CAMPUS DI RAVENNA
U.O. Formazione e Sviluppo Organizzativo - Ravenna
SCUOLA
DI MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA IN LOGOPEDIA
SEZIONE DIDATTICA DI FAENZA
CORSO DI LAUREA IN LOGOPEDIA
SEDE DI FAENZA
GUIDA PER ELABORAZIONE
PROTOCOLLO E TESI DI LAUREA
MILVA SPADA
Via Mura Diamante Torelli 67, – 48018 Faenza
Punto informativo tel. 692914 – 692915 – Fax 0546/692930
Elaborazione a cura di Milva Spada
fonte:”Guidelines for the preparation and presentation of project protocol and final year project”University of Salford- School of Health Care Professions, 2003
“Guida alla tesi di Laurea”
Università degli studi di Bologna_polo di Ravenna_ CdL.in Infemieristica, 2012
“Finalità e progettazione della tesi di laurea”
Università degli Studi di Milano_ A. Schindler, 2013
INTRODUZIONE
Questo opuscolo è stato preparato come guida per aiutare a pianificare e organizzare
il tuo tempo per scrivere il tuo progetto di tesi di laurea. E’ una guida a cui riferirsi per
la tua formazione nel corso di Laurea in Logopedia.
Viene fornito al termine del Seminario “ Ulteriori abilità linguistiche “ , svoltosi al 3°
anno del Corso di Laurea in Logopedia – Università degli Studi di Bologna_sede di
Faenza.
DEFINIZIONE
La tesi è un elaborato scritto in cui viene trattato uno specifico argomento di interesse
del Corso di Studi. E’ uno strumento che dimostra come lo studente abbia acquisito
durante il percorso formativo adeguate capacità di autonomia , di elaborazione
personale, di riflessione, analisi e di giudizio critico. Il fine della tesi di laurea è:
¾ approfondire dal punto di vista teorico un argomento
¾ rielaborare in modo personale e originale le informazioni della letteratura:
o recuperare informazioni della letteratura
o rielaborare le informazioni della letteratura
¾ elaborare un testo complesso
¾ partecipare ad un progetto di ricerca
TIPOLOGIE DI TESI
In rapporto alle modalità in cui si affronta l’argomento di interesse, è possibile
distinguere fra due differenti tipologie di tesi:
™ SPERIMENTALI ⇨ è presente una domanda che esprime un dubbio. Es.
quanto cambia l’intensità vocale dopo l’esercizio?Quanti sono i bambini con
DSA a….?
La modalità con cui si risponde alla domanda deve essere replicabile.
™ COMPILATIVE⇨ è presente un riassunto delle informazioni su un argomento (
descrizione di un caso clinico)
2
PIANIFICARE L’ELABORAZIONE DELLA TESI “ Il tuo progetto”
Il tuo progetto di ricerca
L’area di studio scelta dovrebbe essere di particolare interesse poiché dovrai dedicare
del tempo ad esso. Devi considerare anche la rilevanza nella pratica clinica dell’area
proposta. Molti argomenti potrebbero non essere semplicemente argomento di ricerca
poiché le necessarie abilità, procedure e tecniche non sono utilizzabili o eticamente
accettabili o potrebbero coinvolgere troppe persone o tempo. Cerca di essere
realistico, non puntare ad obiettivi che non potresti raggiungere.
Quando ci si appresta a realizzare la tesi , è necessario avere ben presente la scaletta
temporale che porterà alla produzione dell’elaborato: una tesi ha bisogno di tempo per
essere realizzata ( 3-6 mesi).
Individuare i tuoi obiettivi
E’ essenziale che tu chiarisca l’obiettivo / scopo della tua ricerca. Nonostante tu abbia
un’idea generale sul tema d’interesse , devi sviluppare una precisa idea di ciò che
speri di investigare e come dovresti attuarlo prima di iniziare lo studio. Se il tuo studio
implica una verifica di ipotesi, dovresti definire la tua ipotesi di ricerca chiaramente e
chiederti se la tua ipotesi è testabile o realizzabile. Se la tua area di ricerca non
richiede la verifica di ipotesi ( es. una ricerca qualitativa) dovresti comunque chiarire
quali obiettivi e termini per definire in modo preciso l’area che stai studiando.
Revisione della letteratura ( background )
Una volta che si è definita la tua ipotesi o l’area di studio, è anche essenziale fare una
revisione della letteratura rilevante sull’argomento che vuoi investigare. Ciò ti procura
un solido “background” , contesto dello specifico argomento e ti fornisce conoscenze
sui possibili metodi e tecniche per condurre la tua ricerca. Ci sono diversi percorsi
metodologici per fare una revisione della letteratura:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
Accedere alle banche dati generali e specialistiche (Pubmed, Medline, Pedro )
Consultare la bibliografia di libri rilevanti
Ricercare gruppi scientifici di interesse specifico (es. Cochrane group)
Ricercare informazioni da specifiche associazioni volontaristiche ( es. Sclerosi
multipla)
Eventuali consultazioni presso biblioteche locali
Progettare la ricerca/studio (come portare avanti lo studio)
Dopo aver consultato la letteratura tu devi pianificare il progetto di “come portare
avanti la ricerca”.
Come rispondo alla domanda che mi sono posto? Sono possibili diverse tipologie di
studio:
Studi descrittivi ( quanti sono?... come sono?...)
Single case studies ( baseline intervention)
Case series ( confronto pre-post trattamento)
Studi di coorte
3
Studi caso controllo
Studi randomizzati controllati
Revisione sistematica della letteratura
Il primo punto è scegliere il disegno di ricerca, per es. se la ricerca è di tipo
sperimentale o clinico o con approccio prevalentemente qualitativo ( ad es. intervista).
Per le
interviste che implicano questionari, si devono prevedere meticolose
progettazioni del questionario che possono richiedere molto tempo. Discuti con il tuo
relatore prima di procedere oltre.
Con il disegno dello studio formulato si deve anche prevedere come devono essere
analizzati i dati , per es. quale tipo di analisi statistica è più appropriata. Ricorda,
mantieni un disegno semplice e discuti per tempo questo aspetto con il tuo relatore.
Una volta che tu hai una chiara idea del disegno e dei metodi di analisi , si deve
considerare il campione, il numero dei soggetti da reclutare. Questo può dipendere dal
tempo a disposizione e dalle richieste d’inclusione dello studio. Comunque, se sei
tuttavia poco sicuro di quanti soggetti dovresti reclutare per poter attuare una analisi
statistica, ne dovresti discutere con il tuo relatore. Comunque ciò richiede sempre più
tempo di quanto pensi per le possibili inconvenienze che potrebbero capitare
causando frustrazioni e a volte disastrosi ritiri.
Ottenere l’approvazione etica
L’approvazione etica ( se previsto eventuale Comitato Etico) deve essere ottenuta
prima di cominciare la raccolta dei dati. A parte le ricerche che prevedono il
coinvolgimento del Comitato etico, tu dovresti anche solo richiedere autorizzazione ai
servizi locali se proponi studi che coinvolgano pazienti e registrazioni di dati personali.
E’ responsabilità individuale dello studente il coinvolgimento del Comitato etico e la
richiesta di consenso all’utilizzo di dati . Anche questo aspetto può richiedere tempo .
ricordati che se si coinvolgono pazienti/utenti va sempre richiesto il consenso scritto e
va tutelata la riservatezza dei dati. Consultati con il coordinatore del Corso o il relatore
per gli aspetti burocratici.
Formulare il proprio protocollo di progetto
Il tuo progetto deve essere discusso con il relatore. Un piano del progetto dovrebbe
essere formulato prima che tu abbia completamente investigato la letteratura. Questo
processo è essenziale per aiutare a chiarire gli obiettivi della ricerca e permettere di
prevedere ogni flusso e aspetto metodologico prima che lo studio sia condotto. Il
progetto dovrebbe essere approssimativamente di 1000, 1500 parole e contenere le
seguenti sezioni:
ƒ
Titolo del progetto
ƒ Introduzione con scopi e obiettivi
L’introduzione dovrebbe includere la revisione bibliografica e dare le ragioni perché si
sta attuando il progetto intrapreso. L’enfasi è sullo “sfondo” su cui inserire il progetto di
ricerca. Ciò potrebbe includere anche i motivi perché quei metodi e quegli approcci
sono stati usati. L’introduzione si dovrebbe concludere con una chiara dichiarazione
degli specifici obiettivi dello studio e/o l’ipotesi di ricerca.
ƒ
Metodologia e analisi dati
4
Questa sezione dovrebbe identificare esattamente come lo studio si svolgerà e le
ragioni del disegno. Tu devi chiaramente dichiarare :
i tests/ questionari/interviste/procedure/ osservazioni/ tecniche che saranno applicati e
come sono stati individuati/costruiti. Per render chiaro ed evitare ripetizioni si
potrebbero descrivere i seguenti sottocapitoli:
a) Disegno – la definizione di variabili dipendenti / indipendenti ( se
appropriato). Se si usa lo stesso o differente o matched-pairs disegno. Il
modo per limitare fonti di errore ( randomizzazione ecc…). Se è stata
condotta una intervista, fornire dettagli sul disegno, distribuzione dei
questionari e ragioni per le tue scelte. Devono anche essere forniti
dettagli su eventuale studio pilota.
b) Campione – i soggetti devono essere descritti dando tutti i dati rilevanti
, per es. età, sesso, ecc….
Come vengono reclutati e selezionati ( criteri d’inclusione e
d’esclusione), specificare anche la richiesta di consenso informato ai
soggetti .
c) Apparato/ Strumento- questo dovrebbe includere nomi dei
manufatti/strumenti , marca e tipo. Diagrammi o foto potrebbero essere
utili in questa sezione.
d) Materiali – se un questionario è stato usato , esso deve essere
descritto in dettaglio
e) Procedure – questa parte dovrebbe includere una chiara, logica e
dettagliata descrizione di quanto è stato fatto
f) Analisi dati- questa sezione dovrebbe includere informazioni su analisi
dei risultati, incluso un profilo dei test statistici e quale livello di
significatività statistica accettabile ( es. p< 0,5)
ƒ
Scaletta temporale e piano di lavoro
ƒ
Bibliografia
Riassumendo la progettazione della tesi dovrebbe svolgersi secondo i seguenti
passi :
1. Porsi la domanda sperimentale ( la domanda nasce dalla revisione attenta
della letteratura, richiede dimestichezza con la ricerca bibliografica ,
conoscenza dell’inglese e capacità critica)
2.
3. Progettare il tipo di studio che risponde alla domanda sperimentale ( decidere
quale tipologia di studio risponde alla domanda , disegno di studio, e definire lo
scopo del lavoro, domande/obiettivi dello studio)
4. Implementare lo studio nella realtà ( scegliere i materiali, campione , strumenti
di misura, e la metodologia , tipo di trattamento…)
5. Analizzare i dati (scegliere il tipo di analisi statistica, descrittiva, inferenziale,
confronto fra medie, test parametrici o non parametrici…)
6. Discutere i dati sulla base delle conoscenze della letteratura ( confronto con i
dati della letteratura, i limiti dello studio, le implicazioni dello studio, i futuri
sviluppi…)
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STRUTTURAZIONE SCRITTA TESI /ELABORATO FINALE
Formato generale
Una buona presentazione del tuo progetto è vitale. La presentazione copre ogni cosa
dalla selezione del materiale da includere alla struttura del tuo progetto scritto. I punti
chiave sono selezione attenta, organizzazione ed enfasi sulle parti maggiormente
importanti e uno scritto chiaro e conciso. Le frasi e i paragrafi non devono essere
lunghi e complicati, ma brevi e concisi. L’uso del dizionario o glossario potrebbe
prevenire l’abuso di parole comuni. Usare un linguaggio scientifico, evitare
“colloquiami” e domande retoriche , la forma personale (es. “ …ho scritto e
raccolto…..” )
Limite parole
Evitare elaborati lunghi e laboriosi, con ripetizioni, è la qualità del contenuto che conta
, non la quantità di informazioni. Alcune Università limitano a un certo numero di
parole il contenuto.
Pagina titolo
Prevede intestazione Università, Corso di laurea e anno accademico, Titolo, nome del
relatore / correlatore eventuale (a sinistra in basso ) e nome del laureando ( a destra in
basso) .Il titolo è importante, deve essere breve, conciso, informativo. Il titolo riportato
in copertina deve essere identico a quello inserito nella domanda di laurea on-line.
Questa pagina deve riprodurre esattamente i caratteri utilizzati per la copertina della
tesi.
Ringraziamenti
E’ consuetudine , ma puramente facoltativa ringraziare chiunque abbia contribuito alla
elaborazione e compilazione del progetto ( es. tutor fisioterapisti, pazienti, medici di
riferimento, relatore ecc…). Non devono comparire nelle copie destinate alla
Segreteria o alla commissione. Di solito vengono inseriti alla fine della tesi.
Indice
Compare dopo il frontespizio , su una pagina non numerata. Ha la finalità di fornire al
lettore una rapida panoramica sull’organizzazione dei principali contenuti
Dovrebbe contenere il completo indice/elenco di pagine per le differenti sezioni del
lavoro comprese l’elenco di tabelle e figure e/o allegati/appendici. Si preferisce
utilizzare i numeri arabi secondo una sequenza coerente .
Riassunto (Abstract)
Si tratta di breve riassunto di 150-250 parole dell’intero progetto ed è una parte
importante del lavoro. Il riassunto dovrebbe comprendere le ragioni dello studio, il
disegno di ricerca, risultati e conclusioni senza dettagli sul metodo.
6
Questa parte è facoltativa, indispensabile per i lavori che prevedono una possibile
pubblicazione
Premessa/Introduzione
L’obiettivo dell’Introduzione è presentare il contesto di studio. Dovrebbe includere la
revisione della letteratura ( non una unità separata) dal generale allo specifico e fornire
ragioni della decisione di avere intrapreso il progetto. L’enfasi è sullo scenario in cui si
colloca il progetto in modo da rendere chiaro lo scopo della tua ricerca. Dovrebbero
essere spiegate anche i motivi di scelta di metodi e approcci usati. L’introduzione
dovrebbe concludersi con una chiara esplicitazione degli obiettivi della ricerca e/o
ipotesi di ricerca.
Razionale
Partendo dalle premesse di revisione bibliografica risponde alle domande:
• Quale approccio è stato scelto?
• Perché è stato scelto questo tipo di esperimento o di disegno sperimentale?
• Quali sono i meriti scientifici di questo particolare metodo?
• Quali vantaggi dà nel rispondere alle domande poste?
Si conclude, se non svolto nell’introduzione, con breve presentazione dell’obiettivo/i
dello studio.
Metodolologia / Materiali e Metodi
Lo scopo della sezione Metodi è raccontare al lettore esattamente come lo studio è
stato portato avanti e le ragioni del disegno di ricerca. Si dichiara in modo chiaro
quali tests/ questionari/interviste/ procedure/ tecniche osservative sono state usate e
come sono state costruite. Per dare indicazioni precise e supporto nella compilazione
di questa sezione si potrebbe suddividere nei seguenti sottotitoli:
a) Disegno – la definizione di variabili dipendenti/ indipendenti ( se appropriato).
Se si usa lo stesso tipo di studio o differente o mached-pairs . la limitazione di
possibili errori tramite randomizzazione. Se hai condotto una intervista , fornire
dettagli sul disegno, distribuzione del questionario e motivi di scelta .
dovrebbero essere anche inclusi dettagli su eventuale studio pilota
b) Campione – questo dovrebbe essere descritto fornendo dati rilevanti come ad
es. età , genere, patologia ecc…. Come i soggetti sono stati selezionati ,
includendo criteri di inclusione/esclusione
c) Strumento/i – dovrebbe essere descritto nome eventuale strumento/i utilizzati
o protocolli di valutazione , tipo e caratteristiche. Diagrammi o foto potrebbero
essere utili in questa parte.
d) Materiali – se è stato usato un questionario descriverlo nei dettagli ( includere
riferimento in appendice/allegati) ed includere modalità di raccolta dati.
e) Procedure – includere una chiara, logica e dettagliata descrizione di cosa è
stato fatto
f) Analisi Dati – questa parte contiene informazioni sull’analisi dei risultati,
compresi i metodi e test statistici utilizzati e quale livello di probabilità statistica
è stato posto
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Sezione Risultati
Questa sezione include solo la presentazione oggettiva, chiara, ordinata ed esaustiva
dei risultati . Non devi commentare o discutere i tuoi dati, semplicemente presentarli.
Riportare anche i risultati negativi o inattesi.
Ti può aiutare il supporto di materiale illustrativo ( tabelle, grafici, foto, disegni) , che
non necessitano di molta spiegazione nel testo. Ciò significa che tabelle o grafici
devono essere esaustivi e completi di descrizione / legenda. Non è che la sezione
risultati sia fatta solo di tabelle e grafici; in questa sezione devi guidare il lettore a
leggere i dati /risultati raccolti descrivendo ciò che ogni figura/tabella contiene.
Assicurati che :
i. Figure e tavole siano numerate consecutivamente e in sequenza singola. Nel
testo riferisci così : se hai illustrazione a FIG 1, per tavole TAB. 1
ii. Tutti i simboli /sigle usati in una figura abbiano una spiegazione
iii.
Quando possibile , vengano riportati solo i risultati che hanno un risultato
statistico fondato
iv.
Quando si hanno risultati con analisi statistiche , vada incluso il test usato e la
probabilità ottenuta
Discussione
Questa è una parte molto importante del lavoro. Qui discuti il tuo lavoro e i risultati
ottenuti. Non presentare in questa sezione nessun risultato, ma fai riferimento a
diagrammi e tavole già presentate, potresti aprire questa sezione con un breve
riassunto dei risultati. Ogni riserva sui tuoi risultati sarà discussa, anche le difficoltà
tecniche e i limiti metodologici.
Soprattutto è all’interno di questa sezione che tu consideri, interpreti e argomenti il
significato del tuo lavoro. Potresti anche includere suggerimenti per ulteriori
ricerche/studi, o proposte per modificare il tuo progetto se eventualmente ripetuto.
Conclusioni
Questa parte riassume le conclusioni derivanti direttamente dai tuoi risultati ed emerge
dall’ulteriore discussione in relazione ad altri lavori. Le conclusioni potrebbero
richiamare lo scopo dello studio come posto nell’introduzione. Dovrebbe essere breve
( 150- 250 parole)
Bibliografia
Elenco Bibiliografia
Contiene le fonti scritte consultate e citate per la stesura della tesi . Le citazioni
dovrebbero essere elencate in ordine alfabetico o in ordine di citazione nel testo
utilizzando rispettivamente i formati Harvard e Vancouver in quanto sono quelli
maggiormente utilizzati in ambito disciplinare medico scientifico.
Ecco alcuni esempi di descrizione :
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Rivista
Autori ( cognome, iniziale del nome),Titolo,Nome della rivista, Anno di pubblicazione,
Numero della rivista, Pagine( prima e ultima)
Davidson B., Howe T., Worrall L., Hickson L., Togher L. Social
participation for older people with aphasia: the impact of communication disability on
friendships. Top. Stroke Rehabil.,15(4):325-40,2008 .
Libro
Bara B.(2007)”Cambiamento e non cambiamento” Bollati Boringhieri,
Torino.
Capitolo libro
Autori ( cognome, iniziale del nome), Anno di pubblicazione,Titolo,Editore, Città,
pagine( prima e ultima)
Lee P.R.; Franks P.E. (1990). Health and disease in the community. In
Primary Care (Fry) J.P , William Heinemann medical Books. London ,pp3-34:
Bibliografia nel testo
Nel formato Harvad, le voci bibliografiche vengono citate nel testo ponendo il
nome del primo autore e l’anno di pubblicazione che corrisponde al cognome e
data pubblicazione riportata nella lista di riferimenti bibliografici, tutto fra parentesi.
Esempio Smithard,2007)
es. Pratt (1997) sottolineò che l’abilità di guida è determinate dal genere….
oppure
Un recente studio ha evidenziato che la guida dipende dal genere ( Pratt,
1997)
oppure
Nel 1997 Pratt confrontò…….
Quando lo stesso Autore ha pubblicato più di una referenza citata nello stesso
anno, questi studi sono distinti aggiungendo una lettera in minuscolo dopo l’anno e
dentro la parentesi. (esempio Bisceglia et al.,2010a; Bisceglia et al.,2010b)
Se gli Autori sono due , il loro cognome deve essere citato prima della data :
es. Sibbald e Holbrook ( 1990) hanno punti di vista differenti….
Se ci sono più di due Autori, si riporta solo il cognome del primo autore seguito da
et al.
es. Il lavoro di Starling et al, (1989) rifiuta questa teoria…..
Non usare la forma et al. nella sezione Bibliografia ( gli Autori vanno citati tutti).
Nella bibliografia, i riferimenti sono ordinati in ordine alfabetico per autore e nel
caso che venga citato lo stesso primo autore per più di una volta per autore e per
anno.
9
Nel formato Vancouver le voci bibliografiche sono numerate consecutivamente
secondo l’ordine di citazione nel testo e vengono identificate all’interno
dell’elaborato da numeri arabi tra parentesi o in apice.
Es. …dall’analisi dei dati presenti in letteratura si evince che il tasso di disfagia sia
variabile fra il 37% e il 67% della popolazione in oggetto15
Iconografia
L’inclusione di tabelle, figure, foto deve essere strettamente pertinente al testo e
migliorare e/o facilitare la comprensione dell’elaborato. L’iconografia deve essere
chiaramente leggibile, va inserita nel testo dell’elaborato , nel punto più vicino alla
citazione del testo stesso, dove compare il riferimento ( es. Figura 1, Tabella III).
Le tabelle vanno progressivamente numerate con numero romano e devono
riportare vicino al numero il titolo (numero e titolo vanno posti sopra alla tabella; es
Tabella I Export Results)
Le figure/foto vanno progressivamente numerate con numero arabo e devono
riportare il numero e la didascalia sotto la figura stessa ( es. Figura 1. Strumento di
misura)
Appendice/Allegati
Contiene una breve raccolta di documenti o strumenti utilizzati nella tesi e servono
per una migliore comprensione del lavoro, ad esempio questionari, schede ,
eventuali lettere di autorizzazione. Vanno posti alla fine dell’elaborato , preceduti
da una pagina denominata Allegati e sono numerati con numero arabo ( Allegato 1,
Allegato 2…). Nel testo devono comparire i riferimenti all’allegato.
SCADENZE e REGOLAMENTO SCUOLA DI MEDICINA E CHIRURGIA_ ATENEO
DI BOLOGNA
Data consegna
Verifica i tempi per la consegna del titolo e della copia/e da consegnare in Segreteria
e/o sul sito del corso di Laurea. Attualmente sono previste iscrizioni on-line e
indicazioni sui tempi di consegna sulla pagina www.poloravenna.unibo.it o sul sito
http://corsi.unibo.it/Laurea/Logopedia/Pagine/default.aspx.
Generalmente i tempi sono:
Assegnazione del titolo della tesi
Il titolo della tesi devi chiederlo al relatore che ti firmerà un apposito modulo
(stampabile da www.poloravenna.unibo.it >segreteria studenti>laurea). Allo stesso link
troverai anche il fac simile del frontespizio e l’informativa sulla redazione
standardizzata della tesi.
• almeno 3 mesi prima della data di scadenza della domanda di laurea.
10
Presentazione domanda di ammissione alla prova finale
E’ indicato il termine per la presentazione della domanda online e per il pagamento
della tassa di laurea senza mora che dovrai versare entro le scadenze riportate.
Collegati a www.almawelcome.unibo.it per pagare online con carta di credito o
stampare il codice di pagamento e recarti presso una qualsiasi filiale di Unicredit
Banca.
Attenzione: l'avvenuto pagamento verrà rilevato dal sistema solamente il giorno
successivo al versamento. Accertato il pagamento il Relatore vedrà la tua richiesta e
potrà procedere alla approvazione del titolo.
Ricorda , inoltre, che sia la domanda che la tesi devono essere firmati da te , dal
relatore e eventuale correlatore. Considera anche questo per le tue scadenze.
Numero Copie
♦ 1 copia per la Segreteria Studenti da consegnare nella sede didattica del corso (Via
Mura Diamante Torelli, n° 67 Faenza) una settimana prima della data di appello di
laurea;
♦ 1 copia per il Relatore;
♦ 1 copia per il Correlatore;
♦ 1 copia per il Presidente della Commissione di laurea.
Supervisione
Considera che il tuo relatore e/o correlatore ha anche altre attività da fare e potrebbe
avere anche altri candidati. Cerca di programmare gli incontri e prevedi che il tempo
che ti può dedicare potrebbero subire dei ritardi . Inoltre ricordati che egli/ella è una
persona che ha anche la propria vita privata, per cui per quanto egli/ella possa
rendersi disponibile, non approfittare della sua collaborazione.
PRESENTAZIONE DELLA TESI
La presentazione dell’elaborato avviene di norma mediante l’ausilio di diapositive o di
altro materiale audiovisivo . Per l’utilizzo di diapositive è necessario utilizzare il formato
Power Point e il modello dell’Università degli Studi di Bologna scaricabile dal sito del
Corso di Laurea.
Il tempo dedicato alla presentazione orale della tesi per ciascun studente è di 10
minuti a cui seguirà una breve discussione stimolata dal Presidente di Commissione.
L’esposizione deve permettere alla Commissione di comprendere adeguatamente il
lavoro svolto dallo studente ed apprezzarne oil metodo, i contenuti e le conclusioni. In
sintesi è bene tener conto dei seguenti punti:
rispetto dei tempi dati
selezione di informazioni principali
presentazione lineare
rispetto della struttura ( introduzione, scopo del lavoro, materiali e metodi,
risultati , conclusioni)
™ tabelle chiare e leggibili
™ uso di parole chiave
™ ruolo del presentatore ( postura , voce, etc..)
™
™
™
™
11
Come realizzare una buona presentazione
(traduzione libera a cura della redazione di EpiCentro)
Quando si realizzano dei documenti visivi per illustrare dati e informazioni chiave,
bisogna sforzarsi di essere chiari e di realizzare una presentazione senza ambiguità
o distorsioni. Cercate di creare delle diapositive in modo che il pubblico possa, dando
una veloce occhiata, identificare le strutture principali del documento. Le diapositive,
inoltre, devono consentire al pubblico una veloce comprensione degli schemi esposti.
Visibilità:
Non importa quanto siano belle o eleganti le vostre tabelle, i vostri grafici o i vostri
diagrammi: valgono abbastanza soltanto se il pubblico è in grado di leggerli. Di
conseguenza bisogna sforzarsi di ottenere piena leggibilità in ogni diapositiva. Come
regola base, preparate la vostra presentazione in modo che possiate leggere tutto
con facilità e a una distanza di 2 metri dallo schermo del computer.
Utilizzate
dei
caratteri
facilmente
leggibili:
Dimensione:
• I caratteri da 22 punti o più sono i migliori.
Stile del carattere:
• Utilizzate un carattere Sans Serif. I testi in grassetto possono, in molte
circostanze, migliorare la visibilità. Prestate attenzione ai caratteri stretti
poiché potrebbero essere i meno leggibili se messi in grassetto. Alcuni
caratteri Sans Serif utilizzati nei prodotti Microsoft sono: Arial, Mangal,
Tahoma, Tunga, Verdana. Altri caratteri sono Humanist, Optima e Swiss
(Helvetica). Alcuni stili di carattere da evitare sono (Times New) Roman,
Courier, Complex e Italic.
Evidenziature:
• Evidenziate con il colore, con il grassetto, sottolineando o con latri mezzi. Non
utilizzate mai tutte lettere maiuscole poiché rendono la lettura più difficoltosa.
Contrasto:
• Bisogna utilizzare sempre quei colori che permettono ai dati e alle altre
informazioni di spiccare chiaramente sullo sfondo.
Sfondo:
Utilizzate uno sfondo che dia un contrasto sufficiente per visualizzare le linee, i punti
delle informazioni, i numeri e i caratteri all’interno della diapositiva.
Uno sfondo chiaro funziona sempre con linee, punti e caratteri scuri. Un pastello
chiaro ha un vantaggio in più: i materiali provenienti da altri programmi (come, per
esempio, i grafici di Excel) possono essere copiati direttamente sulla diapositiva
senza modificare i colori del materiale originale. Evitate l’utilizzo del bianco puro,
poiché può causare una luce fastidiosa proveniente dallo schermo. L’aggiunta di una
tinta
tenue
al
bianco
puro
è
una
buona
soluzione.
Uno sfondo scuro funziona bene con le linee leggermente colorate, i punti delle
informazioni, i numeri e i caratteri che hanno un colore chiaro. Ad ogni modo fate
attenzione poiché alcuni colori danno l’impressione di essere “chiari”, come il rosso,
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ma non danno un buon risultato in contrasto con uno sfondo scuro. La soluzione
migliore, per mostrare le informazioni su uno sfondo scuro, è quella di utilizzare
sempre
il
bianco
o
un
giallo
tenue.
In entrambi i casi utilizzate per lo sfondo un colore unico e uniforme. Evitate l’utilizzo
di sfondi con disegni o con sfumature. Questi formati possono interferire con le
informazioni che si vogliono mostrare. Magari sarà possibile leggere le informazioni
di alcune diapositive ma può succedere che questi sfondi interferiscano con la
chiarezza dell’informazione presentata sulla diapositiva.
Contenuto
delle
diapositive:
Ogni
diapositiva
contiene
un
singolo
punto
di
interesse:
Utilizzate una diapositiva per presentare un unico concetto. Per più punti impiegate
più
diapositive.
Limitate
la
quantità
delle
informazioni
su
ogni
diapositiva:
Troppe informazioni possono distrarre i fruitori. Ecco alcuni esempi:
⇒ Tabelle complicate con troppe righe e colonne di materiale non elaborato o
riassunto
⇒ Grafici con molte linee che si intersecano o con molte strisce raggruppate
⇒ Diversi
punti
⇒ Troppi
elenchi
nella
puntati
stessa
e
diapositiva
sottoelenchi
⇒ L’utilizzo di intere frasi o di lunghi periodi al posto delle parole chiave
⇒ Le note a piè di pagina e i riferimenti alle fonti
Utilizzate
le
diapositive
per
mostrare
le
informazioni:
State mettendo a disposizione del pubblico un testo scritto mentre voi ne state
parlando. Utilizzate le vostre diapositive per mostrare i dati con le tabelle, i grafici, le
mappe, i diagrammi, o le figure mentre esponete queste informazioni.
Titoli:
Date a ogni diapositiva un titolo che informi e indichi il contenuto della diapositiva.
Siate brevi ma evitate di utilizzare i titoli con un’unica parola come “Introduzione”,
“Retroscena”, “Metodi” ed escludendo i loro derivati (come “Metodi II”, “Metodi III”,
ecc.), “Risultati” o “Discussione”. I titoli che comunicano al pubblico cosa, dove, chi, e
quando vanno bene. Potete anche utilizzare lo spazio del titolo per porre una
domanda. Per esempio: “Quali gruppi d’età erano più a rischio durante il periodo di
contagio del tifo?”. I titoli di solito sono descritti con un tipo di carattere più grande e
più
pesante
rispetto
al
corpo
del
testo.
Quando copiate grafici o diagrammi da un programma all’altro eliminate il titolo
dall’originale e riscrivetelo nella parte superiore della diapositiva. Questo vi sarà
d’aiuto poiché avrete il titolo della diapositiva con un carattere, un colore e una
dimensione simili al resto della diapositiva e della presentazione.
Le
parole
all’interno
della
diapositiva:
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Evitate di presentare i dati e le informazioni sotto forma di testo se è possibile
presentarli sotto forma di tabella, diagramma, grafico, mappa o figura. Quando siete
obbligati a utilizzare il testo per presentare una lista di oggetti, di spiegazioni delle
circostanze, di conclusioni o di raccomandazioni limitate la lunghezza del testo a 7
righe di 7 parole per riga. Utilizzate solo le parole chiave e solo quelle che risultano
appropriate al pubblico. Non usate giudizi. Non limitatevi a leggere semplicemente il
contenuto
della
diapositiva,
ma
parlate
di
ogni
singolo
punto.
Andate a capo soltanto nei punti in cui il discorso logico può essere interrotto (dove il
lettore
si
prende
un
respiro
mentale).
Siate brevi quando potete. Usate acronimi e simboli per ridurre la quantità di testo
all’interno
delle
diapositive
se
lo
spazio
è
scarso.
Evitate di numerare le voci e utilizzate al loro posto degli elenchi puntati. Una
gerarchia
riconosciuta
è:
tondo,
trattino,
triangolo.
Gli elenchi puntati sono il formato standard nella maggior parte delle diapositive. Il
loro scopo è quello di organizzare le parole chiave. Per degli elenchi puntati efficaci:
Seguite
l’ordine
del
testo
Coerenza
nelle
forme
verbali
Coerenza
nello
stile
dell’elenco
puntato
a
ogni
livello
Coerenza
nelle
maiuscole
Tabelle:
Una tabella ben organizzata darà gli stessi risultati degli altri sistemi visivi, anche sullo
schermo di una sala conferenze. Cercate di seguire queste linee-guida:
Fai
in
modo
che
i
numeri
siano
tondi
e
di
due
cifre.
Metti
i
numeri
in
colonna
per
i
confronti
principali.
Ordina
i
numeri
in
colonne
per
grandezza.
Fai in modo che i numeri siano allineati (per esempio dal punto decimale).
Fai in modo che i numeri (colonne e righe) siano vicini per i confronti.
Mostra
i
riassunti
delle
statistiche
in
colonne
e
in
righe.
Evitate di inserire dati confusi perché potrebbero richiedere, da parte del
pubblico,
dei
calcoli
a
mente.
Alcuni autori presentano le informazioni sotto forma di liste tramite gli elenchi puntati. I
dati presenti in questo tipo di lista possono essere facilmente convertiti in una chiara
tabella
a
due
colonne
di
più
facile
comprensione.
Diagrammi:
Una certa quantità di stili per i diagrammi sono disponibili sotto forma di: istogrammi,
aerogrammi, diagrammi a cerchi, diagrammi a riquadro. Gli istogrammi e i diagrammi
a cerchi sono i migliori per la maggior parte delle informazioni. Sono perfetti in
presenza di cifre, conti o altri dati statistici riassunti e applicati a variabili nominative
come la razza, l’occupazione, il cibo mangiato, ecc. Evitate di usare gli aerogrammi
perché sono degli strumenti poco funzionali se si devono presentare delle
informazioni. Una tabella a due colonne chiara o un istogramma sono in grado di
presentare i dati nella maniera più comprensibile possibile e in ogni occasione.
Istogrammi suddivisi in unità minori, o in sottocomponenti, non rendono allo stesso
modo e perdono in chiarezza: utilizzate piuttosto una tabella o un diagramma a
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cerchio.
Grafici:
Utilizzate i grafici per presentare una grande quantità di dati in uno spazio piccolo.
Infatti i grafici sono spesso efficaci quando bisogna semplificare un insieme composto
da molti dati. Allo stesso tempo permettono che il fruitore osservi il tutto dai dettagli
all’immagine generale. Grafici con gli assi cartesiani, i diagrammi a nuvola, gli
istogrammi, ecc. sono esempi comuni di grafici. I grafici funzionano bene se bisogna
distribuire per età e per sesso, per le cifre e i calcoli nel tempo, e per altri casi in cui
l’asse delle x (il fattore rischio, la variabile indipendente o esplicativa) viene
continuamente dotata di una scala graduata aggiuntiva. Fate in modo che la linea che
contiene le informazioni sia sufficientemente spessa e i punti per i dati siano grandi
abbastanza di modo che vengano visti con chiarezza e con facilità. Altre linee meno
rilevanti come gli assi, i punti per contrassegnare, ecc. possono essere più piccoli.
Fate attenzione alla creazione di grafici attraverso Excel o Powerpoint. La maggior
parte delle opzioni (inclusi i grafici ad assi) sono comunque grafici che non danno una
corretta graduazione numerica lungo l’asse delle x. Rimane comunque un buon
consiglio quello di utilizzare il sistema di diffusione xy quando si creano i grafici
all’interno di questi programmi. Se state preparando i grafici con un altro programma
e poi li copiate in Powerpoint preparate lo sfondo per “l’area diagrammi” e per “l’area
grafici” come “vuoto” (trasparente) nell’originale. Questo permetterà che lo sfondo del
vostro grafico sia dello stesso colore dello sfondo della diapositiva.
Mappe:
Cercate di presentare la distribuzione dei casi, delle cifre o di altri dati spaziali con le
mappe. Per la distribuzione di edifici o di altre strutture costruite dall’uomo utilizzate
una pianta o un altro diagramma. Le mappe sono in grado di mostrare
simultaneamente le relazioni spaziali come la distanza, la posizione e la direzione tra
le malattie e i dati spaziali. Di conseguenza questo tipo di mappe dovrebbero
possedere come minimo una scala graduata. Spesso bisogna inserire alcuni indicatori
di posizione come la longitudine e la latitudine o una mappa in miniatura in cui si
mostra
la
posizione
dell’area.
Disegni
o
diagrammi:
Se avete bisogno di creare un disegno o un diagramma di una trasmissione a catena,
di un processo di produzione di un alimento, di alcuni apparecchi per la misurazione,
ecc. cercate di rendere il tutto nel modo più semplice possibile. Non utilizzate un
numero elevato di forme o di colori per evidenziare diversi elementi qualitativi
all’interno del diagramma. Se sono troppi confonderanno di certo il pubblico. Usate
etichette brevi e chiare. Fate attenzione alla leggenda poiché lo spettatore dovrà
guardare più volte sia il diagramma che la leggenda. Per finire utilizzate la regola
base secondo la quale la struttura basilare deve saltare agli occhi con una prima
occhiata.
Foto:
Se decidete di utilizzare le foto per illustrare un punto importante o una situazione
sarà il caso di far entrare la foto perfettamente all’interno della diapositiva. I dettagli
cruciali saranno perfettamente visibili al pubblico. Cercate di etichettare le cose più
importanti sulla foto. Potete utilizzare un titolo nella parte superiore della diapositiva
se i colori dello sfondo della foto creano un contrasto fastidioso con il titolo stesso.
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Create delle diapositive che aiutino il lettore a focalizzare i dati:
Il passo più facile da compiere per fare questo consiste nell’eliminare tutti i materiali
estranei dalla diapositiva. Evitate i seguenti effetti nella presentazione delle vostre
diapositive. Questi servono soltanto a interferire sulla corretta e rapida interpretazione
dei dati.
• Effetti 3D
• Clip Art e altri cartoni interattivi
• Cornici non necessarie
• Contorni decorativi, separatori, ecc.
• Griglie sui grafici
• Griglie sulle tabelle
• Un logo grande e fastidioso in contrasto
Ricordate che avete solo 10 minuti a disposizione per arrivare al punto centrale e
ogni distrazione può diminuire il tempo e lo spazio che avete a disposizione. Potreste
pensare che le decorazioni siano in grado di rendere la vostra presentazione
indimenticabile. In effetti lo fanno: le persone si ricordano le decorazioni esterne
piuttosto che i dati e i contenuti.
Utilizzate i volantini:
Fare in modo che gli spettatori abbiano un volantino è molto utile. I volantini possono
aiutare la comunicazione dei dati o di altre informazioni che non vengono mostrate
sullo schermo, o che sarebbero troppo piccole per essere percepite a distanza. In
alcuni casi un volantino è preferibile a una diapositiva. Bisognerebbe distribuirle
prima di iniziare la discussione in modo che il pubblico abbia il tempo di esaminarli
mentre si espone la presentazione. Vi potete riferire al volantino mentre parlate.
Potreste pensare che il volantino li distrae dal discorso. Ma è sempre meglio che
guardino il volantino piuttosto che un quotidiano. Concludendo, non dovete
semplicemente copiare le diapositive su dei volantini. I volantini devono essere
concepiti come un supplemento alle vostre parole, non un duplicato.
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Laurea/Logopedia/Documents/Guida alla tesi di Laurea_MSPADA