editoriale
Errare humanum est...
...perseverare autem diabolicum
Ritorniamo su un tema già trattato sul numero scorso, quello delle
scelte suicide, nonché fratricide, riguardo le fiere di settore, in Italia.
Perché collocare Eicma ed Expo Bici nello stesso fine settimana?
La torta è piccola, e dividerla a metà non sfama nessuno. Il
consumatore, insieme al negoziante, è costretto a scegliere, o di
qua o di là, considerato che Milano e Padova non sono proprio a
due passi. Vero che la seconda è stata più a misura di biker, però...
Confidiamo che l’anno prossimo si trovi una soluzione, anche perché,
sempre citando un altra locuzione latina...
Omne trinum est perfectum
Proverbio che, nel parlar comune, è spesso citato, ma solitamente in tono
scherzoso, nel senso di “non c’è due senza tre”. Ma qui il tono scherzoso
lascia spazio a quello tragico(mico). Annuncio recente quello della Fiera
di Rimini dedicata all’Outdoor e al mondo dei camper, di una nuova
manifestazione, sempre focalizzata sulle due ruote a pedali, e indovinate
la data prescelta? Non è difficile, è proprio quella, la stessa, provvisoria, di
Eicma ed Expo Bici.
Perché farci – e farsi – del male? Almeno tali fiere fossero
caratterizzate, così da non essere in diretta concorrenza tra loco,
prima di scegliere oculatamente la data...
Fiere che in ogni caso trovate illustrate su questo numero, insieme
ad alcune novità 2010 e al report di una manifestazione che, invece,
sta mutando. Quell’Interbike, da anni il punto di riferimento mondiale,
che sta volgendo verso altri lidi, mostrando come il mondo a stelle
e strisce e quello della vecchia Europa siano sempre più distanti
di Cristiano Guarco
nel modo di intendere la mobilità a pedali, non solo l’intepretazione
del mountain biking. Forse che, come da copione, gli statunitensi
siano sempre avanti? Che anche da noi, prima o poi, ci sarà un
ritorno all’essenziale e alla semplicità, con un’attenzione per il
gusto estetico? Noi siamo dubbiosi, visto quello che sta succedendo
nel mondo delle 29er, nel Nordamerica ben più di una moda, qui,
purtroppo, solo una moda... di chi è la colpa, di chi le propone come
soluzione esclusiva, esagerando gli aspetti cool & smart, di fatto
relegandole alla nicchia dei prodotti fighi e nulla più, o dei negozianti
reticenti al nuovo? Una reticenza già vista in passato nei confronti
delle mtb full, delle forcelle ammortizzate
prima e dei freni a disco poi.
Photo Matteo Cappè
Spot Dune di Piscinas
Ma torniamo a noi, lasciando da parte le
Medio Campidano - Sardegna
riflessioni a volte fini a se stesse e che
Rider Luca Masserini
interessano poco o nulla il nostro essere
biker. E qui di materiale ne abbiamo in
abbondanza. Tre spot gustosi sparsi tra
Italia – Diano Marina, Medio Campidano
– e Francia – con la vicina Nizza –, tre
spot per sognare dove trascorrere le
prossime vacanze o we a ruote artigliate,
magari in sella alla nuova biga. E anche
qui abbiamo pane per i vostri denti, che
siate escursionisti – Solis e Pivot Cycles –,
enduristi – l’innovativa Kona Cadabra –, o
downhiller – la stupenda Lapierre Dh920
– non vi abbiamo fatto mancare nulla!
Viaggi, itinerari ed emozioni. La sezione di TuttoMtb dedicata alla scoperta del territorio
Spot: Medio Campidano - Spiaggia di Piscinas
Rider: Happy People - Foto: Matteo Cappè
Mi è bastato fare un
veloce scroll della cartella
“selezione foto” di
Matteo per farmi venire
le vampate di caldo.
Due giorni in quella
regione, così pieni e
intensi che ho perso il
conto del numero di spot
visitati, delle persone
incontrate, delle raffiche
di scatti della Canon
che hanno immortalato
un paesaggio mai visto
fin’ora…
SPOT
Il Golfo Dianese
Di solito, quando si pensa
alla Liguria in mtb, si citano
Finale e Sanremo, ma c’è una
zona tra Diano Marina, San
Bartolomeo e Cervo, che è
un vero paradiso per i biker. I
ragazzi di Frrd (freeridecrew.
com) hanno lavorato sodo
per preparare quattro sentieri
da urlo, adatti non solo a
freerider e dher, ma anche
a chi propende più per
l’all-mountain: provare per
credere!
SPOT pills
Nizza
Una giornata con Karim
Amour, sul sentiero dove si
allena il campione francese:
una discesa impegnativa,
che non molla mai, che
dalla cima del Mont Chauve,
a circa 850 m e da cui si
domina la Costa Azzurra,
scende a Nizza.
per gli amanti del birdwatching
questi sentieri offrono incontri
straordinari.Sei percorsi adatti
all’xc e all’escursionismo per
scoprire una terra davvero ricca
e unica.
SPOT
Cai Massa sez. E. Biagi
Massa (MC)
Sardegna - Medio
Campidano
Un vero paradiso
incontaminato, una terra d’altri
tempi, lontana dagli abituali
flussi turistici. Il paesaggio è
assolutamente vario: si passa
dai boschi e dalla macchia
mediterranea a distese
sabbiose, da paesaggi aspri a
sugherete; si incontrano cervi
sardi, cavalli allo stato brado,
ON THE TRAIL
GLOBE TROTTER
News sulle località e sugli
eventi in tutta Italia
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e completa di quello che è il Medio
Campidano.
Nella foto a destra:
il perastro non è altro che la
pianta madre di quella che
chiamiamo comunemente
pera. È una pianta che
in questi territori cresce
spontaneamente e si usa
come innesto per creare la
pianta da frutto.
Concentrato di Sardegna
Tempo sprecato, parole sprecate, foto
sprecate. Questa regione non va vista con
occhi altrui ma in prima persona, con
la propria bici e la famiglia al seguito.
Una terra fin troppo ricca di tradizioni e
situazioni diverse, una terra popolata da
gente semplice e ospitale, una terra che ha
voglia di riscattarsi dopo anni di silenzio,
perché questa terra non ha nulla da
invidiare al concetto primordiale di Eden
Testo di Luca Masserini, foto di Matteo Cappè
Piccola e immensa
Dall’altopiano della Giara alla Costa Verde c’è
un’isola nell’isola, calma, silenziosa, immensa.
Strade immaginarie che ritornano indietro di millenni, strade abitate da un popolo predisposto all’arte
della vita rurale, che si nutre dei frutti della tradizione più antica. Il Medio Campidano è poco noto
ai grandi flussi turistici, ma è una tappa imperdibile
per chi viaggia “dentro” il territorio.
Questa provincia nasce dalla volontà unanime del
Consiglio Regionale della Sardegna che ha accolto
le richieste di autogovernarsi, avanzate con forza
dai 28 Comuni che costituiscono dal maggio del
2005 questo nuovo Ente. È un territorio piccolo,
se calcolate che misura appena poco più di 1.500
kmq, ma non per questo è privo di inestimabili
tesori: il parco di Perda e’ Pibara, il territorio dell’Arcuentu e il complesso montuoso del Monte Linas
con gli antichi centri minerari di Montevecchio e
Ingurtosu, le imponenti dune sabbiose di Piscinas
e Pistis, le dolci colline della Marmilla costellate di
testimonianze nuragiche e l’altopiano della Giara
popolato da cavalli allo stato brado. Tutto vero,
tutto vissuto in prima persona e tutto da rivivere al
più presto con la giusta calma.
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poco meno di un’ora siamo passati da un
ambiente fresco e umido al suo opposto.
Dai boschi del complesso montuoso del
Linas alle distese sabbiose di Piscinas,
sentite nominare mille volte da amici ma
mai viste con i miei occhi. Uno spettacolo
che si estende per nove km, raggiunge
profondità di 30-40 m e tocca altezze che
arrivano a 50 m. Un melange tra sabbia
e macchia mediterranea costituita da
lentischio, fillirea, elicriso e lavanda, e un
incontro davvero inaspettato con una famiglia di cervi sardi. Pensate, sopravvissuti
nei secoli e oggi presenti in circa 1.500
esemplari. Questa distesa sabbiosa viene
considerata la più estesa d’Europa ed è
stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità
dall’Unesco.
Dicevamo prima dei monti del Linas, uno
dei più antichi della Sardegna che risale a
400 milioni di anni fa e conta una notevole varietà di ambienti. Paesaggi aspri dalle
creste pietrose, sugherete e gole profonde nella zona dell’Oridda. Mentre se ci
spostiamo più a nord domina l’Arcuentu,
formazione di montagne di natura vulcanica. Anche se siamo biker questo è uno
dei paradisi mondiali per i birdwatcher,
che possono ripercorrere gli antichi cammini dei minatori e carbonai per ammirare
i falchi pellegrini, gli astori e tante altre
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cartine realizzate dalla provincia: sei itinerari
sul nostro opuscolo, con tutti i dati che
servono ad un appassionato e scelti con cura
per permettere di avere una visione completa
dello stupendo territorio che questi sardi
hanno la fortuna di abitare.
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Visto il quantitativo abnorme di spot che dovevamo visitare in un tempo ahimè limitato,
abbiamo chiesto consiglio ad Emanuel Cau,
appassionato di mtb e maledettamente innamorato della sua regione. A lui il compito
di spiegarci uno dei must per chi vuole avere
una visione completa di quello che è il Medio
Campidano.
“Qui, chi ama pedalare in un contesto
unico perde la testa, te lo garantisco. Un
itinerario potrebbe essere con partenza dal
bacino artificiale del Rio Leni per addentrarsi
nel contesto del Monti Mannu (montagna
grande) di Villacidro. Da qui la vista si perde
sul mare, sulla piana di Cagliari, Porto Scusu,
Sant’Antioco e Carlo Forte. Un tracciato che
misura circa 44 km (quello della loro granfondo) con un’ascesa complessiva di 1.400 m
e lunghissimi e divertenti singletrack”.
Siamo stati accompagnati all’interno del territorio del Medio Campidano anche da Gigi
Meloni (Taxus Baccata Mtb Club di Gonnosfanadiga) che, oltre a raccontarci la curiosa storia
della scalinata di Gonnosfanadiga, descritta
nelle prossime pagine, ha voluto sottolineare
gli spot della Tomba dei Giganti e il Parco di
In altro da sinistra: la discesa da Villa Irina, dedicata alla moglie
del direttore del sito minerario di Ingurtosu, oggi chiamata per
comodità Villa Ginestra (va vista in primavera per l’esplosione di
colori...); dopo averli cercati per tutto l’altopiano alla fine siamo
riusciti a vedere i famosi cavallini della Giara.
In basso, da sinistra: la pianta più famosa della Sardegna: il
Mirto; piante da sughero sull’altopiano della Giara; abbiamo
insistito e ci siamo fatti portare in un laboratorio artigianale di
coltelli tipici sardi: questa opera d’arte chiamata guspinesa costa
la bellezza di 1.000 euro; la pecora nera di Arbus; una scrofa
allo stato brado sull’altopiano della Giara.
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medio campidano
La miniera ristrutturata di Montevecchio
è ancora impregnata di quella atmosfera
malinconica che si respirava in questi luoghi…
adesso, in questi luoghi, regna il silenzio.
Qui sotto, da sinistra: scendendo dal Castello
di Monreale all’orizzonte spicca l’altopiano
della Giara, poco distante si sviluppa l’area
termale di S. Maria Acquas; il lentischio, pianta
tipica della zona; appena ho visto questa duna
il mio pensiero è stato uno solo: raidarla! L’ho
fatto e ho goduto; ex lavatoio di Villacidro; il
complesso montuoso del Linas; nella suggestiva
località di Ingurtosu abbiamo incontrato diversi
biker alla scoperta di questo territorio.
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che possono ripercorrere gli
antichi cammini dei minato
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il tracciato di Gonnosfanadiga da non perdere la vista
spettacolare sulla gola di
Canale Nuratzena… anche
in questa zona non manca
un’area mineraria: l’area
mineraria di Sibiri. Con
Nino Vaccargiu, Maurizio
Scanu e la giovane Giada,
dell’associazione Piccalinna Mtb Club di Guspini,
abbiamo percorso invece
gli spelndidi tracciati tra le
dune di Piscinas, l’interno
delle miniere di Montevecchio e il Cantiere di
Levante, tutti luoghi che possono essere percorsi sia durante un’escursione, sia durante
le gare organizzate dale diverse associazioni
(trovate i riferimenti delle associazioni alla
fine dell’articolo).
Epilogo
Farà strano sentirmi “parlare” così, e anche a
me ha fatto strano passare dai contest, in cui
si beve Monster offerta da bionde tettone e
si guardano trick impensabili, a questa realtà.
Ma il nostro bellissimo lavoro è questo, ogni
tanto capitano degli spot triti e ritriti e talvolta, come per il Medio Campidano, capita di
scoprire dei veri e propri paradisi ancora “incontaminati”. Come vi ho già detto, questa
piccola pepita va consumata, degustata e
annusata in prima persona. Siamo più che
certi di consigliarvi un qualcosa di speciale,
una primizia che sembra non essere mai
stata scoperta dalla infestante cultura
moderna.
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TUTTOmtb
Quello che vi proponiamo non è
un singolo itinerario, con questo
servizio vi vogliamo mostrare
tanti assaggi di quello che è il
territorio del Medio Campidano:
un’area che racchiude tutte le
peculiarità della Sardegna.
In queste pagine inseriamo
una cartina della provincia del
Medio Campidano e le tracce
dei 6 percorsi mtb proposti.
Per avere informazioni più
dettagliate potete contattare
sia l’ufficio del turismo del
Medio Campidano oppure
le società mtb molto attive
sul territorio (inoltre ogni
Associazione organizza una
gara a valenza regionale). In
alcuni casi, visitando il sito delle
associazioni, sarà possibile
scaricare le tracce gps degli
itinerari.
Informazioni utili sulla
In alto: l’altopiano della Giara si estende per
45 kmq a quota 700 metri slm; vale la pena
una pedalata al Castello di Monreale, la vista
si perde su tutta la zona; un momento di
relax prima di addentrarci nella mastodontica
miniera, ormai chiusa, di Montevecchio.
Nella pagina a fianco: Reggia Nuragica Su
Nuraxi (Barumini) dichiarata dall’Unesco
Patrimonio dell’Umanità. In Sardegna se ne
contano circa 8.000 tutti in collegamento
visivo tra loro, la storia dei nuraghi è ancora
misteriosa ed affascina tutto il mondo.
e gole profonde nella zona
dell’Oridda. Mentre se ci
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montagne di natura vulcanica.
Anche se siamo biker
questo è uno dei paradisi
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che possono ripercorrere gli
antichi cammini dei minatori
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tante altre specie di volatili e
animali selvaggi.
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Mai mi sarei aspettato
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G-SPOT
medio campidano
Provincia del medio campidano
Via Carlo Felice n. 267 - 09025 Sanluri (VS)
Tel. +39 070 9356 733 - 734; Fax: +39 070 9356799
e-mail: [email protected]
Le società mtb attive sul territorio
del Medio Campidano
Taxus Baccata Mtb Club di Gonnosfanadiga
Presidente Salvatore Cadibbu e-mail: [email protected]
tel. 070 9799864 cell. 328 7375881 e 340 8657442
www.taxusbaccata.too.it
Piscina Irgas 3C di Villacidro
Presidente Pierpaolo Angius e-mail: [email protected]
tel. 347 7011319 e 393 5796847
www.piscinairgas3c.it
Piccalinna Mtb Club di Guspini
Presidente Nino Vaccargiu e-mail: [email protected] e
[email protected] - tel. 070 972056 cell. 348 3992861
piccalina.blogspot.com
Monreal Bike Mtb di San Gavino Monreale
Presidente Giordano Fadda e-mail: [email protected]
tel. 349 4695271
www.provincia.mediocampidano.it
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In questa pagina, dall’alto:
la Tomba dei Giganti di
Gonnosfanadiga S. Cosimo:
siamo davanti ad un’opera
che risale a più di duemila
anni A.C. Si tratta di sepolture
collettive dell’era nuragica. La
curiosità di queste tombe è
la forma a protome taurina,
ovvero a testa di toro, a
simboleggiare il dio della
fertilità e della terra; la parte
esterna, chiamata esedra,
serviva per creare un legame
tra i vivi e i loro cari. Fonti
storiche testimoniano che
queste persone usavano stare
anche diversi giorni dormendo
nell’area di fronte alla tomba;
Gigi Meloni, una delle nostre
guide, ci ha raccontato la
storia della scalinata più
lunga che abbia mai fatto: la
scalinata di Gonnosfanadiga.
“È nata alla fine degli anni
’50 in seguito ad un sogno
e gole profonde nell
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Campidano.
che fece un emigrato. Il
“sognatore” aveva visto la
Madonna che, appunto in
sogno, gli aveva chiesto di
realizzare una gradinata in
suo onore. Automezzi non
ce n’erano a quell’epoca e
la popolazione si organizzò
nei tempi persi con carri a
buoi e tanta buona volontà.
È fatta tutta da blocchi di
granito lavorati a mano da
degli scalpellini di Arbus e
Gonnosfanadiga, misura 7
metri di larghezza e conta più
di 200 scalini.”;
Quello che rimane di una
struttura mineraria all’interno
della Foresta Montimannu
è diventato oggi il Parco
Culturale Giuseppe Dessi;
Il logo della Miniera di
Montevecchio;
Poco prima di arrivare
all’altopiano della Giara è
tappa d’obbligo curiosare
dentro la Domus de Janas
“Sa Domu a S’Orcu” di Setzu,
completamente scavata nella
roccia;
L’interno della Tomba dei
Giganti;
L’incontro con i cervi nella
zona di Piscinas;
La zona collinare della
Marmilla, rappresentata in
modo esemplificativo dalla
collina del Castello di Las
Plassas, prende il nome
proprio dalle forme delle
mammelle e la cosa che
affascina è la totale assenza
di abitazioni al di fuori dai
centri abitati, lasciando queste
zone ancora come una volta.
D’estate colorate di un giallo
“bruciato” e in primavera
di un verde rigoglioso e una
sfilza di colori che vanno dal
rosso dei papaveri, il giallo
delle margherite e il viola delle
sulle.
Lunghezza48,74 km
Pendenza media 2,01%
Dislivello 980 m
Le dune
Ingurtosu-PiscinasMontevecchio-Ingurtosu
Percorso 6
Lunghezza 33,50 km
Pendenza media 0,99%
Dilivello 330 m
Le vie giudicali
Villanovaforru-SardaraSanluri/VillanforruSanluri-Sardara
Lunghezza 18,73 km
Pendenza media 0,85%
Dislivello 160 m
Percorso 3
Lunghezza 29,1 km
Pendenza media 1,63%
Dislivello 310 m
Percorso 5
Percorso 2
Sentiero delle aquile
GonnosfanadigaIngurtosu
Lunghezza 41,64 km
Pendenza media 1,56%
Dislivello 650 m
Lunghezza 30,74 km
Pendenza media 1,24%
Dislivello 380 m
Gli antichi villaggi
Barumini-Las Plassas-Pauli
Arbarei-LunamatronaVillanovaforru
Le cascate del Linas
VillacidroGonnosfanadiga
Percorso 4
La Giara e I suoi cavallini
Barumini-Gesturi-GenuriTuili-Barumini
Percorso 1
PERCORSI MTB
Anche se siamo biker
è uno dei paradisi
de nella zona questo
per i birdwatcher,
Mentre se cimondiali
che possono ripercorrere gli
iù a nord domina
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natura vulcanica.
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Emanuel Cau, appassionato di mtb e
maledettamente innamorato della sua
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perde la testa, te lo garantisco. Un itinerario
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essere con partenza dal bacino
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del Rio Leni per addentrarsi nel
chi vuole avere unaartificiale
contesto del Monti Mannu (montagna
di quello che è il Medio
grande) di Villacidro. Da qui la vista si
perde sul mare, sulla piana di Cagliari,
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