FERRARA
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Case di collezionisti
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Le collezioni del cardinale
Giovanni Maria Riminaldi,
temporaneamente allestite a
Palazzo Bonacossi, testimoniano l’idea di museo coltivata dall’alto prelato e la sua
squisita erudizione, formatasi nel clima culturale “illuminato” della Roma di metà
Settecento.
Parallelamente alla Riforma
dell’Università, cui diede avvio nel 1771, egli curò la rifondazione del Museo, con l’allestimento in nuovi ambienti della collezione da lui riunita nel corso di una vita e
donata alla città. Proveniente nella stragrande maggioranza dai depositi dei Musei
d’Arte Antica del Comune di
Ferrara, tale raccolta comprende manufatti e opere
d’arte di varia natura: dipinti, statue e busti marmorei,
bronzetti, iscrizioni funerarie, mosaici, tavolini, litoteche e altro ancora.
Houses of Collectors
ELISA LEONINI e SILVIA SARTORI
MATTEO SACCHI
a cura di Maria Luisa Pacelli
in collaborazione con Chiara Vorrasi
πMusei di Arte Antica - Palazzo Bonacossi / Museum of Ancient Art
The collection of Cardinal Giovanni Maria
Riminaldi, temporarily on display in Palazzo Bonacossi, testifies to the idea of the
museum conceived by the high prelate and to
his exquisite erudition, formed in the “illuminated” cultural climate of Rome in the mideighteenth century. In parallel with the University Reform, which he initiated in 1771, he
oversaw the re-establishment of the Museum,
with the display in new spaces of the collection
that he put together during his lifetime and
donated to the city. The great majority of the
objects on display come from the deposits of
the city of Ferrara’s Museum for Antique Art.
The collection comprises artefacts and works
of art of various kinds: paintings, statues and
marble busts, bronzes, tomb slabs, mosaics,
tables, collections of minerals and more.
Chiara Vorrasi
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Ferrara
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Matteo Sacchi nato a / born in Ferrara, 1975.
Vive e lavora a / lives and works in Ferrara
[email protected]
Elisa Leonini nata a / born in Ferrara, 1980.
Vive e lavora a / lives and works in Ferrara
[email protected]
Silvia Sartori nata a / born in Copparo (FE), 1978.
Vive e lavora a / lives and works in Ferrara
www.silviasartori.org
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QUALE SÉ ?
Mirrors, 2007, stampe fotografiche su PVC, carta adesiva / photographic prints
on PVC, adhesive paper, dimensioni ambiente / environmental dimensions
Una riflessione sul tema dell’identità e sulla sua natura molteplice e contraddittoria è offerta dall’installazione allestita da Silvia Sartori ed Elisa Leonini nella Saletta degli Specchi, attorno
al settecentesco bronzetto di Diana cacciatrice. Dettagli fotografici della scultura, ingranditi e deformati secondo un gusto di
ascendenza manierista, sono inseriti nelle cornici dorate degli
specchi, moltiplicando i punti di vista in un capzioso gioco di
sguardi incrociati e rivelando aspetti inattesi ed espressioni
inquietanti.
L’installazione di Matteo Sacchi indaga il rapporto tra identità
personale e collettiva. Un uovo, simbolo di unità ed eternità, è sospeso al di
sopra di un letto di
lingue, avidamente
protese a lambirne la
superficie immacolata: tra loro simili
esse sono distinte e
caratterizzate nella
loro individualistica
aspirazione alla perfezione. Realizzata in
gesso e polvere di
marmo, con una
chiara matrice scultorea, l’installazione
di Sacchi appare un
contrappunto sottilmente ironico ai busti a imitazione dell’antico conservati
nella stessa sala.
A reflection on the theme of identity and its
manifold and contradictory nature is offered by the installation
designed by Silvia Sartori and Elisa Leonini in the Hall of Mir-
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ricerca dell’individuo nella sua singolarità / search for the individual in his
singularity, 2003, gesso, scagliola, polvere di marmo / plaster, scagliola, marble
dust, dimensioni ambiente / environmental dimensions
rors, regarding the small bronze eighteenth-century sculpture of Diana
Huntress. Photographic details of the sculpture, enlarged and deformed in keeping with the tradition of mannerism are inserted in the gilded frames of the mirrors, multiplying the points of view in a captious
game of crossing glances, revealing unexpected aspects and disquieting
expressions.
Matteo Sacchi’s installations investigates the relationship between
personal and collective identity. An egg, symbol of unity and eternity, is
suspended above a bed of tongues, which stretch avidly to lick the immaculate surface: in their sameness they are distinct, characterised by
their individualistic aspiration to perfection. Executed in plaster and
marble dust, with a clear sculptural matrix, Sacchi’s installation appears as a subtly ironic counterpoint to the torsos imitating antiquity on
display in the same room.
Chiara Vorrasi
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