Contributo
Regione del Veneto
“Iniziativa realizzata con il
contributo della Regione
del Veneto - Assessorato
alle Politiche sociali,
Volontariato e Non Profit”
PROVINCIA DI PADOVA
ASSESSORATO
AGLI INTERVENTI SOCIALI
ASSOCIAZIONE
SOLIFER
onlus
Introduzione
Presidente della Provincia di Padova
Vittorio Casarin
Assessore agli Interventi Sociali della Provincia di Padova
Massimo Giorgetti
Presidente Associazione Solifer onlus
Michela Bertarini
Testi
Michela Bertarini, Raffaella Buzzi, Loretta Callovi, Debora Crippa,
Mariateresa D’Ambrosio, Anna Maria De Pietro, Tiziana De Ruggieri,
Marco Nicolussi, Lucia Piazza
Coordinamento editoriale
Roberto Boscarato
Provincia di Padova – Assessorato agli Interventi Sociali
Contributo
Regione del Veneto
Organizzazione e segreteria progetto
Associazione Solifer onlus
Progetto e realizzazioni grafiche
Enrico Gramatica
Stampa
Papergraf
PROVINCIA DI PADOVA
ASSESSORATO AGLI
INTERVENTI SOCIALI
in collaborazione con
ASSOCIAZIONE SOLIFER
onlus
con il patrocinio
“Iniziativa realizzata con il contributo della Regione del Veneto
Assessorato alle Politiche sociali, Volontariato e Non Profit”
2
ASSOCIAZIONE SOLIFER onlus
L’Associazione Solifer si
trova a Padova in Viale
F. Cavallotti n. 32.
Tel. 049 691799
L’Associazione Solifer nasce con l’intento di intervenire in tutte
le situazioni di difficoltà, di disagio o di crisi, della famiglia,
della coppia, dell’individuo, dei gruppi. Le attività sono rivolte a
individuare e a contrastare le cause che concorrono a determinare
condizioni di difficoltà e di disagio psicosociale, a progettare azioni
preventive su condizioni e contesti potenzialmente patologici,
nonché a creare e sviluppare “rete” tra le associazioni e gli enti del
territorio veneto. Interventi efficienti ed efficaci, che rappresentano
la mission dell’Associazione, presuppongono il contributo di
professionisti competenti ed abilitati. A tal fine, infatti, Solifer si
avvale soprattutto dell’apporto di psicologi volontari.
Particolare attenzione è rivolta alla famiglia, intesa come nucleo
fondamentale della società, portatrice di valori etici e morali e
luogo di elaborazione e trasmissione dei modelli sociali, culturali
e comportamentali.
La ricerca del benessere psicologico, priorità di Solifer, si rivolge alla
promozione del cambiamento, sia relazionale che comunicativo,
inteso come aspetto fondamentale per il raggiungimento di
un’equilibrata crescita della persona. Gli spazi di ascolto, i colloqui,
le attività in gruppo, promossi dagli operatori dell’Associazione,
hanno lo scopo di aiutare a comprendere le difficoltà e i disagi,
attraverso un percorso che si indirizza verso la consapevolezza. Essere
consapevoli significa acquisire strumenti e modalità che portano ad
una efficace e adeguata capacità di comunicare e di relazionarsi,
quindi alla maturazione, alla crescita e all’evoluzione dell’individuo,
della coppia, della famiglia e della società in generale.
Michela Bertarini
Presidente
Associazione Solifer onlus
www.solifer.it
[email protected]
3
Massimo Giorgetti
L’Assessore provinciale
agli Interventi Sociali
PROVINCIA DI PADOVA
I
n un momento fondamentale per la società, in cui i cambiamenti
sono più rapidi e profondi, anche la famiglia può entrare in crisi.
Una situazione di conflitto, che per molte persone può essere
difficile da affrontare, che ferisce e disorienta, non è priva, però, di
soluzioni positive.
La crisi, infatti, rappresenta anche un’opportunità per crescere,
per imparare, per cambiare sia come individui che come membri
della famiglia. Per raggiungere questo obiettivo c’è bisogno però di
acquisire un approccio positivo alla crisi. Va rovesciata l’idea che il
conflitto sia solo negativo, un sinonimo di competizione e di lotta,
per imporre invece un’accezione diversa in cui la crisi è vista anche
come opportunità.
Questo vuole essere la “Crisi familiare: l’evoluzione possibile” il
progetto che la Provincia di Padova ha realizzato, in collaborazione
con l’Associazione Solifer, per sostenere la famiglia. Una serie di
incontri e conferenze per affrontare, insieme ad esperti, il tema
della crisi familiare. Un opuscolo per raccontare storie quotidiane
in cui ciascuno di noi potrebbe essere protagonista. Insieme queste
iniziative formano un percorso che ha l’obiettivo di sostenere le
famiglie in difficoltà a partire dal dialogo.
Se la famiglia cambia, infatti, se i ruoli al suo interno sono mutati
e ripensati, essa rimane comunque un’istituzione che va sostenuta
e difesa a partire proprio dalla capacità di parlare e di confrontarsi
per essere capaci di ascoltare anche i silenzi e i sussurri.
Vittorio Casarin
Presidente
della Provincia di Padova
Provincia di Padova
P.zza Antenore, 3
35121 Padova
Tel. 049 8201848
www.provincia.pd.it
[email protected]
4
Progetto
S
uccede spesso che le difficoltà, i disagi e le crisi vissute in famiglia
rimangano inespresse a causa di una comunicazione superficiale,
sia all’interno della coppia che nel rapporto genitori-figli.
Una comunicazione efficace tra i componenti della famiglia, unita
ad una ricerca di maggior condivisione nei rapporti, rappresentano
alcuni degli aspetti fondamentali e determinanti per il benessere
della famiglia, della coppia e della società, ma anche del singolo.
Invece, troppo spesso purtroppo, queste situazioni di difficoltà
e di crisi rimangono relegate tra le mura domestiche diventando
talvolta casi di cronaca. La famiglia, la coppia e le istituzioni, allora,
devono dedicare maggiori risorse e spazi allo sviluppo di modalità
che permettano una comunicazione più esaustiva e consapevole,
dove poter dar voce a quei vissuti di disagio e di crisi che spesso
sembrano non trovare via d’uscita.
Pensare che la famiglia funzioni veramente solo in assenza di
contrasti è però fuorviante ed erroneo: il problema della crisi
non è il conflitto in quanto tale, ma l’incapacità di affrontarlo e
risolverlo adeguatamente. Le crisi sono naturalmente presenti nella
vita dell’essere umano e rappresentano anche, e soprattutto, un
momento di confronto, di crescita e di conoscenza di sé attraverso
l’altro. Incorrono maggiormente nel rischio della separazione quelle
famiglie che negano o combattono la crisi stessa, non pensando, o
non riuscendo, a trovare gli strumenti e le capacità per affrontarla
e risolverla adeguatamente. La crisi della famiglia e/o di coppia è
un momento carico di rischi, ma anche di possibilità di evoluzioni
positive. Il rischio è quello di una situazione di stallo o della fine
del rapporto e della separazione; l’evoluzione positiva è quella che
porta a un rinnovamento della relazione attraverso l’acquisizione
della consapevolezza di ciò che non va e la scoperta di eventuali
soluzioni. Le coppie e le famiglie che prendono coscienza di questa
nuova prospettiva, diventano in grado di utilizzare i momenti di
conflitto e di crisi come stimolo verso una spinta evolutiva che
porta ad una maturazione e ad una crescita del rapporto familiare e
ad una comprensione maggiore del partner.
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Racconti di famiglia
Quando parlarne serve
Quello che leggerete di seguito è il racconto di una famiglia in un
momento particolare della sua esistenza in cui la comunicazione è
difficoltosa e poco funzionale al rapporto di coppia.
In ogni famiglia, infatti, è naturale che periodi di serenità, nei quali
viene lasciato ampio spazio alla comunicazione e alla comprensione
reciproca, si alternino a periodi in cui invece, per diverse ragioni
possibili, la comunicazione si interrompe ed ognuno si chiude in se
stesso, fermo sulla propria posizione.
La storia narra di Giulia e Lorenzo, una giovane coppia che, in
seguito alla nascita del primo figlio, vive la necessità di riorganizzarsi,
affrontando questo cambiamento con i sacrifici e la fatica di essere
genitori, salvaguardando contemporaneamente la dimensione
di coppia e il loro ruolo professionale. Riuscire a conciliare tutti
questi aspetti è un compito difficile, che spesso diviene fonte di
incomprensioni, discussioni e malumori.
La storia presenta due possibili finali, ognuno dei quali caratterizzato
da modalità di comunicazione diverse: l’una dannosa ai fini di
una risoluzione del problema, l’altra maggiormente funzionale,
che permette alla coppia di affrontare le difficoltà, in un clima di
comprensione e di un attento ascolto reciproco.
Capovolgendo il libretto è inoltre possibile leggere una seconda
storia, la quale permette di comprendere ulteriormente quanto
il ruolo della comunicazione sia fondamentale in ogni relazione,
indipendentemente dall’età dei membri coinvolti, dal loro ruolo
sociale e dal tipo di difficoltà che si trovano ad affrontare.
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La storia di Giulia e Lorenzo
Giulia e Lorenzo
Giulia e Lorenzo sono due giovani sulla trentina, sposati da poco
e con un figlio, Alessandro, di quasi un anno. Entrambi lavorano
molto: lui è impiegato in un’azienda e viaggia spesso, lei è una
libera professionista ma con la nascita del bambino ha rimandato
tutti i suoi impegni di lavoro per dedicarsi a lui.
Ora Giulia desidera tornare a lavorare e ha chiesto a Lorenzo di
essere più presente. La settimana seguente dovrà incontrarsi con dei
clienti e avrà bisogno che lui si occupi del bambino. Lorenzo aveva
genericamente dato la sua disponibilità.
Lorenzo torna a casa dal lavoro e trova Giulia impegnata al
computer per organizzare la riunione della settimana successiva.
Tutto è pronto per la cena, il bambino ha già mangiato e sta
tranquillo nel box.
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La storia di Giulia e Lorenzo
Finale1
Lorenzo: Ciao amore! Com’è andata oggi con Alessandro?
Giulia: La cena è pronta, tirala fuori. Finisco questa cosa e arrivo.
Lorenzo (va in cucina e dice): Giulia, sai che la fiera del mobile di
Berlino parte la prossima settimana?
Giulia (dentro di sé si infastidisce ma non risponde).
Lorenzo: Hai sentito Giulia? Ci andranno i più grandi esponenti
internazionali e il mio capo ha chiesto proprio a me di
accompagnarlo! E’ un’occasione unica per la mia carriera, starò
dieci giorni in Germania con il capo e mi farò conoscere.
Giulia (si blocca e dice): Stai scherzando?
Lorenzo va da lei e con tono tranquillo: Sai quanto è importante
per la mia carriera. Se tutto va bene prenderò una promozione e
un incentivo.
Giulia: (con tono gelido) E la mia di carriera?
Lorenzo: Ma sarebbe una cosa buona per tutta la famiglia.
Non rimandano la fiera per noi! Ma scusa non puoi posticipare i
tuoi impegni?
Giulia: No che non posso! Ti ho avvisato in tempo proprio perché
potessi organizzarti!
Lorenzo: Sì, lo so, ma non potevo certo prevedere che mi vrebbero
offerto un’ opportunità del genere!
Giulia: Ecco, sei sempre il solito, il solito egoista!
Non cambierai mai. Sapevi benissimo che la prossima settimana
per me sarebbe stata importante.
Lorenzo: Non mi avevi detto che era una cosa sicura.
Ma non puoi proprio spostarla? Io di certo non posso perdere
un’occasione del genere.
Giulia: No che non posso! Io te l’avevo detto già la settimana scorsa.
Come sempre non mi ascolti. Ci sei sempre e solo tu. Sono mesi
che non lavoro per stare con Alessandro e adesso che io ho la mia
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1
La storia di Giulia e Lorenzo
Finale
1
occasione mi chiedi di rinunciare.
Lorenzo: Non ti chiedo di rinunciare e non te l’ho mai chiesto!
Ti chiedo solo di spostare.
Giulia: Ho atteso fin troppo. Ho 34 anni e non posso più aspettare.
Ho rimandato anche la gravidanza per i tuoi impegni.
Lorenzo: Per i miei? Per i nostri impegni!
Giulia: Beh, di certo eri tu quello che si faceva più problemi…
Lorenzo: Sai quanto sia importante il lavoro per me! Lavoro per
noi, per la nostra famiglia! Quello era un momento molto delicato
e non avrei avuto tempo da dedicarvi!
Giulia: Sì, ma neanche adesso ci stai dedicando del tempo.
Alessandro continua ad essere un peso per te!
Lorenzo: Sai benissimo che non è così!
Giulia: No, non lo so affatto…Ammettilo che non volevi
Alessandro!
Lorenzo: Ma cosa c’entra? Cosa dici? Stai straparlando!
Mi metti in bocca parole che non ho detto.
Giulia: Dillo che vorresti essere libero di seguire la tua carriera
senza di noi. Dillo che per te siamo soltanto un peso!
Lorenzo: Con te è impossibile ragionare!
Lorenzo va in cucina per la cena.
Giulia se ne va in camera senza dire niente, mentre il bambino piange
nel box. Arrabbiata e frustrata piange e ricorda la chiacchierata del
giorno prima con l’amica Silvia che, come lei, al momento della nascita
del primo figlio, ha avuto dei problemi con il marito nell’accettare e
gestire la nuova situazione. Contrariamente a loro, Silvia e marito si
sono rivolti ad uno psicologo che li ha aiutati a capire come fare per
affrontare le difficoltà di coppia e genitoriali. Giulia allora comincia
a pensare che, parlandone con uno psicologo, si possono individuare
delle soluzioni soddisfacenti per lei e suo marito.
9
La storia di Giulia e Lorenzo
Finale2
Lorenzo: Ciao amore! Come Stai? Com’è andata oggi con
Alessandro?
Giulia: Ciao. Tutto bene oggi. Dammi un secondo, finisco qui e
poi mangiamo.
Lorenzo: Giulia, sai che la fiera del mobile di Berlino parte la
prossima settimana? Io vorrei andarci, ma come facciamo?
Giulia (un po’ infastidita): Capisco, ma tu come pensi di fare?
Lorenzo: Non lo so, ho cercato di gestire la cosa, ho chiesto al mio
capo, però lui dice che è importante che ci vada io.
Giulia (cercando di controllarsi): Certo, ma ti ricordi che avevamo
deciso insieme che la prossima settimana sarei tornata al lavoro o ti
è passato di mente?
Lorenzo: No, mi ricordo. Ma andare a Berlino ora è il modo più
rapido per consolidare la mia posizione.
Giulia: Non so come potrei sentirmi dovendo rimandare ancora il
mio lavoro…Non so se riuscirei ad essere felice per te…
Lorenzo: Lo capisco, …immagino ti sentiresti frustrata.
Giulia: Già,…La cosa migliore sarebbe riuscire a venirci incontro
a vicenda, cercando di combinare i nostri impegni in modo che
tu non debba trascurare la carriera e che io possa riprendere a
lavorare.
Lorenzo: Sì, credo siano importanti entrambe le cose.
Giulia: Quindi riconosci come sia importante per me ricominciare
a lavorare quanto per te andare a Berlino.
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2
La storia di Giulia e Lorenzo
Finale
2
Lorenzo: Sì, certo, inoltre non starei bene sapendoti insoddisfatta.
Giulia: Allora cosa possiamo fare? Nemmeno io voglio chiederti di
rimanere a casa…
Giulia e Lorenzo rimangono qualche istante in silenzio riflettendo
sul da farsi…
Giulia: Non è facile trovare una soluzione…Vorrei ricominciare a
lavorare, ma se tu rinunciassi alla tua occasione, mi dispiacerebbe
molto, mi sentirei in colpa e so bene che i sensi di colpa non
portano da nessuna parte…Non riesco a decidere quale
sia la cosa migliore per noi…
Lorenzo: Forse, per questa volta, potremmo chiedere ai tuoi genitori
di venire qui; credo che lo farebbero volentieri. Così non rimani da
sola, riesci a seguire i tuoi impegni e io sono più tranquillo.
Giulia: Sì, mi sembra una buona idea. Per questa volta potremmo
fare così. Poi però sarebbe opportuno che da ora in avanti cercassimo
di organizzarci meglio, in modo tale da avere più tempo da dedicare
a noi e ad Alessandro, senza dover sempre chiedere l’intervento dei
nostri genitori.
Lorenzo: Sì, credo proprio che tu abbia ragione. Intanto comunque
stavo pensando ad una cosa: siccome gli ultimi giorni della fiera
sono di rappresentanza, potrei chiedere a qualche collega di
rimanere al posto mio e io potrei tornare prima. Che dici?
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La storia di Giulia e Lorenzo
2
Finale
Giulia: Mi sembra perfetto, così potremo passare il fine settimana
noi tre insieme.
12
Spunti di riflessione
Saggistica
BRENA S. “Abbracciami ancora”
Salani, 2007.
Ventidue personaggi di spicco della scena culturale, politica e sociale italiana raccontano
le loro storie: frustrazioni e gioie nella vita a due e gli infiniti modi di vivere l’amore,
ognuno con il proprio segreto. Quanto dura e come dura, ma anche perché ci si
innamora, perché si tradisce, perché le donne si sentono sempre in dovere di dare il
massimo, perché si resta accanto a qualcuno nonostante problemi e difficoltà. Non una
ricetta per la coppia perfetta, ma un ritratto corale della coppia di oggi. Storie simili
o storie molto lontane, che dimostrano una cosa semplice: riscoprirsi, e ritrovarsi, in
due oggi è possibile.
Interviste a Susanna Aaron, Elena Baratti, Camilla Baresani, Alessandra Bellini, Adriana
Cavarero, Giuliana Chiaretti, Paolo Dalla Sega, Giuseppe De Rita, Laura Hoesch,
Donatella Marazziti, Maria Rita Parsi, Marina Piazza, Gustavo Pietropolli Charmet,
Lella Ravasi Bellocchio, Alessandro Riva, Vicki Satlow, Anna Serafini, Olimpia Tarzia,
Pina Tromellini, Nicoletta Vallorani, Marco Vichi, Stefano Zecchi.
CUSINATO M., CRISTANTE F., MORINO ABBELE F. (a cura di)
“Dentro la complessità delle famiglie. Crisi, risorse e cambiamenti”
Giunti, Firenze, 1999.
Questo volume è il risultato dell’impegno comune di più studiosi che si sono confrontati
nel loro modo di avvicinare la molteplicità delle dimensioni familiari nell’attuale
contesto sociale. La complessità dell’esperienza familiare viene sondata nei suoi aspetti
più rilevanti: gli stili comunicativi, le modalità decisionali, le strategie organizzative, le
possibili escalation distruttive. Una specifica attenzione è posta anche all’impatto delle
famiglie nei servizi sociali e di igiene mentale, agli attuali orizzonti interculturali, alla
realtà scolastica ed educativa.
GIOMMI R.
“Vicini di cuore. Parole, sesso ed emozioni: manuale di manutenzione dell’amore”
Sperling & Kupfer, 2007.
Oggi la coppia è diventata un universo a rischio: deve essere vivace, calda, intrigante,
sicura, sorprendente, e se non risponde a questi requisiti spesso si sfalda. Gioco,
riti, avventura possono far ritrovare le gioie della complicità sessuale e sentimentale,
della confidenza e della tenerezza. In questo libro l’autrice - forte di un’esperienza
psicoterapeutica con centinaia di coppie - spiega quali sono i comportamenti utili a
rompere o a salvare una relazione, come recuperare le risorse per il cambiamento e
suggerisce le tre regole d’oro da accettare per ricominciare, che in fondo vuol dire non
tradire l’intuizione iniziale alla base del rapporto: “tu sei la persona giusta”.
GRAY J. “Conoscersi, capirsi, amarsi”
Tea, 1996
Il manuale dedicato a quanti vogliono vivere all’insegna dell’amore e della passione.
La guida indispensabile per la coppia felice. “La sfida che bisogna affrontare quando
si vive un rapporto di coppia è superare i conflitti, fondendo le differenze fino a
formare un’alleanza che funzioni. In ogni ambito che ci vede su posizioni differenti
c’è un forte potenziale di conflitto oppure di crescita. In parole povere, ogni differenza
è un’opportunità per rafforzare la capacità di instaurare rapporti armoniosi tramite
soluzioni che soddisfino entrambi” J. Gray.
NARDONE G., ”Correggimi se sbaglio”
Ponte alle Grazie, 2005.
Essere in sintonia con gli altri; saper chiedere quello di cui abbiamo bisogno; esprimere
le proprie emozioni; non farci violare da un interlocutore aggressivo ma saper reagire
in modo vincente: conquistare tutte queste abilità non è facile ma non è nemmeno
impossibile. Le possiamo catalogare sotto la voce «comunicare». Si tratta per prima cosa
di disvelare il funzionamento profondo del dialogo e in secondo luogo di esercitarsi, con
pazienza (ce ne vuole molta), senza scoraggiarsi davanti alle difficoltà, senza aspettarsi
dei risultati immediati. Giorgio Nardone ci inizia all’arte della comunicazione mettendo
a disposizione in questo libro un’esperienza ventennale di lavoro come psicoterapeuta
e psicologo: nella sua cassetta degli attrezzi il dialogo e la cura attraverso la parola
sono gli arnesi fondamentali, i più efficaci, strumenti a disposizione di tutti coloro che
vogliono comprendere il conflitto e pacificarlo. Nella coppia, sul lavoro, nella battaglia
del mondo.
NARDONE G., GIANNOTTI E., ROCCHI R.,
“Modelli di famiglia. Conoscere e risolvere i problemi tra genitori e figli”
Ponte alle Grazie, 2001.
La famiglia è un’organizzazione retta da regole che proteggono e permettono ai figli
di crescere, regole che a volte diventano troppo rigide, o non sono più adatte a una
situazione familiare in evoluzione. Tutti i genitori e i figli lo sanno: questo è il rischio
della famiglia, diventare un’organizzazione chiusa di cui non si riescono più a sovvertire i
meccanismi. In questo libro Giorgio Nardone ha riassunto insieme ai suoi collaboratori
il lavoro di anni di ricerca-intervento in una serie di schemi di organizzazione familiare.
I genitori e i figli potranno trovare la descrizione di sei modelli esemplari di gruppi
familiari, quelli che più spesso ricorrono nel panorama attuale e che in questi ultimi
anni emergono come responsabili della formazione di nodi problematici all’interno
della famiglia italiana. Le strategie di soluzione sono semplici e chiare, le terapie molto
veloci, gli esempi riportati illustrano perfettamente la formazione di meccanismi
negativi e il loro scioglimento in seguito alla terapia. Il risultato è una fotografia nitida
della situazione recente ma soprattutto una serie di strategie di soluzione sorprendenti
che riescono ad aggirare la resistenza al cambiamento dei nuclei familiari, arrivando
così a spezzare quei modelli rigidi formatisi nel corso di tanti anni di protezione e di
chiusura.
Le parole per dirlo
linee guida per comunicare meglio
A
ll’interno del dialogo ci sono modalità che rendono efficace la
comunicazione e altre che invece creano incomprensioni e non
aiutano quindi a risolvere il conflitto.
E’ comunque importante che in ogni tipo di relazione si cerchino
dei momenti di condivisione e ascolto all’interno dei quali ognuno
possa esprimere i propri bisogni, desideri ed emozioni in maniera
autentica e nel rispetto della sensibilità dell’altro.
Solo grazie a questi momenti è possibile comprendersi e, quindi,
venirsi incontro.
La coppia, pur avendo nella maggioranza dei casi le risorse per
risolvere il conflitto, molto spesso utilizza un modo di comunicare
non adeguato e lo ripropone ad oltranza senza coglierne i limiti.
Questo non permette di comprendere il punto di vista dell’altro
che potrebbe portare ad una diversa visione delle cose.
In queste situazioni può essere utile rivolgersi ad un professionista
esterno (psicologo) capace di fornire ulteriori elementi per vedere il
problema da un’altra prospettiva.
Nella lettura di entrambe le storie, con i relativi differenti finali,
è evidente come all’interno di una coppia ci possano essere due
diverse modalità di comunicare: una funzionale alla risoluzione del
problema e una inefficace, a causa della quale il conflitto viene ad
aggravarsi.
L’obiettivo di questo vademecum è presentare al lettore , in maniera
sintetica la struttura di un metodo per dialogare strategicamente con
il proprio partner. Al lettore verranno fornite semplici ma efficaci
tecniche per comunicare con le persone, in grado di trasformare i
disaccordi in accordi, i possibili conflitti in alleanze.
Non dobbiamo mai dimenticare, infatti, che nella relazione con
le persone a cui siamo legati affettivamente ed emotivamente,
non esistono vincitori o vinti, ma o si vince entrambi o si perde
entrambi.
Il primo passo per costruire un accordo comunicativo consiste
nell’individuare tutti i modi per rendere fallimentare il dialogo,
e che sono pertanto da evitare. Seguendo la logica di un antico
“se vuoi drizzare una cosa, stratagemma cinese “se vuoi drizzare una cosa impara prima tutti
impara prima tutti i metodi i modi per storcerla di più”, passiamo quindi in rassegna quegli
per storcerla di più”. elementi che hanno il potere di condurre il dialogo nella direzione
del fallimento.
I
I modi PEGGIORI per dirlo
Puntualizzare.
Es. “Ti ricordo che quella volta io… e invece tu…”. La tendenza
costante a puntualizzare le situazioni, le sensazioni e le emozioni
nel rapporto con l’altro è un atto che tende ad alimentare, anziché
prevenire, i problemi. Il motivo è che poche cose sono così fastidiose
quanto il sentirsi spiegare come stanno i fatti e come dovrebbero
essere per funzionare meglio. In questi casi, infatti, ciò che l’altro
prova è la sensazione di essere tenuto sotto controllo e quindi la
reazione conseguente è quella di voler fuggire dalla situazione.
Recriminare.
Es. “Se siamo in questa situazione è colpa tua! Quella volta hai
scelto… e poi hai fatto…”. Il sottoporre il partner ad un processo
in cui vengono puntualizzate le sue colpe, anche se può sembrare
una forma legittima di chiarificazione, ha come unico effetto quello
di far sentire l’altro sotto accusa e di indurlo e ad aggredire.
Rinfacciare.
Es. “Non hai idea di quanto ho sofferto per quello che hai fatto
quella volta…”
Consiste nel rivangare continuamente errori compiuti dall’altro,
sottolineando la sofferenza che hanno provocato e continuano a
provocare in noi, ponendoci sempre nella posizione di vittima. In
questo modo, usando la nostra sofferenza, pensiamo di indurre il
partner a correggere quei comportamenti che l’hanno generata.
Purtroppo il risultato è che non solo il partner non cambia
comportamento, ma si indispone e si arrabbia.
Predicare.
Es. “Tutti i bravi mariti/mogli si comportano così…, mentre tu
…”
Esaminare il comportamento del nostro partner in base a ciò che
riteniamo moralmente giusto o ingiusto e per questo criticarlo,
induce in lui la voglia di trasgredire anziché il desiderio di
conformarsi a quanto da noi proposto .
II
“Te l’avevo detto io!”
L’idea di fondo è che il partner ci comunica il fatto che noi
abbiamo sbagliato qualche cosa perché non abbiamo ascoltato o
non abbiamo dato peso alle sue parole e alla sua opinione. Ma se
io sono già arrabbiato perché ho commesso un errore, il fatto che
l’altro mi faccia notare che l’ho commesso dal momento che non
gli ho dato retta non mi aiuta affatto, anzi mi fa arrabbiare ancora
di più con me stesso e con lui.
“Lo faccio solo per te”
Questo messaggio, che il più delle volte arriva non richiesto, è molto
irritante, perché mette in una condizione emotiva ambivalente
colui che lo riceve: “dovrei ringraziarlo per la generosità, ma sono
in difficoltà perché non è stata da me né richiesta né desiderata”.
“Lascia…faccio io”
Questa tecnica indica un atteggiamento che dietro la maschera
della gentilezza nasconde una forma di squalifica delle capacità
dell’altro. Dovremmo ricordarci che un aiuto non richiesto non
solo non aiuta, ma danneggia.
E’ importante chiarire che non è sufficiente un singolo episodio
di uno o più di tali atti comunicativi per realizzare una dinamica
relazionale connotata da incomprensioni, ma è necessaria l’insistenza
e il costante ripetersi di almeno uno di questi.
Le caratteristiche comuni alle forme comunicative precedentemente
descritte sono:
- il loro basarsi sulle “migliori intenzioni”
- l’essere fermamente convinti delle proprie ragioni
- proporre all’altro le proprie opinioni e sensazioni senza dargli
la possibilità di esprimersi
In conclusione possiamo affermare che per evitare di intrappolarci
nella relazione con gli altri e quindi realizzare l’opposto di quello
che vorremmo, si deve prima di tutto prestare molta attenzione alle
forme del comunicare, selezionando e utilizzando quelle modalità
che inducono un dialogo funzionale.
III
I modi MIGLIORI per dirlo
1. Domandare piuttosto che affermare
Il modo più efficace per comprendere l’altro è rappresentato
dal domandargli cosa pensa e sente riguardo a ciò di cui si sta
discutendo per creare un terreno comune su cui dialogare, evitando
di fare affermazioni che presuppongano una conoscenza a priori del
pensiero dell’altro.
2. Chiedere verifica prima di sentenziare
Prima di proseguire nella discussione è importante chiedere
conferma circa ciò che si è compreso dell’altro e del suo modo di
vedere il problema, evitando di attribuirgli parole e pensieri che
appartengono a noi. Questo permette di arrivare ad una soluzione
condivisa con la chiara sensazione di averla raggiunta insieme.
3. Evocare piuttosto che spiegare
Per dare l’idea di ciò che si sta provando a livello emotivo, è più utile
usare immagini e metafore per comunicare in modo immediato le
proprie sensazioni e far sentire all’altro, prima ancora che capire, i
nostri sentimenti. Dire “sto male, mi sento come persa in mezzo a
un mare in tempesta” è più efficace rispetto a dire semplicemente
“sto male e non so cosa fare”.
4. Agisci piuttosto che pensare
Per ottenere un cambiamento reale è indispensabile non solo capire,
ma essere in grado di agire diversamente. Tra partner è importante
ricordare questo aspetto e di conseguenza progettare piani concreti
d’azione da realizzare per ottenere il cambiamento desiderato.
Questi quattro suggerimenti, se usati sistematicamente, possono
rappresentare dei buoni presupposti per avviare e sviluppare una
comunicazione efficace che possa rivelarsi utile alla risoluzione del
conflitto.
Bibliografia
Watzlavich P. “La pragmatica della comunicazione umana”
Nardone G., Salvini A. “Il dialogo strategico”
IV
Spunti di riflessione
Romanzi
MAZZANTINI M. “Non ti muovere”
Mondadori, 2001
Una giornata di pioggia, una ragazza di quindici anni che scivola e cade dal motorino.
Una corsa in ambulanza verso l’ospedale dove il padre lavora come chirurgo. E proprio
nell’attesa gelata dal terrore di un evento estremo, l’uomo è costretto a mettersi a nudo,
a raccontarsi una verità che gli restituisce un’immagine di sé straniata e violenta. Parla
a sua figlia Angela, parla a se stesso. Rivela un segreto doloroso, che sembrava sbiadito
dal tempo, e che invece torna vivido, lancinante di luoghi, di odori, di oscuri richiami.
Con precisione chirurgica Timoteo rivela ora alla figlia gli scompensi della sua vita, del
suo cuore, in un viaggio all’indietro nelle stazioni interiori di una passione amorosa
che lo ha trascinato lontano dalla propria identità borghese, verso un altro se stesso
disarmato e osceno.
RICCARELLI U. “Il dolore perfetto”
Mondadori, 2005
Alla fine dell’Ottocento un uomo parte da una città del Sud, Sapri, per raggiungere
Colle, un paesino toscano. È il Maestro, giovane anarchico che, in questo luogo insieme
reale e fiabesco, decide di unire la propria vita a quella della vedova Bartoli. Dal loro
amore nascono Ideale, Mikhail, Libertà e Cafiero: figli dai nomi carichi di speranza che
dal padre, costretto all’esilio, erediteranno i sogni e la fede nell’utopia. A Colle vivono
anche i Bertorelli, ricchi commercianti di maiali che da generazioni si chiamano come
gli eroi omerici: Ulisse, Achille, Euridice, Elena. Due famiglie che si uniscono quando
la dolce e saggia Annina si innamora di Cafiero... Dagli ultimi anni dell’Ottocento alla
fine del secondo conflitto mondiale, le vite dei protagonisti, i loro amori, le nascite,
i sogni, i tradimenti e le riconciliazioni si intrecciano alle trasformazioni imposte dal
progresso, dalle guerre, dalle lotte sociali.
MAZZUCCO M. “Un giorno perfetto”
Rizzoli, 2005
Roma, una notte di maggio. La polizia sta per fare irruzione in un appartamento di
via Carlo Alberto: qualcuno ha sentito degli spari, delle grida di aiuto. Forse è un
falso allarme — o forse si è appena consumato un delitto atroce, intollerabile. Un
flashback di ventiquattro ore, e un folto gruppo di personaggi, pedinati quasi minuto
per minuto, ci coinvolge in una giornata piena di eventi, ma che non sembra diversa
da tante altre. Mentre le loro strade si incrociano sul grande palcoscenico di una Roma
frenetica e sorprendente, le loro vite sembrano destinate a esplodere in mille pezzi.
Una storia d’amore e disincanto, di scuola e di lavoro, una notizia da prima pagina
e uno straziante caso di nera. Ma Un giorno perfetto è soprattutto l’anatomia di una
famiglia: ragazze e bambini, uomini e donne, madri e padri, figli e figlie — scene da un
matrimonio in cui tutti noi, nel bene e nel male, possiamo riconoscerci.
DE CARLO A. “Nel momento”
Mondadori 2001
Un uomo che lavora con i cavalli nella campagna a nord di Roma esce a cavalcare in
un mattino ventoso, e cade malamente. Quasi si rompe il collo, e da quel momento
niente è più come prima. Per caso incontra una donna, poi la sua sorella. Tutto cambia
rapidamente, il tempo si dilata per contenere alcune sorprese. Un romanzo che parla
del nostro rapporto con il tempo, e della nostra ricerca della felicità.
Spunti di riflessione
“C’eravamo tanto amati” di E. Scola (drammatico)
“Casomai” di A. D’Alatri (commedia)
“Caterina va in città” di P. Virzì (drammatico)
“Donne con le gonne” di F. Nuti (commedia)
“Gli anni dei ricordi” di J. Moorhouse (commedia)
“I giorni dell’abbandono” di R. Faenza (drammatico)
“I ponti di Madison County” di C. Eastwood (sentimentale)
“Il mio miglior nemico” di C. Verdone (commedia)
“Kramer contro Kramer” di R. Benton (drammatico)
“L’amore è eterno finché dura” di C. Verdone (commedia)
“L’ultimo bacio” di G. Muccino (drammatico)
“La famiglia” di E. Scola (drammatico)
“La finestra di fronte” di F. Ozpetek (drammatico)
“La stanza del figlio” di N. Moretti (drammatico)
“La stanza di Marvin” di J. Zaks (drammatico)
“Little Miss Sunshine” di J. Dayton, V. Faris (commedia)
“Manuale d’amore 2” di G. Veronesi (commedia)
“Manuale d’amore” di G. Veronesi (commedia)
“Mi chiamo Sam” di J. Nelson (drammatico/commedia)
“Mrs Doubtfire” di C. Columbus (commedia)
“Pane e tulipani” di S. Soldini (commedia)
“Quando meno te lo aspetti” di G. Marshall (commedia)
“Ricordati di me” di G. Muccino (drammatico)
“Storia di noi due” di R. Reiner (commedia)
“Tempesta di ghiaccio” di A. Lee (drammatico)
“Viaggi di nozze” di C. Verdone (commedia)
“Voglia di ricominciare” di M. Caton-Jones (drammatico)
Film
Contributo
Regione del Veneto
“Iniziativa realizzata con il
contributo della Regione
del Veneto - Assessorato
alle Politiche sociali,
Volontariato e Non Profit”
PROVINCIA DI PADOVA
ASSESSORATO
AGLI INTERVENTI SOCIALI
ASSOCIAZIONE
SOLIFER
onlus
Consultori familiari
indirizzi utili:
Consultori completi per il territorio
della Provincia di Padova
ULSS 14 CHIOGGIA (VE)
Ufficio relazioni con il pubblico: tel. 041.5534531
Distretto n°1 Chioggia e Cavarzere
CHIOGGIA tel. 041.5572100
Distretto n°2 Piove di Sacco
PIOVE DI SACCO Segreteria tel. 049.9718019
ULSS 15 ALTA PADOVANA
Ufficio relazioni con il pubblico: tel. 049.9324261
Distretto n°1 SUD – EST
CAMPOSAMPIERO tel. 049.9324980
VIGONZA tel. 049.8090711
Distretto n°2 NORD – OVEST
CITTADELLA tel. 049.9424311
PIAZZOLA SUL BRENTA tel. 049.9697111
ULSS 16 PADOVA
Ufficio relazioni con il pubblico: tel. 049.8214050
tel. 049.8214053
Distretto 1
PADOVA (via Salerno, 1) tel. 049.880532/8060
PADOVA (via Ponte Ognissanti, 1) tel. 049.8070376
NOVENTA PADOVANA tel. 049.628019
SEDE DI VILLA BERTA tel. 049.760885
Distretto 2
PADOVA (via Avanzo, 35) tel. 049.8214932
PADOVA (via dal Piaz, 3) tel. 049.8714755
CADONEGHE tel. 049.700322
Distretto 3
PADOVA (via Piovese, 74) tel. 049.751649
ALBIGNASEGO tel. 049.711571
2
Consultori familiari
Distretto 4
SELVAZZANO tel. 049.620877
RUBANO tel. 049.633606
Distretto 5
ABANO TERME tel. 049.812623
ULSS 17 ESTE
Ufficio relazioni con il pubblico: tel. 0429.798521
numero verde 800 82 91 41
CONSELVE tel. 049.9598209
ESTE tel. 0429.618560
MONSELICE tel. 0429.788832
MONTAGNANA tel. 0429.808655
Fonti:
www.regione.veneto.it
www.ulss16.padova.it
3
Dati relativi alle separazioni e ai divorzi
in Italia e nella Regione Veneto
Purtroppo a volte i problemi e i conseguenti conflitti che insorgono
all’interno di una coppia, risultano insanabili e portano alla
decisione di interrompere il rapporto.
Quelle riportate di seguito sono delle tabelle esplicative della
situazione in Italia e nella Regione Veneto per quanto riguarda il
numero delle separazioni e dei divorzi che si sono verificati in un
certo arco di tempo.
Osservando i dati riportati in tabella 1, relativa alla situazione
italiana, è possibile notare come il numero delle separazioni e dei
divorzi sia stato caratterizzato negli anni da un andamento sempre
crescente, con un incremento del 59% dal 1994 al 2003.
Dai dati emerge inoltre come il numero delle separazioni sia
nettamente superiore a quello dei divorzi e tale differenza si
mantenga negli anni.
tabella 1
Separazioni e divorzi in Italia dal 1994 al 2003
100000
90000
80000
71969
70000
60000
51445 52323
57538
30000
27510 27038
79642 81744
64915
60281 62737
50000
40000
75890
32717 33342 33510 34341
41835 43856
37573 40051
20000
10000
0
4
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
separazioni
divorzi
Per quanto riguarda la Regione Veneto, i cui dati sono riportati in
tabella 2, la situazione è la medesima: è possibile infatti notare un
aumento delle separazioni e dei divorzi dal 2001 al 2004, con una
tendenza all’assestamento negli ultimi due anni considerati.
Il numero delle separazioni rimane nettamente superiore rispetto
a quello dei divorzi.
tabella 2
Separazioni e divorzi in Veneto dal 2001 al 2004
8000
7000
6000
6314
6117
3548
3611
3827
2002
2003
2004
5906
5069
5000
4000
3000
2343
2000
1000
0
2001
separazioni
divorzi
Fonte: Rapporto ISTAT 2004
5
Racconti di famiglia
Quando parlarne serve
La famiglia rappresenta un sistema in continua evoluzione e come
ogni sistema è quindi sottoposta a continui cambiamenti, dovuti
al passare del tempo e al conseguente mutare delle situazioni.
In quest’ottica la crisi familiare rappresenta un momento tanto
doloroso quanto inevitabile e per riuscire ad affrontarla in modo
sereno è necessario che persista tra i membri una disponibilità
alla comunicazione e all’aiuto reciproco, nella consapevolezza che
ognuno svolge un ruolo importante nella risoluzione delle difficoltà
che possono insorgere.
Di seguito verrà proposta una storia esemplificativa di crisi familiare
e di due sue possibili evoluzioni, al fine di evidenziare come diverse
modalità di comunicazione possano portare ad esiti differenti: in
un caso la situazione viene affrontata in modo tale da amplificare
il disagio, nell’altro viene lasciato spazio all’ascolto empatico e la
collaborazione e i tentativi di comprensione permettono alla coppia
di aiutarsi e sostenersi vicendevolmente.
La storia narra di Francesca e Andrea, una coppia di coniugi
sposati da vent’anni, che si trovano a dover affrontare un momento
particolare della loro vita: l’allontanamento della figlia che, per
esigenze di studio, ha deciso di trasferirsi in un’altra città. I genitori
vengono quindi a trovarsi nella condizione di dover riorganizzare il
loro rapporto e la loro vita, ritrovando quella dimensione di coppia
che per anni avevano abbandonato, assorbiti totalmente l’una dalla
figlia, l’altro dal lavoro.
Capovolgendo il libretto è inoltre possibile leggere una seconda
storia che, pur proponendo protagonisti con difficoltà differenti,
aiuta a comprendere meglio quanto detto. Infatti è fondamentale
evidenziare come l’aspetto della comunicazione rivesta un ruolo
fondamentale in ogni rapporto, indipendentemente dal momento
in cui la difficoltà si presenta e dalla natura della problematica.
6
La storia di Francesca e Andrea
Francesca e Andrea
Francesca e Andrea sono due coniugi sposati da 20 anni ed hanno una
figlia, Alice, di 19 anni, studentessa che ha da poco lasciato casa in seguito
alla decisione di proseguire gli studi in un’università lontana dalla sua
città.
Andrea è da sempre molto impegnato nel suo lavoro, passa buona parte del
tempo fuori casa e, quando torna, è spesso stanco e svogliato. Francesca,
casalinga, si è invece sempre occupata di Alice, aiutandola nei compiti fin
dalle elementari, consigliandola in ogni sua attività, dallo sport alla scelta
degli studi superiori. Anche per quanto riguarda le compagnie, Francesca
è sempre stata molto attenta, controllando gli orari della figlia e le persone
con le quali usciva. Quando Alice è partita, emozionata e contenta di poter
finalmente iniziare una sua vita e realizzare le sue aspirazioni, Francesca si
è sentita combattuta tra il desiderio di saperla felice e realizzata e il bisogno
di averla vicina. Ora ne percepisce la mancanza, si sente triste e non riesce
a trasmettere ad Alice le normali rassicurazioni di una madre, utili ad una
figlia che comincia una vita indipendente, lontana dagli affetti. Andrea
vive la situazione diversamente: ne sente la mancanza ma è contento della
scelta fatta da Alice.
D’altro canto non comprende lo stato d’animo della moglie.
Una sera Andrea rientra a casa dal lavoro e ascolta l’ennesima telefonata
della moglie ad Alice.
Francesca: Come stai?...Come ti trovi?...Beh, certo, come stai a casa tua
non puoi stare da nessuna parte…Quando torni?...Così tardi? Ma non ti
manchiamo?...Cos’hai da fare? Non puoi tornare un po’ prima?...Ah…va
bene,…ormai hai la tua vita e con noi vecchi non ti trovi più bene (con
tono di voce freddo)...Va bene, ti chiamo domani, ciao.
Francesca chiude così la conversazione e si mette a piangere.
7
La storia di Francesca e Andrea
Finale1
Andrea (preoccupato): Che succede? Alice sta male?
Francesca: No, …no, …
Andrea: E allora perché piangi?
Francesca (singhiozzando): Mi manca tanto…e lei invece…di noi
non gliene importa niente… Dice che torna solo fra una decina di
giorni…
Andrea (sghignazzando): Ah, è per questo…pensavo fosse morto
qualcuno…
Francesca: Certo che mi sei proprio di aiuto…
Andrea: Ma cosa vuoi che ti dica, sei la solita esagerata!
Francesca: Già, tanto tu hai il tuo lavoro e torni quando ti pare e
sono io invece che passo tutto il giorno a casa da sola...
Andrea: Non te l’ha mica ordinato il dottore…trovati qualcosa da
fare…
Francesca: Cosa pensi, che stia a casa tutto il giorno con le mani in
mano? Ma certo, cosa te ne importa, sei fuori tutto il giorno, pensi
sempre e solo al lavoro…se poi io sto male, pazienza…
Andrea: Io lavoro per garantire a te e ad Alice una vita serena…e
tu me lo rinfacci!
Francesca: Io dico solo che sto male, Alice è partita, non ho più
nessuno, …e tu non ci sei mai!
Andrea: Non capisco di cosa ti lamenti ora! Non ti è mai pesato il
fatto che fossi spesso fuori casa!
Francesca: E questo chi te l’ha detto?! Semplicemente prima c’era
nostra figlia. Ora le cose sono cambiate!
Andrea: Appunto, l’hai detto tu! Ti sei sempre dedicata solo ad
Alice! Ed io cos’altro avrei potuto fare?! Che alternative avevo?!
Francesca: Cosa stai insinuando? Che avrei dovuto trascurare
Alice?
8
1
La storia di Francesca e Andrea
Finale
1
Andrea: Non dire stupidaggini! Non l’ho neanche mai pensato!
Francesca: E allora?
Andrea: Non so più da quanto tempo ci ignoriamo….
Francesca: La colpa non è certo mia…
Andrea: Ah, no?
Francesca: No, a te interessa solo il lavoro e a me non è rimasto altro
che dedicarmi anima e corpo a nostra figlia.
Andrea: Ah, certo, come se io l’avessi trascurata…
Francesca: beh, insomma…
Andrea: Ah, ti ringrazio, …e tutti gli sforzi che ho fatto per
garantirvi una vita serena?
Francesca: Lo vedi? Lavoro, lavoro e sempre lavoro!
Come se bastassero i soldi a renderci felici! E io? Dove sono io?
Andrea (con tono provocatorio): Bene, visto che la metti così:
oggi abbiamo chiuso una buona commissione e sono tornato a
casa prima pensando che sarebbe stato bello festeggiare insieme,
andando magari noi due soli da qualche parte. Che dici?
Francesca: No, no, e poi non sono dell’umore adatto…
Andrea: Tu non sei mai dell’umore adatto quando si tratta di noi
due…
Francesca: Nostra figlia se ne è an-da-ta! Come dovrei sentirmi
secondo te?!
Andrea: Felice per lei suppongo!
Francesca: E lo sono! Ma mi manca.
Andrea: Alice è grande, ha una sua vita! Fattene una ragione!
Francesca: Lo so! Ma non è facile…Sto male quando torno a casa
e non la trovo…
Andrea: Proprio per questo un fine settimana insieme potrebbe
farti sentire un po’ meglio e aiutarti a distrarti!
Francesca: Non credo proprio! Alice non si sostituisce con un fine
settimana alle terme!
Andrea: Tanto per cambiare capisci sempre quello che vuoi capire e
mi metti in bocca parole che non dico!
Francesca (ironica): Difficile…Non dici mai nulla!
Andrea (infastidito): Va beh, ho capito. Basta, mi hai stufato.
Francesca rimane seduta sulla sedia in cucina.
Andrea va in salotto e accende la tv senza dire niente.
A tavola quasi si ignorano.
Andrea dopo cena si addormenta sul divano mentre Francesca
guarda una fiction in cucina.
Ognuno va a letto per conto proprio senza dire niente.
9
La storia di Francesca e Andrea
Finale2
Andrea (preoccupato): Che succede? Alice sta male?
Francesca: No, …no, …
Andrea: E allora perché piangi?
Francesca (singhiozzando): Mi manca tanto…e lei invece…di noi
non gliene importa niente… Dice che torna solo fra una decina di
giorni…
Andrea: Dai, non è vero che non gliene importa niente…Si è
appena trasferita ed avrà un sacco di cose da fare.
Francesca: Sì, ma sarebbe potuta tornare un po’ prima…Sembra
che si sia già dimenticata di avere una famiglia.
Andrea: Ma no, Francesca, lo sai che non è così…Si dovrà
organizzare, non stiamole troppo addosso...facciamole fare quello
che vuole. Di certo anche lei sente la nostra mancanza.
Francesca continua a singhiozzare.
Andrea le si siede accanto.
Andrea: Lo so che ti devi abituare a questa nuova situazione.
Passavate tanto tempo insieme. Ma è giusto che lei trovi la sua
strada.
Francesca: Sì, ma adesso io non ho più nessuno, stavo sempre con
lei. Tu sei sempre al lavoro e io tutto il giorno da sola in casa.
Andrea: Lo so, hai ragione, ma in questo momento non posso
trascurare il lavoro, proprio adesso che Alice è all’università.
Francesca: Lo so, lo capisco. Però non è facile per me abituarmi a
questa nuova situazione.
Andrea: Forse ti sentiresti meglio se cominciassi ad uscire un po’ di
più, …Magari potresti dedicarti a quel corso di pittura a cui tempo
fa avevi pensato! Che ne dici? Così avresti l’occasione di uscire e
10
2
La storia di Francesca e Andrea
Finale
2
distrarti un po’.
Francesca: Sì, ma il corso non sostituisce Alice.
Andrea: Certo che no! Alice manca anche a me, però quando
sono impegnato ci penso meno. Forse potrebbe servire anche a
te. Dobbiamo rispettare la sua scelta e non fargliela pesare. E poi
vedrai che col passare del tempo sarà più facile.
Francesca: Mm…Forse però mi sarebbe d’aiuto se tu riuscissi
a passare più tempo con me. Mi piacerebbe che stessimo un po’
insieme.
Andrea: Sono d’accordo. Tra una cosa e l’altra trascorriamo sempre
poco tempo insieme.
Francesca: Già, ….ed ora che Alice è partita mi pesa ancora di
più…
Andrea: E allora cosa ne diresti di organizzare qualcosa per questo
fine settimana?
Francesca: Sì, …se riuscissimo ad organizzarci sarebbe bello…
Andrea: Potremmo andare in montagna…
Francesca: Sono d’accordo.
E’ vicino e possiamo decidere anche all’ultimo momento.
Andrea: Intanto stasera potremmo andare a cena fuori.
Che ne dici?
Francesca: No, stasera preferirei stare in casa, ho molte faccende da
sbrigare… così se poi decidiamo di partire sono più tranquilla.
Andrea: Va bene, ci conto, eh?
Francesca annuisce e lui la abbraccia.
Andrea: Ora però smetti di piangere.
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La storia di Francesca e Andrea
Francesca accenna un sorriso.
Andrea: Ordiniamo una pizza stasera?
Francesca: Sì, bella idea!
2
Finale
Dopo cena Andrea e Francesca vedono un film insieme
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