Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% - S1/BA Numero 1 — Gennaio-Giugno 2010 giornale di informazioni Sommario giornale di informazioni Lettera del Presidente����������������������������������������������������� 1 Organigramma �������������������������������������������������������������� 2 La Scuola nazionale di Stomaterapia AISTOM������������������� 6 Ruolo e funzioni dello stomaterapista riabilitatore�������������� 8 Il centro A.I.Stom. di Catania�������������������������������������������� 12 Il Centro A.I.Stom. dell’Ospedale “A. Cardarelli” di Napoli��� 13 La lunga vicenda degli stomizzati calabresi����������������������� 14 La voce del tempo: nonna Silvia��������������������������������������� 15 L’incontinenza: il perché di un ambulatorio di riabilitazione del pavimento pelvico������������������������������� 16 AISTOM-Esperti: Domande e Risposte������������������������������ 19 AIUTIAMOCI A CRESCERE — Associati A.I.STOM. – Associazione Italiana Stomizzati ONLUS - D.P.R. 15.1.87 (in G.U. del 10.3.88) MEMBRO ASSOCIATO DELLA IOA - International Ostomy Association MODULO DI ISCRIZIONE Cognome Data di nascita Città Tel. Fax Codice fiscale Stomizzato ❏ Medico ❏ Infermiere ❏ Prov. Email Partita IVA Stomaterapista ❏ Altro ❏ Sostenitore ❏ INFORMATIVA AI SENSI DEL D. L. n. 196 del 2003 – Ai sensi del D. L. n. 196 del 2003 tutela delle persone e degli altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali l’A.I.STOM. informa che i dati da lei forniti saranno utilizzati esclusivamente per finalità associative, di invio materiale illustrativo e di comunicazioni dell‘associazione relative a incontri e/o servizi. II conferimento dei dati è del tutto facoltativo, ma la mancanza delle informazioni anagrafiche impedirà l’invio del materiale suddetto. I dati da lei forniti saranno trattati con strumenti informatici, telematici e cartacei e NON potranno essere trattati da terze società. I dati NON saranno comunicati a società commerciali ai sensi delle disposizioni di legge. I dati personali NON sono soggetti a diffusione. Tutti i dati forniti all’associazione saranno ad esclusivo accesso del Consiglio Direttivo dell’associazione e del personale di segreteria che NON potrà in nessun modo divulgarli a terzi. II titolare del trattamento dei dati è il Consiglio Direttivo dell’associazione. Lei ha diritto di accedere ai dati che la riguardano, di farli correggere, integrare, aggiornare, ottenerne il blocco e la cancellazione o di opporsi al trattamento, rivolgendosi al titolare del trattamento: Consiglio Direttivo A.I.STOM. - Viale Orazio Flacco, 24 - 70124 Bari. Firma Direttore Scientifico Maria De Pasquale - Segretaria Tesoreria Comitato collaborativo Paolo Sergi - Vice Presidente Silvia Fusetti - Consigliere Luciana Arellaro - Consigliere Donato Boccadamo - Consigliere Roberta Felline - Consigliere Carlo Filippi - Consigliere Riccardo Galasso - Consigliere Eva Marcinelli - Consigliere Giampaolo Odderino - Consigliere Vincenzo Repaci - Consigliere Fabio Strazzeri - Consigliere Massimo Rivosecchi - Scientifico Ciro De Rosa - Scientifico Margherita Gavioli - Scientifico Filippo La Torre - Scientifico Luigi Lucibello - Scientifico Giuseppe Montemurro - Scientifico Francesco Pisani - Scientifico Concetta Tassielli - Scientifico Periodicità semestrale Registrazione Tribunale di Milano n.308 del 29/08/1981 Grafica Mts Italia srl Via Lucarelli 2/1 70124 BARI www.mtsitalia.com Indirizzo Cap Direttore Editoriale Giuseppe Dodi - Presidente Redazione V.le Orazio Flacco, 21 70124 Bari Nome Luogo di nascita Numero 1 Gennaio-Giugno 2010 Data Per associarsi il versamento minimo è di Euro 15,00 da versare a mezzo: – c/c postale n. 38565719 intestato a A.I.STOM. - Associazione Italiana Stomizzati – bonifico bancario (IBAN: IT47N0335901600100000010732) intestato a A.I.STOM. - Associazione Italiana Stomizzati Inviare questo modulo, allegando fotocopia del versamento, via posta al seguente indirizzo: A.I.STOM. - Viale Orazio Flacco, 24 - 70124 Bari o via fax allo 080 5619181 Norme editoriali Gli articoli dovranno pervenire via mail al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] con le seguenti modalità: 65 battute per riga, 30 righe per cartella. Larghezza: non più di due cartelle ad articolo. Carattere: Times New Roman 12, Interlinea 1,5. Nessun carattere in corsivo, grassetto, neretto e parentesi. Firma dell'autore a sinistra. Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% - S1/BA È vietata la riproduzione totale o parziale, con qualsiasi mezzo, di articoli, illustrazioni e fotografie pubblicati senza espressa autorizzazione dell’Editore. L’Editore non risponde dell’opinione espressa dagli autori degli articoli. Diffusione gratuita. Ai sensi dell’articolo 7 del D. Lg.vo n.196 del 2003 sulla “Tutela dei dati personali” ciascun destinatario della presente pubblicazione ha diritto, in qualsiasi momento di consultare, far modificare, o far cancellare i propri dati personali o semplicemente opporsi al loro utilizzo, tramite richiesta scritta. Lettera del Presidente loro come si risolvano problemi che in qualche momento sembrano irrisolvibili. Cari Soci e Lettori, sono lieto di presentare la rinnovata edizione del giornale d’informazione A.I.Stom, che dopo anni di assenza riprende la stampa. Un giornale che, come la nuova versione del sito, valorizzi il canale della comunicazione per tutto il territorio nazionale, da cui talvolta forti, ma più spesso flebili, schive e impaurite si levano richieste di aiuto o d’informazione, voci a volte disperate e spesso inascoltate da chi istituzionalmente è preposto ad informare, lenire, medicare, formare e invece non di rado sfugge, ignora o magari, pur sapendo, si disinteressa. È questa una denuncia nei confronti di taluni elementi del personale sanitario ma anche delle amministrazioni ospedaliere. Un ambulatorio per stomizzati rende poco in termini di danaro ed immagine, tanto, si pensa, sono pazienti che per imbarazzo tendono a defilarsi, complici spesso gli stessi familiari, ma non costa molto ed è estremamente utile. Vicende pregresse hanno portato ad un distacco da parte di alcuni gruppi regionali di stomizzati, la sequenza degli eventi trascorsi sarà scritta in una Storia dell’A.I.Stom. Una storia gloriosa che è iniziata nell’ormai lontano 1973. Del nome A.I.Stom., proprio per la sua storia e il suo prestigio, si è servito e continua a servirsi anche chi troppo spesso ne ha disconosciuto i meriti. Il canale elettronico informatico (www.aistom.org) è oggi uno strumento comunicativo imprescindibile. E se non è in grado di utilizzarlo personalmente il paziente che magari appartiene ad una generazione che ha poca consuetudine con schermo, tastiera e chiocciolina, ecco un giornale più tradizionale. Ricco di notizie d’ogni genere anch’esso contiene un quarantennio di storia enterostomale e riabilitativa. Credo che al riguardo le osservazioni degli utenti saranno fondamentali per raggiungere ancor più ambiziosi traguardi. Mi rivolgo ai Soci. I loro nomi, i loro volti, le loro voci sono il nome, il volto, la voce dell’A.I.Stom. Il loro contributo economico è poco più che simbolico, ma essi rappresentano la carta d’identità ed il passaporto della nostra associazione. Tutto ciò fa la differenza e ci consente di progettare e chiedere contributi alle istituzioni preposte, di protestare per le cose che troppo spesso non vanno nella legislazione e burocrazia istituzionale, nei rapporti con le aziende che pur devono mirare al profitto, nei singoli ospedali, e certamente non solo in quelli più poveri e meno dotati di costose strutture. Mi rivolgo ai Pazienti, l’anello apparentemente debole del sistema. La malattia, la sofferenza, la paura non possono che rendere fragili le persone, ma forniscono un valore aggiunto alla vita, alla bontà e alla lealtà. Siete la forza dell’associazione, di chi può aiutarvi e anche difendervi nel momento del bisogno. Attraverso il sito, attraverso il giornale associativo, attraverso il numero verde dovete chiamare, chiedere, farvi sentire dai nostri esperti e dalla segreteria nazionale. Siete coloro che sulla propria pelle effettivamente portano un’esperienza drammatica, ma anche, portando la testimonianza del proprio vissuto ai nuovi pazienti, sono in grado di dire Che dire poi delle conquiste ottenute dall’A.I.Stom. in tanti anni nell’ambito della ricerca, nel tentativo di migliorare la qualità di vita, nell’estensione del nomenclatore protesico. Alcuni esempi: placche convesse, film pellicola, pasta adesiva, panciera contenitiva, aumento del 50% della fornitura dei prodotti per i primi sei mesi dopo l’intervento chirurgico, validità per un anno della prescrizione dei dispositivi medici per incontinenti e stomizzati, convocazione dei malati oncologici alla visita medica collegiale entro 15 giorni lavorativi, annullamento della visita medica collegiale per i malati cronici… Gli Stomaterapisti sono la colonna portante dell’assistenza al Paziente stomizzato. Sono coloro che si accostano al paziente nei momenti più difficili della sua vita, quando è indispensabile una preparazione ottimale all’intervento chirurgico, al suo risveglio dall’anestesia con il primo traumatizzante contatto con un proprio viscere diventato parte integrante della propria fisionomia. Gli Stomaterapisti devono rappresentare il tratto d’unione tra la modifica del corpo e della funzione e la riabilitazione, tra il trauma psicologico e la soluzione del problema, tra la funzione riabilitativa dei dispositivi medici e la loro corretta ed onesta applicazione. Ai Colleghi Medici e in particolare ai Chirurghi non si può che raccomandare l’attenzione estrema a questi canali della comunicazione. E’ qui che troveranno espressioni di scontento ma anche notizie utili anche dal punto di vista tecnico e segnali di riconoscenza per ciò che i sanitari hanno fatto. Le connessioni tra enterostomie, urostomie e disfunzioni del pavimento pelvico (incontinenze e ritenzioni, problematiche sessuali) sono meno remote di quanto si potrebbe pensare a prima vista. Vorremo fare anche dell’aggiornamento sintetico sulla letteratura delle stomie, con un collegamento con il sito www.pelvicfloordigest.org. Al riguardo inoltre è importante mantenere lo stretto contatto con altre associazioni di pazienti come FINCO (Federazione Italiana Incontinenti – www.finco.org, www. giornataincontinenza.org) e l’AIMAR (Associazione Italiana Malformazioni Ano Rettali – www.aimar.eu), con cui l’A.I.Stom. collabora per gli aspetti legislativi e istituzionali. Infine mi rivolgo a tutti i Lettori cui può capitare di leggere queste pagine, cartacee o elettroniche. Arriveranno a noi per pura curiosità o per la necessità di saperne di più perché un loro familiare o un amico si trova nella condizione, almeno inizialmente dolorosa, di stomizzato. Tutti dovrebbero essere informati su cosa sia una stomia, sulla disabilità che essa può comportare, ma anche sulle grandi risorse della personalità umana, della natura non sempre matrigna, della tecnica medico-chirurgica, della tecnologia dei materiali, e soprattutto del nostro Prossimo, che spesso, magari inaspettatamente ci troviamo vicino e solidale. Qui troverete, ne sono sicuro, molte risposte utili a molte domande. Pertanto non mi resta altro che rivolgere un grazie più che sentito a tutti coloro che hanno collaborato e continueranno a collaborare a queste iniziative, da sfogliare o da scorrere nello schermo: Maria De Pasquale direttore scientifico del giornale, Silvia Fusetti direttore scientifico del sito, i responsabili delle rubriche e sezioni, Francesco Diomede, presidente A.I.Stom. Puglia (www.aistompuglia.it) e presidente FINCO, quindi interlocutore istituzionale per l’incontinenza urinaria e fecale. L’associazione e in particolare questi strumenti di comunicazione si avvalgono della loro grande cultura nella materia e della loro disinteressata dedizione alla causa dei pazienti. Giuseppe Dodi n AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 1 Organigramma Consiglio Direttivo Giuseppe Dodi Luciana Arellaro Presidente A.I.Stom. Professore Associato di Chirurgia Generale presso il Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Oncologiche, Università di Padova Direttore del Corso di Perfezionamento in Coloproctologia, Facoltà di Medicina, Università di Padova 25/01/1957 Chirurgo Ha conseguito la specializzazione in chirurgia dell’apparato digerente ed endoscopia digestiva Dirigente medico presso la divisione di chirurgia generale e toracica della fondazione poliambulanza di Brescia Presidente dell’associazione italiana stomizzati regione lombardia Donato Boccadamo Paolo Sergi Vicepresidente A.I.Stom. Stomizzato Nato a Reggio Calabria il 27/7/40 Chirurgo specializzato in ORL Stomizzato Ex maresciallo della Marina Militare, specialista nelle comunicazioni militari condotta nave e meteo Roberta Felline Maria De Pasquale Segretaria –Tesoriera A.I.Stom. Laureata in infermieristica Caposala del Dipartimento di Chirurgia e Ortopedia Stomaterapista volontaria APS Bari Coordinatrice della Scuola Nazionale di Stomaterapia Responsabile del Centro di Riabilitazione del Pavimento Pelvico Clinica S. Rita Direttore scientifico del Giornale d’Informazione AISTOM 2 Stomaterapista dal 1990 presso il CentroRiabilitazione Stomizzati A.I.Stom. di MODENA Attualmente Presidente dell’ Associazione Incontinenti e Stomizzati A.I.Stom. di MODENA e Provincia , Infermiera -Stomaterapista volontaria Carlo Filippi Presidente A.I.Stom. Basilicata Stomizzata Diploma di ragioniere e perito commerciale Qualifica assistente per l’infanzia Qualifica di addetta alla lavorazione della ceramica AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 Silvia Fusetti Laurea in Filosofia Bioeticista clinica e stomaterapista Professore a contratto di Bioetica Presidente Centro Studi Sofia Direttore Scientifico del sito www.aistom.org Riccardo Galassi Stomizzato Ingegnere, imprenditore Presidente Podomed Eva Marcinelli Ileostomizzata 40 anni Baby sitter Gianpaolo Oddenino Nasce ad Asti nel 1931. Nel 1985 fonda la Sapi Med, azienda che nel corso degli anni si specializza in presidi medicali monouso, principalmente dedicati alla colon proctologia e alla colostomia. Mette a punto tecnologie innovative che ben si coniugano con le esigenze del chirurgo proctologo. Vincenzo Repaci Nasce a Reggio Calabria il 16 Maggio 1974, è sposato, padre ed è laureato in Economia Bancaria. È un corrispondente giornalista ed è impiegato amministrativo in un’azienda chimica. Figlio di stomizzata, nel 1995 ha fatto un corso per infermiere del soccorso. Ha studiato la LIS (Lingua Italiana dei Segni) e frequenta i sordomuti della provincia di Reggio Calabria. Ha scritto qualche libro sulla storia dell’Ens (Ente Nazionale Sordomuti) e sta conseguendo una seconda laurea in Giurisprudenza. È vicepresidente dell’Avis comunale di Campo Calabro (RC) e consigliere dell’Avis Prov. di Reggio Calabria. Ha ricoperto il ruolo di responsabile regionale del gruppo Giovani Avis Calabria. Fabio Strazzeri Avvocato Esercita la professione dal 1995 e collabora con l’Associazione Italiana Stomizzati dal 2002 nella qualità di componente del Consiglio Direttivo. Ha particolarmente a cuore la tutela dei diritti del malato. Sia nell’ambito della professione di avvocato che in seno all’A.I.Stom. si è impegnato per la effettività del diritto alla salute, approfondendo i vari temi connessi, come, ad esempio, il consenso informato, la responsabilità medica e la tutela contro le inadempienze del servizio sanitario. Ha intenzione di proseguire in tale attività, che giudica fondamentale. È possibile contattarlo presso il suo studio a Milano in v.le A.Doria 29 (tel. 02.66710281, e- mail studio@ fabiostrazzeri.191.it). Revisori dei Conti Francesco Zingarello Pasanisi 41 anni, pugliese, è dottore commercialista e revisore contabile, iscritto all’albo CTU e Periti del Tribunale di Brindisi. È professore a contratto, nonché componente della commissione esaminatrice di Statistica e Statistica Aziendale del Dipartimento di Scienze Economiche e Matematico Statistiche, della Facoltà di Economia dell’Università del Salento. Ha partecipato a molti convegni dell’Università “Bocconi” di Milano sulle tematiche del “terzo settore” Luigi Turco Specialista in Chirurgia dell’Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva. Medico incaricato presso l’Ambulatorio di Continuità Assistenziale ed assistenza ai pazienti Stomizzati del Poliambulatorio “Cittadella della salute” del vecchio “V. Fazzi.”. Endoscopista presso l’Ospedale “S. Giuseppe da Copertino.” Franco Corno Nato a Torino, laureato in medicina e chirurgia, specialista in chirurgia generale ed oncologica, professore aggregato presso l’università degli Studi di Torino, lavora alle Molinette in clinica chirurgica, dove è responsabile del servizio di colocroctologia. AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 3 Comitato Scientifico Luigi Lucibello Ciro De Rosa Coordinatore Infermiere e Stomaterapista presso l’A.O.R.N.”A.CARDARELLI” di Napoli Responsabile dell’Associazione Italiana Infermieri di Chirurgia e Riabilitazione Segretario dell’A.I.STOM-CAMPANIA contatti: [email protected] cell. 3388118882, presente su facebook Margherita Gavioli Giuseppe Montemurro Dirigente Medico presso la Divisione di Chirurgia Generale di Carpi – Azienda USL di Modena e responsabile del Modulo di Chirurgia Colorettale. Ha istituito a Modena il Servizio di Ecografia Endorettale Si occupa di chirurgia oncologica del colon e del retto Vicepresidente dell’ AISTOM di Modena e provincia Stomaterapista nato a Matera il 22/05/1982 Nel novembre 2005 consegue la laurea in Infermieristica Da gennaio 2006 lavora presso U.O. di chirurgia generale del presidio ospedaliero “Madonna delle Grazie” di Matera, occupandosi in particolar modo del paziente stomizzato Consigliere AISTOM Basilicata Francesco Pisani Filippo La Torre Professore di ruolo di Chirurgia generale Titolare dell’insegnamento nelle Scuole di specializzazione in: Chirurgia Generale III, Chirurgia generale VI, Chirurgia apparato digerente II, Gastroenterologia Direttore U.O. Chirurgia d’Urgenza Retto e Pavimento Pelvico – D.E.A. 4 Classe 1960. Chirurgo specializzato in Chirurgia Generale Cultore di proctologia e stomaterapia Cultore di Medicina Legale Esercita la professione di chirurgo in Messina presso l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Papardo-Piemonte. Chirurgo presso la Chirurgia Oncologica e Cure palliative dell’Azienda ad Alta Specializzazione e di Rilievo Nazionale “Garibaldi” di Catania -Presidio Ospedaliero di Nesima. Responsabile dell’AISTOM SICILIA AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 Massimo Rivosecchi Chirurgo. Specialista in Pediatria, Chirurgia Generale e Chirurgia Pediatrica Responsabile della Unità Operativa di Chirurgia Pediatrica dell’ Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, sede di Palidoro. Svolge regolarmente corsi di insegnamento presso la Scuola per Infermieri dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Professore a contratto gratuito presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Pediatrica della 2° Università di Roma – Tor Vergata, convenzionata con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Membro dell’Executive Editorial Board di “Pediatric Surgery International” (editore Springer) e di “Surgery in Childhood “ (editore The Foundation for Poland) Concetta Tassielli Enterostomista Coordinatore Teorico-Pratico Corso di Laurea in Infermieristica Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” Coordinatore Teorico-Pratico Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” Coordinatore Teorico-Pratico Master in Management Infermieristico per le Funzioni di Coordinamento Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” SenSura nche Ora a mia to uros SenSura. Scegli la serenità. Una stomia non deve mai essere un ostacolo ad una vita appagante con gli amici e i propri cari. Essere sereni vuol dire non avere preoccupazioni per la tenuta della sacca o timore che gli altri possano vedere o sentire qualcosa. L’adesivo a doppio strato di SenSura è stato creato proprio per darti questa sensazione di fiducia, offrendoti grande affidabilità e discrezione. Allora prendi in pugno la vita, perché con SenSura ora puoi. Per informazioni e campioni gratuiti numero verde 800-018537 [email protected] www.coloplast.it Coloplast SpA • Via Nanni Costa 30 • 40133 Bologna AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 Trattasi di dispositivi medici CE; leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni per l’uso. Autorizzazione alla pubblicità richiesta il giorno 28/07/2009. 5 per La Scuola nazionale di Stomaterapia AISTOM continua il suo percorso Si informano gli infermieri che dal 2007 è ripresa la prima e antica “Scuola Nazionale di Stomaterapia AISTOM”. La Scuola, che si svolge in tre moduli (due teorici ed uno pratico) con esposizione di una tesi finale, si tiene anche nel 2010. 1° modulo 19 – 23 aprile 2° modulo 3 – 7 maggio 3° modulo 5 – 9 luglio Tesi finale 3 settembre Inoltre la Scuola AISTOM diventa itinerante! Si svolgerà in seguito, con lo stesso percorso, a Roma, Modena e Brescia, sempre in forma del tutto gratuita e accreditata presso il Ministero della Salute. Sono un corsista non proprio alle prime armi per cui non giovanissimo, con una certa esperienza, nonostante ciò le materie, i contenuti, i metodi hanno arricchito molto il mio sapere, cambiando diverse metodiche cliniche. Vi ringrazio di avermi dato questa grande ed unica opportunità, che mi ha dato la possibilità di crescere sia professionalmente che umanamente. Spero presto di mettere in atto questa mia esperienza e di poterla divulgare a tutti coloro che come me credono in questa professione e si imbattono ogni giorno a vivere con questi pazienti che subiscono, loro malgrado, forti disagi in tutta la loro sfera di vita. Grazie AISTOM, grazie di vero cuore! Bisogna farsi male per cambiare… Annullare tutte le precedenti teorie e riformularle e mettersi in discussione e ricominciare e di nuovo annullare… Incontrare altre realtà lontanissime e così vicine riguardo i problemi , mi ha fatto sentire meno “eremita”. Dare fiducia vuol dire ricevere fiducia… Dando fiducia a noi stessi , riceviamo fiducia da noi stessi riuscendo quindi a far avvicinare chi ne ha bisogno. Grazie. Michele Maria Maria T. 6 AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 PROTESI PENIENE GONFIABILI TRICOMPONENTI AMS 700 MS™ Series La protesi peniena di maggior successo nella storia si migliora ulteriormente! Da oggi, combinazione ineguagliabile di tecnologie concentrate sulla soddisfazione del chirurgo e del paziente. FACILITÀ D’IMPIANTO, FACILITÀ D’USO s Nuovo serbatoio con rivestimento in Parylene s Progettato per migliorare la durata nel tempo del serbatoio1 Progettazione migliorata di cilindro ed estensori a punta posteriori s s s Angolazione dei tubi della pompa ottimizzata per agevolare il posizionamento nel corpo prossimale s s Nuovo fissaggio isodiametrico sugli estensori a punta posteriori per ottimizzare l’adattamento e assicurare un collegamento saldo e rigido (da 0,5 a 7,5 cm in incrementi di 0,5 cm1 Nuova pompa ad azionamento immediato s Pulsante ad azionamento immediato in un solo tocco per semplificare lo sgonfiaggio s Valvola di chiusura interna per resistere all’auto-sgonfiaggio1 1 Dati disponibili negli archivi di AMS s Corpo più piccolo per migliorare il comfort del paziente s Rilievi palpabili per facilitare il gonfiaggio Riepilogo delle avvertenze e controindicazioni L’impianto della protesi rende le erezioni naturali latenti o spontanee impossibili, al pari di qualsiasi altra opzione di trattamento, e può determinare accorciamento, curvatura o lesioni del pene. L’impianto di questo dispositivo è controindicato nei pazienti con infezioni urogenitali o infezioni cutanee attive nella zona sottoposta a intervento chirurgico. Questa protesi contiene elastomero di silicone solido. È necessario valutare con cura rischi e i benefici dell’impianto di questo dispositivo nei pazienti con sensibilità documentata al silicone. American Medical Systems, Inc. World Headquarters 10700 Bren Road West Minnetonka, MN 55343 USA Phone: 952 930 6000 Fax: 952 930 6157 www.AmericanMedicalSystems.com © 2006 American Medical Systems, Inc. Tutti i diritti riservati. Stampato in Olanda. American Medical Systems Europe B.V. Straatweg 66H 3621 BR Breukelen THE NETHERLANDS Phone: 31 346 258 100 Fax: 31 346 258 130 DISTRIBUTORE ESCLUSIVO Tegea S.r.l. Via Della Colombaia, 12 40017 Loc. Le Budrie S. Giovanni in Persiceto, Bologna ITALY Tel: +39 (0) 51 951 711 Fax: +39 (0) 51 951 717 Codice prodotto: 23000123A (10/06) GCOM1011 Ruolo e funzioni dello stomaterapista riabilitatore a cura di Maria De Pasquale AFD Dipartimento di Chirurgia e Ortopedia S. Rita/CBH Bari Enterostomista volontaria APS Bari Finalità e obiettivi dell’assistenza La storia è importante per chiarire la direzione del nostro cammino professionale. Per comprendere meglio per quali vie si è formata la nostra conoscenza, dobbiamo conoscere noi stessi e la nostra professione, per organizzare il presente e preparare al meglio il futuro. Nel corso degli anni l’infermiere si è dimostrato una figura professionale in continua evoluzione, pronto al cambiamento ed ad una elasticità mentale e di obiettivi. Sotto il profilo professionale si è finalmente visto riconoscere una propria sfera di autonomia, complementare ma ben distinta dall’attività di diagnosi e cura attribuita al medico. Dal punto di vista funzionale entra quindi di diritto nell’equipe multidisciplinare, in quanto portatore di uno specifico sapere e in quanto detentore di specifiche competenze riferite alla risoluzione dei bisogni di assistenza infermieristica. Io infermiere mi impegno nei tuoi confronti a … Così l’infermiere si presenta dinanzi al paziente col Patto infermiere-cittadino, nel quale assicura una serie di impegni assistenziali e comportamentali. Quell’impegno espresso con quel patto trova continuità nel codice deontologico, oggi utilizzato da un professionista che opera in un contesto in cui esistono già regole determinate dalla cultura, leggi e norme. 8 Una guida che aiuta l’infermiere nella scelta di comportamenti professionali, dopo una giusta e responsabile valutazione. L’essere professionista va davvero vissuto giorno dopo giorno, ognuno calato nella propria realtà, che, diversa l’una dall’altra, deve però convogliare in un’unica filosofia, ottica comportamentale e di valori. Ed è proprio questo che rappresenta lo stomaterapista, un professionista realmente inglobato in molteplici situazioni di lavoro, con competenze teorico – pratiche e relazionali. Una posizione delicata, che richiede doti non comuni di natura assistenziale e di approccio sia con l’individuo che si rivolge alla sua operatività, che ai tanti interlocutori che sono partecipi di un processo riabilitativo spesso lungo e pieno di problemi fisici, psicologici e di reinserimento sociale e lavorativo, a favore delle persone stomizzate ed incontinenti, a cui necessita un’assistenza a 360° personalizzata. Un operatore che diventa il tramite tra il chirurgo e il paziente, tra psicologo e paziente, il medico di base, l’oncologo, le strutture, il familiare e il paziente, tra gli stessi stomizzati e incontinenti. Un ruolo non facile e spesso non accettato, anche se sempre più presente. Infatti la problematica relativa alle stomie e all’incontinenza ha acquisito negli ultimi anni un’importanza sempre maggiore, e a ciò hanno contribuito senza dubbio la notevole diffusione di queste menomazioni ed il sempre maggior interesse suscitato dall’aspetto qualitativo oltre che quantitativo della vita. Proprio per questo crescente numero di pazienti nasce la stomaterapia negli Stati Uniti nel 1973 e con essa il primo corso riconosciuto dalle istituzioni. È una disciplina infermieristica che si pone l’obbiettivo di curare e riabilitare i pazienti stomizzati. In quegli anni grazie al contributo delle asso- AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 ciazioni stomizzati, gruppi nati agli inizi del 1960 col nome U.O.A. (United Ostomy Association) e successivamente I.O.A. (International Ostomy Association), tuttora presente, si inaugurarono i primi centri di riabilitazione. In Italia in quello stesso anno viene fondata la prima associazione di volontariato su promozione dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, cui aderiscono stomizzati, volontari simpatizzanti, infermieri e medici, che prende il nome AISTOM. Quest’associazione provvede ad assicurare l’assistenza, la riabilitazione, il reinserimento psico-sociale degli stomizzati e il nomenclatore tariffario delle protesi e degli ausili. L’esperienza americana di Norma Gill e Merylin Spencer, fa si che in Italia, sempre a Milano, nel ’75 siano inaugurati i primi corsi teorici-pratici di formazione per infermieri enterostomisti, della durata di due settimane. In seguito la durata del corso viene modificata. Oggi la Scuola Nazionale di Stomaterapia consta di tre moduli, due di teoria ed uno di pratica, con formulazione ed esposizione di una tesi finale. Gli stomizzati e gli incontinenti sono pazienti che per la loro mutata condizione anatomo-funzionale e del proprio schema corporeo, vengono considerati pazienti speciali che necessitano di un programma completo di educazione e riabilitazione personalizzata, in base al tipo di stomia, all’età, al sesso, alla religione, tabù, condizioni psicologiche, situazione finanziaria, contesto familiare e lavorativo. Tale programma inizia nella fase pre-operatoria, nella quale i nostri obbiettivi saranno avere il giusto approccio, conquistare la fiducia del paziente, informarlo in maniera giusta e trasparente, ed il colloquio diretto sarà il mezzo più spontaneo e migliore per entrare in rapporto con l’altro. Avendo ricevuto la fiducia del paziente nella fase pre-operatoria, lo stomaterapista diventa l’interlocutore ideale nella fase post.operatoria, punto di riferimento in grado di accompagnare lo stomizzato nel percorso attraverso il quale si approprierà del nuovo organo e l’incontinente del recupero totale o parziale dei propri sfinteri. Questo è riabilitare, il cui scopo è il recupero della salute e cioè di quello stato di benessere psico-fisico che nel caso dello stomizzato non è la restitutio ad integrum perché la stomia rimane. L’enterostomista in questa fase dovrà controllare la stomia, far accettare la stomia al paziente e ai suoi familiari, far accettare quindi la nuova immagine corporea, insegnare al paziente a gestire la stomia, avviarlo a pratiche riabilitative (irrigazioni, diete, biofeedback, elettrostimolazione, fisiokinesiterapia, training pelvico), sostenerlo con consulenze psicologiche e burocratiche, aiutarlo nella scelta dei presidi, quello giusto e con determinanti requisiti per ogni singolo paziente. Ove si consideri il rilievo che hanno oggi i problemi di gestione stomale e di incontinenza sia dal punto di vista patologico, assistenziale ed economico, potersi avvalere di personale addestrato ed in grado di mantenersi costantemente aggiornato, viene a tradursi in una esigenza nel poter disporre di un vero e proprio esperto operativo, che spesso sopperisce alle carenze dell’organizzazione assistenziale e sociale, incaricato di svolgere non soltanto pratiche assistenziali e riabilitative, ma anche attività diagnostiche, terapeutiche, di supporto psicologico e di controllo nel tempo. Migliorare la qualità di vita, con il reinserimento nella vita socio-familiare, questo è l’obiettivo finale dell’enterostomista professionista, che promuove in ogni contesto assistenziale le migliori condizioni di sicurezza psicofisica dell’assistito e dei familiari. L’obiettivo: migliorare la qualità di vita, deriva in gran parte dalla riabilitazione attuale in base agli indirizzi più recenti. E questo evento si è verificato perché la rieducazione funzionale non ha più un ruolo secondario rispetto alla prevenzione ed alla terapia. Quindi il riconoscimento e l’esercizio effettivo delle responsabilità per l’infermiere, così come viene prospettata nelle nuove norme, sono tasselli importanti nel graduale cammino di affermazioni della professione, che fa sperare un riconoscimento professionale e di formazione per l’enterostomista. Possiamo concludere, e la storia ce lo dimostra, che l’enterostomista nato nel ’73 come un infermiere specializzato per la cura dei portatori di stomia addominale è oggi un professionista che ha come obbiettivo riabilitare i pazienti con stomia derivativa cutanea e incontinenza unro-fecale e i portatori di patologie colonproctologiche. E domani? ... L’evoluzione continua! AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 9 Ti Ti ricordi ricordi questo? questo? Allora è ora di pensare Allora ora di pensare allaèprevenzione alla prevenzione del tumore del colon-retto. del tumore del colon-retto. Iniziativa realizzata con il sostegno di: Iniziativa realizzata con il sostegno di: 10 A.I.STOM. A.I.STOM. AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 Per ulteriori inform www.tumore Ti ricordi questo? TUMORI: AL VIA CAMPAGNA PER COLON RETTO. 35MILA MALATI OGNI ANNO TUMORI: PARTE DAL SUD CAMPAGNA PREVENZIONE CANCRO COLON RETTO RIVOLTA SOPRATTUTTO A OVER 50 PER FAR CRESCERE ADESIONE A SCREENING TUMORI: PARTE DAL SUD CAMPAGNA PREVENZIONE CANCRO COLON RETTO RIVOLTA SOPRATTUTTO A OVER 50 PER FAR CRESCERE ADESIONE A SCREENING TUMORE DEL COLON-RETTO: LA PREVENZIONE IN ITALIA È A MACCHIA DI LEOPARDO Allora è ora di pensare alla prevenzione del tumore del colon-retto. TUMORE DEL RETTO, “KILLER” SILENZIOSO VIA ALLO SCREENING PER COMBATTERLO SCREENING DIAGNOSTICI IN GRADO DI IDENTIFICARE OLTRE 75% CANCRO. DIAGNOSI PRECOCE TUMORI COLON EVITA 50% MORTI TUMORI: COLON-RETTO TERZA CAUSA MORTE NEL MONDO. SCREENING DOPO 50 ANNI mazioni visita il sito: ecolonretto.it Allora è ora di pensa alla prevenzione del tumore del colon-r TUMORE DEL COLON-RETTO SCREENING: AL VIA CAMPAGNA PER AUMENTO ADESIONI A.I.STOM. Con il patrocinio di: Ti ricordi quest Iniziativa realizzata con il sostegno di: A.I.STOM. AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 11 Il centro A.I.Stom. di Catania di Francesco Pisani CENTRO A.I.STOM. CATANIA È in funzione da oltre 10 anni a Catania l’Ambulatorio per la Assistenza, la cura e la Riabilitazione dei pazienti stomizzati, inaugurato dal carissimo Past President AISTOM Francesco Diomede. L’ambulatorio in questi ultimi dieci anni ha subito varie trasformazioni, per i numerosi accorpamenti dei Presidi Ospedalieri delle Aziende Sanitarie a causa del contenimento della spesa Sanitaria. Nel 1999 il Centro era inserito e controllato dalla struttura della Divisione Clinicizzata di Chirurgia Generale dell’Università (Direttore Prof. Libra). Il Medico Responsabile era il Dr. Francesco Pisani, chirurgo ed endoscopista della medesima Divisione. Stomaterapista del Centro era il sig. Antonio Fonti, infermiere strumentista di sala operatoria, particolarmente attivo e impegnato nell’area stomaterapica. Presidente dell’AISTOM SICILIA era uno stomizzato, il dr. Pietrasanta. Inoltre frequentavano il centro altri enterostomisti: Sig. Mammola, Sig.ra Maria Tomasello dell’Ospedale “Ferrarotto”, Sig. Aiello dell’Ospedale Garibaldi. Dal trasferimento della Divisione Clinicizzata di Chirurgia Generale al Policlinico Universitario, l’obiettivo dell’ambulatorio è rimasto sempre quello di fornire a tutti i pazienti stomizzati una idonea possibilità di controllo e cura della stomia e Riabilitazione dello stomizzato. Obiettivo finale: il raggiungimento della massima autonomia e una migliore qualità di vita per questi pazienti. In se- 12 guito l’ambulatorio si è sdoppiato. Il Sig Fonti, che nel frattempo è diventato Capo Sala, è rimasto nella struttura del vecchio Ospedale “GARIBALDI”, mentre il dr. Francesco Pisani si è trasferito nel nuovo Ospedale “Garibaldi” di Catania – Nesima. Tale scissione, se inizialmente poteva sembrare un disagio, si è invece rilevato un aspetto positivo per gli utenti, dato che si offriva una doppia possibilità territoriale, in due diverse zone della città. In in termini demografici, si abbraccia una popolazione superiore al milione e centomila individui. Nel Nuovo Ospedale di Catania -Nesima l’ambulatorio è ubicato nei locali dell’Hospice -Cure palliative per la cura dei malati neoplastici, in cui opera da quasi quattro anni il dr. Pisani. In questi anni il Centro ha partecipato a varie iniziative, quale per esempio la formulazione di una Classificazione della alterazioni Cutanee Peristomali, che si propone di fornire agli operatori Sanitari uno strumento oggettivo per classificare le alterazioni della cute peristomale, ovviando al problema della soggettività nella valutazione delle lesioni peristomali e stabilendo un linguaggio universalmente condiviso, facile da capire e da usare. Classificare le lesioni peristomali è il primo passo per procedere alla diagnosi e al trattamento. Francesco Pisani n AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 Da sinistra: E.T. Ciro De Rosa, Infermieri Nando Capone, Pina Tummulillo, Annamaria Barbaro, Donatella De Marco, Paolina Cappola e Dott. Maurizio De Palma di Ciro De Rosa CENTRO A.I.STOM. NAPOLI Il Centro A.I.Stom. dell’Ospedale “A. Cardarelli” di Napoli Centro Stomizzati Ospedale Cardarelli di Napoli – VI divisione di Chirurgia Contatti: Tel. 081 7472344 – Numero Verde 800 019774 S.O.S. Stomizzati 338 8118882 www.ospedalecardarelli.it – [email protected] LA VITA SEMPRE VISSUTA Questo è il motto del Centro Stomizzati dell’Ospedale Cardarelli di Napoli. Attivo dal 1995 nella VI Divisione di Chirurgia Generale ed Indirizzo Endocrinologico, il Centro è nato da un’intuizione dell’allora Direttore, professor Giuseppe Menduni de’ Rossi, che incoraggiò il Capo Sala Ciro De Rosa a diplomarsi come stomaterapista. Da allora l’attività ambulatoriale è andata crescendo, grazie anche alla disponibilità del nuovo Direttore, il dottor Maurizio De Palma. Sono stati circa 1000 gli accessi di pazienti stomizzati negli ultimi 10 anni e 80 nell’ultimo anno (come follow-up). All’arrivo di un nuovo paziente, il personale compila una scheda di accoglienza con particolare riguardo alla gestione della stomia. Per lo staff del centro è importante valutare il grado di consapevolezza del neo stomizzato, per istruirlo alla gestione quotidiana della stomia e degli ausili. Il Centro è così diventato un riferimento anche per le problematiche medico-chirurgiche (follow-up oncologico, piccoli interventi, supporto psicologico) e si segue con attenzione l’insegnamento e l’esecuzione della tecnica irrigativa, per coloro che ne hanno l’indicazione. Tanti progressi in pochi anni e non si smette di crescere. Un altro infermiere ha infatti frequentato un corso propedeutico per poi iscriversi alla Scuola Nazionale di Stomaterapia A.I.STOM. Il personale organizza corsi di formazione con il patrocinio dell’A.I.STOM. CAMPANIA ed A.I.C.R. oltre a collaborare con l’università “Federico II” di Napoli. Importante anche il rapporto con le istituzioni come il Comune e la Provincia di Napoli. Sono in programma alcuni seminari per aggiornare i pazienti sulle innovazioni tecniche e per creare un momento di confronto tra operatori e persone che affrontano il problema STOMIA. AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 13 La lunga vicenda degli stomizzati calabresi di Enzo Repaci Consiglio Direttivo AISTOM CAMPO CALABRO – È datata 29 settembre 2009, la lettera con la quale Giuseppe Dodi, presidente nazionale dell’AISTOM, l’associazione nazionale degli stomizzati, scrive al presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, al dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie, Andrea Guerzoni e a F. Martini Vice-Ministro alla Salute, per contestare le modifiche apportate alla delibera regionale n.69, del 23/02/09 e riportata nel BUR de 01 Aprile 2009. Rivolgendosi a tutte le forze politiche della Regione Calabria a tutti i pazienti incontinenti e stomizzati dell’ASP di Reggio Calabria, il presidente degli stomizzati critica la modifica apportata alla delibera regionale, in merito alla libera scelta, e alla qualità dei presidi in uso da queste persone. Stiamo parlando di tutti coloro che a causa di patologie neoplastiche, sono costretti a vivere con presidi che gli consentono di poter avere una vita regolare. Stomie e incontinenza fecale e urinaria, li costringono a dover ricorrere alle forniture di presidi che, fino ad oggi, sono stati forniti da strutture pubbliche in un regime di libera scelta della qualità del “pezzo”. La critica mossa da Dodi riguarda proprio i criteri di scelta di questi ausili che, stando alle modifiche prima accennate, sono di “bassissima qualità”. “Illustrissimo presidente Loiero”, si legge nella lettera, “il direttore Guerzoni, con delibera n.69 del 23 febbraio 2009 la Regione Calabria ha disposto, ai sensi e per gli effetti dell’art.3 comma 4 del D.M. 332 del 1999 e limitatamente ai presidi inclusi negli elenchi 2 e 3, l’obbligo per le aziende sanitarie di stipulare contratti con le ditte interessate alle forniture, sulla base degli esiti delle procedure pubbliche di acquisto volte ad individuare a mezzo gara il prezzo più favorevole. L’A.S.P. di Reggio Calabria, in gestione commissariale, ha recepito la delibera regionale e i cittadini stomizzati e incontinenti sono costretti, loro malgrado, ad ottenere dalla suddetta ASP dispositivi medici di ‘bassissima qualità’ o a versare la differenza per ottenere i dispositivi medici più idonei”. Sempre rivolgendosi ai diretti interessati, il presidente Dodi asserisce: “vi informiamo che la libera scelta e la qualità dei presidi non sono dettate da un “capriccio” del paziente o del familiare, ma dalla vitale necessità di migliorare la ‘qualità e quantità di vita’, evitare allergie, dermatiti, piaghe 14 da decubito, inadeguatezza o insoddisfazione del prodotto. Tutti problemi che comportano ingenti costi indiretti, dovuti all’utilizzo di creme, detergenti, letto antidecubito, giornate di malattia, febbre, assunzione di farmaci, consumo di cotone, garze, eccetera”. Sempre in merito alla libera scelta del paziente è doveroso precisare che il D.M. 27 agosto 1999, n.° 332 (in S.O.G.U. n. 227/99) e la legge n. 833/78 (Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale – in S.O.G.U. n.360/78), in sintonia con la Costituzione, sanciscono la libera scelta del dispositivo medico più idoneo per l’invalido utilizzatore. Infatti, l’art. 1 comma 5, del Decreto sui dispositivi medici, sancisce che, “qualora l’assistito scelga un tipo o un modello di dispositivo non incluso nel Nomenclatore, può ottenere dall’AUSL il rimborso dell’ausilio scelto liberamente”. Migliaia di volte le associazioni dei malati come l’AISTOM, la FINCO, l’AIMAR e le Federazioni nazionali FISH e FAVO hanno sempre evidenziato ai Dirigenti del Ministero della Salute che i dispositivi medici contenitivi sono prodotti definibili ‘salvavita’, sempre a contatto diretto con l’epidermide e ‘non possono e non devono’ essere paragonati ai farmaci. “Comprendiamo perfettamente che in sanità bisogna risparmiare”, conclude il massimo rappresentante degli stomizzati italiani, “ma risparmiare sui cateteri o sulle stomie è assurdo ed economicamente “falso”. Inoltre, su nostra richiesta l’ex Ministro della Sanità (On. Rosy Bindi), nella LetteraCircolare, datata 5 agosto 1997, inviata a tutti gli assessorati alla sanità ed ai commissari di governo, riprende e sostiene appieno quanto da noi più volte denunciato e recepito nelle sedi istituzionali (Camera, Senato, Governo, Ministero della Salute e Regioni). Attualmente, nell’ASP di Reggio Calabria non viene tutelata “la qualità dei dispositivi” (ci riferiamo ai cateteri provenienti dalla Turchia, di scarsissima qualità, dubbia provenienza e inidonei a evitare cistiti, escoriazioni, igiene e quant’altro), tantomeno il diritto di libera scelta e, indebitamente, con grave “atto discriminatorio” viene fatta pagare una differenza per ottenere i dispositivi sanciti per legge e necessari alla propria sopravvivenza. Tale “differenza” viene applicata anche ai malati di cancro che per legge sono esentati da qualsiasi tickets. Come se non bastasse, l’A.S.P., per coprire questo modo poco ortodosso nel gestire la Salute pubblica, ha inviato una lettera alle Associazioni di persone disabili invitandole a voler distribuire i dispositivi medici e certamente non è questo il ruolo delle Associazioni di Cittadini disabili. AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 Enzo Repaci n La voce del tempo: nonna Silvia Per un confronto di pensieri e parole nell’A.I.Stom. di Silvia Fusetti sona, con un passato, un presente ed un futuro che ci auguriamo migliore di quello odierno per tutti, arrivando a mitigare la violenza, soprusi ed i frequenti impoverimenti valoriali. Bioeticista clinica e stomaterapista Benvenuti! Questa rubrica nasce con la finalità di condividere e confrontarci sulla vita con i suoi aspetti positivi ed anche negativi: un incontro aperto tra diverse mentalità, culture e punti di vista, tutti rispettabili e spesso condivisibili. Non solo in campo sanitario e sociale, che spesso per dolorose esperienze ci fa auto-commiserare ed incupire rinchiudendoci conseguentemente in una corazza di incomunicabilità, dovuta a sofferenze ed insuccessi,ma anche argomentando di esperienze, vita vissuta, sensazioni e storie quotidiane, rapporti interpersonali e perché no: una schematica descrizione di ricette tradizionali della città o paese di provenienza, sogni, speranze, frasi dialettali di antica memoria (appunto la voce del tempo che non va mai tralasciata e dimenticata dal nostro animo ma diffusa all’esterno per una memoria storica da tramandare ai nostri figli e nipoti ). Da questa esperienza, se riuscirò a catturare la vostra attenzione e rubarvi un poco di tempo per interagire sul nostro Giornale, (che la Direttrice Responsabile M.De Pasquale sta ristrutturando e portanLa capacità voce del tempo : nonna do avanti con amore, e grosso impegno,) si potrebbeSilvia nel Perunaungrande confronto pensieridaeraccogliere parole nell’AIStom tempo avere quantità di di materiale per trarne una pubblicazione di utilità generale. Sta a tutti noi volerlo ed applicarci al meglio in questa iniziativa. Vi aspetto con supporti, suggerimenti, opinioni e proposte. La realtà di ognuno di noi, anche nella sua semplicità ed individualità può essere inserita in un discorso più ampio: sull’umanità variegata che contraddistingue ognuno, pur nella sua unicità di Per- Matrona Romana – Periodo Imperiale AD 120 Matrona Romana Periodo Museum of Fine-Arts BostonImperiale AD 120 Museum of Fine Arts Boston Nonna Silvia “rompe il ghiaccio” con una ricettina tanto semplice da poterla fare anche la nipotina (debitamente istruita e controllata) Biscotti al miele Benvenuti! con la finalità di condividere e confrontarci sulla vita con Miscelare la farina 00 con ilnegativi miele (se: solido fatto sciogliere bagnomaria) ricavandone ed anche un incontro aperto atra diverse mentalità , culture e punti di un composto liscio ed omogeneo. e spesso condivisibili. Non solo in campo sanitario e sociale, che spesso per d Foderare la teglia da forno con carta forno e, con un cucchiaio, versare il composto fa auto-commiserare ed incupire rinchiudendoci conseguentemente in realizzando le forme più gradite, lo spessore deve essere di circa mezzo centimetro. incomunicabilità, dovuta a sofferenze ed insuccessi,ma anche argomentando Cuocere in forno già caldo a temperatura di circa 200° C per una decina di minuti: sensazioni e storie quotidiane, rapporti i biscotti sono pronti vissuta, quando vediamo la loro superficie leggermente dorata.interpersonali e perché no di ricettema tradizionali città o paese di provenienza, sogni , sp Non fanno maledescrizione e sono gradevolissimi, … … attentidella alla dentiera! Buon appetito! di antica memoria (appunto la voce del tempo che non va mai tralasciata e di animo ma diffusa all’esterno per una memoria storica da tramandare ai no Ora aspetto le vostre proposte La realtà di ognuno di noi, anche nella sua semplicità ed individualità può e discorso più ampio: sull’umanità variegata che contraddistingue ognuno, pu Persona, conGiornale un passato, un presente ed un futuro che ci auguriamo migliore AISTOM di informazioni – gennaio/giugno 2010 15 tutti, arrivando a mitigare la violenza, soprusi ed i frequenti impoverim Da questa esperienza, se riuscirò a catturare la vostra attenzione e rubarvi un Ingredienti: miele, farina,rubrica acqua q.b. Questa nasce L’INCONTINENZA: il perché di un ambulatorio di riabilitazione del pavimento pelvico a cura di Da sinistra: Dr. M. Castellano, M. De Pasquale, Dr. E. Restini, I. Valerio, N. Veronico Servizio di riabilitazione del Pavimento pelvico di Bari Iolanda Valerio Nicola Veronico Infermieri del Dipartimento di Chirurgia S. Rita CBH Bari Il nostro ambulatorio dedicato alla riabilitazione del pavimento pelvico, nasce nel 2005 dalla forte volontà del Direttore di Dipartimento Dr. Enrico Restini, molto sensibile all’esigenza di porre rimedio o arginare le problematiche che affliggono una moltitudine di uomini e donne affetti da incontinenza urinaria e/o fecale. La convinzione del nostro gruppo è che l’ambulatorio non dev’essere visto come un luogo dove il paziente si sottopone a una fredda e distaccata terapia, ma come una sede dove accoglienza e professionalità concorrono alla risoluzione dei problemi. Problemi che, ovviamente, non sono solo di carattere fisico ma anche psicologico. La riabilitazione del pavimento pelvico può essere definita come l’attuazione di tecniche specifiche di tipo conservativo (non si parla di tecniche chirurgiche o farmacologiche) che hanno come obiettivo la correzione di molteplici disfunzioni. Esistono, infatti, diverse problematiche legate alle alterazioni funzionali del pavimento pelvico, organo di estrema importanza per il sostegno e la sospensione dei visceri pelvici (utero, vescica, retto-ano), la continenza urinaria e anale, il parto, la funzione sessuale. L’ambulatorio della riabilitazione del pavimento pelvico, quindi, propone come obiettivo principale quello di garantire ai propri pazienti una efficace terapia riabilitativa ed il recupero della normale continenza. Ubicato c/o la clinica “S. Rita” del gruppo CBH di Bari, gestito in maniera totalmente volontaria, apertura bisettimanale con orari, compatibilmente con turni lavorativi, che vanno dalle 14.00 alle 17.00, il centro copre settori di pertinenza uro-coloproctologica e ginecologica, con consulenza legate anche alla sfera sessuale. L’equipe dell’ambulatorio oltre al già menzionato capo Dipartimento Dr. Enrico RESTINI, comprende: • Dr. Massimo CASTELLANO Coloproctologo (responsabile del centro) • Dr. Francesco VACCA Urologo 16 AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 • Dr. Luigi SCARINGELLO Ginecologo e sessuologo • Fisiochinesiterapia (training dei muscoli del pavimento pelvico) • Biofeedback (BFD) • D.ssa Maria DE PASQUALE A.F.D. • Stimolazione elettrica funzionale (SEF) • Iolanda VALERIO, Nicola VERONICO Infermieri riabilitatori Il nostro primo approccio ambulatoriale consiste nella visita da parte dello specialista (colo proctologo e/o urologo) che, a seconda del tipo di incontinenza riferita, può richiedere alcuni esami di completamento, quali l’urodinamica, manometria, defecografia, ecc. Successivamente avviene il colloquio con il riabilitatore, che, su indicazione dello stesso specialista ed in base alla propria anamnesi, individuerà l’idoneo protocollo riabilitativo personalizzandone l’iter. Nel nostro Centro Riabiliativo, il colloquio tra riabilitatore e paziente, prima di iniziare il programma terapeutico, offre ad entrambi la possibilità di conoscersi, di valutare le motivazioni reciproche e di dare al paziente la possibilità di venire a contatto con la struttura e con gli strumenti utilizzati nel training riabilitativo. Ogni ciclo di trattamento varia in genere da 12 a 15 sedute, in relazione alle problematiche da trattare e alla risposta del paziente, soprattutto nella fase di presa di conoscenza della zona perineale. Ogni seduta dura circa un’ora. La possibilità di affrontare il trattamento riabilitativo sfinteriale prima possibile, da la possibilità al paziente di ripristinare una funzione che temeva persa, di non vivere il problema dell’incontinenza come un handicap permanente e di tornare ad una vita sociale e lavorativa “normali” nel più breve tempo possibile. AMBULATORIO S. RITA 2005–2009 Una considerazione importante è che mentre nelle maggior parte delle malattie l’efficacia di una cura si misura con la scomparsa dei sintomi e delle lesioni, nell’incontinenza si mira al controllo stabile ed al miglioramento del sintomo. Occorre porsi, per ogni singolo paziente, uno standard di benessere proporzionale alla gravità del proprio stato clinico, consentendogli poi di raggiungerlo. Il rapporto interattivo che si crea tra il riabilitatore e il paziente ha l’obiettivo principale di far prendere coscienza dell’entità della propria disfunzione e di come questa può notevolmente migliorare. L’iter riabilitativo consiste: • Descrizione, compilazione e valutazione del diario minzionale • Bladder training (modifica comportamentale) AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 17 18 AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 AISTOM-Esperti Domande e Risposte Caro lettore, per sottoporre ogni tua richiesta, domanda, perplessità, ad uno dei nostri esperti, puoi segnalare il quesito al Direttore Scientifico Dott.ssa M. De Pasquale ([email protected]), che la inoltrerà all´esperto da te interpellato. A risposta ricevuta provvederà quindi alla pubblicazione sul giornale o/e sul sito www. aistom.org (domanda e risposta) sperando di riuscire a supportarti e risolvere qualche tua difficoltà. I Professionisti che hanno offerto la loro disponibilità per questa attività di consulenza sono: – Enterostomisti (M. De Pasquale BA, C. De Rosa NA, L. Arellaro MO, C. Tassielli BA, G. Montemurro MT) – Chirurghi (G. Dodi PD, C. Filippi BS, L. Turco LE, F. La Torre RM, F. Pisani CT) – Chirurgo pediatrico (Massimo Rivosecchi RM) – Urologo (Ivan Martines BA) – Nutrizionista (Daniela Metro ME) – Avvocato (F. Strazzeri MI) – Medico Legale (L. Lucibello ME) – Riabilitazione e disfunzioni del pavimento pelvico (Iolanda Valerio BA) – Consulenze particolari (Psicologo, Sessuologo, etc.) e informazioni generali (componenti dell’Organigramma A.I.STOM. ed esperti interpellati su invito, a secondo i casi, dal Direttore Scientifico). D Salve, da 2 settimane mia madre ha subito un intervento di colostomia, grazie al cielo, temporanea. Prima di dimetterla hanno spiegato a mio padre le modalità con cui sostituire la sacca per la raccolta delle feci. Nonostante i 73 anni suonati e la scarsa attitudine per le discipline infermieristiche mio padre si è cimentato con impegno per alcuni giorni ma, con risultati non troppo soddisfacenti; purtroppo a volte l’impegno e l’amore non bastano. Quindi nell’arco di una settimana è stato costretto a correre più volte in ospedale con mia madre per farsi aiutare a rimediare,dove vengono accolti sempre con garbo e disponibilità. Purtroppo però mia madre soffre di artrite reumatoide e a causa dell’intervento di colostomia ha dovuto sospendere tutti i farmaci del caso, pertanto ha spesso febbre che raggiunge anche picchi di 40° e oltre e quindi non sarebbe conveniente farla uscire. Dunque la nostra domanda è questa: l’AISTOM prevede delle visite domiciliari per la sostituzione della sacca? Se si ogni quanti giorni è prevista. E poi abbiamo ricevuto un elenco di cibi consigliati per colostomizzati che prevede limitate categorie di cibi e ci domandavamo se alimenti come friselle, fette biscottate, funghi, marmellate fatte in casa e acquistate, se si di quali frutti, quali tipi di verdura e frutta. Vi ringrazio anticipatamente GILDA da Bari R Cara Gilda, purtroppo per l’AISTOM non è prevista un’assistenza domiciliare. C’è stato un progetto due anni fa, accettato e finanziato dalla Regione Puglia, che ci ha visto sul territorio con una rete di enterostomisti, ad erogare assistenza GRATUITA ai pazienti stomizzati e incontinenti, per un anno. Purtroppo, nonostante l’ampio riscontro e i vantaggi portati, il progetto non è stato rinnovato. Noi siamo enterostomisti volontari, ma ci limitiamo all’assistenza presso il nostro centro. In forma sempre del tutto gratuita gestiamo le varie problematiche inerenti lo stoma, avviamo all’autogestione, alla riabilitazione, diamo consigli alimentari e burocratici. Cerchiamo anche di dare un supporto psicologico e protesico. Ti consiglio una prima visita da noi per poter vedere la mamma e capire perchè tuo padre si trova in difficoltà nel cambio sacchetto. Potremo dare anche materiale cartaceo con alimenti consigliati e sconsigliati e qualche dritta alimentare e di gestione. Inoltre potremmo capire perchè ha sospeso la sua terapia. Difficilmente i farmaci di routine richiedono una sospensione a causa della stomia. Al massimo si dovrebbe stare attenti all’utilizzo di farmaci antidepressivi e antidolorifici per l’effetto collaterale della stipsi. Inoltre il colostomizzato in linea di massima può mangiare TUTTO. Facendo attenzione a preferire alimenti che aiutino ad accellerare il transito intestinale (per contrastare la stitichezza, nemico dello stomizzato!). AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 19 BERE molto. 2 LITRI di acqua al dì, minimo. È il tocco di astuzia. Se raggiungere il nostro ambulatorio è molto difficoltoso, contattaci. Troveremo una soluzione, ma nel frattempo ti potrei inviare opuscoli se mi fai sapere il tuo domicilio. Inoltre puoi visitare il nostro sito, dove potresti trovare molte risposte alle tue domande e perplessità. Anzi, pubblicherei questa tua richiesta con la risposta data, se non ti crea problemi. Sai, il tuo problema potrebbe essere il problema di tanti altri che potremmo aiutare indirettamente. Cari saluti Maria De Pasquale n Enterostomista volontaria APS/Bari D Domanda per chirurgo A.I.Stom. – spettabile associazione, avrei la necessità di contattare e di incontrare personalmente un chirurgo specializzato nel onfezionamento di ileostomie permanenti. Mia mamma, 66enne, vive da 34 anni con una ileostomia (a causa di una rettocolite ulcerosa non diagnosticata tempestivamente) che le ha permesso di vivere quasi normalmente per tutto questo tempo. Recentemente, a causa di un’occlusione intestinale con perforazione dell’ansa e peritonite, è stata operata d’urgenza. L’operazione ha comportato il riconfezionamento della sua perfetta ileostomia. Purtroppo, però, i chirurghi di turno, non hanno saputo confezionargliela come era prima, ovvero estroflessa di 4-5-cm; quella attuale estroflette di un centimetro ed il risultato è che le feci, come noto particolarmente aggressive, toccano la pelle, prima di entrare nel sacchetto e la “ustionano”. Prima ciò non accadeva proprio perchè l’estroflessione di 4-5centimetri evitava tale evento. Inutile descrivere lo stato psicologico della mamma (in ospedale, durante la convalescenza per l’intervento d’urgenza, aveva riferito ai medici che la nuova ileostomia non avrebbe funzionato bene come la vecchia che era durata 34 anni... ma l’eccesso di presunzione dell’incompetente primario, sentitosi addirittura offeso, ha avuto la meglio su una povera e sfortunata paziente). Ora siamo in attesa di un nuovo intervento e non vogliamo più ritornare nell’ospedale dove la mamma è stata recentemente operata (per ovvi motivi). Abitiamo in Liguria ma siamo disposti a raggiungere qualsiasi presidio ospedaliero a condizione di trovare capacità e competenza nella materia. Vi sarei davvero grata se voleste aiutarmi, appunto, ad individuare un’equipe di chirurghi specializzati nel confezionamento di ileostomie permanenti. Ah dimenticavo: sono tre mesi che gestisco da sola mia mamma perchè l’assistenza domiciliare, dopo una settimana di servizio, si è dileguata dicendomi di non esser in grado di aiutarmi per la complessità della ileostomia.... io sono un avvocato, anzi lo ero: ora sto diventando un’infermiera specializzata. Porgo cordiali saluti. LAURA R Gent.Le Sig.ra, dalla sua lettera traspare con chiarezza il malessere di essere andata incontro, attraverso la patologia della Sua mamma, ad un episodio di aggravamento delle condizioni cliniche legato ad un intervento chirurgico eseguito, di necessità, in condizioni di urgenza. Trovarsi di fronte ad una ileostomia non perfetta presenta purtroppo gli inconvenienti che Lei riferisce nella Sua lettera. Ciò però è indipendente 20 dalle modalità di confezionamento; infatti se Lei racconta che la Signora si trovava bene con una ileostomia protrudente 4/5 cm. (chiaramente prolassata e spesso difficile da gestire) lascia comprendere che ad ogni soggetto va bene la sua in quanto solitamente soli 2 cm. sono corretti per un’ottima ileostomia. Ciononostante se l’attuale stoma dà luogo ad una gestione difficile è opportuna una revisione sempre che non sia sufficiente un uso appropriato di materiali di protezione e copertura. Siamo disponibili per una Consulenza su questo caso. Cordiali saluti. Prof. Filippo La Torre n Direttore U.O. Chirurgia d’Urgenza Retto e Pavimento Pelvico “SAPIENZA” Università di Roma R Carissima Luana mi scuso per aver tardato qualche giorno nel rispondere ma in questi ultimi tempi i ritmi della vita quotidiana sono molto serrati (oltre che chirurgo sono anche CTU del Tribunale di Messina da 22 anni). Ho capito bene il suo problema. Peccato che la mamma sia stata operata per colite ulcerosa 34 anni or sono. Oggigiorno la tecnica chirurgica permette di evitare la ileostomia definitiva dal momento che alla colectomia totale segue una demucosazione (ricordo che la colite ulcerosa è una malattia della sola mucosa colica e non della parete a tutto spessore come nel Morbo di Crohn) del moncone rettale ed il confezionamento di un serbatoio, di un reservoir, di una pouch (con l´ileo) anastomizzato al canale anale. Lei cita una recente occlusione con perforazione di ansa ileale e riconfezione della ileostomia. Spero che non ci siano stati errori di definizione istopatologica sette lustri or sono, che invece di colite ulcerosa si trattava di Crohn. Comunque veniamo al problema evidenziato: la confezione di una ileostomia terminale (che potrà essere temporanea o definitiva, questo non importa) prevede una tecnica standard. I centimetri dal piano cutaneo dell´ileo esteriorizzato variano anche in rapporto alle problematiche tecniche che il chirurgo incontra durante l´intervento. L´ansa ileale non è un semplice tubo. È provvista di un meso, cioè di una specie di ventaglio attraverso il quale avviene la vascolarizzazione, decorrono i vasi. In parole semplici: l´ansa esteriorizzata non deve tirare troppo poiché con lo stiramento dei vasi può andare incontro ad ischemia (diventa nera e la si deve riconfezionare). 4-5 cm dal piano cutaneo a mio parere sono troppi: l´ansa tende a prolassare col tempo e ci possono essere problemi nell´applicazione delle sacche di raccolta (fastidiosi traumatismi specialmente con il sistema a due pezzi: l´ileo viene “pizzicato” nella flangia). Nel caso di sua madre, secondo me, c´è stato un inadeguato management post-operatorio. Si devono preferire sistemi (ad uno o due pezzi, indifferentemente) ritagliabili. L´ostio che si ritaglia deve essere fatto proprio su misura, ben calibrato; la stomia deve “calzare” a pennello!; non si deve lasciare cute scoperta, altrimenti, come giustamente ha notato, si ustiona, si formano profonde ulcere. Non esistono chirurghi specializzati nel confezionamento di ileostomie permanenti. A Genova, al Galliera, c´è un ottimo chirurgo colo-rettale che conosco, Gian Andrea Binda. Collabora con l´Associazione Italiana Stomizzati (A.I.STOM.) e la Scuola di Stomaterapia di Bari. La sua posta elettronica è [email protected] ed il telefono 0105634216. Rimango a Sua disposizione... e non parli di onorario... lavoriamo come volontari per una nobile causa... Se proprio vuole supportare la nostra grande famiglia che è l´A.I.STOM. doni pure il 5 per mille in occasione della denuncia dei redditi (A.I.STOM. Codice Fiscale 07045820151). Cordiali Saluti Luigi Lucibello n AISTOM Giornale di informazioni – gennaio/giugno 2010 IX CONVEGNO NAZIONALE A.I.STOM. “La riabilitazione dell’invalidità: un costo o un investimento?” Catania 8 – 9 ottobre 2010 Per informazioni chiamare la segreteria nazionale Tel. 080 5093389 o inviare una mail [email protected] da 4 decenni al servizio dello stomizzato e dei loro familiari