CAMPUS DI RAVENNA U.O. Formazione e Sviluppo Organizzativo - Ravenna SCUOLA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN LOGOPEDIA SEZIONE DIDATTICA DI FAENZA CORSO DI LAUREA IN LOGOPEDIA SEDE DI FAENZA GUIDA PER ELABORAZIONE PROTOCOLLO E TESI DI LAUREA MILVA SPADA Via Mura Diamante Torelli 67, – 48018 Faenza Punto informativo tel. 692914 – 692915 – Fax 0546/692930 Elaborazione a cura di Milva Spada fonte:”Guidelines for the preparation and presentation of project protocol and final year project”University of Salford- School of Health Care Professions, 2003 “Guida alla tesi di Laurea” Università degli studi di Bologna_polo di Ravenna_ CdL.in Infemieristica, 2012 “Finalità e progettazione della tesi di laurea” Università degli Studi di Milano_ A. Schindler, 2013 INTRODUZIONE Questo opuscolo è stato preparato come guida per aiutare a pianificare e organizzare il tuo tempo per scrivere il tuo progetto di tesi di laurea. E’ una guida a cui riferirsi per la tua formazione nel corso di Laurea in Logopedia. Viene fornito al termine del Seminario “ Ulteriori abilità linguistiche “ , svoltosi al 3° anno del Corso di Laurea in Logopedia – Università degli Studi di Bologna_sede di Faenza. DEFINIZIONE La tesi è un elaborato scritto in cui viene trattato uno specifico argomento di interesse del Corso di Studi. E’ uno strumento che dimostra come lo studente abbia acquisito durante il percorso formativo adeguate capacità di autonomia , di elaborazione personale, di riflessione, analisi e di giudizio critico. Il fine della tesi di laurea è: ¾ approfondire dal punto di vista teorico un argomento ¾ rielaborare in modo personale e originale le informazioni della letteratura: o recuperare informazioni della letteratura o rielaborare le informazioni della letteratura ¾ elaborare un testo complesso ¾ partecipare ad un progetto di ricerca TIPOLOGIE DI TESI In rapporto alle modalità in cui si affronta l’argomento di interesse, è possibile distinguere fra due differenti tipologie di tesi: SPERIMENTALI ⇨ è presente una domanda che esprime un dubbio. Es. quanto cambia l’intensità vocale dopo l’esercizio?Quanti sono i bambini con DSA a….? La modalità con cui si risponde alla domanda deve essere replicabile. COMPILATIVE⇨ è presente un riassunto delle informazioni su un argomento ( descrizione di un caso clinico) 2 PIANIFICARE L’ELABORAZIONE DELLA TESI “ Il tuo progetto” Il tuo progetto di ricerca L’area di studio scelta dovrebbe essere di particolare interesse poiché dovrai dedicare del tempo ad esso. Devi considerare anche la rilevanza nella pratica clinica dell’area proposta. Molti argomenti potrebbero non essere semplicemente argomento di ricerca poiché le necessarie abilità, procedure e tecniche non sono utilizzabili o eticamente accettabili o potrebbero coinvolgere troppe persone o tempo. Cerca di essere realistico, non puntare ad obiettivi che non potresti raggiungere. Quando ci si appresta a realizzare la tesi , è necessario avere ben presente la scaletta temporale che porterà alla produzione dell’elaborato: una tesi ha bisogno di tempo per essere realizzata ( 3-6 mesi). Individuare i tuoi obiettivi E’ essenziale che tu chiarisca l’obiettivo / scopo della tua ricerca. Nonostante tu abbia un’idea generale sul tema d’interesse , devi sviluppare una precisa idea di ciò che speri di investigare e come dovresti attuarlo prima di iniziare lo studio. Se il tuo studio implica una verifica di ipotesi, dovresti definire la tua ipotesi di ricerca chiaramente e chiederti se la tua ipotesi è testabile o realizzabile. Se la tua area di ricerca non richiede la verifica di ipotesi ( es. una ricerca qualitativa) dovresti comunque chiarire quali obiettivi e termini per definire in modo preciso l’area che stai studiando. Revisione della letteratura ( background ) Una volta che si è definita la tua ipotesi o l’area di studio, è anche essenziale fare una revisione della letteratura rilevante sull’argomento che vuoi investigare. Ciò ti procura un solido “background” , contesto dello specifico argomento e ti fornisce conoscenze sui possibili metodi e tecniche per condurre la tua ricerca. Ci sono diversi percorsi metodologici per fare una revisione della letteratura: Accedere alle banche dati generali e specialistiche (Pubmed, Medline, Pedro ) Consultare la bibliografia di libri rilevanti Ricercare gruppi scientifici di interesse specifico (es. Cochrane group) Ricercare informazioni da specifiche associazioni volontaristiche ( es. Sclerosi multipla) Eventuali consultazioni presso biblioteche locali Progettare la ricerca/studio (come portare avanti lo studio) Dopo aver consultato la letteratura tu devi pianificare il progetto di “come portare avanti la ricerca”. Come rispondo alla domanda che mi sono posto? Sono possibili diverse tipologie di studio: Studi descrittivi ( quanti sono?... come sono?...) Single case studies ( baseline intervention) Case series ( confronto pre-post trattamento) Studi di coorte 3 Studi caso controllo Studi randomizzati controllati Revisione sistematica della letteratura Il primo punto è scegliere il disegno di ricerca, per es. se la ricerca è di tipo sperimentale o clinico o con approccio prevalentemente qualitativo ( ad es. intervista). Per le interviste che implicano questionari, si devono prevedere meticolose progettazioni del questionario che possono richiedere molto tempo. Discuti con il tuo relatore prima di procedere oltre. Con il disegno dello studio formulato si deve anche prevedere come devono essere analizzati i dati , per es. quale tipo di analisi statistica è più appropriata. Ricorda, mantieni un disegno semplice e discuti per tempo questo aspetto con il tuo relatore. Una volta che tu hai una chiara idea del disegno e dei metodi di analisi , si deve considerare il campione, il numero dei soggetti da reclutare. Questo può dipendere dal tempo a disposizione e dalle richieste d’inclusione dello studio. Comunque, se sei tuttavia poco sicuro di quanti soggetti dovresti reclutare per poter attuare una analisi statistica, ne dovresti discutere con il tuo relatore. Comunque ciò richiede sempre più tempo di quanto pensi per le possibili inconvenienze che potrebbero capitare causando frustrazioni e a volte disastrosi ritiri. Ottenere l’approvazione etica L’approvazione etica ( se previsto eventuale Comitato Etico) deve essere ottenuta prima di cominciare la raccolta dei dati. A parte le ricerche che prevedono il coinvolgimento del Comitato etico, tu dovresti anche solo richiedere autorizzazione ai servizi locali se proponi studi che coinvolgano pazienti e registrazioni di dati personali. E’ responsabilità individuale dello studente il coinvolgimento del Comitato etico e la richiesta di consenso all’utilizzo di dati . Anche questo aspetto può richiedere tempo . ricordati che se si coinvolgono pazienti/utenti va sempre richiesto il consenso scritto e va tutelata la riservatezza dei dati. Consultati con il coordinatore del Corso o il relatore per gli aspetti burocratici. Formulare il proprio protocollo di progetto Il tuo progetto deve essere discusso con il relatore. Un piano del progetto dovrebbe essere formulato prima che tu abbia completamente investigato la letteratura. Questo processo è essenziale per aiutare a chiarire gli obiettivi della ricerca e permettere di prevedere ogni flusso e aspetto metodologico prima che lo studio sia condotto. Il progetto dovrebbe essere approssimativamente di 1000, 1500 parole e contenere le seguenti sezioni: Titolo del progetto Introduzione con scopi e obiettivi L’introduzione dovrebbe includere la revisione bibliografica e dare le ragioni perché si sta attuando il progetto intrapreso. L’enfasi è sullo “sfondo” su cui inserire il progetto di ricerca. Ciò potrebbe includere anche i motivi perché quei metodi e quegli approcci sono stati usati. L’introduzione si dovrebbe concludere con una chiara dichiarazione degli specifici obiettivi dello studio e/o l’ipotesi di ricerca. Metodologia e analisi dati 4 Questa sezione dovrebbe identificare esattamente come lo studio si svolgerà e le ragioni del disegno. Tu devi chiaramente dichiarare : i tests/ questionari/interviste/procedure/ osservazioni/ tecniche che saranno applicati e come sono stati individuati/costruiti. Per render chiaro ed evitare ripetizioni si potrebbero descrivere i seguenti sottocapitoli: a) Disegno – la definizione di variabili dipendenti / indipendenti ( se appropriato). Se si usa lo stesso o differente o matched-pairs disegno. Il modo per limitare fonti di errore ( randomizzazione ecc…). Se è stata condotta una intervista, fornire dettagli sul disegno, distribuzione dei questionari e ragioni per le tue scelte. Devono anche essere forniti dettagli su eventuale studio pilota. b) Campione – i soggetti devono essere descritti dando tutti i dati rilevanti , per es. età, sesso, ecc…. Come vengono reclutati e selezionati ( criteri d’inclusione e d’esclusione), specificare anche la richiesta di consenso informato ai soggetti . c) Apparato/ Strumento- questo dovrebbe includere nomi dei manufatti/strumenti , marca e tipo. Diagrammi o foto potrebbero essere utili in questa sezione. d) Materiali – se un questionario è stato usato , esso deve essere descritto in dettaglio e) Procedure – questa parte dovrebbe includere una chiara, logica e dettagliata descrizione di quanto è stato fatto f) Analisi dati- questa sezione dovrebbe includere informazioni su analisi dei risultati, incluso un profilo dei test statistici e quale livello di significatività statistica accettabile ( es. p< 0,5) Scaletta temporale e piano di lavoro Bibliografia Riassumendo la progettazione della tesi dovrebbe svolgersi secondo i seguenti passi : 1. Porsi la domanda sperimentale ( la domanda nasce dalla revisione attenta della letteratura, richiede dimestichezza con la ricerca bibliografica , conoscenza dell’inglese e capacità critica) 2. 3. Progettare il tipo di studio che risponde alla domanda sperimentale ( decidere quale tipologia di studio risponde alla domanda , disegno di studio, e definire lo scopo del lavoro, domande/obiettivi dello studio) 4. Implementare lo studio nella realtà ( scegliere i materiali, campione , strumenti di misura, e la metodologia , tipo di trattamento…) 5. Analizzare i dati (scegliere il tipo di analisi statistica, descrittiva, inferenziale, confronto fra medie, test parametrici o non parametrici…) 6. Discutere i dati sulla base delle conoscenze della letteratura ( confronto con i dati della letteratura, i limiti dello studio, le implicazioni dello studio, i futuri sviluppi…) 5 STRUTTURAZIONE SCRITTA TESI /ELABORATO FINALE Formato generale Una buona presentazione del tuo progetto è vitale. La presentazione copre ogni cosa dalla selezione del materiale da includere alla struttura del tuo progetto scritto. I punti chiave sono selezione attenta, organizzazione ed enfasi sulle parti maggiormente importanti e uno scritto chiaro e conciso. Le frasi e i paragrafi non devono essere lunghi e complicati, ma brevi e concisi. L’uso del dizionario o glossario potrebbe prevenire l’abuso di parole comuni. Usare un linguaggio scientifico, evitare “colloquiami” e domande retoriche , la forma personale (es. “ …ho scritto e raccolto…..” ) Limite parole Evitare elaborati lunghi e laboriosi, con ripetizioni, è la qualità del contenuto che conta , non la quantità di informazioni. Alcune Università limitano a un certo numero di parole il contenuto. Pagina titolo Prevede intestazione Università, Corso di laurea e anno accademico, Titolo, nome del relatore / correlatore eventuale (a sinistra in basso ) e nome del laureando ( a destra in basso) .Il titolo è importante, deve essere breve, conciso, informativo. Il titolo riportato in copertina deve essere identico a quello inserito nella domanda di laurea on-line. Questa pagina deve riprodurre esattamente i caratteri utilizzati per la copertina della tesi. Ringraziamenti E’ consuetudine , ma puramente facoltativa ringraziare chiunque abbia contribuito alla elaborazione e compilazione del progetto ( es. tutor fisioterapisti, pazienti, medici di riferimento, relatore ecc…). Non devono comparire nelle copie destinate alla Segreteria o alla commissione. Di solito vengono inseriti alla fine della tesi. Indice Compare dopo il frontespizio , su una pagina non numerata. Ha la finalità di fornire al lettore una rapida panoramica sull’organizzazione dei principali contenuti Dovrebbe contenere il completo indice/elenco di pagine per le differenti sezioni del lavoro comprese l’elenco di tabelle e figure e/o allegati/appendici. Si preferisce utilizzare i numeri arabi secondo una sequenza coerente . Riassunto (Abstract) Si tratta di breve riassunto di 150-250 parole dell’intero progetto ed è una parte importante del lavoro. Il riassunto dovrebbe comprendere le ragioni dello studio, il disegno di ricerca, risultati e conclusioni senza dettagli sul metodo. 6 Questa parte è facoltativa, indispensabile per i lavori che prevedono una possibile pubblicazione Premessa/Introduzione L’obiettivo dell’Introduzione è presentare il contesto di studio. Dovrebbe includere la revisione della letteratura ( non una unità separata) dal generale allo specifico e fornire ragioni della decisione di avere intrapreso il progetto. L’enfasi è sullo scenario in cui si colloca il progetto in modo da rendere chiaro lo scopo della tua ricerca. Dovrebbero essere spiegate anche i motivi di scelta di metodi e approcci usati. L’introduzione dovrebbe concludersi con una chiara esplicitazione degli obiettivi della ricerca e/o ipotesi di ricerca. Razionale Partendo dalle premesse di revisione bibliografica risponde alle domande: • Quale approccio è stato scelto? • Perché è stato scelto questo tipo di esperimento o di disegno sperimentale? • Quali sono i meriti scientifici di questo particolare metodo? • Quali vantaggi dà nel rispondere alle domande poste? Si conclude, se non svolto nell’introduzione, con breve presentazione dell’obiettivo/i dello studio. Metodolologia / Materiali e Metodi Lo scopo della sezione Metodi è raccontare al lettore esattamente come lo studio è stato portato avanti e le ragioni del disegno di ricerca. Si dichiara in modo chiaro quali tests/ questionari/interviste/ procedure/ tecniche osservative sono state usate e come sono state costruite. Per dare indicazioni precise e supporto nella compilazione di questa sezione si potrebbe suddividere nei seguenti sottotitoli: a) Disegno – la definizione di variabili dipendenti/ indipendenti ( se appropriato). Se si usa lo stesso tipo di studio o differente o mached-pairs . la limitazione di possibili errori tramite randomizzazione. Se hai condotto una intervista , fornire dettagli sul disegno, distribuzione del questionario e motivi di scelta . dovrebbero essere anche inclusi dettagli su eventuale studio pilota b) Campione – questo dovrebbe essere descritto fornendo dati rilevanti come ad es. età , genere, patologia ecc…. Come i soggetti sono stati selezionati , includendo criteri di inclusione/esclusione c) Strumento/i – dovrebbe essere descritto nome eventuale strumento/i utilizzati o protocolli di valutazione , tipo e caratteristiche. Diagrammi o foto potrebbero essere utili in questa parte. d) Materiali – se è stato usato un questionario descriverlo nei dettagli ( includere riferimento in appendice/allegati) ed includere modalità di raccolta dati. e) Procedure – includere una chiara, logica e dettagliata descrizione di cosa è stato fatto f) Analisi Dati – questa parte contiene informazioni sull’analisi dei risultati, compresi i metodi e test statistici utilizzati e quale livello di probabilità statistica è stato posto 7 Sezione Risultati Questa sezione include solo la presentazione oggettiva, chiara, ordinata ed esaustiva dei risultati . Non devi commentare o discutere i tuoi dati, semplicemente presentarli. Riportare anche i risultati negativi o inattesi. Ti può aiutare il supporto di materiale illustrativo ( tabelle, grafici, foto, disegni) , che non necessitano di molta spiegazione nel testo. Ciò significa che tabelle o grafici devono essere esaustivi e completi di descrizione / legenda. Non è che la sezione risultati sia fatta solo di tabelle e grafici; in questa sezione devi guidare il lettore a leggere i dati /risultati raccolti descrivendo ciò che ogni figura/tabella contiene. Assicurati che : i. Figure e tavole siano numerate consecutivamente e in sequenza singola. Nel testo riferisci così : se hai illustrazione a FIG 1, per tavole TAB. 1 ii. Tutti i simboli /sigle usati in una figura abbiano una spiegazione iii. Quando possibile , vengano riportati solo i risultati che hanno un risultato statistico fondato iv. Quando si hanno risultati con analisi statistiche , vada incluso il test usato e la probabilità ottenuta Discussione Questa è una parte molto importante del lavoro. Qui discuti il tuo lavoro e i risultati ottenuti. Non presentare in questa sezione nessun risultato, ma fai riferimento a diagrammi e tavole già presentate, potresti aprire questa sezione con un breve riassunto dei risultati. Ogni riserva sui tuoi risultati sarà discussa, anche le difficoltà tecniche e i limiti metodologici. Soprattutto è all’interno di questa sezione che tu consideri, interpreti e argomenti il significato del tuo lavoro. Potresti anche includere suggerimenti per ulteriori ricerche/studi, o proposte per modificare il tuo progetto se eventualmente ripetuto. Conclusioni Questa parte riassume le conclusioni derivanti direttamente dai tuoi risultati ed emerge dall’ulteriore discussione in relazione ad altri lavori. Le conclusioni potrebbero richiamare lo scopo dello studio come posto nell’introduzione. Dovrebbe essere breve ( 150- 250 parole) Bibliografia Elenco Bibiliografia Contiene le fonti scritte consultate e citate per la stesura della tesi . Le citazioni dovrebbero essere elencate in ordine alfabetico o in ordine di citazione nel testo utilizzando rispettivamente i formati Harvard e Vancouver in quanto sono quelli maggiormente utilizzati in ambito disciplinare medico scientifico. Ecco alcuni esempi di descrizione : 8 Rivista Autori ( cognome, iniziale del nome),Titolo,Nome della rivista, Anno di pubblicazione, Numero della rivista, Pagine( prima e ultima) Davidson B., Howe T., Worrall L., Hickson L., Togher L. Social participation for older people with aphasia: the impact of communication disability on friendships. Top. Stroke Rehabil.,15(4):325-40,2008 . Libro Bara B.(2007)”Cambiamento e non cambiamento” Bollati Boringhieri, Torino. Capitolo libro Autori ( cognome, iniziale del nome), Anno di pubblicazione,Titolo,Editore, Città, pagine( prima e ultima) Lee P.R.; Franks P.E. (1990). Health and disease in the community. In Primary Care (Fry) J.P , William Heinemann medical Books. London ,pp3-34: Bibliografia nel testo Nel formato Harvad, le voci bibliografiche vengono citate nel testo ponendo il nome del primo autore e l’anno di pubblicazione che corrisponde al cognome e data pubblicazione riportata nella lista di riferimenti bibliografici, tutto fra parentesi. Esempio Smithard,2007) es. Pratt (1997) sottolineò che l’abilità di guida è determinate dal genere…. oppure Un recente studio ha evidenziato che la guida dipende dal genere ( Pratt, 1997) oppure Nel 1997 Pratt confrontò……. Quando lo stesso Autore ha pubblicato più di una referenza citata nello stesso anno, questi studi sono distinti aggiungendo una lettera in minuscolo dopo l’anno e dentro la parentesi. (esempio Bisceglia et al.,2010a; Bisceglia et al.,2010b) Se gli Autori sono due , il loro cognome deve essere citato prima della data : es. Sibbald e Holbrook ( 1990) hanno punti di vista differenti…. Se ci sono più di due Autori, si riporta solo il cognome del primo autore seguito da et al. es. Il lavoro di Starling et al, (1989) rifiuta questa teoria….. Non usare la forma et al. nella sezione Bibliografia ( gli Autori vanno citati tutti). Nella bibliografia, i riferimenti sono ordinati in ordine alfabetico per autore e nel caso che venga citato lo stesso primo autore per più di una volta per autore e per anno. 9 Nel formato Vancouver le voci bibliografiche sono numerate consecutivamente secondo l’ordine di citazione nel testo e vengono identificate all’interno dell’elaborato da numeri arabi tra parentesi o in apice. Es. …dall’analisi dei dati presenti in letteratura si evince che il tasso di disfagia sia variabile fra il 37% e il 67% della popolazione in oggetto15 Iconografia L’inclusione di tabelle, figure, foto deve essere strettamente pertinente al testo e migliorare e/o facilitare la comprensione dell’elaborato. L’iconografia deve essere chiaramente leggibile, va inserita nel testo dell’elaborato , nel punto più vicino alla citazione del testo stesso, dove compare il riferimento ( es. Figura 1, Tabella III). Le tabelle vanno progressivamente numerate con numero romano e devono riportare vicino al numero il titolo (numero e titolo vanno posti sopra alla tabella; es Tabella I Export Results) Le figure/foto vanno progressivamente numerate con numero arabo e devono riportare il numero e la didascalia sotto la figura stessa ( es. Figura 1. Strumento di misura) Appendice/Allegati Contiene una breve raccolta di documenti o strumenti utilizzati nella tesi e servono per una migliore comprensione del lavoro, ad esempio questionari, schede , eventuali lettere di autorizzazione. Vanno posti alla fine dell’elaborato , preceduti da una pagina denominata Allegati e sono numerati con numero arabo ( Allegato 1, Allegato 2…). Nel testo devono comparire i riferimenti all’allegato. SCADENZE e REGOLAMENTO SCUOLA DI MEDICINA E CHIRURGIA_ ATENEO DI BOLOGNA Data consegna Verifica i tempi per la consegna del titolo e della copia/e da consegnare in Segreteria e/o sul sito del corso di Laurea. Attualmente sono previste iscrizioni on-line e indicazioni sui tempi di consegna sulla pagina www.poloravenna.unibo.it o sul sito http://corsi.unibo.it/Laurea/Logopedia/Pagine/default.aspx. Generalmente i tempi sono: Assegnazione del titolo della tesi Il titolo della tesi devi chiederlo al relatore che ti firmerà un apposito modulo (stampabile da www.poloravenna.unibo.it >segreteria studenti>laurea). Allo stesso link troverai anche il fac simile del frontespizio e l’informativa sulla redazione standardizzata della tesi. • almeno 3 mesi prima della data di scadenza della domanda di laurea. 10 Presentazione domanda di ammissione alla prova finale E’ indicato il termine per la presentazione della domanda online e per il pagamento della tassa di laurea senza mora che dovrai versare entro le scadenze riportate. Collegati a www.almawelcome.unibo.it per pagare online con carta di credito o stampare il codice di pagamento e recarti presso una qualsiasi filiale di Unicredit Banca. Attenzione: l'avvenuto pagamento verrà rilevato dal sistema solamente il giorno successivo al versamento. Accertato il pagamento il Relatore vedrà la tua richiesta e potrà procedere alla approvazione del titolo. Ricorda , inoltre, che sia la domanda che la tesi devono essere firmati da te , dal relatore e eventuale correlatore. Considera anche questo per le tue scadenze. Numero Copie ♦ 1 copia per la Segreteria Studenti da consegnare nella sede didattica del corso (Via Mura Diamante Torelli, n° 67 Faenza) una settimana prima della data di appello di laurea; ♦ 1 copia per il Relatore; ♦ 1 copia per il Correlatore; ♦ 1 copia per il Presidente della Commissione di laurea. Supervisione Considera che il tuo relatore e/o correlatore ha anche altre attività da fare e potrebbe avere anche altri candidati. Cerca di programmare gli incontri e prevedi che il tempo che ti può dedicare potrebbero subire dei ritardi . Inoltre ricordati che egli/ella è una persona che ha anche la propria vita privata, per cui per quanto egli/ella possa rendersi disponibile, non approfittare della sua collaborazione. PRESENTAZIONE DELLA TESI La presentazione dell’elaborato avviene di norma mediante l’ausilio di diapositive o di altro materiale audiovisivo . Per l’utilizzo di diapositive è necessario utilizzare il formato Power Point e il modello dell’Università degli Studi di Bologna scaricabile dal sito del Corso di Laurea. Il tempo dedicato alla presentazione orale della tesi per ciascun studente è di 10 minuti a cui seguirà una breve discussione stimolata dal Presidente di Commissione. L’esposizione deve permettere alla Commissione di comprendere adeguatamente il lavoro svolto dallo studente ed apprezzarne oil metodo, i contenuti e le conclusioni. In sintesi è bene tener conto dei seguenti punti: rispetto dei tempi dati selezione di informazioni principali presentazione lineare rispetto della struttura ( introduzione, scopo del lavoro, materiali e metodi, risultati , conclusioni) tabelle chiare e leggibili uso di parole chiave ruolo del presentatore ( postura , voce, etc..) 11 Come realizzare una buona presentazione (traduzione libera a cura della redazione di EpiCentro) Quando si realizzano dei documenti visivi per illustrare dati e informazioni chiave, bisogna sforzarsi di essere chiari e di realizzare una presentazione senza ambiguità o distorsioni. Cercate di creare delle diapositive in modo che il pubblico possa, dando una veloce occhiata, identificare le strutture principali del documento. Le diapositive, inoltre, devono consentire al pubblico una veloce comprensione degli schemi esposti. Visibilità: Non importa quanto siano belle o eleganti le vostre tabelle, i vostri grafici o i vostri diagrammi: valgono abbastanza soltanto se il pubblico è in grado di leggerli. Di conseguenza bisogna sforzarsi di ottenere piena leggibilità in ogni diapositiva. Come regola base, preparate la vostra presentazione in modo che possiate leggere tutto con facilità e a una distanza di 2 metri dallo schermo del computer. Utilizzate dei caratteri facilmente leggibili: Dimensione: • I caratteri da 22 punti o più sono i migliori. Stile del carattere: • Utilizzate un carattere Sans Serif. I testi in grassetto possono, in molte circostanze, migliorare la visibilità. Prestate attenzione ai caratteri stretti poiché potrebbero essere i meno leggibili se messi in grassetto. Alcuni caratteri Sans Serif utilizzati nei prodotti Microsoft sono: Arial, Mangal, Tahoma, Tunga, Verdana. Altri caratteri sono Humanist, Optima e Swiss (Helvetica). Alcuni stili di carattere da evitare sono (Times New) Roman, Courier, Complex e Italic. Evidenziature: • Evidenziate con il colore, con il grassetto, sottolineando o con latri mezzi. Non utilizzate mai tutte lettere maiuscole poiché rendono la lettura più difficoltosa. Contrasto: • Bisogna utilizzare sempre quei colori che permettono ai dati e alle altre informazioni di spiccare chiaramente sullo sfondo. Sfondo: Utilizzate uno sfondo che dia un contrasto sufficiente per visualizzare le linee, i punti delle informazioni, i numeri e i caratteri all’interno della diapositiva. Uno sfondo chiaro funziona sempre con linee, punti e caratteri scuri. Un pastello chiaro ha un vantaggio in più: i materiali provenienti da altri programmi (come, per esempio, i grafici di Excel) possono essere copiati direttamente sulla diapositiva senza modificare i colori del materiale originale. Evitate l’utilizzo del bianco puro, poiché può causare una luce fastidiosa proveniente dallo schermo. L’aggiunta di una tinta tenue al bianco puro è una buona soluzione. Uno sfondo scuro funziona bene con le linee leggermente colorate, i punti delle informazioni, i numeri e i caratteri che hanno un colore chiaro. Ad ogni modo fate attenzione poiché alcuni colori danno l’impressione di essere “chiari”, come il rosso, 12 ma non danno un buon risultato in contrasto con uno sfondo scuro. La soluzione migliore, per mostrare le informazioni su uno sfondo scuro, è quella di utilizzare sempre il bianco o un giallo tenue. In entrambi i casi utilizzate per lo sfondo un colore unico e uniforme. Evitate l’utilizzo di sfondi con disegni o con sfumature. Questi formati possono interferire con le informazioni che si vogliono mostrare. Magari sarà possibile leggere le informazioni di alcune diapositive ma può succedere che questi sfondi interferiscano con la chiarezza dell’informazione presentata sulla diapositiva. Contenuto delle diapositive: Ogni diapositiva contiene un singolo punto di interesse: Utilizzate una diapositiva per presentare un unico concetto. Per più punti impiegate più diapositive. Limitate la quantità delle informazioni su ogni diapositiva: Troppe informazioni possono distrarre i fruitori. Ecco alcuni esempi: ⇒ Tabelle complicate con troppe righe e colonne di materiale non elaborato o riassunto ⇒ Grafici con molte linee che si intersecano o con molte strisce raggruppate ⇒ Diversi punti ⇒ Troppi elenchi nella puntati stessa e diapositiva sottoelenchi ⇒ L’utilizzo di intere frasi o di lunghi periodi al posto delle parole chiave ⇒ Le note a piè di pagina e i riferimenti alle fonti Utilizzate le diapositive per mostrare le informazioni: State mettendo a disposizione del pubblico un testo scritto mentre voi ne state parlando. Utilizzate le vostre diapositive per mostrare i dati con le tabelle, i grafici, le mappe, i diagrammi, o le figure mentre esponete queste informazioni. Titoli: Date a ogni diapositiva un titolo che informi e indichi il contenuto della diapositiva. Siate brevi ma evitate di utilizzare i titoli con un’unica parola come “Introduzione”, “Retroscena”, “Metodi” ed escludendo i loro derivati (come “Metodi II”, “Metodi III”, ecc.), “Risultati” o “Discussione”. I titoli che comunicano al pubblico cosa, dove, chi, e quando vanno bene. Potete anche utilizzare lo spazio del titolo per porre una domanda. Per esempio: “Quali gruppi d’età erano più a rischio durante il periodo di contagio del tifo?”. I titoli di solito sono descritti con un tipo di carattere più grande e più pesante rispetto al corpo del testo. Quando copiate grafici o diagrammi da un programma all’altro eliminate il titolo dall’originale e riscrivetelo nella parte superiore della diapositiva. Questo vi sarà d’aiuto poiché avrete il titolo della diapositiva con un carattere, un colore e una dimensione simili al resto della diapositiva e della presentazione. Le parole all’interno della diapositiva: 13 Evitate di presentare i dati e le informazioni sotto forma di testo se è possibile presentarli sotto forma di tabella, diagramma, grafico, mappa o figura. Quando siete obbligati a utilizzare il testo per presentare una lista di oggetti, di spiegazioni delle circostanze, di conclusioni o di raccomandazioni limitate la lunghezza del testo a 7 righe di 7 parole per riga. Utilizzate solo le parole chiave e solo quelle che risultano appropriate al pubblico. Non usate giudizi. Non limitatevi a leggere semplicemente il contenuto della diapositiva, ma parlate di ogni singolo punto. Andate a capo soltanto nei punti in cui il discorso logico può essere interrotto (dove il lettore si prende un respiro mentale). Siate brevi quando potete. Usate acronimi e simboli per ridurre la quantità di testo all’interno delle diapositive se lo spazio è scarso. Evitate di numerare le voci e utilizzate al loro posto degli elenchi puntati. Una gerarchia riconosciuta è: tondo, trattino, triangolo. Gli elenchi puntati sono il formato standard nella maggior parte delle diapositive. Il loro scopo è quello di organizzare le parole chiave. Per degli elenchi puntati efficaci: Seguite l’ordine del testo Coerenza nelle forme verbali Coerenza nello stile dell’elenco puntato a ogni livello Coerenza nelle maiuscole Tabelle: Una tabella ben organizzata darà gli stessi risultati degli altri sistemi visivi, anche sullo schermo di una sala conferenze. Cercate di seguire queste linee-guida: Fai in modo che i numeri siano tondi e di due cifre. Metti i numeri in colonna per i confronti principali. Ordina i numeri in colonne per grandezza. Fai in modo che i numeri siano allineati (per esempio dal punto decimale). Fai in modo che i numeri (colonne e righe) siano vicini per i confronti. Mostra i riassunti delle statistiche in colonne e in righe. Evitate di inserire dati confusi perché potrebbero richiedere, da parte del pubblico, dei calcoli a mente. Alcuni autori presentano le informazioni sotto forma di liste tramite gli elenchi puntati. I dati presenti in questo tipo di lista possono essere facilmente convertiti in una chiara tabella a due colonne di più facile comprensione. Diagrammi: Una certa quantità di stili per i diagrammi sono disponibili sotto forma di: istogrammi, aerogrammi, diagrammi a cerchi, diagrammi a riquadro. Gli istogrammi e i diagrammi a cerchi sono i migliori per la maggior parte delle informazioni. Sono perfetti in presenza di cifre, conti o altri dati statistici riassunti e applicati a variabili nominative come la razza, l’occupazione, il cibo mangiato, ecc. Evitate di usare gli aerogrammi perché sono degli strumenti poco funzionali se si devono presentare delle informazioni. Una tabella a due colonne chiara o un istogramma sono in grado di presentare i dati nella maniera più comprensibile possibile e in ogni occasione. Istogrammi suddivisi in unità minori, o in sottocomponenti, non rendono allo stesso modo e perdono in chiarezza: utilizzate piuttosto una tabella o un diagramma a 14 cerchio. Grafici: Utilizzate i grafici per presentare una grande quantità di dati in uno spazio piccolo. Infatti i grafici sono spesso efficaci quando bisogna semplificare un insieme composto da molti dati. Allo stesso tempo permettono che il fruitore osservi il tutto dai dettagli all’immagine generale. Grafici con gli assi cartesiani, i diagrammi a nuvola, gli istogrammi, ecc. sono esempi comuni di grafici. I grafici funzionano bene se bisogna distribuire per età e per sesso, per le cifre e i calcoli nel tempo, e per altri casi in cui l’asse delle x (il fattore rischio, la variabile indipendente o esplicativa) viene continuamente dotata di una scala graduata aggiuntiva. Fate in modo che la linea che contiene le informazioni sia sufficientemente spessa e i punti per i dati siano grandi abbastanza di modo che vengano visti con chiarezza e con facilità. Altre linee meno rilevanti come gli assi, i punti per contrassegnare, ecc. possono essere più piccoli. Fate attenzione alla creazione di grafici attraverso Excel o Powerpoint. La maggior parte delle opzioni (inclusi i grafici ad assi) sono comunque grafici che non danno una corretta graduazione numerica lungo l’asse delle x. Rimane comunque un buon consiglio quello di utilizzare il sistema di diffusione xy quando si creano i grafici all’interno di questi programmi. Se state preparando i grafici con un altro programma e poi li copiate in Powerpoint preparate lo sfondo per “l’area diagrammi” e per “l’area grafici” come “vuoto” (trasparente) nell’originale. Questo permetterà che lo sfondo del vostro grafico sia dello stesso colore dello sfondo della diapositiva. Mappe: Cercate di presentare la distribuzione dei casi, delle cifre o di altri dati spaziali con le mappe. Per la distribuzione di edifici o di altre strutture costruite dall’uomo utilizzate una pianta o un altro diagramma. Le mappe sono in grado di mostrare simultaneamente le relazioni spaziali come la distanza, la posizione e la direzione tra le malattie e i dati spaziali. Di conseguenza questo tipo di mappe dovrebbero possedere come minimo una scala graduata. Spesso bisogna inserire alcuni indicatori di posizione come la longitudine e la latitudine o una mappa in miniatura in cui si mostra la posizione dell’area. Disegni o diagrammi: Se avete bisogno di creare un disegno o un diagramma di una trasmissione a catena, di un processo di produzione di un alimento, di alcuni apparecchi per la misurazione, ecc. cercate di rendere il tutto nel modo più semplice possibile. Non utilizzate un numero elevato di forme o di colori per evidenziare diversi elementi qualitativi all’interno del diagramma. Se sono troppi confonderanno di certo il pubblico. Usate etichette brevi e chiare. Fate attenzione alla leggenda poiché lo spettatore dovrà guardare più volte sia il diagramma che la leggenda. Per finire utilizzate la regola base secondo la quale la struttura basilare deve saltare agli occhi con una prima occhiata. Foto: Se decidete di utilizzare le foto per illustrare un punto importante o una situazione sarà il caso di far entrare la foto perfettamente all’interno della diapositiva. I dettagli cruciali saranno perfettamente visibili al pubblico. Cercate di etichettare le cose più importanti sulla foto. Potete utilizzare un titolo nella parte superiore della diapositiva se i colori dello sfondo della foto creano un contrasto fastidioso con il titolo stesso. 15 Create delle diapositive che aiutino il lettore a focalizzare i dati: Il passo più facile da compiere per fare questo consiste nell’eliminare tutti i materiali estranei dalla diapositiva. Evitate i seguenti effetti nella presentazione delle vostre diapositive. Questi servono soltanto a interferire sulla corretta e rapida interpretazione dei dati. • Effetti 3D • Clip Art e altri cartoni interattivi • Cornici non necessarie • Contorni decorativi, separatori, ecc. • Griglie sui grafici • Griglie sulle tabelle • Un logo grande e fastidioso in contrasto Ricordate che avete solo 10 minuti a disposizione per arrivare al punto centrale e ogni distrazione può diminuire il tempo e lo spazio che avete a disposizione. Potreste pensare che le decorazioni siano in grado di rendere la vostra presentazione indimenticabile. In effetti lo fanno: le persone si ricordano le decorazioni esterne piuttosto che i dati e i contenuti. Utilizzate i volantini: Fare in modo che gli spettatori abbiano un volantino è molto utile. I volantini possono aiutare la comunicazione dei dati o di altre informazioni che non vengono mostrate sullo schermo, o che sarebbero troppo piccole per essere percepite a distanza. In alcuni casi un volantino è preferibile a una diapositiva. Bisognerebbe distribuirle prima di iniziare la discussione in modo che il pubblico abbia il tempo di esaminarli mentre si espone la presentazione. Vi potete riferire al volantino mentre parlate. Potreste pensare che il volantino li distrae dal discorso. Ma è sempre meglio che guardino il volantino piuttosto che un quotidiano. Concludendo, non dovete semplicemente copiare le diapositive su dei volantini. I volantini devono essere concepiti come un supplemento alle vostre parole, non un duplicato. 16