BIOCLIMATOLOGIA MEDICA
DEFINIZIONI
CLIMATOLOGIA
Lo studio delle variazioni delle
condizioni atmosferiche
in una data località nel corso degli anni,
di norma almeno trenta,
per ricavarne delle leggi
da poter applicare
in vari campi di indagine,
come fisica ambientale ed
eventi climatici anormali
BIOCLIMATOLOGIA
L’analisi teorica e la ricerca sperimentale
dei rapporti che intercorrono,
in periodi di tempo piuttosto lunghi,
come minimo trentanni
tra gli eventi atmosferici
e gli organismi viventi,
sia nel loro ambiente che altrove,
per studiarne il maggior numero di effetti,
sotto l’aspetto fisico, fisiologico,
patologico,
preventivo e terapeutico
Il padre della Bioclimatologia Medica è senza
dubbio Ippocrate di Kos vissuto tra il V° ed il
IV° secolo A.C., fondatore della celebre Scuola
Ippocratica, detto il padre della
medicina moderna.
Così scriveva nel suo trattato: “Delle arie,
delle acque e dei luoghi” con grande
conoscenza, interesse ed osservazione per
l’ambiente che lo circondava: “Chi vuole
approfondire la conoscenza dell'arte medica
con una retta indagine deve fare quanto
segue: anzitutto prendere in considerazione le
stagioni dell'anno e gli influssi esercitati da
ciascuna di esse. Infatti non si rassomigliano
per nulla, ma anzi differiscono le une dalle
altre e ciascuna nelle sue variazioni.
Deve in seguito considerare i venti caldi e
freddi, prima quelli comuni a tutti gli uomini,
poi quelli che sono peculiari di ciascuna
regione cosicché quando un medico arriva in
una città a lui sconosciuta, deve studiare la
posizione della città stessa ed i rapporti con i
venti ed il sorgere del sole: infatti non sono
medesimi gli effetti dovuti ad una esposizione
a tramontana o a mezzodì, a levante o a
ponente”.
Ippocrate di
Kos e il
Platanos ove
insegnava
Nel Corpus Hippocraticum poi troviamo ancora:
“Si tratta infatti di considerare l'uomo come un
tutt'uno con l'ambiente che lo circonda, di
analizzare le stagioni, il loro mutare ed evolvere,
nonché la loro influenza sul corpo umano, non
solamente dal punto di vista fisico ma anche sul
versante psicologico; i venti che soffiano da
direzioni diverse, quelli generali e quelli invece
locali (intuizione del microclima !), le acque
sorgive caratteristiche di determinati luoghi e le
loro proprietà intrinseche, le varie posizioni nelle
quali si trovano le varie città, il particolare tipo di
vita degli abitanti, il loro modo di comportarsi a
seconda del mutamento delle stagioni oppure
delle condizioni atmosferiche, ecc.”.
Citiamo ancora la “Meteorologica” di
Aristotele, imponente lavoro sulla natura e
sul modo di osservare i fenomeni del cielo e
della terra. Nel trattato viene proposta, sulla
scia di molti pensatori prima di lui, la teoria
dei quattro elementi fondamentali della
natura:
Terra, Acqua, Aria, Fuoco.
Aristotele
Su questi presupposti egli disserta molto
dettagliatamente
in vari capitoli del libro primo
della formazione delle nubi e della nebbia,
della rugiada e del gelo,
della pioggia, della neve e della grandine,
dei venti costanti come il Melteni del Mar Egeo,
dei venti aperiodici da perturbazioni,
del Mar Mediterraneo
e dei cataclismi periodici
che anche a quel tempo non mancavano di
seminare lutti e distruzioni.
Rappresentazione schematica
dell’intero sistema climatico
Per studiare il clima e le sue modificazioni nel
corso del tempo si usano vari modelli.
Diamo una descrizione dei maggiormente usati.
Modelli Matematici. Essi, attraverso equazioni e
formule matematiche anche complesse,
descrivono e prevedono il comportamento di un
sistema, con un numero limitato di parametri.
Modelli Fisici. Sono delle riproduzioni, in
miniature, di sistemi più grandi e che
vengono utilizzati per prevedere il
comportamento del sistema attuale.
Modelli Concettuali. Descrivono le relazioni fra le
variabili del sistema ed inparticolare mettono in
relazione le variabili fondamentali con quelle
secondarie, individuando cause ed effetti.·
Modelli Semplici Teorici. Si tratta delle complesse
relazioni fra le diverse variabili del sistema cosi
come vengono elaborate
dalla mente umana di colui che studia il
Problema, prima di svilupparli in modelli di altro
tipo, ad esempio concettuali.
Modelli Grafici. Rappresentano in modo grafico,
quindi facilmente interpretabile
dalla mente umana, un modello astratto di tipo
teorico o concettuale.
Si utilizza sempre una simbologia convenzionale
che deve essere mantenuta eguale per tutti i
paesi, in modo da riuscire comprensibile
in modo chiaro e non soggetta ad interpretazioni
dubbie o errate.
BIOCLIMATOLOGIA MEDICA
Sindromi climatopatiche principali
Sindromi climatopatiche secondarie
Tempo, clima ed età evolutiva
Tempo, clima ed età avanzata
Acclimatazione e crisi climatica
Microclima
Sindromi climatopatiche da microclima
SINDROMI CLIMATOPATICHE
PRINCIPALI
Paesi a clima freddo
Paesi a clima mite
con estati calde e secche
ed
inverni piovosi
(mediterraneo)
Paesi a clima tropicale e
subtropicale
Paesi a clima equatoriale
I climi del mondo
Climi caldo-umidi
equatoriale,
monsonico,
tropicale,
senza stagione secca e con inverno secco.
Per tutto l'anno la temperatura permane
superiore a 18°.
Climi aridi
arido caldo del deserto,
semiarido caldo della steppa,
arido e semiarido della fascia
di media latitudine.
Climi mesotermici umidi
subtropicale mediterraneo con estati secche,
subtropicale cinese umido, senza stagione secca,
temperato oceanico.
Temperatura del mese più freddo tra +18 e -3.
Climi microtermici boreali
continentale umido,
continentale subartico.
Temperatura del mese di gennaio inferiore a -3,
ma con quella di luglio superiore a +10.
Climi polari:
clima della tundra,
clima del gelo perenne.
Temperatura anche del mese più caldo inferiore a
+10.
Climi di montagna:
climi di montagna delle zone tropicali, con neve
perenne sopra i 5000 metri circa,
climi di montagna delle zone temperate, con neve
perenne sopra i 2500 metri circa,
climi di montagna delle zone subpolari e polari, con
neve perenne sopra i 500 metri circa.
PERIODI CLIMATICI DAL 4000 A. C.
Periodo caldo postglaciale 4000 Periodo freddo
1000 -
1000
a.c.
300
a.c.
Periodo mite
300 a.c.
400
d.c.
Periodo freddo
400
800
d.c.
800 - 1200
d.c.
Periodo caldo alto medioevo
Periodo freddo
1200 -
1350
d.c.
Periodo fresco
1350 -
1550
d.c.
Piccola era glaciale
1590 -
1850
d.c.
Periodo caldo
1850 -
1950
d.c.
Ritorno al freddo (?)
1950 -
1980
d.c.
Temperatura in sensibile aumento
dal
1980..
INVERNI MOLTO FREDDI IN EUROPA
OCCIDENTALE
296 359 411 462 554 695 764
822 860 913 1074 1077 1125
1150 1205 1225 1236 1306 1364
1408 1423 1435 1514 1565 1571 1595
1608 1621 1630 1658 1709 1740
1784 1789 1795 1830 1880 1889 1891
1917 1929 1947 1956 1963 1966 1985
INVERNI MOLTO MITI IN EUROPA
OCCIDENTALE
584 808 1172 1218 1249
1289 1365 1368 1427
1478 1479
1507 1529 1617
1703 1708 1725
1796 1834 1846 1869
1877 1935 1943
1975 1988 1989 1992 1993 1994
1996 1997 2000 2002 2003
I climi secondo la classificazione di KÖPPEN
Mappa delle temperature medie annuali
Mappa delle precipitazioni medie annuali
Temperatura e precipitazioni
medie in alcune città d’Europa
Alcuni parametri importanti
sono considerati dei
registratori naturali del clima
Gli anelli formati dagli alberi nel corso della loro
crescita, dendrologia.
Gli scheletri dei coralli delle barriere tropicali.
Le carote dei ghiacci perenni e polari.
I sedimenti geologici marini e lacustri,
la torba, il polline,
l’avanzata e il ritiro dei ghiacciai.
Questi "archivi del passato" vengono definiti
proxy (indiretti) e per ridurre al minimo
l'approssimazione, gli studiosi ricorrono ad un
utilizzo multiplo ed incrociato dei loro dati.
Grafico delle anomalie termiche dal 1000 al 2000
Eventi spaziali che possono determinare
mutamenti climatici
Radiazione solare.
Attività solare.
Macchie solari a ciclo undecennale.
Cicli di maggiore frequenza ed intensità
delle macchie solari.
Dal 1999 al 2003 abbiamo avuto il massimo
del 23° ciclo, ora siamo in fase calante.
Il minimo sarà tra il 2006 e il 2007.
Fenomeni fluttuanti di Piccardi.
Eventi atmosferici che possono determinare
mutamenti climatici.
Modificazioni cicliche nella trasparenza degli
strati atmosferici più elevati,
ionosfera e ozonosfera,
dovute a cause ancora in gran parte oggetto
di studio e di analisi.
Per capire meglio come nascono, si sviluppano e
poi muoiono gli eventi atmosferici,
con la loro specifica influenza
sull’organismo umano,
ricordiamo ciò che disse, con grande intuizione,
Henry Poincaré,
quasi un secolo fa, nel 1903.
“Una causa piccolissima, che sfugge alla
nostra attenzione,
determina un effetto considerevole
che non possiamo mancare di vedere
ed allora
affermiamo che l’effetto è dovuto al caso
Se conoscessimo esattamente le leggi della
natura e la situazione dell’universo all’istante
iniziale, potremmo prevedere esattamente la
situazione dello stesso universo
in un istante successivo.
Ma se pure accadesse che le leggi naturali non
avessero per noi più alcun segreto,
anche in tal caso,
potremmo conoscere
la situazione iniziale solo
approssimativamente.
Se questo ci permettesse di prevedere
la situazione successiva
con la stessa approssimazione,
non ci occorrerebbe di più e potremmo
affermare che
il fenomeno è stato previsto e che di
conseguenza è governato da leggi.
Ma non sempre è così;
può accadere che piccole differenze nelle
condizioni iniziali
ne producano di grandissime
nei fenomeni finali.
Un piccolo errore nelle prime produce
un errore enorme nei secondi.
La previsione diviene impossibile
e si produce dunque un “fenomeno fortuito”.
Dopo questa necessaria considerazione
vediamo ora
i campi da studiare e salvaguardare per
mantenere una buona prospettiva di vita sulla
Terra, secondo le direttive dell’OMS, per il
decennio 2001 - 2010.
Studio dell’impatto sulla salute umana
delle fluttuazioni climatiche a breve termine,
inclusi gli eventi meteorologici estremi
e le differenze geografiche ambientali di base.
Analisi delle vie attraverso le quali
i recenti mutamenti regionali o locali degli
eventi climatici
possono avere provocato
alterazioni della salute umana.
Le alterazioni dei mutamenti climatici e dei
sistemi fisici, come il livello dei mari, le
condizioni dell’acqua,
oppure degli ecosistemi e degli agrosistemi
e le malattie provocate da vettori, come
l’anofele, potrebbero portare
rischi notevoli alla salute umana.
Questi rischi possono essere quantificati in vari
modi, attraverso percorsi di varia direzione ed
intensità, incluse alterazioni degli ecosistemi
naturali e trattabili.
L’impatto di tutti questi rischi sulla salute umana
è stato finora scarsamente studiato.
Si è però già in grado di quantificare
quanto l’impatto può essere nocivo.
Alterazioni climatiche nei luoghi ove sono diffusi
vettori infettivi
come le zanzare portatrici dell’anofele malarico,
possono aumentare la diffusione delle infezioni,
sia localmente, sia in località di solito non colpite
dalle patologie infettive.
Si pensi, a tal riguardo, che nei prossimi
cinquantanni, se nel frattempo non verrà scoperto
un vaccino adatto, vi saranno sempre più casi di
infezione malarica,
in modo particolare dei ceppi clorochinoresistenti.
Si notano già 350 milioni di nuovi casi l’anno
con ben due milioni di morti.
Potrebbero anche
verificarsi nuovi
casi di infezioni
non legate a
vettori aerei,
ma ad acque o
cibi inquinati,
come colera,
salmonellosi,
febbri tifoidi,
specie nelle
regioni tropicali e
subtropicali,
colpite da eventi
climatici avversi,
in modo
eclatante negli
ultimi anni.
Anche l’aumento
delle malattie croniche non infettive, come
le cardiovasculopatie, il diabete e il cancro,
dipendono da fattori diversi,
alcuni dei quali sono associati a stili di vita
non certo sovrapponibili o addirittura contrari.
A questi si sommano anche fattori legati
ai cambiamenti climatici ciclici,
a breve, medio e lungo termine,
ancora in gran parte da analizzare,
in modo più approfondito,
da un punto di vista
medico, biologico, psicologico e sociale.
SINDROMI CLIMATOPATICHE SECONDARIE
in rapporto alla pressione ed alla temperatura
Clima di pianura fino a 300 m.
Clima di bosco-collina da 300 a 700 m.
Clima di bassa montagna da 700 a 1200 m.
Clima di media montagna da 1200 a 1600 m.
Clima di alta montagna da 1600 a 2000 m.
Clima alpino sopra i 2000 m.
Clima dei grandi laghi
Clima di mare stimolante,
oceanico o di scoglio
Clima di mare sedativo,
di spiaggia degradante
Clima delle coste
Clima continentale tipo Valpadana
Clima di pianura fino a 300 m.
INDICAZIONI
Apparato cardiocircolatorio.
Esiti di intervento per vizi valvolari o per
applicazione di pace-maker o di bypass coronarici.
Cardiovasculopatie in fase di scompenso.
Crisi ripetute di angor, specie durante le ore
notturne, in modo particolare nei fumatori.
Malattia ipertensiva di tipo medio o grave, specie
con minima > a 100 mm/hg.
Apparato respiratorio.
Allergopatie stagionali ma non in primavera, per
la presenza di pollini di varia origine.
Flogosi croniche catarrali delle prime vie aeree o
dell’orecchio medio
Broncopneumopatie croniche ostruttive, in modo
particolare del tipo asmatiforme
Rene, vie urinarie ed apparato genitale.
Nefrosclerosi anche in dialisi. Esiti di
glomerulonefrite con insufficienza renale lieve
Ricambio idroelettrolitico.
Crampi muscolari da ipopotassiemia.
Edemi arti inferiori per ipercloremia.
Apparato digerente.
Gastropatie e colonpatie funzionali da stress.
Fegato e vie biliari.
Insufficienza epatica da stress, fumo, alcol.
Ematologia.
Anemie ipocromiche ed iposideremiche.
Sistema immunitario.
Convalescenze da malattie debilitanti od
infettive, specie se concomitante scarsa difesa
immunitaria, anche in presenza di ansia
generalizzata.
Endocrinologia.
Ipertiroidismo di grado medio-alto. Ricambio.
Rachitismo in età evolutiva.
Diabete mellito, specie quello giovanile.
Ossa ed articolazioni.
Artropatie croniche degenerative con osteoporosi,
in modo particolare in età avanzata.
Cefalee di tipo vasomotorio e muscolo-tensive,
con una adeguata assistenza psicologica.
Sindromi depressive.
Nevrosi depressive esogene ambientali di data
recente, anche se è necessaria una certa cautela.
Crisi di ansia generalizzata , accompagnata da
disturbi somatoformi.
Agorafobia o claustrofobia con attacchi di panico
Malattie infettive.
Convalescenze, ove sia controindicato un clima
stimolante di mare o di montagna.
CONTROINDICAZIONI
Forme depressive di grado medio- elevato,
specie di tipo endogeno
.
Allergopatie cutanee e bronchiali, specialmente
nei mesi primaverili della fioritura.
Broncopneumopatie croniche ostruttive, nei
soggetti anziani,specie se accompagnate da
broncospasmo o da crisi asmatiformi.
Clima di bosco-collina da 300 a 700 m.
INDICAZIONI
Apparato cardiovascolare
Esiti di intervento per vizi valvolari o per
applicazione di pace-maker o di bypass coronarici.
Cardiovasculopatie in fase di scompenso.
Crisi ripetute di angor, specie durante le ore
notturne, in modo particolare nei fumatori.
Malattia ipertensiva di tipo medio o grave, specie
con minima > a 100 mm/hg, con una certa cautela
solo in caso di ventilazione troppo accentuata.
Apparato respiratorio.
Allergopatie stagionali, non in primavera ed
inizio estate, per la presenza di pollini di varia
origine.
Flogosi croniche catarrali delle prime vie aeree o
dell’orecchio medio.
Broncopneumopatie croniche ostruttive in modo
particolare del tipo asmatiforme.
Broncopneumopatie croniche non
allergopatiche.
Tbc polmonare in terapia adeguata.
Rene, vie urinarie ed apparato genitale.
Nefrosclerosi anche in dialisi.
Esiti di glomerulonefrite con insufficienza
renale di una certa entità.
Sindrome del climaterio , specie in donne
ansiose o eretistiche.
Ricambio idroelettrolitico.
Crampi muscolari da ipopotassiemia.
Edemi arti inferiori per ipercloremia.
Apparato digerente.
Gastropatie e colonpatie funzionali da stress.
Gastroenterite acuta dell'infanzia, specie nei
primi mesi di vita.
Fegato e vie biliari.
Insufficienza epatica da stress, fumo, alcol.
Ematologia.
Anemie ipocromiche ed iposideremiche.
Sistema immunitario.
Convalescenze da malattie debilitanti od
infettive, specie se concomitante scarsa difesa
immunitaria e lenta reazione alle terapie usuali.
Riabilitazione psicofisica dopo importanti
interventi o trapianti chirurgici.
Ricambio.
Rachitismo in età evolutiva.
Diabete mellito specie se giovanile.
Obesità di tutti i tipi.
Ossa ed articolazioni
Artropatie croniche degenerative con
osteoporosi, in modo particolare in età avanzata,
però solamente durante il periodo estivo.
Poliartropatie di ogni tipo, specie artrite
reumatoide.
Cefalee di tipo vasomotorio e muscolo-tensive,
con una adeguata assistenza psicologica.
Sindromi depressive.
Nevrosi depressive esogene ambientali di data
recente, da valutare individualmente, anche se è
sempre necessaria una certa cautela.
Crisi di ansia generalizzata , accompagnata da
disturbi somatoformi.
Agorafobia o claustrofobia con attacchi di
panico, sempre con assistenza psicologica almeno
di tipo comportamentale.
Distonie neurovegetative con palpitazioni,
cardiopalmo, sudorazioni e tachicardia.
Malattie infettive.
Convalescenze da ogni tipo di malattia, ove sia
controindicato un clima stimolante di mare o di
montagna per crisi di ansia generalizzata.
Controindicazioni
Sindromi depressive, in modo particolare quelle
endogene accompagnate a stati di ansia
generalizzata.
Sindromi depressive ambientali con forti cefalee
di tipo emicranico.
Broncopneumopatie croniche e/o asmatiche
nei mesi di aprile, maggio e giugno
per pollinosi.
Allergopatie da pollinosi, specie rinofaringiti,
laringiti e congiuntiviti, in primavera ed inizio
estate.
Clima di bassa montagna da 700 a 1200 m.
Indicazioni
Apparato cardiocircolatorio.
Esiti di intervento chirurgico per vizi valvolari o
per applicazione di pace-maker o di bypass
coronarici.
Cardiovasculopatie in fase di lieve scompenso.
Crisi ripetute di angor, specie durante le ore
notturne, in modo particolare nei fumatori ma con
le dovute cautele.
Malattia ipertensiva di tipo medio o grave, specie
con minima > a 100 mm/hg.
Apparato respiratorio.
Allergopatie stagionali ma non in tarda
primavera, per la presenza di pollini di varia
origine.
Flogosi croniche catarrali delle prime vie aeree o
dell’orecchio medio.
Broncopneumopatie croniche ostruttive, anche
con crisi d'asma, ma non nella tarda primavera,
per evitare la fioritura ed i pollini.
Allergopatie cutanee di varia origine, escludendo
la primavera ed inizio estate.
TBC polmonare ad evoluzione fibrotica.
Rene, vie urinarie ed apparato genitale.
Nefrosclerosi anche in dialisi.
Esiti di glomerulonefrite con insufficienza renale
di una certa entità.
Ricambio idroelettrolitico.
Crampi muscolari da ipopotassiemia.
Edemi arti inferiori per ipercloremia.
Apparato digerente.
Gastropatie e colonpatie funzionali da stress.
Gastroenteropatie acute e croniche, specie da 0
a 8 anni, in modo particolare quelle
di tipo batterico o virale.
Fegato e vie biliari.
Insufficienza epatica da stress, fumo, alcol.
Ematologia.
Anemie ipocromiche ed iposideremiche.
Sistema immunitario.
Convalescenze da malattie debilitanti od
infettive, specie se con scarse difese immunitarie.
Endocrinologia.
Ipertiroidismi di grado lieve-medio.
Ricambio.
Rachitismo in età evolutiva.
Diabete mellito scompensato.
Gotta, anche durante l'attacco acuto, con
prodotti adatti.
Diabete giovanile. Diatesi linfatica .
Ossa ed articolazioni.
Artropatie croniche degenerative con
osteoporosi, in età avanzata.
Poliartropatie croniche, specie nei soggetti
anziani, di abitudine sedentaria, solo se sono
disposti a una buona attività fisica giornaliera.
Cefalee di tipo vasomotorio e muscolo-tensive.
Sindromi depressive.
Nevrosi depressive esogene ambientali di data
recente, da valutare individualmente.
Crisi di ansia generalizzata, accompagnata da
disturbi somatoformi.
Soggetti stressati per cause di lavoro,
familiari e sociali.
Agorafobia o claustrofobia con attacchi di
panico con assistenza psicologica, almeno di tipo
cognitivo-comportamentale.
Disintossicazione fisica dal fumo,
dall’inquinamento, dall’alcool, dalle droghe.
Malattie infettive.
Convalescenze, ove sia controindicato un clima
stimolante di mare o di montagna
per crisi di ansia generalizzata.
Epidermide
Dermopatie sebacee ed allergiche.
Controindicazioni.
TBC in fase attiva , specie di tipo polmonare.
Cuore polmonare cronico.
Coronaropatie con crisi acute di angina, in
modo particolare quella di tipo notturno.
Forme reumatiche febbrili, eccettuata la
stagione estiva per la maggiore umidità e la
maggior quantità di precipitazione.
Nefropatie di grado medio-grave.
Scompenso cardio-circolatorio sinistro con
tendenza all'edema polmonare.
Clima di media montagna da 1200 a 1600 m.
Indicazioni
Apparato cardiocircolatorio.
Cardiovasculopatie solo in fase di lieve
scompenso.
Malattia ipertensiva di tipo lieve con minima
inferiore a 100 mm/hg.
Ipotensione arteriosa specie con massima minore
di 120 mm/hg e minima inferiore a 70 mm/hg.
Apparato respiratorio.
Allergopatie stagionali ma non in tarda primavera
o inizio estate, per la presenza di pollini.
Flogosi croniche catarrali delle prime vie aeree o
dell’orecchio medio.
Broncopneumopatie croniche ostruttive , anche
con crisi d'asma.
TBC polmonare ad evoluzione fibrotica.
Rene, vie urinarie ed apparato genitale.
Nefrosclerosi anche in dialisi.
Esiti di glomerulonefrite con insufficienza renale
di una certa entità.
Ricambio idroelettrolitico.
Crampi muscolari da ipopotassiemia.
Edemi arti inferiori per ipercloremia.
Apparato digerente.
Gastropatie e colonpatie funzionali da stress.
Gastroenteropatie acute e croniche,
specie da 0 a 8 anni, in modo particolare
quelle di tipo batterico o virale.
Fegato e vie biliari.
Insufficienza epatica da stress, fumo, alcol.
Ematologia.
Anemie ipocromiche ed iposideremiche.
Sistema immunitario.
Convalescenze da malattie debilitanti od
infettive, specie se concomitante scarsa difesa
immunitaria, ma non in presenza di ansia
generalizzata.
Endocrinologia.
Ipertiroidismi di grado lieve-medio.
Ricambio.
Rachitismo in età evolutiva.
Gotta , anche durante l'attacco acuto, che però
va curato anche con prodotti adatti.
Diabete giovanile o mellito.
Diatesi linfatica.
Ossa ed articolazioni.
Artropatie croniche degenerative con
osteoporosi, in età avanzata, durante il periodo
estivo.
Poliartropatie croniche, specie nei soggetti
anziani, di abitudine sedentaria.
Sindromi depressive.
Soggetti stressati per cause di lavoro,
familiari e sociali.
Disintossicazione fisica dal fumo,
dall’inquinamento, dall’alcool, dalle droghe.
Cure stimolanti specie nei soggetti ipotesi con
scarse difese immunitarie con rinforzo dell'Io.
Ristrutturazione della personalità di base
Difficoltà di concentrazione, di attenzione e di
memoria.
Epidermide.
Dermopatie sebacee ed allergiche.
Controindicazioni
Malattia ipertensiva di grado medio-grave.
Cardiopatie scompensate di grado medio-grave,
in modo particolare se in fase di scompenso
Neuroeretismi.
Enfisema polmonare.
Broncopneumopatie croniche ostruttive.
Disturbi somatoformi.
Ansia generalizzata con attacchi di panico.
Clima di alta montagna da 1600 a 2000 m.
Indicazioni
Apparato cardiocircolatorio.
Ipotensione arteriosa specie con massima
minore di 120 mm/hg e minima inferiore a 70
mm/hg.
Apparato respiratorio.
Allergopatie stagionali ma non inizio estate, per
la presenza di pollini di varia origine.
Flogosi croniche catarrali delle prime vie aeree o
dell’orecchio medio
Broncopneumopatie croniche ostruttive , anche
con crisi d'asma, ma non all’inizio dell’estate, per
evitare la fioritura.
TBC polmonare ad evoluzione fibrotica.
Rene, vie urinarie ed apparato genitale.
Nessuna indicazione
Ricambio idroelettrolitico.
Crampi muscolari da ipopotassiemia.
Edemi arti inferiori per ipercloremia.
Apparato digerente.
Gastropatie e colonpatie funzionali da stress.
Gastroenteropatie acute e croniche, specie da
0 a 8 anni, in modo particolare quelle di tipo
batterico o virale.
Fegato e vie biliari.
Insufficienza epatica da stress, fumo, alcol.
Ematologia.
Anemie ipocromiche ed iposideremiche.
Sistema immunitario.
Convalescenze da malattie debilitanti od
infettive, specie se concomitante scarsa difesa
immunitaria, ma non in presenza di ansia
generalizzata.
Endocrinologia.
Ipotiroidismi di grado lieve-medio.
Ricambio.
Rachitismo in età evolutiva.
Diatesi linfatica .
Stimolazione del midollo osseo .
Ossa ed articolazioni.
Poliartropatie croniche, specie nei soggetti
anziani, di abitudine sedentaria, ma solamente se
sono disposti a una buona attività fisica
giornaliera.
Sindromi depressive.
Soggetti iper stressati per cause di lavoro,
familiari e sociali.
Disintossicazione fisica dal fumo,
dall’inquinamento, dall’alcool, dalle droghe.
Disintossicazione psicologica
nei momenti difficili della vita.
Cure stimolanti di tutti i tipi, specie nei soggetti
ipotesi con scarse difese immunitarie.
Rinforzo dell'Io in psicoterapia.
Ristrutturazione della personalità di base
In tutti questi casi riteniamo utile associare
un’assistenza psicologica, almeno di tipo
cognitivo-comportamentale.
Difficoltà di concentrazione, di attenzione e
memoria, in modo particolare
quella a breve termine.
Epidermide
Dermopatie sebacee ed allergiche.
Controindicazioni.
Tutte quelle della media montagna,
tenendo ben presente che l’alta montagna
diviene particolarmente eccitante del sistema
neurovegetativo in presenza di venti che
superino la velocità media di 30 Km/h, con
raffiche di 50-60 Km/h
Clima speciale delle alpi sopra i 2000 m e degli
appennini sopra i 2500 m. o clima alpino.
Per clima delle Alpi sopra i 2000 metri e degli
Appennini sopra i 2500 metri o clima alpino si
intende un particolare tipo di clima, che si
presenta molto vantaggioso solamente per
persone sane e bene allenate.
L'età conta fino ad un certo punto: infatti
esistono soggetti che affrontano molto bene il
clima alpino, anche sopra i 70 anni, mentre
invece altri, molto più giovani, possono
presentare disturbi, a volte persino gravi.
Il soggiorno in clima alpino dei soggetti in età
evolutiva oppure in età avanzata, va considerato
con molta attenzione, perché l'organismo non
ancora bene sviluppato dei bambini o abbastanza
logorato degli anziani, reagisce spesso in modo
poco favorevole.
Tutto ciò non solamente in relazione all'azione
diretta della radiazione solare, ma anche ad altri
elementi meteorologici, come il vento che di solito
è più intenso che in pianura, la nebbia piuttosto
fitta ad alte quote specie in estate per la notevole
condensazione sopravento ai pendii, le
precipitazioni che sono più abbondanti e
prolungate che non in pianura, l'umidità relativa
molto bassa nel periodo invernale ed invece
piuttosto elevata durante il periodo estivo.
Le indicazioni terapeutiche del clima alpino, in
queste fasi della vita, possono essere, in linea di
massima, quasi uguali a quelle degli adulti, pur
con qualche necessaria puntualizzazione.
Nei bambini è importante essere molto attenti
alla radiazione solare, che ad alte quote registra
una notevole componente ultravioletta, specie
UVB.
Proteggere il capo e l’epidermide graduando
l'esposizione al sole, secondo l'età. L'esposizione
al sole di un bambino di due anni deve essere
dimezzata rispetto ad uno di cinque anni, per
evitare fotodermatiti acute che conducono, a volte,
a febbri molto elevate con convulsioni, e a
insufficienze renali.
Per gli anziani invece usare precauzioni
particolari secondo il tipo di epidermide e le
condizioni del sistema cardiocircolatorio, degli
organi emuntori dell'albero respiratorio, del
sistema nervoso e degli organi cerebrali.
In generale, se l'anziano è allenato alle alte
quote, può permettersi dei soggiorni anche
prolungati in clima alpino, senza manifestare
reazioni avverse. Ma se esistono disfunzioni o
malattie di base,
è necessario ridurre l'altitudine
intorno ai 500-800 m.
Clima dei grandi laghi. Es. Lago maggiore
o Lago di Garda.
Indicazioni
Apparato cardiocircolatorio.
Malattia ipertensiva di ogni grado
Cardiovasculopatie anche da liev a moderate.
Esiti di trapianti cardiaci, di applicazione di
bypass, di interventi vascolari.
Apparato respiratorio.
Allergopatie stagionali specie quando esistono
grandi quantità di pollini e di polveri di varia
origine, in modo particolare quelle fini.
Flogosi croniche catarrali delle prime vie aeree o
dell’orecchio medio, quando l’umidità relativa è
nei limiti normali per l’organismo umano, cioè
dal 40 al 70%.
Broncopneumopatie croniche ostruttive, anche
con crisi d'asma.
Rene, vie urinarie ed apparato genitale.
Esiti di glomerulonefrite.
Nefrosclerosi anche in dialisi.
Ricambio idroelettrolitico.
Crampi muscolari da ipopotassiemia.
Edemi arti inferiori per ipercloremia.
Senilità con diminuzione dei normali poteri di
difesa.
Apparato digerente.
Gastropatie e colonpatie funzionali da stress.
Fegato e vie biliari.
Insufficienza epatica da stress, fumo, alcol, in
modo particolare in strutture adatte.
Ematologia.
Anemie ipocromiche ed iposideremiche.
Sistema immunitario.
Convalescenze da malattie debilitanti od
infettive, specie se concomitante scarsa difesa
immunitaria, anche in presenza di ansia
generalizzata.
Endocrinologia.
Ipertiroidismi di grado lieve-medio.
Ricambio.
Rachitismo in età evolutiva durante i mesi estivi.
Diatesi linfatica .
Stimolazione del midollo osseo.
Ossa ed articolazioni.
Poliartropatie croniche, specie nei soggetti
anziani, di abitudine sedentaria, solo se sono
disposti a una buona attività fisica e a usare la
radiazione solare con moderazione.
Sindromi depressive.
Soggetti iperstressati per cause di lavoro,
familiari e sociali.
Disintossicazione fisica dal fumo,
dall’inquinamento, dall’alcool, dalle droghe.
In strutture adatte con assistenza psicologica,
almeno di tipo cognitivo-comportamentale, utili
anche cure stimolanti di tutti i tipi, specie nei
soggetti ipotesi con scarse difese immunitarie per
un graduale rinforzo dell’Io, per una
ristrutturazione della personalità di base,
Epidermide
Dermopatie sebacee ed allergiche.
Psoriasi durante il periodo estivo.
Controindicazioni.
Le controindicazioni del clima dei grandi laghi
riguardano le sindromi depressive endogene di
grado medio-elevato,
le malattie dell’epidermide di tipo eczematoso,
ma non psoriasico,
lo scompenso cardiocircolatorio acuto di tipo
sinistro e destro,
la nefrosclerosi grave.
Clima mediterraneo di mare stimolante o di
scoglio oppure di isola.
Indicazioni
Apparato cardiocircolatorio.
Esiti di intervento per vizi valvolari o per
applicazione di pace-maker o di bypass coronarici.
Apparato respiratorio.
Allergopatie stagionali specie primaverili o di
origine diversa.
Flogosi croniche catarrali delle prime vie aeree o
dell’orecchio medio
Broncopneumopatie croniche ostruttive, in modo
particolare del tipo asmatiforme
Rene, vie urinarie ed apparato genitale.
Affezioni ginecologiche varie, in modo particolare
tutte quelle di natura micotica.
Esiti di glomerulonefrite senza insufficienza renale
di una certa entità.
Ricambio idroelettrolitico.
Crampi muscolari da ipopotassiemia.
Edemi arti inferiori per ipercloremia
Apparato digerente.
Gastropatie e colonpatie funzionali da stress
Fegato e vie biliari.
Insufficienza epatica da stress, fumo, alcol
Ematologia.
Linfatismo di grado medio-elevato, in modo
specifico in età evolutiva.
Anemie ipocromiche ed iposideremiche.
Sistema immunitario.
Convalescenze da malattie debilitanti od
infettive, specie se concomitante scarsa difesa
immunitaria.
Endocrinologia.
Ipotiroidismo di grado medio-alto.
Ricambio.
Rachitismo in età evolutiva.
Ossa ed articolazioni.
Artropatie croniche degenerative con
osteoporosi, in modo particolare in età avanzata.
Reumoartropatie croniche.
Artropatia uratica o gotta, ma non in fase acuta.
Esiti di fratture, distorsioni, lussazioni.
Cefalee di tipo vasomotorio, ma non muscolotensivo.
Sindromi depressive.
Nevrosi depressive esogene ambientali di data
recente, da valutare individualmente, anche se è
sempre necessaria una certa cautela ed un
appoggio psicoterapico cognitivocomportamentale in strutture adatte.
Epidermide.
Dermopatie allergiche, anche stagionali.
Psoriasi, specie durante il periodo estivo.
Malattie infettive.
TBC extrapolmonare come delle sierose e delle
linfoghiandole. Anche in questi casi con cautela.
Con i previsti aumenti termici gli inverni saranno
più miti e meno nebbiosi in Valpadana e nelle Valli
del Centro
Esempio di rilevazione dell’intensità delle
precipitazioni al radar svizzero
SINDROMI CLIMATOPATICHE CICLICHE
A CORTO PERIODO
CICLO UNDECENNALE DELL’ATTIVITA’ SOLARE
A MEDIO PERIODO
PICCOLA ERA GLACIALE DAL 1550 AL 1850
A LUNGO PERIODO
CICLI SECOLARI O MILLENARI
Legami tra i grandi problemi ambientali
Fonte IPCC
MICROCLIMA
Microclima delle vette isolate
Microclima delle valli isolate
Microclima dei grandi laghi
Microclima dei luoghi di cura termale
Microclima dei centri cittadini o
Isola climatica urbana
Microclima confinato degli ambienti chiusi,
specie abitazioni ed uffici
Il microclima locale
Lo studio del microclima
in merito a particolari
situazioni climatiche locali
può divenire un vero e proprio
supporto terapeutico,
addizionato a tutte le altre terapie
farmacologiche e naturali,
specie termali,
che si usano quotidianamente.
Questo particolare e poco studiato
supporto terapeutico climatico
va meglio considerato ed analizzato
ai fini di un migliore metodo di cura.
Il microclima locale si presta pertanto
come
valido supporto terapeutico
in tutti quei casi in cui
il soggetto sofferente
dal punto di vista fisico e psicologico
abbisogna di un periodo
di cura e di riposo, in località
confortevole
anche dal punto di vista
climatico ed ambientale,
in modo particolare se
caratterizzata da un paesaggio
rilassante con
vasti orizzonti, colline degradanti
e presenza di alberi ad alto fusto
di molti anni di età.
Queste caratteristiche peculiari
si ritrovano molto spesso
presso le località termali,
in luoghi opportunamente scelti
dai nostri avi
non solamente per le proprietà
intrinseche delle acque e dei fanghi ,
ma anche per il paesaggio
molto distensivo e rasserenante,
in siti posti anche solo a pochi chilometri di
distanza dai centri cittadini.
La scelta indubbiamente è stata fatta
proprio perché il clima locale
si presenta molto migliore dei dintorni,
in tutte le stagioni dell’anno.
ESEMPIO TIPICO DI CLIMA E PAESAGGIO
RASSERENANTE SULL’APPENNINO UMBRO
Questi sono i paesaggi nei quali ognuno
desidererebbe
immergersi nei momenti di stress
Courtesy Australian Weather Photo
Oppure in questo tramonto sulle rive
dell’Adige
EVENTI CLIMATICI ESTREMI
Gli eventi climatici estremi sono in continuo
aumento e
dipendono da molti fattori.
I più importanti sono l’aumento progressivo
del biossido di carbonio (CO2)
che negli ultimi 100 anni è passato
da 280 ppm
a 375 ppm.
Tutto ciò aumenta la temperatura delle terra
in modo progressivo nel tempo
ma ancora più veloce negli ultimi 20 anni.
Aumento del biossido di carbonio (CO2)
nell’atmosfera
dal 1700 al 2000
Aumento previsto della temperatura con il doppio
A
di CO2 nell’atmosfera
Gli anni ’90 ed i primi 00 sono stati i più caldi
dell’ultimo millennio
INDICE DI DISAGIO CLIMATICO DI THOM
(di norma il più usato)
DI = 0.4 * ( Ta + Tw ) + 4.8
Ta = temperatura di bulbo asciutto (C°);
Tw = temperatura di bulbo umido (C°).
Confrontando il valore di DI (C°), ottenuto
dall’applicazione della formula, con i valori soglia
riportati nella tabella di classificazione dell’indice,
viene individuato il livello di disagio.
DESCRIZIONE
DI < 21
DELLE
CLASSI
Benessere
21 <= DI < 24 Meno del 50% della popolazione
prova un leggero disagio
24 <= DI < 27 Oltre il 50% della popolazione
prova un crescente disagio
27 <= DI < 29 La maggioranza della
popolazione prova disagio e un significativo
deterioramento delle condizioni psicofisiche
29 <= DI < 32
Tutti provano un forte disagio
DI >= 32 Emergenza! ll disagio è molto forte, il
rischio di colpi di calore è elevato
Scarica

Diapositiva 1