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Azione Cattolica Giovani
Campo–Finesettimana di Formazione
per Ragazzi e Giovanissimi
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Momenti indimenticabili del
Campo di Formazione 2003
c/o “La Montanina” di Camperio,
da venerdì 31 gennaio
a domenica 2 febbraio 20031
Obiettivo
L’obiettivo che ci siamo prefissati con questo Campo di Formazione (CaFor) è quello di vivere una Duegiorni, intensa ma divertente, di vita ad impostazione cristiana, spingendo e promuovendo una riflessione su un tema importante della nostra vita di
uomini e donne, di cittadini del nostro mondo, di cristiani alla
continua ricerca di Gesù.
Gli obiettivi specifici del CaFor erano i seguenti:
1. riflettere sul tema della propria identità (questione del temperamento e dei talenti); sul tema della libera scelta (la propria realizzazione e gioia comporta una scelta di valori e la
rinuncia ad altre cose non così essenziali); sul tema che ogni
scelta ha conseguenze e la tua gioia e soddisfazione dipende
anche dalle scelte che fai; sul tema dei criteri di scelta (dal
“di tutto di più” della nostra società, al progetto di felicità
che Dio ha per noi);
2. fare concretamente l’esperienza dell'essere protagonisti e
del mettersi in gioco con i propri talenti;
3. fare concretamente l’esperienza di come siamo tutti legati
gli uni gli altri, e della dipendenza gli uni dagli altri: come far
sì che questa dipendenza sia fonte di benessere e crescita
per tutti? La via dell'amore!
4. divertirsi un sacco e fare nuove amicizie.
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L’Omelia
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Sfondo integratore
I partecipanti erano tutti famosi attori, registi, fotografi,
compositori, truccatori, controfigure, stilisti, scenografi, scrittori, comparse, direttori di produzione ed altre figure legate al
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A cosa serve la preghiera, in questo contesto? È il respiro della nostra anima; è ciò che ci garantisce, nel momento della scelta, di
essere davvero in relazione ed in comunione con il Signore; è ciò che
ci rende attenti ai segni che il Signore pone sulla nostra strada e nella
nostra vita, per comprendere la sua volontà. Solo in questo rapporto
possiamo essere certi di scegliere il meglio.
Come comportarci quando sembra che tutto sia difficile e
faticoso? Occorre “tirarsi su”, in modo tale da non perdere mai la
speranza. Una cosa che ci può aiutare, quando siamo un po’
“desolati”, è far memoria dei momenti di gioia e di gratitudine che
abbiamo sperimentato nella nostra esistenza. Questo ci permette di
richiamare alla nostra mente ed al nostro cuore, che certamente il Signore interverrà di nuovo nella nostra vita, come già in passato.
Qual è l’atteggiamento fondamentale del cristiano nei confronti della propria vita? Quello di puntare sempre “in alto”, sempre verso il “di più”, sempre verso “il meglio”: ciò va fatto poco a poco, passo dopo passo, giorno dopo giorno. È il modo migliore per non
sciupare la vita (è così preziosa!), in modo tale che in tutti gli ambiti
(famiglia, scuola, lavoro, divertimento, attività diverse) possiamo rendere vera la nostra fede.
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Festa della Presentazione del Signore al Tempio: siamo venuti anche
noi in processione con le candele a questa Eucaristia, per significare
che Gesù davvero è la luce che può illuminare la nostra vita, con ciò
che ha detto, ha fatto, ha operato per noi.
Gesù ha detto il più grande “sì” della storia: nel momento di entrare
nella Passione, nel Getsemani, in obbedienza alla volontà del Padre,
egli, nonostante la fatica e l’avversione che questo gli procurava, ha
scelto il sommo bene: soffrire e morire per la salvezza di tutti gli uomini e donne di tutti i tempi e luoghi. Una decisione drammatica, al
punto da sudare sangue!
Possiamo entrare in comunione con Lui e con ciò che egli ha detto,
fatto e operato, per mezzo della nostra fede in lui: un gesto che gli affida tutto il nostro essere ed agire, poiché egli è il Signore e Salvatore!
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V+
„No“
„Sì“
L’Assemblea conclusiva
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mondo del cinema, invitati alla mitica serata degli oscar: per la
prima volta nella storia del cosmo questa bellissima e famosissima serata si è tenuta alla Montanina di Camperio.
Per l'occasione la nota colonia si è trasformata in un albergo
***** stelle (Grand Hotel “al Gancio” ), con tanto di direttore
dell'albergo sempre elegantissimo e camerieri, barman, cameriere ed altri professionisti del settore alberghiero.
Nel corso del weekend i partecipanti sono stati chiamati a
produrre dei film, partendo da canovacci di storia e da alcuni
indizi. È stata una sfida tremenda: c’era poco tempo; era reperibile solo materiale di fortuna; la sceneggiatura doveva essere
inventata lì per lì a partire da alcuni indizi.
Tra i numerosi ospiti era presente, naturalmente, una giuria
composta da personaggi di fama e di spicco, nei vari campi dell'arte cinematografica, la quale ha attribuito, dopo la visione dei
film, i relativi oscar con le famosissime statuette!
Come sono collegate tra loro le scelte che noi facciamo e la
povertà nel mondo? I nostri gesti hanno sempre delle conseguenze:
se si tratta di gesti orientati al vero bene, le conseguenze saranno positive; se saranno scelte non orientate al bene, il male tenderà a dilagare
nel mondo. Per questo occorre puntare sempre verso il bene: costa
fatica, ma è ciò che permette il dilagare della pace, della giustizia e
della fraternità tra gli uomini: il contributo di ognuno – per quanto
piccolo – è fondamentale!
Quali sono i criteri di scelta? Quali sono gli aiuti di cui disponiamo per le nostre scelte? Per noi cristiani il criterio fondamentale è Gesù: in modo particolare ciò che lui ha detto/insegnato e
ciò che lui ha fatto/vissuto nella sua esistenza (cfr. i Vangeli). Applicare questo non è scontato: occorre spesso farsi aiutare, nelle decisioni, da una persona matura e di grande esperienza, la quale ci condurrà
a comprendere in quale modo tradurre il Vangelo nella nostra vita.
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Veglia di riflessione e preghiera
Abbiamo iniziato il weekend con una serata di riflessione e di
preghiera. Questa aveva lo scopo di introdurci nel clima giusto
del CaFor e di cominciare a darci alcuni stimoli, che avremmo poi
dovuto elaborare nei giorni seguenti.
La lettera a Mara
Carissima Mara, abbiamo appeso il telefono ed io mi sono con amarezza
resa conto che in fondo ti ho raccontato solo le cose più banali della mia vita di adesso. A
me sta capitando una cosa straordinaria e un po’ confusa ma veramente grande, è come
se in me adesso ribollissero con chiarezza un sacco di domande e di desideri sulla vita, il
desiderio di essere felice, di essere libera, il desiderio di amare con profondità le persone
che mi sono care, gli amici, il desiderio di costruire anch’io un pezzetto di storia, perché
altrimenti la storia ce la fanno gli altri sulla nostra testa e noi viviamo la nostra vita completamente indifferenti a ciò che accade fuori dal nostro cantuccio, che per quanto comodo è pur sempre meschino e determinato da piccole stupidaggini ed angherie quotidiane.
Ecco, è come se la mia beata incoscienza, il fare sempre ciò che istintivamente mi
salta in mente mi avesse profondamente annoiato con la sua stupidità e superficialità, mai
come adesso la vita mi sembra profonda e grande e soprattutto misteriosa. Sprechiamo il
nostro tempo afflitti da piccole banalità e da piccoli dolori, senza chiederci, perché ci fa
troppa paura ascoltarci per un attimo, ascoltare quella voce che parla in noi, che grida che
la vita non può non avere un senso, senza chiederci perché ci siamo, perché siamo fatti
così uno diverso dall’altro eppure al fondo tutti con lo stesso desiderio.
Un mese fa mi è capitato di incontrare con dei miei amici un prete. Io ero andata lì
per caso, perché delle persone mi avevano invitata ed io sono andata lì pensando di ascoltare le solite cose e invece no. È strano perché più delle sue parole, mi ha colpito lui,
il suo sguardo profondo, attento, qualcosa di inafferrabile, un uomo libero, aperto, non
arrabbiato con la vita, come se custodisse un segreto, una forza non sua. Io sento che
devo parlargli, che lui non ha calpestato le domande che si agitano dentro di me. Adesso
non mi sembra più di essere sola, alla ricerca disperata di qualcosa di cui tutti se ne fregano. È come se qualcuno, facendomi sobbalzare, perché è arrivato inaspettatamente, mi
avesse detto: “Ehi, sono qui, non urlare e non disperarti, perché seguendo questa strada
usciremo dalla foresta”, “guarda lassù tra le foglie, vedi, c’è un pezzettino di cielo blu,
usciamo a vederlo tutto!”.
I cinque sensi
Siamo stati provocati, durante la veglia, a renderci conto che
entriamo in contatto con la realtà che ci circonda per mezzo dei
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VALORI RELIGIOSI SUPREMI (PRIMARI)
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l’unione con Dio Padre
seguire il Figlio (Gesù Cristo)
essere tempio dello Spirito Santo
VALORI RELIGIOSI SUPREMI (SECONDARI)
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povertà (essenzialità nel possesso dei beni materiali)
castità (guardare le cose e le persone con lo sguardo di
Dio)
obbedienza (a Dio ed ai suoi comandamenti, nonché alle
persone che sono responsabili di me o di cui io sono responsabile
C’è una gerarchia tra i valori: l’ordine dentro la mia persona e attorno a me può crescere sempre più nella misura in cui sarò capace di scegliere, amare e vivere la gerarchia dei valori, ossia amare Dio sopra ogni
cosa, con tutte la mia mente, il mio cuore e le mie forze, amare il prossimo come me stesso, ed avere un giusto rapporto con le cose e gli avvenimenti.
4. I valori sono impegnativi
Scegliere i valori “veri” è una cosa difficile, soprattutto nell’adolescienza, in periodi di confusione e di cambiamenti personali e sociali; amare i valori scelti è cosa che può costare molto, perché i valori sono impegnativi; vivere in modo coerente i valori scelti ed amati è un compito da
rinnovare giorno dopo giorno, perché non è una scelta ed un’operazione
compiuta una volta per sempre ma da compiere e rinnovare in ogni gesto.
Inoltre i valori provocano sempre in noi una divisione del cuore:
dentro di noi una parte del nostro cuore desidera essere fedele ai valori
scelti, ma un’altra parte del nostro cuore si oppone e desidera fare i cavoli
propri! Per giungere ad una vita coerente con i valori scelti ed amati, occorre che si sviluppi la capacità di dire di “sì” al valore anche quando il
nostro cuore o una parte del nostro cuore dice di “no” (cfr. schema a
pag. 14). Insomma i valori scelti ed amati vanno vissuti sempre, costi quel
che costi. Solo da questo nasce la serenità, l’armonia, la gioia.
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VALORI RELIGIOSI
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la scelta del Bene supremo: il rapporto religioso e di fede con Dio
VALORI MORALI
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la scelta del bene o del male, che coinvolge pienamente la libertà umana e
rende l’uomo “buono” o “cattivo”;
VALORI PERSONALI E SOCIALI
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valori della personalità: forza di carattere,
costanza, capacità di ripresa contro debolezza, incostanza, capitolazione;
valori sociali: capacità di relazionarsi, di
aggregarsi, di organizzarsi contro
l’isolamento, la disgregazione, il caos;
VALORI CULTURALI
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valori della conoscenza: la verità contro la menzogna; la conoscenza contro l’ignoranza;
valori artistici: la bellezza contro la bruttezza; il
buon gusto contro il cattivo gusto;
VALORI UMANI
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valori della sensibilità: piacere e dilettevole contro lo
spiacevole ed il doloroso; successo contro
l’insuccesso;
valori biologici: la salute contro la malattia;
VALORI MATERIALI
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valori di tipo economico (beni materiali e denaro; benessere
contro miseria), per procurarsi ciò che ci è necessario per
sopravvivere e per condurre in modo adeguato la propria
vita; servono alla vita in sé, perché essa possa preservarsi e
continuare.
nostri cinque sensi: udito (lettura della lettera di Mara); vista
(immagini di “È per te”); gusto (il confetto dolce–amaro); odorato (la “puzza” del ghiaccio secco); tatto (la preghiera del “Padre
nostro”). Questo gioco ha avuto lo scopo di renderci conto che
non tutto ciò che riceviamo ed accogliamo nella nostra interiorità è “buono” e “piacevole” di per sé, ma che occorre fare una
scelta di ciò che ci viene proposto. Tutto “È per te”, ma...
… come direbbe S. Paolo: “Tutto ci è lecito. Ma non tutto ci giova e non conviene
lasciarsi dominare da tutto” (cfr. 1Cor 6,12). “Tutto ci è lecito. Ma non tutto ci è utile e
non tutto ci edifica” (cfr 1Cor 12,23).
I doni ed i talenti
È importante però che, per interagire con il mondo, noi conosciamo noi stessi e le qualità che abbiamo dentro di noi e che
possiamo mettere in gioco nel momento. Abbiamo fatto un momento di silenzio (“Scendi dentro”, del Gen Rosso), in cui ognuno
di noi era chiamato a riflettere sui propri doni: essi vanno messi
in gioco a favore di tutti. Nella misura in cui questo avviene il
gruppo diviene una sorta di corpo vivo, in cui ogni parte ha il
proprio compito specifico.
Come direbbe S. Paolo: “Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a
ciascuno di noi” (Rm 12,6). E ancora: “Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte
membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E
in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. Ora il corpo non
risulta di un membro solo, ma di molte membra. Se il piede dicesse: «Poiché io non sono
mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe più parte del corpo. E se
l’orecchio dicesse: «Poiché io non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo
non farebbe più parte del corpo. Se il corpo fosse tutto occhio, dove sarebbe l’udito? Se
fosse tutto udito, dove l’odorato? Ora, invece, Dio ha disposto le membra in modo distinto nel corpo, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il
corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo” (1Cor 12,12–20).
Per allora compiere le scelte giuste, per sapere ciò che è giusto e sbagliato, per mettere in gioco al meglio la nostra persona,
per la realizzazione di noi stessi è fondamentale accorgersi che
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ci viene “dall’alto”, da Dio, una proposta che possiamo accettare
oppure rifiutare, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo. Ma è
una strada che ci conduce alla gioia ed alla realizzazione di noi
stessi. Come canta C. Baglioni: “Strada facendo vedrai / che non
sei più da solo / strada facendo troverai un gancio in mezzo al
cielo / e sentirai la strada far battere il tuo cuore / vedrai più
amore, vedrai”.
Strada facendo
C. Baglioni
Io e i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme
con l’anima smaniosa a chiedere di un posto che non c’è
tra mille mattini freschi di biciclette
e mille e più tramonti dietro i fili del tram
ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me.
Io e i miei cassetti di ricordi e di indirizzi che ho perduto
ho visto visi e voci di chi ho amato prima o poi andar via
e ho respirato un mare sconosciuto
nelle ore larghe e vuote di un'estate di città
accanto alla mia ombra lunga di malinconia.
Io e le mie tante sere chiuse come chiudere un ombrello
col viso sopra il petto a leggermi i dolori ed i miei guai
ho camminato quelle vie che curvano seguendo il vento
e dentro un senso di inutilità
e fragile e violento mi son detto
tu vedrai... vedrai... vedrai…
Strada facendo vedrai
che non sei più da solo
strada facendo troverai (anche tu)
un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada
far battere il tuo cuore
vedrai più amore, vedrai.
Io troppo piccolo fra tutta questa gente che c’è al mondo
io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai
e ho corso in mezzo a prati bianchi di luna
per strappare ancora un giorno alla mia ingenuità
e giovane invecchiato mi son detto
tu vedrai... vedrai... vedrai...
È una canzone e neanche questa potrà mai cambiar la vita
ma che cos’è che mi fa andare avanti a dire che non è finita
cos’è che mi spezza il cuore tra canzoni e amore
che mi fa cantare e amare sempre più
perché domani sia migliore perché domani tu
Strada facendo vedrai
perché domani sia migliore perché domani tu...
LIBERTÀ E VALORI
1. Il valore ci attira a sé
Il valore è un concetto astratto, che intende rappresentare dei “beni”
per la persona, ossia ciò che più le può stare “a cuore”, come oggetto dei
desideri. In quanto tali si situano fuori della persona, ed hanno, perciò,
una forza enorme ed autonoma nel muovere la persona verso di essi. In
quanto percepiti come beni che non sono in nostro possesso, oppure come
beni che si desidera possedere ma che sempre si rischia di perdere, essi ci
attraggono, ossia orientano i nostri pensieri, le nostre emozioni/sentimen–
ti, la nostra volontà verso di essi: ecco che la persona, spinta dal proprio
desiderio e sostenuta dalla volontà, si muove verso il loro conseguimento.
2. Divento ciò che scelgo
Il valore tende a conformarci a sé, ed in questo senso esso tende a
farci acquisire in modo stabile e duraturo ciò che egli promette e che la
persona percepisce come un “bene”. Perché questo possa avvenire, devo
scegliere il valore: ossia devo scegliere il valore come un bene per me,
devo amare il valore come un bene per me, devo cercare di viverlo in modo coerente (“sempre” e “costi quel che costi”) nella mia vita. Ma attenzione: divengo ciò che scelgo! Se scelgo valori positivi, ossia il mio vero
bene, dirigo tutta la mia persona verso il bene; se scelgo valori negativi
oppure valori che sono solo apparentemente bene, allora oriento la mia
persona verso il male, oppure verso ciò che è insufficiente per dare la vera felicità. Un esempio: vengo ad assomigliare al mio modello, idolo, punto di riferimento. Ma chi è il mio punto di riferimento?!?
3. La piramide dei valori
Claudio Baglioni
II, la vendetta...
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Ci sono tanti valori e tanti tipi di valori: ma c’è valore e valore! Alcuni sono dei “veri” beni, altri sono solo beni “apparenti”, altri ancora sono solo dei beni “parziali” ed altri ancora, infine, non lo sono affatto. Non
basta quindi scegliere, avere e vivere dei valori oppure tanti valori nella
nostra vita: bisogna piuttosto avere pochi valori, ma essere sicuri che siano veri valori! Più che la quantità conta la qualità dei valori!
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Sesta storia: “L’ ESPE DI MATE”
L’Amicizia
INDIZI:
1) Personaggio: un gruppo affiatato di amici, in cui si va molto d’accordo, anche se i
caratteri dei membri divergono molto fra loro.
2) Ambiente: un loro amico ne ha appena combinata una grossa a livello scolastico. Il
direttore, uomo molto paterno, vuole giustamente sapere chi è stato l’autore del disastro.
3) Scelta: gli amici, che sono a conoscenza del fatto, devono decidere, se proteggere
l’amico con il loro silenzio oppure se dirlo al direttore.
SOLUZIONE: Il gruppo decide di coprire l’amico. Ma una ragazza del gruppo, in buona
fede, spiffera tutto ad un’altra persona esterna al gruppo, la quale, non trattenuta
dall’amicizia, rivela al direttore il vero colpevole.
La Gran Giuria degli Oscar
The Jeson! (Giancarlo Chiappa)
Bat Man (p. Giuseppe Giacon)
Dodo dell‘Era Glaciale (Dodo)
Clint Eastwood (Giorgio Gianolli)
Al Pacino (Michele Macchi)
Due grandi sorelle del
cinema: Le sorelle
Kessler (Elena ed Elsbeth)
Una coppia di attori: Marily
Moreo (Marily Maggisano) e
Brad Pitt (Eros Lucchini)
L‘Albo degli Oscar
Oscar per la migliore scenografia:
Oscar per la migliore colonna sonora:
Oscar per il miglior costume:
Oscar per la migliore attrice:
Oscar per il miglior attore:
Oscar per il miglior cast:
Oscar per il miglior film:
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Le avventure di Zio Gilberto
Elettricità, fonte di vita,
di problemi e di morte
Il mistero nascosto del tesoro
Julia Matozzo
Michea Ferrari
L’espe di mate
La svolta
Il lavoro del sabato
Abbiamo innanzitutto compilato una scheda personale del
“personaggio” che ciascuno di noi è: ci siamo resi conto che
siamo persone complesse; molto ricche di doni, ma che denotano anche limiti e difetti; la nostra identità è in continua evoluzione e occorre ogni tanto fermarsi per capire chi sono,
chi sono diventato e chi intendo diventare. Molto importante
è anche la fitta rete di relazioni nelle quali siamo inseriti: essa ci condiziona nel nostro essere e fare, ma anche noi condizioniamo gli altri nel loro essere e fare. In questa rete in continuo movimento, noi abbiamo un ruolo da svolgere ed una responsabilità da assumerci.
• Nei diversi gruppi di età, abbiamo poi conosciuto un personaggio particolare: di lui abbiamo ricevuto indicazioni, degli indizi, dei suggerimenti, e ci siamo accorti che egli si è venuto a
trovare, in un momento particolare della sua vita, in una situazione, nella quale ha dovuto compiere delle scelte precise.
Abbiamo compreso che scegliere non è una cosa facile, ma
che è importante fermarsi, pensare, discernere, magari facendosi aiutare da qualcuno che ci conosce e ci vuol bene a
districarci in questa complessa matassa.
• A partire dal personaggio, dagli indizi e dagli elementi della
storia, ogni gruppo ha dovuto progettare la realizzazione di
un film: sceneggiatura, personaggi, cast, scenografia, costumi, musiche. Nel pomeriggio ogni gruppo ha fatto le prove del
film (di una lunghezza compresa tra 5 e 10’) ed infine si è
proceduto alla registrazione con le videocamere.
• Dopo la cena, si è svolta la serata di gala, con la visione dei
film e l’assegnazione dei relativi oscar. Ma vediamo, innanzitutto, quali erano i film che si sono presentati alla gara.
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Prima storia: “LE AVVENTURE DI ZIO GILBERTO ”
L’Innamoramento
INDIZI:
1) Il protagonista: un pirata che sa leggere le carte e il cielo per l’orientamento in mare.
È un personaggio indeciso, molto sentimentale e sensibile.
2) L’ambiente: il pirata sta trascorrendo un periodo di pausa con la ciurma in una tribù
indigena. In questo periodo si innamora perdutamente di una bella ragazza del posto. Una nave inglese arriva nelle Americhe; quando sbarcano, i pirati entrano in
contatto con le tribù indigene (per la società europea non vengono considerati come
persone ma come selvaggi).
3) La scelta: arriva il momento di ritornare casa, quindi arriva anche il momento di
scegliere se rimanere con la donna oppure se tornare per non lasciare la nove senza
una guida.
SOLUZIONE: Il pirata propone all’indigena di sposarla, ma l’altra rifiuta perché già
promessa a qualcun altro. Vi è un ritorno dal flashback, ed i nipoti, cui il pirata racconta
la propria storia, comprendono perché il nonno–pirata non si è mai sposato.
Seconda storia: “I L MISTERO NASCOSTO DEL TESORO ”
L’Ammutinamento
INDIZI:
1) Personaggio: un cuoco, responsabile del vitto di una ciurma, è un tipo molto responsabile e orgoglioso della sua posizione.
2) L’ambiente: il cuoco si trova in mezzo al mare su una nave corsara; questa nave ha
appena trovato un tesoro su di un’isola sperduta e adesso questo tesoro è custodito
gelosamente dal capitano, perché lui lo vuole consegnare alla regina, perché è lei
che ha finanziato la spedizione, ponendo come condizione il fatto che se si fosse
trovato un tesoro le venisse consegnato. La ciurma vorrebbe però tenere per sé il
tesoro.
3) La scelta: la ciurma chiede al cuoco di avvelenare il capitano, così da potersi impadronire del tesoro. Il cuoco si trova di fronte ad un bivio: o salva la vita del capitano
rischiando la sua, oppure esegue gli ordini e poi anche lui potrà godersi il tesoro.
Oppure…
SOLUZIONE: Il pirata avvelena il capitano e poi anche tutta la ciurma. Apre allora il
tesoro e trova una lettera, nella quale è scritto: “… finché questo tesoro non sarà condiviso, sarà sempre disperso”. Ed in effetti, adesso, chi mai potrà guidare la nave a terra? Su
una lapide troviamo scritto: “In memoria del cuoco disperso in mare”.
Terza storia: “ELETTRICITÀ , FONTE DI VITA , DI PROBLEMI E DI MORTE”
Il Perdono
INDIZI:
1) Personaggio: una ragazza fidanzata, molto determinata, sicura e con un carattere
molto permaloso.
2) L’ambiente: lei e il suo ragazzo si trovano ad una festa di matrimonio; finita la festa
partono per tornare a casa. Durante il viaggio di ritorno il ragazzo guida in malo
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modo nonostante i continui richiami della fidanzata; purtroppo però succede il malfatto e la ragazza si trova in gravi condizioni: infatti, non è sicura di riuscire ancora
a camminare.
3) Scelta: cosa deve fare la ragazza? Perdonare il ragazzo oppure lasciarlo (cfr. le influenze dei vari amici, tra i quali ognuno dice la sua)?
SOLUZIONE: Ormai guarita, la ragazza perdona il proprio fidanzato, che è, tra l’altro,
conciato molto peggio a causa dell’incidente. Mentre la ragazza è nella sua camera
d’ospedale, un’infermiera passa l’aspirapolvere: inavvertitamente stacca la spina delle
apparecchiature ed il ragazzo muore.
Quarta storia: “LA SVOLTA ”
La Vecchiaia
INDIZI:
1) Personaggio: padre di famiglia, l’uomo è un tipo poco autoritario: quando si trova di
fronte ad un problema serio, subito va in panico.
2) Ambiente: questo uomo è padre di tre bambini, ed hanno una situazione economica
molto stabile. La vita famigliare è un po’ scossa dalla presenza del nonno paterno;
infatti, la moglie vorrebbe metterlo in una casa di riposo, poiché non è più totalmente autosufficiente e cosciente delle proprie azioni, mentre i figli sono molto affezionati al nonno.
3) Scelta: la madre parla al marito, dicendo che non vuole più sopportare la presenza
dell’anziano suocero. Per sostenere la sua affermazione, cita l’aneddoto del giorno
precedente: in quell’occasione l’ometto aveva dimenticato il gas acceso. I figli, venuti a conoscenza delle intenzioni della madre, subito corrono dal padre dicendogli
che il nonno non deve assolutamente essere messo in una casa di riposo. Ma la decisione finale spetta al padre. Cosa decide di fare?
SOLUZIONE: Il nonno viene ricoverato. Ma poi inizia un lungo ripensamento, che sfocia nel riportare indietro il nonno in casa, con una condivisone di responsabilità da parte
di ognuno per la sua cura.
Quinta storia: “RIMORSI PERICOLOSI ”
La Disonestà
INDIZI:
1) Personaggio: ragazzo povero, molto sicuro di sé ma anche molto sensibile.
2) Ambiente: questo ragazzo un giorno ruba un piatto che gli sembra molto prezioso,
ma che in realtà ha soltanto un valore affettivo per una ricca signora anziana. Il ragazzo dopo alcuni giorni legge sul giornale che, riguardo al suo caso, la polizia
brancola nel buio e che la vecchietta si disperava per la cara perdita.
3) Scelta: preso dai sensi di colpa, il ragazzo non sa se restituire il prezioso oggetto
all’anziana signora, rischiando così alcuni mesi di prigione, oppure se ignorare il
tutto, sperando che il caso venga presto dimenticato.
SOLUZIONE: Il ragazzo, pentito, riporta il piatta dalla signora. Proprio in quel momento
viene acciuffato dalla polizia. La signora, impietosita per la sua povertà, dice alla polizia
che si prenderà cura di lui.
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Opuscolo riassuntivo - Azione Cattolica Ticinese