Introduzione
E’ una caratteristica dell’uomo , almeno dei più ottimisti, non pensare ai momenti difficili ma non è
utile né saggio ignorare i rischi e fingere che il pericolo non ci riguardi, molto meglio è conoscere
per saper cosa fare in caso di necessità ed organizzarsi per essere preparati ad affrontare anche
situazioni di particolare disagio.
L’ Amministrazione Comunale, oltre a garantire i tanti servizi che vengono offerti ai propri
cittadini, deve preoccuparsi di garantire la salvaguardia dell’ incolumità della popolazione.
Questo è un dovere, tanto che nel 1992 la Legge 225 istituiva il Servizio Nazionale di Protezione
Civile consentendo per la prima volta la pianificazione dell’emergenza. Per la prima volta si
coordinano le attività di previsione, prevenzione e soccorso.
La Legge Regionale n°11 del 1996 recependo la legge 225 nazionale disciplina le attività e gli
interventi in materia di protezione civile, e agli articoli n°7 e n°8 stabilisce le competenze dei
Comuni e le attribuzioni del Sindaco.
Il Sindaco è l’autorità comunale di Protezione Civile.
Oltre agli obblighi di legge la nostra Amministrazione Comunale ci crede!
Ed è proprio grazie al connubio tra la sensibilità dell’ amministrazione comunale, di alcuni tecnici
comunali e di un gruppo di volontari che nell’ anno 2000 nasce il Gruppo Comunale di Volontariato
di Protezione Civile che ha lo scopo di prestare la sua opera senza fini di lucro in attività di
previsione, prevenzione e soccorso in materia di protezione civile.
Il gruppo compie quest’anno 10 anni di intensa attività sia di formazione, perché i ragazzi vengono
addestrati e formati a livello nazionale, sia per interventi sul territorio comunale, ma anche
regionale e nazionale da ultimo il terremoto dell’Abruzzo.
Dal 2000 ad oggi abbiamo dotato il nostro Comune di tutti i piani comunali per gestire le
emergenze che possono colpire il nostro territorio:
- RISCHIO IDROGEOLOGICO
- INCENDIO BOSCHIVO
- RISCHIO SISMICO
I piani sono stati approvati dal Consiglio Comunale e l’Assessorato di protezione civile con il
Gruppo Comunale ha curato la fase di divulgazione e formazione attraverso le esercitazioni sia per
la macchina comunale, mettendo alla prova il Centro Operativo Comunale, sia coinvolgendo i punti
sensibili di Camerano, quali scuole, Opera Pia Ceci, le associazioni attraverso incontri, esercitazioni
e invio di un opuscolo informativo a tutte le famiglie.
Continuando nel nostro lavoro, inviamo oggi a tutte le famiglie questo nuovo opuscolo dove
vengono affrontate tutte le emergenze che possono verificarsi .
Oltre ai rischi che prevedono una pianificazione comunale ( idrogeologico, boschivo e sismico)
abbiamo voluto inserire anche quelle situazioni che ogni cittadino può trovarsi ad affrontare sia a
casa che sul posto di lavoro o a scuola e alcuni suggerimenti e comportamenti da assumere.
Crediamo fortemente che ogni cittadino è soggetto ed attore del sistema di Protezione Civile, perché
chi sa comportarsi in modo informato e prudente quando si è in presenza di una situazione di
rischio, contribuisce in modo determinante ad aiutare e proteggere se stesso, facilitando nello stesso
tempo il lavoro e l’ impegno dei soccorritori.
Ci rivolgiamo alle famiglie perché crediamo che siano il nucleo di base non solo della società ma
anche di qualsiasi piano di protezione civile, debbono essere consapevoli ed informate per
conoscere ogni tipo di rischio ed essere capaci di adottare in ogni situazione i comportamenti più
adeguati.
Oggi più che mai c’è bisogno di sinergia, dobbiamo lavorare insieme, accorciare le distanze tra
cittadini e istituzioni, soprattutto in un contesto così delicato come la protezione civile.
E’ proprio in quest’ ottica che il 2 ottobre di quest’anno si svolgerà un’ esercitazione a carattere
comunale che vedrà coinvolte le scuole, la casa di riposo, le associazioni e tutta la macchina
comunale oltre ai gruppi di protezione civile dei comuni limitrofi.
Nell’inviarVi questo piccolo manuale ci auguriamo di contribuire alla Vostra formazione
personale con l’ augurio che le indicazioni non debbano mai essere messe in atto.
Assessore alla Protezione Civile
Annalisa Del Bello
Coordinatore del Gruppo Comunale
Piero Giancola
Per una consapevolezza maggiore di possibili rischi, che potrebbero essere
presenti o verificarsi sul territorio dove vivi.
Come organizzarsi per affrontare eventuali momenti di crisi? Come comportarsi in situazioni che
potrebbero mettere a rischio te e la nostra famiglia? Questo opuscolo vuol essere un valido aiuto per
rispondere a molte di queste domande ed altro, un’affidabile guida che Ti permetterà di affrontare
con sicurezza situazioni difficili che potrebbero presentarsi, in caso di rischi prevedibili e non
prevedibili.
Vivi molto più sicuro e la Protezione Civile può funzionare al meglio nella Prevenzione,
Previsione, Soccorso e ripresa della normalità.
Quando si verifica una emergenza, quasi sempre avviene in modo imprevisto ed improvviso,
potremmo trovarci soli ad affrontare situazioni difficili e pericolose, anche soltanto per il tempo
necessario ai soccorritori di raggiungervi ed aiutarci, tempo che può essere più o meno lungo a
seconda delle dimensioni dell’emergenza.
Essenziale ed importante sapere cosa fare, dove andare come comportarsi in certi momenti.
Questo opuscolo vuole aiutarci, ma soprattutto serve per prevenire e farci svolgere nel migliore dei
modi quelle azioni che altrimenti non saremmo mai riusciti a fare da soli.
Leggilo attentamente: fornisce suggerimenti e risposte, luoghi, persone che potrebbero aiutare,
spiega cosa e come fare , soprattutto, quali sono i comportamenti pericolosi e quelli corretti per noi e
per chi ci sta vicino.
In ambito locale: sapersi muovere ed interagire con le strutture che nostro Comune che mette a
disposizione, aree, uomini, strumenti e mezzi, in qualsiasi momento, trovare un utile supporto e
personale preparato.
I TERREMOTI
Da cosa dipende il rischio sismico?
Per definire il livello di rischio di un territorio occorre conoscere la sua sismicità, il COMUNE DI CAMERANO
è tra quelli a rischio “medio” , 7°/8° grado Mercalli intensità presunta massima di attesa, con tempo di ritorno
di circa 475 anni.
Quindi non quanto spesso avvengono i terremoti e quanto sono forti, ma anche il modo in cui l’uomo
costruisce le sue opere, quanti e quali sono i beni esposti, quanto densamente è popolato il territorio, Infatti a
parità di frequenza e di intensità dei terremoti, il rischio è nullo laddove non esistono edifici, beni esposti,
popolazione; mentre aree densamente popolate, o caratterizzate da costruzioni poco resistenti allo
scuotimento di un’onda sismica, presentano un rischio elevato.
Che differenza c'è tra Intensità e Magnitudo ?
La Magnitudo è una misura oggettiva della quantità di energia elastica rilasciata
durante un terremoto, la forza. (vedi scala Richter)
L'Intensità classifica, su base soggettiva, gli effetti che un terremoto produce sulle
costruzioni, sul terreno e sulle persone (MCS = scala Mercalli)
MCS – Richter
III - 2,5-3
scosse leggere che possono essere avvertite da un maggior
numero di persone, anche in mezzo ai rumori del traffico, e
di cui si può calcolare la durata (purché vengano avvertite
come dovute ad un terremoto e non per esempio al
passaggio di un treno)
IV - 3,5
scosse medie che possono essere avvertite anche all’aria
aperta e che nell’interno delle case si manifestano sotto
forma di tintinnii dei bicchieri negli armadi e di oscillazioni
prolungate dei lampadari
V - 4-4,5
scosse forti che fanno svegliare le persone addormentate,
producono rumorosi scricchiolii nei pavimenti e fanno
cadere oggetti pesanti appoggiati sui mobili e pezzi di
calcinacci dai muri
VI - 5
scosse molto forti che producono lievi lesioni negli edifici
meno solidi e sono spesso accompagnate da lievi rumori dal
sottosuolo
VII - 5,5-6
scosse fortissime che fanno crollare i camini con caduta di
pietre e tegole; parziale slittamento della copertura dei tetti,
singole distruzioni in case mal costruite o vecchie;
producono lievi lesioni anche negli edifici più solidi e fanno
oscillare i campanili, a tal punto che le campane suonano da
sole. L’acqua di stagni e canali si agita e intorpidisce di
fango; alterazioni di livelli nei pozzi.
VIII - 6-6,5
scosse rovinose che producono gravi distruzioni a circa il
25% degli edifici, caduta dei camini delle fabbriche, dei
campanili e delle statue dai piedistalli; nei paesi di montagna
grossi massi cadono dalle pendici verso il fondovalle. I
corsi d’acqua portano sabbia e fango. Si possono avere
vittime
IX - 7
scosse disastrose che producono la distruzione totale di
numerosi edifici e possono rendere inabitabili molti altri. Le
vittime cominciano ad essere numerose
X - 7,5-8
scosse distruttive che producono la distruzione totale degli
edifici in muratura, la rottura delle tubature dell’acqua e del
gas, il crollo o la rottura dei ponti, l’apertura di fratture nel
suolo e la messa in movimento di frane nei terreni non
consolidati e infine possono proiettare al di sopra degli
argini l’acqua dei laghi
XI - 8-8,5
scosse catastrofiche che producono la rottura delle dighe e
l’incurvatura delle rotaie, non lasciano in piedi nessuna
costruzione e provocano l’apertura delle voragini nel suolo
XII - 9
scosse ultracatastrofiche che provocano la distruzione totale
delle opere dell’uomo, il franamento delle montagne, la
scomparsa dei laghi e dei corsi d’acqua e lo spostamento di
massi rocciosi di grandi dimensioni
A lato - In rosso sono riportate le aree
nelle quali a seguito dei terremoti, si sono
avuti danni almeno pari all’ottavo grado MCS
A lato – Mappa di pericolosità sismica
del territorio Nazionale
Come si può conoscere la zonazione sismica del nostro Comune?
L’adozione della classificazione sismica e di tutte le disposizioni per adempiere alla pianificazione di
emergenza per eventi non prevedibili quale il terremoto ed altro è illustrato, mediante l’elaborazione del
Piano Comunale di Protezione Civile che il Comune di Camerano ha realizzato da tempo, visualizza le reali
risposte ad un eventuale situazione di rischio nel nostro territorio , l’Ordinanza del Presidente del Consiglio
dei Ministri (n. 3274/03) prevede che ogni Comune si doti di un suo piano di emergenza.
Nei Comuni classificati sismici, chiunque costruisca una nuova abitazione o intervenga su una già esistente
è obbligato a rispettare la normativa antisismica, cioè criteri particolari di progettazione e realizzazione degli
edifici.
C O S A F A R E . ..
prima del terremoto
INFORMATI SULLA CLASSIFICAZIONE SISMICA
DEL COMUNE IN CUI RISIEDI > Devi
sapere quali norme adottare per le costruzioni,
a chi fare riferimento e quali misure
sono previste in caso di emergenza
INFORMATI SU DOVE SI TROVANO E SU
COME SI CHIUDONO I RUBINETTI DI GAS,
ACQUA E GLI INTERRUTTORI DELLA LUCE
> Tali impianti potrebbero subire danni
durante il terremoto
EVITA DI TENERE GLI OGGETTI PESANTI SU
MENSOLE E SCAFFALI PARTICOLARMENTE
ALTI > Fissa al muro gli arredi più pesanti
perché potrebbero caderti addosso
TIENI IN CASA UNA CASSETTA DI PRONTO
SOCCORSO…> una torcia elettrica, una radio
a pile, un estintore ed assicurati che ogni
componente della famiglia sappia dove sono
riposti
prima del terremoto
A SCUOLA O SUL LUOGO DI LAVORO INFORMATI
SE È STATO PREDISPOSTO UN
PIANO DI EMERGENZA > Perché seguendo
le istruzioni puoi collaborare alla gestione
dell’emergenza
durante il terremoto
SE SEI IN LUOGO CHIUSO CERCA RIPARO
NEL VANO DI UNA PORTA…> inserita in
un muro portante (quelli più spessi) o sotto
una trave perché ti può proteggere da
eventuali crolli
RIPARATI SOTTO UN TAVOLO > È pericoloso
stare vicino a mobili, oggetti pesanti e
vetri che potrebbero caderti addosso
NON PRECIPITARTI VERSO LE SCALE E
NON USARE L’ASCENSORE > Talvolta le
scale sono la parte più debole dell’edificio
e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di
uscire
SE SEI IN AUTO, NON SOSTARE IN PROSSIMITÀ
DI PONTI, DI TERRENI FRANOSI O DI
SPIAGGE > Potrebbero lesionarsi o crollare
o essere investiti da onde di tsunami
durante il terremoto
SE SEI ALL’APERTO, ALLONTANATI DA COSTRUZIONI
E LINEE ELETTRICHE > Potrebbero crollare
COMUNE DI CAMERANO
Pianificazione COMUNALE DI EMERGENZA - rischio non prevedibile –
SISMA
Per una maggiore facilità di uso e comprensione
Il territorio del Comune di Camerano è stato suddiviso in “ ZONE - ANELLI COLORATI ” in funzione
della vulnerabilità riscontrata e riconosciuta degli edifici.
Ad ogni zona del paese individuata è stato assegnato un colore corrispondente al suo grado di rischio,
partendo dalla parte più alta della collina denominata “Anello Rosso” con valutazione di rischio
maggiore (classe vulnerabilità A-B) a scendere sino alle periferie e frazioni con rispettivamente “ Anello
Arancio “ (classe B-C1) rischio medio e “ Anello Blu ” (classe C1-C2) rischio basso.
Per queste “Zone” sono state individuate le rispettive aree di attesa, centri ed aree di accoglienza,
P.M.A. (presidi medici avanzati)
Queste componenti, sono atte ad corrispondere ad una tempestiva risposta, temporanea ma sicura, alla
popolazione di Camerano eventualmente colpita da un evento non prevedibile com’è il Terremoto ma
anche in altre situazioni di rischio che potrebbero verificarsi.
PANORAMA - ZONE AD ANELLI
Territorio di Camerano
Anello Rosso vulnerabilità A-B individuata nella parete alta, la più antica del paese
Anello Arancio vulnerabilità B-C1 individuata nella parete centrale del paese divisa in due
parti
Anello Blu vulnerabilità C1-C2 individuata nella parte bassa del paese divisa in cinque parti
Piantina generica di CAMERANO con tavole
Nel Piano elaborato dalla Struttura Comunale di Protezione Civile di
Camerano, per le aree divise ed individuate ad eventuale rischio prevedibile e
non prevedibile, sono disponibili dei luoghi sicuri dove portarsi in attesa di aiuto
e soccorso
LE AREE DI ATTESA PER:
Per la “Zona Anello Rosso”
Centro storico “alto”
Via delle Mura
Via della Speranza
Via Repubblica
Via Corraducci
Via Marinelli
Via Marconi
Via Toti
Via dei Monaci
Via degli Orti
Vicolo Corto
Via del Mattatoio
Via Guasto
Via Servi
Via Garibaldi
Via Jacomini
Via Don Minzoni
Via Loretana (una parte)
Via Fontanine
Via S. Giovanni (una parte)
Piazza S. Apollinare
Vicolo delle Grazie
Piazza Mons. Donzelli
Via Leopardi
Via Cavallotti
Via Maratti
Via Roma
Via del Mercato
Piazza Giardini D’Infanzia
Vicolo Serafini
Via S Francesco
Individuata L’AREA DI ATTESA per la popolazione della Zona Anello Rosso,
PRESSO IL PIAZZALE ANTISTANTE IL PALAZZETTO DELLO SPORT sito in
Via S. Germano; Via Donatori del Sangue; Via Bagacciano.
Tavola n°1
CENTRO DI ACCOGLIENZA per la Zona Anello Rosso PRESSO L’INTERNO DEL PALAZZETTO
DELLO SPORT, Via Donatori del Sangue Tel. 071-95720
P.M.A. presidio medico avanzato, integrato presso il “Bocciodromo” tel. 071-959580 Via Bagacciano,
struttura affiancata al Palazzetto dello Sport.
Per la “Zona Anello Arancio”
La parte centrale del paese
Divisa in due settori
Primo settore
Via Marinelli
Via Redipuglia
Via S. Giovanni
Via Cameranense
Via Nazario Sauro
Via Fazioli
Via P. Giovanni (l’inizio)
Via Ceci
L’AREA DI ATTESA E DI
ACCOGLIENZA per il primo
settore Zona Anello Arancio
presso il piazzale sportivo
antistante ed all’interno della
Palestra delle Scuole Medie S.
Pellico, Via Dante Alighieri
Tel.071-95339 Telfax
071959386
Tavola n°2
.
Per la “Zona Anello Arancio”
Secondo settore
Via Donzelli
Via Martiri Della Libertà
Via Loretana
Via D. Chiesa
Via Marconi
Via Don Minzoni
Via Fontanelle
Via P. Giovanni (la parte finale)
L’AREA DI ATTESA E DI
ACCOGLIENZA per il
secondo settore della Zona
Anello Arancio PRESSO
LO STADIO , Via Loretana
Tavola n°3
Per la “Zona Anello Blu”
Classe vulnerabilità “C1-C2”
Divisa in cinque settori comprende le due parti basse del territorio di
Camerano e le tre frazioni
Anello Blu
- Primo settore :
Comprendente: tutta la zona sotto Via Papa Giovanni XXIII° e Via Dante Alighieri
Via A. Manzoni; Via Concio; Via D. Alighieri; Via G. Mazzini; Via C. B. Cavour;
Via E. Fermi; Via G. Spontini; Via G. Rossini; Via A. Volta; Via A. Pacinotti.
Tav.2
AREA DI ATTESA E DI ACCOGLIENZA per la
Zona Anello Blu primo settore classe di vulnerabilità
C1-C2, presso il Piazzale sportivo e Scuole Medie S.
Pellico, Via Dante Alighieri
Tel.: 071-95339 – Fax: 071-959386.
Anello Blu
- Secondo settore :
Zona Doffi
Tra Via Scandalli e Via Loretana
Comprende:
Via S. Scandalli
Via Loretana
Via Barbini
Via Bondi
Via osimana
e tutte le altre vie
sottostanti ed interne
In BLU Area di Attesa P.le A.Moro
AREA DI ATTESA per la Zona
Anello Blu secondo settore
presso il PIAZZALE ALDO MORO
(entrata di Via Loretana) ed area EX
BARACCHE di Via Osimana (già in
uso come centro di raccolta per
volontari di Protezione Civile
In Arancio Area Ex Baracche
Tav.4
Anello Blu - Terzo settore :
Frazione Aspio Terme
Tutto l’abitato della
Frazione ASPIO TERME di Camerano:
Via Farfisa e Dante Alighieri Via Zingari
AREA DI ATTESA E DI
ACCOGLIENZA per la Zona
Anello Blu Terzo settore
presso il Campo sportivo
ASPIO Terme, raggiungibile
da:
Via Farfisa; Direttissima del
Conero; Via Dante Alighieri;
Casello Ancona-Sud A14; SS
16.
In alternativa: Via Zingari.
Anello Blu
- Quarto settore :
Frazione Colle Lauro
L’AREA DI ATTESA ED ACCOGLIENZA: per tutta la Frazione Colle
Lauro
Quarto settore “Campetto sportivo Acli” (Via Colle Lauro) Con annesso
prefabbricato in uso alla sezione sociale ricreativa sede “ACLI” con
servizi
Anello Blu - Quinto settore :
Tutta la frazione S. Germano
L’AREA DI ATTESA per la
Zona Anello Blu Quinto settore
PRESSO IL PIAZZALE
ANTISTANTE IL PALAZZETTO
DELLO SPORT, Via S.Germano; Via
Donatori del Sangue; Via Bagacciano
Mq. 800, disponibilità posti letto 270
(tendopoli da allestire )
CENTRO DI ACCOGLIENZA per la
Zona Anello Blu Quinto settore
L’interno del PALAZZETTO DELLO
SPORT, Via Donatori del Sangue Tel.
071-95720
dopo il terremoto
ASSICURATI DELLO STATO DI SALUTE DELLE
PERSONE ATTORNO A TE > Così aiuti
chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera
di soccorso
NON CERCARE DI MUOVERE PERSONE
FERITE GRAVEMENTE > Potresti aggravare
le loro condizioni
ESCI CON PRUDENZA INDOSSANDO LE
SCARPE > In strada potresti ferirti con vetri
rotti e calcinacci
RAGGIUNGI UNO SPAZIO APERTO, LONTANO
DA EDIFICI E DA STRUTTURE PERICOLANTI>
Potrebbero caderti addosso
STA’ LONTANO DA IMPIANTI INDUSTRIALI
E LINEE ELETTRICHE > È possibile che
si verifichino incidenti
STA’ LONTANO DAI BORDI DEI LAGHI E
DALLE SPIAGGE MARINE > Si possono
verificare onde di tsunami
EVITA DI ANDARE IN GIRO A CURIOSARE…
> e raggiungi le aree di attesa individuate
dal piano di emergenza comunale perché
bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli
EVITA DI USARE IL TELEFONO E L’AUTOMOBILE
> È necessario lasciare le linee telefoniche
e le strade libere per non intralcia
Restare calmi e tranquillizzare gli altri familiari, cercando di prestare i primi soccorsi.
In casa, verificare che non vi siano fughe di gas e/o rotture all’impianto idrico, chiudere i rubinetti
generali, tenere a portata di mano una torcia elettrica , non usare candele e/o qualsiasi altra fiamma
libera.
Accendere una radiolina a batteria e sintonizzarsi, in particolare, sulle frequenze locali.
Non usare il telefono, se non per gravissime necessità cioè per chiamate di assoluta emergenza.
Raggiungere le Aree di Attesa, individuate secondo il Piano Comunale di Emergenza di Camerano,
comunque spazi aperti, restando lontano dai muri, dagli edifici pericolanti, da ponti e linee elettriche e
animali.
Seguire le direttive della Protezione Civile, liberare la strada da eventuali veicoli ed
oggetti di intralcio per consentire le operazioni di soccorso, essere di aiuto alla
comunità senza intralciare.
Al termine dell’emergenza
Prima di fare ritorno a casa accertarsi che sia dichiarato ufficialmente il cessato stato d’emergenza;
al rientro in casa non utilizzare i servizi essenziali, previa opportuna verifica.
RISCHIO IDROGEOLOGICO
Il rischio idrogeologico è da considerarsi evento prevedibile e monitorabile
Il meccanismo di una frana si può spiegare così: il materiale che costituisce un pendio, una scarpata o
una parete rocciosa è attirato verso il basso dalla forza di gravità e rimane in quella posizione finché fattori
come la natura del terreno o della roccia, la forma o il profilo del pendio e la quantità d’acqua presente
lo mantengono in equilibrio. Basti pensare ad un castello di sabbia: se non si mette un po’ d’acqua
a tenere compatti i granelli, esso non starà mai in piedi, ma se ne mettiamo troppa crolla! Così avviene
lungo i pendii: hanno bisogno di una giusta quantità d’acqua per non franare. Le cause che predispongono
e determinano questi processi di destabilizzazione del versante sono molteplici, complesse
e spesso combinate tra loro. Oltre alla quantità d’acqua, oppure di neve caduta, anche il disboscamento
e gli incendi sono causa di frane: nei pendii boscati, infatti, le radici degli alberi consolidano il terreno
e assorbono l’acqua in eccesso. L’azione dell’uomo sul territorio ha provocato e potrebbe provocare
ancora in futuro eventi franosi. Ad esempio, scavando ai piedi di un pendio o a mezza costa per
costruire edifici o strade si può causare un cedimento del terreno. I territori alpini ed appenninici del Paese,
ma anche quelli costieri, sono generalmente esposti a rischio di movimenti franosi, a causa della
natura delle rocce e della pendenza, che possono conferire al versante una certa instabilità detta energia
di rilievo. Inoltre le caratteristiche climatiche, la distribuzione annuale delle precipitazioni e l’intensa
trasformazione dei territori operata dalle attività umane spesso senza criterio e rispetto dell’ambiente
(costruzione di strade, piste da sci, nuovi insediamenti abitativi, ecc.) contribuiscono ad aumentare
la vulnerabilità del territorio
NEL NOSTRO COMUNE
Aree e popolazione a rischio
La valutazione del rischio idrogeologico da parte delle Autorità di Bacino competenti individua
sulla cartografia le seguenti zone a rischio R3 e R4 per il Comune di Camerano
Rischio
idraulico*
R3
R4
.
Rischio
frana*
R3
Codice
area
R4
X
X
X
Denominazione area
A
De Gasperi
B
Zona Doffi
C
Aspio
Terme
AREE DI ATTESA DELLA POPOLAZIONE
Le aree di attesa sono luoghi di primo ritrovo per la popolazione; si possono utilizzare piazze,
strade, slarghi, parcheggi pubblici e/o privati ritenuti idonei, raggiungibili attraverso un percorso
sicuro In tali aree la popolazione riceverà le prime informazioni sull'evento e i primi generi di
conforto, in attesa di essere sistemata presso le centri di accoglienza.
Le aree di attesa della popolazione saranno utilizzate per un periodo di tempo relativamente breve.
Per il Comune di CAMERANO sono state individuate, in base ai suddetti criteri, le seguenti aree di
attesa:
- Campo sportivo comunale;
- Area ex Baracche;
-
Piazzale Aldo Moro;
-
Piazzale palazzetto dello sport;
-
Campo sportivo Aspio Terme;
-
Parcheggio rotatoria mercatone.
Per il Comune di CAMERANO sono stati individuati, in base ai suddetti criteri, i seguenti
Centri di Accoglienza:
Denominazione
Ubicazione
Palazzetto dello sport
via Donatori del Sangue
Piazzale Palazzetto
via Donatori del Sangue
Palestra Sperandei
via Marinelli
Scuola el. Sperandei
via Marinelli
Locali ex. giudo
via S. giovanni
Scuola Umbriano
via Direttisima del Comero
- Piano di evacuazione
•
ZONE, AREE DI ATTESA, CENTRI DI ACCOGLIENZA E PERCORSI
Oggetto dell'evacuazione è la popolazione residente nelle aree R3 e R4 individuate e
perimetrate dalle Autorità di Bacino competenti. Il numero delle persone da evacuare risulta dal
censimento effettuato e aggiornato dalle strutture del COC .
Ai fini di una evacuazione controllata ed ordinata le aree a rischio R3 e R4 possono essere
suddivise in zone, sulla base della viabilità, delle infrastrutture, del numero di residenti e della
localizzazione e capienza delle aree di attesa.
Area a rischio
Vie/Piazze
Cavour
Fermi
A
N° civici
tutta
tutta
Manzoni
tutta
De Gasperi
tutta
Mazzini
tutta
Rossini
tutta
Pacinotti
tutta
Spontini
tutta
Volta
tutta
Scandalli
tutta
Gramsci
tutta
B
Barbini
tutta
C
Frazione Aspio Terme
tutta
A ciascuna zona è associata un'area di attesa1 e uno o più centri di accoglienza (a seconda della
capienza delle strutture) per il ricovero temporaneo della popolazione 2; vanno inoltre indicati i percorsi
dalle aree di attesa ai centri di accoglienza.
Area di attesa
Vie/Piazze
Centro di
accoglienz
a
Cavour
Fermi
Campo sportivopiazzale Aldo Moro
Campo sportivopiazzale Aldo Moro
Palasport
Manzoni
AREA
A
RISCHI
O
De Gasperi
Mazzini
Rossini
Pacinotti
Volta
Spontini
Scandalli
Barbini
Ex Baracche
Gramsci
Frazione
Campo sportivo Aspio Aspio Terme
Scuola
Sperandei
Area di attesa
A
Campo sportivo-piazzale
Aldo Moro
B
Ex. Baracche
C
Campo sportivo Aspio
terme
Ex. Giudo
Umbriano
Palasport
PERCORSI
1
2
Da
(area di attesa)
A
(centro di accoglienza)
Percorso
Campo sportivopiazzale Aldo Moro
palazzetto dello sport
Via Loretana – San germano – Donatori del
Sangue
ex giudo
Via loretana- Papa Giovanni -via San
Giovanni –via Colombo
Ex. Baracche
Sperandei
Via loretana- Papa Giovanni - Marinelli
Campo sportivo Aspio
Umbriano
Via Farfisa – Direttissima del Conero
Campo sportivo Aspio
palazzetto dello sport
Via Farfisa – Direttissima del Conero – via D.
Alighieri – Papa Giovanni - Via Loretana –
San germano – Donatori del Sangue
Ex. Baracche
TABELLA RIASSUNTIVA
VIA/PIAZZA
Cavour
Fermi
Manzoni
De Gasperi
Mazzini
Rossini
AREE DI
ATTESA
CENTRI DI
ACCOGLIE
NZA
Campo sportivo –
Piazzale Aldo Moro
Palasport
Pacinotti
Volta
Spontini
Scandalli
ex. baracche
Scuola
Barbini
Sperandei
Gramsci
Ex. Giudo
Frazione
Aspio Terme
Campo sportivo
Aspio Terme
Umbriano
Palasport
Se le precipitazioni sono molto intense
o molto prolungate, la quantità d’acqua che raggiunge il corso d’acqua può crescere in modo
significativo. Il fiume si ingrossa, fino a raggiungere il livello cosiddetto “di piena”. Se, in queste condizioni,
il fiume incontra un restringimento dell’alveo, a volte causato anche solo dall’occlusione delle
luci di un ponte causata dall’accumulo di alberi e altri materiali trasportati dalla corrente, oppure
provoca il cedimento di un argine, anche in un solo punto, o incontra alla fine della corsa una mareggiata
alla foce, l’altezza dell’acqua supererà quella degli argini e le acque cominceranno a fuoriuscire,
allagando il territorio circostante, le campagne ed i centri abitati. L’allagamento non è l’unico
danno collegato ad una situazione alluvionale: se l’acqua erode il terreno su cui scorre, trasporterà
a valle anche terra, rocce ed alberi, dando origine alle cosiddette “lave torrentizie”; lungo il percorso
l’acqua può erodere le sponde e scalzare al piede interi pendii, causandone il franamento, o provocare
il crollo di edifici costruiti lungo le sponde, o travolgere infrastrutture, ponti, strade ed ogni cosa
non ancorata al terreno, dalle auto agli autobus, dai camion alle persone. L’alluvione può essere
molto pericolosa, m
a costituisce una minaccia mortale solo per quanti non la conoscono e non adottano comportamenti
di grande prudenza.
CRISI IDRICA
Una situazione di emergenza idrica si verifica quando la richiesta di acqua da parte dei cittadini è
superiore alla disponibilità: in questo caso la domanda di acqua degli utenti non può essere soddisfatta.
Le cause possono essere naturali, come ad esempio un prolungato periodo di scarse precipitazioni,
o attribuibili ad attività umane, come l'inquinamento di sorgenti o pozzi, oppure accidentali,
come la rottura di una tubazione. Al fine di agire in modo tempestivo al manifestarsi di
una crisi idrica, la Protezione Civile, in collaborazione con tutti gli enti che ordinariamente gestiscono
le risorse idriche, effettua un monitoraggio periodico della disponibilità di acqua.
Nel caso si verifichi una carenza, che non consente di soddisfare le richieste per i vari usi (civile,
agricolo, industriale), la Protezione Civile interviene insieme agli Enti e alle Amministrazioni interessate,
per definire ed attuare le misure necessarie a fronteggiare le situazioni critiche ed evitare
ulteriori conseguenze negative, quali ad esempio possibili “black out” nel settore energetico. In
particolare, quando si verifica un’emergenza idrica per uso potabile, il gestore dell'acquedotto attua
un piano di emergenza che può prevedere un incremento della risorsa attraverso la distribuzione
di acqua imbustata o con autobotti e contemporaneamente una riduzione dei consumi attraverso
il razionamento della risorsa ed il risparmio idrico. La quantità individuale giornaliera da
assicurare in caso di emergenza acuta è stimata pari a non più di 50 litri d'acqua potabile. Nella maggior
parte del territorio italiano l’acqua potabile è, in condizioni normali, un bene a disposizione di
tutti senza particolari vincoli al consumo. L’acqua, però, è una risorsa limitata. È bene perciò che
le famiglie apprendano ad utilizzarla in modo equilibrato, evitando gli sprechi, preparandosi anche
ad affrontare situazioni possibili di crisi idrica temporanee, per ridurre al minimo eventuali disagi e
problemi igienico-sanitari.
ONDATE DI CALORE
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato che le variazioni del clima, in particolare quelle
legate all'aumento della temperatura del pianeta, possono avere gravi effetti sulla salute di
quella parte della popolazione definita a rischio a causa dell'età, di particolari e delicate condizioni
di salute e delle condizioni socio-economiche, culturali ed ambientali.
Durante i periodi estivi si possono verificare condizioni meteorologiche a rischio per la salute, denominate
ondate di calore, in particolare avvertibili nelle grandi aree urbane. Le ondate di calore
sono caratterizzate da alte temperature, al di sopra dei valori usuali, che possono durare giorni o
settimane a elevati livelli di umidità. Durante le ondate di calore è stato osservato che le popolazioni
urbane non vengono colpite in maniera omogenea: della popolazione anziana sono a maggior
rischio le persone con alcune malattie croniche e quelle che vivono in condizioni di isolamento sociale
o sono residenti in aree di basso livello socio-economico. L'invecchiamento della popolazione
ed il progressivo aumento degli anziani che vivono soli e spesso in isolamento sociale fanno
aumentare il numero delle persone a rischio
INCENDIO DI BOSCO DI INTERFACCIA E DOMESTICO:
IL BOSCO
Un incendio boschivo può essere definito “un fuoco che tende ad espandersi su aree boscate, cespugliate
oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi a dette aree”.
Perché un incendio si possa sviluppare sono necessari i tre elementi che costituiscono il cosiddetto
“triangolo del fuoco”: il combustibile (erba secca, foglie, legno), il comburente (l’ossigeno) e il calore
(necessario
per portare il combustibile alla temperatura di accensione).
Particolari condizioni atmosferiche (es. giornate particolarmente calde e ventose in un periodo di scarse
precipitazioni) possono favorire il rapido propagarsi dell’incendio.
Le cause di incendio possono essere:
NATURALI, come ad esempio i fulmini. Sono le meno frequenti in assoluto.
DI ORIGINE ANTROPICA, cioè imputabili ad attività umane.Possono essere:
> accidentali, come ad esempio un corto circuito, surriscaldamento di motori, scintille derivate da
strumenti da lavoro, ecc;
> colpose, come alcune pratiche agricole e pastorali, comportamenti irresponsabili nelle aree turistiche,
lancio incauto di materiale acceso (fiammiferi, sigarette, ecc);
> dolose, quando il fuoco è appiccato volontariamente dall’uomo per le motivazioni più disparate (vendetta,
dispetto, protesta, speculazione edilizia) al fine di provocare danni. Sono queste purtroppo le cause
più frequenti di incendio dei boschi.
INCENDIO
DI INTERFACCIA ( CON INSEDIAMENTI URBANI)
Piano di evacuazione
Z ONE, AREE DI ATTESA, CENTRI DI ACCOGLIENZA E PERCORSI
Oggetto dell'evacuazione è la popolazione residente nelle aree RA e RB
individuate
Ai fini di una evacuazione controllata ed ordinata le aree a rischio RA e RB
possono essere suddivise in zone, sulla base della viabilità, delle
infrastrutture, del numero di residenti e della localizzazione e capienza delle
aree di attesa.
A ciascuna zona è associata un'area di attesa e uno o piu centri di accoglienza (a
seconda della capienza delle strutture) per il ricovero temporaneo della popolazione;
vengono inoltre indicati i percorsi dalle aree di attesa ai centri di accoglienza.
Di seguito si riporta la tabella di sintesi con i dati esposti in precedenza.
TABELLA RIASSUNTIVA
INCENDIO DOMESTICO
Come prevenire un incendio?
È necessario mettere in pratica alcuni piccoli accorgimenti che possono essere così riassunti:
> non fumare, se lo fai non fumare a letto; > non lasciare incustodite pentole su fornelli accesi e tenere
lontano il materiale combustibile; > prevedere un controllo periodico da parte di un tecnico qualificato
dell’impianto di riscaldamento, della canna fumaria e della cucina; > non tenere fiammiferi e
accendini alla portata di bambini; > non tenere liquidi infiammabili vicino a fonti di calore; > non impiegare
apparecchi a gas o a fiamma libera (compresi i caminetti) in locali privi di aerazione adeguata.
Come intervenire in caso d’incendio?
Per affrontare un principio d’incendio è sufficiente mettere in pratica alcuni semplici consigli:
> se prende fuoco una pentola, per spegnerla basterà appoggiarci sopra un coperchio, in modo da
soffocare le fiamme; > se i vestiti indossati prendono fuoco non si deve correre (l’aria alimenta il fuoco!),
bisogna cercare di spogliarsi o cercare di soffocare le fiamme rotolandosi per terra o coprendosi
con una coperta; > se prende fuoco un apparecchio elettrico o una parte dell’impianto elettrico prima
di tentare di spegnerlo bisogna staccare la corrente.
Ricorda di non utilizzare l’acqua per spegnere un incendio di origine elettrica: potresti prendere una
forte scossa! L’ acqua non si deve usare nemmeno per spegnere incendi che interessano petrolio
obenzina, perché tali sostanze galleggiano sull’acqua e possono diffondere l’incendio in altri luoghi.
BLACK OUT
Che cos'è ?
Il black out è una interruzione della fornitura di energia elettrica.
Può essere locale, se riguarda una porzione ristretta del territorio, oppure esteso, se interessa uno o
più Comuni o aree anche molto più vaste, fino ad assumere portata regionale o addirittura nazionale,
come si verificò il 23 settembre 2003.
Può essere provocato da interruzioni o sovraccarichi improvvisi della rete elettrica, dovuti a guasti alle
centrali o alle linee.
Importante Se avete un familiare che necessita di apparecchi elettromedicali salvavita,
mantenete sempre in evidenza il numero telefonico del servizio sanitario d'urgenza.
EMERGENZA DISABILITA’
Il “Piano familiare di Protezione Civile”, per le famiglie in cui siano presenti persone disabili, va integrato
con alcune considerazioni specifiche, per tenere conto delle peculiari esigenze di questi componenti:
prestare assistenza ai disabili in situazioni di emergenza, infatti, richiede alcuni accorgimenti
particolari.
I suggerimenti contenuti in questa sezione possono e debbono interessare tutti, anche se nel nostro
nucleo familiare non vivono persone con disabilità: in emergenza può capitare di soccorrere
non solo i propri familiari, ma anche amici, colleghi di lavoro, conoscenti, vicini di casa, compagni
di scuola, persone che hanno bisogno di aiuto incontrate per caso. È bene che tutti abbiano almeno
le nozioni di base per prestare soccorso alle persone disabili.
ORGANIZZARSI IN FAMIGLIA
È buona regola, evitando sempre inutili allarmismi, prepararsi all'emergenza, per poterla affrontare
riducendo al minimo gli inevitabili disagi. Ciascuno di noi, quando va in vacanza, dedica un certo
tempo a preparare i bagagli, a verificare di non aver dimenticato documenti e denaro, medicinali e altre
cose che potrebbero servire durante il viaggio o il soggiorno. È bene che tutto il tuo nucleo familiare dedichi
la stessa attenzione ad un minimo di preparativi per le situazioni di emergenza, che possono comportare
una eventuale “partenza” da casa, certamente non desiderata ed attesa come una vacanza, ma
anche molto più difficile da affrontare, soprattutto perché potrebbe essere necessario allontanarsi in tutta
fretta e in qualche caso anche all'improvviso. Così pure è saggio e prudente organizzarsi per l'eventualità
opposta, quella di dover restare in casa, senza uscire, per un periodo di tempo superiore al normale.
Una buona organizzazione familiare per l'emergenza può sintetizzarsi in cinque punti:
1. Prepara un elenco di informazioni sui componenti del tuo nucleo familiare
In emergenza può essere utilissimo che ciascun membro della famiglia abbia con sé un elenco
dei componenti del nucleo familiare, con i dati anagrafici, il numero di telefono o di cellulare per
potersi mettere in contatto con loro nonché i dati sanitari di base (gruppo sanguigno, eventuali patologie,
o allergie, farmaci abitualmente utilizzati, ecc.). Un tale elenco, nelle mani dei soccorritori,
può agevolare moltissimo il recupero di dispersi, il ricongiungimento dei nuclei familiari eventualmente
evacuati, il soccorso medico sanitario ove dovesse rendersi necessario.
2. Compila una lista di materiali di prima emergenza
In caso di evacuazione, occorre raccogliere in fretta tutto ciò che potrebbe essere utile per tutti i componenti
del nucleo familiare (bambini compresi). È bene predisporre una lista dei materiali per la prima emergenza,
da tenere esposta in casa in un luogo conosciuto da tutti, con indicato lo stretto indispensabile per
la famiglia. Verifica, ogni tanto, che gli oggetti elencati nella lista siano in casa, facilmente reperibili e
funzionanti.
In caso di emergenza sarà più facile riempire una borsa per ogni componente del nucleo familiare
con quanto necessario, senza dimenticare nulla.
La lista dovrà prevedere, al minimo, il seguente elenco di oggetti:
>indumenti: almeno 1 ricambio per persona con abiti comodi, adeguati alla stagione, includendo comunque
una giacca impermeabile e antivento
>attrezzatura di base: fiammiferi, torcia elettrica con batterie di ricambio, panni, sacchetti di nylon, nastro
adesivo, piatti, bicchieri e posate usa e getta, coltello, apriscatole e apribottiglie, un fornello a gas
alimenti e bevande: acqua (almeno 1 litro/giorno per persona) e cibi non deperibili quali: barrette
energetiche, frutta disidratata, sale, zucchero, tè, caffè, cibi precotti o liofilizzati, ecc.
>medicinali indispensabili, fotocopia delle relative prescrizioni mediche e borsadi pronto soccorso
>doppioni delle chiavi
>denaro e tessere telefoniche
>fotocopia dei documenti personali ed identificativi più importanti
3. Predisponi una scorta di alimenti e beni di prima necessità
Se, invece di dover abbandonare l’abitazione in fretta, il nucleo familiare fosse costretto a soggiornarvi
senza uscire per un periodo di tempo superiore al normale, la casa diventa un rifugio che
devi attrezzare. Fa’ in modo che non manchi mai una piccola scorta di beni di prima necessità che
renda il tuo nucleo familiare autosufficiente il più a lungo possibile e che permetta, in caso di emergenza,
di offrire rifugio anche ad altre persone.
Cura soprattutto di avere in casa, oltre ai normali rifornimenti di generi alimentari, una buona scorta di
acqua potabile, in bottiglie di acqua minerale o taniche. È l'acqua potabile, infatti, il genere di prima necessità
più importante di cui disporre quando si verifica una emergenza: la rete idrica potrebbe danneggiarsi,
oppure l'acquedotto potrebbe risultare inquinato. Prima di tornare ad usare l'acqua del rubinetto
informati dalle autorità di Protezione Civile che gestiscono l'emergenza per sapere a quali condizioni
e con quali trattamenti è possibile farlo.
4. Individua per tempo un luogo di accoglienza temporaneo
Scegli, con i tuoi familiari, un luogo in cui, in caso di evacuazione, la tua famiglia possa trascorrere alcuni
giorni, ad esempio presso amici o parenti.
5. Designa un referente familiare per le emergenze
Il referente familiare per le emergenze è una persona che vive al di fuori del tuo territorio e che ciascun
componente della famiglia potrà contattare, in caso di emergenza, per ottenere notizie sull'evolvere
dell'evento
o sulla situazione dei familiari eventualmente separati dal resto della famiglia. Può essere utile,
infatti, far riferimento ad una persona che vive fuori dal contesto in cui si verifica l'emergenza, perché
potrebbe essere più facile comunicare con l'esterno dell'area interessata dall'evento calamitoso che
con persone all'interno della stessa area.
Seguendo questi cinque semplici punti, il tuo nucleo familiare è sicuro di aver organizzato una
piccola squadra di protezione civile, pronta a qualsiasi emergenza!
SAPER CHIEDERE AIUTO
In qualsiasi situazione di emergenza, il primo nemico da battere è il tempo: tutti gli sforzi di
chi gestisce le emergenze sono tesi a ridurre il tempo dell'intervento e del primo soccorso.
Chi sa chiedere aiuto in modo corretto contribuisce a ridurre il tempo necessario ad intervenire.
Per questa ragione ricorda:
>quando chiedi aiuto, da’ indicazioni il più possibile precise sulla situazione: indica dove ti trovi
con la massima precisione, cosa sta accadendo, cosa vedi intorno a te, quante persone ti sembrano
coinvolte nell'emergenza;
>se sei in grado di individuare con precisione la tipologia dell'emergenza, chiama il numero breve
che corrisponde alla specializzazione di soccorso più adatta alla situazione: i Vigili del Fuoco per
gli incendi, il 118 per emergenze sanitarie, il 1530 per le emergenze in mare, e così via;
>tieni appeso vicino al telefono, e magari anche in tasca, o nel portafoglio, o memorizzato sul
cellulare, l'elenco dei numeri utili, per attivare sia i servizi nazionali che rispondono ai numeri brevi,
sia i servizi locali che rispondono a numeri di telefono della tua città, provincia, regione;
>racconta a chi risponde alla chiamata l'essenziale: tenere occupata la linea più dello stretto necessario
può rendere impossibile la comunicazione ad altre persone nella tua stessa situazione;
>se non ti è possibile comunicare - può accadere che le linee telefoniche siano interrotte, o che
un sovraccarico di chiamate sulla rete di telefonia mobile renda inutilizzabile il tuo telefonino rendi
evidente la tua posizione in ogni modo possibile, compatibilmente con la situazione in
cui ti trovi, e attendi i soccorsi senza perdere la calma: una emergenza è segnalata in molti
modi, ed uno dei primi e principali obiettivi dei soccorritori è quello di trovarti nel tempo più breve
possibile.
Quando comunichi così, stai aiutando più di quanto pensi coloro che hanno la responsabilità di
soccorrerti.
DOMANDE….RISPOSTE
Quanto sono sicuri gli edifici in cui viviamo?
Per gli edifici più recenti il loro grado di sicurezza è legato alle modalità costruttive. Per
gli edifici meno recenti la loro affidabilità dipende dagli interventi effettuati nel tempo
che possono aver danneggiato l'impianto strutturale originario. Mancate
manutenzioni, aperture di porte o finestre nei muri portanti, sostituzione
di parte dei muri portanti con tramezzi indeboliscono sostanzialmente la struttura
originaria del fabbricato.
Qual è la differenza tra un edificio costruito con sistemi antisismici ed un edificio
normale?
In generale, un edificio è progettato per sopportare le azioni derivanti dal proprio
peso e dai carichi accidentali (persone e cose), ma deve anche resistere all'azione
del vento. Un edificio progettato con criteri di resistenza ad un sisma deve essere in
grado di resistere anche alle azioni orizzontali causate da un terremoto.
E' possibile intervenire sugli edifici esistenti per renderli sicuri in caso di terremoto?
In generale è possibile anche se in alcuni casi può non essere conveniente in
termini economici. E' necessario stabilire una priorità di interventi e procedere per
passi successivi.
Un edificio costruito nel rispetto della normativa antisismica subisce danni in caso di
terremoto?
Anche gli edifici costruiti nel rispetto della normativa antisismica possono subire
danni a seguito di un terremoto. Questi edifici sono progettati per contrastare le
sollecitazioni prodotte dalle onde sismiche per evitare il crollo. In alcuni casi è
auspicabile un danno alle parti non strutturali di questi edifici perché in questo modo
scaricano energia meccanica evitando il crollo anche parziale.
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E` una caratteristica dell`uomo , almeno dei più ottimisti, non pensare