Progetto ALEA Questo volume, report finale del progetto ALEA, è stato realizzato col contributo della Regione Toscana. Tutti i testi, se non diversamente specificato, sono opera di Piero Ianniello. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale sono possibili senza autorizzazione ma con la specifica della fonte e degli autori. Per contatti: [email protected] Pagina 1 Progetto ALEA INDICE Presentazione dell‟assessore alla Sanità, Regione Toscana ……………………. p. 4 La rete di intervento ……………………………………………………………………… p. 5 Premessa …………………………………………………………………………………….. p. 7 Introduzione ………………………………………………………………………………… p. 9 La ludopatia ………………………………………………………………………………… p. 10 Il canto delle sirene – I messaggi promozionali del gioco d‟azzardo ………….p. 11 IL PROGETTO ALEA 1. Contesto progettuale …………………………………………………………. p. 14 2. La nascita del progetto ………………………………………………………. p. 16 3. L‟indagine conoscitiva ……………………………………………………….. p. 19 3.1 I luoghi da gioco …………………………………………………………. p. 19 3.2 Il questionario ……………………………………………………………..p. 20 3.2.1 I giocatori adulti ……………………………………………………. p. 21 3.2.2 I giovani ……………………………………………………………... p. 37 3.2.3 I giocatori cinesi ……………………………………………………. p. 42 4. Lo sportello d‟ascolto …………………………………………………………. p. 46 4.1 I dati dello sportello d‟ascolto ………………………………………… p. 47 5. Giornata di gioco – Quando il gioco è veramente un gioco ………... p. 48 6. Il convegno ALEA ………………………………………………………………. p. 51 7. Il piano comunicazione ………………………………………………………. p. 54 8. Il monitoraggio del progetto …………………………………………………p. 64 9. I problemi riscontrati …………………………………………………………. p. 66 Conclusioni …………………………………………………………………………………. p. 68 Prospettive future ………………………………………………………………………… p. 69 Appendici: - Gli strumenti del progetto ALEA ………………………………………….. p. 73 - Articoli sulla stampa …………………………………………………………. p. 81 Pagina 2 Progetto ALEA “Mio padre raccontava che anticamente la lotteria fu a Babilonia un gioco di carattere plebeo. Diceva (se sia vero non so) che i barbieri districano, in cambio di monete di rame, rettangoli d‟osso o di pergamena ornati di simboli. Il sorteggio si faceva di giorno: i favoriti ricevevano, senz‟altra convalida del caso, delle monete d‟argento coniate. Come vedono, il procedimento era elementare. […] Naturalmente queste lotterie fallirono. La loro virtù morale era nulla. Non si rivolgevano a tutte le facoltà dell‟uomo: solo alla sua speranza. Aumentando l‟indifferenza del pubblico, gli affaristi che avevano fondato queste lotterie venali cominciarono a perdere il denaro. Qualcuno tentò una riforma: l‟interpolazione di poche sorti avverse tra il numero di quelle favorevoli. In virtù di questa riforma, gli acquirenti di rettangoli numerati si mettevano al duplice azzardo di riscuotere un premio e di pagare una multa a volte ingente. Questo tenue rischio (per ogni trenta numeri favorevoli ve n‟era uno disgraziato) risvegliò, com‟è naturale, l‟interesse del pubblico. I babilonesi si dettero in massa a questo gioco. “ Brani tratti da La lotteria di Babilonia, Jorge Luis Borges Presentazione Pagina 3 Progetto ALEA Il gioco d'azzardo, in particolare nell'ultimo decennio, ha avuto una crescita esponenziale coinvolgendo anche molti giovani. Uno sguardo al panorama regionale, effettuato attraverso i vari studi epidemiologici, conferma che anche in Toscana il gioco d‟azzardo è abbastanza diffuso e si stima che le persone con problematiche legate al gioco d‟azzardo patologico siano tra lo 0,8 e l‟1,5% della popolazione adulta. Tale situazione ha indotto la Regione Toscana, tra le prime in Italia, a prestare particolare attenzione al fenomeno, a partire dagli atti e dalla programmazione socio-sanitaria. Il crescente numero di utenti che si rivolgono ai Servizi per le dipendenze per essere aiutati e curati ci ha spinti ad avviare un progetto sperimentale che ha lo scopo di ridurre il numero dei giocatori a rischio, attraverso iniziative di informazione e prevenzione estese sull‟intero territorio regionale, e di dare assistenza alle persone (e alle loro famiglie) che presentano ormai una dipendenza conclamata da gioco d‟azzardo patologico, attraverso la realizzazione di una rete territoriale di servizi qualificata e professionalmente in grado di farsi carico delle persone afflitte da tale problema. Lo sforzo finanziario e organizzativo è stato dalla Regione sostenuto sebbene l‟assistenza alle persone con problemi di gioco d‟azzardo patologico non sia inserita negli attuali Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). A tal fine, la Toscana si è fatta promotrice, presso la Commissione Salute delle Regioni e Province Autonome, per concordare con il Governo Nazionale la destinazione di una quota delle entrate derivanti dai proventi delle giocate alla prevenzione, alla cura e all‟inserimento sociale delle persone con problemi di gioco d‟azzardo patologico. Secondo i dati forniti dall‟Agenzia Regionale di Sanità della Toscana il volume di gioco nella Provincia di Prato risulta superiore alla media sia nazionale che regionale configurandosi la quarta provincia per propensione giovanile al gioco. È in questo contesto che si colloca il sostegno regionale al Progetto ALEA, promosso da Federconsumatori – Associazione Provinciale Consumatori e Utenti di Prato, con la collaborazione dell'Azienda USL e del Centro Italiano di Solidarietà. Esso infatti risulta coerente con la più ampia strategia messa in atto dalla Regione, configurandosi come un'iniziativa di prevenzione innovativa in un territorio caratterizzato da forti peculiarità demografiche, sociali e occupazionali e contribuendo alla diffusione, in ambito locale e nazionale, di una cultura di consumo consapevole, anche nel settore del gioco. Daniela Scaramuccia Assessore al Diritto alla Salute Regione Toscana Pagina 4 Progetto ALEA LA RETE DI INTERVENTO Dalle parole di Valentina Cocci, Psicologa del Gruppo G.A.N.D. – Dipartimento Dipendenze Asl di Arezzo: “Un lavoro di prevenzione per il gioco d‟azzardo richiede una messa in rete dei soggetti istituzionali della comunità locale che per motivi diversi sono coinvolti in questa problematica e, più in generale, una promozione di spazi di gruppo di confronto e di riflessione per la popolazione. […] Per fare tutto ciò, un passaggio importante è la costruzione di una équipe di prevenzione interistituzionale per il gioco d‟azzardo, capace di elaborare progettualità condivise”.1 SOGGETTO PROPONENTE Federconsumatori Prato La Federconsumatori è un‟associazione senza scopo di lucro volta alla tutela dei diritti dei cittadini e alla promozione di uno stile di vita sostenibile e consapevole. Da anni è impegnata sul territorio pratese attraverso interventi di tipo “curativo”, cioè in presenza di un danno accertato, ristabilendo un situazione di giustizia incrinata, e “preventivo”, cioè precedente al danno, informando i cittadini in maniera completa e corretta. Finalità ultima della Federconsumatori è infatti la costruzione di una cultura del consumo consapevole, nella quale la persona sia in grado di effettuare le proprie scelte in maniera cosciente e critica. Tra i vari settori di intervento individuati e su cui la Federconsumatori sta lavorando (sensibilizzazione rispetto alla qualità della produzione tessile, qualità dei prodotti alimentari, educazione al consumo nelle scuole, educazione finanziaria, sensibilizzazione sui temi ambientali, mobilità sostenibile e spesa consapevole), si inserisce il progetto ALEA, finalizzato ad un intervento in ambito delle dipendenze da gioco, tema molto sentito dall‟Associazione, in quanto solitamente correlato ad altre problematiche inerenti l‟uso del denaro e il corretto vivere civile. La Federconsumatori di Prato costituisce una sorta di antenna sul territorio, in grado di recepire i segnali relativi alla gestione del denaro della popolazione pratese. Rispetto alle dipendenze da gioco, la percezione è l‟esistenza di un problema strisciante, diffuso tra i cittadini, che per fortuna comporta solo raramente disagi catastrofici. Solitamente le persone si rivolgono agli sportelli dell‟associazione per capire se sono state truffate, se possono avere ripensamenti in merito a una merce acquistata o per una perdita al gioco ormai non più rimediabile. SOGGETTI PARTNER 1 Valentina Cocci, “La rete territoriale come strategia di prevenzione per il gioco d‟azzardo”, in Gioco d‟Azzardo, Regione Toscana, 2007, p. 203. Pagina 5 Progetto ALEA CEIS Prato La Società Cooperativa Sociale C.E.I.S. (Centro per l‟Educazione e l‟Inclusione Sociale) Prato Onlus si occupa di promozione del benessere giovanile, prevenzione delle dipendenze, formazione, consulenza, interventi educativi, oltre a gestire una casa famiglia per persone con diverse forme di disagio. I luoghi di intervento del CEIS sono soprattutto le scuole, dove il lavoro viene svolto sia con i gruppi-classe che con la componente adulta (genitori e insegnanti), ma anche la strada e i locali del divertimento notturno. Qui, attraverso una lunga esperienza nell‟operativa di strada, si attuano interventi integrati sul territorio per rilevare i bisogni, individuare ed attivare le risorse presenti, promuovere sinergie, al fine di rendere i cittadini protagonisti dell‟ambiente in cui vivono. In particolare, sul tema della dipendenza da gioco, il CEIS può offrire anche ospitalità, presso la Casa Famiglia di Sofignano, ad eventuali persone che a causa dei debiti da gioco siano momentaneamente senza dimora. La cooperativa svolge inoltre attività di consulenza e di ascolto, anche per i giocatori d‟azzardo e le loro famiglie. ASL Prato L‟Azienda USL 4 di Prato, costituita con Legge Regionale n.49 del 29.6.1994, è dotata di personalità giuridica pubblica, di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica. Riconosce come fondamentale missione quella di promuovere e tutelare la salute degli individui e della collettività, impegnandosi a soddisfare la domanda di sicurezza sanitaria e sociale sulla base delle deleghe degli enti locali e a garantire che ciascun cittadino riceva l‟insieme degli interventi di prevenzione, diagnostici, terapeutici, educativi più indicati ed al costo minore possibile per lo stesso risultato, con il minimo rischio possibile di complicazioni iatrogene, con soddisfazione rispetto agli interventi ricevuti, ai contatti umani con il personale ed agli esiti. Provvede ad assicurare i livelli di assistenza previsti dal Piano Sanitario Nazionale e da quello Regionale, nell'ambito delle attività di prevenzione, cura e riabilitazione. I livelli di assistenza individuano le prestazioni alle quali ha diritto il cittadino, in presenza di accertato bisogno, su tutto il territorio nazionale senza oneri a proprio carico, salvo quanto previsto dalle norme relative alla compartecipazione alla spesa. Il Piano Sanitario Regionale individua tre livelli di assistenza da assicurare alla popolazione assistibile sul territorio regionale: prevenzione collettiva assistenza territoriale assistenza ospedaliera Per ciascun livello di assistenza il Piano Regionale Sanitario definisce l'insieme delle prestazioni da garantire, che sono riportate in dettaglio nella seconda sezione della Carta dei Servizi. Pagina 6 Progetto ALEA Premessa Prima di essere “faber”, l‟uomo è “ludens”. Ogni bambino, attraverso il gioco, si misura con i propri limiti, prende coscienza delle proprie qualità e potenzialità, provando l‟ebbrezza della vittoria o la frustrazione della sconfitta. Attraverso il gioco il bambino può anche fingersi “altro da sé” e sperimentare con la finzione e la fantasia nuovi ruoli e nuovi apprendimenti. Il bisogno di gioco non è tuttavia una caratteristica legata solo all‟infanzia. I giochi ai quali “gli uomini giocano” (Caillois, Les hommes et les jeux, Parigi, 1957) sono raggruppabili in 4 grosse categorie: i giochi di competizione (agon: la lotta, la corsa, gli scacchi…); i giochi di travestimento (mimicry: il teatro, la maschera, il carnevale…); i giochi di vertigine (ilinx: le montagne russe, il jumping, l‟altalena…). Accanto a questi giochi, che appartengono anche al regno animale (si pensi alla competizione e al mimetismo), esiste però un tipo di gioco tipicamente umano: il gioco di alea (dal latino alea: dado). Un gioco il cui risultato dipende dal caso, dalla fortuna, imprevedibile e incontrollabile con gli strumenti della razionalità. E qui sta il suo fascino, la sua attrazione e, per molti, anche la sua dannazione. La storia dell‟umanità è intrisa di giochi di alea, di superstizioni, di tentativi di interpretare il futuro, il destino, il volere degli dei. Dalle parole del prof. Gioacchino Lavanco, il gioco è “espressione della più ampia dimensione ludica dell‟uomo e della civiltà. Il gioco, infatti, è una vera e propria forma di cultura, come l‟arte; […]. Il gioco, dunque, appartiene al registro della sanità: facilita la crescita, favorisce la socializzazione, rappresenta un utile svago ed una piacevole evasione temporanea dalla quotidianità”.2 Oggi però il gioco degli adulti viene sempre più considerato come elemento distraente dal lavoro, che si configura come la principale attività dell‟uomo. Per molti, questa “distrazione” diventa talmente coinvolgente e seria da perdere la dimensione ludica e di intrattenimento. Può apparire incomprensibile come ancora oggi, in un mondo dominato dalla razionalità, tante persone non solo giochino, ma si appellino al caso, alla fortuna, alla magia per avere una risposta ai loro problemi. Diverse sono le funzioni che svolge il gioco d‟azzardo: può costituire un antidoto alla depressione, la possibilità di socializzare, o l‟occasione di vivere un‟avventura e inseguire un sogno. In Italia, come in altri Paesi, da tempo si assiste ad un cambiamento dello scenario relativo all'offerta e al consumo del gioco, passando da giochi e contesti con caratteristiche di socialità, ritualità, alta soglia di accesso, ad un'offerta/consumo di gioco con caratteristiche di solitudine, velocità, bassa soglia di accesso. Una trasformazione non solo di tipo quantitativo (più giochi a 2 Gioacchino Lavanco, “Gioco problematico e gioco patologico: l’azzardo tra promozione sociale e gestione dei servizi”, in La clinica del gioco d’azzardo patologico e la formazione della rete territoriale, Regione Toscana, 2008, p. 6. Pagina 7 Progetto ALEA disposizione, più luoghi dove giocare, minore o inesistente sbarramento all'accesso), ma anche di tipo qualitativo, per l'immissione di giochi con caratteristiche che provocano maggiore dipendenza. Così come le sostanze d'abuso, infatti, anche i giochi sono molto diversi tra loro in relazione alla minore o maggiore potenzialità nel produrre rischi di addiction, a tal punto che si può distinguere tra giochi “leggeri” e “pesanti”. Particolare preoccupazione riveste, poi, l'impatto della diffusione di nuove forme di gioco presso gli adolescenti. Tra di loro si evidenzia il passaggio da giochi informali auto-organizzati e auto-gestiti, verso il consumo di forme di gioco commerciale e a forte rischio di dipendenza, come le slot-machine e i videopoker. Le conseguenze più importanti sono: alto dispendio di denaro, assenze dalla scuola e scarsi risultati scolastici, furti, depressione, intenti suicidi e incrocio con l'uso di sostanze stupefacenti e con altri comportamenti che rispecchiano il disadattamento sociale. Inoltre, la precocità dell'insorgere della dipendenza permette che il gioco diventi un elemento strutturale della personalità in via di sviluppo che sarà più difficile e rischioso modificare. Le variabili socio-demografiche, secondo i risultati di diverse ricerche, sembrano avere un'influenza determinante nell'insorgenza o meno del gioco problematico. Il sesso, l'età, il livello d'istruzione, il nucleo familiare di appartenenza, la condizione economica rappresentano alcune delle variabili maggiormente prese in considerazione, in funzione delle quali da numerose ricerche emerge un identikit del giocatore d'azzardo. Per quanto riguarda i minori, la presenza di genitori con problemi di gioco o l‟appartenenza ad un gruppo di adolescenti che gioca, rappresentano alcuni dei fattori maggiormente determinanti che predispongono alla dipendenza da gioco. Pagina 8 Progetto ALEA Introduzione Il gioco d‟azzardo costituisce uno dei principali problemi diffusi in tutti gli strati della popolazione italiana. Diverse ricerche mostrano come questo tipo di problema stia assumendo, sempre più spesso, gravi livelli patologici. Esso rappresenta infatti un problema che può trasformarsi in una seria dipendenza, in grado di stravolgere anche in modo irreparabile i rapporti familiari, sociali e finanziari di un individuo. Azioni di prevenzione secondaria alla Ludopatia attraverso l‟Educazione degli Adulti - è un progetto nato per iniziativa della ALEA - Federconsumatori di Prato, nel quale sono state poi coinvolte la cooperativa Ceis, per l‟ambito sociale, e la Azienda Usl 4 di Prato, per l‟ambito sanitario. La realizzazione del progetto è stata possibile grazie al contributo della Regione Toscana, che ha finanziato per il 70% l‟iniziativa3. Il progetto ha preso spunto da alcuni segnali giunti alla sede pratese della Federconsumatori. Sembrava, a partire dal 2008, che la propensione al gioco da parte dei cittadini pratesi si andasse intensificando e ciò proprio in coincidenza con la grave crisi economica che attanagliava la provincia laniera. Nell‟opinione comune, tuttavia, il gioco veniva e viene considerato non un problema, ma un semplice momento di svago, senza possibili reali danni alla persona. In realtà, la letteratura in proposito ha ampiamente dimostrato quanto il gioco possa innescare un processo di dipendenza, o ludopatia, che può causare problematicità gravi e crisi economiche irreversibili sia per le persone che ne restano coinvolte che le loro famiglie. Spesso è proprio il termine “dipendenza” a spaventare le persone. Questa parola, spesso associata a droga o alcol, crea infatti un moto di rifiuto nelle persone interessate. Diffondere l‟idea del gioco d‟azzardo come qualcosa che potrebbe sfociare in un problema serio, seppur risolvibile, diventa quindi un compito estremamente arduo. Partendo da tali premesse, il progetto ALEA ha voluto agire su diversi aspetti: approfondire la conoscenza della situazione attraverso una rilevazione della problematica sul territorio pratese; informare sull‟ esistenza di questo nuovo tipo di dipendenza; far comprendere che non tutto il gioco è sbagliato. 3 Il progetto è stato finanziato con decreto dirigenziale n. 2300 del 03/05/2010 (assegnazione contributo per progetto ALEA a Federconsumatori di Prato). Pagina 9 Progetto ALEA La Ludopatia Il gioco d‟azzardo patologico dal 1980 ha acquisito uno status nosografico autonomo (terza edizione del DSM). L‟attuale classificazione dei disturbi psichiatrici definisce il gioco patologico come “un comportamento persistente, ricorrente e maladattivo di gioco d‟azzardo che compromette le attività personali, familiari, o lavorative”. Il giocatore può essere fortemente assorbito dall‟attività di gioco, incorrere in continui fallimenti nei suoi tentativi di controllarla, sperimentare sintomi disforici e irrequietezza se costretto a ridurre o interrompere il gioco, mentire ai familiari e al terapeuta sui propri comportamenti in relazione al gioco, alle perdite e ai tentativi di procurarsi il denaro per giocare. Il giocatore infine può mettere in atto azioni illecite o addirittura illegali allo scopo di alimentare il gioco. Questi ed altri sintomi sono assimilabili alle condotte dei tossico/alcooldipendenti nei confronti della propria sostanza d‟abuso. Il gioco patologico mostra una prevalenza del 3 % circa della popolazione generale, ed è attualmente un fenomeno in gran parte sommerso e sottostimato. È stata inoltre osservata una ampia commorbilità crociata tra dipendenza da gioco e dipendenza da sostanze e alcool. Seppur in assenza di una normativa nazionale che regolamenti l‟assistenza ai giocatori patologici, molti Servizi Tossicodipendenze (Ser.T) italiani, a partire dall‟esperienza nel trattamento delle dipendenze chimiche, hanno iniziato a rispondere alle richieste di aiuto provenienti dai giocatori e dalle loro famiglie. Il gioco incontrollato rappresenta un comportamento trasversale in grado di interessare soggetti appartenenti a molteplici strati sociali e dalle caratteristiche demografiche diverse. L‟utenza arriva al Servizio dopo molti anni di dipendenza dal gioco, con danni psicologici, familiari, sociali ed economici significativi. Pertanto occorre continuare a lavorare per sensibilizzare la popolazione generale, le fasce più giovani della popolazione e alcune “figure chiave” della comunità locale in modo da favorire una conoscenza di queste nuove forme di dipendenza, un‟identificazione precoce del problema e un invio al Servizio di competenza prima che i danni correlati siano ingenti. Il trattamento è in realtà un sistema di intervento “integrato” per il giocatore e la sua famiglia con interventi multiprofessionali (psicologo, assistente sociale, medico, educatore professionale, ecc.) e con agenzie esterne (privato sociale, servizi sociali comunali, difensore civico, consulenze legale, ecc.). Dott.ssa Sonia Garcia Servizio Tossicodipendenze Azienda USL 4 di Prato Pagina 10 Progetto ALEA “Il canto delle Sirene” I messaggi promozionali del gioco d‟azzardo “L‟importante non è vincere, è partecipare”. Probabilmente questo è il motto dei concessionari che gestiscono i giochi d‟azzardo in Italia; ma ancor più probabilmente questo non deriva da una saggezza antica che vede la sportività prioritaria sulla competizione, bensì sul fatto che chi partecipa paga il suo pegno… Le abili aziende di marketing che curano le pubblicità dei concessionari del gioco d‟azzardo, lavorano con grande impegno per convincere i giocatori a partecipare, a lasciare il loro obolo e a sperare nella grande vincita che, in fondo, sembra sempre a portata di mano. A chi non piace “vincere facile”? Lo spot televisivo di una squadra di calcio di 200 persone che affronta 11 giocatori, ci induce a credere che “vincere facile” sia possibile. Ebbene nel gioco d‟azzardo non vi è nulla di più errato. Adam Smith, economista del diciottesimo secolo, diceva: “nessun uomo, per quanto sano, è immune dall‟assurda fiducia nella propria fortuna”. Ed è proprio così… praticamente ogni persona quando compra un gratta e vinci, o un biglietto della lotteria, o gioca dei numeri al lotto, fa un pensiero “illogico”: cerca di influenzare il destino indicando dei numeri specifici o scegliendo un biglietto determinato, e non uno a caso passatogli dal venditore. L‟idea del dominare il caso e di poter influire sulle sequenze aleatorie è tipica di ognuno di noi, ma c‟è chi su questa idea illogica costruisce una fortuna, la sua! Se si osservano i messaggi promozionali dei giochi d‟azzardo, cioè di quei giochi in cui occorre puntare denaro e il cui esito è determinato dalla fortuna, si noterà un filo conduttore: tutti sono tesi a far credere ai giocatori che la vincita sia a portata di mano, che sia facile vincere. Mettendo fra virgolette i testi delle pubblicità notiamo la promozione di un pensiero ingannevole che porta il giocatore a pensare che “I soldi non crescono sugli alberi. Potrai sempre appenderceli tu” (pubblicità apparsa sui quotidiani nazionali per promuovere il SuperEnalotto), un pensiero che sprona il giocatore con un “Avanti il prossimo milionario”, e a cui dicono che l‟impegno e lo studio forse sono importanti ma se poi uno non gioca, come fa a vincere? Del resto “A volte anche l‟intelligenza ha bisogno di un aiutino”. Grazie al gioco, anche per i tanti single o separati ci sono più speranze, “Sfortunati in amore? Gioca oggi, diventa milionario” , e anche l‟essenza della felicità ci viene proposta in un modo più contemporaneo: “Ok, i soldi non fanno la felicità. Però parliamone”, del resto cos‟è la felicità e l‟essere belle persone? In fondo “C'è chi è ricco dentro. E c'è chi è ricco dentro, fuori, sopra e sotto.” Del resto la ricchezza promessa è indicata come la vera cosa che ha valore: “Con tutti questi soldi diventerai uno che conta. In tutti i sensi” e tutta questa ricchezza risolverebbe ogni bisogno e “Se vinci il jackpot, le uniche cose che ti mancheranno saranno i sensi.”, però i concessionari del gioco “si preoccupano” di promuovere anche una certa eleganza nell‟essere Pagina 11 Progetto ALEA ricchissimi e ricordano, che “Quando dirai che sei rimasto il ragazzo semplice di una volta, cerca di essere convincente.” Decine, centinaia di messaggi pubblicitari che vengono diffusi tramite televisione, giornali, internet, cartelloni affissi ovunque e attraverso campagne martellanti che inducono la falsa credenza che la vincita sia a portata di mano. La realtà è ben diversa. Le probabilità sono una su parecchi milioni a seconda dei giochi, ma le persone sono comunque attratte dal canto delle sirene che le porta a naufragare sugli scogli. Soprattutto le persone più fragili e con meno strumenti pensano realmente che la vincita stia per arrivare e che occorra “aiutarla”. Nei giocatori in trattamento si osservano grossi problemi cognitivi legati agli errori del “pensiero magico”, quel meccanismo per il quale il giocatore associa tra loro in concatenazioni causali avvenimenti che non hanno alcun legame, e dimentica che in realtà l‟unico che ha davvero la sorte dalla sua parte è colui che organizza e gestisce il gioco d‟azzardo. La cosa più triste è che i concessionari di gioco, conoscendo queste debolezze umane, utilizzano messaggi ad hoc per illudere le persone del fatto che la vincita sia vicina e spronarle a ritentare la fortuna, per poi ritentare di nuovo, di nuovo, di nuovo… Avete mai notato che i numeri vincenti dei Gratta e Vinci molto spesso sono il numero precedente o successivo di quello in possesso del giocatore? Avete mai notato quante volte avete “quasi vinto” senza poi aver vinto un bel nulla? Beh… ben arrivati sugli scogli. Matteo Iori Presidente Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d‟Azzardo Pagina 12 Progetto ALEA IL PROGETTO ALEA Pagina 13 Progetto ALEA 1. CONTESTO PROGETTUALE Il gioco d‟azzardo (dall‟arabo az-zahr, dado), inteso come la pratica di provare ad indovinare dietro corrispettivo di una qualche vincita, ha probabilmente cominciato la sua esistenza assieme all‟uomo. Testimonianze se ne trovano già intorno al 4.000 a.C., assieme ai primi tentativi da parte di alcune civiltà di arginare il fenomeno, come è successo in Italia durante il Medioevo e come succede tuttora, attraverso regolamentazioni e limitazioni al gioco. Segnale, questo, dei rischi insiti in una pratica che da sana può diventare problematica. A livello mondiale, nel 2009 si è registrata una raccolta per gioco d‟azzardo di 335 miliardi di dollari. Nello stesso anno in Italia si sono spesi oltre 54 miliardi di euro, contro i circa 19 della Francia e i 17 della Spagna. L‟Italia è dunque il paese europeo in cui si spende di più in giochi d‟azzardo, secondo un andamento sempre crescente negli ultimi anni. Spesa annua in Italia per il gioco d‟azzardo: Anno Spesa 2004 24,8 70 2005 28,5 60 2006 35,2 2007 42 2008 47,5 2009 54,4 2010 61,4 50 40 Spesa 30 20 10 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Recentemente si è inoltre assistito ad una preoccupante tendenza al permissivismo, motivata da incassi che toccano cifre sempre maggiori. In Italia gli orientamenti sono quelli di bloccare gli accessi ai siti di scommesse stranieri on-line, quindi di fare un‟opera di contenimento, ma al contempo continuare a proporre nuove offerte di tipi di gioco e a concedere nuovi punti scommesse, tra cui i casinò. Intanto sembra imminente la liberalizzazione del mercato delle scommesse (non più gestito direttamente né indirettamente dallo Stato), che ha destato gli interessi di investitori stranieri allettati dal promettente mercato italiano. Secondo alcune stime, in Italia almeno l‟80% della popolazione adulta gioca come minimo una volta all‟anno. Tuttavia, il dato veramente preoccupante è che nel 2005 l‟Istituto Superiore di Sanità calcolava che il numero delle Pagina 14 Progetto ALEA persone vittime di dipendenza da gioco fosse intorno alle ben 700.000 unità. Ciononostante, secondo una rilevazione del Gruppo Abele, sono solo poco più di 2000 le persone che si sono rivolte ai Ser.T. per problematiche direttamente o indirettamente inerenti al gioco d‟azzardo. Non si dimentichi, infine, che il gioco d‟azzardo in Italia è al secondo posto tra le cause di indebitamento e usura (dato della Consulta Nazionale Indebitamento e Usura). Il quadro del fenomeno si completa poi con la crescita esponenziale del volume di gioco negli anni, che tra il 1998 e il 2008 è stata pari al 268%, mentre la crescita relativa ai consumi nello stesso periodo è stata „solo‟ del 136%. Il fenomeno è progressivamente in aumento, dunque, e per giunta anche tra le fasce giovanili della popolazione. Una ricerca dell‟Ifc-Cnr riscontra che dal 2008 al 2009 la percentuale di studenti tra i 15 e i 19 anni che dichiarano di aver giocato denaro almeno una volta negli ultimi dodici mesi è aumentata dal 40% al 47%. Tra questi si contano addirittura 550mila minorenni: ben il 43% dei minori scolarizzati, che nel 2008 erano solo il 38%. Un‟indagine conoscitiva svolta tra gli studenti del Lazio rileva inoltre che il 17% è vittima di dipendenza da gioco, mentre uno su quattro dichiara di giocare più di tre volte a settimana. Per spesa pro capite dedicata al gioco, l‟Italia è prima al mondo: circa 900 euro a persona, cui c‟è da aggiungere un sommerso stimabile intorno ai 5-7 miliardi di euro annui. Per quel che riguarda il territorio provinciale di Prato, secondo l‟indagine Censis “Gioco ergo sum”del luglio 2009, Prato si segnala per una spesa media pro capite di 904 euro, superiore alla media nazionale (894 euro pro capite), ma anche a quella toscana (876 euro). Nel 2010 il dato è salito a 967 euro. Secondo le rilevazioni di un‟indagine EDIT dell‟Agenzia Regionale di Sanità della Toscana, Prato è la 4° provincia per propensione giovanile al gioco. Le ricerche rivolte alla cura e alla prevenzione dal gioco d‟azzardo sul territorio regionale, effettuate dall‟ AGCI di Pistoia con l‟Università di Firenze facoltà di Psicologia – e dall‟Azienda USL 3 zona Valdinievole in collaborazione con la facoltà di Economia di Firenze (dipartimento di statistica) e con l‟Osservatorio Epidemiologico dell‟Agenzia Regionale di Sanità Toscana, hanno rilevato che nel 2005 tra Firenze, Prato e Pistoia ben 1064 persone, pari al 2% dei giocatori, erano vittime di ludopatia. È su queste premesse che nasce l‟idea del progetto ALEA, rispondendo ad un bisogno del territorio e alla “vocazione” delle singole associazioni partecipanti. Pagina 15 Progetto ALEA 2. LA NASCITA DEL PROGETTO Il progetto Alea nasce nel 2008, quando la Federconsumatori di Prato comincia a notare un interesse crescente verso il gioco d‟azzardo da parte di alcuni cittadini che si rivolgevano agli sportelli dell‟associazione. Significativa, in tal senso, fu la segnalazione di un cittadino che scrisse una lunga e dettagliata e-mail in cui si mettevano in discussione certi meccanismi del sistema gioco italiano. Di seguito la mail inviata alla Federconsumatori di Prato e la risposta dell‟associazione in data 23 ottobre 2008: Pagina 16 Progetto ALEA La risposta della Federconsumatori: Dalla e-mail non si evinceva certo se il mittente avesse o meno problemi di dipendenza da gioco, ma ne emergeva sicuramente una dedizione e un impegno che avrebbe potuto degenerare in patologia. Accanto a quell‟evento, se ne presentarono altri: persone che, in grosse difficoltà finanziarie, accennavano al gioco come a un canale di sfogo o un‟ancora di salvezza a cui appigliarsi nella speranza di poter risolvere i propri problemi. Da queste esperienze è nata nell‟associazione la convinzione che occorresse intervenire in maniera più incisiva. L‟obiettivo non doveva essere lo stigmatizzare il gioco in sé, ma rendere le persone consapevoli dei rischi insiti nel gioco d‟azzardo. Avere la consapevolezza delle reali possibilità di vincita e dei rischi insiti nel gioco vuol dire giocare in maniera responsabile e consapevole, in piena libertà di decidere se e quando farlo. Allo stesso modo, avere la consapevolezza delle caratteristiche che fanno del gioco un gioco d‟azzardo (l‟inutilità dell‟allenamento e dell‟esercizio, l‟assenza di una strategia e un premio di valore il cui ottenimento è gestito dalla pura casualità) possono far riflettere sul senso o meno di aumentare la posta in gioco per continuare ad inseguire il sogno di una vincita. Partendo da questi presupposti, si è iniziato a sviluppare il progetto Alea. Il primo passo è stato quello di realizzare una ricerca che potesse ricostruire il panorama del gioco d‟azzardo in Italia. Avvalendosi di studi pregressi e dell‟osservatorio della Federconsumatori nazionale, è stato possibile definire un primo quadro della situazione. È stato quindi individuato l‟obiettivo di Pagina 17 Progetto ALEA intervento: un‟azione mirata che da un lato “fotografasse” la problematicità del gioco nella provincia di Prato, e dall‟altro ponesse le basi per un primo intervento di prevenzione rivolto alle persone a vari livelli dedite al gioco. Di pari passo si è cominciata una piccola campagna mediatica, volta a preparare il terreno al futuro progetto Alea. Una volta focalizzati gli obiettivi del progetto, si è realizzato il piano operativo di intervento: - Ricerca/mappatura del gioco d‟azzardo sul territorio pratese Apertura di uno sportello d‟ascolto Campagna mediatica rivolta alla cittadinanza Convegno per la presentazione dei materiali e dei primi dati rilevati presso l‟Usl di Prato Giornata di gioco in piazza Convegno finale per la presentazione dei risultati e la conclusione del progetto. Pagina 18 Progetto ALEA 3. L‟INDAGINE CONOSCITIVA Il primo step del progetto Alea è stato quello di ricostruire la portata del fenomeno gioco d‟azzardo sul territorio della provincia di Prato. L‟indagine conoscitiva è stata svolta su livelli diversi: interviste ai gestori dei luoghi da gioco, interviste agli adulti che gravitano intorno ai luoghi da gioco, interviste a tutti i giovani. Successivamente, viste le numerose presenze nei luoghi da gioco, si è cercato di approfondire il fenomeno presso le persone di etnia cinese. L‟obiettivo iniziale della ricerca era raccogliere 5000 questionari. Sin da subito, tuttavia, è apparso chiaro che sarebbe stato impossibile ottenere tale risultato, per via della forte ritrosia dimostrata dai giocatori a rispondere ai questionari, così come a riconoscere la propria dedizione al gioco. In totale i questionari somministrati sono stati 2096. La tecnica adottata nella somministrazione dei questionari è stata quella dell‟operativa di strada, in contesti e luoghi di aggregazione diversificati. I risultati che di seguito vengono esposti, sono da considerarsi derivanti da un campione estremamente rappresentativo. È tuttavia facile ipotizzare che si tratti di dati sottostimati rispetto alla realtà, per la stessa tendenza psicologica dei giocatori a non riconoscere l‟entità della propria propensione al gioco. 3.1 I LUOGHI DA GIOCO La prima parte del progetto ALEA si è basata sull‟osservazione (in termini tecnici, „mappatura‟) dei luoghi da gioco e delle abitudini dei frequentatori, e su interviste guidate ai gestori dei vari esercizi (vedi Allegato 1 e 2 in appendice). I tipi di esercizi monitorati sono: - tabaccherie - bar e bar/tabacchi - circoli ricreativi - agenzie di scommessa Tabella A. Tipologia di esercizi monitorati. Circoli 18% Agenzie di scommessa 6% Bar e Bar/Tabacch Tabaccheri e 42% i 34% Pagina 19 Progetto ALEA In merito ai giochi praticati all‟interno dei loro locali, i gestori si sono espressi come riportato nella tabella seguente: Tabella B. Giochi praticati nei locali monitorati. Tra i giocatori delle slot, all‟interno dei bar, si rileva che un quarto sono di nazionalità cinese. Tabella C. Nazionalità dei frequentatori monitorati. Altro 16% Marocco 2% Egitto 4% italia 30% Albania 9% Cina 25% Romania 14% 3.2 IL QUESTIONARIO Nella seconda fase del progetto ALEA è stato somministrato un questionario a risposta chiusa sulle abitudini rispetto al gioco (vedi Allegato “Il questionario per i giocatori” in appendice). Il questionario è stato somministrato con la tecnica dell‟operativa di strada. Gli intervistati sono stati complessivamente 2096, comprendenti fasce d‟età diverse, che qui esamineremo divisi in due categorie: i giocatori adulti (1479) e i giocatori di minore età o di maggiore età appena compiuta, ma tuttavia in una posizione di non indipendenza economica, in quanto studenti di scuola superiore (617). Pagina 20 Progetto ALEA C‟è da tener presente che il questionario era auto-compilativo. Gli intervistati rispondevano dunque autonomamente alle domande, con l‟intervento degli operatori qualora sorgesse il bisogno di qualche precisazione linguistica, soprattutto nel caso di cittadini stranieri. Tale modalità di somministrazione, se spesso ha permesso di superare l‟iniziale diffidenza, garantendo privacy e riservatezza, ha però in molti casi fornito dati non completi e questionari non integralmente compilati. Per garantire maggiore rigore nella trattazione dei dati, l‟analisi che seguirà preciserà di volta in volta l‟eventuale assenza o incompletezza informativa, qualora tali precisazioni fossero significative. La percentuale di coloro che non hanno fornito risposta sarà contrassegnata dalla sigla “n.r.” (“non risponde”). 3.2.1 GLI ADULTI Il campione degli adulti intervistati è piuttosto bilanciato per genere ed età, anche se prevalentemente formato da uomini e giovani fra i 19 e i 29 anni. Tabella 1. Proporzione uomini/donne. 47% 53% femmine maschi Tabella 2. Fasce di età del campione intervistato. 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 19 - 29 anni 30 - 39 anni 40 - 49 anni 50 - 59 anni > 60 anni Relativamente alla professione, le categorie maggiormente rappresentate sono quelle degli impiegati, degli operai, dei pensionati e degli studenti. Si è comunque cercato di monitorare anche il comportamento di categorie minoritarie in quanto a numero rappresentato, ma tuttavia “interessanti” da un punto di vista sociologico, perché prive di reddito, come quelle delle casalinghe e dei disoccupati. Pagina 21 Progetto ALEA Tabella 3. Categorie lavorative. Studente Pensionato Operaio Insegnante Imprenditore, libero professionista Impiegato, quadro, tecnico Disoccupato Dirigente, funzionario Commerciante, artigiano,lavoratore … Casalinga Altro 0% 5% 10% 15% 20% Altro dato importante per misurare la variabilità della propensione al gioco, è il titolo di studio. A questo proposito, il campione preso in esame si configura composto da persone per la maggior parte in possesso di un diploma di scuola superiore, quindi con un livello culturale medio-alto. Tabella 4. Titolo di studio. Licenza Media 25% Licenza elementare 9% Diploma 49% Laurea 17% Di seguito la nazionalità di tutti coloro che hanno accettato di dichiararla nel rispondere al nostro questionario. Il numero totale che compare al fondo della tabella (1271) è nettamente inferiore al numero totale degli adulti intervistati (1479), segno che nel compilare il questionario non tutti hanno ritenuto opportuno dichiarare la propria nazionalità. Pagina 22 Progetto ALEA Tabella 5. Nazionalità. Nazionalità albanese algerina cinese egiziana filippina Inglese n. 28 2 62 1 1 1 Nazionalità iraniana Italiana marocchina neozelandese rumena serba n. 1 1155 4 2 6 1 Nazionalità slovena somala tedesca tunisina ucraina TOTALE n. 1 1 1 2 1 1271 I dati a disposizione e fin qui esaminati sono stati poi incrociati con quelli relativi alla propensione al gioco e alle abitudini ad esso collegate. Il rapporto con il gioco è stato definito patologico, problematico o sano in base alle risposte date ad una sezione specifica del questionario, basata sul noto South Oaks Gambling Screen, il test del gioco d‟azzardo di South Oaks, la clinica in cui è stato elaborato (v. domande 4-15 dell‟Allegato “Il questionario per i giocatori” in appendice). La tabella che segue mostra le percentuali delle persone dedite al gioco all‟interno di ogni fascia di età. Il colore più scuro è stato attribuito ad una patologia conclamata, mentre la fascia chiara individua una problematicità che rischia di cronicizzarsi e degenerare in dipendenza. Ne emerge che la categoria degli ultrasessantenni è quella all‟interno della quale si riscontra il maggior numero di persone con gravi problemi di gioco. Si noti, comunque, come in ogni fascia d‟età la categoria che conserva un rapporto sano con il gioco è sempre minoritaria. L‟unica eccezione è la classe d‟età compresa tra i 19 e i 29, in cui le persone con problemi (gravi o lievi che siano) si equivalgono alle persone senza problemi. Tabella 6. Incidenza del rapporto con il gioco sulle varie fasce di età. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% nessun problema qualche problema gravi problemi 19 - 29 30 - 39 40 - 49 50 - 59 anni anni anni anni > 60 anni Relativamente al sesso, il gioco d‟azzardo è appannaggio (ma non assoluto) del sesso maschile. Pagina 23 Progetto ALEA Tabella 7. Incidenza del rapporto con il gioco sul sesso. 100% 80% 60% nessun problema 40% qualche problema 20% gravi problemi 0% Femmina Maschio Volendo individuare quale sia la categoria lavorativa (e quindi abbastanza realisticamente reddituale) più a rischio, si nota come gli insegnanti siano i meno toccati dal problema gioco, seguiti subito dopo dagli studenti, come evidente nella tabella che segue. Le categorie con le maggiori problematicità conclamate risultano invece quelle dei pensionati e dei commercianti/artigiani. Degna di nota è anche la categoria dei disoccupati, in cui l‟insieme delle persone con problematicità gravi e lievi costituiscono la maggioranza sia all‟interno della singola categoria che a confronto con tutte le altre. Seguono, in ordine, i pensionati, gli imprenditori, gli operai, i dirigenti, i commercianti e le casalinghe. Si tenga comunque presente che la rilevazione si basa sulle risultanze delle autodichiarazioni degli intervistati, e dunque da una loro autopercezione del fenomeno. Se la dedizione al gioco da parte di imprenditori, dirigenti e commercianti potrebbe non costituire, a primo acchito, un motivo di allarme sociale, in quanto categorie lavorative a reddito variabile, difficilmente pronosticabile o con possibilità di fornire una discreta disponibilità finanziaria, tutte le altre categorie in questione sono caratterizzate da un reddito medio o fisso, se non addirittura nessun reddito (disoccupati e casalinghe). Per questo stesso motivo alcune di queste categorie sono state ritenute sociologicamente interessanti e oggetto di una più attenta analisi alla fine del capitolo. Tabella 8. Incidenza del rapporto con il gioco sulle categorie lavorative. Pagina 24 Progetto ALEA 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% nessun problema qualche problema gravi problemi Che gli insegnanti siano l‟unica categoria a non manifestare patologie conclamate legate al gioco, porta ad esaminare la variabilità della ludopatia in base al titolo di studio, confermando l‟ipotesi che ludopatia e titolo di studio (educazione) siano valori inversamente proporzionali. All‟aumentare dell‟uno, corrisponde il diminuire dell‟altro. Tabella 9. Incidenza del rapporto con il gioco sul livello culturale. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% nessun problema qualche problema gravi problemi Si è dunque tracciata la realtà famigliare degli intervistati, cercando eventuali corrispondenze tra lo stato civile e la propensione al gioco. Ne è emersa una maggiore incidenza di problemi tra i separati/divorziati. Tentando un‟interpretazione di questo dato, si può ipotizzare che la perdita di serenità Pagina 25 Progetto ALEA familiare sia la conseguenza di un comportamento ludopatico oppure un motivo di depressione che indurrebbe gli interessati a trovare sollievo nell‟eccitamento procurato dal gioco e consolazione nella speranza di una vincita. Ad ogni modo, prendendo in esame il solo rapporto espressamente patologico con il gioco, la categoria dei coniugi/conviventi non si differenzia poi di tanto da quella dei separati/divorziati, ma sembra addirittura avere valori leggermente più alti. Il fatto che i celibi/nubili siano meno propensi al gioco, è invece probabilmente spiegabile con una minore disponibilità finanziaria. Tabella 10. Incidenza del rapporto con il gioco sullo stato civile. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% nessun problema qualche problema gravi problemi Interessante, anche se bisognoso di precisazioni, il quadro relativo alla propensione al gioco da parte dei cittadini classificati in base alle varie nazionalità. Dalla tabella emerge infatti che sono i cittadini rumeni e maghrebini quelli maggiormente dediti al gioco d‟azzardo, dato in contrasto con quanto rilevato in sede di monitoraggio (vedi Tabella C). Tale apparente incongruenza si spiega con l‟esigua rappresentanza numerica degli intervistati delle nazionalità in questione (sono solo 5 i rumeni e 7 i maghrebini), contattati tra l‟altro direttamente nei luoghi di gioco. Come si approfondirà in seguito, invece, i cittadini di altre etnie, soprattutto cinesi, che sono il gruppo maggiormente rappresentato nel campione (v. tab.5), sono stati intervistati anche in luoghi diversi da quelli di gioco: per strada, al mercato, nelle scuole di lingue. Ne deriva una maggiore varietà nelle risposte al questionario. Tabella 11. Incidenza del rapporto con il gioco sulla nazionalità. Pagina 26 Progetto ALEA 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% nessun problema qualche problema gravi problemi In merito alla tipologia di giochi praticati, essa varia a seconda della frequenza. Il gratta&vinci è decisamente il gioco preferito da chi gioca tutti i giorni, mentre si rivolge al lotto e all‟enalotto chi gioca una o più volte a settimana. Entrambi sono comunque rispettivamente al secondo e primo posto anche per chi gioca di tanto in tanto. Tabella 12. Giochi preferiti in base alla frequenza. Giochi praticati / Frequenza tutti i giorni più volte una volta a a settimana settimana di tanto in tanto mai n.r. carte 18 27 45 276 753 360 scommesse ippiche 13 11 18 47 1003 387 gioco online scommesse eventi sportivi 33 38 0 86 96 1226 11 44 60 184 187 393 gratta&vinci 44 54 83 545 463 290 bingo 10 31 40 132 884 382 slot 14 31 26 100 916 392 lotto/enalotto 11 88 89 514 468 299 totocalcio 11 7 34 144 895 388 casinò 4 3 4 86 979 403 biliardo 8 13 10 86 964 398 La spesa media per il gioco a settimana per gli adulti è di 418 euro, e varia da un minimo di 0 (335 persone) a un massimo di 2000 euro (3 persone). Di seguito si riporta la tabella relativa alla spesa massima effettuata in un sol giorno. Tabella 13. Spesa massima effettuata in un solo giorno. Pagina 27 Progetto ALEA 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1 euro o meno Più di 1 Più di 10 euro ma euro ma meno di 10 meno di euro 100 euro Più di 100 Più di 1000 euro ma euro ma meno di meno di 1000 euro 10000 euro Alla domanda se tornasse spesso a giocare per rifarsi dei soldi persi, la maggior parte degli intervistati ha dichiarato di non averlo mai fatto, una percentuale esigua ha ammesso di tornarci molto spesso, mentre un numero piuttosto consistente ha evitato di rispondere alla domanda. Tabella 14. Risposte alla domanda: “Quando perdi, torni spesso a giocare un‟altra volta per vincere i soldi persi?” 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Mai Quasi Qualche Spesso mai volta Molto spesso N.R. Abbiamo dunque domandato agli intervistati se avessero mai preso soldi in prestito per andare a giocare: la maggior parte afferma di non averlo mai fatto, ma un numero cospicuo preferisce non rispondere. Tabella 15. Risposte alla domanda: “Ha mai chiesto in prestito denaro per giocare?” n.r. 14% Si 6% No 80% Consapevoli dei possibili legami tra gioco d‟azzardo e associazioni a delinquere, si è cercato di indagare sulle fonti dei prestiti. Tra le varie opzioni Pagina 28 Progetto ALEA (famigliari, amici, banche ecc.) è stata prevista una categoria “Altro”, in cui è possibile che si collochi la circolazione illegale di denaro dato in prestito (usura). La tabella che segue riporta i numeri solo di quanti hanno effettivamente barrato le singole categorie. Familiari e amici sembrano essere le prime persone a cui ci si rivolge in caso di richiesta di prestito, ma non manca chi ha venduto le proprie proprietà e chi si è rivolto, appunto, ad “altro”. Tabella 16. Risposte alla domanda: “Se sì, da chi o dove l‟hai preso in prestito?” mai dai familiari 258 dagli amici 226 da banche etc 240 vendendo proprietà 244 conto aperto in agenzia di scommesse 241 altro 237 quasi mai 9 9 5 3 qualche molto volta spesso spesso 21 9 4 25 8 3 15 5 3 6 3 3 2 2 5 1 2 2 2 0 Se interrogati sulla conoscenza o meno di servizi di aiuto specifici per persone con un rapporto critico con il gioco, solo una minima parte ha risposto in modo affermativo, il resto non ha risposto o ha risposto negativamente. Ancora una volta, i canali di aiuto a cui si farebbe ricorso sono preferibilmente quelli dei rapporti affettivi. Tabella 17. Conoscenza di servizi di aiuto specifici. Si, so dove si trovan o 16% Si, ma non so dove si trovan o 37% Tabella 18. A chi ci si rivolgerebbe in caso di aiuto. Altro 8% No, ne ignoro l'esiste nza 47% Al medico 11% Ad uno psicologo/ psicoterap euta 21% Ricercherei notizie su internet 6% Ad un amico 34% Ad un servizio specializzat o 20% 3.2.1.1 I PENSIONATI Pagina 29 Progetto ALEA I pensionati che hanno risposto al questionario sono in tutto 108, principalmente uomini (60%). La spesa media a settimana che un pensionato dedica al gioco è pari a 110 euro, con importi che variano da un minimo di 0 (32 persone) a un massimo di 2000 euro (una persona). La spesa massima di un sol giorno corrisponde in maniera abbastanza fedele a quella dell‟intero campione esaminato (v. tab. 13). Tabella 19. Cifra spesa al gioco in un solo giorno dai pensionati. 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 1 euro o meno Più di 1 euro Più di 10 Più di 100 Più di 1000 ma meno di euro ma euro ma euroma 10 euro meno di 100 meno di meno di euro 1000 euro 10000 euro Dal grafico che segue i pensionati sembrano non giocare assiduamente e preferire il gioco del lotto/enalotto, seguito dai gratta&vinci, carte e totocalcio. Per l‟analisi di questi dati abbiamo ritenuto opportuno inserire i numeri anche di coloro che non hanno risposto alle varie voci, che a volte costituiscono una quantità di persone abbastanza importante. Tabella 20. Giochi preferiti dai pensionati in base alla frequenza. Pagina 30 Progetto ALEA più volte una volta a a tutti i giorni settimana settimana Giochi praticati / Frequenza carte scommesse ippiche gioco online scommesse eventi sportivi gratta&vinci bingo slot lotto/enalotto totocalcio casinò biliardo di tanto in tanto mai n.r. 3 2 1 4 1 1 3 2 0 21 4 1 62 20 81 23 4 106 0 3 1 1 0 1 0 0 5 5 1 5 12 1 0 1 0 9 1 2 10 0 0 0 14 37 10 3 46 21 5 5 72 43 73 77 29 67 80 80 22 16 27 25 16 23 28 27 3.2.1.2 I COMMERCIANTI I commercianti intervistati sono in tutto 148, principalmente uomini (67%). La spesa media a settimana che un commerciante spende per il gioco è pari a 391 euro a settimana, con importi che variano da un minimo di 0 euro (23 persone) ad un massimo di 800 euro (una persona). Anche in questo caso le cifre massime spese in un sol giorno rispecchiano quelle del campione nella sua totalità (v. tab. 13). Tabella 21. Cifra spesa al gioco in un solo giorno dai commercianti. 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 1 euro o meno Più di 1 euro Più di 10 euro Più di 100 Più di 1000 ma meno di ma meno di euro ma euroma 10 euro 100 euro meno di 1000 meno di euro 10000 euro Gratta&vinci e lotto/enalotto sembrano esser ancora le tipologie di gioco preferite da chi gioca tutti i giorni e di tanto in tanto. Rispetto ad altre fasce di popolazione, si registra un aumento del numero di frequentatori di casinò. Pagina 31 Progetto ALEA Tabella 22. Giochi preferiti dai commercianti in base alla frequenza. Giochi praticati / Frequenza tutti i giorni più volte una volta a a settimana settimana di tanto in tanto mai n.r. carte 1 2 4 20 81 40 scommesse ippiche 1 2 4 6 96 39 gioco online scommesse eventi sportivi 6 6 5 6 6 119 2 4 9 21 73 39 10 7 3 49 44 35 bingo 2 4 7 14 79 42 slot 2 1 3 9 95 38 lotto/enalotto 2 13 9 51 37 36 totocalcio 0 0 6 17 85 40 casinò 0 1 0 17 91 39 biliardo 2 2 0 6 99 39 gratta&vinci 3.2.1.3 LE CASALINGHE Le casalinghe intervistate sono complessivamente 108. La loro spesa media per il gioco a settimana è di 32 euro, con importi che variano tra gli 0 euro (17 persone) e i 100 (una persona). La tabella relativa alla cifra spesa in un solo giorno si differenzia abbastanza da quella del campione totale (v. tab. 13) per la presenza di un maggior numero di persone che gioca quantità più piccole di denaro (1 euro o meno). Si noti inoltre la totale assenza di donne che affermano di aver giocato somme comprese tra i 1000 e i 10.000 euro. Tabella 23. Cifra spesa al gioco in un solo giorno dalle casalinghe. Pagina 32 Progetto ALEA 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 1 euro o meno Più di uno ma Più di 10 ma Più di 100 ma meno di 10 meno di 100 meno di 1000 Pochissime sono le donne casalinghe che affermano di giocare ogni giorno, mentre aumentano coloro che giocano di tanto in tanto, preferendo, ancora una volta, gratta&vinci e lotto/enalotto. Tabella 24. Giochi preferiti dalle casalinghe in base alla frequenza. Giochi praticati / Frequenza tutti i giorni più volte una volta a a settimana settimana di tanto in tanto mai n.r. carte 0 1 3 7 46 51 scommesse ippiche 0 1 1 1 45 60 gioco on line scommesse eventi sportivi 0 1 1 2 2 102 0 2 1 1 43 61 gratta&vinci 4 2 5 30 23 44 bingo 1 0 5 3 42 57 slot 0 0 3 2 41 62 lotto/enalotto 1 5 3 29 23 47 totocalcio 0 0 0 1 45 62 casinò 0 0 0 1 44 63 biliardo 0 0 0 1 45 62 3.2.1.4 I DISOCCUPATI Pagina 33 Progetto ALEA I disoccupati intervistati sono 49, per la maggior parte donne (67%). La spesa media settimanale dedicata al gioco è di 60 euro. L‟importo minimo giocato va da 0 euro (10 persone) a 200 (3 persone). La tabella che indica la cifra massima giocata in un solo giorno indica valori superiori a quelli del campione totale (v. tab. 13) relativamente agli importi maggiori, quelli cioè compresi tra i 100 e i 1000 euro e tra i 1000 e i 10.000 euro. Tabella 25. Cifra spesa al gioco in un solo giorno dai disoccupati. 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 1 euro o meno Più di 1 euro ma meno di 10 euro Più di 10 Più di 100 Più di 1000 euro ma euro ma euro ma meno di meno di meno di 100 euro 1000 euro 10000 euro I giochi preferiti sono ancora una volta gratta&vinci e lotto/enalotto, giocati di tanto in tanto. Parrebbe quindi che i disoccupati tendano a giocare meno volte, ma cifre decisamente più consistenti di quelle delle altre categorie. Tabella 26. Giochi preferiti dai disoccupati in base alla frequenza. Giochi praticati / Frequenza tutti i giorni più volte una volta a a di tanto settimana settimana in tanto mai n.r. carte 0 1 2 9 39 0 scommesse ippiche 1 0 0 2 47 1 gioco on-line scommesse eventi sportivi 5 1 0 0 8 37 0 3 3 5 38 3 gratta&vinci 4 2 3 26 19 0 bingo 1 5 1 3 43 0 slot 1 3 1 7 37 0 lotto/enalotto 1 5 5 20 24 0 totocalcio 1 0 0 8 43 0 casinò 0 0 0 1 49 1 biliardo 1 0 0 5 44 1 3.2.1.5 I DIRIGENTI Pagina 34 Progetto ALEA I dirigenti intervistati sono in totale 24, bilanciati rispetto al sesso, con una leggera predominanza maschile (54%). La spesa media a settimana per il gioco è di 31 euro, con importi che variano da un minimo di 0 (11 persone) ad un massimo di 300 (una persona). Relativamente alla spesa massima di un solo giorno, è totalmente assente la categoria di spesa che va dai 1000 ai 10.000 euro, mentre degno di nota è il fatto che ben un quarto degli intervistati si è rifiutato di rispondere a questa domanda. Tabella 27. Cifra spesa al gioco in un solo giorno dai dirigenti. 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1 euro o meno Più di 1 euro Più di 10 Più di 100 ma meno di euro ma euro ma 10 euro meno di 100 meno di euro 1000 euro n.r. Pochi, in generale, sembrano coloro che si dedicano al gioco, in una categoria che pure mostrava al suo interno un‟alta incidenza di dipendenza da gioco (v. tab.8). La conclusione potrebbe essere che i dirigenti che praticano il gioco, anche se pochi, hanno con esso un rapporto problematico, oppure che dietro le mancate risposte si nascondano possibili reticenze. Tabella 28. Giochi preferiti dai dirigenti in base alla frequenza. Giochi praticati / Frequenza tutti i giorni più volte una volta a a settimana settimana di tanto in tanto mai n.r. carte 0 1 0 1 17 5 scommesse ippiche 1 0 1 0 18 4 gioco online scommesse eventi sportivi 0 0 0 1 0 23 0 1 0 0 18 5 gratta&vinci 1 0 1 3 13 6 bingo 0 2 0 1 16 5 slot 0 0 0 2 17 5 lotto/enalotto 0 1 1 8 9 5 totocalcio 0 1 0 1 17 5 casinò 0 0 2 1 17 4 biliardo 0 0 0 2 17 5 3.2.1.6 GLI OPERAI Pagina 35 Progetto ALEA Gli operai intervistati sono 230, la categoria più numerosa, per lo più composta da uomini (69%). La spesa media degli operai intervistati è di 26 euro a settimana, con importi che variano da 0 (22 persone) ad un massimo di 300 (una persona). Tanti sono coloro che non rispondono alla richiesta di indicare la cifra massima spesa in un solo giorno. Tabella 29. Cifra spesa al gioco in un solo giorno dai disoccupati. 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 1 euro o meno Più di 1 euro ma meno di 10 euro Più di 10 Più di 100 Più di euro ma euro ma 10000 euro meno di meno di 100 euro 1000 euro n.r. Riguardo ai giochi preferiti, gratta&vinci e lotto/enalotto sono ancora ai primi posti. Tabella 30. Giochi preferiti dai dirigenti in base alla frequenza. Giochi praticati / Frequenza di più volte una volta tanto tutti i a a in giorni settimana settimana tanto mai n.r. carte 6 3 12 48 90 71 scommesse ippiche 1 1 2 16 130 80 gioco online scommesse eventi sportivi 1 6 0 20 19 184 1 8 15 38 90 78 gratta&vinci 7 9 21 90 47 56 bingo 1 3 13 24 111 79 slot 1 9 7 23 110 80 lotto/enalotto 1 19 20 83 52 55 totocalcio 1 1 10 30 108 80 casinò 2 0 1 10 135 82 biliardo 1 5 3 18 119 84 3.2.2 I GIOVANI Pagina 36 Progetto ALEA Una sezione a parte meritano i giovanissimi, intendendo con questo termine i ragazzi minorenni o anche maggiorenni che ancora frequentano le scuole superiori, trovandosi pertanto in una condizione finanziaria di non indipendenza. I giovanissimi intervistati sono in tutto 617, di cui 540 studenti del Liceo Sociopsicopedagogico Gianni Rodari. Vista la tipologia di scuola, il campione è dunque di componente prevalentemente femminile e italiana, ma non mancano intervistati di nazionalità diverse. Tabella 31. Rapporto uomini/donne tra i giovani Tabella 32. Nazionalità tra i giovani. nazionalità afghana albanese bengalese cinese congolese cossovaro greca italiana Maschio 19% Femmina 81% n. 1 16 1 9 1 1 1 542 nazionalità olandese marocchina mauritius nigeriana portoghese oriundo rumena n.r. n. 1 3 1 1 1 1 6 31 Nonostante la giovane età degli intervistati, si nota che ben 51 ragazzi ha un rapporto problematico con il gioco. In 3 hanno una dipendenza conclamata, mentre per 54 persone non è stato possibile giungere a conclusioni perché non hanno completato il questionario in ogni sua parte. Tabella 33. Rapporto con il gioco. Ha problemi e dovrebbe consultare uno specialista 3 Ha qualche problema di gioco 51 Non ha problemi di gioco 509 n.r. 54 Pur trattandosi di un campione a maggioranza femminile, i problemi relativi al gioco sembrano insorgere nei ragazzi più che nelle ragazze. Pagina 37 Progetto ALEA Tabella 34. Incidenza della propensione al gioco sul sesso. 100% 90% 80% Non ha problemi di gioco 70% 60% Ha qualche problema di gioco 50% 40% 30% Ha problemi e dovrebbe consultare uno specialista 20% 10% 0% Femmina Maschio La tabella seguente, oltre a darci i numeri reali delle persone per cui è stato possibile elaborare una diagnosi, ci rivela se i ragazzi interessati sono studenti o lavoratori apprendisti. Tabella 35. Incidenza della propensione al gioco sulla condizione scolastica o lavorativa. Rapporto con il Altro gioco/situazione scolastica o lavorativa Commerciante, Disoccupato Imprenditore, artigiano, libero lavoratore professionista autonomo Operaio Studente Ha gravi problemi Ha qualche problema Non ha problemi 3 1 1 1 2 1 1 47 2 500 Incrociando questi dati con quelli relativi alla nazionalità, si scopre che I tre ragazzi che hanno seri problemi con il gioco sono un italiano, un ragazzo di nazionalità cinese e un ragazzo di nazionalità marocchina. I ragazzi che risultano avere qualche problema sono invece 46 italiani, 2 cinesi, un rumeno e 2 che non hanno dichiarato la nazionalità. Pagina 38 Progetto ALEA Alla domanda se si torna spesso a giocare dopo che si è perso al gioco, la maggior parte risponde di no. Si sono ottenute tuttavia risposte anche per le altre categorie, cui è opportuno aggiungere anche quella relativa a coloro che non hanno voluto rispondere. Tabella 36. Risposte alla domanda: “Quando perdi, torni spesso a giocare un‟altra volta per vincere i soldi persi?” 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Mai Quasi Qualche Spesso mai volta Molto spesso n.r. Sorprendono, invece, le risposte alla domanda se sono stati mai chiesti soldi in prestito. Anche qui vengono considerati quanti hanno preferito non rispondere. Come per gli adulti, anche in questo caso i familiari sono le persone a cui si ricorre preferibilmente. Tabella 37. Risposte allaù domanda:“Ha mai chiesto in prestito denaro per giocare?” No Sì N.r. 575 29 13 Tabella 38. Risposte alla domande: “Se sì, dove l‟hai preso in prestito?” quasi qualche molto mai mai volta spesso spesso 310 9 15 6 3 321 9 4 1 2 337 2 1 0 0 337 0 1 0 0 dai familiari dagli amici da banche etc vendendo proprietà conto aperto ag. scommesse 336 0 2 0 0 altro 305 1 1 0 2 I giochi preferiti dai giovani si differenziano da quelli scelti dagli adulti. Al gratta&vinci e al lotto, che continuano a detenere il primato dei preferiti da chi gioca di tanto in tanto, si affiancano le scommesse sugli eventi sportivi, il biliardo e il gioco on-line, preferito da chi si dedica al gioco più volte a settimana o quotidianamente. C‟è ancora una volta da notare il numero copioso di ragazzi che ha preferito non rispondere a questa voce specifica. Pagina 39 Progetto ALEA Laddove negli adulti si poteva supporre una non conoscenza del termine che avrebbe indotto a saltare la domanda, la mancata risposta dei ragazzi ci sembra sia più facilmente attribuibile alla reticenza. Tabella 39. Giochi preferiti dai giovani. Giochi praticati / Frequenza più volte una volta a a di tanto settimana settimana in tanto tutti i giorni mai n.r. carte 7 10 13 161 409 17 scommesse ippiche 7 1 2 8 582 17 17 30 0 96 232 242 scommesse eventi sportivi 7 9 27 68 481 25 gratta&vinci 7 20 30 331 219 10 bingo 6 4 4 83 499 21 slot 7 7 5 65 509 24 lotto/enalotto 7 6 23 180 338 13 totocalcio 4 7 16 37 532 21 casinò 6 1 0 16 566 28 biliardo 8 2 9 64 512 22 gioco online La cifra spesa in media a settimana per il gioco è di 76 euro. Piuttosto consistente, se si considera che si tratta di una media statistica, che la maggior parte dei giovani dichiara di non avere problemi di gioco, e che comunque si tratta di ragazzi economicamente non indipendenti. Per un esame più realistico, si riportano in cifre numeriche, anziché in grafico, i risultati relativi agli importi più alti giocati in un solo giorno. Ben 40 ragazzi hanno affermato di aver giocato più di 10 euro, 6 di aver giocato tra i 100 e i 1000 euro e uno più di 10.000 euro (dato, quest‟ultimo, che sembra poco verosimile, ma che tuttavia viene riportato per onestà nei confronti dei dati raccolti). Tabella 40. Cifra massima giocata in un solo giorno dai giovani. 1 euro o meno 304 Più di 1 euro ma meno di 10 euro 202 Più di 10 euro ma meno di 100 euro 40 Più di 100 euro ma meno di 1000 euro 6 Più di 10000 euro 1 n.r. 64 I ragazzi che affermano di aver speso più di 100 euro sono un ragazzo cinese, 2 albanesi, 2 italiani e un marocchino. Dei giovani che invece hanno speso tra i 10 e i 100 euro, ben 35 su 40 sono italiani. Anche i giovani, in caso di aiuto, si rivolgerebbero ad un amico o, come seconda opzione, ad uno psicoterapeuta. Un numero estremamente esiguo Pagina 40 Progetto ALEA opterebbe per un servizio specializzato e rimangono sorprendentemente molto pochi coloro che si informerebbero tramite internet. Tabella 41. A chi ci si rivolgerebbe in caso di aiuto. Ricercherei notizie su internet 4% n.r. 7% Altro (specificare) 14% Ad un amico 48% Al medico 3% Ad unopsicologoo ad uno psicopterapeuta 15% Ad un servizio specializzato 9% Anche in questo caso, gli informati non sono la maggioranza e il grafico che ne consegue è molto simile a quello relativo agli adulti ( Tab. 17) Tabella 42. Conoscenza di servizi di aiuto specifici. Sì, so dove si trovano 10% n.r. 5% No, ne ignoro l'esistenza 49% Sì, ma non so dove si trovano 36% 3.2.3 I GIOCATORI DI NAZIONALITA‟ CINESE In un capitolo a parte vengono raccolti i dati relativi ai giocatori di nazionalità cinese, considerando l‟alta presenza registrata dagli operatori in fase di mappatura e il risalto che recentemente la passione per il gioco da parte del popolo cinese ha avuto sulla stampa. Pagina 41 Progetto ALEA I dati riportati di seguito sono gli stessi che troviamo integrati nel campione generale esaminato nel capitolo 3.2.1, ma sono qui scorporati ed analizzati nel dettaglio. Gli adulti di origine cinese intervistati sono in tutto 62, intervistati per strada, al mercato o in scuole di lingue in cui imparavano l‟italiano. Ovviamente, la premessa affinché l‟intervista avesse luogo è stata che gli intervistati capissero abbastanza l‟italiano, letto o parlato. In alcuni casi, si è fatto ricorso a interpreti. Il primo dato degno di nota, è la discrepanza tra il risultato dell‟osservazione degli operatori nella fase di mappatura e le risposte rilasciate spontaneamente dagli intervistati. Il campione intervistato è abbastanza bilanciato, con una componente maschile leggermente predominante (53%). Il titolo di studio è piuttosto alto. La maggior parte è infatti in possesso di un diploma di scuola superiore, cosa che sembra poco rappresentativa della maggioranza dei cittadini cinesi a Prato. Tale apparente casualità trova spiegazione in un possibile legame tra capacità di esprimersi in italiano, titolo di studio acquisito e disponibilità al confronto con operatori italiani. Tabella 43. Titolo di studio Licenza Media 33% Diploma 52% Licenza elementare 7% Laurea 8% Coerentemente con le aspettative, la maggior parte degli intervistati rientra nella categoria degli operai. Ci troviamo quindi ad avere a che fare con persone con disponibilità finanziaria limitata. Tabella 44. Categoria lavorativa. Pagina 42 Progetto ALEA 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% I dati raccolti dalla compilazione spontanea del questionario non sono purtroppo sufficienti a delineare un quadro rappresentativo della situazione, a causa dell‟alto numero di persone che hanno risposto alle domande solo in maniera parziale e per le quali di conseguenza non è stato possibile elaborare una diagnosi. Tabella 45. Rapporto con il gioco. 35 30 25 20 15 10 5 0 Ha problemi Ha qualche Non ha e dovrebbe problema di problemi di consultare gioco gioco uno specialista n.r. Sorprende l‟alto numero di persone cinesi che risulta non avere problemi di gioco, perché in contrasto sia con quanto osservato direttamente dagli operatori (Tabella C), sia con quanto riportato dai gestori. In particolare, i gestori dichiarano l‟alta presenza di utenti cinesi, sia per i soliti gratta&vinci e lotto/enalotto, sia per le slot-machine, che pure nella tabella che segue non rientrano tra le preferenze. Tali incongruenze si spiegano con la reticenza che solitamente caratterizza gli intervistati, ma anche con il fatto che il maggiore grado di istruzione e la maggiore disponibilità a farsi intervistare potrebbero essere rispettivamente Pagina 43 Progetto ALEA motivo e sintomo di un atteggiamento più critico e distaccato nei confronti del gioco. Tabella 46. Giochi preferiti dai cittadini cinesi. Giochi praticati / Frequenza tutti i giorni più volte una volta a a settimana settimana di tanto in tanto mai n.r. carte 1 0 2 15 34 10 scommesse ippiche 0 1 2 4 44 11 gioco on line scommesse eventi sportivi 1 1 0 6 12 42 0 1 6 11 33 11 gratta&vinci 1 9 0 29 14 9 bingo 0 0 5 4 40 13 slot 0 2 4 7 38 11 lotto/enalotto 0 1 5 28 18 10 totocalcio 0 0 4 8 37 13 casinò 0 0 0 7 42 13 biliardo 0 3 2 6 40 11 Si riporta inoltre, pur ricordando che si tratta di opinioni/convinzioni personali e non di fatti dimostrabili, il racconto di molti gestori della Val di Bisenzio sull‟uso improprio che molti cittadini cinese farebbero della tecnologia telefonica. Secondo tali racconti, i cittadini cinesi fingerebbero di parlare al telefono mentre metterebbero in azione una particolare installazione Bluetooth che manderebbe in tilt le slot-machine, procurando ingenti vincite al giocatore. Se siano storie fondate o mere leggende da bar non è dato saperlo, preme comunque registrare questo racconto riportatoi da più fonti, se non altro come segnale di una tensione di rapporti esistente tra la popolazione italiana e quella cinese. La testimonianza di un altro gestore svela invece possibili presenze di mercato nero nel campo dei gratta&vinci. Un cittadino cinese sarebbe infatti andato a riscuotere una vincita che risultava già riscossa, ma al tentativo del gestore di spiegare l‟imbroglio di cui il cliente era probabilmente stato vittima, gli animi si sarebbero riscaldati tanto da rendere necessario l‟intervento dei carabinieri. Per avere un quadro più preciso, soprattutto alla luce di una situazione spesso difficile in cui i cittadini immigrati sono costretti a vivere, si propone una griglia aperta in merito alla cifra spesa per il gioco a settimana, usando invece una griglia a fasce per la cifra massima spesa in un solo giorno. Tabella 47. Cifra spesa al gioco a settimana. Euro Tabella 48. Cifra massima spesa in un solo giorno. n. Pagina 44 Progetto ALEA spesi 0 1,00 2,00 4,00 5,00 10,00 20,00 30,00 40,00 200,00 500,00 1000,00 n.r. tot 14 5 6 1 12 7 2 1 1 1 1 1 10 62 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 1 euro o meno Più di 1 euro Più di 10 euro Più di 100 ma meno di ma meno di euro ma meno 10 euro 100 euro di 1000 euro n.r. I dati sull‟informazione rispetto agli aiuti e ai servizi in caso di rapporto patologico con il gioco sono in tutto simili a quelli effettuati sul campione generale. Tabella 49. A chi ci si rivolgerebbe in caso di aiuto. Ad un amico Ad un servizio specializzato Ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta Al medico Altro (specificare) Ricercherei notizie su internet n.r. 4. Tabella 50. Conoscenza di servizi di aiuto specifici. 23 14 10 4 2 4 5 Si, so dove si trovano 11% Si, ma non so dove si trovano 31% N.r. 7% No, ne ignoro l'esistenza 51% LO SPORTELLO D‟ASCOLTO Lo sportello d‟ascolto Alea è stato aperto in via Tintori 35, presso i locali dell‟ associazione Auser di Prato, dal gennaio 2011 fino al termine del progetto, per un totale di 54 ore di apertura. Il servizio è nato con lo scopo di offrire un‟opportunità di confronto alle persone dedite al gioco d‟azzardo, ai loro familiari o a quanti semplicemente sentissero il bisogno di fare una chiacchierata con gli operatori sul tema del gioco. Un servizio parallelo a quello del Ser.T. della ASL, dove è già attivo un Pagina 45 Progetto ALEA servizio di ascolto dedicato alla ludopatia, ma allo stesso tempo diverso, collocato in locali più “neutrali”, che non richiamassero l‟idea della patologia o della terapia e situati nel centro della città. Scopo ultimo dello sportello è stato quello di stabilire un contatto con persone in difficoltà e i loro familiari, individuare i giocatori con problematiche più gravi e indirizzarli verso i servizi offerti dalla ASL. A questo scopo è stato di fondamentale importanza il lavoro di tramite degli operatori, che hanno pubblicizzato l‟attività attraverso l‟opuscolo del progetto e appositi volantini informativi, “agganciando” le persone potenzialmente interessate. Per dare visibilità allo sportello, è stato emesso un comunicato stampa pubblicato o diffuso da tutte le testate locali, a cui sono poi seguiti servizi giornalistici sui telegiornali di Toscana TV e RTV 38. Oltre a ciò, sono stati stampati appositi volantini pieghevoli e manifesti colorati affissi nei luoghi strategici della città (Sportelli dei servizi istituzionali, luoghi di gioco ecc.). La presenza dello sportello è tuttavia diventata efficace solo nelle settimane successive all‟apertura, dopo un periodo iniziale di “diffidenza” in cui il luogo è stato lentamente riconosciuto sul territorio e dopo il quale i cittadini hanno iniziato ad avere i primi timidi approcci al servizio. Le persone prese in carico hanno conosciuto lo sportello per il 50% attraverso il contatto diretto con gli operatori, per il 30% attraverso i volantini o i manifesti appositamente creati, e per il 20 % attraverso il passaparola. I dati possono essere osservati meglio nel grafico sottostante: artigiani 14% disoccupati 42% operai 44% Lo sportello ha preso in carico 11 giocatori, coi quali sono stati intrapresi dei percorsi di ascolto e di indirizzamento. Per 4 di queste persone il rapporto con il gioco d‟azzardo è stato rilevato più problematico ed è stato ritenuto opportuno inviare i giocatori al Ser.T. della Asl di Prato. Altre due persone stavano invece effettuando il proprio percorso di ascolto al momento della chiusura dello sportello. La durata media dei percorsi di ascolto è stata di 3 colloqui. C‟è da segnalare, inoltre, che 3 persone si sono rivolte allo sportello e hanno intrapreso il percorso di ascolto non perché direttamente interessate, ma perché in presenza di familiari dediti al gioco d‟azzardo. Due di queste persone sono genitori, mentre una è una figlia diciannovenne interessata a capire come aiutare il padre. Pagina 46 Progetto ALEA 4.1 I DATI DELLO SPORTELLO ALEA Per quanto riguarda le principali modalità di contatto possiamo notare come la metà delle persone che si sono rivolte allo sportello d‟ascolto abbiano preso contatto per il 50% attraverso una telefonata, presentandosi solo successivamente allo sportello. Il rimanente 50% ha invece preferito recarsi direttamente presso lo sportello senza una comunicazione o un contatto preliminare tramite telefono o mail. Identikit della persona che si è rivolta allo sportello: Sesso: Donne 60 %. Uomini: 40%. Età media: 44 anni. Professione: Disoccupato 33 %, Operaio 33%, Pensionato 22%, Artigiano 11%. Il grafico sottostante mostra come la percentuale di donne rivoltasi allo sportello sia maggiore a quella degli uomini. Il grafico a torta mostra come le persone che hanno chiesto aiuto allo sportello d‟ascolto sono per il 34% disoccupati, per il 33% operai, 22% pensionati e per l‟11% artigiani. pensionat i 22% uomini artigiani 11% donne disoccupa ti 34% 0% 5. La svolta spazio Parco 20% 40% 60% 80% operai 33% “QUANDO IL GIOCO È VERAMENTE UN GIOCO” , UNA GIORNATA DI GIOCO PER TUTTI. giornata di giochi di piazza si è il giorno 30 aprile 2011 nello esterno del centro commerciale Prato. Lo slogan dell‟iniziativa “Quando il gioco è veramente un gioco” è stato scelto proprio per richiamare una Pagina 47 Progetto ALEA delle idee fondanti del progetto, ovvero che non tutto il gioco è sbagliato, ma che, a secondo del gioco e dell‟uso che se ne fa, può diventare un divertente momento aggregativo, nonché un‟attività fondante per l‟ampliamento delle proprie conoscenze e il miglioramento di sé. Il luogo è stato appositamente scelto perché l‟iniziativa mirava ad agganciare un numero consistente di persone, in particolare giovani, che nei sabato pomeriggio frequentano il centro commerciale. Dalle 15 alle 19 si sono quindi svolti numerosi giochi: basket, cruciverbone, tiro alla fune, giochi di società, pingpong. Alla giornata hanno partecipato numerose persone, alcune arrivate sul posto avendo ricevuto notizia dalla stampa o dalla newsletter appositamente creata, altre semplicemente attratte dalla manifestazione in piazza, assiepandosi intorno ai giochi. A tutti i partecipanti è stato offerto un gadget: una penna con il logo di Alea. La giornata è stata inoltre l‟occasione per distribuire ancora l‟opuscolo Alea, pubblicizzare lo sportello sul gioco d‟azzardo ancora attivo per tutto il mese di maggio e raccogliere ulteriori questionari somministrati dagli operatori. Pagina 48 Progetto ALEA Il volantino della manifestazione: Alcuni articoli di giornale che commentavano o presentavano la giornata di gioco organizzata da ALEA: Pagina 49 Progetto ALEA UNA GIORNATA CON I GIOCHI DI UN TEMPO NELL‟AMBITO DEL PROGETTO ALEA: APPUNTAMENTO AL PARCO PRATO Federconsumatori, Ceis e Asl 4 Prato nell‟ambito del progetto sulla prevenzione delle dipendenze da gioco “Alea”, organizzano per domani, sabato 30 aprile, una giornata di giochi in piazza intitolata “Quando il gioco è veramente un gioco”. L‟evento si terrà dalle 15 alle 19 presso il Parco Prato. I partecipanti potranno prendere parte a vari giochi: Tiro alla fune, Rebus, Torneo di Calcio Balilla, Ping Pong. Saranno inoltre distribuiti gadget e al termine della giornata spuntino per tutti. La giornata rientra nell‟ambito del progetto Alea, progetto di prevenzione alle dipendenze da gioco d‟azzardo, e ha finalità di lanciare il messaggio che non tutto il gioco è negativo. Nell‟ambito del progetto sono stati stampati opuscoli in lingua italiana e cinese, per informare la popolazione riguardo al rischio di questa nuova dipendenza, è stata condotta una ricerca sulla popolazione della provincia per identificare l‟entità il problema. E‟ inoltre attivo uno sportello d‟ascolto presso l‟Auser di Prato, il martedì pomeriggio dalle 15 alle 17. http://www.notiziediprato.it/2011/04/una-giornata-con-i-giochi-di-un-temponellambito-del-progetto-alea-appuntamento-al-parco-prato/ Pagina 50 Progetto ALEA 6. IL CONVEGNO ALEA Il progetto Alea si è concluso con il convegno finale, tenutosi il 24 maggio 2011 presso la sala delle Colonne della Asl di Prato. È stato un momento molto importante, preparato da un‟ampia campagna stampa, da affissione di manifesti e invio di newsletter. Nella settimana precedente, il progetto Alea era stato anche presentato in Provincia di Prato, in occasione di una assemblea pubblica dedicata al gioco d‟azzardo. L‟intento del convegno è stato Rosario Trefiletti e Piero Ianniello durante il convegno ALEA quello di discutere del gioco d‟azzardo partendo dalle problematiche riscontrate a Prato, con la restituzione alla cittadinanza dei risultati dell‟indagine conoscitiva, per poi allargare la prospettiva sul panorama italiano, da un punto di vista psicologico e sanitario. Sarebbe stata interessante anche la partecipazione ai lavori da parte di rappresentanti delle società di gestione, le concessionarie, ma nessuna di esse, pur essendo state formalmente convocate, ha risposto all‟invito. Il convegno ha dunque visto la presenza delle istituzioni, in primis la Regione Toscana, l‟assessorato alla Sanità (nella persona del dott. Arcangelo Alfano), grazie al cui contributo è stata possibile la realizzazione del progetto. Hanno partecipato anche la Provincia e il Comune di Prato, con i rispettivi assessori ai servizi sociali Loredana Ferrara e Dante Mondanelli, e la Asl di Prato, con il Direttore Generale Bruno Cravedi. Sul piano sanitario i lavori sono stati portati avanti dalla dott.ssa Antonella Manfredi, direttrice del Ser.T. di Prato, che ha illustrato dapprima le caratteristiche sintomatiche e comportamentali della ludopatia e successivamente la risposta che Il pubblico durante il convegno ALEA il Servizio Tossicodipendenze della Asl di Prato offre in ambito di dipendenze non derivanti dall‟uso di sostanze tossiche come, appunto, quelle da gioco d‟azzardo. La dott.ssa Adriana Iozzi, del Ser.T. di Firenze, ha invece portato l‟esperienza con i ludopatici in trattamento presso la Asl fiorentina. È seguita la presentazione del progetto Alea da parte del dott. Piero Ianniello, progettista e direttore del progetto, cui si affiancato l‟intervento di Matteo Iori, presidente del Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori Pagina 51 Progetto ALEA d‟Azzardo, il quale ha ampliato il quadro non solo fornendo i numeri del gioco d‟azzardo in Italia, ma anche evidenziando quanto incidente sia la campagna mediatica che induce i cittadini a giocare. Il progetto Alea è stato dunque dettagliato nella sua indagine conoscitiva, presentata dagli stessi operatori che l‟hanno svolta, offrendo i dati statistici emersi. Il presidente nazionale della Federconsumatori Rosario Trefiletti ha invece posto l‟attenzione sulla necessità di un intervento atto a contenere l‟abuso di gioco d‟azzardo in Italia, il quale, ha segnalato, è una delle maggiori industrie per fatturato, nonché uno dei pochissimi consumi in crescita nell‟ultimo periodo, contro un continuo calo di tutti gli altri. Al termine degli interventi in scaletta, molti partecipanti tra il pubblico hanno preso la parola. In alcuni casi si è trattato di testimonianze relative ad esperienze passate, come quella Da destra: il presidente della Federconsumatori di Prato Paolo Noci dell‟associazione Arianna di insieme a Piero Ianniello, direttore del progetto Alea e Bruno Prato, che ha svolto una Cravedi, direttore della Asl di Prato. importante opera di prevenzione verso il gioco d‟azzardo nelle scuole; in altri casi si è trattato invece di una semplice condivisione di intenti, come l‟intervento dell‟Arci, che sta attivando un monitoraggio dei propri circoli per contenere la presenza di slot machine. Di notevole importanza è stato l‟intervento del medico Anthony Tang, unico rappresentante in sala della comunità cinese di Prato. Il suo intervento ha messo in luce l‟origine della propensione al gioco dei cinesi: l‟attività è assolutamente vietata in Cina, per cui l‟Italia offre una sorta di valvola di sfogo a quanti sono costretti a rinunciare al gioco e alle scommesse in patria. Il dott. Tang ha tuttavia anche rilevato quanto importante sarebbe riuscire a svolgere una campagna di educazione mirata sulla popolazione cinese. Da tutti i lavori del convegno è emersa quindi la necessità di proseguire il progetto Alea e investire in iniziative volte a sensibilizzare i giocatori e renderli consapevoli dei rischi in cui incorrono. Pagina 52 Progetto ALEA Pagina 53 Progetto ALEA 7. LA COMUNICAZIONE In un progetto di prevenzione è essenziale che ci sia un‟efficace azione di comunicazione. Nell‟ambito del progetto ALEA l‟azione si è focalizzata su tre obiettivi principali: Sensibilizzazione della cittadinanza sui problemi connessi al gioco d‟azzardo e sull‟esistenza di una vera e propria patologia di dipendenza da gioco d‟azzardo) Pubblicizzazione dello sportello d‟ascolto, Diffusione dell‟idea che “non tutto il gioco è negativo, ma dipende dall‟uso che se ne fa” La prima azione messa in atto è stata la creazione di uno specifico logo raffigurante una slot macine (si veda copertina opuscolo in allegato). Il logo realizzato è stato usato come simbolo dell‟iniziativa e applicato su tutto il materiale riguardante il progetto in questione. L‟Opuscolo Successivamente è stato creato un opuscolo di 25 pagine diffuso in 5000 copie e costruito per far nascere una riflessione nei lettori sui rischi legati al gioco d‟azzardo. L‟opuscolo è stato creato dalla prof.ssa Laura Di Pofi, appositamente studiato per interessare ed agganciare persone potenzialmente dedite al gioco. La copertina della pubblicazione riporta, in grande, il logo del progetto, con colori vivaci e sgargianti, in modo da renderlo appetibile o familiare a chi è presumibilmente attratto o anche solo abituato a stimoli visivi basati sul contrasto di luci e colori. Le pagine iniziali dell‟opuscolo, sempre colorate, sono state dedicate a giochi a risposte multiple o crucipuzzle mirati a diffondere informazioni sulle probabilità di vincita ai giochi, sulle cifre spese nei giochi ogni anno e sulle persone che perdono il controllo del gioco. Il motivo della scelta di tale formato sta sia nel prediligere una modalità leggera e piacevole per somministrare informazioni da cui spesso gli interessati sono portati a difendersi innalzando muri di incomunicabilità, sia nel promuovere una forma di gioco che riprende le caratteristiche educative del gioco infantile: la scoperta di nuovi contenuti e l‟arricchimento della persona. Nello specifico, i giochi presenti nell‟opuscolo sono un piccolo quiz legato ai numeri, un crucipuzzle, il più classico “lo sapevi che?” e il test “Misura la tua febbre da gioco”. Pagina 54 Progetto ALEA I vari opuscoli del progetto ALEA Il resto dell‟opuscolo è stato realizzato in bianco e nero e dedicato ad un fumetto. Il fumetto ha offerto sia l‟opportunità di far passare informazioni mediche e pratiche attraverso un mezzo ameno, snello e visivamente accattivante, sia la possibilità di creare una storia e un personaggio in cui il lettore si potesse identificare. L‟idea è stata quindi quella di creare vignette dal disegno semplice e dal linguaggio immediato, che raccontassero le vicende di personaggi che toccano da vicino sia la gioia del gioco (quello sportivo) che il gioco d‟azzardo patologico, con ripercussioni sul piano della gestione del denaro e dei rapporti familiari. Una pagina del fumetto contenuto all‟interno nell‟opuscolo creato per il progetto ALEA Nel fumetto si ritrovano i sentimenti sani dei due personaggi principali, Duccio e Sandro, che condividono valori quali la lealtà, l‟umiltà e l‟amicizia nata in un campo da calcio, sport popolare visto come esempio di gioco che sviluppa la personalità e la creatività del singolo, la responsabilità delle proprie azioni Pagina 55 Progetto ALEA nei confronti dei compagni di gioco, il sacrificio e l‟allenamento che portano ad acquisire la tecnica e la tattica per il “bel gioco”, che rimane indipendente dalla vincita della singola partita o del campionato. I due personaggi sono poi ritratti anni dopo, quando la passione del gioco, quello d‟azzardo, li ha già travolti conducendo uno di loro, Sandro, in un vortice di solitudine e disperazione che lo induce a venire meno alle proprie responsabilità con i suoi cari e a negare i valori di una volta. È a questo punto che Duccio emerge come personaggio positivo ma non immune al fascino del gioco, e che grazie alla solidarietà della sua compagna Paola riesce a prendere le distanze dalle sale-gioco e a farsi carico della salute del suo vecchio amico. La scena in cui Duccio e Paola ricercano informazioni su internet ha il doppio scopo di informare il lettore sulla notevole quantità di persone che condividono lo stesso problema, aiutandolo a non sentirsi solo e a non vergognarsi della propria “debolezza”, ma anche a mettere a conoscenza delle notevole rete di aiuto per questo tipo di problema, che può entrare in azione con un semplice atto di volontà. La figura di Flora, moglie di Sandro, è stata inserita per offrire un‟opportunità di immedesimazione anche ai familiari dei giocatori che leggessero l‟opuscolo. Flora è una moglie disperata, che si sta rendendo conto delle menzogne raccontate dal marito e che chiede aiuto a Duccio, l‟unica persona con cui il marito sembra avere un rapporto vero. Il personaggio dello psicologo comprensivo ed esperto a cui Duccio si rivolge insieme alla moglie del suo amico è stata inserita per “umanizzare” una figura professionale che potrebbe essere percepita con diffidenza e sospetto. Egli è inoltre il pretesto per inserire, in modo leggero e facilmente fruibile, alcune informazioni più tecniche relative alla dipendenza da gioco d‟azzardo, che non è da considerarsi un vizio, ma una vera e propria patologia per cui, comunque, esiste una cura e in cui i familiari devono giocare un ruolo importante attraverso un comportamento corretto e coerente. La cura esiste, è vero, ma per essere attivata occorre che l‟interessato sia disposto a riconoscerne il bisogno. E questa è l‟incapacità di Sandro, che si chiude in se stesso e, caduto nel tunnel dell‟usura, opta per il suicidio. Riesce invece a salvarsi Duccio, che senza giudicare l‟amico, ma profondamente colpito dal suo tragico destino, torna al gioco, quello sano, in cui i punti e la vincita non sono importanti perché la vera partita vinta è quella della riconquista della propria libertà, del controllo di se stessi e degli affetti. Due vite dunque, grazie al gioco nate e nel gioco parallele e solidali, ma che ad un certo punto, sempre a causa del gioco, quello d‟azzardo però, si dividono e seguono destini diversi. Una storia che, pur nella sua brevità, cerca di essere completa, toccando il lato medico, quello affettivo e quello etico senza mai indulgere a nessun tipo di giudizio o di condanna nei confronti del gioco d‟azzardo e di chi lo pratica. Sull‟ultima di copertina dell‟opuscolo sono stati riportati i contatti dello sportello sulla dipendenza da gioco ALEA, appositamente aperto, e quello dello sportello dipendenze del Ser.T., che da poco più di un anno ha iniziato ad Pagina 56 Progetto ALEA occuparsi anche di dipendenze da “non sostanze” quale, appunto, quella da gioco d‟azzardo. L‟opuscolo è stato tradotto infine in lingua cinese per cercare di raggiungere anche l‟alto numero cittadini cinesi a Prato, che in fase di mappatura erano stati individuati tra i maggiori frequentatori dei luoghi di gioco. La versione cinese dell‟opuscolo del progetto ALEA Il volantino L‟opportunità dello sportello è stata inoltre diffusa attraverso un volantino pieghevole stampato in 3.000 copie. Oltre al logo dell‟iniziativa, il volantino riportava i volti dei personaggi del fumetto diffuso negli opuscoli, i quali mettevano in guardia verso i comportamenti sintomatici di un rapporto poco sano con il gioco. Si riportavano infine tutti i contatti dello sportello d‟ascolto ALEA, nel caso in cui ci si volesse rivolgere ad una persona (nello specifico una psicologa) per parlare della questione in totale anonimato. Volantino pieghevole dello sportello ALEA Pagina 57 Progetto ALEA Si è creato infine un manifesto pubblicitario sullo sportello, affisso nelle bacheche delle associazioni partner e nei luoghi di pubblico interesse (comune, ospedale ecc.), nel quale sono stati riportati il logo, i riferimenti e i giorni/orari di apertura dello sportello. I mezzi di comunicazione Nell‟ambito del progetto sono stati utilizzati diversi mezzi di comunicazione, sperimentando metodologie più innovative, in grado di raggiungere anche le fasce di utenza più giovanile. I mezzi utilizzati sono stati principalmente: Distribuzione fisica di opuscoli e volantini da parte di volontari o operatori impiegati nel progetto; Organizzazione di una conferenza stampa in collaborazione con la Asl di Prato. Invio a diversi quotidiani locali (Tirreno, Corriere di Prato, Nazione ma anche giornali online) di n. 4 comunicati stampa in coincidenza con i Pagina 58 Progetto ALEA momenti salienti del progetto (apertura dello sportello, conclusione delle rilevazioni e comunicazione dei risultati, creazione dei volantini in cinese ed italiano, conclusione progetto); A seguito dei comunicati stampa relativi all‟apertura dello sportello d‟ascolto, due emittenti locali (TV Prato, RTV 38) si sono interessate all‟iniziativa realizzando servizi trasmessi durante i telegiornali e mandando in onda brevi interviste ai responsabili del progetto nel corso dei rispettivi notiziari regionali; Tutte le fasi del progetto Alea sono state puntualmente seguite dal blog della Federconsumatori Prato (federconsprato.altervista.org) e diffuse attraverso la pagina Facebook ed il profilo Twitter dell‟associazione. È stato inoltre creato un apposito indirizzo e-mail, diffuso tra l‟utenza: [email protected] Molti siti hanno ripreso le notizie del progetto Alea, inclusi alcuni specialistici in materia di dipendenze (www.jamma.tv e www.sostanze.info). Le varie notizie rilevanti riguardo il progetto sono state pubblicate sulla pagina della Regione Toscana. Lo stesso progetto è stato poi presentato in occasione dell‟incontro tenutosi in Provincia di Prato il 19 maggio 2011, dal titolo: “Giochi e scommesse tra illegalità e dipendenze: una Nuova Emergenza per Prato?”. Varie comunicazioni sono state inoltre inviate attraverso l‟ufficio comunicazione della Asl di Prato. Sul piano della comunicazione, il momento saliente del progetto è stato il convegno finale, per il quale era prevista la partecipazione del presidente nazionale di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, e la dott.ssa Daniela Scaramuccia, assessore alla Sanità della Regione Toscana (poi sostituita dal dott. Arcangelo Alfano, Responsabile P.O. P.O. "Azioni di prevenzione e cura delle condotte di abuso e delle dipendenze”). Il convegno è stato seguito dalla stampa: Tg Regionale RAI 3 Toscana, Tv Prato, Toscana Tv, Corriere di Prato, Nazione, Tirreno, Lady Radio. La notizia è poi stata ripresa dall‟Ansa (www.ansa.it/giochiescommesse/news/2011-05-25_125607401.html) e da lì ribattuta da moltissime testate giornalistiche, tra cui Repubblica online (www.repubblica.it/news/giochi_e_scommesse/rep_giochi_scommesse_n_ 017491.html) e finanche dal Tg di Canale 5, che il 25 maggio ha realizzato un servizio sul gioco d‟azzardo a Prato, partendo dai dati diffusi dal progetto Alea. I passaggi stampa del Progetto ALEA Pagina 59 Progetto ALEA Comunicato stampa apertura sportello d‟ascolto: 19/01/2011: trasmesso da Tv Prato 19/01/2011: Notizie di Prato www.notiziediprato.it/2011/01/gioco-dazzardo-federconsumatori-apre-uno-sportello-dascoltocontro-la-dipendenza/ 20/01/2011: Corriere di Prato 20/01/2011: Servizio d‟intervista RTV 38 20/01/2011: Servizio d‟intervista Toscana Tv 02/02/2011: Il Tirreno, articolo su sito internet e su quotidiano locale 21/01/2011: Il quotidiano online del gioco pubblico www.jamma.it/news.php?extend.26798 17/02/2011: Conferenza stampa progetto ALEA, presso la Usl 4 di Prato, ore 12.00, nella Sala Spedalinghi dell‟ospedale – piazza ospedale n. 5 – primo piano. Sono presenti: Bruno Cravedi, direttore generale Azienda USL 4, Antonella Manfredi, direttore unità operativa Tossicodipendenze Azienda Usl 4, Piero Ianniello, responsabile progettazione Federconsumatori Prato, Nicoletta Ulivi, vicepresidente Ceis Prato, Riccardo Poli Direttore Società della Salute di Prato. Passaggi televisivi/giornali in seguito a conferenza stampa: 17/02/2011: Servizio su Prato Tv, Telegiornale 17/02/2011: News nel sito di Toscana Tv, www.toscanatv.com/leggi_news?idnews=NL119066 17/02/2011: News nel sito di notizie regionali blitzquotidiano.it www.blitzquotidiano.it/italia/toscana/firenze/toscana-tv/alea-sportello-dascolto-depliants1577513/ 18/02/2011: Articolo su La Nazione 18/02/2011: Articolo su Il Nuovo Corriere di Prato (titolo apparso anche sulla locandina in strada) 18/02/2011: Articolo sul Tirreno e sul relativo sito internet iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2011/05/25/news/i-ragazzi-preferiscono-il-videopoker-ai-libri4280915 18/02/2011: vari articoli su testate online locali (livello regionale) Febbraio 2011: Pubblicazione su Its China Giornata di gioco in piazza: 01/05/2011: Articolo su Nuovo Corriere di Prato Convegno finale: 23/05/2011: Intervista e servizio su Lady Radio 24/05/2011: Servizio sul Tg 3 Rai Toscana, h. 14: www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-bec8adea-528b-4842-968b-2cd9a47b18bftgr.html#p=0 24/05/2011: Servizio su TGR Prato www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-bec8adea-528b-4842-968b-2cd9a47b18bftgr.html#p=0 24/05/2011: Servizio su Tg Toscana Tv 24/05/2011: Notizia ripresa dall‟agenzia di stampa ANSA. Su sito wwww.ansa.it/giochiescommesse/news/2011-05-25_125607401.html 25/05/2011: Articolo su Il Nuovo Corriere di Prato 25/05/2011: Articolo su La Nazione 25/05/2011: Articolo su Il Tirreno 25/05/2011: Articolo su Repubblica online, e molte altre testate online. 25/05/2011: Servizio su Tg Canale 5 (senza tuttavia citare il progetto ALEA) 01/07/2011: Articolo su ITSChina “Se il gioco d‟azzardo parla Cinese” Agosto 2011: Articolo “Giochi pericolosi” su settimanale Il Salvagente, n. 31. Pagina 60 Progetto ALEA Il testo di uno dei comunicati stampa inviati a giornali e televisioni dell‟area pratese: A seguito della conferenza stampa tenutasi giovedì 17 febbraio 2011 nella Sala Spedalinghi presso l‟Usl n. 4 di Prato, comunichiamo i risultati della stessa. E‟ stato esposto alla stampa il progetto ALEA (Azioni di Prevenzione secondaria alla Ludopatia attraverso l‟educazione degli adulti) promosso da Federconsumatori Prato, in partenariato con Ceis e Asl 4, creato allo scopo di sensibilizzare giovani e adulti potenzialmente a rischio e mettendo in atto un‟azione di prevenzione rispetto alla dipendenza da gioco. I dati fin‟ora raccolti mostrano rilevanze interessanti: - Un‟ampia diffusione tra i giovani del gioco d‟azzardo, sia pure in maniera non sistematica - Una rilevante propensione al gioco da parte delle persone di etnia cinese Vengono presentati due opuscoli informativi, in italiano e in cinese, che hanno lo scopo di informare la popolazione riguardo la dipendenza da gioco ed un volantino che pubblicizza l‟apertura di uno sportello d‟ascolto presso Via dei Tintori 35 (presso AUSER – Prato) , il martedì dalle ore 15.00 alle 18.00, telefono 0574 – 38826; E. Mail: [email protected] Alcuni articoli pubblicati nel corso del progetto ALEA. Il primo, in lingua italiana e cinese, è stato pubblicato sulla rivista mensile della comunità cinese “Its China”: Pagina 61 Progetto ALEA Un articolo su Il Tirreno Quando il gioco è una malattia Uno sportello d'ascolto per guarire adolescenti e adulti di Valentina Ceccatelli Pagina 62 Progetto ALEA PRATO. I cittadini della provincia di Prato spendono più della media regionale in gioco d'azzardo, eppure il gioco d'azzardo come patologia è ancora poco studiata riconosciuta: «Forse a causa della crisi economica, si cercano soluzioni esterne al sistema del lavoro - dice Bruno Cravedi, direttore dell'Asl 4 - ma è raro che un giocatore compulsivo si renda conto di esserlo, e prima che ciò accada rischia di rovinare la sua famiglia, o se stesso». Per venire incontro a chi ha questo tipo di problemi è nato il progetto Alea, ed è stato aperto uno sportello di ascolto in via Tintori 35, presso Auser Prato, tutti i martedì dalle 15 alle 18; ci si può rivolgere agli operatori specializzati in modo del tutto anonimo. Oltre allo sportello Alea, c'è il Servizio per il trattamento del gioco d'azzardo patologico, in via Cavour 188, presso il Sert. Il progetto Alea, Azioni di prevenzione secondaria alla ludopatia attraverso l'educazione degli adulti, è nato grazie a Federconsumatori Prato, Asl 4 e Cooperativa Ceis. Il progetto si ripromette di mappare tutta la provincia di Prato per rilevare tutti i punti gioco, compresi bar e tabaccherie, e di intervistare i giocatori: «Questi dati ci serviranno per agire più puntualmente - spiega Piero Ianniello, Federconsumatori - abbiamo scoperto che il 13% dei giocatori compulsivi è disoccupato, e il 25% è cinese. Chi gioca a volte arriva a puntare 300 euro a settimana senza poterselo permettere, peggiorando la sua situazione. Il 40% degli studenti delle scuole gioca almeno occasionalmente, cioè almeno una volta ogni due settimane. Dobbiamo distinguere però, perché c'è chi fa puntate molto leggere, e chi compra un gratta e vinci da 20 euro». 18 febbraio 2011, Il Tirreno Pagina 63 Progetto ALEA 8. IL MONITORAGGIO L‟attività di monitoraggio ha accompagnato la realizzazione del progetto durante tutto il suo svolgimento. Essa è stata volta a rilevare l‟andamento delle attività, in maniera da poter rilevare la corretta applicazione di quanto previsto in fase progettuale e ottenere indicazioni utili al fine di intervenire per tempo con le opportune modifiche e garantire una più efficace realizzazione. I principali ambiti di indagine del monitoraggio sono stati il lavoro di sportello e l‟indagine conoscitiva svolto dagli operatori e il coordinamento progettuale. Le attività monitorate hanno potuto in questo modo essere sempre aggiornate e adeguate alle esigenze riscontrate, coordinandosi in maniera efficace con le attività di comunicazione e promozione, mirando tali attività sul pubblico di volta in volta di riferimento (p. es. adulti, giovani, cinesi). Gli strumenti utilizzati dal monitoraggio sono stati essenzialmente due: - riunioni progettuali - questionari Le riunioni sono state la vera spina dorsale di tutto il progetto, e hanno coinvolto tutti gli operatori in maniera di volta in volta mirata sulla singola attività. In totale sono state svolte 16 riunioni, 8 delle quali con gli operatori di sportello e di strada, 4 con i responsabili del Ser.T. e 4 con il coordinamento progettuale. In tal modo è stato possibile rilevare le criticità di realizzazione e intervenire per tempo. In particolare, le criticità maggiormente importanti rilevate sono state quelle relative alla ritardata apertura dello sportello, alla scarsa comunicazione tra sportello Alea e sportello del Ser.T. e relativamente alla tempistica di realizzazione degli obiettivi prefissati in termini di somministrazione di questionari ai giocatori e alle uscite degli operatori di strada. Tutto ciò ha anche portato al cambio dell‟incarico di coordinatore da parte della cooperativa Ceis. Su tutti questi aspetti si è intervenuto in raccordo con la direzione progettuale, il coordinamento e il partner ASL 4 di Prato. Si è quindi preferito mettere in atto un monitoraggio basato sul contatto diretto con gli operatori, meno formale. Tale scelta è stata attentamente ponderata e ritenuta migliore per la tipologia di staff lavorativo, particolarmente coeso. In tale maniera, infatti, le casistiche rilevabili sono state molte più di quelle che sarebbe stato possibile prevedere e incasellare in strumenti chiusi. Seppur privilegiando questa tipologia di approccio, sono stati comunque utilizzati tre tipi di questionari, somministrati in due diverse mandate (metà progetto e ultimo mese), rivolti a: - operatori di sportello - operatori dell‟indagine conoscitiva - coordinamento progettuale. Pagina 64 Progetto ALEA Dal monitoraggio del progetto è possibile trarre delle valutazioni conclusive, in termini di efficacia operativa. In definitiva si può dire che il progetto ha raggiunto quasi completamente gli obiettivi prefissati, ma si è „scontrato‟ con una serie di fattori imprevedibili in fase progettuale. Si pensi, per esempio, al numero altissimo di giocatori cinesi incontrati nelle sale da gioco: utenza, questa, verso la quale il progetto era assolutamente impreparato. È stato tuttavia possibile ridirezionare alcune attività e realizzare, per esempio, una parte degli opuscoli in lingua cinese e instaurare la collaborazione con la rivista ITS China, su cui è stata diffusa la notizia del progetto e dello sportello. Pagina 65 Progetto ALEA 9. I PROBLEMI RISCONTRATI Nel corso della realizzazione del progetto ALEA si sono riscontrate alcune difficoltà. Ritrosia giocatori: Alcuni giocatori non hanno accolto di buon grado gli intervistatori. Alcuni, infatti, si sono dimostrati infastiditi dalle domande poste sulle abitudini di gioco, mentre altri hanno fatto fatica a riconoscere la propria propensione al gioco. Scarsa collaborazione da parte dei gestori: I gestori di tabaccherie, ricevitorie e luoghi di gioco sono stati coinvolti nel progetto. Nell‟educativa di strada è fondamentale la collaborazione dei gestori dei punti di aggregazione. Attraverso di loro è possibile infatti agganciare il target di riferimento, che riconosce nei gestori persone di cui possono fidarsi. Per questo motivo il progetto Alea è partito cercando come primo passo di sensibilizzare i gestori, anche grazie ad una lettera di presentazione che la Prefettura di Prato aveva preparato appositamente. Purtroppo in molti casi i gestori si sono dimostrati poco attenti alla problematica del gioco d‟azzardo, e spesso gli operatori del progetto sono stati percepiti come elementi di disturbo all‟interno dei locali, considerati come potenziali minacce all‟avvicinamento dei giocatori alle postazioni da gioco, e causa di una conseguente riduzione di guadagno. In vari casi, il materiale del progetto Alea lasciato nei locali veniva sistematicamente cestinato, vanificando in questo modo il lavoro di divulgazione. In alcuni casi invece i gestori hanno dimostrato una certa sensibilità con la tematica trattata dal progetto, collaborando con gli operatori per divulgare il materiale e intervistare i giocatori. Difficoltà con la popolazione cinese: Un‟ulteriore problematica riscontrata nel corso del progetto è stata quella dell‟ampia presenza di persone di origine orientale nei luoghi da gioco. Dai risultati dell‟indagine conoscitiva è infatti emerso che ben il 25% delle persone che frequentano i luoghi da gioco sono cinesi. È questa una caratteristica, probabilmente peculiare del territorio pratese, a cui il progetto è risultato impreparato. Gli operatori infatti non possedevano una preparazione culturale o linguistica che potesse metterli in relazione con la comunità cinese, e questo ha in qualche modo limitato il campo di indagine, non permettendo di indagare approfonditamente in quel quarto di popolazione che è assiduamente dedita al gioco. Una volta riscontrato il problema, il progetto ha provato a “correggere il tiro”, apportando modifiche ancora possibili. L‟opuscolo, principale strumento di aggancio, sensibilizzazione e divulgazione, è stato infatti Pagina 66 Progetto ALEA tradotto in cinese, stampato in mille copie e distribuito negli ambienti frequentati da cittadini cinesi. Sono stati poi presi contatti con un centro culturale frequentato da cittadini cinesi e, grazie alla mediazione degli insegnanti, sono stati somministrati alcuni questionari. Inoltre è stato realizzato un articolo su un giornale bilingue letto nella comunità cinese (Its China), diffondendo la notizia dell‟apertura dello sportello e successivamente i risultati del progetto. Pagina 67 Progetto ALEA CONCLUSIONI Il progetto Alea è ora giunto a conclusione, almeno una prima conclusione, che non esclude, anzi mette maggiormente in rilievo, la necessità di proseguire l‟intervento e mirarlo meglio. Alcuni segnali emersi durante il progetto sono sicuramente da tenere sotto controllo. Con il convegno Alea del 24 maggio 2011, Prato è balzata alle cronache nazionali come una città con altissima propensione al gioco d‟azzardo. Le cifre vanno dai 904 ai 961 euro pro capite spesi in un anno. Questo solo nel canale del gioco d‟azzardo legale. Resta da indagare tutto il mondo della clandestinità che a Prato, almeno a giudicare dalle cronache cittadine, è molto fiorente. Dall‟indagine Alea emerge una situazione preoccupante. Ci sono persone che arrivano a giocare oltre 1000 euro al giorno, mentre moltissime persone giocano cifre minori, ma pur sempre considerevoli nell‟economia di una città in profonda crisi. Il sospetto di partenza del progetto, che cioè nei momenti di crisi le persone sono maggiormente indotte ad affidarsi all‟aleatorietà, sembra trovare conferma. Il problema è di natura culturale, e con tutta probabilità va inquadrato nell‟ottica culturale che si vive nel momento attuale della società. Ci sono segnali preoccupanti sulla diffusione dei luoghi di gioco, sale che nascono come funghi in città, e altrettanto preoccupante è la varietà sempre maggiore di giochi disponibili sul mercato. Tutto ciò avviene sulla scia di un bombardamento mediatico fortissimo, che induce le persone a giocare, ad affidarsi alla fortuna, piuttosto che a migliorare le proprie competenze o opportunità. In televisione pullulano giochi a premi dove vincere è legato alla fortuna (o a quiz dai contenuti banali), e le vincite, dalle remotissime possibilità, hanno cifre da capogiro. Dovunque, in tabaccheria, al supermercato, negli uffici postali, si possono acquistare biglietti e gratta & vinci. Da qualche tempo comincia a diffondersi nei supermercati la possibilità di ricevere il resto in moneta o di giocarlo e tentare la fortuna.4 Non è nelle intenzioni né nelle competenze di questo progetto il voler discutere sulle dinamiche sociali che portano a questo stato di cose, né sull‟eticità dello stesso. L‟obiettivo del progetto è stato quello di ricostruire il quadro della situazione in un territorio provinciale con caratteristiche proprie specifiche: alta presenza di persone straniere e crisi economica diffusa tra le fasce di popolazione di ceto sociale più basso. Accanto a ciò, proporre una azione di prevenzione che ora merita di essere continuata e sviluppata. 4 Si veda in proposito l’intervento del dott. Matteo Iori sul presente lavoro. Pagina 68 Progetto ALEA PROSPETTIVE FUTURE Il progetto ALEA è ora giunto al termine del suo percorso, lasciando però alcuni punti che meritano di essere approfonditi, e molti altri, impiantati, che subiscono ora una brusca interruzione. In particolare, lo sportello d‟ascolto ALEA, sul quale è stato fatta un‟approfondita opera di divulgazione, che con il mese di maggio è stato chiuso. Le persone che erano state prese in carico sono state indirizzate al Ser.T., ma non è ancora possibile sapere se le stesse hanno continuato poi i percorsi avviati. La stessa conoscenza dell‟opportunità di uno sportello d‟ascolto è ora un bene che rischia di andare perso, dopo che si è lavorato molto sul piano comunicativo per diffonderne l‟istituzione. Il materiale stesso che ancora circola nei locali pratesi, opuscoli e volantini, portano ancora stampati i contatti di una struttura ora non più presente. Affinché tutto ciò non si configuri come uno spreco di risorse, si spera che il progetto ALEA possa avere un nuovo finanziamento e acquisire quella continuità necessaria per garantire l‟efficacia dell‟intervento. Uno sviluppo del progetto ALEA non può prescindere dalle caratteristiche riscontrate nel primo intervento. I punti salienti che necessiteranno di essere trattati in maniera mirata sono i giovani che, come rilevato nel progetto, palesano una propensione al gioco che, seppur non allarmistica, desta tuttavia qualche preoccupazione e necessita sicuramente di un‟attenzione maggiore e un intervento tempestivo. Il progetto ALEA ha effettuato un‟indagine campionaria su più di 600 giovani, in prevalenza giovani studentesse. A questo punto è necessario ampliare il quadro e ricostruire approfonditamente la portata del fenomeno presso l‟intero universo giovanile della provincia5. Accanto all‟approfondimento mirato sulle abitudini da gioco dei giovani che possono essere rilevate attraverso questionari somministrati nelle scuole, lo sviluppo del progetto deve prevedere una serie di attività ludiche, pretesto per agganciare i giovani, proponendo interviste mirate ed eventuali indirizzamenti ai servizi, ma anche per diffondere ancora una volta l‟idea che il gioco è fondamentalmente sano (sulla scia delle attività già sperimentate nella sezione del progetto nominata “quando il gioco è veramente un gioco”). Possono poi essere proposte attività di riflessione all‟interno delle scuole, attraverso il coinvolgimento degli insegnanti. Il gioco verrà così analizzato da un punto di vista percettivo dei giovani allievi, invitati essi stessi a riflettere su se stessi e sulle proprie propensioni. 5 “La prevenzione non può essere separata dalla ricerca o indagine operativa: l‟azione deve essere preceduta da una ricerca e la ricerca è già una forma di intervento sull‟oggetto su cui si indaga”. Valentina Cocci, “La rete territoriale come strategia di prevenzione per il gioco d‟azzardo”, in Gioco d‟Azzardo, Regione Toscana, 2007, p. 203. Pagina 69 Progetto ALEA I giocatori cinesi. Dalla ricerca del progetto Alea, sono emersi dati preoccupanti rispetto alla propensione al gioco da parte dei cittadini cinesi. Durante la mappatura, è stato infatti notato che il 25% delle persone dedite al gioco delle slot machine è costituito da cittadini cinesi. A tale dato si associano le continue incursioni che le forze dell‟ordine effettuano nella comunità cinese di Prato per debellare il fenomeno dilagante delle bische clandestine. Il progetto Alea non ha avuto a disposizione nel suo primo intervento gli strumenti per far fronte a questo inaspettato dato. Gli operatori mancavano di competenze linguistiche e culturali, il che non ha permesso un adeguato approfondimento del fenomeno di cui si è venuti a conoscenza. Ciononostante, alcuni strumenti del progetto ALEA sono stati parzialmente adattati alle necessità, per poterli rendere fruibili anche dalla cittadinanza cinese. (p.e. l‟opuscolo ALEA tradotto e stampato anche in versione cinese, il contatto con un istituto culturale frequentato da cittadini cinesi. È stato un primo contatto con una comunità che ha urgente bisogno di essere informata ed educata al corretto uso del gioco d‟azzardo, come emerso anche durante il convegno finale. Importante, in quest‟ottica, proseguire con il coinvolgimento di altre realtà locali di riferimento per la comunità cinese (Associna, Young Group, centro culturale Buddhista). È stato manifestato inoltre l‟interesse da parte delle istituzioni locali, Comune di Prato e Provincia di Prato, ad intervenire direttamente sulla comunità cinese rispetto al gioco d‟azzardo. Un rappresentante della comunità cinese presente al convegno, medico in pensione, oltre a riconoscere il problema, si è reso disponibile a svolgere un‟opera di messa in rete con i referenti territoriali della comunità cinese. Oltre ad esserci i presupposti, si sono dunque anche gettate le basi per un intervento mirato sulla comunità cinese di Prato. A tal fine, uno sviluppo del progetto ALEA dovrà necessariamente avvalersi di personale appositamente formato, in grado di approcciare la comunità straniera in maniera diretta. Sul territorio di Prato non esiste ancora personale preparato a svolgere un tale lavoro, per cui occorrerà formarlo brevemente prima di iniziare operativamente le attività legate all‟intervento sui cittadini cinesi. Servizi. Il servizio Ser.T. della ASL offre già uno sportello dedicato al gioco d‟azzardo, seppure questo sia poco conosciuto dalle persone dedite al gioco (solo il 15 % dichiara di esserne a conoscenza e solo il 37 % sa dov‟è). Durante i lavori del convegno finale di ALEA è emerso da più parti che la soluzione non è tanto quella di sovraccaricare il Ser.T. con un eccesso di richieste, ma di lavorare in un‟ottica di prevenzione, e offrire dunque uno sportello di ascolto diversificato sul territorio: una sorta di primo incontro e trattamento delle Pagina 70 Progetto ALEA persone direttamente coinvolte e dei loro familiari e che solo nei casi più gravi sarebbero indirizzati al Ser.T. È questa l‟ottica entro cui si è collocato lo sportello d‟ascolto ALEA. Aperto presso la sede Auser di Prato, luogo centralissimo nella città e soprattutto “neutro”, non un Ser.T. o struttura ASL, che avrebbero potuto creare qualche resistenza da parte dell‟utente che rifiuta l‟idea di considerarsi “malato”. Tale iniziativa ha garantito un punto di ascolto nel quale sono confluite le richieste di informazioni e le persone agganciate durante il lavoro di educativa di strada, nonché tutte le persone che hanno conosciuto il servizio dalla campagna comunicativa e dagli opuscoli ALEA e quelli appositamente creati per diffonderne la conoscenza. Occorre dunque proseguire con l‟attivazione dello sportello ALEA, che comincia ormai ad essere conosciuto sul territorio e, nel caso gli si dia continuità, potrà ancora godere dell‟investimento comunicativo attivato con il primo progetto ALEA. Tutto ciò sulla scia della sperimentazione già avvenuta nella sezione del progetto precedente nominata “Quando il gioco non è più un gioco”, e come già diffuso attraverso vari canali divulgativi. Anche in questo caso, lo sportello dovrà porsi in un ruolo centrale tra i giocatori e il Ser.T. La presa in trattamento da parte degli operatori esperti avverrà direttamente nella sede dello sportello, e, sempre in stretto raccordo con il Ser.T. di Prato, nei casi più gravi i giocatori saranno presi in trattamento presso la struttura della ASL. Campagna mediatica. Dal progetto ALEA è emersa la necessità imprescindibile di investire maggiori risorse sul piano comunicazione. Questo perché è necessario diffondere al maggior numero di persone possibili non solo la conoscenza delle attività del progetto (in primis lo sportello d‟ascolto), ma anche la sensibilizzazione verso un uso accorto e consapevole del gioco. Tale necessità è emersa a più riprese anche durante il convegno finale, sottolineata da quanti hanno notato come l‟induzione al gioco avvenga attraverso una campagna mediatica battente e un incoraggiamento sempre più diffuso (di recente è diventato possibile acquistare prodotti da scommessa anche in luoghi precedentemente “insospettabili”, quali gli uffici postali e i supermercati). In un contesto simile è necessario intervenire in maniera determinata sul campo della comunicazione per poter in qualche modo far passare un messaggio che non vada nella stessa direzione. A tal fine, lo sviluppo del progetto ALEA dovrà necessariamente intensificare la campagna mediatica, perché è proprio sul terreno mediatico che si gioca una delle “battaglie” del progetto ALEA: riuscire a contrastare l‟imperversante campagna mediatica atta ad indurre le persone a giocare e Pagina 71 Progetto ALEA accompagnare i giocatori in un percorso di consapevolizzazione. In un contesto simile, è necessario investire maggiori risorse per far sì che il messaggio possa essere recepito dal giocatore. Il progetto ALEA è stato dunque una sperimentazione avvenuta su un territorio definito: la provincia di Prato. Lo stesso progetto può essere riproposto su altri contesti, apportando alcune necessarie calibrature sulla base del target di riferimento e le specificità territoriali. Per contatti: [email protected] Pagina 72 Progetto ALEA APPENDICI GLI STRUMENTI DEL PROGETTO ALEA SCHEDA OSSERVAZIONE LUOGHI DI GIOCO Data: Operatori Presenti: Tipo di locale: Tipo di giochi: Indirizzo: Orario di apertura: Attività ludica : Numero presenti: Uomini: Donne: Giovani presenti: Clima: Ora: Nome Locale: Numero e posizione (visibili, nascosti…) impianti: Età media: Abbigliamento: Tipo di aggregazione e servizi erogati (maxischermo, punto pranzo etc) Osservazioni: Impressioni operatori: (ordine di grandezza degli importi spesi dai giocatori, tempo medio che i giocatori passano ai giochi, se i giocatori giocano a più tipologie di giochi etc) Pagina 73 Progetto ALEA Griglia di intervista per i gestori - Tipologia e dati strutturali dell‟esercizio -Breve quadro sul profilo dei frequentatori (numero, età…) -Le sembra che i giocatori socializzino tra loro o rimangono isolati? -In quali giorni e in quali orari è maggiormente frequentata la sua attività? -L‟idea del fenomeno: fenomeno crescente o calante? Se calante, avete fatto qualcosa per incrementarlo? Quali sviluppi futuri vede? -Quali sono i problemi del giocatore? -Sono mai accaduti episodi spiacevoli all‟interno della sua attività? Pagina 74 Progetto ALEA Il questionario per i giocatori Elaborato in collaborazione col Dr. Giovanni Mattiolo, SER.T. di Prato. Questionario Con questa indagine vogliamo valutare la diffusione del fenomeno del gioco nella popolazione della provincia di Prato. Il questionario è assolutamente anonimo e le informazioni raccolte verranno trattate esclusivamente a fini statistici. Ti chiediamo di rispondere con sincerità alle seguenti domande. La compilazione del questionario non ti porterà via più di 10 minuti. Prima di iniziare, vogliamo conoscere alcune brevi informazioni su di te. A. Sesso Maschio Femmina B. Stato civile 1 2 C. Livello di istruzione Nessuno Licenza elementare Licenza media Diploma Laurea Celibe/nubile 1 Coniugato-a/convivente 2 Separato-a/divorziato-a 3 D. Classe di età 1 2 3 4 5 18 anni < 19-29 anni 30-39 anni 40-49 anni 50–59 anni > 60 anni 1 2 3 4 5 6 E. Nazionalità:………………………………….. F. Lavoro Imprenditore, libero professionista Dirigente, funzionario Commerciante, artigiano, lavoratore autonomo Impiegato, quadro, tecnico Insegnante Operaio Studente Disoccupato Casalinga Pensionato Altro (specificare) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 _________________________________ Pagina 75 Progetto ALEA 1. Quale dei seguenti giochi ti è capitato, anche solo per curiosità, di praticare? Tutti i giorni Gioco a carte per denaro Scommetto su cavalli, cani ed altri animali Gioco “online” Scommetto su eventi sportivi Gioco al gratta & vinci Gioco a bingo Gioco con le slot-machine, i videopoker ed altre macchine Gioco al lotto, super enalotto ecc. Gioco al totocalcio, totip o altri concorsi a pronostico Vado al casino Gioco a biliardo o ad altri giochi di abilità per denaro Più volte a settimana Una volta a settimana Di tanto in tanto Mai 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 1 2 2 3 3 4 4 5 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 2. Quanto denaro spendi alla settimana per il gioco? Euro(specificare)______________________ 3. Qual è la somma maggiore di denaro che hai mai giocato in un solo giorno? 1 euro o meno Più di 1 euro ma meno di 10 euro Più di 10 euro ma meno di 100 euro 1 2 3 Più di 100 euro ma meno di 1000 euro 4 Pagina 76 Progetto ALEA Più di 1000 euro ma meno di 10000 euro 5 Più di 10000 euro 6 4. Quando perdi, torni spesso a giocare un‟altra volta per vincere i soldi persi? Mai Quasi mai Qualche volta Spesso Molto spesso 1 2 3 4 5 5. Hai mai affermato di aver vinto soldi col gioco, quando in realtà avevi perso? Mai 1 Quasi mai 2 Qualche volta 3 Spesso 4 Molto spesso 5 Qualche volta 3 Spesso 4 Molto spesso 5 Qualche volta 3 Spesso 4 Molto spesso 5 Spesso 4 Molto spesso 5 6. Il gioco ti ha mai creato problemi? Mai 1 Quasi mai 2 7. Hai mai giocato più di quanto volevi? Mai 1 Quasi mai 2 8. Sei mai stato criticato per aver giocato? Mai 1 Quasi mai 2 Qualche volta 3 9. Ti sei mai sentito colpevole per il tuo modo di giocare e per quello che succede quando giochi? Mai 1 Quasi mai 2 Qualche volta 3 Spesso 4 Molto spesso 5 10. Ti sei mai sentito come se avessi voglia di smettere di giocare, ma non potessi farlo? Mai 1 Quasi mai 2 Qualche volta 3 Spesso 4 Molto spesso 5 11. Hai mai nascosto ricevute delle scommesse o denaro destinato al gioco ai tuoi familiari? Mai 1 Quasi mai 2 Qualche volta 3 Spesso 4 Molto spesso 5 12. Hai mai discusso con le persone con cui vivi sul tuo modo di comportarti nei confronti del denaro? Mai 1 Quasi mai 2 Qualche volta 3 Spesso 4 Molto spesso 5 Pagina 77 Progetto ALEA 13. Hai mai chiesto in prestito denaro per giocare? No 1 Sì 2 14. Se sì, da chi o dove l‟hai preso in prestito? Mai Quasi mai Spesso 2 2 2 Qualche volta 3 3 3 4 4 4 Molto spesso 5 5 5 dai familiari dagli amici da banche, finanziarie o agenzie di credito 1 1 1 vendendo proprietà personali o di famiglia 1 2 3 4 5 ho un conto aperto con un‟agenzia di scommesse 1 2 3 4 5 altro ………………………. 1 2 3 4 5 15. Hai mai sottratto tempo al lavoro (o alla scuola) a causa del gioco? Mai Quasi mai Qualche volta Spesso Molto spesso 1 2 3 4 5 16. Se ti capitasse di avere un problema con il gioco, a chi ti rivolgeresti per ottenere consigli ed informazioni? ad un amico al medico ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta ad un servizio specializzato ricercherei notizie su Internet 1 2 3 4 5 altro -------------------------------------------------- 6 17. Sei a conoscenza del fatto che presso le Asl ed alcune associazioni di volontariato esistono servizi per il trattamento del gioco patologico ? Si, so dove si trovano Si, ma non so dove si trovano No, ne ignoro l‟esistenza 1 2 3 Grazie per la collaborazione! Pagina 78 Progetto ALEA SCHEDA DI VALUTAZIONE COORDINATORE Nome:…………………………… Cognome: ……………………………… Titolo di studio: ……………………………… Anni di esperienza nel settore ……………………………………… Anni di esperienza come coordinatore……………………… Come giudica i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi inizialmente fissati dal progetto “Alea”? Ottimo Buono Accettabile Insoddisfacente Scarso Come giudica il coinvolgimento delle varie figure professionali che hanno fatto parte del progetto? Ottimo Buono Accettabile Insoddisfacente Scarso Come giudica il rapporto instauratosi tra Lei e gli operatori che hanno svolto l‟indagine conoscitiva? (spinta alla comunicazione, gusto nella cooperazione, disponibilità al lavoro di gruppo) Ottimo Buono Accettabile Insoddisfacente Scarso Come giudica il rapporto instauratosi tra Lei e gli operatori dello sportello d‟ascolto? (spinta alla comunicazione, gusto nella cooperazione, disponibilità al lavoro di gruppo) Ottimo Buono Accettabile Insoddisfacente Scarso Come giudica il rapporto che si è instaurato tra gli operatori che hanno raccolto le interviste e gli operatori dello sportello? Ottimo Buono Accettabile Insoddisfacente Scarso Sono state sollevate critiche interne durante la fase realizzativa del progetto? Si No Se SI indicare che tipo di problematiche sono state sollevate, se sono state poi risolte e in che maniera. ___________________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________________ ______________________ Che giudizio darebbe alla risposta data dalla cittadinanza al servizio offerto da “Alea”? Pagina 79 Progetto ALEA Ottimo Buono Accettabile Insoddisfacente Scarso Ritiene sia stata efficace la strategia comunicazionale? Si No Valuti questo parametro da 1 a 10 1 2 Insufficiente 3 4 scarso 5 6 medio 7 8 9 discreto ottimo 10 eccellente Come giudica il lavoro svolto dagli operatori dell‟indagine conoscitiva? Ottimo Buono Accettabile Insoddisfacente Scarso Come giudica il lavoro svolto dagli operatori dello sportello d‟ascolto? Ottimo Buono Accettabile Insoddisfacente Scarso I contatti presi dagli operatori sono risultate utili per chiarire a livello locale le problematiche che il progetto “Alea” si è proposto di migliorare? - Sì, sono state incisive e utili allo scopo, gli intervistati hanno collaborato Sì, ma il feedback da parte degli intervistati non è stato pari alle aspettative No, rispetto ai propositi iniziali, le interviste hanno raccolto molto poco per la mancata collaborazione degli intervistati. Ritiene che gli strumenti realizzati nell‟ambito del progetto (q ecc.) siano stati adeguati? Si questionari, opuscolo, volantini No Ha qualcosa da aggiungere sull‟esperienza del coordinamento di questo progetto? _____________________________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________ Nel complesso che voto darebbe ai risultati raggiunti da “Alea”? Ottimo Buono Accettabile Insoddisfacente Scarso Data_____________ Firma________________________________ ARTICOLI DI STAMPA Pagina 80 Progetto ALEA Un recente articolo sulla rilevanza del problema gioco d‟azzardo: La passione per il gioco divora il 7% dei consumi – Mille euro a testa spesi per il gioco Di Cadeo Rossella Da Il Sole 24 Ore del 18 aprile 2011 IL TREND DELLE SCOMMESSE. La passione per il gioco divora il 7% dei consumi. I consumi degli italiani sono quasi fermi. La loro voglia di scommettere gode, invece, di ottima salute: gratta e vinci e slot machine, insieme a scommesse, lotto e schedine - hanno "assorbito" una quota pari al 7% della spesa complessiva dei cittadini. Così, nel 2010, mentre i consumi totali delle famiglie si sono fermati a un incremento del 2,5% rispetto all'anno precedente (variazione da ridimensionare ulteriormente se si considera anche l'inflazione), l'azzardo ha mosso risorse per 614 miliardi- 113% in più rispetto al 2009. La voglia di giocare, insomma, non conosce crisi. Anzi, proprio la crisi sembra alimentare il mercato della speranza. Si gioca sempre di più, con una predilezione per i giochi "a bassa soglia" (le slot machine e i gratta e vinci), che garantiscono una maggiore frequenza di piccole vincite. Piccole vincite che però non vanno ad alimentare i consumi personali, ma finiscono per essere puntualmente "reinvestite" nella ruota della (s)fortuna. È salito del 13% a oltre 61 miliardi il mercato nel 2010 contro una variazione del 2,5%, degli acquisti delle famiglie. Mille euro a testa spesi per gioco. A fronte dell'aumento delle somme cala la percentuale incassata dal Fisco. […] Il rapporto tra puntate e Pii varia dal 2,4 al 7,9%. Magari all'ulteriore tazzina di caffè della giornata si rinuncia, ma alla schedina del «gratta e vinci» no, a quella proprio non si riesce a dire di no. Meno di un euro contro tre (ma anche di più). […]. Peccato che tra un "grattino" oggi e un "ioelotto" domani, il gruzzoletto "vinto" si intacca e scema fino ad azzerarsi e saranno necessari nuove iniezioni di fondi, questa volta sì prelevati dalla busta paga. O addirittura dal resto della spesa (si parla di un sistema automatico nelle grandi catene per cui sarà la cassiera chiederci se vogliamo trasformare gli spiccioli in una puntata, con vincite – e perdite soprattutto - in tempo reale). Una storia quotidiana - basta entrare da un tabaccaio per vedere il film in diretta - che riprodotta su tutto il territorio si trasforma in un fiume di denaro che viene dirottato da altre spese per essere riversato in slot machine, lotterie e scommesse varie: nel 2010 sono stati consumati in alea 61,4 miliardi. Una somma pari al 7% circa dei consumi privati […] L'effetto "sottrazione" si evidenzia ancor più se si confrontano le variazioni: nel corso del 2010 la spesa delle famiglie per consumi forali è cresciuta del 2,5% (praticamente è rimasta ferma se si considera l'inflazione), mentre l'importo "giocato" ha sfiorato una crescita del 13 per cento. È questo - a grandi linee - il quadro che emerge dall'analisi di Maurizio Fiasco svolta nell'ambito della ricerca annuale perla Consulta nazionale anti-usura esposta alla Commissione Antimafia. Se non altro - verrebbe da pensare - questa tendenza si traduce in buone notizie per le entrate erariali dello Stato che dal 1992 ha trasformato il gioco pubblico d'azzardo in una leva fiscale importante per sopperire in parte ai fabbisogni crescenti della spesa pubblica. Invece - spiega lo studio addentrandosi nei numeri - il ricavato lordo per l'Erario è cresciuto nel 2010 di appena il 3% (da 8,8 a 9,1 miliardi di euro), quindi a un ritmo ben inferiore all'aumento delle somme puntate. Ma quel che colpisce è la costante contrazione del rapporto tra "giocato" ed entrate erariali: se queste rappresentavano il 29% nel 2004 ( 7,3 miliardi su 25) ora si limitano a 114,8%(9,1 su 61,4 miliardi). Questo perché conquistano sempre più spazio i giochi cosiddetti a "bassa soglia" (oltre 31 miliardi assorbiti dalle newslot nel 2010 e 94 da Gratta e Vinci e lotterie): richiedono investimenti di pochi euro, garantiscono una maggiore frequenza di piccole vincite (motivi per cui non si ha una cognizione immediata di quanto si sta spendendo e si è Pagina 81 Progetto ALEA invogliati a riprovare) e hanno un prelievo fiscale meno pesante (12,6% per le newslot contro il 50% di Superenalotto o Win for life). La success story del gioco pubblico d'azzardo si tradurrebbe quindi in effetti depressivi sui consumi privati (visto che le piccole vincite vengono reinvestite in gioco e distolte da altre spese) e in un ridimensionamen-to delle entrate erariali. Ma la ricerca riesce a declinare anche territorialmente questa crescente passione per l'alea […] La spesa in gioco d‟azzardo a Prato è di 967 Euro pro capite. L‟articolo del 2009 che anticipava il progetto ALEA: Pagina 82 Progetto ALEA Pagina 83 Progetto ALEA Pagina 84 Progetto ALEA Ringraziamenti: Un progetto come Alea non potrebbe realizzarsi senza una rete di soggetti, associazioni e singole persone, che in maniera diversificata per ciascuno hanno offerto il loro prezioso contributo. Si ringrazia l‟Auser Prato per aver offerto i locali per l‟apertura dello sportello d‟ascolto. Debora Simon ed Enrico Biancalani, che durante il loro stage in Federconsumatori hanno collaborato rispettivamente alla realizzazione del piano comunicativo del progetto e alla elaborazione informatica del report finale. Ester Macrì, per aver fattivamente collaborato all‟elaborazione dei dati statistici. Laura Di Pofi, per aver realizzato l‟opuscolo e aver seguito l‟elaborazione delle risultanze. Claudia Rastelli, del Ceis, per aver proficuamente collaborato alla fase di predisposizione del progetto. Daniela Trombacco, Ester Macrì e Luca Scarpelli, gli operatori del progetto, per aver svolto un compito nuovo e tutt‟altro che facile. Il dott. Claudio Sarti, dirigente della Asl di Prato che ha contribuito a smuovere i vari ostacoli burocratici di volta in volta incontrati. Il dott. Antonio Cirri, che per primo ha creduto nelle potenzialità del progetto. Il dott. Mario Santini, psicologo che ha collaborato alla giusta impostazione del progetto. Rosario Trefiletti, che è venuto appositamente a Prato per partecipare al convegno finale. E un ringraziamento a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto. Pagina 85 Progetto ALEA PROGETTO ALEA SOGGETTI PARTNER: Federconsumatori Prato, Ceis Prato, Usl 4 Prato Federconsumatori Prato: (www.federconsumatori.it) E‟un associazione per l‟informazione e l‟autotutela di consumatori ed utenti. Lo sportello di Prato, (fedeconsprato.altervista.org/ pagina face book: Federconsumatori Prato) si trova in Via Tintori 29 (tel. 0574 – 2763, e – mail [email protected]) ed è aperto con il seguente orario: Lun – Gio 9.30 – 12.30/ 15.30 – 18.30 Ven 9.30 – 12.30 Si consiglia di telefonare o scrivere una mail per presentare il proprio caso ed eventualmente fissare un appuntamento con un esperto. Ceis Prato: CEIS, per esteso: Centro per l‟Educazione e l‟Inclusione Sociale (www.ceisprato.it), è una cooperativa che opera in ambito sociale in progetti che riguardano la prevenzione delle dipendenze, la formazione, la consulenza, gli interventi educativi, la casa famiglia, il Centro Diurno per Disturbi Alimentari ed altre attività simili. La sede operativa di Prato è in Via Salita dei Cappuccini, 1 (tel. 0574-603333, email: [email protected]) USL 4: Il SERT della ASL di Prato (www.usl4.toscana.it) è sito in Via Cavour 118, all‟interno del Centro Socio-Sanitario “Roberto Giovannini”, ingresso D. Inizialmente nato come “Servizio Tossicodipendenze”, oggi il SERT offre cure mediche, sostegno sociale e psicologico a persone con problemi di dipendenze da droghe (fumo, alcol, sostanze illegali) e non (gioco d‟azzardo). L‟orario d‟apertura e i contatti sono i seguenti: Lunedì-Sabato 7:30-10:30; 12:00-13:00 Tel. 0574-407401 Pagina 86 Progetto ALEA Per contatti: [email protected] Stampato da Tipografia Thomas nel Settembre 2011 in carattere EcoFont Pagina 87