CARMEN STREET anno 1, n. 6 GIORNALINO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE DI VICOLO MANZONE 7, BRESCIA HANNO COLLABORATO: Maga Magari, Marco, Fausto, Ersilia, Terry, Giuliano, Debora R., Ivan, Simone, Mattia, Walter Satüt, Alessandro, Valentina P., Imen, Giulia, Silvana, Andrea, Richy, Lara, Betty, Aziz, Enza, Giuseppe, Debora D., Katuscia, Cristian, Anita, Alida, Claudia, Francesca, Maria, Beppa Lanappa, Angela Battagliola... in questo numero: Pensieri e parole 3 NATALE 1997 Carmen News 4 NOTIZIE FLASH Parole in libertà 5 PENSIERI... Pensieri e parole 6 FELICITA'... Carmen Tour 7 A ROMA Pensieri e parole 8 ALLA SERA IN STALLA Pensieri e parole 10 I GIOVANI E... S.O.S 11 RI-CICLO Comitato Carmine 12 UN COMITATO PER IL QUARTIERE Pensieri e parole 14 LA COMUNITA' PER MINORI Pensieri e parole 16 SCRIVO I COLORI Racconti 17 SCRITTORI IN ERBA Racconti 18 LA BIBLIOTECA Maga Magari 19 LE STELLE PREVEDONO Nonprofit 20 SPAZIO PUBBLICITA' Conosci te stesso! 21 BABBO NATALE O S. LUCIA? Carmen 2000 + Express 22 SI DICE, SI MORMORA, SI... Una pagina per giocare 23 IL PIACERE DI SCOPRIRLO Notizie utili 24 CARMENINFORMA Anno primo Carmen Street - Bimestrale - N. 6 (dicembre) 1996 Registrato presso il Tribunale di Brescia il 26-9-95 n. 32/1995. Direttore Responsabile Dott.ssa Anna Grasso Rossetti Redazione e Amministrazione: Vicolo Manzone 7, 25122 Brescia - tel/fax 030/40807 Stampa: Grafiche Opera Pavoniana - BS 2 Con questo numero termina il primo anno "ufficiale" Carmen Street (ma i nostri lettori sanno bene che l'esperienza è iniziata nel "lontano" Natale del '92). Il giornalino che usciva "quando poteva" ha mantenuto una costanza e regolarità nella continuità. Abbiamo aumentato il numero di copie stampate, alcuni numeri sono andati esauriti, altri benché "vecchi" sono tutt'ora richiesti. Crediamo che questi siano dei segni significativi per un bilancio del primo anno. E' un giornalino che è sorto senza alcuna pretesa. Voleva essere soltanto uno strumento per il Centro. Col tempo le prospettive si sono modificate, altre occasioni si presentano. Siamo ben lieti di poter essere una cassa di risonanza anche per le iniziative del quartiere Carmine. La proposta di poter ospitare su queste pagine il lavoro del Comitato di quartiere ci trova pienamente consenzienti e collaboranti (vedere l'articolo a pp. 12-13). Crediamo che anche questo possa valere per rendere il quartiere Carmine migliore, a dimensione umana. Il prodotto, per quanti ci conoscono, crediamo che sia sempre allo stesso livello. Nella continuità cerchiamo di cambiare e di migliorare. Non vi resta che leggere per riscontrare se è vero... Pensieri e parole NATALE 1997 Luci, colori... Le vie della città, le vetrine dei negozi, le case in questi giorni sono addobbate con i mille oggetti e le mille luci che si usano per ricordarci che siamo a Natale. Panettone e pandoro; l'albero di natale oppure il (non più di moda) presepio; babbi natali e befane; e poi i regali e i continui slogan ("A Natale bisogna essere buoni") che incidono ben poco sul nostro modo di agire, sulla nostra vita. Non da ultimo vengono gli auguri, per il Natale e per il nuovo anno che si avvicina. Auguri fatti a viva voce o con i biglietti o con un presente. Auguri fatti forse per abitudine, per convenienza, per dovere, senza la speranza - unico ingrediente per un augurio vero. Ma viene da chiedere: a che serve tutto questo? che senso ha? Le feste natalizie - un tempo motivate dalla gioia dei credenti per la nascita di Gesù - sono oggi la gioia dei commercianti e l'effimera maschera della nostra generazione che non sa più trovare un senso nelle semplici cose quotidiane? Per scambiarci gli auguri di questo Natale 1997 ci serviamo di una breve riflessione di P. Mazzolari. Un modo per ricordarci che il Natale non sono soltanto luci e colori... amare tutti, non può essere la pietra angolare che riunisce in sé i due popoli. Cristo nasce «fuori della casa» e muore «fuori della città» per essere in modo ancor più visibile il crocevia e il punto d'incontro. Nessuno è fuori della salvezza, perché nessuno è fuori del suo amore, che non si sgomenta né si raccorcia per le nostre opposizioni o i nostri rifiuti. Il Signore, sapendo che siamo fatti di terra, non si stupisce di vederci far mucchio l'un contro l'altro, proprio per ragioni di «terra», come in genere sono i motivi che ancor oggi tengono diviso il mondo. I pastori «vengono e trovano Maria, Giuseppe e il Bambino deposto nella mangiatoia». Questo infatti era il segno dato dall'Angelo. E come lo vedono compiuto sotto i loro occhi, essi credono che veramente è nato il Salvatore. Credono con poco: basta la conferma del segno: «un bambino fasciato che riposa in una mangiatoia». La fede è guardare di là, oltre il segno: la speranza conta sul di là: l'amore è passare di là, oltre le apparenze, oltre il tempo, oltre la morte, con tutto il cuore. Se uno non vede di là, non capisce niente della «figura di questo mondo» e l'assurdo diventa il colore e lo sfondo di ogni azione e di ogni avvenimento. Così entra la fede nel mondo: prima Maria, poi Giuseppe, poi i pastori, i magi, gli apostoli... sino alla fine dei tempi, sino a quando un bimbo in fasce posto in una mangiatoia sarà il segno del di là. Il Salvatore viene per coloro che credono e per coloro che dicono di non credere in lui. Gli uni e gli altri - a volte questi più di quelli lavorano, soffrono, sperano perché il mondo vada un po' meglio. Egli è quindi l'oggetto di un comune desiderio. Se uno rimane con lo spirito di parte, se non è con tutti, non per dare ragione a tutti, ma per 3 Carmen News NOTIZIE FLASH Calendario 1997. Quest’anno, in occasione del Natale, Carmen Street ha voluto preparare una piccola sorpresa per amici, simpatizzanti, conoscenti, frequentanti... Si tratta del magnifico Calendario 1997 (vedere per credere). Le foto che compaiono sul nostro calendario sono dedicate a Passo Cereda: così per tutto l’anno, giorno dopo giorno, gli impenitenti aficionados del Cereda potranno avere davanti ai loro occhi gli indimenticabili paesaggi. La realizzazione del calendario ha comportato una... certa spesa. Per questo il calendario viene distribuito chiedendo un piccolo contributo (per sopperire alle spese della stampa ed eventuale utilizzare il ricavato per finanziare altre iniziative). Crediamo che ne sia valsa la pena. Visto che siamo sotto le vacanze di Natale, potreste sempre regalarne una copia ai vostri amici, parenti, nonni, cugini, nipoti, zii, cognati, suoceri, conoscenti, vicini di casa, compagni di scuola o di lavoro, tirapiedi, portaborse, amanti, ecc. ecc. O, al limite, accompagnando il gesto con dolci maniere, ficcare una copia nelle mani richiedendo il dovuto consenso (pardon, compenso). Oppure... Insomma richiedete al Centro e distribuite più copie che potete... - il 13 dicembre, ore 16,30, un incontro per festeggiare insieme (anche se si è un po' cresciuti non guasta mai ricordare il candore infantile...) S. Lucia (con sorpresa); - il 19 dicembre, sempre alla medesima ora, presso il salone del Centro ci si ritrova per una piccola rappresentazione natalizia e per lo scambio degli auguri. Presepio. Precedono i lavori per l'allestimento di un presepio all'interno della Chiesa del Carmine. Il presepio si potrà ammirare durante il periodo natalizio (per poterlo visitare, la chiesa resterà aperta nel pomeriggio, fino al giorno dell'Epifania). Nuovo ciclo di attività. Con la ripresa della scuola, dopo le vacanze natalizie, il Centro propone per il pomeriggio un nuovo ciclo di attività. Occhio al volantino e fate per tempo le vostre iscrizioni... Week-end a Treviso. Le iniziative della Carmen Tour continuano: dopo la gita a Roma dei primi di novembre, nel fine settimana del 30-11/1-12 si è tenuta un'uscita a Treviso. Tanto per non perdere l'allenamento... Vacanze natalizie. In concomitanza delle vacanze natalizie si ripropone l'esperienza di due settimane bianche a Passo Cereda (più un periodo dal 2712 al 1-1 per giovani e... adulti). Visto che i posti sono limitati, occhio alle date e fate presto le vostre prenotazioni (notizie più dettagliate a pagina 20). Festa al Carmine. L'8 dicembre si è tenuta nella chiesa del Carmine una celebrazione durante la quale Lorenzo (con altri 4 studenti maristi che molti di Carmen Street hanno avuto modo di conoscere nel corso dell'estate durante il campeggio e il campo lavoro) ha ricevuto il ministero del Lettorato (prima tappa in vista dell'ordinazione). A lui e a Luigi, Andrea (Enea), Gino e Marcello i migliori auguri! S. Lucia e Natale. Il Centro propone due momenti extra per quest'ultimo periodo prenatalizio: 4 Pensieri e parole PENSIERI... Ogni volta che ti penso una piccola lacrima scende sul mio viso. Il mondo sembra vuoto, triste se tu non sei al mio fianco e inutile la vita. Oggi piove, sì, il cielo piange... chi sa perché? o per chi? L'unica cosa che so è il mio cuore che sente la mancanza dei tuoi abbracci, dei tuoi sorrisi, dei tuoi sguardi. In questo testo avrei voluto parlare della tristezza, ma preferisco parlarvi dell’amore... L’amore Sono un pensiero nato tra i banchi di scuola e sono nero, detto con una parola sono AMORE quello che tutto ha creato quello che Dio ci ha lasciato in consegna quello che tutto ci insegna e che vive oltre alla vita e alla morte quello che è morto più forte di quanto poi siamo noi quello che ci rende eroi Sono soltanto un pensiero nato che ancora non c’era nato tra rosa e la viola nato tra i banchi di scuola sono un pensiero, un’essenza che non è mai totale coincidenza, l’amore. Sono un pensiero mai nato, ma sempre esistito e sono nudo se pure vi sembro vestito e truccato io ci sono sempre stato anche se spesso voi mi avete dimenticato credendomi un inganno mi avete allontanato credendo che anche io potevo essere comprato mi avete un po' confuso, ma adesso mi temete, ma quanto è buono un bicchiere d’acqua quando hai sete? Io sono quel bicchiere e l’acqua nel bicchiere e non è mai troppo tardi per bere finchè il tuo sangue scorre puoi sempre dissetarti Sono l’amore e sono pronto a salvarti. Simone B. Enza '83 Distinzioni Tra i volti della città, i volti di un Dio multiforme segnano ogni sguardo rendendo i nostri attimi il frutto dei nostri sogni. In ognuno c'è un simbolo che grida per uscire ed in questa distinzione esso affida ad ogni uomo il nome ai propri giorni. La gente chiama destino ciò che la distingue, definendo come tale tutto quello che in essa non potrebbe essere diverso da ciò che è. Chi è falso tenterà sempre di nasconderlo, ma chi è coerente con se stesso porterà ogni parte del suo essere fino al limite: divenendo un simbolo di verità, col proprio nome. Quante volte Quante volte mi sono persa nel tuo sguardo quante volte ho sperato di poterti restare accanto quante volte passeggiando per strada sognavo ad occhi aperti sognavo un mondo tutto per noi dove avremmo passato tutti i giorni della nostra vita insieme per sempre soli io e te. Enza '83 Giuseppe 5 Pensieri e parole FELICITA'... Ci possono essere mille modi per parlare di felicità. Il ricordo di una festa o di un momento particolare vissuto durante una vacanza. Oppure, con ausilio della fantasia, attraverso il racconto. UNA FESTA felice e questo fatto non lo dimenticherò mai! Per me la felicità ci dovrebbe essere sempre in abbondanza e, anche se non sembra, c’è in tutti. Io mi chiamo Aziz e vengo dal Marocco. Adesso vi racconto una festa del Marocco che si chiama "Id el cbir": è una festa mussulmana. Per prima cosa si compra un agnello grande, una settimana prima della festa. Quando arriva il primo di maggio prendiamo l'agnello, lo leghiamo, diciamo alcune parole e successivamente lo uccidiamo. Viene poi tolta la pelle all'animale e cucinate le parti. Per mangiare l'agnello ci riuniamo in una casa, la più grande, tutti portano qualcosa che hanno cucinato. Finito di mangiare, ci mettiamo in cerchio, danziamo e suoniamo allegramente. A me questo giorno di festa piace molto perché i nonni, i padri e le madri fanno dei regali a noi ragazzi. Durante la festa degli adulti vengono organizzati dei tornei per i ragazzi ed i vincitori ricevono un premio. Nonostante io viva in Italia da più di tre anni, ogni primo maggio ripeto con amici e parenti il rituale ed io sono felice perché siamo tutti insieme. Valentina P. I DUE NONNI Un giorno di battaglia in città il nonno Felicità doveva battersi contro il nonno tristezza. Combattevano, combattevano ed a un certo punto venne un bambino che dice loro: «Io voglio che la felicità vinca davvero perché non si può essere sempre tristi». Il nonno Felicità chiese al bambino di andare via perché stava combattendo per vincere. Così vinse. Il nonno Felicità dentro il suo cuore voleva vincere non per se stesso, ma per la gente. Infatti il sogno del nonno Felicità era quello di vedere la gente sorridere con il cuore. Imen IL SIGNOR FELICITA' Il signor Felicità era una persona molto gentile che dava felicità ai bambini molto tristi. Un giorno egli camminava per un parco e vide un bambino seduto alla riva di un laghetto che tirava i sassi perché voleva un gioco, ma la sua mamma non glielo comprava. Allora il signor Felicità tirò fuori la bacchetta magica e fece comparire il gioco. Da quel giorno il bambino fu felice e non fu più triste per tutta la sua vita. Cammina cammina incontra un cane a cui avevano portato il cucciolo al canile e allora il signor Felicità gli andò vicino e con un tocco di bacchetta gli diede la felicità nel cuore. Quel giorno il signor Felicità restò molto contento, così anche tutto il mondo. Aziz FELICITA'... E sì ! Era stato molto bello. Vi voglio raccontare un momento di mia estrema felicità. Era luglio, il giorno prima del mio compleanno... che bello sono al mare! Sono venuti a trovarmi i miei cugini di secondo grado, domani è il mio compleanno, oggi però è quello di mia mamma. Abbiamo mangiato la torta tutti insieme, dopo io e i miei cugini abbiamo chiesto a mia mamma: «Possiamo andare in spiaggia anche se è notte?». Mia mamma, visto che mio cugino ha 12 anni acconsentì, così noi andammo. Io ero molto Mattia 6 Pensieri e parole ALLA SERA IN STALLA... di Ersilia Barbieri Petesi Abbiamo chiesto a nonna Ersilia di parlarci di qualche racconto udito da bambina la sera, quando tutta la famiglia si ritrovava in stalla ed i nonni raccontavano storie ai loro nipotini... Allora il figlio, rubato il cavallo Oldel Oldano, lo mimetizzò addobbandolo in maniera da renderlo irriconoscibile; si armò di lancia e spada, mascherandosi completamente. E nottetempo cercò di abbattere con spranghe e bastoni il portone d’ingresso; lottò fino all’estremo e poi riuscì a sfondarlo. Ma mentre si accingeva ad entrare - Misericordia! - si avverò ciò che era stato sancito nell’editto di suo padre, il grande potente signorotto. Il cavallo O l d e l Oldano fu decapitato ed il cavaliere cominciò a mutarsi in pietra come era stato intimato. Allora i fratelli della ragazza, nonché tutta la gente del paese e il padre della povera infelice fanciulla lo supplicavano di desistere dalla sua ardua impresa - ma inutilmente. A nulla valsero i pianti e le suppliche del padre, dei fratelli e di tutta la gente: il ragazzo ormai era già pietrificato. Allora tutto il paese indignato, ma fiducioso, si recò da una fattucchiera perché facesse un intruglio da spalmare sul busto e su tutto il corpo del figlio di quel potente che, ignaro di ciò che accadeva, li lasciava fare. Il buon curato si era unito al povero papà ed ai fratelli di quella disgraziata ragazza e ogni sera Quella che provo a descrivere è una di quelle fantastiche storielle imparate dai nonni nella stalla, durante le lunghe serate invernali. Mentre le nonne filavano lana e lino, le mamme aggiustavano i panni ed i vestiti dei nostri padri o sferruzzando facevano calze e guanti per loro e per noi bambini, loro, i nonni, ci radunavano e cominciavano «C’era una volta...». Ora le ho dimenticate quasi tutte. Proverò a raccontarvene una. E’ la storia di un bel cavaliere che voleva liberare una fanciulla rinchiusa nel castello di suo padre, che era un potente signorotto e che l'aveva rinchiusa nella fortezza del suo maniero. C’era però una taglia su quell'impresa, cioè, per chi si cimentava in quest’ardua battaglia un editto stabiliva: «Chi tenterà di liberarla cavalcando il cavallo Oldel Oldano e cercherà di sfondare il portone o le mura del castello, una statua di pietra diventerà». Il figlio maschio, a differenza del padre cattivo e spietato, era buono, virtuoso e amico di tutto il paese. Di nascosto dal padre, con l’aiuto dei fratelli di quella povera, sventurata fanciulla, studiò un piano strategico per liberarla. Si accordarono quindi di riunirsi e scalare il maniero. Ma i due fratelli furono disarcionati, ancora alla partenza, dalle guardie del potente signorotto. 8 Pensieri e parole pregavano nella chiesina di quel paese. Poi, a turno, con il vasetto dell'intruglio fatto dalla guaritrice, con delle lunghe e robuste penne d'oca, ungevano tutto il corpo della statua. Torniamo indietro di un passo: ho dimenticato un particolare importante. Quel ragazzo che era figlio del crudele signorotto, prima di accingersi in quell'impresa, aveva lasciato un biglietto al padre dicendo che partiva per una missione speciale. Così il padre, ignaro di questo, lasciava che la gente entrasse per dare le pennellate alla statua di pietra. Anzi, rideva e li tirava in giro. Ma una bella sera, mentre tutte le vecchiette del paese con le loro famiglie ed il prete si erano recate al castello per la solita fattura, avvenne un bel miracolo. La statua pietrificata cominciò ad animarsi e a muovere i piedi e le mani. Immaginatevi lo stupore della gente! Per farla breve, alla fine del terzo giorno il bel giovanotto si ridestò da quella lunga dormita fatta di pietra. Il padre lo dovettero portar via svenuto, ed anche i fratelli della povera prigioniera. Corsero al fortino a liberare la sorella con l'aiuto del bel cavaliere. Quella sera il potente non era al castello, così le cose si erano svolte in tranquillità. E quella sera stessa il redivivo giovanotto prese la ragazza e davanti a tutto il paese si recò nella chiesetta e la sposò. E vissero felici e contenti - malgrado le imprecazioni del suo potente padre che dopo aver banchettato con i suoi amici ebbe la sventura di non vederlo mai più. Vera o falsa che sia questa drammatica storia, noi ragazzi restavamo lì a bocca aperta. Nonostante i brividi che scendevano nelle nostre schiene e la paura che restava. Però eravamo nel medesimo tempo felici di aver sentito una tale storia. Ma ora, chi le racconta ancora le storie ai bimbi? I CANDILI' DE GIAS A la matinô prest, le grondàne le sömeàô i còi dele contesse, antornesàcc de löstre bele colane e ciòndoi d'arzent che ga ligàô le tresse! I matèi ogne matinô ga zelàô pè e mà, galavrosô, giàs e brinô ... ma i sa fermàô per lecà! I riàô a scölô 'nféls, töcc bagnacc, trebatìcc, i barbolàô anfin le dés e i sa sofiàô surô i dicc! Dopo, al sul al se leàô e le grondàne le piansìô e i matèi i glià ardàô e tant fés ga rincrissìô! E a vardà chei candilì deleguàs e crödà zo i stàô lé come luchi, i garès ulìt tacài sö amò! LE CANDELINE DI GHIACCIO Il mattino presto le grondaie/ sembravano i colli delle contesse/ circondati da luccicanti, belle collane/ e ciondoli d'argento che tenevano ferme le trecce//. Ogni mattina ai bambini/ gelavano piedi e mani/ galaverna, ghiaccio e brina/ ... ma essi si fermavano a leccare!// Arrivavano a scuola infreddoliti/ completamente bagnati/ e tremavano fino alle dieci/ soffiandosi sopra le dita!// Dopo, il sole si alzava/ e le grondaie piangevano/ i ragazzi le guardavano/ e a loro dispiaceva tanto!// E guardando quelle piccole candele/ sciogliersi e cadere a terra/ restavano fermi come allocchi:/ avrebbero voluto rimetterle al loro posto!// 9 S.O.S. RI-CICLO Materiali con i quali abbiamo a che fare tutti i giorni, ma rispetto ai quali non poniamo sufficiente attenzione riguardo al loro smaltimento. Italia, per legge, è stato istituito il Cobat (Consorzio obbligatorio batterie al piombo esauste) che attraverso una rete di raccoglitori autorizzati provvede al ricupero e al riciclaggio dei materiali che compongono le batterie (il 45 % del piombo lavorato in Italia proviene proprio da questi vecchi accumulatori). Polistirolo. E' diventato un materiale privilegiato per gli imballaggi. Circa la metà degli oggetti di piccola e media dimensione viene immessa sul mercato all'interno di confezioni imballate con il polistirolo. Di solito il polistirolo dall'imballaggio finisce nel cestino di casa e da questo, via cassonetto, in discarica. Eppure il polistirolo può essere riciclato per produrre altro polistirolo). Poiché al momento non esiste la possibilità di una raccolta differenziata per il polistirolo, suggeriamo due norme di comportamento: - acquistare il meno possibile prodotti che siano imballati con materiale difficilmente riciclabile (quale il polistirolo); - il polistirolo degli imballaggi può essere usato più e più volte prima di essere gettato. Con un pizzico di fantasia, ad esempio, può essere usato per la costruzione di tantissimi oggetti di bricolage. Oppure può essere riusato per altri imballaggi. Insomma, la discarica non è l'unico posto per il polistirolo (e per gli altri materiali inquinanti). La rubrica S.O.S. continua ad affrontare il discorso del riciclaggio. Questa volta ci occupiamo di alcuni rifiuti "minori". Si tratta, cioè, di alcuni materiali che non sono usati quotidianamente, ma che vengono gettati nella spazzatura una volta ogni tanto: polistirolo, batterie e pile, pneumatici... Poiché questi materiali sono oggetti di scarto "minore" la tentazione è quella di non prestare sufficiente attenzione allo smaltimento, usando per essi la pattumiera o il normale cassonetto. Spesso si tratta di materiali che inquinano di più dei normali rifiuti; pertanto, pur essendo più oneroso il loro smaltimento, non siamo esonerati dal farlo correttamente. Ci occupiamo qui in particolare di due di questi prodotti, riservandoci per il futuro altri interventi. Pile e batterie. In Italia, ogni anno, vengono consumate 400 milioni di pile. A livello mondiale, le industrie produttrici, sotto pressione per le severe norme in materia di tutela ambientale, hanno recentemente immesso sul mercato pile di zinco-carbone o zinco-manganese. Queste pile, a differenza di quelle a base di mercurio e cadmio (altamente inquinanti e pericolosissimi) sono decisamente meno inquinanti, pur producendo la stessa quantità di energia delle precedenti. Al momento dell'acquisto basta fare un po' d'attenzione, privilegiano le pile mercury-free (senza mercurio). Un discorso diverso riguarda le cosiddette pile a "bottone" (quelle usate per gli orologi e le macchine fotografiche, per intenderci): in queste pile viene ancora largamente usato il mercurio. Si potranno comunque scegliere le pile al litio. Le batterie delle auto sono pericolose poiché contengono un'alta percentuale di piombo. In Perché gettare??? 11 Pensieri e parole SCRIVO I COLORI di Giulia La magia del mondo dei colori. E poi, l'angolo della posta... Posta Credo che il colore sia una poesia, che incrocia metafore e contrasti, rima e ritmo. Gli uomini, così piccoli e insignificanti!, non si accorgono di ciò che hanno... la capacità di vedere, concepire e capire il colore. Ormai sono troppo occupatifraun movimentofrenetico el'altro: alzarsi,salireinmacchina,chiudersiinunufficio,tornare a casa, mangiare, andare a letto. Mi chiedo perché nonabbianounattimo ditempoperguardarmi, non voglio fare il presuntuoso, ma cosa più magica di me non c'è. Io vi comunico la mia gioia e la mia tristezza, ma questo non vi tocca, miseri uomini! E nell'atto mio più magnifico, quando mi lascia una luceemiraggiungeun'altravoicadeteinunaspecie di coma chedura circailtempo in cui anche Venere mi lascia. Pochi di voi guardano la mia Luna, le mie Stelle. Io sono sopra di voi... posso vedere ciò che ormai riteneteun'abitudine. Mi specchio nel mare e mi accorgo di quello che divento: così sontuosamente colorato di un grigio che un po' mi spaventa, di azzurro-blu che mi diverte e di un rossiccio che mi rattrista se penso che il mio Sole si staaddormentando; il colore dei deserti che si confonde con il mare caldo e avvolgente, i monti così soli e freddi, ma con quel verde che, toccandosi con il bianco, accende un fuoco; e ciò che voi avete creato: i tetti delle vostre abitazioni che d'estate il mio Sole arroventa dando loro un colore ormai quasi rassegnato ma d'un infinito fascino; e i ghiacci tanto freddi e bianchi che il sole ne rimane accecato. I colori, Dio mio, come li amo! Misere creature quali siete... niente c'è di più elettrizzante di essi! Carissimi del Carmen Street, ammazzatemi, e siamo pari! Ricevo periodicamente il vostro "che esce quando e come può". Lo leggo, lo tengo sul tavolo insieme a mille altre carte e riviste... e non prendo un minuto per scrivervi. Ma, scrivervi. Perchè? Avevo preso quel benedetto minuto, ma solo un giorno e qualche ora (siamo al 31 c. m. ore 19.15!) posso riprendere la penna. La mia vita è vulcanica, imprevedibile, disastrosa... ma qualche volta, come la lava, benefica ed adatta per un raccolto abbondante e selezionato. Se non ci credete, andate a Catania, alle falde dell’Etna. Se così vivo, perchè dovrei scrivere io, dovrebbero gli altri che vedono, odono, criticano e lodano standosene tranquillamente alla finestra o corrono con me nel sentiero tortuoso della vita. Questo sì, devo scriverlo io: il 13 (ho scelto quel giorno perchè porta fortuna... la Domenica si vuol far 13 con il risultato del calcio)... quindi il 13 Novembre partirò, meglio ripartirò per la 9° volta verso il Perù per portare pane a chi non ne ha... e libri per la scuola. Troverò duemila ragazzi che chiedono pane e 154 che vogliono andare a scuola . Ed erieccoci! Non avrei dovuto iniziare a scrivere. Ora siamo al 3 Nov. sera... ed ho tante cose da fare... fare le bozze per un opuscolo per Natale per fare un regalo ai carcerati... ma sul tavolo c’è ancora questa benedetta lettera da finire... Ora, caschi il mondo, la finisco. Vi dico che vi penso, vi voglio bene, prego per voi, vi benedico, vi abbraccio, vi bacio, vi auguro ogni bene... insomma vi dico tutto e vi saluto. Padre Arturo 16 Racconti SCRITTORI IN ERBA É ARRIVATO L’INVERNO Lei è sempre stata amante dei bambini e allora ogni 6 gennaio scende dai camini e attacca le calze e quando esce vola nelle altre case con la sua calza gigante con dentro un po' di calze e dolci per altri bambini. Una volta le capitò che aveva finito i dolci; così girando e girando incontrò babbo natale e la befana gli chiese se le dava un po' di dolci. Dopo aver ricevuto i dolci la befana continuò il suo viaggio in cerca di bambini nuovi. Di solito l’inverno porta neve, freddo, il Natale, ma quella volta non é stato così. Era una fredda notte di Dicembre, in una piccola casetta sulla cima di un'alta montagna viveva un vecchietto di circa cento anni; era molto triste perché essendo isolato dal paese non vedeva mai nessuno e nessuno mai lo veniva a trovare. La sera, mentre stava andando a letto guardò fuori dalla finestra e... grandinavano bambini. Il vecchio stupito sorrideva; ad un certo punto uscì dalla porta di casa e ne prese uno. Da quel giorno il bambino vive là ed il vecchio gli cucina ottimi pranzi di Natale. Mattia LA STORIA DI S. LUCIA Un giorno lontano da questo, una bella ragazza di nome Lucia era andata in spiaggia per arricchire la sua collezione di conchiglie: ne raccolse di bianche, di viola, di rosse. Era molto contenta e non vedeva l’ora di farle vedere ai suoi genitori, ma... Quando tornò a casa trovò una brutta sorpresa! Suo padre era morto. Si fece spiegare dalla madre il lacrime cosa era successo. «Sono arrivati i soldati dell’Imperatore», diceva la madre «e l’anno ammazzato scovandolo mentre pregava”. Lucia presa dal panico si consegnò anche lei ai soldati, naturalmente loro la ammazzarono, ma lei era felice. Si, era felice perché stava andando da Dio e da suo padre. Dio visto la sua sincerità la premiò «Cosa ti piace» chiese lui. «Stare con i bambini» disse lei. «Allora, visto che in paradiso non ci sono molti bambini, una volta all’anno andrai sulla terra e farai contenti i bambini di tutto il mondo!». Da allora S. Lucia viene sulla terra e fa felici tutti noi. Valentina P. SANTA APOLLONIA Fra pochi giorni il mio dente cadrà e c’é già sotto l’altro, é piccolissimo, bianco e mi fa male. Purtroppo devo andare dal dentista che mi controlla la bocca. Io ho i denti tutti cariati e mi farà male. Un giorno una persona mi ha raccontato che Santa Apollonia é una formica: quando ti cade un dente lo metti sotto il cuscino e durante la notte la Santa prende il dente e mette al suo posto i soldini; la mattina seguente si trova la quantità di soldi che tu avevi chiesto a Santa Apollonia. Imen LA BEFANA La befana è una signora molto vecchia che lava le calze e ci mette i dolci. Lei mette i dolci nelle calze perché da piccola le piacevano le caramelle. Così decise di fare la befana perché lei voleva i bambini, ma non li ha mai avuti. Valentina P. 17 Racconti LA BIBLIOTECA di Alessandro Riceviamo e pubblichiamo questo racconto. La Biblioteca da tempo immemorabile era diventata un luogo deserto. Il vecchio bibliotecario ricordava a volte senza rincrescimenti per il lavoro che ciò aveva comportato - gli anni lontani del suo noviziato, quando qualche studiosoancorasiattardavasuilibri.Unicocompitochegli restava da svolgere era impedire che uno spesso strato di polvere ricoprisse leopere. Quandoio, Alessandro,giunsi come custode della Biblioteca ero un giovane pieno di illusioni e di grandi progetti. Ero privo di titoli accademici e questo comportava che non potessi aspirare ad un posto migliore. Ma nel profondo segreto dei miei pensieri cullavo il sognodi un magnificocambiamento. Avrei approfittato, nottetempo, per sistemare razionalmente la Biblioteca, quell'immane intrigodi piani,stipati inogni stanza discaffali gonfi di libri. Mi era bastata un'occhiata per capire che era necessario riportare un po' di ordine nell'imperdonabile caos. Siccome ero soltantoilcustode-enonilbibliotecarioinpersona e neppure il suo aiutante - il mio compito si proponevapiùimprobochemai,quasititanico.Avreipotuto lavorare soltanto la notte, quando le tenebre avrebberocondottolontanodameogni occhio curioso. Fin dall'inizio mi misi di buona lena al lavoro, non mi risparmiai e notte dopo notte incominciai ad intaccare, arodereun disordineaccumulato dallo scorrere dei secoli. Passai cosìalcuni anni nell'illusione di poter - seppure nell'arco di un tempo abbastanza lungo, forse l'interamiavita-risistemarel'ordinediognisapereumano. E l'illusione era per così dire ingigantita dal fatto che né il bibliotecario né il suo aiutante davano mostra di rendersi conto della lenta metamorfosi da me portata avanti. Maunanottemi soffermaiaraccogliereunlibrochemiera caduto. Lo raccolsi e lo sfogliai - per la prima volta da quantoerodiventato ilcustode (erano anni edanniche non leggevo alcun libro). Lo sfogliai e la sua lettura mi appassionò. Un romanzo, un semplice, banalissimo romanzo di Liala. Ritenni allora opportuno accantonare per il momento il mio progetto iniziale - un progetto così tenacemente coltivato nel corso di quegli anni giovanili perprima appropriarmi dell'intero sapere del genere umano. Passai di lettura in lettura, notti insonni a rincorrere le parole sulle pagine, febbre del tempo che scorre inesora- bile, frenesia del terminare per passare ad altre opere... Mescolai la Cabala al romanzo giapponese, la poesia dantesca ai trattati di chimica inorganica, le istituzioni di dirittopubblicoconleUpanishad,lafilosofianeoplatonica di Porfirio con i ricettari di cucina latinoamericana... Lanottemivolletraisuoi.Unacecitàsiabbattèimprovvisa su di mee cancellòogni lume.Comeperunmaleficio tutta la mia smania di sapere - tutto quello spasmodico bisogno di leggere - si risolse in un amaro sorriso. Pensai alle vicende diunlontano bibliotecario argentinoe lasorte non mi sembrò più benevola della sua. All'inizio la moglie cercòdisupplirealmiotedio,fucomplicedellamiainsana brama. Mi stette accanto per giorni e mesi in una continua, sommessa lettura. Poi si convinse che la notte della ragione aveva intaccato anche la mia mente. E mi abbandonò in una solitudine piena di pagine non più decifrabili. Della Biblioteca più nessuno se ne curava. Era giunto il tempo degli uomini che non avevano memoria, il tempo dell'abbandono. Il bibliotecario era morto, quando già da tempo il suo segretario si era ritirato in campagna adallevarepolli. Si convenne di non procedere con la nominadiunnuovosostituto.Nonerapiù ritenuto necessario un inutile dispendio finanziario. Bastava il custode, per quanto cieco. Personalmente, del magnificoprogettogiovanile nonmirestavacheun vago ricordo, come un sogno piacevole, ma presto interrotto da un improvviso risveglio. Giunseroibarbari.Ordeprivedicaratteristicitrattisomatici ci colsero impreparati. Rapidi calarono dalle frontiere e uccisero coloro che cercavano di resistere. Con lance e spade sgozzarono i bambini e colpirono le donne nei loro ventriperché non generassero altri figli. Penetrarono nella Biblioteca urlando e schiamazzando, con torce e bastoni, e appiccarono il fuoco ad ogni scaffale. L'immenso rogo per giorni e giorni mandò in fumo pergamene, papiri, rotoli, tomi, incunaboli e manuali. Nulla rimase. Del tempo degli antichi solo un cumulo di ceneri. Poi, come erangiunti,cosìripartirono,suldorsodeilorofocosicavalli verso nuove terre da conquistare. Ed io su quella cenere ora seggo. Vestito di sacco gemo e mi rotolo nella polvere di tutto il sapere umano. 18 Maga Magari LE STELLE PREVEDONO Carissime amiche e amici, questa volta il nostro consueto appuntamento è ridotto ad alcune divinazioni di carattere generale, in quanto il poco spazio a nostra disposizione è quasi interamente occupato dalla disperata richiesta di aiuto di un nostro giovane e simpatico amico del Nord (come lui stesso si definisce) che si firma LABBO BATANE (forse un esquimese?). Vi premetto comunque che sul prossimo numero darò a ciascuna/o una esauriente divinazione relativa al suo segno. Carissima Maga Magari, in uno dei miei frequenti viaggi mi è capitato di imbattermi nel vostro simpatico giornaletto e da allora sono un accanito lettore; mi trovo ora in delicato frangente, con problemi che credo tu sarai in grado di aiutarmi a risolvere: ti espongo. Alcuni mesi orsono (si era intorno al 20 dicembre del ‘95) mi trovavo per lavoro dalle vostre parti e occasionalmente mi imbattei in una certa persona , tale B. Fana, con cui ebbi tempo addietro delle controversie in ordine alle rispettive attività commerciali, da entrambi esercitate nello stesso settore (il settore dei giocattoli). Per un futile motivo (inavvertitamente la tamponai mentre procedevo ad una certa velocità con il mio mezzo) venimmo ad un'accesa discussione e quasi alle mani; nel lasciarci quella persona pronunciò contro di me oscure minacce; da allora mi sono capitati una serie continua di strani incidenti che brevemente ti espongo: 24 dicembre: nello scendere da un camino improvvisamente si accese il fuoco e mi si ustionarono le terga; in tale frangente inoltre si rovinò il mio vestito di panno rosso; 30 dicembre: mentre tornavo alla mia dimora (abito a Nord) una delle mie renne si azzoppò uno zoccolo urtando contro un'anatra in volo verso sud; la serie di incidenti si è quindi sospesa fino al 20 novembre, giorno in cui mi si azzoparono tutte le renne nel solito modo (tamponando uno stormo di anatre in volo verso sud); di recente inoltre la finanziaria e lo sciopero degli gnomi per il rinnovo del contratto, mi hanno messo definitivamente in ginocchio; ora io ti chiedo, sarà malocchio? Che cosa posso fare? Ti prego aiutami non posso fermarmi proprio in questo periodo; sarai ricompensata... Carissimo amico del nord, il tuo è senza dubbio un caso di malocchio; ti consiglio dunque di fare quanto descritto di seguito (mi permetto di consigliare questa stessa formula anche a tutte le nostre care lettrici che si sentissero colpite da malocchio): prendete una stella di natale e frullatela con due tuorli; aggiungete 4 cucchiai di neve (se non avete la neve va bene anche la schiuma da barba o il borotalco) ed un ovetto sbattuto; amalgamate e fate bollire per un quarto d’ora; trangugiate l’intruglio quando è bello caldo (almeno 80°C). La formula vi permetterà di recuperare lo spirito adatto per affrontare e superare le vostre difficoltà; infatti ciascuno dei suoi componenti contiene doti magiche particolari: la stella di Natale è l’essenza stessa dello spirito natalizio, la neve ed i suoi surrogati sono il paradigma di un animo forte e puro e l’ovetto sbattuto è un noto ricostituente; il calore infine ridà la fiducia necessaria. La formula è di sicuro effetto; se tuttavia doveste avere qualche problemino, un bicchiere di bicarbonato con poca acqua vi sarà di sicuro aiuto. Tua Maga Magari ARIETE 21/3-22/4 Chi rompe paga ed i cocci sono suoi: e quello che vi capiterà se continuerete a dar testate. TORO 22/4-21/ 5 Donne e buoi dei paesi tuoi (occhio quindi alle mucche inglesi: sono pazze). GEMELLI 22/5-21/6 Chi fa da sé fa per tre (non aspettate sempre l’altro: arrangiatevi da soli). CANCRO 22/6-21/7 Se mio nonno avesse avuto due ruote sarebbe stato una carriola: meglio sarebbe per tutti che voi foste carriole: purtroppo non avete le ruote. LEONE 22/7-21/8 Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino: attenzione!!!!! VERGINE 22/8-21/9 Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi! (e datevi una mossa!) BILANCIA 22/9-21/10 Se non sarà sereno si rasserenerà: prima o poi tornerà l’equilibrio. SCORPIONE 22/10-21/11 Chi la fa l’aspetti: a forza di essere pungenti potreste essere punti, ma poi non venite a lamentarvi. SAGITTARIO 22/11-21/12 Non vendere la pelle dell’orso prima di averlo preso: se continuerete a fare cilecca resterete senza frecce e a nulla serviranno le vostre vane parole. CAPRICORNO 22/12-21/01 Sopra la panca la capra canta, sotto la panca la capra crepa: occhio alle panche. ACQUARIO 22/01-21/02 Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. PESCI 22/02-21/03 Ride bene chi ride ultimo (e la figura del pesce lesso alla fine potreste farla voi). 19 Nonprofit SPAZIO PUBBLICITA' Una pagina di auguri, di date e di pubblicità... NATALE - EPIFANIA A PASSO CEREDA BUON COMPLEANNO A... Continuiamo con la tradizione di fare gli auguri agli amici di Carmen Street: Emanuela De Martino Nadia Zacco Maria Rosa Ghidini Davide Crescini Aurora Prati Emanuela Tortelli Veronica Dolzanelli Mattia Pennacchio Camilla Bonetti Davide Prestini Gianluigi Prestinii Diletta Manenti Daniele Monsi Alessandro Manenti Enrico Gandini Caterina Telahun Ivan Bini Chiesa Gianni Sabadini Vallauri Ezolina Ciro De Bellis Maria Martino Donata Dionisi Mario De Martino Tiziana Pennacchio Dario Melgari Natale: da Sabato 21 dicembre (partenza ore 15.00) a Venerdì 27 dicembre (ritorno ore 19.00) Epifania: da Mercoledì 1 gennaio (partenza ore 15.00) a Lunedì 6 gennaio (ritorno ore 19.00) Quota iscrizione £. 150.000 (Sono compresi: viaggio di A/R, vitto e alloggio, impianti e maestro di sci). Posti limitati (massimo 25 per settimana). Portare: sacco a pelo (o lenzuola), equipaggiamento da neve e tessera sanitaria. 1-1 3-1 4-1 10-1 17-1 17-1 17-1 18-1 22-1 28-1 22-1 24-1 29-1 30-1 2-2 4-2 6-2 8-2 10-2 12-2 12-2 13-2 14-2 15-2 15-2 Per informazioni: Vicolo Manzone 7, BS tel. 40807 MAMANDACARU' ASSOCIAZIONE SENZA SCOPO DI LUCRO ... un vestito nuovo per te, ma vissuto da altri! MERCATINODELL'ABBIGLIAMENTO USATOSELEZIONATO vendita riservata agli associati nuova sede: VIA VILLA GLORI 10/B APERTO IL SABATO, ORARIO 9-12; 15-18 PREZZI STRACCIATI PER UN RISPARMIO INTELLIGENTE CHE SALVA L'AMBIENTE ... e a tutti gli altri dei quali non conosciamo la data: auguri!!! parte del ricavato sarà devoluto per un progetto di solidarietà con il Brasile Non gettare gli indumenti usati nei cassonetti! Portali alla sede dell'Associazione Mandacarù in Via Villa Glori, 10/b - Brescia tel. 030/3732523 20 Conosci te stesso! BABBO NATALE O SANTA LUCIA? di W. Satüt A quale dei fantastici personaggi assomigliate? Alla dolce e gentile Santa Lucia o al vegliardo e simpatico Babbo Natale? 1- Il 13 dicembre: a) Viene dopo il 12 dicermbre. b) E' la notte di S.Lucia: bisogna preparare la farina per l'asinello e mettersi a letto presto presto, chiudere gli occhi ed aspettare. c) E' la notte più lunga dell'anno. d) E' la notte più magica dell'anno, perchè a tutti i bambini buoni arrivano un sacco di regali. e) Arriva Babbo Natale. 2- Santa Lucia: a) Evviva arriva Babbo Natale. b) Probabilmente ha una miniera di carbone visto che ogni anno me ne regala una camionata. c) E' una favola per bambini sciocchi. d) E' una Santa tanto buona che fa tanti regali ai bambini buoni. e) Da bambino le ho sempre chiesto una pecorina di pelouche, ma lei non me l'ha mai portata ed io sono ancora tanto arrabbiato. 3- Babbo Natale: a) Mi dispiace non lo conosco; mi scusi ma non compriamo niente. b) E' figlio di Nonno Natale e nipote di Nonna Papera. c) Arriva Babbo Natale: evviva! d) E' uno che ci ha un sacco di pila da buttare via. e) Da bambino gli ho sempre chiesto un pecorino di pelouche, ma lui non me l'ha mai portato ed io sono (ancora) tanto arrabbiato. 4- Il 25 dicembre: a) Lo sanno anche gli asini: arriva Santa Lucia. b) E' Natale, l'onomastico di Babbo natale, che siccome fa festa ci regala qualcosa. c) Evviva arriva Babbo Natale. d) Mi alzo presto presto e corro a vedere sotto il pino sperando che quest'anno ci sia qualcosa e non il solito carbone. e) In un lontano paesino, duemila anni fa, nacque Gesù Bambino. 5- Voi siete: a) Grasso/a e con la Barba come Babbo Natale. b) Vestito/a come Santa Lucia. c) Vestito/a come Babbo Natale. d) Santa Lucia. e) Babbo Natale. risposta a b c d e 1 3 5 1 4 2 2 1 2 3 5 4 3 2 5 3 4 1 4 2 3 5 1 4 5 2 4 5 1 3 25 punti: Complimenti vivete in pieno la favola di Babbo Natale pur riuscendo a mantenere i piedi nella realtà; un unico consiglio: il costume di Babbo Natale tenetelo per Carnevale!!! meno di 24 punti: A Natale siamo tutti più buoni e non ci sentiamo di esprimere giudizi pertinenti al vostro SCONSOLANTE caso; siete comunque tutti befane piuttosto che Babbi Natali; tuttavia quelli con punteggio più alto hanno un vago sentore di S. Lucia; a tutti gli altri conviene invece un ciclo di lezioni per imparare l'uso corretto della scopa: tale è il loro futuro! In quanto agli optional necessari per svolgere correttamente il ruolo di strega consolatevi: ve li regaliamo per Natale (o per Santa Lucia)! E in quanto a Noi: AUGURI E BUON NATALE!! 21 Carmen2000 + Express SI DICE, SI MORMORA, SI MORMORICCHIA, SI NARRA CHE....... di Beppa Lanappa Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale. Non si accettano reclami in redazione, rivolgersi all’autrice. 1. Grandi risultati per la squadra di calcio, ma non la nostra (molte perse e soltanto 1 vinta!). Si dice e si mormora un’ultimissima notizia: in via confidenziale, dall’anno prossimo il campo da calcio subirà una trasformazione in ortaglia, vi verranno coltivati, si dice, solo broccoli! misura, facendo spola da città a Valle e da Valle a città, la coppia dell’anno continua il suo viaggio imperterrito verso.... (mi piacerebbe proprio saperlo!). Si dice, si mormora che lui abbia messo la testa a posto: è lui che ha traviato lei o lei che ha traviato lui? ma!... 2. Si dice, si mormora, si narra, che si aggiri nei dintorni una Zia carmelitana con un paio di jeans rossi, ricuperati in un losco negozio di vestiti usati, un nero cappello ricavato dalla pelle di un gatto (povero micio!). Si dice, si mormora - ma non bisogna dirlo! - che si aggiri in tarda ora (o meglio a notte inoltrata!) in via S. Faustino, all’angolo di un vicolo di dubbia fama. Ma chi sarà? Ma chi aspetterà sempre? 7. Io e il mio tornio siamo una cosa sola: lui e io, io e lui. Quando piange trucioli incandescenti sulle mie braccia, piango anch’io! Tra spruzzi d’olio mi stringo alla mor(o)sa, e sento l’acqua chimica scorrere nelle vene. Meno male che c’è il calcio! Non ce ne sono poi tanti come me (che vanno a dormire col tornio)! 8. Si mormora, anzi si mormoricchia che per guarire certe fobie, la Carmen Street Clinic si attrezzerà di animali di compagnia (2 alani, 1 dobermann, 3 cani lupo... e più grossi sono meglio sarà!). E poi non si dica più che non c’è neanche un cane che viene a trovarti! 3. Non si lava, non si rade, non si cura, è di ascendenze venete (sò tuto mi!) e come se non bastasse, madre natura, ha provveduto a renderlo zoppo e, purtroppo, non del tutto zitto. Madre natura, Madre natura, ci lasci ben poche speranze.....! 9. Si dice, si mormora, è sulla bocca di tutti che nei pressi della Carmen Street si aggiri un maniaco. Niente paura, è innocuo, basta parlargli di moto che si scioglie come neve al sole; non entrate però sull’argomento donne, potrebbe alterarsi! Lo riconoscerete facilmente, indossa occhiali scuri e un lungo cappotto, sotto il quale non si sa cosa nasconda. Attenti, però, quando lo incontrate: è armato!.... di cellulare! 4. «Ho un gatto per capello!» meno uno che è un cappello. Dormo sul divano perché il mio letto l’ha occupato un persiano. I guai non vengono mai da soli, per questo ho la casa piena di micioni. «Perché me capita a me, töte stò storie què?». 5. La cugina del fratello della nipote della vicina di casa di mio zio Francesco, quella che abita al piano di sopra della sorella dell’idraulico, mi ha confidato in gran segreto che al briscolone si può giocare solo in 5. Che guaio, cara la mia Tina, quando non c’è il quinto! 10. Quattro persone molto sospette con fare molto carino e gentile si spacciano per cuoche (!!!). E' una bugia, fate bene attenzione a quello che mangiate a cena se passate di qua! Per informazioni rivolgersi a "Lega per la difesa del fegato e dintorni c/o Carmen Street". Un bacio a tutti dalla vostra Beppa 6. Alziamo un lembo del malizioso velo sulle vicende amorose di..... Pensata, creata e fatta su 22 Una pagina per giocare LE SOLUZIONI DEL NUMERO PRECEDENTE 1 2 E S 3 4 5 A L 7 6 R A M A I O 9 O L I V O S U T I A 17 16 S T I V 10 A A 12 O 13 E’ un gioco che i lettori di Carmen Street conoscono ormai bene. Bisogna, nei due schemi proposti, individuare un certo numero di parole di senso compiuto, osservando le seguenti regole: - per ciascuna parola che si trova le lettere dello schema si utilizzano una sola volta; - queste lettere utilizzate devono essere sempre in caselle contigue. Per esempio, nel primo schema, la parola TIRO è corretta (le lettere sono in caselle contigue ed usate una sola volta), mentre la parola CARA non è valida (la seconda A non è contigua alla R). Riuscite ad individuare, tra le tante parole, in ciascun schema la frase misteriosa che utilizza tutte le lettere? T A T I 8 11 IL PAROLIERE E R 14 R E T T O 15 A T E O R A R S 19 S E L E E 18 I O I C U V R R O T A R O E C A I S T I B N O C E E G A U T N T A R LA FRASE MISTERIOSA REBUS (frase 5,3, 8) Ci sono segni e segni. A ciascun segno corrisponde una lettera. Osservate bene quelli che compaiono qui sotto e cercate di decifrare il messaggio nascosto... Parte non evidente. REBUS (frase 4, 8) Siam Esitanti. IL PAROLIERE Le frasi misteriose che compongono gli schemi sono: 1 Schema: Ascoltare canzoni. 2 Schema: Questione di stile. TRAME DI FILM I quattro film sono: 1. La febbre dell'oro. 2. Il monello. 3. Tempi moderni. 4. Luci della città. Il regista dei quattro film è Charlie Chaplin. LA FRASE MISTERIOSA I segni nascondevano il seguente messaggio: Chi conosce le strade del vento? UNA CURIOSA ETA' 1 15 14 4 L'età di un bambino sarà fra 3 anni un quadrato perfetto, mentre 3 anni fa la sua età era precisamente la radice dello stesso quadrato. Quanti anni ha il bambino? 12 6 7 9 UN PO' DI MATEMATICA 8 10 11 5 13 3 16 QUADRATO MAGICO Una delle possibili soluzione è: 2 Provate a trovare due numeri quadrati tali che la loro somma sia il doppio d'un quadrato e la loro differenza sia 10. 23 Notizie utili CARMENINFORMA NUMERI UTILI - Residenza - Stato di famiglia - Stato libero EMERGENZE Brescia soccorso Polizia Soccorso ACI Carabinieri Vigili del fuoco Croce verde Croce bianca Polizia municipale Croce Rossa Italiana Radio taxi OSPEDALI 118 113 116 112 115 222242 44244 45001 3532932 35111 Ospedale Civile: Piazzale Ospedali Civili, 1 Tel. 39951 Feriale: 13,15-14,15 e 18,45-20,00 Festivo: 10-11 e 19-20 Divisione infettivi: (c/o Ospedale Civile) Festivo: 10-11 e 19-20,15 Feriale: 13,15-14,15 e 19,00-20,00 Ospedale dei bambini: V. Vitt. Emanuele II, 50. Tel. 293261 Feriale: 13,15-14,15 e 19,00-20,00 Festivo: 10-11 e 19-20,00 Ronchettino: Tel. 399066 Feriale: 13,15-14,15 e 19,15-20,15 Festivo: 10-11 e 19-20 Ospedale S. Orsola : V. Vittorio Emanuele II, 27. Tel. 29711 Feriale: 13,00-15,00 e 19,15-20,15 Festivo: 10-11; 13-15 e 19-20 Centro psichiatrico residenziale: V.le Duca d. Abruzzi, 15 Tel. 58172. Orario 10-11,30 e 15-17 S.O.S. Telebimbo: "Pronto ti ascolto" Servizio pubblico a tutela dei minori; via Galilei, 20 dalle ore 9 alle 23 tutti i giorni. Tel. 399022 Telefono amico: Tel. 3755555 in funzione ogni giorno dalle 18 alle 24. Telefono azzurro-rosa: contro ogni tipo di violenza su minori e donne Tel.236363-2420845 dalle 18 alle 24. Croce Blu: Servizio gratuito farmaci a domicilio per persone inabili, via Raffaello 167 Tel. 2310094 Nucleo operativo tossicodipendenze USL 41: via Cipro 9, Tel. 2421661 Associazione alcolisti anonimi: TEL. 318846-801101-220450 SOLIDARIETÀ Centro Affidi Familiari: Brescia, via Ferri 91, Tel. 2306869 AIDO (associazione italiana donatori organi): Brescia, via Monte Grappa 7, Tel. 383703. Da Lunedì a Venerdì ore 14,00-16,00 SERVIZI Ufficio passaporti: martedì, giovedì, Sabato ore 9,30-13 Ferrovie: informazioni: ore 8-12 e 15-19; Tel. 3752449 Anagrafe: Tel. 29831: lunedì - venerdì ore 8,30-13,30 sabato 8,30-12,15 AVIS comunale centro prelievi: Brescia, via Balestieri 7. Apertura: Lunedì, Mercoledì e Venerdì dalle ore 8,00 alle ore 10,00. Ufficio pensioni, libretto di lavoro: da lunedì a sabato ore 8.30-13.30; Tel. 2983275 Operatori di strada: Brescia, vic. dell’Angelo, Tel 3750101. IX Circoscrizione Via F. Borgondio, 29 - Tel. 56354 Fax 3772565; da lunedì a giovedì dalle 8 alle 17; venerdì ore 8-14 - Servizio autentica firme, fotocopie e atti notori; da lunedì a venerdì ore 10-12 - Raccolta domande soggiorni climatici per anziani nei periodi stabiliti dal settore Servizi Sociali: da lunedì a venerdì ore 9-12 Centro aperto per anziani (mensa): Brescia, via Odorici 4, Tel. 3757908 Gruppo Narcotici Anonimi: Brescia, vicolo Manzone 7, martedì e giovedì ore 21-22,30. LA RETE cooperativa di solidarietà sociale, centro diurno l’Angolo: Accoglienza per i senza fissa dimora, Brescia, vic. Anguilla 6, Tel 46309. Documenti rilasciati dal comune: - Atti notori e dichiarazioni sostitutive di atti notori - Autentica copie documenti - Autentica firme e foto - Carta d’identità - Cittadinanza - Esistenza in vita - Godimento dei diritti politici e iscrizione liste elettorali - Iscrizione liste di leva - Libretto di lavoro - Matrimonio - Morte - Nascita Orari S. Messe Presso la Chiesa del Carmine ingresso da Via Carmine o da Vic. Manzone 7 Da lunedì a sabato ore 8.00 Domenica ore 9.00 24