo l’articolo 58 del codice delle obbligazioni (CO, RS 220), il proprietario di un edificio o di un’al- Secondo la legge federale sulla sicurezza dei pro- tra opera è tenuto a risarcire i danni cagionati da dotti (LSPro, RS 930.11), i prodotti devono soddi- vizio di costruzione o da difetto di manutenzione. Il sfare i requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della proprietario deve quindi garantire che lo stato e la salute o corrispondere allo stato della scienza e della funzionalità della sua opera siano tali da non met- tecnica. I prodotti possono essere immessi in com- tere in pericolo cose né persone. Se la costruzione o mercio o messi a disposizione per l’uso da parte di la funzionalità non sono sicure si è in presenza di un terzi soltanto se il loro impiego normale o ragione- vizio, che può consistere in un vizio di costruzione o volmente prevedibile non espone a pericolo, o in un difetto di manutenzione. La responsabilità del espone a pericoli minimi, la sicurezza e la salute de- proprietario è causale, vale a dire che questi ri- gli utenti e di terzi. sponde di ogni errore o difetto del suo prodotto, anche se non ne ha colpa. In linea di principio il pro- Chi mette a disposizione materiale motorio è consi- prietario (ad es. l’autorità scolastica) non risponde derato responsabile dell’immissione in commercio ai solo se può provare di aver adottato tutte le misure sensi della LSPro ed è tenuto a informare l’autorità di sicurezza oggettivamente necessarie e ragione- di esecuzione sul pericolo che può derivare da tale volmente esigibili all’atto della costruzione e della materiale. Deve inoltre poter fornire la documenta- manutenzione dell’opera. zione tecnica (ad esempio valutazione dei rischi, rapporto di prova se disponibili), se il prodotto è stato acquistato direttamente all’estero. Se invece il prodotto è stato fabbricato in Svizzera o è distribuito da un importatore, il prestatore di servizi può indicare all’organo di controllo l’indirizzo presso cui lo ha acquistato. Documentazione tecnica upi 2.082 Aspetti giuridici 21 VII. Safety Card upi La Safety Card è uno strumento sviluppato dall’upi si predispongono eventualmente gli interventi del per aiutare gli insegnanti e le persone che hanno in caso. custodia dei bambini a valutare i rischi insiti nelle attività motorie o sportive. Permette, da un lato, di determinare prima o durante l’attività la zona di rischio in cui si trovano i bambini e di valutare con cognizione di causa se occorre intervenire. Dall’altro, costituisce una base per una riflessione a posteriori su eventuali adeguamenti da adottare per rendere più sicura l’attività. Il lato sinistro della Safety Card upi riporta le tre fasi dell’attività: «prima» (preparazione), «durante» (svolgimento) e «dopo» (valutazione). Sul lato sinistro sono indicati i tre principali fattori d’influenza in termini di rischio e sicurezza: ambiente, bambini e adulti di riferimento. I passaggi dal verde (rischio ridotto) al giallo (rischio accettabile) e al rosso (rischio eccessivo) sono fluidi e si basano su una scala soggettiva di valutazione della sicurezza (scala della sicurezza). Durante la pianificazione, lo svolgimento e la valutazione di un’attività si considerano tutti e tre i fattori d’influenza e Figura 7 Safety Card upi 22 Safety Card upi Documentazione tecnica upi 2.082 1. Livelli di rischio Verde è la zona sicura: indica che tutto è a posto e che si può proseguire. In questa zona i rischi sono considerati ridotti o controllabili. I bambini svolgono l’attività senza difficoltà. Giallo è la zona di apprendimento: i bambini hanno qualche difficoltà a svolgere l’attività o parti di essa. Non hanno la necessaria scioltezza. Lasciano la zona sicura per sperimentare qualcosa di nuovo, esponendosi a rischi calcolati e accettabili. Il fatto di superare progressivamente i propri limiti rafforza l’apprendimento e amplia il repertorio di azioni. Imparare a gestire un rischio controllato è determinante per lo sviluppo di un bambino. Gli consente infatti di sperimentare, imparare a valutare i rischi in modo adeguato e migliorare la competenza di agire correttamente in situazioni critiche. Inoltre il fatto di riuscire a svolgere un esercizio aumenta la fiducia in se stessi. Rosso è la zona no-go! Se uno dei tre fattori d’influenza rientra in questa zona, l’attività va interrotta. Il rischio è troppo alto e non è più controllabile. L’adulto di riferimento non può più assumersi la responsabilità per i bambini. Documentazione tecnica upi 2.082 Safety Card upi 23 2. Fattori d’influenza Domande di controllo durante l’attività 2.1 L’ambiente Lo spazio di caduta è sufficiente e il pavimento rivestito con materiale idoneo (senza elementi in rilievo/spigoli)? Aspetti da considerare Le parti della struttura e gli elementi circostanti Condizioni meteo, natura, percorso, impianto spor- non sono danneggiati e sono installati corretta- tivo/spazio di gioco, infrastruttura, temperatura mente? dell’acqua, attrezzature, materiale, equipaggia- L’attrezzatura non presenta punti in cui i bambini mento, direttive, leggi, norme, prescrizioni, regole, possano incastrare la testa, il collo o le dita? Non regole del gioco, distrazione ecc. vi sono spazi pericolosi tra l’attrezzatura e le pareti o il soffitto? In concreto menti fissi (ad es. ganci)? Per ambiente circostante si intendono lo spazio, le attrezzature e il materiale disponibili, ma anche gli I bambini rischiano di procurarsi escoriazioni perché le pareti sono ruvide? facile giudicare sempre con la stessa attendibilità le influenze dell’ambiente sulla sicurezza. I rischi valu- È escluso che i bambini tocchino elementi potenzialmente caldi (ad es. lampade)? influssi esterni, come il traffico o le condizioni meteo. Per i bambini e gli adulti di riferimento non è Possono rovesciarsi scaffalature o staccarsi ele- Le regole sono note e vengono fatte rispettare? tabili rappresentano tuttavia preziose opportunità di apprendimento. Un ponticello o altri elementi traballanti dei «cantieri in movimento», ad esempio, possono costituire una sfida molto stimolante per i bambini che in generale sono in grado di valutarne Figura 8 Fattore d’influenza Ambiente correttamente i rischi. Non è quindi necessario che le costruzioni o altre strutture siano sempre assolutamente stabili. Ad essere decisiva è piuttosto la capacità dei bambini di individuare le insidie e forse anche di integrarle nel gioco. Domanda più importante Vi sono pericoli, fattori di distrazione o addirittura insidie che i bambini non possono individuare o valutare adeguatamente? Fonte: Högger D, Baumann H, progetto Bambini in movimento 24 Safety Card upi Documentazione tecnica upi 2.082 2.2 Bambini Un altro aspetto importante è sapere fino a che punto l’attività proposta costituisce una sfida per i Aspetti da considerare bambini. Se una situazione può mettere in difficoltà Numero di bambini che partecipano all’attività, un bambino che, a seconda del livello di stress, ri- aspettative, motivazione, esigenze, capacità di pre- schia addirittura di ritrovarsi nella zona rossa, dall’al- stazione, esperienza, sesso, età, conoscenze o com- tro può annoiare un suo compagno che cercherà di petenze preesistenti in relazione all’attività proposta sfogare l’energia in eccesso in attività ai suoi occhi e nell’interazione sociale, attitudine individuale al ri- più interessanti, come assumere atteggiamenti so- schio e altri fattori importanti da considerare even- pra le righe, usare il materiale in modo inappro- tualmente in sede di pianificazione, quali malattie, priato, provocare i compagni o adottare comporta- disturbi, handicap ecc. menti che disturbano il gruppo. In concreto Le proposte di movimento più interessanti, poche e Anche i bambini influiscono sulla loro sicurezza attra- semplici regole, svolte in un ambiente stimolante verso il comportamento che assumono in una deter- sono più sicure se presentano un livello di difficoltà minata situazione. Questa capacità dipende dalla loro più o meno uguale per tutti i partecipanti. maturità emozionale (sentimenti), cognitiva (intelletto), motoria (corpo) e sociale: l’atmosfera del mo- La sicurezza, infine, dipende anche dalla capacità del mento, le costellazioni sociali e la dinamica del bambino di valutare correttamente i propri limiti in gruppo possono avere un notevole influsso su di loro. una data situazione. Ciò gli risulta più facile se riesce a mantenere la concentrazione, se l’ambiente gli è Figura 9 Fattore d’influenza Bambino familiare e se il materiale o l’infrastruttura non presenta insidie. Domande di controllo durante l’attività Il bambino dispone delle competenze necessarie per affrontare una determinata situazione? Il bambino valuta le proprie capacità in modo realistico e adegua il proprio comportamento di conseguenza? Il bambino è sufficientemente concentrato e attento? Com’è l’umore del gruppo e di ogni singolo bambino? Il bambino rispetta le regole prestabilite? Come tende a comportarsi un bambino in una determinata situazione (timoroso? agitato? poco concentrato?)? Fonte: Weber S, www.swebfoto.ch Documentazione tecnica upi 2.082 Safety Card upi 25 Il bambino si lascia trascinare dalla dinamica mo- Domande di controllo durante l’attività mentanea del gruppo? L’adulto di riferimento è sufficientemente presente e attento? 2.3 Adulto di riferimento La situazione venutasi a creare è adeguata alle possibilità dei bambini? Aspetti da considerare Si confida troppo (o troppo poco) nelle capacità Stato delle conoscenze / delle capacità in relazione dei bambini? Questi ultimi sono stimolati ade- al tema, motivazione, punti di forza, debolezze, esi- guatamente? genze particolari, stato psicofisico attuale, attitudine individuale al rischio, formazione, esperienza, me- Quali misure sono necessarie nella situazione attuale? todo d’insegnamento privilegiato ecc. In concreto Pure gli adulti di riferimento influiscono sulla sicurezza con il loro comportamento, ma a volte anche con le loro paure o apprensioni. Creano e predispongono spazi didattici, tra cui proposte di attività motoria che possono risultare adeguate, noiose o troppo difficili. Se necessario, incoraggiano e accompagnano i bambini nelle attività. Se però sono troppo presenti e limitano eccessivamente le possibilità di gioco per timore che si verifichino incidenti, rischiano di ridurre lo spazio di esperienza e di esplo- Figura 10 Fattore d’influenza Adulto di riferimento razione dei bambini. Pur offrendo maggiore sicurezza, questo approccio può, a seconda dei casi, ostacolare lo sviluppo della risk literacy. Fonte: Högger D, Baumann H, progetto Bambini in movimento 26 Safety Card upi Documentazione tecnica upi 2.082 3. La Safety Card nelle diverse fasi di 3.2 Svolgimento (durante) un’attività Durante l’attività le quattro fasi del ciclo della sicu- 3.1 Preparazione (prima) Per preparare le sequenze di gioco o di movimento rezza si ripetono a più riprese. 3.2.1 Introdurre alla sequenza dei movimenti si devono considerare alcuni punti importanti, tra cui: Prima di iniziare l’attività occorre accertarsi che i scelta di un ambiente di gioco o di movimento bambini conoscano esattamente la situazione, le particolarmente stimolante condizioni quadro e le regole da rispettare. scelta e organizzazione dello spazio o dell’ambiente 3.2.2 Percepire la situazione ludica selezione del materiale, determinazione della forma organizzativa più adatta e definizione di Una valutazione efficace della sicurezza presuppone regole una percezione consapevole della situazione ludica. determinazione del numero necessario di adulti Per individuare eventuali rischi occorre esaminare i di riferimento. tre fattori d’influenza «ambiente», «bambini» e «adulto di riferimento». Le domande di controllo ri- È importante che tutte le decisioni vengano prese portate sopra (cfr. cap. VII.2.1, 2.2, 2.3) possono tenendo conto delle capacità dei bambini, delle di- servire da filo conduttore. mensioni e della dinamica del gruppo e del numero di adulti di riferimento. Successivamente l’intera pianificazione viene valutata in base alla scala della sicurezza. In quali fasi si entrerà nella zona gialla? Per que- Figura 11 Sicurezza durante la sequenza dei movimenti ste fasi si devono prevedere delle soluzioni alternative. terrompere un’attività o per scegliere un’alternativa. e e ar z ut Val urez ic la s a ure omis ntr co Intr od u de rr i uenza seq lla nti e a vime o m Pre nd er In questi casi è imperativo stabilire criteri per in- la oc o In quali fasi si rischia di entrare nella zona rossa? ire e p di c r Pe ne ti o s itu a gi Fonte: upi Documentazione tecnica upi 2.082 Safety Card upi 27 3.2.3 Valutare la sicurezza Dalla valutazione possono risultare i seguenti scenari: La percezione consapevole della situazione ludica è zona verde seguita da una valutazione in base alla scala della sicurezza. In base a quali aspetti una situazione è È praticamente escluso che succeda qualcosa Esiste l’eventualità che succeda qualcosa, ma è classificabile – o lo sarà presto – nella zona rossa e poco probabile che si realizzi soprattutto se si fino a che punto la sicurezza non è garantita? Che considerano i fattori d’influenza o è accettabile cosa può succedere? Il rischio è accettabile? Quanto se si considerano i progressi attesi nell’apprendi- è alta la probabilità che succeda? mento (ferite leggere nel peggiore dei casi) zona gialla È probabile che capiti qualcosa che non deve assolutamente succedere zona rossa Tabella 1 Schema per la valutazione della sicurezza Rischio basso Rischio medio Rischio alto L’ambiente è privo di rischi potenziali. Le attrezzature e i materiali utilizzati sono sicuri e stabili. L’ambiente, come anche i materiali e le attrezzature – ad esempio gli elementi di un «cantiere in movimento» – costituiscono una sfida, ad esempio sono traballanti. I bambini tuttavia riconoscono il pericolo, ne tengono conto nella valutazione soggettiva dei rischi o lo considerano addirittura stimolante. Se dovessero cadere o se il gioco dovesse degenerare, i bambini atterrerebbero comunque in modo sicuro o se la caverebbero tutt’al più con ferite di poco conto. L’ambiente, come anche i materiali e le attrezzature, comportano pericoli inaccettabili: sono difettosi, oppure traballanti o instabili al punto che potrebbero causare un incidente e il ferimento grave di un bambino. In altri termini, la situazione comporta pericoli e insidie che il bambino, anche se è attento e ha una buona risk literacy, non può individuare né prevedere. I bambini conoscono bene le attività e le svolgono senza alcun rischio di infortunio. Sono sicuri di sé, le attività non richiedono particolare concentrazione, per cui sono ammessi anche momenti di scherzo e sconcentrazione. I bambini svolgono attività che li stimolano sul piano individuale. Devono dar prova di un certo coraggio, sono concentrati, sicuri di sé e valutano le loro competenze in modo realistico. Le regole stabilite sono rispettate. I bambini affrontano un esercizio troppo difficile, sono agitati e sconcentrati, per cui non sono in grado di valutare in modo adeguato le proprie capacità e la situazione. Le regole vengono trasgredite. Si prefigurano situazioni critiche anche quando bambini che generalmente sanno valutare i rischi si lasciano disturbare da altri o si infastidiscono a vicenda, volutamente o no. Gli adulti di riferimento sono sicuri e giungono alla conclusione che la situazione non richiede una sorveglianza costante, per cui di tanto in tanto possono anche occuparsi di altri bambini o dedicarsi ad altri compiti. Gli adulti di riferimento devono decidere se possono limitarsi al ruolo di osservatori, lasciando il bambino agire autonomamente, o se invece è meglio che lo seguano da vicino per essere pronti a intervenire se necessario (in modo più o meno mirato). Gli adulti di riferimento hanno difficoltà a valutare correttamente la situazione, ad esempio perché devono prestare attenzione su diversi fronti contemporaneamente. La persona di riferimento sopravvaluta le capacità dei bambini e li porta a confrontarsi con situazioni che li spaventano. 28 Safety Card upi Documentazione tecnica upi 2.082 Nella prassi, le tre zone (verde, gialla e rossa) non si 3.3 Valutazione (dopo) presentano con la stessa frequenza. La zona gialla è quella che i bambini privilegiano intuitivamente, se La valutazione a posteriori permette di analizzare sono stimolati dall’attività proposta. Si entra invece l’attività svolta e di riflettere su aspetti specifici. A tal raramente nella zona rossa, dato che sono state fine si esaminano criticamente i tre fattori d’in- prese le misure necessarie a evitarla o l’attività è fluenza «ambiente», «bambini» e «adulti di riferi- stata interrotta per tempo. mento». La reazione a questo fattore è stata adeguata? 3.2.4 Attuare misure Quale bambino si è trovato in quale zona (verde – gialla – rossa) e quando? Per quali motivi? Nella zona verde non si deve adottare nessuna misura. In quella gialla occorre valutare se siano neces- Com’era effettivamente l’ambiente circostante? In quale zona si trovava l’adulto di riferimento? Aveva la possibilità di intervenire adeguatamente? sarie delle misure e, se del caso, realizzarle con sufficiente anticipo. In ogni caso è consigliabile tenere d’occhio la situazione per poter reagire adeguata- Occorre inoltre valutare quando i partecipanti mente in caso di mutamenti. Nella zona rossa è im- hanno giocato nella zona gialla nel quadro di un’at- perativo adottare delle misure. A seconda della si- tività strutturata volutamente in tal senso e quando tuazione si può intervenire in diversi modi per ridurre eventualmente sono entrati nella zona rossa. Se i rischi. Se non si può reintegrare subito la zona quest’ultima eventualità si è verificata, bisogna ri- gialla, l’attività deve essere interrotta. spondere alle seguenti domande: Le misure possono tradursi in interventi direttivi, di supporto o volti ad evitare il peggio (cfr. punto 4 del La reazione è stata corretta? Come si può evitare, in sede di pianificazione, che una situazione analoga si ripeta? capitolo V). Questi provvedimenti servono a garantire il livello necessario di sicurezza e, nel contempo, In ogni caso non deve mai più succedere che si entri a mantenere l’interesse per l’attività. Tutti e tre i fat- nella zona rossa! tori d’influenza «ambiente», «bambini» e «adulto di riferimento» possono essere toccati da un intervento: l’ambiente viene modificato consapevolmente, i bambini adeguano il proprio comportamento e gli adulti di riferimento intervengono o cambiano le regole. Documentazione tecnica upi 2.082 Safety Card upi 29 VIII. Esempi pratici 1. Introduzione Gli esempi riguardano lo svolgimento concreto di 2. Esempio del ponte 1. passo: percepire la situazione ludica un’attività («durante»), per cui non trattano in dettaglio le fasi di preparazione e valutazione a poste- Nella foto si vede un ponte le cui componenti pos- riori. Le situazioni ludiche sono descritte in modo sono essere combinate in vari modi e montate in molto conciso – nella prassi gli insegnanti e gli ope- maniera sicura e stabile. L’altezza e la pendenza ratori conoscono i bambini, i loro punti di forza, le dell’asse sono variabili. Si possono creare situazioni loro debolezze e gli spazi disponibili. Possono quindi analoghe con scatole, scale doppie, assi ecc. Questa inquadrare meglio la situazione. Le misure proposte variante offre maggiori possibilità di combinazione sono solo esempi. A seconda dei casi possono prefigurarsi altre possibilità di intervento. e montaggio, ma non garantisce la stessa stabilità, il che può risultare particolarmente interessante per i bambini, ma si dovrà tenerne adeguatamente conto in sede di valutazione. Nel caso concreto si è rinunciato a disporre una protezione ammortizzante sotto il ponte. In questo modo i bambini sono meno tentati di saltare. Oltre ai bambini sul ponte, nella valutazione vanno considerati anche i bambini che si trovano sulla scala. Figura 12 Esempio del ponte Fonte: Högger D, Baumann H, progetto Bambini in movimento 30 Esempi pratici Documentazione tecnica upi 2.082 2. passo: valutare i rischi 3. passo: possibili misure da adottare in caso di valutazione giallo-rossa Cfr. Tabella 2 Interrompere il gioco, riposizionare o ricongiungere gli elementi che si sono spostati Rimuovere gli ostacoli che si trovano nello spazio di caduta Ridurre il numero di bambini Aiutare i bambini in difficoltà a stare in equilibrio o a superare il piolo più alto della scala Se non si ha il controllo del gioco, interrompere l’attività e riprendere in mano la situazione Tabella 2 Schema per la valutazione della situazione ludica – esempio del ponte Rischio basso Rischio medio Rischio alto I vari elementi sono montati in modo sicuro e stabile. Non traballano e non si spostano. I vari elementi sono montati in modo sicuro ma non necessariamente stabile: possono traballare, ma possono spostarsi e provocare una caduta. Gli elementi non sono danneggiati. Lo spazio di caduta è privo di ostacoli e sufficientemente grande. I vari elementi sono combinati talmente male che rischiano di spostarsi e provocare una caduta. I bambini conoscono bene la situazione (scavalcare l’ultimo piolo della scala, tenersi in equilibrio) e sono abituati a compiere i movimenti necessari per giocare sulla costruzione. I bambini sono rispettosi gli uni degli altri. Per i bambini la situazione costituisce una sfida, ad esempio perché non sono abituati all’altezza. I bambini sono sconcentrati o fuori controllo o sopravvalutano le proprie capacità. I bambini sanno atterrare in modo sicuro quando saltano dal ponte. L’attività motoria passa in secondo piano. I bambini hanno qualche difficoltà a superare l’ultimo piolo della scala. Un bambino si lascia disturbare. Sulla scala ci sono troppi bambini. I bambini hanno grandi difficoltà a superare l’ultimo piolo della scala o a tenersi in equilibrio. L’adulto di riferimento conosce la situazione e le capacità dei bambini e sa che non può succedere nulla, anche se di tanto in tanto si dedica ad altri compiti. L’adulto di riferimento vuole dare fiducia ai bambini, ma non è sicuro di poterli lasciare senza sorveglianza e senza aiuto. L’adulto di riferimento dubita fortemente che i bambini riescano a far fronte alle difficoltà senza farsi male. Gli elementi non sono danneggiati. Lo spazio di caduta è privo di ostacoli e sufficientemente grande. Gli elementi sono danneggiati. Lo spazio di caduta non è sgombro da ostacoli ed è troppo piccolo. Non è in grado di valutare la situazione di primo acchito ed è impegnato anche su altri fronti; non può dedicare sufficiente attenzione ai bambini che giocano sul ponte. Ci aspetta dai bambini che sappiano tenersi in equilibrio a un’altezza che li spaventa. Documentazione tecnica upi 2.082 Esempi pratici 31 3. Esempio della torre Informazione complementare: per tutto l’esercizio il ragazzino è stato consapevole della difficoltà della 1. passo: percepire la situazione ludica sua impresa. Era concentrato, i suoi movimenti erano controllati ed era pronto all’eventualità che la La foto mostra l’area esterna di una scuola dell’in- torre potesse crollare da un momento all’altro. Sulla fanzia con pezzi di legno cilindrici di diverse gran- prima foto si vede che tenta di salire sul punto più dezze che i bambini possono impiegare e combinare alto della costruzione, mentre sulla seconda si vede in vari modi. che reagisce abilmente, saltano, quando il pezzo posto più in alto cade a terra. È poco probabile che altri Il bambino raffigurato ha scelto una sfida particola- bambini con una motricità meno sviluppata osino re. Impilando diversi pezzi di legno ha costruito una lanciarsi in un’impresa di questo genere. torre. Il fatto che la costruzione sia instabile fa parte del gioco. La torre è posizionata su un suolo duro. Nello spazio di caduta c’è un asse. Se il bam-bino salta dalla torre, i pezzi di legno possono cadere e pregiudicare ulteriormente la sicurezza nello spazio di caduta. Figura 13 Torre immagine 1 Fonte: Högger D, Baumann H, progetto Bambini in movimento 32 Esempi pratici Figura 14 Torre immagine 2 Fonte: Högger D, Baumann H, progetto Bambini in movimento Documentazione tecnica upi 2.082 2. passo: valutare i rischi 3. passo: possibili misure da adottare in caso di valutazione giallo-rossa Cfr. Tabella 3 Questo gioco richiede un livello minimo di concen- Spostare la torre su una base più morbida, ad esempio sul prato trazione costante. È una caratteristica della zona Rimuovere gli ostacoli dallo spazio di caduta gialla. Quindi la zona verde non entra in linea di Intervenire in modo direttivo o fornendo un supporto conto per la valutazione dei rischi. Va inoltre considerato che il materiale non presenta pericoli che il ragazzino non potrebbe riconoscere. Evitare reazioni troppo brusche per non sconcentrare il bambino Tabella 3 Schema per valutare la situazione ludica – esempio della torre Rischio basso Documentazione tecnica upi 2.082 Rischio medio La torre è stata costruita su un suolo duro. Rischio alto Nello spazio di caduta ci sono altri bambini o oggetti. Il bambino è concentrato, sicuro di sé e consapevole delle difficoltà cui va incontro. Si rende conto per tempo dell’eventuale caduta di un pezzo di legno ed è in grado di saltare per evitare di farsi male. Non è disturbato da altri bambini. Il bambino non è concentrato e sopravvaluta le sue capacità. Non è in grado di riconoscere per tempo le possibili insidie della situazione. In linea di massima l’adulto di riferimento è dell’avviso che il bambino riesca a superare le difficoltà del gioco, anche se dovesse saltare all’improvviso. L’adulto di riferimento dubita che il bambino riesca a far fronte alle difficoltà del gioco. Non può valutare la situazione di primo acchito ed è impegnato anche su altri fronti; non può dedicare sufficiente attenzione al bambino. Il suo sviluppo motorio non gli permette di reagire con sufficiente rapidità e di ammortizzare un salto da questa altezza. Viene disturbato da altri bambini. Esempi pratici 33 4. Esempio del muretto 1. passo: percepire la situazione ludica Nell’immagine si vede l’area esterna di un asilo nido che non è concepita come spazio di gioco, ma che apparentemente esercita una forte attrazione sui due bambini fotografati. Dato che il muretto non è un elemento ludico, lo spazio di caduta non risponde ai requisiti di sicurezza. I bambini potrebbero farsi male cadendo sul cordolo che separa il prato dal piazzale asfaltato. Lo spazio di caduta non comporta altri pericoli, salvo forse il cordolo tra il prato e l’asfalto. Figura 15 Muretto Fonte: Högger D, Baumann H, progetto Bambini in movimento 34 Esempi pratici Documentazione tecnica upi 2.082 2. passo: valutare i rischi 3. passo: possibili misure da adottare in caso di valutazione giallo-rossa Cfr. Tabella 4 La situazione richiede un minimo di concentrazione da parte dei due bambini; non sono ammessi com- mente se e come si può andare sul muretto portamenti sopra le righe. È una caratteristica della zona gialla. Quindi la zona verde non entra in linea di conto per la valutazione dei rischi. Stabilire delle regole che definiscano chiaraPermettere ai bambini di andare sul muretto, ma solo fino a un punto prestabilito (da marcare) Rendere sicuro lo spazio di caduta Seguire e accompagnare i bambini Tabella 4 Schema per valutare la situazione ludica – esempio del muretto Rischio basso Rischio medio Rischio alto Il cordolo viene modificato con una misura costruttiva o coperto con materiali adatti. Il muretto è bagnato, ghiacciato o scivoloso per altri motivi ed è probabile che i bambini non tengano conto di questi pericoli o non siano in grado di gestirli. I bambini conoscono molto bene questa situaI bambini sono sconcentrati o fuori controllo o zione o situazioni analoghe e sono assolutamente sopravvalutano le proprie capacità. in grado di valutarne i pericoli e di comportarsi di conseguenza. Sanno atterrare in modo sicuro quando saltano dal muretto. Il loro sviluppo motorio non è sufficiente per permettere loro di tenersi in equilibrio su un muretto così stretto e di saltare in modo sicuro. Un bambino si lascia disturbare. In linea di massima l’adulto di riferimento è dell’avviso che i bambini siano in grado di gestire le difficoltà, anche se dovessero saltare inaspettatamente dal muretto. Documentazione tecnica upi 2.082 L’adulto di riferimento dubita che i bambini siano in grado di gestire le difficoltà. Non è in grado di valutare la situazione di primo acchito ed è impegnato anche su altri fronti; non può dedicare sufficiente attenzione ai bambini che si trovano sul muretto. Esempi pratici 35 5. Esempio del bosco 1. passo: percepire la situazione ludica Nella foto si vedono tre bambini di una scuola dell’infanzia durante una mattinata trascorsa nel bosco. Il bosco e altri spazi verdi sono di per sé proposte di attività fisica non strutturata, visto che offrono un’infinità di oggetti, strutture e zone che si possono utilizzare per fare movimento. I tre bambini sono seduti e giocano tranquillamente. Il fatto che si trovino ad altezze diverse può costituire un certo rischio, visto che possono cadere da un’altezza piuttosto elevata e che il bambino più sotto si trova nello spazio di caduta. Il tempo è bello, quindi su questo fronte non dovrebbero esserci brutte sorprese. Figura 16 Bosco Fonte: Högger D, Baumann H, progetto Bambini in movimento 36 Esempi pratici Documentazione tecnica upi 2.082 2. passo: valutare i rischi 3. passo: possibili misure da adottare in caso di valutazione giallo-rossa Cfr. Tabella 5 In questo caso è opportuno tenere d‘occhio i bambini anche quando si trovano nella zona verde, in Tenere conto delle condizioni meteo del momento Impedire ai bambini di fare stupidate o proporre modo da poter reagire per tempo. A seconda dei loro delle alternative (intervento direttivo o di casi possono essere indicati interventi di accompa- supporto) gnamento o interventi di tipo «attendista» volti ad Far rispettare rigorosamente le regole evitare il peggio. Aiutare e accompagnare i bambini, spiegando per esempio a quelli seduti in alto che rischiano di cadere e a quello seduto in basso che si trova in un punto pericoloso Tabella 5 Schema per valutare la situazione ludica – esempio del bosco Rischio basso Rischio medio Rischio alto Il pendio è piuttosto stabile: si può escludere che Il pendio è piuttosto stabile: si può escludere che Il pendio è instabile e non si può escludere che blocchi di terra o sassi si stacchino. blocchi di terra o sassi si stacchino. blocchi di terra o sassi si stacchino. I bambini giocano tranquilli e si può prevedere che questa attività li occuperà ancora a lungo. Prevedibilmente uno dei bambini seduti in alto vorrà presto alzarsi, il che richiederà maggiore concentrazione e una certa competenza motoria. Uno dei bambini seduti in alto è fuori controllo, sconcentrato oppure sopravvaluta le proprie capacità. Uno dei bambini seduti in alto non conosce a sufficienza le insidie del posto o non è in grado di valutarle correttamente. È probabile che uno dei bambini seduti in alto venga disturbato da altri bambini. L’adulto di riferimento non vuole disturbare i bambini, ma dubita che il gioco duri ancora a lungo. L’adulto di riferimento dubita fortemente che i bambini riescano a venire a capo delle difficoltà senza farsi male. Non è in grado di valutare la situazione di primo acchito ed è impegnato anche su altri fronti; non può dedicare sufficiente attenzione ai tre bambini. Conoscono bene il luogo e i rischi che comporta. Prevedibilmente i bambini non faranno movimenti inaspettati che potrebbero far perdere loro l’equilibrio nonostante siano seduti. L’adulto di riferimento conosce la situazione e le capacità dei bambini. Documentazione tecnica upi 2.082 Esempi pratici 37 6. Il mio esempio ___________________________________________ ___________________________________________ Qui di seguito potete presentare un vostro esempio ___________________________________________ seguendo la scaletta illustrata nelle pagine prece- ___________________________________________ denti. ___________________________________________ ___________________________________________ 1. passo: percepire la situazione ludica ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ Figura 17 Esempio Incollare una foto 38 Esempi pratici Documentazione tecnica upi 2.082 2. passo: valutare i rischi 3. passo: possibili misure da adottare in caso di valutazione giallo-rossa Cfr. Tabella 6 ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ Tabella 6 Schema per valutare la situazione ludica Rischio basso Documentazione tecnica upi 2.082 Rischio medio Rischio alto Esempi pratici 39 IX. Bibliografia e consigli di lettura 1. Promozione del movimento Aktive Kindheit – gesund durchs Leben. Bundesamt für Sport BASPO. http://www.children-on-themove.ch/projekt.php?p=21&det=1. Zugriff am 20.09.2012. Baumann H. Mut tut gut!? Bewegen, riskieren, erleben auf der Basisstufe. 6. Auflage. Lenzburg: IngoldVerlag; 2009. Beins HJ, Cox S. Die spielen ja nur!? Psychomotorik in der Kindergartenpraxis. Dortmund: Borgmann; 2001. Gioventù+Sport. Ufficio federale dello sport UFSPO. http://www.jugendundsport.ch/internet/js/it/home.html. Zugriff am 20.09.2012. Högger D. Kinder in Bewegung. Impulse für offene Bewegungssettings im Unterricht. Hölstein: Lehrmittel 4bis8 im Verlag LCH; 2009. Kinder in Bewegung. Fachhochschule Nordwestschweiz. http://www.kinder-in-bewegung.ch/. Zugriff am 20.09.2012. Martin-Diener E, Brügger O, Martin B. Bewegungsförderung und Unfallverhütung: Eine Gesamtbetrach- tung. Bern: bfu - Beratungsstelle für Unfallverhütung; Gesundheitsförderung Schweiz; Public Health Schweiz; Schweizerische Gesellschaft für Sportmedizin; Suva-Liv - Sichere Freizeit; 2012. Miedzinski K, Fischer K. Die neue Bewegungsbaustelle. Lernen mit Kopf, Herz, Hand und Fuß. Modell be- wegungsorientierter Entwicklungsförderung. Dortmund: Borgmann; 2006. Natur und Bewegung. Schwarzer A. http://www.naturundbewegung.de. Zugriff am 20.09.2012. Purzelbaum Schweiz. RADIX Schweizerische Gesundheitsstiftung. http://www.purzelbaum.ch. Zugriff am 20.09.2012. Scuola in movimento. Ufficio federale dello sport UFSPO. http://www.scuolainmovimento.ch. Zugriff am 20.09.2012. 40 Bibliografia e consigli di lettura Documentazione tecnica upi 2.082 2. Basi giuridiche Fuchs M. Die Haftung des Familienhaupts nach Art. 333 Abs.1 ZGB im veränderten sozialen Kontext. Zürich: Schulthess Verlag; 2007. Hofmann P. Recht haben –Recht handeln. Ein Wegweiser in Rechtsfragen für Lehrerinnen und Lehrer. Villmergen: LCH; 2010. Plotke H. Schweizerisches Schulrecht. 2., vollständig überarbeitete und stark erweiterte Auflage. Bern: Haupt Verlag; 2003. Verantwortlichkeit und Haftpflicht der Lehrpersonen. Dachverband Schweizer Lehrerinnen und Lehrer LCH. http://www.lch.ch/dms-static/0d1b7f59-20f2-4470-b933-3633546e9f7a/061121_mm_Haftpflicht.pdf. Zugriff am 20.09.2012. Verband Kindertagesstätten der Schweiz (KiTaS). Kita-Handbuch. Zürich: KiTaS; 2011. Verband Kindertagesstätten Schweiz. Verband Kindertagesstätten der Schweiz (KiTaS). http://www.kitas.ch/. Zugriff am 20.09.2012. Documentazione tecnica upi 2.082 Bibliografia e consigli di lettura 41 Documentazioni tecniche upi Per ordinazioni gratuite: www.ordinare.upi.ch Le pubblicazioni, inoltre, possono essere scaricate. La maggior parte dei Report upi esiste solo in tedesco con un riassunto in italiano e francese. Circolazione stra- Aree di circolazione condivisa – Invitanti e sicure dale Percorso casa-scuola – Misure per una maggiore sicurezza sul percorso casa-scuola Sport Casa, giardino, tempo libero 42 n. 2.083 n. 2.023 Promozione del movimento: i bambini vanno sul sicuro – Manuale di sicurezza per i re- n. sponsabili di scuole dell’infanzia, scuole (dirne), asili nido, preasili e altre strutture di accoglienza 2.082 Palestre – Raccomandazioni per la pianificazione, la costruzione e l'esercizio n. 2.020 Misure architettoniche per la prevenzione delle cadute nelle istituzioni di assistenza agli n. anziani e di cura – Manuale per pianificatori, imprenditori della costruzione di abitazioni di pubblica utilità e rappresentanti del committente nonché per i responsabili della sicurezza e della cura di istituzioni di assistenza agli anziani e di cura stazionarie. 2.103 Sicurezza nell’edilizia abitativa– Aspetti giuridici selezionati sulle misure architettoniche per prevenire le cadute nell’edilizia abitativa n. 2.034 Lista dei requisiti: pavimenti e rivestimenti – Requisiti in materia di resistenza antisdrucciolo negli ambiti pubblici e privati con pavimenti scivolosi n. 2.032 Pavimenti e rivestimenti – Progettazione, posa e manutenzione di pavimenti sicuri n. 2.027 Acque artificiali e minori - Consigli per la sicurezza n. 2.026 Oasi ricreative – Consigli per la pianificazione e l'arredo di oasi ricreative sicure e invitanti n. 2.025 Impianti balneari – Raccomandazioni balneari per la progettazione, la costruzione e l’esercizio 2.019 Documentazioni tecniche upi n. Documentazione tecnica upi 2.082 Appunti Documentazione tecnica upi 2.082 Appunti 43 L’upi è il centro svizzero di competenza per la prevenzione degli infortuni al servizio della popolazione. Svolge ricerche negli ambiti della circolazione stradale, dello sport, della casa e del tempo libero e ne divulga i risultati attraverso consulenze, formazioni e campagne destinate tanto agli ambienti specializzati quanto al vasto pubblico. Il sito www.upi.ch offre maggiori informazioni. © upi 2014. Tutti i diritti riservati; riproduzione (p. es. fotocopia), memorizzazione, adattamento e divulgazione permessi con indicazione della fonte (vedi esempio di citazione); stampato su carta certificata FSC upi – Ufficio prevenzione infortuni, casella postale 8236, CH-3001 Berna Tel. +41 31 390 22 22, fax +41 31 390 22 30, info @ upi.ch, www.upi.ch 2.082.03 – 12.2014 Per la tua sicurezza: il tuo upi.