la voce delle sezioni 13
Tomba Extra e Z.A.I.:
dal 1962 per gli ammalati
Un giorno ormai lontano, 17 settembre 1962, nasceva nel quartiere a sud di Verona una realtà
benefica che fu di esempio e trainante per altre
iniziative che coinvolsero, ed ancor oggi coinvolgono, la zona e la parrocchia: il Gruppo San
Camillo donatori di
sangue.
L’idea e la successiva
realizzazione partì da
due personaggi che,
per… attività, operavano giornalmente
vicini: don Mario Gatti, parroco, e Fulvio
Saccomani,
sagrestano ai quali si unì
da subito il rag. Giuseppe Pigozzi.
Poi, come è naturale
per tutte le associazioni che si basano
su dei principi moralmente seri, su un
progetto che pone la carità quale momento
essenziale del proprio agire, quando l’obiettivo della sua azione è un fratello che si trova
nel bisogno, il gruppo locale aumentò con
l’entrata di nuovi donatori, alcuni dei quali si
misero a disposizione dell’esigua presidenza
per produrre insieme idee incisive che fossero un vero e costante aiuto per una continuità
che ancor oggi, onora la sezione e i suoi donatori di sangue.
Notizie ci raccontano la realtà di Tomba/
Z.A.I. a metà degli anni ’70, la presidenza
di Giuseppe Padovani, giovane e portato
segue da pag. 12
sociazione a Valeggio che oggi ci ha
portati ad essere una rilevante ed importante sezione, sia come numero
di donatori attivi (almeno come
rapporto tra popolazione e donatori) che in termini di donatori volontari che si dedicano alla
promozione del dono?
È molto plausibile che le prime
donazioni a Valeggio abbiano
avuto luogo già dai primi anni
20 del secolo scorso, a quel
tempo non esistevano ancora i centri trasfusionali con
la raccolta e stoccaggio delle
sacche di sangue, ma avvenivano direttamente da persona a persona.
I donatori all’occorrenza venivano allertati di
casa in casa e questi accorrevano presso l’ospedale civile di Valeggio (eh sì, altri tempi questi quando anche a Valeggio avevamo un ospedale vero).
Il compito della chiamata era di due infermieri
donatori, Ettore Moretti e Alberto Lovato, che
cominciarono così a gettare le fondamenta sui
primi rudimenti della promozione del dono del
sangue con il semplice passa parola.
Si arriva al 1962 quando, attraverso le Conferenze vincenziane sparse nella provincia, si inizia a pensare di creare una rete organizzata di
donatori che potesse fronteggiare l’incessante
e crescente richiesta di sangue e di conglobarli
A destra: il pres. provinciale Luppi
tra il primo presidente
di Tomba F. Saccomani (a sinistra)
e G. Cherubini.
Sotto: momenti associativi
ad iniziative per
sviluppare ulteriormente la sezione;
con gli amici e validi
collaboratori,
Giovanni Cherubini,
Sergio Dalla Mura,
Giovanni Bissoli e
qualche altro, proposero e formarono
un nucleo di donatori all'ombra della
Chiesa S. Zeno alla
Z.A.I. e che diede da subito buoni risultati. La
presidenza Padovani fu probabilmente la più lunga nella storia della sezione. Dopo di lui fu eletto
Sergio Dalla Mura che ampliò il numero dei consiglieri, anche in ottemperanza alle norme che un
regolamento aggiornato, proponeva alle sezioni
aderenti.
Ecco allora collaborare con Dalla Mura, Flavio
Nicoletti come vice, il giovane Giovanni Maria
Lodola segretario, Giorgio Zeminian, cassiere,
Bruno Rinetti e Ernesto Simoncello consiglieri
con alcuni del precedente consiglio, Padovani,
Cherubini e Bissoli.
Come programma la nuova presidenza così si
pronunciò e scrisse sull’opuscolo associativo
stampato nel 1982: “Nella sua opera di bontà e
fraternità civile, umana e cristiana, la sezione di
Tomba si impegna, con sempre maggior serietà
e decisione, per la realizzazione di nuove conquiste, soprattutto nel campo giovanile.
Parole che hanno percorso la storia degli anni
successivi, anche quando improvvisamente venne a mancare Dalla Mura, con il suo successore
Giovanni Cherubini e che sono state fatte proprie da Franco Mantelli, che ha continuato la sua
opera e che oggi vivono ancora nell’attuale consiglio guidato dall’amico donatore, Marco Mazzi.
1962-2012: 50 anni di storia scritta dai donatori di Valeggio
in associazione.
Nell’autunno dello stesso
anno il compianto Enrico
Mezzani, già da anni donatore volontario, riesce in pochissimi giorni a radunare un
nucleo di donatori e li convoca il 25 Novembre presso l’ospedale locale per una
donazione, lo stesso giorno
quei primi 17 donatori firmano l’atto di appartenenza
all’associazione San Camillo
ed eleggono Enrico Mezzani come presidente, confermando la costituzione della
Iª sezione del Gruppo Donatori di sangue San
Camillo di Valeggio sul Mincio, concordata con
la sede provinciale già il 10/06/1962.
E come Valeggio risponde a questo traguardo
dei 50 anni di storia?
Proprio in questi giorni è stato redatto l’atto costitutivo di una nuova associazione sportiva del
gruppo podistico Fidasvaleggiocorre un’associazione che, è proprio il caso di dirlo, correrà
con le proprie gambe, ma allo stesso tempo
parallelamente a quella esistente dei donatori
di sangue e cercherà attraverso questo sport di
promuoverne il dono.
E più personalmente?
Come oramai molti di voi sanno ho fatto della
corsa estrema una sorta di ragione di vita, è il
modo personale di promuovere il dono del san-
gue; per il cinquantenario affronterò una nuova avventura, la corsa più estrema al Mondo
la BADWATER nella Death Valley in California,
una corsa ad invito per soli 90 atleti provenienti
da tutto il mondo; 220 km circa, 4 mila metri il
dislivello positivo, partenza da Badwater, situato ad 85 metri sotto il livello del mare, ed arrivo
a circa 3 mila metri di altitudine; temperatura
55°C.
Sarà per me un onore e motivo di orgoglio riuscire a portare il vessillo della FIDAS al traguardo, perciò segnatevi questa data: 16 luglio
2012 e questo link: http://www.badwater.com e
seguitemi in diretta, sarà uno stimolo importante e motivo di incoraggiamento per arrivare al
traguardo.
14 la voce delle sezioni
1962-2012:
quattro sezioni in festa
Fumane: dal Gruppo Francescano
alla Fidas, una storia di 50 anni
50 anni di storia attiva di una sezione è una tappa
spesso sperata e che tutti gli aderenti hanno avuto
ed hanno il desiderio di vivere. A Fumane questo
accadrà quest’anno e chi ha tanto dato ed ora non
è più con noi verrà senz’altro ricordato durante la
manifestazione che, tradizionalmente, verrà programmata per il prossimo mese di settembre.
Ma come è nato il gruppo nel lontano 1962?
Ci facciamo aiutare in questo ricordo dalle parole
che abbiamo trovato sull’opuscolo stampato in occasione dei 30 anni di vita:
“Era l’8 dicembre 1962, quando, su invito della concittadina Gina Benetti, già donatrice presso l’ospedale di Verona,
vennero a Fumane Gino Chiumenti e padre Damiano dei
Cappuccini, per fondare appunto il “Gruppo Francescano
Donatori di Sangue”.
Quel giorno non ci furono cerimonie particolari; non si
tagliarono nastri e non si stapparono spumanti. Ci siamo
guardati negli occhi e abbiamo capito quello che dovevamo fare. Una stretta di mano e una “francescana” polenta
e baccalà, presso la trattoria Scamperle, suggellarono i
nostri patti. Da quel giorno sono passati trent’anni. Eravamo allora 7-8 componenti il nascente gruppo; ora siamo
160. in questi anni abbiamo lavorato e abbiamo “donato”,
ora dobbiamo far sì che il Gruppo aumenti; che aumentino
le donazioni, poiché aumentano le esigenze della medicina, e quindi cresce la domanda e i bisogni di sangue
sono sempre più impellenti. Mentre stiamo per festeggiare
questo trentennio di attività del nostro Gruppo, vogliamo
ricordare alcuni nomi di quei 7-8 fondatori, presenti quell’8
dicembre 1962. Oltre al sottoscritto, a Gina Benetti ed Antonia Crescini, ricordiamo con affetto il defunto Armeno
Guantieri, infaticabile lavoratore e collaboratore; profuse
tempo e mezzi affinchè il Gruppo si sviluppasse; e il defunto Gino Guglielmi (maestro Biola), che in quei primi tempi si recava sulla piazza, prendeva per la giacca giovani e
meno e li trascinava a dare il loro contributo di sangue”.
Sandro Frapporti
Ecco descritti con parole povere e con la semplicità che caratterizza i donatori, i primi momenti associativi, i primi fondatori, le speranze di sviluppare il
Gruppo, non per orgoglio personale ma per donare
un aiuto agli ammalati. Da quel 1962 il Gruppo si è
irrobustito nel numero di donatori e donazioni, ha
organizzato manifestazioni promozionali, è entrato
in tutta le case che hanno aperto la disponibilità alla
nobile proposta del dono; ha coltivato il messaggio
di vita nelle scuole con interventi annuali, concordati
con la sede provinciale, ai ragazzi delle scuole elementari e medie, fornendo loro quelle notizie che li
avrebbero sensibilizzati una volta arrivati alla maggior
età e che nel frattempo li sollecitava a spingere su
quella strada genitori e adulti. Tutte queste attività,
unite alle cordiali collaborazioni con le amministrazioni e con la parrocchia, hanno permesso uno sviluppo
che pone la nostra Fumane tra le prime nel rapporto
donatori/abitanti.
Oltre 180 donatori per mediamente 400 donazioni,
sono numeri che ci fanno onore e che desideriamo
non solo conservare ma aumentare per garantire,
con tutti i donatori veronesi, la totale autosufficienza
ai nostri ospedali.
Per far conoscere maggiormente la Fidas a livello
Provinciale, ed anche a riconoscimento delle nostre
capacità organizzative, lo scorso 2011 abbiamo ot-
tenuto l’incarico di organizzare l’assemblea annuale. Incarico svolto
con grande soddisfazione nostra e
dei delegati; se ci verrà chiesta qualche altra manifestazione, Fumane è
pronta per il bene proprio e di tutta la
Fidas, della quale si onora di essere
parte viva, attiva e disponibile.
Potremmo parlare e presentare tanti
altri momenti associativi importanti,
come le giornate dedicate al reperimento di nuovi donatori, agli incontri con associazioni
locali, o alla collaborazione per eventi promossi dalla
comunità; vogliamo presentare un nostro desiderio,
che ha già ottenuto il consenso dell’amministrazione comunale: erigere, negli spazi dell’area verde in
fase di realizzazione, un monumento al donatore, per
ricordare chi ha dato tanto, chi sta offrendo tanto e
che possa essere un invito continuo, a chi lo vede
passando, a pensare a chi ha bisogno di lui e scegliere quella strada del dono che è strada di conforto, speranza e vita. Una memoria particolare però è
doveroso verso coloro che nel lontano 1962 hanno
avuto l’intuizione ed hanno permesso la realizzazione
di quel sogno che è un gruppo di donatori e le loro
donazioni, scegliendo nel contempo un’associazione
come il “Francescano” che presentava i valori morali
più semplici ma più veri.
Un caro ricordo a tanti che ci hanno lasciato, molto
o poco conosciuti, ma tutti meritevoli della più ampia
riconoscenza. E poi un saluto, anche se non è più
con noi da quasi 9 anni, all’indimenticabile presidente Dino Righetti, che per tanto tempo ha guidato il
Gruppo nel “Francescano” gestendo poi con la consueta competenza e passione il passaggio alla Fidas.
Ciao Dino!
Dino Guglielmi
in collaborazione con la Presidenza
Povegliano: 15 luglio 1962
50 anni di donazioni
Quest’anno, a Povegliano, ricorre il cinquantesimo
anniversario della presenza dei donatori di sangue.
Come direttivo ci sentiamo particolarmente coinvolti
e impegnati nel dare il giusto risalto a questo importante evento, in modo tale che tutto il paese partecipi attivamente alle nostre iniziative, studiate per l’occasione. La nostra storia iniziò il 15 luglio 1962, quando
il Comune mise a disposizione una stanza del Municipio,
che in realtà era adibita ad aula della classe prima elementare, per realizzare i prelievi. In quel giorno vennero
effettuate le prime dieci donazioni del nascente Gruppo
Francescano – sezione Povegliano. Da allora sono state fatte regolarmente le domeniche di raccolta sangue,
sempre più persone si sono avvicinate al dono e il gruppo pian piano ha iniziato ad organizzarsi con proposte
aperte al paese, come ad esempio le gite, le castagnate,
le feste del donatore. Negli anni ’80 venne posta una ba-
Foto anni
'70 e anni
2000 per
donatori
e sezioni
ospiti a
Povegliano
checa in piazza, vicino al Municipio, ad uso esclusivo di
Fidas: da allora viene costantemente aggiornata con gli
avvisi e gli eventi promossi dalla sezione locale e dalla
sede provinciale. Anche questo è un modo per favorire la
comunicazione e la propaganda del dono, utile per i donatori e per tutti coloro che desiderano tenersi informati
sulle nostre attività. Coordinatore di tutte queste iniziative
fu Giorgio Bonizzato, presidente storico del gruppo per
36 anni. Nel 1997, in occasione del passaggio da Gruppo
Francescano a Fidas Verona, in concomitanza del trentacinquesimo anniversario del gruppo, venne realizzato
un monumento che fu posizionato nella piazza dedicata
ai donatori. Una delle iniziative di maggior rilievo nate in
quel periodo, e che prosegue ancora oggi, è il “Progetto
Scuole”, che consiste in una serie di incontri informativi
diretti a sensibilizzare i ragazzi al dono. Per cercare di
coinvolgere il più possibile i giovani e le famiglie, annualmente vengono organizzate le biciclettate, il torneo di
pallavolo “Fidas Volley” e la giornata di sensibilizzazione
“Aspettando Santa Lucia”, con l’ormai consueta recita
teatrale della compagnia “Fateàvolatro”. Il direttivo, già
dallo scorso anno, ha iniziato a organizzarsi per la buona riuscita dei festeggiamenti, con la realizzazione delle
magliette celebrative che verranno distribuite nell’ambito
delle diverse iniziative; è stato redatto un piccolo libro
che raccoglie le memorie storiche del gruppo e alcune
pagine di attualità. È intenzione del direttivo posizionare
un tavolo con panche in piazza donatori, che verrà inaugurato durante la festa sezionale, assieme al restauro del
monumento. Per dare risalto alla festa, saranno presenti
la banda e le majorettes. È stato inoltre esposto in piazza
il vecchio striscione del Gruppo Francescano, a ricordo
di tanti anni di impegno e solidarietà.
La presidenza
la voce delle sezioni 15
PERZACCO
Un traguardo
da imitare
Uno sponsor per far
conoscere la Fidas
di Manuel Alberti
di Giovanni Biondani
Nella comunità di Perzacco,
frazione del Comune di Zevio,
è attiva da più di 40 anni la
Sezione FIDAS.
Il gruppo è costituito da oltre
200 donatori, giovani e meno
giovani, anche dei paesi limitrofi, che si recano periodicamente presso i Centri
Trasfusionali della provincia
per la donazione di sangue o
plasma. Ogni anno la sezione
premia con le varie benemerenze i donatori per i risultati raggiunti, ma quest’anno
vuole festeggiare in particolare un suo veterano, il
sig. Graziano Sasso. Questo
“fedelissimo” ha, infatti, superato il traguardo delle 200
donazioni e per l’occasione
lo si è voluto immortalare in
questa foto, scattata presso il Centro Trasfusionale di
Borgo Trento, alla presenza
orgogliosa del presidente di
sezione sig. Giovanni Biondani, di quello provinciale Massimiliano Bonifacio e della dott.ssa Anna Gandini del Servizio Trasfusionale. Intervistato, Graziano ha raccontato la
propria esperienza: appena raggiunta la maggiore età ha
effettuato il suo primo prelievo (era il lontano 1971) presso
la scuola materna parrocchiale e da allora ha proseguito
con costanza alternando donazioni di sangue intero a donazioni di plasma (per circa 6 prelievi l’anno). Appartenere
alla FIDAS è per lui motivo di orgoglio e non sembra per
nulla intenzionato a “rallentare”, convinto che la donazione
del sangue compiuta nell’anonimato insieme a tante altre
persone, sia il più nobile gesto di generosità ed amore verso il prossimo. Il Direttivo della sezione, unitamente a tutti
i donatori, vuole quindi ringraziare pubblicamente l’amico
Graziano per l’impegno, la perseveranza e la generosità
dimostrata, augurandogli tanti anni ancora di proficue donazioni! Grazie e complimenti!
Fa sempre piacere vedere giovani che partono sui campi
dello sport simboli della Fidas; nella foto le ragazze della
squadra di pallavolo di Zevio, la ORALCOOP, che milita nel
campionato di serie D con ottimi risultati.
Fidas Perzacco ha iniziato lo scorso anno i contatti con
questa squadra, posizionando un cartello promozionale
all’interno del palazzetto.
Quest’anno, visto il consenso ottenuto, ha voluto essere
più presente offrendo le tute in collaborazione con un secondo sponsor. Vicino al nostro marchio si vede il logo del
Comune di Zevio, con il quale siamo in ottimi rapporti e
collaboriamo in varie iniziative.
Auguri!
Le atlete della OralCoop con la divisa della Fidas
CADIDAVID
«Non sempre si può donare,
alle volte si è ‘‘costretti’’
a ricevere»
di Silvano Muraro
Il mese scorso i donatori volontari di sangue
della sezione di Cadidavid hanno spento le quarant'otto candeline, simbolo della loro proficua e
lunga attività a favore degli ammalati. Lo hanno
fatto con un programma semplice che prevedeva
alle ore 10.45 il ritrovo in piazza Roma; alle 11 la
messa del donatore nella chiesa parrocchiale, alle
12,30 il pranzo sociale durate il quale sono stati
premiati i donatori che hanno raggiunto significativi traguardi. È stato un modo per ritrovarsi tutti
e ripercorrere insieme la lunga strada fin qui fatta.
Un sentiero imboccato nel 1964 da un manipolo
di pionieri che riuscì a coinvolgere alcune decine
di persone.
«E oggi, seppure alcuni di loro non siano più con
noi - ha commentato l’attuale presidente della
sezione Alessandro Tegazzini - il loro ricordo e la
loro tenacia sono da esempio per molti nuovi donatori».
Attualmente gli iscritti alla sezione Fidas di Cadidavid sono quasi 400, dei quali 251 sono donatori
attivi che nel corso del 2011 hanno effettuato ben
519 donazioni di sangue (+37 rispetto al 2010).
Sempre nel 2011, 28 donatori «storici», per raggiunti limiti di età o salute, hanno cessato la loro
meritoria opera. A loro va il plauso ed il ringraziamento di tutta la società civile.
«Ma è con un pizzico di soddisfazione – ha sottolineato ancora Alessandro Tegazzini - che lo scorso
anno sono entrati a far parte della nostra sezione
ben 34 giovani nuovi donatori e questo ci consen-
Nelle foto: un nutrito numero di donatori premiati
durante la scorsa festa della sezione; nell’altra
foto: il presidente provinciale di Fidas Verona,
dr. Massimiliano Bonifacio, premia il donatore
di sangue Luigi Mazza, comandante la stazione
carabinieri di Cadidavid (a destra, nella foto, il
presidente della sezione Alessandro Tegazzini)
te di guardare al futuro con un cauto ottimismo.
Sappiamo tutti - ha concluso il presidente - che
le richieste di sangue nei nostri ospedali sono ancora superiori alle disponibilità. Invitiamo quindi
coloro che hanno la fortuna di essere in buona
salute a donare sangue. Infatti, non sempre si può
donare, alle volte si è ‘‘costretti’’ a ricevere».
L’elenco dei donatori di Cadidavid che nello scorso anno si sono distinti è lungo.
Ma, come si sa, lo spazio è breve, e ci consente appena di ricordare che ad Angelo Bertagnoli,
Giorgio Bisighin e Sergio Ferrari è stato consegnato il prestigioso «distintivo d’oro»; la «croce
d’oro», invece, è stata consegnata a Michele Ceriani.
Altri 31 donatori della sezione sono stati premiati
con medaglie d’oro, argento, bronzo e diplomi.
Fotonotizia
La Fidas Verona al Giro d'Italia
16 la voce delle sezioni
SEZIONI RIUNITE DI SALIZZOLE
Non rallenta il ritmo
il treno delle iniziative
È sempre più in movimento la macchina organizzativa della sezione Fidas e, considerati i risultati di consenso e numerici degli ultimi 10 anni, significa che
ogni iniziativa trascina alla donazione qualche nuova
persona. Nell’esposizione all’assemblea sezionale il
presidente Marcellino Trevisani ha messo in evidenza
i dati definitivi relativi al 2011: 377 donatori che hanno
offerto il loro braccio ben 759 volte, con 686 sacche di
sangue intero e 73 di plasma.
Per un comune di modesta entità come popolazione,
anche se con la presenza di donatori delle frazioni o
paesi limitrofi, è qualcosa di veramente notevole. Significa aver lavorato bene e soprattutto aver operato
tanto con competenza e grande capacità; significa
ancora saper individuare i settori sociali ai quali rivolgersi per quell’azione di convincimento che è alla base
di una valida promozione. Ma ritornando ai numeri, il
presidente ha ricordato come nel 2002 i donatori e
le donazioni erano 429 poco più della metà di quelle
del 2011, un aumento tale ci gratifica come comunità,
come dirigenti, ma la cosa più importante è che abbiamo contribuito a garantire le necessità degli ammalati dei nostri ospedali e talvolta anche di altre regioni,
perché senz’altro qualche sacca di sangue di Salizzole
è volata in Sardegna o nel Lazio, spesso in penuria di
questo prezioso dono di vita.
Per questo non dobbiamo rallentare il ritmo del nostro
treno di iniziative, proposte non solo ai giovani ma a
tutta la comunità. Presentiamo quelle che si svolgeranno da fine maggio ai primi di settembre, ricordando
il successo di adesione ottenuto da quelle già effettuate negli ultimi 2 mesi.
SAN MASSIMO - CROCE BIANCA
Una sede nuova: inizio
di un nuovo cammino
Un’associazione di volontariato come la nostra
non vive solo di sacrifici e disponibilità verso chi
ha bisogno di aiuto, anche se questo rimane l’obiettivo principale, ma anche di piccole e grandi
soddisfazioni, come quella che ci ha gratificato
venerdì 6 aprile scorso con l’inaugurazione della
“nuova sede”, concessaci dall’amministrazione
comunale (nella foto). Merito dei nostri 48 anni di
servizio sul territorio? Senz’altro questa ha influito
sulla decisione; ma anche del prezioso interessamento del consigliere Fiorenzo Antonini e dell’assessore Polato, senza dimenticare l’aiuto offerto
da tanti generosi per la sistemazione dei locali.
QUESTE LE NOSTRE INIZIATIVE
26-27 maggio: Festa diversamente abili presso
circolo NOI S. Martino di Salizzole.
1 giugno: Festa del Donatore presso Corte Castello
a Salizzole in occasione della sagra paesana.
3 giugno: Camminata della solidarietà Fidas
Salizzole, il percorso si sviluppa sul territorio di
Salizzole e Bovolone.
15 giugno: Torneo di pallavolo delle sezioni
Fidas del Basso Veronese presso circolo NOI
San Martino di Salizzole
17 giugno: Biciclettata Fidas sezione di Salizzole
in occasione della sagra di Bionde, il percorso si
sviluppa sul territorio di Salizzole, Concamarise
e Bovolone.
22-23 giugno: Festa motoraduno ad Asparetto, in
collaborazione con il gruppo Garage66.
9 settembre: Pranzo sociale della Sezione Fidas
Salizzole presso ristorante Ilva di Sanguinetto.
Informando i donatori il presidente Loris Pasquetto
ha comunicato il nuovo indirizzo, che è in via don
Giacomo Trevisani 3/d, nell’ex anagrafe comunale,
invitando a visitarla ed incontrare i membri di presidenza il secondo lunedì del mese, per ora, e poi
per eventuali altre iniziative che senz’altro si svilupperanno ora che esiste un luogo fisso di ritrovo.
Il problema della sede è quindi risolto, terminato
pure il continuo peregrinare da un posto ad un altro, ora inizia un nuovo cammino che prevede più
ampi interventi per l’associazione e per la comunità. La lunga esperienza di tanti anni di attività non A destra il presidente della sezione Loris Pasquetto con Marcellino
Bertaiola, "storico" dei donatori di San Massimo-Croce Bianca
farà certo mancare le idee.
Correre per la Fidas
CAD IT, una sezione che
corre sulla strada della
donazione; costituita da
pochi anni, è risultata da
subito molto vivace nelle iniziative e soprattutto
nella partecipazione ai
tanti eventi promossi. Alla
fine dello scorso anno poteva contare ben 59 donatori attivi con oltre 120
sacche donate: non male
per un gruppo giovane di
nascita e i cui componenti
sono per la maggior parte
giovani.
E i giovani vivono lo sport, accettano le sfide non solo
morali ma anche fisiche, amano il confronto mettendo
alla prova la loro capacità frutto di dedizione, impegno
e lavoro. Ne è un ulteriore esempio il donatore della
Cad It Dario Schiesaro che, dopo oltre 21 km corsi alla
recente Half-Marathon corsa a Verona, ha voluto esprimere la sua soddisfazione inviandoci una foto accompagnata da queste parole: “Ho corso e sono arrivato vivo
al traguardo, con una maglietta bellissima. Ecco la prova
che donare fa bene. Ciao e ancora grazie. Dario”.
Noi possiamo solo commentare: “Complimenti e grazie
a te per l’onore che ci fai promovendo la donazione e la
Fidas!”.
Quaderni sul tetto del mondo
Mirano senz’altro in alto questi due amici donatori
di Quaderni che hanno portato la bandiera della
Fidas sull’altopiano più alto del mondo, in Tibet.
Ecco Lino Franchini e Alberto Cordioli a Thang La,
sulla strada che da Lhasa porta a Kathmandu, che
spiegano la bandiera al vento a 5050 metri di altitudine. Possiamo veramente affermare che la Fidas è arrivata molto… in alto. Grazie della notizia.
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