CARMEN STREET anno 1, n. 6
GIORNALINO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE
DI VICOLO MANZONE 7, BRESCIA
HANNO COLLABORATO:
Maga Magari, Marco, Fausto, Ersilia, Terry, Giuliano, Debora R., Ivan, Simone, Mattia, Walter Satüt,
Alessandro, Valentina P., Imen, Giulia, Silvana, Andrea, Richy, Lara, Betty, Aziz, Enza, Giuseppe, Debora
D., Katuscia, Cristian, Anita, Alida, Claudia, Francesca, Maria, Beppa Lanappa, Angela Battagliola...
in questo numero:
Pensieri e parole
3
NATALE 1997
Carmen News
4
NOTIZIE FLASH
Parole in libertà
5
PENSIERI...
Pensieri e parole
6
FELICITA'...
Carmen Tour
7
A ROMA
Pensieri e parole
8
ALLA SERA IN STALLA
Pensieri e parole
10
I GIOVANI E...
S.O.S
11
RI-CICLO
Comitato Carmine
12
UN COMITATO PER IL QUARTIERE
Pensieri e parole
14
LA COMUNITA' PER MINORI
Pensieri e parole
16
SCRIVO I COLORI
Racconti
17
SCRITTORI IN ERBA
Racconti
18
LA BIBLIOTECA
Maga Magari
19
LE STELLE PREVEDONO
Nonprofit
20
SPAZIO PUBBLICITA'
Conosci te stesso!
21
BABBO NATALE O S. LUCIA?
Carmen 2000 + Express
22
SI DICE, SI MORMORA, SI...
Una pagina per giocare
23
IL PIACERE DI SCOPRIRLO
Notizie utili
24
CARMENINFORMA
Anno primo
Carmen Street - Bimestrale - N. 6 (dicembre) 1996
Registrato presso il Tribunale di Brescia il 26-9-95 n. 32/1995.
Direttore Responsabile Dott.ssa Anna Grasso Rossetti
Redazione e Amministrazione: Vicolo Manzone 7,
25122 Brescia - tel/fax 030/40807
Stampa: Grafiche Opera Pavoniana - BS
2
Con questo numero termina il primo anno "ufficiale" Carmen Street
(ma i nostri lettori sanno bene che
l'esperienza è iniziata nel "lontano"
Natale del '92). Il giornalino che
usciva "quando poteva" ha mantenuto una costanza e regolarità nella
continuità. Abbiamo aumentato il
numero di copie stampate, alcuni
numeri sono andati esauriti, altri
benché "vecchi" sono tutt'ora richiesti. Crediamo che questi siano
dei segni significativi per un bilancio del primo anno.
E' un giornalino che è sorto senza
alcuna pretesa. Voleva essere soltanto uno strumento per il Centro.
Col tempo le prospettive si sono
modificate, altre occasioni si presentano. Siamo ben lieti di poter
essere una cassa di risonanza anche
per le iniziative del quartiere
Carmine. La proposta di poter ospitare su queste pagine il lavoro del
Comitato di quartiere ci trova pienamente consenzienti e collaboranti
(vedere l'articolo a pp. 12-13). Crediamo che anche questo possa valere per rendere il quartiere Carmine
migliore, a dimensione umana.
Il prodotto, per quanti ci conoscono, crediamo che sia sempre allo
stesso livello. Nella continuità cerchiamo di cambiare e di migliorare.
Non vi resta che leggere per riscontrare se è vero...
Pensieri e parole
NATALE 1997
Luci, colori... Le vie della città, le vetrine dei
negozi, le case in questi giorni sono addobbate
con i mille oggetti e le mille luci che si usano per
ricordarci che siamo a Natale.
Panettone e pandoro; l'albero di natale oppure il
(non più di moda) presepio; babbi natali e
befane; e poi i regali e i continui slogan ("A
Natale bisogna essere buoni") che incidono ben
poco sul nostro modo di
agire, sulla nostra vita.
Non da ultimo vengono gli
auguri, per il Natale e per il
nuovo anno che si avvicina. Auguri fatti a viva voce
o con i biglietti o con un
presente. Auguri fatti forse per abitudine, per convenienza, per dovere, senza la speranza - unico ingrediente per un augurio
vero.
Ma viene da chiedere: a
che serve tutto questo? che senso ha?
Le feste natalizie - un tempo motivate dalla
gioia dei credenti per la nascita di Gesù - sono
oggi la gioia dei commercianti e l'effimera
maschera della nostra generazione che non sa
più trovare un senso nelle semplici cose quotidiane?
Per scambiarci gli auguri di questo Natale 1997
ci serviamo di una breve riflessione di P.
Mazzolari. Un modo per ricordarci che il Natale
non sono soltanto luci e colori...
amare tutti, non può essere la pietra angolare
che riunisce in sé i due popoli.
Cristo nasce «fuori della casa» e muore «fuori
della città» per essere in modo ancor più visibile il crocevia e il punto d'incontro.
Nessuno è fuori della salvezza, perché nessuno
è fuori del suo amore, che non si sgomenta né
si raccorcia per le nostre opposizioni o i nostri
rifiuti.
Il Signore, sapendo
che siamo fatti di terra, non si stupisce di
vederci far mucchio
l'un contro l'altro, proprio per ragioni di
«terra», come in genere sono i motivi che
ancor oggi tengono
diviso il mondo.
I pastori «vengono e
trovano Maria, Giuseppe e il Bambino
deposto nella mangiatoia».
Questo infatti era il segno dato dall'Angelo.
E come lo vedono compiuto sotto i loro occhi,
essi credono che veramente è nato il Salvatore.
Credono con poco: basta la conferma del segno: «un bambino fasciato che riposa in una
mangiatoia».
La fede è guardare di là, oltre il segno: la
speranza conta sul di là: l'amore è passare di
là, oltre le apparenze, oltre il tempo, oltre la
morte, con tutto il cuore.
Se uno non vede di là, non capisce niente della
«figura di questo mondo» e l'assurdo diventa il
colore e lo sfondo di ogni azione e di ogni
avvenimento.
Così entra la fede nel mondo: prima Maria, poi
Giuseppe, poi i pastori, i magi, gli apostoli...
sino alla fine dei tempi, sino a quando un bimbo
in fasce posto in una mangiatoia sarà il segno
del di là.
Il Salvatore viene per coloro che credono e per
coloro che dicono di non credere in lui.
Gli uni e gli altri - a volte questi più di quelli lavorano, soffrono, sperano perché il mondo
vada un po' meglio.
Egli è quindi l'oggetto di un comune desiderio.
Se uno rimane con lo spirito di parte, se non è
con tutti, non per dare ragione a tutti, ma per
3
Carmen News
NOTIZIE
FLASH
Calendario 1997. Quest’anno, in occasione del Natale, Carmen Street ha
voluto preparare una piccola sorpresa
per amici, simpatizzanti, conoscenti,
frequentanti... Si tratta del magnifico Calendario 1997 (vedere per credere). Le foto che compaiono sul nostro calendario sono dedicate a
Passo Cereda: così per tutto l’anno, giorno dopo
giorno, gli impenitenti aficionados del Cereda
potranno avere davanti ai loro occhi gli indimenticabili paesaggi. La realizzazione del calendario
ha comportato una... certa spesa. Per questo il
calendario viene distribuito chiedendo un piccolo contributo (per sopperire alle spese della stampa ed eventuale utilizzare il ricavato per finanziare altre iniziative). Crediamo che ne sia valsa
la pena. Visto che siamo sotto le vacanze di
Natale, potreste sempre regalarne una copia ai
vostri amici, parenti, nonni, cugini, nipoti, zii,
cognati, suoceri, conoscenti, vicini di casa, compagni di scuola o di lavoro, tirapiedi, portaborse,
amanti, ecc. ecc. O, al limite, accompagnando il
gesto con dolci maniere, ficcare una copia nelle
mani richiedendo il dovuto consenso (pardon,
compenso). Oppure... Insomma richiedete al
Centro e distribuite più copie che potete...
- il 13 dicembre, ore 16,30, un incontro per
festeggiare insieme (anche se si è un po' cresciuti
non guasta mai ricordare il candore infantile...) S.
Lucia (con sorpresa);
- il 19 dicembre, sempre alla medesima ora,
presso il salone del Centro ci si ritrova per una
piccola rappresentazione natalizia e per lo scambio degli auguri.
Presepio. Precedono i lavori per
l'allestimento di un presepio all'interno
della Chiesa del Carmine. Il presepio si
potrà ammirare durante il periodo natalizio (per poterlo visitare, la chiesa resterà aperta
nel pomeriggio, fino al giorno dell'Epifania).
Nuovo ciclo di attività. Con la ripresa
della scuola, dopo le vacanze natalizie,
il Centro propone per il pomeriggio un
nuovo ciclo di attività. Occhio al volantino e fate per tempo le vostre iscrizioni...
Week-end a Treviso. Le iniziative della
Carmen Tour continuano: dopo la gita
a Roma dei primi di novembre, nel fine
settimana del 30-11/1-12 si è tenuta
un'uscita a Treviso. Tanto per non perdere l'allenamento...
Vacanze natalizie. In concomitanza
delle vacanze natalizie si ripropone
l'esperienza di due settimane bianche a
Passo Cereda (più un periodo dal 2712 al 1-1 per giovani e... adulti). Visto che i posti
sono limitati, occhio alle date e fate presto le
vostre prenotazioni (notizie più dettagliate a
pagina 20).
Festa al Carmine. L'8 dicembre si è
tenuta nella chiesa del Carmine una
celebrazione durante la quale Lorenzo
(con altri 4 studenti maristi che molti di
Carmen Street hanno avuto modo di conoscere
nel corso dell'estate durante il campeggio e il
campo lavoro) ha ricevuto il ministero del
Lettorato (prima tappa in vista dell'ordinazione).
A lui e a Luigi, Andrea (Enea), Gino e Marcello
i migliori auguri!
S. Lucia e Natale. Il Centro propone
due momenti extra per quest'ultimo
periodo prenatalizio:
4
Pensieri e parole
PENSIERI...
Ogni volta che ti penso
una piccola lacrima scende sul mio viso.
Il mondo sembra vuoto, triste
se tu non sei al mio fianco
e inutile la vita.
Oggi piove, sì, il cielo piange...
chi sa perché? o per chi?
L'unica cosa che so è
il mio cuore che sente la mancanza
dei tuoi abbracci,
dei tuoi sorrisi,
dei tuoi sguardi.
In questo testo avrei voluto parlare della tristezza,
ma preferisco parlarvi dell’amore...
L’amore
Sono un pensiero nato tra i banchi di scuola e sono
nero,
detto con una parola sono AMORE
quello che tutto ha creato
quello che Dio ci ha lasciato in consegna
quello che tutto ci insegna e che vive
oltre alla vita e alla morte
quello che è morto più forte di quanto poi siamo noi
quello che ci rende eroi
Sono soltanto un pensiero nato che ancora non c’era
nato tra rosa e la viola
nato tra i banchi di scuola
sono un pensiero, un’essenza
che non è mai totale coincidenza, l’amore.
Sono un pensiero mai nato, ma sempre esistito e
sono nudo se pure vi sembro vestito e truccato
io ci sono sempre stato
anche se spesso voi mi avete dimenticato
credendomi un inganno mi avete allontanato
credendo che anche io potevo essere comprato
mi avete un po' confuso, ma adesso mi temete,
ma quanto è buono un bicchiere d’acqua quando hai
sete?
Io sono quel bicchiere e l’acqua nel bicchiere
e non è mai troppo tardi per bere
finchè il tuo sangue scorre puoi sempre dissetarti
Sono l’amore e sono pronto a salvarti.
Simone B.
Enza '83
Distinzioni
Tra i volti della città,
i volti di un Dio multiforme
segnano ogni sguardo
rendendo i nostri attimi
il frutto dei nostri sogni.
In ognuno c'è un simbolo
che grida per uscire
ed in questa distinzione
esso affida ad ogni uomo
il nome ai propri giorni.
La gente chiama destino
ciò che la distingue,
definendo come tale
tutto quello che in essa
non potrebbe essere diverso
da ciò che è.
Chi è falso
tenterà sempre di nasconderlo,
ma chi è coerente con se stesso
porterà ogni parte del suo essere
fino al limite:
divenendo un simbolo di verità,
col proprio nome.
Quante volte
Quante volte mi sono persa nel tuo sguardo
quante volte ho sperato
di poterti restare accanto
quante volte passeggiando per strada
sognavo ad occhi aperti
sognavo un mondo tutto per noi
dove avremmo passato
tutti i giorni della nostra vita
insieme per sempre
soli io e te.
Enza '83
Giuseppe
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Pensieri e parole
FELICITA'...
Ci possono essere mille modi per parlare di felicità. Il ricordo di una festa o di un momento particolare vissuto durante
una vacanza. Oppure, con ausilio della fantasia, attraverso il racconto.
UNA FESTA
felice e questo fatto non lo dimenticherò mai! Per
me la felicità ci dovrebbe essere sempre in abbondanza e, anche se non sembra, c’è in tutti.
Io mi chiamo Aziz e vengo dal Marocco.
Adesso vi racconto una festa del Marocco che si
chiama "Id el cbir": è una festa mussulmana.
Per prima cosa si compra un agnello grande, una
settimana prima della festa. Quando arriva il
primo di maggio prendiamo l'agnello, lo leghiamo, diciamo alcune parole e successivamente lo
uccidiamo. Viene poi tolta la pelle all'animale e
cucinate le parti.
Per mangiare l'agnello ci riuniamo in una casa, la
più grande, tutti portano qualcosa che hanno
cucinato.
Finito di mangiare, ci mettiamo in cerchio, danziamo e suoniamo allegramente. A me questo
giorno di festa piace molto perché i nonni, i padri
e le madri fanno dei regali a noi ragazzi.
Durante la festa degli adulti vengono organizzati
dei tornei per i ragazzi ed i vincitori ricevono un
premio.
Nonostante io viva in Italia da più di tre anni,
ogni primo maggio ripeto con amici e parenti il
rituale ed io sono felice perché siamo tutti insieme.
Valentina P.
I DUE NONNI
Un giorno di battaglia in città il nonno Felicità
doveva battersi contro il nonno tristezza. Combattevano, combattevano ed a un certo punto
venne un bambino che dice loro: «Io voglio che
la felicità vinca davvero perché non si può essere
sempre tristi». Il nonno Felicità chiese al bambino di andare via perché stava combattendo per
vincere. Così vinse.
Il nonno Felicità dentro il suo cuore voleva vincere non per se stesso, ma per la gente. Infatti il
sogno del nonno Felicità era quello di vedere la
gente sorridere con il cuore.
Imen
IL SIGNOR FELICITA'
Il signor Felicità era una persona molto gentile
che dava felicità ai bambini molto tristi. Un
giorno egli camminava per un parco e vide un
bambino seduto alla riva di un laghetto che tirava
i sassi perché voleva un gioco, ma la sua mamma
non glielo comprava. Allora il signor Felicità tirò
fuori la bacchetta magica e fece comparire il
gioco.
Da quel giorno il bambino fu felice e non fu più
triste per tutta la sua vita.
Cammina cammina incontra un cane a cui avevano portato il cucciolo al canile e allora il signor
Felicità gli andò vicino e con un tocco di bacchetta gli diede la felicità nel cuore.
Quel giorno il signor Felicità restò molto contento, così anche tutto il mondo.
Aziz
FELICITA'...
E sì ! Era stato molto bello. Vi voglio raccontare
un momento di mia estrema felicità.
Era luglio, il giorno prima del mio compleanno...
che bello sono al mare! Sono venuti a trovarmi i
miei cugini di secondo grado, domani è il mio
compleanno, oggi però è quello di mia mamma.
Abbiamo mangiato la torta tutti insieme, dopo io
e i miei cugini abbiamo chiesto a mia mamma:
«Possiamo andare in spiaggia anche se è notte?».
Mia mamma, visto che mio cugino ha 12 anni
acconsentì, così noi andammo. Io ero molto
Mattia
6
Pensieri e parole
ALLA SERA
IN STALLA...
di Ersilia Barbieri Petesi
Abbiamo chiesto a nonna Ersilia di parlarci di qualche racconto udito da bambina la sera, quando tutta la famiglia si
ritrovava in stalla ed i nonni raccontavano storie ai loro nipotini...
Allora il figlio, rubato il cavallo Oldel Oldano,
lo mimetizzò addobbandolo in maniera da renderlo irriconoscibile; si armò di lancia e spada,
mascherandosi completamente. E nottetempo
cercò di abbattere con spranghe e bastoni il
portone d’ingresso; lottò fino all’estremo e poi
riuscì a sfondarlo. Ma mentre si accingeva ad
entrare - Misericordia! - si
avverò ciò
che era stato sancito
nell’editto
di suo padre, il grande potente
signorotto.
Il cavallo
O l d e l
Oldano fu
decapitato
ed il cavaliere cominciò a
mutarsi in pietra come era stato intimato. Allora
i fratelli della ragazza, nonché tutta la gente del
paese e il padre della povera infelice fanciulla lo
supplicavano di desistere dalla sua ardua impresa - ma inutilmente. A nulla valsero i pianti
e le suppliche del padre, dei fratelli e di tutta la
gente: il ragazzo ormai era già pietrificato.
Allora tutto il paese indignato, ma fiducioso, si
recò da una fattucchiera perché facesse un
intruglio da spalmare sul busto e su tutto il
corpo del figlio di quel potente che, ignaro di
ciò che accadeva, li lasciava fare.
Il buon curato si era unito al povero papà ed ai
fratelli di quella disgraziata ragazza e ogni sera
Quella che provo a descrivere è una di quelle
fantastiche storielle imparate dai nonni nella
stalla, durante le lunghe serate invernali.
Mentre le nonne filavano lana e lino, le mamme
aggiustavano i panni ed i vestiti dei nostri padri
o sferruzzando facevano calze e guanti per loro
e per noi bambini, loro, i nonni, ci radunavano e cominciavano «C’era una volta...».
Ora le ho dimenticate quasi
tutte. Proverò a raccontarvene
una.
E’ la storia di un bel cavaliere
che voleva liberare una fanciulla
rinchiusa nel
castello di suo
padre, che era
un potente
signorotto e
che l'aveva
rinchiusa nella fortezza del
suo maniero.
C’era però una taglia su quell'impresa, cioè, per
chi si cimentava in quest’ardua battaglia un
editto stabiliva: «Chi tenterà di liberarla cavalcando il cavallo Oldel Oldano e cercherà di
sfondare il portone o le mura del castello, una
statua di pietra diventerà».
Il figlio maschio, a differenza del padre cattivo
e spietato, era buono, virtuoso e amico di tutto
il paese. Di nascosto dal padre, con l’aiuto dei
fratelli di quella povera, sventurata fanciulla,
studiò un piano strategico per liberarla. Si accordarono quindi di riunirsi e scalare il maniero.
Ma i due fratelli furono disarcionati, ancora alla
partenza, dalle guardie del potente signorotto.
8
Pensieri e parole
pregavano nella chiesina di quel paese.
Poi, a turno, con il vasetto dell'intruglio
fatto dalla guaritrice, con delle lunghe e
robuste penne d'oca, ungevano tutto il
corpo della statua.
Torniamo indietro di un passo: ho dimenticato un particolare importante.
Quel ragazzo che era figlio del crudele
signorotto, prima di accingersi in quell'impresa, aveva lasciato un biglietto al
padre dicendo che partiva per una missione speciale. Così il padre, ignaro di
questo, lasciava che la gente entrasse
per dare le pennellate alla statua di
pietra. Anzi, rideva e li tirava in giro.
Ma una bella sera, mentre tutte le vecchiette del paese con le loro famiglie ed
il prete si erano recate al castello per la
solita fattura, avvenne un bel miracolo.
La statua pietrificata cominciò ad animarsi e a muovere i piedi e le mani.
Immaginatevi lo stupore della gente!
Per farla breve, alla fine del terzo giorno
il bel giovanotto si ridestò da quella
lunga dormita fatta di pietra. Il padre lo
dovettero portar via svenuto, ed anche i
fratelli della povera prigioniera. Corsero al fortino a liberare la sorella con
l'aiuto del bel cavaliere.
Quella sera il potente non era al castello,
così le cose si erano svolte in tranquillità. E quella sera stessa il redivivo giovanotto prese la ragazza e davanti a tutto il
paese si recò nella chiesetta e la sposò.
E vissero felici e contenti - malgrado le
imprecazioni del suo potente padre che
dopo aver banchettato con i suoi amici
ebbe la sventura di non vederlo mai più.
Vera o falsa che sia questa drammatica
storia, noi ragazzi restavamo lì a bocca
aperta. Nonostante i brividi che scendevano nelle nostre schiene e la paura che
restava. Però eravamo nel medesimo
tempo felici di aver sentito una tale
storia.
Ma ora, chi le racconta ancora le storie
ai bimbi?
I CANDILI' DE GIAS
A la matinô prest, le grondàne
le sömeàô i còi dele contesse,
antornesàcc de löstre bele colane
e ciòndoi d'arzent che ga ligàô le tresse!
I matèi ogne matinô
ga zelàô pè e mà,
galavrosô, giàs e brinô
... ma i sa fermàô per lecà!
I riàô a scölô 'nféls,
töcc bagnacc, trebatìcc,
i barbolàô anfin le dés
e i sa sofiàô surô i dicc!
Dopo, al sul al se leàô
e le grondàne le piansìô
e i matèi i glià ardàô
e tant fés ga rincrissìô!
E a vardà chei candilì
deleguàs e crödà zo
i stàô lé come luchi,
i garès ulìt tacài sö amò!
LE CANDELINE DI GHIACCIO
Il mattino presto le grondaie/ sembravano i colli delle contesse/
circondati da luccicanti, belle collane/ e ciondoli d'argento che
tenevano ferme le trecce//.
Ogni mattina ai bambini/ gelavano piedi e mani/ galaverna,
ghiaccio e brina/ ... ma essi si fermavano a leccare!//
Arrivavano a scuola infreddoliti/ completamente bagnati/ e tremavano fino alle dieci/ soffiandosi sopra le dita!//
Dopo, il sole si alzava/ e le grondaie piangevano/ i ragazzi le
guardavano/ e a loro dispiaceva tanto!//
E guardando quelle piccole candele/ sciogliersi e cadere a terra/
restavano fermi come allocchi:/ avrebbero voluto rimetterle al
loro posto!//
9
S.O.S.
RI-CICLO
Materiali con i quali abbiamo a che fare tutti i giorni, ma rispetto ai quali non poniamo sufficiente attenzione riguardo
al loro smaltimento.
Italia, per legge, è stato istituito il Cobat (Consorzio obbligatorio batterie al piombo esauste)
che attraverso una rete di raccoglitori autorizzati provvede al ricupero e al riciclaggio dei
materiali che compongono le batterie (il 45
% del piombo lavorato in Italia proviene
proprio da questi vecchi accumulatori).
Polistirolo. E' diventato un materiale privilegiato per gli imballaggi. Circa la
metà degli oggetti di piccola e media
dimensione viene immessa sul mercato all'interno di confezioni imballate
con il polistirolo. Di solito il
polistirolo dall'imballaggio
finisce nel cestino di casa e
da questo, via cassonetto, in
discarica. Eppure il polistirolo
può essere riciclato per produrre altro polistirolo). Poiché al momento non
esiste la possibilità di una raccolta differenziata
per il polistirolo, suggeriamo due norme di
comportamento:
- acquistare il meno possibile prodotti che siano
imballati con materiale difficilmente riciclabile
(quale il polistirolo);
- il polistirolo degli imballaggi può essere usato
più e più volte prima di essere gettato. Con un
pizzico di fantasia, ad esempio, può essere usato
per la costruzione di tantissimi oggetti di
bricolage. Oppure può essere riusato per altri
imballaggi.
Insomma, la discarica non è l'unico posto per il
polistirolo (e per gli altri materiali inquinanti).
La rubrica S.O.S. continua ad affrontare il
discorso del riciclaggio. Questa volta ci occupiamo di alcuni rifiuti "minori". Si tratta, cioè,
di alcuni materiali che non sono usati quotidianamente, ma che vengono gettati nella
spazzatura una volta ogni tanto: polistirolo,
batterie e pile, pneumatici... Poiché questi
materiali sono oggetti di scarto "minore" la
tentazione è quella di non prestare sufficiente attenzione allo smaltimento, usando
per essi la pattumiera o il normale cassonetto.
Spesso si tratta di materiali che inquinano di
più dei normali rifiuti; pertanto, pur essendo più oneroso il loro smaltimento,
non siamo esonerati dal farlo correttamente. Ci occupiamo qui in
particolare di due di questi prodotti, riservandoci per il futuro altri
interventi.
Pile e batterie. In Italia, ogni anno, vengono
consumate 400 milioni di pile. A livello mondiale, le industrie produttrici, sotto pressione
per le severe norme in materia di tutela ambientale, hanno recentemente immesso sul mercato
pile di zinco-carbone o zinco-manganese. Queste pile, a differenza di quelle a base di mercurio e cadmio (altamente inquinanti e pericolosissimi) sono decisamente meno inquinanti,
pur producendo la stessa quantità di energia
delle precedenti. Al momento dell'acquisto
basta fare un po' d'attenzione, privilegiano le
pile mercury-free (senza mercurio). Un discorso diverso riguarda le cosiddette pile a "bottone" (quelle usate per gli orologi e le macchine
fotografiche, per intenderci): in queste pile
viene ancora largamente usato il mercurio. Si
potranno comunque scegliere le pile al litio.
Le batterie delle auto sono pericolose poiché
contengono un'alta percentuale di piombo. In
Perché gettare???
11
Pensieri e parole
SCRIVO
I COLORI
di Giulia
La magia del mondo dei colori. E poi, l'angolo della posta...
Posta
Credo che il colore sia una poesia, che incrocia
metafore e contrasti, rima e ritmo.
Gli uomini, così piccoli e insignificanti!, non si
accorgono di ciò che hanno... la capacità di vedere,
concepire e capire il colore. Ormai sono troppo
occupatifraun movimentofrenetico el'altro: alzarsi,salireinmacchina,chiudersiinunufficio,tornare
a casa, mangiare, andare a letto. Mi chiedo perché
nonabbianounattimo ditempoperguardarmi, non
voglio fare il presuntuoso, ma cosa più magica di
me non c'è. Io vi comunico la mia gioia e la mia
tristezza, ma questo non vi tocca, miseri uomini! E
nell'atto mio più magnifico, quando mi lascia una
luceemiraggiungeun'altravoicadeteinunaspecie
di coma chedura circailtempo in cui anche Venere
mi lascia.
Pochi di voi guardano la mia Luna, le mie Stelle. Io
sono sopra di voi... posso vedere ciò che ormai
riteneteun'abitudine.
Mi specchio nel mare e mi accorgo di quello che
divento:
così
sontuosamente colorato di un grigio che un po' mi
spaventa, di azzurro-blu che mi diverte e di un
rossiccio che mi rattrista se penso che il mio Sole si
staaddormentando;
il colore
dei deserti che si confonde con il mare caldo e
avvolgente, i monti così soli e freddi, ma con quel
verde che, toccandosi con il bianco, accende un
fuoco;
e ciò che voi avete creato:
i tetti delle vostre abitazioni che d'estate il mio Sole
arroventa dando loro un colore ormai quasi rassegnato ma d'un infinito fascino;
e i ghiacci tanto freddi e bianchi che il
sole ne rimane accecato.
I colori, Dio mio, come li amo! Misere creature
quali siete... niente c'è di più elettrizzante di essi!
Carissimi del Carmen Street,
ammazzatemi, e siamo pari!
Ricevo periodicamente il vostro
"che esce quando e come può". Lo
leggo, lo tengo sul tavolo insieme a mille altre
carte e riviste... e non prendo un minuto per
scrivervi. Ma, scrivervi. Perchè?
Avevo preso quel benedetto minuto, ma solo un
giorno e qualche ora (siamo al 31 c. m. ore
19.15!) posso riprendere la penna. La mia vita
è vulcanica, imprevedibile, disastrosa... ma qualche volta, come la lava, benefica ed adatta per
un raccolto abbondante e selezionato. Se non ci
credete, andate a Catania, alle falde dell’Etna.
Se così vivo, perchè dovrei scrivere io, dovrebbero gli altri che vedono, odono, criticano e
lodano standosene tranquillamente alla finestra
o corrono con me nel sentiero tortuoso della
vita. Questo sì, devo scriverlo io: il 13 (ho scelto
quel giorno perchè porta fortuna... la Domenica
si vuol far 13 con il risultato del calcio)... quindi
il 13 Novembre partirò, meglio ripartirò per la
9° volta verso il Perù per portare pane a chi non
ne ha... e libri per la scuola.
Troverò duemila ragazzi che chiedono pane e
154 che vogliono andare a scuola .
Ed erieccoci! Non avrei dovuto iniziare a scrivere. Ora siamo al 3 Nov. sera... ed ho tante cose
da fare... fare le bozze per un opuscolo per
Natale per fare un regalo ai carcerati... ma sul
tavolo c’è ancora questa benedetta lettera da
finire... Ora, caschi il mondo, la finisco.
Vi dico che vi penso, vi voglio bene, prego per
voi, vi benedico, vi abbraccio, vi bacio, vi
auguro ogni bene... insomma vi dico tutto e vi
saluto.
Padre Arturo
16
Racconti
SCRITTORI IN ERBA
É ARRIVATO L’INVERNO
Lei è sempre stata amante dei bambini e allora
ogni 6 gennaio scende dai camini e attacca le
calze e quando esce vola nelle altre case con la
sua calza gigante con dentro un po' di calze e
dolci per altri bambini.
Una volta le capitò che aveva finito i dolci; così
girando e girando incontrò babbo natale e la
befana gli chiese se le dava un po' di dolci.
Dopo aver ricevuto i dolci la befana continuò il
suo viaggio in cerca di bambini nuovi.
Di solito l’inverno porta neve, freddo, il Natale,
ma quella volta non é stato così.
Era una fredda notte di Dicembre, in una piccola casetta sulla cima di un'alta montagna viveva
un vecchietto di circa cento anni; era molto
triste perché essendo isolato dal paese non
vedeva mai nessuno e nessuno mai lo veniva a
trovare.
La sera, mentre stava andando a letto
guardò fuori dalla finestra e...
grandinavano bambini. Il vecchio
stupito sorrideva; ad un certo punto
uscì dalla porta di casa e ne prese
uno.
Da quel giorno il bambino vive là ed
il vecchio gli cucina ottimi pranzi di
Natale.
Mattia
LA STORIA DI S. LUCIA
Un giorno lontano da questo, una bella
ragazza di nome Lucia era andata in
spiaggia per arricchire la sua collezione di conchiglie: ne raccolse di
bianche, di viola, di rosse. Era
molto contenta e non vedeva
l’ora di farle vedere ai suoi
genitori, ma...
Quando tornò a casa trovò una
brutta sorpresa! Suo padre era
morto. Si fece spiegare dalla madre il lacrime cosa era successo.
«Sono arrivati i soldati dell’Imperatore», diceva la madre «e l’anno
ammazzato scovandolo mentre pregava”. Lucia presa dal panico si
consegnò anche lei ai soldati, naturalmente
loro la ammazzarono, ma lei era felice. Si, era
felice perché stava andando da Dio e da suo
padre. Dio visto la sua sincerità la premiò
«Cosa ti piace» chiese lui. «Stare con i bambini» disse lei. «Allora, visto che in paradiso non
ci sono molti bambini, una volta all’anno andrai sulla terra e farai contenti i bambini di tutto
il mondo!». Da allora S. Lucia viene sulla terra
e fa felici tutti noi.
Valentina P.
SANTA APOLLONIA
Fra pochi giorni il mio dente cadrà e c’é già
sotto l’altro, é piccolissimo, bianco e mi fa
male. Purtroppo devo andare dal dentista
che mi controlla la bocca. Io ho i denti tutti
cariati e mi farà male.
Un giorno una persona mi ha raccontato che
Santa Apollonia é una formica: quando ti
cade un dente lo metti sotto il cuscino e
durante la notte la Santa prende il dente e mette al
suo posto i soldini; la mattina seguente si trova la
quantità di soldi che tu avevi chiesto a Santa
Apollonia.
Imen
LA BEFANA
La befana è una signora molto vecchia che lava
le calze e ci mette i dolci. Lei mette i dolci nelle
calze perché da piccola le piacevano le caramelle. Così decise di fare la befana perché lei
voleva i bambini, ma non li ha mai avuti.
Valentina P.
17
Racconti
LA BIBLIOTECA
di Alessandro
Riceviamo e pubblichiamo questo racconto.
La Biblioteca da tempo immemorabile era diventata un
luogo deserto. Il vecchio bibliotecario ricordava a volte senza rincrescimenti per il lavoro che ciò aveva comportato - gli anni lontani del suo noviziato, quando qualche
studiosoancorasiattardavasuilibri.Unicocompitochegli
restava da svolgere era impedire che uno spesso strato di
polvere ricoprisse leopere. Quandoio, Alessandro,giunsi
come custode della Biblioteca ero un giovane pieno di
illusioni e di grandi progetti. Ero privo di titoli accademici
e questo comportava che non potessi aspirare ad un posto
migliore. Ma nel profondo segreto dei miei pensieri
cullavo il sognodi un magnificocambiamento.
Avrei approfittato, nottetempo, per sistemare
razionalmente la Biblioteca, quell'immane
intrigodi piani,stipati inogni stanza discaffali
gonfi di libri. Mi era bastata un'occhiata per
capire che era necessario riportare un po' di
ordine nell'imperdonabile caos. Siccome ero
soltantoilcustode-enonilbibliotecarioinpersona
e neppure il suo aiutante - il mio compito si proponevapiùimprobochemai,quasititanico.Avreipotuto
lavorare soltanto la notte, quando le tenebre
avrebberocondottolontanodameogni
occhio curioso. Fin dall'inizio mi misi
di buona lena al lavoro, non mi risparmiai e notte dopo notte incominciai ad
intaccare, arodereun disordineaccumulato
dallo scorrere dei secoli.
Passai cosìalcuni anni nell'illusione di poter
- seppure nell'arco di un tempo abbastanza lungo, forse
l'interamiavita-risistemarel'ordinediognisapereumano.
E l'illusione era per così dire ingigantita dal fatto che né il
bibliotecario né il suo aiutante davano mostra di rendersi
conto della lenta metamorfosi da me portata avanti.
Maunanottemi soffermaiaraccogliereunlibrochemiera
caduto. Lo raccolsi e lo sfogliai - per la prima volta da
quantoerodiventato ilcustode (erano anni edanniche non
leggevo alcun libro). Lo sfogliai e la sua lettura mi
appassionò. Un romanzo, un semplice, banalissimo romanzo di Liala. Ritenni allora opportuno accantonare per
il momento il mio progetto iniziale - un progetto così
tenacemente coltivato nel corso di quegli anni giovanili perprima appropriarmi dell'intero sapere del genere umano. Passai di lettura in lettura, notti insonni a rincorrere le
parole sulle pagine, febbre del tempo che scorre inesora-
bile, frenesia del terminare per passare ad altre opere...
Mescolai la Cabala al romanzo giapponese, la poesia
dantesca ai trattati di chimica inorganica, le istituzioni di
dirittopubblicoconleUpanishad,lafilosofianeoplatonica
di Porfirio con i ricettari di cucina latinoamericana...
Lanottemivolletraisuoi.Unacecitàsiabbattèimprovvisa
su di mee cancellòogni lume.Comeperunmaleficio tutta
la mia smania di sapere - tutto quello spasmodico bisogno
di leggere - si risolse in un amaro sorriso. Pensai alle
vicende diunlontano bibliotecario argentinoe lasorte non
mi sembrò più benevola della sua. All'inizio la moglie
cercòdisupplirealmiotedio,fucomplicedellamiainsana
brama. Mi stette accanto per giorni e mesi in una
continua, sommessa lettura. Poi si convinse che la
notte della ragione aveva intaccato anche la mia
mente. E mi abbandonò in una solitudine piena
di pagine non più decifrabili.
Della Biblioteca più nessuno se ne curava.
Era giunto il tempo degli uomini che non
avevano memoria, il tempo dell'abbandono. Il bibliotecario era morto, quando
già da tempo il suo segretario si era
ritirato in campagna adallevarepolli. Si
convenne di non procedere con la nominadiunnuovosostituto.Nonerapiù
ritenuto necessario un inutile dispendio finanziario. Bastava il custode, per
quanto cieco. Personalmente, del magnificoprogettogiovanile nonmirestavacheun
vago ricordo, come un sogno piacevole, ma presto interrotto da un improvviso risveglio.
Giunseroibarbari.Ordeprivedicaratteristicitrattisomatici
ci colsero impreparati. Rapidi calarono dalle frontiere e
uccisero coloro che cercavano di resistere. Con lance e
spade sgozzarono i bambini e colpirono le donne nei loro
ventriperché non generassero altri figli. Penetrarono nella
Biblioteca urlando e schiamazzando, con torce e bastoni,
e appiccarono il fuoco ad ogni scaffale. L'immenso rogo
per giorni e giorni mandò in fumo pergamene, papiri,
rotoli, tomi, incunaboli e manuali. Nulla rimase. Del
tempo degli antichi solo un cumulo di ceneri. Poi, come
erangiunti,cosìripartirono,suldorsodeilorofocosicavalli
verso nuove terre da conquistare.
Ed io su quella cenere ora seggo. Vestito di sacco gemo e
mi rotolo nella polvere di tutto il sapere umano.
18
Maga Magari
LE STELLE
PREVEDONO
Carissime amiche e amici, questa volta il nostro consueto appuntamento è ridotto ad alcune divinazioni di carattere generale, in
quanto il poco spazio a nostra disposizione è quasi interamente occupato dalla disperata richiesta di aiuto di un nostro giovane
e simpatico amico del Nord (come lui stesso si definisce) che si firma LABBO BATANE (forse un esquimese?). Vi premetto
comunque che sul prossimo numero darò a ciascuna/o una esauriente divinazione relativa al suo segno.
Carissima Maga Magari, in uno dei miei frequenti viaggi mi è
capitato di imbattermi nel vostro simpatico giornaletto e da allora
sono un accanito lettore; mi trovo ora in delicato frangente, con
problemi che credo tu sarai in grado di aiutarmi a risolvere: ti
espongo. Alcuni mesi orsono (si era intorno al 20 dicembre del
‘95) mi trovavo per lavoro dalle vostre parti e occasionalmente
mi imbattei in una certa persona , tale B. Fana, con cui ebbi tempo
addietro delle controversie in ordine alle rispettive attività
commerciali, da entrambi esercitate nello stesso settore (il settore
dei giocattoli). Per un futile motivo (inavvertitamente la tamponai mentre procedevo ad una certa velocità con il mio mezzo)
venimmo ad un'accesa discussione e quasi alle mani; nel lasciarci
quella persona pronunciò contro di me oscure minacce; da allora
mi sono capitati una serie continua di strani incidenti che
brevemente ti espongo:
24 dicembre: nello scendere da un camino improvvisamente si
accese il fuoco e mi si ustionarono le terga; in tale frangente inoltre
si rovinò il mio vestito di panno rosso; 30 dicembre: mentre
tornavo alla mia dimora (abito a Nord) una delle mie renne si
azzoppò uno zoccolo urtando contro un'anatra in volo verso sud;
la serie di incidenti si è quindi sospesa fino al 20 novembre, giorno
in cui mi si azzoparono tutte le renne nel solito modo (tamponando uno stormo di anatre in volo verso sud); di recente inoltre la
finanziaria e lo sciopero degli gnomi per il rinnovo del contratto,
mi hanno messo definitivamente in ginocchio; ora io ti chiedo,
sarà malocchio? Che cosa posso fare? Ti prego aiutami non posso
fermarmi proprio in questo periodo; sarai ricompensata...
Carissimo amico del nord, il tuo è senza dubbio un caso di
malocchio; ti consiglio dunque di fare quanto descritto di seguito
(mi permetto di consigliare questa stessa formula anche a tutte
le nostre care lettrici che si sentissero colpite da malocchio):
prendete una stella di natale e frullatela con due tuorli; aggiungete 4 cucchiai di neve (se non avete la neve va bene anche la
schiuma da barba o il borotalco) ed un ovetto sbattuto; amalgamate e fate bollire per un quarto d’ora; trangugiate l’intruglio
quando è bello caldo (almeno 80°C). La formula vi permetterà
di recuperare lo spirito adatto per affrontare e superare le vostre
difficoltà; infatti ciascuno dei suoi componenti contiene doti
magiche particolari: la stella di Natale è l’essenza stessa dello
spirito natalizio, la neve ed i suoi surrogati sono il paradigma di
un animo forte e puro e l’ovetto sbattuto è un noto ricostituente;
il calore infine ridà la fiducia necessaria. La formula è di sicuro
effetto; se tuttavia doveste avere qualche problemino, un bicchiere di bicarbonato con poca acqua vi sarà di sicuro aiuto.
Tua Maga Magari
ARIETE 21/3-22/4 Chi rompe paga ed i cocci sono suoi: e quello che vi capiterà se continuerete a dar
testate.
TORO 22/4-21/ 5 Donne e buoi dei paesi tuoi (occhio quindi alle mucche inglesi: sono pazze).
GEMELLI 22/5-21/6 Chi fa da sé fa per tre (non aspettate sempre l’altro: arrangiatevi da soli).
CANCRO 22/6-21/7 Se mio nonno avesse avuto due ruote sarebbe stato una carriola: meglio sarebbe per
tutti che voi foste carriole: purtroppo non avete le ruote.
LEONE 22/7-21/8 Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino: attenzione!!!!!
VERGINE 22/8-21/9 Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi! (e datevi una mossa!)
BILANCIA 22/9-21/10 Se non sarà sereno si rasserenerà: prima o poi tornerà l’equilibrio.
SCORPIONE 22/10-21/11 Chi la fa l’aspetti: a forza di essere pungenti potreste essere punti, ma poi non
venite a lamentarvi.
SAGITTARIO 22/11-21/12 Non vendere la pelle dell’orso prima di averlo preso: se continuerete a fare
cilecca resterete senza frecce e a nulla serviranno le vostre vane parole.
CAPRICORNO 22/12-21/01 Sopra la panca la capra canta, sotto la panca la capra crepa: occhio alle
panche.
ACQUARIO 22/01-21/02 Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
PESCI 22/02-21/03 Ride bene chi ride ultimo (e la figura del pesce lesso alla fine potreste farla voi).
19
Nonprofit
SPAZIO
PUBBLICITA'
Una pagina di auguri, di date e di pubblicità...
NATALE - EPIFANIA
A PASSO CEREDA
BUON COMPLEANNO A...
Continuiamo con la tradizione di fare gli
auguri agli amici di Carmen Street:
Emanuela De Martino
Nadia Zacco
Maria Rosa Ghidini
Davide Crescini
Aurora Prati
Emanuela Tortelli
Veronica Dolzanelli
Mattia Pennacchio
Camilla Bonetti
Davide Prestini
Gianluigi Prestinii
Diletta Manenti
Daniele Monsi
Alessandro Manenti
Enrico Gandini
Caterina Telahun
Ivan Bini Chiesa
Gianni Sabadini
Vallauri Ezolina
Ciro De Bellis
Maria Martino
Donata Dionisi
Mario De Martino
Tiziana Pennacchio
Dario Melgari
Natale: da Sabato 21 dicembre (partenza ore 15.00)
a Venerdì 27 dicembre (ritorno ore 19.00)
Epifania: da Mercoledì 1 gennaio (partenza ore 15.00)
a Lunedì 6 gennaio (ritorno ore 19.00)
Quota iscrizione £. 150.000 (Sono compresi:
viaggio di A/R, vitto e alloggio,
impianti e maestro di sci).
Posti limitati (massimo 25 per settimana).
Portare: sacco a pelo (o lenzuola),
equipaggiamento da neve e tessera sanitaria.
1-1
3-1
4-1
10-1
17-1
17-1
17-1
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Per informazioni:
Vicolo Manzone 7, BS
tel. 40807
MAMANDACARU'
ASSOCIAZIONE SENZA SCOPO DI LUCRO
... un vestito nuovo per te,
ma vissuto da altri!
MERCATINODELL'ABBIGLIAMENTO
USATOSELEZIONATO
vendita riservata agli associati
nuova sede:
VIA VILLA GLORI 10/B
APERTO IL SABATO, ORARIO 9-12; 15-18
PREZZI STRACCIATI
PER UN RISPARMIO INTELLIGENTE
CHE SALVA L'AMBIENTE
... e a tutti gli altri
dei quali non
conosciamo
la data: auguri!!!
parte del ricavato sarà devoluto per un progetto di
solidarietà con il Brasile
Non gettare gli indumenti usati nei cassonetti!
Portali alla sede dell'Associazione Mandacarù
in Via Villa Glori, 10/b - Brescia tel. 030/3732523
20
Conosci te stesso!
BABBO NATALE
O SANTA LUCIA?
di W. Satüt
A quale dei fantastici personaggi assomigliate? Alla dolce e gentile Santa Lucia o al vegliardo e simpatico Babbo
Natale?
1- Il 13 dicembre:
a) Viene dopo il 12 dicermbre.
b) E' la notte di S.Lucia: bisogna preparare la farina per l'asinello e mettersi a letto presto presto,
chiudere gli occhi ed aspettare.
c) E' la notte più lunga dell'anno.
d) E' la notte più magica dell'anno, perchè a tutti i bambini buoni arrivano un sacco di regali.
e) Arriva Babbo Natale.
2- Santa Lucia:
a) Evviva arriva Babbo Natale.
b) Probabilmente ha una miniera di carbone visto che ogni anno me ne regala una camionata.
c) E' una favola per bambini sciocchi.
d) E' una Santa tanto buona che fa tanti regali ai bambini buoni.
e) Da bambino le ho sempre chiesto una pecorina di pelouche, ma lei non me l'ha mai portata
ed io sono ancora tanto arrabbiato.
3- Babbo Natale:
a) Mi dispiace non lo conosco; mi scusi ma non compriamo niente.
b) E' figlio di Nonno Natale e nipote di Nonna Papera.
c) Arriva Babbo Natale: evviva!
d) E' uno che ci ha un sacco di pila da buttare via.
e) Da bambino gli ho sempre chiesto un pecorino di pelouche, ma lui non me l'ha mai portato ed
io sono (ancora) tanto arrabbiato.
4- Il 25 dicembre:
a) Lo sanno anche gli asini: arriva Santa Lucia.
b) E' Natale, l'onomastico di Babbo natale, che siccome fa festa ci regala qualcosa.
c) Evviva arriva Babbo Natale.
d) Mi alzo presto presto e corro a vedere sotto il pino sperando che quest'anno ci sia
qualcosa e non il solito carbone.
e) In un lontano paesino, duemila anni fa, nacque Gesù Bambino.
5- Voi siete:
a) Grasso/a e con la Barba come Babbo Natale.
b) Vestito/a come Santa Lucia.
c) Vestito/a come Babbo Natale.
d) Santa Lucia.
e) Babbo Natale.
risposta
a
b
c
d
e
1
3
5
1
4
2
2
1
2
3
5
4
3
2
5
3
4
1
4
2
3
5
1
4
5
2
4
5
1
3
25 punti: Complimenti vivete in pieno la favola di Babbo Natale pur riuscendo a mantenere
i piedi nella realtà; un unico consiglio: il costume di Babbo Natale tenetelo per Carnevale!!!
meno di 24 punti: A Natale siamo tutti più buoni e non ci sentiamo di esprimere giudizi
pertinenti al vostro SCONSOLANTE caso; siete comunque tutti befane piuttosto che Babbi
Natali; tuttavia quelli con punteggio più alto hanno un vago sentore di S. Lucia; a tutti gli
altri conviene invece un ciclo di lezioni per imparare l'uso corretto della scopa: tale è il loro
futuro! In quanto agli optional necessari per svolgere correttamente il ruolo di strega
consolatevi: ve li regaliamo per Natale (o per Santa Lucia)! E in quanto a Noi:
AUGURI E BUON NATALE!!
21
Carmen2000 + Express
SI DICE, SI MORMORA, SI
MORMORICCHIA, SI NARRA CHE.......
di Beppa Lanappa
Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale. Non si accettano reclami in redazione, rivolgersi all’autrice.
1. Grandi risultati per la squadra di calcio, ma non
la nostra (molte perse e soltanto 1 vinta!). Si dice
e si mormora un’ultimissima notizia: in via confidenziale, dall’anno prossimo il campo da calcio
subirà una trasformazione in ortaglia, vi verranno coltivati, si dice, solo broccoli!
misura, facendo spola da città a Valle e da Valle
a città, la coppia dell’anno continua il suo viaggio
imperterrito verso.... (mi piacerebbe proprio saperlo!). Si dice, si mormora che lui abbia messo
la testa a posto: è lui che ha traviato lei o lei che
ha traviato lui? ma!...
2. Si dice, si mormora, si narra, che si aggiri nei
dintorni una Zia carmelitana con un paio di jeans
rossi, ricuperati in un losco negozio di vestiti
usati, un nero cappello ricavato dalla pelle di un
gatto (povero micio!). Si dice, si mormora - ma
non bisogna dirlo! - che si aggiri in tarda ora (o
meglio a notte inoltrata!) in
via S. Faustino, all’angolo di
un vicolo di dubbia fama.
Ma chi sarà? Ma chi
aspetterà sempre?
7. Io e il mio tornio siamo una cosa sola: lui e io,
io e lui. Quando piange trucioli incandescenti
sulle mie braccia, piango anch’io! Tra spruzzi
d’olio mi stringo alla mor(o)sa, e sento l’acqua
chimica scorrere nelle vene. Meno male che c’è
il calcio! Non ce ne sono poi tanti come me (che
vanno a dormire col tornio)!
8. Si mormora, anzi si mormoricchia
che per guarire certe fobie, la
Carmen Street Clinic si attrezzerà di animali di compagnia
(2 alani, 1 dobermann, 3 cani lupo... e
più grossi sono meglio sarà!). E poi non si dica
più che non c’è neanche un cane che viene a
trovarti!
3. Non si lava, non si rade, non si
cura, è di ascendenze venete (sò tuto mi!) e come
se non bastasse, madre natura, ha provveduto a
renderlo zoppo e, purtroppo, non del tutto zitto.
Madre natura, Madre natura, ci lasci ben poche
speranze.....!
9. Si dice, si mormora, è sulla bocca di tutti che
nei pressi della Carmen Street si aggiri un maniaco. Niente paura, è innocuo, basta parlargli di
moto che si scioglie come neve al sole; non
entrate però sull’argomento donne, potrebbe alterarsi! Lo riconoscerete facilmente, indossa occhiali scuri e un lungo cappotto, sotto il quale non
si sa cosa nasconda. Attenti, però, quando lo
incontrate: è armato!.... di cellulare!
4. «Ho un gatto per capello!» meno uno che è un
cappello. Dormo sul divano perché il mio letto
l’ha occupato un persiano. I guai non vengono
mai da soli, per questo ho la casa piena di micioni.
«Perché me capita a me, töte stò storie què?».
5. La cugina del fratello della nipote della vicina
di casa di mio zio Francesco, quella che abita al
piano di sopra della sorella dell’idraulico, mi ha
confidato in gran segreto che al briscolone si può
giocare solo in 5. Che guaio, cara la mia Tina,
quando non c’è il quinto!
10. Quattro persone molto sospette con fare molto carino e gentile si spacciano per cuoche (!!!).
E' una bugia, fate bene attenzione a quello che
mangiate a cena se passate di qua! Per informazioni rivolgersi a "Lega per la difesa del fegato e
dintorni c/o Carmen Street".
Un bacio a tutti dalla vostra Beppa
6. Alziamo un lembo del malizioso velo sulle
vicende amorose di..... Pensata, creata e fatta su
22
Una pagina per giocare
LE SOLUZIONI DEL NUMERO
PRECEDENTE
1
2
E S
3
4
5
A L
7
6
R A M A I O
9
O L I V O
S
U
T I
A
17
16
S T I
V
10
A A
12
O
13
E’ un gioco che i lettori di Carmen Street conoscono ormai bene.
Bisogna, nei due schemi proposti, individuare un certo numero di
parole di senso compiuto, osservando le seguenti regole:
- per ciascuna parola che si trova le lettere dello schema si
utilizzano una sola volta;
- queste lettere utilizzate devono essere sempre in caselle contigue.
Per esempio, nel primo schema, la parola TIRO è corretta (le lettere
sono in caselle contigue ed usate una sola volta), mentre la parola
CARA non è valida (la seconda A non è contigua alla R).
Riuscite ad individuare, tra le tante parole, in ciascun schema la
frase misteriosa che utilizza tutte le lettere?
T A T I
8
11
IL PAROLIERE
E R
14
R E T T O
15
A T E O
R A R S
19
S E L E
E
18
I
O
I
C
U
V
R
R
O
T
A
R
O
E
C
A
I
S
T
I
B
N
O
C
E
E
G
A
U
T
N
T
A
R
LA FRASE MISTERIOSA
REBUS (frase 5,3, 8)
Ci sono segni e segni. A ciascun segno corrisponde
una lettera. Osservate bene quelli che compaiono qui
sotto e cercate di decifrare il messaggio nascosto...
Parte non evidente.
REBUS (frase 4, 8)
Siam Esitanti.
IL PAROLIERE
Le frasi misteriose che compongono gli schemi sono:
1 Schema: Ascoltare canzoni.
2 Schema: Questione di stile.
TRAME DI FILM

I quattro film sono:
1. La febbre dell'oro.
2. Il monello.
3. Tempi moderni.
4. Luci della città.
Il regista dei quattro film è Charlie Chaplin.

LA FRASE MISTERIOSA
I segni nascondevano il seguente messaggio:
Chi conosce le strade del vento?
UNA CURIOSA ETA'
1
15 14
4
L'età di un bambino sarà fra 3 anni un quadrato
perfetto, mentre 3 anni fa la sua età era precisamente la radice dello stesso quadrato.
Quanti anni ha il bambino?
12
6
7
9
UN PO' DI MATEMATICA
8
10 11
5
13
3
16
QUADRATO MAGICO
Una delle possibili soluzione è:
2
Provate a trovare due numeri quadrati tali che la
loro somma sia il doppio d'un quadrato e la loro
differenza sia 10.
23
Notizie utili
CARMENINFORMA
NUMERI UTILI
- Residenza
- Stato di famiglia
- Stato libero
EMERGENZE
Brescia soccorso
Polizia
Soccorso ACI
Carabinieri
Vigili del fuoco
Croce verde
Croce bianca
Polizia municipale
Croce Rossa Italiana
Radio taxi
OSPEDALI
118
113
116
112
115
222242
44244
45001
3532932
35111
Ospedale Civile: Piazzale Ospedali Civili, 1 Tel. 39951
Feriale: 13,15-14,15 e 18,45-20,00
Festivo: 10-11 e 19-20
Divisione infettivi: (c/o Ospedale Civile)
Festivo: 10-11 e 19-20,15
Feriale: 13,15-14,15 e 19,00-20,00
Ospedale dei bambini:
V. Vitt. Emanuele II, 50. Tel. 293261
Feriale: 13,15-14,15 e 19,00-20,00
Festivo: 10-11 e 19-20,00
Ronchettino: Tel. 399066
Feriale: 13,15-14,15 e 19,15-20,15
Festivo: 10-11 e 19-20
Ospedale S. Orsola :
V. Vittorio Emanuele II, 27. Tel. 29711
Feriale: 13,00-15,00 e 19,15-20,15
Festivo: 10-11; 13-15 e 19-20
Centro psichiatrico residenziale:
V.le Duca d. Abruzzi, 15 Tel. 58172.
Orario 10-11,30 e 15-17
S.O.S.
Telebimbo: "Pronto ti ascolto"
Servizio pubblico a tutela dei minori; via Galilei, 20 dalle
ore 9 alle 23 tutti i giorni. Tel. 399022
Telefono amico: Tel. 3755555 in funzione ogni giorno
dalle 18 alle 24.
Telefono azzurro-rosa: contro ogni tipo di violenza su
minori e donne Tel.236363-2420845 dalle 18 alle 24.
Croce Blu: Servizio gratuito farmaci a domicilio per
persone inabili, via Raffaello 167 Tel. 2310094
Nucleo operativo tossicodipendenze USL 41:
via Cipro 9, Tel. 2421661
Associazione alcolisti anonimi:
TEL. 318846-801101-220450
SOLIDARIETÀ
Centro Affidi Familiari: Brescia, via Ferri 91, Tel. 2306869
AIDO (associazione italiana donatori organi):
Brescia, via Monte Grappa 7, Tel. 383703.
Da Lunedì a Venerdì ore 14,00-16,00
SERVIZI
Ufficio passaporti: martedì, giovedì, Sabato ore 9,30-13
Ferrovie: informazioni: ore 8-12 e 15-19; Tel. 3752449
Anagrafe: Tel. 29831: lunedì - venerdì ore 8,30-13,30
sabato 8,30-12,15
AVIS comunale centro prelievi:
Brescia, via Balestieri 7.
Apertura: Lunedì, Mercoledì e Venerdì dalle ore 8,00 alle
ore 10,00.
Ufficio pensioni, libretto di lavoro: da lunedì a sabato
ore 8.30-13.30; Tel. 2983275
Operatori di strada:
Brescia, vic. dell’Angelo, Tel 3750101.
IX Circoscrizione Via F. Borgondio, 29 - Tel. 56354 Fax 3772565; da lunedì a giovedì dalle 8 alle 17; venerdì
ore 8-14
- Servizio autentica firme, fotocopie e atti notori; da lunedì a
venerdì ore 10-12
- Raccolta domande soggiorni climatici per anziani nei periodi
stabiliti dal settore Servizi Sociali: da lunedì a venerdì ore 9-12
Centro aperto per anziani (mensa):
Brescia, via Odorici 4, Tel. 3757908
Gruppo Narcotici Anonimi:
Brescia, vicolo Manzone 7,
martedì e giovedì ore 21-22,30.
LA RETE cooperativa di solidarietà sociale, centro
diurno l’Angolo:
Accoglienza per i senza fissa dimora, Brescia, vic. Anguilla
6, Tel 46309.
Documenti rilasciati dal comune:
- Atti notori e dichiarazioni sostitutive di atti notori
- Autentica copie documenti
- Autentica firme e foto
- Carta d’identità
- Cittadinanza
- Esistenza in vita
- Godimento dei diritti politici e iscrizione liste elettorali
- Iscrizione liste di leva
- Libretto di lavoro
- Matrimonio
- Morte
- Nascita
Orari S. Messe
Presso la Chiesa del Carmine
ingresso da Via Carmine o da Vic. Manzone 7
Da lunedì a sabato ore 8.00
Domenica ore 9.00
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Anno 1, numero 6 (Dicembre 1996 - Gennaio 1997)