AIL News NOTIZIARIO AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS - VIA GABELLI 114, 35121 PADOVA TEL. 049 66.63.80 FAX 049 82.19.243 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/92 D.C.I. PADOVA PERIODICO DELL’AIL SEZIONE DELLA PROVINCIA DI PADOVA DELL’ ASSOCIAZIONE ITALIANA CONTRO LE LEUCEMIE-LINFOMI E MIELOMA ONLUS Un Natale di speranza e di solidarietà AIL NEWS RAGAZZI: inserto staccabile al centro n°3/2013 n°3/2014 2 AIL News PERIODICO DELL’AIL SEZIONE DELLA PROVINCIA DI PADOVA DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA CONTRO LE LEUCEMIE-LINFOMI E MIELOMA ONLUS NOTIZIARIO n°3/2014 In questo numero 03 04 EDITORIALE 05 TOMMASO - CIANO LUISE VOLONTARI 06 GRAZIE A ORIANA 07 IDEE REGALO SOLIDALI 08 FILO DIRETTO 11 EMATOLOGIA ADULTI 13 GRUPPO “ANDREA PETRIN” 15 NEWS DAL REPARTO DI ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA 18 UN SOGNO DIVENUTO REALTA’ 20 SIMONA E JAMES BLUNT 21 ERIK G. 23 2°MEMORIAL ROBERTO SCATOLINI 24 -MEMORIAL G. MARTIGNON -SEGUGI E SEGUGISTI 25 -CAMMINANDO CON FEDERICA -SCUOLA NIEVO DI MANTOVA 26 -CONSEGNA PREMIO LOTTERIA -DANZANDO TRA REALTÀ E SOGNO 27 -L’AIL INCONTRA L’AMERICA -ARTE EQUESTRE PER LA VITA 28 APPUNTAMENTI NATALIZI 30 BOMBONIERE SOLIDALI 31 NOTE E NUMERI AIL Sezione della Provincia di Padova dell’Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma ONLUS: Via Gabelli, 114 - 35121 Padova Tel 049 66.63.80-Fax 049 [email protected] Registrazione Tribunale di Padova 3 marzo 1986 - n. 933 Editore: AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS Direttore Responsabile: Sabina Scatolini Comitato di Redazione: prof. Luigi Zanesco, Giuseppe Cavaliere, Emiliano Zerin, Stefania Gallo, Marco Anzalone. Comitato Scientifico: Prof.Giuseppe Basso, Prof. Gianpietro Semenzato, Prof. Luigi Zanesco. Tipografia: Litocenter Srl, Via G.Rossa, 17 Piazzola sul Brenta (PD) Fotografie: Freetime di Armando Dino Juliani - Villafranca Padovana; Luigi Griggio. 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Potrà in ogni caso accedere in ogni momento ai dati personali che La riguardano, ottenere l’indicazione della loro origine, delle modalità e delle finalità di trattamento, l’aggiornamento, la rettifica e l’integrazione dei dati personali, nonchè opporsi all’utilizzazione degli stessi ed esercitare ogni altro diritto previsto dall’art. 7 scrivendo a: AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS, Via Gabelli, 114 - 35121 Padova. Editoriale EDITORIALE DEL PRESIDENTE AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS PROF. LUIGI ZANESCO Nei mesi di giugno e luglio di quest’anno il Consiglio Drirettivo dell’AIL si trovò d’accordo nel risvegliare nell’Associazione una attività più incisiva e redditizia. I mesi estivi hanno consentito un’attività propagandistica di discreta intensità, ma quella economica ha dato frutti mediocri. Il 5 ottobre scorso l’Assemblea dell’AIL di Padova ha rinnovato per scaduto mandato triennale il nuovo Consiglio Direttivo e gli altri Organi Sociali. Sono risultati rieletti il Presidente, il Vicepresidente e sei dei precedenti Consiglieri, che sono stati riportati al numero massimo consentito dallo Statuto (undici componenti) con la felice nomina di due vecchi collaboratori, il Prof. Modesto Carli e il Signor Luigi Griggio, e con la nuova nomina della Sig.ra Valeria Giacomelli, volontaria del “Gruppo Bomboniere”; rieletti anche due precedenti Revisori dei Conti assieme alla nuova nomina del Signor Mauro Valentini; nominato per la prima volta il Collegio dei Probiviri composto dai Signori Dott. Giancarlo Alemanno, Burattin Anna e Catalano Giorgio. Il Consiglio Direttivo nella riunione del 22 ottobre ha riconfermato Segretario e Tesoriere il Rag. Giuseppe Cavaliere. Il tutto è stato condotto con le nuove regole dettate dello Statuto e del Regolamento Interno, approvati recentemente dall’Assemblea dei Soci dell’AIL di Padova, dall’AIL Nazionale e dalla Regione del Veneto, che contengono normative più snelle ma anche più efficaci. Senza perdere tempo il nuovo Direttivo dell’AIL di Padova ha riproposto quanto stabilito nei mesi di giugno e luglio. Ha sottolineato che un punto importante non ha avuto ancora lo sviluppo caldeggiato: è quello che riguarda l’attività locale dei “Volontari” dei tanti paesi della Provincia di Padova, dalla quale ci si aspetta un contributo finanziario importante, degno di quello che l’AIL riceveva negli anni 70 e 80 dai Volontari e dalle Famiglie. Sono state discusse le nuove norme che secondo lo Stato e la Regione devono guidare l’utilizzazione di profitti dell’AIL. In pratica, l’AIL non può più interferire nell’attività finanziaria dell’Ospedale, né su quella sanitaria. In altre parole, l’AIL non può pagare medici, tecnici, biologi, di propria scelta e in carico al proprio bilancio. Deve depositare all’Ospedale o all’Università la somma corrispondente al completo pagamento della persona proposta, che sarà scelta dal Direttore del Reparto Medico mediante concorso, e pagato poi regolarmente dall’Ospedale. L’AIL può dare soltanto suggerimenti. Questa procedura vale anche per l’acquisto di attrezzature. L’Ospedale non accetterà, neppure in omaggio, apparecchi che richiedano poi una manutenzione più o meno costosa, a meno che non sia prevista una manutenzione da parte dell’offerente. Naturalmente l’AIL avrà mano libera nell’eventuale sostegno “privato” delle famiglie degli ammalati. A tale riguardo è ovvio che è qui necessaria una grande prudenza nella scelta delle famiglie o delle persone da aiutare per non suscitare diffidenze e gelosie da parte di chi non godrà degli aiuti, che potrebbero rischiare discredito all’AIL e a chi lo aiuta. Il ruolo che resta all’Associazione è quello, secondo me importante, di raccogliere le proposte di chi offre aiuti economici e li versa, discuterne la destinazione con il Direttore del Reparto e con la Direzione Sanitaria dell’Ospedale, secondo un piano generale che eviti sprechi e accontenti al meglio ammalati e laboratori, valutando costi e vantaggi per ogni proposta, senza dimenticare le intenzioni dell’offerente. Natale e le sue feste collaterali si avvicinano e si spera che ispirino le anime generose ad aiutare l’AIL di Padova. In questo momento essa ha a suo carico i precari che l’Ospedale non può assumere e che ha assegnato ancora all’AIL l’onere del loro lavoro. E’ un residuo della vecchia gestione, ma è un impegno 3 4 gravoso. Tuttavia l’Associazione non dimentica, non vuole dimenticare, il sostegno ai bambini ammalati e alle loro famiglie e ai programmi che si stanno preparando per migliorare l’assistenza. In questi ultimi anni esiste un’iniziativa caldamente sostenuta dall’AIL Nazionale e cioè l’organizzazione dell’Assistenza Domiciliare attiva per gli adulti e per i bambini (due gruppi separati). Invito tutti ad aiutare l’AIL nel prossimo quadrimestre, promuovendo iniziative ricche di innovazioni efficaci, al fine di migliorare il bilancio dell’Associazione. Buon Natale a tutti, pazienti e loro parenti, e personale dell’Ospedale e dell’Università, medici e infermieri compresi. Il presidente Prof.Luigi Zanesco Un grazie a tutti gli amici di Tommaso Tommaso Calzavara, l'undicenne calciatore di Robegano non ce l’ha fatta. Dopo un anno di malattia si è spento all’ospedale di Padova. Durante l’anno di vani trattamenti Tommaso ha avuto modo di stringere un rapporto con il personale del Centro, in particolare con le infermiere. Tommaso era un ragazzo fondamentalmente allegro, solare, fiducioso nelle cure e circondato da un numeroso corteo di amici, coetanei ma non solo, e dall’affetto delle infermiere. L’evento finale ha colpito drammaticamente i parenti, ma anche i medici e lo stuolo di persone che aveva intorno a sè in reparto (cito ancora le infermiere, che abbiamo visto in lacrime per la perdita di un ragazzo amabile, attento alle cure, riconoscente delle premure che esse gli procuravano). Per l’oncoematologia ogni sconfitta suscita sentimenti di ribellione e di disagio, con l’unica consolazione che ogni evento ha in sé un insegnamento da offrire per migliorare le cure in futuro. Grazie Tommaso per la tua brillante personalità, per la tua viva intelligenza e per l’esemplare comportamento. A salutarlo per l’ultima volta c’erano, oltre i numerosissimi amici e parenti, anche i medici e gli insegnanti che lo avevano seguito nell’istruzione e nelle cure. Tommaso era un grande appassionato di calcio, sport che aveva praticato fino a quando la malattia glielo aveva concesso, con molti amici che gli volevano bene, tant’è che proprio i piccoli amici avevano preparato per lui un cortometraggio dal titolo “Chi ha spento la luce?” che Tommaso purtroppo non è riuscito a vedere. Lo hanno voluto ricordare con bigliettini particolarmente toccanti, canti, bolle di sapone e con offerte (2000 euro) che sono state destinate, su espressa richiesta delle infermiere, all’acquisto di 4 frigoriferi necessari al reparto dove era ricoverato. Caro Tommaso, hai lasciato un ricordo profondo, che tutti noi del Centro Leucemie non dimenticheremo mai. Una affettuosa e viva compartecipazione al dolore va espressa ai genitori, ai parenti, e agli amici. Medici, infermieri e insegnanti del Centro Leucemie Ci ha lasciati Ciano Luise, ex capitano del Petrarca Rugby nella sua carriera ha conquistato 10 presenze e 1 meta in nazionale Ci ha lasciati, all’età di 87 anni, Ciano Luise, ex Capitano del Petraca Rugby, tra i primi giocatori padovani a vestire la maglia della nazionale italiana di rugby. La notizia della sua scomparsa ha suscitato grande commozione nell'ambiente ovale, in particolare al Petrarca di cui era uno dei più vecchi alfieri. Particolarmente colpiti i Petrarchi e gli old tuttoneri associazioni che da anni collaborano e sostengono l’AIL di Padova. Alla moglie Anna e ai figli Emanuela e Carlo le condoglianze di tutta l’AIL. MONSELICE: Mara Cavaliere, un’infermiera che dedica il suo tempo all’AIL Mara Cavaliere è capogruppo volontaria Ail di Monselice. Da quando è iniziata la sua esperienza in AIL? Sono un’infermiera dell'Oncoematologia Pediatrica di Padova da più di vent'anni e quando mi accorsi che nella mia cittadina mancavano volontari AIL decisi assieme alla mia amica Giannina di intraprendere questa avventura. Ricordo che iniziammo proprio con la promozione delle stelle di Natale: due giornate fredde e nebbiose. Eravamo senza esperienza e allora fummo aiutate da Monica e Maria di Solesino, che ringrazio ancora perché ci hanno insegnato come avvicinarsi a questa nuova attività di volontariato. E poi come ha proseguito? Da allora sono passati quasi dieci anni e noi proseguiamo sia con la promozione delle stelle di Natale che con quella delle uova di Pasqua e ogni volta troviamo persone che ci vogliono aiutare. Sono giornate pesanti ma alla fine quando vediamo i risultati ci gratifi- chiamo, sì perché devo dire che Monselice è sensibile all'AIL. E le persone come rispondono? Qualcuno ci confida e ci racconta la propria esperienza con questa associazione, oppure incontriamo familiari e parenti di bambini e ragazzi che hanno vissuto in Oncoematologia Pediatrica, tutti con il desiderio di contribuire perché sono consapevoli di quanto l'AIL sia importante per il reparto (con l'acquisto di pali per flebo, pompe infusionali, lavatrici, forni microonde ecc.). Ma l’AIL svolge altri importanti compiti assistenziali per il reparto che accoglie e cura bambini e ragazzi con malattie maligne). Vuole dire qualcos’altro? Sì, ringrazio di cuore tutti i sostenitori dell’AIL e spero che continuino nella loro opera di sostegno, e di propaganda capillare presso tutte le persone di buona volontà. 5 6 Grazie a Oriana “Bionda era e bella, e di gentile aspetto….”. Gentile anche di cuore, quel cuore che tu scrivi di aver lasciato in Oncoematologia, in mezzo ai bambini, alle colleghe, ai medici, biologi, tecnici, volontarie …. dove hai lavorato per 37 anni, con il sorriso (spesso) e con bella dedizione. Eri la più “vecchia” (pardon: non ami questo aggettivo, effettivamente ingiusto), meglio “la più sperimentata” infermiera e perciò tutti ti cercavano, a costo di incontrare un carattere grintoso, che esibivi a difesa dei tuoi sentimenti e del tuo parlare, ma era una grinta dolce, colma di ironia, anche simpatica. Tutti ti cercavano: Oriana era effettivamente il nome più sentito (talora gridato) in reparto: Oriana dove sei? Vieni fuori, la Cristina ti vuole, corri al telefono…. A dire il vero, Oriana, ogni tanto sparivi (per cose importanti, beninteso) ma, mentre molti per farsi apprezzare ti fanno vedere che stanno lavorando fervidamente alla presenza di tutti, tu ottenevi inconsciamente il tuo risultato “sparendo”, dimostrando così quanto la tua presenza fosse necessaria: tutti ti reclamavano! Lavoravi con alacrità e precisione e ti guardavi intorno sempre con giusta circospezione, lanciando ogni tanto qualche osservazione maliziosa quasi sempre nata dal tuo occhio critico. A proposito di occhi, ci tenevi a dire che non piangevi mai, che eri forte e coraggiosa, ma noi siamo riusciti a farti sgorgare lacrime poetiche durante la festa di commiato e, lo dici nella tua lettera di ringraziamento, hai pianto mentre la stavi scrivendo. Oriana, questa volta sparisci sul serio. Ma come puoi sparire definitivamente? Noi non ci crediamo. Per nostra fortuna ti farai rivedere di tanto in tanto. Pensiamo a tutti i bambini che invece ti vedranno sparire per davvero. Ma alcune mamme continueranno a “sentirti” per avere i tuoi consigli, mai sdolcinati e superficiali, e perciò utilissimi. I medici con cui hai sempre collaborato con pazienza, magari affrontandoli con un brontolio sottovoce, sentiranno la mancanza di una personalità un po’ complicata, ma affidabile e un po’ romantica. Cara Oriana, grazie del tuo buon cuore e dell’affetto che hai avuto verso tutti, ma soprattutto verso i bambini. Ripeto: ci mancherai veramente. Ci daremo dunque notizie reciprocamente, ci aspettiamo ogni tanto qualche tua puntata a Padova. A Milano c’è l’EXPO che ci tenterà il prossimo anno e metteremo in agenda un appuntamento con esso e con te. Un abbraccio affettuoso, un augurio di trascorrere felicemente la tua seconda giovinezza e un ringraziamento per quello che hai fatto e per quello che sei. Luigi Zanesco Cristina e colleghe e tutto il personale della Clinica NATALE 2014: idee regalo SOLIDALI N atale è ormai alle porte e tra qualche settimana inizierà il fuggi fuggi generale alla ricerca di un pensiero per i propri cari.… Strade e negozi super affollati, mercatini presi d’assalto, parcheggi pieni d’auto... Trovare il regalo “perfetto” può diventare un’impresa davvero ardua! … E poi un dubbio: piacerà? Sarete riusciti a “indovinare” i gusti dei vostri amici? A nche quest’anno la nostra Associazione propone, per aziende e privati, tante idee regalo SOLIDALI, con le quali sostituire i tradizionali regali di Natale: panettoni, cesti natalizi e oggetti di vario genere e per ogni età. Inoltre le nostre volontarie, e le mamme di alcuni piccoli pazienti della Clinica di Oncoematologia Pediatrica, si sono già messe all’opera per realizzare delle favolose creazioni (lavori a maglia e all’uncinetto, decorazioni natalizie in feltro e pannolenci …) . P er i vostri cari e i vostri collaboratori scegliete i nostri regali SOLIDALI: darete un significato più GRANDE al vostro Natale perché ci aiuterete a sostenere la Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova. Per chi volesse ricevere il nostro “opuscolo natalizio”: Stefania - Segreteria AIL - 1° piano della Clinica di Oncoematologia Pediatrica - chiuso il mercoledì e venerdì pomeriggio (email: [email protected], tel. 049 821 1461 ) Per la prenotazione di cesti natalizi o la stampa di biglietti natalizi personalizzati: Emiliano - Segreteria AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS Orari: dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 17.30 - chiuso il ven pomeriggio e il sabato (email: [email protected], tel. 049 666380 ) GRAZIE a tutte le persone che vorranno aiutarci a far conoscere le nostre idee regalo a parenti ed amici, nei posti di lavoro, nelle scuole …. 7 8 Filo diretto INFORMAZIONE MEDICA PER I LETTORI DEL NOTIZIARIO A CURA DEL PROF.LUIGI ZANESCO EMERITO DI PEDIATRIA - UNIVERSITÀ DI PADOVA NOTA INTRODUTTIVA Riprendiamo la descrizione sommaria delle malattie da immunodeficienza primitiva, cioè dovute a un difetto congenito del sistema immunitario. In questo capitolo vengono riportate alcune immunodeficienze congenite associate a segni o sintomi clinici o di laboratorio, configurando quindi delle sindromi geneticamente determinate. ATASSIA TELEANGIECTASIA O SINDROME DI LOUIS-BAR Malattia con trasmissione genetica autosomica recessiva. Il gene ATM, situato nel cromosoma 11, produce una proteina alterata che normalmente è coinvolta nella regolazione del ciclo cellulare e protegge dagli stress ossidativi. Coesiste una fragilità cromosomica che si accompagna a una numerosa serie di alterazioni delle immunoglobuline e di altre molecole dell’immunità. Così si osserverà un aumento dell’alfa proteina sierica in più di metà dei casi, una abnorme produzione di albumine e immunoglobuline (IgG) (che vengono tutte catabolizzate rapidamente, cosicché si trovano livelli variabili a intervalli di pochi giorni); più spesso si trovano bassi livelli di IgG2, di IgA, e dei recettori dei linfociti T specifici. Il cariotipo mostra con elevata frequenza una traslocazione 7-14. A parte le numerose e diverse infezioni (dovute al disordine che colpisce molti livelli dell’immunità umorale e cellulare) che si manifestano con localizzazioni più frequenti nell’apparato respiratorio, la diagnosi viene sospettata dall’insorgere di manifestazioni precoci di atassia cerebellare, quindi visibili a partire dai 10 mesi in poi, evidentemente collegati alla deambulazione. L’atassia impedisce completamente la capacità di camminare e all’età di 8-10 anni praticamente tutti gli ammalati sono confinati in sedia a rotelle. Durante i primi anni a peggiorare la situazione, e soprattutto a causa delle ripetute infezioni, subentrano deficit neurologici ingravescenti e di tipo diverso che compromettono le capacità cognitive, motorie, sensitive e del linguaggio. Fra i 3 e 5 anni compaiono le angiectasie, inizialmente a livello congiuntivale che si estendono poi al viso, al cavo popliteo, alle pieghe del gomito con alterazioni, discromie o nevi maligni. Dopo i 10 anni si assiste invece a un cospicuo aumento dei tumori (di ogni tipo, ma soprattutto linforeticolari), un ritardo puberale, un non raro diabete mellito, mentre le ripetute infezioni polmonari possono condurre all’insufficienza respiratoria grave. Non esistono cure definitive. Naturalmente sono indicate le terapie antibiotiche, la somministrazione di immunoglobuline per via venosa, le terapie antiblastiche ove occorrano. La morte tuttavia sopravviene abitualmente intorno ai 20 anni o anche prima. SINDROME DI DIGEORGE o sindrome del 3° e 4° arco branchiale Malattia sporadica, oppure trasmessa come carattere autonomo recessivo. Nella maggior parte dei casi si osservano delezioni nei cromosomi 22q (o più raramente 10p) nei tessuti (specialmente nel timo) della 3a e 4a tasca branchiale. La sindrome di DiGeorge fa parte quindi del gruppo cosiddetto CATCH (cardiac, abnormal facies, thymic hypoplasia, cleft palate, hypocalcemia, chromosome 22) regioni interessanti le paratiroidi, il timo, l’arco aortico e il viso, nella maggior parte dei casi associate. La lesione principale riguarda il difetto dei linfociti T. Già nel periodo neonatale compaiono ipocalcemia (per l’ipoparatiroidismo congenito), e sintomi legati alle cardiopatie, per lo più gravi. L’aspetto rivela deformità facciali numerose, come l’ipertelorismo, la radice del naso allargata con narici anteroverse, ipoplasia della mandibola, palatoschisi, impianto basso delle orecchie. L’immunodeficienza quando è grave comporta infezioni virali (citomegalovirus, EB virus …), fungine (candidosi), o pneumocystosi che si evidenziano verso la fine del primo mese di vita. Il difetto immunologico è variabile ma nella maggior parte dei casi non è molto grave. Ciò dipende dalle quantità di timo residuo oppure dal numero di cellule matrici dell’immunità che migrano dalla cresta neurale nella 3a e 4a tasca branchiale. Nell’1% dei casi il timo manca del tutto e la sindrome somiglia quindi a una tipica SCID; ma talora si osservano isole ectopiche di tessuto timico che rendono conto di una parziale presenza del numero e della funzione di T linfociti. L’immunità umorale è invece normale. La terapia deve avere come obiettivi immediati il trattamento dell’ipotiroidismo (calcio e Vitamina D), e la correzione della cardiopatia. Se l’immunodeficienza è grave è indicato il trapianto di cellule ematopoietiche, ed è stato effettuato con qualche successo il trapianto di timo. SINDROME DI CHEDIAK-HIGASHI Rara malattia autosomica recessiva per alterazioni nel braccio lungo del cromosoma 1, dove un gene denominato LYST codifica la proteina LYST (lysosomial traffiching regulator) che regola il traffico lisosomiale . La patologica fusione dei granuli lisosomiali, conseguente all’alterazione della LYST, produce granuli giganti a livello dei linfociti, dei neutrofili e di altre cellule perché i granuli lisomiali azurofili si fondono con altri granuli cellulari. La distruzione midollare di queste cellule da parte dei granulociti produce una neutropenia importante . Il fatto che le cellule contenenti voluminose inclusioni siano trattenute nel midollo e non siano presenti nel periferico in buon numero, rende difficile riconoscere la loro esistenza al microscopio (a meno che non si esaminino gli strisci midollari). Si osservano inoltre alterazioni della chemiotassi per un’anomalia dei componenti del citoscheletro e aspetti funzionali dei linfociti NK (quelli che esercitano capacità citotossica). Il quadro clinico è quello di una serie di gravi infezioni simili a quelli della malattia granulosa cronica. Tipici sono l’albinismo oculocutaneo parziale (osservare i capelli chiari misti a quelli normali), la fotofobia e il nistagmo, talora un’encefalopatia; soprattutto evidente è una neuropatia sensoria o motoria che comincia alla pubertà, ma diventa il problema preminente negli adulti. Nelle fasi avanzate, ma anche in qualsiasi momento, può verificarsi una forma linfoproliferativa con infiltrazione massiva dei tessuti linfatici da parte dei linfociti T policlonali, epatomegalia, pancitopenia, ipofibrinogenemia e manifestazioni emorragiche: questa fase detta fase accelerata ricorda la linfoistiocitosi emofagocitica ed è rapidamente mortale. La diagnosi della sindrome, sospettata dal semplice reperto nel sangue periferico di granulazioni azurofile giganti intracitoplasmatiche (a meno che non siano bloccate nel midollo) è confermata dal livello elevato di lisozima e ridotto di fibrinogeno nel siero. La sopravvivenza oltre i 30 anni è rara. A parte le consuete terapie per le infezioni, alcuni ematologi suggeriscono la somministrazione di dosi elevate quotidiane di vitamina C, che migliorerebbe le condizioni generali (al di fuori della fase accelerata per la quale è inefficace). Il trapianto di midollo è indicato per prevenire la fase accelerata (nella quale è inefficace). Il risultato del trapianto nella fase di stabilità viene oggi positivamente valutato, ma se ripristina varie funzioni degli organi ammalati, non è in grado di eliminare la neuropatia periferica. SINDROME DI GRISCELLI E’ una rara sindrome trasmessa come carattere autosomico recessivo. Fa parte delle immunodeficienze primitive con albinismo, ed è dovuta a una anomalia del gene RAB27A. Sotto l’aspetto clinico è simile alla sindrome di Chediak-Higashi, e di questa condivide la prognosi e la terapia, ma da questa si distingue per l’assenza delle granulazioni giganti. L’attività citotossica dei linfociti T e delle cellule NK è comunque ridotta ed è frequente l’encefalopatia progressiva. Nella Griscelli l’albinismo è dovuto a un difetto di migrazione dei melanosomi (sacche di pigmenti) dai melanociti (cellule di trasporto) ai cheratociti (cellule dei tegumenti destinatarie dei pigmenti). SINDROME DI WISKOTT-ALDRICH o immunodeficienza con piastrinopenia ed eczema La Sindrome di Wiskott-Aldrich è una malattia dovuta a un gene anomalo situato sul cromosoma X (quindi riguarda quasi solamente i maschi). Il gene produce una proteina (WASP) che agisce soltanto sul sistema emopoietico, producendo una lesione al citoscheletro di tutte le cellule del sangue e quindi una loro alterata funzione. Al posto di piastrine normali si producono dei trombociti molto piccoli e poco funzionali, causa di emorragie gravi, non per produzione di anticorpi anti-piastrine, almeno inizialmente, ma per le loro carenze strutturali. Clinicamente si tratta di bambini di aspetto normale e in buoni condizioni generali al momento della nascita. Le emorragie peraltro sono un segno precoce e, come detto, sempre gravi (si pensi alla emorragia conseguente a una circoncisione). Durante il primo anno di vita si manifesta l’eczema, resistente spesso a ogni trattamento, e con tendenza alla impetiginizzazione e l’immunodeficienza che è causa di infezioni gravi: otiti, polmoniti, meningiti e sepsi, spesso ricorrenti. Sono causate da streptococchi pneumoniae e da altri agenti batterici con polisaccaridi di capsulati (non c’è evidenza di risposta anticorpale, come evidenziato all’assenza di isoemoagglutinina, anche dopo vaccini; sorprendentemente è normale solo la frazione IgG2). I dosaggi delle IgG, IgA e IgM mostrano concentrazioni variabili nel tempo di tutte le componenti 9 10 anche nello stesso paziente: talora si hanno IgG normali ma inefficaci in generale contro le varie specie batteriche. Più tardivamente compaiono infezioni “opportunistiche” come l’herpes virus, le pneumocistosi, la candidosi. La terapia anti-infettiva risulta inefficace per la profonda deficienza anticorpale. Unico provvedimento di una certa efficacia è l’infusione mensile di immunoglobuline per via venosa (IVIG), indipendentemente dai vari livelli sierici spontanei dei vari isotipi. Anche i livelli sierici, e la risposta alle prove funzionali dei T linfociti risultano discretamente ridotti. Il trattamento, oltre alle citate IVIG (con steroidi e.v. se vi sono segni di complicanze autoimmuni) comprende la trasfusione di piastrine in caso di gravi emorragie e talora splenectomia: l’effetto è sempre transitorio, palliativo. Esiste tuttavia la terapia definitiva della sindrome ed è il trapianto di cellule ematopoietiche, secondo alcuni scegliendo, se possibile, il sangue di cordone ombelicale. Normalmente questa misura porta a guarigione totale, dal momento che viene a colmare tutte insieme le deficienze della Wiskott-Aldrich, che riguardano tutte e solo il sistema ematopoietico. Coloro che non sono sottoposti al trapianto soccombono per le infezioni, le emorragie, e per l’insorgenza di una neoplasia associata all’infezione da virus di Epstein-Barr (come in molte neoplasie con deficit di immunità). La Sindrome di Wiskott-Aldrich ha una incidenza di circa 1 caso su 10.000 neonati e da solo costituisce il 2% delle immunodeficienze primitive. L’eredità è legata al cromosoma X. La diagnosi si basa sui segni e sintomi orientativi già presenti in epoca neonatale, e la WiskottAldrich è l’unica condizione di piastrinopenia con microtrombociti. La linfopenia compare dopo i primi mesi ed è progressiva, con difetto principale dei linfociti T. La diagnosi di “portatore” si fa con l’esame della mutazione patologica, o con l’evidenziazione della non casuale inattivazione del cromosoma X, in alcune linee cellulari ematopoietiche. Come detto, il trapianto è una terapia risolutiva; senza questo approccio la sindrome comporta una mortalità pressoché generale, fra i 10 e i 20 anni. Nel prossimo numero di Filo Diretto proseguirà la descrizione di altre immunodeficienze congenite associate a sintomi, o segni di laboratorio, configuranti sindromi nosograficamente autonome. Prof.Luigi Zanesco Curare è prendersi cura Il nuovo attesissimo libro del Prof. Franco Mandelli, professore emerito dell’Università Sapienza, primario emerito del Policlinico Umberto I° di Roma e presidente dell’AIL Nazionale. “Ho sempre creduto, fin dai miei inizi, che il vero dottore fosse il medico condotto di un tempo, che doveva occuparsi di tutto anche se non poteva sapere tutto, aiutato in questo dal rapporto d’amore con i propri pazienti. Ecco, è questo il vero dottore, uomo di scienza ma soprattutto di coscienza”. Franco Mandelli Una vita dedicata ai “suoi” pazienti e ai “suoi” volontari. Una vita dedicata a cercare di migliorare la vita degli altri, a trasformare i sogni impossibili in realtà, a fare in modo che la speranza non si spenga mai. In questo libro il prof. Mandelli tocca temi cruciali: il ruolo fondamentale del volontariato, l’alleanza tra medico e paziente, i tagli della sanità, le cure alternative… e affida un messaggio al futuro: curare significa prima di tutto prendersi cura. Il libro è disponibile presso la segreteria AIL in via Gabelli 114, o presso la segreteria del reparto di Ematologia Adulti I proventi della vendita saranno interamente devoluti all’AIL La valutazione del paziente anziano in ematologia MICAELA FERGNANI - PSICOLOGA U.O EMATOLOGIA E IMMUNOLOGIA AO PADOVA I luoghi di cura sono sempre più frequentati dalla popolazione anziana; del resto i numeri che ci documentano l’incremento di ultrasessantacinquenni vengono spesso mostrati dai media e sono noti all’opinione pubblica. L’invecchiamento si accompagna ad un maggior numero di patologie: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) i 2/3 dei cittadini europei che hanno raggiunto l’età della pensione soffrono di almeno due condizioni croniche. Nel nostro Paese, secondo dati ISTAT, nel 2013 le persone affette da almeno una patologia cronica con più di 75 anni sono l’86,4%. Il tasso di vita in salute è 72,2 anni mentre la speranza di vita alla nascita è 78,6 anni per gli uomini e 84,1 anni per le donne. All’invecchiamento del nostro Paese ha fatto seguito un bisogno crescente di conoscenze e competenze specifiche allo scopo di approntare servizi in grado di far fronte alle necessità che le nuove realtà impongono. In sostanza si vive di più ma questo comporta un “costo” che grava non solo sul sistema sanitario e sociale ma anche nel microcosmo rappresentato in ogni nucleo familiare. Anche nella nostra realtà ospedaliera, nell’ambito delle malattie ematologiche, abbiamo quotidianamente a che fare con l’aumentare dei pazienti che hanno già compiuto i 65 anni. Le cure mediche sempre più efficaci garantiscono una maggior aspettativa di vita e questo fa sì che malati che hanno iniziato nell’età giovanile o di mezzo un percorso terapeutico vengano ancora seguiti, curati o monitorati a distanza di decenni (in lingua anglosassone vengono definiti long-term survivors). Innovative e migliori possibilità di cura d’altra parte fanno si che persone anziane ricevano una nuova diagnosi in età avanzata e necessitino di un progetto di cura. Non tutti gli anziani sono però equiparabili. Le differenze possono essere molteplici, rilevanti e, fortunatamente, misurabili. Il problema nel trattamento della persona anziana sorge proprio a fronte di queste diversità. Anche solo da una valutazione sommaria e superficiale possiamo renderci conto che ci sono settantenni di aspetto giovanile ancora molto attivi, con uno stile di vita per molti aspetti equiparabile a quello di un uomo con venti anni di meno e settantenni che sembrano di 5-10 anni più vecchi con diversi problemi legati alla salute e magari qualche disabilità. Non si può fare a meno di tener conto di queste variabili individuali nel momento in cui si vuol proporre al malato anziano una terapia farmacologica, a maggior ragione quando si tratta di una terapia importante che porta con sé potenziali effetti collaterali come una chemioterapia. A questo scopo negli ultimi anni sono stati messi a punto degli strumenti per valutare il grado di fragilità del malato anziano e, in base agli esiti, programmare interventi individualizzati. L’anziano fragile è, “un soggetto di età avanzata o molto avanzata, affetto da multiple patologie croniche, clinicamente instabile, frequentamente disabile, nel quale sono spesso coesistenti problematiche di tipo socioeconomico, quali soprattutto solitudine e povertà” (Ferrucci et. al. 2001). Diventa quindi indispensabile avere dei dati che possano aiutare i curanti a fornire un percorso terapeutico personalizzato, fatto su misura per quel particolare tipo di persona anziana. Non è solo il medico ad essere coinvolto in questo tipo di valutazioni: le problematiche, così come le risorse possono riguardare più ambiti della vita della persona anziana ed è per questo motivo che la valutazione sempre più frequentemente proposta nelle geriatrie e nelle oncologie è di tipo multidimensionale e può coinvolgere medici, infermieri, psicologi e assistenti sociali. La condivisione di competenze e strumenti appartenenti alle diverse professioni, preferibilmente seguito da una condivisione d’équipe consentono di formulare valutazioni multiassiali ossia su più livelli per un inquadramento più completo. Il vantaggio è duplice: i professionisti della salute sono incentivati ad una visione del paziente nella sua globalità e gli stessi pazienti hanno la consapevolezza di non essere solo numeri o parti malate e difettose ma di essere tenuti in considerazione ed ascoltati come esseri umani nella loro unicità. L’interesse per questo tipo di valutazione è andato crescendo negli ultimi dieci anni producendo un’abbondante letteratura sull’argomento con esiti non sempre in accordo rispetto agli strumenti da utilizzare. Si sta comunque lavorando per trovare 11 12 questionari e tests facili da somministrare, veloci e validati scientificamente. Gli obiettivi della Valutazione Geriatrica Multidimensionale (VGM) sono: Individuare i pazienti che possono maggiormente beneficiare di un trattamento standard, lo stesso che verrebbe proposto ad un giovane, e quelli in cui il rischio degli effetti collaterali supera i vantaggi potenziali; Organizzare tutti gli interventi di carattere medico, psicologico e sociale che possono migliorare la tolleranza al trattamento. Le aree esplorate dalla VMG e le risorse umane chiamate in causa sono: • lo Stato Funzionale con l’indagine riguardante le autonomie nelle attività quotidiane ossia nello svolgere i compiti di tutti i giorni - riesce ancora a gestirsi in autonomia la sua vita o per alcune cose ha bisogno di aiuto?; per questo tipo di valutazione esistono questionari molto diffusi che richiedono pochi minuti di tempo e che possono essere somministrati dal personale infermieristico; • la Salute Fisica con l’analisi delle patologie e del loro livello di gravità - quanti problemi di salute cronici e no possiamo rilevare e come possono interferire con le cure che proponiamo?; per questo tipo di valutazione occorre una conoscenza medica che oltre a segnalare altre patologie può attribuire un indice di gravità; • lo Stato Cognitivo - è ancora lucido, orientato, con sufficiente memoria per poter assumere una terapia farmacologica importante a domicilio?; l’operatore d’elezione per questo tipo di test è lo psicologo anche se, con una adeguata formazione, l’infermiere potrebbe occuparsi della somministrazione del test. • lo Stato Psico-Emozionale - è motivato e ha l’energia mentale per affrontare lo stress inevitabilmente legato al venire in ospedale per visite e terapie?; lo psicologo è tenuto a valutare lo stato emotivo della persona utilizzando al bisogno anche lo strumento del colloquio clinico. • la Condizione Socio-Economica e l’ambiente di vita - può godere di una stabilità economica che gli consente una dignitosa qualità della vita? Chi è la persona o le persone che stanno accanto non solo fisicamente o materialmente ma anche emotivamente all’anziano malato? L’infermiere può effettuare una prima valutazione e in caso riscontri delle problematiche segnalare all’assistente sociale che sarà in grado non solo di valutare le condizioni socio economiche di vita ma anche di mettere in gioco risorse a livello territoriale per rispondere ai bisogni che dovessero emergere nell’immediato o in prospettiva futura. Le Valutazioni Geratirche proposte più recentemente sono arricchite di ulteriori informazioni che ampliano ulteriormente i dati valutabili come lo Stato Nutrizionale e la Polifarmacologia ossia la quantità e il tipo di farmaci assunti e il tipo di alimentazione adottata con particolare attenzione a variazioni di peso. Questi ultimi dati possono essere benissimo raccolti dal personale infermieristico che successivamente li sottopporrà al medico. La Valutazione Geriatrica Multidimensionale viene attualmente proposta ai pazienti a partire dai 65 anni anche se la tendenza è di spostare in avanti tale età portandola a 70. La somministrazione dei tests deve avvenire in un ambiente possibilmente tranquillo senza fonti di disturbo. Per l’anziano è importante sentirsi a proprio agio e non sotto esame, condizione che potrebbe scatenare ansia e invalidare i risultati. Se il paziente lo desidera è bene che si faccia accompagnare da un familiare o da chi si prende cura di lui (caregiver). Anche questo consente ai valutatori di capire su quali risorse contare in caso di un incremento di bisogni assistenziali. Viene da sé l’importanza che le informazioni raccolte da diverse figure professionali necessitino di un confronto e una omogeneizzazione verso una conclusione che orienti i curanti nella scelta migliore. L’esito della valutazione ci permette di distinguere tre tipologie di anziani: 1. il malato in buone condizioni definito Fit; 2. il malato in condizioni parzialmente compromesse definito Unfit; 3. il malato fragile definito Frail. La terapia standard o “piena” è quella che viene proposta agli anziani della prima categoria in quanto essi hanno tutte le caratteristiche per trarre giovamento dallo stesso tipo di terapia proposta ai pazienti più giovani; L’anziano unfit invece avendo riportato alcuni dati non ottimali è destinato ad un tipo di terapia rivista e corretta, il più delle volte ridotta, tenendo conto dei suoi punti critici; Infine, al nostro anziano frail verrà proposta una terapia di solo supporto e non di attacco, questo significa che si cureranno i sintomi e non la malattia. La tabella raffigurata tratta dall’opuscolo edito dalla Fondazione Intergruppo Italiano Linfomi Onlus (FIL) ci indica i criteri utilizzati più frequentemente per classificare i pazienti dopo la valutazione multidimensionale. Come si può evincere i parametri presi in considerazione sono le autonomie nella vita quotidiana misurate con le scale denominate ADL e IADL, le comorbidità ossia la presenza di patologie concomitanti misurate con la scala CIRS e l’età. Il concetto di fragilità è ritenuto clinicamente utile ed ha avuto il merito di contribuire, tra l’altro, a spostare l’ottica da un approccio al paziente anziano centrato sulla malattia ad una visione più globale della salute nei suoi diversi aspetti. Mettere in evidenza anche le risorse e non solo le criticità può dare modo a chi si prende cura del malato di attivare e organizzare preventivamente tutti gli interventi che possono migliorare la tolleranza al trattamento. Può risultare già terapeutico, per la persona che deve affrontare un periodo di cura, essere valutato da più professionisti appartenenti all’equipe; ci si sente ascoltati e presi in carico nella propria globalità e non solo come organo malato. Avere tempo, spazio per ascoltare e dare voce ai bisogni della persona anziana e malata diventa un investimento anche per i curanti in quanto possono attuare interventi di prevenzione del rischio clinico e limitare interventi dettati dall’urgenza. Micaela Fergnani Psicologa Gruppo AIL Andrea Petrin Il 3 luglio 2014 il Gruppo Camposampiero-Cittadella ha partecipato alla Conferenza dei Servizi 2014 dal titolo “Umanizzazione: quando le relazioni contano” . La Conferenza dei servizi 2014 verte sul tema fondamentale dell’umanizzazione delle cure e sull’attenzione alla persona nella sua totalità, fatta di bisogni organici, psicologici e relazionali. Le crescenti acquisizioni in campo tecnologico e scientifico, che permettono oggi di trattare patologie una volta incurabili, non possono essere disgiunte dalla necessaria consapevolezza sull’importanza degli aspetti relazionali e psicologici dell’assistenza. Di seguito vi proponiamo il discorso fatto da una nostra volontaria durante la discussione: “Il gruppo AIL di Camposampiero e Cittadella (Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mielomi) pur essendo nato da appena due anni riconosce l’importanza fondamentale della solidarietà e del sostegno verso quelle persone che necessitano di cure mediche ed in particolare per le patologie del sangue. Andrea Petrin, il gigante buono che ci ha lasciato nel 2012, ci dà la forza e la determinazione per portare avanti il nostro progetto: la creazione di un’area ematologica che si occupi non solo della cura e dell’assistenza dei propri pazienti, purtroppo sempre più numerosi, ma che infonda loro anche forza e coraggio per vincere questa dura battaglia consapevoli che nei momenti di difficoltà e di grande sofferenza il sorriso di chi si occupa di noi rinfranca l’animo, distoglie la mente dalle preoccupazioni ed apre il nostro cuore alla speranza. Oggi più che ieri il malato avverte un duplice dolore: il dolore fisico che può essere alleviato con la giusta terapia ed il dolore nell’animo: la solitudine; la terapia giusta in questo caso arriva con una buona dose di sensibilità ed attenzione da parte di chi ci cura. In altre parole dall’umanizzazione delle cure! Il progresso e le scoperte in ambito medico-scientifico hanno sicuramente migliorato la “quantità” della vita del malato, mentre un miglioramento alla “qualità” della vita del malato sarà possibile solamente se alla base del sistema vi è la qualità delle risorse umane: dei professionisti, degli operatori e dei volontari che operano all’interno delle strutture ospedaliere. Risorse umane altamente specializzate sono indispensabili al sistema ma la vera eccellenza si potrà raggiungere sostenendo e motivando le doti della mente e soprattutto del cuore proprio delle risorse umane che lavorano nell’organizzazione in grado di esprimere al malato solidarietà e comprensione. Queste sono le peculiarità dei nostri ematologi e della loro equipe che ogni giorno operano supportati da una grande professionalità e animati da tanta dedizione e sensibilità al fianco di chi si trova a combattere una sfida importante che sicuramente lascerà un segno nella vita. Lo slogan del nostro gruppo può essere sintetizzato così: NON SOLO CURARE MA ACCOMPAGNARE E PRENDERSI CURA DEL MALATO, NON SOLO MEDICINE MA SORRISI E SENSIBILITA’ NON SOLO MALATI COME NUMERI MA MALATI COME PERSONE!” GRUPPO AIL Camposampiero - Cittadella 13 14 Ogni malato di leucemia ha la sua buona stella. 6, 7 e 8 dicembre aiuta la ricerca e la cura delle leucemie. dei linfomi e del mieloma. Ti aspettiamo in tutte le piazze di Padova e provincia. Consulta l’elenco delle piazze su www.ailpadova.it NEWS dal Reparto di Oncoematologia Pediatrica: tanti modi per fare solidarietà A CURA DI : STEFANIA GALLO SEGRETERIA AIL PRESSO LA CLINICA DI ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA Ed eccoci arrivati all’ultimo appuntamento del 2014. Prima di passare alle varie iniziative di solidarietà organizzate dalle famiglie e dagli amici dei piccoli pazienti della Clinica di Oncoematologia Pediatrica, pubblichiamo le toccanti parole che alcuni genitori ci hanno inviato. Storie di speranza Siamo i genitori di Simona G., una ragazza che è stata ricoverata in Oncoematologia Pediatrica. Da poco abbiamo finito i cicli di chemioterapia. Il nostro cammino è ancora lungo, ma volevamo con semplici parole ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato in questo difficile momento. Ci farebbe piacere se pubblicaste questa lettera di ringraziamento. Sicuramente non possiamo non iniziare questa lettera se non facendo i complimenti al Prof. Basso per il modo speciale con cui dirige il reparto. Durante la nostra difficile battaglia siamo stati seguiti non solo con professionalità e attenzione, ma anche con sensibilità ed umanità. Per chi vive queste situazioni è importante, fondamentale, trovare queste condizioni. Un ringraziamento particolare, accompagnato da tanta stima, al Dott. Bisogno per la grande disponibilità e cura con cui ha seguito Simona. Distinti saluti, grazie. Carissimi signori G., vi ringraziamo di cuore per questa commovente testimonianza. La vostra storia rappresenta un MESSAGGIO DI SPERANZA per tutti i genitori che all’improvviso si ritrovano in un reparto di Oncologia Pediatrica. NON RIMANERE SOLI NEL DOLORE: é questa la cosa fondamentale per riuscire ad affrontare la drammatica esperienza di un figlio malato. Un affettuoso saluto a Simona, da parte nostra e di tutto il personale medico ed infermieristico della Clinica di Oncoematologia Pediatrica! Siamo i genitori di Luca D.A., un bambino di 11 anni che all’età di 8 anni si è ammalato di leucemia linfoblastica acuta. Oggi Luca sta bene: il trapianto è riuscito, ma la strada da percorrere è ancora lunga e con qualche salita. Luca a settembre inizierà un percorso nuovo: la 1° media e, in occasione del saluto, dopo un pranzo in allegria e spensieratezza con le insegnanti della Scuola Primaria, i genitori degli alunni della 5aA e della 5aB dell’Istituto Comprensivo di Gorgo al Monticano hanno voluto dimostrarci ancora una volta il loro affetto consegnandoci la somma di euro 125,00. Luca proponeva di utilizzarla per acquistare materiale per le svariate attività di intrattenimento che ogni giorno i volontari, che operano nella Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova, propongono ai bambini. Mamma Tiziana e papà Denis ringraziano con tutto il cuore i genitori per la sensibilità e l’affetto dimostratoci in questi anni per noi difficili e i compagni di Luca per aver sostenuto, incoraggiato e aiutato il loro amico nei momenti più difficili della sua malattia. Carissimo Luca, ti ringraziamo per il tuo bellissimo gesto! La somma che ci hai consegnato è stata interamente spesa a favore del gruppo volontari del Day Hospital. Ti salutiamo calorosamente e ci uniamo a te e ai tuoi genitori nel ringraziare quanti hanno contribuito. 15 16 INIZIATIVE a sostegno della Clinica di Oncoematologia Pediatrica Festa del GRAZIE a San Donà di Piave Alessandro fa parte, ed è animatore, dell’ A.D.S. (Amici Domenico Savio), un gruppo dell’oratorio salesiano “DON BOSCO” di San Donà di Piave seguito da Don Lorenzo. Domenica 25 maggio, a conclusione dell’anno di attività dei bambini e ragazzi, si è svolta la FESTA DEL GRAZIE. Un evento importante a cui le famiglie hanno partecipato numerose. Alessandro, assieme ai suoi genitori, ha pensato che poteva essere l’occasione giusta per sensibilizzare i presenti e raccogliere qualche offerta per il reparto della Clinica di Oncoematologia Pediatrica, presso il quale è in cura dallo scorso anno. Così durante il pranzo è passato tra i tavoli, con grande stupore dei genitori! Essendo molto timido, mai avrebbero pensato che avesse il coraggio di fare un simile gesto. Alla fine della giornata sono stati raccolti 465 euro!!! Ma, non ancora soddisfatto, Alessandro ha aggiunto, assieme al fratellino Alberto di 8 anni, la differenza per arrivare a ben 600 euro!!! La somma è stata versata alla nostra Associazione e verrà utilizzata per l’acquisto di un’apparecchiatura medica per la Sezione Degenze. Vi terremo aggiornati! Vogliamo esprimere la nostra gratitudine ad Alessandro, che ha saputo trasformare questo momento di festa in un atto di solidarietà, e ringraziare in modo particolare i suoi genitori, il piccolo Alberto e quanti hanno partecipato a questa iniziativa. GRAZIE E BUON NATALE A TUTTI!!! Progetto“CASE DI ACCOGLIENZA” MY THERMAL: lo sport modello di vita MY THERMAL è un’associazione no profit, che promuove lo sport nei bambini e nei ragazzi, legando la propria attività in parte all’A.S.D. Thermal Abano Teolo, società calcistica che milita in Serie D. Si occupa, in particolar modo, di far crescere il Settore Giovanile, garantendo alle famiglie un ambiente sano in cui far crescere e divertire i ragazzi. Per statuto destina i propri fondi e le proprie risorse unicamente al Settore Giovanile dell’ASD, agli Enti benefici e a tutte quelle strutture nel territorio che si dedicano alla crescita dei giovani. Quest’anno ha deciso di sostenere il progetto “Case di accoglienza pediatrica AIL”. Da molti anni l’AIL Padova mette a disposizione dei genitori (e di altri familiari), che risiedono lontano, alcune case di accoglienza, per dare loro la possibilità di assistere e stare vicino al proprio bambino durante i lunghi periodi di ricovero, il trapianto di midollo e i cicli di radioterapia. Attualmente le case riservate al reparto di Oncoematologia Pediatrica sono 3: Ca’ Lando, Casa San Massimo e Suore della Divina Volontà. L’AIL provvede alle spese ordinarie di gestione: assicurazione, affitto, riscaldamento, acqua, luce, spese di lavanderia e di pulizia ecc..., che di anno in anno AUMENTANO! Recentemente si è reso necessario realizzare alcuni importanti lavori: primi fra tutti rinnovare l’impianto di riscaldamento e installare l’aria condizionata, per dare alle famiglie la MIGLIORE accoglienza possibile. Ringraziamo con enorme riconoscenza My Thermal e i suoi ragazzi e CHIEDIAMO L’AIUTO DI TUTTI per poter portare a termine quanto prima questi lavori. Per informazioni e donazioni: Sig. Emiliano Zerin - segreteria AIL Padova - Via Gabelli 114 Padova (tel. 049/666380) - Stefania Gallo - segreteria AIL c/o Oncoematologia Pediatrica (tel. 049/8211461). Un GRAZIE da parte nostra e di tutti i genitori!. La SCUOLA portatrice e promotrice del valore della solidarietà 17 SCUOLA DELL’INFANZIA “G. Rodari” di MARTELLAGO a.s 2013-2014 Per gli alunni, insegnanti e genitori della Scuola dell’Infanzia “G. Rodari” di Martellago è una tradizione ormai consolidata festeggiare insieme la fine dell’anno scolastico. Di fronte ad una affollatissima platea di genitori, tutte le classi hanno partecipato attivamente al mercatino allestito all’interno della scuola, donando, in cambio di una piccola offerta, oggetti di vario genere realizzati con l’aiuto dei loro insegnanti. I loro sforzi alla fine sono stati premiati e la somma raccolta è stata versata alla nostra Associazione per sostenere le iniziative legate alle attività ricreative dei nostri bambini. Carissimi bambini, un GRAZIE DI CUORE per tutto il CALORE e l’AFFETTO che continuate a dimostrarci. Grazie al vostro aiuto sarà possibile esaudire uno dei desideri dei piccoli pazienti della Clinica di Oncoematologia Pediatrica: donare una stampante alla scuola. Sarà utilizzata non solo per la regolare attività scolastica, ma anche per il gioco e l’intrattenimento, così da allietare la loro permanenza in ospedale. Speriamo che tante altre scuole decidano di imitare il vostro gesto e di poter esaudire sempre più e più desideri! BUON NATALE E BUON 2015 a tutti !!! SCUOLA PRIMARIA“Goldoni”di MARTELLAGO Classe 5aB - a.s 2013-2014 Ogni anno l’Istituto “Goldoni” di Martellago organizza, nel mese di maggio, una passeggiata ecologica, coinvolgendo i bambini dell’asilo e della scuola primaria. Un modo per educarli e sensibilizzarli ai temi ambientali. La classe che con il più alto numero di alunni partecipa alla giornata si aggiudica un premio (… in denaro)! Quest’anno ha vinto quella di Giacomo (la 5aB), fratello di Giovanni che è in cura presso la Clinica di Oncoematologia Pediatrica. I suoi insegnanti e compagni di classe, venuti a conoscenza che alla Sezione Degenze serviva urgentemente una lavatrice, utilizzata dai genitori dei pazienti durante i lunghi ricoveri, hanno deciso di destinare la vincita alla nostra Associazione, rinunciando all’acquisto di materiale didattico. E così la nuova SUPER MODERNA e SUPER ECOLOGICA lavatrice è arrivata, accolta da tutti con IMMENSA gioia! Salutiamo e ringraziamo con GRANDE affetto la famiglia di Giacomo e Giovanni (che si è adoperata anche per aiutarci a far fronte ad eventuali prossime riparazioni), la classe 5aB, il negozio Media World Padova 1 che ci ha seguiti nell’acquisto e fornito un’ ”assistenza” impareggiabile, e naturalmente le STRAORDINARIE e infaticabili O.S.S.del reparto (nella foto, da sinistra: Tatiana, Teresa, Paola e Carla), che si sono assunte il “gravoso” compito di “SUPERVISORI” per un corretto e duraturo utilizzo della nuova arrivata! 18 UN PICCOLO SOGNO DIVENUTO REALTA’ Alla scoperta del mondo delle farfalle e delle fate Nel dicembre dello scorso anno sono state distribuite ai piccoli ospiti del reparto e day hospital della clinica di Emato-oncologia Pediatrica, delle “scatole magiche” contenenti diversi piccoli doni (pennarelli, quaderni, dvd, bolle di sapone, libri, ecc.) e un foglio “il sogno che vorresti vedere realizzato”1 che i bambini, con i genitori, dovevano compilare. Nel luglio scorso tutti i bambini che avevano aderito all’iniziativa sono stati ricevuti in Aula Magna di Pediatria, dove ad attenderli, oltre ai giovani del Rotaract Club Veneto, c’era anche Prezzemolo appositamente arrivato da Gardaland come richiesto da molti bambini. I ragazzi, nell’impossibilità di esaudire tutti i desideri, hanno consegnato dei pacchetti regalo ai bambini presenti. Tra loro la piccola Sveva aveva per prima espresso il suo sogno: “andare nel Parco delle Fate e delle Farfalle”. Il luogo in questione è il Butterfly Arc (la prima Casa delle Farfalle- Bosco delle Fate realizzata in Italia e conosciuta in tutto il mondo) che si trova, fortunatamente, vicino a noi, a Montegrotto Terme. Riunendo una decina di bambini, questo desiderio è stato esaudito dalla scrivente, la responsabile dei volontari del reparto di Emato-oncologia Pediatrica “Arrivano i Nostri” con la collaborazione dell’ AIL che che il giorno 11settembre ha messo a disposizione il pulmino con autista . Avevamo riservato la visita al Butterfly Arc in esclusiva per i nostri bambini con la guida di una fata, la Fata Dispettosa, che in realtà è una fata dolcissima! Purtroppo all’ultimo momento la comitiva si è ridotta con la sola partecipazione di Sveva, Anna, Emma, Angelo e Marco (che ringraziamo per le fotografie). Ciò malgrado la gita è stata un vero successo, un evento di grande impatto emotivo, non solo per i bambini, ma anche per i genitori che li hanno accompagnati. Siamo entrati alla scoperta di un mondo pressoché sconosciuto, delle bellezze di una natura diversa da quella a noi familiare, con esemplari di magnifiche farfalle e insetti esclusivi, alla magia del mondo delle fate e dei personaggi mitologici. FOTO 1 – I BAMBINI CON LA FATA ALL’ENTRATA DELLA CASA DELLE FARFALLE Entriamo in questo straordinario luogo (foto 1). Appena dentro ci accoglie una foresta tropicale in miniatura, coinvolgente con i suoi colori e suoni, dove si possono ammirare centinaia di farfalle dalle mille sfumature di colore e dimensione appartenenti all’habitat tropicale di Africa, Asia e America. La serra è un ambiente unico, dove le farfalle nascono (Foto2) vivono e muoiono nel loro ciclo naturale FOTO 2 - I BRUCHI GIÀ CRISALIDI FISSATE ATTORNO AD UN RAMO DI UN ANTICO ALBERO TROPICALE RICOSTRUITO ATTENDONO LA TRASFORMAZIONE A MERAVIGLIOSE FARFALLE Delicate, leggere, bellissime, volano attorno a noi, sfiorandoci perfino, senza alcun timore provocando la meraviglia dei bambini che rimangono a bocca aperta ed occhi spalancati. Si posano sui fiori o sulle grandi foglie di ficus o banani o degustano il succo delle arance di cui, scopriamo, sono golose (Foto3). FOTO 3 - LA FARFALLA SIPROETA VERDE, A SINISTRA, SI STA GUSTANDO IL SUCCO DELL’ARANCIA E LA FARFALLA IDEA, A DESTRA, BEVE IL SUCCO DA UN “FIORE” APPOSITAMENTE PREDISPOSTO 1 Progetto DREAMbox, iniziativa dei ragazzi del Rotaract Club Veneto (RCV), realizzato col beneplacito del Primario. La curiosità dei grandi e dei piccoli è catalizzata poi da molti altri animali tropicali che vivificano le foreste dell’Amazzonia, dell’Asia e dell’Africa con i quali siamo entrati in contatto; pappagallini di aspetto e colori diversificati; strane e piccole curiose creature, come il drago barbuto (Foto4), gli insetti stecco, le cavallette foglia, i camaleonti e tanti altri (Foto5). Una serie di pannelli spiega con dovizie di particolari come si sono evoluti gli insetti che anche oggi conosciamo, ma i bambini, ammaliati dal luogo che li circondava, hanno osservato e capito tutto con l’aiuto prezioso della Fata guida che, in maniera fiabesca o ludica, pur scientificamente corretta, ha spiegato la vita degli insetti che popolano questo ambiente, descrivendone forme, colori, comportamenti e le più stravaganti curiosità, il modo in cui alcuni si mimetizzano e cambiano colore per ingannare i predatori, facendo scoprire l’affascinante mondo degli invertebrati. FOTO 4 - IL DRAGO BARBUTO SULLA MANO DELLA FATA GUIDA FOTO 5 – L’INSETTO STECCO GIGANTE E IL BRUCHETTO PELOSETTO Essere entrati in contatto diretto con il mondo delle farfalle e tutti gli altri “nuovi” animali è stata una emozione straordinaria che Marco e Sveva hanno cercato di esprimere nelle letterine che hanno scritto al termine della gita (Foto 6) FOTO 6 Oltre le serre tropicali, nel parco esterno, entriamo nel magico Bosco delle Fate (foto 7) dove, attraverso un percorso all'aperto si rivivono antiche leggende celtiche, paleo-venete, e fiabe della fantasia e della tradizione popolare: elfi, fate, gnomi, fauni ed altri curiosi personaggi popolano questo parco mitologico. FOTO 7 Il folletto fungo, il folletto verde che ruba le merende ai bambini durante i picnic (ma le fate arrabbiate gli hanno fatto gli occhi gialli in modo che si possa vedere) l’elfo musico che sparge suoni incantevoli, le fate dei boschi che proteggono tutte le forme di vita vegetale delle foreste,vegetazione fiori funghi. Nella nostra passeggiata incontriamo anche bizzarri sassi che ci osservano, strane impronte che la Fata ci spiega appar- 19 20 tengono elfi, fauni e quella gigante ad un orco buono e poi ci troviamo vicino al pozzo dove riposa il mago più importante di tutti i maghi, nientemeno che Mago Merlino. Qui la Fata invita i bambini a chiamarlo a voce spiegata per svegliarlo e sentirne i borbottii (Foto 8). Prima chiede loro: “vi siete lavati bene le orecchie questa mattina? Perché la voce di Merlino quando si sveglia è piuttosto flebile”. FOTO 8 Dopo il coro unanime di sì, i bimbi lo chiamano una, due volte a gran voce, ma la risposta è davvero impercettibile e a questo punto il piccolo Angelo, simpatico e divertente, si allontana un po’ seccato esclamando: “senti Fata, io credo che sia Merlino che non si è lavato le orecchie stamattina!” All’uscita acquistiamo libri, gadget ricordo, anellini a farfalla, t-shirt riproducenti le immagini di alcuni degli animali appena conosciuti. Terminiamo la nostra visita dopo circa due ore, intense e fantastiche; i bambini sono stanchi ma entusiasti, noi grandi pure. Entusiasta di questi straordinari piccoli visitatori è stata anche la Fata Dispettosa che mi ha detto: “voglio ringraziati con tutto il cuore per avermi dato l’opportunità di vedere dei meravigliosi bambini che hanno insegnato anche a me a sorridere sempre”. L. C. Quando i sogni diventano realtà: Simona ricevuta da James Blunt Nel corso del suo ultimo concerto tenutosi a Piazzola sul Brenta, il cantante James Blunt ha regalato un momento di grande gioia ad una tredicenne di La Spezia che si trovava a Padova per terminare il ciclo di cure di chemioterapia. Simona è una grande ammiratrice del cantante inglese e quando la sua mamma è venuta a conoscenza che, negli stessi giorni in cui era a Padova per le cure, si teneva il concerto di Blunt ha voluto farle una sorpresa e le ha acquistato i biglietti per il concerto. I volontari AIL però venuti a conoscenza di questa passione verso il cantante si sono rimboccati le maniche e sono riusciti a contattare gli organizzatori che poco prima dell’inizio del concerto sono andati da Simona e l’hanno portata dal cantante. Simona non se lo aspettava proprio. James Blunt l’ha accolta nel suo camerino, le ha firmato un autografo, ha scambiato qualche parola e alla fine si è fatto fotografare con la sua piccola fan. “Quando si possono vivere queste emozioni si riesce a dimenticare anche i momenti più difficili - ha detto la mamma di Simona ringraziando l’AIL e il cantante - penso che questo momento così straordinario rimarrà per sempre nella mente di mia figlia. Voi con la vostra sensibilità avete dato a Simona qualcosa di straordinario ed indimenticabile”. Erik G, e i nuovi Eroi e le nuove Eroine lo dell’albero Erik ha sempre avuto dalla nascita e del castello e due occhioni azzurri sempre predisegnare il sole senti e curiosi sul mondo che gli che sorge, progirava attorno. E’ nato l’11 settemprio come quelbre 2005 dopo la sorella Denise e lo che vediamo il fratello Kevin. qui ora davanti A Marostica ha sempre svolto a noi….e poi lo molti sport: sci, nuoto, karate appendiamo a e calcio. Proprio all'inizio dello casa. scorso anno calcistico Erik inizia - E che titolo gli ad accusare dolori alle ginocchia. daresti Erik? Inizia una serie di visite ortopedi- La mia nuova che, fisiatriche, raggi a ginocchia alba, non ce ne e caviglie, esami del sangue, ma sono altri!! Sai con nessun esito che potesse mamma pospiegare il perché di queste contremmo farne dizioni fisiche doloranti. uno anche per Il pediatra decise allora di approi miei amici che fondire il caso e lo invita a recarsi sono in ospedale all’ospedale di Padova, dove dopo con me e tutti una breve visita i medici decidono poi ci scriviamo di ricoverarlo in oncoematoloil nostro nome gia pediatrica. E lì il mondo gli è sopra quando crollato addosso all’improvviso: la siamo guariti dott.ssa Petris ha detto la diagnoERIK E IL DOTT. ANTONIO MARZOLLO. dalle nostre malattie. Diventerà si: Leucemia Linfoblastica Acuta. un quadro pieno di nomi, così i Il cammino di Erik a Padova è bambini che si ammaleranno dopo di noi sapranno iniziato il 28 novembre 2013: nei suoi numerosi che si può guarire da queste malattie e saremo una ricoveri ha sempre dimostrato presenza, gentilezsicurezza per loro! za, sicurezza e tenacia. Ha accettato bene le cure - Erik è un’idea bellissima!!!! Sei un tesoro!!! e nonostante dei rallentamenti di percorso ha Così è nata questa idea, questo progetto: dipingere sempre mantenuto un equilibrio e grande sereniun quadro e condividerlo con tutte/i le bambine/i tà. Ci sono stati momenti molto duri e sofferenti, che sono in cura in oncoematologia dell’ospedale momenti in cui soffriva molto sia fisicamente che di Padova . emotivamente il distacco dal suo mondo, dalla Erik ha chiesto al prof. Basso se fosse stato possibiscuola, dalla famiglia, dagli amici dello sport. Ma le realizzare questo progetto e lui ha risposto che il in clinica ha incontrato tanti amici con i quali ha quadro doveva essere grande, perché di eroi ce ne giocato e con i quali mantiene ancora oggi un sono molti lì. Questo è stato l'ok al progetto ed Erik contatto di amicizia. si è messo subito all'opera. Il giorno che ha portato Durante i numerosi viaggi di andata e ritorno in i quadri a Padova ha voluto che Denise e Kevin lo day hospital un giorno la mamma gli disse: accompagnassero: era il 24 agosto. - Erik …Ci manca un obiettivo! - Cosa dici mamma, non ho capito! Questa la dedica nel quadro: - Sì Erik, dopo tutto questo tempo che trascorriaPossa questo diventare un Quadro Speciale, una mo su e giù da Padova per guarire dalla leucemia, testimonianza che noi abbiamo vissuto questa ti manca un obiettivo da raggiungere per poter esperienza e siamo diventati degli Eroi , delle dire: Ce l’ho fatta! Sono guarito ed ora si va avanti Eroine pronti a VIVERE LA NOSTRA NUOVA ALBA ! più forte di sempre! Dedichiamo un quadro Speciale agli Amici che - E’ una bella idea mamma, ma non so che fare… sono andati Oltre nella Luce, con le ali dell’arco- Potresti scrivere qualcosa, fare un disegno, non baleno fra le braccia dell’Amore e che portiamo lo so nemmeno io, ma vedrai che, pensandoci, sempre nel Nostro Cuore. Un abbraccio speciale qualcosa arriverà !!! per Voi……… - Mamma, potrei dipingere un quadro come quel- 21 22 Un ringraziamento a tutta l’équipe medica, al prof. Basso, al personale infermieristico e non, al team scolastico, a tutti i volontari, al personale della segreteria AIL , ai nostri genitori, sorelle e fratelli, a tutti i nostri Amici per averci curati sostenuti ed accolti nei vostri cuori. Erik G. e i nuovi Eroi, le nuove Eroine della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova Ora sembra che la situazione sia tranquilla e questo ha permesso ad Erik di rientrare a scuola a soli nove mesi e mezzo dalla diagnosi. All'inizio per poche ore, poi un po’ di più, passo dopo passo sta recuperando la sua Vita. La sua maestra di italiano Mara Bassetto ha scritto che già dall’inizio di questo nuovo anno scolastico, Erik ha dimostrato un’incredibile energia positiva, rivolta all’apprendimento ed alla relazione con insegnanti e compagni di classe. Nel suo sguardo dolce ed al contempo intenso si legge la gioia di chi, dopo momenti di dure e sofferte battaglie, è ritornato vittorioso ad occupare quel posto che gli era stato tolto tanto bruscamente. Nulla sfugge alla sua attenzione, desidera imparare tutto ciò che gli spetta di sapere. Qualche settimana fa, durante una lezione in classe, un compagno ha affermato: “Maestra, Erik è rimasto assente da scuola per tanto tempo ma sembra esserci sempre stato. Sa tutto quello che sappiamo noi e scrive anche dei bei testi!” ERIK CON LA DOTT.SSA MARIA GRAZIA PETRIS (A SINISTRA) E CON LA DOTT.SSA LAURA SAINATI. Erik ci ha abbandonati per un po’, ma non ha mai tralasciato il suo doveroso impegno di studente. Durante il suo periodo di malattia ha affrontato con grande dedizione e forza di volontà tutti gli argomenti trattati a scuola, ricopiando pagina dopo pagina tutto ciò che era stato fatto in classe. Ammirevole! Da moltissimi punti di vista si può proprio dire che Erik, dopo aver combattuto la sua importantissima battaglia, è nato per la seconda volta, portando ora con sé una grande energia vitale. ERIK CON IL PROF. GIUSEPPE BASSO DIRETTORE DELLA CLINICA DI ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA OUTSIDERS: una giovane band trionfa al CONCORSO “2°memorial Roberto Scatolini” Ha riscosso un gran successo la seconda edizione del memorial Roberto Scatolini, concorso per giovani cantautori in lingua italiana che si è tenuto a Padova al Piccolo Teatro Don Bosco di Padova. Tra i dieci finalisti ammessi alla serata ha vinto una giovane band “Outsiders“ composta dai giovani Giacomo Solimene (18 anni), Gaia De Rossi (17), Patrick Roncolato (18), Emanuele De Saraca (20), Giovanni Piccolo (17) e Federico Pirotto (19). Al Secondo posto un’altra band Min.Amor di Matteo Premoli (24), Giacomo Premoli (19), Gregory Saccozza (24) e Francesco Ceola (24). Al terzo posto il duo La febbre del venerdì 13 composta da Andrea Zucaro (30) e Alessandro Ragazzo (20) e al quarto Piccolo Mondo Digitale Antico di Thomas Sturaro (29) e Nicola Lotto (31). La serata è stata aperta da una giovanissima band di cantautori “tempo perso rock band “, talmente piccoli da non poter rientrare in gara, che hanno comunque stupito il numeroso pubblico presente in sala. L’iniziativa, promossa da Artisti di Stadio un progetto dei Servizi Sociali del Comune di Padova, è stata voluta per ricordare il pianista Roberto Scatolini, prematuramente scomparso due anni fa, la sua grande passione per la musica e il suo altruismo verso i giovani musicisti. “I musicisti hanno il sorriso sulle labbra che è indice di serenità e amore - amava dire spesso Scatolini - hanno una marcia in più che li unisce e che mai potrà dividerli”. Ed è proprio quello che si è visto sul palco: un gruppo di giovani che, anche se in gara tra loro, hanno trasmesso una grande gioia e armonia. Presenti alla serata il vice Sindaco di Padova Eleonora Mosco che ha sottolineato l’importanza della musica tra i ragazzi sia come forma di aggregazione che di educazione e il consigliere dell’AIL di Padova Riccardo Casotto che ha ringraziato per le offerte raccolte. Il Memorial infatti aveva anche uno scopo benefico: Roberto, nella sua lunga carriera musicale, aveva I FINALISTI IL VICE SINDACO DI PADOVA ELEONORA MOSCO suonato più volte in concerti dedicati proprio all’AIL. Oltre ai finalisti si è esibito anche Diego Campanile che ha cantato “La stanza accanto” una brano molto toccante scritto da lui su Roberto Scatolini qualche giorno prima che mancasse. Al vincitore, oltre al trofeo, è stata offerta la possibilità di usufruire dello studio di registrazione e dei tecnici qualificati di Artisti di Stadio per una sessione di registrazione gratuita, mentre al secondo, terzo e quarto classificati sono stati consegnati dei buoni acquisto offerti da Bettin pianoforti. Un ringraziamento particolare è stato fatto a Radio Bella e Monella che ha veicolato gratuitamente per una settimana l’evento mettendo in risalto anche lo scopo benefico in favore dell’AIL. I VINCITORI 23 24 Grande successo per la 5a edizione del Memorial Giacomo Martignon Non poteva mancare anche quest’anno il consueto appuntamento sportivo a scopo benefico che oramai dal 2010 caratterizza le serate di maggio e giugno della provincia di Venezia. Si è svolto infatti, dal 19 maggio al 15 giugno 2014, il “5° Memorial Giacomo Martignon”, torneo di calcio a 5 il cui ricavato è devoluto a favore della borsa di studio, gestita dall’AIL , intitolata alla memoria di Giacomo Martignon e che servirà a sostenere progetti di ricerca in campo ematologico. Grande entusiasmo tra gli organizzatori, genitori di Giacomo e alcuni amici, per un’edizione che ha fatto registrare numeri da record: quasi 300 iscritti per una somma raccolta di circa 6300 euro. 16 squadre maschili, divise in 4 gironi, 6 squadre femminili, divise in 2 gironi, e una cinquantina di bambini per una giornata a loro dedicata, si sono sfidati con l’unico scopo di fare sport per una giusta causa. Ad avere la meglio nel torneo maschile, dopo un’entusiasmante finale chiusa in rimonta contro “Manana por la manana”, è stata la squadra “I Pirati”; mentre in quello femminile sono le ragazze di “The Boscolo Team” che l’hanno spuntata per 5-2 contro “Go to know”. Oltre al capocannoniere maschile Matteo Callegari e quello femminile Francesca Cian, quest’anno sono stati premiati anche i due migliori portieri Marco Tagliapietra e “Valentina Ostolani. Ma la vera novità di quest’anno, decisa fortunatamente dagli organizzatori, è il premio “Giusto spirito” vinto da “Figli delle stelle”, che va a premiare la squadra che meglio ha interpretato lo spirito del torneo, quello in cui è “bello vincere ma più importante è partecipare”, slogan che oramai accompagna tutte le edizioni del memorial. Oltre all’agonismo e competizione in campo, con giocatori sempre di più alto livello negli anni, una parte fondamentale del torneo è stata il momento di aggregazione che seguiva le partite, il classico “terzo tempo”, dove, grazie a dei sontuosi banchetti preparati da amici e famigliari, tutti i partecipanti avevano modo di riunirsi in un momento di convivialità e amicizia, cosa che caratterizza e rende unico nel suo genere questo torneo. La grande festa finale, svoltasi domenica 15 giugno, ha visto una grande partecipazione di pubblico, con le tribune del palazzetto di Olmo di Martellago (VE) quasi completamente piene, oltre alla presenza del vice Sindaco Marco Garbin, dell’Assessore allo sport Antonio Loro e per l’AIL il consigliere Casotto Riccardo e il prof. Gianpietro Semenzato. Tutto il torneo è stato commentato e documentato nella pagina facebook dedicata “Memorial Giacomo Martignon” dove si possono trovare anche tutte le foto di questa e delle passate edizioni. Il gruppo organizzatore “Gek4Ail” vuole ringraziare tutte le squadre partecipanti, il gruppo arbitri, tutti gli spettatori e tutte le persone che hanno fatto si che anche quest’anno il torneo si svolgesse nel migliore dei modi, rinnovando l’appuntamento alla prossima edizione. Mauro “Pico” Favaro La solidarietà di Segugi e segugisti L’Associazione Segugi e segugisti di Padova ha raccolto 2.000 euro che il presidente di sezione, Fabrizio Furlanetto, ha donato all’AIL di Padova. Il contributo è frutto degli introiti delle tre prove di lavoro che si sono svolte nel corso dell’anno e che hanno visto impegnati molti cani da caccia e della lotteria effettuata in occasione della cena degli associati. La sezione di Padova dell'Associazione Segugi e segugisti da anni ormai raccoglie fondi in favore dell'AIL alla quale è particolarmente legata. Camminando con Federica 2014 E’arrivato alla quinta edizione il pranzo solidale organizzato dal gruppo di Camminando con Federica. Nonostante la crisi economica che stiamo attraversando, la sala polivante della parrocchia di Voltabrusegana era piena di persone, amici e parenti di Federica disposti ad aiutare il prossimo con la loro partecipazione . I 320 partecipanti hanno reso possibile la raccolta di 5.000 euro da donare all'AIL di Padova per finanziare una borsa di studio per la ricerca sulle leucemie degli adulti . L'assegno è stato consegnato dal papà di Federica al Tesoriere dell'AIL, Giuseppe Cavaliere e al dottor Renato Zambello della Clinica di Ematologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova. A conclusione del pranzo si è svolta una sottoscrizione a premi il cui ricavato è stato destinato a“Casa Federica”, una delle case gestite dall'AIL e nata per ospitare pazienti ematologici adulti che giungono da fuori città e i loro famigliari. Lo spirito con il quale ogni singola persona ha contribuito all'iniziativa anche quest'anno è una testimonianza viva e tangibile di quanto, nonostante la forza ed il coraggio non le siano bastati a vincere la battaglia contro la leucemia, Federica sia fonte meravigliosa di ispirazione per le iniziative del nostro gruppo. Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e collaborato alla realizzazione di questa giornata. Gli amici di Camminando con Federica La Scuola Ippolito Nievo di Mantova in favore dell’AIL Come ogni anno, anche a giungo scorso, in occasione della chiusura delle scuole, la Scuola Ippolito Nievo di Mantova si è presentata alle famiglie, ai sostenitori e ai cittadini con un lavoro di approfondimento curato dalle insegnanti nel corso del secondo quadrimestre. L'argomento scelto è stata la musica: musica intesa come elemento costante della vita, dal suono del battito del cuore fino alla musica più legata ad emozioni o a gusto personale. Le 21 classi della scuola per un totale di 520 alunni si sono quindi impegnate ad attraversare approfondimenti in questo settore. La modalità espressiva è stato il movimento curato da una stupenda collaboratrice esterna Chiara Olivieri che da anni accompagna le insegnanti nel creare spunti espressivi significativi. L'obiettivo primario come sempre è stato però ricordare, essere informati e essere solidali verso chi ha bisogno di un aiuto. Per questo sono state ricordate tre persone particolarmente care: Francesca Galli, Costanza Zanetti e Angelo Dalboni: una alunna e due colleghi accomunati dalla stessa malattia che ci hanno insegnato a non darsi mai per vinti. Nel corso della manifestazione si è parlato dell’AIL, sono state distribuite le brochure informative e soprattutto sono state raccolte delle offerte in favore dell’AIL. Un appuntamento, questo, che la Scuola organizza da 35 anni sempre con le medesime finalità. Ne è orgogliosa e spera essere testimone di quanto si possa fare con il sorriso sulle labbra in aiuto di chi ha bisogno. Presenti allo spettacolo più di 1500 persone che hanno accompagnato i bambini nelle varie uscite con applausi che hanno scaldato il cuore dei più timorosi. Insegnante Alessandra Micheli 25 26 Consegnata la Citroën C3 della Lotteria Grazie al sostegno di privati, associazioni e imprese, anche quest’anno si è tenuta la consueta lotteria di beneficenza “Regalami un sorriso” in favore dell’AIL. Giovedì 22 maggio nella sede del Petrarca Rugby di Padova sono stati estratti i 10 numeri vincenti ai quali sono stati assegnati i corrispondenti premi. Il primo premio, la NUOVA CITROEN C3, è stata vinta da Adriana Bortolini. E’ una lotteria che impegna un gran numero di volontari che si dedicano alla vendita dei biglietti che da quest’anno sono stati venduti anche all’interno della Clinica di Oncoematologia Pedriatica. Un ringraziamento va quindi a tutti coloro che hanno sostenuto questa importante raccolta di fondi: sostenitori, volontari e le 400 edicole sparse nel territorio padovano che si sono prestate alla vendita. La danza a sostegno dell’AIL Il 12 giugno scorso al Teatro Verdi di Padova l’Associazione Natura Danza Ambiente di Roberta Riccoboni ha organizzato uno spettacolo dal titolo “Danzando tra realtà e sogno”. Sul palco si sono alternate modern dance, hip hop e danza di coppia. In tutto 20 ballerini al seguito di Federico Martinello, Lara Piccolo Maria Oliva con la direzione artistica di Giuliana Martinello. Per l'occasione le musiche sono state eseguite da Ludovico Degli Innocenti, una giovane promessa del flauto italiano che ha suonato come solista, interpretando le varie fasi del giorno, mattina, sera, notte: i tempi durante i quali si è svolto il balletto. Sul palco anche le A.N.D.A. junior, le giovanissime promesse dell'associazione di danza. Lo spettacolo era a favore dell’AIL di Padova. L'AIL INCONTRA L'AMERICA Il Palcoscenico dell’Auditorium del Conservatorio Cesare Pollini di Padova ha ospitato, il 14 giugno scorso, il penultimo concerto dell’International Music Meeting, rassegna approdata alla XXIV edizione e organizzata dall’Orchestra Giovanile del Veneto. La serata patrocinata dall’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, dalla Regione Veneto, Provincia e Comune di Padova è, insieme a tutte le altre serate organizzate nell’ambito International Music Meeting, un richiamo di pubblico di tutte le età che apprezza la musica e il bel canto. Il concerto di quest’anno si è vestito di solidarietà grazie all’Ensemble Vocale Emozioni in Canto, che dalla sua nascita si onora di essere testimonial per l’A.I.L. La formazione dell’Ensemble si è esibita assieme al gruppo corale maschile americano dell’Heritage Singers proveniente dal North DaKota - Stati Uniti - in un crescendo di emozioni e suoni che ha coinvolto ed emozionato il pubblico. L’emozione ha raggiunto la commozione quando le due formazioni hanno eseguito “Signore delle Cime” a ricordo di un caro amico da poco scomparso. Il vice Presidente dell’AIL di Padova, Marco Eugenio Brusutti, ha illustrato ai presenti i fini e lo scopo umanitario dell’Associazione ed ha evidenziato l’impegno dell’Ensemble che si adopera organizzando rassegne e manifestazioni sempre a scopo benefico a sostegno dell’AIL e non solo. Il maestro Marchioro ha ringraziato la signora Castania organizzatrice e ideatrice della serata, gli amici americani e i volontari AIL che dedicano il loro tempo per tutte le iniziative volte a sostegno dell’Associazione. La serata si è conclusa con il tradizionale scambio di doni e con l’augurio che, anche una piccola goccia di acqua, possa dare una grande mano a sconfiggere questa grave malattia ancora troppo presente nella nostra società. Arte equestre per la vita Il 6 settembre scorso, a Legnaro, in occasione dei tradizionali festeggiamenti per la sagra paesana, un gruppo di persone amanti dell’equitazione, dell’impegno sociale, e di un nuovo e più profondo rapporto con i nostri amici animali, ha ideato, organizzato e messo in scena lo spettacolo “Arte Equestre per la Vita”. Con l’impegno e l’attività di una quindicina di volontari, il contributo di Banca Mediolanum ed altri sponsor, lo spettacolo è stato organizzato per lanciare un messaggio di sport ed eleganza ed in particolare per sensibilizzare gli spettatori nei confronti dell’AIL Provinciale di Padova e dell’attività che svolge. Alla presenza delle autorità del paese, del vice-presi- dente dell’AIL , di una folta rappresentanza del suo direttivo e di un numeroso pubblico lo spettacolo ha permesso di unire le coreografie delle fontane in concerto, le musiche di noti brani di musica classica e della filmografia internazionale con l’esibizione di alta scuola equestre dove cavalli e cavalieri hanno dato forma ad evoluzioni spettacolari in completa armonia ed eleganza. L’arte ha preso forma e ha emozionato tra giochi d’acqua, luci, musiche, trotti, galoppi, piaffè, passage e figure equestri. La serata ha dato grande soddisfazione per il successo ottenuto, per l’obbiettivo raggiunto di effettuare una donazione all’associazione. 27 28 Appuntamenti Natalizi... 29 30 Pergamene e sacchetti solidali: una festa diventa un’occasione per aiutare il prossimo Cari amici, in occasione di un evento speciale molte persone scelgono di sostituire le tradizionali bomboniere con le nostre pergamene solidali. Altre, per onorare un anniversario, rinunciano ai consueti doni e invitano i propri ospiti a devolvere un contributo alla nostra Associazione. L’AIL cerca di rispondere a queste nuove esigenze, realizzando dei preziosi biglietti su carta pergamena personalizzati secondo le diverse richieste, e consegnando dei graziosi sacchetti porta confetti da accompagnare alle pergamene. Per conoscere le ultime novità basta contattare la segreteria AIL allo 049 66.63.80 – Sig.ra Anna Boldrin – il martedì e il giovedì dalle ore 10.00 alle ore 13.00. Oppure veniteci a trovare!!! (meglio su appuntamento). Un ringraziamento speciale a tutte le mamme che con il loro impegno hanno contribuito a far conoscere le nostre pergamene nelle parrocchie e nelle scuole. Sostenendo l’A.I.L. sezione di Padova sostieni i bambini della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova e i pazienti del reparto di Ematologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova. ALCUNE DELLE BOMBONIERE REALIZZATE DALLE NOSTRE VOLONTARIE L’AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS ha bisogno anche del tuo aiuto! Fai conoscere le nostre“bomboniere”solidali a parenti ed amici! Sostituisci le tue bomboniere con le nostre pergamene solidali! 31 Note e numeri Deducibilità fiscale Le donazioni effettuate in favore di una Onlus - organizzazione non lucrativa di utilità sociale - rappresentano ai sensi dell’art. 13 del. D.Lgs 460-97 un risparmio fiscale per il donatore sempreché vengano effettuate a mezzo bonifico bancario, carta di credito, bollettino postale o assegno bancario o circolare. L’art. 14 del d.l. dell’ 11/03/05 stabilisce che le liberalità in denaro o in natura erogate da persone fisiche o da enti soggetti all’imposta sul reddito delle società in favore delle Onlus sono deducibili dal reddito complessivo del soggetto erogatore nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di 70 mila euro annui. Come aiutare AIL Per i versamenti tramite bollettino postale o bonifico bancario, preghiamo di indicare in maniera chiara i dati di chi effettua il versamento oltre che alla causale. In caso di versamenti in memoria di una persona deceduta, al fine di poter avvisare la famiglia dell’intenzione, sarebbe gradito fosse indicato l’indirizzo a cui mandare la comunicazione di avvenuto versamento. c/c Postale 14659353 Unicredit Banca iban: IT25J0200812122000020155276 Unicredit Banca - Adulti iban: IT90U0200812122000100877425 Cassa di Risparmio del Veneto (sede centrale) iban: IT42I062251218307400351775K Monte dei Paschi di Siena (Antonveneta) (Agenzia 2 - Pd) iban: IT51Q0103012107000001720449 Banca Padovana Credito Cooperativo (Agenzia di Campodarsego) iban: IT67N08429624200000AC125911 Attenzione! Mettiamo in guardia i cittadini contro chi sfrutta il nome dell’A.I.L. presentandosi nelle case chiedendo denaro e trattenendolo nelle proprie tasche. A.I.L. non ha mai autorizzato, né autorizza nessuna persona a raccogliere denaro casa per casa o nelle vie della città e dei paesi. Riceve offerte solo attraverso versamenti nel conto corrente postale o in quello bancario, donazioni on-line, raccoglie fondi in occasione di manifestazioni ufficiali (nel periodo natalizio e pasquale) o di iniziative straordinarie quali concerti, rappresentazioni teatrali, ecc. Socio 2015: inizia la campagna tesseramento 2015 Per diventare socio aderente dell’AIL sezione della Provincia di Padova ONLUS, deve essere presentata regolare richiesta tramite modulo disponibile in segreteria accompagnato dalla fotocopia della Carta d’identità e dal versamento della quota minima stabilita di € 10,00 che può avvenire in contanti, tramite versamento in c/c postale o bonifico bancario indicando sempre la dicitura “QUOTA SOCIO 2015”. www.ailpadova.it