Brufolo
Il nano che voleva crescere
Acne: quello che si deve sapere
La definizione
L’acne è uno dei disturbi più comuni della pelle e può essere definita come affezione
infiammatoria delle cosidette unità pilo-sebacee (costituite da un pelo e da una
ghiandola sebacea). Le sedi della malattia sono prevalentemente il viso ed il dorso
e la ragione di questa localizzazione sta nel fatto che queste aree del corpo sono
particolarmente ricche di unità pilo-sebacee. L’acne colpisce principalmente i giovani
tra 10 e 20 anni, ed interessa ben l’80% degli adolescenti secondo i dati riportati
dalle più autorevoli pubblicazioni scientifiche. Questa dermatosi tende in molti casi
a scomparire spontaneamente entro i 25 anni però, se non curata attentamente
sin dalle prime manifestazioni, può portare nel tempo alla comparsa sulla pelle
di profonde ed antiestetiche cicatrici, spesso difficili da eliminare completamente.
Oltre a questa temibile complicazione, l’acne può determinare delle importanti
ripercussioni psicologiche nei giovani, come insicurezza, depressione e ansia,
interferendo significativamente sui loro rapporti sociali ed affettivi, in una fase
molto delicata della vita come quella adolescenziale.
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Le cause principali
Premesso che per l’acne è stata riconosciuta una predisposizione genetica, le
cause dell’insorgenza dell’acne sono quattro: l’ipersecrezione di sebo, l’ostruzione
del canale del follicolo pilo-sebaceo, la proliferazione del batterio dell’acne
(Propionibacterium acnes) e l’infiammazione che ne consegue. In particolare si
verifica un aumento della produzione di sebo nelle ghiandole sebacee, l’ostruzione
dello sbocco del follicolo impedisce al sebo prodotto in grande quantità di fuoriuscire,
i microorganismi, presenti nei follicoli pilo-sebacei proliferano in presenza di
eccesso di sebo e trasformano il sebo stesso in acidi grassi, questi ultimi svolgono
un’azione irritante e sono responsabili dello stato infiammatorio locale che si viene
ad instaurare. Il succedersi dei fenomeni descritti determina le diverse fasi dell’acne,
con caratteristiche distintive ben definite tanto da poter classificare l’acne in diversi
tipi.
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Il nano che voleva crescere
In fondo al bosco, in mezzo ad un bassopiano dalle parti di
Castellabate Brianza, sorge il paese dei nani.
Come si può facilmente immaginare, in quel paese tutto è
basso: si cammina a testa bassa, si parla a bassa voce e se
qualcuno scrive su un muro “Abbasso qualcosa”, qualcun’altro
ci aggiunge sotto “bella scoperta”.
La cosa particolare del paese
dei nani però, è che quando
nasci ti sorteggiano il nome,
il che ti segna per sempre
perché a seconda di come
ti chiamerai, avrai un’unica
qualità per tutta la vita.
Per esempio qualche tempo
fa nacque un nano e gli venne
dato il nome di Capitombolo.
Appena nato cadde e dette
una
craniata
tremenda
contro suo cugino Spigolo,
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che era un nano molto appuntito. “Come ti capisco” disse
Scivolo, un nano coperto di cerotti che aveva un pessimo
rapporto con le bucce di banana e la cera per pavimenti.
I nani erano sempre abbastanza nervosi: anche se
nessuno pagava il biglietto dell’autobus, infatti essere
alti meno di un metro comportava un sacco di problemi,
specialmente quella volta che Piolo, il proprietario della
fabbrica di scale, era entrato in sciopero.
Qualcuno cercava di ovviare al problema in qualche
modo, come Trampolo per esempio, che andava in giro
con dei tacchi a spillo di mezzo metro, che oltre a dargli
un bel po’ di problemi alle caviglie, alimentavano voci
maliziose sul suo conto, messe in giro soprattutto da
Pettegolo, il nano che non si faceva mai gli
affari suoi e parlava male di tutti.
Anche i nani più celebri non erano troppo
felici, persino i 7 della favola, quelli che erano
diventati famosi con un reality show, “Il piccolo
fratello”.
I 7 concorrenti erano stati chiusi in una casa
con una fotomodella ma nessuno era riuscito a
rimorchiarla nonostante avessero una miniera
di diamanti con cui convincerla. La fotomodella
infatti se ne andò col principe azzurro, che per chi non lo sapesse è il figlio del re,
quindi è l’erede al trono. Da quel giorno tutti i reality show si riempirono di altri
tronisti, altrettanto belli, ma molto più coatti.
I nani in generale soffrivano per la loro vita così piatta, così per cercare di tirarsi su,
prendevano in giro Brufolo, il nano con l’acne, che quindi era il più infelice di tutti.
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Un giorno Brufolo era a casa di due suoi amici, Fascicolo e Opuscolo che erano grandi
collezionisti di enciclopedie a dispense e sul tremilaottocentonovantesimo numero
di “Le tisane del Mondo”, scoprì che l’infuso di erba cresciona era in
grado di far crescere chiunque.
Brufolo dette subito la notizia agli altri nani. Tutti erano entusiasti
e non vedevano l’ora di provare l’infuso, ma nessuno di loro sapeva
dove crescesse l’erba cresciona. Decisero allora di rivolgersi a Secolo,
il nano più anziano di tutti, che aveva 99 anni e mezzo e la sensazione
che entro 6 mesi gli sarebbe successo qualcosa di brutto.
Secolo però non sapeva la risposta e consigliò agli altri di rivolgersi
ad Oracolo, il nano che con le sue profezie faceva sempre “13” alla
schedina, ma visto che ci giocava solo lui, ogni settimana si
riprendeva i suoi soldi e basta.
Tutti i nani corsero da Oracolo, che dopo essersi concentrato
(se mai è possibile che un nano diventi ancora più compatto)
andò in trance e disse che l’erba cresciona si trovava nel
paese dei folletti, che per chi non lo sapesse, sono un popolo
di gente ancora più bassa dei nani, che però in più, come
dice il nome, sono matti come cavalli.
“Chi ci va in mezzo a quegli sbroccati a prendere l’erba
cresciona?” si chiesero tutti i nani.
“Io non posso, devo stare a casa a contare le piastrelle del
bagno” disse Svicolo, un nano molto abile ad inventare scuse
per evitare ogni compito gravoso, seguito a ruota da tutti gli
altri nani, che volevano crescere ma non avevano intenzione
di andarsi a cacciare in quel manicomio.
Fu così che si decise di convocare la grande assemblea dei nani.
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“La situazione è complicata:
intanto bisogna fare una
premessa” disse il primo
nano che prese la parola:
era Preambolo, conosciuto
da tutti perché prendeva
gli argomenti così alla
lontana, che quando il
lunedì
mattina
voleva
commentare i gol della
domenica,
cominciava
il discorso dal calcio
fiorentino del sedicesimo
secolo. “Veniamo al sodo”
lo interruppe Nòcciolo,
che invece era famoso per
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andare subito al dunque.
“Se mi portate i semi potremmo coltivarla qui da noi” propose Agricolo, il nano con
il pollice verde.
“Piantala!” replicò Luppolo, che era sempre ubriaco e attaccava rissa con tutti.
“Era proprio quello che intendevo fare, piantarla!” ribadì Agricolo.
“Perdiamo solo tempo così!” disse a gran voce Ostacolo, un nano che creava sempre
un sacco di problemi, “deve decidere il popolo!”.
Tutti i nani furono d’accordo e così la decisione fu affidata proprio a Popolo, che era
un altro nano con una strana particolarità: nel senso che non era un individuo solo,
ma tre fratelli siamesi uniti per la barba. Popolo non sapeva bene che cosa fare, ma
Subdolo, il più infame dei nani gli suggerì di mandare proprio Brufolo.
“Ci vado col cavolo dai folletti!” disse Brufolo.
“Ci vai da solo invece!” disse subito Cavolo, un nano verde che (come suo fratello
Broccolo) se messo a bollire puzzava terribilmente e che non aveva nessuna voglia
di accompagnare Brufolo.
“Non potete obbligarmi” protestò Brufolo.
“Sei sicuro?” disse minaccioso Muscolo, un nano fissato col body building, che aveva
argomentazioni deboli ma bicipiti molto forti che convinsero subito Brufolo a fare i
bagagli e partire.
Dopo 10 giorni di cammino, Brufolo arrivò nel paese dei folletti: il primo che
incontrò aveva uno scolapasta in testa, la mano nella giacca e si presentò come
Napoleone Bonaparte, Imperatore di Francia. “Andiamo bene” pensò Brufolo, “sarà
meglio assecondarli”. Così si rivolse a lui chiamandolo “Sua Altezza”, ma il folletto,
sentendosi preso in giro visto che era alto 50 centimetri, lo mandò a quel paese,
proprio come faceva sempre Moccolo, il nano che diceva un sacco di parolacce.
“Ci sto già a quel paese” pensò Brufolo e si avvicinò ad un altro folletto che stava
per terra a quattro zampe e con un tubo infilato in bocca. “Sono un aspirapolvere!”
cominciò a dire il folletto non appena Brufolo gli si avvicinò “vuoi comprarmi? Posso
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fare una dimostrazione a
casa tua giovedì alle 10.
Soddisfatti o rimborsati!”.
Brufolo era nella terra dei
Folletti da soli 20 minuti e
già ne aveva le tasche piene
(quando porti i pantaloni
taglia 32 le tasche ti si
riempono molto in fretta)
e stava già scoraggiandosi.
Fu così che raccolse tutta
la sua determinazione ed
esclamò “me la troverò da
solo l’erba cresciona!”. Non
appena ebbe finito la frase,
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Brufolo sentì le ossa che cominciavano ad allungarsi insieme a tutti i muscoli: stava
crescendo! In quel momento Brufolo capì che non aveva bisogno di nessun infuso:
per crescere gli era bastato assumersi una responsabilità. Ora, non solo il suo corpo
si stava allungando, ma anche il suo nome. Cominciarono a spuntargli altre lettere:
prima una “n”, poi una “o”, finché “Brufolo” non diventò “Bruno Foloni”, un bel
ragazzo di un metro e ottanta, senza acne e con un sacco di personalità.
Fu così che Bruno tornò nel paese dei nani. Il suo arrivo fu festeggiato da tutti:
Zufolo, il nano musicista compose una ballata in suo onore, Spicciolo e Gruzzolo
fecero una colletta per costruirgli una statua, mentre Articolo, il nano giornalista, gli
dedicò la prima pagina.
Bruno all’inizio fece un po’ lo snob e prese a trattare gli altri nani dall’alto in basso,
ma poi visto che ormai era diventato grande, decise di fare il superiore e rivelò a
tutti il segreto della crescita.
Story
ACME srl
Illustrator Designer
Veronica Cippitelli
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Acne: falsi miti ed errori da evitare
Esistono cibi che possono causare l’insorgenza dell’acne o peggiorarne la gravità?
No, anche i cibi tradizionalmente considerati acnegenici, come la cioccolata, il salame,
i fritti, sono stati recentemente scagionati da queste accuse. È’ vero però che una
dieta variata, ricca di frutta e verdura, aiuta a mantenere la pelle idratata e sana.
E’ vero che l’acne viene a chi non si lava la faccia?
Assolutamente no! L’acne non è generata da cattive condizioni igieniche, ma queste
possono aggravare il problema. Ecco perché è importante una detersione accurata
della pelle, scegliendo i prodotti giusti.
Per far sparire brufoli e punti neri bisogna sgrassare completamente la pelle?
Questo è un errore molto comune. Si pensa che, per eliminare i comedoni, basti
lavare il viso con saponi e lozioni alcoliche molto aggressive, in modo da seccare la
pelle e inibire la produzione di sebo. In realtà, in questo modo si innesca il famigerato
“effetto rebound”: la pelle, eccessivamente sgrassata, aumenta la produzione di
sebo per ripristinare il proprio naturale mantello idrolipidico. Il risultato? Irritazioni,
arrossamenti e ancora più brufoli.
Esiste una lista di comportamenti corretti da adottare in caso di pelle acneica?
Certo, e molti di questi accorgimenti valgono anche nel caso di pelle semplicemente
grassa e tendente alla formazione di impurità. Le regole sono semplici.
Non “strizzare” i comedoni. Schiacciando i brufoli si rischiano cicatrici e segni molto
difficili da mandare via e anche la guarigione del comedone è molto rallentata.
Meglio applicare un prodotto specifico che aiuti ad asciugare le impurità, evitando
di usare detergenti troppo aggressivi. Esistono linee di pulizia specifiche per pelli
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seborroiche o acneiche, con ingredienti che detergono efficacemente ma senza
aggredire l’epidermide.
Da evitare, però, anche i prodotti troppo untuosi e grassi, specifici per pelli molto
secche, che potrebbero occludere i pori e peggiorare l’aspetto della pelle. Allo stesso
modo, bisogna trovare una giusta via di mezzo per l’idratazione. No a creme molto
ricche e pesanti, ma non si può nemmeno tralasciare di ripristinare la barriera
idrolipidica cutanea. Da preferire quindi gel e lozioni idratanti “oil free”, che apportano
acqua alla pelle senza grassi e oli, e che hanno il vantaggio estetico di offrire un
effetto “mat”, cioè opacizzante sulle zone lucide del viso.
Attenzione al sole: un’esposizione “a piccole dosi” aiuta ad asciugare e levigare la
pelle, ma dopo esposizioni prolungate e senza protezione (o al contrario con l’uso
di protezioni in crema troppo grasse e occlusive), si rischia di tornare in città con
la pelle ancora più impura e irritata. Quando l’acne è un problema “da ragazze”,
spesso si pensa che per camuffarne i segni basti una buona passata di fondotinta
molto coprente, magari fissato da uno strato pesante di cipria compatta.
Due errori in una volta sola. Innanzitutto perché molti prodotti per il make up, se
non sono specifici per pelli grasse e impure, rischiano di apportare troppi grassi alla
cute, occludendo i pori e facendo insorgere più impurità. In secondo luogo, perché
un trucco correttivo, se non è fatto a regola d’arte, potrebbe evidenziare brufoli e
cicatrici acneiche invece di nasconderli.
Meglio avere la mano leggera, scegliere fondotinta e cosmetici adatti al proprio
tipo di pelle e magari regalarsi qualche lezione di “camouflage” per imparare
dagli esperti i trucchi per nascondere le imperfezioni. Infine, non bisogna esitare
a rivolgersi ad uno specialista, se si nota che la propria pelle “fa i capricci”: l’acne
si cura con successo e i risultati sono davvero entusiasmanti. Basterà seguire con
fiducia e pazienza le cure prescritte dal proprio dermatologo, e nel giro di qualche
tempo si noteranno i primi miglioramenti.
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Parole che crescono
Per essere in tema con la storia tutte le definizioni hanno un riferimento alla stessa e
precisamente alla crescita. Bisogna trovare delle coppie di parole dove la seconda è
il falso accrescitivo della prima: le soluzioni sono riportate tra le parentesi capovolte
alla fine della stessa pagina. Trova velocemente le parole rispondenti alle definizioni
ed il loro falso accrescitivo.
Es:
Insano di mente con cui si costruiscono le case.
Soluzione: matto - mattone
Indefinito, trainato da una locomotiva.
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Imbroglia a carte ma ha un titolo nobiliare.
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L’arte degli intonati che fa parte della Svizzera.
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Sveglia la fattoria e misura i liquidi in Inghilterra.
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La parte davanti della testa con cui si fanno le pellicce.
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Tratta male i compagni di classe e stringe le viti.
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(vago – vagone) (baro – barone) (canto – cantone)
(gallo – gallone) (viso – visone) (bullo – bullone)
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Con il contributo educazionale di
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Incontro sull`acne giovanile