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INTORNO
MiLA VITA ED ALLE OPERE
DI PROSDOCIMO DE' BELI)OMANDI
MATEMATICO PADOVANO DEL SECOLO XV.
PER
ANTONIO I AVARO
PROFESSORE NELLA 1%. UNIVERSITÀ Di PADOVA
E DI STORIA
ESTRATTO DAL BULLETTIiVO DI B(BLIOGRAFII
DELLE SCIENZE M4TEAIATICEE E FISICHE
TOMO XII, - GENNMO, FEBBRAIO, MARZO E APRILE
1S7.
-\O. — --
ROMA
TIPOGRAFIA DELLE SCIENZE MATEMATICHE E HSICUE
Via Ln • Num? 3.
$879
Docunieflt
11 Il Il I 11 lI 11111111111111 III -
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INTORNO ALLA VITA ED ALLE OPERE
o
Dl PROSDOCIMO DE' BELDOMANDI
MATEMATICO PADOVANO DEL SECOLO XV.
Volgono ormai parecchi anni dacchè, nelle mie ricerche intorno alla storia
delle scienze matematiche e fisiche, essendomi imbattuto nel nome di Prosdocimo
de'l3elclomandi, mio concittadino e predecessore nel celebre nostro Archiginnasio,
mi punse il desiderio d'illustrarne in qualche modo la vita e le opere, molto
più che se il nome di lui non poteva dirsi completamente scomparso dalle istone , tuttavia i cenni clic qua e Fa se ne trovavano erano talmente monchi e
dubbii da rendere estremamente difficile il formarsi una chiara idea dei meriti
effettivi di questo scienziato, il quale ciò non pertanto godette ai suoi tempi
di molta e chiara fama in istariate discipline.
Senoncliè le gravissime difficoltà che mi vennero attraversando la strada, fecero sì che a più riprese io abbandonassi il lavoro, disperando di poter ritisire a mettere insienc un nesso di fatti e di considerazioni meritevole di essere portato a conoscenza del pubblico scientifico che si interessa negli studi
di simil genere, e nuovamente poi lo ripigliassi o in causa di nuovi documenti
clic mi c i -ano venuti fra mano, mentre stavo occupandomi in altre ricerche, o
per l'eccitamento di chiari scienziati, ai quali avevo comunicato le mie esitazioni e Iò mie speranze. Fra questi amo di ricordare in particolar modo il Pkincipe Ù. Baldassarre l3oncompagni, che, sovvenendomi coll'opera e col consiglio,
ed animandomi ripetutamente a riprendere l'abbandonato lavoro, fece sì clic io
Alli risolvessi a pubblicare quei qualunque risultato al quale mi avevano coridotto le mie indagini, per la qual cosa a Lui soltanto dovrà attribuirsi se nella
presente memoria si contenga qualche notizia, di cui possa avvantaggiarsi quella
disciplina, della quale Egli è così valente cultore e generoso mecenate.
Le notizie biografiche intorno a Prosdocimo de' Beldomandi sono per verità
scarsissime, e devono esserlo state anche in epoca a lui assai più vicina, se il
Baldi 'e caduto in errori nelle poche linee che gli consacra nella CRONICA DEI
(O e se non riuscì a raccogliere materiali sufficienti per tesserne la
MATEMATICI
Il OPERI
(t) CRONICA li DE MATEMATICI OFFRO Il EPITOME DELL'ISTORIA4I DELLE VITE LORO
96,
URBINO,
MDccVlI,pag.
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ni MONSIGNOR il RERNÀRDINO BALDI DA URBINO Il ABATE DI &UASTALLA il
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BALDI
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Im. 14-30. - VERSI E PROSE SCELTE Il Di Il
pag. 47611111.8-19.
CGOLI$I E FFLIPI'O-tLJIGi p OI.IDrnu. il.FIRENZE. Il FELICE LE )IONNIER. ft1859,
l'o
I
(4)
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vita come fece (i) per buoi:ia parte dei matematici Fqgistiati nella CRONICA.
Quanto poi alle opere di lui, altre volte gelosamente custodite o nei patrii
'areliivii, od in quelli di privati cittadini, esse sono oggimai disperse, e ditalune rimane appena il titolo per la menzione che se ne trova presso alcuni autori. Il periodo istesso di tempo nel quale si svolse la sua attività non appartiene alle epoche meglio conosciute, e nelle quali l'andamento dello sviluppo
scientifko sia meglio accertato.
Non posso infine tacere che di grave danno mi fu il non avere a mia disposizione una istoria scientifica della, Università di Padova , degna di questo
nome, ed- appieno cor r ispondente alla importanza di uno Studio, che, come ben
disse ÀO5tOlO Zeno, tenendo parola delle is.1oe- di altre (J;iversità (2)
-« non ha da invidiare ad alcuna 4i esse, se
- » non la fortuna di in bravo istorico clic la il»
,i.
E per fermo nelle istorie (a), clic di essa si hanno,, invano si cercherebbe
(i) CATALOGO LIDI MANOSCRITTI Il 0/1.4 POSSEDUTI li DA D. RALDASSADRE RONCOMI'AGNIII COMPILATO li DA ENRICO NARDUCCI i ROMA li TIPOGRAFIA DELLE SCIENZE MATEMATICHE E FISICHE Il Via Lata Nuin.' 211 A. tI 1362, Codici 153-157.
(2) LETTERE ti Di ti APOSTOLO ZENO il CITTADINO VENEZIANO il ISTORICO E POETA CESAREO il Nelle
quali si contengono molte notizie Spettanti all'IsTo-1141A LETTERARIA d&suoitempi, e si ragiona di
1,111101, D'ISCRIZIONI, DI MEDAGLIE, e d'ogni it genere d'erudita ANTIcHITA'. 'Ecc.
VOLUME TEnzoil
VENEZIA, ti MDCCLXXXV. li Aiyiicsso FIIA,vcEsO SAsort Il con LICENZA DE'SUPEftIORI E FR/VILE010, pag. 264, liii. 26-28. - Il passo citato appartiene ad una.lettera in data di Vienna 5Aprile
1721, diretta al Cav. Gio. Francesco Morosini.
(3) Per i giudizi pronunciati intorno alle Opere pubblicate sulla storia della Università di Padova veggansi i volumi intitolati « DEGLI il STORICI Il DElLO STUDIO DI PADOVA li DISCORSO i) Di li
i) SEPPE VEDOVA Il PADOVANO Il IN PADOVA il DALLA TIPOGRAFIA DELLA MINERVA, i M. DCCC. XXIII».
(I n 3.° di: 35 pagine). - « DISSERTAZIONE Il INEDITA Il DELL'ABATE Il GIUSEPPE GENNARI Il SOPRA i GLI
)) STORICI DELLO STUDIO Il D I PADOVA i IN PADOVA li COI TIPI DEI.I,L MINERVA il MDCCCXXIX. ) (In S.,
(li pagine al). - Id LETTERA i. i INEDITA Il DELl'AR, ti GIUSEPPE GE?NARI li SUGLI STORICI i nEllo
• STUDIO' DI PADOVA il PER Il LE ùOz,ZE i l ZARA— PIAZZA il PADOVA il DALI,A TIP. DEI. SEMINARIO EDITR.IJ
• MDCCCXXXI(In 2C, di pagine 32), - CC CENNI STORICI ]I SULLA REGIA UNIVERSITA' Di CADO• VA li ORIGINI, VICENDE E CONDIZIONI ATTUALI IIELI.'IINIVERSITA' il NOTIZIE SOFLM&RIE SUGLI ISTI
» TUTI SCIENTIFICI i PADOVA fl Premiata Tipografia edit. di F. Sacchetto i 1873 a (pitg. 15-20).
Non 'e a credersi pertanto.che ia Serenissima 1epub».Iica Veneta , alla qiale ,il Comune di' l'dova
si era spontaneamente arreso nel 1O5, non abbia curato anche nella parte della storia il lustro del'
l'Università, che , anzi coà decreto dei 1619 ne Venne ordinata la estensione, ed essendosi per motivi
diversi sopraseduto, con altro decreto dei 17 di settembre del 1739 ne fu incaricato il Facciolati, celebre latinista e già Professore di logica. A cosiffatto incarico corrispose il Facciolafl pubblicando i
lavori seguenti: « IACOIII FACCIOIATI Il DE Il GTMNASTO PATAVINO Il SYNTAGMATA XIT. li EX il EJUSnEM
• GTT,INASII Il FAITIS EXC ERPTA. [i PTAVII, MDCCLII i Ex 'l'vpographia Seniluarii. IF Apiid Joaniiein
• Maufrò. i SUPERtORUsI PERMISSII, 4C PRYVJLEGIO 'I, - CC FASTI Il GYIliYASII i PATAVINI il IACO
1)81 FACCIOI.ATI il STUDIO ATQUE OPERA li COILECTI. il PATATII. Typis Seminarii, MnCCLVII, i Apud
• Joannetn Manfrè. li SUPERIORUSI PERMISSII Er PRIVILEGIO», - Queste pubblicazioni non avendo
però incontrata la soddisfazione dei Riformatori dello Studio, -vivente ancora il Faeciolati, con determinazione dei 25 di aprile del 1764, fu eletto a succedere nell' incombenza di scrivere la Storia
dello Studio, dopo la morte del Fapeiolati, l'aliate , Natale dalle Laste, ma .poichò, dopo vari anni,
nulla diede alla luce fu dimesso dall'ufficio di storiografo Dopo la Sua morte pertanto vennero pub-.
blicati i di lui Seguenti lavori; cc SUNTO STORICO fl DELLA li UNIVERSITÀ DI PADOVA li DALL'ANNO MCDV
(5)
una fina critica, mancaio bene spesso i documenti comprovanti le cose esposte, ad ogni passo si incontrano errori di epoche e di fatti , e moltissime' e
gravi, conte si avrà l'occasione di riconoscere anche nel seguito' di questo lavoro, sono le ommissioni. Nè 'ciò bata, clic in taluna (li esse (i) tt'ovansi citate opere, edizioni e . stampe che mai hanno esistito, traendosi da queste, notizie e testi di pretta invenzione, per modo da non meritare fede veruna , e
da richiedere sempre che si risalga alle fonti, seppure queste sopravanzarono
al mal governo ed allo sperpero dell'Archivio Universitario. Ed
rammarico die
noi
è
coti sommo
dobbiamo riconoscere come, anche i lavori pubblicati - po-
steriormente alla citata lettera dello Zeno, sieno assolutamente inferiori alla fama
ed nik 'itnportnza dello Studib, per modo che una storia scientifica delta Università di Padova manca tuttavia, n'e pur troppo per ora ci sembra che i tempi
volgano propizii ad opera di così grave momento, e clic pure sarebbe nel dei, AI, unix Il Operetla postun DELL'SII. NATALE DALLE LASTE Il PADOVA Il TIP. CART.At.LIEII E S1CcAI
2
sono nua 1840".— Opuscolo di 88 pagine, delle quali le 1'-1O, 88' IJOfl sono numerate, e le 1j -87'
merate 4-70, ed intitolalo nella prima « t'En il Le Nobili Nozze Il TREVF,STODROS I) E ti TOI,ROS4RE
a VI:R »,e nella terza« BRANO STORICO Il POSTUMO il:DELI0Il 5T13D1 0 DI PADOVA Il DAtL'ANNoitM.tcCc.V.
» AI) M.CcCCXXX III. II DELL'A IIATE It NATALE DALLE L&Fk(1PADOVA11 col TIPI DELLA MlERVAII1844))
- Finalmente ai 11 di giugno del 1186 Francesco Maria Culle venne eletto a stendere una storia
scientifico-1ellerria IdIa Università di Padova, dopo la quale non si avesse a desiderarne una nuova. il lavoro pubblicato dal Colle però non arriva che al 1405, e porta il titolo seguente: cc sTonufl
I) scLENTIrICO-LETTI?RAIIA Il DELLO Il STUDIO DI PADOVA Il DEI. CAVALIERE FRANCESCO MARIA COLLE!]
i) NOBILE BELLUNESE. IN PADOVA Il n:LLA TIt'oc.a&rIA NELLA IrNflvA ¶j N DcccxxIvu»cccxxv Il. Dopo la morte del Colle non si parlò più dello storiografo dell' Università : soltanto sotto il rettorato del Cav. L. Configliacchi e precisamente nel 4836 venne fatta domanda che a tale ufficio fosse
chiamata una persona competente, ma il governo austriaco rispose clic tale favore era stato unicamente accordato alla Università di Praga, nè si ticolloscevano in quella di Padova titoli atti ameritare unatale distinzione. Ti molto peggiorarono poi le condizioni della Storia dell'Archiginnasio
Padovano, quando la Venezia si aggregò al Regno d'Italia; perciocliè, mentre i regolamenti austriaci
deputavano per ogni Facoltà un professore coll'incarico di tesserne la e cronaca a, questa pratica lodevolissima fu abbandonata in seguito alla introduzione delle norme italiane. Di altre opere, oltre
alle citate, e relative alla Storia dell'Università di Padova, si terrà parola nel seguito di questo lavoro.
(1) Àlltdo qui in particolare all'opera seguente: « NIc0LAI C0XtNENI li PAPADOPOLI llulsTOItrAÌI
I) GVMNASII PATAVINI Il Post ea quae hactenus de illa scripta sijht, "ad haec nostra li teìnporapleniùs.
a k eniendatiflstdùcta. il cun Il AucTAIÙciil le ClaEis c'mi Professoribùs tuni Aiúiììyiis ejùsdeln.
a vENETIIS, MDCCXXVI. (I Apud Sehastianum Coleti.11suPEItIoRrJM t'ENIA. LT' PRIVILEGIO ». Per tùaggiori particolari intorno a questo libro, oltre agli scritti citati al principio della precedente
nota, vcggasi ancora: « DELLA Il LETTERATURA VENEZIANA 9 LIRRI OTTO i 1)1 MARCO FOS9ÀIIINI lICAIN PADOVA, Nella Stamperia del Seminario. MDCCLII.!I
11 VALIEI(E E PROCURATORE Il VOLUME TERZO Il
i APflESSO .GIO. BfANFRt CON LfÙÉNZA' DR ' flTPERIOR! )) (pag. 48, col. l a , liti, 15-16). (( FA'PATAVII, • 'y-i) STI i CYMNASII li PAFAVENI Il JACOBÌ FAbiHOLATI Il ST'Uoio ATQUE oÌrF:hA li Cot.LÉCTI. Il
a P 5 Seminarii, MDCCLVII Il Apud JoÙneEfl Manfrè.lt JTJPERIORUU p E?IÌJSSU, PT PflIVILEGfO ))
(P. I.) pag. 30, non numerata, liii. 11-15). - « LETTERE Il DI Il APOSTOLO ZEN0'i ISTORICO E POETA
• Cns.iitro, ecc. SECONDA EDIZIONE il . iflC&i le lettere già stampate si emendano e molte lìnedite se
• ne piThbliccano Il VOLUME QUARTO. )l VENEZIX I) MDCcr,XXXV. Il A pp aEsso 'FRANCESCO SANSONÌ a, ecc.
(pag. 185, fin. 5-27). . 1< OPERETTE I DI Il ico p ti MOREfLI li BIBLIOTECARIO Si S. MARCO Il on IN• 5IEMÈ RACCOLTE Il CON OPUSCOLI DI ANTICHI SCRITTORI li voi.. 111.11 VENEZIA Il DALLA TIPOGRAFIA
.
• DI ALVISOPOLI.l! nocccxx» (pag. 219, un. 8-48).
4I
(
6 )
siderib di quanti tengono in onore i buoni studi, cd baunò a cuore le glorie
più pure e più fulgide della nazione (t5.
Di tutte queste difficoltà spero vorrà esser tenuto conto nel giudicare la pie-
sente memoria, nella quale mi sono studiato di mettere insieme i materiali relativi al nostro Prosdocimo dopo lunghe e paziénti indagini raccolti.
I.
La famiglia dei Beldoinandi, chiamata anche dei Bobbi o dei Boni , fu, se
non fra le,
più. nobili, certamente fra le più antiche di Padova. Talune fra le
vecchie cronache vogliono gli antichi BelrJo,nandi artigiani e precisamente lanari,
opinione questa clic trova una conferma in ciò, che, come vedremo in seguito,
tale mestiere era esercitato anche in appresso
da
taluni collaterali ed eredi
della famiglia, ed ancora è provata da un manoscritto della Biblioteca Co-
munale - di Padova contrassegnato « B.
noscritto (pagina
7062,
P.
616 (2), leggendosi in questo ma-
numerata 704)
- « La famigliacl Cado 3) trasse l'origine sua I) da un mistro dascolla da Iflonselese il qua! I naque
1)3 Popolani di quella terra ma molto Il richi il cTi oggi di si uede dalle scrizioni sopral le sue arche
• in monselese , tene costui grà tèpo li scolla di grainatica li CI" disendenti partiti Il da Mòselese uenern ad abitar a Pad,' et ali6- i datissimni 3 dinari fecero la niercutia 3I1a lan it na , il eh
• chiaramente si leggie sopra la sua I archa in S? Agostino in Pad.' sopra la qual è intagliato (4)
Lanari d 11 Cando -. . . 1424 (5) in questa oggidi si sepe Il liscono , or sonno ria chissimi possedono un bel Il lissimo Palazo nel borgo 3 ltogati, sonno home- Il ni molto auari por• teno p arma un targiò i mezo azuro et mezo rosso in campo bia Il co et di sopra due alle rosse
• et un altra rossa 3 sotto a.
Altre cronache sostengono in vece che fossero calderaj (6), tui1te
(1) COPEUNSCO Il E LE VICENDE DEL ST5TE31A C0PERNICA\o Il IN
ITALTÀ
poi si
accor-
il nella seconda metà del
secolo XVI e nella prima del XVII Il co DoCUMENTI INEDITI • lÌ TNTOIINO Ali OTOROANO BRUNO E
LILE0 GALiLEI li nisconso (I lutto nella IL Università di Roma Il in ncc;Isioule della ricorrenza il DEL
iv CENTENARIO Di NIccoLò COVERNICO Il DAL PROFESSORE Il noM
EN co
BERTI
Il Deputato al Parlamento Il RODIA Il TIPOGRAFIA G. E. PARAVIA E c Il Via Aracoeli 53 e 54. lI 1816, pag. (IS, lin. 11-19.
(2) Questo manoscritto intitolato in un cartellino incollato sul dorso della sua legatura « FA-
» MICLIE Il flnoVArQE Il ns. a, è composto.di 808 pagine, delle quali le 34428, 284 3 -286', 326'
_330 8 , 572', 755-756, 306 3 -808' non sono numerate, e te rimanenti sono numerate ne'inargini superiori coi numeri 1-31, 41-281, 285-32 p , 329-569, 571-752, 757-803.
(3) Si dimostra più oltre (pag. $6, ]in. 56-60, pag. li, 'in. 3-65, pag. 18, tiri. 17-21), che da
questa famiglia Beldomandi discesero i Candi.
(4) La inscrizione qui citata più non esiste, nè ci venne fatto di rinvenirla in alcuna delle col-
lezioni stampate, e neppure nel Codice manoscritto della Biblioteca del Coniun contrassegnato « B.
)) P. 789 a, ed avente per titolo : « lNscRrPTmoNEs Il F. Desiderij Lignarninei l'atauini. Il Qnae pasa sim uarijs in loeis leguntur. Il C oninibus inscriptionmbus, li Quae hodie uisuntur Patauij, il in ce-
• leberrimo I). Augustini, TempIo et Coenobio. Il Addita est insuper sepulchri facies M. T. Cice• ronis. Il Olmi in Jacyntho Insula reperti, Il Atq ah rode,m iana tertiò, in luce aecliti. PATAVII.
TI Apurl Gratiosù Percliacimì
Il Ano. M. D. LKI. a. Come si rileva dal contesto questo manoscritto era
apparecchiato per la stampa, ma non venne mai pubblicato.
(5) Queste due lacune sono indicate con quattro e tre punti, come in questa linea, nelle linee
11 e 12 della pagina numerata 704 del detto codice « B. P. 616 a.
(6) La Biblioteca dell' Università di Padova possiede un codice uìanoscrtto contrassegnato « E.
» 1'. 357 a, composto di 358 pagine, numerate coi numeri 1-299, 200-253, ed intitolato nella priiiia sua pagina a CHR0NIcA Il DELLE CASE (I QvALE EBANO POTENTE IL NELLA MAG.'Il C ITT A in l'A• DOA ]INE L TEMPO Il DELLO IMPERATOR unlco Il DE LVGEMBVBGU I] ET DE MOLTE li Altre nobil'
• Fameglie che erailino per amanti il Di M. Il ALESSANDRO c A M t. rinIao Il Pad:"° a. Nelle linee t —
13 della pagina numerata 33 di questo codice si legge:
T)
dano nel riferire
che
esercitavaito ereditariamente le funzioni di tt'ombetti dei
Comune sembra ad ogni modo che nell'esercizio dèlt' industria acquistassero
ricchezze considerevoli, poichè ebbero il soprannome
clib
una iscrizione riportata dal Salomoni
(2) ci
di
Richò (i) , e poi-
dice , che iet
1358
due
DE 5.110 ai ,m ) ?o Botti. Questi raro o sta ticisometi Le Co i a era-I 1,i ma ai leccai o poi ricchi o si fecero Ci tLad mi ae-Ild i in I etera
• oosi e che otiano tono cisio moti Il do ilicho questi (uno tratti, beh & Caoollieri il Reltiomnndo tromieta e noti aro per tre Il
» ,Jnogliere clic lui sane se fece richo & era bei i I rengatore nelli Conaegii de Padooa & contrasse Il paretitela ere GoitIosi
• fli istolo di:! aobil Cafleaai i ier Nicola da Luoo e di una filiooia del mliii Csualiiere Ba iiard in daogaro]a Il Cittailin
• de Verona hsue rlei figli ooii il ileariceto i. Il A i berLin a.
Il detto codice contrassegnato e B. P. 357» è legato in cartone coperto esternamente di pele colorita a
barba di scopa, ed internamente di carta colorita a marino, della guai carta è coperto anche il rovescio
della prima guardia ed il recto della prima guardia del codice stesso. Nell' interno della prima coperta di
questo codice trovasi inciso uno stemma coll'iscrizione Il LX RERUM I S ATAVINAROM COLLECTONE lì ALI
» ANTONIO PIAZZA COSFECTA ». Questa iscrizione dimostra che il codice medesimo fu posseduto
dal dottore AntonioPiazza, illustre raccoglitore di padovane memorie, menzionato da Giuseppe Vedova
(lIlonAFxAJIIEGLIIsCR 1 T T o RX PADOVANI Dt GIUSEPPE vr,novAflvot.Ii.II PADOVA COI TIPI DELLA ISTINER'
V A MDCCCXXXVII, pag. 85, [in. 27-35), che lo dice (ISI0GRAFJAIIOEGIIÌISCRITTOR1 PADOVAN',CCC.VOL. il .
ecc., pag. SS, fin. 30) figliuolo di Giovanni Maria Piazza, valentissiiuo giureconsulto Padovano, nato
nel giorno 20 agosto 1746 (BIOGRAFIA Il DEGLI Il SCRITTORI p AnovANi , ecc. V OL. li , ecc., pag. 55,
Un. 11-26), morto nel giorno 17 marzo 1812 (RI0CnAFIA liDEGLI Il SCRITTORI PADOVA1, ecc VOL. Il,
ecc. , pag. 86, ]in. 19-21). - Lo stesso Giuseppe Vedova dà alcune notizie intorno a questo
codice scrivendo (ilioGuArlA Il DEGLI li SCRITTORI PADOVANI Il DI GIUSEPPE VEDOVA Il VOL. I. PADOVA COI TIPI DELLA MINERVA il bl pcccxxxii, pag. 190, fin. 48-20, pag. 191, fin. 1-2)
CAMERINO ( Alessandro da). La le miglia Ca-adova. nei tempo dello Inaperabot°e Retorico di Luce'»Famiglie che crollo 1'er
o l'arino , che da luogo legione r0 agt-egata al noltii eaittir go di molte ai tre colui i
• Conaiglio di Padova, dei tutto se,Iii'ae alioreh secco. a In avanti , con li stemmi relativi.11. P. Il enti ce
a t ra i pi nel 4800 Giov armi B,,Uinto, ultima supera Lite'ca rtaeeo eoaaervatisai ma , poeaed oto dal dott. liscia
di esito serie d' sei non oscuri. N,rIla poaaiamo direa isa il pre5io 4 ore r in mini;ttora gli o teunnai od arme
• del tiootro Alessandro, autore dellaCronica delloa gentilizie delle famiglie, delle quali nei calo lavoro diCaco quali erano potenti nella mag&flea eitth di Pa-e leone il Camerino o.
Sul dorso della legatura del detto Codice B. P. 357 sono incollati due cartellini, nel primo de'quali
(rosso) è impresso in oro 1< C AMARI1tO CRONACA Dl Il PADOVA )), e nell'altro (azzurro) e MsS » ['iii
sotto nello stesso dorso 'e altro cartellino (bianco) nel quale si legge: e B. P. 357 'i.
(i) Cod. Mss- B. P. 357, pag. 33, Im. B. - Vedi la linea 6 della presente pagina 7.
I. IACOBI SALO (2) Nell'opera intitolata e AC RI PATAVINI li TNSCRIL°TIONES li sAcRff, ET PROPHANX Il
I) MONtI il Ordinis Praedicatoruen è Colonia Cretensi, adoptione Patavini, lì cura, impendio, d9' sedua litate coitecta. Il Qiaihus accedunt volgatie Anno 1654, àflJAcOBO p ilitI pp o TOM.ISINO li EPISCOFo
» LMO,vIENuI li Asteriscis sign:ltae '(lETUPraeter Antiquorazm hlonuonenta, quw opud Scardeoniul»,
' Equitem Serto — Il ri u m tirsatum Iequntur, plurez alia recenter inventa recensentur. Additisllffi• storicis ac Topographicis Adnotationibus, Italfco Idiomate in In-(lcol.arum gratiam, quibus Anti• quitatum Patavinarnm multa Il obscuritate sufl'usa illustrantair. Ad Illustrissiraum, atque ExcelPATAVII,
a ientissirnum a D. Il LAURENTIUM 5UL°ERANTIUM il EQUITEM, & 5ENATOIIE11 AMPL1S913IUM. Il
• n. nc. XCVI.)IEIL Typograpllia Seininarii. Il Editionem procurante Aloysio Pavino Bibliopola Veneto
si legge:
• apud S. Jolianuni. il SCTPERIORUaII PERMISSU, lì ET PRIVILEGIO » (pag. 121, [in. 1-4)
los Paroc/sia!i Eccie.ria Sunnct. .8,IRTHQLOAIeEI
In Ingreoau add e,trotn in Parieto.I iloc tomplum feeerunt fieri Beldomandu', & Tomaa ama do Belaninaradia Eritrea anno MCCLVIII (sic) a.
Attualmente questa lapide staccata dal muro trovasi in una cameretta attigua alla Chiesa del Comune dei Masi. Questa niedesi,na iscrizione trovasi anche riportata nell'opera Intitolata « TEDRITOa su PATAVINI Il INSCRIPTIONES i 5ACRE ET PROFANE li Quihus accesserunt i Cmissw in primo volo» mine, li ae nouitcr positie, i in lncem productac là Il IttCOBO PIIILTPP0 ToarAsiNo Il EPISCOPO )EM0a MESsI, lI .44 Eminentiss. Principen i MARCVM ANToNrVMÌBRAG A DEN v M Il S. R. E. CARDINÀLEM. li
a PATAVII, Typis S4astiani Sardi, li VC LIV. Il Superiorum perenissu a, leggendosi in qnest' opera
(pag. 135, fin. 19-21)
e Pa'ope Ctjst,',jm Recidi in mdc Prornciaiaii de Uo:is.
Hoc Templom feeeront fieri Beldoinando,, & Tornano, de
e neidornandia Frutto' anno Mccclviii a.
Il Conte Giovanni Maria Mazzucchelli cita questa iscrizione scrivendo (GLI Il SCRITTORI D'ITALIA li
cToÈ li NOTIZIE STORICHE E CRLTICIIE Il INTORNO il ALLE VITE, E AGLI SCRITTI IL DEI LETTERATI
ITALIANI Il DEL CONTE GIA»lr,IAR1A MAZzUCHELLI onEsclArio Il VOLUM E M. PARTE Il. lì IN BRESCIA
CItDCCLX. Il Presso a GIAMBATTISTA ROSSINI, ecc., pag. 623, lIn, 46, pag. 624, Im- t, cOl: 1',
Un.
1-3)
8)
•
membri di questa famiglia, Tommaso e Beldomarido de'l3elclòmancli, fecero eriun
tempio.
gere a loro spese
téÉflpio. Secondo la quasi totalità dllc cronache da noi
consultate sembrerebbe tuttavia che le ridcliez.±e delta òasa cle'Beldornandj abbiano avuto isa' altra origine. In fatti le memorie
più antiche di tale famiglia, che
ora sopravanzano, ricordano un Beldomando trombetta e notajo, il quale diede
il nome alla famiglia (i), ebbe fama di facondo oratore e mediante tre maU'imorsi (2) arricchi straordinariamente ed acquistò influenze. Ma lasciamo la parola ad
BELDOISI ANnO (Pro,dncinao di-) Padovarso, di illustre e nobile famiglia (1) fra chiaro Matematico , Musico , Filosofo , ed Astrologo, (2).
i (1) Dell'anticlrith e sobilLi della famiglia Iseldoman— lamoni a car. 121. delle Inscd,a. Ari l'estasi,
» do fa fe&e una Ireriziorie antica del 1258. riferita d51 Sa— a (2) Scard000i, Ve Aaatiq. Petess., pag. -262. a
(1) La Biblioteca, del Comune di Padova possiede Uil esemplare manoscritto d'un' opera intorno
alle famiglie Padovane diviso in 15 fascicoli, ed intitolato nel recto della prima carta del primo di
questi fascicoli te atcaroalt CERTE a Di Il Tutte le Famiglie de' Nobili, e Cittadini Il Qualii Per l'addietro furono ammesse al Consiglio li Nella Città
di Padona, Il et bora sono estinte 'Il Comprese
»»àncora
quelle, cli più non sono fl in Padoua, rià altrouc in buona. clii trista fortuna s'attrouano,
» et il Quelle , che uiuoaio degradate dal Consiglio li per negligenza loro, per esser date i alla uita
, inciuilé, o pqr non li legitiina nascita, Il et Il Quelle, che sono state escluse dal Il Consiglio per la re» golatione Il del 51 DC XXVI, li ss D C L ». Nella pagina numerata 49 del secondo di questi fascicoli,
contrassegnato « R », si legge
Ilcldomandi
---.
- .
.
Prima furono detti Bo]»i , et di essi lleldorsiàndo c5 nel 1292 ru Sinelil:o dei Conaun di Pidoua Il diede il nome
di Deldornandi ast,oi Posteri.
i 1220 Zilio q- Ilesariglael Lo, el Ueldonaando q. U Alienino ai tronarono nella Descrizione di li l'arIosa,.a llenrighetto q- Ileldomando con rari rsg.lo si Lrouia li nella detta Descrizione. a Seria e l'Ongarello come a'nrrii-:ehin,e J d ;° Ilelrlomsodoil a prima fi Tronilaelta Puna pbrta a pinpnae inil Con,.»
di restituir alcuni Molirai i 5. Giusti sa:.
-a lseldnna,irelò
-
a Bolai Sindiro dol -Cona
.
• .
a di Pad. 1292. pi-ma.
................
Tronrlaro
aetLa, e Nod
Ill.'
» fleeani(ilsetlo--i 'AI laei1i so
a. sNodano
i a Noda,ò
a 1300.
-Bel4raadoAntiochia
a 1320Antonio
i Graufrdne
• Beldonsanueto, e tornato freFEi fecero celi Ilear la cli icaa di S. il Baitòlomeo nella Villa di liTa ai sotto caste] saldo , eom e
• appare dalla segueste i oaStìione cli è in casa Chienà Il lloc tenap/'ss,a 1e C'1'11£ fie»i Dc/donata sedia:, eri T/eanaaxia,s deIl
i Be(domeasdis fris Aeaaeo al CCCL VITI.
'Vedi 11.
11.1A
on' 56
Nelle linee 4-14 della pagina numerata 56 di questo manoscritto, si legge:
-
e flohi.- -aa Questa famiglia lo' Soli,
LIA,i. Beldomand o Ct i chiamata, et dice l. Cranica del Baailio a cli i liolai furono Tromlaciti, e
a Calderari, cIao il Beldomando Trombetta, o Nodaro p tn-e maglie
(I si fece ricci, , e fia gru mangiadone , e la enitore fl et Ca
grande arneusgatore udii Consigli ali i i'adoua, et i. er atu o InIso fu ataiuilita Il parcn tel la tra Guidnn 0 g b di Mi-.li da
a Los.. et Da itard in Nogarolla da Verona et iii ritèa Belu odiando ia ei'lae dire 16S
.E Rni-flgheteu, ce A Iluertino, e5 furono
a Nodi-i. i
1-.
a 1292. lI detto Beldomirado Ca -Sindicu -delil cuiTaun di Padoua.
2) La Biblioteca- Comunale di Padova possiede un manoscritto privo di segnatura, recentemente
acquistato dalla •Bihlioueca stessa, conosciuto sotto il nome di « CRONACA-- F-RIzlEr. », intitolato nel
noto della terza stia carta. «Origine- della Nobilissima, & Antica Città di PAD0A, et Cittadini suoi »,
e composto di SII carte, delle quali le 1 3-2r, 625_rj5a, 139, 370 » non sono numerate , e le 30
' 610 4 -66'-1s» , 140-3
7S sono numerate ne' margini superiori de' noto coi numeri 1-204, 294
—392, 392-540. Nel rovescio della carta numerata 33 di questo manoscritto si legge
-a Rossi o Detnossaje,aoQuesti Densi o Beldoorando furono CitV' 5 . a laencli fui,, o p i aaarrti popolari e Tro,aalauti Beldomanslo Troeralaeta i &
• Nodaro j tre moglie eh la aue,i fece richao et il era Iret dici tor 'asili Conaqii - di Nd questo r.ètraesc parentella cg
• Guido GgI •0 del N.L. ue Bagielard in Il Nogarola CiU° di verona la loro arma fu una sbsra il uerde cd Ire note d'oro
• in cupo d'oro .
Fra le linee I •e 2 dei manoscritto stesso trovasi iiprodotto lo stemma de' fONT o BELDO31.t4Dl,
Nei precitato manoscritto della Biblioteca 'Comunale di Padova, contrassegnato ( B. P. ft j j,
(pagina 109, numerata-1o6) si legge:
Rosei ò aetnoaaayon
1 Questi sabili Doni o Beldomando ebbero ori5iaae da ai) Seldoman .Jpdo Tromlsetta, qual beh 0 tre mogliere, et diraene
a Zilio
1320
-
(9)
una cronaca di Giovanni, de Nollo (i), la quale ci narra un fatto notevole della
• richias.0 fi, gran . relegato, portau, aflOlima sana treaa va;) I de in 5am po d oro co, tre rose doro aiel la tresa uerde. i aeldo • niando hebiso a mogliere una figliola di Bailirilin li Nogarota et generii
a Errige'tto et• AI berci,,
-
-
a,Aibertin 2:° FA padre di
• Zilio etrurono dà 1320
• Deleiomando
Questo- passo del detto manoscritto «8. P. 616 a in un manoscritto ora posseduto dalla Biblioteca
Marciana di Venezia, contrassegnato to Clii. 2. Classe Vi, N.' XXI a, t-d intitolato « Cronica di Paliii. 1-13) si legge così
» dova a (carta numerata 126, retto,
-
e anni o Doldomido
a Questi ,, obilli Beni o lielelomIdo ebbero origine il da uno Beldomldo Tròbetta qual Iselse tre mogli- loro et di iene
• rielsisa? Fu rat i rOgator portasiatio il s arma una I resa saerde, in ci'o dorro, cG tre Il rosse d 'o rane iii stesa uerie,
• Beldom&do hebe p mogliere una figlisla di 'Bai.Illardin Nogarulia cauali eret'geueeo • Errigetio et
e Alliertin,.
a Alberlin 2:0 fu padre di
a Esi g e ci
furos,o del (320. a
a Deld.smado e Nel medesimo codice Marciano ( carte 267-08 ) trovasi un' ana g rafe delle famiglie che abitavano
Padova nei 1320. In questa anagrafe tra 1e persone clic nel codice medesimo (carta 272, retto , Un.
2'-22) diconsi dimoranti : « A latere il (tiperis. versus Crosaria Il pratis fainilie 2$. a si leggono i
seguenti nomi (carta 272, verso, del codice stesso, fin. 3, 4, 6):
i UgnaBadi,-
a Otolinue a B3disa Ptnsdocimua a Bidia cai fili et 2 nq a,
come appartenenti alla famiglia dei e Baldainandis » o cc fleldainand j s. »
Il Sig. Conte Augusto Corinaldi possiede e conserva nel palazzo di sua abitazione in Padova un
esemplare manoscritto d'unupera di Francesco ab. Dorighello intorno alle famiglie Padovane, diviso in tre volumi, in 4. 0, il primo de' quali è intitolato nelle linee 1-5 della terza sua pagina «Famiglie
ai Padoanc))s'erificate Il da accreditati Scrittori Il e documenti il Opera di me Francesco D.r Dorighello a.
540a non sono numeQuesto primo volume è composto di 540 pagine, delle quali le 1 1 -I2 2 , 53901
rate, e le J33a__533' sono numerate 1-136, 1-222, 224-274, 258-260. In questo volume (pagina
ga numerata 71, pagina 340i, numerata 72. Im. 1-7) Si legge:
« Beldomando, liohi, Beni. - i Si chiamarono da pri! cipio Bolai indi Beldornandi. Erano Caiderari, Il e Trombeti, Dclii ornando era Trombetta e iso• tajo, 5 Ialte tre mogli per le il domi delle quali si ,rrirch'a, nel 1292, Fu siodico del comune. Nellail questiona veotilati in
Consiglio in t'sr,' o a' Molioi che ritener si dove, 'io a il pro del pub.° o dal i ai manici di S. 01 ustina a egli propose di
a restituirli il alli Santa prete-trite di Pado,, e oltenne t'assenso comune. Per questo Il egli hicrb molto da GuaI pertin Munsato
• AI, - ali S. Gisastina- Beldimando li genorò E,,rigctto o Allaertiso nodali, Portauanu p arano 003 tresea li verde io campo d' Oro
• con tre rose d'oro nella tressa
nelilom,ndo d'bo p moglie una figlia di Nailardin Nogarola, da cui el,i'e i duo fi g li Il siarri feriti.
Albeirtin generI Zilio e addomi odo che furono nelle deserizion de rad a il nel 1320,, e unaM Antiochia, che spoab
• Anst.° Granfione (Gin; Nono.)
a Beldnmando o Ton,a,o liti fecero edificar I, chiesa di S. uartol.' nella vil-lj la de' Misi setto C,ntell,aido , come
• da iscrizione in d a chiesa, Iioc cern 'lililom Feannant fieri lieldomandua cc Thnmatius le fleldomandi, liii su- li no 1358 (Arch
a di ci Iarara S. Pr,sse.° Memorie del Co; Gio l azara anno Il 1650 in cui scrive;,.)
• 4354. tua. 2. die Inno 5. uil, pacI. fle]d,mandun q.fl d. Allaertini de acIda- nando de eoaatri 5. Ficolai,eoc.r
• (sec. XIV. p 1143).
a (365. ind. 3. sue lune 5. madii pacI- / Cela amandase -q° il. Albea-tini de elda_Ilm a n J io (de a, 5 eontra) et laceriiena 'io, nepue filius pan d. Tlaomaxii de Beldo-flmando qui Iaal,itat pad. in centri domi vendiderunt (1146).
• 1370. md, -.8- di, i. .1 17. 82i, il pad. a. Bel,tc,,na,ado q.fl ci. À]l,ertini q, fl tdc dcentri S. Ninolai) 1413. tu).
a 1405. 7. aptis. paci. TI,omaaino de lieldomando q.fl d. Belt]onaan,ti de Il mitm S. Lennardi (sec. XV. p. 205C)
• 11106. Giro!.' e AoL° lTYi Jaelelon,ando and.rS (matrie. nota5j).
--Prosa.° Beldomando srrisae molte pero d'o furono trascritte nel 1434 il da Cando 4.', delle Arti e oa!&, 5 ncpnt9
• del d-.° Prosd.' (Tomasini Bibliot. p, e I) prisnate p' 89. LII. 109. 112. 140,)
° 1392. 26. ian. I. Thomasino de Ileldonazn,ln. r. d. Bcldon,andi de I contr,, S. Petri (sec. XIV, p.207).
a Intorno Prosd 9 flaldoanaa,du Sincero uedi il mio msi - u intitolato Disze'io di Pe-ef.Artisti e Legg,,di, .p. -27.
Frsa,c.' Orologio.
a presso il
a 1492. olaiit coli, Vir. O, L. B. Tamasini de B,Idnman,li, in illontagnana al sintomo I) (Salo.. insea'. A. P. p. 131.
• Nella Chiesa Psrroceh iaio di S. Darmi,' nella Villa di Piacenza [ lane templum feceru at fieri il Beldonaanslus et The'
a marina rrg s 1258. (s'c) tisi p. 121.) ».
. .
Ciascuno de tre volumi componenti il precitato esemplare della detta opera di Francesco Dorighello è legato in cartone coperLò esternamente di cartacolorita a marmo con dorso e punte di
pelle scura. Sul dorso del primo è incollato un cartellino rosso nel quale si legge e DORIGIIELLOI)
» FAMIGLIE Il PADOVANE Il Tosto 3.», e più sotto un cartellino azzurro nel quale si legge: « A. 0. 3)
- (I) La Biblioteca del Comune di Padova possiede un manoscritto ora 'contrassegnato te BP. 253 a),
e contenente undici scritti , il quarto de' quali, contenuto nelle carte 129(94' del codice stesso,
e un esemplare della suddetta Cronaca di Giovanni de Nono, intitolato nel retto del-la prima carta
dei codice medesimo cc De Familijs lllustribus Pataninis Auctore jj loanne de Nono fI Pataumno li ò sia
a la copia dell' Vngareflo scritto I ',aio 1441 a.
/f
lo
vita di questo antenato del nostro Prosdocimo, leggendosi in questa cronaca (i)
« De Bobis, soli de Boldomando.
» Bobi, qnos hoc pronoinen bene sequitur hodie ò floldomando
• dcnominìnt. lii semper fucrunt Calderarij , et Tubatores , atque
• longeuui(p Boldeinandus Tubator , et Notarius . propter tres
• uxores, quihus successit factus est dines ; qui ultra modum mas) gnus coinestor , et polator boni uini semper fuit , ac magnus
» fuit Arengator in Consilio Paduanis (sic); qui eontraxst parentel» lam (ne) •genitorem filium nob. militis Balardini de Nogarolis Ci• uis Verone , sed co tempore quo Gualpertinus Prior bospitalis
• S. Pauli de Padua factus est Abbas Monasterij S. instine erat
» accepta aqua inolendinor. friitribus illius lcd , atque fuit iir?posita
a pg na capitis iii i, qui arengaret. quod nominata aqùa deberet red- a di Abbati cum sui fratribus. llcldeniatidi,s ergo de Bobis arco » gauit in maicri Padoanor. Consilio , quod hec aqiia debcret restia tui non Abbati, neque fratrihns, sed B. Justi ,ne olirn Regine Pail tauij tanquam sia. Hoc consilium ai oninibus est obtentum
a de quo multam pecuniam est lucrattis. Boldemandus prdictus
a genuit flenrighettuin. et Albertinum notarios a. (2)
Dalla proposta di Feldomaudo al Consigliò di Padova, rammentata in questo passo
della detta Cronica di Giovanni di Nono, venne adunque alta sua famiglia nuova
fonte di ricchezza e
di influenza, la quale si accrebbe per altri matrimoni, e par-
ticol&rmente in seguito alla parentela contratta (3)
e a Guido figr 9t Nob. R. , Bagielardin Il Nogarola Citt. n d. Verona a.
Lo stesso Beldoruando è ricordato anche come Sindaco del Comune nell'anno
1202 (4), per modo clic -non è meraviglia che a così ragguardevole cittadino si
affidassero importanti missioni.
-
Nel giorno 22 di maggio del 1307 i Procuratori del Monastero di Praglia procurarono la convocazione del Consiglio generale della Repubblica affinchè dalla
Città fosse preso in protezione il monasfero medesimo contro le pretese di Pagano della Torre , vescovo di Padova , clic tentava d'impadronirsene (5). Ser(i) Codice E. P. 253, pagina ISP, numerata 53, liii. 8-25.
(2) Questo passo del codice « R. P. 25:3)) trovasi con qualche varietà in altro manoscritto della
Biblioteca medesima contrassegnato «B. P. 753», intitolato nel retto della prima sua carta« JNcI PiT
» CBON)CA ALiQVolV.GESTORVMPADVEETINIIALIQVLRVSALÌiSP.AILTIDVSITALIE.ilEDiFicATA.11FUitCiiIitas
a Veneliar. Anno Domini, modo et causa,-) statim inferius contenta a, composto di 300 carte, delle
quali le i', 100' non sono numerate, e le 2a_350a sono -numerate ne' margini superiori de' retto
coi numeri 1-358, e legato in cartone coperto esternamente di carta bianca, e sul cui dorso è incollato un cartellino rosso nel quale si legge « CII RONICON Coni'iJsII —ITOLANDIRI I FT il INC.. AUCT. I)
» COD. CA iiTAC. Il iì. P. Il 753 », leggendosi in questo codice (carta nnmerata'336, verso, fin. 15-27.
carta numerata 337, retto. Un. 1-5)
e De Bn),is ecu de Duldernando.
aubbi quos bue pronome', bene seqnitur. ilodie, aBe,Idemi In ilde ,ia,ninautur, il i acm per fuerut eald ersrij - eL Ti'a isatorea. Wq, il lungo se ui Le, Boldem ,ndtsn T n'sa Lor, et No turi no propter tre,, Il u xc reo qui bus Successi t , od sa est eliu ce
a u[ uILrs .aaod,,s.(s;clilmag.,uecbmeainr, ci pstator Isoni uiei armper (sui se et ruiirinsaxuu s arengator in eonsiiija paclusnie. qui
a cootratit Par teia3 Inter genitorc3 iiiita3 ..bilie Militi, Nicolai de [.ti., eL I usaà3 GuaI1 noluiiis nsUiti, IiaIlardisaj de
a NoaroIia citai, il Verune. Sed co tenspure quo Gu;,i pertilsu e prior laoepitaiie liSta sii Fasti i de Padua ractu a est Abbai luonaAerii S . te li, e i ne il ent t i' le qua m ok odi r,ol fra tribu, il ii sta I. ,i, A q ne il ra in ansi la pena capi Li) i Iii qui a rengaret,
a qitod numiaiatni i aqua ti ebi,erct (sto) reddi A is1,ati cia aus frairi bue. Seidemail , i ergo de Boi,ie ,rtng e,uitinru,iOrI PaslstunO
a con, o qtaod hecfl acqua deL esce reati tu i non AbI,at i ncq.e ir., te il, se, sad ileate (sic ) iJ a, Un e o) iS R egi li e V n'in paia ai } t te m
sua. iJoc coraoiliu3 Il ala uennil,a,, est olatesatat3 de qno maalta3 pl,eennij3 est lucente li Be,Islcmae,dua genuit He-nrigettn3 ci
a Albertiasie notano) I..
-.
(3) Cronaca Fri7ier, car. 33, verso, fin. 5-6. - Vedi sopra, pag. 8,-lin.58-59.
(4) La carica di Sindaco a quei tempi non corrispondeva precisamente al significato che in oggi
vi èattribuito: allora colui il quale doprivi il più alto grado gerarchico nelComune cluamavasi
Podestà, Sindaci in vece venivano chiamati gli amministratori della sostanza patriinoiiiale dcl CO:
l'lune, era carica pur essa di grande momento, e che non si assegnava se non a persone nelle quali
si riponesse illimitata fiducia.
• (5) IIISTORTA ( Di PADOVA il DI li sEnTolilo OLCSATO CAV. li DEL SERENISS. SENATO, il ]'Seìlo Studio
della Patria Professore delle Meteore PARTE PRIMA, il Nella quale- dalla sua fondazione sino I anno di Chiristo ,ie.t.xxtir. si hà, con Il l'òrdine degli anni, quanto clic di Sacro e di Profano si e di
essa Il potuto trovare, li CONSACRATA il ALLA REGIA MEST,t' DEL PRENCIPE ET INCLITO COLLEGIO Il
DELLAli5EIIF.NiSSIM,i Rr p vulacA Dl VENEZIA, Il n PADOVA, MDCLXXVIII. il Per Pietro Maria t'rambotto. Con licenza diSuperiori, pag. 309, Un, 35-45, pag. 340, li n . 4-5.
(1•I.)
tono Orsato dopo aver riportato un pubblico decreto, dal quata ciò apparisce (i), soggiunge (2):
« E perchè per dare esecuzione a questo decreto si doueuano eliegea) re tre sapienti per ogni Quartiero della Città, quali à beneplaci» to cicli' Abbate; e dclii Protettori dei Moijasterio , douessero assi» stere , e pronedere 5 tutto quello che fosse di vtiie , & ornamento
a del medesimo ; perciò subito fatto Il decreto, restarono dal Po» destà & Anziani elclti li Sapienti, quali furono, per quanto si bà
a dalli Atti di Antonio Nodaro quenda Beati, Che ne fece per li Moa naci autentica carta). Del Quartiero del Domo, MacarulTo di
Ziliolo ( era de Iflacaruffl ) Giacomo Malizia; e Ileldonaando
- » Nodaro. ai
Questo T3cldomando notaio ebbe tre figli: ecco anzi l'albero genealogico dellafami-.
glia , secondo le notizie clic ci fu dato di ricavare da parecchie cronache manoscritte, e che scrupolosamente citiamo in appoggio di quanto andiamo esponendo:
REFMOMtNDODE' ROnDa
(3)
HENIIIGHETTO
I,(3)
stLBERTINO .
ALRERTWO IL
nota o
notaio
ZILIO
notajo
(5)
HENIiICO
medico
(6) (7)
RELDOMANDOTOMAXIUS
.
(9) (iO)
ANTIOCHIA
(8)
-
Sposa ad Anto-' aio Granfione
TIIOMASINVSIIFNRICUS
FROSDJCIMO
La famiglia dei Beldomandi però fu non solo agiata ed influente (ti), ma
(1) HISTORIA il DI Il PADOVA ti DI il SERTORIO ORSATO, ecc. PARTE PRIMA, ecc., pag. 310, Im-. 6-42.
(2) HISTORIA I] DI li PADOVA il DI il SERTORIO ORS&TO, ecc. PARTE PRIMA, ecc., pag. 310, Im. 43,
pag. 311, in 1-9.
(3) Cod. ms. «B. P. 616» (pag. 406, n. 7-10). Questi tre figli ebbero nome Errigetlo, Albertin, AIbertii, 2°; il secondo sembra esser morto in giovane età; i due altri furon notaj. - Cod. ms. «B. P.
» 753 » (carta 337, rceto, lin. 5). - Cronaca del Dorighello Presso il Conte Augusto Corinaldi, pag.
71, liti. 8-9.
(4) Cronaca mss. del florigliello presso il Conte Augusto Cnrivaldi, pag 71, un. 13-14, 21. Mss. nella Biblioteca del Comune di Padova, contrassegnato « Fase. B., pag. 49, ]in. 5-7. (5) « Matricula Collegii Artium et Medicine doctorum » nel Cod.-mss. della Biblioteca del Comune di Padova, contrassegnato « R. P. 938 a. pag. 2, col. 1 3,- liii: 18. Ed in un elenco di dottori
padovani nel Codice medesimo, pag. i, col. 2, Im. 27, pag. 4, coi. 2,.lin. 25.
6) Cronaca mss del Dorigliello presso il Conte Augusto Corinaldi, pag. 71, Im. 13-14, 24. MEMORIE CERTI., ecc. Fascicolo IL. pag. 49, [in. 5-7.
(7) Cronaca mss. del Dorighelto presso il Conto Augusto Corinaldi, pag. 74, Im. 15-24.
(8) Cronaca mss. del iDorighello presso il Conte Augusto Corinaldi , pag. 71, fin. 14. - Cod.
mss. della Biblioteca del Comune di Padova, contrassegnato « E. P. 1. 149 a, car. 307, recto, tiri.
i. - Cod. niss, nella Biblioteca del Comune di Padova, contrassegnato « E. P. 3. 149 a, car. 358,
recto, 'in. 12. - Cod. mss. nella Biblioteca della Famiglia Maldura di Padova, contrassegnato « U.
a 2—2090 a, car. 230. verso. Im. 48-19.
(9) Cronaca mss. del Dorigbcllo presso il Conte Augusto Corinaldi , pag. 71 , Im. 28-29, 34
pag. 72, fin. 1.
(lo) Cronaa mss. del Dorighelio presso il Conte Augusto Corinaldi, pag. 71, liii. 24.
(11) Nelle linee 115-26 della pagina numerata 56 del precitato fascicolo E della suddetta opera
2
( 12 )
altrès\ ascritta fra le nobili
del
Comune di Padova, e
si è
appunto a questa
circostanza che noi dobbiamo i pochi cenni intorno ad essa conservati nelle
cronache padovane (i):
cc portauano g arma una tresa ver'Ide in campo d'oro con tre rose d'oro nella (resa verde».
Quando e conte La famiglia dei Feldohiandi sia stata ascritta alla nobiltà noti
risulti, sta però il fatto che come tale, 'e notata initutte io cronache finora
citate, ed inoltre, cioccbè deve essere ricordato a titolo d'onore, fu fra le famiglie
clic concorsero alla difesa della patria assediata da Catì dalla Scala nel 1320 (2).
Aggiungeremo di più che ogni qualvolta ci vieit fatto di trovare .uicordato il
nome dei nostro matematico .è sempre fatta allusione alla nobiltà della
i io chiaa Michele Savonarola , illustre
stia famiglia. « Patricius » infatti
medico e
filosofo ,
nato in Padova nel finire del secolo
XIV (a),
morto in
Ferrara circa il 1460 () nella Sua opji'a intitolata (( MICIIAELIS S&VONAROL4E
iiititolats (C MEMORIE CERTE Il DI II Tutte Le Fami g lie deNobili, e Cittadini li Quali Il Per l'addietro
» furono ammesse al Consiglio Il Nella Città IIIdi Piidoua a, ecc. si legge:
Paolo Morigi Mii ande neIl'ilistoria detti' Il zio o'nioi I Il 'litri '6 sanati'a r. 263. senile, cli Il di questa Casa Lii il D.
a Marco Boalo Pad oun I) cli mori noi 1447. ci cli della steasa atirpe li li proseliti Boati si Padoua, dandole li I 'origine
a da Due fratelli Mra
ono, et A... il che partiti dalla Provenza uennerv a Il Venetia circa il 1202.
StIa il do Asso toro (i prende
erro e niaoiR's tu pereE t'inc queste ) formo Famiglie l'una dall'alira
comediichiaraisscnle
reren, «, osa li
la di frereno a dell ar'
• ma Io Il dimostra, ci altre uitie ragioni.
Di questo errore si ha poi conferma in uil manoscritto della Biblioteca de! Comune di Padova contrassegnato « B. P. 831» conlencnfe: « Meluoriellintornoalla vita del B. Marco Boato PadovanoJ (lei l'ordine de'
» GesuatiflCon nate Storico . Criticheljdillfl. Giacomo Fretto, pag. 27, liti. 1-33. pag. 28, liti. 1-10.
(1) C psI , MsF• D. P. 610, pag. 106, liii. 1-5. - Cronaca di Gio. Battista Frizier, car, 33, verso,
Im. 6-7. - cronaca del Dorighello presso il Conte Augusto Corinaldi, pag. 71, Un. 010.
(2) Descriptio Familiiruuj l'ataviriarutoi ti Facta de Anno MCCCXXI il Potestate Dflo Nigresolo de
Ansaldis i De Cremona ll.Eo anno, quocanis Patauipin.ohs.idebat in Vrbe il InIrascriptto Ciufum faeni)o,
quq Patriam dcfenderunt repert2 sunt. - Cd. Iliss. nella Biblioteca deL Coniutaoe, contrassegnato
E. P. 253 », pag. 28, col. F, liti. IO. - Da altro documento risulterebbe poi che la famiglia istessa
era ascrilta alla nobiltà prima di Ezzelino, cioè prima del 1233 (STORIA Di PADOVA Il DALLA SUA ORIGINE SINO AL PRESENTE li NARRATA Il DAI, CAVALIERE li PR, GIUSEPPE CAPPELLETTI il VENEZIANO Il VOLUME PRIMO li PADOVA Il PREMIATA TIPOGRAFIA EnlTntqE E. SACCHETTO il 1874, pag. 506, n.' 14).
3) BIOGRAFIA Il DEGLI i SCRITTORI PADOVANI Il Dl Il GIUSEPPE VEDOVAvoi,. li , PADOVA li COI
TIPI DELLA MINERVA Il MPCCCXXXVF. pag. 223, Un. 19-21.
(4) BIOGRAFIA Il DEGLI li SCRITTORI PADOVANI il 'DI li GIUSEPPE VEDOVA Il VOL. il, CCC. , pag. 226,
Im. 6–r9. - Nelle carte numerate 84 -(verso) , 85 trecto) di un manoscritto oraposseduto dall' Archivio di Stato di Modena ed intitolato nel retto della seconda sua carta (c Liber Jnstrumento» rurn)Irogatorum per o I il D PhiI tppO BendedelllNotarltim I Lrr'orlensem ah Anno 1114,0 ad 146711
a N.• s; si legge il seguente istromento, riporlato in parte dal Tiraboselii (STORIA inEr,LA Il LETTERATURA ITALIANA ti DEL CIV4LTERE ABJTE Il GIROLAMO TIRAIiOSCIIT, ecc.Tonio XX. il Che contiene (e Aggiunte e le Correzioni. i l IrNODENA MDCCLXX,, ecc., pag. 07, liii. 40-44, pag, Un, 1-12):
-e Eruditi,, noti 'mm'd. magro Michatle de Sanoliarola li Dir viO fl'i»I! Oct.b,ia Lerrarie ji c,ierllorilofradieti
a d iii ducio Il piitiiiuo teitibus vacatio t ro5atia Ezinaio ptaiiti Iurecoflsialtò diio luliano Caotalaii due fci'rarieluq
a o'rdina,io icieriti • E:, regi1s t Iasama)lsiosimia culo Cdnai,ntiioo le lordi, t arintot,le de Iarnturiiscanceltarijo I)
• diii d ticia E teli0 q000clarn S. Stepliani de Todescbis ne ali il sporialsi lieegj'egiU) vir I' riaciaisus do Priacianii
• l'aclor gilalia t cura,(jtor iJJl priucipia e Esint diii diii lloraij elucia Mutino t Itegii / Marcbici . 11nia Este,,. Rudigiiia
• con, Itir t'e. ut do neo piepo t sufficienti 'pa od aLa 2 5 si li puliI ico t actdlitiaio iiiito rogaio Il ogregi lì E I lima uiosimnii Vera
• V ctorti3 Il pauooa n o t I pub cere 'vii E d,ncelIar,ia e1 uod 05 .Iaa/ FjIiobit,i ei eri,Il InC oiiotatto plit.otis disi d,,c,a od ma
godù3
•nfr,d,ctu
MogTuiao lhIicI,aele,n il Sia no ol en ciao a t si Ilalis sigillo nsioroisio dni Et cia su onu re-Iluo
• ,rnsia,ce platea p Ipeo ractorom Ahstiri itt i qu tergo Aie ocr i tu il eratperl laila I' otori o p gs 4 1m l,Iect,,simo
• ala tetra no luc le ci at Il B Dut / t lave eri.. ocr jt' erat inaupiore litteiai nsar io malIu pa Il ' pu dntducts da. silo
• i amiIibs,o muore. Sequelaat ' poatmodum Ir21 tenne sala verbi, no Di lectissLje ol. Qii Venerandi equa io bieco li solimi• taoi t Eximij EcceIlentisAriicì3' t medicine doetoria dai Mari Mi chaelia Sa,ion,ko[e physici lan pcaniosimt Sdco
• virtlaa t merita eea noi tomiij Ente oso m domii nii vul5aria II're (onu ailai •Veuiticen i; ut - ad aha aoneflcia que Il
a a felici, Jtecordationio I Iliastri lsg i ezce]aia ,Iiii di,. G colisone t djio Germa ia.,o silo il aobioc000eqautu,. est / elim amI loreroi or i te t auoa iiitllagat,emituatq1 Jibtalitoconll mtroin / Iii r,l oijinia pone iii licrat qiie cap atti; si pro tuoi
magustiaalaoe m cr al o ll Il ea alla, no e riluleeiinua qum 05101100 est / 4i pL5ifl satioL caldi a t si,na cpuat Il data 9 Ire ira
sii LucIa ssc ccc, piet / que quanto f cnr,noo, a fasqlsmoio sii ty(c e I pI,. tt jof4 cie mcl arai itt Qu,d ei3 cpu feci e liaroqa poi
i aumua taulo li viro do ooiaia uptiioio monto iodieiqa merenti qoo.l incorruptam nias erge noi 6 Il dem -Eplanilaa s
Ti
a rabalco operat.opei tua, siano, Iena latrare quell' qlvere fideI,Iaus t' ofliciosi, viri, tn1 o, caoeu,t
est conotattaere
• cii feudo' Il tarii asnù3 asip aliqua digna re q ho sibi • t' aoiio Isonori t d5,nodo cii E lao,se ciial iseat li 'h, Ii ergo tenore cx certa
a acicotia E molo nlo voiumua t tibi osandaos ua Q Il iodio no luce feudi de trote camere iie Ieiueatiaa dictù .1n3
( .43
ecc. , composta tic 1440 (t) scrivendo (2)
» COMMENT ARI OLUS li DE LAGDIDUS PATAVII ' a),
• Mafl3 Micla;clam il sa t iiais 61 i3O 'e d care ndellL i 1 'g logi tinais maseulia cia a De p055easion e t relnia in li folle
• liii lnaerto e, iten cia ositi in fund iii. edelane cli stricj ali ferrarie ji,a suoi fi cnn Giace 11 cddrndo noNa t camere se
• oi'isj anno in Cado panche reni rcccio,ais dai ti vanni formaoa CI lira caos a capiI teLo sce'pitrti cli vflo eapelleto SU p ea cii filo
• dIno suo a dii0 / Cacieiado llcsi . ,c. ipa liluescitioile lnattan3 publicii .[it, selciano il cii cletinulis ciplia se ltiramito QtIeIi • ostie i,ecesaariin t opportuti io. ferrar io XV Ortolari a MccCci. X 1 f,tod,Lacuratorio no io pdicio i ta cxccotioi3 fili Lt V2ii
susla p Iradtiouem vtlil' las afluli aurei qoetu su. ipii faetor ha-fiIar.hot in nasnta loro fetidi ad ramai Seglii I lilidstiotit
a supdicti vcucrousdiaiaa fi Miii telI, liicroaolioa i Lana vini h ltiat auissiu3 t ,erlellernilia a pliyaicu m dÙJ il Ma3niim Micl,ael cm Sano• narolam patatliliri pli citi diii duci, medicmiaaa Vceptiss '!uy li t cisain, fernanie decontrala alto Diario de Vado / dlii quondan,
• Egregii I' p5 taillia vin O. loIaUaiia Sauoiaarole / pinlem atip e rari picip set aula il filila . drscend cii liIoua legiti In io ma• nell'il tanifl de poaseaoioie aLipl)ta diuiaa fin pc-Ilas inlrasiotalas posita in (undo ville medelane diaLrict lerranie v3.
• tu jinaie de uno cortili caaam entiuo de Ori bus donai ha a vhS (le CII pii t fi des1,3 de tini, ia cii PII Oro Cure. t orto in»
• quo hitat atitoniva furia- il S'IS Q Isiloratoro turi a duobu, latorilaun e ah aiim laI,crilaus reo l,,Cri,taa.
a Iteaa de vila pelli terre aratonie t acm i sarorie inool io aesatadiolt quatitor il dcci iai ul' Cire). ms viam plilsatu
• 6,3 duena t, lìIV, dici Alatonhi de piasuro il cui dicitur ironici.
• 11cm de lilla pOLin terre aralorie t octniama tono naod ioié tniòalaeio sedocina li oL' cire) luc a via in / Albertum t fine
• de la grana / laidea Thoine aigriloli / c'i ire Il Iautit de cainp o , t fouealia cilaau acm a .;.,,si, cui dieiE lo corto.
• Itana do vili petia lerre aratorio.etiainalorie mottiao4 triu3 t sranio't Odo 0Y cirrj li cui d; la Calauria lui' viana/
a leuraUrii uocatii lolareoaldo e i..' prata ti a doiaaibu, diii P fornI de Vita peOa terre aratorie et acnai Lise arie un, dioit duon r ari o t doccm il cui diciE le lenret e 101a aL, noti
• appellati Marroaldolur a
viaan
coi..
a '1cm do vo, petla terre antonio t teminatorie alariolé iedrcim 0Y 'circ - )ctsi dicic io lenire lui' viale dtiolaoa
• latenilaoe / All,ortò t fIn, de la grana t Viliefla de le tcnt.a. . -
a Itoni de voe petia 'terre vineate muIianio dcciLO vi uee aI' eiee3 cui dirit li le tenere bn via na aruraorifl a»i pella tu CSl5&tIiUOIIIihall dU3 d lacCio.
• btern de vo' peti'a terre prativa optri! Otto o? circl cui dicit) e' sciai, dai IJ 110 li lua. viem / lenaetaalobatai 0301 a sale.
• 11cm ole vtia petia terre praliva oporaf v'iginti qua luor aslii tfr i pro cIa la valle. Jtls' sahiem pCal i dai duci'.
• flena do una petia terre praiiue operaij orto saI' cire3 cui dl la corE Tu .a h.- ilreo] ra Thoino Nigniaol i, pI ilaati IIìI3
a ducem t Yieolau de Cam1'ra.
a 11cm de vna jlctia terre VIfili iioodiulj tria ul' circt patta I.L. to t I.r ilte cnn Coni;io Ag3cninii de media t laldea
a dI Anlicii de piaa oro
• TIeni de lansia valli lanapaicuin ad ipini polaeSliO 'le m .pUneiatthtio In trail aggeree suoi / In7 Aggiri n de Media
• ab uno latere ala altero aggereni li ab crini / t lo enpite linde, diii À'atomaii de pisa uno / altero scur il a uni& Marcoaldi. Ve[
• luc a aho, pIlirca aol Veriarea conflaica delair r, li il t citi uslibet eai Et inuealiiait piitus diO fartoa deto lola predieti di3 Dlagiom Micltaelen'i F. t t sopra iLt1a t recipici de
a poesesalonerelitas aupradieti a ciin troia0esitri suo soisc tatuibalia fleailaost coherel,tiie t ci osi.ilaO t ai ngvs ti.
a ad ip.la'ie apeetanitihP» tacntila O t cii licentia intraiadi atondi t ap preltende,adi telalati Il et corporalem pOeaCaaiOaem
a t'a4 ad lialarmidi posaidonvi i t "uaul'ructanel i liare feudi pie lo ) sai no aroap t reaeruato Q p hane Inueetiti,ni non io farai
• ne o inferni posait piuihioii Il aliq'aod bruma plibati dii doria alicuina alius pa'aoe in cia rebus a ut ea4 aliqns lua li bitio
• q uiliva aal ni alt t ne ) 'tal a omme Tha a ui
Qui dita Mt. Michael vaasallua alatiiai reeapta piti Lnueatil no sai del'otionem prati fsctonil li 4, p1 ihaco elio date stip t
• I-eri piZ la I ora ai ad sè la eu,ngeI io inatiti corporali cee acri p tiai .i a li cii Re laerro ti a tedi a Q i pe eri O fidel i a vasia Il ma jati to
• dio dieci in ppetuii aam3 il potiare de mulo put eonlivaejt seniptA est in eapt'ia Golelitatia a loire espreasia qoe
• laie pro il velie tilii hcinia cc jm ilii. Calata e consueto] hai domna Etici ' ao morem (i4dii raa.altorj.
• idem vassallus drllitnm se reurrena praatitit furamenti.
a Nec ni » eolenne3 alipiatloncm promisit pieto faetori e eunatoni a scediro pia ti V pliiaato dito li duca stip?aeatl
a darc pnt.re ipi dio duri aol cui ipc masadaoerlt ori i anno li' fesso plisel,Vil R eanrrectionia domini eevn am formarsi claiarncam
a e caprI leLo accipitni cli VII capelli fito aup ci cii coltelo s'so a dio / sub pani dupti stipulatiali pmi
ago pliilippue Ci
Dal trovasi menzionato iii questo istrornento fin decreao de t 14 di ottobre dei 3461, col quale Dorso J,
d'Iste, Duca di Ferrara, investì Michele Savonarola di alcune possessioni in Medelana nel distretto
di Ferrara, apparisce che nei giorno 15 di ottobre del 1464 il detto Michele Savonarola viveva ancora.
(i) Quest' opuscolo pubblicato dai Muratori (nERult ITAIicArlUrsi il SCRIPTORE5 , ecc. LUDOVICUS
ANTONLUS il DIVIIATOOIUS (i SCRF,NISSIMI DUGIS MUTINZ RIIUOTIIECZ PatLFEcTus fi'Colleyit, ordinavt,
al
j s Praerationibuo auxit, ecc. TOMUS VLGESIMUSQUAR'fUS. O MEDJOLANI, MDCCXXXVI(I, ecc.; cot. 1137
— 1186) è intitolato (nElsusa lTAr,IcAauMìIscatrTonEs, CCC. Toltus VICESIMUSQFIARTUS, ecc., col. 1131
—1132) cc ;CICHAIiLISII5A v 0NA lloI.E ti coMrsthiNTARIo[.US il nr,LAuotaUs PATAVIL. il Anno MccccxL. coni)I positus, il Pt nuncprimi'am in lutCeTflpCrdUCttlS.flEX MattUSCRTPTO coDTcE
II coMlTl s SEIITOIIIE IJIISATI »,
e seguito dalla nota seguente (RERUM lTALtCAhlUrstiI SCR1PTORES, CCC. Toalus vlGr.st)tt;SQUARTUS, ecc.,
coi. h 185-1 186):l P.rpticft Qpeas AnchaVi, Sai'oaaia p olae Paea.i nel lazsedee, Se,,,.
a Fcsraara'cv ecCito, 1,1 CCCCXL; a
Bencliò lo scritto nledesilno in questa nota dicasi « actum MCCCCXt as, enei soprarrecato titolo (Ali» no MCCCOXL compos, itus ?) vi è menzionato come lo stesso Muratori avverte (nEaust ITALICA)) R tfDt i Scali fO 15E5, ecc. TOMUS VIG ESIM USQUARTUS, ecc., pag. 1135, tiri. 36-38) V anno 1445:
Così (RERUM ITALICARIJM O SCRflTO1IES, ecc. TOMT3S vIGESIMU5QUotIItUS, ecc., col. 1152, liii. 2-9)
Noiaa ai rent, quotquot la iaoa halaoeeuot • ilbosos
• quu m etsrrrntihau, Ancia Domini Mil o Qua-• rsaagnoq ao clim hoaiore meli,, urrullt , 00,5110
driugentia Qisadaiginta Quinqiae Toimrni in-a aie dulciten amplerati elanaal,aut a Alateiror' acongr'egaaioocm Clajinlia liorem lioilihitor 1005- a 4,atener. a
(2) RERUaI ITALIcARIJM il SCRIPTORES , ecc. LUDO%ICUS ANTONIUS Il MUDATORIUS Il SERENISSIIIL
( 14 )
a Non tamen postergandus est vir ille
» patricius /'iosdocirnns de Jieldomandis Patavus
" qui tantum se Matbematiels artihus contulit
» ut non mediocris Musicus atque Astronomus
a sua in rntate habitus s,it. Is enim Johannis de
» Mutis atque Botii , sua in Musica dieta quam
» luculenter apernit ,tabuiasque singulares in
» Astronomia ediditquihus & _nostri utuntur
» Astrologi. Namintrieationes ,atque1(egis
Alplionsi brevitates dare , ac mirum in nio- o dum aperuit. Cujus veneranda ossa Ecclesia
a flo,ninieanorum non parvo cum bonore se» pinta tenet a. (1)
« E nobili familia
orttus a Io dice Bernardino Scardeone, morto in
29 di maggio del 1574 (2), nel seguente passo della
Patauiria
età
di oc
sua
celebre opera « DE ANTIQUITATE VHBIS PAnni a
antri nel giorno
(a)
a De Prosdoeimo Beh/ornando.a No y minori laude in ci re, in crnteris ucrò artihus liberalibus maiori e• hai» peritia per ca ipsa tempora dlaruisse fertur Prosdocimus Beldo• nìandus , è nobili faruilia Palauiina ortus egregius Musicus , & cxirnius
• pbilosophus , -& clarus astroiogus. Edidit tractatii spilacran puleberri• mU. Scrtpsit aduersus Marchetum coeufl & eòtcrraneurn , & multa lo» ca, qum male sibi congruere nisa sunt: & qudam uti perperam ah co intellecta, ido
DUCIS BIUTIN4 BIBLIOTIIECZ PR,EFECTUS Collegit, ordinavit, ecc. TONUS VIGE5IIIIJSQUARTUS, ecc.,
col. 1166, En. 70-74, col. 1167, liti. 1-1L
(i) Un esemplare ananoscrilto della detta operà di Michele Savonarola trovasi nelle carte 252I280
d'un volume ora posseduto dalla Biblioteca Comunale di Padova, contrassegnato (cB. P. 8223), e composto
di 26 opuscoli, de' quali il 16 b è l'esemplare medesimo. Questo esemplare si compone di 29 carte
cartacee, delle quali le F25 0 sono numerate ne' margini superiori de' recto coi numeri 1-25, e
le 26 3 -29' non sono numerate. Nelle linee 16-29 del margine laterale esterno del rovescio della
10, numerata 16, di queste 29
carte, presso le linee 29-42 del medesimo. rovescio, Si legge:
Non Ijnpostergdus i vinile li potricius jasclocimus & iiebdomld i i patflnua qui io iatù in maLliciilatcis li arti i,»
» 210111 uL no ediocri,Il »t3' astronomo, sua i eLite l,ahitus ». li I, ciii lobio de muri,, at3 Ioetij
• musica d do 4 I uculcitter a penaiTaliulasqj tingularea i ait'oomia l a1i IIt / pi 1.!); et ,.fili nt1Aol0 Il I 'gi. NII latria cia Liouc» at3 Re'is a1f6 li ai »r»iiitstc, c'aro ac nainii ma-I liri apen uil c'il9 vene nida osa» Eccical» li doininicano di puo
a cii honore sepul (a tel,eL. a
(2) IACOL'I PiITl,IPPT Il TOMASINI PATAVINI il IiTVSTRIVM VIRORVII (I ELOGIA Il ICONIBVS EX011NATAII
JLLYSTRJSS. LT BEN ERENDISE. Il io. VAPTISTL AGUCCHI I Archiepiscopo Arnasicnsi, dg, Apostolico Mincio li Veneti» pro Santiss. D. Urbano VIII. Il D. Il PATAVII, i Apud Ponatunl Pasquardum, &
Socium. Il alucxxx. il Superiornim Pevsnissu. pag. 129-131. — BIOGRAFIA Il nci U SCRITTORI' PanVANI Il Di il GIUSEPPE VEDOVA Il VOL. Il. ecc., pag. 256, Im. 13-26, pag. 257. fin. 1—O.
(31 RERNARDIN1 sc& a hI o Eora. CANONICI PATAVINI, Il DE ANTJQVJT4TE VI1BIS FATIVII, I l & claris ciuibu.s Patauinis, LIBRI TRES, il in qnindecirn Classes distincti. Il EIVSOEM APPENDIX li DE SEI'VLdm15 INSIGNIBV5 I LXTE000V31 PATAVII IACENTIVDI. Il Cunì gratia & priuilegio Crnsareo ad annos
sex: Il & Regis Galliarum ad annos totidem. I DAI/LEdE 4PVD Nrco'llOstm Episcopum ildfliorcm
Anno Il
DLX, pag. 262, tiri. 23-31. — T1ITtSAVRVS Il AiVT1QVITATVII Il ET Il HISTOIIIARVM i ITALIAE,
ecc. I)igeri oliiu coeptums Cura & Studio Il I0ANQS GEORGIi GRAEVIL, ecc. cnr PIIAErATF0NIRV$ Il PETRE RVIIMANNI ecc. LVCDVXI BATAVORVM ,l Excudit PETJIVS VANDF.n Aa. Il Bibliopola Civitatis
atque Acadernioe 1'tjpographus, MDCCXXI:, ecc., IIERNARDINI SCARDEONII • Il Canonici Fatauini.
NISTOR Lt Il De li URBIR l'ATAVII Il ANTIQVITATE, Il Et i CLARIS GIVIB Vs PATA VMS il LTIIRE TRE5, ecc.Il
LUGDUN1IIATAVORU31, ecc., col. 297, ho. 32
45. - Nell' esemplare posseduto dalla Biblioteca del Comune, e contrassegnato a B. P. 960 a della detta edizione intitolata « I3EIINAR» PINI SCAiaflOFONI, CANONICI PATAVINI, fl DE ANTIQVITATE VEBIS PAT4VEI, ccc. B4.SILEAE, ecc.
• MDLX a, trovasi a rfuesto punto la seguente nota manoscritta; a Acccdunt Notae Lau r. Pignorie et
• Oclavii Ferrarii in margine. lF ex simili Scard. in Bihliot. Cenob 5. Just. serrato i depromfe, mm
• rmn Ahiic Panli lthamoisii,flPhilippi Ttioinasini, iac. Faccilati depromt, cx simili Scardonio fl cxi» stente in Bibliotla, Sefi. Palsuiil uilihet fucrat laoru trivù viroru) Il succéssiue in calce illius Scara deonii Il scribit. iac. Factiolati: aulus ltbarrmusius li Floruit ezeunte seculo XVl , et scripsit de
Il
» Bello Constantinopolitano. extat numisma Il in quo dicltur flaz8cec ò p ai rcop) TI catagreiv.0 81
» TIV711(77.1 a.
fl
pop-
15
sa oca satis rattore refellit. Extat utrurup opus Patauij , in bibliotheca Canosaicorum
--
a regularium & partiin etiatn apud nos.. » Come patrizio è anche riconosciuto da Jacopo Morelli (i), celebre bibliotecario
della Marciana di Venezia, nato in Venezia nel giorno 14 di aprile del i145 (2),
mèrto nel giorno 5 di maggio del 1819 (a), e da Francesco Maria Colle (4), ilI) La Biblioteca Universitaria di Padova possiede (in manoscritto contrassegnato « Mss. 2. 1675 a,
legato in cartone, coperto esternamente' di pergalliena, ed internamente di carta bianca, sul cui dorso
è incollato nella parte superiore un cartellino rosso nel quale 'e impresso in oro « MORELLA li r, s s. I I
a voi.. al. a, e nella Parte inferiore un cartellino bianco , nel quale si legge « ais. Il 2 fl1675 a.
1 a 6a ,
7475_7455 non sono numerate,
Questo manoscritto si compone di 74$ pagine, delle quali le37tja_3$0a, numerate
e le 7 A 74iVa, sono. numerate coi numeri 1-740. In questo manoscritto (pag.
- ''., Vr 373-374, e 'ag. 381 l , numerata 375, [in. 1-2) si 'legge-
1422. Il I. quest'anno trovavosi Professore il aPA, trnaonaia Proedocimo di Beidimando
il ool,ife Padovana (FacciP.
al -.
• p_ 06 ci l,ila. Qeareat,) il Proodocimo nel 142-i era, Professore Il odIo studio 'i OflÌaaiu p. 496 i Morì a Padova taci .1428.
• come ai I IOJ5C inun Cccl. Ma. dei Pronostici li di lui, esistente in 5, Marco di Vi- ronzo, Z,cl,ir -. I [or. ital, 1a. 69.
• Si
diloltava noia solo d'A,trono,i,ia, lima ancora di Fiioaofia, e di Manie_i Il (sc a rd . '. 262.) e fra te sino o 1 ,ere de ne tro• vallo di tnaiioscrittc sino il a sci to jarae1 nt'.,t'ialt,ita disciplina (Toiaiaain. BiLI. mai. PaL. p. 2$) il inaptignanelu talvolta Mar.
• citetio da il Padova, il quale noi eccolo XIII II molto acrisee intorno alla Musica, Il o trovò, essa mediante la tua fl,rt,a- li
• la preaao fu l ' erto Re di Sicilia (Seni- Il doond. p- 252.) Proadoci,mao scrisse pure il usi opera che tr ovavati manoscritta iii
a Padova nella Li brevi, n'e' Caisdi, e si il ci ferisce dal To,aaaitii (Lii,. cit. p, 89) IL coli questo titolo Ci,ite, ira le naoti4-/t/i c,aetica ,
tua li COrp oruoi COL-lesti 0111- iJ QLaoat' opera an siena e con no Tra tt Lo de Geooaet ,-io , od'a á[ t,. do il stava
tin,in Codice della liLii,rcria S,'r,,nao,tzancrill,n ta-.i 1 39UiLit Cando de C .ua,ii nipote di Prua l'aci,n 'li ind.miss, Lil,.a SnrInma.o, il
a la' tujat-n Cataou CS tc fu cona pan la i dall'a utòre nel 1424 in P.I.— Zac li - Iter hai: p - 79. Fce o dei cm- il 't'ci, tarj
a sulla sIeri di Giovanni di i Sacral,oaco, corna spera (alt) come a quo' lì tempi solevano faro i Professori d' il Aatromto,taia,
facoiadooe p.1 ti Lezione il alci naedoai noi aol lo scuole. Fra,mceaco i! Barocca' Fa cri eisa S'osa Lo a e nel eccoloil XVI. P ro(esooa
di Matematiche nelloil studio (Co, mnograplaia in prole 1 .) ritti provora 9 a Peno bei ala non S.l. l ' i s a oraaza i della Li,, pia
rora del la Il Cco is otri a. Aveva acri [tu il 0,1,1 oasi attici o me' anni Con,m cii ta r i anil aLtera
del il Sacro bosco cos'i
• Greca, tira ancora
• isa peri tue te r licito, il ah (isos) C rmco, quod est . figura La tino , ce (peri) quod est ci rea cI (oe5?'os)li pi ml est mestati r,t
- rana rea al i ud mena oralI t'aoi, 9 si le alteri circuna acri ptilai Iena, q 't'id Il
• ..dea li a liettn ug o9
• idem est. a Q usavesti a, (taggi un. o il 9 Datai- ai) ve! poi iva tlaste apectisnimc il nateeieluat llettic 011'oaitarem otnitiiio 9 tuoi
• Q rmearu ta I iueraro m. t 'ai,' Gas - in etrim i tarum fu isait, curo oca cia t i quidd ti Iti dica e, neqnee Li aro qsmid 9 isa penale tru,aa Sig') ifir.e t, ti ce prora na 9 quid ai e. lad ich i in nani-i aveva, scrittoil lan ,eriioethe coi. fili",.. (ut alt li optirtit' a 000metrts do iii ia
a cnr) suiat 9 quie qqu.lea ;tml,itoo Iaahca t a' qncm Il admndum atiamavocaltialo O m':o 9 ,jaerapicouna eat. Nam cov quidcm Il
• ivqtaalca 5rtfrL5E7Oi vero a,nabi'tiaiaa 9 aive circuito o signifieat. Non ai trova che fna,oaegtiado dell' Aatrologia giudiziaria
e non conviene però crct 9 della immaae da quei' p'regiudi tio il Per Aatralogia in questa tempo a' il i ntcmad eva I' Aatronornia
a Acidi- li ma ado 'o da crc,t eco 'che avr'a 'lJ inaegttato I' Aaironomia nella par- (te al'c"ica colla tIera di O io vanni 9 di sacroboaco.
Quanto poi alla Il Teorica, ano v'è mon aim,ae neo col il quale poter mostrare che la ti in seginasac.
a Il Muratori Aptiq. Ital. T. 3 col. I{ 34 Aacrive così loculo XIII Aa trealngie 9 its iusaoiam evaoit I ai Princi pcs Il
• ipa i viri non aol nda - taci los prulaeltan t 9 a ti rea ci tatmodi ' ritturartuti propoli a, 9 socI aol c;Ir'isaiinoa - halt tacco, il ot ti ib il magni
• momen ti aggreel i onda- 9 laa nt qui,, As trulu 5orta ni aol ton ti ala 9 ai' tea popoacissent. a
Questo notevole passo del manoscritto .'m&ìesieno sarà pi & volte citato più oltre.
(2) OPERETTE 9 DI 9 ÌACOPÒ MORELLI Il BIBLIOTECARIO 01 S. MARCO Il ORA iNsIEME RACCOLTE I
CON 0PIJ5COLI 01 ANTIChI SCRITTORI I( VOI,. I4JVENFilA?IDAL'LA Tl l'OC RAFIA DI ALVIS000LI d MDCCCXX,
pag. a, Im. 13-16.
(3) OPERETTE i Dì Il JACOPO MORELLI Il RIBLTOTECARIO DI S. MARCO i) ORA INSTEME RACCOLTE 9
CON OPUSCOLI Di ANTIChI SCRITTORI li VOL. t,eec., pag. LXI, fin. 14-26, pag. LXIV. Im. 1-24.
(4) La Biblioteca dell'Università di Padova possiede un manoscritto contrasse g nato cc 1671/C a,
intitolato in un cartellino incollato sul S'lo dorso « Colle il Opere Mss. i dello Studio I di Il.Padova a, e
composto di 336 carte, numerate aae t margini superiori de')oro retto 1-236. In questo manoscritto
(carta nulileritta 39, retto, fin. 1-42) si legge:
e Astrologi
a Do Beldimaaando Prnadocinan NoI,ik Padovano.
a Era egli' profeaaoro nel 1-122 'e ai milnaco te nel 1424 (Tornai. pa1. 406.)
• Morì iai Palo va nel 1428, come si 1egge in un Codice mai. dei pronostici di liti
-a osi, tenie io S. Mareadi Tirante - (Iter. R.L. pag. 69). Sidilettava
• non aolo di Astronomia,, co. anche di Filotofl,a e Mu,ica (Scarti. pag. 262).
• e tra la ..S operose ne troeano di maa.eino a sei sopra la Musica
a ( i'omae, Miti. Pat. rosa. pag. 28) Impugnando talvolta Marchetto da Padova
• il qaiale nei secolo XIII. naolLo seeiasa incarna all,. Meanica e trovb est mca— -.
zo di c'an la sua fortuna preaao Rolterto Re di Sicilia (Scatti - pag. 262)
-
a Proadoci 'no acriase ptare un'oltera clic era .,,a. in Padova nella Lilaro'
ria da Crudi e si rifeniace .bat Tom,simm i (lib.it. pag. 891 coat questo ti• taioCanonea d& n.aeflana cor$oretn c1leatiu m. Queaut' Opera iaaieie.os
Arithmetico atava inno codice della
• con ula Trattato d'e Goonaena-ia ed non
altro lo
1439,dacaudodeCanti , nipote
a libroni.Sara ai-o - trascrittobel
a di Prosdocinao (IntI. Ma,. BiLI. Soraiaso). Qaeat'opera canaaes che, fu conaa postadall' autore ' ioPadovane11424(ltcrItat.'pag..7
-
16
lustre tradito, nato in Belluno nel giorno 29 dicembre del 1744 (I), motto nel
giorno 18 di rnTzO (lei 1815 (2); e pci: tacere di moltissime altre fonti, ci limicremo. a citare qui una iscrizione, la quale, provando la nobiltà , della famiglià, ci dimostra, che non era ancora estinta nel 1492 (3). Questa iscrizione, citata
dal Salomoni (4), si trovava nella chiesa principale di Montagnana, e questo fatto
insieme a quello pur dianzi citato di altra chiesa fatta erigere nel 1358 nel Comune
di Masi, allora compreso nella Podesteria di Este, ma da Montagnana non molto discosto, assieme ancora alla, circostanza che Prosdocimo datò da Mòntagnana molti
fra i suoi scritti, ci Fa credere che in quelle vicinanze avesse la famiglia dei
Beldoinandi i suoi possedimenti, e fors'anche (5) di là avesse tratte le prime toria Fecce (.sic) anche dei comsnenti alla sl,ra di Giovanni da Sacrolaosco colate
» a quei tempi solevano rare i Professori si 'Aatrosasnniafacendo poi la le- • lione dei medesimi nelle scatole. Francesco llSsro.zi Patrizio Venuta e nei
- 5 secolo XVIProfessore di Mai tcessaticlsc nelib itud io (Cssmogrspb. in .proiegom.)
a rimprovcrs acrenaente aProsdocimo non solo lignosassza della lingua
• greca , ma s'scura della Geometria. Avea scritto il Deflhimando 51cl anni
• Comasentari alla Sfera ds,lsacrolsoacocasilatqserisnetcr dici tur ali
• ( isos ) gr2ce , cpsod est flgura latine at (peri) quoti est circa etfrnctro a)
• quod est mesi sorsuode éurpus i soporimetrosaa isisat corpus Isaben, - 6sjuramcircaaiiud m cnsurantemsive altericircuasccriptitsilem , quod
idem est -QoocrIsa , so ggiunge il Dai,szci,
voi potius uugao spartissi n'e
a oatenelunt huoc ezp.saitorero orniamo tana grgcsrunl lilscrarum , quarti Geoa nnetr;qi;sarumfssisso cum nesciat quid silsi dic,t, neque etism quid
• iaoperimstrnm ai 8s,ificet, asce prorsns quid iit. =poichè ionsati avea scrilto• letiperi metrae enim fignr2 ,ut alt oltimia O s,omctris defiusiusttùr sii sat -a q.9 vquslea snibitasa hislsent , qoernsdMoslosnehssn a vocabolo grsecoe
- perspicossm . C.Nam tgoqquidern Vq usle. 7Tcpi jActpOvero solitia ttimsi ve circnitsam .sigssi6catNon si trova cheBelel imsndofui-
seseguace - dellAstrologiagiudiziaria,perciòperAatrolo.
• a Si- in questo tempo a intendeva I • Ant r000.ssia .0 quindi si può credere che -.
a lieldimaisdo seri, -insegnato I' Astronomia ncll. - parte sferica , ccsrnecoogeta turati dai anni commcnhl stia Sfera di Sacro
bosco.
Nella
ostassle potrebbe
a essere aLato nonlFa tto iinantoc .dai. prociu slizii setrologis:i - La di lui leiturs astrologica con Ducati 40 di stipendio negli ..,.1 11422 , 1424
e 1428 è confermata dal codice Orsato - Vedi di lui lilsatucchel li,
(1) STORIA liSCIENTIFICO-LETTERARtA Il DELLO Il STUDIO DI PADOVA Il DEL CAVALIERE Il FRANCESCO MARIA . COLLE il NOBILE. BELLUNESE il VOLUME I. lIN l'AlleVA Il DALLA TIPOGRAFIA DELLA MINERVA il M.nccc.xxTV, pag. xXtx, un. I—a, i.
(2) STORIA Il SCI ENTIFICO-LETTERAEIA Il DELLO I) STUDIO Dl PADOVA l DEL CAVALaIIE (I FRANCESCO
MARIA COLLE Il nOBILE BELLUNESE i VOLUME i, ecc., pag. XXXIV, Im. 1-20.
(3) l'cr verità troviamo dei Beldomandi a Padova anche nei principio del secolo XVII 0 . Due alafatti, Girolamo ed Antonio fratelli. notai, trovarmi inscritti nella Matricstla No&rionum del 1006. In
base alle notizie contenute nèlle cronache manoscritto è tuttavia impossibile lo stabilire quando una
data famiglia si sia estinta,-giacchè abbondano gli. elesichi di antiche famiglie, in - lilla data epoca estinte, ma queste indicazioni anziché alla famiglia ira genere sono daintetidcfsi come riferibili a singoli rami di essa.
-.
(4) Nell'opera intitolataAGIlIPÀIAVINI.Il INSCRII'TIONEs li 5ACREI' l'ROPIIANsE Il F. JACORI
i) SALOIIQNII a), CCC. (pag. 131, .lin. 9—li) i legge.:
- i . ..Peste, gru riti: -Arse S. Croci:,
53. Hoc est aspulciaruni . q. Nel,. Viri 'O. L. -E. Tomaaisai -a 'flelclònsdi
asaa Cia-is Pdiaaoi 0 & ejiaa hrnred. oh. 1.492. -a- É questa una sTelle ' 53 iscrizioni 'numerate 19-74 nelle pagine 127-132, 1.33 (lira. 1-29) dell'opera
stessa, e che in essa diconsi esistenti ( ACRI JPATAVI,VI Il lNscRIrrloNEs Il SACRE , itT PROPHANaE Il F.
JACODL SALOMONI l,'ecc., -pag. v 427, dio. 'i):
cc IN TEiiIPLÒMAJOn1'As5rJrpT. a. V. INSIGNtS COLEG. » -.
(5) In questa presunzione -ci conforta quanto leggiamo a -proposito della famiglia Candi, legata
in parentela coi Beldomandi, cd un membro della quale fu, come vedremo in appresso, il successore
del nostro - Prosdocimo. Nel 'precitat0srilto intitolato c De Familijs -Illtistribus Pataninis Auctore li
» Joanne de Nono -», cee. (Codicé E: P.'253 della Biblioteca Comunale di -Padova, pagina 4335, numerata 14, Im. 12-24) si legge in fatti: -
r
(11)
ni-, prima- - di acquistaré la- cittadinanza - padovana. La - inscrizione nel tempio
di Montagnl]-a più non 'tisiste.:- -.----- Sopraloro sepoltura pàataSegI' inclauatridi S.Agostino, cranila teslienn--a nia oca , che fos,ero Laisari,,. 4Ie io posia da h osiesto zelo di q t cIsc ora 'e rio- - - -'anale onorata fam. 3 , esseisdo cd alcuni gdntil ho onhini, cii caso paacèggiando
-t iungo foci da. un Tagi iap.a che -i iii lauorauai te pietrecoù le quali hao
a fatto un' altare in Chiesa , affatto acancellcire. Vennero dunpic da Mouse.
I ice , sono, - osino i , m'a ri,.hi •ci hondrati Ciltad . ol Ha. no casa - nel borgo d
-
-- Rogali, crani uo' altro membro, il gle 9 ' cedute l'an n o 1526. ci la moglie di lui
mcii lui eredi de' quei beni i monaci di 5: Giusti...
- - Vine no Dattore , il sole è Deput'aegli m'ha detto, che dìsndono da nleun , - checllia,nanoiBeldomendi,la gobbi, l'ra' quali fò dialcunseme un
,a Prosdocinoprofcennr diMatemaOclle, . il gle scrisse un - libro intitol sto
a Algorisiai . itaeliliero peipio da alcuni Calderari h.i In altro codice manoscritto della Biblioteca del Comune, contrassegnato cc P. P. 774- », ed intitolato sul dorso « SFOCA I! FAMIGLIE Il or Il PADOVA a (carta 45, retto, Im. 5-20), si legge a a 54. Sopra la loro ncpo1 ora posla. negli mcl suini di 5: Agostino 11 cvi la testimonianza clic foeier lanari,la quale io maiso lilla onesto zelo di questa, che ora i ripotata onorata Famiglia, Il essendo cciii alcuni gentilonaeni, cia caso passeg
gi nudo in quel I lo og- i feci I a 'tu taglia pie tr, che ivi tavorara le pietre, coi, il le qnali ha iiiae, tatto un al ti re in CI, iesa
a afl'a tu sconce1 lare,il Vennero ailoonfue di Ilcinselice, sono nuovi, ma ricchi -c ono-) I rati Citt-s,lini. Hanno dsaa nel borgo
-a de'Rogsti : Evasi oo' il ilLrnmembro, il quale si eatinae l'anno 4596 e L. no6 liclIli hai ius(toì credi li Monaci di
-eS.Giuetina, Vi seni i Dottore, il quale i - Depot'a. Egli m' ha detto, che discendo') 1Db : a atcicno che ch iam ansi Beldomandi o BolabL fr,, i quali fo I' alcoli nome Prc'sdocina o profeseur di m'tema ti-) lcd, e dc'risse un I liro [sui lolato
a ....9 taesti ebbero princi pi 's da alcon i cal 4 'rc, ci a,, --,. ,
La cronaca da cui togliamo questo passo rimonta al 4600 veggasi anche altro codice manoscritto
nella Biblioteca del Comune, contrassegnato cc B. 1'. 707 », ed intitolato Copie de-Manoscritti del
ai qm I) Sig.r Antonio Sforzai) esistenti in Casa del q. m S. Il Caualier Sartorio Orsalti a, cnr. 20, verso,
ho. 44-20, cnr. 21, retto, lirt, 1-13.- - Dal contesto risulterebbe quindi evidente la relazione di
parentela dei Beldomandi--coi' fandi: da Monselice,-ecL inoltre se questi ultimi usarono della medesimo arca sepolcrale. di casa Bcldonandi, rimarrebbe spiegato come più non sussista la épigrafedalla
quale risultava clic la famiglia Beldoniandi- aveva (la principio -esercitata l'arte della lana, come si è
antecedentemente avvertito, e che doveva appunto trovarsi nei chiostri della Chiesa : di S. Agostino
in Padova. Che poi i Candi esercitassero realinenteFarte della lana si rileva dalle seguenti iscrizioni
riportate dal P- Salomoni (lNSCBll°TF0NESII l'ATAVisVdi Il SACRE, ET PROPRANE il Thm: in Urbe, quàm
in Agro post Annum MUCCI. invent, ne posil, I) Nunc detniò Il A , 5Iay JACORO sALosf6Mio Ord.
Prwdicat. li Cotiect , Notisgue - pturimis iliustratm li Editis ah codelu , doobus voluminibus , Agri
ecc. PATAVEI, ?m. ISCCVITI. Il Typis Jòsephi Gorona-Typograplli Patavini.
uno, tJrbis altero li ADDEiD.
Editionein procurante Aloysio Panno Bibliopola Veneto apud S. Jnlianum. li SUPERUORuM PER.-.- .-- inssu , pag. 120, liti. 1-8):
De 'sec' Fs SO Beldomando Canido, Artiom, & Lcg, Doct. Rect .-
- --- e Optino. McCccLXVlIt.-
e, los, l'Tr/i.
Ind. ne/ Itt,-a S-t Antonio Cando Filia J. U. Doetor & Eqoit. Rect.
e insiguo 51. DXXIV,
e. foi. 605.
--a 52 Pctro Cando, Antonio Filiri, I. P. cona. Rect.
equias inso Anno Donami M. c XLIII -a 33 Deldomondo Cando i uninri J. U. Cone, Rector. hene,oerite, Anno Domini 51. 0 IC -- che trovavansi- ( tScl'eIPTloXES flTAVIN1E li SACRE LI' PROPA1VE il Tarn in Urbe; quàm in Agro
post Annum MDCCI. inuen(ae ne positae, li Matite denstò Il A 4kg. .T4CORO S4lOJlfoNbO Cotlectae ecc., pag. 117, Im, 1-2, pag. 119, Im. 48):
I AD -- DOMUtI FTJNOL [CM 3RTi5,
a NEO' LANJIiCIL
a In d'sia Superiori a.-
-
La prima di queste iscrizioni e l'altra seguente, riportata dal ihedesiin'P. Salomoni(unnas PATtvIN)I
INsCBTl"fioNES i SACBaE a vr PBOPHANE)l A MAGi5TRO JAC0B0:5ALOM0NI0 oRti p oMo. Il lLu/srRiss: ai,
Eey'-eReNnlss. D. llGEOBGI't coliNELir sENio,:is-l! Episeopi Patavirli. il NECN0X EIINENttSS. & RVEItENDESS. S. lU E. Caico. Il cicomi' flARrs&ulcr, Il ET Il GE0RC,lI C0RNELII li ibnioris Ttaèologo, Stadio, & labore colleclac. (I QU!Ilfl ACCRrnJn' ;'VLGATE ANNO 31. DC. MLIV. il A aAcono 9111CAPPO
Toaz A Sg reo EPlsCol'o ,Esr-oN. Il Additis historitis annotationibus, CM-n'ATAVIT, t<ucc.i. li Suniptibus
Jo:-Jlaptistae Caesari -i'ypogr. Pat. Super. Perni., pag. 318, [in. 30-31-, pag.: [:g;' Im. I-5)
- -,..2. D E O o p T. III A X. Ejiauqoe Protoia\aetyri sTr,pnAso e- Novim vem pioos i'eteri pira ugos tre , ac rodioris str ocCorre
-
,. dei caounsoinain. Sacraria m 'Q ir6ioum ciiuisenane piè vovit
-- -- a condidit, - dedicavii , - noctore , oc prinsuoi lapidem pooen le
e stAncooonrsac.oEpioc.Pan. - AlaiaoIissa - ,VITAL-IANA------rEaAlmor,a, Protectorilios Jolio .Bradiolo, & Beldomardo (s0) -- -,
-a Canelo Jureeone. Anno M. D. XCvmr
provano che nella famiglia Candi era si conservato il nome di Beldomando come nome di battesimo
(18)
- \Tenendo ora in particolare al nostro Prosdocimo, nulla possiamo dire dell"
anno in cui eglinacque: supponendolo per tanto-figlio di Enrico o di.Tominasino
e ravvicinando fra loro alcune poche date certe, coije quella della sua laurea,
quelle da lui - apposto ad opere compiute, altre ancora relative all'epoca in cui
lesse all'Università, e finalmente quella della -sua morte, noi crediamo di non
andare molto lungi dal vero nel supporre ch'egli sia nato fra il 1370 ed il iso (i);
i pochi dati per tanto dei quali poisianio disporre ci permettono di uscire cIal
campo delle conghieture nel i'iflutare assolutamente la data del 4470 offerta dal
Baldi (2), pòicliè, èoine avremo occasione di provare in seguito, Prosdocimo morì
'il dI t g s. E del pari, a stretto rigore, non potremmo pure accettare col Libri (a),
!che . il nostro matematico debba considerarsi siccome appartenente allafinedel
decimo quat to secolo , giacché egli spiego l'attività sua nel pi imo quarto del
secolo decimoquinto, e tutti gli scritti di lui, ai quali appose una data, 'ippirtengonO appunto al quindicesimo secolo (4) Notando poi di solo il gravissimo
err ore (5) commesso dal Montucla, e da lui stesso (6) in seguito 'riconosciuto
dopo le osservazioni del Cossali (7), 'per il quale si fa del nostio Prosdocimo
Lo stesso -lieldomando Cindi giureconsulto ricordato nella succitata iscrizione nel 1597, -lo troviamo
-m'enzionatd fra i Consiglieri della Città di Padova nel 1596 è nel 1601 - Un al,boizo di allieto ge'
nealogico della famiglia Candi si trova in un codice mss. della Biblioteca del Comune di Padova
contrassegnato « E. P. 3. 149 , car. 172, verso: quivi pure troviamo alcuni della famiglia chiamati
Bdldoniaiido per nome di battesimo.
-(1) Ecco quanto scrive a tale proposito il Coussemaker (scnrPTonuIIlnE!IaTusicA ME0T1vIJJNOVAM
SERIEM A GER8ERTINA ALTERAM II COLLEGIT N ON CO DE i'RiMUM EDIDIT IIE. FE CoussE,IAKER, ecc. TOMUS
via dicta BUE CUJA5, O li aI occc Lxix, pag. xxvi,Iio. lt—I 2):
rii(( i'ARiSIiSIIA. 0DB AN!) Er PEDONE-LAURI
•
Prosdodnum de Iteidomandi, a nol,ifl fan.iik paci Dalla , telupore incerto , oriunduru,
od bue vitisec albo 1422, baoud clnhum est. Inter 1404 ci 1413 Ooruisse videti, r a.
- - (2) CRONICA liDE MATEMATICI, ecc. OPERA ji,I MONSTGNOR Il BERNARDINO BACO!, ecc. pag. 96,
in. 14, in margine.
margine. - VERSI E PROSE SCELTE Il Di Il BERNARDINO DAL!)! il ORDINATE E ANNOTATE I) DA
FILIPPO-LUIGI POLID0RI, ere., pag. 476, Im. 8.
(3) NISTOIRE EI DES li scrENcEs Il ATIIÉMATIQUES li EN ITALIE, OFPIJJS LA RENAISSANCE DE LETTRESj!
IUSQU'A LA FIN Il 00 DIX-5EPTIÈME SIÈCLE,]jPAR GU1LLAUMF. LIBI. il TOME SECOND. MA PARIS, ecc.
1835, pag. 209, Im. 16-11. - LuSTOIRE EI DES Il SCIENCES MATnÉMATIQUE5 I EN ITALIE. ecc. FAR
GUILLAUIIE 11LIRE. Il TOIE 5ECOND. I DEUXIÈME ÉO1TI0N. Il IIALIE 'i'-, Il IL W. SCIIMIDT. 111865, pag. 209,
un. 17 — I8. — STORIA Il DELLE SCIENZE MATEMATICHE Il IN ITALIA11D1 GUGLIElMO FIERI li VEILSIONEII
oli) LUIGI DIASIERI Il DOTTORE IN FISICA E MATEMATiCA Il ToMo srcoNoo il Milano Il TIPOGRAFIA E
LIBRERIA PIROTTA E C. IL Contrada di Santa Jkanegonda, N. 964 11184, pag. 139 , liti. 32-33). —
]Della stessa opinione fu l'Arteaga (LE RIVOLUZIONI Il DEL Il TEATRO ' MUSICALE Il ITALIANO DALLA
SUA ORIGINE FINO AL PRESENTE Il OPERA FE ni' STEFANO ARTEAGA, ecc. SECONDA EDIZIONE, ecc.
TOMO PRIMO Il IN VENEZIA MDCGrxxxv, ecc., pa2. 11 i, liti. 11).
(4) Perfettamente conforme al vero apparisce l'asserzione dello Chasles, che Prosdocirno visse nel
finire del XIV secolo, e nel principio del XV (APER(U 1IISTOIÌIQUE Il SLJR L 'ORIGINE E r LE DÉVELOI'I'EMENT Il DES NTIIODES EN GÉOMÉTRIE Il PA RTICULIÉREMENTIEDE CELLES QUI SE RAI'PORTENT A LA
GÉOI1ETRIE MODERNE,))SUIVI D'UV il MÉM0ERE DI, CÉOMÉTIIIEEI SUE DEUX PRINCII'ES GÉNERAUX DE LA
SCIENCE, LA iIUALiTÉ ET L'IIOMoGRAPIIJE; I) PAR aI, CIIALES Il ANCIEN ÉI,ÈVE DE L',kccLr, POLVTECIINIQUEIIRRIJX EL I,E S, LE M. HAVE7,, IMIRIRIEOR FE L'ACADÉMIE ROTALE -I1 1837 , pag. 524, liti. 17. -. APERQU
HTSTOR-IQUE EI 508 L ' ORIGINE ET LE !)ÉVELOPPEMENT i DES MÉTIIODES EN c.ÉOIitTRIE, ecc. PAR M.
cHASLES,-eec. SECONDE ÉDITION, CONFORME A LA PREMIÈRE Il lARIs, Il GAUTHIER-VILLARS, ecc. 1575,
pag. -524 (numerata per errore 224), in. - il. — Geschiclite Il der I) Geometrie , IIhauptschlicli mit
Fezugjl auf die neueren Methoden. Il Voli Il Chasles. IAUS dem F'ranzòsisclfen ilhertragen durch Or.
Il
I
L. A. Sohncice, ecc. Haile, Il Gebauersche Buclihandlung. Il 1839, pag. 615, im. 36).(5)nisToTRE lE DES MATIIÉMATIQUES, I Dans laquelle o!) rend compte de leurs progrès depuis
leur origine EI JitsqiI a nos JOurs, ecc. NOUVELLE ÉDITION, ecc, Pur LE. MÒNTUCLA, ecc. TEME PREMIER. I) A PARIS, ecc, AN. VII, pag. 537, Im. 6-8. -- (6) IIISTOIRE Il DES EI MATUÉMATIQUES; ecc. NOUVELLE ÉDIT1ON, ecc. Pa,' S. F. MoNTucLt, ecc.
TONTE SIICOND, ecc-, pag. 714, Im. 43. -
-
- -: (7) ORIGINE, I TRASPORTO IN ITALIA, I PRIMI PROGRESSI IN ESSA Il DELL'ALGEBRA- I] STORIA CR!-
r
( 19 )
un concorrente con Leonardo Pisano nella gloria di aver trasportata in Europa
la conoscenza delPAlgebra, non possiamo a meno di soffermarci sulla importanza che presenta il fissare l'epoca in cui fiorì Prosdocinio cle'Beldomandi, per
valutarne i meriti reali, e la somma di contributo da lui recato ai progressi
della scienza, in fatti il fissare che egli è morto nei primi anni del XV secolo
è di grandissima importanza per l'apprezzamento delle sue opere, giacch 'e per
tal modo egli rimane anteriore all'epoca del generale rinascimento delle lettere,
delle scienze, e delle arti in Europa, alt' epoca quindi nella quale le scienze
matematiche ricevettero quel nuovo e fecondo iwpn!so che preparò rapidamente
i progressi notevoli da esse fatti nel secolo successivo. Questo impulso fu provocato dalla conoscenza delle opere greche che vennero per la prima volta studiate nella loro lingua originale, e delle quali si prepararono tosto delle traduzioni che fecero conoscere in tutta la loro purezza la Geometria di Euclide,
di Archiniede, di Apollonio e degli altri grandi scrittori dell'antichità. Nel tempo
istesso un altro elemento scientifico, in qualche modo estraneo alle conoscenze
dei Greci, l'algebra indiana, latente da tre secoli in Europa, senza che si facesse sembianza di porvi attenzione, fu nuovamente riprodotta ri suoi usi vennero insegnati e la sua importanza messa in pienissima luce. L'alleanza fra di
essa e la Geometria, divinata'da Fibonacci, non fu più una idea sterile , ma
un principio ', che veniva attuato. In fine alcune opere originali , primi saggi
del genio , o prime applicazioni delle nozioni prese a prestito dagli Arabi o
dai Greci vennero ancora a contribuire allo splendore della seconda metà del
secolo decimoquinto. Aggiungiamo che la invenzione della stama venne in certo
modo a servire di compimento ad un altro grande avvenimento del secolo XV,
la presa di Costantinopoli che apriva all'Europa il tesoro delle atti, della letteratura, della filosofia e delle scienze dell'antica Grecia.Prosclocimo de' Beldoinandi fu anteriore a tutto questo movimento nè riuscirà ad alcuno di sorpresa che noi annettessimo tanta importanza al constatano.
Quale fu l'educazione di Prosdocirno ? Anche in questo campo d'indagine noi
siamo costretti a limitarci in gran parte nella cerchia delle conghictture. Noi
ci ksinghiamo pertanto che, prendendo per base alcuni . pochi documenti che
ci riuscì di rinvenire, le congluetture ci condurranno non molto discosto dal
vero. Che sia stato alunno (i) nella patria Università non v'ha dubbio alcuno,
e noi lo mostreremo fondandoci sul documento della sua laurea, elle più in- .
O! NUOVE DISQUISIZIONI I! ANkLITICIIE E METAFISICHE ARRICCHITA (i Di li D.PIETRO COSSAI.I C.
5-21.
6,
R. IF VOLUME 1 I DALLA REALE TII'OGRAFIA li PARMENSE (I eb. lacc. xcvii,
'< NICOLAI cot(4)
» REa! i) flPADOPOLI il Ii!STORIA il GVMNASII PATAVINI
2'JCA il
pag. En.
Fra le istorie della Università di Padova, quella del Papadopoli intitòlata
», ccc. contiene, come lo dice il titolo stesso dell'opera, un elenco di illustri allievi clic maggiormente onorarono la • Università di Padova; fra quesii tuttavia non figura presso il Papadopoli il nostro Prosdocirno. l'al fatto però non deve recar meraviglia dopo quanto abbiamo esposto relativamente a quest'opera. Nell'Archivio Universitario te matricole regolari del Collegio a cui appartenne il nostro Prosdociino cominciano dall'anno 4674: Convien credere che le precedenti sieno andate smarrite. - 3
( 20 )
flauti riporteremo, ([cia!i per conseguenza sieno stati i suoi madstii ci riuscirà
non difficile i' accertare in base a questo istesso documento , ccl in base alle
istoric dell'istituto che l'ebbe a scolaro; e poichè egli spiego la sua attività
scientifica iii questi quattro rami: aritmetica, geometria, astronomia e musica (i),
noi siamo indotti a ritenete clic i suoi primi studi, obbedendo d'altra parte
alle consuetudini dei tempi, abbiano appunto versato intorno a questi argomenti. Noi ci faremo quindi anzitutto ad indagare le tendenze sctentificlie e didatticlie dell'epoca in cui egli visse, e lo seguiremo dipoi nelle aule dell'Ardiiginuasio dove lo vedremo prima attendere alle discipline da lui preferite
-
colla guida di maestri, taluni dei quali, i più chiari di quel tempo, ccl indi
passare dall'alunnato al Collegio dei dottori e da questo alla Cattedra.
Intorno alle tendenze degli studi nell'epoca, alla quale appartenne Prosdocimo, cosi si esprime il Facciolati (2)
« Hac tanien voce (3) ars.& fa; cui ta s ont nis d ccciii' ac disputan<1i in Lenin In significa ha Lii r
• lioc est Rlietorica- quoqile , & Diaicctica idquef'ri)i viurn appellabatur. Accessi( postmodum Arithmctica quani
• Computatoriarn vocahan t k ad vanuin quendarn divinandi
• nsum, qui inentis horninuin otcupaverat , etiam Astrologia
» mm religionis gratia ea Musicie pars, quae in canendis divinis landibns adhihehatur. Nec defoere , qui triplici buie
n studiorum generi Geonietria,n qnor[ue adj icercnt, atq ne i i qui- - » dem inter doctissimos Inibiti Quadrivium tenere dicebantii r ».
Riservandoci di mostrare in seguito come in questo passo s'inganni il Facciolati per ciò che si riferisce agli apprezzameiti intorno alla Musica, noteremo come agli studi da lui enumerati si dedicarono certamente gli italiani anche in altri centri universitarii, coMe indubbiamentb -apparisce, e come feD-mamente riteniamo in base a quanto. ce ne riferisce uno scrittore, la cui autorità a questo riguardo è superiore ad ogni contestazione. Il Muratori infatti
nella sua dissertazione DE LITERÀRIJ3I FORTUNA IN ITALIA POST ANNUM cillilSTl c, ecc.,
dopo aver riportato una lettera de Podest?t (li Padova, colla quale Viene invi-
tato Jacopino de Ruffini, parmigiano, a spiegare diritto civile nella Università
di Padova nell'anno jato, soggiunge (4): « Itaque primo certuni est mdii.» tprica, &Dialcctica dicuntur Triviunt, qud1) 1101) paucos ex Italis fu ssc, qui Trivio tunca dain similitudine, quasi triple via'dd eloquen.
studuerint, nonnulios etiani, qui Quadrivio.tiam. Nomine antein Quadiicii , uti udeni
» Quid lusee nomi uibn s si gui 1k, retur, cxl)! icat. » il igu tio, k lon go ante cu in Boèth imis prodi—
» Hugntio 6ramninaticus, Episcopus Ferrarien- a dere, desigitautur Arit/wnetica , Geometria,
)) sis, scrìhcns: Nota, quod Grammatica, Il/te-a &Insica , Astronomia (5). in Vita Saneti Mcm(1) Allamusica è certo essersi egli dedicato fin dalL'età puerile, come egli stesso asscrisc nelle
prime linèe il fl'Opuseulum eonrra .Thcoricam partem rive specula tica,n Lucidarii Ala rchetti Pala vini,
che riport remo 1 ) 1 11 innanzi, quando avremo occasione di occuparci in particolare delle opere tuosicali del nostro Autore.
(2) FASI Il GYMNAI1 PATAVINI I JACOIÌI FCCToLATr I) SFUMO ATQUE OPERA Il COLLECTI. li 'ATAr
v'i, Typis Seminarii.rroccr,vir. I Apud inannoin Maufrà l i StIPERIORFIAI PJifl)WISSU 4C PRIVILEGiO,
1'. I) pag. x, un.pag.
29-3, xj, Un; 1-4.(3) Grammalica. Come apparisce dal testo precedente.
ecc.
ecc.
(4) ANTZQUIT ATES Il ITkLIILE ) MEIIIL jtvl,
IUCTOREII LUI)ÒVIGO ANTONIO DIURATORIO,
TOMUS TERTIUÈ. Il MEDIOLANE, rLoccxL, ecc., col. Oli, tiri. 58-65, COI. 912, liii. 5-17.
(5) Ijgucdone Pisano, Vescovo di Ferrara, qui menzionato dal Muratori; è autore di un' opera
-e
pr-
(
21)
a -werci Episcopi Paderbonensis, Cap. XI haeca ban g Trivium , quibus omne studium n'at
a legirnus: Claruit hoc sub Iniado Episcopo, suba circa Quadruviism: nbiMathernatici claruerunt
• quo in Patherbruuensi Ecc/esiti publica florue----dj' Astronomici /tabebantua', Pfiijsici , atquc
• runt Studia; quando Thi Musici [uerunt, djs - » Geometrici: viquit Horatius maynus, d9-' Vira Dialettici enituervat , Rhìetorici , pleriquea gilius d. Magni olim aestirnati qui Tritinni
• Grasn.rnatici: qtzaado .l1agistri Artium exerce- a inliteris conseerant; pluris, qui Quadrivium.» (1
Parmi che queste parole del Muratori giovino meglio clic il soprarrecato passo
del Facciolati, a somministrare un esatto concetto degli studi nei quali si conipiacevano quelli che col nome di matematici venivano designati, e. quindi ad
,
medita intitolata « Liber Derivationun, a, detta quale si hanno vani esemplari manoscritti. In uno
di questi esemplari, ora posseduto dalla Biblioteca Cbigiaua di Roma, contrassegnato «L. VIII. 289»
ed intitolato nel retro della primi sua carta u De verborurn Dictionilius VGOTIONI5 PISANI. Cum
» Tabula Petri de Alsingio Gebennen, Per Ordinem Alphaboti )) (carta 243, retto, col; 1, in. 4-11)
SI legge:
e CL imito qula gramatica Il dia letica rethorica dicuntur il Irioniom quadam Il si mi litudinnquaai triple. Il uia ItT idem ideot
• ad eloquenti all'ilaria,Ia ettaica. musica. sieom cIna. ß ast roiiom la. qtsada in li simili simili Indi se Il di cui' [un q iiadrtlIIi t'in li quasi
a q nadrupi cx nin ad idem iLLeSI ad aapicnliam a.
Questo passo del delta ecLiber Perivationuma dUgnccioììe, citato dal Muratori nel brano soprarrecato
della sua dissertazione suddetta, trovasi identicamente ne' Codici della Biblioteca Vaticana, contrassegnati « Palatino 1777» (carta 293, verso, Col. 2, in. 29-43), e ((Regina Sveeorum 1267)) (carta
240, verso, col. 2a. liti. 6-12).
Uguccione Pisano, autore della suddetta opera intitolata « Liber derivationuin o fu [atto vescovo di Ferrara nel giorno 29 di aprile del 4190 (MEMORIE Il ISTORICIIE Il Dl PlTI' UOMINI iiiUSTBifl
PISANI il TOMO ). ( lPiSA MDCCX, pag. 153, bn 15-17). e morì nel giorno 30 di aprile del 1210 (MLMORTE Il ISTOIL ICIIE (I »t IUJ' UOMINI ILLUSTRI Il PIS IN! I TOMO I, ecc., pag. 459, C. 2 ,1— 33), come
attesta Fra Salinibene da Adamo, nato ne! giorno O di ottobre del 1221 (5UPPLEMENT TISI li LT CASTIGATIO AD ScRIPTORES Il FRIDSI ORDINUM S. FRANCISCT, ecc. OPtIE POSTJJTJMUM i FP..J0. IIVACINTISI SBABAIEX, ecc. ßtiDiz nrscccvl, ecc., pag. 648, col. 2, Im. 23-32) nella stia Cronica scrivendo
(DE CLARIS Il ARCHICYMNASII Il RONONIEÀVS!S Il PROFESSORIDUS Il A SICULO XI. Il USQUE Il AI) 5,ECULU)T
XIV. TOMI I fiflE I. Il BONONIaL MocciaXfl. I Ex Typographia Llii a Vulpeinstituti Scientiarnm
Typographi. i SUPERIOMIiIJ 4eJCTORfl'A2E, pag. 300, lin. 1-2 e nota (a) col. 1, col. 2, [in. 1-3.
— MONUMENTA HISTOSICA Il AD p nOvlNcIAs l i PA MAI ENsEMIIETIÌPIAcENTINA M II I' En T I NN TIA Il PABMAE Il
EX OFFICINA VETRI FL&ccADoItl Il A. MDCCCLVIII. CIIRONICA Il FR. SALIDIBENE ItARMENSIS I ORD1NI5
DlINØEIJil il EN CODICE IITIILIOTIIECAE VATICANAE NUNG PEnISITIM EDITA Il PAIIMAEflEN OFFICINA PE
TR! FIACCADORII I A. MDCCCLVII, pag. 444, ]in. 7-12):
e ilugui tio naticol IuSc,,L, livia pisanus, episcopu o ferrarienais (uil. Li• Iariam Derioosi onu en compoa uil virili 1cr cI dione cI honcate . epiocopatnnl rexit, eL
• la ndabililer vitam o oam finivil ci alla qnacdam opunciala compoani I q uae suoI utilia
• €1 Iaal,ontnr a pii ritas, q.sao etian vidi et Ie;i non come1 • neque bis. Anno Domini
• MCCX., ultimo die aprilia, migravit ad Chniatum et stetit, in epiocopatu XX. anni',
• miiiuo nilo dio a.
(1) La «Vita Sancti ?deinwere,i», qui citata dal Muratori, fu pubblicata nel 1616 dal P. Cristo- foro Browcr della Compagnia di Gesù (VITA R. ai. il )Ir.INWFRGI Il CLARISSIMI ET Il NOIIILISSIMI PATIIEEBOR-(INENSIS ECCLESIaL EPISCOPI. Il IVFVC PIIJMVBJ EN AISS .. AVTHENTJCIS PVBLrflcA'tA
E?' SCIIOLI/E ILLVSTRATA Il STVDIVM NAVANTE Il R. P. CHIOISTOPUORO DROVVERO DE SOCIE-fiTATE
IEsv PRESBYTERO. Il ACCESSIT fl' VITA E. MEINVLPH.E DIACONI LT h Confcssoris cx 41. 8. C o llegi; Soeietatis iesv Il Paderbornensi. li Moovn'I,, i) Ex TYPOCRAP-HIA T0ANNIS Albini Il ANNO AI.
DC . X V I . ( SIDERA Il TLLVSTRIVM Il LT SANCTOIIVM 11 VIRORYM Il QVI GERMANJAM rL€sERTTAI I)
MAGNAU OliAi li GE5TIS REBVS i ornarunt : lI . 1VOCTR EVA RELVCEIYTES i VjZi'DICAVIT li VETERVDI
5(55. BENEFICIO i cHBISTOPUORVS BROWEBUS Il Socielatis '115V presbyter, Il Cani Grafia a Prinilegio
Sacr. Ca-esar. !Ilaicst. li M0GVNTIt, Il Ex officina Typograplìica IOANNIS ALBINI, Il M. no. xvi.).
In questa edizione il passo della medesima VITA qui riportato dal Muratori si legge così (viTA D. Al. MEINWERCI, ecc. (SIDER Alli IaLUSTBIUSI II.ET 5AIg CT0IIVDT 11 VIlTORYM, ecc.,) pag. 48, ho. 41,
pa g . 49, liti. I—IO):
i Siridi orum n,aalti plicia sub co floru cesso I erereitia. EL lionse in-LitI,,,'rudi,
• il OlIO iuuoncn, & puoi-i otre nnè institu ebns toir, norma regolari fun E
Poche,
• fici eo los hauil legni 1cr, in cia osi tra li d isci pli a a, cm niu o.qiao I lIceo -Ie.fliflhaot.
• Film doetri ci elaruit h e sul' ipoino Sororio Imado Episcopo; sola snoda0 z.
a quo in PalI erboeoeiisi Ecclecio, publica floruerumit studia: quando
i iloi Muniti Foerun t& Dialettici e oitoeru il • Rbotonici clariquetoro".
i Grammatici i quando Diagistni artiuimaa cxc reolianl triuium , quillun
omne atudinm eroI circa quatTrini am - Vlsi Ma thematici CI oruorun t Meroami,
& Astronomici halaeloontur Phaici atque Geometrici. ViguiL Ho-Rono.Uo.
a rstiui mafnlas quI virgili us, Criapuo, & Sallua tino & Vrlsauut Sta• tiUO a.
( 22 )
ordinare per quanto è possibile i lavori del nostro Prosdocimo secondo l'inclirizo
clic risulterà più
adatto e naturale.
Che poi l'Aritmetica, la Geometria, la Musica e 1' Astronomia formanti da
una parte
il così
detto
Quadrivio,
venissero a costituire dall'altra quella che
con proprio nome dicevasi « Matematica a (i) risulta in modo evidente da Boezio,
il quale nella sua Aritmetica, e precisamente nel« PROOEIIfl!, IN QVO D1VISIÒ
)) MATIIEìIIATICIE I), COSI Si esprime (2)
(c Magnitudinis vero : alia
» SU
li t in al] en tia notuqu e carentia , a i io vero q uae niobi li
• semper rotbtione vertuntur neo ullis temporihus acquie• setint. bruni ergo illain muli i Éudinem , quae per se est,
a arithmetica speculatur i Il icgritas , i ilatIi vero , quae ad
• a] iqu i ti , musici mnd ti la in i ti i 5 •teniporainen la pernoscun I.
• i minoI,ilis vero magnitndinis geometria noti tiam pollice• tu r, niobi I is "ero Scie!] ti ari) astrono UI ca e d isci () li nae PC'
a ritia vi:ndicat. Quiluis quattuor partibus si careat inr1iii-
• sitor veruin invenire non piissit. .10 sine
barc
• cula tio ne verita tis nulli
li - Fede sa pi cmlii in est. i
E l ' origine
quidem spe-
di questa singolare divisione, se dobbiamo credere a Boezio istesso
ed a quanto indipendentemente da questi afferma l'Andres (a), 'e da ricercarsi
presso i pitagorici, appo i quali e l'Aritmetica e la Geometria e la
I'Astrononiia erario insegnate ai
discepoli, clic
Musica
e
occupavano la classe dei mate—
(1) Non sarà fuori di luogo l'avvertire qui, che Tenne Sinirneo aveva diviso la Matematica in
cinque parti, cioè Aritmetica, iI1Sica, Gronict ria, Sterconit trio, Àstroiogia (cm AaDI i OANNI5 vossii i DE i VNIVE i s MATH RIEUS I] NAI UnA & CONSTITUTI0NE il il BEH fi Cui suhjungi(ur il CII R0NOLOGI A i) NIATuEMATIc0 i un, i) JJiutius Si in,morer, vercor, ,te videar minori t'cile. l AMSTEL,tDA mi, i) Ex
Tvpographeio JOANr4IS JILAEV. il MDC1.X, pag. 38, Im. 5-8).-(2) ANiCII MANI.II TOIIQUATI SEVEIIINI li BOETII li DE INSTITUTIONE AIIITHMETICA LIBRI DCC) il
I
DE INSTITIJTIONE DI QCA I i.iiini QUINQUE. Il ACCE DIT GEOMETRi A QU.SE FEIIrun IIOLTII, I E LIBRIS
MANU sc!ir p TIs ( EDlnlT lI i; onOF itE n us -F HlE nI,]nN . IlLI p siElIlN AEDIDIJS R. C. TEUIINEn1.IIF400CCLXVTJ
pag. 8, Im. 29-31, pag. 0, lin.5—S. —AritIimetica hoel.ij a In fogi. di 137 carte, nell'ultima delle P.
!recto, coI. 2', liii. 1-8) si legge i Finit arithnielica lìoetij bene rentsa ne fideli studio emendata i
pressi per
per Erhardù raidolt viri so » I llt.rtiflimi exilnia Tdistria t In ira ii" liri-unè]i arie qua nn4)
a 'cnIijs nflc 11 augusI excèliet rioni natissi mis. Anno dùi M.cccc.lxxxviij - Meni'flsis taij dic .vigcsinia »
(carta 3', segnata i ti, li, verso, col. 2', bn 26-30 , coI. 2', liti . i). - liiVI SE V ER]I; IINI IOETTI
AiIITIIMFTICÀ, OVOuuVS niscuETa LIliRil: ADIEfl:TO COF,IMENTAÀIO. 3IVST1CÀDI NVME_!lrorllm appii,
cationein perstringeu te, deciarata.. Vaennndatm:r apur] Si Moa EM cnI' 1- IiN X U31 , e regione schoiae
f
Decretorum. - Alla fine del verso della carta non numerata; ma che è l 13 -1 2 , si legge: e ([ Excudebat Simon Coiinaeus, Parisiis,
Anno 31D XXI Quintoldus luI ias » (carta4, recio, liii. 30-37).
-
1)21
(i ANITII li Dl ANLIL SEVE-flEINI BOF.TIIr, il P111 LOSO11 1{OflU3I ET TI! EOT,000I%UM iRIN Ci p l5 OPERAil 0i1fl3.
a quorum alia antè impressa, nunc dcnuò per doctos viros reco-(gn ita alia, que haetcnus latnerrint.
a nuuc prirnum emendatis in lucem prodeutit, ecc. I' RkT ER lA 1,01 ACCF.SsEnuNT, il loannis Murmal iJ
• in lT Lib. De Consolatione Philosophiae comrnentaria. il EI in eosdein Rodolphi Agricolae Enara rationes. (i itein, Cilherti Porretae, Episcopi Pietauiensis in 1111. Liti. de Trmnitate eoin-f]mentarij,
a mintè nunq uatn aediti. il iracter reiiqnos doctiss. uiros, liENBlcvs tORti '5 GLI IIE.kNVS, .kitl,nie(-jcam
» dp.s il Jfusiccpn demonst,'atjonjbus sjpa feguris auctiorcn, reddita,», suo pristina nitore re-) (stituit:
» Cui caeenptar aurcum venerandueq; netustatis fuit il ex monasteuio S. Gcorgij I) Et MARTIANVS DOa TA, opus de lola disserendi ratione , ecc. riasILiAr , EX OFFICINA il HENRICPETRINA I), ecc. (in
fogi- di 1590 pagine, nella 1595' delle quali si le g ge: i RA5LI,1IAE, ti EX OFFICINA IIENRICPETRINA, i
» MENSE MARTI0, ANNO Il M D in a), pag. 1296,lin. 35-42. - Il Sig. Prof. Pietro iticeardi descrive
la precitata edizione dell'Aritmetica di Iloezio, ed altre edizioni del] oliera stessa « BIIILI0TECAflMA>1 TEMATICA ITALIANA Il DALLA ORIGINE BELLA STAMPA. Al PRIMI ANNI DEL SECOlO XIX) COMPILATA il
» DAI, )I DOTT. ING. PIETRO RICCAR0I, ecc-, MOLENA il TiOGRAFIA DElL' EHEOE soT.IAa'I i MDCCCLXX »
(col. 139-145).
(3) DELL'ORIGINE, PROGRESSI li E STATO ATTUALE Il D'OGNI Il LETTERATURA li DELL ' ABATE li D. 010%AiNI ANDRES, ecc. Tosto 9U45Tb, ecc., pag. 23, im, 10-24.
o
MW
(23)'
matici, cosiccli'e esse sole ottennero posteriormente nelle scuole il nome di matematiche, e tuttocb'e Anassagora, Democrito, Euclide ed altri avessero scritto
d'ottica; tuttoch'e Archita, Archimede, Erone e molti altri avessero illustrata la
meccanici, tuitoclA Aristotele avesse ripetute volte riportate l'ottica e la meccanica nella classe di scienze esatte ugualmente che la musica- e l'astronomia,
pure tanto prevalse quella tradizione, clic queste sole coli' Aritnietica e colla
Geometria furono chiamate a godere a preferenza di tutte le altre l'onorevole
distinzione d'entrare nel quadrivio (i) latino, e nella greca enciclopedia, e di
formare io studio matematico di molti secoli. E di tal fatto troviamo documenti
innumerevoli e continui, de'quali tuttavia per amore di brevità vogliamo. citare alcuni soltanto fra i più degni di nota. Gli studi elementari al tempo
di Dante erano compresi nelle sette arti o scienze del trivio e del quadrivio,
e Dante istesso nel suo libro del
Convito segue tale distribuzione di studi (2).
Ancora ai tempi di Copernico (:;) comprendeva la Matematica, le quattro materie del quadrivio, ccl il Fumagalli (4), ed il Ducang (5) somministrano numerose prove dalle quali risulta il prolungato (o) predominio del tavpzzò; tv
FLAiipLù. 1Mj detto anche altrimenti rErp txog j
zoO'irv.-
i) Avverto qui iimcirìcntalmente che nel Medio–Evo tal nome venne applicato anche alle quattro virtù cardinali, chiamandole parimenti Qeeadregvium o Qteadrjviu:n, e anche Quadriga virtuturi;
e alle tre teologali appellandole 'IWvium. Vedi in fatti41e,norùi dell'arciprete Luigi Nardi bi-» bliotecario il di Rianimo sopra alcune parole-italiane i), tCC. Iìelt GIORNALE Il ARCADICO il DI SCIEN)) ZE, LETTERE, ED ARTI I) TOto XXIV. UorT0BRE, NOVEMBRE, E DECEMBRE li ainceeXXIV. I ROMAfl
)) NELLA STAMPERIA DEL GIORNALE Il PRESSO ANTONIO BOULZLER Il Gota licenza de'Superiori Ij 1824 »
(pag. 358, Im. 30—" t, pag. 359, [in. t-2). - E giaceliè siamo so tale argomento è ancora -degna
dimcnzione - la interpretazione che lo stesso signor arciprete Nardi erede di poter dare alla fatnosa
terzini del canto XXXI del Purgatorio dell'Alighieri, ver. 130-132
- , Se dimostrando dal più allo tribo -Ne gli atti, l'altre tre ti foro avanti,
a Danzando al loro angelico cari ho a.
E g li in fatti in luogo dei molti commenti vorrebbe scrivere sempliceinènte (GIORNALE Il ARCADICO;
eec. T0.110 XXIV, ecc., pag 361, fin. 4-15):
Tn/ao, Canibo nei Iaa,ti tempi aigRilcb (rhOo ea La aeeoaad,i nnerafor/caa. Insegnare o apprenda-
qoadrito ÀIIe quali voci furono date tre dilata earai I t,-i,io , cioè la grammatica a retorica , e dia- a lettiea il qaaeadnlvio, cioè t'aritmetica, geometria, anoaignafic,a,ae.
La prima eaantearea le e letterale, cioè P'nivio con.- a nica, astromaom,mia.
a corao ali tre vie, Qeaartak/o, ove quattro metto- a La terza nnistica . Teieio le tre virtù teologa-
a liQetadnivio le caretinali.
a no capo.
(2) Vedi l'intero Capitolo XIV del Trattato IL del Convito. Vedi inoltre ((VITA DI DANTE li SCRIT» TA I) DA Il CESARE BALBO, Il FIRENZE, Il FELICE LE MONNIER. li 1853, pag. 36, Im, 32-35 , pag. 57 ,.
-
-
Im. 1-2.
- (3) col'F-IINICO I E. LE VICENDE DEL SISTEMA COPERNICANO il IN ITALIA Il nella seconda metà dei
Secolo XVI e nella prima del XVII il CON DOCUMENTI INEDITI I INTORNO All GIORDANO BRUNO E GALILEO GALILEI Il nrsconso IF letto nella IL Università di Roma li in occasione della ricorrenza Il DEL
IV CENTENARIO DI NICOLÒ COPEBilCo Il DAL PROFESSORE i DOMENICO BERTI Il Deputato al Parlainen-toPi ROMA i l TIP0GRAF'IA G, E. PABAVIA E C. i l Via Aracoeli, 53 e 54 i 1876, pag. 61), nota (i).(4) DELLE li INSTITL'ZIONI DIPLOMATICHE Il Di il ANGELO FUaIAGALLIII GIA' ABATE Dl S. AMBROGIO E PRESIDENTE DEI GTSTERCIESI. liTOMO PRIMO. Il MILANO 180211 DALLA STAILPERIA, E FONDERIA
AL GENIO TIPOGRAFICO, ecc., pag. 339, fin. 14-31.
(5) GL0SSARIL'Zat Il MEOLE ET INFIMiE LATINITATIS Il CONDITUM A GAROLO OEF*ESNE il DOMINO DII
cANGE Il CUIr SIJPPLEMENTIS INTEGRIS Il Mo.MAcH0RUM onotivjs S. BENEDIcTI Il D. P, CARPENTERII
ADELIJNGII, ALIORIIM, SIJISQUE Il DTGESSIT Il &.«. L. 1IENSCIIEL. il Tomus Qlalntus. fl PARISIIS. il EXCIJDEDANT FIBaIIN DIDOT FRATRES, Il INSTITUTt REGII FAANCI,E TYPOGRAPHr. 1l1845.Alla voce QIJA- DRIVIUM, pag. 536.
.
(6) Ermanno Hankel parlando delle condizioni dell' insegnamento, matematico nelle Università
-
--
(24)-
Alcuni clementi clic ci sono necessarii PC)' la seconda parte della indagine
clic ci siamo proposta, vengono somministrati da UiL documento il quale fornisce la prova, che l'rosdocimo ebbe gradò di .magister artiunt nella Univeisit'a di Padova. In fatti 1'Archiio Universitario nostro possiede fra gli altri UU
antico codice manoscritto legato in pergamena, cartaceo, spesso citato sotto il
nome di
Codice' terzo del
Collegio, e
clic costituisce uno dei documenti più
vecchii dclfarcbivio stesso, e nella coperta di esso codice si legge
a Liher in
« 25 Aprilis 1399 - .usque. 4439 - 24 Maij
ss M ccc? txnxviiij. Indicione sepliina die rnartis xv. incnsis aprilis
(1110
511 nt descripti omnes licentiati ci doetorati in facultate artiuin et mcdicinac pro
» me Baptista bideltuin generalein inediùorcirn et artistarum studij paduani a.
(seguono poi le traccie di sette righe sbiadite ed illegibili)
Ora in questo volume, car. 43, recto (Im. 14-21) Sj legge
cc Exarnen et 'eonuent,is artium ilia gistri prosdocirni de ljeldecnando il M'cecc°nonn die merdurei
• xv iiiensis inadij fuit examinatus et conuentiiatus in artilins li inagister prosdociiniis de beldemando
• tempore domini A Ihant' rnieliael dei gratia episcopi pailuan i Il promotores Il M. Jacohus delaturre de
a forliuio doctor artinin et nicdictnae li M. Blasitis de parma dottor artitiun il M. Bartholomaeus dè
» Sancta Sophya il Al. Jntianu 5 de I4odigio doctores artiuni et ,nedicinae a.
Dal volume medesimo si rileva poi che questa laurea (i) avvenne essendo rettore
degli artisti Antonio de Luca' , ma' più probabilmente , consultando la storia
dello Studio, si è indotti a concludere ch'èhhe luogo nell'interregno fra questi
cd il suo successore che fu Giovanni d'Assia—Cassel (2).
(ZTIII Il GESCIIIGIITE DE ac,t'iIIEMATIIC IN li ALTE13TIII»! UNO )I ITT ELALTER Il VON Il DR. JIERMANN ]IANKEL I) WEIL. ORI). PROFESSOR DLII »IATII. AN
intorno ai secoli decicnoterzo e decimogriarto scrive
DEll UNIVERSITXT xc TUBINSEN. Il LEIPZIG Il DRUCK UNa YEiLLAG VON B.G. TEURNER. 111874, pag. 354,
tiri. 21-28):
i ilas tritino, und e[slTlrivhtna ver-
i crea il, re alte Jied eutulIb, Lifltl 'VO Si e n.àeTT,I,T, t w eri e,',
O
i,ezeichnct, j
caos ,li.s
elensentaret. Kenr,ti,iooc i,, 4cr
tik , IIhelorik , Diololtik (e!. i. Logik) unti Matitematik , nati,
deren AITeigT.un g mila ti eri Grati ciao5 Hjiolaoirous erlangeo
ko li lite USI I CII das de,. Ci genti cIoei
ensclìaltl eludo
e StITiIiITO, , niimiicl, dan, der Aristotelischen Seliriflen tinti
'ilire r C onnii€-TT tare, witililell.
O
onu
TI
u
I
Noi dobbiamo dichiarare che dei molti documenti esaminati in questa- ed in: altre circostanze,, rela-
tivi alla Università di Padova, e ad altre Italiane , n!l] la. abbiamo trovato clic autorizzi una tale
interpretazione anzi tutte le fonti concordano- mirabilmente nel dare alle parole di trivin, e quadrivio il senso smiaccennato e nel dividere la matematica nei rami stessi clij, costituivano il quadrivio. Per, essere esatti dobbiamo, pertanto esporre come abbiamo trovato traccia di una divisione delle
matematiche diversa dalla accennata, ma questa però- è d' origine. araba. Vincenzo di Beauvais nel
suo Spcculnm mandi, raccolta immensa- clic ricevette il nome di' Enciclopedia del Xiii' secolo riferisce clic Alfarabio (filosofo arabo del' d'eeiino secolo , autore del Nilus felicitatnm , sea disciplina'
rum ',nat/cernaticarum -t'hesaurus) distingueva otto scienze matematiche , cioè aritmetica , geometria.
vrospcuiva., (istt'onomia, musica', metrica (scienza nei pesi e delle misure) e la scienza degli spiriti
ovvero la metafisica. Qui veramente non ne sono enumerate che sette, t'ottava, ammessa, è, l'algebra.
che Alfarabio aveva collocata dopo. I! aritmetica. (APEBCD 11151OBIQFJE lIscii L'ORIGINE ET LE DEVE
LoI'PEM'ENT Il DES MÉTFI0DES EN cÉorIÉTnm:E, ecc. PAR Si. clIA5LE5, ecc. BRUXELLES, ecc. 1837.
Al'ERU iIl5TOIZIQIJE I SUR L'ORIGINE EI' LE nlkvELoi'PEIIENT li DES TuIÉTHOtÌES EN GFhnl'ÉTiIIE, ecc.
PAR T. GFlASLE5 ecc. SECONDE ÉnLTJoJ, ecc., pag. $18, in. 26-33. - Geschichte t der li Geometrie,Il
1iauptschlich'mit' Beimsg llauG die.neneren. Mel.'ho'den:lI Von Il Chasles, ecc.. pag. 607, Im. 1-8). —
Intorno all'antichità del quadrivio presso gli Arabi e gli Ebrei, vedi e JEWISH LITERATITIIE Il FRODI Il
i) THE EIGIITII'TO THE EIG1ITEENTU CENTIJItY: Il WiTIF AN Il fllTllonUcfloN'orr:TAT.MQfl AND 13IJDIIASJT. li
• A ilistorical Essay. il r o se Il THE CERSIAN OE Si. sTElNscll.NEI.DEJS. Il liEvi SED TIPROUGUOLJT 13V THE
• AUTIIOIS'. Il i.ONDON; I L0NC.SEAN', BR'OWN , GREEN , LoNGrImAN , & nonElcTs. Il 1637 » ( pag. 350,. fin.
37--47, pag. 35.1, Im. 4-40, pag. 352. uiL 1-3).
(I) Tale laurea è anèora .specialmcnte'ricordata in un manoscritto dell' Archivio Universitario
contrassegnato cc III Memorie sopra li lo Studio e Collegio li Sacro di Medici
car. 209, retto,
liti.
14-15.
dl
Filosofi, 111150-1591
(2) FASTI li GYSINASII PATAVINI i JACOBI. FACCIOLATI I STUDIO ATQUE OPERA fl COLLECTI.
25
trovare poi in questo stesso volume la prova della laurea in medicina di
Prosdocimo da Padova, rcordandò il fatto che spesso il nostro dè'$eldomandi
è citato dagli autori, clic di lui e delle sue opere si occuinii'ono, coi nome di
Il
Prosdocimo (la Padova e cli Prosdocim'o padovano, ci induce, insieme ad altre
circostanze clic pii innanzi si esporrantio, a ritenere come proi)ahile . che essa
si riferisca 'ad un grado ulteriore ottenuto nella Unis'ersit'a dal nostro matematico (i). Ad ogni modo ecco come n1 citato volume trovasi registrato l'esame
(car. is, recto, liti. 5-8)
« Exarnen medicinae rnagistri Prosdocimi de padua M' iiij° undecimo dio mercurei iv' mensis!l
• aprilis, promotores fucrunt cgregij doctores magistri Jacobus( de la turre de forliuio Eartlioionaaeus
• de sancta Sophya Bartholomaeus de moti litagnana a.
Prima però di passare in rassegna i nòirti (lei promotori Ìneiizioftati in quèsti
due atti, peti iiit'elligeriza di quanto saremo p,er dire , è meMieì'i ricordare
talune regole in vigore a tale proposito (2). lI numero di questi promotori, che
sceglievansi volta per volta -per ciascun dottorato non era nè determinato, nè
costante: friùcntcmente pero all' epoca che noi i ii particolar modo consideriamo, vale a dire alla fine del decimo j uarto secolo e al principio del susseguente, figurano come promotori taluni lettori, o morti parecchi anni prima,
o clic erano passati a leggere in altro Studio (3): intorno alle origini ed ai
motivi di tale consuetudine, noti concordano gli storici dello Studio, noi tuttavia per lo scopo nostro ci liini(eremo è constatare clic- nel caso di assenza,
la circostanza è notata nell'atto, che quindi, allorchè il nomedel promotore
non è scguto da aictirm postilla, deve intendersi clic presenziava la cerimonia.
Considerando quindi cumulativainente i due atti surriferiti ci si presentano i
nomi seguenti : Biagio dà Parma , Jacopo da Foril, cognominato Della Torre,
Bartolonìmeo da Santa Sofia , Bartolommeo dà llontagnana e Giuliano da Rovigo : dei quattro primi possiamo con tutta asseveranza affermare che furono
lettoti nello Studio, dell'ultimo non parla alcuno storico dell'Università, quindi
non avendo approfondito relativamente ad esso delle ricerche ,. non sapremmo
AR ANNO NCCCCVI. VÈNET)F Il DOMINATIONIS PRIMO il AD JUSTITIUNI ANNI MDIX)IPATA V II , Typis Se'
minarii, MDCCLVII. Il Apnd Joannern Manfrè il SUPERIORUM PERMISSU 4C PETVILeGIO, pag. 77,
Im. 11-20.
(l) Di questa opinione troviamo conferma in un Codice manoscritto ora posseduto dalla Bibita'teca Comunale di Padova, con'ttassegnato « IL P. 938 in, e composto di 794 pagine, nei quale trovasi (in indice intitolato nella prul]a'di tali pagine (Im. 4) « Padoani dottori delle Arti e Mcd.' 'I,
o nella seconda pagina, numerata I (un- 1-2) « Licenze Tentatini, e Dottorati nelle Arti e Med.'
si de' Padoani il o de' sogetti alla Giurisdizione di Padoa a. In questo indice (pagina numerata 10, del
nianoscritto stesso, coi. 2 3 , liii. (1-12) si legge in fatti
i Prosdoci rno anldom asili, j , amo (i, esa m nato o d.,- beato halL' arti n'e renDi '! 15. Mggii) 1409': sotto i pinna
Biagio da Pa"mo ar delle orli, BanDi.' S. Sofia,0 CRollai,
d Rovigo In. aai0 A. o i'., e .mercor-fldi t5. api'e 141in FMR,
• esano to In Mcd.' soli cipro'», i i Iuco,o dalla Torte
Bontel.° S Séia, e Rort:. i da Monta5n. a.
Il detto codice D. P. 935 'e in foglio cartaceo scritto di mano (lei secolo XVIII. e legato in cartone
coperto STORIA
esternamente di carta colorita a inarino. Sul • suo dorso è scritto a penna « E. P. li 938. a
(2)
I l SCIENTI nco—LETTERARIA I) DELLO I! STUDIO DT PADOVA DEL CAVALIERE l i
sco MAII 'IA COLLE JINOBILE BELLU'NÈSE Il VOLUME I. il IN PADOVAli DALLA TIPOGR-AFIA DELL& , M1NER'
VA Il M.nccc.xxlv; pag. 105, liii. 1—IS(3) Codice Mss. coli' Archivio Universitario di Padova, noto sott'o il nome di «'Codice 1110 del
Il Collegio a, cd intitolato •Liòer in quo sunt descripti osnies licentiati et doctò)'nti ih facultate artiunt et medicine, ecc., cari 31 numerata per errore 2, recto, un. 29-30.
( 26
bene se si tratti di un lettore effettivo o di mi dottore di collegio . od aggregato al Collegio, grado clic non manca di riscontro anche oggidì in taluni
istituti universitarii.
Ciò premesso, occupiamoci alquanto di questi che con tutta probabilità saranno stati fra i maestri di Prosdocimo e cominciamo dal Pelacani, del quale
certamente Prosdocimo deve essere stato fra i più attenti uditori noti solo, ma
ancora fra quelli che dalle lezioni di lui trassero maggior profitto. E singolare la
discordanza di giudizii- per parte degli storici dello Studio nell'apprezzare l'opera di questo insegnante, che del resto lasciò di sè così gran fama, e tanta
ne godette all'epoca sua. Nè il iliccoboni, nè il Papadopoli ne fanno menzione,
Monsignor Tommasini per altro pubblicò un decreto de' la di settembre del
1407 (i), dal quale apparisce eli' egli, in quel giorno ('a condotto ad insegnare
nell' Università (li Padova collo stipendio di 215 ducati (2). TI Facciolati cita
aneli' egli questo decreto scrivendo (a)
- « Eodcrn anno (4) pridie Id. sept. condoetus est ai) Philosophii, cnn scholain regendam argentcis - CCXV. Blasius de Pehgea-
(I) G ai NASI V DI Il nT,Vl NV'' Il IACOBI PIIILIP P EI TONI ASINI Il EPisCoLMONJENSi s I Lihris V.
comprehcnsurn, ecc., pag. 19, fin. 9-32, pag. 20, liti. 1-22, lui. i. Cap. V.
(2) In questo decreto in fatti Si legge ( GYMNASTVM Il DATA VINTI! Il TAC0BI p ii tLIPP) Il ToItAsINI Il
E p Isconi atM O Ifl ENsis Il Lihris V. comprehensuni. ecc., pag. 20, Im. 3-8)
a Da c Cacao famosi, de e/a/iNes Se /iC/US fit m001io enei ioifa-ascripti. • Domi,. un Benedictu, de Pluii,biiio ha- a bere deliet ....... Due - 6G'0
e Doiiiiiiva Franciocua de Za),arollio - . Duo. 300 ( condu
e ISlogiater Tecoloon do Ftarliuio -. - . Dat.
600 (
eri o.
a Slagioter ltleeaiuo do l'arma.
Due. 215 i
(3) FASTI Il CYIINASII PATAVINI Il JAGOBI FACCIOLATI li STUDIO ATQVE OPERA t C0LLEcTj. Il AD
ANNO alCCCcvI. ecc., pag. 102. Un. 9-19(-4) Colle parole so eodem anno è qui indicato 1' anno 1407, menzionato poco prima dal Faccio]ati scrivendo (v.ksTI Il GYMNASII PATAVINI I] JAGOBI FACCIOLATI Il STUDIO ATQLJE OPERA EI COLLEGli. Il AD ANNO MCCCCVI, ecc., pag. 101, tiri. 24-27):
Ad Fui iosopl'iem trad end arai anno MCDVII.
i revocatuo est stipendio argini tcoru,n DC. J.ocolaus o Terre Foa rol ivi oncia, volgo Jacob,es a ForZa-io e 9 ,11 sub c arrarieriai bus
o scuIo superiore dnruorat a.
Il Tirahosch i in fatti scrive (STORIA Il DELLA il LETTERATURA ITALIANA II . DI I l GIROLAMO T1RAIIOSCIIJ,
ecc. Tono Srsro. Il DALL'ANNO MCCCC. FINO ALL'ANNO 1110. li F.4RTE PRIMA Il IN MODENA MDCCLXXV);
ecc.. pag. 255, tiri. 612. — STORIA Il DELLA Il LETTERATURA ITALIANA Il DEL CAVALIErE ARATE 01Rot.AatO TIRAOIOSCBI, ecc. SECONDA EDIZIONE D1ODENE5E • ecc. VI, ecc. PARTE .1, ecc. IN MOOENA
aluccxc, ecc., pag. 339, Im. 20-31, pag. 340, Im. 1—IO):
Il Facciol.eti colla (cile 3' Menu,nonil dell' ljii[veraiii.
di Padova alferma (2) che 1' anno 140 7 ci fu da
i s'osa condotta o tenere scuola di Filosofia oralI auuiiuo stipendio di 215
ducati, e olio negli atti dei 1411, egli è.detto fa o,o.ilssimss e orna inno iihe.
• ne//nno Accinse Voce or & ,Voueurrc/oa n ' a aggiungo clic OÒ ilUfl osiante
o nell'Ottobre dello stesso anno , sembri nilo egli poco ,orti no ad in-
a Scg usare, e 1100 avendua chi concorreano ad udiilo, lii congedato.
(a) Fosti D'e,.. P. la, p. aol.
Il tempo nel quale Biagio venne la prima volta come insegnante ali' Università di l'adora • non si
rileva prcctsalnente dai documenti deIl'Arcbiviu Universitario. In un.nlanoscritto ora posseduto dall'Archivio notarile di Padova, contrassegnato « Armadio I, Fila C, Casella V, Protocollo del notaio
Zil io Calvi anni .1359-1385 ai, composto di 422 carte, legato in cartone, ci] intitolato S'il suo dorso
cc Liber v' Il Inslrumentoruni li Zilij de Caluis Il Not.1 il n 1359 ii usci. 1358 il Arin o N' i C. a ( carta
numerata 130, recto, ho. 1-15) si Legge
11loecl sazi a'. indici ente sopii '''a dio Veneri, se ma i j. l'ad ue in cancell aria Mag. ci Il ci potoou ti a diii a diii F ranchei
de e, rrar,'a l'adito eL 1,reaentibu, honor,bilutn,o Il Ct pruulennibua Viria duo benIto tardo-isa quinndono )r Antonoi 1 cura- clietti notij i de 91a S r I Jobinia a nanilius aleinti'a leg il dootore Il Fraecisco Turchelto ciut Il fr c, 9To pdcii e -I lOro• letto quond,rn S. petri do Alesio Il de 9ta pOchi inSooi Il ci Boptiota not.'.Sancoo.'o, de Ota EI, Sri Angnetini TeIl
•a tibia, ad in fra,rIl halii tuaìi i ol I
Blaoius pelatone deParto.
para quondain(sic) Artium doc tsr Promiait Il snlemlu toro
• oa ocr t ascice ti5 lionurabili ci sapienti Viro dì,. A ni .° dcc eoch b 1 egtIin 3 or tori li i psi us mag ci diii vie. 0 g tutori li reri p i cia ti no• ciii te ct vice ipsius Mago' diii Il ueoi ire toad u ai ha bitatuina , ci i lii cene i n Col cii il i) rasa Se pte in bria prol. (il ori ci Il ah• iude a pridcipio otuetij vg feste oli Luce uique ad quatuor aranDo ] oroa. fu turco tono li logoro putilice pliilonopbyam, cI
l
27
» ,sibus Parmensis , qui in Actis Collegii Medici pag. 44. dici» tur oalnium libera litnn artiu,n Dottor , k in Actis Curin. E-
• piscopalis anni MCDXI. pridie kal. sextil. farnoissi;nus o• ,nnium libera!ium artiura DottorMonarcha (I). Attamen co• dem anno idibus octobr. dimissus estquod minus aptus
• ad docendum videretur ejusque scuola audttorilsus careret
• ut est in Torno I Decret. pag. S. Nec vero desiint cxcii,» pia similia , ex quihus apparet , quantum fidei Elogi is istiusa modi Intati liti fainiliaribus tribuenduin sit. a
Unaltro storico dello Studio, il'Dalle Las te, in
un
suo lavoro pubblicato nel ssio (2)
dice che Biagio fu licenziato come inetto allo Studio, dove era venuto con gran
fama, lasciando così travedere che a questa fama 'crasi appalesato inferiore. In altro
lavoro (3) invece, pubblicato nel 4844, allegando la vera dausa per cui venne licenziato,
quella cioè delle sue lezioni disertate dagli studenti (4), si fa a spiegare come la
avversione contro di lui sorgesse da soverchia avarizia e rusticità di costume.
Infatti poco nota era ancora a quei tempi in Pèdova
1a
Geometria, e si comin-
ciava a desiderarla, e sé egli che ne era esperto, non ne dava se nofi a.prezzo'
privàte lezioni, non è improbabile clic gli studenti lo avessero preso in uggia,
uggia alla quale contribuìsenza dubbio il noto episodio di' Vittorino de' Rambaldoni da Feltre (5), che , scarso di fortuna , non avrebbe potuto appagare
AstroIlagism bonn debitie et consueti, in studio paduano in lecturo Artiun ipeororn i, cnacuenodu continue ci Iio
e
o'
pena Il aratorum ducenturuon stiri.
o Qui ,la, y tcanius dei ,soh pr orni,i t eid cnn mego Slasio , d ij,seni ,9,C0i disJ mo ipsius Iectura lobonie mercede,
et salario su o annua ti m dalmi L e t duri i',ciet iiLr, trecco 'ai jan rusrum illi a te m pori bue . quibue al i i lotto reo solari
un,
.
/
sutini rccipii'nt. e
È questo adunque il contratto originale di condotta dal quale apparisce clic sotto, pena di duecento
ducati d'oro di multa il Pelacani doveva imprendere le sue lezioni nel 1384.. id ogni modo deve tuttavia riconoscersi ch'egli vi si trovasse nel 1387, riscontrandosi il nome di lui registrato fra i Professori in un codice vescovile all'occasione che fu conferita la laurea al suo concittadino Antonio,
figlio di Cermisone da Parma jsToalA II5cIENTIFIc0 — LETD'ERARIA il DELLO i STUDIO su PADOVA li DEL
e
CAVALIERE Il FRANCESCO bIA1IIA COLLE, ecc. VOLUME lii. il IN PADOVA 9 DALLA TIPOGRAFIA DELLA MINtRVA li M. DCCC. XXV, pag; 221, liii. 17-24).
(I) Questi epiteti attribuiti al Pelacani si trovano realmente nell'antichissimo codice dell'Archi-
vio Universitario di Padova già citato come contenente la prova della laurea nelle arti di Prosdocimo de' Beldomandi , e precisamente a car. Ira, verso,
liti.
16 e Im. 31-32. Quanto agli atti della
Curia Vescovile qui citati, non ci fu possibile l'esaminarli, giacchè rimasero eon,busti nei molti incendii che in varie epoche distrussero molti fra i più antichi documenti nella Curia custoditi.
Così almeno ci venne riferito dai preposti alla' Cancelleria Vescovile di Padova.
(2) « Biagio Pelacani Prof. artista licenziato come Il inetto dallo Studio, dove era venuto con grani
» fama a
(SUNTO
STORICO 9 DELLA Il UNIVERSITÀ DI PADOVA Il DALL'ANNO MCDV al MDIX li Operetta po-
NATALE DALLE J.A5TEI1PAD0vAIITIP. 0ARTALIIER E siccAIll840, pag. 12, fin.
I' De' Professori venne a mancare Antonio Sant- Il angelo Padovano. venuto a morte dopo
(3)
• trentasei anni Il di lezioni di gius civile: e Biagio Pelacani conge- Il dato in Ottobre dallo Studio
• come inutile, laséiata Il quasi in abbandono dalla gioventù quella scuola. li La qual avversione naas cqne facilmente da soverchia Il avarizia e rusticità di costume. Poco nota era anco-[Ira in Padova,
an la Geometria, e si cominciava a deside-llrarla ma egli, che n'era esperto , non ne dava se non Il a
StUWaII DEL L' AB.
• prezzo private lezioni, nè volle essere mai cor-(jtese a Vittorino che, molto il pregava, quanto ah-
• bon-Itdante d'ingegno , scarso altrettanto di fortune; di che Il offeso il giovine, e da sè messo al-
sa l'impresa, divenne il in sei mesi maestro di Euclide , con ammirazione del-( l'Università e scorno
a ed odio del Pelacani a (DatANO s'roRIcoIlI'osTuaro;(OELLoI(sTQDIO
01
PAISOVAI nAr.i,'ANNoIIM.cccc.v
AL M.CCC.XXXIII. il DELL'ABATE Il NATALE DALLE. LASTE Il PADOVA li COI Ti p i DELLA MINERVA, 111844,
pag. 30, Im. 26-27, pag. 31, Im. 1-13).
(4) Osserviamo che in questa circostanza concordano quanti ebbero a scrivere intorno al Pelacani.
(5) DE VITA Il vICTORINI FELTECENSISII DIALOGUS Il FRANCIìC1 PRENDILAQIJuE Il MANTU . ANIIIEX CO-
DICE VATICANO, Il Annotationes adjecit Il JACoBUs MORELLIUS. Il PATAVII CIDIDCCLXXIIII. Il Typis Se-
minarii li Apud Joannem Manfrè li SUPERIORUM nnanssu, pag. 40, tiri. 3-38, pag. 41, liti. 1-3.
- IDEA 9 DELL' il OTTIMO PRECETTORE Il NELLA VITA E DISCIPLINA Il 01 VJTTORISO DA FELTRI'. Il E
DL'SL'OI DISCEPOLI li LIBRI QUATTRO i DEL Il CAV. GARLODE'HoSNINI 9 BOVEIiETANO.flBASSANO iSOljj
28 )
1' avidit'a del Pdacani , e postosi da solo allo studio di Euclide , ne divenne
maestro in sei mesi, cosa che a quel tempo levò grandissimo rumore. 11 Colle (i)
invece clic ese un diligente studio intorno al Pelacani, richiamando gli spiccatissimi e straordinarii elogii , che (li lui si trovino negli antichi documenti
dell' archivio Universitario , opina , a parer nostro giustamente , che nel suo
nuovo' soggiorno egli abbia saputo mantenere la nputazlone di filosofo profondissimo e del più insigne matematico allora vivente, e che soltanto al suo carattere burbero ed intrattabile , per il quale sembrava fare arcano della sua
scienza, e negava con inflessibile scortesia di sec9ndare le brame degli scolari
con privati ammaestramenti, debba attribuirsi la irritazione di questi che ne
abbandonarono affatto cd irreconciliabilmente la ictiola. Se quindi il veneto
Governo io con Ducale del 15 Ottobre 1411, dichiarandolo inetto alla
scuola e per « hauer pochi additori .» (), ciò non deve essere certamente avvenuto per deficienza di meriti, come pretenderebbe il Facciolati, perciocchè
11011 Venne mai meno la riputAzione altissima del Pelacani e le operò ch'egli
divulgò mostrano ad esuberanza come a buon diritto egli avesse tutti i titoli
a quell'alto concetto in cui]o tennero i. contemporanei ed i posteri. Ed il nostro Prosdocimo, non stretto da scarsezza di fortuna come Vittorino da Feltre,
anzi di doviziosa famiglia, amante degli studi di astrolo g ia e di matematica, che
resero chiaro il nome di Biagio di Parma , è probabile oltre alle pubbliche
.
NELLA tIPOGRAFIA R E MONDINIANA.lICon Regia Permissione, pag. 36, fin. 11-21, 29, pag. 37-39, pag.
40, fin. 1—I1, 19-23. - IDEA IVDELL'OTTITlO l'REcETTORLU NELLA VITA E DISCIPLINA ilD! I Vii'TORINO DA rErTRE Il E I)IT'SUOl DISCEPOLI I) 1dB?.! QUATTRO Il nEL cAv. CARLO DE' IIOSMINI Il ROVE
RETANO Il CON LE NOTIZIE SU LA VITA E SU LE OPERE il DEL MEDESIRIO ROSfiIINI Il MILANO Il
DALLA TIPOGRAFIA III GIO. SILVESTRI iM. DCCC. XLV. pag. 20, liii. 9-31, 35. pag. 21, pag. 22, Im.
1-20, 28-29. - AMDIIOSII TRAVERSARTI Il GEIERAIIS CAMÀLDVLENSIVM, Il ALIORVM0VE AI) IPSVM
ET AD ALIOS I) DE EODEM A1IIIROSI0 Il LATINAE EI'!STOLAF. i lA DOMINO li I'ETRO CANNETO il AMIATE CA'
ItALUVIENSI Il IN LIRBOS XXV TIIIBVTAE Il VAIIIORVM OPERA DISlINCE LE, ET OB$EPVATIONIRVS ILLVS TRA TAE I( A c CItD Ir!IEIVSDEM AMBROSII VITAItINQVAIIIIISTOIIIA LITTENARIA F L0RE.NTINAFIAR ANOncxc1r
TROTE AD ANNVM MCCCCXL. Il EX EIONVMENTIS I'OTISSIMVM NONDVM EDITIS li I)EDVCTA EST Il A LAV
RENTIO MEHVS Il ETRVSCAE ACAPEMIAE cORT0NENSIS SOCIO. li FLOItIIN'FIAE EX TYPOGRAPIIIO cAEStREo
MDCcUX. li PRAES!DIBVS IDPROEA1VTIIWS, pag. CCCCVI!I, liti. 4i-54, pag. cl:ccIx, Un. 1—i.
CATAIOGVB li C0DIcV11 LAT!NORVM Il I[nLIo'rHEcAE BTEDICEAE LAVRENTIANAE Il fl'll AVSPICIIS Il PErnI
LEOPOLDI Il REG. PRINc. IIVNG. ET noiou. ASCII. AVSTB, Al. E. C. ANG. MAR. B&NOit4IVS I. V . I).
REG. BIBLIOTUECARIVS RECECVSVIT ILLVSTI(AVTT. EDIDIT Il T0MVS III , CCC.. FLORENTIAE ANNO CID.
13. cc. I,XXV1. col. 415, uIl. 3-43. - CREM ÒN F.NS IU M IIMONUt,IEN T A Il ROME FXTANTIA li COLLEGI?
ATQUL' ItLUSTRAI'fl'JI F. THOM. AUGTJSTINIJS VAIRANI il ORDINIS PB:EDICATOILUM PARI I. Il EXCUDEÌIAT ROMZ 4) GENEROSUS SALOMONTUS. il IDIlLICA AUCTOIIITATE Il MDCCLXXVIII, pag. IS, Im. 31-41,
Ing. 46 , in. 1-2. - MEMORIE Il DEGLI Il SCRITTORI E LETTER Al'! il l'ARMIGIANI I! RACCOLTE li DAL
l'AnDE IRENEO AFFÒ, CCC. TOMO SECONDO. PARMA il DALLA STAM PERlA REALE. li M:Dcc.LxxXIx, pag.
11 5, Im. 7-18, col. 1', 2 0 , note (I) (2). - MElORIE) DEGLI I) SCRITTORI E LETTERATI Il PARMIGIANI Il RACCOLTE li DAL PADRE IRENEO AFFÒ Il E CONTINUATE ilDA ANGELO PEZZANA li JORIO SESTO
PARTE SECONDA Il CONTENENTE AGGIUNTE E CORREZIONI, I) PARMA li DALLA DUCALE TIPOGRAFIA Il
STORIA
N. DCCC. XXVII, pag. 120, Un. 19—DI, pag. 130, ]in.
14 DELLA I) LETTERATURA ITALIANA Il DI ll GIROLAMO TIRADOSCIII, CCC. TONO SESTO. O DAT:L' ANNO NCCCC. PINO ALI,' ANNO MO. Il
PARTE PRIMI, eCc. IN MODENA MICCLXXVI.) pag. 255. Un. 12-38. - DE ' MATEMATICI ITALIANTII
ANTERIORÌ ALL ' INVENZIONE DELLA STAMPA Il COMMENTARIO STORICO (i DEL CAV. 13. VEDATTI,ccc.,pag.
75, Im. 22-34, p.i. 76-77 2 pag. IS, Im. 1-5).
(1) STORTA Il SCIENTIFICO-LETTERARIA Il DEI,I,O Il STUDIO DI PADOVA Il DEL CAVALIERE Il FRANCESCO iIAII1A COLLE i NOBILE BELLUNESE Il VOLUME III, eco., pag.. 222, liti. 41-30.
(2) Fascio di Mss. nell'Archivio Universitario di Padova, intitolato « Informazioni lì e((Frammenti
storici il con Sommario in Il principio Il Volume unico. Foglio non numerato e sciolto.
18. -
i')
lezioni , abbia approfittato anche delle private , impiegando utilmente' le ricchezze a vincere l'avarizia e l'animo burbero dell' illustre Maestro, ond'è che
più
innanzi vedremo dagli storici ricordati insieme il maestro e lo scolaro e
fatti seguo di grandissimi elogi.
Jacopo Della Torre da Forl, che
Io Scardeone (i), il Tommasini
(2) ed il Papa-
dopoli (3) fecero vivere un secolo prima di quanto risulta da irrefragabili documenti , venuto per la seconda volta allo Studio di Padova nel 1407 ; e 'rirùastovi
fino alla
morte avvenuta nel giorno 12 di febbraio del 1413 o 1414 (4), fu egli
pure assai probabilmente maestro a -Prosdocinno nella medicina teorica, allora,
comeè noto, compresa fra le discipline alle quali attendevano gli scolari artisti, e
che avrà coltivata con maggiore profondità nei due anni fra il 4409
ed ,
il 4411, Se
(1) BERNARDINI ScÀI%IIDEOM, CCC. DE ANT!QVJTATE J'IiDTS F4TAVIT, Il k claris ciuibtis Patauinis
ecc. B4slF.eAE nrD .tv;coutaurn Episcopium rninorem, Anno Il MDLX, pag. 424, liti. 1020. - TUESÀVRVS liANTIQVITATV3I li LT IIISTORISRVM Il ITALIAE, cee. Tolfi sErri PAR5 TERTIA, ecc. CUI. 464,
ha,
(2) « Iacobus Forolivios Plnlosopli'is k Medicus, qui ohiit il 13I3,-ut ex eius epitaphio in aEde
» Ereinitaruni patet a (Ci IINASIVM Il PATAvINVM, ecc., pag. 278, Un. 8-9).
(3) N'COLAI co INEN I (5 I' APADOPOLI Il tInTORI A I &YMNASII PATAVINI, ecc. TOMES I. i l YENETIIS
MDCCXXVI, ecc., pag. 279. Im. 39.
(4) e Ad Pii iloso Ililam tr;idendam anno MCD VI I . 11 revocatus est stipendio argenteornm DC. Ja• cobus a fu-re Fo-I rolivicnsis, vulgo Jatobus de Forlivio, qui sub Carrariensibus ilsculo supe• riore docuerat. Ad sumnia:n nonhinis famarn cutnIpervenisset,obijt anno MCDXIII; pridie Id. Febr. )a
(FASTI li GTMNASII li PATAVINI Il icOl FACcI0LATI Il OPERA COLLECTI 15 AD ANNO aIccccvl. VENET,E Il
DOaIINATIONIS PRIMO Il AD JUSTITIOM ANNI MDIX. Il PÀTAVIT , i'ypis Seniitiarii , aIDccI,vlI. Il Apud
Joannein Manfrè. il StJPRF.I0147M PERMISSU LT PRIVILEGIO, pag. 101, liii. 24-28). - Nell opera
intitolata (e URBIS PATAVIN,E Il INScRIPTIONES Il SACR.E, ET PROPIIANX il A MAGISTRO JACOPO SALOIIO» s'o OnU. PRED. », ecc. (pag. 231, li gi. 28-32, pag. 232, lira. (-3) Si legge
--
In magnifico :epr;lcI.ro cnm satn,s marmorea
a è S,te5estro Ieq'e,iti&
-i lAcoBua FOiLLV1IIS
• Fm—Imi,,, jaeet ide Jaeobr':, qua cianior alte,
III,
Ladoctior
& Graecia
fuit
i,,Go,
• Non
a Alter Anistatete,, India Hypocras Ji.0 aiter,
Olino t,sei terra: fania «t'a e .eydera lpstra i Qui olaiit Ac. Diii III. cccc. XIII. dio rii. Febr. i
Secondo questa iscrizione Giacomo della Torre sarebbe morto nel giorno 42 di febbraio del 1413,
nei qual giorno lo dice anche morto il Facciolati nel passo della sua opera intitolalo «FARTI 9 GYbl)) NASII Il PATAVINI il JACOI1I FACCIOLATI Il OPERA COLLECTI il AD ANNO nccccvi » riportato nella
nota (4) della presente pagina (linee 20-22)Francesco Maria Colle, dopo avere avvertito che lacopo della Torre , fu nel 1407 richiamato dal
governo veneziano ad insegnare medicina teorica nell'Università di Padova collo stipendio di 600 ducali (STORIA Il SCIENTIFICO-LETTERARIA Il DELLO il . 5TIJDIO DI PADOVA, CCC. VOLUME III, ecc.. pag. 287,
PADOVA , CCC. VOLUIm. 20-24), soggiunge (STORIA Il ScIENTJFICO-I,ETTERATIIA il DELLO Il STUDIO DI
ME III, ecc., pag. 237, liti. 24-27):
i Da quelFaiano ci più non ne purl sino alla morto, clic
a accadde sei rebbra o del 1-513 , I ascia,, do deaolatislimi i suoi molli
—
scolari, che ne piansero la morte noia altrimenti tue avrebbero fati Io qu ella ti IpP ocratc
Più oltre, parlando della iscrizione riportata di sopra, linee 34-38 della presente pagina) relativa
a Jacopo della Torre, il Colle dice lsTORTA il SCI ENTIFICO-LETTIINARIA li DELLO lì STUDIO DI PADOVA,
ecc. VOLUME III, ecc., pag. 238, lIn. 5-13)
i se non che il trov,rsi4segIi atti dei no• stri CoIIcgii segn;' Io il nome di Ni aiiio il 29 noveml,re del 14131
• potreblie generare qua che da Li la aiotie 'o i vero an,IO moetual e ne
non avessi m'o al rovo fatto oste rcare il cost ossa e di ri le,, ere negli i
-
i tiiuom i citi Professori per qualelio tempo dopo la loro morte
a quando (lire non ui volesse dat, emer,eI ogli unta poeiia 1-i11-;
-
Paolo Veneto, si atte- e ne daPaolo Nieolett detto più mm
a nente queati al computo vene., alati, cile inromi,aci, ai nlarzo il 'suoa vo auto ne) qual caso il vero t'atto della ..,Le anrelalao il 14- -
30
de]ibantenersi
a lui
riferibile 'la laurea in mediciùa della quale abbiamo superior-
mente fatta inenzione.
E èedamcnte
notevole frutto avrà tratto Prosdocinio dalle
lezioni di chi venne chiamato grati maestro e moderatore, colle dotte sue opere, di
tutte le scuole d'Italia, le quali lo presero a testo delle mediche istituzioni (i).
Jm-
perciocchè, sebbene dagli storici dello Studio Jacopo non sia esaltato che come
lui un
fractatus de Intc,zsione et Remissione Fornzarum (2) , dal quale apparisce
essersi egli occupato di quegli' stessi argomenti per cui tanta gloria si riverLera sul nome di Nicola iloren (Oresme) (3). -
scrittore (li medicina, pure egli fu anche buon matematico e si ha di
i) CENNI: STORICI Il SULLA Il REGIA UNIVERSITà DI PADOVA Il ORIGINI, VICENDE E CONDIZIONI ATTUA!! DYI.L'UNIVERSITXIj NOTI ZIE. SO N.131 SUGLI ISTITUTI SCIE NTIFIcI. 11 PADOVA I Premiata Tipografia cdii. F. Sacchetto i1873, pag. 34, fin. 3-5.
(2) Di questo trattato si . ha una edizione senza nota d'anno, nè di luogo, nè di stampatore, intitolata nel recto della prima sua carta (col. 1' , un, i —8): 4 Incipit preclarisUsimus tractatus li do,
ilensione et rellrnissiòne forina4 editus ab excellIItissinio artium t medicne (sic) I docto're Jaeo15'_18a, 232-26', 3ja_33, 3740, 455_47J1, 5j5
5 ]io il roriiuiense a. Le carte r3 5 , i'IO',
—sr, 550_57fl, 6t'-63 3 , 67''o9' di questa edizione sono segnate ne'nlargini inferiori de'1oo recto:
e is2., 3, h, 1,2, 53, Isiiii,c, ' c2,cS,ciiii,d,d2, 1 3,duii,c,e2,e3,G,G2,63,Giiii, r, r2,.13,
A,A 2, 11, 02, 03, c, c 2, Ciii, D,D 2, D a.
Quesa edizione impressa in caratteri gotici a due colonne, senza richiami , è composta di 72 carte
iseil' ultima delle quali ( recto, coi. 2, im. 21-24) si legge
a Ex nell ci,! issirni ph yski cI medici Jesi sc
e cI mm issiune f'orm ari, In fidi? coLi l'or li uieiisi ii'acIstus de intcm a citor esplicil i.
Un esemplare di questa edizione, ora posseduto dalla Biblioteca della R. Università di Padova, contrassegnato « 8? XV. 911 a, è legato in legno con dorso di cuoio. Nella parte esterna di questa leaatura è scritto a penna cc TA, DE INT. ,». In , un catalogo manoscritto , posseduto dalla Biblioteca
medesima, ed intitolato cc. Catalogus i Editionum Secoli XV I qu liac in Regia Bibliotheca servito» (ur Is, questo esemplare è indicato così (carta 33 1 verso liti. 23-25)
911 lacolii da Forai ivi0 MM. paIav. Tr,,cIatus da ilitensio'
a ne cI remissione tcrmamom ( AIJSq. i.y pL'gr. no• ti.) ,c. XV. fol. I. tev. i
Un esemplare di questa edizione faceva narte d'una raccolta di libri posseduta da Guglielmo Libri,
e venduta in Londra ne'giorni 2527, 29-30 aprile, 1-4,6-8 maggio del 1861. Nel cataloao stanipato di questa raccolta si legge in fatti (cArAuoc,rjs Il OF mEli Matheinatical, Historical, Bibliograpllical and Misceltaueous Il PORTiON OF il THF, CELEDR&TED LIRRAIIV Il or Il M. GUGLIELMO LIBRI, CCC.
PART TuE EIRST,A-L,ecc. PRINTER BVJ,DAVV ANO SONS, 137, LONG ACRE, LOND0N,pag.426,lin. 32-35):
e 3898. ,iacobi Forliviei,sis Tradito, le Intensione aL Remi a,Oo.se Forrnaru,n
a s. I. & a (f'adnm, circa (475)
A \'cry rara esiLiati, ,asslc,ienvn Io l5 aa,er, Mai., flr,,nee, anà ,c!bam Bibii,graplior,, printed in doubineolu,sss, with IS linea Lo a l'uil paga
Un esemplare manoscritto del precitato scritto di lacopò della Torre trovasi nelle carte 1-52 di un
codice della Biblioteca Antoniana o di Santo Antonio di Padova , contrassegnato e a? 430 a. Nelle
carte 53 9 -5' del codice medesimo trovasi altro esemplare manoscritto mutilo dell' opera stessa.
In un catalogo dato in luce nel 1845 dal P. R , Luigi Minciotti de'Minori Conventuali, de' codici
della detta Biblioteca di S. Antonio, questo codice è descritto così (CATALOGO Il DEI li CODICI DIANOSCRITTI li ESISTENTI NEI.LZ.nunLIO'FECA Il DI 5ANT'ANTOIO DI PADOVA i COMPILATO DAL P. SI. I) LIIIci Zll.A Oli MINCIOTTI li CUSTODE I'!. C. DELLA BIIILIOTECA SUDDETTA Il CON nnr.vlssIMr CENNI BIOGRAFICI il DEGLI AUTORI Il PADOVA I) coi ,TIL'l DELLA MINERVA li 1842, pag. 114, bn 3-7);
(430,)
5 Fosoi, ivi SEi! I J acoIsi. — De intensione cI ro-
missione foita 2,'nin.
Coi. Cartae. Sec, XV. In 4 d. C. di P. IS, con ecen.
ma alla prima faeclaLa a calori ed oro.
(3) Intorno al e tractatns de latitudine formarum a di Niccola Oresme, nel quale è esposto ccl
a p plicato in modo assai notevole il principio delle coordinate, importanti notizie furono date dai
Signori Or.' Massimiliano Curtze ( Zeiischrift i far il Matticinatili und I'hysik Il herausgeeehen Il unter
der verantwortlichen Redaction Il von Il. Or. O. Schlmilch, Or. E. Kahl, li unii li Or. M. Cantor. li Dreizehnter Verlag von 11.0. Teuhner.111868, pag. 92, Im. 20-41, pag.
93-96, pag. 97, l in. 4-33.— Analyse Il der li Itandschrift R. 4? 2, Proble,natum Euctidis i explicrtio, Il der kònigl. Gyrnnasialhibliotbek zii Tborn. li Veri E. L. W. M. Curtze Il ordentlichem Lehrer
aiit kdnigl. Gyinnasium unii wirkiichem Mitglied des cc Copernicus-'Vereins flir il Wissenschaft unii
( 31 )
- J3artoiomtheo, appàrtenente alla famiglia dei Santa Sofia, che , aveva 'già dato
sette altri insegnanti alla patria Università, vi leggeva medicina pratica all'epoca in cuifu scolaro Prosdocimo , compresa nel lungo periodo dal 1388 ai,
i437 nei quale Bartolommeo tenne queflà cattedra e con tutta probabilità, tro'.ndòsi fra i promotori di lui, l'avrà avuto a discepolo (i).
11 Bartolommeo da Montagnana finalmente, notato come promotore, che "e quello
designato dagli storici coi nome di seniore, per distinguerlo dall'omonimo che
fiori nel decimosesto secolo , chiarissimo insegnante di medicina , illustratore
delle terme padovane, chiamato il redivivo Galeno, avrà egli pure avuto fra
i suoi uditori il nostro Prosdocimo (2).'
Colla scorta delle storie del nostro Studio potremmo ricordare molti altri
professori, quali Buono dal Fiume, Francesco di Lido, Galeazzo da Santa Sofia, Pietro de Tommasi, Niccolò da Monselice ed altri ancora, i quali possono
aver avuto ' fra i loro uditori il nostro Prosdocimo, ma senza estenderci di più
intorno ad essi, ci accontenteremo d'averne fatto celino.
Che Prosdocimo nostro, uscito dal patrio Archiginnasio, continuasse ad occuparsi negli studi suoi favoriti ce lo prova la data di taluni laori che jiiò
innanzi analizzeremo, ed ancora il. trovano compreso in data del 26 Luglio 1420
fra i dottori del sacro collegio di arti e medicina, come risulta da un , antico
documento (3) dell'Archivio Universitario non ricordato da alcuno ' degli 'storici
dello Studio.
Kunst a zu 'lThorn, ordenttichetn Mitgliede des « Naturhistorisclien Yeréins der li preussischen Rheialande und Westphalens a zu Bonn und correspondirenden Mitgliede des «Natur'-! Iiistorischen Yereins
far .Anhalt a zu Dessau.!lSeparatandruck aus der Zeitschriftfùr Mathematik und Physik.flSupplementheft zum 43. Jabrgang.(ILeipzig, il Druck voli B. G. Tenbner. 11 1868. (In 8 0 di 60 pagine), pag. 48,
Im. 20-41, pag.49-52, pag. 53, Un, 1-33.- DIE il 3IATHEMATISCH7.N SCHP,IFTEN Il tr sfl NICOLE
MATHEMATISCH-B1BLTOGRAPHISCHER VEUSIJCH Il VON Il MAIIMILFAN
ORESME. (Circa 1320-4332).11 EIN
Bili
Gymnasiuui zu Thom. il BERLIN, 1870. lI . VÈRLAG VON S. CA!,CURTZE,I Ordentlichern Lehrer
coMP. (G. H. sIMoN). Il Oberwasserstrasse No 11, pag. O, [in. 1-34, 41-45, pag. 10, pag. ti,
un. 1-30),e Sigismondo Gùnther(DieAnfdnge und Entwickelungsstadien Il des Coordinatenprincipes.F
vonqProf. Br. Siegrnund Gùnther, Il Corresp. Mitglied der Gesellschaft. (In 8?, di 50 pagine). Senza alcuna indicazione tipografica, pag. 45, Un. 1-34, pag. 16, Im. 1-17.- BULLETTINO Il DI li BIBLIOGRAFIA
E DISTO TIIA tI DELLE Il SCIENZE MATEMATICHE E FISICHE, ecc. TOMO X, CCC. ROMA, CCC. 1877, pag. 374,
im. 17-29, pag. 375, Im. 1-11,24-33, LUGLIO 1877. -LE ORIGiNI ED I GRADI DI SVILUPPOIIDEL PRIN-
CIPIO DELLE COORDIN A T E II PF,L PIIOF.DOTT.SIGIS)IONBO GUNTHERITRAD UZI ONE DAL TE DESCO CON NOTEU
DEL DOTT. GIOVANNI GARBIEBI Il ESTRATTO DAL RULLETTINO 1)1 BIBLIOCE4PIA E Or STORIA Il
O,ILLE SCIENZE MATEMATICHE E FISICHE[] TOMOX.LUGLIO 1877. i ROMA Il TIPOGRArIA DELLE
SCIENZE MATEMATIcHE E FISICHEII Via Lata, Num.' 3. (11877, pag. 14-26, pag. 15, Im. 4-7, 24-38),
e dall' illustre e compianto Ermanno Hankel (zua li GESCHICEITE DE MATREMATTRII INI) ALTE RTHLTM
IJND MITTFSALTER Il VON Il BR. IIERMANN RANKEL, CCC. LEIPZIG, Il DRUCI( UNO VERLAG VON, 5. G. TEIJB
NER 111874, pag. 351, Im. 20-31, 34-39, pag. 352, Im. 1-2). Il cenno bibliografico di quest' opera,
dato dal Signor FrancisMeunier (ESSA! li suR il LA VIE ET LES OUVRÀGES il, DE NICOLE ORF.5ME Il PAR I
FRANCIS MEUNIEE I) PARIS li TVPOCRAPUIE DE CH, LABURE Il IMPRIMEUR DO SÉNAT litT DE LA .COUR
DE CASSATION li BUE DE -vAut;IRABD, 911 4857, pag. 30, tiri. 6-23, pag. 31, Iin. 1-7) non ne fa co-
noscere l'importanza scientifica.
(1) STORIA It SCTENTTFICO-LETTEHABI& Il, DELLO Il STUDIO. DI PADO V A, ecc, VOLUME Ili., ecc., pag.
207, tiri. 13-27, pag. 208, li. 1-4.
(2) CENNI STORICI E DESCRITTIVI i 01 lI M O NTA GNA NA II c0N ALCUNE NOTIZIE Il DEI PRINCIPI ESTENSI
E CARRARESI il CHE NE EBBERO IL DOMINIO li IN TRE LIBRI DISTRIBUITI il DA GIACINTO FORATTI, Il Dottore nelle leggi. ft PARTE SECONDA E TERZA. il VENEZIA, I DAL PREM. STABIL. TI?. DI P. NARATOVICHII
1863, pag. 36-38._
..
(3) Mss. nell'Archivio Universitario di Padova, intitolato: «211 Memorie sopra floStudio e Coll'tE
o
32
Se noi avessimo -nutrito un qùalche dubbi intorno alla severità dei
gin-
dizii pronunciati in varie occasioni • sul merito delle istorie dell'Università di
Padova, questo sarebbe-senza dubbio svanito, quando noi stessL ci siamo accinti a riscontrare, risalendo alle fonti , se Prosdocirno abbia realmente insegnato nell' Archigiunasio, inipe. rocchè mentre da un lato le , prove si accumu-
lavo d'ogni 1SìrLe e dimostrano irrefragahilmeiite ch'egli
fu
lettore e
più
volte
venne in tale qualità riconfermato, uno éol6 degli storici della Università
stessa, il Facciolati, menziona il nostro Prosdocirno come tale, scrivendo (i):
a Sculo quintodecimo nnlltiììi AstrologiProfessorem invenio ante Prosdocinnzm dcIieldimando, qui scholani hane
•-
;» regebt annoMCDXXI.t. stipendio argenteorum XL. ut est in » libris Quaestoriis. Biennio post quaedaih eniisit Geometrica,fr
n Astronomica; postea vero scripsit etiani de Aritmetica. Opera haec a Cando ejus nepote collccta nane extant MSS. in
» hibliotheca Jacobi Sii pera ntiiPatr. Veneti Cod. 1033. Coin-
» mentana ejus in Sphaerarn Joannis a Sacrobnsto edita Ìunt
, Venetiis anno 1531. )' (2)
Nell'opera di Monsig . Giacomo Filippo Tptnasini intitolata a GYIINASIUM l'A-
TAvINUM
-
»,
e pubblicata nel
1654
Si legge (3):
-
), Sacro di Medici il e Filosofihj1367-149911R. M. a car. 90 -recto. I! dcumento oecupa.Uintera pagina,
ed è intitolato:
Copi', cx libro S. Collcgij inedico$ uoIa riO
• Raptiebi alci Collegij •.
porta la data: cc 1420, die 26 rnensis Jiilij a, ed è nn alto verbale di una convocazione del collegio dei dottori di medicina ed arti fatta allo scopo di stabilire l'interpretazione da darsi ad una parola contenuta in.11na Reforzncitione.In (lueslO atto si accenna clic i dottori presenti erano undici,
e ne è dato l'elenco : fra essi figura appunto cc l'rosdocinio di Beldoinando a.
Le lettere R. Al. contenute nel titolo del inss. significano Raccolta Minato: ed a questo proposito,
ricorrendo in seguito di frequente le stesse iniziali, non sarà fuori di luogo una breve informazione.
Giuseppe Maria Minata nel 1737 eletto Cancelliere degli Artisti, per volere dell'Università, Arlista e dei Riformatori, tolse dalla casa del suo predecessore (Arsego) le carte da esso raccolte, e
sotto la direzione del Marchese l'oleni , Professore nello Studio; le acconci'o in 37 volumi- Il Ma-
gistrato con lettere 10 Settembre 1740 e 18 Maggio 1741 lo chiamò all'incarico di scegliere, trascrivere e raccogliere dalle pubbliche cancellerie e dagli nrclìivii privati quante memorie e notizie fos!ero per giovare al Facciolati, nominato storiografo dellUniversità. Per notizie più particolareggiate
in proposito veggasi lo scritto seguente dei dotI. Pietro Martinati : ecnEr,I.ARcdIvIo AwrTco Il DELLO I
»STUDIO 01 PADOVA IINFORMAI,IONE Il PADOVA Il COI TIPI DEL SEMINARIO Il 1842 a, pag.8, fin. 25-
23, pag. 9, pag. 10, fin. 1-22.
(1) FASTI j GYTINASIT I'ATAVINI li IACORI FACCI or, ATI i l OPERA COLI,EcTI il AR ANNO azccccva. VENETDOMTNATIONIS l'FUMO I AD JIJSTITFIJII ANNI MblX, ecc., pag. 416, Im. 46-24.
(2) 11 Conte Giovanni Maria Mazzoclidli nell'articolo BELDOMANI)O (Prosrlocimo ti
sua
grande opera intitolata cc GLI SCRITTORI D'ITALIA )l scrive (GLI SCRITTORI D' ITALL.4 • CCC VOLUME il, PARTE Il, ecc., pag. 624, fin. 10-13, col. 2, lin. 2):
a Ma ciò clic Più
• importa è la i ,reci.; a notizia trite, dai Registri dell Univ orda', di Padova dal
• chiariacimo Sig. raciolati; cmi, che l'rosdodimo -èn Profesao rei',- Padova
• Astrologia neI 1422. coIld ti iend io di quiranto DosO d'argento (7)
a (7) Facciolili, Fasti Gj -rnee. Potei,. Tom. 1, pag - 116 x Il Cav. -Abate Girolamo Tiraboschi allude a questo passo del medesimo articolo, affermando essere
provato dal Mazzùchelli che Prosdocimò di Beldomandi era Professor d'astrologia in Padova nel 1422
(STORIA Il DELLA IILETTERATURA ItAL1ANA il DI il GIROLAMO TIRAROSCUI. ecc Tomo SESTO, ecc- PARTE
PRIMA, ecc., pag. 323, fin. 32-35. - STORIA Il DELLA li LTTERATURA ITALIANA DEL CAVALIERE
ABATE GIROLAMO TIRA11O5CHT, CCC. SECONDA EDIZIONE MDENE5E, ecc- •roo VI, ecc. PARTE I. ecc.,
pag. 433, Un. 17-24). - Giuseppe Vedova cita and' egli questo passo del Faeciolati scrivendo) acoGnAFIA I DEGLI il S CRITTORI PADOVANI , ecc: VOLUME I. ccc, pag. 90, Im- 4-5,33):
li Facciniati 2) vuole il Iacldnnanelo profee- - i aore nella Unii ornati, della sua paLnia nel 1422.
-
-a (2) 03tflhl. ecc:, i' . 116 •.(3) GYMNASTVMll PAtAVINllI Il IACORI PiÌILIPI'I li TOMASINI il EPISCOPI IETIIONIENSJS il Libris V.
lin.1,-11.
comprehensurn, ecc, pag. 494. fin. 14-29, pag. 495, pag. 496,
( 33 )
i 174. FR4NCISCVS FOSC4RJ Dei Gratia Duo,
» Venetiarum & e. Nobilibus , a Sapientibus Viris
• Patito Corano «te suo mandato Potestati, d° loanni Navaterio C6• pitaneo Padua, ds' sucecssorThus suis fidetibus ditectis salutem, dj'
» dilectionis affeeturn
)) Audientiam nos(rarn 7lupn:rime drductum, est quod
nonnulli
• Doctores nostri legentes in Studio nostro Iaduano 'nultoties Cuni
• Ucentia vestra, tjp' fortd 5mg recednnt «le Padua pro diversis rorum • peragendi, suas rc/in quendo lecturas cune, maxinao tadio, at de• Fiamme seltolarium sub' il/is intranLium. Noi vero talia moleste
» /'crentes cum il/is demus Proeisiones nostras, iolunt ut vacent ad
x eorum lecturas. Ftdelitatt Destra cuni nostris Conriliis flogatorum
i p, additjonjs st,-ictd scribimtts, ds e/Jlcaciter mandam.u. qudtSids
)) convocare debeatis omnes Doctores provisionatos nostros in l'adua
)) dj-' eis dicere aique tnandare sub tUa vana qua vobis videbitur,
» qnatenus de ca/ero non debeant exire extra Paduanum districtu-rn
)l ui/o modo Liste licentmn Destra , sed stent in Padua dp, attendani od
• /. ecturas suas, dj ut talia essent fidelitati veti ne cum dictis nostri
• ConsUiis J(ogjatorum., di additionjs scribimus, /sn mandamus qua
• •tenus tempore , quo legere debent tates. ticenlias alieni Ipsorum
• Doctorum dare non debeatis sine tiene/ta nostra sub prnna Dùcato• rum eentnm pro quo/ibet Vesfrutn in vestris propriik bonis, <lja qua» tibet vice, ac quotibet Dottore licentiato exiyenda pci' Advocato- - » res nostros habenies partern ut de a/mis sui affitti. Verum vobis da• miti libertatem dandi licentiarn prmdictam sn prascrFptis
.D oc/ori• bus cxcv ndi extra Paduanum districtum tempore vacationum ha• bendo tamen advertentiarn de non ita teviter dando ipsas licen—
• tias clinici tempore vaea.tionum, cum ipso tempore vtiles sint eo)t
rulli praesentio3. Elas autem literas /'aciatis in artis Cancellai-la
• deinde ad futura;» mm
eoriam registra. i.
• .Dat. in vostro Ducali Pala/io die secundo lunii, Indiet. 2. 1424.
• 1424. Die Dominico xi Junii Padua in Sala Consilii ànper custi)) diam provis?onatorum convoca tis Doctoribus leqentibus Domini
• Itectores superscripti feceruni leqi publicé dieta,n ti/crani Duca• 1cm, 1b mandanerunt sibi tU supra cohtinetnr dectarantes,
o
.ò
imit poncntes panni
cuilibet contrafacienti , vide!. perdendi saiarium
• primum pro rata dicru.» quibus legere noie
rfr perdendi
• duptum saiarivm pro rata dierum, quibus leqere teuentur.
I
>1
» Domineri Rector
.» D. llaphael de •umis.
» D. Itenaidus de Camerino
» D. filai-cui de Zaee/jis.
) D. l'rosdoejvius de Gomitibus. .» O. Frarteiscus de Zcnarijs
» O. Io. Frane iscus de Capitibus- » O. Iacobus de Mussatis.
» lista'..
» D. Leonus de Lazara.
» O. .J'rotonotaj-jus.
» D. Petrtis de Frantia.
» D. Pautus de flottis
» Dominus ba/Ines de Pensau'i D. Rap/iael Fuigosius
cc re.
5) ARI-W£, ET MEDICI
» Domfnus [tector.
» 1kg. Antonius de Asilo.
» Magister Atitoniv-s Ceri'nisoni, - » Mag. Gaietanus.
» 1Mg. Galtatius de Sancta So-. » Mag. loannes Calderia.
» phia.
si May. loannes lfatt/èias de Fe1» Mag. )Jartho?oma-us de Monta- » tria.
5) gitana.
si Mag. Nicolant de ;indria.
» I/aq. Step/sanus de Doctoribus. .» Mag. Prosdocintws de Be/do1) Mag. Bonus à Flumine.
» mando.
» 1kg. Franeiseus de 'Maso. » Mag. flfar:iatusde Comcrino.
» Mag. Nicolaus. de Cavazolis. » 1kg. Jacobus de Lànguscttis. » -
il trovarsi firmato in questa dichiarazione dc'Profcssori dcll'Universith di Padova e JJfag .Prosdocjnzusdg ,Beldomando », mostra Che Frosducimo de'Beldomandi nel giorno li di Giugno del 1424 fu presente alla lettura fatta nel
giorno medesimo della Ducale de'Q di Giugno dell'anno stesso. Della presenza
di Prosdocimo a questa lettura è fatta pure espressa menzione in una cronaca
?'
'e
<'
I;
.1
( 34 )
mss. anonima posseduta dalla Biblioteca del Comune di Padova, e contrassegnata « D. P. 143 » ( car. 69, recto) col titolo: cc Notizie spettanti al S. Collegio degli Artisti e ]lfedici ». Quindi parmi assai singolare il non trovarsi. menzionato Prosdocimo de'Be1doiiandi in un catalogo dei Professori di
Arti e Medicina dal i400 al 1500 , estratto dai rotoli, e riportato dallo steso
I\lonsig. Tomasini (i). Una così strana ommissione potrcbbè essere spiegata sol- tanto, richiamando le questioni fra i Rettori ed il Senato Veneto per ciò che
essi nel far- il Rotolo escludevano 'i Professori approvati dal Senato (2), questioni che avvennero precisamente nella prima metà del decinioquinto secolo,
per le quali può darsi appunto che Prosclocimo, lettore approvato dal Senato, come sembra risultare dal documento che tosto riportiamo, fosse per opera'
dei Rettori - escluso dal Rotolo , dal quale il Tomasini trasse il suo elenco.
Nessuna notizia. pertanto ci riuscì di trovare intorno alla condottà di Prosdocimo
negli Archivi del Governo Veneto: quantunque la Ducale citata ordini di convocare
omnes doctores provisionatos nostros », e nell'elenco dei presenti alla lettura si
trovi anche il nostro Prosdòcimo. Avrebbe però potuto avvenire che iRettori avessero còlto quella occasione per fare la prescritta intimaziobe - anche ai lettori
non condotti a spese del Governo. In fatti , particolarmente nei primi tempi
dopo la dedizione di Padova alla Serenissima (1405), questa sembra non sostenesse completamente le • spese dello Studio , ma provvedesse soltanto a quelle
Cattedre che erano stimate le più importanti , mentre alle altre suppliva con
propri fondi il Comune di Padova. In varie epoche troviamo infatti comunicazioni del Governo Veneto alla Comunità di Padova ed ai Rettori dello Studio,
nelle quali è data facoltà di aggiungere nuove letture , ma a spese del Comune. li non trovare cenno alcuno della condotta di Prosdocimo nella serie
delle deliberazioni secrete. e miste del Senato, negli Atti del Collegio ed in,
altre collezioni degli Archivii di Venezia da un lato -e la modicità dell'assegno goduto dal nostro Prosdocirno dall'altro, inducono a ritenere non improbabile ch'egli fosse fra gl'insegnanti mantenuti nello Studio a spese del Comune.
In quest'ultimo caso 'e mestieri giustificare la presenza di Prosdqcimo alla lettura della Ducale colla ipotesi che di sopra abbiamo riferito.
Citeremo in seguito altri documenti i quali concorrono a provare il nostro
assunto, ma agli altri desideriamo di premettere la pubblicazione di una informazione storica intorno alle origini della Cattedra Ad .Asirologiam et Mathernaticarn nella Università di Padova, clic fu fra le più antiche dello ,Stuquesto nostro lavoro
(1) GYMNASIUM li p ATAvIriumu, ecc., pag. 279, Im. 1-13. - Il seguito di
mostrerò quanto questo elenco sia imperfetto. Secondo il Toinasini, i professori di matematica, non
comincierebbero che nel 1520 (GVMNA5IVMI(eATA VINVM IIIAcOBI PII1LLPPI il TOMASINI, CCC. VTINI, ecc.
MDCLIV. pag . 338, fin. 16-30).
(2) SUNTO stoalco li DELLA I) UNIVERSITÀ DI PADOVA Il DALL' ANNO i l MCDV Al, MDIX il Operetta
postuma li DELL'ABATE li NATALE DALLE LASTE, ecc., pag. 15; lin. 15-16. -
(
35)
dio ('), informazione medita e clic è tratta da un manoscritto appartenente
all'.Aicluivio U jiiversitario (2)
« Professori di Astrologia e Matematica
» Siccome dell'origibe di tal Lettura niente di certo stabilire si può, onde il desiderio di chi
• intorno tali cose brama sapere pago resti e contento così diflicil cosa è formare una esatta se• ne de' Professori, che ne'primi secoli dello Studio sono stati a questa scienza con Aspeziai depu» tazione eletti , per mancanza di monumenti di questa illustre Vniversità funestamente perduti.
a Contuttociò sembra clic con qualche certezza asserire si possa che di tempo in tempo con ordine
• siano stati destinati a questa Cattedra soggetti, che abbiano con decoro sostenuto quest'onore, ed
• agli scolari tal scienza con profitto insegnata, servendo di fondamento a ciò que' pochi monumenti,
• che rimasti ci sono. Ma siccome in tutte le cose quanto pili avvicinasi all' origine di esse, tanto
• più sono involte nelle tenebre, così ne' primi secoli dello studio cioè XIII e XIV poche sono le
• notizie onde ritrarre lume si possa per istabilire con certezza essere stati destinati Professori a
a tale impiego. Di due soli trovansi monumenti , sui quali fondati asserire si può aver essi questa
» scienza publicamente insegnata cioè Pietro d'Abano, e Giovanni fondi Orologlio (sic). Gli altri che si
a annoveraraiino (ue) sino al 1400 si sa essere stati in tal arte eccellenti, ma stabilir non si può clic
a Siano stati con pubhici stipendj questa ,scienza a legger condotti (3). Ma nel secolo 15° non v'ha
(1) Ecco quanto in proposito scrive il Facciolati (JAcoal FAccIOLATI il DE Il G'ì'MNASIO PATAVINO li 5YNTAGIIIATA XII. li EX li EJUSDEM GYNNA5II il FA5TI5 EXcERPTA. I! VATAVII, MDCCLII. I! Ex Typografia Seminarii. il Apud Joannem Manfrè. Il SI/PERIORUA! FEZIMISStJ, 4C PRIVILEGIO, pag. 57, Im.
e Non est praetermitteivfa Astrologia, quae prio- dici quidem ipai uil o inHsun,ero leal,ebsntter
riltus Gy mnaaii saeculia ita hosasinum studia ineon- o fusi aimul A,trOlOgi macnt inter quo, Petrus
a Aerat , ut nulla sito ira, sire duetri Da ctariosius Aposiensin, primaa tulit. scRuta igitur bas, vitde
e! astro-a Ooruit & in libro statutornrn quarto de - Astro,n,
a COIercLIJr quod valgo per5uaeum en
a rnem ohacrvatione futsar, praenosci , nod natura--logo dicitur, quem Lmquam ncceaiarissimu ai liabea li, modo ac necessariaaed libera .quoque , &a re orneaino volumua. Qu,e via & ratio docesidi te- a in horninum poteatato arbitrioq'ae posita. Nullao neretur , neo proditum littcrit est i nec una oPrincipuin domus Astrologo carebat se ne Mo-a mcaium' forta,ae fuji a.
-
(2) 5 li Cronaca dei Prof.t i Riformatori, Rettori li e Sindaci Ii fino al 18001! E. M, pag. 595, fin.
1-28, pag. 596, fin. i—IO, pag 597, Im. 1-28, pag. 598. in. 1-30, pag. 599, Im. 1-29, pag.
600, fin. 1—I5. Questo volume è un mss. appartenente alla Itaceolta . Minato nell'Archivio Universitario di Padova. Con tutta prohabilitd la cronaca che qui riportiamo è dello stesso Minato , del
quale abbiamo tenuto parola in una nota antecedente, e costituisce una delle molle informazioni
da lui redatte, ad uso del Facciolati , incaricato di stendere la storia dell' Università. È singolare
che il Facciolati in nessun punto delle due opere da lui stese su questo argomento non si sia mai
lasciato cadere dalla penna il nome del Minato che gli rese così segnalati servigi.
(3)Qui per verità colla scorta di due storici dello Studio, il Faceio!ati ed il Colle, possiamo
completare questa cronaca aggiungendo un nome, quello cioè del modenese Guglielmo di Montorso,
sepolto nella Cappella da Rio della Chiesa di S. Niccolò di Padova con iscrizione che il P. Salomoni
riporta scrivendo (nunts PATAVINJE I) IascnIpTloNEs Il 5ACR.E LT PROPHAItS, ecc. IN EccLEssA PAROCUIALI 5ANcTI . NTCOLAI ecc-, pag. 425, Im. 5-8);
e In SaceJio nidorum,
• Qsseon .aJ,ati,sae rupe: gravati Jlfoaatorsia . casti',
a GVILJELMUS jatet bit osa,nc t'eri cOgOtifOr astri
• IVICOLAZJS 1110(15 pietaiis amica: amatcsr
a Ve',-futa'm saters paci: obiqaoe sator a.
lacopo Facciolati nella prima parte de' suoi FASTI &YMNAsrl PATAVINI scrive (rksTa Il GYMNASII li PATAVINI (I Aconi FAcCIOLATI Il sTunlo ATQTJL OPERA li COLtEcTI.( PATAVII, Typis Seminarii,iutnccivia.
ecc. pag. xr.Ix, Im. 27-34, pag. L, Im. 1-5);
a Miiainao omnium noti eiva retatii Astrologi anni , curn sa-
• men plurirni fieret Astrologica tettoIa , nec unquam vacaret.
• Studia lame primi, temporibua isis dorninaban-tur , errore
• quodam honioum mentibus affu,o, ut Princigasa ipai nihil lea resine Astrologi consilio aggred erentur; sec] cito , eacu,sit
a nugii , nomina ipaa tale quiddaan pro5tcatiurn interi arcani.
a Slanci torneo adh,ac G,alieimi de , Moatorso ralcltinensi e memoria , qui ante amculum medium Astrologiana in bue Gya unasio proleacua est mngna qiaadaro andi torcaìa 1requcntia , &
a in ipso anunere obij t. sapultus est in 5. Nicolai sede, ada dito ciuerilsaas elogio
a Qrceen ftfutisars rupe: genuil Montorsia teatri
a Gutielmns ja*cet Alt 'zenit veri ce3nitor astri a.
Questo passo della detta opera del Facciolati, nel quale sono riportati i due primi versi della detta
iscrizione, dimostra che Guglielmo di Montorso insegnò l'astrologia . in Padova prima del 1350.
Il medesimo Guglielmo rammentato anche dal Tiraboschi (STORIA!! DELLA 1 LETTERATURA ITA-
•
( 36 )
a dubbio e così ne'susseguenti. che a tal scienza non ci siano stati deputati Professori susseguenteriti
Codice appresso il
a mente con ordine, mentre dall' estesa (lei Rotulo dei 1422 tratto da
a Nel). Sig.r Co, Sertorio Orsato Orsati si vede Prosdocirno Beldomando descritto Professore di Astroil logia , confermando ciò ancora tre Rottili tratti da due antichi codici appres'so il Sacro Collegio
• cle'Filosotì, e che sembrano esser quelli registrati dal Tomasini ove si vedono altri soggetti , clic
• hanno questa scienza esercitata ed insegnata (I)- Essendo dunque dei primi secoli sì scarso il nu• mero di tali professori, potrebbesi dire (nè si andrebbe a mio credere molto lungi dal vero) clic
• i nomi di questi sono stati ommessi perctiè essendo Professori parimenti di Medicina , sono stati
• nominati sotto quella materia, alla quale principalmente, furono deputati, poichè in què'tempi non
• era in alcuna considerazione e Stima quel medico, che alla medicina non avesse insieme unito una
• profonda cognizione dell' Astrologia. lmpe.rciocchè lo Scardeoue fra • soggetti d' illustre memoria
• nella medicina fa menzione di alcuni celebri pure nell Astrologia e Matematica. Che dunque c'è
• che ci vieti il dire che tali Professori di Medicina non abbiano insegnato anche I' Astrolo g ia e
'a Matematica? Certo è che nel IS? secolo Cando de Candi era Lettore di Medicina , e pure altret• tanto è certo, clic lo stesso era professore di Astrologia in questo Publio) Studio (2) sicchò la
• mancanza de'nonii di quelli, che hanno questa scienza insegnato (la due fonti può' aver l'origine,
• o dalla perdita de'mouumenti, o dalla pigrizia di quelli n'qua) i correva l'obbligo di. registrarli, e
a che sotto l'una o l'altra professione soscritti non gli hanno. Anzi c'è di più; mentre per il Dcc?
)) 106. il quale unisce le due Cattedre di Astrologia e matematica, appare che due fossero li 'Pro'
a fessori, a queste scienze deputati, celie fossero particolarmente e divisainente trattate. Ned è prova
LIANA Il DI I GIROLAMO TIRABOScIII, ecc. TOMO QUINTO, ecc. IN MODENA MDCCLXXV, pag. 11'51, Im.
21-25, 42. 1.18150 Il. li Scienze, caro Il. - STORIA li DELLA il LETTERATURA ITALIANA Il DEL CAVALTERE AIIATE GIROLAMO TIR%IÌO5CIII, ecc. SECONDA EDIZIONE MODENESE, ecc. ToMo V.; ecc. PARTE
PRIMA li ari MODENA MIICCI.XXXIX , pag. 104, Im. 2-7, 38. - BIBLIOTECA MODEI( ESEII o rioTIZIE BELLA VITA Il E DELLE OPERE Il DEGLI SCRITTORI Il NATI NEGLI STATI il DEL SERENUSIA/O SIGNOR li DUCA DI MODENA Il RACCOLTE E 'ORDINATE DAL. CAVALIERE AD.. GIROLAMO TWAfloscIn, ecc. IN MODENA MDCCLXXXIII, pag. 294 , tiri. 10—tv), da Francesco Maria Colle (stoÌIIA (I SCI ENTI FICO— LETTE RARIA li DELLO il STUDIO DI ' CAIiOVA, ecc. VOLUME III., ecc., pag. 169, ha.
(;-35, pag. 170. Im. 1-5, 31), fu sommamente caro ai principi Carraresi tenerissimi della astrologia giudiziaria ( STORIA Il SCIENTIFICO — LETTERARIA Il DELLO Il ST UD IO DI PADOVA, ecc. VOLUME UI,
ecc. , pag. 169, fin. 20-211.
(1) Ad onta delle ricerche piùdilicnti non ci riuscì di rinvenire il codice Orsato al quale qui
si accenna, e che troveremo più volte citato anche in seguito. Non si comprende poi bene come in
• appoggio della sua asserzione il cronista citi,i rotoli portati da! 'l'omasini, clic, come abbianio veduto, non inenziona il nostro Prosdocinio. Dai documenti qui citati si rileva però che anche posteriorinente al riordinamento Minato, il vecchio Archivio Universitario andò soggetto a nuove manomissioni.
(2) È qui giustamente avvertito che Cando Candi nipote del nostro Prosdocirno fu lettore
nello Studio Padovano di Medicina e di Astrologia. In un ruolo di Professori dello studio di Padova
del 1434, pubblicato da Monsig. l'oniasini (GY)INA5TvM Il PATAVINVM, &c. pag. 155, pag. 156. col. 1-2)
Si legge io fatti (GvatNAsIVM I) PATASIN'?I, ecc.. pag. 155, col. 2, Im. 4-8)
-
i Ad Acri. exiroord. ei,,sdenz.
, Ps'aciico' fan,osros Ari. L, A/ct
» Voci. D. A/. Io, Benedici,,: di i',,-.
ittico. Fa in osi,: doc. CuLtI,,: de
• Cando o,
C più. oltre (otrI NASIVM Il PATAVINVM, ecc., pag. 156, COI. 2, liti. 3-5)
Ad Lect,t,'ont Asirologia,' proc foca: E. AI. Cacci,,: de Cari• cia i.
A questi passi del Ruolo medesimo allude il Facciolati scrivendo ( F ASTI Il CYMNASII li PATAVINI Il
JACODI FACCIOLATI il STUDIO-ATQU}: OPERA il COLLECTL Il AR ANNO MGCCCVI, VENET,E Il DOi'IINATIONIS
PRIMO (I AD J'UST TI (I il ANNI MDI x, ecc., -pag. 116, liti. 25-28):
MCDXXXIV. Condii: de Casse/o cx RosaIo, quen alt
l'annoino, p. 155. se ci Mila Poi seminati, de scmi' p,iose. 1dm,
' :oi 0,1,1cm, ess,Iem tcmpori peolielialir a[eicin;s,,, Casitlu,,
ut
-Pm,cticam Extraord i iiar,' ;im , 01,1 iL situo MCDXLVII;
Indi soggiunge lo stesso Facciolati alcune notizie relative alla Storia della Cattedra d' Astrologia
(FASTI li (fVMNASJI i PATAVENI il JACOBI FACCIOLATI • CCC. AR ANNO MCCCCvI. VENF.T€ li DoMINAVOIIS l'IlIMO 11 'a JIJSTITICM ANNI MDIX, ecc., pag. 116. Im, 23— 32, pag.I (7, fin. I—_2)
Non
.11115 porro essi A a trologiu •ciu oIus. Rai,, aliti,, MCDXXXV.
Ar. .Ioaauues de Campo .Yancii l'e/ri, Ordiois Pr,edicutorum, 5.• 'I'i,e'Io1ian 3Iaister , Astrsul agiata tradeliat dietu, festis ai• no aukm ' neqoenti cun, ad Plailosoplainna iransisset , ,uffectuo
est in 'acuta cisin pci' li niv,miLaLls -,uUi-ngia li)'. Autoniu,s de
• Feid,sa Artiuni & Mouticine Doctur o.
r
(31)
» di poco peso esservi stati sempre professori in tal impiego , l'antichità di questa Lettura mentre
» apparisce dagli Statuti stabiliti e confermati l'anno 1465. che distribuivasi questa dagli scolari e
'i doveva il Lettore leggere nella prima ora del dopo pranzo. Ora se gli scolari erano in possesso
• di questo privilegio di scegliersi a loro piacimento tal Professore, è mai credihilc che abbiano
• tralasciato per tanti anni, n& quali il nome di alcun professore non trovasi per perdere tale pre• rogativa e fregio si ilecoroso? Da tutto ciò a me sembra , che stabilire si possa esservi stati, in
• ogni secolo soggetti SII ccessivainente eletti a queste scienze, i nomi dc'quali ora sono sepolti per
• la mancanza de'mnonumenti forse periti, o dagl' incendj, o dall'incuria di chi doveva con ogni ri• guardo e gelosia conservarli. Ma dir potrebbe alcuno, tanti autori che scrissero prima dell' in• cendio seguito i' arino 1617. sopra I' Archivio della Cancelleria Pretoria potevano pure dalla medesima ritrarre le notizie clic ora ci mnaurcano, e registrare li nomi di tanti Professori al giorno
a d'oggi smarriti ed ignoti. O dunque queste memorie nè purè allora v'erano, odi negligenza sono
a colpevoli tanti scrittori, il che non si dee credere? Potevano si certo, ma non lhan fatto eranvi
• le memorie, ma 'trascritte non le hanno. E perché mai? Perché non a tutti diletta la fatica, e
• pochi sono quelli, che personalincnte vogliono avere la gloriosa pena di raccogliere monumenti
• qu i e là dispersi, servendosi piuttosto dcll'altrtu opera, e forse di persone in tali materie anche
a poco pratiche, o pure riportandosi ciecamente ad altri scrittori, i quali benché di gran grido non
a hanno forse, o non hanno potuto porre in opra tutta quella diligenza, che richiedevasi, ed in tal
» guisa cogli scritti e colle fatiche altrui fannosi quel poco superfiziale merito, che v' è ne) publi• carte, e mentre tra gli applausi del credulo volgo, che sol giudica dall' apparenza, godono delle
• fatiche non proprie il non meritato frutto , lasciano i posteri nella stessa oscurità nella quale
• essi sono a.
La lettura di Prosdocimo nell'Università di Padova, risulta da questii cronaca
modo indubbio ; ma ciò non basta, perchè nelle nostre indagini ci siamo
in modo
imbattuti in altre prove, le quali escludono qualsiasi incertezza a tale propo-sito, e solo non concordano nel titolo dell'insegnamento a lui affidato.
del Collegio,
Anzitutto nell'antico codice dell'Archivio, detto il Codice 1 110
,
noi troviamo Prosdocimo menzionato fra i promotori nelle lauree , e precisamente addì 15 Luglio iiq nella licenza in arti di Enrico da Verona (i), addì
o Giugno. 1427 nella licenza in arti e nella laurea di Pietro Leone 'veneto (2),
e finalmente addì 21 Agosto 1421 nella licenza in arti di Luca da Fermo (a).
L' Abate Natale dalle Laste nato in Marostica - castello del territorio di
Vicenza nel giorno zo di marzo del 1707 (4), morto in Venezia nel giorno 21
giugno del 1792 (5), in un'opera che trovasi in un manoscritto ora posseduto
dalla Biblioteca Universitaria di Padova, contrassegnato « 1.4674 a, composto
di afi carte, niuna delle quali è numerata, ed intitolata nel recto, della priapa
- sua carta « Abb. Natale Lastesio
11 Memorie
per servire atta storia il dello stu-
» dio di Padova li Vol. primo a , chiama Professore d'astronomia il nostro
Prosdociflio scrivendo (o):
a Morte di Prosdoeimo di Bel« 1428
» Morte di Pietro Marcello Vescovoa diniando Prof.- di Astronomia
• Gli succede Pietro Donato , » Suo libro di Pronosticiin
• eli' era Vescovo di Venezia ,a S. Marco di Firenze a (7).(1) Car. 34, recto, Im. 32-33.
(2) Cnr. 35, verso, Im. 27.
(3) Car. 36, retto, Im. 22,
(4) OPERETTE i DI Il lAc000 DIO RELLI Il ARI ODI s, DI ARCO ORA INSIEME RACCOLTE Il CON
OPUSCOLI DI ANTICHI SCRITTORI il VOL. rTt.IIvErEzrs Il DSLT,A TIPOGRAFIA DI ALVISO1OLI Ii atncccxx,
-.
pag. 6. 'Im. 20-2t, pag. 9, ]in. 13-14, 24-25. (5) OPERETTE Il DI il SACOPO MORELLI Il BiBLIOTECARIO DI 5. MARCO li ORA iNSIEME RACCOLTE li
CON OPUSCOLI Di ANTICHI SCRITTORI I) voi.. li,, ecc., pag. 59, Im. 3 — I1.- (6) Manoscritto ora posseduto dalla Biblioteca Uèiversilar' ia di Padova.; contrassegnato «-1. 1674»
(carta 56. retto, Un. 1-5).
(7) Nel precitato opuscolo intitolato « BRANO STORICO Il PO5TUflO li DELLO Il STUDIO DI PADOVA Il
o
—4
(38)
e fra i Pi6féssori di Astrologia nel 1422 e nel 1[424 'e notato in un manoscritto del
Colle(i): anzi in questo . .è riferita dal Codice Orsato la di
lui
lettura Astrologica
con ducati Alo di stipendio negli anni 1422.; 14.24 e 1428 (2). In un estratto di
questo tdice, esisthte 'nell'Archivio Univ&sitariò di Padova, leggiamo ()
« Ex Codice : authentico exisLe apud Nob. Co Sertorium Vrsaturn
a dsat
e Vrt Patavinum siguatuextra
rn
C. V. pag. 28 usq. 43.
-a. aI 1422: 20Novembris a,
C
più
sotto (4)': ; ...
te Prosdocimus de Beldoinando ad Lect. Astro1ogi cum
a s:il.° A. 40. a
Professore di Astrologia nel 1422
Un
secondo
mss.
lo
dice pure il Valentinelli (s).
del!' Archivio Universitario, confermando la qualità di in-
segnatite del hostro Prodocino,
ci
zione alla catt'edra, die avvenne
somministra ancorala data della sua assun-
i1 1
20 novembre 1422 (o).
In altro mss. pure dell'Archivio Universitatio lo troviamo notato fra gli artisti e medici lettori hel 1424 (7), ed in altro ancora
Io
troviamo registrato
fra i lettori di Astrologia, Màtematièa Con Filosofia esperimentalè (8);
il Mo-
relli lo dice Poféssore di Astrnomia (9), e più innabii avverte (io)
« Per Astrològià in questo tempo s'intendeva I'Astrodomia. Beldimando è da credere che avrà
DALL'ANNO Il M. ecce. V.ÀL M..CCcc. XX XIII. li DELL'ADATE Il NATALE DALLE LASTE a, ecc. (pag. 59,
20-27, pag. 60, Im. (-43) si legge: .
•
Qui com(ncia a comparire qualche 'memoria dellaa virare e e suoi eornriaentarj i ..dò più mesoni a seriactaula d'astronomia, la quale per altro è di, credere .avere canoni aopra i moti de' corpi celesti, e trattati di
• che nòh re,aa nuova nello Studia, neutre sei ateolo a mostra, di aritmcliea, di geoaoetria ma nel uccIda
addietro 'e inapattivariO amo i Principi delta Ca-a aegvaent.s più illuminato e . più colto • Le convinta
a le ebbe a dire Pietrò d' Ahaaao vicino a mortire, chea & ignorunza di greca ling,,a e di geometria dal pa
a lo aveva ratto bugiardo, come sottile la filosofia, ea trizia . Franceoco Daron ai professore di matematica
• ricco la triedidina. Oltre a Pietro d Abano , ne avr'aa nello Studio. Da cost roa e i principi, reame l'altre
coltivato in Padova il genio Biagio da Parma, di coia sci once cd .,ti, ai ammira I 'aaLronomia a' noatri giOra ai Is detto più anpra onde Proadorimo SeMinandomcondotta a aonmo lustro dai consigli e dalla maa
padovano ai trovò io grado d' ioscgaarla aopra la sUe-a sailìceaaa del Senato.
e ra di Giovanni da Sacròlwaco, che ai fece ad lite I)
liti.
(1) (e Astrologi De Beldimano Prosdodmo Wobile Padovana Era egli professore nel 1422, e sia milmente nel 4424 (Tomas. p. 406.) a (Mss. 1675/ c della Biblioteca Universitaria di Padova, car.
39, recto, ho. 1-3).— Vedi sopra (pag. 41, liti. 13-15).
(2) « La di lui lettura astrologica con ducati 40 di stipendio negli anni. 1422, 1424 e 4428 è
a confermata dal Codice Orsato a (Ms. 671/c della Biblioteca Universitaria di Padova, carta 39, reclo,
En. 40-42). - Vedi Sopra, pag. il , un. 52-5I.
(3) Mss. dell'Archivio Universitario, intitolato « 35 Decreti per la Di-)Isciptina dello Studio
a ed elezioni di Profes-I(sori Il 1406-1499 I) B. Al. a, cnr. 35, retto, liii. 1-3.
(4) Mss. dell'Archivid Universitario, intitolato: te 3 li Decreti per la Di-tlscipuina dello Studio Il
a ed elezioni di i'rofes-sori 5 1406-14991) R. M. aa, cnr. 35, retto, Im. 28-29(5) EIRLIOTHECA MÀNIJSCRIPTA (I AD SS. MARCI VENETIARU3I DIGESSIT ET COMMENTAV,ttJfl ADDltStT Il tOsi'H. VALENTrNELLI I'RAEI1ECTIJS i COOtCES MSS. LATINI (I TOM. SV. li VENETLIS li E X TYPOGRAPHZA COMMERCI! Il MDCCCLXXI, pag. 267, fin. 48-19.
(6) 22 Il Cattedre e Prof. 5 di Astronomia, li Meteor. AsIni. li Fisica, Geom. Naut. 5 Architet. Osletr. li Chimica e Med. li R. M., car. 57, verso, col. I', Im. 1-7
(7) Mss. dell'Archivio Universitario, intitolato: tc 3 lI Decreti per la Di-Usciplina.della Studio Il
a ed elezioni di Profes-j)sort 111406-4499 i R. M. a, cnr. 37, retto, liii. 45.
(8) Fascio di Il Mss. dell'Archivio Universi ta riti, intitolaio: «lnforma z ionil)eljframanenti storicilicon
» sommario in Il principio flVolumeUUnico a. L'annotazione si trova a liti. 1-4 d'uii foglio volante.
(9) Mss. del Morelli nella Biblioteca Universitaria di Padova, contrassegnato 2.tf675, pag. 373.
col. 1, fin. .2-3.— vedi sopra..pag. 15, fin, 13.
- (IO) Mss. del Morelli nella Biblioteca Universitaria di Padova, contrassegnato 2.1675,pag. 374,
col. 1, fin. 1-9. — Vedi sopra, pag. 15, Un. 35-37.
Li
( 3.9 )
» insegnato lAstronomia nella parte sferica colla sfera di. Giovanni di Sacrobosco. Quanto poi alla
» Teorica non vi è monumento col quale poter mostrare che la insegnasse ».
Sotto il nome di Teorica risulta dal contesto essere qui assai probabilmehte da
intendersi la teorica de' pianeti. « Patrizio » , e « chiarissimo professore di
» matematiche » è chiamato in una raccolta di trattati sulla sfera, stampata
in Venezia nel isi (i) , e « Professore delle Matematiche nella Patria sua »
doro Zacco lo dicono
n profes'e detto pure dal Baldi (2). 11 Ftis ed il Conte Teo sore di filosofia in Padova nel 1422 (3), e corn professore d'astronomia è al(1) Questa raccolta intitolata nella prima sua pagina( SPHERAE SII tOoaNIs DE SACRO AVARGLICI VIRI cL ARI SS. 1I4tGERARbI CREMONENSISTBEORICAr. PLANETARUM YETERES.flffGEORGII
)) PVBBACIIII TI1EORICAE ILANETARUM NOvAE.IIEJProsdoctIni de beldomando patauini super tractatu
a spbàerico commenta ria I i nuPer in lucem diducta perL. GA. nu:tquam arnplius impressa i 4floannis ha• ptistae capuani sipontini expositto in sphaera & theoricis. i (floannis de monteregio disputationes con• tra theoricas gerardi. li 4_fMichclis scoti eposiUo hreois Lt quaestiones in sphra. IIffIcobi fabri statv pulensis paraphrsses Lt annotationes. il (fcantpani compendium super traclatuffi de sphera.(Eipsdqni
• tractatulus de modo fabricandt spheram solidain. i) «Petri cardin, de aliaco episcopus cameracenSis.
• 44 QuaestiOnesi iIJRoberti linconiensis episcopi tractatulus de sphaera. il fBartliolomei .nesputii
• glossul in pler'sque ìocis spltr. i Eiusdetn oratio. De lanrlibus astrologi. i) ([Luce Gaurici castia gatione$ 'ßz ligure toto opere diligentlssimè reforinat. i ([Eiilsden! qustio Nunquid sub aequatore sit
• babitatio. i (fEiusdem Oratio de inuentorihus & laudibus Astrologi. Iteucrendissimo cardin. epi• scopo D. Bernardo Tridentiiiorum pretnissis dicata4)(EA t PETRAG II ARARITHEORICa PLANETÀIIVM RU
I) PER RIME LA-Utinis mandata literis acalo calonyulos bebreo neapolitano, uti nititur saluare il apparena tias in motibus Planetarum absque eccentriets & epiciclis. Il Dl» XXXI. a, è composta di 3.04 carte;
nella 303' delle quali (retto, liii. 39-11) si legge: « Venetiis in aedibus Luceantonii lunte Florentini anno Domini M. D. XXXI. . Mense lanuario a). Nella raccolta medesima su legge: e Com• inètum spIirIe per Prosdocimum il de Beldomado patriciucn Patauinum diui))ncu Matheséos profes• sorem clarissirnuin a. Questa raccolta è descritta da D. E. Boncompagni (ATTI il DELL'ACCADEMIA
PONTIFICIA li DE'NUOVI LINCEI il COMPILATI DAL SEGRETARIO li ANNO IV. Il SESSIONE VII' DEL 27 0113 GNO 1851 li ROMA li TIPOGRAFIA DELLE BELLE AnTiliPiazza Poli n. 91, pag. 479, Im. 23-26, pag.
450-481. - DELLA VITA 13 DELLE OPERE i Di li GHERARDO CREMONESE i) TRADUTTORE DEI. SECOLO
NOTIZIE
DUODECIMO il E DI li GHERARDO DA SABBIONETTA i ASTRONOMO DEL SECOLO DECIMOTER7O (i
1551, ecc. pag. 95, Un. 23-26, pag. 96-97),
E4CCOLTE Il DA BALDASSARRE RONCOMPAGNI, ecc. ROMA Il
e dal Prof. Pietro Riccardi (INTORNO il AD ALCUNE RARE EDIZIONI DELLE OPERE ASTRONOMIC1IE Il
ITÀ NEL
DI Il FRANCESCO CAPUANO DA MANFREDONIA Il NOTA Il tU. PROF. CAV. PIETRO ItICCARDI i INSER
li
DelleMernorie
della
Regia
Accademia
di
Scienze.
Lettere
e4
Arti
in
Modena.
il
MODE
TOMO XIV.
«A i TIPOGRAFIA DI LUIGI GADOI GI&' SOLIANI il 1813, pag. 18, Un. 24-31, pag. 19, liti. j—'33).
(2) CRONICA il DE MATEMATICI, ecc., pag. 06, ]in. 14-16. - VERSI E PROSE SCELTE lin) li BERNARDINO BALDI, ecc., pag. 476, liù. 9. - Prolessore di Matematiche è anche detto Prosdocimo di
Beldomando in un passo riportato di sopra, pag. 17, [in. 3-15) dun codice della Biblioteca Comunale di Padova, contrassegnato « B. P. 2fl » (Vedi sopra, pag. 17., Im. 14) e « professore di ma
a tematica a in un passo riportato anche di sopra (pag. 17, Im. 18-20) d'altro codice della Biblioteca medesima contrassegnato « B. P. 774 a. - (Vedi sopra, pag. 11, Im. 25).
(3) (t BELDOMANDIS (FROD0SCIMO), né à li Padoue, était en 4422 professeur de phi-lllOsOphie
» danscette ville)) BLOGRAPHIC li UNIVERSELLE Il DES MUSICIENS Il Eri BIBLIOGRAI'JIIE GÉNÈRALE Il DE
MDCCCXXXV, pag. 114,col- 2,lin. 37-39.
LA RIU5IQUEIII'AR F. J. rÉrIs, CCL. TOME DEUXIfI1F.11PARIS, CCC.
- IIIOGRAPIIIE li U\ j VERSELLE il DER MUSICIENS i ET Il BIRLIOGRAPHIE GENERALE il DE il LA MUSIQUE, I
FAR F. J. FÉFIS, li MAITRE DE CHAPELLE DO BO! DES RELGES ET DIRECTEUR DO CON'SERVATOIUE
DE BRUXELlES. I TOME DEUX1ÈME. li BRUXELLES. il MELINE, CANS ET CoMI'AGNIE , LIB*AIRIE ET FONDERIE. Il 1537 , pag. ±14, col. l, Im .:i8-39 - (c SELDIMANDIS (:Prc000scialo DE), né à Pa-Il
. UNIVERSELLE il DEI
IL doue, était en 1422 professeur de pbilosopbieidans tetto ville >t ll
t,IU5ICIEBSII EI')! RIBLIoGRAPIIIEGÉNÉRALEDE LADIUSIQUE Il DEUXIÈRIC ÉDITI0N, ccc. PAR F. J. FtTIS,
ecc. TOME I'RERIIÈR PARIS, ecc- (560, pag. 322, col. 2', Im. 34-36. - «PROSDOCIMO BELDOMAPÌ• DII il Professore nel 1472 di. Filosofia nella nostra Università fu pure scrittore di musica egregio e
• chiarissimo asti-o-fllogo a. Opuscolo intitolato ' nella prima sua pagina « PER li LE FAUSTISSIBIE
• TOZZE Il ONESTI-PIAZZONI I PADOVA li DALLA TIPOGRAFIA RICCA Ii-MDCCCXL i), e composto di 32 pagine, delle guidi le 4'—D' non sono numerato-, le 7'-32' sono numerate 7-32, le 3'-4' contengono urla lettera clic incomincia (pag. 3, Im. 1); C AMICO CARISSIMO », ed ha (pag. 4, Un. 9—Il)
le seguenti cinta e firma « Parlava nell' Ottdbre 1850. li Sincerissimo ed affezionatissimo amico i
a TEODORO ZACCO » , e le 5 A -32 2 uno scritto intitolato (pag. 5, Im. (-3) Ct CENNI RIOGRAFICI
» DII)ILLUSTRI SCRITTORI E COMPOSITORI DI MUSICA Il PADOVANI a, pag. Il, Im. 14-16).
-
)) STO
( 40 )
trove (i) designato. L' Ab. Giuseppe Bertini finalmente lo vuole « pubblico
professore di musica nell'Università di , Padova nel 1412 (2.
È poi singolare che lo Scardeone non faccia parola di Prosdoemo come Pro-,
fessore, che il Mazzuchelli si accontenti di affermarlo tale con non molta sicurezza
basandosi sulla sola autorità del Facciolati (3), clic il Tiraboschi riconosca in tali
malferme asserzioni una prova (4) e
Io
più
singolare ancora che il Pietrucci ciii (5)
Scardeone fra gli autori che attestano tale qualifica del nostro Prosdocimo.
In seguito a tutto
tuo
ciò
l'opinione che
noi ci
siamo formata
è
che Prosdoci-
de' Beldomandi i già compreso nel sacro collegio dei dottori di arti e me-
dicina, abbia 'occupato la cattedra
'ad Istrologiani
aTio egli morì a Padova, come apparisce
da
dal 1422 al 1428, nel quale
un codice della Biblioteca Nazio-
nale di Firenze, Sezione Magliabcchiana, ora contrassegnato I. in. 23 )i, e
proveniente dalla Biblioteca del Convento di S. Marco della medesima città
nella quale Biblioteca era contrassegnato col numero ns (a). In questo codice
recto, col. i', fin. 27-33) Si legge in fatti
« E chosi sia fine di qne)isti chanoni chompiuti per prodozirnojidi beldiinando padoano nel» t'annoilde nostro Signore Giesu CristollM ccc xxuuj colladio grazia zinieu.iiMorì il detto Maestro
Si prodozimo nelilM ecce xxvrij a padoua , (Z . '
(carta 13',
(I) « BELDOMANDO (t'nosoociMo DI). - Musico e astro-I Inomo del secolo xv • nacque a
' Padova , e scrisse prima I del Gafurio molte opere intorno alla musica, nitiDa li delle quali vide
» mai la luce e si conservano in Bo-)logna fra i libri che furono del celebre P. Giamba.Iltista
Martini a cui va tanto debitrice quest'arte. Bel-fidoinando fu inoltre versato nell' astronomia, intorno Il alla quale egli scrisse più libri. Nel 1422 era profes-Ilsore di astronomia in Padova » (NUOVA Il ENCICLOPEDIA ti POPOLARE li OVVERO li DIZIONARIO GENERALE h DI SCIENZE, LETTERE, ARTI, STORIA, GEOGRAFIA, ECC. Ecc., ecc. TOMO SECONDO Il TORINO li GIUSEPPE POMBA E COMP.' EDITORI il 1843,
pag. 283, col. 2', Im. 13-21. - NUOVA il ENCICLOPEDIA Il POPOLARE ITALIANA • ecc. QUARTA EDIecc. 1857, pag. 358, COI. i', liti. 22-29, Dispensa
ZIONE, ecc: VolTatE TERZO. il TORINO,
53).
(2) DIZIONARIO Il STORICO—C RITICO il DEGLI SCRITTORI DI MUSICA li E DEPÌU' CELEBRI ARTISTI (I
DI TUTTE LE NAZIONI I) si ANTICHE CIlE MODERNE li DELL' AR. GIUSE.'PE BERTINI (i ILAESTRO DELLA
REGIA IMPERIAI, CAPPELLA PALATINA il TOMO PRIMO i! PALERMO il DALLA TIPOGRAFIA REALE III GUERRA il 1814, pag. 06. col. 1', Un. 32-34, col. 2 1 . liti. 1.
(3) vedi sopra, pag. 32, liti. 41--itI.(4) Vedi sopra, pag. 32, Im. 40-55.
(5) BIOGRAFIA li orGLT ARTISTI PADOVANI (i Di Il NAPOLEONE I'IETBUCcI il PADOVA tI 1858, pag. 20,
col. 2', Im. 6-9.
-
(6) Questo co ' lice intorno al quale altre Ilotiziesaranno date più oltre, si compone'di 62 carte
membranacee niuna delle, quali è numerata.
(7) Il P. Francesco Antonio Zaccaria della Compagnia di Gesù, celebre erudito, nato in Verìezia.nel
gioriio 27 di marzo del 1714 (ELOGIO STORICO li DELL'ABATE' FRANCF.SCAI'QTONIO ZACCARIA li Già Individuo delta , soppressa Compagnia I di Gesilli DISTESO DALL'ABATE ti LUIGI CUCCAGNI i RETTORE DEI,
COLLEGIO ' InERE5E Di ROMA I ROMA 1796. lI PRESSO GIOVANNI ZEMPEL. Il Con licenza de' Sup. (In
8', di 162 pagine). pag. 4, liti. 3-7), morto in' Roma nel giorno 10 di ottobre del 1795 ( chooloIl
STORICO I) DELL ' ABATE FRANCESCALNTONIO ZACCARIA, CCC. DISTESO DALL ' ABATI. li LUIGI CL'CCAGNI,
ecc., pag. 138, uIl. 27-30, pag. 139, liti. 1-3, 22 7 30 1 pag. 140, Im. 1-16), pubblicò pci primo
questo .importante passo del' detto codice I. 111.23 scrivendo (FRANcIc1 ANTONII il ZACnARI,E Il so,ucis Bibtiece Prefetti I ITER LITTERARIUiI il l'En
CIETATI5 JESU it Serenissimi Mutinehsium 'l)ot/i
ITALIAN Ab anno MDCCLIII. ad annum a IDCCLVII. (1 ALEXANDRO B0BGIL Il ILLUSTRISSIMO IC
W-
41)
Anchd su questo codice avremo occasione di ritornare più innanzi , ci basti
ora averlo citato per la -parte che si riferisce alla data della morte 'di Pro(
sdocimo , osservando clic questa fonte trovammo accennata anche presso altri
scrittori (i) , come I' unica la quale ci informi della - data in cui Prosdocinio
mancò ai vivi (2). Infatti il Savonarola non dice quando Prosdocimo sia mor-to, ma parlando di Lui espone semplicemente (a)
« Cujus veneranda osa Ecclesia
a Dominicanorum non parvo cum lionore se)) fluita tenet a.
Era questa chiesa dci Domenicani la maestosa basilica di S. Agostino, barbarameute demolita nel isis : magnifica mole, cominciata nel 4227, e compiuta nel
4275, presentava quella seriae robusta architettura che solevano usare i Domenicani per le loro chiese di massima importanza in essa accoglievansi i
sepolcri dei paovani illustri, fra i quali non citerò che uno Pietro d'Abano, la cui sola memoria avrebbe dovuto bastare a preservare la insigne basilica da tanto inconsulta distruzione (4).
REVERENDISSIMO il FIIIMANOItTJM ARCIIIEPISCOPO. li !4VSCRIPTUM. li VENETIIS MDCCLXII. Il EXCUDIT
5E8A5T!AUS COLETI l SUPEIUORtIN rsnujssu .w PRIVILEGIO, pag. 60, li». 48-52):
Etinm in olio
mcmiiranaceo codice arocitli XVinfoI. pi lira- corrtinentur Oposcula , ac prinaurn
Padovano
nell'
per
Prosdodmo
di
Beidimondo
• canoni (de pro1 rrosticie) car,rpistii
• etico del tiosfro Signore Gesù Cristo 1424. MarI il ditta Maestro P,odozino nel 1428
o a J'ado.-a. a
I
Nei codice medesimo (carte 1-12, 43, t'celo) trovasi uno scritto clic fluisce con questo- passo che
nella carta P del codice stesso (recto, col. IIm. 1-5) incomincia
si nnme ti dio amen. iiSono ,sÉ-aLa falle Il ne tempi passati più piii tnuole per conoscere i movimenti dei Cieloil
e di quelle clic io o veduto alcune ne sono perlifette chome eolie io Lauole toletarie . .
(I) « 1428 Morte di Pietro Marcello Vescovo Gli succede Pietro Donato, ch'era Vescovo di
a Venezia, Morte di Prosdocimo di Beldimando Prof. di Astronomia a (Mss. della Biblioteca Universitaria di Padova, contrassegnato cc I. 4674 a, ed intitolato « AbII. Natale Lastesio il Meainorie per servire alla Storia Il dello Studio di Padova li Vol. primo a, car. 56, retto. Un. 5-8. —
ir Mori in Padova nel 1423, come si legge in un Codice inss. dei pronostici di liti esistente in S.Marco
a di Firenze (Iter. dal. pag. 69). » ( Mss. della Biblioteca Universitaria di Padova, contrassegnate
a, cd intitolato « Colle li Opere mss. Il sullo Studio li di il Padova», car. 39, retto, fin. 2-3).
cc
In a rnhedue q testi manoscritti I' opera di liti a cui si è testè accennato viene citata col nome di
cc Codice mss. -dei pronostici a.
(2) Non è a credersi che noi abbiamo risparmiato cure ed indagini per giungere a maggiori
''J
particolari nella parte biografica del nostro laeoro. Fra le altre cose molto ci ripromettevamo dal
testamento cIle Prosdociino de' Beldomandi, appartenente a ricca famiglia, assai probabilmente avrà
lasciato: abbiamo quindi cominciato dall' allestire l'elenco dei notai cittadini clic rogavano fra il
-1400 cd il 4430 per passare poi allesame particolareggiato degli atti che si conservano nell'Archivio Notarile di Padova. Questa indagine non ci- ha condotto ad alcun risultato, però non deve essere taciuto clic indagini di sitoil genere sono rese impossibili dallo stato. di incredibile disordine
nel quale gli Archivii stessi sono tenuti e per i' assoluta mancanza di indici e di repertorii parti'colarniente nelle epoche più remote, per le quali le indagini sono già per toro natura difficilissime.
(3) «EneM ITAP,rcAltual il scaTr'ronEs Il iD ANNO £t cunJsTIANE QÌJJINGENTES1MO Il AD MILLEtaIUDi QUIGENTEStDtUM, ecc. Leuovrcus ANTÒNIUS NUI%ATORIUS, ecc. TOMUS vIGstMU5 QUARTU5.11
)IEDIOLANI, Moccx,dxvatT, col. 1-161. Im, 6-8.
() Vdi a questo propositoe GUIDA Il DI PADOVA li E il DEI PRINCIPALI SUOI coNTònN! il DI IL
42
Ricordando qui la ipotesi da noi fatta intorno ali' anno della sua nascita,
siamo indotti a concludere che probabilmente egli -mancò ai vivi in età fra i
:cinquanta e4 i sessant'anni.
• Riservandoci di riferire e di analizzare in seguito giudizi che da vani autori vennero- pronunciati sulle molte opere di Prosdocimo de'IJeldomandi, -c precisamente quando di queste opere, avremo occasione di tenere -parola, vogliamo ciononpertanto esporre qui in via sominaria un. riassunto delle opinioni di
vani autori intorno alla individualità del nostro Prosdocimo, riassunto il quale
servirà come di introduzione alla analisi dei di lui lavori a cui ci accingiamo. Si
sono già riportate disopra le onorevoli memorie che di lui fanno Michele Savonarola e Fernardino Scardeone. Ed il -Mazzuchelli dice del nostro Prosdocimo clic (i)
« fu chiaro Matematico, Musico. Filosofo ed Astrologo . --
-Uomo « -iLhistfe e- famoso » riconosce Prosdocimo il Veratti, perciò che t'im-pioverando il Guglielmini (2) al :Pacioli di non àve-r chiamato col- nome di Beldimando il nostro Prosdocimo, di tale- taccia lo scolpa il Veratti (a), osservando
come gli antichi nostri apprezzasscro ben più di noi i nomi proprii degli individui, - Che non i cognomi comuni à tutta una famiglia, è preferissero quasi
sempre per sè e per gli altri 1' indicazione del nome e della patria a quella
del cognome, ed -in ispecie per gli -uomini illustri e famosi .
Il Vedova (4) poco si occupa di Prosdocimo, ma lo dice ad un tempo matematico,-musico, filosofo ed astrologo : ed assai opportunamente lo riprende il
Libri, scrivendo (5)
-
-« On ne comprend pas
» pourquoi Vedova a si peu parlò d'un homme aussi remar- N quable ».
-
Finalmente, forse con enfasi soverchia, dice di Prosdocimo il Pietrucci, che (o):
- -
« Fu nel quinto-» la Provvidenza ad esser altrettanti
i decimo secolo uno di que'vasti ingegni » fari nei bujo della barbarie e dell' i» che, compendiando quasi in sè stessi )) gnoranza a.
- » lo scibile umano, vennero destinati dal-
Pietro Selvatico Il PADOVA Il Tipografia e Libreria editrice F. Sacchetto. ff1869, pag. 329, liii. 7-29,
-pag. 330, pag. 331, li». 1-20.
- (1) GLI Il SCRITTORI D'ITALIA, ecc. VOL. li . F4RTE 11, ecc., pag. 624. Im. 1. (2) ELOGIO Il ot LIONARDO P1SAN0II iEcJTiy' o Il NELLA GRAND'-AIJLL DELLA REGIA UNIVERSITÀ'
Dl BOLOGNA il NEL GIORNO XII- NOVEMBRE MDCCCXII ti DAL PROFESSOR I lo. 11. GIJGLIELMINI li ELETTORE DEL COLLEGIO DE'noTTI, CAVALIERE I) DELLA CORONA Di FERRO, E MEMBRO DEI, (I REGIO ISTITUTO. - A pag. 240, fin. 2-I si legge: i BOLOGNA PER GIUSEPPE LUccHE5INI MDCCCXIII i) (pag.
75, fin. 14-45).
(3) DE'MATEMATICI ITALIANIflANTERIORI ALL'INVENZIONE DELLA STAMPA, ecc., Pag. 30, liii. 18-23.
-
(4) BIOGRAFIA Il DEGLI Il SCRITTORI PADOVANI , ecc. VOL. i ecc., pag. 90. Im. I.
(5) ITISTOIRE i DES li SCIERCES (IIATIIÉMATIQUES li ÈN ITALIE, Il DEPUIS LA RENAISSANCE DES LET-BIS,
TRES fl JUSQU'A LA FIN DU DIX-SEPTIÈME SIÈCLE, II PAR GULLLAIJME LIBRI. Il TOME SECOND. (I A PA
ecc. 4838, pag. 209, Im. 43-45. IIISTOIBE Il DES li SCIENCES MATUÉMATIQUES Il EN ITALIE,
ecc. FAR I GUILLAUME LIBRI. li TOME SECOND. I) DEUX1ÈME ÉDITION Il HALLE '/S., i ir, W. SCHMIDT.(J
-1865, pag. 209, Im. 14-15. (6) BIOGRAFIA il DEGLI ARTISTI PADOVANI il DI il NAPOLEONE PIÉTRUCCI li P ADOVAII 1858, pag. 20,
col. 1a, fin. 29-31, col. 21, fin. 14.-
.43
11.
Della importanza clic noi abbiamo annessa al determinare in modo esatto
e preciso l'epoca in cui visse Prosdocimo de'Bcldomandi, noi avremo una nuova
prova ora che ci facciamo a ragionare dei lavori di lui, giacchè sarà mestieri che
noi li consideriamo nei rapporti collo stato contemporaneo delle discipline alle
quali essi si riferiscono. Uno dei rami nei quali maggiormente occupossi Prosdocimo
fu l'aritmetica, e delle opere di lui in questo argomento tratteremo anzitutto.
Uno scritto di Prosdocio de' l3eldomandi intitolato « algorismi tractatuis ,
fu stampato in Padova nel 183, unitamente ad uno scritto sulle frazioni di
Joannes de Liveriis, in una edizione in ,s.° piccolo, di 28 carte, numerate, salvo
l'ultima bianca , nel mezzo de' margini superiori de' recto 4-22, 24, 24-27,
nella prima delle quali numerata i, (recto, un. 1-5) si legge:
« Prosdocimi fl de heldamandis algo-lirismi tractatus perutilis t necessariùs Il foeliciter incipit.
» qui de generibus cal-Ilculationum specié preteriit nulla, q saltè li necessaria ad h' artt 2guilò3
» (tierat ».
Nelle linee 21-24 del rovescio della carta numerata 27 di questa edizione si legge
« Algorismus. ?rosdocimi de beldamidis» felici finit Impress 9 padue Anno I.48.3
,) vna cern ininucjis. Joliinis di- liueriis. hic» die 22 lebruarii. » ( 1)
Il detto « Tractatus algorismi » di Prosdocimo de' Beldomandi, contenuto nelle
carte numerate i-is di questa edizione, incomincia nelle linee 6-li del reato
della carta numerata i della edizione medesima così « Inueni inj 3 plurihus libris aIoriswi nflcupa
» tis. m6s circa nurneros ojand i satis narios
» at diuerses.licet beni existert. atq3 veri
» erùl. ti fastidiosi: Inpt' ipa4 reguIa' muk
a titudin : tùpt' ea'l doleatòes UI ettà ppter
» ia'ioperationo pbatòes: vty. (.hone fucrintucine.»
Nella isa carta, numerata 18 (verso, Im. 17-21) della edizione stessa si legg
e Scias Iamè 9 omnes prebattoncs que
• superius posite sunt ad prohandum eperationes supradictas so• Inni tenent quando numeri sunt eiusdem denominat6is: ubi v5
• diuersarum esseri( denominationu3: oportet uti probationib' P°• siti. in algorismo de integris lohannis de sacro buscho. S: pro• bare additioncm per subtractioncrn t econtra mediationein y
• duplalionem t econtra: multiplicationeni per diuisionetn t a
• t sic de aljjs. (EI bee de radicii extractione in cnhicis nuuaea ris ac de totali tractotu per Prosdocirnum de heldnrnandis d'
• Padtia. Anno domini 1460 (2). Pie decima Junii comptla• ta sufFjciant. Uoleutihus aliurn moda operandi in hac arie
• istù: studeani se eercere I algorismo. lobannis de sacro busto».
Il detto scritto sulle frazioni di Giovanni de Liveriis 'e contenuto nelle carte
numerate 49-22, 24, 24-27, di questa edizione ), incominciando senza alcun
titolo nelle linee i—a del reato della carta numerata io di questa edizione così
« Representationis minucia' vulgarita t ptiii, Ca'g fpon me - istitui : I fractoé duo stanI
a nùeri .s. niier9 niieras t nur9 únolans )),
(1) Questo « Jobannes de liueriis a in una edizione del 4540, descritta più oltre (pag. 45 2 ha. 3-8,
pag. 49, En. 1, linea i delle pag. 50-55, pag. 56) è detto e Siculus a.
(2) Evidentemente questo è un errore tu stampa , giacchò -Prosdociuuo- mori nel 1428. Infatti
nei manoscritti che sopravanzano e-nella seconda edizione di questa medesima opera, che citeremo
più inanzi, in luogo di 1460 si legge 1410.
(3) Intorno a questo scritto sono date notizie più oltre- (pag. 55, liii. i, pag. 56, Im. 1-57).
.6
( 44 )
e terminando iiellc linee 13-20 del rovescio della carta' numerata 27 della
zione stessa
'Di
edi-
così
-
« IrNota
» sani alle plurcs Jporciones: tamé nò posai plures qua iste suffi- -a ciebant ad positum nostrum minucia uulgarin3. t pmca t i'.
questa edizione si hanno gli esemplari seguenti
Roma, Biblioteca Corsiniana
du'Eo dall'ab.
« Col.
52 = E = 15 (i). Esemplare gflt posse-
Niccolò
Rossi, nato iii Firenze nel giorno 12 di giugnodel 1711 (2), e
morto in Roma nel giorno 3d maggio '.del 1785 (3), e compreso nella colle2ioue di libri posseduta dal medeisimo Nicc1ò Rossi, acquistata per 13,000 scudi
dal principe D. Bartolommeo Corsini, che la riunì all'antica Biblioteca della
sua famiglia di Roma (4). Nel catalogo stampato delta medesima Bihliotea questo esemplare è citato così (5) :
.
---« Prosrlocimi de Bcldamandis Algorisnms: Paduae 1483:' 4. »
Questo -esemplare è anche citato dal Sig. Prdf. Pietro Riccardi (6).- Vienna; Biblioteca Imperiale e Realé «VII. 11: 55 a, cioè « Armadio VII, Scafa fale
11,
numero 55 progressivo cte'.r oluini collocati in questo scaffale » ().
Michele - Denis, delta Compagnia di Gesù, nato nel giorno- 27
di
settembre del
1729, a Scharding in Baviera (s), e morto in Vientiatiel giorno 29 di settenibre
ssoo (o), nella sua grande opera intitolata a ANNALI\31 li TYPOGIIAI'IIICORUM
i) CL. MidH,ELIs MAITTAIRE H SVPPLEMETVM », cita questo esemplare scrivendo (io):
« 4221. Prosdoclini de beldan,andis Algorisnii traetatus. 44
a caleem: Algorisrnus. Prosdocirni de beldaniandis vna c'im minua ciis. Joannis de liucriis 11k feliciter finit lmpressus padue Anno
a 4433 die 22 februarii. Char. goth. Cerdonis. 4. Caes. » (il)
(1) Onesto esemplare si compone di 28 carte legate con tre guardie, due delle quali precedono
le medesime 23 carIe, e l'altra -le segue, formando così un volnn,etto di 3! carte, Ieato in cartone
coperto internamente di carta bianca, ed esternamente di carta colorita a -marino, con dorso e punte
di pergamena. Sul dorso di questa legatura è incollato un cartellino di pelle rossa 11cl quale è impresso In oro: « DE li BEL Il DAAIjjA L Q 111433 a.
(2) cAi-ÀrotrJs Il sEcEcrrssL,IAE l BImil,IOTIIECE (I NIcOLAi ROSSI li C PRAEMISSUN EST Il CONDIENTARI0LIJM Il DE Elus VITA, Il ROMiE Il IN TVPOGRAPHO l'AlEARINIANO Il aIoccLxxxvm. Il Pracsidu-m Vermissu, pag. 3, fin. 4-8.
-- (3) CATALOGUS il sErEcrrssrimAc Il BIBLIOTHECAE I) NmcoLAr nossu, ecc., pag. 14. fin. 4-10.
(4) e Non igitur mniruln si 11 tu» insignis ab eo coacla rarissimnoruin I ibroruun, Il et niss. codicuin
a vis adeo inclaruerit, ut cives, I, et advenas in admirationein rapucrit, pluresque Il post ejus obitumu
ij)sius comparandae d--siderio in-I .cenderit. Vermi, (quod iii iirhis decus erat suin- ll niopere optana doni) Ccteris praesfitit generosus Il (tossii hospes - Dux Bartljolomnaeus Corsirìius qui li ccccxxx.
» mml ha L-Ls , suve tresdecim in III ia sc m m-ìi la toro in Itonianoru in pendens , sua ai feci( te tam Il li inc li a brariain supel lectilem , addiditque Corsinia-linie suae bibiiothecae • quae ex benelicio patrui Il sui
• Nerei S. Il, E. Cari amplissimi publici juris Il facta, quotidie statis boris studiosis omnibus pa-I I
• tet (1) a (cATAI.oGus Il SELECT1S3I,IAE{I BIRLIOTFJECAE Il Nv:or.Aa nossii, ecc., pag. 8, liti. 3-22).
(5) CATALoGos II sELEcTmss)IAE Ìl BIBLIo -rHEcAEIINrcoLAr 1108511 ,ecc., pag. 57, li n. 22, CATAL0GI((
IIIRL IOTHECAEIIA13 XICOLAL ROSSIIIPARS I I .tEDJTIONES SAECULT XV, i'urLosornra(IMedic. Àrchit. etc.
(6) D'BLIOTECA [I MATEMATICA LTALIANA, ecc-, col. 101, ]il]. 59-63, col. 102, Im,. 1-3.
(7) Questo esemplare si compone di 23 carte, numerate, salvo l'ultima bianca, nel mezzo dei mar,pro Superiori dei ritto, 1-27; dov'è. da avvertire clic il e 1 o del numero « 23 a è scritto •a penna
in sostituzione d' altra cifra erronea cancellata. f custodito in un foglio
carta
di sna giallognola.
(3) LEXIKON I PER il V011 JAHE 4730 BIS 1800 VEIìSTOEIBENEN I) TEUTSCHEN Il SCII IIIFTSTELLEII.
AIJSGEARIÌEITET Il VON il JOHANN GEORG IIETJSEL. l i ZWETTER RANO.IILEXPZIG, BEY GERNARD FLErscimrn,
DEMJ1iNGEIIPi. 111803, pag. 320,lin. 3-45 - BEBLIOTIIECAE Il scari'osuai I socIETATIs JE g U il SIJP
PLEILEN.TA. IISIJPPLEMENTUM PRIMU15. I ROMAE amncccxrvrjcc., pag. 121, col. I, tiri. 23-94.
(9) !ExiKO.N Il DER)) VOM JAH[k 1750B15 1300 VEiisToflENEi il TEIJTSCIICN Il SCHIIIFTSTELLER Il
AUSGEARSEITET il VON llIoHnN GEORO MEUSEL. I) ZWEYTER. BAFID, ecc., pag. 326-,. liti. 3--15.
- (10) ANNAIIVM I TYPOGR1PHICORVM Il V. CL. MrcrrAErxs MAITTAIRE I) SV.PPLEMENTVM. II ADORNAVIT Il MICIIAEI. 0E(15, ecc: P4RS I. YJENNAE, ecc., M.Dcc.L%xx.iX,- pag. 16-4, lira. 20-23.
(1!) In questo passo della dettà operadel Denis colla abbreviatura « Caes,) -è indicato - il detto volume ((II. H. 55. » Ciò apparisce da un catalogo intitolato (ANY,SL!val I) TVPOGRAPHIcORVM Il V. ci..
MICUAELTS MAETTAIRE IL SVPPLEMEN-TVM. Il ADORNANII' I) MIcUAELIS DENIS, ecc. PA/IS I, ecc., pag. XIII,
11
1
r
L'illustre 'Giorgio
45
Panzer scrive
(t)
(( MccccLxxxIlI.
58. PRosDociBu DE BFLDAMANDIS Algorismi Iractatus. in fine: Àlgorismus. Prosdo• dm1 de iSeldamandis vna cum minutiis. Joannis de liueriis lik fe!iciter fln!t Jrnpressus
• Padue Anno 1483 die 22: februarii'Char. y oth. fifatth. Cerdonis. 4.
Wolrgang
)) Denis Suppi. p. 164. a
dove' la citazione « Denis Sappi. p. i 64 a indica il sopl-arrecata passo della
detta opera de] Denis. Questo esemplare -è anche citato dal Sig. Prof. Riccardi (2).
Esemplaie già posseduto da! Comm. Francesco De Rossi (3), e che faceva
parte della sua biblioteca lasciata per testamento alla Casa Professa, 4cl Gesù
di Roma, e divenuta, quindi proprietà di S. M. l'imperatore d'Austria pro teinpore. Questo esemplare è citato dal Sig. Prof. Riccardi (4).
Un esemplare di questa rara edizione 'e indicato in un catalogo pubblicato nel
1771 di Una pregevole raccolta di libri posseduta da Giovanni Giacomo d'Ortous de Mairan, Socio e Segretario della Accademia delle Scienze di Parigi (5),
nato in l3eziers nel giorno 26 di novembre del *678 (6), morto in Parigi 'ne! giorno
20 di febbraio del 4771 (7).
li 2) (e COMPENDIA. I l In Fontibuscitandis per Operis decursurn adbibita a, e.coutenuto nel volume
stesso (pag. xtlr—xvIlI). In questo catalogo si legge infatti (ArNkLlvM Il TTi'O& RAPITI CORIJM 11V. CL.
lallcH.AELIS I4AITTAIRr. Il SVPPLENENTVN. ecc. P4s ', ecc., pag. xlv, Im. 8)
Cee,,. aihlioth. cacearea 'Viodoloe. a
(I) AFQNAI,Es i l TTPOGBAPHICI, ecc. IN oRDINrM REDACTI EMENDATI ET AVcTI l i OPERA I! CEORCII
VVOLFGANGI PANZEE, ecc. VOLVMEN SECVNBV)T. I) NOflIMBERO IN I! IMPENSTS IOANNIS EBÉRHARDI NEI!,
BIBLI0P0LAE I) aruccxcrv, pag. 373, fin. 25-29. CXXVI. PATAvIAE ve! PA5SAVII.
(2) BIBLIOTECA Il MATEMATICA ITALIANA, ecc., col. 102, fin. 14-15.
quando si conservava _nella Casa Professa del Gesù di Roma era contras(3) Questo esemplare
u
segnato « Ca,nera t , Scansia 8°, palchetto 5', numero' is o, e si componeta 'di sole 27 carte. niancando l' ultima bianca. Queste 27 carte erano legate con sei guardie, tre delle quali in Principio e
tre in fine, formando così un volumetto di 33 carte, legato in cartone coperto internamente di carta
bianca, ed esternamente di carta color marrone, con dorso di pelle scura sulla quale era impresso
in oro: « l'nosDo ilDE BEI.DAII Il TRACTAT li ALGOOTS I) PADTL^1 li 1483 ».
(4) BIBLIOTECA Il MATEMATICA ITALIANA, ecc., col. 102, Im. 4-13.
(5) Questocatalogo del quale la Biblioteca Nazionale di Pari g i possiede un esemplare contrasse g nato n in 8.0 Q. , a, è intitola Io nella prima sua pa g ina (e C ATALOG OE Il DE5 LI'. IlEs (I DE FEtI Il
» al. Dor.ToUs DE BaAIRAN, l'un des Quarante de !'Académie Franpise, Memiare li & ci-devant Seo urétaire perpétuel de l'Acadimie Il rovale des Sciences, de !a Société roya
l e de Londres, de ce!!es dEdinlbourg & d Upsal: de l'Académie!l impériale de Jetersbourg, de I'Académie royale dei[
a Stockolni , Si de F Institut de Bologne. il DonI la vente cornmenèera Lunali 29 Jiziilet 1771. i
a continucra les jours suivans depuis trois heures de!! relevée jusqu'alt soir, au Louvre. li A PARIs,il
» Chez la Veuve BtRBols, Si Fils, Quai des I! Augustins. li MDCCLXXI. — De !lsnprimerie de DIDOT
o iiii a. In questo catalogo (pag. 81, [in. 26-28, ARiT RAf PY , iQu p ET ALGEBRE) si legge:
a 4279. Prosdocimi de' Belland e tsic) A I1ori,ni Tractue. P,ed,eeaj, 1483. = Ahrahre a 'Venere de
Lun,1 uariJ,Las & Dielauscrccei,e. 4482, /v. 4.
L'illustre storico delle matematiche Giovanni Stefano Montucla dia questo esemplare scrivendo (iii5TOIRE lI DE! I) . MATUÉDIATIQUr'.s;ecc. NOUVELLE ÉDITION, CONSIDÉRARI.EMEIT AUGMENTÉE, I! ET PR0
LONG}E JTJ500E %EB5 L'É p oQur, 'ACTUELLE; Il Par J. F. MONTucLA, da lJ'nstitut national (le France.II
TOME SECOND. Il A PARIS, Il Chez HENNI AÒASSE, !ibraire, rue des Poilevmns, n tS. I) AN VII, pag. 716,
liii. 4-43, ADDITION!)
Mais cern ment lui .-e-il é ch.ppé de parìer da u,.itA de Alporfthma
• de Prosdocimo Beirnaudo di Padua, imprimd dò, 1483, (co, H porte ceno 'lato
• dons un Ca talogue dea livrea de al. Nairau). Il lui Jtoit sana dosate plus facile
• de Io trouver dan, qaaelq uea Iailalioehèques ditali, qn'ia m'i .1e soup5onaer aeaelement l'esietence do ,naarnece it de Léunnrd de Pise a.
(6) Historisch'1litterarisc.hes Il Handbuch I herlìhmter und denk'wùrdiger Personen, Il welche in
dem 18. Jahrhunderte gestorben sind, ecc. von I! Friedrieh Cari Gottlob Hirsching, ecc. Vierter Band.
Zweite Abtheilung. Loscher. - Marperg'er. I! Leipzig.!! im Schwickertschen Verlage I! 1799, pag. 273.
fin. 4-6. - Fortsetzung und Ergànzungen li zu I) Cbristian Gottlieb Jòcliers I a!lgemeinem (I Gelehrten Lexiko, ecc- Angefangen von I Johann Christoph Adelungi und vom I! Bucbstahen E fortgesetzt li
-von Il Hemnrcb Wilhelm Llotermund, ecc. Vierter Band, ecc. 1843, pag. 438, col. V. Im. 26-28.
(7).11IsTolRE !! DE Il i,'ACADÉMJE 11 ROVALE I! DES SCIENCE5. li INJVÉE n.DCCLXXJ. Il Avec tes Mé-
(46.)
L' abate Michele Denis (t) , Giorgio Wolfgaiig Panzer (2) , Gio
variai Stefano Montucla (a) , Ludovico Itain (4) , l'abate Don Giacinto
Amati (5), l'illustre Signor professore Michele Chasìes (6) , Guglielmo
unoires de Mathématique Si de Physique.-11 pour la nléIne Année, Il Tirò dea Regisires de cette Academie. 11 & PAR[S,Ij DE L' IMPRIbIERIE BOYALE. Il fl. DCLXXIV. pag. 103, liti. 22-36, pag. 104, liti. I-3.
(I) Vedi sopra, pag 4?, Im. lt—IS, 51-53.
(2) Vedi sopra, pag. 43, fin. 1-8, 22-24.'
(3) Nel precitato volume intitolato « llIsrolaE((DE$(( AtATE3IIAT1QtJES, ecc. NOUVELLE ÉDITIQN.
Par 1. E. MONTI.JCLA, ecc. TOME PREIIIZIL sa, ecc. (pag. 537, lin. 6-13. - Vedi sopra, pag. 18.
nota (5), ho. 51-53) si leggo:
e L'antro conciai-rc at avee Li!onai-d • datai Iii oisi,eur d' avoi
apporti! e.Europe la clailnniasonco do I'algè aro est Pro,docimo
o Bel rusr,dn , n'i BeIato,aaai,do, de Padoue, don t le li i-re intitu li
-a delt'4lger;tlemo fui iunpi-im cia 1483, mais dati! du eoinmeia5 cornea i sI u q u Lii o idin e sièel.i cnr ce Prosdocimo, qui dm1 i .,,ali
o aiti-onoine, avoi i c,ilculd dei ta]alcs asti-oianm iqlies, qui osieteni
o,. mannacrit lana I. iii bliotlaèq,ae de Mdl ide ci qui voi-cee
la date de 1428 o.
Quattro errori trovansi in questo passo del Montucla , cioè: i? che I' opuscolo chiamato (a Iivrc a
nel passo medesimo sia intitolato « dcii' Alporithano a , mentre in vece è intitolato algorisasi tractatus » (Vedi sopra, pa g. 43 I in. 13); 2. elle Prosdocimo • il cui (O (ractatus algorisllli )) nulla
contiene di relativo all'algebra, sia nell'onore di aver recato in Europa questa Scienza io concnrrent
)l avec Léonarol ((le Pise) a, il cui « liher abbaci sa fu composto nei 1202; 3,0 clic le tavole astronomiche di Prosdociino siano nella « Uihlietlaèque de lstédicis a, cioè nella Biblioteca Laurenziana di
Firenze ove non furono mai, mentre in vece erano nella biblioteca del Convento di S. Marco di Firenze ai tempi del Montucla , ed ora sono nella Magliabechiana (40 che queste tavole siano del
1428, mentre in vece sono dei 1424, come si mostrerà puÙi oltre.
(4) (o 2753. BELDAMANDIS (Prosdo-((cimus de). Algo risini tracta-litus. Infine: Algortsinus.
• Prosdo- Icimi de beldaniandis vna enea rni'( nutiis. loannis de Iiuerils b ic fo-o I iciter finit Impres• sus Padue Anno lI 1483. die 22. fehruarii. 4. q. eh . i l .4iatlh. Cerdoais a ( REPERTOR1UM li BIlILIOGRAP1IIGU31, ecc. OPERA j r.uaovici HAIN. il VOLYJ31I1VJS 1 . 11 PARS I. I STUTTGARTtAt ET TUISINGAE. Il
SUBIPTIBUR J. G. COTTAE, aiocccxnvi, pag. 357, col. I", Im. 49-54, col. 2', Im. 4-2).
(5) oo PROSDOCIMI dcBeldatnandis Algorismi traetatus.—lmprcs-( l sus Padue Anno 1433. die 22
a februarii, in 4 0 cuun char. goth. Il Matta. Cerdonis a ( IIIGERCIIE il sToaico — cniTsco —SCLENTIFIcRE Il
SULLE Il ORIGINI, sco p EaTut, iNvEtazioNi E PERFEZIONAMENTI li FATTI il NELLE LETTERE, NELLE ARTI
E NELLE scIENZE, ecc. OPERI li DELC ARATE il Don Giacinto Amati, ecc. Tono V Il Milano Il Coi Tipi
di Giovanni Pirotta. i atocccxxx, pag. 548, [in. 24-26).
(6) Nella precitata edizione (Tedi sopra, pag. IS, in. 41-45) intitolata « APERQU IIISTORIQUE ti Sull
• l ' ORIGINE E.? LE DÉVELOI'pEMENT il DES raIÉTIIonEs Eh GÉOBIÉTRIE , ccc. PAR M. dnAsLEs, ecc.
• BRUXELLES ecc. 1837 a, (pag. 524, liti. 8-27, 35-40) si legge in fatti:
a MonL,acla placa su XIV' aiècle Biagio di Parma qui 4eriit cnr l'ari ti, ril I, Giorni- • trio, l',,atrolaonaie et I'oatiqoi, , CL qui l'itt aia Iao,n,iae dinLungud dans io;, tempo. Luca, de
• Bur;o le dite per mi quel qeea au tesa-, mode rate a •dotat lei o alange.s lui on i dii utilea ponill composer ta S,inama de Ai-itl'naetica, et,...
M
lepliicoianmédis,temei,taprii
a Lmoaard de fl,e, ci stani Sacro Vitto ci Pro,docimo de Paetnuc ce qui aahaa porterai
acroir que ce gionaètre la regardi ...e unni du XIII- sEmI e; Car il a oli San i, lu reste
a I n'di-e cli vosa I egiqaie inno i enumeratimi d aotrca sonni qti' il: cile, ce ioni palmi }co
• Aaacieaaa , Euclide ci Roèce , et Loarohi let Modernea , Liana-i de Pisa , Biagio di Parma,
• Sacro 11nee0 ci Froadocimo de Pado,,c.
ce dei-mire a i-dea sia e la 6. du XIV- siècle ci 'latta te commencen ciii do XV c il a
-a calcoli! des
al-a aalreiaontiquee , ci 'ci-lt un li y re De alga nt/arno, oil atontucla snuppose
• qsi'it a tr.iitij di l'algioliro (ifistoire data Afathd00at iqiae.c , I. Il. i. 716) niai a ccc auvrage
• est proliabiernerat un aimple trE ti d'arioh,i,dtique pratique , com'ne tout ecu, qui porlant
• le rnépne notai da, lgon;saoae , i' atatatat plus que lieriiordin Fiddi 'si: cita Praseiiici n'o pie
'tonni e ayant derii sui- I' ai-itt mutique • al acm taci- I al4inlire. Osa resto le traiti Do a/goa a-ithaeao a deiimpi-inai cii 1483. c- eec peut-dtre le premier noi-i-ago sui- noti-e ayatème de
• numdratioo qua l'iiaapri merie iii male sii i cnr. Le Coaapeiaatioaaa arO/intel ices POcUi de
i Fami-e dEtaplea a ben ud iinprieiad ce 1480 maiscci ouvrage no I.W. que sue I 'niritia• mitiqite apdoulatts-o a ou tlimorie dea noml,rea , qui coi innldpeudaeie de la - mut,iir,, de Isa
o reprdeen lar e, te aarcaut de qoelagueo-una aculemancal iiou r caprimer tous le' autrea I.
i La IrEU Pa 'igeriaosaato de Predclao muoio psrat altri- de I' latina, poi-ce qa'i[ acadi-ne 16pinion de
,Welli,nnn Inldeatitii
de I, oIgnleasilos dea moti 'bacia. doat il peaoalt tu le 'cessi d avait
ll rempiseal te premier dan, Isa ilercaler, campo da mai-c'a iga. lValli.syaai e la d'no suamanuserit del. Bili.
B oIa dense ilse mci-flauti Caa eraeteo ai Pi-a dattino valeua 14urit ciii- Bataacea
rip, acee cela Cgniee, aGo, Cii
coli-e nam. alganoe.ae 00
uum l'saLe
ovitbiue dedr,Ì
i-alte. oltre de I ouvrage de Proado
elm,o qe
is oVallio ue
eansaiaaail pia, 1oatlee plalueeaaaut san oplaloc.
si0
il
I
'
Questo passo della detta edizione intitolata « APER(U , ecc. 4837 si trovasi identicamente nelL' altra
precitata edizione intitolata (O APERC(! HISTOiIIQIJE SUE L' ORIGINE ET LE R9VEL0PPEI%IENT Il DES
)l MÉTIIODES EN GIiOtÉTRIE. ecc. PAR BL' cllAsLEs ti PABlS ecc. 1575 a, ecc. (pag. 524, Im. 5-27,
35-40).
Libri
(i) ,
47
ed il Signor DoLtore Giovanni Giorgio Teodoro Graes-
Il passo medesimo dal Sig. fl.r L. A. Sohncke è tradotto così ( Geschic,btc il der Il Geometria
li
haupts'ch1icli mii Bezug fl auf die neueren Methoden. Von Chasles. Il Aus doni Franzbsischen ubertr5gen Il dùrch Il Or. L. A. Sohncke, ecc., pag. 615, Im. 23-46, pag. 616, fin. 1-7, 35-44):
Montucla atolli io dai lIte Ialtrhumlert Biagio di Farina,
a del liber Arithuilotik, Geometri,, Aatrottotnie untI Optik ochriela
• und dei cin fiir acino Zei I ausgozcichnetcr Manti war. Loo cia do Burgo cilirt ilan uaicr einigen neuorn Aitioron dio hrn,
• Lei dei AIai'aaaung aoia'or Somme de Arithrnetica alt, van
-a Notaen gowelen aiuti. Abcr or atolli ihn unaaiiuelbar nack
-
a Leonard von Pisa und vor Sacro Losco santi Proadocimo von
-
a Padri., ava a una su ibm G aulico votata usai, data or flan in
a dai 1Ste. .l.tlarlaundcrL acte t doan sanai Iscobaci, tono dio chaa nologiach e Ordaaung in aoitaer An i'iilaruag del Autoren. Dieao
• unti untor sler iiltern . EueIiaI und Bo€tivas, noti unter ecu
a n000rn , Leonird voti Piaa , Biagio von Parma • sacro Bosco
a unti Proadocin,o vo,a Fatua.
a Dieaer lola tcre lobic am Rodi dei litro la1' riiunderta und
a so An l'ang dea (StCOa or l,oroohnoto ,atrononaiacho TaFeIn tanti
- a achrieb cin LucI, De ielgorithmo i von clem Mon Lucia ina nimnat , data or dan, dio Al5ebra l,chandoll li.ho (Aiuto;.-0
a dos fi/sa tf,,tfl .50 ,qea ce, i. Il., p. 716). Diraca Work in alser
wahnaclacinlicla oinc cm ra t E 0 Bahaaadiung del praklieoiaoa A rith• mciii, conio allo dio , svoiche donaeli,on Nt, mito dei Al goria-
-
a mua Fiihrenum so mohr. da Bernardi 'i Dai di doat Penatoa cima nur in den Ari chini d aaaeriiheralic A,ith ,noiik unti
niclai iiIua, elio A igoi,ra geachrieben ha L. Dai SVori De at
a gorttìamo norde ii.iadgens 1183 gedruckt, unii in violloichi
• dai ente Work iiLcr 005cr Zsh Ienayatem, tvolch Ca Jurch den
• Druck beL-ansi gcavordeaa i. Dis Coraapenel lessai a. utJ.meti-• Cn Docili von Falaor Stapolensia ist zavar 1480 gedrucli,
• al,or d iosca Wcrla lieti eEc aicla nur noi dio speculatile Anith-.
a mciii oder a uf dio Tintorie der Zah bn , wolcl'e unabhiiaai5
vno dir Duratei In cgaa nt der Zalalo.t iat , i ndom ú. si eh nur
•
a ci, igor laedieatt uso silo antere auaaudrucleo,a. 283j
a, (281) Dia SVorla De efgeri.hma von Praadaat no schemi una voù
a, intoroaeoiaaael,a, tetti o, dia Siaisuag von sVasli, fiber dio Bedota{n.ag del w armo abati. md afgoriaan.aa beati ttgt , von denen or
gasobt, dia, in data attrice Zotico de, Mitteasiteru da, boato da.
• ,, era toro eraetri laibe. Da wailia in oi,om atanatacript a or d'li. Rea1ttia,i$ geaeaon batti, dai, narmaas contraeeaaa taodira 'dotino oboe
dir aiutai geoahrioben hilton , 50 cigL 'e W»., da., alLuce, mil
anderen Nano0 , alg,a-iemae 01cr ara.blaebso Zaiiloaayitem bodeuto.
Dir Vitel dea vsrka von Proadooioaa, dio Vallit a'ieht ktnnte,
•neehtfortigt valicammo,. Otiiac Mtainuaag.,,.
Il Sig. Chasles in questo passo del suo APEA9U avverte che forse il s tractatus aigorisini » di. Prosdocimo de'Beldo,nandi è il primo opuscolo sul nostro sistema di numerazione che la stampa abbia
dato in luce. Tuttavia la prima opera sul nostro sistema di numerazione- che la stampa abbia dato
in luce, non è- il o tractatus algorismi a di Prosdocinin de'Beldoinandi, ma nei trattato d'aritmetica
anonimo, stampato in Trevisò in una edizione intitolata «• Incomincia vna practica molto bona- et
• vtile : li,a ciaschaduno chi vuole vsare larte dela rnercba;Ildantia. chiamata vulgarinente larte de
• labbacho a, e composta di 62 carte, netta Cr delle quali (verso, in, ultima) si legge : o A Tn.
a uiso :: Mi .tO..Oecèb't.1478». Di questa edizione sette esemplari ora esistenti sono indicati nel
volume intitolato cc ATTI II.DELLACCAOEL4IA PONTIFICIA Il DE ' NTJOVI LINCEI, ecc. To)tm) xvi; - ANNO
a xvi. iNJS62-63),ll RoIAll 1863 a, ecc. (pag. 14, liti. 28-44, pag. 15-55, pag. 56,. fin. 1-27),
ed un altro ora posseduto dalla Biblioteca Nazionale di Palermo,, è descritto nel catalogo intitolato
O CATALOGO RAGIONATO Il DEI [],LIBRI DI PRIMA, STAMPA Il E DELLE Il EDIZIONI ALPINE E RARE Il
» STENITI NELLA BIBLIOTECA NAZIONALE DI PALERMO Il CO311ILATO il DALSAC. ANTONIO PENNINO
a Assistente di essaBiblioteca Il E PRECEDUTO flA UNA RELAZIONE STORICA SULLA MEDESIMA Il DEL IL
aa D, A CAV. FILIPPO E.v O I ,AII Bibliotecario Capo U VOL. I. il PALERMO 1I:5TABiLIaTEn0 TIPOGRAFICO
D LA0 Il Via Celso, 31. 11.1875 a. (pag. I • [ in. 3-24). La supposizione del Mòntucla menzionata dalSig. Cbasles, che Prosdocimo nel suo o tractatos algorisrni a, abbia trattato dtll'algchra, è priva di
fondamento , questo trattato nulla contenendo di relativo all' algebra. Le parotu (o cet ouvrage est
» probablement un simple traité d'arithmétique pratique a- mostrano che il Signor Chasles quando
scrisse'il soprarrecato passo del suo APERQU non aveva mai veduto il detto o algorismi tractatus-»..-Egli per altro, come si mostrerà pRi oltre, non andò lungi dal vero giudicando quest'opuscolo «: un
a simple traité d'aritlimétique prattque a.
(1). In .ciascuna delle due precitate edizioni (vedi sopra,. pag. 18, Im. 30-33).. del secondi) va..
4'.
(4S)
se
(i)
citano la detta edizione dei 1483.
1! Libri
per altro dicedi non averla
mai potuta . vedere t2).
Il
detto
Aifrorismi tractatus
di Prosdocimo ei! precitato scritto di Giovanili
s.°,
intitolata « ÀLaaRlsalvs DE lNlT EGRIS SIAGISTBCP110SDOCI tilimi Debeldamandis Pa» tani simul &T algorisino de de/ifnzinutijs(sic)sert fractionibus inagistri Ioiìnis
de Linerif li siculi. .Reintegratus ab erroribus eoiiiissis a scriuptoribus,
a me Federico De/piano artium, cJ_y medicine doctore, mathe,naticarrtm
de Liveriis furono anche stampati , in Venezia nel 1540 in una edizione in
lume del testo francese dell' opera del Libri intitolata t< HI5TOIRE Il DES li SCIENCES MATIIÉMATIa) QLJI'S Il EN ITALIE o), ecc. si legge in fatti (nistoltiE U BEI Il SCIENCESMATHÉMATIQOES Il EN ITALIE, CCC.
FAR GIJILLAUME LIBRI. Il TOME SECOND. li A PARIS, ecc., $838, pag. 208, ]in. 15-16, 27, pag. 200.
fin. 1-19, pag. 210. Im. 1-3, 17-19. - H I STOTRE Il bESI SCI ErCES aIATrIÉIUATIQUKS li EN l'r AI, IEecc.
FAR Il GUILLAVME LIBRI. il TOSSE sEcoNo. li DEUXIÈME ÉDITION, ecc., piag. 208, In- 15-16, 27, mg.
209, liti. 1-19, pag. 210, liti.
17-19):
ROmBI 0706, in-o, p. 57), mal, io n'ai jamai. psI le volr.
o
Bcld,ndo
de
La ilors de Toscano, Frnadocjmom
Farmi .5. oltvragas inidiLo, il y un a un qu'iI alt avotr, Lire:
a Padoue (2) et Maise Pelucani de Parme, titède ouvrago, dai lsìr) siindosa,)Tsv. lsini 3O00,ioiiera paaarls",
a re,iL diFjreaio Oujtts de rnaLhdmetiqios; Blai,o,
p. 128. - V,yes ne.., Man,aerhe Od, ,oreieiri d' Oblio
tom. Il. 2' pari., p. 095, eL SCardea, i d, tub,1
o qui demeeira quelquo tempil'arie, eorcope de
p 155
Poterti,
Baail., 150, in loi., p
m
. 202). 0° ne csprend
a sta tu 1 'io cI de p erepeet [ve,cci vuote altre pCU
ponrqoot Vedeva a il pen parld d'onlsomme . . ,.i remarqtaabtt (rideva, ltegr'ta degli genitori Padovano , Padova
a colti vdea, ci enti L-[ . fa it dai, I' co f,,,co. la nei
1852, 2v'1, 50.8, iSa, I, pOI). Prosdo eThso ,,omble apparFaciolo cita Proe,loci uno palettiiea astronomo,
te,iir Ala fin da quatoraièmo eiìeleon de lui s.eeiraitd 'In
o,JIèbrea, et dit qui] a tir4 de sua écrita dea m,té.
eootrs-polnt dorit Ca 1412 ) l'sa suo i, 0iW,Iheeo polari"'
p. 12S.
nani pour san grnnd ouvroge. (1)
tic, le. proportion.,
I) • l°rodou)ma de Bolde,nsndio de Padua digei.slmo
Il (2) Pisoaseime Cervit .nr I aunu'iq
a,tu000mo . 5 ovi.lt stimma re oriihmeaica , e. la, 01.1.
I'a,tro,omieetl'slgo risma (I'orn..ei,.i,b(Oileihera palatiIl, prohem. - Voyes lussi le Su,enorda de la pni,a. porte.,,
SS, 1¼, 111,1 IS, 28) San traiti dell'lgorismu, a
in prime A Psdoot Cn 1411 (CartIera. &dalterorest IV. Rosei,
Nella traduzione italiana del testo medesimo, data in luce dal D. c Luigi Masieri, questo passo è tra(otto così (STORIA Il DELLE I SCIENZE MATEMATICHE Il IN ITALIA ilDI il GIJGLTELMO LIBRI li VERSIONE
DL il LUIGI MASIERI, eCC. TOMO sECONDO, ecc., pag. 139, fin. 13-16 1 24-34 1 pg 140, Im.
1-4, 25-27)
aacl 1183Caeatogo. Billiorieroi .'V. Eletti, Ramai, 1700, 50,
e Fuori di Toecanr, l'rootiocimo BeIdom,ndo di.Pado
intetile ve
p. 57), ma haa ha mai potuto vedirlo. Fra le opere
a va (2) e Biagio Pelacani di Paema • trattarono diverti
n'ha una eb'ol dico tratta da quelle degli L,.,l'. Te,a,.ùa i n'Olio'
d,.re .Waaaorekelli ScrIllael insili,,,
siero poi asino, p. 125.-?.
a argomenti ai matenaiiticiae. Biagio rimasto assai tempo
arti, s'isis,,,
tom. il, 2° parte, pe22 i veord000i Ce aeiiqutlat.Vedova
•a Pari51 , 'stese ,u a stalica a alla pro) 'e Ltivs , scienza
ah h 13
aIa,il., 1500, in fui.. P. 292). Non ai o api nee perelii
Rieerofia deo', poco parlato d'un uomo di tanto monito iredooa
• nllnra piace coltivate , ed affatto)iarnbine,LuCa
80 lom I. 81)
1082,
2
voI.
in
gei'e
uditori
l'adiravI,',
Padova,
• ac iolo cit. I' i'osd ocim o fra gli a i t,nuorai CCI sbri ,
Proadeelmooesobra appsrtenereaila Sue del quat lordi ttOi,,,o se'
• dice evo, r tratto dai suoi aro i Lti materiali per la sua
Colo, ti ha di 1,11 00 irailata del oouta'al, punto deritto nel 1412.
(Temaai,i, p1011 .srra .nom., V. 128).
a graiid opera (4).
(1) Prodoei.nn do Bel domandi. ole Padoadi gnissimo aotroad.
- Pro,doolm e,rritee in la musica, 2, proporaioni, l'astrenoO
Re.
o
Iacieio.
Somma
de
arilee,iticfl
,
i.
a),
,
li,
prollen.
mi,. I, ni010o,hrca p2 latina, p. 18, 109, lii,
* mia e l'algnr,orao ( Tha,
V. pori il S,,rnaarii de (apriva. aaele).
l'a, 128) Il suo trattato dell'Aigontsmua fu stampate a Padova
1-3,
(1) 9) « Pro sd o ci mo di Bel domando aus Padua, gleich gut Inter-Ilrichtet in Matiternatik, L\lua sik, Philosopliie HIad Astrologie tanel unì li 1422 Professor aD der Universi tilt seiuer Vaterstadt (cf.Faca ciolati Il Gymn. Pata y . p. 116. Mazzuchelli T. Il. P. h.p. 623. I.i . I!bri i. I. T. Il. p. 208. sq.)
• wegen seinem noch erhaltenen 'frac.Iltatus Algorismi (Patav. 1483, 4) a) (Letarbuch Il einer Il allgemeinen Il Liter5rgeschichte il alter bekannten Vb)ker der Welt, Il von li der Sitesten bis auf die tieueste
Zeit. Il Von li Dr. Johann Georg Theodor Griisse. Il Zweiter Band. Zweite Abtheiiung. Zweite Hàlfte.lI
I)rcsden und Leipzig, O Arnoldische Bllclihandlung. li 1842. li Lehrbucb Ii einer li Liter5rgeschichite
Araber, Armenier,
tier Il hcrUhmtesten Vòlker des Mittelalters Il tader i Geschiehte der Literattir il der fi
Perser, TlXrken, Syrer, Juden, Il Chinesen, Inder, Griecheli, ltaliilncr, Engllinder, Fran-lizosen, Deutschen, Spanier, Portngiesen, -Slavel) und ilder Vi$lker der Seandinavischen italbinsel vom Unter"Ilgange
des wcstr'dtniscl,en Reiches bis zui' Zerstòrung des il ostrbtnischen Kaiserthums. li Von il Dr Johann
Georg Tbeodor GrOsse Il Zweite Abtheiltuug..Zweite Hhilfte. Il Fresden and Leipzig, il Arnoldische Buchhandlung. li 1842, pag. 853, fin. 23-29.
(2) Vedi linee 10-13 della prima Colonna della presente pagina 48, e linea i della colonna 21
della pagina stessa.
. .. .
( 49
» diseijjplinarù in celeberrinzo gyinizasio Patajui7ìopub1ico professore (i), gdditis
-
(1) Federico Delfino, nato in Padova nel 1477 (BIO GRAPEIE II UNIVERSELLE Il ANCIENNE ET MODERNE.
II5 UPPLÉMENT , CCC. OUVRAGE ENTIÈREMEN+ NEC)', li R t DI Gú PAR UNE SOCIÉTÉ DE GENI DE LETTRES ET
DE SAVANTS. li TOME SOIXANTE — DEUXIÈME il A PARIS. Il CHEZ L.G. MICIIAUD, !.IRAIRE-ÉDiTEUB,!IRUE
ItICIIELIEU, N. 67. il (937, pag. 275, col. 2', lin. 37-39. - BIOGRAPHIScu-LITERARISdHEs]LIIANnwn_
TERB1JCHIZUR GESCIIICIITE I[ DEREXACTEN WISSENSCHAFTEN, ecc. GESAMMELT VON II J. C. POGGENDORPF,
II
CCC. ERSTERfl BAND. il ArL.flLEIPZIG, 1863, col. 542, Im. 23--26), ed ivi morto nel 1547 (GYaINASIVI
PATAVINVM Il IACOBI PRILIPPIIIT0MASINI, ecc. pag. 338, Im. 23-26). è autore di due opuscoli stampati
nella edizione intitolata «FEDERICI DELeII(NI,))MATIIEM&TIC[ PI % AESTANTI SS I M I ,II D E FLVXV LT REFLVXV
• AQVAE RIARÌS ll$VBTILIS ETERVDITA DISPVTAIIO Il Einsdem Il DE MOTV OCTAVAESI'UAERAE. q IN
• ACADE]SIIA VENETA , Il DI I) LIX ) , e composta di 48 carte., delle quali le l'-4',
non sono numerate, e le •5'18', 27a_,48a sono numerate nei margini superiori dei recto coi nomori 1-14, 19-30. lI primo di quésti opuscoli, contenuto delle carte 5 0 -17 2 , numerate 1-13,
18' numerata 14, recto, 19'-26', di questaedizione è intitolate nelle linee 1-9 dcl rcto della prima di
queste 22 carte (c FEDEBICI DELPIIINI, Il ARTIVM, LT MEDICINAE Il DocToniS .11 nathematicarurn di» sciplinarum in celeberrimo gymnasio il Patauino publici professoris .11 tractatus de FLVXV , & RE
• F[.VXV, sen ere-Ilinento, & decremento, aut accessil, & reces . IIsu, & quiete falsa, seu motu inordi-Il
• nato aqum Inaris ». Il secondo, contenuto nelle carte 27'-48", numerate 19-30 della edizione
medesima, 'e intitolato nelle linee 1-4 del recto , della prima di queste carte « FEDEInICI DELL'UIli DE MoFV 0CTAVAE li SPIIAERAE TRACTATVS ». Di questa edizione si Latino gli esemplari seguenti;
Roma. Biblioteca Casanatense « N. XI. 9» (BIuLIoTnEc)IcAsANATErsIsUoftDINIs PRDIcAToRI3M[)
CATALOGU5 I ILIDRORIJ)1 TYPIS IMPRESSORUAI. Il TOMUS SECUNDU5.FIC — D. Il PARI PRIMA. il c. j l RoMa
MDCCLXVIII, ecc., pag. 511, col. 2 1 , fin. 6-12), TOIU5 SECONDUS. Il L'ARI ALTERA. Il D. - Biblioteca Alessandrina « XIII. f. 17» (cartes2'-59', opuscolo 4,') - Bibliotecm? Vittorio Emanuele
« 12. 21—K-9 )I.
Biblioteca Nazionale di Napoli « 28. G.' 34 a ( LIBRORU3I IMPBESSORUAI li QUI Il IN REGIONEAl'OLITANO Il MUSALO Il ASSERVATVR LI CATALOGUS. li NEAPOLI il E TYPOGIIAPIIIA REGIA li MDCCC • pag.
132, col. V, un. 28-30).
Biblioteca Marciana di Vénezia « CXIV. 2. * . 38183 a.
Biblioteca della Città di Bordeaux « SCIENCEI LT AlITI, n.' 3451 a (CATALOGUE Il DEI LIVRES IL
COr,IPO5ANT Il LA RIBLIOTIIÈQUE Il DE Il LA VILLE DE flORDEAOX. li SCI ENCES ET ARTI, Il PARIS. li I)IPRInÈ PAN AUTOIIISATION DC ROI Il .4 LIMPRI&IERtE ROTALE. 5 MDCCCXXX. pag. 284, [in. 38-41).
'Biblioteca della R. Università di Upsal (cAnLoGUs Il LIORORUM ILSIPRESSORUM il BIULIOTIIECZ I
REGI2E ACADEIII1.E UPSALIENSIS Il UPSALI li EXCUOEBANT STENHAIIISIAR LT PALMIILAO MDCCC?IV
pag. 234, col. 2', Im. 13-14).
Londra, Biblioteca del !Jritish 4fuseun; « 536. I. 29)) (LIDRORUM xaI p REssoRUrd Il QUI IN Il MUSEO BRITANNICO, il ADSERVANTUR lì CATALOGUS. Il VOL. I. Il LONDINI. Il MDCCLXXXVII, carta 424, verso,
col. 0, Im. 29-33. - LIBROIIIJM IMI'rESSORUM, lì QUI IN Il MUSEO BRITANNICO 9 ADSERVANTVR, Il CATALOGUS Il VOL. Il. Il P4MS ALTERA. Il Londini. (I MDCCCXVI, carta 26', verso, Im-. 27-28).
Biblioteca Bodleiana d'Oxford « A. 4. 4. Art. a (-CATAL0GU5 Il IMPRE550RIflI LIBR0RU)m Il DIÙLIO
THEct Il BODLEIANZ Il IN li ACADEMIA li OXONIENSI. Il VO LIJ IJEN PRIMUM. j) OXONII, Il E TREAT-RO snrr.O ONIANO, BIDcCxXXVIII, pag. 351 , col. 2 2 , liti. 23-26; - CATALOGIJS I IJDRORUM I)IPRESSORVM Il
BrDLIOTIÌECX RODLE(AN.E il IN Il ACADEaIIA OXONIENSL Il VOLUMEN PIIIMUM. OXON II ,IIE TTPOGRAPHEO
.ACADEMICO Il M. DCCC. XLIII , pag. 688, col. ja, Im. 28-31). - Un esemplare di questa edizione
era nella Biblioteca di MatTeo Pinelli (D1DI,IOTIIEdA li I1APIIEI PI&ELLII Il VENETI Il MAGNO JAM STU DIO COLLECTA, Il A Il JACOBO MORELLI? Il oIncOTuEcx VENETE D MARCI . CUSTODE. Il DESCRIPTA il ET
ANNOTATI ONIBIJS ILLUSTR&TA((TOAEUS FRIMUS. 1 VENETII5IIT V PTS CAROLI PALESIIflMDCCLXXXVII, ecc..
pag. 265, Im. 1[2-15, n o 1535. - DIRLIOTIIEcA PINELLIANA. A Il CkTALOGUE-ll OF the MAGNIFICENT
and CELEBRATEDIILIBRARYIIOEUMAFFEI flNELLI l i Late of VE-eneL, ecc., pag. 251, Im. 2-3,n.° 6849).
Un esemplare di questa edizione nel catalogo stampato nel 1558 della prima parte della celebre Biblioteca del Marchese Costabili di Ferrara è'indicato così ( CATALOGIJ E Il DE Là L'fitaiffiRE PARTIE Il
DE LA DILIOTIIÈQUE Il DE 1) Al. LE 31ARQUI5 COSTABILI DE FERRARE Il cøw p osÉe Dir ll LIVREI RARES
ET PRÉCIEUX Il EN DIVER5 GENBES Il AUNU5CRITS;LIvIiEs IMPRlMS SUA VÉLIN, INCIJNÀDI,ES, ALDESÌI
LLSÉVIERS LT aIjocuUREs. IL Dont la vente aura lieti le Jàudi IS Fdvrier 1853 cI jòurssuieants, ftà
4
(50)
alijquibus verbis , in aliquibus locis, pro maiori claritate. bit da'dItus
I heures précises de retevée fl Maison Silvestre, rile des Bons-Enfants, 28 Il SalSe du prnnier dtage
Far le Ministère de M. LEVILLAIN commissaire-priseur Rue de Faubourg-Muntmartre, 62. Il DOLOCEE 1858. Il Chez Marsigli e Rocchi lei Gaetano Romagnoli Il Libraires a flologne (Italie) Il Cbez 3.
Demichelis Il Libraire me Saint-André des Arcs, Il à Paris. - CATALOGO; I DELLA PRIMA l'ARTE l i
DELLA Il BIBLIOTECA I APPARTENUTA li AL SIG. MARCE. COSTABILI DI FERRARA Il COMPOSTI DI li LIBRI
RARI E PREZIOSI Il IN DIVERSO CENERE fi MANOSCRITTI , LIBRI IMPRESSI IN PERGAMENA. QUATTROCENTISTI, li ALDI, ELZEVIRI E OPUSCOLI ti La vendita avrà luogo in Parigi il Giovedì 18 Febbrof o
1858 e giorni seguenti, a 7 ore precise ,della sera Il Casa Silvestre, strada-Bons-Enfants, 28 li Sala del
I
i Piano. il BOLOGNA 1858.11 Presso Marsigli e Rocchi li e Gaetano Romagnoli il Libraj a Bologna.
Presso S. Demichelis il Libraio Il a Parigi, pag. 151, tirI. 13-15):
1617. OIIPRINI Fedorici. de fluita et refluxu aquno maria, 1559,
• in fui, 6g. Lcg. or. Perg.
BeIIInLno e,enapler.. ,.
Un esemplare della edizione stessa fece parte 4' una collezione di libri giù posseduti da Guglielmo
Libri, venduta in Londra nei giorni 1-6, 8-13 agosto 1859 (CATALOGUE il OF Il ThE CIIOICER POR-
I 0ff TRE Il MAONIFICENT LIBRAR? • Il FORMED BT Il M. GUGLIELMO LIBRI. Il so EMINENT AS A
COLLECTOR, il Who Is leaving London in consequence of ili héalth, and solely for tbat rcason disposing of bis Literary Treasures , ecc. TRE WHOLE OF THESE ARCIENT IIINDINGS BEING Il IN TUE
l
MOST PERFECT STATE OF PRESERVATION, i WIIIcII \VILL RE SOLI) BY AUCTION Il BY MESSRS..IJS. LEIGII
SGTHEBY & JOHN WILKINSON, Il AUCTIONEERS OF LITERARV PROPERTY ANO WORKS ILLUSTRATIVE OF
TRE FINE ARTS, Il AT THEIII BORSE, 3, WELLINGTON STREET, STRANI), Il On MONDAT, ISt of AUGUST,
1859, and TVELVE fOliOWiIIg Days,
O (SIJNDAYS EXCEPTED), AT ONE O' CLOCI( FRECI5ELY EACU DAT. Il
MAY DE VIEWED THRÈE DAYS PRIOR, AND CATAL000ES IAD. il PBINTF.D BY J. DAVY AND SONS, 137,
LONG ACRE, LONDON, pag. 403, )in, 36-39, IL° 812, FIFTII DAT'S SALE.
L'edizione medesima descritta da Antonio AgostiiioRenouard ( ANNALES Il DE L' IMPRIMERIE 11
DES ALBES, ecc. PAR ANT. AUG. RENOUARD. i l SECONDE ÉDITI0N Il TOltE REUXIÈME. Il A PARIS, Il CIlE?,
ANTOINE-AUGUSTIN RENOUALID. Il M.D.CCC.XXV, pag. 231, Im, 27-29, pag. 232, Un. 1-19, LITHES
IMPRIMtS A VENISE il Folla L ' ACADEMIA VENEZIANA Il PAR LES SOINS DE PARE MANUCE, ET AVEC SES I
Il
CARACTÈRES, n.° 24. - ANNALES DE L'IMPRIF'IERlE Il DES ALDES, CCC. PAR ANT. AUG. RENOUARD, Il
TROISIÈME ÉDITION. I) A m'AllIS, CCC; M.DCCC.XXXIV, pag. 275. col. 1', Im. 26-54. - LIVIIES IaIPI)IBIÉs A VENISE li POUR il L'ACCADEMIA VENEZIANA , ecc., nt 21), clic lo dice e' fori rare (ANNALF.S Il
DE L'IMPRIMEBIE I DES ALDES, ecc. PAR ANT. AUG. RENOUARD. I) SECONDE )IDITION Il TOME DEIJXIÈBIE,
ecc., pag. 232, ha. 9. - ANNALES li DE L'IMPRIMERIE Ij DEI ALDES, ecc. FAR ANT. AUG. RENOUARD, Il
TIIOISIÈME ÉDITION, ecc., pag. 275, col. 2', Im. 41), e dal Sig. Prof. Pietro Riccardi ( BIBLIOTECA
MATEMATICA ITALIANA, ecc., pag. 403, col. 1', lin.16-39). Ècitata anche dal Vèdova (BIOGRAFIA Il DEGLI il SCRITTORI PADOVANI Il DI li GIUSEPPE VEDOVA il VOL. i, ccc., pag. 326, Im. 7-I t),dal Weiss (RIOGRAPIIIE Il II NI VER SEL L E,II ANCIENNE ET MODERNE.IISUFPLÉMENT, CCC. TOME SOIXANTE-DEUX1ÈME, eec..
pag. 277, col. 1', Un. .20-26. - BIOGRAI'HIE il UNIVERSELLE Il ANCIENNE ET BIOpERNE, ecc. NOUVELLE
ÉDITION, ecc. TOME DIXIÈME, ecc., pag. 328, col. 2', Im. 17-21. - DIOGRAFIAII U NIVF. RS AL E I!A NTI C A E
MODERNA.(ISUPPLIMENTO, ecc. VOLUME VI.U V ENEZIAIÌ 'flESSO GIÀNBATTISTA MI5SIAGI,IAIIMDCCCXXXIX.II
DALLA TIPOGRAFIA Di ALVISOPOLI, pag. 399, fin. 34-3D); che lodice anrb'egli(DIoGRAPIIIF.H(2NIVERSEL.
LE, I ANCIENNE ET MODERNE. lI5UPPLMENT, ecc. TOME S61XANTE-OEUXIÈME, ecc., pag. 277,col. (',
En. 25. - BIOGRAI'UIE Il UNIVERSELT.E I] ANCIENNF. ET MODERNE, ecc. NOUVELLE ÉDITION , ecc. TORTE .DxIÈBIE, ecc., pag. 328, col. 1, Ili. 21) e très rare», dal Bmunet (MANUEL il nu LIBRAIRE Il ET Il
DE L'AMATEUR DE L1VRES, ecc. FAR JACQUE5-CHARLES DItIJNET, ecc. CINQUIÈME ÉDITION ORIGINALE
ENTIÈREMENT REFONDUE ET AUGIICNTt.E D'UN TIERS Il PAR E' AUTEUR . I TOME DEUX!hIE. il PARIS,
ecc. 4861, col. 519, fin. 15-21); dal Graesse (TRÉSOR il DEII.LIVRES RARF.S ET PILCIEUX, ecc.. PAR Il
ecc.
1861, pag. 355, col.
JEAN GEORGE TIIÉODORE GRAESSE, ecc. TOME DEUXIÈME Il C-F. Il DRESDE,
1a, col. 2', fin. 29--33),
e da molti altri scrittori. 'Ciascuno de'detti due opuscoli fuanche ristampato nelle carte 30'-64' dunaedizione intitolata «DEll
M HOLOMETRI Il FABRICA ET (I VSV irsTrav' il MENTO GE0ME/IITRIcO Il Olim ah Abele Fullonio apud
• Henricum 11. Galli regem inucuto Il niThC vero Io. Nicol. Stupani .Philosoplii & Medici 'opera.
• sermone lailitino ita explicato, vt adoinnis generis, dirnensioncs mnue'jstigandas, & regiones de• scribcndas v tilissi-lInlum simul & facilliìnum Il esse qucat. I Accessit Federici Delphini, Clariss.
a.
51)
- imprissloni ad instdl(tiam lneoRJ scholarizi [i lwnc aigorismà li znaxin2e
• o/im apud Palaninos Mathc-limatici, iocundiss. disputatio de Aestu Ifcris, . mo. Ì jtu oclauai
• sphr I AI li Generosum & Magnificnm D. O. Joannem Os-Ilmolsl<y de Prauuicdniky Po-ÌUonum.11
I) BASILEAE, Il PER PETj9VM PERNAJf. i l 17 », e composta di 06 pagine delle quali le l a —Sa 61'
75'78' non sono numerate, ole 9 8 -59' 61'74' sono numerate coi numeri 1-45,6, 47—SI, 114,
19-30. In. questa edizione (pag. 618, numerata I, Un, 1-8) il primo degli opuscoli medesimi è intitolato « FEDERICI DELPEINI, li ARTIVBI, r?r flDICINSE Il DoCTOflIS, li niathematicarum disciplinarum
• in celeberrimo gynmasio il I'atauino publici professoris,fltractatus de FLVXV, & REFLVXV, seu ere-il
• mento, & decremento, aut accessu, & reccs-flsu, & quiete falsa, seu motu inordi-linato aqum nlaris»,
cd il secondo (pag. 79', numerata 10, Im. 4-4) « FEDER1CI DELPHINI Il DE UOTV OCTAVAE Il 5PHElISE il TRACTATVS ».
i
Questa edizione, della quale un esemplare è posseduto dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano,
e contrassegnato « A . L 24 i, 'e citata dai Sigg.' Wetss (BIodRA p HIE il L'NIVERSELLE , ANCIENIVE
ET NODERNE.. Il SUPPLÉMENT, CCC. TOME 5O1XANTE DEUX1ÈME. ecc., pag. 276, col. 1', Un. 30 —37.
- BIOGRAFH1E li VN1%ERSELLE, il ANCItNNE ET MODERNE, ecc. NOUVELLE ÉDITION, ecc. TOStE DIXIÈTIIE,
ecc., pag. 328, col. I', lin. 24-28. — B1001rtFIAII(J NIVEBSAI.E II ANT1C A E MODKRNA.flSOPPLIMENTO, ecc.
VOLUME Vi, CCC., pag. 399, col. 2', fin. 3-7), Graesse (TRÉSOR Il DEll L1VRES RARES ET PKEC1ECX.
ecc. TONE DEUXIÈME, ecc., pag. 355, col. 1 8 , En. 29-33) , e Prof. Pietro Iliccardi (BIBLIOTECA U
MATEMATICA ITALIANA, ecc., col. 405. fin. 40-43).
In un catalogo di manoscritti posseduti da Ettore Trevisan, pubblicato da Monsig. O. Giacomo
Filippo Tomasmni (uinLIoTIIEc4E Il PATAVII qAE j MANV5CII1PTAE il PVRIACAE I & It l'RIVATAE. ilQnibus
diuersi Scriptores hactenus incogniti Il recensentur, ac illustriintur. Il Studio d Opera Il -IACOBI PRI'
LI??: TOM..4s11V1 i Sec. 'J'hcol. Doct. ]'al. dj' Canonici Sv'cu/aris O S. Georgij in Alga Veneliw
rum. li AuflI LLVSTIL15S1MVM & LEVEIÌENDISSITII VM Il D. FRANCISCVM VITELLi vai li Archiepiscopuin TessaIoniceusem &e. l i Pro S.C. D. x. VRBAJVO riti. jya Sede Apostolica il apud Sereniss. Jlenip. Ve,tetam
Nuntiurn. il Vnsu, Typis Nicolai Schiratti, MDc,XXXIX. Il SV?EEiOn9VM PERMISSI', pag. 107. col. 5-6,
pag. 103-114, pag. I 15, col. 1-2) trovarsi indicati i seguenti scritti ( DIflL10TIiECA i PATAVINAE Il
MANV5CRIIT.E il PVTILICAF Il & Il PRfl'ATAE, ecc. , pag. 111, col. I', Im. 41-42, pag. 412, col. I', Un.
2-35, 48, col. 2 8 . Un. 3-3):
Proposilinnen quivdam tertij LiSci
a Fedcricus Dolflncai de Proportione. Fasde Mccii, Regio curo ceponitiono
4 cli. •
o
lanci.
Del picini IX Capitali AI mar Mag. P,ulI Perguienci, Tradito, -
a gestI. I. cli, e
compooito cc a iviso mania
a (le
Federici Defiaais. So. 4490. 4. mcnib.
e Teli .Septcm modi: cornposii ioniS &c.
In altro catalogo di manoscritti pubblicato da Monsig. Tomasirii ( 1IIIIL1OTHEC)t i l P ATAviN,kE I MA
N vscni p Ta Il PVBLICAE Il & li FRIVATAE, ccc., pag. 436, col. 3 2-43 , pag. 137-140, pag. 141, col. la, ?')
intitolato taInTIOTII1 I CN. Il PATAVINAE I DIA InSCRIPT..Ei PVDI.ICAE i & Il I'RIVÀTAE. ecc.. pag. 137, liti.
lunghe 1) « TOANN15 RIIOD1I I) Si legge ( nIoLIoTuEcll PATSVINAE li MANVSCI:IPflt Il I'VBLICAE Il & Il
PRIVATAE, ecc., pag. 138, col. 2 9 , [in. 3-4):
a Fridericca, DoiptoinUn do Proportionihias.A.4. e. a
Il detto Federico Delfino fu per 26 anni' professore di matematiche in Padova , come attesta
lo stesso Tomasini scrivendo (oYr,zNAsIvM Il ?AI'A'IriVSi, ecc. pag. 338, Im. 16-26):
a Professore: flfatiaunaaticar,am ciiscipiinarem ali ceno a quo piena.
1524. fluic successi i Fnideniccia nelphlnno Pst,vinu,, &
4500
e 4653. Cap. XXXIX.
a 4520irea lime tcrnpora Thom,. Philologtcc docuit a per annosi 26 Matti nmsticas di,ci pliiias & prmcipsaS Astio'
Aat.-olu g iam Vin prteclitniioimus diana in rocce- • logiam .stanam, c'im I,iide esplicavit. Obiit 4547, & acnirsit
uRnanDo
' li
eco taiaca & Vi liti I do Plsixu & rullata m.arin, itcnc de motu Ottava, Sphcra
dica. Seni psit Lil,riam do
Ai,
- pnnda.a..cnda. & monIci Gnllici ,an,ndi modo, omile,,
lacopo Facciolati scrive (FASTI li GTMNASII Il PATAVINI li JACORI rAccIoLATIIlor a:RA COLLECTI Il AD ANNO MDXVII, ecc.. pag. 320, fin. 27-32, pag. 321, )in. 1-5): MDXX. kal endio dcc. Fnidericias Deipi. ieri, Pa? avinue aufa fectu, est, ai triliutia pro iure sèholio Do renis XI, • qniicus als -
io poct vicee i additi sua t ci concI i iionc , aL non Astrono n,iam modo, socI ctiam Mathn,im tnadcret • qum Ilello i nterceptaadlioc jaìcebat. Anno MDXXXI. pridio non, jua. apon• te cI i,cessit. Sud vin. kal. nov. aceto stipendio ad bruno,
•C. in pnoviaaciam rediit. IIon,is -anno. MDXLII. vineiaos ol.. a tiiiuit quadri crini0 auiorn pout aa,ontulas est. Ejias vitain
Lit -Papadopolian In T. I. p. 305. Opec-a quoque ejias recenseriaut, q.aihaaa acido Tra etalum sncper (oca Maiiiarmatica sia Thpi•cis dja Liceo/ai: Anzi steli:, iSa Oraitsnena pro idea Mci/sodi'.
- Daniele Barbaro, nato in Venezia nel giorno 8 di febbraio del 1513 (GLI li SCRITTORI D'ITALlAIICIOÈIÌ
O
NOTIZIE STORICHE, eeb. DEI LETTERATI ITALIANI Il DEL CONTE GIAMMARIA MAZZUCHELLI BRESC I AN I
VOLUME il. PARTE Stilli BRESCIA. CID1OCCLVI1I, ecc. pag. 247, fin. lunghe 45-45), ed ivi morto nel
€iorno12 di aprile del 1570 (GLI il SCRITTORI D'ITALIA, CCC. VOLUME Il, - PARTE i, ecc., pag. 240, Im.
SCOSU
usq?a
• e
e
vii,
(-52)
de iil( sideran iill tiurn. li Penettjs.
M.D.XXXX. »., e composta di
44
carte
20-21, nota 29, col, i', Im. 19-30, col. 2 4 , Im, 1-26), nella prima edizione fatta nel 1556 dei suo
comento al libro IX del!.' ARCHITETTURA di Vitruvio scrive (i DIECI LIBRI I DELL ARCIIITETTVIIA
1)111, i VITUVVIO TRAOVTTI ET il COMMENTATI DA M0$SIGNOR (i BARBARO ELETTO PATRIARCA j D'AQVI'
i £GG i A. il Con due Tauole, l'una di tutto quello e/te si contiene per i Il Capi nell' Opera, l'altra per
dec/riara.tionc di tutte li le cose d'importanza. li ix VINEGIA PER FRANCESCO MARCOLI1II CON PRIVILEO'
GI. MDLVI. , pag. 221, Un, 12-28)
Vit i '. non solo pone, le ienagini Celesti, e/te sotto , • atenanze cltttao mo/tittedine distai/e, ma arie/io quale/te Stella segnalata clot se, none,no te pone
ma solamente que//c, e/te per gii nascimenti, e endionetiti loro si conosco,ao. Però sinede, che Vitr /za hannto in tetition e di esponer quel
I., e/te, appare sopra il nostro hetaispero, dJ, però ha ragionato prima de i Poli in quel modo, come per legge perpetua il .Vetie,otriona/e sCosse
di sopra, d» l'e tiro di sotto, tua peggio b, che il testo èpiie scorrett o ln?questo mt go, clic alt 'o,ie,se I.di/igettee di t'colti tra/enti li,, ontitii
• tetti ci (tenesse aiutato, poco saprossimo, che dire. Va
torno tino carta di Gloanni Sta/i/o, d'Alberto Durato, &del l'o/paia Pio-esiti
• tio-fotia de i ei ti tre istsi ente, italIa qua/e sono le imgitei Celesti otto/io le,, poste, usi dotiate il zodiaco i, segni, & gradi,djo poste sono lei,,,
• pini Secondo il sito loro distanti dal zodiaco insieme col numero de/le gte//e, e/te/e adoraaje,, 450 le quantità e gratidezza loro, djo noie/to ci
i sotto a/cinte stelle poste da se, e/le noti entrano in fare alcun. i,,, agiee, 45, molte ci sotto aggiunte
te pe' I. rata ti0 ne e/e'(tattigatti i, che appartengo
no a/Pali,.0 l'o/o. Et noi qui sotto
0 tteromo /01di esse dimostra,, d, per essa qua/i sia,eo Settentrionali, 45a q (la/i Metiolione,e i che 1a
Uludino s'hab/,tano , cioe quanto sia-ree del zodiii e t,eersoi Poli discosi e, 45o cl/e longitudine, eioe quanto siano dal pri?, cip io del Mo itt Otte per
Itt /oteghezza dcl zor/ia co lento.'. ett,nosirc ras si ..che le br gaaS/ca, petche altre sotto pii, lucenti, e maggiori, altre minati, 45/ di ateneo 1.,
ai/re,, an/to nel mezzo del Cielo con un sopito, a/tre con ti/L'altro, dj' tutte queste cose sotto siate pio/io i,e,oe ca/citIate dal tu io precettore
/ifesset' Federico De/fino *1 1520 i/gIta/e con somma di/i/e
genza .fatto 1.t sottoposta tatto/a, che da tue per la e-inerenza, e/te gli ho ;tortato, 6.
per lo regione efh'cace, 45o per Intiorità sue, e stata stimata giustissima ebeti fatta, 45s però io ho aalnto riJerirmi a//a calcu/alione di quel
iVi/lesi,,, o, ai lasci., il disseg,e ° giù tatto i/a ti iii i,oaie,tt i An oca , pren dattilo gra ide tu ersni/ia , e/te I O "cci /tab/tiaa 0 /1 a,otito te aia a t,t/zo t'io te, 'h,con /anio cotisenso di o ve/tuo ba/i/la,, o etnptio il Cielo delle lorfano/e, che co'tJirma te dap oi, p cs'nitite modo sotto stata tono, ntnte, se for
so it maggior antichità t'o,, si hn,,,to a ri/ei-ira. AIA seguii la eto // proposito nostro, ci tiodintuo la Tatto/a.
Egli riporta quindi (i DIECI LIBRI I DELL'ABCIIITETTVRA DI RI. Il \'ITEVVIO ecc., pag. 221, col. 1-3,
pag. 222-227) la tavola menzionata in questo passo del precitato cornenlo la qual tavola nella edizione
stessa (pag. 221. Im. 29-30) ha il titolo seguente: TAVOLA DELLE LONr0IIEZZE, LARGHEZZE PARTI, il
ET GRANDEZZE DELLE STELLE. •
Nella seconda edizione fatta in Venezia nel 1567 del netto commento del Barbaro Si legge (i
DIECI LIBRI li DELL' ARCIIITETTVBA Il D1 Al- VITRVVIØ 11Tradotti & commentati da Mons. Daniel lÌ
Barbaro eletto Patriarca il' Aquileia, Ilda lui riueduti & ampliati; & ho -li ra in più commoda il [orma ridotti, il ix VENETIA, Il Appresso Francesco de'Franceschi Senese, & Il Giovanni Cbrieger Aleunano
compagni ' il RI.DLXvIII, pag. 394, in. 27-44).:
Pii'. n o,t so/amenie potte le ietregini ea/esti , che sano raunatc:e di molte stelle dette de lui eottstella/ioni, nona/te/Io qualche stella segnalata de se; nà meno le pone tutte z ma solamente qnelle
e/te per gli orti, J_y occasi ,l,ro sono uoolnie , 45o conosciute , però si nei/e che flor, ha liti/ui/o intesi'
i/atte di esponere quello, e/te appai-e sopra tI nostra /iemispero, 45o però ha ragiooteito prima i/ei 'o/l
del tn/nt/o in quel mod, c'tue ,oeo' legge perpetua il sette,itrio/to stesse di sopra, 450 Va
ti/artico di
sotto - »i questo i/tal/a/t' e tt i O ci so/to molte sco,','ettid,ii del t cito, Va a (Or/to una carta fa,,. e 08
il consiglio, 45, con I' opera di /re un lan /' /it,omi,n, Gio,zaa,i i Sta/io, Alberto Dure,'o , éo il Vulptiiti
a Piat 'ett titto, 'te/le qtia/e sotto itt/te 1, unagini celesti, fa/te co/i es(reu, a diligezi la, ",.0 do il si/o Io'
"o, col m'nuter, o de/le stelle, cl/e le adorna no, 45, la t,teatt t ilò, 45/ pani/crea loro, 45, anche ci sono leo stelle seperate da/le lmagini, dss molte ttl sotto aggittttte per re/ottoni di tieniganti e/te appartengono
-, all' a//to P.I. , me noi ino'ece di gite/le Inno/a, ne potteremo un' altra, 'to/i dl pittut' a, ma dl 't'tese• ti,
dimostper gite/lo , quali imagitti siano settentriottali , 45, q tali da/In.a
rata/o
parte
t
del mezo di
• 45s e/te la t itudine' ha b/t in io , cioè ,/,aatito sia io da/l'eclittica
di,,., ne perso t go/i del mando e
o e/te lotigitndlne , eieè quotato sien o lontane dal pri/tclpio del. Montone , per la lunghezze cEcI Zodiaco 45/ si dimosiret-ìe te loro qttanttt/t, 45o qutalità , perchà altre
soo
n più litee,ttt • a/tra. meno ,
a/tre maggiori , <LI altre mite ori , a/tre otenno al onoro del de/o cott 'itt segno • a/ere e,,, . , ali t'o
• Qotesea ta/to/a è. sta/a calce/e/a deI 1520 , con somma di/ìgestza da/lo cccellettte ilfessor Fai/eri• co De/fino mb precettore i.
Questo passo della detta edizione del 1867, trovasi identicamente salvo varietà ortografiche nelle
edizioni intitolate Il I DIECI LIBRI il DELL'ARCHITETTURA Il DI N. VITEVVIO, ll:TRAD0PTI ET CORIRIEN'
» TATI li da Monsig. Baniel Barbaro eletto Pa-jitnarca d'Aquileia , da lui riuedu-Hti& ampliati; &
D bora in 9 pio commoda for-Il ma ridotti, lì ix VENF,TIA, Appresso Francesco de' Eranceschi Senese.
li
• MDLZIIII. » (pag. 301, liii, 27-44). - n I DIECI LIBRIIIDELL'ARCHITETTIJRA Il DI RI. VITRV VIO, Il
• Tradotti, &- Commentati da Monsig. DAN IEL DanDAno Il: Patriarca d'Aquileja, da lui rineduti, & anipliati; Il CT IIORA IN QVESTA NUOVA IMPRESSIONE PER MAGGIOR Il comodità de[ Lettore, le Mate» ne di ciascun Libro r idotte sotto Capi, ecc. All' Illustrissimo & Reuerendissimo Il MONSI GE OR
)o SFORZA PONZONE il ARCIVESCOVO DI SIAI.ATRO &C. li IN VENETIA, Appresso Alessandro de'Vecclii.
D MDCXXIX » (Pag. 391, liti. 30-46, pag. 392, fin. 1-2).
Il Card, Pietro Beinho menziona il medesimo Federico Delflno. 1° nel seguente passo d'una 5111
lettera al celebre Francesco Maurolico (PETRI BEMBI CARD. li EPISTOLA RVM F A mElanI V)I, Il LIBRI VI,
ecc. VENETIIS MDLII, pag. 340, Im- 1524, LI:BER 5EXNV.S) in data « Sexto Isa/en. Quintiles. il
I) MDXXXVI, Patanio » (VETRI BEMBI CARO, lì EPISTOLABVM FAMILIA .RIvM, Il LIBRI VI, CCC., pag.
341, ]in. 23-24);
Qnod- qnereros de /lb,'ort,rn ce in. disti' & sui, letducio qttem domi mea oattltos iam aanos hao gIOia canscrtpiornm deprattatls dio pertiersts locts i haO contnbcrnaleotes/ t ,srn omntnne sttetiissi Onu no 45,
tequidetn t'enea sentio , 'to/i mm qnidetn mea cura o egregia doct,-ina intiocenliiiq; pi-astanteoi:qttiq; in.
a 45o ci
itigentta e/tssmodi cog'titloaont asseqtcrt/tis; gota • Indo fra tatti/Lo pul'/ice (tt,ient,otern cee/i eonteersioties.
i Federa/i Del'/tini Clari io, Ataehematjcis discip/itus • 4o astr.orttno. e 'irs,, i dis ration Cs docet i.
W-
( 53)niuna delle quali è numerata, e delle quali le 22S
,
29 (recto , verso
Lo stesso Card. Rombo menziona anche Federico Delfino nel seguente passo d'altra sua lettera a
Monsignor Cosimo Gheri, Vescovo di Fano (PETRI I1EMBI CARa.) EPISTOLARYM FAi'IILIARIVM, Il LIBR[ VI, ecc., pag. 317, liti. 12-14) in data di « NonisllFeresarijs. MDXXXVII. Patauio » tPETRI
REMBI EPII(STOIARVM FAMILIARIVM lì LIBRI VI, ecc., pag. 317, ]in. 45-1(i)
e idee,1 Colta meaas , nel peleas nester • dia
a Fedcric,,s Delp/iiesaaseeeijacicana, d,a te siel,aee-e ieebeii,
,re
a
adinon c'e t. o
Di Federico Delfino si fa anche menzione nel seguente passo dell'opera di messer lacoino-Gabriele
ecc.
intitolata « DIALOGO )a,
(DIALOGO ni il J!. IACOSIO GABRIELE, Il NEL OVALE DE LA SI'RERA, Il LT
DEGLI ORTI LT OCCASI n I LE STELLE, NINVTAMEN-IITE SI RAGIONA. I COL PRIVILEGIO DEL SONMO P O N TEFI-)Ice Paulo iii. &a ddfl'illustriss. Senato Vinitiano per anni X. (In 4 piccolo di 63
carte, delle quali le go, 63a non sono numerate, e le 2'-62, sono numerate ne' lalargini superiori
de' loro- recto 2-62, nella 62' delle quali, numerata nel margine superiore del suo recto «62» (verso, li n. 18-49) si legge: « In Vinetia per Giouanni de Farvi & fratelli. lì Ne l'anno Al O XLV »,
car. 9, verso, liti. 24-29, cnr- IO, resto, fin. 1-3):
e Et poaria parmi aouoaehio, cit io quo
• ate cose ai raccon Li , haueitdo noi iii Pado,aa Il. Fe.e derico Deiphino , (li uomo certa a questa nostra etaa te rarissimo) il quale, &la mio giudici., & j quel
I. di tutti coloro che 1%.n cono odiata, non lii Lascia
D ta a quegli, (cota lo r pace aia detta) che di ppeder
• la antrolugia ai hanno afatieati, alcoli, lode, & mal> ti ancora • che io qoeot arte sono scient iatiaaio mi.
Monsignor Bernardino Baldi, nato in Urbino nel giorno 5 di giugno del 1553 (VITA fl DI ISIOLQSIGNORE il IIELONARDINO laALnl li DA URBINO I PRIMO ARATE DI GUASTALlA SCRITTA FI DAL P. !RP5ThO
APRO' fi LETTOR GIUBILATO Il E DEFINITORE DE'MINOBI OSSERVANTI, Il VICE—BIBLIOTECARIO Il DI STIA
ALTEZZA REALE i IL SIGNOR INFANTE DI SPAGNA Il DUCA Dl PARMA, PIACENZA, Il GUASTALLA • ecc.
PARMA I) PRESSO FILIPPO CARMIGNADII Il Stampetore per Privilegio di S. A. R. rII.DCC.LXXXIII, pag.
2, liti. 12—I8, 34-36), e -morto nei giorno 40 di ottobre del 4617 (VITA Il i» )ICtNSIGNORE t BERNARDINO num Il DA URBINO, ecc., pag. 143, Im. 25-29, pag. 144, fin. 1-25) d alcune notizie intorno
alla vita di Federico Delfino nel seguente la55O della sua CRÒNZCA DE ' MATEMATICI (CRONICA Il
III ATEMATICi 110)1 VERO EPITOME DELL'ISTORIA Il DELLE VITE LORO i OPERAI! DI MONSIGNOR Il DECNAR'
DINO BALDI DA URBINO Il ABATE Dl GUASTALLA. li IN URBINO, MDCCVII. 9 Per Angelo Ant. Monticelli.
18-26. — VERSI E PROSE SCELTE (I or Il BERNARDINO ISAIr
Con Licenza de'Superiori, pag. 112 '
Il
DI li ORDINATE E ANNOTATE Il DA FILIPPO
1
UGOL1NÌ E FILIPPO —LUIGI POLLOORI, FIRENZE Il FELICE LE
aIONNIELS, Il 1859, pag. 486, Im. 25-30):
e FEDERICO Delfino GenLill,uomo 1520a Alfonso , & i libri di Tolomeo. Verificò
• Venetieanu eccellente alatenastico (i. pu'
a aneo le Tavole delle Stelle fase. FI, qua• lii ieO prafencore dette dette seienne nelo
• sii Maestro di Dan i cI Barbaro, e di A itt'
a attici io di Pava. Questi ro tirano ti 'noi -
a sandro Pice olon mi
• ti Lesti insieme enae,idò le Tavole dei Rè
In un manoscritto ora posseduto dal R. Archivio di Stato di Venezia intitolato "SENATO i. R 2,211
» TERRA (anni) 1521-22 » (carta 59, verso, Un. 43-35, carta 60, recto liti. 2-32) si legge:
si. n. XX. Die txvij Se1ai.
a Esneiael o sta lati li•alperior torni li Rotoli C li Doctori eh hanno Il a leger in lese, nt in 1, .,te nel affilo futura
• iii studi o ala de padoa I) ci m'cuoIo lisce osano in qual eri parte reforn,arli , ai come con egli5 no Il li Rettori oli liii o
Landara parte , eli pri ma in Rasein celano ica a la bettina ci? sesto al j oriino loro sia posto D. Marco da Maraloa
• cd aall,rio d fiofini Cin li quanta al sito et al seciido ioeo D. Lodo, elio hinpano eletto per Il scolari cii aalanio de
• faoa-in i Cinquanta.
o In le arie veramnat
ente ni, po alla ea traord maria de pratica de Me- Ildirina DI.'- Anditi d5 Ci aaidal cii salario
• de Sonni Cento e Cinqni . Fta et lfl.ro lTiero,,yao da Urlain eletto is Scolari, qual ha de salario Il iaori,oi aattaotaeinque
• li aia agionto fiori m1i v-iattieiiag. ha cI plaumo Il futuro l,abia flneini Cento, et ocrarren le il caso, eh M.Andrea sopra- aaeri 1 i to non leteace dieta lettera, il ditte prmnao loco sia del prelato M.rO hier mo cu il tlitio salario d Fiorini Cento et
a a M,i,Lra llortliolaniii> Illiariso n delta p scolari il eReiido loco ti la estnaordinania de tlae-Ilonietaa , qual ha liauitto
o I lento passato Sonni tretata a li ai;, ngionlo II p 11,10 futuro ilorini quindece , ita cli ll,aloi formi quarantacinque
a 117,alla eitraondinania de shilonopl,ia siano posti io r loia Baptiota Il con ii,lmaaiier , ci D- Mi reoaoLa,o da Gene. cii
» cvi ano il formai at- li salita per uso , tu panitate bei. lire Guido angelo da faenai Il vcn4ieien te dice, eta deputato
a p a robar i alla sopii ieta I celata de I cx tra orsi i carie do Ja li i ioao jv lvii aia ret.ori asta ali; I eclura sua de Io - Il gita cii
• tetano de formi atuaran te t medesimsuee,ite li ri Cela aot. 0 ilNdapoli temo et lui ritorni alla Ieetura de sojmhistania
• legesa la000 Il paaaalo, et l,alaia d salario lionini trenta al sito.
a Iten a M. ro federico delfu qual I ecc astrologia ci; salario de forioi I) quaranta , debi ci leger, la ?tatlieuaatica
• cii augo'enito de salario Il .1 formi tainti • ita che lIial,i p tute do le leetn,ro p lino mo-mo fio_llriai aenantn , in reliqoin
• i7ennib.s li eopacri pli r.L.Ii - ai de artisti come de lcgiati siano confirmati.
ILem cli D. Marino neeich sosia , qual lego retlaoricaet D itomuln fl amaaeo, qua1 1ege greco, tuti do nle ncnnle
• lii artisti, ra n amn o a 1 11011 beneplacito et legere sane leminti latina de huieanita a le scuole lidi leginti, ale horeestraonilinarie.
lteio
eh li liid cli genera li piiti, quali furono eletti p il tempo maenato li pi i scolari, non te talamo a iaalloiin
a
o faI' oifieio auo di appuoca ar li doetoni rE con. legea,o Il 0cmteli e cueratir udine
• fottarun, serio esirgl io pan -)) amr
( 54 )
un, i—is) couteugouo 1' « algorismi Iractatus »di Pi'osdociino de'Beltloiaancli, e le
29'
• cli li Rettori di lese dieuio certa quititia 9 d danari p far le fesse et p e a is i - et co.s feti ai tempo in anse usI Il ali
• scolari, i quali go sccreacsno ogni stolta pio stiLLi danari p le Il feste, csIaossi ci eos,fcti , pisa essendo l ' cia I isotteri i
• salta certi stimma Il aich i disti lcctori balaisso sempre una matassa graoeza , come e Il sonetto, sia p00, eh p Io
• crottor di salarij di decisale iege , si de-ilIsi dar fermi settanta a le feste , et l'sonni tremata pesposti e 91!
deputati
• li confeti, li quali siano tolti p €1 ditte ezattor SII salario di dotto-11,i o soldo p lira, ci dati aIIi elisaran
• far le feste iu pala-Il so; et le cene de essi caponi e cossfeti • et per le ditte feste Caponi cI il con t'citi, li letturi aopdi iti
• no' 1'ossi,,o più ira alt una cosa esser osai e-I stati, il naedeoiono se intenda s.t si' li 8 octori artisti.
ISa parte151- il De ù. -- 12. 1 Non eissc.0. Pause facrit ire ttectoritasa Il Pad uas clic 28
a sottra acripti aao 1521. 5
Questo passo del detto manoscritto intitolato cc SENATO • ecc. 1521-1523 o ci fa conoscere che Federico Dettino nei giorno 27 di settembre del (521 leggeva astrologia nell'Università di Padova casi
salario di 40 fiorini , e clic nel giorno medesimo gli fu decretato un aumento di 20 fiorini , di salario a condizione ch'egli vi leggesse anche le matematiche- Il medesimo passo dei precitato manoscritto contrassegnato ((SENATO, ecc. 1.521-1.523 3, trovasi anche identicamente riportato nel codice
della Biblioteca del Museo Correr, contrassegnato cc Codici Cicogna, n. 3672 » (carta 34, recto, liti.
19, verso, carta 35, retto, Im. I—C).
L'? umento di 20 fiutino che in questo documento è decretato nel salario di Federico Delfislo, è
quello stesso menzionato dal Facciolati nel soprarrecato passo della stia opera intitolata « FASTI Il
Sa MNAstt Il PATAVINI Il JAORl FACCIOLATI Il OPERA COLLECTI Il AR ANNO MDXVII Si, ecc., dalle parole.
cc quibus anno' alla parola « jacebat a.
--
In altro manoscritto posseduto dall'Archivio medesimoa ed intLtolatO (I SENATO I. a 3211 TERRA
legge:
o (anni) 1542-1543 a (carta 73, verso, Im. 1, 27-35, carta 74, retto, lan- 2—l7) si
aseXXXXij
De mense octohris.
Pie iij Oetolatia
a LEccate Domino Frsnceaco Benito Medico lta letto nel osassi io nostro
di padoa molti anali con molta satisfattione ed utili.ta de scolari, et
• ultimamente isa lette la Da di sisnpliei, la cigni tiessss delle quali a
• questi tempi pe' la otil ta er saluta d citi hoossis i e molto deai• Senato, nel gli il prodi Sto sI setore non sa noascato de di ligeso ha
• con qualch et a1"5a sua, et pescE nota ha di salario pio da fiori o i'
• conto cisiqosista, con il qoal o .ini. poso Costei, tsr se-,. et far la spesa
o cli liaccade ad hauer dclii semplici, e cosuenien te v uedort i . di modo.
e
chel possa con
tinoar £0,0 bon animo stella lettura asia , perito.
• L' andara parte cli al sslario di t'sorinj cento cm pianta, eh' ha al
o presente il soprosletto crete Pensino Francisco Ro'tiafe li siano aggii ti
.,altri formi XXX, si eh in tutto I - l.alo!sia formi cesto e ottuatta
• all'anno o beneplacito dellon.st,e il qual aupumento li
a halshi a ad incominciar al principi o del Studio.
e -Ei pendi la vento do Domino pheelcrico raelphino as t rolo'so da eadaaxsa
• molto ben cogrooseinta lo fa de g no de esser a nch,sr lui atigo.mentatoidi
• salario, haueado letto tanti anni nel pio studio cd asircaiagia, et le
- . o oltre necessarie all' aato-ologia, pero dotto m. pttertenico siano ag• gionti al salario • che 5t presento l'ho di fioriosi cetato altri
• formi vinti, ti eh in tutto. siaoao fioristi cento e vtt,ti all'anno
a a beneplacito della signorie olottra.
foer5t Irle rectoril,us
• Do porte - Il[ Paduac ot soc. suis dio
• ne n..12
15 X liris 1542.
a Non syne — tO
-
Questo passo del detto manoscritto intitolato « SENATO, ecc. 1542-1543 'i, dimostra che nei giorno 3 di ottobre del 1542 Federico Delfino leggeva astrologia con salario di 100 fiorini,.e che nel
giorno medesimo gli fu decretato un aumento di 20 fiorini del salario stesso. L'aumento medesimo
è menzionato dal Facciolati nel passo riportato di sopra della detta opera intitolata tc FASTI il
» sii 9 PATAVINI I] IACOM FACcLOLATI lOPERA col.LEcTI Il AB ANNO MDXVII O, ecc.. scrivendo:
Ruraoo anno, M 01(111. vieenoo olati-o rouit, o
In altro volume posseduto dal R. Archivio di Stato di Venezia intitolato «SENATO. I — R'.35 11 TERRA
» (anni) 1547. 1548 Agosto o (carta 70, retto, liti. 1, 12-30, verso,. ho- 2-15). Si. legge
M DX I XX Vii
a Dia viij Octobriaa E mancato oli quote, vita gii molti. mesi maestro Federico del lino, ei quale
• legeva netto studio nostro- di. Pados l'astrologia, si te onattaematiee, per
• il ali è neesosario proueder di uno altro sufficiente dottore, cli legga.
• essa lettione, la qual è molto dcoielerata da quelli scolari, et lonuendosi
a Stoni ioformatiane della peritia di maestro Picco catena veneto
a in queste faeolta, ti qual etiam i ornato di nsolte altre acientie, però
o La era parte che il peo smaestro Piero Catena ' sia condotto a Iege-er
a nel studio no oli Psdoo l'astrologia, ci le mattaematice in luogo dii
ditte maentro Federico morto, per anni dei di fermo, ot uno di, ti e.
9.
(verso, liti. 16-3 1), 3O42,
( 55 )
43' (recto) I'Algorisnuts de ninutiis di Giovanni de Live-
a petto, ci qua1 sia a beneplacito nostro, ci ti sia costituito salario
• di Sorissi sesaanlaIV sino. EL percli snedosimasnessto manca sei
• detto studio il lettore della Chirugia , et anatomia. ci psal è molto
m
• necessariosaaimanscntel'a
ssalosaais, et lsaae,sstoai Lotta relatiosisa
• di maestro Zua,, Paolo Giuditio d' urbino cli è stati, continuo
• dirciptslo dcli Ecc.Le Veaaalio, ci liii tagliato pulii icamonte in molti
luoghi con satiCattione, pero esso ancora sia condotto a ldggcr
'seI p'° studio la cii iror 1 ia per anni dci di remo , ct n'io di rispetto
cI qual aia a laeocplsscito no cosa ols]iga lione etiana di tagliar, ci
-
a l'ar i' onatomi, sempre che sera bisogno, et li nia Conatitoito
e calano di formi cui9 nanta all' anno. Et no, enaendo e osinoa niente di I asear senza premio la vcrt o de Mm ztaaa Fasiso lo • e] quale
a ha letto questi anni I;, lettura grecca s'ct detto studio, coi' satisfati i or• do scolari, tosi darli eticsso noci o sii cia ercitarai nello cose latino
i] cli non po tra esserne non utile, poso caso Mm znan Fasoolo sia rceòelutto
a legger la so] ts issa lettiono greco. per anni dai di l'ermo, eL nilo
» di riapeLto, ci qua] sia a beneplacito nSo,con olsligatione et di tmgger
insieme una Iettiorae latina per un' Isora ct meza, al naeno io tatto,
• a et al salario cli al pute etto ha di formi cento li siano aggiunti
a altri formi vinti, si a-li siano in tutta Sensi cent. vinti all'silo. a 1547. 13. Sept. IecL
De parte - 159
-
•Denon - i
• Non nync— 4. a
Questo passo del detto manoscritto intitolato- te SENATO, ecc. 1547-15i8 e) . ci fa conoscere che nel
giorno 8 di ottobre del 1547 Federico, Delfino era già morto da molti itiesi ebbe quindi in quel
-
giorno la nomina in sua vece Pietro Catena a professore di matematiche cii astrologia nella Università di Padova.
Come di sopra abbiamo avuto occasione di avvertire, il Vedova lo comprende fra gli scrittori
padovani. Che sia nato a Padova confermano i! Tomasini , il Papadopoli ed il Facciolati superiormente citato. Il Baldi lo vuole invece veneto, e non è difficile CII' egli fosse tale, ed appartenente
alla famiglia Patrizia dei Delfin o Dollin a far ciò credere contribuisce il silenzio serbato a proposito di lui dallo Scardeone clic l'ebbe contemporaneo, e che non l'avrebbe dimenticato nella SOita
Opera: « ve INDIQYID.-STE VflBJS PATflII .11 da claris ciuibaes Pataecinis ,,clic più volte citiamo.
nel corso del presente lavoro: le stesse notizie desunte dall'Archivio Universitario di Padova, e che
riportiamo pila sotto, lo dicono ora veneto ed ora padovano.
Una circostanza che ci pare ineritevoie di essere qui segnalata si ò quella clic- riflette la- grande
fama da lui goduta come insegnante: tra i molti discepoli clic uscirono dalla sua scuola, giova rammentare Luca Girolamo Contaririi,.Daniele Barbaro, Bernardino Tclesio ed Alessandro Piccolomini
questo amiamo di mettere in evidenza giaecb, rilevandosi dalle poche parolè premesse all'atgorisrno
di- Prosdocimo de'Beldomandi nella seconda edizione,, che il Delfino si faceva editore- dell'opera riconoscendo in essa notevoli pregi dal lato didattico, una tale dichiarazione contribuisce a mostrare
il pregio in cui era tenuta l'opera di Prosdocimo, anche dopo clic: altre molte eransene pubblicate
intorno al medesimo argomento. A proposito di questo medesimo Personaggio, in un volume dell'Archivio Universitario di Padova, contrassegnato «Oli Stipendii dei Professori (I Mancanze, Rotoli per il
» l'Università Artista 11(1509-1644)11 li. M a, in un foglio non numerato, si legge quanto. appresso:.
a. 152028 9larisPlaederico, Del pIa inus Venetus. Fior. 40. Lett. 'tue. I'.
si dica posta nella proc. ct," l'assenta di Famoso f lolodo quali dalli Isoliettani non si vede so non nella t'° sii asflhiiica
1521.. 21 lIre lega aoco la matematica, et abbia fior. 60.
Doli. 1522 dice ad Lect. Aet'onomi1 et M.tlae,nasic9 p. 1523. 1524. 1525. 1.526. 152. 1,528. 29 flro riconrer . nato f. 0 IsolI, 1529. 1530. 1531.
-
di
Fior. 40 no il BoliV ne là
- 1531. 25. 8lire ...a".' al d?
-
e.5 ducale, dice più ad Matlsematici,
Boll.° 1533 dice in ben di Veueteas, Pat.'
-
Bali, 1534. 1535 continuasso. sino (547..
Olaijt 1547.
-
Intorno a Federico Delfino sono anche date notizie dal P. Antonio Riceoboni- (DE - GYM%ASloI[
PATAVINO Il i4vrorui RICCO-BONI li Comanentariorwm Libri Sex, ecc. Patau-ij, Apud Franeiscum BoLzetam n. D. iic, ecc., carta 28, terso, Im. 3-4), dal P. F. Angelo Portenari (DELLA FELICITA ' DI PADOVA Dl ANGELO POIITENARI PADOVANO AG0ST.e il LTIÌEtI NOVE , ecc; ir PADOVA PER PIETRO PAOLO
Tozzi , 1623, pag. 262, Im. 36-38) , da Niccolò. Comncno Papadopoli (NIcoLAa CotNE$I il PAI'L'
DOPOLI I RISTORTA Il GflLNA5II PATAVIN!, ccc..TOitUS i.ji . VENETIIS. n-occxvI. ecc., pag. 305, Im.
49-54, 59-60, pag. 306, Im. 1—I0), dal[' ah. Girolamo Tiraboschi (STORIA I-DELLA il LETTERATURA ITALIA-NA Il Di il GIROLAMO TIRAISO5CHI , ecc. Tomo SETTIMO, ecc. PARTE pRiMA. Il IN MODENA BEDCCLXXVtt , pg. 398, fin. 23-26) , da Giuseppe Vedova (DI0GnAFIA Il DEGLI Il SCRITTORI
p dnovArfl, ecc. voi,, i, ecc., pag. 324, fin. 21-36, pag. 325-326, pae. 327, Im. 2-6, 26-34), e
da Giovanni Cristiano Poggendor (oloGR&PntsCil-LITERAFII5cIIE5 i.IIANDWÈSSkTERDUCI1, ecc. ER5TE1I.
BAND, ecc. col. 542, Im. 2a-35).
(56)
riis. Nelle lineè 24-24 del rovescio della carta 444- di questa edizioie, si legge:
« FINIS.
n Venetijs per loannem Antonium de Vulpinis de Ca"
i) strogiufredb. Anno domini. M.D.XXXX.
» dio octauo mensis Apri/is 3).
Nelle linee 2-20 del rovescio della carta 29' della edizione stessa si legge
Seias lomen quod ois probationes que su
• periusposite sunt adprobandum opdrationes supradi• ctasolumtenent quando numeri sunt eitzsd-em denomi• nationis vbi vero essent diuersarum denominationum
• oportet vtiprob.ationibus positis in algoritmo de inte• grisloctnis de Sacro busco .s.probare additioni per sub• traetionem4sseoontra,mediationem per duplationem,
» de contra multiplicationem per- diuisionem, dae con• tra./ysicde alijs. tth «cede raditum eretraetione in nu• meris eubicis aode totali tractatu per Prosdoeimum de
• lieldamandis de Padua anno domini. 1440. dio. 10. Itt• nif compilata suffieiant. Volentibus.aliutn modum ope• randiin /tae arte quàm istumsludeant se exercere in al» gorismo loannis de Sacro busto.
» Finù Algorismi de integris mayistri l'rosi'
» docitni de Jjeldamandis Pataui.»
« JNC1I'iT ALGOR)SMVS DE DIA-
» nutijs Lavi vutgaribus qnàm physicis magi
a stri loannis de .Liuerijs Siculi. a-
Ciò che si legge in questo passo -della detta edizione del 1540 dalla parola
« Scias » alle parole a Sacro busco a, è identico col passo riportato di sopra (pag. 43, Im. 29-40) del rovescio della carta numerata 18 della (letta edizione
del 1483, salvo le varietà seguenti
car.liii. i
Cn.liii.toiztùna 1540
18..13divaronrum esoont29p:ene,et dinersarn,n
1.4Johaoeais de sacro lusclio- 7Ioiinis de Sacro bruco
17—j8 ciIaki nome-I I ne ID—li e eu) rneris cnlaici$
191450. Dio decima
12.1410. dia .10.
J5Ionico. IS da Sacro brisco
21lobacai
a do sacro isusto
cd altre varietà ortografiche. Nelle linee 4-15 del recto, della carta 2', segnata
nel margine inferiore « A ii » della edizione medesima si legge
« p nosoocir,tI DE DELD -AalkN
» dis Patauij viri (I) clarissimi algorismus (le integris admta
a ratione dignus ob magnom facilitatem, dp-' claritati eius,
a dg-a sapientissimum tnod.um &,cendi: cui nihil deficit ad
a perfectam cognitionem , nonem speciL-rum aritmetico fl)4
3) per reeuperatus -ab crroribus factis a seri-pto-ribus a do=
a vino Federico Del.pltino arlium djo medicine doctore
» ds-' mathetnatiearum discipiinarum in celeberrimo gym
a nasio Patauino publico professore, necessarius voientibus
a adiscere seientiam astrorfl, dg-' debet legi ante principia
a astrologie, aritmetica enim non est minima pare
a astrologie vna cum aigorismo de mintstijs
a tam physicis quàm vai garibus ex>i cellentissimi viri magistri Pe
» tri de Liuerij siculi a.
43fl (verove per errore trovasi « . Petri a in vece di « .Ioannis a. Le carte
so ) , 44 (recto, verso, liii. 1-20) contengono un errata—corrige intitolato (car. 43',
terso,
ha. t —z) :-
« Ilabes candide leet.ir in hae paginula errata qvq pro=
a pter incuriam ienprimentium ovi-missa fuere a.
(I) Nell'errata corrige del quale si parla pili oltre; si legge a questo proposito
IN-II -t- EGR1s, ecc.; car: 43', verso, fin. 3-4):
EI priore insecrda carta q.ig A. il. notaifacie anteriori,
a fiasco .2. .abi clieit (Faieni/ viri) leges ft (Pomici viri).
(tt.GoRIsMvS
nE
( 57 )
Di quest' opuscolo, che il Sig. Prof. Riccardi chiama « liarissinto » (i), si
hanno gli esemplari seguenti
Firenze, Biblioteca Nazionale (Sezione Magliabcchiana) « IIJ. o. 6. 596 » (2)..
Venezia—Biblioteca Marciana « CXC. 7. 1638 a, carte 203'-246', opuscolo 5? (a) Esemplare ora posseduto dal Sig. Prof. Ferdinando Jacoli e conservato nella sua
abitazione (4).
Padova, Biblioteca Universitaria
624, n.' fi—IS a (a).
Parigi, Biblioteca Mazdrina, volume contrassegnato no. 30045 a (carte t' ..n') (6).
Un esemplare di questa edizione è indicato nel catalogo stampato in Lipsia nel is
d'una raccolta di libri già posseduti dal Prof. Augusto Costantino Nauivann (7).
Del detto « algorismi tractatus a di Prosdocimo cle'Beldomandi si hanno due
esemplari manoscritti, uno de'quali è nelle carte 136i_t4cut, numerate 135-145, d'un.
codice manoscritto della Biblioteca del Museo Correr di Venezia ,. contrassegnato R Codice Cicogna , n° 2712, Vi. sto a, cioè classe VI de' manoscritti ora appartenenti al medesimo Museo, numero 819 de' manoscritti di
questa classe (s).,e l'altro è nelle pagine 240'-253' , numerate 234-24:7 d'un
(1) BIBLIOTECA Il MATEMATICA 1T4L1ANA, ecc., col. 102, Un. 20.
(2) Questo esemplare è composto di .14 carte con una guardia in principio ed una in fine, forCC
Cc
mando così un volumetto di 46 carte legate in cartoncino coperto internamente di carta bianca, ed
esternamente di pergamena, sul cui dorso è scritto a penna«
BELD. 1 540. » La Biblioteca Naun
zionale di Firenze possiede
catalogo alfabetico- ip volumi dei libri stampati, posseduti da questa
Bibliotcca. Nel catalogo medesimo (\roL 3? car. 217, retto, Im. 17-19) si legge:
li Proidocimui de li Algoritmo, de integrie , con algeriemo do minotii, Cani physicis y..vulgarilmua Joa,i,ms de Livcriis, Ve.
a netilo, do Vuipinie, 1540 i,. 8. • 3.0.6. 596.
Nel catalogo stesso (vol. 16°, car. 447, retto, Im. 14-15) si legge:
e RIVE mila Io'" iii do Algoriim
de Minitelio -Vedi Iietdanv.u-I 3-I O 1 % 6 , 1596 i
• dis Prosdocimi de Algoriamui do integria kc. 1540
(3) Questo esemplare è composto di 44 carte ed è preceduto nel medesimo volume da 4 e seguito da 3 altri opuscoli. Il medesimo volume è legato in cartoni coperti di carta giallognola sul:
cui dorso è- scritto a penna « 1638. » in un listello di carta rossa incollato su questo dorso è impresso cc aIATEMATICA fl E FISICA. »
(4) Questo esemplare è composto di 44 carte, le gate ton due' carte di guardie che seguono Spieste 44 carte, formando, così un volumetto di 46 carte legato in cartone. Questo esemplare fu acquistato dai Sig. prof. Jacoli nella primavera del 1877 dagli eredi dei Sacerdote- veneziano Ah. D.
Ignazio Zorzetto, poco innanzi defunto.
(5) Questo esemplare è composto di 44 carte ed è preceduto nei medesimo volume da 3 e seguito
da 3 altri opuscoli. Il tnedèsinio volume è legato in pergamena, e sul suo dorso porta scritto a- penna:
c Geotu. Astron, ØGeog. Cosmog.-il Arittun. in Eìielidemt a
(6) Questo volume composto di 100- carte.contiene setteopuscoli, dei quali il primo, composto
di 44 carte, è un esemplare della detta edizione del 1-540. Il medesimo volume è legato in pergamena, sul cui dorso 'e scritto -a penna: « Arithmnet Il : Otuersoruin li -i». Nella parte tnfòriore- del dorso
medesimo è incollato- un cartellino- rotondo nel quale trovasi il numero 30045.
(-7) In questo catalogo-, intitolato nella terza- su;, pagina «cATAL0GUE DE LA. nuflr.ioa-IIÈQUE i
• DEFFU Il M'" AUGUSTE COSTE eAfl,IANN,lt-PRoFEssEtJR
'á Lr
DES MATHÈ1IAT1QUE5
ROYALE
A
• DES )IINES A PREIBERG. lIDONT LA VENTE SE- FEBA M,tRDI LE 6 JULN 1854 ET J01iR5 li,srnvANTs
• DANS LA SALLE DE il T. 0 WEIGEL ALEIPZiG.IIMATIIÉ)IATIQUE -. ASTRONOMIE. - GTIR0NO• LOGIE -GÉ0GRAPHIE Ij:ÀNCIENNE ET DO MO'JEII AGE.—VOYAGES. - LivREs RARES Sua I L'AMÉ
i) RIQUE, LAPBiQUE, L'ASSE. - MUSIQUE - AOTEFJR5 GRECS il.Er LATIrIS.— FII5TOIRE NÀTORELLE. Il
• Avee 4 planchesde Fàcsimiles. I) LEIPZIG, li T. Oi WEIGCL. 11854» (pag. 15 1 tiri. 16-19,111. lLArith'
metik, Algebra, Logaritlinien) si legge:
200 A ]lorismos de - intogrie magistri- Proidocimi Dobeidanimndii
-a Pttavi ,imoi culo'igoriemo de ta,inatila atti fractionibu,
magistri babbi, de Liverij Siculi. Rointegratua. a Federicoa De]phino.. Vonotiia 1540. kl. 8: ungol,.
(8) Questo codice si compone di 174 carte, delle quali le 1', 174 sono guardie non numerate;.
e -le 2-173' sono numerate ne' margini superiori de' retto coi numeri 1-172..2 legato in cartone.
coperto internamente di carta bianca, ed esternamente di carta colorita a marino con dorso di cartao
giallastra sul quale è scritto, a penna; TRATTATI [t:ASTROicOMICK 11,2712a . Nel rovescio del primo.
XI.
t BILDAMAIIOII
t'i
CC
(5)codice ora posseduto dall' Archivio
dei
Liceo
Musicale
di
Bologna contrasse-
cartone di questa legatura è incollato un listello di carta bianca sul quale è impresso il Leone di
S. Marco colle parole in giro « XVSEO civico coRnEa », e sotto r Provenienza Il Cicogna N? 272
a) Collocamento Il Mss. Vi, N 819 .
La Biblioteca del Museo Correr di Venezia possiede un catalogo rnanosèritto de'coclici già posseduti da Emanuele Antonio Cicogna, composto di sei volumi in foglio , il quarto de' quali è intitolato nel recto della prima sua carta « CATALOGO il DELLA li BIBLIOTECA I li EMMANVELE cico)) ONA I Di Il VENEZIA Il conIci MANoScRITTI I DAL NVMERO MMDI I] AL Il g VMEBo MMM I
5) MENTE Il VENEZIA li cONPIVTO NEL MAGGIO li DEL MDCCCLVII ». In questo volume (carta 458, verso,
carte 159-160, récto, 161., recto) il detto codice Cicogna so n? 2712 » è descritto così
-e MMDccXII.
•
• Codice car Liceo iii Io]. imperiale del I Secolo XV a due colbnne contenente il Tratteti di .4,tronomin, como aeguo
• I. l.cipiL Th carica planetarum Magkt 'i il Go-sordi Cremonenni n. Lom. Circa/at ecentoicr.sIl Finisce; Lt ik
est finii 7'ractatoos a/ecorice li pia nei crEino a nsagistro gcrorrclo Creono,,ensi il viri (,osi) in hac scietai i" excelleat isE :1ml il (Sgurata).
a 2. Astronomia est le: cci rado Ggnr.ar li colcaten ac cartoni motuo in se ci i'. or'ie li effonnibui ultra conrideraiea. Coni.
e Astronomia Il selci, 'le ctoctrinalis due erat portai un o I) 1 111 or/ca al/a - predica. latro qua, est dfffertaiia. Il
• a Fin. Ex clic! it palei qie od iUi pia ,oetO il qui rearograda ai', r vei.riul 'nove ai,,, Il in sui: ep iciclis c 2 cotti, cono e P i * cicli e Orti nt io sui, dcreccntibuo: (figurato).
qui aso nona/ano IgnoraI
edie: cettr
• 3. Dixit .T, qui Jotti rnedicus ci I e'CKw,r optiontei. Caini,oiodi m ,,
RuI/r,i leomo I debei se in ero e,iU oro in en onu £ ai,,, qui non est mebicoa porft-eIus ... I Finisce: li Ei si footena
a cani atpexeiit vis ti, sl,o alisei n,orietoor. Eaplici I.
h,o inferiocant Il rei superiores in rer
oroos eorumque signi - a 4. Hic est ilber quem collegi! Il Alboernasor defloh
Il Amen.
orni
A/bn
rnaier
li
$ocio
4.11de
dal
ci
cjrts
ad/te
lo,io.
Dea
grafia,
a ri/ossi ... Fi fiocco Finito, est lt/in' fi
• 5. Prologeas Alehaliicii. Com . Posi retata ila Deo prolixilaae s'itt ceplialiceo . . ea l i in li/oro noto quei edioli
a In eanflro-uatioiie uso gistr?r/t Il judiciooum asirorano ... lnci j rit libro- A/e/ca ti cii il P, !,ne ,docirina n Stati, idest cir• creta:il signorrem cli.'idi Storia ire: gotici . Finisce Il futrociiocaori,om .dbc/olairlieir io-/est .fati gloriosi Il scilicei
• dei qui dici!,,, A/go bili,,: ad i l agistcrtiion t,,diciorroos a siror:onc crini li laude dei ci acljielo rio in icenro± io bis a
o Joaiine hitpoieasi—deo graciai, amo-io.
• 6. Irreipit T teorica planelarum li odila a Mo1iolro Corapano de Ci vitale I) Novariae. Coni. Prin'as p/siiosople te ma• gister il i/Is ire: negati rei in pe-i.or a Sola genera Il cl/speri il sr_Finisce nota 63 a J'grt - I no coi lisca ai creo/ri i (11 0 re i m
a perl'ctto) Iìguroto.
7. incipit compoaltio et oprrato aotroiabii oecuudum aovam compooitionem. comincia, il Cani pisorimum ab ci.
• no ia in qua n doq osa accumulo- li dan eroi ci or egeo cnr seri/a tar,omn cee'! t'oliano Il 65 astro/e, le/i O.! i/no lei cIto/a rOOL' es Il
o baie Iligite si memorie conti corda mn me vai,oeruoet ... 9 Finisco: LI sie finite,- opero e/e asl,'aiabii — Ignroto.
8. Do coniposi finite cI 01,eraci000. I chi! md ri C..; leicompasiliona Il ci. il/ad,i socalier ir oro io&oiitm viaior0001. Il
o Accipe lignuor durcom scilicei Inzun, ... I buie,: Et sic est finte si! / arte ai gloria (mi ai:.
a 9. )iagistri Jonnnio Syinottio de il 7,,olandia compooitio specula plonelarnm ti i n ci p i t feliciter. Coni: In troni/ne Il dei
• n i,tricord in Amen. Ad colI/SI osseo, Il co,00aa caos!,, dote (in in t'o Astro no',, lo Il ci spccia li 5cr medico non ... FInisce-. I) Er
• sec est fiotti sit la "' e1 gloria te'tuis.
i 10. t'reo eqiritorio pi ralei uno. Il (Com. Equa i orir,,sr c000uae amnnibros puntelli LII compone.'e mc/pe I./no/.. magniiore/ oos Il RijoeoI o, iii. Finisco: EI ssc est buio si I lars Il ai gloria Tristi.
a (1. Masisiri loctlieiti Ari 5 l ici qoadranti a Il eoom1roa ti0 01 qua «eanar:tric eserciti um lraheto r Il relici 1cr mci 55.
a mi t'cia: t'ae,meloic due Il Saio! ptnrtes (irearica ci pr-aIica ... 9 Eioioco: EI prodovctusn d. bit capo e dos era - ltriis figurato.
-
a 12: TeLe!,: corrode ari anrioo Epi 9 del .M.Cccc.LX - a meridie vsilgarunr li dici proced enti, more astro logonim dino li
a nch
uando. T.L.I. soli, prima in o 'io o Il bi sestill i aol i rovonoi tinI om Inc u ira . . . (I uso Il foglio di Tavole 'oro 'io mori rosso
i
nero).
•a 13. Irivipit lilier Moortolaolla de II . e.coptiooe interpreoeirri a Solo:inno liiopalenai il ole arabico iii lntmnnm. comincia:
• leiveioil i l q r,id aia c'is' cx isp/o-ti Gioie: i OR renne .r Il li) rio 50cr ctorli in aol rorri m de ili, q orno Il i/i 'i a ,tr'r' a ar'erunt re gc e • Fitti reo, Finiti,, est liRe r /stessoloee I ia oie io tetro- I) gocionih osi indi-ci aroocn.
- '14. Incipit liber Thei,it blU caon Il de Rio qua iudigent expoaitiorle no to-qua m li legator Alniageari - coni. Eqosalor. Il
m. i.» q rei dcscm-/l'iInr Il sooper duo: poios ordii ... Firoiroec: il Esplciees est iibosr 7°/tebii fui Cøeit Il
• dici est cioculas
• de le/is q., la digioo: a o-sp osii ioa e a nieq 50cm Il lega leor Aitorage sii.
o iS. iur.ipit ]it,er Morralrnilah do Il Eclipai ]uote. con,mnds: ho e/pii epistola Messa- Il hai/ali io rebus ceE/psi: lune
Messoioalia
tra
no/ai
s'e
a
Jo/o
sennoJiispalosrsi
Prrracaus
e:!
/1/neopio
ret
aro,
i
.....oliVe,,;
Il
• ci in casojrorictioii.isus Il
Il
a cx era l'ic a -in /o liou,n iiiLINNA sub bettole dei ee e/tr: a uxii/o. Lato: Xpo de t'or Il operi: quoti fai: /eabctesr.
o 16. Fiat eniompron o-I ocetur in Il congrua bari. In rapite colnmpne ait clooirs li .ConcavOlr osi ,rcolanr operom 1111 Finioco: Si, 4nlseta r soemus sa tini planelaroo nelipr,te, dotai circoo/os breve: :q Uor s'naso nrss a CO
o eqooat cremsa,00mtrcnrii. U., Xpo (I dea ur operi, qnod fin i: li abootuo..
• 17. Incipit li lior de quanti tal Ui San I) alcI] arurio e t i')a nel arom, cIimo Terre il comincia: C. no/omessi ti alti sa a pie'. tes Il pesnaeroiosi ceni triti n,n,,,..J1, io rnatic/oa ui,., stella ram coppe i-a .. Fin i neo: caos so,,,9
a fi o-reo i a,ii Jixi i) 1':a o luI uba ti ei inc/i non t'or tiiubaut, li ci elevo,, t'or i/ca1 "avis ioe ?>fari i ictel po-Iest Il cidea'i in
o opera - Lana ilio clfleer operi: Il qrzod finii
• 48. lione, suoi o1uorre noI ho;cilsalulem prornitlere , alteri vero al di-Iene I protroncie re et -in brevi cI in proliza
• ogri- littrrliae etc. trair. ì' poei:ais in fino I proorosiicomucn ... Finisce: de quiioa: cri! /1,0,5 le/e e000 intendo
• trattore boreviioa Is care sa c'lui Il da, t., ' i snj7icie ,tIer de tal/ho,: eletermii, os ' eran i Il nii.
• 19. 1 ri-coi in p1 si ritiro i ilaois pro cli neo (I aritmetico: Al gneismi n n ncu1'a li e Il --do' circa numero, operondi sali o rari on I
• aiquo diueraoa ....inisce : solcaI/Rasoi Unni I saio/orno in itac 01-1e Operandi -.00ei co,iioe eainr j) in Aigorismo do• bari nis de Serc,'ohnsio - Il exira/,ere aol 5 /oaiodr,u onoaipoiahlis Dei. Il Anice. Lasci X.po de tu,- operi: qnod Ilflnti ira• bea,ir ce poco primo dice): Et ioec Il de exiracaier,c .rodicun, inooumtris ero Ri cis Il ac de totali trecEnto, per Prosdo.
• einoam li d. Bcl,ien,aad o e/e Padoea compilata ilann o ci ansie':' 1429 (sic) de rareoose tua/i a Il coneposlcione petfecier,
'‹e. Il come sopra.
• sot/h' c/ane r,olma!ihns
( 59 )
guato « A. 56 i) , già c< Codice 4 a di una raccolta di codici posseduti dal P.
M. Giovanni Battista Martini (i), dell'ordine de' Minori Conventuali, nato in Bologna nel giorno 25 di aprile dei 4706 (2), cd ivi morto nel giorno 3 agosto
del 1184 (3)..-,
20. Quoaia'n opernntil.us circa 9 artem taIcuatOrin m cE masime in ipaa Il arte non multun espertis tiro esportia
• voi I) praetida acre error e ontingit ..... 9 Finisce Et sic sii fin is hn,jns co,,onis per Il Prosdocimum de Bclde,na ido
• de redig o Il retino compilati niqi.e a eompositione asino domi,, i 1429 (si0) a compiiatiorae Il prefncti ed landeni ejns
• qui vivit ci regnai 9 per irofi'iita sec,'!,, secrslornne Amen Il La,,.i Xpo det,tr operi, quoti fistls /inbetnr.
a 21. Tractatnm de Sphera in 9 q,anttsar ca pitula diatinguimus dicente, 9 ....Vi ,,i,ce Li sic est finis 'li-a c(stas il de
• Spera. Lan, X? detnr operi quoti Ilflnis .4nbetnr. (È quello 'leI Sacrul.ntco).
22. Si i gitor quadrantem l'au. 9 componern selao,is ccipe tabu lan cresca 11 piansm qua. prepsralie . . . Finisce:
• HUs antena completai auxllia rito 9 Dea /,nic Tr,eci g teii fu, Le est opponendo il Explicit Tr a c'atri: quadraun fls, -
• 23. Seguono hri riucipii di Tra Rari
• a. de omnibus pariibsis in strumenti qu od li xsccrea diciistr.
a ti. ad faciendum horologir.m mirabile 9 ci Secund.sm nn,lsro,, perito! Is.
a c. C,,ne ..I,. per inc irnnseitiu,n di,cctio- 9 num e'olneris ti irigirè sigsniflcaoores....
a d. Aceipe Tab,,lam plsnnns s,cper cnoirss 9 cxi remi! ai cm fac ctsculas. .
• e. Pro compo sitioa o Siliadri forma cirea,lnm.
f. Girum ('(ne ceuroponere n'per centro alicsejns 9 ta/inlae ... Medium unotnm lune per 9 l.oe luci rnoseatr,n,
•i,aven ire pone .... . i,siscn: Li olio matita tisi/usai odi qua ha/di onu o principio facile Il inteiligo ntrir.
i E coal 6,,isce questa Codice dei qua e li unitamente gli Altri Codici Astro,, omici 9 da me posseduti l'o data, col
•mesto del Sig? Il Vea ,issisi i, cou,,u',icasi a s'sa Sua Ercellesina I) Baidaisare Bonrompap i di Roma 9 nell'ora scura o sfiLo
• £852, del quale il Boncom pagni ho lodaLe nelle Go: retta 9 UfficIale Von e!a tre opere da lui date Il allo stan.j.o intorno a
• Ger,rrdo da Crernz,r'a, 9 Gerardo do Simoneto. e Guido Bonaio 9 ed siEri illustri Astronomi, a
Emanuele Antonio Cicogna, già possessore del detto codice « n 2712 a cdi questo catalogo, nacque
in Venezia nel giorno 17 di gennaio del 1789 (DELLE il INSCRIZIONI Il VENEZIANE 9 RACCOLTE ED ILLVSTRATEIIDAUEMMANVEL E ANTONIO C IC OGNAI)CITTA III N0 VENETÒI)VOLVME lI I)' ENEZIA Mncccxxvll.Il
PRESSO GIVSEPPE l'ICOTTI STAMPATORE liEDITOR L'AVTORE, pag. 395, col. l,Im. 20-41. — AR'
CitIno Il STORICO ITALIANO, ecc. SERIE TERZA li Tono VI] - l'ARTE Il. Il ANNO 1868. Il IN FIRENZE,
ecc. 1808, pag. 208, Un. 19-20), e morì in Venezia nel giorno 22 di febbraio del 1868 (AncHIvIolI
STORICO ITALIANO, ecc. Tono VII - PARTE I. li ANNO 1868. 9 IN FIRENZE Il PRESSO G. p . VtETJSSEUX 9 Coi tipi di Al. Cellini e C. alla Galilciana 91803, pag. 204, tiri. 43—I8. AIICUIVO 9 VEFETO Il PUBBLICAZIONE i'ERIOUiCI Il TOMO III, ecc., pa. 300. fin. 12—I8, pag. 304. liti. 30-35). 11
suddetto nianoseritto n.' 2712 divenne proprietà del detto Museo Correr per donazione inter vivos,
fatta dal medesimo Emmanuele Antonio Cicogna al Comune di Venezia, di tutti i libri manoscritti
da lui posseduti, confermata in due testamenti, ed accettata dal Comune stesso (ARCHIVIO STORICO
ITALIANO, ecc. Tono VII. PARTE Il, ecc., pag. 211, liti. 6—IO, pag. 219, En. 10-33. — ARCHI\'lO Il VENETO Il PUBBLICAZIONE PERIODICA Il TOMO III, ecc., pag. 309, Im. 20-36).
(1) Questo codice, le cui pagine 7a -122a 50110 numerate a penna coi numeri 1-268, e scritto
a due colonne con iniziali colorale e rabescate, si compone di 125 carte, alte 32 centimetri, larghe
22, delle quali le 1 1-3a, 1230_1255 sono guardie. Queste 125 carte sono legate in legno con dorso
di pelle. Su questo dorso è incollato un cartellino nel quale è scritto a penna
Prosdocimi 9elc beldomandui li Op. llfnsic. il Cod. Ssec. XV. li Cod. A (1 56. a
sotto nel medesimo dorso è incollato altro cartellino nel quale si legge « Cod. 4 » , che è il
numero col quale questo codice era contrassegnato in una collezione di manoscritti del P. Martini.
Più sotto nel Inedesimo dorso è incollato altro cartellino ottagonale nel quale. è scritto a penna
t( 561 ai.
(2) MEMORIE STOItIClilI li DEI. Il P. DI. GIAMBATTISTA Il AR TINI Il BIINOR CONVENTUALE DI BOLOGNA Il Celebre Maestro di Cappella. 9 NAPOLI MCCCLXXX, cee. , pag. 1, tiri. 6-13. - NOTIZIE Il DEGLI SCRITTORI li BOLOGNESI li RACCOLTE Il DA GIOVANNI FANTUZZI 9 TOMO QUINTO li IN BOLOGNA
MDCCLXXXVI, ecc., pag. 346, liti. I—IO. — NOVELLE I LETTERARIE Il PUBBLICATE IN FIRENZE Il L'AN'
De) MDCCLXXXV. Il VOLUME DECIMOSESTO, ecc. IN FIRENZE MDCCLXXXV, ecc., pag. 1, col. P, fin. 1-8.
(3) NOTIZIE Il DEGLI SCRITTORI 9) IIOLOGNESt il flACC O LTE I n A GIOVANNI FANTUZZIflTOMO QUINTO,
ecc., pag. 147, Im. 20-36, pag. 148, pag. 149, Im, 1-24. - NOVELLE [I LETTERARIE Il PUBBLICATE
IN FIRENZE Il L'ANNO BInCCLNXXV. Il VOLUME DECIMOSESTO, ecc., coi. 338, fin. 10-15. - IIIOGRAl'allE Il IJNIVERSELLE li DES MUS1CIENS. CCC. nEPXIÈIOE lDITION, ecc. FAR F. I. rÉTIs, CCC. 'I'OME SIXIÈIIE, ecc., pag. 3, col. 2, tiri. 4-6,49-57. - È da credere che per errore il FantuzZi lo dica
morto nel giorno 4 di agosto del 1784 (NOTIZIE li DEGLI SCRITTORI Il BOLOGNESI, CCC. TO/IO QUINTO,
ecc., pag. 350, lin 30-44). - L'Archivio del Liceo Musicale di Bologna possiede una collezione
di manoscritti raccolti dal prelodato V. M. Giovanni Battista Martini. Uno di questi manoscritti ora
contrassegnato ((n° 83 », è composto di 203 cade, delle quali le 16 —32a contengono un catalogo
di co'iici già apparteoellti al medesimo P. Martini, la maggior parte de' quali è ora posseduta dal
Liceo medesimo. In questo catalogo ( Codice n.° 83, citato di sopra, carta 163, numerata 5, vedo,
Un. 8-9) si legge
Più
—
(. 60
11 primo dei detti due esemplari incomincia (i)
« inveni in pluribus libris prac-)tice arisinetice alorismi na-jlcupatis modos circa numerosli
operandi satis varios at dùi-flsos qui licet boni existerent atg vcrj Il erunt tarìlen fastidiosi tam
• propler il ijiok regularis niultitucliné tain propt-Ilit5o 2è delectioncs Tam eciR propter 9 io' operacio• uil probationes utili Il 5. bene fucrit QI ne. M
C finisce (2):
a et sk altra tunc non teli nent istc probationes per novèm il sed tunc nos oportet uti proba» tioTbg Il Johannis de Sacro busco Iteni scias li qS iste probationes per noueni exiracte sunt a proba• tionibus Jobannis de li Sacro Bosco et bue perpehdere potis Il si ad hoc bonii advertenti appo-flnes.
• Et bec de extractione radica i in nuineris cubici ac de totali il tractatu per prosdociulii de bel Il
• domando de Padua compilata anno li domini 1410. de mense Junii a conipo-lisiciO precta sullìciant
• Volen'jtibus alifl modam in bac arte operA 9 di qtl contirieatur in algorismo Jo-Itbannis de Sacro
• busco extrahead Il landem olpotentis dei Amen Il [aus Xpo dotar operis quod finis Mt. a
111 secondo de' precitati due esemplari manoscritti del « tractatus algorismi »
incomincia (3)
-
« I Nueni I ' pluribus libris Il pratico arisinetrice algo-lirismi rfflcupatis / modos Ilcirca numero
• opperandi Il satis nalos atq' dulsosli licet [Ioni existerent atq LICEI / erant ta fastidiosi, UI 11 p
• ipà regaIa' mflitudi Il netti / lii pp ipòii dellatoé Il-tu pp i2o oppeationu bationes/utrù s bonefl
» fuerant uE ne. a
e finisce (4)
-
fl
--
4C cias ,tù
ot's p bationcssupius poite li n'ad band opatioés siipdccassolatent il qiinìQ sV
a eiusdem de noiaiiiis /obi Go di-lluersa't ent denoiatioiiy I oppòtct uti ba . lItionibg poits I algòri» smo de integris JoliMs Il de sacrobusco. s. probare additiocg sbtracto Il nem regE mediatodatipletot
cub,_IS e 9t Il mItiplicatoèdiuisione t e 91 t ita dell alys. Et bec de extractione radicii I
»lcis. nifls i ac de totali tractaluprosdocimri Il de Beldomandis de padua allo dai. 44110, de
a mse iunij Opillata /-snffitiant uolentib 9 aliù il moda in hac arte opadi. Q Otineal in li a!gorisrno
a Jolials de Sacro bosco exerce?. AinèIl tfExplicit algorismns de lntegris siue praticai larismetrice de In» tegris sm L'rosdocimii de I Bcldemanclis de paduai a. -
L'essere il detto codice u A. ss a caduto in mano di persone dedicate a studii musicali
fu
causa che il codice stesso venisse considerato come esclusivamente conte-
nente scritti di musica, quantunque oltre 'ad otto trattati di musica, l'ultimo dei
quali, come vedremo, incompleto, esso contenga altri quattro trattati fra aritmetici ed astronomii nonchè un frammento aritmetico ed uno geometrico. Noi
trovammo infatti parecchie volte citato (5) il presedte codice come appartei Codex.N. 4.
Proidocimu, de Boldomandi, l'ataviii,is Op. Mu'ic. Sr.
i
In questo passo del medesimo catalogo è indicato il dotto codice ora contrassegnato cc A. 56 »—
Il precitato codice 83 è legato in cartone con dorso e punte di pergamena. Sul suo dorso sono Incollati due cartellini di carta rossa, nel primo de'qiiali è impresso in letteredorate (( MARTINI fi CA
a TALOGHI li ci MEMORIE Il DIVERSE » , nel secondo è il numero « 748 a col quale tare che anticamente il medesimo codice fosse contrassegnato. Più sotto nel nedesim dorso è incollato altro cartellino di carta bianca nel quale è scritto a penna cc 53 » (numero del stia presente collocamento).
(1) Biblioteca del Museo Correr di Venezia, Codice Cicogna, n.' 2712, già « VI. 719. a (carta
numerata 135, retto, colonna I', tiri. 1- 4J).
(2) Biblioteca del Museo Correr di Venezia, Codice Cicogna, n.° 2712, già « VI. 719 » (carta
numerata145, mete, col. i', Im. i—IO).
(3) Codice dell'Archivio del Liceo Musicale di Bologna, contrassegnato « A. 56 a ( pag. 234
I', liti. 1-9).
(4) Codice dell' Archivio del Liceo Musicale di Bologna, contrassegnato « A. 56 » ( pag. 234
col. 1 3 , Im. 1—I0).
-
($) « L'origine dell'Opera intorno ti alla Musica di Prosdocimo di Belrlowan-l)do conservata in
a Bologna tra' libri, che ti furono del celebre P. Maestro Giamba-Ittista Martini Mm. Conventuale, a
a cui Il tanto dee quest'Arte a (STORIA Il DEtLA 9 LETTERATURA ITALIANA il DEL C A VALIERE [ABATE
GIROLAMO TIRABO5CII!, ecc. SECONDA EDIZIONE MODENESE Il Riveduta corretta ed accresciuta dall'Autore. li Tomo VI. li Dall'anno atcccà. fino all'anno MD. 9 PARTE I ll iN MODENA Mcccxc, pag. 433, col. e,
Un. 1-0.All GENERAL EISTORY 110! il )IU5IC Il FRODI TRE il EARLIEST AGE5 Lo tbc PBESENT I'ERIOD.(I
(61)
- nente prima al P. Martini, poi ai Minori Conventuali e poscia al Liceo Musicale di Bologna, ma senza che fosse mai fatto cenno ai trattati non iùusicali
in esso contenuti.
Esaminato nel detto codice in particolare il manoscritto del trattato de algorisrno , clic vi occupa le pagine 234-247, vi scorgemmo differenze notevolissime in confronto delle due edizioni suacdennate e per quanto noi vorremmo
che certe aggiunte che si riscontrano in queste ultime e particolarmente nella
seconda edizione procurata dal Delfino appartenessero a Prosdocimo, pure siamo
costretti a dire che con tutta • verosimiglianza il trattato originale di Prosclocimo de' Beldomandi sia quello conservatoci dal manoscritto bolognese.
Ad ogni modo nel leggere il manoscritto suddetto e nel paragonarlo colle
due edizioni dell'algorismo, ci parve che ne risultassero delle differenze meritevoli di- essere segnalate agli studiosi sotto il triplice punto di vista storico,
scientifico e -didattico. Storico e scientifico perchè ci si offre occasione di vedere quali aggiunte si sia creduto opportuno di fare ad intervalli quasi uguali
ad un vecchio trattato aritmetico didattico giacche la seconda edizione procurata dal Delfino, essendo, come egli stesso ne avverte, ordinata ad uso dei
suoi scolari, noi siamo in caso di giudicare delle giunte , delle intcipolazioni.
e degli schiarimenti che un chiaro insegnante , quale fu il Delfino, ritenne
conveniente di introdurre onde facilitare ai suoi alunni l'intelligenza d'un libro, nel quale allora come adesso è mestieri riconoscere pregi non comuni in
fatto di precisione, di relativa concisione e di chiarezza. Cosiffatte circostanze,
BI li CHARLES BURNEY, Mus. O. E. R. S. il VOLUME TUE SECONO. li LONDON, Il Printed for tbc AuTiloil, ecc. MDCCLXXXII, pag. 203. Im. 12-16. - LE RIVOLUZIONI Il DEL Il TEATRO MUSICALE Il ITALIANO il DALLA SUA ORIGINE FINO AL PRESENTE li OPERA (I t STEFANO ARTEAC,A Il SOCIO DELL'ACCADEMIA DELLE SCIENZE, ARTI, il E DELLE LF.TTEISR DI PADOVA. li SECONDA EDIZIONE Il Accresciuta,
variata e corretta dall'Autore. fi TOMO PRIMO Il IN VENEZIA MDCCLXXXV. Il Nella stamperia di CARLO
PALESE Il CON PUBBLICA APPROVAZIONE, pag. III, [in. 12-14. - Aligemeine il Gcschichte der Mu-
sik Il von il Johann Nicolaus Forke!. I Doetor der L'hilosophie und Mnsikdirektor in Gttingen. il Zweyter
Band. il Mit fOnt Iiupfertafeln. il Leipzig, mm Schwickertsclen Verlage, 1501, pag. 435, Im. 5-14. DIOGRÀPIJIE il UNIVERSELLE li DES MUSICIENI, CCC. PAR F. J. FÉTIS, CCC. TOME DEUXIÈME. O DIIUTELLES. MELINE, CANS ET COMPAGNIE. li IMPRIMERIE, LIUUAIRIE. li 4837, pag. 115, col. 1 , 8 Im. 5-6.
- BIOGRAPIIIE Il UNIVERSELLE I DES 'MUSICIENS, ecc. PAR I. FÉTIS, CCC. TOME PREMIER. Il PARIS, CCC.
1860, pag, 322, col. 2 1 , Un. 34-50. - PER il LE FAUSTISSIME NOZZE Ij ONESTI — PIAZZONI Il PADOVA (I
DALLA TIPOGRAFIA RICCA li MDCCCXL, pag. 5, fin. 1-4: CENNI BIOGRAFICI I DI Il ILLUSTRI SCRITTORI E COMPOSITORI Dl MUSICA Il PADOVANI, pag. £3, Im. 68. - NUOVA Il ENCICLOPEDIA O POPOLARE,
ecc. TOMO SECONDO 11 TORINO, CCC. 1847, pag. 83. col. 2' Im. 16 — I8. - Il Sig. De Cousseniaker
nella prefazione al terzo volume della sua opera intitolata « SCRIPTORUM
I DE MUSICA IUEDII.. VI
)) CCC. NOVA SERIES )) Scrive ( SCRII'TORUM il DE MUSICA MEDIVI 11 NOVAM SF.RIEM A GEBIIERT.I.NA
ALTEBAM Il COLLEGIT NUNCQUE PRIMUM EDIDIT Il E. DE COUSsEIIIAKER, CCC. TOMCS III Il PARISIIS
- A. DURAND et PEDONE— LAURIEL, ecc. M.DCCC.LXIX, pag. XXVI, fin. 16-49):
.
Qualuor cbdice, conuinent LrSCULUI ProsJocmi de Bcldemauad tu Paduannu Vatjc,nn,
a Einsidlenuia et Bononiensie qeu[ in bibliotlìeca L ycaei musicali, usaervatur, pulcllerri nuum est volumen
a unembnnaecuam XV uscente exaraloum. a
Il codice menzionato dal Coussemaker è certamente il suddetto uc A. 56 », che per altro non è già
membranaceo, com' egli afferma nel passo medesimo, ma cartacco.
( 62 )
delle quali ebbimo a pren ìl ere conoscenza in seguito ad una, prima lettura ci
consigliarono una esatta collazione del manoscritto colle due edizioni, collazione
che più innanzi riproduciamo.
Monsig. Giacomo Filippo Tommasini, nato in Padova nel giorno ii di novembre del 1595 (i), morto nel giorno 13 di giugno del
isss (2) nella sua opera
intitolata 'c BlBLlOTllECA I PAT AVI NAE il MANVSCIIIPTiE il PVBLICÀE-
fi
& li PRIYATAE 2) stam-
pata nel 1639, riporta (3) un catalogo intitolato (4)
« NIcoL4us z'nlvIsÀJYvs Professione Theorica longoq'; li medendi usu jam peouecta wtate
• apud nos.ce(ebris à Bernardo Patre Il Medico, d' ci Matthwo Mutino Phil-((osopho sua w tate ce• leberrimo dum egre-(lgia Bibliòtheca habait Votumina li quei hodiè apud Virum nobitein Hecto-(j
» yern nepotein in wdibus eieqantissirnis in vico S. Bernardini videntur ».
In questo catalogo si legge (5)
« De Minutiis Liuerius S.
, Prosdocirni de Belclemandis Pata» uini Algorithmus. 4. eh. v. »
Più oltre nel catalogo medesimo si legge (o)
Prosrlocimi de Beldeni. Algorith)) mus.
» lo: de.Liuerijs Siculus de Minutijs. ,) (7)
(I) BIOGRAFIA Il DEGLI il SCRITTORI PADOVANI i l Di i l GIUSEPPE VEDOVA
fl VOL. Il. Il
PADOVA Il COI
TIPI. DELLA MINERVA li MDCCCXXXVI, pag. 334, ho. 8-19, 31.
(2) BIOGRAFIA il DEGLI il SCRITTORI PADOVANI I DI lì GIUSEPPE VEDOVA I VOL. II. ecc., pag. 336,
un. 4-7..
(3) BIBLIOTRECaL li PATAVINAE Il MANVSCRIPTE Il PVBLICAE I & Il PRIVATAE , ccc., pag. 107 , col.
5-6, pag. I 08—t 14, p.'. 415, col. 1-2.
(4) BIflLIOTIIECaL ( I PATAVINAE Il MANVSCRLPTaE Il PVBLICAE jI & li PRIVATAE • ecc., pag. 101, linee
lunghe 5-12.
(5) BIBLIOTIIECZ I PATAVINAE Il MANVSCRIPTt PVBLICAE-Il PRIVATAE , ecc., pag . il), col.
1". ]in. 24-26.
(6) DIBLTOTHECt ilPATAVINAE fl tIIANVSCRIPTaL Il PVBLICAF. & Il PRIVATAE, ecc., pag. Iii, col.
1', Im. 33-35.
(7) lI Conte Giovanni Maria Mazzuchelli nell'articolo « BELDOMANDO (Prosdocimo di -) »
della sua grande opera intitolata « GLI SCRITTORI D'ITALIA », certamente allude ad lino di qtiesti
due passi del precitato catalogo di manoscritti di Ettore Trevisan scrivendo (GLI li SCRITTORI D ITALIA Il CIOÈ Il NOTIZIE, ecc. DEL CONTE GIAMIIARIA NAzzUcHELLI, ecc. V0UJME 11. FINTE -Ti, ecc.,
pag. 624, liti: 35-36, col. 1" Im. 8):
IN. Atgsrilhmu.e. Ana cisc qiaeal. Opera eli gleva nella LiI,rcril cIèl suddetto TrivisasIo (13).
a (13) Tomasini, Ridi. dl. pag. 114.. a
È da credere che lo scritto « de Minutiis » menzionato nel secondo de' passi sia Io stesso che
nel catalogo medesimo è più oltre citato così (DIBLIOTHECaL Il PATAVIN&)j MANVSCRiPT Il PVBLICÌE.
& Il PRIVATE, ecc., pag. 412, col. 2", Im. 32-34)
-
e lo. de Liueri i, .Sicul Al1orithmua
a de iiidsat, vulgarib.is & Pbyaicia a.
Questo «Joannes de Liueriis Siculusa è probabilmente la medesima persona menzionata nel seguente
passo del precitato catalogo di manoscritti di Ettore Trivisan ( BIBLIOTHECZ li PATAVINaL li MANYSCRIPT,E I) i'vnLicaL li & Il PRIVATE, ecc., pag. III, col. 1', liò. 19-22);
• canone. Quadranti; eompoailiuia Scan, de Liueriis seri ptus i896, pe,, r.lt (ma
a & Oper,tiui. I.do Liusrijs Sicnli. Ina Iagus(i .
fine.
Explicit Tractaius Quadrancis fliag- -
(63)
In ciascuno di questi due passi del catalogo inedesimò è indicato ciascuno dei
Non sembra potersi con sicurezza asseriré se il detto a Joannis de Liveriis sicu]us a sia o no ide»tico coli' « Joannes de Sicilia a, autore di una a Exposilio super canones Arzachelis a, della
quale trovansi due esemplari ne'codici della Biblioteca Nazionale di Parigi, contrassegnati « Fonds
a Latin i ti. 4 7281, 7406 a (CATALOGUS li conIcuM Il MANTJSCRIPTORUM li aIBLIoTnE3E REGIjt. Il FAfl
TERTIA. i TOMUS QUARTUS. Il PARISIIS, Il E TYI'OGBAPHIA REGIA. Il M.DCCXLIV, pag. 334, col. P, Un.
21-22, Cod. vii Al ccLxxxi, e, pag. 352, col. 2, En. 42-43, Cod. VII 1%! covi, i? - STORIA lì DEI li
MUSULMANI 1101 SICILIA li SCRITTA Il DA MICHELE AMARI. li VOLUME TERZ0 . Ii Parte Seconda.IIFIRENzE.Jl
1JCcEssOBI LE M0NNIER, Il 1872, pag. 690, fin. 35-38, pag. 691, Un. 23-26), composta nel 1290,
come .apparisce dai titoli riportati dal Sig. Amari degli esemplari medesimi scrivendo (STORIA Il onU
MUSULMANI il DI SICILIA I SCRITTA (I DA MICHELE AMARI, il VOLUME TERZO. Il Parte Seconda, ecc., pag.
600, Un. 37-38 , pag. 691, Un. 23-24)
Io ne io visti due altri nella Biblioteca parigina e sorso segnati Ma,.
a Latin, , Antica Fonila , 7251 o 7106. Il primo de quali torna al XV secolo
a col è intitolato a Ei posino Io. De Skilia sopra Canone, A rzachelis , farLa
- a Panama (sic) anno Christi 1290, 3 corsa' io lessi csn 1 aiuto dcli illustre
a III. Genrd. U altro del XIII o XIV acrolo ha per titolo,C,nonei in talaular
-a toletanna qua, caposuit Joanrse, de Silicia (.io) 1290 s.
e della quale un esemplare trovavasi nella Biblioteca di S.Antonio -d 'i Castello di Venezia, distiutta
nel 1687 da un incendio (SAGGIO (I DI 11 BIBLIOGRAFIA VENEZIANA Il COMPOSTO Il DA Il EMMANUELE ANTONIO CICOGNA, CCC. VENEZIA, Il DALLA TIPOGRAFIA DI G. B. MERLO. Il MDCCCXLVII, pag. 576, fin.
3840, n? 4354. - DELLE Il INSCRIZIONI I VENEZIANE Il RACCOLTE ED ILLVSTRATE li DA Il EMMANVELE
ANTONIO CICOGNA li CITTADINO VENETO 11 VOLVSIE I. il VENEZIA MDCCCXXIV. Il PRESSO GIUSEPPE ohLANDELLI EDITORE il PIC0TTI STAMPATORE, pag. 189, Im. 29-35) che in un catalogo di manoscritti
della Biblioteca medesima, dato in luce da Monsig. Giovanni Filippo Tomasini (DIILIOTIIECL li VENETE Il PVBLICZ Il & Il PRIVATE Il Quibus diuersi SCriptores bactenus incogniti recensentur. Il OPERA li
IACOBI PllIf,ÌPI'I TOMASINL Episcopi iEtnoniensis. il Ad lliezstrissimos Litevarum Patronos I l PETIIVRI
ET ZACOBVM li Puteanos Fratres. i vTlril, Typis Nicolai Schiratti. MBL. li SYFERIORYM EERÌfISSV,
pag. 1-20. BIBLIOTIIECE il VENETE. Il Saneti Antonij Libri manuscripti) è indicato così (BIBLIOTRECE Il VENETE i PVBLIC.t 11k I PRIVATE, ecc. OPERA Il IACOBI PRILIPPI TOMASINI, CCC.. pag. 5, col. 1'
Im.
41-421:
I
e Talinip T.Letatiti Ioanrsis de Sicili. super Csi,onilj. AriacIrelia f, in. a
-
questo esemplare, come lo stesso Sig. Amari giustamente avverte; è citato da D. Antonino Mongitore
(BIBLIOTHECA Il SICULA li 5IVEIIUE SCRIPTORIDUS Il STCULI5, ecc. AUCTORE SAC. TIIEOL. DOCTOOE il ARTONINO MONGTTORE Il PRESBVTERO PANORMITANO I TOMUS'PRERIÙS. I PANORMI Il EX TVPOGBAI'IIIA DIDACI
IMA M. CAIÌICI, pag, .344, col. 1 1 , Im. 28-32. - STORIA Il DE! Il MUSULMANI lI 01 SICILIA IISCRITTAIIDA
T4ICIIELE AMARI.IIVOLUME TEnzoilPar(e Seconda, ecc., pag. 600, (in. 31-34).
In un catalogo di manoscritti posseduti da Saniucle Pepys. dato in luce da Edoardo Bernard
(CATALOGI Il Lianonual il MANUSCRIPTORUII il ANGLIX Il ET li HIRERRIeE I] IN UNUM COLLECTI. Il CUMflI1VDICE ALF'NABETICO. il OXONflt, il E TIIEATIIO SRELDONIANO , ( I An. Doni. MDCXCVII, Il ToiuS SECUNDUS:UQUI Il LIIIRORUM I BIANUSCRIPTOBUM Il Ecclesiarum Cathcdralium Il ET li ALIARUM CELEBRIUM
BIBLIOTHECARUM Il IN li INCItA il CATAL000S CONTINET, pag. 207-210) Si legge (CATALOGI Il LIBRORUBI Il MAN USCII] PTOIÌUM il ANGI.IL ET Il IIIBERNIE, ecc. To g us SECURDUS, ecc., pag. 208, col. 28,
Im. 55-56 , LIBIIORIYBI Il MANUSCRIPTOREjM il VIRI SAPIENTISSIMI lì Sarnuctis Pepysti Il CURIE AUBIIRALIE NDPER Il A SECBETIS, Il TARlI QUIIIEM ABGUMENTI, il SED PRECIPUE DE RE NAVAL(flQUE EST
ANOLORUM GLORIA AC PRESIDIUM, Il THESAURUS IN.ESTIMABILIS. un 49 MATIIEMATICAL)
a 6768. 49, AIgori,mus in Miusattia MsgisLni Joh. de Li'
avrriia. Pergam a.
È da credere clic questo « Algorismus in Miuuliis »sia lo stesso u traetatus de minutiis » contenuto
nelle precitate edizioni del 1483 del 1540. In un catalogo di manoscritti di Giovanni More, pubblicato
dallo stesso Edoardo Bernard (CATALOGI Il LIBRORUDI i MANUScRII'TORUM I) ANGLIAI il ET Il HIIIERNIZ
ecc. ToBius SECUNDUS, ecc., pag. 393-403) si legge (CATALOGI li LIBRORUM Il -MANDSCRIPTOBU?& il AN"
( 64 )
due scritti di Prosdodmo de' Beldomandi e di Giovanni de Liùeriis, stampati
in ciascuna delle dette edizioni del 1483 e del 1540.
GLIa il ET i IIIDEaNI, ecc. Toalus SEcw p us, ecc., pag. 399, col. I', liii. 38-39, coniCual CATA
LOGI li MANUSCRIPTORUM, Il Penes Reverendum admoduin in Christo Patrem 1 D. D. JOANNEM. MORE
Ep. NÙRVIICENSEM. Àuctarium, n.° 820)
niis vulgarias secunduin Ma•5. Algoriamna de Rflfla
i gist. Job, da L,oriis a.
Giovanni Cristoforo Heilbronner riporta questo passo del catalo c o medesimo così (HISTORIA il MATIIESEOS il UNIVERSE, ecc. AUTORE Il io • CIIIkISTOP1I. JIF.I L BRONCR,lrLJFS1 , ecc. iatDCXLII, pag. 642,
liti. 31-32: LIRER SECUNDIJS lì DE fl MANUSCRIPTIS il MATDEMATICIS li iN!VARIIS BIBLIOTIIECISflASSERVATIS S. 441):
-e 5. Algorismui de MinU, vuIgariI.ne seci,'ia dare M. de Llperfis a.
Secondo uncataloo pubblicato da Edoardo Bernard di 238 codici, donati da Kenelm Digby alla
Biblioteca Bodleiana d Oxford (cATAcoca Il LIBRORUM li aIANuscRI pToRuM il ANGLIE Il LT (I HIBERNLL,
ecc., pag. 77-88. - LIORORUM il RIANUSCRIPTORUM il BIBLIOTECt- DODLEIANL Il CLA5SIS QUINTA Il CODICES CCXXXVIII, LATINI I)tCFiqUe. il EX DONO li KÉNELMI DIGB.-EI , VIRI NooltissIMi Cataloyum, Il
autem eonzm quis feterit, incertum) uno di questi codici ora « Lìigby 57 i della medesima Medielana conterrebbe (CATALOGI il LIBRORTJM i III ANUSCRLPTORUDI il ANOLLE li LT I IIIBERNLE, ecc., pag. 80,
n.° 168 LIBRORÙM Il MANCSCR1PTORUM il BIBLIOTIIECI BOULEIANZ Il cL&5515
col. i', uD.
QUINTA, ecc.. n:° 57.- HISTORIA il MATHESEOS Il UNIVERSE, ecC AUTORE i IO. CHRISTOPH. HEILBRONrita, ecc., pag. 601, liii. 20-27):
e AhI,rdviaiio inslrismenhi Campani per Soannen, de,
a Lh'crits ,ivc &qnotorium Joannis de Liverii, a.
io-ii,
un altro, ora « Digby 114 a della medesima Bodieiana conterrebbe (CATALOGI JtTIiRoRUM lIMAre,usCRIL'TORPM li ANCLI,E li F.T Il IIIBERNLL, cc.:., pag. 82, col. 2', liti. 62-63, n. o 1145 , LIBRORUM
MANUSCRIPTORUM Il BIDLIOTREC.E DO1ULEIAN8i il CLASSIS QUINTA, ecc., 1). 0 114.- HISTORIA il MATHE-SEOS il UNIVER5, ecc. AUTORE li 10. C1IRISTOI'll. I3EILBfl0NNER, ecc., pag. 602, tiri. a-34, LIBEÈ
SECUNUUS S. 260):
c1
• Canoncs M,5istri Joannis de Liperiis Saper talaulii
-a P,ri,iennibus i.
Secondo un catalogo pubblicato dal medesimo Edoardo Bernard (CAIAI.OGI li LIDRORUM il aIANUSCRI
PTOnUM Il ANGLIE il LT n IIIflERNI, ecc. CATALOGI li Librorum Manuscriptorum. il TOMI PRIMI PARS
TERTIA, ecc., pag. 107128, pag. 129, col. 1', 2 a )dicodici manoscritti del Caj us and Gonviile's
College di Cambridge, uno di questi codici conterrebbe (CATALOGI Il LIRRORUM Il MANUSCRIPTORUaIII ANGLIa II ET II HIBF.RNIL , ecc. CkTALOGII(Librorum ManuscriptorumllToat PRIORIS PARS TERTIA,
haLL SECUNDUS S. 302, pag. 119, col. 1 3 , tiri. 56-57, n.° 1028.4. - HISTORIA li DIATIILSEOS li UNIVERSX, ecc. AUTORE Il so.licnaisvon. HEILBROnNER, ecc., pag. 630, fin. IS):
• 1028. A. Canone, Magi,tri loannia de Ljveriia super
a Magnun ,.
Secondo un catalogo pubblicato nel 1697 dal detto Edoardo Bernard ( CATALOCI li LIORORUM fl MANUSCRIPTORUM i ANGI,IiE i LT i HIBERNIa, ecc. TOMUS SECUNDUS, ecc., pag. 185-195) di 491 codici
posseduti da Tommaso Gale, uno di questi codici conteneva (CATALOGI il LIIIRORUM I! MANUSCRIPTOItUM i ANGLLE I ET I) HIBEIINIZ, ecc. TOMUS SECUNDUS, ecc. • pag. 192, col. 2', liti. 12, ti? 6177,
LIBRORUIIIII MANUSCRII'TORUM Il l'RILOLOGI PRaESTANTISSIMI li TTI0JIiE GAIE il TISEOL. I). Il CATALOGIJS. il Qui Contii:et Lisaos CCCCXCI, n? 343. - RISTORIA Il MATIIE9EO5 UNIVEHSi, ecc. AUTORE ilo. CHRISTOPII. HEILBRONNER, ecc., pag. 637, fin. 21):
Canone, Joanni, de Ljverijs •,
l
Nel precitato catalogo di codici di Samuàle Pepys, uno di questi codici e descritto così (CATALO.
CI I LIDRORIJM Il MANUSCIkIPTORUM li ANCI,I1E Il ET Il IIIBERNIJE, ecc. TODIUS SECUNDU5, ecc., pag. 208,
col. 2', Im. 09, pag. 209, col. 1', Im. 1-2, i,.' 6775, LIB(IORUI,I li MANUSCRIPTORUM il VIRI SAPIENTISSIMI Il Samuctis I'epysii,ecc., n. 0 56. IHSTORIA MATHESEOSIIUNIVERSL, ecc. AUTORE flo.
ti
CilaisTo pa. IIEILORONNER, ecc., 'pag. 639, li . 7-8): L1BER SLCUNDUS S. M.
• 6155. 56. Canones Tulaniarun .Squatiornum primi Mo• Rilis - & Lciip,inm , per DIa&a trnm io. de Liverii,
Secondo il precitato catalogo di codici dm Tommaso More, -uno di questi codici conteneva (CATAL0Cii LIDRORUM 1131ANUSCRIPTORUII Il ANGLIaE Il LT i HinERNI, ecc. Toalus SEcurmu, ecc., pag. 399,
col. I', Im. 53-54, Libro in Octavo e in .Duodecimo n.° 820, 13. - IIISTORIA il MATIIESEOS Il UNI-
( 65 )
Fra Luca Pacioli è autore di un' opera
intitolataSùnià de Arithnìetica
vERSX , CCC. AUTORE I io. CIIRISTOI'H. HEIfBHONNED, ecc., pag. 643, Un. 4-5):
43. TaI,i ' Ie Eqitationi, d icruni ritto noctil,iis occun'
duo, MagicI. Jol, do Lyvoriis a.
ccl anche (cATAr.oGl Il rjnr.onUaI il MANUSCRTPTOBUM Il A1GLhE il ET Il H1OERNIÀ , CCC. Toaujs SEcUNDUS, ecc., pag. 399, col. 2', liii. 3-1, n.' 820, 17)
e 17. Cotone, Mnsiri Joiooihnja tie ìÀvetii, de culto.
buone Ecclipsinm a.
Diverso certamente dall' Joannes de Liveriis autore del trattato c de minutiis », che di sopra
mostrammo stampato nel 1483 e nel 1540 è Giovanni de Lignièrcs di Amiens, Che al dire del Montucla
(nISTOIRE li DES li MATIIÉMATIQUES, eCc.IIN0L'vELLE ÉDTTION, CCC. Pari. F. TIONTUCLA,CCC. TOME PREMIER, ecc., pag. 530, fin. 6-13) e dall'Hoefer (HIST0IRE Il 0115 )IATIIÉMATIQUES Il DEI'IJ!S LEUBS ORIGINES i JUSQU'AU COMMENCEMENT DI) DJX-NEUVIÉME SIÉcLE i PAR il FEI3UINAND IFOEFER il PARIS il Li'
BRALIIIE HACHETTE ET c.°° Il 79. ROOLEVARD SAINT- GERMAIN • 79. 111874, pag. 329, Im. 30-32
pag. 330, ]in. 19) insegnò le matematiche Jr Parigi, e del quale vani lavori astronomici trovansi
ne' codici della Biblioteca Nazionale di Parigi , contrassegnati « Ì? onds Latin , flL 7281
« 7282, 7295, 7295 A, 7329, 7378 A, 7405 a ( GATALOGUS il COD1CUM li MANUSCRIPTORUM I
BIBLIOTUECE REGIA. Il PA/iS TERflA. Il TODIUS QUARTUS, ecc., pag. 334, col. I', ha. 31-32, 353D, col. 2 2 , Im. 35-36. pag. 335, col, I, ]in. 12-16, pag. 336, col. 2', liti. 54-55, pag. 337, col.
I', liti. i-2 , 40-41 ; pag. 342, col. 1', Im. 1-2, pag. 350, col, 1 2 , fin. 2-3, pag. 352. col. 20,
Im. 31-32, CODICES vii M CCLXXXI 9', 11° 1 42°, vii Al CCLXXXII; 18', vii Al CCLXXXV, 30,
voi MCCXCV 4°, VII M CCXCV, A. 6', VII M CCCXXIX, 14', vii M CCCLXXVIII, A 100, vii?4CDV,!'), i cui (e Canones super Almanach a sono Citati in una lettera di, Goffredo Vende] in a Pietro Gassendi (VETRI li GASSENDI, CCC. nEGlI PROPESSOBIS Il EPISTOLE, CCC. 1'OMvs SEXTVS, ccc. M.DC.LVJII,
ecc., pag. 513, col. 2 2 , Im. 18-44), citata dal Sig. Voli Maedler (GESCII!CHTE Il DER Il IIIMMELSKUNDEII
VON PER Il XLTESTEN BIS AUP DIE NEUESTE ZEIT il VON il 1)11. J. Il. V. MXDLE1I , CCC ERSTER BAND. Il
BRAVNSCHWE1G., Il DRUCI( tUO VERLAG VON GEORG WESTEDMANN. li (873 , pag. 143, Im. 43-j6), e
menzionati anche da Gherardo Giovanni Voss (GERARDI IOANNIS V05511 11DE VNIVERSZ MATJIESEOS
UATVIIA & CONSTITVTIONE fl LIRER, ecc. AMSTELODAMI, ecc. MDCL, pag. 465. -Im. 33, pag. 466, fin.
1-2), dati' Heilhronner ( HISTORIA li ?!ATIIESEOS i UN1VER5. CCC. AUTORE il IO. Il CHRISTOPH. HEILIIRONNER It L!PSI q1, CCC. MDCCXLII, pag. 400, liii, 28-36), dal Weidler (io. FRIDERICI WEIDLERI Il utSTORIA i ASTnoNorIl, ecc. VITEMBERG,E, CCC. ANNO dO IOCCXLI, pag. 280, Im. 18-32), e dal Delambre (IIISTOIRE Il DE Il L'ASTRONOMIE Il nu MOTEN ACE; Il PAR M. DELAMIIDE, ecc. PA1IIS, CCC. 1819,
pag. 257, tiri. 5-74, pag. 258, !mn. 29-30), che pròbabilmente sono gli stessi de'quali in uno Statuto della Università degli Artisti di Bologna del 1.504 , pubblicato dal Sig. flr Carlo Malagola
(DELLA- VITA E DELLE OI'ERF. il Di 5 ANTONIO URCEO fl DETTO CORRO li STUDI E RICERCHE 1(0111 CARLO MALAGOLA il EN DOLOGNÀ li DALLA TIPOGRAFIA FAVA E GARAGNANI li AL PROGRESSO. 111878 , pag.
572, tiri. 23-31, pag. 573, liti 1-23) Si prescrive la lettura così (DELLA VITA E DELLE OPEREll DI Il
ANTONIO URCEO Il DETTO COPRO, ecc., pag. 573, fin. 43-14):
Quo letto, lesa n tur ,none, su'
--o per taI,oaii, do I incrijo. i
Il detto Giovanni de Lignières è certamente lo stesso che Monsig. Bernardino Baldi (CRONICA I
DE MATEMATICI, ecc., pag. 86, liti. 30, pag. 87, liti. 4.), ed il P. Gio. Battista Riccioli (ALMAGESTUDI Il NOVVAT, ecc., torno 1°, pag. Xxxiii , col. 2', tiri. 6.) , chiamarono erroneamente tedesco, e
che il Libri, anche per errore (RIST01RE Il ois I SCIENCES MATIIÉMATIQUES Il EN ITALIE, CCC. TOltE
SECONO , ecc., pag. 210, nota (2)) credette identico con Giovanni de Liveris o de Linaniis citato dal
Tomasini, e del quale la vita scritta del detto Baldi trovasi nella carta 112 verso di un codice ora
posseduto dd D. D. Boncompagni e contrassegnato cc 154 » ( CATALOGO I) DI MANOSCRITTI Il ORA POSSEDUTI (I DA O. BALDASSARRE BONCOMPAGUI Il COMPILATO il DA ENRICO NAROIICCI, ecc.. pag. 62, Im. 2).
Secondo un catalogo pubblicato dal Sig. Smith di manoscritti della Biblioteca del Caius and G-onville 's
College di Cambridge un codice di -questa Biblioteca conterrebbe uno scritto di questo autore (A CATALO'
GUEI)OFI(TIIE DI ANUSCRII'TsIIIN TIIEflLIBRABYH0F)]Gonvilleand Caius College, CamhrIdge,)By)THE 11Ev.
J. I. SDIITII, FI. A., CCI. CAMBRIDGE Il i;DEIGiITON, ARI) MACMILLAN k CO. il LONDON: JOhN W. l'ARRER,
WEST 5TRAND. Il OX&oRo i. PARRER. [lii. DCCCXLIX, pag. 49, Im. 22-25), che in altro catalogo
citato di sopra della Biblioteca stessa è attribuito a cc Joannes de Liverius a. - Nelle carte numerate 166-173, d'im codice manoscritto della Biblioteca Reale di Monàco, contrassegnato « Codex Laa tinus, n? 11667 a trovasi uno Scritto che nel catalogo stampato de' codici latini della Biblioteca
medesima è indicato cosi (CATALOGFJS Il coolcr.TM LATI NORUM Il cloLioruEcAr BEGIAE Il M0NAcENSIS.
SEcUNDuM ANDREAE SCIIMELLERI INDICES Il coarPosuErluNT fl CAROLU5 IIALM, FRIDERIGUS KEINZ, GU
LIELMUS fl METER, GEORGIUS T!IOMAS. Il TOMI 11. PARS I!. Il cODIcES NUDI. 11001-15023 COMPLECTEN5. Il
MONACIII? i A. ra Dccc. Lxxvi, pag. 1, liti. 4-5)
e I'. (60 Joh,nne, de Linorii,
de minutiii o.
In un indice compilato da «Teodoricus Rulli)) dell'ordine de'minoni « IeCtorjn Gronenberch a, e pub-
66
Geo4metvia Proportioni t Proiportionalita » , sta'mpata in Venezia nel
1494 (i), e ristampata in Tuscolano nel 1523 (2). Nel « Summario de la parte prinbucato dal Sig. flr Sigismondo Giitsther (Analye il einiger kosinograpliischer Codices Il der MOnchener Hof-und Staalsbibliothek U von li Dr. S'egin. Gtlnther, ecc. ilalle a/S. i Verlag von Louis Nehertfl
1878, pag. 218, liti. 4-24) questo scritto è indicato così (Analyse fl einiger kosinographiselicr Codices li der Mkinchener Hof-und Staatshiblinthek li von (i Dr. Siegm. Giinther, ecc., pag. 219, Im. 15)
a 20 Algorilmu, elunierorum Johaniiis de lineriia a.
Sama de Arith(1) Questa edizione, intitolata nelle linee 4-3 del retto della prima sua carta
2084 delle
» inetica Geo.l)metria Proportioni t Vroi))portionalita a, si compone di 208 carte nella
quali, numerata 76 (retto, Im. 1-19) Si legge:
UPatriarca desanclapouerta.Patire
e Pcrnenuti( idi.I,udgto E SeraphycoPatr
e fondai D'e del ss osacroorti ne Me 5cr san Fra nceteo l,enedetto ) ai desideraLo fine de lo Stato nostro it, questa vtili,siina oaaa e6miato. Altro ale sandro ba
a dabili esercitEti canta I remui,entidn de lIte Ca' igla e.laumil statue (le iille nI di
-a .5&se nI per lui laltissimo li pincia pregare -cIao co quel felici fine che cori buon spiano
• -desidera a se lo chiami. E interim in lo ce, mico1" de jat.. calano Sons 'iSa cd ana gra Da lo go
• sterni e guidi. E nI mIco p lo degno e indo Pinuseto sle slcto Apostolo dcrisegia Me
• acm pre Taidero (e/e)- Bsgn ooli - Ei simile p lo M.°° e Noi'; te de la escelsa Ilepu en. de vioegia
• Patritio e ì lL Icietie Matl,emstici fo,,datisai ma. E de tutti suirtusa i coloiia fimmiasima Me
• ser Marco slnutn quaddi MCI domini Fnicisci. Per che ,nedsiite loro aiuto e faoore C U clunodi I, de volumi a ioni ocra oeconseqoita. Con spesa e duligentia . E opi itio del pro-e dente homo l'aganino de l'apanini da Brescia. Nell a ercelsa citai de visegia cI gru dei
re e •ltroue
i nualtro in quello la l 'ossi reeel 1 ,an
• saio escelao Domii,io che per all'ui .s- prozin ll
• a LE pata io quell.' psirtarl a sotto 1ueIta in slitta genti a cdten usa . Negli u i de nostra Sa in te
EI. cccc. i xliilj. odi LO, de nooll,re. Sotto ei felicissimo Gooeru,o dei D. D. de venitiaan. An
gua Liceo BarIsati ico Serroissi mo Principe di quello. Fra 1cr Lecci, de Borgosancti Se- a pulr.lsri- Ordini, minorI. Et sacre tlioologie I unuifle profesuor suo po'.. iug,oi. ignari'
a cdpaticist hanc uummam - Aeithnetiee t Gesmelric / L'roportioniìw t ppOrllonal utb. edit
o- di t. Ac 5 1,ressoriluu a assi ateuse dia noctug. [aroposle masso propria caat gaia iL D.
Novantanove esemplari di questa edizione sono indicati nel volume intitolato 1< ATTI Il DELL ' ACCA» DEMIA l'ONTIFICTA il DE' NUOVI LINCEI, CCC. TOnO XVI: - ANNO XVI. li (1862-63)», ecc. (pag. 103,
un. 31-44, pag. 104-125, pag. 126, liii. 1-37, Sessione li' del 4gennaio 1863), ventisette dei quali
trovansi descritti nell'opuscolo intitolato «INTORNO & DUE EDIZIONI Il DELLA SOMMA DE ARITIIMETICA li
a - DI FRA LUCA P.tCTOI.i il NOTA il PI ENRICO NARDIICCI Il ROMA li TIPOGRAFIA DELLE SCIENZE MATEMA
I) TICIIE E FIsIChE il Via Lata N U MO 211 A. li MDCCCLXIII a pag. 5, Im. 45-47, pag. 6-11 , pag.
12, Im, 1-46)- Trovansl anche notizie intorno all edizione medesima I.' nel detto volume intitolato « ATTI IlDELL'ACCADEMIA PONTIFICIA il DE ' NUOVI LINCEI, ccc. TOMO XVI. — ANNO XVI. 11 (1862
» —63) a, ecc. (pg 61. l'o. 23-41, pag. 62-63, pag. 64. im. I—il , SESSIONE l DEL 7 DICEMBRE) 2.° nel prccitato opuscolo intit,,lato « INTORNO À DUE EDIZIONI i) 'IELLA il 50)111 A DE ARITU3a
nel volume intitolato ta BTJLLETTINO il DI il RIBLIOGIIA
I) METICA li DI FRA LUCA PACIOLI i), ecc.
» FU E DI STORIA li DELLE SCIENZE MATEMATICHE E FISICHE, ecc., TOMO TV il ROMA, ecc. 1571 a,
(pag. IS, fin. 4-43, pag. 79, Im. 7-55, FEIIRRAIO 1871); 4.' nella tiratura a parte intitolata « INIl TORNO AD UN MANOSCRITTO li DELL'OTTICA Di VITEI,1aIONE I CITATO DA FRA LUCA PACIOLI i)
Torno
» (Estratto dal Jtuileuino di Bibliografia e di Storia delle Scienze Matematiche e Fisiche legge:
si
8
(li.
4
di
4
pagine,
nell'ultima
delle
quali,
numerata
43)
(In
_Febbraio
1371)
a
IV.
)I
(e ROMA 1873. - TIPOGRAFIA DELLE SCIENZE MATEMATICHE E FISICHE Via Lata N. 211 A a)
(pag. 1, fin. 5-44, pag. 2, Un. 2-13).
(2) Questa edizione , intitolata nelle linee 1-16 del a-celo della prima sua carta , in inchiostro
rosso «Summa le li Arithrnetica geo ' mctria : Propirtioni : et proportionalita Nonamente impressa
• In Toscolano su la n'la di[ Benacense eL Il vuico carpionista Lieti Amenissimo sito : de li antia que t li euidenti mine di la 110101 cita Benaco dita iliustra e lilo Curo nnmerositt de lnlalonij epia taphij il de antique t perfette littere se t elpito do/Iltato: t co3 finssslmi t miralsil coalilone marmoio rei: Inurneri i fraglnenti di .ilaha . )istro porplìidi t serpentini. Cose certo il lettor mio diletto OCUC
» lata flulde miratn digne sot-)(terra se ritro-Iuano », Si Compone di 208 Carte, nella 208 delle quali,
numerata 76 (retto, liti. 1-25) Si legge:
a PE ruennii (ItaLo Tu odato E il Seraplsyeu Patriarca do sancta pouaml5. Padre
• e fondatore del nostre, estro ordiste M,eaer salI Francesco benedetto ) al d,-,ide.
•i-sto fine delo intento sa ostro in questa etiliaciusa operI coro eneatn. Altro slevostre Iattelal,ihi eat'rci tante - citarila in reo]o nemati"ne de tante fatigho. Lumi] terne di
e quelle non dima,,da se not, per I oi laltisai me li piaccia pregare- che con quel felici fino e che ogni bnon ,pisoo el esi,Iera a ne lo che iamL E intenso o lo curnienlo di questa calaa mitos evita con sua gratia lo gouer ni e guidi. E nouem Ico per lo degno e ndo PiouscIo de eanrto A pentole di veoegia -Meser pre Vaedoro hiageeuol i. EI limite pur lo
o Magnifico e NoI le de la ercelia Rdpululiea di vioegia Putrida e in le ec'clic SI.u
ti, sola tici fontI alisei nI o. E-,c tutti Vi rt os i colonna li mi sui ma li! eserMarco S,.a naso quonda ,n Magnifici domini Francieci . l'cede mediante loro aiuto e fauore ti-.
-» la comoaodula de volumi a luniverao e consequi ta Con sposa e diligentia. E npifltio del
( 67 )
cipale » contenuto nelle linee 1-29 -del rovescio (Iella carta 4' (iella
queste due edizioni si legge (t)
prima
di
« Diuidese tuttta (ne) la presente operaio .5. Parti principali- In la pria si tratta de
a numeri in tutti modi che aia pratica semplici: e speculativa aspecti; cioe de
a figurare e rileuare caratteri partire: moltiplicare : sumlnare: sotrare e d' tut» te sorte progressioni con dignissirne regole di netto intiutte e casi sotilissimi
-» e de la extractione de. con numeri e con strumenti e per via geometrica
a cò loro aproximauitl De le gli 12ti li algòrisnii phylosoplìiclu trattano d'
• li la notitia per questo sempre se hammera de sani: rotti: radici: hinomij: recisi4
» e radici d' .. e tutti modi asoluere ogni caso proposto p algebra e de le pro» portioni e proportionalita e partire: multiplicare sumtnare: sotrare: per 41
» le a ogni bisogno prospectiuo: musico: astrologo: cosmografo : arcbitecto
• legista:, e medico: con tutta suhstantia dei quinto libro de Euclide e dote re• gole del cntayno con ]or propter quid: e do le linee irrationali de le quali tuta to ci decimo libro de Euclide tratta con ]or modi operatium a la pratica con demostrationi euidenti sema pre de tutto loperare in modo che ciascuno, con grandissima facilita, potra imprendere. E queste cose
• tutte con le seguenti. siranno secondo, li antichi. E ancora moderni, mathematici, Mazime del perspi• cacissimo phylosopho megarense. Euclide E del seurrin Boetio. e de nostri moderni Leonardo pia
» sano. Giordano. Biagio da parma. Giourt sacrohusco, e Prodocimo padoano, da iquali in magior
» te cauo cipresente volume. a (2)
• prudente uomo Paganino dia Paga,rini da Brescia. Nella cacciai citi sii Vinegù so
a gratia del e un esce lao 000sirrin che rer anni .10. presimi nollaltro in quello la pomi re
• stampare ne altrorie stampata ira quello portala sotto pena in ditta gra lii r011ie nota.
• Neli sosti de anatra Salute. Mccc. I.Iiiij - ad. 10. de Noueml,re. Sotto ci
• Gouerno del D. D. de Ucnitisni Augrastiaro Bjrbadieo Serenissimo Principe di
• quello. Frar or Lrscaa de Borgo ,nrncti Sepulcirri Ordini, minorum. Et sacre Lt coloa gie bumilia profceaor suo paruo irigenio ignarin compatiena liane ilrmmsm Ari liia mr:tlee t 6 nometrie Proportioranrrag t sroportionalitum edidit. A. imprcesnri h.,
• asaistena sire noclogu propone mano propria caatignoit.
Et per esso paganino di nono impressa. In Tesseulano in la no. sul lato Benacense
• nel proprio luoco et Sitodose giis esser nulea la nobile citi ditta Benito. lte1nan.
a te il Seneniusirano principe DO. Andrea Gritti Inclito, dote di tlenecia.
a Finita adi. xt Decembre. 1523. a
Trentasei esemplari di questa edizione sono indicati taci detto volume intitolato « ATTI Il DELt' Ac3) CADEMIA PONTIFICIA il DE' NUOVI LINCEI, CCC. TOMO XVI. — ANNO XVI. Il (1862-63) a, ecc. '(pag
134, fin. 28-53, pag. 135-437, pag. 435, fin. 1-27), diciassette dei quali trovansi descritti nei detto opuscolo intitolato « INTORNO A DUE EDIZIpNI i DELLA li SUMMA DE ARITHMETICA a, ecc. (pag.
14, ]in. 34-41, pag. 15—I6). Trovansi anche notizie intorno alla edizione medesima 1.° nel detto
volume intitolato « ATTI il DELL'ACCADEMIA PONTIFICIA Il DE' NUOVI LINCEI, ecc. TOMO XVI. - ANNO
a xvi. Il (1862-63) a, ecc. (pag. 134, Im. 2S-53, pag. 135-137, pag. 138, fin. 1-24); 2.' nel
precitato opuscolo intitolato «INTORNO A DUE EDIZIONI liDELLA li SUMMA DE ARITBMETICA Il DI FRA
I) LUCA l'ACIOLI », ecc. (pag. 4, En. 12-36, pag. 5, ha. 1-44, 48-51); 3• nel detto volume
intitolato KBULLETTINO I DI i BIBLIOGRAFIA, ecc. TOMO IV », ecc. (pag. 79, fin. 46-55); 4.° nella
suddetta tiratura a parte intitolata It INTORNO AD CN MANOSCRITTO Il DELL'OTTICA nt VITELLIONE a,
ecc. (pag. 2, Im. 2-46).
(I) Sùma de Armthmetica , ecc., car. 4', verso, fin . 4-24.
(2) Nella detta edizione del 1523 c Summa do Il Àritlimetica geo')lmetria. Proportioni: ci proa portionaiiia: i Nouamcnte impressa In Toseolano a ecc, ( carta 4 2 , segnata nel margine inferiore
del suo retto (t 4 a, verso, Im. 2-20) questo passo dei detto Summarlo I), ecc. Si legge così:
a Dnuid me tLiLta la preaente opera in cinp pasti principali. In la Io.ima si tratta de
a numeri in tutti medi che alapratica aeosplicl t e speculati ua aspetti t cioe de figmra
a re e rileoare caratteri partire; moltiplicare, sommare solcaree de tutte anno pro.
a greasi orni condigniseime regole di nouo idutte e casi soti Iiaaim[ e de I. estnactio.
• le de .Pi. con numeri e con strumenti e per via geometrica cori loro aprosimami
• ti. De le quali parti li algonirmi phylo.sopinici trattano de quali I, soliti5 p qere.
• sto sempre se haoera de sarai: retti radici iii noruij ± recisi e radici de 'flJ e toLti mo• di a aoluere ogni caso preposto per nlgb ebra e de le propertion i e eroina rtionalita
• c partire: ano I tiplica re: sommare: seI rarerpe r quello rr ogni bisogno pipectirso: srau
a eico Astrologo. -Coamogra pio: Architecto Legista: e Medico cosa tutta sobst,ntia del quinto libro de
• Euclide c dde regole del calayoo con [or propter quid: e de te linee irrstioemal i de le quali tutto sI decimo
• libro de Euclide tratta con br morii opcm-atioi ala pratica: condemorirationi eoidenti sempre de tratto
loperare ali modo che ciascuno con grandissima facilita persaimprendere. E queste coee tutte cori I, te.
quesiti: aeranno secondo li antichi. E .,te.. moderni mathenaatici. Masime del penapicacirairno pa7i Iosopho ISlegarruse, Euclide E de! teuenin Boerio e de nostri moderni Leonardo Pisano, Giordano,
a Biagio da Parma. Giousn sacrobunco e Promiocimo padoarao I da i quali in magior parte àonelpre-i
a sente volume. aCiò che si legge in questo passo della detta edizione del 4494 dalla parola a
queste » alla parola
9
68
4
clic dalla parola « Prosdocimo » alla parola a volume' '
sia citata la detta edizione del 1483, ovvero l'opuscolo di Prosdocitno de'Belove sembra chiaro,
domandi stampato nella edizione medesima.
Più oltre nella detta edizione del 149411 (e Probeinium ac secunde distinctionis prime partis principalis dinisio » incomincia così (1)
Ondo E paria disparin(p rerfi ia •cui loca tribuEs dispositio
» teste Augu. 19°. de ci. cap° 4?!: uEdo di sopra assai bastitemen
)i te de diuerse spetie.e parti de nu ieri tractato: e quasi fin qua 41
a) lo che secjta e stato ve Ehemio: eo debita cosa mi pare ormai
• di dare opera ala intento pncip; e: quale (secdo più volte ba• uemo ditta) ene de idure el .iect ro aloa della pratica si de nu• ineri: •còmo de misure. Ma qsta ina parte Pricipale sira de no• meri: Elaltra de misure. La qu; e pésatio .diuiderla mi occorse
- » ro I mente le parole prealiegate. Pér le quali in sententia dice s
• eto Augu. che lordine e dare li noghi a ciascuna cosa cò respon• denti. .ERO I ?juesta diuisio ml aglio tenere cd li antichi pLi
• Li quali assegnano le spetie d a pratica numerale essere noue
• cònio Gionà de sacrobusco eProdocirno if beldeml is da padua dignissimo astronomo
• e molti altri I loro algorismi ». (2)
Sembra potersi con sicurezza asserire che in questo passo, dalla parola «Pro» docimo sa alla parola « aigorisnii », fra Luca Pacioli intese di citare il passo
seguente della detta edizione del 1483 (3)
il: Et
• G noué sunt bui 9 artis oatiòes siue species. 1.° Naeratio. Addi
• tio.Subtrnctio.Mediatio.Duplatio. Multiplicatio.Umisio
• Numero'f j'gressio. EI radic5 extractio : de quibus omnibus • p ordinem est dicendù )a.
Raffaele Naffei, conosciuto sotto il nome di. .c Raphael Volaterranus », nato
in Volterra
Volterra da Gherardo Maffei e Lucia Seghieri di S. Gemiguano, nel giorno
ti di febbraio dell'anno 1451 ( 4 ), e morto nel giorno 23 di giugnodelI'anno
« volume)'; è riportato dal P. D. Pietro Cossali 1. nel suo ((ELOGIO DI FRA LTJA PACIOLI » (SCRITTI
INEDITI 11DEI. li P. V. PIETRO CO5SAU fl CHIERICO REGOLARE TEATINO Il PUBBLICATI Il DA BAtIIAS5ARRE
norccoaI.PAGNI, ecc. ROMA, ecc. 1851, pag. 04, fin. 37-44): 2 0 nel suo « ESTRATTO DELLA SUaIMA
,a DI F. LUCA » (SCRITTI INEDITI i DEL il P. O. PIETRO COSSAL!, ecc., pag. 142, Im. 33-38).
(1) SQmade. Aritbmetica, ecc., car. 27, numerata 19 , rccto, Im. 2-16.
(2) Nella precitata edizione del 4523 questo passo del detto Proheiniuin )) si' legge così (SumDia de Aritbmetiea geo'( uitria. Proportioni : et proportionalita I Nouamente impressa In Tosco:
lana, ecc., carta 272, numerata 19, retto, ]in. 1-5):
- . Oado parluo, disp.,iu.T mmm sua cuiloca trìluena dispositio
• testo Augustino 19`, de cisti. Dei cpituIo 40 Havmndo disapra . assai Isaa stasi torneaste da diVerse sprtie; e parti de neri, cmi tractatoo quasi siqua • quello che ceguita; e stato v'io Pmel,esaaio o pero debita cosa mi paro0• • mai di dare opera alo iuitcnlo principale: qnaie (accendo pi volte hauo
• -mo ditte) arie de isadume ci icetore e la opera della pratica ai sia itumeri co
• tuo da miaare. La quale pensando dteialcrla mi occoraero in mente le pa• colo preallega te. Per ir quali io sentesitta dice sanato Angusti io che br
• disse dare I ooqhi a ciascuna col, cos:reaposadessti. E pero in questa diuieiose mi voglio tenere
• con li .ssticht philoso phsi. li quali aaseanano le apatie le la pratica numerale oaacrc ambo corsaa ano Gionan de sacro Isuico: e Prodocimo de laclelomandia do Palua digniseisoo astrono–
• nio e molti altri i loro algoriami a.
t
CCL
(3) Prosdoeirni de heldamadis algonrismi tractatus , ecc, carta numerata 1, verso, un. 19-23.
Nella precitatà edizione del 1540( ALGollIsatvs nE lNflTEolsis MAGISTIU P nosoQci"llmi Debcldamandis
Peztaui, ecc., carta 2, segnata nel margine inferiore del suo retto «A iU sa, En. 49-23) , questo
passo del detto (o algorismi tractattis a) si legge così:
LE dico qssòd eonena sunt !suires
- a aflis opotiosaes sino species s. ,snnseratio, additio, sa,taaa cii,, na edisetia, dr,pa!atio, mssitiplica 'io • d isaisio, progre.msio I es/merora)n , fy radicil extractie de qssibns omntbus per
ordine,,, est ojlcend,em. a
(4) ti
S . I!. li Furono i suoi Genitori Gherardo di Giovanni di Michele di Maffeo Maltei Gen-
69
1537 (i), nella prima edizione fatta in Roma nel 1506 della sua opera intitolata « COMbiENnalI URBANI» (2) cita
l'Ilgorismus di Prosdocimo de'Beldornandi, scrivendo (a):
« Nvznerol%i scientii qui Arythmeticii dflt prim 9 apud greeos illustra» uit Pythagoras eoP4 r5ne ac cbaracterib ad 1uLis ac in tabula disci» pulis pscriptis qui posteri delde Abadil ut Boeti 9 tradit uocauere Eu» clides dein ttuor libris e5 caplexus é sii. viii. ix. x. ex aris Boeti, &
• e recètiorib9 nònulli libros edidere ut Leonardus Pisano. Rlasi9. Parrnèsjs; loafies Sa• crobusto. 1'rodocii 9 Padtian9 : Algorismus; Algebra: Catain 9: Ludouic' beremita .
Questo passo della detta opera di Raffaele Maffei trovasi identicamente, salvo Variet'a
ortografiche, in ciascuna delle ristampe dell'opera stessa, fatte in Parigi nel 1511 (4)
» tiluomo illustre il per la chiarezza del sangue, e delle genealogie , 9 delle quali Giovanni Niccola
» scrisse un Commen-Itario, che l'Abate Ferdinando Ughelli ebbe co-modità di vedere, e di leg» gere in Roma. nella Bi-flblioteea di Moniig. Mario Maffei, e del Cardinale Il Orazio suo Nipote, e
» delle quali pure scrive diffu-Ilsainente I' Abate Gamurrini, e molto più riguar-devole per 'e doti
• dell' animo , delle quali scriverà li poco appresso. La Genitrice fu la Nobil Donna Il Lucia di Gio• vanhi di Piero di Micbel' Arigiolo Se-ghieri di S. Gemignano, Terra, come ogn' uno s, Il chiara
• anche per la nobiltà , già ricevuta nell' Inclito Il Ordine de' Cavalieri di Malta con tutto il rigore
» di Il giustizia. il Di questi Genitori nacque in Volterra ,.e fu li rigenerato nelle Acque Battesimali
• nel Tempio di IS. Gio. Battista, col nome di Raffaello, il dl 17. Il Febraro 1151., e ne nacquero
• altri tre figli » ( VITAIIDEL NODIL'UOMO, Il E BUON SERVO vi nio 1 RAFFAELLO li MAFÈEI, il vEtro
IL VOLATEBRANO, Ij SCRITTA DA MONSIGNOR Il BENEDETTO rALcoNcI y r Il vtScòvo D' AREZZO , Il SUO
CONCITTADINO, il Alla Comune, Inclita, ed Anticba Il Patriali VOLTERRA, Il IN ROMA , Nella Stamperia del Komaròk, r40cCXx11. Il CON LICENZA bs' SUPERIORI, pag. 6, lin.2-20).
(1) « Appena scorsero pochi mesi, che nella sua per- 11 fetta quiete e rassegnazione alle dispo
» sizioni 11 Divine accolse con intrepidezza la morte, e spirò Il pieno di giorili , e di meriti la sua
• beli' Anima il di 1123. di Giugno dell' istesso anno 1537 » ( VITA Il DEL NOBIL' floMo, Il E BUON
SERVO DI DIO l i RAFFAELLO Il MAFFEI, Il DETTO Il IL VOLTERRANO Il SCRITTA DA MONSIGNOR Il BENEDETTO rALcoNcrr4I, ecc., pag. 233, Im. 19-23).
(2) Questa edizione è òn volume in foglio di 577 carte, nella prima delle quali (recto;lin. 1-2) si
legge: « AD CVLIVM II.VRBIS ÉOMAE EPIScoI'VM sAl4CTIs STAI-IM V MQVE PON. R. VOLATERRANvS PROE• MIVM », e nella 566' delle quali (verso, liti. 36-44)si legge « Finis C5mentarioi VrbanoW Duo• dequadraginta Iuuate deo ac lTho nio lesu xo i quoìjrri apographis qir Antigtapbn indoeti manu• fuerit ex scripUi auctor multa desideratAn 9 te ola uero sid imprudéterqd ad reTh minime ptineat
• us sii ausus ueniam petit ad sacro Il dcclesig Stnatuscsulto permictit Il lmpressum Romm per
• loannem Besicken Ale-limanuffi Anno domini MDVIII tJTSANCtissimusi Xp5pi. D. iuli9 diuina
• uidètia Papa Il. Hoe opus ci dicatti simul li & Xenophontis Oeconomicti ne sit fraudi eòditori
• hec in comune t ulit bonn ztegs in lirra quinquniff imprimédù rursus curel anatheniatis pena
• proposito mandauit » Lo scritto chiamato nel passo medesimo « Xenopbontis Oeconomicn )) occupa le carte 567' (retto . Im. 18-44 verso), 5682 5743 , 5752 (retto, Im. 2-28) dell' edizione
medesima, nella quale (car. 567', retto, Im. 1-17) trovasi una dedicatoria intitolata eR. Volaterra» nus Tite Minutie Salutem », e (car. 577'. recto, Im. 29-32) la seguente nota finale;
•tf Fioit Oecnnomicu; Xenophnntis per R. Volaterranù conuer-lIsus: at Impresena Rom v per loannein Resickcn I] sl,manum Anno Dii MDVI. il XIII. c,i. MartU.
(3) Precitata edizione del 1506, car. 506', numerata ccccLxxxvIzI, retto, Im. 3-8, R. Volaterrani C6mentarioP VrbanoW Li. XXXVIII. De Scitiis Mathematicis ac prisnùm Arythmetica.
(4) Commentariorum Vrbano Il rum Raphaelis Volaterra li Di: octo t triginta ,libri cum 9 duplici
eortidem indice secundum Il Tomos collecto. Il Item Oeconomicus Xenophòtis: Il ah eodem latiodonatus.II
Venundantur Parrhisijs in via Ja Il colica ah Joanne paruo t Jodoeo Il Radio Ascensio (In foglio di
140 carte, nella 442' delle quali, numerata nel margine superiore del suo retto « Fo. CCCCXIIH .»
(retto , Im. 52-53) si legge: « In adibus Ascehsianis ad Kalendas Iulias : Anno Salulrtis nostre.
» MDXI » , e nella 440' (verso, Im. 49-51) ; « tf Finitur Oeconomicus Xenophontis : per Ra-
e nel
1520 (i),
in Basilea nel isao
( 70 )
e nel
(2)
1559 (a),
in Lione nei
1552 (4),
ed
inFrancoforte nel 1603 (5).
Corrado Gessaer, nato in Zurigo nel giorno 26 di marzo (lei 1516 (6), e morto
nei giorno 13 di dicembre del 4565 ('fl nella sua grande opera intitolata (( PAN» DECTAIIV)I SIVE Partitionurn uniuersaliùm, libri XXI , cita il detto « Algorismi tractaius
a
scrivendo (s)
a pbaclé Volaterranù còuersus: Il Ac ilnprcssus- Parrbisiis in Officina Ascensiana li Anno Salutis.
a 1I.O.XI a (Fo. CCCLXV. verso, Un. 13-23)).
1
(1) corIMEI4 TA-UriOr lI tfl Vrh anoril Raphac!is Volaterrani, unto ilk triginta libri cum duplici enflldern indice secùldurn Tornos collecto Il ITEaL oEcOlIIIOmicUS Xenophontis, ah codeni latio donatus. il e Vnundiitur Joain Paruo, lodoco Badio , Clau'( dio Clicuiallio, & Conrado Resclì. Il Parhisiis
MDXXVI (In foglio, di 441 carte, nella 533' delle quali. numerata nel margine superiore del suo
retto (Fo. CCCCXIIII, retto, Un. 52-53) si legge: « In edilms Ascensianis ad XII. kalen. Martii.
• Anno Salutis nostra MDXXVI. Calculo Romano a , e nella 440 delle quali. numerata « Fò.
• CCCCXXII a (retto, Im. 47-51) : « 4t Finitur Oeconomicus Xenophàtis , per Raphaeli. Volater-
• ranii c6uersus, Ac Il iinpressus Ad. X. ha?. Mart. iterum l'arrhisiis in Officina Ascen-Vsiana Anno
» salutis .M.DXXVI. Calculo Romano a (Fo. CCCLXV, verso, Im. 14-22)).
(2) COMME$TARIORVM ) VRBSNORVM RAPIIAELTS VOLATERRANL , OCTO Il& triginta libri, accuratius quàm ante hac excusi, cuiia il duplici eorundcm indice secundum Il Tomnos cnllecto. il item Oeco-
nolnicus Xenophontis , ah eodem latio donatus. il D.tSILEAE IN OFFICINA FROnE'(INIANA, ANNO 31.0.
xxx, carta 404, verso, im. 49-53, carta 405, retto, im. 1-4. (3) COIIMENTARIORUMI) VR8ANORVI1 B&I'IIAELIS VOLATER li LIANI, OCTO ET TRIGINTÀ LIBRI, AC-
cvnATivs QVAM lì ante hac cxcusi, prInissis eorunde,n lndicihus secundurn 'fo=Ilmos ut ah autore
conscripti fuernnt quihus accessit nouus, I) res ac uoces in Philologia explicatas deinon-Iistra n s, quo
superiores editioncs ca-()rehant hiacleniis. Il itein Oeconomicus Xenophontis, ah eodem Latio dona-
tus. RASILE.4E lI DLIX (In foglio, di 966 pagine, Bella 965' delle quali, numerata 935 (Im. 52-53)
si legge: « BASILEAR, A L'mi» rI:ORFNIVMET EI'1SCOL'1V31 M.D.TIX » (pag. 108, En. 48-52)).
(4) C0MMENIITAIIIOK V 31 Il VRBNOlfl'M I) n.aiiuEiis -vo-flLs-rEmtnANI Il OCTO ET TRIOINTA L1](BRI.
Cura duplici eorundem Indice secundum Il tornos colletto, Il ITEII i OECONOMICVS XENO-((PI)ONTIS, AB
EonEaI Il LA ]10 DONATYS. LVGDVNI M'VO SEBA5TlA .fliV31 GRYPI1IVM, Il M.D.LIl, col. 1052, lin. 6-20.
(5) mIAPIIAELTSItV0LATERR ANI, IjG0MaLENTARLORVZ.I YRISàNORVM i LIBRI OCTO ET TRIGINTA, ACCV-11
ratius quam antehac eXcusi. i Cum variis locoruin , I vii'oruni, piantarum, Il lndicihus recogùitis. li
item Oeconomicus Xenophontis, ah codeni tallo donatus. Il Accesscrunt huic nono ed jtioni Jndices
duo, prior eapitum totius operis: posterior verò li rerum, cc vcrboru pn rneinorabitium tocup(etissimus.lj
Àpud Claudiuin Marnium, & haeredes i Joaunis Auhrij. Il ri.c.iir, col. 1279, liti. 2-21.
(6) « Mn 26. Miri 1516 wurde zu Ziirich einem armen Ktirschner, [TN Gessuer , Von Seifler
• Frau, Barbara Frick. cin Knabe geboren, - es war Konrad Cessner', der sicli nachmals den Na• ien eiues L( Plmnius der Deutschen » drwarh a (Biographien li zar lì Kuitnrgeschiehte der Schweiz.11
Von I) Or. Rudolf Woif I) Professor derAstronornie in Ziìrich. i Erster £yclus li mii demn Bildniss von
Conrad Gessuer. li Ztirich,)(Druck und Verlag von OreIl. Fiìssli & Cornp. lì 1858, pag. 15, fin. 3-0.
(7)
Lc Verum circa lioram noctis undecirnarn, cùln( aniinad verteret ViIn niorbi naturamn superas-ti
» se, voca La a xurc, vola it reduci iii 5 LI Il in flIusae( ti in, in quo prid iè s ibi lec titin sterni i usserat atqtie
a paulo post ihlic in manibus uxoris, mnterllpias preces, leniter die dreiand tertia Deccm'((bris expir'avita
I GERMANOBUM i )ItOICOnUM Il QUI I SECULO SUPERIORI, i LT QUOD EXCIJBRIT, il CLARUERIINTII
CONGESTL, il Fili Ad annuni LIS400 ci» lac xx I nnUct I) A llrtELCutorE ADAMO. I) Cuna indice tn-
(VLTE
pÌiéi : l'ersonarumn gemino, i Tertio rerum. li Editio Tenia, è mendis quam pturirnis castigata. Il IRANCOFtJ E?! AD MOkNt/M; Apud 1011. 5iAXI,ItI,TANUM ii SANIìEIIANNO M.00CV, pag. 63, col. 2', in. 60
—66). - e Donnerstagden il 13. Dezeiuher war er cine Leiche,l(und Freitags wurde er unter sehr
a zahlreicben Begleite, das dèn grossen Verlust tirI' fulbite, zum Grosslnhìnster getragen a) (Biographien Il zar il Kullurgescbichte der Schweiz. li Voti i Dr. Rudolf. Wolf, ecc. Erster Cyclus, ecc., pag.
41, En. 4-3).
(8) I'ÀNDECTARVM SIVE il Fartitionum uniuersalium Con- i radi Gesneri Tigurini, medici Il & phi
(il)
•
« l'rosdocimuis Beldamandus de algoris-
I\T eIl' altra stia opero intitolata « APPENDIX BIULIOTIIECAR ì egli cita la medesima
opera scrivendo (O :
« Prosdociinus Beldaniandus de Al.gorismo ».
-
Niccolò Tartaglio, morto nel 1,559 (2), rter Capo Primo del SECONDO LIBRO dei
« GENERAI, TRATTATO DI NVHIM1SRI, LT MISVRE ), scrive (3) -
« O Numero adunque Praticalmente se diiiide in tre specie, (come dice
» Giouan di Sacrobusto, Perdocimo de Beldcmandis , Micliel Scotto,
» Sz Nicnlai, Burtio , ) cioè in Numero, Digito Articolo, & Caposito,
ia per o°ni Numero,.
Orde lo Numero Digito , ouer simptic se pigl
)i che sia manco de diece , come sono, Viro . Duoi, Tre, buatro , Cmi gite, Sei, Sette, Otto & Notte & chiamasi Pigito, ouer simplice,- per» che siinpliccmente comprende quelle vnitade dalle quali è generato,
» Lt rosi in questo bisogna sapere (come dice Gionan de Sacrohusto
a & Perdoeimo de Eeldemaudis ) che la vnita ( largo modo) se puo
a chiamar numero pigliando lo numero per tutto quello, che paterno:
• a numerare cosa alcuna , & se chiama digito perche li antiqui soleuano
L
a representare la sua Arithwelica per li digiti - delle mani. Lo numero Articolo se intende, & piglia-
» per ogni numero, che - sia divisibile In diece parti auguale , talmente, che niente gli rima» ga, & questi sono quelli che sono posti nel denario ordine, che procedono in infinito, come so* no, Piece, Vinti, Trenta, Qnarata, Cinquanta, Sesanta, Setanta, Ottanta, Nouanta o voi dir No* nata. Cento, Mille, Diece Millia. & così procedendo in infinito, Et se chiamano articoli , (come dice.
a Perdocimu) perchè li antiqui soleuano ri-presentare tali numeri per li articoli, cioe per li nodi del!ca mani. » (4)
losophi professo- Il ris, libri XXI., ccc. TIGVRT EXcVDEIIAT duRIsTo p IIonvs il Froschouerus, Anno
DI. D. XLVIII, car. 75, verso, col. V. tiri. 3536. - I'ARTITIoNVM VNIVER-hSALIVM LIBER V. DE
ARITMETHICA, TITVLvS. In, DE unnis il arith,neticae nulga.ris seu practicae, quumdsJ olgoristilicam
aliqui uocant, ut i speculatiun ds-' cossico Il diserrnant. (irdo enumerationis est Il alphabeticus.
(1) APPENDIX Il IIIRLIOTIIECAE il Conradi Gesneri , ecc. TFGVRT APVD cIIRrsToPHonvM a
VERVM, MENSE MARTIO, Il ANNO RhD.LV. car- 92, verso, col. ja, tiri. 14.
2) « ti retourna 5 Venise où il nourut en lI 1550 a ( IItSTOIRE li DES li ScLEI4cES MATHÉMATI
QUCS I) EN ITALIE li DEPUIS LA RENAISSANCE DES LETTRES li JUSQU ' A LA FIN 1W DIX — SEPTIÈME SIÈCLE, l'AR GUIF.LAUME ululI. il TOME TROISIÈME. il A PARIS, Il CHEZ JIJLCS REN0rJARD LT c i -, LIBRAIBES, REE DE TOORNON, N° 6. Il 1,940, pag. 157. tiri. 14-15). - « ESSENDO Io certissimo, honoraa tissirno Signor Daniello, li cosi dell' altre innumerabili uirtù, che felicissimamente orna-1 Iaw l'aa nimo di V. S. come del suo essere sempre stata desiderollsissilna di vedere, risorgere e 42 rinucr• dirsi le scienze, e l'artillueralnente degne di huomo libero, e particolarmente le diseipli-IIne mat• tematiche tanto- da gli antichi nostri celi brate, come i più tsolte mi affermò l'eccellente 11, iYicolo
• J'artaglia gin di esse Fionoratissimo professore, e sottilissimo interprete » (LA TERZA PARTE DEL
GENERAL TRATTATO, Il DE NVMERT ET MISURE, Il DI NICOI.O TARTAGLIA, ccc. CON 51501 PB!NII.EGII, 11
MAGNIFICO MESSER
IN VENETId
PER Ct/fiTto 2'BOIJNO li fu'. D. LX, car.. V, recto , liti. 4—Il. ' Al,
Il
IJANIEL D' ANNA PATRONE, ET SIGNOR 111011 SEMPRE ossEuvANnIssIr.Io).
- (3) LA PRIMA PARTE DEL li GENEEAL TRATTATO DI NVjjMERI, LT MISYRE DI NICOIO TAnTA-
GI.IA il NELLA QVALE IN DIECISETTE O r.inRr SI DICHIARA TvTTI GLI ATTI OPEIìATLVI,.IJ PRATICIIE
LT REGOLE NECESSARIE NON soi..i-Itinente in tutta l'arte negotiaria , & mercantile • ma anchor in
ogni altra il arie, scientia, oucr disciplina, dove interuenghi il calculo. li CON Li SUOI PRIVILEGII
In Vi'negia per Curtio Troiano de i iVauò i ln nivi., ear. 3, recio, liu.15-38, IL SECONDO LI-
SE ASSEGNA LE SPECIE DEL NVICR0 SOLAMENTE. Il in quanto aspetta alla pura pratica Negotiaria , oner Mercantile. Lt se insegna le cin-flqite principale specie, Arti, ouer Passioni
della Pratica, Àrithmetica, cioe il Sommare, Sottrare, Multiplicare , & Partire de Numeri simpiici
Cioèil astrati, come costuma il Mathematico, in tutti quei modi, che Il sono stati uSati, ouer costumati
da nostri antiqui, & il moderni pratici, con tutte le specie de prole, Capo Primo.
BRO, NEL QUAL li
(4)1 primi sette libri della PRIMA PARTE del detto « GENERAL TRATTATO DI NVFIMERI, ET MISYRE furono ristampati in un volume intitolato 'c TVTTE L'OPERE il D'ARITHMETICA li DEL FAMOSISSIMO Il
( 72 )
In
questo passo del detto cc GENERAL TRATTATO Dl NVcrflME!ll, ET MISYRE
ȏ
fidta
allusione ai due seguenti passi dell' . « Algorismi tractatus » di Prosdocimo
Beldomandi :
(e Et li' unitas illud q.° unaqiieres di
» ci( — una. Per hRc g.° diffini(53 nfleri h?e flotes. qua.* unitas nà
a é nùerus. lic 1 sit pncipiù nfleri, datonet9 ctiR uncari possit làa go. sumfl.° 110e11. f . p 01 co quo ré aliquà nerare possumus et
B isto largo; accipitnfler9 in peessu huius libelli in q.* etii unitas
a nunleros appel labit - a (i).
« Et dr glihet talis nùerus p tiito nilerus articiiius: qili ji artico
11 los digito4 in ariscnet tca manuali ah antigs repfitabat a (2).
Il Capitolo
secondo della detta prima Parte del« GENERAL TRATTATO Dl
a MERI LT MISYRE a incomincia
così (a)
-
« La Pratica Arithmetica , (come afferma Criouan de. Sacrobusto) fu data Coinpendiosa in luce da va
-
• co,ò nRTAGLIA. fi NELLE QVALI IN XVII. LIBRI CON VARIE PROVE, I & ragioni, ia]ostrasi ogni
• prattica. naturale, & artificiale; i modi, & le regole deflgli Antichi, Se Moderni vsate nell'arte mer• cantile ; & oue intetuierie calcolo, il pesi . , denari, tariffe, calineri, baratti, cambi di banchieri, e di
» fiere, saldi, sconti, I giuochi, traffico di compagnie, compre, vendite, portar mercantie da un pae.
- » sei! all'altro, conuertir monete, congiùngimento di metalli, & opere de' zecchieri. il Sopra le qual
• cose tutte, formansi bellissimi quesili, & si sciolgono ledifti-jlcoltà,con vgtial chiarezza, & diligenza
• per ville rileuato de i mercanti, & te-I(sorieri, a' Capitani, e Matematici, & Astrologhi, Sec. Il Parte
• Prima, Il CON rIuv!LEoIo.j INYENETIA, Il All'insegna del Leone. ai. D. XCII a. In questo Volume
(carta .1, verso, Im. 6-34 , il soprarrecato passo del LIBRO PRIMO del detto GEIVERAL TRATTATO
3) III NY=flMERI, ET MISVRE » si legge così:
It Numero . ,dGque pratticammàte si clitaide i,. tre specie
-
a (conio dice Giauan di sierol,ueto, Perdocimo de Baldo
e mainlis, Michoi scotto • & Nicolao Durtio) cioè in No- -
a moro, DiiLo, Articolo, & composita. Onde il nume. re digito , oner simplice ai piglia per aghi numero • ciao
manco di diece • corno 10110, vno, dooi, tre, quattro,
e cinque, sci, sette, otto, & nona,, &, claiamaai digito, oucr
a simplice, perchè ainpliccminte comprando quello visi•• Ladi dalle quali è generato. Et casi in questo lai,ogua sapere (come dice Giou,,a
• di Sacrolanato, & ?erdocimo, .le Beldemandia) che la - vnit'a (largo modo) ai pob
o chiamar nn,aaero pigliando lo numero per tutto quello, ella potente nunacrao re co,a alcun,, & si chiama ,flgito • perchè gli antichi eoleeaanò rapprèaentare la
• •aa, Arithmotica per li digiti delle mani. Lo numero Articolo si intende, &pi-
glia per ogni numero, che sia ,iiuiall,ile in diece parli e5ualo, taimèto, che nien'
• te di superfluo sii rilaralaga, & questi sono quelli, che sono posti nel den,rio
• ordine, & che precedere io inraniid, come sono, diete, venti, tre-asta, quaranta,
s cinquanta, teqsanta, at-ttatita, ottanta, nOnanta, o voi dir 'innatat,, cento, md le,
e diree nailli,, & cos procedetelo in infinito. EL ' e chiamano articoli, come dico
numeri per li articoli,e Perdocimo, perche li antichi aolenano teproaen Lato Lali
• cioè per li nodi delle mani a.
(I) Prosdocimi de beldemandis algoo(rismi tractatus, ecc., carta numerata 1, recto, Un. 21-31,
Im. I. Nella precitata edizione intitolata « ALG0III5MVS DE lNI!T E &R 1S MAGISTRI PBOsDOci"II
» mi Debeldamandis J'ataui a, ecc. (carta 2 1 , segnata nel margine inferiore del suo recto te A ii a
(verso, Im. 16-23) questo passo del detto « algorismi tractatus a si legge così:e RI dicit,suitas il/ud quo vaiaqneqg Sa
• dicieur t'no; Per /.auc ergo dijbaitior.eoa no mori leabere e potei quamodo " atta: non est numeru: herr sii priucif#
.
• pbu,e no naeri dea o , qaadd uac,ncrr,s cela t'acari potete 1-111• go erede tremendo ,,aemeriL a. pro ooaui e-o q.ao a-e-ne ali,,
a questa ,aaamararc presumo:. Fe Ùto modo accipitrir naeme
raia in procesma huiaea libelli In quo e-tiene oniCe: appcI(al
bit., uumcrus. e
(2) Prosdocimi de beldemandis algolrismi tractatus, ecc., carta numerata I, verso, fin. 14-17.
Nella precitata edizione intitolata « ALGORISMVS DE INIITEGRIS raIAGISTIlI p nosDocl e 'Umz Debeldaman'
8, segnata
)s dis Pataui a, ecc. questo passo del .detto,« algorismi tractatus a si legge così (carta
((Arecto, fin. 40-13):
•
o Li dicitqaaihiiaet tette 'Lume-ree pro tanto ,eumcroas ariicrstr,s qnontaee per arti
a cr.los digito,'aem in arisnertrjcat oarrne'ahi est, auaiqaats ree preseutabatrer a.
(3) LA PRIMA PARTE DEL IIGENERAL TRATTATO Dl NV O tINEBI , ET RITSVRII at NICOL) rARTAGLIA, ecc., car. 3, retto, Un. 39-48. Utile spécie delVAigorisrno. Cop. Il.
e
(73).
• Philosopho detto Algo, & ppr questa causa la fu chiamata Argorisnio, nuero Algorithnio, 'Le spe• de, dei qual Algorismo, ouer Algorithino secondo Giouan de Sacrobusto • Perdocimo de ud» demàdis, & Miche[ Scotto sono notte, la prima, delle quale è detta Numeratione, oucr Qepresen» .tationc, La seconda additiore, (cioe Sommare, otaer Raccogliere) La terza Settratione (eioe
• Sottrare , ouer abbatere * ouer Canare, otaer Restare) La quarta Dupplatione , (cioè doppiare)
• La quinta Multiplicatione ( cioc Moltiplicare) La sesta Mediatione (cioe dimezzare, ouer tor
• la mittade) La settima dioisione (cioe Dinidere, ouer Partire) La Ottaua Progressione, La No» no, & vitima è detta estratione de Radice a. (i)
In questo passo del detto Capitolo secondo è fatta allusione al lasso riportato
di sopra nelle linee 23-21 della pagina 68.
Giovanni Wailis, nato in Ashford, città della Contea di Kent nel giorno 23
di novembre dell' anno 1616 (2), e morto nel giorno 28 di ottobre de! 4103 (3),
nella edizione 'fatta
in
Londra nel 1685 della sua opera intitolata ec 4 TREATISE
OF ALGEIUÌA ia scrive ()
« And (if I be notmistaken or misinformed) lJernaannas Contraetus (whom Vos
» sius placetia ahout tbc year 405o, and Sir Ilenr.y Sante in a Manuscript of his,
» abotit 1040) was acquainted with thom, and tnught the lise of tbem, in his time.
a But I thinl, bis Figures were in shape much diffcrent from tbose wc now use, and
faid io be horrowed freni some Caldean writer, and called by saames ot Caìdean Ex» iraction. Bili it is noi tbc shape of the Figures, (which vary from day io day; as
- a tbc shape of Letters also doth,) but tbc way or manner of using thom, which
• sve are 150W enquiring after. Of him i ('md metation in ali antient Manuscript in
• tbc ilodleian Library, That from Hernaannus and Frodotimus ibay had learned tbc
• Abacizs, svbicli is another name (or Ai.gorùmus. Nor were they then so 'veli skii» FUI in Oriental Languages, hut that they might easuly mtstake a natne, and writc
a, Ca(dwan (or Arabie Author )a (5).
(i) Nel precitato volume intitolato CC TVTTE i.' QPERE li D'ARITHSIETICA II TEL FAMOSISSIMO ti «I» COLO' TARTAGLIA, ecc. l'arte Prima a, ecc. (carta 5, recto, Un, 6-151 questo passo si legge così:
La l'rotaie, Arialametico, come afferma Gioiaan de Sacrobosto, fa dal, com• pondiosa in lucE da vi, Filocofo detto Algo, & per questa causa l'o chiamata Al'
• goriamo, 015cr Algoritiamo. te specie del qual Algoriemo, ouer .Algorithmo o,
e coisdo Giouan de Sscrol,uoto, l'ardocimo do neldemaudio, & Micliel Scotto
• sono nane, la prima dette quali è detta ,aumer,tionr, .over rcps'aen tationa. La
• seconda .Adclitione, cioè Sommare, 00cr raccogliere. La teraa Sottratioiso, cioè
• Sottraro, averabbattere, aver ,cauarc, 00cr restare. La quarta Dupplatiune. doi
• doppiare. La quinta multiplicaiioiie, cioè moltiplicare. La sesta mcd iatiousa
• cioè dimenare, ouer tor la miede. La settima dioisione, cioè tliuidere, .ouer
• partire. La ottaua Progressione, La fioca, & vltima i, delta estrae tiono di radice. (2) MEMOTRES li FOUR SERVIR]] A L'HISTOIBEli DES l i UOMMES fl ILLIJSTRES, ecc. Far [eu le IL P.
NIcERoN, Barnabite. li TOlSE xLIIt. il A PARIS, ecc. DI DCC XLV, pg. 247, Un. 2—'6.
(3) ACTA li RUDiToaUM n ANNO i n nec 1v il publicata. Il Cum S. Cwsarev .s Regio Potonico3
Majestaturn privitegiis. li tn'si.t. il Prostant apnd JOH. GROSSI! flredes, il & nato. GRoscun?. li Typis CURISTIANI GOEZI. il A. MDCCIV, pag. 233. Un. 19-0. - M*,IOIRES i( POUR SERVIR i A L'IIISTOIRE i IIES li IIOMMES I I .ILLUSTRES. ecc. TOME XLIII, ecc., pag. 254, Un. 6. - A li LETTER i CONTLININGII
AN il ACCOUNT il or SOME li ANTIQUfl'IES 11 IIETWEEN li WIÌVDSOM and OXFORD; Il With a LISTof the
severai il PIcTURES Il IN 'filE il SCSIOOL il ,GALLERY il Adjouyning io tbc il R0DLE144V LIBQARY. ti Written
Ali. Dom. MDCCVIII. il Reprinted4n. Dom. Moccxxv, pag. 31, liti. 1-28.
(4) A il TREATISE li orli ALGEBRA,, ilnoruuihstorical and Practical. 4 SIIEWING, li Tbc Originai
Progress and Advancement il thereof, (rotti time io time and by what il Steps it liatb attained to
tbc Heighth ai li which new il is. li Witit some Additionat rl'RSJTISES , I I Of the Cono-Cuneus
being a Body representitag in part a Conus, in 'part a Cuneus, uil. Of Angular Sections; and otiser
things relating tbere-ltunlo aiad io Trigonometry. il III. Of the Angie ofcontact; with oTher things
appertain-)Iing io the Composition of Magnutudes , ( ho Iiaceptives of Maynitudes, il and the Composition o/' Motions, with the Results thereof. il IV. Of Combinations, Atter,aations, and Aliquol PartE(I
hp JonN WAI,Lls, D.D. Professor of Geomets-y in the li University of Oxford and a Metnber 0/'
Il
the Royal Society, London LONDON :11 Printed by John ì'lay/'ord, br Richard Davis, Bookseiler,ui
in tbc University of OXFoRD, M.DC.LXXXV * pag. 13, Un. 46-57, CH&P. IV. il How ancient the
use of the NUMEBAL FIOVRES hath beni in these Paris 0/' the World.
(5) Nella traduzione latina data in luce nel 1693 della precitata opera dei WaIlis (Johann ir
74
Più oltre nella medesima opera lo stesso Wailis scrive (i) sc In the first part of tbis Summa, he-gives us a coinpleat Body of Aritbmetick,
» both according to tbc Aticients (as lie tells us in bis Suunmary pretìxed ) Lu» clide ami Roctitis; and according to tbc Moderns, (that is, those who follow tbc
» Algorisin of tbc Arabs or Indiani, Leonardus Pisanus, Jordanus, Biagio de Parma
)i (or Blasiots Parmenses.) Johannes de Sacro Bosco, ami Prodocitnus of Padua. Ami
» out of These (be says) inost of bis Treatise is coliccted.
» Tbis Leonard of Pisa • Vossius placeth abont the Veat 1400 , or somcwhat
)) sooner; and says (out of Blancanus) that be was tbc First of the Moderns wlìo
» wrote . of Algebra, (hut that (bis work had not yet bcen Published,) ami that
» out oF him, Fr. Lucas de Burgo, (which hiinself in part intimatcs) did horrow
a mueh of bis Aritbmetick. » » Prodocimus (in an anelent Manuseript in tbc Bodleian Library) I find mention'd
a together with Hermanssus, (meaning, 1 suppose, Ilermannus Contractus,) as those
» wbo had taught tbc Metho'! de Abaco, which Lucas de ilurgo (in the first part
» of bis second distinetion) thinks to be corruply spoken for Arabico, undera standing il of the Algorism whicb we bave from tbc Arabi io 2).
Da questi dùe passi delta detta opera dei Wailis apparisce cime in un codice
della Biblioteca Bodleiana d'Oxford egli aveva trovato menzionati Hermannus
Gontractus e Prodocimus de Padua, come i primi che avessero insegnato il
Waflis S. T. D. a Geometrit Professoris. SAVILIAN!, Il in Celeberrima Academia Oxo y IErisl i DE ilALGEBRA Il Tractatus I Hisronicus k PRACTICUS. Il Anno 1685 Anglice editti; Nune Auctus Latine. i I
Cuna variis fl APPENDICIBUS ;IlPartitp prius editis Anglice, Partiin nunc primum editis. li Operum Alathcmaticorum Voturnen a1terum.1Ioxoy n,1IE TIICATRO SaELooruAro nocxciir, pag. 16, Im. 3-13,
CAP. 117, Quam antiquus sit harum in Me regionibus Figurarum Nu,neralium usus) questo passo
dell'opera medesima si legge così
o Fali orautein annoi, Norma "'lo's Contro reo: dirtue • (qnom collocai Vessi,,:
circa annun, 1050 • D. eioric,,s SasilIMs , in MS. quodam ano , circa annuiti
• 1040,) Carli m U loLm liaIiiit,aIio*l4Ioa docuit, suo cern poro. SM eh aracteros torte
o ossi, -atli fueriut ah un qioibuo nnosc utimur; & -dieuntnr a Cloald neo aliquo 'cri • ptore motuati, eorumque nomina esse Chaldaicae originia.-Vcrnm bie non de
o ipsis Formi, Egnearun (qule iodico v ariuntur , nt & Literarum) eed de me-
o thodo ipoas adhihendi . lbijuoque Hernoanni rnes,to,aem reperio in qoodarn
a Bil,liothecae Bodleianae MS. ulii dicisur quod ato NormannoFrodocinoo di. dicerint Abacors,o • lan est (Ai. nomine) Algorismr,m. Nepie tam per4ti crani
o Ca notate, lingllaruoo 0.-in, talinm , qoin ut fucili errore acriptor C/oalclws,s pro
• Irabico perperam poncre toira
(1) A il TBEATISE Il OF il ALGEBRA, il BOTU il ilistorical and Praetical, CCC. 14j JouN \VAI,Lts, ecc.
pag. 64, Im. 38-51, pag. 62, Im. 1-2, CUAP. xiii. Of Lconardus I°isanus, Lticas Paciolus , Cardane, Tartalea, li Nunnes, Bombel, ami other Writers of Algebra, before Il Vieta.
(2) Nella detta traduzione latina della detta -opera del Wallis (Johannus II'allis, ecc. »r il ALGE- BOIA il Tractatus, ecc., pag. 66, Im. 2-14, GAi'. XIII. De-Leonircio Pisano , Luca Paciolo, Tartatea,
Nonio, Bombello, aliisque qui de Algebra scripsenint Vietreo priores), questo passo dell'opera medesima si legge così
• In Siinom si,00 Porte Prima, comp]etum battei Iritlioaeticm oystema ; tono
• (itt in sommario priotilo monet) secondano veterea Erocilricm dy Boetiurn ; tum
o oecnosdom Novon (cos vodt qui Arduo, seta !ndoro,m AlaorUrnon aecuti soot)
• Lconardr'm Pisaoon,n , Iord.onnoa , Lori da Painoa (seu BIasIrurao Panncnsena,)
Ioluaoi,oem de Sacre Bosco, d Frosdocieoum de Pedina. E. quilsua hnnc Traeta.
o tom se collegisso dicU.
teoaoardnm de Pisa, collocat Vessi,,: circa a000m -t400, aut ali.,.citino, non—
qua dicit (e: Biancano) primum fuisao e: modernia , qui de Algebra ocriptii i • aS ojrno ejsio 000ndum oste editosa atqote ex tuo Fr. Lrncaeo sto Burgo (quod &
o ipse innoit) muittini Arithmetica ause mutustum. o Prodoci,noorn, a Jlernian,surn (edrn poto, qui Coutractus dicebatur) sino1 no-o noinatuninvenio (io ',eteri MS. RiLli.theere Dodicianno ) ai 'a quibon dldiecriot
- Motlsodos,n de Abaco hoc est, Algortimum
-
( 75 )
metodo
de abaco. Egli
per altro non dice
ne
il numero n 'e la classe
di
que-
sto manoscritto.
Più oltre il Waltis nella sua opera suddetta cita nuovamente ProsdociLo
de' Beldomandi, corde
uno
degli tutori
hanno parlato della prova del
-
sciivendo (i)
a Nor Is (1 suppose)
» written of Algebra; I
• gorism.) ami some ol
a Out of Ibese- (witi
• Prae.tise of Algorism,
»tbc parts of it ; and th'
» and Prodoeimus de ud
a lo be Nine,
te reckon
Severi,
a reduceth
a sion, Progression and
• tion, as weli he mifl
• tbc practise of them
• Proportion, (and tbc m
• ami other things app
• rithmetick )). (2)
che
Lucasde
ut ali of
theni of'4
bis own
or Practic
-
so te be understood, as if ali these had
of the Modero Arithmetik (that as Al-
ìie g ves a fuli account of tbc
ry the Numerai Figures, in ali
rohannesde Sacro fosco,
rithmetIclans, make them
(o be twa of them,) he
Maltiplication , Divih'z;ò ;;i; g Duplation ami Mediar Multipiteation ami Div Dn;) And Shews al large
ractions; with Rules- of
in whote Numbers an(
argumcntation Concernir it.) Ilules o[ Vellowship,
g lo what he calis Arte (more, or 'Merchants A-
Cristoforo Henareich nella sua grande opera intitolata « PAKDECT1t BnArinEr(» BURGLC0E a, stampata a Berlino nel 1699, scrive (3)
« BELDAMANDUS Prosdocimus, Paduanus. De Algo- » rismo, sei Arithinetica vLllgari, 5: practica. Impress.
(i) A Il TREATISE Il orli ALGEBRA, 0 DOTE li.Historicat and Practical, ecc. By JOUN WALL!S, eCc
pag. 62, tiri. 5-22.
(2) Nella precitata traduzione latina dell' opera stessa (Johannis WaUis • S T. D. il Geoffletriie
Professoris SAVILIANI, li in Celeberrima Académia OxoN1ErsT, Il DE Il ALGEBRA ItTractatus, ecc., pag
66, liii. !7-32 questo passo, si legge così:
• t(eque ira ii.telIendom puto Dscam- de flurgo, quasi il quna ipse mem-orat,
de Ari'etica Moderna • hnc
• teripieririt omflCs apeeiatiin de Algebrasei ss!teml,'n
• est de Algo,is,no saripnerint li onsìrea ; & de Algebra unni sii
• E. illi, qu ah ipsis denumprerat , suisque si qua sunt addi tionibu. pienam
• ilie notii eshii,ct Algorismi trsdiiinoenv, scu J'ra-xeos Aritìrmetice poi figuras
n,,morariasinejus ui.iversia. Hai (inqnit). lahannes de Sacro Bosco
dj. rrodocimoes de Belilemandis de Padua, aiiique . Avitbmetici,' •iumerarunt Noo cern, (inter quan Dip/aia 4y Arodiazio iniet duse,) Lite stuem ad Septeron re
a ducit • .Nr,nnera Cione ta , Additionern , .Vr,ht,-actiouern , Midtiplicationeoa , finsi o.
i ocen, Progressienem, do F2.flractionern Badicueo. (reductis , uL par erat, Diepiic.
• siena Jj, Mediatio,ee ad Mnittpllcaiionen & fliuisio,aoun) eartiruqne Prasin fuse
• ontendit ttr,rs in numeri, lutet di, tono in Frscti.
Oetendit itein l'raperei onuni Beg,,las , (modosorie de Propnrtioii]sus srg,aendis,
Luctidis libro qri i rito ronformes ;) Regulan itenn Socio/Mis dursialisque ad
a (quatu vocat ) Aptea, jifinorenr apcctantia trae- est , ad varias coonprsla tionesAfera ca/orlinO 5.
(3) PÀNDECTk Il BRkrDEN-lInunGTcsE Continentes II I . BJfli.LOTIIECAaI, scu tnagnarn, &-, si Ad
ditamenta accesserint , maxi-limam Auctortum impressorum, & Manuser- partem quihus adduntur
Au-[ctorum quorundam Vit, delectus ; norpina piorimorum Anonyniorum, Il Pseudonymorum ke.
explicata. ldque in omnihus fere Scientiis, & orbis li Terrarum Linguis-, ilII. Indieem rnateriarum
pneeipuartnm, in iis contentaruin: titru-inque Ordin. I Atphabetico. Il Additus erit Irndcx -i. tatuin
Mundi, quihiis Auctores vixerunt. i 2. Cbronologico-Historictis, in adversis columnis monstrans, ubi
quilihet I . t1istoricorum scribere inecperit,, & desi-nerit. i 3 Patria', seu nationum. 11.4. 'Linguarum,
quibus libri exarati. IlS. Religionis, quarti professi sunt auctores. Il 6. Vita generis. fi Appvndix continebit. li I. Bibliothecam selectam. il2. Prcipuas Mondi Biblio(hecas. & bas inter Electoralem raudenburgi-ltcam pluribus descrihet. (la. Modum Bibtiothecas coltigendi , augendi, ornandi consarvandi. Il 4. Claros Bibliothecarios, eoruirniue oflucium. Il Finem- faciet Tomus , continens addenda &
emendanda Il orus Il Quale hactenus vùr elaboratu-m, certe editum non est; 1 1,Talo, ornnium Professioflutti Hominibus Il cxhiber.e conatur li cFinrsTo p uoRus UENDREICIJ, Il Serenissimo & Potentissimo- Electori Brandenburgico Il à Consitiis & Bibliothec,e cura. Il LiRRoLIN;, il Typis vinus, SALFELDIANTS.
ai DCXCIX., pag 484, col. 1', liii. 67-72. - Questa edizione è un volume in foglio di $24 pagine,
delle quali le 1-9 non sono numerate, e te 10-824 sono numerate 2—SIG. Un esemplare di questa
Biblioteca Corsinianadi [torna e contrassegnato tc Col. ioa=ll=5. ».
rara edizione è ora posseduto,
( 76 )
» est liber. Canones de Motibus corporum ccnle» stium seript. A. 1434. à Cando Artium dj Mcd. VocI.
a Nepote Prosdocimi Be(da,nandi, Ma: in Patavina Uia hliotheca a
In questo passo della detta opera dell'Hcndreich, dalle parole ilDe Algorismo a alla
parola « liber a, è indicato « l'algorisini tractatus » di Prosdocimo d'Bldomand.i.
Nel Dizionario Enciclopedico tedesco , dato in luce da Giovanni Enrico
Zedier in 64 volumi, in foglio, si legge (i)
« Uetdomandus (Prosdociinus) cin guter Musicus.
a Phmtosophus unti Astronomus, war aus ecleteru Ge-a schleehte,von Padua,lehte ha 14. Sce, irudselirieb una ter andern Tr. Sphtrte unti de Algorismo. Scardeoa nius de claris Mus,cis Patav. n. 262. Ifendreicli. a
ove colle parole « und.schrieb un-]Iteraude'n Tr. Sphxrx und de Algorismo
sono citati un comento menzionato più oltre di Prosaocimo de' Beldomandi al Trattato della Sfera di Sacrobosco, e 1' c Argoristui tractatus a del medesimo Prosdocimo, del quale due edizioni e due manoscritti sono citati di sopra.
Al medesimo cc algorismi tractatus a sembra relativa la menzione del medesimo Prosdocimo, che trovasi in un indice di 1580 nomi di scrittori d'aritmetica, dato dal Sig. De Morgan nelle pagine 107-124 della sua- opera intitolata
ARITIIMETICAL 000K8 a, ecc. (2).
(1) « Grosses voIIstndigesu N rvEns AL I LE xT co N AVer WissenselìalTtcnl(und Iiùnste,IIWeIche bis• sbero durch menschtichen Versiandumi Wjtz Il erfunden urid verbessert worden, il Dariniten so is-oRI
• due Geographisch-Politmsche il l3eschreibung des Erdn CreysS, naeh allen Monarchien, Kayserthua . nern. Eòuigreichen, FUrs(enthumern, Republiquen, freyen Herr lischattCen, tjndern, Sthdten, Sec,'
a Hifcn, Vestungen, Schlòssern, -Fiecken, Aemtern, Klòstern, Ge -Il bùrgen , P5ssen , Wiildern, Meereu,
» Seen. Irisein, Fliisseu und Canute» saint der nathilichen AI,hinduicng ilvon doni Reich der Natuir,
a nacli albo hi mml.ischen, Iufftigen, feurigen, wiisserigen tinti i rrd ischen Còrpern, unti al cci li Ineri tia non bcflnrllichcn Gestirnen, Planeten, Thieren, Pflantzen, Metallen, Mineralien, I) Satzen unti Stei• non te. Il Als auch cine ausfohrbiche Historiseh" Genealogische Nachricht voli de» Purehlauchtetijl
a and beriihmtesten Ceschleehtern in 1cr Welt. li Ben Leben unti Tbaten 4cr K5yser, Kònige, Cliur• fiirsten FI unti Fursten,grosser Helden, SLaats" Minister Kriegs" Oliersten zu Il SVasser unti zii Lande,
• den vornebnisten geist" unti weltlichen Il Etitter" Orde» U. il I ogleichen voli alben Staats" Eriegs"
» Rechts" Policey" tinti l-Iauss hattungs. ILGe-sehufften des Adelichen nnd hiirgerliehen Standes , cber
Ka ultin annsel,afft, flauti ti, i rrnngcn. Kiinsee unti Geverhe, lire,, Innitu go». LE i (l'te» u ml GelirFi i,- a che,,. Seh iffahrten, Jagden. Il Fisehereyen, Uerg" Wein" £cicer" Dau unti Viebzucht te.. IF W io n ielit
1)
weniger due vòllige Vorstotlung aVer in doni ICirebon" Gesehiehtcn I,eriit,nnten il Alt-Vilter. Prnphea ten, Apostel, Piibste CardinSte, Biscli'dffe , Pruilaten unti Il Gottes-Gebelirtcn, wie aucli Conciliun
• Synoden, Orden, \Vallfahrten, Verfolgungon dei ICirehenll M5Ftyrcr, Fleiligen, Soetirer unti Iictzer
• alber Zeiten unti Liiidor. Il Endljch àuch cin vobikoniniener InbcgrilT cler aller g elehrtesten Miinner,
a heriìl,mter Universitìihn, il Acadeinien, Sueletuiten unti iler "en lime» geinaehten Enitdcekunger,
• ferner dn-r Mythologie, Altertlifi . flnier, Miintz-Wissenscl,aft, Philosophie, MatI,ewatie, Tlteologie,
• Jnrisprtudentz tinti Mediein , wie atncb .IIer freyen unti Il nechanischen RUnste , sanìt , der ErkIii• rungaller darinnen vorkornmenden Kunst"Worter ti. s. s. enthalten ist. 11 Mli ljoher Potentaten
• allergnudigsten Privilegiis. Il Dritter Balli], B-Bi. li HaIle unti Leipzig. Il Verlegts Johann i-{einrielt
• Zedler. Il Anno 1733. a col. 1012, li». 19r25.
(2) In questo mitico, intitolato (AazTHatETlc&n. ìoois IL FROM Il THE INVENTI(IN Ct' I'JItNTINC 14)
ThE Il PArSM TI AIE Il BEING Il RRIEF
%i NOT!cr.s oF A lARGE N UNI BER 01' WORKS Il DflAW,S (Il' 1Ii0M ACTFJAL
INIPECTI ON il h V Il AUG OSTUS DE ORO AN, cee. LON nOV • ecc. 1847 , pag. 101 , Imli. 1-3) « i, tsr oi'
)) 1580 NAMES il 01? REI'oRTED AuTuons, EDITORS, &C. 0 WOR1(S oti ARLTT{aIETIC, i! IN CF. LI DI NG ThE
M TNDE( TO TIfIS CATALOGUE a. Si legge (ARn'natr.Trckr. »oons, ecc., pag. 119, col. 1, Un. 4S).t
, 2ro,docimn CL Beldornanti, . -
• (
77 )
L'opuscolo di Prosdocimo del quale, come di sopra avvertimmo, si hanno due
edizioni e due codici manoscritti, essendo intitolato « algorismi tracttus »
stimiamo non inutile il dare qui appresso alcune notizie intorno alla parola « algorismus
E
Fin dal decimoterzò secolo si andò ricercando la etimologia del vocabolo
algo-
rismo, etimologia che apparisce variabilissima, secondo quanto ne riferiscono i Sig.5i
Chaslcs
alleos,
(i) ed Halliwell (2). Vogliono taluni che il vocabolo in questione provenga da
egoros considerazione, poichè esso è un modo straniero di conside-
straniero
razione: altri che derivi da
altri riconoscono in
algos
argis
greco e
mòs costume, poichè è usanza greca
una parola greca che significa sabbia bianca , e di
qui fa'nno provenire il termine in questione , perciò clic il calcolo
eseguiva su sabbia bianca: , altri ancora ne trovano la etimologia in
e
ritmos
numero: altri finalmente
in.algos
arte e
rado
ritmos si
ares forza
numero (a). Nel Trattato
d'aritmetica di Giovanni da Sacrobosco (4), ed in altri scritti citati dall' Hailiwell (5) la parola
altri lo
è da
un re
algoritmo
Algor
didesi derivata da un certo
.dlgorus,
indiano, per
di Castiglia, per altri ancora da un rinomato
filosofo per
nome A'lgus.
• (4) COMPTES IIENDUS li HER DOMA DAI RES il DER SÉANcES Il DE L'ÀCADÉMIE DES scrr.Ncns, ecc. TOME
orJAHAw'rE-UUrTYÈMEil JANVTER-.IUIN 4859.9 l'AlliS, ecc., pag.-4058, un. 17-25. 30-38, pag. 1059,
)in. 13-40, nota (2) della pag. 1058. - INSTITUT lMPltIAL DE FRANGE. Il AcADÉIIIE nts scr.rcs li
Extrait des Comptes rendita dei sùences de i'Àcadémie dea Sciencea, torne XLVIII, Il séance du 6 juin 1859. Il III STO IRE DEL SCIENGES MATHÉMATLQUES. (In 4°; di 8 pagine), pag. 5, li n. 13-40, pag. 6,
un. 4-4, 20-27.
(2) Rara Matliematicai Il OR, li A c0LLEcTI0N Il OF ti TREATISES OH THE MATREMATICS 9 AND fl SUEJECTS coNrtEcTEn WITH THEM, From-ancient ineditel Manuscripts. il EDITEO BY li JAMEs 0RCHARO
HALLIWET.T. , ecc. LONDON , ecc. 1839. pag. i, e nota (2), pag. 73, nota (2), pag. 94, Un. 7-10.
- Rara Mathcmatica Il OR. Il A cOLLECTION il OF il TREATISESON THE MATI1F.MATIGS I AND 9 5UJECTS
cONNEcTED 'SVITI! THEM, Il From ancient inedi!ed Mantiscripts. il EDITED DV i lAME! oncliAnu flAL
LIWELL. ecc. THE sEcoNu EDITION. li LONDON, ecc. 1845, pag. 1, nota (2), pag. 73. nota 2, pag. 94,
Un. 7—IO.
•(3) Mathematiscbe Beitr5ge i zum il Rulturleben der Vòiker Il voli 1k. Moritz Cantor, ecc. pag.
267, Un. 16-27.
(4) « Hanc igitur scientiam numerandi li compendiosain edidit phulosopbus nomine Algus, unde
algorismus nuncupatur, vel ars numerandi vel introduclio in numerum » (Rara Mathematica,
ecc. EDITEIJ n y Il JAMES ORCHAR» IIALLIWF.LL, ecc., pag. 4, Im. 8-40, pag. 2, fin. I. - Rara Mathematica, CCC, EDITED BY i lAME! ORCHARD HALLIWELL, ecc., TElE SECOND ED1TION, ecc.; pag. 4, Un,
8-10, pag. 2, Un. 1. - In un passo riportato dal Cantor del manoscritto o.° 1227 della Biblioteca
Reale di Darmstadt si legge (Matbematiscbe B&tràge i zum I Kulturleben der Vòllcer il voli Moritz
Cantor, ecc., pag. 419, Un. 33-35):
Hane sIicct scientiam nomea rendi con.pendios,m phitosophua eddit nomine algu' onde aigorianitta
i ntaneupatur sai ari introductoria itt numerortan interpretationem. a
(5) Rara Mathematica, ecc., pag. I, Im; 47-23. - Il Sig. Prof. De Morgan scrive (KRITHMETICAL •BOOKS fl FROM il THE ItiVENTION Or PRINTTNG TO TRE Il PRESENT TIME li DEINO Il BRIEF NOTICE! OF A LARGE NUMBER Or WORKS Il DRAWN TP FRODI ACTOAL INSPECTI0N Il BY il ATJGUSTUS DE M0R
GAN, CCC. LONDON Il TAYLOR AND WAL.TON, ecc. 1647):
It wa quito cornmon, cnn laefore tbc invention
• o5 prinng
ti so apeck of Algra as tbc invenior or decima! notation . or
• Algortilie, and severa1 of Lise ornamcnted titie .pages of Simon de
• coliaes, tbc aucceseor of Henry Steplaen. • bave 8gure. ot Ptolemy
• Orphena , Euclid • so,! 4(gus, on one •ide , oppoaite Lo tbc Muse. of
•
Attronomy , Manie, Geometry , md Arkhrnctic , or the other: mm il
-
a paired (or a da....e
10
-
(78)
Il Sig. Chasles, esponendo nei suo APER9U IlISTOnIQUI un oscuro passo della
Geometria di l3oezio, ed in altro suo lavoro presentato' àll' Accademia ddle
Scienze di Parigi nelle sessioni de' 23,30 gennaio e 6 febbraio 4843 relativo ad un
trattato di Gerberto intorno ai numeri, dimostrò che questo passo e questo
trattato erano relativi ad un sistema di numerazione 'identico ne' principii
alla nostra aritmetica attuale, e che in .,pratica soltanto ne differiva per
1' uso di una tavola divisa in colonne per indicare i vani, ordini di unità decuple, chiamata da Boezio abacus che permetteva di notare con un 'posto vuoto
l'assenza di un numero (i). Il me4esimo Sig. Chasles in altri successivi lavori
dimostrò altresì i? che questo sistema da lui chiamato « système de l'abacus »
subì nel corso del secolo duodecimo' una importante modificazione, essendosi
rinunziato all'uso delle colonne e sostituito ad esse l'uso dello zero per indicare i:
posti vuoti; z? che questo sistema così modificato prese il nome dialgo..
» rismo ))
L' illustre orientalista Giuseppe Reinaud, nato in Lambesc ne! giorLio. 4 di
dicembre del 1795 (3)., morto in Parigi nel giorno 14 di maggio del 4867 (4), in
una sua dotta memoria 'pubblicata nel S, emise l'opinione che il nome dato
a questo metodo fosse quello d' un autore i cui scritti avevano contribuito a
diffondere il metodo stesso in occidente , e, che questo autore assai probabilmente era Mohammed ben Musa Alkh 'arizmi (s) , nativo od originario di Ka(1) Ai'El,tU IIISTORIQUE Il SUE L'ORIGTNE Er LE DÉVELOPPÉMENT Il DES MÉT}IODES EN oÉoIt>TUE. ecc. l'AR ai, cusirs, ecc., pag. 464-475, pag. 416, Im. 4-31. -G e.schiclfle li.
Il Geome-.
trie, ecc. Von I Chaslcs, ecc., pag. 526, fin. 46-41,.pag:527 — $44.COMPTES .RENOUS ti
DAIRESII'DES S#ANCES DE i.' ACAIiÉJ,IIE DES ScTEPQcES, ecc. TOME SEI7.IÈME. JANVIER–JUIk 4843. 9..
PARIS, cee, 18.13, pag. 156-173, r 4, SÉANCEDU LUNDI 23 J'ANTIER 1843,— pag. 248, in. 6-35, pag.
219-245, pag. 246, fin. 114. - N.° 5, SÉANCE DU LTJNDT 30 JANVIER 1843. - pag. 281. Im.. 8-24.
pag. 282-298, pag. 299, Un. 1-27 • SÉANCE DU LUNDI 6 FÉvnIEfl 1843. - JIISTOIRE DE 1' ARITIt'
MÉTIQUF.. Il Exptieation de, Traités de l'Abacu,, a particulie½'ement du 9 Traité de Gerbert ; Il PAlI.
N. cIIASLES. ( Extrait des Cornptes rendus des sdance, de 1' Aceddrnie de, Sciences , séancc's desfl23.
et 30 janvier, et 6 février 1843). In 0 di 65 pagine.
(2) « Je l'ne cette limite du XtIe siècle, parce que plus tard les traitésd'arith')jméliqtie, sauf quelques exceptions, ne portent plus le noni d'Abacus: l i ils prennent presque tous ecLui d'Aigorismc
DES SCLENCES, ecc. TOME SEIZIÈME.iI
(C0MPTES BENDVSII11EDD0MADAIRESIIOES SÉANCEPJ }DF.
J&NVIER–JUIN 1843, cee., pag. 192 • ]in. 7-9. - IIISTOIRE DE L'ARITRSIÉTIQUE. li Explication de
Traités de I'Abacus, ecc. FAR I'!. cuAsLEs. Il(Extrait des Comptes ren.dus, ecc., pag. 7, 11n 49-21)..
« Dans le eours du X11° siècle , le sysl&ne de l' Abaei's a éprouvé plusieursllniodifi'catiuns. Le
» terme Abacu, a été rcmplaeé généralement, pur celui li d' Algoi'isme; ca a renoncé à r usage des.
» cotonnes, et l'cn s'est servi ex.Iiclusivernent dii ,éro pour marquer les placcs vide, ». (com p i FR
RENDUSII NESDOMADAIRER i DES SÉANcES il DE LACADÉMIE DES SCIENCES, ecc.,'rOr,LF. DIX'SEi'TIÈMEAI
JIHLLET–DÉCEMEEE 1843. I' PARIS, ecc. pag. 443, in. 24-27 • N° 4, SÉANCE DI) l.VNDI 24 JUILLET
1843. UE L'AI%ITIIMÉTIQUE. fl lì echerclje d'e; tracce du nj*téme de t'Àbacus, òprès que erite Ilmdthode a pri; le nom d'Afgorisine. Preuve, qu'à toutes lei Il dpoques, jusqa"au XVIe' siècle, va
a su gite 1' ArithméUque li,vulgaire avait pour origine ccItt rnéthode aneienne I) Par M. CIIASLES. Il
(Extrait des Complei rendus dei séancc's de l'Académie dei Scienees; séanee du 24 juitIet 4843).
('li 4.°, di 12: pagine) , pag. I, fin, 8-13). ecc,
(3) NONTELLEIl EIO.GRAPHIE GENERALE ,
PUBLI*E FAR (i MM. FIRMIN D1DOT FRÉRES, SOUS
LA DIREcTI0N Il DE ai. LE mr.- liotrER. liTome Quarante et Unième Il PARIS, ecc.. M nccc LXII, col..
.
915, Im. 34-36.
CCCLXVIII,
(4) J011MAL Il,IiEs SAVANTS: I ANNÉE 1867. 9 PARIS.,i IMPRIMEBIE
I
pag. 324, Un. 7-9, MAI 1867.— INITITUT Il' IMPÉRIAL Il DE FRANGE. Il ANNUAIRE l'OUR 1868. Il PARIS. li,
r4PRIMEBIE ' IMPÉRIALE. il rIDcccLxvIII, pag. 85, liii. 44
5) ?IÉI%LOIRES I[ DE II.L'INSTITUT NAIIONAL DE FRANGE li Ac&DÉauE DES JNSGRI,PT,IONS Et BELL.ES
L'AcADbTiE
l
BISTOIRE
IMPÉRIALE.
DID
•( 79)
rizm, che fior\ sotto il califfato di. Almamtrn nel primo terzo del secolo nono
dell' Era Cristiana (t). In sostegno di tale opinione il Ileinaud avverte (2), che
in un trattato astrologico pubblicato nel (548 in Nùrnberg da Gioacchind 11cl1cr (3) , i nomi di « Algorisnus » e di Alkliorismus » sono dati ad uno
LETTRES I TOME DIXIIULTIÈME li LARIS li IMPRITItERIE NATIONALE Il MDCCCXLIX, pag. 303, liii. 5-28,
pag. 304, Im. 1-27. -' MÉMOtRE il GÉ0GRAPI1IQUE, HlsTOriIQtfE. LT SCIENTIFIQUE li g nu L'INDE li
ANTÉRIEUIIEMENT AV MILIEU DU Xl° S1CLE DE L' ÈRE CHIIÉTIENNE Il D'APRÈS LES ÉCRIVAIN5 ARABES, PERSANS ET CHINOIS il PAR Al. REINAUD MEMBItE DE L'INSTITUT DE FRANCE (ACADÉIIIE DES
!NSCRIPTIONS ET BELLES-LETTRES ) Il PROFESSEUB D'ABAlIE, ecc. PARIS li IMPItIMERIE NATTONALE
ai Dccc xLix, pag. 203, )in. 25-28, pag. 304, im. (-27.- SUB L'INTBODUCTION Il DE Il L'ARITITMÉ
TIQUE INDIENNE EN OCCIDENT il ET SUB DEUk DOCVMENTS IM1'ORTaNTS li t'UDLIÉS li PAR LE PRIaNCE DON
BALTHASAR BONCOMPAGNI il LT BELATIFS i CE POTTIT DE L'BISTOIBE DES ECIENCEN PAN M. r
WOITPCKE, Il Membc correspondant de FAcadémie Pontificale de' Nuovi Lincei Il ROME il IMPRI MERI E
DES SCIENCES MATHÉMATLQUES ET PIIYSIQUES 111859, pag. 16, Im. 14-11, pag. 17, Im. 1-2.
(I) COMITES RÈNDUS fi IIEDDOMÀDA1RES Il DES SÉANCES Il DE L'ACADÉMIE DES SCIENCSS Il TONtE QUABANTE-HUITIÈIIE Il JANVIER-JUIN 1859, ecc. 1859, pag. 1057, fin. 5-8. - INSTITUT IMI'ÉRIAL DE
FRANGE , CCC. RISTOIRE 0 DES Il SCIENCES MATLIÉMATIQUES • pag. 3, lira. 33-35, pag. 4, Un.. 1-3.
(2) MÉMOIRES li DE li L'INSTITTJT NATIONAL DE FRANGE l j ACAbÉMIE DES INScRIPTIONS ET DELLESti
LETTRES il TOME D1X-11UITIÈME, ecc., pag. 304, li . 10-21. - MÉMOFRE il CÉOGRAPHIQUE, llISTO
RIQUE ET SCIENTIFIQUE Il SUE L'INDE, ecc. nE ai. REINAUD, ecc., pag. 304, lin. 10-12.
() Questa raccolta è intitolata nella pima sua pagina E DE ELEMENI(TIS ET ORBTDVS c0ELE:11
I) STIOVS; L1BER ANTIQVVS AC Il erttditus Messabalie laudatissimi inter Arabes 3 Astrologi. Cui adie-» cturn est Il scitIPTYM C VIVSDAM Il lIebri de Eris scii interuaìlis regnorum, & de Il diuersis Gen
» tium annis ac mensibus. Il Item ijsdem de rebus: 1I SCRIPTVM CVTVSDAM LI Saraceni, continens prete» rea prQcepta ad usurn ta. Il bularum .Astronomicarum utilissima. Il Quin omnia ad ueteris Archetypi
» lectionem dili'jgenter collata, celebri famt Illustrissimi Principis il ac Domini D. Augusti Ducis
• Saonize &c. & Il publicorum studiorum ùtilitati, dicau 'it %oachi-flmus Ilelierus apud inclytam Ger• mani Noriberigam Matbematucm Professar. (1 Noribergae excudebant loannes Montanus, I\ & Viri• cus Neubcrus. Anno Domini Il M. O. XLIX », e composta di 170 carte , niuna delle quali è numerata. Le carte 59'-100' di questa raccolta contengono uno scritto intitolato (DE F.LEMENIITI5
LT ORDIBVS C0ELE!llsTIlIVS, LINEE ArttIQvvs , ecc., carta 59', recto, fin. 1-5) « SCBTPTVM
» QvvaI sARscEIIn i cuiusdam, de diuersarum gcntium Eris, Il annis ac rnensihus, & de reliquis Astro-Il
» nomiae principijs a. Nel capo XIX di questo scritto si legge (DE r.LENtENII-rls ET 6RBI8V5 coELE,llsTrBvs, LIBER ANTTQVVS, ecc., carta 85', segnata « T iii a, retto, Im. 25-27, CAPVT xix. li Ad
sciendum uisidnem noua lume).:
-
e IIlud est quod dirit Sichoariemus. Sed aliud est
a quod .. S i, mliii -pincot qua. iIi& est msoifestins
s ad eiperiondssm.
Nel capo XXV -dello scritto medesimo Si legge (DE F.LEMENIITIS ET ortBLsvs coELE/lls Tlnv s, LINEE
ANTIQVVS, ecc., parta 00, verso, Im. 3-7, CAPVT nv. ilDe aßquatione domorum duodecim):
I Itind quidom qubd Aleliorismea in ano libro
dirle , & quoti nareanit or PtoIomo non pro• ho, & est ut accipisa asconsionea ascendenti, in
• regione • & atceu,iofles decimi in onbo re-
a fto. a
Nell'ultimo capitolo dello scritto stesso si Ìeggeanche (DE ELEMENIITIS ET ORBIBVS COELEFISTlBvS,
LinEa AriTIQVVs, ecc., carta 998, segnata nel margine inferiore del suo recto Z », verso, fin. 20
-28, carta 400', retto, Im. i-fi):
-
e Nam fueruiat ante dilussium
• 279 sei, ira profertione ,sciiicet, 4091 anni Solaris diiranij, et FaRaupor duas borsa, & q.i.giScitas, ac
. quintsna p,rtem ass L'e uniti, borse Anim cinitatia dici
• ,,bbatl,i. que Fuji no,', dio, ultimi gumedi sorti scilicet
• mensia turisti, anno .Arabu,n 328, que est dica 21 men- • sii Maij anno Alesandni 1251,.& est- dica erfirmodoch
qui est 12 mcnsis Parsarum ìoao 308. I1tsia 5ird, & a,-
•
80)
scr1tror arabo: Soggiunge che se il trattato medesimo è (lei 040 dell'Era Cri
sriana,'come parrebbe dalla veisione latina pubblicatarte da Giochino Efetier,
questi nomi non possono applicarsi chea Mohammed ben Musa Alkharizmi (i).
L' opinione medesima del Reinaud ebbe piena conferma nel issi per la pubblicazione fatta da D. B. Boncompagni () di un trattato, d'aritmetica che tro-
biaa,
• cendena , se pIaneta aqust[ peras ig, Id est, per I iliruin
• cursuom Akhoarz,m m;,gistrL Indorsin ad medium,
• tst dizimise , & ad eiuitaLcm Corduba super 10 borsa &
-
i duas lartia, unisse bora noctis prascript i sa bhathi , dominus orbia cx aigiiis, Cancer , d oiniiiue or pianetis,
• hlercurius • gndtua ad questa pernenii directio • est pri.• mu, gradua Ari-aia, & diuiaor lupiter. a
Il Sig. Dott. Maurizio Steinschneider in una lettera a D. IL Ronompagni', pubblicata nel 1863
dimostra (INTORNO AD ALCUNI MATEMATICI DEL MEDIO EVO ED ALLE OPERE DA ESSI COMPOSTE,
LETTERE DI MAURIZIO STEINSCBNEIDER il AD. R. DONCOMPAGNI. Il ROMA Il TIPOGRAFIA DELLE SCIENZE
MATEMATICHE E. FISICHE Il VIA LATA NUM 211. A. il MDCCCLXIII, pag. IO, fin. I0-23) che l'autore di
questo scritto è molto probabilmente lo stesso Abu Maad, menzionato nei seguenti passi dello scritto
stesso (DE ELEMSflTIS ET OEBIIIVS'COELE/IISTIBVS, LInEa ANTIQVVS AC Il eruditus Messahaln , ecc.
carta 02a5 segnata nel margine inferiore del suo retto « x ij » , retto, Im. 1-5, carta 94, verso,,
liii. 25, carta 95 1, segnata nel niargine inferiore del suo retto ce Y », retto, Im. 1-3):
• INquiL Abumatib non est istud ,ecnndum ueritaten,
a quosiiam Istitudo luna alteratur in onni hors. sad esi
• sccurtdu,n approxi.natiosiena quam dirianu,, & 1,oaui.
• mus oparationem ,ecussdum cina operstionem & laN
• g'.am scceptionem. i
Inqnit Ahusnsd , ego 'non poni ad aqostioleem
• hirom domorun, sakulas, quoniam suodua, il, non est
• milsi bonus in ezirabendo ca,, neq, uideo ipsum conue
a nicntesn ci qnod exiGit forma. a
Nello stesso trattato si legge anche (DE ELEMEN,(TIs ET ORDIBVS COELE'IISTIBUS, LIB'ER ANTIQVVS
Ac I eruditus Messalialifi, ecc., carta 96 a, segnata nel margine inferiore del suo retto ce Y ii », verso,
fin. 28, carta 97 4 , segnata Y iij, retta, fin. 1-8)
e Serua eco hanc propotionem. Si
a ergo (nerit dcc Itnalio luci cum quo opesari,, tuasc estro,
• ho arcuan septentrinnalielungi tud isis .asecneiosi'um Fa-
disti um, .sieut estrabii ex preportione nota cuessiente
• inter duon sinus dnosusn srcuusn eeparatnrusn iguoto"
• t'asta , quorunt oggregatio est sola co. aggrrgsnaus
• luca arcu, separato., eecnndom quod o,Iendia,saas,'Itud
I in libro. no,Iru do ostractione ignoto.una arcuQ Spia-ea rm ci foLla eiva. a
Il Sig. Steinschneider dopo avere avvertito (INTORNO il AD ALCUNI DIATflIATICI DEL MEDIO EVO, ecc.,
pag. Il, fin. 13-21) che in un codice della Biblioteca dell'Escuriale trovasi uno scritto il cui titolo.
tradotto dal Casiri poco esattamente cc ,Productiones quantitatum Superficierum Spkaerae » nel seguente passo del volume intitolato ce BIBLIOTHECA Il ARARICO-HISPANA Il E5CUBIALENSIS, ecc. optrd djy
» studio Michaelis Casiri, ecc. Tostus PR/OR », ecc. (pag. 382, col. 2', Im. 1-5):
e 1.0 TraetaLue de Sphmra superficie' .a Figssria, auctoro4204s,14MoaÀaio
inacriptus Frodasctioues quantieatuesa Ree Moti,. Cord,ahensL a
• Sasperflcioruns Sp/iene, cassa TaIauliu &
deve in vece tradursi « Liber de extr.Zctione ignotoncm- tnensurarum arctum qui eccstant in super» ficie spherae » ne deduce giustamente (INTORNO AD ALCUNI MATEMAtICI DEL . MEDIO. EVO , ecc., pag.
1, Un. 24-25), che questo scritto è lo stesso«: liber de extraetion6 igpotorum arcuo Sphae'Ijrae a no»tis eius », menzionato in questo passo del dettocescuu p rvM d'e diversarumn gentiutu Eris,», e che quindi
l'autore di quest'ultimo scritto è Ahdallao. Muhamcned ben Monti di Cordova.
(I) MÈMOIIIES il DE ftL'INSTITUT NATIONAL DE FRANdE J. ACADÉMTE DES INSCRIPTIONS ET BELLE5LETTBES lì TOME DIX-HUITIÈME, ecc-., pag. 304, Im. 18-27. — MÉMOIRE Il G.ÉOGRAPIIIQUE.; BuSTO'RIQUE LT SCIENTIFIQUE li SUB LINDE, ecc. FAR Sr. REINAUD, ecc., pag. 304, ho. 18-27.
(2) « Cette opinion de Colebrooke et de M. Reinaud acquiert maintenant la certitude Il d'Unil Mt par la publication. du prince Boncoinpagni » (5cR t? INTRODUCTION Il DE Il L' AEITHP&ÉTIQUE
aNDIENNE EN occinEN? ,, ecc., D'AR Ma P. WOEPCKE , ecc., pag. 1.7 • Un. 6-7).. - c VoUstndig.
(Si)
vasi
manoscritto nelle carte nulneraLtIO2—I09 d'un codice delta Biblioteca della
Università
di
Cambridge contrassegnato «
li. 6. 5 » (i).
» g è si che r t wurde diese Entdeckung erstseit Il 1857, seitdem durchdic Bemubungen dei Pri n z eli
B n e m p a g ti i cine bis dabin noch unbekannte 1-landschrift der cambridger (I Bibliothek detti
t I3rucke libergeben wurde » ( Matbematische Beitrige li zum ' Kulturleben der Vbfler Il voli il Dr.
Moritz Cantor, ecc., pag. 268, liti. 9-12). —11 Sig. Steinschnei6er nella precitata sua lettera pubbltcata nel 4863 scrive (iNtoRNo il AD ALCUNI MATEMATICI -DEI MEDIO Evo, ecc. , pag. 12, Im. 2435, pag. 13. liii: 1-2):
I. Alchnsisnnass. Oltre si passo citato sopra (nota 3) qsaesi&nome ai trova a 'a• con nel passo finale, gii sncotov,to e copiato al fine diquesta notizia, e nei Cap. XXV..• che comincia De aeqt'eatioesedornorsnn,(carta gja o 4 del foglio segtiato X), ove ai
•
a Illud quidem quoad 4iceSorisnesos (sic) in suo libro dixit et quod narravit
• ci Ptolom geo nota Probo, et est ut acripias ecc. a (segue il paao citato sopra,.' • nota 3 i i I aquit Aiaunisad ego asosa poRsiecc.) a Alchosrismus. o Alctloriamusiaenza dubbio il cefehrc ftj'sehommeel b. Al.,.
• al-Chowarezn,l. autore delle tavole aatrnasoniciae nominate Si,sd.lai,ad, le quali forse
• sono il libro qui citato (V. p il, oltre, pag.15, tisi, t4).11 nostro libro è 6 i preso in testi• moa io intorno al nome Alchorit,ntaa dal Eeinsud, per provare che di due settori della
• provincià di Claoe,aream sano possa applicarsi che al primo, cioè a Muhammed l'e,
• Musa — congettura poacia confermata dal libro t Algoritmi de numero ladorsana '.a pubblicato da V. E.
due passi qui Citati « Illud . . . accipias », « lnquit . . . posui » dei suddetto « 5CRIPTVM 0 ANTIQVVM SA)) RAcElini cuiusdam, de diuersaruln gentium Eris 1, ecc. sono- riportati di sopra (pag. (ti,
liti. 41-43, pag. 118, liii. 27) precisamente Come leggonsi nella delta edizione intitolata ((DE ELEMENflTIS ET ORD1L3VS COELE#))STIBVS, LIRER ANTIQVVS AC li eruditus Messahal », CCC.
(1) Questo scritto fu da me dato in luce nel Issi com'è avvertito di sopra dal Sig. Prof. Favaro
iii liti intitolato te TRATTATI li D'ARITMETICA Il PUBBLICATI Il DA BALDASSARRE BOIQCOMPAGNI,
)) ecc. I. il ALGORITMI DE NUMERO IN1aORUM. li ROMA li TIPOGRAFIA DELLE SCIENZE FISICHE E MATE3) MATICHE li in via Lata, N. 0 211. Il (857 a. (In 6.', di 23 pagine). Un esemplare manoscritto di
questo trattato trovasi nelle carte 104-11 l a, numerate ne'margini superiori.de'loro retto « 102-109)),
di un codice della Biblioteca della Università di Cambridge, contrassegnato « li. 6.5 a. L'esemplare
medesimo incomincia in questo codice (Carta numerata 02, retto, ha. 1-6) così:
DSZ1T algoritmi laudea alto rettori tuo .e defeta)(aori dica,,aua dlZnas. que t debitil ci reddsot et aug-flendo- mealdepammargi rii ut no' Il dirigat insemka recti tudiniaducat ft uil uerita Il tia t ut auzilielur oot• tipliceiat landem.
aup. buca asolusatsie in bis q il decrouimua ezpoosre ac patefaccre. a,
e finisce nel codice stesso (carta numerata 409, verso, Im. 32-35)
ponte ,sal,eia una t stai, uno duo, ilq: 'c'pelati Ires t dimidia q' li dimidiiuna pare daa,ama minutauna pari da Il I. 4tib uni 9 ,silice i stia pt.. VIII. t eub eia ti-ca t sub t'la; XIII Sicq; ?stituea. VIII.
Il detto codice ccli. 6. 5 » Si compone di 126 carte membranacee, delle quali le 1 2 (guardia), 27' non
sono numerate, e le sono numerate col lapis ne'rnarglnl superiori de'recto coi numeri
1-124. È legato in cartone , coperto esternamente di carta colorita a marmo con dorso di pelle
scura divisi' da fili dorati in sei scotti parti , nel primo de' quali e scritto in inchiostro nero:
« It a, nel secondo è impresso in caratteri dorati: cc TRACTS Il. M. S. )), nel terzo è. scritto in inchiostro nero: cc (6) a, e nel quarto « (5) a. Nel rovescio della prima carta (guardia) da questo codice -è incollata una incisione rappresentante due figure allegoriche al disotto dette quali è il ritratto di Giorgio I re d'Inghilterra colle parole: ti GEORGIVS D. G. MAG. SR . FR. ETUIR, REX. F.. D. »
all'intorno, e sormontato dalle parole « uIvrimFmcENTIA REGIA 1715 »- che Indicano 11 manoscritto
medesimo essese stato donato alla Biblioteca (li Cambridge nel 1115..
Negli anni 1856-1860 fu stampato un catalogo de'codics fld—Oo della Biblioteca Pubblica di
Cambridge diviso in quattro volumi, in 8t nel terzo de' quali intitolato « A IlCATALOGUE OF TRE
lI asANuscni p rs Il PRESERVEO IN Il TU-E LIBRARY Il OF IITIIE UNIvER5iTT 0V cAMBRIDGE. 11 Edjted (or
the Syndics of the University Presi. »V0LUME III. li cMaaIno: li AT TUE UNIVERSITV PRE55.
Iat.DCCCLViII »(pag. 500, l[n. 33-40, pag. 501) trovasi descritto il precitato codice «- li. 6. .5 a; l.n
questa descrizione ( A il CATALOGUE OF TUE M.4NU5CMPTS (i.PnE5ERVEII IN Il TUE LIRBARY Il oF Il.TIIE -VNIVERSITY 0V cAMBRIDGE, ecc. VOLUME III, ecc.. pag. 501, Im. 18-31) tI precitato esemplare dei
detto trattato d' algorismo è indicato così
• 5. fi. 102-109. A. TaEATIiE 05 AtooaIraac.
a In tisia part thore tre 33jiiies in a page
a The author (Qua. Leonardo Fianco?)scena, io be citing a formor -«kol
his osso, and profeaeea Lo hai-e dioeovered the Indian system of numeraI
• notation. Tbc fonn, of the numerata are omittei by the acribe, only 1, 2,
• nè 3 appearing in tbc test. Tbc work in incomplete, ending in tbc mIe
• (or the diviaiou 0f (raetiona. A. short eatract hai beest tranicralaod, somewhat
II
I
•
( 82 )
Questo trattato, come il Sig. Cliastes giustamente avverte (i), è attribuito ad
• iricorroctly. by Me. øalliweil; P3 o( bis Rari. ?Jèthemaeic,..
a Proemioin bcgiiii
buie Algoriani. Laudei iSeo raciori nostro ... a Trcatisc begins
-
Dliii Algoritmi. Cum viduascm TuRca couslituiase ...
-
Enda:
-a . . . et sub ci, Crei,' ci sub .Iriljns XI.
In questo passo del catalogo medesimo 'e giustamente avvertito che il Sig. Kalliwell nella pagina 73
della sua opera intitolata « Rara Mathernatica ' i ha riportato poco esattamente-un passo del detto
trattato d'aritmetica da me dato in luce. Nella nota 3 del Sig. IlaIliwell al CARMEN DE ALGORI5MO di, Alessandro de Villedieu, contenuta
nella edizione intitolataRara Mathematica; Il O ,(l A COLLECTiON liOF Il TREATiSES Ori THE MA • TIIEMATIC5 ANO ilSUBJECTS C0NNECTED WITIT THENT, I Frorn ancient inedited Manuscripts. Il EDI3) TED BY li JAMES 01ICHARD IIAILIWELL, EsQ., P.R.S., F.S.A. Il &c. &C. Il OF JESUS COLLEGE, CAMBRID• GE. j LONDON : flJOiTN WILLIAM PARKER, WESr STANO; Il j . & J. J. DEIGUTON, & T. STEVENSON, Il
-
73, Im. 18-27) si legge in fatti
e Con vidisiem
a Yndos constituisse xx lutera, i. rmivenno mamero suo propter dii• positionem auam quam poiuersi.sL, volui patefaceru de opere quod sit per eus oliquidqnc ossee levi sa disco. titani, ai Deus voiuerit. Si
-
• CAMBRIDGE. 111839 » (pag.
-
-
a' autem Indi hoc voliaerunt ai ioteiaiio illorun, sua1) rliven titerii
a l'oli, Causa quae mUsi potuit. Dona diresii me ad hoc. Si vero
• dia dicam prater 0cm qucm ego esposui, boe feceruut per hoc
-
a quod ego esposui, esilom tain certissimi o t nhsaque ulia d uI,ltntii,ne
• poterli inveniri. Levit.iq.ae p,tch.it aapieieì,libus ci diaceotibus. a
• MS. Bibl. Pia],h, Cani. 1869, li, Vi, S.
Questo passo della nota medesima, trovasi riprodotto senza alcuna varietà nell'altra edizione intitolata
« Rara Mathematica; Il OR Il A COLLECTION li OF il TREATiSES Ori TUE MATHE3IATICS I ANO Il 5UO3ECT5
3) CONNECTED WITR THEM, Il From aneient inedited Manuscripts. Il EDITED Dv Il JÀME5 OBGHARD hAI3) LlW'ELL, ESQ., F.R.S., F.S.A.-, Il &C. &c. &c. Il Or JESU5 COLLEGE, CAMDRIDGn. Il THE SECOND Eni3) TION. Il r.oNnoN: I' PUBLTSHED 13V SAMUEL MAYNARD, EÀRL'5 COURT, l i LEICESTER SQtYARE. 11.4841 »
(pag. 73,' fin. 48-21). ,Ora nel precitato esemplare manoscritto del suddetto Algorisrnus de numero
indorttm si legge (Codice « li. 65,carta1O2, recto,lin. 41-17.— TRATTATIflDAR1TMET(cAflvhJsnLIcAThfl
DA BALDASSARRE BONcO11PAGN1, ecc; il i. Il ALGORITMI DE NUMERO INOORUM, ecc., pag.
e Djait ahgos'itrn i Con, uid i i sem yodoi c'insti taaiis i. ix. li teras
io naninerno numero suo, propter diapo,itioncm auim qsaam p0'
•a aucrunt, uoiui pateficere de opera quod Si per eni sliquid
• juod once leuius disceutibus, si dous uoluerit. Si autem indi
i I.oc uohaaoruut, ai intantio eorum in bis, ix. fieri, finii causa qui
-
a mliii patuit, dciii direxit me cd boe. Si toro aiia de causa,
-
4,
Im. 16-21):
*i preler ean qnam co orposoi, hoc fecerunt poi hoc quod ego
- a cxpoaui, esdem causa certissimi ci abaqua stia dubitationo po--
- .a tuoni inueniri. Leuitorque pate'uui napicientibui ti discentilsua. .
- Questo passo del suddetto « Algorismus » è riportato nel brano soprarrecato della detta nota 3 del
Sig. Halliwell colle inesattezze seguenti
Ceci' li. 6.
pag. ho.TTIAflATI O AitTateTiCA , ecc.s,g. tisi.Rara Mnihematica, ecc. 1839 e 5841
i (8-1.9 Lt pensa .hiquid quod-782tsii per cii aliquidqsse
22ililorum nihilnovena
20.canon i. isis..1K.
23 puit
211istuit
24di
dca
usa
cause
23-24 potcrit
2m
26poterit
•Leuitaaqsse
24Len[tcrquo
La Biblioteca, della Università di Cambridge 'possiede anche un catalogo intitolato 11cldella
: P rim a sua carta « Codices Mss. in Bibliotheca Publica repositos [Codieibus duntaxat Orientalibus
» cxceptis quos doctissimis Ling. ITeb. et Arab. Professoribus reliquit diseutiendos] annis 1794, 4795
» et 4796 lusso Academie evolvit descripsitque Jacobus Nasmith »,e composto di 847 carte. Nellelinee
4-10 del rovescio della 64' di queste 647 carte, segnate sul margine inferiore del-suo recto « I» si legge:
i li. VI. 5. ------------1869
T11n7
/
a Coda membrsnacou, j.3V0 diversi, manulsui seriptui.
•1 Liber Cuiiitasstini Mooachi Caiiissesasis, qui dicitur Viaticusao
a ci sua quadain mdieinslia mq titsaiis
-a 2 Ar, Aigoriami
• 3 Compositio Astrolabii
a ' Liber 5,nctl Edmustdi regia.
In questo passo del catalogo medesimo è descritto il detto codice « li. 6. 5 ».
E. E.
(I) COMI'TESRE ND U S IÌ HE B D O MAD AI RESI IDES SÉANCESIIDE L'ACAD9MIE-DE5 scztrecEs, ecc. TOME QUA-
(.83)
Algoritmi » , Vanto nel titolo, quanto
probibile
clic
nel
testo.;
il che
fa conoscere assai
esso sia pera di Mohammed ben Musa Alkharizmi , la parola
« Algorithmi » trovandosi evidentemente in questi passi del trattato medesimo
per designare il nome di un autore arabo (i), ed il dqtto Alkhai'izmi essendo
ne' manoscritti designato coi nomi di « Mohammed
filius Moysi
Aichorismi, »
0.«Giafar Alkoresmi », o semplicemente «, 4lchoresrni » (2). Il
testo del trattato: stesso fornisce , come
Chasles (3) , motivi anche
più
è
avvertito dal pi'elodato Sig.
valevoli per attribuirlo allo stesso Mohammed
-
ben Musa.. -
Infatti Alkoritini, autore del trattato in questione, cita
ciò
che' egli stesso
ha detto intorno alla composiiione dei numeri'nel suo trattato di Algebra (4), e
si esprime intorno all'origine ed alla generazione dei numeri in modo affatto
conforme ad un passo che
si
trova in principio del medesimo trattato (5),
RNTE-IIUfTIÈME, li JANVIERJOIN 4859, ecc., pag. 4057. Im. 3-4. - INSTITUT IMPÉRIAI, DE FaNcE.
eco. RISTOTRE Il DES Il SCIENCES MATHJ%MATIQUES. ecc., pag. 3, En. 34-32. - « Dixir algoritmi »
(TRATTATI D'ARITMETICA, ecc.!, ccc., pag. 4, fin. 5). - « Dixit algoritmi j (TRATTATI DARIT3IETICA, ecc. i, ecc., pag. 1, Un. 16). — «Inueni, inquid algorizmi, omne quod potest dici ex numero »
(TRATTATI D'ARITMETICA, ecc. i, ecc., pa. 2, fin. 23).
(1) COMPTES RENOUS li HEBDOMADAIRES li DES SÉANcES I D E L'ACADÉMIE DES SCIENCES li TOME QUA
RAFQTE_IIUITIÈMEIIJANVIERJUIN 1859, ccc., pag. 1057, ha. 5, 26-27. - INSTITUT !MPRIAL DE
FRANCE, ecc. HISTOIRE li DES I SCIERCES MATHtMATIQVES, ecc., pag. 3, fin. 33, 35-36.
(2) COMPTES RENDUS O ISEBI)OMADAIRES Il DESSÉANCESII DE L'ACADEMIE DES scIr.ricEs li TOME QUA
RANTE-IIUITIEME IIJANVIER-J UIN 1859, pag. 1057, Im. 6-40, 28-38. - IN5TITUT flSPÉRIAL DE
FRANCE, ecc. RIST0IRE If DESli SCIENCES MATHÉ!,tATIQIJES, ecc., pag. 8 li». 1-3, 28-38.
(3) COMPTF.S RENDUS REBDOMADAIRES (I DES stANcEs li DE L'ACADÉMIE DEE SCIENCES I TOME
QIJARANTE-iI CITI ÈME Il JANVIERJUIN 4659, ecc., pag. 1057, Im. 19L_21, - TNSTITUT IMPÉRIAL DE
mANcE, ecc. IIISTOIBE I) DES SCIENCES MATnÉMATIQUÉS, ecc.. pag. 4, Im. 42-1-4..
(4) « Et iam patefeci in libro algebre et alinucabalali, idcst restaurationis et opposttionis quod
)) universus numerus il sit compositus et quod universus numerus componatur sup e rilu num » (TRATTATI Il D' ARITMETICA, ecc. J, ecc., pag. 2. Im. 3-6). - « Wur I considercd what people gene• rally want in Il calculating , I found that it always is a number. Il! I also observed tliat every
• number is composed of (1 nnits, and tbnt any number may be divided into units »- (THE Il- ALGEBRA I-0V 0 ?.t0IIAMMED BEN MUSA. il EDITED UD TEANSLATED Il BY il FREDERIC ROSEN. Il LONDON: il PRINTEDFOR THE ORIENTAL TRANSLATION FUNO AND SOLI) BY II I . MURRAY ,' Ar.BEMARLE STREET ; il PAR
RIJRY, Ar.LEN, & CO., LEADENIIAI,L STBEET;IITIIACRER & CO., CALCUTTA; TREUTTEL & WUERTZ, PARIS I UD E. VLEISC.IIER, lEIPZIG. li 1831, pag. 5,Iin. 5-4). - c 11k post laudein (lei et ipsiIIs eNal» tationem inquit: fl postquam ilind quod ad cornputatiouem est necessa- il riuni consideravi, repperi
II totuni iltud numerum fore. Il Oinnemque numerum ab uno composituin esse in . flveui. Unus itaque
» inter omnescousistit numertim » (HISTOIRE li DES UscIENcEE MATH*MATTQUES Il EN ITALIE,,ecc. PAR
OUILL,UME LIBRI. li TOME PREMIER. I) A PARIS, ecc. 1638 , pag. 253, Im. 14-18. - IIISTOIRE Il
DES I SCIENCES MATBÉMATIQUES il EN ITALIE, ecc. PARI IGIJILLAUME LIBIki.IOTOM E PREMIEi.IIDEUXiÈME
ÉDITION. BALLE '/5., H. W. SCRMIDT.III86,5, pag. 253, Im. 44-Is). - « Or Algoritmi, l'aiiteur do
• traitò acuiel, cito ce qu'iI a dit lui-mme il do la coluposition des nombres dam son i'raitd d'Atgè
>, bre: « Et jam patefeci li in libro algebre et almucabalah, id est restaurationi&et opposttionis.. .«Il:
• C' est là précisement le titre de I' ouvrage de Mohamined ben Musa . 4' après (I , la version lati» ne qui nous a été conscrvée ddns plusieurs Mss. » ( c0MPTE5 RENDTJS IIE000MAOAIREStIDES SÈAN
» CES ODE L'ACADlk)IIE DES ScIENCES, ecc. TOME QUARANTEHUITIÈME mJANVIER-JU I N 1859, ecc., pag.
1057, [in. 25, pag. 1058,lin. 1-4. - TNSTITUT IMPÉRIAL DE FRSNCE,ecc, HISTO1RE li: DEE ILCIENCES
MATHÉMATIQUES , ecc. , pag. 4, fin. 18-221.
(5) « Inueni,-inquit atgnrizmi, ounnequod poSi dici ex numero, flet esse quicquid excedit unuin
» usgue in IX idest.quod est Il iliter IX. .1 unum. » (TRATTATI Il II'ARITMETICA,CCc. L, pag. 2,. liii.
23-25). - « Moreover,.I found That every number, ivbich maylibe expresséd from one Lo ten,surpasses)I tbc preceding]Ibyone unit»(TIIEflAtoEnnAIIorIIIoIrAs!tED BEN MLISA.JIEDITEDA ND TI%ANSLSTrDOIBYII
FREDERIC DOSEN, ecc..pag. 5, fin. 9-Il).-. « EI i mnveniomne quodcx numeris verbis expriinitur esse I:
» quod unus usquead decempertransit» (UIST0IREIIDESIIscIEN c E s a,IATHÉMATIQUE5IIEN ITALIE, ecc. PAR
GUICLAUME LIDRI. I ITOMC PREMIER, ecc., pag. 25. [in, .18-20. - IIISTO!EEI)DES il SCIENCES MATIIÉMATI
QUESLIEN LTALIE,ccc. PAR GUILLAUME LIBIU.11ToM3t)REWE,B.IID1IULIÈME ÉDzTIo.', ecc., pag. 233, li&
È
i
•
.84)
è facilità di metodo che nei passo del Tarikh—el—Flokema
Filosofi) (), riportato dal. Gasiri (2), è attribuita ad un trattato di
§econdo il sistema indiano , formano , come è avvertito dai Sig.
finalmente la brevità
(Istoria dei
aritmetica
Chasles (3),
Il
il carattere di questo trattato.
medesimo Alkharizmi
è
anche chiamato « Algofithrnus » in una prefazione
di PlatoneTiburtino (4), traduttore del secolo duodecimo, alla traduzione da
lui
fatta dall'arabo in latino d'una opera astronomica di Moliainmed ben Geber
Al—Batani
(di
Batan) , conosciuto sotto il nome di AlbatQgnius. Nella prima
edizione, fatta in Nfirnberg nel 1537 di questa prefazione (5) si legge- in fatti (o):
(5-20). - En putre, ce(que l'auteurditde l'origine et de la géneration des nomhres qui dériventl de l'u» nité, est tout-à-fait conforme au passage que t'on tr&ive au commen-llcement do Traité d' Algè
veni, inquit Atgorizi omne quod palesi
• bre. Aiusi on ]il dans le Traité d'Arithrnétique; « lu . flm
n dici ex numero, et esse quic=Ijquid excedit unum usque in IX, iel est qflod est inter IX et unurn ».
« Etti dans te Traité d'Algèbre: w Et inveni omue quod ex numeris verbis expri-I lenitur esse quod
» unus usque ad decein pertransit . . » (cotrrs RENDUS il REBDOMADAIRES j DES SÉANCES Il DE CsCADÉaIIE DES SCIENCES, ecc. TOME QUARANTE-lIUITlÈME))J.etNVIERJU1N 4859, ecc., pag. 1058, liii. 411. — 1I45T!TUT IMPÉRIAL DE FRA NcE, ecc. IIISTOIRE il DES SCI E?QCES MATHÉMATIQTJES, ecc., pag.
4, Im. 22-27, pag. 5, Im. 4-2).
(4) intorno a questa celebre opera sono date notizie dal Sig. Amari (STORIA Il »ti Il MUSULMANI
Dl SICILIA (I SCRITTA li DA MICHELE AMARI.(I VOLUME PRIMO. Il FIRENZE. il FELICE LE M0NNIER.I!1851,
pag. Xlviii, col. l, fin. 53-56. col. 2', Im. 1-19, tI TAVOLA ANALITICA il DELLE li SORGENTI ARA.
RIGHE DELLA STORTA DI SICILIA fl PARTE SECONDA, li OPERE ESISTENTI, xxxvu).
MI/SA Allchuare:mita Q . exornatus qui ceteros
(2) « Liber Artis Logisticw, li 5 1110HA31AD0 BEN
• omnes brevitate li methodi cc facititateprstat, Jndo:llrunique in pra,clarissiinis inventis i:;)ge.» niuin ti acuinen ostendit» — (OIBLI0TIIECA li . ARAnICO-HISPAN fte Il ESCIJRIAIENSIS , ecc. Opera
stuclioMicbaelis Casfti,ecc. TOM(JS nio,ecc.,pag. 427, col. 1°.lin. 11-45, col. 2 5 ,Iin.t. CATALOGUSII
MATHEhIATICORDM ti qui Arabicè Scripsere, il ex Arabica Il p HILoSoPJIOflIAf DIBLIOTHEC4 li excerplus
cc periiteras distrihutus). — ti Woipcke traduce in francese questo passo dei 'l'arileh el-Hokema Scrivendo (suB L'LNTRODUCTION Il DE il L'ARITIIMÉTIQUE INDIENNE EN-0CCIDENT, ecb., pag. 19, im. 40-16):
-e Dbon, eufln qu'une menton trèe . eplicite de cci auvrage de Moi,amrued Ben
-
• M.ù9A Alkhdrizmt est falle per te Tàrlkla-aI.Iloqa.nd "' i dan, cee terme,;
e • QuasiIena, scieucea a.), il en esL percenu a • noti,. '''"I.....
• le teate de cauti nhsmirilae ddveiopp4 par AIPOÙ -Dja' lir "°') MoIienmecI nen
e MoAfl le Kha4zmen, ezposant hrièvernent la science du caIcut la faisant com paci;a dre pronaptemeni, ci révIe si che, lea Indio;;, de la finease d'esprit. de li pIIis'anCe
a elinventio,;, ci de le 8.,eù.,oé ci de raiaonaement. a i
Voir enea;, B,,uayaca Aaaiace .aaiea'a. Eeeoa,ste,a,e, XacriIr 1700. fei. VOL E. peg.427, Sete a, 11%. 12 h 14.
.e..) C'tel la duro, sua ecience, cee Insetti,.
- An Arsbee.
•
-
) Le eurnem D'Abofi DJte'ae eec anna; celni de Moi;anmednen )Io2fl Ben cbdqli,more caSTi -de note-e bre, tendia qee IeKhiriemlen, eenteanpornin d'AI,eftmodn. i'sppellait, dapeb e le mi. ftrabe_ ,, •ervent de baie su travaU de Rasen, Abeti AbdeiIsh.
(3) COMPTF.S RENDUSII HE BD OMA DAI RESUD E S sÉArcESllnE L'ACADIaIIE DEI SC1ENCES,ecc. TOME QUARANTII-IIUITIÈME II SANVIER-JUIN 4859, ecc., pag.. 1058, liii. 12-16, 27-29. — INSTITIJT IMPÉRIAL
5, liii. 3-7, 13—,15.DE FRANCE, ecc. I{ISTO1REII DES 'IS CIENC ES MATIIÉaI.TIQUES, ecc., pag.
un
lavoro di O. E. Roncompa(4) Intorno ai lavori di PlatoneTibùrtino sono date, notizie in
ni. pubblicato
nel (851 (ATTI 11 DELL'ACCADEMIA PONTIFICIA Il DE'NUOVI LINCEI. ecc. -TOMO IN. —
Il
ANNO IV. 1850-51) 11 ROMA Il -4852, ecc. pag. 241, En. 8—.24, pag. 248-286, SESSIONEDELL'il -MAO•. 010 1834. -. DELLE VERSIONI il FATTE Il DA. PLATONE TIRURTIIQO Il TRADUTTORE DEL SECOLO DUODECIMO il NOTIZIE RACCOLTE Il DA B. DONCOMPAG14X Il ROMA I TI pocnArlA DELLE SELLE ARTI lI 18511
•(5) Questa prima edizione detta detta prefazione di Platone Tiburtino occupa là carta 37C , numerata 1, d'una raccolta intitolata « Continentur in lioc libro. fi RVDIMENTA li ASTRONOMICA FRA'
Il GRANI. il Item Il ALBATEGNI' li vs ASTRONOMVS PERITISI il STM%5 DE MOTV. STELTARVM, EX il obseroa• tionibus tuin ,proprijs, tilln Plolenuci, fl-omnia cù demonstratiòibus Geometricis Si Ad=l[ditionibus
• loannis de Regiomonte. Il ltem Il OTIATIO introductoria in omnes scicntias MathenlaIIticas loannis
• de Regiomonte, Patauij babita, Il cum Alfraganum publice prfelegeret. Il EIv.SDEM utilissima intro
• ductio in elementa Euclidis. li ILem Epistola PIIILTPIT MELANTTIONIS nuncue 9patoria, ad Senatuin
• -Noriliergensem. Il Omnia iBm recens prelis publicata. li Nosimberge (sic) unnb M.D.XXXVII P, e coinposta di 426 carte, delle quali le P1 i 5 non sono numerate, e le 12 5 -27 5 sono numerate ne'margini superiori de' recto coi numeri 2-26, 1-90. In questa raccolta (carta 37 k , numerata i, reato, Un.
-1--2) la prefazione.mcdesima è intitolata (t IPRAEFATIO PLATONIS TI-IIBVRTISI IN ALBATEGNIVM )). Un
esemplare di questa raccolta è posseduto dalla Biblioteca Angelica di Roma, e contrassegnato « b.4.5. »
(6) Continentur in laoc libro. I RVDIMENTA li ASTRONOMICA ALERAGRANI, ecc., carta 38 , • numerata 1, recto, Un. 20-27.
d'
( 85 )
-« Hoc cura in e p terisarlihus facile deprhendi possit , quas si
• habent Latini, no ù se, sed aliunde mutnaUe stunt , tù uci maxirne in PCnius no dico auctorcrn, sed
• ne lnterpretern quidé quo se iactant audol ostentare latinitas. ilabent
• inter !ntdtos in bac arte prcipuii ftermetem Aegyptij , Aristotelein .
» Abracliis , Ftolcrnteù , cteros'4 innumerabiles 6 rci Aralies Cù CflW
a p]urrbus Algoritlnnrà Messabala , Albategniri , nostri S. latini autore
» dè nullii. a) (1)
• niemorata astrorn di sc i pli na declaratuar.
Nella seconda edizione imprcsa in Bologna nel 2045 della prefazione medesima () Si legge (3)
cc Jloe cum in ceteris
• artibus facile deprehendi ossit , quas si luabent Latini, non à se'; sed
• alluMe ritutonte sunt, tum vel maximè in pr2tnernorata astrorum
• disciplina declaratur. Cuius non dico auictoreun , scd ne interpre» toni quidem quo se iactet audet oslentare Latiultas. Habent in
-»1crinultoseapcrutnljemAgypi,rstoa 1cm , Abraclmin -I'tolcqrmm , caeterosq innumerabiles Greci, Ara» hes eum - comnpiuribus Algoritbmuin , Messabala , Albategnium
» nostri scilicet Latini auctorein quideru nullum ? at
È
chiaro quindiche il Prof. Giovanni Battista Guglielinini andò ben lungi dal
vero credendo poter dedurre da questo passo della prefazione suddetta che Platone Tiburtino avendo trovato le cifre indiane in qualche opera d'autore
arabo intitolata « Algoritmo a fosse da tali cifre e dalla materia ancora del,
libro stesso inibarazzato per modo, clic giudicasse erroneamente esserne
« Al-
» gorithrnus a l'autore (4).
E poi
sorprendente come nei manoscritti delle epoche immediatamente p0-'
steriori a Moliammed ben Musa riesca facile il notare la transizione dal trattato d'aritmetica del muiternatico arabo ai trattati dell'algorismo del secolo decimoterzo. il Sig. Chasles cita infàtti due trattati d' aritmetica composti nel
(4) A questo passo della detta prefazione di Platone Tiburtino allude il Sig?Reinaud scrivendo
(MÉaIoInEs Il DE Il L'INSTITUT NATIONAL DEPRANCE Il AcADÉMIE DES INSCRIFTIONS ET •DELLES-LETTRES il TOME DIX-HUITIÈflE, ecc., pag. 304, col. 2 9 , Im. 3-4, pag. 305, col. 1 2 , fin, 1-3 , nota
2 della pagina 304. — MÉMOIIIE il GÈOGIIAPIIIQVE, llISTOl%IQIJE ET SCIENTIF1QUE li Stia L'INUE, PAR
M. IIEINAtJD, ecc., pag. 304, col. 2 2 , ]in. 3-4, pag. 305, col. l, En. 4-3, nota 2 della pagina 304):
Qnelqoefoia, .. lieta• tino dea Talale, astroraomiqucs d' Ai bateni
a d 'digiti i,,JU $ ci dlhhot-ismies. ma ]il 4/go .• pur Platea de Tieoli.
a ,-ithnera$, Vetyez la prerace ole la version la(2) (CPRAFATIO Il Platonis Tiburtini il IN ALBATEGNIVM )) (stAnoasEris lIALBATEMI il DE scir.aN
TrA 5TELLARva; Il annn il Cura al(quot additionibrzs Il TOANNIS RECIOMONTANI i ìTX BibUotheca Vatitana Il transcriptus (In 4°, di 248 pagine, delle quali le 1A__104, 245 1 248' non sono numerate, e
le 17"-244' sono numerate 1-228, e nella 248' delle quali (Im; 4-3) si legge: te BONOaLE, n.nc.
» xiv. li Typis H;eredis Victorij Benatij. il Superiorum permissu a), pigine 9'—lO", non numerate).
(3) MAIIOMETIS Il ALBATENII li DE SCEENTIA si'r.r.LAHVM Il LInER. ecc., carta 3 non numerata, segnata nel margine inferiore del suo recto « li a, retto, Im. 22-30.
(4) Nella nota o del Guglielmini al suo ELoGIO Di r,loNARDo p isArlO Si legge in fatti (ELOGIO Il
DI l,IONARTI0 PISANO li RECITATO Il NELLA GRAND'AULA Il DELLA REGIA UNIvERSITA ' DI noioc.NA il NEL
GIORNO XII. NOVITNBRE MDGCGXII. li DAL PROFESSORE I) G. D. GUGLIELMINI, ecc. (in S. di 242 pagine, nella 240' delle quali, Im. 21, si leggete BOLOGNA PER Ginsr. pp r LUCCILESINI alncccxrII.), pag. 58):
2. clic ai principio del tt.coio XII fosse,a gO"/inio parola a iii i ittita, in r1 ,iale era tua• ro penetrato in Italia opero matematiche dia ttsralmente in fronte td Aritmetica d unito
a inaatoagarena , è cosa di ratto; poiciiit Pia-• Aeite,i'e-_anonimo trattata all' indiana; di coi
a tono Tibiartino vereo il 1t20, al tre ali tra- a perciò le cifre indiane lo inalara azarono pro
a ha 1 Aliti tenie, avevi tradotti dall'arabo gli a mac1 o. (e l, ..Levi. eerora} che giudicò
a Sferici 2 dei greco Teoeloaio i Aliti tino dala Algoritmo esserne i Autore, e dal tradur l'o• 1116 ivrea tradotta dall'ebreo in Lati no t lai pera antenciacloai per forza, volle però lAti• ,Gcod eaia di Savaaord a aaadditto(sic)e scolaro de-• tori: far noto, e eolloeb A/goritnio 4 tragli
a gli Agarea i. Vide arti fanallora PlaloaeA arabi Astronomi , torce perclaè le 'Iene mi. • in opera araba (ma d'indiana Aritmetica) le a, a terionai cifre gli diede re aospetto & Aatrolo• cifre indiane : e io argomento dal titolo Al-a gia
a Far XXII.
2 Montacla (Par. XIV.) ram. 1 2 pie. so,.
,, i Aabategnuau tinv,. a.) Flaaoule m'ao'.,
I'
¶
( 86 )
primo terzo del duodecirno scolo, cd anncinciati dai
deIl'Arithmetica
d'Àk/zorisnzi, cioè il «
Idio
autori
come il sistema,
liber aighorisini di Giovanni da
Incipit
Ysagogarum
viglia (i), ed un altro scritto
intitolatoLiber
«.
)) risifli in afleiiz astronornicam a inagisttd'
A. compositus » ( 2)
Si-
Aiclio-
, e citato
(1) ÀPEBU HI5TOEIQUE il SUA L'ORIGINE ET LE DÉvELOPPEIENT Il DES MÉTU0DE5 EN CÉOSIÉfAIE, CCC. PÀR M. CfTAstES, ecc., pag.10, ha. 17-32 • 42, pa g . ali, tiri. 17 , 2:s--ao.
Geschichte ilder Il Geometrie, ecc. Von li Chasles, ecc. , pag. 595, Im 4-36 i 39-42. - il
Sig. Cttasles indicò quattro esemplari manoscritti ora esistenti di questo trattato, (C0MPTES
RENDUS li IIEIIOOMADAIRES ilnES SÉANCES li DE L' ACADÉr%IIE DES SC1NCE5 CCC. TOSTE DODZIÈSIE. il
JANVJEII-JUIN 1941. Il PsRIS, ecc. 1844 , ecc. • pag; 744, fin. 4_r_5, 33-&4, ti? 18, ShNCE
Du MEKCREDI 5 MAI 1841. - Htsiofi(E DE L'ÀI.dÈBRE. Il Nòte sur la ndtute dos op6rations
algéhriques ( dont la connais.Usance a été attribiide i 4 tort , 4 Fibonacci .- - Des droits de Il
Viétc rnéconnus. li Far m. CIISIE5. Il ( Extrait- dei Comptes rendus des sdanées de l'Àcadémie des
Scicnces, séance() do 5 mai 1841, pag. 3;Iin:47-1S, 36-37. - CÒMPTES RENDrJS Il EÉEBDOM.tDAIRES li
DES SÉANCES il DE L'ACADÉMIE DES SCIENCFS , ecc, teME TRÉIZIÈME Il JUILtET-DÉcF.MBRE 1341.
lib. 14-19 21-36, ,ig. 503, Im. f-to, p ag. 519, liii. 15-42.
MRIS, eéd. 1341; ccc., $ag: Sff2,
N? 10. StAF4CE BU LUNDI 6 SEPTEMBRE 1841.- HISTOIRF. DE L'ALGÈBRt. Il I. Sur i' épQque où L'AIgébre a dU intrrniutto en Europe. il li. Sur b g expressions res et census. EI sur le nom il de la scienAlriiuchabàtà Il Pa M. CIA5LE9. il (Extfait des CompIa re,dus des Uflces de l'Ace, Algebra
cdde'nffi, dWi Scieiiòes, s6ante do 6 setembre 1941) (in 4 0 , di 15 pgine), pag. 5, Im. 30-33, 36,
•pag. 6, pag. 7, Un. 1-4,. pag. 22, fin. 37-41, pag. 23; liii. 4-23. - COMPTES RENOTJS Il HEBOOMADAI
ESIIDE5 SÉANCESflDEL' ACATJÉMIE DES SCIENCES, CCC. TOME QUAKANTÉItCITIÈMEIIJAN V IERJUIN 1859,
pag. 4059, Un. 14-12, pag. 1060, fin. 1-8, 35-37. ti? 23. SÉANcE Du LUNDI 9 IUI? 1859
- IriSTITUT 1M1 1 ÉRIAL DE I'RXNCE, CC. HISTOIRE DES Il SCIENcES MATllIMATIQUE5, pag. 6, Im.
fl
16-19, pag. i, lira. 1-6,34), tre do' quali ora posseduti. dalla Biblioteca Nazionale di Parigi trovansi ne' codici di questa Biblioteca contrassegnati .Finsds Latin , ù.° 539 (carte 85-1t), ii.°
16,20 (già tondi Sd?bòn't'W, si? .972 (CarteiùSrMd 50-81) , n.' 15461 ( g ià Foiids Sòrbotfli(,'
Ù0 981), carte numerate i-lÀ, e I' altro trovasi nelle carte numerate 415-123 di un codice
della Biblioteca Mazzarina di Parigi, e contrassegnato n.° 1258. Di questi quattro esemplari
il 1irifli6 è aùehe citato nef càtalògò stampato nel 1741-1744 de'codici Fonds Latin, n.' 1-8824
deEIZi ifle&sirala Biblioteca Nazio111Ie ( d.±ALdus Il coDIcUiIf lf .UscRrPtoRUM Il BrnLIoTI4EE
Il PIRS TEBE/A. Il TONUS QUARIUS, ecc., pag. 34d, c6). 2', (in. 22-2:3), cd i 2? a0
sono indicati io' mi inventaTiIr dito in luce dal Sig. Leopoldo Delisle ( RIRLIOTHIQUE Il
L'ÉcOLE Il iSÈS ciisnttSll' B1VtE si'FROiTTON , I coNsAc g É& 5PÉCIA1iEÌMENT A L'ÉTIJDE 1W MOYEN-AGIT. Il XXXI. Il ANNÉE f870. Il PARiS il LIRRAIRIE 1)'AtPII0NSE PicA#-D, Il BUE BONAPARTE.
82.11 1871, pag. 13, ]in. 11-13, pag. 46, fin. 11-13. - INVENTAIRE li DES MANTJSCJIITS Il DE Il LA
sosisorIl coNsEriÉs . LX BTBLIOTIIITQUE LMPiRfALE 5008 LÉS N0AIROS 15176-16718 DUFOa0S
LATIN, li t'AH Il LÉoPOL DELfiLE, Meihire de l'institut.flenis, 9 AUGUSTE DURANO CL PIDONE Ed
I priìni tre di questi esem-BIn,jID, BUE CU3AS, T 1870, pag. 13, ]in. ti- 13 pag. 46, Im.
plari Sono , anche citati l da Guglielmo Libri ( FIISTOIRE Il DES Il SCTENCES MATIIÉMATIQUES lì N ITALIE, ecc. PAR GUILLAUME IIBRT. (I TOME SECON0.9 A PARTSCcC. 1838, pag. 300, [in. 20-30. pag. 301,
liti. 19-20. -IIISTOTRE li DES9 SCIES,'dE 3tATI1tMAT1QUS ilEri ITALIE, ecc, PAR lIGUILLAUMF. LIBRI. Il
TOME SECOND. Il I)EUXTÈSIE É6LTI0N, Il IIALLE '/s. il al. W. SCIIMIDT. ) i86 , pag. 300 , un. Ò'-30,
li-fa).
pag. 301, Im. 19-20). Questo trattato venne in luce nel 1857 in un opuscolo intitolto ((TRATTAI lI
• fl'ARITMETIC,v Il PUBBLICATI I DA BALDASSARRE BONCOMPCGNI, ecc. li. 9 TOANNIS HISPALFN5IS Il LIBER
• ALCORIS)II DE A114 MEfRIII': Il ROMA il TIi'OtRAEIA DELLE SCIENZE NATET,tÀTIcHE. E FISIs cilE, ecc. 1857 o (pag. 25-136).
(2) COIIPTES ItENoU'9 IIHBDCMAOATRESflDES sÉANcE!ut L'AC(LDÉDIIE DESsCitNcEs,ebe TeME QUA
RANTE-]IEJTTIÈME. Il IANVTEIT-JUiN 1859 ecc-, pa.p 1059 [in. 11-12, pag. 10 1 lin 1'-41,fl. -INSTIecc.
IIrSToirfEIIDES Il SCIENCEi MATHÈSIAT .IQtYES-,-ecc.-,.pag. 6, Un. 16-19,
TFJT IMPÉRIAL DE pRAcE;.
pag. 7, lan 1-2 31 - Un ectnplarc nlinoscritto di qùesto trattato trovai nelle carte 67-70 d'un
codice della Biblioteca Nazionalè di Parigi, contrassegnato r Fotzds Latin, n.° 16208» (già « Fonds
Sorbonne. n? 980)» (BIBLIOTIIÉQUE I l
159
CtCOLE il DES CØARTES R BEVVE D ' ERUDITION, Il cONsACRft
( 87
anche dal Libri (i). Queste due opere presentano maggiori sviluppi clic non il
breve trattato di Mobammed ben blusa, però le traccie dell'opera in questione
non vi soho meno evidenti. Ma nei trattati appartenenti ad un' epoca posteriore , come in pressocli tutti quelli del decimoterzo secolo queste traccie
vaìino sempre più dileguandosi: si riguarda il termine algorisino siccome il
nome stesso dell'aritmetica, e non si questiona più clic sulla origine o stilla
etimologia di questa parola, In quale poi in seguito venne considerata dagli scrittori come il sinonimo di abbaco (2).
Leonardo Pisano inenziona anch'egli l'algorismo nella prefazione al suo « Liber Abitaci a, scrivendo (a):
SPÉCI,LEMEI(T A L'ÉTTJPE DO MOYEN—AGE. li XXXI. I! AI4rÉE 1870, ecc., pag. 47, liti. 13-20. - INVENTAIRE il DES MANUSCKITS I! DE Il LA SORBONNE I! CONSERVÉS A LA DIBLIOTIIQUE IMPI%JIIALE 50155 LES
NvaIÉnos li 15176-161(8 aD VONDS LATIN, il PAR 9ti0i 1OLD DELISLE, ecc., pag. 47, liii. 43-20).
(1) IIISTQIIIE li DES il scircs MÀTI]. ÉIATIQOEEII EN ITALIE, CCC. PAR GIJILLAUaIE LIRE), li TOME
SECOND. li A' PAII1S, QCC.. 138 : pag, 46, [in. 27-30, pag. 47. ha. 4-7, pag. 208, ]in. 49-23, 29. IIIST0IIIEII DES Q SQIENCE5 MATIIÉaIATIOUES il EN ITALIE • ecc. PAlI il GISILLAUME LIRE1. Il TOj\IE 5ECOND. I! DEUXIÈT,IE I'DITION. Il IIALLE 'fs. I l Il. W. SCIIMIDT. Il 1865, fag. 46, Im. 21-30, pag. 47
fin. 1-7 , pag. 298, fin . 19-23, 29. - Il F. Bernardo Fez in un codice manoscritto della
trovò 'uno scritto eh' egli indica così
blioteea del tnoia:iSterO di S. Enumerano di Begensburg
ecc. Omnia Dune primim,
ecc. Obser-j(va(THESAURUS ! ANECOOTODtYM I! NOVISSIMVS, ecc. TOMUS 1,
tion p bus prtn,iisa Indicibus necessariis pubtici juris facta. Il A R. P. BERNARDO PEZI0, ecc. Aligustal Vindeticoruin gi Greii. Il Sumptibus Philippi, Martini, & Joannis Veith Fratruin. Anno 1721,
pag. xxvni, Un. 23, DISSERTATIO IsAcoolcA, ecc. parag. LXIII. - APEII()LJ IJISTOflIQUE I? SIJR L ' ORIGINE LT LE DÉVELOI.PF.MENTI!DES atÉTUOOES EN GÉOMÉTRIE. ecc. PAli )I. CIIASLES, ecc., pag. 506,
liti. 29-31, 38-39. - Geschichte I! der Il Geometrie, ecc. Vonflchasles, pag. 588. fin. 36-37, pag.
589, ha. 9, 35-37):
t Ger(.erti Ahacus Ecu, Algos'tsn.ns ad Otto,,em. DeuC iRiUuni.
Questo scritto pubblicato dal Sig. 011eris (uvREs li DEI! GERI)ERT li PAPE 50115 LE NO)! DE SYLVESTilE Il. I) cOLLATI0NflE.s SUE LES MANUSCRITS hi p a}'ctOÉES DE SA BIOGRAPIIIE, SUIVIES DE NOTES
cRiTlQuEs!l&HuusToruQ UEs PAR il A. OLLtiilS, ecc. .cLEflI.ONT_P D !!F.t TIIIRAIJT, IMPR.—L!OR.--ÉDITEUR—
RueSt.4ens, 8_Io.IIPARI5UC I I . DUMOULIN, L ? DRAIIIEI1Q Uai des Augustins, 13111867, pag. 587, pag.
588, tiri. 1-21), contenuto in un codice della Biblioteca Reale di Monaco, contrassegnato « Eminer. g.
a LXIII 'a è intitolato nei codice stesso ( EUVEES!! DE Il GERBERT Il rAPE SOUS LE NOM DE SYLVESTRE ai, cee., pag. 586. fin. 28-30)
4 Gerberti
Aaacus hot est algorisinus sil'e ai7ptBiAQC ad Otonern iinp. principinm non
a adest.
(2)
« Prosdocitnus
(in ali
Manuscript in the $odleian Lihrary)
I
find niention, d , te-
» gether witla ilermannu!, (meanitig, I suppose, Hern,ann,ts Contractus,) as thoseil m'ho had taught
» tbc Metbod de Abaco, whicb Lucas de Burgo (in the first parti! of bis seconi distinction) thinks
ii to be eorroply spoken. for Arabico, under-((slanding il ef tbc Algorism which wc Lave froni tbc
» Àr.abs » (A il TBE. ATISE I! or R ALCER1CA il norn Il flistorical ami l'ractical, ecc. BL JOHN WALLIS, ecc.,
pag. 62, liii. 5-7). - « Prodocimuin, dja ffermannum (coni poto, qui Contractus dicebalur) suoi
E no-I!niao invenio (in veteri MS. Bibliothecac Bodleian ) ut li quibus didicerint li 4fet/wdunj
» de Abaco: laoc est ,. Algorismuin(Johannis Wailis S. T. D. i l Gcometriae t'rofessoris sM'JLr.A•
I in celeberrinia Academia OXONIEN5, I! DE il ALGEBRA I! Tractatits: Ii liIsTonacus k PRÀCTICUS.
ecc., pag. 66, tiri. 12-14). - Cade qui in acconcio di accennare ad una distinzione fatta da! Cantor, i] quale chiama abacisti i continuatori della pr:itica greco-romana dell.'ahhaco appartenenti pres.
soch'e tutti alla celebre scuola di Liége: «Igoritmiti per lo contrario chiama i traduttori o gli Autori di Aritmetica secondo Mohauìmed ben Musa Aikareznni , che a'levaino quindi imparati i metodi
arabici, e si erano appropriati l'uso dello zero (ANALI Di MATEMATICA, ecc. TOMO X. ecc., pag. 375,
liii. 34-35. - LES 5IGNES WUM g RAUX, ecc. PAR Tu. M. MxaITIN, ecc., pag. SS, liii. 35-34).
(3) SCRITTI I! DI I! LEONARDO PISANO, ecc. PUBBLTCATI!!DA i l 11ALI)A5SARI1E IIONCOMPAGNI, ecc. VOLUME i. li (r.E0NARDI I'LSANT, LIRE11 ARBACI) I! ROMA, CCC. MocccLvIa, pag. 4, [in. 31-32. - Possono
vedersi le dotte spiegazioni di questo notabile. passo della prefazione medesima date dal Sig. Cluasles
(GOMPTE5 RENDLJS. j riEnpor,IADAIRES I! DES SANCEs!lQE L'AcADÉaIIr. DES SCIErCa5IITOME, QUARANTEr
1ICITiÈME I JAraVIER-JUIN 1859, ecc., pag. 4060, fin. 22-31 , pag. 1061. - INSTITUT IMPRIAL DE
FRANca, ecc. HISTOIRE Il. 1)1)5 l i SCIENCES MATHÉVATIQUES, ecc., pag. 7,lin. 2O-3O,. 35-38, pag. 8, e
( 88 )
« Sei hoe tottim etiani et algorismuin atqne - arcus picta)e gare quasi erroremcnp
coulaui respèctu modi indoru.
m »
Un trattato d'algorismodi
-»
i'ismus
Gi orda noNemofario 'e citato dal Sig. Chasles(-i). ci AigoGiovanni da Sacrobosco (2)
a è anche intitolato il trattato diaritmetica di
dal Wocpcke (sun LLNTKODUCTIQ14 Il DE il CatR1TII111ÉTIQUE INDlENE EN OCCIOENT, ecc., pag.j5,
fin. 6-38. pag. 16. tiri. 1-6).
SU
(I) APE RU II [STO RTQUE li
L'ORIGINI; ET LE DI, VELOPPEMENT Il DES IIÉTHODES EN GÉOMÉTIIIE,
CCC. PAR -M CHASLES, ecc., pag. 516, fin. 14—I5. - Gesclaictite Il der I Geiimetrie. ecc. VonjChasìes,
pag. 1303 , Un- 23-25. - COMI'TES RENOUS il IIE000IIADAIBES Il DES 5ANCES il DE L ACADÉMIE DES
5CIENCES, CCC. TOaIE DOIThI1 ME. Il JANVIER-JUIN 1841, ecc., pag. 743, tiri. IS pag. 744, [in. 1, 31, 32.
HISTOIRE DE L ' ALGÈBEE li'Nòte sur la nature da opérations algéhriques, ecc. l'ar al. CHASLES, ccc.,
pag. 3, fin. 42-14, 34-35. COfrIPTES RENDUS Il HEIIDOMADA1RES Il 1158 SÉANcES Il DE L'ACADSIE
DES SCIENCES , CCC. 'rO1E TRLIZIÈME , ecc., pag. 507 1 lin. I720. - IIISTO1RE DE L'ALGBRE. ill.
5ev t'époque où l'Atgèbre a été introduite cii Europe, ecc, PAR ai. CIIA5LES , ecc. , pag. Il , ho.
7-10. - Quest' opera è medita e diversa dalla u Aritbmetica decem libris demonstrata » del medesimo Giordano, della qual3 si hanno due edizioni la prima delle quali è intitolata nel retto della
prima sua carta cc In hoc opere contenta. Il.Arithmetica decein libris demonstrata Il Musica libris dea rnonstrataquattuorI Epitome i lihros aritlìineticos diui Seuerini Boetijtlltithmumachie ludus
4 ¶ pugna
n nero appellai a, e composta di 72 carte, nell'ultima delle quali, verso, (]in. 21-26) si legge
e t1JHae duai Qnadriraij parlcs iL arLiiìin iiI,cralilanl precij,uis uffi CIOCCa curo quiIiudnn Sruinia culnrijs adiccejs:curjru ai ma lormuN9 enaericlatinminae mulelari ad atudiorun ,rtilitiitem Joanno1
a Hioianua/ 01 Volsaii5irs Hopiliva sula grauissimin ialioril,u, t inapensie Parbisii Anno aalaLi
e dono inC qui nE i in numero mmt Im armnor,ia f.,nínnit 4495 nim,olu tii rcddid crei' I cod cm arino: di,
vicenimn a scemi od. JuIli j nmmo, laborco vli c mauu ca valobun I acm per a Ludioni,, det.ouvnt e,. Et id00 qnao
• lacit l)auid Lati ziun flrytammnus Etlimmlmurgena iovIm4 ei anImI 1 lo dil geni operi, recogmmitur; a
e la seconda, intitolata nel retto della prima sua carta cc In l,oc opere contenta Il Aritlimetica deeem
a libris il de,nonstrata il Muica libris deni6strata Il quaticor / Il Epitsnm in lihros Arith=flmelicos dini
a Scuerini il Boetij. Il Rithmimaclue ludus qui Il et pugna nuinerora api ì llpellatur i:, è composta di 72
carte non numerate, e nell' ultima delle quali (verso, tiri. 21-25) si legge
a Hai dia,, Quadri ti i parma or arti o tua li hcr,mlimi in pro cipria! at do cc, cfl qui lmuadam cm m ni#
• cu Ianija :mdieeti, : in ramait or s nound a recoan Lione voa rn,n li, cmetmdatiaiimnc mmd ari ad atmadiorunam
a vtilitatcnn Heamricmjs step!uan,ia elio gramaiaui,no Thlaane or amam1'tu Parlminuis Anno salutis domini
• lui omhlia in nm,uaacro at qm barmunia rorua.,oi t 1544. mlmaoiu Luinam'eddi dir codi anno : die septinia
• Septenaimria I nuum Tali arena e Imienn rateI tenaper miudio,ia donai acm e,
(2) La Biblioteca Reale- (Hof"und Slàatshihlintbek) di Monaco possiede un esemplare contrassegrato « Inc. c. a. 557 a, d'una rara edizione che nel recto della prima sua carta è intitolata «C5» potus rnanualllis magri aniani )Iunetricus c ?mato li Et algorismus a, e composta di 55 carte, delle
quali le V. 53 c -55 " non sono numerate, le 21_53m Soliti numerate ne' margini superiori de' retto
coi all'neri t( Folinin (I - Valium Liti a e nella 44' delle quali. numerata nel margine superiore
del suo retto cc F'oliurn XLLlll a (retto, liti. 26-27) si legge:
-
e lmnpresaum Argi. per Imalarncm (sic) pry,.
Anno domini. iLSS. kaFL ,loecmnbria. a
Nelle carte 45a_531 di questa -edizione, numerate e Valium XLV - Foliuuì LIII a, trovasi stampato il preci.ato trattato d' aritmetica di Giovanni da Sacrotiosco, che nel retto della carta 45a numerata « Folium XLV a della edizione medesima e segnata nel margine inferiore del medesimo retto
cc G a è intitolato le Incipit tcxtus algorismi a ed incomincia nelle linee 2-9 del retto medesimo
i oaIna que a p cinema, rcrurne di est eooperatioa- ha ne 5 Lan ama,flera mmli scivotia,mr oS/
e Onigioc proeelleruunt rationo nnmern conI ami, a pend'toaana qru i,l:im plr6a edimi i t norcine Alga, Unde
aiim, mIa,qumiadnaodn, ma rea mient no habemit CO e A]Ori nuamua naneupa lui ccl nec numecE,ttd an in,
a gruosei Vrmd cinvimiueraareruna eogmmitiomhc ai! numerIa tordmÌotoria in mummrnenmain. e
Un esemplare di questa edizione ora posseduto dalla -Biblioteca (ella Reale Università di Monaco e contrassegnato cr Inc. 215 in 4? a è descritto da Sebastiano Seemiller (niBI,I0THECX Il ACA
DEMI0E JNGOLSTADIENSIS U )NCL'N:llIUL, li TvPo&noHic& j) SETJ, LIBRI, ANTE XNreual 4500 IMPRESSi
QVOS, ecc. ILLTJSTAVIT I SEISASTIANTJ5 SEEIIILLEB , ecc- l'ASc.iCULIIS III , eCC. INGOLSTADIIecc.
.
1789 , paq. 124, liti. 32-36. pag. 122, fin. 1-14, ArNo 1488, a.° XLI). Un altro esemplare
semplare della
edizione stessa con note manoscritte nel retto, della carta numerata « Folitamn LI » , ora da "me posseduto , è composto di Ss carte, e legato in cartone con due guardie, delle quali una prece.
de, I' altra segue le medesime 55 carte, formando così un volume di 57 carte legate iii cartone,
coperto internamente di carta bianca , ed esternamente di carta gialla. In un eartellinh incollato
sul retto del secondo cartone della legatura medesima è scritto a penna: cc Ex collectione Il G. Poelchau. a
Un esemplare della detta edizione iutitohat-a ce Còpiatus manhmalilis a, ecc., clic nel 1731 era posseduto dalla
Biblioteca del Monastero dei Cisterciensi della cittàd j Heilbronn,è indicato da Gioxanni Ludovicoqiocker
COSÌ 153IO1.I0TIOECA fl avTLsBnorNENsxs,')J sIE il cATALOGvS Il LIBBORVISI oivn, Il TAM MANV5cBII'TonvM Il QVAM Il IMPRESSORVM, QV1 IN CELEREBRIMI li 3IONA5TEBII ilflEhI.SBR'ONNENSISI(BlBL)OTHEcA PVnucA) AD$EIjVANTVR: Il CODICVM OMNIVMIIFORIIA, AET.&TEII, TY1 1 oGltAPHOs,))VcTORE5, AVCTORVM
( 89 )
in varie edizioni del trattato stesso (i). Sotto il nome « d'Algorismus » anche esposto il nostro sistema di numerazione da Vincenzo di Beauvais (2). Molto
simile forse all' « algorismi tractatus » di Prosdocimo Bciclomandi era la
« Praxis Arithmeticae Andati de Nigro
» de lanua 3) (3),
indicata in un catalogo pubblicato nel 1639 da Monsig. Giacomo Filippo To—
nasini (4) dei manoscritti che in quel tempo troravar I si in Padova (5):
-
e Arai! Excel!. 11IERQ1VYM J'M de SJXCT4 SOPELI,
-
Fliiìosophìae Doctorem su?flrnae erpectatie:is lima cm , iamq. mi. lo» rito. suoi-non creo. pio ,fseulapli sacri, filte!' or initioium -
Per quanto si riferisce alle differenze clic la collazione ha messo in luce fra
il manoscritto dei trattato dell'a/gorisrno conten(ito nei detto codice dell'Archiviodel Liceo Musicale di Bologna, e le due edizioni che se ne fecero, noi non ci
dilungheremo in considerazioni, repu Landa in generale sufficiente la ispezione della
Q V E CLYRIMORVM VI - FA R, li NE NON I) CVRTOSFORA E MANVSCIIJI'TIS EX CF. RPTA il EXIIIDENS. Il Studio li
JOM. LCD. HOCKERE. il ECCE.ESIASTIS ET S. TIIEOT.. I'IIOEEStORIS. il NORIREIIGE, Apud IETRVM cowRADVM MONATH- Il MDCCXXXI (In lei. di 328 paine, delle quali le 1 8 2I', 30I-328' non sono numerate, e te 22 U -300 a sono numerate coi numeri 2-288), pag. 153, fin. 14-15)
compulu; n,onu,Ih inagi,tri Auimi metriche coni coni.nonto, & algorisImpr. Argenti, per loli. Pryoa. 1485.
Un esemplare delta edizione medesima, che nel 4787 era posseduto dalla Biblioteca de'Canonici Regolari di Rehdorf, è indicato da Andrea Strauss, Bibliotecario della Biblioteca medesima (DI0NnIENL
TA) TYPOGRAI'HICA, li QUAE Il EXSTANT IN BIRLJOTIEECA COLLEGI! I) CAN0NIC0RVEI REGVLARIVM IN
Il
i
REBORF. lì COI.LECIT, NOTIS ILItVSTRAVIT , ET EDIDIT I] EIVSDEM COLLEGII RIBLIOT11EGARIV81IÀ...D
.IfDcctxxxvJrPlEichstadii, (ypis !ylath. Caietan. Sehviid,Typogr. aulie., pag. 206, li». 4-9). Questa
edizione è descritta dal Panzer (AiiNAFES il TVPOGRAPIIIGI, CCC. IN OBDINEM HEDACTI, CCC. OPERA
GEORGII W OLPGANGI1IPANZER, ecc. VOLVNEN PR1IÌIVM. A'ORIMBERGAE, CCC. MDCCXCIII, pag. 36, lin.
1-7, Xii ARGENTORATI 135), e dall'ilain ( RE ' Ei4ToRiubI Ìi »inLIoGit A PflIcu )[o p ERA LIJI1OVICI HAIN
U tU-LÙIEINIS I, ItAIIS I, ecc., pag. 122, col. 2', lin. 51-56, pag 123; col. 1', liii. 1-8. B. Th
(1) Nove edizioni di questo trattato d' arituletica , sette delle quali erano state citate interiormente dal Signor Cbasles ( APERCIJ uIsTonlQuE, ecc. PAR EI. CHASLER, ecc., pag. 559, lin.'e—$O.
—. Geschiebte Il der (I Genunetrie, ecc. Von I) Chasles, ecc., pa g. 662, En. 7-26. - COEIPTE RENDUSì
I
IIEBDOEIADAIIIES)J oEs 5ÉANCE5 li DE L ' ACADÉMIC I)ES SCIENCES , CCC. ToltE TREIZIÈME (
cEMBER 1541, pag. 522, im. 22--ao. - IIISTOIBE DE r.'ALGÈBRE. Il I. Sur l'Spoque où ('Algebre a 5(5
introduite en Europe. III. Sur (es expressions res et ccnsus, pa g . 23. Un. 42, pag. 26, Im. 1-9.
sono citate nella prefazione al Catalogo intitolato ec CATALOGO DI MANOSCRITTI Il ORA POSSEDUTI
Il
• DA R. RONCODIPAGNI li COMPILATO I) DA ENRICO NARIIOCCE Il ROMA I) TIPOGRAFIA DELLE SCIENZE MA• TEMATICHE E FISICHE Il VIA LATA r 211 A. ,
»pag. xvi, nota (1), fin. 15-42; pag. xvii, fin. 3-36.
(2) APERCU IIISTOIIIQIJE il StIA L ' ORIGINE LT IL DCVELOPPE)IENT il DES MÉTHODES EN GÉONETRIE
ecc. PAR 1W. CIIASLES, ecc., pag. 518, Im. 30-42. — Geschiclite il derli Geometrie, li haupts'Schlich
unit Rezug il auf die neueren Methoden. I) Von il Chasles, pag. 607, Im. 42-11.
(3) BIBLIOTECA il PATAVIE MANOSCRTPT& Il PTJRLICZ LT PRIVATE Il STUDIO LT OPERA il LACORI
P111 LII'? E TOMASI al, ecc., pag. 122. col. 3, fin. 25-26. — uisi-ou EI E li DES I) SC I.IINCES MATHÉIEIATI I)UES lì EN STALlE, CCC. 'AR GUEI,LAUME LIDRI. li TOMF. SECONU li A PARIS, ecc. 1838, pag. 20$,
Im. 22-25. — IJISTOERE Il us Il SCIENCES EIATHÉNATIQIJES 9 EN ITALIIi , CCC. PAR il GUILLAUME LIBRI. Il TOME SECONO. Il »IIUXEÈME 1DITIO'N. Il HALLE '/s. flEI. W. SCIIMIDT. 1)1865, pag. 201, Im. 22-25.
- BOLLETTINO li DI li BIBLIOGRAFIA E DI STORIA ti DELLE Il SCIENZE MATEMATTC1IE E FISICHE, CCC.
Tolto "Il. I] IIOEIA, ecc. 1874, pi., . 313-376. - INTORNO li ALLA VITA LI; Al LAVORI Il DI ANDALÒ UI
NEGRO i MATEMATICO ED ASTRONOMO GENOVESE li DEL SECOLO DECIMOQUARTO Il E D'ALTRI SIATEStATICI E COSSIOGRArI GENOVESI I) MEMORIA I) DI CORNELIO DESIIIIONI SEGUITA DA UN CATALOGO
DEI LAVORI DE -INDALÒ Dl NEGRO i COMPILATO Il RA R. DONCOIIPAGNI Il ESTRATTO DAL BCLLETTIA'O
DE BIBLIOGRAFIA E DE STORI.4 DELLE SGIoENZE M42 1 ESfATIC11E E FISJCIIEI) TONO VII. Il LUGLIO 1874 li R(>MA, ecc. 1875. - INTORNO AT) UNO SCRITTO I) SU Il ANIIALÒ DI NEGRO Il PUBBLICATO DA
D. R. RONCOMItAGNI Il COMUNICAZIONE Il LETTA ALLA li. ACCADEMIA DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI DI
PADOVA I DAL PROFESSORE ti ANTONIO FAVAII0, CCC. PADOVA, CCC. 1876. — RIVISTA PERIODICA DEI
Il
Il
LAVORI DELLA R. ACCADEMIA, CCC, IN PADOVA, CCC. Trimestre primo e secondo il del 1875-76 voli
MillE XXVI. Il PADOVA, CCC. 1876.
(4) BIBLIOTRECÌE il PATAVIN MANUSCHIPT 11 I'IIOLIC& LT IBIVATE STUDIO LT OPERA il IACOBI
PRILIPPI TOMASINI, ecc., pag. 122, col. 3' 4
(5) BIDLTOTHECt Il PATAVINIE MANUSCI1IPTt Il PURLICE LT PRIVAT./E I STUDIO III' OPERA li IACO.BI
l'BILIPPI - TOMASINI, ecc., pag. 122, col. 3', Im. lunghe 2-4.
( 90)
o1laioie medesima la noi eseguita e eh?, come prcedentemente acCdnnaTflJO,si
troverà più innanzi riprp.dotta, non possiamo però a meno dal richiamare fin d'ora
l'atteqziqne del 1eLtore sopra il cenno 4i a..itmeflcq letterale dle si riscontra
nella edizione del 1483 a proposito delta prova della somma e della sottra, della
duplazione e della mediazione, ed in quella del io estesa oltre alle suindicate operazoni anche lla estràzone di radice onde espo rre sotto forma concisa il metodo di prova di Giovanni di Sacroliosco. Ancorch non si voglia riconoscere che di questi accenni di aritmetica letterale sia autore il nostro Prosdocimo, perciò che non se ne trova traccia nel manoscritto precitato, pure, particolarmente quelli contenuti nella edizione del 1483 e che se noti Prosdocimo sono
opera dichi curò quell'edizione, ci sembrano, per la data alla quale appartengono
degni di menzione speciale. E ciò, si noti bene, quantunque il risultato delle operazioni eseguite sopra quantità designate con certe lettere non venga denotato colle
l4tere stesse o lega, te da qualche segno o munite di simboli r?jpresentativi dell'eseguita operazione, ma bensì con lettera diversa da quelle assunte. quali rappresentative delle quantità date: come del resto risalta dalla ispezione delle avvertite differenze.
Vediamo ora se, per l'epoca alla quale appartengono, tali accenni simm realmente meritevoli di particolare considerazione e se ad éssi debba assegnarsi un
posto. specile nella storia dell'algebra.
Non mancano per vero nell'antichità espressioni di quantità per lettere ed
esempi 4i aritmetica speciosa letterale : così Euclide 'nel quinto libro la deiio uni dottrina generica delle proporzioni fra quantità di specie qualsiasi,
conveitite per sola comoclita, secondo l'avviso di taluni, in lineari e nei libri
settimo, ottavo e nono ha Euclide stesso esposto una dottrina aritmetica, nella
quale taluno volle ravvisare una forma astratta letterale , ma che piuttosto
èi ripor, ta a grandezze lineari , a ciò contribuendo I' uso dk due lettere • clic
taivdlta fa Euclide come a segnale gli estremi di rette. Lasciamo anche da
parte gli esempii di analisi speciosa orfertici nelle opere di Diofanto per veiiire a Leonardo Psan, il quale, secondo quanto scrive di lui il Targioni—
Toz'ti (i), avrebbe espresse le quantità per. mezzo delle piccole lettere dclPalfabeto , circostanza questa nella quale convenne , sulla fede del Targioni—Tozzetti, anche il Tiraboschi (2). -Senonchè in Leonardo noi non trovia
• (I) cc De fleyuhs,pro portionibus Geomctr& perti-tlnentibu s , d_g de quws(ionibus Alzebrm, d
» Àlrnuflchabale, uve. introductora. Algcbrte , dp-' AI inuc/Iu -! I balm. In questo lungo Capitolo, che
» è il 15. li della l'arte nona dell' Opera , si serve Leonardo Il delle Lettere a. b. c.- &c. , e di altri
VIAGGI (I FATTI IN DIVERSE PARTIIIOELLA TOSCANAfl
» segni Alge-IbraIici » ( RELAZIONI li D ' ALCUNI
[I
PER OSSERVARE LT'. PJIODtJZiOKI NA 'TUD ALI, r, Gli ANTIChI MONUMENTI DI ESSA [I DAI. DOTTOR Il GIO.
tARGIONI TOZZETTI i EDIZIONE SECONDA, il CON co?IosE GIUNTE, Il TOMO SECONDO i IN FIRENZE
MDCCLXVIII, ecc., pag. 62, Im. 5-41).
(2) STORIA Il DELLA I LETTERATURA ITALIANA li DEL CAVALIERE ARATE Il GIROLAMO TER,kDoSCIIill
SECONDA EDIZIONE IIODENESII li Riveduta corretta ed accresciuta dall'Autore li l'oiio IV. i DaIF anno »CLxxiII. lino all'anno nccc. li IN MODENA MDCCLXXXVIIi, pag. 178, Im. 40-22.
e
so
e
(*1)
mo le lettei-e i late ed inqùel s nso iìstratto ÙéI qtialé vèrinero in Seùitò
adoperate , ma henì ineritc cd &nncsè alle liueé rette. Ciò éosé in ti'C^è il
Cssa1i, scritindb (i)
io Néi problemi masima• mente che richieggono un p0' piti lungo giro di calcolo, rap» presen(5 Leonardo Id cosa cercata , ut dd oculum ciàrius vi» deatur , per una linea segnata con una picola' lettera , e si• niilmente per linee rappresenta il numero dato e gli effet>) ti delle operazioni su di esso ingiùnte per k condiiiòni del
• problema cd intorno a tali rappresentazioni lineari ragio• narado e calcòlandò ridàce al conveniente COL tOlO , ed a
• scioglimento l'equazione ».
La differenza poi fra il modo di concepire rappresentate le quantità usato da
Èuc(ide e quello seguìto da Leonardo Pisano consiste realnienté. in ciò che
mentre in Euclide si adoperano le linee (2) :
K a'gencrali teoremi di grandezze, e
)) de' numeri , la generale rappréScfitativa di quelle' &)nve» nientemente seguiva la generai verità di questi; applicando
a Leonardo le linee alle condiziòi)t. ai dati nuMérici di un
'a particolar problema, questo veniva a ricever da quelle. iii?
a arnpiezi, che da sè fiori e su la risoluzione di esso
a spargevasi un lume di generai risoluzione di tutti i proble)) mi SilIlili. 'a
-
Il primo- passo di questa spétiosa analisi Iirieaie giudica Cosli (a) sia stato
quello di valersi delle iniziali delle e nella SdSznid de drii/imetica di
frate Luca Paciòli trova conferma alle g ue in?1uziòii.
dÙ nòtai vé per altro clic
È
prima del Pacioli molti geometri aveatio fatto && di ietkfe iSèr esprimere quantità, e che fra questi merita specialmente di essere i-amnehtatd Gi6rdano Nemorario ne'cui scritti trovasi quasi sempre espressa una quantità con una medesima
le(tera, vera notazione algebrica che aprì la via al gran concetto del STièté.(4),
(I)
ORIGINE Il TRASPORTO ne ITALIA, Il PRIME PI1OGRESSI IN ESSA ilIÌÉLt'ALGÉBRA. STORIA e»,Dl NUOVE DISQUISIZIONI i ANALITICHE E MIflAFlstcuE ARRICCIÌITA urli D.
F
G. R. fl VOLUME I. Il PALLA REALE TIPOGRAFIA i - PAlt g Exsrll do. locc. ,cvrl. pà. 37; fili. 12-20.
(2) ORIGINE I l TRASPORTO IN FTAL(A, ecc: DELL'ALCESRX, ect. Di l ii); PIETRO cosS.ti C. R. il
LUME I, ecc., pag. 46, liti. 15-22.
(3) ORIGINE li TRASPORTO IN ITALIA, ecc. DELL " ALGEIIRA, eCc. DI Il D. PIETRO coSSALI C. R. IF
TICI il
Il
PII -fBó cossArIr
i, ecc., pag. 46, ]io. 22-25.
—
(4) li Sig. Clìasles Ciò avverte nel segiteirte notevolissimo passo d'un suo lavoro prseffla'to all'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Fratscia nel giorno 5 di maggio del 1811 ICOMPTES-REN DUS i 1JEBDOMADAIRES li DES SÉANCES fl DE L'AGAo5IIE DES SCIENCES,'ccc. Tolta noiIzÈfle. il jkivìrn
ioine 1841, ecC., pag. 743, lin. 8—I8, pg. 744,. Un. i—il, 31-34.IIIST0IRÉ DE t'LÒÈBRÉ.
Note sui' la nature des opéra(ions algèbriques donI la co nnais -I saneé a- dIò atfribizéé', à tort; es
Fil>orraèei). - Dos droits de il Viète méconnus; il Par ar. cnAsIEs il ( Extrait des Conipiés ré7Ws des
sé&necs de t'Aeaddmie des Sciences, séanee il do' 5 mai 1841.); ecc., pag. 3, Un. 3-24',- 34'37)
Do Lout temi',, chea le, Grec,, ebee Ira taLlo,, et de •udmd cbe le,
LUME
n,odor,,ne - on,'eaLnervi de cigno, al,sr,ita, Lei, qise le, lettrcs de I' alphabei , dar, le cc senna ement ; pbur dé5i I1cr dea olcjets - soil •oe,L-h-fait iisdtermliai!a, soli aya'st cssire essa ce rtaisies relatid4 da position , .1 orshe ou
de grandcur. Le, 5domlI ree aur tou L osst iait osagr: <l e cee alploaod iv
ti- oLive ,iot,jmmeut dai,, le, livrea - V> VII, VIII, IX aL X dos Elémeists
-. dEncIsde danu le rraitj De uecpseio Armo,, - oh allo, servent i, Arcl.isnèdo
• - pour ddmoiaLrer i' analogie mitre I cc de" lincu Sei proporilone ari Lhmdtigne di 1dons0ciquè aL dan, les Collectioei usaI/sén;tiqoses de Pappue
ponr la ddehoisatration de nombrnux theorèmesri thmdtiquesve.h la
fin cIti XII- eieIc, los-jan de? oéariu a SUÌVi celLe Ootàtin dans sà
vraes • et d ú., mani?,. l ' ieri rcnùrual,le. Il F vilt empruntde . probal
Element ,' deg ÉI;',aoris. a Euaide. Ls ArabIf oKt telo le méri,o Latage dea
e Giovanni MùhIer detto il Regioniontano (i), che nel
stratus ,
suo digorit/imus dernon-
dato in luce nel 1533 (2), fa uso delle lettere per indicare quantita'
numeriche adoperando segni anche per esporre il sistema di ì.iurnerazione e per
cioè al modo stesso col quale trovansi adoperati negli esemplari inanqscritti citati di sopra del!' algorismi
tractatus di Prosdocimo Beldomandi. Ora dall'essere stato il Regiomontano
dimostrare le regole dell' aritmetica - pratica,
istesso Professore nella Università di Padova intorno al 1463 (a), noi siamo indotti
a conchiuclere : o quei primi cenni di aritmetica - letterale che si riscontrano
nella edizione del 1483, ed in tal caso probabilmente anche quelli dell'edizione
del
imo,
appartengono a Prosdocimo de' Betdomandi come
ci
conforta a cre-
clic metteremo più tardi in evidenza, e furono ommessi
dagli amanuensi, o per trascuranza o per averli ignorati o giudicati superflui
nell'esemplare clic noi abbiamo esaminato, ed -allora Regionionitano avrà -nel
dere una circostanza
succedere alla cattedra di Prosdocimo potuto giovarsi delle tradizioni della
Scuola della quale entrava a far parte e dei manoscritti di Prosdocimo clic
laurea, ci ha Europ4cns qui le. siL cii, • 1 ioaSr maitrea , les osi i issiids Jds
Io Xil° aiècln. Jacan Ilispalansia nona en donne un esempio stani ansi Traitd
es
d Algorisme (2). C' tn'si ce qn a fa i i Fili oisa cci dalla pici ciao rs pSsaagcs <te
suo Abbacres ; et cli cela il III pas la prioritque lui a sippusa N. Libri il
-,, - n a psi n..pins r anutage d svoir fait ioieur que sci eonteanporaioa, car ,, lo phue sosivcnt il aa ccrt de doni lettrea ponr ci prinar una udine quasi lité
qua Jordasi , io cocitrai re, aspri me praiqsie toujoura per une mdnic lettre
ce qui est la v4ricabl,, a oaatieia atpdbriq..c et ce qui (tait le premier schemincinen iver a la grande conoeption de Vi 'oso.
,, La Treiié d'lgeriae,e, r4rlchméilQiM .p,te,Sati,e; le llvro De ,aau,eri, dati, qui realea ) sua i. adiolsstina des équatlsass da seco,i a degré, at in lino De p o,adn-iaa,,.
-(2) ,i Vola Ma,. 7159, -. fan di, ci 972, SII f.,td, le SaIat.Vieaar de i. salbilo.
tbéque ansia, et 1258 de i, ialblletlidque SIassrl,se. ,, - (1) Giovanni M [il ler « (Re g i o moti tarnis) a nacque in Kiinigsberg (Franco nia) nel giorno 6 di Giugno del 1436 (BIooaApurscu—I]ITERAEIScHES il JIAND\ViRTERBUCII il ZUR GEsclilcHrE li DElL EXACTEN WisSENSCHAFTEN, CCC. VON 111. C. poGcENDonrr, CCC. ZWEITER BANDII DI —FU LEIPZIG, 1863. Il VERLAG
NON JOHANN AMnnosins BART, col. 587, Im. 12-28), e morì in Roma addì 6 Luglio 1476-BIooRA- - - piJIScH—L1TERARISCUES Il 1IANDW5RTERBIJCII, CCC. VON J. C. p oe,GENoonrr, CCC. ZWCITER IIAND, ecc.
col. 587, Im. 12-29. - TVCIJ0NIS li BRA1IEI, Il EQVITIS DANi, il Astronomornrn Coryphaei li VITA. Il Auihore RETRO G4SSENDO Regio (I dWathcseos Professore Il ACCESSIT li NICOLA! Co p ERilc1,GEonGI1 Pr.vRnAcliI il & I0ANNIS IIEGIOSTONTANI fl Astrononsornm Celebriiani Il VITA. Il PAliisnIs. li Apud viduam MATIJYRINI flv p vis, ccc. MDCLIV, ecc., pag. 02, fin. 19-21. - PErnI Il GASSENOI Il DINIE?iSiS Il ECCLEsit PRaEPOSITI I CT IN ACADESITA I'ABISIKNSI li a1ATIIESC0S Il nEGlI l'iIOFESSORIS Il II5CFTILANEA , ecc.
TOMVS QVINTVS, CCC. LVGIJVNT, ecc. fu di CtV3II, etc., pag. 532, col. l, Un. 93-9).
(2) Questa edizione, Composta di 32 carte; niuna delle q:iati è numerata, è intitolata nella prima sua
Pagina ALGO#,(RITli5IV5 DE/il ko N s tB ATYS.quarti
Il Habes in lioC libello, studiose Icetor,, Ma1thematicàs
no Igus Algoritlsmtlln li uocat, quihlls fons k origo,
dcmonstrationes in eam caleufliandi arteni,
-
» itein caussin & Il certitudo eins, ciarissi ne (ut in Mathernati=IIcis omnibus fieri solet) tibi oh oculos
» po='flnuntur. Et qaalnuis etiam citra liane cognijltioné, & disci & exerceri posit, taliicfl, ivan-jj
» tom interest inter CICCUITI, aliena trepide So cunetanter slesligia seqncntem , & inter octtljlaturn,
• secure & expeditc incedenteni , tantis interest inter harurn dernoiistrationum runldem So perito
a caléulatorem. Quare. eme, Il lege , So iuuaheris. 91.D.xXxlIII ai. Nella 32 carta della edizione me-
desima (recto, fin. 30-31) si legge:
a Norimberga apsad Tu. Petroissm,
Anno DI.!) XXXI! Il a (3) Mss. .dell'Archivib Universitario di Padova, contrassegnato: 2211 Cattedre e Prof.' lidi Astronomia, Il Meteor: Astrolog. Il Fisica. GCOID. Naut. Il Architet. Il Ostctr. Il Chimica e Medie. R. Al. car.
58, ndo col; I , ] in. 1-3, - JAC0BI FACCIOLATI Il nE Il GYiLINASIO PATAVINO Il SYNTAGSIATA XII. Il
EN Il EJTDSDEM GYMNASII Il FASTIS EXCERITA. Il PATAVII, MDCCLII. li Er Typographia Seminari i. il Apud
Joannem Manfrè. Il SVPERIOBDM PERMISSU, AC PRIVILEGIO, pag. 57, En. 32; pag. 5s, ]in. 1-5. FASTI li GVMNAS1I Il PATAVINI Il JACO1II rAccIOLATI Il STUDIO ATQUE OPERA. Il COI.LECTI. AD ANNO
IOCCCCVI. VENETA Il DO)IINATION)S PRIMO il AD IUSTIT)UM ANNI MDIX. Il PAI:.A V II. 'J'ypis Semiriarii,
MDCCLVII. Il Apud Joannem Manfrè. Il SUFERJORU3IPE.RMISSTJ E'! PRIVILEGIO, pag. 17, Im. 41-26.
(O
—
( 93 )
ancora dovevano correre per le mani di tutti 1 se fra i molti trattati aritmetici quell'uno si diede alle stampe quando l'arte tipografica era ancora nei suoi
incunaboli oppure quella rappresentazione non ispetta a Prosdocimo , e
Regiomontano istesso ne avrà insegnato l'uso, e forse un suo scolaro sarà stato
l'anonimo editore del trattato e procurandone la stampa vi. avrà aggiudto quello
che a di lui parere sar'a sembrato più improntato del carattere di novità e
di utilità. Quale delle due induzioni -sia la vera , potrà forse mostrarsi con
maggior copia di documenti e di argomenti se si scopriranno altri manoscritti
dell'algorismo di Prosdocimo; adottando tuttavia anche là seconda versione, la
Università di Padova potrà pur sempre ricordare in quella storia che da quasi
sette secoli attende invano, non ultima fra le sue glorie, quella d'aver ricevuto nel suo seno quei primi germi, i quali , è pur mestieri confessarlo , se
fossero caduti sopra terreno meglio preparato, avrebbero anticipato d' un secolo l attuazione del concetto per il quale si fu condotti alla logistica speciosa, e che tanta gloria fece ridondare sul nome di Vieta. Fra i precursori
di lui pertanto, accanto a Regiomontano e prima di Stifel, prima di Peletier,
prima del Futeone, la storia delle matematiche deve riservare un posto a Prosdocirno de'Beldomandi od ali' anonimo editore, che procurò la prima impressione dell'aigorisrno di lui, e perciò appunto ci siamo indotti a spendervi intomo queste brevi linee.
Per quanto riguarda poi la essenza del trattato aritmetico , che abbiamo
preso ad esaminare, giudicammo opportuno di scegliere come termini di confronto l'algorisnìo di Giovanni di Sacrobosco , al quale si richiama ProsdociTuo, e la Summa de aritiunclica di frate Luca Pacioli, clic di alcune cose in
essa contenute si professa, a Pi-osdocimo debitore.
- Esposta la ragione dell'opera, Prosdocirno definisce la parola
aigorisrnus per
ljbe p de nujneris (i): ars nurnerandi nel introdaetio in nurnerum la dice
Sacrobosco , ripetendo questi la- origine del vocabolo da Àlgns filosofo (2), 11
quale , secondo un manoscritto contenente un trattatello sulla somma delle
progressioni di Giovanni di Norfolk, citato clall'Halliwell (a), sarebbe stato « Rex
quondam Castelliae ; del rimanente tanto Prosdocimo (4), quanto il Sacrobosco (s)
(1) Prosdocimi de Beldamandis Algo- il risani tractatus • ecc. cnr. I, recto , in. 19-20. — ALGODiSntvS DE IN I} EEC 015 MAGISTRI PflOSDOCI-limi Debeldamandis , ecc., Cn. 2, verso, 11tt 6.
(2) Rara Matticnialica ;il OR, Il A c0LLECTI0N li 0 il T REA TISES ODI T'lE MATIIEMATIc5 li ANO il SIJB
JECTS CONNECTED WITH TUEM, Il Freni ancient incdited Manuseripis. Il EDITED BY li
IIALLIWELL, Es., F. li. 5., F. S. A.. Il &c. S{C. &c. (i OF JESUS corLEGE, CAMBRIDGE. &c. THE SRCONI) EDITION. Il LONDO;.a PUBLISETED DY SM4UEL MAYNARD, 8, EARL'S cous-r, Il LEICESTER SQUARE.I(
1844. Pag. 1, fin. 8-10; pag. 2, liti. I.
( 3 .) Rara Matlìematica ecc. By Il AMES onCliARo IIALL1WELL , ecc. ThE SECOND EDITION, ecc.
pag. 1, fin. 47-18.
(4) Prosdocimi de Bcldamandts AIgo-risini tractatus ecc. padue, ecc. 4. 4. S. 3. ecc. cnr. 2,
verso, liti. 49-20, fin. 29. AL000T8131LJS DE IN Il TEGRIS MAGISTRI vnosaoci-IImi Deòeldamandis, ecc.
Venetifs, Moxxxx , cnr. 4. verso, Iii. 7-8; Im. 14; Im. 20.
5) Rara Mathematica ; ecc. BY Il JAMES OBCHARD IIALLIWELL , ecc. ThE SECOrD EDITION , ecc.
pag. 5, fin. ti.
12
94
si riferiscono ripètutamente agli Arabi siccome inventori del sistema di numeazione che si fanno ad esporre.
species, e' cli'espone seguendo il Sacrobosco (i) coi nomi ed ordine segùenti: i. Numeratio, cioè intorno al valore di posizione delle cifre, ed in particolare dell'uso dello zero. 2. Additio .3. Subtractio. 4. Mediatio, vale a' dire divisione per due, ossia per metà.
s. Duplatio, vale a dire moltiplica per due, cioè raddoppiamento. 6. Multiplicatio, 7. Divisio. s. Progressio. o. Radicum extractio. Durante un lungo lasso
Tratta di nove operazioni ch'egli chiama
di tempo i trattati d'àritmetica -si sotto composti di questi nove capitoli, due
per altro de'quali,
cioè la cc Duplatio e la ti Mediatio » scomparvero nel prin-
cipio del secolo decimosesto, come
tonta' in Italia
di
fu
avvertito dal
Si-.
Drobisch (2) per l'ali-
Fra Luca . Pacioli (3), ed in Germania dell'autore della cc MAR-
)) GMIITA p nILosÒ p incA » (4) ; si riscontrano anzi ancora in alcune opere del
XVI
secolo, ridotte a sette, compenetrando la dupiazione nella moltiplica e la mediazione nella divisione.
(4) Rara Mathematica, ecc. ED1TED ur li JAMES 0RcHARD IIATLIWELL, ecc. THE 5EC0ND EDITION,
ccc., pag. 3, liti. 3-30, pag. 4-26. - La stesso divisione in nove parti trovasi nel LIRE11 ALGOIIIagi di Giovanni da Siviglia, enel cARMEN DE ALGORISMO di Giovanni da Villedien (APERU HISTO
F,IQUE fi SUB L'ORIGINE ET T.0 DÉVELOPI'F.MENT l i DES MtriIoDES EN GÉOM}TBYE , CCC. PAR IL. CHARLES, ecc., pag. 510, liti. 28-32, pag. 515, Im. 33-33, pag. 515, Im. I. - Rara Matliematiea, CCC.
EDITED UV Il JAMES oIIcIIAnD HALLLWELL, €CC. THE 5ECOD EIILTION, ecc., pag. 73-83. - TRATTATI ilD'ARITMETICA Il PUBBLICATI D& BALDASSARRE B0Nc0MPÀCNI i l lOANNIS IIISPALENSIS LIBER ALGO
,
unni, ecc., pag. 30-48, pag. 49, Im. [-27).
(2) « lam sopra ex Waltisio novem Il illas, inter quas loannes Satrobosco dlstlngult, eomputandi
• operationes enti-((meraviintis. Ex bis mediatio cum duplatione exeuntc saeculo XV, vel ineipientefl
• XVI. saecuto prdcteutim evanuit, in ltaliae Lucae Pacioli, in Germania for-Iltasse nlargaritae ph• losophicae vel eius libri, ex quo bausit exemplo a (soLEnNIA Il CREATI0NI5II PUILOS0PIITAE nocTORflI (I ET Il LIBERALI\'M ARTI V M MACISTRORVM Il D. V. MARTIL A. DIDCCCXXXX li IN coNcIAvI 0H
DINIS p 1111050 P}IORV 11 Il R TE. I'ERACTA Il NU NTIAT Il )IAIIRI TIOs GIJL1EI,.MUS OnoRi SCI! Il OR l'i NIS l'111LO S . H. T. DECANTjS. Il Ad histotiam literariam aritlrmeticac conimunis symbolae. (In 4', di 20 pagine,
nella 20' delle quali numerata 29 (li. 28) si légge : (i I'YPTS GUIL, STARITZ1I, TYPOGR. ACAn. )I)
pag. 16, Un. 31-35. - DE il IOANNI5 WIOMANNI EGF,RAN1 Il LII'SIENSIS QUONDAM AA, LL. MAGISTRIII
COMPENDIO ÀIIITHMETICAE Il MERCATORUM Il ECIENTIAE IIATIIEMAT1CAE 5ÀF,CULI XVII SISIUL ATQFJE(f
ARTIS TVPOGRAPIJICAE LIl'SIENsIsII INSIGNI MONUMENTO. Il SOlEIIINIA INVENTAE TYPOGRAI'IIIAE.II SAE'
CULARIA Il lITE PFBAGENIIA Il COSCFLEBIIATURUS SGRIPSTT li M4U./ITT!US GÙJLIELMUS DROBISCE I l Mi'
THEMATUM IN UNIUE1ISITATE LIPSIEN5I P. O. Il LII'SIAE Il ZMI'ENSIS LEOI'OLDI voshit il MDCCGXXXX
(In 4. 0 , di 34 pagine), pag. Io, in. 32-35). - In un trattato di aritmetica di Giorgio Peurbacli più
volte stampato, ediviso in nove capitoli (Georii Pccirbacbii / Mathematicl ilomniù acutissimi / institutionea inflAritbtnetricl cum Miis tumflin primis aduIescétibusj(iucccssaÌi. in r di 12 carte, nei'u\tima
delle quali (lin.28-29) si legge: « Impressumvienile Pannonioab Hieronymo PhiIooalleIìAnnoM.i).XI.,
a decima dio Martii a), la esposizione del nostro sistema di numerazione e l'estrazione della radice
quadrata trovasi nel - primo ed ultimo di questi nove capitoli, i 2"-8° de'quali hanno i titoli '..(c De,
a subtractione Il De mediatione Il De duplatione I) De inultiplicatione Il De dinisione fl De progressione IL.
(3) Sùma de Arithmetica Geo- i metria l'roportioni tPro- Il portionalita, ecc, carta 27', numerata 19, recto, in. 41-22. - Summa de Il Arithmetica geo flinetria. Proportioni : et proportionalita
ecc. carta 27', numerata 19, recto, in. 11-22.
(4) In un opuscolo di Giorgio Federico Brander. stampato nel 177$. troviamo ancora accennato il
primo fra i capitoli uci quali Giovanni di Sacrobosco divise l'aritmetica • cioè la numeralione : in
esso opuscolo leggiamo infatti (ARITMETICA Il BINARIA sIvli OTADICA I das ist Il Die Kunst nur mit
zwey Zablen Il in i allen vorkni,nnenden I?Stlen I sicher limi leickt zu rechnen. i Herausgegcben li voli
Georg Friederich lirander, Il Mecl,anicus orni 4cr Churfiirstl. Bayriscben Aka-!j demie der Wissensr
chaften Mitglicd. i Augsburg, i bey Eberbard Kletts sei. Wittwc. 1775, 'pag. 10, [in. l2t5);
Was nun di, crete Spcciem a,1 Aritimetik be -,
tn rt, nin,Iich. me Numeniren, wo man cine 5egcbano
Zeilel aeaasprcchen oder cine anogesprocheno ZahI: Il it-.
dr,chrcibeu selle
(.95)
Nell' « algorismi tractatus » di Prosdocimo la numerazione procede assai particolareggiata è sovente -interrotta da esempii: distingue i numeri in rzumerus
digitus; numerus articulus, numerus compositus (i), distinzioné die si trova
anche nell' .dlgorismus del Sacrobosco (2), e nella edizione fatta, in Niirnberg
nel ì533 dell'Algorithmus demonstratus del Regiomontano (a), ed in- altri trattati congeneri (4); ma nell'algori4jni tractatus. di Prosdocimo non vi 'e nella numerazione come in Sacrobosco ed in Regioinontano aggiunto ancora il limes (5), e
questa mancanza, ci sembra semplifichi alquanto la esposizione del sistema di
numerazione.
-Troppo 'a lungo ci porterebbe il seguire passo a passo . il nostro autore nelle
definizioni e nelle singole operazioni, fiotandone le minime differenze in confronto di altri, e d'altra parte per metterle in piena evidenza si richiederebbe
la completa riproduzione del trattato al quale andremmo riferendoci ci limiteremò quindi ad alcuni tratti principali che riguardano quelle parti le quali
attrassero maggiormente la nostra attenzione.
La impressione generale che reca una prima lettura conduce ad assegnare
all'algorisrno di Prosdocimo un posto intermedio, perfettamente corrispondente
(1) Prosdocimi de beldamandis Atgo-jrismi tractatus , ecc. carta numerata
L,-11111 , un. 1r-l 7.
ALGORISMVS DE IN Il TE&I%IS aIAGISTRI PROSDOCI — jjmi Debelda.mandis, ecc., carta 3 3 , segnata «A iii »
verso,, Un. 23-30, carta 33, segnata «A iii», reclo.
(2) Rara Mathematica , ecc. EDITE» BY I) JAMES OI1CHARD HALLIWELL , ecc. TRE SECOND EDI —
noie, ecc., pag. 2, Im. 15-19,
(3) In questa edizione Si legge (AL&O')]RÌTHMVS DE '[I MoNSTRATV s, ecc, carta 4',recto, liti. 0-13):
• n Igi tue est ornai, numerus minor decem. Articulu, est • onaraie aurneru, qui digi aum decnpint, suL digiti decu—
• pIom, sut decupli docuplurn & sic tu in6ni turo; Sepa- araflLLer sutem di 6 i ti & articoli in li mites. Lime, est coi• lectio noucm numerorfl, qui aset digiti euet , sui' digitOli
•con acque muitiplices, quilibet arai relatiul. Lime, i i,
S posindu, prirnor una ,rlicuiorii. Tertine, est accuse do• primue di
e Turo articuloMi. Lt sic in irrfiraitum. Numeri.s comp ositua me qtri con.
• stat cx numeri, dissersol$ ]imit se. Item n.rn cr515 cornpoeitue est qui P1.. ribue O5urin _signi llcatiouis repraesentatur. a
(4) Il Sig. Chasies nella nota XIII del suo APEBSU HTSTORIQUE, Scrive (APERO HISTORIQUE i
Stia L
' ORIGINE LT LE DÉVLLOPPEMENT i DES MÉTIIOOES EN GÉODIÉTttIE, ecc. PAR DI. ctixsLns, ecc.,
-
- . pag. 466, Im. 34-39)
• il n'y avait aonc, dane le f'ait, qile troia espices de nomiares, le, digli:, los al'! (cui Js et le. noml' res compo:,.:.
• cette divi,iun dea nomine, Cn tipi, ospito. • t,iI eeraeig,sje dans tuo, le, tcniedn d' arithmjtiqne 'a le restai r sante. Le mot lime:, que nous ave.s tradsiU par limite, dt,it aussi'employé dane piniienrs uuetagea mais il ny
désigr-it pas dee nombres il ilappliquait 'a de, cnlier.tion, de noml 'ree. CA •ppel,it limite: (r.ATIN É)' los di l+drenl
e ordree d'unisda, d'nino, , centainea , ele,, qne le. Gtècs appellaieret cu 'Je*8e. Mesi primus lime: dtatt i' ordre
a ou la colonne ole, unità; secunolse g lime:, lurdre no la colonne de, dizainee et ainei de autte. 5 In altro suo lavoro pubblicato nel 1843 Si legge (costPTrs RENDUS IIEFDOMADAIRES il DES SANcES!j
DE L'AcADÉMLE DES SCIENcES, ecc. TOME SEIZIÈME '. ti JANVIEIk-3131N 1843, ecc., pag. 168, Im. 3-9.
- 1IISTOIRE DE C ABITIIMÉTIQPE i Esrplication de: Traités de 1' Abacus, etpurticuliérement dei
JI
Traitd de Gerbert. li Pot a:. CHSSLE5 R( Extrait det Comptes rendu: des séanees de i' Académie des
Seit'nces, séances de 1123 et 30 janvier, et 6 février 1883), pag. i3 lire. fa—IO)
.. ce e expressiorea
digit:, ,srticle:, existent dan, le passage de Bodce, et
e elica ne U--V--5 dan, totas Isa nutre, Lraitis de l'Alsacua dra moyen ege. Elio,
-e paraieeent avoir dtd inhdrentee 'a ce eatèrne de iuriadra tion. Elli, ont pese1 - e darta - ce trainI, d' ealgorisene , ots on le, Lronve sans iseterruption jauque dans
-
-
e le coora du XVII , nude, esce la mime aigreification. ce .'est -que don, le, oraa vrsgee plue enodeneea qn'on e cessI d'en fair. usege et insen,iblemeut on a -e perdu le sonvenni i de la valeur de. ces termc,. -.
-
(5) Rara Mathematica,- ecc. EDITED, BY il JAMES oRcnARD :HALLIWELL, ecc. TUE sEcoieo . EDITIDa
ecc. pag. 3, Iin.'12-13. - vedi le linee 21 e 23- della -presente pagina 95...- .-
-
a
96 )
all'ordine cronologico, fra l'opera del Sacrobosco e qùella di frate Luca: fra
le altre mntre in Sacrobosco si danno dei precetti, quasi sotto forma dogmatica , e rarissimi sono gli esempi recati onde illustrarele date regole , anzi
per parlare più esattamente, di esempii non ne vengono dati clic quattro, e
tutti e quattro a proposito dello progréssioni i) ,- Prosdocimo , meno in tin
frammento del quale ci occuperemo più innanzi, porge continuamente esempio
delle proposte regole, ma esempii astratti, mentre invece frate Luca abbonda
straordinariamente negli esempii non solo , ma ad ogni 1ȏ sospinto presenta
problemi speciali che agevolano la intelligenza e la applicazione delle regole.
Nei metodi di operare non v'ha divario notevole, avvertiremo soltanto che
Prosdocimo nella sottrazione fa uso del metodo che il Pacioli indica così (2)
« EI tergo modo del sotrare quada le figure del numero de sotto fossero magiori
» che quelle del numero di sopra sie questo differtiato da li dai precedenti ma in
edesimed e con lo prestare e co lo rendere ».
a, virtu fa quello mo
nella moltiplica segue il metodo più tardi chiamato a scacchieri o bericuocolo,
ch'esposto senza i quadrati divenne, com'è avvertito dal Peacock (a), il metodo ora
usato. Nelle divisioni fa uso del metodo che nella
Sum.ma del
Pacioli dicesi essere
« dicto galea vel batello », ed anche detto « a galea » ( a), o per batello come
più
tardi disse anche il Tartaglia (s), questa denominazione derivando della figura
acuta che salendo assume il tipo dell'operazione. In ciascuna delle due edizioni
pubblicate nel 1603 e nel 4652. della PRATICA 0 ' AR.ITHMETIcA del P. Lorenzo Forestani questi due titoli trovansi tuttavia applicati a procedimenti diversi (6).
(I) Rara MaI.liematica ecc. isY IIJAMES OBCIIARD HALLIWEIL, ecc. TRE 5EONO EDITION, ecc.,
pag. 10, liti. 4—ti, liti. 10-13, 110. 47—I9, liti. 22-24.
(2) Sonia de Arilhtnetica, ecc., carta 33', numerata 25, retto, liti. 14-16. - Somma deil Arithmetica, ecc., carta 33', numerata 25, retto, liti. 1 4-cIG.
(3) « TIììs method of multiplication, denominate1 schachrro Il aL Venice, bericuocolo 4 F!orence
• altri Verona, and ai Verona and some ether cities or I taly organetto, is exhi] hited by l'arlaglia
• and later Italiai writers without tbc squares, in tbc appeara nec or wItich tliese singular Il narnes
» originated. It thus becanie the rncthod which is now universally used . and wliich was adopted
• frout lite I) hegitining of the XVI th century by ali writers on It Arithinetic, nearly io tbc exc!usion
• or every other mettiol a (ENcVCLOPED1A METROPOLITANA, Ccc. VoLUME I, ecc., pag. 430, col, 1,
(in. 8-13).
(4) « De quarto modo diuidendi dicto galea vel batello articulus quintus. li EI qarto e vitto tua
» di ptire e (letto a galea a - (Sùma de Arithnietica , ecc., carta 42', numerata 34, retto, liti. 31
—32). - « ( f De quarto modo diuidendi dicto galea s'eI hateflo. Artieulus quintus. il Al,quarto, e
» villino mò di Øire e detto a galea » (Stimma de) Arithrnetica, ecc.,. carta 34, retto, liti. 31-32).
(5) « Del secondo modo di partire detto per Battito, ouer per Gatta a (la PRIMA PARTE DEL li,
GENERAL TRATTATO DI NVtI(MEIII, NT MISVRE DI NICOLO FART,ie,t,I,t, I[ NELLA QVALE IN DIEcLsr.TTE li
LiBRI SI DICHIARA TVTTI GLI ATTI OPERATIVI, il PRATICHE, NT IIEGOI.ENECESSARTF. NON SOLA'flrnente
in tutta l'arte negatiaria, k mercantile ma ancor in ogni altrali arte, scientia , otier disciplina dono
interuenghi il calcolo licor LI SVOI PRIVILEGI fUI Virtegia per Curtio l'roiano dei Nauò. Il MDLVI,
carta 383, numerata 3. retto, liti. 24-54, vesso, carte 39 1 -40', numerate 33-34,. carta 40, numerata 35, retto. Im.. 1-16. - SCRITTI INEDITI il DEL Il P. D. PIETRO, COSSALT I! CHIERICO REGOL,RE
TEATINO li PUBBLICATI il DA BALDASSARRE RONCOMPANI, ecc. R0MA ecc.. pag. 110, tiri. 40-41,
(6) a Del partire a Galera a (PRATICA i! D'ARITIMEACA fE GE03IrTRIA 2 JI.NVOVADIENTE I'OST.&
'i T,VCE il Dal R. P. F. Lorenzo Forestani da P.cscia, il de Jliuori conuentualz di S. Frane, nella qualsi dimostra OlI uc li ro , e faeilissinto modo da risoluer ogni sorte di ragioni, il Da misurar tutte le
superficie terrene, e corpi regolari, mia misurar (con l'aspetto le distanze. l'altezze, e !e profondita, Il: Con il modo da leuar le piante 'senza bussola e scuopronsi in essa alcuni If errsri di certi AttI-.
tori. I Opera veramente non meli' utile, clic necessaria a gli sto- li diosi li' l'ali scienze. il cori p n,tILHGIE. il IN TENErlA , Appresso Giorgio Varisco, M. D. cui. I Con Licentia, de Superibri, carta
tiri . 11-36, verso, carta .2t, retto., [in- 1-30). -Dii partire a Battello a. (PRATIC:. Il.
2Q, recto,
I
(
97 )
Venendo in particolare alle progressioni i Pr.osdocimo le distingue in aritmetiche
geometriche (i) .e le prime suddivide in continue e discontinue, considerando partita
mente il caso in cui il numero dei termini sia pari da quello in cui sia impari.
Per il caso
di
numerò pari suggerisce una regola (a), che tradotta nel un-.
guaggio algebrico odierno verrebbe ad essere rappresentata mediante la formula:
dove: a denota il primo termine
a. »l'ultimo
n il numero de' termini. Per il caso di numero impari la regola (3) data in proposito conduce invece
ad ottenere la somma dei termini della progressione rappresentata dalla formula
(a+a,,)n+ a +
a,,
2
nella quale tenendo ferme le notazioni di
a
ed
a
il numero dei termini sa-
rebbe invece 211 + I.Presso Giovanni
di
Sacrobosco troviamo menzione delle sole progressioni
aritmetiche (4), ch'egli distingue in
discontinua.
naturalis sive continita
ed
intercisa sive
Nel primo caso, quando la progressione cominci dall'unità e finisca
con numero pari, suggerisce per averne la somma una regola (5) che si traduce nella formula seguente
(n+ i)
dove con
a si
denota l'ultimo termine delta progressione e con ti il numero
dei
termini di essa.
D'ARITIIMETIGA li E GEOMETRIA, Il SVOVAMENTE POSTA IN LVCE il Dal Il. P. F. Lorenzo Forestani da
Pescia, ecc., carta 21. retto, un. 38-40, verso, carta 22 retto, un. 1-33). - ( o Del partire a Ga» 1cm » ( PRATICA Il D'ARITIIMETICA, il E GEOIIIETRIAlI DEL REV. P. LORENZO FORESTANI DA PESCIAlIIl!
de' Minori Conventuali di S. Francesco I( Di nuovo Ristampata e con somma diligenza Ricorretta.
All'Illustrissimo, e Clarissirno Sig. Sig. e PaironCotendissinlO IIILSIG. SENATORE; MARCHESE Il FRANCESCO li FERRoNI, DEPOSITARIO GENERALE PER IL SERENISSIMO Il GRAN DUCA DI TOSCANA. Il in SIENA
nella Stamperia del Pubblico IfDCLXX-XII Il Con licenza de' Superiori. pag. 32H33, pag. 3a, Im. 1-9),
- « Havcndo tu inteso il modo dei partire a galera, molto PIÙ facile ti sarà il seguente , che da
» molti è detto partire a Battello, ouera a Danda alla Gencuese; » (PRATICA Il D'ÀRITIIMErICA , E
GEOMETRIA Il DEL REV. P. LORENZO FORESTANI DA PESCIA 1110' Minori Conuentuali di 5. Francesca Il
Di nuovo Ristampata ecc., pag. 34, liii. 10-12).
(1) Prosdocirni de Beldarnandis Algo— Il risini tractatus, ecc. ear. 13, liti. 15-18.—. ALGORTSMVS
DE IN Il TEGRIS )IAGISTRI IROSDOCI- ' mi Jiebeldarnandis, ecc. MDXXXX, cn. 20, retto, Im. 2-3.
Avverto pero che nella prima edizione al luogo citato non è fatta la detta distinzione. (2) Prosdocimi de Bcldainandis A1go-1rismitraetatus,ccc. padue ecc. i. 4.8. 3, ecc., car. 18,verso,
En. 29-32, car. 44, retto,- un. .1-5. - ALG(IRISMVS DE IN li TEGRIS MAGISTRI PROSDOCIrIImi Debeldamandis; CCC. J'enetijs, MDXXXX. car. 20, retto, Im. 20-30; ear. 20, verso,. Im: 1-5.
14,
(3) Proscleciinide Deldamaridis Atgo—!risrti traòtatus, ecc. padue, ecc f. 4. S. 3, ecc. car.
retto, fin. 8-26. - ALGORISMVS DE IN Il TEGEIS RIAGISTRI aRosDoCi_4Imi Debeldamandis, ecc. Vettetijs, MOXXXX. car. 20, verso, Im. 5-30; car. 21, retto, Im. I.
(4) Rara Matheinatica, RY li ,AMEsORCHARI) IIAGLIWELL, ecc. TELE , SEC0ND EuITIo11,.ecc Pag. 18,
.....
Im. 9-13.
pag(5 ) Rara 1%fatbelnatica; IIIT lt'IAMESThRCHARD IIALtIWÉLLWCCc. :RIIE SECoNDEDITlON CCC.,
19, Im. i3-
98.
Clic se la progressione naturale finisca in numero dispari,, la somma dei ter-
mini si ottiene secondo Sacrobosco con un procedimento (i) che si traduce
nella formula:
dare con a2+, Si denota l'ultimo termine e con ti il numero dei termini;
Nel caso poi di progressione discontinua, la quale finisca per numero pari
se ne ha la somùia (2) in base alla formula
2\2
nella quale a, dènota l'ultimo termine.
Che se la medesima progressione discontinua termini per numerò impari
se ne ha la somma, sempre secondo Sacrobosco con una regola (a) clic interpretata algebricamente si esprime con:.
(a+,)
rappresentando l'ultimo termine cdn a2+, là quale ultima regola però non vale
se non per le così dette progressioni binrie le quali, comincino dal l'unità.
Frate Luca Pacioli dà le medesime regole (4) come Giovanni di Sacr6bosco,
ma in seguito somministra due regole () generali che si traducono nelle formule seguenti :
.
-f
(ai. +
per le progressioni coùtinue pari t dispari
-».discontinue
- a +a,)
O
nelle'.quali con a,, si denota l'ultimo termine e con ti il- numero dei termini
della proposta progressione.
.
Un capitolo relativo alle progressioni, trovasi tanto in ciascuna delle due
.precitate edizioni cc dell' algorismi tractatus » di Prosdocirno de'l3eldomandi (6),
quanto in ciascuno de' due esemplari manoscritti di questo trattato contenuto
ne' detti codiciA. no » del Liceo Musicale di Bologna () e « VI. 849 »
(4) Rara Mathematica BY li JAMES OECIIA1kD IIAILIWELL . CCC. THE SECONIJ EuiTi0c , pag. 19,
Im. 6-9.
(2) Rara Mathematica; BY Il JAMES ORCIIARU IIAILIWELL, CCC. TflE SECOrD EDITION, pag. 19,
Un. 14-41.
(3) Rara Mathe,natica; BY li JAMES ORCHAILO !IALLIW.ELL CCC. TIIC SECONO EOITIN, pag. 19,
20-22.•' ...
(4) Sùma -de Anthmetica Geo,ilmetria Proportioni t ProfportionaIita , ecc. Edizione del 1494
car. 37, recto, Un. 1-59, 'car. '37,verso, fin. i. - Summa de I Arithinetica geoImetria. :Proportio.
ni et pròport.ionalita, ecc. Edizione , del 1523,: cn. 31, recto, fin. .1—GO; car. 37, verso, Un. 1-2.
(.5)-Sma de .&rithmetica, ecc. Ediz. 1494, car. 37, verso,iin. 2-17. - Somma de'lI.Aritjitnetica, ecc.Edizt 1523, cnr. 32, verso,•Iin. 2-17 ..
(6) 'Prosdo'cirni.de.beldamandis AIgo=rismi (ractòtus, ecc. carta 112 1 , numerata 13, v e rso; fin. 1532, carta numerata IL recto,- verso 5 lin. 1-,-24. - ALG0R!sMvs DE IN il TECRIS aTAGTSTRI PnosDocI.lr
• '•i Debeldamandis, ecc. Venetijs , MDXXXX -,. carta . 49, segnata nel. niargine , inferiore del suo recto
« Ciii i,, verso, -li. 21-30, carta. 20', segnata nel margine -inferiore dei suorecto .sc Cdii», èarta
21', carta 224 , recto, verso, fin. 1-2. '
-- (7) Codke-cc'A.56 »,-.pagina.numerata 242, col. 2,lin. 37-54,-pagina numerata 243, coI.';l, col. 2.
Un. 1-38.
lit i .
( 99 )
Cicogna « 2712 » del Museo Correr di Venezia (i). Questo capitolo nella detta
edizione del 1483 incomincia (2)
(C De octaua set9 .se 4 est ntiero4 ,pgressio
e fluisce (a)
» Ufl pgressio nliero't é aggregat6 nuéit'
)) se ji elcs excessus excedtiù. »
e Et uado » ad nume'j deno(lt s(inia totá ,pgressi5is: t ocs ipi figuras ad
olbP noue
» iuicè addo t rernanét mihi ulttate, 2. abiectis ala
)) narijs fui
Pus in mente tenebam t ergo operatio bona:
» Et bee de oetaua specie sufflciant » (4).
56 » ( pag. 247, col. 2, im. 4-28) Si legge:
(e ( Progressionis uhi non seruatur similis excessus
» sed similis proportio siue progressionis geotnetrice
)) et non arismetrtce quod idem est stima SjC cogno)) scitur jet primo pro proportionihus mul tipi icibushancregulam
» nota quod in omni progressione multiplici semper subtra» liendus est primus tereninus ah ultimo -termino
» est addendum et resultatum erit suma totiur progres» sionis. in progressione nero tripla / ultimo termino
• non est residuun) totum addendum scd eius residui
• medielas . et in progressione quadrupla eius re• sidui pars tercia et in progressione quincupla eus
• residui pars 4,5 et sic ultra et quod lede -ex tali
• additioneproucneriterit suinatue progrcssionis
• € Pro proportionihus uero superparticulartibus hane
• regulam nota / quod in owni progressione superpar• ticulari subtrahendus est primus terminus a]iqisotiens
• sumptus ah ultimo alhjuotiens sumpto . nam in
• progressionesexquialtera I suhtrahendhtestprimus
• terminusdupictusahultimoterminotriplato
» in progressione vero sexni torcia suhtrahendus est primus
» terminustripìatusahultimoquadruplato.in
» progressioneuerosexquiquartasuhtrahendusest
» •primus tcrminusqoadruplatusahultimoquin» cuplato / et sic ultra / ettnnc palebit summa tue
» progressionis / cx co quod post suhtractioncm rernanebit. »
Nel detto codice « A.
(i). Codice VI. 819, del Museo Correr, Cicogna e.° 2712, carta numerata 141, verso, col. 1, Un.
58-59, col. 2, carta numerata 142, recto, verso, col. 1, tiri. 1-51.
(2) Prosdociini de beldanfandis Algo=rismi tractatus, ecc., carta numerata IS, verso, Un. 15-17..
(a) Prosdocinsi de heldamaridis Algo=flrismi tractatus, ecc. carta numerata 14, verso, tiri. 20-24.
(4) Nel detto codice « A. 56 » questo capitolo incomincia (pag. 242, col. 2, tiri. 31-39);
• 5cqtiitur de ociaaa ope • p.c . nua
jagressio. Vndo jagresaio nuslla5rc• 151i0 n6oij an Jm eqoalea escessue eicedti&.a
e fluisce (pag. 243, col. 2, Im. 36-38)
a tondo
a ad nùm denotano totani 80ml progresaiais
•oipaisas fig., aJinuicc ddo / t rcmant
• michi ultimato duo ala ipin •hiecti, omnìijus .
• nouensrijs 3m qd bus i mento tcneb , et
• ergo oppstio buca / Et lice de ottusa spii sulficinnt. a
NÒI detto Codice VI. 810 del Museo Correr, Cicogna n° 2712, questo capitolo incomincia (carta unmerata 101, verso, col. 1, fin. 58-59, col. 2, tiri. i—a).
seqoitur de ottusa specie., geomctcà est .scgregacio ».l4
•, qtse est naoij progresaio_vn
,esc 3•5• equalea propoiitionta.eZce
duptoi et iatis numero4 pro5ressi&.,. dentiom.
e finisce (carta numerata 142, verso, col. 1,- tiri. 44-51)
Et vado ad umii desso• etin &ibus numeri, noisenariio un
tante nz tucissa . progreasiossis et a .g emú a in mento tonchi or t'go .
» os ipsios figursa aduica addò eta operacio laona; EI. Iseo de oetiu,.
1 .cmanet micisi ccii ultite t aislee . -a specie ssslbciant. i
tIOo
cioè, si ha -« a + 2a + 4CL + 8CL + 16CL -4» a i- aa + g a + 27CL + Sia -I--.
• a
+
4a
+
16CL + fila +
+ 2"a+ (&"a - a).
• + a n_ta = 3nt + (3).
• +
4 4— a c 4"'a + (
C'a-a
a
i)
» a + qa • qa• + q 3 a — .
+ q" ta
q ?t_ ta ± f
/\2 fj\ 3 / 3\4/\n_t/3\n—i
/\
a+(-Ia+(-Iai-(-Ia+I-Ia . , . +1-Ia=af-Ia-2a. \2/ \2J\2/\2/ \2/
a+a + -----+tf'a=p fjj'
a_p_ 1)a ».
È da notare, che questo frammento coincide esattamente, salvo qualche lieve
varietà di parole , con quanto sulle progressioni gctretriche si contiene nelle
seconda edizione del' algorisrno di Prosclocimo procurata dal Delfino (i).
Questo fatto ci permette di argomentare clic il manoscritto precitato , contenuto nel codice A. 56 del Liceo Musicale di Bologna non contenga completo il trattato dell'algorisrno del nostro Prosdocimo non solo, ma che nè anclic la prima edizione del 1483 debba riguardarsi come una fedele riproduzione di esso. Potrebbe darsi per verità clic Prosdocirno istesso abbia lasciati
più manoscritti di questo suo trattato aritmetico, nei quali sia venuto successivamente recando modificazioni ed aggiunte, oppure che in epoche diverse
vi abbia fatto postille ed interpolazioni, raccolte dagli . scolari o dagli amanuensi, e clic quindi il Delfino pci' la sua edizione abbia potuto servirsi di
un esemplare dell'opera, nel quale tutte cosiffatte aggiunte si trovavano raccolte; certo è che se deve ritenersi per scrupolosamente esatto quanto il Delfino istesso asserisce , vale a dire ch' egli non abbia aggiunto nella edizione
da lui procurata se non alcune parole « pro rnaiori claritate » (2), quei primi cenni di aritmetica letterale, dei quali ci siamo antecedentemente occupati, devono riconoscersi siccome spettanti a Prosdocimo de' Beldomandi, ed
in tal caso assumerebbero non lieve importanza, per l'epoca alla quale risalirebbero e per il posto che conseguentemente verrebbero ad occupare nella
storia dell'aritmetica..
..
Frate Luca Pacioli . riporta (3) esattamente queste. regole, egli si limita sol(I) ALCORISDIVS DE INIITEGRIS MAGISTRI PR0SD0GI = fl?ni Debeldamanis, ecc. Venetiis, MDXXXX,
car, 21 A , verso, Un. 26-30, car. 221, recto, verso, Un. 1-2.
(2) ALCORISMVS:DE INflTEGRIS MAGISTRI vRosr,ocL=mi Bebeldamandis, ecc. Venetijs, MDXXXX,
car. 1, recto, itii., 9-- 4.1. .
(3) Suma de Arithmetica, ecc., carta 45' numerata, verso,. un. 18-59, 38, recto, Im, 1-17. Summa de il Arithmetica, ecc., car. 37, verso, Im; 18-59, car. 38, recto, (infI-17.
"il
tanto ad illustrano con esempi ed avverte che sono impropriamente chiamate
progressioni , dovendosi almeno cliiamarle progressioni proporzionali (i). Per
completare la trattazione dell' argomento, diremo che poi egli ritorna alle progressioni aritmetiche e porge delle regole (2), per le quali , detto a il irno
termine, a l'ultimo, ti il numero dei termini, e l'eccesso di uno sull'altro, dati
a ed a,,, trova:
a-a,
fl-1=
'e
f(n-i) a\ (ti-I) a/(n-i) a
a+2aR-3a+4a+..(Fi-4)a=(^1.1=El^slfrz-Oa.
J.2\'a
La esLi'azion ? della radice quadrata, salva la disposizione, è insegnata da Prosdocirno (3) nel modo nel quale la si pratica oggidì e nella estrazione della radice cubica la regola additata 'e cornpresà nella formula:
Q'+3a(a+b)b-4-bt
cioè, trovato a, si cerchi il b, che congiunto ad a e, fatto il prodotto sa (a + b)
h ed aggiunto b3 , il tutto stia nelle tre seguenti figure e sia insieme il massimo ag g regato simile che slar vi possa. Lo stesso metodo, salvo lievi modificazioni si riscontra nell' « algorisrnus » di Sacrobosco (4) e nella « Summa » del
Paciohi (5).
Altre particolarità non abbiamo avvertito nell'algorismo, all'infuori dell'uso costante (Iella cosidetta pi'ova' del o (a), usata già da Leonardo Pisano e da
molti altri anticamente e che, come ognun sa, 'e ben lungi dal raggiungere
una completa esattezza. Intorno a questo prova del 9 avverte pertanto Prosdocimo (7):
(1) SOma de Arithmetica, ecc., car. 37, verso, fin. 25. - Somma de Il Arithmetien, ecc., car. 37,
verso, fi n . 25.
(2) Saina de AriÉhmetica, ecc., cnr. 38, retto, liti. 18-57, cnr. 38, verso, liti, 4-I5.
- Summa de Il Arithmetica, ecc., cnr. 38, retto, tiri. 18-57, cnr. 38, verso, un. t-45.
(a) Prosdoci,ni de Beldnmandis Atgo-t Irisrni tractatus , ecc. padue, ecc. 4; 4, 8, 3, eec.
Cn. 16, retto, a 18, verso. - Ar.GoRjtvs DE IN Il TECRIS MAGISTRI Pnosooct l i mi Debeldamandis, ecc. Venetijs r,rDxxxx. cnr. 26, retto, a 29, verso.
(4) Rara Matheinatiea, ecc. BY il JAMES OIIcIIARD HALLI%VEIL, CCC. ThE SEcONO EDITIOt, ecc.
png. 24-26.
(5) Soma de Arifhmeuica, ecc. cnr. 46, verso, im. 33-56, cnr. 47, retto, fi n . 1-46. - Somma
de i) Arithmetica, ecc., car. 46, verso. liti. 33-55, cnr. 47, reciti, fin. 1-45.
(6) Prosdociini de Bcldamandis AIgo-l i rismi tractatns, ecc., cnr. 4, retto, fi n . 17-39, verso, Un.
4-42, cnr. 5, retto. liti. 23-39, verso, 'in. 1-21, cnr. 7, retto, t iri. 1-19, verso, lin. 28-39, cnr..
s, noto, Im. 1-15, cnr. 41, verso, liti. 1-32, cnr. 12, retto, Un. 1-6, cnr. 13, retto, Im. 9-32,verso,
fin. 1-14, cnr. 14, retto, Un. 21-32, verso, l in.o, cnr. iØ, rect o , liti. 17-32, verso, liti. 1-44,
cnr. 48, retto. fi n . 3-32, Verso, liti. 1-10. - , r,GonmSnTvs DE IN l i TECRIS MA&lSTmIT pmlosnoct-)lmj
i)ebeldam andis , ecc. , cnr. 6, retto, liti. 2-30, verso, i in. 1-30. cnr. 7, retto, l in. 1-9, car. 8.
retto, ]in. 2-30, Verso. im. 1-6, cnr. 40, retto, liti. 10-30, verso, li ti . 1-6, car. 41, retto, li ti . 28
-30, cnr. 11, verso, liti- 1-22, cnr. 16, retto, fi n. 21-30, cnr. 16, verso, 'in. 1-30, cnr. 47, retto,
Un. 4-30, cnr. 49, retto, fin. 5-30, verso, liti. 1-23, cnr. 21, retto, Un. 12-30, verso, liti. 1-23,
car. 25, verso, liti. 6-32, cnr. 26, retto, fin. 4-44, dir. 28, retto, liti. 21-30, verso. un. 1-30,
cnr. 29, retto, un. 1-15.
.
(7) l'rosdecimi de Beldnmnndis Algo . flrismi tractatus. ccc., cnr. 18, verso, fin. 10-47. - sr.Goai511VS DE IrI I TEGRIS MAGISTRI ,'nosooci-l!mi Debt(dannandis.ecc. Venetijs, ecc. ùr,29, verso, lin,2-10.
13
o
(102
« Scias tamè omnes • prohationes que
tù superius posite sunt ad probandum operationes supradictas so
» lum tenent: quando numeri sunt eiusdem denomitòis: ubi do
» diucrsarum cssent denoniinationu: oportet uti prohationiIi po
» sitis in algorismo de inlegris Johannis de sacro buselio. 5: pro• bare additionem per subtractionetn t econtra mediationeun
• duplationem t econtta : ruùltiIilicntioiem per diuisionem t eij
• t sic de aliis. i
Oltre al trattato de algorìsn3o un' altro scritto aritmetico di Piosdocimo de'
Beldomatidi giunse fino a poi esso è inedito ed ha per titolo: Ganon in
quo docetur modus componendi et operandi tabulam quandam.
Di questo scritto un esemplare trovasi nelle pagine numerate 230, 231— , 232
(col. i', liii. 1-27) (i) del precitato codice cìel Liceo Musicale di Bologna contrassegnato
A. -56 » (2); un altro travasi nelle carte 20, numerata 20, recto, 21, 22, recto, di
un codice della Biblioteca Vaticana, contrassegnato «Codice Vaticanò, n? 5321 » (a);
(1) La pagina numerata 27 di questo codice non ha altro di scritto che queste 27 linee, l'ultima delle quali è composta della parola « Amen o, riportata più oltre (Un. 5 della col. 4' detta presente pagina). il rimanente di questa pagina 232 è interamente bianco.
(2) Vedi sopr, pag. 55, Un. 11-16, pag. 56, lifls 1, png. 57, (in. 4-8, 48-64, pag. 58, (in. 35
—42.— Questo esemplare incomincia (Codice A. 56 ». pag. 230. co]. I, Un. 1—l3)
Qvia opp,ntib circa ariS caIculatori i ~i.e tIl i p. arte .5 multS capUa (i sino plicis sepe rot b0 giLJ
il
/
• al i ngndo / add4o /il sLirabendo / mediatido / duw ii pinndo / utuiiplicaodo / di il taidondo / jagendiendo tit( radice^
in quadratie cii culicia nio ostrabendo / U go ego 4.,docinias I de beldeinidia patauue co..a13 anni motiuna ineniro p qu!
• i pi atento Ial,ore sUo e errore ah- i Teulari p oaaiot
e finisce (Codice (c A. 56 o, pag. 232. col. 1 3 . liii. 19 - 23)
za
S
li
EL UI supocripta magia patefl.(iaot/ desiibn i margine Sèquiii tabuli esp!a il reca qui ilicpicinanidiva intelli.
gte «rapecri li p ta , EI sio siI fl.i. hui9 canonia sii* domini li 1409 pa4ue compilati. Amen. a
--
ubito dopo nel medesimo codice « A. su » (pag. 232, fin: 4-27) si legge
( Ei» lidI canon i quo dncet' moslua 9pon-il di I. osndi taI,uli liane seque.tEi / p. roe-i idocim3 de Beldeniaridi, patsu& 9pilatus. i l Amen.
(3) Questo esemplare incomincia (Codice Vaticano, n? 5321, carta numerata 20, recto, coL t",
ti. 4-16)
a mediando do1elicado multipli.de &ui.do
or
A antileur
• cd. arti ciculàtòri
• amet rnati i ipa ar°
a n5 multu3' eIEIis ti
i Ut! LI cisaepe erro.
tigli, UI in a,uiu,do addendo sttrahtio
arediai,do •tcD radicosdr;,t,s vI cùa bica, istindo. ha michi tiitoCaL
• naodi,tuire p ki, in Inc arte csjculatort
• opante.a taitto leTtore ci errore
a cieca eleniari possiiit. i
e finisce (codice Vaticano, n.' 5321, carta numerata 21, verso, col. I' ho. t5—tfl
• Li Ui suiso asta
• magir pateant descFo i .ergie se3Li mabYaj'
unii qd.tí ctplaro ;to ntarg.' c'pe p qui
• ispida, cI nt,Iio, intetligea s,,ps'cpts.
Et t3
eupi9 di,iim9 hic tnl.ula3 fori deh.ere i una
a cartabagnaloeagitiadinisst93'te titudink
lbO itea in ho ficere cii plitO tal,u-his quadraa tis i pilerib? mar4nn1u3 dopictia si oelles, ici pi
a en-do lincei rtaheas cuil seqlid tabule ap?
a oSo dumisto i lineis rubeis teb)`,, imèdiate p
• cedenti, et Sia sto niodo diisu. murginea procedr
• do possea erigere i diSsi, nnrginibus t00- Itietalu
e. quol ti placeret i seq.aflo ordine3 aup dona, a
Subito dopo queste parole leggesi nel codice medesimo (carta numerata 21,vcrso,ceL25, Un. 2.S37»
•
(103)
un altro nelle carte numerate 145(verso, col. 2), 116-147 del precitato codice del Museo Correr di Venezia, contrassegnato c Classe VI, n? SIQ, codice Cicogna ti? 2712 » (i),
un altro nelle carte numerate i (verso), 2-5, 6 (recto) di un codice ora posseduto
dalla Biblioteca Reale (l]of= unti Staatshibliotliek) di Monaco, contrassegnato vc Co» dcx latinus, 14796 a, e già posseduto dalla Biblioteca del Monastero di S Emine• EI aic et Ciii, huig canoai, p proadocimi do
a Explicit cand inquodr.i
omodus bio tai,u-a laelileniSdo de podi,a 9piIeU / t D a O 1ioTc5ea I.irn i,afra sipt3 i °ponadi ac p ipa 7 o!bus
ad
laude
ci9
anno. d. 1 4 19, a 9pi1av5e piA
• aplii.s praclionariama" pndi p psdooirn6
• qui s,i,.i I ci re5nal p i;iflaii la accuta aecTolja de Iicidendo de padua c&pilatua dea gratia'.
aA. Ai. —E.—N.a
'AMEN.
Il detto codiceVaticano, n.' 5321, si compone di 27 carte cartacee, el!e quali le 4°, 27' (guardie
interamente bianche) non sono numerate, e le 2_26I sono numerate ne'margini superiori de'recto col
lapis coi numeri 4-25. É legato in cartone, coperto inti'rjìamente di carta bianca, ed esternamente di
pergamena. Nella carta superiore del dorso di questa legatura è impresso in oro lo stemma di Pio IX.
In un tassello di pelle rossa incollato sul dorso medesimo è impresso in oro te VAT, lI 5321 a.
La Biblioteca Vaticana possiede un inventario manoscritto de' Codici Vaticani diviso in dieci volumi, in foglio, il sesto de'quali è composto di 464 pagine, delle quali le l a-2n non sono numerate, e le
3a-464a sono numerate ne'loro margini superiora coi numeri 3-461 ed intitolato nella prima di queste
464 pagine. « Inventapiupi] IMannscriptorum li Latinoruml I llibliotl,ecae Vaticanaej ITomos Scxtus a, e
nella terza, numerata I (li gi. 1-4) in rosso ; CC INv g r. Ti Ilf101iL &Tli ORVSI 11155. li BIn. VAT. TOSI V5 a) 5EXTV5 ». In questo volume (pag. 115, fin. 13-20)11 detto codice Vaticano, n.° 5324 è desèritto così;
e 5321 bA a in de Muri, praclica CanIne menauralii
• li, -
Qnilibnt i" arie prac. 4,
• Ai'gidii .Iellurino Tr.ictali,s oai,tus moa,auraiiili,.Qitnniam eicnt a Doo.5.• 1505,J00j dcBelde,naudia Patauini rontrapuiicl iia.scriIiit Ariulotelea.9.
• Eii.sdem are oaIi;ialaloria, cI iatiula.
Qiinniamapeianti. 19.
• Chili ppi de \' i tnico ars coli Irapunoti.
Voi cntil. ia. iii treaduci,.22,
• loaniai, do Sturi, ara auoimariacontrapuacti.Quililial alTcct,ns.24;
o. a. 24 MaL, in M. e
• Er i'ap,
In un indice alfabetico contenuto nelle pagine 323 2 -462° numerate 321-460 del medesimo volume I'
codice stesso è citato così: (lmiventarmum lì Manuscriptortim Il Latinorum I) Bibliothccae Vaticariae il Temus Sextus, pag. 435, Im. 25, pag. 436, li,1. I.);
-
o Prosalacini de Beldama,,dia P,tauini contrapoettua
-
a ot ali;, 9 . 5321 a
La Biblioteca Vaticana possiede anche un indice manoscritto alfabetico in foglio intitolato nel n-ecto
della prima sua carta « TNIaEX I) 1NVENTABII Il COD. aLss. li ahIllIOTIIEcAF. Il VAT1CANAE a) e composto
di 400 carte , numerate ne' niargin i superiori de' noto coi numeri 1-494 , nella 454 1 delle quali
numerata 454 (recto, liti. 17-20) Si legge a piè della lettera v
md icoan lama er scan's,. li liror. Bl Laliul la carneanlplia I,ctice ramponebaan i:go FI tirana etee Mar
a Vaticanae volumiraitaus, iaauentari am a ppetlal [a , 'ali ai:] los t5orn,nue Bililinth ecan Soriplor An. 4 b37. a
[io questo indice (carta 373, tcclo, ho, 5-6) il detto codice Vaticano 5321 è indicato così:
a 6. Preualociau de Boidom.ndia Patauini Conlnap000tua, cI
a ali, 9 5321. a
ove « 6 » richiama il secondo dei due passi soprarrecati del detto volume intitolato « Inventariulul)
Latinornm Il Bibliotlaeca? Vatieanae i 'Fomus Sextus. »
)i
I) Vedi sopra, pag. 55, liti. Il—ta, 56-59, pag. 56, liti. 2-73, pag. 57, fin. 5-38. - Questo
esemplare incomincia nelle linee 1-13 della 2° colonna del rovescio della carta numerata 145 del
medesimo codice;
o Quonii op ornai, bus o' art Il calcaul • tonTi cI mariA
in ipa arte non multa cx peri ti, I ciun otpnrti vY pratici.
• aep e erriar conti ngi t UI inno incrando Il adilondn I) eubtr-i honda media,,du li d iiplaaido naFtiplicando diuidcndo Il eroi redio,,,lo
• alga radi oca q,.ad re I) t., ci cubica a ci 1mb c'RIO idee michi via un est modo in,,. n TO I" quA 5 in I,ac arte calcoli ri a operan 5 ba a tanto laboro cI tePore molto li atirna ,lleui,ri posaial. a
e finisce nelle linee -46--50 dell'unica colonna del rovescio della carta numerata 147 del codice stesso;
ci iato li modo per dia,eraaa margi,ice pro li cedendo pnaae,eri 1A in diucrai, i ,.aar5i,,il,na iot t,bulaa quod tilai 5 a piaceret inecquendo ordinA pdEm a Subito dopo, 'nelle linee 51-58 della medesima colonna si legge
e CL aia sii tini a huiue canonia I) per prosiloc .ù de Lealde,,,aaado I) de padua , pail 'io compilati aag i a eompoaicionaa
• anno dai a. cc ecil 49. a compilatione pli ad teaallilen aula qui viuii eirc5mt per Il intinita setola aoculo anien 5 lana
• rpu dottar api qS tinie bit. a Nella esatta descrizione del precitato codice contrassegnato n Classe VI , la° 819 , codice Cicogna
a ti? 2712 aa , data nel passo riportato di sopra (pag. 56, [in. 11-73, pag. 57 . [in. 5-24) del volume intitolato (e CATALOGO i DELLA )) BIBLIOTECA I) n11) ESIIIIATODELE CICOGNA Il DI Il VENEZI A Il CON)) CI MANOSCRITTI Il DAL NYSTERO MMDI Il AL NVMEB0 MMM Il INCLUSIVAMENTE », ecc. dalla parola
» Quoniam a (Vedi sopra, pag. 57, Im. 3) a te fanis bèt » (Vedi sopra, pag. 57, lin. &) è indicato
l'esemplare che di sopra (linee 1-2 della presente pagina 103) si è iletto trovarsi in questo codice
del precitato Canon, ecc. di 1°rosdocimo de'- Beldomandi. Il detto codice contrassegnato ce VI. 819)1
contiene 23 scritti, de'quahi il o è l'esemplare stesso.
I3'
a
( 104 )
rana di Regensbnrg, ed in quest'ultima Biblioteca contrassegnato ri Codex S. Ern» inerani 1'. 8 » (i), ed un quinto nelle carte qz, verso, 98—IOt d'un codice della Bi-.
lAioteca di Lord Ashbtirnham, CGntrassegltato « C0LLEcTION LIBRI, n.° 20. » (2).
(1) Questo esemplare incomincia nelle linee 1—I0 del rovescio della carta numerata I del ,JIIC'
desinio codice:
Qv o uil o»ant i La 9 cui arI•e m caicnlaioriqmaI lite i i pi li arte ui.i iiI. I tu ei pLii si O ecti riie pe , 0 rroL COlI Li
vi iii o mcl o ad 4cn do ciii 1ml i bendo nediando CI protrvdu ti a t3 radiceli i o ipt rctis t Cubici a vi' o cura h iti cu i i
o Ideo egla prosdocig Ao beidemld3 1,atau9 coli natg sum m.di, luenire » quI ii a Ccii Lo il lobo re aiue errore ableciare poseitu
e finisce nelle linee
8-12 olei retto della carta numerata 6 del codice stesso
D
E i radi. i 451 eso .d otto Il i ipig radde (solisti il— i le niio 2 ipig iii i i cultici riti ix. EL est sup ocI a talog io
k pia 1BIL 9 deailti in carta ocnti taia3 eseplaIinspi.9cion t meli 9 inteIIiee oua7npti. i
Subito dopo, nelle linee 12-19 del medesimo retto, si legge
diii 1409. padue Il pi osi E citai 0 artileni dortar t oPii scI r71 9 ~S C3 oNu ssicuc.j
'Et cix sii li) I ia boia r.auionio.
ta
• ildosator
dite arr Il Proneior.i 9 le beltIcnund paLco9 ypoanit 9 ' t ' ne vtiiiaiimuIItJlIitrfl. LII quoeain 9 mttfts Aidor. li'
• brio d ifilei Li. e t41o1 La Il ciliasime mliii Festa itt.
Il detto codice n.° 14796 della Biblioteca Reale di Monaco è composto di 229 carte. in 8.°, delle
quali le i a— i OD 63221 sono cartacee, numerate ne'Inargini superiori de'loro retto coi numeri
1-220, alte in. 0,447, larghe in. 0,107, e la 162° è pRo piccola e Inerniarailacea. Questo codice
legato in cartone, coperto esternamente di pelle rossa, nel calalogo dato in luce dai Signori ilaIni,.
Keinz, Meyer e Thomas de'codici latini della detta Biblioteca Reale di Monaco è descritto così (c4'TAL0CVS I) CODLC1IM MAt"U SC BIPTORUII li U1LSI,IOTIIECÀE BEGIAE Il LOONACEriSIS li TORII IV. PAI1S Il,
coni c ES, LATI 505 cori TI NF,N5. IF Mori ACRI! li A. l. O. CCC. LXXVI .; 5M i t'j'I LIOs DI ISLIOTU Ecu' E FInGI lE. i
ROSTAT IN LIBRARIA ti EGLI PILOTI ri AIICATAIi000Si coiilcon LATI 50 RULI il III 0L,IOTH ECAE. REO [dEll
Mo y AcExsos 9 5EcUNOIJO1 A 5i,REAE SCHOELLE RI INDI 1: i CoMI t OSUER(INT li C'tI%OLCS Il ALF,I, FR! DI; [il CtiS KEINZ. GiJ[IELMUS (i MEVEII, CEORGITJS TIIOMAS. li TOlSi il PAIIS il. I! CODICES tvss. llOOI-15U28
COOIPLECTENS. il MONACIIII Il A. M.n.ccc.Lxxvl. li SUM'PTIBUS BIBLIoToEcAR REGIAE. Il I°ROSTAT 1 1.1BR ARIA REGIA PALM i AiiA, pag. 234, liti. 43-45, pag. 235, tiri. 1-4)
1759-14796. (En. 0. 8 . ) ia,-$.' 5. XV. 20 fui.
a Pro sub t( O O de BeIdo,ttur,tclis L'atauiiaa 'te moito coun,tonea,li lobo.tatst caieulittoriam. i. 148. Liiter de ,s,Li,uiiaLe cc morte olnttiutil.
i gettarsi in Alexaìodri Iklagcii • Sa pinI lisciati qui PN E1-ip Iii. 0. 163.
a aiserstin ne s;tcrae. F. 184. citronieon brouea crea Lione uianuo di
a ad a. 1292. SaitOl. lire eseersatu,u eto e dicil cx FI orib,ts teli.
pertinI Mar tini 01 iutoei Fao. 1. 213 Verso-, 12 d'e poisiudo. a 4cl
I morsom lriinuuta. a
Nel volume intitolato (CBIRI.ro'rllrcA il PRINCII , AL13 i RCCLESI1t Il ET li MONASTERI! il OUD. S. BEIIIFUI0' CTI 9 AI) 95. EOIMEI(AOVLIM Il EPI5, ET RSARTYR. i iIA'I'lSIIOi't'aE. li PARIS LT, il Aduersa l ' gInis, contentali
» in liac Il. parte i ostendit. Il Typis loannis Baletistac Lang. Aulici Il & Fa1iiscopaIis.TypograpiiiLt748 o.
(:pag. 105, liti.. 12-13) il codice medesimo è indicato così:
586. Ristori, de abe,,tt 'lro RIcino :1.43S
i coi lecta qiieìtn & ci ironica, Lo ,Y'. a
(2) Questo esemplare intitolato nel codice. medesimo (carta 97, 'un'so, col. I, liti. 1) in inòli'osUo rosso: « sdociu,i de beldoindo 'l'ract:tus ad calcu1ii1u3' 'o, comincia nei codce ,nedcsiino (carta'
97, verso, col. 1, liii. 2-16):
Voli il 0451 ti hs c'èaa rte3 cI cui atari1 I il 100 le ' i p arte .3natitIL 01 [io sitte sopIi o a5 «mal i cia asic errori
A 2LitFaiL sii 7 nliando ad_ i d a do s)ltrahirIo ,nedia,,do dcepiltlo mltipl icido cEni lidado8rt,dìIdo aLr,d ices il d a Fao eL cci-'
ttpaflLata 51 NI-1- ci erdre aI,teturt ,o,s'iL a.
'i Iiarteea,iLioria
lc
a bicaa esLraia(do. 9 Idvo un' uiou3 2 unau3 iueuettireli.
e finisce nel codice stesso (carta 101, verso, col, unica, ùn. 11-24)
EL 15' oaip.iun di serio l'le li taiu113 fili delal ili olio li carta c~I igit. 9 .(q, ti Litodi.a iusico ic i Io.0 Stc dv
i , pluriltg
` Lalaulia 9 dratia i plitrilitj margii]tults d.pietiv si cubica icipill(elo Ii' rulteaa eoil ,eu1ti'.is 9 aldus a.
a alimi so il i il - rnbeia Laluule lan,- ItdiaLe pct:tIiLis il ist5 j di VI sta uil rgi nel ,pcedld o ilposara eri5iiL,sis,,,ar' citi
a coi Lahulao q . cibi 9 pIacere t ?eequlii o o rdi i tua pciL3'. a
Subito dopo nel codice stesso (carta 101, verso, col. unica, ho. 2.4-3l) Si legge:
• . Et sie sii Baia li huiO ca000ia p ,psdocini.i ti le Releittisildo de paslila 9 padue OpiIaIi at a .PpòTIi&e culo lii 01."
a CCC c. O 29. a li 9pilatol pOsi ad latudi ci9 Il q ul uiL ci' re6uat p 3it6nita scuola 'secu Lu, A non. il Nano bo tletnoi' Il'!
fluaia Itaiteta.
Il detto codice 11.a203 è composto di 224 carte, cioè di 448 pagine in E. delle quali pagine 1v i-2",
flola sono numerate, e le [ 13 —A29 2 sono numerate nei ruarsmni superiori dei retto 1-417. Le
medesime 224 carte , alte, 230 millimetri , sono legate in anticw legatura ' in tavole, superficialmente guaste da tarli, attaccate al dorso dl volume con due' cordoni, e legate inskuic da
largo pezzo di ruvido cuoio nero inchiodato. Cias;una di queste tavole, clic cuopre ckca la metà della.
sua larghezza, strappata per altro, od allrimenti distrutta lungo il dorso, in g&sa da' rendere visibili due cordoni suddetti. Nel mezzo del dorso è incollato un cartellino di carta bianca con orlo.
'turchino che porta il numero io 273 », ed al di sotto dell'inferiore de'detti duo cordoni è 'incollato
a» tassello tondo di carta, colore paonazzo., nel, quale trovasi il numero 208. Nel superiore de' d1Ic4111541
•
( 105 )
La Biblioteca Naziònalé di Parigi posside
un
esemplare contrassegnato « Re-'
sa serve des lmprimds du J)parternent des manuscrits, n° 054 'a d'un catalogo
9 01' FilE il AIANUSCItIPTS AT li ASHRUIINIIAM Pl,ACE li PART THE
a FIRST il coIiPR!stNG A COLLECTION FORMEO DV 11 rRoFEssoa LIBRI Il LONDON Il PRINTED
DV FI CHARLES FRANCIS HODGSON » ( i). in questo catalogo si legge in latti (pa
gma a?, non numerata, liti. 23-30):
intitolato « LATALOGUE
« 203. LIBELLUS S'DEIUE Jo. ar SAcRodosco. Liaca Mrsa) SAIIALLAII DE ECT,IPSI LuNE. TaicoalcA t'LANE)) TAIIUM EDITA A M. CAMPANO DE CIVITATE No• VARIL. P,;os p oci,u DE BELDOM• ANDIS TRACTATUS
• Ala CAI,cuLArinuM. HIPJ'OCEATES DE LUNA ET
• Sacr's, tre. pap. 4to
• Manuserit sur papier, in-4to et alla, dii XV. siècle
ai Recueil tràs-important. »
or
Il MANUSCRiPTS
cordoni ,nedesiniiè incollato un pezzo di vecchia carta nel quale si legge: geMathemalien MSS. Sec. XY».
Sul taglio (lei volume stesso si trova scritto « lIRE11 [t 1462 a, Sul «celo della prima coperta è anche
scritlo: « Codex Mis. Sec. XV a con alcune figure. Sul taglio di ambedue le coperte veggonsi i rel'i
;o
del detto catalogo intitolatoCATALOGUE il
THE
sti (li un fermaglio di ottone, e di un laccio di cuoio. Nel recto delta prima, carta di questo codice
trovansi i seguenti inc indici del contenuto del codice medesi no
Trscta t aphere Jo;soie de sacro la,uacIio, pag. I. i Lib.........sceali de li ,ù lune pag. 32. Il Teorico pFai gerardi
Crensor, si is. 37. Th cori ce c,sna passi de cinilate nauari 'e pa. 53. li Quid tr,r,tat Y ad com pnsig d a mii i stru mflùpYa :
e pag. J77. Il Qo di Lracta LO si il cI lcssiassdt, asdocin,i de beldomaissio pap. 184. li Qoi-li trsctat9 ad componidui borolodi
tùster i cliulind rii pag. A93.11Libellus ypncralii de luna 'i ,f1ii pas. 19741 Q sii trae Lalsar ai tronorisicua de noi ticaciooe
P19.
ud mii il ci ppcsaicioiis, eniu.q di isiatrunaenti pag. 2414 lCnnouea patini ciposi tiui aatroia lsi isdocimi de bel,lemniido
• 2171 [ liber de qea antital iIa3 stella r ci pFa pag. 284.tITractati a,trcsno missia ad nosiiealsstù crisei iaudsb,le et ilaudabi le,
•pag 289. il Liber allaun,anaria di, Oorib7 p,g - 297. li Alclsal,iciva p';;. 337. lI Qssidi 01 a 1t a 0 ole moto 8' ape pag. 407.
a A Ilsunsasar. De Florilsu i - pa'. 297, lI Alci, al p i tini. pa1. 337. fi Arsosiymne.Harol oglu m via torrsm. pag, 1-93' il
a eirs,i,is.riluraa PIane tsr una. p. g. J77. il - De pro gnoi ticatione acgri tudi sauna - pag. 211. il - De alci ar Im ci p lanets. cinta.
g. 289. il - De oeta sia sphsaora. pag. 407. I —
aruin quasi it,tilst,s. pag. 234. I - Ari ps'sgnosiicassdasP,
51cl ,l,sin'sustcs. Ad calculand cm 'J'raclatirs. sa1. 184. — Coni insitio ci opera Go Antroiji,ii. pag. 217. li Cam pan il. P39i R3.Cremosaessri!. p55. 37. ilIlypucrates. De isola ci sigillo. '53. 197. Mcsnalsalla. De Eclipii muse, p . g . 32. il Sacro
o Boncs' De Sphaera. pag. 1.
Nel rovescio (1111' ultima carta di questo codice si legge:
Rie iilsrr coi ms federici delusi qu3 donaout miRi il aa5 bartolamer,, cherulsissiess plaioicua aociui mcuoa
ma delle
(I) Qa'esto catalogo si compone di 120 carte, in E niuna delle quali è numerata,
48a_.190, 22-23', 2G2i°, ao'—at, 3.3 a_3a; gs_395,
quali te 25_3l1 62_7a• 1', 10-15-,
42_43. 4&_47a, 5Q 0_ 53. fl , 532_545, asr, 59a_005, fi7°,53, 65a_665, 69-"70°. fla__7Qa,
75a__7(% a ,79a .,50 a ,83 a ._ 84 a ,87 a_ 33 a ,91 i .....02 a , p5a_jQO,99a.....4Qa,jQ3a_j4l, 107i0S, 1l1—ii2,
4 5— 116 2 , 119"—1 20', 50110 segnate ne' margini inferiori BB,. CC— 171%, EF:,, I? 1',, GG 2 , H H 2 . li,,
KK 5 , LL 2 , Mi%l 2 , NN,, 00,, PP,, QQ, 1111,, S52, TT2, UUr XX 2 , TV,, ZZ.1, AA,, BR,, CC,, PD,.
FE,, FF,, 6G 2 , $9,. Altro esemplare del catalogo medesimo è posseduto dalla' Biblioteca Reale di
Berlino, e -contrassegnato e Libr. imp. Bar. In quart. 211 a.
Nel volume intitolato « ARCHIVEO usi ORICO ITALIANO 'risanATo DA G. P. VIEUSSEUX Il E CON2) TINUATO Il A CURA DELLA R. DEPUTAZIONE Dl. STORIA PATRIA Il PERLE PBOVINCIF, I) DELLA TOSCANA,
2) DELL'UMBRIA E DELLE MARCHE II QUARTA SERIE, Il ' t' OMO Il. — ANNO ISiS. iJ IN FIREN/EflPRESSO
2) G. P. VIEUSSIIUx Il Coi tipi di M. CeUini e C. Il 13781 Serie Quarta, N. 6. (Della Collezione,- N.
a 108) a pag. 486-487, Tosto 110. Dispensa VI'. dei ISiS) trovasi un articolo intitolato (ARCHN
violi STORICO ITALIANO, ecc. QUARTA SERIE- il Tomo Il. - Aaao 4818, ecc., pag. 486, Im. 1) e "O)) TIZIA RISGUARDANTE LA CRONICA DI' naso CosI,'IGNI')), e clic ha (Ar,clirvlo ll.ST0RICO ITALIANO,
ecc. QUARTA SERIE. il Tomo li. - ANNO ISIS, ecc., pag. 487, fin. 36) 'e seguenti data e firma:
« Firenze, 21 dicembre 1878. IsInono DEL Luaco. a, e del quale si ha anche una tiratura a parte
composta di due pagine, ed intitolata nella prima sua pagina (Im. 1-4) e Estr. dall' Aacuivio
» STORICO ITALIANO Il Quarta Serie, T. Il. Il Firenze, Tip- di M. Cellini e C. il NOTIZIA RISC UAR
a) DANTE LA CRONICA DI DINO COMPAGNI ». In questo articolo Si legge (ArcHIvIo Il STORICO ITALIANO, ecc. QUARTA SERIE li ' l' oMo 91. - ANNO 1873, ecc., pag. 486, fin. 2230)
I coscienziosi miei etua,' intorno 'alla Cronica si, olio Compagni n'i
del sasanoicritto
qnai trorenliaiico sa tal,urnlaa.
a fece, cosunecere i esiste,
sa
• miano (n. 443) gih sullo alqìa.nti asinie 'reno s'nec le lira da quando ne
• ebbi iindicazissii e dal rarissimo Indice li manoocritti di 1p1,1 1s iiilaliotc.
• ci. Quealo indice é a stampa (Londra í953), e F. compilato cia Guglieh
• mo Libri, sia coi il paci re del] 'all nato Lord Alislauro i, am acqui itb i:, . più
-'a preiiora delle quattro grandi enliet ioni che compongono' I. sua lilireria
• ed ;n qoci a collezione si ca a nervi , pro ceni ciste dall • Pucci sua di Fi reTia te, il codice del secolo xv.
Questo passo dell' articolo medesimo 'dim'ostra che il detto catalogo intitolato «CATALOGOEIIOr TnE I) MAO) NU5CRII'TS li ATIIASIIBIJRNHAMIIPA I i T ThE FIIIST )), ecc., fu compilato dallostesso Guglielmo Libri.
( 406 )
» AT li ASIIBURNIIAM PIACE il PART THE FIBST », ecc. , è descritto il precitato codice contrassegnato « COLLECTION LIBRI fl° 208 la.
Questo codice fece parte di una preziosa collezione di manoscritti venduta nel 1847
da Guglielmo Libri a Bertram Aslìburnliam, Conte di Ashbnrnham, Visconte di
S. Araph e Barone di Asbburnham, niorto nel giorno 22, di giugno tIel 1878 (i).
-
La Biblioteca Nazionale di Parigi possiede un esemplare d'un catalogo intitolato
I( CA TAL O
Gli
E il DE li IIANIJSCRITS il PRO VENANT DES COLIECTIONS
Il SAI RANIE ET GIANrILIPPIJJ
I Dont la vento se [era le luridi 23 janvier 1843 et jours soivallts,
heures de relcvde, rue des Bons—En[ants, n.0 30.MAISON SILVESTRE.
» DE VÉR0ÌVE,
» 'a
sir
» Los adjudications serollt faites par li Ma RE64ARD-SILVESTRE, coni IlìiSsairC-j31'i-
» seur, rue Clianoinesse, n.° 11, cloitre Nott'e—Dame
U S E DISTR!.IÌIJII A PAR!S,Ih
CIIEZ SILVESTRE , LIPIUIRE, Il MIE DES BO1\S-ENFANTS , N. ° 30. il 1842 »i. In questo
catalogo (pag. 37, liti. 37-44, pag. 38, liti. 1-3) Si logge
« 273. LIBEI.LIJS Spherae. Io. de Sacrobusco. 4- Liber Messabal» 'lah de eclipsi lunae. - Theoriea planelariim edil.a a
a in. Campano de civi tate Novariae. - Prosdocim i de Bela domandis 'l'ractatus ad calculandnm. - flippocrates de
a luna et signis, etc. in 4to rei. en bois.
M. UXV I siècic, nl, papier_ Il conticnt ancore plinicuro
• au -ati raità d a at nuoto i attui a i I ni ati quai eilaria eIra
• isoli OniL inc cotte nota 31
-
Il
a
a
E.aplic(l tra dai i S ole accesso al re Cesso notata ocla'ie e evadentini 'o ticola unì conci cm dea oi,,i'Thas , c ao_feci es
direci-s nagalfico d voi/io Ma la i calce de vtfa/aiasti.
la O /itr
codice descritto in questo passo del catalogo intitolato « cATAL060EIIDR1I
il a1ANUSCRITS j PROVENAN.T DES COLLEc j -lONs li SAIRANTE ET CiA4FlLIl'PI » 'e lo stesso
descritto nel passo riportato di sopra (pag. 1o5, liii. 7—li) del catalogo intitolato
« cATAL000E110F TIlE 1liMflJ5Cfl)PTSAT1AslfBuRNIiA;IpL%cE li PART ThE FIRST a, ecc. (2).
Qui appresso riportiamo interamente il detto Gano,z in quo docetur ecc.
- precisamente come si le g ge nel primo de ' precitati cinque esemplari del o scritto
medesimo sciogliendone le abbreviazionii
(I) ti DEATII QF TRE EAI%L or, AsueunNIiAr. - le Il lkight uni), the Earl or Ashburnlìani, afler
» zio iii nes O I Iseve rai menI hs, ti ed at AsIlbu rniìa m Pia ce; lì is sea t n ear Baule. S'i ssex, suo r i ly a fter S o'
EI
a elocli un Sa tu rda y moro I i o g. Tu e deceased Bertraln Asii hai-o ha m, EarI of A
sii-Il lan ro ha In, V iscoani S(.
a Araph, a nd Ba reo ef Asti burnil a uI in tbc Pecrage of Grea t Il rita in, was 1 li e secol,d son af George. tu ir(1
arl
of
Àshhurnhani,
K.
6.,
b
y bis sec-od ( )vile, Lady Charlotte Percy, sister of George fiftIi fluLeU
• E
• of Nortitu In leerland, i od was, '[,oro un tbc 2:;d of Nov cm ber, 171)7, conseq acuti y ho ' as is lì is, Sis
• year 'a (The Tinies i No 29,23!) 1,ONIa0N, MONDAV, aSINE 241878. pag. 6, itt. 166-178).
•(2) Nelle pagine 7'-S del catalogo medesimo trovasi un elenco di vendii.e intitolati, iella I
di queste due pagine « CUIDRE or.s VACATIONS a, ecc., &nei (ifliC Si legge (GA T tLOGCEIIOE)isLaNIJSCRITS Il PROVENAN.]' DES coLLEcTioasj(sainANTE EI' GIANFII.TPI'I, ecc., pg. 8, liti 7-12):
-a5itiè,ne vacition. sinn,di 28 - - - irisprucleica -.33-_56
li sa it-iliena
87-104
Scie,ices ti A la 268-282
•Bellea Salire,-----370-185
.disloire.......418-439
----
•
-I
Secondo questo passo del medesimo catalogo intitolato « CATALOGOE il OE lI MANUscRIFs (l uiOVEN&7T DES
» CO LLECTI0NS li 5.41 BAiNTE ET GrAN Funi' I a, ecc., il codice descritto nel passo riportato (li sopra in
• testo delle pagine numerate 37-33 dei catalog o medesimo. sarebbe stato Venduto il -28 gennaio del 1842.
Nel preci lati) catalogo ' polabI icato nel 1639 daMonsigitore Giovanni Filippo i'o,nasin i 'li codici posseduti da Ettore 'l'revisan SI legge (ili IiLIOTUEClI .4T &V1NAE Il ai AF VSUIti PTk, ecc. Studio ps
Opera. Il I4COBJ PJFILJPPJ I'OMdSINI, eCC., pag. 109, col. it, Un. 26-27):
Prova ocinau, ti e Bel I o noci o a,I
- i Caiculamj i,n e.
Lo scritto di Prosdocjnno deBeldonandj indicato in questo passo dei medesimo Catalogo, sembra lo
stesso lavoro che nel passo testéniportatodei letto catalogo intitolato « CrrAcoCuEIjDElarANuscRlTsll
» CRQVEaANT DES couEcTroys li SAIBANTE CT GIANF1LU,P9 Il ne a'nmv a, ecc, è indicato colle pasolez
- a Proadocirni de 13cl- --
i donundii Tracta5ua sa) calcutauduu ,.
-
( 107 )
l'ag.230,« Qvia opperantibus Circa arter» il calculatoriam, ci maxime in liipsa arte non multum expertisil
col. i. » siue praticas sepe error contini igit, ut In numerando, addeudo, il subtrahendo, mediando, du=flplando,
jY mul tipi icando, di-Iluidendo, progrediendo, atqueliradices in quadratis ci cubici nurneris cxtrahendo,
».ideo ego prosdoeitnns lido beldeinandis patainis conatus suin modum il inueniro per quem ipsi a
n tanto labore sine errore ab-Illeuiari possint. lniieni quidom modum qucinclam il quanidam tabulano
• componendi calculatoriain , in in-!lfinitum auginentantem uti numerus , per quani facillimeli op• perabuntur atque inuenient iilud quod difliculter il in qualibei nouetn Specieruin algorismi supe• rius noinunaHtarum opperaniur atque inueniunt, ymo, quod plus est, li per liane tabulam nuuquam
• ad errorein peruenieni (fModus i ergo banc tabulam componendi est iste, babeas cortain li magnani
• uictulinarn quadratam bene latam atquo lonhlgam, nani quanto niaior est tanto metiorest, 00 quodfl
itt ipra inalor [i sumina numerorum scribi poterit, et il hoc erit utilins. hac uero babita scribe cum
» cinapro (I) in SuPe-ilriori parto ipsius carte tot nameros quot potes li secundurn latitudinom carte,
)i et hoc secunduin progressiorieru il continuam numerorum inèipiendo a figura mobili , posea icu» (lendo ad flgtiram unitatis, postea I! ad figurain binarii, posteri ad figurani ternarlj . i et sie ultra
» continue prugrediendo a parte sinistra i uersus dcxtcram, quousque ei-is in fine carte. O Roc auleni
» facto, tot numeros siiniliter cuitu cinaprio il seribe in parte sinistra i neipiendo a parte superillori,
» et a figura nicit iii ci continue progredien-ido uersns partem inferiorem. }Ioc (nero divide istos
)i numeros omnes tam suporioros quam laterales per lineas li tractas ah uno capito carte ad aliud, et
» inue-i(nies i incas nnmerorum suuperiorum cuin Iineis niimerorum Il iateralium se mii iCcm secare
» (IX quibus soctoribus i eausabunttur plura quadrata siue plurcs qua-i ilranguli et tanto pi ura nel
» plures quanto maior il eri i progressiò isIoru!in numero-Il mmi superius et latere seri-flptoruui. Hoc
» cto, in linea immediata post linoam li istoru Di nunieromum superioruimn posita uersus un ferius, ci
» similiter in linea immediata post linea istorum fl numerorumn' iatcra!ium posita ucrsus partem
» dextram , scribe cifras de coloro nigro , taliter quod in quolIfibrt quadrato istarum duarum
• linearuin sit scripta i vna cifra. In linea nero torcia post I ineam uimmne-1, rorum rubooruta snpe• riorum posita uersus inferius, et Il siniìiitcr in linea terna post I inearn numcrorurn ml ibeorumi lateralilinm posita ucrsus partein doxtram, scribe de coloro nigro et secuudurn I eandern progressionemu
pag. 230, » omnes 11 nulucros superius et a latere scriptos de colore riiben diniissa taimen cifra, et scribe La—
col. 2. - » litor quod uniltas quam seribos de colore nigro sii coinnnis lei principitlm utriusque terciarum
» iinearuun scilicet ta in do llscendentis quan] tendeniis uersns parteni (iexiram.11 I [cui taliter quod quilibet
• istorum nurneromuin nigrornul sii scriptiis sub rubeo sibi simili, ud ex oriposito rulibei sihi si• milis. ni unitas sub imitate llllaiiiitas sub dualitate , et sic dcincps. Et nota, Il quoci tota isia
a tabula scribi debot de colore n igro , i exceptis tiguris dimarum primarum linearii m et d y ame-Jt ri
i) totius tabule, que ounnes scribende sunt Il do colore rubeo. lJoc facto ad composi tionemn resi-Il diii
a tabule taliter procedes, quuln primo Capies fi-liguiram binarii scriptami de nigro, positarn ad par» tem il latoraloul . et ipsamn sibi ipsi addcs. ci quod resullltabit scribrs in loro immediate sequenti
a, uersus il dexterain, cui resuitanti addes iteru in dualitai tem, et qnod resultabit pones immediate posti I
• rimum resultatuin, iterumn isti resultanti addes il dual itatemi, ci quod resuitabit pones posi socund unii
• resultatum - ci sic deinceps, semper addendo dina -l litate m cuilibet resulianl.i ex additiamo dualita-li
• tis ad resultans prius ultimo inuemtum , CL semper Il ponendo rosultans ultimo iuuentum ironie» diate i posi resultans- prius ultimo inuontunì , quousque i uenies ad finora luce. lIac nero linea
• completa i reuerteris ad principiurn et capics figuramn ternarij i seriptatn de nigro positam ad par• (era lateraleni , et i psamn sibi similiiter addes , et quod restiltabitil scrilies in loca immediate se» quenti uersus dextram, il cui resultan li adiles iioruni nuincrumn ternarium, il et quod resultabii, pones
• i in inedia te post principi" i]] Il resi! I tatti in. i (ero in isti re su Iran ti adil e s nu neri! ui i1 te ruartumn, ci quod
• resti Itabi i pones immediate po- il st secu uil urn restii la tu un , et s ic ultra , semi per addendo i numue• runi ternariuci cnilibet resuitanii ex addi fli tiune numeri ternarij ad resultans prius ultimo li ina nentuin , et semper ponendo resuitans li ultimo li inuontum immediate post resnitaus primnus il-il
a timo inuentmun, qnnmmsque uenies ad finora illius i linee. tue nero linea suni ililer completa, reuer» teris il ad principiulu et capics fugurain quaternarii nigram Il posilain ad parlai» lateraleni de qua
a simuiiter ages i riti de durmhuis prirnis. sci!icet se i ipsamn sibi addendo ci R cuilihet resuiltanti, ct resul» iantia per ordinem li postponendo nersus lariem dextram in linea sibi i corespotudente, quousque
a neneris ad [mcm linee, il et sie ilfacies sigiiatimn de uniuibus alijs figuris posi_l i ti5 in torcia linea laterali
a uersus sinistra!» atque uersus inferius descendontihus scilicei ipsas addeudo sibi ipsis il ci cuilihet re» sultanti, et resultantia per ordincm posi li ponendo uersis parietn do trami in lineis seniper sibili
pag. 231, a. eorrespondentihus , Ha et laliter quod completa una linea reuert,ris ad principinm ci percoi- 1. a ficias aliaui, Il qua completa iterun reuertaris ad principium ci perfiilcias aliam , ci sie opperari
» non desinas quous-jiqmue simile fecoris de omnibus nuuneris supradicie temcie IF linee ci sic totam
a tabutam complebis. Nota (amoriIl quod sicui proeedis per numemos tercie linee im,ieralts i uersus
i) sinistrain tendendo uersus dextram • ita pro) cedere posses per numeros tercic linee snperuorus
• tendenlldo uersus inferius ci idem rediret. 4f lIoc i igitur nodo tabulamu componendi completo
• uonio li ad ipsius tabule opperalionem, ci primo de nimmeraltione saiis patet iuspicienti aunbos orli dines li numerorum rubeoririn iatemalium. Circa nero addi . Miionem sii,pmocedes, quouiam I capmcs nua meruni cui debot I fiori addutio Ct ipsum inueiiies in altero duoruuu li tateruim numerorum rubeorunì
• quodcumque sit illud, i quoniam idem eueniet, quo inuento incipies exclu'lsiue a quadrato in pio
• est seriptus ille numerus i numerare lui quadrata nersus tartem dextramn noi Il uersus Infermus.
» quot sunt unitates in numero adlldendo cum quadrato ubi terminabitur numerun unmtalitum.
(I) l'cr comodità tipografica, alle cifre scritte in rosso nell'originale, abbiano creduto opportunA
di sostituire nella stampa cifre più grosse onde contraddistinguerle dalle altre -
( 108 )
ia numeri adddnmii inhlenies numnerum ex tali addiltilone resultanteni Simnillterque facies in subtra.
ctione,lI cxcepto quod ubi in additione. numeras, quadrata seilconduni numerum unilatum numeri
• addendi nersus parljtcm dexteraw sine uersus partem inferiorem. hic tu linumeras quadrata talia
• uersus partem ststramn
rn
i siueiiersussnperiuset quadratum ubi terminatmmr NI talis.numerus cnntiriet
• iltud qtiodremanet post sublltractiorrem. Circa nero mediationem sie proccdes,quoniam primo in linea
• quarta laterali uersus parteini I sinistsam ineenies numerurn tuum qnern mediare ni%; ripsocfue in» nento inuenies eius sub duplum in Il quadato sibi immediato nersus partcm sinistrani. il Si nero
n numerus queni; mediare mis essei iuipar debesli inuenirci min6retn pareinsihir propinquiorem pio il
» innento in, quadrato sii» immediato uersus partem li sinitranì inuenies eius sub diiplutn et si tu
» addes inelldietatem imparitatis diinisse buie. sub duplo in-Ijucnto, habebis. subdupimimn lui numeri
• imnparis propositi.. Si Il nero dmiplare nis debes innenire numrierum il quem duplare; uis in linea ter- » cia uersuS partein 11 1 sinistram , quo inimento innenies dos duj'Tem. in quadrato sibi immediato
• nersuls partem dextramn. Si Il uero iiis multiplicare , innenies ntmmerum tuum multilìplieantemn in
» ordine numerormmm rnbcorum lateraiium descen-lldentium , eL numermlm tnum muliiplicatidum in
• ordine su-liperiori nunierorum rolicorumu nei econtra, et conscidera (sie) quadrailtumi in pio linee
• incipicntes ah bis numerms se in(erflsecant, et in illo quadrato inueuies ex tali Il moltitudine re» sultantem. Si nero dinidere li ueflcs Il aìiquern numnerlirn per aliquemu aium' sine videro quuties li PagZa4,
11 111)115 nmimllerlis muimìflr in altero malori contineator quod idem:j) est sic opperarii debes. nani primo coi, 2.
» iummenias numerun). tilu!n muimmorcin in linea numner.orumn rithcorum lateraltum descen-i dentium,
• et uideas si in linea sibi correspondente Il uersus dexteram l l artemn numerum tuoni maicreni di
• uiden lidum inuenire potes, quod si ipsum inuenies, numnerus li direète sibii suppositus in linea su'
a periori numerornin ru-flbeoromn tibi demonstrabit qmmotiens minor nnmerus in Il maiori continetur i' sciliect nero lmuniertini qnem queris in tali il linea non innenires in eadeni linea, qneras nu-jtmerum
proximoremn,
m
qmmo . inpento nunicrmis directe sibi suprapnsitus in linea superiori, fltliii(>
» uiinoreni sibi
a mm in muHlhem'umn (mlii denionstrabit cjuotiesniitmor niminerus il in maiori continetmmr parte postea potea ris rmidere differentiam li (iii numeri maioris accepti et huius nomeri minor.is lhsibim proximiìior.is, possi» t;mmmiemi si nelles innenire nmmimmerlmm il tenui minor,em in linea superiòri nutnerortmnii rubcormini
• sed tnnc talis linea limh,ral is nimmerorimin rnbeurmmm: nurneros Il qnotiens; tibi. demonstrirei.
• Si nero tmelks il sumnmoaIiI imlicuitms progressionis sine eoimtiiiime siue iniltercise' inuenire, umideas si por
• tiones illius prull'grcssionts simit pares , nei inpares. Si pares coni-a iiungas exb-euma et resulta• tuoi ex tali coiunetione limoltiplica per mnedietatem porti onmmm talis proflgress:ionis per nioduin
» smmperios dietuni in is!a tabula, et quod indo proveneri t , est snm via totiva progresflsmonis. Si
• nero portiones progressionis tibi propo lsitae essen t inpares eoniungas' extrema, et produc-iltumn
• in ul tipI ica per mmmcd ietatein por lion o m no nicri 1iari 5 IL mi nomi s propinq ti ior i s • et pr'òducto adilas
• nieli di cla teni pr.oducti ex aggregatione extremorum per' mnoduin. superius dictum in. ista tabula
• et luomi indo pmonencrit , erit s,nhmna totius progressiunis. i Si nero inuenire uellcs radicem ali'ciiius numeri Il quadrati tibi propositi , respicias in linea d.yaniebmali Il totius ta'bule quadrate, (jue
• est linea dyainetralis Il incipit in angulo' sinistro par.tis superioris rabimle, et dej'scendit pertransa uersumn mmsqoe ari anguluin dextrmmm partis i inferioris tiibuie, cI est scripta de mubeo, in qua linea Il
a d va mcl ma li chn tineii (or omnes; numeri quadrati ti buie, li et i bi. in uenias. ohmnlrrmi in q uadmatum tibi
• propositumn, quo inuento, uideas quid tibi. correspondet in linea i nmamncror,mmn moheomom lateralium
• siue soperiurumii, qtmormi 01 riumoerus qui Il sibi eorespondct in talihus lineis; est rarlix Il dicti numeri
a quadrati, ci scias quod numeri enimies scripti in dyaflmnctro suprascripto. sint' scripti de rubeo.
non- esse(
essc( quad ratti s , et ud I es inuen i re IL mnaiomem no ma Cmomu
• Si 'levo nii rncrns Il tibi ropos itus
d
ma
tuin
sul)
sto
no
nero
tibi
proposito
con-( temnpt mini, ci ipsi Ims, m'ad icem , i nuen i ms in su pra-I
• q im '
• dieta linea Il dyamiietrali numemum ultimo mmminoremn respectn numeri il tibi propositi. ettalis numemus
a eri[ numimeros quadralus quem inuenire inlendis et minmnerus s'bl corespundens in linea nnmc- Pag.232,
• romnmì rubeormmni lateralium li sitie stiperiortlm erit eius radix . Si vero innenire il tielies radicem ali- col- Uni• coi ns numeri Cubici libi propositi in nell o ias in, su pro dieta linea dyanic tra li qi onda m n ulnerom fl ca
• quadratura CX Cn us ,:luctmi in ipsi mis rad icem reso (ct li no merus cubieus tibi propos itos , et tu ne• rami ix illiims LI numeri quadrati erit radix etiamn illius numeri cubici li tibi propositi. Si nero nurnerus
• tibi proposi tus non esset nunlerus cmiii ienE , ci- nel ìes in tieni re ma iorein numerum cmi bicum Il sub
• numero tibi proposito contemnpt'nm. et ipsius radiceni i inuenias qmiemdam nnmerumn quadratum
i in snpradieta linea Il dyanmetrali; ex cuius duetmi in ipsiims radicem mrsid-llte t n'i nierns minor numero
• tibi proposito, cI sibi propinq uior li qmiani àliquis al ms nunierns resiml iatus ex ductu al -ti terius no 'neri
• quadrati in ipsi tis radieetn, CL time IaI 5 nilmemOr il est miiaior un mimcmtms cnbicims qui sii contentos in
• nunie-itro Libi proposito, et radix numeri quadrati ex ctmius duetti li ipsius io radiceni resultaoit iste
• nimeros, est i PS 05 numeri i cubici rad x EL nt simprascri p la niagi pale rml a lt. descri Im in niargille
• seqmienti tahulamn exempia-jlrem quam inspitias et mnelimms intelliges suprascri-lipta. EI sic sit finis
a li u iìms canotmis anno domini Il 1409 padue compilati. Amen.
il (f Explicit canna in. quo docetur modns componen-ildi- et oppemandi tabolam bane sequentern,
• per pros-ltdocimum de Beidemandis pataunm compilatums - ilAinen. »
Nella pagina numerata 233 dei medesimo codic « A. 56 » trovasi la tavola
seguente(i)
Vi tavomedesirna, pei soli numeri 1-20, trovasianelie nel meLo dclla,carta numerata 22-dei codiVaticano-lì' 5321-. Questa tavola- non si-trovain alcuno-degli-altri precitati codici dei-MuseoGorrer.
Classe VI, n.' 8t9,codiceCicogna n'27l2,er Codx latinus,n° 14196 I) della Biblioteca Beate di Mnaco.
-
(1)
CL
( . 409) .-
4011 121344 45 46 17 I8 19120 Qi 22
oli234516789
0 0 o o o o
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10123456789101442131415.16471819202122
20246810 12 441618 20 22 24 26 28 30 32 3436 38 40 42 44
303691215482!24
27 203336 3942 45 48Si5457 60 63Ce,
4048121620242832364044485256690468727680 8488
505101520 25aO
35 4045 5055 606570 7580 859095 100 105 110
60642182430 36
42 48 54 60667278 84 9096 102 108 114 120 126 132
7071421283542 495663
8os10243240
909182736
4856
64
4554 6372
0010203040506070
-7077849198 105 412 119 126 133 140 147 n34
72 808896 104 $J9 120 428 136 144 152 160 168
849099
8090
101!223344.5566778809
100
sm
108 117 126 135 144 153 162! 171 180 189 108
110 120 430 140 150 160 470 180 190 200 210 220
110 121 132 143 154 40i 476 1S7 108 209 220 231 2-12
2012 24364860 72 8496 108 120 432 144 156 168 180 192 204 216 228 240 252 264
3013 263952657891 104 117 130 143 156
169
182 195 208 221 234 247 260 273 286
196
4-
01428 42 56708498 112 126 140 154 168 182
5-
01530 45607590 105 120 135 150 165 180 195 210
6o103248648096
70j734
iO020
225
112 128 444 160 176 102 208 224 240
240 255 270 285 300 315 330
256
272 288 304 320 336 352
5168 85 102 149 136 153 170 187 204 221 238 255 272 289 306 323 340 357 374
80i83654
901938
210 224 238 252 266 280 294 308
7290 108 126 144 162 180 198 216 234 252 270 288 306 324 342 360 378 396
577695 414 133 452
471
4G 6080 400 120 140 160 180
190 209 228 247 266 285 304 323 342 361 380 399 .418
1 200
220 240 260 280 300 320- 340 360 380
400
ai021426384 105 126 147 168 189 210 231 252273 294 315 336 357 378 399 420
420 440
441
72022 4466 88 110 132 454 176 408 220 242 264 S6 308 330 352 374 300 41-8 440 462
In un catalogo di manoscritti posseduti da Monsignor Giacomo Filippo Tomasirr
da lui dato io luce nel 4630 (i) , cd intitolato (2) «- APVD À.VCTOREM a Si Legge (3):
(I) I3I1T1,I0TIIECÌE li PATAVINÀE Il 3LANVSCRIPT& Il PV13LICÀE!I&(IP81'VA T À E , ecc pag. 126, col. 3---4,
pag. 127-435 pog. 136, coI. 1-2(2) BIBi.10-i-HEcEri p AT AI' l y ÀEIMAN v scnTr TE IIv vBLIckE II& U rR1vATAE , CM, pag. 126, l in. lUnga 4
3), uIBuoTuEczpA.TAvlArllMAN.vscnIPTìEIjvvBrAcAEII&IkRIvATAE,ecc.,pag.12S}cot.1Jrn.t4r3L
441
484,
(.s
•
(110.)
« Magistri Prosdocirni de Beldeman-» hilis ad inodum italicornm.
» Tractatus planne Musice.
dis deYadua.
» 'Exposiiiones Tractatus Practiccan-» Tractatnius de electionibus seeiidnm
» tus Masurabilis Magistri Io. de Muris. » situai Lunae in xxviii mansionibus
» Traclatus Praetica cantus mensura- » eiusdem ah electionibus Indorum lai, hilis eiusdem.
ii liter extractus.
a Sutomula Proportionurn quantum ad » Tractatùlus de Modo Monacordum a Musicam percinet.
» dinidendi 1413.
» TractatusciusdemContrapunetus-» Scriptum eiusdem super tractatum de
Il coinpletus In Castro Montagnanm Pa- » Sphra loanis de Saerobosco -Auglici.
» duani districtus Ali- Domini 1412. a Canon in quo docetur modus campo» Traetatus practice cantus mensura• » nendi k operandi tabulam quandam ».
È da credere clic
di
Io
scritto indicato in questo passo del precitato catalogo
manoscritti posseduti (la Monsignor Giacomo
Filippo
'l'omasini colle parole
(C Canon in pio docetur modus compo-
» nendi & operandi tahuiam quandain. a -
fosse un esemplare dello scritto riportato di sopra nelle pagine 107-108.
La estrema chiarezza e diremmo anzi i quasi soverchii particolari, nei quali
.
entra Prosdocinio a proposito della descrizione e dell'uso di questa tavola clic
chiude e completa
il canone , ci
dispensano dall'entrare in particolari ulte-
riori relativamente ad essa. Aggiungeremb soltanto che. .otto il punto di vista
storico essa ci sembra offrire un non lieve interesse. Infatti, come osservò assai
giustamente il Sig. P. Pendiebury (i), una gran parte della letteratura matematica
del medio-evo consiste in tavole di varie specie, ma rarissime appariscono quelle
intese a facilitare i calcoli in generale, mentre pressochè tutte riguardano ar.
goinenti astrologici ed astronomici. La tavola in questione appartenendo alla
prima delle indicate categorie ci parve prezzo dell'opera il riprodurla.
'Nè
nelle epoche anteriori a Prosdocirno de ' 13eldomandi, ne in quelle ad esso
di trovare una tavola analoga estesa t così gran numero
• di cifre, pei-ciocch'e quelle che ci vengono offerte in vani trattati sotto i nojni
posteriori ci riuscì
« Mensa Pytlzagorae », o diMensula Pytliakorae », o di « Tavola
» pitagorica a noti arrivano che al io ò tutto al più, merlo sovente , al 12.
di
E anzi singolare come a questo proposito la maggior parte degli storici del
l'aritmetica serbino-un relativo silenzio. l3oezio, a tale -riguardo, così -si esprime (2):
« Pythagorici vero ne in nìu!tiplicationihns et particia pationibus ct in podisniis , aiiqua rido failerentur, ut in
a oumihus erant ingeniosissiini et suhtilissim i, descripserunt
a si bi q uandam fori» ti la in, q tia ai oh honorem sui praece» ptoris mensain i'ythagoream noininant, rpiia hoc, quod
a depinierant, magistro praemonstrnte cognovcrant a -
-
(1) « A GREAT porLion of the mathematical literature of the I iniddie ages consists of tabies of
a varir,us kinds, yet il is I! singuiar how enaiparativeiy seldoin ve rnect with talites i which ore ini) tended, tike modero collections, lo facilitate li ealcuations in generai a (VITE Il ME5SENGERoF MATITEL'IATICS. il FOlTE» 6V IlVV. ALIV-N WIIITWORTH, ecc. C. TAVIOR, MA. CC C. R. PENOLEBURY, MA.
ccc. i. W. L. CLAISTIER, MA, F.R.A.S. CCC. VOL. I"- il MÀCMILI.AN AND co , I) London ami Cambridge,
ecc., 1875, pag. 8, liii. 26-30, No. xxxVn.] EW SEIIIES [i%fay 487-1). « TWO Onu TABI.ES li By
a R. Pcndleburij, M.A. a
(2) Aaicií )IANTii TOIIQUATI SEVEItINI il 30V-T11 Il DE INSTITUTTONE ARITN ITETICA li LIBRI DUO I
BE INSTITUTIONE MUSICA Il LIBRI OIJINQUE- li ACCEDIT GEOMETRIA QUAE FERIUR BOETII. fi E LIBRIS
MANU scaipTIsil EDIDIT li GODOFREDUS FRIEDLEIN.IILTPSIAEIIIN AEDIBUS R. O. TEUONERI.IIMOCCCLXVIr,
pag. 306, liti. 7-10. - ANITIIflaIANLII S EV E-ÌIR INI B0ETHI,IÌPIIILOSOPII0RUMET TTTEOLOGORUM PRIsNcl p Is OPERA il ninnia , qilorum alla antò impressa, nunc delitto per doetos uiros reco-flgnita ;dia
qciae hactenus latuerunt, nunc primuni emendata in iucern il prodeunt, ecc. BASILEAE, EX OFFJCINA:I
BER1CPETIilNA, pag. 1518, iiì. 6-0.
n
(Il.!)
-
» posterioribus appeilabatur abaeus , ut quoli alla mente I conceperant, melios si quasi videndo ostenderent, iii no-» titiam orriniuni transfundcre posseni , Caifiqile subterius
a Inibita sai mira descriptione formabant. »
Il
Bossut
(I)
sembra attribuirla esplicitamente a Pitagora, mentre il Kliigel (2)
nega recisamente che la tavola in questione gli si debba ricònoscere , asserendo che
1' abbaco
dei pitagorici, riportato da Boezio è tùtt' altra cosa.
A
Pitagora per altro la attribuisce, senza entrare in particolari storici, il Marchand (3).
Giorgio Peacock avvèrtc clic gli Indiani e gli. Arabi hon sembrano avere
fatto uso della tavola di Pitagora, e che l'introduzione della tavola medesima
attribuita ai primi scrittori Italiani
di
è
aritmetica, che probabilmente secondo il
medesimo Peacoek la trovarono negli scritti di Boezio (4). La tavola
di
molti-
(I) a De toutes les découvertes Il arilhmétiques de Pythagore, vraics oLI suppo-ijsées, le temps n'a re'
a specté pie sa tahle de I( multiplication; a (ESSAI Il sunfil i? HISTOIRE GÉNÉJIALE Il DEI ITATII ÉMATIQUES, li
PAR CHARLES BOSSUT, CCC. TOME PREMIER. li A PARIS, Il CHE -1, LOIJIS, LIBRAIRE, BUE DE SAVOIE, 14? 22.
MDCCCII. pag. 22 , fin. 10-13). - « De toutes los décorivertes I) aritlimétiques de Pythagore, vraies
» ou supposées , li le temps n'a respccté pie sa tabie de niultiplication. a (HISTOTRE GtNÉRAF. E Il
DEI il MAT!IÉMATTQUES, i DE1'EI9 LEUR ORIGINE JUSQU'A L'ANNÉE 1808. Il PAR ChARLES BOSSUT CCC.
TONTE PREMIER. il A PARIS. Il C FIEZ E. LOUTS, Li RIIAIRE , BUE DE SAVOIE, No 6. li nnccc.x, pag. 5,
liti. 27-28, pag. 6, Im. 1) - « Di tutte le scoperte aritmeti-liche di Pitagora, vere o supposte, il
a tempo
Il
non ha rispettato che la sua tavola di motti-liplica: a (SAG&!O
Il
SULLA Il STORTA GENERALE Il
DELLE Il MATEMATIChE Il DI Il CARLO 8055lIT. prima edizione italiana con riflessioni Il ed aggiunte Il
D I Il GREGORIO FONTANA,IITOMO PRIlLO Il MILANO 1302, pag. 26, Im. 0-12). - a tiuter allen ar[thmea liseben Fntdeck ungen des fi Pythagoras , sic inrgen n'in ch i od.r i tergeseboben li seyn, hai (1k
a bit nur seme Multiplicationstafel der li Erhaltung gewiìrdigt. a ( Cari Bossut's, Mitgliede der
fratiz6siscben Nationalinstituts der YssensClIaften und Kunste il und der Akademien z u Bologna
Ferrara, Turin. ecc. Versucli Il ciner atigemeinen Gesclichte li1cr Matheinatik. (I Aus dciii F'rarizLisisdica iìl)ersetzt Il und Il mit Anmerlcungen und Zushtzen begicitet Il s'ori Il N. Th. Reimer, I) Professor auf
der UniversiUit zu Kiel. Il Erster Theil. Il Hamburg, Il bey E. Cr. HolTmann. Il 1804. pa g . 21, Im.
- « Or ali the real or snpposed dis-ti coveries of IP y thagoras in aritlimetic Time bis re-)lspected
only bis multiplication tibie. » (A I CENERAI HLSTORT lI 0V li MATI(CTTATICS Il VRO)1 ThE EARLIEST
TINtI, TO THE Il MIDULE OF TElE EIGHTEENTH CENTURY. li TRANSLATED FROM TUE FRENCH Il
OF JOHN 11055lIT. fi MEMBER ef TRE ERF CII NATIONAL INSTITUTE Or ARTS AND SCIENCES • Il
Il
AND CF TUE AC&UEM1ES DE BOLOGNA, I'ETERSSOURG, TLIRIN & I TO WHLCH IS .&rrrxEv, li A CHRONOLOG1CAL TABLE Il OF TUE 11057 EMINENT NATIIEIIATICTANS 9 LONDON li PRINTED FOR S. JOHNSON, $T.
1'AUL'S CIIURCHYARD; Il B y 1YS AND ,LA15' ST. JOHN'S IQUARE. CrERKENWELL. li 1803, pag. 17, liti. 32,
pag. IS, H _1-2).
(2) Mathernatisches Il W5rterhuch Il oder Il ErhIrung il der il Degriffe,Lehrstze, Aufgaben und Metlioden li dor Matheniatik, init deS' naathem. l3cweisen und litterarischer Nachrichten hegleitetllvon()
Georg Simon Kl8geI, ecc. Erste Abtheilung I Die rcine Matbeuiatik. Il Dritter Theil von K bis P mit
zelin Ru1ifertafeln, CCC. Leipzig li un Scliwickertscliei, .Verlage 1308, pag. 93, Un. 31-34.
(3) LA I SCIENCE DES NOMBRES li D'APitÈs (I LA TEADITION DES SIÈCLES Il PREMIÈRE PARTIE Il EXPLICATION DE LA TABLE DE PYTHAGOIIE Il [> Ali L ' AlIOÉ' O DIARCHANO, ecc. PARIS liG. TEQUI, LIBRAI
EEÉOITEIJR ILDE L'oEEJVRE DE sAl?T1IICIIEL, ecc. 1877, pag. 7, Im3.
(4) a Wc bave before mentioned tbat tbc Ilindoos had il no propor knowiedgc of tbc multipli-'
a cation table and Il though the Arabs uscd sexagesima I tables to aid thein ilin Lheir operations
• upon sexagesirnais, Ihey do noi il appear to have made use of the tibie of Pythagoras as Il tbc ha
• sis or their arithnietical education; the credit Il of introduCing it, therefore, is due lo the early
• aiian Il writers OH this science, 'who probahly found il ia tbc llwrititigs of Baethius, and adopted
• il from thence» (ENCTCLOPEDIA METROPOLITANA; 08, li UNIVERSAL DICTIONAIIY li or KNOWLEDGE
CCC. EDITtO BY Il 'rHE 8EV EDSVSRD MEDLEY MA., CCC. ThE 11EV. ElUSI! JA-MES ROSE E. D., ecc. ANO
fl
.14
-
112
plicazione conosciuta sotto il nome di « Tavola Pitagorica , trovasi in fatti
com' 'e avvertito dal Sig. Chasles (I), nelle edizioni della Geometria di
Boezio
del 1546 (2) e del 1574 ( a.), subito dopo le parole: « eanìque subterius babita
« sat mira descriptione formahaut a ) del passo tanto felicemente illustrato dal
medesimo Sig. Chasles, relativo al nostro sistema dinumerazione,
cioè
nel posto me-
è. detto doillustrazione è relativa.
desimo nel quale alla edizione del Friedlcin della medesimaGeometria
versi aggiungere la tavola dell'abaco (s), alla quale questa
Il
chiarissimo Henri Martin da parte sua constatò che il nome di « tu- -
i vola di Pitagora » dato alla « tavola di moltiplicazione » risulta unicamente da un errore degli amanuensi di alcuni manoscritti di Boezio, mentre
(I
abacus Pythagoricus a
è
veramente un 'quadro nel quale incolonne trac-
ciate in antecedenza trosansi in testa i titoli di unità ,. di diecine, di centiTHE 11EV. HENRY JOHN ROSE, R.D. VOLUME 111 li PURE scICNCcs VOL. i.11 LONDON, ecc. 4845 AIUT1IMETIC, pag. 432, col. 1, fin.- IO—IS). - RE—ISSUE IN J'ARTS, EAC.H CoTAlN1NG Il A COMPLETE TREATISE. 9 ENCYCI,OP,EnLA METROPOLITANA;-) OR, Il Universal Dictionary of Knowledge; Il ON AN ORIOINAL
S'LAN, PROJECTEI) BY TUÈ LATE SAMUEL TAYLOR COLERIDCT; I COMPBISING THE TWOI'OLO AUVANTACE OF A PHILOSOPHICAL I AND AN ALA I(RANCF.MENT..() 'VITtI APPRO PIA IATE AND ENTI'
RELY NEW ENGR Avi NGs. Il Pan G. il Price SS. rIaSr DIVISI ON. - PUR SCI EI\CES. ItARITHMETIC, il INCLUDINO A HI STO RV Or TI] E SCiENE. il BY i 'Che Rev. George Peacock, O. D., il DEAN OF ELY. Il ILLU
STRATEII BY TIIREE ENGRAVINGS. ) flJRLISHED BY JOHN JGSEPH GRIFFIN AND CO. il 53, BAKER STREET,
PORTMAN SQUARE , LONSON il AND RICARD CJIII'FIN AND CO., GLASGOW, lI. 1849, pag. 432, col. 1
un.
(4) APERIU ilISTORiQUElI 5CR L'ORIGINE CT LE DtVELoiPF.MENt DES .MTIIODES EN CÉO'IÉTRIE, CCC. FAR II. CHASLES, CCC. BRUXELLES, ecc. 1837, pag. 467, Un. 13.
(2) ANITII 9 RIANLIS 5EV E -h a i RI 1101i1'IIl il IN O.M,IBUS ['III LOSOVHIAE PARTIBUS INTER LAtiIIOS
& Grcos aiitores priflCipis O,'ERA, ecc., pag. 1210, Im. 111-22.
(3) ANIT1I li MA LI E S F. VE. htR I Nl BOETII I, Il PHILOSOPIIOR VM CT TH £0100 OR VI I'R I NCI l'iS O 'ERA,
CCC. IIASILEAE, EN OFFICINA li IIENIIICPETRINA Il MENSE MARTIO, ANNO il MDIX, ecc., pag. 1518, liti.
3-25.
(4) AN1TII li MANIla SEVEIIRIN1 BOETIII (I IN OMNIBVS PEIII,OSOPIIIAE I'ARTIBVS 1N'lER i.A-flttlIOS,Sc
Grcos iuctoreS princips OPF,RA. ecc., pag. 1210. Im. tI— 12.— ANI'II.I lì IIANLII SEVr-IIRJNE IIOETiIl\(
FBILOFOPHORVM ET TREOLOGORVM FRINCIPIS OPERA, CCC. BASII.EAF, EX OFI'CINA Il HENItICPETIIINA.
ecc . , pag. ISIS, (in. 13— 1 — ANICII Il MARMI TORQUATI sF:vERINI li ROETII (I DE INSTITUTIONE ARITUMETIfl Il LIBRI D I O, ecc., pag. 394, ho, Il--IS. - Il medesimo trattato di Geometria trovasi
anche nella raccolta degli scritti di Boezio , data in luce in Venezia nel 1492 ( I lIc sunt Opera
• Boetii qup in IIOC vojunijne coiltinentur. Il In Porpbyrii Isagogen a Victorino transiatain adulo
• prima a. In foglio di 351 carte, nella 256' delle quali, non erata 224 (recto, col. 2, liti. 30-34)
si legge: (t Iff Venétiis linpressuin Boetij opus p Joane 6re-(gorifl de GregorijS fratres- felici
» exitu ad un& vsq1 pductù i accnratissiineq 1 e,uendtfl Anno hnn,ane restaurationis 0 1492. dio IS
a Angusti. Angustino Barbadico Serenisi Il tno Venetiorum principe- Reni P I I. teiite. a e nella 13V
delle quali, numerala 250 (recto, col. 2, liti. 52-54) si legge « Ilnpressis (SiG) venetijsper Joanna de Forli-hluio et Gregoriuni fratres. Anno salutis. M. Il CCcClxxxNj. die xxvj, mens . s MarIij.- Il,
carta 239, numerala 205, vrno, col, 1', liti. 29-49, col. 2 2 , carte 240-253, numerate 206-219,
carta numerata 220, recto, col. 4 2 , r. liti. 1-29), e nel t497— 1 99 (De. Arithrnetica ad' l'aPritiuni
situniachuin libri duo. ne Musica libri quing'. Il De Geometria libro duo. li De pbilnsnphie eonSO!alione li -lI bri quinq'. il De scholario disciplina liber vn-Y In foglio di 171 carte, nella 72" delle quali,
Verso, col. 2 2 , Im. 58-60, si legge: Ve1etijs. Impressurn- Buchi apus per Jomneni e Il Grego• riunì de gregoriis fratres felici exitii ad fine il vsqt perduetuin aecuratissimeq, emendatun Il- Anno
• buniarie restanrationis 109. dio. 8 mlii Augustiflno Barbadico Serenissimo Venetiaruin principeU
a ltcmpu. tenente I) a carte 171' delle quali, reèto, col. 2, fin. 53-60 si legge:. e « lnipressis vene›Atiis per Joaiin de Forlii,io e i Gregorio
. fratres Anno Sal,
iiUMcccclxxxxvii. IF die. X. februarii a
(edizione. contenuta nelle carte 204'-374' del recondo volante d'una raccolta intitokuta: e flecim
st
a- opera Boetii quei(in boe volunaine continétur. Il In porphirii Isagogen a Victoritio translatam ed)ma
ho prima. a ecc. In queste due edizioni per altro non trovasi la tavola 'Pitagorica,
soltanto Oflff
» spazio bianco Ira te parole earnque subterius babita sat mira deseriptione i'orniabant » riportate
da sopra, e te parole superiori a questa.
(5) « Tabula pag. 369 addenda » (ARIdI aLARLII TORQUATI' SEVEIIINI l .Bfl'LTII Il-DE INSTJT.OttO- NE, ARITHME'[ICA ILLIORI oro, eec.., 'favola tra le pag.. 396. e M. un. I
(113)
iiaja, di
migliaja, ecc. e ricevevano i: numeri parziali appartenenti a questi
divei'si ordini
di unità; per modo che se un certo ordine di unità mancava
al numero proposto, la colonna corrispondente restava vuota: questo testo di
Boezio era primitivamente illustrato dalla figura del quadro clic coi nove segui numerici od
apici
conservati in questo permetteva di esprimere tutti i nu
ineri : aquesta tavola di Pitagora
fu più
tardi e per errore sostituita 'una
tavola dei multipli.
Giovanni Widmanu di Eger nella edizione dei 1489 del celebre suo trattato
di
aritmetica in lingua tedesca (i) . dà la tavola Pitagorica di moltiplicazione pei
(I) Di queslo trattato si hanno le seguenti edizioni « ke bd c vnd huhsctie Il Recheniuug auff
» allen li kauffnianschafft. »' (In 42. 0 , di 236 carte, nSII'ultimaddIe qnali,hrso (un. 8-40) si legge:
e Gcdruckt In der Furstlicben Staffili Leipczick durch "»rada Racheloffen Im 1489 lare a) . —
Jichend md hlipsch Il Rechnung vif alien Il Kauffznanscliafften. In 8? , di 461 carte , delle quali la
prima non è numerata, e nella 461' delle quali , numerata 164 , verso, fin. 22-23, Si legge
e . ffGedruck zu .Pfhortzheim von Thoman Il Ànssbelm. Im iar als anan zalt 4508 ». - Behend md
hiipscli Il Recbnung ml? allen (3 Kakiffmanscbafften. In 8.0 di 152 carte, delle quali la prima non è
numerata, e nella 452a delle quali, numerata 454 (recto. tiri. 3-5) si legge : e Getruckt zu Hagenau
» durch Tlioman Il Anshelm. Im iar als man zalt 111519 i'. — Bebennde vnnd Il htìbsche Rechnflg auff
allen Il Kanffmanscbafften. (IM . D.
In 8.0, di 192 carte, delle quali le 1', 192 3 non sono nu-
merate , e nella 192 v delle quali (recto, Im. 21-23) si legge : e Getruckt zii Augspt'rg dureb Il
a liaynrich Sta y ner Il M. D. XXVI. a. - Intorno a queste edizioni sono date notizie nel volume
intitolato e BULLETTINO Il DI li BIRLIOC.nArlA E Dl STORIA (DELLE i SCIENZE MATEMATICHE E FiSI )) cilE Il PUBPLICATO Il DA B. B0Nc0MPAGN: , CCC. TOMO i. Il ROMA, ecc. 1876 a (pag. 188-210,
MARZO 1876).Devo ad una gentile comunicazione del mio carissimo amico il prof. Sigismondo
Gunther, cotanto benemerito della storia delle scienze matematiche e Ilsiche, la notizia di una
?orma non comune della cusidetta tavola pitagorica da lui riscontrata in un codice della biblioteca
t-eale di Praga , codice del quale egli dinienticb tuttavia di prendere nota. Credo opportuno riprodurre questa forma che parmi assai interessante:
5 10 15
1 20 1 25 1 6
6 12 18 24 30 36
5j
1of\.
E
i 11)
numeri 4-9 primicrarnente sotto forma triangolare (i), indi sotto formaquadraiìgolare (2). Alla prima di queste due forme, allude scrivendo -poco prima (a)
- « Das erst ist eynn
» taffcl geformiret aulT dea triangel geczo• gen auff bebraiseben zungen a5 iudischer
• gleicU aIP vii ynnsicb beschlysseri aI die (4)
• taffel in quadrat weliche dann die ander
• gesaczt in. alldan tiye liernacb ytlich an
AA ir sclhst furia klerlieh bescliriben ist. »
Il Sig Drobiscli scrive (s)
-
e In muitiplicando -(iUanchfeldigcn) tabula mai ltiplicationis (Einwaleins)
a triangularis et quadrangularis datur et liii adspergitur notula: .Das erst ist
)) eynn taffel geformiret auff deat triangelyeezogen auf hebraischer Z!Lngen oder
--a iudiscfeer. » Ad quemnam scriptorein hebraicum taaec respiciant. ilescio : atta-
» men revera Eliae rtlisrachi Orientalis ) arithmetica textu bebraico triangula-
» reni formam habet. Qui tameri lilaer tuoi certe t y pis nonduui CNCUSUS erat. »
In fatti nella traduzione latina di Osvaldo Sclireckenfuclts, data in luce in Basilea nel 1546 da Sebastiano Munster (6), il' un -compendio d' un' opera di Efia
(1) flehéde vivi liuhsche il Rechenung, ecc. carta 16 Ì ,
recto, lira. 4-9.
-—
(2) Belide vnd lìubschc il Rechenung, ecc., carta IS', verso, im. 12-20. - Queste tavole tro-
vansi anche identicamente in ciascuna delle altre precitate edizioni 'del 1508 (Behend VI,d hapscli Il
ltechnung vif allen li Kanffrnanschafften, carta numerata 11 recto,11n. 6-14, 17-2.1), del 1529 (Rehend vnd hOpscli Il Rcchnung vif atlen Il KaufTmanschafften , carta nu nera la 10 , verso , 110. 5-13
16-24), e del 4525 1 1,526 (Behennde vnnd il htihsche Rechniig anif atten Il Kauffmanschafften. Il
MDXXV, carta numerata 14, reeto, Im. I—O, 12-20).
(3) l'elide vnd huhsche il Reehcnuug, ecc, carta 5, verso, Im, 15-21.
(4) Nella detta edizione del 1508 (Behend vnd hùpscli Il Rcciinuug vIf alleni i KauffinanschalTten.
carta numerata 10, verso, Un. 23-25, cada numerata 11, recto; Im. 1-5) si legge
e Zii n 'stF. o il kh ecteS a evu taCi gleichai, vii in cicli becchi iesen ui dia [a l'ci
Celai, in iveiclion tu beheni rirideetd,a i a io qu,di'at / cvelclie ilahIn ,lie antica goccia iqt /
I / d3 cr55 CIII laCci geformiri vR' dè iriiinget ala danu lik hiiacIi ioniche mi le selbit forni
i gai ug oncia li ai ,reiscl,ersiii,gan oder indi sola cea clari io ieri basali rc i bei' is I. a
Nella detta edizione del 1519 (Beliend vnd hUpseh il Rechnung '-if aÌlen
li
Kauffwanschafttcn , ecc..
carta numerata IO, retto, liti. 22-25. verso, liii. 1-4) si legge
• 7,uin creSce oli leii sciacii zoi, taltena io svelr.hii a bn sicli iieathil'sesinii alt dia tiIfi'111 il» quitlrat I
• du liobenj findaas dai I mcl 1/ ita, erst in ina doni,
weilclic die senior goccia in / aia dciii,
• UNI g eterni itt vii' d cii Lri -an go I gen ogni, va i lic• barone i [or I ira0 iiile sai I il o ieri oberi li,:'
• hrai,ciicr ;ui,geii oder iiidischsr / gtcich ala Al a schreil,cn 1,5.
Nella delta edizione del 1525-1526 (Behende vund hiilasche flcchni(ig aulT allcn
li Kuftinann,
carta numerata 13. aerso, liti. (5-21) si legge
--a 0ai oiit uI ain Lifet geforn,icrot astE' d-''OD Iliebe dane che aririsler gagt [IS ai e
inni gel gai ogen a tini beh rey i oboe zuoga a d0iì bis li erna sii y aLi io li a " y e nei liii forni
e o'Icr Indiselici- gielela ai, vii mn nidi io. a Klirlich hosehriebnr, al, . i soli liensen / sia dia Taffel im qrnadnntt
ecc-,
(5) D Il IOANNIS WiOrSANNi EGERA?ii li LT PSI EN5IS QCOND&M AA. LL. MAC (STIlI il GOMIENI'tO ABITI!)IETICAE Il 3SERCATORLJSi li SCIEN1'IAE MITIIESiATICAE SAECULI XV, ecc. StR1PS1T ii Af,WI1U71&S GUI LJELMU.V DRORISCII, ecc. FnIPSIAE, ecc. MDCCCXXXX, pag54G, un, 1$-20, pagSll, li ti . 1-13. Veggasi inoltre a questo medesimo proposito il volume stesso, -tcstè citato, pag. 511, liti. 24-26.
Im. 42-43; pag. 512, liti. 1-6, liti. 3034.--- ---(6) e GOM 'EN»! ll v. M ARTTII)IET10E5 DEiERlTVil Il ex libro. Arithvneticarum . institutionum magia ari fleliw 01-il lentalis piw rnenbori , Osuualdo Se/ire--lck nfuclisio interprete a A Si'JiAERA MYNDI,
a) AVTORE HABf ll hi Ahrahamo ilis-pano Olio, R. Haijm, li 'ARITIIMETt&A i'cv,NDvt òs/lInes speeies suas
a autore Babbi E tifa Orientali. li QVOS LisitoS OSVVALOVS sCiiulE u lc/CtflfUChsiUS uertit in linguarri latinam, Sebastaanum uero Munsterus illùstrauit annotationibus. (In 8.°, di 592 pagine, nella 231' delle
quali, numerata 207 , Iih 2-29 , S i legge: e Finis !iuins compendif-'Atithmetices. li B4SILEAE PER
» UENIIIC.VM PE I UTRVM MENSE , AVGvSTO, ANNO M. D. -xvi a, pag. 111-206, pag. 207, lira. 1-26)..
(415
Misraclìi intitolata « libro del nutnro » (i), si legge (2)
En tabula universctis
Mensa J'ytha=
gorae
Ella Misrachi o Mizrachi (Levantino) , rabbino di Costantinopoli verso la fine
del secolo decimoquinto, ed autore del detto « libro del numero », rnot"i tra
il 1522 ed il 1527 (3).
.11 Delambre nel sunto ch'egli dà dell'opera di Misiachi (4), nulla dice esplicitamente a proposito di questa tavola e Io Steinschneider, che somministrò
preziose notizie intorno a questo scrittore (s), e tradusse ex novo dal testo
ebraico alcuni brani dell'aritmetica (6, non prese in considerazione la tavola
che qui abbiamo riprodotta.
(I) Importanti notizie intorno ad una edizione fatta in Costantinopoli di questo « libro del nu
» mero » di Ella Misraehi furono date in luce nel 1866 dal Sig. Steinschneider in una lettera a
0. B. Boncompagni (BRANI il DELL'ARITMETICA I) D'ELLA MISRACHI Il TRADOTTI DALL'EBRAICO i CON ALCUNE NOTE, (LETTERA IV. il D! Il. STEINSCIINEIDER Il A D. B. BONCOMI'AGNI.IIRoMA, ecc. 1860, pag.
44, liti. 20-23, pag. 46, Im. 28-41, pag. 47, Im. 1-47). In questa lettera (BRANI Il DEIL' ARITILETICA Il D'ELLA MISRACIII i l TRADOTTI DALL]' EBRAICO i CON ALCUNE NOTE Il LETTERA IV. il DI M. STEINSCHNEIDER Il A O. B. BU1ICOMPAGNI, ecc., pag. 44, Im. 29-33, 40-43, pag. 45, pag. .46, En. 1-27),
ed anteriormente nell' eruditissimo suo catalogo de'codici ebraici della Biblioteca Bodleiana d' Oxford il SigrSteinschneider ( CATALOGUS it LIIIRORIJP4 IIEBBAEOÈUM l i IN ( IIIBLIOT1IECA BODLEIANA Il
SU CURATORUM li DIGESELT Il ET Il NOTIS INSTRUXIT Il X. STEINSCIINEIDER. Il BEROLJNI l i TypisAd. Friediaender. Il 1852-1860. (In 4 0 , di 3230 (CXXXII, 3104) colonne, e XC pagine), col. 946, fin. 30-49,
col. 947, fin. 1-2) ha dato anche notizie intorno al detto compendio di quest' opera del Misraclti,
ed alla precitata edizione fattane in Basilea.
(2) SPHAERA MYNDI, ATTORE RAB/ Il bi Abraliani Ilispano fflio R. Haijal, Il ARIT1IMETICA SECVN-
nOM 03111 Ines specie: sua: auctoré Rabbi EH/a Orientati, ecc., pag. 122, ha. 5-14.
(3) DIZIONARIO I l STORICO li DEGLI AUTORI EBREI il E DELLE LORO OPERE l i DISTESO Il DAL i DOTTORE O. B. DE-ROSSI Il PROF. DI LINGUE 00.11 VOi. 11.11 PARMA Il DALLA REALE STAMPERIA 11802.
pag. 63, col. 2, Im. 10-19, -
CATALOOUS fi LIBR000M HEBRAEORUM
li IN Il BIIILIOTHECA 800LELANAU
lUSSI! CURÀTORTJM I! DIGESSIT l i ET IINOT1S INSTRUXITfl DI, STEINSCIINEIDER, ecc., col. 946, Im. 9-ti.
-
BRANI li DELL'ARITMETICA li D' ELIA MISGACIII Il TRADOTTI DALL'EBRAICO CON ALCUNE NOTE LETJ
Il
TERA IV. Il DI Il. STEINSCIINEIOER I l A. D. n. BONCOMPAGNI, ecc., pai. 44, Im. 1-3, 34-37.
(4) IIISTOIRE Il DE li L'ASTIIONOaIIE I l DO MOVEN AGE 11 PAR M. DELAMBRE, CCC. PARIS, Il MME V.F
COORCIER, IMPRIMEUR-LÌBRAIRE l'QUR L]ES SCIENCEI. l i 1819, pag. 212, Im. 18-33, pag. 213, ha. i-ia.
(5) JC%VISH LITERATURE li FRO11 Il THE LIGLITII TO TRE EIOHTEENTII CENTUR? Il WITH AN Il INI'BODUCTION O?J TALMUD ANO MIDRASH. Il A ilistòrical Essay. l( FROM Il TRE GERMAN or ai. STEIN.SCEINEIDER. Il REVISE» TIIR900IIOUT BY TUE ÀUTHOR. ti LONDON; l i LONOMAN, BROWN, GREEN, & noBERTS. il1837, pag. 352, nota 3.1.
(6) BRANI l i DELL'ARITMETICA j D'ELLA aIISRACIII Il TRADOTTI DALL'EBRAICO
li CON ALCUNE NOTE-I[
(1i6 )
Il Sig. Treutlein, dopo avere avvertito, che si trovava lan nuiùro aqtianto
copioso di tavole pitagoriche, tanto di' forma trianglare , quanto di forma
quadrangolare, soggiunge; che di queste forme '&sttribuita la prima da varii , per esempio dal Tremhlày (nel 1585) a Gemma Frisio; e. la seconda ad
Oronzio Finco (nel 1532), ma che per altro sono' più antiche (i). Avverte
altresì che il Widmann la chiama «' eyne tafl'el geformiret auff den triangel
• geczogen auss liebraischer zungen oder iudischer », e « die taIl'eI in qua• drat », ma che generalmente sono ricordate coi nomi di « Pythagoras Tisch »
oppure « Tafel , diMensa », o « Mensula Pythagorae », di « Pytbagoreus
» Multiplicationis abacus », ed una volta anclie4i « petit liure de argorisme » ().
Conferma il Treutleiri stesso clic le tabelle delle quali egli prese conoscenza
l'aggiungono d'ordinario l0. io e più di rado 12. 12, quindi maggiormente caratteristica apparisce questa del nostro Prosdocimo , che raggiunge 22. 22, ed
alla quale 1 annessa una istruzione che estende di molto la cerchia delle -ordinarie applicazioni, in modo tale anzi da' non trovarne riscntro presso altri
scrittori, almeno per quanto 'e a nostra cognizione (3). Se poi noi dovessimo
esporre il nostro avviso intorno alla fonte dalla quale il nostro Prosdocimo più
probabilmente avrà tratta l'idea di questa sua tavola, noi non esiteremo a designare come-tale l'aritmetica di Boezio, anche perciò che in un manoscritto di
essa, che come vedremo più innanzi, non è impossibile Prosdociino abbia avuto
sott' occluo , ed in altri manoscritti e nelle edizioni che ne furono fatte per
le stampe (4) , la tavola in questione estesa fino a io. io ,' contiene essa pure
una notazione particolare destinata a mettere in evidenza le cifre clic si trovano sulla diagonale del quadrato che parte dall' angolo superiore a sinistra.
LETTERA IV. li DI M. STEINSCHNEIDER
M
A
D. B. BONCOMPAGNI
Il ROMA I TIPOGRAFIA DELLE SCIENZE
MATEMATICHE E, FISICHE, CCC. $806.
(1) Zeitsclirift il flir li Mathematik und Physik. Il Supplement 11 zur il bistorisch–literarischen ,Abtheiluug Il des XXII Jahrgangs, Leipzig,) Verlag Von IL G. Teubner. il 1877, pag. 46. Im. 10-15.
- Das Il Itechuen iin 16. Jahrhundcrt. Von P. Treutleiu, Il Professor am Gyinnasium zu Karlsruhe,
pag. 46, Un. 3-15.
(2) Zeitschrift fur Il Mathematik und Physik, il Supplementi zar li historiscb–literarischen Ahtheilung il des Xxii Jahrgang, 'ecc., pag. 46, Im. 15-20. - Das Il Rechnen lui 16. Jahrhundert,
Von P. Treutlein, pag. 46, Im. 15-20.
(3) Zeitschrift Il far li Mathcniatik und Physik. li Supplcment Il zur li historiscb–literarischen Ahtheilung Il des XXII Jahrgangs, CCC. pag. 46, fin. 20-2 3 . - Pas Reclinen Im i6. Jahrhnndert. il
Von P. Treutlein, ecc., pag. 45, Im. 20-23.
(4) Vedi per modo di esempio DIVI SC V ER InI! NI BOETII ARITIIMETICA; li DVOBVS DISCRETA LIBnIs:
A D (EI(CTO COMMENTARIO, MVSTICAM svME lI rorum applicauonein perstringenle, declarata. li 'Vae» nundatur apud SIMONEN COLI'9INXVM , e regione scholae Decretorutn », car. 56, retto. - In
questo volume alla carta 137 1 , non numerata, verso, Un. 34-35 si legge:
)dnIXI
I EzeudeLal Si... Cotinacu,, Fsrisija, amanoQ,sinto Il Idu, luI sa
(417)
La Biblioteca Bodiciana d'Oxford possiede un codice manoscritto, contrasse:
gnato « Canonici Latini , n.° 554 . i , e comoSto di 230 carte, alte úso millimetri, larghe 200 millimetri, delle, quali le a', C-230' sono membranacee, le r, 22,
4', s' cartacee, le 6', C—s' non numerate, e le 6-230' sono numerati a penna
ne' margini superiori de' recto coi numeri 1-225. Nel catalogo dato in luce dal
Sig. Coxe de'coclici Canoniciani della detta Biblioteca Bodleiana questo codice
è descritto
così (i)
-
» 3.. Ejosdem de arte numerandi liber, cuin tabulis,
o fu 1., 94..
• Membranaceus, in 4to, lT 223, sec. XV; praècii
em n quo
divisio inathe- o lncip. « Prohmw
o pur, anno 1435 inanii Candi , Art. et Mcd.
• matice, De suhstantia numeri, Delìnitio et dio doctoris, exaratus.
• V isio numeri. »
• I. PEOSDOctML DE BFj,nE&!Arq no, Patavini, de: Geoo Desin. « Di Iferentia, hnjus amitein lescrip» metria libri sex, ctim 6uris, fa].
• tionis su hter exemplar. »
• lncip. « Punetus est cui pars non est. Linea
• est longitudo sino latitudine , cuins extreini- o 4. Tabulae plures ad Canomues de motibus corporuni
» caelestinm spect»ntes, bene delineatae; subjectis
• tates sunt (l'io pancIa. o
canonibus aliis de stellarnm longitudine et latio Desin. « 14cm intellige in eodern circolo.
ti tudine, etc. Io]. 154.
• Hic linit liber sextus. o
o In. calce. « Complete surnt tabule composite
o 2. Ejusdem I',i osoocirai de niotibus corporuin super• per excellentissimumn sui temporis viri m mao caelestiurn canones. fo). 73 b.
• gistrirm Prosdocimum de Bcldemanrlo, quas
o Jncip. « Facta et ordinata simt quarn pinra
• ego. Candus , arciuffi et medicine doctor , ejus
• et varia parla taltularum ad celestes motus, o
• nepos , Padue scripsi 1435. die 20 Februarmi
o Desin. « ad boe aptum pronI in coroni do• ad laudem Domini nostri Yhesu Christi. o
• cetur canonibus. EI sic fil flnis boruni canti)i noi» per Prosdociununi de Beldeunatulo Fa- a 5. Pretnai,€t Ceutiloquium, cui» ilaly 61. Bodoaun
• coni umentariis, interprete anonymo. Fol. 496.
'i thavum ; anno Domini nostri Yhesn Christi,
o Ti t. « Incipit liber centiim verborum Pthoo 1424 Padue conapilatorum , cum Dei gratia.
o mmci. »
» Amen. »
D In calce. « Et sic expletus est liber centnm
o In calce, « Expliciunt canones de motibus.
» verboru mli i' Lholomei.
o corporum siipercelestium , quos canones coni-» In initio codicis et notitia ista, o Scriptuni
» posuit Prosdocimus de Beldomando de Padua
• anno 1439 (sic) eniptum» a d. d. Coco de liiio ad laudein omnipotentis Dei atque tottus curie
• geriis anno I56 o (2).
a supernorum. Amen. »
« 554.
(1) CATALOGI Il COO1CUM MANUSCRTPTORUM li BIBLIOTBEC)E BODLEIANX I PARS TELTIA 13 couics
GR,ECOS ET LAT1NOS3j CANONtCI.4NOS)I cOMPLECTENS. ll coNFEC!T I iiticJs O. coxn, A. M. il I]Vr0B1BLIOTHECARIUS. 0XON1I : li ETYPOGRAPRFO.ICADEMICoflit.Dccc.uv, col. 856, Im. 32-52, col. 857,
liti.
1-31. CoDicES MiscELr,AoEJ. — Questo codice è legato in cartone coperto esternamente di pergamena,
ed internamente di carta fiorata, che ricuopre anche il retto della prima carta (guardia) e il rovescio dell'ultima (guardia). Nella parte superiore del dorso di questo codice è scritto a penna: «554». Più sotto
nel dorso medesimo è incollato un cartellino di pelle rossa nel quale è impresso in oro: « vaoso.
O DE BELD. l'AT. Il TIIACT. DE GEONET. (I A5Tf100. ARITIIM. il ET 7.15. C. "ERD. PTOL. Il con. MEM.
o 1439 o. PRi sotto nel dorso medesimo è incollato un cartellino di carta bianca nel quale e
presso u Canonici Il Misceli. o Nel verso della carta seconda del codice medesi,no e scritto:
un-
• Scriptum Il auno 4439 Il Emptum a DL Co Il Do RugerijS nun» Il 4565.
Osserveremo incidentalmente clic questa notizia porge un nuovo contributo- alla storia del Codiceanteced eli te meli te ali' epoca nella quale, come vediremo più. innanzi, esso pervenne in proprietà dei
Sorairo, contributo il quale è ancora- alimentato di cinque linee,, clic si trovano nella carta del ccdice numerata 194, retto,.
liti.
22-26
t is ,al- i9 more alt moniti, (dc) Il ic (sic) sceipri Rugiorios nomi me Il de plebe noi' Il (è(e) paOvi'. (rio) a de'
oflgtria retorn,tum sino su n i' Il D en gnidin s 'I
Queste linee sfuggirono al Còe, autore della (lese rizione surriferita
• Nel tetto della carta 4' del codice stesso si le gge:
e TnhLnie]jOO mnermt 3) Téiomei (r'c) Il20 ra. conpiètQ Il Traetotus Geometrie (1c) p iosd,ci,ni de Beidemn mn do l I
Fatsvioi
EI u,mlem de 3) Aritmetica L,er centun verborum VtùIomei.
(2) Intorno allo scritto indicato in questa descrizione sotto ((2." dalla parola- o Ejusdem. o alle pa-
41
(118).
Per errore in questo passo dei detto catalogo &I Sig; Coù dicesi « Ejiisdem »,
cioè di Piosdocimo d'Beldomandi lo scritto che nei passo 'mdèsimo 'e indicato
sotto Th ». Nel recto in fatti úella carta. 984, numerata 94, del detto codice
« Canoniciani Latini, fl.° 554 , e nelle linee 1-5 deL. rovescio della carta ' medesima, trovasi il seguente indice dc'capitoli 1-32 del primo libro deIV et Arith» metica » di Boezio .
« Rohemium in quo diuisio mathematice. De
» suhstantia numeri. Defmitio k diuisio numi
- » & definitio paris et imparis. Defluitio paris
» et imparis secundum pythagoram. Alla se» cundum antiorem modum diuisio paris
» & imparis. Definitio jaris Si ipaisaliutrii
.» De principalitate unitatis.
» De niis pariter pariq; eiusq; pprietatihtis
• Diuisio paris numeri. De numero pariler ipari eiusg; pprietatibus
• rem(sie) et pariter imparemcoguatione.Dc numero irnpariter pariq,eiusq;
) proprietatibus dei1; eius ad pariter pa. De sptionis ad impariter paris
» naturam pertinerttis expositio. De nilo impari ciusq ; diuisione
» De primo & incomposito. » De secundo & composito.
» De co qui p se seeui.dus et c6positiis é ad alium primus & inconiposit9
• De primi et inconpositi & secundi & còpositi et ad se 5md secundi &
• còpositi ad alterutrum nero limi Si lc5positi pro creatione;
• De inueritione ecrum numerorum qui ad se secundi & capositi stint
• ad alios uero relati primi & incompositi. • Alla particio paris secundum plectos ifcctos. ultra quam perfecto3
• De generatione numeri perfeoti
• De relata ad aliquid quantitate
• De spceiebus maioris quantitatis & minoris
• De multiplici eiusq specicbus eorumq i;erationiliius
• De supe ' particulari eiusq: speciebus eaq: generatii,th
• De quodam utili, ad cognitioneni sug particularii accideie
$ Desc'ptio per guam (locetur ceteris ineq'litatisg alijoré e
a Ratio atq expositio digeste formule
• De tercia incqualitatis specie quedicitursup parciens deq: eius speciehy
• earumq: generationibus
• De multiplici sup particrari
a De eorum exemplis insuiore formula inuenicndis
• De multiplici super parciente.
• Deinonstratio quel» admodum 6mis ineqnalis ab ejlitate. )) (I).
rolc e supernorum Amen a, e sotto «4)', dalle parole « 'l'abule plures a alle parole « Vliesu Christi a
sono date notizie più oltre.
(1) Nella edizione fatta in Venezia nel 4488 dell' e Aritbmetica » di Boezio , e citata di sopra
(pag. 22, Im. 34-35) questi titoli si leggono così (Arithmetica hoetij, carta 3, recto, carta 4, verso,
col. 4, fin. 19, col. 2, tiri. 22-24, carta 5, retto, col. 1, Im. 1-2, col. 2, liii. 1-2, carta 5, verso,
col. 1, ]in. t3-14, 29, col. 2, Un. 34, carta 6, recto, col. 1, Un. i3-4, carta 7, ,'ecL', col. I, liti.
28-29, carta 8, retto, col. 1, liii. 8-9, carta 9, verso, col. 4, En. 1-4, carta 9, verso, col. 2, Im.
21-22, carta lo, retto, col. 1, Iin 2, col. 2, in. 13, verso, col. 1, Im. 12-43, col. 2, Im. 5-3,
carta 51, verso, col. 2, Im. 41-13, carta 12, recto, col, 2, Un. 7-9, verso. col. 2. Un. 14-15, carta 13, verso, col. I, un. 16-il, col. 2, tiri. 19-20,-carta 14, retto, col. 1, fin. 5-6, verso, col.
2, liti. 8-9, carta 15, recto, col. 2, Im. 22-23, verso, col. 1, li». 15-17, carta 16, retto, col. 1,
149 )
, An
nnesto
«-indice
c..L: e'.,
t)ttus
-j--- - U— rni'tr
---- 9C-157a,
verso, 1:..
iii'.-n_nfl
trovasi nel codice medesimo (carta numerata 94,
numerate 95—i53) un esemplare manoscritto dell'
« Arithrnetica » di Foezio. Questo esemplare intitolato nel codice medesimo
Un. a) « Boetii epl'a ad Simmachù de Arihtmetka » in(carta numerata 94, verso,
comincia (carta numerata o, verso, liii. 6-9)
i' dandis accipiendisq muncribS ita recte officia inter cos pre
cc
Si liquido constabit
a) cij)Ue qui se se ,nagnifàcinnt cstiinantur
aliud
ila
libcralius
offerret
inuen(um
nec
ah illo ù qf io» nec ab hoc
i)
» cundius beni tmientia còplecteretur acccptum. » (
verso, col. 2, Iin..38-39, carta 18, verso, col. 2, fin.
1
Im. 1-2, carta 17. retto, col. 1, Im. 28-30
3-5l
2,
Im
col.
4,
c-7, carta iO, retto, col. 1, ha.
ad se aseisdi t e&poaiti -eùest ad eliDe
• PeoemiIIfls io quo dinisio
e releti primi incdpueitl. CaP.18.
.p matIiemstic. CnpYm. i. '
• Mia partitio paris aecundt,in 5a
s De robetantia numeri. Caji. 2. .
, fs-ctus mperfcctoe (s/c) t vitra quam
De diffsuiLione numeri ci dinialone
C.P. k9. •
e pertectue
pori, t impari). C.P. 3. e
De 5eneratinfle numeri
DiflinitiO nven,ti paris t impario
e per(ecti.Cap. 20 e.
,cdm pythagora.C.P. A. o
e De reista ad allquid quan
• Mie ,cdm entiqtsiorii modu3 Bili• tiesse Cap. 2t. e
sio paris g impari'.C.P. 5.
e De speeiebus maiori, in2quaIital
• Dif5uiiio pali' t impsres per alte,
e et ali nosis.Cep. 22. e
e
Cali.
6.
utrum.
e Dé mulliplici eiaas aecieb9 carGq
e De principalitate voitatia. Cajl. 7. e
e generationibua. C.P. 23. a
Diiiisio piis numeri. Gap. 8. e
• De napparticulaci eiue3 epeeiebus
e De s,tlmero pariter pori eiuque
a eadiq3 5nneratinsaibO.C.p. 24. s
e proprictatslaus.Cap. 9.
• De qsaoda stili ad cognitionl aup
• De numero pari impari ci usque
a psrticsslati1a9 areidesite.C.P.25. e
proprietatii'us.Cap. (0.
•
Deecriptio
» qui docet cgteris isfl
o De numero impariter pari elueque
Iitstii speekb9 aùtiquior esse muie proprietetibue.C.P. jI. a
a tipiieem. C.V. 26. e
e Descriptiiis ad iperull paris in la
• Retiu tq3 espositio digeat formai
• titudine in Ioneitiediese ed pariter
C.P. 27. ea l
V aria naturaen pertilleutis esposie De tertia isa1qualitat specie qsaa di
C.p. 12.
u.
• Cif asappartiena .; degepeciebue - cina
• De numero impari eluaqtse diti• esrum generatienibue.Cajì. 28. .
Cap. (3. e
e ainne.
e De naultiplici superpar,
e De primo t inc&pOSitO. C.P. 14.
a titolari.Cap. 29. e
• De sceMo t capoito C.P. 15. a
e De eornm exesnplit in superiore fore De 'o qui p se seciidus t cpeeIt9
mula inueniendi,. cap. 20.
e ad sua prim' t ine5pnait 9 I. C.P. 16.
e De multiplici supprtiente. C.P. 21.
D . primia incdposiLi t secondi t
• DteiloD,tr6tio qnaadnibda omni,
a composita
t ad se quidcm sbruodi t
,
• inqijuttitaa sua pjualitate procee.
a compositi ad aItrutriit vero primi
capitulii 32. e
e serit.
einedpesiti procreatiune. c'ap. 4:7; 6
ru-atoluS qui
De inuentiofle
Della detta edizione del 1488 sono g me' noti gli; esemplari seguenti
Napoli, Biblioteca Nazionale tre esemplari (e VIII. A. 32 , «-Vili; B. 10 < Vili. t 21))
Si CA(couICuM SAECULO XV il IM.PÌtESSORUM Il QUI li IN REGIA BIBLIOTUECA BORBONICA il ADSERVANTUR
ILLUSTRATUS,
I LADOBE , LT
ORDINE
ALI'IIASETICO
DIGf.STUSU
NOTISQtJE
BiBLIoGRAPRlClS
TALOGUS I)
INDUSTRIA P. FRANCISCI DE LTCTERIIS, ecc. Z'OMIJS I. A AD X I NEAPOLI,LJ EX REGIA TYPOGRAPHIA..)i
MDCCCXXVIII, pag. 103 • Un. 16-27. - AtALOGI1S Il LIORORUM TYPIS IIIPRE5SORUM I) QUI I) IN REGIA RIRLIOTIIECA BORBONICA Il AUSERVANTUR li STUDIO ET LABGRE li CANONICI )OANNI5 Rossi, ecc.
Totaius J. A-il. li .4CCEDIT 5ACRORUM BIBIIORUDI, BI131,IC0I1riCIQUE SCOIPTORUM li ELENCIIUS, ML'
TRODICE DTc.E5TUS, il NEAPOLI, li EX REGIA TYI'OGBNI'IIIA Il MDCCCXXXII, pag. 355001. 4, Im. 1--4).
uno de' quali più aniamente era contrassegnato « i. 8.-6» (LIBRORDM .IRIPRESSORIIM Il QUI Il IN REGIO NEAP6LITANO li MU5AEO li ASSERVANTUR ) CATAL OCUS. Ij NEAPOLI Il E TTPOGRAPBIA REGIA i l MDCCC,
pag. 59, col. 4, Im. 43-45).
Firenze, Biblioteca Nazionale, Sezione MagliabeCiialia(CA 622u(CkTQLÒGUSJCODICUM SAECULO XVI)
IMPRES5UM!IQ VI . IN 1'VIILICAIBIBLIOTHECA BI AGLI IIFLOREN flAL ADSERVANTVE Il .41CPOI1EII
FERDINANDO FOSSIO i EIVSOEM BIBLIOTIIECkE PRAEFECTO Il TOIIIVS FRIMYS. 1 . IFLORENTI .A E A.R.S.
cI3I3CCLXX-xpaII11ExcvntIs.tT CAIETANVS CAMBIAGIVS REGIVS TYPOGRkPHVSII P.RAESTDVM PERMISSV,
col. 389, [in. 43-48, col. 390, Bn. 1-22).
(i) Nella detta edizione del f488 (carta 2' rectb, col. j5; fin, 1-5) qucstd passo -doli' «Arttli» metica » di Boezio si legge così
D
ODlf
( 120 )
e finisce (carta Illlinerata 153, i p
erso, Mn. 25—i8)
« Omniii eig son o inc paruissirn. Vude » notò est 4 inter diatesseron k
diapen te c5sonatiarfl tonus diffe r»
ria est. Sic 11cr sexqt'cil & sesqlterani jprotiòey sola epog dous
i
» ferentia bui' auteni descripi ionis sutjter esemplari.» () ilGioverà poi aggiungere che noi non ci siamo appagati
di un esame superficiale del detto trattato, nia per intero l'abbiamo letto, confrontandolo coll'al'ilmetica di Loezio.
-
Noi ci
-
siamo valsi in questo esame della edizione fattane da Simone
Go-
lines nel 4521 (2), e 11011 trovammo nel manoséritto se non variazioni ortografiche
o
di vocaboli equivalenti assolutamente insignificanti. La sola differenza de-
gna di essere nienzionata consiste in ciò clic,
TReno rarissime eccezioni, mentre
nella edizione • citata i numeri sono espressi colle cifre comunemente chiaIN daudui acdpi-liliaque Inuneri lui
ta rette ciBi) cia precipue inter ce. g scie ma 5 ni rocuttui enti• moti,si liquido Ti labii nec
bue alind qd lilaeralius alferrei iu.se',tu ecc ah iltu vu3 qil inncu:,dius heusìuoI
ah
• coplecteret - acceptu.
11 ti,
Nella preeitata edizione di Basilea del 1570 delle opere di Boezio
(ANITTI If MANLII SEVE iRINI OOETR!, P TtLØ5OPfloRVM ET
TTTEOL060RVM PRINCIPI5 OPERA , ecc. BASLLEAE, EX OFFICINA IIENRIcPETRINA, eec., e composta di 1596 pagine, nella 1595° delle quali si legge: « IIASILEAE EX OFFICINA
N Ilr.NgiceETn
I! MENSE alAliTio, ANNO Il MDLXX », questo passo dell' c Arithmetica » di Boezio
si legge così, (pag. 1295,9in. 5—S) • Is lindi, accipiédu,' muneribua, ti cect5 cOlei,, prgeipuu in• ter eoa qui scie magnifaciunt, 5,tim,otur, si Tiquidò c,tsT,it, nec
• oh i,oc aliuci quoti Tiltierulinu òWerret i ..ue,s i ù, tace al, iTT0 Uti,
-o qund iucundiuu beueuoleui ia coTecneretur aCCOpLU. •
Il Netta detta edizione del 1488 (carta 41', verso,
col. 1', Un. 24-30) questo passb dell' « Arith» metica » di Boezio si legge così:
Omniii sto1 est socio» iste partsissim9 il miSe cotG e. i q diatcsssrou
t dia pento 9sonai,t;G tonnis difierItia est:
• suoni io tar scaquutercilsetiqualII ter uporlion solaepoodone dif- ((cr5 fui. Eius aOL dcsc riptiois sulit
ter ecmpTar
• diecin,us.
sa
Nella precitata edizione del 1570 delle opere di Boezio (ANITII(IMA N cTI
SEVE-IIRINI ROETITI, ecc. OPERA,
ecc., pag. 136, Im..
35-38) questo passo della detta a Arithmetica » si legge così:
-
o Vndc
i nntuot,e si, qurcol ti isoesuaruro & liapente
consonasitiaru,i., tonno di iferentia est, sio
•
cui noi ne.. esqno i [celino. & scaqu i oli '-ratti prolto rii un enti sola COL epegel eus di lfereii- • tia. Ejouu mais» ti escriptioois, si,bter ciemplara atliecim ', s.
o
In ciascuna di quesTe due edizioni del 1488 e del 1570 subito dopo queste parole trovasi (Arithmetica hoetij, ecc. , carta 4P, verso , col. 2°, carta 48', l'eeto, coC 1'. - ANITII
Il MArMI SE T E-I RINI
DOETTIT, cee., pag. 1369, Un. 39-44, pag. 4310) un brano che incomincia nella prima (carta 41,
terso, Un. 4-2):
-
i Proioi Lionalutas gcometi-ico Sesqtiin lter 5iportiunes.
e nella seconda (ANITII Il MANI.1l s evE-niuq
, BOETEI, li PIITLOSOPII0RVaI ET TIIEOL000RVM PRINCI! I S OPERA, ecc.. pag. 1369, Im. 30-40):
Proporti000lit,s Geometrica I) Sesquisuter pruportionci.
e finisce nella prima (carta 42", retto, col. 1, in. (4-15): -
-o Dupli. I) Diapacon o
e nella seconda (pag. 4370, Im. 40-12):
Du1'i, propurtio I) & Diauon Il Finis A,-itlsmeticae.
(2) DIVI 5EVERU/;(Ni BOETII ARITITIIIETTcA, 11 nvonvs DISCBETA LIBRIS : ADTE//))CTO COMMENTAt
510, MYSTICA)1 NVMEsI(rorumn applicationccn perstringente , declarata.
(f Vaenundantur apud Su- MONEM coLIflIN.Euat, e regione scholae Decretoruni. - In questo volume nel
verso d'una carta
non numerata, ma che .è la (37', si legge: « Ì Excudebat Simon Colinaeus, Parisijs, Anno XI
» Quinto) Idus Julias ».
(121)
mate arabe, nel manoscritto invece sono sostituiti i numeri romani, e nella carta
112,
ierso, la tavola comunemente nota sotto il nome di pitagorica si trova
riprodotta prima colle cifre arabe e poi colle romane. Come ultima particolaritànoteremo che l'indice dei due libri, nei quali, come è noto, è divisà
l'aritmetica di Boczio, auzichè trovarsi alla fine dei trattato come nella edizione citata si trovano invece premessi rispettivamente a ciascuno dei due
libri. in seguito a tali nostre osservazioni, noi ci teniamo autorizzati a conchiudere: è assolutamente inesatto che il codice . Ganoniciano 554 della Bi-
blioteca Bodleiana di Oxford contenga un trattato DE ARTE NUMERANEf o
il ARITMETIcA di Prosdociriio de' Beldomandi; esso trattato co p i tutta probabilità non ha mai esistito , e quello designato come tale nel citato codice
non è se non una copia dell'aritmetica di lìoezio.
Ed ora potrebbe presentare un qualche interesse la ricerca diretta a conoscere se un qualche indizio porti a ritenere clic la copia in questione sia
tata fatta dal nostro Prosdocimo de' Feldomandi o dal di • lui nipote dando
Candi; oppure abbia appartenuto ad uno di questi due personaggi. A tale
scopo, giovandoci anche del consiglio di perutissimi paleografi, noi abbiamo
diligentemente esaminato il manoscritto, ed ecco il risultato della indagine.
Il carattere ne è della prima metà da secolo decimoquiLito, e piuttosto del
secondo quarto che del primo, e molti argomenti portano a conchiudere ch'esso
sia opera di un amanuense. Infatti gli schemi aritmetici, per i ([unIi si esigeva una certa conoscenza od 'almeno una certa pratica della materia, come
pure le intestazioni dei capitoli , e le cifre arabe là dove si trovano sono
evidentemente di altra mano, che non si dura fatica a riconoscere per quella
di Cando Candi, istituendo opportuni raffronti con altro trattato che sappiamo
indubbiamente essere stato da lui trascritto e del quale avremo occasione di
occuparci più innanzi. E poi da osservarsi clic Gancio bandi non giunse
completare la trascrizione degli schemi aritmetici, giacchè questi finiscono al
verso, del foglio 144 0 del codice in corrispondenza alla carta no, recto, ' dell'edizione dell' aritmetica di Foezi Q più volte citata. Un altro argomento il
quale ci sembra concorra a provare clic la trascrizione fu operata da un ordinario annucnsc, si ritrae da una lacuna la quale si trova alla linea io del
verso del foglio numerato 135a lacuna alla quale corrisponde la parola « lie-» terornikeis, i. che si legge alla linea 20 del verso della carta 104.nella edizione ripetutamente mentovata; onde puossi arguire clic l'amanuense non sia
giunto a rilevare dal manoscritto del quale si serviva questo vocabolo d'origine greca. Noi quindi conchÌudiamo: questo trattato -appartenne per certo
a C'ando C'andi, il quale ne trascrisse alcuni tratti, può darsi che l'abbia
avuto in eredità dallo zio Prosdocimo de' Beldomandi, e che per di lui in-
LI
(122)
carico abbia collaborato alla trascrizione, ma nessun argomento concorre a
provare od,a far presumere che su di esso abbia Prosdocimo gettato gli occhi.
Una ultima inesattezza contenuta nella' descrizione di questo trattato fatta
dal Coxe vogliamo ancora rilevare: egli scrive infatti clic a questo trattato
vanno unite delle tavole: ora nel codice in questione al trattato aritmetico
fanno seguito bensì quarantuna pagine (carte 354V rectO-174 , 'recto), contenenti figure miniate , ma queste si riferiàcono ad emblemi e segni astrono-
mici e4
astrologici e non !ianno col trattato d'aritmetica di Boezio relazione
di sorte alcuna,
Il
-
detto codice « Canonici Latini, n°554 » faceva parte di una ricca e pre-
ziosa collezione di manoscritti posseduta dall' Abate Luigi Canonici, nato in
Venezia nel giorno 5 di agosto del 1727 (i) , morto in Treviso nel giorno
22 di settembre del 1805 (2), venduta nei 4817 per la somma di lire sterline 5444
alla Biblioteca Bodlciana (a).
(I) DELLA Il LETTERATURA VENEZIANA il DEL Il SECOLO XVIII Il FINO A' NOSTRI 'GIORNI Il OPERA Il
VI li GIANNANTONIO MoscuINi, CCC. TOÌifO Secoano. 11 IN VENEZIA, CCC. MDCCCVI, pag. 7,1, Im. 1044. - . IIIBF,IOTHECAE Il SCRIPTORIJM il 5OcIETATI5 JESO Il SUPILF,MENTA li SUPPLEMENTUM ALTERUM. Il
IIOMAE'MDCCCXVI. il ARtO FRANCIScUM IIO1JRLIÉ, Il SUPERIORUM PERMISSU, pag. 21, col. 1', Im. 37-39.
2) « Breve tempo pe-lirò il Canonici tenne quel si distinto posto, giacchè, per la Il morte sgra• ziata di quell. ' adorabile Duca, ritornossene alla sua Il patria; e mori nello scorso settembre a Tre-.
• vigi, ove volle es-lisere seppellito nella chiesa de' pp. Cappuccini » (DELLA Il LETTERATURA VENEZJANA DEL li SECOLO XVIII Il FINO A' 4O5TRI GIORNI li OPERA Il DI Il GIANNAN1'ONIO MOSCHINI, ecc.
Tono SECO3VDO, ecc., pag. 72, Un. 27-31). —'Nell' Archivio della Cattedrale di Treviso trovasi
un manoscritto composto di 296 carte, sul cui dorso (di pelle) legato in cartone, coperlo esternamente di carta colorita a marmo, è incollato un cartellino nel quale 'e scritto a penna con inchiostro
nero -il titolo seguente: « REGI5TO ilE I) HEI'ERTOIIIO Il DE' MORTI Il Dati' Anno 180011 fino all' Anno
)) 1826 », chesi legge anche nel retto del primo cartone della legatura medesima. In questo manoscritto. (carta 98' numerata 37, recto , Im. 1-41) si legge:
Aditi '14 •Ag.- 1805.
a Alessandro Fontana &'bani'57, dopo 'il decubito di giorni £5,
a Giovanni Figlio di viceneo santol indi mesi 20 ieri a n'esco a ma di lunga n s lat tia muii,' io di tutti li 55,T,i ' Sacri ti'
e giorno,permal e di spasimo mor%, e-fu sepolto 'in q.° Ca ttod 'e v e P O0tlL a Ben ed e in q.- ma'a le oro 4 morY, o fu
a se j ,olta in q.t Catteel.' visitato ,lall'Ec.tC Caletti.
Aditi 22 d.5
' -a À lUi a ;o-
a Domenico Tettarottia servo della Sig.ra Maria Sttsat,na
a Porner rel." flcnperh e d' anni 85, c a per ma le di frene- a Pietro figlia del Sig.. Doni e' FsI.'riaet'anui 3 cieca, ieri
sia, a cui andava aogetto per I' alitaso de vini , ieri 5,,t,a v alle ore lite dopo l . ran co mori per male di SP, no, e
a alle ore 6 gettatosi d' alto d'un balcone ,, precipitò in • fu sepolto nella Catted.° Chiesa dei RR. PP. RiII'orto,ti.
modo , che , aaeisti to coi possilaili Spirituali sull'raggi , e
. Ai d ,0
a Po it tiL aancd,° jer atta al le vt-e 8 c ' a naor'a o fu Iopo l toe,;i taseppe figlio di 6 i accuso Vii litri' di giortii tre eri alle
t,a.n
te
in q a Cat
visitato, e medicato daIt'Ec
Bragiola ''ore due dopo prana o mori per anale di spasimo, e
Ad'» 4 71,Ie
a fu sepolta in ej.t Caued.°
Antonia Paglia di Antonia Motitellati, di giorni 20 in q 'a
- a Aditi 22 7hìn
a nat a alle oro 5
marI per melo itt apaeimo, e fu • L' Il! no Sig.' r Il. Matteo Luigi Canonici Veneto Ex
a sepolta in q.' Catted. - e.a dopo il decubito di giorni 32
a
Gesuita
d'anni
75
! ! -
'Addt 8 'do'
a munitodituttiliSEmiSaci-ti- ,ePonti,
,e
a Atttotsip Dori. d. Carditaal d' anni 64 c. dopo il loculi. e' Ben ed
alle ore t' c. a dopo, la scorsa' mezza tiotte
a te di mesi 4 munito di tutti li SSL SaerRti, e ,Pon' e passò all'Atra vie', e fu sepolto per sua disposizione,
tc. a Bened.° ier sera alle ore 6 morI, o C. sepolto • nella Chiesa dei RR. PP. Cappucini e]i q.t Cilt'a
in 0,a Catted e visitato dall'Ec, te Galetti.
• vieitata dall'Ee,te Prati. a
I
Qdcsto passo del detto manoscritto, intitolato te REO'.IST)tO i Ei REPERTORIO Il DE'a101tTl », ecc, fa conoscere che l'abate IL Matteo Luigi Canonici mori nel giorno 22 di settembre - del 1305, Conne si 'e
. BL B.
detto di sopra.
Il
(3) . NeW opera. intitolata « ANNA-LS Il 05 THE,II DOOL-ELAN L'IiRARY,. . OXFORD,Il A. D. 4595— A. D.
(123
Prima d'essere posseduto dall'Abate Luigi Canonici il detto codice Bodleiano
n.° 554 faceva parte di una collezione di codici posseduta da Jacopo di Sebastiano
Soranzo, Senatore Veneto, morto in Venezia nel giorno 15 di luglio del 1757 (i).
I) With a Preliniinary Notice of tbc carlier Library fouuded in tbc Fourteenth il Century. Il
TRE 1111?. iVILLLAM DGNN MACRAY, M.A. CIIAPLAIN OF ST. uav MAGDALENE Mm
• WINTON COLLEGLS IEUTTO R OF (( cHEONICON ABI(ATIAT IIEVESIIAStEYSIS. a &c. I RIVINGTONS il
• London , Oxford ami Cambridge Il 1868 » ( pag. 223, Im. 18-24, 31-32, pag. 224, Im. 1-12) si
legge in fatti
X. D. 1817,
The large Canonici collection nl MSS, sono ohtsined from
a Vonice isa thia year, far tbc aiim of L 5444, a pnrchaaeunjsracedentcd in greatnesa In the history of Lilarary 4. The col'
• tediosi wda i'oroaacd by Matineo Luigi Canonici, a Venotian Jena i
• wilo was bern in 1727 and dicel in Sept. 1805 or 1806. lode'
a fatigallo in hia paasion for antiqnitios, ho dea formed a Mtiaetirii
a of, statuea ansi nt nedala aL Parma, uiL, fin 000aeqaleanee o i' the
a Je anits leing cxpelled from tbc Sta Le, Lhia ava' aold Lo the govern'
na c'nt. lo Lisci at Bologna so t li im,el to coli ect religioni obi nota
a nt interast, and hai aucceeded te aonae ciLeni, when tbc rector
a e oli cdtion ava, I i the
o( li iS aoeicly ola,erve si Lo h ,n tua L
• nuita tua lo a poar mosak, and hocosnacqnently
Jiapoaed of it Lo a
'-n`
a Romani prince. Finally aL Venice, lan commenced tbc gathering
a or a lilarary, in which it la aaid, ai one evadenee eI i La estent,
• ibere wcrc more th In foanr Lhoneand Bilalca *rittcs, in GILy'LwO
a languagea.
a Tbc DISS. purchaac'l by tbc Bodlejen emnusa Li la ntnmher Lo
a alout 2045.
e 4 Thamoncy nean raiaed lay loana oR 2000 Cr010 thoRsdclilteTrtìetecs and
L 8644 (sic) frani tbc IJnniveraity Baulcer,. They wero hnth repaid by the yaa r 1820 a.
(I) Nella Sagrestia della Chiesa Parrocchiale di S. Simeone Profeta (detto S. Simeon grande) di
Venezia, si conserva un manoscritto in foglio bislungo legato in-vecchia pergamena sul cui dorso é
scritto a penna: 'cc Morti 11 7 5 7 I usque 11772 I inclus.° a Nelle linee 1-28 del reato della prima carta
di questo manoscritto si legge
a Gratis.
Adi 7 1455° 1757.
a Conte a Piaani
• Al. Znaaaane figliodal q.- Pietro Fnriali
• da Carpenedo Camerier dall lllrsaoa 5. Gioia.
a hdl 15 sE
sig. laeppo Nonni d' anni 70 da r
a lei ropenia e rebre moai tre, - aRi- i it N.o il.S. Giacomo 5 un'una o , Cù
r di S. Marco
r
Baetiano
Pnoc.
• d
,
• • Lauto in eontrh p anni 40, modico in
• Piccoli mori oggi alle baro 18 .a d'anniIl.sempreabitante
a Li F. dar sepoltura n'i auo Padrone • Contrbil' appopiesiagiorni70
• coli P. C. I .0 Mio coni a morioggi.11014Medico
a Rio Clari,,.In Chiesa - Diacono, a M.rcnlnra.s, r aoppolli r la N. Ø.
• SlesiaContariniSoranzosua
A all il dO
Rio Maria,caplo.
• Mariafig,di /n. Gaetiansot'aaianci a consorte
5,a Giustina.
• sii mdi 19 con frhre e apaaimo a
-a Snadiacono a
a Mesi 4 mori alle 11. Si aopphliaeo Archivio di Stato di Venezia trovasi un manoscritto legato con grossi cartoni , nel primo
e
Nei R
Registro I Morti o, e sul dorso è incollato undequali (reato) è scritio in inchiostro nero: cc Sanità I
listello di carta giallaagnolia sul quale sono attaccati tre cartelli, nel primo dn'quali è stampato: « PROVcc N? 944», e nel terzo è anche scritto
I) V EDITORI ALLA SANITÀ o, nel secondo è scritto a penna:
reato, Im. 1-34) si lcgge.
a penna: cc Necrologio N. 5 152 1 1757». In questo manoscritto (carta 78,
Maria e salito mori
15 LuC 1157.-
S. Gallo.
a D. Dettami.
a cdIa di Piero Sper
• ti.,di nuca i I da apaa-a riaria qm Francesco
5. RalfacI. e Ilascanollo Cona° di
a aimo
Alviac Moaeghctti de
a Ilaria Valentin a anni 44 da non ra
aqfl Z. Battadel
a
già
e pi. h. meni a
a
a Lui do anni 84 da morta a oo it Ciel o e felare gnu 15 Morta S. Vi o.
a Bonzio.
a ieri a Ore 28 Mcd
• Il N. 11.0. Gaaceomo in
Mendicanti,
i' di caaa.
a do Di r naatiaa Sorana iocppo di Gio. Batta
so p.-r di S. Marco
a Foasali di mori 18
• de anni 71 sia Ap• da apanimo gui 6.S. Margara a poptcsaia gO! IO Mor.
Io a ore
• il ModO
e Nacque questa mattina
a Mrcobrnm:-Fa
lilla Fanciulla a1 Sig.
a aopclnr sua
• PietreRubbialla
a capitolo.S. Smon Gd.,
a quallo fu poato nome
• 1861 1
• a?
B. IL
qR
(124)
In questa biblioteca il codice medesimo era contrassegnato
col
numero c( 1033 »,
come attesta l'illustre abate Jacopo Facciolati scrivendo (i):
-
-
« Scnlo quintodecimo nullum Astrologim Proressoreni invea) n'o ante Ps'osdocimurn de lieldimando , qui scholani liane'
» regebat anno MCDXXII, stipendio argenteoruni XL. utest in
» I ibris Quaestoriis. Biennio post quacdam cmi sit Geometrica, &
» Astronomica: postea vero scripsit etiatu de Aritmetica. O-
».pera liaec a Cando ejus nepote collecta nune extant MSS- in
» hibliotheca Jacobi Superiintii Patr. Veneti Cod. 1033. »
-
di giuluglio del
L'abate Giovanni Antonio Moschini, nato in Venezia nel giorno 28
gno del 1773 (2) , e morto nella medesima città nel giorno8 di
isio (a),
in una ben nota sua opera sulla letteratura Veneziana, parlando del
detto Jacopo S.oranzo scrive (4)
(1) FASTI li GYMNASFI PATAVINI li JACOIII FACCIOLATI il OPERA COLLECTI i AR ANNO MCCCCV, S'ENET,E il DOMINATIONIS PRIMO Il AD JUSTITIUM ANNI MDIX, ccc., pag. 116, fin. 16-22. - Vedi sopra, pag. 32, im. 9-117. - In un passo riportato di sopra (pag. 45, Im. 43-40) d'un manoscritto
ora posseduto dalla Biblioteca Universitaria di Padova, contrassegnato « Mss. 2. 1675 a, ed intitolato sul dorso cc MORELLIIIBIS511VoL. Il.)) cc IllSs.fl2]11615 a si legge (Vedi sopra, pag. 45, hui.19-22)
• Proadocimo ac.-ia,e pureli un opera che trovavaui manoscritta in
a Padova nulla Libreria le' CndE , e ai il riferisce cIsl Tornasirsi (Li].. cit. p. 89) con questo titoloCanorrea de moti-L., il corpo,..,c,elcslium. il Quest'opera assieme con sto Tratta te de Geom flrja , ed un altro de il Irii/,meeicrr, slava
• in osa Codice della il Libreria Sorsi. so, trascritto sani 1439 il da C. edo do Gand i nipote di Prosdocisnn In,], una. LiL" Sorausso.
11 manoscritto indicato in questo passo del detto codice a Mss. 2. 1675 » colle parole: cc un codice
» della libreria Soranzo 'i è. il detto codice « n° 554della Bodleiana , già a Soranzo fl 0 1933 a.
Il codice medesimo è anche citato nel passo riportato di sopra (pag. 15, liti. 51-69, pag. 16, Im11-35) di altro manoscritto della Bihi,otcca Universitaria di Padova , contrassegnato cc 5611 c a, ed
intitolato sul suo dorso ((Colle il Opere Mss. il dello Studio lidi li Padova», leggendosi in questo passo
(Vedi sopra, pag. 15, li ti . 61-68):
• Pro.sdocims scrisse pure un'opera clic era mas. in Padova nella Libre.
ria de candi e ai riferisce dal Tomasiuri (lii, nt. pag. .89) con questo ti• toloc0 ,, 10 motibu, corporuna e 2 lesri un - Quasi' Opera i nacme
a cosr un Trattato de Gaomelrisu cd rara altro de 4r-iti,metica stava in un co,flce alci!,
a libreriaSeranzotrascritto
ci1439da Corda decanE nipote
a 'di Prosdocinno (md. Mas. Bili. S.iranao) a.
(2) BIOGRAFIA li DEGLI ITALIANI ILLUSTRI Il NELLE SCIENZE, LETTERE FO ARTI il DEL SECOLO
XVII!. il E DE' CONTEMPORANEI Il COMPILATA il DA LETTERATI ITALIANI UD! OGNI PROVINCIA li E PEloBLICATA PER CURA DEL PROFESSORE i EMILIO DE TIPALDO il VOLUME OTTAVO i VENEZIA il DALI,4 TIPOGRAFIA DI ALVISOPOII li MDCCCXLI, pag. ii, col. 1', Un. 27-30. — Nelle pagine V—xX dell'opera intitolata «LA CHIESA E IL sEMINARIo li Dl ST A MARIA DELLA SALUTE il IN VENEZIA il Dcscrit» ti il DA GIANNANTONIO MOSCF!LNI liCANONICO DELLA MARCIANA i OPERA POSTUMA li CON AGGIUNTE i
» VENEZIA Il COI TIPI DI GIUSEPPE ANTONEI.LI PREMIATO DI MEDAGLIA D ' ORO i 1842», trovasi uno
scritto intitolato (LA CIIIESA E IL SEMI NAtI] O i] ni S.TA MARIA DELLA SAIUTE() IN S'EN EN! A jDescì'ittill
DA GIANNANT0NI0 MOSCIIINI , ecc. , pag. v , liti. 1-3) cc DELL.4 VITAil E DEGLI SCRITTI Il DI GIAN)) NANTONIO ISIOSCHINI » • e firmato (LA CHIESA i E Il, SEMINARIO Il DI S.TA MARIA DELLA SAlUTE
IN VENEZIA li Descritti i l DA GIANNANTONIO IIOSCIIINI, ecc,, pag. XX, tiri. 14): 1< GIULIO CESARE PA)) ROLARI ». In questo scritto si legge (LA CHIESA li i; IL SEMINARIO il DI STA MARIA DELL-A SALLJTE)I
IN VENEZIA li Descritti li D.A GIA5XNANTONIO IIIOSCTIINI, ecc., pag. v, fin. 4-5)
• Di Jacopo 31 s'schini o di Margherita Matti • nacqueGiannasoonio in Vuneala il 28 pi ragno dal 1773.
(3) BI OGRAFIA] DEGLI ITALIANI ILLUSTRI, ecc. COMPILATA, ecc. PER CURA DEL PROFESSORE il
EMILIO DE TIPALDO li VOLUME OTTAVO, ecc,, pag. 150, col. V,_lin. 38-41. - Nel precitato scritto
intitolato ((DELLA VITA il E DEGLI SCRITTI i DI GIANNANTONIO IStOSCHINI a (LA CHIESA ij EIL SEMINARIO ) DI S.TA MARIA DELLA SALUTE il IN VENEZIA i Descritti li DA GIANNANTONIO ?IOScIIINI ecc.
pag. IX, tiri. 9-14) Si legge:
Non messe lamesto per
crescere di dolori, n.. disse parola di desiderio
urlo a ria ch iasnar la vita fugger.tc e solo fra i pensieri di D i,
a gli si confondeva quello le] saio Semi liane - Breve e
placida cIsl,, l'agoniaira aulI' albeggiare dcIl'S luglio,
• I i rb nel la pace del Signore. 'a
(4) DELLA LETTERATURA VENEZIANA Il DEL h SECOLO XVIII li FINO A' NOSTRI GIORNI li OPERA Il
DI I GIANNAI(TONIO MOSCHIN 'I, CCC. TOMO SECONDO, ecc., pag. 60, Im. 4-13. — Di tale acquisto
a.
•(125)
« Ce-
» me poi morì il Soranzo ultimo rampollo di quel ramo della
a famiglia Soranzo, passò così rinomata Libreria divisa in due
a famiglie, che avrebbero potuto conservarla a proprio decoro» ed a memoria del fondatore. •Se non che pella vendita l'an• no 1780 uscì in luce un Catalogo di una porzione dei libri a
• stoxnpa di questa libreria in tré torni in svo., nel quale Ci) talogo però mancano- tutti i manoscritti, ch'erano più di 400(1),
a acquistatisi dall'ab. Canonici, e te stampe del secolo XV; poi» chò di queste e di quelli crasi già la vendita eseguita. a
È da credere che l'Abate D. Luigi Canonici per l'acquisto da lui fatto, e metizionato in questo passo della detta opera del Moschini di opere e di 400 ma- noscritti posseduti dal Senatore Jacopo Soranzo, divenisse proprietario del dettò
codice ora Bodleiano , già « Soranzo, n.° 1033 a. Non è tuttavia improbabile
clic l'importante codice in questione non sia direttamente pervenuto, nelle mani
del Canonici il Moschini infatti, scrivendo delle collezioni fatte dall' abate
Canonici, così si esprime (2)
-«fraa suoi Codici si distinguono quelli, che acquistò da monsignore
» Cornaro, che furono della libreria Soranzo. a
La Biblioteca Marciana di Venezia possiede un esemplare manoscritto diviso
in tre volumi in foglio contrassegnati « Classe X, Codici - CXXXVII, CXXXVIII,
CXXXIX , CVI. a. Moi-cili 106 0_e » di un catalogo compilato da Domenico
Melchiorri di Oderzo di una raccolta di manoscritti già posseduta dal patrizio
Iacopo Soranzo. Nelle carte 675_1Ì62 'del secondo di questi volumi contrassegnato
« Classe X, Codice CXXXVIII. CVI. 3. Il Morelli io' a, trovasi un catalogo intitolato nel rovescio della carta 50a del volume stesso « VI I Catalogo Il de'Manòscritti il in foglio Il Principia dal DCCCCLIII° fino al MUIl°-jj comprende
lei Codici li A' (li 18 Gennajo 1744/5. il Fatto da me Domenico Melcliiori da
Oderzo a. Nelle linee 22-31 del recto della carta 85 del medesimo volume, e nelle linee 1-25 del rovescio della medesima carta 85, Si legge (a)
fa anche menzione Emanuele Antonio Cicogna scrivendo (SAGGIO Il DI Il RIBLIOCRAP T A VENEZIANA I)
COMPOSTO il DA Il EMMANIJELE ANTONIO CICOGNA , ecc. VENEZIA, ) DALLA TIPOGRAFIA Dl G. 8,
MERLO. li MDCCCXLVII, pag. 583, Im. 12-20) :4892. Catalogo delibri che saranno polli in vendita nella
a citt'a di Padova ranno, 1780, in-8
-
G,eaao volume in tre part [che, contiene tutta la raecoita ti
tiarra ,Iama.n poesedoti già dai cI,iaroven,to Seuateresarepo doran.
e. comperati poeci, preeao che tutti dal Scapin libralo in Padov
, Avevapoi rinoonati,.ima libreria li Codici ma mtoerittl, de' q.all non fe mai etampatu li Catalogo, e che andarono diaperii qiah e là, una
parta de' quali però .tà oggi dì nella Raccolta Con-e,, ed altri gl
aequi,tati dall'ah. Matteo Luigi Canonici andarono In Inghilterra.
-
(1) Non è esatto quanto qui riferisce il Moschini, vale a dire che in detto Catalogo manchino
tutti i manoscritti. Infatti nei tre volumi ai quali qui si allude , ed intitolati « CATALOGUS Li• hrorum qui venales erunt Patavii Il anno 1780. — CATALOGO il De'Libri che saranno posti in Vena dita nella Il Città di Padova l'anno 1780. Il ITALIANI. — CATALOGUE il De Livres qui seront mis en
» venteIl a Padoue dan p l°année 1780 » i manoscritti si trovano registrati in numero di 145. Lo
stesso abbaglio del Moschini prese pure il Cicogna: vedi infatti SAGGIO Il Di Il BIBLIOGRAFIA VENEZANA Il COMPOSTO Il DA Il EMANUELE ANTONIO CICOGNA, ecc. VENEZIA, Il DALLA TIPOGRAFIA DI O. B.
MERLO. li $IDCCCXLViI, pag. 583, fin. 12-20.
(2) DELLA Il LETTERATURA VENEZIANA Il DEL il SECOLO XVIII) FINO A'NOSTRi GIORNI Il oPRRdIIDII
GIANNANTONIO MOSCHINI Il C. R. 5,, ecc. 70140 SECONDO. I IN VENEZIA Il DALLA STAMPERIA PALESE Il
MDCCCVI Il CON SUPERIORE PERMESSO', pag. 73, fin. 4-6.-
- (3) Il medesimo secondo volume è composto di 263 carte non numerate , legato in cartoni co-
16-
(128 )
MXXXIII.
, Beldeniando (Prosdncirnus de) Tractatus de Geometria
» in sex librs distributa , Inc. Punetus estbui pars non est:
» Linea est longitudo sine latitudine ete. Esto data linea ree la ah etc.
» in margine paginarii vide tiguras. Des. Idein intellige in eodem
» circolo. tUe finiI liber sextus, Sequitur Traetatus de Astronomia
» cujus grafia pr2rnittiturGeometria u t S a Inc. In nomine deiterni
» Amen facta , cI ordinata sunt quamplura et varia principio
» tabularøm adcelestes motus. Et de bisquas vidiete. Dos: Anno diiii
» nostri jhu Xpi 1424. padue cotnpletum eD dei gratia Amen.
» 1Expliciunt canones de motibus corporflm supercelestiri quos
» omnes composuit prosdociinus de beldeinando de padua ad
• Rituale» loudem otnnipoteùtis Dei atque totius curie superiorii. Amen.
• Tractatus » Arithmcticae. Praemittitur Tabula Prohem fi in quo divisio
» mattiematice. De substantia numeri, Definitio, et divisio numeri
i Des: Demonstratio quemnadmndù omnis iuequalitas ah equalitate
» Sequitur : Boetij epistola ad Simmacha de Arisnietiea
» In dandis.accipiendisque muneribusita recte etc. De& et non ma
» toro consebitur anetor merito qui probator. Legitur deiiide;
» prohemniu in qua divisio mathemnaticae. Cap. prinfi. Inter omnes
» prisce aitetoritatis virosqui phitagora duce de. Cap. 42. secundi
» Libri des: hnj is an tè dc-seri pti ori i s sub 1cr CXCIII p1 ati ir. Seq 'un tu r.
a 20 pagine quamplu rimis figiiris cii hoininfl , tu lirutori tennis
» toloris exressis , qune fortasse signa repr2sentan[ 9lestia
a Deinde seqtiitnr signori QlestiQ explanatio. Stelle fixe conia pietis annis et. Des Complete sunt tabimie composite per
a excellentissimnfl sui tcrbporis vini triagistri prosdocirni dea beldeinando quas ego camidus artifl- et medicine doctor
-» Domini nostri yhù xpi.» Ptolonieus Liber centO verhorù. lneipit. Dixernnt ptholomeus
- a et bermes, qiiod lodus lune in bora in qua etc. Des anno arabi
a 730. Deo grati». Amen. Et sic completus est liber centum
a verbori pthotomei. In margine varie sunt note,. Codex meni-
•
a hranaceus diligenter exaratus, non una (amen ilanu ut O)ii1OT. »
In questo passo del detto secondo volume è descritto il codice ora posseduto
dalla Biblioteca Bodleiana d'Oxford, e contrassegnato u Codices Latini Canonici
n.°
•
554 a,
già « Sonanzo 1033.
La Biblioteca del Museo Correr possiede un altro esemplare del medesimo calalogo del Meichiorri diviso in quattro volumi in 4? Nelle linee 20-21 della pagina
numerata 401 del secondo di questi 4 volumi intitolato nel
Sua carta mc
a
MÀNIJScBIPTORUM
recto
fJ cooicimt li DC. IN FOL. il IN RIBLIOTLIECÀ Il nconl 5IJPF. -
RANTII PATRIcII VENETI,AC SENAT
11 EXISTENTIVM il CATALOGUS. 5 TOMUS SECUNDIJS »
e nelle linee 1-28 della pagina numerata 402 del volume stesso
-
-
•
della seconda
si
legge
« MXXXIII.
» Beldeniando (l'rosdocimo de') Tractatus de
insex
in sei Lihros di
stnibuta. Inc. PIItIttttS est cui pars
a Geometria
» non est. Linea est tongitudo sine latitudine eh:, Esto data linea
a recta a. .b. etc. In margine paginarum vide lìguras. Des. idem
a intellige in eodem eireulo ide finit liber sextus. Sequitur
Traetatùs de - Astronomia , cuius grafia pracmnittitur Geometria
» ut S:a Inc. in nomine Dei eterni Amen. Poeta cI ordinata
a sunt quamplura et varia principio tzbutarum ad celestes mo» tue: EI de Ms ete. Des. Anno dtii nostri yhu xpi 1424 padue coma pilataitim cum dei gr»tia Amen. Expticiunt canones de motibus
.porti esternamente , di carta coloritamacchie, còn dorso di pelle
di pelle rossa
oriscura. In un listelloTori?;
li.» Nel
incollato sui medesimo dorso è impresso in oro: tu CATALOG li
3155. Il sonANz:Il
rovescio dei primo cartone di questa legatura è scritto a penna: « CVI. a ll Morelli 106111 Classe X.11
Cod. CXXXVII! a.
E
('121)
• corporum supercelestia quos omnes composuil prosdocimua de belde
• mando de padua ad laudem omnipotentis. • 2. Eiusdem : l'ractatus Arithmeticae. Praetnittttur Tabula. Pro• hemium in quo divisio mathematieae. De sttbstantia numeri - De• finitio et divisio numeri etc. Des. ab inequalitote. Sequitur: ho• etif Epistola ad Simmachum de Arithmetica. in d.andis acci• piendisque muneribus ita rette etc. Dei. tI non malore conse-• bitur auetcnr merito qui probator , Legitur deinde pro/iemia
• in quo divisio mathematicae Cap. pn.Inter omhes prisee a,,• etoritatis viros qui pithagora ditte etc. Caput 42- Secondi Libri
o des: huius autem deseriptionis subter exemplatur, Sequuntur
• 20 paginae quamplurimis figuris cum honiinù tum brutoruin, te• nut colore cpressis , quae tartasso signa reprnesent-ant caclestia.• Deinde sequitur signorum cuelcstitiin explauatio. Stelle fi.xe• coniptetis annis ole. DesComplete sunt tabule composite per
• excellentissimum sui teraporis virum mayistrum prosdoeimù
• de beldenaando, quas ego candus artium cI medecine dottor
• eius nepos podue scripsi 1439. die 20. Frbruarij. ad laudem
• domini nostri yh' api. » (1)
In questo passo del medesimo secondo volume
è
descritto il precitato codice
Bocliciano. Per errore in questo passo del detto manoscritto intitolato « MA-
lix FOL.IN BIBLIOTIIECA il JACORI SUPERANTII li PATRI* CII VENETI AC SENAT: EXISTENTJVM H cATALocus. 11 TOMUS SECUNDUS a è detto
« ,Eiusdern a cioè di Prosdocimo de' Feldornandi Io scritto indicato nel passo me» PUJSCItIPTORUM li CODICI»?DC.
desimo
soUo il
numero 2, questo scritto altro non essendo che un esemplare cieli'
di
indice di capitoli di quest'opera.
clic dalle erronee indicazioni contenute in questi
cataloghi abbia preso origine la falsa credenza pci' la quale in una copia dell'aritmetica di Boezio si vide un nuovo trattato aritmetico del nostro Prosdocitno.
Monsig Giovanni Filippo Tomasini riporta (2) un catalogo di manoscritti intitolato (a)
« Arithmetica a
Foezio preceduto da un
È ad ogni modo assai probabile
«BIEL IO T H E CA
-)) CANDORVM.
a fiogatorum Vitum exornant in primis Candorurn £des rarioris
-
a structurae elegantia eminentes , quorum amanitatem auget altera
(1) lI medesimo secondo volume è composto di 345 carte, o 690 pagine , delle quali pagine le
1-8 (carte 1&_42) 687-690 (carte 3445_345) non sono numerate , e le 9'-686' sono nùmnerate
coi numeri 1-560, l — xcvni. Nella pagina numerata xc"ui diquesto volume si legge:
a secoli dnm liane Citatogi Manuscri-( ilorum Godirum Partem a1,ud Jarobum Super- anti u m Patriciom Venetitm
• cum-) belemque Senitorem Amplisaimun Il Ego Franciacun Melchiori Il Opiterginua Cmiteci il IlhU.,e
fcl,ruario, Il Anno nomini
• MDCCXLV. il Il. V. ,
-
-
Il medesimo Catalogo del Melchiorri è più volte citato (la Emmanuele Antonio Cicogna(DELLE I INscRlzloai I! VENEZIANE t RACCOLTE ED ILLUSTRATE il DA li F.RIMANVELE ANTONIO CICOGNA DI VENEZIA
Il
VOLUME VI. Il VENEZIA Il PRESSO LA TIPOGRAFIA ANDREOLA fi EDITOR L ' AVTORE, pag. 8i0, col. , liti.
-14-45) scrivendo
- Ora tanto il Melehiori nelPindice eCndici
i Sorarizo • quanto Apoasolo Zeno noi suoi
- -
a Zibaldoni in terpretanao quello ai5Ie per
• 3cr Francesco Paiaaii del qua? parla Fiero
a Valeriano nel libro De Issfetie;taee LUte,'atoa ream, che io qui h. ricordato, a.
Probabilmente il codice stesso è quello che nel passo riportato di sopra del manoscritto e Mss. 2.
» 1675 » è dono e Ind. Mss. Lib.' Soranzo » , e nel passo soprarrecato del detto manoscritto 1671/c
e Ind. mss- BibI Soranzo a.
(2) BIISLIOTIIEC IlPATAVINAE Il alsNvscRzpTt Il PvBLICAE Il & Il PnIVATAE, ecc., pag. 88, col. 3-4,
pag. SO. col. 4, 2.
(3) BIRLIOTUECiE I PATAVINAE Il M&NvscairTt I PVRLICL II PRIVATAE, ecc., pag. $, un. ltTh-.
gino 1-.-12.
N
( 128 )
-
» parte alluentis Vrnttae commoditas. Olim Frane. Antoanj Virorum
Clariss. actate celebrcs era nt frequenti erudito rum cuncursu ijp.. bona Li-n. brorum copia; quibus quantumvis temporum iniuria pturimum &ceS5e- • nt, 4w tamen paucos adhuc sine cultu tineis frrè absumptos Francisci
- » Candi benignitate mi/ti conspicere licuit.
»Supra Ostium haec teguntun:
3) SE.ITVS VIA QVEM TV ERVDIEBIS DOMI NE,'
» LT. DE LEGE TV4 DOCVERIS. 3) -
In questo catalogo si legge (i)
« Euclidis Elemento-- » tium k Medicinm Doctore Nepote
, Canones de Motibus corporum» Prosdocitni Beldernatido.
» clestium Prosdocimi Beldemando de» Boetij Aritlimet'ca
» Padua scripti Ali., 1434. à Cando Ar-» Centiioquium Ptoiomtei fol. in
» memb. eleganter script. »
In questo passo del catalogo medesimo è descritto il detto codice ora l3odIe-
-
•-
iano « Canonici Latini, n? 554 3). Quindi è chiaro che il perspicacissimo Monsig.
Tornasini ben s'avvide essere il trattato d'aritmetica di Boezio quello che nel
nostro secolo fu dal Coxe creduto un trattato « de arte numerandi » di Prosdocimo de' Beldomandi.
Dei giudizii pronunciati da vani scrittori intorno a Prosdocimo de' Beldomandi -come autore di opere aritmetiche abbiamo già trattato diffusamente a
proposito dell' algorismi tractatus i- in via di conclusione noteremo qui che
il posto occupato da Prosdocimo nella storia dell' aritmetica fu, più giustamente che da altri, segnato dal P. D. Pietro Cossali, scrivendo (2)
« Ma ciò che meglio prova la coltura dell'arte analitica in Ha» Ha, ed onora i cultori di lei, si è il trovarla nel volume di
» Fra Luca paragonato al libro di Leonardo di qualche ramo 3) cresciuta, come a suo luogo farò vedere. Ciò dimostra, che » -all'apparare la dottrina dall'Oriente trasportata, ali' esercitarsi
» in essa succeduto era in ingegni a11 invenzione fatti e spinti
» lo stimolo, il felice studio di promoverla. Tal fu probabii» mente Prosdocimo di Padova , il Beldornando lodato dagli
» Storici padovani , dal Gaurico, dal Volaterrano, tal Biagio di
i) Parma, il Pelacani sì ammirato nel secolo XIV , si da tutte
» le penne magniricato, e con tanta gara dalle Università ita» liane cercato, -e dalla Parigina ancora, siccome narra il diii»gente e ben assennato Storico parmense Padre Affò. Essi dopo
» Euclide e Boezio, dopo Leonardo e il Sacrohosco e il Gior» dano sono i due, che Fra Luca nomina quai fonti, dai qua» li ha cavato in maggior parte il suo volume. E che ne
» avrà egli cavato, se non quel più, che in Euclide e J4oczio, in» Leonardo e Sacrobosco e Giordano non ritrovavasi? »
Così è infatti : Biagio Pelacani e Prosdocimo de' Beldomandi, maestro e discepolo, occupano un postq segnalato nella storia _dell'aritmetica , vissuti nel
periodo di tempo che intercede fra Leonardo Pisano e frate Luca Pacioli, mantennero vivo in Italia il culto della scienza nuova agli occidentali, concorrendo
in pari tempo ad assodare'
ssodar le basi dei futuri progressi.
(1) nIB LI0 T HEcLM FATA VIrUE lì amuvscnt p -ra Il PVBLICAE Il & il PRIVATAE , ecc., pag. SS, col, 2
un. 5—t3.
(2)
li ORIGINE, t TRASPORTO IN ITALIA, Il PRIMI PROGRESSI IN ESSA I DELLALGEDRA Il STORIA CRf
TICA DI NUOVE DISQUISIZIONI l i ANALITICHE E METAFISICHE ARRIccHITA, lIDI Il D. PIETRO cossALl
C. R. Il VOLUME I. II DALLA REALE TIPOGRAFIA li PARMENSE Il ck Jocc. xcvii , pag. Il , fin. 23-31
pag. 12, Im. 1-9.
129)
111.
Assai meno diffusamente che degli scritti aritmetici, ci sarà dato di intrattenerci sulle opere geometriche di Prosdocimo - de' Beldoinandi, imperciocch
intorno ad esse regna incertezza grandissima. Il dubbio ch'egli si sia occupato di geometria deve essere escluso a priori, poiché la conoscenza di tale
ramo dello scibile deve essergli stata assolutamente indispensabile per gli studi
,
ai quali eraéi dedicato, e del rimanente, come abbiamo già veduto, 'il fatto
di studi speciali di geometria da lui intraptièsi viene confermato da presioch
tutti coloro i quali più o meno, distesamente di lui si occuparono. Tqttavia
mentre da un lato, come sarebbe inutile ripetere qui, da molte parti si conferma aver egli dettato trattati geometrici, niuno ch'io mi sappia, si di'e cura
di indagare se questi trattati abbiano realmente esistito, che ne sia divenuto
ed in che cosa realmente consistano.Nella descrizione data dal Sig. Coxe, e riportata di sopra (pag. 1i7, col. i', ')
del codice della Biblioteca Eodleiana d'Oxford contrassegnato cc Codices Canonici Latini, n? 554 » si legge (i)
« I. Fnosnocxaiz nx BELDEMANDO, Patavini, de Geomea tria libri sex, cum liguris, fo!. 1.
a Incip. « Punctus est cui pars non est. Linea
a est longituclo sine latitudine, cujus extremi» tates sunt duo puncta. »
a Desin. « idem intellige in eodem circulo.
» Hic finit liber sextus. a
Secondo questo passo della detta descrizione del Sig. Coxe nelle carte numerate 1-72
e 73 reato del detto codice Bodleiano contrassegnato ti Codici Canonici Latini, n.°
a 554. » si troverebbe un trattato di geometria di Prosdocimo de'Beldoman4i. Ora
le carte numerate 1-72 e 73 reato di questo codice altro non contengono che un
esemplare de'primi sei libri degli Elementi di Euclide col comento di Campano,
,interamente identico, salvo varietà insignificanti, con ciò che si legge nelle3 43 5 495 reato (li. 1-14) della edizione fatta
carte 2' (reato, fin. a-ao), verso, 5_ ,
in Venezia nel 14s2 da Erardo Ratdolt degli Elementi stessi (2). Questo esem(I) cArAnoor il CODIcUSI aIANTJSCRIPTORUM il DIDLTOTHECAE BODLEIANL lIPARS TERTI.4 M-contcr-s
&nAEcos LT LATINOS Il CANOIClANOS. Il COMPLECTENS. Il CONFECET ItHENarcus O.. coxE, A. ai ecc.
, coi. 556, 1111. 36-42. — Vedi sopra, pag. 155, col. r, fin. 5-11. (2) Questa edizione, composta dì 137 carte, niuna delle quali è numerata, è intitolata nel recto
della seconda ditali
carte (li. 1-2) : -
- -
-• Pr.cl.rissinius liber elementorr.m Euclidis paspie c,cssi.ni iis .rtsm Geometrie tneipit pii foelicissime a.Nelle linee 41-44jtel rovescio della 137 2 ed ultimi carta di questa edizione si legge:
elementosa euelidis megarensis in Geonnetriù arti In Id quo Campa-• 4[ opas
» oh pepicacissimi camentationes fiat. Erlsardus ratdo]t Asigiisteflsis impr esser
aol ertissimus. vessetis impressit. Anno salutis .M.ccce.lssxij , Oceania Gaie,.
a lui. Lector, Uale a. Nel rovescio della prima carta della edizione stessa trovasi una lettera dedicatoria intitolata nel mein, 5-2):
desimo rovescio
(l(Im.
Erbardua ratdolt Augustensia irTapressor. serenissimo a urne Trl,ia Tenete Principi isanni Mocenigo. S. a
-
Di questa edizione sono a me noti gli esemplari seguenti: ( 130 )
plai'c incomincia nelle linee 1-2 del reato della carta numerata i dl codice
medesimo colle parole
ce 1'vncLus est cui pars non est linea
a est. longitudo sine latitudine. ,)
che nella detta edizione del 1482 (carta 2 1, reato, un. 3-1) si leggono così
a pUnctiis est cuius ps no est. 4fLnea est
lagitudo sine latitudine. a
e finisce nella linea 26 del recto della carta numerata 73 del medesimo codice colle parole: cc Idem intellige in codein circolo. a
impresse nella detta edizione del 1482 (carta 49 n , reato, liti. 13-14) così:
« Idem intelli» ge in eodem circulo.
ed immediatamente seguite nel codice stesso (caFta numerata 73, reato, Im. 25-2:6)
dalle parole:
-
hic finit Uber 69.»
c nella detta edizione del 1482 (carta 19 reato, lin.
14) dalle parole
Explicit tiber sextus. )'
In una nota scritta di mano del secolo deciniottavo, contenuta nel reato della
carta 4' del deito codice Bodlciano contrassegnato
Canonici latini, n.° 551 a
si legge:
ce Tractatus Geometria Prosdocirni de Beldeinando
» Patavini. i) (I)
Secondo questo passo Iella nota • medesima un , trattato di geometria di Prosdocimo de' Beldomandi, si troverebbe nel codice stesso, avendo noi pci' altro avuto
sotto gli occhi questo codice, ed esarninatòlo attentamente, possiamo asserire
che niuno scritto di geometria diverso dai detto esemplare de'lihri; 0-6° degli Elementi di Euclide trovasi in questo codice (2).
Napoli , Biblidteca Nazionale, tre esemplari contrassegnati cc XII. C. 12 a, « VIII. IL 22 a
'cc LX. E. IO a (coÙIcI,yM sxCULo xv i IMIsJIESSORUM QUI fl IN REGIA DIBLIOTIIECA BOROONICA I ADSERVANTIJR li CATAI.OGUS Il ORDINE ALPIIABETICO DIGESTUS Il NOTISO UE BIBLIOGIiA!'IIICIS ILLUSTRAI LA1IORE, EI INIiIJSTRIA F. F.RANCISCI DE r]IcTEnIIS , ecc. TOMtTS f. A. Al' SU, ecc., pag. 278,
I'ESun. 2S--39, pag. 279 5 Im. i—IO), de'quali uno già contrassegnato « V1 6.46 a (LIRB0RUM IMIt
SOfltiM li QUI il IN REGIO NEAPOIATANO li MIJSAEO il ASSERVANTUR Il CATALOGUS li NE:'1OLI i E tv p oGRRPIIIA REGIA li AIDCGC, pag. .445,-col. 1, lin. 44-421,
Firenze,Bihlioteca Nazionale, SezioneMagliabechiana E. IAEcULOXVII
IMPRESSORUMI QUI IN PIJnLICA il nIBLIOTUEcA MAGLIABECIIIANA lIFLORENTIAI; AUSERVAtTI3R1I4VCT&
RE il FERDINANDO FOSSIO Il ETUSDEI BIRLIOTIIECAE PRAEFF.cTo Il TOMUS PRJAIUS ti FLORENTSAE A. R.S.
CI3I3CCI.XXXXiTI. i) EXGUDEBAT cAIETARU5 cAMniAGIns REOIUS RTPOGRÀI'HVS li IRAESIDVM PEIIMiSSV,
col. $43, .]in.. 9-48, col. 644, Im. 1-9). L'edizione medesima 'e desdritta dal Panzer tÀRNaES li TVVOGRAPHICI fi AR ARTIS INVENTa ORIcANE li AD ANNYM is p Il 1105T il MAITTA1BII DEEOSIT li ALIORLJMQUE
DQcTI5SIM(5111131 VIRORUM CURAS I) IN ORDIREi! REDACTI EMENDATI ET AUCT1 li OPERA Il GEORGI WOI.F
GANGI PANZER, CCC. VOLUMEN TERT]UM. fi g ORIMRERGAE, ecc. MDCCXCV, pag. 477 , Un. 6-48),
dall ' Ram (REPERTOESIUM Il RIBLIOGRAPUICUIIC, Il IN QUO LIBRI OisNES AD ARTE TVPO'\\QBAPIIICÀ INVENTA USQUE li AD ANNL'M MD Il TYPIS EXPR.ESSI I) ORDINE ALPHABETICO il NEL SIMPLICITER ENUDIERANTUR() NEL ADCIIRATIUS REcENSENTUR. li OPERA Il LUOOVICI BAIa. Il VOLU1sIJNI$ I. Il PARS Il. li SUMTIBUS i. G. COTTAE STUTTGARTIAE I ET Il JUL. 1SENOUA-fti) LUTETIAE .PAIIISIORUM, li rue de Tournon No.
vi. Il NDccCxtNII, pag. 325, col. 1, Un. 3955, col. 2, lin.I-7, n. 0 6693), eda molti altri bibliografi.
(1) Vedi sopra, pag. 455, En. lunghe 31-32.
(2) Nel passo riportato di sopra (pag. IS, Im. 13-40) del manoscritto di laccspo Morelli ora
poseduto dalla Biblioteca Universitaria di Padova, e contrassegnato cc Mss. 2. 1675» si legge (Vedi
Sopra, pag. 15, fin. 19-22).:
-, pro,aoimo •criIe pure il un opera che trovavani manoscritta in Il
Paapva nella Libreria de' Candi, e si Il riferisce dl Tomsint (Lib. eh. p. 89)11 co. questo titolo Canone. d5 moti'
(134)
Le sole differenze per loro stesse di nessun interesse , ma che valgono a
mostrare nel rimanente la fedeltà della trascrizione, sono le seguenti. Il primo libro manca della proposizione 4R': nel terzo mancai' -ultimo éapoverso
della proposizione tC clic nella edizione citata si legge nel øeho della
carta noti numerata, ma che è la is' , alte Im. 45-20: nel quarto libro mancano i due ultimi capoversi della propoizione 6a I capoversi, i quali nella
citata edizione si leggono nel verso della carta non numerata, ma che 'e la
28, Im. 26-45 C nelle liti. 1-2 del recto, della carta 29: per quanto riguarda
finalmente il quinto libro ilmanoscritto contiene nel verso delta cai'. 43, liti.
43-17 una lieve aggiunta relativa alle quantità in proporzione continua. La
trascrizione si arresta alla fine del sesto libro, ma non si scorge alcun: segno
di fine, pare però che chi trascrisse non avesse intenzione . i procedere oltre,
poicliè nel verso della medesima carta 73 incomincia un' altro trattato , del
quai'e avremo motivo di occuparci più. innanzi. Quanto al carattere- col quale
è stesa la copia, istituendo opportuni raffronti con altro trattato che sappiamo
indubbiamenk' essere stato trascritto da Canclo Candi , crediamo di poter affermare che anche questo 'e della stessa mano e riteniamo assai probabile che
Cando CaSi, professore di astrologia e medicina nello Studio di Padova avrb
fatta questa- copia per suo uso e per- servirsene nell' insegnamento, essendo
ben noto che anche in altri centri di studi (i) il commento di Campano era
quello che veniva esposto nelle antiche Università a spiegazione del testo di
Euclide. In seguito a tali nostre osservazioni , noi ci teniamo autorizzati a
conchiudere: è assolutamente inesatto che il codice canoniciano 554 della
Biblioteca Bòdleiana di Oxford contenga un trattato DE GEOMETRIA O DE GEO flfÈTRtA PRkQTICA di Prosdocimo de' Beldornandi: il trattato designato come
tale nel citato codice non è se non una copia dei sei primi libri degli , elementi di Euclide col commento di Giovanni Campano. Senza poi ripetere qui cosealtrove esposte, ci limitiamo ad aggiungere, che
bue a corporun coetettiutu. Il Quest'opera assieme con un Tratta io de Geometria • ed un altro de Il Arith 'neO ira • stava
in usi Codice della il Libreria Sorsnzo, tra.critt6 escI 149 11 da Dando de Candi nipote di Prosdocirno I Triti, mat - Lib.- Soraneo. a
Nel passo riportato di sopra (pag. 15. fin. Si—GO, pag. 16, ]in. li-3.5) d'altro nanoseritto della
medesima Biblioteca Universitaria di Padova, contrassegnato « 4673 » si legge (Vedi sopra, pag. 45,
Im, 61-66),:
• Proadocimo ecriste pure un' opera che Cn esige- in Padova nella Libre» via do Coedi e ai riferisce dal Tomasie,i (lite. cit. pag. 39) con q000tO ti.
a colo = Canorece de •nottisrsa corporum c2leatium. Quest'Opera
'con, un Trattato de Geometria ed un altro do Arit/e,netice eleva In nea codice delta - -
• libreria Soraanzo trascritto aol 4439 da Cantio do Canti nipote
- a di proadocimo (testi Mea. nutri. Sora neo). a
Lo scritto che in questi passi de' detti manoscritti 2/1615 e 1673/c della medesima Biblioteca è indicato colte parole « Trattato di G.eoeeaetria » -altro non può -essere eThe l'esemplare de' libri ('-6°
degli Elementi di Euclide, contenuto nette carte- numerate 1-72 , 73, .recto , del detto codice contrassegnato ce Canonici latini., n 554 a niun òltro scritto di geometria trovandosi in questo codice.
carne si è detto di sopra. - da notare che in ninno di questi passi del manoscritto medesimo èdetto
chi sia l'autore dello scritto indicato nel -passo -medesimo colle parole « Trattato di Geometria a.
(I) DELLA VITA E DELLE OPERE Il oli ANTONIO TJRCE0 Il DETTO CODRO Il STUDI E RICERCHE LIDI Il
CARLO MALAGOLA Il IN BOLOGNA-li DALLA TtvdOR*Fl-A FAVA E GABAONANI M AL PROGRESSO Il 1878, .pag1
573, Im, 8-9.,
1
-
-
-
•-
-
(132)
per quanto si riferisce alta provenienza di questo preteso trattato geometrico
del nostro Autore, ci riferiamo completamente a quanto già si disse intorno al
preteso trattato « de arte numerandi », sul quale ci siamo lungamente intrattenuti nel precedente capitolo.
La sola traccia di opere geometriche, nella quale ci siamo imbattuti nella
occasione delle ricerche da noi istituite- intorno Prosdocimo de' Beldomandi consiste in un problema contenuto nel precitato codice dell' Archivio del Liceo
Mtìsicale di Bologna, (pag. 73, colonna unica, lin. 4-36:
« Idem Magister Prosdocim' de Be1demdis
' Dato trigeno parallblogramfl (sie) equale dcscrib.
Sit datu, trigonus abc cui ele parollolograniutu
» describE intendimlJs t a pfleto. a. traho una e
i distante. bc. p 31- 8 mi euclidis t s'i» equale
i) p2' primi ciusdé que sit. aLt apticto. d. ad
petitionti mi que
» piictuj. b. trabo recti p tima3
• en equalis t ejdistans. ac. p 33a5 mi Ir- 2s ti
• tutti hbimus parollollogramù unti q erit.
• adbc. duo u6 lati trigoni dati. s. ab. t. «e. diuidé
• do p media 12 10 1 ' Pini i duob9 pllctis. e. t. f. 3cl
• VflctO. e. t. ab. I ptieto. f. t a piìcto, e: 1 pùctIi. j.
• tralio linei. I 2tinufi t directo quousej scccet li• nei. db. t seccet ip51 pticto. g. qui linei. eg. di
• ce fore eqdistanté linee. be. ultimi diffinitae
» mi atuj39.° ciusde l?t° t sibi eqle3 ci'dc3pri
• 1flj 34a cii sit sufics edistantiù late'j. egbc.
• hot pollo dico parallologramfl .egbc. adequari
• trigono .abc. qd' sic declaro t sumoduos trian
• gulos .afe. t .fgb. quos dica foro ej!es » 4°' t
• 34a8 mi cu3 duo lat'a gb. t. .bf. triangti. gbf.
• adequèt — duob° lat'ih9. . ea.t .af. triangl'i .eaf. t
• angul' .gbf. angulo .eaf. mà pI .29° primi
• ce sint coalt'ni il — duas lineas eqliistàtes. Si g°
• istis doob' trianglls clih? addant —. ul' id
• comune resurg&ia cr111 etlia p c0€3 animi 2
• ceptioèS utiq3 g triangro addita coi figura qua• drangl'a .erbe. Iiqucbit ,ppoltn3. Et ut hoc clari'
• pateat peno expru I tigui trigona ti ortbo• gonia Q ambligoia eoxigonia.Et ex boe br
• potes quottio omis latutudo unir diiTormis afio
• gradu 1 apiens t 2tie uni r augendo ad certi
• t'minata corcspondcat suo gdui medio t boe
• sali I figura trigona orthogenia diuisa linea
• not Itensionú qualitaie denotate p medin t t
• linea not uniforme lt'essoue sup st deno» tante simitr 9 mcdii diuisa. ,
A.
Ed ora questo brano sarà esso da considerarsi come cosa isolata, o piuttosto, come abbiamo avuto occasione di riconoscere per I' altro brano riflettente le progressioni , dovrà esso riguardarsi come parte di un maggior lavoro sulla geometria e che non pervenne fino a noi? Noi ci limitiamo ai constatare che i documenti attualmente a nostra conoscenza non ci permettono
di risolvere tale quesito: ben ci auguriamo e di tutto core che in avvenire
possano scoprirsi quelle altre opere geometriche di Prosdocimo (le' 13eldomandi,
ic quali fecero dire a parecchi autori ch'egli dettò . lavori di geométiia, ma
non possiamo nascondere, dopo tutte le indagini da noi-fatte, che tali speranze non hanno se noti debolissimo fondamento.
(133)
Iv'
Gli scritti • astronomici (li Prosdocimo de' Beldomandi sono i seguenti
I. Gom,nentum sp/iaerae (Coniento al trattato de spitaera di Giovanni di Sacrobosco). - Questo contento è stampato nella raccolta intitolata te SPIIERAE TRACTATVS
» ('IOANNIS DE SACRO BVSTO ANOLICI VIRI CLAI1ISS.II(FGERARDI CREMONENSIS THEORICAE PLÀNETARUM VETERES.FJtJTGEORGII PVRDÀCIIII TIIEORICAE PLANETAR\'M NOVAL. il '1'ròsciocirni
». de beldomando patauiui super tractatu sphrico commentaria, Il nup in luceni
» diducta per L. CA; nunij amplius !pressa. li 4F loannis baptistoc capuani siI)
• pon tini expositio in sphtera & tbeoricis. INII.oanris de inoriteregio disputatioues
• contra tbeoricas gerardi.tMiclìaelisscoti expositiobreuis &qutestioties in sph• in. 9 4tlac 'obi fabri stapulcnsis paraplirases & annotationes.- IlCamparii còpen9
• diunì super tractatu de sphera. JjEiusdcm trqctatulus de modo fabricondi sphe• ram solidam. il ffPetri cardin. (le aliaco ejii cameracensis. 44. Qustiones.
• (F Roberti linconiensis ejtii tractatutus de sphra. 9 41 Farthlomci nespu• tii gIossnl in plerisq3 locis sphjry. 9 Eiusde,n oratio. De laudbus astro• logip. 9 41 Lucq Gaurici castigationes & flgurg toto opere dilig6tissimc re• forniatg.. 9 Eiusdé qupstio Nunquid sub acquatore sit liabitatio , 41 Eiusd
• Oratio de inutoribus & landibus Astrologi. 9 Reuerdissimo cardin.
ejo. D. Bernardo Tridentinon principi dicata. J 41 ALPETRAGII ARABI TIIEO• RICA. PLANETABVM NVFERRIME LA-fltinis mandata literis a calo calonyrnos heb.reo -
• neapolitano, uti nititur saluare 9 apparentias in motibus Planetarum absq5
• eccentricis & epiciclis. ilMDXXXI. » (i) (car. 9'63, numerate i-io, 48, 21-55,
car. 60, numerata 56, recto, Im. 1-39 (2)), e della quale sono a me noti gli esemplari seguenti:
(1) Questa raccolta, già citata di sopra (pag. 39, liti. 5-6, 9-30), è un volume in-folio, composto
di 304 carte, delle quali le r-s'. 277', 3945 non sono numerate, e le 9-276' 27S'303' sono
numerate ne' margini superiori de' recto 1-19. 48, 21-132, 135-16!, 470, 163-168, 161, 462,
171-175, 408, 177-101, 19, 193-220, 121, 222; 223, 124, 225-236, 137, 133, 239-268, Z (de),
3-27. Nelle linee 26-30 del recto della carta 275 2 , numerata 268, (Iella raccolta medesima si legge:
Nelle linee
i npre,, um f,ait .no[umon iatud in urBe "mela , orlais & Vrl,ium Regina , & calco
grapit ca Luce Antonii In "tre Fio rentini officina. ere proprio ac typis
escuirun, solo in sua altitudine & Cm] arum cui raine cona etituto, in 1afeo to A e e] ere salutati un is.
Anno oi rgioei partur. M.D.XXX I. Labente metano Martio,
44-42 del rovescia , (Iella carta 303 2 , numerata 27, della raccolta stessa si
o Vene Lii, in rediltua Luccantonii Inc Le Fiorentini anno
Doni ei M. p XXXI. 3Ice,c lanuario. $
legge anche
Un fac-simile del frontispizio e di vani passi di questa edizione trovasi riprodotto nella descrizione
datane, come già si è detto di sopra (pag. 39, En. 27-32), da D. E. Boncompagni (ATTI li DELL'AC-
CADEMIA PONTIFICIA Il DE' NUOVI LINCEI Il COMPILATI DAL SEGRETARIO Il ANNO IV. li SESSIONE VII' DEL
27 r,IGrq o 1854, ecc. , pag. 470, pag. 471, liti. 3-5, 78, 16-17, 20, 23-27, 32-33.DELLA
VITA E DELLE OPERE I Di Il GIIERARDO C]tESIONESE Il TRADUTTORE DEL SECOLO DUODECIMO il E DI
GHERARDO DA SARRIONETTA Il ASTRONOMO DEL SECOLO DECIMOTERZ.O li NOTIZIE RACCOLTE Il DA hAI-DAS5ARBE RONCOMPAGNI, ecc., pag. 96, pag. 97, liti. 3-5, 7-8, 15-17, 20, 23-27,
(2) In queste carte 9'-03' al'testo del trattato de sphaera del Sacrbosco sono intercalati due
comenti al trattato medesimo, cioè il precitato comento del Beldomandi contrassegnato con «nos»
abbreviazione di PROSDOC]MU5, e le chiose di Bartolomeo Vespucci, contrassegnate CC BART ai, che nel
17
o
(434)
Roma, Biblioteca Casatatense « Miscellanea, in fol., Vol- 32 (i). - Napoli, Biblioteca Nazionale « XXXIII. E. s. G. 72 » (2). Biblioteca Brancacciana « 43.
11. 34 'i, già contrassegnato c XLI[. H. I » ( 3).' — F'i rcnzc , Biblioteca Riccardiana « O. M. 10263 » i). - Siena, Biblioteca Comunale (s). — Venezia, Biblioteca
soprarrccato titolo della edizione intitolata « sPlTr.RAE TRACTATVS a, sorto anche indicate colle parole: « 4fflartholornei uesputii glossu12 in plerisq3 locis sphrp a. Qoesto Bartolomeo Vespucci
nipote mediante fratello del celebre Amerigo , tu egli pure professore nella Università di Padova
come apparisce da un Mss. dell' archivio Universitario di Padova , contrassegnato « 22 Il Cattedre
)) di Astronomi, li Meteor. Astrolog. li Fisica, Il Geom. Naut. il Architet. Ostètr. Il Chimica e Mcd. Il
» Il. 1W. » (car. 59, recto, col. 1', liti. 4-15i, Bernardino Baldi (CRONICA Il oi MATEILATICI , ecc.,
pag. 106, Im. 22-30, - VERSI E PROSE SCELTE Il DI BERNARDINO BALDI, ecc., pag. 482, Un. 29, pag.
483, fin. 4-6), il P. Giovanni Battista Riccioli (ALMAGEStVM I NOVVM , ecc. AvcTORE Il P. IOANNE
BU'TISTA ll..RICCIOLO Il SOCIETATI! IESV i ecc. BONoNl. fi Ex TS'1ìogaphia Ilaeredis Victorij Benatii
MDCLI, pag. xxxi, col. 2', lin. 30-41), Jacopo Faccilati (FASTI il GYMNASII Il PATAVINI Il JACOBI
7Aclor,ATI Il OPERA COLLECTI lì
ANNO MDXVII, ecc., Pag. 320, lin. 3-8), il P. Leonardo Xrmenes
(DEL vEccHio E NUOVO Il GNOMONE FIORENTINO, ecc. LIBRI IV. Il bI LEONARDO X1IIENES Il DELLA COMPAGNIA DI GESV', ecc. IN FIRENZE, MDCCLVII, ecc., pag. cii, liii. 9-21), Md altri danno notizie ntorno al medesimo flartolomeo Vespucci.
(i) Nel catalogo dato in luce dal P. Giovanni Battista Audiffredi de'libri stampati della Casanatense, questo esemplare è indicato così (ninrIoTnEct Il CASANATENSIS Il cATALOGUS li LIDRORUN TVP15 IMP RESSOIIUM Il Sanctissimo Domino Nostro Il CLEMENTI XIII. i DICATUS, li TOMU 5 PRIMUS A. n. Il
CUM APPENDICE. il R0MtE MDCCLXI, ecc. pag. 503, col. 2', Im. 0-14)
DELD0MAIIDO [dcl Prosdocin,u,, J'atriciu, -Sacro Rosno,pritno in t,,cetn editttm ti L.
Ptta y i noi, Matlieceo, Prof., quei,. pi.uloi O,t,srico a,,. IS 31. Lx'. inter AuctOros vai otite 1,. topI. capii anum .me no. 1475.• rios de Sphs.ra éoe. VeueLfli 1531. ti
• pag. I. fisco]1, io r0i. Voi. 32.
ascripsissenarrae Riccloflus.
• -- Cnmmeiatt%àa i,, Splsoei,rn. Io, de
(2) Nel catalogo dato in luce nel 1832 da Monsignore Giovanni Rossi de'libri stampati di questa Biblioteca Si legge (CATALOGIJS i LIBRORUSI T.YPiS 1SIPRESSORU1'I li QUI Il is REGIA BIBLIOT1IECA BORBONiCA il ADSE1tVANTUII Il STUDIO ET LABORE Il CANONICI IOANNIS fossi Il E1USDF.M B1I1LIOTØEC.4E 5CRIPTOR1S ET HERCULANENSIS ACADESIIAE SOCI!. lì J
' 'OMtfS 1.'" i &— n. ACCFDIT SACIIORIIM flIBAOEUM,
BIDLIOUUMQUE SCIIIPTORU5T Il ELENCIIUS, METRODICE DIGEST us. Il NEAPOLI, lì E REGIA TYPOGRAPEIA Il
t
MDCCCXXXII, pag. 280, col, i, ]in. 28-32):
e HEi3OoRNDo (Pisosoocrtds de Peetaein,.s, saec. • tatUo TradiI. ittversorum Aoclorum de Sphiora
XV. Jlorens). Commeislnm in Splìucram foan-Dasilene, t533, pag. 1-57... xxiii!. E. S.
»nis,te Sicca'obosco, Sente L. Gastrica Exat.
Nel catalogo pubblicato nel 1800 de' libri stampati della Biblioteca medesirnà , questo esemplare è
citato due volte, cioè priinierarnente sotto «Sacroboco Joannes de» così (LIBRORUM IMPRESSORUM 9
QDIIIIN REGIO NCAPOLITANO Il BIIJ5AE0 il A5SERVANTUR li CATALOGUS. li NEAPOLI i E TYPOGRM'IIIA REGIA il MDCCC, pag. 414, col, 1, ]in. 60) I
.
-- Tr,cI,(tn SpIiree V. Sphaera xxxi',. E. S.
e più oltre ( LIBBORTII IMPOESSORUM Il QUI I) IN REGIO NEAPOLITANO Il MCSAEO Il ASSEBVANTUR li CATALOGUS, ecc., pag. 448, col. 2', Im. 58-50) così:
- t Sphaera, Sjihara Triotatue. Ve,.. Lue. AM. muta
izxiii. E. 3.
1531. fil.
(3) Nel catalogo intitolato «'BIBrA0tÙECEIls. ANGELI AD NIDUM Il AD !NCLYTAIIRRANCATIORUM
» FABISLIA coNsTI1nJ('rz, il tt al, auiis deineept aitttaeiI CATAL0GOS, li in quo si-nguU shagu.tntnnm Arai (mm dja Seientiarun IlLibri, qui in quavisfere lingua exstant, Il Auctorumq'ue eognominall ordine
• alphabe(ieo ilrecensentur. li NEAL'OLL • MDCCL. I Apud StoplianuIn Alsbàtcm, & Josephuni ltayniun
• dum il publicos Typograpbos a (pag. 270, col. 2', fin. 31-32) si legge:
-
i Sscrobntto Jnazsnes do. & sui De Spliiers. Veneti is,
XIII. H. 14.
i 1531. in faI.
(4) Nel catalogo intitolato « INVENTARIO li E il STIMA li DELLA Il LIBRERIA BICCARDI li MANoscRITTI
• E EDIZIONI I DEL Il SECOLO xv.IIIne FIRENZE 1810» (pg. 164, col. 2', li..32-34) questo esemplare è indicato così:
•
4.0263 S)iItsr.raa tractatus vani, nempe Io. de
Sacro Losco, Gerardi Cncm ottoni. ole. t'dite.
1531. i., N.
(si Nel catalo go dato in luce da Lorenzo Ilari de'inauoscritti e libri staiìipati di ipaòsti biblioteca Sotto «SACROBOSCO (DE) IOIIANNIS a si legge: (LA BIBLIOTECA PÙBDLICA Il bi SIENA I) DISPOSTA
SECONDO LE MATERIE 9 DA LORENZO ILARI, ecc. TOMO 111.11 SIENA 4845. li TIPOGRAFIA ALL'INSEGNA
DELL ' ANCORA Il Via delle Terme 2V? 976, pag. 113, col. 1', [in. 47-48):
• IDr.,i — Vischi, in asdibu, Lucae Antoi,U Jùdt,o
i 1531, in fog. a
.
il
-( 135)
Marciana & XVIII. o. IX? 21392 ». - Padova, Biblioteca della R. Università S. N.
7819. - Londra; Biblioteca del Britisli Museum (i).
(1) Nel catalogo de'libri stampati di questa biblioteca; dato in luce nel £787 da Samuele Àyscoùgh, questo esemplare è indicato sotto «SPHLRA )) così (LI BDoRUNI IMPB ESSO RUM i QUI IN MUSEO
BRITANNICO, li ADSERV;tNTURII CATALOGUS. il VOL. li. li LoNniai. il NnccLxxxvII, carta 1733, retto, col.
2, Im. 36-37)
i - SpIaser Tractatua, Lue. Gaurici. Ven.
.a apud .Thar. 1531, FaI, a
Nel catalogo de' libri stampati della Biblioteca medesima, dato in luce negli anni 1813-1817 dai
Sigg. Ellis e Baber 51 legge (LIBB0BUM IMPRESSORUM, Il QUI IN Il MUSEO BRITANNICOJIAD5ERVANTUzi,FI
CATALOGUS. I) VOL. VI. il Londini. il MDCCCXVII, pag. 5121, in. 18-19)
e -- Sphmrm Tractatua, edit. ah Luc. Gaurico. fai. l'en. apud .Tanit. 1531.
In un catalogo intitolato t( BIBLIOTIIECA I) TELLEBIANA, il SIFE l CATALOGUS LIOROBUM li BIBLÌOTflE• CEII ILLUSTRISSIMI AC REVERENDISSIMI ilD. D. CAROLI MAIJRITII LE TF.LLIER, il Atcnineiscopi
• Ducis REMENSIS, I Primi Francia! Paris, Sanct Sedis Apostolice Legati nati, I Belgicx sedundLe
• Primatis, Capellaa Regim Prfecti, Il Reiorum Ordinum Commendatoris, ke. il PARISII5,-)j E TYPO• GRAPIIIA REGIA. Al. ne. xciii. )) (pag. 378, col. 1', Un. 25-52) un esemplare di questa edizione
è indicato così
Sphane Traetatua Io. de Sacroiauato.
Gerardi Cremonena. Theorlce Planetarum ve.
terea
Gear. Purbachii Tileorica Planetarum a,owe.
Pio,docimi de Beldomando Cominent. superTruccata Sphaerice.i aunlais Bapt Capuaai Sipontini Espoaitio in
Spliaern & Thooricie.
-
Joan. de Monteregio Disputationen cantra
Thenricas Gerai-di..
Mich allis ScoLi Lapositi obrevi, (ne) & Quastionen
in Sphsara.
-
Ssc. FabriStapul. Paraphraeea & Anootationea.
Canapani Coo,pendiuen auper Trattata de
Sphmra.
Ejuadem demodo l'abricandi Spbaranu eotidam
Pet. card. de Abaco -Quaationea £8.
Roberti LinCOIIaienSia Episcopi, de Splaara
Troctatua.
BartIo. Veaputii Gloasuire in Sphoeram.
Eiusdeon Orati. do Iaudilaus Astrologise.
-
Luca Gaurici Castigotionea & Figus'ae.
Ejuadcm Quastio, numquid sub aquatore ait
bulaitatio 7
Ejuadcna Oratio do Inntaribus & Ioudi],u, A,troiagise.
AIpeLra1ii Arabia Theoriea Planetarum. Veasahi,, Junt. £531, los fai.
Un esemplare di questa raccolta è indicato nel catalogo intitolato CATALOCUE Il DE LA DIBLI0TIIÈ3l QUE Il DE FEtI Il 3I.I AUGUSTE CONST. NAUMANN » (pag. 42, Im. 14-15) così:
e 648. Sphaerae trastatus Juansoia de Sacrobuato, Gerardi Pur» bachii, ct sredecim sliorum Veaaetiis 4531. FuI. 'Figtorbd. a
L'esemplare medesimo è anche citato dal Sig. Graesse (TRÉS0R Il DE IIrIvREs RARES LT PRÈcIEUX FI
Oli Il NOUVEAU DICTIONNAIRE B1BL1OGRAP!IIQVE, ecc. PAR il IEAN GEORGE TIIÉODORE GRAESSE • ecc.
TOME SIXIÈME Il PREBIIÈRE flUITE 115. il DRESDE, ecc. 1865, pag. 210, col. 2 9,
30-32)
Le carte 277 a -303' della detta raccolta intitolata« s p uEnAE TR'CTAT's»cOntengono' una traduzione intitolata nel retto della prima di queste 27 carte: « ALFETRAGII ARABI PLAIINETARVM TREO• RICA Puisicis naTI0NI.I{bus probata, nuperrime litteris manda e lita a Calo calonymos HebreojNeapo• litano )). Questa parte della edizione medesima è indicata nel catalogo della Biblioteca di Matteo
Pinelli, compilato dall'abate Tacopo Morelli, così (BIBLIOTRECA Il MAPII)EI PINELLA I VENETI Il MAGNO
JAM STUDIO COLLECTA, RA lì IAcoaoMonELLlo Il BIRLi0THECVENETZD. MARCI CUSTODE Il DE5Ch1PTA)ì
LT AWNOTATIONIBLJS ILLUSTRATA.flTOMUS rBfMUS.lIVENETIISIITtPI CAR0LI PALESI] Il MDCCLXXXV1I4I
Feneunt Exemptaria apud Laurentium (Jasihuno, pag. 320, ]in. 12-14):Alpstragii Arabi Theorica Pianetarum,
a Latine reddita a Calo Calooysno ife-
a brtso, Vesaetiisa lauta, &53L in f . i
)
t
(C
liti.
(i36
Questo scritto si compone i? di un proernio inlitolato (t):PROSDOCI3IVS DE
BELD63NDO I'XTÀVINVS il ASTflONOMI& STYDIOSIS. S. P. D. », che incomincia (2):
« .Bonum ornne quanto c6munius, tanto inelius. (f Me conclusioné studiosi iuuenes in meo addusi
» proposito. Vt si in hoc onere per uos inihi imposito nestigia alioruni naturales lihros eXpOndfl/
» tieni , prorsus non obseruaueriin , -Aliquam admirationem non assumatis, inten (io utiaj mea est
» chientarioIuni Tdere -noti soluin philosoph'ìs naturalibus scd quibuslibet literarum amatoribus
'1 frugi ferum. » -
finisce (3);
« Nihiiominus de
crani in processo huius operis dubia soliiru
modo Circa te,durn iiterrn orientiadeciarare,
» ntquilibet adotescens ea possit faciliter intel
» ligere. Ad ouus ita per nos mliii impnsit6
La detta edizione intitolata « s PII ERA E TRA CTATUS I> è anche indicata dal Panzer così (ANN&LESi[ TVPoGR&I'IIlei i l All ANNO Al DI li Al) ANNVAI MD XXX VI CONTINVATI, CCC. IN ORDINEM REDACT! EMENDATI ET AVCTI i) CVRA i l D. GEGIIGIL VVOLFGANGI PANZER, CCC. VOLVMEN OCTAVIJM. 1 NORIMBERGA!.',
CCC. MDCCC, pag. 521, Im. 29-31, pa g . 522, Im. 13, CLXXIV VENETIIS, n? 1531)
• 15811. SpI,aerae Traetatui lo. DE ISCI0111STO, G EflAllUl CDCMONF.NSII
• Theàricae PI anotaruni veteres. Gzoiic. PUR RACRi I Tlacoricio FI, notorum carie.
• l'noanoenii DE nEnnonArano Cnin,ncat. saper Traetatu S1I,aerico. Jo. BAPT. CA .
• p oArd I Sipontitii espotilio in Sphaera e! Thooricie. So. anu alonJrrpEoio Disputai ti o 'le! coi, tra Ti tonchI 6 enir,ti . at ICU. ..ATI E apoi itio I, ret Lo & Qu ci tioncs
a in Sphaora. lÀ o. FASi!! San poi. Pn rapii raeca ct A nnotationc;, CAMPANI Compeni una saper Tratte ti de SpIa sera. Li o sdeni de modo fi lirica indi Spi laera m solida..
a PE TR - Car,L DE AL! eco Qusentinnea X3111. RonE lITI LI LI CO LN i CN SII Episcopi
de Sphiera Tractatui. BAtto, in
ras pSpinacram—Eineeiem
o Tit O! onnulse
Ora.
i tio le Laudibun As!rnlogiao LU CA E GA O 111CL Cistigasi000a eL Figoirse. Eius,Iom
• Quanstin, ,tumqnid sul, acqua!oie si! I,alsitatio 7 Liusderaa Orali o de trIvenInri in I
et modi bus Aitrologiac. ALPETII A GIi AraI,t, Theonics Pinnetaruna le, fine; Ve5 iictiis /o 4e4iIas, g Lncac AcConti Infine Fiorentini AIe,sse jann,e,'io MDIII,. fo!.
i mai, fi/cr. p. 378. Cotti. Fine/i. I. p. 320. , a
ove e Bibl. Teller. p. 378 » è relativo al passo riportato di sopra (pag. 135, col. 1-2) dei catalogo
intitolato (i BIRLIOTUECA TELLEBIANA, li SIFE Il CATALOGUS )I, ecc., e er Cata '!. Pineil. I. p. 320 »
1
al passo riportato di sopra (pag. 435 , im. 59-61) del volume intitolato e BI0LIOTIIECA il MAP 11&1
)l PII1ELLII VENETI, CCC. roivrs FRhJfus sa, ecc.
L'illustre bitahiografo Antonio Agostino Reqouard descrive l'edizione stessa così (ANNALES h DE
L'IMPRIMERLE (i DES ALDE, 00 IIISTOIRE DES TROTS aIANUCE li LT DE LEURS ÉolTIoNs', (i PAR ANT.
AllO. BENOUABD. li TJIOISIÈME ÉDITI0N. Il A PARIS, I CIlE!. JULES RÉNOUARD, LIBRAIRE, Il MDCCCXXXIV.
pag. 66P, NOTICE ji SUR 5 LA FAn'IILLE DES SUNTE, il LT Il LISTE 5OMM&IRE DE LEIIRS ÉOITIONS JUSQV'
EN 1550. EDITIONS PURLIÉES PAIt LIJC —ANTONIO JHNTk, fi DE VENISE, il LT PAR SES IIÉRITIERS, pag.
XXVI!,
col, la, 29-45, col. 2', Im. 1-22 j.
, -iO t. Spliaerae Trnctatus Io. doa - Oratio do Latadibii, Astrolo 5 iae. Lo—
a S,crol,nsto,G erano iCremonenniai cae (i ionici Castigatioraes eL FI gorir.
• TI Carica e planetarun velereI. tcqrg. a Elusi esso Quaosl io , ...quid soli
• Pn rbacii i i Tlnconican l'i anr.taru is no— aaeqn al ore 'iLbabitotio 7 - Ei,asdcm
orno. p rosdoeimi de Bcldomsnd o Con—a OrItio do Insien tonI, LU et lau,Iil,usa mejtt saper Tractat o Sphsenico. Io. • AntrnIogiw. Alpetragii Arabia Theoa Bap I - Capuani Sipon tini cipolitio ina ries PI 6111! irlllai lath, e red dita o Calo
a Sphaera et T liconicil. Io- de ?Ioitts• Caloinymo , Hclnrtseo , - Veneti in in
a Regio Dioputatione, contra Theoeicaoa ardiltua liscio Antonii Inolio Pio• Oceani i, Mich . Scoli E rpositio lirevina en Lini Mense lan Dario. n'io. xxxi.
& Qusentiorien in Sp l'acri, Ise. FaIsri• In fai.
a Stnpnl. P,ra6,1s rosea cIAn iiotatioiiot,
,,
Panzer
VIVI,, p. 02a.
a Cant1,aoi Coso pendicinnuper, Trar—, Maigré In prolixité
io 'apporta en entlor
Ce ti ire o, pIaiGt notte Cibi, do, nati
a. lato de Spliacnn. E' ,todem de modo
non I. prt'.'t Cee page, parco qiso
• folanicandiSj,i,scrainaol i,Iam. Petr.e iniprinde
io o .,.era p,ut-eirok tronver io', io noia,
• Card. do AI;...Q uacaitoiie, -11T11. pan leone oLi t'ui,, i a eos,métiaoratlo n do
- a RolirrtiLincolaiennisEpiscopile,, namurcea trattini ,titemeatni,ntn, cI dcpotn
io conO 0560 ne pino eroi, do
a °ph attaTi solaIo,Birthves pulii
a UiOasLslaeIn5 poaoram.titiRUCm
(I) SPUERSE TRACTATVS, ecc., carta 9', numerata 1, recto, un. 1-2.
(2) SPIIERAE TRACTATVS, ecc., Carta 95, -numerata I, retto; tiri. 3-7.
(3) SP}IEEAE TRACTATVS, ecc., carta 9a, numerata 1, recto, Im, 32-40.
( 137 )
-
a (uis diffleiliimù quod nobis -denegare nec
a uoio nec possuni) deueniens. Annotabo lite,
ric textusn qui sk incipit. (UTraetattsm de
a sphiera quattuor cajaitu is distingtaimus. a
2 0 di'uno scritto intitolato (i):
« ([ Commtum sphierze per Prosdocimum
a de Bcldomado patricium I'atauinu,n diui
-a nte Matbeseos professorem clarissiinutn a,
- -
che nella raccolta stessa incomincia (2):
-
e finisce
(( TRACTATVSI de sphra kc. Quibus- -a dam jirolixitatibus in ))rincipiis libroruin co -a muniter quri solitis prtersnissis uenio ad a buiu s libri d mis ion a,
-
(a)-
cc qui dionysius do tempore passionis dni nostri iesu christi corpus solare nìdisset totali ter cclipsaa tuffi in plenilunio tempore serenissimo existenle, non parum adlniratusualde tiwuit & tierba supradicta
• protulit &tandem uigore niiraculose eclipsis solaris So prdicationis pauli apostoli ad fideni cliristianam
• conuersus est & baptizatus isitam suam in Ode christiana tandem flniuit ad dominum. So nunc apud jia• ris ienses Di un s Dionysius ad oratur »
Di questo cornento un esemplare manoscnito trovasi nelle carte 2 1— II4 a , numerate 1-113, d'un codice della Biblioteca Marciana di Venezia, contrassegnato
« Classe
VIII
(dei Latini) n?
XXVII » ( 4)
un altro n1 codice della
Biblio-
(1) SPHEIIIE TRAGTAT\' S, ecc., carta 0', numerata 1, retto. liti. 41-43.
0, numerata 1, retto. lii; 44-47.
-(2) SPHERAE TRACTÀTVS, ecc,, carta
(3) SPHERAE TIIAcTATVS, ecc., carta M, numerata 56, retto, liti.- 35-30.(4) Questo esemplare si compone je del detto proemio intitolato nella linea I del retto della
carta 2 2 , numerata i del dello codice Marciano a prohemium a, che-incomincia nelle linee 2-7 del
medesimo retto:
. • Boaaom era, qunnto ceiiia tanto naeliva hec ..ang mi care
• alg hoìaorandc trater Ioijs do asncta aophis neo addraxi
• pposito ai t ai in huc laoa,ere per te culli Im pulito modum
- • Micron li h," no [tara Ire es ponenclii lotaliter non olaoervem ad
• a iralionem aIiuTi oli amaI mal qaTo inlencio mia est edere opus
• n5 sotuaao n,turalibtao cm ,,rtistis scd caaUil,ct truetiterum. a
-
e finisce nelle linee 21-27 del retto stesso:
o pro tanto delibenui
--
• i proceosu bojt'o nei operia dubio circa tet[tlfl l o rirncia na modo
• raa1i ú ,n artistarii oed stilo allo a] ectararc taliter q qoililiot [O artista
n artista ipaa opti me pnterit i te] ligere. CL g'. mi ihie de aEi sophia
ad boasua per temilai imposi tum iid tibi d enepare colo nec ponsu3
artk tu al tre ego licet milai aiflicuima cleaaenicndo testa pmitto e qIlt sic ineqiet. a
2° del cemento suddetto intitolato nello stesso retto (Im. 27-20) a Scriptum cia. pliysici Magri pro» sdoci,niIlcle heldeniandis sup tractatu Spero Uagfl(Jobanis de Socrobusco fe!scitcr tncipit» che incomincia nel retto stesso (li. 30-33):
Tractatnm de Spera quatnor capito a lane in prknc.ipijs liLrora coiterquerl soliti,
a hadi,tin5n i no ne.Q oilau ad anoprolia ttatia pternli aais uen io ad ho ma libri d iuia ion cm a
e finisce del codice medesimo (carta 414', numerata 113, resto, fin. 1-7);
e qui dyoni.
alt's tpe pasaoia .y.0 l i albi uidiaaet corp 9 collare (dc) totali [or ee ci ipaatuan i piciali saabtprc serenissimo cxii [c'lE paruan
eadmiratra a solaio tino uit et verba aupeltO protulit et indo-a viste miracaal000 eclipa rullano et pd icat5ia 1.ali ap i ; ad
-
a 6OIapi;a ai 3flaest et i posteruan laap tizatuo va taan suam
a i Sale xpiaa;a Paaaiuit ad duium a.
Subito dopo nel codice stesso tcar. 11 6 1 , numerata 113, retto. Im. 7-12) si legge
e Et ek alt caile 10 ois per li proadoci mii de laeldemando de padua 9pilati traaaescnip [un I p manna lacobi starei
• a,d inelaaftian spretabilia honoa'rij de atrozia i catro no ttcsilieio Anno diii m .cccc xlv tto.° xx.' oclobria. Sala
socripei cuna teitu sIero a.
Il detto codice Marciano Classe VIII (de' latini) n° xxyH si compone di 411 carte cartacee
delle quali le 14', Ilti a -117 a non sono numerate, e le 2'—i14' sono numerate nei margini superiori
dei retto coi numeri 4-113. Questo codice è legato in cartone, coperto esternamente di pelle color
noce chiaro. in un listello -di pelle scura incollato sul dorso è impresso in oro a P1105000 ) DE li
» DEM a. Pii in basso sul dorso medesimo è scritto a penna: tc Classis VIII. IICod. XXVII a.
(1.38)
teca Vaticana contrassegnato Godex Vaticanus n.° 6001 (i), ed un terzo nelle
Nel catalogo dei codici latini della Biblioteca Marciana compilato dal i'rof. Ah. Giuseppe Valentinelli (BIBLIOTIIECA SIANUSCRIPTA Il AI) li R. MARCI VENETIARUM (I DIOES5IT ET COMMENTARIUM ADDIDIT Il JOSEPII VALENTIIELLI PBAEFEGTUS Il CODICE5 11155.. LATINI IF T0M. IV. VEItETIIS Il EX flI'OGRAPIIIA COMMERCIIII MDCCCLXXI, pag. 267, Im. 1-20) si legge
• Cod. 92. chart,, 1448, a 303, I.210 (li. VIII, XXVIII). ME.
Scripiuna ciarissi,ni physlci inagistri a°rosdoci,ei de Edile.
e inonda., sapor tra cia tu SP !Ia eJa magistri loannis de Sacro basco.
• Ia r 00 0n h iunai " c,; • la oniena eni m quan Io cina munito tanto meliun.
• i 11- ,1 namqiae , mi care atque hnioeaiade frater ......• textiae
e aphaerae: • Traclsti,m de apllaera quatuor no pitutia ......• commen• tcam a 1 Qnibusdam prolisilatitotta in pr incipiis librortam coanmu..
aaaiter q ueri aol i tie praeterìaaio ia .
P Commenta riunì uaaivcrauoa, laelle aca'iptiìm fuI. 113 cutn
• Igurin, quod flUtacaipaL ancior loanni de lancia Sophia , medicia nana ci philooptaiana in gymaaasio atavino professori editum est
• Vcactiia anno 1531.
e Sub t'ano bg itur • Ei eic sii nia bui aia operi, per Proado.
a eimum de fletdeai,a ndu de Pado. com pi lati , tratancripti per
• insinua - lacob i 5 in poi , ad itt tta a tiaa mpecIaltiliNon ufrii do
• Sirozia in Castro Mostesilicie , anno Dona. MCCCCXLVIII, XX
• octobri e a Dei no (olio ocesarrun tinaignia.
Proadocimnna de Beldimando in gyrneaaaio patavino aitrotoa gaae prnfcsnor anno 1422 , qnaedam protnl i geometrica, astrono• mica, arillametica a.
Nei volumi intitolati « NUOVA RACCOLTA Il D'OPUSCOLI I) SCIENTIFICI Il E FILOLOCICIIi TONO TSE4V»7'ESIMo SECONDO, ecc. IN VENEZIA, MDCcLXXVIII.» (o numerazione,- pag.
1132a Opuscolo VI).
« NUOVA RACCOLTA Il D' OPUSCOLI -fi SCIENTIFICI Il 11 FILOLOGICI Il TONO TREJYTESIMO TERZO,
ecc.
• IN VENEZIA, MDCCLXXIX 1) (3° numerazione, pag. 1-164, Opuscolo Il). — CC NUOVA RACCOLTA
Il
• D'OPUSCOLI S C IENTIFI C I ,IIE FIL0LOG.ICI))TO1(O TIIEYTRSIMQ QUINTO, CCC. IN VENEZIA, MDCCLXXX $1
-
(4° numerazione, pag. 1-15, Opuscolo III). - « NUOVA RACCOLTA fi D'OPUSCOLI Il SCIENTIFICI Il E
» FILOLOGICI li Torno Trentesimo Settimo, ecc. IN VENEZIA, MDCCLXXXII »s (55 numerazione, pag. I
—96, Opuscolo IV). - « NUOVA RACCOLTA Il D'OPUSCOLI Il SCIENTIFICI Il F FILOLOGICJIITOflIO l'uni )a tesirno Ottavo, ecc. IN VENEZIA. MDCCLXXXIII sì (2° numerazionepag. 97-171, Opuscolo Il). —
t( NUOVA RACCOLTA Il D' OPUSCOLI Il SCIENTIFICI, Il E FILOLOGICI li TONO TRENTESBSO NONO , ecc.
» VENEZIA, IIIICCLXXXIV (7° numerazione, pag. 1-144, Opuscolo V) — IO NUOVA RACCOLTA i D'O)) .PIJSCOLI Il SCIENTIFICI il E FILOLOGICI Il TOStO QU4R4NTES1M O , ecc. VENEZIA, MDCCLXXXIV )i (6°
numerazione, pag. 1-73, Opuscolo V) trovasi un catalogo di manoscritti della Biblioteca del Convento de' SS. Giovanni e Paolo di Venezia dell' ordine de'PP. Predicatori compilato dal P. Domenico Maria Berarde,Ili dell'Ordine medesimo, e diviso in cinque sezioni, la quarta delle quali è divisa
in due parti. La seconda di queste due parti è intitolata (NUOVA RACCOLTA Il D'OPUSCOLI Il SCIENTIFICI fl E FILOLOGICI il Torno Trentesimo Ottavo, ecc., pag. 97, 2 2 numerazione) ic CODICUM il Omnium
• Latinoruin & ltalicorum. il qui nianuscripti IN BIBLIOTIIECA il SS. JOANNIS ET PAULI li .VENETIARUM i;
• APUD PP. I'll,EDIcATORES li ÀSSERVANTUR il CATALOGUS Il SECTIONIS QUARTE Il PARS SECUNDA ». In
questa PARS SECUNDA (NUOVA RACCOLTA llo'oPusCoLI Il SCIENTIFICI Il E FILOLOGICI li Torno Trentesimo
2a
numerazione pag. numerata 120, liti. 5-17) si legge:
Ottavo, ecc.,
ori.
a P,'o,dacinsuoo de Beidona,ando de Pudica cenea noia, MesaBa: In Fol. &ec.
• pi/ali. tra a scrfpbam per 'nana: lacobi Siri.
xV. (olI. 113.
s pci ad ireatanhiam spectabiiis IIonoJ)-ii de
l'eoace,ai
nodetleldomandoPalati-a Sta-ozi: in casti-o Mouteriljcis. Acuto Domini.Commeatarii inTraetatum Spine- e p ci MCCCCX1,PII1. XX. Octobris. .Pinis
• me luiannin (le Sacrolauaeo enim enitu. Ad ai scripti cum ierctu spere a.
a fia cmEI sic sii finis !aujies operi., pe,
È dà notare che ciò che si legge in corsivo in questo
questo rmsso del detto catalogo del P. Berardelli è
identico ad un passo riportato di sopra (pag. 107, tua. 56-53) dei retto della carta 110, numerata
113 dei codice Marciano contrassegnatoC Classe VIII (dei latini), n.° XXVII sì. Quindi sembra doversi
credere i? che questo codice sia identico col codice descritto nel primo di questi due passi; 2 , che
per errore nel passo medesimo si legga (I MEMBII. I) in Vece di I( CHART. li
(1) Questo esemplare intitolato nel codice medesimo (car. 1°, numerata z , t'cero-) « Pro-
( 139 )
pagine numerate 147-220 del precitato codice dell'Archivio dei Liceo Musicale
di Bologna contrassegnato « A. 56(i).
a sdocimus de Beldemando de Padua seriptum super li Sphra Joannes de Sacro Bosco a, si com5
pone 1
del proemio citato di sopra (pag. 136, fin. 4), che incomincia (Codice Vaticano, n
6001, car. 2°, numerata 1, retto, un. 1-8)
i liooumtn coios tanto mclius tino lIam a oppotoenti6 totaliE no', ob$ ue3' adniiratione3
• sai caro iitip lsonora,tde froter Johan msi dealiqui non q. intenti.e. est opoa
• sasscta so1shia meo ndduxi ,posito ntsi in hoc• emposa5 sic) non sola nilil,tae eL aliissrtistis s3' cui
• onere li Lo nt t imponito ,sodù alioru lira 0508 a I ibet rruccirera. a
e finisce (Codice Vaticano, n.' 6001, carta 2a, numerata 1, retto, liti. 22-27)
o protatuo delilserasti inscessst liui9
- a msi operiu dsobia ci testd oriencia si modo niliù a 0 suoi1
•
a artia Los13't stilo olio tal itor declararo qnil3' ti artistasi
a 'artista ipa Optime poteri I in telligece Et _g° osi bluse,
• de nsncta sopii a ad ornun p te in ch i iinpositu qt tibi dono.
• gare eolo sec posso3 qstia tu alter ego (sic) in difficilimù
a dsuenieodo testa funiU. qui sic mci pi I. o
a del precitato cotnento di Prosdocirno, che incomincia (Codice Vaticano, n.° 600!, carta 2, numerata I, retto, liti. 28-30)
-Tnactatú de spera t . Qui lundi lizitetiIsoisia
a propija li b rari ipLer quoTi solitìa p7snissis velo
o ad lu,i g libri dissisiossi. a
ed ivi finisce (car. 93 2 , numerata 92, retto, Un. 19-21):
a et Il sadem uijore miracialose eclipaio solariI CL (I predicati il cui, pasti spti ad 61cm apiaoa3 il cduers at est / et in
a pastori huupti zatos viton li osai in ide iian, tande3 mmii ad dim a. -
Subito dopo nel precitato Codice Vaticano, n o 6001 (car. 935, numerata 92, retto, Im. 22-29) bi legge:
Et sio sit fissi, hai? opsfis ]a prondocinii de beldemanilo de padua a500 diii nii yEu api. 1418. padua cdpilali
•ad i laud3 et gloriaus
osI. etti
ipotentia
dei ac
tortus augs.oru I curie Amen. Il ( E ' islieit acripti eupertraetato de speraii
• lohann a de sacrobusca araglici per pron ta ! I cimu3 de Iselsiemando de padua c&pìlata3 Il 0eo gratia, Amen a.
Nel, margine inferiore del retto della carta numerata I del codice medesimo si legge: « Ex Con)) vento SS. Àprorutn Vrhis il 6001 sa. Questo codice è in 4 di 96 carte cartacce, numerate nei margini superiori dei retto coi numeri i, 1-195. il medesimo codice è legato in cartone coperto esternamente di carta verde. Sul dorso veggonsi impresse in oro quattro api, stemma de'Barberini.NcIla
parte superiore del medesimo dorso è incollato un tassello di carta bianca nel quale si legge « PROsnocursi O IN I! SPU.ERAM li IO. DE sAciloilBOsco Il 6001».Nel precitato volume intitolatocinventariumfl
» Manuscriptorum I) Latinorism il Biljliothccae Vatieanae li Tonitis Sextns a, ecc. (pag. 302, liti. 8-11)
il detto codice Vaticano, n.' 6001, è descritto così
6001. Psss,snncsa,i de Beldemasido de Padua acriptii auper
O trattata de SpinaTa Joannis da Saeroboseo ad Fio JoasoO acm de Sa seta Sopii5
a fastO n & Tractat. I. o E1 pas. sine tsgm. o. o. Stasi, in fol. a
Nelle carte numerate 465-405 dei precitato volume intitolato (0 INDEX UJNVETÀRII il COD. nss. li
I) BIBLJOTHECAE i! VATIGANIE a trovasi un indice intitolato nel volume stesso carta 165, retto, Un.
1-3) (o IrODEX Il IPartis Secundae Vnluminis Sexti Il lnventarij Cod. Mss. o, in questo indice si legge
(trnEx li 1NVENTAI5II il Con. 5155. ) BIuLIØTIIECAE il vAT(cAr4AE, carta numerata 480, veSo, Im. IS—IO):
Prossiocini de Deldemassl,a de Padua de spisacra Joaustsis
de Sacroboaco. 6001.
(I) Questo esemplare è composto C del precitato proemio, che incomincia (Codice A. 56, pag.
447, col. I, fin. 1-12):
a So nO 051i m quito comiiO li Lato melma / hec n5,0 mi il caro tip Isonoride Fra tsr il mistica de scja sopisia mec 5 ad• dusi japolto / ut si t lsnc li I. onere pia mielai i is ol to i m&o3 alioslibro, nilen Il erposu2tiu3 totatiter si ols.iaerui
• adiniratni3 nliqnsi Il nù asauman /q ui itczstio Il mea est oasi eqaua nO salO saaturalib t artistin Ø licuilibj Fsuttill'cri. (,io)
e finisce (Codice A. 50, jmg. 147, col. 1, Im. 29-36) : a
a protnnto dolibsraniipr neesau h ui msi opiea Et_ ergo mi aobi es do arto enpts in ad honue pto
a dubia circ, testi ortentia no mi nattaraliii sec micisi ipnnita 9U Usi e] esaegars nolon cc posai
artiotaI s3 stillo olio taFr declarars , qd 4isilib3 tia qtu alter gri 13 mieti diflicillirni sleuersiido
a artistiq si artista ipa optino pot'it itelligerea
tesati pmittn qui si0 icipit.
2.° del medesimo coniento di Prosdocimo, che incomincia (Codice A. 56, pag. 147, col. ja, Un. 37-40):
T,ctatu
(140)
In ciascuno di questi tre esemplari manoscritti il éolmento medesimo è indirizzato ad una persona alla qualé Ìrosdocimo si rivolge colle parole:
mi care atque bonurande frater Johannes de Sancta Sopbia » ( 1).
m
le
spera te Quib3e COiL qeeeri soli Ne imisai, umile ad hui 9e dici proliaitatili5pni,ieipii Iiliro'• libri diuisiorìn3. e-
e finisce (Codice A. 56, pag. 229, col. 2 2 li ti. 13-24):
a 4 dyocisicss da tp, paa .flaionis yhu api corpua ,oI:re cibi uidias3 totaYr ) evlipa1t6 in plenilunio tpra aereriiasieno celle il
,n3 perG adniratO eccito timu t / iaba cupi cii prot oli t / t Iandi/ore - niiracYoae odi paio sola-) I ne t pdicationia
Et Sia ,iC
i.pauli apri ad fil spianati ),P6eits/ i posteri Laptizacua cuI CLII I lido I) xpialìa finiuit ad dominoni.
• Lola I boia, oppeia p pro decimi de beldemido de pa -))doa alla diii nostri yhil ìpi 1418 padue Pp i -H l-ati ad lauda orni• poiltia dei cc Colli', eupoo-)J ni curie. Amen. e
Subito dopo nel codice medesimo (pagina numerata 220, col. 2°. liti. 25-21) Si legge
a Il Esplieit ecriptuna auj tracestu de opera li loh,ia de sacroltusco Atiglici p proadocinai de Beldernldo de padua
Il
a 9p[IaLi. Dea gaIa Mia. e
Nel margine laterale esterno della pagina numerata 147 del detto codice a
seguente:
A.
56 » si legge la nota
Editi lana Opeaa cui alijn I) fuat Sanet. lui. 15311. Il in Fol. 'aL in BulelioLbeca Il Telleriaaaa pag. 378..
In questa nota -'e citato il passo riportato di Sopra (pag. 435, Un. 20-47) del catalogo intitolato
a BIBLIOTIIECA I TELLERIANÀ Il SIVE Il CATALOOU5 LIBR0R1JM li BIBLIOTHECE i ILLUSTRISSIMI AC RE
'i VERENDI5SIMI IL» • D. CAROLI MAURITII LE TELLIER )a, ecc.
(I) Questo « Joannes de Sanata Sophin a potrebbe credersi l'illustre medico al quale è relativa
laseguente iscrizione riportata da Bernardino Scardeone (BERNABO1NI SCARI)DEONII, CANONICI PATAVINI, I) IOF AWTIQVIT4TE VI/BIS EAT.IVJI L! & claris ciuibus l'ataumnis, LIBRI TRES, Il III qtiin(11eciin Classes distincti.IIEI v suEin APPERDIX Il DE SEPVLCIIRIS INSIGNIBVS li EXTERORVM PATAVII zAcr.NTIVM, ecc.
BASILEAE n'un NICOlìlaufla Episcopium iuniorern. Anno Il MDLX, pag. 204, Im. 17-22, TBESAVRVS li
ÀNTIQVITATVM li LT li HISTORIA13V31 Il ITALIAE, etc. Digeriolim coeptus Cura &. studio I J0AN1/iS GF.ORGli GRAVII. etc. 10311 SES1I PARS TERTIA LVCDVNI BAT4VORVflF, etc. MDCCXXII. - RERNARDINI
SCARDEONI Canonici Patavini, Il HISTORI Il De I) IJRBIS P,%TAVII lì ANTIQUITATE, Et Il CLARIS CCVIDVS PARAVINISIILIDRI TRE5, ecc. LIJGDUNI RATA VORUM li5mmptibus VETRI VANDER Aa, ecc., col. 231, fin.
23-35), e dal P. Giacomo Salomoni (nanis I'ATAVIN 11 INStRIi'TIONES Il SACRE, LT PROPIIAN, ecc.
A MACI5TRO JACOBO SALOMON1O, ecc. colleclae, ecc. l'ATAVII, Mocci, ecc., pag. 28, Un. 28-32, pag.
29, Im. 1-5):
• Artisti' eximjus medlciaa. a-i/è rnaeaaa-c/aa
a Qu./cqoid Ailstotelc:, Ily-pacras i'slit,òa G,al/eieos,
» .tqsee sole,: Fatout g;-aeadis. & ampia iacet.a Ilanscrat, ac qutcqutel sacra medella cautI.
a Ecco pa/cr stodij , laes,ecat,eo, c'ira banco:, e b'sioxis ocra feti, toaiq'; saloiifcr, orti,
a Or/acm cui ccletris Sa,acta Sopire e/colli.
e Colo: fama o/tra: pernacat onice .,olnne.
• flrtn ti: specie lan pra-feeleees , totus le ooestns, • Sec tcrr enei,, xta uoiuit sepolta/or nana,
• Norme p'edtcitiae; fiele': amico: ei-at.
a
miS Fs nare's , séq : s'e/sesso patri.
e Expers eaeqereteae, sec/ra: cm:, regeila o/ta., e Terra sacre na cpit si/ai e/dura calato.-.
e 5k fu/i , ac ovini: splendida ceiia leoni a Fcsfraaitur tela mec: o/ai sane/e Dea. a
Il medesimo Giovanni di Santa Sofia. è lodato assai daMichele Savonarola (atntnt ITALIC.tnuMIlsdRiPToBE5, ecc. LUDOVIGUS ANTONIUS BIUItATOH1US, ecc. collegit, ecc. TOMIJS VIGESIMTJS QUART(IS, ecc., col.
1465, Im. 8-20), e da Bernardino Scardeone (nrn/cARDINI SCARIIDEONI, DE ANTIQiJITATE UI/BIS FATA
ecc.
-VII,
RASILEI ecc. MDLX. pag. 204, Im. 8-16. - TIIESAVRs Il ARI IQVITATVN il LT Il HISTORIA
n'iM lì ITALIAE, ecc. TOMI SENTI PARS TERTIA. ecc. RERNA1IDINI SCARDEONI li Canonici Patavini il IIISTORIZ, ecc. LUG1flJNI I RATAVÒRUM, ree., col. 231, Un. 14-22), pcI suo sapere nella medicina e pci
suoi scritti relativi a questa scienza nella quale furono anche valentissimi NiCC(M suo padre, morto
nel giorno 3 di maggio del 4350 (uEnNAnuIii ScAn)(OEONI, ecc. De ANI'IQTJITATE UI/BIS FATAVII
ecc. BASILEX. ecc. MDLX. ecc. , pag. 203 , liti. 1-26. - THESAVRT5 Il ANTIQVITATVM il LT li
STORIAI[VMITALIAE • ecc, TORTI SEXTI PARS TERTIA. - RERNARDINI SCARDEONI I) Canonici Patavini, ecc. LUGDUNI BATAVOOTII, ecc., col. 229, lin .50-lt, col. 230 li ti . 1-23. - TiIelsIS PATA
VINsE li ItiSCIIIPTIONES I SACR,E, ET I'ROPllAN A ITAGIS1RO JAC000 SALORTONI0, ecc. collectae, ecc.,
Pag. 28, liti. 19-26. - BIOGRAFIA Il DEGLI Il SCRITTORI PADOVANI il »i I GIUSEPPE VEDOVA Il VOL.
IL Il PADOVA li Col T'1 DELLA MINERVA MDccr.xxxvi, •Pag. 215 , Im. 45-24 , 30-36) . del quale
quattro lavori medici sono citati (lItoGRAFIA li 'DEGLI Il SCRITTORI PADOVANI I) DI GIUSEPPE
VEDOVA li
Il
VOL. Il, ecc., pag. 216, 1111. 1 9), e Marsilio fratello minore dello stesso Giovanni (BERNA RDINI scali
BEONI, ecc. DE ANTJQUITATE i/RI/is FArAi'!!, ecc. BaSITEsE ecc. MDLX. ecc., pag. 203, liti. 27-51.
TIIESAVRVS Il ANTIOVITATVM I) ET Il IIMTORIALIVllJ i ITALIa, ecc. TOMI SENTI PARS TERTIA , ecc.
- BERNARDINI ScARDEONI lì Canonici Paiavilai li HISTORI)E , ecc. LUGDIINI BA:rAvonlvaI ) Suniptibus
PEflI VANDER Ai, ecc. , col. 230 Im. 25-71. - 0111115 PATAVIN,E li INSCRII'TIONES
,
Il SACRiE
ET PnoI'uAri, ecc. A MAGISTP,O JACORO SALOMOMO , ecc. collectae, ecc., pag. 29, Im. 10-26. -BIOGRAFIA Il DEGLI Il SCRITTORI PADOVANI Il PIIl GIUSEPPE \!EDOVA Il VOL. Il, ecc., pag. 216, Im.
fl
( UI)
Nel passo riportato di sopra (pag. los, col. C, 28) d'un catalogo pubblicato nel 1637
da Mous. Giacomo Filippo Tomasini de'rfianoscritti dalui posseduti (i), si legge (2):
« Scriptum eiusdem super tractatum de
Sphra Mnis de Sacrohòsco Anglici a.
In
questo passo del detto catalogo di manoscritti posseduti da Monsig.
ini 'e indicato un cemplare del comento
bosco,
di
Torna-
Prosclocimo alla sfera del Sacro-
del quale tre esemplari manoscritti ora esistenti sono citati di sopra (a).
Bernardino Scardeone nella stia opera intitolata (( DE ANTIQUITATE uaBis PA» TAVII a afferma che Prosdocimo de' Beldomandi (4) « Edidit tractatù spliacree
a pulchèrrirnù a.
E
da credere
» rnentum splierae a, che
di
clic
questo « Iractatus sphe'ae a sia il (c Com-
sopra si mostrò essere stampato nel 1531, e del
quale furono indicati anche di sopra tre esemplari manoscritti.
Jacopo Facciolati in
un
), LECTI il AR ANNO
alccccvl.
Im. 9—ti) della
Il GY5INA5II il PATAVINI il JACORI FACCIOLATI il OPERA COL-
passo riportato di sopra (pag. 32,
sua opera intitolata (( FASTI
vENETtII DOSIINATIONIS PRIMO li AD JU5T1TIIJ31 ANNI MDIX I),
40-38. pag. 217 , pag. 218 . fin. 1-5). Eletto Preside del collegio ginnasiale di Padova nel settem1,re del 4367 (STORIA li SCIENTIFICO-LETTERARIA Il DELLO Il STUDIO DI PADOVA Il l'EI CAVALIERE Il
FRANCESCO MARIA COLLE li NO PILE BELLUNESE I VOLUME III. I] TN PADOVA Il DALLA TIPOGRAFIAD ELF, A
MINERVA a III.DCCC.XXV, pag. 497, fin. 16-21) è assai probabile che insegnasse prorniscuamente nell'Università di Padova la filosofia e medicina (NICOLA! COMNENI li PAPADOI'OI,I li IIISTORIA Il GYMNA.
511 PATAVINI, ecc. TOMU5 I. li NENET1IS , MI'CCXXVI • ecc., pag. 283, Im. 20-29. - FASTI li MIINASTI li PATAVINI il JACOBI FACCIOLATI Il STUDIO ATQUE OPERA I COLLECTI. lIi'ATA\'I . I, Typis SeminaFu, MDCCLVII. ecc., pag. XLVI, liti. 23-27. - STORIA (I SCIENTIFICO-LETTERARIA il DELLO Il STUDIO
RI PADOVA Il DEL CAVALIERE FRANCESCO MARIA COLLE Il NOIIILE BELI.IJNESE il VOLUME III, CCC., pag.
197, liti. 16-21)., Francesco Maria Colle afferma (STORTA Il SCIENTIFICO-LETTERARIA li DELLO li STUDIO
Dl PAPOVA, CCC. VOLUME III. CCC. , pag. 198, Im. 11-15, pag. 199 • fin. 7—S) risultare dagli atti
del Collegio eh' egli morì prima del giugno 1389 , ed essere quindi caduto in errore- il Papadopoli
prolungando la Vita del medesimo Giovanni Uno al 1410 ( NICOLAI COINIINI li PAPADOPOLI Il 111STORIA Il c.VMNASI1 PATAVINI, CCC. TOIIUS I, ecc., pag. 283, Un. 31). Quindi -è da Credere ClIC prima
del 1389 fosse scritto da Prosdocimo il proernio al suo cornellto alla Sfera del Sacrobosco se, come
sembra probabile , i' inannes de Sancta Sophia , menzionato -nel proemio stesso, è l'illustre medico
di questo nome, citato di sopra.
IL IL
(1) La biblioteca ad uso dei Canonici secolari, istituita dal Tomasini, Venne incamerala all'epoca
della prima soppressione dogli ordini religiosi. A quei tempi si adunarono in Padova i manoscritti
e le edizioni del secolo XV, appartenenti alle soppresse corporazioni, e ne fu fallo un elenco, che
si conserva fra i 11155. dalla Biblioteca Universitaria di Padova , al n.° 4250 in tale elenco però
non abbiamo trovato il detto niss., per cui non è difficile che nel trasporto sia stato sottratto, coinc è noto essere avvenuto per moltissimi altri. (2) BIBI.IOTHEC.E il PATAVINAE li )1ANVSCRIPTt Il PVBL1CAE li & Il PRIVATAE, ecc.., pag. 128, col. t
Im. 35-36.
(3) Nel volume intitolato e EPITOME Il DE LA- Il RiBL I OTHECAÌIO R IENT AL, Y 0CCIDENTAL, NAUTICA, Y
• GEOGRAFICA: li DE DON ANTONIO DE LEON PINELO, ilDEL CoNsEso DE SU MAG. EN LA CASA PE LA
• CONTRATACION DE SEVILF.A , Il CORONISTA MAIOR DE LAS INDIA5, Il ANADIDO, Y ENMENDADO
• NUEVAMENTE, li EN (DUE SE CONTIENEN li LOS ESC1L1TORE5 DE LA INDIAS li ORIENTALE5, Y OCCIDEN
» 1AI,E5, Y REINOS CONVEC!NOS li Cui, TARTABIA, JA['oN, PEUSTA. ARMENIA, ETIOPIA, T ÒTRAS
• PARTES. fi AL REI' NIIESTFO SEoiI. li l'OR MANO DEL ?TARQUES DE TOBBE-NUEVA, su)) Secretario del
• flespacho Universal de flacienda, lndias, i Marina. li TONTO. PRIMERO. I) CON PRIVILEGIO. Il En Ma• drid : En la Olìcina 'le FRANCISCO MARTINEE ABAO , en Il la Calle del Olivo Baxo. Aflo de il.n.
• cc.xxxViI a (col. 1023, Un. 19-21) si legge:
PIIOSDOCIMO DE 13ELUOMAND0; Comenia-
rio soI,re eI Tratalo de I;, Estera, imp.
lei. Lat. 8
questo passo del detto volume intitolato CC EPITOME li DE LA Il OIOLIOTIIECA 9 ORIENTA!., Y OGGI» DENTAL, ecc. TONTO PRIMERO Il, ecc, è indicata una edizioiie del detto Comento di Prosdocirno
de' Ileldoniandi • che con tutta probabilità è quella del 1.531 citata di sopra.
(4) IIERNARDINI SCAR/IIDEONII, CANONICI l'ATAVINI, Il DE4NTI9VIT4TE VRBIS FATAVII, g,& ciaFu ciuibns Patauinis, LIBRI TRES, ecc., pag. 262, ]io. 27-28. - Vedi sopra, pag. 14, Im. 22-23.
'Il
48-
--
( 142 )
ecc., cita la suddetta edizione del. a Cornmentum super spliaeram » di l'iosdocimo scrivendo (i):
-« Coro• mentana ejus in Spharam Joannis a Sacrobusto edita sunt
• Vcnetiis anno t531. »
Il Conte Giovanni Maria Màzzuchelli nel precitato articolo a BELDOMANDI (Pio-
» sdocimo di) » della sua opera intitolata « GLI SCRITTORI D ' ITALIA » scrive (s);
« Compo» se eziandio alcuni Commentarj sopra la Sfera di Gio. di Sacrobosco, che si
- a dicono stampati in Vencria nel 4531 (14), la qual opera dir non sapremmo
• se abbia a credersi diversa dal suo Trattato della Sfera mentovato di sopra sot• LO il num. VII.
(14) Facciolati, loc. cit.
ove la citazione « Facciolati loc. cit. a 'e relativa al passo del!' opera intitolata CC FASTI li GY5INÀ5II PATAVINIIj JACODI FAcCIOLÀTI j OPERA COLLECTi li AR ANNO
a ccccvi. VENETX li D0MINATIONIS PRIMO il AD JUSTITIUM ANNI MDIX », CCC. , riportato di sopra nelle linee 3-5 della presente pagina 142.
Il P. Giovanni Battista Riccioli della Compagnia di Gesù, nato in Ferrara
nel giorno 17 di aprile del 1598 (3), morto in Bologna nel giorno 25 di giugno dei 1671 (4) , nella Parte seconda del SUO CURONICON DUPLEX premesso al
SUO ALMAGESTUM NOVVM (5) cita la delta edizione del 4531 del a Commeotum super
a Spliaeram » di Prosdocimo de'Beldomandi, scrivendo (o):
a Erosdocimus de Beldomando Pataninus paulo ante io. Bapt.
a Capuanum , scripsit Commetitarios in Siihaeram SacroII boschi, qui Anno 1531. prodiere operà Luca Gatirici a.
Giovanni Federico Weidler () , Giovanni Efraim Sclieihel (s) e Girolamo De
(1) FASTI il GY1INA5II PATAVINI Il JACOBI FACCIOLAII 9 WERA c0LLEcTI Il AR ANNO anccccvI: 'ENETX Il DOMINATIONIS PRIMO !J AD J135TITI11BI ANNI RIDI, ecc-, pag. 116, fin. 22-29. - Vedi sopra,
pag. 32, Im. 15-17.
(2) GLI Il SCRITTORI D'ITALIA Il cioÈ I) NOTIZIE STORICHE E CRITICHE Il INTORNO li ALLE VITE, E
AGLI SCRITTI I l DEI LETTERATI ITALIANI I) DEL CONTE GIANMARIA MAZZIICIIELLI BRESCIANO Il VOLUME Il. PARTE il, ecc., pag. 628, fin. 36-40, co]. 2 1 , Im. 9.
(3) FERRARA D'ORO Il IMRRVN1TO fl DALL'ABBATE Il ANTONIO LIBANORI fi PARTE TERZA, ecc. IN FERRARA, MDCLXXIV, pag. 138, col. a', [in. 4-16. - MEMoRIE ISTORICHE Il Di [I LETTERATI il FERBAREsi Il VOLUME SECONDO Il DELL'ABATE il LORENZO RAROTTI. Il IN FERRARA MDCCXCIII, ecc., pag. 270,
]in. 2-3.
(4) BIBLIOTHEcA Il scRIpToavM Il SOCIETATIS IESV. fi OPVS INCIIOATVM-il A R. I'. PETRO RIBADE
NEIRA lj Eiusdem Societatis Thcologo , anno salutis 1602. fl CONTINVATfl( il A R. P PiIILTPPO ALEGAMBE Il Ex eadem Societate, vsque ad annum 1642. Il Recognitum, & produetuni ad annoio luIlitIei]j
M.DC.LXXV. Il A NATIIANAILE SOTVE LLO. ecc. RODIX, ecc. MDCLXXVI, ecc. pag. 416, COI. 2, )in. 4-3.
- MEMORIE ISTORICHE il LETTERATI FERRARESI IhVOLVME SECONDO Il DELL'ABATE li LORENZO
BAROflI, ecc., pag. 276, Im. 7—I0.
(5) ALMAGESTVM i l NOVViI ecc. AVCTORE il P. IOAFNE BAI'TISTA (I RICCIOLO. Il SOCIETATIS IESV li
FERRARIENSI, ecc. BDNONLE il Ex 'fipographia HEeredis Victorij Benatij 110CL! , ecc., pag. XXVI
col.pag. XXIvII—XLVII, - il detto CHRONICON è intitolato (ALMAGESEVM Il No'VVM, ecc., phg.
XXVI, Im, 1-5) c cTTRONIC0N1jDvPLF.x il ASTRONOIIORVM , VEL ASTR0L000RVMI!CosMO&RAPHORVM,
a AVT POLY1II5TOR1 1 M. Il Qui Astronomica , ve] Cosmographica propiùs attigerunt a, e diviso in due
parti , delle quali ia seconda, citata di sopra rlinee 15—17 della presente pa g ina 142) è intitolata
(ALZIAGESTVM NOVvM, ecc., pag. XXVIII , linee lunghe 1-4) a CIIRONICI li PARS Il. li ORDINE ALPhAI) BEI7ICO I LT AMPIIORI ERVDITIONE DIGESTA )I.
(6) ALMAGESTVM NOVVM, ecc. AVCTORE il P. IOANNE IIAPTISTA il RICCIOLO, ecc., pag. XLIII, col..
I . , Im. 40-42.
(7) CC A 1531 ... . Prosdocj ynj de Jìetdomando Patauini, commen-li tarius in Sphaerain Sacrobua boschi prorliit opera Lucae)lGaurici. Ricciot. Cliron. Astr. P. 43.» (Io. FRIDERICI WEIDLERI Il III-
BLOGIIAPHLAfl ASTRONOMICA IITEMPQRIS , QVO LIBRI, VEL CoRI-IFPOSITI , VEL EDITI SVNT , ORDINE
5ER-IIVATO,AD SVI'i'LENDÀM ET 1LL V STRAN-IIDAM ASTRONOMIAE l[ u!STo1 Il nIAi , DIGESTA.IIAcCEDVNT(j
IIISTORIAR À8 TR6NOMIAE Il SVPPLEMENTA. Il TVITDENftERGAE i l SVMTV SAMVELIS GODOFREDI i l ZIM
1,IERMANfl. A, CIDIDCCLV, pag 15, Un. 8-10).
(8) Nel yollinìe intitolato nella seconda sua pagina ce Astronomsche Il Bibliograpbie. i Erstcr
(143)
La Lande (i) indicano la detta edizione del precitato cornento di Prosdocimo
citando questo passo del CURONICON del Riccioli. Nella prima parte del iùedesio cIlnor4IcON si legge (2):
« 1531. Prosdocimus de lieldomando Corel. a E da notare peraltro che nel 1531 quando la detta edizione del c Commentnm
) super Sphaerarn » di Prosdocimo fu data in luce, egli en già morto da 103 anni,
avendo egli cessato di vivere. nel 1428 , conte fece conoscere il P. Francesco
Antonio Zaccaria pubblicando un passo del codice Magliabechiano 1. III. 23 (a).
Francesco Barozzi, clic come è provato dall'illustre Conte Giovanni Maria Mazzuchelli, morì assai vecchio oltre l'ottobre del 1587 (i), in una sua opera intitolata K C0SMOGRAPWA
»,
il cui testo latino fu stampato in Venezia nel 1585 (5),
• Band. Von Schriften Il aus dem ti Funfzebnten und Sechszehnten Jahrhundcrt.!IGesannnelt. und Ile• rausgegeben li von Il Johann Ephraim- Scheibel, ti l'roreotor des Elisabetan Gymnasii, Professor der
• Matti 9 und Phys. nacli der Slrelitzischen Stiftung der heyden Gymna-siis , Aussehern der &• fenti. Rehdigcrischen Bitilioffick,Iitinul ordentlichcn rslitgliede der Schlesischen il Patriotischen
• llauptsocietft, li Brcsslau, ti bey Johann Ernst Meyer » e nella terza « Einleitung Il zur mathema• tischen li Bflcberkenntniss. il Dritta Bandii welelier das dreyzehnte bis siehzchnte St0c li etathiitt.Ii
• Bresslau , 4754"l 787. 9 bey Johann ETHSt Meyer a (pag. 109, tiri. 22-20) si legge:•
PIOSDOCIMI DC EELDa5zAIqoo, Patauiiii,
• commrn,t,roa in si,.. Sacrobuschi opera
• I.UCAE GAIIIICI. 5Mn', fichI In wetdl.r, Iliblioge. Aste. 01ls alao,,,., Chean. A'lr p. dl. In nEoLtRl Epit. BIbI.
oro,. p. 509 atohet von dioseso SehrIftoteil,r
doti,,,,, Pntavinus de M.a,iea ocripoiL. quem
nitat Franchinu,.
(1) Nell'opera intitolata (( BIBLIOGRAPRIE ti ASTRdNOMTQUE ;II AVEC II 1'H ! STOIR IS L'ASTRONOMIE
SI DEPIJIS -1781 JUSQU'A' 1802; li Far JRJliVE DE LA LANDE G75CC7 Directear Il de I' Observa.toire,
• Membre de t'Jrnstitut national, des li ACadd7fliCS des Londres, de Berlin, de Pétersbourg , ir 9 Sto• ckFioimrde tiologne. d3'e. A PARIS, Il DE L'IMPRIMEIlIE DE LA RÉI'UOLTQUE, il AN. XI. - 4803 a, (pag.
Im. 21-24) si legge:
- o 1531 . . . . Proodorimi de BPLDONAWDO Patovini Commeotarluo
-
o io nplaeram SACI0-DUseaIprodiU opera Luca,
- -
i GAunici.
RiceiiU, Cbron ante. p 43.
(2) ATJTAGESTVM il NOVM. ecc. AVCTORE (I P. IOANNE BAPTISTA il RICCIOLO , ecc., pag. XXVII
col. I', ha. 12. Questa prima parte è intitolata (ALMAGE5TUM Il NOVYM , ecc., pag. x'vi , Im. 6)
« I. PARS Ordine Temporumn constrncta. »
(3) Vedi sopra, pag. 38, Im. 8-15, 35-47, pag. 39, fin. 47-23.
(4) GLI il SCRITTORI D'ITALIA Il cIoÈ MTrnn STORICHE E CRITICHE INTORNO ALLE VITE, E AGLI
SCRITTIIIDEI LETTERATI ITALIAN1IIDEL CONTE GIAMMARIA MAZZIJCIIELLI . BRESCIANOIIYOLU3EE li, FARTE i,, ecc.. pag. 413, fin. 3-4. — Antonio Riccobotii (DE JCVMNASJO li PATAVINO li ANTONII RICCODONI Cornmentariotum Libri Sex, ecc. l'atauij Apud Franciscumn Jholzetam M. D. Il, carta 28, recto,
Im. 32-37, verso, un. 1-13) afferma che i] medesimo Francesco Ilarozzi fu professore di matematiche -nella -Università di Padova nel 1559. Monsignor Giacomo Filippo Tomasini avverte clic forse
il Baroni fu professore nell'Università stessa u in secundo loco i) ve] in diebals •Festivis » (GVMNASIVM li PATAVINVMIt IACOBI PIIILIPI'I Il TONASINI, ecc.,. pag. 339, Im. 4-3). Jacopo •Facciolati dimostia che nel 1550 il medesimo Francesco Baroni spiegava la Sfera del Sacrobosco nella Università
stessa (FASTI il GT5INA5II 9 PATAVINI Il I4C0BI FACCIOLATI il OPERA COLF,ECTI il AD ANNO «DXVII, ecc.,
pag. 321, hn. 47-20).(5) Questa edizione e Intitolata a COSi{OGRAI'HIA Il IN QVATVOR LIRBOS I DISTRIBVTA. ti -5VMMO
li ORDINE MIRAQVE FACILITATE,d ac hreuitate ad Magnam Ptolemnmi Mathematicam il Constructio• nem, ad vniuersamque ti Astrologiamn instittie:is. il rn ÉtNCI5CO RA ROIO , lA COBI PaIO 9 PATRITIO
• VENETO Il AVTORE il Curn /'raefatione eiusde,a Autoris, in qua perfecta quidern li Astrologiae Dini• sto,enarratio Autorum .Juustrium, d Il Volutninum ab eis conscriptorum in sinynlis Astroloa giae li partibus /iabetur: Ioonnis de Sacrobosco verò 84 errores, ilalij permulti suornm Exposia bruta -' Scetatorum osten-i[duntur, rationibusq'; redargusintur. Il Pracesseriint etiom qiuedam
ti Coinmunia Mathematica nec non A ritti lnetica,-&IlGeometrica principia, nonnullmq P.roposiliones,
a de quihus in toto Il opere sape fit mnentio: Ac demum locnpletissimus mdcx I eorum, qum ipsa
a Cosinographia contmnentur . tIcri, r,uvrzrcro.lIVenelis,X Officina Gratiosi-Perchacini, MpI.xxxv,,.
r
--
144
e nel $598 (i), e della quale anche una traduzione italiana fu stampata in
Venezia 'nel 1507 ( a), scrive (a)
« Quod vtigue foan• nie de Sacrobosco Libeltus, siue Tractatus de -Sphaea ra Mundi multis iam seeistis maxima cum appro• batione doctissimorum. viroruna in Gyrnnasiis legi• tua' ,
magno consensu tino omnium ore cunctis
• alii: eiusdem generis libellis praefertur, da' in om• nium rnanibus ver satur , ac denaum cùm Autoris
• nomear ipse loannee de Saerobusco sibi v&ndica
a nt, iam dictus cmx Tractatus à multis doctissimis
a viris fuit commentarljs illustratus, qui perfettio• reni illo si voluissent Cosmogro hicurn T'raeta• turi componere potuissent. Et Ioannes liaptista
• Capuanus , Bartholomcus Vesputiiss , Prosdoci• mus de Beldomando, Cicchus Esculanus , laco» bus Faber Stapulensia , Michai! I Scotus , E'rasa mus Osualdus , Ifaurus Florentjnus, ?"ranciscus
T) lunetinus, da' Chr'istophorus Clauius, cuius conia anentarij coteris omnibus praefc'rendi sunt. a (4)
ds
(In 8', di 512 pagine, delle quali te I'-132 3 , 482°512' non sono numerate, e le 133'481' Solai)
numerate 1-3401. IM questa edizione sono a inc noti gli esemplari seguenti
Roma, Biblioteca Casanatense « in. VIII. 14 a (81BI,IOT1TEC,E 11 CASANATENSIS ti CAT&LOGUS ti
BBORUM EYI'TS L\IPRESSORIJM il Sanctissinio Domino Nostro Il CLEMENTI XIII. i DIC ATUS, il TOMUS PRIAl US. li A. B., ecc., pag. 230, col. 2°, [in. 16-29).
Napoli, Biblioteca Nazionale « 33. C. 50 a (LIoRoILIDI IAIer ESSORUM li QUI il IN REGIO NEAPOLI'S'ANO il MUSXI) ÀS5ERVÀYT'JR li CAT.&LOGIIS, ecc., pag. 35, col. 2°, fin. tQ. - CATALOGDS ti LIR110RIJaI
TYPIS IMPRESSOISUM Il QUI Il IN REGIA n.IRLIÒTBECA RORRONICA il ADSERVANTUR Il STUDIO EI' LABORF, li
CANONICI IOANNIS ROSSI, ecc., pag. 245, col. 1', in. 15-161:
Oxford , Biblioteca Bodleiana a 8 B. io. Ari. Seld. ( CATALOGUS il IMPRESSORUM LIBIIORUM i
B(BLIOTIIECE 1 RODLEI A Nl il IN Il .&CADEMI A li OXONTENSI. il VOLO LEN p Eli! 5ri. li OXONI I, li E THEATBO
SUErnÒNIANo, il ILOCCXXXVIII, ecc., pag. 114, col. I' ]in. 19-221.
(1) Questa edizione è iulitolata (i COSMOGRAI°HI4 li IN QVATVØR LIOROS Il OISTRTDVTA, il S%'MMO
D ORDINE, Ml RAQ. FACILITATE, il ac bremmilate ad Magilain l't.olcmiei M athematicnm il Constructionem.
» ad vn i nersaniqime il As trologiam insti tu en 5:11 FR ANC ESCI) RAROCI 0, 1¼ CO RI F11,1 0,11 L'AT E ITIO VENETO
• AVTORF. Il Cumn Prfatione eiusdem . Autlioris in qua perlècta quidm'm Àstrn-iogim Dim,isio Si enara ratio Autoru!n illustrinm, & volulllinhlrn l ah eis conseri ptormimmi insingulis Astrologitc (sic) partibus
• Iiabetmir: O Inannis de Sacrobosco vero 84 errores, Si alij permnutti suorunl I exposittarum, & sceta• torfl oslendiltur , rationihusq. redarguatur. li Prqcesserunt etiam qupdarn Co,nmunia Mathemnatica
il neonon Arithmetica, i & Geometrica principia, n 'òimnulIque Propositioiies de quihus in liti. tota opere
a siepe lì( mentio : Ac dciii o m locu pletiss i an s 01 ndex coro In. que ipsa Cos m&gra pli ia Conti nentu r.
a Omnnia nuper in Iwe setlivda editione ab ipso Autore dili-(genter recognita; inultisque in locis
a nuda. li Venetijs, Grationms Pcrcliacinus excudebat 1598 a, e composta di 418 pagine, delle quali
le la213a 377 a non sono nilmilerate, e le 27a_376a sono numerate 4-350.
Di questa edizione sono .8 me noti gli esemplari seguenti
Roma. Biblioteca Angelica a CC. 9. 3. i
Venezia, Biblioteca Marciana a 5'. N. 1. 11707. »
(2) Questa edizione è intitolata a COsIfoGRF1A I IN QVATTRO LIBRI il DIVISA, 1114 QVALE CON
» SOMMO ORDINI?, E Il marouigtiosa facilità, e breuità introduce alla grande Mathenaatica CostrutI
a tione lidi Tolomeo, da' è tutta li l'Astrologia. Il Composta da Il FRANCESCO -RAROZZI I GENTIL'IIVOiiIO
I) VEA'EflMvo. Con la Frcfatiimne di esso Autore, nella quale si -ha vna perfetta
It
fl diu isione del I' As» trologia, & vna nnrrationc de gli Autori Illu hi stri , e de' Volumi da loro in tutte le parti di essa
• composti Si si nostrano 84 errori (li Gio. de Saerubosco , Si inolt'altri de' Il suoi Espositori , Si
• Settatori, Si con ragione si riprendono. li Pieciede ammetto alcuni conmmunt Mat/memnatici, Arithmetici,
» d_p' Geo'IFntetrici principii con alcune cose di nuovo dall' Autore ritrouate : alquante Pro• posizioni, dette gIta/i per tutta 1' Opera 'si fa mentione q' lì-finalmente vn Indice ricchissima
• delle cose in essa Cosmografia còteflute.l CON PRIVILEGIO. Il IN vErm:TIA, Presso Gratioso Percha• cino. 1607», e composta l o di 254 carte, delle quali le 1i_8', 239°254' non sono numerate, e le
9'-238' 50110 nmimnerate Coi numeri 1-230; 2t di 3 tavole, delle quali una è fra te carte numerate
119-120. lino fra le carte numerate 122-123, ed una fra le carte numerate 159-160.
Di questa edizione sono a me noti gli esemplari seguenti
Napoli, Biblioteca Nazionale « 33. A. 63 ».
Venezia, Biblioteca Marciana « S. O. 1. 21868 a.
(3) CO5MOGRAPIILA i IN QUSTVOR LIBROS li DISTRIBVTA, ecc Venetijs, Ex Officina Gratiosi Perebacini, MDLXXXV, cai'. 14', reclo, lin. 14-31.
(4) Nella detta edizione intitolata ce CO5MOGRAPHIA im' QVATVOR LI000S Il DISTRIBVTA » , CCC.,
(145
Il comento col quale il ilarozzi iii questo passo della detta COSMÒGLIAPIILt
dice essersi da Prosdocimo de' Badomaùdi illustrato il Trattato della Stera di Giovanni di Sacrobosco, 'e certamente il a Commentum spherae i', che di sopra si 'e
detto essere stato dato , in luce nel .ini.
Più oltre il Baroni cita nuovamente il cemento stesso di Prosdocimo Bel—
domandi, scrivendo (i):
-
« Al Pj-osdocimus-de Beldornantio,
• llartholomens Vesputius, Gicchets Esoulanus, la• cobns Fabei- Sta pulensis, dj ilichal Scotus ve• htntSphaerarn, de qua afjit il utor esse totam Mun• di Mackinam, quae ex ea?lis dsa ctementis constato Quarum porrò quatuor diuersarunt opinionurn vi3) tima tantùm rei ioni consona, vera que mUsi esse
i) videtur. 1) (2)
Più oltre nella medesima opera del Baroni si legge (a)
Venetijs , Gratiosus Perchacinus excudebat 1508, pag. 11, liti. 12-28) questo passo si legge così:
- Quonia, vliqr.e !oan,,is de Sacro/mico a illnsh-atus, qui perfectiorem ho sivolaissene cos• Libellus, stue TractatNs de Splucerc .&f,e,,di maltisi mographicum Tractatum coneponere potaisseut
• ian, secalis ,naxima cumapprobatione daclissomo- a Vi Joeoenes Da/itisia Cap'oanr.s, Bart/iolomeus Ve• rumviroru,nin Gymnasiis legitur, di' magno con-i sputires. Prosdocinzns de lJeldo,nando, Ctcc/,ns Esca
oe Cn netis ali/i eiusde,n gene-a lana:, Lacot',os Fa/me Stapulensis , jwicbail Sa• seo,su pan omnisg mr
• nt libelli: praefeniur; d, in 000niurn ,nao.ib,,s "Cr-a O.s , Erasm,,s Osraldus , 5/aurus Floreatinus
asatur, at demnm doria lutoris ma,a ipse loaoones - o Fra,,ciscns J,,noia"s, è, Cuori:topì.orns Clauins
• de Sacroboscosibi uendicartt, iam dieta: cia: Tra- • cnn: co'ninentarijccrteris omnibaspraefeoedt suni:a
a etto/ui d ,nnliis doctissi,nis niris fuit cominentanjs -
- Nella detta edizione intitolata « COSMOGRAFIA Il IN QVATTRO LIBRI
DIVISA O, ecc. (carta
5 , liti. 34,
car. 6, retto, liti. 4-17) Si legge:
-
Che il libretto, onenda molti dottissimi botomini con Coonmentarji il!.,• Trattaio della Si,,. del Sfondo- di Giounno,i di Sa- strato, li quali iloanessero voluto, bazoeriano poiio• crobosco già molti secoli con massima approbatio- - i io comporre Trattato Cosmografico piie perfetto di
• ne de'dottissimi l'uomini si legge orchi siudi/, , conqoecilo: Come Gio. tiattisia Capanno, Bartolomeo
",..do assenso, e cono/nane opinione di tutti è pre-Vespnccio, Fo'osdocimo de Deldomando, Cecco d'Aa feo-iio a tutti gli altri libretti dall' inciso gemere, è,Z scoli , Giacomo Fabio Stapaiense Mie/o iel Scoto,
o versa nelle 'nani di tatti; òefnaloaaate banca dosiStanco Fiorentino • Francesco Giunti,,, , e Chniacqoelsiato il nome di A,,/or della Sfera del lilondo - a sioforo Clanio del quale li Coonmenlarij si denono
• esso Gio. do Sacrobosco, il già detto s'io Tranne, faa anteporre a tutti gli altri, a
(1) COSMOGBAPHIA l i IN QVÀTVOR LIBROS il DISTXtIBVTh, ecc. Venetijs. Ex Officina Gratiosi Per-cliacini, MOLXXXV. car. ISa, verso, liti. 25-32.
-
(2) Nella detta edizione intitolata ,e CO5MOGRAPEIIA Il IN QVATVOR LIBROS li DISTRIBVTh, ecc. Ve» netijs, Gratiosus Perehacio;us excudebat 1598 o- (pag. 15, Im. 1-8) Si legge
t Al rrosdocinaus de Bela dornan do Bartholomeus Vesputius Clcchns Esc,,laJacobus Fa/m, Stapedcnsis , do Mic/mil Senta: avoloont Spbaerano, de qua agit Jnior - esse letá AThn- • di Ti5ac/oinam, qr.ne cr mli: è, ele,nenlis constai.
• Qoearum porrb qosaluor dinersernue opioo iounm al• liana lantà/o ationi consona , cera4; mUti cs/e vide
Nella detta edizione intitolata (e cosMoGRAFIA Il IN QVATTRO LIBRI U DIVISA », ecc. (carta 7, versa,.
tiri. 22-28) si legge:
e tIfa Prosdocimo de Deldoannado, Bor--n tolomeo Vesputio, Cecco e/Ascoli, Giacomo Fatico
Siapnlense, di' Micha-i Scoto vogliono chela Sfera. - -della qnai tratta fArsi ore sia tutta la ,nach ma dei
-
mondo composto da'ciell,,-elementi. Delle quale---
i qrrat tra dia cose opinioni l'ultima solonSnte cui pa
-i re esser c0000na alla ragione, di' vera, a-(3) COS!OGRAPØIA Il IN QVATVOR LIBROSII DISTBIBVTÀ, ecc. Venetijs, En Officina- Gratiosi Perchacini, MDLXXXV, carta 20, verso, liti, 14-32, carta 21 3 , recto, Im, 1-13,.
E
--
1/ifi )
ce si /ìyurcextsoperirnetrisfigurisrectitirteis ae- ditate fundatani, dicens, quod qilia inter cor• quiMteris,dp-'aequiangulis, rectècomponatzr,de-j pora Isoperimetra, idest inter corpora liaben• scribcttitrq.omsiium ipsanzm 'rectilinearum figu- » tiafigurani alteram eircunscriptibilem, Sphura
• raruni anguli extra circniarem Ambitu, siue Cir-» est inaxima, Ecc. necnon patito in/èriùs ait. cir• cun/erentiam eudent, vtiniam dieta nostra flgu- » Ca liane partem notandom primò, quiòd Isope• ,-acuilibetviderelicet.Isoperimetraeenimfigurae » rirneter dicitur ah (1505) Griecè, quod est figu» (vt ab optimis Geometris definiuntur) sunt quae» Fa Latinè. Se (peri) quod est circa, & (iuelros)
» acquale .Arnbitus habent. ()uemadmòdum etiam » quod est niensura, mdc corpus lsòperiinetrurn,
• à vocabuto Gracco perspicuurn est. lVam Zcov qui- » idest corpus habens figurani, circa atiud mcii• dem oequa1es,rep4cerpogverò Ambitum,sive Circui » surantem, siue alteri circunscriptibilern, quoti
• tum siqnificat. Veruntanien feré omnes etiam» idem est. ()uae porrò uerba, vel potiùs nugar,
»Ioannis de Sacrobosco expositoresin huncyrauissi- » apertissimè ostendunt hunc expositorem ovini)) mum, turpissimumque incide'runt em'rorern. Nani » no tum Grearum literarum, tu qn Geonzetriae
)sProsdocimusdelieldomandoquidetnhabethaecver- » iqnarum fuisse, cùm nesciat quid sibi dicat.ne• ba. Nunc Àutor adducit secundam persuasio- » qua etiarn quid lsoperimetrumm significet, nec
• nera, siue rationem persuasivam super commo- » prorsus quid sit. I) (1)
Il passo qui citato dai Baroni del (c Comrnenturn spherae.» di Prosdodimo (le' Beldomandi nella detta edizione del 1531 Si legge così (2)
Il) Nella detta edizione intitolata « COSMOGRAPISIA Il IN QVATV0R LIRBOS 8 DT5TRIBVTA , ecc.
m Venetijs, Gratiosus Perchacinus excudebat 1599)) (pag. 24, fin. 20-31, pag. 25, [in. 1—I8) si legge:
si.figr.ra cx Leoperimctrisflgrorls rectilineis acqrttlateris,etaequitigriIisreetecpona
tu, ,
descsibainrq's o,nniè ipsari.m rectilinearùfiguraoii
a ugnli extra circ,,larem An,biti, sino Circnn/'ereu.
tiem cadit vi in iar,, dice. .tostrafignracuiiibet yi.
a dei-e licet. fsopertsszetrae.n .figc.r (vi ah aptimis Geo
• metri: definiutitur) sonit q"2 eguale: Ambita: hai beni. Qrsesnadmedii etiarn i. vacab,tlo Greco perspi
• c'i,7 est. Nani Zco, qi.ide.n rvq tale, mEpEp05 t'eri
• dmI,it,7. sino Circs,it,,n, significal. Vernniemi ferè
• o,nnes etiom fa. de Sacrdbosca -expasitares in i,n,tc
i gra,,Issinn7, rnrptssirn'on, 4 tncid c' o'ri i errore,n. Nè
• Prosdoctn,us de fselcto,nèdo guidi hss bei /,e corba.Promdoeinsi de
• ('luneAutor•dolucitmecuìidampericsisiuimè ,fleldomicio era oliairationè.paruasivamsupercom,sioditaieocr.
'a .Fundau , ' dicena , qua4 pali in Lercompori .I,oi porimctr* , i • intei corpora Isabemì ti, figuri ai• te,amei.rcèecriplihilcmSphariestmaximna
• &c. nec non »aialo in/orti.: -att circa hsnc r am i noa tnndm.n,prim.bqundl.oparimeler, dci tuo sii'
• (uo,) Griccè , quod est figura tstinè • & (puri)
• quoti est circa • & (melma ) quei ect
• vnda corpns isoperimrsetrum . i. corpum ]iabens
• flgurs,ti , . circa albimcnmlira 'acm , aiimalteri
• cireumocriptiiiicm , quotilieta cml. Quote po• rò .'erba, t'ei potiiesnmtgae. apertissinaè ostend,,nt
e hunc expositoiem omstino ium Graecurnsn uteroa r.eon,irom 'Geomelriaeignnruin finisse, cbm nesciat
• gioiti si/si cacci, n,qu, etiem quid Isoperimetrnm
• significa', nec prorsus qoolol sii.
Nella detta edizione intitolata cc tøSMOGnAFiAmflÌN QVATTBO uRli l i DIVISA », ecc. (carta 12, retto,
Ha. 23-34, verso Im. 1-13) sì legge
i persooasione, aiser ragione persuasiloa fondata sopra
58 Sa
a la commodità, dicendo • pe.'chè tra li corpi Isoperint composta, j desci-ttte rottamente lafignre dalle
i metri, cioè tra li corpi, che hanno v 'a' attua figura
Isoperionetre rettilinee eqottiatere, 4,» equiangolefia circonscritiibile, la Sfera è messinoa dyc Etaacagrsi'e, gli angoli de titolo esso rettelinee figure cade
i itT più gli. dite. Circa q.eesta parte, da t'atari pri.
,.,", fuori d01 Circolare -Ambito, oner circasmfereu.
i momento, che Jsopertmetrast dice da [isss] greco
sa, conio nella già detta nostre figure ad ogro'r.no è
che è figura laiin,mentc, dja [peri) che è circa, d,y
lecita 'celere. Imperacche le fsopeiintetre figure (co.
inc da gl'otttmi Geometri:, dcfloaiscouò) sono quelle
a [metros) ci00 4 misura, onde corpo tsopot'tinetro
i cioè corpo, 'che ha figura mls,,rète circa a loro, e "ecile boatta gli Ambiti eqneli. Sicome-enche-dal '.a ra ccis'conscrittihile aol Pn' a lire, che i l'istesso. Le
'.bolo Greco cl'iaro, psiche [isonj signiflca.'eqne quat ar-ale veramente, onoro pur tosti zieotcie, mal c.,& [perimetro:] Ambito, onero circuito. Ma alt'i strnnaapertissimamante qnest,o Espositore essere stad'ora gmoosi tnttl gliEspositorideGi0.doSaeraisosflsie)
i to totalmente ignorante & di lettere greche, & di
,,sono incorsi in 9 'testo gi'anissitnoAs vergogaoslsstmo
a Geometria; ooh -sapendo ctè che so dica, nè anca, che
em,'o,e.• Fcrcbè Prosdocimo de Beidomnnolo , dice
cosa significhi, isoperimetro, nè m'rari che cosa sio
o queste parole. 'Nona l'Autore eiidnce la sec0 rada
(2) SPIIERAE TRACTATVS, ecc., carta 13, recto, i in- .23-42.
( 147 )
coMrnnditas &c. nfic» Is ola in se còtinere debebal, fu il ci uiti-» autor adducit scenda psuasioné, siue.rò- n lis atcp cainoda figura, oium figura La» né psuasnIR sup. còm'oditate fundati di-pacissimacirci'laris'uY roflida c di', i6
• cens, q' a•inter corpora ysop.imetra i. i-» ijim mondo figuri rotundi' hfe aperta • ter corp.a hiitia figura alteri ciroùscripti» it. (f Circa banc par(6 notandù prio p
• bilisplira est rnoxima. i. mazirne al–I) isopimeter dì ah ysos grce qa é figu• teri cirdnseriptihulis, & quin ét figura re-» ra latine (k peri) qa é Circa (k metros)
• tada è capacissinia olum figuray & qil» q g è: mèsuta, un corpus isop.irnetrfi. I. cor
• q.to magis ali4d est rotundù tito est ma» pus hfls figura, circa alind mensurantè,
• gis capacissilufi, & a madus iste sensibi- » siue alteri circnscriptibilè qa idem est. 'i
Che gli cri-ori segnalati dal Barozzi sieno realmente tali , niuno vorrebbe
certamente negate , ma di fl e da un solo fatto dedurre la conseguenza clic
Prosdocimo' (le' Beldomandi fosse omnino ignar9 della lingua greca 6 della geometria, pare un p0' arrischiato. Per ciò che riguarda la lingua greca noi noti
abbiamo prova alcuna ch'egli rosse a conoscenza del greco, che prima di lui
flOi) era mai statu letto nello Studio pubblico di Padova (i) e quindi può darsi
che , tutto preoccupato nel suo comento della parte astronomica, abbia preso
questa etimologia senza troppo pensarci sopra da uno qualunque de' numerosi
cornentatori clic 1' avevano preceduto. Per ciò che si riFerisce alla questione
geometrica (2), l'errore commesso è senza dubbi notevole, ma, esaminando
un po' addentro la cosa, troviamo clic la inesattezza è commessa a proposito
di una questione la quale non doveva essere ben chiara, se, oltre Prosdocimo,
errarono intorno ad essa, a detta del medesimo Barozzi (a), Oronzio Fineo,
Capuano ed Osvaldo (Schrekenfuchs), da lui pur chiamati doctissimos vù'os. D'altronde il nostro Prosdocimo si richiama nel suo eomentario così frequentemente
ad Euclide con giuste ed esatte citazioni, per modo che ci apparisce per lo meno
troppo severo il giudizio del Barozzi , molto più che Euclide non tenne parola delle figure isoperimetre nei suoi Elementi. Per verità una tale teoria
venne abbozzata nella scuola di Pitagora; anzi Xenodoro, discepolo di questo
filosofo, lasciò intorno a tale argomento uno scritto avente per iscopo di combattere il pregiudizio volgare che, figure di uguali contorni abbiano capacità
uguali: quest'opera, forse il più antico fra, gli scritti geometrici dei greci, clic
sia pervenuto fino a noi, ci fu conservata da Teone nel suo cornentario sull'Almagesto e fu riprodotta da Clavio nel suo commentario alla Sfera di Sa.
(i) La cattedra di lettere greche nello Studio di Padova fu istituita nel giorno 13 di ottobre del
1463. (L'ELLENISMO Ij NELLO I) STUDIO DI PADOVA Il ORAZIONE INAUGURALE DE' CORSI ACCADEMICI DELL'ANNO 187677 (I LETTA NELL'AULA MAGNA DELL'UNIVERSITÀ' li il 16 novembre 4876 fl DAL PROFESSORE ORD, Di LETTERE GRECHE Il CAV. UFF. EUGENIO FERRAI Il PADOVA, I) TIP. G.B. RANDI il 1877 pag. 29, fin. 10-12).
(2) Una definizione delle figure isoperiunetre è data dal Baroni nel passo riportato di sopra
della detta Sua opera intitolata COSMOGBAPB1A i IN QVATVOR LIBIIOS Il DISTRIBVTA, ecc. dalle parole s
figura, alle paroleinciderunt errorem. »
(3j COSIIOGIIAPItIA li IN QVATVOR LIBROS Il IILSTRtRVTA, ecc. FRANCISCO IIAROCIO , ecc. AVTORE,
ecc. Venetijs. ecc. 4DLXXXV. Car. 21' recto, liii, 13-14. - COSMOGRAPRIA I) IN QUATVOR LIBROS li
DISTRIRUTA, -ecc. 1598, pag. 25, Un. 18-20. - COSMOGRAFIA Il IN QVATTRO LIBRI li DIVISA • ('CC
4607, car. 12, verso Im. 19-21.
(148)
crobosco; inoltre Pappo aveva pur egli trattato tale argomento al principio
del quarto libro delle Collezioni Matematiche, ma si può dire che delle relative proposizioni non si dJffuse la conoscenza se non in seguito alla pubIblicazione della Geometria speculativa di Tommaso di l3radwardin , stampata
per la prima volta nel ns (t) ; ond'è che ci pare doversi alquanto mitigare
il severo giudizio del Barozzi, ad ogni modo troppo asciunamente riferito dal
Baldi (2) , e troppo leggermente riportato da altri scrittori (a).
A tutto ciò aggiungeremo ancora che dalla lettura dei vani passi della
CO5IIOCItÀPflIA del Farozzi_ da noi fin qui riprodotti emerge con tutta evidenza un fatto che ci preme di constatare: nientre cioè il Barozzi giudicando
dal punto del vista del suo • tempo formula giudizii così severi sul conto di
Prosdocimo nostro , dall'altro tuttavia quando egli , come realmente doveva
fare, si riferisce all'epoca alla quale appartenne, mostra di averne stima non
lieve: e se così non fosse non avrebbe il Baroni registrato Prosdocimo de'Beldomandi fra quelli dei commentatori della Sfera di Giovanni di Sacrolws.co
i quali, se avessero voluto, avrebbero potuto comporre essi stessi un trattato
perfetto. cosmogralico, di quello ])eri
Nella detta cosMoenArIllA Si legge anche (4)
« Dccimns septimus error est ibidem, vili falsò ma* iorem Vrsa-m pro minore suscepit, cùrn dicat Polum a Arcticum esse iuxta maiorem Vrsam. quiequid
a Vitutus dicat. .Ego enim si Autor ipse seruandus
a esset. literam potiùs eot-ruptam esse dixerim, d,s vbi
a tegitur , malorem Vrsaui , legendum esse, mino» rem, affirmarim: ne sibi contradicat Autor dicens
(1) Geometria sjecnlativa Il Thome brauardini recoligens omnes conclusiones geo il metricas studcntib9 artiù t pbilosophie aristotelis valdc il necessarius si inni cimi goodam trnctatu de quadratura Il
circuli nouiter edito. In foglio, di 22 carte non numerate, nella 21a delle quali, segnata nel margine
-inferiore del suo !eCto « Uiij a verso, )in. 45-47) Si legge:
Et alt oxpiicit Geometria Thoni e brauardini cc tractatialo de quadratura li bene reoisa a Petro saanchez ciruelo operaq3 Gui aoul A,nercatnriS
diflglitiasime impressa parlai 0 incipo gaillardi. Aaìriodiii, 1495. die. 20. maij. 3'
(2) « PROSDOSIMO Padovano della fa=flrniglia di Beldomando fu professore dbll0 il Matemati• che nella Patria stia, & è fra co-lIbro, che furono lodati nella sua oratione q in lode dell'Astrolo• logia da Luca Gaurico. li Non bebbe cognitione della lingua Greca, il ori-de per questa cagione, e
• per altro anco-lIra appartenente alla Geometria fu- ripreso I) da Francesco Barocci nella Cosmograa fa. (I Scrisse, come dice il Volaterrano nella Fi-lilosofia, librii d' Aritmetido a (caoatict Il DE MATEMATICI Il 0V/IRa I) EPITOME DELL'ISToRlA li DELLE VITE LORO l OPERA I ni aIONSIGN0R I) BERNAROINO
BALDI DA URBINO li ABATE DI GUASTALLA; ecc., pag. 96, tiri. 14-22). - « l'nosoociato [D-C. 14701,
• Padovano della famiglia di BEL-IID0MAND0, fu professore delle matematiche nella patria sua, i ed
• è fra coloro che furono lodati, nella sua Orazione in lode li dell'astrologia. da Luca Gaurico. Non
• ebbe cognizione della li lingua greca: onde, per questa cagione , e per altro ancora Il appartenente
• alla geometria fu ripreso da Francesco Barocci, lI nella Cosmografia. Scrisse come dice il Volatera rano nella li Filosofia, libri d'aritmetica » ( VERSI E PROSE SCELTE Il DI li BERNARDINO BALDI Il 01501NATE E ANNOTATE (I DA FILIPPO UGOLINI £ FILIIPO—LUIGI POLIDORI, pag. 496, ho. 8-15).
(3) GLI li SCRITTORI D'ITALIA Il cioÈ Il NOTiZIE STORICHE, E CRITICHE Il INTORNO ALLE VITE, E
AGLI SCRITTI li DEI LETTERATI ITALIANI li DEL CONTE GIAMMABIA MAZZUCHELLI BRESCIANO
Lt/alt E Il. PARTE Il, ecc., pag. 024, fin. 1-4, col. 1', Im. 5-'-9.
(4) cosMoGnA p uIÀ Il IN QVATVOR LIBnOS li DISTRIKVTA, ecc. Venetijs,
-achcini, MDLXXXV, carta 25, recto, fin. 8-29.
Il
Ex Officina Gratiosi Per-
('149)
io Poi» In ,4rcticum esse iuxta majorem Vrsam cùm
sa, tamen Patito superiùs dixerit steltas rninoa'is Vr» sac Polo Arctico propinquas esse, cI reucra siitit,
» maioris enim Vrsae steilae ab ipso Polo Arctico resa motiores atiquantulumstrllis Vrsac minoris cxi-
a' stunt. 11 ic autem ct-s'or fetit titubare Prosdo- Finì, de Reld. &
sa tirnum de fleltiomondo, dpo Iounnetn IlaptistamCapuanicerur
» Capuanum, qui in suis Commenlarijs in Sp/mesa vani ipsius Autoris maiorem Vrso.m à minori masa lé disti» guentes , altero-im que pro altera suscia' pieWes, confusè ipsas dectorarunt. ilursus ibi» devi in calce dcclarationis ipsius Aequinoctia» lie saper/lui Poloruno Jfundi deciaralionem re» petit, cùm superiùs eos in proprio (neo de-» claroverit. sa (1)
il. Ganones de inotibus corporuw supercoclestiurn. -
di
quest' opera un esemplare trovasi nelle carte 54'-63', ltumei;ate 53-62 di un
codice della Biblioteca Nazionale di Firenze ( Sezione Magliabechiana ) , con- trassegnatoI. Di. 23 » ,
già
so SanMarco 178 » (2) ;
Del testo latino
un
altro esemplare
(1) Nella detta edizione intitolata (r COSMOGRAPIIOA il IN QVATVOR LSBR0S I l DISTRIE%'TA , ecc.
» 32-38. Venetiis, Gratiosus Perchacinus excudcbat 4598 a (pag. 33, Im. 12-31) si legge:
a Vecimus septimtts error est ihtde,n, il,i folo tua' a alt ipso P.I. Artico romotiores aliquonootlnm soci-a lorena Prso,n pro mia ore snscepit, ed ,lic ai PolO da'- a li, Ei-inc minosis cxi:!,,,, t. lite aniem ca-ror font ti_
a cticitOa esse itixon malorE V,'sa,n: qncqi.tet Vinetios tubare l'rosdoci,num de Beldomes,do . djo lomonena
dient £so. a. si Ant., ipso serica ,.d,ts 'scala liter'ano aiteja Listam Cap 'Jan", qui io, s,ois Comn, etica rijs , in
poli/is corruptarn e$se dEscrivo , L'a viii legitoor , ma-a Spoeroa m ipsius dottori: suolo s'cn, Vrsama-mo'no,'t
• i.,Vt'5,,,. , Iegend"m esse , n i i,anr , afl/rmai'imorna/è distiiir,etes alterem4pro altera suscipien• 'te sui co,,t,-adicat dotto,' * dictus Fo/u. Arctict,nto te,, confusè ipsas decloroo'o,ut. Th,rs,,: hbidem in col.
o esse ittria ,,Jaiorefl* i'rs,ioi • cdon tenta paio/o su/se,a Ce dectarationis ipsins deqtoinoctiolis s,oper-fl'oe Fo
rirLe dixerit etti/a: minori: fl'ne Polo arcitco proa loru,,, Mondi decla,'otioaena t'epetit , etto, soopes'iios
o pin qua: esse, vo re,,ern :'rr,t, n000loris. tu. Ersae stellac a Co: lo proprio loco dielercoocrit a
Nella edizione intitolata it COSMOGRAFIA Il IN QUATTRO LIBRI Il DIVISA 5) ecc. (carta 16, retto, tiri.
verso, Un. I—IO) il detto passo della COSMOGRAPIIIA ecc, è tradotto così:
il clecivoosettimo et'roreè,nell'i,stc'sso loco, dote a maggiore seno e/quanta pi/i "ornate de esso Polo
falsomète pigliò la mesgior Orso per la minore , di• Artico, che non sotto le stelle dell'orso minore. Et
cede, che il polo Artico è oppresso le maggio" a"i questo e,-,ere ha fatto vacillare Frosdocima de
sta. Dice ciò che voglia il Viueto, percbè sa si do-o Beldom,ondo, & Gio. Battista Capo.eao, li quali velli
a "esse solsoar l'Autore • ?o direi plio tosto le itt tara ce- a suoi Commentarti nella sfera d'esso eutore distin• se' corrotta ,dja dove si legge (lo maggior Orso) do- n grendo malamente COrsa maggiore, dalla miuo,-e
hannoeonfusennen
ndo l'una perl'altra
, le 000o
morsi legger (la minore) cciò not, si contra,lica l'Anadjaplglie
(ore dicendo il polo Artico esser oppresso la onag-,tetticl,tereto. dochoa'a tue1 naedesiono l'co nel/ne
• gior Orso, hor,rndo nondimeno poco pii. di sopra dei- i della dichuooratione di esso Eqotinottiele rcpetisce sa
lo lo stolle dall., minor. Orso esser vicine al Polo Ai'opesjltramornie la dicltioratio,,e di p oli del Mondo
tino, come invero sono, inoperocchè lo stelle dell'Orsa • J,auendoll dichiarati più sì. nel proprio loco. ,o
(2) Nelle linee 1-8 della colonna I' dei vedo della carta numerata 53 del medesimo codice questo
esemplare incomincia:
• rAda et ord issata su n iplura t varia paria ''-! 11o4 ad m leste, mouao et li do hijo quat nidi aUpae Il ptecto
a ioni UI t,bule Lo li letane q,ao oh tampono ip Il lioltatem a ucritate dofi-flciosstos dimino oasi. a
e finisce nelle linee 36-41 dell'unica colonna del reclo della carta numerata' 62 del codice stesso:
« rt q5 p9 l'inc / odo] icdm i,?' nls]'trocti"nem aauessit(I où Io,,git zelo tolSi bei al, oscidente hai Il bitato / s Iatittajo
• sci pot sanai p ttraI. O lain3 uY rpmodraetc'n o? oliud i ostrii ad li lise ojduna jut i eolj docetur canoni bus i
Subito dopo, nelle linee 42-51 della medesima colhnsta si legge
i EI aic oit dio hnr l canna , olrosdoci lì ma (sic) dcl,cIdomandn patand Anno dai i ni vli api 1424. podi.e completolJ
• ed dei sri amen. il Nicolausa l'amer il t non mcnipai Dononie dio xziii. reb ruari'j fi do toro o.cendcnto13Bi.le (dc) anno adi sI'°
snviij° incompleto.' Eugn,io qto il p.patoso ..H. aplico sedroto 0no. est.-Illionis eisa •ooplimo. i
Il detto codice « I. III. 23 a è in foglio di 64 carte , delle quali le 1' 64 3 sono cartacce, e non
numerate, e le 2'-63 2 sono membranacee e numerate con lapis nei margini superiori d&recto 162. Questo codice è legato in cartoni, coperti esternamente di carta colorita a granito, con dorso di
cuoio rosso e punte (li pergamena. Sul medesimo dorso è impresso in oro nella parte superiore
« AS'I'RONOIIIICA o p U, 5CULÀ a], e più sotto « 178 », e sono anche incollati due cartellini, nel primo dei
quali è scritto a penna « III », nel secondo « 23 a.
49
-
( 150 )
1a diIln conelle carte 31 '12' numerate 2-10 133 , numerata il , recto , col.
dice della Biblioteca Vaticana, contrassegnato « Codice Urbinate, n? 268 » ( i)
un terzo esemplare dell'opera niedesiiva trovasi nelle carte numerate 3-13, 14
(recto) del precilato codice della Biblioteca Universitaria di Bologna, contrassegnato « n? 2284 » , già « n? 192 a dei codici dei soppresso convento dei canonici di San Salvatore della medesima città (2); un quarto nelle carte numerate
(I) Nette linee i — IO della prima colonna del rechi della carta numerata 2 dei medesimo codice
questo esemplare incomincia
ria podi taLulo4 Il ad coleaton menu,. il Et de li in guai nidi Il alique perl'ecte
e Foota et ordinatali aùt g p].,. Ci
sú ti,ut talaiale ioleteiie li qui ala tepie 4iiisi [ali tes o ucritate deficE il notes di m i$SC sull t. a,
e finisce nelle linee 33-38 della !' colonna del retto delta carta numerata Il del codice stesso;
i Et qd p s Il l'ano adeiito,a usi sulitrarcoiTiucuit CIL3 Il leagitude tali, luci oh ocddcnto lliailoto e3 f} laiitudò lcd
pbt ouni p ostrolebia dei qua il dratite uil nliud ivatr&i al 1°c optò 4,.t Il in coli doccE»' canonilaoo.
Subito dopo, tacite linee 38-47 della medesima colonna si legge
En aio ai L il fui i a ho4 Cm..nii a proodocin de bei.lo-limando pa thou6. Anno domini nostri il Jeiu cristi mi licainio
• quadrigeitesin.o Il viccoimo quarto panino cern pilatorum il cam dei gratis. Amen.
• Explici allE caaohea li de uoti bus corporei3 Il U9 cc]setio3 domini Il proeducimi de paduoi o
Il detto codice Urbinate n 262 è composto di *3 carte cartacee, salvo la terza che è membranacea,
delle quali le 1°, 2, 42, 43' non sono numerate, e le 3!_4 t sono numerate nei margini superiori
3a numerata I, di questo codice si legge;
dei recto coi niilneri 1-39. Nel rovescio della cartai IN 000 Il AsTRosclolle CODICE CONTI li NENTVR canonE, 0V TADVLIS il Od MOTIBVS 00050$ a''Ea Il cEi.ESTlViu
O DOMINI PitoS i OOCIMI PATATINE, a
Il medesimo codice è legato in cartone coperto esternamente di carta verde con 6 cordoni sul dorso
che lo dividono in 7 scompartimenti -, in ciascuno de'qilali è uno stemma in oro e nel primo in
oro « 511 a, e nel secondo a penna: « 263 'a
In un indice manoscritto ora pòsdduto dalla Biblioteca Vaticana, ed intitolato nelle linee I-3
del noto della quinta sua carta cc BTBLIOTUI1CaE I VAtICÀt10thflNATTS iNVEITAR!0313)Si legge (carta
S5, verso, [in. 22-27{
268. Peonoocinii Patouini Camion anoFoona & ordinato 2.
o teLi» eor1loruu,a cglostiuùo.
o E. Tahulm mcdiore.rn notuum Modiva motua13.
o E. Tai,u[a atei tarum fixorum Anni Chriati39.
•
a E. LongiLindo & lotiludo, locoriomALhen234,
Codes papyr. in io]. magno CI.,. ocr. 3$.? s In altro codice manoscritto ora posseduto dalla Biblioteca stessa ed intitolato nel recto della prima
sua carta e H1BLIOTHÈC)E li vATJbANo — ÙRIIISATJS Il Cddicnm Manuscriptoruin-ll INDEX I Alpbabetico
Ordine Il ursr°oslrus » , si legge (Im. 126, noto, col. 2, fin. 12—'t8)
i iirondocu,,, ii e de uinidomorailo iatauiooa floruit ino no £424.
Conouea naotuuoa Corporun Clentium. Codei papyr. oiitiq
aia (olio marino. Nona. 268, pag. 2,
• Tal,u]ae mrdionaem motouni jia3. t3.
pag. 29..Tnbulae ,Lcllorm Liaruon
o Longitunto aL Latitudo Locorum pag. 34. è
-
Nel codice Urbinate, n? 176! della Biblioteca Vaticana, composto di ta carte, numerate ne'tiìargitii
superiori do'rec(o coi numeri i — ri, F-'t47 ed intitolato nel noto della prima sua carta numerata i
« Indice antico de' Codici Vrhin. » , e nel noto detta quinta numerata 3 « Indice Vecchio » , si
legge (corta 41°, numerata 39, recto, ]in. 11-12)
Psoaaioei noi- paLa uiaoj- Taliulan do Motibna Corporia no;. Ceieatid
Tubon.
(2) Nelle linee -'--9 delta prima colonia del recto della carta numerata 3 del medesimo codice questo esemplare incomincia;
o ci unni pino ta0la'1 J ad celcaico mot t ct
• F A C i A
o do lia guaI nidi nliq..e jiret o SUL ut tabuli
• E i, o in o i
a tòletaoe qua La oh LpiI prolititati o vantate
• PS A T A 0
a ekt'bitei dimisan- l$
a i me i
)I'LVBA
C finisce nelle linee to—ta dell'unica Colonna del retto della carta numerata 14 del codice stesso
£ Et q e9 hono add'i ia sttrat°3• 53. latiltidò taci pdt nomi ta aettolo.n 1° ddte5prcuen'Ht enit longidO LOIiI lodi ali occi.to butto • a inatnin ad hoc 00ta ut 5o4 /dice canoil,D i..
(4)
(reGio) di un codicedella Biblioteca Ambrosiana di Milano, contrassegnato « D. 28, Parte inferiore » (i); un quinto éseipplare trovasi nelle carte
1-34, 35
Subito dopo, nelle linee l4-2 della medesima prima colonna si legge:
e ped Sanclam felieitate sime TIeom carono
e FINI-1
-•j Eipliciiit canonea de motileS cnrpOe( e' aceleSa quarLo elio mli etudij Inc 111c9 in àiotimú iu3 c6 1' ileti p eaineiii Mtiù doctora rn í entro-api. 1456- due 18' nept qua tpe ei-at pcatis
a losi. Monarcha5 dominù. M. Prodosmd de Bel-e pedine-focrilt aut compilati j produsrnu3
• domando de Padue ecripti 7 ciuitate Ve-ronce 1424. £,. Aia Aro. a - Il detto codice della Biblioteca Universitaria di Bologna si compone di 79 carte cartacee, delle quali
le 4, 795 non sono numerate e le 2a_13L sono numerate ne' margini superiori de' retto coi numeri
1-58, 53-10. Questo codice è legato in cartone, coperto esternamente di pergamena, con dorso tarlato per modo da non leggervisi quasi più ciò che vi si era scritto. Vi si legge: « 19211 Pro» dosi jmus de Belildomando 9 Tab. Astr. . . il Geom Il . li Codex Cbart. il Saec. XVI a. Nell'interno
della prima coperta 4e1 medesimo codice è scritto a penna : c 192», e pia sotto visi trova incollato
un cartellino nel quale è scritto a penna « 2234 », ed impresso « EX BB. S. SALSATORIS li 192 a.
(1) Nelle linee 1-7 del retto della carta numerata I del medesimo codice questo esemplare incomincia;• Acea CL ordinata aol! i i PI or, li cI varia paria tuineeleriim ad ce 5 ica eco motue Et de lcijs quas 9 vidi alique perrecte
• suoI ut Il taleule toletene quo ob trm p0 lirin prolixit;elem a ree-italo de Il Scientea dimieam unt. e
e finisce nelle linee 27-33 dei retto della carta numerata 35 del codice stesso
•et quod poat bene Il add itionem rei suhtre,ioeiene pro'ceerit Il erit longitudo tali, mci al, occidente hai, ite, Il t- . 5ed
• lati tudo lati poteat turni per aeFl I trolaleium rei qeetrentcn voi aliuti in Il etrumentii ad bor apteam pronI in eorù Il docetor
• caeeauilpnn. •
Subitò dopo; nelle linee 34-36 del medesimo retto si legge:
• Fi'eiùtur canonee per prosdocienli de bcldoneendo lì paeluaeeù anno dlii eei lEse api. 1424. pedue Il cane dei gratis
e eoenpilteti Amena
Al di sopra della iniziale e a, di e prosdocima » di questo passo è segno di richiamo. Nel margine laterale esterno del medesimo retto è altro egual segno di richiamo seguito dalle parole te petrù
» de osino. a
il detto codice Ambrosiano «1). 28. Parte inferiore» è composto di 109 carte, delle quali le C9% 107 1 409a non sono numerate, le I0'-106' sono numerate con lapis ne' margini superiori dei
retto 1-97, le 1', verso r (recto , verso), 3a (retto), 4a—Sa, 95 (retto) sono interamente bianche.
Nel reato della prima carta di questo codice è scritto a penna
e Cenon de Inueniendo ascendente
canonee Tabuia?j proedocimj do
a reunleationii Anni
ai leeidomeeeelo p,duae•j
• Canone,Joheeenieleiiaerija
Tebala Ion5itudin d ci le titudina
28
pte
auper motu primi mubuieia
•
INE.
le 0
e cinitatu
Nel rovescio della carta nona del codice stesso è scritto a penna:
• Qum boc libro contioeeetejr.
astroamia Peti de Ileldomando , nei ut alij ,cripeeront Proedocimi.
• Caeen•eoi deea
• Jaann ie Lieicri e eaoones de primo mcliii
e TACI. le eteli ie incerti e odori'.
• Joaeeeti, de 5- A rclaangela cananea teieulert!m
• Note loannem le Ljeaeri a eleruinae anno uSO, ei eiun traceattem de prima mobili feai,ae
• r.onacriptea•e, e'eapoii ,a Nartino Simonia de Li nteie pro Arieeldo de Brnaeila. a Felicibua auepicija 111ml Card. Federici Barromeei Ardciep- Medici. el Buialinthccm, nec,nael Schote
• Amierosienee fieeedaeori, Olgiatue sony sit anno 1604.
Nel margine superiore del retto della carta 10' del medesimo codice, numerata 1, nel margine stesso
è scritto di mano più recente del rimanente dello stesso retto
canone, Petri de leeldomaeado de Astronomia n.
Questocodice è legato in asscine coperte esternamente di cuoio con ornati a secco. In un cartellino di carta nera incollato sul dorso è impresso in oro il numero « .28 a.
In un catalogo dato in luce d I I'. Bernardo deMontfaucon (11IBLt0THEC,t Il aTBuoTilEcAnun Il
MANU;SGRJ PTOROM 5 rov: Il Ubi, quie innumeris pené Manuscriptorum Bi.Ilhliothecis continentur, ad
quodvis Literatii-iirw genus spectantia Si notata digna, deseri libuntur Si inclicantur. il Autore R. P. D.
Bernardo Oti MoiTvAucoN Il lienedietino Congregatiotis Sanai Mauri, i l TOMUS PRIMU5 Il PAntsiis,II
Apud Bnl*sSoN, via Jacoba, ad Insigne,ScieutiM.acc.xxxmx. (I CUM APPROBA7'TONE RI PP. EVIdEGIoREGr.,Pag. 505, COI .2 1 ,lin. 33-63, pag. 506-524),ed intitolato (OTBLI0THEPAI)BIBLIOTHECARUMI!
MANTISCRIPTORU3I Il NOVA ecc. TOMtJS ratMus, ecc., pag. 505, col. •2a, tiri. 33-34) ce mdcx MSS.
Il BIBLIOTIIECABUN Il
» Latinorum Bibliotiiecae Il Ambrosianae ilfediolani a si legge ( BIULIOTUECA
MANUScniPToBUlt li NOVA ecc. TOMtJs PRIMUS, ecc.. pag. 521, col. 2, Im. 60—e1)
e Petri de Baldimondo canonel Astronomia
a laemb. a
(152)
t r a _ I s a , numèrate 3-7, d'un codice manoscritto della Biblioteca del Museo Correr di
ora contrassegnato « Mss. VI. N.° 823, Cicogna, n.° 1465 » (i); ed
In questo passo del detto catalogo intitolato « mdcx IISS. tatinorum a, ecc., è indicato l'esemplare che di sopra (pag. 105, liti. 4-6) si è detto trovarsi nel precitato codice Ambrosiano it D. 25.
• Parte Inferiore a de' Canoùes de motibus corporum super coeiestium di Prosdocinio de'Beldotnanrli.
(I) Questo esemplare nel precitato Codice del Museo Correr, contrassegnato « Mss. VI. N.° 523,
• Cicogna, n 1465 » (carta f•1a, numerata 3, recto, col. I', liti. 1-7) incomincia
.Factaa uidi Rq pre d e 'DL uLia• al ordiata at qopiura aLa buietoletano qua oh tpPii
paia I a tauIaad-a pii ik, te3 a uiUte detcii
• celeatea mot 9 t 9 hip q,a (te dimisse Z. a
e fiaisce nel -codice medesimo (carta 11, numerata 7, verso, col. 1', fin. 14—17):
I aL
d 'ost lile addit;ua3 ul' auL[ctom puencil eh longido tali, bei ala
a occMe habitat. uP latida bei pt sumi p an iabiu3 sir qtiadritem
a ul Ai ielrein.tsi3 ad ho aptn3 put i co l doceiure.anaiIi3.
Subito dopo nel codice medesimo si legge (carta 15, numerata 7, v?rso, col. I, Im. 17-22):
-
i Et sic
• ait 5nis ho eanonup ja,doeimO tI l,eldennando patauu3 anno
liii 7 ' yI.a api. 1424. padue 9pii.Wé eú lei 1 ei Amen.
Eaplici5 I canonea d' moti b 9 co,p. 1é esiperceleatiu3 qnoe
•canonr.s 9posuit pruadocinua d' Leideii•andn de - pad,ia ad Iaudè
a omipotentia dei aig Lotio, cui- ie eupnurum .meia, a
Il detto codice « VI. 823, Cicogna 1465 a si compone di 41 carte, delle quali le 16' sono cartacee le 7'—.It' membranacee , le 1'-0 n , 37'-41° noi sono numerate • e le 72_363 sono nume.
rate ne' margini superiori de' recto coi numeri 1-28. Questo codice è legato in tavole coperto di
cuoio rosso, nelle quali sono infitti cinque grandi borchoni rilevati di ottime • de' quali uno negli
angoli rispettivi, ed uno nel mezzo, ed altre minori borchie negli spigoli perpendicolari delle tavole
stesse. Nel rovescio della prima di queste tavole è incollato un listello di carta, nel quale è iinp'resso
il leone alato di 5. Marco colle parole in giro: « civico sivsco C0ERF.B a. Più sotto nel medesimo
rovescio si legge: « Provenienza Cicogna 1465 , collocamento Mss. VI. N 823 Nelle linee 1-3
del retto della prima carta membranacea di questo codice è scritto a penna
hic lilacrimei Joaiiin cakeria quI cmi po due. IO.
il che mostra che questo codice fu posseduto da Giovanni Caldiera Veneziano, dei quale il P. Giovanni degli Agostini morto in Venezia nel giorno 10 di Dicembre dei 170! (GLI Il SCRITTORI D'ITALIA li CiOt:11 NOTIZIE STORICHE, E CRITIChE Il INTORNO Il ALLE VITE, E AGLI SCRITTI Il DEI LETTERATI ITALIANI li DEL CONTI. GIAMMAIIIA MAZZUCHELLI BRESCIANO li VOLUME I. PARTE I. I) IN BRESCIA ClDIDccr.Ill, pag. 211,lin,29) ed ivi morto nel giorno 9 di agosto del 1755.(N0VELLEII DELLA
REPUBBLICA Il LETTERARIA il PER L ' ANNO rIDccT.v. li PUBBLICATE li SOTTO GLI AUSPIZJ i DELLA SACRA
REALE MANIlA' DI Il MARIA AMALIA Il Bn SASSONIA Il RECINA DELLE DUE SICILIE. li IN VENEZIA nIIoccLv1l
Ari'REsso DoMENico OCCHI i CON LICENZA DE' SUPERIORI E PRIVILEGIO, pag. 296, fin. 16-21.
BIOGRAFIA il DEGLI ITALIANI ILLUSTRI li NELLE SCIENZE, LETTERE ED ARTI Il DEL SECOlO XVIII , E
DE' CONTEMPORANEI Il COMPILATA DA. LETTERATI ITALIANI Il DI OGNI PROVINCIA Il E PUBBlIcATA PER
CURA DEL PROFESSORE il EMILIO DE ThI'ALDO Il VOLIJT3Ik SESTO il VENEzIA, ecc. Il IIIIJCCCXXXVIII, pag. 404,
col. 2. liti. 4-14), cita ( NOTIZIE Il ISTORICO-CRITICHE INTORNO il La Vita e le Opere degli Scrittori Il Viniziani Il RACCOLTE, ESAMINATE, E l)IsTr.sE li DA E. GIOVANNI DEGLI AGOSTINI, ecc. Torto SECoNDo. i IN VENEZIA, ecc. MDCCLIV, pag. 415, liti. 24-26) tIno_scritto intitolato:
i I,ecipit (iber ce re,,,,, in asaroiogiae , g o Cucini Or/ui dascrlptio,s'i
clarissi,ni Viii copia ysicaa'.inn Monca-ree Joa,,nis CaIde,'iae Veneti, ad Alpko,, sensi,, clyt,,,,, Rcrees afragon'ena. a
eh > egli dice ( NOTIZIE Il ISTORIcO-CRITIC!IE Il INTORNO Il La Vita, e le Opere degli Scrittori Il N'inizia~
Di, ecc. TONTO SECONDO, ecc., pag. 515, ho. 30-34) trovarsi manoscritto in un -codice della biblioteca
di Apostolo Zuno. Il medesimo Giovanni Caldiera nel 1424 era professore di medicina in Padova,
come a Ilarisce da un documento riporlato di sopra (pag. 31 , [in. 1-58), e dato in luce da Monsignor ' iacotno Filippo Toniasini (Cv I NASIv Il li PATAVIN VRI fi IACOBt PITILI I' PI Il TONI ASIN I Il EPISCOPI
)EMONIENSIS il Libris V. coniprehensum, ecc., pag. 494. fin. t4-29, pag. 495, pag. 496, Im. 1—Il),
nel qual documento egli è inenzionaLo così (GVMNASIVM Il L'ATAVINVM i IACOItI PIIILII'PI li ToaIAsINr,
ecc., pag. 496, col. 2, Im. 3. - Vedi sopra, pag. 31, col. 4, liti. 3):
a 5Mg. l000an Calderiei a.
lacopo Facciolati menziona anch'egli il medesimo Giovanni Catdiera scrivendo (FASTI Il GYaINASII Il PATAVINI fi JACOBI FACCIOLATI i OPERA COLLECTI i AB ANNO McCCCVI. vENETi Il DOMINATIONIS
"53
accu l:ata l neute
fu
clic ne
della Bi .-
descritto dallo stesso ' Emmanuele Antonio Cicogna ,
possessore (i) ;
ori
sesto trovasi nette carte 3'i2" d' un
co,dice
PRIMO li so JUSTITILJM AtN( MDIX, ecc., pag. 103, Im. 0-15)
e Eodeni trmpore Jaanes e; Co (eterea Ve icetui , coso adicuri in (tv
- a schoiares saset, Pliysrcm Ext.r,ioidioariie erbolaen obtiou,IL re
a geir doso a rgen tel e viceici!. i rolLioa al I i 5e9 i, aratie oratlot, cela
• Iralatait tlrrivenitatio nomine ad studia,. de naoreataopicarada,
• cani eroI qua operare Vari v ar,ibti p neo it I anno post. Artiata• con Itector elrctrn • fune tusq.r e egregio sai isoli n'tacere ad
tetti a laico
• d ececad tiro reo1 iii; ej i, equo i' orno,' inter Promotore!
- i MCDXXX in Ai ti, re peri tua'. De 1110 Fr. Joanrsoo de Aua gustinia T. 2. seripi. Vernei. a
I! P. Agostini cIò (oTIzzE Il IST0RICO-CRITICIIFI Il INTORNO Il La Vita , e le Opere degli Scrittori Il
\T iniziani CCC. TOnO SECONDO , CCC., pag. 414-449) copiose notizie intorno alla vita ed ai lavori
del inedesitno Giovanni Caldir'ra, ch'egli dice morto in età molto avanzata, circa il 1474 (NOT,LZIE))
1STOR1CO—CI1T1CIIE li INTOP.N'o Il Li Vita, e 'e Oliere degli Scrittori li Viniziani, ecc. TOM0 SECONDO,
ecc., pag. 442, Im. 31-33).
Nelle linee 2-3 del recto della precitata carta i', prima niembranacea, del detto codice Cicogna,
n' 1465, si legge:
o questo li aro O senno coi idr;'s O tonni fo de nubs. jadanano ho 5 37. fo sco10 p mi da o. polo o unnie.
• hic li l'cr est noci lodouicj Cantarenai mel diti Iaeetucij poncuratoril njuam eroi pelo due. od.
il che niostra che questo codice fu anche posseduto da Andrea Cotatarini, che vivea nel 1424, e da Lodovico
o Alvise' Coniaritii, figlio di Bertucci, eletto procuratore di S. Marco nel 1485, e- morto nel 1490.
Emmanuele Antonio Cicogna in una illustrazione riportata pii! oltre, dice questo codice acquistato da lui nel marzo del 4843 col mezzo dell'antiquario Antonio Sanquirico pel prezzo di trenta
lire austriache nella vendita fatta in Venezia di una collezione di codici posseduta dagli eredi del
Conte Giandomenico Tiepolo.
(i) Nelle carte 2'-5 2 , non numerate, del precitato codice si legge
PItOSDOCIMO DE LI E [DOMANDO, autore della pressiate Opera il r Patavino, clainro mateinaLico, mitica, Gi000fo,
• astro ingo. Fioriva nei 1424. il Varie opere renato lo quali, colle nittieie intorno alla sua vita, 0000 registrata I 4a Gcaon.
• niaria Matasi circhi nel Voi, li. Parto il. pg. 623. 624. degli Scrittori II.li. -Iini. li M oscurino Ili riporta L'auiorilii di
rj
c. Facciutati. - A rceernrdino Baldi, di J a
• Bernardino Scarelenno, di Jacopo Salomonio, Il sii Jar. Filip. Tom naninii, oli B a
• sti si può Il aggiungere Michele Savonorola rito Krieeea nei £440, i coi Cona,maa,Lariohi della li Storia i°atovina furono maGiuppe Vedova nella Rin
• pressi dai Muratori nel T. XXIV. a p. 4166. 4167 del Il Per. Stai . Scrept. e talri,oameaitese
a go'a6na degli Scrittori Il Per doo'aai T. i . p . 89. Pod. 4832. Le O 'ere del Beidema nido $ono presso 'tsr Il tutte inedita, e
• non vidi a sta in p0 che il libro seguente, che descrivo p traini il Maztuelnelli I. aeccniaava di volo. - Si '- fra ItarAnglieiilClaris:. - Gara reti Cremoso Cn• dani a at', pa Il col N.'21392 Sp/aerae l'ratai"s Io eonnis da, Sa crotrasto vili
a alt Tue, ricae Fissate Carie,,, t'etere: - Faosdocimi )) de (se/dama,, do Fa tasviai :reper i ractatao sp/attiro Coe,r,saeniariat
o ,tosper, Il los Inc c'so aiedsscta prr L. CA. nata qeti?n a;np/iras irsspe-e.osn e e. cc. MD.VXYJ. Il coi. ( In tane) fmprnsSsam faait
a isa/urnen i,'a,d i, sarde V'ciocca or///s ci arb l'san Il regina e5 ca lcogn'apbica Luce Ante voli Iaeeala e F/oe'eanii,Li qfficine....
sanno Il Virginci porto: M.O.XXXI. /abeo,/eoeeaose eeaartio. - Alla p,;. I. del foglio la il ai legge; PIIOSD0CIMVS
• DE REI000MAND0 PATAVINVS ASTR0N0MIAE STVDIOSIS. il S. P. O. Boston ornate e/esento cOm005estit,s taatta enei/ne,
a liane coaiciusionem stani/osi Il iU'e' in mosa ao/desti p,. P.,11. ai si l 'o ioec ooa,re per P05 in i/ci Impao(te Il vtsti
a giro a lieti, m ,ietae,a 'CS libia: orI' o,, risi i,a,n proe'.rat: cono o bseo'i'azi' erian, al iq ava,,, I) ad,eeiraat/oaoeeo /talo OsSr,rn(a tis.
de lieldomando li padri ci,:,,, patate saeom diviatne Ma/brace, paofess oreec claris.
a Crnna entuna Spherse per 0/005
• simone. Fi 'ai i reV/i o cc Il s '/iana in fide eh risi, ci sa io aan/em ,flieii'ii ad Do,niaau,n ri riesce e aj od p.,
• Dioasysieos .et dore Cnr (p. 36). —. Questo Tratinto della Sfera • ossia Corto mento leI Beldoniaardi li lo ablaiarno ma. io 5.
• Marco fra CovI iei rieti,, dosso VIII de' latini al rau,aa . XXVII. icello Il Sci FaIc XCVI. .... A. Comi tela pro/semine,
• Boatta,,, e'n,í qsr.uaio eòiaes tanti lIme/isis hec n 'te,, qeee ml cere atq. /aeaiea'a,ade [reter folio, de S.aoact,e Sop/oin enea Il
• eatdiaxi propn.rit o 'viso' lei 5aoc /iOiS ero per te resi/, i ienposlio mo/n'ao giOcano. Il li/aro,' ' sa t 'ora/e: exponeaaciaeoa te/./i.
• tersa aia absers ' e 'n, ad loira tianees at'q neaeea fi 'a osa assteenas....Scs'ip t 'im cIa. 1sìaysici osa gistri prordecimi de bel .-• ci teso,, dl: s'° a Il tra. otoitì Spese ines qi.at ' i Io/sani, de .Vac,'obissce /'elicirer tnacipii ... . muco stia pag. Il 11 V'liane
• 'e.. i. fida Xpinnor fiirii'il ad d)i,en, ci s/c sit flaa/s /asa' apis Il p.vr prosdoeaaearsnc de /aeldcas,aacdo de padsoa 2 1
lati tv'n,i $ scrijstatm pan usasti, .r 9 la cs le/ Stap il ieri i,, Sta 'te io in Specie!) i/le /n oitqffril de si sazls ira casiro )l ss e,aiiSiilcis-•
• ante, a dit i jICCCC,VL VJJIo ,\t ar/altri:. Finta scripii ceaa I le.r t 'e spire. - Ho' voluto ester eLtoan i porro il
tane sii qrreato I codice Marciaaoo per far vedere I. va,'iet'a cia a ei in 'è e.,;. lirn ',i 15 31.i, tu anonora- liciata
• principio e
a sondo,1 autil ornino di Gios',rani da Santa Sorta (di riuordevoie li ataviroa famiglia i pose/a venetapatrizia), ed
ad—
aggi t'at e le pero le ci coatta e li ap risi .parta ieta sos denaro, Pio es )-sisas adorai or. 01 Irce la e per t'atto il tetto si anna fatto 9 a
iene variatiO,lt.
uelle d51 Belalasmiudo inedite,
a Quanto all'Opera, rui unisco le ' renerat" nnliaio, eaoaènur,a aleile pii, Il nipostole fr quelle
deaerivere queiio Ragni Sconcio esemplare0 Il
a ed è Ca io mais do 'no/a'bus corper'teoa s'epea'celrstiaono. t'rita' a di resa ire a
1/ibI.
Pila
o'. rata. ,lice clic nella Li• noteni, a lean ala altre erapie indicate dai hiislingnafi. - Il Toa,anaeirr i a p. 89 dci teli
dt Fadion
a brenia di Casa Candi esiste c'i titolo Ca, neo,,: de eco/i/san Corp at'eaa, cct,l ti,,,i
• seri j,tie,,. il 1434 a C,coa/o a rtiuna ci medici,, e doctoe'e nepote Preseiocia,ai Be/dema ecds - Il Nella flilalioteca dei Sana• toro Iaaopu Sorainao descritta dai Franaeeseaa Melciniori, 9 esisteva al uum. MXXXIII. le' calici in f,al. uno riaiactllooeo con—
rns 9 saoparcelesiieaeeo, la qual o• Lenteutn 9 alcune Opere del -,in,. liatldemarndo frai le quali Ce,c oioes de eaot/baes corpooa
a pero dal Malchiori nei Trono Lerao del Catalogo Il clic te compilò, t, cIao sta ora in San Marco, viene deseeitta cori Tra• cesena flde Asaroenoania!racipit (sa ,eo 'niuo Dei t te,'eaiaenen. lo, ,«. et os'etiesatot sacca t qroaenplrara et s'o riso ps'iincipia
il
i54)
-
hlioteca Civica (Stadtbil)iiotlick), o Vacliana (di Giovanni Ton Watt) di- S. t Gai—
tra br,Iaraim ad celeste: moto:, et de fili qrr a: Ilvioli ... liti/oli. Inno domini nostri 3/rr, xpi 1424 padree corraplel ora ira licern Dergroaeia loro,, exp/ictrtnt care ano: de snotlb'es coram-«ne:npercele:tinos
liut o: scarica cooriposuil
• Prosdoctn,ua de Fiele! corra ', do de perdita ad larrdom I) Onareipot sorse i: Dei nlqne tori" s curie supero ornai. In,.......
a In fine Complete il sua' 2t buie composite per occellerrt issinailon s'ri temperi: vie-eroi rrrrrg litro ai Pro:docimooa de
il
» heldomando qua: ego Cane/o: artir,sa ci merticiiee' cloctor ejrs Il osepos patire .ccrlp:i 1439 dio 20febroaril ad lamea deve domini no:! ri 3 -hn xpi. I) Forse questo Codice Soratico Il XXXIII i: quello che era di Casa Canili oopraiiercritto 4)
a Ma siccome la libreriaL. esteliopata del Soranao fo gia disperai, coni non soft dono e-siria esgg icli quel Codice MXXXIII.
l'rolaulsil mente essendo fra quelli che il corta peri, 1iis I ab. Luigi Matteo Canonici, poacia venuti in pri,printi di li Giovanni Parisa si notti ,il quale nel 1817 e1835 vendette tutta la 'tu, )j il irene parte all Univrrait'o di ùi bnl, varIe ad un lagune Walter Su eyd))
Zia sogiirfoee Rect orr Coveo,try per -uil Molaanlcro, nana parso lo
i15
lino di ps& I mogli i anche Il Codice suddetto MXXXIII.
aUn altro cacm piano de' Corrono: )) presenti, scritto nel 1424 si conservava, al tenalio del Maseuchelli, in Firenze il
sella Lilsreria de' Padri Domeacicani di San -Marco all'firmano IV num. 29 -(Vedi qui la nota (0). i un'altra copia di
• quest'Opera, coi Il ottone dite,5 PIALI; (Cronico
de • Matematici - 707- p. 9$) il d, il -Idoli, di volume di estro login co//e
i
• (reno/e de' in sii dc corpi sopracelesti l ronsereavsai n'o. 'sella Libreria Feltri. io Il rIsi ao— Il Marauchelli ai mostra
• incerto se qoeat'Otser.i C ononcs cc, sia la stessa iselic,,ta dallo Scardoone (De .4srtiq.
fi Pa/av. p. 262) colle ar 0 le edtdit
• Tra ctat ',m :pfaierae psrlcheo-rienmrsn, lì quale osibres. Il al suo tempo nella libreria de' Can etici ltcgol ari, ma io credo che
• sia diversa 1 e cIao li In Seanteose i,, tonda parlare del Vr-a itoi o sopra la Sfera del Sac,-oboaco, cisc ho di I) sopra notato.
• — Notisi anello tI iversito riti l'anno in etti è scritto sia Corre/o il Codice )) ricordato dal Tommaaini, cioè nel t134 meo tre
• il Codice So rancore-ca l'anno li 343 ; il [,a poerelilsrt fin dedurre, o cisc vI sia en-ore di crateri one aol l'uno o nell
• altro o che il Canna facesse dsse copie, l'cina nel 4434, l'altra un 1489. Venendo ora a rio acriv ere il presento n'io esemplare, veleni a -primo li aspetto copiato a' tempi stessi dell'sutore, cioiì
i nel eccolo XV cI priacl'pio. fiLo miniature mi ci priorr'pio i: s ' vIle: iniaiali, la asia nsagnillcenla delle Tavnle fa credero che l'inno
(I
• ordinato da qualche distinta pccson;I. (1) Esso eonaineia bacia ci ordinata i) si. qreamptaora el varia poca tre/i1
urla
ad cefestes meC4 -farjs q. a,idi a/iq. jafecee: Il cui taboI, te/erano goo o/a ivi -i: li,'itate rauitioie defi notes
cl/mie fece si eal!q . c'eco )) /icet a nè!:'9, ti., lrèrnni' ipe iù at 11//se t ticole st Ct dimt,srrie lati: q p ipas no bit
reqeatrit ifi;srros ari Ondicaud n o-eqreisa'ta iii sii! la/sole Aipironsi (2), Pci si contiieus a dire: il L/i ergo opns per,fectmrns /aolaratsrr ad qrrorramdans nsvie orse,,, cousmplroceo, I/amo ordinato ) Ta/ire/a: c'ra, s 'ti: ca,,oeai/5 ra: &ggregarado ci
• ret nei/ai oe,'Iimas videbitrrr os'dieando Il ci alie/rme.r Ta/ore/a: dilatando 'ai isede operaiio le€rior lealoentrio' et qrsorrlirnr
• F. moti/aree il PItnotarrrm T'a/araI,, Jacobt o/a- doni/is piednaaei (3) cx hp/torni micce/is oxtractae il iovlom-es ac erpe.
• -ditores serali in operasied oqrram Alploosst iiabee/e ne «t sgrassi eri I far-san me/in, verificate ci corrode pro (dotto
in fili: Tre l'ra/is qaaaa ordiraao'e iostendo il i,sos cono qutbusdsnr alii: eggrega l'o h/pisosnsi T,eiaroiU elimissi: la reeria cm
• maeois il ines-ho ti:. - SM eenteq rea,,, ad can otre: eccedemrrs /05-/mt aeIe ' ea-tsa mn: qraor/ 71, 15,1, li de moli/a,,: p/inneiarerna
• lacobi :upr-adice i (4) osdimsate :r,set ad me-ridi annoi paci........)) Dieci pagine, onaiano ci esque certe conaprondoso i Caa rioni, i quali finiscono roes li qucrie psi-ole E! 5/e sii filai: laol 5t ciannei1r3 a prodocmmii d /seldemando petaoco3 I) ansia
• dii u,i yhè spl 1424. predire 9pi/atar cii dei g- c a,nen Lupi/e/Ci Cartone.:li 6 ruoli/arte orper Il s"percelestiro3
• eiror, camoonte: 9posaoit ps'o,edocinaaes ci bo/cicoria se do rio)) predsra a ci i,emad osaipatereto'.e e/ei a tq3 totiris cetr-io sopii or-sente.
is Aurea. Seguono de il altro carattere dieci linee di un -can aLle, che eomieici,e flinldirlsnne -ci co,ejractio re ....... . I Nelle ne• gurnti 23 carte scritte da aosl,edmee le parli ai eo n toasou e e le Tavole Il Tela taci. a'Ceoalti precedenti.-- La prima Tavolo
• ù indica ta Te/aula osa e,lioream )) raso tuo no -i n 'acini: Cristi coiect i: per 28. L'eI Sua1 e i : Losigit stelo ci -/a iitnrdo l i /oc' s'si sa
• -irsfna:cmrpt erarsn; gli ultimi dei quali I neghi solita l'osa so/ena e Zez,rr. Le ul tinte quattro earsc cono ff.( t. lsiaisclie.
- a -Furono Possessori -di questo - prezioso Codice, esilio -si leggo iaoll'snti porta; 6/ano crea'
-fl Ca/dUra il/e li/ocr i .,i
• Thaiii: Ca/dei-io qui enei Picio .lsac. 10- (5)-- lI Indica Ctaetrerieei Questo libro o scosso Di! itd,'oa Piarinsj fo do
risate:. jac/aomo I) /aa E 37 ..
p aq d- S - polo arecato (6). -. J.arlo.-ico Coata,-taei lt/e li/ocr esi moti Lndnsoici
-f
Cane esrcni ne.ri diii bertnecii poc nratoris q reemss cmi ci, di,,. octo. Il (7) Dal la fa mi6 ha Coi, tarioi , per quatto -tengo
(I) appleti della miniatura del primo toghe aswi le atea,sma ti c hi fece !) esrgnlre tale copIa. Rap prenen te un Leone d'oro ramasante In
campoeenlsrre 5 lIse -'ceste 5 c,rano,etato da su eim toro rea, prese utente UIL Grifonetincutto di resse li e coronato d'oro - Tutta il
campe è verte.
(2) Sono e!Itbrl Is Tarate sr/n'aatom, citi dl Alronee X re di L'oso s ai-)l Caetlgllt sopranoani nato l'Antenna e ed li Finii,, figlio di Per-, dOsando liii aaueo, al quale successe nel laaa in alli di Si asIc. Egli fece eOin oliare lite Tarde arir.e,onsicmar, a proprie spe,e, te alcual
* ebrei dl Trtrda, e ne)) stabili reputa al primo su 5iiegno 1252, rione quello del t'is avvelli,1 mento al trono. Diconsi quindi ancha
Tersir To leisee
(55 Di iscbpo dei Ponti famsao medico n'davano sarta eruditamente.
fin letterari d'li' Accademie iii rado,, i ivi a 753,
aesrin qrrn asse ,,edìnn,s.n corna aimplirtana e:
cre p o dei Ponti uon e". quella qui tsrJ.1
razioni I fi'aa 'rine 4, eoeib,es pianmta'-sne ,Thrsbi ion
[a -l'tr ben Il due -vo te acambista Il nome di Ci,male-rI conner attribuito
aiaerpo ciò esse era o
esser Oiondi (nate tele- defunto aaea. del qoale
-Anes'anio iLa anche nella ilarclssia
lei eecoas Xlv i
iena In D›]. nel C°d. XVII '1.1 1. cia's. VILI
fra' Latiat) ruPI attribuito de v,flt
era a Gies,nsnr D'ad
i che aeons. Do,edirologlo nella aneitetta de,
terna liSe ne 1ml veiadic a tasca la
'indi noia 'archi,,
eo Il steldemandn avena attribuito a -/scspo
padre le Tarslr aifesoinr Il corretie,
'nere stele la enea
i figlio. i) SIa slettone n. le operare gistrete da
Seous. D endiro logie, e sia qua 0°c
Dendi 'con è indicai
ha spetta atte Tornte il Al/enein,, resi è d'Uopo
-, dire, e che in efletto c'nt non sia
,oe tra quei a'ratOsei
sir,r/s il riferiteens, scì esci) (dice Mene. Don'
direloglo) ci prrinrues-e. N'nave,,
a eh, l'omerI teli,
salse sia odi lerci,, elide m,ranni DosSo. eala
-n petrabbo t'sere invece di Oabrirls
- che fu ancb'eanr
• -ehric Ssranensla -che neri, renne si e
oaocn't.rea. Ri toccai' do lato passo s,icil e
neudisairua PaoieretÀ del Savonarola è
liegi il) Scrittori V'soci ari. FuCina im Veneree nei IdIn, o a
-
ia di ciò parola, li
entI, dl Si....
'rate del quale -parla l'Ago,tint a pag. 411 dal velli
nncdlruoa in Padova nel a4aa, lc serri cava poi sa medi.
a Che bis esmiglia,, ce ree snelle del Beldemandu, 'che I
r,r, se -puyrie,run, el,aarc ne J,snsis Csrde,-iee etnelill SS
oca fra Laia,al itareeani uum. LXXIa. elanne Viii.)
di Starro asarbaeo E cotto l'anno 1444. Qse.ie paese,gli abbia computata anche la cartabianche, giaerhè le
in an(S
-sc: ciò farebbe il -nnm.tnnaraclnqse, e le altre
"mutai,, Circo, Il nea principio, come vetro,'; essendo d'al'
110 l'crei,, li ?elo oer,rs che ha -lis,oiso qneslo codree
ila qiaalcai è avato on Bea,Sroc, Zncriea 'esci aia -o a4»
Venni. p.al-a.) -
Marco nel 1485 1 e morto orI 1490. Lstrs'trn 'no figlio Il
i
.paeaaum .eea pisa regno, ,ea'srOsIa,n.
(e) dado-cs C'ne crisi fietiosso ti aaespo I.
e a ore li-Ei ce ci,, ai Codice pnsecrts ha ci
carte icrilte sonolp -rentrote, le bianche
,, due me esserle per rompi re al "umore
trento; per quanto credo, il libre per,
-, per conte del -Contarint, 'tra Il di -cucini
plsvane-di S. Vitale, poi di S. Semoe
e () Ledrciee o Slviit Csniarini era Sglinolt
L111
155
len (Svizzera), orà coli trasseg 'la to n? 426)) (già« A. F. '")(1); un settimo nel lecarte
• poab nella famiglia li Tiepolo di S. Apollinare (8), e dagli credi ti.[ Conte Giond omenico Titpo!o i caecodo alato ,olto
• di, vendita coi. tutti gli altri Codici, io l'ho coso pento il sci marzo (843 s'ol mezzo elehl'antiqiiario Antonio Sanquirico (I
• cd enbaraoi il prezzo di lire trenta Austriache, cioè sei di pii, i) della stima ]iliraria che era di lire eco tiqseatira 9).
» Emmantaelo Cicogna
a Veneaiano nimili
arati nei Salse sposhio e oa una figItoata di Francese o ilemba, e ..li*,del esci. Da Lodories venne Prateocee a stia; da Frencesro tesono Il
tierst,cei lane; e da Bei: ntci nacque &aareare Ca,aenrin i.
dl Niente a q. 4teiot q.
di San Francesca della Vigna (cui spostava Il il p re d atta Lodopiro) nella perseodiaSani'Apallintare.
(SI Estiota la Ca g a Cantori (i
della ltepotsbliea, lo eredità inabile e alabilt pntoò nella Casa Tirpsia il
- Mccii i Osntàeini, dopo iacad,, teAlai'.
di Snnt'A5,oilin ala conservò 11 epeiimcoat tutti i libri e codici ce gli 5 trvea,,ero per la
(sJ ti Conte Ciandaeaeeìce 7 ipela sa, n
a aiamps o Codici on a,i,,,eiltti. I
oggetti, libri
rra'qnail.
ereditia I Co,,eorini. Mo reo bl noi tale, gli eredi pro Baro,, a di vendere molti
Ra,rdan Broen in gie,e dotta abitante da più anni in
Pacerchi Codici e l'or, i più lattr.aaa,' 51 la veneta Storia comperi nel '837
ma
Pa
rhi
fu,
reno venduti. Pa.teaiarmcnte di tratta
1537
od
lei
riosesii
ande
rana
all'asta
nella
otcosa
Il
anoo
Venezia Molti libri e
ed lo ne ho comperati alcuni. li »iealmente in q,ies t'asia o 1843 nl mese dl Monca, li Signor Il Antonio Sani', tratta io a ea]ieaSv casa,
Oooraterni sa di S. Teadoro al Santo Il Salvaoore, C--quinta Mllon.ae, che t ane Oabi,,eito dl Antithieà (nel locale eI,'era gik della 50
dapi, e fra qsseeli 5111 presente Rei deman sa, - Ililathe
però ona buona partiti • 'le' dirli Codici, dallail q,,aie partita ho scelto altra
e petò incq)a pressa eh credi Tiepai a on'altra più 'copias Punita di Codici vannalalai, Il desta gesto, per quesito li dice, al sta tratvcoslita .
del !' Maotfsaacon, ove dencnivehda i Codici delta tibliatbci di
(sa) I necezoebelil
t trasse ia notizia dal T. I. p , 125 dcIii Offii. Riotios/a. IL
per Feadaeirno di Bc!d)nsea,to l'adesso, 1004.
au. — Tatui, meddaro,njj
e 5. Marta Il sl' Domenl aol in k'lecoae, dice: 5.' 20. Canoni aotrs,we,iri
insito te saequr ad 25. - Situo e fra. edriLleatt ie are ,jtphnaai. - S'us.
"I,
sire
ansia
espo,aoleU
nitecit
per
25
n,eoiaeo
te
anni.
CO,.ioe
e '8240
'5
da lJetdtrns,do Facevi,
a,,olrars,an
per
l'r,sdoeisnt,a
4:51012
anni
Clvi,ll
liii.
Trae
casa.
i
Caaanio,a
,ea
Tabutorom
e fine eer(deaaat tempero.
/l'
la.ne. 14/i k'adnt te,, pisea'a. Nieaidsi liane, il rais,ertpeit isoaooic dir 03 fee, da sera, s.rea itoate Vl,s'isc an. 1438. lii neo.spieto. Bagnata
505/nino •o,.e ..oeo.aesoo .5iee,iie, seme erra-iit.,eio'J cito, accusa,. Cadieé In m!m bro,15.
Emmao?ri* C'ia,5ha
Biblioteca dcl Museo Correr possiede, cArne si è detto di sopra, lIn Catalogo manoscritto diLa Biblioteca
viso in quattro volumi, il secondo de'quali è intitolato t( CATALOGO li DP.LLAlI5lBIol0TEcAjtDII!Th1MA
NV)IERO TitilLE VNOjJ Al. i NVMERA uVE
31 EVELE CICOGSÀIiDIII VEOIE '/.lA Il CODICI 3iANVSCIIITtI il DAI, Il
.MDCCCXLVIII1. s In foglio.
» aLLLLE . 1Ì INCLYSI"AMEPte. 11 VEZOEt.IA il CØMPIVtO NEL FE-FIORAIO Il DEL
In questo volume (carta 235 0 , recto, li ti . 1-33, verso, ?in. 1-29) -si legge:-
a MCCCCLXV.
• Codice in foliia imperiale - me,inbranacro sitI li scolo kV intitolato n
cano e: de ,nottb,i.e il co,-poro./c sripercrlestiasin Pro• sdocl,ni li Beldeenondo de Peuri,ea
errato:: ....(dirci pagiesi 05 a Comincia. Parta al ss-ei/nato .ut liqoeornplei.'a à I s'aria parla Ta/,,eld renna (à?1 eclesle;
a siano cinque carte col,, proridono i Canoni li i quali fiòiicdi,o con qua no parole: EI sirj .eit finsi: boro— Ca ,a000m per
cornp i/at pm fi riarse dci
a proscio ci/n'unil de £elelerssac,ual o pala m'oso,: orinto dona (sii i) nostri jésie disisi t 1424 pus dr,e
daoes cern/i assedi prosdocirneis de
• gr'atia amen. expiicirastt ce soste: il do motib,r: csrpòs'risn Ir:per.eie.0tili/ic //rio: i) ci
stor/ca amen. Seguono i di altro ca• Bridrniaodo il de prtdssa ad larsdem osaon epatens is <lei acque a/i/ss CacCio sotpcøo
• rattere dieci linee di ,incano neli clic e oh/liscia d A'i dea e/se o' si ce i/is a il/o ... Nello seguenti 23 carte seri Ole da o m
in
- - a locdeacfllo porti si counLcigones le T 1 1, 0 1 le relative ai il Immani precedenti. La prima Tavola è Il indicato 'ui/o/a ciad/erri
li sloerdo /ecorrrori issfrascript arena gli ultimi
• maC o'a,n in ne, o i: Il Ca-dati co/ce/is per 21. io' talii1ua è ( Loeieitaado est
aifatto
lsiea,,che.
• dei quali IuoØti sosio Yer,sseoleei, e Zozai Le laltinse quattro carie ao:so Il
Questo Codice belli asilo') con Contorno il miiìiato nella pi-ho a facciata, e con altre I cIterai n,iutiaio, a reo te la Il figura dei.
a Reldenaoiido compresa ,,clla pri sia Il lettera F spettava allo Lii, renI flejolo i I di 5 Ap ' h linare , e io E' ho comperato da l l I
a Negoziante Antonio Sanejuirico nel 4843. a Eeoo poi è teso salai piè prezioso i per le flrmc otigisiahi di chi lo ,oaaedctte il prima di rné 1 cii'è : Giovan,ti Ca/
dalla
elusi
fa,nigli,i Contare fu eletta porteferro o San Fro,,r.e%co
edrea
tere, il J,a
Con e ar/sai, todoylco Casi cerini,
a della Vigila - petteaseo alla famiglia Tiepele tuddetla. 111 Ca Id/era fu celebre ftl000fo e medito li ell'elillé pubblica Cato
• tedro in Paiiueaid 1423, e cile mori inVenetio nel 4474la suo cito fu scritti Lii P. Gio. degli AgdaitOti il (vol. Il.
• p. Ai!).
-
-
[i parco/isa ridusse le To po/e Al—
o Da iOil pacco di qncsto 'tuo Codice in (principio rilevasi che Jacopo dei fine/i
• fetsiste pio f,cili ed ei 1 scdito alle o persia ciii. Questo noti e a surelmbe da aggihngerai a quelle clic no I Dosidi ci di
scidlatlfici e LeitePdri deIl'Accecl. di
• lflopa. Fraeceaco Doodi,bol Ogio ilodI!. Memoria iniceita 0 p; 469, T. li. Saggi it
a PaCata, il ivi, t789, 4°
a H. pre ncaae al Codice .,io notizie Il relative a quanto qui dito; o ho riportato il la noti di :lcuoi os0mlari clIc
e cii stoop all rovo dall'opero a teano presenta:, dieLi'o Ila scorta anche del A!ucz; " cire/li, clic parlo i( del lleldes,,ando a p. 623.
a 624 del voi. Il. a,
jC colonna del s'ceLo della Carta 3' de i medesimo codice, questo scritto
(1) Nelle linee 1—I0 della
incomincia
ACTA cv li ard inat.n e E quoou il plura & - nona po- Iria TabnIaa od ce Il letteo unti. Et de li isis qua, udi aliqp
£Rne 'aneritate steficientee dimiose sùt o,
• pfeete aunt ut ta 9 l,ole te leci:uc 4 Cb temporia polinisce nelle linee 45-48 della 1 0 colonna del rec10 della- Carta 12° del Codice stesso;
finisce
» 83 lalitudo bei pdt ,Snaiantrolahnium nel qnaeirae temo nel alieni in li atromanlum od iioe apLu m put io eo.'/ Il
e dotet
Subito dopo, nelle linee 43-51 della ioedesiina prima colonna si legge:
,EL zie coL fiois h- t' c ano i niom p por(s/c) prosdocimtam do beldomisio pajidnaou su oiio diii oi ho. ali;. 1424 li psdiec
.
• gpi lalo$ cG dei gri. A.C.I. Fin i. i, 22-32 della seconda colonna del precitatò codice si? 426 del rovescio della carta 42a
Nelle linee 22-32
trovasi scritto in inchiostto rosso:
' Expliciutit Canone, De motih9lcar6h fn SUECelcstiu,b Qoos gPoSu9tt Eiecicntieoimna ( e ie) doctor. -O. -Magisaeril
a Proedoiiiùue da laeldolsoodo do podoa adllQooa elnonez Con tainulio iei1istotih) Ego ((-ttsilldt(tic) de'iuo,,rdis de poiInorai(
Menais
e malila proprie extrFxi Ex originalilal suè il fùuar iantei,radem Prosdoiiiiìi -Ezjalidaj Il Aiio ebuiii ai CCCC LXV. dir XX
• 5e li pteinbri. doni Rem io monte sili/o . tisrs; I
156)
numerate 73-03 del precitato codice della Biblioteca fludleiana d'Oxford, contrassegnato ic Codices Canonici latini, n ° ss » (i), ed un ottavo incompleto nelle carIntorno alla vita ed ai lavori di Camillo Leonardi qui menzionato, sono date notizie dall'Abate Giuseppe
Santini (PI cENoRUDI I] MA TI] Il ELOGIA Iliosri'uo SANTINIO STA PIIVLANO Il AUC.TOR Eli IN
MAcERATnsI ACAI1 EIIIAPII']IIL0SOI'I1LE, AC MATHESEOS IWBLICO PROFESSORE Il AUADEaIIc0 CATENATO,
AC Socio UMBRO Il PROSPERO, ATQUE ALEKANDIIO Il COMPAGNO$ii5 IiIABEEUSCHIIS Il NOBILISUS, AT
QUE INGENIJIS ADOLESCE1VTIBUS 11Ml FODEDI NUNCOPATA li MACERATA.*, C1I3CCLXXIX il TYPIS BAR.
THOLOM4E1 CAPITANI IMPRES. PURLICI, li ET IJNIVERSITATIS STLIDIORUM. il SUPERI0RIJM CONSENSIJ, pag.
94, fin. 40-30), dal Parroco Tommaso Moro ( B 1 nI .TOTECAIìI . ICENA Il o STAtI NOTIZIE ISTORICHE li DELLE OPERE E DEGLI SCRITTORI Il PICENI il 70 .410 QUINTO Il Lelt. G. 1.1. li DEDICATO DAL PARROCO
TOMMASO MORO ) A SUA eCCeJ.IEN2A Il IL SIG. CONTE lì GUGLIELMO CUGLIELMI Il RALEANI PATRIIl
ZIO Di SIENA E DI JESIIICOMANDANTE DELLA TRUPPA DI LINEA DI DETTA CITTA' il E CAVAlIERE DI
SANTO STEFANO PAPA E MARTIRE. 11 OSTAtO MDCCXCVI, il PRESSO DOMENICO ANTONIO QUERCETTI
STAMPATOR VESCOVILE E PUBEI.ICO. il CON APPROVAZIONE , pag. 281 .1k, 18-34 , pag. 282, fin.
1-31), e dal Sig. prof. Pietro tiuccardi (BIBLIOTECA il MATEMATICA ITALIANA il DALLA i ORIGINE DELLA
STAMPA Al PRIMI ANNI DEL SECOLO: Xix- il COMPILATA Il DAL li PROF. CAV. PIETRO RICCARDI il PARTE
PRIMA li VOLUME II-° li MODENA ti SOCIETA' TIPOGRAFICA RIOOENESF. Il ANTICA TIPOGRAFIA SOI.IANI
MDCCCLXXIII — MDCCCLXXVI, col. 29, Im. 40-50, COI. 30, Im. 1-21). In un documento pubblicato
da Annibale Degli Abati Olivieri (MEMORIE Il DI il TOMMASO il DIPI,OVÀTAzIO i PATRInO COSTANTINOPOLITANO, il E PESARESE, il RACCOLTE DA ANLNIBAI,E DEGLI ARATI OLIVIEiII Il L DIRETTE AL BEVEREND1SSIMO P. ARATEil DON MAURO FATTORINI tCAMALDOLESE.
li IN PESARO; RLDCC.I,XXI. ilN CASA
u
GAVELLI, Con Licenza de' Superiori, pag. XII. a. 6-43, pag. XIII, pag. xlv, fin. 1-22),cbe ha
la data (MEMORIE UD! Il TOMMASO il DIPLOVATAZIO. CCC. , pag. XIII, Iii 41-45) dei « 25 dicembre
» 1493 », il medesimo Camillo Leonardi è menzionato così (MEMORIE DI i l TOMMASO ij DIPLOVATAzio, ecc., pag. xiii, 1k. 4-121
EL itt praesena iioc nosirtian dccretum aimiiI edotor & eaeqostnr -L exemp)is in futo von, ,'ntenun eoatra magia inno Icoento per 1aratium esse I tasim Lil doclores tsm tuedico, piana Juriatn( sulsilitoi liolIros, qui in praesenti li s'i Liana exigunt in .frascripiomodo ordinando, rise videlicot
Doni n'ne loan neo Ludovico, de Fernotio co, primua iii ordino
O. Nicaiau, (le Sajaea Le1 u,n Doctor ,ecuaadum, qua postea pra000asit,
qui. ract,,a Equo, a s,lmmo Pontilice.
Magister Camillo, de Leonardin, arti im, & medicinao doctor Icroitie.
Il detto codice n? 426 è in foglio di 58 Carte cartacee, non numerate, legato in assicelle, coperte esternamente di cuoio Scuro con fermagli. In In cartellino incollato sul dorso-i, scritto il numero ((426».
In un catalogo di manoscritti della detta Biblioteca Civica o Vadiana di St. Gallen publicato
nel 1830 da Gustavo flaenel (CATALOGI Il LIBRORUDI MANUSCIIIPTOIIUM. il QUI IN il DIBI,IOTI5ECIS GAI.I.I&E, IIELVETIAE, BELGI[, ti IIRITANNiAE RI., IIISI'ANIAE, I;USITANIAE Il ASSERVANTUR,f NUNC PRIMIJM
EDITI lA 11°. GUSTAVO 1IAENEL. Il LIPSIAE, i SIJMPTIRIJS I. C. 11INR1CI1S. i aIDcccxxx, col. 730, fin.
30-50. col- 731-732, col. 733, Im. 1-3) ed intitolato (CATALOGI li LII1IIORIJM RIANIJSCIhPTORUM, ecc.,
col. 730. Im. 30. S. GALLEa) « Il. BIBLI0TIIECA VADINA sa, il (letto codice contrassegnato n o 426
già « A. F. 19 » è indicato così (CiTALOGI il I.IISRQRIIM RIANUSCRIPTORUM, ecc'., col. 731, liti. 30-31)
A. F. 49. Prnadocini de Beidimecido (?) collO tes eL talaialae domotibua plancIa relrs' aacc. XVI. -c'orI, fuI.
Nel catalogo intitolato ci VEBZEIGIINISS Il VEle il MANUSCRIPTE UND INCITNADELN it DER FI vADIANISC!IEN RIBLIOTIIEI( i IN Si. GALLEN. li RT. cALICI', i DRIICK DER ZOLLIKOFERSCIIEN OFFICIN. il 1864 )I
(pag. 420, liti. 37--41, pag. 121, lin. 1-25) questo codice è descritto così
426.P-(,. (465, Si SII. l'ol - (P/aaacoeoota Peli,] Ani; Ad, ci orlI liuto anni quana pinTa ct
a via-al pari0 Taliolarona eec.(Verf. wilI niclit 4k Alfotinili . T,feln, anndcrn tRe dea Jac. de Di,iidi, mii cigno n ZosSLzc O
a gebeo) IO DII. EaNa.eITo cc MIT E. CANON. - ai. IO:
•a E, pI ci uiL Canonos qooa cnn.p miaa MAG. Poosooca ai o a DE a Rr.uaaoui ANno le padu, ad qooa ca,otaes ,. Ego KmilIa,s (le
o Ionaa'd io' de peli salar,a mano propria e Le. dc, ai cc lxv
-I SepI. -- . in a.inliLc SiI ico ecc. - llieranf ID DII. ZfffeloL
a de, Fliroasleoobcwegieugeoi — DI. 43Ineipiuntennonen
p,inni Mobili, 1.1,en.b. de Linerii, /,is 301. 48 E.plic ....p
P.
a md Emi Iliam le Innardia de p, .... ro. - Sodo,an -: Canon
a de moto i ifantie iii utero nantria. - Z polet ul 010 CIa ma/s
a raPe/re ,'oe 111. 49-51.
Zia e ocr darLe, geglItIolea Far. mie ,rgfaIt gesebrichen e ,, in C'cern dia Opp. 6. aia. Von camallua (Leon.rdna) PiaaurenR.., dio aeit 1644 der SladIbibI. angehdri Pro,d(e. Reidem.ndna,, ha d. li. su. Presa'o in Umbriea, In Mentoailieo IMoaaeIiee In, Paoder de Beldomanil. lobi, Im il_tea alle. und aebrleb. Trael.i,,a ,, duanicl'en I ciii d godruekt. Expoiiltlonla dinonum libri Opui a
Sphaerae uad de Aigori,aso -Eddr. i.. P-d.. 1451 I Jas. de ,, GotIci,, Edidii enmpoiitla,o, eerr.vern cI sai.. canon. "ci. li. de Dadi. 1.1 Ocr sa. d. E. Aggregatir bok.un(e atolli. nad I'hyaie. in., Aeqi.atIone
molu,',, eeImtlam.-Vcnoili, . p. O. Srvabena 1410. 4.
re.......Joannoe de Lignerila, al, Fraeao,e a,, Amien,u m allo, ,, l o .[. 4153); aun,eede a, ai,' Spseuinm lapidean
VincI. 1502. P.I.
lemmeite a,Ironom. Tafoin unii b eorbeiLe le di, epbce. Trigine-,, Er lobI, neeh 1181 alaRe. Mcd. in, Dicaste dea Coe,a,.uaia Sfiraa
e melrie. Seiao Btobaehlaagen Oboe 45 Stame a. 0. J. 1164. 'tallo (Tirabisebl 14. 108.5
(1) Questo esemplare incomincia nel precitato codice Hodleiano (Codiees Canonici Latini, n.° 554,
carta 73, verso, Im. 1-3):
te 46 ._ 65 , nnmei'hle 4IL60, d'un codice manoscritto ora posseduto da D. Bt Doncompagni, e contrassegnato sc n. 428(i).
In eiomiì,e dei eterni. Amentu isolaru3 ad e .,]e,tes mo Lui.
lAcLS ci ordinata sun E quí piura eL uaria pia
e finisce nel medesimo codice (carta 93, verso, fin. 34-40)
prootineo rum docctur canoisilaun. i
Subito dopo si legge nel codice medesimo (caria numerata 93, verso, Im. 34-40):
eEt
sic sit finii hnrum cassE e nm per peoidocimurn de beide.mando sathauum (Sic), diano donai nostri yliu ajiì. 1424.a padaae9pFator ,eumdeigratis.A. ti. E. ct
• Expiicinaat canone, d' mo613 corJl eaaascelestiii qu ol flsnet
• 9 posoit psalueimP Il iseidenaldo de pulita ad lauelcm otpotil
e dei a uD tese isis curie a aspernoro m Amen. i
Questo passo del detto codice « Canonici latini n? 554dimostra chè I' esemplare de' detti « Ca)u nones 'a contenuto in questo codice, fu scritto nel 2424.
Nel codice stesso (carta numerata 104, recto, liti 16-21) si legge in inchiostro rosso:
Complete sont tabole cdpnai te percell ciaarci um et modici se doceur civa nepun padue
tisi imaim aui teniporia virum magiu'.runa p1u a scripti . 1435 de 20 . februarii . Ad lesa
a ducimun de beldom,ado. quse rgo cantIna• den domini yhu xpi.
Questo nolabile passo del detto codice Bo(1leiano u Canonici latini, n.° 554,)) dimostra clic una serie
di tavole astronomiche contenute nel codice medesimo, e delle quali si daranno notizie più oltre,
fu scritta in questo codice da Cando Candi nipote di Prosdocieno de'Beldomandi. Nel medesimo passo
dalla parola cc Canones n alla parola e BelUenaandi » è indicato l'esemplare, che di sopra si è detto
trovarsi nelle carte numerate 7,3-03 di questo codice de'suddetli Canones de motibus corporum supercoelestium.
Il Conte Giovanni Maria Mazzuchelli nel catalogo delavori di Prosdocimno, da lui dato nell'articolo cc ueLuoauNno (Prosdocimno di) a della sua grande opera intitolata te cci SCRITTORI D' ITAa' LU i', ecc., scrive (ci: Il SCRITTOMI D'ITALIA Il CIOÈ li NOTIZIE STORICHE E CRITICHE Il IaYTORzvOj
ALLE VITE. E 4011 SCRITTI, ecc. DEL CONTE CLAMMARIA MAZZOCIIELLI BRESCIANO Il VOLUME
TE li, ecc., pag. 624, fin. 24-34)
• vai'. Caaeaees de moti/sui corp orno, cmlesli,,ne l'resdecimi Jietdomnee'
i do e Per/sua serit11 ami. 1434, se Conc/o Ari/una dja Mcdtcissac D'ct ore ne/ante Prosdocimi Ijeldoneando. Qurst Opera si trovava me. io Paduva al tempo lei sudI ce• Lo Tumaaini (10) nella Libreria lei ie famiglia CanI) ed ora - esiste in Venezia
• nella ccheiure Libreria del Senstor Jacopo Sorsnzo nel Col. senato dei num.
a 1033. Un altro esemplare scritto nel 4424 ai e rmnuerva in Firenze n ella Libre.
riti de' Padri nomcn cani di San Marco all armano IV. tisana, 29. Forse qneur
a Opera non è diversa da quel Tratta Io di cui fa mansione lo ScartI coni (11
i dicendo che cr/id/i 7ractataaau Sp/neerae pnlc/serr/mum, il quale esisteva ma. ai ano
a tempo nella Lilareria de' Canosmiri Regolari . e presso il medesimo Scardeoni
a ed è forte pure la attesa che quel t'olunae d'Astrelegia cose (sa 1 ,ocI, de osati soa pro celesti di osai re 'nenzione il Baldi coli'a15i oo1rre che si conservava Ui,.
a nella Libreria Feltri. tI O rlsino.
a (le) DICI.. est. p55. SS.
(ti) Leeo ala. a
»a ci'o che si è detto di sopra (pag. 430, Un. 10-51, pag. 431) risulta che de'due esemplari citati dal
Mazzuchelli in questo passo del detto articolo dell'opera di Prosdocimo intitolato (e Caemones de moti)s bus corporum supercoelestium a, quello che nel passo medesimo dicesi esistere « in Venezia nella
» celebre Libreria del Senator lacopo Soranzo nel Cod. segnato del num. 1033 a, ccl essersi trovato
al -tempo del Tomasini nella Libreria della famiglia Ganci, è quello che di sopra si è detto trovarsi
nelle carte numerate 73-93 del precitato codice della Biblioteca Bodleia'ha d'Oxford, contrassegnato
« Codices Canonici latini • n' 554 a, e quello che nel passo medesimo dicesi trovarsi e in Firenze
a nella Libreria de'Padri Domenicani di S. Marco allarmano IV, nuan.' 29 a, è lo stesso del quale
di sopra (pag. 149, fin. 16-19) si è detto trovarsi nelle carte numerate 53-62 del Codice te I. in
e) 23 a della Biblioteca Nazionale di Firenze, Sezione Magliabecbiaìaa, già del Convento di S. Marce, n° 478.
(4) Questo codice si compone di 66 carte numerate nei margini snperiori dei noto coi numeri
4-64 , e delle quali le numerate :, mii, iv, 61 sono cartacee , le rimanenti membranacee, e
legate in cartone coperto internamente di carta bianca ed esternamente di carta colorita a aiiarrno
con dorso e punte di pelle scura sul quale dorso è incollato un tassello di pelle verde ove è luipresso in oro « ALPIION. Il TABUL. MOTU5 n CELOR. M In questo codice (carta 46". numerata 41, trote,
liti. 1-23) si legge in inchiostro
e
Prolngua Jacol,i dedondi, l'malsani in Talasalia
e Cz Al&aonio estraetia. a
Subito dopo queste parole nel detto esemplare mutilo de' Ganones di Prosdocimo incomincia nel codice medesimo (carta 46" numerata 41, noto, fin. 3-01:
if
20
( 158 )
Nelle carte numerate 37 — Il del precitato codice ([ella Biblioteca Nazionale
di Firenze, contrassegnato
del detto scritto int!tlato
« I.
M. 23 » trovasi anche una traduzione italiana
« Cànones de motibus 'corporum snpercoelestiuin » (O.
Nell'opera del P. Bernardo Montfancon intitolata « BII3LIGTIIECA
ìà
CÀRIJM Il MANUSCRIPTOIIUM
Il NOVA
D'
BIBL I O TIIE-
a, écc. trovasi (2) un catalogo della Biblioteca
del Convento de'PP. Domenicani di S. 'Marco di Firenzé, intitolato (3) « EX in- ELIOTUECÀ S. MARCI DOMINI0AN0RV31 li « -FLORENTLE ». In questo catalogo si legge (4)
29. Canoni astronomici, per Prodozimo
a di Belilimendo Padoano 142-i.
a Tabula mediorum motuum in annis Christi
ali
» collectis per 28. sive annis espansis
te usque ad 28.
a 11cm stella flxce verificata tempore Al» phonsi.
a Stella flxa verificata completis annis Claris)s ti 1251.
» Tractatus de particularihus revolutionibus. » I n fine legitur: Explicit Tractntus quartiin
a libet partiuni projectionum Guidonis Bonati a de Furlivio. -Amen. » 'fractatus Canonum, seui Tabularum astro» nomicaruni per Prosdoeimuw de Beldeniando,
a l'atavinum aia. 1424. Pad11a3 completum
-
Faeta rt ordì iaata smaL i pi ora ci y a'-a quas vidi ulique lmpfocte alti a La bute toletane 4a ria tàhularul d celcateanani 9 ci deIiijea oh tpiia dsiisitate3 a ventate deacientea dkaaiaac C.
lìnisée nèl codice stesso (carta-CS', numerata GO, verso , fin. la—IS)
Ft h' eogsiescca -p
a lsoè q i direo ilIr. aaj ponit .la. Litema M deaeruit p
i Da diaic'ali aoi$ a pri ni'ipio ani a. a principio Janiasrii UO
a ad I.su husciti a. uiqp ad renus nnthe j .,eri. et soda l'ra
dés'eruit p Fra liìicdli p iotiì3 lnst3 sino p totu3 rcsido4
i aianj. i
Questo passo dei detti Caiionea nei codice « nt 2284 a della Biblioteca Universitaria di Bologna
carta numerata 13, noto, col. 2, fin. 24-'-28)- si legge così
e t lsoc coguoscee p hoc q in
-
• directo il}i" alti& L. lite ilin. IPa de ,ftuit pro a ira dltical;..1ú3 e.n 0 pii. usad loclt isicxti
a .a. usq ad fo.t.3 sEti Matl,ie - e poitoli et 2 lì.
-
a de , uit p lPa diiieali .p. tu.'a-esi 5 . Thsj. a(1)- Nelle linee 1-8 della e colonna del noto della carta r del medesimo codice, questa traduzione incomincia
1 A nomedi dio àdi ll sono stato f,tteflnotempi-pusaitj più e più- tataoietlper chosaosciereimuuimenti
• delcklo Il _ E di- quelle che lo ouednte alch sane ntsaono per ft rette claome ' oso le tanole toletane-le quali Il. uoodimesao
• sondo 1,clluhghez na di tempo (I private dallaverita eoirn atate lasciate, Il aiclasane altre iaenclae si tenghino per toere e chorrette
• Esse usisie qoadirneno .» tsnflto itanghe ed intriqhatc o- veramente Il dlnaiìsuite cisc per esse 0055 si pub suore Il tutto quell'a
• chesai nitisi ide sulla 511u1s FI per giudicare. i
.e finisce nelle linee 19-27 dell'unica colonna del retto della carta 14" del codice stesso:
a Eqsscilo chettesse serra il dietro atale igiuugrsisoesslu- onoro Il sottr.sztiss no tara. IalonBitud ssc li di quello luogho dallo hooa ciicnte 'ebilato / Il Mali, i.ttitdine detluo 5 ho potrai li pigliare pellastrai la bbio mieto pello il quadrante onere peri1 sroa futile- Il mcd?,, att. acio Chùmc ainaqngia,na Il neltoro elsàeonj. a
Subito'dòpo, ùellè linee 27-33 della medesima colonna si legge Fa seguente nota riportata di soprap
(pag. 38', lan. 10-18);
• Echoaj sia Goede qaas . iali chanomj chompiutj poeprodorieno li delieldeitindo psdòano netianiso Il denootro Siea8 noav Gieasa
o•,
'
• cristo Il M.dccc.-xxsa j. Colladio Grasia a
men I etorj ildetio' Maestro. prodosiino nei M.ccccs,y-,a 1 apsdoua. a
(2) ßlìlL*T0THEbA Il BIÒL 'IOTHECARUM II.1Aiouscalam TonhJM , ecc. Autore R. P. D. Bernardo Dir
M0NTFÀUc'ÒN Il Benedictiiio Congreyationis Sanai Mauri. li TOMUI FRIMUS ,,ecc, , pag. 419, col. ?
—4, pag. 420-428, pag. 429, lin. 1-2.
(3) niaLioTilEcA Il 13181,10l'IìEc.AftUt,1 fl MAN'òWciÌt'1-on)[7ìt N'òvA, ecc. Torsivs PRIMTJS, ecc., pag.
41-9, Im. lunghe, 1-2.
(4) BInM0TIIÉcA I) BIB 'LIOTØEChBUM Il MAN 'tJCflhiTOR11k ILN6VA4 etc. TOMUS PRlttIlJS, ecc.-, pag
428 • col. 2, lin. 28-48, Arrnarium quòrtuta..
-
( 159 )
In
Ncolaus Hamer transcripsit Bononian dio 23.
• Febr. de Sere Ascendente Virgine an. 1438.
• incompleto: Eugenio IV. Papatus solio a-
a postolico sedenteanno ereationis ejns septia saio in membr. a) (I)
questo passo della detta opera del Montfaucon è descritto il precitato
-
Co-
« I. in. 23». Nel passo medesimo dalle parole « •Trac» tatus canonutil ai alle parole . ejus septimo » 'e indicato 1' eempare manoscritto del testo latino de' Ganones de motibus corporurn supereoele9'tiuYit
dice ora Magliabechiano
di Prosdocimo de'Beldòmatidi, the di sopra (pag. i49, un. 16 — io) si è detto essere contenuto nelle carte numerate 53-62 di questo codice , e dalle parole
« Canoni astronomici o a « 1424 a la vradnzione italiana de'tnedesimi
Ganones,
che di sopra (pag. 158 , Im. 1-3) si è detto trovarsi manoscritta nelle carte
numerate 37-4t del codice stesso.Il P. Francesco Antonio Zaccaria nella sua opera intitolata e ITER LITTERA
(1) Giovanni Cristoforo Heilbronner riporta (uISroRlA lì MATIIESEOS 9 UNIVERSt • CCC. , pag.
.339-68, pag. 569, Un. 1-23) un catalogo intitolato (HISTORIA li MATHESEOS Il ÙNIVERSt, ecc., pag.
537, Im. 1-6) e CATAI.00US I MANU5cRIPTORUM Il MAT1IEMATIGORTJM EX Il BIBLI0TIIECA RÌBLI0'rnEa CAHUM DI NU.IISCIIIPT0I{UM n. P. O. BERNARDI DE M0NTFAUCOa Il Paris. 1739. fol. maj. Toni. I. ex» cerpta. » In questo catalogo (DISTORIA li MATIIESEOS 9 UNIVERSA, ecc, pag. 558, Im. 19-27), Si legge:
1.25. Canonea Astronomici per P,-odozima, di Beidimendo Padoano 1424, 26. Tabula mediornm motuon
in annia Chriati col lesti, per 28. uve arnaio capaesia ah ua,itatc naque ad 28. 27. 11cm alellse fine verificatm tempore Alphonsi.
• 28. T actatos (le particularibus revoltal [onibuo. in Elle legi.
• turni. Ezplicit trae» lui: q n'con. liliet parlino. projectiotiem Gui.
• do,als Senati de Furti-Io. Amen. 29. Tractatua Cauonom. seu
• Tabulsriiin AstrooOnrniearom per Pro,doc/naum de Beldemando Paa la? iliuni anno 1424. luaduse Coni pl:tiam.
- Nella edizione pubblicata in liambU!g nel 1746 del LIBRI? XVI della BIBLIOTHECI LATINA lì MEDI*
ET INFIMS: £TATIS, dato in luce, da Cristiano Schoettgen in continuazione de' LIBRI i — XV della medesima elaLlotuEcA compilata dal celebre Giovanni Alberto Fabricio, Si legge (Jo. SEDERTI FABRIVoIUIIEr4 SF.X
tu il 55. TIIEO!. D. LT PROF. PIJBL.IIBIBL I OT HEC A LATINA Il MEDIaE ET INF1MaE £TATIS. Il
AIIDIDIT i
TElI!. I v—z. Il LIRE11 XVI, XVII. XVIII, XIX, XX, LT XXI. i QOOS 9 POST FATA VIRI SUMll I
CIIIITSTIANUS SCIIOLTTGENIIJS: Il ACCEDIT Il COEII1 SEDIJLII il CARMEN DE VERBI INCARNATIONE. Il HAM8111101 ilSUMPTU JoAri?flS dAROLI BONN. Il Nt DCC xr.vi • pag. 34, Im. 19-26):
Dino 1P Il C) 8 D O C I DI U 5 de Beldeena:sdo ccl .eeteli-a renti.bis - a Berna ntur.Baro.de
Bibl. uuibliothecaraam - MSI.P.428.
'cure do, Palavi 'un • acri puil a. 1424. de Ma-a
AdeleTomasini C.L.I.MSS.Puseinorum.
a/ca • tero Caiaoncs sire Tatuata, Is/reno-
Fin .s p 438.
a ,,eicns , «nt in Bilal. Dominiranorum
Questo passo del precitato LIBER xvi trovasi identicamente nella edizione del medesimo LIBRI? XVI
fatta in Padova nel 1754 (io. AIDRRTI FABBICII il LIPSIENSIS lI S. TI1EOLOGI INTER 51105 0. LT
CITRISTIA PIlor. PIJtIL. I IIIBLIOTHECA LATINA 9 RIEDLL ET INFIDSÌE ATATIS li CEIN sU pp F.EDIENTO Il
JOA.reNE
DOMIN1CO
MANSI
li.
CLERICO
REGUI.ARI
P.
EDITtO
PRIMA
ITALICA
il
A
SCIIOETTCENII
Il
In
CONOB. Il ATRIS DEI LUCENSI il E MSS. editisque Codicihus correcta
1 illustrata , nueta. Il Actedunt
l
in fine vetera plura monunienta tutTi « ìabricio olim i tradita • cum hic primo adjeeta. Il
rorules VF. Il PATAVII , Typograpbia Senainarii. MDcCLIV. i Apud Joannem Jdanfrè Il suPERI O j UAI .ic JIIIVJLEGIO , pag. 13, ccl. 1, fin. 17-24), ed in Firenze nel 1850 (io.
AI.BERTI r.10RICli il LIP5IENSIS Il s THE0LOOIAE INTER SUOS D. LT PRO?. PUOL. i BIB!.IOTIIECA LATINA MEDTAI LT INFIML AETATIS Il CON SOPI°LEMENTO ' l( CURISTIANI SCIIOETTGENII Il JAM A P. JOANNE
DOMINIC0 MAleSI Il CLERICO REO. CONO. LUCENSII M&TRIS DEI li IN PATRIA DEMVM ARCIIIEPISCOPO Il
E MSS. editisque Codicibns eorrecta , illustrata, aucta, 9 POST EDITIONEM PATAVINAN AN. 1754.jl
N'INC DENUO EMENDATA LT ACcTA,INDIC(BUS LOCUPLETATA Il Accedunt in fine vetera plura monLimenta i 1DM A FARRICIO OTINI TRADITA CUM A CL. MANSIO PRIMO AOIECTA li TOMUS VI, eCC.. Fl0
.ILENTIAE Il UI'. THOMAE BAIIACCIII LT F. li MDCCCLIX il Apud J. Molini. pag. 318, col- 1a, Im. 28-33).
Nel passo medesimo da « Bern a a «428» è citato il soprarrecato passo della BIBLIOTIIECA Il
1IIJILÌ0TIIECABUM 9 MANUSCRIÌTORUM Il NOVA del Montfataeo 'n. Sembra Per altro che per errore nel
» in vece di altro numero, l'opera de! Toinmasini, essendo
primo di questi due passi trovisi « 4381Ij$0,
57? 992. 159a,190a 11011 SORO numerate, e le tu'-56,
compnsla (li 190 palline delle quali le
.sono
tuznerate
3-40,
42-82,
84-142. 109j50
5s 3_ 98,
(.160 )'
» BIUiU PER ITALIAM a, enumerando i codici più' ithportantì da lui osservati netta
Biblioteca del. Convento di
S. Marco di Firenze, scrive (i):
a Etiatn in alto
» roetnhranaceo codice sculi xv. in fo), plura centinentur Opuscula , no prilnuna
i canoni (de prognosticis) compiuti per Prosdocirna di Beldirnondo POdOVa,ÌO nell'
anno del Nostro Signore Gesù Cristo 1424, Morì il detto Maestro Prodozimo nel 1428.
« Padova deinte tractatus quarnmlibet partium projectionurn Guirlonis. Donati de
» Furltvjo; tandero tractatts canonlnn circa ca3lestes niotus. Auctorcm canonum, il» loruruque descriptorern inclicat lihri elausula , qua hujusmodi est: &sic sit /7nis
» horum canonu.m per Prosdocimum de Beldctnundo I'atavinuni anno Domini nostri
» Jesu Christi 1424. Padue completorum cum Dei gratia. Amen. Nicolaus Harner tran» scripsi Jiononiae die 23. Febrtjarii de sera ascendente ..... anno Domini 1438, in» completo, Eugenio IV. Papatus soliti Apostolico sedcnte anno creationis CIIS Vii. »
In questo passo della detta opera del P. Zaccaria dalla parola a Etiam a alla,
parola a Padova » 'e indicata la recitata traduzione italiana dc'detti C'anones
che di sopra (pag.. 157, liti. pag. 158, fin. i, 40-59) si è detto trovarsi
nel detto codice o I. 111. 23 a, e dalla parola a Auctorem » alla fine del passo
medesimo l'esemplare che di sopra (pag. 149, liti. (6-19, 24-34) si è detto hovani nel codice stesso 4l testo latino ,Lmn,i&,o,,'.;
'
.1nt,t,.,o*I1l,
t,tu,tca
I detti
Ganones si compongono i° di un breve proemio che finisce
così
a Sic totus circulus Zodiaci reninnet diuisus in .360. gradus et qnilihet
» autein gradtis di niditur in .60. minuta et quodlih m
et'no tuin in
» .60. secunda, et quodfibet sccuiidum in .60,3' et ultra sino fine)) (z).
2? di 26 capitoli (a).
(I) FRA NCJSCI ANTorji ilzSCIIARI 2E Il SOCI ETATIS JESU Il Serenissitnt Mutinensjun, Ducis ilibliot/tecae Praefeeti il rTcn LITTERARIUM li l'ER ITALTAM i Ah anno Mnccr, iii. ad annoi» MDOCLVI! ,
ecc.,
pag. 69, liti. 48-54, pa. 70, fin. 1-4. - 'Vedi sopra pag. 38, liv. 38-47, pag. 39, 'in. 17-23.
(2) Questo proenilo Incomincia bolle parete a FCTA.,. dimisse sunt a, riportato di sopra (pag.
449, fin. lunghe 26-27, pag. 150, Im. ì.— I0, e col. I'— z', pag. 151, Im. lunghe 13-14, pag. 151
col. 1 2 -2', pag. 155, Sa. 62-63, pag. 157, col. l'-2', pag. 158, coI 1-2)
secondo 'e lezioni di
otto wanoscrjtti de'medesimi « Canonee a.
(3) Questi capitoli ne! precitato codice 2284 hanno i titoli seguenti
« Quernlibet mcdiug motum p., tabtam sibi appataS luenire a car. 3, verso, col. 1'. li ti . 3-5).
a Argeni coem p taln,las ad hoc factas mentre a (car. 4, recto, col. 2', li n. 13-14).
• \'eru3 locu3' solis luenire ». (car. 5, recto, col. I', liti. 11).
• VerOS IOCU .T lune menTre a (car. 5, recto, col. I', (in. 37).
• Veru 10011Y capitis & caude inuenire a (cnr. 5, retto, col. 2', [in. 27-28).
a Veru toco cui°cap triu3 suior'i .. Saturni I Jouis U niartis inuenire a (cnr. 5,
recto col. 2'.
(in. 33-35).« Veru3 locuj veneris ci nicrcurij inuenire » (car. 5, verso, coi. 2', Liii. 30-31 ).
« Vera ben stella'i fixa inuenire a (car. 6, retto, col. I' un. io—il).
« Ttrug Luna s i i ctlsù suo uetox ui tarda ui cursu suo eq'tis inuenire a (can 6, retto, col. 1';
]in. 29-31).
« Vtru3 saturn 9 Il iupiter Il mars uenus. & mercurjus shit directi ur retrogradi ui stationarij inuoa nire a (cnr. 6, retto, col. 2', liti. 5-8).
a Latitudine3 Lune Tuenire a car. 6, verso, col. f' fin. 39).
• Ltitudmneg triug suio'1 inuenire a (cnr, 6. verso, col. 2 0 , liii. 25-26).
• LatitudincS neneris &mcurii inuenire » (car. 7, retto, col. I', tiri . 13-4 4)'.
• Mediani còiuctione3 et mcdia-3 Opponi LuTariu3 inuenir,S a (cnr. 7, verso, col. 1 3 , liv. 17—IS)'.
• Teinpus nere 7i6ctionis et acre oponis Iuiariu3 inuenire » (cnr. 8, retto, col. 2'. Im. 33-35).
• Veratri ?iùctione3 quo'é 23 duo' pra alio a lÙiarib muetre » (cari 8, verso, col. 2', tiri. 31-33).
• Temp9 uere Oiflctionis cui g eiiq pre uo)uis co rinaol stella ftxa uolums inuemre a (car.. 9, retto, coi'.
2'. fin. 6-8).
• Temp o introit 9 solis i 4n"-arietis. uF C 92 alteri9 signi uoluis nienire a. (car. 0, retto,
col. 2',,
liti. 28-30).
• Modum inueniendi ascdens et modug figura celi fabricandi quacflqs bora uolt,Ts subiungere a (car..
9, verso, coli 1', t'a. 22-25)..
• \'trug in aliqua Oiùcticne sii possibilis eclipsis Solaris: iii in a." oppe sii po' ec!lpsJs lunaris.
a inueni re a (.car. lo, retto, col. 2, tiri. 4-7).
--. -.
• Habita possibilitate eclipsis aL" erit ia ectipsis nel ne et dura '3' et titas ipi' et qn erit i'p19
» pn.m. ato3 fmnis et boe si e.t iji eclipsis & p in eclip solari luenire » (cnr. IO., recto ,. col,..
t, Im. 38.-9, cnr. 10, verso, col. I',. liii.. t-3).
(-161)
Prosdocinio de'Beldornancli nel precitato proemio ai detti Ganones cita le tavole
astronomiche di lacopo Dondi Padovano scrivendo (i)
' te Et qui in motilius plaiietay tabule Jacobi» ([' Sed antead eanones accedamS
» de dondis paduani ex Alfonsi tahulis ex» orno adùtatn° g' tabule de rnotihus piane
i) traete leuiores ct expMiciores sunt i op-» la Jacohi supradicti ordinate situt ad
» eraridoAlfonsi tithule ac etiii eque et» meridiana Padue cui° latitudo est. 45.
» forsitan melios uéiflcate et conte pro» ád g et. 24. ini n, jicise sg i medio sexti
» tanto i hijs tabulis quas ordinare inten- » climatis / et longittido dos ah occidente
• do ias cui quihuscbìm alijs aggregabo» babitato est 32. ádg et 30 iuta. » (2)
• Alfonsi tahulis disnissis tatniiltricatis
« Figurain solaris eclipsis in piano depigere » (car. 12, tetto, coi. 1" li ti . 24-25).
« Expedita eclipsi solari cclipsi3 lunareg declarare » (car. 12, verso, col. V, un. 28-29).
« Figurarn eclipsis Lunaris I piano depigere )s (cnr. 13, retto, coi. 1a Im. 36-31).
« Qvota feria iutrat iin 9 sgi mensis intienire » (car. 13, retto, col. 2°, liti 9—I0).
« DistantiaS longitudinalcg siE latittidinaleg dajo)t 03 quo iocoij I tabula que de longi ba eL litituloco° adinuiceitituìatur scripto' p ipag tahula3iuen7re a (cnr. 13, retto, col. 2a, Im. 29-33.
(4) Codice della Biblioteca Nazionale di Firenze, contrassegnato « I. Iii. 23 a, già « Conventi
a Soppressi S. Marco, ti.' 118 » (carta numerata 53, rccto, col. j, Im. 21-35):
e EL qiTt in motibua plaoeta lt Éaljule $,5obi 5 de dondia paduani ci Al fooni tabulie ex 5 traete IOiaiOTCS et espedicioren
• settaor_Il osandoAtf'ooai t.al,ulu ne etiii eque seil rorai La" ,meliun uSi Sente et cnrte pro il tanto i hija bbulis qua,
• ordi n're inLe,,- (do ipan cu quilsoadam atij a aggregaba Il Al ronai tatauiis dio, [asia tsnj intriestie li 41, 5ml anteli ad Casa OlÌtS
• acced.mY nao aduitsm5 5 qj tsbule de mutilsue ptaneIÌLa i Jacobi sopradicei ordi,ate eunt ai Il naeridian 6 PaSta e cui 9 lati-
tutta est 45 il gdsan oL 24 m te pciso aS' i medio sesti il climatis / aL lonzitudo eisas ah occidente lì imI,itato est. 32..g!I 9 et 30 In ets.
(2) Ne) codice della Biblioteca Vaticana, contrassegnato cc Codice Urbinate, n' 263 a (carta Immerata 2, retto, col. 4, fin. 25-39) si legge:
Leuiores aL espeditioEt quonhana i motilsns planetal tsleuic il Jacolsi do dondis paduani ci Atphotasi tabuli ti,
a ree atu,tt l i in uando qna Alphousi tnbole se alia3 Lq il et foreitan melme neriScate cc correrte I no li tanto isa hijn tabutia qua,
ordinato intendo i ipan c.5 qui t,unda3 alija aggregabo Al phonsl I si taltulin diminain t..4 magia intricatis 5 set in teTI ad canenec accodato fra. il selverta,n 9 qtaot tabule de motibua piane il LaruS' Sacchi su 1,radicti ordinata siL ad unteliridi.nu pndor
Cui 9 tatitttdo cIL 45 i at Il 3- m. precisa,, in medio tetti etimatin eL Il loegitLado siete ah occidente ttaiaitalo est 32. 9 et
a' 30. nù. t
Nel detto Codice sa? 2284 della Biblioteca Universitaria di Bologna , già S. Salvatore, n.° 192,
(carta numerata 3, retto, col. V, Im. 19-34) si legge;
Et qfia in moti 1,9 planeLatabtaie Sacchi Il de domi in paduatti ce ti tostai talas,lin entcte li ieuiores et ce1aad i Lioren
• iii 7 o.pando i Ai Con li ai taitole se iL eque & formo meli5 dificate il et ctrectc pro tanto, i his Labulin quaa orti il sare
• itondo i 1 s3n cta qLaihSdaan aliia agregatao Il Attossi tainulia diminnia tanti ma . ia intricatiaSed aiiq ad canonca 'acetato9
su
rdinate sad
maritiiastsaj padun li e aaitts iatittado est dij
• p° aduernt
I La,tr g tsbaale de motil,ua pra SecoLi au Il pradicei o
• g. & 24. 5,. p3itc. e. Il i medio aciti chinati,. cc inngiLudo ,,i9 alt oc fi cidente balaitato, est 32. g. cc 30. &.
Nel codice Ambrosiano cc D. 28. te Inf. a (carta 10, numerata I , retto , un. 20-28, verso,.
liti. 1-6), si legge:
e Et qnsoniam in mitilitis pianetarui tabuia Il Jacot,i de dondia padiaani el Altstnni La i l india cariato laniorca' ce capo i
• di Li or,,n sU e 5 in npernn do /ti non ai tal, tel e ae oLiato eque li ci for,aìa mcl ic, veri Gct te eL carrerte ; prs il tanto, il, iii a tali nitS
• quan nrdistare sa cml Il do ipsas cosa qssilaetadana aIim aggregahso Il Alienai taIssalii di cisti a t i tsaa9io intricatin I sud antead
• caustica acced atean,a ) prima fi ,doortamt,nLa ltsnie de motilaue planetarnsn 5 Jacaiii eupradicti osSi ' saLe anni ad meritI isacisti• tatia ladoe. Cute, laeituelo est 4. 'gra il ed 24: mi. preciae. acilicee in medio stati ili- 5 matia. EI loitgitudo. ci,aa ah occidente
• Iaaiai- 5 Lato, est. 82: gra. et 30 nT.
Nel codice della Biblioteca del Museo Correr di Venezia, contrassegnato « Mss. VI. n. o 283.
Cicogna, ne 1465)) (carta numerata 3, retto, col. l a',fi n. 15-24) si legge:
Et qns'aia3 I) iS.otil,9 pThita Lal,utc Sacolai do docili, paduii ci al 5' phiai talsuE' estraete leuioia se expcditiois at
• id3^anelo q 5 alplt&ai t,,bttle ac i eq fsrea3 mo1i 9 ucifleate t circoLo 5 peito i hijt talsnY ijt cullare iteneto ipaa euS' qui• lindi ahija Il agregaiao alplsonai tabur' ehimianin ti ma aintiatln Il 53 ùii od cani., acce,tam Y pmo . adiitamStal,uic de Ii.
• motib U pia Sacchi enp, dicti ordiSte at ad meidiani pneluo . Il cui latiLodo est. S . t 24, 5. pcina. e. i ,eelio certi clima Il
• un. t Idgitudo ciue ah dcenLe bainitato est. 32. g. e. 30 sa, a
Nel codice della Biblioteca di Saint Ga]lcn , contrassegnato cc N. O 426 a. (carta 35 a retto , col.
1", fin. 23-35) si ' legge:
• Lt qin in sto- I 01,9 planotts Tabuic Jaeohi de dondi, pa i l danni cx aìphonsia. Tabul'., citracte iciai li urea & Cspodi tiorea aut io operido qua in Il aiphanai tabule ec & eque & tersa a 5 melisan Lacrificata & e5eecte ptan Lo iss Isis li tal, tua quna
exordinare intendo iaa iú Il q,ailaSd n'an lijn agregahso. al ptsoaai labu Il in di misaie t.nuí magia intcatia. ( Sul i l ante j ad
,. zaonet necedant5 prima ad i.crtansua * Latattie de matita9 pha,totarttna il dacolai cupi] [oLi animate aut ad essanidi Il astuna t'a.
» due coiva Istituto est 45. 5'i5 5 & 2.4 mi pcise. a.. in. medio testi Cliinn 5 Lii Et Ioegitueiò Si g ah occidente babito ft
• est. 82. grTh. & 30. mL
Nel precitato codice posseduto da D. R. Iloncompagni, contrassegnato (e no. 378 » carta- AO', ntimerata 41', reato, Im. 14-23) si legge:
Et ljm i moti h? plauietatabuie locali Sii1 e badi, pndusnaj ci aifomaai tihsulin ext3ee leuiore, eL eapeshitioret li aL t i
a operando ei,ti alfons i tainule. at etii cci eL noreltais li meli !) veni6cat e ce cdrcete j,ean Lo i I, fa talaulis qa ordinare ;tendo 5 pan:
• CU jluuadsi3 alti a aal,o. ,al r0 ,,ai Labu- lihle din,iaaia 0 mi 3 .aaa inteati, sud anteqaii ad Canonea sece. Il dam nao ad 'or tatti"
•e Lah,nle de cautibS pianotat Jacoljhi aaaprndicti ordinate sie aol meridiana pad tta cui' latido li é. 45. gdua oL .24. oaiir,
a pcise. n. i medio 6ß clisnania, Et il longitudo ci. ah occidente halaitato t 31 ild g et 30 co,- a
-( 152
Iacol)o
d'
Isacco Dotidi ,
illustre medico, menzionato in questo passo del
detto proetnio , nacque nel 1298
in Padova (i) , ove morì ad
1359 (2).
Nel precitato codice 1agliaSiaIio c I. III. 23 la (carta numerata I, col. 1', Un. 23-44) questo
passo dei detti Canoties trovasi tradotto così
Eper che. Ne monimentj de piane ti le te noie di li Jacopo dado-di, sia padona tratte dalle Il t,uole dal ronso naipainno
• più lecgiere a spedite neilnperazionj chelle Epe, pi. tanole &.iflns,. Echoti d'orna quelle oforsa rne1lio verifichiate eclaorrntle Il
•pertn to nel le presente tauoi nelle qva Il li Io. Intendo bordi sere sgiutigIlero i, dette tauole de lachopo dm1 aridi clsooal
• che' 're lire la ciasido al socio -il. parte Il le La o ole dal Conio cI,ona e eh osi 'mvi i o p pata il Ma mani i che nei ve o 5rliam o ach n,,nur
• doniamo prima clromaide rare e sei 'e tasable de mmimicoLi de pianeti di Jacopo il Io pradetto Corono bordina te amene! i il ano
• di padoisa. dalla quale Ci 1 sta. la !atti- Il brune vie I. qranli. E 111111. Minutispunto. Cioe In 'netto dei aeato Crimo
• di Ella tungiltadine sia da ponente allocci il dernte abitato aic IX. gradi. E xxx / m1 fi liti.
(1) e Il eh. Sig. Canon. Francesco Sci-flpione fondi dall' Orologio, di cui più Il sotto
a) fareln di nuOVO llICflZiOflC • mi ha Il avvertito, che da' Monumenti della sua il famiglia rocce» gliesi che Jacopo nacque lì d'isacco Pondi nel 1298, che nel 111318 passò a Chioggia chiamato ad
sa eser-licitarvi la Medicina, che nel1333. fu Il ascritto alla Veneta Cittadinanza, che li nel 1352. ri» trovò il sale da lui descritto li nell'opera accennata e che finì di vi.Ilvcre nel 1359 a) (STORIA Il DELLA li LETTERATURA ITALIANA fl DEL CAVALIERE ABATE GIROLAMO TIRAROSCUI, ecc. SECONDA EDIZIONE MODENESE Il Riveduta corretta ed accresciuta dall'Autore. 9 Tosto V. a Dall ' anno MCCC. fino all'anno MCCCC, Il PARTE PRIMA, il IN MODENA ?IDCCLXXXIX , pag. 231 • col. r, ]in. 9-12, col. 2,
Im. t-rS). - « DON DI (Jacopo) , uno de' più valenti medici del snio tempo, ebbe a padre Isacco
a fondi, e vide in Pa . Udova la luce ne! 1298 sa (BIOGRAFIA Il DEGLI Il SCRITTORI PADO V ANI UPTI(GIU.
SEPPE VEDOVA li VOL. I. il PADOVA li COI TIPI DELLA MINERVA li MDCCCXXXII, pag. 335, Un. 20-21,
pag. 336, fin. I. - sTonIAa SCIF.NTIFICO-LETTFBARIA il OELI.011 STUDIO DI PADOVA li DEI. CAVALIERE Il FRANCESCO MARIA COLLE Il NOBILE BELLUNESE] VOLUME III, li IN PADOVA Il DALLA TIPOGRAFIA
DELLA MINERVA Il ucCc.xxv. pag. 179, liti. 21-26). In uno scritto di Monsignore Francesco Scipione Marchese de fondi dall'Orologio pubblicato nel 1759 (SAGGI li SCIENTIFICI E LETTERABJ
DELL'ACCADEMIA (I ni PADOVA (I TONO Il. ecc., PADOVA MDCCLXXXIX, pag. 469-494) ed intitolato:
SAGGI li SCTENTIEICI E LETTERAIIJ 9 DELL'ACCAnESSIA li DI PADOVA fi TOMO Il., ecc., pag. 460, fin.
1-7) MEMORIA Il DI MONS.m FRANCESCO SCIFIONE MARCHESE Il DE fONDI DALL'OROLOGIO, Il CANONICO DELLA CATTEDRALE. Il NOTIZIE SOPRA JACOPO E GIOVANNI fONDI il DALL'OROLOGIO. I (IETTA ti
DI ' VII MARZO MDCCLXXXII.) Si legge (SAGGI Il SCIENTIFICI E LETTERARJI DELL'ACCADEMIA Il DI
PADOVA Il TOMO TI., ecc., pag. 471, [in. 3-5, col. I, col. 2, in. 1):
ir Ciò premesso nacque lAcla p o DoNo, d'Isacco Dondi nel 1298
• come si pub facilmente rilevare dalla prima, e dalle segue liti • Pergamerre dei Torno I. nel noatro A reh ivi) a)e (ai Raccolta e Copie di molta Perga.e e da me itemlnsia. a
a mese cominciata dal ccl. Ab. Bruesael
A questo passo del precitato scritto di Monsig. fondi allude Francesco Maria Colk, scrivendo
(srotcmAJl SCIENTIFICO-LETTERARIA li DELLO Il STUDIO Dl PADOVA -Il DEI. CAVALIERE Il FRANCESCO MARIA COLLE Il NOBILE BELLUNESE Il VOLUME III. il IN PADOVA li DALLA TIPOGRAFIA DELLA MINERVA Il
1. DCCCL xxv, pag. 114, Im. 21-26):
• Egli dunque dopo avere ,ccnassato colla testimonianza della 1 10• rio, -e molto dia di una rara prrgnmena del proprio archivio che la
a cns piena famiglia di fondi caccia la di Cremona nIil ndio e dal- f5ore .lei partiti venne a atainil rai- in Pani—. nel 1251, fissa la nascita
•• di Jacopo figlio d' Isacco Dona,Ii nel 1298 deansinen dolsi dalle mccl e• ,irns vecchie carte sii sua famiglia, a
- (21 « Non rlcesi esitare nello stabilir la Il morte di questo Letterato nel 1359. Dite lstrumenti del
D I358l adì IS Luglio ce lo dicono Vivo, ed uno de'26 Maggio 1359 Il lo dichiara già morto a ecc.,
pag. 47-6, tiri. 7-10). - te :Troncò morto le Il fila della vita del nostro fondi in Padova nelF anno Il
• 1359, lasciando a' posteri nelle seguenti sue opere un Il InontilIlcutta eterno della -vastità delle sue ce• gnizioni 5) (BIOGRAFIA li DEGLI li SCRITTORI PADOVANI li DI I! GIUSEPPE VEDOVA il VOI.. I, ecc., pag.
338, tiri. 5-8. - STORIA Il DELLA Il LETTERATURA ITALIANA Il DEL CAVALIERE li ABATE GIROLAMO TIItaROsCtlI, ecc. Tono V, ecc., PARTE: PRIMA, pag. 224, col. 2', tiri. 6-8. (Vedi linea 2 (Iella presente
pagina) - STORIA il SCIENTifICO-LETTERARIA (t DELLO Il STUDIO DI PADOVAIIDELC AV A L IERE il FRANcESCO MARIA COLLE Il NOBILE BELLUNESE Il VOlUME III, ecc., pag. 177, Im. 28-30).
Monsig. Francesco Scipione de' Marchesi fondi dall' Orologio (SAGGI SCIENTIFICI E LECTE-RAtu Il DELL' ACCADEMIA Il DI PADOVAil TOMO Il, ecc., pag. 474, liti. 18-33, pag. 472. fin. 3-36, pag.
473-475, pg. 476, Im. 4-15), Francesco Maria Colle (STORIA Il SCIENTIFICO-LETTERARIA IF IIEL !.O Il
STU1IO 111 PADOVA Il VOLUME III, ecc., pag. 176, pag. 177, tiri. 1-27, pag. 150, liti. -13-35. pag: 181,
1115. 1-11,25-27)e Giuseppe Vedova (BIOGRAFIA fl DEGLI) 5CRI'ITORIPADovANI ecc. Il VOI,.!, ecc.,pag.
33S. Un. 9-35) danno notizie intorno a quattro lavori del detto Jacopo fondi, due de'quali ((e Consideratio iacohi de Dopdis de causa salsedinis aqllaruln li « Aggregator Is ) furono stampali, e dite 60110 inediti. - Michele Savonarola, nel celebre suo opuscolo intitolato ce DE LAEJD1BUS
ia A'FAVII a scrive (RERUM ITALICARUE il SCnlr.T0RE5 ecc. LUDOVICUS ANroamrj s I) MUIIATORICS, ecc.
Caìleyit, ecc. TOIIUS VICESINUSQUARTUS, ecc., col. t166,Iin. 14-23):'
t103 )
-
e morto
»,
scrit'
(a):
CRONICA
Dg'MÀTEMÀTI€.l
nel giorno lo di- ottobre del 4617 (2) nella sua E
1470
«
Pi1OSDOSIMO
Padovano
della
ti» miglis -di Bcldomando (li profesÒre dette
» Matematiche nella Patria stia & è fra c
a toro , clic furono lodati nella sua oratione
• in lode dell' Asti-elogia da Luca Gaurico
• Non bebbe cognitione della lingua Greca,
- II en-de per (sie) questa cagione, e per altro ancaa re appartenente alla Geometria fu ripreso
la da Francesco Barocci nella Cosmografia.
a Scrsse, come dice il Vo]atetrano nella Fi» losolia , libri ci' Aritmetica. Fece ancora
a commenti sopra la sfera di Giovanni di » Sadrobosco , e compose un volume d'Astro» logia con le tavole de moti de corpi , entri'-a egli dice , sopracelciti , la qua)' opera ma- » nuscritta si conserva nella libraria feltria -a in Urbino- »
tiri
d'AstroDicendo il Baldi in questo passo della detta sua oper a che «
logia con le tavole de moti de corpi , com'egli dice, sopracelcsti Si con» allude certamente all'esemplare che
» seiva nella libraria Feltria in Urbino Y
di sopra si è notato trovarsi nel codice ora posseduto dalla Biblioteca Vati2.6s a de' detti Ganones de mocana, e contrassegnato « Codice Urbinate, n?
Monsig. Beruardino Baldi, nato nel gior no
5
E giugno del
tibus corporurn- superccmlestium. 1553 (i),
-
La Biblioteca chiamata nel passo medesimo « libraria Feltria in Urbino »
de i manoscritti già posseduti dai Duchi d'urbino, che Alèssanè la raccolta
tito VII nel 1658 unì alla Biblioteca Vaticatm, della quale ora forma una sezione chiamata « Urbinate » (i).
Et la prienia Mundijanma ta fuit AaLr000mi.r fìmaritas; utA.iphonai
• Regia tabulea dinLiltitas at-pie i.itricataa
• Patavum aontinalao , Conelliatorii onstei Cs- ontefa'e,ct, Sovalqua eonficertt, qtasbua &
• rasimum ao.IaIem. qui in opere praetice PI..
modeini utuniur AstionoTili. Cielon oaaa dnnt
• rima conacripait -opera. Et poetea Ga!,rIctetit•
a aula magno con, ornamento Ioc.jntiar. a • de Dondis, cui ptater Medicine notitiam tati- - -
Le tavole astronomiche, delle quali il Savonarola in questo- passo del precitato suo scritte dice au50110 probabilmente le stesse che l'rosdocima de' Beldomandi nel passo soprarrecat°
tore Gabriele fondi
sopra, pag. 490, fin. 16-47).
de' detti Canones afferma composte da jacopo fondi (Vedi
Ii DA URBINO h PRIMO ABATE Di GUASTAlLA))
(1) VITA Il ni MONSIGNORE li BElINARDINO BALDI
9 VICE
LETTOR GIUBILATO 9 E DEFINITOR DE'MINPIU OSSEIIVANTI,
» SCRIT T AI) DAL P. IRENEO .io' Il
Di
PARMA,
PIAli
nuca
IL SIGNOR INFANTE Dl SPAGNA
BIBLIOTECARIO lIDI SUA ILTEZZI ESILE li
RESSO
CARMIGNAN I Il Stampatore per Privilegio di
FIli
pp
o
PARAtI
P
ecc.,
ecc
CENZA, Il GUASTALLA,
S. A. li. i M. p cc.LXXX T II, pag. 2., Im. 12-48, 34-36.
D A lJRBIN&1IPE1MG ARATE DI GTJASTALLA!l.ScRITTAI-1
2) VITA Il or NONSIGN0REI) BERNARDINO BAL DIII
o, ecc., pag. 143, liti. 20-2.0. 32-33, pag. 444, tiri.
DAL P. IRENEO a p
il orsiìtIl RI
EPITOME DELL ' ISTORIA IL DELLE VITE LORO
(3) CRONICA DE MATEMATICI Il OVER& I)
Per Angelo
BERNARDINO SALDI DA URBINO il ABATE DI GUASTALLA) IN URBINO, MDCCVII. li
MONSIGNOR 9
VERSI E PROSE SCELTE Il DI Il
Ant. Monticelli, Con Licenza de' Superiori. pag. 96, tiri. 14-30. F1
ORDINATE E ANNOTATE (DA FILIPPO IJGOLINI E FILIPPO — LUIG I p ol p uoRi
BERNARDINO SALDI Il
i . 5-19, 35-36.
il
1S59,
pag476,
tir
BENZE. Il FELICE LE MONNIER.
destra della terza sala
(4) Ciò apparisce dalla seguente iscrizione, che trovasiIl nella parete ila DA
ANTONIb rflBDY, ecc.
delta Biblioteca Vaticana (ROMA li NELL'ANNOMDCCCXXXVIII. DESCRITTA
i 1841 ,pag. 240, )in. 1—&.
TIPOGRAFIA
DELLE
-BELLE
ARTI
Pjnrg SECONDA MODERNI, Il ROMA I)
O TUE ARMS, XRTS, AND LITERATURE 0V
- )IEMOIRS Il oF li TRE DUKES O? URBINO, O ILLVSTRATING
TO-IJN Or DENNISTOUN. Il IN TIIREE VOLUMES. I[ V0,1—
ITALY, )) FROM 1440 TO 4630.05? JAMES DENriIS'
Il 1851,, pag.. 230, Im. 29-34):
III, aLorwoN :11 L0NGMAN, BROiVW, GHEEN, AND LONGDflNS,
-
• ALZ±ANLfl Vii - PONT a AITIqVAORNIa . G.ENEflI - o.MIeIVMQ . EINGVART»
a nEI-reSTia . EtaLIOTIaECAÉMANVSCRIPTA • vOtTMINA
- a RIIPIRIO - CEDENTIETS - DIINEIICIO TYTIoaiEM - CVITODIAM - ATQVk - PEEPIeITATFM
, V,tlCASE , &DLV$kIT .- SSL .- boaVILI
-
/
(464.)
La Biblioteca Bodleiana d'Oxford possiede un esemplare Contrassegnato ( R.
• I. i. Iied. » (i) della Farà edizione intitolata (( ThE
11 SPIIEEtE li OF q Marcos
ENCLISII
POEM:
jj
WITII
li
Annotations
il
AND
AN Il ASTR0N0MIcALI
E!
EDWAnD SIIEI1BUIINE, Esquire. jJ LOJVDON, li Printed for Natha-.
• Manilius il MADE AN
APPENDIX. li
By
nael ]Jrooke, aL the Sigu
» MDCLXXV »
of the Angel io Cornitil,
ncar li the Royal Exc/zange,
e composta di 316 pagine, delle quali le 92'212', numerate 6-126 (2),
contengono nn catalogo intitolato (3) « A li CATALOGUE il Of the most Emitient
ASTI1OOMERS, il Ancient & Modero ». In questo catalogo si legge (4)
« 1434. (sic) PRO 5 DO C IMU 5 DE B E LUO MANDO of Padua,
sorne time ho» foro Jo. Ilaptista Capuenus, Published a Comment in Sphacram Sacrobosci,
which La3) cas Gauricus caused io be printed in the year 1531. He writ likewise
Canrnjes Ope• rativi 90 Compositivi Astrolabii, ami Canones de Motitus corporum Cadestium, written
• in lite year 1434. Wlicreof a MS. transcrihed by Candus Master of Arts and Do• ctour of Physiel: Nepheu io the said Beldemandus , is extant in Bibliotiteca Candoi) n g rn, as T/tomasinus atlìrms in Iìibliotheo. Patavin. »
Of the rnost
Ga,zones de motj/nts » alla
In questo passo del detto catalogo intitolato CC A i CATALOCUE
» Eminent i ASTRONOMERS » , ecc, dalla parola a
parola a
Pauwin. » è
li
fatta allusione alla decrizione del codice Bodleiano
ora « Canonici Latini , n? 554 » , contenuta in un passo riportato di sopra
(pag. 128, col. r-r) del catalogo de'n,anoscritti della Biblioteca Candi , dato
è detto di so« Canones de motibus corporurn
in luce da Monsig. Tomasini, nel qual codice trovasi, come si
pra , un esemplare dello scritto intitolato
» supercaìlestiurn
».
Questa riunione de' Inannscritti della Biblioteca de' Duchi d'Urbino alla Vaticana è anche menzio-
nata nel seguente passo della edizione fatta in Roma ne] 1677 delle CC VITAE LT BES GESTAE il PON)) TILIGYM », ecc. del P. Alfonso Chacon (VITAE ET IIES GERmE
VONTIFICVIII ROMANORnI
E. E. CAICDINAUVaI, CCC. ALPITONSI CTACON11 , ecc. & aliorum opera descriptaeIl , ecc. TQNVSIl LT S.
QVAICTVS. InoalL MDCLXXVI!, col. 712, fin. 78-80)
B,1oIi 0 1I10 0 2 V,Uc,nac adi,,00iL colol,rern lIno, VrI,inatum
• Dotoum
orno io ganoris rnannsciiptorotrn copia rorertiosicol ius incturanz \'rLinatibua longo repend i!.
'flIl
O
(1) a Sphcrc mio English, with Annott. and aliAstrononii-fleal Appendix. by tdw. Sherhourn.
.
» Lenti, 1675. Il Il 1. 15, Mcd:» (cAnLooI il IIueREssonuM 5 LIHBOF,IJM IN
Il
li DIBLI0fl4ECA BO1ILE LANA il Vol. Altarum, 2? volume del catalogo il cui Primo volume è intitolato « CATALOGIJS
INPRES
5
)) S0RIJM LIOROIIEM Il RIBLIOTIIECE Il BOflI] ElANAll IN I ACADEMU Il OXONIENST. VOLTJMEN t'RIMIflI.
Il
)ì OXONII 5 E TIILATBO SIIELDONÌA.NO, MDCCXXXVII! a ( ag.
134, col. 1'. Un. :34-36). - CATALOP
Clis Il LIBB0RUM IMPRESSOOflI i BIBT.IOTHECIE DODLEIAN,E Il IN li ACADEMIA OXONIENS! li VOLIJMEN SECUNDIJM. Il OXONU lì E TYPOGRAPIIE0 ACADEMICo Il aI.UCC(3.XLIII, pag. 646, col. 2°, fin. 8-10.
(2) Queste pagine sono le 6'-426' dell'APPENDICE intitolata a APPENDIX I) (THE SPIIERE
Il
Il OF Il
Marcus ManiliusilMAnE AN li ENOLISII POEM. i W ITHIAnnotatinns)IAND AN Il ASTRONOMICAL
Al'I'ENBIX.
By EnwARr, SHERBURNE, ecc., pag. 85), ed indicata cella parola a API'EriuIx a nel soprarrecato ti- I
tolo della edizione stessa,
.
(3) THE 5 SPHERE Il OF Il Marcus ManIIIu5IIIIADE Aa II ENGLI5 H POEfl:J l vITft
AnnotatIons lJ AN!) ANII
ASTRONOMICAL APPENDIX. Il Ily EnwAnD SHEEBURNE, ecc. AI'PENmx, pag. 6,ll Im.
4-4.
(4) THE li SI'lIERE Il OF 5 Marcus ManiliusliMADE AN Il ENCLISII POEMI li wlTfl
ANl
hl
Annolations
ASTRONOMICAL Al'PENIIIX. Il By EOWARD SIIEHDURNE, CCC. APPENDIX, pag. 29, Im. 15-21.ll -Arn
Questa
edizione è composta l o di 316 pagine, delle quali le 4°-16, 35', 86 v, 308°-316 non sono numerate,
e le rimanenti sono numerate 1-68. 1-124: 2' di nove tavole. Un esemplare della medesima edizione posseduto dalla Biblioteca del Briiish )Iuset4m è indicato in ciascuno dei due cataloghi de'
libri stampati di questa Biblioteca pubblicati dalrAyscough ([InnonusI IMPRESSORIIM Il QUI IN Il MUSEO
BRITANNICO, 5 ADSERVANTTJR Il CATACQCU5. li VOL. 1 1.11 lONDINI. IIMDCCLXXXVII, carta 31, verso, col.
1°, liti. 65-67), e dai Signori Ellise Baber (LIBa0RUM IMI'RESSOIVM li QUI IN Il MUSEO aiuTAtiNICO Il ADSEftVANTUR 11 CATAL0GUS. Il VOL. Iv. Il Londini, Il MDCCCXV. carta 129, recto,
Im. 27-28).
&
(65)
'
d'un votume ora posseduto dalla Biblioteca Alessandrina
Nelle carte 2 5 10 1
», trovasi un esemplare d'un t'aro olludi Roma, e contrassegnato « XIV, f) io
scoloj stampato in carattere semigotico senza nota d'anno, nè di luogo d'impressione, nè di tipografo (i), intitolato nel rovescio della prima stia carta (un.
.1480. a duo Magistro pauHllo demidelburgo
Inchtù piosticù -p anno xji
2_6)
padue icgentceditum ad \and dc
• zelandie artiù doctoi'e astrologiA ordinarie 11
honor iI1ujstrissimi Principis Federici Ducis vrbini ecclesie 11cr• oTpotertlS t
e composto di is carte, in 4?, niuna delle quali 'e
» maneficapitanei generalis »,
75_9 a , 431455 sono segnale ne margini inferiori
numerata, e delle quali le i'—t,
11,
In quest'opuscolo (carta
h3,
c,
e
2,
C
3
(2).
1)2,
b,
dei recto a, a 2 , a 3,
recto, Bn. s-11) si legge
intorno a questo raro opuscolo mi sono state gentilmente comuLe notizie da tue qui date
Sig. Enrico Narducci, Direttore della Biblioteca Alessandrina di Roma l'opuscolo
nicate
dal Cb.'°
medesimo
non è citato nè dal Panzer, nè dati' Ilain, nè da alcun altro bibliografo. » ( noto, verso,
carte srgna(a nel margine inferiore dei suo recto a
(2) Nella prima di queste IS
Im. 1) trovasi la seguente dedicatoria
(4)
Il detto esemp!are
31) cosi:
Iittfliru studi1, i terpohita c;o' stct
o Quii anno so piori titC 4510
applicuiesi piucnps tuo -a e, fua a cx abru eco redUu vrtuiu,u tuù .
d"3' . coni te octauia no frd tuo sapiLisaimo t coi, i—
o atrio ,c
sdem cui, illi, splendii
a tcguldOfl Bile tuo tspv digraisuimo
i
dissinail io edil, liumatissime l,coiguiiSsiIUtID auscepti esoam.
l,eoigtiitatet loci ,ntenit,ite su
a T antaequidtLi,, tol,'irol
p aliqnot liii dica mura trabero 2etst.oi. i,'
• naagstifucetta capt 9
t elaborata edficia t,m masIti
• uabat K.I.o tata cc tin pclara
tectn' alcitsidinen
a piici iocolj copia tu sublim colùuiarupiu ls,hritudi,ituo
a tam ,'enitatu piet ore t scuipture ornai -t
reni o; m ,,nplitstttiTi t elcelle" tis5 ?ra inIZiai
o Li deni
xpianC •ocietatio
,dmirsni. l'iam quii pfiuri mas et l'ere 05
tregiosies
»me.00hmm ,ollil,i 91cii odmira,n siase domii eiuer
o arcem dizero poanum me s'idiote testarit adeo ut na jni,,rio IL
a lcd manial1' epygniinia al na dici poosiL R,rb,na pyraiuiidu
Atg itii i la.4 oa,d in iì tale Ioc9
o ailct miracola naeoiipliia ta.
a est qui si verbiaaudacia dej I,aud time magni ducisee pala—
iii attiora• cia celi. eleua ah ita me admirabilis il le 2epsct 9
• t diserit cogi t-atoia .nenta mci ad a.tnn du 3 celi atq 'otri
a sublimia i,upulit me de,,i- tantari reni, magaiitudu nangna
a quidii ttileri i nt,'t,,seCa .,crutari se demoni cuhortaioi'e ma ri1m Jacobo apirenni tuo astrologo docLi,si,noiLadiCiu'
I
sentii anni calcul:'re. Qood qaaid' cateulata . ai,sulaa sa q2 do
qui quiulem mi ti- ,oisuna
'a mi tue ititeptu t nuasi slect i l'usciI
dio albi 'u,s pncipi muoifictisai mo destia fiala t ant ibm 9
a fare. Tu o tua sofl la ivi, ai I ittera tua 5,c,,l gui Lite mai a asuaea.l tane mcii "5 2tnaa at,iu' etenin opu' t losage 'ala;inr.1 tuo anua,oscaalo n,uoera tua cliariamma reri donai furia?
il
ivirilit l,euaecsL" cii slorfa npo nta,i,t. celeri ut ad me tuelic3'
a lustri aliiatio,'i all'ceLi ol,noxii dii,otcaa i ne ma i udicii
tli,
• reni esigata l asci pies. Qasead ai Caos i Iluatri diulii
a jase, intel le zero oi .1! erit ti aidoi at difficile qal IL tuo morii
ageram iperio od aggrediar. Vale ae lego telicitor. a
(•S. p erso, in tI—
posseduto dall'Alessandr i na di quest' opuscolo finisce (carta
i Lo quo i olaut luana ,pportbni «,.rgala3 il aaaLitua 5
a cx pura ignorantia geomctiic,cess i t voloiE ho moucre qii3'
D ,cùt j. ois qui de
aoYone manitTe.staluii error- avni-ei c
Dico
e pontiuia 9 acripseriiL aicut ah nrtuti 9 tboaaaas lierd a,trdiu O
a bassa omessa- taeliqui omiuea. qaipon u io dyametri ad c'ali ia drg ta e arronainY. M,ror ,pl'ecto quo il la sii iradnu 1,11' cii de e-a
a runara,
ca poaasanaa 9 q3 e naedietas duple. Si. i. daatula ratjia,oY
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che i aJzo,,es di Prosdocimo ,
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sono citati
di sopra (i)
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• porto&m aliqui deputate et anca in
mulliplicare qte 2 ciu.
• 0 cipsuunt in elp6ne dede
t . ij IifiniL6is q M tI ' encledia. or
tasse. a
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dei!
(I) Paolo di Adriana di MiddeThurg,
autore del f'opnscoIomedcsimo nato in MiddeIhug, città
del regno di Olanda (Zeland i a), in latino « Modiburgeuin
», matematico , as.Lronono ilRtstro ed
archiafro dei Duchi di Urbino .
('o. ALBERfl . FABRICII , ecc. BIOLTOTIIECA li LATINA il MEDI.E ET
I2llilt tTATIS Il V OLUMEQWNTUM Ilrei. «.'o.
p .fl LTIJER Xii. XIII- XIV. ET
SUMTU VTDTJ FLGIN ERLtII EX OFFICINA PISCATORIA ffM o cc xxxvi, mg. xv, ecc. NAMBURGI
041, Im, 5-12. - io.
ALBERTI FABRICII Il. LIPSIF.NsIs, ccc. BIBLZOTRECÀ LATINA
fl MEDIE LT INflhId LETATIS li CUM SIJPPLEMENTO Il . CIIRXSTIANI SCBOETTGENIIIt EDITTO PRTEA ITALICA Il
A P. JOANNE DOMINICO MANSIfl E MSS.
ed&tisqueCodicibus correcta, illustrata , aticta, ecc. TOBtIJS V. Il PATAVII , CCC. MDCCLIV. pag. 216,
col. 2' fin. 48-51, pag. 211, col. i', Im. 1-5. - DEGLI ÀRCIIIATRI PONTIFICI
ft
Il voiuire nnio;J
NEL QUALE SONO I SUPPLEMENTI R LE CORREZIONI ALL'OPERA li DEL MANDOSIO
Il IN ROMa, ecc.
MDCCLXXXJV_; Pa g . 43, fin. 9-20., pag. 4 , fin. 1-6, col.. j, un. 10-11, col. 20,
]in. 4)., fin
creato vescovo di F'ossornbroue nel giorno 3
3 0 di. luglio dei 1494 (ITALIA SACRA IF SIV E I DE £PISCOPIS.
ITALIE, ecc. Tomus Secundus, ecc. AUTHORE D. FERDINANDO VGIIELLO, CCC, ROM.E, AI'VD IaERNAI,D1
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TOMUS StCUNDIJS, OCC. AUCTOIIE Il: D. FERDINANDO UGHELLO, ecc. £diUo secunda,aucta &einendata,
cullA ET STUDIO ItNicolai Coloti, ecc. VENFTTTS, apud Sebastinum Coleti. MDCCXVII Il EOBOSEI%I 'RGNIEN. il EVISU.oP!, 32, col. 835, liti. 4-6). Morì in Roma in età di 88 anni nel giorno 14 di dicem,te .del 1533, come apparisco _dallaseguefle iscrizione sepolcrale che trovasi nella chiesa di S. Maria
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i PABTE . PEnTO. VORSTIVS . liTi . AQVS . RETE.
ET. S&.CIÌAE . ROESE . Loefli TENENT . IV
A 7EDEBICV5. CLAVARIVS . Tn - CEN - BOCT - LT'.
EQVES . EZF.CVTOR.EI . P05..
a. 1.34..
a ORIIT • aIX • SIO.IA$vsflII.. ANNOa . A . P&.RTV - VtGINiS - aD. XXXIIII. I
Fra Luca Paciofi nel testo italiano della lettera dedicitoria « Alo 111.—Principe. Gui. Baldo. Duca» de Urbino Epistola », stampato nelle carte 2' (segnata 2), e 3 (segnata 3) (rado. in. 4-24)
22 della sua. o.
di ciascuna delle duo edizioni fatte in. Venezia nel 1494 cd in Tuscolano,
nel 45
(167)
Intorno alle osservazioni critiche contenute nel passo medesimo sembraci pertanto poter osservare che quand'anchè esse colpissero nel segno, non valgono a menomare di molto.i meriti del nostro Prosddcimo. Infatti non
può
pretendersi che
quelle tavole, costruite con mezzi d'osservazione rozzissimi, sieno esenti da eri-ori , ma per giudicarle 'e mestieri riportarsi ali' epoca in cui furono composte e se,
come
abbiamo veduto, assevera il Savonarola, che queste tavole usa-
vansi ancora nel
1440,
e, come
lo
stesso Paolo di Middelburg afferma, usavansi
nell' Università di Padova ancora nel
14so,
quando
avevano insegnato Peurbacli e Regiomontano ,
è
cioè
in quel celebre Studio
mestieri convenire che con-
frontate colle altre in uso a quei tempi, non dovessero essere del tutto prive
di pregi relativi.
Ecco del rimanente il concetto che noi ci siamo formati di questi Ganones
de motibus corporum supercwlestiurn.
Questo sci-ittp 'e piuttosto breve, ed è anzi singolare, come generalmente parlando
a quest'epoca, mentre gli scrittori' diluivano le altrui idee con comenti prolissi
ed interminabili, mantenessero tanta concisione quando si trattava di cose originali
ciò
non - ostante la esposizione
è
improntata
di
quella chiarezza che
costantemente si riscontra negli scritti di Prosdocirno e che prova
le
ottime
ma de .arithinetica a, fa . onorevole menzione del medesimo Paolo di Middelhurg scrivendo (Siìma
de Arithmetica Geo-llmctra Proportioni t Prodlportiotaàlita.carta 2 1 , segnata 2, reato, liti. 21-26.
- Ssniina de Il Arithtnctica geo-urnelria proportioni et proportionsIita , ecc. , carta 2' , segnata
2, recto, Im. 22-27)
Epriiniinite chi e colui non dico dotto, nia ancur mance anni ci mediocre erudito ci
qual non chiarannemee veda quanto e con,esa t necessaria ala Strologia. cela qual elpscijao oggi fra
mortali. E il S. Ottaulano vo barba isiemi c6 i! Rene.- vefic000 foros1aroniiae Mis3 Pa LIlO de nai
CI borgo. Dami, Feipoe apre i tutto adinirati O Venerati di cui isblimn i iudiei j merita mio la site opa p
• cariCa cdmeito, iii a jiprobannlo cllaendetto. Ereprol.aasdo O errori se alcun ui fosse E Io auptitto . in tisi
• ci snodi rceecido e giongulido al dinniiasato. •
Questo passo della detta dedicatoria di F. Luca Pacioli in ciascuna delle due suddette edizioni dell
medesima e Somma a, si legge anche in latino così (Soma de Aritltmnetiea Geo r limnetria Proportioni e
Pro'flportionalita, ecc., carta 3, segnata 3, retto, liti. 40-53. - Sumana de il Aritlimetuea gco-metria proportioni et proportionalita, ecc., carta 32 segnata 3, reato, fin. 50-53, verso, liti. I):
i Li primo qui, non dico doctua. red .,il(. nomina naediocriter
i eroe1 i stia est, qui ansi pera icur visteat quanto in Isertan t q oso tu mnecessaria si .L. Astrologie cui un
a principen hac tempestate vigent a uuncu tu, bus princepa Otauiaiau; v'sa con Rcoercndiasi,no fori
• alm .ronij E 1 .i,copo Paolo niiimdelaurgeìmei quaa in orna ibus acm scv adn,iror t venerorquoru mt
• esatti, indicija hoe imassain optai non irnnaerito cantate euhircimsisVt qu . ! ],ere seri pta aisst approlscnt
Errorea ai qui ('stormI reprobesst nujaerffua qnoquornod o reaec,mat: ,!iminutis vero addcre motesturn
a ne ai(. a
Intorno alla vita ed ai lavori del medesimo Paolo sono date notizie da Valerio André di Desse[
(vaEna Il ANDREAE 9 DES5ELI, FC.fl Bm g LroTaIr.cA 9nECGICA, ecc., pag. 716, fin. 10-38. - ISTBLIOTHtI) nrLGtc,ecc. TOMUS SF.CVNDVS Il Cura &S Lud io I IJ 0 A NINIS rmiANc[SCI voIIa ENs,ecc.,pag. 944, col. 4,
liti. 43-46, col. r, pag. 945, col. P,lin. 4-19), dal Fabricin (ao. ALBERTE rAstilcil , CCC. RISI.!O.
TUECA I) LATUi:t ti )tEDIaE LT INFISIff £TATIS il VOLUMEN QCINTOM U N. N. Ø. F. I LIBER XII. XIII.
xlv. CT xv, ecc., ecc. pag. 641 , liti. 5-30, pag. 642, fin. 1-3.- so. ALBF.ltTI FABRICII Il LI P.
SIENSII, CCC. BIBLIOTIIKCA LATINA Il aIEDIZ LT INFIML trTls, ecc. LIìITIO PRIMA ITALICA, ecc.
TOMVS v, ecc., pag. 246, col. 1 2 2 , Im. 48-50, pag. 217, cdl. r, col. 2, liii. 12), dai Signori Graesse
(TRÉSOR fl DE d LIVtIES IIAIIES LT PRÉCIEUX, ecc. PAn I JtÀN GEOIIGE TFIIODORE GRAESSE, ecc. TOME
cIyQUIÈME. Il o. Q.iIunr..snE4)a000m.r, KUNTZE. LIRRAIRE ÉDITEUR, ecc. 1864, pag. 174 , col. 2, Im.
59-69, pag. 175, col. P, col. r, fin. 1-4), e Poggendorff (RmoGRAduIscaI-LITERARI5CHES1I IIAISD
-ònTF.BBucaa Il ZUR GEScUICHTE Il DER EXAC1FN IVISSENSCII.4FTEN, ecc. GESAMMELT il VON )li . C. P00GENDOIIFF , ecc. ZWEITFR BAND ) M-Z. Ji LEIPZIG,. 1863, col. 378, lini, 41-50), e da molti altri
scrittori.. .
B, B.
(168)
qualità di lui cóme insegnante. Per giungere a formarsi
un concetto del presente lavoro noi abbiamo voluto studiano compara tivamente alla Sfera del
•Scrhosco cd alle Nowze tlieoricae planetarurn del Peurbach (i) ', ed ecco
il risultato al quale siamo pervenuti. La conoscenza delle fonti astronomiche si
• appalesa in Prosdocirno varia e profonda e le di lui cognizioni in materia oltrepassano di molto quanto lasciò scritto in proposito Giovanni di Sacrobosco; egli deve avere avuta piena e perfetta conoscenza dell'Almagesto di-Tolomeo. Nello scritto in questione Prosdocimo non si preoccupa niàlto 4clI' astronomia fisica, alla quale attese particolarmente il Peurbacli nelle sue
nuove teoriche, quindi in lui mancano quelle definizioni scolastiche che abbondano invece nel Pcdrbach e delle quali non è difficile lo scorgere la origine greca. Per'contrario i Ganones sui-riferiti sono intcressantissitni sotto il
punto di vista della astronomia matematica, e sono a parer nostro ditale miportanza da non poter essere trascurati in una storia diligente di questo ramo
dello scihule. 1 capitoli relativi alle eèclissi sono sopratutto interessanti, sempre fatto riflesso alle condizioni scientifiche dell' epoca in cui furono stesi, e
particolarmente spiccano per importanza i metodi diretti a determinare graficamente la configurazione delle ccclissi così solari come lunari. Conchiudiamo:
se la sfera di Giovanni di Sacrobosco e le Novae t/ieoricae planetaretm di
Giorgio Peurbach erano quanto si aveva di meglio a quei tempi nella scienza
astronomica (2), allato a queste due opere, e come complemento sotto il punto
di vista della astronomia matematica, meritano di essere citati i Ganones de
motibus corporam supercoclesthtm, questi meno noti, perché forse a motivo
delle molte tavole di cui and&vano corredati, non ehberd l'onore della stampa.
E Prosdocirno (le' Eeldomandi, il modesto professore dello Studio di Padova, ci
apparisce degno , di essere tolto dall'oblio , nel quale le immortali opere di
Ticone di Bralie, di Copernico, di Keptero, di Galileo, di Newton fecero cadere tutti gli scritti cie, sebbene basati sopra inesatti principii della scienza
tuttavia - vivo ne mantennero - il culto e contribuirono ai successivi meravigliosi avanzamenti.
111. Tabulae inediorum rnotuum, equationum, statiopzunz ct latitudinu,n
planetaru;n, elevationis signòruin, diversitatis aspectus Lunae, ,nediarum coninnetionum et oppòsitionum lunariurn, feriarum, latitudinum clirnatam', torigitudinum et latitudinuin ck'itaturn. L Di queste tavole un esemplare trovasi
(1) Di quest'opera, che fu più, volte pubblicata anche con cementi diversi, abbiamo sotto gli
occhi la seguente edizione; NOVAE TUEOIIRICZ PLANETARVM GEORGII PEUR li bachii Astronomi celeberrimi: Tcmporis importunit.ate i l dj /Iominum iniuria locis coniphtribus coflsp.tsria-IItae à PErno
Apiano Mathematicoe rei Ordi-Flnario Inqoistadiano iam ad omn veritati a redactae, dja eruditis fi
guris itlustratae. Nel recto della car. 30, liti. 23-24 si legge : Jmpressurn Venetiis per 4lelchiorem
Sessa. Anno Il Domini MDXXXIII. -
-
(2) INTORNO Il AD ALCUNE I RARE EDIZIONI DELLE OPERE ASTRONoMIchE Il DI FRANCESCO CAPUANO
»A TIIANEIIEDON[A Il NOTA Il DEI, PROF. CAV. PIETRO RIcCARDI ecc. pag. 20, Ili. 1-1
( 169 )
nelle carte 45'-44 2 , numerate 42-34, 35 ('verso, col. i', liii. 2-31) del detto cùlice della Biblioteca Nazionale di Firenze (Sezione Magliabechiaua « I. iii. 23 »,
già « San Marco 178 » un secondo nellecarte numerate 12 verso , 13-27, 28
(recto, col. 1 3 , liti. 1-31) del detto codice « _Urbinate j n? 208 » della Biblioteca. Vaticana, un terzo nelle carté, numerate 14, verso', 15-33 , 34, recto
del detto codice della Biblioteca dell' Università di. Bologna «' n? 2284 a
già « San Salvatore, n.° io », un quinto 'nelle , carte 8-22, 23 (recto, col. i'
ha. i—si), 28-30 del detto codice « Ms,.' VI,-n.° 823 » , già « Cicogna, ti?
1465 a della Biblioteca del Museo Correr di, Venezia , 'u'n sesto nelle carte
12' (recto, col. 2', ' verso), . 4342 4 del detto codice « n.° 426 », già « A. F. -t »
della Biblioteca Vadiana di S. Gallen, un'settimo mutilo, nelle carte numerate 174
(verso), 175-193, 494 recto del' detto codice Bodle6no « Canònici Latini, b? 554 a,
ed un ottavo, mutilo, nelle carte numerate i (verso), 2-39 del detto codice Bon..
compagnin.° 423 a (i).
(1) Riporto qui appresso i titoli che le dette Tavole hanno nel precitato codice « n. 2.284 ))
'della Biblioteca della Università di Bologna
« Tabula medio't motuii planeta't I annis cbristi collectiì per 28. » - « Tabula medio' motuum pl'a.
) I annis cbristi expansis ah unitate us ad 28. a (car. 14 verso).
e Reidu3 tabule medio'i motuug pfak I annis christi collectis per 28. » - a Residuuy tabule mediot
» motuu3 pYa'i i annis christi expansis usw ad 28. a (car. 15 recto).
« Tabula medio'j motuu3 pFa' in mensibus latini inceptis a iannario. a - «Tabula rnedioij rnotuu
a pYat in diebus nilibus mensium latino'. car. 15 verso).
« Residtiu3 tabule medio'i znotuug pFa't in mensibus latinis. a— e Residuu5 tabule medio rnotuu3
» pta't i diebus nlihus mensiug latinoy « (car. 16 recto).
« Tabula medio'j motuu3 in horis'equalibus dieru3 natunliun. a — e Residuu3 tabute medioil motuu
» in horis equaliby dierug naturaliug. a (car. 16 verso.)
a Tabula medi&j motuuS in fractionibus liom equaliu. a (car. 17 recto.)
« Tabula euationum octaue spero.» - « Tabula equationum Solis d' » ( car. 47 verso).
« Tabula equationum Lune ( a (car. 18 recto).
« Tabula equationuan Salumi b » (car. 48 verso).
e Tabula equationurn Jouis 't » (car. 19 verso).
« Tabula equationum Martis 3 a (car. 19 verso.)
Tabula equationum Veneris» (car. 20)."'
e Tabula equationum Mercuriia (car. 20 verso).
« Prima tabVa p.4 Salumi Jòuis Martis Veneris & Mercuri) e 9 tabte ola signa sunt pliisica. » (car. 21
retto.)
« Seconda tabYa stationfi iSma l, Saturni Jouis Martis Veneris & Mercurij e 9 tabre ola signa silt
» phisica.» (car. 21 verso).
e Tertia tahta station ma'j. Salumi Jouis Martis Veneris & Mercurij e' tabì'e ola signa sia phisica. »
(car. 22 retto).
,e'Prima tabYa Latitudinum ad cètra eqta Salumi Jouis Martis Veneris & Mercurij. »icar. 22 verso).
a Secunda tabula 1aLitudinul ad cètra eta Saturni Jouis Martis Veneris & Mercurij. a (ear. 23 recto).
« Terti 'a tabula latitudin;13 ad cflra eta Saturni Jouis Martis Veneris k Merenrij. a (car: 23 .verso).
e Quinta tabula latitudinu3. ad 'c&traeqta Salumi Jouis Martis Veneris & Mereurij. a (car. 24 recto).
e Quarta tabula latitudinu3 ad cetra eia Saturni Jouis Martis Veneris & Mercurij.» (car. 24 verso..
« Sexta tabula LatiludinMg ad eMma e?jta Salumi J'ouis Martis Veneris & Mereurij. » (car. 25 veda).
« Tabula e]euationis signo't in circulo direeto. a (car. 25 verso).,
no )
Michek Savonarola' ira un passo riportato di sopra (pag.' t4 liti. t-13) del
SUO opuscolo DE L&U»IBUS- PATAVII-allude certamente a queste tavole scrivendo (i):
« Tahulasque singulares ad
» Astronomica edidit quibus & nostri utuntur
» Astrologi » (2)
IV. Stellae flxae verificatac- tempore liplionsi. - Di questo scritto un esemplare. trovasi nelle carte numerate 35 (recto,'. r, Im. 32-45, col. 22, Qepo),
« Tabula eleuationis signo'i ad mediul 0mI climatis cui9 Latitudo est 16 graduu. » (car. 26 retto)« Tabula eleuationis signoli ad mediuS 2' cliwatis cui 9 latitudo est 24 g. 15. minuto'j. » (car. 26 verso).
« Tabula àleuatiodis signo ad médiu3' 311 climatis cui 9 Latitudo est 30. g. 45. in. » (car. 27 retto).
« Tabula eleuationis signoli ad inediu3 quarti cliinatis cui 9 Latitudo est 36. g. 24. in. » ( car. 27 verso).
«Tabula eleuationis signoli ad inediu3 quinti climatis cui 9 Latitudo est 41. g. 20. iVi. a (ar. 28 retto).
« Tabula eleuatiouis signoli ad mediu3 .sexti climatis cui 9 Latitudo est. 45. g. 24. in. a (car. 213verso).
« Tabula eleuationis siguoli ad mediul septimi climatis cui' Lalitudo est. 48. g . 40. iVi. » (car. 29 retto).
r Tabula diùsitatis aspect 9 Lune ad mediO é clitnatis e 9 mlixior dies artifl. L est. 43. bara et eleùatio
» poli. 16. g. a - « Tabula diùsitatis aspect' Lune ad." 2' climatis e' plixior dics artifi.t toti.°
a mi € 13. Ia'o'L 30. in k eleua poli 24. g. 15. in. a « TabYa dirasitatis aspeet 9 tane ad me.» 3" clìatis C S ?lixior die. artifi.t toti' Sui è. 14.1o4 et eteuatio poli 30. g. 45. in. a (car.
» 29 verso).
« TabI'a diuersitatis aspcct' Lune ad me." 4. i climatis c 9 plixior dies artifì. t toti.° &ni è 14. ho.4
30. in. et eleua? poli. 36. g. 24. in.» - «Tabl'a diositatis aspect' Lune ad mie." 5. i elimatis
a e9 p lixior dies artifì.t toti.9 Sni è.15. ho.'& et eleua poli. 41. 5. 20. in. » - c TabYa diùsia talis aspect' Lune ad me." 6' climatis e9 plisior dies artifi.t toti. 9 ani è 15. bo.' 30. in,
a et eleva.' poli. 45. g. 24. in. » ( car. 30 retto).
« Talfta ditisitatis aspect9 Lune ad me." 7.' climatis .c9 lixior dies artifi. t 1o0 9 mi è. IO. horali
a & elcua? poli 48. g . 40. in. a (car. 50 verso).
CC TARVIA DIRECCION)S DTVERSITATIS A5I'ECT's » ( car. 30 verso - 31 retto).
cc Tabula media li 2iùctionutn ,p ihi.'° pad ad , mnos X'dcollectos p 76-a - « Tabl'a media òjjontiy
aiuTarlofili." pad ad anos X' collectos p 76. a (tn. 31 recto)
« T&BVLA MEDIA CGIVNCTLOt & oe p O'>vM LVNAR1VM AO £)Os. t'i L'tR SIN&UT,AS' VNITATES
)) EXI'ANSOS VSQVE AD 76 a car. 31 verso- 32 retto).
RESIDVVM TARVEE MEDIAW cSavNcTloNvra ET OPPd"VM LVflIIIViI AD- ANNOS tn. PER 5l?,&VLAS
)) VrITATE5 EXPANSOS VSQVE AlI 76 a (car. 32 verso - 33 retto).« Tabra feriali ihsiu3 totius anni.)) - « Tabula latitudinuin climatu3 2." prine." tue." et flnè a (car.
33 verso)..
. -
(( TÀBVLA LONCITVDISV & l.ATITUDINNM CIVITATflI a (car, 34 retto).
(1) RERUM ITALICAIIIJM Il SCR1PTORF.S, ecc. LUDOYICUS ANTOFiIUS Il MIJRATORIUS, ecc. Coltegit,
Toalus vie.r.slMus QUARTUS, ecc., col. 1167, Iin 2-4. - Vedi sopra, pag. 42, lii,. 7-8.
(2) Alle medesime tavole sembra alludere anche il Montucla in un passo riportato di sopra (pag.
46, Im. 11-48) della seconda edizione della sua nistoanE DES MATHÉMATIQIJF.S, scrk'eudo (ulsToIRE li DES Il at&TIIÉaIATIQUES, ecc. NOUVELLE ÉDIT)ON, ecc. Pur i. F. M0MTUCL ecc. T0ME I'REatlF.Rfl
A PARIS. il Chea Hr.NRI AGASSE , libraire • rue des Poitevins , n 1311 AN vii, pag. 537, Un. 10-13.
- Vedi spra,pag. 46, Un, 15-18)--..t car ce Presdocimo qui ét.ita tIti
• attrouome avait catcuM des mSi,, astr000miqoes, qui esisteot
• cm ma..uscrit dan, la hul.iiothèque Sec sUdici,, cc qui porten
I. dite de 1428.
Dicendo in questo passo dell'oliera stessa esistere le tavole medesime « era manuscrit dans la Bibliotl,éa que dc-Médieis a il Montucla sembra alludere all'esemplare delle dette « Tabulae a -di Prosdociino
che trovansi nel codice ora Magliabechiano I;iir. 23, già del coflento di S. Marco, clic corale si notò
di sopra pag. 46, lin.28), non fu- mai posseduto dalla Biblioteca Mediceo * Laurenziana, sola.Bililioteca
di Firenze, ' che potrebbe essere indicata colle parata « Bibliothèqùe des Médicis a. Queste tavole furono composte nel 4424- (vedi opra, pag. 153; s'non già, come 'per errore si legge nel passo mede
simo del Montucla, nel 1428, che fu l'anno della morte di Prosdocimo (Vedi sopra, pag. 40, ]in. fo-Is).
36-41, 42 (recto) del precitato èudìce Magliabechiano « I. in. 23. » ( i), un secondo nelle carte 28 (reoto, coi. C,lin. '32-56 col. 2t, verso), 29-384cl detto
codice Vaticano « Urbinate 268 •» (2), un terzo nelle -carte numerate 62-80, 81
(recto, liti. 4-22) del detto codice Ambrosiano . D.'28 , parte Inferiore (3), un
•2A,
verso), 24-27
quarto nelle carte numerate 3 (recto, Icol . r,Jin.. 32-62, col.
1
del detto codice « Ms. VI, ti..° b23 »,• gia' « Cicogna, n.° 1465 » della Biblioteca dei Museo Correr di Venezia (4), un quinto nel detto codice della 131-.
blioteca deIl'.Universit'a di Bologna - n? 2284 », già, « San Salvatore, n? 192 ,
nelle carte numerate 35 reoto , 36-46, 41 retto (5), un sesto nelle, carte numerate is verso, .19-28, 29 recto e verso del precitato codice te fl 426 a, -già
« A. F. io a della Biblioteca Vadiana di S. Gallcn (6), ed un settimo mutilo nelle
carte 174 (verso), 115-194 del detto codice' Bodleiano « Canonici Latini, n.° 554 a (7).
4',
(I) Questo scritto 'e intitolato nel medesimo codice cc I. iii. 23 » ( car. numerata 35, recto, col.
Un. 32-33) in inchiostro rosso):
• Slalle 6.e 't1ificate complet( annie ei
• 1251 et mensihut .5. Et mo '\ee miilOr! s.
Questo
scritto
'e
intitolato
nel inedesinio codice « Urbinate 268 » ( cnr. 28. retto, col, i', liti.
(2)
32-33):
,
stelle 6xc 'iicote ?rlett due i l et msilu4 i.
(3) Questo scritto è intitolato nel medesimo codice « D. 28 , Parte Inferiore » car. numerata
62, retto, Im, 1-5), in inchiostro rosso :.
• Stelle Ore veriSc,tc tempo.e Regie Alfonai sci
• Iicet completie anni Di .1251. et men,itcue
a 5. EL cui cos tonipore dictarum ,leIl,ru.n
a erat .0. in cigni. .17. in gradibue .14. in minu• ha cc 23 in secundin •.
Nelle linee 23-27 dei recto della carta SI del codice stesso si legge anche in inchiostro rosso:
Pertecta copia in cilaitate partenopee per me inarlitirna SFotonie de lintrie. li Anno ipi 1470. clic .27. li menuk tonFi
a tertie 1,,dictionis a.
(4) Questo scritto è intitolato nel medesimo codice it Cicogna. n.° 4465 » (car. 23, retto, col.
4', fin. 32-33) in inchiostro rosso:
-lIStolle «se veriGcgre c&pletis anni, api
1251. misib9 .5. t bm urse miori, a.
(5) Questo scritto 'e intitolato nel codice medesimo cc n! 2284 » ( car. 35
Stelle ' fice aeri6catao » Rq2 Atfonsu3Annie lesti api
125t co.npletk et mcnsita9_ 5. a
e finisce (car.
rette, Im. 4-2):
47 resto, Im. 13-45):
4f clriesimi viri iii estrologia Monaretese Prndocinii petsuini Tabu- • le aii celestea moti., ordinate foeliciter espliciunt .cripto Veroap apud
• Sencism felicitatem p me Thomam cirono iridi. RI"., oettebre, A456: e
(6)- Nel catalogo stampato realmente si legge (VERZEIcHNISS JIDER M&NV5CRIPTE 'UND iYciJNABELN Il DER Il V,tD!ANISCHE'N BIBbIOTREK 1 Ire ST. GALLEI'l Il' DRUCK UND ZOLLIXOFERSCIIEN orFiciri Il
.
1864, pag. 121, l'in. 4-5):
.Hiererzf 30 Bit; Tafetn
» de, Pianetenhewegcengeea.
ma le carte sono in numero di 31 : fra queste trovasi appunto, il catalogo di stelle fisse designate in
longitudine, -latitudine e grandezza;.
(7) Questo scritto è intitolato nel medesimo codice Bodleiano (car. 174, verso, un.
chiostro rosso
Stelle tse / c3p1etic anche, / '%4Oeate / pi 1251. longitudo l,tiA° megni.'lc
• Metasibnis 5mo vre, minori, a..
1-2)
in- in.—
(172
Riguardo a quet ultimo esemplare 'e da osservarsi che esso non ci - .oÉFi-e le
tavole : complete ., giacché--- vi si trovano : bens'i apparecchiate- le : ca&elle- jScr i
numeri corrispondenti alle indicazioni:' . .Longitudo , « Latitudo Magnitado », ma i numeri relativi mancano completamente: per modo che qùesto famoso codicd;il quiIé, come . edemmo,- avrebbe dovuto contenere un esemplare unico di due trattati del 'nosh-ò . Prosdocimo ed un nuovo esemplare di
questo catalogo di stelle'non contiene effettivament '. nepp ùr uno tomjilèto dei
lavori del nostro- matematico. Importantissima tuttavia apparisce sotto parecchi
punti di vista'la dichiarazione clic Cando Candi poncin fine del catalogò e
che qui appresso riproduciamo come si legge nel detto codice Fodleiauo (cav.
194 I-celo, Im. 16-21):
.
«' Complete sunt tabule cposfte per excellen) tissiiflnm sui temporis dram magistrum pés» docimumde beldemando , quas ego candus
i) arciurn et medicine dòctor eius nepos padue
ii Scripsi : 4435. die 20. februarii. . Ad lauii dem domini nostri yn xpì.j. ...j. »
Infatti essa ci dice esplicitamente che anche il catalogo di stelle fisse 'e di Prosdocimo , circostanza questa , della quale in taluni esemplari non trovammo
cenno alcuno: in secondo luogo Cando Candi vi parla .di Prosdocimo de' Beldomandi in data 20 Febbrajo 1435, come di uombmcsr t o da parecchi atmni, e
quindi acquista maggiore fiducia la notizia forniiaci. dà una'sol; fonte ed a
suo luogo da noi registrata ch'egli sia. mancato ai- ivi nel 1428.
V. Tractatus de electio,iibus. — Jn esemplare, di questo scritto si trova
nelle pagine numerate 135-431 del detto codice posseduto dalla -Biblioteca del
•. -
Liceo Musicale di Bologna contrassegnato «A. 36Nel codi€eìndesimo questo
esemplare incomincia nelle linee i—a della prima colonna-della pagina- . 135 di
questo codice :..-.' i
«
NJcbil prestantius in buinal] no . regimine apud quéli$ Il eseri u.idci rp uti uisio )',
e finisce nelle linee I5—is della 2 R- colonna della pagina 137 delcodice stesso
(e tf Scias Ui p i luna nichil boni esse poi / gflipii €
» soli corporalff còiuncta -/- uY etia qfl ipà planete- in» fortune còporalit uF aspectucòiungR._ Cauèduy. » è go tac a cui 2 1i4 ois ini(io. a
Subito dopo nelle; linee 18-27 della colonna medesima 1 si-legge
e Et sie sii linis bui9 Il breuisimj tractaìuli de ellectiih, s 9dS sitfl lune Il i suis .23. masiòl) p
a Prosdocima de Beldemidia Il pataua abellectiaib9 Iirlo4 aiiodM. 1413. i castro li ffiòtagnanc paduani
• district9 talit extracti . Deo Il gris. Amen.--- -'--a e Explieit breuis tractatulus de ellectiaih g secuduS li sita lune i suis .28. miisiàih&Prosdo• cmlii de O Bcldemàdis patauù ah eflectionib, lndorù taliter Il extratus (sic) Deo- Griis. Amen. e
(1)
(1)Inun catalogo di manoscritti posseduti da Monsignor Giacomò FiIippoToftìaini da lui datà in
luce nel 1639 ed intitolato ( APD AVcTOREM »si legge (siiIuoTItEcz Il PÀTVINAE O-M'un- SCRi?TEII PyBLIcÀE Il & PR!VATAE, ecc., pag.' 128, col. 1, Im. 23-31. —Vediéopra, pag 01, col.
r; Im. 3-6).:
• Tractatolu, de elcetioniLiai accd un -i eiusdian ah elactidiijhu. Itidorun, N.
a aitaam Luraae in xxviii mausonit,us a liter estruetua a
-
( 173 )
Il Libri fra i manoscritti di Prosdocimo, dei quali trovò i titoli registrati
dal Tomasini; fu particolarmente colpito da questo (1), sembrandogli poter rilevare dal titolo riportatone dal Tomasini clic il nostro autore, nei suoi studi
astronomici fosse ricorso direttamente alle fonti indiane: ma ad ogni modo que.
sto fatto è ben lungi dal meritare'quella attenzione clic al Libri sembrò dover
attribuir6. Infatti questo scritto riguarda semplicementé la astrologia giudiziaria ed
è il solo del nostro autore che in cosiffatto argomento giunse fino a noi nell'unico
esemplare che abbiamo testè menzionato. Ciò per altro basta a togliete ogni fondamento all'argomentazione clic trovasi nel seguente -passo riportato di sopra
d'un' opera medita di Francesco Maria Colle (2): « Non si trova clic Beldimando fos• se seguace dcli' Astrologia giudiziaria perchè per Astro• logia in questo tempo s'intendeva l'Astronomia e quindi si può
• credere che Beldirnando avrà insegnato ' i' Astronomia
• nella parte sferica.-
Poco più oltre il Colte senza addurre prova alcuna, soggiunge (a):
-
« Nulla ostante potrebbe
- it essere stato non affatto immune dai pregiudizii astrologici. »
Ad ogni modo, se non può negarsi la credenza di Prosdocimo de l3eldomaudi nella
Astrologia giudiziaria, deve riconoscersi che se di fronte a tanti scritti astronomici,
scrisse d'astrologia giudiziaria questo solo trattatello, fu astrologo di assai poca
levatura. Per mettere in luce e dimostrare questa nostra argomentazione, vogliamo qui far seguire un breve riassunto del detto tractatulus de electionibus.
Divide Prosdocimo lo zodiaco in 28 mansiones o case lunari. — La prima
clic comincia dal principio della costellazione dell'Ariete favorevole al cavalcare, comprar bestie, varar galere, cominciar fatti d'armi, insirurnenta bellica
coinponerc, piantar alberi, vestir nuovi panni, ecc. E pernicioa a chi prende
moglie. — La seconda casa, sempre nell'ariete, è favorevole per iscavar pozzi.
fossati -e fiumi ed imprender viaggi per mare; e qui pure per il malo influsso
dell'ariete 'e pernicioso il prender moglie, et si tunc a4quis incarceratusrfuerit
In questo passo del catalogo medesimo è indicato un esemplare del detto Tractatuius de etectionibus
di Prosdocirno de' Beldomandi.
(i) Nei testo francese dcli' opera del Libri intitolata (( HISTOIRE Il DES Il SCIENcES MATDÉIIATI Cc QUES Il EN ITALIE it, ecc. si legge in fatti(uisroiac Il brs Il SCTENCE5 MAThÉMATIQUES Il PN ITALIE,
ecc. PAR li CIJILLATJlflE LIBRI il TOME sEcoivn.lI A PARIS, ecc. 1838, pag. 209, Im. 9-11. - Hisiolaril
DES li SC1P.NcFs MATI3É5IATIQUE5 i EN ITALIE, ccc. PAR Il GIiTLI.AUME LIBRI. li TOME sF.coND Il DEUXIÈM
InlTION li DALLE t/, il ii. W. SCRMIDT. li 1865, pag. 209, im. 9-13):
Parmi io, onvra4os mcd a e, il y ce a un qu'fl dit a,ok tir toni. 11, 2 0 part., p. 623,a Scarti toni deantiquitai. ndafs
•• de, ouvrages de, Hindoua (Toniasini, btbiiotlieca paiaiaa, a .Patavii, n'sii., 1560, in-Col., p. 262). e
p. 428. - Voyez anni Ma;z,aclaoiti • scrittori d' Italia
La citazione « Tomasi-ni Jiibtiratheca patavina, p. 128», contenuta in questo - passo della detta opera
dei Libri è relativa al passo riportato di sopra ( pag. 172, col. 1, 2, nota (1)) del precitato catalogo
di manoscritti posseduti da Monsig. Tomasini. il primo di questi passi nella detta traduzione italiana del torno secondo della IIISTOIIIE DES SCIENCES MATIIÉMa'IQUE5 Eri ITALIE, è tradotto così (stoMA il DELLE I) Sctr.N7.P. MATEMATICHE Il IN ITALIA I DI li GUGLIELMO LIBRI Il VERSIONE li or Il LUIGI MA
SIERI, ecc. TOMO SECONDO li MILANO, ecc . 1843 • pag. 139, ho. 2529)
- o Fri te opere inedite ve
i nha una cifei dice trae La di quelle degti Indi ( Tomasi,at Ei/alto•theca patavina, p. 128. - V. pure ftfara,,c/,elli, Scrittori d'Italia,
• mm. Il, 2.' parte, p. 623 e Scard coni de antiquttat. ui-bis Patafli,
UniI., 4560 1 in r,i., p. 262). a
(2) Manoscritto della Biblioteca Universitaria di Padova, contrassegnato « 1673 » • carta 39,
recto. Im. 34-37. — vedi sopra, pag. 46, fin. 28-32.
- (3) Manoscritto della Biblioteca Universitaria di Padova, contrassegnato « 1673 » , . carta 39,
recto, im. 38-39. - Vedi sopra, pag. 16, Im. 32-33:
22
o
EI
(174)
acriter punietar - et tarde liberabitur. - Nella terza comincia il toro ed è
favorevole all'andare a caccia; far brevi viaggi et opera cum igne incipere.
È sfavorevole al varar galee, al' prender moglie, comprar bestie, piantar alberi, seminare, vestirsi di nuovo. Nella quarta, sempre nel toro, giova il seminare, innalzar fabbriche, vestirsi a nuovo, comprai' servi e bestie e coronare
i re; 'e male condùr moglie, varar navi e trovarsi in carcere. - Nella quinta,
nei gemelli, è bene condur moglie, cominciare a far studiare i figli e comprar
servi; male cominciar viaggi in' mare, edificare e trovarsi in carcere. E così di
seguito, essendo sempre il male ed il bene delle case della luna relativo alle
stesse cose, fabbricare, viaggiare, vestirsi a nuovo, prender medicine, ecc.
E quindi un assai povero sunto di astrologia giudiziaria in quanto riguarda
la luna, e assai somigliante a quei libercoli manoscritti che abbondano nelle biblio
teche coi titoli di Tacuinus astrologicns, ,nedicus, ecc., colla sola diffejenza
che questi erano lunarii che indicavano gli effetti degli influssi per un anno
soltanto, mentre nel tractatulus de electionibus si d'anno delle norme generali,
senza determinata scadenza di effetto. Noi non giungiamo poi a spiegare l'asserzione di Prosdocimo stesso di avere estratto quelle nozioni soluni ab cilectionibus indorum, poichè se noi ci facciamo a studiare col soccorso delle
ricerche posteriori quali fossero le credenze astrologiche di quel popolo, - troviamo un estremo divario anche nei medesimi punti di partenza, il Colebrooke
avendo messo in evidenza la divisione dei dodici segni zodiacali in tre parti
ciascuno (t) ; per la qual cosa noi incliniamo a credere che Prosdocimo non
abbia attinto alle fonti dirette, ma piuttosto a qualche apocrifo manoscritto
giacclfe se realmente egli avesse istituito degli studi profondi sulla astrologia
o sulla astronomia degli Indi ,-una qualche traccia dovrebbe pur trovarsene
anche negli altri suoi scritti. Del resto questo suo iractatulus, clic dalla data
stessa che porta (1443) apparisce antecedente ai lavori astronomici propriamente
detti, anche allorquando lo si voglia considerare a sè, è assai povera cosa, particolarmente poi se confrontato coi così detti oroscopi e pronofticie con quelle
opere sesquipedali di astrologia giudiziaria, quali i canones de motu in/antis in
utero matris, i traetatus astroiogicus de genetliacorum judiciis, i tractatus
jzcdicandi revolutiones nativitatum , i tractatus de passionibus astroruin ed
altri moltissimi di simil fatta.
VI. Canon ad inveniendurn .tempus introitus solis in quodcumque 12 Si
gnorurn in Zodiaco. - Un esemplare di questo scritto trovasi nella carta le,
recto, verso (lit). t-ai) di un codice posseduto dal Sig. Marchese Giuseppe Cam'
pori, contrassegnato « N. t , e da lui conservato pella sua abitazione in Modena. Questo esemplare, intitolato nelle linee t i-a del recto della detta carta
14' del codice medesimo in inchiostro roso •. (i) It appears, however, that Il this division of time twctve zodiacal signs into thrcc portions each,
• with Il planets governing them, and pourtrayed figures rcpresentingthem, is not iflh(!plieitJy, tbc lame
• among tbc linda astrologers, which it was arnong tbc. Cha!ljdeans with Nvhoin tbc Egyptians
• and Persians coincided » ( ALGEBRA, li WITH fi ÀRITI]METIC AND fiIENSRATION, il rRoI TI!?. I SANI.
GRIT Il OF il Bfl4HMEGUPT4 4H11 BH4SCH4R4 Il TIkANSLATED BY I) HErRYTHoMAS COLtBROOKE, ESQ,ecc.
LONDoN. I JOHN MUURAY ALBEMARLt STTiET Il 1517 , . $ g; LXXXI, li-a. 6-10. MISCELLÀNEOUS
ZSSAYSIVBY li11v. GOrEBBOOKE: Il IN two V0L1JI.SF.S Il VOL. ri li LONDON )WEN. Il. ALLÈN ANO CO, LI
LEADENEALL STREET. Il 1$17, pag. 526, Im. 5-10).
( 175 )
« Canon ad inuelcnd' tpfls introitus sotis in qtiodcfiqi 1112 signo'l in zodiaco èxTitiu3 Jin Pro» sdocimum ild' beldimado. a,
incomincia nelle linee 4-9 del medesimo recto:
« cvn moda tjius introit9 sofls in quodc 12 signoV i godiaco il exiiciu3 Tueniendi ab allis
a traditu3 satis difflcil atop laboo li sog ispexissem oh cui 9 difricultatè ac laboris prolixitatem Il piaa cticantes sepissime i error inctiere 2tlgebat me ad hui 9 °' I tus modo faciliori atq' m?tm breuiai
a inuenieni Lfisferre de Il liberami a,
e finisce nelle linee 27-30 del rovescio della medesima carta 14 dello stesso codice
« Scias taffi q' Otlgit alfi puus errot defect° u? suabundàcie li vni 9 ul duo 2° dici I tp5e Itero
a UI uni° nel diioii secundolé gduù li i rnedijs rnotib° qu erroré facillime criges i lalia t addena do li o? minudo medijs motib9 J eit opotunfl a.
Subito dopo nelle linee 30-31 del medesimo rovescio si legge
« Et sic sit l'mis h' I poi canois satis util' g Prosdocimu de Beldemado de Padua a.
Nelle linee 34-46 del medesimo rovescio trovasi una tavola intitolata in inchiostro rosso nelle linee 32-33 del rovescio stesso
« Medij molf solis pro luelenil tib 9 Itroit6 so).' in qalibg 12 signor
)) in zodyae0 j exectum a.
Il
detto codice n. 14 si compone di si carte legate in cartone coperto esterna-
mente di pelle cori ornamenti impressi.
Nel catalogo intitolato « CATALOGO il DEI CODICI E DEGLI AUTOGRAFI li P0SSEDUTI!F
I)
DAL MARCHESE GIUSEPPE CAMPORI li COMPILATO il DA LUIGI LODI li VICEBIBLIOTECAR1O
a DELLA ESTENSE il PARTE PRISIAII(SEc. XilI-XV. )MMODENA TIPOGRAFIA DI PAOLO TOscIIlJJ
a 1875 a, (pag. 16, liti. 16-32), il detto codice N.° 14 è descritto così
« 14. AI ph o n si regis CasteII - Tabuln.
a Cod membr. in-8 di carte 36, sec. XV'
a Sono premessi alle tavole alfonsitie alcuni canoni, quos coma pitavit magister Johannes dauerolo de Saxonia,. il quale ai
a proprii ha aggiunto quelli di Prosdocimo de Beldimando (1) da
(I) Balli precedente illustrazione apparirebbe adunque che Giovanni di Sassonia avrebbe in
detto codice aggiunto ai suoi canoni quelli di Prosdocimo de' Ueìdomandi , il che apparisce assolutamente impossibile., essendo il secondo di molti anni posteriore al primo. In una edizione fatta in
Venezia nel 1485 intitolata nel recto della seconda sua carta (ho. 1-6) « LTDELLVS YSAGOGICVS ARIl DILASI (sic) ID EST sER_ U vi GLORIOSI DEI QVI nICITVR ALCIIABITIVS Il AD MAGI5TERIVM IVDITIO» RVAL ASTRORVMII !NTERPRETATVS A IOANNE HISPALENSI: SCRIJIPTVMQVE IN EVNDEIC A IOIIA*NE
a SAXONTE EDITViI VTILI SERIE CONNEXVM XNCIPTVNT a, e Composta di 18 carte, in 4.°, si legge in
fatti (uDELLvs Yss000IcvS ARDILASI (sic), ecc. A IOHANNE 5AXONIE ED!TVM. ecc., carta 98 8 recto,
En. 16-22). - REI'ERTORLUM Il BInLio&nA pnlcuIn , ecc. OPERA li LTTh0VICI IIAIN il vovstiiiis i.11
PARS I. li STUTTGART!AE Er TUBINGAR, ecc. Mncccxxvi, pag. 68, col. 2, Im. 3-15)
• Finii ecriptum aup Alchabitiù ordinata p lobanni de
• saxonia invii la parisiEsi anno. (331. 0 CorrodO p artiii t
• medicine doctorem dominum Bartholomeum de Al,
i ten de mais. Impresa Im arto ne diligentia Erbardi rai!
• doti de Augusta Imperante Joloenno btocenico Ud
a sonorO duce. Anno salutifere inearnotionis. 1485.
• Uonetije a
In una edizione fatta in Venezia nel t512 del medesimo cemento di Giovanni di Sassonia si legge
anche (io. FRIDERICI WEIi]LERI li HISTORIA li ASTRONOMIE, ecc., pag. 289, fin. t5-17. - HISTORIA Il
?,IATI1ESEOS Il UNiVERS, ecc. AUTORE l'o. GIIRISTOPÌI. HEILBBONNF.R, ecc., pag. 490, Im. 10-25):
a Cairo, ecriptom auper Alclie],itiu m ordinatum per ioanncni..
• de Sainnia in uil!, i'arieienai o. 5334. correctum per arthom & me
'le
.Aiten.
a dicinse doctorem Bartl,oiomaeu no
È da credere che questo e Joannes de Saxonia » sia il medesimo « Joannes Oanck de Saxonia a,
clic Giovanni de Trittenheim menziona 1.0 nel seueiìtc passo del suo cc Liber De Ecclesiasticis 'Seri» ptorihus a (Liber de Scriptori4lhus Ecclesiastucis. (In foglio, di 147 carte, delle quali le 12-13a,
4475 non sono numerate.e le M'146 sono numerate ne' margini superiori de'recto « Fo?. j—Fol'.
a j 25, Fo?. j 23, For. j 27—Fo?. 140 a. nella 146° delle quali, numerata Fo?. 140, verso (tiri. 20
—22) si legge: « Explicitus est liber de Scriptoribns ecclesiasticis disertissimi ,atris . domini 1°'I1
» b&nis de Trittahem abbatis Spanbemésis: Basilea: Mino domini Millesimo qua dringentesimo no» nagesimo quarto a) (carta numerata Ii'o?. 84, verso , fin. 47. - BIBLIOTRECA il ECCLESIASTICA,
IN QUA CONTIN TUR Il DE SCRIPTORIBUS ECCLE5IASTLCIS ils MIERONYMUS, CCC. CURANTE Il io. AL-
176)
» Padova, di Manuele dottore ebreo e di Avenarra. Qua e là si
» trovano alcune annotazioni marginali, le quali henelTh posteriori
• di poco alla scrittura del codice, sono però della stessa mano.
• L'ultima nota ha là data 1475
» Nel 1518 Pietro Liechtenstein diede in luce in Venezia le
• tavole suddette coi canoni joannis .Saxoniensis et Joannis Lu• vitù Sanfritter IIeitbronnnsis. Quelli contenuti ne! codice sopra
• indicato sembrano essere il lavoro speciale del solo Giovanni di
• Sassonia. » Il ms. è assai bene conservato ed è scritto con inchiostro
• nero e rosso. Conserva ancora la prima legatura in cartoni co» porti di pelle con ornamenti impressi. »
VIE. Ga:zoz ad j,zvenje,zdum iatroiturn /ii nae in quodlibet (2 signorurn in zodiaco. - Questo scritto contenuto nelle carte iC, recto, verso (un. i-25) del precitato
BERTO FAIIRICI0, ecc .HAMBLÌRGI I! Apud CIIRISTIAN LIEBEZCIT & THE000R. CURI5TOI'H. FELGlltR.lI
A, c. M.OGC.XltX. li COM MEN DAT ISSI Ali VIRI,))REVERENOIQUE IN CuRISTO I'ATRIS DOMINI JOIIANNIS DE
TRITTENIIEM il ANATl5 SPANHEIMEN5IS Liber de Ecclesiasticis Scriptorihus, pag. 140, Im. 3-26):
eiolaannee de T.it;nerils philoioph un & natr0000aun Daluiii suo Lei., poroCc. a lelaerrimuaqui batie disciplinana a memoria laor.ii,ata,n nisa peno abrasam
•tu agoifice inc tauravit: in gy una, ioPari nieosi orni iii maic'ne la mdcc, in
a Los acquiainit ubi h l'inno tacoltatin cooperatorel & c6socioc bataul I niros mattao- a naaticae stimati ce docIli nianua: I oh aiuti de Sa xoaaia lobanaci de mni ria & Urua,dil
• pi, I ocopiIOs & a atron om Ge is i5nes qui & i poi u aria o puocai la con icrip nerusat. De
-. opunculisaiaten Ioù.e Joblnia deli;nenijs qulj multa & precelara acripoeait; paaa#
c'esni,aoa nidi: sciliret eCaa,oriea primi mol,ilisli. jCuiunli],ct aretin }aOOiti
• Tabulas ci,eade,ai e
• De cpheera qioot:Ii.
• a De cmterii cil LeperL
• a Clarult temjaoril,u,o Ludouici l,aaaari ioapereetorin quarti & Jolaaaaois p.p. Xeij.
a Anno donami Millesimo. CccxXX.
- a Ohannci flauck de ascolti a: aatioaae teutonicue; Johlaa[e de l.ign eriis su- ipradicai edtem porane 'a: & oludiorO ciii eaeocius i tali' naeadicunq doclinsi- • nane: phiiosophus & astronomuo: ioter oiicn sui tonaponia celel,errimua:
ingenio aul,tilis & prT,taOo; Eolidit multa preeclara & acimirarada opuscoli qiaib9
a atomi cuoio cu gloria iran ami alt ad 1noflcron : SA ogo I, taci, eqe paaaeissi ma insa cui:
a Canonea ccli paalee: li. iEclipaio oolia quantita te
a Canone, tabularuin: li. j Tenoap us quarti aspccLia.
• a De antrolal,io:
li.
a Dc incenoioaaibu,
li
• C armatI t2pori1,9 11udouici i rnporaLoris quarti: & Johann la papa taicoalmi aecudi
a Anno dorniaai Millesimo. ccexxx; a
2? nel seguente passo di : altra sua opera della quale si ha una impressione intitolata nel recto della
prima sua « Catlialogus illustrinain viro)germania suis ingenljs ot lu-Ìlcuhrationihus omnifariamn
ai exornantium: diii iohannis Il triteniij abhatis spanliemensis ordinis sancti benedicti : il ad Jacohù
» Wimpfelingù stetstatinii theologutn a, (car. xxvii, recto, Im. 30-35, verso, liti. 1-24)
eiohia,ea danciccania do accada, vir vndcetiqei a ubiecLa. Canon ce primi mobili, - li. i. Ti bulea eiuodoen
i dOlhOifl,lC, pb,at tI astroasonnan omeiti suiali, i. Reaotrolalaio t ì l000 l i. I no inec,aaiouiboa quoqili i.
t Va li Lite acicntic ai trono'
a Lpia crudi Liaai bue. i ngenio et ci oqo io cli' 'o a, a De ori pai mcc li. i Da
aaLroll, acien lii gallo, ra r i nicoaca naFta te dea 'a naico li. i. colera qcdpoaau[ta ad notiriR ore Iodion la mia cui I. a puil qaaoo in noi ali ano li ano re laabi t'an foi t. Seri p i ìi im e e 000nia I. cia rui t tipori 1a3 I ud oaaiei i mjia toria iilti
• 'il quedi pclara opiaccula: de quibue eco tanta repperia et Joh5nia. sui. Anno dlii. Milf. ecc. xxx.
Del resto un esame dei trattati contenuti nel (letto codice n 1-I, ci portò a conchiudere che esso non contiene i canoni di Giovanni di Sassonia sulle tavole alfonsine commentati od illustrati da Prosdocimo de'
Beldomandi còme.inducea credere il titolo riferito dal Toniasini, ma bensì i due canoni testò descritti.
Crediamo opportuno di qui riferire un giudizio pronunciato intorno a Giovanni di Sassonia dal
Betnbo in una sua lettera a Francesco • Mauroliro (PETRI nr.aLnI li CARDI-IINALI5 PATaITII VE-IINETI
ElISTOt,AiiVM Il FAMILIARIVÌfl Il-lu m i SEX. I ET Il D(VEIISORVI%I IN ELU5 MoR-liteni aìpitapliia. Il ti il
emendatis ctadicibus, descripta emIlia. Il IPEIL Il In easdeo Epistolas mdcx Copiosus. Il coLo y IAE Il Apud
(iosuinnitn Cholinuni il aI.n.r.xxxlI, pag, 310, Im. 4_L5)
-e Na,n caa,oaaes na.per Alf00000 a ntta merli, qune eo[nqlainaaton mendis cI cia : amarti illi quidem
hand miglIa eti ann apu ci nos Scie : qoi ppe qnoa i Oaatnca
a fendo qaaia e Sanoa,ia roaancnipeit lao,aao ,aaaioruo, sano
•
morih,ua n°0 elissinuilin: qui aea pro amaro vendidenit,
Il Wolf, tenendo parola dei canones in tabutas astronomicas A(phonsi di Gioanin di Sassonia,
scrive (Gesehichte Il der Il Astronomie Il voti il fludolf Volt'. il Mùnchen, 1878. Il Druck tind Verlag voli
R. Oldenburg. Pag. 79, Im. al)
e Sia wurdcia mit Un TaFdn aclbei 1488 zu Atag.Iiurg aufgcict. a
171
codice posseduto dal Sig. Marchese Giuseppe Campori, contrassegnato « n.° 18 ),
intitolato in inchiostro- rosso nelle linee 1-2 dei recto della medesima carta ís:
- -« Canon ad iiiuemn g inti'tu3 Lune in quodlibet 12 signo1l in zodyaco
» exitium .m Prosdocirna de Beldernando Patanuin. )
-incomincia nelle linee 3-6 del medesimo recto cos',
.. .
INTROITVMLIIIIC in quodlibS 12 5i9no4 in zodyaco exfitiu • inuenire. Sumas to"' t,us a n° alle 9 bere tibi note re3 ad .tpas pplquù
• intitui lune I a12. signo qu inneniF in1dis et h' Sai extimatoJ• tuá et ipih reducas ad 4. 3.2 et 1. Pon qd. dòeei i canonjb° tah]atV » e finisce nelle linee 20-23 del rovescio della medesima carta 15' così
« Scias tanilicet ista tabFa ordiata sit ad il moda process 9 alfonsi in s is tabl'is S. p si
• pjca pòt tainen I quilibet boni igenii h' sig. phi c in signa colareddued et per il similed9 et
• postea eri allis tabtis oarh »
Subito dopo, nelle linee 23-25 del medesimo rovescio si legge
» itt sic sII flnis li li' canonis satis vtilis per Prosdocimu de Beldemado pali lauum Padue còpilati. »
Nel rovescio- stesso (linee 23-40) trovasi una tavola intitolata nelle linee 26-27
dei rovescio stesso in inchiostro rosso
« -Mcdii moto Lune pro Iueien Lit in. tun lune i qilibet
ii 12 signo in zodia exntium. a
Vili. Canones Magistri foan.nis de Saxonia super Tabulas diphonsi. —
In un catalogo pubblicato da Monsig. Tornasini nel 1039, più volte citato di
sopra (i) di manoscritti posseduti da Ettore Trevisan (2), si legge (a)
-« Cationes Mag. lo. de Sassonia supera Tab. Alpbonsinas per Prosd. de SeMea mandis a.
IX.. Compositio Aitrolabii. —Nel precitato catalogo (4) intitolato « c,4TALOGUE
VÉEONI? »
1' DE MsNuscrtITsllPnovcruNT ncs coLLEctIoNstIsAiaÀ?erE CT GIANFIIJPP1
II DE
ecc. (pag. 39, liii.- 19-22) si legge :
« 262 PRosoociMi de Bcldemandis -Patavi, compositio astrolabii.
-a in fo!. cart.
a Ma.
piume
d'i
-XVe siècle, sur papier, avec fig. de,audes a la
Nel precitato catalogo di codici posseduti da Ettore Trevisan (s), si legge
- . « Canones Operatiui & Compositi» ui Astrolahij Prosdocimi de Beldea mando ».
Lo scritto di Prosdocimo de' Beldomandi indicato in questo passo del medesimo
catalogo è probabilmente lo stesso contenuto nel codice descritto nel soprarrecato articolo 282 del detto catalogo intitolato « cÀTALoGUEj J DE I MANUscRITS fl PROa VENANT DES COLLECTIONS SAIBANTE ET GIANFILIPPI il DE VÉI4OjVE a, ecc. X.Astrolabium.—Nelsuddetto catalogodato in luce da Monsignore Giacomo Filippo Tomasini di manoscritti posseduti nel 1639 da Ettore Trevisan, si legge ()
« Prosdocimi de Bcldamandis Astro» ]abium. f. eh , vet. a
(I) BIBLIOTHEC l( PATAVINAE I] M ANVSCR I PTE Il PvBLTCA£[]& Il PRI VATAF, ecc. Studio us a Opera])
ecc.. pag. 407, col. 5-6, pag. 106-114, pag. 115, col. 1-2.
(2) Vedi sopra, pag. 60, im 4-45, pag. 154, fin. 22-25, 58-56.
5a Opera)]
(3) niBLioruEctl PÀTAViNZ l atArVscai p TE Il P y BLICM li M Il PRiVATAE, ecc. Studio d
14C0B1 FIIILIPPI TOIJASINI, ecc., pag. 412, col. 2, Im. 31-33:
(4) Vedi sopra, pag. i16, Un. 1-9, 35-37.
(5) BIBLIOTHECZE Il PATÀVINÀE Il MANVSCRIPTS Il PVBLICAE il& PRIVATAE, ecc. Studio d5 Opera]]
IACOBI FI!ILIPFI TOfifASINI, ecc., pag. 09, col. 1, Im. 34-36.
PRLVATAE, ecc. Studio ò' Opera ll-'-(6) BIDLI0THEC.nl]PATAVINSEIIMAavscturTA]lPvBucsr.
CORI PJSIL1PFJ TOMISINI, ecc., pag. 112, col. 2, Im. 14-15.
IACODI FRILIn'! TOMASIÌ.TI,
i
&
178
Luca Gaurico, nato in GiWone nel giorno 12 marzo del 1476 (.)., morto in
Roma nel giorno o di marzo del 1558 ®, in una sua orazione « De laudibus Astrologiae », recitata nel isoi in Ferrara, e stampata in Venezia nel 1531 (3), ed in
Basilea nel 4575 (4), fa onorevole menzione di Prosdocirno de'Beldomaudi scrivendo (5):
« 4t Profuerunt dcni plurimurn recentiores pUeriq nostri Pctrns aponensis, Atbcrtus cognomento ma,
),nus (sic),Uiuuslliomas, diuus Leopoidus, Enrjcns deSaxonia,Gujdo honatas forliuiensis,AIphòsus castelII De ßth ispanarum (sic) rexsereniss. & loannes hlanchinnsqui tabulas coinposueruntto. de sacro bosto,loannes
de monte regio, tiusqi pneceptor, Georgius pcurbachius, Gerardus Cremonensis, Cainpanus transalpi» nus,Comentator Euclidis. Micitael scotus,Georgius trapezuntius, Georgius ualla, Nicolaus cusanus Car» din.usquequaqidoctissimus,Pctrus dealiaco Cardin.quoqi & episcopus canieracensis qui de c6cordàtia
» Astrologit cum Theologia Iihrum edidit. Robertus l&nconiensis episcopus, Paulus forosempronièsium
»tpiscopus,Marsilius ficinS,Laurentius rniniatcnsis, Lucius beltantius sencnsis,Nicotaus leonicenus, laco»1)us faliri staputensis, L'rosdocilnus de beldomando. & loannes de dundis ah borologio patauini, Noster
• loannes pontanns, orator & poeta clarissiinus, Franciscns capuanus, Augustinus Niphits suessanus, loan• nes abiosus, RC cLeteri pene inni,merabiles, tum Itali, tum Germani exeellentem in astronomia operarn
• nauarunt, tum scribendo, tum interpretando, quorum uolurnina -si hic connumerare adflem,
» Ante diem clauso componet nesper olympo » (6).
La detta orazione di Luca Gaurico essendo intitolata . « De laudibus astro» logiae
»,
ed in essa trovandosi menzionato -Prosdocimo tra quei che « Pi-o-
» fuerunt plurimum (astrologiae)
»,
stimiamo opportuno l'aggiungere qui ap-
presso alcune considerazioni, le quali valgano a chiarire I' uso fatto da vani
autori delle parole astronomia ed astrologia, alle quali nella ordinaria odierna
(4) )IEMOIRES FOUR SERPVR Il A L'HISTOIRE ti 055 il HOi%IMES Il ILLVSTBES l j DÀNS LA REPIJBLIQUE
DES LETTRES. li AflC Il UN CATALOGO?. RAISONNÉ li de leurs ouvrages. U i'ar • te R. P. NICERON JJarnabitcIIToMl.xxx41A p ARls,IICbez BhlIAssoN Libraire, ruo Jacques,Ià la Science Il MDCCXXXIV, ecc.
pag. 145, Im. 2-5. - RIOGRÀPITISCH-LITERARISCI1ES Il IIANDWÒRTERBUCE Il ZUR GESCHICIITE Il DEA
EXACTEN WISSENSCHAFTEN, ecc. OESAMMELT (I VON U. C. POGGENDOI%FF, ecc. ERSTER BAND. il AL. I)
LEIPZIG, 1863 col. 853, Im. 50-56. - Nella chiesa di S. Maria in Ar.acoeli di Roma trovasi la
seguente Iscrizione (ISCRIZIONI Il DELLE CHIESE E D'ALTRI EDIFICII li DI ROMA Il DAL SECOLO XI FINO
AI GIORNI NOSTRI Il RACCOLTE E P IJ RSLCATEIÌ(sic) osti VINCENZO FODCELLA(I VOLUME I. II ROMA Il TIPOGRAFIA DELLE SCIENZE MATEMATICHE E FISICHE il Via Lata N.° 211 A. .11 1869, pag. 173, Im. 32
li S. MARIA IN ARACELI Il
—40, 11. 0 659. - MEMORIE Il ISTORICHE I DELLA Il CHIESA E CONVENTO Il DI il
IN II0,31A, fi Nella StamDI ROMA Il RACCOLTE li DAL P. F. CASIMIRO RODIANO Dell'Ordine deMinori
peria, e a spese di Rocco Bernabò. MDCCXXXVI, pag. 208, liti. 27-31, pag. 269 fin. 1-4, csro
VII, IV- VI).-
I • LVCAE OAVIICO Or.0PH0/tCn. no CITITATEN
• 011 IT DIR TI MARTII MDITIII
•VIIITAN1tLIIIIIM.X!.D. XXV. I
-
I DD. SIRAPTIA MVI SENEINCARA
• GEOPIIOIIEN TV OCTATIANVS I CANII 101CM IIAEIEDES
I EI TISTAPIENTO . I . IIII.
(2) MEMOIRES POUR SERVIR li A L'HISTOIRE li DES Il HOPIMES li ILLIJSTRES Il DANS LA REPUBLIQIJE
DES LETTRES ecc. TOME XXX, ecc., pag. 150, Im, 2-5. BIOGRAPHISCH-LITERABISCHES I) FIÀNDw1SRTERBUC1I li ZUR GE5CRJCHTE Il DLII EItACTEN WISSENSCIIAFTEN, ecc. GESAMMELT Il VON Il J. C. POGGEN
ecc.
ERSTER RAND. Il A-L, ecc., col. 853. Im. 50-57.
DOIIFF,
(3) « « ø r at i o de Laudibus Astrologite, babita in ferrariensi Acliademia, per Artinin Doctorenl Il
» Lucam Gauricù Neapolit. Un Mathematicas disciplinas publice prolitereturltfteuemendissimo Pont.
» Cardina. Domino D. Bernardo,IlTridentinolV Principi lllustriss. dicata a (srIlERAL TRACTATVS, ecc.,
carte 2-6).
(4) ODATIO DE I) INVENTORIIIVS, Il VTILITATE LT LAVD1BV9 AS T RO . I(PI0MIAE , I1ABITA PER LVCA1!
GAVRICVM. VERTEN (I te Anno Humanat) Verbi CID. ID. VII. Bui» in Ferrariensi li Gymnasio Mathematicas disciplivas pu-((blicè proliteretur. (TOaIvs I. li OPERVM OMNIVM QVAEIIQVIDEM EXTANT, li L..
GAVIIICI, CCC. BA$ILEAE, Il EN OFFICINA IIENRICPETRINA, pag. 1'-1O).
(5) SPHERAE TRACTATVS, ecc., carta 5', verso, un. 2t-33.
(6) Questo passo trovasi, Senza le parole « Prosdocimus de Beldomando », e con altre molte varietà nel detto volume intitolato « TOMYS i. li ornvar OPINIVRI, QVAE j J QV-IDERI EXTANT, Il L. GAV
)) «1Cl, ecc. DASILEAL », ecc. (pag. 6, Im. 3-23, e col.
e
(179)accezione soglionsi attribuire significati tanto diversi, ed ancora ci mettano al
fatto delle condizioni degli studi astronomici e dell'insegnamento loro ai tempi
di Prosdocimo de,Beldomandi.
Giovanni Kepler, nella sua prefazione alle tavole rodolfine, così definisce la
scienza degli astri (i)
-o Duas babet astrorum scientia partes': prior est de motibus , posterior de
etiectibus siderum in natura sublunari utrumque veteres communi vocabuloastrologiam soliti sunt appellare. » Il Ch? Sig. Prof. Silvestro Gherarcli,nel tener parola di questo ordine di studi fino
alla metà del decimosesto secolo, dichiara di usare espressamente senza distinzione
delle parole
astronomia
ed
astrologia (2),
ed infatti fino a quest'epoca, quanti
sono anche mediocremente versati nella istoria delle - scienze ben sanno che
chiamavansi col nome di astrologi tutti gli astronomi non solo, ma ancora
buona parte dei cultori delle matematiche propriamente dette, e presso .gli
scrittori più riputati
si
trova 'uno strano miscuglio
di
astronomia e di quella
astrologia che con proprio nome Venne detta giudiziaria..
Così,
nei versi che
vengono in calce alla lettera clic il Retico premise alla Trigonometria di
Co-
pernico, non solo è detto clic l'Astronomia aiutata dai numeri ci apre le vie
del Cielo, ma ci insegna ancora a vaticinare da quali fati sieno retti gli eventi
futuri e di quali stragi le stelle nemiche sieno apportatrici alle genti
(s)
(I) TABULAE RVDOLPBINAE, Il Quibus astronomicae 'scientine, temporum longinquitate collap4(I
restauratio continetur; Il A. FH0ENIcE ILLO ASTRONOM0RU1t Il TYCHONE, (FEZ illustri et generosa I3rg
Il Prirnum animo concepta et destinata anno•Chri--izeorumnRg.Da(ilorundeqt,
sti MDLXIV; exinde observationibus (I sideruin accuratissimis, post annum praecipue MDLXXII,
quo sidus in Cassiopeiae Il constellatione novum effulsit, serio atiectato, variisque operibus, curn mechanicis, tum Il librariis ; irnpcnso patrimonio amplissimo, accedentibus etiam subsidiis Fridèrici 11.
Daniae Il Regis, regali magnificentia dignis, traeh per annos XXV potissimuni in Insula fieti li Sundici Huenna et aree, Uraniburgo, in hos nsus a fundamentis extructa, tandem li tradueta. in. Germeniaffi inque aulam et nomen Rudolpbi Imp. anno MDIIC. i Tabulas ipsas, jam ci nuneupatas et affectas, sS morte auctoris sui anno (I MDCI. desertas, 9Jussu ci Stipcndiis Fretus Trìum Imperatoram (I RUDOLPIIL , MATTII(AE , FERDÌNAND!. Il annitentibus haeredihus Braheanis, ex fundamentis ohservationum relictarum , ad exem-flplum fere partium jant extructarurn, continuis nultorum annonani speculationibus et 9 computationibu-s primuni Pragae Bohemorum eontinuavit, deinde Lincii,
superioris il Austriae Metropoli subsidiis etiam III. Provincialium adjutus , perfccit , absolvit adque
causarum et calculi perennis formulam traduxitil JøtNNES KEPLEHUS, Il Tyehoni primum a Rudolpho
il. Imp. adjunctus calcoli minister, 9 indeque trium ordine Iniperatorum Eathematiciis 11 Qui Mcm
de speciali mandato Ferdinandi Il. Imp. petentibus instantibusque haercdi.Ilhus opus hoc ad- usus
praeSentilIfli et posteritatis typis nuniericis propriis, ceteris, et li prado Jonae Saurii, Reip. Ulmanae
Typograpbi ; in publicuin exttilit et typographicis Il operis tJImae curator aftuit. 9 Cum Prit'ilegiis
Imp. et Iiegurn Iierunaqt4e piibliearura, vivo Tychoni ejusque haere'Ildibtss et speciali lmperatorio
ipsi ifeplero concesso, ad Annos XXI. l i Anno MDCXXXVII. - JOANNIS KEPIERI Il ASTRONOMI Il
OPERA 0MNTA. I EOIDIT 9 D. CU. riuscii. il VOLGuIEN VI. (I FRANCOFORTI. A. al LT ERLANGAE, (I 11EV.
DER k ZIMMER. li MDCCCLXVI, pag. 666-, tiri. 7-9.
(2) NUOVI ANNALIil DELLE SCIENZE NATURALI (I E Il RENDICONTO Il DELLE SESSIONI DELLA SOCIETÀ
AGRARIA DELL ' ISTITUTO DI BOLOGNA , eec. SERIE il. TOMO V. li BOLOGNA, CCC. 1846, pag. 294,
un. 19-22. - DI ALCUNI MATERIALE I PER Ad STORfdIl DELLA FAcOLTA' MATEMATICA 9 NELL'AN
TIcA UNIVEIISITA' DI BOLOGNA il composti nella opportunità di stendere delle notizie Il SUL il PADRE
BONAVENTURA CAVALIERI 9 DISCORSO , CCC. (lei dottore Il SILVEsTRo GUFRARDI , ecc. Bologna 1846.
Tipi Sassi nelle Spaderie, pag. 30, Im. 19-22. - EINIGF MATERIALIEN 9 ZUR GESCHICIITE DER MA
TUZaIATISCUEN il FACULTXT Il DER ALTEN UNIVERSITXT BOLOGNA Il \r ortriige gebalten vor der Accademia delle Scienze dell' Istituto di Bologna ara 9 u. 23 Mai sowie 12 December 1844 und i Mai
1846 Il vom (I Commendatore Pròfessor Dr. SILvÉsrRo GHERnO!, li Unter Mitwirkung des Verfassers
in's Deutsche ùbersetzt [I V011 9 MAXIMILTAN cuRTzE, ecc. Zweite vermehrte Auflage des italienischen
Originale. (i Berlin: Il 1871, pag. 36, Im. 29.
..
(3) or LATER 1P II13 V 8 LT ANGVLIS Tnlangulorum, tum planorum rect,ltncorum, Il 'l'um sphaericorum, libellos eruditissimus lik utilissimus , cum ad plerasque Pto s l lemaei demonstrationes intellien/flda, tum uero- ad- alia multa, (I seriptus à Clarissimo & li doctissimo uiro D. Ni,ljcolao Copernico 9 Toronensi , 9 Additus est Canon semissium subten'Ilsarum rectarum linearum il in Circolo.
( 180 )
« Qua patet imtnensis spaciis pulcherrimns m'bis
» Si'metas horum cernere mente voles.
» Sidera vel quanam coe!i regione vagentur
-». Aeternc cursus quas laabeantquc vices.
» Cnr Luna involvat coeca caligine fratrem
» Cur Lunae usurain !ucis et iI!e negòt
» Vcnturos etiam casus quae fata gubernent,
» Quas populis clades astra inimica ferant. »
-
Noi confessiamo candidamente che il leggere presso la quasi totalità degli
storici e dei biografi espressioni di sprezzo verso autori astronomici del medio
evo e dei primi tempi del rinascimento, perchè non seppero mantenersi immuni dagli errori della astrologia giudiziaria, vivamente ci accora, come di
una rayissima ingiustizia commessa verso uomini egregi; che - subivano la influenza dell'epoca nella quale vivevano, e forse in gran parte non 'erano del
tutto in buona fede, e probabilmente erano costretti a seguire la crrente ed
a farsi interpreti delle pretese influenze degli astri per compiacere principi e
monarchi, dei quali la storia ci addita taluni crudeli ed efferati , nuil' altro
temere quanto una contraria e fatalè congiunzione di. stelle! Quanti mai-seppero al pari di Dante sollevarsi di tanto al di sopra dei
Excusum Vittembergae per il Iohannem Lufft. li Anno M.D.XLII (carta V, non numerata, verso, un.
5-12). - Ne!!' esemplare di quest' opera, appartenente alla Biblioteca dell' Università di Padova,
ed ivi- contrassegnato S. N. 3ii4O, nel resto della guardia successiva all'ultima stampata, troviamo
manoscritta di carattere che appartiene assai verosimilmente alla fine del secolo decimasesto od al
principio del deci,nosettimo una ripartizione delle matematiche che qui crediimo opportuno di ri.produrre, e perché ci apparì per s'estessa - interessante, e perché direttamente si lega ad un argomento del quale abbiamo tenuto ripetutamente parola lungo il presente lavoro. Non isfuggir'a a!l'attento lettore che in questa ripartizione è fatta una nettissima distinzione fra astronomia ed astrologin, ma non isfuggirà in pari tempo che noi ci riferiamo ad un' epoca posteriore ad ini nuovo.
indirizzo dato agli studii astronomici. Ciò premesso ecco la forma data alla accennata ripartizione
A oytcrex
Kvovx
- - OaU,TQ7OLtX2
Physica
r?&tPO7O1tLX
flw&ciornz in genere
'Orzxrvrornrptx4
'MrpOvO}LtZCIUO7GCIG
quae ditteri ah6ivo,xoido
Astrologia siveeurcx5
hlctvriza dm5&-flcporo).a
species sunt---coELz'niz
Ohiectum
?uaLo7vwfLoo'tviNatiuitatum
rpo'yv0az;rrov8iReuo!utionum
Mathematuin
Quanttlatum RaTO10I t aq-- - Electionum
Mutationum
Quaestionum
Superflcierum
Mathematica
cogitatione abstraeta
a subic'cto
ejus species
Geometria
quae considerai
magaitudines
Corporum &
Arithmetica
quae considerat
numeros
Li neares
superficiales
solidos
( 181 )
contemporanei (i), spoglkrsi dei pregiudizii dei tempi, di Dante clic mette gli
indovini col capo travolto alle spalle, e in tutto un canto li persegue, nominando fra essi i principali del suo tempo in Italia (INE. XX. 415-120)
(c Quell'altro, che ne' fianchi è così poco,» Vedi Guido Donattivedi Asdente,
• Michele Scotto fu , che veramente» Ch'avere atteso al cuoio ed allo spago
• Delle magiche frode seppe il giuoco.»,Ora vorrebbe; ma tardi si pente. (2Ì »
In verità, la postuma affettazione di sprezzo e le energiche manifestazioni
ai riguardi della Astrologia giudiziaria e degli uomini che più o. meno se ne,
occuparono, avrebbero una ragione, qualora cosiffatti studi avessero per loro
stessi costituito un ostacolo ai progressi della astronomia, ma ciò non 'e, e
chi con animo spassionato si fa ad interrogare la storia, apprende facilmente
In
un
di quanto la sciefla astronomica vada debitrice agli studi astrologici.
titoli
celebre,
fu
scritto
(a
dizionario, a più
« L'Astrotogie, étant aussi analogue è la superstitioii
» & è la credulité des peuptes qu' elle étoit favorable
» au credit de ceux qui savoient I' employcr, fui t aussi
-» de tout temps cnitivée , autant & plus pie 1' Astro» nomie: celle--ci cui méme les- plus grandes obliga» tions è I' Astrologie. »
ed il Goguet da parte sua così si esprime (4) « C'est è l'art frivole de vouloir lire les destinées des
• hommes dans le ciel , que I' astronomie a dò ses plus grands
• progrès ».
nel che concorda pienamente il Baden Powell (5). Ed i troppo facili spregiatori degli astrologi del medio evo, meditino ciò che il sommo Kepiero avverti scrivendo (o):
e Veruintamen , ut in arborum libris anni, sic in tota divnissimae artis coin• positione lineamenta quaedam apparent ortus lìujus, ut iliatrein et nutricem
• astrologi
a m abnegare non possit astronomia filia et aluinna i), e
-
più 'oltre (y) i
- « Sed persistit eadcin astrunomie d[stinctorutn Iìnium consociatio, quae
» primam ci dedit originein, persistit. inquini, etiam in perfectione artis, reti• nuitque disciplina, jani per suhliinia gradiens, jucundam pueritiae suae memo• riarn, ut divinandi studinm, quod priinuni tabulas dictaverat, easdem ctiarn
• successo seculorum emendandas admoneret ,
(1) Dante si è ancora palesato contrrio'lla astrologia giudiziaria in rimi sua lettera a Cocco
d'Ascoli ?'l.o illustre poeta Ceco Da'jlscoli con cemento nouamcnte trouato & nobillimente bistoriato
renisto ti emMato, ti da molte incorrccliée 'cxtirpato, & daIanItiquo suo uestigio essemplato). Edizione
in S, nell'ultima carta della quale si legge: «tr In Venetia per Giovanni Andrea detto Il Guada» gnino Vauassore. Nell'anno li del Signore MDXLVI » (car, 4, verso, fin. 22-26). - La lettera in
questione non è compresa fra quelle pubblicate dal Witte nelle DAIVTIS ALLIGIIERII Il EI'ISTOLAE Il
QUAE EXTANT li CON NOTIS Il CAISOLI WITTE, ecc. PATAVII, 5173 SIGNO MINERVAE, MDCCCXXVII.
(2) LA il DIVINA COMMEDIA li DI Il DANTE ALIGHIERI Il COL CeMENTO Il Di PIETRO FRATICELLI, ecc.
FIRENZE, 11 0. BARRÈRA. EDITORE. llpag. 143, ho 15 — I8, pag. 144, Im. 1-2.
(3) ENCYCLOPEDIE (I NETMoDfQUt. Il MATHÉMATIQUES, ecc. TONE PREMIER- Il A PARIS, ecc.
MDCCLXXXIV. ecc., pag. 158, col, i', Im. 7-15,
(4) nr. I L'ORIGINE DES LOPS, il DES ARTS ET DES SCIENCE5, ecc. Pn ANT0INV,-Yvr,s 0000r.T,
5IXIÈME EDITION, ecc. TOMÈ PREMIER, ecc. PARIS, ecc. 4820, pag. 248. Im. 4-6.— ((Così l'Astro• nomia ha dovuto i suoi maggiori progressi all'arte fri . IIvola di voler leggere i destini degli uomini
• nel Cielo. » ( Dl:LLA Il ORIGINE i DELLE LEGGI, Il DELLE ARTI, E DELLE SCIENZE, ecc. TONO PRIMO,
ecc. IN LUCCA, nDccLxi, ecc., pag. 184, ho. 8—il).
5) HISTORY Il otfl NATURAL PHuT,OSOPUY, Il FROM THE EARLIEST PERIOD Il TO THE PRESENT TIME Il
of li RADEN POWF.LL DI. A., ecc. London: Il PURLISUF.D IiY, LONGMAN BR0WN GREEN ti LONGMANS I'ATER
NOnER now, pag. 414, Im. 1-6. - STORIA Il DEL Il PROGRESSO-DELLE SCIENZE FISICHE £ MATEMATICHE, ecc. DT Il RADEN POIVF.LL, ecc. PRIMA il versione dall' inglese Il DI Il GAETANO DEMARCIFI li TORINO,
ecc. 1344, pag. 138, Un. 26-34.
•(6) JOHANNI5 KEPLERI li ASTRONOMI Il OPERA OMNIA. li EDIDIT Il D .r CB. FRIsdII, Il VOLUMEN VI. I
FRANCOFIJRTI A. M. ET ERLANGAE. Il HEYDER & ZIrMER. il MDCCCLXvI, pag. 666, Im. 3638.
(7) I0ANNIS xri'LrnI Il ASTRONOMI Il OPERA .OMNIA, ecc. VOLUMEN VI, ecc.pag. 667, Un. 36-40.
23
0
C
-
(182)
-
e finalmente (i)
» Iiaec linetenus in graliani gentis asi rologicae. ne nater
• ve Lola (qua si ni il Indi ne 511111 osns in pra e faI iene ad 1ecto
• reni) se destitutam et despstam a filia ingrata et stiperha qlic» ratur. ,
-
Dopo ciò, potrà iii alcun grado diminuirsi la estimazione nostra per un
astronomo del decimoquarto o del dècimoquinto secolo, -perciò ch'egli credette, o mostrò di credere agli influssi astrologici, quando tale òredenza era
in -pieno favore nel decimosetti . mo e se ne trovaflo traccie) perfino nel dccimotlavo (2), quando non ne- rimasero immuni Ticorie di Brabe (3) e Galileo (4) e noti
ne andò esente, per quanto affetti il contrario, lo stesso Reple-ro (5)? Quando a
tutto il secolo, decimoquinto ed anche più tardi in talune fa le più celebri Universit'a (o), aU'insegnaunento della A'$ronwnia andava -congiuntoquelio del Taccuino,
che comprendeva, oltre l'indicazione dei tempi favorevoli alle pur g he e la medicina
in relazione cogli astri, le norme - per comporre i vaticinii delle genitale (7)?
Nell'indagare la storia delle scienze nel medio evo per quanto si rilerilsce
all'occidente è mestieri non dimenticareclì'esse vi si trovavano in istato di in- fanzia, particolarmente ove si consideri lo stato loro fiorente fin dai primi anni
della scuola d'Alessandria presso i Greci e fin dal R o secolo presso gli Arabi
ed ancora oggidì 'e mestieri convertire che noi conosciamo assai imperfettamente
la storia scientifica del medio-evo, poiclfe fin dal secolo XV O si preferì studiare la letteratura e le scienze greche e di . attingere alle fonti incomparabilmente più preziose cli' esse ci hanno offerto per istabilire le basi delle
nostre cognizioni. Per formarsi una idea completa dell'insieme delle credenze
clic in questi secoli costituivano il sistema scientifico 'e mestieri leggere tutto,
tutto compulsare e questa necessità di leggere tutto, bene spesso senza ti-o- vare cosa alcuna , rende naturalmente ogni indagine storica interminabile
ed ogni scritto sul Medio-Evo imperfetto. In questi tempi raramente Si riscontra l'astronomia coltivata per sè stessa - basta gettare gli occhi su alcuni scritti astronomici di quest'epoca per riconosca-e, clic, salvo rare cccezioni, la teoria ed il movimento della luna o dei pianeti erano soiii'atutto
studiati per soddisfare ai bisogni ecclesiastici e per fissare il giorno di Pasqua all'infuori di questi argomenti, tutto è astrologia giudiziaria.
Venendo in particolare all'epoca del nostro Prosdocimò de' Beldomancli per
formarsi un concetto di ciò che era l'insegnamento astronomico di quei tempi,
(I) JOANNIS KEPLERI Il ASTRONOMI lIOFERA OMNIA, CCC. VOLUMEN vi, ccc. pag. 721, 1 ih.21-24.
(2) ASTRONORLIE POPIJLAIRE Il PAlI Il rRANoy s ARAGO. ecc. TOME QUA TRIÈME Il PARIS, ecc. 18571
pag. 7.75, fin. 11-23,- pag. 716, liii. 25-29. -
Ni O E U VRE SCOMPLtTESIlnEllFRArom5A]tACo,ecc. TOMETROISIÈMEUPARTS.ecc.,pag.191,lin.16_2G.
(4) NUOVI DOCUMENTI INEDITI li DEL Il PROCESSO DI GALILEO GALILEI il ILLUSTRATO il DAL DOTT.
ARTURO WOLYNSJ(j IINOLINSCHI) il FIRENZE, ecc. 1878, pag. 104, l in. 13-24, pag. 105, En. 27-28.
(5) OEUVRES COMPLÈTES(I DE il PJIANCOIS ARAGO , ecc. TOME TROTSIÈME il PARIS, ecc. 1855,
pag. 208, Im. 22-27; pag. 223; fin. 24-34.-Geschichtellderli stronomie, Physik, Mecbanjk , Chemie, .Geologie, ecc. Erster Theii. il Sttittgrt, ecc. is40, pag.276,Iin. 34-39..VERMiSc-IlTE il UNTERSUCHL'NGEN li ZUR I! GESCIIICIITE Il DEll MATUEMATIScHEN WISSENSCHAFTEN. Il VON Un. srrcarcj cdtTIIER; ecc. LEIPZIG, ecc. 4876, pag. 32, En. 24-26.
(6) COPEII,NICO (i E LE VICENDE DEL SISTEMA COPERNICANO Il IN ITALIMCCC, DISCORSO I) letto nella
R. Università di Roma, CCC. DAL PROFESSORE il DOMENICO BERTI. ecc. ROMA, ecc., pag. 3-1, En. 3-8.
(7) DELLA VITA E DELLE OPERE il DI Il ANTONIO URcEO[IDETrO . CORRO Il STUDI E RICERCHE 11 Di (I
CARLO MALAGOLA Il IN BOLOGNA, ecc. 1878, pag. 567, Im. 27. pag. 568, En. 3, 7, 12, 18, 24, pag.
569, En. 3, 8, 43, 18, 23, 29, psg. 570. Un. 3, 9, iO, pag. 571, Im. 3, li, 22, pag. 572, liii. a.
( 183 )
è mestieri ricordare che esso restringevasi pressoch'e generalmente al contenuto nel trattato 'De spitaera mundi di Giovanni di Sacrobosco, trattato, al
quale egli andò debitore della sua lunga celebrit'a, clic non è se non un
estratto dall' Almagesto di Tolomeo e che per circa quattrocento anni servì
nelle scuole al(' insegnamento del1'astronoria (i). Ma per formarsi un più
giusto concetto della parte dell'Almagesto in esso trattato contenuta, aggiungeremo qui che l'opera in questione non si occupava che delle nozioni più elementari di Tolomeo essa faceva conoscere i cerchi della sfera , i fenomeni
del movimento diurno, qualche po' di climatologia e conteneva alcune nozioni relative alle ecclissi. Fu soltanto più tardi che si fece un passo innanzi nella conoscenza dell'Almagesto e clic il iPeurbacli spiegò la teoria dei pianeti, clic ne h la parte più importante e più difficile. Il trattato della sfera di Giovanili di Sacrobosco, stampato per la prima volta a Ferrara ne! 1472, ebbe dal
decinioquinto al deciinosesto secolo ben sessantacinque edizioni ed un gran nuincro degli autori più celebri lo dichiararono con note e con comentarij, e fra questi commentatoci trovammo appunto il nostro Prosdocimo. I comenti forse sovercliiamente prolissi non saranno probabilmenteche un riassunto delle di lui lezioni (2)
e ad ogni modo ci pare • per talune caratteristiche essi meritino di andare
distinti da una folla d'altri lavori di simil genere. Tali caratteristiche sono,
secondo l'avviso nostro, chiarezza estrema ed erudizione notevolissima.
E se dobbiamo dire tutto intero il pensiero nostro e tradurre la impressione che - in noi produsse Io studio di questo argomento , parci poter Conchiudere che la grande fama della quale godette ai suoi tempi Prosdocinio
de' Beldomandi derivasse pr i ns:i p al inente dai suoi scritti astronomici, taluni dei
quali, bench'e non riprodotti colla stampa vedemmo moltiplicati iii molti esemplari e che abbiamo riconosciuto in onore ed in uso anche molti e molti anni
dopo la sua morte e dopo che molti altri ne erano stati dati alla luce sui.
medesimi argomenti : ed in questa convinzione ci avvalora il trovare che frate
Luca l'acìoli, nominandolo fra « li antfchi pliilosophi » a proposito di cose
aritmeiichc, non altrimenti lo designa che dicendolo (3):
« Prodocirno de beldeniandis de Padua dignissinio astrono- i) 1110. 1)
(1) È del resto ben noto che anche Galileo, mentre ed Professore nell'Università di Padova,
in fatto di astronomia non insegnò che la Sfera ATTI I) DEL REALE il ISTITUTO VENETO li DI li SCIENZE,
LF,T1'ERIt ED ARTI li DAI, NOVEIIIIRE 1870 ALL'OTTOBRE 1871, ecc. VENEZIA, ecc. 1870-71, ecc. TOMO
DECfMOSESTO, SERIE-TERZ A , pag. 1236, lin.16-20, pag. 1237, lin.1-5, Dispensa Quinta.—LtvENUTAfl
l'i il GALILEO GALILEi A PADOVA li E LA I NV ENZIONE DEL TELESCOPIO li DEI, PROF. DoMENIco BERTI,
ecc. VERE/l Al; SIA BILIAl. TIP. DI o. ANT0NELLI 111871. (In 8, di 82 pagine, nella terza delle qua li si
legge: « (Estr. dagli Atti del R. Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. Torno XVI, Serie III) a),
pag. 45, Im; 1-4). Ciò si rileva incidentalmente anche dai ricordi li pugno di Galileo Galilei contenuti nei manoscritti Galileiani delta Biblioteca Nazionale di Jirenze , già appartenenti alla Palatina, parte i. torno 16, pubblicati dallo stesso prof; D. Berti (ATTI I bEI. REALE li ISTITUTO VENETO,
ecc. TOMO DECIMOSESTO, SERIE TERZA • ecc. . pag. 2028-2044. Dispensa Nona - LA VENUTA Il
DI Il GALILEO GALILEI, ecc., pag. 46-62) contrariamente a quanto fu asserito dal Sig. Papillon (iiiSTOIRE Il DE LA CHILOSOPHIE MODERNE , ecc. OUVRAGE POSTISUME Il DE il FERNAND PAPILLON, ecc.
TOMI, PREMIER Il l'AlliS. ecc. 1876, pag. 5, ]in. 6-7).(2) Vedi il volume primo del lSlss. 1672 fc della Regia Biblioteca Universitaria di Padova. cav.
39, retto, Im. 10-28. - In questa opinione- d'altronde ci conferma la intestazione dei cornmcntarii
-medesimi antecedentemente riprodotta.
(3)Sarna de Arithnietica-Geo-llrnetria Propllrtioni 3-Proportionalita, car. 19, retto, fi n . 15-16.
- Suinnia de il Aritlirnetica geometria. Proportioni : et proportionalita, car. 19, retto, liii. 13-14.
( 184 )
.v..
quanto nei capitoli precedenti abbiamo esposto relativamente all' alitico quadrivio e alle diverse discipline, alle quali applicò Prosdocimo de'Bcl
domandi , non recherà meraviglia -. se ora , 'onde completare la trattazione
dell'argomento che ci siamo proposti di svolgere , noi ci facciamo a parlare
Dopo
delle opere scritte dal nostro Prosdocinio sulla musica. - Come quest'arte entrasse altrevolte nella cerchia degli studi matematici
spiega Boezio, scrivendo (i):« Musica ne
» ro qua prior sit numeraTi nis, hinc rnaximò probari potest, quòd non modo illa na
tura priora sunt, quie per se constant, quàrnilla qun ad atiquid referuntur, sed eti5
• ea lpsa Musica modulatio, numerata no,ninihus annotatur; Et idem in hac etieni• re potest, quod in Gèometria prdictuin est. Diatessù6 enim , & diapente , & dia
• pason , ah antecedentis numeri nominibus ntmcupantur. lpsora quoqi sonoruin
II aduersus se proporlio , solis neo) a!i;s nunieris inuenitur. Qua enim sonus indiapa» san symphonia est, ìdem duplicis numeri proportione colligitur. Quai diatessaron
- » est inodulatio . epitrita coliatione componitur. Quarn diapente symphonii uocit,
a hemiolia mcdietate coniungitur. Qui in numeris epogdous est, id& tonus in Musi» Ca.»
E più tardi afferma recisamente il Pacioli (2):
« La musica chiaro ci rende. lei del numero, misura. proportione. e proportionalit.a esser bisogno
a sa. »
e più innanzi (3Y« Musica nero (psa nibil tota aliud p'
» tractat: Q nuuieros mensuras: proportìones; t proportiòalitates. a
Nè mancano nella istoria esempii molteplici di dotti matematici clic stilla
musica scrissero opere commendevolissime. Anche lasciando da parte l'antichità (4), basta il rammentare che nel medio—evo scrissero intorno alla _musica
Bernelino (5) , discepolo di Gerherto , Raoul , fratello del celebre Anselmo
1) ANI T1I II MANLII SEVE HI RINI ROETUI,UPH1LOSOPTJOI1VL4 ET TIIEOLOGORVM PRI?C1P1S orERA,ecc.,.
pag. 1297 fin. 30-10.
(2) Stima
'
de Arithmerica Geo-Ilmetria Proportioni t Pro-Ilportionalita, ecc. Edizione lei 1404,
car. 2', non numerata, retto, un. 5152; - Summa de fi: ,trithmetica geoPmetria. Proportioni et
proportionalita, ecc. Edizione dei 1523, carta 2' non numerata, recto, Im. 52.
(3) SOma de Arithmetica Geo- U metria Prnportioni t Pro-Ilportionalita, ecc. Ediiene del 4404,
car. 3' non numerata, terso. li g i. 24-25. - Somma de Arithtnetica geo!metria . Proportioni: et
O
proportionalita, ecc. Ediziob dei 4523, car, 3' non numerata, verso, fin. 24-25.(4) I! Ijlders (r y TuAoon UNII HYPATIA. Il Oder: lI:IMe Mathematijg derAlten.
I Fùrdas.Studiurn
der I) wissnschaftIichen Bildungsgeschicbte li ausgearbeitet
I) von il]. LUDERS. Il MU eitter sync4roni
tischen Tafei Il und li vorberejtenden Aphorismen úber da6 Wesen
4ev Ge ' j l schichte, tsberMchstn Object
alter historischen Studien. j ALTENTIIJRG UtVD LEIPZIG, It BEI WILTIELM ERNST. RICHTER Il 1809) tessendo un catalogo dei matematici dall'anno 2837 a. C. al' 490.d. C., registra direttamente fra i mateunatici anche gli scrittori che si occuparono esclusivamente di musica. .
(5) AVERGLI IIIST0RIQUE Il SUB L'ORIGINE LT LE DÉVÉLGPPEMENT I DES MÉTHODES EN CÉ031ÉTRIE, ecc. PAR M. CTTASLES, ecc. pag. 507, Im. 25-27. - AVERCI! HISTORIQUE, ecc. PAR M. CIIASLES, ecc. SECONDE ÉDITI0Y, ecc. 4875, pag. 507, Im, 23-25.
•
-
( 185 )
Laon (t), Alberto de' Conti di Bollstadt , nativo di La virigeii (Svevia) (2).,
conosciuto sotto il nome di Albertus Magnus (3) , ed altri molti che lirecedettero . il nostro Prosdocimo , questi esempi abbondano fino ali' Unicorno (4)
che gli è posteriore di quasi due secoli che se si 'volessero spingere le investigazioni fino ad epoche a noi assai più vicine, non mancherebbero esenipii
di connubio fra le severe discipline della matematica e l'arte bella della musica.
(In tal posto però fra le discipline scientifiche non fu assegnato senza contrasto alla musica. Aristosseno fra gli antichi, e fra i moderni Eximeno e può
di
dirsi anche il D'Alcmbert , hanno vigorosamente sostenuto che la musica 'e
opera dell'orecchio, non ha correlazioni alcuna colla matematica , e che dee
solo riporsi fra le arti piacevoli ,. n,è può aver posto fra le scienze esatte.
Ma il vedere fino dai tempi di Pitagora, fin dal principio stesso della coltura
delle matematiche riposta fra queste la musica, anche con preferenza all'ottica,
alla meccanica, e costantemente poi conservata nell' Enciclopedia dei Greci e
nel Quadrivio dei ,Latini trattata in tutti i secoli nei , corsi di matematica e
illustrata in epoca da noi non molta lontana dal l)'Alemljert istesso, dall'En1ev e dai più celebri matematici, non ci permette di escludere dalla presente
memoria un cenno sulle opere musicali del nostro Prosdocimo, cenno per altro
clic rimarrà ristretto entro angusti conflnh a motivo della nostra incompetenza
in tale argomento e nel quale ci limiteremo a riferire ed a raffrontare giudizii
pronunciati dagli studiosi che 'in tale materia costituiscono autorità.
Per rendersi ragione del come la musica fosse' compresa fra studii a primo
aspetto tanto diversi, vuole il Balbo s), che senza investigare la intima ragione
delle cose, in questa come in altre istituzioni del medio-evo, per spiegarle si
risalga alle origini, e ricorrendo. infatti a quella dell'ordinamento degli studi,
egli trova che fu fatto nelle scuole dei 'Vescovi e dei Monasteri e _per iCliie(1) coM p TEs RENDUS il HEBDOMADAIBES il DES SÉANCES DE L'ÀCADÉMIE DES sc;r.rjcr.s, CCC. TOME
SEIz1ME Il JANVIP.R-IUIN 4843, &c., pag. 462, [in. 20-24. - BISTOIBE DE L'ABITIIMÈTIQUr.. Il Explicafion des Traitès de 1Abaeus, et partieulièrement du Il traité de Gerbert; Il l'AR M. CH A5LES. il (Ex trai t
des t'omptes rendus des sifances de L'Àeadémie des Sciences, séances des 0 23 et 30 janvier. et 5 fé-
vrkr 1843), pag. 7. fin. 27-34.
(2) APER9U ITISTORIQUE Il SUB I.' ORIGINE EI' LE DVÉLOPI'EMENT li DEE Mt'iIIODES EN GOMÉTRIE.
ecc. PAR DI. CIIASLES, ecc., pag. 517, fin. 11-17.
(3) Die alte li Universit5t CSIn M und die sp5tern 11 Getetirten =Schulen dieser Stadt Il nach Il arctii y ariscben und andern zuver15ssigen Quellen il von IlFranz Josepli von Bianco, ecc. 1. Theil. Il Erfle Abtbeilung. Pie alte Universit't KiiIn. 9 KoIn, 1855. fl Uedruckt bei Ctir. Getiy, Il liosten des Verfassers, pag. 46, fin. 14—I9.
(4) Si allude qui all'opera (DE Il lAtHEMATICARVM Il AfiTIVM VTILITÀTE. Il TOSEPUO VNr c ORN O Il
• BERGOMATE li AVCTOIIE LTBER Il denuo euulgatus, adiecto, praeter alia, etiam Il rerum memora hilium
• Indice I In hoc uero multa, omuibus, nedum scitu per -Il iucunda àc admiratione digna; sec1 etiam
• mazime ne-Ilcessaria traduntur, li DERG0ME .M.,DLXXXIIIJ. Il Typis Comini Venture, ejnsdem Il Vrbis
• typògraphi o (car. 37 , ree4o, fino a ear. 65, recto). Ho dato altrove notizie intorno al medesinio
Giuseppe Unicorno i BULLCTTINO I) DE Il RhiLI6GRAFIA E DI STORIA Il DELLE Il sciENza MATEMATICIIE
E FISICHE i PUBBLICATO il DA 5. BONCOBIPAGNI , ecc. TOMO VII. li ROMA, ecc. 1874, pag. 498,' fin. .7
—49, pag. 499-502. — NotiziE STORICHE Il SULLE FRAZIONI CONTINUE i DAr. SECOLO DECIBIOTERZO
Al. DECTMOSEI'TIMO li PER Il ANTONIO FAVARO, ecc. ROMA, ecc. 4875, pag. 50, Im. 7-44, pag. 51-54)'.
(5) VITA Dl' DANTE I} SCRITTA li DA fi CESARE BALZO, ecc. FIRENZE. li FELICE LE MONNIER. Il 1853,
pag. 6$, fin." 30-31, pag. 62; Im. 1-4.
( 186 )
rici od Ecclesiastici, ai quali dopo i rudimenti delle -lettere erano pur neces-sani quelli del salmeggiare e del canto. Una opinione analoga aveva già espresso
il Facciolati, scrivendo (s):-
«-tum religioniCgratia ca MMsicae pars.- quae in ca,iendis divinis
i Iaudibus adbibebatur. »
La qual cosa pertanto noi, potrà ritenersi siccome getierali ente esatta ma,
così ristretta, solo a qualche locale verità adattarsi. Nella carta numerata
is,
verso, d'un codice manoscritto della Biblioteca Ambrosiana di Milano, contrassegnato « D. 25. P. Inf.c », trovasi uno scritto in versi latini intitolato in indiiostro rosso - nel codice medesimo' (carta numerata is, verso, col. I, Im, 1-2)
« Incipiunt vsis Guidònis mojl ii ac hi in musica ». Questo scritto nel codice
stesso (carta nnniei'ata is, verso, col. i, im. 3-4) incomincia cos'
i:
« Mvsicorum r cantuy il maglia est distàtia il Isti dicunt liii scient quecomponit musica » (2).
Ebbe fin J' allora l'Italia , e conservò durante quei secoli barbari il culto
della musica e Guido d'Arezo, vissuto nell'undecimo secolo , fa epoca nella
storia di quest'arte nobilissima. Molto per verità fu scritto sulla storia- della
musica riferibilmente ai tre secoli posteriori a Guido, ma da un rapido esame
e per quanto ce 19 permette la nostra incompetenza, ci sembra clic, sia per
mancanza di «ri documenti storici, sia per Io stato di rozzezza in cui quell'arte continuò Fa languire, la storia delle vicende della musica in quei tempi
si riduca a beti poca cosa, e che i risultti ottnu'ti e règistrti da parecchi
in questa materia si debbano assai più ad un metodo di argomentazione e di
supposizione che non al metodo narrativo, clic, per rjuantd è possibile, secondo
l'avviso nostro, dovrebbe sempre seguirsi nelle cose storiche. Ad ogni modo, se dobbiamo . prestar fede all'Anhros, elle è tenuto fra. gli
scrittori delta materia maggiormente autorevoli e clic coi maggior cura si studìarono di attingere alle fonti dirette, ai teùVpi del nosti'Prosdocimo, Padova
- sarebbe stata la sede dei dotti teorici in fatto di musica, perciocchè egli scrive:
« Padua ,- die alte 1jniversi015stad t , die noch beate darein» sieht « als stunden grauieihhnftig . da I'hysik und Metaphysica
» war die Stadt der ge]ctirten Theoretikcr. ),
In una semplice scorsa data alle principali opere pubblicate sulla storia della.
musica, abbiamo aqquistata la convinzione clic il nostro Prosdocitno vi occupa
un posto importantissimo, sia per I'poca in cui egli , visse, sia per una certa
impronta di originalità clic contraddistingue- i di lui scritti. 1 Contemporaneo a
(1) FASTI Il GY)!tASII Il l'ATAVINI, ecc. nconl FAcCIOLATI Il STUDIO ATQUE OPERA Il COLLECTI. Il
,'À'rAvn. lypis Seminarii, MDCCLVII. ecc. FASTI il GYMNASII PATAVINI Il AO ANNO IJNIVERSITATIS PRI
MO il A D li PRINCIPUM CAIIRAR11'$SILJM il ULTIIdUM, pag, x, Im. 32-34, pag. XI, im. 1-2.- (2) Lodovico Antonio Muratori riporta questi versi scrivendo (ANTIQUrTATES Il ITALIC4E Il MEDU
ffV], ecc. 4UCTORE l i LuDovico ANTONIO MIJRATORIO, ecc. TOMUN TERTIUS, ecc. MEfliot,&N1 MDCCXL
ecc., col. 876, Ili. 17-22),
i la eiedem Nejtis pradidi , Microio5ucn ipsnm.,culum. ntque luce annI prtun iiiiu, veri,,
in Codice Ambroninn BibIiothee adiiuc re-- . . ftThsicor,,.n,, djs Ca,,torurn m a rea e d.stena
• periti MSti,m. PosI quem ecquitui- alinet Opti- e liti die,,saY, Uil scinni, qu e i compor rt Afresica. e
(187
Dufais ed a Binclaois, egli appartiene ad- una ddle . epoche più importanti
storia dell'arte e le sue opere,
a dire
nella
(Q, sono intermediarie fra quelle
Tinctor appartenente ai tempi nei
del Fdtis
di Marchetto da Padova (2) e di Giovanni
(1) DIOGRAflIIE li UNIVERSELLE Il DES MUSICIENS li LT) BIBLIOGRAP}IIE GÉNÉR&LE li DE LA MUSiQUE liPAB. E. i. FÉTIS,tM&ITRE DE CIIAPELLE DU ROI DES BE 'LGES ET DIRECTEUR PII CONSERVATOIRE Il DE BRUXELLES. il .TOME DEUXIÈME, il BRUXELLES Il MELINE , cAhs LT COMPAGNIE, ecc. 1837,
pag. 115, col. 1a, -Im. 15-20. - Vedi sopra,. pag. 14,. tiri. 21-22.
44, tiri. 18-24,
(2) È singolare l'errore in cui cadde lo Scardeone nel passo riportato di sopra (pag.
pag. IS, !in. 1-2) della sua opera ((DE ANTIQV!TATE VRBIS P%TAVII i) giudicando contemporaneo (coeui
del nostro Prosdocimo il prelodato Marclietto (BF.nreARDINI SC-'fl li DEONIT,. CCC. DC AfiTIQVJTATE VRR[S
ecc. BISILE.45 4WD
FATAPII, il & clarisciuibus Patauinis, LIBRI T 'RES, ecc.AP&'ENDIX (iDE SEPVLCHR1S,
pag.
262,
liii.
23.
THESA'
RVS
Il ANTIQVITATVaI)J
MDLX,
Annoi)
Episcopitzm
iuniorem,
flCo-IllaitfliLT li 1IISTORIARVM li 1TAL1AE, ecc. D'geri olim coeptus Cura & Studio, il JOANNIS GEORGI1 GRAE.VII, ecc. Toan SEXYL, ecc. PARS TERTEA, ecc., col. 298, tiri. 39-50), mentre tutti concordemente gli au
tori, che trattano di Marchetto, Io considerano comesembra realmente, contemporaneo di Dante, salvo il
\ raIther fl , che cadde anch'-egli nell'errore stesso (MusicalischesjiLE,UCoNiIOderi(MliSica Ii S ch eBi bl i Ot h e c I I
Parinnen nicht allein) Ne Musici, welche sowol in altenaIs)neuere Zeitcn,ingleichen bey verschiedenen
Natio-linci. durek Theorie und Praxis sich bervor githan, und ivas i von jedem hekannt worden
oder er in Schriften binter-fliassen, mit allen Fleisse unii nach deu vornehmsten li Unst-anden angefuhretj]
Sondern nudi 9 Die in Griechischer , Lateinischer , Itali'dnischer und 9 Frantz5siscber Spraclie gcbraischuiche Musicalische Kunst-floder sonst dalain gehòrige Wiirther I) nach Alphahetischcr Ordnung il
vorgetragen und erklhrct FI Und zuglcich il Pie mt'istern vorkomrnende Signatieren il erlautcrt werSa der Jiaupt flarr.
den i von il Johann Gottfried Walthcrn } rstl. S5chs. Hof-Musico-und-oraniSten
Kircbe il zii SL Petti und PanU in Weimar. li Leipzig Il Verlag bey Wolflgang Deer, 1732, pag. 84,
col. P,
fin. 40).
Nelle carte numerate 52-31 d'un codice mss. della Biblioteca Arnhrosiana di Milano, contrassegnato e 0.5. P e . 1nt'. 'i trovasi un esemplare manoscritto della celebre opera di Marchetto da Pauova intitolata e Lucidarium in arte musica plarne a. Questo esemplare intitolato nel codice inedesimo in inchiostro rosso (car. 52,.reeto, col, 2 2 , tiri- 1-2)
--- e Incipit. iucidarium Marcheti de - a padua iii arie matite piane.
-
di
una
lettera
dedicatoria
intitolata nel codice stesso (carta_ numerata 52, retto
si compone i o
col. 1. fin. 1) « Epistola Marcheti de padua » , e che incomincia in questo codice (carta numerata
- -
52, retto, col. 1, tiri. 2-12):
atApitifico militi t po))Ienui dio suo elio Raflynerio dii neliarie 9 de Urbe usteri illustri, 9 priu.ciph dii Johis etere
h6rii
miti
sci
5,5
de.
i uicia Re))
a v cicche il memorie dii K,roIiregis irEm 9Sicitie 9y-si fiuij, / comitii uine )
a m,ndiole Vicario ùaIi, Michet9 lido padua ae ipm p,ratsarn ad 'omia Il j.5 mandato'?.
Inf., carta numerata 52, retto,
2.° di io trattati, il primo de' quali incomincia (Codice D. 5- P.°
col, 2, Im. 3-12) :Tr,ct,tus mus • CapFm prilimi de inuentiie musice. U4ica 9 Qwaliter - 9 Pytaria 9 adintaeit 11 musican il morat
a Nac,'nhi9 9 litro eco li posi f.cí. i
ed il decimosesto intitolato (Codice D. 5, P. La lnf.c carta numerata 71 , verso , col. i • Un. 8-9)
, te lnf.e, carta numerata
e ( inci ji trtat S . 16 : i missico t canfltore IVica », finisce (Codice D. 5, p
77, retto, col. 2, Im. 2-7) in inchiostro rosso:
p, cantorcm
• Nam musieus co5lsoscit scotit 9 ditcernit eJi5it ordiaat E dispSit li orunia que ipam tangunt sc.MI
iui,et t,m p .3 li usunetu n praticari. EL Iaec de niulisica plana iuf5cian t tibi dieta - 1274 ..
verso, col. 2', Im. 8-12) si legge in inchiostro rosso
Subito dopo nel codice medesimo (carta
e E.pli2 lucidaria Marcheti de -s choattamCesenc pfeetum; Vea Padua in arte mance piane in -a rone. Oso gria
ti,
il che mostra evidentemente che Marchetto avendo compiuto questo trattato nel 1274 è anteriore
d'oltre un secolo a Prosdocimo de' Beldomandi. Vedremo più innanzi come questo fatto riceva conferma da un passo di un manoscritto dello stesso nostro Prosdocimo.
p roIl detto «Lucidarium » di Marcbetto da Padova trovasi stampato nel volume intitolato « scni
CER1IANiE1I
)) RES il EccLEsiAsTici 9 DE MUSICA 9 SACRA P0T1SSIMUM. Il EX (I vAnhiS ITALrL, C.ALLIL Ei
)) cODiCiBU5 ariNuscRlPTls C0LLEcTI 9 ET NUNc PBiMUM PUBLIGA LUCE n0NATI9 MARTINO GER-RA ABBATE 9s. Q . R. I. P. li DO5ITJS
1) RESTO li MONASTERII ET c0PJGREG. s BLASII IN SILVA SI g
)) PERMISSU su p ÉRIcflUJM . 9 TYPIS SAN — nLA5IANIS MDCCLXXXIV )) (pag. 65—I20. pag. 121, col. 1, 2),
del quale la biblioteca Casanatense di Roma possiede un esemplare contrassegnato cc O. III, 6 ».
In questa edizione lo scritto medesimo è intitolato- ( sGR!PTORES Il ECCLESIASTICI li DE MUSICA, ecc.
PTIÙLICA LUCE DONATI i) A Il MARTINO GERBÈRT0, ecc. rouus rii ecc., -pag. 64, liii. lunghe 1-4)
- (1 MARCITETI de Padua MusicA, IISEU LUCIDARIUM IN ARTE MUsiCE PLANA- il Ex MSc. Ribliotti.
a Àmbros. Mestiolanestsis ». Nella medesima edizione la precitata lettera dedicatoria 'e intitolata (SCRIPTORES Il ECCLESIASTIC I Il DE MUSICA, ecc. TOM(JS in, ecc., pag. 65, Im- i):
( 188 )
quali andava oscurandosi la fama musicale degli italiani e la palma dell'arte
passava ai fiamminghi, avea saputo conservare un carattere prettamente italiano,
il che conferma l'Ambros dicendo (i)
—
die Paduaner Marchettùs und Prosdocimus van (sic) Beldoniando
• kdnnen nicht als Abk'dmrnlinge ciner niederlàndischen Schule ange• seben werden, and 'wie Prosdocimus die Mensuralkhre ganz aus• driickljch nach « italienischen Grnndsàtzen(secundum tnorem itali• eorum) hebandelt, so sieht man , dass man die (Jntersctiiede und
• Eigenheiten der verschiedenen nationalen Musikschulen, selir wobl
• erkannte. a
«Aucb
Profondissimo nella teoria della musica, Prosdocimo, al dire d' un competente
INCIPIT EPISTOLA MAstEllI DE PADUA, a
ed incomincia (sCriIPToREs il ECCLESIASTICI li DE MUSICA , ecc. Z'OMUS tu , ecc. $ pag. 65,
col. I
Im, 1—li):
Magnifico militI & potenti domino • vinas & Honoro, monti. Saiocti angeli
suo domino R,ynerio domini• domini in provincia Romandiole vie..
• a Zaccharioo Is Urla, veteri • illootris PrIn-• rio generali • M.rchetos de Padosa 'e
a cipie domini loalanie claras & ezcel,os• ipeom paratum od ...i. genera mooads• memoriE DOrni,oi Karoli - Regio Ieruaa-a toroam. a
• 'cm & Sicilim gloriosi Sui, comiti, GrIil
Nella edizione stessa il primo de' detti 16 trattati è intitolato (SCBIPTORES Il ECCLESIASTICI DE 31VSICA, ecc. TOMUS itt, ecc., pag. 65, Im. lunghe 2—A)
•
INCIPIT Loc1onItrM
a
a IIASCSETI DE PADUA IN ARTE MUSICM PLANA.
I TEACTATUI la
e
C l'ultimo intitolato (SCIIIPronEs
1, Im. 1-2):
INCIPIT
Il ECCLESIASTICI
il DE MUSICA,
ecc.
-
TOM(JS ti!, CCC. , pag. 121, col.
TIAcrATUI EVO• De Usasti-oCantore, a
finisce (sCau p ToaEs Il ECCLESIASTICI Il DE MUSICA, ecc. TOMUS i-ti, ecc., pag. 121, col. 2, Im. 6-12)
Nìma tamjcam per 00Dm nonliom practicari.
• musitos cognoncit , sentiI , discerniteligiLa Et haec de mosica pIlota ,tifliciant
• ordinatI & dia ponil omnia , qure ipaam tan- tibi dieta
- .1214. a
• gont scientiam & per calstOrem isalatet
a
ecc.
-
-
Subito dopo nel detto volume Intitolato oc SCRIPTORES I) ECCLESIASTICI DE MUSICA, CCC. TOMUS iii I),
(pag.
112, col, 2, fin. 13-15) si legge :
-• Rxplicit Lncid,rinm Marc/o p ti de Pedota-a perfectnonqne Veronae- De, frotte:. a
a
a
in arte inoasicae planee, i,,choat,,m CCSCOLeC,
111(0mb al detto esemplare Ambrosiano del « Lucidarivan a di Marchetto importanti notizie sono date
dal Muratori scrivendo (ANTIQCITATES li ITALIC Il MF.DII .Evr,ecc. TOMI'S TF.RttUS, ecc., COI. 376.
fin. 27-63)
-e Pone (sic) sequittar in a hw leguso or E.rplicit Lncidaricam Ma rc/o ali,
• Amlarosiaaao Codice Episto(a Mare/oeti de Fa ' de Fadua in Arte Mnsicae plataae. i,arboaotaarn
data inagraofico Mi/itt éa potenti Donoiaoa suoa Cesense, perfertainqate Verooae, Aaaaao ACC—
Domina Raynerio Domini Zacì,ariae da, Urbe- a LXXIV. Ira Epistola sopra laudata pater Jo.a
• lt/assIri: Filucipi: Domini Joìlaoonis,a. hauaois ComiCo Gratvinviale1 icet Carolua Il.
iarae,Js)a excelsaenaemariae Demint Earoti Re-a Sicilia Itea) dicitur ctaraesbat exce/sae ,neosoriae,
gis Hierrssa/ean 4.sa Stct!iaaagiorio:ijliit, cohaitièa iSa at Ibm jam Fato rouctum orinuri licet.
a tJ re vi atone, in Praaoincta Rorn,andlo/aeVicoarto ge-a Alajui Carota, Il. Anno Chriati taratum Al.
• 'anali, Marc/arto, .1., Pedata se (pinna doc. Toroa CCCIX. natoras del,itum aol yit. Ergaa Lockla
incipit Lncidarinm Marc/arti de Pedate isoli-teo Ti". aI,aolntum qoidena fuitAnno MCCLXXIV.
a Mai/ca., planee. Trae/arai i. Js C.P. I. inaI dumtaaat ponI Annum MCCCIX. dicatuna
a ventio,ie Mrssicae. Incipit! Quali/cr Fythagerasa videtaar Johanni Principi • Rolaerti Regio frao adioaoscnertt Mnsica pn &c. Lauojatur ibi lienii- -a eri,
a gira: quondam Arti, Matsieae Seriptar. In fiare
Questo importante passo del Muratori nel quale a « 1274»
codice « ». 5. p,te hl, • n è sostituito ((Anno MCCLXXIV», èanche citatbdal Tirabòschi (STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA, CCC.
TOMO VIII, pag. 186, fin. 11-23), e dal P. Martino Gerbcrt (scool,aToREs Il ECCLESIASTICI Il DE MVsic, ecc. TOMUS 1/, ecc., pag. 64, [in. lungle 6-21). Teodoro Zacco.dice composto il detto « Lucidaa) rioni a di Marchetto nel 1274 (PER I! LE FAUSTISSIME NOZZE il ONESTT—PIAZZONI Il PADOVA Il DALLA
TIPOGRAFIA SICCA IL MDCCCXL, pag. 7, ho. 24), nel qual anno lodice anche « perfezionato)) in Verona
dall'autore il Pietrucci (BIOGRAFIA il DEGLI ARTISTI PADOVANI, pag. 177, col. 1, Im. 4-14):
•(t)Geschicbte dcr. MusiU voti Il August Wilbe!n.1 Ambros, 11 Zweiter Baoad, IIBreslau 11K E. C.
LeIIcLart Il (Constantmn . Sander). il 1864, pag. 485, Im. 21-23:
di
1
1
(180)
sòriLtoì'C (i) , meditò indefessamente sui maestri greci e sulle opere di Giovanni de Muris (2) , e di tanto • merito sarebbero stati i di lui scritti in
argomento, e dei quali terremo tostò parola, che la teoria e le pratiche musicali e le storie delle medesime , stampate nel 1492 dal lodatissimo Franchino
Gaffurio (3) il quale copriva la cattedra di scienza musicale istituita a Milano
da Lodovico Sforza, superiore a tutti i Principi italiani suoi contemporanei
nella scienza dell'armonia, non sarebbero che riepiloghi di quanto scrisse Pro
sdocimo de' Beldomandi. -
Ilavori stampati di Pròsdocimo de'Beldomandirelaiivi alla musica sono i seguenti:
I. Tractatus de COfltra,ptiflCtO. -
Questo scritto stampato nel volume in-
titolato « SCRIPTflUM DE il MusicA MEffiI LVI il TOVAM SERIEM A GERRERTIkA ALTE)) RAM il COLLCGIT NUNCQIJE PRIMUM EDIDITE. DE CoussEMAicEa il E GALI.IL IMPERIALI
• INSTITUTO, EX AU5TRIE IMPERIALI ET BE1611 REGIA ACADEIIIIS, E LONDINI REGIA AN• TIQUARIORUM 50cIETAm , ETC., ETC.
• LAURIEL, via dieta MIE
-tuo),
CuJÀs, g .
il
11 TOMU5 In
PARISII5 li A. DURAND et PEDONE-
Al Dccc LXIX a (pag.
ed intitolato nel volume stesso (pag. 193,
193, col.
Im. lunghe
3-4, pag. 194
i-a) « XVI li PROsDO-
a CIMI DE BELDEMANDIS il TRACTATUS DE cONTIIAPUNCT0 a , incomincia nel medesimo
volume (pag. 193, col.; col. 4, im. 4-2)
ci
CC TI%ACTAT1JS i'nnius,
a ultimo facile foro inventis addere ,
àx boe
a dignissimum esse de inventis inflnitas inventoY) DE C0NTRAPUNCTU.
I) PROLOCUS.
> ribus babere grates, quod etiazn assero. a
I Scribit Aristoteles, secundo Elencorum capitolo ed ivi finisce (pag. 199. col. 2 Ìin. 23-26)
« sciIict ah unisonoimmediate sequenti quam in a poterit quilibet beni ingenii , ii ipsa subtiliter
a sua Inajoritate; eL lIec 011iflil cOIIIprelÌeiIdcre Il specutahiurr. a
Subito dòpo in questo volume (pag. tuo, col. 2, Im. 27-32) si legge:
CC SUFFICIÀNT ERGO lSfl DE CONTRAPUNCTO PER a CASTRO MONTAGNANE PAUANI DISTRICTUS
• NUSICOBUICI MINIMUM PROSflOCIMUM DE BEL- I) BREVITER COMPILATA.
• DEMANDIS PATAVII, ANNO DoMINI 1412, IN
EXPLICIT TRAcTATUS. I)
Un esemplare di questo scritto trovasi nel precitato codice IC
A.
56 a del
Liceo Musicale di Bologna (mg. oi—ioo) (4), un altro nel precitato codice Va(1) PER Il LE FAUSI'ISSI)IE NOZZE Il ONESTI- p IAzzoNI; ecc. pag. 11, Im. 19-23; pag. 12, Im. 1-4.
In questo opuscolo a pag. S. Im. 1-4 si legge: CC CENNI BIOGRAFICI il DI li ILLUSTRI SCRITTORI
)I E COMPOSITORI p1 MUSICA li PADOVANI a.
(2) Alcune notizie intorno ai medesimo Giovanni De Muris sono date più oltre (pag. 193-,-.194).
(3) Intorno alla vita cd alle opere di Franchino GalTuri, vedi in particolare: BIOGRAFIE li Di Il
SCRITTORI E ARTISTI MUSICALI li BERGAISIASCUI NATIVI OD ORIUNDI 11 DI li GIOVANNI SIMONE MAYR fl
RACCOLTE E PUBBLICATE CON NOTE li DAL PROF. il AFI. ANTONIO ALESSANDRI , ecc. CON AGGIUNTA
VEGLI il SCRITTORI MUSICALI DEICGAMASCIII DEL P. VAERINI (BERGAMO i DALLA TIPOGRAFIA l'AGNONCELLI il 4875, pag. 59-86.
(4) Questo esemplare citato dal Sig. Carlo Edmondo Enrico De Coussemaker (SCRIPTORUM il DE
MUsIcA MEDII )VI, CCC. TOMUS III, CCC., pag. XXVI, Im. 10-27, pag. XXVII. Im. 18-26) incomincia nel precitato codice « A. 56 )' (pag. 97, col. i, fin. 1-6):
o Scril,it arislolci no stdo oFFe-, I ign issim aio do junT'tis
-
cocapitolo .1 i.. f,ciIoo ifli,iLasluontofl, 9h*I,o
foro lanotio addi / t cx hoc• grato, / qI! t ,SSerD / o,
e finisce nel codice medesimo (pag. 100, col. 2, fin. 17-24)
24
( •190 )
ticaflò,
n.°
5321 (carta 8,
Verso,
carte — il) (i), cd un terzo in un codice della
Biblioteca di Einsiedelri, contrassegnato n 689? (carte LI —Liti:, carta LV,
In un catalogo pubblicato da Monsig. Giacomo
Filippo
Tomasini
scritti posseduti dalla Biblioteca dei Canonici Lateranensi di
Verd ara
(a) si
S.
reoto) (2).
di
mano-
Giovanni di
legge (4)
—
iue eaiatI
a ci ji.p qtiii pait.5 taL t f axi ipii cauto, silpio
-
a rio '3 . , quadrù accada i canto iCeriori posita
a facit liii t , cian mai aro Il minora / eo sua
I minoritate minu' dista a loca ad qua actadi
a itend iL. S. sui, unis000 !mediato acqutti p alla ma» iaritatc hec oh 2phcnda potiitquiliii3 beni
• iulgeoij si ipa anbtiiitr apecuiaiuit. a
Subito dopo nel codice medesimo (pag. 100, col. 2, Un. 24-31) si legge :
e Sulteiant s o istae Deo gratia,. A.c..
a alt2Epuucto p musico uni'uima vadocitnu de aEx piieit cos'traput3' itari tdoimi de 8e1
BcidesnHiapatauC san diii. 1412. i Castro mii .a demandin paduaniicastro nitaguauo paduause
a iagnaiae jaaduo sii dktrict3 ijreuiter cepilata• di atrict asino di, j . 1.412.2p[isL3. Oeo5 grus. Ameil
(1) Questo esemplare citato da Carlo Burney (A li GEEEIIAL BisTont Il 0 i il aitisic, FROM PIlE
EARLIEST AGES to tbc FRESENT PERIOD, ecc. VOLUME THE SCCOND. Il LOND0N, ecc. axoccLxxxiT, pag.
147, liii. 6-7, pag. 203, fin. 7-13)e dal Sig. E. de Cousseniaker (scuiPToRuaxI(DEI(stusicAMEnht Lvi,
ecc. T011U5 in, ecc., pag. xxvi, tiri. 10-27) ed intitolato nel medesimo codice Vaticano 5321 (carta
8, verso, col. 1, liti. 20-21) « Incipit pflct9 Magri psdocimt de beldeinriltdis patauj , incomincia
nel codice stesso (carta 8, verso, col. 1, ]in. 22-26)
a Seri],it .ritto li Rita sctando il eienco it Ca, ultimo / facili, fore innatia ad li doni, ex hoc disisaimiit iflOLIS fini il
a t'a iurnturib9 11a0 5nate, sa ccii lacero I,
e finisce nel codice medesimo (carta 14, verso, col. 2, tiri. 1-11):
e jip es li de3 --S 4fl( 43 po,itti p'° ipinO cito, euioris S. v. quadri 201 i cito ífe,io,i Il riti tara ist431
• maiorca ta miorein il eO 53 'i alla un a j orftate iai 9 elistat aioco IladiiS dced2 • itciadit I. al unisono in il mete aeq 1 ti qg I
ci isec li ala alatil'r apccu iatr.
a,,,, maionititc
/ a
Subito dopo nel codice medesimo si legge (carta 41, verso, col. 2, liii. ti—iO);
-
e SLiGicianta Deo racia q A.Z.
3° ta de 2piìcto p ru.,ic&I miosi pro—a Erpticit puct O padocimi i! laclde.dis
adocima de beideauidia pataut Annoa paduaniicaitro mdtauac pad'iani diat'.
a I. I42 i cast.' miitag,uano padoanj dia a tue. Ano. d. 1412. 2pilata,. Ami
• t'ct9 lareuli ?Pita
(2) Questo esemplare citato dal Sig. E. de Coussemalcer (scnt p Tontm Il DE il MUSICA MEnti EVI,
ecc- TOalus Tu, ecc., pag. xxvi, Un. 16-27) ed intitolato nel medesimo Codice n.' 689 della StiftsEihliothek di Einsiedeln (carta LI, recto, un. I I in inchiostro rosso r Tractatus M° de pictu ai incomincia nel codice stesso (carta Li, retto, Im. 1-4):
cm mi .piogisa il Scnibit AristotY 2° olleocoit rapEo ultima. (aciia (ore il inuitia addcrc ci cx hòc digni,aimi ii 4
a ilatlitia Il I Sai tal iuitonibg bie grate.. qa!151cr' i,
'e finisce nel codice medesimo (carta LVI, retto, ultime tre linee)
sursatt[I mnaic4 minim3.4,naoci3 4Inclilmadin paLeii alto diii 1412 i cast.° (j mGtagna,sc padual
a diat'cLO lsreuij 91ai1, sa a.
Subito dopo nel codice medesimo (carta ivi, retto, un. ultima) si legge
-
'Eapitrit traciatu,. 1a
Il detto Codice rn' 689 della Stiftsbihliothek di Einsiedeln si compone di 97 carte, delle quali le
1'—tl' non sono numerate, e le 42'-97' sono numerate ne margini superiori de' retto coi numeri
1 — IVi, Lxxv—CIiii, e legate in cartone, coperto esternamente di carta grigia, con dors, e punte
di pergamena. Su questo dorso si legge: ((de i musica li mbr. il 689 )L Nel margine inferiore del retto
della carta seconda di questo codice è scritto a penna:
a Emtua ariamo 18 Sai. 1841 a.
-
(2) nTiirIbTiirctE Il J'ATAVINL Il MANVSCPsIPTAfl Il 1iVBLIC.M Il &
PEIVATAE
li Quibus diuersi SeriIl
ptores hactenus incogniti Il recensentur, ac illustrantur. Il Studio ga Opera il JACOIÌJ PII!! 1FF! TOji11312v)', ecc., pag. 44-40. Questo catalogo è intitolato (BmnLioTnEcL il PATAVINL li
ecc., pag. 9) (( RIBLIOTHEGA i cAnioN(convM Il LATERANENSiVM S. TOANNIS IN \'iRIDARIO ti, ed anche (Btrlr]loiIl HEGL il PATAVINAE I l alÀNvscni p TE, ecc., pag. il , Im. 1-4) (( MANVScR1PTI ti GODIGES
i) DivEnsi
in Bibliotheca S. loannis in Viridario il Patauij 'asseruantur a).
(4) I3IBLIOTHECM li PATAVINAE li aIArvscaIpT2E fl rvnLicAE ilk li PRIVATAE, ecc.,pag.38,c01. I, ]in.
18-35. - MANVSCRiPTI il contcs DIVERSI i Qui in Eibliotheca S. Joannis in Viridario Il Patauij
asseruantur. AD L,EYAM OCCVRRVNT TOTIDEM li Linnonvit OIIDINES.
(191)
e Pnosnocnrs de Beldemando dePa-» dum ltalicorum,
» duo Praetica Cantus Mensurabilis. » Piana Musica eiusdem.
» Modus diuidendi Monachordum.
• Contrapunctus eiusdeun • Practica Cantus mensurahilis ad ma-» Musica Speculativa eiusdem. » ( 1)
ove le parole Coutrapunctus eiusdem » indicano un esemplare del detto
di sopra (mg.
Filippo Torna-
TRÀCTATUS DE 0ONTRAPUNCTO di Prosdocimo. In un passo riportato
tos, col. 1-2) d'un catalogo pubblicato da Monsignor Giacomo
sini de' manoscriitti da lui posseduti 'e indicato un altro esemplare di questo
così (2)
» Tractatuseiusdem tontrapunctus» duani districtus An. Domini 1412. »
» completus in Castro Montagnan PaGiovanni Battista Martini, nella seconda delle sue dissertazioni contenute
scritto
li P.
torno primo della sua
nel
STORIA DELLA MUSICA, riporta un passo del medesimo
TBACT&TUS DE COrq TRÀPUNCT0 di Prosdocimo de' Beldomandi scrivendo (a)
« Prosd. de lleidemand. de Contrap. Cod. MS. 4412. Contrapunctus ucro proprie
» siue stricte surnptus, est unius solius note contro aliquarn aliam unicani solare no» tam in aliquo cantu positio. . . duin Iaic nere coutrapunctus nominari habeat. . que
» contrapositio uere est interpretatio istius termini contrapunctus. a
Più
oltre nella medesima dissertaiione seconda
il P. Martini riporta alttb passo
del medesimo TEAcrArus DE cONTRAPUNCTO cos 'l (4)
(4) A questo passo del detto catalogo pubblicato da Monsig. Giacomo FilippoTomasini de'rnanoscritti
posseduti dalla Biblioteca dei Canonici Lateranensi di S. Giovanni di Verdara è fatta allusione da
lacopo Morelli nel seguente passo riportato di sopra (pag. 15, Im. 17-18) del manoscritto della Biblioteca Universitaria di Padova, contrassegnato « Mss. 2. 1675 » ( pag. 379, Im. 13-14). — ( Vedi
sopra, pag. 15, Im. 16-17).
t r le sue opere io Il ne teo-
vnno di enano,eritte 51,50 il. sei sopra quasi' ultima disciplina (Tomatin. BibI. ms , Pat. P. 28.)
e da Francesco Maria Colle nel seguente passo riportato di sopra (pag. 15, Un. 57-58) dell'altro manoscritto della Biblioteca stessa contrassegnato a 46731c a (carta numerata 39, recto, fin. 7-8). (Vedi sopra, pag. 15, ]in. 57-53).
• e tra le ene opere se ne trovano di ines. tino e sei sopra la Musica
• 4Tomss. RubI. Pat. ra si. pag. 28).
È da notare che in ciascuno di questi due passi dei detti manoscritti 2.1675 e 16731c per errore
opera del
trovasi « 28 a in vece di e 38 a. Lo stesso errore trovasi anche nel seguente passo
Conte Giovanni Maria Mazzuclielli intitolata (( GLI SCRITTORI D' ITALIA )), ecc. relativo al medesimo passo del catalogo stesso (GIÀ O SCRITTORI D ' ITALIA Il cioÈ Il NOTIZIE STORICHE, E CRITICHE il INTORNO IL ALLE VITE, E AGLI SCRITTI Il DEI LETTERATI ITALIANI Il DEL CONTE GIAMMARIA MAZZIJ
dHELLI BRESCIANO Il VOLUME I!. PARTE ix, ecc., pag. 624, Im. 47-21, col. 2, ho. 4);
I. Prace cee cancri: meeesurabili:. Il. Conirapuetci'et. III. Practfca cee In: mecMedie: dividendi MoscaMusica.
,surabiiis est ,nodum Raiicorn,n. IV. ricusa V.
• chordnm. Vi. Matita Speculativa. Queste Opere si conservavano 1155. in Pa-a dava il tempo del Tomaaini 9) al Raneb XXVI. della Libreria di S. Giovan i Ui di Verdera.
(9) TomasinI, tubi. sIate,. ma. pag. 29.
(2) DIBLIOTHEC,t Il PATAVINAE Il MANVSCRIPTSE Il PVBLICAE Il & Il p nIvATAr, ecc., pag. 128, col. 1,
Im. 22-24. — Vedi sopra, pag. 408, col. i, fi n. 1—I1.
(3) STORIA il DELLA IIUSICA IL TOMO PRIMO Il ALLA SACRA REJIR CATTOLICA I M AESTA' Il MARIA
BARBARA Il INFANTA D1 PORTOGALLO, REGINA il DELLE SPAGNE cc. ec ce. Il Umiliato e dedicato I o,'
FR. GIAMBATTISTA 3IARTheI DE' MINORI CONVENTUALI li Accademico dell'instituto delle Scienze, e Filarmonico. il IN BOLOGNA MDCCLVII li Per Lelio dalla Volpe Impressore dell' Instituto delle Sciente Il
Con licenza de' Superiori. pag. 192, Im. 14-17, DISSERTAZIONE SECONDA Il Qual Canto in consonanza
usassero flgli Antichi, nota (70).
(4) STORIA Il DELLA ItIUSICA il TOMO PRIMO, ecc., pag. 296, Im. 23-26.
Ili'
(492)
a Prosdocirno de. Iìeldcrnandis
a de Cont'nq. Combinazioni li disse; Coinhinationes vocum in hac arte Ilominari
a solit ah omnibus nostris pr;edecessoribus quam plures esse recitanturi, scilicet
II Unissonus, Seccinda, Tcrtia, Quarta, Quinta, Sexta, Septinia & Oetava. a (-i)
Troviamo poi il presente trattato menzionato cia! Mazznclìelli (2), dal l3nrney (a), dal Gerlier (4), dal Fo'rkel ( 5); cIa! Ber tini (e), da! Li eli tenthal (7), dallo Sta fford (s), dallo Schulli ng (9), dal Bcckcr (Lo), dal. F'tis (ti), cia1 Libri (12), dallo
Zacco (43), e dall' ioefer (14). (i) Nel volume intitolato « STORIA DELTA Mus LCAII TONO 'iuid a, ecc. (pag. 447-468) trovasi
un indice intitolato nel volume stesso (pag. 447, liti. 1-2) a INDICE Il DEGLI AUTORI N. III questo
indice Si legge (STORIA Il DELLA MUSICA) TONO PRIMO, ecc., pag. 449, Un. 33-374
de BeI,lenandia Pa'osdacin*us Paia 'in,, a. Compn;sd. Traci. PraticoCatini,
• menati rab. 1118. 1408. 0 puscu I - ent, tra TI, 'or iran parlenteivi', 5 poeti—
• lativ. Lu ci d arii Marciselci PataviriiMS. 4410. Canto, mensurali. ad
• modun Ytalicoruna MS. 1412. ThcI. PIane musica in 5ratiam M.S.
• AlitOuii 1c Pan tevico Briaian MS. 1412. d0 Ceantreuuncto MS. [412.
ove cc de - Contrapuncto MS. 1412 a indica il (letto TReCTATUS DE CONTRAPUNCTO di i'rosdoci:no.
(2) &t,j Il SCRITTORI D'ITALIA, ecc., VOtUME H. PARTE nccc. pag. 624, liti. 17. —Vedi sopra.
pag. 191, l iti. 37.
(3) A li GENERAI. IIIST&IRY li OF i MUSIC, Il FRON THE EAIILIEST AGES te file PRESENT I'ERIOD, ecc.
VOLUME THE SECOND, ecc., pag. 147, liti. 6-13, pag. 203, tiri. 7-17.-
(4) Ilistoriscii-Biographisches (I Lexicon Il der ll toukunscler ,I! welclies Il Nachribten il voli dciii Leben md Werken Il inusikalischer Schriftsteller , li bertìhunter Componiste&. Il Sanger , Meister , auf
a lnstrumenten, Il Dilettanten. li Orgel" ornI lnstriimcritennìael;er, (I enth5lt ecd. Erster Theil li A-M
Leipzig, ecc. 1790, col. 127, liti. 1132.
(5) Allgemeine R Geschichtcdcr Musik-. ecc. Zweyter Band. Il Mit.fflnf Kupfertafeln. lì Leipzig, mi
Schwickcrtschen Verlage, 1801, pag. 435, liti. 5-14.
(0) DIZIONARIO STORICO-CRITICO (I DEGLI SCRITTORI DI MUSICA, CCC. IODIO l'nINO) PALERMO,
ecc. 4814. pag. 96, col. i, Im. .32-34, col. 2, liti. 1-25:
(7) DIZIONARIO Il E il IIIRLIOGRAFIA J( DELLA li MUSICA, ecc. Volume Quarto il MILANO PER ANTONIO
Il
FONTANA Il M.DCCC.XXVT, pag. 459, liti. 30-36.
(8) IIISTOIRE Il DE li LA MUSIQUE i l PAR M. STAFFORD. i TRAIIDII- E DE L ' ANGLAIs PAR al. ADÈLE FÉTIS, CCC. PARIS, CCC. 1832, pag. 197, liti. 6—I6.
(9) Encyclopiidie i dei' Il gesa infliten musi lcal j sclien Wissellsc)iaften, ecc. Bearheitet VOlI A. F,nk,
\ mmd Ildein Redacteur Il De.' Gustav Selnlling (i Erster Band. lì A bis flq. li Stuttgart , ecc. 1835, pag.
535, liii. 32-46.
(10) SySlematisch-ehronologische E)arstcliung Il der (( musikaliselien Literatur,.ecc. Voli I CAEL FRDINAND IIFCKER, ecc. Erste Lieferung, ecc. LEIPZIG, CCC. 1836, col. 539, lim 46-49.
(ti) BIOGRAPIITE Il UNIVE5ELLE Il DES MUSICIENS il LT) BI8LTOGRAPHIE GENERALE DE LA IIUSLIl
QUE, CCC. TOME DEIIXIÈIIE. Il PARIS , CCC. MDccCxxxv, pag. 114, col. 2, liti. 37._43, pag. 115, COI.
!, liii. 4-3. - BIOGRA PHIE ) UNIVERSELLE li DEi DI OSICIF.NS, ecc. DEUXIÈME ÉDITION, ecc. TOME PIlEMIER Il PARIE, CCC. 4860, pag. 322, col. 2. liti. 34-46.
(12) Nel testo francese del volume secondo della IIISTOIRE DES SCIENCES MtTHÉMATIQOES EN ITALIE. di Guglielmo Libri Si legge (IlIsToInE (I DES SCIENCES IIATIIÉ11IATIQUES
Il
lì EN ITALIE, CCC. TOME
SECONU. Il A PARIE, CCC. 1338, pag. 209, liti. -16-19. - IIISTOIRE DES SC1ENCES MATHMATIQUES
Il
(I
EN ITALIE, ecc. TOME SECOND. I DEIJXIÈME ÉDTTION. Il DALLE, ecc. 1865, pag. 209, fin. 16-19)
--
e Proadacimo, somI,Ic appar- a "-n' 'a la 0n da qualorziène aècl e; aia a de [-ì un traild da contre-painl dcii t un 1412. (Tornnia,e', bìhlieifeecn patavi,aa
(2$). e
ove )a citazioce cc (Tomasini, bibìiot.Ii-eea patavina, 428) a è relativa al passo riportato di sopra(pag. 229, col. 3-4), dcli 011 era iùtitolata « BIBLIOTIflTCE (I I'ATAv I NAE MANVSC RI "'l'aL t' 'BLICAE i l
il
(I
a & ) PRIVATAN a • ecc. Nella traduzione italiana del medesimo torno
secondo questo passo dI
101110 stesso è voltato eS (STORIA I DELLE SCIENZE MATEMATICHE IN ITALIA Il Dl ti GUGLIELMO
LIBRI i VERSIONE (I iii Il LUIGI MASLERI (i DOTTORE IN FISICA E MATEMATICA
Il TONO SECONDO Il Milano li TIPOGRAFIA E LIBRERIA PIROTTA E c. Il Contrada di Santa Radegonda, N. 964. li4843, pag.'
139, [in. 32-34)
-a Pro, doci al o aro, lira a1, parI aia ere al la ri,, d'i qua I toni iccal no see sola ai La di Ani un trattatd dcl conIrnp 1' unto acritta nul (4(2
(P'on,asini, Jl(biiori,eca poca "fao, p . 1.28). e
(13) R Leggasi per poco il suo Trattato SIII(icontrapunto, scritto nel 1412, e seorgerassi quanto
» la Il teorica musicale abbia sliamercà incrementato a (CENNI BIOGRAFICI Il DI I l ILLUSTRI SCRITTORI E
COMPOSITORI DI MUSICA i l PADOVANI, pag. 12, fi li . 9-11).
(14) NOUVELLE Il BIOGIIAI'HIE GÉNÈRALL, eCc.RURLTÉF, PAR MM. FIRMIN DIDOT FRÈRES,!(SOUs LA
Il
IIIRECTION li DE M. LE Dr. ROEFER, Il Teme Cinqui'ome. li PARIS, CCC. MDCCCLIV, Co). 192, fin'. 34-43.
( 193 )
11. Dractatus practicae (le musica inensurabili. - Questo scritto stampto
nel <letto volume intitolato ScRIPTOILUM li DE il MUSICA MEDU 01, CCC. T0IUS III B
ecc. (pag. 200-227, pag. 228., col. 1-2), cd intitohtto nei volume stesso (pag. 200,
un, lunghe 1-3) « xvull PROSDOCIlII DE F.ELDEMANDIS TRACTATUS PBACTICE DE SIUSICA
) )IENsU nAni 1.1 a, incomincia nel inedesi mo volume (pag. 200, COI. i, fin. 1-15):
K
e Quoniani nultitudo scripture lectoris animo » Joliannis de Mnris per me expeditis tradita sunt,
ii sep i is fas Lidi cm ri non pa ru in infert , in Lan tri in a in isto tracta tu lo sub comnpe nd io reaci una re; in oa quod operis prolixi oh hoc quani muli i numilatenus a dum ipsius JoliannisdeMuris quasi in totum ohsera finein attingere valeant, ideirco ego Prosdociinus a vando, dubia et prolixa in ipsins expositionibus
a de fleldcniandis, Palavus , musleoruffi niinimus a per Inc tradita quasi dimittendo, et hoc ut breviIO intendo quedarn qucprolixius in quibnsdarn expo- » tate gatulentcs citius ad Onem optatum pervenire
a si tioni bus super tracta tu in cantus IÌOeIISII raSi lis a valeant. io (1)
(t) Giovanni di, Muris, qui menziona io, e nella carta 72 dcl codice liigby 190 della llibliotecaBodleiaBa «Oxford detto e Norinannus a (Bihliotheca 13ri(annico-1{iherniea, (!CC. AUCIORE, ecc. TB0MA TANNEno, ccc LONDINI,CCC. Anno Domini MECCXLVI!l. pag. 531, lin. 64-66), fu dottore e professore della Sorbona in Parigi, come appariscè t? dalla seguente nota, che trovasi in ciascuno de'rnauoscritti esistenti della
sua «MUSICA SPECULATIVA O) (SCIIIPTOBES lì ECC LESI.SSTICI DE M USI cA Il SACRA POT ISSI MUDI. li Lxii VABUS ITALUE , GALLI ff, & GEOMANI)E i co DICI BUS Il MANUSCRIPTIS COL LECTISi] LT NNC PII1AIUM PI)ELICA LUCE DONATI) A I) MARTINO GronCaTo, CCC TOMUS i,', pag. 233, col. 2, )in. 25-28. - seniPTORUOI Il DE Il MUSICA MEDI! XVI li aOVAM SERIESI A CLIIBERTINA ALTERAVI li COLLE&TT NTiNC l'DiMUM EDInI T IIE. DE COI] SSFMAKED, ecc. TOMIJS Il- iìPARI SII S, ecc. MDCCCLXVII, pag. xIzi,lin. 8-12, 261:
i Erpl ieil in,: sici, Spèc,:Iaii.'a sec,,nd,,n,o Muris nUdre:ialn Fa risiis in Sorbo,,a
i Iloitir,m, jn,r maglsirr:rn Jabnnncrn de• 4,,no flomi,,i 1323
2 0 dalla nota seguente contenuta nel codice fligby 97 della Biblioteca J$òdleiana (Bibliotlieea Britannico-Hibernica, ecc. AUCTORE, ecc. TnOhIA TANNERO, ecc., pag. 533, fin. 5-6. - scnlPTonuMiiDzil
MUSICA 31EDI1 XVI Il NOVAM SEDIRAI A GERBEIITTNA AtTERAOJ Il CorI;EGIT NUNC I'JiIMUII EDIDIT Il E.
DE COUSSEDIAKER, ecc. TOMIJS i), ccc., pag. xiii, Im. 8-14, 27):
-i lino c'lIone,
-
disposuli Jol,annes de furie Perisik in A. MCCr-XEX IX in domo scolsrium de Sorbona.
Un suo compendio in lingua latina dell' «A ri thmetica a di Boezio fu stampato i.' in Vienna nel
1513 nelle carte 217' IS', retto, d ' una raccolta intitolata nel retto della prima Sua carta «Con3) tenta in hoe libello. li Arithnictica communis. Il Proportiones hreues. (I De latitndinihus formarurn,
• Algorithmus. M. Georgij l'eiirhachij in integris. Il Algorithmus Magistri loannis de Gmunden Il de
• minllCijs phisicis a, e composta di 56 carte, nella 55' delle quali (recto, lin. 12-15) si legge
- impressum Vioe0e per Joh,nnem Siaigroniom i I'r,irnm Anno domini. EI. CCCCC.I.a Espensia vero tcon,rd I tAIaitsc• DecimOnono die Maii.
nella quale raccolta (carta 3 1 , Segnata a ij, retto, Im. 1-3) il compendio medesimo è intitolatd:
I i,cipit Ari thnel io' o,, m un i s ci
usi Scuerini Boetii Ar i tbmeLica per Al. Io,,, '1cm
-
i de mnris con sprndi neoexcerpta.
2° in una impressione intitolata ARTTIIIIIEIITICAE SPECV LATIVAE Libri duo Joannis de Muris ah
• in-linunleris errorihus quibus hacte-linus corrupti, k ,metustate feriimè perierant diligen4ler emen• dati, li PVLCIIFRRÌI%IIS QVOQVE ti e,erHptis, For;'nisq: nouis deciavati & iniiusurn studiosae iuuenioni
• tutis Mogun114inae
recefls ex- Ìi cusi. il sioGvNTrx EXCVOEBAT I! ivo SCOEFFER ANNO Il a'. D
• xxxviii a, e composta di 00 carte, delle quali le V1 -2' 7 89'-90' non sono numerate, le 32-88'
seno numerate 3-38, e nelle 80-90' delle quali si legge
ARITM O //ITICA E ii'ecvtijFtivit IDAN cm, bn MVII, rii li Nla. !i000vNT AI LXCVDESAT Il 'o OCIIETFCR SHND. Il
che Giovanni Efraim Scl,eihel (Einieitungii z,mr il rnalhematiscben i! Bticherkenntniss. Ii Zweyter Bandii
welcl,crdas siebente biss zwòlfte StLiCk Il enthblt.MBresslau, i775"1781 ilhey Johann Ernst Meyer lI Ein-leitnng:jzrimathematischenIBùcherkentnisi!Eilftes SLLìek.IiBresslau 1779. 1 Ihey Johann Ernst Meyer,
pag. 339, Im, 1-9.carta Mm 3, verso, Im. 4—IS, Vorbericht), dice citata da Giovanni Giorgio Gotthelf
Hnl,seh, Professore di matematiche in l'forta (r,Exricox li DFRji Voat JAIIR 1750 Bis 1300 VERSTORBENEN Il TEu-rscur. y SCIIRIFTSTELLEII. Il AIJ5GEADOEITETMvONIPJOHANN GEORG MEUS E LI4I5ECUSTEE BAND.ri
LEtl'ZlG, BEY CERn &o O FLEI5Cu «E BEM I 'd y c.ERN. Il 1306. pag. 161. liti. 27-40, pag. 164, tiri. I—io)
in un catalogo da liti eoin pila Lo di libri ,natem a ti e i sventura tamente rI in asto inedito, e che molto
utile sarebbe di pubblicare . o aliiiimo ricercare ed indicare ove trovisi manoscritto. Ne' codici manoscritti della Biblioteca Nazionale di Parigi , eontrasscg iati e Fonds Latin , n. i 7190 a , e e
a 14736 a ( già « 675 Eonds Saint Victor a), trovansi due esemplari- completi d'una sua opera
intitolata e Quadripartiturù lmllnlcroruln a (c ATALOGU5 Il COhfU»I I MA O'iiSC RI PTOnUM (I BlflLIoTI]ECX
EEGI,E fl,I'AJIV TEIITII. li TOEI!J5 QUARTUS li PARI51IS,flE TYPOGRA1'HIA REr,IA.Hai. mmc xciv, pag. 324,
COI. I, Un. 35--I1, COI)EX VIIM CXC P. - RIDFA0TEÈQLE Il DE L'ÉcOLE I) DES CIIAIITES Il REVIJE D'
RUDITION, li COYSACRÉE SP)CIALTMENT A L ' flUDE En M0YEN-AOE Il TIIENTIÈME ANNÉE. Il TOME CIN-
( 494
ed ivi finisce (pag. 228, col. 2, Im. 6-21):
« ideo do tibi nonam et ulti:nam rcgulam a atquc de tolaU tractatu anno Domini 1408
• tatcm, quod si noscere vis cujus mensure sit a Padue compilata, pro nunc sufRciant volentihus
• aliquis cantus tibi propositus, debes ipsum can- a sub brevitate colligere ea que diWusius dilatàvi
• tare, vel aiiquid sibi proportionale facere, sicut a il quodaìn meo opere quod scripsi super tractatu
• ipsius contrapunctuin numerare , et per hoc in- a pratico cantus mensnrabilis Johannis de Muris.
• fa!lanter in notitiom niensure cujnscumque cantns a Si vero quis dubia alla que prolixa hic recitata
• tibi propositi devenire poteris, si laborare voles. » atqnc ibi pertractata vidcre vellet, mine recurrat;
a Et luce de modo cognoscendi mensuras cantuum, a ci ibidem videbil, si quid beni erit. Amen. a
Subito dopo nel volume stesso (pag. 228, COI. 2, Im. 22-24) si legge
e FXPUCTT TnÀcTATus p RAtTlcE CAt(TOS MENSURADILIS
•
a PROSDOCIMO DE DELDEMÀNDIS DE Pnv
)) COMPOSITUS. DEO GRATIAS. AMEN. a
Un esemplare manoscritto di questo lavoro trovasi nelle pagine numerate
74-Vi, del detto codice « A. 56 a (i). Del lavoro medesimo un esemplare
QDItrIE. i l SIXIÈME sÈeIi. l i PARIS il L1IÌRAIOIE A. FRANCK, il 67, RUE DE nidEci,IEU, 67. li Mocccnxlx,
pag. 45, ]in. 16. - INVF.NTAIBE il DES MAUSCHITS i! DE li L' ARRÀVE DE SSINT vicTon il CONSERVÉS
fl PAR il ritot'OLD DELISLE, ecc., 1869, pag. 45, Im. 16. - cOMi'TS RENDU5 i DES SÉANCES Il DE L'ACADÉIIIiE DES
scrENcEs, ecc.TosrE TREIZIÈME il JU1LLETDÉCE3IBRE 1841, ecc. PARIS,ecc. 184!, pag. SII, Im. 14-I9,
36-37.N.°10. SÉANCE DC LUNDI 6SEPTEMB8E 1849.-IiIsToiRc DE L'ALGÈRRE Il I. Sur l'époque où l'Algèbre a dté introduite en Europe.fl!I. Sur In eapressions res et census. EI sur le rioni de la science
Algebra cI Almucbabala, FAR M. CUASLE5. Extrait des Coniptes rendus des sdanccs de rAeadémic des
À LÀ B1BLI0T1IÈQUE IMI'ÉRlALE 50115 LES runnos il 14232-1%115 DC FONDS LATIN
scienccs. séance da 6 septembre $841), pag. 45, liti. 3-8,29-30) della quale Giovanni Muiler, detto
i! Regiomontano fece onorevole menzione in un suo ragionamento recitato in Padova scrivendo
(Continentur in hoc libro. li RVDIMtYTA li A5TRO0MiCA ALERACRAtU, !llieto Il ALHATEGNI1) v s ASTRO'
Noravs p EnLTI54isiMv5 DE NOTY STELI,Anvr(I, EX Il obseruatiouibus tum proprijs , tum Ptolemi, il
omnia cS demonstratiolbus Geometric.is Si Ad-flditionibus !oannis de Regiomonte il Item ! ORAT1O
iutroductoria in omnes scientias Mathema' Iticas loannis de Regiomonte, Patau4 habita, 9 cum AI
fraganum publico prIegeret. i Eivsnnt utilissima introductio in eleinenta Euclidis. I! 11cm Epistola
PIIILIPrI RtELANTU0NI5 niincu'flpatoria, ad Scnatum Noribergensem. il Omnia iam recens prelis pu=
blicata. I! Norimbe'qae anno M.D.xxxvII, carta 5 2, segnata P, verso, Im. 15-16):
i Ilabotur de,num apud nostros qua
a .lriparlitum numerorum, opus i.ùg.c adnoda, a
Un esemplare incompleto del primo libro dell'opera stessa trovasi anche nel codice« Fonds Latta, n.?7190»
(CATALOGCS Il coDicDallIMANuscRrPToRur!itIRIBLloTnEcs li ECI.E l) P4ItS TEEr!4 . I T0MG5 QUARTIJS, ecc,,
pag. 324, col. 1, fin. 47-53, Codex viiM. CXCI. - coaii'ms .JIENDUS li DES SÉAa'cF.S il DE L' ACAI,ÉM)E
DES scIENcL, ecc. TOME TREIZÌÈME i( JUIILET-DÈcEMROE 4641, ecc., pag. SII, un. 37-38. - HTSTOIRE
DE L'ALCÈBRE. i!. Sur l'èpoque où I'Aìqébrc a été introduite eri Europe, ecc., pag. 15, Im. 30-31).
Tre esemp!arimanoscrittisi hanno anche nei codici (t Fonds Latta, n. 7380,7381, 14736)) (già ((671
a Fonds SemI Victor a) di un suo trattato di geometria (CATALOc.Us li conic'n Il MANVSCR1J'TORVM il DIBLIOTIIECE aLGhE.!! PARS TERTIA. i) TOMVS QVARTVS 'ecc., pag. 350, col. I • Un. 51-57, col, 2,
Im. 1-5, coozcrs vtìM CCCLXXX, vaiM CCCLXXXI, 1? - BIBLIOTIVÈQUE li DE L'ÉCOLE I DES CHAR
TES, ecc., pag. 85, Im. 16-18. - INVENTAÌRE il DES MA1NUSCRITS il DE li L'ARBAVE DE SAINT V1
CTOR , ecc. , pag. 45 , un. 16-I8. - coMPTEs RENDIJS li DES SItANCES Il DE L' ACÀD.ÉMIE DES
SCIENCES, ecc. T0iIE TREJZIÈRSE i JUILLET-DÉcEMRRE 1841, ecc., pag. 511, Un. 39, pag. 512, Im.
32 L_ 34._tTisTonlE DE L'ALGÈBHE.)il. Sur l'dpoque où l'Algibre a été introduite Cn Europe. ecc.,pag. 15,
fin. 32-35). - Nel detto codice Digby 190 trovasi un suo Irattato delle frazioni, composto ne! 1321 (Bibliotheca Britannico-Flibernica, ecc. AUCTORE, ecc. TnonA rÀNrIEno, ecc., pag. 537, Im. 63-05), e nel codice Digby 97 un suo lavoro astronomico intitolato « Canon de eclipsibus a, composto nel 1339 (Bi-
bliothecn Britannico-llihernica, ecc. AUCTORE, ecc. TIIOMA TANNERO, ecc., pag. 538, im. 4-6). Al-
tro suo lavoro astronomico intitolato e Canon tabulae tabularum a, contenuto nel codice Fonds
Latin, n.° 7401 della Biblioteca Nazionale di Parigi (cATAI.ocUs li CODICVM li MÀNUSCRIPTORVM Il DiBLIOTHEC)L REChE. P411S TERflI. Il TORIV5 QVARTVS, ecc., pag. 352, col. I. Im. 51-58, col. 2, fin.
1-4) ha la- data del 1321 (coaiPTr.s RENDUS Il DES sÉANcEs il DE L'ÀCADÉMiE DES SCIENCES, ecc. TOME
TREZIÈME il JUtI,LET DÉcERUF.E 4841, ecc., pag. 512. Im. 33_35. - uISTOIBL DE I.'ALCÈBRE. Il I. Sur
i' époquc où l'Algébre a dtd introduite en Europe. PAR Al. CHASLES, ecc., pag. 15, bU: 34-36). Giovanni de Trittenbeim in 'in passo riportato di sopra (pag. 176, Im. 18-42) dal Sig. Prof. Fa-
varo del suo LIRER DE ECCLESIA5TIcIS 5CRTPTORIBUS nienziona il medesimo Giovanni de Muris di-
cendolo « cooperator et consocius a di Giovanni de Ligniòres di Amiens (Vedi sopra, pag. 176, Im.
18-23) intorno al quale sono date notizie di sopra (pag. 55, liti. 9-63) dal medesimo Sig. Prof:
Favaro.
.
B. B.
(4) Questo esemplare, citato dal Sig. E. de Conssemaker (scRu . ToRUrar li DE Il MUSICA MEDII EVI,
(195)
è
indicato nel
passo
riportato di sopra (pag. IO!,
talogo pubblicato da Monsig. Giacomo
Filippo
col.
1, 2) del precitato ca-
Tornasini di manoscriùi posseduti
dalla Biblioteca dei Canonici Lateranensi di S. Giovanni di Verdara così (i):
.c PnosoociMI de Beldemando de Pasa diii Praetica Cantus Mensurabiiis. ),
ed un altro. nel passo riportato di sopra (pag. tos, col. 4-2) d'un catalogo pubbli-
Filippo Tomasini de'manoscritti da lui posseduti {2) così:
« TracLatus ._ Practicee cantus mensura» hulis cinsdcm. 'a
Questo trattato viene menzionato dal Martini (a) , dal i\iazzuchellì (4) , dal
cato da Monsig. Giacomo
Gerber- (5), dl Pertini (6), dal Lichtenthal () dallo Schilling (s), dal Fecker (o),
dal Fdtis (io) e dall'iloefer (ti) lo Zacco (a), e Napoleone Pietrucci (ia) afecc. Tostus 'la, ecc., pag. xxvi, Im. 16-23, pag. xxvii, fin. 18-27) incomincia nel codice medesimo (pag. 74, col. i, ho. 4-16)
opto pliaiuo q.iLusd.Y
i
eipoùioib2 sup lractatu
eQ'onai molti ti.dn scripturo
i caos t .aalsur.lsilis Iohah de llluris p me espelectoris cui 'no sepia.a la-
diti, Lrad La al • i sto tractato lo sJ compdio re
o ud iu3 n6 pali ifertt
a aduosiar / nados3 iptua Johia,oio le Muri, quasi
o yr apis 1,Iioi oh l'ce miti
o i totu3 ohkiosado dulsia t 2Ii,. i ipil elpditidi
o nuIIatei Sei atti5i uslcit
o lana p me tradita oj dimittco t hoc Ui larcui-.
o id circo, Ego Prcsodocimua -
o Lato 1audenuco ciciva ad finoplatù puenii
• de Beldenaloi i e palauus rn sa
o ualeaiot. o
•a sicoij minim 9 io.tlslo qtacda. /
e finisce (pag. Dl. coI: 2, Im. 4-16):
rogy.3 tolqd' ai i.onc uisasuilliiit aaalitils7 st ljreuhtate colli51 ea pie diffu
• idea do tUoi udii t ultia3
a cui 9 mi osare sit aiiquia caoa1 9 tibi apor13 delace if5 cia 'ice dilintasai i quocli mao oppi qil serip ai super
e tare / ul' aliqoisi silai 2p5ti5a10 ftci sicoat ipiS 2tpfl-o traciotu pratico caoitui misurabYis Jehiiio de mulo
a ta niare t p hoc iCaliìj i •ootitia miesai ut cui9c5q3o Si nú qouis dolaia sua qua Iiaa hic recitata aLgi
• cittus Libi,pdiLi oieuo,aii potie ai laborai uoles.o ilai ptractatC nidi uellet iii,,.: reciirat t ilaide.an
a EL laec de mi cagnoscidi ,sniisuras cito. is3 atqs doi uidebit ailuid Isosai erit. Amen.
• totali tractu suo dii. 1408. paslue Dpillata / 41 nùc
Subito dopo nel codice medesimo (pag. DI, col. 2, Im. 17-19) si legge:
(rExp l cit tractai3 pratico C1IIILI! niauralal'i o o podo.
-
cima de Ileidernidia do padoaa cdpositaat dea g,-.s
,As4MEsFNa (1) 13IBLIOTIIECzt Il PATAVII4AE Il MANVSCRIPTS I PVIII.ICA1ì Il & li PIIIVATAE, ccc., pag. 38, col. 1,
bn 22-23. — Vedi sopra, pag. 229, col. I, En. 1-2.
(2) RTBL1OTHECd PATAVINAE () MANVSCRIPTi il I"LICAE & Il PRIVATAE ecc., pag. 128, coi., I,
Im. 14-19. — Vedi sopra, pag. 146, col. i, Un. 5-6.
(3) « de Beldeunandis Prosdochnus Patavinus. Compend. Tract. Practice Cantus Il mensurah. MS.
» 1408 » (sTonix DELLA. MUSICA Il Tolto PRIMO, ecc., pag. 449, liii. 33-34). — Vedi sopra, pag.
192, Im. is—tA. - il Forkel allude a questo passo del Martini scrivendo (Ailgemeine Il Gesclaiclite
rier Mtusik, ecc. Zweyter Band, ecc., pag. 435, fin. 5-9):
o ocr Peter Martini , in Bolo.. n;i usat die saio atto dat elsen verteicussoeten Sebrilten otto Soldo* mando aellsat beseaicsa uno] gietat una die Tuoi deroellaen eLio ai iacstinsmtcr ala MattuchelTi in don,
a i,idice degli Autori , svelcheu Cr dem croten Band ociner Storia della, ìiu,ica ansloiaagt 11cL. Naeba
o dieseon Vercaicla.sios Italico sia foigcadc IJolas,r,cla s'i iten. o
- ,, ti Campana. Tract. CuOio moneaarsbili,. 115. 1410.
ove per errore trovasi « 1410 sa in vece di cc 1408 ».
(4) c.u.i (I SCRITTORI D'ITALIA, ecc. VOWAtE n. PARTE 11, ecc., pag. 624, Im. 17.— Vedi sopra,
pag. 191, Im. 37-38.
(5) Historisch-BiogropLaiscbes li Lexicon il der il TonkUnstler, ecc. Erster Theil il A-M., ecc. , col.
421, fin. 11-23.
(6) DIZIONARIO il sTònlco-dnlTlco il DEGLI SCRITTORI DI MUSICA, ecc. TOMO PRIMO ' eCc., pag.
96, col. 1°, Un. 32-34, col. 23 , liti. 1-14.
(7) DI7,I0NARI0IIEIIOIULI0GRAFI&fl»ELLA(IMIJSICÀ, ecc. l'o/urne Quarto, ecc.. pag. 459. ]in. 30-3!.
(8) Encyclopiidie lidei Il gesammten musikaliscbeoa Wissenscbaften , ecc. Erster Band, ecc., pag.
535, Im. 32-42.
(9) Systetna(isch-cbronologische Darstellung il der I) Musikalisclaen Literatur, ecc. Erste Lieferung,
ecc., col. 539, fin. 41-43.(10) BIOGRAPRIE IJNIVERSELLE li DES MIJSiIENS , ecc. TOME DEUXIÈME I BRUXELLES, ecc. , pag.
114, col. 2a, un. 37-44. - BIOGR&PIIIE il UNIVERSELLE (I DES MUSICIENS, ecc. DECXIÈIeXE ÉDITI0N, ecc.
TotalE PREMIER, ecc,, pag. 322, col. 2, Un. 34-80,
'11) NOUVELLE il BI0GRAUDIE GÉNÉRALE, ecc. Torno Cinquièrne, ecc., col. 192, liti. 34-37.
(12) CENNI BIOGRAFICI il DI li ILLUSTRI SCRITTORI E COMPOSITORI DI MUSICA (I PADOVANI, pag. 13,
En. 4-5.
(43) BIOGRAFIA il DEGLI ARTISTI PADOVANI, ecc., pag. 20, cc]. 2°, liii. 16-19.
aL'
-(196)
solo de' suoi lavori che siasi
stampato. Quesi' asserzione per altro non 'e esatta, il trattato medesimo non
fermano che questo lavoro di Prosdocimo .è il
essendo venuto in luce che nel 1869 per opera del Coussemaker (t).
TU.
Tractatus praetice de musica me,zsurabili ad mòdu,ù Italicorurn. -
Questo scritto stampato nel detto volume intitolato (C SCRIPTOBUM 11 DE MUSICA
11
ecc.
)) MEDII LVI,
TOIWS UI », ecc. (pag. 228, COI. 3-4, pag. 229-2t7, pag. 248,
col. 1-2),
cd intitolato nel volume stesso (pag. 228, liti, lunghe 1-3)
xviii [I
• PROSDOCIMI DE BELDEMÀNDIS il TEACTATUS PRÀCTICE DE MUSICA MENSURABILI AD MODUlI
• ITALICORUM », incomincia nel medesiiìio volume (pag. 228,
col.
i, Im.
col.
3-4 pag. 229,
1-3)
« Ars pratice cantus mensurabilis duplex repe- » propriam negligunt artein, et Gallicam exaltant,
, ritur: ars scilicetitalica qua soli Italiciusi sunt,et » putantcs propriam esse deffectuosam, et galicam
ars Gallicaquam Omnes, ltalicisexceptis, amplcxi » puleriorem, perfectiorem et subtiliorem exis)a sunt, dato quod ad presens ipsa etiatu utantur » (ere, cujus oppositum inferius declarabo. »
» Italici, et forsan non pejus allis, in tantuan quod
ed ivi finisce (pag.. 248, col. 2, Un. la—Il)
« quod multum ahsu'- »tionem ad figuiram in code m conta cxistentemcantari
»duman arte Gallica esse videtur,eumquelibetngnra » habeat, quod non de esset in tali figuratione '
» quein proportione ad alteraan cari la
in propor-
Suhitp
dopo in questo volume (pag. 248, COI. 2, liii. 18-25) Si legge
- « Et sie sit finis huius Iractatus, per musicorum
» minimuin Pnosnocz g rjn DE BELDEMANnIS Rata.» vani , anno Domini 1412, in castro Montagnane
» Paduani districtus compilati. Deo gratias. Amen.
• EXPLICIT TRACTATU, PRATICE CANTOS a'ENSURASSLIO AD MODURT
• TTALICOSIUM , Pro PaoaDoCi,sun DE BRLOEMANDIS DE PAPUA
• IN CASTRO 3I0NTAGNASIE PADUANI DISTRICTUS COaiPIr,ATUS.
• DEO GRATIAS. AMEN.
Un
esemplare manoscritto di questo lavoro trovasi nel precitato codice « A.so »
(pag. 101-113) (a).
Del lavoro medesimo nel passo riportato di sopra (pag. i g i, col. 1-2) , del
precitato èataiogo pubblicato da -Monsig. Giacomo Filippo Tomasini di manoscritti posseduti dalla Biblioteca dei Canonici Lateranensi di
dara un esemplare'è indicato così (3)
/
S.
Giovanni
di
Ver-
(1) Vedi sopra, pag. 193, Un. 1-4.
(2) Questo esemplare citalo dal Sig. E. de Coussemaker (scRIPTonuattI DEll 3tUIICA MEDIT LVI,
ecc. roaxus ari, ecc., pag. xxvi, Im, 7-24, pag. xxvii,, Un. 1-11) incomincia (Codice A. so,
pag. 101, col. I, fin. 1-12): -
e ARS priLlo, cintui riaèauraLalauL' y Isolici / t for,assu5
• Lilla dipier reitur / irapCiIas allis / aatltsa3' qd pa
• a. ytallica qua soli ytalicia ..acIigt arta / 3 galici or.
Dai at / t ira gailca qufl ol, • altasit putitea propri5 esse deft'octoo,am t galici
a ytalieiaorceptioam?Ieri• puicriarii pfoctiori t 'tilliora3' calata cuiu 9 ojoitG
dato qzl ad pii,ipaetraa it'criu a doclnralao. ae finisce (pag. 112, col. 2, Un. 86-501.
- i quod ml, ltfl alaaurd 5
a i cedere canta cilstcntom caatari haat ag sie
arte galica saio saldai cfl quelib3 figura quaa ce) i sali fisnrati5e.
• i propfltionc od aljam òtat i japtione ad figuri
Subito dopo nel codice medesimo (pag. .112, col. 2, tiri. 50, pag. .113, col. unica, fin. 1-7) si legge:
Et tie sii fiala haia, trae sa t3eERpI ici I tra cta tua pratico e, utua ,uiiasa rabiI io
a p msaaicorum miui,uu. Proaclocimu3 de lSetda,a,ii a ad niodà ytalicursi / p proadacioaù de addomi.
dia patauum alio diii. 1412. in castro M5tagna • alla de padua i castro m&tagaane paduani di
• no padsiassi diatrictf ?pilati. Deo -,gria.Ameia. o atriet3' ?pilat. Deo gria. A afa DI t E 'fa N 'fa
(3) BIBLIOTIIEOL il PATAViNAR Il MANVSCRIPT.E Il PVBLICAE Il & Il PItiVATAB, ecc., pag. 38, col. 1,
fin. 25-26. - Vedi sopra, pag. 191, col. 1, Un, 4, col. 2, Im. 1,
(197)
Cantus niensurabilis ad tuo- i) dumPractica
ltalicorum. ,)
N
ed un altro esemplare nel passo riportato di sopra (pag. 409 , col. I , 2) dei
precitato catalogo pubblicato da Mousig. Giacomo Filippo Tomasini de'manoscritti da lui posseduti così (i)
te Tractatus praeticae cantus mensura-
» hilis ad modum -ltalicorum. a
Questo lavoro di Prosdocimo è citato dal P. Martini (2), dal MazzuclieIli (3)
dal Gerber (4), dal Fòrkel (s), dal Fertini (o), dal Lichtenthal (7), dallo Scirilling (s), dal Becher (a), dal Fdtis (io), dalrHoefer (ti), e dal Pietrucci (n). Teodoro Zacco mostra i pregi di questo lavoro del lieldomandi, e di altri scritti
del medesimo autore, citati più oltre sotto il • - numero 2 nel seguente passo del
-
suo erudito lavoro già più volte citato (ta)
Così pure nel suo Opusculum entra theoricam partem
a sive spectiiativam Lucidarii Marchetti Patavini, anno
a 4419, nonchè nell'altra stia Opera Cantus tnensuratus
» ad ,nodum Jtalicorum, -anno 1412, trasparisce una ero» dizione profonda, un sì giusto tatto, un tale ingegno da
a farlo ritenere uno di que'pochi valenti che nel secolo dea. ciruoquinto fecero rosseggiare sull'orizzonte d'Italia l'au» rora del miglior gusto nella musica; poiché adottando ed
--insegnando la musicamisurata, resero la scienza più com- a pleta in teoria, e più aggradevole in pratica. »
Il Sig.E. de Cousseinaker, il cui giudizio 'e da tenere in gran conto come di quello
di persona competentissima in materie musicali , ci fa conoscere l'importanza
del lavoro medesimo scrivendo (14):.(( xViIi.
-
3) rR0SDOCTMI DE BELDEMANDS
5) TRACTATUS PRACTICE CANTUS MENSORARII.IS AD MODUM YTALICUM.
» Hoc: haud dubie unum est ex rnaxiini momenti operibus ad musicte artis historiani
PATAVINAE li MANVScBIPTS fl PVBLICAE i & il lRIVATAl1 , ecc., pag. 128, col.
Vedi sopra, pag. 108, col. 1; Im. 42, col. 2, Im. I.
(2) « Gantus rnensurab. ad li modum Ytalicoruin MS. 1412 » ( STORIA Il DELLA MUSICA Il TOMO
PRIMO, ecc., pag. 449, Un. 35-36). -- Vedi sopra, pag. 492, liti. 13-14.
(3) cc lii. l'tattica ranus mensurabilis ad modum Jtalieorurn » ( GLI li SCRITTORI D'ITALIA, ecc-.
VOLUME Il. PARTE n, ecc., pag. 614, Im. 17—I8).
(4) flistorisch-Biographisches il Lcxicon Il dcc Il Tonklìnstter, ecc. Erster Theil li A-M., ecc., col.
(I) nII3T,I0THECJE li
1, Im. 25-26. -
427, Im. 14-28.
-
(5) Allgemeine il Geschichte der Musik, ecc. Zwcyter Band, ecc., pag. 425, Un. 5-12.
(6) DIZIONARIO li STORICO-CItlTICO Il DEGLI SCRITTORI ui MUSICA, ecc. TOSTO PRIMO, ccc.,pag.
1)6, col. 1, fin. 32-34, col. 2, Im. 1-20.(7) DIZIONARIO tI r lì BIBLIOGRAFIA il DELLA Il MUSICA, ecc. Volume Quarto , ecc., pag. 459, Im.
30-34.
- (8) EncycloØdie
535, Un. 44.
-
-
Il der li gesalnmten musikalisclien Wisscnschaften, ecc., Erster Band, ecc., pag,
(9) Systeniatiscb-clìronologisclie Darstellumg dcc (i Musikalisdien Literatur, ecc. Erste Liefcrung,
ecc., col. 539, ]in. 45-46.
(10) BIOGRAPIIIE IJNIVERSELLE Il DES MIJSICIENS, ecc. TOME ntnxIÈaIr., ecc.. pag. 114. coi. 2, im.
37-48. - BIOGRAPHIE i UNIVEBSELLE Il DES MUSICIEN5, ecc. DCUXIÈME ÉDITION, ecc. TOME PEEMIEB,
-ecc. , pag. 322, col. 2, liii. 34-44.
(Il) NOUVELLE i I1IOC.RAi'HIE GÉNÉRALE, ecc. Torno Cinquième, ecc., col. 192, Im, 24-41.
(12) BIOGRAFIA Il nEGLÌ ARTISTI PADOVANI, ecc., Pa.-. 20, col. I, Im. 27-34, col. 2, Im. 4-24.
(13) CENNI BIOGRAFICI Il Di Il ILLUSTRI SCRITTORI £ COMPOSITORI DL MUSICA li PADOVANI. pag.
12, fin. 19-27. pag. 13, Im. 4.
(44) cc SCIIIPTORIJM li DE I MUSICA NEDII &VT, CCC. TOMUS III », ecc., pag. XXVIII, Im. 1-12.
-
25-
-
ad
-
( 198 )
• illusirandam speétantibus, Marchetus de Padua de dilTerentiis inter artem Ilaìicaiìi et arte,»
• Gallicani nonnullas iudicationes jain priebuerat, quas quidein ol,sctiriores, cti.rius I'ios• docimus de Beldeinandis exposuit. In hujus tratatu inter duos modos differentifacile
» distinguuntur; èt dare videtur ltolicum longe nmliordm fusse. the tamen non prtcvatuit,
)s quod inultum desiderandum est ars e'liln .alitàr tnensuràbitis diffieultatibus inextricabilibus cipedita fdisset quibus eam qùdainiòd6 obtrudre tufle áètis Magustrds juvab:at.
» E codice Bononiensi supradicto opus excriptum et editum est. »
IV. Libellus rnonocordi. - Questo scritto stampato nel detto volume latif} DE il MUSICA MEDII LVI, CC.: TOIIUS in », ecc.' (pag. 246, col.
3-4, jiag. 249-257, pag. 258, coi. i, col. 2, fin. •i), ed intitolato nel volume
tolato tt SCRIPTORE5
stesso .( pag. 248., im. lunghe 1-3) Ct XIX PR0SDOCIMt DE DELDEMANDIS
MONOCORDI », incomincia nel medesimo volume (pàg. 248,
col.
11 LIBELLUS
3-4, pag. 249,
col. s, un. i—o)
TRÀCT&T0S PII1,31úS .
» srkliflci;(sic)necnonartictmbtmedicinedoetoris
)) CAPUVULUM i.,,.» egregil Magistri Nicholay de collo de Cane» FROLOGUS. - » ylanoextendani hune traetatoiùm, onquozutendo
a EISL facile sit inventis addere, addenda tamen a duplicerii. modbm dividendi monachorduin ae
» negligeucla existere non videntur, cum ex bis a ipsorur» modoruin convenientiam et differentiam
• musaquelibel increnientucrnvideatur suspicere a dcscribre et ipsorum delTectus cum rationibus. • co quod parvun parvoadditummagnum effi g it, a d eclarare, ex quorum declaratione preterea unicis
• quatenus etinde iitellectusquiIibctetsdbtiIius• » tertii modi ipsum inoncbòrdum dividendisulli»perducitu'rspeculandurn;quaderecoùip]aceritia a cientia clarissime patebit. »
• mci fra tris dilectiae intetlectus juhtil,ssini viri
ed ivi fluisce (pag. 258, col. i, un. io—i g , col. 2, ]in. 1-2).
« Et ut Ca que dieta sunt clarius videantur, a in notitiain superios dictorum facile deducero
• onines tres modos dividendi in spatio extendarn, » poteris. a
• quos videas et bene considera, qtium ex ipsis
Subito dopo in questo volume (pag. 25S, col. 2, Im. 3-7) Si legge
e ET SIG EST FINIS ICUJLS (S k) DARVI TRACTÀTULI DE MONOCORDUM
-I) DIVIDENDI (si5) QUElL a I'nosoocnzus DE BELDEMANDIS PATAVUS
»
a Airo DOMINI 1413, CO1tPILÀVITo »
Di
questo lavoro un esemplare manoscritto trovasi nel detto codice del
Li-
ceo musicate di Bo l ogna , contrassegnato « A. sa a (pag. 139145) (O ed un
altro nelle carte numerate LXxv — LXxx del precitato codice della Biblioteca Capitolare (Stiftibibliothek) di Einsiedeln contrassegnato
N.°
689 (2).
(1) Questo esemplare citato dal Sig. E. de Coussemaker (scnxrToauM 9 DE Il MUSICA NEDU AEVI,
ecc. ToISiUs ni, ecc., pag. xxvi, fin. 46-29, pag. XXVII, fin. 1-4, pag.. XXVIII , 1lIt. 13—IS).
incomincia (pag.. 139, col. I, Un. 1—li)
a Er si facile siL i nuonLi od d2a d ta7 qua de re LIacetù m' fratrie dillocti / ac Intel-
e ada;atii nogti;da eristia lodo, atiIieeirni uiri scient lei nec nd attui cIM.r E che un
/ ci ex hoc mu,ae medicine doctois eegii Magri Nicholai do collodo Colo de:
a quelib3 ioremilu3 ii4cai• do 0000giano / estends
bue tractatutà / i quo inIldoCooegiano,
o sul eipi co
puui puo ada naonacordù duplici modi discidddi ac ipd modo
a dilii3' magnsa eflicil Iu7• ?'" t drino doscribi
t ipodetetas cd
/
aindo inteil ceLo1 qniIiha rationihg do dararo / o aqooiE declaratide pòstea Mi
• ad asalalitiun jaducut specula- . a fcij mi ip3mossaeordù dissididi sulficiiiia clari,sii
e pateicil. a
uident
1E
e finisce nel codice medesimo (pag. 145, col. 1, Im. 6-9):
aL ea quedi
a cIa atc!ariuo uideant/ os troa mdc diuic»ndi
a i margine oatida5 / quo, uita, t lii ed adidcr, / q
a Cx ipis i . . L;eiú sbpiue dicIoIl faci io de.e.iì potia. e
Subito dopo nel codice medesimo (pag. 145, col. 1, Im. 40-17) Si legge
e
-Et sio alt fibia hujue parui traetatuli de mie
a dioideodi 40i prosdocimns de
Bèldemadin
pa-
a nacodug dibididi qui prodocirnsis de Beidemi- .a tauixs-padue aii, diii. 1413 odpulauit ad landi
o dia patauus .due bo diii 1415. ?P IiL. Ami.•,laoraori oiiaipitetiedei aLt.Iooius
aEtplieit parune traclaualus de md satonacadi e aune curie. AnaeIs.
-
(2Y Questo esemplare citato dal sig.
E.
de Qoussemaker
IP
(5CRIPT0RVY4
citai
DE Il MUSICA MEDI? 4Ev?..
(199
Nel passo riportato di sopra (pag. toi, coL 1-2) del prec(tto catalogo pubbucato da Monsig. Giacomo
Filippo
biblioteca dei Canonici Lateranensi di
Tomasini di manoscritti posseduti dalla
S.
Giovanni
di
Bi-
Verdara un esemplare -ma-
noscritto di questo lavoro è indicato così (i)
« Modus diuidenhli Monacliordum n.
Altro esemplare manoscritto del lavoro stesso nel passo riportato di sopra (pag.
tos,
col:
1,2)
del detto catalogo pubblicato da Monsig. Tomasini de'ùianoscritti
da lui posseduti è indicato così (2)
-
ce Tractatùs de Modo Monacordum
, diuidendi 4413. »
V. Brevis surn,nula pioportionuni — Questo scritto stampato nel, detto volume intitolato « scai p ToREs il DE li MUSICA MEDII £V!,
ecc.
TOMUS In a, ecc. (pag.
258, col. 3--4, pag. 259-201), ed intitolatò nel volume stesso (pag. 258, Im. lunghc 1-3) cc XX. 11 paòSDociM! DE BELDEMANDI5 li BREVIS 5tIMMULA PROI'OL{TIONUM », lIFr
comincia nel mcdesinio votume (pag. 258, col. 3, Im. 1-9) :« Tibi, dilecte fra ter, Inus Prosdocimus de Udde- doctoruni extra lieti pridein itaque distinctionen,
)t
tnaudisPatavus denoctelabaraviLob tui iiitenturn ), de proportione prcmittit guam et alti premittere
• plenissime adimplere, breveni sutnniulam propor- a consueverunt que talis est. '
• tionum niusiceapplicahilium ex dictis antiquorum
ed ivi fluisce (pag. 261, col. 2, Im. 28-33):
« Sub ante quainlibet specicm »nibus Inusice applicabilibus, anno Uomini 1409,
• istius proportionis minoris inequalitatis , qui multaqtie istis synonoma sunt propter brevitatein
• terininos sive propositto sub denotat compara- a diniittendo suino ergo ea et ipsa corrige pro
• tiOnein minoris quantitatis ad majorenl 11cr ecgo » ut tibi opportunum videtur. Amen. a
» sunt que breviloquus sumtnavi tibi de proportio- --
Subito dopo in questo volume ( liag. 261, coi. -2, Im. 34-37) Si legge
« ExPticrt BREVIS
STj MIIULA
-
PROI'OIITIONUMa TRUM PBOSDOCIMUM DE BELDEMANDIS PATA -
» QUANTUM AD MU5ICAf PERTINET S'CR M&&rs— a VUM, TAIjITER ORDINATA. ArsIEN. a -
Un esemplare di questo lavoro trovasi manoscritto nelle pagine numerate
-os
del precitato codice dc-I Liceo Musicale di Bologna contrassegnato
TOMUS III CCC. XXVT ìin. 46-29, pag.- xicvli, Un. 1-4, pag. XXVIII, Im. 15-18), incomincia
(Codice della Biblioteca Capitolare di Einsiedeln, n? 684 carta Lxxv, retto, Iki. 4-10):
-
-e Tì-scl.Ius p 9 prolo8us cm, pmumT si racile mt i IULiS addero / seIde,,da tá noglgi, crietere
-
.?iui ,Iosi cx bis musa àlibstcrernetu3 uideatur su,cipete
CCC.
•j,ufl. p6o additfl Enagilu effi qt3indo inteliectus q
a 1i43 sii s3tili,,s j5 sli,cspeetand -de re 2plac&is mc I'is
dilecti ac 1W11.0 a1itiIis5;irV1i itiriseienLiGe n 5 Fe artiG t medicine
• doctoris cggreg i ( sic) Ma ri Nicitolsi 15 colleCosa e llano estid
• hùc traclattal i t q' ùAaéI. duplicE .55 dILsidE,t i alonacleorduT • ai., ipo? mE ?t 9ueiitia t dilferatia dacrilaF t iol dcøccta c'enEi
• b3 eleclarare cx q-16 ctcla,-atEe -pler uaiva ccii nEi i13 MonacEdi
• di ,,iddi ,ulflcE tia, cl,risairne patebit.
Subito dopo nel codice medesimo (carta LXXX, verso, ultime 5 linee) si legge:
I ,ictenie I, LIim i tr,ctstnli ti mE
• mo,eacorda elinilindi quE Prosdocina'
-
•bcidem5dis patauS Pa'luò Aio fili
• (41 a 2pibsut a
(t) PIELIOTHEC.X I) PATAVINAE li MANVSCRIPT5 Il I'VRLICAIt IIl PRIVAT&E, ecc., pag. 38, col. 1,
fin. 29-32. - Vedi sopra, pag. 191, col. 2, fin. 3.(2) BIBLIOTHECE Il PATAVINAE li MANVSGBIPT.t Il PVBLICAr Il k li PRIVATAE, ecc., pg 128, COI- 1,
]in. 3Q-40. - Vedi sopra. pag. 408, col. 2, Im, 7-8. -
—
-
(200)
-
« A. s(i). Nel passci riportato di sopra (pag. 108, col. 1-2) di un catalogo
pubblicato da Morisig. Tomasini di manoscritti da lui posseduti, un esemplare
di questa Summula proportionuin è indicato così (2)
« Su,nmula l'roportionuru quantum adi) Musicam pertinet. a
I lavori inediti di Prosdocitno Beldomandi relativi alta musica sono i seguenti:
I. Ex p osiriors TRACTATIJS PRACTICAE CANTLIS MENSURABILIS MACISTItI I0IIANN1S DE MI)Rls (3). Un esemplare di questo lavoro trovasi nelle . pagine numerate 1-78 del
precitato codice contrassegnato « A. 56 » del Liceo Musicate di Bologna (4).
Questo esemplare incomincia nel medesimo codice (pag. i, col. e, liii. i—a)
(I) Questo esemplare citato dal Sig. E. de Coussemfler (scrtiPToausI.(( DE Il MUSICA MEDII LVI,
ecc. ToNus iii, ecc., pag. XXVI, un. 16—r25, pag. xxviii, Im. 19-24, pag. xxix,Iin. 1-2). incomincio (Codice A 56, pag. 93, col. 1, Im. I—IO);
a Tibi ditiette l'rate, tuo,• uetimuli proportioa3• Pr,oducim ne deo
neide i mu,icm epica lei 1k, o,
• di, patauus de "ode la- dlis antiquoli]octoru3
a tecnici I / al, lui ite,ituna• eajher.d..prid.m i the» de lioctik3 de aporto
• pIeeiissinìe adiplere / l'rea pnittlt qu•iij pmitt 2eueiiera tque tali, F.
e finisce (pag. 95. col. 1, Un. 3-10):
• sfl...ii jI0.3 sp5 muse, de aportionit3 musice ,pplicahili3 silo Ud 1409
• propdtioh miulola i eqeealitat3' 12 tmira 9 aUae pp..• m.Itaq iella sinonoma st» breuitatil .1 imittl -•
i itio sE dc,,ot,t ? atioi3 mino-,a - tiLatit ed• do. cime 50 cx i t ipti cNrige prout tibi oppòt.iceu
• msiorL llaec g ai2 que I.reoiloqous ausaaui t 1 saidetear. Amen. a
Subito dopo nel codice medesimo (pag. 05, col. 1, Un. li—IS) si legge:
Eiplicii breuis tumusila propaiioOj jt,,3 ad• deraidia i'at ui3 taiitordinata. Amen.
• Muniti ptioet p Ma;o3' Qsdocimà de liti(2) RIBLIOTHF.CL li I'ATAVINAE li MANVSdRIPTE Il PVBTICAE Il & I PRIVATA?., ecc., pag, 128, col. I
un. 20-211. — Vedi sopra, pag. 108, col. I, liii. 7-8.
pubblicata dal
(3) L'opera di Giovanni de Muris esposta da Prosdoeimo in questo suo Invero CUI
ecc.
Coussernaker nel precitato volume intitolato cc scRi p ToRF.s DE li MUSICA MEDII -EVI.
TOMUS III»,
ecc.. pag. 46, col. 3-4, pag. 47-58). In questa edizione l'opera medesima è intitolata (scuiPToRES il DE (i MUSICA MEDI LVI, ecc. TOMUS Iii, ecc., pag. 46 , un. lunghe 1-2) ; t( VII il LIRELLUS
>1 CANTUS RIENSCRARIL1S li SItCIJNDUM IOIIAtQNESI »c MURIS ». Prosdocimo cito due volte questo lavoro
indicalo di sopra sotto il numero Il nel suo ti l'ractatus praclice de musica mensurabili a scrivendi(scRri . TORFS il DE 5 MUSICA Mmii XVJ, CCC. TOMUS iii, ecc., pag. 200, col. I,lin. 4-9.—Codice A.
56, pag. 74 , col I, un. 6-12. — Vedi sopra, pag. 193, col. 1, Un. —7, col. 2, Su. 1-2)
* dci reo ego Prond odi mala sition IRansu pci' Lracti, iii reeLa "tisi mec iural,iii
a de Belitemandi,, Pat'vus, anonicorone mini a neiJolaassnis do M,.ria per me elpedie le tradita sunt,
a intendo qstedam pe predi tini in quileusdan capo.• in iitu trarLa Lulo sui, compeusilio readsanare. i
e più oltre (5cRIPTORES Il DE
li MUSICA MEPII LVI. ecc. TOMIJS III, ecc., pag. 228, col. 2, ]in. 13-13.
48, Codice A. 56. pag. 91, col. 2, fin. 9—I3). — Vedi sopra, pag. 193, col. 3, ]in. 8. col. 45. Im. 1-5):
- ti 'ecc de modo eo 5 noscridi nienluras canI uiam,a aule lerevitate col ligere ea que di l'asine dii, Lavi
e atque de totali trattate all'io Domini 1408 ,e in qundan meo opere , 1 uo,! scripai auper trae lato
Padnc compili,, pro nume sofficisnt voteatibu,• pratice casitun meneilral,i tis Jolaa,,nis de Mori,.
il flott. r Gustavo Schilling menziona questo esemplare così (Encyclopàdie 5 der Il Gesammten
musikalischen Wissenschaften, ecc. Erstcr Band. a A. bis Bq, ecc., pag. 535, liii. 38-42)
-a Seme III.
a lente aaiis,ikali,et,e Sclirif't isa cm weitiio6cr Commentar iiieer dea ante nei
• Muri, Sec-r./ 'tua m,,sicae, weletner sieb gegellwirLig noeh aol' d or Bii,Iiot?aek
• dcc conventizalee tu BoIo 6 ua be6ndct. Aledanu schri,'i, er n.eh i Corea• pend. 7}'act. Pr-ad. Ca,it,,s ,nensrarabilis • jIOS) i.
Il Sig. De CoussemaL-er cito l'esemplare meksimo scrivendo (SCRIPTORES li DE Il MUSICA MEDII EVI.
ecc. TOMUS III, ere., pag. xviii, (in. 3-10, 28-32) :1
i Non p..ci qiloquse scripiores eum divuipverunt, dii com'mentana adden en, al li
-
i doctrinam sibi v,nd, dan Lee; lii a celai.
li e,,ritiat de Zelaudi. I qui, 'ai vi j et,ar fissi,ol, ncuto quartodecimo llnruit i 2.° Ugo] non de Urbe "eteri ha tratti Lu: a Muaica disciplina •
3. 0 Antoniut de Lisca 9;
, 4,0 Chrislianu. Sadae de Flandria IO 5 , 0 Prosdocimu, de Øeldema,,dia In opera: • Eapoaiti olien I rndlatua pra.ttice cantut
a rnensurahiiie Magistri Joi,an ni de Muri,. 1; a
ltd. ,nprs, psg. Xli,ti lafra PtI li,.
,, a Vide urea .ab numero XXII.
A. de li Palle Enain de dlpht4rograpbme muetesie p. 116. ,, 'i Qui codes .acculi XV in Lyeea musicali Renouttst lasiterse tue.,,.
i Vidi mA'. sub ne. XXX5t de.crie.tIen,m Lr.otstue.
Nella seconda edizione dell' opera di Stefno Arteaga intitolata te LE RIVOLUZIONI Il DEL 5 TEA.'
P TROMUSICALE Il ITALIANO » Si legge (LE RIVOLUZIONI Il DELli TEATRO MUSICALE Il ITALIANO il DALLA
SUA ORIGINE FINO Ala PRESENTE 11 OPERI LIDI STEFANO ARIFAGA i; SotTo DELL ' ACCADEMIA DELLE
(201 )•
e finisce nel
« Rogasti me ainice dilec-» rem mc1ii difficile3 suinoir intèdo eri dei
» te / Vt in arte musica-a Juuamine aliqua su libro pratic .ant3
• lilui amore aliquai niésurabilis Mag?i Jobais il mtir's ut • i Vno opuscolo colti-n minus male nouero i vuo opuscolo re
• gerè /Ad quas pias p0-» colligé. »
• stulatiòes motus ncCriò
• jce tam gratiosas adì• plere dispositg lui ambr
codice stesso (pag. 72, col. 2, litI. 1-12):
cc (1 $3 q 2 niYlotiens
• continit defcct' signo' suji1co4, Tiri q 2 1 aliq° ctu
• nò reph aliqil supdca signov / lii q 2 (lato quod
-Subito
dopo
» reiat — è lii dubiò d ibi oeh- sicut è de pflto
» diuisjòislicei rejatit — minhinas /ff1 dubiò
• utril diuidat lationé ut tjs / ut mofly / ideo do
• tibi nona t ultimi regfa3 talè / q$ si noscè uis
• cl]imèsurc sii aliquis ct! tibi ?p6it 9 dobes ij'
• canta? / ut aliquid sibipòtidàle facò / sieiit è ipi
• tpunctfl filare / t p hoc lfallant notitib milsu
• re culusclhp cani', sibi ppoiti dcuèlre poteris I 'si
• laborare . uolos. »
nel codice medesimo (pag. 72, col- 2, Im, ta—io) Si legge
e EI sic siI flnis totius buius » (f Expliciflt cxpòitioncs tractat9 pratice canti)
» oppis p m-lisico' inillilllil sdocirniì de Belde-i rnésurahilis. Màgri Jotiis. de Muris a
» mdis patauù ao djii. 1404. padue Opilatiii Magistro Pros'locirno de Beldemdis de Pa-
» dua Dpilate. Dea Gratias. Amen. » -
» Deo gras. Amen.
Nel precitato catalogo pubblicato da Monsig. Giacomo
Filippo
Tornasini dei
S. Giovanni
così (i)
indicato
esemplare
manoscritto
di
questo
lavoro
è
di Verdara un
« Practica Cantns mensurabilis loan» nis de Muris. ))
Nel passo riportato di sopra (pag. 108 , col. 1, 2) di un catalogo pubblicato
da Monsig. Tomasini de'manoscritti da lui posseduti, un altro esemplare del
manoscritti posseduti dalla Biblioteca dei Canonici Lateraueiisi di
lavoro medesimo 'e indicato
così
(2)
SCIENZE, ARTI, Il E DELLE LETTERE DI PADOVA. fl SECONDA EDIZIONE fl Accresciuta, variata ecorretta
Ckato PALESE Il CON PElliBuCA APPROVAZIONE, pag. 410 2 liii. 9-25, pag. III, un. I—IO):
e Fu dunquea fra i nsannecrl tU della Resi Biblioteca di Pari;
• necessario trovar la maniera di aignilicar non so-a parla delle note, e del Per valore come di co• io la differenza d0l tono, ma anche la diariasio—a se di sii conosciute a' suoi tempi. A chiunque
a ne del tempo in asse nota rispetto all'altra, e i sia versato nella teoria mucicale è ben noto, cIao
• clb si fece colla diversa figura, che ai diè ada il modo suppone il valor dallo note, 1,oiehè quel• enan note , la a1 na le aegnava il loro rispettivola paroriguarda
la rigua la naa.vsinaea , e la /unga. Ora
dall'Autore Il ToMo PRIMO il IN VENEZIA MDCCLXXXV. li Nella Stamperia di
• valore dal che ebbero origine la massime, la a il Muri. illusi copia dei citato codice veduta
• lunga , la breve , la eemil,reve a e la minima.• da me ci insegna, che gli asiC/cisl dicevano e.eser,,
a Siffatta invenzione nacque dalla noceasitia di do-e cinque i moe/i,intornoalleqnalels/c) parole. Prua.
o var leggere in lontarsaeza su libri poati in mez. I docimodi Bendemaldo (sic) celebre musico padovano
so al coro delle Chie,c , onde era d'uopo il a del secolo XIV, Il quale feto un lungo comente
• rapprcsentar all' nccl,io 1' altamento e I' abl,a,sa- a1 libro del Maria, che ai coluerva inedito, fra la
a
a
a
n,cnlo de' tuoni con segni aaarcasi , e visibili , a raccolta di monumenti esistenti nella libreria dei
se ne crede comunemcntc ]' autore Giovanni• BR- PV. Conventuali di Bologna , aoggingnc
3lur,, o Muri, Canonico Parigino circa il £250 , che aiffatta opinione circa il numero dei modi
a sia cih è apertanieut e contrario all'asserzione del i era comune presso agli antichi, dicendo di aver'
• mcd esimo Muri., il quale nel sup lil,ro intitea- a la ritrovatain San' opera di Francone autore
a lato specsslrane musica,, clic ai conserva inedito a di cui ci converrb far iuenziune in apprseao.
L'esemplare manoscritto che in questo Passo della detta seconda edizione della precitata opera del-
l' Arteap dicesi conservarsi fra la raccolta di monumenti esistenti nella libreria dei BR. PP. Conventuali sii Bologna è quello Stesso che di sopra (pag. 198,,lira. 10-1:1) si è detto trovarsi nelle pagine 1-78 del detto codice A. 56-
(I) BIBI5IOTHECLIIPATA V INAE iMANVsCMPTt!!PVDL1CAE&!vBlVATAE,ecC..-pag 38,col,l,lin.30-31.
(2) BIBLIOTIIECXIJ i'ATAVINAEi MANVsCltlPT.)PvBLICAEl&PlllvATAE a ecc.,pag. 128,c01. I ,lin.t6-17.
-. Vedi sopra, pag. 105, col. 2, ho. 3-4.
o
o
(202)
E>positiones Tractatus Practica3 can» tus MsurahiIisMagistri Lo. de Muris. a
Il P. Giovanni Battista Martini, nel precitato
questo comento di Prosdocimo così (i):.
INDICE DEGLI AUTORI
menziona
« de Muris Mag. Joan. de Normandia, alias Parisiensis. Practiù mensurabilis
a cantus, cum exposit. Prosdocimi de Feldcmandis Patav, MS. an. 1404 (2).
'
e nei seguenti termini essa è ricordata,
dail'Hawkins (3):
(I PROSDOCIMUS DE BELDEMA&DIS of Padua flourished about the
- » year 4403. He wròte' severa) tracts oriplain and mensurable Inusie
»Baci
was engaged in a controversy with Marchettus buL - he is ,most
a frequently mentioned . as the commentator of de Muris, on whose
a treatise cntitled Practica Mensurabilis Cantus , ho •wrote a Iearned
a exposition. a
La stessa opera è. inoltre ripetutamente menzionata dal BUrney (4), dal Gerber (5),
dal Forkel (6) , dal Bertini (i) , dallo Scinlling (s) , dal Becker (u) , dallo
StafFord (io). Il Pietrucci chiama Prosdocimo (ti):
« il
a commentatore dell'ardito canonico paria gino Giovanni Muris. »
(i) STORIA Il DELLA MUSICA. j TOMO PRIMO, CCC.
MARTINI, ecc., pag. 461, 1k. 36-37.
Umiliato e dedicato Il DA FR. GIAMBATTISTA
(2) D. B. Boncompagni si è compiaciuto di farmi avvertire i o che il Fétis da erroneamente
il prenome di « Jean a al nostro Prosdocimo scrivendo (III0GRAPHIEIIUNIYERSEL L EHDES atusicirasli
ecc. TOME SIXIÈME, I PARIS Il LIBRAIRIE DE Il. FOURNIER Il MDCCCXL, pag. 521, col. I, En. 39-4!.
IENT REFONDIJE ET
— HLOGRAPIIIEIIUNIVERSELI.F. Il DES IUSlCI FaS i CCC, DEUXIÈMF EDITIONIIENTIPREM
ATJGIIENTÉE DE PLUS DE MOITIÉ ecc. TOME 'sIXIÈMEPARIS, ecc. 1864, ecc.. pàg. 265 col. 2
liti. 32-35);
« Scan de Iloldomandii, con,men- de Paris (Jo/tan tn de Mori, Paris/tne.)
tateur de Scan de Ditirii,
ti
Lt' qui! titail
,1 .
2 0 Che il medesimo Fétis erroneamente spiegando la parola « ?atav.:p (Patavini) per « }'atauil a
contenuta nel passo riportato di sopra del volume intitolato t( STORIA Il DELLA MUSICA li TONO
a PRIllO », ecc., asserì che un manoscritto della detta opera del Muris si trovasse « dms la biblioa thèque de Padoue scrivendo (BIOGEAPIIIE Il IJYIVEESELLE lì DES MUs)ctNs il ET li BIBLIOGRAPRIE
CÉNÉRALE -FE LA DIUSIQUE ecc., pag. 521, co!. 2, fin. 10—I8. - BIOGBAIHIE il UNI\'FRSELLE.Il DES
DIU5ICIENS Il ET I) BIIILIOGRAPHIE GtNÉRALE DE LA MJJSIQIIE il DEIJXIÈME COITION, CCC., TOltE. sixitIrE, ecc., pag. 265, col. 2. Un. 45-52):
Il parate quil rlgiiait d eD le l'i,, ,a copie, coL intitolI; il l.ff . Joì,. de ftlf#o'it
a certi L'asIc 'ur ce poiat datoo lei p rerniòreo a 46 No,-mandia alias Pdrisieosis pract.'ea
i aoaoaécs da quinziLtiae tutele, car'liii manna- a in eos,ero bilis cnti s, cnm expositio Proa crit de la bililu.ithaqne de Padoue, dotti do, elosoi,ni de Belrle,,,ondis.
--1404, dont le P. Martini po,sddai t une
(3) A Il GENERAL nis-ronv Il OF THE I! SCIENCE and PRACtICE Il or li MU q 1C, BY Il SIR SCIIIN ITAWKINS.
ecc.
VOLUME ThE SECOND,
LONDON. ecc. •MnccLxxvl, .pag. 300, liit. 24-29.
(4) All GENERAL hISTORY Il oF lì MUSIC, CCC. VOLUME THE SSCOND. ecc., pag. 197, Un. 15-24.
!
202, Im. 21-33, pag. 201 En. 1-16.
(5) Historisch-B
iographisch csLexicon Il deiil Tonkunstler, ecc. Erster Theil Il A-M , ecc., col.
! (6) Allgelneine Il Geschichte 4cr Musil< ecc. Zweyter Band. ecc., pag. 435, 1k. 5-14.
• (J) DIZIONARIO Il STORICO-CRITICO lì DEGLI SCRITTORI DI MUSICA, ccc. TOMO PRIMO, CCC.. pag.
96, col. 1, Im. 32-34, col. 2, Im. 1-9.
-
(8) Encyclop5die (I der I) gesammten musikaliseben Wissenschaften, ecc. Erster Band, ecc., pag.
535, liti. 33-42.
(9) Systematisc'h-chronologischeDarstelIung, ecc. Erste lieferung, ecc. col. 539, Im. 42-55.
- (IO) HISTOIRE li DE Il LA MUSIQUE, ecc.. pag. 197, ]in. 6-16.
(Il) BIOGRAFIA li DEGLI AUTISTI PADOVANI, ecc., pag. 20. col. 1 3 , En. 27-29.
127, Im. 17—I9.
(203)
seùza per altro citare il titolo dell'opera nella quale trovasi questo comento,
come del resto, fece anche il Fétis (i). Il Sig. Teodoro Zacco scrive (2) :
-
« Scorrasi
a il suo Cotnpendiurn tractatuspractieae cantus mensura» Mlis, composto nel 4408, è Vedràssi quanto cruditam ente
a combatta l'opinione del Canonico parigino (1)5111 modi
« degli antichi o nel valOre delle note, rivendicando a
» Francone di Colonia l'onore d'avere sviluppato ciò che
a in embrione trovasi nel Mierbiogo di Guidone d'Arezzo;
-a onore che Tdtitiss'apprdptiòdén sòlènneinvcrecondid. » .
'(I) a Giovanni Mtirs o Muri, Canonico di Parigi circa il 12O - ' -
il
Speciita.nt Musica e. a
mentre il trattato composto nel 1408 'e ben , diverso da quello di cui stiamo
occupandoci, che contiene i commntarii alle opere di Giovanni de Muris , e
fu composto nel 1404. Il trattato a cui allude lo Zacco
« Tractatus practicae de musica m.nsurabi/i» intorno al quale sono date
•che, come vedemmo,
il
notizie di sopra (pag. 193-194, pag. (95, liti. 1-3).
Il.
TRACTÀTUS PLANAE alUSlcE. [in esemplare manoscritto
di
questo lavoro
trovasi nelle pagine numerac 415-1 33 del precitato codice contrassegnato
«A
56»
del Liceo Musicale di Bologna'. Questo esemplare incomincia nel codice mede- simo (pag. 115, col.
i', Im.
-
1-22)
« Mvltorfl diuersot4l auctorflo tenUi q oh hoc soli pratice ipius cant° p1 ani ne
a ilrtis pratico cantus planidcn(es/ahipò intètodistrabut—/primitia'suo't
» musica piana nominatoa bolumina theorica]es sihi difficlllinms itiientes /
- a uolumina retioltii / ah ipisa qua de re / motus amare miehi fratris di] tecti / n'
a met auctoribg taiiter Ititulaa nò niri scientifici speetahuiist eregij magistri
» te / I quibg partes theonicea Antonij le ponteuico de Cinitate Bnisiési / liane
a cfl parte pratico ipIes ct I . a arté pratice cantUs piani capere còdialiter alte
a piani lutilis sii pmissio / cii » ctantistdocùcause pmest sidio/breuè tracta
a ipoIj diu'sa deberent esse» tuffi bui 9 artis pratice canttis piani etià cordiatr
» uclumina co 5r partes offlno al) inuicdisticte a agredi /solfi ad hanc pratica/tinétia iuxta mci
» st / t oh liane cà3 ipòs errare grau issi me puto /ia parui jntellect9 iinhecillitaté ptractiido I. »
e finisce (pag. 133,
col. ?, Im.
24-30):
-
« 'hi gru i arte Vnetrica / opatores milce
• bui' artis i breuitate ut longitudine alicuius
• sillabe cogiioscédo multotiens exernplo ait'ius opjiit
• ymo g plus est ! oppari expIartt' / una de uijs
»quib° metro'j còpositores titat / i breuitate nel
• iògitudine sillaba4 cognoscédo / t hoc qfi cttmina
• copone intédat. ».
Subito dopo nel codice medesimo (pag. 133, col. t, litI 34-37) Si legge
« Sit g' fi2is hai9 parui oppis
» piane musice / 2 prosdocimil do Beldemdis pa» taufl Montagnane paduani distnict3 àno. 4442.
-
a taiiter ordinati. Deo gruis amen.
a If Expiicit tractatus piane Musiee a Prosdocimo
• de Bcldeinàdis patauo i castro miìtagnane pa• duani district3 -atio dii. 1412. conpilatns
• Ocu gratias AijtMjiEjtN ili a
-
(1) DIOdRAIBIE Il tINTVERSELLE il DES MUSXCIENS, ecc. TOME DEVXIIE, ecc. pag. 114, coi. 2' fin.
39-40. - ELOOBAPIIIE 11 VNI vERStLE Il DES MUSICIENS, -ecc. DEUXIÈI,IE ÉDITION. ecc. TOME PRE-,MIER, ecc, pag. 322, col. 2, liii. 36-31.
(2) CENNI BIOGRAFICI I l DI Il -ILLUSTRI SCRITTORI E COMPOSITORI Di MUSICA li PADOVANI , pag
12, fin. 11-18, 28-29-
(204)
Nel passo riportato di sopra (pag. soi, col. 1-2) del precitato catalogo pubbucato da Nonsig. Giacomo Filippo Tomasini de' manoscritti posseduti dalla
Biblioteca dei Canonici Lateranensi di S. Giovanni di Verdara , un esemplare
manoscritto di questo lavoro 'e indicato così (i)
« Piana Musica eiusdein n
Un altro esemplare del lavoro medesimo nel passo riportato di sopra ( pag.
los, col. 1,2) di un catalogo pubblicato da Monsig. Tomasini de' manoscritti
da lui posseduti 'e indicato così (2)
-« Tractatus planac musicae
Il P. Giovanni Battista Martini nella seconda delle tre dissertazioni contenute nel primo volume della sua STORIA DELLA MUSICA riporta un passo di questo lavoro di Prosdocimo scrivendo (3)
cc Prosdocimus de Beldemandis Tract. Planae Musi. Cod. MS. 1442. Fi» gure, sino note musicaies, sunt signa in libris reperta, per que debitam elleva» tionem, nel dcpositionecn uncum apreheuidirnus ....Ordinauerunt aUtiqLfl nostrt
» predrcessores quasdam lineas, per quas, & earurn spatia note collocarentur. »
Nella terza delle medesime tre dissertazioni il P. Martini cita nuovamente,il
a Tractatus musice piane » di Prosdocimo così (4)
cc Varj nomi ha sortito presso gli Autori il sacro ' Canto de' Salmi: Sai• media dicesi da Dante (PurgaI. Con. 33.)- Formulac Toriorum da Guido
• Aretino Microlog. Cod. Ambrosian. Andrea Ornitaparco (de Arte Cant. Micro• bg.- lib. I. Cap. 13 . ) Forme delle otto Salmodie dal Zarlino (instit. Harmon.
• P. 4. cap. 15.) Maneries da Prosdocimo de )Jeldemandis (Traet. l'lane Musice
It MS. un. 1412.) ))
Più' oltre nella dissertazione medesima cita nuovamente il medesimo « Tracta» tus musice pIane » scrivendo (s)
« Gli accennati Versi, ed altri consimili, esprimenti non solo il Principio d'la» Inflazione, ma ancora la Cadenza media, c'i principio della Finale di ogni
» Tuono , sono riferiti da varj iutori, ma specialmente da un'Anonimo; Li» beltus Musica addiscend, e da Pietro Talanderio: Incipit lecturò, tam super
» Cantu mensurali. quam imniensurab.,l' uno e 1' altro nel Codice Vaticano
» n. 5129; da Prosdocimo de Beldemandis: Tract. Musi. Piane MS. 4412. dal
» P. Bonav. da Brescia; Venturin,, i. firevis collectio art Musi. MS. 1498. e a
» dir breve da lutti gli altri ad essi posteriori. »Nella medesima dissertazione terza il P. Martini riporta anche un passo di quest' opera di Prosdocimo scrivendo (6)
--
(t) sIBLIoTnr.ci(PAnvINAEJIMANvscaIPTeIlrveLIcAE(j&JIPRlvAtAE,ecc.,pag. 38,col. 1.lin.27. Vedi sopra, pag. 38, col. r, fin. 27.
(2) RlDLTOTKECEj ( PATAV1NAE (l MANVsCRIPTE (( VVI%LICAESZ fl PRIVATAE, pag. 128, coi. 1, [in. 27. Vedi sopra,- pag. los, col. 2, liti. 2.
(3) STORIA DELLA MUSICA Il TOMO PRIMO, ecc.. pag. 191, liti. 29-32, DISSERTAZIONE SECONDA li
Qual Canto in fTonsonanza usassero Il gli Antichi, nota (76).
(4) STORIAil DELLA MUSICA li TOMO Primo, ecc., pag. 368 , im. 9-14 , DISSERTAZIONE TERZA I!
Del Canto, e degli strumenti musicali degli Ebrei Il nei Tempio, nota (124).
(5) STORIA (I DELLA Must:A li TOMO PRIMO, CCC., pag. 375, En. 16-2.1, DISSERTAZIONE TERZA li
Del Canto, e degli strumenti musicali degli Ebrei li nel Thnupio, nota (136).
(6) STORTA Il DELLA MUSICA li TOSTO PRIMO, ecc., pag. 820, fin. 23-27, DISSERTAZIONE TERZA I Del Canto, e degli strumenti musicali degli Ebrei li nel Tempio, nota (230).
( 205 )
« J'rosdocitno de Jieklernandis nel 1412., cd il E. Giovanni d' Avella'
• nel 1657. qualificavano questa Intonazione come affatto recente, ne mai usata,
• scrivendo qsrsti (Regole di Musi. Trat. i. Cap. 10. pag. ai .) Se bene questo
• tuono non ha regola antica, perchò allora non si cantava; e quegli (TraeL
• Planae rnusicae MS.): Alius modus novus octavi Toni ....uova mane ries. ) (
i)
Il trattato stesso è anche menzionato dal Mazzuchelli ( 2) , dal Gerber (a), dal
Forkel (i), dal Bertini (5), dal Lichtenthal (6), dallo Schilling (7), dal Beckcr (s),
dal Fétis (o) dallo Zacco (lo), dal Pietrucci (il) e dall' Hoefer (12).
Tutti questi autori, salvo il Mazzuchelli Ra), affermano composto il trattato
in questione «
in gratiazii nzagistri Antonii de Pontevico
'i a motivo proba-
bilmcnte del passo (o qua de re . . . tractanda , riportato di sopra (pag.
203, col. 2, fin. 4—il ) dello scritto medesimo. Vedremo più innanzi a quale
singolare equivoco abbia dato luogo una tale menzione fatta dal nostro Piosdocimo.
ITh OPUSCULUM CONTRA TIIEOP.ICAM PÀRTEM, SIVE SPECULATIVAM LUCIOARII MARCIIETTI
PATAVINI.
-
Un
esemplare completo -
di
questo lavoro trovasi nelle pagina 243-264
(1) Nel passo riportato di sopra pag. 192, tiri. 13-17) DELL ' INDICE DEGLi AUTORI del medesimo volume della STORIA DELLA MUSICA del F. Martini questo lavoro di Prosdocirno è indicato così
(STO REA ( DEL LA MUSICAI I TOMO TERZO, ecc. pag. 449, fin. 36-37. —Veili sopra, pag. 102, li n. 16-17):
i Traet. Piano nnu,ioe in gratiam arai.
Alitonil do Fonlcvico Bn tinti. 1115. 1412. a -
(2) GLI Il SCRITTORI D'ITALIA, ecc. VOLUME il. PARTE li, ecc. pag. 624, liti. IS.Vedi sopra, .
pag. lUi, liti. 38.
(a) « 5. Tract. Il L'lanae Musicae in Gratiam Mag. Il Antonii de Pontevico, Brixian. von 111412 a
(Bistorisch.BiograpliischesLexicoiìIIderj(Tonkinstler,ecc. ErsterTheilllk-M, ecc. col. 127, lin.2-31).
(4) « 4) Tract. piane musice in gratiam Mag. Antonii de Pontevico Brixian. MS. 1442 a (Altgenieine li Geschichte der Musik, ecc. Zweyter Band • ecc. , pag. 435, Im. 13).
(5) « IV. Trac-fltatus pianae musicae in gra.Iltiam magistri Antonii de ll Pon t evino (sic) lirjxianj
a MS. ari. Il 1412 a (D I ZIONAR I 01Is T0R J c O- cn J T I C o Il DEGLI SCRITTORI DI MUSICA, CCC. POMO PRIMO,
ecc., pag. 06, col. 2 3 , Im. 20-24).
(6) « Tractatus musicae pla-I(nae in gratiam Magisfri Antonii de Pontevico-lirisciani MS.
a 1412)) (DLZIONARIO (I c il BIBLIOGRAFIA Il DELLA li MusicA, ecc. Volume Quarto, pag. 459, liti. 34-35).
(7) or Tract. Planae Mujlsicae in Gratiam Mag. Antonii de l'ontevico (1412) a (Encyclophdie
dei li gesatnmten musikalischen \Vissenschaften, ecc. Erster Band, ecc., pag. 535, liti. 44-45.
(3) « Tractatus Musicae planae in gratiam Magistri An=fltonui de Pontevico-Brisciani. Una 1412 a
(Systematisch-chronologische Barstetlung il der Il musikaIschen Literatur • ecc. Erste Lieferuug. ecc.
col. 530, liti. 41-13).
(9) « IV. Tractatus(frnusicae phznae in gratiam rnagùtri An-Iltonii de Pontevico Brisciani, 1412 »
(BIOGRAPHIE Il UNIVERSELLE II.nrs MUSIGIEMS 11 LT I) BIRLIOGRAPHIE GÉNÉRALE Il DE Il LA MIJS1QIJE. 11
• ecc. TOSIE Dr.UXIÈ11IE; ecc., pag. 154, col. 2, Im. 48, pag. 415, col. 1, fin. 1-2. — BIOGRAPNIE Il UNI
VERSELLE I) DES MUSIcIENSIIETIIBIBLIOGRAPRIE GENÉRALE DE LA 11IUSIQUE l i DEUXIÈME ÉDITZON, ecc.
TOME PREM1ER, ecc., pag. 322, coI. 2, Im. 44-46).
(10)
or Havvi
pure Il un altro suo Trattato Musicae pianae in gratiam magi-jistri Antonii de
a Ponte-aico lirisciani, che porta in fronte 11 la data del 14t2 a ( CENNI BIOGRAFICI 11 or il ILLUSTRI
SCRITTORI E COMPOSITORI DI MUSICA Il PADOVANI, pag. 13, liti. 1-4).
(11) « I'opea Musicae Il plance in gratiam magistri Antonii I! de Pontevico Brixiani che porta
)) lulIfronte la stessa data a (BIOGRAFIA4)DEGLI ARTISTI PADOVANI, ecc., pag. 20, col. 2', liti. 24-27)..
(12) or Tractatus musica•e pianae, Il in gratiam magistri Ant-onii de Pontevico Il llrisciani, 1412 »•
(NOUVELLE I) BIOGRAPRIE GÉNÉRALE, ecc. PIiBLIÉE PAR l i MII. FIRIIIN DIDOT FRÈRES il sous LA DIRE'
CTI0?/ Il DE SI. LE nt NOEFER i Tome Cinquième, ecc., col. 192, liti. 41-43).'
(13) Vedi le note (3)—(12) della presente pagina 205.
26
( 206 )
del precitato codice
« A.
á6 a del Liceo Musicale di Pologna. Questo csein-
plare nel codice medesimo (pag. 248, COI. 1, liii. i—in) incomincia cos
e Dii in qu idam michi carusI uminamusical iatras
» ae uti frat' intiinus / Lucas.» cutissem 9utili lnnenirn9
» noie / de castro Lendenalea ualde errondff Stp uieitati dissonfl / Lucidaria
a policinijrodigiensis - oriìa nominatù què quidii marchet3 noie michi
» dus I sacerdoshonorid3a 2ciuis paduanus 9pilauerat. Et ut rei ueitas
» t ego frat' nalem caritate3a Mi detegat t faisitas cognoscatur Iihettus iste
a a puèili - etate isirnì' duxi-a ars pratice cantus piani ah auctor met ititii
a semus / t multa uaiauoa lai a (i).
e fluisce in tronco nel manoscritto stesso (pag. 264, COI. 2 1 , liii. 43-45)
J Itè in capituloa quod faisu3 est / eo
« 41
9
così
ois sono'j 2binatio
• de ?iunctionihg uocù dicit / q diptoiius va I aliq'ia proportio 2sistit / ut dare patet
»semidiptonus nò 2 sisttintl portione ali /ex supradietis. Muitasq3_etiam alias. a . (2)
,___.•- /
e-
(1) Da questo principio, che abbiamo voluto riferire. testualmente apparisce quindi una nuova
prova dell'errore commesso dallo Scardeone , e già da noi antecedentemente avvertito , nel fare di
Marchetto da Padova e di Prosdocimo de' Beldomandi due contemporanei, giacchi se così realmente
stessero le cose • assai diversamente si sarebbe espresso - Prosdocimo a riguardo di un personaggio
clic, coisie concittadino, contemporaneo e dedito agli stessi suoi studi, avrebbe dovuto personalmente
conoscere.
(2)
lI S i ,. Coussemaker nella PRXFATIO al volume intitolato CC 5C RI i°TORu Il Il DE Il MUSICA MEDIL
a ;EVI ecc. TOMIJS T FETI 115 a) , ecc. scrive (sc RI PTORUM li DE Il MUSICA ME 1i1 ZV i, ecc. TOMUS III.
pag XXVI, liti. 16-29, pag. xxvn, Im. 1-12):
Q nituor e odi con conti ne i t (ritta Isis Pruadoci noi de Beid ami id io. l»ad usi, o, Vaticane,
a Eiiiiidien,i, ci Bo,,00ic,,ni,,
• flonoaieni,i,, qui in hihhoti,cca Lycmi rnu,icahn aiservattir, pulchcrrin.nim est voinnein
mm I Iran, ,ceum , XV secolo exaratum. Sei io. complectitur odo opera dicLi mi
.
a ocilicet
a 1. • Enpositiooes tncletoe praetico cauto, nnen,sursli, Blagistri Joltannis de Iii una
a compilate, 'uno Domini 1404. a
• 2. • Tract,tus praetice canto, menino ralii ha Pari ne compliatua , annuo Domini 1408.
a 3. e lirevia aunnoiula proportionuna •nuaic, n ppiicahilium cc daciiiantiqu OtU 01
niocturum attenua. •p
• I. • Contrepunetus Magintri p roadocbni de n11 ,iim,ndis Pari 'nani, in C'a (no Montagnane
a P,d asai dsotrictu, • amino Domini 1412, compilato,. a
D. e TCDCIBIU, prractice dan Los nsen,ur,laiiis ad modom i talicoruna • in Ca,tio
Mta
on'oine t°aduanj de,trictus, cono pi 1,1 un, anno Donami 1412. a -
6.Traciatua piane musmce io Castro Montapuianc Paduani diairictnaa, inno Domini
a 1412, compilata,. ..
a 7. Parvanan (sie) tractaeoelus (Bit) de modo roonocordum dividendi, Padtnc, anno Domini
i 1413 compilato,.
a S. • Opunculum contro theoricam pirten si ce apeculativani Lucidani i Marclnotti l'at n,inni
. a (14A0). a - In prwmio dicit Proi,iocimun md opui • rapato quodam Luca del Caatellò
• di F.ciiilinarc, sacerdote aooqtirr amico, dO in posuisue. co qood diremo nerr orcs iii Lucidano
- a Marchesi ninoul i'aveinonan(. a l'uiL s'lino smr intir-(sunt senna Proadocimil mn scientia inn,iccs
e a aimplea practicun, acri a theoa-iea aivospecnlnsi va omnino vacni sia, quam uinneu, perfcctiea. a ai me i nlciligere decepun ne putavii, al mico aggredi prcs nmpiit quod totaliler ignoravit.
Cod,.-x l'adnaunun compledi lsnr opera noie nunameria 2 , 4 , a 6 et 8 aiupraacriptiir
a Vaticano, 4 ai 8 i Ei naidiensia 4 et 7 i,aLet.
• Iii nioiiro tertio lume, ediintur numeri 2,3,4,se[ -7. Tra cLacusplaoe nansice (o' 6) qunin
a,ngratium Magiatri Antoa i de l'enterico ty-pia m,ud-atui iuerit, I; a aulais neglectias est,
a Omiiimus quoque • iisponicmonos ole. a n 4, quianaahic trnctutus ,ut ipue dicit
• Proidocimnnn do fleldem,ndi, nnihi i ah 'ad sii niai JoInannain do Munia • Libelli predice csn• tue meneoralai ilri a d latinio itqud diffusi., qiniano compilitio eiapcniva' aula a.' 5 inacnipta.
o a scbnling U annessI L.xxeex, verbo ueademuadu,
Il codice Vaticano citato in questo passo della detta prefazione è certamente Io stesso, menzionato
nell' altro passo seguente ddtla prefazione stessa (sc Li l'TORUSI il DE Il MUSICA SIEDII LVI, CCC, T0
MU5 in, ecc., pag. xxiv, un. 8-10, 27-28)
a, Veticaiinns ' autem et Palatinua 2 in uno et eudem opere commiscent tractatunn Pluiiipp
a de Caserta cI illuna Egidii de Marino, ipaunaq un itaiflaer ilanint T,'acs,ntus tanta, mensaa rabitis sacnnedrarn ilagisi reDini Egidi un de il carino.
i. a!,. aaai - Vide irelam Un'von,, aa Lucca nausei nenu-A aa, pag. 29 '5 218.
2. Me. iSal. - Ibìa, ,,
.
Quindi è chiaro che secondo il primo de'passi medesimi dell'esemplare dell' « OPUScULUM coriTRA
a TI1EOR1cAM PARTEM , SINE Si'ECUL&TIVAM LOCIDAIIII MARCiIETTI PATAVINI a si troverebbe nel
• codice Vaticano n.° 5321. Accurate indagini da noi fatte eseguire a tale proposito ci permettono
- di affermare che ciò non è esatto.
Il detto codice VaticaLo n 5321 è anche citato dal Signor De Coussemaker nel seguente passo
-
(207)
In un catalogo pubblicato da Monsig. Giacomo
sopra (pag.
tos,
liti. 23-25) de'nìanosctitti da
lavoro di Prosdocimo
è
citato cos'i
lui
Filippo
Toniasini, e citato di
posseduti un esemplare di questo
(i)
• Tractatus ejusdem Musicae Speculati• uae contra Marcheturn de Padua. »
Bernardino Scardcouè cita il trattato medesimo scrivendo 12 I
Edidit tractatd sphxrw ptilcberri» mù. Scripsit aduersus tnarchetuin coeuù & céterraneum , Si multa Io• ca, quie male sibi congruere uisa sunt: Si qudam uti perperam ab eo intellecta, ido- » nea satis ratione refellit. Extat .ntrun cpus J?atauij, in bibliotheca Canonicorum
• regularium : & partim etiain apnd nos. a
A
il P. •Miirtini nella prima delle tre
STORIA
DELLA MUSICA
torno primo della sua
:questo trattato del Beldomandi allude
precitate dissertazioni contenute nel
scrivendo (3)
del l' altra sua opera intitolata ti LI [STO IRE il n E L' HARNONIL Il All )IOYEN A&ElÌ PAR Il E. DE COUSSEa MAKEB, ecc. PARIS, CCC. M DCCC LIÉ » (pag. 28, col. 1, Im. 25-26, col. 2, ]in. 1-4) cOsì:
u Lo norn d Egidiuo de Murino et aon Lroit
-de niutiqun unnI reuldu inOOflnttE iadli
nut okd rdvdl j o poui la pi emiòre bis pur 155. Thn
• jou qui, dan, son vnyflge musica! d0 1847 osi
a Italie, Cn a I scokuvert do sta massuscrita l'un au
Vatican, sous lo n o 3321 Esulto i la mdne bi• bIiotlsque, fondo jsalstin, 5000 l,..- 1377.
e più oltre anche nell'opera stessa così (lllsrolREl( DE L'IIARMONTE, ecc., pag. 298, Ìin. 21-23):
€0IDIUS DE MufliliO • Tradita, ntuo messsurabilis sernindum magistrsam
agidium de alunno. a Ioilaliotlsdque da Vatican, o.' 5321. Ct m,ne I,ililiotlad» que,Ions palasin, .1 4337, où il ne porto pas de no. d'aulelar.
I codici chiamati « Einsidlensis» e «Bononiensis » nel passo riportato di sopra della detta prefaione del Coussetnaker sono i precitati « A. 56 » del Liceo Musicale di Bologna e « N 089 a della Biblioteca Capitolare di Einsiedten.
Le più diligenti ricercheda noi istituite per rintracciare il codice chiamatonel passo medesimo «Co» dex Paduanusa riuscirono vane: esso non si trova in alcuna delle seguenti Biblioteche: Universitaria, del
Comune, del Seminario, Antoniana, Capitolare, nè negli Archivii del Santo-edel Capitolo, e per fermo
non sappiamo se il Sig. De Coussemaker con quell'epiteto , di « Paduanus » intendesse di dire che il codice
esiste a Padova, oppure che volesse alludere a qualche altro codice già appartenente a qualche biblioteca padovana e che ne conserva il nome. Il Signor De Coossemaker , essendo sgraziatamente
mancato ai vivi, non ci fu possibile chiarire in modo alcuno questo punto. Che il De Coussemaler
avesse relazioni a Padova è provato del resto da altra Sua opera (HISTOIRE Il DE L'HA-RaIoRIEIIAU DIOYEN AGE Il PAR Il E. DI, COU5SEMAKER , CCC. PARIS lj LIRRAIRIE ARcHEOLOGIQEE DE VICTOR DIDION
13 REE ITAUTEFEQILLE i N.nCCc.LII) nella quale è riportato (Tav. XzxvIla) un fac-simile tratto da
un Mss. intitolato Cotlegenrnt del secolo XII e da lui notato come esistente nell'Archivio del Capitolo di Padova ed ivi contrassegnato A. 47. È vero però che il detto Mss. non si trova già negli—
Archivii del Capitolo, ma bensì nella Biblioteca Capitolare, affatto distinta-dagli Arcisivii.
(I) RIBIIOTIIECE I PATAViIOAE i aIANvscRI p Tl li PVBLIcAE Il & li PRIvATAIE, ecc., pag. 128, col. 1.
Im. 36-37.
(2) RERNARDINI SCAR Il 0EONII. CANONICI PATAVINI, li -DE ANTJQI/ITATE VBBIS PATÀVII,lj& claris
ciuihus Patauinis, ecc. DAS!LEfl AFVD rcico-Ìtaum .Episcopium inniorem Anno Il MDLX pag. 262,
fin. 27-31. - TIirisAUnUs li ANTIQVITATVM1IETtIIIISTORIAB v DIU I T ALIAE , ecc. TONI sEXTl, PARS flRTIA. Il LVGDVN-I BAT4VORVM , ecc., col. .297, Im. 39-43, - Vedi sopra, pag. 14 , Im. 21-23,
Pag. 15, fin. 1.
k 3 ) STORIA Il DELLA1I MUSICA fi TOMO uRIMO, ecc. dedicato li DA FR. GIAMBAT-ISTA MARTINI, ecc.,
pag. 91, liii. 22-36, DISSERTAZIONE PRIMA.
1
1 .
-
(208)
(( March.ett. da Padova nel suo Tratt. scritto l'Anno 1274. intitol. Lu-
- n cidar. in. Arte Musi. l'lan. cap. de Tono scrive così Scienduin , quod Tonus ha» het qninquc partes , k non plurcs, neque pauciores. Contro Marc/tetto - scrisse
» circa l'Anno 14-I0. Prosdocinto de Belde,nandis da Padova; ma invano, mentre
» a favor della prima opinione si dichiararono Gio. Tinctoris Deffinitor. Jllusic.,
» che fiorì l'Anno 1470 ; il P. Jionav. da Brescia nel suo Tratt. M. SS. intitol. l'en» turina Pari, I. l'Anno 1489, e nella Regula Musi. Planac cap. 17; il P. Pietro
» de Cannutiis Potentino Regui. Flor. Musi. cap. 42.- i' Anno -1510, e similmente
» D. jYicola Vicentino nel 1550 nel suo libro Antica Musica ridotta alta moderna
• Pratica, e come riferisce ancora Gio. Battista Doni nel Compend. del Tratt. de Ce• neri, e Modi 1635 pag. 4. Fabbio Colonna Napolit. nella Sambuca tincca 1618,
• Francesco .tYigetti, seguito dal suo discepolo il Saccrd. Giovammaria Casini ambi• due Fiorentini come notano Frano. Cionacei , Ant. Maria Salami , il Marc/i.
» Scipione Maffei , il Co. Lorenzo Alagalotti, Gio; Cia dli riferiti da Doni. Mar.
» illani (sic) de Florentin. Jnvcnt.is cap. 35 pag. 72. » (1)
Questo, medesimo trattato troviamo menzionato dall' I1awkin (2) e citato dal Walthera (a-), dal Gerber (4), dal Forkcl (s), dal
eker (8),
dal Liclìtcnthal (a),
dal
Fdtis (io),
dal Pjetrucci (13).
Bertini (e,
dallo
dallo Schilling (7), dal Be-
Zacco (il),
dall' Iioefer (ia), e
.
IV. MUSICA SPECULATIVA. Nel passo riportato di sopra (pag. fai,
col.
1-2) del
Filippo Tomasini de'manoscritti posLateranensi di S. Giovanni -di Verdara, un
catalogo pubblicato da Monsig. Giacomo
seduti dalla Biblioteca (lei Canonici
esemplare manoscritto di questo lavoro è indicato
così (14):
(1) N i passo riportato di. sopra (pag. 192, fin. 11-15) dell'INDicE DEGLI AUTORI contenuto nel
torno primo della Sua STORIA DELLA MUSICA, il medesimo lavoro di Prosdocitno è citato così (STORIA I l DELLA Il MUSICA i TOilIO PRIMO, ecc., pag. 449, fin. 24-35. - Vedi sopra, pag. 194, Un. 12-13)i
-
e Opi,se,,h. contra TI,curicau, partorì, sive Specu- e Iativ. Lucidarij Maichrtli Patavini MS. 1410. (2) A li CENERAL IIISTORY il OF TIIE i: SCIIINCE and VIIACT[CE i l O? MusIC, CCC. VOLUME THE SECOYD,
-ecc-.,Pag. 300, Im. 24-26.. :-
—(3) Musicaliscltes LEXICON. ecc. votiJohann Gottfried Walthìern, ecc. Leipzig, ecc. 1732, pag.
54, col. 1'. liii. 41-42.
(4) Historisch-Diographiscbes Il Lexiconhlderl('fonkùnstler, ecc. Erster T he i IIIA-. BI, ecc., col. 127,
l'a. 24-26.
(5) Àtlgemeine Il Gcscbichtc der Musik. ecc. Zweyter Band, ecc., pag. 435, ho. 5-14.
(0) DIZIONARIO I .ronico CRIZ'fCo Il OEOI.I SCRITTORI Dl MUSICA, CCC. TONO PRIMO, ecc., pag.
96, col. 1', liii. 32-34, col. 2 3 , fin. 1—IS.
(7) Encyclopiidie (I der Il gesarnInIcn Inusikalischcn Wissenschaften, ecc. Erster Band, ecc., pag.
535, Im. 42-43.
(8) Systematisch-elironologische flarstellung il der li Musikalischcn Literatur, CCC. Erstc Liefcrung ecc,, col. 539, fin. 41-45.
(9) DIZIONARIO I E l i BIBLIOGRAFIA Il DELLA li MUSICA , ecc. Volume Quarto , ecc.pag. 450
un. 30'-aa.
(IO) IIIOCIIAI'lIIE l i UNIVERSF.I,IE li IÌF.S I l MUSICIENS, CCC. TOlTE DEUXIÈME, ecc., pag. 114, coI. 2,
fin. 44-47. - RIOGUAPHIE Il UNIVEIISELLE Il DES MIJSICIENS Il ET li MUSIQIIE i DEUXIÈMEÉDITION, CCC.
TOME PREMIER, ecc., pag. 322, coI. 2', lii,. 34-43.
(Il) CENNI BIOGRAFICI Il DI Il ILLUSTRI SCRITTORI E COMPOSITORI DI BISISICA PADOVANI, pag. 12.
il
IiI. 19-21.
(12) NOUVELLE I) BIOGBAPIIIII CÉ.W1RALE, CCC. PUBLICE l'Alt () 1,111, FIRMIN DIDOT FRÈRES SOUS LA
Il
DIRECTION il DE N. LE D. II0IIFF.R Il Tomc Cinquièrne, ecc., col. 192, lin. 34-40.
-(13) BIOGRAFIA Il DEGLI ARTISTI PADOVANI, ecc., pag. 20, col. 2 1 , fin. 19-22.
(14) BIBLIOTIIECE Il-PATAVINAR il DIANVSCRIPTS fi PVBLICAE Il ßI li PRIVATAE, ecc., pag. 38, col.
19
fin. 31.
( 209 )
« Musica speculativa elusdein )).
Dalle cose anzidette si rileva quindi quali fra le opere musicali di Prosdociuio de' Beldomandi sieno state date alle stampe per cura del Coussemaker
ma è singolare la dichiarazione fatta da quest'ultimo intorno al Tractatas
planae ;nusicae , ch'egli asserisce non aver pubblicato perchè già dato alte
stampe pci' cura di Maestro Antonio da Pontevico, citando in appoggio di tale
sua asserzione 1' Universal Lexicon dello Schil1ing. Egli scrive infatti (i)
« In nostro tertio torno eduntur 2, 3, 4, 5, 6, 7. Tiaetatu.s piane musice (n? 6) quurn
» in gratiam Magistri Àntonii de Pontevièo (i) typis mandatus fiierit, a nobis negiectus est. »
(t) SchI1ing, VNIVEI%SAL LEXIGON. verbo Belclemnndis.
ed anche altrove conferma lo stesso Coussemakcr (2)
u Le trit6 sur le plaiu chaiit (ti* ) a été pubtiè, parait-il, par les soins de Maltre
» Antoine de Vontevico. (1)
• (1) Schilling,
UNIVErSÀ!. LEZICON,
au mot beldernandi,. ,
Ora il D.t Gustavo Schilling afferma realmente che il detto ù Tractatus planae
» niusicac » fu stampato scrivendo (a)
e Atsdann schrieb er nocI: u Cern» pend.Tract. Pract. cantus mensurahulis » ( 1408).— Opuseulain contra
» theoricarn partern sive speeulat. Lucidarii Marchetti Patavini a (1410).» Cantus rnensurabilis ad modum italicorunì 1412: (C Traet. Planae Mu-» sicae in Gratiam Mus. (c Antonii de Pontevico (1412)». - Und endlich
4t0 Schrift
» cc Tract.de Contrapuncto» (1412): Gedruckt jst davon nur die
» Tract. Planae etc. »
senza per altro confortare questa sua asserzione con alcun fatto od argomento, nè
dire in modo qualsiasi che il trattato in questione sia stato (lato alle stampe
per cura di Maestro Antonio da Pontevico. Noi abbiamo già avvertito come
questo nome si trovi legato all'opera presente di Prosdocimo, e da ciò sembraci anzi scaturire immediatamente la somma probabilità che il fatto asserito
dal Cousseinakcr sia erroneo. E di vero , se Maestro Antonio da Pontevico
del quale non riuscimmo ad onta di molte ricerche, a rinvenire notizia alcuna,
fu contemporaneo di Prosdocimo, pare assai difficile clic ancora fosse vivente
all' epoca in cui la stampa venne introdotta in Italia, e ad ogni modo se l'opera di Prosdocinio fosse stata effettivamente stampata in (luci primi tempi
non dovrebbe riuscire soverchiamente difficile il trovarne qualche notizia, mentre tutte le indagini da noi fatte caddero a vuoto. Noi quindi pensiamo che
realmente il Tractatus planae musicae non fu mai dato alle stampe e
che troppo facilmente un uomo dottissimo in argomento come il Coussernaker
(1) SCRIPTORUM il DE I auy slc& U MEDII AVI, ecc. TOMUS III, ecc., pag. XXVII, Im. 13-14, 28.
(2) TBAITÉS INÉDITS Il SUR LA li aIUSIQUE DIJ iTOVEN AGE li PAR il E. DE C0USSEMtKER , ecc. iii Il
Mracccr.xt,x, pag. 26, lin 12-3!. - Th qu&sto opuscolo nel verso de) frontespizio si legge: Lille —
Irnprimerie de Lefebvre - Ducray, rue. Esquirnoise, 57.
(2) Fncyclopidie li der Il gesammten musiIa1iscben Wisscnschaften, ecc. Erster Band, ecc., pag.
535, fin. 41-47.
( 210
si lasciò trarre in errore dalla ' incerta asserzione riscontrata nell'opera dello
Schilling.
Lo Zacco esclude che il Iractatus planae n7asicae sia Stato pubblicato per
le stampe ed asserisce invece che fu stampato il ainpendùtm tracatus practicae cantus ,nensu,'abilis (i) : il Pietrucci ripete la stessa asserzione (), ma
nè l'uno nè l'altro forniscono argomenti di sorte in appoggio di quanto
affermano.
Quanto siamo venuti finora esponendo intorno alle opere musicali di Prosdocimo de' Beldomandi e taluni giudizii incidentalmente riferiti, bastano a mettere
in evidenza il gravissimo errore commesso dal Fétis nel giudicare l'insieme
delle opere del musicista padovano. Questo autore infaiti, il quale gode meritamente fama di, dotto ed erudito in questioni di storia musicale, scrive (3):
« BELDOMANDIS (PuosuociMo) né. 'a» cotnmentaires sur Jean de Muris. lis se
Padoue, était en 1422 professeur de pia-» cornposent des ouvrages suivans qui por- » losophie dans cotte ville. Oa a de lui des» tent tous la dato où ils furent terminés ».
e qui segue (4) la enumerazione di cinque lavori di Prosdocimo Beldomandi
citati li sopra sotto i numeri i —in degli impressi ir j iii dagli inediti come
se tutti questi, altro non fossero che comenti alle Opere di Giovanni dc'Muris,
mentre alcuni di questi stessi- cinque lavori spiccano per notevole originalità, e
particolarmente , come abbiamo notato, quello clic ha per titolo : Traotatus
practicae cantus rncnsurabjljs ad modum Jtalicrum. Lo stesso errore del
Fdtis fu riprodotto dall' Hoefer (5). •.
Lodatissinio dall' Hawkins (a) Prosdocimo de ' Beldomandi sembra per le cose
già dette aver segnato un'epoca nella storia della musica di lui infatti scrive
io Schilling (7)
- « BtTDEMANDIS, aucli BELDOrANDo uiid BELDIMEFDO Pros--» docirnus de, ciner der iil(csten berùllrnteli Musiker,, von weleben die Geschiclite
» Nachrichten niittheilt. a
-
-
e se 'e a credersi al .Burney si devono a Prosdocimo alcune innovazioni, delle
(1) CENNI BIOGRAFICI I DI Il ILLUSTRI SCRITTORI E COMPOSITORI DI MUSICA -Il PADOVANI,
pag.
En. 2-5,
43,
(2) BIOGRAFIA!] DEGLI ARTISTI PADOVANI, ecc., pag. 20, col. 2', Un. 16-49.
(3) BI0I3RAL'HIE II IIINIVERSELLE 1 1DES MUSICIENS, C(!. 1!oMr DEUXIÈME PARIS, ecc.
Il
31DCCCXXXV,
pag. 114, col. 2', fin. 34-39. - BIOCRAPITIE UNIVERSELLE DES MUS1cIENs, ecc. OEUX1ÈME ÉDITION,
ecc, tOME i'I-%EMIÉR, ecc., pag. 322, col. 2, liii. 34-39.
•
(4) -BTOGRAPHIE I) IJNIVERSEL-LE il DES MUSICIErS, ecc. TOME DEUXIÈME fi-PARIS, CCC.
M1)CCCXXXV,
pag. 414, col. 2, liti. 40-45, pag. 115, col. 4, Un. 1-3.DIOGRAPHIE il U NIVERsELLEIiiES MUSICIENS, ecc. DEUXIÈ'aXE ÉDITJON, ecc. TORTE PREMIER, ecc., pag.
322, col. 2, liti. SU—ha.
(5) NOUVELLE I) BIOCRAI.HIF. CÉNÉRAI.E J ecc. Torno Cinquièrne. ecc., col; 102, ]in. 44--45.
(6) All GENERAI, HISTOBT Il r THE 11 SCIEINCL and PRACTJCI! Il OF li MUSIC, ecc. VOLUME TuE SE
COND, pag. 309, liti. 28.
--- (7) Encyclop'adie Il derlI gesarnmttn musikajjscben WissenschaFten, ecc. Erster Band, ecc., pag-
535, liti. 32-34.
I-
i
211'
-
'
-
quali tuttora si giova la scienza musicale o che almeno sono tuttora ricono,sciute come indiscutibili verità: c'osi scrive infatti il citato autore (i)
a Prosdocinitts de Beldemandis (1) i5 the fltst who altows tbc
• Minor 6W a piace in tbc catalogue of Concords, and Is explicit
• in speaking of the 4W as a Discord. However be says il is
less a Uiscord than a 2d or 7111 and may be placed in a
i, middie class, hetween Concords ansi fliscords. o
(I) c In a tract Up on Countcrpoint amori5
the Valicai, Mar. No. 5321, WritteR
14(2.
-
Il P. Martini nella sua storia della musica ripetutamente -menziona il nostro
Frosdocimo (2) e spesso ne invoca la autorità (). Deplorano il Féiis (4) , lo
Zacco (5) cd il Pieti-ucci (o) che le opere. di Prosdocirno non sieno state pubblicate nella collezione del Gcrbert v) , perciò solo che Prosdocimo non era
ecclesiastico, mancanza questa, alla quale, come vedemmo, riparò in parte il
Coussemaker.
Lodato anche per gli scritti musicali dal Savonarola (8) , è enumerato dl
Cesarotti fra (9)
« i primi i quali diedero
i> lumi e precetti alla Scienza Musicale. o
menzionato dal Tirabosdii (to), è finalmente collocato dall'Arteaga (li) fra a i
« più celebri musici d'Italia. »
(1) A il CENERAI. HIsToRTIlorIlMusIc, CCC. VOLUME ThE SECOYD, ecc.,
(2) STORIA Il DELLA MUSICA il TOMO. PRIMO, CCC. pag. 01 , Im. 27, pag.
pag. 299, Im. 1-5.
188, En. 6-7, pag. 224,
liii. 38, pag. 272,111. 20-21, pag. 368, Im. 15; pag. 375, ]in. 24.
(3) STORIA il DELLA MUSICA li TOMO PRIMO, CCC. pag. 191, fin. 31; pag. 192, hn. I; pag. 296, Im.
25; pag. 376, tiri. 37-38;
pag. 379, Im. 8; pag. 381, Un. 81; pag. 398, Im. 28; pag. 420, fin. 251
il
(4) BIOGRAPIIIE UNIVERSELLE Il DES MUSICIENS, CCC. TOStE DEUXIÈME, CCC. , - pag. 1(5, col, 1,
En. 6-11.
(5) CENSI BIOGRAFICI i 111 Il ILLUSTRI SCRITTORI E COMPOSITORI DI MUSICA PADOVANI. pag. 14,
fin. 10-15.
(6) BIOGRAFIA i DEGLI AUTISTI PADOVANI, ecc., pag. 21, col. 1 0 , Un. 7-12.
(7) L'opera, alla quale qui si allude è la seguente; SCRII'TOIiES li ECCLESIASTICI Il DE MUSICA Il
SACRA POTISSIMUM Il EX li VARIIS ITALI,r.Ar.0 & GERMANItE Il CODFCIDUS MANUSCRIPTIS COLLEcTI I
ET NUNC PRIMUM PUOLICA I.IJCE DONATI il All MARTINO GERRERTO Il MONASTERI[ LT CONGREG.S. BLASII
IN SILVA NIGRA ABBATE Il S. Q. R. I. P. Il PERMISSU SUI'ERIORUII TYPIS SAN-RLÀSIANIS MDCCLXXXIV,
in tre volumi, in E, de'quali il terzo è citato di sopra (pag. 187, 1111. 51-55).
(8) RERVII ITALICARUM Il SCR1PTORES, ecc. TONUS VIGESIMUS OUARTUS, ecc., coi. 1100, Un. 70-74;
col. 1167, fin. 1-3. - Vedi sopra, pag. 14, Un. I-i.
(9) LETTERA i D'UN PADOVANO (a questo punto nell'esemplare posseduto dalla Biblioteca del Comune di Padova trovasi scritto fra parentesi: a Cesarotti i>) .41 CELEBRE SIGNOR (I ABATE DENINA Il
ACCADEMICO DI BERLINO li E SOCIO DELL ' ACCADEMIA DI PADOVA, Il IN PADOVA MDCCXCVI. i PER 1.1
FRATELLI PENADA il Con Lic. 4? Sup. pag. 25, Un. 8-9.
(10) STORIA Il DELLA Il LETTERATURA ITALIANA, CCC. TOMO SESTO, CCC. PARTE PRilli, CCC..
pag.
328, Un. 30-31.
(11) LE RIVOLUZIONI I DEL li TEATRO MUSICALE li ITALIANO, ecc. SECONDA EDIZIONE Il Accresciuta, variata e corretta dall'Autore. Il TOMO PRIMO, ecc., pag. 114, ]in. 15-24.
I.
A
212
VI.
Fuvvi chi lasciò scritto non darsi modo migliore di. onorare i grandi uomini elle furono, di quello di studiarne le opere, mostrando la influenza che
per esse venne da loro esercitata sullo sviluppo e sui progressi dell'umano
sapere, mettendo per tal modo in piena luce il grado di benemerenza ch'eglino
seppero acquistarsi ed i titoli da loro guadagnati alla gratitudine della posterità.
E se un tale studio è commendevole quando riflette quei sommi che furono
sempre mai circondati dalla universale ammirazione, a tanto maggior titolo esso
ci apparisce doveroso, qualora si tratti di illustrare la vita e le opere di uomini, clic, o non apprezzati al vero loro valore mentre vissero, o giustamente
celebrati dai contemporanei e poi dimenticati dalla irriverente e trascurata posterità , hanno cionoapertanto diritto a clic il loro nome sia in ogni tempo
l'oggetto di grata ed affettuosa ricordanza.
Di Prosdocinio nostro avvenne appunto che, tenuto in grande onore nell'epoca nella quale visse, ed anche in tempi posteriori riconosciuto degno di
• altissima estimazione, essendosegli perfino attribuiti meriti che in lui non ponno
riconoscersi, non aveva trovato alcuno che con paziente diligenza ne mettesse
in luce i meriti reali , designando nettamente il posto che gli spetta nella
storia della scienza. E per fermo noi ci saremmo augurati che Prosdocimo de'Beldomandi , il quale aveva atteso per quattro secoli e mezzò un biografo , Io
avesse infine trovato più degno di lui e meglio fornito delle cognizioni atte a
• fargli rendere piena ed intera giustizia. Ma se chiunque si fosse posto a tale
bisogna ci avrebhe indubbiamente superato e per la crudizionèe per la coltura storica, osiamo dire che niuno avrebbe potuto sorpassarci nello amore clic a
questo studio abbiamo posto : ond' è clic vivamente preghiamo non ci sia fatto
troppo grave appunto se tal fiata non seppimo dimenticare di trovarci di fronte
non solo ad un connazionale, ma ad un concittadino e pii ancora ad uno scolaro e ad un insegnante di quello stesso Archiginnasio, nel . quale noi pure
siamo stati scolari ed insegniamo.
Far rientrare Prosdocimo de' Beidomandi nel quadro della storia scientifica
nel quale esso finora la figurato in modo troppo incerto e troppo indegno di
lui - ecco lo scopo che noi ci siamo proposto:' e se l'amore del soggetto
non fa velo al nostro giudizio, ci lusinghiamo d'essere pervenuti a dimostrare
clic una tale riparazione gli era realmente dovuta,
L'essersi Frosdocimò dedicato con pari attività a coltivare vani rami
dello scibile.. gli impedì assai probabilmente di segnare ancor più profonde
traccie in qualcuno di essi, molto più clic le date ch'egli appose ai vani suoi
n
( 213 )
lavori, mostrano che ad alcuni di questi diversi rami egli attese ad liti teiu1ìo
alternando nell'età giovanile gli scritti di aritmetica con quelli di musica, e,
pci' quanto permettono di concliiuderlo le date (lei pochi scritti che pervennero
fino a noi , occupandosi più tardi e di maggiore proposito degli studi astro nomici: quando cioè gliene creava il dovere la cattedra affidatagli.
Ciononpertanto questa medesima estensione della sua coltura lo designa maggiormente alla ammirazione nostra , in particolar modo ove si ponga mente
-talche
modo
gli fu posall'epoca alla quale appartenne ed alla influenza
per
sibile di esercitare. E, lasciando pure da parte la scienza musicale, nella quale,
a giudizio di taluni , lo vedemmo , non soltanto erudito scrittore ma altresì
felice innovatore, i di lui scritti aritmetici ed ;stronomici, i cui meriti ci studiammo di porre in evidenza, giustificano pienamente gli elogi che a più riprese
.
gli vedemmo tributati. Auguriamoci pertanto che quei documenti, dei quali noi non siamo riusciti
a trovare che deboli traccie e tanti altri clic assai probabilmente ci saranno rimasti del tutto sconosciuti-, possano in un'epoca non lontana essere discoperti da altri di noi più abile e fortunato e che per tal modo sia reso possisibile un giudizio più completo , fondato sopra più larghi e solidi criterii
ma anche fin d'ora Prosdocimo de'l3eldomandi ci sembra figuri degnamente fra i precursori del rinascimento, non ultimo della augusta falange clic nei secoli
decimoquinto e deciinosesto contribuì a far salire in altissima fama l'Archiginnasio Padovano, dal quale, nel volgere di poche generazioni, uscirono più di
dieci Papi, più di settanta Cardinali e Re e Principi e uomini celeberrimi nelle
...
scienze, nelle lettere, nelle arti e nel governo degli Stati. e
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