COMITATO AMBIENTE E SALUTE
Comune di San Felice Sul Panaro
Circoscrizione di Rivara
Rivara, 24.10.2007
Oggetto: Osservazioni al Piano Strutturale Comunale di San Felice sul Panaro ai
sensi del comma 6 dell’art. 32 della Legge Regionale 24 marzo 2000 nr. 20.
Al Signor Sindaco del Comune
di San Felice sul Panaro
Dott. Mario Meschieri
Via Mazzini, 15
41038 San Felice sul Panaro (MO)
E, p.c.
Alla Lista Civica
“Insieme per San Felice”
Presso
Comune di San Felice sul Panaro
Via Mazzini, 15
41038 San Felice sul Panaro (MO)
Alla Lista Civica
“San Felice Domani”
Presso
Comune di San Felice sul Panaro
Via Mazzini, 15
41038 San Felice sul Panaro (MO)
Alla Sezione di San Felice s/P
Della Lega Nord Padania
Presso
Comune di San Felice sul Panaro
Via Mazzini, 15
41038 San Felice sul Panaro (MO)
Il Comitato Ambiente e Salute di Rivara, in ottemperanza a quanto previsto
dall’articolo 2 del proprio Statuto e giudicando la partecipazione popolare alle scelte delle
Istituzioni un obbligo morale, dopo aver preso visione del Piano Strutturale Comunale
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(d’ora in poi P.S.C.) e seppur conscio che l’iter della sua approvazione sia tale da non
permettere ancora la presentazione delle osservazioni previste dal comma 6 dell’art. 32
della Legge Regionale 24 marzo 2000 nr. 20, ritiene doveroso trasmettere alla S.V. le
sottoelencate valutazioni:
1)
MANCATA PREVISIONE DEL PROGETTO DI STOCCAGGIO GAS: risulta
totalmente incomprensibile il motivo per cui sia stato redatto un P.S.C. senza tenere
minimamente conto della possibile costruzione, da parte dell’Independent Gas
Management s.r.l., di un impianto di stoccaggio in acquifero profondo che, in caso di
approvazione da parte della competente Commissione Ministeriale V.I.A., provocherà
profondi mutamenti sia dal punto di vista strutturale che economico, per la quasi totalità
del territorio comunale;
2)
POSIZIONAMENTO
DELLA
CONNESSIONE
ALLA
CISPADANA:
prendendo spunto dalla tavola del Documento preliminare pubblicata a pagina 10
dell’opuscolo presentato alla popolazione, risulta incomprensibile, il motivo per cui gli
esperti abbiano prefigurato il punto di connessione alla futura Autostrada regionale
Cispadana, nell’area Nord-Est del territorio Comunale. Tale scelta infatti, comporterà una
completa modificazione dell’attuale assetto strutturale ed abitativo del territorio, oltre che
un aumento considerevole dell’impatto ambientale sia per la zona Nord-Est dell’abitato di
San Felice s/P che per la vicina frazione di Rivara, derivante dalla previsione di diverse
tangenziali, dall’incremento degli inquinanti prodotti dal traffico veicolare commerciale
proveniente dai Poli Industriali di Camposanto, Medolla e San Felice s/P e diretto alla
Cispadana. Un traffico veicolare che si andrebbe forzatamente a“creare” in una zona
attualmente soggetta ad espansione immobiliare di pregio, così come evidenziato dalle
lottizzazioni di “Via Tassi”, di “via La Venezia” e “Rivara 2”. Per questi motivi non si
comprende per quale ragione, tenuto anche conto del fatto che risulta già allo studio la
tangenziale Nord (collegamento tra Via Canalino e Via Degli Estensi), non sia stata
minimamente presa in esame la possibilità di posizionare un eventuale casello
autostradale nei pressi della frazione di San Biagio (figura 1 in allegato), più vicina ai Poli
Industriali summenzionati e quindi più facilmente raggiungibili aggiornando semplicemente
l’attuale viabilità alla mole di traffico generata dalla presenza dell’autostrada, con grande
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risparmio economico per il nostro territorio e con una notevole riduzione dell’impatto
ambientale. In alternativa poteva essere presa in considerazione la possibilità di prevedere
il casello autostradale nella zona Est di Rivara, nelle immediate vicinanze della S.P. 468
(figura 2 in allegato), prevedendo così una sola tangenziale nella zona Sud-Est, collegata
alla rete viaria esistente nella nuova Zona Industriale ubicata a ridosso della Caserma dei
Vigili del Fuoco. Questa variante premetterebbe quanto meno di svuotare Rivara dal
traffico pesante e garantire contemporaneamente un completo collegamento tra Massa
Finalese e Medolla, perfezionato dalla Tangenziale prevista nel P.S.C. a ridosso del Polo
Industriale. Qualora però, anche tale variante non fosse “ritenuta fattibile” risulterebbe
oltremodo necessario eliminare il troppo impattante crocevia previsto nel territorio rivarese,
prevedendo una tangenziale a ridosso del tracciato della Cispadana (figura 3 in allegato),
capace di collegarsi con la futura tangenziale di Via Casarino e con la S.P. 468.
3)
AUMENTO DEMOGRAFICO ED ESPANSIONE EDILIZIA: secondo quanto
dichiarato a pagina 14 dell’opuscolo, nel 2026 il Comune di San Felice sul Panaro
potrebbe avere 15.500 abitanti, con un incremento di 4.900 nuovi residenti rispetto ad
oggi. Se questa previsione rispondesse al vero, San Felice “subirebbe” un incremento
demografico senza precedenti, presumibilmente determinato da un’immigrazione di
provenienza extracomunitaria, che comporterebbe una richiesta abitativa per lo più
incentrata su abitazioni plurifamiliari e quindi comparti edili a più piani di basso valore
economico e qualitativo. Agglomerati che, in altre zone della Provincia come Sassuolo,
Carpi e Modena hanno comportato non trascurabili problemi di Ordine e Sicurezza
pubblica ed un consistente calo generalizzato del valore degli immobili. Va detto però, che
la previsione di aumento di popolazione indicata nel P.S.C. del Comune di San Felice sul
Panaro, non sembra tenere minimamente conto dei dati forniti dalla Provincia di Modena e
pubblicati dalla Gazzetta di Modena il 13/09/2007, che indicano un aumento della
popolazione dell’Area Nord pari all’1,4% in tre anni, con una quota di cittadini
extracomunitari nel medesimo periodo pari al 19,8%. A questo occorre aggiungere che i
dati pubblicati nel 2006 dall’Istat prevedono per i prossimi 50 anni un calo della
popolazione italiana determinato dall’aumento dei decessi e dalla diminuzione della
natalità, mentre lo studio (figura 4 in allegato) redatto dal servizio statistico della
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Provincia di Modena prevede sino al 2014, un aumento molto più contenuto della
popolazione sanfeliciana. In ogni caso, le previsioni, più o meno peggiorative, prefigurano
un comune esclusivamente destinato a confermare l’attuale vocazione, ovvero di essere
un paese dormitorio, che in ogni caso, per poter sostenere l’incremento demografico
ipotizzato dal P.S.C., richiederebbe un ampliamento dei diversi servizi primari, attualmente
mancanti o sottodimensionati.
4)
TANGENZIALI DI COLLEGAMENTO ALLA CISPADANA: visionando la
tavola del Documento preliminare pubblicata a pagina 10 dell’opuscolo, risulta evidenziata
una circonvallazione che di fatto separerebbe definitivamente la frazione di Rivara dal
tessuto urbano di San Felice, ovvero due aree in continua espansione edilizia di pregio,
che lentamente si vanno fondendo. A questo occorre aggiungere che la tangenziale
summenzionata, partendo dall’incrocio fra la vecchia Via degli Estensi e la Tangenziale
esistente verrebbe costruito in un territorio adibito ad agricoltura di pregio, parallela alla
Via Grande, che subirebbe una radicale trasformazione, attualmente impensabile. Un
discorso dovrebbe esser fatto per la tangenziale Est, che dovrebbe collegare la S.P. 468
dal versante massese a quelle di Nord Ovest; siamo di fronte al vecchio tracciato della
Cispadana inspiegabilmente riesumato, bocciato anni addietro perché ritenuto inadatto ed
altamente impattante per il territorio. Di fatto Rivara diverrebbe il Crocevia di quattro
tangenziali, che convoglierebbe il traffico di altrettante realtà economiche, finendo col
perdere qualsiasi attrattiva edilizia abitativa di pregio, divenendo terreno adatto
esclusivamente per le aziende e per l’edilizia popolare. Per questo motivo, qualora il
territorio necessitasse di una tangenziale di collegamento dovrebbe essere studiata a
ridosso della Cispadana e/o nella parte Sud-Est (come evidenziato nella figura 3 in
allegato), favorendo così la riduzione dell’impatto ambientale. Guardando la tavola del
Documento preliminare infatti, non si capisce per quale motivo non sia stata presa
minimamente in considerazione la possibilità di creare un’unica tangenziale a Sud-Est
che, collegandosi con quella prevista nella zona Sud del Polo Industriale, riconnetta la
S.P. 468 del versante medollese con quello massese passando nei pressi del polo
Industriale nato a ridosso della nuova Caserma dei Vigili del Fuoco (figura 2 in allegato).
A questo occorre aggiungere che, in ogni caso, la previsione di qualsiasi tipo si voglia di
tangenziale necessita di un adeguato finanziamento.
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5)
ZONE ADIBITE A VERDE PUBBLICO: stante a quanto dichiarato dai tecnici
dell’Azienda incaricata a redigere il P.S.C., San Felice può vantare una delle maggiori
superfici adibite a verde del Comprensorio e questo non può che essere un dato positivo;
il Comitato si augura che necessità economiche non influiscano negativamente sulla loro
espansione o quanto meno sul loro mantenimento.
6)
PISTE CICLABILI: I tecnici summenzionati inoltre, hanno segnalato che nel
Comune esiste una rete consistente di piste ciclopedonali, che risultano però fortemente
disgregate tra loro. Per questo motivo il Comitato si augura che il Comune predisponga nel
P.S.C. uno studio accurato che permetta “la costruzione” di una vera e propria rete
ciclopedonale, che favorisca i cittadini che ne fanno uso, per i motivi più disparati. A tal
riguardo, si auspica che il tratto di ciclopedonale di Via Grande (tratto Pavignane- Rivara)
già previsto da tempo, venga al più presto cantierizzato e che venga quanto meno presa in
esame la possibilità di predisporne uno tra Via Mazzini ed il Mulino di Ariani, un tratto di
strada molto trafficato.
7)
IMPATTO AMBIENTALE: la realizzazione della Cispadana, il raddoppio
della rete ferroviaria nonché la previsione della realizzazione di diverse tangenziali
modificheranno per forza di cose il territorio sanfeliciano. L’impatto ambientale sarà
notevole e comporterà un rilevante disagio per tutta la popolazione e per questo motivo il
P.S.C. dovrebbe prevedere uno sviluppo armonico e sostenibile delle vie di
comunicazione dando precedenza non a nuove arterie, con costi altissimi di
costruzione/manutenzione, ma bensì all'
adeguamento delle strade esistenti per mitigare il
più possibile gli effetti negativi sull’ambiente e quindi sulla popolazione sanfeliciana. Se
questo non fosse possibile, occorre quanto meno prevedere la creazione di areecuscinetto, formate da una giusta combinazione di materiali fonoassorbenti, colline
artificiali, piante ed arbusti, in modo da mitigare notevolmente l’inquinamento atmosferico
ed acustico che ne scaturirà.
Il Comitato Ambiente e Salute di Rivara, conscio delle tante variabili derivanti da
una previsione al lungo termine collegata ad un P.S.C. ventennale, si augura che queste
osservazioni, che verranno ripresentante a seguito della pubblicazione sul Bollettino
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Ufficiale della Regione, possano quanto meno divenire momento di riflessione circa lo
sviluppo futuro di un territorio che nel tempo ha subito notevoli modificazioni, peraltro non
sempre positive, così come evidenziato, ad esempio, dalla mancanza di un Centro Civico
a Rivara, dall’ingiustificata chiusura dell’Ospedale e della Del Monte di San Felice sul
Panaro, nonché della Scuola Materna e di quella Elementare di Rivara, veri e propri punti
di riferimento per tutti i cittadini.
Nel segnalare che il Comitato Ambiente e Salute di Rivara è da sempre disponibile
ad un confronto costruttivo per il bene dell’intera comunità sanfeliciana, si porgono i più
distinti saluti.
COMITATO AMBIENTE E SALUTE RIVARA
Presidente
Michele GOLDONI
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Figura 1: variante contenente la previsione della costruzione del casello
autostradale, nei pressi dell’abitato di San Biagio, per favorire il collegamento
con il Polo Industriale di San Felice sul Panaro e con quelli limitrofi di
Camposanto, Cavezzo, Medolla, San Prospero sulla Secchia e Mirandola
Sud. Viene inoltre presa in esame la possibilità di creare una Tangenziale a
Sud-Est, capace di eliminare il traffico nell’abitato di Rivara e di migliorare il
collegamento tra i due poli industriali sanfeliciani e l’attuale rete viaria. Questa
variante permetterebbe all’Amministrazione comunale di lasciare spazio sia ai
costruttori edili, ma anche di creare nuovi e più ampi spazi verdi.
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Figura 2: variante contenente la previsione della costruzione del casello
autostradale, nei pressi del Podere”La Lumachina”. Attraverso la costruzione
di una Tangenziale a Sud-Est, si riuscirebbe ad eliminare il traffico nell’abitato
di Rivara ed a migliorare il collegamento tra i due poli industriali sanfeliciani e
quelli degli altri Comuni. Questa variante permetterebbe all’Amministrazione
comunale di lasciare spazio sia ai costruttori edili, ma anche di creare nuovi e
più ampi spazi verdi.
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Figura 3: variante intermedia contenente la previsione della costruzione del
casello autostradale, tra l’abitato di San Biagio e Rivara, per favorire il
collegamento, per mezzo della nuova Tangenziale di Via Casarino, con il
Polo Industriale di San Felice sul Panaro e con quelli limitrofi. Viene inoltre
presa in esame la possibilità di creare una Tangenziale Nord a ridosso del
tracciato della Cispadana, meno dispendioso ed impattante capace di
eliminare il traffico pesante in tutti gli abitati. Questa variante permetterebbe
all’Amministrazione comunale di lasciare spazio sia ai costruttori edili, ma
anche di creare nuovi e più ampi spazi verdi.
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Figura 4: Previsioni demografiche per il Comune di San Felice sul
Panaro redatte dalla Provincia di Modena: queste previsioni, reperibili sul
sito della Provincia di Modena evidenziano un incremento di molto contenuto
e sicuramente più plausibile rispetto a quanto preventivato dal P.S.C., che
invece prefigura un aumento pari a circa il 50%. In un caso poi, identificabile
come “scenario minimo” (evidenziato in rosso), la previsione risulterebbe
addirittura negativa, anche se il dato più vicino alla realtà risulterebbe quello
identificato come “scenario medio” (evidenziato in blu), tenuto conto che
attualmente gli abitanti di San Felice s/P risulterebbero essere 10619 (fonte
sito Unione dei Comuni dell’Area Nord).
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