ANNO LII - N. 2
Mercoledì 15 Febbraio 2012
€ 2,00
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
Socio Effettivo € 25,00 - Socio Aderente € 22,00 - Socio Aderente estero € 27,00
ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37
E-mail: [email protected] - Sito internet: www.vecchiaalassio.it
DOVE DORMONO LE CASSANDRE?
E
ccoci già a metà gennaio.
Le feste sono appena trascorse, palpabile la crisi si
avverte nell’aria ed ovunque dal
carruggio, nota area commerciale, alle vie limitrofe è un proliferare di offerte in saldo su pro-
riavvieranno nuove attività.
Il tempo splendido e particolarmente generoso in un inverno che solo dai “giorni della
merla” si è manifestato, ma sempre in maniera inferiore al resto
d’Italia, fa si che i fortunati turi-
Spiaggia di levante - 18 gennaio.
dotti di ogni genere. Qualche
esercente espone il cartello cedesi, ma al tempo stesso, in questo strano quanto splendido
paese, negozi stanno procedendo a ristrutturazioni e presto
nuovi gestori pieni di speranze
sti che sono ad Alassio possano
godere di un sole, di una spiaggia e di un mare cristallino. Albe
e tramonti incantevoli nella limpidezza di queste giornate ci offrono a mattina e sera, guardando verso sud-est, l’immagine
netta ed apparentemente vicinissima della Corsica, mentre
dall’altro lato nord-est, oltre
l’isola Gallinara si vede il profilo
della costa ligure-toscana, sino
a scomparire, il tutto immerso
in uno sfondo di cielo e mare
che paiono tratti dalla tavolozza
di un pittore, in continua mutazione.
Nel bel mezzo di questo inverno giovani famiglie e nonni
con bimbi in età prescolare passeggiano lungomare, con il giubbotto sul braccio, “costretti a godere” di un caldo sole quasi primaverile. I bimbi si divertono in
mille modi come solo loro sanno fare, liberi in una spiaggia libera, senza pericoli, senza rumori, ne confusione, attorniati
da voli di gabbiani e dallo sciacquio delle onde, in una realtà
quasi surreale che è persino difficile da descrivere ma troppo
bella da condividere.
Ma in questo “quadro impressionista” ci chiediamo: dove
dormono o si nascondono le
Cassandre che avevano annunciato la catastrofe naturale dopo
le mareggiate autunnali abbattutesi sulla nostra spiaggia, con
un enfasi e una tale divulgazione
mediatica da far credere ai frequentatori di Alassio che la no-
stra spiaggia fosse ormai un ricordo?
La spiaggia è lì, più bella che
mai e il mare con il suo gioco di
correnti, di venti e di moto ondoso a mosso e riportato sulla costa
in breve tempo migliaia di metri
cubi di arenile, così come li aveva
portati via, e... a costo zero.
Ancora una volta le Cassandre sono state smentite da quella Natura a noi alassini da sempre amica che toglie ma prontamente restituisce, quasi per farci capire che è da Lei che dobbiamo dipendere.
Evitiamo i cervelli con grandi
progetti di chi crede sempre di
avere la soluzione in tasca e
vuole risolvere i problemi, che
problemi non sono, unicamente
muovendo ingenti somme di denaro pubblico e privato.
L’Alassio che piace a noi è
quella descritta nell’immagine
impressionista del periodo invernale, a misura d’uomo, variopinta di colori liguri, tranquilla, con un’aria che sa di salsedine e una collina che profuma di rosmarino di timo e
dell’aroma dei pini, dove la mimosa è già fiorita e presto anche
i mandorli lo saranno e tutte le
altre piante sono sempre verdi,
tutto l’anno; un ambiente ideale
mercianti, tutti coloro che di turismo vivono; pubblicizziamo
sui media le emozioni che la bellezza del nostro golfo sa offrire,
è questa l’Alassio da far cono-
Spiaggia di ponente - 18 gennaio.
Ma le cassandre non amano
certe immagini o non sono in
grado di descriverle.
Facciamolo noi e le realtà economiche, gli albergatori, i com-
scere a chi ha la sfortuna di non
averla mai frequentata e una
volta per tutte “Zittiamo le
Cassandre”.
L’AVA
Un Comando sano
fatto di persone in gamba
È nata la Giovane Alassio
Dare la possibilità ai giovani di
realizzare i propri progetti e le
proprie idee, sostenendo la partecipazione attiva e l’emancipazione dei nostri ragazzi. Questo è
l’obiettivo della Giovane Alassio,
progetto che nasce nell’ambito
delle Politiche Giovanili, con
l’Assessore Loretta Zavaroni
all’interno del Servizio Attività
Educative e Diritto allo Studio, e
che vede impegnati ragazzi di
Alassio dai 15 ai 35 anni. Lo scopo principale è quello di promuovere interventi ed iniziative
nel campo dello sport, della
creatività in tutte le sue forme
(musica, fotografia, teatro, fumettistica, scrittura, arte in genere) nonché nell’area della formazione e dell’occupazione lavorativa.
È stato creato un profilo facebook e sul sito del Comune c’è
uno spazio dedicato a questa iniziativa all’indirizzo http://www.
alassio.eu/giovanealassio.php.
Agli inizi dell’attività della Giovane Alassio è stato indetto il
concorso per la ricerca del logo
rappresentativo del progetto e
tra quelli arrivati è stato scelto
quello di Simona Pollio e Nicola
Stalla. La premiazione del logo è
in programma per l’8 febbraio in
Comune. Il passo successivo è
stato quello di aprire le iscrizioni
per il corso di fotografia, tenuto
da un altro giovane alassino.
Legato a questa iniziativa, in
estate prenderà il via un altro
progetto che riguarderà gli
“scatti di ieri e di oggi”, che metterà in relazione l’Alassio di un
tempo con quella di oggi. Per fare questo si chiederà la collaborazione anche dell’Associazione
Vecchia Alassio. A breve inoltre
partirà il progetto dedicato al
teatro, e tra qualche mese anche
un corso di montaggio video e
cortometraggi. Una delle attività
che si sta facendo proprio in questi giorni è il censimento delle associazioni e dei gruppi (la sche-
per le famiglie giovani con bambini piccoli e per gli anziani che
dalle fredde regioni del nord
Italia sentono qui un’accogliente natura colma di benessere.
da di rilevazione è scaricabile
dal sito del Comune) impegnati
sul nostro territorio in iniziative
ed azioni per i ragazzi. In questo
caso il censimento è stato avviato per sostenere e rafforzare il
passaggio di informazioni e collaborazioni sul tessuto cittadi-
Il discorso alle Autorità del
Comandante della Polizia
Municipale di Alassio Fabrizio Pampararo durante la celebrazione della festa in onore al Santo Patrono San Sebastiano.
È forse una delle poche occasioni, se non l’unica, in cui tutte le
Polizia Municipali d’Italia sono
accomunate e, almeno virtualmente vicine. Se mi permettete,
quindi, desidero formulare un
pensiero rivolto ai colleghi della
Il nostro inverno… 20 gennaio.
Cerchiamo di capirne di più
no. “Questi sono i primi passi e i
primi risultati, ci auguriamo che
il gruppo diventi sempre più numeroso in modo da poter realizzare progetti e nuove idee attraverso la collaborazione dei giovani stessi”, dice la Giovane
Alassio. Il lavoro che si cerca di
portare avanti è molto, ma è utile per cercare di creare una sinergia tra tutti i ragazzi della
città per far rinascere il senso di
appartenenza ad una comunità,
alla società, che spesso i giovani
sentono come entità lontana da
loro. Alassio è giovane, e per crescere ha bisogno di tutti.
L’Associazione Vecchia Alassio è lieta di salutare questa nuova Associazione alla quale augura sin d’ora di raggiungere tutti
quei validi obiettivi per la quale
è stata ideata, ricordando la nostra massima disponibilità per
tutto quanto potrà occorrere.
A.V.A.
C’è fermento tra la comunità
Alassina per il programma della
Amministrazione Avogadro che
ha in progetto la modifica del
senso di marcia di tutto corso
Dante; ora da levante a ponente
e domani da ponente a levante.
Ne vorremmo sapere di più e
possibilmente capire la motivazione che ha portato a questa
decisione, sicuramente oggetto
di un ragionamento o meglio ancora di uno studio. Molti sono i
dubbi e le perplessità che ci
vengono posti e crediamo che
sarebbe democraticamente
corretto informare la cittadinanza sui dettagli di questa innovazione di cui diverrà l’utente principale.
Le domande che vengono rivolte all’Associazione Vecchia
Alassio, spaziano da un generico come mai? Ad un più polemico perché? Ad un più rassicurante era ora! Seguito da espliciti problemi per la sicurezza,
l’opportunità, la legittimità.
I punti più discussi sono:
- Il nuovo progetto prevedrebbe la sostituzione dell’area parcheggio lato monte con una pista ciclabile e con conseguente
rimozione dei dehors presenti
lungo il percorso?
Le dimensioni del nastro ciclabile dovrebbero essere di cm
150; non è chiaro se ha un senso
di marcia o se a doppio senso…
- Il lato mare conserverebbe il
parcheggio auto ma non si è capito se a spina di pesce o come
l’attuale longitudinale alla via.?
Se a spina di pesce la larghezza della carreggiata di transito
tra la ciclabile ed il parcheggio è
sufficiente oppure chi parcheggia rischierebbe di farsi danneggiare l’auto dal primo autista
sportivo?... E se non è a spina di
pesce quale è l’alternativa dei
posti auto che si andrebbero a
sacrificare? Si è pensato ad
un’altra possibilità?
(continua a pagina 2)
Gli appartenenti il Corpo Polizia Municipale di Alassio
Da sinistra: Sovrintendente Capo COSTA Maria Antonietta - Sovrintendente
Capo TODDE Ambrogio - Vice Comandante BRUZZONE Pietro Sovrintendente Capo ABBONDANTE Costanza - Agente BARNATO Claudia
- Sovrintendente Capo GASTALDI Guglielmo - Sovrintendente Capo MORACA Ornella - Sovrintendente Capo GALLIZIA Roberto - 1° Commissario
RATTALINO Giovanni - Assistente CACCIAMANI Paolo - Sovrintendente
Capo CREVOLA Giorgio - Assistente ROATTINO Simonetta Sovrintendente Capo LOSNO Gianluigi - Sovrintendente Capo ENRICO
Enrica - Sovrintendente Capo MORABITO Carmine - Sovrintendente Capo
BAUDOINO Giovanni - 1° Commissario FOSCHINI Franco - Comandante
PAMPARARO Fabrizio.
Buongiorno a tutti e grazie
per essere qui con noi oggi.
Un ringraziamento particolare al prevosto Mons. Angelo De
Canis che come sempre ci offre
la sua squisita ospitalità ed a
tutti coloro che hanno contribuito affinché questa festa si potesse celebrare.
Questa è una ricorrenza particolare per le Polizie Municipali.
Polizia Municipale di Milano,
per la tragedia che li ha da poco
colpiti con la perdita del collega
Nicolò Savarino, morto mentre
svolgeva il proprio lavoro solo
per aver incontrato, sulla propria strada, un soggetto che attribuiva alla vita altrui un valore
pari a zero. Un “Vigile” che
(continua a pagina 2)
2
«L’ALASSINO»
UN COMANDO SANO FATTO DA PERSONE IN GAMBA
(segue dalla prima pagina)
avrebbe dovuto festeggiare insieme a tutti noi questa ricorrenza è che invece, pochi giorni
fa, ha visto interrompersi la propria esistenza. Un pensiero
quindi prima di tutto alla famiglia, ma immediatamente dopo
agli amici e colleghi della Polizia
Municipale di Milano.
Un anno estremamente difficile per la Polizia Municipale
Alassina questo 2011.
I pensionamenti, l’assenza di
personale a tempo determinato
ed i limiti in generale imposti alle
risorse, nonché gli ulteriori, nuovi e diversi obiettivi hanno determinato un carico di lavoro veramente considerevole per tutto il
personale, carico di lavoro a cui
tutti i componenti della Polizia
Municipale hanno risposto dimostrando la massima disponibilità
ed impegno e, stando ai risultati
ottenuti, con successo.
È per me estremamente difficoltoso individuare soggetti che
si sono distinti in questo 2011
perché praticamente tutti,
nell’ambito delle proprie mansioni, hanno espresso il meglio
delle capacità individuali.
Ad iniziare dai servizi esterni,
i primi penalizzati dalla carenza
di personale per giungere a coloro che si occupano prevalentemente di attività interne ma
che non hanno esitato a svolgere tutte le mansioni loro consentite per far fronte ad un’emergenza che oramai appare quasi
cronica.
Per non parlare degli Ufficiali,
diminuiti in maniera più che proporzionale alla carenza del personale e che comunque hanno
garantito una presenza costante
ed attiva per tutto il periodo di
attività del servizio.
Un grazie a tutti perché non è
servito chiedere disponibilità
quando ve ne è stato bisogno,
perché tutti hanno dato il proprio contributo (ad esempio durante la fase dell’allerta 2, quando la Polizia Municipale ha mantenuto il presidio in ufficio e il
controllo sul territorio per tutte
le 24 ore e per tutti i giorni sino
al termine dell’allerta).
Insomma, nonostante gli oggettivi problemi, un comando
sano fatto di persone in gamba,
orgogliose di fare il proprio lavoro e di farlo bene! E di questo
vado orgoglioso, non per meriti
miei, ma per la fortuna di essere
alla guida di questo gruppo.
Alla nuova Amministrazione
rivolgo quindi un invito, quello
di collaborare con la Polizia
Municipale ed anzi di aiutarla a
raggiungere quegli obiettivi comuni di ordine e legalità che si
ottengono però soltanto con le
giuste risorse, soprattutto di
personale. La presenza costante
nelle varie zone come deterrente, le divise tra la gente per aiutare e non solo per sanzionare,
la consapevolezza di poter richiedere un intervento e di poterlo ottenere in un tempo ragionevole sono servizi che la
Polizia Municipale vorrebbe fornire, ma che oggi non è in grado
di assicurare con continuità. Mi
auguro che in futuro tutto quanto auspicato diventi una realtà
normale.
Grazie.
L’A.V.A. apprezza l’operato
della Polizia Municipale alassina
per quanto espresso nell’anno
trascorso, augurando alla stessa un anno di successi possibilmente con l’incremento di nuovi
componenti.
(segue dalla prima pagina)
chiarite da chi è responsabile
del progetto con una risposta
scritta o meglio ancora con una
presentazione pubblica del
progetto, così da informare la
cittadinanza per ascoltarne gli
umori e, se possibile, ricavarne
possibili costruttivi suggerimenti.
Parlando di arredo urbano e
gestione del territorio scelte
prese in un passato recente con
tanta determinazione da chi al
potere ma poca partecipazione
dei cittadini, se non quelli direttamente interessati, (vedi piano dei dehors), hanno non poco
modificato l’arredo urbano della nostra cittadina e lascio ad
ogni alassino o turista giudicare
se in positivo o in negativo; per
questo sarebbe opportuno evitare affrettate soluzioni. Errare
è umano ma perseverare…
A.V.A.
LA CULTURA ALASSINA IN TAVOLA
Il nostro Istituto è impegnato da sempre nella ricerca delle ricette della tradizione e, da
un decennio, in collaborazione con Enti, Aziende ed Associazioni, svolge una serie di
iniziative sociali finalizzate alla valorizzazione dei nostri
prodotti e della nostra cultura
culinaria. Per l’anno scolastico in corso intende, attraverso la manifestazione la “cultura a tavola”, sostenere e sviluppare progetti finalizzati ad
unire i piaceri e sapori del desco con la conoscenza. Ispirandosi al modello delle cene
letterarie, la Scuola alberghiera, insieme all’associazione
Vecchia Alassio intende promuovere un “viaggio educativo” nella storia culturale della
nostra città dedicando tre incontri conviviali alla storia e
alla letteratura alassina. Gli incontri “la cultura alassina in
tavola” si propongono di rinnovare la socialità del convivio, unendo la letteratura e
tradizione della cucina della
nostro paese, creando un
tutt’uno tra piacere della tavola e piacere del sapere. Gli organizzatori hanno programmato tre “appuntamenti a tavola” dedicati ad Antonio
Carossino, Emanuele Aicardi,
Santino Pezzolo e Tommaso
Schivo che si svolgeranno il
primo venerdì del mese a partire dal 2 marzo 2012, per con-
tinuare il 6 aprile e per concludersi il 4 maggio. La prima rassegna dedicata ai “padri” della
cultura alassina, oltre ad approfondire gli scritti dei nostri, sarà arricchita da immagini e testimonianze ed il tutto
legato dalle pietanze tipiche
dei nostri borghi. Il centro del
progetto di ricerca culturale
prevede, riprendendo lo spirito pedagogico della trasmissione di saperi tra generazio-
ni, di coinvolgere ai fornelli
tutti gli chef dei borghi alassini e gli alunni del corso di cucina, rafforzando, attraverso i
piatti della consuetudine, il legame tra generazioni e la trasmissione delle conoscenze
LE TRE SCIMMIETTE
VEDO
SENTO
PARLO
AURELIA BIS - I semafori posti in alto all’imbocco della galleria sono spenti ormai da molti mesi. Delle
due l’una: o non servono a niente, ed allora non si capisce perché a suo tempo vi siano stati applicati;
o trattasi di grave mancanza da parte degli addetti ai controlli per la sicurezza. Vorremmo essere illuminati in merito.
B.n.
Voce di popolo, voce di Dio?
Pare che i parcheggi di Piazza Stalla siano pronti ad essere costruiti, non solo, ma addirittura sono
già stati messi in vendita. Cosa dice in proposito l’Amministrazione Comunale che si era già pronunciata con un no?
Il Comandante
Fabrizio Pampararo
CERCHIAMO DI CAPIRNE DI PIÙ
- Sembrerebbe che il progetto
preveda dei “dossi rallentatori” per garantire una moderazione della velocità; tuttavia siamo certi che si possano realizzare o contrasterebbero con la
normativa di sicurezza delle
stradale principali? Che rischio
comporterebbe nel caso di un
pronto intervento di ambulanze
o vigili del fuoco o quant’altro?
Tutte queste ed altre perplessità sarebbe bene venissero
Mercoledì 15 Febbraio 2012
ed al contempo riscoprire la
socialità del cibo attraverso i
testi di Antonio Carossino,
Emanuele Aicardi, Santino
Pezzolo e Tommaso Schivo.
Lo scopo del progetto è portare alla ribalta lo spirito alassino attraverso il medium cucina-cultura che si possono riassumere nello slogan sapori e
saperi della memoria. Riprendendo la filosofia e lo
spirito del Memorial Bartolo-
meo Marchiano verranno
realizzati, a cura della agenzia Eccoci, dei servizi video
che testimonieranno le parti
salienti della manifestazione. Le cene avranno un costo
di euro 19/21.
Concerto di solidarietà
Il 7 gennaio u.s. si è svolto presso la Parrocchia di S. Ambrogio il
Concerto di Solidarietà che abbiamo organizzato in favore delle popolazioni di Genova e della provincia di La Spezia colpite dalle alluvioni grazie alla collaborazione
della Corale Alassina-Coro Capo
Mele col loro repertorio di canzoni di montagna e del Maestro
Riccardo Pampararo che ci ha incantato con la sua chitarra.
Ringrazio a nome di tutta la sede:
Monsignor Don Angelo De
Canis per averci dato la disponibilità della nostra bellissima
Parrocchia;
la Corale e il Maestro Riccardo
Pampararo per la loro disponibilità;
il pubblico intervenuto anche
questa volta per sostenerci e
che ci ha consentito di raccogliere € 700.00 che devolveremo
in favore delle popolazioni bisognose;
il Comune di Alassio per il patrocinio accordatoci;
la panetteria Selva e La Focaccia di Ugo;
tutte le nostre impagabili amiche cuoche che hanno preparato
torte, stuzzichini , ecc. ecc per il
rinfresco di fine concerto,
Radio Onda Ligure e il giornale
La Stampa per la pubblicità data
all’evento.
Grazie e arrivederci a maggio
per la quarta edizione della
Stralassio.
Per la Croce Rossa,
Delegazione di Alassio
Dott.ssa Anna Musso
Cerchiamo Volontarie per la
nostra Sezione Femminile, per
info 334 7154661.
LETTERA ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E AI CITTADINI
PREVENIRE È MEGLIO: COME PROTEGGERE
IL NOSTRO TERRITORIO
La prima, vera, GRANDE OPERA
da realizzare in Italia è la messa in
sicurezza del nostro territorio, del
paesaggio, bene immensamente
prezioso, vera ricchezza, insieme
alle numerose e diverse opere d’arte per cui l’Italia ha meritato il soprannome di Bel Paese.
Difendere l’ambiente non è un
lusso per i pochi che si dilettano
della materia.
Le disgrazie, come quelle accadute nella Liguria di Levante e a
Genova lo dimostrano e ci devono
servire d’insegnamento: costruire
nei letti dei torrenti, coprire e incanalare i rii, impermeabilizzare il
territorio con cemento e asfalto,
sbancamenti e incendi comportano gravi rischi.
I fenomeni naturali, infatti, assumono sempre più dimensioni di carattere tropicale, con molta probabilità a causa delle temperature
che si sono alzate e hanno portato
con sé cambiamenti con i quali
dobbiamo imparare a convivere,
aiutati dalle previsioni.
Come difendersi allora?
Chiediamo al nostro paese,
Alassio, come a tutti i luoghi, alcune misure, messe a punto collegialmente da Italia Nostra:
Ogni intervento edilizio in zone a
rischio alluvione deve essere approvato dalle autorità di Bacino.
Rispettare una distanza di sicurezza dal corso d’acqua (almeno 10
metri)
Blocco o revisione di fattibilità
per grandi opere che modifichino il
territorio.
Evacuazione degli edifici incongrui esistenti, perché pericolosi
(eventualmente costruirli altrove)
Ripristino dei muri a secco, che
sono un emblema dell’identità regionale, parte di un’agricoltura che
vede l’insediamento di presidi utili
al territorio e che, contemporaneamente, offrono possibilità di lavoro. Ricordo che i muri a secco han-
no la caratteristica di sostenere le
fasce per la coltivazione e di lasciar
filtrare l’acqua in caso di grandi
piogge, ma è necessaria la loro manutenzione.
L’attuale ricostituzione di boschi e foreste, senza le opere di sistemazione dei territori alle spalle
dei nostri paesi, può trasformarsi
in elemento negativo, che senza
dubbio ha influito sulle recenti alluvioni (lo scriveva già Emilio
Sereni nel 1965). Ad Alassio è molto lodevole l’opera dei volontari,
ma ogni cittadino deve essere coinvolto.
È provato che le cementificazioni
impermeabilizzano il suolo, l’acqua
non viene più trattenuta e scende
con sempre maggior violenza, provocando frane e alluvioni.
Occorre realizzare volumi di accumulo da parte di chi fa interventi di impermeabilizzazione( strade,
parcheggi, case…)
Ricordiamo che in Italia si cementificano 130 ettari di suoli fertili (dati di associazioni ambientaliste perché lo Stato non se ne è mai
occupato) contro i 60 della
Germania che la Merkel vuole ancora dimezzare. In Gran Bretagna
la legge obbliga alla trasparenza e a
costruire per il 60% su aree già edificate, per non consumare suolo.
Ad Alassio la nostra collina ha
subito e continua a subire un’aggressione senza pari. Molte case
sono invendute o vuote, chiediamo
con forza che il Comune censisca
gli edifici inutilizzati e che ci sia una
moratoria nella concessione di
nuovi permessi (già attuata dalla
provincia di Torino e dal Comune
di Cassinetta di
Lugagnano
(Milano).Il settore edilizio può continuare a vivere, ristrutturando gli
edifici che ne hanno bisogno, migliorando l’efficienza energetica,
abbellendo il brutto o demolendolo per far posto ad un nuovo più
bello ed efficiente.
Per aiutare a orientarsi sulla sicurezza del suolo
Alleghiamo le mappe del territorio che ci hanno fornito dal
Comune in cui sono evidenziate le
zone più franose. Ogni cittadino
informato farà le scelte che riterrà
più opportune, se a conoscenza
delle caratteristiche del suolo sul
quale deve acquistare o costruire
una casa o se, viceversa, possegga
una proprietà in un luogo a rischio.
Predisporre un piano di sicurezza
in caso di bisogno
Il meteorologo Mercalli ritiene
opportuno che, se le previsioni sono gravi, sia necessario istruire i
cittadini sulle norme di prevenzione adeguate, per saper far fronte a
pericoli che possono provocare
tragedie. Non si tratta di fare i “corvacci”, le Istituzioni devono gradualmente istruire la popolazione
su come comportarsi, reagire con
le precauzioni necessarie, al fine di
prevenire tragedie o anche solo
danni gravi. Bene aveva fatto il
Comune di Alassio (già nella precedente amministrazione) a predisporre un opuscolo per la sicurezza e ora, nei giorni critici, a chiudere le scuole per prevenzione.
Sarà buona norma capire di non
usare sottopassi, abbandonare i
luoghi a rischio, prepararsi un kit
con acqua, cibo, una torcia…….
Tutelare il paesaggio è tutelare
l’ambiente, la salute, la sicurezza
delle persone, attività agricole, i suoli, la Bellezza, il Bene Comune.
Nostro compito instancabile è
indurre a riflettere sull’importanza
del nostro patrimonio comune e
confidiamo che sempre più cittadini aumentino la consapevolezza
della ricchezza che possiedono e
siano motivati a difenderla.
Giovanna Fazio
Presidente Italia Nostra,
Sezione di Alassio
Mercoledì 15 Febbraio 2012
3
«L'ALASSINO»
Barche, bagnanti, bagnini… racconti alassini…
Insomma: cose… così!
CRONACA DI ANDATE
MESE DI FEBBRAIO 2012
PITTURE MODERNE
Gualtiero, detto Tir per la sua
corporatura particolarmente
robusta, era un bagnino giocherellone: gli piaceva combinare
scherzi, in particolare agli amici e specie a quelli che maggiormente ci si arrabbiavano (lo so
che oggi si dice “ci si incazzavano”, ma io sono un po’ anacronistico). Sotto questo punto di
vista, una delle sua vittime preferite era il suo vicino di spiaggia, Carmelo: piccolo di statura,
sanguigno, colle basette a largo
raggio, era di carattere persino
troppo serio e poco accomodante, ma, per amore del buon
vicinato, il poveretto era costretto a subire e a fingere di riderci sopra. Tutto sommato, il
sodalizio fra i due funzionava
abbastanza bene, perché in caso di autentica necessità, si erano sempre aiutati.
Carmelo abitava in quel di
Solva, di conseguenza il pasto
del mezzogiorno rappresentava
per lui una certa difficoltà da superare. La cosa veniva però gestita molto bene dalla moglie di
Carmelo, donna all’antica (oltre
che antica lei stessa): ad una certa ora, dopo aver aiutato il marito nelle operazioni di apertura
del bagno, la signora LIA (diminutivo di Rosalia) prendeva il
pullmino che faceva servizio locale e la portava a Solva; cucinava per Carmelo, s’imbarcava sul
mezzo che faceva servizio contrario e la scaricava a cinquanta
metri dalla spiaggia, munita di
tutte le vettovaglie necessarie a
sfamare il marito e se stessa.
Le spiagge dove esercitavano
Gualtiero (detto Tir) e Carmelo,
erano contigue, sul lato ponente di Alassio, per cui al di sotto
di oltre un paio di metri al livello della passeggiata. Vi si accedeva per una scala di circa quindici scalini la quale, giunta a livello sabbia, si tramutava in un
sottopassaggio che era l’accesso vero e proprio allo stabilimento. Questo sottopassaggio,
oltre che fungere da alloggiamento allo sportello di cassa,
offriva una zona d’ombra fresca
e ventilata, fruibile per la posa
di un tavolino sul quale, all’ora
canonica, quando cioè quasi
tutta la clientela se n’era andata
in albergo per pranzare, Carmelo si appoggiava per consumare il suo pasto.
Or dunque, Tir e Carmelo
avevano in comune la gestione
di quattro mosconi dei quali, a
chiunque dei due capitasse di
metterli in acqua e riscuoterne
l’affitto, dividevano onestamente gli incassi. Esisteva tra di loro il tacito accordo che, nell’ora
in cui Carmelo pranzava, dei
quattro natanti si occupava
Gualtiero, tanto, data l’ora, non
capitava quasi mai nessuno.
Una volta finito il pasto, Carmelo assumeva il guardinaggio
e l’altro poteva con calma andarsene a casa, lì nei paraggi, a
rifocillarsi anch’egli.
La cosa nacque per una maligna ispirazione di Gualtiero.
L’organizzazione non fu semplicissima, perché occorreva la
complicità di quattro persone
che non fossero conosciute da
Carmelo e che avessero un senso dell’umorismo un po’ crudele come era quello dell’ideatore. Se poi fossero state magari
anche clienti di una delle spiagge limitrofe, con la possibilità di
ERRATA CORRIGE
Nell’articolo “Cena di solidarietà” pubblicato a pag. 11 de
“L’Alassino” del 18/1/2012, per
un refuso è stato trascritto sbagliato il nome di uno dei cuochi.
Colui che ci ha cucinato una
squisita paella è l’amico e neo
volontario per il Banco di solidarietà Giovanni Lanza, chef in
grandi alberghi ed ora in pensione.
o.a.
essere state inconsciamente visivamente inquadrate dalla povera vittima, tanto meglio. Ad
ogni modo, in capo ad un paio
di giorni, tutto era pronto e la
cosa ebbe luogo.
Era circa la una pomeridiana
di una giornata soffocante, con
una temperatura di oltre trenta
gradi e la spiaggia si era quasi
totalmente svuotata. Mentre
Carmelo si accingeva ad apparecchiare il suo desco, Gualtiero lo raggiunse dicendogli:
“Scusa sai, ma devo fare un salto a casa. Tanto non c’è nessuno; vado e torno più presto che
posso, dieci minuti: devo solo
prendere un vaso di acciughe
per un cliente. Ho dimenticato
chiedeva che cosa avesse fatto
di male. Spinse in mare il secondo battello, disse anche a questo cliente di pagare al ritorno,
ripercorse, ormai fradicio di sudore, la spiaggia a senso inverso e riprese posto a tavola. La
povera Lia, che aveva tentato di
tenergli in caldo i ravioli coprendoli con un piatto rovesciato, cercò di consolarlo:
“Non te la prendere, Melo, bevici sopra!”
Lui seguì il consiglio, col risultato, essendo già alla terza
sorsata di vino rosso, di ritrovarsi in un bagno di sudore.
Comunque, visto che l’appetito
non gli era mancato, si stava accingendo a ricominciare il suo
di prenderle ‘stamattina. Non ti
dispiace mica?”
Cosa poteva dire il buon
Carmelo? “No, no: fai pure…”
Così Tir se ne andò e il collega rimase solo, con i suoi quattro mosconi. Si sedette al tavolino, si versò un buon bicchiere
di vino rosso, gustandone una
generosa sorsata mentre la moglie gli piazzava davanti un bel
piatto di ravioli al sugo. Ritratto
della soddisfazione spicciola,
stava per piantare la forchetta
nel primo boccone, quando da
dietro alle sue spalle una voce,
dal marcato accento milanese,
fece: “Bagnino, scusi, me lo affitterebbe un moscone?”
Colle mani che gli tremavano,
Carmelo posò la forchetta, senza una parola si alzò, seguito da
quel cliente inatteso che era
comparso chissà da dove, attraversò la spiaggia torrida,
spinse a bagno il moscone e fece salire l’uomo. Quando questi
fece atto di pagare, gli disse: “mi
paga al ritorno, adesso vado a
mangiare!” Riattraversò la
spiaggia bollente, tornò a sedersi al tavolino, bevve un secondo sorso di vino e, con un
lungo sospiro, si accinse a riprendere il pasto.
Stava infilzando il secondo
raviolo dopo aver deglutito il
primo, che un’altra voce, questa con l’accento piemontese,
lo apostrofò: “Bagnino, scusi:
se quei patini sono liberi, vorrei
affittarne uno. Sono suoi?”
Con la voglia di sputargli in
faccia il raviolo che stava masticando, Carmelo si voltò verso quel secondo cliente che gli
pesava come una maledizione
e: “Proprio ora?” chiese.
“Eh sì” ribatté l’altro: “più tardi devo rientrare in servizio”.
Attraversando nuovamente la
sabbia infuocata, Carmelo si
povero pranzo, quando una terza voce, questa volta femminile,
lo colpì alle spalle: “È lei il bagnino dei mosconi?”
Nel momento in cui stava rizzandosi come un cobra infuriato, Rosalia lo afferrò saldamente per un braccio con entrambe
le mani dicendogli a mezza voce: “È una donna!”
Carmelo, non si sa bene con
quale forza d’animo, si controllò. Consegnò il moscone alla
terza cliente, questa volta facendosi pagare subito, rifece la
sua penitenza sulla sabbia infuocata, che a lui sembrava calda il doppio perché in aggiunta
alla sua temperatura interna e
si sedette, per la terza volta, davanti al suo piatto di ravioli.
“Rosalia” disse: “se mi interrompono ancora una volta, finisce veramente male!”
Guardò ben bene attorno per
assicurarsi che non vi fossero
presenze estranee, rinunciò al
sorso di vino, constatato che
c’erano solo lui e sua moglie,
piantò la forchetta nei ravioli...
“Bagnino, senta...”
Sul suono di questa voce che
sembrava provenire dall’etere,
si vide, come un proiettile scagliato da una catapulta, passare
in volo il piatto dei ravioli che,
con un tintinnio di schegge impazzite, andò a stamparsi contro il muro della scala, lasciandovi un’allegra impronta tra il
rosso e il verde, stranamente
somigliante ad un quadro moderno che raffigurasse un sole
sulla prateria.
Carmelo evitò l’infarto scaricandosi in parolacce ed improperi, ma l’artistica impronta dei
ravioli rimase, quasi a monito
della malignità umana fino all’inizio della stagione seguente.
Antonio Boscione
Fiocco Rosa
Finalmente un fiocco rosa in
casa Ghigliazza, è arrivata
MICHELA! La annunciano con
gioia i genitori Elisa ed Alberto, i
nonni Maria e Giuliano, Fulvia e
Luciano Romuali.
Tanti auguri alla nuova bimba.
L’A.V.A. augura alla piccola
Michela ogni bene ed un roseo
avvenire.
Caro amico ti scrivo
Un vecchio amico, andatino
puro sangue, che per motivi di
lavoro vive altrove, mi ha scritto
una lettera in cui mi esprime alcune perplessità sulla situazione locale e nazionale, che lui vede unite da varie caratteristiche.
“Caro amico ti scrivo perché
ricordo che tu una volta hai detto che Andate è come lo specchio dell’Italia intera; e i suoi
problemi in piccolo, sono quelli
della nazione tutta. Avevi ragione: e la cosa mi è apparsa evidente da un semplice parallelo.
In Italia per togliersi il Silvio
Premier dalle tasche, il popolo
ha accolto il Professore Nuovo
come un salvatore. Ora, dopo
appena pochi mesi molti italiani
già mugugnano, intere regioni
sono in rivolta civile, e si vedono
solo i difetti del nuovo, che tu
speravi toccasse solo gli altri, e
invece ha toccato anche te. Così,
caro amico mi sembra che sia
accaduto anche ad Andate, dove, per togliersi il Megagalattico,
hanno usato, come una medicina omeopatica, il Dalton, che
aveva lanciato politicamente il
Mega. Ed ora, dopo pochi mesi,
anche lì, interi settori sono in ribellione, parlano di “class action”, insomma cose turche.
Come mi spieghi questa faccenda?” Fin qui la lettera del mio
amico. Rispondendo al quale,
voglio anche chiarire alcune decisioni del neo Sindaco che sono
state criticate perché fraintese.
Innanzitutto non è vero che i
dehors di via Prendente saranno demoliti e cancellati. Invece
saranno ricostruiti ex novo nel
sottosuolo stradale davanti ai
vari bar e non si chiameranno
più “Dehors” ma “Dessous” (De
sutta in dialetto andatino) e contribuiranno a costruire quel modello di città sotterranea, tanto
in voga in Canada e in Alaska, e
già iniziata dal Mega con i box
auto a go go. Inoltre siamo in grado di smentire decisamente che
il Sindaco Dalton voglia invertire
la direzione della circolazione
auto in via Prendente e corso
Enrico Fermi, e portarla in senso
Aquilia- Tramontenga. Niente di
più falso: infatti la circolazione
continuerà nei due sensi, ma... a
cavallo. Mi spiego meglio: dato
che tutta la via Prendente sarà
“piantumata” – che brutto verbo
per dire ornata di piante e di verdi aiuole – e quindi tutta la zona
sarà resa simile ad un verde parco, sarà permessa solo la circolazione a cavallo, con cavalli affittati ad ore o con calessi guidati da vetturini: precisiamo che
per questi ultimi la licenza costa
trecentomila euro o viene data
con fortissimo sconto solo a chi
ha già due licenze di taxi. Così
avremo una città veramente
speciale che attirerà milioni di
visitatori, speriamo non tutti insieme. La notizia che vi sarebbero stati dei parcheggi in loco “a
spina di pesce” significava soltanto che, nei parcheggi già a riga blu, dovevano essere cementate per terra delle spine di grossi pesci per bucare le gomme a
chi osava parcheggiare. Ma la
cosa, come si vede, è ormai superata. Infine, per quanto riguarda gli stabilimenti balneari, per
ottemperare alle direttive Europee, e contemporaneamente
per difendere i diritti di chi gestisce le spiagge da decine di anni, si permetterà la costruzione,
sulla spiaggia di edifici ad un piano, tutti in vetro trasparente. Il
piano terra, quello sulla sabbia,
verrà lasciato in gestione ai vecchi bagnini. I nuovi pretendenti
potranno concorrere all’assegnazione del primo piano della
“nuova spiaggia a due piani”,
con le aste previste dall’Unione
Europea, alle quali non potranno partecipare i parenti di primo
e secondo grado dei vecchi bagnini. A nessuno dei bagnanti,
di sopra o di sotto, mancherà il
sole, essendo tutto costruito in
vetro cristallo. A richiesta unificata dei bagnini “di sopra e di
sotto”, potrà essere costruito
un secondo piano in vetro da
adibire a ristorante. Infatti sulle
passeggiate lungolago mancano totalmente i luoghi di ristoro
e il bagnante deve percorrere
lunghi chilometri per potersi
rifocillare col panino del mezzogiorno.
Alla gestione dei ristoranti potranno partecipare solo appartenenti alle categorie maltrattate del governo, e cioè taxisti, camionisti, notai, avvocati e farmacisti.
I vecchi pensionati con meno
di quattrocento euro di pensione mensile avranno la precedenza se decidono di fare domanda
di assunzione come lavapiatti
ausiliari. E tutti saranno felici e
contenti, di Monti, di Dalton e di
chi fa come gli pare in questo
pazzo, bellissimo mondo.
Luca Caravella
Associazione Volontari Baia del Sole
Caro Alassino,
leggiamo con piacere sul numero di gennaio l’articolo “Un
vecchio cliente di Alassio del
Sig. Daniel Moccin e altri” che ci
riguarda.
Lo ringraziamo per l’apprezzamento che manifesta nei nostri confronti, apprezzamento
che ci incoraggia ad andare
avanti cercando di migliorarci
sempre di più.
Desideriamo rassicurarlo in
merito alla “sorgente” che bagnava pericolosamente non solo le scale. Se pur con parecchio ritardo, il guasto è stato riparato e ora tutto è perfetta-
mente asciutto.
Cogliamo l’occasione per rendere noti i risultati finanziari del
trascorso anno 2011:
Il risultato del 2011 è migliore
di quello del 2010 per ben €
4.000. Questo miglioramento è
dovuto alla generosità di tutte
le persone ed Enti (Biblioteche)
che ci donano libri, CD, DVD, dischi, VHS da offrire ad altre generose persone che li prendono
e lasciano la loro offerta nel
nostro “PUNTO ORO”, oltre che
ai collaboratori che impegnano tempo, e spesso anche denaro (benzina), per andare a ritirare i libri presso le bibliote-
ATTIVO
Saldo Cassa 2010 €
PASSIVO
225,50
Bonifico a AIRC
€ 13.200,00
Incassi 2011
€ 14.415,10
A CRI
€
500,00
tot. uscite 2011
€ 13.976,00
Ass. Sclerosi
€
100,00
Spese varie
€
76,00
tot. uscite
€ 13.976,00
Saldo 31.12.2011 €
664,60
che e i privati (normalmente da
Savona a Diano Marina), tengono in ordine e pulita la Galleria
C. Chaplin con passione e generoso sacrificio.
Grazie anche all’Alassino che
ci ospita ogniqualvolta glielo
chiediamo e che, ormai da molti anni, pubblica gratuitamente
la pubblicità della nostra
Associazione sollecitando la
generosità dei nostri “clienti”.
Tutti per aiutare chi, più sfortunato di noi, ne ha bisogno.
Ci auguriamo di poter proseguire la nostra attività ancora
per molti anni a venire con la
partecipazione di tutti coloro
che vorranno sostenerci ed
aiutarci, convinti come siamo
che, oltre ad offrire aiuto economico a benemerite attività di
volontariato, la Galleria sia utile alla divulgazione di cultura
dando a tutti la possibilità di
leggere un libro che è sempre
una compagnia piacevole, utile
ed istruttiva.
Per Ass. Volontari Baia del Sole
Mario de Michelis
LA LEGGE DEL TAGLIONE
Oggi in televisione hanno fatto vedere cose da brivido: i maltrattamenti subiti da persone
anziane ricoverate in una residence-lager. E poi anche bambini picchiati e sfruttati dai
“grandi”, giovani donne indifese aggredite e stuprate, anziani
derubati della pensione, unico
loro sostentamento, e tante altre brutture perpetrate da gente inqualificabile simili a bestie;
fatti che provocano senso di
nausea solo a guardarli o sentirli raccontare.
Poi senti e vedi che queste
bestie umane sono soltanto
“presunti” colpevoli e che una
volta processati e condannati
vengono graziati agli arresti
domiciliari, quasi una vacanza premio, oppure dopo pochi mesi o un anno di detenzione vengono scarcerati, magari per un cavillo di un...
Azzeccagarbugli o di un incapace Giudice che ha fatto trascorrere i termini. Tu ti ribelli, pensi in cuor tuo come reagiresti se tu o un tuo congiunto foste stati le vittime!
Invochi la legge del Taglione
degli antichi?
Il taglio della mano per il ladro, l’estirpazione di un occhio
o il taglio di un orecchio per lo
spione, una pena corporale come la fustigazione o la privazione di cibo e acqua, l’immersione in acqua gelida o la deten-
zione in celle buie con topi e
scarafaggi per lungo tempo, la
sepoltura sino al collo in un deserto tra gli scorpioni e le serpi
o la fucilazione per vendetta o
rivalsa? Il voler ripagare con la
stessa moneta chi ha fatto il
torto è forte... Ma... ma l’occhio
ti corre a Cristo in Croce, con la
corona di spine sul capo sanguinante, alle percosse da Lui
patite, al Suo Calvario e soprattutto al Suo grido “PERDONA
LORO” e ti senti smarrito e impotente: duro conciliare i sentimenti opposti; a volte ti restano nella mente tanti dubbi...
grandi e insoluti dubbi, senza la
fede!
Silvio Viglietti
4
«L’ALASSINO»
Lettere del pubblico
MIO CARO ALASSINO “ADORATO GIORNALE” della nostra
città,
Ricordo i tuoi primi passi, eri
appena nato ed in pochi ti conoscevano ma con il trascorrere
del tempo crescevi ed interessavi sempre più i tuoi cittadini.
Così ogni mese passin passetto timido giovincello sei andato
avanti Ti vediamo nelle borsette
delle donne, sotto il braccio dei
passanti assieme ad importanti
giornali, nelle edicole in bella vista, sulle moto dei postini che ti
portano nelle nostre case con le
tue notizie sempre più interessanti.
Nasci dal pensiero, dai ricordi
nel ritrovare vecchie fotografie
che ci portano a tanti episodi
passati e presenti del nostro vissuto. BRAVO ALASSINO hai fatto proprio una bella carriera
grazie a coloro che hanno lavorato tanto e lavorano ancora
adesso a preparare i tuoi articoli e le tue notizie per poterti
stampare, sino ad arrivare a noi
che ti aspettiamo sempre con
grande interesse.
Sei diventato adulto e sei proprio un “GRAN BEL GIORNALE”.
Mi raccomando vieni sempre
a raccontarci le nostre storie,
parlarci di tutti noi di ieri, di oggi, di sempre.
Ti aspettiamo con affetto, come un caro amico che viene a
trovarci si siede in poltrona con
noi per farci rivivere ogni notizia che sa parlarci al cuore.
Luisa Martino
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
Un doveroso ringraziamento
Le “Anziane” signore di Borgo
Barusso desiderano ringraziare
sentitamente il Sig. Sindaco di
Alassio prof. Roberto Avogadro
per aver esaudito il loro desiderio di “panchine” nella piazzetta
lato mare in fondo alla via Diaz.
Un ringraziamento anche all’assessore Sibelli per la sollecita
posa in opera.
Con ossequi
Emilia Nattero
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
Pericolo alluvioni ad Alassio?
Ho letto sul quotidiano la
“Stampa” un articolo allarmante
relativo al bacino idrico di Alassio
in cui, secondo il geologo Scarpati,
quello che era successo nel mese
di Ottobre 2011 nell’estremo levante Ligure, alle Cinque terre, e
vicina Toscana, potrebbe avvenire nella nostra cittadina. Il geologo
propone un progetto che salvaguarderebbe il nostro territorio
da eventuali alluvioni intervenendo sui principali torrenti raccogliendo e dirigendo le acque in modo tale da evitare danni che ben
conosciamo. Non ho soluzioni alla
questione, tuttavia, un’opera di
prevenzione azzarderei a proporla come ad esempio la sistematica
pulizia dei torrenti a monte prima
che le loro acque piene di materiale boschivo e di discariche varie,
arrivando nell’ultimo tratto verso
Sbocco a mare di Rio Palmero.
mare, possano diventare pericolose e creare danni giungendo nelle
“strettoie tombinate”, vedi rio
Tienna (che sfocia sotto l’hotel Milano), Caudi con Gonghe (Marinetta), Cardellino (P.za partigiani),
Palmero dal Torrione), Delle
Tortore (hotel Regina) che negli
anni passati durante le forti piogge hanno creato non pochi problemi. La cementificazione della
nostra collina ha stravolto il progetto della natura, l’acqua piovana
non più assorbita razionalmente
dal terreno ingrossa a dismisura i
torrenti e porta al mare tutto quello che raccoglie. La natura va rispettata altrimenti ci potrebbe riservare più brutte sorprese.
Via Diaz mare con le panchine.
Mugugni
Sono stata in località Santa
Croce e il mio cuore si è rattristato nel vedere l’abbandono del bel
verde che un tempo era il vanto
della zona, per non parlare del
bar/ristorante chiuso e anch’esso
abbandonato, come pure il noto
bar “Pastorino” e i cinema: li ricordate? Tutto in stato di abbandono. Le strade collinari verso le
frazioni Moglio e Solva trafficate
da centinaia di auto e camion senza alcuna sicurezza per chi le percorre a piedi. Eccovi Alassio oggi.
Amici di San Bernardo
Venerdì 3 Febbario u. sc. si è
svolta l’Assemblea Straordinaria e le votazioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo e
dei Sindaci. Il Presidente, prima
di tutto, ha voluto ricordare tutti coloro che in molti anni hanno
lavorato per “San Bernardo” e
che purtroppo non ci sono più.
Dopo una riassuntiva ed esauriente relazione circa i colloqui
tenuti con la Sopraintendenza
relativa alla “ristrutturazione
della chiesa”, è risultata l’impossibilità di restituire alla stessa la
sua antica bellezza, ma appena
risolti i vari problemi burocratici e di proprietà si opterà, come
era già stato deciso da tempo, alla realizzazione di un parco pubblico con la collaborazione del
Comune.
Successivamente il Tesoriere
ha riferito sul fondo cassa ed è
seguito un breve dibattito. Per
quanto riguarda la “Festa di
Agosto” in onore e ricordo del
Santo si farà come negli ultimi
anni, festa molto apprezzata dagli Alassini e ospiti.
L’Assemblea all’unanimità ha
Mercoledì 15 Febbraio 2012
approvato l’operato del Consiglio Direttivo e del Tesorerie
uscente.
Nella stessa serata si è proceduto alle votazioni ed allo spoglio delle schede ed è risultato
così il nuovo Consiglio Direttivo:
Presidente: Carlo CAVEDINI;
Vice Presidente: Paolo MAURIZIO; Segretario: Laura CAVEDINI;
Tesoriere: Franco ALBERTI.
Consiglieri: Marco ALBERTI;
Vittorio NOVARETTI; Vittorio
OLIVIERI; Italo SCARATO.
Sindaci: Fernanda BEGNI
MUSSO; Sandro DANI; Alessandro NERI.
Il Comitato ringrazia tutti coloro che hanno collaborato per
la buona riuscita della riunione,
soprattutto quelle persone, un
buon numero, che hanno sfidato il vento e gelo partecipando
all’Assemblea.
Il Presidente
Carlo Cavedini
L’A.V.A. formula i migliori auguri al nuovo Consiglio Direttivo
ed ai suoi Sindaci.
Istituto Alberghiero “Memorial Marchiano”
Istituto Alberghiero, 7/2/2012 - Le Pro Loco di Laigueglia, Alassio, Garlenda,
Calice, Castebianco e Stellanello in tenzone per il “Memorial Marchiano”.
(FOTO SILVIO FASANO PRESSO CASA DEL DISCO)
ANPI SEZIONE DI ALASSIO E LAIGUEGLIA
L’ANPI sarà aperta a iscritti e simpatizzanti
il primo venerdì di ogni mese, dalle ore 17 alle 18,30,
nella SEDE di Palazzo Morteo, Via Gramsci – Alassio
Sbocco a mare di Rio Tienna.
Francesco Trazzi
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
La Chiesa di Moglio
da oratorio campestre a parrocchia autonoma
Storia, arte, fatti e curiosità
a cura di DOMENICO RAPA
Nella sede della “Vecchia
Alassio” il 21 gennaio scorso è
stato presentato questo interessante libro alla presenza di personalità di prestigio e di numeroso pubblico. Il volumetto consta di tre parti: la prima, dopo
una premessa in cui il curatore
Domenico Rapa cita gli scritti
“Spigolature mogliesi” di Antonio Carossino, viene la documentazione storica, da un sunto
di uno studio del professor
Giovanni Puerari riguardante i
primi secoli della Chiesa e una
cronistoria delle successive vicende, fino al passaggio da semplice Chiesa a parrocchia autonoma; nella seconda parte di
Puerari e Rapa vengono esaminate alcune piccole note riguardanti preventivi e spese per lavori di manutenzione e ampliamenti; la terza parte, più sostanziosa, del compianto nostro storico Antonio Carossino è dedicata a “Il patrimonio di arte sacra della Chiesa di Moglio”. Le fotografie sono di Fabrizio Trunzo.
Alla presentazione del libro il
Presidente dell’A.V.A. Geom.
Gianni Giardini ha fatto gli
onori di casa, cedendo poi la
parola al sig. Domenico Rapa
che ha dichiarato: «È come parlare del proprio figlio, sono poche pagine ma sostanziose», e
ha coordinato gli interventi, dei
quali si propone una sintesi.
Monsignor Giorgio Brancaleoni, Vicario generale della
Diocesi di Albenga-Imperia: «Mi
fa piacere tornare nella sede
della Vecchia Alassio», ricorda
Carossino e si congratula con
Rapa, «Questa pubblicazione –
prosegue – arricchisce la cultura della Diocesi, nel 10° anniversario dell’ingresso come
parroco di don Gianni Tabbò
nella chiesa di San Sebastiano
di Moglio». Prof. Roberto Avogadro, Sindaco di Alassio:
«Questa presentazione si doveva fare a Moglio, ma è valida anche una sede prestigiosa come
questa». Mons. Angelo De
Canis, parroco di Sant’Ambrogio: «La nostra comunità è molto unita, questo libro rappresenta anche il cammino che facciamo insieme». Don Gianni
Tabbò: «La Chiesa parrocchiale
di Moglio ora ha una storia
scritta, c’è voluta passione e fatica per scriverla, Moglio lo meritava». Prof. Giovanni Puerari:
«Dirò alcune cose che non sono
nel libro. Ho consultato documenti all’Archivio di Stato di
Savona. La storia si può dividere in tre parti: 1) La Fede (ci sono devoti antichi); 2) La crescita demografica (persone e case); 3) Le risorse economiche. I
mogliesi hanno cominciato ad
accumulare ricchezze nel 1200.
L’origine di San Sebastiano si
può far risalire al 1400, la Chiesa
allora era sotto la giurisdizione
dei Benedettini, è probabile che
la devozione al Santo risalga alla peste del 1320. Nel 1585 avviene la visita del Vescovo Mascardi, che ritiene che Moglio
abbia i requisiti per diventare
parrocchia. Un documento ritrovato: nel 1518 i marmorari
genovesi stipulano un contratto con i mogliesi per un altare,
assai costoso, c’è la ricevuta
del pagamento; nel documento
viene citato l’Oratorio di San
Sebastiano». Dottoressa Josepha Costa Restagno, dell’Istituto Internazionale di Studi
Liguri e archivista: «La conoscenza che ricevo dalle carte
antiche è emozionante. Antonio Carossino è stato un grande
studioso. Rapa ha fatto uno
splendido lavoro insieme al ricercatore Puerari. Spesso delle
nostre chiese si sa poco: facendo ricerche si trovano molte vicende curiose e importanti; il libro che stiamo presentando è
un esempio da seguire. Nell’Archivio di Albenga ci sono i documenti fiscali e quelli catastali: sono le prime fonti. Nel 1326
viene imposta una tassa, vi si
La copertina del libro.
ricavano dati sulle abitazioni e
sui nomi delle località; per
Alassio: Barusso, Coscia, Castello, Solva, Lamello (Moglio)
e altre. Si passa al 1539 quando
viene approntato il catasto: a
Moglio risultano 92 case, con
abitanti i cui cognomi sono arrivati fino ad oggi; risalta il grande numero di donne capo-famiglia (i mariti erano per mare).
Nel 1500 si passa dalla coltivazione della vite a quella dell’uli-
vo; le pestilenze favoriscono il
culto di San Sebastiano (le ferite delle frecce sono paragonate
ai bubboni). Altro catasto è della fine del ‘600. Le ricerche archivistiche favoriscono la conoscenza del dialetto e dei toponimi».
Al termine è stato servito un
apprezzato rinfresco offerto
dai mogliesi.
Carlo Bertolino per A.V.A.
Mercoledì 15 Febbraio 2012
5
«L'ALASSINO»
La preghiera del Vigile Urbano
Signore Iddio
Tu che vigili il corso degli astri
ed ogni cosa disponi con soavità e con fermezza
nell’ordine della Tua provvidenza,
veglia su noi votati al servizio dei nostri fratelli.
Rubrichetta mensile - Un ricordo per...
Tu ci donasti nella Tua vita terrena l’esempio
luminoso di fedele obbedienza alle leggi di Cesare,
di amorosa sollecitudine verso chi è debole,
di infinito amore verso chi erra,
di umile e faticosa operosità nel quotidiano lavoro.
Dio umanato, rendici degni di Te,
affinché la nostra giornata terrena sia degna
anch’essa della missione a noi confidata.
Concedici, per intercessione di Maria,
Madre Immacolata, di essere pronti a soccorrere
chi ha bisogno di noi, esatti nel dovere, amanti della legge,
fraterni con chi sbaglia, forti nelle intemperie,
decisi contro chi offende la morale, la religione, la legge.
Così, aiutando gli uomini nella loro dura quotidiana fatica,
saremo promotori di concordia e di pace nella turbinosa
vita che corre nel mondo e porteremo in essi l’eco
gioioso dell’armonia dei cieli.
Così sia.
Ancora una scelta “contro” il commercio,
contro la Città e i cittadini di Alassio da parte
di Avogadro e dei suoi Compagni di giunta del P.D.;
annullati tutti i dehor di via Dante e pista ciclabile
Leggo sui media locali di questa ultima grave decisione di
Avogadro e dei suoi Compagni
di giunta del P.D., tesa a cancellare tutti i dehor di via Dante; la
scelta di eliminare i parcheggi
per far luogo ad una pista ciclabile, in un contesto già saturo e
privo di posti auto, nella zona
centrale, tradizionalmente oggetto di shopping da parte dei
turisti e residenti, è una scelta
scellerata, priva di buon senso,
che mira a far parlare di sé,
nell’ottica di tutte le scelte di
Avogadro.
Prima si risolve il problema
dei parcheggi e poi si può pensare a piste ciclabili e amenità
del genere… nella vita sociale
ed economica di una Città ci sono delle priorità e questa non la
è sicuramente, anzi…
L’eliminazione dei dehor, necessaria per lo sviluppo e la sopravvivenza delle attività commerciali di tipo bar e ristorante,
è un grave attacco alla struttura
economica e sociale del paese; la
scelta poi di, forse, riconfermarne alcuni ed altri no, sta nell’ottica di questa amministrazione
che premia gli “amici” e stanga i
nemici, o presunti tali… non c’è
nessuna necessità di rimuovere i
dehor per asfaltare, sempre che
si vogliano lasciare… si fa come
si è sempre fatto…
Inoltre, la pista ciclabile in
senso inverso a quello di marcia è proibita per legge, al di sopra di un certo flusso di traffico,
e sconsigliata comunque… fare
poi una pista ciclabile a monte
della via Dante è un assurdo in
termini, in quanto tutte le intersezioni con le strade che portano all’Aurelia sono appunto a
monte, e la svolta delle auto attraverserebbe la pista ciclabile,
con tutti i problemi di sicurezza
che comporta… inoltre esiste il
problema del numero degli stalli di sosta a pagamento concessi in gara ad una società di gestione…
Io credo che prima o poi ci
sarà una sollevazione popolare e che i cittadini promuoveranno autonomamente una manifestazione sotto il Comune
per protestare contro tutte
quelle scelte che li penalizzano:
su tutte lo spostamento del
mercato e l’eliminazione dei
dehor per fare la pista ciclabile.
Vedremo i cittadini esasperati
sotto il Comune con i forconi, e
io sarò in prima linea con Loro.
Non si può pensare di amministrare una cittadina facendo
qualunque cosa salta in mente
di notte al primo cittadino e alla sua cricca di compagni, che
rappresentano elettoralmente
una ristretta minoranza, il 36%
dei votanti, contro il 64% di altri
cittadini che non li volevano e
non li vogliono!!!
Alassio 25/01/2011
Marco Melgrati
Consigliere Regionale
Ciao, Amici degli Alberi!
Ciao, Amici degli Alberi! :-)
Condividiamo con voi con vero piacere questo articolo apparso su La Stampa.
Già nel 2009 avevamo scritto
come WWF Savona ai Sindaci
della Provincia di Savona, invitando appunto ad attivarsi in
questa direzione.
«La stampa» Savona
del 17-01-2012
“Un nuovo albero per ogni
bimbo alassino che nasce.”
BARBARA TESTA
Piantare un albero per ogni
nuovo nato residente ad
Alassio. Questo il desiderio
dell’assessore al Verde pubblico, Giacomo Nattero, che chiede la collaborazione di tutti i genitori che vivono nella cittadina.
«Vorremmo riqualificare il
polmone verde di Alassio. Sarebbe bello mettere a dimora un
albero per ogni nuovo alassino,
ampliando il discorso anche per
quei bambini nati lo scorso an-
no. In questo modo la famiglia, e
il bambino stesso, potrà veder
crescere l’albero nello stesso
tempo che cresce il figlio», commenta Nattero.
La necessità di piantare nuovi
alberi arriva anche dal fatto che
in molte zone non esistono più
le palme, uccise dal punteruolo
rosso. La nuova iniziativa è nata
proprio per aumentare gli alberi
ad Alassio, anche se, negli ultimi
sei mesi, sono stati messi a dimora ben 26 alberi, sia donati
che sponsorizzati che acquistati direttamente dal Comune.
«Su ogni pianta potremmo
mettere una targhetta con il nome del bimbo che lo ha donato,
in modo da creare un legame
molto stretto con la famiglia.
Speriamo che questa iniziativa
venga accolta favorevolmente, e
trovi l’appoggio di molti amanti
del verde”, conclude l’assessore
Nattero.
Già fin d’ora l’ufficio che si occupa di verde pubblico, in Comune, è disponibile per spiegare l’iniziativa nei particolari.
3a ELEMENTARE FRANCESCANE -1958
Madre Caterina Orlando
Sergio Martini – Renato Bellia – Gianni Nattero – Pino Schivo – Luigi Bogliolo- Marco Salmoiraghi – (2a fila) Maria Teresa
Pasualotto – Renzo Barbera – Vittorio Gamba – Massimo Incerti – Giacinto Schivo – Ruggero Cetti – Maria Pappalardo
- (3a Fila) – Betti Fenocchio – Carla Fangarezzi – Sandra Borasi – Livia Zanatta – Luisella Bogliolo- Sandra Patrone –
Angela Moirano.
Prosegue con successo la stagione teatrale alassina
La Lisístrata da Aristofane
(produzione della Compagnia
Synergie Teatrali) è una commedia dai toni alquanto dissacratori, in molti momenti definibile
anche come licenziosa. E la scelta dei sei drammi per la stagione
teatrale in corso operata dal
Direttore artistico Giorgio
Caprile, oltre ad ottemperare a
evidenti esigenze di qualità,
sembra obbedire a una logica interna che privilegia maggiormente il versante comico: per lo
meno, a giudicare dai primi titoli, includenti, oltre alla commedia di Aristofane, L’avaro di
Moliére (già recensito nel numero scorso de L’Alassino) e Buffet
per quattro, titolo di per sé significativo e produzione della stessa Compagnia Stabile di Alassio
- di cui parleremo più oltre.
Ma ancor più incisive nel prospettare l’inclinazione a tale vena sono le particolari
caratteristiche della messa in
scena di Lisístrata ad opera del
regista Stefano Artissunch.
Anzitutto la precisazione “da
Aristofane” indica come il testo
originale sia in qualche misura
rimaneggiato: tra l’altro, forse
anche nell’intento di alleggerire
un po’ i frequenti doppi sensi e
gestualità oscene del testo originale, tendenti alla volgarità; e
ciò appare chiaramente connesso alla tematica del dramma,
ove un gruppo di donne capeggiate dalla spregiudicata Lisístrata mettono in atto uno sciopero del sesso per indurre gli uomini a occuparsi meno della
guerra e più di loro. E il gioco della seduzione e delle schermaglie
bellico-amorose è reso assai bene, nei molteplici scontri tra le
forze opposte, realizzati anche a
livello fisico. Tanto più che, contro i personaggi indicati come
operanti sulla scena, assommanti ad oltre ventuno, sul palco si muovono soltanto quattro
attori (G. De Laurentiis, S. Artissunch, S.Tosoni, D. Quintili, più
un “Coro di 14 pupazzi”), nello
scambio frenetico di ruoli, voci e
costumi. Ma, c’è da aggiungere,
il gioco regge egregiamente grazie anche all’ausilio degli espressivi pupazzi in parte scomponibili, che manovrati con grande
destrezza e velocità assolvono
degnamente al compito di rappresentare ruoli.
Altro elemento caratterizzante questo spettacolo è l’eterogeneità. Oltre all’intersecarsi dei
ruoli e delle relative parlate, si
verifica un’incessante trasversalità dei generi: dal burlesque si
passa al cabaret, dalla farsa alla
pochade al vaudeville al dramma, nell’accavallarsi di battute,
strofe cantate, brani musicali vari fra cui anche la lirica. Fra i molti, è individuabile la ballata di
Mackie Messer di Kurt Weill
dall’Opera da tre soldi, Casta diva, battute tratte da Via col vento di M.Mitchell (i famosi conclusivi “Francamente me ne infischio” di Rhett Butler e “Domani
è un altro giorno” di Rossella
O’Hara); ma la velocità di sovrapposizione dei momenti più
spesso ne preclude la individuazione.
In chiusura, con una trovata di
grande effetto un immenso telo
bianco viene steso dai fianchi di
Lisístrata, collocata in alto, al
proscenio. Il suo significato è
tutto da interpretare. Ma sta di
fatto che pochi attimi dopo sotto il lenzuolo si verifica una vera
e propria guerra, con assordanti
esplosioni, violenti lampi di luce, su cui poi si stendono allarmanti buio e silenzio.
A parte le possibili interpretazioni sollecitate, non tutti condivideranno però la scelta dei momenti conclusivi dello spettacolo: quelli in cui si produce la lettura di stralci di lettere di addio
da parte di condannati a morte stralci poco consoni alla chiusura di uno spettacolo che, pur
ostendendo un messaggio vigorosamente contrario alle guerre,
resta pur sempre chiaramente
ancorato al genere commedia.
Sempre del filone comico fa
parte, come si diceva, la terza
produzione della rassegna alassina, andata in scena il 20 e 21
gennaio, dal titolo Buffet per
quattro. Si tratta di due atti improntati al “giocoso” più schietto e diretto, il cui autore Marc
Camoletti (francese, di famiglia
d’origine italiana, morto una decina d’anni fa) aveva raggiunto
fama e successo con altre commedie (ad esempio la famosa
Boeing Boeing) tradotte e rappresentate in tutto il mondo e divenute quindi più note di questa. Alla quale, è però doveroso
chiarire, l’abile regia di Giorgio
Caprile - che ne è anche interprete - conferisce una vividezza
particolare, nel rappresentare il
gioco di equivoci a cui si presta
il tema centrale: il tradimento di
un marito e la conseguente rivalsa della moglie attraverso la
pretesa di organizzare incontri
erotici di gruppo, suggeriti da
una rivista femminile per rivitalizzare i rapporti coniugali.
L’espediente, a cui il marito
Bernard acconsente di malavoglia, prevede quindi la ricerca di
almeno altre due persone; il cui
reperimento già offre, per le caratteristiche di entrambi, spunti
di prevedibile comicità. L’uomo,
tale Poisson (impersonato da
Caprile stesso, sempre molto
versatile nella molteplicità di
ruoli che di spettacolo in spettacolo assume, e come al solito capace di comunicare con il pubblico anche soltanto attraverso
la mimica e le posture) è un sottoposto di Bernard nella ditta in
cui entrambi lavorano, ed è una
sorta di travet che accondiscende alla proposta per forza maggiore (il ricatto della divulgazione di una sua passata manchevolezza); privo però di ogni possibile attributo adeguato al ruolo che gli si richiede (primo fra
tutti, la spregiudicatezza). La
quarta persona, Brigitte, è la tipica ‘svampita’, convinta di aver
acconsentito a prendere parte a
un gruppo che eseguirà musica
da camera di Mozart. Gli sviluppi che seguiranno a tali premesse sono già più che prevedibili.
Anche perché a tale scombinato
agglomerato di individui, male
assortito anche a causa di un
fortuito scambio di bagagli
(Poisson appare in un vaporoso
baby-doll rosa, Brigitte in un castigatissimo pigiama a rigoni
rossi, mentre su tutti volteggia
seminuda la effervescente padrona di casa Jaqueline), un
quinto personaggio si aggiunge
con frequentissime quanto assurde comparse: il camerieremaggiordomo, incaricato di preparare e servire il così definito
“Buffet sdraiato”. Ma a tale personaggio (Alessandro Marrapodi) è affidato dalla regia anche
un altro compito: quello di sfruttare la eccezionale mobilità del
proprio corpo in esibizioni mimiche e gestuali, piroette e contorcimenti vari di indubbio effetto comico, che gli guadagnano
numerosi applausi a scena aperta e clamorose risate in platea. Il
che, vorrei aggiungere con una
punta di piacere, testimonia di
una vena di insopprimibile ‘giovinezza’ interiore del pubblico,
ancora disponibile a ridere come fanno i bambini davanti ai
pupazzi... E un’altra osservazione: nella interazione dialogica di
elementi umoristici, questi attori dimostrano di possedere uno
dei primi requisiti atti a produrre comicità: il fatto di essere i
primi a divertirsi delle battute
che stanno pronunciando.
Consensi vengono caldamente tributati anche agli altri componenti dello spettacolo: Mario
Mesiano, Alessandra Basile,
Elisabetta Perotto, e al citato
Caprile nella sua doppia veste di
regista e di attore. Mentre un ultimo meritatissimo tributo va alla brava e ben nota Margherita
Fumero, che grazie alla sua “partecipazione straordinaria” interviene a sorpresa nel finale, nei
panni della moglie di Poisson: la
sua grande padronanza scenica
la porta immediatamente in posizione centrale, nella composizione di tutte le vertenze e gli
equivoci e quindi nella chiusura
della commedia.
Romana Rutelli
6
«L'ALASSINO»
Mercoledì 15 Febbraio 2012
CINEFORUM
PROGRAMMA DI PROIEZIONE
DA LUNEDI 5 MARZO AL 26
MARZO 2012 DALLE ORE 21
In onore a San Sebastiano
“Patrono di Moglio”
In epoca remota, gli abitanti di
“Lamium” (Lamie), scampati alla
devastazione del loro villaggio, a
causa di una invasione di formiche distruttrici, ma più verosimilmente da una epidemia di peste,
lasciarono i loro abituri infetti (si
l’evento aiutato dai tanti amici
che hanno contribuito a preparare ed animare la festa. La processione ha aperto la manifestazione, proseguita con la Santa Messa celebrata dal parroco della
chiesa di Sant’Ambrogio Mons.
Cineforum Alassio 2011-2012
“INSIEME SI PUO”
Auditorium “Roberto Baldassarre”
Biblioteca civica
Con il Patrocinio dell’Assessorato
Turismo e Cultura
del Comune di Alassio
Lunedì 5 Marzo:
“SOTTO IL VESTITO NIENTE”
Lunedì 19 Marzo:
di Carlo Vanzina, con Vanessa Hessler, Francesco Montanari
Medusa - Italia 2011 - Durata minuti 96 - Thriller.
“BORDERTOWN”
di Gregory Nava, con Jennifer Lopez, Antonio Banderas
Medusa - GB 2007 - Durata minuti 115 - thriller.
Lunedì 12 Marzo:
“ANYTHING ELSE”
Chiesa di Moglio.
presume nei pressi regione
Madonna delle Grazie) e, cercando un posto dove costruire un nuovo villaggio, lo trovarono più in alto verso ovest. Compiaciuti della
scelta concordarono col dire che
era “mèju” e in tal modo nacque
Moglio. Con le case essi innalzarono anche una modesta cappella
che, unanimi, dedicarono a San
Sebastiano, protettore contro la
peste. Ciò detto è opportuno ricordare che la Chiesa di San Sebastiano era in origine, nel XIII seco-
Angelo De Canis. Don Gianni Tabbò alla conclusione della liturgia
ha ringraziato coloro lo hanno
sostenuto nel preparare la festa,
la cantoria con il direttore Gianni
Croce, la Confraternita di Santa
Caterina, nonché, le Autorità civili presenti: Sindaco, Vice Sindaco e assessori.
Il parroco ha ricordato la recentissima pubblicazione del libro “La Chiesa di Moglio” - da
oratorio campestre a parrocchia
autonoma - Storia, arte, fatti e cu-
di Woody Allen, con Jason Biggs,
Danny De Vito, Cristina Ricci
Medusa - USA/GB/FR/Paesi Bassi 2003
Durata minuti 108 - Commedia.
Lunedì 26 Marzo:
“127 ORE”
di Danny Boyle, con James Franco, Kate Nara
20th Century Fox - USA/GB 2010
Durata minuti 90
Avventuroso/Biografico.
Il Santo portato in processione.
La festa di Sant’Antonio Abate copatrono della
Confraternita di Santa Caterina d’Alessandria V.M.
In occasione della festa del copatrono S. Antonio abate, domenica 15 gennaio, la Confraternita
di S. Caterina ha vuto la gioia di
celebrare l’ingresso di un nuovo
confratello, Ezio Manzone. La cerimonia si è svolta in forma solenne nelle chiesa di S. Ambrogio, nell’ambito della funzione delle ore 17.00. Alla presenza
di un foltissimo numero di membri e assistito dal vicepriore,
Paolo Torre, il nuovo entrato ha
ricevuto la veste bianca in segno
di accettazione delle promesse
della confraternita ed il cingolo
quale legame agli impegni assunti con la vestizione. Di anno in anno, dall’ormai lontano 1998, momento della ricostruzione ad
opera del parroco, mons. Angelo
De Canis, il numero degli associati cresce ed insieme cresce il
fervore di partecipazione alle feste locali e dei paesi vicini insieme alla presenza costante ai
grandi eventi delle confraternite
italiane. La sua storia attuale si
ricollega ad un passato segnato
da una stretta collaborazione tra
laicato e Chiesa, quando gli edifici religiosi e le associazioni collegate erano considerati un bene
della comunità, una parte importante della storia locale.
La festa del copatrono S.
Antonio abate richiama immediatamente la fioritura della devozione a questo santo, che ha
portato alla costruzione dell’altare e della statua, posti sulla parete laterale dell’oratorio di S.
Caterina. Alcuni ritrovamenti archivistici permettono di ricostruire in parte la diffusione del
culto. Giunta in Europa nel sec.
lo, una piccola cappella campestre dedicata ai Santi Fabiano e
Sebastiano, col tempo è rimasta
la venerazione per il solo San
Sebastiano. (tratto dal libro “La
Chiesa di Moglio” a cura di Domenico Rapa).
Domenica 22 Gennaio 2012, nel
pomeriggio, è stata rinnovata la
tradizione di solennizzare la festa in onore a San Sebastiano
Patrono della Chiesa di Moglio e
dei suoi abitanti. Il parroco don
Gianni Tabbò, da dieci anni alla
guida della comunità ha, come al
solito, organizzato al meglio
riosità a cura di Domenico Rapa
autore dei testi unitamente al
maestro Giovanni Puerari e al
compianto Antonio Carossino.
La festa è proseguita nel salone parrocchiale con la consueta
rappresentazione teatrale della
Compagnia Dialettale Alassina, i
canti di Mario Meli e la briosa
presentazione di Andrea Gallea e
naturalmente non poteva mancare un momento conviviale.
A San Bastiàn e mascure i vàn,
inizia il carnevale.
Fal/. per l’AVA
Nuova gestione del ristorante
del Circolo Nautico
La Confraternita nel giorno della festa.
Alcuni confratelli “in trasferta” a Moglio per la festa a San Sebastiano.
XI, la devozione si diffuse quando in Francia a Motte-SaintDidier si costruì una chiesa in
suo onore e soprattutto un ospedale per curare il “fuoco di S.
Antonio” e si formò una Confraternita di religiosi, creando
così un ampio villaggio col nome
di Saint-Antoine di Viennois. Ad
Alassio i testamenti del Quattrocento sono ricchissimi di lasciti a favore della cappella di S.
Antonio di Vienne, posta
nell’oratorio di S. Caterina, testimonianza diretta della diffusione del male nel nostro borgo anche nel periodo medievale. Ma
l’altare e la statua che oggi noi
possiamo osservare non sono
del Quattrocento, ma dei primi
anni del Seicento e sono quindi
una trasformazione radicale
dell’antica, forse modesta, cappella. Il 30 novembre del 1610
Pompeo Solari e Francesco
Casella, marmorari ticinesi ma
residenti a Genova, ricevono dai
priori della Confraternita, quasi
integralmente le Lire 600 a loro
dovute per la costruzione dell’altare marmoreo nell’oratorio di S.
Caterina. In questo documento
si fa esplicito riferimento all’atto
originario tra i priori e gli scultori redatto forse lo stesso anno
dal notaio Stefano Airaldi, che
tuttavia, non è ancora venuto alla luce.
Giovanni Puerari
Il bar Ristorante del Circolo
Nautico “Al Mare” di Alassio ha
cambiato gestione. Dallo scorso
dicembre i coniugi Ombretta e
Saverio hanno iniziato con competenza e passione la nuova attività, proponendo una cucina casalinga, di tradizione ligure, per la
quale hanno voluto abbinare la
semplicità e la genuinità dei sa-
pori, con un ambiente accogliente e molto confortevole, non tralasciando, e questo ci sembra importante in un momento di crisi,
la cura dei prezzi contenuti, in
rapporto all’evidente qualità dei
cibi serviti. Un locale da conoscere e da apprezzare, condotto da
nostri concittadini attenti alle esigenze della clientela.
Mercoledì 15 Febbraio 2012
7
«L'ALASSINO»
VIVA VIVA LA BEFANA!!! RESTYLING GIARDINI
DI PIAZZA PARTIGIANI
Con delibera di Giunta del
31/01/2012, l’Amministrazione
del Comune di Alassio, ha deliberato il restyling delle aiuole
in Piazza Partigiani.
Ad un anno esatto marzo
2011, dall’abbattimento dei meravigliosi e storici esemplari di
platani presenti in quel luogo
dagli inizi del 1900, perché pare
colpiti da un parassita. In qualità di Assessore al Verde del
consentirà di riconsegnare alla
cittadinanza ed ai nostri ospiti
il simbolo andato perduto ed
un bellissimo angolo della
Città, nuovamente portato ali
antichi splendori.
Seguendo la specifica relazione
del
Dipartimento
dell’Università di Torino, nella
quale ha indicato questo come
periodo idoneo ad eseguire
l’impianto, ha segnalato anche
Comune di Alassio, ho il piacere di comunicare ai cittadini
Alassini e ai suoi ospiti che nel
prossimo mese di marzo 2012,
su progetto di rifacimento
dell’intera dell’aiuola redatto
dall’Ufficio Verde Pubblico del
Comune di Alassio, verranno
FINALMENTE ricollocati n. 4
quattro esemplari di platani.
Nei mesi scorsi, dopo il nostro insediamento il Sindaco ed
Io, abbiamo avuto alcuni incontri sia con la Soprintendenza
per i Beni Architettonici e
la nuova specie arborea di platano e il numero di piante da
posizionare, il Geometra
dell’Ufficio del Verde Pubblico
del Comune ha redatto il progetto che prevede oltre alla sostituzione delle attuali ceppaie
rimaste dopo il doloroso taglio,
il rifacimento del marciapiede,
la posa di un manto erboso, la
sistemazione dei servizi e sotto
servizi pubblici ivi presenti e
l’installazione di una ringhiera
a protezione dell’aiuola stessa.
Dopo avere ottenuto anche il
In data 6/1/2012 in Piazza Paccini, davanti alle Poste, e in Via Gramsci, le
“Befane” di Alassiodonna, tutte bardate di foulard, lunghi nasi e mantelle colorate, hanno partecipato con grande spirito alla Festa della Befana,
Il gruppo di Alassiodonna è sempre disponibile per collaborare con il
Comune in modo da creare una attiva e costante sinergia di gruppo.
I bimbi, e anche i grandi, hanno apprezzato la merenda con pane e nutella,
gentilmente offerte dal Comune.
Un appuntamento al prossimo anno.
Per Alassiodonna
Margherita Vitaloni
“Welcome, you are in Liguria”:
nuovo corso per i concessionari
degli stabilimenti balneari alassini
Alassio, 25 gennaio 2012. I concessionari degli stabilimenti balneari di Alassio tornano sui banchi di scuola. Accompagnati dal
presidente, Ernesto Schivo, dal
preside dell’Istituto Alberghiero,
Salvatore Manca, dalla direttrice
del Centro di formazione E. Miretti, Georgia Delbono, e dal consigliere delegato al demanio,
Emanuele Schivo, sono stati ricevuti dal Sindaco, Roberto
Avogadro, per la tradizionale
prolusione al corso del progetto
formativo “Welcome, you are in
Liguria”. L’occasione ha dato
modo al dirigente del “Giancardi” di rimarcare la centralità della formazione per l’innovazione
turistica ed al contempo evidenziare il ruolo centrale della categoria nell’economia turistica del-
to turistico”. Di fatto, le attività
formative della scorsa primavera, che hanno visto protagonisti
Giovanni Caviglia, Caterina Invernizzi, Ettore Mantelassi, Guido
Massucco, Alberto Mazzoni,
Christian Mazzoni, Michele Molinari, Giorgio Pasotti, Bernardo
Schivo, Damiano Schivo, Emanuele Schivo, Fulvia Schivo, Margherita Schivo, Angelo Secondo,
Rosangela Taiana, Francesco
Barca, Marco Bianchi, Valeria
Bianchi, Cecilia De Lonti, Daniela
Di Somma, Matteo Emanuelli,
Silvia Genova Bocchi Bianchi,
Giovanni Giraldi, Caterina Iebole, Annamaria Maggi, Francesco
Morbiolo, Simonetta Nattero,
Carlo Rapa, Michele Robino e
Manuela Schivo sono state finalizzate a “far conoscere e dare
la città. Durante l’incontro il presidente Ernesto Schivo ha esposto, al primo cittadino, i risultati
ottenuti dalle precedenti edizioni: il web ombrellone, il tgbeach
e soprattutto lo spirito di gruppo
che i corsi hanno promosso attraverso il cooperative learning
e i project work. Il presidente ha
sottolineato, altresì, come: “l’attuale situazione richieda alla categoria non solo tenacia e perseveranza nel difendere i propri diritti ma di dimostrare, attraverso
questo tipo di iniziative, che la
categoria dei balneari è impegnata per la promozione e la valorizzazione dell’intero compar-
valore” alle caratteristiche terapeutiche della sabbia di Alassio
al fine di destagionalizzare la nostra offerta e rilanciare “l’altro
mare”. Il corso “Welcome, you are
in Liguria” è finanziato dalla Regione Liguria e dal Fondo Sociale
Europeo Regione Liguria 2007 –
2013, Asse I “Adattabilità”, ed è
mirato a sostenere la realizzazione d'interventi di formazione per
gli imprenditori del settore turistico. Come sottolinea Georgia
Delbono, direttrice CFTA Miretti,
Alassio è in assoluto la città, che
più di ogni altra in regione, ha attivato corsi per l’accoglienza e il
marketing turistico.
E ancora una volta all’avanguardia…
c’è Moglio
Si è tenuta nella mattina del 25
gennaio l’inaugurazione dei primi giochi per bambini realizzati
interamente in materiale riciclato. Per realizzare il gioco sono
state utilizzate le bottiglie di pla-
gli Enti Locali. Grande soddisfazione sui volti dei bambini e dei
genitori intervenuti. Un ringraziamento alla Società Operaia di
Mutuo Soccorso di Moglio per la
collaborazione e al Parroco di
Auguri Bruna!
(FOTO SILVIO FASANO)
stica raccolte nella frazione di
Moglio. Questa iniziativa dimostra che il riciclo dei rifiuti è una
buona pratica sia per l’ambiente, con meno rifiuti conferiti in
discarica, sia per l’economia de-
Moglio Don Gianni Tabbò per le
bellissime e toccanti parole rivolte ai bambini.
L’Assessore all’Ambiente
(Luigi SIBELLI)
ATLETICA LEGGERA
Al momento di andare in stampa apprendiamo del grande “exploit” del nostro concittadino Emanuele Abate, che in un importante meeting internazionale “indoor” svoltosi nei giorni scorsi in
svizzera, ha battuto il record italiano dei 60 metri ostacoli.
Congratulazioni vivissime da parte dell’A.V.A.
W l’inverno… W lo sport
Paesaggistici della Liguria nella
persona dell’Architetto Ciurlo
che con alcuni esponenti del
Dipartimento di Agronomia e
Selvicoltura dell’Università di
Torino, i quali volevano ragguagli sul ripristino del sito.
Queste istituzioni nel Marzo
2011 avevano dato il parere favorevole all’abbattimento dei
esemplari arborei, a patto però
che venissero in breve sostituiti con nuovi esemplari di platani da Loro indicati sulla Loro relazione.
Da questi incontri hanno trovato subito da parte della
Nostra Amministrazione una
disponibilità immediata ad eseguire il restyling.
Con questo intervento ci
parere favorevole della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della
Liguria, non appena espletate
le necessità amministrative tese all’esecuzione, si darà corso
ai lavori che presumibilmente
saranno completati con largo
anticipo rispetto alla prossima
stagione estiva.
Ringrazio tutti i collaboratori
che in Comune, all’Università
ed in Soprintendenza, si sono
adoperati con me con professionalità e celerità, per permettermi di raggiungere questo
storico risultato.
Giacomo Nattero
Assessore al Verde
del Comune di Alassio
Alassio ti ringrazia
Dal 28 gennaio al 4 febbraio si
è svolta tra le nevi del comprensorio Folgarida – Marilleva – Madonna di Campiglio una indimenticabile settimana all’insegna dello sci, dell’amicizia e del
buon cibo.
Il tutto grazie innanzitutto al
nostro Presidente Giacomo ed
ai membri del direttivo presenti
che sono riusciti magistralmente a gestire un gruppo di “belve
scatenate” ed assetate di neve.
Un grazie speciale al Signor
Fausto Tevini dell’omonimo
Hotel ed al suo impeccabile
staff, ai simpatici e cordiali maestri di sci Aldo, Sergio, Giuseppe
e, non per ultimo, a tutti coloro
che sono venuti a sciare con noi,
che così facendo hanno contribuito attivamente alla buona
riuscita dell’evento.
Grazie a tutti e buona continuazione di stagione.
Il Direttivo
Sci Club Alassio a.s.d
Riceviamo dall’Argentina una mail che ci riempie di orgoglio e
commozione. L’Amore per la nostra Alassio supera i confini del tempo e dello spazio… Muchas gracias a te, cara Malena!
«Mia abuelos nacieron en Alassio en 1878. Sentà una gran emociÃ’n al mirar las viejas fotografias de la ciudad e imaginar que asà
era cuando ellos vivian allÃ. Muchas gracias!!!»
Malena (Buenos Aires – Argentina)
«I miei nonni sono nati in Alassio nel 1879. Sento una grande emozione quando vedo le vecchie foto della città e immagino com’era
quando i nonni vivevano là. Molte grazie!!!»
MarÃa Magdalena Veiga Morasso
Il 13 gennaio 2012 Rosa Bruna Vaccari ha compiuto 90 anni!
Il suo bisnipote Pietro Bergui le dedica questa poesia:
Nonna tu sei un fenomeno!
Sei la pioggia che scroscia,
sei un tornado che gira,
sei un uragano di amore
per tutta la famiglia.
Tanti cari auguri nonna!
I tuoi 17 nipoti e bisnipoti.
L’Associazione Vecchia Alassio si unisce ben volentieri agli auguri
dei familiari ad una Alassina verace amante della sua Città e del suo
dialetto: Ancora molti anni di vita serena ed attiva, signora BRUNA!
8
«L'ALASSINO»
Mercoledì 15 Febbraio 2012
CAPOLAVORI RITROVATI
CHIESA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE
Mostra nel Museo Diocesano di Albenga - Relazioni con Alassio
Restauro dell’antico pavimento
Ne “L’Alassino” del
mese gennaio si è parlato di questa importante mostra e delle
conferenze che la integrano, coordinata dal
dottor Antonio Rolandi
Ricci. Si è già parlato
del pittore genovese
Domenico Fiasella; ora
un breve commento alla seconda conferenza
tenutasi il 14 gennaio
scorso. Si intitola “I
Crocifissi di Anton Maria Maragliano: dalla
rappresentazione della
Passione alla meditazione devota”. Dopo il
saluto del Vicario vescovile
Monsignor
Giorgio Brancaleoni sono intervenute: la professoressa Fausta Franchini Guelfi dell’Università degli Studi di
Genova e la professoressa Laura Speranza
dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Anton Maria Maragliano (Genova 1664 –
1739) è stato uno dei
maggiori scultori liguri
del ‘600. Ha eseguito
molte opere sparse nel- Anton Maria Maragliano: Matrimonio mistico
le chiese della Liguria, e Caterina - Gruppo ligneo.
altre sono della sua
grande “bottega”. Ad
Alassio suo è il gruppo ligneo Albenga, Alassio e Pieve di
dello “Sposalizio mistico di Teco...”. «Maragliano era devoto
Santa Caterina d’Alessanria” – ha affermato - e nella sua sculsull’altare maggiore dell’Ora- tura prediligeva la passione; per
torio a lei dedicato a fianco della questo era molto apprezzato, in
Collegiata di Sant’Ambrogio, contrasto con gli altri scultori
della bottega o scuola il Cro- più estatici».
È seguito l’intervento della
cifisso della chiesa di Sant’Anna
e, forse, la statua dell’”Assunta” professoressa Laura Speranza
sull’altare maggiore della chiesa dell’Opificio delle Pietre Dure
di Firenze. Per chi non conosce
della Carità.
La prof. Franchini Guelfi ha questo Istituto, un breve accenposto in risalto la superiorità ar- no: nato nel ‘700 per coordinare
tistica del Maragliano per i l’attività di abilissimi artigiani
Crocifissi, (anche se non sono risalente al Rinascimento, che
da meno i Gruppi processiona- eseguivano intarsi in marmi
li), in particolare ha esaminato, preziosi e pietre dure, in genere
con proiezione di diapositive, tavoli e paliotti d’altare di granquello di Tovo Faraldi presente de bellezza, in seguito divenne
in mostra. Nella scheda in cata- anche laboratorio di restauro
logo precisa: “...La fama raggiun- (dipinti e statue) fra i più preta da Anton Maria (era tale) che stigiosi al mondo (come ha prefra la fine del ‘600 e il primo ‘700 cisato Rolandi Ricci); la sua seforniva statue da altare, gruppi de con annesso piccolo museo
scultorei e Cristi processionali si trova in piazza del Duomo
per le chiese e gli oratori di (Santa Maria del Fiore) alle
spalle dell’abside; recentemente vi è stato
trasferito nei laboratori della Fortezza da
Basso il dipinto di Leonardo da Vinci “L’Adorazione dei Magi”,
non finito, monocromo, di grandi dimensioni (m 2,50x2,50),
praticamente allo stato di abbozzo, ma capolavoro di uno dei
massimi artisti del
Rinascimento (alcuni
studiosi sono contrari
al restauro, ma è necessario, oltre che per
la migliore leggibilità,
per favorirne la conservazione); l’Opificio
ha anche una scuola
di restauro; doveva
frequentarla anche il
nostro concittadino
Giorgio Gavaldo, ma
all’epoca era chiusa
(ora ha riaperto), erano aperti corsi privati
e Giorgio frequentò
uno di questi, però in
collegamento con
l’Opificio, ed ebbe come docente anche la
prof. Speranza; fra le
di Santa opere in catalogo di
questa mostra, Gavaldo (con la sua consorte signora Samanta
Bruni) ha restaurato due bustireliquiario lignei della canonica
di Casanova Lerrone e il dipinto
“Martirio di Santa Caterina
d’Alessandria” dell’Istituto Salesiano di Alassio, che come si è
già detto non è stato esposto.
Doveva partecipare anche la
dottoressa Maria Donata Mazzoni, pure lei dell’Opificio, che
ha restaurato il citato Crocifisso di Tovo Faraldi ma ha
dovuto rinunciare; la prof.
Speranza sta restaurando un altro prezioso Crocifisso del
Maragliano che si trova a Pieve
di Teco; ne ha illustrato, pure
lei con proiezioni, le fasi del restauro: dallo smontaggio delle
braccia al recupero delle dita
della mano destra con più rotture; «Maragliano scolpiva velocemente - ha detto - ma non a
scapito della qualità».
C. Bert.
L’Istituto Alberghiero di Alassio all’Aprica
Aprica (SO). Il Park Hotel
Bozzi di Aprica ha ospitato per
il secondo anno consecutivo
“Casa Alassio”. Durante l’evento culinario sono stati presentati alle autorità e agli operatori
turistici della Valtellina le specialità e i prodotti del ponente
savonese. Protagonisti della
manifestazione le aziende
Sartori Torre Pernice, il frantoio
Armato e Ziliani basilico dop
che, nel più classico dei connubi gastronomici si sono “fusi” alle specialità valtellinesi. “Casa
Alassio”, organizzata dai professori e dagli studenti dell’Istituto
Alberghiero di Alassio, nella sala ristorante del “Bozzi” di
Aprica, prestigioso hotel situato alle pendici del comprensorio sciistico del Palabione, ha
unito la cucina della tradizione
alla cultura dell’ospitalità con la
cerimonia di consegna del “piatto” della città di Alassio, inviato
dal sindaco, professor Roberto
Avogadro, al sindaco di Aprica,
la dottoressa Carla Ceccarelli.
Grande successo hanno riscosso gli abbinamenti gastronomici proposti dai professori di cu-
cina, Rita Baio e Norberto Andreoni, ai tanti ospiti della serata. I vini dell’azienda Sartori di
Torre Pernice: Pigato, Vermentino e Rossese, presentati dagli
alunni di sommelier, guidati dalla professoressa Michela Calandruccio, Franco Laureri e Nello
Simoncini, sono stati accompagnati ai formaggi e ai salumi della Lombardia, con una cucina
“fusion” ligure-valtellinese che
ha messo in evidenza le caratte-
ristiche e le peculiarità di questi
vini tipici della riviera ligure di
ponente. Parole di compiacimento per la scelta di Aprica e
l'organizzazione della manifestazione Casa Alassio sono state
pronunciate dal sindaco Carla
Ceccarelli e dall'assessore Dino
Negri, che hanno sottolineato
l’importanza del gemellaggio
tra le due località turistiche, auspicando nuove collaborazioni
per il prossimo futuro.
La Chiesa della Madonna delle
Grazie in Regione Castello è una
delle più antiche di Alassio e forse il centro del primo nucleo abitato di una certa consistenza.
Rimaneggiata e ampliata nei secoli, il suo aspetto attuale approssimativo si può far risalire al
‘500; il magnifico pavimento al
‘600, in ardesia e marmo bianco è
certamente uno dei più antichi
giunti fino a noi in ambito locale.
Consta di piastrelle di tre forme,
una in ardesia “polilobata” e due
in marmo sagomate per aderire a
questa: una ha l’aspetto di una
stella a raggi curvi, l’altra a curve
inverse rispetto alla prima.
Il restauro affidato alla Ditta
Formento di Finale Ligure ha
comportato la minuziosa stuccatura delle fessure e delle piccole
mancanze fra una piastrella e
l’altra, poi il tutto è stato impregnato di una sostanza che lo consolida e lo rende resistente al cal-
L’antico artistico pavimento della Chiesa della Madonna delle Grazie.
pestio, al fine di conservarlo per
altri secoli.
Gli abitanti della Madonna delle
Grazie, hanno organizzato una ce-
na il 27 gennaio scorso, affollatissima, il cui ricavato è stato devoluto
per questo restauro.
C. B. per A.V.A.
INCONTRI CULTURALI “PARLIAMO DI...”
Giancarlo Caselli: “Assalto alla giustizia”
Questi “Incontri” oltre ad avere
rilevanza culturale per il pubblico, sono utili principalmente agli
allievi dei licei, a integrazione delle lezioni e soprattutto validi per
il “credito formativo”. Sono organizzati ormai da vari anni dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio, Biblioteca civica e
Liceo Don Bosco.
Il 9 gennaio scorso nell’Auditorium “R. Baldassarre” è tornato
il dottor Giancarlo Caselli che ha
parlato dell’argomento del suo
recente libro “Assalto alla giustizia” (Ed. Melampo) e ne ha mantenuto il titolo per la conferenza.
La Delegata alla Cultura signora
Chicca Ienca ha porto il saluto e
presentato l’oratore, passando
poi la parola al professor Antonio
Tassara in veste di coordinatore:
«Il dottor Caselli è già stato qui parecchie volte. Alessandrino, ha
frequentato il Liceo Salesiano e si
è laureato a Torino in “Storia del
Diritto Italiano”. Dal 1967 è in
Magistratura. È stato Procuratore della Repubblica a Palermo,
ora ha l’incarico di Procuratore
Capo a Torino».
Ecco una sintesi del discorso
del dottor Caselli. «È un libro che
tratta tanti argomenti, è la storia
di tante anomalie che caratterizzano il nostro Paese, ma ci sono
anche cose positive. Anomalie
(qualcuna mi riguarda personalmente): 1) Presenza massiccia
della criminalità organizzata; 2)
Carente protezione di coloro che
combattono la mafia; 3) Limite di
età del Procuratore antimafia
(legge per esonerarmi dall’incarico, poi dichiarata incostituzionale; 4) Questo perché avevo istruito il processo contro l’on. Giulio
Andreotti; 5) Assalto alla Giustizia (i Magistrati invece di essere
criticati con argomenti espliciti
vengono aggrediti personalmente). Ai giorni nostri: sui muri dei
Palazzi di Giustizia la scritta “Fuori le Brigate rosse dalle Procure”.
Poi ci sono attacchi più sofisticati come la “politicizzazione” dei
Magistrati; adesso invece è un periodo in cui la Magistratura è meno politicizzata: nella transizione
dal fascismo alla democrazia,
molti Magistrati della Repubblica
di Salò passarono da una parte
all’altra con promozioni, così addomesticarono processi contro
fascisti, in seguito collusero con
la mafia; perciò non è vero che in
passato non ci furono politicizzazioni, questo fino alla “scoperta”
della Costituzione. Ora la Magistratura è qualificata politicizzata
da coloro che cercano di contra-
stare indagini e processi a loro
sfavore. Attualmente vengono
maggiormente tutelati i lavoratori. Il “processo breve” e il “processo lungo”: altra anomalia, come le leggi “ad personam”. Oggi i
Giudici vengono aggrediti quando giudicano personaggi noti o
influenti. Anomalie riguardano
anche l’opposizione. Luciano
Violante in un suo libro ha scritto:
“I Magistrati devono essere buoni
ma accovacciati sotto il potere
politico”. Non è un libro a senso
unico, malgrado la maggior parte
delle critiche siano rivolte a una
parte politica. L’antitesi fra politica e Magistratura non viene meno
col cambiamento della maggioranza».
Al termine in un breve dibattito
il dottor Caselli ha fatto alcune
precisazioni rispondendo alle domande del pubblico.
Carlo Bertolino
COMUNICATO
Tra letteratura e giornalismo:
cinque liguri del Novecento
Per il quinto anno consecutivo la Fondazione Mario Novaro organizza in collaborazione con il Teatro Stabile di Genova una serie
di conferenze volte a valorizzare aspetti poco noti, o dimenticati,
della cultura in Liguria.
Per il 2012 si è scelto di privilegiare, attraverso anche la collaborazione con l’Università di Genova, l’apporto alla cultura del
Novecento dato da alcuni autori liguri che si sono mossi tra letteratura e giornalismo.
Il titolo della serie di incontri non vuol essere certo minimalista:
lo scopo che ci si propone è di incuriosire, così da riportare all’attenzione del pubblico nomi che hanno avuto, in maniera e attraverso forme differenti, ruoli importanti nel panorama della cultura nazionale, tuttavia inspiegabilmente accantonati negli ultimi
anni.
Il progetto prevede cinque appuntamenti nel Foyer del Teatro della Corte (piazza Borgo Pila 42), con inizio alle ore 17. Ingresso libero.
2 FEBBRAIO - FLAVIA STENO,
a cura di Ombretta Freschi e Maria Novaro
9 FEBBRAIO - GIOVANNI BOINE,
a cura di Veronica Pesce e Andrea Aveto
16 FEBBRAIO - ALESSANDRO VARALDO,
a cura di Francesco De Nicola e Alessandro Ferraro
23 FEBBRAIO - ETTORE COZZANI,
a cura di Elda Belsito e Marco Vimercati
1 MARZO - GIOVANNI ANSALDO,
a cura di Anita Ginella e Diego Divano
Gli interventi saranno accompagnati da proiezione di immagini e
da letture di testi.
Per informazioni:
[email protected]
[email protected]
Mercoledì 15 Febbraio 2012
Stati Uniti d’Europa
Una Costituzione per tutti
Facendo ancora riferimento
all’Assemblea dei Mazziniani
Italiani tenutasi a Genova dal 09 al
11 dicembre dello scorso anno
tenterò, nel breve spazio, che voglio rispettare, di una cartellina o
poco più, di riassumere le due sessioni tematiche: Istituzioni e cittadini e Europa e politica globale.
Ho voluto parlare in questa occasione di questi due temi avendo
a mente che pochi giorni or sono
era il 9 febbraio: 163° compleanno
della proclamazione della Repubblica Romana. Già allora con il
Decreto fondamentale, letto dal
Presidente Falletti, si puntava lo
sguardo lontano; molto lontano.
Il comma quattro del decreto
pronunciava: “La Repubblica
Romana” avrà con il resto d’Italia
le relazioni che esige la nazionalità
comune. Questo stava ad indicare
che non si era a Roma soltanto per
abbattere un regime, anch’esso
monarchico, seppure per elezione
e sostituirlo con l’unica forma di
governo che poteva dirsi democratica ovvero la Repubblica ma
per iniziare da Roma anche l’unione di tutta la Nazione.
Oggi da Bruxelles, dobbiamo riproporre il messaggio della nazionalità comune; ovvero della nazione europea, facendo prevalere la
realizzazione di un destino comune rispetto alle singole priorità nazionali. Tutto questo impone una
nuova mobilitazione delle forze
politiche europeistiche.
Come dice il nostro Presidente
nazionale Mario di Napoli; “non si
può ignorare il ritardo che ha caratterizzato in sede europea la risposta alla crisi e che ha contribuito ad aggravarla, cosi come
non si può non prendere atto dei
persistenti comportamenti nazionalistici che condizionano la politica estera comune, ma anche la
politica commerciale e l’approvvigionamento energetico.” Una Cassandra russa di nome Vladimir
Bukovskij in Urss-Eurss ovvero il
complotto dei rossi, insieme al ricercatore anch’esso russo Pavel
Stroilov, spiega in sintesi, attraverso una lunga intervista, le tesi articolate in forma di saggio in un’altra
sua recente opera, dal titolo Eurss.
Unione Europea delle Repubbliche
Socialiste Sovietiche (edite in Italia
entrambe da Spirali). Analizzando
il ruolo inquietante che la Russia di Putin sta assumendo nel
Vecchio Continente, spiega perché noi europei rischiamo di
morire... “sovietici”. Il Mercato
Europeo nato con i Trattati di Roma nel 1957; era un meccanismo
molto utile ed efficace, che ha contribuito alla crescita dei Paesi
membri ma non ha nulla a che ve-
dere con l’UE. L’idea dell’Unione
Europea, ovvero di un unico superstato conglobante i Paesi membri, nasce con il Trattato di Maastricht del 1992, un trattato la cui
formulazione, per altro, rimane alquanto oscura. Secondo Bukovskij
«l’Europarlamento [...] Infatti, di
norma si limita a ratificare i provvedimenti adottati dalla Commissione Europea, e se discute qualcosa, lo fa per stabilire la percentuale di grasso nello yogurt o le dimensioni dei cetrioli» Per porre rimedio a tutto questo la sola strada
percorribile è, secondo noi quella
di porre in essere l’Europa dei popoli, già evocata da Mazzini, da sostituire all’Europa delle nazioni.
Per ottenere ciò occorre iniziare
dalla promulgazione di una Carta
Costituzionale Europea, smettendola di lavorare sulla continua modifica dei trattati: dopo Roma e
Maastricht quello di Amsterdam,
di Lisbona e di Nizza. Noi possiamo fare molto in tutte le sedi istituzionali per scrivere una Costituzione Europea, stante che la nostra costituzione viene definita,
non solo da noi, la migliore del ventesimo secolo. Se aggiungiamo che
la Costituzione della Repubblica
Italiana, definita da Calamandrei
“presbite”, appunto perché se
scorgeva piuttosto maluccio le cose da vicino, vedeva bene lontano;
si rifà allo spirito che ha animato i
costituenti della Repubblica Romana, che a loro volta si sono richiamati ai Doveri dell’uomo di
Giuseppe Mazzini, abbiamo voce
in capitolo - pur lasciando da parte la presunzione - sufficiente per
collaborare ad una Carta Costituzionale Europea che tenga conto
delle dignità della persona, che sia
capace da un lato di educare i cittadini all’assunzione piena della
responsabilità e dall’altra a conseguire pienamente l’emancipazione
dalla schiavitù del bisogno. La
strada percorribile che noi segnaliamo è quella del conferimento di
un mandato costituzionale - al fine
di realizzare una Carta (noi diciamo Mazziniana) dei principi, che
individui le basi del comune stare
insieme europeo - già dal prossimo
rinnovo del Parlamento Europeo;
da eleggere attraverso una nuova
legge elettorale europea.
Questo è anche l’unico modo di
fugare le preoccupazioni di
Vladimir Bukovskij il quale teme
che l’Unione Europea venga costituisca dai vertici magari comunisti o “sovietici” senza che i cittadini vengano interpellati e senza referendum di sorta.
Giuseppe Cotta
Socio AMI sezione di Savona
COMUNITÀ MONTANE:
CHIUSURA NEFASTA
La chiusura delle comunità
montane ha provocato effetti devastanti nell’entroterra ligure che
fa parte integrante di un turismo
che non esaurisce certamente nella costa e nella stagione balneare.
Il centro «Pannunzio» esprime
la sua solidarietà a «Strade del vino e dell’olio» che in un quadro di
gravissima crisi economica va sostenuta per la valorizzazione dei
prodotti locali e dell’economia
dell’entroterra.
L’ente che deve intervenire è la
Regione in quanto ha più risorse
disponibili.
La crisi dell’entroterra, dalle
Cinque terre al confine francese,
può anche costituire motivi di pericoli idrogeologici che vanno
combattuti soprattutto con la
prevenzione. La stessa viabilità è
compromessa dalla mancanza di
risorse non più disponibili investite dalle Comunità montane.
9
«L'ALASSINO»
Il Centro «Pannunzio» intende
evidenziare il valore culturale
dell’entroterra che contiene anche ricchezze artistiche, storiche
e naturalistiche che possono implementare il turismo, anche quello balneare anch’esso in crisi.
Il problema dell’entroterra è
quindi da vedere insieme al turismo nel suo insieme a tutela
dell’immagine complessiva della
Liguria. I Comuni balneari devono quindi anche considerare il
potenziale attrattivo dell’entroterra per arricchire il pacchettovacanze. L’entroterra ha mantenuto delle peculalirità che vanno
salvaguardate anche a prescindere dal turismo perché rimaste
incontaminate dal turismo di
massa.
Pier Franco Quaglieni
direttore generale
del Centro Pannunzio
LA MODERNITÀ E LA POSTMODERNITÀ
LA STORIA SPEZZATA
di Gerolamo Bogliolo
PARTE I
N
el secolo XVII la Cultura fece al mondo occidentale
due annunci: l’inabissarsi
di tutto un immenso continente
culturale e spirituale che per secoli aveva governato le menti
con equilibrata saggezza; l’emergere di una nuova mentalità
scientifica, portatrice di una rivoluzionaria concezione antropologica e di un’originale visione delle cose: in sostanza di una
NUOVA RAGIONE VOLTA AL FUTURO. Siccome nella storia dello spirito umano nulla decade
senza che non sorga a sostituirlo qualcosa di nuovo, nacque la
Modernità, che si sviluppò per
tre secoli XVII, XVIII, XIX, rinnovandoli continuamente nel pensiero, nei costumi, nella lingua e
particolarmente nella tecnica e
nella scienza. Quando nel 1600
gli studi scientifici misero al proprio centro la Natura come oggetto di conoscenza, di ricerca,
di scoperta nacque il Nuovo,
che logicamente chiese un
Metodo nuovo, oggettivo organico concreto ossia Matematico, idoneo ad offrire risposte
puntuali coerenti esatte alle domande, che, dopo Copernico e
Keplero, salivano dai contemporanei, anzi dalle cose stesse che
chiedevano di essere conosciute e di diventare utili all’uomo. A
questo bisogno gnoseologico risposero l’inglese F. Bacon
(1621): l’italiano G. Galilei (1632)
e il francese R. Descartes (1637):
il primo con il Metodo induttivo;
il secondo con il Metodo sperimentale; il terzo con il Metodo
razional-matematico. Dalla Metodologia, centralità della cultura barocca, iniziò la scienza moderna, che unì in sé la lezione induttiva e la lezione deduttiva.
Per conseguire la verità lo scienziato seicentesco comprese
quanto ormai fosse necessario
adottare il Nuovo, che, penetrato in ogni aspetto della Cultura e
della vita quotidiana, di venne il
carattere distintivo dell’epoca
tutta (E. Wolflin in “Rinascimento e Barocco”). Il Nuovo si
tradusse nell’ansia di conoscenza, ‘la quale proprio nell’età barocca evidenziò le sue implicite
qualità: l’inesauribilità e la complessità, le quali, in quanto tali,
esigono un metodo che le strutturi e le coordini. Solamente attraverso un Ordine metodico
l’intelletto penetra nell’essenza
delle cose "naturali", tutte collegate in una rete di nessi; ne individua le infinite ragioni; le decodifica con un’analisi oggettiva e
fredda; ne abbraccia con uno
sguardo sintetico l’insieme: ne.
afferra anche gli elementi minimi, che spesso sono “cagione di
grandi ruine o di felicità” (F.
Gucciardini). Tuttavia nella cultura barocca il Metodo. andò oltre: da strumento cognitivo si
elevò a Discorso Filosofico fino
a diventare esso stesso’ allargamento e potenziamento del sapere. Senza Metodo non sussiste ne Civiltà né Società’, ma si
generano dispersione, caos e dilettantismo cognitivo.
Una comprova di tale fragilità
è la condizione attuale dell’Italia.
Il Paese dell’apparenza e non
della sostanza, il Paese scolastico, il Paese liquefatto e triste. Il
Metodo è insegnamento come
l’insegnamento è metodo (il docente e il discente lo sanno) Esso
poggia su tre premesse:
a) “La Verità è figlia del Tempo
e non dell’Autorità (Bacone, In
Novum Organum, 84)
b) “Non basta esser ben forniti d’ingegno; quel che più conta
è applicarlo bene” (Cartesio, in
“Discours de la Methode” P I)’
c) “Nel filosofare le opinioni di
qualche celebre autore sono
sterili e infeconde… La filosofia
è scritta in quel grandissimo libro che costantemente ci sta
aperto innanzi agli occhi (io dico l’Universo), ma non si può intendere se prima non si impara
a intender la lingua e a conoscere i caratteri, ne’ quali è scritto.
Egli è scritto in lingua matematica e i caratteri sono triangoli,
cerchi e altre figure geometriche…; senza questi mezzi è come aggirarsi vanamente per un
oscuro labirinto” (Galilei nel
“Saggiatore”)
Comunque, secondo Galilei, il
metodo sperimentale, basato
sulla sensata esperienza e sulle
dimostrazioni necessarie sale
dall’osservazione della natura e
dalla lettura delle sue leggi (se,
poi, al termine Natura si sostituisse il termine Società, nulla
cambierebbe, in quanto la
Scienza politica ha le stesse regole fondamentali della fisica e
della chimica, nonché la stessa
pretesa: di essere studiata e conosciuta). Sulla linea metodologica galileiana nel 1600 troviamo
i tanti cultori della matematica,
della fisica, dell’astronomia, della geologia, della mineralogia,
della botanica, della biologia,
dell’anatomia e della patologia, i
quali, tutti insieme, hanno costituito qualcosa di imponente e di
grandioso come dimostrano, fra
tanti, dall’inizio del ‘900 ad oggi i
qualificati studi di G. Marzot
(“L’ingegno e il genio del Seicento”), di L. Anceschi (“Barocco e Novecento”), di D. Cantimori (“Il dibattito sul Barocco”, in
“Storici e Storia”), di G. Getto
(“La polemica sul Barocco”, in
“Letteratura e critica nel tempo”). I numerosi scienziati di
scuola galileiana, ancora oggi citati nei libri scientifici come
Castelli, Cavalieri, Malpighi,
Torricelli, Redi, Viviani, Marchetti, Magalotti, Cassini hanno
elevato un inno, per così dire, alla Natura e alla Naturalezza ossia
alla Verità tanto che essa oltrepassò i confini della Scienza pura per rendere Vera anche la pittura, la musica, la narrativa.
Ebbe a dire A. Merisi: “Secondo
me un pittore valentuomo è uno
che sa dipingere bene e imitare
bene le cose naturali”. Caravaggio, infatti, fu veramente valentuomo, giacché il contrasto fra
luce e ombra, (il valore più alto
della nuovissima arte caravaggesca), è nella Natura, è Natura.
Caravaggio, osservandola e leggendola, dedusse che è la luce a
creare lo spazio e a dare sostanza ai corpi, illuminandole, sfiorandoli o nascondendoli
nell’ombra. Da quella “osservazione-lettura” sorge il miracolo
della Naturalezza del dipinto, la
quale in Caravaggio divenne
Moralità. La stessa Naturalezza,
che i critici musicali chiamano
“verità d’espressione”, si coglie
nella musica di C. Monteverdi,
quando con la nota riesce a tradurre lo stato d’animo dei personaggi e ad incentrare nell’aria il
nucleo vitale del melodramma.
La stessa schiettezza nel raccontare il reale emerge dalle favole
di G.B. Basile come, per es., dalla
fiaba “La cerva fatata”: la fanciulla che mette sul fuoco il cuore
della cerva rimane incinta e con
lei tutta la casa: la porta fa una
porticina, la tavola un tavolino,
la sedia un sedietto, il cantaro un
cantoriello. È la legge della variazione e dell’accumulazione, tipica della Civiltà barocca, la Civiltà
del Nuovo, la Civiltà della
Ragione volta al futuro. La Storia
successiva ha concretizzato
questa tensione verso il domani?
Una visione di insieme, che non
si limiti ai “picchi” e alle “onde in
superficie”, ci potrebbe dare una
risposta vicina al vero, anche
quando entriamo in quel gran labirinto che è stato il Novecento,
in cui la Storia saltò dalla Novità
alla Diversità.
Continua
Concordia e discordia
I recenti fatti relativi al naufragio della nave in crociera nel
Mediterraneo, oltre ai problemi
di identificazione degli imbarcati (ufficialmente o clandestinamente), quindi al ritrovamento dei vivi o dei morti, o a
quelli di valutazione (da parte
di organismi competenti) delle
manovre effettuate, ci pone di
fronte soprattutto ad un problema politico, nel senso proprio del termine, ovvero di fronte ad una riflessione sulle regole (Leggi) del nostro agire quotidiano… anche quando siamo
in crociera.
Se regnasse un’armonia perfetta non ci sarebbe bisogno di
leggi e l’utopia anarchica sarebbe realizzata: ma così non è, da
che mondo è mondo, e perciò
gli uomini si sono organizzati in
società guidate con sistemi normativi.
Il punto è che non si può far
finta che le norme non esistano
per compiacere questo o quello: questo è un reato.
Soprattutto le leggi non possono essere valide solo per il
“poveraccio” emarginato (colpito immediatamente a suon di
codice) e non per il ricco o per
la grande s.p.a.
La Guardia Costiera è pronta
a sanzionare il bulletto che fa
“lo stronzo” vicino a riva con la
moto d’acqua e non vede neppure una nave da 114 mila tonnellate che, magari settimanalmente, passa troppo vicina alla
costa?
Non è né possibile né credibile: sembra proprio che ci siano
responsabilità, e gravi, ben più
in alto di un qualsiasi comandante Schettino di turno, e queste saranno l’oggetto delle indagini della magistratura.
Ma la riflessione politica che
va fatta è più generale e va oltre
il caso specifico della “Costa
Concordia”: quante volte nel
quotidiano si contravviene a regole pur ben conosciute?
Un esempio analogo ma molto distante (nel mondo della sanità) è la trasfusione di sangue
che, per legge, deve essere effettuata da un medico, ma spesso è svolta solo da un infermiere. Si scoprono le inadempienze solo se c’ è il “fattaccio” e la
pentola è scoperchiata.
Il problema di fondo è che le
regole non sono rispettate. La
dea della discordia è in agguato
per creare squilibrii sociali, ma
il compito dello Stato (specie se
è una repubblica = res publica
ovvero cosa di tutti) è di organizzare la società di sua pertinenza secondo le leggi che si è
dato e controllare che queste
non vengano disattese per
compiacere questo e quello, o
per ottenere favori nelle più
svariate forme.
Per questo i mazziniani da
sempre indicano i doveri come
prioritari. Già Mazzini nel secolo XIX, parlando e insegnando
agli operai “senza diritti” di allora, poneva i doveri prima di tutto: verso l’Umanità, verso la
Patria, verso la Famiglia e verso
se stessi. E perché i doveri verso l’Umanità sono i primi nel
Suo prezioso libretto “Dei doveri dell’ Uomo”? Semplicemente
perché “siete uomini prima di
essere cittadini o padri…” scriveva; e ancora “….l’associazione, la cooperazione… verso un
intento comune” è “tanto superiore alla carità quanto innalzare concordi un edifizio per abitarvi insieme è superiore a quella che compireste innalzando
ciascuno una casupola separata”: e così spiegava la forza della società civile e diceva loro:
“… i vostri più importanti doveri sono positivi. Non basta il non
fare. Non basta limitarsi a non
operare contro la Legge: bisogna operare secondo la Legge.”
I valori, con cui tutti si sciacquano la bocca, non devono essere quelli calati dall’esterno
da un qualunque Dio di una
qualsiasi religione, ma quelli
ben più alti e rigorosi che gli uomini liberi hanno scelto di condividere ritrovandosi sotto una
stessa Costituzione che prescinde dal sesso, dalla razza,
dalla lingua, dalla religione, dalle opinioni politiche e dalle condizioni personali e sociali (art. 3
Costituzione Repubblica Italiana). La morale laica dunque è
molto più forte e “religiosa”
proprio perché è quella scelta
con il patto sociale per vivere in
concordia.
La Costituzione della nostra
Repubblica è una tra le più belle e avanzate del mondo (tra
l’altro ricalca in moltissime parti la Costituzione della Repubblica Romana del 1849 di Giuseppe Mazzini), su di essa si basa tutto l’ordinamento giuridico del nostro Stato. Quindi
l’unico modo per far funzionare
in armonia questa nostra società è organizzare un sistema
di controlli efficiente per impedire il sopravvento di questo o
quell’interesse di bottega, solo
così le norme non saranno dimenticate per comodo egoistico e si tenderà veramente al
progresso sociale.
Elisabetta Brunetti Buraggi
Socio Associazione Mazziniana
Italiana
10
«L'ALASSINO»
Consigli utili di fisioterapia
Mercoledì 15 Febbraio 2012
Saggio di pattinaggio GRUPPO DI CAMMINO
Sabato 14 Gennaio, si è svolto
il saggio di pattinaggio della
Società Sportiva “Olimpia
Roller Team”, un pomeriggio si
sport, spettacolo e soprattutto
amicizia tra i giovani atleti.
Giulia T. con una gustosa merenda al cioccolato.
Ai giovani atleti vivissimi “in
bocca al lupo” per le prossime
gare F.I.H.P.
Cristina
CONSIGLI AI BAMBINI (ED AI GENITORI)
PER UNA POSTURA CORRETTA
COSA È LA POSTURA?
La postura è la posizione che
assume il nostro corpo nello spazio per contrastare la forza di gravità, sia quando stiamo fermi che
quando siamo in movimento.
È in continuo adattamento in
rapporto con l’ambiente che ci
circonda e con gli obiettivi del
movimento che vogliamo compiere.
DA COSA DIPENDE:
È il risultato dell’interazione
tra: cervello, organi di senso, stati emotivi e relazionali
COME DEVE ESSERE UNA POSTURA CORRETTA:
• Senza tensioni muscolari
anormali o asimmetriche
• Con corretti rapporti tra i vari segmenti del corpo
ANCHE I RAGAZZI POSSONO
AVERE DOLORE ALLA SCHIENA?
La risposta è sì. Il dolore è un
campanello d’allarme che ci avvisa che in quel momento stiamo
maltrattando la nostra colonna.
Ecco le principali cause:
Adattamenti posturali: durante
lo sviluppo ci sono continui cambiamenti e modifiche nella struttura fisica.
Inattività: bisogna fare dello
sport e del movimento per sviluppare il controllo e la coordinazione muscolare, la mobilità delle
articolazioni e l’equilibrio.
Sovrappeso
Attività muscolari troppo intense
Posture scorrette: a scuola, a
casa, in macchina, ecc.
I CONSIGLI
LA POSTURA SEDUTA
1. LE MISURE
Il tavolo o il banco e la sedia devono essere adeguati a chi li
usa. Il piano di lavoro deve essere alto in modo da poter appoggiare sopra gli avambracci
flessi all’altezza del gomito.
2. LA POSIZIONE DI ASCOLTO
Non bisogna stare seduti sulla
parte anteriore della sedia e
sbilanciati indietro con le spalle. Tra il piano della sedia e lo
schienale c’è uno spazio vuoto,
se possibile bisogna inserire il
bacino in questo spazio. Non
bisogna coricarsi lateralmente
ma restare in appoggio sui gomiti sopra il piano del banco.
Ogni tanto stirarsi appoggiandosi allo schienale. Lo sguardo
deve rimanere orizzontale.
3. LA POSIZIONE CORRETTA PER
SCRIVERE
Tenendo i glutei sempre il più
indietro possibile, facendo leva sugli avambracci e perno
sulle anche ci si deve inclinare
in avanti fino ad appoggiare il
torace al banco, in questo modo si riesce a scrivere senza incurvare la schiena ed il collo.
4. LA SEDUTA DINAMICA
Significa alternare , se si sta
troppo seduti, l’appoggio del
rachide allo schienale con l’inclinazione del busto avanti. Noi
non siamo fatti per stare seduti ma per stare in movimento,
ogni tanto quindi ci si dovrebbe stirare, alzare in piedi per
sgranchirsi e fare qualche passo sia a scuola che a casa.
5. FREQUENTE CAMBIO DI POSIZIONE
Durante la lettura non occorre
stare seduti! Si può infatti alternare la postura seduta con la
postura eretta o quella supina
o ancor meglio quella prona
nella posizione della sfinge.
Finiti i compiti, sarebbe bene
non passare dalla sedia alla poltrona per guardare la TV o giocare ai videogiochi, ma dedicarsi al-
meno 30’ al giorno ad attività di
movimento!
LO ZAINO
Lo zaino non è causa di patologie della colonna ma senza dubbio ha un legame con il mal di
schiena.
1. LA FORMA
Non deve essere troppo grande, meglio più alto che più
profondo.
Le bretelle devono essere larghe ed imbottite per distribuire il peso in modo eguale su ambedue le spalle. Ci deve essere
una cintura da allacciare davanti per fare aderire bene lo
zaino al corpo.
Una maniglia solida che ci permetta di sollevarlo.
I trolley possono andare bene a
patto di alternare la mano che
esegue il lavoro.
2. UTILIZZO
I libri dovrebbero essere disposti con i più pesanti ed ingombranti più vicino alla
schiena, la distribuzione dovrebbe essere in senso verticale e non orizzontale ed il peso distribuito uniformemente
a destra e sinistra. Non dovrebbero essere riempiti con
materiale inutile per le attività
di quella giornata.
Lo zaino andrebbe lasciato sulle spalle solo durante il tragitto
ed ogni volta possibile lasciato
a terra.
3. IL SOLLEVAMENTO
Si devono piegare le gambe inclinando il busto avanti tenendo la schiena allineata, impugnare la maniglia con due mani
ed estendere gli arti inferiori
appoggiando lo zaino su un ripiano. Poi con la schiena rivolta al banco piegare le gambe
per poter indossare lo zaino
senza incurvare la schiena.
SPORT E MOVIMENTO
Non esiste uno sport ideale, la
scelta deve essere sempre in base alla volontà ed al divertimento del bambino. Anche il nuoto,
da studi recenti, non è efficace
nella prevenzione / cura della
scoliosi anche se resta l’attività
base per uno sviluppo completo
del corpo.
Ogni forma di movimento aiuta
a migliorare la crescita armonica
di ossa, muscoli ed articolazioni,
la coordinazione e l’equilibrio.
Non bisogna però eccedere nella
pratica agonistica con allenamenti troppo intensi e duri.
Occorre anche ricordare che la
presenza di patologie della schiena non è un ostacolo alla pratica
dello sport L’importante è fare
qualunque tipo di attività fisica e
ginnastica e non essere pigri!!!!
BIBLIOGRAFIA
Prof. Benedetto Toso “Back
school per gli studenti” Programma per prevenire e curare il mal
di schiena e le patologie vertebrali. Associazione back school
Prof. Benedetto Toso “Back
school, neck school, bone
school” Programmi di lavoro
specifici per le patologie del rachide. Edi-Ermes
VI giornata della fisioterapia:
“La schiena va a scuola” prime regole per rispettarla. AIFI
Platzer “ Anatomia umana”
Atlante tascabile Casa Editrice
Ambrosiana
Il Team di FKT
e Palestra di AlassioSalute
La responsabile
Dott.ssa Angela Gatta
Il Gruppo di Cammino per la terza età ha ripreso la sua attività
martedì 10 gennaio 2012.
Appuntamento alle ore 8,30 in
Piazza Libertà, di fronte al palazzo
comunale, per camminare insieme!!
Per informazioni è possibile rivolgersi allo Sportello di Cittadinanza presso Servizio Politiche
Il palazzetto “Lorenzo Ravizza” era scalpitante di felicità
quando l’assessore Matteo
Monti ha premiato tutti con una
piccola coppa. Si è anche festeggiato il compleanno di
“In bocca al lupo” anche da
parte dell’Associazione Vecchia
Alassio e ancora auguri di cuore
a Giulia.
Nella foto: un momento della
festa
Sociali del Comune di Alassio,
aperto dal lunedì al venerdì, dalle
ore 9,30 alle ore 12,30, il martedì
ed il giovedì anche il pomeriggio
dalle ore 15,30 alle ore 16,30. Tel.
0182.602228
L’Assessore alle Politiche Sociali
Dott.ssa Loretta Zavaroni
CRUCIALASSINO
1
2
3
4
5
6
7
8
12
Facciamo società
Nonostante i continui e inevitabili battibecchi dati dalla grande
diversità dei loro caratteri, erano...
“due culi in un paio di braghe”.
Si conoscevano da sempre e abitavano nello stesso stabile, Diego
un piano sotto. Qualche anno più
anziano di Carlo (detto “Campò”)
Diego era una persona stravagante, bizzarra, sia nel modo con cui
svolgeva la sua attività (falegname,
restauratore, ebanista) sia come
modo di vivere.
Alla solita ora serale prima della
chiusura, un pensionato aveva
l’abitudine di andarlo a trovare in
bottega per raccontargli le ultime
dicerie del borgo. Era una persona
fastidiosa e maldicente, non gli andava a genio, oltre a ciò, aveva un
atteggiamento che glielo rendeva
ancora più antipatico: per vedere e
giudicare meglio, si avvicinava ai
manufatti quasi a toccarli con il naso poi... criticava! In quel periodo,
il pensionato era attratto (senza risparmiare disapprovazioni) dai
complessi intarsi su una cassa da
morto che l’artigiano stava ultimando.
Una sera, per troncare questa fastidiosa abitudine, Diego lasciò
che la porta appositamente socchiusa, facesse trasparire una fioca luce. Non vedendo il solito chiarore, l’invadente seccatore entrò
quatto quatto intravvedendo nella
penombra... tra quattro candelieri
accesi la bara! E… fra il fumo dei ceri con gli occhi chiusi e mani giunte sul petto... Diego nel suo interno.
Impressionato da tale evento l’impiccione, per capire meglio, si avvicinò su di lui quasi a sfiorarlo con
il naso ma... a quel punto Diego
sgranò gli occhi e, fissandolo immobile... con voce grave disse: «perché mi rompi le balle?!» Facendo uno scatto all’indietro
dallo spavento, il petulante sempre
più incuriosito, balbettando domandò: - Che... che… fai lì dentro!?
Mi hai me... messo paura! - non lo
vedi! - rispose Diego - ho appena finito la bara... la sto provando!! -.
La notte stessa Diego morì!
Il suo modo di vivere era impostato sul “prendila come viene”.
Diceva che siamo noi stessi a dare
importanza a “certe cose” della vita, perché in realtà, esse importanza non ne hanno: siamo noi stessi
che gliene diamo! Che differenza
c’è fra me e Agnelli? vive meglio lui
con i suoi soldi... i suoi grattacapi,
o io, che ho meno problemi, mi accontento di un’acciuga sotto sale
che costa meno di un’ostrica e mi
piace di più? I soldi... sono importanti ma solo per tenerci in salute!
Salvo però (con un guizzo di vanità) comprarsi l’ultimo modello di
“motorino” a due marce, marca
Bianchi, per poterlo mostrare agli
amici del bar!
“Campò” invece, era un tipo nervoso, irascibile e impaziente.
Seguendo il proprio istinto, faceva
sempre tutto in fretta; tanto in fretta che... sua madre lo chiamava
“spassacantun” (una sorta di petardo). Anche lui la pensava così,
però, non essendo scapolo come
Diego ma, avendo la moglie incinta,
ai soldi e... a “certe cose” della vita,
importanza gliene dava... eccome!
Nel primo dopoguerra “Culo e
camicia”, avevano ottenuto una
concessione demaniale stagionale
dove decisero di installare un chiosco bar. Per legge, la costruzione
doveva essere scomponibile. Si doveva montare e smontare ogni inizio e fine stagione, ciò voleva dire
un manufatto da costruire con
estro e ingegno, cosa impegnativa
ma... non per Diego che, attirato
dall’aspetto creativo propose: - ci
penso io! Facciamo società! Io lo
progetto, tu mi aiuti e poi lo dipingi, va bene? - Va bene! -.
Finalmente finito, con un carretto a mano trasportarono le parti
del chiosco da assemblare nella
concessione sulla passeggiata a
mare. Giunti sul posto, studiarono
con “calma” dove collocarlo. Uno
lo voleva un po’ più in qua... al sole!
Ovviamente l’altro... un po’ più in
là... all’ombra! Arrivarono perciò
ad un compromesso: assemblarono il loro manufatto di fianco a una
palma appena piantata. Ora bisognava solo dipingerlo. - Vado in
bottega, ci vediamo più tardi - con
che colori lo dipingo?! - domandò
“Campò” - colori vivaci... siamo in
estate… al mare - rispose Diego
mentre si allontanava.
Comprò smalti di tinta azzurra e
gialla e si mise al lavoro. Nel pomeriggio il socio andò a vedere a che
punto era la verniciatura. “Campò”
aveva lavorato sodo e non aveva
neanche pranzato, il lavoro però
con grande soddisfazione era finito! Si aspettava un complimento
ma... dopo un attento esame, Diego
commentò: - Beh! forse i colori potevi sceglierli meglio! - Come meglio?! Azzurro mare! giallo sole! colori estivi come mi hai detto! - Sì è
vero - rispose pacatamente Diego
e, in modo sottile aggiunse: - ma...
l’azzurro è troppo forte e... il giallo è troppo spento! - Mi hai detto
colori estivi... più estivi di questi! rimarcò “Campò” già irritato.
(continua a pagina 11)
15
18
19
30
21
22
25
27
28
31
32
29
33
34
37
36
39
38
43
40
41
50
45
44
47
46
49
11
17
24
26
42
16
20
23
35
10
13
14
STORIE ALASSINE
9
48
51
CruciAlassino – A.V.A. Da un’idea di G.C. & L.F. – Febbraio 2012
Orizzontali
1. Frugare fra vari documenti – 12. Originarie, provenienti da... – 13. Un tempo era Persia – 14. Proteso sul mare, al centro di Alassio – 15. Lo è chi
pretende troppo – 18. Microscopici parassiti della classe degli aracnidi – 20.
Percepito, ascoltato – 21. Articolo... che accorda – 23. Nicola, poeta lirico
tedesco dell’800 – 24. Viaggetti primaverili – 26. Patetico personaggio
Pucciniano innamorato di Olaf – 28. Risponde sempre... al tic – 31. Eroe nazionale spagnolo dal soprannome che vale “signore” in arabo – 32.
Gigantesca stella rossa nella costellazione dello Scorpione – 35. Oltre a farlo, vendono anche il pane – 37. In italiano si dice “falce” – 38. Imposta...
come la Zanicchi – 39. Imbattuto pugile italiano – 41. Importante città mineraria tedesca – 42. Arte dovuta ai Catalani che in Alassio ebbe massima
espansione nel 1500 – 45. Un tipo di società – 46. Isola del Carnaro con un
importante faro – 47. Allegro, lieto – 49. Espressione di dubbio – 50.
Mendicante ucciso da Ulisse al suo ritorno in patria – 51. Scorre in Savoia
Verticali
1. Nativi di Mogadiscio – 2. Santa... in zona panoramica alassina – 3.
Cittadini in provincia di Cosenza – 4. Regione alassina definita già nel
1326 “Bosco delle querce” – 5. Trento... in targa – 6. Fratello di Zeus e re
degli Inferi – 7. Nome dialettale del pesce “occhione” e sinonimo di tonto, balordo – 8. Allegre, giulive – 9. Nasce dal monte Falterona – 10. Di quello “mousquè” si fanno pellicce - 11. Ente... che ci illumina - 16. Quelle di
Marzo furono fatali a Cesare – 17. Zingare spagnole – 19. L’Augusta “via”
che portava ad Albenga – 22. Le nostre “Alfa e Omega” – 25. Antico borgo alassino del ponente – 27. Scena... d’amore, serenità – 28. Agenzia di
informazioni Russa – 29. Saluto... torinese – 30. Fascio di frumento mietuto
– 31. La provincia di Ormea (sigla) – 32. Celebre “Sonnambula” promessa
sposa a Elvino – 33. Mosca africana... per metà – 34. Residuo della pigiatura delle olive – 35. Pianta ornamentale d’appartamento – 36. Insoliti, scarsi – 40. Antica lingua francese – 43. Con “o” e “u” sono in cinque - 44.
Equivale a 100 mq – 48. Articolo romanesco
SOLUZIONE GENNAIO 2012
Mercoledì 15 Febbraio 2012
STORIE ALASSINE (segue da pagina 10)
Diego “soffiava sul fuoco”, conoscendolo, sapeva che ci sarebbe
stata una reazione e volendo sapere fino a che punto sarebbe arrivata, con calma continuò: - Sì! ma io
avrei scelto l’azzurro... un tantino… poco poco… appena appena… più tenue, più assomigliante
al mare! e... il giallo io... lo avrei
scelto un tantino… poco poco…
appena appena… più acceso! Più
assomigliante il sole! - Ho capito! ribatté “Campò” bruscamente: Sentimi bene! Il chiosco è in società
sì o no? - sì! - Bene! Dividiamo! La
mia parte la lascio così, la tua se
vuoi, dipingila con un po’ di... tantino, un po’ di... appena appena e
una pennellata di… poco poco! - Se
incominciamo così che società è!? rintuzzò il socio - Bisogna essere
uniti se no facciamo poca strada! -
11
«L'ALASSINO»
eh no!! - ribadì “Campò”: - la strada
l’abbiamo già percorsa tutta! - Sei
sicuro? - Sì! - Va bene… aspettami!
Ritorno subito! - e si allontanò sul
suo “Aquilotto” a due marce.
Seduto sotto l’ombra di un pino,
il “pittore” riesaminò il suo lavoro.
I colori, in definitiva, non gli sembravano così sbagliati come gli era
stato rimproverato. Un tantino…
poco… poco… appena appena…
Riconsiderò la proposta che aveva
lanciato. Sì! Rifletté sempre più
convinto, è meglio finirla subito!
Diego ritornò guidando il motorino con una sola mano, con l’altra... reggeva un segone appoggiato sulla spalla. Scese dalla sella e
sentenziò: - L’ingegnere progettista sono io!! E guarda caso, non ho
voglia di smontarlo, tu hai fatto solo il manovale, se fosse dipeso dal-
la tua inventiva, non avremmo costruito neanche un tiretto!! vuoi dividere i colori!? Io... voglio dividere tutto!! - detto questo, con l’aiuto
di una scala salì sul tetto brandendo il segone. “Campò” nel frattempo, si era già arrampicato aspettandolo! Seduti sul colmo del tetto,
incominciarono a segare dandosi il
ritmo a voce OH... OH!
Tornando dal lavoro, mio nonno
andò a vedere come procedevano i
lavori. Quando vide che stavano
segando il chiosco... per poco non
cadde dalla bicicletta! Stentò a capire. Poi, con giustificata apprensione, chiese loro cosa stessero facendo.
- Dividiamo in parti uguali... la società è sciolta! - risposero
- Ti… ti nou sei me fiu! - esclamò
mio nonno: - ti sei troppu nesciu! E
devu parlò cun “Marinin” > (mia
nonna), quindi si rivolse a Diego: un chiosco così bello! un inverno di
lavoro... tanti soldi investiti! - poi,
scuotendo la testa, pose loro un
quesito: - dopo aver diviso... che ve
ne fate della vostra metà? -. “Culo e
camicia” a questo “dettaglio” non
avevano pensato!: - «Abbelinai! - incalzò il nonno - Diegu! Ti che sei u
ciu veggiu...!» - I due si guardarono
e, senza nulla dire scesero dal tetto.
Il chiosco bar si rivelò un’ottima
idea ma non adatta a Diego: era scapolo, troppo impegno... preferiva il
suo laboratorio d’artigiano e il suo
modo di vivere.
In seguito, nel nostro paese ci fu
il boom turistico, quel “baracchino” divenne per la nostra famiglia
una fonte di lavoro per oltre mezzo
secolo. Anni dopo lo ristrutturammo rispettando, il più possibile, il
disegno originale del “progettista”.
È ancora là, sotto una palma ormai invecchiata, la tinta è... legno
naturale.
P. C.
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI
DARIO FRANCO
15/1/1918 - 22/12/2011
In questi giorni di grande commozione, risfogliando il tuo album
di foto, che conservavi come uno
scrigno prezioso, ci siamo rivisti
tutti nei momenti più felici della
vita, momenti di gioia e di sofferenza che resteranno un ricordo
indelebile nel nostro cuore.
E noi, i tuoi cari, avremo per
sempre di te l’esempio di una
grande semplice donna saldamente ancorata ai valori della famiglia. Grazie zia Elide!
ANNIVERSARI
CATERINA (RINA)
PORCELLA IN GARINO
MARIA GIOVANNA
PARISI
25/1/2002
Febbraio 2011 - Febbraio 2012
Tua nipote Rossana
L’Associazione Vecchia Alassio
porge alla famiglia le più sentite
condoglianze.
Una mattina calda di primavera, sul lungo mare della “Tua”
amata Coscia, guardando il mare,
con un sorriso, hai detto: “Alassio
è il paese più bello del mondo”.
È così che Ti ricordiamo, caro
nonno: un sorriso, l’allegria, i Tuoi
valori e la passione per il mare.
BIAGIO PORCELLA
(MIMMO)
BATTISTINA MARASSI
“TINA”
DI ANNI 81
La Tua famiglia
Marito e padre esemplare ha
dedicato la sua vita alla famiglia
ed al lavoro, lasciando un gran
vuoto.
L’Associazione Vecchia Alassio,
che perde un suo vecchio Socio
“Alassino doc”, si unisce al cordoglio della moglie, delle figlie, dei generi, dei nipoti e parenti tutti.
Un anno fa improvvisamente e
prematuramente ci lasciavi per
sempre. Il tuo sorriso resterà per
sempre nei nostri cuori.
La Mamma, tuo fratello, tua cognata e i tuoi adorati nipoti.
24/2/2004
NORMA BARBERO
IN BENSI
4/2/2009 - 4/2/2012
FELICE GARINO
ELIDE AICARDI
DI ANNI 90
“A FIA DU RUSSU U SARTÙ”
BRUNO BASIGLIO
Te ne sei andata in punta di piedi ... lasciandoci un vuoto incolmabile che solo i bei ricordi alleviano un po’.
Hai dedicato tutta la vita ai tuoi
cari senza risparmiarti mai.
Quello che ti ha sempre contraddistinto sono la tua grande generosità e la totale dedizione per tutti noi.
Hai vissuto con tua sorella (mia
mamma) un legame intenso che è
cresciuto negli anni, tanto sembrava viveste in simbiosi.
Dividendo per tanti anni la casa
con i miei genitori, tu eri per me
come una seconda mamma o, come ti definiva bonariamente mio
papà, “la mia santa protettrice”
sempre pronta ad intervenire salvandomi da un rimprovero o da
un castigo, assumendoti le responsabilità delle mie malefatte
di bambina.
Così come per me, anche per i
miei figli sei stata un importante
punto di riferimento e la nostra
compagna di giochi. Con le tue
abilità sartoriali hai confezionato
minuziosamente i nostri vestiti e
quelli delle nostre bambole.
30/5/2011
Sempre presente e disponibile,
dopo una vita dedicata agli altri se
ne è andata, con discrezione ed in
silenzio, quasi in punta di piedi,
come era sua abitudine di donna
altruista e schiva.
L’Associazione Vecchia Alassio
si unisce al cordoglio del fratello,
dei cugini e dei parenti porgendo
le più sentite condoglianze.
Sono trascorsi tre anni dalla tua
improvvisa scomparsa. Ti ricordiamo con immutato affetto. Sei e
sarai sempre nei nostri cuori Ci
manchi immensamente. Ciao
Norma
I tuoi cari.
Un grande abbraccio
e tanti baci!!!
I tuoi cari
GIUSEPPE (BEPPE)
GARINO
GIULIANO RAIMONDO
4/2/2010 - 4/2/2012
È mancato all’antivigilia di
Natale, il 23 dicembre scorso,
Bruno Basiglio, 72 anni, nota figura di lavoratore commerciante di
Alassio. Immigrato con la moglie
Anita da Niella Tanaro nel 1960,
trovava occupazione come macellaio presso il notissimo negozio Pelle di piazza Matteotti. Nel
1978 apriva in proprio la macelleria in via L. da Vinci angolo via
Croce Bianca fino al 2005, anno
del suo pensionamento. Bruno è
ricordato da amici e conoscenti
per la sua affabilità e cortesia usata verso tutti e per la serietà e passione per come svolgeva il proprio lavoro. Lascia la moglie Anita
ed il figlio Mauro con l’adorato nipotino di 6 anni Matteo.
L’AVA porge sentite condoglianze.
4/12/2009
Sono passati due anni, zio, ti ricordiamo sempre con tanto affetto – un bacione
Chiara, Piera e i tuoi nipoti.
LUTTI CITTADINI
A cura dell’Assoc.Vecchia Alassio
“Vivere nel ricordo dei nostri
cari, non è morire...”
Barbara, Christian e la mamma
Il giorno 4 Febbraio alle ore
17,30 è stata celebrata la messa di
suffragio nella chiesa di San
Vincenzo Ferreri in Alassio.
AICARDI Elide
(A fia du Russu u sartù)
ALBERTO Adolfo
BRANCO Giuseppe
Medaglia d’oro dell’artigiano
CAMPANINI Luciana
CAZULINI Luisa ved. Ferreri
FAROPPA Rosa ved. Sibelli
MARASSI Battistina (Tina)
PORZIA Giacomo
REGINA Costanza
SUT Ada Rosa ved. Airaldi
anni 90
anni 89
anni 68
anni 90
anni 89
anni 81
anni 41
anni 79
anni 89
L’A.V.A., per mezzo del suo giornale “L’Alassino”, esprime le più
sentite condoglianze a tutti i famigliari per i loro cari congiunti.
12
«L'ALASSINO»
NOZZE D’ORO
Mercoledì 15 Febbraio 2012
Meteorologia
Alassina
a cura dell’Osservatorio Don Bosco
I Fiori di Bach
GENNAIO 2012
a cura di Caterina Maggi BFRP
Carissimi Amici lettori, in questo mese di Febbraio vorrei proporre
alla vostra riflessione alcuni pensieri del Dottor Bach certa che la
semplicità delle sue parole troverà la strada del vostro cuore e della vostra mente.
“Se solamente ascoltassimo i
nostri istinti, desideri, bisogni e
pensieri, non conosceremmo
nient’altro che gioia e salute.”
“La salute è il nostro patrimonio, un nostro diritto. È la completa e
armonica unione di anima, mente e corpo; non è un ideale così difficile da raggiungere, ma qualcosa di facile e naturale che molti di noi
hanno trascurato”
“Bisogna mantenere il nostro buonumore, rifiutare di lasciarci abbattere dal dubbio e dalla depressione, i quali, ricordiamolo sempre,
non fanno parte di noi in quanto l’Anima non conosce che gioia e felicità.”
“Dietro a ogni malattia
ci sono le nostre paure,
le nostre ansie, i nostri
desideri, le nostre preferenze e le nostre antipatie.”
Con una messa celebrata il 25 dicembre alle ore 12 in Santa Caterina da Mons.
De Canis, i coniugi Franco Broccanello e Giulia Bogliolo hanno festeggiato il
cinquantesimo anniversario del loro matrimonio, avvenuto il 28 dicembre
1961. Nella felice occasione sono stati accompagnati dall’affetto del figlio
Bruno, della nuora Raffaella, delle nipotine Giulietta e Benedetta, dei consuoceri Gianna e Fabrizio Benvenuti e di tutti i parenti. Per desiderio degli sposi invece dei regali che si fanno generalmente in questa occasione si sono raccolte offerte che sono state poi devolute all’Ospedale Pedriatico Gaslini di
Genova. Agli sposi felici l’AVA augura ancora molti e molti anni di vita serena.
I coniugi Nella Beriolo e Renato Ciocca
in un giorno tutto speciale
In effetti si può affermare che quando ci sentiamo appagati, felici e positivi, godiamo di un migliore stato di salute e siamo in grado di vivere meglio la nostra vita, affrontare le difficoltà quotidiane, disponendo di maggiori risorse per donare sostegno ad amici e familiari.
A volte però, gli eventi e le esperienze della vita
sono tali da rendere necessario un aiuto per mantenere l’equilibrio e permetterci di andare avanti.
Questo aiuto arriva dai Rimedi Floreali del Dr.
Bach.
Ognuno dei 38 Fiori del Dr.
Bach riequilibra un particolare
stato emozionale. Ad essi si aggiunge una combinazione di cinque fiori, denominata “RESCUE
REMEDY”, ovvero “rimedio di
soccorso” ideata specificatamente per la soluzione di improvvise situazioni di emergenza e difficoltà.
Nella rubrica del mese di marzo parleremo più diffusamente
del “Rescue Remedy” forse il più
conosciuto tra i Rimedi, ma, per la mia esperienza, non sempre usato al meglio.
A presto amici!
Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione
entro il 20 di ogni mese per la pubblicazione ne
«L’Alassino» del mese successivo.
A.V.A.
«Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai
sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno
diritto di manifestare il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e
ogni mezzo di diffusione”.
La pubblicazione degli scritti è
subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche
se non pubblicati, non vengono
restituiti».
DIRETTORE RESPONSABILE:
Roberto Pizzorno
Direttore Editoriale
Presidente protempore A.V.A.
Mercoledì 4 Gennaio u. sc. Nella e Renato hanno festeggiato con il figlio
Enzo, la nuora Cinzia, parenti ed amici, il loro 50° anniversario di matrimonio.
La cerimonia si è tenuta nella parrocchia di Sant'Ambrogio ed è stata celebrata dal vice parroco don Stefano Caprile.
L’Associazione Vecchia Alassio si unisce agli amici e augura agli “sposi” ancora tanti anni sereni.
Fiocco
Azzurro
Piergiorgio, con la mamma
Vanessa Lupi, e il papà Giorgio,
annuncia con gioia l’arrivo del
fratellino GIANLUCA GIUDICI,
nato a Pietra Ligure il 29/12/2011.
L’AVA porge al piccolo Gianluca l’augurio di una lunga vita
serena.
EDITORE: A.V.A.
TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla
Viale Martiri della Libertà, 30-40
Tel. 0182 50.412/3 - Albenga
Telefax 0182 50.412
REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.
di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: A.V.A.
Associato all’USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana
Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori.
La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno
gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e
tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce.
Rispettando i detti popolari su “i
giorni della merla” i giorni più negativi del mese sono proprio nelle date 29,
30 e 31 gennaio. Il giorno più freddo ha coinciso con la
festa del Santo che ha (nel lontano 1870) sollecitato i
Salesiani ad attrezzare un buon osservatorio meteorologico. Ciò non ha ostacolato la degna festa di Don
Bosco il 31 gennaio.
Veniamo a qualche particolare:
fino al giorno 28 le temperature medie sono state
fin troppo primaverili, oscillando dai 14 ai 16 gradi.
Ecco le temperature medie dei tre giorni incriminati:
29 (7,7 °C); 30 (7,3 °C); 31 (6,3 °C). Ma non è tutto.
Velocità del vento: 29 (800 km nelle 24 ore); 30 (620
km); 31 (610 km).
È proprio il vento che merita una considerazione. La
superficie della nostra pelle colpita dal vento subisce
una rapida evaporazione con conseguente raffreddamento: ci fa rabbrividire più di quanto non dipenda
dai termometri: si parla di “TEMPERATURA PERCEPITA EQUIVALENTE”. Qualche esempio: se il vento
soffia a 50 km/h (velocità già elevata, a raffiche per
noi) noi percepiamo -7 °C se il termometro segna già
zero gradi centigradi; se la temperatura indicante
dallo strumento è di -5 °C, noi ci sentiamo come fossimo a -12 °C; se leggiamo +5 °C sul termometro, a
causa del vento percepiamo come se fossimo a +1 °C.
Penso sia utile questa premessa perché i dati meteorologici registrati in Torretta sono genuini, cioè
non suscettibili alle impressioni provocate dal vento.
Oltre a ciò, sono posti a oltre 30 metri dal suolo e quindi non hanno variazioni dovute a evaporazione o riverbero. Analizziamoli.
(Valori medi mensili, decadali).
Pressione media: 762,0 mmHg; medie decadali:
761,0 mmHg nella prima; 765,1 mmHg nella seconda;
760,1 mmHg nell’ultima.
Umidità media: 53%.
Precipitazioni totali: 38,2 mm. Così distribuita: 1,8
mm nella prima decade; 36,4 mm negli ultimi giorni del
mese (33,6 mm in data 29 gennaio).
Temperatura media: 12,9° C; i valori medi nelle tre
decadi sono: 14,2 °C nella prima; 12,8 °C nella seconda; 11,8 °C nell’ultima. Evidente è stato l’arrivo dei famosi giorni della merla: dalla media di 11 °C del giorno 28, si è passati a 7 °C per arrivare a 6 °C nella festa
di Don Bosco.
Giorni sereni: 12; giorni coperti 5.
Eliofania totale: 124,3 ore con una media di 4,2 ore
di limpido sole ogni giorno. Le medie giornaliere: 5,5
ore nella prima decade; 4,2 ore nella seconda; 2,5 ore
nell’ultima decade
Tutto ciò ci dice che l’inverno è arrivato (forse con
troppa prepotenza). E pensare che il nostro Pianeta
Terra il 5 di gennaio era nella posizione più vicina al
sole, a poco più di 147 milioni di chilometri! Bellezza e
stranezze delle leggi della Natura! Ma tutto è chiaro.
Il Direttore dell’Osservatorio
Prof. Don Natale Tedoldi
Scarica

Febbraio - Associazione Vecchia Alassio