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l’incontro
Galeazzo
Giannetto
periodico del
circolo culturale
filottrano
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20 Dicembre 2015
CN/AN1406/2010 valido dal 30/11/2010
PROGETTO
VERDE
N° 33
Aut. Trib. Ancona n. 17/06 Reg. periodici Trib. di Ancona - Direttore Responsabile Nicola Di Francesco
Grafica &Impaginazione puntoevirgolacomunicazione.com di Paola Ponzetti Jesi - Stampa Luciano Manservigi srl Monsano
A tutte le famiglie
e agli operatori
economici
Un Natale senza di lui
di Fabrizio Baleani
S
u queste pagine, un tempo, mio nonno
trascorreva interi pomeriggi. Studiava gli
altri fogli della carta stampata, solidarizzava con le voci meno udibili e più solerti del
territorio, incoraggiava nell’Incontro News, un
laboratorio di idee per i ragazzi desiderosi
d’interpretare, dall’osservatorio della propria
città, il circostante. Una piccola testata e la
fucina d’iniziative di cui essa era espressione
riflettevano l’ambizione di valorizzare non
un marchio, un logo, un’insegna attivata
dall’ansia d’essere riconosciuti, ma l’abitudine all’intelligenza e al confronto di chi aspiri a riconoscersi e a divenire, costantemente,
parte dinamica e critica della vita pubblica.
Dapprincipio, l’azzardo si guadagnò l’ostilità di impauriti poteri locali e l’avversione
preconcetta di maîtres à penser da cortile che
ignoravano mostre o rassegne teatrali di respiro nazionale perché allergici a ogni forma
di conoscenza non confinabile nel minuscolo
recinto dei loro stereotipi. Eppure la sfida fu
vinta. Centinaia d’eventi, dibattiti, convegni,
conferenze, concerti. Una delle più accoglienti ed importanti esperienze aggregative nella
storia di questo comune. Acuti organizzatori
culturali tenuti a battesimo dall’ospitalità del
Circolo l’Incontro.
La carne e lo spirito di questa e d’altre imprese hanno un nome: Isidoro Carancini. È
superfluo spiegare quanto manchi a chiun-
que l’abbia conosciuto. Le malinconie consolate, le tenerezze donate, i consigli lasciati
a ciascuno di noi familiari sono eredità inestimabili, bagliori che tengono ancora per un
po’ al riparo la nostra coscienza, attenuando
il buio gelido della perdita. E, mentre scrivo,
eludo la commozione, lottando contro una
triste ammissione: non c’è più. Quel che rimane è il suo esempio. La tenace originalità
(ché originale non significa abbigliarsi da eccentrico professionale, fumando, con affettata distrazione, in una metropoli alla moda,
bensì, semplicemente, tornare alle origini,
a un principio, a un significato che ci corrisponda pienamente), di chi ha saputo vivere
rimanendo sempre fedele a sé stesso.
Questa fedeltà è stata la sua indomabile e
vitale autenticità, miracolo tangibile e controtendenza, in un’epoca che appare ogni giorno
più liquida, incomprensibile e senza scopo. Intima natura di una persona fuori dagli schemi,
capace d’inventarsi la sua storia senza tradirne
le ragioni più profonde e continuando ad abitare il legame con le proprie radici. Ricordarlo
non è semplice. L’ipotesi di raccogliere i pensieri
e incoraggiare un tentativo che si rannicchia tra
le emozioni, come un animale in fuga, appare
inutile e necessario al contempo. È vano, perché
la sua vicenda non si può rinchiudere nell’angusta prigionia d’una manciata di battute. E il
suo profilo d’uomo ricco di sfumature, non è
materia riducibile in sintesi semplificatorie.
segue a pag. 2 >
AUTOCARROZZERIA
s.n.c.
SOCCORSO
STRADALE
335 5220094
L’anima di questo giornale
e del circolo l’Incontro,
Isidoro Carancini, ci ha
lasciati la scorsa estate.
Un ricordo personale di un
uomo innamorato della vita,
della sua famiglia, del suo
paese e della politica.
Insieme ad altri ricordi,
all’interno, da parte
di chi ha avuto l’occasione
di condividere con lui
un tratto della propria vita,
personale e professionale.
Via Ponte Musone, 1
60024 FILOTTRANO AN
Tel. 071 7220059 - 327 0025164
Fax 071 7226133
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un natale senza di “lui”
Come si fa a spiegare la necessità originaria e limpida di comprensione del prossimo,
l’ascolto paziente e partecipe che superava
ogni stupida retorica della partecipazione, la
lucidità di ragionamenti cristallini, senz’ombra di cerebralismo, capaci, sempre, di cogliere l’essenziale, uno stupore bambino,
metafora viva della sua immensa passione
per un’esistenza di cui sapeva attraversare le
infinite complessità con una tenerezza impareggiabile o la sensibilità con cui intuiva ogni
scintilla di senso diffidando, giustamente,
delle verità contraffatte? Nonostante la gragnuola di domande sembri preludere a una
rinuncia, si può forse provare ad abbracciare
un itinerario biografico così ampio e, a suo
modo, avventuroso.
E si può affermare che in un tempo nel
quale virtù apparenti si svendono in serie e
si sprecano lodi per ogni esercizio di cinismo
imbecille e distruttore, Isidoro Carancini è
stato un vero rivoluzionario costruttore. Occorre esserlo, infatti, per mettere a punto le linee portanti di interi settori di un paese come
Filottrano, dall’Urbanistica, ai Servizi sociali, passando per l’Istruzione, per illuminarsi
d’una passione civile autentica, gratuita e
“L’INCONTRO NEWS”
riprende le pubblicazioni
Metabolizzare la perdita di una
figura così importante come quella di Isidoro Carancini è stato laborioso anche per il Circolo L’Incontro, sia personalmente che
per la riorganizzazione dell’Associazione stessa. Ma proprio
per quella forma di resilienza che
dovrebbe appartenere ad ogni situazione di crisi e per la volontà
di proseguire un prezioso percorso da lui tracciato per la valorizzazione del nostro territorio sotto ogni punto di vista, stiamo già
lavorando alle prossime edizioni,
certi di contare su una collaborazione delle numerose e brulicanti
realtà, siano associazionistiche,
culturali, sociali, produttive e naturalmente dei singoli cittadini.
Circolo Culturale L’INCONTRO
Via Oberdan, 57 • Filottrano
Tel. 337 655632
email [email protected]
coraggiosa, per inventarsi giornali, per spendersi combattivamente e operosamente in
attività culturali vivaci, feconde, contagianti.
Per accogliere creatività ed energie giovanili
ed offrir loro, grazie a una generosità straripante, spazi ancora oggi ricordati come isole
di libertà non eguagliate da chi forse potrebbe (e dovrebbe), avendone i mezzi, proseguire un’opera di cui s’avverte, pesantemente,
l’assenza. Lo è stato, perché ha saputo dare
e darsi senza pretendere mai restituzioni.
Perché ha superato, in entusiasmo, ingegno,
intuizione e capacità di visione, tutti i borghesucci d’ogni risma ideologica, che, mentre lui agiva, gareggiavano a compiacersi nel
gioco d’assegnare, superbamente, le parti del
progresso e della conservazione e prenotarsi un giro nell’autoreferenziale mercato del
consenso. Perché la sua incantevole semplicità d’animo unita a un’idea di comunità che,
con la sua scomparsa, è assai più debole, è
stata una personale forma di poesia, la sua fatica concreta, senza pose né vezzi, nel mondo
e per il mondo.
Un’onestà adorabile e corsara che non
tollerava i sistemi immodificabili e cercava,
costantemente, una soluzione, una ragione
utile a consentire, a ciascuno, d’esprimersi
in una società di uomini liberi. Le sue aspirazioni ideali non evaporavano in fumosi
iperurani, non disegnavano perfezioni di cartapesta, confezioni di pseudo-idee o illusorie
maschere di pixel, oggi smerciate da variopinti ribelli d’accatto, ma si nutrivano di un
impegno concreto capace di caricarsi in spalla, direttamente, i bisogni reali delle persone.
Questo genere d’attivismo s’ancorava a una
profonda capacità di sentire con gli altri, di
percepire il nucleo di una singolarità da apprezzare dietro la scorza delle convenzioni o
l’innesco di pregiudizi da riflesso pavloviano.
Per questo, la tensione a chiarificare l’esistere alla luce del cuore e dell’intelletto era
forse un connotato irriducibile e permanente della sua straordinaria vitalità assaporabile anche da chi, come me, l’ha amata e
ne ha tratto, contemporaneamente, motivi
dialettici preziosi per reggere convinzioni
piuttosto stabili sulle proprie gambe. La sua
vita è stata un panorama di grazia e gentilezza opposto alle mille varianti del nichilismo
odierno. Una distesa d’umanità vasta, ripida, coinvolgente. A pensarla, ancora bruciano le lacrime.
Dal Sindaco di Filottrano...
N
L ’ I N C O NT R O NE W S S P E C I A L E
segue
dalla prima pagina >
> segue dalla prima
pagina
el passaggio terreno, che si voglia o no, consapevoli o meno, ciascuno lascia
una traccia dietro di sé, un elemento visibile che altri noteranno e potranno seguire. La traccia può condurre al bene oppure no. Dipende da noi. La traccia lasciata
da Isidoro Carancini è una traccia importante, ben marcata, visibile. È una traccia
indelebile, perché segnata da azioni, parole scritte così come da frasi dette. Il messaggio lasciato da Isidoro è: una vita dedicata all’impegno, spesa con consapevolezza e
senza perdere tempo. Una vita vissuta con intraprendenza ed ottimismo, combattuta
con coraggio senza cedere mai. Fino alla fine, una vita vissuta per sua moglie Letizia,
accanto ad Isidoro per moltissimi anni, per i suoi figli e la sua grande famiglia. Il
servizio reso negli anni alla sua città di Filottrano e per il bene dei suoi cittadini è
senz’altro l’elemento che contraddistingue Isidoro Carancini.
•Due volte sindaco di Filottrano: dall’anno 1964 al ’70 e dal ’75 all’80.
•Quale sindaco ha offerto una importante collaborazione nel 1970, in occasione della
costituzione della Coop. Agricola Il Biroccio, una realtà filottranese di grande pregio.
•È stato socio fondatore e presidente del circolo La società dello Stivale ed anche
presidente del gruppo folkloristico La castellana per il quale ha commissionato la
ricerca degli abiti perché fossero ricostruiti fedelmente e nel rispetto delle antiche
tradizioni. Ha seguito con attenzione la creazione e lo sviluppo del museo del Biroccio ed era vicino all’Ing. Luchetti ed al museo del Beltrami.
•Primo presidente della società Acquambiente Marche nel 2002, è stato il fondatore del
circolo l’Incontro che con questo numero ed in onore di Isidoro riprende la sua attività.
•Isidoro non ha trascurato la realizzazione di opere a salvaguardia della memoria
storica filottranese, oltre alla costruzione del “Campanile” per la sua amata Cantalupo ove era nato ed aveva trascorso la sua infanzia.
Personalmente come sindaco, nelle occasioni in cui sono andata a trovarlo, ho
ricevuto e raccolto un invito all’impegno al fare e soprattutto al far bene per la nostra
città. Grazie Isidoro per il servizio reso, per l’esempio di vita che ci trasmetti e per
tutte le cose lasciate a beneficio della nostra Filottrano.
il sindaco di filottrano Lauretta Giulioni
{3}
I due mandati del Sindaco Carancini
È stato alla guida del Comune
di Filottrano dal 1964
al 1970 e dal 1975 al 1980.
U
na sintesi delle realizzazioni in campo culturale e di istruzione durante i
suoi mandati di Sindaco di Filottrano.
«[...] Credo di aver dato un buon impulso alla cultura in un periodo di grande
trasformazione della società filottranese
che da agricola si stava trasformando in
un polo industriale di grande rilievo nel
mondo della moda. Nel campo culturale
e dell’istruzione, pur avendo provveduto
alla realizzazione della Scuola elementare Germano Sassaroli e della relativa palestra, da progetto della precedente amministrazione, e delle Scuole periferiche di
Cantalupo-San Martino e Imbrecciata, ritengo che l’opera più significativa sia stata quella di dare alla Città una visibilità e
un prestigio nuovo attraverso la scoperta
del proprio passato e dei valori e della
tradizione della nostra gente.
Il volume Filottrano nella storia di Mario
Natalucci unitamente al monumento ad
Ottrano (mitico personaggio che ha dato
origine alla stirpe da cui il nome di Filottrano), rappresentano il fulcro di una
iniziativa culturale che si completa con la
Festa del Folklore e della tradizione marchigiana, con la presenza di vari gruppi folkloristici presentati dal noto conduttore
televisivo Corrado.
Tradizione e costume, genuine espressioni popolari, hanno trovato qui a Filottrano una ricca risonanza di valori che
vengono rievocati a testimonianza di un
passato pieno di fatti che ha lasciato una
profonda traccia nei sentimenti delle varie generazioni. I costumi e le tradizioni
regionali, anche con la creazione del Museo del Biroccio da parte di Glauco Luchetti
e la valorizzazione del Gruppo Folkloristico La Castellana hanno trovato, in quegli anni a Filottrano, il suo punto di riferi-
mento forse più importante delle Marche.
Alla Festa del Folklore era abbinato il Premio Ottrano d’Argento, che veniva consegnato a trenta artisti tra i più importanti
e noti del tempo, nelle varie branche della pittura, della cultura, dello spettacolo,
della critica d’arte, compresi cinque artisti
stranieri che, nel periodo della manifestazione, hanno esposto le loro opere nel salone comunale lasciandone alcune per la
creazione di un museo cittadino.
Isidoro Carancini [testo tratto dal volume
I sindaci di Filottrano di Federica Brunella, 2013]
{4}
L ’ I N C O NT R O NE W S S P E C I A L E
«Il presidente Carancini, con il
suo impegno, ha segnato la
crescita di Acquambiente Marche»
sidoro Carancini al di là dell’aspetto
umano, di cui tutti conoscono le innumerevoli doti ed il grande altruismo, è stato uno di quei personaggi inimitabili che
hanno segnato un’epoca altrettanto irripetibile. Un’epoca dove l’Italia è stata davvero
la “Cina” del mondo, dove c’era un’occasione per tutti, la crescita economica galoppava e la capacità di “fare” contagiava come
un’epidemia benefica amministratori pubblici ed imprenditori. Carancini è stato un
amministratore dotato di grandi capacità
espresse prima come sindaco di Filottrano
e successivamente come consigliere del Cigad (Consorzio Intercomunale Gas Acqua
Depurazione) e presidente di Acquambiente Marche srl (2003-2008).
Non tutti sono adatti ad amministrare
enti pubblici, Carancini invece aveva una
particolare predisposizione. Lui che era un
affermato agente assicurativo, aveva colto
l’importanza di dar vita ad una amministrazione scevra dalla consuete lungaggini
burocratiche e votata alla massima trasparenza. Una mission che ha saputo trasmettere ai dipendenti e collaboratori di Acquambiente e che viene portata avanti con
inalterato impegno dall’attuale presidente
Alessandro Maccioni. «Isidoro Carancini
era una persona su cui potevi contare in qualsiasi momento – ricorda lo stesso Maccioni
– ogni suo consiglio era sempre prezioso. La
sua grande passione, competenza ed il rispetto
per la cosa pubblica sono le qualità che gli ho
sempre ammirato e che restano d’esempio per
le nuove generazioni. Carancini è stato per decenni espressione di una classe dirigente intimamente legata al contesto territoriale di riferimento, alla comunità rappresentata e capace
di fuggire dalle urla della politica, preferendo
sempre il confronto e la ricerca del bene comune. Tra questi beni vorrei ricordare proprio la
nostra società che ha saputo traghettare verso
l’eccellenza».
«Quando il presidente Carancini arrivò alla
Cigad – ricorda Maurizio Scattolini, responsabile del settore legale e affari generali – erano anni difficili per il consorzio alle
prese con forti difficoltà economiche dovute a
gestioni pregresse e alla crisi con il Comune
di Castelfidardo, poi sfociata con il recesso
dell’anno 2000. La fermezza dei sindaci dei
comuni e l’esperienza e saldezza di Isidoro
guidarono la compagine sociale fuori dalla crisi e contribuirono in maniera determinante a
creare i presupposti per la crescita dell’attuale
Acquambiente Marche srl, una delle migliori
società pubbliche che operano nel settore del
servizio idrico. Tuttavia ai suoi indiscutibili
meriti amministrativi – prosegue Scattolini
– a Isidoro si deve la primogenitura con cui
volle fortemente la realizzazione della depu-
{5}
L’impegno con la
Società dello Stivale
I
Il presidente della società che gestisce attualmente
il servizio idrico integrato, Alessandro maccioni, ed
alcuni dipendenti ricordano Isidoro Carancini.
I
L ’ I N C O NT R O NE W S S P E C I A L E
razione di Filottrano. A me piace ricordare di
lui anche i tratti propriamente umani che ne
hanno fatto non solo il Presidente con cui collaborare, ma l’amico da guardare con stima.
Non vi è dipendente di Acquambiente che lo
abbia conosciuto che non sia rimasto colpito
dalla sua vitalità. Nonostante l’età già avanzata e le malattie che lo affliggevano, era sempre un punto di riferimento per tutti noi che
finivamo per esserne contagiati. Anche quando, per ragioni di ufficio, capitava di essere in
disaccordo, le discussioni non trascendevano
mai perché a prevalere era sempre la sua umanità e il rispetto e la considerazione con cui
trattava tutti. Isidoro in quello che faceva metteva tutto se stesso, senza riserve, questo suo
modo di fare finiva per il coinvolgere tutti noi
che più da vicino collaboravamo alla direzione
aziendale e poi tutti i dipendenti».
Alla storica segretaria di Isidoro, Vilma
Menghini, si accende subito lo sguardo
appena ripensa ai momenti vissuti insieme. «Il presidente si dedicava con tutto se
stesso alla nostra società, anche quando era
malato o non poteva venire in sede, voleva essere aggiornato su tutto e seguire costantemente l’attività aziendale. Con il suo esempio tanti
giovani di allora hanno imparato ad amare
il proprio lavoro e a sentire come propria Acquambiente Marche».
Acquambiente Marche
l Cav. Isidoro Carancini, socio fondatore
della Società dello Stivale, è stato eletto Presidente della stessa società nel 1988 ed è stato riconfermato negli anni successivi fino al
1995. Durante la Contesa del 1988, Isidoro è
stato nominato Cavaliere dello Stivale dal Gran
Maestro dell’ordine dello Stivale Ing. Glauco
Luchetti Gentiloni, ideatore della Contesa dello Stivale che si svolge ogni anno nella prima
domenica di Agosto. Oltre alla organizzazione delle varie Contese, molteplici e variegate
sono state le iniziative promosse da Isidoro
negli anni della sua presidenza (ricordo l’incontro con Angelo Branduardi al circolo dello
Stivale, mostre varie, convegni, ecc.) dando
così lustro alla Società ed a Filottrano.
Isidoro, nel suo ultimo mandato, ha voluto
S
fortemente realizzare e pubblicare il libro La
Contesa dello Stivale scritto dal Sig. Pio Francesco Fantasia. In questo libro viene raccontata
la storia di Filottrano dalle sue origini ed in
modo particolare quella del XV secolo, quando avvennero gli episodi che diedero origine
all’attuale Contesa e quella più recente che va
dal 1979 al 1994 (i primi 15 anni della Società
dello Stivale). Isidoro e la Società dello Stivale
ci hanno lasciato un‘opera molto importante
per conoscere ed approfondire fatti della nostra storia antica e recente.
Caro Isidoro in questo libro dicevi ed auspicavi: «... il passato da noi rievocato sia di sprone
e di impegno comune per una crescita sociale e
civile di Filottrano…». Penso che avevi proprio
ragione e sarai sicuramente contento perché
DON ROBERTO: DA UNO
SCONTRO INIZIALE, UNA
GRANDE COLLABORAZIONE
ono i primi giorni della mia attività di parroco a Filottrano; forti tensioni emotive, un po’ di nervi
a fior di pelle: difficile mantenere
un equilibrio nelle relazioni, anche
in un contesto meteorologico di un
freddo intenso. Sto riassettando lo
scantinato della casa parrocchiale,
tutto impolverato e decisamente
impresentabile. Sento suonare alla
porta, salgo, e mi trovo difronte
ad un signore tutto chic che si presenta: «Sono Isidoro Carancini, avrei
bisogno di parlare! Ho delle esigenze
immediate». Risposi: «Le chiedo la
pazienza di attendermi». La paziente
attesa si fa decisamente lunga, l’interlocutore richiama e ora mi pare
un po’ seccato, mi dice: «Guardi che
non ho tempo da perdere!». «Neanche
io», rispondo! Lui se ne va e io rimango nello scantinato. Un muro emotivamente alzato ma che
presto si trasformerà in occasione di un
rinnovato pacato fraterno “incontro” e si
tradurrà inoltre in fattivo collaborativismo.
Che cosa ho apprezzato in Isidoro:
CIRCOLO CULTURALE
www.acquambientemarche.it
il tuo messaggio è stato pienamente accolto
dai giovani e meno giovani filottranesi che a
tutt’oggi sono veramente motivati e seriamente impegnati per realizzare la rievocazione storica, vanto della nostra città.
Un grazie di cuore ad Isidoro per quanto è
riuscito a fare per la Società dello Stivale e per
Filottrano.
Nunzio Pasquini Socio Fondatore e
più volte Consigliere della “Società dello Stivale”
Scrivici e collabora con noi,
stiamo già lavorando al prossimo
numero per dare spazio a realtà
culturali, associazionistiche e
produttive del territorio.
1) l’amore alla “sua” Filottrano,
sorretto da una forte tensione politica;
2) il tradurre in azioni culturali la
sua attenzione verso la città;
3) lo sforzo di far partecipare alla
vita attiva i cittadini creando un tessuto di relazioni che andasse oltre
all’appartenenza socio-politica ed
infine, e lo dico forse da prete, una
lettura del vissuto quotidiano in una
ottica cristiana. Isidoro non si è mai
vergognato delle sue radici cristiane. Forse troppo poco ho vissuto
accanto a lui, nei momenti del declino; ho ricordi, accompagnato in
carrozzella, in una celebrazione domenicale nella sua Cantalupo. Gli
occhi lucidi per la commozione e
per i gesti e le parole d’affetto delle persone che lo circondavano; ma
soprattutto lo rivedo abbracciato a quella
Croce, sorridendo a Dio e fidandosi totalmente della Sua Misericordia.
l’incontro
Via Oberdan, 57 • Filottrano • Tel. 337 655632
www.lincontrofilottrano.it • [email protected]
{6}
L ’ I N C O NT R O NE W S S P E C I A L E
Un percorso di vita che lascia il segno
C
aro Isidoro, ci hai lasciato in una calda
giornata di estate. Rimarrai comunque
nel cuore di tantissimi filottranesi: il tuo
percorso di vita è stato uno di quelli che lasciano un segno profondo: tu, caro Isidoro,
sei stato un grande credente; per tutti noi
tu non potrai mai morire: le tue idee, le tue
azioni, i tuoi convincimenti rappresentano
la tua spiritualità che non morirà mai.
Sei stato per tanti anni il Sindaco di Filottrano: in quel periodo il nostro Comune ha
vissuto un profondo cambiamento: tu eri
un vulcano in perenne attività, con sempre
nuove iniziative: nuovo piano regolatore,
nuove zone artigianali, iniziative culturali
innovative (Ottrano d’argento), tanto per
ricordarne alcune.
Ricordo quando ti piaceva ricordare che
«uno quando ha fatto il Sindaco è come se lo
rimanga per sempre dentro di sé». Per te era
esattamente così: ma non volevi certo prevaricare i tuoi successori nella funzione di
Sindaco, quanto per la tua aspirazione di
voler sempre il meglio per la tua Filottrano; da ciò la tua disponibilità costante alla
discussione sulle problematiche più importanti della vita del nostro Comune, a volte non correttamente interpretate nel loro
intimo significato, ma nella sostanza solo
e soltanto per voler dare il tuo corretto con-
tributo alla soluzione delle varie problematiche, anche al di fuori del “coro”!
La stessa volontà di creare il Circolo L’Incontro è stata la dimostrazione concreta di
quale era la tua volontà, il tuo pensiero:
• un circolo senza scopi politici, ma aperto
a tutti, specie ai giovani;
• promuovere iniziative nel campo della cultura: arte, musica, teatro, poesia, folklore;
• promuovere incontri, discussioni con tutti sulle problematiche più importanti e di
attualità per la nostra comunità filottranese.
Nonostante tutte le problematiche ed
amarezze che tale iniziativa ti ha poi provocato, hai comunque dimostrato con i fatti di esserti attenuto scrupolosamente allo
Statuto del Circolo promovendo molteplici
e sempre interessanti iniziative fra cui mi
piace ricordare:
• Incontro con il nostro attuale cardinale,
allora Arc. Mons. E. Menichelli; al teatro
Torquis su “Rapporto tra Chiesa e società
civile”;
• Guida Sicura con coinvolgimento delle
scuole di Filottrano con stampa di relativo opuscolo a disposizione gratuita per
tutti;
• Memorabili Lezioni di Storia svolte nello
stupendo panorama della Villa Centofi-
UN UOMO GENEROSO E INNAMORATO DELLA SUA CITTÀ
C
iao Isidoro! Il giorno 2 novembre, giorno di commemorazione dei defunti, abbiamo
tutti un pensiero per chi ci ha lasciato. Oltre a ricordare i miei cari scomparsi, ho anche un pensiero per questo uomo generoso, innamorato della sua città a tal punto da nutrire una grande curiosità per tutte le culture che qui sono immigrate e trapiantate. Quando siamo predisposti, a torto o a ragione, all’intolleranza, alla discriminazione e all’odio
per tutto ciò che per noi è sconosciuto e/o diverso, l’ospitalità d’una mente amichevole è
un dono prezioso, una piccola luce in un mondo nero d’egoismi. Caro Isidoro, “nessuno
muore sulla Terra finché vive nel cuore di chi resta”. Arrivederci.
Nadine Chembo
Dal 1970
nestre (con la collaborazione indispensabile di Gianni Santarelli);
• Celebrazione della ricorrenza del 150°
Unità D’Italia con stampa di un interessantissimo opuscolo Filottrano ed il Risorgimento curato dal nostro amico Mario
Filippi ed apposizione di targhe commemorative su tutti i palazzi storici di Filottrano;
• Donazione di un Cristo con il lupo alla
tua amata Cantalupo con la collaborazione fondamentale del Maestro Nazareno
Rocchetti.
Potrei continuare con il ricordo di tante
altre iniziative che comunque rimarranno
per sempre nel ricordo di tutti i filottranesi!
Ovviamente dopo tutta questa tua attività, i tuoi soci del Circolo L’Incontro, passato
un primo momento di smarrimento e scoramento, non potevano lasciar morire tutto
e pertanto abbiamo deciso di continuare
a promuovere le iniziative statutarie del
Circolo, mantenendolo in vita e cercando
di promuovere altre iniziative a favore dei
nostri concittadini, sicuri che solo così possiamo ricordarti degnamente: sicuramente
sarai in mezzo a noi per darci dei consigli:
arrivederci Isidoro!
Luciano Paolucci
Società Cooperativa Agricola
Ufficio: Tel. 071 7222790 - Fax 071 7226077
60024 FILOTTRANO (AN)
Albo Cooperative mutualità prevalente nr. A107219
www.ilbiroccio.com - [email protected]
{7}
Il folklore riportato all’attualità
N
ella sua lunga e instancabile attività pubblica Isidoro ha scritto molte pagine della
nostra storia cittadina. Sempre attento al rispetto
del passato, dalla storia dei grandi uomini alla
realtà comunque importante delle frazioni e della campagna, è stato un instancabile promotore
e patrocinatore di tutto ciò che gravita attorno
alle tradizioni del nostro paese. Ricordare tutto
quello che ha fatto in quest’ambito è impossibile. Come sindaco, insieme con il presidente della
Proloco e con l’ente provinciale del turismo di
Ancona, all’inizio degli anni ‘60, ha incentivato
la trasformazione di quel gruppo di ballerini,
cantanti e musicisti, che già si esibivano in sagre
e feste, nell’associazione La Castellana; con la riorganizzazione, ha incaricato Elmo Cappannari,
il poliedrico artista, scenografo e costumista di
Osimo, di eseguire una ricerca tra
le cassepanche filottranesi per ricostruire l’abbigliamento da festa
dei nostri antenati. Gli abiti così
confezionati e indossati dai componenti del gruppo hanno reso
(e rendono, poiché continuano
a essere realizzati seguendo quei
modelli) le esibizioni anche una
testimonianza storica del costume della fine del XIX secolo.
Nel 1968 ha voluto che si tenesse a Filottrano la prima festa del folklore e
della tradizione marchigiana per promuovere le
tipicità, non solo musicali, del nostro territorio.
Durante i suoi mandati ha mantenuto personalmente scambi con Proloco e associazioni cultura-
Attivo e impegnato per il territorio
L
a scomparsa di Isidoro Carancini lascia certamente un vuoto per i familiari, ma anche per tutti
coloro che lo hanno conosciuto e collaborato, che difficilmente potrà essere colmato. Sindaco
di Filottrano dal 1964 al 1970 e dal 1975 al 1980 e Presidente di Acquambiente nel primo decennio del secondo millennio, Isidoro è stato un uomo sempre attivo e impegnato.
Ciò che maggiormente risalta nel suo carattere, sia come uomo politico, ma anche come cittadino, è la sua determinazione, l’intraprendenza, la capacità di coinvolgimento, il dinamismo che,
come Sindaco ha messo a disposizione della Comunità, mentre come cittadino si è manifestata
attraverso la promozione di innumerevoli iniziative di carattere culturale, politico e sociale.
Anche attraversando momenti non sempre positivi per la dolorosa malattia, non ha mai perso
la grinta e lo spirito di iniziativa che lo ha sempre contraddistinto, sembrava avere risorse inesauribili; ciò che maggiormente stupisce, avendolo incontrato nella sua casa di Cantalupo pochi giorni
prima della scomparsa, è che la malattia non ha minimamente intaccato il suo spirito di intraprendenza e la sua voglia di fare; anche in quella occasione partecipava manifestando idee e proposte
con lo spirito combattivo di sempre. Va sottolineato anche che Isidoro Carancini era Socio e cliente
della Banca di Filottrano e verso la quale ha sempre mostrato un profondo attaccamento, perché
lo considerava un fattore di successo dell’intera Comunità Filottranese di cui andare orgogliosi.
Personalmente ricorderò Isidoro Carancini come un uomo che difficilmente si arrendeva di
fronte alle difficoltà, ma le affrontava con determinazione e riusciva sempre a superarle. Amo
pensare che Isidoro abbia superato anche l’ultima fatica: il passaggio tra la vita terrena verso quella
promessa in quanto fervente cattolico.
Luciano Saraceni
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CREDITO COOPERATIVO
li e folcloristiche di tutta Italia, trovando ingaggi
e favorendo la partecipazione a importanti festival nazionali e internazionali che hanno portato
il Gruppo a essere conosciuto e apprezzato in tutta la penisola. Ha continuato a credere nell’importanza di un gruppo folk cittadino anche
quando, ormai cessate da anni le esibizioni della
Castellana, noi più giovani elementi, figli, nipoti
e simpatizzanti abbiamo dato vita all’associazione Quelli dell’ara, incoraggiandoci e favorendo la
collaborazione con il circolo culturale L’Incontro.
Domenica 3 maggio 2015, durante la seconda
edizione di Io ballo come tu me soni, Isidoro è stato chiamato a tagliare il nastro sul palco insieme a
Pina Zenobi, come rappresentanti rispettivamente
dei vecchi gruppi folk La Castellana e Il Biroccio. Oltre a ricordare l’importanza delle loro figure, l’associazione Quelli dell’ara ha voluto ringraziarli di
aver recuperato e poi essere riusciti a tramandare
fino a noi la musica e i balli nella versione tipica
di Filottrano e la peculiarità dei passi, le movenze e
le coreografie originarie, diverse da quelle dei paesi
limitrofi. L’entusiasmo, per aver riportato un festival del folklore con gruppi provenienti da tutte le
Marche nella stessa piazza che quasi cinquant’anni
prima ha ospitato quello tanto voluto da Isidoro, è
stato condiviso. Grazie Isidoro per aver contribuito
a trasmettere a chi non li avrebbe mai più sentiti risuonare tra i campi e le aie i canti a vatoccu, gli stornelli e i passi tipici del nostro saltarello e gallinella.
Quelli dell’ara
Filottrano
Dalle tue parti, dalla tua parte.
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rgomentare su di un personaggio così
eclettico quale è stato Isidoro Carancini
non è affatto cosa semplice; mi limiterò nel
descrivere alcuni episodi che hanno caratterizzato la nostra lunga amicizia. Ebbi modo
di conoscerlo nell’autunno del 1969, quando feci una sortita a Filottrano da Sant’Elpidio a Mare (dove già dal 1961 risiedevo
per motivi di lavoro) e proprio in questo
periodo mi ero recato alla Cartolibreria di
Edgardo Brugnoli per acquistare un volume
di cui ne avevo notizie su Voce Adriatica, dal
titolo Filottrano nella Storia a cura di Mons.
Mario Natalucci, noto storico anconetano
ma... voluto fortemente da Isidoro Carancini allora Sindaco di Filottrano.
Fu proprio il titolare della Cartolibreria,
il noto e familiare “Cacco” che mi presentò a Isidoro Carancini. Mi congratulai con
questo signore, dall’aspetto gioviale con
uno stile di portamento che lo contraddistingueva, su di altri, a colpo d’occhio. Il
“nuovo amico” mi illustrò i motivi della
erezione della statua di Ottrano in Piazza
Mazzini nell’anno 1968, lasciando così alle
future generazioni l’imput di conoscere le
nostre radici, giacché il mitico “Ottrano” è
stato il fondatore della nostra città di Filottrano; l’opera scultorea venne eseguita dagli
artisti dr. Guido Ricci e Giuseppe Zepponi.
Usciti dalla Cartolibreria, dopo una piacevole chiacchierata, Isidoro mi fece omaggio di un importante volumetto da lui voluto, promuovendo così una importante
mostra internazionale di arti figurative. Il
volumetto, che tengo con cura ancor oggi
nella mia libreria, ha per titolo 1° Premio
Internazionale d’Arte, Ottrano d’Argento,
edito nel maggio del 1969. Con tale iniziativa culturale Isidoro Carancini aveva
richiamato a Filottrano diversi artisti italiani e stranieri, i quali poi dopo le varie ed
annuali esposizioni lasciavano al Comune,
in segno di riconoscenza, una loro opera,
ed alcune di queste sono ancora visibili nei
vari uffici comunali.
Di lì a poco ci salutammo con l’augurio
di rivederci e progettare qualche cosa di
nuovo, in forma di storia e di arte per la nostra Filottrano. Nel 1976 ritornai definitivamente a Filottrano e non mancò il modo
di ritrovarci e da questi incontri la nostra
amicizia si rinsaldò e nacquero nuove forme di storia attraverso delle pubblicazioni
che in seguito illustrerò.
Negli anni 1993-’94 Isidoro Carancini
vestiva la prestigiosa carica di Presidente
della Società dello Stivale ed aveva programmato di rinverdire i fatti storici del 1466
con una pubblicazione, curata magistralmente dal dott. Pio Francesco Fantasia di
Osimo. Per tale lavoro Isidoro mi invitò a
collaborare e ciò feci con grande piacere; il
volume dal titolo La Contesa dello Stivale,
il pasticciaccio a lu passo largu, venne presentato al pubblico nell’agosto del 1994 in
occasione della rievocazione storica che da
parecchi anni, sempre in agosto, viene ripresentata.
Dar vita alla cultura, alla storia, era una
predisposizione innata in Isidoro; vedendo che l’artistico Portale di San Francesco
(1531) andava sempre più deteriorandosi, si interessò per un restauro e nell’anno
2000, poiché era Presidente del Lions Club
di Osimo, aveva sollecitato per tale opera
vari Enti pubblici, Chiesa, Comune, Soprintendenza etc. Purtroppo i tempi si prolungarono ed in quell’anno non si poté far
nulla, ma... ad opera compiuta Isidoro volle ricordare ai posteri quell’impegno preso
nell’anno 2000 e nel 2009 programmò di
dare alle stampe il resoconto delle sue pressioni per il restauro. Ne scaturì una pubblicazione e a tale progetto mi aveva chiesto il
mio aiuto, che provvidi con entusiasmo a
F.G.F.
snc
compilare ciò che mi aveva chiesto; la pubblicazione, dal titolo Il recupero del Portale
di San Francesco detto di San Rocco, venne
presentata al Circolo culturale L’Incontro
(da Isidoro creato) nel maggio del 2009.
Si avvalse ancora di me nel pubblicare
un volumetto inerente il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia (2011) dal titolo Filottrano e il Risorgimento, non tanto per far
rivivere la grande epopea del Risorgimento
Italiano, ma per mettere in evidenza agli
odierni filottranesi quanti di questi sentirono quei sentimenti per una Italia libera. Il
volume venne presentato al Teatro Torquis
il giorno 24 settembre 2011 con grande partecipazione di pubblico.
Come già scritto all’inizio, Isidoro è stato
veramente un grande ed intelligente uomo,
legato al luogo natio, aveva fondato questo periodico culturale L’Incontro News, con
l’artista filottranese Nazareno Rocchetti
pose in opera un busto di bronzo in onore
a Giacomo Costantino Beltrami, opera che
tutt’oggi è presente all’entrata della Scuola
Media. Intentilì, sempre con Rocchetti, la
contrada Cantalupo facendovi collocare la
statua in bronzo raffigurante San Francesco
e il Lupo, giacché Isidoro ed altri pensavano che San Francesco per recarsi in Osimo
sia passato proprio da tale contrada.
Purtroppo una grave malattia l’aveva
avvinto e dopo lunghi mesi si dipartì da
questo mondo per tornare alla Casa del Signore. La campana della morte suonò per il
nostro caro Isidoro Carancini il giorno 26
luglio 2015. Ciao Isidoro, ti ringrazio per la
tua amicizia, stima e fiducia che hai sempre
riposto in me.
Mario Filippi
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L ’ I N C O NT R O NE W S S P E C I A L E
Ha reso protagonisti
i giovani di Filottrano
V
ogliamo raccontarvi una storia, che ha
come protagonista un uomo... o forse, più
precisamente,la storia di un uomo che è riuscito a rendere protagoniste tante persone con
una sola realtà. E questa storia nasce nei primi
mesi del 2012, quando quell’uomo dai capelli bianchi e dall’aria ben distinta, incontra un
ragazzo, Jerry Stura, e decide di affidare le sorti
del suo circolo culturale a questo “brigante”.
Sicuramente, per il nostro caro Isidoro, quella
fu una bella sfida, di quelle che probabilmente piacevano a lui. Offrì la possibilità di realizzare un sogno, il piccolo sogno di lasciare
alla nostra città “l’alternativa” alla mediocrità.
Ma partiamo dalla fine. La prima volta che
lo vedemmo fu alla prima assemblea indetta per salvare le sorti del Circolo. Se ne stava
seduto, sprofondato nella sedia, immerso in
un avvolgente cappotto scuro, contornato da
una sciarpa. Colpì subito il suo portamento
elegante, di quegl’uomini che non ne fanno
più, che emanano un’energia che odora di
sicurezza e rigore. Se ne stava lì in silenzio
ad ascoltarci, ognuno che diceva la sua, chi
con veemenza, chi con una linea più calma
e ragionata, poi ad un certo punto prese la
parola ed il rumore si fece silenzio. A dispetto della sua stazza, non certo da colosso, e
della sua voce pacata, sapeva farsi ascoltare,
aveva l’arte rara di trasformare con estrema
chiarezza il pensiero in parola. Parlò per venti minuti buoni, ogni sillaba al suo posto,
ogni concetto chiaro, deciso. Quel signore
dai capelli bianchi, così apparentemente
lontano da noi, condivideva il nostro stesso
sogno... e tanto bastò per conquistarci. E noi,
non s’era mica teste facili! Ci parlò col cuore,
con grinta, con voglia di fare, di cambiare le
cose, di farci rispettare. Abbiamo condiviso
con lui un mese o poco più di “battaglia”
contro chi aveva già deciso e stava solo temporeggiando. In quel mese è stato un nonno
e un compagno di ideali, un leone e uno che
sapeva ascoltare. Sempre disponibile al confronto, ma allo stesso tempo orgoglioso del
suo passato e assolutamente non disposto a
farsi prendere in giro. Poi le cose sono andate
come sappiamo tutti, ad oggi quel centro di
aggregazione per molti giovani di Filottrano
non è altro che una vecchia cantina impolverata al centro del nostro paese, che al passarci
davanti viene ancora il groppo in gola.
Non furono necessarie, al tempo, frasi di
circostanza… ma lui già sapeva. Forse non
tutti riusciranno a capire davvero fino in fondo cosa è stato per noi il “Circolo culturale
l’Incontro”, ma Isidoro lo aveva capito benissimo e sapeva che gli eravamo grati. Un posto fatto di poesia, di musica e di cultura. Un
posto che accoglieva tutti, che non ti faceva
sentire mai solo ma anzi ti faceva apprezzare il piacere di essere parte di una comunità.
Un posto che offriva la possibilità di essere sé
stessi, insieme.
Ma si sa, la storia non è sempre giusta, anche se il tempo poi si trascina con le sue verità e se nella vita sono i fatti che contano,
il “fatto” rimane un
fantasma di polvere
là dove prima ribolliva di creatività.
Il tempo da sempre
è giudice inamovibile
del nostro percorso,
sfoglia inesorabile i
nostri anni, attraversa
la nostra pelle, appesantisce il nostro corpo, affatica la nostra
mente ed è lui che
decide di spegnere
la nostra anima. Eppure, ci sono uomini
che il tempo lo cavalcano, lo tengono per mano senza lasciarsi
sopraffare ma anzi, si alleano ad esso, lo tengono stretto, vivono appieno ogni momento e da esso si lasciano consigliare. Ci sono
uomini, che vanno al di là del tempo, delle
generazioni, delle etichette, uomini col dono
della parola e che quando ci lasciano, creano un buco, perché non importa per quanto
tempo abbiano incrociato il tuo cammino,
loro, sanno lasciarti un po’ di loro stessi ed il
leone dai capelli bianchi, un po’ nonno e un
po’ compagno, ci mancherà.
Grazie di tutto Isidoro.
Maria Laura Belloni
UN’IMPORTANTE EREDITÀ CULTURALE DA RACCOGLIERE
C
onobbi veramente Isidoro Carancini nel 1967, quando, da Sindaco, organizzò e
celebrò, con una solennità mai vista prima, il 23° Anniversario della Battaglia di
Filottrano. Io, allora, ero all’inizio delle mie ricerche e quell’evento fu per me preziosissimo perché, grazie a Isidoro, potei avvicinare i maggiori protagonisti viventi della battaglia. Mai tante personalità, prima di allora, si era riusciti a portare a Filottrano. Anche
in seguito Carancini ha sempre avuto una particolare attenzione per questa ricorrenza
e per tutti gli importanti eventi culturali della nostra città. Personalmente gli sarò sempre grato per avere favorito e apprezzato, con il suo Circolo Culturale “l’incontro”, la
pubblicazione dei miei libri e dei miei articoli sul “news” del Circolo. Molte altre cose
ha fatto Carancini nei suoi due mandati da Sindaco e da Presidente delle varie Associazioni a cui fu eletto. Il suo “curriculum”, descritto nel libro “I Sindaci di Filottrano”
(pagg. 257-260), ne è la prova. Addio Isidoro, spero che qualcuno, sulla scia degli
eventi culturali che hai saputo dare a Filottrano, raccolga la tua eredità.
Giovanni Santarelli
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Il doppio senso
dell’accoglienza
I
sidoro ha accolto con entusiasmo ed affetto me e la mia Associazione Culturale Para un principe enano, nel suo Circolo
L’Incontro, approfondendo la mia personale conoscenza della Cultura Italiana
e dando spazio allo sviluppo dei diversi
progetti che abbiamo intrapreso insieme,
come ad esempio la collaborazione nella realizzazione della Mostra Itinerante
Cinque artisti per Cuba, la conoscenza del
nostro poeta nazionale Josè Martì e tanti
altri momenti in cui tradizione e cultura
hanno fatto crescere la nostra amicizia e
la nostra stima reciproca, valorizzando i
nostri diversi paesi di origine.
Esistono uomini che, oltre al loro dovere, sono capaci di andare alla ricerca
dei fatti storici ed
approfondire l’interiorità che li circonda. Allo stesso
tempo trasmettono agli altri di essere partecipi del
loro pensiero, dando uno spiraglio di
luce alla memoria
di atti già accaduti ed a personaggi
che riposano nel silenzio, ma che formano
parte di una valida sintesi del conoscere,
per farla trasparire dalla nostra storia.
La madre di tutte le Nazioni è la conoscenza della Cultura, che unisce i popoli
UN GUERRIERO “SCOMODO”
E VULCANO DI IDEE
I
sidoro, unico e inimitabile, un vulcano
di idee ma non solo. Lui, a differenza
di altri, le cose le portava a termine. Instancabile, sempre pronto a combattere
come un vero guerriero... i guerrieri combattono. Mi reputo una persona molto
fortunata di aver conosciuto un uomo,
un amico, un fratello, Isidoro. Con lui
abbiamo fatto delle cose belle, passatemi, molto belle... Noi le cose le facevamo
con il cuore. So che era un personaggio
scomodo: prerogativa, questa, di persone
che fanno. Come filottranese dico a me
stesso e ad altri che è un esempio da imitare. Orgoglioso di essere un filottranese.
Grazie Isidoro.
Nazareno Rocchetti
attraverso le loro tradizioni che sono in
sinergia con tutta la storia del mondo.
La consapevolezza della Cultura e la sua
propagazione ci rende “uomini liberi”. Il
doppio senso di accogliere e trasmettere
Cultura di Isidoro Carancini fa risaltare la
composizione etnica del nostro territorio
e mettere in evidenza le nostre origini di
appartenenza in sinergia con le altre nazioni.
In tempi remoti si sono diffuse sulla
terra la lingua latina gli usi ed i costumi
dei popoli europei e la religione cattolica,
che mischiata con le credenze religiose
dell’Africa danno una misteriosa magia al
nostro popolo Cubano. Sono stata profondamente coinvolta nel fenomeno antropologico dell’emigrazione da Cuba verso
l’Italia, stabilendomi a Filottrano, accolta
da una popolazione non sempre al corrente della sinergia storico-culturale che esiste
tra Cuba e l’Italia, indissolubile legame
risalente a tempi remoti. Ho apprezzato
in Isidoro la sensibilità del “maestro” che
mette la sua esperienza a disposizione dei
più giovani, per crescere insieme e far instaurare uno scambio di offerta verso gli
altri, con rinnovato slancio.
Olga Lidia Priel Herrera
lavorazione di tubi in rame
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LCM srl • Via Schiavoni, 20/A • Filottrano (AN)
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dicembre2015 - L`Incontro News