ANNO LII - N. 2 Mercoledì 15 Febbraio 2012 € 2,00 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Socio Effettivo € 25,00 - Socio Aderente € 22,00 - Socio Aderente estero € 27,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 E-mail: [email protected] - Sito internet: www.vecchiaalassio.it DOVE DORMONO LE CASSANDRE? E ccoci già a metà gennaio. Le feste sono appena trascorse, palpabile la crisi si avverte nell’aria ed ovunque dal carruggio, nota area commerciale, alle vie limitrofe è un proliferare di offerte in saldo su pro- riavvieranno nuove attività. Il tempo splendido e particolarmente generoso in un inverno che solo dai “giorni della merla” si è manifestato, ma sempre in maniera inferiore al resto d’Italia, fa si che i fortunati turi- Spiaggia di levante - 18 gennaio. dotti di ogni genere. Qualche esercente espone il cartello cedesi, ma al tempo stesso, in questo strano quanto splendido paese, negozi stanno procedendo a ristrutturazioni e presto nuovi gestori pieni di speranze sti che sono ad Alassio possano godere di un sole, di una spiaggia e di un mare cristallino. Albe e tramonti incantevoli nella limpidezza di queste giornate ci offrono a mattina e sera, guardando verso sud-est, l’immagine netta ed apparentemente vicinissima della Corsica, mentre dall’altro lato nord-est, oltre l’isola Gallinara si vede il profilo della costa ligure-toscana, sino a scomparire, il tutto immerso in uno sfondo di cielo e mare che paiono tratti dalla tavolozza di un pittore, in continua mutazione. Nel bel mezzo di questo inverno giovani famiglie e nonni con bimbi in età prescolare passeggiano lungomare, con il giubbotto sul braccio, “costretti a godere” di un caldo sole quasi primaverile. I bimbi si divertono in mille modi come solo loro sanno fare, liberi in una spiaggia libera, senza pericoli, senza rumori, ne confusione, attorniati da voli di gabbiani e dallo sciacquio delle onde, in una realtà quasi surreale che è persino difficile da descrivere ma troppo bella da condividere. Ma in questo “quadro impressionista” ci chiediamo: dove dormono o si nascondono le Cassandre che avevano annunciato la catastrofe naturale dopo le mareggiate autunnali abbattutesi sulla nostra spiaggia, con un enfasi e una tale divulgazione mediatica da far credere ai frequentatori di Alassio che la no- stra spiaggia fosse ormai un ricordo? La spiaggia è lì, più bella che mai e il mare con il suo gioco di correnti, di venti e di moto ondoso a mosso e riportato sulla costa in breve tempo migliaia di metri cubi di arenile, così come li aveva portati via, e... a costo zero. Ancora una volta le Cassandre sono state smentite da quella Natura a noi alassini da sempre amica che toglie ma prontamente restituisce, quasi per farci capire che è da Lei che dobbiamo dipendere. Evitiamo i cervelli con grandi progetti di chi crede sempre di avere la soluzione in tasca e vuole risolvere i problemi, che problemi non sono, unicamente muovendo ingenti somme di denaro pubblico e privato. L’Alassio che piace a noi è quella descritta nell’immagine impressionista del periodo invernale, a misura d’uomo, variopinta di colori liguri, tranquilla, con un’aria che sa di salsedine e una collina che profuma di rosmarino di timo e dell’aroma dei pini, dove la mimosa è già fiorita e presto anche i mandorli lo saranno e tutte le altre piante sono sempre verdi, tutto l’anno; un ambiente ideale mercianti, tutti coloro che di turismo vivono; pubblicizziamo sui media le emozioni che la bellezza del nostro golfo sa offrire, è questa l’Alassio da far cono- Spiaggia di ponente - 18 gennaio. Ma le cassandre non amano certe immagini o non sono in grado di descriverle. Facciamolo noi e le realtà economiche, gli albergatori, i com- scere a chi ha la sfortuna di non averla mai frequentata e una volta per tutte “Zittiamo le Cassandre”. L’AVA Un Comando sano fatto di persone in gamba È nata la Giovane Alassio Dare la possibilità ai giovani di realizzare i propri progetti e le proprie idee, sostenendo la partecipazione attiva e l’emancipazione dei nostri ragazzi. Questo è l’obiettivo della Giovane Alassio, progetto che nasce nell’ambito delle Politiche Giovanili, con l’Assessore Loretta Zavaroni all’interno del Servizio Attività Educative e Diritto allo Studio, e che vede impegnati ragazzi di Alassio dai 15 ai 35 anni. Lo scopo principale è quello di promuovere interventi ed iniziative nel campo dello sport, della creatività in tutte le sue forme (musica, fotografia, teatro, fumettistica, scrittura, arte in genere) nonché nell’area della formazione e dell’occupazione lavorativa. È stato creato un profilo facebook e sul sito del Comune c’è uno spazio dedicato a questa iniziativa all’indirizzo http://www. alassio.eu/giovanealassio.php. Agli inizi dell’attività della Giovane Alassio è stato indetto il concorso per la ricerca del logo rappresentativo del progetto e tra quelli arrivati è stato scelto quello di Simona Pollio e Nicola Stalla. La premiazione del logo è in programma per l’8 febbraio in Comune. Il passo successivo è stato quello di aprire le iscrizioni per il corso di fotografia, tenuto da un altro giovane alassino. Legato a questa iniziativa, in estate prenderà il via un altro progetto che riguarderà gli “scatti di ieri e di oggi”, che metterà in relazione l’Alassio di un tempo con quella di oggi. Per fare questo si chiederà la collaborazione anche dell’Associazione Vecchia Alassio. A breve inoltre partirà il progetto dedicato al teatro, e tra qualche mese anche un corso di montaggio video e cortometraggi. Una delle attività che si sta facendo proprio in questi giorni è il censimento delle associazioni e dei gruppi (la sche- per le famiglie giovani con bambini piccoli e per gli anziani che dalle fredde regioni del nord Italia sentono qui un’accogliente natura colma di benessere. da di rilevazione è scaricabile dal sito del Comune) impegnati sul nostro territorio in iniziative ed azioni per i ragazzi. In questo caso il censimento è stato avviato per sostenere e rafforzare il passaggio di informazioni e collaborazioni sul tessuto cittadi- Il discorso alle Autorità del Comandante della Polizia Municipale di Alassio Fabrizio Pampararo durante la celebrazione della festa in onore al Santo Patrono San Sebastiano. È forse una delle poche occasioni, se non l’unica, in cui tutte le Polizia Municipali d’Italia sono accomunate e, almeno virtualmente vicine. Se mi permettete, quindi, desidero formulare un pensiero rivolto ai colleghi della Il nostro inverno… 20 gennaio. Cerchiamo di capirne di più no. “Questi sono i primi passi e i primi risultati, ci auguriamo che il gruppo diventi sempre più numeroso in modo da poter realizzare progetti e nuove idee attraverso la collaborazione dei giovani stessi”, dice la Giovane Alassio. Il lavoro che si cerca di portare avanti è molto, ma è utile per cercare di creare una sinergia tra tutti i ragazzi della città per far rinascere il senso di appartenenza ad una comunità, alla società, che spesso i giovani sentono come entità lontana da loro. Alassio è giovane, e per crescere ha bisogno di tutti. L’Associazione Vecchia Alassio è lieta di salutare questa nuova Associazione alla quale augura sin d’ora di raggiungere tutti quei validi obiettivi per la quale è stata ideata, ricordando la nostra massima disponibilità per tutto quanto potrà occorrere. A.V.A. C’è fermento tra la comunità Alassina per il programma della Amministrazione Avogadro che ha in progetto la modifica del senso di marcia di tutto corso Dante; ora da levante a ponente e domani da ponente a levante. Ne vorremmo sapere di più e possibilmente capire la motivazione che ha portato a questa decisione, sicuramente oggetto di un ragionamento o meglio ancora di uno studio. Molti sono i dubbi e le perplessità che ci vengono posti e crediamo che sarebbe democraticamente corretto informare la cittadinanza sui dettagli di questa innovazione di cui diverrà l’utente principale. Le domande che vengono rivolte all’Associazione Vecchia Alassio, spaziano da un generico come mai? Ad un più polemico perché? Ad un più rassicurante era ora! Seguito da espliciti problemi per la sicurezza, l’opportunità, la legittimità. I punti più discussi sono: - Il nuovo progetto prevedrebbe la sostituzione dell’area parcheggio lato monte con una pista ciclabile e con conseguente rimozione dei dehors presenti lungo il percorso? Le dimensioni del nastro ciclabile dovrebbero essere di cm 150; non è chiaro se ha un senso di marcia o se a doppio senso… - Il lato mare conserverebbe il parcheggio auto ma non si è capito se a spina di pesce o come l’attuale longitudinale alla via.? Se a spina di pesce la larghezza della carreggiata di transito tra la ciclabile ed il parcheggio è sufficiente oppure chi parcheggia rischierebbe di farsi danneggiare l’auto dal primo autista sportivo?... E se non è a spina di pesce quale è l’alternativa dei posti auto che si andrebbero a sacrificare? Si è pensato ad un’altra possibilità? (continua a pagina 2) Gli appartenenti il Corpo Polizia Municipale di Alassio Da sinistra: Sovrintendente Capo COSTA Maria Antonietta - Sovrintendente Capo TODDE Ambrogio - Vice Comandante BRUZZONE Pietro Sovrintendente Capo ABBONDANTE Costanza - Agente BARNATO Claudia - Sovrintendente Capo GASTALDI Guglielmo - Sovrintendente Capo MORACA Ornella - Sovrintendente Capo GALLIZIA Roberto - 1° Commissario RATTALINO Giovanni - Assistente CACCIAMANI Paolo - Sovrintendente Capo CREVOLA Giorgio - Assistente ROATTINO Simonetta Sovrintendente Capo LOSNO Gianluigi - Sovrintendente Capo ENRICO Enrica - Sovrintendente Capo MORABITO Carmine - Sovrintendente Capo BAUDOINO Giovanni - 1° Commissario FOSCHINI Franco - Comandante PAMPARARO Fabrizio. Buongiorno a tutti e grazie per essere qui con noi oggi. Un ringraziamento particolare al prevosto Mons. Angelo De Canis che come sempre ci offre la sua squisita ospitalità ed a tutti coloro che hanno contribuito affinché questa festa si potesse celebrare. Questa è una ricorrenza particolare per le Polizie Municipali. Polizia Municipale di Milano, per la tragedia che li ha da poco colpiti con la perdita del collega Nicolò Savarino, morto mentre svolgeva il proprio lavoro solo per aver incontrato, sulla propria strada, un soggetto che attribuiva alla vita altrui un valore pari a zero. Un “Vigile” che (continua a pagina 2) 2 «L’ALASSINO» UN COMANDO SANO FATTO DA PERSONE IN GAMBA (segue dalla prima pagina) avrebbe dovuto festeggiare insieme a tutti noi questa ricorrenza è che invece, pochi giorni fa, ha visto interrompersi la propria esistenza. Un pensiero quindi prima di tutto alla famiglia, ma immediatamente dopo agli amici e colleghi della Polizia Municipale di Milano. Un anno estremamente difficile per la Polizia Municipale Alassina questo 2011. I pensionamenti, l’assenza di personale a tempo determinato ed i limiti in generale imposti alle risorse, nonché gli ulteriori, nuovi e diversi obiettivi hanno determinato un carico di lavoro veramente considerevole per tutto il personale, carico di lavoro a cui tutti i componenti della Polizia Municipale hanno risposto dimostrando la massima disponibilità ed impegno e, stando ai risultati ottenuti, con successo. È per me estremamente difficoltoso individuare soggetti che si sono distinti in questo 2011 perché praticamente tutti, nell’ambito delle proprie mansioni, hanno espresso il meglio delle capacità individuali. Ad iniziare dai servizi esterni, i primi penalizzati dalla carenza di personale per giungere a coloro che si occupano prevalentemente di attività interne ma che non hanno esitato a svolgere tutte le mansioni loro consentite per far fronte ad un’emergenza che oramai appare quasi cronica. Per non parlare degli Ufficiali, diminuiti in maniera più che proporzionale alla carenza del personale e che comunque hanno garantito una presenza costante ed attiva per tutto il periodo di attività del servizio. Un grazie a tutti perché non è servito chiedere disponibilità quando ve ne è stato bisogno, perché tutti hanno dato il proprio contributo (ad esempio durante la fase dell’allerta 2, quando la Polizia Municipale ha mantenuto il presidio in ufficio e il controllo sul territorio per tutte le 24 ore e per tutti i giorni sino al termine dell’allerta). Insomma, nonostante gli oggettivi problemi, un comando sano fatto di persone in gamba, orgogliose di fare il proprio lavoro e di farlo bene! E di questo vado orgoglioso, non per meriti miei, ma per la fortuna di essere alla guida di questo gruppo. Alla nuova Amministrazione rivolgo quindi un invito, quello di collaborare con la Polizia Municipale ed anzi di aiutarla a raggiungere quegli obiettivi comuni di ordine e legalità che si ottengono però soltanto con le giuste risorse, soprattutto di personale. La presenza costante nelle varie zone come deterrente, le divise tra la gente per aiutare e non solo per sanzionare, la consapevolezza di poter richiedere un intervento e di poterlo ottenere in un tempo ragionevole sono servizi che la Polizia Municipale vorrebbe fornire, ma che oggi non è in grado di assicurare con continuità. Mi auguro che in futuro tutto quanto auspicato diventi una realtà normale. Grazie. L’A.V.A. apprezza l’operato della Polizia Municipale alassina per quanto espresso nell’anno trascorso, augurando alla stessa un anno di successi possibilmente con l’incremento di nuovi componenti. (segue dalla prima pagina) chiarite da chi è responsabile del progetto con una risposta scritta o meglio ancora con una presentazione pubblica del progetto, così da informare la cittadinanza per ascoltarne gli umori e, se possibile, ricavarne possibili costruttivi suggerimenti. Parlando di arredo urbano e gestione del territorio scelte prese in un passato recente con tanta determinazione da chi al potere ma poca partecipazione dei cittadini, se non quelli direttamente interessati, (vedi piano dei dehors), hanno non poco modificato l’arredo urbano della nostra cittadina e lascio ad ogni alassino o turista giudicare se in positivo o in negativo; per questo sarebbe opportuno evitare affrettate soluzioni. Errare è umano ma perseverare… A.V.A. LA CULTURA ALASSINA IN TAVOLA Il nostro Istituto è impegnato da sempre nella ricerca delle ricette della tradizione e, da un decennio, in collaborazione con Enti, Aziende ed Associazioni, svolge una serie di iniziative sociali finalizzate alla valorizzazione dei nostri prodotti e della nostra cultura culinaria. Per l’anno scolastico in corso intende, attraverso la manifestazione la “cultura a tavola”, sostenere e sviluppare progetti finalizzati ad unire i piaceri e sapori del desco con la conoscenza. Ispirandosi al modello delle cene letterarie, la Scuola alberghiera, insieme all’associazione Vecchia Alassio intende promuovere un “viaggio educativo” nella storia culturale della nostra città dedicando tre incontri conviviali alla storia e alla letteratura alassina. Gli incontri “la cultura alassina in tavola” si propongono di rinnovare la socialità del convivio, unendo la letteratura e tradizione della cucina della nostro paese, creando un tutt’uno tra piacere della tavola e piacere del sapere. Gli organizzatori hanno programmato tre “appuntamenti a tavola” dedicati ad Antonio Carossino, Emanuele Aicardi, Santino Pezzolo e Tommaso Schivo che si svolgeranno il primo venerdì del mese a partire dal 2 marzo 2012, per con- tinuare il 6 aprile e per concludersi il 4 maggio. La prima rassegna dedicata ai “padri” della cultura alassina, oltre ad approfondire gli scritti dei nostri, sarà arricchita da immagini e testimonianze ed il tutto legato dalle pietanze tipiche dei nostri borghi. Il centro del progetto di ricerca culturale prevede, riprendendo lo spirito pedagogico della trasmissione di saperi tra generazio- ni, di coinvolgere ai fornelli tutti gli chef dei borghi alassini e gli alunni del corso di cucina, rafforzando, attraverso i piatti della consuetudine, il legame tra generazioni e la trasmissione delle conoscenze LE TRE SCIMMIETTE VEDO SENTO PARLO AURELIA BIS - I semafori posti in alto all’imbocco della galleria sono spenti ormai da molti mesi. Delle due l’una: o non servono a niente, ed allora non si capisce perché a suo tempo vi siano stati applicati; o trattasi di grave mancanza da parte degli addetti ai controlli per la sicurezza. Vorremmo essere illuminati in merito. B.n. Voce di popolo, voce di Dio? Pare che i parcheggi di Piazza Stalla siano pronti ad essere costruiti, non solo, ma addirittura sono già stati messi in vendita. Cosa dice in proposito l’Amministrazione Comunale che si era già pronunciata con un no? Il Comandante Fabrizio Pampararo CERCHIAMO DI CAPIRNE DI PIÙ - Sembrerebbe che il progetto preveda dei “dossi rallentatori” per garantire una moderazione della velocità; tuttavia siamo certi che si possano realizzare o contrasterebbero con la normativa di sicurezza delle stradale principali? Che rischio comporterebbe nel caso di un pronto intervento di ambulanze o vigili del fuoco o quant’altro? Tutte queste ed altre perplessità sarebbe bene venissero Mercoledì 15 Febbraio 2012 ed al contempo riscoprire la socialità del cibo attraverso i testi di Antonio Carossino, Emanuele Aicardi, Santino Pezzolo e Tommaso Schivo. Lo scopo del progetto è portare alla ribalta lo spirito alassino attraverso il medium cucina-cultura che si possono riassumere nello slogan sapori e saperi della memoria. Riprendendo la filosofia e lo spirito del Memorial Bartolo- meo Marchiano verranno realizzati, a cura della agenzia Eccoci, dei servizi video che testimonieranno le parti salienti della manifestazione. Le cene avranno un costo di euro 19/21. Concerto di solidarietà Il 7 gennaio u.s. si è svolto presso la Parrocchia di S. Ambrogio il Concerto di Solidarietà che abbiamo organizzato in favore delle popolazioni di Genova e della provincia di La Spezia colpite dalle alluvioni grazie alla collaborazione della Corale Alassina-Coro Capo Mele col loro repertorio di canzoni di montagna e del Maestro Riccardo Pampararo che ci ha incantato con la sua chitarra. Ringrazio a nome di tutta la sede: Monsignor Don Angelo De Canis per averci dato la disponibilità della nostra bellissima Parrocchia; la Corale e il Maestro Riccardo Pampararo per la loro disponibilità; il pubblico intervenuto anche questa volta per sostenerci e che ci ha consentito di raccogliere € 700.00 che devolveremo in favore delle popolazioni bisognose; il Comune di Alassio per il patrocinio accordatoci; la panetteria Selva e La Focaccia di Ugo; tutte le nostre impagabili amiche cuoche che hanno preparato torte, stuzzichini , ecc. ecc per il rinfresco di fine concerto, Radio Onda Ligure e il giornale La Stampa per la pubblicità data all’evento. Grazie e arrivederci a maggio per la quarta edizione della Stralassio. Per la Croce Rossa, Delegazione di Alassio Dott.ssa Anna Musso Cerchiamo Volontarie per la nostra Sezione Femminile, per info 334 7154661. LETTERA ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E AI CITTADINI PREVENIRE È MEGLIO: COME PROTEGGERE IL NOSTRO TERRITORIO La prima, vera, GRANDE OPERA da realizzare in Italia è la messa in sicurezza del nostro territorio, del paesaggio, bene immensamente prezioso, vera ricchezza, insieme alle numerose e diverse opere d’arte per cui l’Italia ha meritato il soprannome di Bel Paese. Difendere l’ambiente non è un lusso per i pochi che si dilettano della materia. Le disgrazie, come quelle accadute nella Liguria di Levante e a Genova lo dimostrano e ci devono servire d’insegnamento: costruire nei letti dei torrenti, coprire e incanalare i rii, impermeabilizzare il territorio con cemento e asfalto, sbancamenti e incendi comportano gravi rischi. I fenomeni naturali, infatti, assumono sempre più dimensioni di carattere tropicale, con molta probabilità a causa delle temperature che si sono alzate e hanno portato con sé cambiamenti con i quali dobbiamo imparare a convivere, aiutati dalle previsioni. Come difendersi allora? Chiediamo al nostro paese, Alassio, come a tutti i luoghi, alcune misure, messe a punto collegialmente da Italia Nostra: Ogni intervento edilizio in zone a rischio alluvione deve essere approvato dalle autorità di Bacino. Rispettare una distanza di sicurezza dal corso d’acqua (almeno 10 metri) Blocco o revisione di fattibilità per grandi opere che modifichino il territorio. Evacuazione degli edifici incongrui esistenti, perché pericolosi (eventualmente costruirli altrove) Ripristino dei muri a secco, che sono un emblema dell’identità regionale, parte di un’agricoltura che vede l’insediamento di presidi utili al territorio e che, contemporaneamente, offrono possibilità di lavoro. Ricordo che i muri a secco han- no la caratteristica di sostenere le fasce per la coltivazione e di lasciar filtrare l’acqua in caso di grandi piogge, ma è necessaria la loro manutenzione. L’attuale ricostituzione di boschi e foreste, senza le opere di sistemazione dei territori alle spalle dei nostri paesi, può trasformarsi in elemento negativo, che senza dubbio ha influito sulle recenti alluvioni (lo scriveva già Emilio Sereni nel 1965). Ad Alassio è molto lodevole l’opera dei volontari, ma ogni cittadino deve essere coinvolto. È provato che le cementificazioni impermeabilizzano il suolo, l’acqua non viene più trattenuta e scende con sempre maggior violenza, provocando frane e alluvioni. Occorre realizzare volumi di accumulo da parte di chi fa interventi di impermeabilizzazione( strade, parcheggi, case…) Ricordiamo che in Italia si cementificano 130 ettari di suoli fertili (dati di associazioni ambientaliste perché lo Stato non se ne è mai occupato) contro i 60 della Germania che la Merkel vuole ancora dimezzare. In Gran Bretagna la legge obbliga alla trasparenza e a costruire per il 60% su aree già edificate, per non consumare suolo. Ad Alassio la nostra collina ha subito e continua a subire un’aggressione senza pari. Molte case sono invendute o vuote, chiediamo con forza che il Comune censisca gli edifici inutilizzati e che ci sia una moratoria nella concessione di nuovi permessi (già attuata dalla provincia di Torino e dal Comune di Cassinetta di Lugagnano (Milano).Il settore edilizio può continuare a vivere, ristrutturando gli edifici che ne hanno bisogno, migliorando l’efficienza energetica, abbellendo il brutto o demolendolo per far posto ad un nuovo più bello ed efficiente. Per aiutare a orientarsi sulla sicurezza del suolo Alleghiamo le mappe del territorio che ci hanno fornito dal Comune in cui sono evidenziate le zone più franose. Ogni cittadino informato farà le scelte che riterrà più opportune, se a conoscenza delle caratteristiche del suolo sul quale deve acquistare o costruire una casa o se, viceversa, possegga una proprietà in un luogo a rischio. Predisporre un piano di sicurezza in caso di bisogno Il meteorologo Mercalli ritiene opportuno che, se le previsioni sono gravi, sia necessario istruire i cittadini sulle norme di prevenzione adeguate, per saper far fronte a pericoli che possono provocare tragedie. Non si tratta di fare i “corvacci”, le Istituzioni devono gradualmente istruire la popolazione su come comportarsi, reagire con le precauzioni necessarie, al fine di prevenire tragedie o anche solo danni gravi. Bene aveva fatto il Comune di Alassio (già nella precedente amministrazione) a predisporre un opuscolo per la sicurezza e ora, nei giorni critici, a chiudere le scuole per prevenzione. Sarà buona norma capire di non usare sottopassi, abbandonare i luoghi a rischio, prepararsi un kit con acqua, cibo, una torcia……. Tutelare il paesaggio è tutelare l’ambiente, la salute, la sicurezza delle persone, attività agricole, i suoli, la Bellezza, il Bene Comune. Nostro compito instancabile è indurre a riflettere sull’importanza del nostro patrimonio comune e confidiamo che sempre più cittadini aumentino la consapevolezza della ricchezza che possiedono e siano motivati a difenderla. Giovanna Fazio Presidente Italia Nostra, Sezione di Alassio Mercoledì 15 Febbraio 2012 3 «L'ALASSINO» Barche, bagnanti, bagnini… racconti alassini… Insomma: cose… così! CRONACA DI ANDATE MESE DI FEBBRAIO 2012 PITTURE MODERNE Gualtiero, detto Tir per la sua corporatura particolarmente robusta, era un bagnino giocherellone: gli piaceva combinare scherzi, in particolare agli amici e specie a quelli che maggiormente ci si arrabbiavano (lo so che oggi si dice “ci si incazzavano”, ma io sono un po’ anacronistico). Sotto questo punto di vista, una delle sua vittime preferite era il suo vicino di spiaggia, Carmelo: piccolo di statura, sanguigno, colle basette a largo raggio, era di carattere persino troppo serio e poco accomodante, ma, per amore del buon vicinato, il poveretto era costretto a subire e a fingere di riderci sopra. Tutto sommato, il sodalizio fra i due funzionava abbastanza bene, perché in caso di autentica necessità, si erano sempre aiutati. Carmelo abitava in quel di Solva, di conseguenza il pasto del mezzogiorno rappresentava per lui una certa difficoltà da superare. La cosa veniva però gestita molto bene dalla moglie di Carmelo, donna all’antica (oltre che antica lei stessa): ad una certa ora, dopo aver aiutato il marito nelle operazioni di apertura del bagno, la signora LIA (diminutivo di Rosalia) prendeva il pullmino che faceva servizio locale e la portava a Solva; cucinava per Carmelo, s’imbarcava sul mezzo che faceva servizio contrario e la scaricava a cinquanta metri dalla spiaggia, munita di tutte le vettovaglie necessarie a sfamare il marito e se stessa. Le spiagge dove esercitavano Gualtiero (detto Tir) e Carmelo, erano contigue, sul lato ponente di Alassio, per cui al di sotto di oltre un paio di metri al livello della passeggiata. Vi si accedeva per una scala di circa quindici scalini la quale, giunta a livello sabbia, si tramutava in un sottopassaggio che era l’accesso vero e proprio allo stabilimento. Questo sottopassaggio, oltre che fungere da alloggiamento allo sportello di cassa, offriva una zona d’ombra fresca e ventilata, fruibile per la posa di un tavolino sul quale, all’ora canonica, quando cioè quasi tutta la clientela se n’era andata in albergo per pranzare, Carmelo si appoggiava per consumare il suo pasto. Or dunque, Tir e Carmelo avevano in comune la gestione di quattro mosconi dei quali, a chiunque dei due capitasse di metterli in acqua e riscuoterne l’affitto, dividevano onestamente gli incassi. Esisteva tra di loro il tacito accordo che, nell’ora in cui Carmelo pranzava, dei quattro natanti si occupava Gualtiero, tanto, data l’ora, non capitava quasi mai nessuno. Una volta finito il pasto, Carmelo assumeva il guardinaggio e l’altro poteva con calma andarsene a casa, lì nei paraggi, a rifocillarsi anch’egli. La cosa nacque per una maligna ispirazione di Gualtiero. L’organizzazione non fu semplicissima, perché occorreva la complicità di quattro persone che non fossero conosciute da Carmelo e che avessero un senso dell’umorismo un po’ crudele come era quello dell’ideatore. Se poi fossero state magari anche clienti di una delle spiagge limitrofe, con la possibilità di ERRATA CORRIGE Nell’articolo “Cena di solidarietà” pubblicato a pag. 11 de “L’Alassino” del 18/1/2012, per un refuso è stato trascritto sbagliato il nome di uno dei cuochi. Colui che ci ha cucinato una squisita paella è l’amico e neo volontario per il Banco di solidarietà Giovanni Lanza, chef in grandi alberghi ed ora in pensione. o.a. essere state inconsciamente visivamente inquadrate dalla povera vittima, tanto meglio. Ad ogni modo, in capo ad un paio di giorni, tutto era pronto e la cosa ebbe luogo. Era circa la una pomeridiana di una giornata soffocante, con una temperatura di oltre trenta gradi e la spiaggia si era quasi totalmente svuotata. Mentre Carmelo si accingeva ad apparecchiare il suo desco, Gualtiero lo raggiunse dicendogli: “Scusa sai, ma devo fare un salto a casa. Tanto non c’è nessuno; vado e torno più presto che posso, dieci minuti: devo solo prendere un vaso di acciughe per un cliente. Ho dimenticato chiedeva che cosa avesse fatto di male. Spinse in mare il secondo battello, disse anche a questo cliente di pagare al ritorno, ripercorse, ormai fradicio di sudore, la spiaggia a senso inverso e riprese posto a tavola. La povera Lia, che aveva tentato di tenergli in caldo i ravioli coprendoli con un piatto rovesciato, cercò di consolarlo: “Non te la prendere, Melo, bevici sopra!” Lui seguì il consiglio, col risultato, essendo già alla terza sorsata di vino rosso, di ritrovarsi in un bagno di sudore. Comunque, visto che l’appetito non gli era mancato, si stava accingendo a ricominciare il suo di prenderle ‘stamattina. Non ti dispiace mica?” Cosa poteva dire il buon Carmelo? “No, no: fai pure…” Così Tir se ne andò e il collega rimase solo, con i suoi quattro mosconi. Si sedette al tavolino, si versò un buon bicchiere di vino rosso, gustandone una generosa sorsata mentre la moglie gli piazzava davanti un bel piatto di ravioli al sugo. Ritratto della soddisfazione spicciola, stava per piantare la forchetta nel primo boccone, quando da dietro alle sue spalle una voce, dal marcato accento milanese, fece: “Bagnino, scusi, me lo affitterebbe un moscone?” Colle mani che gli tremavano, Carmelo posò la forchetta, senza una parola si alzò, seguito da quel cliente inatteso che era comparso chissà da dove, attraversò la spiaggia torrida, spinse a bagno il moscone e fece salire l’uomo. Quando questi fece atto di pagare, gli disse: “mi paga al ritorno, adesso vado a mangiare!” Riattraversò la spiaggia bollente, tornò a sedersi al tavolino, bevve un secondo sorso di vino e, con un lungo sospiro, si accinse a riprendere il pasto. Stava infilzando il secondo raviolo dopo aver deglutito il primo, che un’altra voce, questa con l’accento piemontese, lo apostrofò: “Bagnino, scusi: se quei patini sono liberi, vorrei affittarne uno. Sono suoi?” Con la voglia di sputargli in faccia il raviolo che stava masticando, Carmelo si voltò verso quel secondo cliente che gli pesava come una maledizione e: “Proprio ora?” chiese. “Eh sì” ribatté l’altro: “più tardi devo rientrare in servizio”. Attraversando nuovamente la sabbia infuocata, Carmelo si povero pranzo, quando una terza voce, questa volta femminile, lo colpì alle spalle: “È lei il bagnino dei mosconi?” Nel momento in cui stava rizzandosi come un cobra infuriato, Rosalia lo afferrò saldamente per un braccio con entrambe le mani dicendogli a mezza voce: “È una donna!” Carmelo, non si sa bene con quale forza d’animo, si controllò. Consegnò il moscone alla terza cliente, questa volta facendosi pagare subito, rifece la sua penitenza sulla sabbia infuocata, che a lui sembrava calda il doppio perché in aggiunta alla sua temperatura interna e si sedette, per la terza volta, davanti al suo piatto di ravioli. “Rosalia” disse: “se mi interrompono ancora una volta, finisce veramente male!” Guardò ben bene attorno per assicurarsi che non vi fossero presenze estranee, rinunciò al sorso di vino, constatato che c’erano solo lui e sua moglie, piantò la forchetta nei ravioli... “Bagnino, senta...” Sul suono di questa voce che sembrava provenire dall’etere, si vide, come un proiettile scagliato da una catapulta, passare in volo il piatto dei ravioli che, con un tintinnio di schegge impazzite, andò a stamparsi contro il muro della scala, lasciandovi un’allegra impronta tra il rosso e il verde, stranamente somigliante ad un quadro moderno che raffigurasse un sole sulla prateria. Carmelo evitò l’infarto scaricandosi in parolacce ed improperi, ma l’artistica impronta dei ravioli rimase, quasi a monito della malignità umana fino all’inizio della stagione seguente. Antonio Boscione Fiocco Rosa Finalmente un fiocco rosa in casa Ghigliazza, è arrivata MICHELA! La annunciano con gioia i genitori Elisa ed Alberto, i nonni Maria e Giuliano, Fulvia e Luciano Romuali. Tanti auguri alla nuova bimba. L’A.V.A. augura alla piccola Michela ogni bene ed un roseo avvenire. Caro amico ti scrivo Un vecchio amico, andatino puro sangue, che per motivi di lavoro vive altrove, mi ha scritto una lettera in cui mi esprime alcune perplessità sulla situazione locale e nazionale, che lui vede unite da varie caratteristiche. “Caro amico ti scrivo perché ricordo che tu una volta hai detto che Andate è come lo specchio dell’Italia intera; e i suoi problemi in piccolo, sono quelli della nazione tutta. Avevi ragione: e la cosa mi è apparsa evidente da un semplice parallelo. In Italia per togliersi il Silvio Premier dalle tasche, il popolo ha accolto il Professore Nuovo come un salvatore. Ora, dopo appena pochi mesi molti italiani già mugugnano, intere regioni sono in rivolta civile, e si vedono solo i difetti del nuovo, che tu speravi toccasse solo gli altri, e invece ha toccato anche te. Così, caro amico mi sembra che sia accaduto anche ad Andate, dove, per togliersi il Megagalattico, hanno usato, come una medicina omeopatica, il Dalton, che aveva lanciato politicamente il Mega. Ed ora, dopo pochi mesi, anche lì, interi settori sono in ribellione, parlano di “class action”, insomma cose turche. Come mi spieghi questa faccenda?” Fin qui la lettera del mio amico. Rispondendo al quale, voglio anche chiarire alcune decisioni del neo Sindaco che sono state criticate perché fraintese. Innanzitutto non è vero che i dehors di via Prendente saranno demoliti e cancellati. Invece saranno ricostruiti ex novo nel sottosuolo stradale davanti ai vari bar e non si chiameranno più “Dehors” ma “Dessous” (De sutta in dialetto andatino) e contribuiranno a costruire quel modello di città sotterranea, tanto in voga in Canada e in Alaska, e già iniziata dal Mega con i box auto a go go. Inoltre siamo in grado di smentire decisamente che il Sindaco Dalton voglia invertire la direzione della circolazione auto in via Prendente e corso Enrico Fermi, e portarla in senso Aquilia- Tramontenga. Niente di più falso: infatti la circolazione continuerà nei due sensi, ma... a cavallo. Mi spiego meglio: dato che tutta la via Prendente sarà “piantumata” – che brutto verbo per dire ornata di piante e di verdi aiuole – e quindi tutta la zona sarà resa simile ad un verde parco, sarà permessa solo la circolazione a cavallo, con cavalli affittati ad ore o con calessi guidati da vetturini: precisiamo che per questi ultimi la licenza costa trecentomila euro o viene data con fortissimo sconto solo a chi ha già due licenze di taxi. Così avremo una città veramente speciale che attirerà milioni di visitatori, speriamo non tutti insieme. La notizia che vi sarebbero stati dei parcheggi in loco “a spina di pesce” significava soltanto che, nei parcheggi già a riga blu, dovevano essere cementate per terra delle spine di grossi pesci per bucare le gomme a chi osava parcheggiare. Ma la cosa, come si vede, è ormai superata. Infine, per quanto riguarda gli stabilimenti balneari, per ottemperare alle direttive Europee, e contemporaneamente per difendere i diritti di chi gestisce le spiagge da decine di anni, si permetterà la costruzione, sulla spiaggia di edifici ad un piano, tutti in vetro trasparente. Il piano terra, quello sulla sabbia, verrà lasciato in gestione ai vecchi bagnini. I nuovi pretendenti potranno concorrere all’assegnazione del primo piano della “nuova spiaggia a due piani”, con le aste previste dall’Unione Europea, alle quali non potranno partecipare i parenti di primo e secondo grado dei vecchi bagnini. A nessuno dei bagnanti, di sopra o di sotto, mancherà il sole, essendo tutto costruito in vetro cristallo. A richiesta unificata dei bagnini “di sopra e di sotto”, potrà essere costruito un secondo piano in vetro da adibire a ristorante. Infatti sulle passeggiate lungolago mancano totalmente i luoghi di ristoro e il bagnante deve percorrere lunghi chilometri per potersi rifocillare col panino del mezzogiorno. Alla gestione dei ristoranti potranno partecipare solo appartenenti alle categorie maltrattate del governo, e cioè taxisti, camionisti, notai, avvocati e farmacisti. I vecchi pensionati con meno di quattrocento euro di pensione mensile avranno la precedenza se decidono di fare domanda di assunzione come lavapiatti ausiliari. E tutti saranno felici e contenti, di Monti, di Dalton e di chi fa come gli pare in questo pazzo, bellissimo mondo. Luca Caravella Associazione Volontari Baia del Sole Caro Alassino, leggiamo con piacere sul numero di gennaio l’articolo “Un vecchio cliente di Alassio del Sig. Daniel Moccin e altri” che ci riguarda. Lo ringraziamo per l’apprezzamento che manifesta nei nostri confronti, apprezzamento che ci incoraggia ad andare avanti cercando di migliorarci sempre di più. Desideriamo rassicurarlo in merito alla “sorgente” che bagnava pericolosamente non solo le scale. Se pur con parecchio ritardo, il guasto è stato riparato e ora tutto è perfetta- mente asciutto. Cogliamo l’occasione per rendere noti i risultati finanziari del trascorso anno 2011: Il risultato del 2011 è migliore di quello del 2010 per ben € 4.000. Questo miglioramento è dovuto alla generosità di tutte le persone ed Enti (Biblioteche) che ci donano libri, CD, DVD, dischi, VHS da offrire ad altre generose persone che li prendono e lasciano la loro offerta nel nostro “PUNTO ORO”, oltre che ai collaboratori che impegnano tempo, e spesso anche denaro (benzina), per andare a ritirare i libri presso le bibliote- ATTIVO Saldo Cassa 2010 € PASSIVO 225,50 Bonifico a AIRC € 13.200,00 Incassi 2011 € 14.415,10 A CRI € 500,00 tot. uscite 2011 € 13.976,00 Ass. Sclerosi € 100,00 Spese varie € 76,00 tot. uscite € 13.976,00 Saldo 31.12.2011 € 664,60 che e i privati (normalmente da Savona a Diano Marina), tengono in ordine e pulita la Galleria C. Chaplin con passione e generoso sacrificio. Grazie anche all’Alassino che ci ospita ogniqualvolta glielo chiediamo e che, ormai da molti anni, pubblica gratuitamente la pubblicità della nostra Associazione sollecitando la generosità dei nostri “clienti”. Tutti per aiutare chi, più sfortunato di noi, ne ha bisogno. Ci auguriamo di poter proseguire la nostra attività ancora per molti anni a venire con la partecipazione di tutti coloro che vorranno sostenerci ed aiutarci, convinti come siamo che, oltre ad offrire aiuto economico a benemerite attività di volontariato, la Galleria sia utile alla divulgazione di cultura dando a tutti la possibilità di leggere un libro che è sempre una compagnia piacevole, utile ed istruttiva. Per Ass. Volontari Baia del Sole Mario de Michelis LA LEGGE DEL TAGLIONE Oggi in televisione hanno fatto vedere cose da brivido: i maltrattamenti subiti da persone anziane ricoverate in una residence-lager. E poi anche bambini picchiati e sfruttati dai “grandi”, giovani donne indifese aggredite e stuprate, anziani derubati della pensione, unico loro sostentamento, e tante altre brutture perpetrate da gente inqualificabile simili a bestie; fatti che provocano senso di nausea solo a guardarli o sentirli raccontare. Poi senti e vedi che queste bestie umane sono soltanto “presunti” colpevoli e che una volta processati e condannati vengono graziati agli arresti domiciliari, quasi una vacanza premio, oppure dopo pochi mesi o un anno di detenzione vengono scarcerati, magari per un cavillo di un... Azzeccagarbugli o di un incapace Giudice che ha fatto trascorrere i termini. Tu ti ribelli, pensi in cuor tuo come reagiresti se tu o un tuo congiunto foste stati le vittime! Invochi la legge del Taglione degli antichi? Il taglio della mano per il ladro, l’estirpazione di un occhio o il taglio di un orecchio per lo spione, una pena corporale come la fustigazione o la privazione di cibo e acqua, l’immersione in acqua gelida o la deten- zione in celle buie con topi e scarafaggi per lungo tempo, la sepoltura sino al collo in un deserto tra gli scorpioni e le serpi o la fucilazione per vendetta o rivalsa? Il voler ripagare con la stessa moneta chi ha fatto il torto è forte... Ma... ma l’occhio ti corre a Cristo in Croce, con la corona di spine sul capo sanguinante, alle percosse da Lui patite, al Suo Calvario e soprattutto al Suo grido “PERDONA LORO” e ti senti smarrito e impotente: duro conciliare i sentimenti opposti; a volte ti restano nella mente tanti dubbi... grandi e insoluti dubbi, senza la fede! Silvio Viglietti 4 «L’ALASSINO» Lettere del pubblico MIO CARO ALASSINO “ADORATO GIORNALE” della nostra città, Ricordo i tuoi primi passi, eri appena nato ed in pochi ti conoscevano ma con il trascorrere del tempo crescevi ed interessavi sempre più i tuoi cittadini. Così ogni mese passin passetto timido giovincello sei andato avanti Ti vediamo nelle borsette delle donne, sotto il braccio dei passanti assieme ad importanti giornali, nelle edicole in bella vista, sulle moto dei postini che ti portano nelle nostre case con le tue notizie sempre più interessanti. Nasci dal pensiero, dai ricordi nel ritrovare vecchie fotografie che ci portano a tanti episodi passati e presenti del nostro vissuto. BRAVO ALASSINO hai fatto proprio una bella carriera grazie a coloro che hanno lavorato tanto e lavorano ancora adesso a preparare i tuoi articoli e le tue notizie per poterti stampare, sino ad arrivare a noi che ti aspettiamo sempre con grande interesse. Sei diventato adulto e sei proprio un “GRAN BEL GIORNALE”. Mi raccomando vieni sempre a raccontarci le nostre storie, parlarci di tutti noi di ieri, di oggi, di sempre. Ti aspettiamo con affetto, come un caro amico che viene a trovarci si siede in poltrona con noi per farci rivivere ogni notizia che sa parlarci al cuore. Luisa Martino riceviamo e pubblichiamo (le lettere anonime non vengono pubblicate) Un doveroso ringraziamento Le “Anziane” signore di Borgo Barusso desiderano ringraziare sentitamente il Sig. Sindaco di Alassio prof. Roberto Avogadro per aver esaudito il loro desiderio di “panchine” nella piazzetta lato mare in fondo alla via Diaz. Un ringraziamento anche all’assessore Sibelli per la sollecita posa in opera. Con ossequi Emilia Nattero In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. Pericolo alluvioni ad Alassio? Ho letto sul quotidiano la “Stampa” un articolo allarmante relativo al bacino idrico di Alassio in cui, secondo il geologo Scarpati, quello che era successo nel mese di Ottobre 2011 nell’estremo levante Ligure, alle Cinque terre, e vicina Toscana, potrebbe avvenire nella nostra cittadina. Il geologo propone un progetto che salvaguarderebbe il nostro territorio da eventuali alluvioni intervenendo sui principali torrenti raccogliendo e dirigendo le acque in modo tale da evitare danni che ben conosciamo. Non ho soluzioni alla questione, tuttavia, un’opera di prevenzione azzarderei a proporla come ad esempio la sistematica pulizia dei torrenti a monte prima che le loro acque piene di materiale boschivo e di discariche varie, arrivando nell’ultimo tratto verso Sbocco a mare di Rio Palmero. mare, possano diventare pericolose e creare danni giungendo nelle “strettoie tombinate”, vedi rio Tienna (che sfocia sotto l’hotel Milano), Caudi con Gonghe (Marinetta), Cardellino (P.za partigiani), Palmero dal Torrione), Delle Tortore (hotel Regina) che negli anni passati durante le forti piogge hanno creato non pochi problemi. La cementificazione della nostra collina ha stravolto il progetto della natura, l’acqua piovana non più assorbita razionalmente dal terreno ingrossa a dismisura i torrenti e porta al mare tutto quello che raccoglie. La natura va rispettata altrimenti ci potrebbe riservare più brutte sorprese. Via Diaz mare con le panchine. Mugugni Sono stata in località Santa Croce e il mio cuore si è rattristato nel vedere l’abbandono del bel verde che un tempo era il vanto della zona, per non parlare del bar/ristorante chiuso e anch’esso abbandonato, come pure il noto bar “Pastorino” e i cinema: li ricordate? Tutto in stato di abbandono. Le strade collinari verso le frazioni Moglio e Solva trafficate da centinaia di auto e camion senza alcuna sicurezza per chi le percorre a piedi. Eccovi Alassio oggi. Amici di San Bernardo Venerdì 3 Febbario u. sc. si è svolta l’Assemblea Straordinaria e le votazioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo e dei Sindaci. Il Presidente, prima di tutto, ha voluto ricordare tutti coloro che in molti anni hanno lavorato per “San Bernardo” e che purtroppo non ci sono più. Dopo una riassuntiva ed esauriente relazione circa i colloqui tenuti con la Sopraintendenza relativa alla “ristrutturazione della chiesa”, è risultata l’impossibilità di restituire alla stessa la sua antica bellezza, ma appena risolti i vari problemi burocratici e di proprietà si opterà, come era già stato deciso da tempo, alla realizzazione di un parco pubblico con la collaborazione del Comune. Successivamente il Tesoriere ha riferito sul fondo cassa ed è seguito un breve dibattito. Per quanto riguarda la “Festa di Agosto” in onore e ricordo del Santo si farà come negli ultimi anni, festa molto apprezzata dagli Alassini e ospiti. L’Assemblea all’unanimità ha Mercoledì 15 Febbraio 2012 approvato l’operato del Consiglio Direttivo e del Tesorerie uscente. Nella stessa serata si è proceduto alle votazioni ed allo spoglio delle schede ed è risultato così il nuovo Consiglio Direttivo: Presidente: Carlo CAVEDINI; Vice Presidente: Paolo MAURIZIO; Segretario: Laura CAVEDINI; Tesoriere: Franco ALBERTI. Consiglieri: Marco ALBERTI; Vittorio NOVARETTI; Vittorio OLIVIERI; Italo SCARATO. Sindaci: Fernanda BEGNI MUSSO; Sandro DANI; Alessandro NERI. Il Comitato ringrazia tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita della riunione, soprattutto quelle persone, un buon numero, che hanno sfidato il vento e gelo partecipando all’Assemblea. Il Presidente Carlo Cavedini L’A.V.A. formula i migliori auguri al nuovo Consiglio Direttivo ed ai suoi Sindaci. Istituto Alberghiero “Memorial Marchiano” Istituto Alberghiero, 7/2/2012 - Le Pro Loco di Laigueglia, Alassio, Garlenda, Calice, Castebianco e Stellanello in tenzone per il “Memorial Marchiano”. (FOTO SILVIO FASANO PRESSO CASA DEL DISCO) ANPI SEZIONE DI ALASSIO E LAIGUEGLIA L’ANPI sarà aperta a iscritti e simpatizzanti il primo venerdì di ogni mese, dalle ore 17 alle 18,30, nella SEDE di Palazzo Morteo, Via Gramsci – Alassio Sbocco a mare di Rio Tienna. Francesco Trazzi PRESENTAZIONE DEL LIBRO La Chiesa di Moglio da oratorio campestre a parrocchia autonoma Storia, arte, fatti e curiosità a cura di DOMENICO RAPA Nella sede della “Vecchia Alassio” il 21 gennaio scorso è stato presentato questo interessante libro alla presenza di personalità di prestigio e di numeroso pubblico. Il volumetto consta di tre parti: la prima, dopo una premessa in cui il curatore Domenico Rapa cita gli scritti “Spigolature mogliesi” di Antonio Carossino, viene la documentazione storica, da un sunto di uno studio del professor Giovanni Puerari riguardante i primi secoli della Chiesa e una cronistoria delle successive vicende, fino al passaggio da semplice Chiesa a parrocchia autonoma; nella seconda parte di Puerari e Rapa vengono esaminate alcune piccole note riguardanti preventivi e spese per lavori di manutenzione e ampliamenti; la terza parte, più sostanziosa, del compianto nostro storico Antonio Carossino è dedicata a “Il patrimonio di arte sacra della Chiesa di Moglio”. Le fotografie sono di Fabrizio Trunzo. Alla presentazione del libro il Presidente dell’A.V.A. Geom. Gianni Giardini ha fatto gli onori di casa, cedendo poi la parola al sig. Domenico Rapa che ha dichiarato: «È come parlare del proprio figlio, sono poche pagine ma sostanziose», e ha coordinato gli interventi, dei quali si propone una sintesi. Monsignor Giorgio Brancaleoni, Vicario generale della Diocesi di Albenga-Imperia: «Mi fa piacere tornare nella sede della Vecchia Alassio», ricorda Carossino e si congratula con Rapa, «Questa pubblicazione – prosegue – arricchisce la cultura della Diocesi, nel 10° anniversario dell’ingresso come parroco di don Gianni Tabbò nella chiesa di San Sebastiano di Moglio». Prof. Roberto Avogadro, Sindaco di Alassio: «Questa presentazione si doveva fare a Moglio, ma è valida anche una sede prestigiosa come questa». Mons. Angelo De Canis, parroco di Sant’Ambrogio: «La nostra comunità è molto unita, questo libro rappresenta anche il cammino che facciamo insieme». Don Gianni Tabbò: «La Chiesa parrocchiale di Moglio ora ha una storia scritta, c’è voluta passione e fatica per scriverla, Moglio lo meritava». Prof. Giovanni Puerari: «Dirò alcune cose che non sono nel libro. Ho consultato documenti all’Archivio di Stato di Savona. La storia si può dividere in tre parti: 1) La Fede (ci sono devoti antichi); 2) La crescita demografica (persone e case); 3) Le risorse economiche. I mogliesi hanno cominciato ad accumulare ricchezze nel 1200. L’origine di San Sebastiano si può far risalire al 1400, la Chiesa allora era sotto la giurisdizione dei Benedettini, è probabile che la devozione al Santo risalga alla peste del 1320. Nel 1585 avviene la visita del Vescovo Mascardi, che ritiene che Moglio abbia i requisiti per diventare parrocchia. Un documento ritrovato: nel 1518 i marmorari genovesi stipulano un contratto con i mogliesi per un altare, assai costoso, c’è la ricevuta del pagamento; nel documento viene citato l’Oratorio di San Sebastiano». Dottoressa Josepha Costa Restagno, dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri e archivista: «La conoscenza che ricevo dalle carte antiche è emozionante. Antonio Carossino è stato un grande studioso. Rapa ha fatto uno splendido lavoro insieme al ricercatore Puerari. Spesso delle nostre chiese si sa poco: facendo ricerche si trovano molte vicende curiose e importanti; il libro che stiamo presentando è un esempio da seguire. Nell’Archivio di Albenga ci sono i documenti fiscali e quelli catastali: sono le prime fonti. Nel 1326 viene imposta una tassa, vi si La copertina del libro. ricavano dati sulle abitazioni e sui nomi delle località; per Alassio: Barusso, Coscia, Castello, Solva, Lamello (Moglio) e altre. Si passa al 1539 quando viene approntato il catasto: a Moglio risultano 92 case, con abitanti i cui cognomi sono arrivati fino ad oggi; risalta il grande numero di donne capo-famiglia (i mariti erano per mare). Nel 1500 si passa dalla coltivazione della vite a quella dell’uli- vo; le pestilenze favoriscono il culto di San Sebastiano (le ferite delle frecce sono paragonate ai bubboni). Altro catasto è della fine del ‘600. Le ricerche archivistiche favoriscono la conoscenza del dialetto e dei toponimi». Al termine è stato servito un apprezzato rinfresco offerto dai mogliesi. Carlo Bertolino per A.V.A. Mercoledì 15 Febbraio 2012 5 «L'ALASSINO» La preghiera del Vigile Urbano Signore Iddio Tu che vigili il corso degli astri ed ogni cosa disponi con soavità e con fermezza nell’ordine della Tua provvidenza, veglia su noi votati al servizio dei nostri fratelli. Rubrichetta mensile - Un ricordo per... Tu ci donasti nella Tua vita terrena l’esempio luminoso di fedele obbedienza alle leggi di Cesare, di amorosa sollecitudine verso chi è debole, di infinito amore verso chi erra, di umile e faticosa operosità nel quotidiano lavoro. Dio umanato, rendici degni di Te, affinché la nostra giornata terrena sia degna anch’essa della missione a noi confidata. Concedici, per intercessione di Maria, Madre Immacolata, di essere pronti a soccorrere chi ha bisogno di noi, esatti nel dovere, amanti della legge, fraterni con chi sbaglia, forti nelle intemperie, decisi contro chi offende la morale, la religione, la legge. Così, aiutando gli uomini nella loro dura quotidiana fatica, saremo promotori di concordia e di pace nella turbinosa vita che corre nel mondo e porteremo in essi l’eco gioioso dell’armonia dei cieli. Così sia. Ancora una scelta “contro” il commercio, contro la Città e i cittadini di Alassio da parte di Avogadro e dei suoi Compagni di giunta del P.D.; annullati tutti i dehor di via Dante e pista ciclabile Leggo sui media locali di questa ultima grave decisione di Avogadro e dei suoi Compagni di giunta del P.D., tesa a cancellare tutti i dehor di via Dante; la scelta di eliminare i parcheggi per far luogo ad una pista ciclabile, in un contesto già saturo e privo di posti auto, nella zona centrale, tradizionalmente oggetto di shopping da parte dei turisti e residenti, è una scelta scellerata, priva di buon senso, che mira a far parlare di sé, nell’ottica di tutte le scelte di Avogadro. Prima si risolve il problema dei parcheggi e poi si può pensare a piste ciclabili e amenità del genere… nella vita sociale ed economica di una Città ci sono delle priorità e questa non la è sicuramente, anzi… L’eliminazione dei dehor, necessaria per lo sviluppo e la sopravvivenza delle attività commerciali di tipo bar e ristorante, è un grave attacco alla struttura economica e sociale del paese; la scelta poi di, forse, riconfermarne alcuni ed altri no, sta nell’ottica di questa amministrazione che premia gli “amici” e stanga i nemici, o presunti tali… non c’è nessuna necessità di rimuovere i dehor per asfaltare, sempre che si vogliano lasciare… si fa come si è sempre fatto… Inoltre, la pista ciclabile in senso inverso a quello di marcia è proibita per legge, al di sopra di un certo flusso di traffico, e sconsigliata comunque… fare poi una pista ciclabile a monte della via Dante è un assurdo in termini, in quanto tutte le intersezioni con le strade che portano all’Aurelia sono appunto a monte, e la svolta delle auto attraverserebbe la pista ciclabile, con tutti i problemi di sicurezza che comporta… inoltre esiste il problema del numero degli stalli di sosta a pagamento concessi in gara ad una società di gestione… Io credo che prima o poi ci sarà una sollevazione popolare e che i cittadini promuoveranno autonomamente una manifestazione sotto il Comune per protestare contro tutte quelle scelte che li penalizzano: su tutte lo spostamento del mercato e l’eliminazione dei dehor per fare la pista ciclabile. Vedremo i cittadini esasperati sotto il Comune con i forconi, e io sarò in prima linea con Loro. Non si può pensare di amministrare una cittadina facendo qualunque cosa salta in mente di notte al primo cittadino e alla sua cricca di compagni, che rappresentano elettoralmente una ristretta minoranza, il 36% dei votanti, contro il 64% di altri cittadini che non li volevano e non li vogliono!!! Alassio 25/01/2011 Marco Melgrati Consigliere Regionale Ciao, Amici degli Alberi! Ciao, Amici degli Alberi! :-) Condividiamo con voi con vero piacere questo articolo apparso su La Stampa. Già nel 2009 avevamo scritto come WWF Savona ai Sindaci della Provincia di Savona, invitando appunto ad attivarsi in questa direzione. «La stampa» Savona del 17-01-2012 “Un nuovo albero per ogni bimbo alassino che nasce.” BARBARA TESTA Piantare un albero per ogni nuovo nato residente ad Alassio. Questo il desiderio dell’assessore al Verde pubblico, Giacomo Nattero, che chiede la collaborazione di tutti i genitori che vivono nella cittadina. «Vorremmo riqualificare il polmone verde di Alassio. Sarebbe bello mettere a dimora un albero per ogni nuovo alassino, ampliando il discorso anche per quei bambini nati lo scorso an- no. In questo modo la famiglia, e il bambino stesso, potrà veder crescere l’albero nello stesso tempo che cresce il figlio», commenta Nattero. La necessità di piantare nuovi alberi arriva anche dal fatto che in molte zone non esistono più le palme, uccise dal punteruolo rosso. La nuova iniziativa è nata proprio per aumentare gli alberi ad Alassio, anche se, negli ultimi sei mesi, sono stati messi a dimora ben 26 alberi, sia donati che sponsorizzati che acquistati direttamente dal Comune. «Su ogni pianta potremmo mettere una targhetta con il nome del bimbo che lo ha donato, in modo da creare un legame molto stretto con la famiglia. Speriamo che questa iniziativa venga accolta favorevolmente, e trovi l’appoggio di molti amanti del verde”, conclude l’assessore Nattero. Già fin d’ora l’ufficio che si occupa di verde pubblico, in Comune, è disponibile per spiegare l’iniziativa nei particolari. 3a ELEMENTARE FRANCESCANE -1958 Madre Caterina Orlando Sergio Martini – Renato Bellia – Gianni Nattero – Pino Schivo – Luigi Bogliolo- Marco Salmoiraghi – (2a fila) Maria Teresa Pasualotto – Renzo Barbera – Vittorio Gamba – Massimo Incerti – Giacinto Schivo – Ruggero Cetti – Maria Pappalardo - (3a Fila) – Betti Fenocchio – Carla Fangarezzi – Sandra Borasi – Livia Zanatta – Luisella Bogliolo- Sandra Patrone – Angela Moirano. Prosegue con successo la stagione teatrale alassina La Lisístrata da Aristofane (produzione della Compagnia Synergie Teatrali) è una commedia dai toni alquanto dissacratori, in molti momenti definibile anche come licenziosa. E la scelta dei sei drammi per la stagione teatrale in corso operata dal Direttore artistico Giorgio Caprile, oltre ad ottemperare a evidenti esigenze di qualità, sembra obbedire a una logica interna che privilegia maggiormente il versante comico: per lo meno, a giudicare dai primi titoli, includenti, oltre alla commedia di Aristofane, L’avaro di Moliére (già recensito nel numero scorso de L’Alassino) e Buffet per quattro, titolo di per sé significativo e produzione della stessa Compagnia Stabile di Alassio - di cui parleremo più oltre. Ma ancor più incisive nel prospettare l’inclinazione a tale vena sono le particolari caratteristiche della messa in scena di Lisístrata ad opera del regista Stefano Artissunch. Anzitutto la precisazione “da Aristofane” indica come il testo originale sia in qualche misura rimaneggiato: tra l’altro, forse anche nell’intento di alleggerire un po’ i frequenti doppi sensi e gestualità oscene del testo originale, tendenti alla volgarità; e ciò appare chiaramente connesso alla tematica del dramma, ove un gruppo di donne capeggiate dalla spregiudicata Lisístrata mettono in atto uno sciopero del sesso per indurre gli uomini a occuparsi meno della guerra e più di loro. E il gioco della seduzione e delle schermaglie bellico-amorose è reso assai bene, nei molteplici scontri tra le forze opposte, realizzati anche a livello fisico. Tanto più che, contro i personaggi indicati come operanti sulla scena, assommanti ad oltre ventuno, sul palco si muovono soltanto quattro attori (G. De Laurentiis, S. Artissunch, S.Tosoni, D. Quintili, più un “Coro di 14 pupazzi”), nello scambio frenetico di ruoli, voci e costumi. Ma, c’è da aggiungere, il gioco regge egregiamente grazie anche all’ausilio degli espressivi pupazzi in parte scomponibili, che manovrati con grande destrezza e velocità assolvono degnamente al compito di rappresentare ruoli. Altro elemento caratterizzante questo spettacolo è l’eterogeneità. Oltre all’intersecarsi dei ruoli e delle relative parlate, si verifica un’incessante trasversalità dei generi: dal burlesque si passa al cabaret, dalla farsa alla pochade al vaudeville al dramma, nell’accavallarsi di battute, strofe cantate, brani musicali vari fra cui anche la lirica. Fra i molti, è individuabile la ballata di Mackie Messer di Kurt Weill dall’Opera da tre soldi, Casta diva, battute tratte da Via col vento di M.Mitchell (i famosi conclusivi “Francamente me ne infischio” di Rhett Butler e “Domani è un altro giorno” di Rossella O’Hara); ma la velocità di sovrapposizione dei momenti più spesso ne preclude la individuazione. In chiusura, con una trovata di grande effetto un immenso telo bianco viene steso dai fianchi di Lisístrata, collocata in alto, al proscenio. Il suo significato è tutto da interpretare. Ma sta di fatto che pochi attimi dopo sotto il lenzuolo si verifica una vera e propria guerra, con assordanti esplosioni, violenti lampi di luce, su cui poi si stendono allarmanti buio e silenzio. A parte le possibili interpretazioni sollecitate, non tutti condivideranno però la scelta dei momenti conclusivi dello spettacolo: quelli in cui si produce la lettura di stralci di lettere di addio da parte di condannati a morte stralci poco consoni alla chiusura di uno spettacolo che, pur ostendendo un messaggio vigorosamente contrario alle guerre, resta pur sempre chiaramente ancorato al genere commedia. Sempre del filone comico fa parte, come si diceva, la terza produzione della rassegna alassina, andata in scena il 20 e 21 gennaio, dal titolo Buffet per quattro. Si tratta di due atti improntati al “giocoso” più schietto e diretto, il cui autore Marc Camoletti (francese, di famiglia d’origine italiana, morto una decina d’anni fa) aveva raggiunto fama e successo con altre commedie (ad esempio la famosa Boeing Boeing) tradotte e rappresentate in tutto il mondo e divenute quindi più note di questa. Alla quale, è però doveroso chiarire, l’abile regia di Giorgio Caprile - che ne è anche interprete - conferisce una vividezza particolare, nel rappresentare il gioco di equivoci a cui si presta il tema centrale: il tradimento di un marito e la conseguente rivalsa della moglie attraverso la pretesa di organizzare incontri erotici di gruppo, suggeriti da una rivista femminile per rivitalizzare i rapporti coniugali. L’espediente, a cui il marito Bernard acconsente di malavoglia, prevede quindi la ricerca di almeno altre due persone; il cui reperimento già offre, per le caratteristiche di entrambi, spunti di prevedibile comicità. L’uomo, tale Poisson (impersonato da Caprile stesso, sempre molto versatile nella molteplicità di ruoli che di spettacolo in spettacolo assume, e come al solito capace di comunicare con il pubblico anche soltanto attraverso la mimica e le posture) è un sottoposto di Bernard nella ditta in cui entrambi lavorano, ed è una sorta di travet che accondiscende alla proposta per forza maggiore (il ricatto della divulgazione di una sua passata manchevolezza); privo però di ogni possibile attributo adeguato al ruolo che gli si richiede (primo fra tutti, la spregiudicatezza). La quarta persona, Brigitte, è la tipica ‘svampita’, convinta di aver acconsentito a prendere parte a un gruppo che eseguirà musica da camera di Mozart. Gli sviluppi che seguiranno a tali premesse sono già più che prevedibili. Anche perché a tale scombinato agglomerato di individui, male assortito anche a causa di un fortuito scambio di bagagli (Poisson appare in un vaporoso baby-doll rosa, Brigitte in un castigatissimo pigiama a rigoni rossi, mentre su tutti volteggia seminuda la effervescente padrona di casa Jaqueline), un quinto personaggio si aggiunge con frequentissime quanto assurde comparse: il camerieremaggiordomo, incaricato di preparare e servire il così definito “Buffet sdraiato”. Ma a tale personaggio (Alessandro Marrapodi) è affidato dalla regia anche un altro compito: quello di sfruttare la eccezionale mobilità del proprio corpo in esibizioni mimiche e gestuali, piroette e contorcimenti vari di indubbio effetto comico, che gli guadagnano numerosi applausi a scena aperta e clamorose risate in platea. Il che, vorrei aggiungere con una punta di piacere, testimonia di una vena di insopprimibile ‘giovinezza’ interiore del pubblico, ancora disponibile a ridere come fanno i bambini davanti ai pupazzi... E un’altra osservazione: nella interazione dialogica di elementi umoristici, questi attori dimostrano di possedere uno dei primi requisiti atti a produrre comicità: il fatto di essere i primi a divertirsi delle battute che stanno pronunciando. Consensi vengono caldamente tributati anche agli altri componenti dello spettacolo: Mario Mesiano, Alessandra Basile, Elisabetta Perotto, e al citato Caprile nella sua doppia veste di regista e di attore. Mentre un ultimo meritatissimo tributo va alla brava e ben nota Margherita Fumero, che grazie alla sua “partecipazione straordinaria” interviene a sorpresa nel finale, nei panni della moglie di Poisson: la sua grande padronanza scenica la porta immediatamente in posizione centrale, nella composizione di tutte le vertenze e gli equivoci e quindi nella chiusura della commedia. Romana Rutelli 6 «L'ALASSINO» Mercoledì 15 Febbraio 2012 CINEFORUM PROGRAMMA DI PROIEZIONE DA LUNEDI 5 MARZO AL 26 MARZO 2012 DALLE ORE 21 In onore a San Sebastiano “Patrono di Moglio” In epoca remota, gli abitanti di “Lamium” (Lamie), scampati alla devastazione del loro villaggio, a causa di una invasione di formiche distruttrici, ma più verosimilmente da una epidemia di peste, lasciarono i loro abituri infetti (si l’evento aiutato dai tanti amici che hanno contribuito a preparare ed animare la festa. La processione ha aperto la manifestazione, proseguita con la Santa Messa celebrata dal parroco della chiesa di Sant’Ambrogio Mons. Cineforum Alassio 2011-2012 “INSIEME SI PUO” Auditorium “Roberto Baldassarre” Biblioteca civica Con il Patrocinio dell’Assessorato Turismo e Cultura del Comune di Alassio Lunedì 5 Marzo: “SOTTO IL VESTITO NIENTE” Lunedì 19 Marzo: di Carlo Vanzina, con Vanessa Hessler, Francesco Montanari Medusa - Italia 2011 - Durata minuti 96 - Thriller. “BORDERTOWN” di Gregory Nava, con Jennifer Lopez, Antonio Banderas Medusa - GB 2007 - Durata minuti 115 - thriller. Lunedì 12 Marzo: “ANYTHING ELSE” Chiesa di Moglio. presume nei pressi regione Madonna delle Grazie) e, cercando un posto dove costruire un nuovo villaggio, lo trovarono più in alto verso ovest. Compiaciuti della scelta concordarono col dire che era “mèju” e in tal modo nacque Moglio. Con le case essi innalzarono anche una modesta cappella che, unanimi, dedicarono a San Sebastiano, protettore contro la peste. Ciò detto è opportuno ricordare che la Chiesa di San Sebastiano era in origine, nel XIII seco- Angelo De Canis. Don Gianni Tabbò alla conclusione della liturgia ha ringraziato coloro lo hanno sostenuto nel preparare la festa, la cantoria con il direttore Gianni Croce, la Confraternita di Santa Caterina, nonché, le Autorità civili presenti: Sindaco, Vice Sindaco e assessori. Il parroco ha ricordato la recentissima pubblicazione del libro “La Chiesa di Moglio” - da oratorio campestre a parrocchia autonoma - Storia, arte, fatti e cu- di Woody Allen, con Jason Biggs, Danny De Vito, Cristina Ricci Medusa - USA/GB/FR/Paesi Bassi 2003 Durata minuti 108 - Commedia. Lunedì 26 Marzo: “127 ORE” di Danny Boyle, con James Franco, Kate Nara 20th Century Fox - USA/GB 2010 Durata minuti 90 Avventuroso/Biografico. Il Santo portato in processione. La festa di Sant’Antonio Abate copatrono della Confraternita di Santa Caterina d’Alessandria V.M. In occasione della festa del copatrono S. Antonio abate, domenica 15 gennaio, la Confraternita di S. Caterina ha vuto la gioia di celebrare l’ingresso di un nuovo confratello, Ezio Manzone. La cerimonia si è svolta in forma solenne nelle chiesa di S. Ambrogio, nell’ambito della funzione delle ore 17.00. Alla presenza di un foltissimo numero di membri e assistito dal vicepriore, Paolo Torre, il nuovo entrato ha ricevuto la veste bianca in segno di accettazione delle promesse della confraternita ed il cingolo quale legame agli impegni assunti con la vestizione. Di anno in anno, dall’ormai lontano 1998, momento della ricostruzione ad opera del parroco, mons. Angelo De Canis, il numero degli associati cresce ed insieme cresce il fervore di partecipazione alle feste locali e dei paesi vicini insieme alla presenza costante ai grandi eventi delle confraternite italiane. La sua storia attuale si ricollega ad un passato segnato da una stretta collaborazione tra laicato e Chiesa, quando gli edifici religiosi e le associazioni collegate erano considerati un bene della comunità, una parte importante della storia locale. La festa del copatrono S. Antonio abate richiama immediatamente la fioritura della devozione a questo santo, che ha portato alla costruzione dell’altare e della statua, posti sulla parete laterale dell’oratorio di S. Caterina. Alcuni ritrovamenti archivistici permettono di ricostruire in parte la diffusione del culto. Giunta in Europa nel sec. lo, una piccola cappella campestre dedicata ai Santi Fabiano e Sebastiano, col tempo è rimasta la venerazione per il solo San Sebastiano. (tratto dal libro “La Chiesa di Moglio” a cura di Domenico Rapa). Domenica 22 Gennaio 2012, nel pomeriggio, è stata rinnovata la tradizione di solennizzare la festa in onore a San Sebastiano Patrono della Chiesa di Moglio e dei suoi abitanti. Il parroco don Gianni Tabbò, da dieci anni alla guida della comunità ha, come al solito, organizzato al meglio riosità a cura di Domenico Rapa autore dei testi unitamente al maestro Giovanni Puerari e al compianto Antonio Carossino. La festa è proseguita nel salone parrocchiale con la consueta rappresentazione teatrale della Compagnia Dialettale Alassina, i canti di Mario Meli e la briosa presentazione di Andrea Gallea e naturalmente non poteva mancare un momento conviviale. A San Bastiàn e mascure i vàn, inizia il carnevale. Fal/. per l’AVA Nuova gestione del ristorante del Circolo Nautico La Confraternita nel giorno della festa. Alcuni confratelli “in trasferta” a Moglio per la festa a San Sebastiano. XI, la devozione si diffuse quando in Francia a Motte-SaintDidier si costruì una chiesa in suo onore e soprattutto un ospedale per curare il “fuoco di S. Antonio” e si formò una Confraternita di religiosi, creando così un ampio villaggio col nome di Saint-Antoine di Viennois. Ad Alassio i testamenti del Quattrocento sono ricchissimi di lasciti a favore della cappella di S. Antonio di Vienne, posta nell’oratorio di S. Caterina, testimonianza diretta della diffusione del male nel nostro borgo anche nel periodo medievale. Ma l’altare e la statua che oggi noi possiamo osservare non sono del Quattrocento, ma dei primi anni del Seicento e sono quindi una trasformazione radicale dell’antica, forse modesta, cappella. Il 30 novembre del 1610 Pompeo Solari e Francesco Casella, marmorari ticinesi ma residenti a Genova, ricevono dai priori della Confraternita, quasi integralmente le Lire 600 a loro dovute per la costruzione dell’altare marmoreo nell’oratorio di S. Caterina. In questo documento si fa esplicito riferimento all’atto originario tra i priori e gli scultori redatto forse lo stesso anno dal notaio Stefano Airaldi, che tuttavia, non è ancora venuto alla luce. Giovanni Puerari Il bar Ristorante del Circolo Nautico “Al Mare” di Alassio ha cambiato gestione. Dallo scorso dicembre i coniugi Ombretta e Saverio hanno iniziato con competenza e passione la nuova attività, proponendo una cucina casalinga, di tradizione ligure, per la quale hanno voluto abbinare la semplicità e la genuinità dei sa- pori, con un ambiente accogliente e molto confortevole, non tralasciando, e questo ci sembra importante in un momento di crisi, la cura dei prezzi contenuti, in rapporto all’evidente qualità dei cibi serviti. Un locale da conoscere e da apprezzare, condotto da nostri concittadini attenti alle esigenze della clientela. Mercoledì 15 Febbraio 2012 7 «L'ALASSINO» VIVA VIVA LA BEFANA!!! RESTYLING GIARDINI DI PIAZZA PARTIGIANI Con delibera di Giunta del 31/01/2012, l’Amministrazione del Comune di Alassio, ha deliberato il restyling delle aiuole in Piazza Partigiani. Ad un anno esatto marzo 2011, dall’abbattimento dei meravigliosi e storici esemplari di platani presenti in quel luogo dagli inizi del 1900, perché pare colpiti da un parassita. In qualità di Assessore al Verde del consentirà di riconsegnare alla cittadinanza ed ai nostri ospiti il simbolo andato perduto ed un bellissimo angolo della Città, nuovamente portato ali antichi splendori. Seguendo la specifica relazione del Dipartimento dell’Università di Torino, nella quale ha indicato questo come periodo idoneo ad eseguire l’impianto, ha segnalato anche Comune di Alassio, ho il piacere di comunicare ai cittadini Alassini e ai suoi ospiti che nel prossimo mese di marzo 2012, su progetto di rifacimento dell’intera dell’aiuola redatto dall’Ufficio Verde Pubblico del Comune di Alassio, verranno FINALMENTE ricollocati n. 4 quattro esemplari di platani. Nei mesi scorsi, dopo il nostro insediamento il Sindaco ed Io, abbiamo avuto alcuni incontri sia con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e la nuova specie arborea di platano e il numero di piante da posizionare, il Geometra dell’Ufficio del Verde Pubblico del Comune ha redatto il progetto che prevede oltre alla sostituzione delle attuali ceppaie rimaste dopo il doloroso taglio, il rifacimento del marciapiede, la posa di un manto erboso, la sistemazione dei servizi e sotto servizi pubblici ivi presenti e l’installazione di una ringhiera a protezione dell’aiuola stessa. Dopo avere ottenuto anche il In data 6/1/2012 in Piazza Paccini, davanti alle Poste, e in Via Gramsci, le “Befane” di Alassiodonna, tutte bardate di foulard, lunghi nasi e mantelle colorate, hanno partecipato con grande spirito alla Festa della Befana, Il gruppo di Alassiodonna è sempre disponibile per collaborare con il Comune in modo da creare una attiva e costante sinergia di gruppo. I bimbi, e anche i grandi, hanno apprezzato la merenda con pane e nutella, gentilmente offerte dal Comune. Un appuntamento al prossimo anno. Per Alassiodonna Margherita Vitaloni “Welcome, you are in Liguria”: nuovo corso per i concessionari degli stabilimenti balneari alassini Alassio, 25 gennaio 2012. I concessionari degli stabilimenti balneari di Alassio tornano sui banchi di scuola. Accompagnati dal presidente, Ernesto Schivo, dal preside dell’Istituto Alberghiero, Salvatore Manca, dalla direttrice del Centro di formazione E. Miretti, Georgia Delbono, e dal consigliere delegato al demanio, Emanuele Schivo, sono stati ricevuti dal Sindaco, Roberto Avogadro, per la tradizionale prolusione al corso del progetto formativo “Welcome, you are in Liguria”. L’occasione ha dato modo al dirigente del “Giancardi” di rimarcare la centralità della formazione per l’innovazione turistica ed al contempo evidenziare il ruolo centrale della categoria nell’economia turistica del- to turistico”. Di fatto, le attività formative della scorsa primavera, che hanno visto protagonisti Giovanni Caviglia, Caterina Invernizzi, Ettore Mantelassi, Guido Massucco, Alberto Mazzoni, Christian Mazzoni, Michele Molinari, Giorgio Pasotti, Bernardo Schivo, Damiano Schivo, Emanuele Schivo, Fulvia Schivo, Margherita Schivo, Angelo Secondo, Rosangela Taiana, Francesco Barca, Marco Bianchi, Valeria Bianchi, Cecilia De Lonti, Daniela Di Somma, Matteo Emanuelli, Silvia Genova Bocchi Bianchi, Giovanni Giraldi, Caterina Iebole, Annamaria Maggi, Francesco Morbiolo, Simonetta Nattero, Carlo Rapa, Michele Robino e Manuela Schivo sono state finalizzate a “far conoscere e dare la città. Durante l’incontro il presidente Ernesto Schivo ha esposto, al primo cittadino, i risultati ottenuti dalle precedenti edizioni: il web ombrellone, il tgbeach e soprattutto lo spirito di gruppo che i corsi hanno promosso attraverso il cooperative learning e i project work. Il presidente ha sottolineato, altresì, come: “l’attuale situazione richieda alla categoria non solo tenacia e perseveranza nel difendere i propri diritti ma di dimostrare, attraverso questo tipo di iniziative, che la categoria dei balneari è impegnata per la promozione e la valorizzazione dell’intero compar- valore” alle caratteristiche terapeutiche della sabbia di Alassio al fine di destagionalizzare la nostra offerta e rilanciare “l’altro mare”. Il corso “Welcome, you are in Liguria” è finanziato dalla Regione Liguria e dal Fondo Sociale Europeo Regione Liguria 2007 – 2013, Asse I “Adattabilità”, ed è mirato a sostenere la realizzazione d'interventi di formazione per gli imprenditori del settore turistico. Come sottolinea Georgia Delbono, direttrice CFTA Miretti, Alassio è in assoluto la città, che più di ogni altra in regione, ha attivato corsi per l’accoglienza e il marketing turistico. E ancora una volta all’avanguardia… c’è Moglio Si è tenuta nella mattina del 25 gennaio l’inaugurazione dei primi giochi per bambini realizzati interamente in materiale riciclato. Per realizzare il gioco sono state utilizzate le bottiglie di pla- gli Enti Locali. Grande soddisfazione sui volti dei bambini e dei genitori intervenuti. Un ringraziamento alla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Moglio per la collaborazione e al Parroco di Auguri Bruna! (FOTO SILVIO FASANO) stica raccolte nella frazione di Moglio. Questa iniziativa dimostra che il riciclo dei rifiuti è una buona pratica sia per l’ambiente, con meno rifiuti conferiti in discarica, sia per l’economia de- Moglio Don Gianni Tabbò per le bellissime e toccanti parole rivolte ai bambini. L’Assessore all’Ambiente (Luigi SIBELLI) ATLETICA LEGGERA Al momento di andare in stampa apprendiamo del grande “exploit” del nostro concittadino Emanuele Abate, che in un importante meeting internazionale “indoor” svoltosi nei giorni scorsi in svizzera, ha battuto il record italiano dei 60 metri ostacoli. Congratulazioni vivissime da parte dell’A.V.A. W l’inverno… W lo sport Paesaggistici della Liguria nella persona dell’Architetto Ciurlo che con alcuni esponenti del Dipartimento di Agronomia e Selvicoltura dell’Università di Torino, i quali volevano ragguagli sul ripristino del sito. Queste istituzioni nel Marzo 2011 avevano dato il parere favorevole all’abbattimento dei esemplari arborei, a patto però che venissero in breve sostituiti con nuovi esemplari di platani da Loro indicati sulla Loro relazione. Da questi incontri hanno trovato subito da parte della Nostra Amministrazione una disponibilità immediata ad eseguire il restyling. Con questo intervento ci parere favorevole della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria, non appena espletate le necessità amministrative tese all’esecuzione, si darà corso ai lavori che presumibilmente saranno completati con largo anticipo rispetto alla prossima stagione estiva. Ringrazio tutti i collaboratori che in Comune, all’Università ed in Soprintendenza, si sono adoperati con me con professionalità e celerità, per permettermi di raggiungere questo storico risultato. Giacomo Nattero Assessore al Verde del Comune di Alassio Alassio ti ringrazia Dal 28 gennaio al 4 febbraio si è svolta tra le nevi del comprensorio Folgarida – Marilleva – Madonna di Campiglio una indimenticabile settimana all’insegna dello sci, dell’amicizia e del buon cibo. Il tutto grazie innanzitutto al nostro Presidente Giacomo ed ai membri del direttivo presenti che sono riusciti magistralmente a gestire un gruppo di “belve scatenate” ed assetate di neve. Un grazie speciale al Signor Fausto Tevini dell’omonimo Hotel ed al suo impeccabile staff, ai simpatici e cordiali maestri di sci Aldo, Sergio, Giuseppe e, non per ultimo, a tutti coloro che sono venuti a sciare con noi, che così facendo hanno contribuito attivamente alla buona riuscita dell’evento. Grazie a tutti e buona continuazione di stagione. Il Direttivo Sci Club Alassio a.s.d Riceviamo dall’Argentina una mail che ci riempie di orgoglio e commozione. L’Amore per la nostra Alassio supera i confini del tempo e dello spazio… Muchas gracias a te, cara Malena! «Mia abuelos nacieron en Alassio en 1878. Sentà una gran emociÃ’n al mirar las viejas fotografias de la ciudad e imaginar que asà era cuando ellos vivian allÃ. Muchas gracias!!!» Malena (Buenos Aires – Argentina) «I miei nonni sono nati in Alassio nel 1879. Sento una grande emozione quando vedo le vecchie foto della città e immagino com’era quando i nonni vivevano là. Molte grazie!!!» MarÃa Magdalena Veiga Morasso Il 13 gennaio 2012 Rosa Bruna Vaccari ha compiuto 90 anni! Il suo bisnipote Pietro Bergui le dedica questa poesia: Nonna tu sei un fenomeno! Sei la pioggia che scroscia, sei un tornado che gira, sei un uragano di amore per tutta la famiglia. Tanti cari auguri nonna! I tuoi 17 nipoti e bisnipoti. L’Associazione Vecchia Alassio si unisce ben volentieri agli auguri dei familiari ad una Alassina verace amante della sua Città e del suo dialetto: Ancora molti anni di vita serena ed attiva, signora BRUNA! 8 «L'ALASSINO» Mercoledì 15 Febbraio 2012 CAPOLAVORI RITROVATI CHIESA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE Mostra nel Museo Diocesano di Albenga - Relazioni con Alassio Restauro dell’antico pavimento Ne “L’Alassino” del mese gennaio si è parlato di questa importante mostra e delle conferenze che la integrano, coordinata dal dottor Antonio Rolandi Ricci. Si è già parlato del pittore genovese Domenico Fiasella; ora un breve commento alla seconda conferenza tenutasi il 14 gennaio scorso. Si intitola “I Crocifissi di Anton Maria Maragliano: dalla rappresentazione della Passione alla meditazione devota”. Dopo il saluto del Vicario vescovile Monsignor Giorgio Brancaleoni sono intervenute: la professoressa Fausta Franchini Guelfi dell’Università degli Studi di Genova e la professoressa Laura Speranza dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Anton Maria Maragliano (Genova 1664 – 1739) è stato uno dei maggiori scultori liguri del ‘600. Ha eseguito molte opere sparse nel- Anton Maria Maragliano: Matrimonio mistico le chiese della Liguria, e Caterina - Gruppo ligneo. altre sono della sua grande “bottega”. Ad Alassio suo è il gruppo ligneo Albenga, Alassio e Pieve di dello “Sposalizio mistico di Teco...”. «Maragliano era devoto Santa Caterina d’Alessanria” – ha affermato - e nella sua sculsull’altare maggiore dell’Ora- tura prediligeva la passione; per torio a lei dedicato a fianco della questo era molto apprezzato, in Collegiata di Sant’Ambrogio, contrasto con gli altri scultori della bottega o scuola il Cro- più estatici». È seguito l’intervento della cifisso della chiesa di Sant’Anna e, forse, la statua dell’”Assunta” professoressa Laura Speranza sull’altare maggiore della chiesa dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Per chi non conosce della Carità. La prof. Franchini Guelfi ha questo Istituto, un breve accenposto in risalto la superiorità ar- no: nato nel ‘700 per coordinare tistica del Maragliano per i l’attività di abilissimi artigiani Crocifissi, (anche se non sono risalente al Rinascimento, che da meno i Gruppi processiona- eseguivano intarsi in marmi li), in particolare ha esaminato, preziosi e pietre dure, in genere con proiezione di diapositive, tavoli e paliotti d’altare di granquello di Tovo Faraldi presente de bellezza, in seguito divenne in mostra. Nella scheda in cata- anche laboratorio di restauro logo precisa: “...La fama raggiun- (dipinti e statue) fra i più preta da Anton Maria (era tale) che stigiosi al mondo (come ha prefra la fine del ‘600 e il primo ‘700 cisato Rolandi Ricci); la sua seforniva statue da altare, gruppi de con annesso piccolo museo scultorei e Cristi processionali si trova in piazza del Duomo per le chiese e gli oratori di (Santa Maria del Fiore) alle spalle dell’abside; recentemente vi è stato trasferito nei laboratori della Fortezza da Basso il dipinto di Leonardo da Vinci “L’Adorazione dei Magi”, non finito, monocromo, di grandi dimensioni (m 2,50x2,50), praticamente allo stato di abbozzo, ma capolavoro di uno dei massimi artisti del Rinascimento (alcuni studiosi sono contrari al restauro, ma è necessario, oltre che per la migliore leggibilità, per favorirne la conservazione); l’Opificio ha anche una scuola di restauro; doveva frequentarla anche il nostro concittadino Giorgio Gavaldo, ma all’epoca era chiusa (ora ha riaperto), erano aperti corsi privati e Giorgio frequentò uno di questi, però in collegamento con l’Opificio, ed ebbe come docente anche la prof. Speranza; fra le di Santa opere in catalogo di questa mostra, Gavaldo (con la sua consorte signora Samanta Bruni) ha restaurato due bustireliquiario lignei della canonica di Casanova Lerrone e il dipinto “Martirio di Santa Caterina d’Alessandria” dell’Istituto Salesiano di Alassio, che come si è già detto non è stato esposto. Doveva partecipare anche la dottoressa Maria Donata Mazzoni, pure lei dell’Opificio, che ha restaurato il citato Crocifisso di Tovo Faraldi ma ha dovuto rinunciare; la prof. Speranza sta restaurando un altro prezioso Crocifisso del Maragliano che si trova a Pieve di Teco; ne ha illustrato, pure lei con proiezioni, le fasi del restauro: dallo smontaggio delle braccia al recupero delle dita della mano destra con più rotture; «Maragliano scolpiva velocemente - ha detto - ma non a scapito della qualità». C. Bert. L’Istituto Alberghiero di Alassio all’Aprica Aprica (SO). Il Park Hotel Bozzi di Aprica ha ospitato per il secondo anno consecutivo “Casa Alassio”. Durante l’evento culinario sono stati presentati alle autorità e agli operatori turistici della Valtellina le specialità e i prodotti del ponente savonese. Protagonisti della manifestazione le aziende Sartori Torre Pernice, il frantoio Armato e Ziliani basilico dop che, nel più classico dei connubi gastronomici si sono “fusi” alle specialità valtellinesi. “Casa Alassio”, organizzata dai professori e dagli studenti dell’Istituto Alberghiero di Alassio, nella sala ristorante del “Bozzi” di Aprica, prestigioso hotel situato alle pendici del comprensorio sciistico del Palabione, ha unito la cucina della tradizione alla cultura dell’ospitalità con la cerimonia di consegna del “piatto” della città di Alassio, inviato dal sindaco, professor Roberto Avogadro, al sindaco di Aprica, la dottoressa Carla Ceccarelli. Grande successo hanno riscosso gli abbinamenti gastronomici proposti dai professori di cu- cina, Rita Baio e Norberto Andreoni, ai tanti ospiti della serata. I vini dell’azienda Sartori di Torre Pernice: Pigato, Vermentino e Rossese, presentati dagli alunni di sommelier, guidati dalla professoressa Michela Calandruccio, Franco Laureri e Nello Simoncini, sono stati accompagnati ai formaggi e ai salumi della Lombardia, con una cucina “fusion” ligure-valtellinese che ha messo in evidenza le caratte- ristiche e le peculiarità di questi vini tipici della riviera ligure di ponente. Parole di compiacimento per la scelta di Aprica e l'organizzazione della manifestazione Casa Alassio sono state pronunciate dal sindaco Carla Ceccarelli e dall'assessore Dino Negri, che hanno sottolineato l’importanza del gemellaggio tra le due località turistiche, auspicando nuove collaborazioni per il prossimo futuro. La Chiesa della Madonna delle Grazie in Regione Castello è una delle più antiche di Alassio e forse il centro del primo nucleo abitato di una certa consistenza. Rimaneggiata e ampliata nei secoli, il suo aspetto attuale approssimativo si può far risalire al ‘500; il magnifico pavimento al ‘600, in ardesia e marmo bianco è certamente uno dei più antichi giunti fino a noi in ambito locale. Consta di piastrelle di tre forme, una in ardesia “polilobata” e due in marmo sagomate per aderire a questa: una ha l’aspetto di una stella a raggi curvi, l’altra a curve inverse rispetto alla prima. Il restauro affidato alla Ditta Formento di Finale Ligure ha comportato la minuziosa stuccatura delle fessure e delle piccole mancanze fra una piastrella e l’altra, poi il tutto è stato impregnato di una sostanza che lo consolida e lo rende resistente al cal- L’antico artistico pavimento della Chiesa della Madonna delle Grazie. pestio, al fine di conservarlo per altri secoli. Gli abitanti della Madonna delle Grazie, hanno organizzato una ce- na il 27 gennaio scorso, affollatissima, il cui ricavato è stato devoluto per questo restauro. C. B. per A.V.A. INCONTRI CULTURALI “PARLIAMO DI...” Giancarlo Caselli: “Assalto alla giustizia” Questi “Incontri” oltre ad avere rilevanza culturale per il pubblico, sono utili principalmente agli allievi dei licei, a integrazione delle lezioni e soprattutto validi per il “credito formativo”. Sono organizzati ormai da vari anni dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio, Biblioteca civica e Liceo Don Bosco. Il 9 gennaio scorso nell’Auditorium “R. Baldassarre” è tornato il dottor Giancarlo Caselli che ha parlato dell’argomento del suo recente libro “Assalto alla giustizia” (Ed. Melampo) e ne ha mantenuto il titolo per la conferenza. La Delegata alla Cultura signora Chicca Ienca ha porto il saluto e presentato l’oratore, passando poi la parola al professor Antonio Tassara in veste di coordinatore: «Il dottor Caselli è già stato qui parecchie volte. Alessandrino, ha frequentato il Liceo Salesiano e si è laureato a Torino in “Storia del Diritto Italiano”. Dal 1967 è in Magistratura. È stato Procuratore della Repubblica a Palermo, ora ha l’incarico di Procuratore Capo a Torino». Ecco una sintesi del discorso del dottor Caselli. «È un libro che tratta tanti argomenti, è la storia di tante anomalie che caratterizzano il nostro Paese, ma ci sono anche cose positive. Anomalie (qualcuna mi riguarda personalmente): 1) Presenza massiccia della criminalità organizzata; 2) Carente protezione di coloro che combattono la mafia; 3) Limite di età del Procuratore antimafia (legge per esonerarmi dall’incarico, poi dichiarata incostituzionale; 4) Questo perché avevo istruito il processo contro l’on. Giulio Andreotti; 5) Assalto alla Giustizia (i Magistrati invece di essere criticati con argomenti espliciti vengono aggrediti personalmente). Ai giorni nostri: sui muri dei Palazzi di Giustizia la scritta “Fuori le Brigate rosse dalle Procure”. Poi ci sono attacchi più sofisticati come la “politicizzazione” dei Magistrati; adesso invece è un periodo in cui la Magistratura è meno politicizzata: nella transizione dal fascismo alla democrazia, molti Magistrati della Repubblica di Salò passarono da una parte all’altra con promozioni, così addomesticarono processi contro fascisti, in seguito collusero con la mafia; perciò non è vero che in passato non ci furono politicizzazioni, questo fino alla “scoperta” della Costituzione. Ora la Magistratura è qualificata politicizzata da coloro che cercano di contra- stare indagini e processi a loro sfavore. Attualmente vengono maggiormente tutelati i lavoratori. Il “processo breve” e il “processo lungo”: altra anomalia, come le leggi “ad personam”. Oggi i Giudici vengono aggrediti quando giudicano personaggi noti o influenti. Anomalie riguardano anche l’opposizione. Luciano Violante in un suo libro ha scritto: “I Magistrati devono essere buoni ma accovacciati sotto il potere politico”. Non è un libro a senso unico, malgrado la maggior parte delle critiche siano rivolte a una parte politica. L’antitesi fra politica e Magistratura non viene meno col cambiamento della maggioranza». Al termine in un breve dibattito il dottor Caselli ha fatto alcune precisazioni rispondendo alle domande del pubblico. Carlo Bertolino COMUNICATO Tra letteratura e giornalismo: cinque liguri del Novecento Per il quinto anno consecutivo la Fondazione Mario Novaro organizza in collaborazione con il Teatro Stabile di Genova una serie di conferenze volte a valorizzare aspetti poco noti, o dimenticati, della cultura in Liguria. Per il 2012 si è scelto di privilegiare, attraverso anche la collaborazione con l’Università di Genova, l’apporto alla cultura del Novecento dato da alcuni autori liguri che si sono mossi tra letteratura e giornalismo. Il titolo della serie di incontri non vuol essere certo minimalista: lo scopo che ci si propone è di incuriosire, così da riportare all’attenzione del pubblico nomi che hanno avuto, in maniera e attraverso forme differenti, ruoli importanti nel panorama della cultura nazionale, tuttavia inspiegabilmente accantonati negli ultimi anni. Il progetto prevede cinque appuntamenti nel Foyer del Teatro della Corte (piazza Borgo Pila 42), con inizio alle ore 17. Ingresso libero. 2 FEBBRAIO - FLAVIA STENO, a cura di Ombretta Freschi e Maria Novaro 9 FEBBRAIO - GIOVANNI BOINE, a cura di Veronica Pesce e Andrea Aveto 16 FEBBRAIO - ALESSANDRO VARALDO, a cura di Francesco De Nicola e Alessandro Ferraro 23 FEBBRAIO - ETTORE COZZANI, a cura di Elda Belsito e Marco Vimercati 1 MARZO - GIOVANNI ANSALDO, a cura di Anita Ginella e Diego Divano Gli interventi saranno accompagnati da proiezione di immagini e da letture di testi. Per informazioni: [email protected] [email protected] Mercoledì 15 Febbraio 2012 Stati Uniti d’Europa Una Costituzione per tutti Facendo ancora riferimento all’Assemblea dei Mazziniani Italiani tenutasi a Genova dal 09 al 11 dicembre dello scorso anno tenterò, nel breve spazio, che voglio rispettare, di una cartellina o poco più, di riassumere le due sessioni tematiche: Istituzioni e cittadini e Europa e politica globale. Ho voluto parlare in questa occasione di questi due temi avendo a mente che pochi giorni or sono era il 9 febbraio: 163° compleanno della proclamazione della Repubblica Romana. Già allora con il Decreto fondamentale, letto dal Presidente Falletti, si puntava lo sguardo lontano; molto lontano. Il comma quattro del decreto pronunciava: “La Repubblica Romana” avrà con il resto d’Italia le relazioni che esige la nazionalità comune. Questo stava ad indicare che non si era a Roma soltanto per abbattere un regime, anch’esso monarchico, seppure per elezione e sostituirlo con l’unica forma di governo che poteva dirsi democratica ovvero la Repubblica ma per iniziare da Roma anche l’unione di tutta la Nazione. Oggi da Bruxelles, dobbiamo riproporre il messaggio della nazionalità comune; ovvero della nazione europea, facendo prevalere la realizzazione di un destino comune rispetto alle singole priorità nazionali. Tutto questo impone una nuova mobilitazione delle forze politiche europeistiche. Come dice il nostro Presidente nazionale Mario di Napoli; “non si può ignorare il ritardo che ha caratterizzato in sede europea la risposta alla crisi e che ha contribuito ad aggravarla, cosi come non si può non prendere atto dei persistenti comportamenti nazionalistici che condizionano la politica estera comune, ma anche la politica commerciale e l’approvvigionamento energetico.” Una Cassandra russa di nome Vladimir Bukovskij in Urss-Eurss ovvero il complotto dei rossi, insieme al ricercatore anch’esso russo Pavel Stroilov, spiega in sintesi, attraverso una lunga intervista, le tesi articolate in forma di saggio in un’altra sua recente opera, dal titolo Eurss. Unione Europea delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (edite in Italia entrambe da Spirali). Analizzando il ruolo inquietante che la Russia di Putin sta assumendo nel Vecchio Continente, spiega perché noi europei rischiamo di morire... “sovietici”. Il Mercato Europeo nato con i Trattati di Roma nel 1957; era un meccanismo molto utile ed efficace, che ha contribuito alla crescita dei Paesi membri ma non ha nulla a che ve- dere con l’UE. L’idea dell’Unione Europea, ovvero di un unico superstato conglobante i Paesi membri, nasce con il Trattato di Maastricht del 1992, un trattato la cui formulazione, per altro, rimane alquanto oscura. Secondo Bukovskij «l’Europarlamento [...] Infatti, di norma si limita a ratificare i provvedimenti adottati dalla Commissione Europea, e se discute qualcosa, lo fa per stabilire la percentuale di grasso nello yogurt o le dimensioni dei cetrioli» Per porre rimedio a tutto questo la sola strada percorribile è, secondo noi quella di porre in essere l’Europa dei popoli, già evocata da Mazzini, da sostituire all’Europa delle nazioni. Per ottenere ciò occorre iniziare dalla promulgazione di una Carta Costituzionale Europea, smettendola di lavorare sulla continua modifica dei trattati: dopo Roma e Maastricht quello di Amsterdam, di Lisbona e di Nizza. Noi possiamo fare molto in tutte le sedi istituzionali per scrivere una Costituzione Europea, stante che la nostra costituzione viene definita, non solo da noi, la migliore del ventesimo secolo. Se aggiungiamo che la Costituzione della Repubblica Italiana, definita da Calamandrei “presbite”, appunto perché se scorgeva piuttosto maluccio le cose da vicino, vedeva bene lontano; si rifà allo spirito che ha animato i costituenti della Repubblica Romana, che a loro volta si sono richiamati ai Doveri dell’uomo di Giuseppe Mazzini, abbiamo voce in capitolo - pur lasciando da parte la presunzione - sufficiente per collaborare ad una Carta Costituzionale Europea che tenga conto delle dignità della persona, che sia capace da un lato di educare i cittadini all’assunzione piena della responsabilità e dall’altra a conseguire pienamente l’emancipazione dalla schiavitù del bisogno. La strada percorribile che noi segnaliamo è quella del conferimento di un mandato costituzionale - al fine di realizzare una Carta (noi diciamo Mazziniana) dei principi, che individui le basi del comune stare insieme europeo - già dal prossimo rinnovo del Parlamento Europeo; da eleggere attraverso una nuova legge elettorale europea. Questo è anche l’unico modo di fugare le preoccupazioni di Vladimir Bukovskij il quale teme che l’Unione Europea venga costituisca dai vertici magari comunisti o “sovietici” senza che i cittadini vengano interpellati e senza referendum di sorta. Giuseppe Cotta Socio AMI sezione di Savona COMUNITÀ MONTANE: CHIUSURA NEFASTA La chiusura delle comunità montane ha provocato effetti devastanti nell’entroterra ligure che fa parte integrante di un turismo che non esaurisce certamente nella costa e nella stagione balneare. Il centro «Pannunzio» esprime la sua solidarietà a «Strade del vino e dell’olio» che in un quadro di gravissima crisi economica va sostenuta per la valorizzazione dei prodotti locali e dell’economia dell’entroterra. L’ente che deve intervenire è la Regione in quanto ha più risorse disponibili. La crisi dell’entroterra, dalle Cinque terre al confine francese, può anche costituire motivi di pericoli idrogeologici che vanno combattuti soprattutto con la prevenzione. La stessa viabilità è compromessa dalla mancanza di risorse non più disponibili investite dalle Comunità montane. 9 «L'ALASSINO» Il Centro «Pannunzio» intende evidenziare il valore culturale dell’entroterra che contiene anche ricchezze artistiche, storiche e naturalistiche che possono implementare il turismo, anche quello balneare anch’esso in crisi. Il problema dell’entroterra è quindi da vedere insieme al turismo nel suo insieme a tutela dell’immagine complessiva della Liguria. I Comuni balneari devono quindi anche considerare il potenziale attrattivo dell’entroterra per arricchire il pacchettovacanze. L’entroterra ha mantenuto delle peculalirità che vanno salvaguardate anche a prescindere dal turismo perché rimaste incontaminate dal turismo di massa. Pier Franco Quaglieni direttore generale del Centro Pannunzio LA MODERNITÀ E LA POSTMODERNITÀ LA STORIA SPEZZATA di Gerolamo Bogliolo PARTE I N el secolo XVII la Cultura fece al mondo occidentale due annunci: l’inabissarsi di tutto un immenso continente culturale e spirituale che per secoli aveva governato le menti con equilibrata saggezza; l’emergere di una nuova mentalità scientifica, portatrice di una rivoluzionaria concezione antropologica e di un’originale visione delle cose: in sostanza di una NUOVA RAGIONE VOLTA AL FUTURO. Siccome nella storia dello spirito umano nulla decade senza che non sorga a sostituirlo qualcosa di nuovo, nacque la Modernità, che si sviluppò per tre secoli XVII, XVIII, XIX, rinnovandoli continuamente nel pensiero, nei costumi, nella lingua e particolarmente nella tecnica e nella scienza. Quando nel 1600 gli studi scientifici misero al proprio centro la Natura come oggetto di conoscenza, di ricerca, di scoperta nacque il Nuovo, che logicamente chiese un Metodo nuovo, oggettivo organico concreto ossia Matematico, idoneo ad offrire risposte puntuali coerenti esatte alle domande, che, dopo Copernico e Keplero, salivano dai contemporanei, anzi dalle cose stesse che chiedevano di essere conosciute e di diventare utili all’uomo. A questo bisogno gnoseologico risposero l’inglese F. Bacon (1621): l’italiano G. Galilei (1632) e il francese R. Descartes (1637): il primo con il Metodo induttivo; il secondo con il Metodo sperimentale; il terzo con il Metodo razional-matematico. Dalla Metodologia, centralità della cultura barocca, iniziò la scienza moderna, che unì in sé la lezione induttiva e la lezione deduttiva. Per conseguire la verità lo scienziato seicentesco comprese quanto ormai fosse necessario adottare il Nuovo, che, penetrato in ogni aspetto della Cultura e della vita quotidiana, di venne il carattere distintivo dell’epoca tutta (E. Wolflin in “Rinascimento e Barocco”). Il Nuovo si tradusse nell’ansia di conoscenza, ‘la quale proprio nell’età barocca evidenziò le sue implicite qualità: l’inesauribilità e la complessità, le quali, in quanto tali, esigono un metodo che le strutturi e le coordini. Solamente attraverso un Ordine metodico l’intelletto penetra nell’essenza delle cose "naturali", tutte collegate in una rete di nessi; ne individua le infinite ragioni; le decodifica con un’analisi oggettiva e fredda; ne abbraccia con uno sguardo sintetico l’insieme: ne. afferra anche gli elementi minimi, che spesso sono “cagione di grandi ruine o di felicità” (F. Gucciardini). Tuttavia nella cultura barocca il Metodo. andò oltre: da strumento cognitivo si elevò a Discorso Filosofico fino a diventare esso stesso’ allargamento e potenziamento del sapere. Senza Metodo non sussiste ne Civiltà né Società’, ma si generano dispersione, caos e dilettantismo cognitivo. Una comprova di tale fragilità è la condizione attuale dell’Italia. Il Paese dell’apparenza e non della sostanza, il Paese scolastico, il Paese liquefatto e triste. Il Metodo è insegnamento come l’insegnamento è metodo (il docente e il discente lo sanno) Esso poggia su tre premesse: a) “La Verità è figlia del Tempo e non dell’Autorità (Bacone, In Novum Organum, 84) b) “Non basta esser ben forniti d’ingegno; quel che più conta è applicarlo bene” (Cartesio, in “Discours de la Methode” P I)’ c) “Nel filosofare le opinioni di qualche celebre autore sono sterili e infeconde… La filosofia è scritta in quel grandissimo libro che costantemente ci sta aperto innanzi agli occhi (io dico l’Universo), ma non si può intendere se prima non si impara a intender la lingua e a conoscere i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica e i caratteri sono triangoli, cerchi e altre figure geometriche…; senza questi mezzi è come aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto” (Galilei nel “Saggiatore”) Comunque, secondo Galilei, il metodo sperimentale, basato sulla sensata esperienza e sulle dimostrazioni necessarie sale dall’osservazione della natura e dalla lettura delle sue leggi (se, poi, al termine Natura si sostituisse il termine Società, nulla cambierebbe, in quanto la Scienza politica ha le stesse regole fondamentali della fisica e della chimica, nonché la stessa pretesa: di essere studiata e conosciuta). Sulla linea metodologica galileiana nel 1600 troviamo i tanti cultori della matematica, della fisica, dell’astronomia, della geologia, della mineralogia, della botanica, della biologia, dell’anatomia e della patologia, i quali, tutti insieme, hanno costituito qualcosa di imponente e di grandioso come dimostrano, fra tanti, dall’inizio del ‘900 ad oggi i qualificati studi di G. Marzot (“L’ingegno e il genio del Seicento”), di L. Anceschi (“Barocco e Novecento”), di D. Cantimori (“Il dibattito sul Barocco”, in “Storici e Storia”), di G. Getto (“La polemica sul Barocco”, in “Letteratura e critica nel tempo”). I numerosi scienziati di scuola galileiana, ancora oggi citati nei libri scientifici come Castelli, Cavalieri, Malpighi, Torricelli, Redi, Viviani, Marchetti, Magalotti, Cassini hanno elevato un inno, per così dire, alla Natura e alla Naturalezza ossia alla Verità tanto che essa oltrepassò i confini della Scienza pura per rendere Vera anche la pittura, la musica, la narrativa. Ebbe a dire A. Merisi: “Secondo me un pittore valentuomo è uno che sa dipingere bene e imitare bene le cose naturali”. Caravaggio, infatti, fu veramente valentuomo, giacché il contrasto fra luce e ombra, (il valore più alto della nuovissima arte caravaggesca), è nella Natura, è Natura. Caravaggio, osservandola e leggendola, dedusse che è la luce a creare lo spazio e a dare sostanza ai corpi, illuminandole, sfiorandoli o nascondendoli nell’ombra. Da quella “osservazione-lettura” sorge il miracolo della Naturalezza del dipinto, la quale in Caravaggio divenne Moralità. La stessa Naturalezza, che i critici musicali chiamano “verità d’espressione”, si coglie nella musica di C. Monteverdi, quando con la nota riesce a tradurre lo stato d’animo dei personaggi e ad incentrare nell’aria il nucleo vitale del melodramma. La stessa schiettezza nel raccontare il reale emerge dalle favole di G.B. Basile come, per es., dalla fiaba “La cerva fatata”: la fanciulla che mette sul fuoco il cuore della cerva rimane incinta e con lei tutta la casa: la porta fa una porticina, la tavola un tavolino, la sedia un sedietto, il cantaro un cantoriello. È la legge della variazione e dell’accumulazione, tipica della Civiltà barocca, la Civiltà del Nuovo, la Civiltà della Ragione volta al futuro. La Storia successiva ha concretizzato questa tensione verso il domani? Una visione di insieme, che non si limiti ai “picchi” e alle “onde in superficie”, ci potrebbe dare una risposta vicina al vero, anche quando entriamo in quel gran labirinto che è stato il Novecento, in cui la Storia saltò dalla Novità alla Diversità. Continua Concordia e discordia I recenti fatti relativi al naufragio della nave in crociera nel Mediterraneo, oltre ai problemi di identificazione degli imbarcati (ufficialmente o clandestinamente), quindi al ritrovamento dei vivi o dei morti, o a quelli di valutazione (da parte di organismi competenti) delle manovre effettuate, ci pone di fronte soprattutto ad un problema politico, nel senso proprio del termine, ovvero di fronte ad una riflessione sulle regole (Leggi) del nostro agire quotidiano… anche quando siamo in crociera. Se regnasse un’armonia perfetta non ci sarebbe bisogno di leggi e l’utopia anarchica sarebbe realizzata: ma così non è, da che mondo è mondo, e perciò gli uomini si sono organizzati in società guidate con sistemi normativi. Il punto è che non si può far finta che le norme non esistano per compiacere questo o quello: questo è un reato. Soprattutto le leggi non possono essere valide solo per il “poveraccio” emarginato (colpito immediatamente a suon di codice) e non per il ricco o per la grande s.p.a. La Guardia Costiera è pronta a sanzionare il bulletto che fa “lo stronzo” vicino a riva con la moto d’acqua e non vede neppure una nave da 114 mila tonnellate che, magari settimanalmente, passa troppo vicina alla costa? Non è né possibile né credibile: sembra proprio che ci siano responsabilità, e gravi, ben più in alto di un qualsiasi comandante Schettino di turno, e queste saranno l’oggetto delle indagini della magistratura. Ma la riflessione politica che va fatta è più generale e va oltre il caso specifico della “Costa Concordia”: quante volte nel quotidiano si contravviene a regole pur ben conosciute? Un esempio analogo ma molto distante (nel mondo della sanità) è la trasfusione di sangue che, per legge, deve essere effettuata da un medico, ma spesso è svolta solo da un infermiere. Si scoprono le inadempienze solo se c’ è il “fattaccio” e la pentola è scoperchiata. Il problema di fondo è che le regole non sono rispettate. La dea della discordia è in agguato per creare squilibrii sociali, ma il compito dello Stato (specie se è una repubblica = res publica ovvero cosa di tutti) è di organizzare la società di sua pertinenza secondo le leggi che si è dato e controllare che queste non vengano disattese per compiacere questo e quello, o per ottenere favori nelle più svariate forme. Per questo i mazziniani da sempre indicano i doveri come prioritari. Già Mazzini nel secolo XIX, parlando e insegnando agli operai “senza diritti” di allora, poneva i doveri prima di tutto: verso l’Umanità, verso la Patria, verso la Famiglia e verso se stessi. E perché i doveri verso l’Umanità sono i primi nel Suo prezioso libretto “Dei doveri dell’ Uomo”? Semplicemente perché “siete uomini prima di essere cittadini o padri…” scriveva; e ancora “….l’associazione, la cooperazione… verso un intento comune” è “tanto superiore alla carità quanto innalzare concordi un edifizio per abitarvi insieme è superiore a quella che compireste innalzando ciascuno una casupola separata”: e così spiegava la forza della società civile e diceva loro: “… i vostri più importanti doveri sono positivi. Non basta il non fare. Non basta limitarsi a non operare contro la Legge: bisogna operare secondo la Legge.” I valori, con cui tutti si sciacquano la bocca, non devono essere quelli calati dall’esterno da un qualunque Dio di una qualsiasi religione, ma quelli ben più alti e rigorosi che gli uomini liberi hanno scelto di condividere ritrovandosi sotto una stessa Costituzione che prescinde dal sesso, dalla razza, dalla lingua, dalla religione, dalle opinioni politiche e dalle condizioni personali e sociali (art. 3 Costituzione Repubblica Italiana). La morale laica dunque è molto più forte e “religiosa” proprio perché è quella scelta con il patto sociale per vivere in concordia. La Costituzione della nostra Repubblica è una tra le più belle e avanzate del mondo (tra l’altro ricalca in moltissime parti la Costituzione della Repubblica Romana del 1849 di Giuseppe Mazzini), su di essa si basa tutto l’ordinamento giuridico del nostro Stato. Quindi l’unico modo per far funzionare in armonia questa nostra società è organizzare un sistema di controlli efficiente per impedire il sopravvento di questo o quell’interesse di bottega, solo così le norme non saranno dimenticate per comodo egoistico e si tenderà veramente al progresso sociale. Elisabetta Brunetti Buraggi Socio Associazione Mazziniana Italiana 10 «L'ALASSINO» Consigli utili di fisioterapia Mercoledì 15 Febbraio 2012 Saggio di pattinaggio GRUPPO DI CAMMINO Sabato 14 Gennaio, si è svolto il saggio di pattinaggio della Società Sportiva “Olimpia Roller Team”, un pomeriggio si sport, spettacolo e soprattutto amicizia tra i giovani atleti. Giulia T. con una gustosa merenda al cioccolato. Ai giovani atleti vivissimi “in bocca al lupo” per le prossime gare F.I.H.P. Cristina CONSIGLI AI BAMBINI (ED AI GENITORI) PER UNA POSTURA CORRETTA COSA È LA POSTURA? La postura è la posizione che assume il nostro corpo nello spazio per contrastare la forza di gravità, sia quando stiamo fermi che quando siamo in movimento. È in continuo adattamento in rapporto con l’ambiente che ci circonda e con gli obiettivi del movimento che vogliamo compiere. DA COSA DIPENDE: È il risultato dell’interazione tra: cervello, organi di senso, stati emotivi e relazionali COME DEVE ESSERE UNA POSTURA CORRETTA: • Senza tensioni muscolari anormali o asimmetriche • Con corretti rapporti tra i vari segmenti del corpo ANCHE I RAGAZZI POSSONO AVERE DOLORE ALLA SCHIENA? La risposta è sì. Il dolore è un campanello d’allarme che ci avvisa che in quel momento stiamo maltrattando la nostra colonna. Ecco le principali cause: Adattamenti posturali: durante lo sviluppo ci sono continui cambiamenti e modifiche nella struttura fisica. Inattività: bisogna fare dello sport e del movimento per sviluppare il controllo e la coordinazione muscolare, la mobilità delle articolazioni e l’equilibrio. Sovrappeso Attività muscolari troppo intense Posture scorrette: a scuola, a casa, in macchina, ecc. I CONSIGLI LA POSTURA SEDUTA 1. LE MISURE Il tavolo o il banco e la sedia devono essere adeguati a chi li usa. Il piano di lavoro deve essere alto in modo da poter appoggiare sopra gli avambracci flessi all’altezza del gomito. 2. LA POSIZIONE DI ASCOLTO Non bisogna stare seduti sulla parte anteriore della sedia e sbilanciati indietro con le spalle. Tra il piano della sedia e lo schienale c’è uno spazio vuoto, se possibile bisogna inserire il bacino in questo spazio. Non bisogna coricarsi lateralmente ma restare in appoggio sui gomiti sopra il piano del banco. Ogni tanto stirarsi appoggiandosi allo schienale. Lo sguardo deve rimanere orizzontale. 3. LA POSIZIONE CORRETTA PER SCRIVERE Tenendo i glutei sempre il più indietro possibile, facendo leva sugli avambracci e perno sulle anche ci si deve inclinare in avanti fino ad appoggiare il torace al banco, in questo modo si riesce a scrivere senza incurvare la schiena ed il collo. 4. LA SEDUTA DINAMICA Significa alternare , se si sta troppo seduti, l’appoggio del rachide allo schienale con l’inclinazione del busto avanti. Noi non siamo fatti per stare seduti ma per stare in movimento, ogni tanto quindi ci si dovrebbe stirare, alzare in piedi per sgranchirsi e fare qualche passo sia a scuola che a casa. 5. FREQUENTE CAMBIO DI POSIZIONE Durante la lettura non occorre stare seduti! Si può infatti alternare la postura seduta con la postura eretta o quella supina o ancor meglio quella prona nella posizione della sfinge. Finiti i compiti, sarebbe bene non passare dalla sedia alla poltrona per guardare la TV o giocare ai videogiochi, ma dedicarsi al- meno 30’ al giorno ad attività di movimento! LO ZAINO Lo zaino non è causa di patologie della colonna ma senza dubbio ha un legame con il mal di schiena. 1. LA FORMA Non deve essere troppo grande, meglio più alto che più profondo. Le bretelle devono essere larghe ed imbottite per distribuire il peso in modo eguale su ambedue le spalle. Ci deve essere una cintura da allacciare davanti per fare aderire bene lo zaino al corpo. Una maniglia solida che ci permetta di sollevarlo. I trolley possono andare bene a patto di alternare la mano che esegue il lavoro. 2. UTILIZZO I libri dovrebbero essere disposti con i più pesanti ed ingombranti più vicino alla schiena, la distribuzione dovrebbe essere in senso verticale e non orizzontale ed il peso distribuito uniformemente a destra e sinistra. Non dovrebbero essere riempiti con materiale inutile per le attività di quella giornata. Lo zaino andrebbe lasciato sulle spalle solo durante il tragitto ed ogni volta possibile lasciato a terra. 3. IL SOLLEVAMENTO Si devono piegare le gambe inclinando il busto avanti tenendo la schiena allineata, impugnare la maniglia con due mani ed estendere gli arti inferiori appoggiando lo zaino su un ripiano. Poi con la schiena rivolta al banco piegare le gambe per poter indossare lo zaino senza incurvare la schiena. SPORT E MOVIMENTO Non esiste uno sport ideale, la scelta deve essere sempre in base alla volontà ed al divertimento del bambino. Anche il nuoto, da studi recenti, non è efficace nella prevenzione / cura della scoliosi anche se resta l’attività base per uno sviluppo completo del corpo. Ogni forma di movimento aiuta a migliorare la crescita armonica di ossa, muscoli ed articolazioni, la coordinazione e l’equilibrio. Non bisogna però eccedere nella pratica agonistica con allenamenti troppo intensi e duri. Occorre anche ricordare che la presenza di patologie della schiena non è un ostacolo alla pratica dello sport L’importante è fare qualunque tipo di attività fisica e ginnastica e non essere pigri!!!! BIBLIOGRAFIA Prof. Benedetto Toso “Back school per gli studenti” Programma per prevenire e curare il mal di schiena e le patologie vertebrali. Associazione back school Prof. Benedetto Toso “Back school, neck school, bone school” Programmi di lavoro specifici per le patologie del rachide. Edi-Ermes VI giornata della fisioterapia: “La schiena va a scuola” prime regole per rispettarla. AIFI Platzer “ Anatomia umana” Atlante tascabile Casa Editrice Ambrosiana Il Team di FKT e Palestra di AlassioSalute La responsabile Dott.ssa Angela Gatta Il Gruppo di Cammino per la terza età ha ripreso la sua attività martedì 10 gennaio 2012. Appuntamento alle ore 8,30 in Piazza Libertà, di fronte al palazzo comunale, per camminare insieme!! Per informazioni è possibile rivolgersi allo Sportello di Cittadinanza presso Servizio Politiche Il palazzetto “Lorenzo Ravizza” era scalpitante di felicità quando l’assessore Matteo Monti ha premiato tutti con una piccola coppa. Si è anche festeggiato il compleanno di “In bocca al lupo” anche da parte dell’Associazione Vecchia Alassio e ancora auguri di cuore a Giulia. Nella foto: un momento della festa Sociali del Comune di Alassio, aperto dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,30 alle ore 12,30, il martedì ed il giovedì anche il pomeriggio dalle ore 15,30 alle ore 16,30. Tel. 0182.602228 L’Assessore alle Politiche Sociali Dott.ssa Loretta Zavaroni CRUCIALASSINO 1 2 3 4 5 6 7 8 12 Facciamo società Nonostante i continui e inevitabili battibecchi dati dalla grande diversità dei loro caratteri, erano... “due culi in un paio di braghe”. Si conoscevano da sempre e abitavano nello stesso stabile, Diego un piano sotto. Qualche anno più anziano di Carlo (detto “Campò”) Diego era una persona stravagante, bizzarra, sia nel modo con cui svolgeva la sua attività (falegname, restauratore, ebanista) sia come modo di vivere. Alla solita ora serale prima della chiusura, un pensionato aveva l’abitudine di andarlo a trovare in bottega per raccontargli le ultime dicerie del borgo. Era una persona fastidiosa e maldicente, non gli andava a genio, oltre a ciò, aveva un atteggiamento che glielo rendeva ancora più antipatico: per vedere e giudicare meglio, si avvicinava ai manufatti quasi a toccarli con il naso poi... criticava! In quel periodo, il pensionato era attratto (senza risparmiare disapprovazioni) dai complessi intarsi su una cassa da morto che l’artigiano stava ultimando. Una sera, per troncare questa fastidiosa abitudine, Diego lasciò che la porta appositamente socchiusa, facesse trasparire una fioca luce. Non vedendo il solito chiarore, l’invadente seccatore entrò quatto quatto intravvedendo nella penombra... tra quattro candelieri accesi la bara! E… fra il fumo dei ceri con gli occhi chiusi e mani giunte sul petto... Diego nel suo interno. Impressionato da tale evento l’impiccione, per capire meglio, si avvicinò su di lui quasi a sfiorarlo con il naso ma... a quel punto Diego sgranò gli occhi e, fissandolo immobile... con voce grave disse: «perché mi rompi le balle?!» Facendo uno scatto all’indietro dallo spavento, il petulante sempre più incuriosito, balbettando domandò: - Che... che… fai lì dentro!? Mi hai me... messo paura! - non lo vedi! - rispose Diego - ho appena finito la bara... la sto provando!! -. La notte stessa Diego morì! Il suo modo di vivere era impostato sul “prendila come viene”. Diceva che siamo noi stessi a dare importanza a “certe cose” della vita, perché in realtà, esse importanza non ne hanno: siamo noi stessi che gliene diamo! Che differenza c’è fra me e Agnelli? vive meglio lui con i suoi soldi... i suoi grattacapi, o io, che ho meno problemi, mi accontento di un’acciuga sotto sale che costa meno di un’ostrica e mi piace di più? I soldi... sono importanti ma solo per tenerci in salute! Salvo però (con un guizzo di vanità) comprarsi l’ultimo modello di “motorino” a due marce, marca Bianchi, per poterlo mostrare agli amici del bar! “Campò” invece, era un tipo nervoso, irascibile e impaziente. Seguendo il proprio istinto, faceva sempre tutto in fretta; tanto in fretta che... sua madre lo chiamava “spassacantun” (una sorta di petardo). Anche lui la pensava così, però, non essendo scapolo come Diego ma, avendo la moglie incinta, ai soldi e... a “certe cose” della vita, importanza gliene dava... eccome! Nel primo dopoguerra “Culo e camicia”, avevano ottenuto una concessione demaniale stagionale dove decisero di installare un chiosco bar. Per legge, la costruzione doveva essere scomponibile. Si doveva montare e smontare ogni inizio e fine stagione, ciò voleva dire un manufatto da costruire con estro e ingegno, cosa impegnativa ma... non per Diego che, attirato dall’aspetto creativo propose: - ci penso io! Facciamo società! Io lo progetto, tu mi aiuti e poi lo dipingi, va bene? - Va bene! -. Finalmente finito, con un carretto a mano trasportarono le parti del chiosco da assemblare nella concessione sulla passeggiata a mare. Giunti sul posto, studiarono con “calma” dove collocarlo. Uno lo voleva un po’ più in qua... al sole! Ovviamente l’altro... un po’ più in là... all’ombra! Arrivarono perciò ad un compromesso: assemblarono il loro manufatto di fianco a una palma appena piantata. Ora bisognava solo dipingerlo. - Vado in bottega, ci vediamo più tardi - con che colori lo dipingo?! - domandò “Campò” - colori vivaci... siamo in estate… al mare - rispose Diego mentre si allontanava. Comprò smalti di tinta azzurra e gialla e si mise al lavoro. Nel pomeriggio il socio andò a vedere a che punto era la verniciatura. “Campò” aveva lavorato sodo e non aveva neanche pranzato, il lavoro però con grande soddisfazione era finito! Si aspettava un complimento ma... dopo un attento esame, Diego commentò: - Beh! forse i colori potevi sceglierli meglio! - Come meglio?! Azzurro mare! giallo sole! colori estivi come mi hai detto! - Sì è vero - rispose pacatamente Diego e, in modo sottile aggiunse: - ma... l’azzurro è troppo forte e... il giallo è troppo spento! - Mi hai detto colori estivi... più estivi di questi! rimarcò “Campò” già irritato. (continua a pagina 11) 15 18 19 30 21 22 25 27 28 31 32 29 33 34 37 36 39 38 43 40 41 50 45 44 47 46 49 11 17 24 26 42 16 20 23 35 10 13 14 STORIE ALASSINE 9 48 51 CruciAlassino – A.V.A. Da un’idea di G.C. & L.F. – Febbraio 2012 Orizzontali 1. Frugare fra vari documenti – 12. Originarie, provenienti da... – 13. Un tempo era Persia – 14. Proteso sul mare, al centro di Alassio – 15. Lo è chi pretende troppo – 18. Microscopici parassiti della classe degli aracnidi – 20. Percepito, ascoltato – 21. Articolo... che accorda – 23. Nicola, poeta lirico tedesco dell’800 – 24. Viaggetti primaverili – 26. Patetico personaggio Pucciniano innamorato di Olaf – 28. Risponde sempre... al tic – 31. Eroe nazionale spagnolo dal soprannome che vale “signore” in arabo – 32. Gigantesca stella rossa nella costellazione dello Scorpione – 35. Oltre a farlo, vendono anche il pane – 37. In italiano si dice “falce” – 38. Imposta... come la Zanicchi – 39. Imbattuto pugile italiano – 41. Importante città mineraria tedesca – 42. Arte dovuta ai Catalani che in Alassio ebbe massima espansione nel 1500 – 45. Un tipo di società – 46. Isola del Carnaro con un importante faro – 47. Allegro, lieto – 49. Espressione di dubbio – 50. Mendicante ucciso da Ulisse al suo ritorno in patria – 51. Scorre in Savoia Verticali 1. Nativi di Mogadiscio – 2. Santa... in zona panoramica alassina – 3. Cittadini in provincia di Cosenza – 4. Regione alassina definita già nel 1326 “Bosco delle querce” – 5. Trento... in targa – 6. Fratello di Zeus e re degli Inferi – 7. Nome dialettale del pesce “occhione” e sinonimo di tonto, balordo – 8. Allegre, giulive – 9. Nasce dal monte Falterona – 10. Di quello “mousquè” si fanno pellicce - 11. Ente... che ci illumina - 16. Quelle di Marzo furono fatali a Cesare – 17. Zingare spagnole – 19. L’Augusta “via” che portava ad Albenga – 22. Le nostre “Alfa e Omega” – 25. Antico borgo alassino del ponente – 27. Scena... d’amore, serenità – 28. Agenzia di informazioni Russa – 29. Saluto... torinese – 30. Fascio di frumento mietuto – 31. La provincia di Ormea (sigla) – 32. Celebre “Sonnambula” promessa sposa a Elvino – 33. Mosca africana... per metà – 34. Residuo della pigiatura delle olive – 35. Pianta ornamentale d’appartamento – 36. Insoliti, scarsi – 40. Antica lingua francese – 43. Con “o” e “u” sono in cinque - 44. Equivale a 100 mq – 48. Articolo romanesco SOLUZIONE GENNAIO 2012 Mercoledì 15 Febbraio 2012 STORIE ALASSINE (segue da pagina 10) Diego “soffiava sul fuoco”, conoscendolo, sapeva che ci sarebbe stata una reazione e volendo sapere fino a che punto sarebbe arrivata, con calma continuò: - Sì! ma io avrei scelto l’azzurro... un tantino… poco poco… appena appena… più tenue, più assomigliante al mare! e... il giallo io... lo avrei scelto un tantino… poco poco… appena appena… più acceso! Più assomigliante il sole! - Ho capito! ribatté “Campò” bruscamente: Sentimi bene! Il chiosco è in società sì o no? - sì! - Bene! Dividiamo! La mia parte la lascio così, la tua se vuoi, dipingila con un po’ di... tantino, un po’ di... appena appena e una pennellata di… poco poco! - Se incominciamo così che società è!? rintuzzò il socio - Bisogna essere uniti se no facciamo poca strada! - 11 «L'ALASSINO» eh no!! - ribadì “Campò”: - la strada l’abbiamo già percorsa tutta! - Sei sicuro? - Sì! - Va bene… aspettami! Ritorno subito! - e si allontanò sul suo “Aquilotto” a due marce. Seduto sotto l’ombra di un pino, il “pittore” riesaminò il suo lavoro. I colori, in definitiva, non gli sembravano così sbagliati come gli era stato rimproverato. Un tantino… poco… poco… appena appena… Riconsiderò la proposta che aveva lanciato. Sì! Rifletté sempre più convinto, è meglio finirla subito! Diego ritornò guidando il motorino con una sola mano, con l’altra... reggeva un segone appoggiato sulla spalla. Scese dalla sella e sentenziò: - L’ingegnere progettista sono io!! E guarda caso, non ho voglia di smontarlo, tu hai fatto solo il manovale, se fosse dipeso dal- la tua inventiva, non avremmo costruito neanche un tiretto!! vuoi dividere i colori!? Io... voglio dividere tutto!! - detto questo, con l’aiuto di una scala salì sul tetto brandendo il segone. “Campò” nel frattempo, si era già arrampicato aspettandolo! Seduti sul colmo del tetto, incominciarono a segare dandosi il ritmo a voce OH... OH! Tornando dal lavoro, mio nonno andò a vedere come procedevano i lavori. Quando vide che stavano segando il chiosco... per poco non cadde dalla bicicletta! Stentò a capire. Poi, con giustificata apprensione, chiese loro cosa stessero facendo. - Dividiamo in parti uguali... la società è sciolta! - risposero - Ti… ti nou sei me fiu! - esclamò mio nonno: - ti sei troppu nesciu! E devu parlò cun “Marinin” > (mia nonna), quindi si rivolse a Diego: un chiosco così bello! un inverno di lavoro... tanti soldi investiti! - poi, scuotendo la testa, pose loro un quesito: - dopo aver diviso... che ve ne fate della vostra metà? -. “Culo e camicia” a questo “dettaglio” non avevano pensato!: - «Abbelinai! - incalzò il nonno - Diegu! Ti che sei u ciu veggiu...!» - I due si guardarono e, senza nulla dire scesero dal tetto. Il chiosco bar si rivelò un’ottima idea ma non adatta a Diego: era scapolo, troppo impegno... preferiva il suo laboratorio d’artigiano e il suo modo di vivere. In seguito, nel nostro paese ci fu il boom turistico, quel “baracchino” divenne per la nostra famiglia una fonte di lavoro per oltre mezzo secolo. Anni dopo lo ristrutturammo rispettando, il più possibile, il disegno originale del “progettista”. È ancora là, sotto una palma ormai invecchiata, la tinta è... legno naturale. P. C. LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI DARIO FRANCO 15/1/1918 - 22/12/2011 In questi giorni di grande commozione, risfogliando il tuo album di foto, che conservavi come uno scrigno prezioso, ci siamo rivisti tutti nei momenti più felici della vita, momenti di gioia e di sofferenza che resteranno un ricordo indelebile nel nostro cuore. E noi, i tuoi cari, avremo per sempre di te l’esempio di una grande semplice donna saldamente ancorata ai valori della famiglia. Grazie zia Elide! ANNIVERSARI CATERINA (RINA) PORCELLA IN GARINO MARIA GIOVANNA PARISI 25/1/2002 Febbraio 2011 - Febbraio 2012 Tua nipote Rossana L’Associazione Vecchia Alassio porge alla famiglia le più sentite condoglianze. Una mattina calda di primavera, sul lungo mare della “Tua” amata Coscia, guardando il mare, con un sorriso, hai detto: “Alassio è il paese più bello del mondo”. È così che Ti ricordiamo, caro nonno: un sorriso, l’allegria, i Tuoi valori e la passione per il mare. BIAGIO PORCELLA (MIMMO) BATTISTINA MARASSI “TINA” DI ANNI 81 La Tua famiglia Marito e padre esemplare ha dedicato la sua vita alla famiglia ed al lavoro, lasciando un gran vuoto. L’Associazione Vecchia Alassio, che perde un suo vecchio Socio “Alassino doc”, si unisce al cordoglio della moglie, delle figlie, dei generi, dei nipoti e parenti tutti. Un anno fa improvvisamente e prematuramente ci lasciavi per sempre. Il tuo sorriso resterà per sempre nei nostri cuori. La Mamma, tuo fratello, tua cognata e i tuoi adorati nipoti. 24/2/2004 NORMA BARBERO IN BENSI 4/2/2009 - 4/2/2012 FELICE GARINO ELIDE AICARDI DI ANNI 90 “A FIA DU RUSSU U SARTÙ” BRUNO BASIGLIO Te ne sei andata in punta di piedi ... lasciandoci un vuoto incolmabile che solo i bei ricordi alleviano un po’. Hai dedicato tutta la vita ai tuoi cari senza risparmiarti mai. Quello che ti ha sempre contraddistinto sono la tua grande generosità e la totale dedizione per tutti noi. Hai vissuto con tua sorella (mia mamma) un legame intenso che è cresciuto negli anni, tanto sembrava viveste in simbiosi. Dividendo per tanti anni la casa con i miei genitori, tu eri per me come una seconda mamma o, come ti definiva bonariamente mio papà, “la mia santa protettrice” sempre pronta ad intervenire salvandomi da un rimprovero o da un castigo, assumendoti le responsabilità delle mie malefatte di bambina. Così come per me, anche per i miei figli sei stata un importante punto di riferimento e la nostra compagna di giochi. Con le tue abilità sartoriali hai confezionato minuziosamente i nostri vestiti e quelli delle nostre bambole. 30/5/2011 Sempre presente e disponibile, dopo una vita dedicata agli altri se ne è andata, con discrezione ed in silenzio, quasi in punta di piedi, come era sua abitudine di donna altruista e schiva. L’Associazione Vecchia Alassio si unisce al cordoglio del fratello, dei cugini e dei parenti porgendo le più sentite condoglianze. Sono trascorsi tre anni dalla tua improvvisa scomparsa. Ti ricordiamo con immutato affetto. Sei e sarai sempre nei nostri cuori Ci manchi immensamente. Ciao Norma I tuoi cari. Un grande abbraccio e tanti baci!!! I tuoi cari GIUSEPPE (BEPPE) GARINO GIULIANO RAIMONDO 4/2/2010 - 4/2/2012 È mancato all’antivigilia di Natale, il 23 dicembre scorso, Bruno Basiglio, 72 anni, nota figura di lavoratore commerciante di Alassio. Immigrato con la moglie Anita da Niella Tanaro nel 1960, trovava occupazione come macellaio presso il notissimo negozio Pelle di piazza Matteotti. Nel 1978 apriva in proprio la macelleria in via L. da Vinci angolo via Croce Bianca fino al 2005, anno del suo pensionamento. Bruno è ricordato da amici e conoscenti per la sua affabilità e cortesia usata verso tutti e per la serietà e passione per come svolgeva il proprio lavoro. Lascia la moglie Anita ed il figlio Mauro con l’adorato nipotino di 6 anni Matteo. L’AVA porge sentite condoglianze. 4/12/2009 Sono passati due anni, zio, ti ricordiamo sempre con tanto affetto – un bacione Chiara, Piera e i tuoi nipoti. LUTTI CITTADINI A cura dell’Assoc.Vecchia Alassio “Vivere nel ricordo dei nostri cari, non è morire...” Barbara, Christian e la mamma Il giorno 4 Febbraio alle ore 17,30 è stata celebrata la messa di suffragio nella chiesa di San Vincenzo Ferreri in Alassio. AICARDI Elide (A fia du Russu u sartù) ALBERTO Adolfo BRANCO Giuseppe Medaglia d’oro dell’artigiano CAMPANINI Luciana CAZULINI Luisa ved. Ferreri FAROPPA Rosa ved. Sibelli MARASSI Battistina (Tina) PORZIA Giacomo REGINA Costanza SUT Ada Rosa ved. Airaldi anni 90 anni 89 anni 68 anni 90 anni 89 anni 81 anni 41 anni 79 anni 89 L’A.V.A., per mezzo del suo giornale “L’Alassino”, esprime le più sentite condoglianze a tutti i famigliari per i loro cari congiunti. 12 «L'ALASSINO» NOZZE D’ORO Mercoledì 15 Febbraio 2012 Meteorologia Alassina a cura dell’Osservatorio Don Bosco I Fiori di Bach GENNAIO 2012 a cura di Caterina Maggi BFRP Carissimi Amici lettori, in questo mese di Febbraio vorrei proporre alla vostra riflessione alcuni pensieri del Dottor Bach certa che la semplicità delle sue parole troverà la strada del vostro cuore e della vostra mente. “Se solamente ascoltassimo i nostri istinti, desideri, bisogni e pensieri, non conosceremmo nient’altro che gioia e salute.” “La salute è il nostro patrimonio, un nostro diritto. È la completa e armonica unione di anima, mente e corpo; non è un ideale così difficile da raggiungere, ma qualcosa di facile e naturale che molti di noi hanno trascurato” “Bisogna mantenere il nostro buonumore, rifiutare di lasciarci abbattere dal dubbio e dalla depressione, i quali, ricordiamolo sempre, non fanno parte di noi in quanto l’Anima non conosce che gioia e felicità.” “Dietro a ogni malattia ci sono le nostre paure, le nostre ansie, i nostri desideri, le nostre preferenze e le nostre antipatie.” Con una messa celebrata il 25 dicembre alle ore 12 in Santa Caterina da Mons. De Canis, i coniugi Franco Broccanello e Giulia Bogliolo hanno festeggiato il cinquantesimo anniversario del loro matrimonio, avvenuto il 28 dicembre 1961. Nella felice occasione sono stati accompagnati dall’affetto del figlio Bruno, della nuora Raffaella, delle nipotine Giulietta e Benedetta, dei consuoceri Gianna e Fabrizio Benvenuti e di tutti i parenti. Per desiderio degli sposi invece dei regali che si fanno generalmente in questa occasione si sono raccolte offerte che sono state poi devolute all’Ospedale Pedriatico Gaslini di Genova. Agli sposi felici l’AVA augura ancora molti e molti anni di vita serena. I coniugi Nella Beriolo e Renato Ciocca in un giorno tutto speciale In effetti si può affermare che quando ci sentiamo appagati, felici e positivi, godiamo di un migliore stato di salute e siamo in grado di vivere meglio la nostra vita, affrontare le difficoltà quotidiane, disponendo di maggiori risorse per donare sostegno ad amici e familiari. A volte però, gli eventi e le esperienze della vita sono tali da rendere necessario un aiuto per mantenere l’equilibrio e permetterci di andare avanti. Questo aiuto arriva dai Rimedi Floreali del Dr. Bach. Ognuno dei 38 Fiori del Dr. Bach riequilibra un particolare stato emozionale. Ad essi si aggiunge una combinazione di cinque fiori, denominata “RESCUE REMEDY”, ovvero “rimedio di soccorso” ideata specificatamente per la soluzione di improvvise situazioni di emergenza e difficoltà. Nella rubrica del mese di marzo parleremo più diffusamente del “Rescue Remedy” forse il più conosciuto tra i Rimedi, ma, per la mia esperienza, non sempre usato al meglio. A presto amici! Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione entro il 20 di ogni mese per la pubblicazione ne «L’Alassino» del mese successivo. A.V.A. «Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti». DIRETTORE RESPONSABILE: Roberto Pizzorno Direttore Editoriale Presidente protempore A.V.A. Mercoledì 4 Gennaio u. sc. Nella e Renato hanno festeggiato con il figlio Enzo, la nuora Cinzia, parenti ed amici, il loro 50° anniversario di matrimonio. La cerimonia si è tenuta nella parrocchia di Sant'Ambrogio ed è stata celebrata dal vice parroco don Stefano Caprile. L’Associazione Vecchia Alassio si unisce agli amici e augura agli “sposi” ancora tanti anni sereni. Fiocco Azzurro Piergiorgio, con la mamma Vanessa Lupi, e il papà Giorgio, annuncia con gioia l’arrivo del fratellino GIANLUCA GIUDICI, nato a Pietra Ligure il 29/12/2011. L’AVA porge al piccolo Gianluca l’augurio di una lunga vita serena. EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: A.V.A. Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce. Rispettando i detti popolari su “i giorni della merla” i giorni più negativi del mese sono proprio nelle date 29, 30 e 31 gennaio. Il giorno più freddo ha coinciso con la festa del Santo che ha (nel lontano 1870) sollecitato i Salesiani ad attrezzare un buon osservatorio meteorologico. Ciò non ha ostacolato la degna festa di Don Bosco il 31 gennaio. Veniamo a qualche particolare: fino al giorno 28 le temperature medie sono state fin troppo primaverili, oscillando dai 14 ai 16 gradi. Ecco le temperature medie dei tre giorni incriminati: 29 (7,7 °C); 30 (7,3 °C); 31 (6,3 °C). Ma non è tutto. Velocità del vento: 29 (800 km nelle 24 ore); 30 (620 km); 31 (610 km). È proprio il vento che merita una considerazione. La superficie della nostra pelle colpita dal vento subisce una rapida evaporazione con conseguente raffreddamento: ci fa rabbrividire più di quanto non dipenda dai termometri: si parla di “TEMPERATURA PERCEPITA EQUIVALENTE”. Qualche esempio: se il vento soffia a 50 km/h (velocità già elevata, a raffiche per noi) noi percepiamo -7 °C se il termometro segna già zero gradi centigradi; se la temperatura indicante dallo strumento è di -5 °C, noi ci sentiamo come fossimo a -12 °C; se leggiamo +5 °C sul termometro, a causa del vento percepiamo come se fossimo a +1 °C. Penso sia utile questa premessa perché i dati meteorologici registrati in Torretta sono genuini, cioè non suscettibili alle impressioni provocate dal vento. Oltre a ciò, sono posti a oltre 30 metri dal suolo e quindi non hanno variazioni dovute a evaporazione o riverbero. Analizziamoli. (Valori medi mensili, decadali). Pressione media: 762,0 mmHg; medie decadali: 761,0 mmHg nella prima; 765,1 mmHg nella seconda; 760,1 mmHg nell’ultima. Umidità media: 53%. Precipitazioni totali: 38,2 mm. Così distribuita: 1,8 mm nella prima decade; 36,4 mm negli ultimi giorni del mese (33,6 mm in data 29 gennaio). Temperatura media: 12,9° C; i valori medi nelle tre decadi sono: 14,2 °C nella prima; 12,8 °C nella seconda; 11,8 °C nell’ultima. Evidente è stato l’arrivo dei famosi giorni della merla: dalla media di 11 °C del giorno 28, si è passati a 7 °C per arrivare a 6 °C nella festa di Don Bosco. Giorni sereni: 12; giorni coperti 5. Eliofania totale: 124,3 ore con una media di 4,2 ore di limpido sole ogni giorno. Le medie giornaliere: 5,5 ore nella prima decade; 4,2 ore nella seconda; 2,5 ore nell’ultima decade Tutto ciò ci dice che l’inverno è arrivato (forse con troppa prepotenza). E pensare che il nostro Pianeta Terra il 5 di gennaio era nella posizione più vicina al sole, a poco più di 147 milioni di chilometri! Bellezza e stranezze delle leggi della Natura! Ma tutto è chiaro. Il Direttore dell’Osservatorio Prof. Don Natale Tedoldi