Contributo Regione del Veneto “Iniziativa realizzata con il contributo della Regione del Veneto - Assessorato alle Politiche sociali, Volontariato e Non Profit” PROVINCIA DI PADOVA ASSESSORATO AGLI INTERVENTI SOCIALI ASSOCIAZIONE SOLIFER onlus Introduzione Presidente della Provincia di Padova Vittorio Casarin Assessore agli Interventi Sociali della Provincia di Padova Massimo Giorgetti Presidente Associazione Solifer onlus Michela Bertarini Testi Michela Bertarini, Raffaella Buzzi, Loretta Callovi, Debora Crippa, Mariateresa D’Ambrosio, Anna Maria De Pietro, Tiziana De Ruggieri, Marco Nicolussi, Lucia Piazza Coordinamento editoriale Roberto Boscarato Provincia di Padova – Assessorato agli Interventi Sociali Contributo Regione del Veneto Organizzazione e segreteria progetto Associazione Solifer onlus Progetto e realizzazioni grafiche Enrico Gramatica Stampa Papergraf PROVINCIA DI PADOVA ASSESSORATO AGLI INTERVENTI SOCIALI in collaborazione con ASSOCIAZIONE SOLIFER onlus con il patrocinio “Iniziativa realizzata con il contributo della Regione del Veneto Assessorato alle Politiche sociali, Volontariato e Non Profit” 2 ASSOCIAZIONE SOLIFER onlus L’Associazione Solifer si trova a Padova in Viale F. Cavallotti n. 32. Tel. 049 691799 L’Associazione Solifer nasce con l’intento di intervenire in tutte le situazioni di difficoltà, di disagio o di crisi, della famiglia, della coppia, dell’individuo, dei gruppi. Le attività sono rivolte a individuare e a contrastare le cause che concorrono a determinare condizioni di difficoltà e di disagio psicosociale, a progettare azioni preventive su condizioni e contesti potenzialmente patologici, nonché a creare e sviluppare “rete” tra le associazioni e gli enti del territorio veneto. Interventi efficienti ed efficaci, che rappresentano la mission dell’Associazione, presuppongono il contributo di professionisti competenti ed abilitati. A tal fine, infatti, Solifer si avvale soprattutto dell’apporto di psicologi volontari. Particolare attenzione è rivolta alla famiglia, intesa come nucleo fondamentale della società, portatrice di valori etici e morali e luogo di elaborazione e trasmissione dei modelli sociali, culturali e comportamentali. La ricerca del benessere psicologico, priorità di Solifer, si rivolge alla promozione del cambiamento, sia relazionale che comunicativo, inteso come aspetto fondamentale per il raggiungimento di un’equilibrata crescita della persona. Gli spazi di ascolto, i colloqui, le attività in gruppo, promossi dagli operatori dell’Associazione, hanno lo scopo di aiutare a comprendere le difficoltà e i disagi, attraverso un percorso che si indirizza verso la consapevolezza. Essere consapevoli significa acquisire strumenti e modalità che portano ad una efficace e adeguata capacità di comunicare e di relazionarsi, quindi alla maturazione, alla crescita e all’evoluzione dell’individuo, della coppia, della famiglia e della società in generale. Michela Bertarini Presidente Associazione Solifer onlus www.solifer.it [email protected] 3 Massimo Giorgetti L’Assessore provinciale agli Interventi Sociali PROVINCIA DI PADOVA I n un momento fondamentale per la società, in cui i cambiamenti sono più rapidi e profondi, anche la famiglia può entrare in crisi. Una situazione di conflitto, che per molte persone può essere difficile da affrontare, che ferisce e disorienta, non è priva, però, di soluzioni positive. La crisi, infatti, rappresenta anche un’opportunità per crescere, per imparare, per cambiare sia come individui che come membri della famiglia. Per raggiungere questo obiettivo c’è bisogno però di acquisire un approccio positivo alla crisi. Va rovesciata l’idea che il conflitto sia solo negativo, un sinonimo di competizione e di lotta, per imporre invece un’accezione diversa in cui la crisi è vista anche come opportunità. Questo vuole essere la “Crisi familiare: l’evoluzione possibile” il progetto che la Provincia di Padova ha realizzato, in collaborazione con l’Associazione Solifer, per sostenere la famiglia. Una serie di incontri e conferenze per affrontare, insieme ad esperti, il tema della crisi familiare. Un opuscolo per raccontare storie quotidiane in cui ciascuno di noi potrebbe essere protagonista. Insieme queste iniziative formano un percorso che ha l’obiettivo di sostenere le famiglie in difficoltà a partire dal dialogo. Se la famiglia cambia, infatti, se i ruoli al suo interno sono mutati e ripensati, essa rimane comunque un’istituzione che va sostenuta e difesa a partire proprio dalla capacità di parlare e di confrontarsi per essere capaci di ascoltare anche i silenzi e i sussurri. Vittorio Casarin Presidente della Provincia di Padova Provincia di Padova P.zza Antenore, 3 35121 Padova Tel. 049 8201848 www.provincia.pd.it [email protected] 4 Progetto S uccede spesso che le difficoltà, i disagi e le crisi vissute in famiglia rimangano inespresse a causa di una comunicazione superficiale, sia all’interno della coppia che nel rapporto genitori-figli. Una comunicazione efficace tra i componenti della famiglia, unita ad una ricerca di maggior condivisione nei rapporti, rappresentano alcuni degli aspetti fondamentali e determinanti per il benessere della famiglia, della coppia e della società, ma anche del singolo. Invece, troppo spesso purtroppo, queste situazioni di difficoltà e di crisi rimangono relegate tra le mura domestiche diventando talvolta casi di cronaca. La famiglia, la coppia e le istituzioni, allora, devono dedicare maggiori risorse e spazi allo sviluppo di modalità che permettano una comunicazione più esaustiva e consapevole, dove poter dar voce a quei vissuti di disagio e di crisi che spesso sembrano non trovare via d’uscita. Pensare che la famiglia funzioni veramente solo in assenza di contrasti è però fuorviante ed erroneo: il problema della crisi non è il conflitto in quanto tale, ma l’incapacità di affrontarlo e risolverlo adeguatamente. Le crisi sono naturalmente presenti nella vita dell’essere umano e rappresentano anche, e soprattutto, un momento di confronto, di crescita e di conoscenza di sé attraverso l’altro. Incorrono maggiormente nel rischio della separazione quelle famiglie che negano o combattono la crisi stessa, non pensando, o non riuscendo, a trovare gli strumenti e le capacità per affrontarla e risolverla adeguatamente. La crisi della famiglia e/o di coppia è un momento carico di rischi, ma anche di possibilità di evoluzioni positive. Il rischio è quello di una situazione di stallo o della fine del rapporto e della separazione; l’evoluzione positiva è quella che porta a un rinnovamento della relazione attraverso l’acquisizione della consapevolezza di ciò che non va e la scoperta di eventuali soluzioni. Le coppie e le famiglie che prendono coscienza di questa nuova prospettiva, diventano in grado di utilizzare i momenti di conflitto e di crisi come stimolo verso una spinta evolutiva che porta ad una maturazione e ad una crescita del rapporto familiare e ad una comprensione maggiore del partner. 5 Racconti di famiglia Quando parlarne serve Quello che leggerete di seguito è il racconto di una famiglia in un momento particolare della sua esistenza in cui la comunicazione è difficoltosa e poco funzionale al rapporto di coppia. In ogni famiglia, infatti, è naturale che periodi di serenità, nei quali viene lasciato ampio spazio alla comunicazione e alla comprensione reciproca, si alternino a periodi in cui invece, per diverse ragioni possibili, la comunicazione si interrompe ed ognuno si chiude in se stesso, fermo sulla propria posizione. La storia narra di Giulia e Lorenzo, una giovane coppia che, in seguito alla nascita del primo figlio, vive la necessità di riorganizzarsi, affrontando questo cambiamento con i sacrifici e la fatica di essere genitori, salvaguardando contemporaneamente la dimensione di coppia e il loro ruolo professionale. Riuscire a conciliare tutti questi aspetti è un compito difficile, che spesso diviene fonte di incomprensioni, discussioni e malumori. La storia presenta due possibili finali, ognuno dei quali caratterizzato da modalità di comunicazione diverse: l’una dannosa ai fini di una risoluzione del problema, l’altra maggiormente funzionale, che permette alla coppia di affrontare le difficoltà, in un clima di comprensione e di un attento ascolto reciproco. Capovolgendo il libretto è inoltre possibile leggere una seconda storia, la quale permette di comprendere ulteriormente quanto il ruolo della comunicazione sia fondamentale in ogni relazione, indipendentemente dall’età dei membri coinvolti, dal loro ruolo sociale e dal tipo di difficoltà che si trovano ad affrontare. 6 La storia di Giulia e Lorenzo Giulia e Lorenzo Giulia e Lorenzo sono due giovani sulla trentina, sposati da poco e con un figlio, Alessandro, di quasi un anno. Entrambi lavorano molto: lui è impiegato in un’azienda e viaggia spesso, lei è una libera professionista ma con la nascita del bambino ha rimandato tutti i suoi impegni di lavoro per dedicarsi a lui. Ora Giulia desidera tornare a lavorare e ha chiesto a Lorenzo di essere più presente. La settimana seguente dovrà incontrarsi con dei clienti e avrà bisogno che lui si occupi del bambino. Lorenzo aveva genericamente dato la sua disponibilità. Lorenzo torna a casa dal lavoro e trova Giulia impegnata al computer per organizzare la riunione della settimana successiva. Tutto è pronto per la cena, il bambino ha già mangiato e sta tranquillo nel box. 7 La storia di Giulia e Lorenzo Finale1 Lorenzo: Ciao amore! Com’è andata oggi con Alessandro? Giulia: La cena è pronta, tirala fuori. Finisco questa cosa e arrivo. Lorenzo (va in cucina e dice): Giulia, sai che la fiera del mobile di Berlino parte la prossima settimana? Giulia (dentro di sé si infastidisce ma non risponde). Lorenzo: Hai sentito Giulia? Ci andranno i più grandi esponenti internazionali e il mio capo ha chiesto proprio a me di accompagnarlo! E’ un’occasione unica per la mia carriera, starò dieci giorni in Germania con il capo e mi farò conoscere. Giulia (si blocca e dice): Stai scherzando? Lorenzo va da lei e con tono tranquillo: Sai quanto è importante per la mia carriera. Se tutto va bene prenderò una promozione e un incentivo. Giulia: (con tono gelido) E la mia di carriera? Lorenzo: Ma sarebbe una cosa buona per tutta la famiglia. Non rimandano la fiera per noi! Ma scusa non puoi posticipare i tuoi impegni? Giulia: No che non posso! Ti ho avvisato in tempo proprio perché potessi organizzarti! Lorenzo: Sì, lo so, ma non potevo certo prevedere che mi vrebbero offerto un’ opportunità del genere! Giulia: Ecco, sei sempre il solito, il solito egoista! Non cambierai mai. Sapevi benissimo che la prossima settimana per me sarebbe stata importante. Lorenzo: Non mi avevi detto che era una cosa sicura. Ma non puoi proprio spostarla? Io di certo non posso perdere un’occasione del genere. Giulia: No che non posso! Io te l’avevo detto già la settimana scorsa. Come sempre non mi ascolti. Ci sei sempre e solo tu. Sono mesi che non lavoro per stare con Alessandro e adesso che io ho la mia 8 1 La storia di Giulia e Lorenzo Finale 1 occasione mi chiedi di rinunciare. Lorenzo: Non ti chiedo di rinunciare e non te l’ho mai chiesto! Ti chiedo solo di spostare. Giulia: Ho atteso fin troppo. Ho 34 anni e non posso più aspettare. Ho rimandato anche la gravidanza per i tuoi impegni. Lorenzo: Per i miei? Per i nostri impegni! Giulia: Beh, di certo eri tu quello che si faceva più problemi… Lorenzo: Sai quanto sia importante il lavoro per me! Lavoro per noi, per la nostra famiglia! Quello era un momento molto delicato e non avrei avuto tempo da dedicarvi! Giulia: Sì, ma neanche adesso ci stai dedicando del tempo. Alessandro continua ad essere un peso per te! Lorenzo: Sai benissimo che non è così! Giulia: No, non lo so affatto…Ammettilo che non volevi Alessandro! Lorenzo: Ma cosa c’entra? Cosa dici? Stai straparlando! Mi metti in bocca parole che non ho detto. Giulia: Dillo che vorresti essere libero di seguire la tua carriera senza di noi. Dillo che per te siamo soltanto un peso! Lorenzo: Con te è impossibile ragionare! Lorenzo va in cucina per la cena. Giulia se ne va in camera senza dire niente, mentre il bambino piange nel box. Arrabbiata e frustrata piange e ricorda la chiacchierata del giorno prima con l’amica Silvia che, come lei, al momento della nascita del primo figlio, ha avuto dei problemi con il marito nell’accettare e gestire la nuova situazione. Contrariamente a loro, Silvia e marito si sono rivolti ad uno psicologo che li ha aiutati a capire come fare per affrontare le difficoltà di coppia e genitoriali. Giulia allora comincia a pensare che, parlandone con uno psicologo, si possono individuare delle soluzioni soddisfacenti per lei e suo marito. 9 La storia di Giulia e Lorenzo Finale2 Lorenzo: Ciao amore! Come Stai? Com’è andata oggi con Alessandro? Giulia: Ciao. Tutto bene oggi. Dammi un secondo, finisco qui e poi mangiamo. Lorenzo: Giulia, sai che la fiera del mobile di Berlino parte la prossima settimana? Io vorrei andarci, ma come facciamo? Giulia (un po’ infastidita): Capisco, ma tu come pensi di fare? Lorenzo: Non lo so, ho cercato di gestire la cosa, ho chiesto al mio capo, però lui dice che è importante che ci vada io. Giulia (cercando di controllarsi): Certo, ma ti ricordi che avevamo deciso insieme che la prossima settimana sarei tornata al lavoro o ti è passato di mente? Lorenzo: No, mi ricordo. Ma andare a Berlino ora è il modo più rapido per consolidare la mia posizione. Giulia: Non so come potrei sentirmi dovendo rimandare ancora il mio lavoro…Non so se riuscirei ad essere felice per te… Lorenzo: Lo capisco, …immagino ti sentiresti frustrata. Giulia: Già,…La cosa migliore sarebbe riuscire a venirci incontro a vicenda, cercando di combinare i nostri impegni in modo che tu non debba trascurare la carriera e che io possa riprendere a lavorare. Lorenzo: Sì, credo siano importanti entrambe le cose. Giulia: Quindi riconosci come sia importante per me ricominciare a lavorare quanto per te andare a Berlino. 10 2 La storia di Giulia e Lorenzo Finale 2 Lorenzo: Sì, certo, inoltre non starei bene sapendoti insoddisfatta. Giulia: Allora cosa possiamo fare? Nemmeno io voglio chiederti di rimanere a casa… Giulia e Lorenzo rimangono qualche istante in silenzio riflettendo sul da farsi… Giulia: Non è facile trovare una soluzione…Vorrei ricominciare a lavorare, ma se tu rinunciassi alla tua occasione, mi dispiacerebbe molto, mi sentirei in colpa e so bene che i sensi di colpa non portano da nessuna parte…Non riesco a decidere quale sia la cosa migliore per noi… Lorenzo: Forse, per questa volta, potremmo chiedere ai tuoi genitori di venire qui; credo che lo farebbero volentieri. Così non rimani da sola, riesci a seguire i tuoi impegni e io sono più tranquillo. Giulia: Sì, mi sembra una buona idea. Per questa volta potremmo fare così. Poi però sarebbe opportuno che da ora in avanti cercassimo di organizzarci meglio, in modo tale da avere più tempo da dedicare a noi e ad Alessandro, senza dover sempre chiedere l’intervento dei nostri genitori. Lorenzo: Sì, credo proprio che tu abbia ragione. Intanto comunque stavo pensando ad una cosa: siccome gli ultimi giorni della fiera sono di rappresentanza, potrei chiedere a qualche collega di rimanere al posto mio e io potrei tornare prima. Che dici? 11 La storia di Giulia e Lorenzo 2 Finale Giulia: Mi sembra perfetto, così potremo passare il fine settimana noi tre insieme. 12 Spunti di riflessione Saggistica BRENA S. “Abbracciami ancora” Salani, 2007. Ventidue personaggi di spicco della scena culturale, politica e sociale italiana raccontano le loro storie: frustrazioni e gioie nella vita a due e gli infiniti modi di vivere l’amore, ognuno con il proprio segreto. Quanto dura e come dura, ma anche perché ci si innamora, perché si tradisce, perché le donne si sentono sempre in dovere di dare il massimo, perché si resta accanto a qualcuno nonostante problemi e difficoltà. Non una ricetta per la coppia perfetta, ma un ritratto corale della coppia di oggi. Storie simili o storie molto lontane, che dimostrano una cosa semplice: riscoprirsi, e ritrovarsi, in due oggi è possibile. Interviste a Susanna Aaron, Elena Baratti, Camilla Baresani, Alessandra Bellini, Adriana Cavarero, Giuliana Chiaretti, Paolo Dalla Sega, Giuseppe De Rita, Laura Hoesch, Donatella Marazziti, Maria Rita Parsi, Marina Piazza, Gustavo Pietropolli Charmet, Lella Ravasi Bellocchio, Alessandro Riva, Vicki Satlow, Anna Serafini, Olimpia Tarzia, Pina Tromellini, Nicoletta Vallorani, Marco Vichi, Stefano Zecchi. CUSINATO M., CRISTANTE F., MORINO ABBELE F. (a cura di) “Dentro la complessità delle famiglie. Crisi, risorse e cambiamenti” Giunti, Firenze, 1999. Questo volume è il risultato dell’impegno comune di più studiosi che si sono confrontati nel loro modo di avvicinare la molteplicità delle dimensioni familiari nell’attuale contesto sociale. La complessità dell’esperienza familiare viene sondata nei suoi aspetti più rilevanti: gli stili comunicativi, le modalità decisionali, le strategie organizzative, le possibili escalation distruttive. Una specifica attenzione è posta anche all’impatto delle famiglie nei servizi sociali e di igiene mentale, agli attuali orizzonti interculturali, alla realtà scolastica ed educativa. GIOMMI R. “Vicini di cuore. Parole, sesso ed emozioni: manuale di manutenzione dell’amore” Sperling & Kupfer, 2007. Oggi la coppia è diventata un universo a rischio: deve essere vivace, calda, intrigante, sicura, sorprendente, e se non risponde a questi requisiti spesso si sfalda. Gioco, riti, avventura possono far ritrovare le gioie della complicità sessuale e sentimentale, della confidenza e della tenerezza. In questo libro l’autrice - forte di un’esperienza psicoterapeutica con centinaia di coppie - spiega quali sono i comportamenti utili a rompere o a salvare una relazione, come recuperare le risorse per il cambiamento e suggerisce le tre regole d’oro da accettare per ricominciare, che in fondo vuol dire non tradire l’intuizione iniziale alla base del rapporto: “tu sei la persona giusta”. GRAY J. “Conoscersi, capirsi, amarsi” Tea, 1996 Il manuale dedicato a quanti vogliono vivere all’insegna dell’amore e della passione. La guida indispensabile per la coppia felice. “La sfida che bisogna affrontare quando si vive un rapporto di coppia è superare i conflitti, fondendo le differenze fino a formare un’alleanza che funzioni. In ogni ambito che ci vede su posizioni differenti c’è un forte potenziale di conflitto oppure di crescita. In parole povere, ogni differenza è un’opportunità per rafforzare la capacità di instaurare rapporti armoniosi tramite soluzioni che soddisfino entrambi” J. Gray. NARDONE G., ”Correggimi se sbaglio” Ponte alle Grazie, 2005. Essere in sintonia con gli altri; saper chiedere quello di cui abbiamo bisogno; esprimere le proprie emozioni; non farci violare da un interlocutore aggressivo ma saper reagire in modo vincente: conquistare tutte queste abilità non è facile ma non è nemmeno impossibile. Le possiamo catalogare sotto la voce «comunicare». Si tratta per prima cosa di disvelare il funzionamento profondo del dialogo e in secondo luogo di esercitarsi, con pazienza (ce ne vuole molta), senza scoraggiarsi davanti alle difficoltà, senza aspettarsi dei risultati immediati. Giorgio Nardone ci inizia all’arte della comunicazione mettendo a disposizione in questo libro un’esperienza ventennale di lavoro come psicoterapeuta e psicologo: nella sua cassetta degli attrezzi il dialogo e la cura attraverso la parola sono gli arnesi fondamentali, i più efficaci, strumenti a disposizione di tutti coloro che vogliono comprendere il conflitto e pacificarlo. Nella coppia, sul lavoro, nella battaglia del mondo. NARDONE G., GIANNOTTI E., ROCCHI R., “Modelli di famiglia. Conoscere e risolvere i problemi tra genitori e figli” Ponte alle Grazie, 2001. La famiglia è un’organizzazione retta da regole che proteggono e permettono ai figli di crescere, regole che a volte diventano troppo rigide, o non sono più adatte a una situazione familiare in evoluzione. Tutti i genitori e i figli lo sanno: questo è il rischio della famiglia, diventare un’organizzazione chiusa di cui non si riescono più a sovvertire i meccanismi. In questo libro Giorgio Nardone ha riassunto insieme ai suoi collaboratori il lavoro di anni di ricerca-intervento in una serie di schemi di organizzazione familiare. I genitori e i figli potranno trovare la descrizione di sei modelli esemplari di gruppi familiari, quelli che più spesso ricorrono nel panorama attuale e che in questi ultimi anni emergono come responsabili della formazione di nodi problematici all’interno della famiglia italiana. Le strategie di soluzione sono semplici e chiare, le terapie molto veloci, gli esempi riportati illustrano perfettamente la formazione di meccanismi negativi e il loro scioglimento in seguito alla terapia. Il risultato è una fotografia nitida della situazione recente ma soprattutto una serie di strategie di soluzione sorprendenti che riescono ad aggirare la resistenza al cambiamento dei nuclei familiari, arrivando così a spezzare quei modelli rigidi formatisi nel corso di tanti anni di protezione e di chiusura. Le parole per dirlo linee guida per comunicare meglio A ll’interno del dialogo ci sono modalità che rendono efficace la comunicazione e altre che invece creano incomprensioni e non aiutano quindi a risolvere il conflitto. E’ comunque importante che in ogni tipo di relazione si cerchino dei momenti di condivisione e ascolto all’interno dei quali ognuno possa esprimere i propri bisogni, desideri ed emozioni in maniera autentica e nel rispetto della sensibilità dell’altro. Solo grazie a questi momenti è possibile comprendersi e, quindi, venirsi incontro. La coppia, pur avendo nella maggioranza dei casi le risorse per risolvere il conflitto, molto spesso utilizza un modo di comunicare non adeguato e lo ripropone ad oltranza senza coglierne i limiti. Questo non permette di comprendere il punto di vista dell’altro che potrebbe portare ad una diversa visione delle cose. In queste situazioni può essere utile rivolgersi ad un professionista esterno (psicologo) capace di fornire ulteriori elementi per vedere il problema da un’altra prospettiva. Nella lettura di entrambe le storie, con i relativi differenti finali, è evidente come all’interno di una coppia ci possano essere due diverse modalità di comunicare: una funzionale alla risoluzione del problema e una inefficace, a causa della quale il conflitto viene ad aggravarsi. L’obiettivo di questo vademecum è presentare al lettore , in maniera sintetica la struttura di un metodo per dialogare strategicamente con il proprio partner. Al lettore verranno fornite semplici ma efficaci tecniche per comunicare con le persone, in grado di trasformare i disaccordi in accordi, i possibili conflitti in alleanze. Non dobbiamo mai dimenticare, infatti, che nella relazione con le persone a cui siamo legati affettivamente ed emotivamente, non esistono vincitori o vinti, ma o si vince entrambi o si perde entrambi. Il primo passo per costruire un accordo comunicativo consiste nell’individuare tutti i modi per rendere fallimentare il dialogo, e che sono pertanto da evitare. Seguendo la logica di un antico “se vuoi drizzare una cosa, stratagemma cinese “se vuoi drizzare una cosa impara prima tutti impara prima tutti i metodi i modi per storcerla di più”, passiamo quindi in rassegna quegli per storcerla di più”. elementi che hanno il potere di condurre il dialogo nella direzione del fallimento. I I modi PEGGIORI per dirlo Puntualizzare. Es. “Ti ricordo che quella volta io… e invece tu…”. La tendenza costante a puntualizzare le situazioni, le sensazioni e le emozioni nel rapporto con l’altro è un atto che tende ad alimentare, anziché prevenire, i problemi. Il motivo è che poche cose sono così fastidiose quanto il sentirsi spiegare come stanno i fatti e come dovrebbero essere per funzionare meglio. In questi casi, infatti, ciò che l’altro prova è la sensazione di essere tenuto sotto controllo e quindi la reazione conseguente è quella di voler fuggire dalla situazione. Recriminare. Es. “Se siamo in questa situazione è colpa tua! Quella volta hai scelto… e poi hai fatto…”. Il sottoporre il partner ad un processo in cui vengono puntualizzate le sue colpe, anche se può sembrare una forma legittima di chiarificazione, ha come unico effetto quello di far sentire l’altro sotto accusa e di indurlo e ad aggredire. Rinfacciare. Es. “Non hai idea di quanto ho sofferto per quello che hai fatto quella volta…” Consiste nel rivangare continuamente errori compiuti dall’altro, sottolineando la sofferenza che hanno provocato e continuano a provocare in noi, ponendoci sempre nella posizione di vittima. In questo modo, usando la nostra sofferenza, pensiamo di indurre il partner a correggere quei comportamenti che l’hanno generata. Purtroppo il risultato è che non solo il partner non cambia comportamento, ma si indispone e si arrabbia. Predicare. Es. “Tutti i bravi mariti/mogli si comportano così…, mentre tu …” Esaminare il comportamento del nostro partner in base a ciò che riteniamo moralmente giusto o ingiusto e per questo criticarlo, induce in lui la voglia di trasgredire anziché il desiderio di conformarsi a quanto da noi proposto . II “Te l’avevo detto io!” L’idea di fondo è che il partner ci comunica il fatto che noi abbiamo sbagliato qualche cosa perché non abbiamo ascoltato o non abbiamo dato peso alle sue parole e alla sua opinione. Ma se io sono già arrabbiato perché ho commesso un errore, il fatto che l’altro mi faccia notare che l’ho commesso dal momento che non gli ho dato retta non mi aiuta affatto, anzi mi fa arrabbiare ancora di più con me stesso e con lui. “Lo faccio solo per te” Questo messaggio, che il più delle volte arriva non richiesto, è molto irritante, perché mette in una condizione emotiva ambivalente colui che lo riceve: “dovrei ringraziarlo per la generosità, ma sono in difficoltà perché non è stata da me né richiesta né desiderata”. “Lascia…faccio io” Questa tecnica indica un atteggiamento che dietro la maschera della gentilezza nasconde una forma di squalifica delle capacità dell’altro. Dovremmo ricordarci che un aiuto non richiesto non solo non aiuta, ma danneggia. E’ importante chiarire che non è sufficiente un singolo episodio di uno o più di tali atti comunicativi per realizzare una dinamica relazionale connotata da incomprensioni, ma è necessaria l’insistenza e il costante ripetersi di almeno uno di questi. Le caratteristiche comuni alle forme comunicative precedentemente descritte sono: - il loro basarsi sulle “migliori intenzioni” - l’essere fermamente convinti delle proprie ragioni - proporre all’altro le proprie opinioni e sensazioni senza dargli la possibilità di esprimersi In conclusione possiamo affermare che per evitare di intrappolarci nella relazione con gli altri e quindi realizzare l’opposto di quello che vorremmo, si deve prima di tutto prestare molta attenzione alle forme del comunicare, selezionando e utilizzando quelle modalità che inducono un dialogo funzionale. III I modi MIGLIORI per dirlo 1. Domandare piuttosto che affermare Il modo più efficace per comprendere l’altro è rappresentato dal domandargli cosa pensa e sente riguardo a ciò di cui si sta discutendo per creare un terreno comune su cui dialogare, evitando di fare affermazioni che presuppongano una conoscenza a priori del pensiero dell’altro. 2. Chiedere verifica prima di sentenziare Prima di proseguire nella discussione è importante chiedere conferma circa ciò che si è compreso dell’altro e del suo modo di vedere il problema, evitando di attribuirgli parole e pensieri che appartengono a noi. Questo permette di arrivare ad una soluzione condivisa con la chiara sensazione di averla raggiunta insieme. 3. Evocare piuttosto che spiegare Per dare l’idea di ciò che si sta provando a livello emotivo, è più utile usare immagini e metafore per comunicare in modo immediato le proprie sensazioni e far sentire all’altro, prima ancora che capire, i nostri sentimenti. Dire “sto male, mi sento come persa in mezzo a un mare in tempesta” è più efficace rispetto a dire semplicemente “sto male e non so cosa fare”. 4. Agisci piuttosto che pensare Per ottenere un cambiamento reale è indispensabile non solo capire, ma essere in grado di agire diversamente. Tra partner è importante ricordare questo aspetto e di conseguenza progettare piani concreti d’azione da realizzare per ottenere il cambiamento desiderato. Questi quattro suggerimenti, se usati sistematicamente, possono rappresentare dei buoni presupposti per avviare e sviluppare una comunicazione efficace che possa rivelarsi utile alla risoluzione del conflitto. Bibliografia Watzlavich P. “La pragmatica della comunicazione umana” Nardone G., Salvini A. “Il dialogo strategico” IV Spunti di riflessione Romanzi MAZZANTINI M. “Non ti muovere” Mondadori, 2001 Una giornata di pioggia, una ragazza di quindici anni che scivola e cade dal motorino. Una corsa in ambulanza verso l’ospedale dove il padre lavora come chirurgo. E proprio nell’attesa gelata dal terrore di un evento estremo, l’uomo è costretto a mettersi a nudo, a raccontarsi una verità che gli restituisce un’immagine di sé straniata e violenta. Parla a sua figlia Angela, parla a se stesso. Rivela un segreto doloroso, che sembrava sbiadito dal tempo, e che invece torna vivido, lancinante di luoghi, di odori, di oscuri richiami. Con precisione chirurgica Timoteo rivela ora alla figlia gli scompensi della sua vita, del suo cuore, in un viaggio all’indietro nelle stazioni interiori di una passione amorosa che lo ha trascinato lontano dalla propria identità borghese, verso un altro se stesso disarmato e osceno. RICCARELLI U. “Il dolore perfetto” Mondadori, 2005 Alla fine dell’Ottocento un uomo parte da una città del Sud, Sapri, per raggiungere Colle, un paesino toscano. È il Maestro, giovane anarchico che, in questo luogo insieme reale e fiabesco, decide di unire la propria vita a quella della vedova Bartoli. Dal loro amore nascono Ideale, Mikhail, Libertà e Cafiero: figli dai nomi carichi di speranza che dal padre, costretto all’esilio, erediteranno i sogni e la fede nell’utopia. A Colle vivono anche i Bertorelli, ricchi commercianti di maiali che da generazioni si chiamano come gli eroi omerici: Ulisse, Achille, Euridice, Elena. Due famiglie che si uniscono quando la dolce e saggia Annina si innamora di Cafiero... Dagli ultimi anni dell’Ottocento alla fine del secondo conflitto mondiale, le vite dei protagonisti, i loro amori, le nascite, i sogni, i tradimenti e le riconciliazioni si intrecciano alle trasformazioni imposte dal progresso, dalle guerre, dalle lotte sociali. MAZZUCCO M. “Un giorno perfetto” Rizzoli, 2005 Roma, una notte di maggio. La polizia sta per fare irruzione in un appartamento di via Carlo Alberto: qualcuno ha sentito degli spari, delle grida di aiuto. Forse è un falso allarme — o forse si è appena consumato un delitto atroce, intollerabile. Un flashback di ventiquattro ore, e un folto gruppo di personaggi, pedinati quasi minuto per minuto, ci coinvolge in una giornata piena di eventi, ma che non sembra diversa da tante altre. Mentre le loro strade si incrociano sul grande palcoscenico di una Roma frenetica e sorprendente, le loro vite sembrano destinate a esplodere in mille pezzi. Una storia d’amore e disincanto, di scuola e di lavoro, una notizia da prima pagina e uno straziante caso di nera. Ma Un giorno perfetto è soprattutto l’anatomia di una famiglia: ragazze e bambini, uomini e donne, madri e padri, figli e figlie — scene da un matrimonio in cui tutti noi, nel bene e nel male, possiamo riconoscerci. DE CARLO A. “Nel momento” Mondadori 2001 Un uomo che lavora con i cavalli nella campagna a nord di Roma esce a cavalcare in un mattino ventoso, e cade malamente. Quasi si rompe il collo, e da quel momento niente è più come prima. Per caso incontra una donna, poi la sua sorella. Tutto cambia rapidamente, il tempo si dilata per contenere alcune sorprese. Un romanzo che parla del nostro rapporto con il tempo, e della nostra ricerca della felicità. Spunti di riflessione “C’eravamo tanto amati” di E. Scola (drammatico) “Casomai” di A. D’Alatri (commedia) “Caterina va in città” di P. Virzì (drammatico) “Donne con le gonne” di F. Nuti (commedia) “Gli anni dei ricordi” di J. Moorhouse (commedia) “I giorni dell’abbandono” di R. Faenza (drammatico) “I ponti di Madison County” di C. Eastwood (sentimentale) “Il mio miglior nemico” di C. Verdone (commedia) “Kramer contro Kramer” di R. Benton (drammatico) “L’amore è eterno finché dura” di C. Verdone (commedia) “L’ultimo bacio” di G. Muccino (drammatico) “La famiglia” di E. Scola (drammatico) “La finestra di fronte” di F. Ozpetek (drammatico) “La stanza del figlio” di N. Moretti (drammatico) “La stanza di Marvin” di J. Zaks (drammatico) “Little Miss Sunshine” di J. Dayton, V. Faris (commedia) “Manuale d’amore 2” di G. Veronesi (commedia) “Manuale d’amore” di G. Veronesi (commedia) “Mi chiamo Sam” di J. Nelson (drammatico/commedia) “Mrs Doubtfire” di C. Columbus (commedia) “Pane e tulipani” di S. Soldini (commedia) “Quando meno te lo aspetti” di G. Marshall (commedia) “Ricordati di me” di G. Muccino (drammatico) “Storia di noi due” di R. Reiner (commedia) “Tempesta di ghiaccio” di A. Lee (drammatico) “Viaggi di nozze” di C. Verdone (commedia) “Voglia di ricominciare” di M. Caton-Jones (drammatico) Film Contributo Regione del Veneto “Iniziativa realizzata con il contributo della Regione del Veneto - Assessorato alle Politiche sociali, Volontariato e Non Profit” PROVINCIA DI PADOVA ASSESSORATO AGLI INTERVENTI SOCIALI ASSOCIAZIONE SOLIFER onlus Consultori familiari indirizzi utili: Consultori completi per il territorio della Provincia di Padova ULSS 14 CHIOGGIA (VE) Ufficio relazioni con il pubblico: tel. 041.5534531 Distretto n°1 Chioggia e Cavarzere CHIOGGIA tel. 041.5572100 Distretto n°2 Piove di Sacco PIOVE DI SACCO Segreteria tel. 049.9718019 ULSS 15 ALTA PADOVANA Ufficio relazioni con il pubblico: tel. 049.9324261 Distretto n°1 SUD – EST CAMPOSAMPIERO tel. 049.9324980 VIGONZA tel. 049.8090711 Distretto n°2 NORD – OVEST CITTADELLA tel. 049.9424311 PIAZZOLA SUL BRENTA tel. 049.9697111 ULSS 16 PADOVA Ufficio relazioni con il pubblico: tel. 049.8214050 tel. 049.8214053 Distretto 1 PADOVA (via Salerno, 1) tel. 049.880532/8060 PADOVA (via Ponte Ognissanti, 1) tel. 049.8070376 NOVENTA PADOVANA tel. 049.628019 SEDE DI VILLA BERTA tel. 049.760885 Distretto 2 PADOVA (via Avanzo, 35) tel. 049.8214932 PADOVA (via dal Piaz, 3) tel. 049.8714755 CADONEGHE tel. 049.700322 Distretto 3 PADOVA (via Piovese, 74) tel. 049.751649 ALBIGNASEGO tel. 049.711571 2 Consultori familiari Distretto 4 SELVAZZANO tel. 049.620877 RUBANO tel. 049.633606 Distretto 5 ABANO TERME tel. 049.812623 ULSS 17 ESTE Ufficio relazioni con il pubblico: tel. 0429.798521 numero verde 800 82 91 41 CONSELVE tel. 049.9598209 ESTE tel. 0429.618560 MONSELICE tel. 0429.788832 MONTAGNANA tel. 0429.808655 Fonti: www.regione.veneto.it www.ulss16.padova.it 3 Dati relativi alle separazioni e ai divorzi in Italia e nella Regione Veneto Purtroppo a volte i problemi e i conseguenti conflitti che insorgono all’interno di una coppia, risultano insanabili e portano alla decisione di interrompere il rapporto. Quelle riportate di seguito sono delle tabelle esplicative della situazione in Italia e nella Regione Veneto per quanto riguarda il numero delle separazioni e dei divorzi che si sono verificati in un certo arco di tempo. Osservando i dati riportati in tabella 1, relativa alla situazione italiana, è possibile notare come il numero delle separazioni e dei divorzi sia stato caratterizzato negli anni da un andamento sempre crescente, con un incremento del 59% dal 1994 al 2003. Dai dati emerge inoltre come il numero delle separazioni sia nettamente superiore a quello dei divorzi e tale differenza si mantenga negli anni. tabella 1 Separazioni e divorzi in Italia dal 1994 al 2003 100000 90000 80000 71969 70000 60000 51445 52323 57538 30000 27510 27038 79642 81744 64915 60281 62737 50000 40000 75890 32717 33342 33510 34341 41835 43856 37573 40051 20000 10000 0 4 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 separazioni divorzi Per quanto riguarda la Regione Veneto, i cui dati sono riportati in tabella 2, la situazione è la medesima: è possibile infatti notare un aumento delle separazioni e dei divorzi dal 2001 al 2004, con una tendenza all’assestamento negli ultimi due anni considerati. Il numero delle separazioni rimane nettamente superiore rispetto a quello dei divorzi. tabella 2 Separazioni e divorzi in Veneto dal 2001 al 2004 8000 7000 6000 6314 6117 3548 3611 3827 2002 2003 2004 5906 5069 5000 4000 3000 2343 2000 1000 0 2001 separazioni divorzi Fonte: Rapporto ISTAT 2004 5 Racconti di famiglia Quando parlarne serve La famiglia rappresenta un sistema in continua evoluzione e come ogni sistema è quindi sottoposta a continui cambiamenti, dovuti al passare del tempo e al conseguente mutare delle situazioni. In quest’ottica la crisi familiare rappresenta un momento tanto doloroso quanto inevitabile e per riuscire ad affrontarla in modo sereno è necessario che persista tra i membri una disponibilità alla comunicazione e all’aiuto reciproco, nella consapevolezza che ognuno svolge un ruolo importante nella risoluzione delle difficoltà che possono insorgere. Di seguito verrà proposta una storia esemplificativa di crisi familiare e di due sue possibili evoluzioni, al fine di evidenziare come diverse modalità di comunicazione possano portare ad esiti differenti: in un caso la situazione viene affrontata in modo tale da amplificare il disagio, nell’altro viene lasciato spazio all’ascolto empatico e la collaborazione e i tentativi di comprensione permettono alla coppia di aiutarsi e sostenersi vicendevolmente. La storia narra di Francesca e Andrea, una coppia di coniugi sposati da vent’anni, che si trovano a dover affrontare un momento particolare della loro vita: l’allontanamento della figlia che, per esigenze di studio, ha deciso di trasferirsi in un’altra città. I genitori vengono quindi a trovarsi nella condizione di dover riorganizzare il loro rapporto e la loro vita, ritrovando quella dimensione di coppia che per anni avevano abbandonato, assorbiti totalmente l’una dalla figlia, l’altro dal lavoro. Capovolgendo il libretto è inoltre possibile leggere una seconda storia che, pur proponendo protagonisti con difficoltà differenti, aiuta a comprendere meglio quanto detto. Infatti è fondamentale evidenziare come l’aspetto della comunicazione rivesta un ruolo fondamentale in ogni rapporto, indipendentemente dal momento in cui la difficoltà si presenta e dalla natura della problematica. 6 La storia di Francesca e Andrea Francesca e Andrea Francesca e Andrea sono due coniugi sposati da 20 anni ed hanno una figlia, Alice, di 19 anni, studentessa che ha da poco lasciato casa in seguito alla decisione di proseguire gli studi in un’università lontana dalla sua città. Andrea è da sempre molto impegnato nel suo lavoro, passa buona parte del tempo fuori casa e, quando torna, è spesso stanco e svogliato. Francesca, casalinga, si è invece sempre occupata di Alice, aiutandola nei compiti fin dalle elementari, consigliandola in ogni sua attività, dallo sport alla scelta degli studi superiori. Anche per quanto riguarda le compagnie, Francesca è sempre stata molto attenta, controllando gli orari della figlia e le persone con le quali usciva. Quando Alice è partita, emozionata e contenta di poter finalmente iniziare una sua vita e realizzare le sue aspirazioni, Francesca si è sentita combattuta tra il desiderio di saperla felice e realizzata e il bisogno di averla vicina. Ora ne percepisce la mancanza, si sente triste e non riesce a trasmettere ad Alice le normali rassicurazioni di una madre, utili ad una figlia che comincia una vita indipendente, lontana dagli affetti. Andrea vive la situazione diversamente: ne sente la mancanza ma è contento della scelta fatta da Alice. D’altro canto non comprende lo stato d’animo della moglie. Una sera Andrea rientra a casa dal lavoro e ascolta l’ennesima telefonata della moglie ad Alice. Francesca: Come stai?...Come ti trovi?...Beh, certo, come stai a casa tua non puoi stare da nessuna parte…Quando torni?...Così tardi? Ma non ti manchiamo?...Cos’hai da fare? Non puoi tornare un po’ prima?...Ah…va bene,…ormai hai la tua vita e con noi vecchi non ti trovi più bene (con tono di voce freddo)...Va bene, ti chiamo domani, ciao. Francesca chiude così la conversazione e si mette a piangere. 7 La storia di Francesca e Andrea Finale1 Andrea (preoccupato): Che succede? Alice sta male? Francesca: No, …no, … Andrea: E allora perché piangi? Francesca (singhiozzando): Mi manca tanto…e lei invece…di noi non gliene importa niente… Dice che torna solo fra una decina di giorni… Andrea (sghignazzando): Ah, è per questo…pensavo fosse morto qualcuno… Francesca: Certo che mi sei proprio di aiuto… Andrea: Ma cosa vuoi che ti dica, sei la solita esagerata! Francesca: Già, tanto tu hai il tuo lavoro e torni quando ti pare e sono io invece che passo tutto il giorno a casa da sola... Andrea: Non te l’ha mica ordinato il dottore…trovati qualcosa da fare… Francesca: Cosa pensi, che stia a casa tutto il giorno con le mani in mano? Ma certo, cosa te ne importa, sei fuori tutto il giorno, pensi sempre e solo al lavoro…se poi io sto male, pazienza… Andrea: Io lavoro per garantire a te e ad Alice una vita serena…e tu me lo rinfacci! Francesca: Io dico solo che sto male, Alice è partita, non ho più nessuno, …e tu non ci sei mai! Andrea: Non capisco di cosa ti lamenti ora! Non ti è mai pesato il fatto che fossi spesso fuori casa! Francesca: E questo chi te l’ha detto?! Semplicemente prima c’era nostra figlia. Ora le cose sono cambiate! Andrea: Appunto, l’hai detto tu! Ti sei sempre dedicata solo ad Alice! Ed io cos’altro avrei potuto fare?! Che alternative avevo?! Francesca: Cosa stai insinuando? Che avrei dovuto trascurare Alice? 8 1 La storia di Francesca e Andrea Finale 1 Andrea: Non dire stupidaggini! Non l’ho neanche mai pensato! Francesca: E allora? Andrea: Non so più da quanto tempo ci ignoriamo…. Francesca: La colpa non è certo mia… Andrea: Ah, no? Francesca: No, a te interessa solo il lavoro e a me non è rimasto altro che dedicarmi anima e corpo a nostra figlia. Andrea: Ah, certo, come se io l’avessi trascurata… Francesca: beh, insomma… Andrea: Ah, ti ringrazio, …e tutti gli sforzi che ho fatto per garantirvi una vita serena? Francesca: Lo vedi? Lavoro, lavoro e sempre lavoro! Come se bastassero i soldi a renderci felici! E io? Dove sono io? Andrea (con tono provocatorio): Bene, visto che la metti così: oggi abbiamo chiuso una buona commissione e sono tornato a casa prima pensando che sarebbe stato bello festeggiare insieme, andando magari noi due soli da qualche parte. Che dici? Francesca: No, no, e poi non sono dell’umore adatto… Andrea: Tu non sei mai dell’umore adatto quando si tratta di noi due… Francesca: Nostra figlia se ne è an-da-ta! Come dovrei sentirmi secondo te?! Andrea: Felice per lei suppongo! Francesca: E lo sono! Ma mi manca. Andrea: Alice è grande, ha una sua vita! Fattene una ragione! Francesca: Lo so! Ma non è facile…Sto male quando torno a casa e non la trovo… Andrea: Proprio per questo un fine settimana insieme potrebbe farti sentire un po’ meglio e aiutarti a distrarti! Francesca: Non credo proprio! Alice non si sostituisce con un fine settimana alle terme! Andrea: Tanto per cambiare capisci sempre quello che vuoi capire e mi metti in bocca parole che non dico! Francesca (ironica): Difficile…Non dici mai nulla! Andrea (infastidito): Va beh, ho capito. Basta, mi hai stufato. Francesca rimane seduta sulla sedia in cucina. Andrea va in salotto e accende la tv senza dire niente. A tavola quasi si ignorano. Andrea dopo cena si addormenta sul divano mentre Francesca guarda una fiction in cucina. Ognuno va a letto per conto proprio senza dire niente. 9 La storia di Francesca e Andrea Finale2 Andrea (preoccupato): Che succede? Alice sta male? Francesca: No, …no, … Andrea: E allora perché piangi? Francesca (singhiozzando): Mi manca tanto…e lei invece…di noi non gliene importa niente… Dice che torna solo fra una decina di giorni… Andrea: Dai, non è vero che non gliene importa niente…Si è appena trasferita ed avrà un sacco di cose da fare. Francesca: Sì, ma sarebbe potuta tornare un po’ prima…Sembra che si sia già dimenticata di avere una famiglia. Andrea: Ma no, Francesca, lo sai che non è così…Si dovrà organizzare, non stiamole troppo addosso...facciamole fare quello che vuole. Di certo anche lei sente la nostra mancanza. Francesca continua a singhiozzare. Andrea le si siede accanto. Andrea: Lo so che ti devi abituare a questa nuova situazione. Passavate tanto tempo insieme. Ma è giusto che lei trovi la sua strada. Francesca: Sì, ma adesso io non ho più nessuno, stavo sempre con lei. Tu sei sempre al lavoro e io tutto il giorno da sola in casa. Andrea: Lo so, hai ragione, ma in questo momento non posso trascurare il lavoro, proprio adesso che Alice è all’università. Francesca: Lo so, lo capisco. Però non è facile per me abituarmi a questa nuova situazione. Andrea: Forse ti sentiresti meglio se cominciassi ad uscire un po’ di più, …Magari potresti dedicarti a quel corso di pittura a cui tempo fa avevi pensato! Che ne dici? Così avresti l’occasione di uscire e 10 2 La storia di Francesca e Andrea Finale 2 distrarti un po’. Francesca: Sì, ma il corso non sostituisce Alice. Andrea: Certo che no! Alice manca anche a me, però quando sono impegnato ci penso meno. Forse potrebbe servire anche a te. Dobbiamo rispettare la sua scelta e non fargliela pesare. E poi vedrai che col passare del tempo sarà più facile. Francesca: Mm…Forse però mi sarebbe d’aiuto se tu riuscissi a passare più tempo con me. Mi piacerebbe che stessimo un po’ insieme. Andrea: Sono d’accordo. Tra una cosa e l’altra trascorriamo sempre poco tempo insieme. Francesca: Già, ….ed ora che Alice è partita mi pesa ancora di più… Andrea: E allora cosa ne diresti di organizzare qualcosa per questo fine settimana? Francesca: Sì, …se riuscissimo ad organizzarci sarebbe bello… Andrea: Potremmo andare in montagna… Francesca: Sono d’accordo. E’ vicino e possiamo decidere anche all’ultimo momento. Andrea: Intanto stasera potremmo andare a cena fuori. Che ne dici? Francesca: No, stasera preferirei stare in casa, ho molte faccende da sbrigare… così se poi decidiamo di partire sono più tranquilla. Andrea: Va bene, ci conto, eh? Francesca annuisce e lui la abbraccia. Andrea: Ora però smetti di piangere. 11 La storia di Francesca e Andrea Francesca accenna un sorriso. Andrea: Ordiniamo una pizza stasera? Francesca: Sì, bella idea! 2 Finale Dopo cena Andrea e Francesca vedono un film insieme 12