Silvio Del Buono: Direttore Sanitario
Susy Cappiello: Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione
Ha iniziato l’attività nel 1938
L’Istituto fu fatto progettare, costruire
ed arredare interamente grazie al
patrimonio personale dei coniugi
Gaslini dotandolo delle più moderne
strutture sanitarie, per ricordare la
loro figlioletta Giannina morta in
giovanissima età, allo scopo di
assicurare all’infanzia la migliore
assistenza
sempre
sorretta
dall’apporto
fondamentale
della
ricerca.
Il
Gaslini si sviluppa in 17 edifici
ben collegati tra loro, occupando parte
di una collina a picco sul mare, per
un’estensione di 50 mila metri
quadrati, due terzi dei quali destinati a
parco e giardini.
Posti letto ricovero
ordinario
Posti letto DH e DS
N. Dimessi ricoveri
ordinari /anno
Durata media ricoveri
N. Accessi DH + DS/anno
Età pazienti
393
93
16784
5,44
28260
0-14 e oltre
Infermieri
804
OTA/OSS
106
Ausiliari
16
Fisiatri/Fisioterapisti
15
Ostetriche
24
Tecnici di Radiologia
32
Bibliografia praticamente inesistente
Ma i bambini pesano? ….ma quanto pesano?
27% delle idoneità con prescrizione sono per
movimentazione carichi, di queste il
57% per movimentazione pazienti
(15,5% del totale delle prescrizioni)
Si decide di effettuare la valutazione del rischio
secondo il metodo MAPO
Effettuato da RSPP e MC
Valutati 24 reparti e 1 DH
8%
0 - 1,5
32%
60%
1,5 -5
>5
Indicazioni sulla collocazione
degli operatori con
idoneità con prescrizione
Acquisto tavole ad
alto scorrimento
Utilizzo praticamente nullo
Nessuna riduzione del rischio
Nessun miglioramento per gli operatori
Nessuna proposta formativa
Screening 2008
L’Istituto aderisce, ma ci si rende subito conto che la realtà
dell’ ospedale pediatrico ha pochi punti di confronto con
le altre strutture sanitarie
Con EPM viene decisa una diversa strategia con
l’ obiettivo di gestire la formazione degli operatori:
partire dalla conoscenza della realtà lavorativa
per arrivare ad individuare i bisogni formativi degli addetti
La prevenzione del rischio da movimentazione
dei pazienti nell’ospedale pediatrico:
dalla valutazione del rischio agli interventi
di prevenzione, l’informazione e la formazione,
la verifica dell’efficacia
Prima fase
Valutazione del rischio
con metodo MAPO
utilizzando
schede ad hoc
Reparti
Day Hospital
Sale Operatorie
Ambulatori
Pronto Soccorso
Radiologie
Coinvolte le coordinatrici infermieristiche,
o loro delegate, e fisioterapiste
seguite con tutoraggio per 4 mesi da esperti EPM
NOVITA’
Rilevazione del peso dei pazienti:
< 10 Kg, 11-30 KG, 31-50Kg, >50Kg
Tra le attrezzature presi in considerazione:
letti pediatrici, incubatori e culle
Presenza dei genitori
Fra le manovre le ‘coccole’
Reparti Valutati
22 /24
4 senza MMP
malattie infettive I,malattie infettive II, ortopedia, otorino/oculistica, neuropsichiatria, nefrologia,
ematologia, TMO, chirurgia, pediatria II, oncologia, rianimazione, fibrosi cistica, gastroenterologia,
nido, medicina d’urgenza, pneumologia, neurochirurgia, clinica pediatrica, cardiochirurgia, centro
nati a rischio
Ambulatori/servizi 22/22
8 senza MMP
DH: malattie infettive, ortopedia, nefrologia, neurochirurgia, neurochirurgia spina bifida, fibrosi
cistica, cardiochirurgia, clinica pediatrica, dermatologia, gastroenterologia, neuropsichiatria
Diagnostica: radiologia centrale, radiologia DEA, radiologia ortopedia, Radiologia ambulatori, TAC,
Risonanza, angiografia, poliambulatori, emodialisi, cardiologia
Blocchi operatori
8/8
chirurgia, cardiochirurgia, ortopedia, ostetricia, neurochirurgia, otorino,emodinamica, ndoscopia
Pronto Soccorso
Sala Gessi - Analisi dello sforzo applicato (Borg) nelle procedure
giornaliere
REPARTI
N
PRESENZA DI PAZIENTI NA
14
PRESENZA DI PAZIENTI NC
14
PRESENZA DI PAZIENTI PC
13
MISSING
2
TOTALE
22
REPARTI
N
MEDIA PAZIENTI NA
5
MEDIA PAZIENTI NC
3
MEDIA PAZIENTI PC
2
DISTRIBUZIONE DEI PAZIENTI NA PER CLASSI
DI PESO
SERVIZI VALUTATI
ACCESSO DI PAZIENTI NA AI SERVIZI
SERVIZI
22
DISTRIBUZIONE DEI PAZIENTI NA
N
MEDIA PAZIENTI NA
2,5
MEDIA PAZIENTI NC
1,2
MEDIA PAZIENTI PC
1,8
Individuazione gruppo di formatori:
RSPP, Coordinatrici pediatriche, Infermiere pediatriche,
fisioterapisti che si sono offerti su base volontaria
Formazione gruppo di formatori: due giornate
di corso residenziali a cura di EPM.
Primo risultato immediato
Nei reparti dei ‘formatori’ si sono iniziate ad utilizzare
le tavole ad alto scorrimento, sono stati acquistati teli
ad alto scorrimento e sono stati installati due sollevatori nel
reparto di ortopedia in ristrutturazione
INUTILE FORNIRE AUSILI SENZA ADEGUATA FORMAZIONE
Il gruppo di formatori definisce il percorso formativo
Prepara materiale didattico che sarà reso
disponibile sul sito intranet (slides, esercizi di
educazione al movimento, esercitazioni pratiche
opuscolo informativo, filmati)
L’istituto acquista una vasta gamma di ausili minori da
mostrare durante il corso. Facilita il gruppo dando
la possibilità di riunirsi e preparare il corso
concedendo ore di straordinario
I membri del gruppo continuano la loro abituale attività.
Corso di formazione per tutto il personale esposto
Corso teorico-pratico di 8 ore
Compresenza di tre formatori tra cui una fisioterapista
Coinvolti circa 1000 operatori
Approfondimenti teorici (epidemiologia del rachide,
identificazione dei fattori di rischio, biomeccanica della
colonna e patologie professionali, movimentazione dei
pazienti e carico discale lombare)
Educazione al movimento
Strategie preventive e scelta degli ausili
Individuazione di indicatori per la valutazione dell’efficacia
Illustrazione di audiovisivi
Addestramento all’utilizzo degli ausili minori
Valutazione del rischio gennaio-maggio 2009
Formazione formatori giugno 2009
Preparazione materiale didattico giugno-dicembre 2009
Addestramento alla formazione gennaio-febbraio 2010
Inizio del corso 23 febbraio 2010
Fine corso dicembre 2011
2010 - 2011- 2012 tutoraggio nelle singole realtà
2012 - 2013 verifica efficacia delle strategie adottate
Rivalutazione del MAPO ponendo il fattore formazione a 0,75
Stima della percentuale di movimentazioni ausiliate
Stima della riduzione dei disturbo muscolo scheletrici
negli operatori esposti
L’approccio partecipativo del progetto ha permesso di
costituire un gruppo di professionisti che gestirà nel
tempo il problema
Ha dato l’opportunità ad un gruppo di operatori di
sviluppare e fare emergere competenze e professionalità
Ha permesso al gruppo di elaborare autonomamente
la strategia formativa partendo da una conoscenza diretta,
nonché comune a quella dei discenti, delle problematiche
inerenti la propria attività lavorativa
E’ stata fatta la proposta di inserire questa esperienza fra
i progetti obiettivo da incentivare
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Esperienza di rilevazione del rischio da movimentazione