DOVE SI TROVA
Il paese occupa circa i due
terzi dell’isola di Hyspaniola,
che si trova al centro del
Mar dei Carabi, (di cui è la
seconda per estensione), a
est di Cuba e della Giamaica
e a sud delle Bahamas e
confina con Haiti, che occupa
l’altro terzo dell’isola.
SCHEDA GEOGRAFICA
SUPERFICIE: 48.442 km2
POPOLAZIONE: 7.013.000 ab.
CAPITALE: Santo Domingo de Guzmán
LINGUA: spagnolo
RELIGIONE: in maggioranza cattolica
UNITA’ MONETARIA: peso
CONFINI: Nord / Nord-est / Est
Oceano Atlantico.
Sud-est / Sud / Sud-ovest
Mar dei Caraibi
Ovest
Haiti
Nord-ovest
Oceano Atlantico
ORDINAMENTO: Repubblica presidenziale
CARTA POLITICA
TERRITORIO
Un'accentuata montuosità caratterizza il territorio dominicano di Hispaniola, che solo
verso est si distende in vaste pianure. Le sezioni occidentale e centrale presentano una
serie di allineamenti montuosi, orientati longitudinalmente e grosso modo paralleli tra
loro, separati da più o meno ampie vallate. Le catene sono costituite da rocce
sedimentarie, per lo più calcari; Domina il Paese la Cordillera Central (Cordigliera
Centrale). La Cordillera Central raggiunge notevoli altezze (Pico Duarte 3175 m; Loma
Rusilla, 3029 m). La catena è fronteggiata a nord dalla Cordillera Septentrional o Sierra
de Monte Cristi. A sud della Cordillera Central invece, s'innalza la Sierra de Neiba (2262
m), imponente catena calcarea fronteggiata a sua volta a sud dalla Sierra de Bahoruco:
tra le due catene si apre una profonda depressione, che è in parte occupata dal lago
salato di Enriquillo, la cui superficie si trova a 46 m sotto il livello del mare. La sezione
orientale della Repubblica Dominicana è costituita invece da una larga penisola
pianeggiante, percorsa dalla Cordillera Oriental che in nessun punto supera i 1000 m
d'altitudine. La catena corre anch'essa da ovest a est in prossimità della costa atlantica,
lasciando a sud ampio spazio per una vasta pianura che, solcata da numerosi fiumi,
termina sul Mar delle Antille con coste basse e sabbiose. Le coste si sviluppano per
circa 1600 km. Numerose scogliere coralline fronteggiano il litorale mentre poche e di
modesta estensione sono le formazioni insulari; tra queste la paneggiante isola Beata.
CITTA’ PRINCIPALI
SANTO DOMINGO:
La città è situata sulla costa meridionale dell'isola di Hispaniola e conta con all’incirca tre
milioni di abitanti. Il centro mantiene l'aspetto di città coloniale, mentre in periferia si
sono sviluppati quartieri residenziali moderni. E’ stata distrutta da un uragano nel 1930.
Il centro della città, detto Zona Colonial, è stato dichiarato patrimonio dell'umanità
dall'UNESCO nel 1990. Santo Domingo è il più antico insediamento europeo in America:
risale infatti al 1496. La città è servita da modello per molte altre città edificate nel Nuovo
Mondo e, nel primo secolo della sua esistenza, è stato il principale punto di partenza per
le esplorazioni nel continente. Nel 1844, con l'indipendenza della Repubblica
Dominicana, ne divenne capitale. Santo Domingo è soprattutto una città commerciale: è
dotata di un attivo porto che controlla il 40% delle merci esportate e l'80% di quelle
importate nel Paese. Le industrie, sono fiorenti anche nei settori tessile, chimico, del
vetro e del legno. Una notevole importanza ha il turismo.
SANTIAGO:
Ufficialmente Santiago è considerata la seconda città della Repubblica Dominicana e
vanta lo sfarzoso nome di Santiago de los Caballeros vale a dire Santiago dei
Gentiluomini. Il centro commerciale della Valle del Cibao in Santiago è considerato il
deposito dell’ isola, ospita infatti industrie per la trasformazione dello zucchero in rum e
del tabacco per la produzione di ottimi sigari; vanta inoltre un settore industriale in via di
sviluppo e una delle migliori università del paese.
PUERTO PLATA:
Puerto Plata e' la maggiore città della costa settentrionale. Geograficamente fa parte
della Cordillera Settentrionale, con un'altezza massima di 800 m sul livello del mare. In
cima alla collina Isabel de La Torres si trova la grande statua del Cristo Redentore. La
data più probabile della fondazione di Puerto Plata e' il 1502. Il nome Puerto Plata deve
il suo nome a Cristoforo Colombo, che nel suo primo viaggio, chiamo' la montagna
Monte de Plata per la parte superiore del monte, spesso nebbiosa, che sembrava
argento. La citta' e' stata progettata dai fratelli Cristoforo e Bartolomeo Colombo nel
1496.
ECONOMIA
SETTORE PRIMARIO:
L’ agricoltura è praticata solo su un terzo del territorio. Da un lato, le grandi piantagioni,
in cui si coltivano, con tecniche moderne e largo impiego di capitali, i prodotti destinati
all'esportazione: canna da zucchero, caffè, cacao, tabacco, banane. Dall'altro, i prodotti
destinati all'autoconsumo interno, coltivati in piccole e medie proprietà, tra cui spiccano i
cereali (riso e mais), la manioca la patata dolce e vari ortaggi. Rivestono inoltre una
certa importanza locale le noci di cocco, le arachidi, gli agrumi, il cotone, l'agave e
il sesamo. Le foreste forniscono essenze pregiate (mogano, cedro), che alimentano
un'elevata produzione annua di legname; si ricavano anche sostanze coloranti. Benché
il Paese possegga ricchi pascoli (40% del territorio è ricoperto di prati), l'allevamento
non è molto sviluppato, così come poco praticata è la pesca.
SETTORE SECONDARIO:
Gli altissimi costi delle importazioni petrolifere hanno reso particolarmente difficile
l'espansione del settore energetico e di conseguenza delle attività industriali. Prevalgono
le aziende medie e piccole, spesso a livello artigianale. L'attività manifatturiera è quasi
unicamente limitata alla trasformazione dei prodotti agricoli locali. Si hanno inoltre alcuni
cementifici, piccoli stabilimenti chimici e fonderie, fabbriche di mobili, calzaturifici .
Svariate e spesso abbondanti sono le risorse minerarie, ma attualmente vengono
adeguatamente sfruttati solo i giacimenti di minerali nichel-ferrosi, oro e salgemma. Il
settore è entrato in crisi a seguito della chiusura degli impianti dell'ALCOA (Aluminium
Corporation of America), che fino al 1984 ha detenuto il monopolio dell'estrazione
della bauxite, prima risorsa mineraria del Paese.
SETTORE TERZIARIO
Il settore terziario rappresenta la principale risorsa economica del Paese. Nel
commercio l 'interscambio si svolge principalmente con gli Stati Uniti, seguiti dal
Venezuela, Colombo e Messico, per quanto riguarda le importazioni (petrolio,
macchinari, generi alimentari). L‘ esportazione invece, diretto per oltre i due terzi verso
gli Stati Uniti, riguarda principalmente zucchero, ferro, nichel, colture da piantagione
(caffè, cacao e tabacco, sigari in particolar modo) e metalli preziosi. La rete delle vie di
comunicazione raggiunge un discreto livello, in particolare per il sistema stradale, che si
sviluppa complessivamente per 12.600 km; le ferrovie, il cui sviluppo raggiunge i 1743
km che provvedendo al trasporto dei prodotti agricoli, in particolare lo zucchero. Il
maggiore sbocco marittimo del Paese è il porto di Santo Domingo, modernamente
attrezzato, per il quale passa quasi tutto il movimento commerciale con l'estero; la
capitale è inoltre servita dall'importante aeroporto internazionale di Punta Caucedo.
CLIMI E BIOMI
il Paese è caratterizzato da un sclima tropicale, caldo e non eccessivamente umido, sul
quale, oltre alla posizione geografica, esercitano un prevalente influsso gli alisei e
l'altimetria. Le temperature sono piuttosto elevate nelle pianure costiere e nelle vallate
interne, con medie annue di 25-26 ºC (22 ºC in gennaio 29 ºC in luglio); sui rilievi le
temperature sono più basse (a Constanza, situata nella Cordillera Central a 1110 m di
quota, si hanno medie di 16 ºC in gennaio, di 18-19 ºC in luglio) e sulle cime più elevate si
possono raggiungere minimi invernali di 0 ºC. Le piogge variano sensibilmente da zona a
zona in relazione soprattutto alla morfologia, ma che non raggiungono in nessun luogo
valori eccessivi. Violenti cicloni investono frequentemente il territorio dominicano.
L’ altimetria e le precipitazioni influiscono sull'ambiente vegetale, che si presenta
piuttosto diversificato. Si hanno in prevalenza foreste tropicali sugli umidi versanti
settentrionali delle catene montuose e nelle regioni orientali, mentre sui rilievi interni
prevale la foresta di pini caraibici e non mancano terreni degradati a prato e utilizzati
come pascolo; nelle zone più aride occidentali e meridionali si trova invece una savana
povera. La fauna locale conta numerose specie di rettili, in particolare la lucertola
Jaragua (il più piccolo rettile al mondo); uccelli come fregate, pellicani, aironi, sterne,
picchi, corvi, uccelli delle palme. Oltre alle tartarughe, ai serpenti, ai piccoli quadrupedi
che popolano anche le altre isole dei Caraibi sono presenti in grande quantità
le megattere
L'abbattimento delle foreste per far posto alle piantagioni di caffè, cacao, banane e
canna da zucchero e per lo sfruttamento del legname hanno causato la perdita di una
grossa porzione del manto boschivo che ricopre ormai poco più di un quarto della
superficie del Paese. La deforestazione ha provocato inoltre l'aumento dell'erosione del
suolo; nel corso delle alluvioni seguite agli uragani, le colate di fango e di detriti, in
mancanza delle dighe naturali costituite dai boschi, hanno travolto migliaia di abitazioni..
Le numerose strutture turistiche localizzate sulle coste e le imbarcazioni che
attraversano queste acque sono una fonte di inquinamento e mettono in pericolo
l'ecosistema e altri animali marini. La legge del 2000 sulle aree protette prevede la
promozione della salvaguardia delle aree naturali di interesse locale e dei numerosi
parchi (di cui 30 nazionali) che si trovano nella Repubblica Dominicana (25% della
superficie del Paese).
http://www.sapere.it/enciclopedia/Dominicana,+Rep%C3%B9bblica.html
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