OPUSCOLO 5 Anno 2013 Azienda USL Rieti Riabilitazione e vita U.O.C. ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA Artroprotesi dell’anca Preparazione all’intervento e recupero della deambulazione Sommario: Presentazione introduzione 3 Attività ambulatoriali 3 Dolore 4 Artroprotesi d’anca 4 Patologie che possono condurre alla protesizzazione 5 Scelta della protesi 5 Prima dell’intervento 7 Intervento 9 Movimenti dell’arto operato 9 Ambulatorio ortopedico Aumentare l’informazione per migliorare la deambulazione Prepararsi alla chirurgia Recuperare l’autonomia e la mobilità Salvaguardare la protesi Recupero della deambulazione 11 Esecuzione delle scale 11 Norme igienico-comportamentali 12 a cura: U.O.C. Ortopedia e Traumatologia Direzione Servizio Aziendale Professioni Sanitarie realizzazione grafica: cinziacarletti RIABILITAZIONE E VITA Benvenuta, benvenuto Gentile Signora, gentile Signore con questo opuscolo desideriamo fornirle alcune indicazioni riguardo i comportamenti più idonei da adottare nelle diverse fasi del percorso chirurgico riabilitativo da lei intrapreso che riguardano la preparazione all’ intervento, il periodo immediatamente successivo e quello che segue alla dimissione. Molte informazioni le saranno già state fornite dal chirurgo educarla anche all’ autoortopedico, altre le risul- controllo per facilitare il teranno nuove. Lo scopo recupero postoperatorio. è quello di aiutarla nella Una particolare attenziopreparazione all’ inter- ne dovrà essere riservata vento chirurgico che de- alla massa muscolare la ve affrontare, prevenire cui funzionalità costituialcune possibili compli- sce il vero motore dell’ canze. Le pagine che se- articolazione. Chirurgo guono si pongono fisiatra e paziente lavorel’obiettivo di rassicurarla ranno con questo propoin merito alle sue cosito poichè indicazioni riguardo i noscenze, di far eda essa dimergere gli aspetti comportamenti più pende infatti che richiedono alcuni idonei da adottare nelle gran parte approfondimenti e di diverse fasi del percorso del risultato. Attività ambulatoriali Si svolgono negli ambulatori ospedalieri il Martedì e il Giovedì dalle ore 9.00 alle ore 13.00; gli ambulatori sono due, uno è situato nell’area poliambulatoristica al piano terra e l’altro al secondo piano in prossimità della sala gessi, alla tabella 1 sono riportati alcuni numeri telefonici di riferimento. ACCESSO: -Su richiesta del Medico di Chirurgia Generale, tramite prenotazione CUP. In lista aperta per i controlli in pazienti portatori di supporti gessati e altro: app. gessato, valva gesOPUSCOLO 5 chirurgico/riabilitativo sata, bendaggi vari, stecca otto per clavicola, Altra da dito e conseguente ri- irrigazione di ferita mozione di essi e per il pulizia, Fasciatura semprimo controllo post - plice, Rimozione punti intervento chirurgico. (da associare sempre alAmbulatorio Infermieri- la medicazione), Medistico Ortopedico cazione avanzata sempliSituato al 2° piano a- Telefoni di rife- ce. perto il Lunedì, il Mar- rimento Tab. 1 ACCESSO: tedì, il Giovedì e il Vesu prescri0746/278411 nerdì dalle ore 15.00 zione del 0746/278512 alle ore 19.00. al suo Medic o di interno vengono svolte 0746/ 278518 Pronto Socle seguenti Prestazioni: 0746/278272 corso, MeBendaggio con doccia dicina Ge0746/ 278273 di immobilizzazione, nerale e Bendaggio Desault ami- dello Specialista Ortopedato o gessato, Bendaggio dico. Prenotazione in licon colla di zinco: gamba sta aperta direttamente e piede, Bendaggio adesi- presso l'Ambulatorio vo elastico, Bendaggio a stesso. Pagina 3 Dolore Uno dei principali motivi del dolore a livello dell’articolazione dell’ anca deriva dalla perdita della normale congruenza delle superfici articolari (Fig. 1), con abrasioni a carico del rivestimento cartilagineo, la cui funzione è proprio quella di rendere levigate e scorrevoli tali superfici. Nelle fasi iniziali il dolore può essere combattuto con terapia fisica, principi di ergonomia e terapia farmacologica. Quando il dolore e la limitazione funzionale, associati all’evidenza ra- diografica di una compromissione articolare diventano moderati o gravi e non trovano più giovamento da trattamenti non chirurgici vi è indicazione ad un intervento chirurgico di pro- tesizzazione. Il dolore cronico all’ articolazione dell’ anca può essere talmente invalidante da rendere difficile e doloroso anche semplicemente camminare. Figura 1 incongruenza delle superfici articolari L’obiettivo è una Artroprotesi di anca L’intervento di artropro- le parti ossee asportate t e s i d ’ a n c a c o n s i s t e nella forma e in buona nell’asportazione chiparte anrurgica della cavità c h e ne l la acetabolare del bacifunzione. no e della parte prosGli scopi simale del femore della pro(testa e collo) e nella tesizzione loro sostituzione dell’anca (fig. 2 e 3) con elesono quinmenti artificiali readi di ottelizzati in leghe metalnere una liche, materiali pla“nuova anFigura 2 interfaccia protestici e/o ceramiche. sica ca” stabile, La protesi riproduce non dolenPagina 4 deambulazione compatibile con una buona qualità di vita te , c o n buona capacità di movimento, che possa permettere al paziente il recupero di una buona qua lità di vita. Figura 3 impianto di protesi RIABILITAZIONE E VITA Patologie che possono condurre alla protesizzazione L’articolazione dell’anca detta coxo-femorale, (Fig.4) è costituita dall’ acetabolo (concavità situata a livello del bacino) e dalla testa del femore (parte superiore dell’osso del femore che ha forma simile ai 2/3 di una sfera). La cartilagine ricopre entrambe le superfici consentendo alla testa del femore di muoversi facilmente e fluidamente nella cavità, facilitando il reciproco scorrimento. L’ articolazione è avvolta dalla capsula articolare e da tre legamenti. L’ articolazione dell’anca può e ssere danneggiata da diverse patologie con conse- guente compromissione della sua corretta funzionalità. La più frequente è l’osteoartrosi idiopatica, un processo degenerativo articolare cronico che comporta la progressiva degenerazione sia delle componenti cartilaginee che ossee con conseguente dolore ed impedimento ad un corretto movimento articolare. Altre cause di danneggiamento dell’ anca poss o no e sse r e fr attur e prossimali del femore, esiti di lussazioni traumatiche, alterazioni strutturali congenite, necrosi ischemiche, tumori o s s e i de lla p o r z io ne prossimale del femore o dell’ acetabolo, processi infiammatori quali artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrite psoriasica ecc… Queste cause, sebbene diverse, alterano tutte la struttura morfofunzio- Figura 4 articolazione dell’anca nale dell’ articolazione dell’ anca provocando invalidità con dolore, impotenza e zoppia. La scelta della protesi Il chirurgo, sulla base dell’esame clinico e radiografico, valuta la necessità dell’intervento in funzione della patologia, dell’ età e delle aspettative del paziente. I dati raccolti orientano nella scelta del tipo di protesi più indicata al caso specifico (fig.5a e 5b). Tra OPUSCOLO 5 le soluzioni proposte esistono protesi non cementate, protesi ibride (cotile s e nz a ce m e nto e stelo ancorato per mezzo del cemento), Figura 5a Scelta della protesi in funzione protesi a cementa- dell’Indice Morfo-Corticale (I.M.C.) zione totale e protesi di rivestimento. distinguono per sempliQuanto ai materiali, si cità protesi non cemenPagina 5 … la scelta della protesi tate, ovvero ad ancoraggio diretto osso-protesi, e protesi cementate, legate all’osso mediante cemento acrilico. Per l’ancoraggio delle protesi non cementate, il materiale che attualmente riunisce in sé le migliori caratteristiche è la lega di titanio. Le protesi cementate sono invece costituite di preferenza da leghe metalliche a maggiore rigidità per esigenze di accoppiamento con il cemento. La Comunità Europea vigila sulla qualità e biocompatibilità dei materiali impiegati. La scelta del tipo di protesi varia in funzione dell’età, della patologia, della qualità dell’osso ricevente ed è comunque sempre affidata all’ esperienza del chirurgo. Le variabili che contribuiscono a un buon risultato sono di ordine biologico, meccanico e di tecnica chirurgica. Le buone premesse biologica e meccanico-tribologica Pagina 6 consentono risultati duraturi nel tempo in percentuali molto elevate, come si può verificare nel registro svedese delle protesi. La protesi è modulare (formata da vari pezzi assemblati), in modo che l’usura o la rottura di una componente non implichi la sostituzione di tutto l’impianto, se non in rari casi. Per pazienti giovani in particolari condizioni, che hanno maggiore probabilità di essere sottoposti ad intervento di revisio- va generazione dedicata al trattamento delle patologie dell’anca allo stadio precoce con biomeccanica dell’anca ancora normale. Questa soluzione permette di sostituire solo le superfici articolari dell’anca malata, risparmiando la massima quantità di osso del paziente e garantendo una eccellente ricostruzione della biomeccanica articolare. I gesti chirurgici sono tuttavia molto invasivi per ciò che riguarda le parti molli come cute e muscoli. Per motivi legati alla difficile manualità o per motivi di tipo tecnico anatomico o sempliceFigura 5b Gamma di soluzioni protesiche cementabili e non mente lene, è stata sviluppata, gati alla patologia il chisulla base delle esperienrurgo tuttavia deve esseze del passato, una pro- re autorizzato a soluziotesi di superficie di nuoni alternative. RIABILITAZIONE E VITA Prima dell’intervento Il buon esito dell’ intervento chirurgico non è legato al solo atto operatorio: è necessaria, prima della proposta chirurgica, un’attenta valutazione clinica da parte del medico di famiglia, cui spetta il compito di cor- Figura 7 Mantenimento di una corretta glicemia Figura 8 Bonifica del cavo orale Figura 6 Mantenimento del peso reggere condizioni sfavorevoli, come ad esempio un eccesso ponderale (fig.6), diabete (fig.7), affezioni cardiocircolato- rie e vascolari. È molto importante bonificare (fig.8) eventuali focolai di infezioni (ascessi dentari, cistiti) che potrebbero influenzare negativamente il successo dell’ impianto. Nel caso di patologie vascolari note è necessaria una visita specialistica ed esami strumentali (eco-doppler agli arti inferiori o ad altri distretti). E’ importante mantenere tonica la muscolatura dell’anca per facilitare il recupero dopo l’intervento, mediante ginnastica articolare e muscolare. Affidandoci ad un bravo fisioterapista il piano può essere, compatibilmente al dolore, ampliato, ma proprio per l’esistenza di questo sintomo si può fare riferimento almeno ad alcuni movimenti basilari come descritto nella tabella 2 Alcuni esercizi preparatori all’intervento tab. 2 1. Flettere ed estendere la caviglia: portare la punta del piede prima in direzione del volto (mantenendo per alcuni secondi la posizione) e poi rilasciare e allontanare la punta del piede nella direzione opposta. Ripetere sia a destra che a sinistra e poi cercare di eseguire il movimento in modo alternato: il piede destro va verso il volto mentre contemporaneamente il piede sinistro va nella direzione opposta. 2. A letto, in posizione prona e in completo rilassamento, flettere il ginocchio fino al raggiungimento massimo della flessione e fermandosi prima della comparsa di dolore, contare lentamente fino a cinque, rilassarsi e ripetere. 3. A letto in posizione supina: contrarre i muscoli della coscia spingendo l’incavo delle ginocchio contro il letto fermandosi poco prima della comparsa del dolore e contare lentamente fino a 5, poi rilassarsi e ripetere OPUSCOLO 5 4. Seduto sulla sedia, appoggiando correttamente la schiena in modo da formare un angolo di 90°, portare alternativamente avanti una gamba e indietro l’altra sollevando appena i piedi da terra. 5. In posizione seduta stringere lentamente una palla morbida tra le ginocchia, contare fino a cinque e rilasciare Pagina 7 … prima dell’intervento Per evitare sovraccarico e grave dolore, si consiglia l’ utilizzo di bastoni canadesi (fig.9) praticare inoltre gin- Figura 9 Bastoni canadesi nastica vascolare e, qualora il dolore sia insopportabile, utilizzare FANS sotto controllo medico sia per sedare il dolore sia per evitare l’ allettamento e l’ atrofia muscolare. L’ autoprelievo o emodiluizione del sangue del soggetto da operare è Figura 10 Allestimento di emotrasfusione preferibile alla emotrasfusione (fig.10) qualora se ne presentino le condizioni per età e valori ematochimici. Pagina 8 Si consiglia sempre di munirsi di calze elastiche (fig.11) a media compressione, che dovranno essere indossate il giorno stesso dell’ intervento. Il paziente deve essere conscio che esistono comunque rischi generici e specifici attinenti all’ intervento chi- tratta per lo più di infezioni periprotesiche che possono essere curate con antibiotici o con revisioni in uno o due tem- Figura 12 pulizia accurata e completa della persona pi. L’ igiene personale (fig.12) è molto importante: gran parte dei microbi potenzialmente pericolosi sono stanziali sul soggetto. È quindi importante alcuni giorni prima dell’intervento cuFigura 11 Calza elastica antirombo rurgico. Il rischio varia a seconda dell’ età e delle condizioni generali e locali, e comprende le infezioni e il rischio di tromboembolia. L’ incompatibilità all’ impianto, più nota come rigetto, è rarissima rappresenta lo 0,4% e può essere testata preventivamente attraverso le prove allergologiche. Si Figura 13 indossare biancheria pulita rare particolarmente l’ igiene (con numerosi bagni o docce), e al momento del ricovero indossare biancheria pulita (fig.13) per almeno 2 giorni. RIABILITAZIONE E VITA Intervento Prima dell’ intervento viene valutata la radiografia (fig.14) e fatta la pianificazione preoperatoria. E’ in questa fase che il chirurgo sceglie definitivamente la protesi. L’ intervento viene praticato normalmente in anestesia peridurale, ma in relazione al caso è facoltà dell’anestesista la scelta della soluzione migliore. La tecnica chirurgica si avvale anche dell’ approccio mini-invasivo, La via di accesso all’ anca è la postero-laterale con il vantaggio di risparmiare gli abduttori dell’anca cioè i muscoli piccolo e medio gluteo, ma in alcuni casi particolari il chirurgo si avvale di altre vie di accesso. Figura 14 Calcolo per le proporzioni con tagli cutanei piccoli e massimo rispetto dei muscoli. Ridurre l’afflusso di visite per mantenere l’ambiente a minima contaminazione Dopo l’intervento L’ intervento è seguito da una breve degenza in ospedale (in media 10 giorni): durante i primi due giorni di riposo a letto in posizione supina con cuscino divaricatore fra le gambe, vengono eseguiti esercizi di mobilizzazione passiva ed attiva. In caso di necessità il paziente può stare in posizione eretta più precocemente (primo gior- no). È importante nella fase postoperatoria un relativo “isolamento” del paziente per evitare infezioni; ciò vuol dire visite rare e programmate dei parenti. Movimenti dell’arto operato da ripetere più volte al giorno In seconda, terza giornata, si rimuovono i drenaggi e il paziente inizia la deambulazione assistita dai bastoni canadesi (fig.15) con carico variabile a seconda delle indicazioni del chirurgo. In casi particolari come ad esempio nelle grandi revisioni o interventi comOPUSCOLO 5 plicati al paziente non sarà concesso il carico per periodi da programmare con l’ equipe. Per la ripresa del cammino è importante attenersi scrupolosamente alle indicazioni date da medici e terapisti riguardo al carico e all’ uso di ausilii. Si raccomanda l’ uso di scarpe chiuse con suola di gomma. Sono sconsigliate le stampelle con appoggio ascellare. Figura 15 corretta posizione dei bastoni canadesi Pagina 9 ..Movimenti da ripetere più volte al giorno La riabilitazione dopo l’intervento di protesizzazione ha come obiettivi il recupero della forza muscolare, dell’ articolarità, della coordinazione e dello schema del cammino, tanto più difficili da ottenere quanto più la situazione dell’arto era compromessa prima dell’ intervento. Alcuni esercizi sono già stati proposti nella fase precedente all’ intervento, quindi già conosciuti, comunque nella tabella 3 vengono riportati quelli da effettuare in questa precisa fase del programma riabilitativo, questo potrà prevedere esercizi di mobilizzazione e di rinforzo muscolare, Esercizi riabilitativi nel post intervento Tab. 3 Premere la gamba contro il letto e contrarre i muscoli della coscia Muovere su e giù la caviglia, il piede e le dita Piegare ginocchio e anca con il tallone che striscia sul letto, rispettando la soglia del dolore Stringere le natiche per alcuni secondi e rilassare. Ripetere più volte training nei passaggi posturali, training deambulatorio con eventuali ausili come il deambulatore (tab.4) e i bastoni canadesi, e training nella esecuzione delle scale. Anche per l’utilizzo dei bastoni canadesi si può far riferimento alla tabel- la 3, in quanto è comunque l’ausilio che va avanti per primo: portare avanti i due bastoni contemporaneamente, a seguire l'arto operato ed infine l'arto sano. Occorre tenersi saldamente sui manici in modo che l'avambraccio sia stabiliz- Utilizzo del deambulatore Tab. 4 L'utilizzo del deambulatore è indicato nei casi più gravi e nelle prime giornate dopo l’intervento, cioè nel momento in cui la componente dolorosa è molto forte e può limitare la libertà di movimento, oppure in casi in cui si evidenzi un rischio di caduta aumentato. Il suo corretto utilizzo è semplice: si impugna con le due mani e si porta in avanti,(a) in seguito si porta avanti l'arto operato evidenziato con il colore rosso (b) e infine l'arto sano (c). Pagina 10 RIABILITAZIONE E VITA Recupero della deambulazione zato dall'apposita mezzaluna del bastone. Quando si utilizza un solo bastone canadese bisogna tenerlo dal lato dell’arto sano in modo che esso venga portato avanti assieme all'arto operato per ridurre il carico su quest’ultimo. vuole cambiare direzione Sarà cura del fisioterapi- non bisogna tenere fermo sta regolare correttamen- a terra il piede della gamte l'altezza degli ausili ed ba operata (non utilizzaraddestrare il paziente al lo come perno) ma eseloro utilizzo corretto. guire dei piccoli passi Quando dustaccando sempre i “e’ importante indossare rante la deam- scarpe chiuse con suola piedi da terra. b u l a z i o n e s i antisdrucciolo e tacco Esecuzione delle scale La salita e la discesa delle scale (tab.5) è la parte della deambulazione più compromessa nel caso di patologie o interventi che interessano l’ arto inferiore. Per questo motivo, almeno inizialmente sarà necessario salire e scendere le scale un gradino alla volta. Se le scale sono dotate di un corrimano utilizzare questo ultimo da un lato e un bastone canadese dall’ altro. Ricordarsi sempre di appoggiare il piede al centro del gradino in modo da essere sicuri dell' appoggio completo. In mancanza di corrimano, in salita si porta avanti l’ arto sano mentre OPUSCOLO 5 basso” Le scale Tab. 5 Scale in salita Tenersi saldamente al corrimano (a), portare sul gradino prima l’arto sano (b), e poi quello operato evidenziato con il colore rosso, assieme al bastone canadese (c), che andrà ad appoggiarsi sullo stesso gradino su cui vi è quello sano, in modo da procedere sempre un gradino alla volta. Scale in discesa Mantenendo un saldo appoggio al corrimano (a), scendere dal gradino con l’arto operato evidenziato con il colore rosso ed il bastone canadese (b) per poi portare sullo stesso gradino l’arto sano (c), sempre procedendo un gradino alla volta. le stampelle restano appoggiate sul gradino inferiore, di seguito vengono portate sul gradino superiore assieme all’ arto operato. Per scendere le scale i bastoni canadesi vengono portati sul gradino inferiore poi scende l’arto operato e quindi quello sano. Pagina 11 Norme igienico-comportamentali E’ importante ricordare che la “nuova articolazione dell’anca è relativamente non protetta” fino a quando la muscolatura dell’arto inferiore non avrà riacquistato un adeguato trofismo muscolare. Fino ad allora bisognerà evitare alcuni movimenti che potrebbero facilitare la lussazione delle componenti protesiche. In particolare sono da evitare movimenti di flessione oltre i 90°, intrarotazione e adduzione dell’anca. Il pericolo di lussazione diminuisce allontanandosi dall’intervento perché la capsula neo formata e la ripresa del trofismo muscolare renderanno l’ articolazione sempre più forte e stabile; il rischio diventa minimo dopo i tre mesi. Uso della sedia Non bisogna sedersi su sedie troppo basse. Preferire sedie alte e rigide per evitare di superare i 90°di flessione dell’anca; evitate sedute troppo morbide come divani e poltrone (tab.6). Nel caso in cui si debba utilizzare una sedia bassa posizionare un cuscino sulla seduta. In posizione seduta: mantenere sempre le gambe leggermente divaricate con le punte dei piedi paDa seduti il ginocchio non rallele. deve superare il livello Ricordadell’anca Tab.6 re di non piegarsi in avanti con il tronco, per alzarsi dalla sedia per vestirsi dalla vita in giù, per raccogliere oggetti da terra (tab.7). Uso della sedia Tab. 7 Scegliere sedie stabili, senza rotelle, e preferibilmente con braccioli per facilitare i passaggi posturali. Mantenere sempre Non avvicinare le le gambe leggerginocchia a gammente divaricate be divaricate. con le punte dei piedi parallele. Non sedersi di traverso Non sporgersi di Non accavallare lato per raccogliere le gambe oggetti da terra Non incrociare le gambe Per sedersi avvicinarsi alla sedia, girarsi lentamente e indietreggiare fino al contatto della parte posteriore delle gambe con la seduta, avanzare eventualmente l’arto operato in caso di dolore durante la seduta, e appoggiandosi ai braccioli, sedersi lentamente. Per passare dalla posizione seduta a quella eretta, scivolare con cautela verso il bordo della sedia ed alzarsi spingendo con le braccia sui braccioli evitando di flettere il busto in avanti. Pagina 12 RIABILITAZIONE E VITA ...norme igienico-comportamentali Attenzione ai pericoli domestici rappresentati ad esempio, dai tappeti, cera, scarpe inadatte, animali domestici, cavi elettrici. Uso del letto Il piano del letto non dovrebbe essere rigido e non troppo basso, anche per facilitare la seduta e l’ alzata.(tab.8) .In posizione supina tenere le gambe leggermente divaricate facendo attenzione che l’arto operato non ruoti all’interno; potrà essere utilizzato a tale scopo un piccolo cuscino posizionato tra le gambe (tab.9). E’ pericoloso accavallare le gambe o incrociarle. Evitare di dormire sul fianco per il primo mese dall’intervento, e per i tre mesi successivi solo con un cuscino in mezzo alle gambe; sarà quindi possibile dormire anche sul fianco operato, se questo non dà fastidio alla ferita chirurgica. Salire e scendere dal letto Tab. 8 E’ possibile scendere o salire dal letto sia dal lato sano che da quello operato purchè si mantengano ben divaricati gli arti. Questo si ottiene più facilmente scendendo e salendo dal lato sano. Seguendo queste direttive si scenderebbe da un lato del letto e si salirebbe da quello opposto, ad esempio se l’arto operato è il destro, si scende dal lato sinistro e si sale dal lato destro del letto. Posture nel letto Tab. 9 In posizione supina tenere le gambe leggermente divaricate facendo attenzione che l’arto operato non ruoti all’interno; potrà essere utilizzato a tale scopo un piccolo cuscino posizionato tra le gambe E’ pericoloso accavallare le gambe o incrociar- OPUSCOLO 5 Quando si è seduti sul letto con le gambe distese non bisogna piegarsi in avanti per prendere le coperte che si trovano al fondo del letto. Per dormire sul fianco e per effettuare il passaggio dalla posizione supina a quella laterale e viceversa utilizzare un cuscino spesso posto tra le ginocchia per evitare movimenti di adduzione ed intrarotazione dell’anca operata. Pagina 13 ...norme igienico-comportamentali Igiene personale Almeno per le prime volte si consiglia di predisporre un’adeguata assistenza. Per ridurre i rischi di cadute e movimenti di torsione dell’anca è preferibile utilizzare la doccia rispetto alla vasca (se proprio non si può farne a meno, la vasca andrebbe utilizzata in stazione eretta o con l’uso di appositi sedili) E’ opportuno dotare la doccia di tappetino antiscivolo ed eventualmente all’ occorrenza di apposito sedile (fig.6) e maniglioni di sostegno. Evitare di bagnare la ferita chirurgica fino alla rimozione delle suture e dopo il raggiungimento di una completa cicatrizzazione, per evitare infezioni. Sarà possibile fare la doccia quando la ferita sarà perfettamente guarita. Si consiglia di entrare in doccia con la gamba sana ed uscire con quella Pagina 14 operata. Per l’igiene della parte inferiore delle gambe non bisogna piegarsi in avanti ma è meglio utilizzare una spugna dotata di manico lungo.(fig.7) l’utilizzo del WC e non flettere eccessivamente l’anca. Assicurarsi di non dover effettuare movimenti di torsione per raggiungere la carta igienica. Figura 8 Funzione dell’alza water Figura 6 Sedile per doccia Figura 7 Utensili con manico -Evitare di chinarsi flettendo l’anca oltre i 90° al lavabo; per fare la barba o lavarsi i denti si può utilizzare uno sgabello per sedersi. -Nei primi mesi si sconsiglia l’utilizzo del bidet per l’igiene intima. - S o no disp o nib ili in commercio diversi modelli di alza water (fig.8) per facilitare Attenzione a non inclinarsi troppo in avanti mentre si è seduti. Vestizione Per vestirsi dalla vita in giù è necessario essere aiutati o usare ausili che permettono di eseguire questa attività senza rischi. Quando si deve raggiungere il piede dell’arto operato per mettersi le calze e le scarpe non si deve flettere eccessivamente l’anca per cui non bisogna inclinare il busto in avanti ne flettere l’anca ed extraruotarla. Per vestirsi dalla vita in RIABILITAZIONE E VITA ...norme igienico-comportamentali giù è consigliato farlo da seduti con l’ ausilio di un bastone munito di gancio (fig.9). La biancheria intima ed i pantaloni vanno indossati a partire dalla gam- Figura 9 Ausilio per la vestizione ba operata, infilare quindi la gamba sana e dopo aver tirato su gli indu- menti fino al ginocchio con il bastone, alzarsi, utilizzando degli appoggi, ed indossare completamente l’indumento. Per indossare le Figura 10 Ausilio infila Figura 11 Calzascarpe calza con manico calze si può utilizzare un apposito infila lacci per evitare di chicalze (fig.10). Per in- narsi per allacciarle. dossare le scarpe è indi- In posizione eretta e cato usare un calzascar- in automobile pe con manico lungo Per gli accorgimenti da (fig.11), si consiglia di adottare fare riferimento utilizzare scarpe senza alla tabella 10 e 11. In stazione eretta Tab. 10 Per raccogliere un oggetto da terra utilizzare pinze con manico lungo oppure piegarsi in avanti piegando il ginocchio sano e mantenendo distesa in dietro la gamba operata. In automobile Tab. 11 Accostarsi all’auto dan- sedersi sul sedile do la schiena alla vettu- tenendo le gambe ra, tenendosi con una fuori dall’auto mano alla portiera e con l’altra mano al montante della dell’auto OPUSCOLO 5 Portare all’interno dell’auto prima la gamba operata, aiutandosi con le mani e poi la sana. Prima di sedersi in macchina assicurarsi che lo schienale sia leggermente reclinato indietro ed utilizzare un cuscino sulla seduta per ridurre al minimo la flessione dell’anca. Se l’arto operato è il sinistro sedersi a destra del guidatore, se è il destro sedersi dietro il guidatore. Per scendere compiere la manovra nella successione inversa Non guidate prima di 2-3 mesi dall’intervento, prima di iniziare chiedete l’autorizzazione del medico. Si consiglia molta attenzione nel salire e scendere dal treno a causa dell’elevata altezza dei gradini. Pagina 15 ...norme igienico-comportamentali Attività sessuale L’attività sessuale nei primi tre mesi sarà sconsigliata solo se coinvolge i movimenti a rischio dell’anca operata Peso corporeo E’ consigliabile non aumentate di peso, il peso eccessivo del corpo sovraccarica la protesi, allo stesso modo è opportuno non trasportare pesi eccessivi (fig.12). Figura 12 Non portare pesi eccessivi E’ consigliabile eliminare tutto ciò che può intralciare o rendere insicuro il cammino in modo da evitare di inciampare o scivolare e quindi di cadere (tappeti, cavi elettrici, cera per i pavimenti...) I lavori domestici pesanti devono essere evitati per i primi mesi dall’ inPagina 16 tervento (rifare i letti, lavare i pavimenti, portare le borse della spesa pesanti…). Riorganizzate il contenuto del frigorifero e degli armadi in modo da poter prendere gli oggetti senza chinarsi. Attività fisica Bisogna evitare una vita sedentaria e condurre una vita attiva,facendo gli esercizi insegnati dal fisioterapista, passeggiate, evitando per i primi tempi terreni incidentati o in pendenza. La cyclette è un valido strumento per l’esercizio a domicilio: regolate l’ altezza della sella (fig.13) in modo tale che il movimento dell’arto non incontri difficoltà o resistenza e l’ arto inferiore sia ben esteso quando il pedale è in basso. Inizialmente è opportuno farsi aiutare da un familiare nel salire e scendere dalla cyclette. Gli sport non sono vietati se praticati ad un livel- Figura 13 Cyclette ad altezza regolabile lo ludico e ricreativo (fig.14) privilegiando quelle attività che inci- Figura 14 Attività in acqua dono poco o nulla sulla usura dell’ impianto e non espongono a situazioni pericolose (nuoto, bicicletta in pianura, ginnastica). Evitare gli sport che comportano la corsa o il salto come il calcio, lo jogging, il volley e il basket, che determinano violenti e ripetuti impatti della testa protesica nella coppa con conseRIABILITAZIONE E VITA ...norme igienico-comportamentali guente incremento della sua usura. Sono sconsigliati gli sport che determinano grandi carichi articolari in semiflessione e gli sport di contatto. Una ulteriore considerazione meritano gli sport a rischio di trauma perché eseguiti in velocità come sci alpino, ciclismo, sport estremi, o a distanza da terra come ad esempio l’ equitazione. Il paziente che vi si cimenti deve ricordare che un incidente, magari provocato da terzi, può avere gravi ripercussioni sulla propria protesi. Controlli successivi La protesi d’anca è un ingranaggio meccanico e, come tutti i motori ne- cessita di un uso corretto e giudizioso e di controlli periodici. Alla dimissione verrà indicata la data del primo controllo. Successivamente si raccomanda di eseguire una radiografia dell’anca e una visita ortopedica ogni anno, oppure ogni due se il chirurgo lo riterrà possibile. PROMEMORIA PER IL RICOVERO E L’INTERVENTO Radiografie Calze elastiche antitrombo di misura corretta Documentazione sanitaria Scarpe chiuse Certificati ortopedici ……………………………………………………… Tessera sanitaria ……………………………………………………… Scheda di accesso in ospedale stesa dal medico curante (facoltativa, ma sempre gradita) ……………………………………………………… OPUSCOLO 5 Pagina 17