NON CI RIMANE CHE LECCARCI LE FERITE
In attesa che qualcuno possa eventualmente smentire le segnalazioni dei vari cittadini che hanno
partecipato ai vari colloqui alla Mita Resort, ci sentiamo in dovere di denunciare alcune situazioni.
Perché il sindaco e tutti i politici isolani non capiscono gli articoli mirati contro la nostra isola?
Chi porta nell’isola, e sparla, giornalisti senza scrupolo che continuamente a gettare fango?
Invece di fare passerella ogni giorno all’interno dell’ex Arsenale, nuovamente, perché non escono allo
scoperto?
Credete che la gente sia cosi cogliona, scusatemi ma ci vuole, che non capisca tutte le manovre
giornalistiche per conquistare qualche voto?
Louis vuitton trophy.
Ancora prima che il sottoscritto fotografasse questa
situazione alla mia posta è arrivato questo allegato. Una
raccolta differenziata che non si fa, lo dico senza paura
di essere smentito perché mi capita di uscire fuori in
diverse circostanze e notato che viene scaricato il
materiale in un solo contenitore, o abbandonato fuori.
SALA STAMPA
Molti colleghi che con me hanno partecipato a numerose
manifestazioni importanti hanno criticato alcune
dimenticanze da parte dell’organizzazione: la mancanza
dei telefoni all’interno della sala stampa, prese elettriche
‘strane’ e nell’ampio corridoio denominato sale delegati
il deserto più assoluto.
REGIONE SARDEGNA E COMUNE LA MADDALENA.
Oltre alla presenza di un ufficio regionale nella sala conferenze il buio più completo (stand e opuscoli).
Solo ieri, grazie a Marzio Rotta Centro Velico Caprera sono arrivati opuscoli e cartine della nostra isola,
capiamo l’impegno nella campagna elettorale ma il Comune si doveva attrezzare sapendo che arrivava
gente da tutto il mondo.
BAR
Molte segnalazioni sono arrivate a riguardo del bar all’interno dell’ex arsenale: prezzi troppo alti,
cominciamo bene.
UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A MONICA RECCHIA, FEDERICA MONTICELLI E
CAROLINA PER L’ATTENZIONE MOSTRATA NEI MIEI RIGUARDI.
COMUNQUE SIA CON LA PROTEZIONE CIVILE LA MUSICA SAREBBE STATA DIVERSA.
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