le Comunità di Terra Madre
dell’Emilia Romagna
Comu
Terra Madre:
una rete mondiale
di comunità del cibo
Tra il 14 ed il 16 maggio 2010 si è svolto ad Abano
Terme il settimo congresso di Slow Food Italia che ha
portato ad un grande rinnovamento degli organismi
dirigenti dell’associazione - dai comitati di condotta,
ai fiduciari, agli organismi regionali e nazionali ed ha varato il programma dell’associazione per i
prossimi quattro anni contenuto nel documento “Le
conseguenze del piacere” (consultabile on line sul
sito www.slowfood.it).
L’obiettivo principale della nostra associazione è Terra
Madre, cioè la costruzione di una rete di comunità
del cibo che promuovano un rapporto fra l’uomo
ed il cibo che abbia a cuore il piacere e la salute
di ogni individuo, alternativo al modello industrialeconsumistico prevalente.
agna
Comunità di Terra Madre dell’Emilia Rom
Si tratta di cambiare il sistema con cui si produce,
distribuisce e consuma il cibo a partire dai
comportamenti quotidiani, valorizzando coloro che
producono un cibo buono, pulito e giusto, sviluppando
una rete di distribuzione e consumo locale.
Questa necessità di cambiamento, che è sentita
da sempre più persone, non può che fondarsi sul
recupero di una memoria collettiva di come si è
trasformato il rapporto fra l’uomo ed il cibo negli
ultimi sessant’anni in ciascuna realtà locale, che
valorizzi la straordinaria ricchezza delle nostre
tradizioni gastronomiche, dei prodotti e dei saper
fare e su un coinvolgimento diretto di ognuno di noi
che, con le proprie scelte quotidiane, con il proprio
comportamento, può dare un contributo attivo.
Entrare a far parte di una comunità del cibo significa
appunto aderire ad un progetto concreto, anche
con obiettivi limitati - salvare un certo prodotto,
preservare un saper fare, costituire un gruppo
d’acquisto, solo per fare qualche esempio - ma che
si inserisce in una rete, quella di Terra Madre, che
può determinare un cambiamento generalizzato:
moltiplicare le comunità del cibo è il modo per far
crescere Slow Food, cioè una grande associazione
senza fini di lucro, fatta di passione e di volontariato,
ed organizzare e indirizzare la nostra attività in modo
che incida sempre più profondamente nelle diverse
realtà locali.
Per accelerare questo processo è importante
saper comunicare quello che facciamo: questa
pubblicazione presenta il cammino condotto fin qui
dalle comunità del cibo dell’Emilia Romagna che
partecipano a Torino a Terra Madre 2010.
E’ una realtà di cui siamo fieri ed orgogliosi, che
intendiamo valorizzare ma che consideriamo solo
come un punto di partenza.
Buon lavoro a tutti.
Antonio Cherchi
Presidente Slow Food Emilia Romagna
Comu
Slow Food Emilia Romagna:
le Comunità locali
di Terra Madre
“Mangiare è un atto Agricolo, e Produrre è un atto
Gastronomico”. La sintesi della rete di Terra Madre
sta tutta qui, in questa breve frase del contadino e
poeta americano Wendell Berry.
Attraverso le nostre scelte gastronomiche quotidiane
interveniamo in maniera politica a tutti i livelli della
nostra società, dal locale al globale.
Possiamo (e dobbiamo) dire la nostra sui sistemi di
produzione, trasformazione e distribuzione del cibo;
possiamo intervenire con le nostre buone pratiche,
cominciando a livello locale e personale, in un
necessario e fondamentale cambiamento del nostro
“attuale” sistema-cibo.
agna
Comunità di Terra Madre dell’Emilia Rom
Terra Madre è oggi il progetto di Slow Food più
importante, sul quale la nostra Associazione sta
concentrando i maggiori sforzi e le risorse più
significative.
Terra Madre è l’incontro biennale di oltre 5.000
rappresentanti di Comunità del cibo, cuochi, docenti,
giovani e musicisti provenienti da tutto il mondo e
impegnati a promuovere una produzione alimentare
locale, sostenibile, in equilibrio con il pianeta e
rispettosa dei saperi tramandati di generazione in
generazione.
Ma Terra Madre non si esaurisce in quei cinque giorni
a Torino: Terra Madre è una rete vivente, che cresce e
si alimenta ogni giorno di idee, gioie e sorrisi, in ogni
parte del mondo.
La nostra regione è ampiamente rappresentata
all’evento del 2010: la delegazione dell’Emilia
Romagna è una delle più nutrite a livello nazionale (ed
internazionale), con più di 100 delegati tra membri
di Comunità del cibo, Presidi Slow Food, giovani,
docenti e musicisti. Senza dimenticare i volontari,
che dalle proprie città raggiungono Torino.
Le nostre Comunità del cibo sono formate da contadini
e consumatori che ogni giorno si battono affinché il
cibo che arriva sulle nostre tavole sia buono, pulito
e giusto. Sono persone che si impegnano a fornire
un modello di agro-economia alternativo, fatto di
qualità e di rapporti diretti, di sorrisi di gusto e di
amore per il proprio lavoro.
In questo breve opuscolo vogliamo raccontarvi
questi volti e dare spazio al loro lavoro e, perché
no, stimolare contatti e progetti futuri. Dobbiamo
alimentare la nostra Rete, così che al nostro ritorno
a casa saremo in tanti, più forti e convinti che “un
altro cibo è possibile”.
Riccardo Astolfi
Responsabile Progetti Terra Madre Slow Food Emilia Romagna
tel
+39 347.9854238
email
[email protected]
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Comunità di Terra Madre dell’Emilia Romagna
La pecora cornella bianca era allevata principalmente
nell’Alto Appennino ricadente nelle province di Reggio Emilia,
Modena e Bologna. Soprattutto nel periodo invernale, parte
delle greggi si spostavano dall’alto Appennino emiliano verso
la Toscana. Altre greggi muovevano invece verso la pianura
padana, il che ha determinato l’estensione dell’allevamento
alle province di Ferrara, Rovigo e Vicenza. Negli ultimi decenni
la razza ha subito un forte decremento numerico. Si stima
che la consistenza complessiva sia di circa 600 capi, a cui
va aggiunto un numero imprecisato di meticci, ottenuti
prevalentemente da incroci con la massese.
Cornella bianca
dell’Alto Appennino
Modenese e Reggiano
Area di produzione
Alto Appennino Reggiano e Modenese,
province di Reggio Emilia e di Modena
Referente della comunità
Daniele Bigi
tel. +39 0522.290514
+39 0522.290523
email [email protected]
La cornella bianca è una razza a duplice attitudine, latte e
carne. Dal latte si ottengono un formaggio da stagionare e
ricotta. La produzione media di lana, adatta per materassi
e filati greggi, è di circa tre chili per capo all’anno, in due
tosature. Robusta e frugale, la cornella bianca si adatta bene
all’ambiente dell’alto Appennino, dove viene mantenuta al
pascolo per mesi durante il periodo più caldo.
È in corso l’iter per il riconoscimento della denominazione di
origine protetta al pecorino della montagna reggiana.
giano a cappello da prete e meloni tradizionali
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La zucca cappello da prete ha forma a turbante (da cui il
nome), con la falda inferiore più o meno sviluppata, buccia
grigio verde, con superficie più o meno costoluta; l’aspetto
è variabile a causa della scarsa selezione genetica. La polpa,
di colore giallo arancio, soda, dolce e povera di fibra la rende
ideale per il ripieno dei tortelli e l’impasto degli gnocchi. È la
zucca cappello da prete, cultivar tradizionale della provincia
di Reggio Emilia, storicamente diffusa anche nel Parmense e
nel Mantovano.
La comunità riunisce sette produttori, alcuni dei quali coltivano
anche meloni tradizionali. La zucca è stata progressivamente
abbandonata perché poco adatta alla grande distribuzione
(grossa, difficile da pulire, tardiva), anche se di qualità
organolettica eccellente.
Un discorso analogo vale per i meloni, che oltre ad avere un
sapore un po’ diverso dallo standard vanno raccolti maturi
e durano poco, quindi sono adatti solo a mercati locali. La
comunità ruota attorno all’Istituto Tecnico Agrario Zanelli
di Reggio Emilia, che ha ricercato sul territorio i semi, li ha
riprodotti in purezza e distribuiti agli agricoltori interessati.
Produttori di
zucca cappello da prete
e meloni tradizionali
Area di produzione
Provincia di Reggio Emilia e aree limitrofe
Referente della comunità
Alberto Tagliavini
tel. +39 333.7985035
email [email protected]
Associazione delle Mariette
Comunità di Terra Madre dell’Emilia Romagna
Valorizzare le tradizioni gastronomiche domestiche e popolari
è lo scopo dell’Associazione delle Mariette, formata da
persone unite dal desiderio di divulgare la cucina di casa
di una volta, promuovendo ricette, conferenze, ricerche. Ma
soprattutto la sfoglia, la “sfoja fata in cà”, è oggetto di
attenzione e salvaguardia.
Associazione
delle Mariette
Area di produzione
Forlimpopoli,
provincia di Forlì-Cesena
Referente della comunità
Verdiana Gordini
tel. +39 347.1911515
L’associazione tiene corsi di cucina in cui si impara a fare la
sfoglia e le minestre asciutte o in brodo, studia e raccoglie le
ricette stagionali del territorio e organizza varie iniziative: una
mostra delle tavole apparecchiate nel periodo natalizio; la
cena delle Mariette, ogni due mesi; un concorso per il miglior
nocino fatto in casa; la notte magica di San Giovanni; il Premio
Mariette, concorso nazionale di ricette per appassionati di
cucina; le domeniche delle Mariette, un pomeriggio al mese
dedicato a un tema della gastronomia locale.
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La Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di
Modena, formata da 14 soci, nasce nel 1967 con l’intento
di tutelare e valorizzare l’aceto balsamico prodotto nell’area
degli antichi domini estensi.
Il liquido ha un profumo intenso e un sapore che rivela un
perfetto equilibrio tra il dolce e l’agro.
I soci perseguono il loro obiettivo con molteplici attività, tra
cui corsi di formazione e perfezionamento e manifestazioni
volte alla promozione dell’aceto, come il Palio di San Giovanni,
gara tra i produttori locali.
Produttori della
Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale
di Modena
Area di produzione
Provincia di Modena
Referente della comunità
Luca Gozzoli
tel. +39 335.6882015
email [email protected]
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La Lucciola e La Lanterna di Diogene
Comunità di Terra Madre dell’Emilia Romagna
La Lucciola
e la Lanterna di Diogene
Area di produzione
Solara di Bomporto,
provincia di Modena
Referente della comunità
Giovanni Cuocci
tel. +39 328 7236256
email [email protected]
L’attività terapeutica della Lucciola si rivolge a bambini e
giovani con problematiche diverse (autismo, psicosi, sindrome
di Down, paralisi cerebrale, problemi di apprendimento e di
comportamento).
Nel centro si adottano tecniche e teorie che appartengono
a discipline diverse (pedagogia, psicoanalisi, riabilitazione
motoria, cognitiva, della comunicazione) che sono tradotte in
gesti e azioni della vita quotidiana, grazie alla realizzazione
di spazi e attività, che si sono via via allontanati dai modelli
ospedalieri e ambulatoriali.
Bambini e ragazzi possono cucinare, lavorare nel parco,
nell’orto, in falegnameria, allevare animali; si praticano inoltre
sport, musica, teatro, ceramica, pittura, si studiano enologia,
scienze, storia, geografia, arte, filosofia. Il centro è noto anche
per la tintura naturale della lana, la lavorazione del feltro e
l’acetaia.
La Lanterna di Diogene è una cooperativa sociale che
si occupa di alcuni ragazzi ormai maggiorenni, usciti
dall’esperienza della Lucciola; qui si sperimenta l’attività
lavorativa al di fuori dei percorsi protetti offerti di solito
dai Servizi sociali. I ragazzi, gli educatori e collaboratori
professionali si occupano di orto, pollaio, vigna e acetaia. I
prodotti sono utilizzati nella cucina del ristorante, situato in
una casa rurale ristrutturata presso l’argine del fiume Panaro,
che porta lo stesso nome della cooperativa e in cui lavorano
gli stessi ragazzi cresciuti nel centro. Il locale si distingue per
la qualità e tipicità dei prodotti, reperiti presso produttori
selezionati - molti biologici- e per la loro trasformazione
secondo procedimenti e ricette della tradizione modenese. È
in corso di allestimento un piccolo allevamento di esemplari
di mora romagnola nel bosco vicino al ristorante.
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Produttori di Letame
Nell’agricoltura moderna, intensiva, il letame è sempre meno
considerato. I produttori di letame della provincia di
Modena, riuniti in comunità, propongono la rivalorizzazione
di questa risorsa fondamentale per la fertilità del terreno.
L’arte di fare il cumulo di letame è una delle pratiche più
sottovalutate dai moderni agricoltori: si sta perdendo la
conoscenza del modo in cui produrre un buon letame, di
come si può capire quando è maturo, dei benefici che apporta
alle coltivazioni ma, soprattutto, si sottovalutano i rischi di
uno stoccaggio e di un utilizzo sbagliati. La mancanza di una
cultura sull’argomento ha spinto i legislatori a regolamentare
in modo restrittivo l’utilizzo e la conservazione di questa
risorsa, limitando tecniche comprovate, quali il terricciato e
il cumulo biodinamico.
La comunità intende recuperare queste pratiche,
sensibilizzando i legislatori e incoraggiando quanti vogliano
avvicinarsi o riavvicinarsi a esse.
Produttori di
letame
Area di produzione
Provincia di Modena
Referente della comunità
Stefano Fogacci
tel. +39 059.989581
tel. + 39 347.3371777
email [email protected]
Associazione Culturale Ortalon
Comunità di Terra Madre dell’Emilia Romagna
L’Associazione Culturale Ortalon si occupa della realizzazione
di un orto produttivo condiviso presso il Parco della Chiusa
di Casalecchio di Reno, grazie all’attivazione di percorsi di
formazione in agricoltura biodinamica.
Organizza, inoltre, giornate ed eventi per la conservazione e
la tutela della biodiversità, delle arti e dei mestieri antichi, e
crea percorsi di filiera corta e di trasformazione dei prodotti
coltivati all’interno del Parco. Uno dei progetti di filiera è
quello del pane: si parte da varietà locali antiche e si panifica,
utilizzando la lievitazione naturale con pasta acida e cuocendo
nel forno a legna.
Associazione Culturale
Ortalon
Area di produzione
Provincia di Bologna
Referente della comunità
Silvano Cristiani
tel. +39 349.6568803
email [email protected]
D
Donne del Mondo
Il gruppo Donne del Mondo è costituito da donne di varie
nazionalità ma tutte residenti nella zona montana della
provincia di Reggio Emilia. Da circa un anno stanno lavorando
per aprire una microimpresa artigianale, che produca i
pani delle loro terre di origine. Nel frattempo si riuniscono
negli oratori dei comuni di residenza per confezionare pane
da offrire, fare assaggiare e vendere in occasione di feste
organizzate da associazioni o enti del territorio.
Riferiscono: «A chi non ci conosce, raccontiamo che siamo
un gruppo di donne, donne e basta! Viviamo nell’Appennino
Reggiano - è importante il luogo - dal quale proveniamo,
solo per il fatto che arricchisce la nostra esperienza, moltiplica
i punti di vista, amplia gli orizzonti, accresce le nostre
conoscenze. Da quando nel dicembre 2005 ci siamo incontrate
per la prima volta a bere un tè insieme per conoscerci,
continuiamo il nostro impegno per diffondere una nuova
forma di relazione, di scambio e di incontro con gli “altri”,
chiunque essi siano. Ci accomuna la volontà di continuare in
questo percorso di comprensione sui cambiamenti in atto ma
soprattutto abbiamo voglia di condividerlo».
Donne
del Mondo
Area di produzione
Appennino Reggiano
Referente della comunità
Clara Vassallo
tel. +39 347.0312694
email [email protected]
Mercato della Terra di Bologna
Comunità di Terra Madre dell’Emilia Romagna
Il Mercato della Terra di Bologna è un mercato contadino,
organizzato da Slow Food Bologna grazie alla collaborazione
della Cineteca di Bologna e al sostegno della Provincia di
Bologna e della Fondazione Carisbo.
Più di 20 contadini del territorio vendono direttamente, a
prezzi equi, i loro prodotti stagionali a chilometro zero ogni
sabato mattina, dalle ore 9 alle 14, nel cortile del Cinema
Lumière (via Azzo Gardino 65).
Mercato della Terra
di Bologna
Area di produzione
Bologna
Referente della comunità
Giorgio Pirazzoli
tel. +39 328.1396004
email [email protected]
Pr
Produttori della prugna zucchella
Col nome prugna zucchella si conoscono in Emilia Romagna
diverse tipologie di prugne, ma analisi genetiche effettuate
dall’Università di Bologna hanno dimostrato che la zucchella
presente a Brescello e a Parma è una cultivar autoctona e
distinta dalle altre. Qualcuno ha ipotizzato origini slave,
immaginando che sia stata portata a Brescello dai coloni
chiamati da Maria Luigia a ripopolare la zona di Lentigione:
questa “storia” è nota agli anziani agricoltori.
La zucchella matura in luglio, è molto dolce, si vende appena
raccolta o entra in confetture, per le quali è sufficiente
aggiungere pochissimo zucchero. In zona la pianta era usata
un tempo come sostegno della vite, ma i vigneti si sono ridotti
e così la sua coltivazione.
A Brescello è nata un’associazione di una decina di produttori,
che raccolgono annualmente 800-900 quintali di prodotto e
ne trasformano una parte in 6.000-7.000 vasetti di confettura,
oltre a promuovere la conoscenza dell’antica cultivar.
Produttori della
prugna zucchella
Area di produzione
Brescello, provincia di Reggio Emilia,
e Parma
Referente della comunità
Enzo Soliani
tel. +39 0522.680300
email [email protected]
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Comunità di Terra Madre dell’Emilia Romagna
La Rete Locale di produttori di Terra Madre di Reggio Emilia
riunisce tutti quelli che si contraddistinguono per una filosofia
produttiva vicina a quella di Slow Food con prodotti “buoni,
puliti e giusti”.
Il nucleo originario del gruppo è composto dai produttori (di
frutta e verdura, di carne, di formaggi, di salumi, di vini…) che
sono stati coinvolti nella prima edizione del Terra Madre Day
(10 dicembre 2009) e nelle manifestazioni che la Condotta di
Reggio Emilia promuove duante l’anno in tutta la provincia,
avendo tra gli obiettivi quello di realizzare un Mercato della
Terra.
I produttori attualmente coinvolti nel progetto sono circa 30.
Rete Locale
dei produttori
di Terra Madre
Area di produzione
province di Reggio Emilia
Referente della comunità
Simone Leoni
tel. +39 339.8596426
email [email protected]
As
Associazione Il lavoro dei contadini
L’associazione Il lavoro dei contadini nasce dalla volontà di un
gruppo di imprenditori agricoli della provincia di Ravenna, che
si incontrano nel 2000 in occasione della partecipazione a un
corso di formazione professionale organizzato da Agrisystem
srl. Il gruppo di aziende socie persegue l’obiettivo che ha
fatto proprio durante il corso di formazione: la promozione
del territorio attraverso il recupero e la valorizzazione dei
valori e dei sapori tipici.
Il Lavoro dei Contadini è, quindi, un gruppo di imprenditori
agricoli che, a seconda delle occasioni e degli eventi, coinvolge
anche altre aziende agricole, artigiani, artisti, istituzioni ed
enti, che condividono il loro obiettivo primario: il recupero
delle tradizioni, delle arti, della musica e della cultura
contadina, dei valori “antichi” della campagna, dell’amore
per la propria terra.
Associazione
Il lavoro dei contadini
Area di produzione
Provincia di Ravenna
Referente della comunità
Lea Gardi
tel. +39 339.4939961
email [email protected]
Produttori di ciliegie di Vignola
Comunità di Terra Madre dell’Emilia Romagna
I produttori di ciliegie di Vignola intendono difendere la
coltivazione delle varietà tradizionali, in particolare la moretta,
il durone nero I, il durone nero II, il durone anellone, il durone
marchigiano, che sono tutte varietà a rischio di estinzione.
La condotta Slow Food di Modena e quella di Vignola e Valle
del Panaro, in progettazione, si pongono come obiettivo la
costituzione del Presidio Slow Food delle varietà tradizionali
di Vignola.
Produttori di
ciliegie
di Vignola
Area di produzione
Modena e Vignola,
provincia di Modena
Referente della comunità
Stefano Zocca
tel. +39 339.2984416
email [email protected]
P
Pasta Madre
Pasta Madre è una comunità transprovinciale con l’obiettivo
di recuperare e incentivare in regione la coltivazione di varietà
antiche di cereali e la relativa panificazione con lievito madre
da parte di fornai e, soprattutto, di agricoltori-panificatori,
valorizzando, dove possibile, l’agricoltura biologica e
biodinamica.
La comunità nasce in seno all’evento Pasta Madre, organizzato
a Bologna nel febbraio 2010: due giorni di approfondimento
sulla filiera cerealicola di qualità, che ha avuto un gran
successo di pubblico e interventi di agricoltori, ma anche di
tecnici, agronomi e medici importanti.
La comunità si pone l’obiettivo, attraverso eventi, seminari,
laboratori del gusto, organizzati a livello regionale, di
diffondere l’utilizzo di antiche varietà di grano e di stimolare
tra i consumatori la panificazione casalinga con lievito
madre. Altro obiettivo della comunità sarà la mappatura dei
produttori di qualità su tutta la filiera, e quindi di agricoltori,
mulini, fornai...
Pasta
Madre
Area di produzione
Emilia Romagna
Referente della comunità
Riccardo Astolfi
tel. +39 347.9854238
email [email protected]
Cooperativa Iusta Res
Comunità di Terra Madre dell’Emilia Romagna
Iusta Res è una Cooperativa sociale di tipo A che svolge
servizi socio-educativi e di transizione al lavoro nel campo
della ristorazione per minori italiani e stranieri in situazioni
di disagio sociale (allontanamento o abbandono familiare,
carcere minorile, ritiro dalla scuola sia nell’emergenza
sia tramite percorsi guidati di formazione in situazioni
di affidamento del minore a comunità residenziali). La
cooperativa svolge attività formativa cercando di unire, grazie
a un linguaggio comune, minori e giovani provenienti da
esperienze e realtà geografiche e sociali diverse fra loro.
Cooperativa
Iusta Res
Area di produzione
Bologna
Referente della comunità
Bonfiglioli Francesco
tel. +39 340.6162913
email [email protected]
L’attività svolta nelle tre sedi segue il metodo “learning
by doing” con una continua messa alla prova dei ragazzi;
l’esperienza maturata in questi anni ha permesso di verificare
sul campo come questo metodo sia ancora più efficace
quando le diversità vengono a galla, divenendo fonte di
interesse e curiosità per i ragazzi, che mantengono così una
loro identità culturale ma imparano a convivere secondo
regole comuni, arricchendo anzi l’ambiente con il bagaglio
culturale di provenienza.
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L’Associazione Agricoltori e Allevatori Custodi di Parma
raccoglie tutti i produttori e gli appassionati che hanno a
cuore la salvaguardia delle vecchie varietà vegetali e delle
razze locali. In particolare promuove iniziative finalizzate
alla reintroduzione della coltivazione di varietà frutticole,
cerealicole, orticole e dell’allevamento di razze tradizionali
del Parmense e dei prodotti da esse derivati.
I soci - circa 130 aziende e una quarantina di privati - si
impegnano a predisporre per un periodo minimo di cinque
anni delle superfici da dedicare alla coltivazione di vecchie
varietà locali e, nel caso di animali, a mantenere almeno un
nucleo di riproduttori.
I servizi dell’Associazione variano dall’attività di consulenza
agli incontri tecnici alle visite guidate ai campi; dalla consegna
di semi, piantine, marze di varietà antiche e di pulcini di razze
locali alle prove di lavorazione dei prodotti alle iniziative di
promozione e commercializzazione nell’ambito di mercati,
sagre e fiere.
Agricoltori e Allevatori
Custodi di Parma
Area di produzione
Provincia di Parma
Referente della comunità
Cristina Piazza
tel. +39 0521.671569
tel. +39 348.9109370
email [email protected]
Rezdore della Provincia di Modena
Comunità di Terra Madre dell’Emilia Romagna
La comunità delle Rezdore ha come scopo la conservazione
e la trasmissione delle tradizioni locali legate al territorio
modenese. Le anziane rezdore, o reggitrici del desco familiare,
sono depositarie del saper fare e della cultura materiale
della cucina di casa. Alcuni piatti profondamente legati al
territorio, come quelli realizzati con la pasta sfoglia tirata con
il mattarello, sono sempre più rari, ma stanno sopravvivendo
grazie all’attività e alle cure delle rezdore. Il progetto che le
vede coinvolte prevede, oltre alla diffusione di un ricettario
dal titolo “Savòr” e di un medio-metraggio su dvd realizzato
in collaborazione con la Cineteca di Bologna, un secondo step
di lavoro, in cui le signore andranno nelle classi elementari e
medie a insegnare la cucina di casa ai ragazzi.
Rezdore
della Provincia
di Modena
Area di produzione
Provincia di Modena
Referente della comunità
Mirella Fiandri
tel. +39 0536.920301
email [email protected]
Si sta mettendo a punto, inoltre, un percorso di aggiornamento
con i ristoratori locali per riportare la cucina di casa all’interno
dei locali modenesi.
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Il progetto educativo Un Appennino di Orti coinvolge i comuni
di Predappio, Premilcuore, Castrocaro, Forlì, Forlimpopoli
e Santa Sofia. Circa 500 bambini hanno lavorato la terra,
seminato, estirpato le erbacce e si sono resi conto di quanto
sia spettacolare la crescita di un piccolo seme accuratamente
posto sotto terra. L’orto insegna la vita, la pazienza, la
conservazione, la parsimonia, i tempi della natura. L’orto è
il momento della memoria fatta di colori, profumi e sapori.
Con l’osservazione diretta e sistematica e una didattica
multidisciplinare le insegnanti hanno monitorato e fotografato
l’intero percorso svolto e, in classe, si è approfondito il
concetto di responsabilità verso l’ambiente e verso il prossimo
attraverso il lavoro di gruppo e la cura che ogni alunno deve
avere per i compiti assegnatogli. È solo così che ogni bambino
è diventato coproduttore e cittadino consapevole, sentendosi
non solo parte attiva di un progetto, ma anche membro di
una comunità.
Comunità
dell’apprendimento
di Forlì
Area di produzione
Forlì
Referente della comunità
Sabrina Pini
email [email protected]
stampato su carta riciclata
Questo stampato è stato realizzato grazie al contributo
della Banca Popolare di Ravenna
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Le Comunità di Terra Madre della nostra regione