LE TARE EREDITARIE
Così com’è giusto fare, invochiamo lo Spirito Santo perché eviti a me di diventare pietra
d’inciampo per un qualsiasi fratello, mi doni la Grazia di essere un suo indegnissimo quanto inutile
strumento e permetta ad ognuno, attraverso la preghiera, di trarre i vantaggi e le grazie che l’Onnipotente Misericordia di Dio gli ha riservato. Amen, Alleluia.
Come ho avuto modo di riaffermare più volte, io non sono un maestro, ma solo un sofferente
tra i sofferenti, che dal 1987 ha iniziato, coscientemente, a navigare in questo oceano di lacrime
amare, spinto dal vento dello Spirito Santo, sulla barca di Pietro, rincorrendo l’infinita Misericordia
che, Cristo Risorto, dona a chi lo incontra, liberandolo dal male e dal maligno.
Lungo questo cammino, facendo tesoro della Parola, degli insegnamenti, delle esperienze
e dei tantissimi errori che il Signore ha permesso che commettessi per farli evitare agli altri fratelli,
per un Suo personalissimo disegno e nella sua infinita Misericordia, così come recita la scrittura: “
Anche di notte istruisce il mio cuore!”, mi ha donando la grazia di mettere nero su bianco, spero,
con la massima semplicità, quanto mi ha fatto vivere in prima persona e che ha risolto i problemi
causati dalle “Tare Ereditarie”: quell’invisibile fardello che schiaccia e, moltissime volte porta alla
distruzione, interi ceppi familiari, nella salute, negli affetti e negli averi, al pari di Giobbe.
Nella Bibbia compaiono rispettivamente 600 volte la parola BENEDIZIONI e, per antitesi a
queste, altrettante volte quella di MALEDIZIONE; quindi, come giustamente fa notare don Beppino
Cò, nel suo preziosissimo libro “L’armata di satana e le armate di Cristo” non esiste una via di
mezzo: o si è benedetti o maledetti.
Il Signore, donandoci il libero arbitrio ed indicandoci perfettamente, attraverso i dieci comandamenti, le due strade che ci pone innanzi per la nostra vita, ci lascia liberi di costruire, con le
nostre scelte e conseguenti azioni, una vita piena di benedizioni o di maledizioni avvertendoci,
però, che in ognuno dei casi, Egli moltiplicherà e l’uno, le benedizioni e l’altro, le maledizioni, rendendoci responsabili così del nostro presente, del nostro futuro e di quello della nostra discendenza.
Infatti, interi ceppi familiari giacciono, a vote da molte generazioni, quasi inspiegabilmente,
sotto le grinfie del demonio che, aiutato dalla scalata dei sui adepti all’interno della Chiesa, che,
sempre più evitano, accuratamente, e di parlare di questi e delle cause o di cosa gli permette
questa supremazia sui figli di Dio, riscattati dal Sangue di Gesù che, pur avendo ricevuto uno
Spirito di libertà, si sono fatti rincatenare da satana e non ne sono consapevoli,1 mentre come
faceva ben notare PIO XII: “ Il peccato più grande di questo nostro secolo (ventesimo) è l’aver
rimosso la nozione stessa di peccato” – e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Sic!
Quindi, prima di iniziare a parlare di questo invisibile giogo, ritengo opportuno rinfrescare
alcune delle verità Bibliche che ci aiuteranno a far luce in queste camere occulte.
Il Salmo 119, al versetto 115 recita: “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio
cammino” e noi, quindi, forti dello Spirito Santo e alla luce della Sua parola, andiamo ad analizzare
i tre passaggi che faremo in Cristo Gesù.
1
Infatti, quando ho visto che iniziavano a pagare anche i miei nipoti, ho chiesto a Dio di guidarmi al meglio,
per collaborare a spezzare queste catene.
1
1)
INIZIAMO COL PRIMO PASSAGGIO CHE CI SPIEGA
QUALCOSINA DELLA LEGGE.
Il nostro viaggio all’interno delle Sacre Scritture inizia con una frase dell’Esodo e più
precisamente con Es. 20, 5-6 (anche se riporto dal primo versetto per essere più chiaro):
CAPITOLO 20: “IL DECALOGO”
“1Dio allora pronunciò queste parole:
“2Io sono il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di
schiavitù: 3non avrai altri dei di fronte a me. 4Non ti farai immagine alcuna né di quanto è lassù in
cielo né di quanto è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nella acque sotto la terra. 5Non ti prostrerai
dinanzi a loro e non li servirai. Perché Io sono il Signore, tuo Dio, un Dio geloso che punisce
la colpa dei padri nei figli, fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano,
6ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni per quelli che mi amano e osservano
i miei comandi. 7Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il Suo nome invano.
8Ricordati
del giorno di sabato per santificarlo: 9sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro.
1 0 m a il settimo giorno è il sabato in onore del Signore tuo Do: tu non farai alcun lavoro né tu, né
tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che
dimora presso di te.11Perché in sei giorni il Signore ha fatto i cielo e la terra e il mare e quanto e in
essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha
dichiarato sacro.1 2 Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che
ti dà il Signore, tuo Dio
13Non
uccidere
14Non
commettere adulterio.
15Non
rubare.
16Non
17Non
pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
desiderare la casa del tuo prossimo.
Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo
bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo”.
18Tutto
il popolo percepiva i tuoni e i lampi, il suono del corno e il monte fumante II popolo
vide, fu preso da tremore e si tenne lontano.
19Allora
dissero a Mosè: Parla tu a noi e noi ascolteremo, ma non ci parli Dio. Altrimenti
moriremo! 20Mosè disse al popolo:
"Non abbiate timore:
Dio è venuto per mettervi alla prova
e perché il suo timore vi sia sempre presente e non pecchiate"
2 1 II
popolo si tenne dunque lontano, mentre Mosè avanzò verso la nube oscura, nella
quale era Dio.
Dal sesto versetto, possiamo capire che coloro che lo odiano sono quelli che non osservano
i suoi comandamenti e quindi s’intestardiscono nel peccato commesso già dai loro padri.
2
A QUESTO PUNTO FERMATI E FATTI UN ESAME DI COSCENZA
(BREVE PAUSA).
Quindi, con uno slancio di onestà intellettuale, possiamo ammettere che, se è vero che il
santo pecca sette volte al giorno, per esempio, io che sono il primo tra i peccatori, commetto almeno otto peccati al giorno (i tre zeri che seguono l’otto, li ho cancellati per essere sintetico). Sic!
PS. Ricordiamoci di quante volte ci dicevano o dicono, rimproverandoci: “Tu sei
come tuo padre, tuo nonno etc. etc.… hai lo stessissimo brutto carattere” oppure “tale padre, nonna o chicchessia, tale figlio, nipote o discendente in genere”. Bene ora sai che è
vero e perché.
DOPO L’ESODO,
IL LEVITICO CI ILLUMINA SUI DOVERI.
Dopo l’Esodo, che ci consegna il decalogo, continuiamo il nostro viaggio per arrivare al libro
del Levitico e molto più precisamente al capitolo 26 dove Mosè spiega al popolo e le benedizioni
che derivano dall’osservare la legge e le maledizioni che ne derivano dall’inosservanza, ma rileviamo una cosa importantissima, nel versetto 39 e la soluzione nel versetto 40.
Levitico 26, 36-43:
(Cosa succederà a coloro che non seguiranno i dettami del Signore)
“3 6 A quelli che fra di voi saranno superstiti infonderò nel cuore costernazione, nel paese
dei loro nemici: il fruscio di una foglia agitata li metterà in fuga: fuggiranno come si fugge di fronte
alla spada e cadranno senza che alcuno li insegua 3 7 Precipiteranno uno sopra l'altro come di
fronte alla spada senza che alcuno li insegua. Non potrete resistere dinanzi ai vostri nemici. 3 8
Perirete fra le nazioni: il paese dei vostri nemici vi divorerà. 39Quelli che tra di voi saranno superstiti
nei paesi dei loro nemici, si consumeranno a causa delle proprie iniquità; anche a causa delle
iniquità dei loro padri periranno. 40 Dovranno confessare la loro iniquità e l'iniquità dei loro padri:
per essere stati infedeli nei miei riguardi ed essersi opposti a me;41 peccati per i quali anche io mi
sono opposto a loro e li ho deportati nel paese dei loro nemici. Allora il loro cuore non circonciso
si umilierà e allora sconteranno la loro colpa. 42 lo mi ricorderò della mia alleanza con Giacobbe,
dell'alleanza con Isacco e dell'alleanza con Abramo e mi ricorderò del paese. 43 Quando dunque
il paese sarà abbandonato da loro e godrà i suoi sabati, mentre rimarrà deserto, senza di loro, essi
sconteranno la loro colpa, per avere disprezzato le mie prescrizioni ed essersi stancati delle mie
leggi.”2
2
Levitico Capitolo 26:
Benedizioni
Se seguirete le mie leggi, se osserverete i miei comandi e li metterete in pratica. 4 io vi darò le piogge alla
loro stagione, la terra darà prodotti e gli alberi della campagna daranno frutti. 5 La trebbiatura durerà per voi
fino alla vendemmia e la vendemmia durerà fino alla semina; avrete cibo a sazietà e abiterete tranquilli il
3
3
vostro paese
6
lo stabilirò la pace nel paese; nessuno vi incuterà terrore; vi coricherete e farò sparire dal paese le bestie
nocive e la spada non passerà per il vostro paese. 7 Voi inseguirete i vostri nemici ed essi cadranno dinanzi
a voi colpiti di spada 8 Cinque di voi ne inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila e i vostri
nemici cadranno dinanzi a voi colpiti di spada
9
lo mi volgerò a voi, vi renderò fecondi e vi moltiplicherò e confermerò la mia alleanza con voi.
10
Voi mangerete del vecchio raccolto, serbato a lungo, e dovrete metter via il raccolto vecchio per far posto
al nuovo.11Stabilirò la mia dimora in mezzo a voi e io non vi respingerò. 1 2 Camminerò in mezzo a voi, sarò
vostro Dio e voi sarete il mio popolo. 1 3 lo sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d
Egitto: ho spezzato il vostro giogo e vi ho fatto camminare a testa alta.
Maledizioni
Ma se non mi ascolterete e se non metterete in pratica tutti questi comandi, 1 5 se deprezzerete le mie
leggi e rigetterete le mie prescrizioni, non mettendo in pratica tutti i miei comandi e infrangendo la mia alleanza, 1 6 ecco che cosa farò a voi a mia volta: manderò contro di voi il terrore, la consunzione e la febbre,
che vi faranno languire gli occhi e vi consumeranno la vita Seminerete invano il vostro seme: se lo mangeranno i vostri nemici. 1 7 Volgerò la faccia contro di voi e voi sarete sconfitti dai nemici; quelli che vi odiano
vi opprimeranno e vi darete alla fuga, senza che alcuno vi insegua.
18
Se nemmeno dopo questo mi ascolterete, io vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati. 1 9 Spezzerò la vostra forza superba, renderò il vostro cielo come ferro e la vostra terra come rame 20 Le vostre
energie si consumeranno invano, poiché la vostra terra non darà prodotti e gli alberi della campagna non
daranno frutti.
21
Se vi opporrete a me e non mi ascolterete, io vi colpirò sette volte di più, secondo i vostri peccati. 2 2 Manderò contro di voi le bestie selvatiche che vi rapiranno i figli, stermineranno il vostro bestiame vi ridurranno
a un piccolo numero e le vostre strade diventeranno deserte.
23
Se nonostante questi castighi, non vorrete correggervi per tornare a me, ma vi opporrete a me, anch'io
mi opporrò a voi 2 4 e vi colpirò sette volte di più per i vostri peccati. 2 5 Manderò contro di voi la spada, vindice
della mia alleanza: voi vi raccoglierete nelle vostre città, ma io manderò in mezzo a voi la peste e sarete dati
in mano al nemico. 2 6 Quando io avrò spezzato le riserve del pane, dieci donne faranno cuocere il vostro
pane in uno stesso forno, ve lo riporteranno a peso e mangerete, ma non vi sazierete.
27
Se nonostante tutto questo, non vorrete darmi ascolto, ma vi opporrete a me, 2 8 anch'io mi opporrò a voi
con furore e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati. 2 9 Mangerete perfino la carne dei vostri figli
e mangerete la carne delle vostre figlie 30Devasterò le vostre alture di culto, distruggerò i vostri altari per
l'incenso, butterò i vostri cadaveri sui cadaveri dei vostri idoli e io vi avrò in abominio. 31 Ridurrò le vostre
città a deserti, devasterò i vostri santuari e non aspirerò più il profumo dei vostri incensi 3 2 Devasterò io
stesso il vostro paese e i vostri nemici, che vi prenderanno dimora, ne saranno stupefatti. 3 3 Quanto a voi, vi
disperderò fra le nazioni e vi inseguirò con la spada sguainata: il vostro paese sarà desolato e le vostre città
saranno deserte.
34
Allora la terra godrà i suoi sabati per tutto il tempo in cui rimarrà desolata e voi sarete nel paese dei
vostri nemici: allora la terra si riposerà e si compenserà dei suoi sabati. 3 5 Finché rimarrà desolata, avrà il
riposo che non le fu concesso da voi con i sabati, quando l'abitavate. 3 6 A quelli che fra di voi saranno superstiti infonderò nel cuore costernazione, nel paese dei loro nemici: il fruscio di una foglia agitata li metterà
in fuga: fuggiranno come si fugge di fronte alla spada e cadranno senza che alcuno li insegua 3 7 Precipiteranno uno sopra l'altro come di fronte alla spada senza che alcuno li insegua. Non potrete resistere dinanzi
ai vostri nemici. 3 8 Perirete fra le nazioni: il paese dei vostri nemici vi divorerà. 39Quelli che tra di voi saranno
superstiti nei paesi dei loro nemici, si consumeranno a causa delle proprie iniquità; anche a causa delle
iniquità dei loro padri periranno. 40Dovranno confessare la loro iniquità e l'iniquità dei loro padri: per essere
stati infedeli nei miei riguardi ed essersi opposti a me; 41peccati per i quali anche io mi sono opposto a loro
e li ho deportati nel paese dei loro nemici. Allora il loro cuore non circonciso si umilierà e allora sconteranno
la loro colpa. 42lo mi ricorderò della mia alleanza con Giacobbe, dell'alleanza con Isacco e dell'alleanza con
Abramo e mi ricorderò del paese. 43Quando dunque il paese sarà abbandonato da loro e godrà i suoi sabati,
mentre rimarrà deserto, senza di loro, essi sconteranno la loro colpa, per avere disprezzato le mie prescrizioni ed essersi stancati delle mie leggi.
44
Nonostante tutto questo, quando saranno nel paese dei loro nemici, io non li rigetterò e non mi stancherò
di essi fino al punto d'annientarli del tutto e di rompere la mia alleanza con loro; poiché io sono il Signore
loro Dio; 45ma per loro amore mi ricorderò dell'alleanza con i loro antenati, che ho fatto uscire dal paese
d'Egitto davanti alle nazioni, per essere il loro Dio. lo sono il Signore'. 46Questi sono gli statuti, le prescrizioni
e le leggi che il Signore stabilì fra sé e gli Israeliti, sul monte Sinai, per mezzo di Mosè.
14
4
Dopo ci fu l’Amen con cui il popolo d’Israele accettò l’alleanza.
A conferma di questo ci soccorre Dt 30,15-20 dove Mosè prima della sua morte ricorda la
legge al popolo, prima che questi con Giosuè alla testa, entri nei territori loro promessi e le conseguenze delle loro scelte:
“Le due vie”
“15Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; 16poiché io oggi ti
comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le
sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel paese
che tu stai per entrare a prendere in possesso 17Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non
ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dei e a servirli. 18Io vi dichiaro oggi che certo
perirete, che non avrete vita lunga nel paese di cui state per entrare in possesso passando il
Giordano. 19Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e
la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza
20amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui. Poiché è lui la tua
vita e la tua longevità, per poter così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi
padri. Abramo, Isacco e Giacobbe”.
Anche in questo caso il popolo con l’Amen accettò tutto.
Questo “excursus” ci serve per capire ciò che Paolo afferma nella Lettera ai Romani e più
precisamente in Rm 11, 16-24:
“L'oleastro e l'olivo buono”
“16Se
le primizie sono sante, lo sarà anche tutta la pasta: se è santa la radice, lo saranno
anche i rami. 17Se però alcuni rami sono stati tagliati e tu, essendo oleastro sei stato innestato al loro posto, diventando così partecipe della radice e della linfa dell'olivo, 18non menar
tanto vanto contro i rami! Se ti vuoi proprio vantare, sappi che non sei tu che porti la radice, ma è
la radice che porta te. 19Dirai certamente: Ma i rami sono stati tagliati perché vi fossi innestato io!
20Bene: essi però sono stati tagliati a causa dell'infedeltà, mentre tu resti lì in ragione della fede.
Non montare dunque in superbia, ma temi! 21Se infatti Dio non ha risparmiato quelli che erano rami
naturali, tanto meno risparmierà te! 22Considera dunque la bontà e la severità di Dio: severità verso
quelli che sono caduti: bontà di Dio invece verso di te, a condizione però che tu sia fedele a questa
bontà. Altrimenti anche tu verrai reciso. 23Quanto a loro, se non persevereranno nell'infedeltà, saranno anch'essi innestati: Dio infatti ha la potenza di innestarli di nuovo! 24Se tu infatti sei stato
reciso dall'oleastro che eri secondo la tua natura e contro natura sei stato innestato su un olivo
buono, quanto più essi, che sono della medesima natura, potranno venire di nuovo innestati sul
proprio olivo!”.
1. Quindi, così come recita il versetto 17, noi siamo stati innestati sulla radice
santa dell’olivo buono e, quindi, in quell’Amen del popolo che accettava le benedizioni e
le maledizioni, ci stava anche quello DI OGNUNO DI NOI.
5
2. Nel Nuovo Testamento, a conferma, Gesù in Mt.5,17-18 ci ricorda:
“17Non pensate che Io sia venuto per abolire la legge o i profeti; non sono venuto per
abolire, ma per dare compimento. 18In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e
la terra, non passerà neppure uno iota o un segno della legge, senza che tutto sia
compiuto”.
Dopo quanto sottolineato da Paolo sulla radice santa, con quest’affermazione di Gesù, non
possiamo non capire che anche noi rientriamo, di conseguenza, in quanto specificato nell’Esodo.
Per evitare di pagare per le colpe dei padri, dovuti all’idolatria, nella Bibbia, troviamo il primo
esempio di espiazione per le colpe dei defunti e, precisamente in 2 Mac. 12, 38-45 come appresso
riportato:
“Il sacrificio per i morti”
38
Giuda poi radunò l’esercito e venne alla città di Odollam; poiché si compiva la settimana,
si purificarono secondo l’uso e vi passarono il sabato. 39 Il giorno dopo, quando ormai la cosa era
diventata necessaria, gli uomini di Giuda andarono a raccoglie i cadaveri per deporli con i loro
parenti nei sepolcri di famiglia. 40Ma trovarono sotto la tunica di ciascun morto oggetti sacri
agli idoli di Lamnia, che la legge proibisce ai Giudei; fu perciò a tutti chiaro il motivo per
cui costoro erano caduti.41Perciò tutti, benedicendo l’operato di Dio, giusto giudice che rende
palesi le cose occulte, 42ricorsero alla preghiera, supplicando che il peccato commesso fosse pienamente perdonato. II nobile Giuda esortò tutti Quelli del popolo a conservarsi senza peccati,
avendo visto con i propri occhi quanto era avvenuto per il peccato dei caduti. 43Poi fatta una
colletta, con tanto a testa, per circa duemila dramme d’argento, le inviò a Gerusalemme perché
fosse offerto un sacrificio espiatorio, agendo così in modo molto buono e nobile, suggerito dal
pensiero della risurrezione. 44Perché se non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero
risuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti. 45 Ma se egli considerava la magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentano nella morte con sentimenti di pietà, la sua
considerazione era santa e devota. Perciò egli fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché
fossero assolti dal peccato”.
Da questo possiamo capire che già presso gli Ebrei si cercava di espiare i peccati d’idolatria
dei defunti confessando e offrendo sacrifici espiatori, proprio in ragione di quanto promesso dal
Padre.3
3
L’idolatria non solo quella che pone altri dei – Baal o Balam al posto di Dio; infatti, c’è chi vi mette il proprio
lavoro, il proprio coniuge, i propri figli, il danaro, o qualsiasi altra cosa occupi il primo posto nel nostro
cuore che è dovuto sempre e solo a Dio.
6
2)
SECONDO PASSAGGIO:
“LA PRIMOGENITURA NELLA LEGGE”
Come ci ricorda il passo del vangelo secondo Luca che, si contempla nel quarto mistero
gaudioso Lc 2, 22-23: “22Quando venne il tempo della loro purificazione, secondo la legge di
Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, 23com’è scritto nella
legge del Signore: Ogni maschio primogenito, sarà sacro al Signore”. - Cum-sacrare significa mettere a parte, donare al Signore, in definitiva: puoi avere anche 500 figli, ma il primogenito
maschio è sacro al Signore, è del Signore etc. etc.
Come sappiamo benissimo, tutto ciò che Dio ama, satana odia e, lo abbiamo ben visto con
l’unigenito di Dio; infatti, ha speso in tutto tre chiodi e una croce. Da qui oltre a scaturire il diritto di
primogenitura, (nei secoli, tutte le proprietà, andavano al primogenito, proprio per questo diritto di
“primogenitura”). Questo è quanto la gente vede ed invidia, ma non sa che oltre alle proprietà
fisiche, ai primogeniti maschi, andavano anche quelle spirituali.
In parole povere, chi fa asso piglia tutto o quasi, delle tare ereditarie è, appunto, il primogenito maschio. Se questi, però, è un
cliente di satana, a farne le spese è il pezzo di pane di casa;
cioè’ il figlio o la figlia più buoni, più vicini, appunto a Dio.
Detto questo, invito voi tutti a fare una piccola riflessione: ripensate a tutte le famiglie che
conoscete e verificate chi è quel figlio che sembra essere il bersaglio prediletto da ogni sorta di
guaio e vi accorgerete che, se non è il primogenito è solo perché questi conduce una vita agli
antipodi di Dio. Molti penseranno che essere distanti da Dio equivale ad essere protetti da questa
maledizione, ma sbagliano e tantissimo; infatti se non paga il primogenito maschio perché distante
da Dio, pagheranno i suoi discendenti fino alla quarta generazione con i dovuti interessi, che satana sa calcolare benissimo, peggio di qualsiasi usuraio.
Bene, “Tirem innanz”:> “Andiamo avanti”,
avrebbe detto Amatore Sciesa
7
3)
TERZO PASSAGGIO.
L’essere umano come ci spiega il “Magnificat” è formato di spirito, anima e corpo che in
molti visualizzano come tre matriosche, rinchiuse l’una nell’altra, nel seguente ordine: corpo, anima
e spirito.
Un’immagine che aiuta a spiegare
meglio il concetto dell’essere quale, Dio
l’ha creato e cioè, composto di Spirito,
Anima e Corpo è una piscina, come vediamo nel disegno a Sx. Questo contenitore (piscina) invisibile, che è di fatto la nostra anima, è inabitata dallo Spirito, rappresentato dall’acqua che, avvolge completamente il nostro corpo, raffigurato da
quella sfera rossa, posta giusto al centro di
questa piscina.
Questo ci aiuta a capire che una
qualsiasi causa, prima di manifestarsi nel
corpo, passa, attacca, colpisce il nostro
spirito che inabita la nostra anima.
Ecco perché è verissimo che, - fin
troppo spesso, il male fisico è la somatizzazione di un male spirituale4 - e Gesù
stesso in più miracoli lo sottolinea (ad
esempio la donna curva che uno spirito immondo teneva legata da diciotto anni Lc
13,16) ed anche a questo proposito ci sono
diversi testi che spiegano benissimo questa relazione strettissima.
Infatti, Gesù stesso, prima della sanazione del corpo, risanava le ferite dell’anima, dello
spirito. Detto questo, quindi, quando ci succede qualcosa è come se qualcuno lanciasse una pietra
in questa piscina.5
4
Questa è la frase che utilizzo da anni per spiegare la corrispondenza tra un male spirituale e il relativo
male fisico.
5
Infatti, nella figura sopra, possiamo vedere che la maledizione (esempio) non ha colpito, per permissione
di Dio, il nostro corpo, ma comunque provoca delle ripercussioni in tutto il nostro albero genealogico, come
vedremo nei prossimi schemi.
8
Quindi, al di là del fatto che siamo colpiti o meno, questo pallina (maledizione), cadendo
nell’acqua (spirito) provoca delle onde concentrice, come possiamo vedere dal disegno riportato
qui sotto, a Dx.
Quella pallina scura rappresenta, per esempio, una maledizione, un maleficio, un atto di magia
nostro o indirizzato a noi, o una qualsiasi altra cosa
occulta, medianica o di stregoneria che abbia a che
fare con noi, come per esempio:

Il gioco del bicchierino (che non è affatto un
gioco, ma apre le porte al demonio, in grande
stile); infatti, si chiama tavola Ouija6;

Leggere l’oroscopo;
Frequentare:

I maghi o anche chi si spaccia per tale.

Stregoni o guru vari come Sai Baba o simili;

Praticare lo Yoga: di qualsiasi tipo,
compreso quello chiamato yoga cristiano:
così chiamato per meglio trarre in inganno gli
allocchi cristiani. (Puri come colombe, ma accorti come serpenti.
OPPURE: “I figli delle tenebre sono più scaltri di quelli della luce”

Il Reiki a tutti i livelli: più si aumenta di livello e più esorcismi serviranno per essere liberati
dai demoni a cui ci siamo legati con la recita dei mantra e la conseguente apertura dei
“CHAKRA”.

L’agopuntura che fa parte a pieno titolo di quel calderone della medicina alternativa che
nascondono infinite insidie demoniache, mai dichiarate.
Ne esistono tre tipi:
1. Quella “MEDICA”;
2. Quella “ESORCISTICA” e,
3. Quella “IMPERIALE”
La loro origine è unica.
“L’AGOPUNTURA” nasce alla corte dell’imperatore cinese tra il terzo ed il secondo secolo
avanti Cristo, dal fine operato dei maghi di corte. Lo scopo principe è quello di tenere
legati “I MANDARINI” alla volontà dell’imperatore stesso.
Basti pensare che, con quella “IMPERIALE”, a cui venivano sottoposte tutte le guardie
scelte, addette alla difesa della vita dell’imperatore stesso (i corrispettivi PRETORIANI
del successivo, in ordine di tempo “IMPERO ROMANO”, venivano privati dell’anima e,
quindi, avevano una forza sovrumana, specialmente in battaglia (demoniaca, appunto).
Sic!
Quindi, fratelli miei non credete assolutamente alle fandonie che raccontano gli
agopuntori, anche se si dicono “CRISTIANI”. VI BASTI L’ESEMPIO DI MILINGO,
ESORCISTA DI FAMA MONDIALE: TUTTA MERITATA, CREDETEMI, CHE, GRAZIE
ALL’AGOPUNTURA, PROPINATAGLI DI MARIA SUNG, PER ALLIEVIARE I DOLORI
6
E’ sotto gli occhi di tutti, visto che oramai celebrare satana rinnegando DIO, apertamente, è prassi ammirata imitatissima e posta in essere dai più che, forti della loro ignoranza delle “SACRE SCRITTURE”, si lasciano prendere da gesti, come il salutare con le corna fatte con tre dita, saluto questo, tipicamente MASSONE E SATANISTA. Sic!
9
CHE LO AFFLIGGEVANO ALLE GAMBE, DIMENTICO DELL’ORIGINE SPIRITUALE
DELLO STESSO, HA ABBANDONATO LA SANTA CHIESA CATTOLICA
APOSTOLICA ROMANA. L’UNICA VOLUTA DA CRISTO, DOPO AVERLA SERVITA
FEDELMENTE PER BEN 82 ANNI, PER CONFLUIRE IN QUELLA DEL REVERENDO
MOON,7 CONVOGLIANDO A NOZZE SACRILEGHE CON LA MEDESIMA MARIA
SUNG, PROVOCANDO UNO SCANDALO DI PORTATA MONDIALE, NONOSTANTE
SAPESSE ED INSEGNASSE DA TANTISSIMI ANNI CHE, COME GESU’ STESSO CI
ESORTA: “BISOGNA ESSERE PURI COME COLOMBE, MA ACCORTI COME SER
PENTI”.
GIOVANNI PAOLO II, NON SOLO LO RIACCETTO’ NELLA NOSTRA CHIESA, MA LO
RICOMFERMO’ SIA NEGLI INCARICHI CHE NELLA DIGNITA’ CHE ORAMAI AVEVA
PERSO.
DOPO UN BREVISSIMO PERIODO, MILINGO RISCAPPO’ CON LA SUA MARIA SUNG
CHE, ALLA TRASMISSIONE DI CHIAMBRETTI: “SOLO PER NUMERI UNO” MENTRE
ERA TRA IL PUBBLICO, SCESE PER BEN TRE VOLTE A MINACCIARLO PUBBLICA
MENTE DI DARGLI UN CEFFONE, POICHE’, SECONDO LEI, SI ERA ESPRESSO
MALE IN RIGUARDO AL LORO MATRIMONIO. BENE, QUELLA SERA PROVAI COSI’
TANTA RABBIA E VERGOGNA CHE SAREI ANDATO A PRENDERLA A CALCI NEL SE
DERE, QUELL’AUTENTICA FIGLIA DI SATANA. DOPO QUESTO EVENTO, MILINGO
CONTINUO’ A CONSACRARE SACERDOTI SACRILEGAMENTE, DANNEGGIANDO
L’INTERA SPOSA DI CRISTO!
SE E’ CADUTO MILINGO: COSA NE SARA’ DI VOI E DELLA NOSTRA FEDE PRESSOCCCHE’ INESISTENTE?
MEDITATE GENTE, MEDITATE, AVREBBE ESORDITO RENZO ARBORE COME DAL
PROGRAMMA DEGLI ANNI ’80: “QUELLI DELLA NOTTE”. Sic!
RIGUARDO ALLO SCANDALO, GESU’ CI AVVERTE, PERENTORIAMENTE:
MT 18,7: “GUAI AL MONDO PER GLI SCANDALI! E’ INEVITABILE CHE AVVENGANO
SCANDALI, MA GUAI ALL’UOMO PER COLPA DEL QUALE E’ AVVENUTO
LO SCANDALO.”
MC 9, 42: “CHI SCANDALIZZA UNO DI QUESTI PICCOLI CHE CREDONO, E’ MEGLIO
PER LUI CHE GLI SI METTA UNA MACINA AL COLLO E VENGA GETTATO IN
MARE.”
Recitare mantra di qualsiasi origine che, sono sempre
in Sanscrito, una lingua antichissima; ne sono 72 e so
no tutte invocazioni a dei Indù o demòni, che dir si vo
glia. Spessissimo tra i giovani girano bracciali o
collane con questi simboli e, purtroppo, per esperienza
personale, quasi mai si riesce a farglieli gettare. Einstein aveva perfettamente ragione nell’affermare: “Due
cose sono veramente infinite: l’universo e la stupidità
umana, ma sul primo nutro seri dubbi”
7
Che, in contrapposizione al “LIBERO ARBITRIO”, voluto e donato da DIO ad ogni sua “creatura”, si permette il lusso di scegliere il marito o la moglie a migliaia di persone celebrandone il matrimonio in adunate
oceaniche. Infatti, il suo patrimonio personale è incalcolabile, al pari della sua avversione a CRISTO. Sic!
10






I giochi di ruolo;
Praticare la radioestesia;
Leggere i fondi del caffè, o altro;
Fare i tarocchi o farseli fare;
Frequentare maghi, indovini e presunti tali.
Medicine alternative in genere poiché nascondono tutte delle pratiche di occultismo nella
preparazione e, quindi, sono vietate dalla Chiesa, perché in abominio a Dio.
Segue un mini elenco:







Omeopatia;
Riflessologia;
Iridologia;
Fiori di Bach;
Cristalloterapia;
Aromaterapia;
E, quant’altro in abominio a Dio poiché questi sono quei peccati che schiavizzano più di
qualsiasi altro8
Sappiamo per certo che per tutta la nostra vita dobbiamo combattere contro un essere pervertito e pervertitore, omicida sin dall’inizio - come ha ribadito Paolo VI, nell’ormai famosissima
udienza del Mercoledì del 1972, in cui denunciò che, da qualche fessura, il fumo di satana era
penetrato anche nella Chiesa di Cristo -. Questo essere pur essendo stato cacciato dal Paradiso,
non è stato privato dei suoi doni ed ha, quindi, una somma intelligenza ed essendo spirito, non ci
concederà mai una tregua; infatti non ha le nostre necessità e, soprattutto, non va mai in vacanza!
Questa nostra guerra finirà dopo l’ultima battaglia che è l’agonia (appunto dalla radice greca che
significa agonismo, appunto, lotta, contesa etc. etc.). Questo ci spiega perché Gesù stesso ci invita
ad essere puri come colombe, ma accorti come serpenti, mentre il mio adorato filibustiere dello
Spirito Santo, San Paolo, ci invita ad indossare l’armatura di Cristo per restare all’impiedi durante
tutta la nostra guerra. Sic!
Quindi, come potete notare da questo grafico, a prescindere se la maledizione o il peccato
di abominio a Dio, ci colpisce o meno, provoca
delle ripercussioni sull’intero albero genealogico,
come spiegheremo più avanti. Se è vero che le
onde si propagano nell’intero albero a partire da
noi, è anche vero che dai nostri avi, si ripercuotono su di noi e sui nostri discendenti, assommandosi di generazione in generazione.
8
In queste spiegazioni, il prof. Tarcisio Mezzetti, fondatore e dei gruppi “Magnificat” del RnS e della rivista
“Una Voce Grida”, è a parer mio, un luminare, una vera pietra miliare dove spiega minuziosamente tutti gli
inganni demoniaci che si nascondono dietro queste pratiche.
11
Dopo questa piccola precisazione, a mio parere essenziale, riprendiamo il nostro
viaggio nelle Sacre Scritture:
 Ne vangelo di Giovanni leggiamo: 23Gli rispose Gesù: “…se uno mi ama osserverà
la mia parola e il Padre Mio l’amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”;
 In Is.44, 24-28 il profeta sottolinea: “...ho disteso il cieli da solo”; e in un altro passo
ci porta a conoscenza del fatto che, Dio tiene l’intero creato nel palmo della sua mano.
Quindi, se è vero che Dio tiene l’intero creato nel palmo della sua mano, com’è possibile
che l’infinitamente grande prenda dimora presso l’infinitamente piccolo?
Solo noi “Cristiani” abbiamo un termine molto, ma molto speciale che indica la presenza di
Dio in noi ed è: “INABITARE”; sul vocabolario ci troviamo che inabitare significa, invece, rendere
inabitabile un luogo; per esempio: se lasciamo una casa disabitata per molti anni, quando ci entreremo sicuramente la troveremo inabitabile.
L’inabitazione dell’uomo da parte di Dio la si spiega semplicemente con un esempio e cioè:
“… una bambola di sale, decise di abbracciare tutto l’oceano, ma le proporzioni restavano inconciliabili; quindi, si addentrò nell’acqua e, man mano che avanzava in questa, si scioglieva e alla
fine, di fatto, entrò così intimamente a far parte dell’oceano che il suo sogno si realizzò a tutti gli
effetti.
Adolfo L’Arco, invece nel suo “La gioia a portata di mano” che invito a scaricare dalla sezione libri scaricabili del nostro sito e a leggere con molta attenzione, riferendosi al creato dice:
“La persona umana diventa così una catena viva, in cui il primo anello è agganciato a Dio e l’ultimo
è unito al cosmo. La persona integra, unificata, comunica il alto col Creatore e in basso col creato.
Evidentemente nel creato, al primo posto è la famiglia umana.
E’ proprio vero che nessun uomo è un’isola e che tutti siamo un unico organismo di membra
vive, sicché un colpo inferto su un punto si trasmette all’intero tessuto di maglie viventi.
Nulla ci è estraneo di tutto ciò che riguarda il genere umano: nihil humanum a me alienum
puto. Quando l’attore recitò questo verso di Terenzio, la platea di un teatro romano scattò in piedi.
Sant’Agostino osserva: “Da ciò si deduce che l’animo umano è naturalmente cristiano”. Il cuore
della persona unificata è come l’oceano: cresce per un sassolino che vi si tuffi.
Detto questo possiamo dedurre che Dio e il Suo Unigenito Gesù vengono nel senso che, il
nostro spirito si amalgama, entra in comunione con il Suo.
Caspita!
Che sia vero Gv 17, 20-21 “20Non prego solo per questi, ma anche per quelli che, per la
loro parola crederanno in me; 21perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre sei in me ed io
in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.”?
12
A QUESTO PUNTO E’ DUOPO UN’ALTRA LICENZA POETICA
UTILISSIMA
Essendo Dio Onnisciente, sapeva benissimo che negli ultimi tempi la sua creatura, l’uomo,
avrebbe abbandonato la retta via fino a rinnegare tutte le verità, iniziando proprio dalla Sua paternità. Rispettando il libero arbitrio, Dio, man mano che l’uomo l’ha cacciato dalla propria vita, gli ha
obbedito, riservandosi, come solo Lui sa fare, di venirci a ripescare sulla via sbagliata e, quindi,
alcuni mesi or sono, ha permesso ad alcuni scienziati di scoprire una proteina che compare in
tutte le cellule del corpo umano, chiamata Laminina.
La Laminina è una proteina presente nel nostro corpo in cui funge da collante naturale...Essa risulta fondamentale non solo per organizzare le cellule in tessuti, ma anche durante
lo sviluppo, indirizzando la migrazione delle cellule. Ogni cellula del nostro corpo contiene la Laminina; ogni cellula del nostro corpo contiene quella piccolissima croce; noi siamo composti, da
miliardi di cellule e quindi in noi sono presenti miliardi di piccole croci che ci tengono uniti, coesi...
LAMININA
Nota quale meraviglioso e potente filo conduttore è la CROCE...miliardi di piccolissime croci tengono unito il nostro corpo ancorandolo ad UN'UNICA GRANDE, IMMENSA,
MERAVIGLIOSA CROCE, CHE A SUA VOLTA CI UNISCE AL PADRE!
"COME MICHELANGELO, APPENA SI ACCORSE CHE IL SUO CAPOLAVORO “LA
PIETA’” VENIVA ATTRIBUITA AD UNO SCULTORE FIAMMINGO, SI APPRESTO’ A SCOLPIRE, PUBBLICAMENTE, IL SUO NOME SULLA STATUA, PER EVITARE
FRAINTENDIMENTI DI SORTA, DIO HA FIRMATO OGNI CELLULA
DEL SUO CAPOLAVORO: L’UOMO.” SIC!
GLORIA A DIO.
1) Noi siamo opera di DIO autografata!!!!
2) Ognuno di noi ha in se, VIVA, INSCINDIBILE E INCACELLABILE LA FIRMA DI DIO...
13
COLOSSESI 1:16-17
per mezzo di lui
sono state create tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potestà.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
17gli è prima di tutte le cose
e tutte sussistono in lui.....se sostituiamo il verbo sussistere col suo significato: "Egli è
prima di tutte le cose e tutte hanno un'esistenza effettiva ed attuale.
La Bibbia afferma: “Iddio disse e le cose furon fatte”.
Quando noi “diciamo”, indichiamo soltanto;
quando “dice” Dio, indicando, crea!
16poiché
Perdonatemi per questa piccolissima parentesi, ma serve a capire che in tutto e per tutto
Dio Vede & Provvede (nome dell’azienda del quale sono stipendiato. Sic!) e, quindi, Fidarsi di Dio
è ancora il miglior affare che ogni essere umano possa fare!9
RITORNIAMO AL NOSTRO DISCORSO CAUSA ED EFFETTO DEL PECCATO.
4) QUARTO PASSAGGIO
Nel Vangelo di Mt 19,5 che di Mc 10,7 Gesù stesso, interrogato da alcuni farisei a riguardo
del ripudio della moglie, conferma che: “… l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua
moglie e i due saranno una carne sola”, per poi continuare dicendo: “… non separi l’uomo ciò che
DIO ha unito”.
I due saranno una carne sola; quindi, se saranno una carne sola, saranno anche uno spirito
solo, per intendere che tra i due deve regnare la comunione
completa, come la Sua con la sua Chiesa.10 Ora, quando
più saranno una cosa sola se non nei figli? Infatti, i figli sono
il prodotto dell’unione dell’uomo e della donna.
Di conseguenza la nostra piscina (di figlio) comunica
con quella dei nostri genitori (una sola carne, un solo spirito), ma anche i nostri genitori sono a loro volta figli e quindi
anche la loro piscina comunica con quella dei propri genitori
e così via, partendo dal momento della creazione, per arrivare a quello del ritorno di Gesù, quale giusto giudice, anche se a noi interessano le ultime quattro, compreso la nostra.
9
Ed è anche l’occhiello del mio diario di viaggio che ho redatto, su consiglio dell’amore mio suor Albina, nel
2005 durante la mia passeggiata a Santiago di Compostela e Fatima.
10
Infatti, quando Saulo è accecato sulla via di Damasco e chiede il nome l suo interlocutore sconosciuto,
Gesù gli risponde: “io sono quel Gesù che tu perseguiti”. Saulo infatti perseguitava la Chiesa di Gesù e
Gesù rispondendo così sottolinea l’intima unione con la SUA SPOSA.
14
Nella prima immagine,
della pagina seguente,
vediamo quanto affermato
nel
libro
dell’Esodo, al capitolo
20 nel versetto 5 e 6 da
Dio Padre in Persona,
nel caso ci intestardiamo nella via del peccato, riguardo alle generazioni.11
Detto questo, se
è vero, com’è vero che
le piscine sono comunicanti e che un qualsiasi
peccato si riflette sull’intero albero genealogico
è altrettanto vero che il
peccato di ognuno dei
nostri avi, si ripercuote
anche su noi, assommandosi sempre, di generazione in generazione.
In definitiva, tutto questo discorso, si riduce in riguardo al peccato, al seguente grafico
che, come potete notare, mi dice che sulle mie spalle (anima) ci sono ben 14 mattoni e che già
ce ne sono anche sull’eventuale mia discendenza.
Ora, appare sfolgorante in tutta la sua verità, la richiesta che Gesù in persona ci ha fatto in
Mt.5,48 “… siate santi com’è santo il Padre vostro che è nei cieli!” e volesse Dio che lo fossimo,
eviteremmo tantissimi guai sia a noi, sia ai nostri discendenti.12
Tra i libri che ho letto in questi anni, devo ammettere che quelli di Kenneth McAll e in particolare: “Fino alle radici - guarigione dell’albero genealogico – “e “La guarigione dalle infestazioni”
editi dalle Edizioni Segno, mi hanno spronato a continuare sulla strada della preghiera e della
ricerca di come meglio utilizzare le armi che Cristo, attraverso Santa Madre Chiesa, ci dona per
spezzare queste catene delle tare ereditarie. La Chiesa, infatti, nei giorni dei morti, nel mese di
Novembre, permette di lucrare delle indulgenze per i nostri defunti, prendendole dal tesoro infinito
11
Le piscine sono tutte di egual grandezza, anche se per ragioni di spazio le ho disegnate di grandezze diverse
e diversamente disposte. Le frecce doppie, invece, indicano che nella parte in comune, le piscine sono intercomunicanti e queste vie, appunto, sono i canali delle famose “TARE EREDITARIE”
12Ho
voluto rappresentare il peccato personale come un mattone dello stesso colore della
persona a cui appartiene e, sicuramente avete fatto caso al fatto che sono tutti della stessa grandezza.
Capite bene che se noi o uno dei nostri antenati prossimi ha ordinato un maleficio o l’ha subito, o sempre per
esempio abbia fatto un patto con satana, o peggio ancora gli abbia offerto uno o più figli, per trarne potere, ci
ritroveremo che al posto al mattone, un macigno grosso come una casa; quindi la grandezza dei mattoni, in
realtà è molto diversa l’una dall’altra anche se per comodità l’ho rappresentata in questo modo.
15
dei meriti di Cristo stesso. Questo significa, in definitiva, gettare un bicchiere d’acqua sul deserto
riarso dei nostri defunti e, quindi, ne arriva un goccio ciascuno.
Il dr. McAll, morto nel 2000, ricostruiva prima l’albero genealogico della persona sofferente
e dopo, visto che aveva ricevuto dal Signore, il dono di vedere, in preghiera, fisicamente l’anima
del defunto che a causa dei suoi bisogni di preghiere, esercitava negatività sulle generazioni presenti, arrivando a volte a possedere qualche discendente stesso. Appurata l’anima bisognosa, si
celebravano delle Sante Messe, per poterla liberare dal suo stato e, quindi, liberare di conseguenza le generazioni presenti e future.
L’elenco delle guarigioni, delle liberazioni e dei prodigi che si verificavano durante o subito
dopo le Messe sono indescrivibili. Non avendo i doni del dr McAll, mi sono rifatto alle scritture e
al magistero della Chiesa seguendo sulla falsa riga le indicazioni dello stesso e cioè:
Mi sono ricostruito, attraverso i ricordi di mia madre e dell’ultimo zio paterno, morto alla
veneranda età di 94 anni, l’albero genealogico senza tralasciare:
1.
2.
3.
4.
5.
Tutti i fratelli, i nipoti e i figli abortiti;
Tutti coloro che sono stati dati per dispersi nelle guerre mondiali;
I suicidi o coloro che hanno avuto una morte violenta;
Tutti pazzi o coloro che sono morti in condizioni di abbandono;
Insomma bisogna metterci anche tutti quei parenti che hanno subito o vissu
to delle stranezze durante la loro vita.
6.
N.B. CERCATE DI ESSERE QUANTO PIU’ PRECISI E’ POSSIBILE E, SE VI RICORDANO DI UN PARENTE CHE VA OLTRE I BISNONNI CHE RIENTRA IN UNO DI QUEI
PUNTI SUDDETTI, AGGIUNGETELO AL VOSTRO ALBERO GENEALOGICO.
16
Finita questa prima fase, potete scaricarvi dal sito il manuale delle indulgenze e concentrarvi
su come lucrare le indulgenze plenarie. Quando ho iniziato a lucrare le indulgenze plenarie non
sapevo del manuale e, quindi, visto che, per grazia di Dio, abito a San Severo (Foggia) ad appena
57 km dalla terza porta mondiale della cristianità che è, appunto, il Santuario di San Michele
Arcangelo, chiamato anche la “Celeste Basilica”, che è stata consacrata dall’Arcangelo Michele in persona, e riconosciuta tale sin dal 492 D.C., sita nella cittadina di Monte Sant’Angelo, ho optato per il classico modo oramai più che millenario.
Infatti, sul portone destra che dall’atrio immette alla scalinata della Basilica, troneggia una scritta in latino alla quale nessuno mai ci fa caso e che dice: “Questo è un luogo
terribile, è la casa di Dio e la porta del cielo, se tu entrando ti prostrerai, i tuoi peccati saranno cancellati”.13 Si, avete capito bene; questo è l’unico luogo al mondo dov’è possibile
lucrare ogni volta che si va, una indulgenza plenaria, per se o per l’anima di un defunto.14E’
d’obbligo ricordare che sempre nel 493 il vescovo di Siponto, S. Lorenzo, dopo la vittoria strepitosa
vittoria, ottenuta sui nemici, si decise a voler consacrare al culto del Celeste Condottiero quella
Spelonca, servita ai culti pagani nei secoli precedenti, forte anche dell’appoggio di Papa Gelasio I
(492-496), ma anche in quest’occasione San Michele apparve al vescovo e gli disse che quella
grotta era stata già consacrata da Lui stesso a Dio; infatti S, Lorenzo e altri sette vescovi pugliesi,
col clero e il popolo sipontino andarono in processione alla grotta, mentre prodigio nel prodigio,
delle aquile, con le loro ali, riparavano i vescovi stessi dal sole. Entrati vi trovarono un rozzo altare
13
Su quello di sinistra, sempre guardando l’ingresso della Basilica ricorda che la stessa non è stata consacrata da mani d’uomo, ma dall’Arcangelo Michele in persona.
14
Sia chiaro che l’indulgenza plenaria la si lucra alle solite condizioni e cioè:
1. Ci si confessa, sempre nel Santuario;
2. Si recitano le preghiere che il sacerdote da come penitenza;
3. Poi, secondo le intenzioni del Papa di recitano: Un Credo Apostolico (quello più corto, tanto per intenderci), un Pater, una Ave Maria, un Gloria e un Eterno Riposo;
4. Io ci aggiungo anche la seguente preghiera (poniamo, per esempio che io stia lucrando l’indulgenza
plenaria per l’anima di mio nonno Erminio di Pierro) quindi: “Signore Gesù, appellandomi alla tua
infinita Misericordia, ti supplico: se l’anima di mio nonno Erminio di Pierro, si trova nell’inferno o già
in paradiso, (quindi l’indulgenza plenaria non serve) non permettere che questa indulgenza plenaria
vada sprecata, ma applicala all’anima più dimenticata del Purgatorio. Amen.
5. Poi partecipo alla Santa Messa, prendendo l’Eucaristia (anche se il manuale recita che possiamo partecipare alla Santa Messa e, quindi, comunicarci anche nella settimana seguente). State certi che non
appena prenderete la Santa Comunione, il vostro antenato è come se ricevesse di nuovo il Santo
Battesimo; cioè ogni suo peccato, viene disintegrato dalla Misericordia di Dio, così come recitano le
Sacre Scritture “… Anche se il tuo peccato fosse più rosso dello scarlatto, Io lo renderò più bianco
della neve …”.
Detto questo, quindi, se l’anima, riprendendo l’esempio, di mio nonno Erminio di Pierro si trovasse
nel purgatorio, per scontarvi altri 1000 anni o solo altri dieci secondi, viene liberata e ammessa a
godere per sempre il volto di Dio: va all’istante in Paradiso.
Quindi si consiglia di arrivare in santuario prima delle nove (ora in cui iniziano ad arrivare i pullman
da San Giovanni Rotondo che, comunque fanno anche tappa a Monte Sant’Angelo, proprio come ci
faceva tappa, San Pio da Pietralcina durante la sua vita terrena.), ci si confessa nella sala delle confessioni, attigua alla grotta e poi si partecipa ad una delle tantissime Messe che vengono celebrate
nella grotta stessa.
PS.Se vi scaricate l’atto di affidamento a San Michele Arcangelo, sempre dal nostro sito, vi troverete
gli orari e i numeri di telefono della Basilica e dell’albergo del pellegrino, nel caso vorreste fermarmi
per alcuni giorni. Nel caso invece volete trascorrervi una vacanza all’insegna della preghiera, vi raccomando l’ABBAZIA DI SANTA MARIA DI PULSANO, sempre a Monte Sant’Angelo tenuta da monaci
autoctoni che hanno il rito cristiano e quello cristiano-bizantino, si possono fare anche dei corsi di
iconografia e il tutto vi costerà una offerta. Con don Giacomo Cirulli ci passiamo la settimana di studi
biblici: utilissima per chiunque- Via Pulsano - 71037 Monte Sant'Angelo (FG)tel: 0884 561047
17
in pietra, ammantato con un pallio vermiglio che ricopriva un’orma, nella roccia, del piede di San
Michele e, quindi, vi celebrarono la prima Santa Messa. L’elenco dei santi, dei Papi, dei Re che si
sono recati in visita alla “Celeste Basilica” onde lucrare indulgenze e grazie è lunghissimo.
Non certo per ultimo mi ci sono recato anche io e per ben ventotto volte più una per rimediare ad un errore e a seguire tantissime altre volte per lucrarle per amici, conoscenti ed altri ancora.
Questo, ritornando al grafico persona / peccato si trasforma in:
Quindi, come possiamo notare il primo mattone è stato tolto dalle spalle (anima) e così, man
mano che procediamo, andremo ad alleggerire il carico, fino ad arrivare, nel caso in cui non avessimo nemmeno i genitori, ad una situazione illustrata dal secondo grafico a sx.
Alla fine troverete un compendio su come potete lucrare le indulgenze plenarie anche
stando a casa vostra e giornalmente. Viceversa potete scaricarvi proprio il manuale edito dal Vaticano e rendervi conto su quale metodo è più consono a voi; fermo restando che Dio ci dà le armi,
la bicicletta, ma a combattere o pedalare dobbiamo sempre essere noi! Fin qui sembra un bel
racconto; del resto come abbiamo visto pregare per i defunti non ha nessun effetto collaterale, è
raccomandato dalla Chiesa e, non facciamo altro che una delle opere di misericordia spirituale
tanto raccomandate, insieme a quelle corporali.
Quindi, dopo aver dato pace al nostro albero genealogico, se uno è sposato deve fare lo
stesso discorso per l’albero genealogico del coniuge.
18
Dopo aver dato pace anche all’albero genealogico del coniuge,15 ci ritroviamo in questa
condizione e cioè, sui nostri discendenti peserà solo il peccato dei genitori, oltre a quello personale,
della progenie stessa, come si vede nel primo grafico sottostante.
Questo significa che ai nostri discendenti non lasceremo certo milioni
di euro o centinaia di appartamenti, ma un futuro in cui se seguiranno
il nostro esempio (perché dovremo convertirci sul serio, e condurre
una vita vicino al Signore) godranno non delle maledizioni, ma delle
Se anche i coniugi lucreranno l’indulgenza plenaria e, come
ho già detto, lo si può
fare anche più volte
nella propria vita; mentre per i propri defunti
possiamo anche sfruttare: “IL Perdono di Assisi” e non facciamoci
nessuna remora nel
chiedere aiuto ai nostri
parenti, visto che i benefici si riverseranno
anche su di loro.
Quindi, se i coniugi con
l’aiuto di Dio vivranno
lontano dai peccati dei
loro avi si avrà una situazione come mostra il
secondo grafico a Sx.
15
Preciso che, oltre alle indulgenze richieste per ogni albero, è utilissimo lucrarne ancora qualche altra, destinandola alle anime più bisognose dell’intero albero genealogico in questione oltre il quarto grado perché,
i problemi, a volte, affondano le loro radici in generazioni ancora più lontane nel tempo dalla nostra; proprio
come sottolinea McAll nei suoi libri.
19
benedizioni del Signore e, sappiamo benissimo che, se il Signore benedice, anche le pietre che
tocchiamo diventano oro, ma se maledice, anche l’oro che tocchiamo diventa sabbia arida.
L’ altro scoglio che si aggiunge e rafforza moltissimo il blocco spirituale delle tare ereditarie
è la nostra mancanza di perdono verso coloro che ci hanno fatto in qualche modo del male (o che
presumiamo che ce lo abbiano fatto) e, appunto da questa occasione che tutto ebbe inizio nel
maggio del 2008.
La moglie dell’ultimo zio paterno era ricoverata nel reparto di lunga degenza dell’ospedale
di Torremaggiore (Fg), un paese che dista 6 Km dal mio e non si poteva più fare nulla, anche
perché sembrava che si fosse arresa. Avvertivo nel cuore il bisogno di riconciliarmi profondamente
con lei e, quindi, proprio qualche giorno prima che lei morisse, in una delle mie visite, chiesi a mia
cugina di poter restare qualche minuto solo con la mamma. Questa acconsentì, mentre pregai
l’infermiere di uscire insieme all’altra malata, visto che poteva camminare, in modo da restare solo
con mia zia. Questa respirava affannosamente, non parlava più e si muoveva appena; mi avvicinai
a lei e la ringraziai di tutte le volte che, da bambino, lei mi preparava il pane e pomodoro (faceva
il pane in casa) che, a tutt’oggi cinquantaquattrenne, non riesco ne dimenticare, né a riassaporare
e per tutte le volte che appena mi rompevano la testa con una pietra, lei come mi vedeva mi
medicava con dell’ovatta bagnata in vino e zucchero, fermando il sangue. Continuai a ringraziarla,
cercando di ricordare tutto, visto che poi le famiglie si sono allontanate e, pur abitando a 30 metri,
è stato come se fossimo abitati in tre galassie diverse – fermo restando che con mia cugina ci
siamo sempre salutati -. Subito dopo le ho detto: “Cara zia xxxxxxx, sono venuto a chiederti perdono per me e per tutta la mia famiglia per tutto il male che ti abbiamo fatto e ti sono venuto a
portare il perdono mio e di tutta la mia famiglia per il male che ci hai fatto anche inconsciamente.”.
Beh, dopo aver dato ancora un profondo respiro affannosamente, questa è sembrata rasserenata
e iniziò a respirare in modo normale. Questo l’ho fatto anche con mia madre, mentre si trovava
intubata all’ospedale e, ahimè, è morta dopo qualche giorno. Questo perdono va dato non tanto a
parole ma con tutto il proprio cuore e proprio come dicono le Scritture: “… Ciò che scioglierete in
terra, sarà sciolto nei cieli…” quindi, l’anima a cui perdonerete le colpe, se le ritroverà condonate
nell’altra vita.
Vi esorto, quindi, miei cari fratelli e sorelle, a donare il vostro perdono a chiunque,
specie ai moribondi e, una volta che questi sono passati a miglior vita,
se proprio volete fargli un regalo dall’infinito valore,
lucrate per la loro anima l’indulgenza plenaria.
Una delle altre cose che caratterizza questo cammino spirituale è quella che il Signore ti manda
tanti fratelli e sorelle, bisognosi della tua preghiera16.
16
Questa condizione è un vero e proprio dono che il Signore ci fa e passo a spiegarmi.
Così come amava dire Santa Madre Teresa di Calcutta: “Signore, quando ho fame, mandami qualcuno da
sfamare; quando ho sete, mandami qualcuno da dissetare; Quando ho freddo, mandami qualcuno da scaldare; quando sono triste, mandami qualcuno da consolare; quando sono povero, mandami “il povero più
povero”; quando sono umiliato, mandami qualcuno da lodare; quando sono scoraggiato, mandami qualcuno
da incoraggiare; quando mi sento incompreso, mandami qualcuno da abbracciare; quando sono stato offeso,
mandami qualcuno da perdonare; quando non mi sento amato, mandami qualcuno da amare”.
Quindi, quando sono in una qualsiasi condizione di bisogno, mandami sempre qualche fratello con gli stessi
problemi, in modo che io possa prendermi cura di Te o mio Signore, nel fratello che mi mandi”.
Infatti nel pregare per gli altri, noi diventiamo un canale di grazia del Signore e, quindi, non sono non ci ripieghiamo su noi stessi, ma diventiamo spezzoni di matita nelle mani di Dio, proprio come amava dire santa
Madre Teresa. E, per esperienza personale, vi assicuro che nell’intercedere per il raffreddore del fratello, Gesù
20
Devo ammettere che, dal 1981, anno in cui è iniziata la mia salita al calvario, tutt’ora in
corso, ho potuto contare solo sulle preghiere di quell’angelo di mia madre, al 99%, di mio padre,
dei miei fratelli, di mia sorella e della mia prima fidanzata che ho lasciato perché credevo, sbagliando, che l’amore fosse diventato compassione ed avevo la certezza di non vivere altro che
pochi mesi.
Bene, sarà stata questa mia sete di preghiere a farmi pregare non solo per chi me le chiede,
ma anche per quelli che incontro e avverto che ne hanno bisogno. Gesù stesso in Mt.10, 8 (2) ci
obbliga, direi, ricordandoci: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.”
Ora, dopo questa piccola precisione, d’obbligo direi,
riprendiamo il nostro discorso.
Mi sono recato al Santuario sempre di Mercoledì e Venerdì, abbinandoci il digiuno a pane
e acqua, però nel frattempo, nella cappellina di famiglia succedevano delle cose strane che passo
a documentare.
Le frecce rosse indicano il posto
dove comparivano, misteriosamente, questi
mucchietti che
sembravano dei
granellini di incenso che ho fatto
vedere anche a
don Giacomo
Cirulli, di Orta
Nova, l’esorcista
da cui mi reco per
le benedizioni.
Man mano che procedevo col lucrare l’indulgenza plenaria ad un mio
antenato, comparivano dei mucchietti di un qualcosa che sembrava dell’incenso in granelli all’incirca sotto la foto del nonno o della nonna a seconda se si trattava dell’anima
di un maschio o di una femmina e materni o paterni a seconda del ramo dell’albero a cui apparteneva.
Inizialmente, visto che sia in cappellina, sia in macchina, ho sempre una bottiglia di acqua
esorcizzata, raccoglievo questi mucchietti li benedicevo con quest’acqua mentre recitavo questa
piccola preghiera: “Signore Gesù se queste polveri provengono dal Male, ti prego non di farlo
tornare al mittente, ma di trasformarlo in una potente benedizione e per chi ha commissionato il
male, chi lo ha fatto e per chi l’ha subito”.
Satana, padre della menzogna, mi convinse che ci fosse qualcuno che si divertisse alle mie
spalle, cambiai la serratura della cappellina e non diedi le chiavi a nessuno dei miei fratelli: il risultato restò identico e raggiunse il punto massimo in data 29/7/2009, come potete vedere dalle foto.
ti risana del tuo cancro ai polmoni (Ecco, questa è la proporzione che Dio applica quando facciamo del bene
ed è per questo che mi permetto raccomandarvela).
21
A Sx la foto del lato del nonno
materno, mentre quella di sotto
evidenzia meglio sia particolare, sia il granito della lapide
che si presenta macchiato dello
stesso colore dei granellini,
quasi fossero stati prodotti dal
granito stesso.
22
Stesso discorso
per il lato paterno,
nonostante, ripeto,
all’epoca delle foto
i resti dei nonni paterni non fossero
presenti dietro questa lapide.
Angolo della lapide
che ricorda la
nonna paterna; infatti, i resti di questi
nonni, li abbiamo
potuti traslare, nella
cappellina solo nel
Febbraio del 2015.
Non vi nascondo che, quando ho visto i mucchietti anche sull’ingresso della cappellina, ho
girato parecchio tra le tombe, per vedere se altre presentassero gli stessi segni, ma non ne
ho trovate. In seguito, il Signore mi fece intuire
il significato e cioè, anche se pesavano sulla
nostra famiglia, erano esterne ad essa; quindi,
di un ramo cadetto. Infatti, scoprimmo che la
nonna paterna di mia cognata, non approvando
il matrimonio del figlio, ricoprì la coppia con
una montagna di maledizioni.
Infatti, mentre procedevamo con le
preghiere per questo ramo cadetto, successe addirittura che i mobili di alcune camere, furono letteralmente sommersi da
una specie di tarme, comparse dal nulla a
tempo di record, più altre visioni che ebbe
ad occhi aperti, mia cognata e tante altre
manifestazioni che provarono ad impedirci
di andare avanti in questo nostro progetto.
23
E, come se non bastasse, mentre procedevo con il lucrare queste indulgenze plenarie, nella
mia famiglia i dissapori aumentarono: sembrava fosse scoppiata la terza guerra mondiale in un
tutti contro tutti.17 Come appunto sottolineavo prima, spiritualmente parlando, quando più le cose
sembrano peggiorare, in effetti stanno migliorando18. Detto questo però, bisogna essere costanti
e ferventi nelle preghiere personali, oltre alla Santa Messa quotidiana, alla Santa Comunione, alla
confessione settimanale ed una vita protesa a seguire Gesù, nonostante la nostra fragilità umana.
In questo si è rivelato insostituibile don Giacomo Cirulli, l’esorcista che opera in Orta Nova
che è anche medico, oltre a biblista, insegnante fino a due anni fa al seminario di Molfetta, scenografo e tantissime altre cose,
nonché incaricato dalla CEI pugliese di organizzare gli esorcisti da Bari a tutto il nord della
Puglia19.
Come potete
notare da queste foto,
man mano che si procedeva, le manifestazioni calavano di intensità.
Senza contare
che, come vedete nella
foto a Sx, anche il granito della lapide
stessa, si presenta
come se fosse smacchiato, ma vi assicuro
che nessuno ha fatto
un qualsiasi trattamento smacchiante.
17
Infatti nei problemi spirituali funziona all’incontrario delle malattie fisiche e cioè, mentre quando si ha, per
esempio, la febbre a 39 si prende il medicinale e questa inizia ad abbassarsi, poniamo a 38; nella malattia
spirituale da 39, dopo la medicina si passa a 40 ed aumenta un po’ come aumentava la febbre di Padre Pio
Fino a valori impensabili, per poi sparire di colpo. Questo vi serva come monito perché succederà anche a
voi se deciderete di iniziare a difendere voi e i vostri cari da satana e le sue schiere.
18
Vuol dire che, il milanista, come lo chiama Tarcisio Mezzetti, inizia a dare i colpi di coda che sono man, mano, sempre più
potenti.
19
Finalmente ogni diocesi avrà il suo esorcista e tutti s’incontreranno periodicamente per fare il punto della
situazione. Dopo anni di preghiere, il Signore ci ha ascoltato. Lode e gloria a Te, Signore Gesù!
24
Perfino i rami
cadetti
dell’albero
genealogico,
iniziavano a
placarsi, così
come le manifestazioni e
i colpi di
coda del milanista (satana).
Detto questo, arriviamo alla necessità di benedire chiunque sempre, comunque e a prescindere da tutto. Proprio Gesù in Lc 6,28 ci dice: “… benedite coloro che vi maledicono, pregate per
coloro che vi maltrattano” e ancora in Rm12,14 (2): “Benedite coloro che vi perseguitano, benedite
e non maledite.”, ma per la prima volta sembra non darci nessuna spiegazione riguardo al perché.
In un altro passo del vangelo e precisamente in Mt. 13,52 sottolinea che: “Ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile ad un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose
nuove e cose antiche”. Infatti, la risposta al perché è preferibile benedire e non maledire è spiegata
nel vecchio testamento20 addirittura da Dio Padre in persona che,
in Gen.12, 3 ad Abramo disse: “In
te saranno benedette tutte le famiglie della terra, benedirò coloro che ti benediranno coloro
che ti malediranno, maledirò”.
Quindi, alla pari di una maledizione che si ripercuote su tutto il
nostro albero genealogico per i
motivi che abbiamo spiegato: i due
saranno una carne sola, da questo
ne deriva che saranno anche in
solo spirito e tanto più ciò è vero
nei figli etc. etc. secondo lo
schema che vi ripropongo nella figura a Sx, sull’intero albero genealogico che va dalla creazione
al ritorno di Gesù, quale giusto
giudice. Ovviamente le benedizioni distruggono le maledizioni di
cui i nostri alberi genealogici sono strabocchevolmente colmi.
20
Il quale è ignorato, come e più del nuovo, dalla stragrande maggioranza di coloro che si dicono cristiani e
che sanno molto di più del buddismo, del tantrismo o di altro magari, che di cristianesimo.
25
Quindi, carissimi fratelli e sorelle vi esorto in ogni modo a benedire sempre, augurandomi
che diventi anche il vostro intercalare preferito. Scrivete un sms? Terminatelo con un Santa Giornata e che Dio ti benedica. Avete appena terminato di rompere l’ultimo piatto del servizio buono
sulla capoccia di vostro marito? Che Dio ti benedica!21
MI RACCOMANDO, QUINDI, ESAGERATE NEL BENEDIRE CHIUNQUE!
RISOTTOLINEO:
In pratica, non appena termini di pronunciare la a finale di: “CHE DIO TI BENEDICA”, che già Dio Padre in persona ti ha benedetto e questa benedizione si ripercuote nell’intero albero genealogico cioè quello che va dal momento della creazione
a quando Gesù tornerà quale giusto giudice, alla fine dei tempi.
Altro aspetto importantissimo è il fatto che queste benedizioni, vanno a disintegrare tutte le maledizioni che abbiamo accumulato sull’intero albero genealogico; infatti, se Dio benedice, quale maledizione può resistergli?
INIZIAMO A COMPILARE IL NOSTRO ALBERO GENEALOGICO SECONDO LO SCHEMA RIPORTATO SOTTO E CHE POTERE SCARICARE IN FORMATO A3 DAL SITO
21
PS. Quando ho iniziato in internet nel 1998 a salutare così, mi davano dello scemo, del pazzo e tanti altri
appellativi; oggi sono felicissimo di leggere sempre più persone, su FB, che salutano così anche per porgere gli auguri. Non ho scoperto nulla, non ho nessun merito, ma sono felice di poter benedire chiunque e
di essere ammantato, letteralmente, di benedizioni da Dio.
26
Per tutti i bambini abortiti, a prescindere se volontariamente o spontaneamente, è ormai
prassi consolidata da tempo di effettuare il battesimo “ORA PER ALLORA”. Quindi, vi consiglio di
scaricarvi nella sezione libri scaricabili del sito, l’opuscolo “Il battesimo dei bimbi non nati” e di
dare, quindi, pace alle anima di questi, notandone i vantaggi immediati spirituali e fisici (a volte)
per tutta la famiglia, specie per i fratellini e le sorelline in vita.22
Quindi procedete come spiegato23 (perdonate se insisto ancora) e in più vi consiglio
di lucrarne qualcuna in più per le anime più bisognose dell’intero albero, oltre il quarto
grado poiché, a volte, il problemi hanno radici ben più profonde cioè, oltre il quarto grado
di parentela.
Man mano che procederete su questa strada, il Signore non tarderà a concedervi molte più
grazie di quelle che vorreste chiedergli e vi accorgerete che nel frattempo, siete cambiati in meglio,
molto meglio.
Le conferme della validità di quest’operato, le ho avute dall’amore mio, suor Albina, dalla
supervisione di don Giacomo Cirulli, dalle conferme inaspettate di don Giacomo il polacco e di don
Paolo, anch’egli sacerdote polacco dei “Micheliti” che presta la sua instancabile opera al Santuario
di San Michele.24
Quella più importante, per me, mi è stata data da quell’angelo di mia madre che, mentre mi
trovavo in una comunità in provincia di Isernia, dove ho trascorso, sette mesi prima di andarmene
stomacato, dalle fariseismo dei tre responsabili che dicono di essere morti al mondo, di spendersi
per gli ultimi etc. etc.25, mentre la realtà è diametralmente opposta e su cui è meglio stendere un
velo pietosissimo. Sic!
Bene, come dicevo il mio angelo si chiedeva, preoccupata, se queste indulgenze avessero
effettivamente dato l’esito giusto. Tra il pensare questo e l’addormentarsi di colpo, fu un tutt’uno e
gli apparve la solita Suorina, dalle manine piccole e delicatissime che la invitava a seguirla. Dopo
averle spiegato che non poteva camminare, cedette e diede la mano a questa suorina (la Madonna
che già aveva visto più volte, specie durante il mio viaggio a Santiago di Compostela e a Fatima
22
Non di rado i bambini nati dopo un aborto, hanno più volte confermato di avere degli amici che vedono solo
loro, mentre tantissimi fenomeni che a vote sconvolgono la vita delle famiglie hanno origine negli aborti. Una
volta che queste anime sono state consegnate al Signore Gesù, sia gli amici invisibili, sia i fenomeni inspiegabili cessano di colpo.
23
Per esempio se vi recate in pellegrinaggio in gruppo, in una qualsiasi Basilica di Roma, come per esempio
“La Scala Santa” o “San Giovanni in Laterano” si può lucrare l’indulgenza plenaria, sempre alle stesse condizioni o ancora quando il Papa benedice la Domenica o in altra occasione, specificando dell’indulgenza:
insomma la Chiesa non ci fa mancare il suo pieno appoggio anche per queste cose. Serve sempre e solo il
nostro impegno.
24
Eravamo a cena dalla sorella di don Giacomo che vive nella cittadina di Termoli; infatti stavamo tornando
da una visita a Tarcisio Mezzetti che, ha confermato, alla fine, di essere sempre pronto a ricevere don Giacomo. Anche questa è una delle tante sorprese che splendide che ha contraddistinto la presenza di don Giacomo in Italia, per un breve periodo: Dio gli apriva le strade ancor prima che questi gli chiedesse qualcosa.
Bene durante la cena, ho sentito di dover parlare delle tare ereditarie e, giunto verso la fine, mi sono accorto
che don Giacomo rivolgeva spessissimo lo sguardo a don Paolo che sedeva alla mia destra; quindi con la
coda dell’occhio ho iniziato a controllare, mi si perdoni il termine, don Paolo e vedevo che ad ogni mia affermazione, Lui annuiva con la testa in modo molto discreto. Terminata bla cena, squisitissima, ci siamo avviati
alla macchina per tornare casa, o meglio dovevo riaccompagnarli prima a Monte Sant’Angelo. Appena usciti
dal portoncino, rivolgendomi a don Paolo, gli ho detto: “E bravo a don Paolo, sai tantissimo, ma non parli
mai.” Sorrise appena, appena ed io gli chiesi come mai era certo di quello che io affermavo e lui, sempre
sorridendo alzò il dito verso il cielo. Questo mi rasserenò sugli infiniti intoppi che ho travato per pubblicare
questa esperienza.
25
Il rancore, la mancanza di perdono e quant’altro regna del loro cuore, ne fa dei veri e propri modelli di
sepolcri imbiancati.
27
del 2005) e si ritrovarono in un lampo, di fronte ad una caverna che aveva un portone scorrevole
come quello del capannone della ceramica (testuali parole), ma grande quanto il fronte della casa
di tuo fratello Antonio (quindi oltre 30 metri di lunghetta per 15 di altezza) e appena vi accostò la
mano, le due ante del portone si spalancarono di colpo, dando su di una caverna grandissima che
sembrava la grotta di Monte Sant’Angelo e a terra c’erano, come pavimento, i mattoni “quattro a
palmo” (mattoni che per la nostra famiglia hanno un significato, prodotti anche da mio nonno paterno nella sua fornace fino agli anni ’60, circa).
A questo punto la madonna mi disse: “Vedi, figlia mia, è rimasto un solo questo braciere26”.
Appena tornato dalla comunità, perché dovevo farmi una serie di visite specialistiche,
mamma mi raccontò tutto ed io controllai sul libretto che avevo all’epoca, accorgendomi che avevo
lucrato l’indulgenza per Celozzi Alessandro, anziché De Vito Alessandro. Detto questo, l’indomani
mattina, corsi a monte Sant’Angelo a porre rimedio a questa leggerezza.
Questo però ci fa capire che bisogna essere precisi ed ecco perché nelle spiegazioni per
compilare il nostro albero genealogico ho sottolineato che, se ad esempio, non siamo riusciti a
risalire al nostro bisnonno paterno, bisogna avere la data di nascita e di morte in questo caso del
nonno paterno, in modo che quando si lucra l’indulgenza plenaria per il bisnonno di cui si ignorano
nome e cognome si opera come segue:
Signore Gesù, questa indulgenza plenaria io la lucro per l’anima del padre di mio nonno: Di
Pierro Erminio, nato l’08.04.1878 e morto il 21.10.1964. In questo modo, ammesso che il mio bisnonno paterno avesse avuto dei cugini omonimi, nessuno ha avuto un figlio nato l’8.04.1878 e
morto il 21.10.1964. Questa regola va applicata ogni qualvolta non si hanno notizie di un antenato.
Prima di concludere con un compendio su come lucrare le indulgenze, non possiamo non
ricordare che:
Le anime del Purgatorio
«Coloro che muoiono nella grazia e nell’amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati,
sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, a una
purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo. La Chiesa
chiama Purgatorio questa purificazione finale degli eletti.
La Sacra Scrittura parla della pratica della preghiera per i defunti: Perciò [Giuda Maccabeo]
fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato (2Mac 12,45b). Fin
dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico (la santa Messa è da considerarsi infatti il miglior suffragio per le
anime del Purgatorio), affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa
26
DALLE SUE TESTUALI PAROLE: “Era circolare, largo come la nostra cucina, quindi, 4 metri; con un muretto
alto una trentina di centimetri, dentro c’era la lava del Vesuvio, con sopra quella tipica polvere nera. Dentro ci
stavano una ventina di ragazze magre, capelli lunghi fino al sedere, erano nude e di traverso, con gli occhi
bassi. Al centro c’era il suo bisnonno materno che, durante la mietitura cadde dalla trebbiatrice, trainata dai
cavalli e una falce gli taglio di netto la parte superiore della testa.”
Questa stessa faccia tonda, coi baffi l’ho vista tinta, su tinta sulla fiancata dell’armadio nella mia camera nel
2005 prima che partissi per Compostela.
28
raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti» (cfr.
Catechismo della Chiesa Cattolica, 1030-1032).
Indulgenza plenaria per i defunti
Si concede l’indulgenza plenaria, applicabile soltanto alle anime dei defunti, dal fedele che:
 Nei singoli giorni dal 1° all’8 novembre visita il cimitero e, durante la visita, prega
anche solo mentalmente per i defunti.
 Da mezzogiorno del 1° a tutto il 2 novembre visita una chiesa o un oratorio e, durante
la visita:
 Rinnova la professione di fede, mediante la preghiera del Credo (per riaffermare la
propria identità cristiana);27
 Prega il Padre nostro (per riaffermare la propria identità di figlio di Dio, ricevuta nel
Battesimo):
 Prega secondo le intenzione del Papa, per riaffermare la propria appartenenza alla
Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il Romano Pontefice (Padre Nostro. Ave Maria, Gloria al Padre o altra preghiera).
Alle seguenti condizioni
1.
Essere battezzato e non scomunicato;
2.
Avere l ’intenzione di ottenere l ’indulgenza;
3.
Escludere qualsiasi affetto al peccato anche veniale;
4.
Confessione sacramentale;
5.
Ricevere la Comunione eucaristica.
6.
Messe gregoriane
Tra quanto può essere offerto a Dio in suffragio dei defunti, san Gregorio Magno, papa,
esalta in assoluto il sacrificio eucaristico: a lui si deve l ’introduzione della pia pratica delle trenta
messe continue, dette appunto “gregoriane”.
Il Santo istituì questa devozione in seguito a un episodio avvenuto nel monastero di
Sant’Andrea a Roma, quando lui ne era ancora abate: egli infatti aveva affidato la salvezza
dell’anima di un monaco al priore del monastero, dandogli l'incarico di celebrare 30 sante Messe
consecutive; il defunto, in punto di morte, aveva ammesso di aver nascosto tre monete d’oro,
violando in questo modo il voto di povertà e per questo motivo ne era stata proibita la sepoltura in
terra consacrata. Dopo i 30 giorni il defunto, apparendo al monaco, disse di essere ormai libero da
ogni pena dicendo: «Finora ho sofferto, ora non più».
27
Si suggeriscono i seguenti libri dell’Editrice Shalom: “Preghiere per le anime dei nostri defunti in
Purgatorio” codice 8147; “Orazioni in suffragio delle anime del Purgatorio” codice 8477; “Il meraviglioso segreto delle anime del Purgatorio” codice 8110; “Corona di Cento Requiem in suffragio dei defunti” codice
8181 ; “Coroncina per le anime dei sacerdoti che soffrono in Purgatorio” codice 8195.
29
Perdonanza Celestiniana
Il 28 e il 29 agosto di ogni anno a L’Aquila si rinnova il rito solenne della Perdonanza, l’indulgenza plenaria perpetua che Celestino V concesse a tutti i fedeli di Cristo. Prima di salire al
soglio pontificio, Pietro Angeleri chiamato in seguito Pietro da Morrone, aveva trascorso molti anni
di vita eremitica. Il 5 luglio 1294 fu designato dal conclave come successore di papa Niccolò IV
Dall’eremo nel quale si era ritirato, Pietro, a dorso di un asino, mosse alla volta di L’Aquila. Il 29
agosto 1294, nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, costruita per sua stessa volontà e consacrata nel 1288, fu eletto papa.
La sera stessa della sua incoronazione a pontefice, concesse un dono di portata straordinaria. Quanti, confessati e sinceramente pentiti, dai vespri del 28 agosto fino ai vespri del giorno
29 (festa di san Giovanni Battista), avessero visitato devotamente la Basilica di Collemaggio,
avrebbero ricevuto contemporaneamente la remissione dei peccati e l’assoluzione dalla pena.
Fino ad allora, l’indulgenza plenaria era stata concessa solo a favore dei crociati in partenza
per la Terra Santa e ai pellegrini che si recavano alla Porziuncola di Assisi. Appannaggio per lo
più dei ricchi che, in cambio di sostanziose elemosine, avrebbero ottenuto almeno la remissione
parziale dei peccati, a L’Aquila il Perdono sarebbe stato rinnovato annualmente e concesso anche
a poveri e diseredati. Il 29 settembre, la cancelleria papale formalizzò la concessione di Celestino
V con l’emanazione di una bolla.
La cerimonia del Perdono, solo con termine moderno chiamata Perdonanza, si arricchì particolarmente dopo il 1327, quando le spoglie di papa Celestino furono traslate da Ferentino (Frosinone) a Collemaggio e le sue reliquie mostrate al popolo. Fu nel XV secolo, invece, che iniziò
l’uso di entrare in Collemaggio attraverso la Porta Santa posta sul fianco sinistro dell’edificio sacro,
secondo quanto avveniva nelle basiliche patriarcali romane in occasione del giubileo, indetto per
la prima volta nel 1300 da papa Bonifacio VIII.
Condizioni richieste
Tale indulgenza è lucrabile, per sé o anche in suffragio delle anime del Purgatorio, da tutti i
fedeli sinceramente pentiti una sola volta al giorno, dai vespri del 28 agosto fino ai vespri del giorno
29 alle seguenti condizioni:
1.
Visita, entro il tempo prescritto, alla Basilica di Collemaggio (o alle chiese designate
dagli Ordinari diocesani dell’Abruzzo e del Molise) e recita del Padre nostro, del
Credo, pregare la Vergine Santissima e il papa Celestino V.
2.
seguenti).
3.
Confessione sacramentale per essere in grazia di Dio (negli otto giorni precedenti o
Comunione eucaristica.
4.
Preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre (almeno un Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre), per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il Romano Pontefice.
5.
Disposizione d’animo che escluda ogni affetto al peccato anche veniale.
30
Basilica Santa Maria di Collemaggio
Piazzale Collemaggio, 5
67100 L’Aquila Tel. 0862 40 41 67
www.basilicacollemaggio.it
Il tesoro delle indulgenze28
Un esempio molto semplice
Quando un malato subisce un’operazione chirurgica ottiene, attraverso di essa, la guarigione. Tuttavia l’intervento lascia dei postumi, per cui, per ima piena guarigione, talvolta può essere necessaria una più o meno lunga convalescenza. Così accade al peccatore quando confessa
la sua colpa al sacerdote: il sangue di Cristo versato su di lui nel sacramento della Riconciliazione
asporta il suo peccato e la possibilità della morte eterna, ma può restare lo stato di fragilità e
debolezza da lui contratto con il peccato. Occorre distinguere, infatti, nel peccato, la colpa dalla
pena che ne deriva. Il sacramento della Riconciliazione rimette la colpa e la pena eterna, ma il
peccatore perdonato può avere bisogno di ulteriore purificazione, in quanto può meritare ancora
una pena temporale da soddisfare o nel corso della vita terrena o nell’altra mediante il Purgatorio.
Dai meriti di infinito valore di Cristo, e da quelli da essi derivati di Maria Santissima e dei santi,
fluisce l’indulgenza, che sostituisce, eliminandola, la pena temporale. Ritornando all’esempio, è
come se la Chiesa avesse il potere di guarire perfettamente e immediatamente il malato, anche
per quanto riguarda le “conseguenze post-operatorie”. Il fine dell’indulgenza però non è solo quello
di aiutare i fedeli a scontare le pene del peccato, ma anche di spingerli a compiere opere di pietà,
di penitenza e di carità, specialmente quelle che giovano all’incremento della fede e al bene comune.
Quindi, in sintesi, l’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni,
acquista per l’intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente
dispensa e applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi (Codice di diritto canonico,
992).
Esaminiamo brevemente i vari elementi.
L’indulgenza rimette la pena
Che cosa sono le pene?
 Il peccato, sia mortale sia veniale, anche perdonato quanto alla “colpa” mediante il
sacramento della Riconciliazione, lascia nel peccatore: “residui”, “tracce”, “zone
d’ombra”.
28
Data la vastità dell’argomento non è possibile offrire qui una trattazione completa. Per approfondire
si rimanda al Manuale delle indulgenze.
31
 Tali “residui”, “tracce”, “zone d’ombra”, si esprimono in: abitudini cattive; affetti e attaccamenti disordinati alle creature; disposizione al peccato veniale (egoismo, orgoglio, indolenza...); spinte, più o meno forti, a ricadere nel peccato; debolezza della
volontà a contrastare la tendenza al peccato; sorta di apatia interiore nella preghiera,
nell’amore di Dio e nelle opere di carità.
 Questi “residui” del peccato meritano la “pena temporale”, che il cristiano deve scontare in questa vita o nel Purgatorio, per essere totalmente purificato e in tal modo
essere ammesso alla visione di Dio nel Paradiso.
 La pena dunque è l’effetto del peccato, il quale comporta sia la colpa (rimessa col
sacramento della Riconciliazione) sia la pena.
Di quali tipi può essere la pena?
Può essere di due tipi:
1) Eterna: comporta la separazione eterna da Dio; è conseguenza del peccato mortale;
viene rimessa, insieme alla colpa, con la Riconciliazione.
2) Temporale (effetto del peccato veniale).
Che cosa indica la pena?
La realtà della pena indica:
 L’esistenza del peccato: la sua gravità; le conseguenze/danni che provoca in noi,
negli altri, nel creato...
 La necessità di riparare tali danni.
 Il castigo/punizione, che meritiamo, è da intendersi come medicina salutare, che ci
aiuta a: prendere coscienza del peccato; rimediare alle sue conseguenze; liberarcene.
 L’infinita misericordia di Dio che, pur condannando, essendo giusto e santo, il peccato, nello stesso tempo è infinitamente misericordioso e paziente verso il peccatore,
al quale perdona il peccato, condona la pena, dona la sua grazia.
 La vita oltre la morte (i novissimi).
 La necessità della purificazione completa per accedere al Paradiso.
 Il Purgatorio per l’espiazione delle pene rimaste.
 L’unità e lo scambio-aiuto con i defunti. L’indulgenza chiesta dai vivi per i loro defunti
aiuta la purificazione di chi in Purgatorio attende di essere ammesso in Paradiso.
L’indulgenza può essere plenaria o parziale
 L’indulgenza è parziale o plenaria secondo che libera in parte o in tutto dalla
pena temporale dovuta per i peccati.
 Ogni fedele può lucrare per se stesso le indulgenze sia parziali che plenarie
o applicarle ai defunti a modo di suffragio.
 L’indulgenza plenaria può essere acquistata una sola volta al giorno; l’indulgenza parziale può essere acquistata più volte al giorno.
Condizioni per ottenere l’indulgenza plenaria
32
 Il fedele per ottenere l’indulgenza plenaria, deve innanzitutto escludere qualsiasi affetto al peccato anche veniale, deve eseguire l’opera indulgenziata e
adempiere le seguenti tre condizioni:
1. Celebrare il sacramento della Riconciliazione. Con una Confessione sacramentale
si possono acquistare più indulgenze plenarie.
2. Ricevere la Comunione eucaristica. Con una Comunione si può acquistare una sola
indulgenza plenaria. La Comunione è meglio certamente riceverla partecipando alla
santa Messa, ma per l’indulgenza è necessaria solo la Comunione.
3. Pregare secondo le intenzioni del Santo Padre. Si adempie la condizione pregando
un Padre nostro e un 'Ave Maria, o altre preghiere a scelta del fedele. Con una sola
preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice si può acquisire una sola indulgenza plenaria.
 Le tre condizioni possono essere adempiute anche sette giorni prima o dopo
di aver compiuto l’opera prescritta; tuttavia è conveniente che la Comunione
e la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice siano fatte nello
stesso giorno in cui si compie l’opera.
Indulgenze plenarie
a) Ottenibili ogni giorno:
 L’adorazione del Santissimo Sacramento per almeno mezz’ora.
 La pia lettura o ascolto della Sacra Scrittura per almeno mezz’ora.
 Il pio esercizio della Via Crucis, anche se si compie in unione al Sommo
Pontefice, attraverso televisione o radio.
 La recita dell’inno Akàthistos (o di una parte di esso) in chiesa, o in famiglia, o in una comunità religiosa, o in un gruppo di fedeli.
 La recita del santo Rosario (anche una terza parte) in chiesa, in famiglia,
o in unione col Sommo Pontefice attraverso televisione o radio.
 La visita, in forma di pellegrinaggio, alle Basiliche Patriarcali di Roma.
b) Ottenibili in determinati giorni:
 Il 1° gennaio, partecipando al canto o alla recita so-enne del Veni Creator per
implorare l’aiuto divino per tutto il resto dell’anno.
 Durante la settimana per l’unità dei cristiani, partecipando a qualche funzione
durante la settimana di preghiera e intervenendo alla conclusione di tale settimana.
 Tutti i venerdì di Quaresima, recitando piamente, dopo la Comunione, la preghiera Eccomi, o mio amato e buon Gesù, davanti all’immagine di Gesù crocifisso.
33
 Il Giovedì Santo, dinante la solenne deposizione del Santissimo Sacramento
dopo la Messa nella Cena del Signore, pregando devotamente le strofe del
Tantum ergo.
 Il Venerdì Santo, nella solenne azione liturgica, partecipando devotamente
all’adorazione della Croce.
 Nella celebrazione della Veglia Pasquale o nel giorno anniversario del proprio
Battesimo, rinnovando le promesse battesimali in una forma legittimamente
approvata.
 Nella domenica della Misericordia (prima domenica dopo la Pasqua)
 Nella solennità di Pentecoste, partecipando al canto o alla recita del Veni
Creator
 Nella solennità del Corpo e Sangue di Cristo, partecipando devotamente alla
processione eucaristica.
 Nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, recitando pubblicamente
l’atto di riparazione Gesù dolcissimo
 Il 2 agosto, Indulgenza del Perdono d’Assisi.
 Nei singoli giorni dal 1° all’8 novembre, solo per le anime del Purgatorio, visitando un cimitero e pregando per i defunti
 Il 2 novembre, visitando una chiesa o un oratorio e recitando il Padre nostro
e il Credo.
 Nella solennità di Cristo Re, recitando pubblicamente l’Atto di consacrazione
del genere umano a Gesù Cristo Re dell’Universo
 Il 31 Dicembre, partecipando al canto o alla recita solenne del Te Deum, in
chiesa o in oratorio, per ringraziare Dio dei benefici ricevuti.
c) Ottenibili in circostanze particolari:
 Ricevendo, anche solo per mezzo della radio o della televisione, la benedizione impartita dal Sommo Pontefice al mondo (Urbi et Orbi).
 Ricevendo la benedizione impartita dal vescovo ai fedeli affidati alla sua cura
pastorale, anche tramite la radio o la televisione se per un ragionevole motivo
non si è presenti ai riti sacri.
 Partecipando alla prima Messa di un sacerdote, alla celebrazione del 25°, 50°,
60° e 70° anniversario dell’Ordinazione sacerdotale.
 Partecipando alla celebrazione del 25°, 40° e 50° anniversario dell’Ordinazione Episcopale di un vescovo.
 Partecipando devotamente al solenne rito che si celebra a conclusione dei
Congressi eucaristici.
 Dedicandosi agli Esercizi Spirituali almeno per tre giorni interi.
 In un giorno dedicato universalmente al conseguimento di qualche fine religioso (per esempio la giornata per le vocazioni sacerdotali e religiose ecc.),
partecipando devotamente a tali celebrazioni.
 Il giorno in cui, per la prima volta, i membri di una famiglia, possibilmente alla
presenza di un sacerdote o di un diacono, compiono la consacrazione della
famiglia stessa al Sacratissimo Cuore di Gesù o alla Santa Famiglia, leggendo
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la preghiera legittimamente approvata davanti all’immagine del Sacro Cuore
o della Santa Famiglia.
Visitando una chiesa o un altare nel giorno della loro dedicazione.
In punto di morte, tramite la benedizione apostolica impartita dal sacerdote. In
sua assenza, la Santa Madre Chiesa concede ugualmente al fedele l’indulgenza plenaria, purché sia debitamente disposto e abbia recitato, abitualmente durante la vita, qualche preghiera.
Nel giorno dedicato al Fondatore di un Istituto di vita consacrata o di una Società di vita apostolica, visitando un oratorio o una chiesa di questo istituto.
Nel giorno fissato il fedele partecipa alle sacre funzioni in una chiesa stazionale.
Visitando una basilica minore, una chiesa cattedrale, un santuario, una chiesa
parrocchiale nella solennità del Titolare.
Visitando un santuario ogni volta che prende parte a un pellegrinaggio collettivo che vi si fa.
Il giorno della Prima Comunione o assistendo devotamente alla Prima Comunione di altri.
Durante una Sacra Missione, assistendo almeno ad alcune prediche di essa
e partecipando, poi, alla loro solenne conclusione.
Durante un Sinodo Diocesano, visitando piamente la chiesa destinata alle sedute.
In occasione di una visita pastorale, assistendo ad una funzione presieduta
dal Visitatore.
Una volta all’anno, in un giorno scelto liberamente dal fedele.
Come si ottengono le indulgenze parziali
Per lucrare le indulgenze parziali il fedele deve:
 Eseguire l’opera indulgenziata,
 Avere almeno la contrizione del cuore.
Le indulgenze parziali sono moltissime, per cui riportiamo solo le 4 concessioni di carattere
generale, con le quali il fedele è invitato a informare allo spirito cristiano le azioni di cui è intessuta
la sua vita e a cercare la perfezione della carità nelle sue ordinarie occupazioni.
 La Chiesa concede l’indulgenza parziale al fedele che:
1. Nel compiere i suoi doveri e nel sopportare le avversità della vita, innalza con umile
fiducia l’animo a Dio, aggiungendo, anche solo mentalmente una pia invocazione.
2. Con spirito di fede e con animo misericordioso, pone se stesso o i suoi beni a servizio
dei fratelli che si trovino in necessità.
3. In spirito di penitenza, si priva spontaneamente e con suo sacrificio di qualche cosa
lecita.
4. In particolari circostanze della vita quotidiana, rende spontaneamente aperta testimonianza di fede davanti agli altri.
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Bene, questo è quanto il Signore mi ha fatto sperimentare e, ad oggi, i frutti persistono
anche se i nipoti, come tutti i giovani, reclamano l libertà di sbagliare, ma questi sono affari loro; io
li ho avvertiti, facendomi sentinella per il suo popolo, proprio come Dio stesso ci chiede attraverso
Ez. 3,16-19.
Ho voluto condividere con i fratelli questa esperienza per il semplice motivo che, se ne ho
tratto del bene io, potete trarne anche voi e, credetemi, tutti ne abbiamo bisogno!
N.B. QUESTO E’ UN LAVORO DA FARSI IN SCQUADRA; QUINDI, PIU’ ELEMENTI
DELLA FAMIGLIA VI PARTECIPANO – NON PERCHE’ OBBLIGATI PER IL PREMIO, MA PER
AMORE VERSO DIO – E MAGGIORI SARANNO I RISULTATI!
RICORDATEVI BENE E SEMPRE CHE: “E’ SEMPLICISSIMO PRENDERE IN GIRO
UNA PERSONA, MA E’ IMPOSSIBILE PRENDERE IN GIRO DIO!
Buon lavoro e che Dio vi benedica!
Se non vi chiedo molto, ogni tanto fatemi l’elemosina di una Ave Maria.
Erminio Vincenzo di Pierro
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LE TARE EREDITARIE del 27.09.2015