la voce delle sezioni 13 Tomba Extra e Z.A.I.: dal 1962 per gli ammalati Un giorno ormai lontano, 17 settembre 1962, nasceva nel quartiere a sud di Verona una realtà benefica che fu di esempio e trainante per altre iniziative che coinvolsero, ed ancor oggi coinvolgono, la zona e la parrocchia: il Gruppo San Camillo donatori di sangue. L’idea e la successiva realizzazione partì da due personaggi che, per… attività, operavano giornalmente vicini: don Mario Gatti, parroco, e Fulvio Saccomani, sagrestano ai quali si unì da subito il rag. Giuseppe Pigozzi. Poi, come è naturale per tutte le associazioni che si basano su dei principi moralmente seri, su un progetto che pone la carità quale momento essenziale del proprio agire, quando l’obiettivo della sua azione è un fratello che si trova nel bisogno, il gruppo locale aumentò con l’entrata di nuovi donatori, alcuni dei quali si misero a disposizione dell’esigua presidenza per produrre insieme idee incisive che fossero un vero e costante aiuto per una continuità che ancor oggi, onora la sezione e i suoi donatori di sangue. Notizie ci raccontano la realtà di Tomba/ Z.A.I. a metà degli anni ’70, la presidenza di Giuseppe Padovani, giovane e portato segue da pag. 12 sociazione a Valeggio che oggi ci ha portati ad essere una rilevante ed importante sezione, sia come numero di donatori attivi (almeno come rapporto tra popolazione e donatori) che in termini di donatori volontari che si dedicano alla promozione del dono? È molto plausibile che le prime donazioni a Valeggio abbiano avuto luogo già dai primi anni 20 del secolo scorso, a quel tempo non esistevano ancora i centri trasfusionali con la raccolta e stoccaggio delle sacche di sangue, ma avvenivano direttamente da persona a persona. I donatori all’occorrenza venivano allertati di casa in casa e questi accorrevano presso l’ospedale civile di Valeggio (eh sì, altri tempi questi quando anche a Valeggio avevamo un ospedale vero). Il compito della chiamata era di due infermieri donatori, Ettore Moretti e Alberto Lovato, che cominciarono così a gettare le fondamenta sui primi rudimenti della promozione del dono del sangue con il semplice passa parola. Si arriva al 1962 quando, attraverso le Conferenze vincenziane sparse nella provincia, si inizia a pensare di creare una rete organizzata di donatori che potesse fronteggiare l’incessante e crescente richiesta di sangue e di conglobarli A destra: il pres. provinciale Luppi tra il primo presidente di Tomba F. Saccomani (a sinistra) e G. Cherubini. Sotto: momenti associativi ad iniziative per sviluppare ulteriormente la sezione; con gli amici e validi collaboratori, Giovanni Cherubini, Sergio Dalla Mura, Giovanni Bissoli e qualche altro, proposero e formarono un nucleo di donatori all'ombra della Chiesa S. Zeno alla Z.A.I. e che diede da subito buoni risultati. La presidenza Padovani fu probabilmente la più lunga nella storia della sezione. Dopo di lui fu eletto Sergio Dalla Mura che ampliò il numero dei consiglieri, anche in ottemperanza alle norme che un regolamento aggiornato, proponeva alle sezioni aderenti. Ecco allora collaborare con Dalla Mura, Flavio Nicoletti come vice, il giovane Giovanni Maria Lodola segretario, Giorgio Zeminian, cassiere, Bruno Rinetti e Ernesto Simoncello consiglieri con alcuni del precedente consiglio, Padovani, Cherubini e Bissoli. Come programma la nuova presidenza così si pronunciò e scrisse sull’opuscolo associativo stampato nel 1982: “Nella sua opera di bontà e fraternità civile, umana e cristiana, la sezione di Tomba si impegna, con sempre maggior serietà e decisione, per la realizzazione di nuove conquiste, soprattutto nel campo giovanile. Parole che hanno percorso la storia degli anni successivi, anche quando improvvisamente venne a mancare Dalla Mura, con il suo successore Giovanni Cherubini e che sono state fatte proprie da Franco Mantelli, che ha continuato la sua opera e che oggi vivono ancora nell’attuale consiglio guidato dall’amico donatore, Marco Mazzi. 1962-2012: 50 anni di storia scritta dai donatori di Valeggio in associazione. Nell’autunno dello stesso anno il compianto Enrico Mezzani, già da anni donatore volontario, riesce in pochissimi giorni a radunare un nucleo di donatori e li convoca il 25 Novembre presso l’ospedale locale per una donazione, lo stesso giorno quei primi 17 donatori firmano l’atto di appartenenza all’associazione San Camillo ed eleggono Enrico Mezzani come presidente, confermando la costituzione della Iª sezione del Gruppo Donatori di sangue San Camillo di Valeggio sul Mincio, concordata con la sede provinciale già il 10/06/1962. E come Valeggio risponde a questo traguardo dei 50 anni di storia? Proprio in questi giorni è stato redatto l’atto costitutivo di una nuova associazione sportiva del gruppo podistico Fidasvaleggiocorre un’associazione che, è proprio il caso di dirlo, correrà con le proprie gambe, ma allo stesso tempo parallelamente a quella esistente dei donatori di sangue e cercherà attraverso questo sport di promuoverne il dono. E più personalmente? Come oramai molti di voi sanno ho fatto della corsa estrema una sorta di ragione di vita, è il modo personale di promuovere il dono del san- gue; per il cinquantenario affronterò una nuova avventura, la corsa più estrema al Mondo la BADWATER nella Death Valley in California, una corsa ad invito per soli 90 atleti provenienti da tutto il mondo; 220 km circa, 4 mila metri il dislivello positivo, partenza da Badwater, situato ad 85 metri sotto il livello del mare, ed arrivo a circa 3 mila metri di altitudine; temperatura 55°C. Sarà per me un onore e motivo di orgoglio riuscire a portare il vessillo della FIDAS al traguardo, perciò segnatevi questa data: 16 luglio 2012 e questo link: http://www.badwater.com e seguitemi in diretta, sarà uno stimolo importante e motivo di incoraggiamento per arrivare al traguardo. 14 la voce delle sezioni 1962-2012: quattro sezioni in festa Fumane: dal Gruppo Francescano alla Fidas, una storia di 50 anni 50 anni di storia attiva di una sezione è una tappa spesso sperata e che tutti gli aderenti hanno avuto ed hanno il desiderio di vivere. A Fumane questo accadrà quest’anno e chi ha tanto dato ed ora non è più con noi verrà senz’altro ricordato durante la manifestazione che, tradizionalmente, verrà programmata per il prossimo mese di settembre. Ma come è nato il gruppo nel lontano 1962? Ci facciamo aiutare in questo ricordo dalle parole che abbiamo trovato sull’opuscolo stampato in occasione dei 30 anni di vita: “Era l’8 dicembre 1962, quando, su invito della concittadina Gina Benetti, già donatrice presso l’ospedale di Verona, vennero a Fumane Gino Chiumenti e padre Damiano dei Cappuccini, per fondare appunto il “Gruppo Francescano Donatori di Sangue”. Quel giorno non ci furono cerimonie particolari; non si tagliarono nastri e non si stapparono spumanti. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito quello che dovevamo fare. Una stretta di mano e una “francescana” polenta e baccalà, presso la trattoria Scamperle, suggellarono i nostri patti. Da quel giorno sono passati trent’anni. Eravamo allora 7-8 componenti il nascente gruppo; ora siamo 160. in questi anni abbiamo lavorato e abbiamo “donato”, ora dobbiamo far sì che il Gruppo aumenti; che aumentino le donazioni, poiché aumentano le esigenze della medicina, e quindi cresce la domanda e i bisogni di sangue sono sempre più impellenti. Mentre stiamo per festeggiare questo trentennio di attività del nostro Gruppo, vogliamo ricordare alcuni nomi di quei 7-8 fondatori, presenti quell’8 dicembre 1962. Oltre al sottoscritto, a Gina Benetti ed Antonia Crescini, ricordiamo con affetto il defunto Armeno Guantieri, infaticabile lavoratore e collaboratore; profuse tempo e mezzi affinchè il Gruppo si sviluppasse; e il defunto Gino Guglielmi (maestro Biola), che in quei primi tempi si recava sulla piazza, prendeva per la giacca giovani e meno e li trascinava a dare il loro contributo di sangue”. Sandro Frapporti Ecco descritti con parole povere e con la semplicità che caratterizza i donatori, i primi momenti associativi, i primi fondatori, le speranze di sviluppare il Gruppo, non per orgoglio personale ma per donare un aiuto agli ammalati. Da quel 1962 il Gruppo si è irrobustito nel numero di donatori e donazioni, ha organizzato manifestazioni promozionali, è entrato in tutta le case che hanno aperto la disponibilità alla nobile proposta del dono; ha coltivato il messaggio di vita nelle scuole con interventi annuali, concordati con la sede provinciale, ai ragazzi delle scuole elementari e medie, fornendo loro quelle notizie che li avrebbero sensibilizzati una volta arrivati alla maggior età e che nel frattempo li sollecitava a spingere su quella strada genitori e adulti. Tutte queste attività, unite alle cordiali collaborazioni con le amministrazioni e con la parrocchia, hanno permesso uno sviluppo che pone la nostra Fumane tra le prime nel rapporto donatori/abitanti. Oltre 180 donatori per mediamente 400 donazioni, sono numeri che ci fanno onore e che desideriamo non solo conservare ma aumentare per garantire, con tutti i donatori veronesi, la totale autosufficienza ai nostri ospedali. Per far conoscere maggiormente la Fidas a livello Provinciale, ed anche a riconoscimento delle nostre capacità organizzative, lo scorso 2011 abbiamo ot- tenuto l’incarico di organizzare l’assemblea annuale. Incarico svolto con grande soddisfazione nostra e dei delegati; se ci verrà chiesta qualche altra manifestazione, Fumane è pronta per il bene proprio e di tutta la Fidas, della quale si onora di essere parte viva, attiva e disponibile. Potremmo parlare e presentare tanti altri momenti associativi importanti, come le giornate dedicate al reperimento di nuovi donatori, agli incontri con associazioni locali, o alla collaborazione per eventi promossi dalla comunità; vogliamo presentare un nostro desiderio, che ha già ottenuto il consenso dell’amministrazione comunale: erigere, negli spazi dell’area verde in fase di realizzazione, un monumento al donatore, per ricordare chi ha dato tanto, chi sta offrendo tanto e che possa essere un invito continuo, a chi lo vede passando, a pensare a chi ha bisogno di lui e scegliere quella strada del dono che è strada di conforto, speranza e vita. Una memoria particolare però è doveroso verso coloro che nel lontano 1962 hanno avuto l’intuizione ed hanno permesso la realizzazione di quel sogno che è un gruppo di donatori e le loro donazioni, scegliendo nel contempo un’associazione come il “Francescano” che presentava i valori morali più semplici ma più veri. Un caro ricordo a tanti che ci hanno lasciato, molto o poco conosciuti, ma tutti meritevoli della più ampia riconoscenza. E poi un saluto, anche se non è più con noi da quasi 9 anni, all’indimenticabile presidente Dino Righetti, che per tanto tempo ha guidato il Gruppo nel “Francescano” gestendo poi con la consueta competenza e passione il passaggio alla Fidas. Ciao Dino! Dino Guglielmi in collaborazione con la Presidenza Povegliano: 15 luglio 1962 50 anni di donazioni Quest’anno, a Povegliano, ricorre il cinquantesimo anniversario della presenza dei donatori di sangue. Come direttivo ci sentiamo particolarmente coinvolti e impegnati nel dare il giusto risalto a questo importante evento, in modo tale che tutto il paese partecipi attivamente alle nostre iniziative, studiate per l’occasione. La nostra storia iniziò il 15 luglio 1962, quando il Comune mise a disposizione una stanza del Municipio, che in realtà era adibita ad aula della classe prima elementare, per realizzare i prelievi. In quel giorno vennero effettuate le prime dieci donazioni del nascente Gruppo Francescano – sezione Povegliano. Da allora sono state fatte regolarmente le domeniche di raccolta sangue, sempre più persone si sono avvicinate al dono e il gruppo pian piano ha iniziato ad organizzarsi con proposte aperte al paese, come ad esempio le gite, le castagnate, le feste del donatore. Negli anni ’80 venne posta una ba- Foto anni '70 e anni 2000 per donatori e sezioni ospiti a Povegliano checa in piazza, vicino al Municipio, ad uso esclusivo di Fidas: da allora viene costantemente aggiornata con gli avvisi e gli eventi promossi dalla sezione locale e dalla sede provinciale. Anche questo è un modo per favorire la comunicazione e la propaganda del dono, utile per i donatori e per tutti coloro che desiderano tenersi informati sulle nostre attività. Coordinatore di tutte queste iniziative fu Giorgio Bonizzato, presidente storico del gruppo per 36 anni. Nel 1997, in occasione del passaggio da Gruppo Francescano a Fidas Verona, in concomitanza del trentacinquesimo anniversario del gruppo, venne realizzato un monumento che fu posizionato nella piazza dedicata ai donatori. Una delle iniziative di maggior rilievo nate in quel periodo, e che prosegue ancora oggi, è il “Progetto Scuole”, che consiste in una serie di incontri informativi diretti a sensibilizzare i ragazzi al dono. Per cercare di coinvolgere il più possibile i giovani e le famiglie, annualmente vengono organizzate le biciclettate, il torneo di pallavolo “Fidas Volley” e la giornata di sensibilizzazione “Aspettando Santa Lucia”, con l’ormai consueta recita teatrale della compagnia “Fateàvolatro”. Il direttivo, già dallo scorso anno, ha iniziato a organizzarsi per la buona riuscita dei festeggiamenti, con la realizzazione delle magliette celebrative che verranno distribuite nell’ambito delle diverse iniziative; è stato redatto un piccolo libro che raccoglie le memorie storiche del gruppo e alcune pagine di attualità. È intenzione del direttivo posizionare un tavolo con panche in piazza donatori, che verrà inaugurato durante la festa sezionale, assieme al restauro del monumento. Per dare risalto alla festa, saranno presenti la banda e le majorettes. È stato inoltre esposto in piazza il vecchio striscione del Gruppo Francescano, a ricordo di tanti anni di impegno e solidarietà. La presidenza la voce delle sezioni 15 PERZACCO Un traguardo da imitare Uno sponsor per far conoscere la Fidas di Manuel Alberti di Giovanni Biondani Nella comunità di Perzacco, frazione del Comune di Zevio, è attiva da più di 40 anni la Sezione FIDAS. Il gruppo è costituito da oltre 200 donatori, giovani e meno giovani, anche dei paesi limitrofi, che si recano periodicamente presso i Centri Trasfusionali della provincia per la donazione di sangue o plasma. Ogni anno la sezione premia con le varie benemerenze i donatori per i risultati raggiunti, ma quest’anno vuole festeggiare in particolare un suo veterano, il sig. Graziano Sasso. Questo “fedelissimo” ha, infatti, superato il traguardo delle 200 donazioni e per l’occasione lo si è voluto immortalare in questa foto, scattata presso il Centro Trasfusionale di Borgo Trento, alla presenza orgogliosa del presidente di sezione sig. Giovanni Biondani, di quello provinciale Massimiliano Bonifacio e della dott.ssa Anna Gandini del Servizio Trasfusionale. Intervistato, Graziano ha raccontato la propria esperienza: appena raggiunta la maggiore età ha effettuato il suo primo prelievo (era il lontano 1971) presso la scuola materna parrocchiale e da allora ha proseguito con costanza alternando donazioni di sangue intero a donazioni di plasma (per circa 6 prelievi l’anno). Appartenere alla FIDAS è per lui motivo di orgoglio e non sembra per nulla intenzionato a “rallentare”, convinto che la donazione del sangue compiuta nell’anonimato insieme a tante altre persone, sia il più nobile gesto di generosità ed amore verso il prossimo. Il Direttivo della sezione, unitamente a tutti i donatori, vuole quindi ringraziare pubblicamente l’amico Graziano per l’impegno, la perseveranza e la generosità dimostrata, augurandogli tanti anni ancora di proficue donazioni! Grazie e complimenti! Fa sempre piacere vedere giovani che partono sui campi dello sport simboli della Fidas; nella foto le ragazze della squadra di pallavolo di Zevio, la ORALCOOP, che milita nel campionato di serie D con ottimi risultati. Fidas Perzacco ha iniziato lo scorso anno i contatti con questa squadra, posizionando un cartello promozionale all’interno del palazzetto. Quest’anno, visto il consenso ottenuto, ha voluto essere più presente offrendo le tute in collaborazione con un secondo sponsor. Vicino al nostro marchio si vede il logo del Comune di Zevio, con il quale siamo in ottimi rapporti e collaboriamo in varie iniziative. Auguri! Le atlete della OralCoop con la divisa della Fidas CADIDAVID «Non sempre si può donare, alle volte si è ‘‘costretti’’ a ricevere» di Silvano Muraro Il mese scorso i donatori volontari di sangue della sezione di Cadidavid hanno spento le quarant'otto candeline, simbolo della loro proficua e lunga attività a favore degli ammalati. Lo hanno fatto con un programma semplice che prevedeva alle ore 10.45 il ritrovo in piazza Roma; alle 11 la messa del donatore nella chiesa parrocchiale, alle 12,30 il pranzo sociale durate il quale sono stati premiati i donatori che hanno raggiunto significativi traguardi. È stato un modo per ritrovarsi tutti e ripercorrere insieme la lunga strada fin qui fatta. Un sentiero imboccato nel 1964 da un manipolo di pionieri che riuscì a coinvolgere alcune decine di persone. «E oggi, seppure alcuni di loro non siano più con noi - ha commentato l’attuale presidente della sezione Alessandro Tegazzini - il loro ricordo e la loro tenacia sono da esempio per molti nuovi donatori». Attualmente gli iscritti alla sezione Fidas di Cadidavid sono quasi 400, dei quali 251 sono donatori attivi che nel corso del 2011 hanno effettuato ben 519 donazioni di sangue (+37 rispetto al 2010). Sempre nel 2011, 28 donatori «storici», per raggiunti limiti di età o salute, hanno cessato la loro meritoria opera. A loro va il plauso ed il ringraziamento di tutta la società civile. «Ma è con un pizzico di soddisfazione – ha sottolineato ancora Alessandro Tegazzini - che lo scorso anno sono entrati a far parte della nostra sezione ben 34 giovani nuovi donatori e questo ci consen- Nelle foto: un nutrito numero di donatori premiati durante la scorsa festa della sezione; nell’altra foto: il presidente provinciale di Fidas Verona, dr. Massimiliano Bonifacio, premia il donatore di sangue Luigi Mazza, comandante la stazione carabinieri di Cadidavid (a destra, nella foto, il presidente della sezione Alessandro Tegazzini) te di guardare al futuro con un cauto ottimismo. Sappiamo tutti - ha concluso il presidente - che le richieste di sangue nei nostri ospedali sono ancora superiori alle disponibilità. Invitiamo quindi coloro che hanno la fortuna di essere in buona salute a donare sangue. Infatti, non sempre si può donare, alle volte si è ‘‘costretti’’ a ricevere». L’elenco dei donatori di Cadidavid che nello scorso anno si sono distinti è lungo. Ma, come si sa, lo spazio è breve, e ci consente appena di ricordare che ad Angelo Bertagnoli, Giorgio Bisighin e Sergio Ferrari è stato consegnato il prestigioso «distintivo d’oro»; la «croce d’oro», invece, è stata consegnata a Michele Ceriani. Altri 31 donatori della sezione sono stati premiati con medaglie d’oro, argento, bronzo e diplomi. Fotonotizia La Fidas Verona al Giro d'Italia 16 la voce delle sezioni SEZIONI RIUNITE DI SALIZZOLE Non rallenta il ritmo il treno delle iniziative È sempre più in movimento la macchina organizzativa della sezione Fidas e, considerati i risultati di consenso e numerici degli ultimi 10 anni, significa che ogni iniziativa trascina alla donazione qualche nuova persona. Nell’esposizione all’assemblea sezionale il presidente Marcellino Trevisani ha messo in evidenza i dati definitivi relativi al 2011: 377 donatori che hanno offerto il loro braccio ben 759 volte, con 686 sacche di sangue intero e 73 di plasma. Per un comune di modesta entità come popolazione, anche se con la presenza di donatori delle frazioni o paesi limitrofi, è qualcosa di veramente notevole. Significa aver lavorato bene e soprattutto aver operato tanto con competenza e grande capacità; significa ancora saper individuare i settori sociali ai quali rivolgersi per quell’azione di convincimento che è alla base di una valida promozione. Ma ritornando ai numeri, il presidente ha ricordato come nel 2002 i donatori e le donazioni erano 429 poco più della metà di quelle del 2011, un aumento tale ci gratifica come comunità, come dirigenti, ma la cosa più importante è che abbiamo contribuito a garantire le necessità degli ammalati dei nostri ospedali e talvolta anche di altre regioni, perché senz’altro qualche sacca di sangue di Salizzole è volata in Sardegna o nel Lazio, spesso in penuria di questo prezioso dono di vita. Per questo non dobbiamo rallentare il ritmo del nostro treno di iniziative, proposte non solo ai giovani ma a tutta la comunità. Presentiamo quelle che si svolgeranno da fine maggio ai primi di settembre, ricordando il successo di adesione ottenuto da quelle già effettuate negli ultimi 2 mesi. SAN MASSIMO - CROCE BIANCA Una sede nuova: inizio di un nuovo cammino Un’associazione di volontariato come la nostra non vive solo di sacrifici e disponibilità verso chi ha bisogno di aiuto, anche se questo rimane l’obiettivo principale, ma anche di piccole e grandi soddisfazioni, come quella che ci ha gratificato venerdì 6 aprile scorso con l’inaugurazione della “nuova sede”, concessaci dall’amministrazione comunale (nella foto). Merito dei nostri 48 anni di servizio sul territorio? Senz’altro questa ha influito sulla decisione; ma anche del prezioso interessamento del consigliere Fiorenzo Antonini e dell’assessore Polato, senza dimenticare l’aiuto offerto da tanti generosi per la sistemazione dei locali. QUESTE LE NOSTRE INIZIATIVE 26-27 maggio: Festa diversamente abili presso circolo NOI S. Martino di Salizzole. 1 giugno: Festa del Donatore presso Corte Castello a Salizzole in occasione della sagra paesana. 3 giugno: Camminata della solidarietà Fidas Salizzole, il percorso si sviluppa sul territorio di Salizzole e Bovolone. 15 giugno: Torneo di pallavolo delle sezioni Fidas del Basso Veronese presso circolo NOI San Martino di Salizzole 17 giugno: Biciclettata Fidas sezione di Salizzole in occasione della sagra di Bionde, il percorso si sviluppa sul territorio di Salizzole, Concamarise e Bovolone. 22-23 giugno: Festa motoraduno ad Asparetto, in collaborazione con il gruppo Garage66. 9 settembre: Pranzo sociale della Sezione Fidas Salizzole presso ristorante Ilva di Sanguinetto. Informando i donatori il presidente Loris Pasquetto ha comunicato il nuovo indirizzo, che è in via don Giacomo Trevisani 3/d, nell’ex anagrafe comunale, invitando a visitarla ed incontrare i membri di presidenza il secondo lunedì del mese, per ora, e poi per eventuali altre iniziative che senz’altro si svilupperanno ora che esiste un luogo fisso di ritrovo. Il problema della sede è quindi risolto, terminato pure il continuo peregrinare da un posto ad un altro, ora inizia un nuovo cammino che prevede più ampi interventi per l’associazione e per la comunità. La lunga esperienza di tanti anni di attività non A destra il presidente della sezione Loris Pasquetto con Marcellino Bertaiola, "storico" dei donatori di San Massimo-Croce Bianca farà certo mancare le idee. Correre per la Fidas CAD IT, una sezione che corre sulla strada della donazione; costituita da pochi anni, è risultata da subito molto vivace nelle iniziative e soprattutto nella partecipazione ai tanti eventi promossi. Alla fine dello scorso anno poteva contare ben 59 donatori attivi con oltre 120 sacche donate: non male per un gruppo giovane di nascita e i cui componenti sono per la maggior parte giovani. E i giovani vivono lo sport, accettano le sfide non solo morali ma anche fisiche, amano il confronto mettendo alla prova la loro capacità frutto di dedizione, impegno e lavoro. Ne è un ulteriore esempio il donatore della Cad It Dario Schiesaro che, dopo oltre 21 km corsi alla recente Half-Marathon corsa a Verona, ha voluto esprimere la sua soddisfazione inviandoci una foto accompagnata da queste parole: “Ho corso e sono arrivato vivo al traguardo, con una maglietta bellissima. Ecco la prova che donare fa bene. Ciao e ancora grazie. Dario”. Noi possiamo solo commentare: “Complimenti e grazie a te per l’onore che ci fai promovendo la donazione e la Fidas!”. Quaderni sul tetto del mondo Mirano senz’altro in alto questi due amici donatori di Quaderni che hanno portato la bandiera della Fidas sull’altopiano più alto del mondo, in Tibet. Ecco Lino Franchini e Alberto Cordioli a Thang La, sulla strada che da Lhasa porta a Kathmandu, che spiegano la bandiera al vento a 5050 metri di altitudine. Possiamo veramente affermare che la Fidas è arrivata molto… in alto. Grazie della notizia.