DO CON SARAJEVO |ASSOCIAZIONE"SPBOFONDO"E NATAIL 25 LUGLIO 1994A COMO.L'HA FONDATAUN GRUPPODI DONNEE UOMINI,CHE HANNO RISCHIATOPIU VOLTELA VITA, PUR DI "I\iIETTERSI IN MEZZO" AI CONTENDENTI, FIN DALUINIZIODELLAGUERRANELLA EX-JUGOSLAVIA. E APERTAA TUTTICOLOFOCHE VOGLIONOIMPEGNARSI CONCFETAMENTE PEF LA PROMOZIONE DELLAPACEE DEI DIRITTIDEGLIINDIVIDUI E DEI POPOLI. HA DUESEDISTABILI: A COMO (immaginea sinistra)CON RECAPITOIN VIA IV NOVEMBRE .I3 . 22070 VALMOREA - Tel. 031/806026 - Tel.lFax 031/807884, E A SARAJEVO (immaginein basso)CON RECAPITOHOTEL NACIONAL ultcA ALAJBEGOVTCA4 - 71000 SARAJEVO (BiH) Tel.lFax @87 /71/446885 - Tel. OO3a7 /7 1/444225. L'INDIRIZZODI POSTAELETTRONICA SU INTERNETE: [email protected] I NUMERI DI CONTO CORRENTE BANCARIO SONO: 155421 PRESSO LA CABIPLO DI OLGIATECOI\,,IASCO (CO),INTESTATO A "SPROFONDO": 156421 PRESSOLA CARIPLO Dr OLGTATECOMASCO (CO), TNTESTATOA "SPROFONDO'PERLE ADOZIONIA DISTANZA. IL NUMERODICONTOCORRENTEPOSTALEE,10256220 "SPROFONDO". INTESTATO ALL'ASSOCIMIONE Articolo 2 dello STATUTODl .SPROFONDO' Scopi dell'Associazione: "Tutela e gomozione dei diritti umeni. Promozionedi un'umaniti multietnica, multiculturale,multi1€ligiosa, Promozionedei valori della pace nella "convivial a dolle differcnzen. Promozione di una Comunitaumana dove gli indMdui ed i popoli siano riconosciuti tutti ugueli, valorizzati nelle loro dive6 A, $imolati a costruire I'unita e ad apriri gli uni agli altri, cominciando dalla comunite bcale e nazionole, con particolarc attsnzioneai giovani. Superamonlo dglls frontiere od abbatiim€nto dei muri fra i popoli; costuzione e consolidamento dei "ponti". Promozione di una mentafita e di uns culhrra pacifista,.." NELLA VALLE DI GERICO "UN UOMO SCENDEVA DA GERUSALEMME A GERICOE SI Ii,IBAITENEI BRIGANTICHE LO SPOGLIARONO, LO PERCOSSERO E POISE NE ANDAR.N.. LAS.TAND.L. "rt"."!i$?;i, i cecchininonlavorano, ...Quando c'd il temporale nonvedono. fattodi Dendjoha potutoavereunfuneralenormale, giorno,nondi notte,con moltagente. Don RenzoScapolod li, con la sua videocamera, sotto la pioggia.Se d li, se pud filmarecon calma sotto la pioggia,vuoldire che ha piir che un buon rapportocon la comunitaislamica. dei thodZa,il pretemusulmano, dice le preghiere morti,gli uominisi dannoda fareattornoallafossa con le assidi legnoe il corpodi Dendjo(taxistadi Sarajevo,uccisonel lavoroda una granata)viene calatocon il lenzuolobiancochelo coore. "Avevamo partecipato alla marcia dei 500, organiz.atadai "Beatii costruttoridi pace",con don Albino Bizofto, mons.Beftazzie don ToninoBello. Marcia verso Sarajevodove siamo giunti l'11 dicembre del 1992. Volevamocelebrarela data Davanti alla sede distrutta del maggiore quotidiano di Saraievo:Oslobodenie. "Vuota per meta, nel terzo inv€rno dslla sua solitudine e della sua resistenza, per meta tatta ancora di case abitate e non distrutte, p€r I'altra mota invasa dai cimiteri che crescono € scendono dai fianchi della montagna, lambiscono i bordi delle sue lunghe strade rette. Sarajevo d senza piir alberi, senza piu ornamenti urbani, nel silenzio del mattino senza traltico i passi della gente risuonano sui marciapiedi. E il rumors dei passi che salgono e scendono lungo le scale buie interne di palazzi senza luce. Sotto i piedi dei saraieviti scdcchiola I'asse del patibolo. ll mondo attraverso il mirino dei cecchini di Grbavica e del Trebevi6 o del Poljine li tiene costantemente sotto il tiro. E loro in quesii tre anni hanno trastormato la bellezza. Hanno preso I'estraneite, I'eresia. e I'hanno fatta propria; loro che non chiamavano straniero nessuno, ma chiedevano i nomi delle cifta di origine. Hanno coltivalo I'ironia sino a tenebrose varianti; contemplano la propria eresia nei volti e nei corpi magri che un solo iunnel deve alimentare, tra lango e pozze d'acqua; aspettano il giorno in cui mettEranno il volto atfilato nella medaglia tonda del cecchino e alzano le candele accese nelle notti dell'insonnia, della paura, del terzo inverno." [dal libro Sara./evo4 dell'anniversario dellaproclamazione dei diitti umani -10 dicembredel 1948-in Sarajevo, dove questi diritti erano apeftamentecalpestati.Un blocco di serbici ha inchiodatia Kseliak,alleportedellacittd. pii di filtrareattraverso/hssedlojpol Nonsperavamo venne l'autorizzaztone dei serbi, per 24 ore. La scadenzaeraper le ore 13del giorno12:poco dopo la scadenzahannocominciatoa bombardare la cifta. Ein questaoccasioneche,comela maggiorpaftedei pattecipanti,ho contratto il contagio. Una volta conosciuta Sarajevo, ce nesiamoinnamorati." da &""ua E lo slogane il simboloche contrassegnai milatanta di "Sprofondo", i simpatizzantie coloro che vollero esporre una parola di pace, nell'occasione della"marcia"dell'agosto 1993dall'ltaliaa Sarajevo. NA E I'appellolanciatoda "Sprotondo" per scuotere le coscienze della gente a prendereposizionedi fronte agli eccidi e ai massacri dellaguerra. Perch6proprioquestacitta? "Ci siamo occupati di profughi, nella nostra parrocchia, Duecento e anchedi profughibosniaci. personefuggiteall'assedio. Abbiamocominciatocon questilegami,aiutandonell'inverno'93-'94 alcune scuole con gli impianti di riscaldamentoa gas. All'inizioabitavamodai familiai dei profughiospitati da noi in parrocchiaa Valmorea. Poi nel maggiodel '95 siamorimastibloccatinellacittit. Cefto,volendo potevamouscire,attraverso il tunnelchepassasotto le pistedell'aeroporto.La cittd era completamente bloccatae noi siamo rimastibloccatimoralmente; non ci sembravaserioabbandonarequestagente sotto le migliaiadi granate(da 1.000 a 3.000)che ognigiornovenivanotiratesuiquaftieridellacifte. Alloraho mandatouna letteraal mio vescovoin cui scrivevo: "lo povero prete, scendendo dalla Gerusalemme del culto,mi sonoimbattutoin questa vallatadi Gerico,non con un solo ferito, ma con nigliaia di feiti..."; nellastessa/efferagli chiedevoil grandefavoredi darmiun annosabaticoper aiutare questa madre magra, vestita di nero, la chiesa bosniaca, a seppellire i suoimoftie a poftareal riparo gli innumerevoli feiti." E il vescovo? "Se ayesslavutodal mio vescovola proibizionedi veniresareirimastoin diocesi.Ma il vescovomi ha detto:"Nonti mando,ma ti lascioandare".Si d fatta una cerimoniadi salutoalla mia parrocchiae sono venutoqua.Sonorimastoincardinatonelladiocesidi lie dal fondo Comoe ricevo/'assegno di 1.200.000 nazionaleper il sostentamento del clero. Ci vivo e pago parzialmenlele spese di alcuni miei collaboratori.Su//anostraprassi ha pesatola mia, latino-americana. Per oftoanniho fattoil esperienza volontarioin una missionediocesanaa Santiagodel Estero(dell'estuario). Li, ifiumi che scendonodalle Ande formano I'enorme pianura che va sino in Paraguay e Uruguay. Li ho lavorato con una tormidabileeguipedi proletarie sacerdotidelpopolo perun'evangeliz.azione doveil Vangelonon venisse ritenuto una sorta di "cera Lii" per lucidare i pavimenti del patadiso, ma un lubrificante che facesse girare meglio gli ingranaggi della vita personale, familiaree sociale... ha contato.Quici siamomessia Si,quell'esperienza lavoraresulle scuole,poi sugli anziani."Adoftaun nonno o una nonna" d stata /a nostrasuccessiva La campagna.Si trattadi anzianinon autosufficienti. cfte i pienadi anziani.Chii sfuggitoall'assedio e ha cercato foftuna fuori dalla cftta sono sopnttutto i giovani. Noi facciamo le nostre campagne di i proventiqui." solidaieh in ltaliae poi investiamo La granatanon fa alcunrumorequandoaniva,si sente soltantoI'esplosione, ed d tardi. Tutto era fortuito allora: tornare dal lavoro,soprawivere, entrarein unacasae uscirnecondavantila morte.In ogni momentosi incontravala morte:di persone conosciute, care.Sarajevo eraun viadottostrettodi casee barricate,con I'ariacaldadellastagionee dellegranate,conpochemacchine cheschizzavano velocilungole stradedeserte.DonRenzoe quellidi (seguea pag.4 Insiemeal gruppo di lavoro e interventoa domicilio degli anziani inabili. Un medico, infermierie tisioteraDisti. Ricevono un salaio da "Sprofondo", si occupano protessionalmentedi qualche centinaio di anziani nella citta di Saraievo.Voi li "adottate", questi anziani inabili, noi li facciamo curare. Riacquistanodignita e professionalita,in tempi non di gugna, gli specialistiche in ouesti anni sono dovuti correre soltanto alla chiamata oer stragi, orride deturpazioni, traumi di guerra. A scuolacon un gruppodi studentibosniaci. IL I.AVORONELLESCUOLE decin€ dl mllloni, con doblti in coEo. Dal maggio '96 "Sprofondo" Ouesta C stata la p.ima e osplte della scuola ricostruzlone messa in alb€rghlora di Saraiovo. op€ra in tutta Sarajavo. Abbiamo aiutato qu63ta scuola a r€cuperaG l€ aula La Caritas di Como ha dallo matorie praticho e la me$o a dbposizione 40 sala dol dstorante, In3i€me milioni. Con quosto d€narc agli studsnti di questa abbiamo trasfomato ll scuola lavoriamo, s€minterrato d6l Contro Cattollco Scolastico ln una Dalla cite al quartiel3 di etfci€nie biblioteca. Dobdnja: quarlieF di pdma lin€a p€r tutti e quatlro gll Abbiamo cons€gnato pit di annl dell'a$e€dio."S€ cade 25 mllioni al Centro Dobdnla cade Sarai€vol"si Cattolico per ricostruir€ la diceva n€ll'assedio,e "Casa d€gll scoub" quasto la dice lunga 3ulla bosniaca. Questa "casa" condlzioni d€gli edifci s ospiida al pdmo piano .O0 popolazione dalla dl alunni dolla lcuola Dobrlnia. municipale: ragazzi cattolici, musulmani,s€rbl. A Dobriniaabbiamo E cosl, pensiamo,che sl de ricosiruito la sede occasione o spazio alla "prowisoria" del Liceo del quarters, multiculturalita. Un imp€gno di alcuno Per l€ gcuol€ di Grbavica, desolato quadlore della evacuazlono s6lba secondo gli accordl dl Dayton, preparlamoll "tr€no di material€scolastico"l Bappl€s€ntanze di quests scuolo, sono state da noi, a Valmor€a tra luglio a agosto dol '96. Hanno padato I'itallano,cl hanno ins€gnato il bGniaco, hanno l$to amlclzla e scamblo con gll strdonti delle no3tle citte. E stato posslbib r€alizza.€ qu6to progetto grazie al finanziamento della Region€ Lombardia, DIAFIO IN CANTINA lnsieme al direttore del Centro Cattolico Scolastico don Pero Pranii. Alle loro soalle la biblioteca del Centro. | 100 studenti di Sarajevoospitati da "Sprofondo" insieme a 10loro Drofessorioer un mese di vacanza-studionel luglio1996 in Lombardia. "... ln cantina fa sempre piit ftgddo. Ho I'impressione che ta fame e il frcddo siano pili soppoftabiti detla puzza. Mi stringo e mia mamma. Nessuna delte due pada da t e giomi. E venuto un combaltente per dirci che pape i morto. Quando hanno po ato il suo oooo non me lo hanno tallo vadere, ti ho sentiti partare sottovocg, dicevano che gli hanno conficcato la croce nel petlo con un grusso chiodo. ll nostto vicino di casa, Slobo, piange. Ncuni gti getteno sguatdi strani. Fors6 pansano che un serbo non sia capace di piangere e di proverc dolorc per gli altri. Non gli a concesso di care;zzanni. Di soltecchi gti sorrido. tt pape non c'd pii, mio lratelto i stato po eto in Crcazie dalta zia. to ho sempre pii paura. Dicono cha sarEmo costtetti ad abbandonara la cifta. Selma ed Atisa spiano continuamente allraverso un buco che io Branko ha eperto in un gtande e sposso cartone. sta catando ta notta. Non si sente pii spara?a... l3 mia citte sh saomparcndo, ma it mondo non ci vede piangere e Prcgare.' [Emina Salki6evii, Vl elementarel AOOZIONEANZIANI E BAMBINI Dal 1995 adottiamo anziani e bambini.Anziani non autosufficienti, bambini per la maggior parte ortani di guetTa. Una 6quipe sanitaria -infermieri, medici, fisioterapisti- visita a domicilio e si prende cura dei nonni e delle nonns che guera e dopoguerra hanno lasciato soli a Saraievo, Occuparsi della loro salute, ed insieme della loro casa, del cibo, dei vestiti, a compito d€lla "adozione". Uadozione awiene a distanza, con quole msnsili di 5o.0oo lir€. Adottare una persona e semplice: tamiglie, gruppi di per:ione, associazioni, enti, scuole, pgrsone singole, si imp€gnano con versamenti mensili. od i risultati sono evidenti: da uno stato di abbandono e di prostrazione, ad un minimo di socialite, di dignite e di salute garantita. (seguea pag. 8) Sarajevo,il palazzodel Governo. (continuada pag.4) "Sprofondo" lavoravano comunquein questacitta, ed d allorache I'Associazione ha imoostatola terza campagna,ancora in corso: "Adotta un malato incurabile". "Le malattiementalisono aumentatedel 400o/o: sembrerestrano,ma sonoesp/oseancoradi pii da quandosi viveuna situazionenormalenella citte.E come se passata la tensione della pura soprawivenza,le coscienzenon abbianorctto al disastro.Poi ci sono i ciechi e i sordomuti.Non immaginavo checi fosserotanti sordiper esplosione di gnnate. /Vessunoha mai parlato del problema "sordi di guerra".Poi il 50o/odei ciechi sono stati prodotti dalla guerra. Quindi i paraplegici, i cerebrolesi,quelli colpiti da distrofiamuscolaree sclerosimultipla.Se si pensache qui sonocadute 3 milionidi granate-a pafte i cecchinie quelloche hanno fatto sullapopolazione-e se pensiamoche ogni granata ha come minimo mille schegge, I'immagineche ne viened di una cittd perfonta e triturata,e, insiemealla cftte,gfi abitanti.Con questa campagnastramo asslsfendo300 ammalati "per sempre", anzi"semprepii ammalati"." Oualed stata la oresenzadellachiesaufficialein questoassedio,in questacittamartire? dall'assenza dellachiesa "Sonomoltoscandalizzato fronte internazionale ufficialedi ai doloi di questo popolo. ll nunzio apostolicoFrancescoMonterisi, rappresentante ufficialedellaSantaSede,si dlcesra stato presentein cittAper non pii di cento giorni durantei quattro anni di guerra e non d ancora tornato,a pii di un anno dall'ultimagranata(28 agosto1995). Mi vedoun monteCalvariocon un popolocrociflsso da milioni di granate -oggi abbiamo trovato un mucchiodi bossolidi proieftilidi aftiglieriacon sopra inciso "made in ltaly'- un popolo crocifissodalle POLVEREDl CARBONE 2 settembre 1992 Dopo un lungo bombardamento, guardo dalla finestra e vedo in un cespuglio poco distante da casa mla, un uomo, colpito alla parte inferiore del corpo, si solleva con tutto il busto dal cespuglio, invocando aiuto. Sulla camicia bianca. in una combinazione mostruosa. si mescolano i colori rosso e nero. ll rosso, so da cosa deriva, ma il nero mi confonde, e inconsciamente, in modo inspiegabil€ mi spaventa, torse perch6 al rosso ormai non ci bado piU. Poi mi hanno detto che I'uomo era andato a raccogliere un po' di polvere di carbone, ce n'era tanta attorno ai vagoni fermi della ferrovia; per fare le mattonelle per I'inverno. In seguito, mi sono intrufolato anch'io tra i vaqoni e ho portato via bJrse piene di polvere, fino a che non era rimasta solo la terra nera dalla quale spotgevano le punte delle pietre come patate. lfvrtko Kulenovii dal libro Sara/evol pag.2ttl (continua dapag.4 15.000abitanti di Saraievo sono stati uccisi nei quattro anni di assedio della citta: schegge di granate, colpi di lucile dei cecchini. Decine di migliaia sono gli invalidi. I bambini ortani di padre, di madre o di entrambi i genitori sono migliaia. Adottare un bambino e dare speranza a generazioni che la guerra ha colpito nell'eta dell'innocenza e del candore; adottare un ortano significa salvare letteralmente una vita. Ogni presenza che parte dal nostro Paeso, ogni adozione che porta nomi e cognomi, indirizzi di cftta ilaliane apre una porta al cupo panorama di sofferenza e desolazione di un popolo -come quello bosniaco- che A stato abbandonato da tutti per quattro anni. Apru speranze ed amicizia, apre una possibilite di pace concreta, da esempio di solidarietA tra b genti. nostregranate,inchiodatoin croce, non ha visto accantoa suamadre,allapiccolae addolontachiesa bosniaca,un Giovanni.Sono scappatitutti, qui d scappatoancheGiovanni,sono rimastele donnee Maria.Pochi volontari,ma d mancatala presenza istituzionaledella chiesa universale.Qul ci sono "robuste"del Kuwait,dell'ArabiaSaudita, delegazioni Maquandoarriveritil Papa?Va dell'hane dell'Algeria. qui a Sarajevo,nellagola del fuori che dappeftutto, vulcano!Perchdnon lo lascianovenire?E comemai della non arrivaalmenoqualcheFigliomaggiorenne numerosafamiglia Cattolica? Quando,nella mia grande "famigliadi Scapoli", I'influenzaasiaticacolpiscela famigliadi mia sorella, qualcunodellafamigliadi mio fratellovaa fareil td,a darlorole pastiglie, a tenerlorocompagnia... per i per tuttie specialmente E una grossasofferenza cattolicidi Sarajevonon avereuna solapersonache rappresentiqui la comunitAcattolicainternazionale. Se ne d lamentato,piit volte anche in pubblico,il CardinaleVinkoPulji6. potrdesserecancellata solo Questadolorosaassenza Chiesadei Gesuitidedicataa Sant'lgnazio,quartieredi Grbavica:il leggio. I I SARAJEVO: AMMALATI NON PIU' DIMENTICATI Dopo aver concretizzato il nostro aiuto a bambini ed anziani atlraverso i progetti di adozione, vogliamo ora rispondere alle numerose richieste che ci provengono dalle tante associazioni che a saraievo assisiono gli ammalati lungodegenti. In loro aiuto sosteniamo gruppi di assistenza sanitaria (formati da medici, infermieri, operatori sanitari), che si occupano di curare a domicilio gli ammalati di queste associazioni: poliomielitici, distrotici, paraplegici, cerebrolesi, sclerosi multipla, ciechi, sordomuti e ammalati mentali. Con 50.000 lire mensili e possibile aiutare a casa, in tutti i suoi bisogni, un infermo lungodegente, garantendogli un servizio continuativo e qualiticato' Uadozione i un gesto concreto di solidarieta per render€ pial umana la vita di un ammalalo, gia dura di per sd, e nesa ancora pii dura dalla guerra. La durata dell'impegno (un anno) qualifica la solidarieta e arricchisce, anche' chi la fa. Adotta un/a ammalato/a a Saraievo: donagli finalmente un po'di serenita! da una foftissima presenza! Noi che siamoseguaci, fratellidi un "Diocon noi, Emmanuele" non possiamo rassegnarci ad esserela comunitedi un "Dioper noi". ll Padre dei cieli non ci ha mandato un "assegnodi salvezza",ma ci ha mandato suo Figlio. E Cristoci ha detto "io saro con voi, tufti i giorni"." Don Renzova per i sessant'anni; figliodi contadini venetiemigratiin cercadi terranellevallicomasche, ben comprendeil travagliodei profughi,dei migranti e dei conflitti generati dalle migrazionie dalla diversit2r di culture.Potevaesserein un altroluogo della sofferenza contemporanea, ma d a Sarajevo. Perch6? "Mi sono innamoratodi questacifte. La sua poesia multietnicad un po' in calo negli ultimi mesi, ma anche per questo dobbiamo essere qui. Ho visto come la diversitAin questa clfta d stafa vissuta da Soor.a;con il cardinaleVinkoPuliic. Sotto; nel maggio '96 con i due unici pope (preti) ortodossi rimasti a Saraievodurante I'assedio. VADEMECUMDELL'AMICO "SERIO" L'amico serio di "Sorofondo" condividendo gli ideali e i fini dell'Associazione: - cerca di larsi promotore di una "cultura di pace" nel rispetto delle diversita; - "legge-rilegge" il materiale che riceve ne fa o ne richiede copie e lo diffonde; - mantiene i contatti con l'Associazione chiamando di tanto in tanto in sede a ValmoreaoaSarajevoe chiedendoquali siano i bisogni pii urgenti; - sceglie un settore in cui operare personalmente. A questo proposito abbiamo bisogno: - di volontari che collaborino Dresso la sede di Valmorea all'interno dei vari gruppi; - di lavoro (adozione ammalati,bambini,nonni, gestione magazzino,..) mettendo a disposizione le proprie capacite e parte del proprio tempo; - di persone che a Saraievo op€aino con i nostri soci e volontari; - di persone che, sul proprio territorio, costifu iscano gruppi di appoggio per informar€ e sostenere le campagne di solidarisia lanciate da "Sprotondo"; - di materiale e di otterte che permettano di concretizzare le varie iniziative promosse dall'Associazione. IVAN UUOMO LUPO E aimcite, poi, scovare i... "piU uliimi". Sono nascosti nelle loro tane, come lvan I'Uomo Lupo che abbiamo trovato su segnalazione di una delle mamme da noi adottate. Stava asserragliato nella sua cantina, tra una montagna di materassi in decomposizione, ammucchiati, insieme a pezzi d'asse, contro la finestra. Lui era "ancola in guerra", aveva paura delle granate e delle micidiali schegge, che aveva udite sibilare ed esplodere a centinaia, a pochi metri dalla sua "tana", contro le due torri del centro. A stento siamo riusciti a tarci aprir€. Poi il sorriso buono e suadente di Natale. un volontario di Padova "catturato" dall'articolo apparso su Famigl,a Cnst ana del 14-21 agosto insieme ad un'ahra dozzina di "volonlari delle vacanze", lo ha lentamente "addomesticato". Gli si i ritatto il look. a lui ed al suo seminterato. Ora ha chiesto scarpe invernali ed un ombrello, per uscire, anche se piove, tra la sua gente di Saraievo. Ma per scoprire i "lupi", specie se non mannari, ma anzi vecchi sdenlati e spelacchiati, occorre essere qui, essere "con loro" e non solo "per loro". vasti strati della popolazionecome un valore. che Dobbiamoevitare una doppia esagerazione: tutto siamultietnicoe chesi impongaunaprospettiva di integralismoe intollennza.Qui soprawiveuna comeil delle ultimetribi dell"'homointheretnicus", gorilla rosso,il panda'. ll virusdell'etnia:'la mia d migliore,anzie funica"- sta diffondendosianchein Italia. Mi ha sempreemozionatola pagina della Pentecostedove lo Spirito Santo fa parlare gli apostolinellalinguadeivaripopoli.PurtroppoI'esperienzad stataaffossatadopo 3-4.000anni e chi volevaesserecattolicodovevaimparareil latino.Non erano i missionaria dover impararela lingua dei popoli, ma i popoli a imparareil latino, per capilL Ouestod durato sinoal concilio.Credoche come chiesa universaledi tutte le etnie dobbiamo assurnerela difesae I'aiutodi questapopolazione: aiutarei bosniacie la gentedi Sanievoa convivere. Siamocredentiin un Diochenond solitario,A unDio famiglia-Loro sonotre e sonodiversi:un Padre,un Figlioe uno SphitoSanto.Sonouguali,sonouniti, sono aperti. Siamo uguali e slamo uniti non ll "nonostante"siamo diversi ma "perch6" siamo diversi. Qui d vr,ssutaancora questa dimensione, I'ecumenismoqui d praticatogiorno per giorno, da migliaia di famiglie. E questo d un grande capitaleal serviziodi tutta l'umanitit.. La cifiamagicascorreun po' smemorata, un po' alla ricercadi un futuro,storditadi essereancoravrva, dopo quattroannidi mortie di pene.Le moscheesi succedonoallechieseortodosse, a quellecattoliche quelli e allesinagoghe. Cosli suoi immensicrmiteri, antichie riapertiduranteI'assedioperch6non c'era spazioper le sepolturee quellidel tutto recenti,che hannoinvasogli impiantisportivi,gli spazidi terratra unacasae I'altra.Sarajevo rinascerd? "Siamoqui ancheper aiutareSarajevoa tornarese stessa,dopo i grandi traumidellaguerrache d stata una guerradi aggressione alla Bosnia,ma ancheuna guerra civile. Dopo quattro anni di violenzanon e posslbi/e applicare a Sarajevo, e soprattutto alla Bosnia,un programmatroppo rigido e razionaledi pacificazione e di armonioso ritorno della vita in comune. Occorre tempo e occorrono,soprattutto, "operatoridi riconciliazrone". Cio che oggi d separatodobbiamoaiutarea tornare Francobollodelle poste bosniache,anno 1995,su tavoladl Asad Nuhanovic. Antonella e Marco. LA BANCA DEL LAVORO E ormai necessario impostare una logica di scambio negli aiuti. ll problema e su cosa si basa questo "scambio". Noi p€nsiamo, abbiamo pensato: tempo di lavoro. Aiutiamo una persona, una tamiglia, un gruppo e chi pu6 ci da in cambio ore di lavoro, giornate di lavoro da investire nell'aiuto di altri o in situazioni di ricostruzione. "Non doniamo pii nionte in cambio di nionte", a meno ch6 si tratti, appunto, di situazioni estreme. che stanno sopra ogni altra considerazione. Una banca del lavoro. uno scambio che ci awicini alla nomalita dei rapporti, uno storzo ancora p€r uscire dal semplice assistenzialismo. insieme;cio che oggid distruttodobbiamoaiutarea ricostruire.E cefto che la nostra presenzad minoitaria,pii)di quantodovrebbeessere.Maqui la domandad: dove siete Voi? Dove d la Chiesa caftolica internazionale, con la sua forza, le sue e la diplomazia, con le sueopere organizzazioni sua di caritAe I'influenzadelloStatodel Vaticano? lntantonoi siamoall'opera.Neldopoguenad tuftavia non ancorapossibile cid chesottoi bombardamenti pensabile: ricostruhe,dare lavoro,suggeire e era formaremodellidi cooperativedi mutuoaiuto,nelle qualisi ricevono,ma anchesi danno,soccorsl/n materialie seNizi per la vita; d ancora possib,/e superarela confusionee la steriliti)nei tempilunghi degli "aiuti umanitari"con progetti e praticheche incidanosullastrutturasocialee Droduttiva.a ritmi accelerati. Nel dopoguernd possib,leguardaread una cefta equitatdel nostroe vostrointervento,primadi tutto tutelandole minoranze, mettendolein rappor-tocon le cultureche si trovano-in questacittA-ad avere I'onere della leadership.Occorre costruheponti, rispettosamente,cocciutamente,con pratiche multietniche e, perchdno?,con unacenaingegneria dell'intervento. igienici pr€cari, i locali senza v6tri e senza No, io non c'entro, Loro si: riscaldamento. Antonella e Marco. Hanno subito accettato, Si sono sposati, domenica con semplicita e 8 settembre ad Alba, disponibilita. Con altre 15 person€ Tra i presenti c'C stata una gara p€r averli nella "Eclutate' dall'articolo di propria famiglia. Si e Famiglia Cistiana, un po' tardivo ma ugualm€nte deciso allora che per noi imporlante, sono avrebbero passato una arivati anche questi setiimana in ogni gruppo. giovanissimi fi danzatini, Le donne hanno preparato per gli sposini italiani la ora sposi, con ancora addosso il protumo dei miglior camera nuziale possibile, racimolando, tiori d'arancio e d€l sacramento dell'amore dalle povere case, le suppellettili piU adatte. "cristico" (gratuitol, Feci loro una proposta Li vedo, qu€sti "inlsnsi" ragazzi, come lievito coraggiosa: di andare a vivere la loJo tuna di miele fresco a termentarc quella nel disastrato edifi cio, solferta pasta umana, in dove sono accampate 85 mezzo a quelle famiglie p€rsone, tra le pii disperate, a loro servizio. disperate di Sarajevo: Per lorg, perche Con lorc. De imitars. senz'acqua, con servizi RENZOE LUCIA Sarajevo!un libro per la continuita del nostro lavoro. Si d aperta una campagna di finanziamento delle ooere in corso e dei progetti di "Sprofondo" di Valmorea e della associazione "La Notte della cometa" di Trieste. Continuita dei progetti nella situazione di dopoguerra, stabilita di lavoro per opere strutturali. ll lavoro, la ripresa della produzione, la stabilita sanitaria e scolastica sono alla base del nostro operare. La cooperativa "Suada Dilberovic" che "La Notte della com'eta" sta awiando a Saralevo d una cooperativa di produzione e solidarieta sociale tra donne. Fanno maglia e ricamo, a salari eguali, ad eguali possibilita per donne musulmane. serbe o croate. Basi materiali di ogni discorso sulla multietnicita. ln Bosniaed anche nella colta Sarajevo,la societe civib e s ta sconvolta. Basti pensareal ricambio della popolazione: centinaia di migliaia quelli dell'esodo durante la guerra e l'assedio -e tutti cittadini-; decine e decine di migliaia i neoinurbati che vengono dai viilaggi,sono statl cacciati dalla "puliziaetnica"e recanocon sd una culturalimitata, spessouna monocultura,e sonopoftatorinellaloro memoriadi lutti disastrosisubiti. Sarajevoera ed in parte d ancora un esempio,un modello di vita in comune tra culture, religioni e lingue diverse. Basti pensarealle migliaia di famiglie miste che vivono felicementeI'ecumenismoe la multietnicih. Tornarea quella felice vita in comune, ancheattraversoil nostro lavoro:ce lo proponiamo. Lavoriamo per realizzare I'utopia della Trinitit: personeugualie unitenelladiversita. Cosicome ci proponiamodi batterela smemoratezza di quanti,finitele stragi,pensanoche i problemidella Bosniasianofiniti. Slamo so/o alla "fine dell'inizio"de a solidarieb.E adessoche sl cominciae continuail lavoropii serio; d adesso che si riconosconogli uomini di buona volontAe di opereconcrete.Ancorauna volta, "non parole,ma operedi bene"." ,tt ,il i ':r f' '; t' l. Cosl come scambi culturali, traduzioni di libri, dibattiti e cicli di conferanze di scdttori ed intellettuali dolla ax-Jugoslavia co€rcnt€mente antinazionalisti(altro punto del programma de "La Notta dalla Cometa"l. ll librc Sara/evo,e straordinaria testimonlanza sull'assedlodella cltta. Lo ha scrltto Piero Del Giudice, giornalista e scrittone che conosoe a fondo la Bosnia, Saraiovo e la cultura bosniaca, Libro dove parla la gent€ nella cifta devastatadal lutto e dalla sepa-raziono, ridotta a ghetto. E libro ancho di immagini,con s€quenz€ di grande efficacia di due fotografi sarai€viti che hanno documentato tutti i giorni della lunga cattivita saraisvita, Ouesto libro costa 30.000 lil€ in coportina (spese postali €cluse). Autoro €d editoro sono d'accordo di mettedo a disposiziono -tolte le spsse di bas€- di una campagna di finanziamsnto por le due associazioniimpegnatein Saraiovo. Occon€ comperarlo, pnenotarlo, pres3o r'Sprotondo"(anche p€r talefono), p€r s6 e p€r altri, por associazioni o gruppi: sicuro strum6nto di conoscenzadei giomi doll'assedio,della cultura, storia e l€tt€ratura bosniaca, sicura font€ di riflession€ sia attrav€rso i testi sia atfaYerso le immaginl. Occorrc comporado, p€rch6 ogni volume rappresentauna po$ibiliu in piir di lavoro e programma umanitaaio€ di ricostruzione nella citte bosniaca. Oggi, a Sarajevo,la sfida e uscire dalla emergenza, guadagnareil tempo della quotidianita e del futuro. Prima era apocalisse. Sapere come ogni giorno siamo impegnati, quanto da noi la gente di Saraievo pud ogni giorno ricevere e su quale prcgramma. Portare equilibrio, una distribuzione dei beni e delle possibilita che si rivolga ai piU colpiti, agli ultimi e agli umili. Lo spettacolo di degrado cui assistiamo rispetto agli aiuti alla Bosnia dipende anche dalla scarsa presenzadi coloro che si sono impegnati come volontari, fuori dalle logiche dei compensi per "missione" e dei profitti. La logica del protitto che subito e apparsa a Saraievo nel dopoguerra non fa che perpetuar€ingiustizie e disagio sociale. Un'etica negli aiuti e nella ricostruzioneC il bisogno maggiore che sentiamo e che la popolazionedi Saraievosente. Una durata logica e strutturale degli aiuti e l'altro grande bisogno reale della popolazionebosniaca. Le divisioni "etniche" in reafta ammantano,in guerra come in pace, interessi materiali,profitti. Portiamo ai fratelli, provati dalla guerra, degli aiuti: "il pesce", ma cerchiamo di dar loro anche la "canna" per pescarlo. Li aiutiamo poi ad organiz2ari in cooperative di mutuo aiuto, per'rpescare insieme". Lavoriamo nella giustizia, almeno tentiamo di farlo trasformando I'assistenza in liberE e autonomia degli individui attraverso condizioni stabili, stabilita di tutela della salute e sicurezzadi un lavoro. Con la tine della guerra C iniziata una lenta opsra di "ricosiruzione", per ritornare alla "normalita" della vita di un tempo. E un proc€sso, questo, lungo e taticoso che richiede molto tsmpo e un ingente sforzo morale ed economico, In quest'opera di "rinascita' la gsnte di Saraievo non puo essere lasciata sola: ha bisogno dell'aiuto di ognuno di noi, Sono soprattutto le fasce pi! deboli della popolazione quelle piU colpite da questa guera; anziani, bambini, ammalati sono tra le person€ pii bisognose di un sostegno immediato. Noi di "Sprotondo" siamo a disposizione di tutti colo.o che vogliono far arivare, o addirittura portare personalmente, degli aiuti ai povert crtsti di Saraievo € dintorni. Ormai abbiamo quattro anni di espedenza nel costruire ponti di solidarieti. CONTATTATECI! GRAZIE!