Progetto ALEA
Questo volume, report finale del progetto ALEA, è stato realizzato col contributo
della Regione Toscana.
Tutti i testi, se non diversamente specificato, sono opera di Piero Ianniello.
Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o
commerciale sono possibili senza autorizzazione ma con la specifica della fonte e
degli autori.
Per contatti:
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Progetto ALEA
INDICE
Presentazione dell‟assessore alla Sanità, Regione Toscana ……………………. p. 4
La rete di intervento ……………………………………………………………………… p. 5
Premessa …………………………………………………………………………………….. p. 7
Introduzione ………………………………………………………………………………… p. 9
La ludopatia ………………………………………………………………………………… p. 10
Il canto delle sirene – I messaggi promozionali del gioco d‟azzardo ………….p. 11
IL PROGETTO ALEA
1. Contesto progettuale …………………………………………………………. p. 14
2. La nascita del progetto ………………………………………………………. p. 16
3. L‟indagine conoscitiva ……………………………………………………….. p. 19
3.1 I luoghi da gioco …………………………………………………………. p. 19
3.2 Il questionario ……………………………………………………………..p. 20
3.2.1 I giocatori adulti ……………………………………………………. p. 21
3.2.2 I giovani ……………………………………………………………... p. 37
3.2.3 I giocatori cinesi ……………………………………………………. p. 42
4. Lo sportello d‟ascolto …………………………………………………………. p. 46
4.1 I dati dello sportello d‟ascolto ………………………………………… p. 47
5. Giornata di gioco – Quando il gioco è veramente un gioco ………... p. 48
6. Il convegno ALEA ………………………………………………………………. p. 51
7. Il piano comunicazione ………………………………………………………. p. 54
8. Il monitoraggio del progetto …………………………………………………p. 64
9. I problemi riscontrati …………………………………………………………. p. 66
Conclusioni …………………………………………………………………………………. p. 68
Prospettive future ………………………………………………………………………… p. 69
Appendici:
- Gli strumenti del progetto ALEA ………………………………………….. p. 73
- Articoli sulla stampa …………………………………………………………. p. 81
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Progetto ALEA
“Mio padre raccontava che anticamente la lotteria fu a Babilonia un gioco di
carattere plebeo. Diceva (se sia vero non so) che i barbieri districano, in cambio
di monete di rame, rettangoli d‟osso o di pergamena ornati di simboli. Il
sorteggio si faceva di giorno: i favoriti ricevevano, senz‟altra convalida del
caso, delle monete d‟argento coniate. Come vedono, il procedimento era
elementare.
[…]
Naturalmente queste lotterie fallirono. La loro virtù morale era nulla. Non si
rivolgevano a tutte le facoltà dell‟uomo: solo alla sua speranza. Aumentando
l‟indifferenza del pubblico, gli affaristi che avevano fondato queste lotterie
venali cominciarono a perdere il denaro. Qualcuno tentò una riforma:
l‟interpolazione di poche sorti avverse tra il numero di quelle favorevoli. In virtù
di questa riforma, gli acquirenti di rettangoli numerati si mettevano al duplice
azzardo di riscuotere un premio e di pagare una multa a volte ingente. Questo
tenue rischio (per ogni trenta numeri favorevoli ve n‟era uno disgraziato)
risvegliò, com‟è naturale, l‟interesse del pubblico. I babilonesi si dettero in
massa a questo gioco. “
Brani tratti da La lotteria di Babilonia, Jorge Luis Borges
Presentazione
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Il gioco d'azzardo, in particolare nell'ultimo decennio, ha avuto una crescita
esponenziale coinvolgendo anche molti giovani.
Uno sguardo al panorama regionale, effettuato attraverso i vari studi
epidemiologici, conferma che anche in Toscana il gioco d‟azzardo è abbastanza
diffuso e si stima che le persone con problematiche legate al gioco d‟azzardo
patologico siano tra lo 0,8 e l‟1,5% della popolazione adulta.
Tale situazione ha indotto la Regione Toscana, tra le prime in Italia, a
prestare particolare attenzione al fenomeno, a partire dagli atti e dalla
programmazione socio-sanitaria.
Il crescente numero di utenti che si rivolgono ai Servizi per le dipendenze
per essere aiutati e curati ci ha spinti ad avviare un progetto sperimentale che
ha lo scopo di ridurre il numero dei giocatori a rischio, attraverso iniziative di
informazione e prevenzione estese sull‟intero territorio regionale, e di dare
assistenza alle persone (e alle loro famiglie) che presentano ormai una
dipendenza conclamata da gioco d‟azzardo patologico, attraverso la
realizzazione di una rete territoriale di servizi qualificata e professionalmente in
grado di farsi carico delle persone afflitte da tale problema.
Lo sforzo finanziario e organizzativo è stato dalla Regione sostenuto
sebbene l‟assistenza alle persone con problemi di gioco d‟azzardo patologico
non sia inserita negli attuali Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). A tal fine, la
Toscana si è fatta promotrice, presso la Commissione Salute delle Regioni e
Province Autonome, per concordare con il Governo Nazionale la destinazione di
una quota delle entrate derivanti dai proventi delle giocate alla prevenzione,
alla cura e all‟inserimento sociale delle persone con problemi di gioco
d‟azzardo patologico.
Secondo i dati forniti dall‟Agenzia Regionale di Sanità della Toscana il
volume di gioco nella Provincia di Prato risulta superiore alla media sia
nazionale che regionale configurandosi la quarta provincia per propensione
giovanile al gioco.
È in questo contesto che si colloca il sostegno regionale al Progetto ALEA,
promosso da Federconsumatori – Associazione Provinciale Consumatori e Utenti
di Prato, con la collaborazione dell'Azienda USL e del Centro Italiano di
Solidarietà.
Esso infatti risulta coerente con la più ampia strategia messa in atto dalla
Regione, configurandosi come un'iniziativa di prevenzione innovativa in un
territorio caratterizzato da forti peculiarità demografiche, sociali e
occupazionali e contribuendo alla diffusione, in ambito locale e nazionale, di
una cultura di consumo consapevole, anche nel settore del gioco.
Daniela Scaramuccia
Assessore al Diritto alla Salute
Regione Toscana
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Progetto ALEA
LA RETE DI INTERVENTO
Dalle parole di Valentina Cocci, Psicologa del Gruppo G.A.N.D. –
Dipartimento Dipendenze Asl di Arezzo: “Un lavoro di prevenzione per il gioco
d‟azzardo richiede una messa in rete dei soggetti istituzionali della comunità
locale che per motivi diversi sono coinvolti in questa problematica e, più in
generale, una promozione di spazi di gruppo di confronto e di riflessione per la
popolazione. […] Per fare tutto ciò, un passaggio importante è la costruzione di
una équipe di prevenzione interistituzionale per il gioco d‟azzardo, capace di
elaborare progettualità condivise”.1
SOGGETTO PROPONENTE
Federconsumatori Prato
La Federconsumatori è un‟associazione senza scopo di lucro volta alla
tutela dei diritti dei cittadini e alla promozione di uno stile di vita sostenibile e
consapevole. Da anni è impegnata sul territorio pratese attraverso interventi di
tipo “curativo”, cioè in presenza di un danno accertato, ristabilendo un
situazione di giustizia incrinata, e “preventivo”, cioè precedente al danno,
informando i cittadini in maniera completa e corretta. Finalità ultima della
Federconsumatori è infatti la costruzione di una cultura del consumo
consapevole, nella quale la persona sia in grado di effettuare le proprie scelte
in maniera cosciente e critica.
Tra i vari settori di intervento individuati e su cui la Federconsumatori sta
lavorando (sensibilizzazione rispetto alla qualità della produzione tessile,
qualità dei prodotti alimentari, educazione al consumo nelle scuole, educazione
finanziaria, sensibilizzazione sui temi ambientali, mobilità sostenibile e spesa
consapevole), si inserisce il progetto ALEA, finalizzato ad un intervento in
ambito delle dipendenze da gioco, tema molto sentito dall‟Associazione, in
quanto solitamente correlato ad altre problematiche inerenti l‟uso del denaro e
il corretto vivere civile.
La Federconsumatori di Prato costituisce una sorta di antenna sul territorio,
in grado di recepire i segnali relativi alla gestione del denaro della popolazione
pratese. Rispetto alle dipendenze da gioco, la percezione è l‟esistenza di un
problema strisciante, diffuso tra i cittadini, che per fortuna comporta solo
raramente disagi catastrofici. Solitamente le persone si rivolgono agli sportelli
dell‟associazione per capire se sono state truffate, se possono avere
ripensamenti in merito a una merce acquistata o per una perdita al gioco ormai
non più rimediabile.
SOGGETTI PARTNER
1
Valentina Cocci, “La rete territoriale come strategia di prevenzione per il gioco d‟azzardo”, in Gioco d‟Azzardo,
Regione Toscana, 2007, p. 203.
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Progetto ALEA
CEIS Prato
La Società Cooperativa Sociale C.E.I.S. (Centro per l‟Educazione e l‟Inclusione
Sociale) Prato Onlus si occupa di promozione del benessere giovanile, prevenzione
delle dipendenze, formazione, consulenza, interventi educativi, oltre a gestire una
casa famiglia per persone con diverse forme di disagio. I luoghi di intervento del
CEIS sono soprattutto le scuole, dove il lavoro viene svolto sia con i gruppi-classe
che con la componente adulta (genitori e insegnanti), ma anche la strada e i locali
del divertimento notturno. Qui, attraverso una lunga esperienza nell‟operativa di
strada, si attuano interventi integrati sul territorio per rilevare i bisogni, individuare
ed attivare le risorse presenti, promuovere sinergie, al fine di rendere i cittadini
protagonisti dell‟ambiente in cui vivono.
In particolare, sul tema della dipendenza da gioco, il CEIS può offrire anche
ospitalità, presso la Casa Famiglia di Sofignano, ad eventuali persone che a causa
dei debiti da gioco siano momentaneamente senza dimora. La cooperativa svolge
inoltre attività di consulenza e di ascolto, anche per i giocatori d‟azzardo e le loro
famiglie.
ASL Prato
L‟Azienda USL 4 di Prato, costituita con Legge Regionale n.49 del 29.6.1994, è
dotata di personalità giuridica pubblica, di autonomia organizzativa,
amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica.
Riconosce come fondamentale missione quella di promuovere e tutelare la
salute degli individui e della collettività, impegnandosi a soddisfare la domanda di
sicurezza sanitaria e sociale sulla base delle deleghe degli enti locali e a garantire
che ciascun cittadino riceva l‟insieme degli interventi di prevenzione, diagnostici,
terapeutici, educativi più indicati ed al costo minore possibile per lo stesso
risultato, con il minimo rischio possibile di complicazioni iatrogene, con
soddisfazione rispetto agli interventi ricevuti, ai contatti umani con il personale ed
agli esiti. Provvede ad assicurare i livelli di assistenza previsti dal Piano Sanitario
Nazionale e da quello Regionale, nell'ambito delle attività di prevenzione, cura e
riabilitazione. I livelli di assistenza individuano le prestazioni alle quali ha diritto il
cittadino, in presenza di accertato bisogno, su tutto il territorio nazionale senza
oneri a proprio carico, salvo quanto previsto dalle norme relative alla
compartecipazione alla spesa.
Il Piano Sanitario Regionale individua tre livelli di assistenza da assicurare alla
popolazione assistibile sul territorio regionale:
prevenzione collettiva
assistenza territoriale
assistenza ospedaliera
Per ciascun livello di assistenza il Piano Regionale Sanitario definisce l'insieme
delle prestazioni da garantire, che sono riportate in dettaglio nella seconda sezione
della Carta dei Servizi.
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Premessa
Prima di essere “faber”, l‟uomo è “ludens”.
Ogni bambino, attraverso il gioco, si misura con i propri limiti, prende
coscienza delle proprie qualità e potenzialità, provando l‟ebbrezza della vittoria
o la frustrazione della sconfitta. Attraverso il gioco il bambino può anche
fingersi “altro da sé” e sperimentare con la finzione e la fantasia nuovi ruoli e
nuovi apprendimenti. Il bisogno di gioco non è tuttavia una caratteristica legata
solo all‟infanzia. I giochi ai quali “gli uomini giocano” (Caillois, Les hommes et
les jeux, Parigi, 1957) sono raggruppabili in 4 grosse categorie: i giochi di
competizione (agon: la lotta, la corsa, gli scacchi…); i giochi di travestimento
(mimicry: il teatro, la maschera, il carnevale…); i giochi di vertigine (ilinx: le
montagne russe, il jumping, l‟altalena…). Accanto a questi giochi, che
appartengono anche al regno animale (si pensi alla competizione e al
mimetismo), esiste però un tipo di gioco tipicamente umano: il gioco di alea
(dal latino alea: dado). Un gioco il cui risultato dipende dal caso, dalla fortuna,
imprevedibile e incontrollabile con gli strumenti della razionalità. E qui sta il
suo fascino, la sua attrazione e, per molti, anche la sua dannazione. La storia
dell‟umanità è intrisa di giochi di alea, di superstizioni, di tentativi di
interpretare il futuro, il destino, il volere degli dei.
Dalle parole del prof. Gioacchino Lavanco, il gioco è “espressione della più
ampia dimensione ludica dell‟uomo e della civiltà. Il gioco, infatti, è una vera e
propria forma di cultura, come l‟arte; […]. Il gioco, dunque, appartiene al
registro della sanità: facilita la crescita, favorisce la socializzazione,
rappresenta un utile svago ed una piacevole evasione temporanea dalla
quotidianità”.2
Oggi però il gioco degli adulti viene sempre più considerato come elemento
distraente dal lavoro, che si configura come la principale attività dell‟uomo. Per
molti, questa “distrazione” diventa talmente coinvolgente e seria da perdere la
dimensione ludica e di intrattenimento. Può apparire incomprensibile come
ancora oggi, in un mondo dominato dalla razionalità, tante persone non solo
giochino, ma si appellino al caso, alla fortuna, alla magia per avere una risposta
ai loro problemi. Diverse sono le funzioni che svolge il gioco d‟azzardo: può
costituire un antidoto alla depressione, la possibilità di socializzare, o
l‟occasione di vivere un‟avventura e inseguire un sogno.
In Italia, come in altri Paesi, da tempo si assiste ad un cambiamento dello
scenario relativo all'offerta e al consumo del gioco, passando da giochi e
contesti con caratteristiche di socialità, ritualità, alta soglia di accesso, ad
un'offerta/consumo di gioco con caratteristiche di solitudine, velocità, bassa
soglia di accesso. Una trasformazione non solo di tipo quantitativo (più giochi a
2
Gioacchino Lavanco, “Gioco problematico e gioco patologico: l’azzardo tra promozione sociale e gestione dei
servizi”, in La clinica del gioco d’azzardo patologico e la formazione della rete territoriale, Regione Toscana, 2008, p.
6.
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Progetto ALEA
disposizione, più luoghi dove giocare, minore o inesistente sbarramento
all'accesso), ma anche di tipo qualitativo, per l'immissione di giochi con
caratteristiche che provocano maggiore dipendenza.
Così come le sostanze d'abuso, infatti, anche i giochi sono molto diversi tra
loro in relazione alla minore o maggiore potenzialità nel produrre rischi di
addiction, a tal punto che si può distinguere tra giochi “leggeri” e “pesanti”.
Particolare preoccupazione riveste, poi, l'impatto della diffusione di nuove
forme di gioco presso gli adolescenti. Tra di loro si evidenzia il passaggio da
giochi informali auto-organizzati e auto-gestiti, verso il consumo di forme di
gioco commerciale e a forte rischio di dipendenza, come le slot-machine e i
videopoker. Le conseguenze più importanti sono: alto dispendio di denaro,
assenze dalla scuola e scarsi risultati scolastici, furti, depressione, intenti
suicidi e incrocio con l'uso di sostanze stupefacenti e con altri comportamenti
che rispecchiano il disadattamento sociale.
Inoltre, la precocità dell'insorgere della dipendenza permette che il gioco
diventi un elemento strutturale della personalità in via di sviluppo che sarà più
difficile e rischioso modificare. Le variabili socio-demografiche, secondo i
risultati di diverse ricerche, sembrano avere un'influenza determinante
nell'insorgenza o meno del gioco problematico.
Il sesso, l'età, il livello d'istruzione, il nucleo familiare di appartenenza, la
condizione economica rappresentano alcune delle variabili maggiormente
prese in considerazione, in funzione delle quali da numerose ricerche emerge
un identikit del giocatore d'azzardo.
Per quanto riguarda i minori, la presenza di genitori con problemi di gioco o
l‟appartenenza ad un gruppo di adolescenti che gioca, rappresentano alcuni dei
fattori maggiormente determinanti che predispongono alla dipendenza da
gioco.
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Progetto ALEA
Introduzione
Il gioco d‟azzardo costituisce uno dei principali problemi diffusi in tutti gli
strati della popolazione italiana. Diverse ricerche mostrano come questo tipo di
problema stia assumendo, sempre più spesso, gravi livelli patologici. Esso
rappresenta infatti un problema che può trasformarsi in una seria dipendenza,
in grado di stravolgere anche in modo irreparabile i rapporti familiari, sociali e
finanziari di un individuo.
Azioni di prevenzione secondaria alla Ludopatia attraverso
l‟Educazione degli Adulti - è un progetto nato per iniziativa della
ALEA
-
Federconsumatori di Prato, nel quale sono state poi coinvolte la cooperativa
Ceis, per l‟ambito sociale, e la Azienda Usl 4 di Prato, per l‟ambito sanitario. La
realizzazione del progetto è stata possibile grazie al contributo della Regione
Toscana, che ha finanziato per il 70% l‟iniziativa3.
Il progetto ha preso spunto da alcuni segnali giunti alla sede pratese della
Federconsumatori. Sembrava, a partire dal 2008, che la propensione al gioco
da parte dei cittadini pratesi si andasse intensificando e ciò proprio in
coincidenza con la grave crisi economica che attanagliava la provincia laniera.
Nell‟opinione comune, tuttavia, il gioco veniva e viene considerato non un
problema, ma un semplice momento di svago, senza possibili reali danni alla
persona.
In realtà, la letteratura in proposito ha ampiamente dimostrato quanto il gioco
possa innescare un processo di dipendenza, o ludopatia, che può causare
problematicità gravi e crisi economiche irreversibili sia per le persone che ne
restano coinvolte che le loro famiglie.
Spesso è proprio il termine “dipendenza” a spaventare le persone. Questa
parola, spesso associata a droga o alcol, crea infatti un moto di rifiuto nelle
persone interessate. Diffondere l‟idea del gioco d‟azzardo come qualcosa che
potrebbe sfociare in un problema serio, seppur risolvibile, diventa quindi un
compito estremamente arduo.
Partendo da tali premesse, il progetto ALEA ha voluto agire su diversi
aspetti: approfondire la conoscenza della situazione attraverso una rilevazione
della problematica sul territorio pratese; informare sull‟ esistenza di questo
nuovo tipo di dipendenza; far comprendere che non tutto il gioco è sbagliato.
3
Il progetto è stato finanziato con decreto dirigenziale n. 2300 del 03/05/2010 (assegnazione contributo per progetto
ALEA a Federconsumatori di Prato).
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Progetto ALEA
La Ludopatia
Il gioco d‟azzardo patologico dal 1980 ha acquisito uno status nosografico
autonomo (terza edizione del DSM). L‟attuale classificazione dei disturbi
psichiatrici definisce il gioco patologico come “un comportamento persistente,
ricorrente e maladattivo di gioco d‟azzardo che compromette le attività
personali, familiari, o lavorative”. Il giocatore può essere fortemente assorbito
dall‟attività di gioco, incorrere in continui fallimenti nei suoi tentativi di
controllarla, sperimentare sintomi disforici e irrequietezza se costretto a ridurre
o interrompere il gioco, mentire ai familiari e al terapeuta sui propri
comportamenti in relazione al gioco, alle perdite e ai tentativi di procurarsi il
denaro per giocare. Il giocatore infine può mettere in atto azioni illecite o
addirittura illegali allo scopo di alimentare il gioco. Questi ed altri sintomi sono
assimilabili alle condotte dei tossico/alcooldipendenti nei confronti della propria
sostanza d‟abuso. Il gioco patologico mostra una prevalenza del 3 % circa della
popolazione generale, ed è attualmente un fenomeno in gran parte sommerso
e sottostimato.
È stata inoltre osservata una ampia commorbilità crociata tra dipendenza
da gioco e dipendenza da sostanze e alcool.
Seppur in assenza di una normativa nazionale che regolamenti l‟assistenza
ai giocatori patologici, molti Servizi Tossicodipendenze (Ser.T) italiani, a partire
dall‟esperienza nel trattamento delle dipendenze chimiche, hanno iniziato a
rispondere alle richieste di aiuto provenienti dai giocatori e dalle loro famiglie.
Il gioco incontrollato rappresenta un comportamento trasversale in grado di
interessare soggetti appartenenti a molteplici strati sociali e dalle
caratteristiche demografiche diverse.
L‟utenza arriva al Servizio dopo molti anni di dipendenza dal gioco, con
danni psicologici, familiari, sociali ed economici significativi. Pertanto occorre
continuare a lavorare per sensibilizzare la popolazione generale, le fasce più
giovani della popolazione e alcune “figure chiave” della comunità locale in
modo da favorire una conoscenza di queste nuove forme di dipendenza,
un‟identificazione precoce del problema e un invio al Servizio di competenza
prima che i danni correlati siano ingenti. Il trattamento è in realtà un sistema di
intervento “integrato” per il giocatore e la sua famiglia con interventi
multiprofessionali
(psicologo,
assistente
sociale,
medico,
educatore
professionale, ecc.) e con agenzie esterne (privato sociale, servizi sociali
comunali, difensore civico, consulenze legale, ecc.).
Dott.ssa Sonia Garcia
Servizio Tossicodipendenze
Azienda USL 4 di Prato
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“Il canto delle Sirene”
I messaggi promozionali del gioco d‟azzardo
“L‟importante non è vincere, è partecipare”. Probabilmente questo è il
motto dei concessionari che gestiscono i giochi d‟azzardo in Italia; ma ancor più
probabilmente questo non deriva da una saggezza antica che vede la sportività
prioritaria sulla competizione, bensì sul fatto che chi partecipa paga il suo
pegno…
Le abili aziende di marketing che curano le pubblicità dei concessionari del
gioco d‟azzardo, lavorano con grande impegno per convincere i giocatori a
partecipare, a lasciare il loro obolo e a sperare nella grande vincita che, in
fondo, sembra sempre a portata di mano.
A chi non piace “vincere facile”? Lo spot televisivo di una squadra di calcio
di 200 persone che affronta 11 giocatori, ci induce a credere che “vincere
facile” sia possibile. Ebbene nel gioco d‟azzardo non vi è nulla di più errato.
Adam Smith, economista del diciottesimo secolo, diceva: “nessun uomo, per
quanto sano, è immune dall‟assurda fiducia nella propria fortuna”. Ed è proprio
così… praticamente ogni persona quando compra un gratta e vinci, o un
biglietto della lotteria, o gioca dei numeri al lotto, fa un pensiero “illogico”:
cerca di influenzare il destino indicando dei numeri specifici o scegliendo un
biglietto determinato, e non uno a caso passatogli dal venditore. L‟idea del
dominare il caso e di poter influire sulle sequenze aleatorie è tipica di ognuno
di noi, ma c‟è chi su questa idea illogica costruisce una fortuna, la sua!
Se si osservano i messaggi promozionali dei giochi d‟azzardo, cioè di quei
giochi in cui occorre puntare denaro e il cui esito è determinato dalla fortuna, si
noterà un filo conduttore: tutti sono tesi a far credere ai giocatori che la vincita
sia a portata di mano, che sia facile vincere. Mettendo fra virgolette i testi delle
pubblicità notiamo la promozione di un pensiero ingannevole che porta il
giocatore a pensare che “I soldi non crescono sugli alberi. Potrai sempre
appenderceli tu” (pubblicità apparsa sui quotidiani nazionali per promuovere il
SuperEnalotto), un pensiero che sprona il giocatore con un “Avanti il prossimo
milionario”, e a cui dicono che l‟impegno e lo studio forse sono importanti ma
se poi uno non gioca, come fa a vincere? Del resto “A volte anche l‟intelligenza
ha bisogno di un aiutino”. Grazie al gioco, anche per i tanti single o separati ci
sono più speranze, “Sfortunati in amore? Gioca oggi, diventa milionario” , e
anche l‟essenza della felicità ci viene proposta in un modo più contemporaneo:
“Ok, i soldi non fanno la felicità. Però parliamone”, del resto cos‟è la felicità e
l‟essere belle persone? In fondo “C'è chi è ricco dentro. E c'è chi è ricco dentro,
fuori, sopra e sotto.” Del resto la ricchezza promessa è indicata come la vera
cosa che ha valore: “Con tutti questi soldi diventerai uno che conta. In tutti i
sensi” e tutta questa ricchezza risolverebbe ogni bisogno e “Se vinci il jackpot,
le uniche cose che ti mancheranno saranno i sensi.”, però i concessionari del
gioco “si preoccupano” di promuovere anche una certa eleganza nell‟essere
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Progetto ALEA
ricchissimi e ricordano, che “Quando dirai che sei rimasto il ragazzo semplice di
una volta, cerca di essere convincente.”
Decine, centinaia di messaggi pubblicitari che vengono diffusi tramite
televisione, giornali, internet, cartelloni affissi ovunque e attraverso campagne
martellanti che inducono la falsa credenza che la vincita sia a portata di mano.
La realtà è ben diversa. Le probabilità sono una su parecchi milioni a seconda
dei giochi, ma le persone sono comunque attratte dal canto delle sirene che le
porta a naufragare sugli scogli. Soprattutto le persone più fragili e con meno
strumenti pensano realmente che la vincita stia per arrivare e che occorra
“aiutarla”.
Nei giocatori in trattamento si osservano grossi problemi cognitivi legati agli
errori del “pensiero magico”, quel meccanismo per il quale il giocatore associa
tra loro in concatenazioni causali avvenimenti che non hanno alcun legame, e
dimentica che in realtà l‟unico che ha davvero la sorte dalla sua parte è colui
che organizza e gestisce il gioco d‟azzardo.
La cosa più triste è che i concessionari di gioco, conoscendo queste
debolezze umane, utilizzano messaggi ad hoc per illudere le persone del fatto
che la vincita sia vicina e spronarle a ritentare la fortuna, per poi ritentare di
nuovo, di nuovo, di nuovo… Avete mai notato che i numeri vincenti dei Gratta e
Vinci molto spesso sono il numero precedente o successivo di quello in
possesso del giocatore? Avete mai notato quante volte avete “quasi vinto”
senza poi aver vinto un bel nulla?
Beh… ben arrivati sugli scogli.
Matteo Iori
Presidente Coordinamento
Nazionale Gruppi per Giocatori d‟Azzardo
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Progetto ALEA
IL PROGETTO ALEA
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Progetto ALEA
1.
CONTESTO PROGETTUALE
Il gioco d‟azzardo (dall‟arabo az-zahr, dado), inteso come la pratica di
provare ad indovinare dietro corrispettivo di una qualche vincita, ha
probabilmente cominciato la sua esistenza assieme all‟uomo. Testimonianze se
ne trovano già intorno al 4.000 a.C., assieme ai primi tentativi da parte di
alcune civiltà di arginare il fenomeno, come è successo in Italia durante il
Medioevo e come succede tuttora, attraverso regolamentazioni e limitazioni al
gioco. Segnale, questo, dei rischi insiti in una pratica che da sana può diventare
problematica.
A livello mondiale, nel 2009 si è registrata una raccolta per gioco d‟azzardo
di 335 miliardi di dollari. Nello stesso anno in Italia si sono spesi oltre 54
miliardi di euro, contro i circa 19 della Francia e i 17 della Spagna. L‟Italia è
dunque il paese europeo in cui si spende di più in giochi d‟azzardo, secondo un
andamento sempre crescente negli ultimi anni.
Spesa annua in Italia per il gioco d‟azzardo:
Anno
Spesa
2004
24,8
70
2005
28,5
60
2006
35,2
2007
42
2008
47,5
2009
54,4
2010
61,4
50
40
Spesa
30
20
10
0
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Recentemente si è inoltre assistito ad una preoccupante tendenza al
permissivismo, motivata da incassi che toccano cifre sempre maggiori. In Italia
gli orientamenti sono quelli di bloccare gli accessi ai siti di scommesse stranieri
on-line, quindi di fare un‟opera di contenimento, ma al contempo continuare a
proporre nuove offerte di tipi di gioco e a concedere nuovi punti scommesse,
tra cui i casinò. Intanto sembra imminente la liberalizzazione del mercato delle
scommesse (non più gestito direttamente né indirettamente dallo Stato), che
ha destato gli interessi di investitori stranieri allettati dal promettente mercato
italiano.
Secondo alcune stime, in Italia almeno l‟80% della popolazione adulta gioca
come minimo una volta all‟anno. Tuttavia, il dato veramente preoccupante è
che nel 2005 l‟Istituto Superiore di Sanità calcolava che il numero delle
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Progetto ALEA
persone vittime di dipendenza da gioco fosse intorno alle ben 700.000 unità.
Ciononostante, secondo una rilevazione del Gruppo Abele, sono solo poco più
di 2000 le persone che si sono rivolte ai Ser.T. per problematiche direttamente
o indirettamente inerenti al gioco d‟azzardo.
Non si dimentichi, infine, che il gioco d‟azzardo in Italia è al secondo posto
tra le cause di indebitamento e usura (dato della Consulta Nazionale
Indebitamento e Usura).
Il quadro del fenomeno si completa poi con la crescita esponenziale del
volume di gioco negli anni, che tra il 1998 e il 2008 è stata pari al 268%,
mentre la crescita relativa ai consumi nello stesso periodo è stata „solo‟ del
136%.
Il fenomeno è progressivamente in aumento, dunque, e per giunta anche
tra le fasce giovanili della popolazione. Una ricerca dell‟Ifc-Cnr riscontra che dal
2008 al 2009 la percentuale di studenti tra i 15 e i 19 anni che dichiarano di
aver giocato denaro almeno una volta negli ultimi dodici mesi è aumentata dal
40% al 47%. Tra questi si contano addirittura 550mila minorenni: ben il 43% dei
minori scolarizzati, che nel 2008 erano solo il 38%. Un‟indagine conoscitiva
svolta tra gli studenti del Lazio rileva inoltre che il 17% è vittima di dipendenza
da gioco, mentre uno su quattro dichiara di giocare più di tre volte a settimana.
Per spesa pro capite dedicata al gioco, l‟Italia è prima al mondo: circa 900
euro a persona, cui c‟è da aggiungere un sommerso stimabile intorno ai 5-7
miliardi di euro annui.
Per quel che riguarda il territorio provinciale di Prato, secondo l‟indagine
Censis “Gioco ergo sum”del luglio 2009, Prato si segnala per una spesa media
pro capite di 904 euro, superiore alla media nazionale (894 euro pro capite),
ma anche a quella toscana (876 euro). Nel 2010 il dato è salito a 967 euro.
Secondo le rilevazioni di un‟indagine EDIT dell‟Agenzia Regionale di Sanità
della Toscana, Prato è la 4° provincia per propensione giovanile al gioco.
Le ricerche rivolte alla cura e alla prevenzione dal gioco d‟azzardo sul
territorio regionale, effettuate dall‟ AGCI di Pistoia con l‟Università di Firenze facoltà di Psicologia – e dall‟Azienda USL 3 zona Valdinievole in collaborazione
con la facoltà di Economia di Firenze (dipartimento di statistica) e con
l‟Osservatorio Epidemiologico dell‟Agenzia Regionale di Sanità Toscana, hanno
rilevato che nel 2005 tra Firenze, Prato e Pistoia ben 1064 persone, pari al 2%
dei giocatori, erano vittime di ludopatia.
È su queste premesse che nasce l‟idea del progetto ALEA, rispondendo ad
un bisogno del territorio e alla “vocazione” delle singole associazioni
partecipanti.
Pagina 15
Progetto ALEA
2.
LA NASCITA DEL PROGETTO
Il progetto Alea nasce nel 2008, quando la Federconsumatori di Prato
comincia a notare un interesse crescente verso il gioco d‟azzardo da parte di
alcuni cittadini che si rivolgevano agli sportelli dell‟associazione.
Significativa, in tal senso, fu la segnalazione di un cittadino che scrisse una
lunga e dettagliata e-mail in cui si mettevano in discussione certi meccanismi
del sistema gioco italiano.
Di seguito la mail inviata alla Federconsumatori di Prato e la risposta
dell‟associazione in data 23 ottobre 2008:
Pagina 16
Progetto ALEA
La risposta della Federconsumatori:
Dalla e-mail non si evinceva certo se il mittente avesse o meno problemi di
dipendenza da gioco, ma ne emergeva sicuramente una dedizione e un
impegno che avrebbe potuto degenerare in patologia.
Accanto a quell‟evento, se ne presentarono altri: persone che, in grosse
difficoltà finanziarie, accennavano al gioco come a un canale di sfogo o
un‟ancora di salvezza a cui appigliarsi nella speranza di poter risolvere i propri
problemi. Da queste esperienze è nata nell‟associazione la convinzione che
occorresse intervenire in maniera più incisiva. L‟obiettivo non doveva essere lo
stigmatizzare il gioco in sé, ma rendere le persone consapevoli dei rischi insiti
nel gioco d‟azzardo. Avere la consapevolezza delle reali possibilità di vincita e
dei rischi insiti nel gioco vuol dire giocare in maniera responsabile e
consapevole, in piena libertà di decidere se e quando farlo. Allo stesso modo,
avere la consapevolezza delle caratteristiche che fanno del gioco un gioco
d‟azzardo (l‟inutilità dell‟allenamento e dell‟esercizio, l‟assenza di una strategia
e un premio di valore il cui ottenimento è gestito dalla pura casualità) possono
far riflettere sul senso o meno di aumentare la posta in gioco per continuare ad
inseguire il sogno di una vincita.
Partendo da questi presupposti, si è iniziato a sviluppare il progetto Alea. Il
primo passo è stato quello di realizzare una ricerca che potesse ricostruire il
panorama del gioco d‟azzardo in Italia. Avvalendosi di studi pregressi e
dell‟osservatorio della Federconsumatori nazionale, è stato possibile definire un
primo quadro della situazione. È stato quindi individuato l‟obiettivo di
Pagina 17
Progetto ALEA
intervento: un‟azione mirata che da un lato “fotografasse” la problematicità del
gioco nella provincia di Prato, e dall‟altro ponesse le basi per un primo
intervento di prevenzione rivolto alle persone a vari livelli dedite al gioco. Di
pari passo si è cominciata una piccola campagna mediatica, volta a preparare il
terreno al futuro progetto Alea.
Una volta focalizzati gli obiettivi del progetto, si è realizzato il piano
operativo di intervento:
-
Ricerca/mappatura del gioco d‟azzardo sul territorio pratese
Apertura di uno sportello d‟ascolto
Campagna mediatica rivolta alla cittadinanza
Convegno per la presentazione dei materiali e dei primi dati rilevati
presso l‟Usl di Prato
Giornata di gioco in piazza
Convegno finale per la presentazione dei risultati e la conclusione del
progetto.
Pagina 18
Progetto ALEA
3.
L‟INDAGINE CONOSCITIVA
Il primo step del progetto Alea è stato quello di ricostruire la portata del
fenomeno gioco d‟azzardo sul territorio della provincia di Prato. L‟indagine
conoscitiva è stata svolta su livelli diversi: interviste ai gestori dei luoghi da
gioco, interviste agli adulti che gravitano intorno ai luoghi da gioco, interviste a
tutti i giovani. Successivamente, viste le numerose presenze nei luoghi da
gioco, si è cercato di approfondire il fenomeno presso le persone di etnia
cinese.
L‟obiettivo iniziale della ricerca era raccogliere 5000 questionari. Sin da
subito, tuttavia, è apparso chiaro che sarebbe stato impossibile ottenere tale
risultato, per via della forte ritrosia dimostrata dai giocatori a rispondere ai
questionari, così come a riconoscere la propria dedizione al gioco.
In totale i questionari somministrati sono stati 2096.
La tecnica adottata nella somministrazione dei questionari è stata quella
dell‟operativa di strada, in contesti e luoghi di aggregazione diversificati.
I risultati che di seguito vengono esposti, sono da considerarsi derivanti da
un campione estremamente rappresentativo. È tuttavia facile ipotizzare che si
tratti di dati sottostimati rispetto alla realtà, per la stessa tendenza psicologica
dei giocatori a non riconoscere l‟entità della propria propensione al gioco.
3.1 I LUOGHI DA GIOCO
La prima parte del progetto ALEA si è basata sull‟osservazione (in termini
tecnici, „mappatura‟) dei luoghi da gioco e delle abitudini dei frequentatori, e su
interviste guidate ai gestori dei vari esercizi (vedi Allegato 1 e 2 in appendice).
I tipi di esercizi monitorati sono:
- tabaccherie
- bar e bar/tabacchi
- circoli ricreativi
- agenzie di scommessa
Tabella A. Tipologia di esercizi monitorati.
Circoli
18%
Agenzie di
scommessa
6%
Bar e
Bar/Tabacch
Tabaccheri
e
42%
i
34%
Pagina 19
Progetto ALEA
In merito ai giochi praticati all‟interno dei loro locali, i gestori si sono
espressi come riportato nella tabella seguente:
Tabella B. Giochi praticati nei locali monitorati.
Tra i giocatori delle slot, all‟interno dei bar, si rileva che un quarto sono di
nazionalità cinese.
Tabella C. Nazionalità dei frequentatori monitorati.
Altro
16%
Marocco
2%
Egitto
4%
italia
30%
Albania
9%
Cina
25%
Romania
14%
3.2 IL QUESTIONARIO
Nella seconda fase del progetto ALEA è stato somministrato un questionario
a risposta chiusa sulle abitudini rispetto al gioco (vedi Allegato “Il questionario
per i giocatori” in appendice). Il questionario è stato somministrato con la
tecnica dell‟operativa di strada.
Gli intervistati sono stati complessivamente 2096, comprendenti fasce d‟età
diverse, che qui esamineremo divisi in due categorie: i giocatori adulti (1479) e
i giocatori di minore età o di maggiore età appena compiuta, ma tuttavia in una
posizione di non indipendenza economica, in quanto studenti di scuola
superiore (617).
Pagina 20
Progetto ALEA
C‟è da tener presente che il questionario era auto-compilativo. Gli
intervistati rispondevano dunque autonomamente alle domande, con
l‟intervento degli operatori qualora sorgesse il bisogno di qualche precisazione
linguistica, soprattutto nel caso di cittadini stranieri. Tale modalità di
somministrazione, se spesso ha permesso di superare l‟iniziale diffidenza,
garantendo privacy e riservatezza, ha però in molti casi fornito dati non
completi e questionari non integralmente compilati. Per garantire maggiore
rigore nella trattazione dei dati, l‟analisi che seguirà preciserà di volta in volta
l‟eventuale assenza o incompletezza informativa, qualora tali precisazioni
fossero significative. La percentuale di coloro che non hanno fornito risposta
sarà contrassegnata dalla sigla “n.r.” (“non risponde”).
3.2.1 GLI ADULTI
Il campione degli adulti intervistati è piuttosto bilanciato per genere ed età,
anche se prevalentemente formato da uomini e giovani fra i 19 e i 29 anni.
Tabella 1. Proporzione uomini/donne.
47%
53%
femmine
maschi
Tabella 2. Fasce di età del campione intervistato.
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
19 - 29
anni
30 - 39
anni
40 - 49
anni
50 - 59
anni
> 60 anni
Relativamente alla professione, le categorie maggiormente rappresentate
sono quelle degli impiegati, degli operai, dei pensionati e degli studenti. Si è
comunque cercato di monitorare anche il comportamento di categorie
minoritarie in quanto a numero rappresentato, ma tuttavia “interessanti” da un
punto di vista sociologico, perché prive di reddito, come quelle delle casalinghe
e dei disoccupati.
Pagina 21
Progetto ALEA
Tabella 3. Categorie lavorative.
Studente
Pensionato
Operaio
Insegnante
Imprenditore, libero professionista
Impiegato, quadro, tecnico
Disoccupato
Dirigente, funzionario
Commerciante, artigiano,lavoratore …
Casalinga
Altro
0%
5%
10%
15%
20%
Altro dato importante per misurare la variabilità della propensione al gioco,
è il titolo di studio. A questo proposito, il campione preso in esame si configura
composto da persone per la maggior parte in possesso di un diploma di scuola
superiore, quindi con un livello culturale medio-alto.
Tabella 4. Titolo di studio.
Licenza Media
25%
Licenza
elementare
9%
Diploma
49%
Laurea
17%
Di seguito la nazionalità di tutti coloro che hanno accettato di dichiararla nel
rispondere al nostro questionario. Il numero totale che compare al fondo della
tabella (1271) è nettamente inferiore al numero totale degli adulti intervistati
(1479), segno che nel compilare il questionario non tutti hanno ritenuto
opportuno dichiarare la propria nazionalità.
Pagina 22
Progetto ALEA
Tabella 5. Nazionalità.
Nazionalità
albanese
algerina
cinese
egiziana
filippina
Inglese
n.
28
2
62
1
1
1
Nazionalità
iraniana
Italiana
marocchina
neozelandese
rumena
serba
n.
1
1155
4
2
6
1
Nazionalità
slovena
somala
tedesca
tunisina
ucraina
TOTALE
n.
1
1
1
2
1
1271
I dati a disposizione e fin qui esaminati sono stati poi incrociati con quelli
relativi alla propensione al gioco e alle abitudini ad esso collegate. Il rapporto
con il gioco è stato definito patologico, problematico o sano in base alle
risposte date ad una sezione specifica del questionario, basata sul noto South
Oaks Gambling Screen, il test del gioco d‟azzardo di South Oaks, la clinica in
cui è stato elaborato (v. domande 4-15 dell‟Allegato “Il questionario per i
giocatori” in appendice).
La tabella che segue mostra le percentuali delle persone dedite al gioco
all‟interno di ogni fascia di età. Il colore più scuro è stato attribuito ad una
patologia conclamata, mentre la fascia chiara individua una problematicità che
rischia di cronicizzarsi e degenerare in dipendenza.
Ne emerge che la categoria degli ultrasessantenni è quella all‟interno della
quale si riscontra il maggior numero di persone con gravi problemi di gioco.
Si noti, comunque, come in ogni fascia d‟età la categoria che conserva un
rapporto sano con il gioco è sempre minoritaria. L‟unica eccezione è la classe
d‟età compresa tra i 19 e i 29, in cui le persone con problemi (gravi o lievi che
siano) si equivalgono alle persone senza problemi.
Tabella 6. Incidenza del rapporto con il gioco sulle varie fasce di età.
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
nessun problema
qualche problema
gravi problemi
19 - 29 30 - 39 40 - 49 50 - 59
anni
anni
anni
anni
> 60
anni
Relativamente al sesso, il gioco d‟azzardo è appannaggio (ma non assoluto)
del sesso maschile.
Pagina 23
Progetto ALEA
Tabella 7. Incidenza del rapporto con il gioco sul sesso.
100%
80%
60%
nessun problema
40%
qualche problema
20%
gravi problemi
0%
Femmina
Maschio
Volendo individuare quale sia la categoria lavorativa (e quindi abbastanza
realisticamente reddituale) più a rischio, si nota come gli insegnanti siano i
meno toccati dal problema gioco, seguiti subito dopo dagli studenti, come
evidente nella tabella che segue. Le categorie con le maggiori problematicità
conclamate risultano invece quelle dei pensionati e dei commercianti/artigiani.
Degna di nota è anche la categoria dei disoccupati, in cui l‟insieme delle
persone con problematicità gravi e lievi costituiscono la maggioranza sia
all‟interno della singola categoria che a confronto con tutte le altre. Seguono, in
ordine, i pensionati, gli imprenditori, gli operai, i dirigenti, i commercianti e le
casalinghe. Si tenga comunque presente che la rilevazione si basa sulle
risultanze delle autodichiarazioni degli intervistati, e dunque da una loro
autopercezione del fenomeno.
Se la dedizione al gioco da parte di imprenditori, dirigenti e commercianti
potrebbe non costituire, a primo acchito, un motivo di allarme sociale, in
quanto categorie lavorative a reddito variabile, difficilmente pronosticabile o
con possibilità di fornire una discreta disponibilità finanziaria, tutte le altre
categorie in questione sono caratterizzate da un reddito medio o fisso, se non
addirittura nessun reddito (disoccupati e casalinghe). Per questo stesso motivo
alcune di queste categorie sono state ritenute sociologicamente interessanti e
oggetto di una più attenta analisi alla fine del capitolo.
Tabella 8. Incidenza del rapporto con il gioco sulle categorie lavorative.
Pagina 24
Progetto ALEA
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
nessun problema
qualche problema
gravi problemi
Che gli insegnanti siano l‟unica categoria a non manifestare patologie
conclamate legate al gioco, porta ad esaminare la variabilità della ludopatia in
base al titolo di studio, confermando l‟ipotesi che ludopatia e titolo di studio
(educazione) siano valori inversamente proporzionali. All‟aumentare dell‟uno,
corrisponde il diminuire dell‟altro.
Tabella 9. Incidenza del rapporto con il gioco sul livello culturale.
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
nessun problema
qualche problema
gravi problemi
Si è dunque tracciata la realtà famigliare degli intervistati, cercando
eventuali corrispondenze tra lo stato civile e la propensione al gioco. Ne è
emersa una maggiore incidenza di problemi tra i separati/divorziati. Tentando
un‟interpretazione di questo dato, si può ipotizzare che la perdita di serenità
Pagina 25
Progetto ALEA
familiare sia la conseguenza di un comportamento ludopatico oppure un motivo
di depressione che indurrebbe gli interessati a trovare sollievo nell‟eccitamento
procurato dal gioco e consolazione nella speranza di una vincita.
Ad ogni modo, prendendo in esame il solo rapporto espressamente
patologico con il gioco, la categoria dei coniugi/conviventi non si differenzia poi
di tanto da quella dei separati/divorziati, ma sembra addirittura avere valori
leggermente più alti. Il fatto che i celibi/nubili siano meno propensi al gioco, è
invece probabilmente spiegabile con una minore disponibilità finanziaria.
Tabella 10. Incidenza del rapporto con il gioco sullo stato civile.
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
nessun problema
qualche problema
gravi problemi
Interessante, anche se bisognoso di precisazioni, il quadro relativo alla
propensione al gioco da parte dei cittadini classificati in base alle varie
nazionalità. Dalla tabella emerge infatti che sono i cittadini rumeni e
maghrebini quelli maggiormente dediti al gioco d‟azzardo, dato in contrasto
con quanto rilevato in sede di monitoraggio (vedi Tabella C).
Tale apparente incongruenza si spiega con l‟esigua rappresentanza
numerica degli intervistati delle nazionalità in questione (sono solo 5 i rumeni e
7 i maghrebini), contattati tra l‟altro direttamente nei luoghi di gioco. Come si
approfondirà in seguito, invece, i cittadini di altre etnie, soprattutto cinesi, che
sono il gruppo maggiormente rappresentato nel campione (v. tab.5), sono stati
intervistati anche in luoghi diversi da quelli di gioco: per strada, al mercato,
nelle scuole di lingue. Ne deriva una maggiore varietà nelle risposte al
questionario.
Tabella 11. Incidenza del rapporto con il gioco sulla nazionalità.
Pagina 26
Progetto ALEA
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
nessun problema
qualche problema
gravi problemi
In merito alla tipologia di giochi praticati, essa varia a seconda della
frequenza. Il gratta&vinci è decisamente il gioco preferito da chi gioca tutti i
giorni, mentre si rivolge al lotto e all‟enalotto chi gioca una o più volte a
settimana. Entrambi sono comunque rispettivamente al secondo e primo posto
anche per chi gioca di tanto in tanto.
Tabella 12. Giochi preferiti in base alla frequenza.
Giochi praticati /
Frequenza
tutti i
giorni
più volte una volta
a
a
settimana settimana
di
tanto
in
tanto
mai
n.r.
carte
18
27
45
276
753
360
scommesse ippiche
13
11
18
47
1003
387
gioco online
scommesse eventi
sportivi
33
38
0
86
96
1226
11
44
60
184
187
393
gratta&vinci
44
54
83
545
463
290
bingo
10
31
40
132
884
382
slot
14
31
26
100
916
392
lotto/enalotto
11
88
89
514
468
299
totocalcio
11
7
34
144
895
388
casinò
4
3
4
86
979
403
biliardo
8
13
10
86
964
398
La spesa media per il gioco a settimana per gli adulti è di 418 euro, e varia
da un minimo di 0 (335 persone) a un massimo di 2000 euro (3 persone). Di
seguito si riporta la tabella relativa alla spesa massima effettuata in un sol
giorno.
Tabella 13. Spesa massima effettuata in un solo giorno.
Pagina 27
Progetto ALEA
50%
40%
30%
20%
10%
0%
1 euro o
meno
Più di 1
Più di 10
euro ma
euro ma
meno di 10 meno di
euro
100 euro
Più di 100 Più di 1000
euro ma
euro ma
meno di
meno di
1000 euro 10000 euro
Alla domanda se tornasse spesso a giocare per rifarsi dei soldi persi, la
maggior parte degli intervistati ha dichiarato di non averlo mai fatto, una
percentuale esigua ha ammesso di tornarci molto spesso, mentre un numero
piuttosto consistente ha evitato di rispondere alla domanda.
Tabella 14. Risposte alla domanda: “Quando perdi, torni spesso a giocare
un‟altra volta per vincere i soldi persi?”
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
Mai
Quasi Qualche Spesso
mai
volta
Molto
spesso
N.R.
Abbiamo dunque domandato agli intervistati se avessero mai preso soldi in
prestito per andare a giocare: la maggior parte afferma di non averlo mai fatto,
ma un numero cospicuo preferisce non rispondere.
Tabella 15. Risposte alla domanda: “Ha mai chiesto in prestito denaro per giocare?”
n.r.
14%
Si
6%
No
80%
Consapevoli dei possibili legami tra gioco d‟azzardo e associazioni a
delinquere, si è cercato di indagare sulle fonti dei prestiti. Tra le varie opzioni
Pagina 28
Progetto ALEA
(famigliari, amici, banche ecc.) è stata prevista una categoria “Altro”, in cui è
possibile che si collochi la circolazione illegale di denaro dato in prestito
(usura). La tabella che segue riporta i numeri solo di quanti hanno
effettivamente barrato le singole categorie.
Familiari e amici sembrano essere le prime persone a cui ci si rivolge in
caso di richiesta di prestito, ma non manca chi ha venduto le proprie proprietà
e chi si è rivolto, appunto, ad “altro”.
Tabella 16. Risposte alla domanda:
“Se sì, da chi o dove l‟hai preso in prestito?”
mai
dai familiari
258
dagli amici
226
da banche etc
240
vendendo proprietà
244
conto aperto in
agenzia di
scommesse
241
altro
237
quasi
mai
9
9
5
3
qualche
molto
volta
spesso spesso
21
9
4
25
8
3
15
5
3
6
3
3
2
2
5
1
2
2
2
0
Se interrogati sulla conoscenza o meno di servizi di aiuto specifici per
persone con un rapporto critico con il gioco, solo una minima parte ha risposto
in modo affermativo, il resto non ha risposto o ha risposto negativamente.
Ancora una volta, i canali di aiuto a cui si farebbe ricorso sono preferibilmente
quelli dei rapporti affettivi.
Tabella 17. Conoscenza di servizi di aiuto specifici.
Si, so
dove si
trovan
o
16%
Si, ma
non so
dove si
trovan
o
37%
Tabella 18. A chi ci si rivolgerebbe in caso di aiuto.
Altro
8%
No, ne
ignoro
l'esiste
nza
47%
Al medico
11%
Ad uno
psicologo/
psicoterap
euta
21%
Ricercherei
notizie su
internet
6%
Ad un
amico
34%
Ad un
servizio
specializzat
o
20%
3.2.1.1 I PENSIONATI
Pagina 29
Progetto ALEA
I pensionati che hanno risposto al questionario sono in tutto 108,
principalmente uomini (60%).
La spesa media a settimana che un pensionato dedica al gioco è pari a 110
euro, con importi che variano da un minimo di 0 (32 persone) a un massimo di
2000 euro (una persona).
La spesa massima di un sol giorno corrisponde in maniera abbastanza
fedele a quella dell‟intero campione esaminato (v. tab. 13).
Tabella 19. Cifra spesa al gioco in un solo giorno dai pensionati.
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
1 euro o
meno
Più di 1 euro Più di 10
Più di 100 Più di 1000
ma meno di euro ma
euro ma
euroma
10 euro meno di 100 meno di
meno di
euro
1000 euro 10000 euro
Dal grafico che segue i pensionati sembrano non giocare assiduamente e
preferire il gioco del lotto/enalotto, seguito dai gratta&vinci, carte e totocalcio.
Per l‟analisi di questi dati abbiamo ritenuto opportuno inserire i numeri anche di
coloro che non hanno risposto alle varie voci, che a volte costituiscono una
quantità di persone abbastanza importante.
Tabella 20. Giochi preferiti dai pensionati in base alla frequenza.
Pagina 30
Progetto ALEA
più volte una volta
a
a
tutti i giorni settimana settimana
Giochi praticati /
Frequenza
carte
scommesse ippiche
gioco online
scommesse eventi
sportivi
gratta&vinci
bingo
slot
lotto/enalotto
totocalcio
casinò
biliardo
di tanto
in tanto
mai
n.r.
3
2
1
4
1
1
3
2
0
21
4
1
62 20
81 23
4 106
0
3
1
1
0
1
0
0
5
5
1
5
12
1
0
1
0
9
1
2
10
0
0
0
14
37
10
3
46
21
5
5
72
43
73
77
29
67
80
80
22
16
27
25
16
23
28
27
3.2.1.2 I COMMERCIANTI
I commercianti intervistati sono in tutto 148, principalmente uomini (67%).
La spesa media a settimana che un commerciante spende per il gioco è pari
a 391 euro a settimana, con importi che variano da un minimo di 0 euro (23
persone) ad un massimo di 800 euro (una persona).
Anche in questo caso le cifre massime spese in un sol giorno rispecchiano
quelle del campione nella sua totalità (v. tab. 13).
Tabella 21. Cifra spesa al gioco in un solo giorno dai commercianti.
50%
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
1 euro o
meno
Più di 1 euro Più di 10 euro Più di 100 Più di 1000
ma meno di ma meno di
euro ma
euroma
10 euro
100 euro meno di 1000 meno di
euro
10000 euro
Gratta&vinci e lotto/enalotto sembrano esser ancora le tipologie di gioco
preferite da chi gioca tutti i giorni e di tanto in tanto. Rispetto ad altre fasce di
popolazione, si registra un aumento del numero di frequentatori di casinò.
Pagina 31
Progetto ALEA
Tabella 22. Giochi preferiti dai commercianti in base alla frequenza.
Giochi praticati /
Frequenza
tutti i
giorni
più volte una volta
a
a
settimana settimana
di
tanto
in
tanto
mai
n.r.
carte
1
2
4
20
81
40
scommesse ippiche
1
2
4
6
96
39
gioco online
scommesse eventi
sportivi
6
6
5
6
6
119
2
4
9
21
73
39
10
7
3
49
44
35
bingo
2
4
7
14
79
42
slot
2
1
3
9
95
38
lotto/enalotto
2
13
9
51
37
36
totocalcio
0
0
6
17
85
40
casinò
0
1
0
17
91
39
biliardo
2
2
0
6
99
39
gratta&vinci
3.2.1.3 LE CASALINGHE
Le casalinghe intervistate sono complessivamente 108.
La loro spesa media per il gioco a settimana è di 32 euro, con importi che
variano tra gli 0 euro (17 persone) e i 100 (una persona).
La tabella relativa alla cifra spesa in un solo giorno si differenzia abbastanza
da quella del campione totale (v. tab. 13) per la presenza di un maggior
numero di persone che gioca quantità più piccole di denaro (1 euro o meno). Si
noti inoltre la totale assenza di donne che affermano di aver giocato somme
comprese tra i 1000 e i 10.000 euro.
Tabella 23. Cifra spesa al gioco in un solo giorno dalle casalinghe.
Pagina 32
Progetto ALEA
50%
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
1 euro o meno Più di uno ma Più di 10 ma Più di 100 ma
meno di 10 meno di 100 meno di 1000
Pochissime sono le donne casalinghe che affermano di giocare ogni giorno,
mentre aumentano coloro che giocano di tanto in tanto, preferendo, ancora
una volta, gratta&vinci e lotto/enalotto.
Tabella 24. Giochi preferiti dalle casalinghe in base alla frequenza.
Giochi praticati /
Frequenza
tutti i
giorni
più volte una volta
a
a
settimana settimana
di
tanto
in
tanto
mai
n.r.
carte
0
1
3
7
46
51
scommesse ippiche
0
1
1
1
45
60
gioco on line
scommesse eventi
sportivi
0
1
1
2
2
102
0
2
1
1
43
61
gratta&vinci
4
2
5
30
23
44
bingo
1
0
5
3
42
57
slot
0
0
3
2
41
62
lotto/enalotto
1
5
3
29
23
47
totocalcio
0
0
0
1
45
62
casinò
0
0
0
1
44
63
biliardo
0
0
0
1
45
62
3.2.1.4 I DISOCCUPATI
Pagina 33
Progetto ALEA
I disoccupati intervistati sono 49, per la maggior parte donne (67%).
La spesa media settimanale dedicata al gioco è di 60 euro. L‟importo
minimo giocato va da 0 euro (10 persone) a 200 (3 persone).
La tabella che indica la cifra massima giocata in un solo giorno indica valori
superiori a quelli del campione totale (v. tab. 13) relativamente agli importi
maggiori, quelli cioè compresi tra i 100 e i 1000 euro e tra i 1000 e i 10.000
euro.
Tabella 25. Cifra spesa al gioco in un solo giorno dai disoccupati.
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
1 euro o
meno
Più di 1
euro ma
meno di 10
euro
Più di 10 Più di 100 Più di 1000
euro ma euro ma euro ma
meno di meno di meno di
100 euro 1000 euro 10000
euro
I giochi preferiti sono ancora una volta gratta&vinci e lotto/enalotto, giocati
di tanto in tanto. Parrebbe quindi che i disoccupati tendano a giocare meno
volte, ma cifre decisamente più consistenti di quelle delle altre categorie.
Tabella 26. Giochi preferiti dai disoccupati in base alla frequenza.
Giochi praticati /
Frequenza
tutti i
giorni
più volte una volta
a
a
di tanto
settimana settimana in tanto
mai
n.r.
carte
0
1
2
9
39
0
scommesse ippiche
1
0
0
2
47
1
gioco on-line
scommesse eventi
sportivi
5
1
0
0
8
37
0
3
3
5
38
3
gratta&vinci
4
2
3
26
19
0
bingo
1
5
1
3
43
0
slot
1
3
1
7
37
0
lotto/enalotto
1
5
5
20
24
0
totocalcio
1
0
0
8
43
0
casinò
0
0
0
1
49
1
biliardo
1
0
0
5
44
1
3.2.1.5 I DIRIGENTI
Pagina 34
Progetto ALEA
I dirigenti intervistati sono in totale 24, bilanciati rispetto al sesso, con una
leggera predominanza maschile (54%).
La spesa media a settimana per il gioco è di 31 euro, con importi che
variano da un minimo di 0 (11 persone) ad un massimo di 300 (una persona).
Relativamente alla spesa massima di un solo giorno, è totalmente assente
la categoria di spesa che va dai 1000 ai 10.000 euro, mentre degno di nota è il
fatto che ben un quarto degli intervistati si è rifiutato di rispondere a questa
domanda.
Tabella 27. Cifra spesa al gioco in un solo giorno dai dirigenti.
50%
40%
30%
20%
10%
0%
1 euro o
meno
Più di 1 euro Più di 10
Più di 100
ma meno di euro ma
euro ma
10 euro meno di 100 meno di
euro
1000 euro
n.r.
Pochi, in generale, sembrano coloro che si dedicano al gioco, in una
categoria che pure mostrava al suo interno un‟alta incidenza di dipendenza da
gioco (v. tab.8). La conclusione potrebbe essere che i dirigenti che praticano il
gioco, anche se pochi, hanno con esso un rapporto problematico, oppure che
dietro le mancate risposte si nascondano possibili reticenze.
Tabella 28. Giochi preferiti dai dirigenti in base alla frequenza.
Giochi praticati /
Frequenza
tutti i
giorni
più volte una volta
a
a
settimana settimana
di
tanto
in
tanto
mai
n.r.
carte
0
1
0
1
17
5
scommesse ippiche
1
0
1
0
18
4
gioco online
scommesse eventi
sportivi
0
0
0
1
0
23
0
1
0
0
18
5
gratta&vinci
1
0
1
3
13
6
bingo
0
2
0
1
16
5
slot
0
0
0
2
17
5
lotto/enalotto
0
1
1
8
9
5
totocalcio
0
1
0
1
17
5
casinò
0
0
2
1
17
4
biliardo
0
0
0
2
17
5
3.2.1.6 GLI OPERAI
Pagina 35
Progetto ALEA
Gli operai intervistati sono 230, la categoria più numerosa, per lo più
composta da uomini (69%).
La spesa media degli operai intervistati è di 26 euro a settimana, con
importi che variano da 0 (22 persone) ad un massimo di 300 (una persona).
Tanti sono coloro che non rispondono alla richiesta di indicare la cifra
massima spesa in un solo giorno.
Tabella 29. Cifra spesa al gioco in un solo giorno dai disoccupati.
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
1 euro o
meno
Più di 1
euro ma
meno di 10
euro
Più di 10 Più di 100
Più di
euro ma euro ma 10000 euro
meno di meno di
100 euro 1000 euro
n.r.
Riguardo ai giochi preferiti, gratta&vinci e lotto/enalotto sono ancora ai
primi posti.
Tabella 30. Giochi preferiti dai dirigenti in base alla frequenza.
Giochi praticati /
Frequenza
di
più volte una volta tanto
tutti i
a
a
in
giorni settimana settimana tanto
mai
n.r.
carte
6
3
12
48
90
71
scommesse ippiche
1
1
2
16
130
80
gioco online
scommesse eventi
sportivi
1
6
0
20
19
184
1
8
15
38
90
78
gratta&vinci
7
9
21
90
47
56
bingo
1
3
13
24
111
79
slot
1
9
7
23
110
80
lotto/enalotto
1
19
20
83
52
55
totocalcio
1
1
10
30
108
80
casinò
2
0
1
10
135
82
biliardo
1
5
3
18
119
84
3.2.2 I GIOVANI
Pagina 36
Progetto ALEA
Una sezione a parte meritano i giovanissimi, intendendo con questo
termine i ragazzi minorenni o anche maggiorenni che ancora frequentano le
scuole superiori, trovandosi pertanto in una condizione finanziaria di non
indipendenza.
I giovanissimi intervistati sono in tutto 617, di cui 540 studenti del Liceo
Sociopsicopedagogico Gianni Rodari. Vista la tipologia di scuola, il campione è
dunque di componente prevalentemente femminile e italiana, ma non
mancano intervistati di nazionalità diverse.
Tabella 31. Rapporto uomini/donne tra i giovani
Tabella 32. Nazionalità tra i giovani.
nazionalità
afghana
albanese
bengalese
cinese
congolese
cossovaro
greca
italiana
Maschio
19%
Femmina
81%
n.
1
16
1
9
1
1
1
542
nazionalità
olandese
marocchina
mauritius
nigeriana
portoghese
oriundo
rumena
n.r.
n.
1
3
1
1
1
1
6
31
Nonostante la giovane età degli intervistati, si nota che ben 51 ragazzi ha
un rapporto problematico con il gioco. In 3 hanno una dipendenza conclamata,
mentre per 54 persone non è stato possibile giungere a conclusioni perché non
hanno completato il questionario in ogni sua parte.
Tabella 33. Rapporto con il gioco.
Ha problemi e dovrebbe
consultare uno
specialista
3
Ha qualche problema di
gioco
51
Non ha problemi di gioco
509
n.r.
54
Pur trattandosi di un campione a maggioranza femminile, i problemi relativi
al gioco sembrano insorgere nei ragazzi più che nelle ragazze.
Pagina 37
Progetto ALEA
Tabella 34. Incidenza della propensione al gioco sul sesso.
100%
90%
80%
Non ha problemi di
gioco
70%
60%
Ha qualche problema di
gioco
50%
40%
30%
Ha problemi e dovrebbe
consultare uno
specialista
20%
10%
0%
Femmina
Maschio
La tabella seguente, oltre a darci i numeri reali delle persone per cui è stato
possibile elaborare una diagnosi, ci rivela se i ragazzi interessati sono studenti
o lavoratori apprendisti.
Tabella 35. Incidenza della propensione al gioco sulla condizione scolastica o lavorativa.
Rapporto con il
Altro
gioco/situazione
scolastica o
lavorativa
Commerciante, Disoccupato Imprenditore,
artigiano,
libero
lavoratore
professionista
autonomo
Operaio Studente
Ha gravi
problemi
Ha qualche
problema
Non ha
problemi
3
1
1
1
2
1
1
47
2
500
Incrociando questi dati con quelli relativi alla nazionalità, si scopre che I tre
ragazzi che hanno seri problemi con il gioco sono un italiano, un ragazzo di
nazionalità cinese e un ragazzo di nazionalità marocchina.
I ragazzi che risultano avere qualche problema sono invece 46 italiani, 2
cinesi, un rumeno e 2 che non hanno dichiarato la nazionalità.
Pagina 38
Progetto ALEA
Alla domanda se si torna spesso a giocare dopo che si è perso al gioco, la
maggior parte risponde di no. Si sono ottenute tuttavia risposte anche per le
altre categorie, cui è opportuno aggiungere anche quella relativa a coloro che
non hanno voluto rispondere.
Tabella 36. Risposte alla domanda: “Quando perdi, torni spesso
a giocare un‟altra volta per vincere i soldi persi?”
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
Mai
Quasi Qualche Spesso
mai
volta
Molto
spesso
n.r.
Sorprendono, invece, le risposte alla domanda se sono stati mai chiesti soldi
in prestito. Anche qui vengono considerati quanti hanno preferito non
rispondere. Come per gli adulti, anche in questo caso i familiari sono le persone
a cui si ricorre preferibilmente.
Tabella 37. Risposte allaù domanda:“Ha mai chiesto in prestito denaro per giocare?”
No
Sì
N.r.
575
29
13
Tabella 38. Risposte alla domande: “Se sì, dove l‟hai preso in prestito?”
quasi qualche
molto
mai
mai
volta
spesso spesso
310
9
15
6
3
321
9
4
1
2
337
2
1
0
0
337
0
1
0
0
dai familiari
dagli amici
da banche etc
vendendo proprietà
conto aperto ag.
scommesse
336
0
2
0
0
altro
305
1
1
0
2
I giochi preferiti dai giovani si differenziano da quelli scelti dagli adulti. Al
gratta&vinci e al lotto, che continuano a detenere il primato dei preferiti da chi
gioca di tanto in tanto, si affiancano le scommesse sugli eventi sportivi, il
biliardo e il gioco on-line, preferito da chi si dedica al gioco più volte a
settimana o quotidianamente. C‟è ancora una volta da notare il numero
copioso di ragazzi che ha preferito non rispondere a questa voce specifica.
Pagina 39
Progetto ALEA
Laddove negli adulti si poteva supporre una non conoscenza del termine che
avrebbe indotto a saltare la domanda, la mancata risposta dei ragazzi ci
sembra sia più facilmente attribuibile alla reticenza.
Tabella 39. Giochi preferiti dai giovani.
Giochi praticati / Frequenza
più volte una volta
a
a
di tanto
settimana settimana in tanto
tutti i
giorni
mai
n.r.
carte
7
10
13
161
409
17
scommesse ippiche
7
1
2
8
582
17
17
30
0
96
232
242
scommesse eventi sportivi
7
9
27
68
481
25
gratta&vinci
7
20
30
331
219
10
bingo
6
4
4
83
499
21
slot
7
7
5
65
509
24
lotto/enalotto
7
6
23
180
338
13
totocalcio
4
7
16
37
532
21
casinò
6
1
0
16
566
28
biliardo
8
2
9
64
512
22
gioco online
La cifra spesa in media a settimana per il gioco è di 76 euro. Piuttosto
consistente, se si considera che si tratta di una media statistica, che la maggior
parte dei giovani dichiara di non avere problemi di gioco, e che comunque si
tratta di ragazzi economicamente non indipendenti.
Per un esame più realistico, si riportano in cifre numeriche, anziché in
grafico, i risultati relativi agli importi più alti giocati in un solo giorno. Ben 40
ragazzi hanno affermato di aver giocato più di 10 euro, 6 di aver giocato tra i
100 e i 1000 euro e uno più di 10.000 euro (dato, quest‟ultimo, che sembra
poco verosimile, ma che tuttavia viene riportato per onestà nei confronti dei
dati raccolti).
Tabella 40. Cifra massima giocata in un solo giorno dai giovani.
1 euro o meno
304
Più di 1 euro ma meno di 10 euro
202
Più di 10 euro ma meno di 100 euro
40
Più di 100 euro ma meno di 1000 euro
6
Più di 10000 euro
1
n.r.
64
I ragazzi che affermano di aver speso più di 100 euro sono un ragazzo
cinese, 2 albanesi, 2 italiani e un marocchino. Dei giovani che invece hanno
speso tra i 10 e i 100 euro, ben 35 su 40 sono italiani.
Anche i giovani, in caso di aiuto, si rivolgerebbero ad un amico o, come
seconda opzione, ad uno psicoterapeuta. Un numero estremamente esiguo
Pagina 40
Progetto ALEA
opterebbe per un servizio specializzato e rimangono sorprendentemente molto
pochi coloro che si informerebbero tramite internet.
Tabella 41. A chi ci si rivolgerebbe in caso di aiuto.
Ricercherei
notizie su
internet
4%
n.r.
7%
Altro
(specificare)
14%
Ad un amico
48%
Al medico
3%
Ad
unopsicologoo
ad uno
psicopterapeuta
15%
Ad un servizio
specializzato
9%
Anche in questo caso, gli informati non sono la maggioranza e il grafico che
ne consegue è molto simile a quello relativo agli adulti ( Tab. 17)
Tabella 42. Conoscenza di servizi di aiuto specifici.
Sì, so dove si
trovano
10%
n.r.
5%
No, ne
ignoro
l'esistenza
49%
Sì, ma non
so dove si
trovano
36%
3.2.3 I GIOCATORI DI NAZIONALITA‟ CINESE
In un capitolo a parte vengono raccolti i dati relativi ai giocatori di
nazionalità cinese, considerando l‟alta presenza registrata dagli operatori in
fase di mappatura e il risalto che recentemente la passione per il gioco da
parte del popolo cinese ha avuto sulla stampa.
Pagina 41
Progetto ALEA
I dati riportati di seguito sono gli stessi che troviamo integrati nel campione
generale esaminato nel capitolo 3.2.1, ma sono qui scorporati ed analizzati nel
dettaglio.
Gli adulti di origine cinese intervistati sono in tutto 62, intervistati per
strada, al mercato o in scuole di lingue in cui imparavano l‟italiano.
Ovviamente, la premessa affinché l‟intervista avesse luogo è stata che gli
intervistati capissero abbastanza l‟italiano, letto o parlato. In alcuni casi, si è
fatto ricorso a interpreti.
Il primo dato degno di nota, è la discrepanza tra il risultato
dell‟osservazione degli operatori nella fase di mappatura e le risposte rilasciate
spontaneamente dagli intervistati.
Il campione intervistato è abbastanza bilanciato, con una componente
maschile leggermente predominante (53%). Il titolo di studio è piuttosto alto.
La maggior parte è infatti in possesso di un diploma di scuola superiore, cosa
che sembra poco rappresentativa della maggioranza dei cittadini cinesi a Prato.
Tale apparente casualità trova spiegazione in un possibile legame tra capacità
di esprimersi in italiano, titolo di studio acquisito e disponibilità al confronto con
operatori italiani.
Tabella 43. Titolo di studio
Licenza
Media
33%
Diploma
52%
Licenza
elementare
7%
Laurea
8%
Coerentemente con le aspettative, la maggior parte degli intervistati rientra
nella categoria degli operai. Ci troviamo quindi ad avere a che fare con persone
con disponibilità finanziaria limitata.
Tabella 44. Categoria lavorativa.
Pagina 42
Progetto ALEA
50%
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
I dati raccolti dalla compilazione spontanea del questionario non sono
purtroppo sufficienti a delineare un quadro rappresentativo della situazione, a
causa dell‟alto numero di persone che hanno risposto alle domande solo in
maniera parziale e per le quali di conseguenza non è stato possibile elaborare
una diagnosi.
Tabella 45. Rapporto con il gioco.
35
30
25
20
15
10
5
0
Ha problemi Ha qualche
Non ha
e dovrebbe problema di problemi di
consultare
gioco
gioco
uno
specialista
n.r.
Sorprende l‟alto numero di persone cinesi che risulta non avere problemi di
gioco, perché in contrasto sia con quanto osservato direttamente dagli
operatori (Tabella C), sia con quanto riportato dai gestori. In particolare, i
gestori dichiarano l‟alta presenza di utenti cinesi, sia per i soliti gratta&vinci e
lotto/enalotto, sia per le slot-machine, che pure nella tabella che segue non
rientrano tra le preferenze.
Tali incongruenze si spiegano con la reticenza che solitamente caratterizza
gli intervistati, ma anche con il fatto che il maggiore grado di istruzione e la
maggiore disponibilità a farsi intervistare potrebbero essere rispettivamente
Pagina 43
Progetto ALEA
motivo e sintomo di un atteggiamento più critico e distaccato nei confronti del
gioco.
Tabella 46. Giochi preferiti dai cittadini cinesi.
Giochi praticati /
Frequenza
tutti i
giorni
più volte una volta
a
a
settimana settimana
di
tanto
in
tanto
mai
n.r.
carte
1
0
2
15
34
10
scommesse ippiche
0
1
2
4
44
11
gioco on line
scommesse eventi
sportivi
1
1
0
6
12
42
0
1
6
11
33
11
gratta&vinci
1
9
0
29
14
9
bingo
0
0
5
4
40
13
slot
0
2
4
7
38
11
lotto/enalotto
0
1
5
28
18
10
totocalcio
0
0
4
8
37
13
casinò
0
0
0
7
42
13
biliardo
0
3
2
6
40
11
Si riporta inoltre, pur ricordando che si tratta di opinioni/convinzioni
personali e non di fatti dimostrabili, il racconto di molti gestori della Val di
Bisenzio sull‟uso improprio che molti cittadini cinese farebbero della tecnologia
telefonica. Secondo tali racconti, i cittadini cinesi fingerebbero di parlare al
telefono mentre metterebbero in azione una particolare installazione Bluetooth
che manderebbe in tilt le slot-machine, procurando ingenti vincite al giocatore.
Se siano storie fondate o mere leggende da bar non è dato saperlo, preme
comunque registrare questo racconto riportatoi da più fonti, se non altro come
segnale di una tensione di rapporti esistente tra la popolazione italiana e quella
cinese.
La testimonianza di un altro gestore svela invece possibili presenze di
mercato nero nel campo dei gratta&vinci. Un cittadino cinese sarebbe infatti
andato a riscuotere una vincita che risultava già riscossa, ma al tentativo del
gestore di spiegare l‟imbroglio di cui il cliente era probabilmente stato vittima,
gli animi si sarebbero riscaldati tanto da rendere necessario l‟intervento dei
carabinieri.
Per avere un quadro più preciso, soprattutto alla luce di una situazione
spesso difficile in cui i cittadini immigrati sono costretti a vivere, si propone una
griglia aperta in merito alla cifra spesa per il gioco a settimana, usando invece
una griglia a fasce per la cifra massima spesa in un solo giorno.
Tabella 47. Cifra spesa al
gioco a settimana.
Euro
Tabella 48. Cifra massima spesa in un solo giorno.
n.
Pagina 44
Progetto ALEA
spesi
0
1,00
2,00
4,00
5,00
10,00
20,00
30,00
40,00
200,00
500,00
1000,00
n.r.
tot
14
5
6
1
12
7
2
1
1
1
1
1
10
62
50%
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
1 euro o meno Più di 1 euro Più di 10 euro Più di 100
ma meno di ma meno di euro ma meno
10 euro
100 euro
di 1000 euro
n.r.
I dati sull‟informazione rispetto agli aiuti e ai servizi in caso di rapporto
patologico con il gioco sono in tutto simili a quelli effettuati sul campione
generale.
Tabella 49. A chi ci si rivolgerebbe in caso di aiuto.
Ad un amico
Ad un servizio specializzato
Ad uno psicologo o ad uno
psicoterapeuta
Al medico
Altro (specificare)
Ricercherei notizie su
internet
n.r.
4.
Tabella 50. Conoscenza di servizi di aiuto specifici.
23
14
10
4
2
4
5
Si, so dove
si trovano
11%
Si, ma non
so dove si
trovano
31%
N.r.
7%
No, ne
ignoro
l'esistenza
51%
LO SPORTELLO D‟ASCOLTO
Lo sportello d‟ascolto Alea è stato aperto in via Tintori 35, presso i locali
dell‟ associazione Auser di Prato, dal gennaio 2011 fino al termine del progetto,
per un totale di 54 ore di apertura.
Il servizio è nato con lo scopo di offrire un‟opportunità di confronto alle
persone dedite al gioco d‟azzardo, ai loro familiari o a quanti semplicemente
sentissero il bisogno di fare una chiacchierata con gli operatori sul tema del
gioco. Un servizio parallelo a quello del Ser.T. della ASL, dove è già attivo un
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Progetto ALEA
servizio di ascolto dedicato alla ludopatia, ma allo stesso tempo diverso,
collocato in locali più “neutrali”, che non richiamassero l‟idea della patologia o
della terapia e situati nel centro della città.
Scopo ultimo dello sportello è stato quello di stabilire un contatto con
persone in difficoltà e i loro familiari, individuare i giocatori con problematiche
più gravi e indirizzarli verso i servizi offerti dalla ASL. A questo scopo è stato di
fondamentale importanza il lavoro di tramite degli operatori, che hanno
pubblicizzato l‟attività attraverso l‟opuscolo del progetto e appositi volantini
informativi, “agganciando” le persone potenzialmente interessate.
Per dare visibilità allo sportello, è stato emesso un comunicato stampa
pubblicato o diffuso da tutte le testate locali, a cui sono poi seguiti servizi
giornalistici sui telegiornali di Toscana TV e RTV 38.
Oltre a ciò, sono stati stampati appositi volantini pieghevoli e manifesti
colorati affissi nei luoghi strategici della città (Sportelli dei servizi istituzionali,
luoghi di gioco ecc.). La presenza dello sportello è tuttavia diventata efficace
solo nelle settimane successive all‟apertura, dopo un periodo iniziale di
“diffidenza” in cui il luogo è stato lentamente riconosciuto sul territorio e dopo
il quale i cittadini hanno iniziato ad avere i primi timidi approcci al servizio.
Le persone prese in carico hanno conosciuto lo sportello per il 50%
attraverso il contatto diretto con gli operatori, per il 30% attraverso i volantini o
i manifesti appositamente creati, e per il 20 % attraverso il passaparola. I dati
possono essere osservati meglio nel grafico sottostante:
artigiani
14%
disoccupati
42%
operai
44%
Lo sportello ha preso in carico 11 giocatori, coi quali sono stati intrapresi dei
percorsi di ascolto e di indirizzamento. Per 4 di queste persone il rapporto con il
gioco d‟azzardo è stato rilevato più problematico ed è stato ritenuto opportuno
inviare i giocatori al Ser.T. della Asl di Prato. Altre due persone stavano invece
effettuando il proprio percorso di ascolto al momento della chiusura dello
sportello. La durata media dei percorsi di ascolto è stata di 3 colloqui.
C‟è da segnalare, inoltre, che 3 persone si sono rivolte allo sportello e
hanno intrapreso il percorso di ascolto non perché direttamente interessate, ma
perché in presenza di familiari dediti al gioco d‟azzardo. Due di queste persone
sono genitori, mentre una è una figlia diciannovenne interessata a capire come
aiutare il padre.
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Progetto ALEA
4.1 I DATI DELLO SPORTELLO ALEA
Per quanto riguarda le principali modalità di contatto possiamo notare come
la metà delle persone che si sono rivolte allo sportello d‟ascolto abbiano preso
contatto per il 50% attraverso una telefonata, presentandosi solo
successivamente allo sportello. Il rimanente 50% ha invece preferito recarsi
direttamente presso lo sportello senza una comunicazione o un contatto
preliminare tramite telefono o mail.
Identikit della persona che si è rivolta allo sportello:
Sesso: Donne 60 %. Uomini: 40%.
Età media: 44 anni.
Professione: Disoccupato 33 %, Operaio 33%, Pensionato 22%, Artigiano 11%.
Il grafico sottostante mostra come la percentuale di donne rivoltasi allo
sportello sia maggiore a quella degli uomini. Il grafico a torta mostra come le
persone che hanno chiesto aiuto allo sportello d‟ascolto sono per il 34%
disoccupati, per il 33% operai, 22% pensionati e per l‟11% artigiani.
pensionat
i
22%
uomini
artigiani
11%
donne
disoccupa
ti
34%
0%
5.
La
svolta
spazio
Parco
20%
40%
60%
80%
operai
33%
“QUANDO IL GIOCO È VERAMENTE UN GIOCO” ,
UNA GIORNATA DI GIOCO PER TUTTI.
giornata di giochi di piazza si è
il giorno 30 aprile 2011 nello
esterno del centro commerciale
Prato. Lo slogan dell‟iniziativa
“Quando il gioco è veramente un gioco”
è stato scelto proprio per richiamare una
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Progetto ALEA
delle idee fondanti del progetto, ovvero che non tutto il gioco è sbagliato, ma
che, a secondo del gioco e dell‟uso che se ne fa, può diventare un divertente
momento aggregativo, nonché un‟attività fondante per l‟ampliamento delle
proprie conoscenze e il miglioramento di sé. Il luogo è stato appositamente
scelto perché l‟iniziativa mirava ad agganciare un numero consistente di
persone, in particolare giovani, che nei sabato pomeriggio frequentano il centro
commerciale.
Dalle 15 alle 19 si sono quindi svolti numerosi giochi: basket, cruciverbone,
tiro alla fune, giochi di società, pingpong.
Alla giornata hanno partecipato
numerose persone, alcune arrivate
sul posto avendo ricevuto notizia
dalla stampa o dalla newsletter
appositamente
creata,
altre
semplicemente
attratte
dalla
manifestazione
in
piazza,
assiepandosi intorno ai giochi. A
tutti i partecipanti è stato offerto un
gadget: una penna con il logo di
Alea. La giornata è stata inoltre
l‟occasione per distribuire ancora
l‟opuscolo Alea, pubblicizzare lo
sportello sul gioco d‟azzardo ancora
attivo per tutto il mese di maggio e raccogliere
ulteriori questionari somministrati dagli operatori.
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Progetto ALEA
Il volantino della manifestazione:
Alcuni articoli di giornale che commentavano o presentavano la giornata di
gioco organizzata da ALEA:
Pagina 49
Progetto ALEA
UNA GIORNATA CON I GIOCHI DI UN TEMPO NELL‟AMBITO DEL
PROGETTO ALEA: APPUNTAMENTO AL PARCO PRATO
Federconsumatori, Ceis e Asl 4 Prato
nell‟ambito
del
progetto
sulla
prevenzione delle dipendenze da gioco
“Alea”, organizzano per domani, sabato
30 aprile, una giornata di giochi in
piazza intitolata “Quando il gioco è
veramente un gioco”. L‟evento si terrà
dalle 15 alle 19 presso il Parco Prato. I
partecipanti potranno prendere parte a
vari giochi: Tiro alla fune, Rebus, Torneo
di Calcio Balilla, Ping Pong. Saranno
inoltre distribuiti gadget e al termine
della giornata spuntino per tutti.
La giornata rientra nell‟ambito del progetto Alea, progetto di prevenzione alle
dipendenze da gioco d‟azzardo, e ha finalità di lanciare il messaggio che non
tutto il gioco è negativo. Nell‟ambito del progetto sono stati stampati opuscoli
in lingua italiana e cinese, per informare la popolazione riguardo al rischio di
questa nuova dipendenza, è stata condotta una ricerca sulla popolazione della
provincia per identificare l‟entità il problema. E‟ inoltre attivo uno sportello
d‟ascolto presso l‟Auser di Prato, il martedì pomeriggio dalle 15 alle 17.
http://www.notiziediprato.it/2011/04/una-giornata-con-i-giochi-di-un-temponellambito-del-progetto-alea-appuntamento-al-parco-prato/
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Progetto ALEA
6.
IL CONVEGNO ALEA
Il progetto Alea si è concluso con il
convegno finale, tenutosi il 24 maggio
2011 presso la sala delle Colonne della
Asl di Prato. È stato un momento molto
importante,
preparato
da
un‟ampia
campagna stampa, da affissione di
manifesti e invio di newsletter.
Nella
settimana
precedente,
il
progetto Alea era stato anche presentato
in Provincia di Prato, in occasione di una
assemblea pubblica dedicata al gioco
d‟azzardo.
L‟intento del convegno è stato
Rosario Trefiletti e Piero Ianniello durante il convegno ALEA
quello
di
discutere
del
gioco
d‟azzardo partendo dalle problematiche riscontrate a Prato, con la restituzione
alla cittadinanza dei risultati dell‟indagine conoscitiva, per poi allargare la
prospettiva sul panorama italiano, da un punto di vista psicologico e sanitario.
Sarebbe stata interessante anche la partecipazione ai lavori da parte di
rappresentanti delle società di gestione, le concessionarie, ma nessuna di esse,
pur essendo state formalmente convocate, ha risposto all‟invito.
Il convegno ha dunque visto la presenza delle istituzioni, in primis la
Regione Toscana, l‟assessorato alla Sanità (nella persona del dott. Arcangelo
Alfano), grazie al cui contributo è stata
possibile la realizzazione del progetto.
Hanno partecipato anche la Provincia e il
Comune di Prato, con i rispettivi assessori ai
servizi sociali Loredana Ferrara e Dante
Mondanelli, e la Asl di Prato, con il Direttore
Generale Bruno Cravedi.
Sul piano sanitario i lavori sono stati
portati avanti dalla dott.ssa Antonella
Manfredi, direttrice del Ser.T. di Prato, che
ha illustrato dapprima le caratteristiche
sintomatiche e comportamentali della
ludopatia e successivamente la risposta che
Il pubblico durante il convegno ALEA
il Servizio Tossicodipendenze della Asl di
Prato offre in ambito di dipendenze non derivanti dall‟uso di sostanze tossiche
come, appunto, quelle da gioco d‟azzardo. La dott.ssa Adriana Iozzi, del Ser.T.
di Firenze, ha invece portato l‟esperienza con i ludopatici in trattamento presso
la Asl fiorentina. È seguita la presentazione del progetto Alea da parte del dott.
Piero Ianniello, progettista e direttore del progetto, cui si affiancato l‟intervento
di Matteo Iori, presidente del Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori
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Progetto ALEA
d‟Azzardo, il quale ha ampliato il quadro non solo fornendo i numeri del gioco
d‟azzardo in Italia, ma anche evidenziando quanto incidente sia la campagna
mediatica che induce i cittadini a giocare.
Il progetto Alea è stato dunque dettagliato nella sua indagine conoscitiva,
presentata dagli stessi operatori che l‟hanno svolta, offrendo i dati statistici
emersi.
Il presidente nazionale della Federconsumatori Rosario Trefiletti ha invece
posto
l‟attenzione
sulla
necessità di un intervento
atto a contenere l‟abuso di
gioco d‟azzardo in Italia, il
quale, ha segnalato, è una
delle maggiori industrie per
fatturato, nonché uno dei
pochissimi
consumi
in
crescita nell‟ultimo periodo,
contro un continuo calo di
tutti gli altri. Al termine
degli interventi in scaletta,
molti partecipanti tra il
pubblico hanno preso la
parola. In alcuni casi si è
trattato di testimonianze
relative
ad
esperienze
passate,
come
quella Da destra: il presidente della Federconsumatori di Prato Paolo Noci
dell‟associazione Arianna di insieme a Piero Ianniello, direttore del progetto Alea e Bruno
Prato, che ha svolto una Cravedi, direttore della Asl di Prato.
importante
opera
di
prevenzione verso il gioco d‟azzardo nelle scuole; in altri casi si è trattato
invece di una semplice condivisione di intenti, come l‟intervento dell‟Arci, che
sta attivando un monitoraggio dei propri circoli per contenere la presenza di slot machine.
Di notevole importanza è stato l‟intervento del medico Anthony Tang, unico
rappresentante in sala della comunità cinese di Prato. Il suo intervento ha
messo in luce l‟origine della propensione al gioco dei cinesi: l‟attività è
assolutamente vietata in Cina, per cui l‟Italia offre una sorta di valvola di sfogo
a quanti sono costretti a rinunciare al gioco e alle scommesse in patria. Il dott.
Tang ha tuttavia anche rilevato quanto importante sarebbe riuscire a svolgere
una campagna di educazione mirata sulla popolazione cinese.
Da tutti i lavori del convegno è emersa quindi la necessità di proseguire il
progetto Alea e investire in iniziative volte a sensibilizzare i giocatori e renderli
consapevoli dei rischi in cui incorrono.
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Progetto ALEA
Pagina 53
Progetto ALEA
7.
LA COMUNICAZIONE
In un progetto di prevenzione è essenziale che ci sia un‟efficace azione di
comunicazione. Nell‟ambito del progetto ALEA l‟azione si è focalizzata su tre
obiettivi principali:
Sensibilizzazione della cittadinanza sui problemi connessi al gioco
d‟azzardo e sull‟esistenza di una vera e propria patologia di dipendenza
da gioco d‟azzardo)
Pubblicizzazione dello sportello d‟ascolto,
Diffusione dell‟idea che “non tutto il gioco è negativo, ma dipende
dall‟uso che se ne fa”
La prima azione messa in atto è stata la creazione di uno specifico logo
raffigurante una slot macine (si veda copertina opuscolo in allegato). Il logo
realizzato è stato usato come simbolo dell‟iniziativa e applicato su tutto il
materiale riguardante il progetto in questione.
L‟Opuscolo
Successivamente è stato creato un opuscolo di 25 pagine diffuso in 5000
copie e costruito per far nascere una riflessione nei lettori sui rischi legati al
gioco d‟azzardo. L‟opuscolo è stato creato dalla prof.ssa Laura Di Pofi,
appositamente studiato per interessare ed agganciare persone potenzialmente
dedite al gioco.
La copertina della pubblicazione riporta, in grande, il logo del progetto, con
colori vivaci e sgargianti, in modo da renderlo appetibile o familiare a chi è
presumibilmente attratto o anche solo abituato a stimoli visivi basati sul
contrasto di luci e colori.
Le pagine iniziali dell‟opuscolo, sempre colorate, sono state dedicate a
giochi a risposte multiple o crucipuzzle mirati a diffondere informazioni sulle
probabilità di vincita ai giochi, sulle cifre spese nei giochi ogni anno e sulle
persone che perdono il controllo del gioco. Il motivo della scelta di tale formato
sta sia nel prediligere una modalità leggera e piacevole per somministrare
informazioni da cui spesso gli interessati sono portati a difendersi innalzando
muri di incomunicabilità, sia nel promuovere una forma di gioco che riprende le
caratteristiche educative del gioco infantile: la scoperta di nuovi contenuti e
l‟arricchimento della persona. Nello specifico, i giochi presenti nell‟opuscolo
sono un piccolo quiz legato ai numeri, un crucipuzzle, il più classico “lo sapevi
che?” e il test “Misura la tua febbre da gioco”.
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Progetto ALEA
I vari opuscoli del progetto ALEA
Il resto dell‟opuscolo è stato realizzato in bianco e nero e dedicato ad un
fumetto. Il fumetto ha offerto sia l‟opportunità di far passare informazioni
mediche e pratiche attraverso un mezzo ameno, snello e visivamente
accattivante, sia la possibilità di creare una storia e un personaggio in cui il
lettore si potesse identificare. L‟idea è stata quindi quella di creare vignette dal
disegno semplice e dal linguaggio immediato, che raccontassero le vicende di
personaggi che toccano da vicino sia la gioia del gioco (quello sportivo) che il
gioco d‟azzardo patologico, con ripercussioni sul piano della gestione del
denaro e dei rapporti familiari.
Una pagina del fumetto contenuto all‟interno nell‟opuscolo creato per il progetto ALEA
Nel fumetto si ritrovano i sentimenti sani dei due personaggi principali,
Duccio e Sandro, che condividono valori quali la lealtà, l‟umiltà e l‟amicizia nata
in un campo da calcio, sport popolare visto come esempio di gioco che sviluppa
la personalità e la creatività del singolo, la responsabilità delle proprie azioni
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Progetto ALEA
nei confronti dei compagni di gioco, il sacrificio e l‟allenamento che portano ad
acquisire la tecnica e la tattica per il “bel gioco”, che rimane indipendente dalla
vincita della singola partita o del campionato.
I due personaggi sono poi ritratti anni dopo, quando la passione del gioco,
quello d‟azzardo, li ha già travolti conducendo uno di loro, Sandro, in un vortice
di solitudine e disperazione che lo induce a venire meno alle proprie
responsabilità con i suoi cari e a negare i valori di una volta. È a questo punto
che Duccio emerge come personaggio positivo ma non immune al fascino del
gioco, e che grazie alla solidarietà della sua compagna Paola riesce a prendere
le distanze dalle sale-gioco e a farsi carico della salute del suo vecchio amico.
La scena in cui Duccio e Paola ricercano informazioni su internet ha il doppio
scopo di informare il lettore sulla notevole quantità di persone che condividono
lo stesso problema, aiutandolo a non sentirsi solo e a non vergognarsi della
propria “debolezza”, ma anche a mettere a conoscenza delle notevole rete di
aiuto per questo tipo di problema, che può entrare in azione con un semplice
atto di volontà.
La figura di Flora, moglie di Sandro, è stata inserita per offrire
un‟opportunità di immedesimazione anche ai familiari dei giocatori che
leggessero l‟opuscolo. Flora è una moglie disperata, che si sta rendendo conto
delle menzogne raccontate dal marito e che chiede aiuto a Duccio, l‟unica
persona con cui il marito sembra avere un rapporto vero.
Il personaggio dello psicologo comprensivo ed esperto a cui Duccio si
rivolge insieme alla moglie del suo amico è stata inserita per “umanizzare” una
figura professionale che potrebbe essere percepita con diffidenza e sospetto.
Egli è inoltre il pretesto per inserire, in modo leggero e facilmente fruibile,
alcune informazioni più tecniche relative alla dipendenza da gioco d‟azzardo,
che non è da considerarsi un vizio, ma una vera e propria patologia per cui,
comunque, esiste una cura e in cui i familiari devono giocare un ruolo
importante attraverso un comportamento corretto e coerente.
La cura esiste, è vero, ma per essere attivata occorre che l‟interessato sia
disposto a riconoscerne il bisogno. E questa è l‟incapacità di Sandro, che si
chiude in se stesso e, caduto nel tunnel dell‟usura, opta per il suicidio.
Riesce invece a salvarsi Duccio, che senza giudicare l‟amico, ma
profondamente colpito dal suo tragico destino, torna al gioco, quello sano, in
cui i punti e la vincita non sono importanti perché la vera partita vinta è quella
della riconquista della propria libertà, del controllo di se stessi e degli affetti.
Due vite dunque, grazie al gioco nate e nel gioco parallele e solidali, ma che
ad un certo punto, sempre a causa del gioco, quello d‟azzardo però, si dividono
e seguono destini diversi.
Una storia che, pur nella sua brevità, cerca di essere completa, toccando il
lato medico, quello affettivo e quello etico senza mai indulgere a nessun tipo di
giudizio o di condanna nei confronti del gioco d‟azzardo e di chi lo pratica.
Sull‟ultima di copertina dell‟opuscolo sono stati riportati i contatti dello
sportello sulla dipendenza da gioco ALEA, appositamente aperto, e quello dello
sportello dipendenze del Ser.T., che da poco più di un anno ha iniziato ad
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Progetto ALEA
occuparsi anche di dipendenze da “non sostanze” quale, appunto, quella da
gioco d‟azzardo. L‟opuscolo è stato tradotto infine in lingua cinese per cercare
di raggiungere anche l‟alto numero cittadini cinesi a Prato, che in fase di
mappatura erano stati individuati tra i maggiori frequentatori dei luoghi di
gioco.
La versione cinese dell‟opuscolo del progetto ALEA
Il volantino
L‟opportunità dello sportello è stata inoltre diffusa attraverso un volantino
pieghevole stampato in 3.000 copie. Oltre al logo dell‟iniziativa, il volantino
riportava i volti dei personaggi del fumetto diffuso negli opuscoli, i quali
mettevano in guardia verso i comportamenti sintomatici di un rapporto poco
sano con il gioco. Si riportavano infine tutti i contatti dello sportello d‟ascolto
ALEA, nel caso in cui ci si volesse rivolgere ad una persona (nello specifico una
psicologa) per parlare della questione in totale anonimato.
Volantino pieghevole dello sportello ALEA
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Progetto ALEA
Si è creato infine un manifesto pubblicitario sullo sportello, affisso nelle
bacheche delle associazioni partner e nei luoghi di pubblico interesse (comune,
ospedale ecc.), nel quale sono stati riportati il logo, i riferimenti e i giorni/orari
di apertura dello sportello.
I mezzi di comunicazione
Nell‟ambito del progetto sono stati utilizzati diversi mezzi di comunicazione,
sperimentando metodologie più innovative, in grado di raggiungere anche le
fasce di utenza più giovanile.
I mezzi utilizzati sono stati principalmente:
Distribuzione fisica di opuscoli e volantini da parte di volontari o operatori
impiegati nel progetto;
Organizzazione di una conferenza stampa in collaborazione con la Asl di
Prato. Invio a diversi quotidiani locali (Tirreno, Corriere di Prato, Nazione
ma anche giornali online) di n. 4 comunicati stampa in coincidenza con i
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Progetto ALEA
momenti salienti del progetto (apertura dello sportello, conclusione delle
rilevazioni e comunicazione dei risultati, creazione dei volantini in cinese
ed italiano, conclusione progetto);
A seguito dei comunicati stampa relativi all‟apertura dello sportello
d‟ascolto, due emittenti locali (TV Prato, RTV 38) si sono interessate
all‟iniziativa realizzando servizi trasmessi durante i telegiornali e
mandando in onda brevi interviste ai responsabili del progetto nel corso
dei rispettivi notiziari regionali;
Tutte le fasi del progetto Alea sono state puntualmente seguite dal blog
della Federconsumatori Prato (federconsprato.altervista.org) e diffuse
attraverso la pagina Facebook ed il profilo Twitter dell‟associazione. È
stato inoltre creato un apposito indirizzo e-mail, diffuso tra l‟utenza:
[email protected]
Molti siti hanno ripreso le notizie del progetto Alea, inclusi alcuni
specialistici
in
materia
di
dipendenze
(www.jamma.tv
e
www.sostanze.info). Le varie notizie rilevanti riguardo il progetto sono
state pubblicate sulla pagina della Regione Toscana. Lo stesso progetto è
stato poi presentato in occasione dell‟incontro tenutosi in Provincia di
Prato il 19 maggio 2011, dal titolo: “Giochi e scommesse tra illegalità e
dipendenze: una Nuova Emergenza per Prato?”. Varie comunicazioni sono
state inoltre inviate attraverso l‟ufficio comunicazione della Asl di Prato.
Sul piano della comunicazione, il momento saliente del progetto è stato il
convegno finale, per il quale era prevista la partecipazione del presidente
nazionale di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, e la dott.ssa Daniela
Scaramuccia, assessore alla Sanità della Regione Toscana (poi sostituita
dal dott. Arcangelo Alfano, Responsabile P.O. P.O. "Azioni di prevenzione e
cura delle condotte di abuso e delle dipendenze”). Il convegno è stato
seguito dalla stampa: Tg Regionale RAI 3 Toscana, Tv Prato, Toscana Tv,
Corriere di Prato, Nazione, Tirreno, Lady Radio. La notizia è poi stata
ripresa dall‟Ansa
(www.ansa.it/giochiescommesse/news/2011-05-25_125607401.html)
e da lì ribattuta da moltissime testate giornalistiche, tra cui Repubblica
online
(www.repubblica.it/news/giochi_e_scommesse/rep_giochi_scommesse_n_
017491.html)
e finanche dal Tg di Canale 5, che il 25 maggio ha realizzato un servizio
sul gioco d‟azzardo a Prato, partendo dai dati diffusi dal progetto Alea.
I passaggi stampa del Progetto ALEA
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Progetto ALEA
Comunicato stampa apertura sportello d‟ascolto:
19/01/2011: trasmesso da Tv Prato
19/01/2011: Notizie di Prato
www.notiziediprato.it/2011/01/gioco-dazzardo-federconsumatori-apre-uno-sportello-dascoltocontro-la-dipendenza/
20/01/2011: Corriere di Prato
20/01/2011: Servizio d‟intervista RTV 38
20/01/2011: Servizio d‟intervista Toscana Tv
02/02/2011: Il Tirreno, articolo su sito internet e su quotidiano locale
21/01/2011: Il quotidiano online del gioco pubblico www.jamma.it/news.php?extend.26798
17/02/2011: Conferenza stampa progetto ALEA, presso la Usl 4 di Prato, ore 12.00, nella Sala
Spedalinghi dell‟ospedale – piazza ospedale n. 5 – primo piano. Sono presenti: Bruno Cravedi,
direttore generale Azienda USL 4, Antonella Manfredi, direttore unità operativa
Tossicodipendenze Azienda Usl 4, Piero Ianniello, responsabile progettazione Federconsumatori
Prato, Nicoletta Ulivi, vicepresidente Ceis Prato, Riccardo Poli Direttore Società della Salute di
Prato.
Passaggi televisivi/giornali in seguito a conferenza stampa:
17/02/2011: Servizio su Prato Tv, Telegiornale
17/02/2011: News nel sito di Toscana Tv, www.toscanatv.com/leggi_news?idnews=NL119066
17/02/2011: News nel sito di notizie regionali blitzquotidiano.it
www.blitzquotidiano.it/italia/toscana/firenze/toscana-tv/alea-sportello-dascolto-depliants1577513/
18/02/2011: Articolo su La Nazione
18/02/2011: Articolo su Il Nuovo Corriere di Prato (titolo apparso anche sulla locandina in
strada)
18/02/2011: Articolo sul Tirreno e sul relativo sito internet
iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2011/05/25/news/i-ragazzi-preferiscono-il-videopoker-ai-libri4280915
18/02/2011: vari articoli su testate online locali (livello regionale)
Febbraio 2011: Pubblicazione su Its China
Giornata di gioco in piazza:
01/05/2011: Articolo su Nuovo Corriere di Prato
Convegno finale:
23/05/2011: Intervista e servizio su Lady Radio
24/05/2011: Servizio sul Tg 3 Rai Toscana, h. 14:
www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-bec8adea-528b-4842-968b-2cd9a47b18bftgr.html#p=0
24/05/2011: Servizio su TGR Prato
www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-bec8adea-528b-4842-968b-2cd9a47b18bftgr.html#p=0
24/05/2011: Servizio su Tg Toscana Tv
24/05/2011: Notizia ripresa dall‟agenzia di stampa ANSA. Su sito
wwww.ansa.it/giochiescommesse/news/2011-05-25_125607401.html
25/05/2011: Articolo su Il Nuovo Corriere di Prato
25/05/2011: Articolo su La Nazione
25/05/2011: Articolo su Il Tirreno
25/05/2011: Articolo su Repubblica online, e molte altre testate online.
25/05/2011: Servizio su Tg Canale 5 (senza tuttavia citare il progetto ALEA)
01/07/2011: Articolo su ITSChina “Se il gioco d‟azzardo parla Cinese”
Agosto 2011: Articolo “Giochi pericolosi” su settimanale Il Salvagente, n. 31.
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Progetto ALEA
Il testo di uno dei comunicati stampa inviati a giornali e televisioni dell‟area
pratese:
A seguito della conferenza stampa tenutasi giovedì 17 febbraio 2011 nella Sala
Spedalinghi presso l‟Usl n. 4 di Prato, comunichiamo i risultati della stessa.
E‟ stato esposto alla stampa il progetto ALEA (Azioni di Prevenzione secondaria
alla Ludopatia attraverso l‟educazione degli adulti) promosso da
Federconsumatori Prato, in partenariato con Ceis e Asl 4, creato allo scopo di
sensibilizzare giovani e adulti potenzialmente a rischio e mettendo in atto
un‟azione di prevenzione rispetto alla dipendenza da gioco.
I dati fin‟ora raccolti mostrano rilevanze interessanti:
- Un‟ampia diffusione tra i giovani del gioco d‟azzardo, sia pure in maniera non
sistematica
- Una rilevante propensione al gioco da parte delle persone di etnia cinese
Vengono presentati due opuscoli informativi, in italiano e in cinese, che hanno
lo scopo di informare la popolazione riguardo la dipendenza da gioco ed un
volantino che pubblicizza l‟apertura di uno sportello d‟ascolto presso Via dei
Tintori 35 (presso AUSER – Prato) , il martedì dalle ore 15.00 alle 18.00,
telefono 0574 – 38826; E. Mail: [email protected]
Alcuni articoli pubblicati nel corso del progetto ALEA. Il primo, in lingua
italiana e cinese, è stato pubblicato sulla rivista mensile della comunità cinese
“Its China”:
Pagina 61
Progetto ALEA
Un articolo su Il Tirreno
Quando il gioco è una malattia
Uno sportello d'ascolto per guarire adolescenti e adulti
di Valentina Ceccatelli
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Progetto ALEA
PRATO. I cittadini della provincia di Prato spendono più della media regionale
in gioco d'azzardo, eppure il gioco d'azzardo come patologia è ancora poco
studiata riconosciuta: «Forse a causa della crisi economica, si cercano
soluzioni esterne al sistema del lavoro - dice Bruno Cravedi, direttore dell'Asl
4 - ma è raro che un giocatore compulsivo si renda conto di esserlo, e prima
che ciò accada rischia di rovinare la sua famiglia, o se stesso». Per venire
incontro a chi ha questo tipo di problemi è nato il progetto Alea, ed è stato
aperto uno sportello di ascolto in via Tintori 35, presso Auser Prato, tutti i
martedì dalle 15 alle 18; ci si può rivolgere agli operatori specializzati in modo
del tutto anonimo. Oltre allo sportello Alea, c'è il Servizio per il trattamento
del gioco d'azzardo patologico, in via Cavour 188, presso il Sert. Il progetto Alea, Azioni di prevenzione
secondaria alla ludopatia attraverso l'educazione degli adulti, è nato grazie a Federconsumatori Prato, Asl
4 e Cooperativa Ceis. Il progetto si ripromette di mappare tutta la provincia di Prato per rilevare tutti i
punti gioco, compresi bar e tabaccherie, e di intervistare i giocatori: «Questi dati ci serviranno per agire
più puntualmente - spiega Piero Ianniello, Federconsumatori - abbiamo scoperto che il 13% dei giocatori
compulsivi è disoccupato, e il 25% è cinese. Chi gioca a volte arriva a puntare 300 euro a settimana senza
poterselo permettere, peggiorando la sua situazione. Il 40% degli studenti delle scuole gioca almeno
occasionalmente, cioè almeno una volta ogni due settimane. Dobbiamo distinguere però, perché c'è chi fa
puntate molto leggere, e chi compra un gratta e vinci da 20 euro».
18 febbraio 2011, Il Tirreno
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Progetto ALEA
8.
IL MONITORAGGIO
L‟attività di monitoraggio ha accompagnato la realizzazione del progetto
durante tutto il suo svolgimento. Essa è stata volta a rilevare l‟andamento delle
attività, in maniera da poter rilevare la corretta applicazione di quanto previsto
in fase progettuale e ottenere indicazioni utili al fine di intervenire per tempo
con le opportune modifiche e garantire una più efficace realizzazione.
I principali ambiti di indagine del monitoraggio sono stati il lavoro di
sportello e l‟indagine conoscitiva svolto dagli operatori e il coordinamento
progettuale.
Le attività monitorate hanno potuto in questo modo essere sempre
aggiornate e adeguate alle esigenze riscontrate, coordinandosi in maniera
efficace con le attività di comunicazione e promozione, mirando tali attività sul
pubblico di volta in volta di riferimento (p. es. adulti, giovani, cinesi).
Gli strumenti utilizzati dal monitoraggio sono stati essenzialmente due:
- riunioni progettuali
- questionari
Le riunioni sono state la vera spina dorsale di tutto il progetto, e hanno
coinvolto tutti gli operatori in maniera di volta in volta mirata sulla singola
attività. In totale sono state svolte 16 riunioni, 8 delle quali con gli operatori di
sportello e di strada, 4 con i responsabili del Ser.T. e 4 con il coordinamento
progettuale.
In tal modo è stato possibile rilevare le criticità di realizzazione e intervenire
per tempo. In particolare, le criticità maggiormente importanti rilevate sono
state quelle relative alla ritardata apertura dello sportello, alla scarsa
comunicazione tra sportello Alea e sportello del Ser.T. e relativamente alla
tempistica di realizzazione degli obiettivi prefissati in termini di
somministrazione di questionari ai giocatori e alle uscite degli operatori di
strada. Tutto ciò ha anche portato al cambio dell‟incarico di coordinatore da
parte della cooperativa Ceis.
Su tutti questi aspetti si è intervenuto in raccordo con la direzione
progettuale, il coordinamento e il partner ASL 4 di Prato.
Si è quindi preferito mettere in atto un monitoraggio basato sul contatto
diretto con gli operatori, meno formale. Tale scelta è stata attentamente
ponderata e ritenuta migliore per la tipologia di staff lavorativo,
particolarmente coeso. In tale maniera, infatti, le casistiche rilevabili sono state
molte più di quelle che sarebbe stato possibile prevedere e incasellare in
strumenti chiusi. Seppur privilegiando questa tipologia di approccio, sono stati
comunque utilizzati tre tipi di questionari, somministrati in due diverse
mandate (metà progetto e ultimo mese), rivolti a:
- operatori di sportello
- operatori dell‟indagine conoscitiva
- coordinamento progettuale.
Pagina 64
Progetto ALEA
Dal monitoraggio del progetto è possibile trarre delle valutazioni conclusive,
in termini di efficacia operativa. In definitiva si può dire che il progetto ha
raggiunto quasi completamente gli obiettivi prefissati, ma si è „scontrato‟ con
una serie di fattori imprevedibili in fase progettuale. Si pensi, per esempio, al
numero altissimo di giocatori cinesi incontrati nelle sale da gioco: utenza,
questa, verso la quale il progetto era assolutamente impreparato. È stato
tuttavia possibile ridirezionare alcune attività e realizzare, per esempio, una
parte degli opuscoli in lingua cinese e instaurare la collaborazione con la rivista
ITS China, su cui è stata diffusa la notizia del progetto e dello sportello.
Pagina 65
Progetto ALEA
9.
I PROBLEMI RISCONTRATI
Nel corso della realizzazione del progetto ALEA si sono riscontrate alcune
difficoltà.
Ritrosia giocatori: Alcuni giocatori non hanno accolto di buon grado gli
intervistatori. Alcuni, infatti, si sono dimostrati infastiditi dalle domande
poste sulle abitudini di gioco, mentre altri hanno fatto fatica a
riconoscere la propria propensione al gioco.
Scarsa collaborazione da parte dei gestori: I gestori di tabaccherie,
ricevitorie e luoghi di gioco sono stati coinvolti nel progetto.
Nell‟educativa di strada è fondamentale la collaborazione dei gestori dei
punti di aggregazione. Attraverso di loro è possibile infatti agganciare il
target di riferimento, che riconosce nei gestori persone di cui possono
fidarsi. Per questo motivo il progetto Alea è partito cercando come primo
passo di sensibilizzare i gestori, anche grazie ad una lettera di
presentazione che la Prefettura di Prato aveva preparato appositamente.
Purtroppo in molti casi i gestori si sono dimostrati poco attenti alla
problematica del gioco d‟azzardo, e spesso gli operatori del progetto sono
stati percepiti come elementi di disturbo all‟interno dei locali, considerati
come potenziali minacce all‟avvicinamento dei giocatori alle postazioni
da gioco, e causa di una conseguente riduzione di guadagno. In vari casi,
il materiale del progetto Alea lasciato nei locali veniva sistematicamente
cestinato, vanificando in questo modo il lavoro di divulgazione.
In alcuni casi invece i gestori hanno dimostrato una certa sensibilità con
la tematica trattata dal progetto, collaborando con gli operatori per
divulgare il materiale e intervistare i giocatori.
Difficoltà con la popolazione cinese: Un‟ulteriore problematica riscontrata
nel corso del progetto è stata quella dell‟ampia presenza di persone di
origine orientale nei luoghi da gioco. Dai risultati dell‟indagine conoscitiva
è infatti emerso che ben il 25% delle persone che frequentano i luoghi da
gioco sono cinesi. È questa una caratteristica, probabilmente peculiare
del territorio pratese, a cui il progetto è risultato impreparato. Gli
operatori infatti non possedevano una preparazione culturale o linguistica
che potesse metterli in relazione con la comunità cinese, e questo ha in
qualche modo limitato il campo di indagine, non permettendo di indagare
approfonditamente in quel quarto di popolazione che è assiduamente
dedita al gioco.
Una volta riscontrato il problema, il progetto ha provato a “correggere il
tiro”, apportando modifiche ancora possibili. L‟opuscolo, principale
strumento di aggancio, sensibilizzazione e divulgazione, è stato infatti
Pagina 66
Progetto ALEA
tradotto in cinese, stampato in mille copie e distribuito negli ambienti
frequentati da cittadini cinesi. Sono stati poi presi contatti con un centro
culturale frequentato da cittadini cinesi e, grazie alla mediazione degli
insegnanti, sono stati somministrati alcuni questionari. Inoltre è stato
realizzato un articolo su un giornale bilingue letto nella comunità cinese
(Its China), diffondendo la notizia dell‟apertura dello sportello e
successivamente i risultati del progetto.
Pagina 67
Progetto ALEA
CONCLUSIONI
Il progetto Alea è ora giunto a conclusione, almeno una prima conclusione,
che non esclude, anzi mette maggiormente in rilievo, la necessità di proseguire
l‟intervento e mirarlo meglio.
Alcuni segnali emersi durante il progetto sono sicuramente da tenere sotto
controllo. Con il convegno Alea del 24 maggio 2011, Prato è balzata alle
cronache nazionali come una città con altissima propensione al gioco
d‟azzardo. Le cifre vanno dai 904 ai 961 euro pro capite spesi in un anno.
Questo solo nel canale del gioco d‟azzardo legale. Resta da indagare tutto il
mondo della clandestinità che a Prato, almeno a giudicare dalle cronache
cittadine, è molto fiorente.
Dall‟indagine Alea emerge una situazione preoccupante. Ci sono persone
che arrivano a giocare oltre 1000 euro al giorno, mentre moltissime persone
giocano cifre minori, ma pur sempre considerevoli nell‟economia di una città in
profonda crisi. Il sospetto di partenza del progetto, che cioè nei momenti di crisi
le persone sono maggiormente indotte ad affidarsi all‟aleatorietà, sembra
trovare conferma.
Il problema è di natura culturale, e con tutta probabilità va inquadrato
nell‟ottica culturale che si vive nel momento attuale della società. Ci sono
segnali preoccupanti sulla diffusione dei luoghi di gioco, sale che nascono come
funghi in città, e altrettanto preoccupante è la varietà sempre maggiore di
giochi disponibili sul mercato. Tutto ciò avviene sulla scia di un bombardamento
mediatico fortissimo, che induce le persone a giocare, ad affidarsi alla fortuna,
piuttosto che a migliorare le proprie competenze o opportunità. In televisione
pullulano giochi a premi dove vincere è legato alla fortuna (o a quiz dai
contenuti banali), e le vincite, dalle remotissime possibilità, hanno cifre da
capogiro. Dovunque, in tabaccheria, al supermercato, negli uffici postali, si
possono acquistare biglietti e gratta & vinci. Da qualche tempo comincia a
diffondersi nei supermercati la possibilità di ricevere il resto in moneta o di
giocarlo e tentare la fortuna.4
Non è nelle intenzioni né nelle competenze di questo progetto il voler
discutere sulle dinamiche sociali che portano a questo stato di cose, né
sull‟eticità dello stesso. L‟obiettivo del progetto è stato quello di ricostruire il
quadro della situazione in un territorio provinciale con caratteristiche proprie
specifiche: alta presenza di persone straniere e crisi economica diffusa tra le
fasce di popolazione di ceto sociale più basso. Accanto a ciò, proporre una
azione di prevenzione che ora merita di essere continuata e sviluppata.
4
Si veda in proposito l’intervento del dott. Matteo Iori sul presente lavoro.
Pagina 68
Progetto ALEA
PROSPETTIVE FUTURE
Il progetto ALEA è ora giunto al termine del suo percorso, lasciando però
alcuni punti che meritano di essere approfonditi, e molti altri, impiantati, che
subiscono ora una brusca interruzione.
In particolare, lo sportello d‟ascolto ALEA, sul quale è stato fatta
un‟approfondita opera di divulgazione, che con il mese di maggio è stato
chiuso. Le persone che erano state prese in carico sono state indirizzate al
Ser.T., ma non è ancora possibile sapere se le stesse hanno continuato poi i
percorsi avviati.
La stessa conoscenza dell‟opportunità di uno sportello d‟ascolto è ora un
bene che rischia di andare perso, dopo che si è lavorato molto sul piano
comunicativo per diffonderne l‟istituzione. Il materiale stesso che ancora circola
nei locali pratesi, opuscoli e volantini, portano ancora stampati i contatti di una
struttura ora non più presente.
Affinché tutto ciò non si configuri come uno spreco di risorse, si spera che il
progetto ALEA possa avere un nuovo finanziamento e acquisire quella
continuità necessaria per garantire l‟efficacia dell‟intervento.
Uno sviluppo del progetto ALEA non può prescindere dalle caratteristiche
riscontrate nel primo intervento. I punti salienti che necessiteranno di essere
trattati in maniera mirata sono i giovani che, come rilevato nel progetto,
palesano una propensione al gioco che, seppur non allarmistica, desta tuttavia
qualche preoccupazione e necessita sicuramente di un‟attenzione maggiore e
un intervento tempestivo.
Il progetto ALEA ha effettuato un‟indagine campionaria su più di 600
giovani, in prevalenza giovani studentesse. A questo punto è necessario
ampliare il quadro e ricostruire approfonditamente la portata del fenomeno
presso l‟intero universo giovanile della provincia5.
Accanto all‟approfondimento mirato sulle abitudini da gioco dei giovani che
possono essere rilevate attraverso questionari somministrati nelle scuole, lo
sviluppo del progetto deve prevedere una serie di attività ludiche, pretesto per
agganciare i giovani, proponendo interviste mirate ed eventuali indirizzamenti
ai servizi, ma anche per diffondere ancora una volta l‟idea che il gioco è
fondamentalmente sano (sulla scia delle attività già sperimentate nella sezione
del progetto nominata “quando il gioco è veramente un gioco”). Possono poi
essere proposte attività di riflessione all‟interno delle scuole, attraverso il
coinvolgimento degli insegnanti. Il gioco verrà così analizzato da un punto di
vista percettivo dei giovani allievi, invitati essi stessi a riflettere su se stessi e
sulle proprie propensioni.
5
“La prevenzione non può essere separata dalla ricerca o indagine operativa: l‟azione deve essere preceduta da una
ricerca e la ricerca è già una forma di intervento sull‟oggetto su cui si indaga”. Valentina Cocci, “La rete territoriale
come strategia di prevenzione per il gioco d‟azzardo”, in Gioco d‟Azzardo, Regione Toscana, 2007, p. 203.
Pagina 69
Progetto ALEA
I giocatori cinesi. Dalla ricerca del progetto Alea, sono emersi dati
preoccupanti rispetto alla propensione al gioco da parte dei cittadini cinesi.
Durante la mappatura, è stato infatti notato che il 25% delle persone dedite al
gioco delle slot machine è costituito da cittadini cinesi. A tale dato si associano
le continue incursioni che le forze dell‟ordine effettuano nella comunità cinese
di Prato per debellare il fenomeno dilagante delle bische clandestine.
Il progetto Alea non ha avuto a disposizione nel suo primo intervento gli
strumenti per far fronte a questo inaspettato dato. Gli operatori mancavano di
competenze linguistiche e culturali, il che non ha permesso un adeguato
approfondimento del fenomeno di cui si è venuti a conoscenza. Ciononostante,
alcuni strumenti del progetto ALEA sono stati parzialmente adattati alle
necessità, per poterli rendere fruibili anche dalla cittadinanza cinese. (p.e.
l‟opuscolo ALEA tradotto e stampato anche in versione cinese, il contatto con
un istituto culturale frequentato da cittadini cinesi. È stato un primo contatto
con una comunità che ha urgente bisogno di essere informata ed educata al
corretto uso del gioco d‟azzardo, come emerso anche durante il convegno
finale. Importante, in quest‟ottica, proseguire con il coinvolgimento di altre
realtà locali di riferimento per la comunità cinese (Associna, Young Group,
centro culturale Buddhista).
È stato manifestato inoltre l‟interesse da parte delle istituzioni locali,
Comune di Prato e Provincia di Prato, ad intervenire direttamente sulla
comunità cinese rispetto al gioco d‟azzardo. Un rappresentante della comunità
cinese presente al convegno, medico in pensione, oltre a riconoscere il
problema, si è reso disponibile a svolgere un‟opera di messa in rete con i
referenti territoriali della comunità cinese.
Oltre ad esserci i presupposti, si sono dunque anche gettate le basi per un
intervento mirato sulla comunità cinese di Prato. A tal fine, uno sviluppo del
progetto ALEA dovrà necessariamente avvalersi di personale appositamente
formato, in grado di approcciare la comunità straniera in maniera diretta. Sul
territorio di Prato non esiste ancora personale preparato a svolgere un tale
lavoro, per cui occorrerà formarlo brevemente prima di iniziare operativamente
le attività legate all‟intervento sui cittadini cinesi.
Servizi. Il servizio Ser.T. della ASL offre già uno sportello dedicato al gioco
d‟azzardo, seppure questo sia poco conosciuto dalle persone dedite al gioco
(solo il 15 % dichiara di esserne a conoscenza e solo il 37 % sa dov‟è). Durante
i lavori del convegno finale di ALEA è emerso da più parti che la soluzione non
è tanto quella di sovraccaricare il Ser.T. con un eccesso di richieste, ma di
lavorare in un‟ottica di prevenzione, e offrire dunque uno sportello di ascolto
diversificato sul territorio: una sorta di primo incontro e trattamento delle
Pagina 70
Progetto ALEA
persone direttamente coinvolte e dei loro familiari e che solo nei casi più gravi
sarebbero indirizzati al Ser.T.
È questa l‟ottica entro cui si è collocato lo sportello d‟ascolto ALEA. Aperto
presso la sede Auser di Prato, luogo centralissimo nella città e soprattutto
“neutro”, non un Ser.T. o struttura ASL, che avrebbero potuto creare qualche
resistenza da parte dell‟utente che rifiuta l‟idea di considerarsi “malato”. Tale
iniziativa ha garantito un punto di ascolto nel quale sono confluite le richieste
di informazioni e le persone agganciate durante il lavoro di educativa di strada,
nonché tutte le persone che hanno conosciuto il servizio dalla campagna
comunicativa e dagli opuscoli ALEA e quelli appositamente creati per
diffonderne la conoscenza.
Occorre dunque proseguire con l‟attivazione dello sportello ALEA, che
comincia ormai ad essere conosciuto sul territorio e, nel caso gli si dia
continuità, potrà ancora godere dell‟investimento comunicativo attivato con il
primo progetto ALEA. Tutto ciò sulla scia della sperimentazione già avvenuta
nella sezione del progetto precedente nominata “Quando il gioco non è più un
gioco”, e come già diffuso attraverso vari canali divulgativi.
Anche in questo caso, lo sportello dovrà porsi in un ruolo centrale tra i
giocatori e il Ser.T. La presa in trattamento da parte degli operatori esperti
avverrà direttamente nella sede dello sportello, e, sempre in stretto raccordo
con il Ser.T. di Prato, nei casi più gravi i giocatori saranno presi in trattamento
presso la struttura della ASL.
Campagna mediatica. Dal progetto ALEA è emersa la necessità
imprescindibile di investire maggiori risorse sul piano comunicazione. Questo
perché è necessario diffondere al maggior numero di persone possibili non solo
la conoscenza delle attività del progetto (in primis lo sportello d‟ascolto), ma
anche la sensibilizzazione verso un uso accorto e consapevole del gioco. Tale
necessità è emersa a più riprese anche durante il convegno finale, sottolineata
da quanti hanno notato come l‟induzione al gioco avvenga attraverso una
campagna mediatica battente e un incoraggiamento sempre più diffuso (di
recente è diventato possibile acquistare prodotti da scommessa anche in luoghi
precedentemente “insospettabili”, quali gli uffici postali e i supermercati). In un
contesto simile è necessario intervenire in maniera determinata sul campo
della comunicazione per poter in qualche modo far passare un messaggio che
non vada nella stessa direzione.
A tal fine, lo sviluppo del progetto ALEA dovrà necessariamente
intensificare la campagna mediatica, perché è proprio sul terreno mediatico
che si gioca una delle “battaglie” del progetto ALEA: riuscire a contrastare
l‟imperversante campagna mediatica atta ad indurre le persone a giocare e
Pagina 71
Progetto ALEA
accompagnare i giocatori in un percorso di consapevolizzazione. In un contesto
simile, è necessario investire maggiori risorse per far sì che il messaggio possa
essere recepito dal giocatore.
Il progetto ALEA è stato dunque una sperimentazione avvenuta su un
territorio definito: la provincia di Prato. Lo stesso progetto può essere
riproposto su altri contesti, apportando alcune necessarie calibrature sulla base
del target di riferimento e le specificità territoriali.
Per contatti: [email protected]
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Progetto ALEA
APPENDICI
GLI STRUMENTI DEL PROGETTO ALEA
SCHEDA OSSERVAZIONE LUOGHI DI GIOCO
Data:
Operatori Presenti:
Tipo di locale:
Tipo di giochi:
Indirizzo:
Orario di apertura:
Attività ludica :
Numero presenti:
Uomini:
Donne:
Giovani presenti:
Clima:
Ora:
Nome Locale:
Numero e posizione (visibili, nascosti…)
impianti:
Età media:
Abbigliamento:
Tipo di aggregazione e servizi erogati (maxischermo, punto pranzo etc)
Osservazioni:
Impressioni operatori:
(ordine di grandezza degli importi spesi dai giocatori, tempo medio che i
giocatori passano ai giochi, se i giocatori giocano a più tipologie di giochi etc)
Pagina 73
Progetto ALEA
Griglia di intervista per i gestori
- Tipologia e dati strutturali dell‟esercizio
-Breve quadro sul profilo dei frequentatori (numero, età…)
-Le sembra che i giocatori socializzino tra loro o rimangono isolati?
-In quali giorni e in quali orari è maggiormente frequentata la sua attività?
-L‟idea del fenomeno: fenomeno crescente o calante? Se calante, avete fatto
qualcosa per incrementarlo? Quali sviluppi futuri vede?
-Quali sono i problemi del giocatore?
-Sono mai accaduti episodi spiacevoli all‟interno della sua attività?
Pagina 74
Progetto ALEA
Il questionario per i giocatori
Elaborato in collaborazione col Dr. Giovanni Mattiolo, SER.T. di Prato.
Questionario
Con questa indagine vogliamo valutare la diffusione del fenomeno del gioco nella popolazione della
provincia di Prato. Il questionario è assolutamente anonimo e le informazioni raccolte verranno trattate
esclusivamente a fini statistici.
Ti chiediamo di rispondere con sincerità alle seguenti domande. La compilazione del questionario non ti
porterà via più di 10 minuti.
Prima di iniziare, vogliamo conoscere alcune brevi informazioni su di te.
A. Sesso
Maschio
Femmina
B. Stato civile
1
2
C. Livello di istruzione
Nessuno
Licenza
elementare
Licenza media
Diploma
Laurea
Celibe/nubile
1
Coniugato-a/convivente
2
Separato-a/divorziato-a
3
D. Classe di età
1
2
3
4
5
18 anni <
19-29 anni
30-39 anni
40-49 anni
50–59 anni
> 60 anni
1
2
3
4
5
6
E. Nazionalità:…………………………………..
F. Lavoro
Imprenditore, libero professionista
Dirigente, funzionario
Commerciante, artigiano, lavoratore autonomo
Impiegato, quadro, tecnico
Insegnante
Operaio
Studente
Disoccupato
Casalinga
Pensionato
Altro (specificare)
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
_________________________________
Pagina 75
Progetto ALEA
1. Quale dei seguenti giochi ti è capitato, anche solo per curiosità, di praticare?
Tutti i
giorni
Gioco a carte
per denaro
Scommetto su
cavalli, cani ed
altri animali
Gioco “online”
Scommetto su
eventi sportivi
Gioco al gratta
& vinci
Gioco a bingo
Gioco con le
slot-machine, i
videopoker ed
altre macchine
Gioco al lotto,
super enalotto
ecc.
Gioco al
totocalcio, totip
o altri concorsi
a pronostico
Vado al casino
Gioco a biliardo
o ad altri giochi
di abilità per
denaro
Più volte a
settimana
Una volta a
settimana
Di tanto in
tanto
Mai
1
2
3
4
5
1
2
3
4
5
1
2
3
4
5
1
2
3
4
5
1
1
2
2
3
3
4
4
5
5
1
2
3
4
5
1
2
3
4
5
1
2
3
4
5
1
2
3
4
5
1
2
3
4
5
1
2
3
4
5
2. Quanto denaro spendi alla settimana per il gioco?
Euro(specificare)______________________
3. Qual è la somma maggiore di denaro che hai mai giocato in un solo giorno?
1 euro o meno
Più di 1 euro ma meno di 10 euro
Più di 10 euro ma meno di 100 euro
1
2
3
Più di 100 euro ma meno di 1000 euro
4
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Progetto ALEA
Più di 1000 euro ma meno di 10000 euro
5
Più di 10000 euro
6
4. Quando perdi, torni spesso a giocare un‟altra volta per vincere i soldi persi?
Mai
Quasi mai
Qualche volta
Spesso
Molto spesso
1
2
3
4
5
5. Hai mai affermato di aver vinto soldi col gioco, quando in realtà avevi perso?
Mai
1
Quasi mai
2
Qualche volta
3
Spesso
4
Molto spesso
5
Qualche volta
3
Spesso
4
Molto spesso
5
Qualche volta
3
Spesso
4
Molto spesso
5
Spesso
4
Molto spesso
5
6. Il gioco ti ha mai creato problemi?
Mai
1
Quasi mai
2
7. Hai mai giocato più di quanto volevi?
Mai
1
Quasi mai
2
8. Sei mai stato criticato per aver giocato?
Mai
1
Quasi mai
2
Qualche volta
3
9. Ti sei mai sentito colpevole per il tuo modo di giocare e per quello che succede quando
giochi?
Mai
1
Quasi mai
2
Qualche volta
3
Spesso
4
Molto spesso
5
10. Ti sei mai sentito come se avessi voglia di smettere di giocare, ma non potessi farlo?
Mai
1
Quasi mai
2
Qualche volta
3
Spesso
4
Molto spesso
5
11. Hai mai nascosto ricevute delle scommesse o denaro destinato al gioco ai tuoi familiari?
Mai
1
Quasi mai
2
Qualche volta
3
Spesso
4
Molto spesso
5
12. Hai mai discusso con le persone con cui vivi sul tuo modo di comportarti nei confronti
del denaro?
Mai
1
Quasi mai
2
Qualche volta
3
Spesso
4
Molto spesso
5
Pagina 77
Progetto ALEA
13. Hai mai chiesto in prestito denaro per giocare?
No
1
Sì
2
14. Se sì, da chi o dove l‟hai preso in prestito?
Mai
Quasi mai
Spesso
2
2
2
Qualche
volta
3
3
3
4
4
4
Molto
spesso
5
5
5
dai familiari
dagli amici
da banche, finanziarie o agenzie
di credito
1
1
1
vendendo proprietà personali o
di famiglia
1
2
3
4
5
ho un conto aperto con
un‟agenzia di scommesse
1
2
3
4
5
altro
……………………….
1
2
3
4
5
15. Hai mai sottratto tempo al lavoro (o alla scuola) a causa del gioco?
Mai
Quasi mai
Qualche volta
Spesso
Molto spesso
1
2
3
4
5
16. Se ti capitasse di avere un problema con il gioco, a chi ti rivolgeresti per ottenere consigli ed
informazioni?
ad un amico
al medico
ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta
ad un servizio specializzato
ricercherei notizie su Internet
1
2
3
4
5
altro --------------------------------------------------
6
17. Sei a conoscenza del fatto che presso le Asl ed alcune associazioni di volontariato esistono
servizi per il trattamento del gioco patologico ?
Si, so dove si trovano
Si, ma non so dove si trovano
No, ne ignoro l‟esistenza
1
2
3
Grazie per la collaborazione!
Pagina 78
Progetto ALEA
SCHEDA DI VALUTAZIONE
COORDINATORE
Nome:……………………………
Cognome: ………………………………
Titolo di studio: ………………………………
Anni di esperienza nel settore ………………………………………
Anni di esperienza come coordinatore………………………
Come giudica i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi inizialmente fissati dal progetto “Alea”?
Ottimo
Buono
Accettabile
Insoddisfacente
Scarso
Come giudica il coinvolgimento delle varie figure professionali che hanno fatto parte del
progetto?
Ottimo
Buono
Accettabile
Insoddisfacente
Scarso
Come giudica il rapporto instauratosi tra Lei e gli operatori che hanno svolto l‟indagine
conoscitiva?
(spinta alla comunicazione, gusto nella cooperazione, disponibilità al lavoro di gruppo)
Ottimo
Buono
Accettabile
Insoddisfacente
Scarso
Come giudica il rapporto instauratosi tra Lei e gli operatori dello sportello d‟ascolto?
(spinta alla comunicazione, gusto nella cooperazione, disponibilità al lavoro di gruppo)
Ottimo
Buono
Accettabile
Insoddisfacente
Scarso
Come giudica il rapporto che si è instaurato tra gli operatori che hanno raccolto le interviste e gli
operatori dello sportello?
Ottimo
Buono
Accettabile
Insoddisfacente
Scarso
Sono state sollevate critiche interne durante la fase realizzativa del progetto?
Si
No
Se SI indicare che tipo di problematiche sono state sollevate, se sono state poi risolte e in che
maniera.
___________________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________________
______________________
Che giudizio darebbe alla risposta data dalla cittadinanza al servizio offerto da “Alea”?
Pagina 79
Progetto ALEA
Ottimo
Buono
Accettabile
Insoddisfacente
Scarso
Ritiene sia stata efficace la strategia comunicazionale?
Si
No
Valuti questo parametro da 1 a 10
1
2
Insufficiente
3
4
scarso
5
6
medio
7
8
9
discreto
ottimo
10
eccellente
Come giudica il lavoro svolto dagli operatori dell‟indagine conoscitiva?
Ottimo
Buono
Accettabile
Insoddisfacente
Scarso
Come giudica il lavoro svolto dagli operatori dello sportello d‟ascolto?
Ottimo
Buono
Accettabile
Insoddisfacente
Scarso
I contatti presi dagli operatori sono risultate utili per chiarire a livello locale le problematiche che
il progetto “Alea” si è proposto di migliorare?
-
Sì, sono state incisive e utili allo scopo, gli intervistati hanno collaborato
Sì, ma il feedback da parte degli intervistati non è stato pari alle aspettative
No, rispetto ai propositi iniziali, le interviste hanno raccolto molto poco per la mancata
collaborazione degli intervistati.
Ritiene che gli strumenti realizzati nell‟ambito del progetto (q
ecc.) siano stati adeguati?
Si
questionari, opuscolo, volantini
No
Ha qualcosa da aggiungere sull‟esperienza del coordinamento di questo progetto?
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Nel complesso che voto darebbe ai risultati raggiunti da “Alea”?
Ottimo
Buono
Accettabile
Insoddisfacente
Scarso
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Firma________________________________
ARTICOLI DI STAMPA
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Progetto ALEA
Un recente articolo sulla rilevanza del problema gioco d‟azzardo:
La passione per il gioco divora il 7% dei consumi – Mille euro a testa spesi per il gioco
Di Cadeo Rossella
Da Il Sole 24 Ore del 18 aprile 2011
IL TREND DELLE SCOMMESSE. La passione per il gioco divora il 7% dei consumi. I consumi degli
italiani sono quasi fermi. La loro voglia di scommettere gode, invece, di ottima salute: gratta e
vinci e slot machine, insieme a scommesse, lotto e schedine - hanno "assorbito" una quota pari
al 7% della spesa complessiva dei cittadini. Così, nel 2010, mentre i consumi totali delle
famiglie si sono fermati a un incremento del 2,5% rispetto all'anno precedente (variazione da
ridimensionare ulteriormente se si considera anche l'inflazione), l'azzardo ha mosso risorse per
614 miliardi- 113% in più rispetto al 2009. La voglia di giocare, insomma, non conosce crisi.
Anzi, proprio la crisi sembra alimentare il mercato della speranza. Si gioca sempre di più, con
una predilezione per i giochi "a bassa soglia" (le slot machine e i gratta e vinci), che
garantiscono una maggiore frequenza di piccole vincite. Piccole vincite che però non vanno ad
alimentare i consumi personali, ma finiscono per essere puntualmente "reinvestite" nella ruota
della (s)fortuna. È salito del 13% a oltre 61 miliardi il mercato nel 2010 contro una variazione
del 2,5%, degli acquisti delle famiglie. Mille euro a testa spesi per gioco. A fronte dell'aumento
delle somme cala la percentuale incassata dal Fisco.
[…] Il rapporto tra puntate e Pii varia dal 2,4 al 7,9%. Magari all'ulteriore tazzina di caffè della
giornata si rinuncia, ma alla schedina del «gratta e vinci» no, a quella proprio non si riesce a
dire di no. Meno di un euro contro tre (ma anche di più). […]. Peccato che tra un "grattino" oggi
e un "ioelotto" domani, il gruzzoletto "vinto" si intacca e scema fino ad azzerarsi e saranno
necessari nuove iniezioni di fondi, questa volta sì prelevati dalla busta paga. O addirittura dal
resto della spesa (si parla di un sistema automatico nelle grandi catene per cui sarà la cassiera
chiederci se vogliamo trasformare gli spiccioli in una puntata, con vincite – e perdite
soprattutto - in tempo reale). Una storia quotidiana - basta entrare da un tabaccaio per vedere
il film in diretta - che riprodotta su tutto il territorio si trasforma in un fiume di denaro che viene
dirottato da altre spese per essere riversato in slot machine, lotterie e scommesse varie: nel
2010 sono stati consumati in alea 61,4 miliardi. Una somma pari al 7% circa dei consumi privati
[…] L'effetto "sottrazione" si evidenzia ancor più se si confrontano le variazioni: nel corso del
2010 la spesa delle famiglie per consumi forali è cresciuta del 2,5% (praticamente è rimasta
ferma se si considera l'inflazione), mentre l'importo "giocato" ha sfiorato una crescita del 13
per cento.
È questo - a grandi linee - il quadro che emerge dall'analisi di Maurizio Fiasco svolta nell'ambito
della ricerca annuale perla Consulta nazionale anti-usura esposta alla Commissione Antimafia.
Se non altro - verrebbe da pensare - questa tendenza si traduce in buone notizie per le entrate
erariali dello Stato che dal 1992 ha trasformato il gioco pubblico d'azzardo in una leva fiscale
importante per sopperire in parte ai fabbisogni crescenti della spesa pubblica. Invece - spiega
lo studio addentrandosi nei numeri - il ricavato lordo per l'Erario è cresciuto nel 2010 di appena
il 3% (da 8,8 a 9,1 miliardi di euro), quindi a un ritmo ben inferiore all'aumento delle somme
puntate. Ma quel che colpisce è la costante contrazione del rapporto tra "giocato" ed entrate
erariali: se queste rappresentavano il 29% nel 2004 ( 7,3 miliardi su 25) ora si limitano a
114,8%(9,1 su 61,4 miliardi). Questo perché conquistano sempre più spazio i giochi cosiddetti a
"bassa soglia" (oltre 31 miliardi assorbiti dalle newslot nel 2010 e 94 da Gratta e Vinci e
lotterie): richiedono investimenti di pochi euro, garantiscono una maggiore frequenza di piccole
vincite (motivi per cui non si ha una cognizione immediata di quanto si sta spendendo e si è
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Progetto ALEA
invogliati a riprovare) e hanno un prelievo fiscale meno pesante (12,6% per le newslot contro il
50% di Superenalotto o Win for life). La success story del gioco pubblico d'azzardo si
tradurrebbe quindi in effetti depressivi sui consumi privati (visto che le piccole vincite vengono
reinvestite in gioco e distolte da altre spese) e in un ridimensionamen-to delle entrate erariali.
Ma la ricerca riesce a declinare anche territorialmente questa crescente passione per l'alea […]
La spesa in gioco d‟azzardo a Prato è di 967 Euro pro capite.
L‟articolo del 2009 che anticipava il progetto ALEA:
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Progetto ALEA
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Progetto ALEA
Ringraziamenti:
Un progetto come Alea non potrebbe realizzarsi senza una rete di
soggetti, associazioni e singole persone, che in maniera diversificata per
ciascuno hanno offerto il loro prezioso contributo.
Si ringrazia l‟Auser Prato per aver offerto i locali per l‟apertura dello
sportello d‟ascolto. Debora Simon ed Enrico Biancalani, che durante il loro
stage in Federconsumatori hanno collaborato rispettivamente alla realizzazione
del piano comunicativo del progetto e alla elaborazione informatica del report
finale. Ester Macrì, per aver fattivamente collaborato all‟elaborazione dei dati
statistici. Laura Di Pofi, per aver realizzato l‟opuscolo e aver seguito
l‟elaborazione delle risultanze. Claudia Rastelli, del Ceis, per aver
proficuamente collaborato alla fase di predisposizione del progetto.
Daniela Trombacco, Ester Macrì e Luca Scarpelli, gli operatori del
progetto, per aver svolto un compito nuovo e tutt‟altro che facile.
Il dott. Claudio Sarti, dirigente della Asl di Prato che ha contribuito a
smuovere i vari ostacoli burocratici di volta in volta incontrati. Il dott. Antonio
Cirri, che per primo ha creduto nelle potenzialità del progetto.
Il dott. Mario Santini, psicologo che ha collaborato alla giusta
impostazione del progetto. Rosario Trefiletti, che è venuto appositamente a
Prato per partecipare al convegno finale.
E un ringraziamento a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto.
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Progetto ALEA
PROGETTO ALEA
SOGGETTI PARTNER: Federconsumatori Prato, Ceis Prato, Usl 4 Prato
Federconsumatori Prato:
(www.federconsumatori.it) E‟un associazione per l‟informazione e l‟autotutela
di consumatori ed utenti.
Lo sportello di Prato, (fedeconsprato.altervista.org/ pagina face book:
Federconsumatori Prato) si trova in Via Tintori 29 (tel. 0574 – 2763, e – mail
[email protected]) ed è aperto con il seguente orario:
Lun – Gio 9.30 – 12.30/ 15.30 – 18.30
Ven 9.30 – 12.30
Si consiglia di telefonare o scrivere una mail per presentare il proprio caso ed
eventualmente fissare un appuntamento con un esperto.
Ceis Prato:
CEIS, per esteso: Centro per l‟Educazione e l‟Inclusione Sociale
(www.ceisprato.it), è una cooperativa che opera in ambito sociale in progetti
che riguardano la prevenzione delle dipendenze, la formazione, la consulenza,
gli interventi educativi, la casa famiglia, il Centro Diurno per Disturbi Alimentari
ed altre attività simili. La sede operativa di Prato è in Via Salita dei Cappuccini,
1 (tel. 0574-603333, email: [email protected])
USL 4:
Il SERT della ASL di Prato (www.usl4.toscana.it) è sito in Via Cavour 118,
all‟interno del Centro Socio-Sanitario “Roberto Giovannini”, ingresso D.
Inizialmente nato come “Servizio Tossicodipendenze”, oggi il SERT offre cure
mediche, sostegno sociale e psicologico a persone con problemi di dipendenze
da droghe (fumo, alcol, sostanze illegali) e non (gioco d‟azzardo).
L‟orario d‟apertura e i contatti sono i seguenti:
Lunedì-Sabato 7:30-10:30; 12:00-13:00 Tel. 0574-407401
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Per contatti:
[email protected]
Stampato da Tipografia Thomas nel Settembre 2011 in carattere EcoFont
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Progetto Alea - Azienda Usl 4 di Prato