Milano, 28 aprile 2011 Arianna Astolfi Requisiti acustici ed intelligibilità negli edifici ad uso collettivo Politecnico di Torino Dipartimento di Energetica, gruppo TEBE www.polito.it/tebe Corso Duca degli Abruzzi, 24 10129 Torino, Italy e-mail: [email protected] A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE SOMMARIO Gli edifici ad uso collettivo Definizione dei requisiti acustici Valutazioni prestazionali in ambienti scolastici, uffici open-space e locali di ristorazione Inquadramento legislativo/normativo Elementi di progettazione acustica Il collaudo A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 2 GLI EDIFICI AD USO COLLETTIVO PERCHE’ IL PROGETTO ACUSTICO? A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 3 LE SCUOLE Scuola materna Per ottenere: Buona comprensione verbale Scuola elementare Limitato sforzo vocale dell’insegnante Scuola secondaria Università A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 4 GLI UFFICI Per ottenere: Elevata privacy tra le postazioni Elevata privacy tra gli uffici Buona intelligibilità nella propria postazione 5 A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE GLI AMBIENTI PER LA RISTORAZIONE Buona intelligibilità al tavolo Buona privacy tra i tavoli A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 6 COSA BISOGNA CONTROLLARE Il rumore di fondo • riduzione del rumore esterno • fonoisolamento • riduzione del La riverberazione sonora rumore degli impianti r2 Q r1 S d • fonoassorbimento r3 A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 7 LA SORGENTE PARLATORE A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 8 LO SFORZO VOCALE E L’EFFETTO LOMBARD ISO 9921 Effetto Lombard: relazione fra lo sforzo vocale (livello sonoro del parlato continuo equivalente) e il livello di rumore ambientale nella posizione del parlatore A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 9 QUALITÁ DELLA COMUNICAZIONE VERBALE La qualità della comunicazione verbale può essere espressa in termini di intelligibilità del parlato e sforzo vocale (ISO 9921) L’intelligibilità del parlato quantifica la percentuale di un messaggio verbale compreso correttamente Indici di intelligibilità: •A-weighted Signal -to-noise ratio (SNRA), Rapporto segnale - rumore ponderato A; •Speech Interference Level (SIL); •Chiarezza (C50); •Speech Transmission Index (STI); •Speech Intelligibility Index (SII) A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 10 La Chiarezza C50 (ISO 3382-1) L’indice di “chiarezza”, C50, è ottenuto dal logaritmo del rapporto fra l’energia del suono utile e l’energia del suono disturbante, secondo la seguente relazione: 50 ms C 50 10 log 2 p (t )dt 0 [dB ] 2 p (t )dt 50 ms A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 11 Lo Speech Transmission Index (IEC 60268-16/98) L’indice STI è basato sulla Funzione di Trasferimento della Modulazione m(F) che quantifica la riduzione dell’indice di modulazione mi di un segnale di test con caratteristiche spettrali tipiche di un parlatore reale A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 12 VALUTAZIONE DELL’INTELLIGIBILITA’ E RELAZIONI TRA VARI INDICI Valutazione dell’intelligibilità Frasi (%) meaningful PBwords (%) CVCEQB-nonsense words (%) STI SIL (dB) Eccellente Buona Discreta Scadente Pessima 100 100 100 70 – 100 < 70 > 98 93 – 98 80 – 93 60 – 80 < 60 > 81 70 – 81 53 – 70 31 – 53 < 31 > 0,75 0,60 – 0,75 0,45 – 0,60 0,30 – 0,45 < 0,30 21 15 – 21 10 – 15 3 – 10 <3 SII > 0,75 < 0,45 (ISO 9921) A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 13 UNI 11367:2010 All’interno di ambienti dove il comfort acustico, e nello specifico l’intelligibilità del parlato, rivestono un’importanza fondamentale (aule scolastiche, sale conferenze, ecc.) e/o dove il controllo dell’assorbimento acustico risulta essere critico (palestre, piscine, ambienti per lo sport in generale) è necessario determinare i parametri C50 (chiarezza) e STI (Speech Transmission Index) Le modalità di misurazione e di valutazione sono descritte nella serie di norma UNI EN ISO 3382 e nella CEI EN 60268-16 A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 14 LE SCUOLE A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 15 REQUISITI PER UNA BUONA INTELLIGIBILITA’ DELLA PAROLA NELLE AULE SCOLASTICHE Bradley, 1986 Lf [dB(A)] T [s] Note ≤ 30 0,4-0,5 V = 300 m3 100 ≤ V ≤ 500 m3; “ideale” ≤ 38 Bistafa e Bradley, 2000 0,4-0,5 100 ≤ V ≤ 500 m3; “accettabile” ≤ 43 Hodgson e Nosal, 2002 ≤ 40 (33)* Picard e Bradley, 2001 ≤ 28,5 (21,5)* 0-1 0,5 varia volumetria > 12 anni < 6-7 anni * Per ascoltatori con problemi di udito Ls-Lf ≥ 15 dB(A) con sforzo vocale dell’insegnante compreso tra il “normale e l’”elevato” ≈ 63dB(A) A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 16 NORME E LINEE GUIDA INTERNAZIONALI OMS Stati Uniti Opuscolo OMS, Ufficio Regionale per l’Europa , n. 38, “Noise in schools”, 2001 ANSI S12. 60, “Acoustical performance Criteria, Design Requirements, and Guidelines for Schools”, 2002 Regno Unito Building Bulletin 93, “Acoustic Design of Schools, a Design Svezia Swedish Standard SS 02 52 68, “Acoustics – Sound Francia Decreto 25/04/2003 Guide”, 2003 classification of spaces in buildings – Institutional (healthcare) premises, rooms for education, day centres and after school centres, rooms for office work and hotels”, 2002 A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 17 OMS – “Noise in schools” (2001) Tra le raccomandazioni: • L’edificio scolastico dovrebbe sorgere il più lontano possibile da sorgenti di rumore dovute ai trasporti e alle industrie; • Gli spazi interni dovrebbero essere distribuiti in modo da isolare zone più rumorose da zone che richiedono maggiore tranquillità; • Per ogni singolo ambiente scolastico, in funzione della sua destinazione d’uso, deve essere assicurato un adeguato isolamento acustico ed una riverberazione ottimale; • Gli impianti devono minimizzare l’emissione sonora Fissa a 35 dB(A), LAeq, il massimo livello di rumore di fondo ammissibile nelle aule scolastiche durante l’attività didattica, mentre il tempo di riverberazione dovrebbe essere non superiore a 0,6 s A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 18 LEGISLAZIONE NAZIONALE Italia Circolare 3150 del 22/05/67 “Criteri di valutazione e collaudo dei requisiti acustici negli edifici scolastici” DM 18/12/75 “Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di un’opera di edilizia scolastica ” DM 13/9/77 “Modificazione alle norme tecniche relative alla costruzione degli edifici scolastici” DPCM 5/12/97 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 19 Circolare 3150 del 22/05/67 • Nelle aule scolastiche la media dei tempi di riverberazione misurati alle frequenze 250 – 500 – 1000 – 2000 Hz, non deve superare 1,2 s ad aula arredata, con la presenza di due persone al massimo; • Nelle palestre la media dei tempi di riverberazione non deve superare 2,2 s A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 20 DPCM 5/12/97 R’w R’w L’nT,w R’w (?) D 2m, nT, w L’n,w ≤ 58 dB Rumorosità degli impianti: •LASmax≤ 35 dB(A) per gli impianti a funzionamento discontinuo; •LAeq ≤ 25 dB(A) per gli impianti a funzionamento continuo. D2m,nT,w≥ 48 dB R’w Per ciò che riguarda il tempo di riverberazione ottimale nelle aule scolastiche il decreto rimanda alla Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici N. 3150 del 22/05/1967 A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 21 UNI 11367:2010 Valori ottimali del tempo di riverberazione medio fra 500 e 1000 Hz in ambienti adibiti al parlato e ad attività sportiva A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 22 IL PROGETTO PRELIMINARE AREA ACUSTICAMENTE PROTETTA AULE SCOLASTICHE LOCALI DI SERVIZIO SORGENTI DI RUMORE (strada ad elevato traffico) attività umane, ferrovie, ecc…) A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 23 IL LAYOUT INTERNO A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 24 IL PROGETTO DEL FONOASSORBIMENTO Criteri di progettazione indicati dal Building Bulletin93. A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 25 GLI ARREDI Considerare l’assorbimento acustico dei materiali e degli arredi Scelta di arredi maneggevoli e facili da spostare, per evitare il rumore da trascinamento A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 26 ESEMPIO A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 27 GLI UFFICI A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 28 I PROBLEMI ACUSTICI Privacy della parola: conversazioni provenienti dalle postazioni di lavoro vicine Eccessivo rumore di fondo: squilli di telefoni, conversazioni telefoniche, colleghi, impianti di condizionamento, strumentazioni elettroniche da ufficio … A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 29 COME MIGLIORARE LA PRIVACY? Ridurre il livello sonoro del parlato? Aumentare il rumore di fondo? Regola dell’ABC (Absorption / Blocking / Covering) Assorbire, Bloccare e Mascherare suoni e voci indesiderati e controllare il rumore di fondo eccessivo A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 30 IL MASCHERAMENTO Rumore di fondo costante che permette di ridurre la distrazione causata dai tipici rumori da ufficio mediante l’emissione di un suono generato elettricamente e trasmesso attraverso altoparlanti installati all’interno dell’ufficio A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 31 PRIVACY e SII (ANSI S3.5) J.S.Bradley, Acoustical Design for Open-plan Offices, Construction Technology Update No. 63, Ottobre 2004, National Research Council of Canada A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 32 I MODELLI DI CALCOLO COPE Calc Acoustics – Institute for Research in Construction National Research Council of Canada http://irc.nrc-cnrc.gc.ca/ie/cope/07_e.html I parametri progettuali di un ufficio open-space che influiscono maggiormente sulla privacy acustica sono: assorbimento acustico del controsoffitto altezza dei pannelli divisori tra postazioni di lavoro dimensioni delle postazioni di lavoro Risultano invece avere importanza inferiore, ma non per questo trascurabile: assorbimento acustico dei pannelli divisori potere fonoisolante dei pannelli divisori assorbimento acustico del pavimento altezza del soffitto tipo e posizionamento degli apparecchi di illuminazione A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 33 IL PROGETTO ACUSTICO: L’assorbimento acustico del controsoffitto Metallico microforato Cartongesso forato Fibra di roccia A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 34 IL PROGETTO ACUSTICO: Le «nuvole» e i «baldacchini» Questi pannelli acustici hanno spesso una forma convessa e se installati sopra le postazioni di lavoro permettono di controllare le riflessioni sonore tra postazioni; Garantiscono un efficace assorbimento acustico dal momento che il suono viene assorbito da entrambe le superfici del pannello; Oltre a migliorare le prestazioni acustiche di un ufficio sono impiegati per coprire visivamente impianti di condizionamento posti a soffitto o solai lasciati a vista A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 35 IL PROGETTO ACUSTICO: L’altezza dei pannelli divisori L’altezza dei pannelli non dovrebbe mai essere inferiore a 1.5 m (se non si interviene su nessuno degli altri parametri) E’ importante che le partizioni siano sempre più alte della testa degli occupanti seduti alla postazione di lavoro (approssimativamente 1.2 m dal pavimento), sia per una maggiore privacy acustica, ma anche per aumentare privacy visiva, essendo le due strettamente correlate Le simulazioni hanno dimostrato che anche aumentando l’altezza dei pannelli divisori oltre a 1.7 m non si hanno miglioramenti rilevanti A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 36 3m IL PROGETTO ACUSTICO: La dimensione della postazione A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 37 IL PROGETTO ACUSTICO: La disposizione delle postazioni (1) Le superfici verticali esterne dei pannelli che separano le postazioni di lavoro devono essere rivestite in materiale fonoassorbente per evitare riflessioni indesiderate e se possibile, si dovrebbe sempre evitare di posizionare due postazioni in modo che siano visivamente collegate per evitare una trasmissione diretta del suono A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 38 IL PROGETTO ACUSTICO: La disposizione delle postazioni (2) il controsoffitto e qualunque altra ampia superficie adiacente devono essere il più assorbente possibile (≥0.70 per il soffitto e ≥0.95 per i pannelli); distanziare il più possibile gli occupanti dell’ “isola”; barriere basse tra una postazione e l’altra per evitare il contatto visivo diretto e aumentare la privacy senza però eliminare la percezione di condivisione dello stesso spazio A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 39 IL PROGETTO ACUSTICO: combinazioni di più parametri Parametri di progetto Assorbimento acustico del controsoffitto Altezza del pannelli divisori Assorbimento acustico pannelli divisori Dimensioni postazione lavoro Assorbimento acustico pavimento Sound Transmission Class pannelli divisori (ASTM E413-73) Altezza soffitto Tipo e installazione apparecchi luminosi SII A B C D 0.90 0.95 0.97 0.95 1.7 m 1.6 m 1.7 m 1.7 m 0.70 0.70 0.70 0.80 3x3m 3x3m 3x3m 2.5 x 2.5 m 0.20 0.20 0.20 0.20 STC=21 STC=21 STC=21 STC=21 2.7 m 2.7 m 2.7 m 2.7 m Assenti Assenti Assenti 0.20 0.20 Griglia schermante 0.19 0.20 Tutte le simulazioni prevedono un livello del parlato Intermediate Office Speech Level (IOLS) di 53,2 dB(A) e un livello del rumore di fondo di 45 dB(A) (in grigio i parametri che variano rispetto al caso base A) A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 40 NF S31-080 Acoustics - Offices and associated areas Acoustic performance levels and criteria by type of area NF S31-080/01 Tr1 [s] Tipo di ambiente Livello Livello standard efficienza di Livello di elevata efficienza Uffici individuali - ≤0.7 ≤0.6 ≤0.6 ≤0.6 ≤0.5 ≤0.8 0.6<Tr<0.8 ≤0.6 ≤1.2 ≤1.0 ≤0.8 0.6<Tr≤0.82,3 0.6≤Tr<0.82,3 0.4<Tr<0.62,3 - ≤0.7 ≤0.5 Ristoranti (V < 250 m ) ≤0.64 ≤0.64 ≤0.54 Ristoranti (V > 250 m3) ≤1.2 ≤1.0 ≤0.8 Uffici collettivi 3 Open space (V < 250 m ) 3 Open space (V > 250 m ) Sale riunioni Aree sosta 3 Tempo di riverberazione misurato per le bande di ottava con frequenze di centro banda 500 Hz, 1000 Hz e 2000 Hz, in ambienti arredati e non occupati 2 Volume < 250 m3 3 Se la sala riunioni è per più di 20 persone sono raccomandati solo i livelli di “efficienza” e di “elevata efficienza”. Per ambienti ufficio con un volume maggiore di 250 m3 è prevista la consulenza di un acustico 4 Per i ristoranti riservati al top-management è richiesto il livello di “elevata efficienza” 1 A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 41 I LOCALI DI RISTORAZIONE A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 42 BUONA COMUNICAZIONE IN UN RISTORANTE OBIETTIVI Discreta intelligibilità al tavolo SII ≥ 0,45 Buona privacy fra i tavoli SII 0,20 Possiamo agire su: Rumore di fondo Tipo di clienti Tempo di riverberazione Densità di occupazione T0,5 s Schermi acustici A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 43 I REQUISITI Per una buona comunicazione verbale in un locale per la ristorazione: Il tempo di riverberazione medio fra le frequenze 500, 1000 e 2000 Hz, in un locale non occupato di medie dimensioni, ( 170 m3) non dovrebbe eccedere 0,5-0,6 s; Con questo tempo di riverberazione è indicata una densità di occupazione pari a 0,42 p/m2 nel caso di clientela composta da adulti e 0,38 p/m2 nel caso di famiglie; In linea generale con un più basso tempo di riverberazione è possibile incrementare la densità di occupazione U. S. Arch. and Transp. Barriers Compliance Board, "Quiet Area in Restaurants", C. No. QA 92004001, 1993 A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 44 L’EFFETTO COCKTAIL PARTY Da non dimenticare l’effetto «Cocktail party»! «Come riusciamo a capire cosa ci sta dicendo una persona quando altre stanno parlando nello stesso momento?» Intervengono molti fattori, quali: • attenzione; • mascheramento; • ascolto binaurale; • acustica dell’ambiente; • …. Secondo gli studi di Gardner*, raddoppiando il numero di individui il livello di rumore incrementa di 6 dB invece che 3 dB come sarebbe se lo sforzo vocale fosse mantenuto costante *Gardner M. B., "Factors Affecting Individual and Group Levels in Verbal Communication", J. Audio Engin. Society Vol. 19 (1971), pp. 560-569 A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 45 Buona intelligibilità al tavolo Scarsa privacy tra i tavoli Buona intelligibilità al tavolo Buona privacy tra i tavoli • Occupazione = 0,95 p/m2, 40 persone • Occupazione = 0,40 p/m2, 16 persone • Ln = 72,6 dB(A), T500-2000Hz,vuoto = 0,37 s • Ln = 66,7 dB(A), T500-2000Hz,vuoto = 0,37 s • sforzo vocale “Elevato” • sforzo vocale “Normale” A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 46 Buona intelligibilità al tavolo Scarsa privacy tra i tavoli Buona intelligibilità al tavolo Buona privacy tra i tavoli • Occupazione = 0,95 p/m2, 40 persone • Occupazione = 0,40 p/m2, 16 persone • Ln = 72,6 dB(A), T500-2000Hz,vuoto = 0,37 s • Ln = 66,7 dB(A), T500-2000Hz,vuoto = 0,37 s • sforzo vocale “Elevato” • sforzo vocale “Normale” A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 47 LE BARRIERE ACUSTICHE A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 48 SOLUZIONI PROGETTUALI GENERALI PER UN RISTORANTE Inserire del materiale fonoassorbente, anche a parete, per ridurre il tempo di riverberazione; Posizionare delle barriere acustiche alte e se possibile fonoassorbenti; Per ambienti molto ampi, suddividere con le barriere in più piccoli compartimenti; Ridurre la densità di occupazione; Nelle mense scolastiche «educare» i bambini al rumore e prevedere un maggior numero di turni A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 49 Grazie per l’attenzione! [email protected] A. Astolfi – Politecnico di Torino - Dipartimento di Energetica, Gruppo TEBE 50