Gruppo Aziendale UILCOM-UIL Rai – Rai Way Milano http://www.gauraimilano.it/ Info Rai – TV n°. 130 del 25 Gennaio 2012 Sommario: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. Le banche riaprono il dossier RaiWay Terremoto a Milano e Venezia, la terra trema in tutto il nord Adriano a Sanremo la Celenovela infinita La Rai non va divisa ma rigovernata Rai Cinema: Del Brocco (ad), 2011 record, 48mln investimenti 2012 Vivere a lungo e in salute: il segreto dei 5.000 Quei 7500 evasori totali che frodano 21 miliardi Riforma del Lavoro, i sindacati dopo il vertice con la Fornero: nessuna proposta condivisibile Il 2012 sarà l'anno delle TV, in particolare delle Smart TV La partita sulla cassa integrazione Milo Infante contro la Rai Angeletti: ma da noi il mercato non è rigido. Rai: appello delle assocciazioni, non chiudete sedi estere Rai: Fasano "ipotesi commissariamento non esiste" Il ritorno in TV di Emanuela Falcetti Alda D'Eusanio investita, grave ma cosciente Nel 2012 disponibili due miliardi di app (ma se ne installeranno poche) Tecnologia: arriva la tv a schermo trasparente Le banche riaprono il dossier RaiWay Fonte: Il Sole 24ore http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/19UQ/19UQ24.pdf Terremoto a Milano e Venezia, la terra trema in tutto il nord Fonte: AGI http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201201251402-ipp-rt10149terremoto_a_milano_e_venezia_la_terra_trema_in_tutto_il_nord (AGI) - Roma, 24 gen. - Una scossa di terremoto ha fatto tremare il nord Italia da Milan a Venezia, poco dopo le 9. Del mattino. L'epicentro del sisma, di magnitudo 4,9, e' stato tra i comuni emiliani di Castelnovo di Sotto, Brescello e Poviglio, ma la scossa e' stata avvertita in tutto il centro-nord. Edifici evacuati nel capoluogo lombardo ma anche fino in Versilia, dove a scopo precauzionale gli studenti di alcune scuole di Viareggio, Camaiore e Pietrasanta sono stati fatti uscire dagli edifici. A Milano alcuni istituti scolastici sono stati evacuati temporaneamente a scopo precauzionale. Il terremoto e' stato avvertito anche a Genova: migliaia le telefonate al centralino dei vigili del fuoco del capoluogo ligure. La terra ha tremato anche nel padovano e a Venezia. Nella notte, poco prima dell'una, a tremare era stata Verona: una scossa di magnitudo 4.2 era stata avvertita tra i comuni di Negrar, Marano di Valpolicella, Grezzano e San Pietro in Cariano. 1 Una scossa di terremoto di magnitudo 2.4 e' stata registrata alle 10.04 in provincia di Foggia con epicentro nel capoluogo dauno. I vigili del fuoco sono pronti a intervenire nelle zone del nord Italia interessate dallo sciame sismico "in caso la situazione lo richiedesse: tutte le sezioni operative sono state allertate e verifiche sono in corso". Lo ha detto il portavoce dei Vigili del fuoco, Luca Cari, sottolineando che "al momento la situazione e' tranquilla" e anche se "c'e' molta confusione, perche' la gente e' ovviamente impaurita, ma non e' stato registrato alcun danno a cose o persone". Il presidente della Regione, Roberto Formigoni ha assicurato che il terremoto di stamane non ha provocato danni in Lombardia. La protezione civile e' stata subito allertata e si e' attivata, contribuendo anche a rassicurare la popolazione. Il governatore ha raccontato di aver avvertito la scossa. "Ero nel mio ufficio al 35esimo piano" di Palazzo Lombardia e ha spiegato che nella sede vi sono stati momenti di agitazione, vista l'intensita' della scossa. Adriano a Sanremo la Celenovela infinita Fonte: La Stampa http://www3.lastampa.it/spettacoli/sezioni/articolo/lstp/439698/ MARINELLA VENEGONI MILANO Domanda imprescindibile. È possibile che Lorenza Lei, dg della Rai, navigatrice di lungo corso nel mare del potere, si sia abbandonata - in presenza di testimoni che subito hanno riferito alla controparte - a dichiarazioni esplicite sull’incompatibilità fra Rai e Adriano Celentano, tali da causare tanto classico marasma presanremese, così antico da sembrare finto? Non eravamo arrivati, nel dopo Berlusconi, a qualche apparenza di semilibertà, seppure con Iva aumentata (e fosse solo quella)? Certo, dev’essere un ambientino un po’ pesante, di questi giorni, Viale Mazzini. I veleni che corrono, tipici del sottobosco di potere, fanno indovinare come sempre due scuole di pensiero: c’è chi Celentano vuole, e chi di Celentano ha paura. A cercar di tenere calme le acque, i comunicati stampa: «La Rai è in attesa di ricevere la bozza di contratto definitiva relativa alla partecipazione di Adriano Celentano al Festival di Sanremo». La bozza, come concordato nella tarda serata di ieri, doveva pervenire entro la mattinata. A questo e all’apporto artistico di Adriano Celentano al Festival, la Rai era e resta fortemente interessata. Nessuna attenzione, invece, «l’Azienda intende prestare ai pettegolezzi che sembrano inspiegabilmente prevalere in queste ultime ore», recitava ieri un comunicato stizzito di viale Mazzini. Se le danno di santa ragione ma continuano a trattare. Naturalmente, di queste beghe noi umani non capiamo niente: se non che è in corso una trattativa serrata sul numero di presenze del Nostro al Festival, sulla quantità di spot con i quali sarà legittimamente bombardabile, e soprattutto sulle virgole e i punti che riguardano la sua libertà di espressione. Ma hanno digerito Benigni, e hanno mandato giù Luca e Paolo quando gli uomini in grigio del Cavaliere stavano in prima fila all’Ariston con la faccia terrea: manderanno giù pure lui (malgrado il frasario e le battaglie celentanesche siano ben più comprensibili al popolo di quelle degli intellettuali poco organici). Ieri l’oggetto di tanto contendere, il temibile Molleggiato, s’è fatto vivo attraverso il blog del Clan, ormai sua arma neanche tanto segreta, con una lettera aperta a Gianmarco Mazzi, l’amico ed ex collaboratore storico che gli ha strappato il sì a Sanremo 2012. Già, perché, come ricorda Claudia Mori: «Lui alla fine ha soltanto detto sì a due amici» (leggasi Mazzi e Morandi). Tutto il resto, non era prevedibile. Il Cele attentissimo ai media, dopo aver rimproverato La Stampa che ha scritto l’ipotesi di compenso di 1.200.000 euro («si è prestata a effimeri giochetti»), lamenta che sui giornali si dia più credito alla Rai che non al Clan: «Tra le righe prevale una sottolettura secondo la quale mi sarei inventato tutto in nome di una pubblicità di cui non solo da adesso, ma fin da quando ero un umile orologiaio non mi è mai fregato niente». Ma Celentano nel suo scritto proponeva soprattutto un aut-aut a Mazzi: posso venire a Sanremo solo se tu dichiarerai alla stampa il contenuto dei messaggi che hai ricevuto dal 2 simpatico direttore di Raiuno Mauro Mazza... con i quali ti faceva la radiocronaca di ciò che la "Lei" aveva sentenziato: «”Celentano è fuori da Sanremo”. Chiedendoti inoltre di cercare una alternativa alla mia partecipazione al Festival». Figurarsi Mazzi, che a volte fa fatica a risponderti anche se gli chiedi se a Roma c’è il sole. Eppure s’è prestato, e ha confessato tutto quanto, in un’altra agenzia: è vero che Mazza gli ha comunicato per iscritto prima che la Rai aveva bloccato la programmazione dei promo su Celentano, e poi che gli ha anche digitato «La Lei dice che Celentano è fuori». Poi alla fine è sbottato di proprio, il povero Mazzi. Si è definito «molto irritato» da tutte queste manfrine, auspicando la libertà autoriale dell’amico non solo canterino. Irritatissimo, a sua volta, il Molleggiato per la bozza del contratto ricevuta dalla Rai: «Il cui articolo 8 scrive - faceva riferimento al controllo dei testi e alle altre mail ricevute dall’avvocato della Rai, dov’è evidente... che preparava un carteggio ad hoc per giustificare la mia eliminazione dal Festival. Tutto questo, solo perché sono un tipo allegro che ha il viziaccio di pretendere una "certa libertà di parola"». Fermo restando che «l’unico codice etico al quale per tutta la vita mi sono attenuto e ha contato è quello ricevuto da mia madre e da mio padre». La Celenovela continua. Gli avvocati ci danno dentro, Morandi nel suo silenzio operoso pare abbastanza tranquillo. Domani la prossima puntata. La Rai non va divisa ma rigovernata Fonte: Il Corriere della Sera http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/19R6/19R6ZX.pdf Rai Cinema: Del Brocco (ad), 2011 record, 48mln investimenti 2012 Fonte: corriere.it http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Rai-Cinema-Brocco-2011-record-48mlninvestimenti-2012-INTERVISTA/24-01-2012/1-A_001178361.shtml 01 Distribution quarto player mercato con quota dell'11,2% Roma, 24 gen - Un 2011 da record per Rai Cinema e un 2012 che, con un budget di 48 milioni di investimenti, inizia sotto ottimi auspici dopo che Martin Scorsese ha ottenuto oggi undici nomination agli Oscar con "Hugo Cabret". "Il 2011 - dice Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema in un'intervista a Radiocor - e' stato probabilmente l'anno piu' importante della storia della societa' in termini di risultati, di presenze ai festival e di premi ottenuti. I film che abbiamo distribuito con 01 Distribution hanno incassato oltre 73 milioni di euro al box office e la societa' e' il quarto distributore in Italia. Infatti, nonostante il mercato abbia subito una contrazione del 10% nell'ultimo anno, 01 e' riuscita ad aumentare la propria quota di mercato di 2,5 punti percentuali arrivando all'11,2%". Anche il nuovo film in 3D di Scorsese, che arrivera' nelle sale italiane all'inizio di febbraio, e' distribuito dalla 01 Distribution di Rai Cinema e, prima di conquistare il maggior numero di designazioni per gli Oscar del 26 febbraio, ha gia' messo in bacheca il Golden Globe per la miglior regia. Oltre alla produzione tradizionale nello spirito del servizio pubblico, Rai Cinema ha lanciato un progetto che considera un fiore all'occhiello: "Abbiamo deciso di produrre 12 film low budget in tre anni pensati e realizzati per la Rete. C'e' un grande entusiasmo intorno a questo progetto: tre o quattro - spiega Del Brocco - sono in via di produzione e si tratta di film di genere e un po' estremi, quelli amati dal pubblico di Internet. Li vorremmo peraltro fare tutti in inglese in modo da esportarli. Si tratta di un laboratorio creativo per reclutare talenti per il cinema di domani e negli incontri che sto facendo con i giovanissimi autori interessati a questa linea editoriale ci si rende conto di come la fruizione dei contenuti cinematografici possa concretamente prendere delle strade alternative". Zam 24-01-12 15:33:34 (0243) 5 Vivere a lungo e in salute: il segreto dei 5.000 Fonte: La Stampa http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/salute/articolo/lstp/439653/ 3 Tre chilometri, o cinquemila passi al giorno è il segreto per dimezzare il rischio di morte e far risparmiare 700 euro pro-capite all’anno. L’iniziativa e l’opuscolo con le regole base della prevenzione Bastano soltanto tre chilometri al giorno di una semplice quanto salutare passeggiata per dimezzare il rischio di morte e far risparmiare un bel po’ di soldi a cittadini e Sanità, affermano gli esperti della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) presentando al Senato l’opuscolo a vignette “Una passeggiata di salute”. Le regole base della prevenzione sono state presentate, insieme all’opuscolo, ieri durante il Convegno nazionale “Il ritratto della salute e la medicina dei sani: modelli di sviluppo e strategie di comunicazione”, promosso dalla SIMG e dall’Associazione parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione. Con solo 5.000 passi al giorno, un numero che può sembrare alto ma che è pari a circa tre chilometri soltanto, è la distanza che ognuno di noi dovrebbe percorrere quotidianamente per mantenersi in salute. E se questo motivo da solo non basta, farà piacere sapere che camminare fa bene anche al portafogli. Infatti già solo lasciando l’auto in garage si possono risparmiare circa 700 euro all’anno. Di questi, 400 sono direttamente legati al costo del carburante e della manutenzione dell’auto (più di un euro al giorno per percorrere i “fatidici” 3.000 m). A questa cifra vanno poi aggiunti i 300 euro che ciascuno sborsa per curare i cittadini “ammalati” di pigrizia. Totale: 700 euro. Queste cifre non sono un’invenzione di un matematico burlone, ma quanto afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha stimato i danni della sedentarietà nel vecchio continente. Questa tendenza «provoca 600.000 decessi l’anno in Europa e rappresenta una delle dieci cause principali di mortalità e disabilità nel mondo. Diabete, cardiopatie, ipertensione, cancro, osteoporosi – spiega il dott. Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) – sono le malattie croniche che colpiscono in massa gli italiani, legate proprio a stili di vita sbagliati. Sono circa 3,9 milioni i diabetici, 2milioni e 250mila vivono con una diagnosi di tumore. Ancora più alto è l’impatto delle patologie cardiovascolari: la sola ipertensione, un vero “killer silenzioso” provoca circa 240.000 morti l’anno ed è responsabile del 47% delle cardiopatie ischemiche e del 54% degli ictus cerebrali. Camminare o pedalare ogni giorno è una misura efficace per tenere sotto controllo questo e gli altri fattori di rischio e permette di dimezzare il rischio di morte». Le regole base da seguire per essere in salute – e risparmiare – spaziano dalla dieta alla quantità di attività fisica in base all’età, fino ai suggerimenti per curare i piccoli traumi. Queste e altre informazioni sono contenute nell’opuscolo “Una passeggiata di salute”. Il convegno e l’opuscolo segnano l’avvio del progetto “Il ritratto della salute” che riunisce le principali Società scientifiche italiane con l’obiettivo di promuovere e diffondere la corretta comunicazione e la “medicina dei sani”, fondata sulla comprensione dei bisogni per fornire corrette informazioni e strumenti idonei per adottare stili di vita adeguati. In base ai più recenti dati Istat, la percentuale di sedentari nella popolazione italiana è pari al 38,3%, ossia di più di 22 milioni di persone che dichiarano di non praticare attività fisica nel tempo libero. «La prevenzione è un diritto per ciascun cittadino ed è un obiettivo del nostro Sistema Sanitario Nazionale, tra i migliori al mondo – sottolinea il Sen. Antonio Tomassini, Presidente della Commissione ‘Igiene e Sanità’ del Senato e Presidente dell’Associazione parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione – È necessario promuovere interventi per ridurre i principali fattori di rischio per le grandi malattie: fumo di sigaretta, alimentazione scorretta, sedentarietà e abuso di alcol. Per i danni diretti e indiretti che derivano da stili di vita sbagliati lo Stato spende circa 60 miliardi di euro ogni anno». Il progetto “Il ritratto della salute”, ideato dall’agenzia di comunicazione Intermedia, rappresenta una delle attività principali per celebrare il trentennale SIMG, che ricorre proprio quest’anno. 4 Principio cardine della “medicina dei sani”, oltre all’attività fisica, è l’alimentazione. «La salute, infatti, si conquista e si conserva soprattutto a tavola, sin da bambini – spiega il dr. Cricelli – Il tradizionale modello alimentare mediterraneo è ritenuto oggi in tutto il mondo fra i più efficaci per la prevenzione ed è anche uno dei più vari e bilanciati. Dobbiamo rivolgere ai cittadini messaggi chiari, senza chiedere loro di stravolgere drasticamente le loro abitudini ma con consigli pratici da attuare nella vita quotidiana». Questo è quanto si propone ogni giorno la trasmissione“Benessere - Il ritratto della salute”, giunta alla seconda edizione e parte integrante del progetto. In onda dal lunedì al venerdì dalle 10.50 alle 11.30 su Rete 4 fino al 24 febbraio, è condotta da Emanuela Folliero, accompagnata ogni giorno dal dott. Claudio Cricelli. «Nel programma parliamo soprattutto di prevenzione ma anche di nuove terapie, ricerca e qualità della vita – continua il presidente SIMG – con messaggi autorevoli e certificati e il coinvolgimento diretto delle Istituzioni. L’attività fisica, che ha dato il titolo alla prima pubblicazione de “Il ritratto della salute”, rappresenta uno dei temi centrali. Del resto, almeno il 60% della popolazione mondiale è al di sotto dei livelli raccomandati. Nel 2010 in Italia si è però registrata un’inversione di tendenza con oltre 1 milione e 200 mila sedentari in meno rispetto al 2009. E le persone che nel 2010, pur non praticando sport, hanno svolto attività fisica sono state oltre 16 milioni. Noi spieghiamo ai telespettatori come muoversi senza sforzo, da una piacevole passeggiata all’ottimizzare le pulizie di casa per fare esercizio». Per approfondire gli argomenti trattati in video e offrire la possibilità di contattare gli esperti è attivo anche il portale www.ilritrattodellasalute.org che rappresenta il versante “virtuale” del progetto, concepito per promuovere l’interattività e per offrire un’informazione a 360° in chiave semplice e comprensibile. L’iniziativa al Senato, resa possibile da un contributo incondizionato di Servier e Stroder, completa questo percorso di attenzione alla medicina dei sani con argomenti quali, “la sostenibilità del sistema”, “salute e ambiente”, “salute e invecchiamento”, e approfondimenti, in particolare, sulla depressione, la dieta mediterranea, l’osteoporosi e l’ipertensione arteriosa. Iniziativa, questa, davvero interessante e lodevole che ci auguriamo sia accolta con favore da tutti i cittadini, i quali lo possono dimostrare facendosi una bella passeggiata. [lm&sdp] Source: Ufficio Stampa Intermedia Quei 7500 evasori totali che frodano 21 miliardi Fonte: Il Corriere della Sera http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/19SX/19SXFO.pdf Riforma del Lavoro, i sindacati dopo il vertice con la Fornero: nessuna proposta condivisibile Fonte: Tiscali http://notizie.tiscali.it/articoli/politica/12/01/23/cgil-cisl-uil-vertice-fornero.html Tipologie contrattuali, formazione-apprendistato, flessibilità, ammortizzatori sociali, servizi per il lavoro. Sono questi i cinque i pilastri della riforma del mercato del lavoro che il ministro Elsa Fornero ha presentato e discusso durante l'incontro sul mercato del lavoro a Palazzo Chigi. E tra le principali novità emerse al tavolo con le parti sociali, ci sarebbero il contratto unico, il ricorso alla flessibilità più caro e una stretta sull'utilizzo della cassa integrazione. Ma proprio su quest'ultimo argomento è arrivato l'immediato altolà dei sindacati. Non è stato, invece, affrontato nello specifico il capitolo dell'articolo 18. Subito dopo il vertice i segretari di Cgil, Cisl e Uil hanno spiegato quali sono state le questioni al centro del dibattito. L'incontro di tra governo e parti sociali è stato "importante" ma no a "colpi di mano" su temi come l'articolo 18 ha sostenuto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, dopo la 5 riunione a Palazzo Chigi. Bonanni, ha ribadito che il sindacato è rimasto "scottato" dal modo di procedere del governo sulle pensioni e ha affermato che il dialogo è necessario e "si può fare un buon lavoro se il governo rispetta le parti sociali". In particolare sull'articolo 18, il leader della Cisl ha sottolineato che "se qualcuno pensa" di affrontare le problematiche del mondo del lavoro italiano con l'articolo 18 "si sbaglia di grosso. Non è un totem ma no a forzare su quello per evitare soluzioni vere", ha aggiunto.All'incontro tra governo e parti sociali sul mercato del lavoro è emerso chiaramente che "non ci possono essere scelte unilaterali da parte del governo su questa materia" ha invece sottolineato il leader della Cgil, Susanna Camusso. "Ci auguriamo - ha detto Camusso - che la giornata sia stata utile perché fosse chiaro al governo che la materia del mercato del lavoro è complessa e va trattata con la giusta attenzione". Inoltre deve essere chiaro all'esecutivo, secondo il numero uno della Cgil, che "la storia alle spalle è utile e non c'è bisogno di cancellarla". Infine, Camusso ha ricordato che "le nuove regole del mercato del lavoro di per sé non determinano nuova occupazione e crescita" e che, quindi, il dialogo "va accompagnato con il confronto sulla produttività e con iniziative per creare occupazione e con maggiore necessità di formazione e istruzione"."Siamo già entrati in recessione, l'agenda per il 2012 e forse anche il 2013 non l'abbiamo scritta noi e deve essere come si gestiscono le perdita di posti di lavoro. La questione non può essere risolta con modelli astratti" ha commentato il leader della Uil, Luigi Angeletti. Secondo Angeletti, "il confronto con le parti sociali" non può e non deve limitarsi "a discutere sul numero dei contratti o sulla flessibilità in entrata e in uscita" perché "continuiamo ad avere - ha osservato - pochi posti di lavoro rispetto ai partner europei e poco pagati". Comunque, entrando nel dettaglio, il leader della Uil ha criticato "l'abuso di forme contrattuali" che c'è in Italia e ha chiesto di "eliminare quella concorrenza per cui il lavoro cattivo scaccia il buono".Il confronto sulla riforma del mercato del lavoro "non può essere formale ma deve essere sostanziale" ha detto ancora Angeletti, chiedendo al governo di non mettersi in cattedra e fare come fa la maestra che corregge i compiti degli alunni con la penna rossa e blu. "Noi non siamo alunni di un tema che fanno i compiti e poi arriva la maestra che corregge con la matita rossa e blu. Questo metodo non porta da nessuna parte", ha detto Ageletti, aggiungendo quindi che non va bene lo schema secondo cui "il governo ci fornisce documenti e noi rispondiamo con altri documenti senza poi capire come si arriva alla sintesi".Il metodo di lavoro individuato nel corso dell'incontro di palazzo Chigi, ha aggiunto Angeletti nel corso di una conferenza stampa, prevede che "il governo la prossima settimana ci darà indicazioni sui vari titoli e noi proveremo a fare delle proposte e a trovare soluzioni a questi temi". In generale, ha concluso Angeletti, "noi per statuto siamo ottimisti", dobbiamo lavorare per "salvare questo paese". 23 gennaio 2012 Redazione Tiscali Il 2012 sarà l'anno delle TV, in particolare delle Smart TV Fonte: Digital-Sat http://www.digital-sat.it/ds-news.php?id=28634 Inserito da:Simone Rossi (Satred) Fonte: Digital-Sat (com.stampa) Si è da poco conclusa l’edizione 2012 del CES (Consumer Electronics Show) e il messaggio da Las Vegas è chiaro: se il tablet è stata la mania dell’anno scorso, il 2012 è l’anno delle TV, in particolare delle Smart TV. Il più amato dispositivo casalingo nel prossimo futuro sarà sempre più intelligente e connesso. Si prospetta un futuro radioso per le Smart TV nel 2012 e sorge dunque l’imperativo per gli inserzionisti di sfruttare appieno le opportunità che questo nuovo mezzo presenta. Secondo quanto riportato da Strategy Analytics, si stima che sono stati oltre 400 milioni i dispositivi Smart TV in uso alla fine dello scorso anno e 1,6 miliardi saranno installati in tutto il mondo entro il 2014. Nel presente intanto, un'ondata di innovazione del settore TV invade Las Vegas. Al Ces 2012 i maggiori brand di tecnologia presentano le loro novità: Crystal Led display, capaci di mandare in onda colori al limite del credibile, social TV, Smart TV con tecnologia organica rigorosamente OLED, TV-set LCD LED con tanto di connettività WiFi, interfaccia dedicata per Smart TV e app per l'accesso a Hulu, YouTube e Facebook. 6 In concomitanza con il rapido diffondersi delle nuove TV connesse in Rete, Luca Di Cesare, Managing Director Italia di smartclip (www.smartclip.com), leader europeo per il video advertising, prospetta le 5 maggiori tendenze del 2012 del settore Smart TV: 1. I grandi eventi spingeranno la domanda Una recente ricerca di YouGov prevede che i grandi eventi sportivi in programma per il 2012, come le Olimpiadi di Londra e il Campionato Europeo di calcio, saranno driver determinanti per guidare le vendite di Smart TV. Le Smart TV sono, infatti, in grado di fornire agli spettatori informazioni supplementari sulle gare e connettere i social media con il contenuto del video, così che le persone possano condividere le loro esperienze di visione in tempo reale. Inoltre, la possibilità di accedere a contenuti on-demand in viaggio sarà cruciale, per permettere a tutte le persone fuori casa di assistere ai maggiori eventi sportivi, dove e quando lo desiderano. 2. Presenza multicanale Luca di Cesare, Managing Director Italia di smartclip, avverte “le Smart TV aprono un mondo di opportunità per gli inserzionisti. La presenza del brand su più piattaforme consentirà di offrire soluzioni adv sempre più mirate ed efficaci. Solo per fare un esempio, Apple TV aggiunge all’ecosistema digitale di Apple un altro canale social per i consumatori, trasformando il salotto di casa in un centro multimediale completo. Poiché Apple TV è perfettamente sincronizzata con tutti gli altri dispositivi e con iCloud, capitalizza sul marketing multicanale per raggiungere i consumatori attraverso diversi device. I video sono da considerarsi come l’unico contenuto visualizzabile su qualsiasi piattaforma, dal PC all’iPad, dallo smartphone alle Smart TV. smartclip ha maturato una profonda conoscenza del mercato del video advertising, ed è oggi in grado di studiare soluzioni adv di video pre-roll, l’unico formato che è già uno standard multiplatform, per aiutare gli editori a monetizzare i propri contenuti video premium e gli investitori a pianificare campagne ad altro impatto su molteplici dispositivi.” 3. Social TV Scambiarsi opinioni in tempo reale con altri spettatori di un programma televisivo sta diventando un’abitudine. Il Social TV Trends Report 2011 rivela che oltre tre quarti della popolazione interagisce con altre tecnologie mentre guarda la TV. Per esempio, il 43% degli inglesi commenta lo show TV che sta guardando su Twitter, Facebook o tramite i telefoni cellulari, mentre il 76% naviga in rete, utilizza una game console o ascolta la radio, intanto che la televisione è accesa. Le emittenti TV combineranno video-on-demand, video web e le community di Twitter e Facebook in modo da dare al proprio pubblico la possibilità di interagire con i contenuti televisivi preferiti e prolungare l’esperienza di intrattenimento, mentre agli inserzionisti sarà offerto un modo innovativo per proporsi all’audience. 4. Libertà di domanda Avendo accesso a tutti i propri contenuti da un unico dispositivo, i consumatori potranno fruire dei propri video dove e quando vogliono. Le Smart TV aggiungono una nuova dimensione alla visione, rendono la vita dello spettatore più facile, con contenuti sempre nuovi e slegati dal palinsesto. Con la possibilità di navigare in Internet dal proprio televisore, si potrà ripetere l’esperienza dal proprio tablet, dalla console di gioco e dallo smartphone con un solo click. Con la Smart TV, gli spettatori potranno votare, accedere a rich-content, blog, tweet e a una infinità di applicazioni, il tutto tramite le impostazioni del loro televisore. 5. L'interattività è la chiave L’interactive video advertising online sarà efficace nell'era delle Smart TV e offrirà la possibilità agli inserzionisti di produrre contenuti sempre più sofisticati. Gli annunci pubblicitari dovranno essere coinvolgenti e significativi per il target, e ciò spingerà i brand a diventare più creativi. Dalla gamification della TV alla rivoluzione dell’advertising partecipativo, il valore aggiunto dell’interattività dei contenuti è arrivato a maturazione industriale e conseguentemente, inizia a monetizzare. Conclude Shirlene Chandrapal, VP Connected TV di smartclip “La maggior penetrazione delle Smart TV consentirà agli inserzionisti di conoscere in maniera approfondita il comportamento 7 del pubblico davanti allo schermo, per poter meglio indirizzare i propri messaggi in maniera efficace. Le Smart TV offrono nuove soluzioni di intrattenimento per la televisione, film, musica e consentono ai consumatori di collegarsi intuitivamente alle nuove forme di entertainment da diversi dispositivi e in qualsiasi posto si trovino. I brand si troveranno in un contesto altamente competitivo in cui dovranno essere ancora più agguerriti per conquistare l’attenzione del consumatore, sempre più frammentata tra innumerevoli messaggi e stimoli che derivano dai molteplici dispositivi”. La partita sulla cassa integrazione Fonte: Il Post http://www.ilpost.it/2012/01/24/cassa-integrazione/ Ieri il governo, i sindacati e le associazioni che rappresentano le piccole, medie e grandi imprese hanno cominciato un negoziato sulla riforma del mercato del lavoro, che il presidente del Consiglio Mario Monti intende portare a termine nell’arco di tre o quattro settimane. I giornali di oggi sono praticamente unanimi nel considerare l’accordo di ieri “una falsa partenza” e le parti si rivedranno la prossima settimana. Il principale punto critico emerso ieri è la proposta del ministro Elsa Fornero di riformare gli ammortizzatori sociali e soprattutto la cassa integrazione. Che cos’è la cassa integrazione La cassa integrazione è un ammortizzatore sociale – erogato dall’INPS e previsto dalla legge – a favore dei lavoratori che lavorano a orario ridotto o non lavorano del tutto a causa di un momento di difficoltà della loro azienda. Le grandi aziende possono farvi ricorso durante questi momenti di difficoltà, e l’INPS allora integra lo stipendio dei dipendenti per una parte delle ore che non sono più pagate perché non più ore di lavoro. La cassa integrazione si può applicare “a zero ore”, in caso di sospensione totale del lavoro, o a sospensione parziale. Le imprese possono chiedere la cassa integrazione per via di eventi congiunturali, crisi economiche o del mercato non direttamente imputabili agli operai o all’imprenditore: può durare al massimo 52 settimane in due anni e non più di 13 settimane consecutive. In questi casi si parla di cassa integrazione ordinaria (CIG). La cassa integrazione straordinaria (CIGS) è invece accessibile solo alle aziende con più di 15 lavoratori e si può attivare nei casi di ristrutturazione, riorganizzazione o riconversione aziendale, e si può applicare anche ai lavoratori di imprese fallite o in corso di fallimento, e non solo a quelle che attraversano un momentaneo periodo di difficoltà. Esistono dei limiti temporali per il ricorso alla CIGS, aggirabili attraverso deroghe, ma comunque non si può andare oltre i 36 mesi in 5 anni. Chi non può accedere alla cassa integrazione Le piccole imprese non hanno accesso a questo strumento, e quindi in caso di chiusura dell’impresa i dipendenti hanno diritto solo a un’indennità di disoccupazione, di durata molto più breve rispetto alla cassa integrazione. “Non tutti i disoccupati riescono però a ottenere questa prestazione”, scrive oggi Maurizio Ferrera sul Corriere della Sera, “soprattutto per mancanza di requisiti assicurativi: col risultato che l’Italia ha il record europeo di disoccupati privi di qualsiasi tutela”. Inoltre, come per tutto il resto del mercato del lavoro, valgono sempre le conseguenze del dualismo: la cassa integrazione non si applica alla gran parte dei lavoratori precari e dei collaboratori, i cui contratti semplicemente non vengono rinnovati in caso di difficoltà economiche e che non ricevono nemmeno indennità di disoccupazione. Dal 2008 a oggi la cassa integrazione è stata l’ammortizzatore sociale più usato per fronteggiare la crisi in Italia, e attraverso una serie di deroghe il governo Berlusconi ne allargò l’accesso anche alle piccole imprese e ad alcune tipologie di lavoratori atipici. “Nessun Paese europeo ha investito così tanto durante la crisi su questo tipo di schema e così poco sulle tradizionali indennità di disoccupazione”. Il problema con la cassa integrazione Lo spiega sempre Ferrera sul Corriere. Il sistema ha funzionato in molte occasioni ma ha grandi difetti: costa molto, “congela l’occupazione esistente anche in aziende o settori senza prospettive di recupero”, è stata usata spesso come ponte verso il prepensionamento, tradendo la sua missione originaria, e lascia scoperti molti lavoratori, peraltro sempre di più. Dall’altro lato, e questa è l’osservazione comune a sindacati e Confindustria, si tratta di uno strumento che potrebbe rivelarsi indispensabile durante il prossimo anno, che con la 8 recessione rischia di mettere in difficoltà diverse grandi imprese, e quindi questo non è il momento di rinunciarci. Che cosa propone il governo Elsa Fornero ha proposto di mantenere soltanto la cassa integrazione ordinaria, quella che possono attivare le imprese che attraversano momenti passeggeri e congiunturali di difficoltà, come avviene in Europa. E sostituire quindi la cassa integrazione straordinaria, quella attivabile in caso di chiusura dell’azienda, con un altro pacchetto di ammortizzatori sociali, slegati dal legame del lavoratore col suo ex posto di lavoro. I lavoratori otterrebbero in questo caso un’indennità risarcitoria e un sussidio di disoccupazione rafforzato: il governo ha detto di voler introdurre un “reddito minimo”, pur senza individuare dove prendere le risorse. L’eliminazione della cassa integrazione straordinaria ne darebbe un bel po’ ma probabilmente non abbastanza, e bisognerebbe reperire una parte di risorse altrove. Milo Infante contro la Rai Fonte: TV Oggi http://www.tvoggi.info/milo-infante-contro-la-rai/ Milo Infante, che conduce su Rai 2 “Italia sul 2″, sembra non sentirsi accettato professionalmente da parte dell’azienda per cui lavora. La sua non è solo una sensazione ma un vero e proprio dato di fatto visto che a Milo Infante è stato vietato, pur essendo un giornalista professionista, di parlare di determinate tipologie di notizie. Si tratta di un accanimento nei suoi confronti? Si tratta di una politica aziendale? La risposta a queste domande non possiamo averla ma quel che è certo è che questa situazione sta creando non pochi problemi a Milo Infante che inizia a sentire tutto questo come un vero e proprio peso tanto da decidere di fare causa alla Rai. Milo Infante ha infatti affermato: Ho dato mandato al mio legale di far valere i miei diritti, gli atti sono appena stati depositati in Tribunale. Ho dato il via libera all’avvocato la settimana scorsa. Ovviamente, le pratiche erano già pronte e il materiale già raccolto. La decisione finale è arrivata in occasione di un paio di nuovi episodi spiacevoli e penalizzanti. E’ stato deciso che non mi posso occupare di temi che riguardano la politica, l’economia e la cronaca di stretta attualità, se non in seconda battuta, quando ormai ne ha già parlato, con collegamenti e ospiti, per 15 minuti, la mia collega Lorena Bianchetti. Di norma, per correttezza professionale, non si anticipano i temi uno dell’altro, per non bruciarli” Angeletti: ma da noi il mercato non è rigido. Fonte: Il Messaggero http://www.uil.it/segr_generale/messaggero2312012.pdf Rai: appello delle assocciazioni, non chiudete sedi estere Fonte: Primaonline http://www.primaonline.it/2012/01/25/100764/rai-appello-associazioni-non-chiudete-sediestere/ (ANSA) - ROMA, 25 GEN - “Non possiamo accettare che la Rai decida di ridurre drasticamente gli uffici di corrispondenza e addirittura di chiudere le sedi di Nairobi, Beirut, Istanbul, Nuova Delhi, Buenos Aires, Mosca e il canale Rai Med”: è quanto dicono, in una lettera aperta ai vertici della Rai, i rappresentanti di un nutrito gruppo di associazioni, testate, sindacati e organizzazioni varie. “Questo progetto - si legge nell’appello - è profondamente contrario agli interessi dell’Italia e degli italiani, che devono essere messi nelle condizioni di affrontare da protagonisti le grandi sfide del nostro tempo. Al contrario, serve una maggiore apertura internazionale della Rai che ci deve aiutare a capire in tempo reale quello che accade nel mondo costruendo ponti fra le culture e le civiltà e diffondendo la cultura della pace, del dialogo, della cooperazione e dell’integrazione. Le sedi di corrispondenza della Rai non sono uno spreco ma un investimento strategico per il nostro paese. Non vanno chiuse, ma sostenute da nuovi spazi nei palinsesti quotidiani capaci di portare in primo piano la vita delle persone e 9 dei popoli. Con questo spirito torniamo a chiedere una struttura editoriale per i diritti umani, il rilancio di Rai Med e il rafforzamento di RaiNews24, che deve essere finalmente messa nelle condizioni tecniche di fornire il servizio all-news al quale è stata preposta”. Per illustrare le ragioni e le proposte dell’appello, i promotori chiedono un incontro urgente con il direttore generale della Rai.(ANSA). Rai: Fasano "ipotesi commissariamento non esiste" Fonte: Primaonline http://www.primaonline.it/2012/01/25/100774/rai-fasano-ipotesi-commissariamento-nonesiste/ ROMA (ITALPRESS) - “L’ipotesi di un commissariamento della Rai non esiste. Se ne facciano una ragione coloro che lo invocano, mascherando pero’ un ben preciso disegno politico lottizzatorio. In questo senso le leggi sono chiare e discostarsi da esse significherebbe violarle, aprendo scenari illegali oltre che illegittimi. Piuttosto si affronti il tema del rilancio della Rai partendo dall’attuale legge che ne disciplina la privatizzazione e la messa sul mercato di intere reti. Insomma evitiamo di scadere nelle azioni illegali e parliamo di come seriamente lavorare per il bene dell’azienda”. Cosi’ il senatore del Pdl, Enzo Fasano, componente della commissione di Vigilanza Rai. Il ritorno in TV di Emanuela Falcetti Fonte: Piazza Grande http://www.piazzagrande.info/rubriche/36815/il-ritorno-tv-emanuela-falcetti Dopo molti mesi ed uno “oscuramento” di cui si è saputo poco o niente, la Falcetti torna in Rai e va in video, su secondo canale, in diretta dalle 14 alle 16 e 15, con la trasmissione “ Rai2: Istruzioni per l’uso”, in sostituzione della silurata “Italia sul 2”, i cui ascolti sono precipitati al 6% rispetto al 13% dell’anno scorso, dopo essere stata anche al centro di polemiche legate al conduttore Milo Infante, che ha lamentato un ridimensionamento del suo ruolo in favore della collega Lorena Bianchetti. “Italia sul 2” andrà in onda “sporadicamente “, cosa davvero singolare, mentre rientra la Falcetti , allontanata in una prima fase da mamma Rai, rientra e dalla porta principale. Conduttrice fino allo scorso giugno dell’appuntamento quotidiano su Radio1 Istruzioni per l’uso, Emanuela Falcetti dovrebbe dare al nuovo programma di Rai 2 un taglio informativo e di servizio. Ieri pomeriggio la prima “prova”, con le problematiche emerse dopo il naufragio della nave Costa Concordia, presentate in modo non dissimile da tutti gli altri: la d’Urso de La Vita in Diretta e Vespa di Porta a Porta (peraltro senza neanche un plastico). La Falcetti torna quindi in onda con un programma che sembra una sorta di risarcimento ma che per ora delude. Speriamo, nel prosieguo, sappia fare di meglio che puntate trite su disastri di cui tutti parlano, creando solo confusione. L’omologazione, la mancanza di tensione a rinnovarsi, a cercare strade originali, a individuare temi e linguaggi propri rappresentano il male virulento di questa televisione. Speravo che alcuni ne fossero immuni, ma ieri, dal numero, ho dovuto tirare fuori, a malincuore, la Falcetti. Si perchè, almeno come prima sortita, la trasmissione di ieri è stata la perpetrazione transgenica del di quella tendenza che ha fatto del piccolo schermo la sede trasversale di turismo macabro, osceno, disgustante ed inutile, che avvolge da tempo nel suo gorgo infernale. Carlo Di Stanislao Alda D'Eusanio investita, grave ma cosciente Fonte: Ansa http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/01/24/visualizza_new.html_69075307.html 10 Stava attraversando in una delle strade più trafficate del centro di Roma, Corso Vittorio Emanuele, quando uno scooter l'ha investita e sbattuta a terra. Trasportata in ambulanza in codice rosso, è ricoverata in prognosi riservata al Policlinico Gemelli Alda D'Eusanio, giornalista e conduttrice della Rai, 61 anni, protagonista di varie stagioni della tv pubblica. Ha un trauma cranico e resta in osservazione nel dipartimento di emergenza del policlinico universitario; è cosciente ma confusa, secondo quanto si apprende da fonti sanitarie. L'incidente è avvenuto nel primo pomeriggio, intorno alle 14. L'investitore si è fermato a prestare i primi soccorsi. Grandi occhi azzurri e piglio deciso, soprannominata 'la zarina' per la presunta influenza esercitata nella Rai degli anni Ottanta e Novanta, un'amicizia mai rinnegata con l'allora leader socialista e presidente del Consiglio Bettino Craxi, D'Eusanio è stata conduttrice del Tg2. Come giornalista si è occupata soprattutto di questioni socio-politiche, ma ha lavorato anche come inviata di politica interna ed estera. Ha condotto per anni, a partire dal 1999, 'Al posto tuo', un programma di storie di vita vissuta. Tra le altre trasmissioni della D'Eusanio 'L'Italià, le rubriche del Tg2, 'Sport sette' e 'Scienze in TV'. Nel 2012 disponibili due miliardi di app (ma se ne installeranno poche) Fonte: Wired.it http://gadget.wired.it/news/applicazioni/2012/01/25/deloitte-tecnologia-mediatelecomunicazioni-19241.html 25 gennaio 2012 di Silvio Gulizia La crisi mondiale non frenerà il mondo della tecnologia. Lo sostiene nel proprio rapporto sui trend del 2012 Deloitte, una delle più grandi società di consulenza del settore. “Sempre più spesso si tende a rinunciare a una vacanza o a una nuova auto per dare priorità all’acquisto di computer, tv o di un nuovo dispositivo mobile” afferma Deloitte. Il 2011 è stato un anno spartiacque nel mondo della tecnologia. La progressiva affermazione degli smartphone e dei tablet, sia in termini di hardware che di software, ha definitivamente cambiato il modo in cui ci relazioniamo con il web: dal browser siamo passati alle app, che già oggi sono un miliardo fra i vari store e che fra un anno saranno raddoppiate. Dalle indagini condotte, Deloitte stima che nel 2012 verranno acquistati 300 milioni di smartphone entry level (prezzo massimo fissato a 80 euro) in tutto il mondo, portando così a 500 milioni il numero di possessori di un dispositivo intelligente di fascia bassa. Crescerà anche il numero dei possessori di tablet, con cinque milioni di utenti che ne hanno già uno e ne acquisteranno un secondo. Nonostante i due miliardi di app disponibili, solo poche saranno quelle effettivamente installate. Già oggi il 20% delle app disponibili è stata scaricata oltre mille volte. Nel mercato dei contenuti on line si andrà così affermando al logica del “chi vince prende tutto”, con pochi blockbuster e tanti competitor di basso livello. “Gli app store saranno costretti a puntare sulla qualità e a cercare di differenziarsi prendendo in considerazione nuovi modelli di vendita quali abbonamenti per genere di interesse o app in bundle", sostiene Deloitte. Gli sviluppatori di app avranno un bel da fare nel far crescere la percentuale di conversione degli utenti free in utenti premium, ferma al 3%. Perché questo è il modello che si è affermato e non cambierà: app gratis, contenuti pro a pagamento. Così nel mondo dei social game per rientrare dagli investimenti di sviluppo le aziende potrebbero ridurre l’offerta di beni virtuali, chiedere una fee per il download dei giochi o inserire banner pubblicitari. “Sarà inoltre necessario adottare modelli di business più vicini a quelli dell'industria dei giochi tradizionaliI”, sostiene Deloitte. Dal punto vista dei consumi stiamo andando verso il futuro con in mente gli schemi del passato, sembrano delineare le previsioni. I coupon on line, fenomeno esploso nel 2011, non raggiungeranno le masse, anche se continueranno la propria crescita. La rapida evoluzione del settore comporterà la scomparsa di centinaia di aziende perché la concorrenza continuerà a intensificarsi provocando un declino nei margini. 11 Così la cultura del palinsesto, che si tratti di tv o web, durerà a morire: il 95% degli eventi sarà seguito ancora in diretta, o comunque consumato entro le 24 ore dalla messa in onda. Il motivo? “Davanti a un’offerta sempre più vasta, scegliere è diventato faticoso”. Il boom di vendite di smartphone e tablet porterà infine la tecnologia Near Field Communication (Nfc) a raggiungere 200 milioni di persone, che la utilizzeranno però principalmente per scopi diversi dall’effettuare pagamenti, per cui è nata. Gaming, gambling e healt saranno i campi in cui questa tecnologia verrà riciclata. Tecnologia: arriva la tv a schermo trasparente Fonte: Canicatti Web Notizie http://www.canicattiweb.com/2012/01/25/tecnologia-arriva-la-tv-a-schermotrasparente/ La tecnologia prosegue nella sua corsa nell’innovazione tecnologica per il settore degli schermi, e si pensa già alle prime tv a schermo trasparente. Non è un segreto che da un po’ di tempo la Samsung sud coreana stia lavorando in questo senso, ma la commercializzazione di questo prodotto potrebbe arrivare prima di quanto si pensi. Al CeBit (il più importante evento mondiale per l’Information and Communication Technology) Samsung era presente con alcuni dei suoi nuovi prodotti. Si tratta, tuttavia, commenta Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, di uno schermo LCD completamente trasparente. Per evidenziare la trasparenza del proprio display Samsung ha posizionato un plastico alle spalle del televisore, e l’effetto è davvero suggestivo. 12