newsletter n. 02/ anno 2°
Ottobre 2013
EDIZIONE SPECIALE
Aidomarchenews
n.2-2013– ANNO II
SOMMARIO
MA DAVVERO SONO PASSATI 40 ANNI?
Maria Carmela Zingales………………….………………………………….……………..3
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.
IL PROCESSO DONAZIONE-TRAPIANTO NELLE MARCHE
ED IL RUOLO DELL’AIDO REGIONALE
Duilio Testasecca……………………………………………………………………….......5
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I 40 ANNI DELL’AIDO SEZIONE PROVINCIALE DI ANCONA
Roberto Ciarimboli……………………………………………………………………..…...7
-8
AIDO SEZIONE PROVINCIALE DI ASCOLI PICENO
Letizia Guidi……………………………………………………………………….….…...9
- 10
AIDO SEZIONE PROVINCIALE DI FERMO
Maide Bracciotti……………………………………………………………………………….11
AIDO SEZIONE PROVINCIALE DI MACERATA
Angelo Sciapichetti……………………………………………………………………..12
- 13
AIDO SEZIONE PROVINCIALE DI PESARO - URBINO
Silvia Sinibaldi………………………………………………………………………………….14
LA NOSTRA ASSOCIAZIONE ATTRAVERSO GLI STATUTI
Lucia Marinangeli…………………………………………………………………….….15
- 18
Prima che il nostro giornale andasse in stampa è giunta la notizia che è
venuto a mancare il Prof. Ugo Marinangeli. E' stato per tantissimi anni il
Presidente del Gruppo AIDO di San Benedetto del Tronto, Presidente
Sezione Provinciale di Ascoli Piceno, successivamente Presidente Onorario della Sezione stessa e Presidente Aido Marche. In questo giornale
nell'articolo riferito alla Sezione Provinciale di Ascoli Piceno vengono riportati i suoi ricordi quando era ancora impegnato, con passione e competenza, per la diffusione della cultura della donazione degli organi.
“ Ci mancherà molto!"
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MA DAVVERO SONO PASSATI 40 ANNI ?
Prof. Maria Carmela Zingales già Presidente Aido Marche e Presidente Onorario
Aido Sezione Provinciale di Ancona
Ma davvero sono passati 40 anni? 40
anni da quando, delegati
all’Assemblea nazionale dell’AVIS, il
vigile Alessandri, la maestra Polverini
ed io ascoltammo l’appello lanciato dal
fondatore dell’AIDO, Giorgio Brumat,
per la diffusione del messaggio partito
da Bergamo: la donazione degli organi
da trapiantare .
Ci scambiammo un’occhiata d’intesa e
da quel momento le nostre vite ebbero
una svolta.
Restammo affascinati da quella possibilità: salvare vite umane con un semplice gesto di umanità, al termine del
nostro percorso terreno, tante persone
costrette alla cecità, alla dialisi, alle cardiopatie, a tante
tremende malattie, non curabili se non con la sostituzione degli organi.
Avevamo appena sentito parlare di un certo prof. Barnad, che in Sudafrica aveva trapiantato un cuore, sopravvissuto per poche settimane, ma non sapevamo
che esistevano nuove tecniche, nel mondo, con cui
provvedere alla sostituzione di organi irrimediabilmente
compromessi. Né sapevamo che alcuni eminenti chirurghi italiani (Confortini, Malan, Cortesini) avevano studiato il problema ed erano già pronti ad entrare in azione.
Occorreva, però, che fosse emanata una legge che permettesse il prelievo da donatori consenzienti.
Da quel momento le nostre vite cambiarono. Tornati ad
Ancona, ne parlammo con il Dott. Cantarelli dell’AVIS e
con lui e pochi altri decidemmo di costituire la sezione
AIDO nella nostra città, ignari che, dopo Bergamo, eravamo tra i primi ad organizzarci in tal senso. Occorreva,
però, studiare il problema, affrontare le resistenze, superare le incomprensioni, coinvolgere i sanitari e le autorità.
Per fortuna incontrammo alcuni medici ospedalieri che
ci aiutarono ad affrontare e superare le nostre difficoltà
e a comprendere i problemi. Si misero a nostra disposizione il prof. Bianchi (che quell’anno organizzò ad Ancona il primo Congresso della società di trapiantologia); i
proff. Danieli, Mioli, Occhipinti, Pentini e, in particolare, il
rianimatore, prof. Testasecca, che ci aiutò a capire il
problema dell’accertamento della morte.
Se ripenso a quegli anni, non riesco a spiegarmi come
facessi ad affrontare tutti i problemi della mia vita di allora: avevo tre figli fra i 20 e i 24 anni, con le loro esigenze e le loro difficoltà, avevo l’insegnamento a scuola e
le lezioni private cui dovevo ricorrere per sopperire
all’insufficienza dello stipendio, avevo mia madre che
ogni due o tre anni mi spediva un biglietto dell’Alitalia
perché andassi a trovarla in Brasile, dove si era trasferita, mentre a Firenze, poco dopo, un tenero nipotino co-
minciò a reclamare le mie premure di
nonna. Eppure mi lasciai assorbire
dall’AIDO, tanto ero rimasta affascinata
dall’idea che propugnava. E così, pur
non trascurando i miei impegni, mi dedicai quasi completamente all’AIDO, per
studiare i problemi che sembravano insormontabili (l’accertamento della morte,
il consenso alla donazione, l’opposizione
dei familiari, il rigetto…).
Poi demmo inizio alla campagna di sensibilizzazione della popolazione e contemporaneamente al coinvolgimento
delle autorità.
Ricordo l’assessore regionale alla Sanità, che ci ricevette molto gentilmente e
mostrò una grande attenzione al problema (anche se
all’inizio ebbe qualche difficoltà a capire se si trattava dei
reni o delle reni…). Ma ricordo anche che l’allora direttore
sanitario dell’”Umberto I” mi assicurò che mai nel “suo”
ospedale si sarebbero prelevati organi, perché si sarebbe
trattato di omicidio, non ammettendo il principio della
“morte cerebrale”, e che mai avrebbe permesso un prelievo di cornee, perché avrebbe denunciato l’oculista per
“vilipendio a cadavere”….
Intanto ero stata eletta consigliera nazionale (e lo rimasi
per oltre venti anni) cosicchè dovevo spesso andare a
Bergamo, viaggiando di notte per non chiedere permessi
a scuola (poi risolsi il problema andando in pensione prima dei sessanta anni).
Ma l’impegno maggiore era quello di fare sensibilizzazione fra la popolazione marchigiana. Così cominciammo ad
incontrare persone volenterose, disponibili a costituire
gruppi comunali, (quasi sempre elementi provenienti
dall’AVIS). Mi accompagnava la maestra Polverini, mentre Alessandri si era trasferito a Pesaro e poco dopo morì, di cancro, non ancora quarantenne, senza poter donare come avrebbe voluto…
Non posso nominare tutte le splendide persone che accettarono di essere coinvolte in quest’opera di sensibilizzazione nelle rispettive località. Mi limiterò a ricordarne
alcune, chiedendo scusa alle tante altre: Vitali di Chiaravalle (a lungo prezioso segretario dell’AIDO provinciale e
poi regionale), l’Angelini di Senigallia, Bendia di Jesi, Magagnini di Castelleone, Caporaloni di Castelfidardo, la
Manna – Fucchi di Civitanova, Lippi di Macerata, Marinangeli di S. Benedetto , ecc., ecc.
Dopo lunghe ed estenuanti discussioni in Parlamento, la
legge sui trapianti fu approvata e Ancona ebbe la prima
autorizzazione per il prelievo e trapianto di cornee.
Il prof. Pentini (persona di grande competenza e rara
sensibilità) iniziò i suoi primi trapianti, perfettamente riusciti. Due volte, però, non essendo presente in regione
alcun ricevente, mi chiese di trasportare personalmente
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MA DAVVERO SONO PASSATI 40 ANNI ?
(continua dalla pagina precedente)
due coppie di bulbi oculari a Perugia e a Ravenna, non
essendo allora possibile – come avviene ora – conservare a lungo le cornee nella “Banca degli occhi”. Ricordo che in mia presenza il prof. Pentini sistemò il prezioso dono, sorretto da alcuni stecchini, all’imboccatura di
un thermos, in parte contenente un liquido in grado di
conservarne l’umidità, mentre il coperchio del thermos
ne avrebbe garantito la temperatura. Mi vengono ancora i brividi al pensiero di quei due tragitti notturni in ambulanza, attenta a tenere in grembo, ben ritto, il prezioso contenitore…
Intanto procedeva l’opera di sensibilizzazione nelle
scuole, in qualche azienda, presso istituzioni quali il
“Rotary” e i “Lyons” e perfino con esponenti religiosi:
cattolici, ebrei, musulmani.
Come facevo io, che ero solo una modesta insegnante
di Lettere, ad affrontare tante situazioni, a volte anche
imbarazzanti quando ero contraddetta da qualche medico o avvocato o magistrato?... Davvero non so spiegarlo.
So soltanto che quei vent’anni sono stati i più esaltanti e
impegnativi della mia lunga e difficile esistenza, quelli
che mi hanno dato tanta soddisfazione e di cui mi permetto di sentirmi orgogliosa.
Finalmente e gradualmente arrivarono le altre autorizzazioni, le iscrizioni aumentarono, i trapianti raggiunsero
alti livelli.
Tuttavia non si può dire che l’impegno sia terminato.
Troppi sono ancora i rifiuti dei familiari che si oppongono al prelievo degli organi dei loro cari, troppo lunghe
sono ancora le liste di attesa, talora di vana attesa…
Per questo motivo non posso congedarmi senza incoraggiare l’AIDO a svolgere il suo prezioso compito e
senza ricordare l’opera delicatissima che viene svolta
dai rianimatori, coordinati, in regione, dalla validissima
dott. Francesca De Pace – Felici, da anni dedita a capire e a confortare chi, pur avendo perso una persona
carissima, accetta di donare ad altri qualcosa che li farà
sopravvivere.
Sensibilità, altruismo, generosità, sono le doti che distinguono i nostri iscritti e tutti coloro che si dedicano alla
nostra Associazione.
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IL PROCESSO DONAZIONE-TRAPIANTO NELLE MARCHE ED IL RUOLO DELL’AIDO REGIONALE
Duilio Testasecca già Coordinatore Regionale
ll processo donazione-trapianto nella
Regione Marche ha preso avvio 25
anni fa con le prime donazioni di organi
nell’anno 1988 presso l’ospedale Umberto I di Ancona; già allora la Regione
Marche con Deliberazione di Giunta
aveva inteso comprendere tra le attività
istituzionali delle proprie strutture ospedaliere anche quelle inerenti alle operazioni di prelievo di organi a scopo di
trapianto.
Da sottolineare anche che presso il suddetto ospedale già venivano effettuati
sporadici prelievi di cornee, il primo è
datato 1976, sotto il notevole input alla
donazione dato alla popolazione marchigiana dalla prof.
Carmela Zingales, presidente allora dell’AIDO Marche.
Conseguentemente nel 1989 la Regione Marche aveva
dato la sua adesione al Centro Interregionale di Riferimento Nord Italia Transplant ( NIT ) che gestisce il programma
di sviluppo per trapianti ed aveva stipulato la relativa convenzione con l’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
La donazione nella Regione è proseguita nel corso degli
anni in maniera scarsa fino al 2000, così da collocare la
Regione Marche agli ultimi posti in Italia per numero di
donazioni.
I segnali incoraggianti nel campo delle donazioni si sono
registrati nel 2001 soprattutto nei tessuti corneali così da
istituire nello stesso anno la Banca degli occhi di Fabriano,
ma solo nel 2002 con la piena attuazione della Legge
91/99, e quindi con l’Istituzione del Centro Regionale Trapianti, del Coordinatore Regionale e dei Coordinatori Locali, il problema donazioni ha avuto il suo sviluppo, tanto
da portare nel 2004 la Regione Marche al primo posto assoluto in Italia per tasso di donazioni di organi da cadavere
con il 36,2 p.m.p..
Questo ha determinato, in presenza di una Regione etichettata come Regione donatrice, la richiesta dell’attività
trapiantologica.
Così, con la Delibera Regionale con la quale si attivava
presso l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Ancona il
nuovo Centro Trapianti di fegato, rene, pancreas, i pazienti
marchigiani finalmente hanno avuto la possibilità di essere
trapiantati nella propria Regione, determinando quindi per
la Sanità marchigiana una diminuzione della mobilità passiva; pertanto dal 2005 sono iniziati i primi trapianti di rene
e fegato.
Nel 2006 poi è iniziata presso l’ospedale di Ancona
l’attività di prelievo multitessuto, usufruendo della collaborazione della Banca dei tessuti Treviso per quanto riguarda il prelievo dell’osso. Successivamente nel 2007 è stato
realizzato il primo trapianto di pancreas e nel 2008 è iniziata l’attività di trapianto su soggetti con HIV.
Tuttavia il vero salto di qualità per il settore si è avuto con
il Piano Sanitario Regionale 2007 – 2009 dove è stato
preso atto con puntualità degli aspetti normativi, organizzativi, economico-finanziari necessari per implementare
tutto il processo donazione-trapianto .
Dall’anno 2009 - alla luce anche dell’impegno
Regionale,dell’azione incisiva da parte del
Centro Regionale Trapianti , della professionalità dei chirurghi trapiantatori, della fattiva collaborazione dei Coordinatori locali del settore,
dell’impegno dell’AIDO – la Regione Marche
ha ottenuto una elevata performance sia
nell’ambito del procurement di organi, sia
nell’ambito trapiantologico, iniziando nel 2010
anche l’attività di trapianto di rene da vivente.
Da quanto sopra esposto, i risultati del procurement alla fine del 2012 pongono le Marche
al primo posto in Italia con il 34,5 p.m.p. come
tasso di donatori utilizzati, evidenziando quindi
ormai una stabilizzazione del tasso di donazione a livelli elevati, mentre le opposizioni sono state del 25%. Alla base degli
ottimi risultati raggiunti esistono sicuramente diversi fattori:
-gli ospedali sono più motivati alla problematica delle donazioni
- i Coordinatori ospedalieri hanno svolto una capillare azione
di monitoraggio dei decessi per cause cerebrali ed inoltre nelle Rianimazioni si è realizzata una migliore identificazione
dei potenziali donatori, soprattutto dei donatori anziani
- la formazione continua effettuata per il personale sanitario
degli ospedali
- l’informazione alla popolazione ( nell’ultimo decennio grande
impulso è stato dato dall’AIDO sotto la preziosa regia del Presidente Norberto Marotta).
Da sottolineare anche nel corso degli ultimi anni l’elevato procurement delle cornee con relativa raccolta presso la Banca
di Fabriano, dove risulta significativa pure la raccolta delle
membrane amniotiche cosi da porre la stessa Banca ai vertici
nazionali.
Per quanto concerne invece l’attività di trapianto presso il
Centro Trapianti di Ancona, questa è stata molto proficua:
complessivamente a fine 2012 ovvero in 7 anni e 7 mesi di
attività trapiantologica sono stati effettuati ben 541 trapianti
(271 di fegato, 260 di rene, 2 di pancreas, 2 combinati fegato/
rene, 5 combinati pancreas/rene e 1 trapianto di rene da vivente).
L’attività è stata valida non soltanto in termini di quantità ma
anche di qualità, sia per il trapianto di rene che di fegato, come dimostrato dal follow-up dei pazienti trapiantati ad un anno, a tre anni, a cinque anni. Un dato significativo da rilevare
è poi la capacità di attrazione dalle altre Regioni, come si evidenzia dalle liste d’attesa e dai pazienti già trapiantati: difatti il
42% dei pazienti trapiantati di fegato ed il 20% di quelli di rene sono extraregione.
Non c’è dubbio che al raggiungimento di tali traguardi, fra tutti
gli attori impegnati nel processo complesso e difficile, fondamentale è stato ed è l’AIDO nella sua funzione principale di
sensibilizzazione dei cittadini.
L’AIDO, come è noto, è la più grande Associazione che si
occupa di donazione e nei suoi 40 anni di attività istituzionale
nella Regione Marche ha inciso profondamente nella popolazione e nelle Istituzioni. La mission istituzionale è sicuramente
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IL PROCESSO DONAZIONE-TRAPIANTO NELLE MARCHE ED IL RUOLO DELL’AIDO REGIONALE
(Continua dalla pagina precedente)
quella di porre attenzione e rispetto dei diritti di chi soffre, soprattutto di difendere il diritto del cittadino ad essere curato con la terapia del trapianto, vivendo fra
l’altro quotidianamente i problemi dei pazienti e degli
operatori del settore.
L’AIDO Marche nel corso di 40 anni, con la presidenza
prima di Carmela Zingales poi di Ugo Marinangeli quindi
di Norberto Marotta ed ora di Lucia Marinangeli ha contribuito fattivamente a due doveri dell’Associazione: a)
promozione della cultura della donazione di organi, tessuti e cellule b) promozione della dichiarazione di cittadini favorevoli alla donazione di organi post mortem.
C’è anche da sottolineare che negli ultimi anni si è costituita una vera e propria sinergia fra AIDO e CRT Marche, cercando di attuare insieme quanto stabilito dalla
L.91/99. Sono stati programmati a livello locale corsi di
formazione dai Coordinatori ospedalieri della donazione
e dalle sezioni dell’ AIDO locale; l’AIDO ha contribuito
alla realizzazione del progetto rivolto alle scuole “ Ti
voglio donare”; c’è stata la partecipazione ad incontri
formativi nell’ambito dei Lyons, alla campagna” Donazione, parlane oggi” ed al momento l’AIDO sta collaborando al progetto presso alcuni Comuni della Regione”
La donazione degli organi all’atto del rinnovo della carta
di identità”.
L’Associazione deve partecipare sempre a pieno titolo
nelle scelte regionali di programmazione nella tematica
in questione, collaborando attivamente e condividendo
strategie con il CRT ed i Coordinamenti ospedalieri.
L’obiettivo deve essere quello di chiedere alle Istituzioni
Regionali sempre maggior attenzione ed impegno delle
Aziende Sanitarie Locali e degli stessi operatori sanitari
al prelievo, cercando di agire sul sistema delle donazioni di ciascun ASL in modo da appianare le differenze
che ancora sussistono fra alcune zone delle Marche.
Svolgendo un ruolo attivo al fianco sia delle Istituzioni
sia dei cittadini, l’AIDO ha contribuito e sicuramente
contribuirà sempre a far sì che le Marche della donazione e del trapianto siano una parte significativa delle
Marche della grande Solidarietà.
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I 40 ANNI DELL’AIDO SEZIONE PROVINCIALE DI ANCONA
di Roberto Ciarimboli Presidente Aido Sezione Provinciale di Ancona
La Sezione provinciale A.I.D.O. Di Ancona è
arrivata a 40 anni di attività, grazie alla dedizione, alla capacità e alla tenacia di chi ha
voluto costituire la prima sezione nella nostra
regione. Prima fra tutte la Professoressa Maria Carmela Zingales che ha creduto fin da
subito alla possibilità di aiutare persone in
difficoltà grazie alla donazione di organi, tessuti e cellule. La sua attività di promozione e
divulgazione è stato l'impulso affinchè poi
altre persone si iscrivessero, altri gruppi si
costituissero, fino ad avere oggi circa 15,000
iscritti e 17 gruppi comunali attivi nella provincia. Lei è stata e sarà sempre la nostra Presidente. Sempre disponibile, pronta e prodiga
di consigli, pareri, opinioni ma sempre con
fare deciso e rigoroso.
Vicino alla nostra presidente nella gestione
della sezione provinciale c'è stato un segretario che vi voglio far conoscere meglio.
Organizzai un convegno scientifico al quale partecipò il dott. Duilio Testasecca, il vescovo di
Senigallia Mons. Odo Fusi Peci, la professoressa Zingales e alcuni trapiantati di reni. La cosa
ebbe un discreto successo ed arrivarono alcune
iscrizioni.
Il mio dinamismo non passò inosservato alla
professoressa Zingales che dopo pochi mesi, in
occasione di una assemblea provinciale propose ed ottenne la mia nomina a segretario provinciale.
Da lì iniziò la collaborazione con questa donna
dai nervi d’acciaio che riversò su di me tutta
l’esperienza da lei accumulata fino a quel momento.
Ho ideato un opuscolo adatto ai bambini delle
elementari scrivendo copione e sceneggiatura
di alcune vignette con un robottino di latta che
assume atteggiamenti diversi a seconda della
regola trattata nella vignetta stessa. I contenuti
Lucio Vitali
controllati e implementati dal dottor Arcaleni di
Presentati
Chiaravalle e le vignette realizzate da una iscritta di FalcoMi chiamo Lucio Vitali, sono nato a Chiaravalle nel lontano
nara Marittima.
1935, ho moglie e due figlie.
Con l’accordo del Consiglio di Circolo e del Direttore Didattico ho portato l’Aido nelle quinte elementari distribuendo ai
Quando ti sei iscritto all'AIDO?
bambini questo opuscolo, stampato a spese del gruppo Aido
Mi sono iscritto il 6 febbraio 1980
di Chiaravalle, illustrando loro il significato di ogni vignetta e
rispondendo alle loro domande.
Perché hai scelto di fare il volontario nell'AIDO?
Questo opuscolo “Ti preoccupi della tua salute?” fu poi adotSi faceva un gran parlare del trapianto di cuore effettuato
tato e stampato direttamente dall’Aido Nazionale.
da Cristian Barnard in Sud Africa e, spinto da mia moglie,
Abbiamo costituito insieme alla professoressa Zingales i
mi sono informato sull’esistenza di una associazione che
gruppi di: Monte San Vito, Montemarciano, Monsano, Curaccoglieva iscritti che accettavano di donare i propri organi
pramontana, Serra De’ Conti, Cerreto D’Esi ed altri che adopo la morte.
desso non ricordo.
Nella mia Chiaravalle esisteva una persona che raccoglieHo organizzato la stampa delle tessere, non più a mano, ma
va le iscrizioni come referente della sezione provinciale
in un primo tempo con la macchina da scrivere e successiAido di Ancona, nel proprio negozio, una macelleria! Provamente servendomi del computer e relativa stampante.
prio così, la signora Anna Maria Trozzi, donna di grande
Grazie alla mia conoscenza dei sistemi informatici ho semsensibilità, era la referente che cercavamo e da lei abbiapre cercato di facilitare la segreteria nella gestione di tutti gli
mo, mia moglie ed io, effettuato l’iscrizione all’AIDO.
iscritti.
Nel mese di maggio fummo chiamati in una assemblea tutti
Ho provveduto, fin dall’inizio, alla gestione informatica
gli iscritti Aido di Chiaravalle (40) e facemmo la conoscendell’elenco degli iscritti cosa poi che favorì la immissione di
za di colei che avrebbe riempito le mie giornate per tantissitutti gli iscritti della sezione provinciale di Ancona (circa
mi anni: la professoressa Maria Carmela Zingales, presi10.000) nel Sistema Informatico Aido (SIA) in un’unica opedente provinciale Aido.
razione.
Ho gestito il S.I.A. dalla sua creazione fino agli inizi di
Che cosa facevi nell'associazione?
quest’anno, gestione poi passata alla consigliera provinciale
Fui nominato segretario e la referente Anna Maria Trozzi,
dottoressa Tiziana Cantelli, una ragazza molto preparata e
presidente. La professoressa Zingales si rivelò subito per
attiva.
quel che era: una persona altamente qualificata, determiLa mia storia nell’Associazione doveva finire nell’assemblea
nata e persuasiva. Chiara nelle sue ampie spiegazioni,
del maggio 2012 perché a 77 anni mi sembrava che fosse
convincente e coinvolgente, tanto, che mi misi subito al
ora di lasciare il passo ai giovani. Infatti ho lasciato la carica
lavoro organizzando nell’ambito della sezione AVIS, che ci
di segretario provinciale ad un bravo giovane attivo e comha ospitato per tanti anni, convegni, tornei di tennis, viaggi
petente di Castelfidardo: Marco Pantalone.
allo sferisterio di Macerata per l’ascolto di opere. Non tralasciai sponsorizzazioni di gare di ciclismo e tornei di calcio
Quanto tempo dedicavi alla associazione?
giovanile.
La mia attività si svolgeva contemporaneamente a livello
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Aidomarchenews…….speciale 40°
I 40 ANNI DELL’AIDO SEZIONE PROVINCIALE DI ANCONA
(continua dalla pagine precedente)
comunale e provinciale. Quindi il mio poco tempo libero era
molto occupato dalle attività di segreteria e per promuovere
l'A.I.D.O.
La sede della sezione provinciale fu per molto tempo presso la sede comunale dell'Avis e quindi ci andavo almeno
una volta a settimana, portandomi
anche il lavoro a casa, per la “gioia”
di mia moglie. Dopo il trasferimento
dall'Avis la sede ufficiale è rimasta
in Ancona ma la quella operativa è
stata spostata a Chiaravalle dove
sono conservati tutti gli atti olografi
degli iscritti, le documentazioni e il
materiale promozionale.
Per questi 32 anni i gruppi della
provincia di Ancona mi hanno eletto
come punto di riferimento per consigli, domande e richieste data
l’esperienza che ho accumulata
anno per anno attraverso il continuo contatto con la professoressa
Zingales che, debbo dire, non mi ha mai fatto mancare il
suo appoggio.
E con chi collaboravi?
Ho collaborato con la professoressa Zingales, si può dire,
dalla mia iscrizione fino alle sue dimissioni per raggiunti (e
oltrepassati) limiti di età che non sono state delle vere e
proprie dimissioni ma ha solo evitato di candidarsi in quella
che ha scelto come sua ultima assemblea.
Ho avuto da lei gli insegnamenti più significativi che mi
hanno permesso di percorrere 32 anni della mia attività
nell’Associazione, sia come segretario e presidente del mio
gruppo, sia come segretario provinciale e anche per due
mandati, come segretario regionale, prima che questo accumulo di cariche venisse reso incompatibile dallo statuto.
Dopo la presidente Zingales voglio ringraziare il presidente
Marotta e la presidente Maggiani che si sono succeduti
nella carica.
Voglio ricordare anche Rita, preziosa collaboratrice, sempre disponibile, precisa e attenta durante la gestione della
segreteria provinciale.
Per concludere. L'Aido ha 40 anni. Hai vissuto la crescita e lo sviluppo dell'associazione. Secondo te quali
altri cambiamenti ci aspettano?
Oggi, grazie al seme sparso in tanti anni di attività, i giovani
vengono di loro iniziativa ad iscriversi. Arrivano iscrizioni da
tutte le parti della regione.
Purtroppo non succede quello che succedeva ai miei tempi
e cioè che si partecipava alle assemblee e con piacere si
aderiva alla costituzione del consiglio direttivo del proprio
gruppo di appartenenza e anche al consiglio direttivo provinciale o regionale per contribuire, ognuno nel suo piccolo,
alla gestione dell’Associazione.
E’ sempre più raro trovare un giovane disposto a portare
avanti il lavoro iniziato da noi. Forse la mancanza di sicurezza e certezza del futuro. Però quelli che ci sono, sono in
gamba e costituiscono la nostra certezza.
Sono sicuro che l’AIDO proseguirà e si migliorerà e, magari
col tempo, altri giovani porteranno avanti i sentimenti che ci
hanno guidato finora per promuovere altruismo e solidarietà
con chi si trova in condizioni di bisogno.
Grazie Lucio.
Un ricordo personale.
Nel 1984 in Ancona c'era uno
stand dell'A.I.D.O. ed io mi avvicinai insieme ad un mio amico
per avere informazioni. Una donna spiegava in maniera semplice
e precisa le finalità della associazione. Dopo pochi minuti eravamo iscritti e quella donna era la
Professoressa Zingales.
Di me negli appunti per questa
intervista Lucio ha scritto:
Nel 1998 successe un altro fatto
che cambiò, in meglio, la mia vita
associativa. Si trasferì a Chiaravalle il presidente del gruppo
Aido di Ostra Vetere, Roberto Ciarimboli. Un ragazzo pieno
di entusiasmo che partecipò subito alla prima assemblea
annuale elettiva e, con mio grande piacere, accettò di prendersi la carica di presidente che io ho portato avanti per
tanti anni. Questo ragazzo pieno di entusiasmo ha fatto carriera, oggi è, oltre che presidente del gruppo di Chiaravalle,
presidente provinciale, consigliere regionale e nazionale. A
lui devo oggi, ormai in età, lo sgravio di molto lavoro e sento
il dovere di dirgli un GRAZIE enorme.
Sono io che ti debbo ringraziare TE per il sostegno, l'aiuto e
la collaborazione che ancora oggi mi dai.
Conobbi Lucio nel 1987 e da allora lui è stato sempre disponibile a cercare di risolvere qualsiasi problema si avesse a
livello associativo, a cercare la soluzione migliore per tutti.
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Aidomarchenews…….speciale 40°
AIDO SEZIONE PROVINCIALE DI ASCOLI PICENO
di Letizia Guidi - Gruppo comunicazione Aido Marche
Il 2 dicembre 1975, presso la sede Avis di Ascoli Piceno, il
Cav. Vito Organari, di Fermo, delegato dall’Aido Nazionale, dichiara costituita la Sezione Provinciale Aido di Ascoli
Piceno. Nell’occasione, il Cav. Organari riconosce e ratifica le cariche sociali assegnate e
dichiara pertanto competente alle
attività e funzioni statutarie Aido il
seguente Consiglio Direttivo:Dott. Giovanni Capocasa= Presidente; Prof. Alberto Costantini=V.Presidente; Sig. Remo Petrucci=Segretario; Sig. Mario Gabriele=Amministratore;
Sig.Umberto
Petrucci=Consigliere addetto alla Organizzazione e Sviluppo.
Su richiesta del Dott. Capocasa,
con il consenso unanime di tutti i
presenti, la costituita Sezione
Provinciale viene denominata
“Giancarlo Silenzi”, a memoria e
riconoscenza del primo donatore
di organi della provincia, “il cui gesto di concreta ed autentica bontà umana ha restituito salute e speranza ad un
sofferente bisognoso di trapianto renale”.
La necessità di una sezione provinciale era divenuta sempre più indifferibile proprio per il numero di donatori già
regolarmente iscritti e tesserati nell’ambito della provincia i
quali avevano manifestato la loro volontà in tal senso, come pure in considerazione delle tante domande presentate da ulteriori volontari ed in corso di formalizzazione.
La cultura della donazione si andava diffondendo in ogni
ambiente cittadino grazie all’impegno sempre più grande
dei dirigenti dell’Aido e di persone volenterose (quasi
sempre provenienti dall’Avis) che si adoperavano per sensibilizzare la popolazione, informare sul significato etico
della donazione, sul prelievo degli organi post-mortem e
sul trapianto successivo su persona sofferente, cercando
di divulgare ed illustrare una materia poco nota, anzi spesso contrastata.
Le riunioni e gli incontri erano frequenti e la conoscenza
delle finalità dell’Aido si diffondeva sempre più per cui,
man mano, aumentava il numero dei volontari disponibili,
tra l’altro, a costituire gruppi comunali.
Dopo il Dott. Capocasa, Presidente sino al 1978, Presidenti della Sezione Provinciale di Ascoli Piceno sono stati: Sig.ra De Martino Lina dal 28/05/1978 al 29/06/79; Scipioni Dott.ssa Paola dal 30/06/79 al 22/03/81; Girotti Prof.
Vittorio dal 23/03/81 all’8/04/84, Marinangeli Prof. Ugo dal
9/04/84 al 1993; Sig. Cipollini Giuseppe al 1993 al 1999,
Sig.ra Albanesi Angela dal 1999 al 2004, Marinangeli
Dott.ssa Lucia dal 2004 al 2008; Travaglini Ing. Raffaele
dal 2008 al 2012. L’attuale Presidente provinciale, dal
2012, è il Sig. Costantini Romano.
I fatti sono documentati ma lo spirito combattivo, le sensazioni, le emozioni e l’entusiasmo profuso da queste persone meravigliose nel percorso di informazione si rivelano in
tutta la loro grandezza nelle parole del Prof. Ugo Marinan-
geli, la cui mente fervida, il suo spirito brillante e coinvolgente, quel pizzico di ironia che ti sorprende e ti affascina nel
contempo, ci portano indietro nel tempo dandoci appieno il
senso dell’attività di queste persone. E proprio con il Prof.
Marinangeli, da me incontrato
per l’occasione, facciamo un
passo indietro nella storia facendoci trasportare dai suoi ricordi
preziosi, oggi condivisi con noi.
Il Prof. Marinangeli, all’epoca
Vice Sindaco di San Benedetto
del Tronto nel 1978, ricevette in
Comune i membri del Gruppo
comunale Aido (per lo più provenienti dall’Avis) guidati dal
maestro Giovanni Camaioni.
Dopo quell’incontro incominciò
ad impegnarsi nell’Aido stimolato dall’importante messaggio.
All’inizio si trattava solo di informazione non supportata da alcuna legge di riferimento ed ognuno, nel proprio campo medico o scolastico, si adoperava
per dare informazioni corrette, suscitare curiosità e riflessioni,
raccogliere adesioni. A tal proposito,si ricordano il Dott. Gioacchino Bollettini, il Prof. Girotti di Fermo, il Dott. Wolfango
Zappasodi.
Inoltre, vivace era l’attività svolta in campo provinciale dai
gruppi del Fermano (Fermo, Porto Sant’Elpidio, Porto San
Giorgio) che sempre si sono adoperati per diffondere
l’importanza della donazione e far conoscere l’Aido. A tal riguardo vanno pure citati Camillo Cruciani di Montegranaro
(anche Consigliere Nazionale), Vittoria De Santis di Porto
San Giorgio, Angelo Medaglia di Porto Sant’Elpidio, Angela
Albanesi di Ascoli Piceno con la sua valida collaboratrice Maria Orsini, Gabriellina Tomassini di Fermo: tutti dotati di forte
personalità, necessaria per incidere in un ambiente in cui
c’era una certa freddezza nei confronti della problematica
dovuta soprattutto alla difficoltà di chiarire e far capire il concetto di morte cerebrale.
Succedeva anche che la generosità delle persone nel voler
donare gli organi di un proprio congiunto, si scontrasse con
la mancanza di preparazione e conoscenza specifica da parte di medici di turno, non sempre preparati a dare risposte
certe del caso.
Fortunatamente, molti erano i professionisti di ogni campo in
grado di imprimere il loro pensiero forte e chiaro, cercando di
informare sul concetto della morte cerebrale, anche con la
collaborazione di sanitari che conoscevano l’argomento e
soprattutto ci credevano.
La Chiesa dal canto suo è sempre stata favorevole e ben
disposta nei confronti della donazione. Non per niente, molti
sacerdoti risultano iscritti all’Aido e ne vanno fieri.
La Legge n. 578 del 29 dicembre 1993 chiarirà molti interrogativi e migliorerà la situazione, parlando delle norme per
l’accertamento e la certificazione di morte.
Poi, finalmente, dopo ripetuti ordini del giorno e richieste al
Ministero della Salute per sensibilizzare ed ottenere una leg9
Aidomarchenews…….speciale 40°
AIDO SEZIONE PROVINCIALE DI ASCOLI PICENO
(continua dalla pagine precedente)
ge che regolasse la materia, arriva la Legge n. 91 del
1999 a disciplinare informazione, organizzazione e consenso.
Anche in sede provinciale, con il miglioramento delle strutture ospedaliere, con l’impegno e la qualificazione dei nostri sanitari, con il riscontro positivo all’operato dei dirigenti
Aido, si sono avuti risultati soddisfacenti e rispondenti alle
necessità e richieste di tanti pazienti in lista d’attesa, spesso da diversi anni.
Sulla scia di attività svolta da Unità Operative di altri Ospedali e Centri, anche Sanitari di Unità Operative di Oculistica degli Ospedali di Ascoli Piceno e San Benedetto del
Tronto eseguivano prelievi di cornee.
Nel 1990 fu eseguito il primo prelievo multiorgano di un
nostro provinciale presso l’Ospedale Umberto I di Ancona
e la donazione del cuore di un sambenedettese in Gran
Bretagna dopo un non riuscito trapianto di polmone.
E le donazioni ebbero un crescendo continuo tanto che nel
1995 si ebbero 2 prelievi multiorgani presso l’Ospedale di
Ascoli Piceno. Presso i nostri Ospedali seguirono sempre
più numerosi i prelievi di organi e successivamente multi
organi, grazie alla predisposizione di infrastrutture sempre
più adeguate e sanitari locali altamente qualificati.
Nel corso degli anni si sono costituiti i seguenti Gruppi Comunali o Intercomunali: AMANDOLA – Gruppo Comprensoriale Comunità dei Sibillini (anno 1987); ASCOLI PICENO (anno 1975); CUPRA MARITTIMA (anno 1989); FERMO (anno 1975); MONTEGIORGIO (anno 1977); MONTEGRANARO (anno 1980); OFFIDA (anno 1984); PETRITOLI-MONTE VIDON COMBATTE-MONTEGILBERTO (anno
2004); PORTO SANT’ELPIDIO (anno 1981); PORTO SAN
GIORGIO (anno 1975); RIPATRANSONE (anno 1989);
SAN BENEDETTO DEL TRONTO (anno 1978) oggi Gruppo Intercomunale SAN BENEDETTO DEL TRONTOGROTTAMMARE-MONTEPRANDONE; SANT’ELPIDIO A
MARE-MONTURANO (anno 1979).
Nel 2004 poi la Sezione provinciale di Ascoli Piceno subì
una divisione e nacque la Sezione provinciale di Fermo in
applicazione della legge istitutiva della nuova provincia di
Fermo.
Cosi la sezione Provinciale di Ascoli Piceno risulta costituita dai seguenti gruppi comunali: Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto-Grottammare-Monteprandone, Cupramarittima, Offida e Ripatransone con un numero complessivo
di iscritti pari a 2745.
Non serve aggiungere altro perché i dati ed i risultati raggiunti sono la prova del GRANDE lavoro svolto dall’AIDO.
Nel salutarci con un sorriso, un abbraccio fraterno e
l’augurio di fare sempre meglio, dedichiamoci questo passo tratto da “IL TURNO DI NOTTE LO FANNO LE STELLE” di Erri De Luca:
“Racconta un vecchio apologo che l’inferno è una tavolata
dove ciascuno sta davanti a una ciotola di riso e ha come
strumenti dei bastoncini ma che sono troppo lunghi, smisurati, così nessuno riesce a mangiare. Il paradiso invece è
la stessa tavolata, con la stessa ciotola di riso e gli stessi
bastoncini lunghi ma dove tutti si nutrono perché ciascuno
con quei bastoncini lunghi nutre quello che gli sta di fronte.
Non è utopia, esiste già l’economia del dono e il mondo
già si regge sul mutuo soccorso, sull’offerta del proprio
tempo libero, del proprio sangue, degli organi, della vita
stessa.
Non è utopia, esiste già.
E quando sparirà il sistema artificiale delle monete, resterà
l’economia del dono, resisteranno quelli che l’avranno saputa praticare”.
Trentennale Aido Sezione Provinciale di Ascoli Piceno
3 Dicembre 2005
Giornata della donazione anno 2010 San Benedetto
Del Tronto
10
Aidomarchenews…….speciale 40°
AIDO SEZIONE PROVINCIALE DI FERMO
di Maide Bracciotti Presidente Sezione Provinciale di Fermo
La Sezione provinciale di Fermo e' stata costituita
nell'anno 2008 in concomitanza con l'istituzione della
provincia di Fermo: luogo del consesso fu la sede Aido
del Gruppo comunale di Porto San Giorgio mentre promotore della nascita della Sezione fu il prof. Ugo Marinangeli il quale ci stimolò. Nonostante le nostre preoccupazioni e perplessita': infatti, nessuno dei membri
fondatori (Pagliaretta Paola, Vitali Lina, Dall' Acqua Aurelio, Catini Mario, Ripa' Maura, De Santis Vittoria, Medaglia Angelo e Bracciotti Maide) avevano mai ricoperto
un ruolo nel consiglio direttivo della Sezione provinciale
di Ascoli Piceno ove erano stati nominati il compianto
Camillo Cruciani del Gruppo comunale di Montegranaro
e la storica Gabriellina Tomassini del gruppo comunale
di Fermo che aveva rinunciato a partecipare anche alle
prime riunioni preparative della neo sezione costituenda
in quanto decisa a dedicarsi alla locale Sezione Admo
di Fermo che aveva necessità di un segretario. Il primo
consiglio direttivo fu costituito da tutti i soci fondatori e
alla presidenza e' stata nominata la sig.ra Maide Bracciotti, vice presidente il sig. Angelo Medaglia e quale
segretaria la sig.ra Vittoria De Santis. Dopo le prime
difficoltà iniziali la Sezione ha potuto continuare il lavoro già intrapreso da tanti volontari. Nella prima fase iniziale di operativita' della Sezione un grande aiuto ci è
stato fornito dall'allora Presidente Regionale Norberto
Marotta con cui eravamo in contatto telefonico un giorno
si e il successivo pure!. Sin dal momento della sua costituzione la Sezione AIDO di Fermo, per volontà' unanime, fissò la sede operativa presso la casa del volontariato di Porto S.Elpidio che, logisticamente, si presenta
baricentrica. Attualmente i gruppi attivi della sezione
sono: P.S.Elpidio, Fermo, S.Elpidio a Mare-Monte Urano, Montegranaro, Porto San Giorgio, PetritoliMontegiberto-Montevidoncombatte. In occasione della
assemblea elettiva tenutasi lo scorso anno e' stata riconfermata qaule presidente la sig.ra Maide Bracciotti,
vice presidente la sig.ra Paci Mimma, segretario Federico Orsini, revisori Gino Medaglia e Mario Pinciaroli, consiglieri Eugenio Monadi, Angelo Medaglia, Vitali Lina.
Fermo 2008 “Fondazione della Sezione”
Convegno a Petritoli Ottobre 2009
11
Aidomarchenews…….speciale 40°
AIDO SEZIONE PROVINCIALE DI MACERATA
di Angelo Sciapichetti già Presidente sezione Provinciale di Macerata
Correva l’anno 1975 e anche a Macerata veniva convocata, presso la storica sede dell’Avis sita in Via O.Calabresi
5, la prima assemblea dei soci dell’Aido della provincia per
l’elezione degli organi statutari. In realtà, un nucleo di pionieri della donazione di organi si era già costituito da circa
un paio d’ anni, ma il primo atto ufficiale è datato 20 novembre 1975, giorno in cui, alle ore 18.30, si riunisce per
la prima volta l’assemblea
dei soci. Gli iscritti risultavano essere in tutto appena
una cinquantina. Risultarono eletti : Presidente,Cav.
Rodolfo Gentili; Vice Presidente, Carla Bentivoglio;
Segretario, Piergiorgio Lorenzetti; Amministratore,
Luigi Massarini; e aiuto Segretario, Pier Paolo Lippi;
Revisori dei Conti, Mirella
Colangelo , Maria Rapari ed
Ezio Staffolani, per il Collegio dei Probiviri, Enzo Berardi, Marco Tombesi e Giuseppe Pesarini. Non erano ancora stati costituiti gruppi
comunali nella provincia. Si legge inoltre dal verbale di
allora:“ scopo dell’Aido è di promuovere il rafforzamento
della solidarietà umana,in particolare determinare nei cittadini la coscienza dell’utilità della donazione degli organi
del proprio corpo a favore di pazienti che necessitano del
trapianto terapeutico nel rispetto delle vigenti leggi e formalizzare le attività di donazione ed i rapporti con gli enti
competenti ad effettuare il trapianto .La consegna delle
tessere e dei distintivi ai soci fondatori avrà luogo Domenica 30 novembre, alle ore 10,al Teatro “Lauro Rossi” durante la celebrazione del 25° anniversario della fondazione
dell’Avis Maceratese”.
Questo è quanto venne appuntato con minuziosa cura di
particolari a chiusura di quell’assemblea e conservato
presso la sede provinciale. Emerge innanzitutto che fu
l’Avis con i suoi donatori e dirigenti di allora a far nascere
l’Aido a Macerata e in provincia. Negli archivi associativi
possiamo infatti rinvenire atti che testimoniano una certa
attività e la nascita dei primi gruppi comunali (Macerata
per prima, subito dopo Civitanova Marche) ma, non troviamo però altri documenti ufficiali fino al 24 maggio 1980 ,
anno in cui, nella relazione svolta all’assemblea dei soci
da parte del Presidente provinciale Cav. Rodolfo Gentili (a
cui partecipa la prof.ssa Maria Carmela Zingales Presidente Regionale Aido Marche), si legge tra l’altro: “… di strada
ne è stata fatta e molta, nel 1975 in tutta la provincia eravamo una cinquantina di iscritti, oggi il solo gruppo di Macerata raggiunge i 215 aderenti; in tutta la provincia siamo
a tutt’oggi 540, suddivisi in cinque gruppi comunali: Macerata, Civitanova Marche,Tolentino, Camerino e Pollenza;
non abbiamo tralasciato contatti con altri gruppi e sezioni
provinciali, abbiamo partecipato nel 1976 al Congresso
Nazionale di Firenze e nel 1977 a Cervia ed ai convegni di
jesi nel 1979 e di Fermo. Macerata ha il suo donatore:
un ragazzo di Ravenna vede con le cornee di un
maceratese, una signora di Tolentino vede per il
trapianto effettuato della cornea ed un’altra persona di Tolentino vive una vita serena per un trapianto di rene…”. Eravamo alla fine degli anni settanta e già alcuni cittadini maceratesi erano stati trapiantati! Quelli che inizialmente venivano visti dalla
m a g g i o r a n z a
dell’opinione pubblica
come dei “visionari”, iniziavano ad essere guardati ed accolti in maniera
diversa.
Nel
corso
dell’assemblea svoltasi il
24 maggio 1980, la Sezione provinciale si stacca definitivamente, dal
punto di vista organizzativo, dal gruppo comunale
AVIS di Macerata e vengono rinnovati gli organi
sociali dell’associazione
ed eletto Presidente provinciale il M° Ettore Lippi, Vice Presidenti la
Prof.ssa Manna Fucchi Anna Maria e il Cav. Rodolfo
Gentili. Intorno a queste tre figure e a quella della
storica segretaria Carla Bentivoglio, l’Aido nella provincia di Macerata inizia negli anni ottanta una crescita impetuosa. All’assemblea del 1983 il presidente
Ettore Lippi informa che gli iscritti sono saliti in provincia a 2.040 e ai primi cinque gruppi si sono aggiunti
quelli di Matelica, Esanatoglia,Potenza Picena,Treia ,
Montecassiano, Recanati e Cingoli. Crescita costante
che proseguirà incessantemente, negli anni, tanto da
arrivare alla costituzione di 23 Gruppi comunali nella
provincia e a raggiungere la cifra di oltre ottomila iscritti che compilando il loro atto olografo (tutti gelosamente custoditi e catalogati in sede) hanno dato il
proprio assenso alla donazione di organi. Un
“miracolo” impensabile in quegli anni ormai lontani e
difficili in cui l’associazione risultava essere poverissima, poco conosciuta e in qualche contesto evitata.
La spinta fondamentale venne dal compianto Vescovo di Macerata Mons.Tarcisio Carboni che fu tra i
primi ad iscriversi all’Aido e fu di un’aiuto incredibile e
prezioso, insieme al quotidiano sostegno dell’Avis nel
diffondere il messaggio della donazione di organi in
una popolazione inizialmente assai riluttante e diffidente. Così come fondamentali risultarono essere,
alla lunga, gli incontri effettuati nelle scuole di ogni
ordine e grado, dove si andava con il poco e povero
materiale a disposizione (volantini con la rosa spezzata, adesivi e poco altro) o la collaborazione con le
prime radio e Tv locali (Radio Nuova Macerata, Radio AUT, TVRS ecc.) che ci ospitavano periodicamente per affrontare l’argomento donazione o per
confrontarci in diretta con i dubbi degli ascoltatori;
determinante fu il ruolo dell’ordine dei medici, del
12
Aidomarchenews…….speciale 40°
AIDO SEZIONE PROVINCIALE DI MACERATA
(continua dalla pagina precedente)
Lions Club e del Rotary con i quali furono organizzati
negli anni convegni medico – scientifici volti alla conoscenza del problema, a poco a poco che le scoperte
scientifiche nel settore facevano enorme passi in avanti. Se vogliamo provare a scrivere le origini della nostra
associazione non possiamo non parlare della storia di
tanti volontari, che con passione e dedizione, in quegli
anni lontani, scelsero con coraggio di stare sul territorio
a fianco dell’Aido portando avanti una battaglia culturale e civile al tempo stesso. Persone per lo più semplici,
umili che crearono un movimento radicato e organizzato, grazie al quale dopo tanti anni e innumerevoli battaglie, si arrivò a livello nazionale, all’approvazione della
legge 91 del
1999 che cambierà radicalmente
l’organizzazione dei trapianti e della donazione di organi
nel nostro Paese. ll dono e il trapianto diventò uno dei
temi centrali nel dibattito di quegli anni, alla pari della
rilevanza che oggi hanno nei mass media i temi etici di
grande attualità che continuano a dividere il Paese.
Negli anni immediatamente successivi all’approvazione
della legge cambierà inevitabilmente anche il modo di
“fare associazione”, arriveranno più o meno in quel periodo le giornate nazionali dei trapianti, successivamente
quella dell’Aido e, non ultimo, il nuovo statuto. Chi aveva visto e fatto nascere sul territorio l’Aido, chi aveva
vissuto i tempi pioneristici ed eroici dell’associazione,
chi nel frattempo era arrivato avanti con gli anni e in
alcuni casi faceva fatica a stare al passo o mal sopportava una dirigenza che, soprattutto a livello nazionale
stava cambiando e cercava di “ridisegnare” un ruolo
all’associazione che più di tutti quella legge quadro aveva voluto, pensò di passare la mano. E così il nostro
indimenticato presidente M°Ettore Lippi che aveva ininterrottamente retto le sorti dell’AIDO della provincia di
macerata dal 1980, arrivato avanti con l’età, nel
l’Assemblea del 1° aprile 2001, dopo 21 anni, decise
di passare la mano al sottoscritto che, a sua volta nel
2012 dopo quattro mandati consecutivi alla guida
dell’associazione che nel frattempo, seguendo un trend
di crescita di iscritti costante negli anni aveva sfondato
la soglia degli ottomila soci e dopo aver intitolato la sede provinciale proprio al compianto Ettore Lippi ha passato il testimone all’attuale Presidente provinciale
Dr.Elio Giacomelli che oggi guida l’associazione con
passione, dedizione e competenza. Altrettanto è avvenuto dall’inizio degli anni 2000 all’interno dei vari Gruppi
Comunali i quali, quasi tutti , hanno effettuato a poco a
poco un marcato rinnovamento dei propri dirigenti. Ma
dalla storia dell’AIDO della provincia di Macerata, siamo
passati alla cronaca che spero possa essere narrata
(mi auguro positivamente) da chi verrà dopo di noi se
saremo stati all’altezza di trasmettere alle nuove generazioni quella tensione morale e civile che i nostri padri
fondatori ci hanno insegnato.
Tolentino, convegno medico “Il trapianto di cuore”
1 Dicembre 2012
Celebrazione trentennale Gruppo comunale Civitanova
Marche 19 aprile 2009
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Aidomarchenews…….speciale 40°
AIDO SEZIONE PROVINCIALE DI PESARO-URBINO
di Silvia Sinibaldi consigliere Aido Marche
La sezione Provinciale di Pesaro-Urbino venne costituta
nel lontano ottobre 1975 dal sig. Leonardi Cesare che ne fu
il primo presidente.
I primi che risposero all' iscrizione furono i parroci della provincia e il vescovo Monsignore Gaetano Michetti. Col passare degli anni alla presidenza subentrò il sig. Eugenio Vagnini che diresse la sezione per 17 anni e tuttora collabora
fattivamente.
Poi alla guida è succeduto il sig Gabriele Riciputi per oltre
10 anni ed ora la conduzione è affidata al sig Angelo Matteucci. Attualmente la sezione conta oltre 5600 iscritti.
L’ ultimo gruppo costituitosi a Montelabbate e' stato intitolato ad una delle nostre prime iscritte sig.ra Anna Morelli.
Sig.Eugenio Vagnini
Pesaro 2012 manifestazione di
“Ginnastica in festa”
Squadra nazionale di ginnastica artistica
campioni del mondo
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Aidomarchenews…….speciale 40°
LA NOSTRA ASSOCIAZIONE ATTRAVERSO GLI STATUTI
di Lucia Marinangeli Presidente Aido Marche
Cercando in archivio documenti, foto che
fossero
utili
per
ricordare
questi
quarant’anni, mi sono imbattuta nello statuto del 1986.
Con una certa emozione, l’ho incominciato
a sfogliare; sulla prima pagina era riportato
il verbale di una assemblea straordinaria
del 26/09/1986, la 3º assemblea che si era
svolta a Foggia, e fra i Consiglieri nazionali
ho ritrovato i nomi di alcuni dirigenti ancora
attivi oggi e della nostra Presidente storica
la Prof. Maria Carmela Zingales.
Leggendo poi lo statuto, mi è venuta l’idea
di fare una ricerca e vedere l’evoluzione
dell’Associazione attraverso i suoi atti fondamentali.
Ho ricercato sul nostro sito e poi, grazie alla
preziosa collaborazione di Rossella Pietrangeli della Segreteria nazionale ed alla sua squisita disponibilità, ho potuto
ricostruire tutta l’evoluzione delle norme statutarie, ritrovando ben 5 statuti e precisamente quello del 1973, del 1977,
del 1986, del 2004 ed infine quello approvato nel 2008.
Il primo statuto è allegato all’atto costitutivo
della associazione stipulato il 26/02/1973 a
Bergamo, fra i costituenti spicca il nome di
Giorgio Brumat e tanti
altri pionieri che decisero di costituire “una associazione denominata
Associazione
Italiana
Donatori
d’Organo
(AIDO)”, individuando la
sede a Bergamo.
Con l’atto viene approvato il primo statuto e
costituito il Consiglio di
Amministrazione provvisorio e nominato Presidente provvisorio Giorgio Brumat: è l’inizio!
I nostri costituenti individuarono quale scopo
dell’Associazione (art.2):
“promuovere il rafforzamento della solidarietà
umana; in particolare
determinare nei cittadini la coscienza dell’utilità
della donazione di organi del proprio corpo a
favore di pazienti che necessitano del trapianto
terapeutico, nel rispetto delle leggi vigenti e formalizzare le attività di donazione ed i rapporti
con gli enti scientifici competenti ad effettuare il
trapianto.”
L’art.3 poi indica le modalità per raggiungere lo
scopo: “a) contribuire ad una migliore informazione sulla condizione umana delle persone che
attendono dalla donazione di organi la possibilità di sopravvivere; b) favorire la donazione di
organi da destinare al trapianto terapeutico,
organizzando quanto necessario alla migliore
ricezione e destinazione di tali organi; c) sensibilizzare l’opinione pubblica ai problemi eticodeontologici connessi ai trapianti di organi umani nel rispetto della vita e dell’integrità dei donatori secondo
le leggi vigenti. Tali finalità l’Associazione intende raggiungere, in collaborazione con l’AVIS ed altri enti che operano nel
settore della donazione volontaria di sangue, organi, ecc.”
Si decideva poi la struttura (art.4) individuando il Consiglio
Nazionale, le Sezioni provinciali e i Gruppi comunali, mentre
l’art.6 elencava gli organi dell’AIDO in: Assemblea Nazionale,
Consiglio Nazionale, Presidente Nazionale, Collegio Nazionale dei revisori dei conti e Collegio Nazionale dei probiviri.
Negli articoli successivi venivano delineati i compiti degli organi prevedendo la nomina da parte del Consiglio Nazionale
del Segretario Generale.
Pure essendo prevista la Giunta di presidenza con compiti di
collaborazione con il Presidente e di adozione di decisioni
sulle materie ad essa delegate, il Segretario Generale organizza e coordina i servizi della segreteria generale, provvede
alla conservazione dei documenti e a dar esecuzione alle
decisioni degli organi centrali dell’associazione (art.11).
L’art.15 si soffermava sui soci individuandoli in “tutti coloro
che legittimamente sottoscrivono la “carta del donatore”, dispongono che il proprio corpo sia utilizzato, dopo la loro
morte, per il prelievo di organi da destinare al trapianto
terapeutico, il tutto nell’osservanza ed in conformità delle
norme vigenti.”
C’è poi un riferimento alla facoltà per il Consiglio Nazionale
di nominare ispettori regionali con il compito di costituire ed
organizzare sezioni provinciali, gruppi comunali, per prestare assistenza organizzativa alle sezioni già costituite e
per coordinare le attività nell’ambito regionale e la “riserva
per l’eventuale costituzione di organi regionali.”
Il 5 giugno 1977 a Cervia, l’Assemblea straordinaria procede all’approvazione all’unanimità del nuovo statuto “più
dettagliato e più confacente alle nuove esigenze”, così è
riportato sul verbale.
L’art.1 recita che l’AIDO, Associazione Italiana Donatori di
Organi con sede legale in Bergamo, “è costituita tra i donatori volontari di organi. E’ apartitica, aconfessionale, senza
fini di lucro, informata ai principi dettati dall’ordinamento
giuridico statuale.”
L’art.2, rispetto al corrispondente art.2 dello statuto 1973,
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Aidomarchenews…….speciale 40°
LA NOSTRA ASSOCIAZIONE ATTRAVERSO GLI STATUTI
(continua dalla pagina precedente)
introduce una ulteriore finalità e
precisamente
“coltivare i rapporti con gli Enti
scientifici competenti ad effettuare
il trapianto, con la
Magistratura per
quanto di competenza della stessa
e con gli Organi
della Sanità pubblica.”
All’art.3, vengono
meglio esplicitate
le
finalità
dell’AIDO
che
“svolge un primario servizio sociale”, contribuendo
con “una maggiore informazione”
sulla condizione
umana di chi at- 1977
tende dalla donazione di organi la
possibilità di sopravvivere “e di essere reintegrato nella
Comunità operosa”.
Inoltre vengono inserite due ulteriori finalità: “b) agevolare la donazione di organi destinati al trapianto terapeutico, cooperando a quanto necessario alla destinazione e ricezione degli organi donati; d) stimolare gli
Enti preposti alla prevenzione e alla educazione sanitaria”.
L’attività viene svolta a mezzo del Consiglio Nazionale,
dei Comitati Regionali, delle Sezioni Provinciali o comprensoriali ed estere, dei Gruppi Comunali e speciali,
con il conforto di Comitati Scientifici (art.4).
Molto interessante è la previsione di Sezioni comprensoriali ed estere, le prime previste quando non vi siano
quelle provinciali, le seconde a favore dei soci residenti
all’estero.
Le Sezioni sono previste fra gli organi dell’Associazione
insieme all’Assemblea Nazionale, al Consiglio Nazionale, al Presidente Nazionale, al Collegio Nazionale dei
Probiviri ed al Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti.
Attuano direttamente o a mezzo dei Gruppi comunali
che
le
costituiscono,
le
iniziative
proprie
dell’Associazione, secondo le direttive dell’assemblea
dei soci, in armonia con gli indirizzi deliberati dagli Organi Nazionali.
Alle stesse viene conferito l’importante compito di raccolta della scheda di adesione all’AIDO e del testamento olografo per la successiva emissione della tessera
sociale.
Il regolamento all’art. 14 disciplina tutte le modalità di
raccolta, conservazione della scheda di adesione e del testamento olografo in qualche modo antesignane rispetto a tutta la
normativa ora vigente in materia di privacy.
Il gruppo comunale è definito “base dell’Associazione” ed
all’art.20 del Regolamento “l’elemento propulsore della propaganda associativa”, in quanto raccoglie “l’adesione
all’Associazione dei singoli donatori” e concorre all’attività promozionale delle Sezioni Provinciali o Comprensoriali.
Possono essere costituiti Gruppi Speciali presso Aziende,
Corpi militari, di Polizia, paramilitari, enti religiosi con le stesse
norme, attribuzioni e prerogative dei Gruppi comunali, e la loro
costituzione dovrà essere autorizzata dal Consiglio Direttivo
Sezionale salvo delibera del Consiglio Nazionale per Corpi,
Enti, Istituti etc. che operino sull’intero territorio nazionale.
Lo Statuto, all’art.5, descrive i soci che sono “tutti coloro che,
avendo fatto domanda per iscritto, legittimamente sottoscrivono l’atto olografo detto “carta del donatore” disponendo che il
proprio corpo venga utilizzato post mortem per il prelievo di
organi da destinare al trapianto terapeutico nell’osservanza e
in conformità delle leggi vigenti.
I soci sono eleggibili a tutte le cariche associative con possibilità di rielezione.
Molto interessante è l’individuazione di due tipologie di soci:
sostenitori ed onorari: i primi, sono coloro che, secondo il regolamento, assumono oneri di particolare carattere economico, a beneficio dell’Associazione; i secondi coloro che, su proposta al Presidente nazionale e delibera del CN, abbiano apportato in campo nazionale e internazionale contributi eccezionali alla scienza ed alla disciplina del trapianto di organi o si
siano resi particolarmente benemeriti dell’Associazione.
Lo Statuto prevede la costituzione del Comitato Regionale,
composto da un delegato per ogni Sezione Provinciale o Comprensoriale, che concorda e dà esecuzione in sede Regionale
alla politica associativa
in armonia con le deli1986
berazioni del Consiglio
Nazionale, mentre il
Presidente tiene i rapporti con le Autorità
Amministrative Regionali.
Con il nuovo Statuto e
il nuovo Regolamento
vengono
disciplinati
compiutamente le attività, i compiti e le procedure di tutti gli organi
prevedendo il rinnovo
delle cariche ogni tre
anni.
Traspare chiaramente
l’intento di radicare e
sviluppare
maggiormente sul territorio
l’Associazione
con
strutture
organizzate
ed, in considerazione
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Aidomarchenews…….speciale 40°
LA NOSTRA ASSOCIAZIONE ATTRAVERSO GLI STATUTI
(continua dalla pagina precedente)
del crescente numero di iscrizioni, la necessità di tutelare e favorire, rimuovendo gli eventuali ostacoli, la possibilità di donare i propri organi in un momento in cui la
normativa non aveva disciplinato ancora l’accertamento
della morte e gli ospedali non erano organizzati
nell’attività di prelievo e trapianto.
L’Assemblea straordinaria riunita a Foggia il 26/09/1986
approva con il voto favorevole dei due terzi dei delegati
il nuovo statuto ed il nuovo regolamento, un aggiornamento resosi necessario “poiché la realtà amministrativa è mutata”.
Il nuovo statuto introduce (art.1) una ulteriore definizione dell’associazione definendola “interetnica” e delinea
meglio le sue finalità dirette a “promuovere il rafforzamento della solidarietà umana e determinare la coscienza della necessità della donazione di parti del proprio
corpo, dopo la morte, per i trapianti terapeutici”.
Per il raggiungimento dei suoi fini: “a) sollecita gli enti
competenti ad attuare la prevenzione e l’educazione
sanitaria, collaborando con essi; b) diffonde la conoscenza dei problemi relativi alla donazione e al trapianto
terapeutico; c) provvede, per quanto di competenza,
alle formalità necessarie per l’esecuzione della volontà
dei donatori; d) opera perchè si realizzi un efficiente
servizio di prelievi e di trapianti con norme e strutture
adeguate; e) realizza intese operative con altre Associazioni di volontariato”.
Viene meglio delineata la figura dei soci (art.4), ossia
coloro che presentano domanda scritta e redigono atto
olografo (“carta del donatore”) con il quale dispongono
che il proprio corpo venga utilizzato, dopo la morte per il
prelievo di parti destinate a trapianto terapeutico secondo le leggi vigenti, stabilendo l’età minima per
l’iscrizione in 18 anni.
Ma la novità dello statuto del 1986 è l’art.5 dove è elencata l’articolazione dell’associazione in: AIDO nazionale, A.I.D.O. regionali, Sezioni provinciali oppure pluricomunali; Gruppi comunali oppure locali ovvero speciali.
Vengono previsti degli organi per tutti i livelli e precisamente: Assemblea, Consiglio direttivo, Collegio dei revisori dei conti e Collegio dei Probiviri (facoltativo per i
gruppi comunali, locali ovvero speciali).
Tutta l’attività viene esplicata in base agli indirizzi
dell’Assemblea nazionale a mezzo dei consigli direttivi
secondo le rispettive competenze con possibilità di svolgerla anche fuori del territorio nazionale da Sezioni estere.
Emerge, leggendo l’articolato sia dello statuto che del
regolamento, la volontà di regolamentare al meglio
l’attività dei vari organi indicando chiaramente rispetto ai
precedenti statuti, le modalità di convocazione, di composizione, di svolgimento, il rinnovo triennale degli organi, gli atti da approvare e così uniformare su tutto il territorio l’operato delle varie strutture.
Con lo statuto approvato a maggioranza il 18/06/2004
ad Amantea dalla VI Assemblea Straordinaria nazionale, si verifica la vera trasformazione dell’associazione fin
dal suo nome dove l’acronimo A.I.D.O. sta per Associa-
zione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule
con la specifica di Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS).
Risulta costituita tra “i Cittadini favorevoli alla donazione volontaria, post mortem, anonima e gratuita di organi, tessuti e cellule a scopo di trapianto terapeutico”.
E’ con l’art.1 che viene ridefinita l’identità dell’associazione
inquadrandola nel settore socio-sanitario con l’esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale.
La sede legale è ancora a Bergamo, ma viene costituita una
sede operativa a Roma “anche per la gestione dei rapporti con
le Istituzioni centrali dello Stato” e l’art.1 del regolamento prosegue con una ulteriore novità non prevista negli altri regolamenti, la descrizione del logo associativo.
L’art.2 dello statuto indica le finalità anche qui completamente
riviste che sono: “1. Promuovere, in base al principio della solidarietà sociale, la cultura della donazione di organi, tessuti e
cellule; 2. Promuovere la conoscenza di stili di vita atti a prevenire l’insorgenza di patologie che possano richiedere come
terapia il trapianto di organi; 3. Provvedere, per quanto di competenza, alla raccolta di dichiarazioni di volontà favorevoli alla
donazione di organi, tessuti e cellule post mortem”.
Anche le attività vengono riviste ed profondamente rinnovate,
come si può vedere all’art.3, nell’ottica di una associazione
che interagisce in modo paritario con le Istituzioni, gli enti pubblici e privati, che opera attraverso la promozione di campagne di sensibilizzazione ed informazione permanente dei cittadini e che punta sulla formazione e sull’aggiornamento della
sua dirigenza, ma non tralascia l’attività di sostegno alla ricerca scientifica.
Sono soci dell’A.I.D.O. “coloro che sottoscrivono la domanda
di adesione e la dichiarazione di volontà favorevole alla donazione di organi tessuti e cellule post mortem, e si impegnano a
sostenere l’AIDO per fini istituzionali. I soci possono accedere
a tutte le cariche che sono elettive e non retribuite”.
L’art.4, 14 comma,
del regolamento introduce una novità
assoluta per essere
eletti, l’aver frequentato un corso di formazione ai vari livelli
ad esclusione del
Gruppo
comunale
oltre a confermare la
mancanza di condanne infamanti già peraltro previsto negli
altri statuti.
Inoltre “le cariche di
Presidente
e Vice
Presidente non possono essere ricoperte
per più di due mandati consecutivi a
decorrere dalla data
di approvazione del
regolamento”, come
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LA NOSTRA ASSOCIAZIONE ATTRAVERSO GLI STATUTI
(continua dalla pagina precedente)
previsto dall’art.19.
Ulteriore novità è data dal rinnovo delle cariche che si
deve svolgere ogni quattro anni.
Pur confermando l’articolazione sul territorio prevista dal
precedente statuto, “l’articolazione delle strutture in ambito regionale è decisa dai singoli Consigli regionali in
funzione della legislazione regionale, della situazione
locale e dell’organizzazione socio-sanitaria in vigore, al
fine di raggiungere nell’ambito della Regione il risultato
operativo ottimale per l’Associazione, anche prevedendo la costituzione di Sezioni pluricomunali, comprensoriali o territoriali e la costituzione di Gruppi intercomunali
o rionali”.
Fra gli organi vengono previste anche la Giunta di Presidenza (limitatamente al livello nazionale, regionale e
provinciale)
e la
Conferenza
dei Presidenti
(limitatamente al livello nazionale e regionale).
Diventano facoltativi a livello di gruppo sia il Collegio dei
Revisori dei Conti sia il Collegio dei Probiviri che possono essere sostituiti dai corrispondenti organi del livello
superiore.
Ricalcando la struttura dello statuto precedente, vengono sviluppati più compiutamente la composizione ed il
funzionamento di tutti gli organi delle varie strutture.
Lo statuto introduce una serie di incompatibilità fra le
diverse cariche fra i vari livelli ed organi.
Il Regolamento fa più di un riferimento al Sistema Informativo
AIDO
(SIA), un importante
strumento
per la gestione dei
soci,
con
l’inserimento delle
dichiarazioni
di
volontà, la successiva
emissione
della tessera e
soprattutto la trasmissione del nominativo del nuovo
socio al Sistema
Informativo
Trapianti (SIT).
Grazie
all’integrazione
SIA/SIT, il tesserato AIDO nonché
potenziale donatore è immediatamente identificabile anche per Centro Nazionale Trapianti e per le strutture periferiche come le Rianimazioni
Indubbiamente lo statuto ed il regolamento del 2004
hanno voluto incidere sulle strutture e sugli organi a tutti
i livelli vincolandoli a procedure, termini e formalità amministrative non presenti nei precedenti atti fondamentali, ma sicuramente con l’obiettivo di rafforzare il ruolo
dell’associazione e la sua immagine e quella dei suoi dirigenti e la loro formazione.
Lo Statuto ed il regolamento, approvati a Sesto Fiorentino
il 6/06/2008, riportano inalterati quelli che sono i caratteri,
le finalità e le attività dell’AIDO con alcune modifiche resesi necessarie in relazione a problematiche sollevate da
alcune Regioni.
Cambia la sede legale che è trasferita a Roma e cambia il
logo associativo.
L’AIDO non svolge più solo un’opera di sensibilizzazione
verso le Istituzioni ma anche di stimolo e verifica affinchè
siano attuate nel modo migliore a livello locale le disposizioni di legge in merito alla organizzazione del prelievo e
trapianto di organi, tessuti e cellule a fini terapeutici. Con
tale statuto si completa il processo di riorganizzazione e
di radicamento dell’Associazione e si consolida la realizzazione del suo progetto di solidarietà sociale.
Consiglio direttivo Aido Marche 2012-2015
Celebrazione 30° anniversario di fondazione
Aido nelle Marche
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Aidomarchenews…….trovaci
A.I.D.O. Regionale MARCHE
Via Redipuglia, 35 / 60122 Ancona (An)
Presid. LUCIA MARINANGELI 347.1449952
Cell. 333-72.21.980
[email protected]
A.I.D.O. Sezione Provinciale ANCONA
Via Redipuglia, 35 / 60122 Ancona (An)
Presid. ROBERTO CIARIMBOLI 347.3795048
Tel. 071.742133
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A.I.D.O. Sezione Provinciale ASCOLI PICENO
Via Fileni, 1 / 63074 San Benedetto T. (AP)
Presid. ROMANO COSTANTINI 349.8622860
tel. 0735.591057
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tel. 0734.991415
[email protected]
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Via Calabresi, 5 / 62100 MACERATA (MC)
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Consigliere Nazionale per le Marche
ROBERTO CIARIMBOLI
A.I.D.O. Sede Nazionale
Via Cola di Rienzo, 243 / 00192 Roma
Presid. VINCENZO PASSARELLI
www.aido.it
Numero verde 800 736 74
Hanno collaborato alla presente edizione:
Valter Bovara - Francesco Cappella - Maurizio Caporilli
Romano Costantini - Maurizio Mantini - Martina Marinelli
Angelo Matteucci - Paolo Tasselli - Lucio Vitali
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