Tutti i pericoli del fumo passivo (e attivo) Quando la salute va in fumo… In Italia più di 11 milioni di persone fumano regolarmente. Rappresentano oltre il 20% della popolazione con più di 15 anni. Sei milioni sono uomini e cinque milioni donne. La maggioranza fuma in media dalle 10 alle 14 sigarette al giorno. I pericoli per la salute e il benessere originati dal consumo diretto di prodotti di tabacco sono tantissimi. Esiste però un altro grande nemico spesso sottovalutato: il fumo passivo. Fumare nuoce gravemente alla salute di tutti, non solo di chi si accende una “bionda”. Questo opuscolo vuole mettere in guardia sui rischi legati a questo pericoloso ed inutile vizio. Buona lettura! La lettera del Ministro della Salute Nell’agosto del 2013 il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha inviato una lettera aperta a tutti i parlamentari della Repubblica per invitarli al massimo impegno nella battaglia a favore della prevenzione. Ecco le parole del Ministro: Cari colleghi, cari amici, c’è un allarme culturale e sociale, prima ancora che sanitario, sul quale è necessario riflettere tutti assieme. Sono stata colpita, come donna e poi come ministro, dalle statistiche che brutalmente ci dicono come i nostri ragazzi inizino ad accendere una sigaretta ormai già a 12 anni. Adolescenti che evidentemente non sono stati positivamente influenzati dalle pressanti campagne antifumo che hanno trovato largo spazio nell’Occidente industrializzato in questi ultimi decenni, mentre molti dei loro genitori hanno annunciato orgogliosamente d’aver “smesso di fumare” vincendo la loro personale battaglia contro una dipendenza pericolosissima. Il fumo, è provato, è la prima causa di morte in Europa, dove miete 750 mila vite l’anno. In Italia sono 80 mila l’anno, come se una città grande come Varese o Grosseto venisse inghiottita in una nuvola di fumo. Il paradosso è che i grandi hanno “smesso di fumare” e i nostri figli invece cominciano a 12 anni. C’è qualcosa che non va. Che ci impone di reagire. Ho presentato una norma per proibire il fumo anche negli spazi aperti delle scuole, dove si radunavano professori, studenti, collaboratori scolastici, per estendere un divieto che va vissuto come un salvavita. Cosa pensereste se, andando da un medico, quello ti fumasse in faccia o permettesse il fumo nel suo studio? Nulla di più contraddittorio, nulla di più negativo. Ma parificare le scuole a quanto avviene già da tempo negli uffici pubblici, nei ristoranti, negli aeroporti, in aereo, in treno, può bastare per avere la coscienza a posto? La proposta che ho portato in Consiglio dei ministri per proibire il fumo nelle automobili di fronte a minori e donne incinte è stata da alcuni criticata come un attentato alle libertà personali, un’ingerenza dello “Stato etico” che vuole entrare in casa tua per darti ordini. Intossicare un bambino nell’angusto abitacolo della tua auto non è prova di liberalismo né un’affermazione di libertà. È innanzitutto un cattivissimo esempio, un inno ad uno stile di vita che insegna a non aver cura della propria salute e di quella di chi ci sta vicino, che sollecita comportamenti imitativi negativi, che rende alla fine persino drammaticamente ridicoli tutti quei consigli che mamme e papà dispensano ai loro bambini, (“troppa cioccolata fa male, ti viene il mal di pancia, il fritto è pesante, se prendi freddo ti vengono il raffreddore e la febbre” ) se paragonati al silenzio di fronte al fumo che uccide. Ricordiamo, prima di tutto a noi stessi, cosa ci dice la comunità scientifica: il fumo passivo provoca sui minori nell’età dello sviluppo un danno grave. E dove la mettiamo la libertà dei nostri figli a non essere intossicati e avvelenati? Chi la deve difendere? Si può sempre fare una sosta, liberamente, prendere un caffè e fumarsi una sigaretta senza trasformare un viaggio in auto in un attentato alla salute. La Carta dei diritti del fanciullo ha giustamente riconosciuto al minore una sua soggettività, un suo diritto come persona anche se non adulta. Pensare che i figli siano una tua proprietà è un concetto feudale che non ha nulla a che fare con i principi liberali. La crisi dell’Occidente non è solo economica. È anche una crisi di valori. Ci stiamo dimenticando le nostre conquiste, il rispetto dell’altro, i principi più elementari di educazione civica. Ma se ridiamo la parola ai nostri figli, se li sentiremo dire in auto “papà non si passa col rosso”, “papà non si dicono parolacce”, “papà il fumo mi fa male”, allora a qualcosa forse saremo serviti. È per questo che vi chiedo sostegno, dentro e fuori il Parlamento, per fare un piccolo passo avanti di civiltà, per aiutarci a perseguire uno degli obiettivi che mi stanno più a cuore, come donna e come ministro: la prevenzione. Perché la prevenzione, prima di essere un’analisi o una tac, è dentro di noi, nei nostri comportamenti, nel nostro stile di vita. Il Ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin Il fumo passivo Il fumo che finisce nei polmoni può essere di due tipi: primario: quando è prodotto dall’inalazione del fumatore. È definito anche “fumo attivo” 26,5% secondario: è quello originato dallo spegnimento graduale della sigaretta nel posacenere e dall’espirazione del fumatore attivo. È chiamato anche “fumo passivo”. Viene inalato involontariamente dalle persone che vivono a contatto con uno o più tabagisti e rappresenta il principale inquinante degli ambienti chiusi Il fumo passivo, al pari di quello attivo, possiede oltre 4.000 sostanze chimiche sotto forma di particelle e di gas. Per questo i non fumatori che lo inalano sono spesso colpiti dalle stesse malattie dei tabagisti. In Italia i fumatori passivi sono 15 milioni, pari al 26,5% della popolazione. Il 50% degli under 14 (cioè 4 milioni di individui) vive con almeno un tabagista. Il fumo passivo causa: • irritazione agli occhi e al naso • mal di testa • secchezza della gola • vertigini, nausea • tosse e problemi respiratori cough! Un problema per tutti Bisogna stare alla larga dai fumatori incalliti. Inalare fumo altrui provoca: • cancro: negli Stati Uniti è stato incluso tra i carcinogeni di classe A, per i quali non esiste un livello di esposizione senza rischi • malattie respiratorie croniche: le più frequenti sono asma e bronchiti e BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) • patologie cardiovascolari: produce l’aggregazione delle piastrine del sangue che diventa più vischioso e diminuisce la velocità del flusso coronarico. Può determinare inoltre lesioni al rivestimento dei vasi sanguigni e modificare la frequenza cardiaca, aumentando così il rischio di un attacco di cuore Ricerche scientifiche dimostrano che: • il fumo passivo aumenta del 20% il rischio di malattie coronariche e attacchi cardiaci • chi ha colleghi tabagisti che fumano sul posto di lavoro corre un rischio maggiore del 19% di sviluppare una neoplasia • il partner di un fumatore ha dal 20 al 30% in più di possibilità di ammalarsi di tumore del polmone Rispetta le norme vigenti! Se proprio non riesci a farne a meno, fuma solo in spazi aperti e lontano dalle altre persone (soprattutto bambini o donne in gravidanza). Se vedi qualcuno con la sigaretta accesa in un luogo pubblico chiuso, invitalo a spegnarla. Ricordagli che quello che sta facendo, oltre ad essere nocivo anche per te, è illegale. Cosa prevede la legge italiana La legge n.3 del 16 gennaio 2003 ha introdotto una norma innovativa a tutela della salute pubblica e dei diritti dei non fumatori, estendendo il divieto di fumo in tutti i locali pubblici. La norma è poi stata imitata da diversi altri Paesi europei in pochi anni. Il divieto è stato successivamente ampliato, dal 10 gennaio 2005, a tutti i locali aperti al pubblico e ai luoghi di lavoro. … e nel resto del mondo? Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ancora troppe persone sono esposte al rischi del fumo passivo. Nel mondo solo l’11% delle persone è protetto da legislazioni nazionali per garantire ambienti smoke-free. Tra le 100 città più popolose, solo 22 proteggono i loro abitanti proibendo il fumo nei luoghi pubblici. Non mancano tuttavia segnali positivi. Il numero dei non fumatori “protetti” è salito da 354 milioni del 2008 a 739 nel 2010. Automobili in fumo Una sola sigaretta trasforma l’abitacolo di un’automobile in una camera a gas. Una “bionda” accesa provoca un brusco aumento del livello di polveri sottili (PM2,5 e PM10 soprattutto), composti organici volatili (il benzene, ad esempio) e monossido di carbonio. Dopo 10 minuti dall’accensione, l’aria all’interno del veicolo risulta ancora molto inquinata e il PM10 supera i 500 microgrammi al metro cubo, oltre 10 volte il limite giornaliero fissato dalle normative europee. Questo può indurre danni seri a chi soffre d’asma o di disturbi cardiaci. Abbassare il finestrino non basta! Ventilare l’abitacolo aiuta a tenere bassi i livelli di alcuni inquinanti prodotti dalla sigaretta, ma non tutti. Si respira ancora un’aria viziata da milioni di particelle nocive. Non fumare in auto! Anche se non è vietato dalla legge, è meglio non concentrare il fumo passivo in uno spazio ridotto e spesso privo di un’adeguata ventilazione. Consumare prodotti di tabacco all’interno dell’abitacolo di un’autovettura provoca danni alla salute sia del fumatore che dei passeggeri. Guidare con la sigaretta in mano aumenta la distrazione del conducente e quindi anche il rischio di incidenti stradali. Spiaggia no smoking Fumare può rendere l’area della spiaggia più inquinata di quella del centro città. La colpa è sempre del fumo passivo! Due sigarette a cinque metri di distanza sottovento producono livelli di IPA (idrocarburi policiclici aromatici, una delle componenti più tossiche delle polveri sottili) più che doppi rispetto alla media registrata in una strada cittadina trafficata. Inoltre i mozziconi di sigarette lasciati sulla spiaggia impiegano più di un anno a degradarsi. Fumare in spiaggia, soprattutto se affollata, nuoce gravemente all’ambiente e a tutti i bagnanti. Un nuova moda orientale Il narghilè si sta diffondendo anche nei Paesi occidentali. Conosciuta anche come “shisha” o “hookah”, questa famosa pipa possiede un apposito contenitore d’acqua (spesso profumata) al cui interno passa una spirale che consente al fumo di raffreddarsi prima di venire inalato. Il sapore aromatico del tabacco lo rende uno strumento attraente, soprattutto tra gli adolescenti. Molti giovani sottovalutano i suoi pericoli e ritengono che la pipa ad acqua sia un modo più salutare di fumare rispetto a sigarette o sigari. Ma attenzione, non è vero! Boccheggiare dal narghilè equivale al consumo di 100 sigarette e può portare ad un avvelenamento da monossido di carbonio. Non solo. Può provocare anche altre patologie, come tubercolosi, herpes e alcune malattie respiratorie. Tutti questi disturbi sono collegati alla condivisione dei bocchini da cui si aspira il fumo. Inoltre il narghilè sprigiona nell’aria pericoloso fumo passivo e può innescare in chi lo utilizza la dipendenza da nicotina. Quando la memoria è annebbiata ? I danni del fumo passivo interessano anche la mente. Chi fuma subisce un deficit della memoria stimabile attorno al 30% e incontra difficoltà nel ricordare azioni da compiere nell’immediato e nel futuro. Non solo. Questi danni cognitivi colpiscono anche chi è esposto quotidianamente al fumo passivo. Nelle persone con più di 65 anni l’indebolimento della memoria è pari al 20%. L’ennesima ragione per mettere da parte per sempre le sigarette. I rischi per i più piccoli Fumare in presenza di bambini provoca danni molto gravi alla loro salute. È stato calcolato che: • se fumano entrambi i genitori, il rischio di polmonite e bronchite aumenta del 200% rispetto ai figli di non fumatori • il fumo passivo provoca nel bimbo rinofaringiti e otiti purulenti (+58%) e asma (+43%) • 15.000 ogni anno nel nostro Paese sono i ricoveri in ospedali pediatrici causati dal fumo passivo Le madri fumatrici hanno un maggior rischio di complicanze durante la gravidanza come rottura di placenta, aborto spontaneo o parto prematuro. Una sigaretta contiene 4.000 elementi, di cui molti cancerogeni e potenzialmente responsabili di allergie. Queste sostanze nocive passano attraverso la placenta della madre nell’organismo del feto. Il fumo materno durante la gravidanza è la principale causa di morte improvvisa del lattante o malformazioni. Il 18% dei neonati di basso peso alla nascita è stato esposto al fumo in gravidanza. La gravidanza può essere il momento ideale per abbandonare definitivamente le sigarette. Il feto beneficia subito della nuova condizione, perché riceve una quantità maggiore di ossigeno e nutrimento. Il suo sviluppo non viene più ostacolato da nicotina e sostanze chimiche. Una “bionda” pericolosa I rischi devastanti legati al consumo di tabacco sono spesso sottovalutati. Una sigaretta può apparire piccola, innocua e affascinante. In realtà contiene moltissime sostanze nocive per l’organismo. Le più importanti sono: Nicotina: una sola goccia pura è mortale per l’uomo Monossido di carbonio: Elementi radioattivi: si lega all’emoglobina al posto dell’ossigeno e rende il sangue più vischioso come il Polonio 210, +30% nel sangue dei fumatori Nitrosammine: Catrame: provocano mutazioni genetiche e favoriscono lo sviluppo di tumori un pacchetto al giorno per un anno è come berne una tazza da 500 mg! Attenzione anche alle sigarette ‘light’! Non sono affatto meno dannose per la salute. È una credenza diffusa, ma completamente sbagliata. Contengono infatti le stesse pericolose sostanze di quelle tradizionali, anche se in quantità ridotte. Di solito le sigarette “light” vengono aspirate più profondamente e ci si sente legittimati a consumarne di più, proprio perché considerate a torto “leggere”. Perché si inizia “Lo fanno tutti”; “Ma sì, una sigaretta ogni tanto che male c’è?”; “Se facesse così male sarebbe illegale”; “Tanto i miei polmoni sono già rovinati dall’aria inquinata”. Sono queste alcune delle risposte dei tabagisti alla domanda “Come mai hai iniziato a fumare?”. Il principale motivo che spinge un giovane a fumare è lo spirito di emulazione verso genitori, parenti, amici e coetanei. La prima “bionda” di solito viene accesa tra i 15 e i 17 anni. Dal desiderio di far parte del gruppo allo sviluppo della dipendenza il passo è spesso molto breve. Perché piace così tanto Fumare crea dipendenza. Non è solo una frase che si legge sui pacchetti di sigarette. È una verità scientifica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato il tabagismo tra le malattie da dipendenza farmacologica. Nella stessa lista si trova l’abuso di alcol o l’assunzione di eroina. Il “bisogno di nicotina” è una vera e propria dipendenza psicologica, perché ne possiede tutti i requisiti: crisi di astinenza, persistente desiderio di smettere, attività ridotte a causa del fumo, continuo utilizzo nonostante problemi fisici o psicologici che la sostanza provoca. Un vizio tinto di rosa Fumare conquista sempre di più le donne, a partire da un’età molto precoce (appena 11-12 anni) e per lo più in anticipo rispetto ai coetanei maschi. Per la voglia di sentirsi più grandi, per il senso di potere che conferisce la sigaretta in bocca o per il piacere indotto dalla nicotina, nel nostro Paese calano gli uomini con il pacchetto in tasca e aumentano le sigarette nelle borsette delle donne. Quali sono i rischi per la salute La combustione del tabacco libera tutte le sostanze nocive contenute al suo interno. Le sigarette sono tra le principali responsabili di tumori (circa il 30%) e malattie cardiovascolari (fra le più frequenti e diffuse, ricordiamo Il fumo riduce le performance sessuali. ipertensione, ictus, ischemie e infarto). Non solo, Ecco un motivo in molte sostanze liberate dalle ‘bionde’ riducono le difese più per non iniziare immunitarie e i sistemi di pulizia dell’apparato respiratorio, con le “bionde”! provocando il ristagno di secrezioni che è tanto gradito a Consumare prodotti virus e batteri. a base di tabacco Secondo le ultime ricerche, il fumo causa più decessi di danneggia le arterie che portano sangue alcol, AIDS, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi, alle zone genitali. I messi insieme. Prestazioni… in fumo dati sono clamorosi e sconvolgenti. Una Venti sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita sola una sigaretta media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni. riduce del 30% il Ogni settimana di vizio costa un giorno in meno di vita. flusso arterioso per due-tre ore! Chi brucia un pacchetto al giorno per 20 anni presenta un rischio Il tumore del polmone di disfunzione erettile Ogni anno nel nostro Paese superiore del 60%. più di 38.000 persone si Nelle donne invece ammalano di cancro al il fumo provoca polmone. Tra tutte le possibili problemi di forme di tumore è quella eccitazione, secchezza in cui il fumo di sigaretta (anche quello passivo) vaginale, dolore nei è il più importante rapporti e difficoltà fattore di rischio. La nel raggiungere probabilità di sviluppare l’orgasmo. In più riduce questa malattia è più anche la probabilità alta di 14 volte nei di gravidanza a tabagisti rispetto ai causa di un danno non fumatori. Aumenta diretto sull’ovaio fino a 20 volte in chi consuma oltre 20 e le possibilità di sigarette al giorno. In successo in caso di Italia i prodotti a base di tabacco fecondazione assistita. sono responsabili di oltre 9 decessi Infine, accresce il su 10 per cancro al polmone. Il fumo rischio di aborto e di aumenta il rischio di tumore anche malformazioni fetali in altri organi. I fumatori sono colpiti e può anticipare la più frequentemente anche da cancro menopausa di circa al seno, al collo dell’utero e alla vescica. due anni. Stop al vizio! Non è mai troppo tardi per smettere di fumare! Prima si butta via il pacchetto di sigarette, meglio è, sia per te che per gli altri. I benefici per il benessere e la salute sono importanti e cominciano fin da subito… Dopo 24 ore Dopo un mese il monossido di carbonio e la nicotina vengono eliminati dal corpo la tosse elimina le sostanze dannose e cala il rischio d’infezioni respiratorie Dopo un anno il rischio di malattie cardiovascolari cala significativamente Dopo 5 anni Dopo 10 anni il pericolo di cancro al cavo orale e all’esofago è ancora presente, ma diminuisce del 50%, così come la possibilità di ictus la probabilità di sviluppare il tumore al polmone è ancora presente, ma diminuisce del 40-50% Dopo 15 anni il rischio di malattie cardiovascolari e tumorali scende e rimane solo dall’ultima sigaretta leggermente superiore a quello dei non fumatori Come smettere? Ecco i 5 consigli per dire addio alle sigarette 1 2 3 4 Scegli una data precisa in cui spegnere l’ultima sigaretta e comunicala a amici, parenti e colleghi … Elimina tutte le tracce di sigarette dall’ambiente (pacchetti, posacenere, accendini) e togli dall’abitazione l’odore di fumo Quando il desiderio diventa impellente, è meglio bere liquidi a piccoli sorsi, mangiare cibi leggeri, masticare gomme senza zucchero Fatti un regalo: metti da parte i soldi che risparmi dal mancato acquisto delle “bionde” e, quando hai accumulato un bel gruzzoletto, comprati qualcosa che ti piace 5 800 554088 Dì stop subito e senza alibi. Smettere si può e si deve, senza ricorrere a prodotti sostitutivi a base di nicotina, che rendono poi più difficile abbandonare le sigarette Telefono Verde contro il Fumo (Osservatorio Fumo, Alcol e Droga) Cosa fare se un figlio fuma? Spesso il divieto è percepito da un adolescente come un ostacolo da eludere e aggirare. Urlare e rimproverare il giovane tabagista potrà risultare controproducente. Molto meglio metterlo in guardia e fargli capire (magari anche estremizzando il messaggio) quali rischi corre fumando. Per essere credibili, è però necessario dare per primi il buon esempio. Non puoi dire a tuo figlio di non fumare se sei tu il primo a farlo! Anzi frequentemente i giovani iniziano per spirito di emulazione verso i propri genitori. Smettete anche voi genitori! La vostra salute ne trarrà giovamento. Infine, ricordate che è necessario dire basta subito e senza sostitutivi. Cerotti, gomme da masticare, dispositivi elettronici possono aiutare, ma non sono adatti alla salute di un teenager. Prevenzione del fumo nelle scuole L’associazione WALCE Onlus (Women Against Lung Cancer in Europe – Donne insieme contro il tumore al polmone), ha dato vita al progetto “Questa non me la fumo – proviamo a vederci chiaro nei discorsi fumosi”, una campagna di informazione e sensibilizzazione sui danni causati dal fumo e sui corretti stili di vita, rivolta ai bambini delle classi quarte e quinte della scuola primaria. Il progetto ha il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità. Per informazioni, vai al sito www.womenagainstlungcancer.eu Con il patrocinio di Associazione Italiana di Oncologia medica insieme contro il cancro Via Nöe 23, 20133 Milano tel. +39 02 70630279 fax +39 02 2360018 [email protected] www.aiom.it insieme contro il cancro Consiglio direttivo nazionale AIOM Presidente Stefano Cascinu Presidente eletto Carmine Pinto Segretario Stefania Gori Tesoriere Fabio Puglisi Consiglieri Giuseppe Altavilla Giordano Beretta Saverio Cinieri Lucia Del Mastro Massimo Di Maio Rosa Rita Silva Pierosandro Tagliaferri Giuseppe Tonini Un progetto di via Malta 12/b, 25124 Brescia [email protected] www.medinews.it www.intermedianews.it Pubblicazione resa possibile da un educational grant di