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DOMENICA 3 MAGGIO 2009
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• Rose antiche e piante officinali
• Mercatino enogastronomico di
prodotti tipici biologici e naturali
• Negozi aperti, artigianato
e mercato straordinario
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Con l’arrivo della bella stagione cresce in ognuno di noi la voglia di passare
più tempo all’aria aperta, ammirando la bellezza della natura che in questo periodo vive il momento di maggiore splendore. Uno dei modi migliori
per farlo consiste nel dedicarsi alla cura di fiori, piante ed alberelli nel proprio balcone e/o giardino. Ognuno di noi può realizzare, con un po’ di pazienza ed un pizzico di buona volontà, un piccolo angolo di verde che ci
permetta di rilassare la mente e lo spirito, assistendo a piccoli-grandi miracoli come quello della germinazione di un seme o dello sbocciare di un
fiore, simboli della lenta ciclicità della natura e del suo continuo rinnovarsi
“C’è una stagione per ogni cosa e un tempo per ogni evento sotto il cielo.
Dal Libro del Qohelet cap. III, versetti 1-8 ”.
Il giardino, i suoi spazi, le piante, le ricerche e le delusioni, le nascite e i tanti
tentativi: questo mondo avrà sempre qualcosa da dire, da trasmettere. I giardinieri e anche gli ortolani, e pure i frutticoltori, quelli veri, sono sostenuti da
un’ indispensabile pazienza e devono fare molta esperienza per diventare
bravi. E l’esperienza, si sa, si ottiene solamente con tanta passione, tanto
lavoro, tante osservazioni, tante verifiche e tantissimo tempo. È davvero difficile essere bravo subito, da “giovane” giardiniere: ci vogliono parecchi anni
di lenta e fondamentale maturazione. Anni di domande, perché non si può
essere veri giardinieri senza curiosità. Passeggiare in un giardino è una delle
più belle emozioni che si possono provare. Certi giardini sono vivi, pieni di
mille attrazioni, profumi e colori. Alcuni sono senz’anima. In altri l’anima è
nascosta e pare addormentata, ma c’è.
Domenica 3 maggio c’è l’ottava edizione di Argenta in Fiore.
Ma i fiori ed i giardini ci sono sempre.
Pamela Tavalazzi
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[3]
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Organizzazione
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In collaborazione con:
COMUNE di ARGENTA
Ufficio I.A.T. 800.111.760
www.comune.argenta.fe.it
In redazione: Monica Cavina,
Alberto Corbelli, Eleonora Ghesini,
Pamela Tavalazzi, Emanuele Zagatti
L'organizzazione ringrazia fioristi,
vivaisti ed espositori presenti alla
manifestazione e tutti coloro che
hanno contribuito a questa ottava
edizione di Argenta in Fiore.
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COLTIVARE CON LA LUNA
La scienza ha confermato le antichissime regole tramandate fin dai tempi remoti: coltivare orti, frutteti e giardini in sintonia con i movimenti del nostro
luminoso satellite è sicuramente garanzia di risultati migliori , sani e naturali.
Dove piantare gli arbusti del giardino, quando seminare gli
ortaggi e come potare i nostri frutteti, sono domande che ci
poniamo nel momento in cui decidiamo di prenderci cura dei
nostri orti e giardini. Quante volte ci capita di osservare con
invidia i giardini piuttosto che i terrazzi fioriti o gli orti dei nostri vicini, chiedendoci quali “pozioni magiche” usino per
ottenere quei meravigliosi risultati. Eppure per ottenere soddisfazione dai nostri orti e giardini, basta seguire poche regole, in armonia con le tradizioni botaniche. Possono
sembrare parole impegnative, ma sono solo termini moderni
con cui si indicata un bagaglio di conoscenze antichissime.
In passato, coltivare significava saper sfruttare gli influssi che
la Luna esercitava sui vegetali. Le fasi lunari regolavano i
tempi dell’agricoltura: potare, seminare, trapiantare… ogni
operazione veniva compiuta seguendo il crescente e calare
del nostro satellite. Oggi, grazie al recupero delle tradizioni
popolari con l’aggiunta di nuove conoscenze tecniche e
scientifiche, si è arrivati a compilare i calendari lunari che
mese per mese ci indicano i momenti più adatti per svolgere determinate attività legate alla coltivazione della terra.
La Luna è tutt’ora considerata la protagonista dell’agricoltura tradizionale.
Fonte
Pollice Verde
“Calendario Lunare”
Giunti-Demetra
UNA CURIOSITÀ!
Noi siamo in grado di vedere solo la parte di Luna illuminata dal Sole. Come mai, man mano che il tempo
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passa, vediamo la Luna cambiare fino a scomparire del
tutto per poi ritornare a vederla? Queste sono le fasi lunari, cioè le forme con cui la luna ci appare. Le più importanti si succedono a distanza di 7 giorni circa:
• la Luna Nuova, si ha quando essa rivolge alla terra
la sua metà in ombra
• il Primo Quarto si ha quando la Luna si trova in posizione tale che da terra si vede solo metà della parte
illuminata dal sole
• la Luna Piena si ha quando la si vede tutta illuminata
• l’Ultimo Quarto si ha quando da terra si vede la seconda metà della parte illuminata
Il periodo in cui lo spicchio di luna visibile aumenta,
viene chiamato Luna Crescente; mentre quando lo spicchio visibile diminuisce, è chiamato Luna Calante.
LA LUNA E IL GIARDINO
Il legame tra Luna e fiori è molto forte. La semina e i trapianti
si effettuano con la giusta Luna, dando sicuramente risultati
migliori. Gli alberi e gli arbusti nati o trapiantati in Luna Crescente, si sviluppano meglio.
I fiori e le fasi lunari:
• le azalee preferiscono essere piantate nella fase Luna
calante;
• la begonia non cresce bene quando è colpita da raggi
lunari troppo intensi, preferisce l’esposizione al sole;
• il fiordaliso è preferibile piantarlo sul finir della Luna crescente;
• il garofano trae beneficio se piantato a Luna crescente
e vicino al primo quarto. Per conservarlo più a lungo va
tagliato nel plenilunio o nelle quarantotto ore seguenti,
perché i fiori sono pieni di linfa;
• i gerani vanno potati qualche giorno dopo il novilunio,
per non disperdere i succhi linfatici. Durante l’inverno,
riparateli in luogo dove possano ricevere luce solare e lunare;
• le orchidee sono molto sensibili alla Luna, specialmente
nei cinque giorni prima del novilunio;
• la rosa bisogna trattarla con antiparassitari durante il
primo quarto di Luna, mentre la potatura va effettuata
qualche giorno dopo il plenilunio.
LA LUNA E L’ORTO
Anche la coltivazione dell’orto, traggono miglioramenti se
vengono svolte con i ritmi del nostro satellite. Durante la
Luna Nuova, si effettua generalmente la maggior parte delle
semine di primizie (lattuga e il radicchio da taglio), di alcuni
ortaggi rampicanti (fagioli) o di piante a crescita lenta (carote, prezzemolo). Anche la raccolta degli ortaggi da consumo fresco, viene fatta generalmente in questa fase lunare.
In Luna Piena si semina la cipolla, per concentrare verso il
basso lo stimolo a crescere per evitare che il bulbo prenda
cattivo sapore e che la pianta vada prematuramente in semenza. Inoltre, anche la fava, la lenticchia ed il pisello danno
un raccolto migliore se seminati quattro o cinque giorni
prima del plenilunio. Tutte le verdure da conservare, si raccolgono a Luna Calante. Questo vale anche per la cipolla,
patata e aglio. Le erbe aromatiche: l’alloro è preferibile piantarlo in Luna Crescente; il cerfoglio va seminato nelle 12 ore
che precedono la Luna Piena; l’erba cipollina nei quattro
giorni che precedono la Luna Piena; il prezzemolo preferisce
essere seminato nelle quarantotto ore che precedono la
Luna Piena mentre il timo va trapiantato nel primo e nell’ultimo quarto.
LA LUNA E IL FRUTTETO
Nei frutteti, l’influsso della Luna agisce sulla qualità e
quantità del raccolto, nonché sulla conservabilità. La
Luna Nuova è indicata per il mandorlo, albicocco e susino. Mentre la Luna Piena o Calante è indicata per potature degli alberi da frutto. Anche gli innesti sono
indicati per questa fase lunare.
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UNA CURIOSITÀ!
bilirsi in Francia e per poter dar da mangiare ai pellegrini che passavano dalla sua dimora, ebbe bisogno di
terra. Il Vescovo Meaux gliene concesse tanta quanta
fosse riuscito a circondare con un fossato. A Fiacre bastò
piantare un bastone al suolo ed il fossato si scavò da
In Francia il 22 settembre si festeggia San Fiacre, patrono dei giardinieri. La leggenda racconta che nel VII
secolo, Fiacre, un monaco eremita irlandese, andò a sta-
Fonte
Il Mondo da sgranocchiare
Di Nathalie Tordjman
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solo miracolosamente. Su questo immenso campo, Fiacre disegnò un orto dove, senza usar vanga né rastrello,
fece crescere splendidi ortaggi. In Francia esistono da più
di un secolo, gli orti senza case, cioè orti per famiglie. Un
tempo venivano chiamati “orti operai” perchè furono creati
per fornire agli operai delle fabbriche, un’occupazione per il
tempo libero. Si trovano spesso vicino alle grandi città, talvolta anche attaccati alle case. Ogni appezzamento è abbastanza grande per bastare ad una famiglia. Siccome i
campi confinano tra loro, spesso i proprietari s’incontrano,
scambiano idee e si danno reciprocamente una mano. Se
c’è l orto senza casa… c’è la verdura senza orto. Infatti,
molta verdura può crescere in vasi o cassette, purchè
profondi almeno 30 cm. I ravanelli per esempio si raccolgono dopo venti giorni, l’insalata dopo otto settimane, i fagioli dopo quattro mesi. Le piante aromatiche
come timo, rosmarino, allora e salvia possono crescere
in una grande cassetta portafiori.
UNA CURIOSITÀ!
Che cos’è una giardiniera? A seconda dell’epoca e del
contesto, una giardiniera è:
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• una donna che coltiva un orto o un giardino;
• un mobile adoperato come sostegno per vasi e fiori;
• un contorno composto di varie qualità di verdure tagliate e condite;
• un tipo di carrozza scoperta, in voga nel primo novecento;
• un’auto giardinetta;
• una maestra che lavora in un giardino d’infanzia.
L’ORTO DAI MILLE COLORI
Per poter avere l’orto variopinto, dobbiamo aspettare
l’inizio dell’autunno dove i fiori sono meno numerosi e
le piante smettono di crescere. I frutti maturi lo colorano
di chiazze rosse, viola, gialle o arancioni e le foglie, prima
di cadere, diventano rosso fuoco. Prima dell’arrivo del
gelo si ripiantono i porri e si semina per l’insalata, ma
soprattutto si prepara il terreno per la primavera.
UNA CURIOSITÀ!
La verdura è piena di colori. Mettendo in infusione delle
bucce di cipolla secche in un po’ di acqua tiepida, si ottiene
un liquido giallo chiaro. Dalle foglie di spinaci fresche o dalla
parte verde dei porri pestata con il pestello, si estrae un
succo verde. Grattugiando una barbabietola cotta o cruda
e schiacciandola fino a farne uscire il sugo, si ottiene un liquido color rosso. La pittura naturale diventa più scura
quando si secca: nel lampone si trova il rosa, nella carota
l’arancione, nel cavolo rosso il viola e nella mora il nero.
L’ORTO… SI RIPOSA
Le piante dell’orto si sono acquartierate, liberandosi
dalle fragile foglie per resistere meglio al freddo. Sembra
tutto morto… ma in realtà sta recuperando forze. Il
freddo non è nemico dell’orto, sbriciola le zolle di terra,
rinfresca i semi preparandoli a germogliare. La neve protegge le radici delle piante dalle gelate in profondità,
portando sempre un po’ d’azoto che ne favorisce la crescita.
UNA CURIOSITÀ!
Insalata in cantina? L’indivia non ha bisogno né di sole
né di un orto per crescere, essendo germogli della cicoria. Basta tagliare di sbieco l’estremità della radice e le
foglie all’altezza del colletto. Riempire una vaschetta
profonda 20 cm. con della terra umida e mettere nei
quattro angoli dei tubi di plastica lunghi 40 cm. per versare l’acqua di tanto in tanto. Piantare le radici in piedi
l’una contro l’altra. Non è necessario annaffiare troppo,
metter la vaschetta in una cantina buia e fresca. Dopo
tre-cinque settimane si può procedere alla raccolta.
GLI ORTAGGI… NELLA STORIA
Gli uomini primitivi si nutrivano di tutto quello che offriva
la natura. Animali, piante selvatiche, sempre diversi a seconda della stagione. Gli ortaggi dei nostri giorni non esistevano, piuttosto crescevano i loro antenati che si
presentavano meno polposi e meno teneri. I primi orti e
giardini circondavano i palazzi dei sovrani orientali, nella
quale crescevano cipolle, melanzane, piselli e lenticchie. I
greci, invece, utilizzavano prezzemolo e rabarbaro a scopi
curativi. A Pompei sono state ritrovate tracce di moltissime verdure: cipolle, cetrioli, ravanelli, lattuga, piselli, fave
secche e lenticchie. Nel Medioevo venivano coltivati gli
orti per nutrirsi, curarsi e proteggersi.
UNA CURIOSITÀ!
Vuoi coltivare un condimento medioevale? Il crescione
degli orti, all’epoca di Carlo Magno, veniva chiamato
naturcium, cioè che fa storcere il naso. Probabilmente
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ORARIO DI APERTURA
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deve questo nome al sapore piccante, gradevole per
condire insaporire l’insalata verde o i pomodori. Riempire una vaschetta o in un vaso di terriccio, mescolare i
semi di crescione con la sabbia e seminare il composto
nella vaschetta. Ricoprire i semi con uno strato sottile di
terra, schiacciandolo un po’. Mettere la vaschetta all’aperto, tra febbraio e settembre. La raccolta è consigliabile, quando le piante sono alte 4 cm.
CHI NON SEMINA… NON RACCOGLIE!
E chi semina vento raccoglie tempesta. Quindi attenzione a non causare discordie e non darti la zappa sui
piedi comportandoti contro il tuo interesse. Mentre
passeggi nell’orto, ricordati che una mela al giorno toglie il medico di torno e soprattutto… al contadino
non fare saper quanto buono il cacio con le pere! Cavolo zucca, rapa, prezzemolo… che cosa ti piacerebbe
essere? Frutta e verdura hanno un volto nascosto:
• se sei come il prezzemolo, ti si incontra dappertutto
• se sei un zuccone o una testa di rapa, proprio non
capisci
• quando una cosa ti va a fagiolo, ti piace e ti va a
genio. Mentre se proprio non ti importa un fico
secco, vuol dire che non ti interessa.
• l’erba del vicino è sempre più verde e l’invidia fa diventare gialli come i limoni.
• se sei rimasto al verde vuol che non hai più un soldo
• se dici o fai cose che non c’entrano come i cavoli a
merenda, parli o agisci male
… ma se sei dolce come un fico,
sarai a tutti assai gradito!
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L’azienda agricola Natura in Mignatura di
Pesaro, sarà presente con una vasta varietà di
bonsai, all’ottava edizione di Argenta in Fiore.
Nata nel 1995 nel territorio marchigiano,
più precisamente nella provincia di Pesaro,
l’Azienda Agricola Natura in Miniatura si
pone come obiettivo principale il divenire
punto di riferimento per appassionati del
Bonsai.
Per questo motivo, periodicamente, si organizzano all’interno dell’azienda, corsi per
principianti durante i quali si forniscono tutti
gli strumenti necessari per intraprendere con
successo un hobby entusiasmante, a stretto
contatto con la natura.
L’Azienda dispone di attrezzatura, vasi e terricci e si distingue per una produzione diversificata di bonsai e prebonsai; di essenze per
lo più autoctone, in vari stadi di coltivazione,
sia in terra sia in vaso.
Tra gli articoli di recente produzione, le
“bomboniere Bonsai”, vere e proprie miniature vegetali, meritano particolare attenzione; opportunamente confezionate,
costituiscono un regalo originale e indicato
per le più svariate occasioni.
Tra i servizi offerti da Natura in Miniatura ricordiamo, l’assistenza ai clienti: la possibilità
di ricevere, sia telefonicamente che recandosi personalmente per interventi di potatura, rinvaso o… pensionamento!
Azienda Agricola
Natura in Miniatura
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[19]
LA TERRAZZA… PROFUMATA E COLORATA,
COME UN GIARDINO!
Creare un giardino, un parco, o semplicemente un piccolo spazio verde
sul terrazzo o sul balcone è come
realizzare un’opera d’arte. C’è bisogno di creatività, di conoscenze tecniche, di studio e tanta passione.
Una terrazza non ha solo la funzione
di copertura, ma deve essere praticata e goduta e per far si che questo
accada c’è bisogno che sia piena di
verde e fiori colorati che le diano un
fascino naturale. Prima di procedere
[20]
argentainfiore
alla costruzione di una terrazza giardino è necessario tenere presente alcuni punti fondamentali:
• La portata della soletta, per la sua
salvaguardia e quella dei locali
sottostanti.
• L’attenzione agli elementi vegetali, al loro rigoglio e al fattore
clima che contribuirà alla scelta
degli elementi di arredo e quelli
vegetali.
Sarebbe buona cosa se la superficie
della terrazza o parte di essa diventasse un grande contenitore di terra
ma questo potrebbe causare dei problemi se non si calcolassero bene la
portata della soletta, la sua impermeabilizzazione, la coibentazione.
Il problema viene così risolto con
l’impiego di contenitori come vasi,
cassette anche in muratura che
contengano un quantitativo sufficiente di terreno.
I vasi di terracotta sono i più salutari ma data la loro porosità, l’umidità del terriccio si disperde
facilmente e quindi bisogna innaffiare
più spesso le piante.
Le cassette di legno sono meno
salutari, poiché nelle venature possono annidarsi muffe e insetti e in
più sono meno durevoli.
I contenitori di cemento hanno più
o meno le caratteristiche dei precedenti
ma con la differenza che sono molto
pesanti e nel caso di terrazzi e balconi
vanno usati con cautela.
I vasi di plastica sono leggeri e impermeabili, quindi la terra non respira
molto. Ci sono quelli a riserva d’acqua,
ma sono molto costosi, quindi si preferisce usarli per gli interni dove possono
essere molto più vantaggiosi.
• Materia organica che favorisce il
fogliare della pianta, ma può danneggiare la fioritura per questo è
consigliato nelle piante sempreverdi.
Inoltre va ricordato che bisogna
concimare periodicamente il terreno per rifornirlo di azoto, fosforo
e potassio.
• Per gli arbusti da fiori, sempreverdi
e rampicanti, va bene il comune
terriccio cioè terra di giardino,
torba, poca sabbia di fiume e concime minerale.
• Per specie bulbose ed erbacee da
fiori, si usa il terriccio universale
più fertile del precedente.
IL TERRENO
Non potendo usare grandi quantitativi di terreno, dobbiamo scegliere
con cura quello da utilizzare e deve
essere prima di tutto terra leggera e
deve consentire alle piante di succhiare, tramite le radici, gli elementi
nutritivi.
Si consiglia quindi di usare terre e
terricci già preparati per giardini pensili e colture in vasi e cassette, che
potranno essere usati allo stato puro,
o con l’aggiunta di:
• Sabbia di fiume per alleggerire la
natura fisica e aumentare la permeabilità.
• Torba per trattenere l’umidità.
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• Per le specie calcifughe, che non
sopportano il calcare, come le
azalee, i rododendri, le camelie,
c’è bisogno di un terriccio acido.
• Per le piante grasse si usa un terriccio molto sciolto e permeabile:
terra di giardino, e sabbia di fiume
mescolate in parti uguali e un
poco di polvere di calcinacci.
LA SCELTA DELLE PIANTE
La scelta è relativamente limitata a
causa delle esigenze climatiche ed
ambientali. Infatti, non tutte possono
crescere rigogliose nello strato di
terra sopportabile da una terrazza,
ma con un’attenta cura si può risolvere notevolmente il problema.
Prima di scegliere la specie, è indispensabile avere le idee chiare in
merito ad un programma, ad esempio a seconda del clima si può scegliere una vegetazione sempreverde,
una fioritura a rotazione in ogni stagione, le possibilità sono varie a seconda dei fattori citati, ma anche dei
gusti personali.
L’ESPOSIZIONE AL SOLE
Ogni specie di pianta ha bisogno di
essere più o meno esposta al sole.
Molte piante fino a quando sono in
giardino, si adattano ad ogni esposizione, sul terrazzo invece hanno bisogno di un poco d’ombra.
Qui di seguito esponiamo alcuni
esempi:
• I gigli e alcuni rampicanti vogliono
la chioma al sole e il piede alla
ombra. Per i rampicanti questo è
possibile ma per i gigli è più difficile e si potrebbe piantare al loro
piede qualche specie a basso sviluppo, come la felce, che lo mantenga fresco.
• Le rose e i gerani hanno una maggiore fioritura se possono godere
di un paio d’ore di ombra al
giorno, casomai filtrando i raggi
con stuoie o con una trama di foglie formata da un rampicante.
• I rampicanti, possono soffrire del
riverbero delle pareti sulla quale
sono appoggiate, si consiglia pertanto appoggiarlo a una trama di
fili messa a distanza dalla parete
Dopo avere organizzato la terrazza,
le piante dovranno essere aiutate,
concimandole periodicamente, mantenendo il terriccio al giusto grado di
umidità e aerazione, evitando attacchi parassitari che potrebbero recare
danni molto seri.
Certamente non è un compito semplicissimo, ma con un poco di attenzione i risultati gratificheranno ogni
sforzo!
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[23]
IL LIBRO, COME FARMACIA DELL’ANIMA
Per la prima volta ad Argenta in Fiore
c’è Leonardo Mari e il suo spazio libri
che proporrà svariati testi che trattano i temi di questa manifestazione:
orto, fiori, giardino, cucina ed anche
un pochino di storia locale, sono indubbiamente argomenti che interessano proprio tutti!
Quest’anno abbiamo voluto dedicare
uno spazio ai libri, per sottolineare
[24]
argentainfiore
l’importanza del “leggere”, che apporta benefici sia alla nostra sete di
conoscenza, sia, anzi specialmente,
alla nostra anima.
“Ci sono libri che si posseggono da
vent’anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta
con sé di città in città, di paese in
paese, imballati con cura, anche se
abbiamo pochissimo posto, e forse li
sfogliamo al momento di toglierli dal
baule; tuttavia ci guardiamo bene
dal leggerne per interno anche una
sola frase. Poi, vent’anni dopo, viene
un momento in cui d’improvviso
quasi per una fortissima coercizione,
non si può fare a meno di leggere
uno di questi libri d’un fiato, da capo
a fondo: è come una rivelazione. Ora
sappiamo perché lo abbiamo trattato con tante cerimonie. Doveva
stare a lungo con noi; doveva viaggiare; doveva occupare posto; doveva essere un peso; e adesso ha
raggiunto lo scopo del suo viaggio,
adesso si svela, adesso illumina i
vent’anni trascorsi in cui è vissuto,
muto, con noi. Non potrebbe dire
tanto se per tutto quel tempo non
fosse rimasto muto, e solo un idiota
si azzarderebbe a credere che dentro ci siano state sempre le medesime cose”. Elias Canneti, La
provincia dell’uomo – Quaderni appunti 1942-1972
L E M O S T R E F O T O G R A F I C H E D I A R G E N TA I N F I O R E
EMANUELA BAIONI E E IL CINE
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“In psicologia esiste un termine – sinestesia – per indicare una contaminazione dei cinque sensi nella percezione del percepibile. Come quando un suono ci fa venire in mente
un odore, o un colore stimola la sensazione gustativa di un sapore. Quello che cerco di
trasmettere in queste immagini non è solo la sensazione visiva, ma l’odore dell’acqua
ferma, il fruscio sulla superficie, i colori dei miei bianco e nero. Spero di esserci riuscita”.
Così scrive Emauela
Baioni della mostra
“Paessaggi in bianco e
nero” in esposizione
ad Argenta in Fiore.
Nata a Faenza il 12
maggio del 1969
Emanuela vive e lavora in Romagna. Una
predisposizione per le
arti la porta a dedicarsi alla pittura fin da bambina ma è poi già da grande che troverà la sua
chiave di volta, la fotografia. Intraprendendo
quello che credeva essere un gioco e un semplice hobby si rivela essere un amore incondizionato per la bellezza in ogni sua forma e una
necessità di trasmettere le emozioni intrinseche e talvolta nascoste della natura nella sua
simbologia.
Emanuela inizia così un percorso di ricerca e
di studio che affronta da autodidatta iscrivendosi ad alcuni siti di fotografia su web, uno
su tutti e il più importante per la sua crescita
artistica é Maxartis, il quale vedrà sorgere le
sue prime immagini naturalistiche che la porteranno a formare il suo stile personale.
Una cinquantina sono i
soci del Circolo Fotografico Immagini di Argenta
che quest’anno ritorna
ad Argenta in Fiore a
conclusione del concorso
fotografico realizzato durante il Corso di Fotografia 2009.
Gli obiettivi del Circolo
sono la diffusione e la
condivisione dell’arte fotografica in tutti i suoi
aspetti.
I soci realizzano mostre
fotografiche, recuperano
materiale inedito, ed organizzano con successo
corsi di fotografia anche
digitale.
Sarà possibile domenica
3 maggio parlare con
tutti loro, avere informazioni sull’attività del circolo e sui progetti futuri.
Cine Foto
Club Immagini
di Argenta
SERGIO STIGNANI
tel. 339.3743507
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il portale della città di Argenta
www.argentaweb.it
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[28] argentainfiore
Dagli anni ’80, come organizzazione senza
scopo di lucro, siamo impegnati nell’inserimento di persone diversamente abili nel
mondo del lavoro. Grazie alla serietà degli
obiettivi e alla professionalità dei nostri operatori, abbiamo raggiunto lusinghieri risultati
sia in ambito pubblico che privato.
MASCHERE PER CAPELLI
La natura ci offre tante
possibilità per la cura e la
bellezza dei nostri capelli.
Esistono, infatti, diversi
rimedi naturali utilizzando
semplicemente prodotti di
uso quotidiano.
Come curare i capelli grassi
Versare in ciotola un cucchiaio di radice di zenzero (in succo), un cucchiaio di olio di sesamo e un
cucchiaino di succo di limone, mescolare bene e applicare la miscela
sulla cute e attendere che si asciughi
prima di passare al lavaggio dei capelli, seguire questo iter due o tre
volte a settimana.
Se vuoi capelli più chiari, usa
la camomilla, mentre per
scurire il tè nero
I principi attivi della camomilla conferiscono ai capelli biondi un riflesso
dorato e ne schiariscono la tonalità,
mentre sciacquando i capelli scuri
con un tè nero forte si rende più de-
ciso un bel tono di castano oppure, a
seconda del tono naturale, si possono ottenere riflessi rossi.
Come mantenere
giovane i capelli
Per capelli precocemente ingrigiti
usa un decotto preparato con un
cucchiaino di tè e uno di salvia essicata, fatti bollire per un paio d’ore
con un litro d’acqua, filtrati e uniti ad
un cucchiaio di rhum.
Anche la frutta può essere molto
utile. Mela e banana ad esempio,
possono sono alla base di due diverse ricette per creare in casa delle
maschere idratanti e nutrienti. In
particola modo, la banana nutre i capelli e li rende sani e setosi, il miele
e l’olio contribuiscono a rendere più
morbidi e lucidi i capelli.
Maschera alla banana
Ingredienti:
1 banana matura
1 cucchiaio di miele
1 cucchiaino di olio di mandorle
dolci.
Schiacciare una banana e amalgamarla con il miele e l’olio di mandorle dolci. Distribuire il composto
ottenuto uniformemente su tutta la
lunghezza del capello, coprire con
una cuffia di plastica (quelle che si
usano durante la doccia vanno benissimo, ma se non ne abbiamo una
a disposizione possiamo anche usare
della pellicola) e tenere in posa per
15 – 30 minuti. Risciacquare abbondantemente con acqua tiepida.
Maschera mela e banana
Ingredienti:
2 mele
1 banana
2 cucchiai di miele
Frullare la mela e la banana, aggiungere poi il miele e mescolare il composto amalgamando bene. Spalmare
sui capelli umidi dopo lo shampoo e
lasciar agire per 10 minuti. Risciacquare poi con abbondante acqua tiepida.
Questa maschera unisce alle proprietà nutrienti della banana, emollienti ed idratanti del miele, la
capacità della mela di rinforzare i capelli fragili e di stimolarne la crescita.
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