OPUSCOLI
e
GIO.
INSIEME
OHd
CON
VERMIGLIOU
BATTISTA
QUATTRO
RACCOLTI
DECADI
LETTERE
DI
DT
ALCUNI
ITALIANI
LETTERATI
CELEBRI
Defonti
nel
XIX.
Secolo
"\
SECONDO
VOLUME
PERUGIA
'\^
BADVEL
TirOdRAriA
PRESSO
É
BARTELLI
1835
COSTANTINI
INEDITE
LA
DEPOSIZIONE
FEDEWGO
DI
ISELLA
DALLA
GIO.
DA
PROFESSORE
PERUGIA
DI
UNA
IN
LETTERA
VERMIGLIOLI
BATTISTA
ED
DAL
BAROCCI
CATTEDRALE
DESCRITTA
CROCE
IN
OTTAVA
ANTONIO
RIMA
MEZZANOTTE
THK
TORI
HEW
PUBUC
LIBRARY
ASTOn»
LHMOX
TtLD"d
A.HD
rOUNDATIOHS
Il
L
j
LETTERA
(i).
?•??•^
L
Belle Arti
ie
immagÌDazìoiie e
del
y
go
in
possono
fra
loro.
allor
quando
più
va'-
sime
dolcis-
Le
natura
per
fra indissolubili
si abbracciano
mente
sono
ci allettano
soavità
pù
non
j
riunite
cui elleno
grafie di
con
genio
che
aspetto mostrarsi
dell'
figlie
"Juesteamabilissime
j
cosparse
y
scambievole
amplessi Quel-*
.
le
pitturefreddamente
de'
linguaggio
no
atte
descritte da
Filostrafo
Sofisti piuttosto
che
certamente
destare
a
in
de'
noi
Poeti,
quel
so*
non
fuoco
che
al primo aspetto dei grandi prodot*
risvegliarsi
suole
ti dello
j
descrizioni
poeticlie
di
Venere, sugli
fossero riunite
di Ercole
e
le
se
i^ttlcinto
di Esiodo
e
di Acliille
scudi
Che
umano.
spirito
di Omero
a
,
opera
dell' Arte
sublime
agliocchi
que*divini
alla mente
come
Poeti
e
"
di
giusto entusiasmo
sul
Virgilio
(i) Si
la seconda
volarne
pubblicò
volta
contenente
la
e
prima
per
le
i
per
citerebbero
eser-
quell'impeto
di
quegli
familiarizarsi col
dell' Arte.
volta
foglio : Perugia 1818,
in
del
Torchi
Poesie
^
indivisibile da
creati
della Poesia
te
fortunatamen-
Laocoonite
di noi
su
sempre
,
i quali sembrano
spiriti
,
bello ideale
le rappresentano
ce
avviene
come
maggiormente
che
qual-
antica che le rappresentasse
,
nella descrizione
un
il
con
del
Porri
di
Siena
Prof. Mezzanotte
in
e
uà
1822^»
6
voìj Chiarissimo
A
de'
profondo studio
poteano
non
Amico,
Latini^ ed
Italiani^
questisublimissimì pregjche
ascosi
essere
Greci
Poeti
esercitato nel
sempre
disegnocontinuamente ricevono dalle grazie
che con
da quelle
Parnasso
e queste
; onde avvenne
le Arti del
del
,
divisamento
giudiziosissimo
air antica
tornò
lungioltre
voi ben
migliorimonumenti
da
bra
sem-
cui
per
i
Eroi
La
istituì delle
Tempi
e
(i) Questo
nel
Sacelli
j
Quadro
gìk
fu
ceduto
r797.
trattato
di
lenti
va-
quelle
travagliato
meno
essi
di
pietàche
nel
fu noverato
i
nostri
maggiori
glidedicò
Altari
ai
Tolentino
•
nella
parti-
gli
decatalogo
laicali
esistente
principali
con
Compagnie
e
S. Bernardino
laborioso coltivatore
questo
pietà de'
.
gU
che
vignadivina
celesti
in*
.
tosto
"
della
hanno
che
se
dei
biografiche
operòin Perugia,furono
Peruginilo venerarono
Siena
cercare
ri-
mo
medesi-
giorninostri
azioni
profittevoli
e
devozione
,
ora
quadro
si valutano
non
,
Le molte
a
le memorie
italiani
Artisti
del
Ed
«
cui si lavorò questa bella
sapetecome
si stimano
finitamente
tù
accingeste
edicola situata nel nostro
deir
che
meno
pittura
; e
colar
del
memorie
principali
non
motivi
vi
j
Ottave
elegantissime
Tempio Laurenziano^per
dei
stato
esserne
questa circostanza opportunissima onde
me
le
j
FederigoBarocci
di
descriverlo con
a
dopo
j
posizione
quattro lustri (i) il bel quadro della De-
a
di Croce
a
sede
sua
ficenza
bene-
per Sovrana
appena
,
^
se
gli eres-
.
Cattedrale
Commissarj
Francesi
tanto
per-
for-
Fu
di
in
rugia
Pe-
^ir-
1
la nostta
prima a distìnguersi
la
te
le^ che
dal i45t4 determinò
fino
go
onde
da
prima
a
Chiesa
un^ onorevole luo«
la qualefu
Una
gloria
Capjpiella
erìgete
^
sua
Reliquiadel t^fonulxj Anello di Maria
luogo la memoria di S. Bernardino si
la
in
'Saòró Anello
iio
lo zelante
questo
riverì fino al
per
S; .Bernardi'^
quelladi
ai jpresente
(i) Per
è
ove
passo
"
In
;
il medesimo
destinato
anno
quest''
del
cappella
la preziosa
si eùstodiscé
attualmente
osé
i486" j fed
Cattedra^
del-*
concessione
é
Gipitolòdi questaCattedrale la medesima
fino dal i5i5« ih domi-^
traslocatapassa
così
Cappella
Nobile
nio
del
sta
illustre
Collegiodella
Mercanzia
tardò ad
non
corporazione
(a)"
e
que^
abbellirla
Con
lavori delle arti; cominciata
fino
deganti e squisiti
del secolo si vide al
dal iSiQé ^ poco dopo la metà
compirdentò ridotta
èlio
fatti là
Avea
già
ne'
andie
ti
^
dalia
^
grandie
Peruginiil
i sacri
de'
f
An.
gusto
vi ebbero
nell' animo
per
che drelAero
che vi
opere
talmente
buon
può dire
si
ove
luce in
tanta
che
pittorica
curia
molte
avevano
é
nel
la pittura
che
"
decemvir.
decemvir,
e
adul*
to
travagliade'
cuore
ben
sto
pretazioni
abi-
Idoglii e le domestiche
pubblici
primarjCittadini divenrierd V onorato
e
delle opere
(i) An«
d' altronde uscì
più che
La
del secolo XYI.
.
lasciarono
(2)
anzi
ed il Sanzio
le
e
^
Peni-'
divina
quest'arte
Pietro
in
assai lietiprògtessi
pittura
primi lustri
Gttà
medesima
i
"
de^
del secolo
primi pennelli
i45i. 55.
i5i5»
i46».
fol.
3i*
tao.
bergo
al.
i468t 80. i475« 6i«
8
CoHa
fondata da questo divino
i pregj della pittura ne
partirono
si
Bon
i di lei coltivatori
XVI.
stesso
fioriva in
colà
la. metà
verso
quellaillustre
professore
insigne
j
lato del Sanzio
e
"
ben
e
Città
che
.
istituzione dal Franco^
Zuccheri
,
faelle
nel
perfezionatosi
e
di Tiziano
^
di
e
tima
ot-
altri maestri
soggetto di gran
fan^a
quali fu quasi sempre
ne'
sacri
j
molta
si
stima
primo
fra
dussero
la
allontanata
eziandio
procacciò
al buon
professione
dopo
fama
La
la
di
morte
di
di«
di
una
,
sua
di cotanto
a
cappella
per
buon
fosse anche
termine
(
qualeconducendo
Baldlnurci
sentiero^ da cui si
BafFaelle^e dopo
•
era.
il dissipamento
medesima.
ridotta ;
e
la
dell'
nuova
V impegno
peixshè
il
niero
CapitanoRa-
pregiavanole
arti
)
il
^
Perugia Federigo questi
j
glianni 1567^ e i5tì8^quando
Decennale
Pittori
ricon^
romana
pregevolequadro
in
seco
il
stato
essere
corporazionea valersi
allora
tanto
il carico fra
de'
scuola
maggiore^ spedìin Urbino
Consoli
assunse
per
pittorefece opportunamente
di
ornare
occupato (i) ^
quellascuola
risolvere questa nobile
opera
nella
que'pittoridie
de' membri
(i)
egli ebbe
particolarmente
riputazione
per dipingeresoggetti
estesa
vite
di starsi al
studio di Raf-
continuo
^
sua
del secolo
e dagli
Michelangelo^
Coreggio
,
aell' iarte
venne
da
venner
rocci
FederigoBa-
meritevole
Ricevuta
medesimo
la
scuo-
ingegna
^
meno
e
dalla
e
^
fortuna
tanta
con
Urbiuo
da
del Sanzio
morte
h
par.
HI.
Sec.
lY*
Bellori
9
il
contava
esso
dell' età
quarantesimoanno
^
dipìngereil quadro della deposizionedi
to
da
sapiHamo
quei giornimedesimi
in
scriveva
Cronista
nostro
un
dai' libri dello
di Matteo
nel
di Guerriero
sebbene
esiste
in
menti
dello stesso
contratti
e
si
esso
^
dio
ezian-
appare
se
da
ricor-
ne
Notaro Guerriero
nel solo
pubblicoArchivio
j
che
penna
peraltroclie
contratto
^
non
a
dal
Federigostipolato
con
Tan*
.
ove
^
il contratto
Croce
come
,
Collegio
stesso
di
sua
di
gia
Peru-
comprendano
Collegio ed
istro-
anche
li
quel-
^
degli anni già ricordati
di
al
travagliarlo
prezzo
Collegiosi
e
^
il
5o. nel
per
quadro
nel
il
"
di tutta
di
quale si
del
degli uomini
Perugia
»
si
come
;
per
onde
tante
mon-
tazione
abi-
sua
re
travagliato
situa-
compito e
iSGg. (i)
della
il
ma
spesa
casa
ebbe
furono
y
nuova
una
dicembre
grandissimocontento
et
una
l' opportuna comodità
stesso
^^
357
parte in derrate
e
y
nolo
altare nel
suo
iscudi
ilovette caricare di
seudi
a
Federigointanto promise
.
di
sborsati parte in denari
tocollo
pro-
»
con
Mercanzia
^
esprimeun
perugino
Cronista
.
Fra
le molte
d' Italia si
glorianodi possedere
j
ragione^ che questa
buona
ottenga
memorie
lode
pitturedi Federigo, che
di
un
primato
Federigo la
verde
può
della Cattedrale
Di
dire
a
di Perugia
fatti il Baldinucci
nelle
.
ripetutaeziandio
Lib.
si
varie città
chiama
dai dotti
nell' Archivio
del
pitturameravigliosa
j
della Impeci)
espositori
Cglleg. foU
90.
99.
10
,
della
yì
dagliintendenti
Messer
essere
Tiziano
»
niera
91
bolità in
et
j
nuova
deb*
pregio
sommo
in
vedersi
per
esso
le
tutte
^
(2)del secolo scorso
ingómbro
come
Ogni
il
come
conosce
di difetti
,
no^
che
,
di
uomo
coii
parlare
facile
delle belle arti è ben
di
et
partii»'
sue
additare^
seppe
di
ma-
um,
et piena di grazia
artificiosa^
^
^
questo quadro
però non
in
tenuta
Xjtì viaggiatore
Francese
to
blimi
su-
imitatore
Federigograndissima
Vecellio
»
di
qùell'
opera
che
9»
essere
per
primi giorni
dall'altre volte ticofdàto Cronista in tali
concepiti Si crede "
termini
ba
fino dai
fu meritevole
pubblicaesposizione
sua
encomj
)"
(i) e
di Firenze
Galleria
mie
dimento
inten-
sano
il
egli
linguaggio
è beni difficile
ma
per
dellefarti aU^ esalinguaggio
me
de^ monumenti
di giusti
quando essi si vogliono
o
encomj freg'are
quando si voglionocensurare
"
da chi mirai le cose
Perciò tali giudìzjptonunciati
la
alsolo per notarle nel portafoglio^
sfuggita
e non
" e
alla ragionedi maturo
esame
per assoggettarle
stume
^ (codi quella natroppo frequentene' viaggiatori
zione)^
non
impongono che al volgode'^semjj^dici
servatori
os-
lo contrario
adattare
il
j
•
solitimisurare
risultato di studio
fredde relazioni
e
ilmeritò
profondo"
delle opere
mai
dal
non
dalle altrui troppo
troppo semj^ci rapporti
.
(i) Reale
(3) Voyage
et
1^66.
Tom.
Galleria
d'
an
VII*
di
Firenze
Frane,
chap,
en
i6«
Ritratti
Ital.
fait
de'
dans
Pittori
lea
ann.
L
149.
1765.
It
copiosostuolo
n
collocato
le varie attitudini ,
^
importanza del
dalla
prestar
invenàone
neir
ben
si
lo
conosce
acquistatonello
gli apri
che
esecuzione
,
del
ad
una
prima
lui
da
Barocci
una
V
e
j
nella
e
capi d^
studio di tanti
facile via
altri
studio
opera
j
pronta
e
felice
*
,
porzione
V
Ma
"
ragionate
^
creatore
spirito
una
Cristo
n
ben
noi
a
principalmente
qualche mancamento
nella esecuzione
e
altra sembrano
,
riconoscere
da
motivi
negli
ad
potrebbero
soggetto
ha
vi
pittore
violenza
certa
una
in cui fu condotto
circostanze
scorti^
il
figureche
delle
la
come
principale
figuradella
vi trionfa noa
per la
tanto
com«
movente
e compatetica
tista
ma
espressione
per quel rilievo cui V Ar,
ragionevolmente
gliha dato a preferenzadelle
altre
figure
*
,
e
anatomiche
le
puri gentili
"
hanno
la
pero
cadavere
:
sacome
il gran
hanno
non
f
cui
del Diviuo
I contorni
il rimanente
dei lumi
^
^
con
delle
quadro
piazze
studioso
j
monia
ove
con
della
che
Le
perficie
su-
sembra
vagliato
tra-
,
le partipiù sporgentisono
meno
sto
Que-
«
sua
^
con
quellastessa intelligenza^
le
di
"
za
corrisponden-
scultori dell'antichitàlavorarono
lìevi
langelo
Miche-
graziadel Correggio
del
e
le parti
se
rilievo di
Federigofu tanto ammiratore^ e
rilievo peraltro
è in tale e
tanta
con
die
tellige
in-
sono
cui
gliori
i mi-
i loro bassiri-
in
ar-"
perfetta
sporgenti
•
quattro figureoccupate
quelleadorabili spoglie
^
sono
a
sporre
tutte
dalla Croce
collocate
in
bel-
13
lissima moncj
mturale
e
faticano sopra
Y asta
ravvisa
1' Artista ha
come
perizianelle
sua
da
lasceremo
ascrivere
richiede
voluto
in
forzose^in
mosse
al
belle
sdno
cui fu
le loro
sveltezza
in
libertà di
e
di
difficoltà
il
azione
una
che
forse
air occhio
inombrar
da
nelle angustie
potea forse
onde
questo partito
,
più
nella
Egli
che
Federigo non
con
esce
andie
vero
mai
di tuono
,
che
bello
,
Op. Yol.
è
immaginazione,che
queir armonia
sfumo
È
è
ben
re
dacile
fa-
riunisce
impasto
,
IL
283.
in
questa
a
sione
occa-
leva
que'panni, quanto egliva-
varj tuoni del
i
,
sua
anche
i diversi tuoni
nell' accordare
Mengs (i)
^
.
mostrare
col vario Colore di
.
piazze
golarlo
re-
che Federigosiasi attenuto
peraltro
il supporre
SQla armonia
le
meno
soddisfazione
maggior
una
stesse
impedita
cadere
senza
^l^ittore
,
modo
cui si
.
pnneggiamé^tode' trecentisti
in
in
dalle
j
del
( che
^
j
ampie potrebbeesser
Veramente
nelle stesse
vestimenta,essendo
agire
^
vesti troppo
se
ni
espressio-
piccolo)^potrebbequesta
figureoccupate
esse
singolare
abbiasi
giudiziodegli intelligenti
se
troppo ingombro
un
la
•
qualche
proporre
si
ben
mostrare
esse
e
^
difetto anche
a
apparirein
qui
della Croce
j
dovesse
figuresi
noi
^
soggetto corrispondenti
; che
gran
che si ai^
nelle due
e
orizzontale
Le^teste^e le chiome
al
;
del colorito in
per
suo
osservazione
con
pure
mai
interrompe
mirabilmente
e
di
colorito furono
nella natura;
non
una
con
dolce
ci)
distriintelligente
i3
che
locale^e
boadone
forse non
in altra
intelligenza
Se
Quadro
l)a
.
quanto
fu
Perugia ed
in
;
e
quanto
far
onde
soggetto
la
^
Esaminando
altrimenti
belle
si
poi quellevesti
intese le
c^re
dell' arte
conterebbero
perdute
pieghe
qual semplicitàe
^
bella riunione
di
^
parti
o
dà
y
placidemosse
^
del
e
Una
commovente
spettiva
pro-
che
divino Maestro
stiene
so-
Quelle
.
,
dall'amore
dair ardente
Corpo onde
spogliedel
per
lineamen
que' dequelleattitudini soavissime
da un
volto sono
veramente
prodotti
pennellodiretto
^
mirabile
il diletto Giovanni
compimento
le adorabili
una
per
^
questa prima
si deliziano
la mente
e
tono
non
ne
appunto perchèFazio-
aperta? A
campagna
^
una
vento
in cui F occhio
scena
naturalezza
^
alla
avvenne
xjpslgarbonon so*sinuosità 7 Con qual leggerezz
le
e
dal
agitate
soavemente
quanta grazianon
con
^
alle persone 7 Con
^
con
lente
eccel-
.
addossate
j
dannare,
con-
quale è
^
nò
opere
che si debbono
alla massima
rivivere tante
pittorica che
sono
ser-
litori
quanto alla praticadegliignorantiripu-
non
y
in Francia
non
il Quadro
y
ed in
cpesto
parte a quei male
andò
cui
in
propriadelle
^
auguratiripulimenti a
ta
tan-
con
di colorito
ciò attribuire^in
gran
debbesi
sucj
,
massa
che
più quellalucentezza
mostrato
sua
opera
questa mirabile
ha
suo
dalla
^
desiderio di
trarlo dalle mani
seconda
scena
meno
non
dell' altra " è la
dalle devote
donne
.
to
quelsanpossedere
de' Giudei
bella
.
meno
non
,
Vergine svenuta
Quel
ni
Giovan-
pietà di
gru{^
ben
e
corsa
soc-
,
composto
i4
interessa
tutta
vemmente
la nostra
volti
pietà.Qua'
ogni santità Ivi le azioni non
spiranoogni modestia
fra quei soggetti.
Neil'
meglioripartite
possono essere
ad
ultima figura
a sinistra de' riguardanti il pittore
.
,
^
uno
bene
scorto
Ila riunito
Egli é
arte
dovendosi
si
nell'
rintracciaredie da
sanno
parte
una
di
da
cercare
ri-
nel loro ingegno
nella pratica^
e
piuttostochè
"
non
,
rapisce
.
alcuni meriti dell' arte
quelfilosoficomeccanismo
queir
chi.,
po-
simo
incante-
cui tutti
non
commossi
.
Appena
persuadoche
io mi
del
alla diritta sul confine
di
j
in essi consista
di
e
sono
sapere
medesitna
ed
che
Vergine
industria dei Professori^ e
neir
e
la
soccorrere
che
vero
alla asdone^
di sollecitudinee di dubbiezza
carattere
un
nel
insieme
alla circostanza ed
adatto
quei difetti ricercati
S. Bernardino
quadro
dal
possa
posto
essere
francese
viaggiatore
uno
chè
Per•
accordare di buon
non
composizione
che
moderatamente
e
grado al Pittore una prolessi
fu sempre lecita agliantichi e
usata
ragionatamente
mai
in questa
j
^
moderni
artistij che
anche
in ciò si uniformano
ai
poeti? Questa praticadi Federigodiretta principalmente
dair ordinazione del
si può supquadro come
porre
difendersi con
gliesempj dei più
,
può ben
di ogni secolo^ed
grandipittori
questo proposito
assai mi piacedi riferire le osservazioni dei dotti edella Galleria di Firenze
do
ì qualiillustranspositorì
un
quadrodì Andrea del Sarto così favellano (i)
^
a
j
•
(i) Qaadri
di
storia
L
167.
^
i6
Federigo
da
Barocci
il bulino
occupare
foglionel
di
Il
lavoro
che
manierato
bene
le chiome
gran
di
conto
motivo
Un
esse
Quadro
ai dì nostri
di sì alta
stucchi
belli
di Orvieto
ed
intelligenza
buono
appare
il tutto
ma
il
e
dal
al rinomato
disegnoal
nostro
ad
fu rovinato
nel
201.
ncir
Archivio
e
contratti
del
dal
555.
rimane
vi collocò
che
(1);
ora
vi si
il
lorché
alvo
nuo-
osserva.
iS'ìg. al iS;©. fol.
Collegio
•
Lib.
e
fece
ne
del Secolo
terminare
di marmi
vanni
Gio-
,
ancora
Mercanzia
tore
Scul-
un
Scudi
^
(1) Istrumcntì
sere
es-
Scultore
che
di
prezzo
^
Altare
di
celebre
Danti
che
contratto
Collegiodella
sontuoso
faceva
conforme
ornati
^
come
il colpo
no
Stam|)eso-
sue
unitamente
metalli Vincenzio
dal
glie
va-
coUocatQ pertanto in un'Altare
Fa
,
le Statue di buon
arti.
meritava
riputazione
maestrevolmente
Fiorentino
di
principio
Mariette
e
^
AgostinoScalza
fonditore
rante
degene-
.
il geniodel Secolo.
a
le
cui
per
da analoghie
corteggiato
lavorato
^
gusto:
generalmenteè
e
,
,
pregio anche
in
lode
^
bulino
suo
buon
sfilate con
j
spartiti
gliscuri
del
di
nelle
riptxxlursi
a
privo di
è
sul
incise
Jacopo
degni
son
appunto
j
però non
le teste
sono
al Cardinal
ricercateasza
certa
questo Secolo cominciava
suo
lo
disegnatore
bulino
suo
palesanouna
quel
in
cesco
Fran.
^
.
talvolta
ma
to
ogget-
Artista
peritissimo
dedicandolo
1606.
I tratti del
Sannesio
di
presto nobile
di Assisi, buon
Yillamena
in
ben
divenne
verde
pag.
5i.
qoo.
»7
ciò bastava
Né
che
si ricercava
ornamenti
in
i
pochi anni
addobbata
qualiquesta
oltre
spese
Nobile
imitanti
Non
ne' sacri
fino
dal
della
si
fece
che
pubblipittura
•
o
dalla Fiandra
divulgòben presto
si
principalmentei
vi si distinsero
,
i Ghiberti
Secolo
cui
nelle
dalla Francia
^
e
di
lori
co-
a
^
altri vuole
r Italia
tutta
li
Donatel-
ne.
fasti delle Arti Italia-
sacri nei
nomi
in
,
,
Perugia n'ebbe
elle anzi
Secolo
anch^
Erasi
un
Collegiodella
forse
(i)
poco
lavori nel Seoolo
Cappellasi
(i) Mariot.
Lib.
(3) pag.
Opus.
diminuito
la
con
verde
simig^iai^t
praticavatuttavia
di
un
Costantino
apparisceche
ricordato
II.
nuova
di
vorasse
Vi la-
nella descri-
(3)
.
5i.
g5.
uel
sato
Ro-
(3)»
cento
Collegio della Mercanzìa*
€"].
Vol.
ed il
,
la
ornare
spesa di scudi
Collegionon
pittor.
foL
Brun^cci
di Barone
volendone
Errigo Fiammingo
Let.
^
Artista fino dsd
il gusto per
si
ma
servì dell' opera
:done di S. Lorenzo
copia
.
Mercanzia
Perugino
valente
un
Francesco
XYI.
libri dello stesso
un
conta
Padre
Cassinense
tempo lavori in buona
per
essa
nel
XY.
Monaco
(2)
peranche
era
che
meno
prìmo
fra noi
e
,
non
edificj
quest'arte
come
Musaici
pressochéi
fabbriche
Dai
allo scrìvere
^
Italia il gusto
per le invetriate fatte
in
Giunta
isquisiti
con
Corporazione
.
tant'uso
^
!i5oo. scudi
a
dell' altre volte citato Cronista
cessato
Cappella
compiuta una
intieramente
per
"
rendere
a
3
i8
Una
le arti del
tutte
tea
col collocarvi
di
quel seggio diviso
fronte
e
due
intagli
di
«
seggio di
9»
tagliè tale^che
noce
artefici
Roma
lo hanno
cui
con
oro
non
può
non
Ercole
un
Ercole
di
i
(i)
j
timenti
compar-
:
e
y^
.
Tcmimaso^
qiKili
per
se
II
^
simile
uno
è
esso
ed
la maestria
L' esecuzione
,
i
artificiosiin-
meriterebbero
travagliato
migliore
essere
Iia
ne
posto fra gliArtisti Toscani.
un
tanti
con
Jacopo Fiorentino
Maestro
un
a
po-
vaghissimoper
^
messo
furono
ne
otto
così scrive il citato Cronista
cui
^
Gli
pure
del
segno
di-
si
deglistes-
Jacopo bisognadire che nell' inventari;
lavori fossero sommi
simiglianti
Maestri
Tanto
più
e
j
.
valutabile
è
quel travaglio poiché
j
fu
nel
in cui
tempo
fatto incominciavansi ad introdurre nella
ornati
quei
cartoociami
gli
foggiadeche tanta
insignificanti^
ga
vo-
acquistarononel Secolo XVL,
non
sbanditi del
erano
dell'arte
cominciarono
le stampe si
con
di
tutto
ad
educati
amenità
(i) Lib.
di
verde
e
ma
che
nel
seguente
decoro
nuovo
per
in discredito
da
che
divulgaronoi grotteschiamenissimi
di Tito.
forse nella Scuola
gusto
;
essere
Raffaelle\, e delle Terme
,
'^
adornarsi^
in
laterali
'
,
suoi
di
sa^i
già deraolito^^
non
ncir Altare
finalmente
maggiore splendidezza
con
che
bei
mostrare
disegno^ dopo vaghe pitture^ dopo*:
architetture
ornate
dovea
Cappellache
e
di
fol. Su
stile
^
Archìv.
Que'due
fiorentina ricca
sapeano
del
i
come
CoUcg.
del.
di
sti
Arti-
ogni
PerugiMercanz.
^9
id
eli assai buon^
erano
intendimento nelle arti del di*
ereditato avendolo
s^no
dal Vannucci^
,
pochi lustri
grotteschila Sala
ornò
Udine
il bel
loro
arte
di
del
Cambio
avrebbero
solo
gusto
nel
chi
hanno
Artisti
sommi
hanno
le
figuredi
S.
dorature, che
accrescano^
o
rali
latecompartimenti
del
stemma
intaglio^
di
parte
ornano
della
sua
Artisti
di
solita
il
di
^
il
pregioad
fa
tura
più
collocata
celebri
splendidezza
il Panteon
Artisti
fra
Battista
we
oono-
essere
Canova
nell'
serie di
una
di
un
per
le Arti
onorare
con
le
neU'
aìino
.
atessi
le
se
giudici
quegliintagli
,
Sig. Marchese
arricchire
tanze
rappresen-
tal Giovanni
un
diminuiscano
Determinatosi
Chiara^
S.
di altre
e
quella
dell' abilissimo
Pietro
Perugino
Sig. Raimondo
in
e
gU
1817.
scorso
Betti-
marmo
Trentanove
to
trat-
degli
protomi
,
di
zo
mez-
^
che meriterebbero
vaghissimi
intagli^
(i)
beli' ordine
un
ci faremo
Non
eseguiteda
furono
che
e
gustato la
ha
non
Bernardino
^
allusive alla virtù.
accostumato
riquadrodel
piccolo
della Carità
Francesco^
gli
che
goffagini
mai
di facciata^ fra
in un
grotteschi^
di ornati
molte
buono
grifonedi
Collegio;e gli otto
di S.
I due
.
un
altre
e
^
dei
pratica
precisione
insieme
tutto
ha
non
al bello dell'Antichità
rocchio
in
j
piacerea
possono
di
j
,
cartocciami, od
insignificanti
stessi
dell'
toreutica
questa
a
di maestria
e
Raffaelle
potuto sostituire a
fra noi
di buon
legno piena veramente
da
scredito
senza
,
esecuz^e
Giovanni
come
laonde
questibellissimi grotteschied
neir
elegantissimi
di
disegniprobabilmente
S. Pietro:
non
di
ornato
avea
^
i
con
Coro
avanti
(i)il qualeappunto
,
•
30
sduti
per
del
da
lavori
via
di
Secolo
di
incisioni
esatte
lumeggiare
di
che
legno
così
cioè
oro
a
somiglianti
all'occhio
forse
ornati
mo^
la
questa
era
ma
:
non
^
producono
Talvolta
effetto
cattivo
le
belle
che
Arti
.
sogliono
non
e
di
dalla
allontanarsi
di
isdeguano
non
^
prestarsi
al
adattarsi
genio
natia
alla
de^
loro
volubilità
della
da
mo-
tempi
•
^
Approfitto
marvi
i sentimenti
e
^
semplicità^
di
quella
di
questa
circostanza
deir
altissima
cordiale
amicizia
onde
che
stima
che
confermar-
a
vm
vi
mi
so
profesunisce.
OTTAVE
DEL
PROFESSORE
filEZZANOTTE
?\
III.
sublime
di
Oh
A
dinnanzi
te
Che
Talma
or
in
L' occhio
tutti
del
T arte
cui
a
,
desta
ne
pennel
j
si svela
r
questa
tela
colorata
Divinamente
cor
ridir di
pregi può
gela
or
avvampa
opposti affetti
cento
Chi
funesta
scena
orror
,
Chi
esprìmer
Sien
que'moti
lor
in
come
quegliatti^
^
parlanti
tacer
quei
e
?
sembianti
ir.
Sol
di
Il Redentor
lacerto
Ogni
vedi
Ne
stride
Vivo
La
E
allividito
sospeso
ancor
pieno ;
d' onte
strazje
teso
e
piaga
immensa
rosseggia! H
sangue
fronte
china
è
quasi palpitanteil
e
j
Vi
al tronco
la destra
per
pel
e
j
!
seno
rappreso
Nazareno
volta
tien
all'omero
y
parte ivi è raccolta
ph quanta di Gel
l
r.
A
quel sebbene
luce
Eterea
le
Sovra
.
spalle il
Tuttor
labbro
Che
Oh
e
con
un
crin
1'
ai miei
aure
diviso
gemebonde
placido sorriso
dolci detti
si confonde
ancor
crocifissor
vi
;
i
j
quel jùetoso prego
Padre
diffonde;
biondo
il bacian
e
sul
viso
si
intorno
Ondeggia^
Spùnta
?"
scdorito
suona
perdona!
25
ri
Ma
sostener
Maria
Vittima
Eva
volto
in
agonizzando langue
di
innocua
che
"tal^
Promettilor
affetto:
materno
sì credesti
di
all'angue
diletto^
menzogner
Vienile
contempla;
n
d'una
dolor
Figlioesangue
il tristo aspetto;
Madre
tenera
Pallida
del
pnò
non
quel volto
su
madre
il tuo
e
è scritto
delitto!
ni
0
Serafini
d'
voi
o
j
ardenti
amore
,
Scendete
consolar
a
Maria
che
sviene
"
E
agitando i
soavi
le
Ritornate
Ma
pronte
al mesto
che
Donne
luci
sue
serene
:
ufficio
vista
a
lenti
vanni
di
piagnenti
ecco
sì acerbe
^
pel Figlio
Gemon
ed
alla
pene
Madre
aita
,
richiamarla
tentando
Porgon
vita.
in
FIIL
L'una
£
sostegno all'egrofianco
curvandosi
amorosa
Tiepido
Versa^
Nel
dai
umor
e
bagna
Ma
di Ld
disperatoaffanno
ti' altra ululando
Oh
rai
Madre
( dir
l'affanno
con
vorrìa
le tronca
fassi,
l'abbraccia;
dogliosie
la smorta
bassi
faccia:
immota
stassi
ap^te
braccia ;
)
chi
te
consola
?
.
la
parola.
.
.
36
JX
di terrore
e
pietadeatteggiata
Dì
La
E
yé' che
terza
pel dolor
che
A
Da
E
Yergin pende
si fa
ornai
^
Precipitosaambe
che
Ita pena
la
su
le
ristagnain
sul volto
questa appar
da
core
vigor prende
e
j
quegli sguardi e
quegli atti
costei la Madre
rassembra
furore^
palme stende;
Maria
a
,
espressa
^
ìstessal
X
E
Q
A
confortarla
Forse
Le
Giovanni
diletto
potè
amabili
può^
che
nel
?
periglio
il tuo
Ecco
»
lacrime
accorre
oblio porre
in
si tosto
i due
;. sol
Sorreggendo Gesù
XW
non
si crudel
in
parole
noi
far
Ma
or
duol
.
.
•
Vegli soccorre
può
che
Figlio?
dal
lo
ciglio
conquide
"
E.
tra
il
la
e
figlio
il
Madre
cor
divide
.
XI.
la Croce
Rapito appo
Fra
le
Calan
Giosefifo
dal
L' aspra
Un
Fra
e
Nicodemo
le solute
tronco
chini
qpoglie:
ghirlandadei pungenti spini
altro
E. ferve
accoglie^
teneramente
man
sue
Mentre
pie divini
i
^
tien
che
in
Topra
su
per
ilflutto orrendo
pianto si discioglie^
V
erte
scale
.
di
quel
dì ferale.
a;
XII.
pennellodivin
Oh
Poesia
Or
la tua
umil
con
contrasto
Con
industre
alternar
Non
di cotanta
L'oreccliio
vaghezza
d'ombrai
e
dolcezza
musico
ingombra
accordo
^
gruppialtera
pupilla
vi
intorno
achèà
l'animatrice
Tutta
grandeggia
y
nobilmente
Ivi dell'arte il
lampeggia
"villa;
genio aleggia^
sovran
Iride insolita vi
un'
Ed
ivi
all'attonita
Piramide
è grato. (*)
IL
XI
D'uniti
agliocchi
dell' Arte
Quel Miracol
^
di luce
armonica
uman
lor
in
!
in vivi colori armonizzato
G)me
E
adombra
carme
moti
Qual di
grandeiza
y
brilla^
e
folgorante
pura
luce
Della
cui
Quel
Pittor cinta
contemplò Natura*
xir.
Esulta
bianca
Con
In
mia!
Patria
o
ad
Esulti
invida
la
C)
y«di
che
dell'Arti
Lbozì
j
dei
gloriadi
Ognor mira;
Sola
man
Italia^che
G*escer
puoi
giorno^
pietrail sospirato
d'onor
quest'ppra
cui
Tolta
Segnar ben
Storia
vero
a
noi^
fece ritorno
:
suoi
figli
stranieri
a
scorno
Italia il ciel destina
ognor
Madre
e
Regina.
pittoricadell'Italia
T.2,
p«
i48*
MUNICIPIO
DEL
ARNATE
NELL'UMBMA
NUOVAMENTE
DEL
NELL'
SCOPERTO
IN
MUSEO
LAPIDARIO
UNIVERSITÀ'
DI
INEDITO
MARMO
PERUGU
LETTERA
AL
OH.
SIG.
BARTOLOMMEO
BORHGESI
comunicarle
de
prendociun
fin
indegno
codesto
del
potreU)edivenire
^
della
tutto
gnito
inco-
monumento
un
non
di lei considei*azione
altresì
lavoro;
Arcadico
inutile
non
del
vecchia
di
e
ed incremento
alla
più certa
j
Classico
greco,
L' Iscrizione
da
sortendo
da
bel
scolatain
j
da
poche miglia distante
procurata al
me
cippo fastigiatofu
delle porte settentrionali
una
,
ti
scrit-
monumenti
latino.
e
i8i5.
nel
rinvenuta
ce
lu-
di qualche
interpretazione
sicura
e
aglistudj della
tutto
dagliantichi
riceve
potrebbe
come
Geografiache spesso
,
fu tosto
ed
,
Lapidariadella
ed
quale scuo-^
Municìpio nell'Umbria,
nuovo
qui
la
Iscrizione
j
onoratissimo
divenire
antica
Inedita
una
che
e
,
di
lapidario
Museo
è in tali termini
patriaUniversità^ed
gia
Peru-
sta
que-
concepita.
M.
D.
VERSENI.
F. LEM
L.
....
TM
GRANUNI
COH.
TRIB.
XVI
LEG.
n.
vaso
VOLVN
XXXIL
FIRM
FLA.
HISPELLATI
VIR.
PATRONO
patera
MVNICIPI
.
ARNAT.
VIXIT
ANNIS
.
XXXIL
FRATRI
PIISSIMO
.
VERSENVS
APER
.
Appare
chiarissimo
Manibus
Verserà
Lemonia
Tribuno
che
debba
,
Graniaru
Cohortis
Filii
XXXIL
:
leggersi
Lucii
Ex
Diis
Tribù
Foluntariorum
33
Legionis XVL
Tribuno
HispellatiPatrono
XXXI
Protri
L
fin
assai pochi
incontrarne
Olivieri
Vi
(i),ed
luogo
è
di
credere
a
Ottimo
ed
peraltroche
contrade
nostre
queste
è
(2),
presso Gori
fosse
Prudente
occorso
dell'
pesaresi
cale
famiglialo-
poiché un
j
F'ersenio
un
mi
appena
quellidella Toscana
in
rarissimo
come
ne' Marmi
esem[^
Annis
F'ixit
noverarsi
qui
j
Duumviro
Aper (Posuit).
f^ersenus
Piissimo
epigrafia e
antica
Firmae
Arnatium
Municipj
può
gentilizio
Il Primo
ncir
Flas^iae
p^ersenio
ben
sono
noti ih
y
altra
psruginada
Iscrizione
pubblicòil
che
la
tare
frattanto che
stente
in
dalla
banda
un
Maffei
lo
(3) dopò
riprodotta
me
(4). Sembra
Miffei
stesso
opportuno
la diede
eà-
come
del perugino contado
villaggio
sebbene
stessa
degli antichi Amati
situato
qual*
,
miglio distante
che
da
questo
che
Granio,
perchèil
che
,
Un
suo
Urbana
nomi
Pag. 5.
C?) Insrript.
sembra
in
Lollio
parente di Verseno, ari-
cognomi
'
(.3)
Iscriz.
(4)
JUtis.
(5)
De
11.
periig.
veron.
nomi
Opus.
Etr.
pertanto,ed
una
il.
Vou
CCCLX.
352.
23o.
4i5.
///•
3o4.
Siy,
6.
Eom.
IL
a^o-
Grania
incontrano
,
11.
ab
deris"abantur
normnibus
frequentis
:
(O
urb.
posito
pro-
derivato
esso
^
scrive che i
troppo
non
Ed
.
un
.
fa trovata
luogo ove
Graniano
patruorumque
Granio
Marco
dal
e
cognome
Panvinio
y
(5)
,
potèessere
matruum
rum
essi
di ferseno
lia memoria
di
da
nci-
3
fra
34
'
,
anzi
che
amate
in
una
8 16. fu
esso
nell'anno
ove
fra le iscrizioni etrusche
un
discoperto
prima
volta
qui quel
LVDINIAE
è
dell' etrusco
iscrizione
chiamò
di
e
^
è
nuovamente
(2)
luce
Versenio
io
nuovo
un
181
4-
iu
suburbana
una
Ivi si
Università
.
se
appena
volte de'
ne' vecchi
è
anche
De
Veggasi
periig.
cornea*
Perugia
nomin.
Varrone
Roman,
H.
aSo.
si*
dell^
di cui
f^erus
,
in bella
ci)
Lapide pubblica-
Sa^.
bruiisonis
Jt. IL
e
^
DisirUus
esempio
Il*
menti^
monu-
scoperto nel
esso
di
mi
no-
perciòche
forse incolto
campagna
legge un
trova
ne
Iscriz.
(3)
soventi
vengono
Museo
trasportato in questo lapidario
mìlmente
alla
Sellb
Gotofredo
negliscrittori;ed
inedito
marmo
come
fondo
in
le Iscrizioni che
piace di aggiugnerea questo
mi
inoltre
Diremo
rari almeno
o
che
meno
vestigia
.
ci scuoprono
^
non
idioma
come
affatto nuovi
o
molte
conserva
for«
essere
.
vero
pur
a
dovea
quella specie che
brutisoni
Egli
che
e
y
dell'altro
APER
il cognome
4-
nuovo
^
dell' indole
GNATA
materno
nome
F
A.
LUDNAE.
se
per
:
C. CRANIA.
Anche
qui si da
ritrovato eziandio^ che
semibarbaro
ipogeo^
toscano
fu questo titoletto la*
y
tino
la
1
Manidpib
prossimaad
assai
campagna
,
.
al
vicinisóma
perugia(i) città
di
marmi
cap.
ffaUe
1.
JV. FU*
Magdeb, 1737*
35
.
primieramenfedal
ta
(2)^
ti
Maffei
Dona^
^
posciadal
e
(i) quindidal
defonto
eh. amico
mio
Moasig.
(3)
Mariai
•
D.
M.
vaso
C. F. IVCV
C. LAEUO
•
ET
NDO
LAELIVS
L.
.
.
FRATRI
PAVLUNVS
.
PIISSIMO
ANN
VIXIT
.
LV.
.
MERENTI
BENE
.
C.
AMICO
VERVS
DISINIVS
.
.
MEREN
Ma
mano
,
ci ha dubbio
non
posto nel secondo
di
caso
y
uniformarsi
,
PIISSIMO
,
che in
esso
questo
esservi
espresso in
è
marmo
esso
quellaantiptosìo mutazione
Scaligeronell' indice grammaticaleal
j
recò
riano
da
tanti
Ivi
Lapidi
e
si vari
abbiamo
per LIBERTI
TRI
ed al FRA-
.
E
forse da
di casi j
Tesoro
con
altri
si lia
perugino somigliantissimi,
Marmo
Grutero:
L.
SVRDEU
(1)
Mus.
(a)
CLXIX.
(3)
Frat.
(4)
DXLlil
(5) DCXVlh
CCLFIIL
veron.
a.
Jrvai.
6.
a.
654.
di cui
grute-
.
(4)
esempj
,
al
nello stesso
PROGVRATORI.
FELICIS
.
noscersi
rico-
per GLVSIO
€LVSII
(5)
terzo
tratti intieramente
esempj
.
LIBERTO
sia
nome
la tessitura
conforme
mentre
così al PATRONO,
in
ma
Grar
di J^erseno
marmo
queir Epigrafe do^ea
ed
caso
al bel
per tornare
36
CORONATO
in
luogodi
VRBIS
.
PATRONO
in
luogo
in queste
.
.
.
j
r ha
.
.
Mazocchi
primo
noscere
rico-
a
proprius sermo-
antiptosi caracter
j
che
ictìcàTiKOV(3)5vpiuttosto
tario
FLAMINI
VETIIJANO
di
forse il
(a). Fu
PERPETVO
PER-
HONORIBVS
.
,
AETERNO.
•
.
his
ROMAE
•
FVNCTO
PER.
.
SACERD
CVRATORI
.
FLAMINIS
.
.
VÀLÉMO
.
VETTltlANI
POBIiCOLAE
PETVI
(i)
SVRDEIO
vizio del
un
quadra-
quel profondis^mo Filologoniuno
meglio esposta del dotto Marini (4) avendone
dopo
e
di
j
prima
Io
sulle
anche
scritto TAb.
non
tratterò che
cariche
miHtari
*
Morcelli
(5).
1' erudita
poco
Egli fu
di Verseno
.
della Coorte
XXXII.
dei
curiosità
sua
Volontarj che
Tribuno
si trova
morata
me-
,
in altri due
8.
e
il Muratori
presso
che
in
marmi
presso
MCI.
furono
onorificenza
stipendiar)parlaCesare
i.
CCCCLIV.
ilGrùtero
Dei
militi
al di
sempre
volontarj,
degli
sopra
Bel. Gal. 5: Bel. Cw.
3.
j
gasianche
lib. HI.
Livio
sul Duumvirato
la di cui
y
forse di
Non
giova poi
municipaleche
Magistrato
Graniano
8ca
V.
origine
fu
famigliaumbra
della
onorata
ed
ascritta
seconda
fra le rustiche Tribù
(t) CCCXXXK
".
(2)
CCCCLXXX.
(3)
De
(4) Frat.
(5"
De
perciòalla
ascia
5.
6:2.
jérvaié
63.
4o4.
sijrl.Inscript. 65.
66.
Tribù
romane
pd
romana
^
y
fermarsi
occupo
^
Vegseno
Veretru-
dinanza
Cittala
Lemonia
y
come
,
ben
di-
li
mostra
da
Lemonio
pago
che
Sembra
anche
Romana
famiglia
poco
una
come
alcun
nel
poco
j
locali in
i
sono
sempre
urne
etnische
questo
con
(3), sulle
dell'
Museo
(Mdi
te
trova-
e
H
;
a
zi
Lan-
prima
e
j
Graniano:
quelladata
essere
di
quel
Lanzi.
,
potè
'
R
,
e
Or
per
far^
del di cui dialetto assai
Dori
antichi
si
riconoscervi
dal
una
che
diedi
e
romano
epentesiaumentarsi
VESE-
d'Iscrizioni la-
tracce
(4)
^
riproducen-
me
poiché prvemi
uomo^
diversa da
Gli
Versenim
.
partecipa1' etrusco
per
i Gori
presso
passandoad
nome
Le
.
donna
di
nome
di
come
paesi
qualchediversità quellavoce
questa di p^erseno
mezzo
vicini
VESENE
un
menti
monu-
migliorespiegazionequella di
finale ben
una
I
.
Etniria
conoscesse
ne
avven-
,
danno
VEISENIVS
line deir
essere
utili confronti
più
nel
,
fosse
nome
cambiasse.
i
Vesj ora
ci
un
sembrò
titoletto
di
famiglieToscane
j
lesse
che
o
diversa
nome
suo
miglioriper
de'
vi rintracciò
NTVS
nome
somiglianti
ricerche,ode'
Perugia
(a),
altre
tante
a
,
dola
TribuN^rese
altri Militari si tro\Jano^a3critt
Etruria\, la quale passando poi ad
in
in
suo
la stessa
cui
j
quale molti
alla
ed
Sig.Riccy.nel
37
opuscolosul
eruditissima
,
dissero per
esempio
,
et\(t$itg
ov
o'XÉce^TToypercKSTTfov^Q così i vecchi
et\€t0oLgfov9
(i) Hieey
op.
(a) Sagg.
di
(3)
Iscrizioni
(4)
II*
35a.
cii.
Appendice
ling. etrus.
perugine
4i%
ili*
.
ii.
i.
3o(,
lao.
Sjo^
La-
38
tini prosum
la R
do
la S
innanzi
surswn
e
per prorsum
susum
e
in f^ersemus
come
(i) Comunque
veggasilo Scaligero
par
.
o'VERSENIVS
\TESEN1VS,
sia
Ipogeo
un'
il
che
certo
dalla
derivato
mi
che
intiero
•
Del
favore
in
più
per
paesiforse
poichéio
degliAmati
e
marmi
(a) ed
che poteano confinare
territorj
nel paese
stesso
pietraterminale
già da
degliAmati
^
i confini della Colonia
altrì"
fra
loro^
una
discopersi
(3)
pubblicata
me
Yerseno^
e
già
Ispellate
^
Panvino
presso
da
assunto
della Colonia
Duumviro
era
sul
piuttosto
io la tratterrò brevemente
resto
patronato
mentre
ponen^
di
su
gaite Yesia che in Perugia ebbe
Etnisca
nota
,
ove
si
gnavano
se-
Ispellana.
FINCOL
HISPELL
E
della
situazione^e
degliAmati
paese
coUocasdone
vasi
una
(4)
farsene r elezione dai
vea
nel
•
Colonia^ od
protettoree Patrono
a
queltermine
allora si scrisse sull^
veggasicosa
^
autorità di Siculo Fiacco
Allorché
di
un
Municipioelegge*
un' illustre
soggetto, do-
Magistratimunicipali
o
^
dalle Colonie
j
per
(i) Coniectan.
in
Ì2) Imp.
pag*
Hom.
(5)
Jscriz.
(4)
De
perug»
condii,
di
me2szo
Varrò
e
pubblico
n»
jio*
ii.
agror*
384*
ediU
Goes
•
solenne
de*
4o
recipere di^netup potrò-
Muriicipium nostrum
ùuie
cooptari Rabida
se
numqiie
in
umbri
degli Amali
Storia
La
positopermittat
sua
è ben
seguito^come
romano
fiata ci si manifesta
da
in
stampe
dopo di
Ivi
lesti di Plinio
da
prima^ «ed
credere,
esposta per
fino
Silio Italico
di
altri
che
V antica
Ama
j
Io castello distanti? da
la dal
al di
il
oggi porta
Tevere
confermare
tale
un
di
fra essi
,
-
(1)
di
una
i
Tolom-
di
l'opinione
menzionati
in
da
picco*
un
quale fino
Civitella d' Arno
A
al dì
meglio
.
monumenti
e
che
pubbli-
,
riconoscere
castello il
y
di
nome
fu
ca
Perugiacinquemigliaall' incir-
,
d'
ma
prij
1800.
(3)
gli Amali
e
j
assolutamente
essi si doveano
la
per
di
dal
confermata
(5)jfu
di Livio
(4)^e
al dominio
fino
mezzo
^
n^eo
schi,
etru-
esaminati
qualcliediligenza
con
(2)
.
oggi solo
opuscoloa parie
avere
creto
de-
Municipioromano
come
altra volta
stesso
me
censuere
da
il di cui paese
j
hoc
incisa
hospitali
j
domo
in
,
divisamento^siprodusserovarjantichi
Architettura
vecchia
e
di
e
Lapide ivi
vati
tro-
Iscrizione già
singolare
pubblicata
pijivolte (6)
.
(0
Moreni
(Q)
//.
(ì)
rui.
Toscana
11.
447.
14.
(4)
fii.
(5)
Dee.
(6)
Iscriz.
I.
\.
«Ila slampa
distrutta
Bibliografia della
lib.
IX.
perug.
di questa
Cittk
di
11,
epistola
Ama
,
monumenti
di
a3i.
pag.
e
qualche
sì
Contemporaneamenta
fanoo
,
v' è
molta
interesse
degli
speranza
•
scavi
da
nella
varvi
ritro-
4«
che
questa
Tuttociò
nacci ;
Ciatti
del
sta
propo-
Cellario
del Maffei
in
iella di Arna
anche
,
e,
die
j
i
nell' odierno
Museo
si
ripete
ni
opinio-
dell' Arduino
qualitutti
conobbe
ri-
castello di Givi-
]a stessa
nel
qui
le
del Quverìo
,
essa
.
confermate
si rinvenne
ove
,
sa
stes-
al Guaropposizione
del Mazocchi
e
j
r antica Ama
Università
Ama
quell'
j
j
mostrare
già rammentata
espostoanche
,
esistente
ricordava
Classici
del
gurata,
inau-
stabile fondamento
meglio dire^ furono
a
o
fu
[xut-
opporsia
quellaEpigrafesi
que' medesimi
da
lite
so-
facile
facile altresì di chiaramente
fu ben
in
come
Dea
una
lui stesso
da
ben
Fu
Ama.
opinionesenza
le
riferirlacon
a
Dea
una.
,
chiamò
che
sua
e
ed
paese
un
e
^
primo
visioni fu inclinato a ravvisarvi
sue
tosto
fu il
(i)che
Goti
n
Ejngrafeora
di questa
lapidario
.
PHILEROS
;
QUI. PRAEFVIT.
-
TEMPLO
ARNAE
STATIA.
FORTVNAE.
CARITÈ
D.
D
cioè Phileros
qui praefuittempio civitatisÀrnae
Statia Caritè
Fortunae
di
manca
(0
E
.
per rendere
avanti
quellacopula allogata
nel
Mus^
dedicant
marmo
JCtnts.
^
veggasisulla
scorta
Statia
,
et
et
gione
ra-
che
del dotto Ma-
^
II.
70.
4^
si notò
iÌDÌ(i)cosa
parlaleasidetto
Che
altre
da
(ù) di questo
poi fosse
bene
può
,
Ora
mi
e
in
già
posciafra
e
j
de'
uno
aj^prendersi
esoandio
(3)
pubblicate
me
i
piaceaggiungerneuna
.
fin qui
pubblicata
non
nati
Fortuna
Iscrizioni ivi ritrovate
tre
perugini(4)
nuova
la
degli-Amati
quel comentario
marmi
noi altre volte
•
Numi
principali
da
da
e
^
in questo Museo
trasportata
dal paese
d^li
fino
lapidario
Ar-
dal i8i4«
POLVTIMVS
NERON
POPPAEAE
.
.
.
.
.
FORTVNAE
DKPENSATOR
.
(nx)dottae
che
in questa che
ma
linea la
ora
esempio di
Non
eziandio.
triplicate
^
stolare
(i)
è da
ma
del
Iscriz.
(a) licriz,
(3) Pag.
(4)
II*
che
.
è
.
vedere
Io
perug.
(5)
(6)
Iscriz*
perù
g.
amico
io*
i«
I*5*nota
ii.
(5)
j
da
secon-
nell' altra
j
la
accennai
ne
a^i. a^a.
Li iter.
manca
ri-
mogliedi quellosciail primo
questo per avventura
dottissimo
Mban*
più nella
me
antiche Iscrizioni duplicate^
e
117.
Anecdm
.
vedersi sopratuttouna
mio
3^0.
vi è di
^
vi è ricordata
Cesare
guratissimo
(6)
si dà
NERON^
voce
similmente
ove
l'Amaduzzi
pubblicata
prima avea
,
altra da
ad
somigliantissima
L' iscrizione è
46
1*
li.Siy*
pur
qualchecosa
dissertazione e{H-
Sig.Dotte»* Labus
43
intorno
nel
in
E^taffipubblicata
antichi
due
a
fililano
1817.
io tolsi il carico di
Allorché
ci sulla
lo feci contro
della antica Arna
^tua2Ìone
vera
impugnare Guamac*
,
eziandio^poichénelle
il Lami
Lezioni di Aii*
sue
me
(1)collocò gliArnati d'intorno al fiutale denominazione
da cui gli parve che una
Amo^
nelle sue
prendessero sebbene quel dotto uomo
tichità toscane
y
Gualfondiane
Lettere
sembra
Lezioni
j
y
opinione.Ivi
Arno
presero
il
anclie prima di quelpubblicate
le
che avesse
gliore
già propostauna miscrive
quei popolii quali fondarono
nome
nell' Umbria
la città di Arna
y
di coloro
che abitarono neir
dubbiezza
opinionecon
ciò che facilmente
che
pensa
j
ogni
Alla
testa
da
e
che
la chiama
di
fae quel mio
la
a
vuole
ordina
»
opuscolo
ove
li
da
coman-
nelle
Lami
nel
suo
che la Gttà
egli
come
pensare
Lanzi
tore
scrit-
,
sue
zioni-ar
Le-
saggiodi
Adarnaham
si crede denominata
quel fiume
situatone
vera
più inferiore,
letterato si
propone,
si distorca per
Livio
Colonia
,
LinguaEtnisca (s), scrivendo
cinanza
Etruria
prima 0{Hnionedel
.
furono
che
Monsignor Guarnacci
quasiil dottissimo
come
e
quel
fece
non
fiero
veramente
Fiume
forse dal
egliche
li
dalla vi-
egliperòconob*
Dacché
.
si fermò
contrastò
senza
y
dell*Arna
cambiò
nell' Umbria
in
y
parte di sentimento
(i)
II.
4i5.
(a)
II.
080.
(3)
ae.
lAag. iSoa*
j
scrivendomi
(3)
3»
cominciò
a
j"»
pendere al
)"
Alìarnaam
)»
)»
»
-»^
che
parere
allora
ed
in Livio si aHbià.da
sarebbero
non
due
I^gere
città
,
meritò
anjtica che
sempre
chiamata
creduto
sempre
il nònne
di Fluenzia
Arna
come
,
svanii'ebbe del
ho
avessi
»
to
il suo
dinanzi
comentario
In
9»
accennai
nelF
Arna
scrit-
avrei
•
qudlo pertanto
originideir
Ama
j
.
diversamente
V
quando scrissi^
.
avuto
altra
io. ho
^
creduto
Se
tutto
j
))
che
Quella prima
sempre
V
e
j
.
Umbra
una
^
Umbria^
le
sul-
qualchecosa
pur
e
mi
clinalo
in-
dimostrai
a ricoìioscervi originigreche
poiché
piuttosto
y
il
sembra
ne
greco
nome
del
dell' indole
e
^
che orientale
linguaggio pittofito
ed
asiatico
e
,
più
1' origineed
dedurne
giorno,abitarono
un
ed
impegnai di
mi
da
etrusca
poi
y
Amati
{Sigli
giorno fu
un
y^
della
che
vistile
bella
ne
rinvenisse
che
accordi
e
,
Lapida
il:Patronato
di Yerseno^
del
altra alla Bastia
io
sì
ciò per
qui
ove
.
propizia
quasicontemporaneamente
y
se
mi
V
conoscere
romana
j^
si ricorda
vide
che
Fortuna
farle
latini inediti fin
monumenti
nuovi
Quella
ritrovato
FUmi-
,_
nuovamente
mostrargliela
di
^mezzo
da
nome
.
poiché io
a
il
T Etrurìa
umbra
tomi
ricordar-
oi^mone potrebbe ora
quelliche
da
e
Arna
miglior
,
,
£
A
.
nuti
Tessaglia patriadi que' Pelasgiveche poi si dissero Tirreni. e parmi
verisimile
essi^ come
boria
Mazocchi
^
in Italia
assai
e
j
tale
una
della
r Arna
Swinton
,
di
conferma
^
Maffei
come
,
y
opinarono
greco
al
si
come
Municipio Amate
nelle vicinanze
e
^
nel
45
Asèsi,luogo poi non
contado di
antico paese
Mi
fu
d^li .^nati,
questa comunicata
bil Sig.
Francesco
suoi fondi
die
dal
verso
perchè trovata
,
prà da
^
por la
da.
quellaban-
possessore il No-
suo
Beali
Antonio
rustici
si da
ora
almeno
o
distante daU'
tanto
letta nell'
me
prima volta
D.
ne'
,
orìgindee
.
M
VEIEDIO.
L. F. CLV
CRESCENTI
AED
.
nVIR
L
D.
.
ALMEN
ET
RELP
Q.
ARNAT
.
.
FORTVNAT
VEIEDIVS
.
PATER
ET
aSPIA
.
.
MATER
MARTINA
.
cioè Diis
manibus
.
triljuClustumina
stori
n
Munidpio
Rei
Pater
Alimentariae
et
filioex
JmatiwnVe-
Cispia Martina
pertantooltre
Amate
Luci
jwi dicundo quàe^
Jedili Duumviro
Reipublicaeet
jediusFortunatus
F'ajedioCrescenti
Mater
i Patroni
.
rica
ca,
fra
quale sembra che noA abbiasi da noverare
nie,
le altre Colole munidpaliMagistratureeblìe come
Municirianche i Duumviri
e
glisplendidisàmi
con^esemjào ben raro, olirei
giudiddelle cause
e
i Questorieziandio
Questoridelle pubblicherendite
la
,
^
,
dei
pubbliciAlimenti
^
ddk
qual carica gU'esèmpj
TOT
PUBUC
A8T0R,
Y01«
HKW
LIBRARY
LENOX
rOOMIWkTlOW»
TJUOBM
A.MD
5i
LETTERA
Oe
visdmo
Sig.Professore dottissimo^e
ella"
amico
(i)
fosse Autore
non
»
mio
di alcune
squisitis-
monografiesuglioggettidella profondaArcheo*
àme
logia
"
élla
sé
utilità di
esse
riconoscesse-
non
della
sul cont6
pieno la
a
ogni ragionedi
per
dottissime
tante
studia
e
Mitologiace
dacché
dero
die-
ne
,
Boetti,
Heyne^ Thorlacio,,Grodéky Creuzer, ed altri,
,
ardirei offerirle la
appena
una
somma
^
per esempio luniery Dbering^ Mèyer
gér
soa-
Gabinetto
di questo pubblica
plastica
Medusa
antidiità
Qie
fosse
posto
favore
stante,
troppo di-
sapere
acquistargli
qualche
produzionidottissime in
cui vorrei
a
opuscoliletterarj
altre
ad
coUezicMie
vasto
di
di
vora
il la-
per avventura
tenue
suo
il suo
potrebbe
limtamente
codesta
dal
se
e
^
pure
troppo
se
.
ne
di
presente monografiasu
,
destinarla
.
Se
cosi le
piacesse
re
pertanto"io prenderòad •espor-
quel Monumento
le circostanze
ne
che
aspetto Mi
lo
troppo
tratterrò
eccellenza^ de^avori
let.
di
Bologna
voi:
ne
sotto
dunque
della
quindialla esposizione
(i) Opùscoli
j
accompagnano
.
antichità ed
comune
ovvio per
un
alcun poco
druplice
quala
sul-
dendo
e discenplastici,
fàvola di Medusa
If. 1819. pag*
ai5.
52
le tradizioni
conforme
coli'e^rre
terminerò
latini
j
Artisti neir
neglistessi
grecie
degliantichi
il costume
esprimerela Medusa^
nel ricercare finalmente
e
fosse riserbata questa rappresentanza
qualiusi
a
declassici
mitologiche
lavori dell' Arte
di
e
^
qualicostumi
parte £icesse«
E
perchèella
è
opportuna
necessarissima
e
premettere l'esatta descrizione del
prende ad
di assai
capo
grinzoso ,
fauci
"
che si
si ravvisa il
Gorgoneo
ocelli tremendi
da
orribilmente
questo
y
Monumento
spaventevole
aspetto
con
e
in
esporre
cui
col
piattoe
ispalancatissime
con
j
viso
y
linguasanguigna
sorte
cosa
chioma
La
•
sparta ne
la spaventosa configurazione^
accresce
alla
altrove^si uniscono
quale come
spaventevolmentedirizzati Circostanze
ali
^
colubri
e
tutte
.
sono
ed
esse
antica
Arte
i
veri
^
che
accessorj
distinguevano
esponendo in quel modo
di
occorrerà
Che
fare
considera
sul conto
eseguito
L'
e
così la natura
ciascuno
j
che
ed
non
impossibile La
buone
pratiche
conforme
le
i confini del
^
che
mostra
di
cliioma
ed
modo
il bene
buone
si fa di
maniere
essa
di
con
,
noscervi
rico-
sfilata
inteso aggruppame
le ali ed
disegno
risimile
ve-
queste
da
è bene
^
y
volmente
maestre-
e
quellesembianze
per
•
si
di buona
il carattere
marcate
sono
mi
cotto
^
rappresentanze
un'
facilmente
veramente
poi oltre
è
,
^
a
orrore
ispirarenon
più
esso
j
sembrare
•
andrò
partitamente
questo assai bel
del Arte
da
e
intelligenza
dovrebbero
che
se
.
che
e
^
nell'
la Medusa
ed
i colubri
accusa
i
53
migliori
per
temi»
le Arti
se
da
dal credere
così lontano
ed
travagliasse
in
nel nazionale
correzione
quelledi
ne'
qualiil
squisitolavoro
si
sarei
Etruria
buono
in Toscana
si
dio
stu-
dotta
intro-
belleaze
più frequenti
e
p ^rciò che
avvide
.
incontrano
,
e
anche
di assai
degliEtruschi^Meduse
cinerarie
urne
Ed
disegno
tissimo
pregia-
non
y
anche
j
io
cotto
in
avea
greciesemplari
maggior
nelle
che
quei tempi
j
dei
quel
avventura
mio
officine plasticjuali
che
^
sortisse per
ella
,
chiedesse
mi
amico
Qie
.
in
specialmente
Perugia
.
Ora
r esporre anche
non
è che
disegno
celebrar
aggiugnere^nuovi pregi alle
air
specialmente
e
^
di nostri monumenti
a
italica; ed
Arte
stica^
pladel
Arti
a
volere
be
professionebasterebgrandemente la plastica
y
r autorità del dotto
della
Yarrone
quando
la dìs^
dre
Ma-
statuaria
.
Che
se
ci
lavori
plastici
smarrirsi
.
fosse
grado
a
fra Y
converrebbe
originedei
V
cercare
oscurità de'
,
Eusebio, e
(i)^ci
Epifanio
S.
tempi
assicurano che
vori
laI molti plastici
la esercitarono gliEbrei
plastica
hanno in ogni tèmpo ritrovati in
che i viaggianti
Egitto e negliantichi sotterKinei di quelleRegioni
la
.
,
,
ci assicurano
delF
uso
que'Popoli d' ogni
de' Greci
antico
e
costante
sapere antichi Maestri
che
chiamandosi
y
se
stèssi.
[ogni invenzione
(0
Bulenger.
de
anche
plast*
Ma
pMur*
V
.
roganza
ar-
primiMaestri^ a
attribuiroAO"' anche
et
presso
lib
iit
cap*
1'arte
i*
54
disse
plastica
fra loro ;
nata
molta
tnò
il
come
accortezza
ancora
con
predicarono
primo plasticatore
scheioevolmente
onde
^
Prometeo
plasticatore
liguredi creta (1)
per discendere
occupato
prima
mo
Plinio
se
^che
gono
rimanantica
"
forniare
a
stica
e
y
Italia
..
Sicione
Sappiamo
fii il
pag.
19.
i-ì) IL
trattasse
e
^
Euchira
Gàl"oi.
a
^li stessi
con
e
ed
Eùgranor
la colonia di
giornidel primo
a4«
gem.
ani
i6i.
Mineralogìa
omerica
(3) Flin.
XXXy.
i*/"*.
libri si è
capitol.
liier.
XriII.
suoi
56. dfontefim-eon
Tah.
5o.
IL
IX.
di
Dihutade
che
Tar-
prodottetalvòlta al
«opposizioni
Admiranda
par.
ixi
"essa
;i
delle
(i" Barioh
espi.
di
^
pliniano^
I.
Pia-
"
i qualicon
plasticatori
43orìntio in Etruria
scmo
;giornidi
origine^ella
colà questa arte
recarono
in Sa-
(3)^ il qual ci.ha
sulla
lui pertanto
da
la
jposcià
,quiniopassarono
Si
a'
fino Y introduzione
primo che
,gp:m
nella Grecia
fortuna
^nche
^ut
ì vasi
«qualchetraccia
ci ^addita
^v
Dematato
di
^encomiavano
ne
in Italia
due
altrove
ci ricorda
Omero
,
(3)^e
assai prospera
con
^
lasciata
pure
tempi storici
a
,
si esercitò
stessa
(Sto
^è
i suoi lavori
ed
arte
questa
'mo
chìa*
Luciano
•
Ma
die
il favoloso
j
in cui il
umane
di*
^
Frattanto
XuUi 4 ìfiguli.
pressoché
dell'Arte
più.monumenti
figurati
Prometei
le
ta-
una
riunendola
vero
al Culto
Religioneed
,
Prometeo
ad
,
alla
GO^
damo
di
sembianza
opinionemolta
per dare
e
600.
Tab.
ed
Tah^
IV^
i,
iV.
eap.
Sig. MilliOf pag.
12.
3«
cercato
Ant^
XXF'.
i.
altrove
«
del
te-
Veggasi
la
56
(i)che pure ci ricorda lontanissime opere
sime
altre antichisfra noi
come
travagliale
plastiche
scrìve Plinio
,
Grecia
in
travagliate
è ben
ricordare
sufficiente
in
cui
i
(2)
che
più
e
sono
nella
e
Sicilia ^
ed
ih
si
nelF Etruria
trovano
^
il Reame
tutto
di
Napoli,
Storia delle
nella
preziosi
oggettisempre
copia de^
bassorilie*
a
travagliati
anche
abbondanza
in tanta
j
ed al
gliDii propr|
V immensa
ma
j
^
vo
egli
prodigiósa
Religione
ebbero
prischiRomani
dipintied
plastici
vasi
di
poi
^
di altra materia
non
la
tanto
non
lavori destinati alla
quantitàde' suoi
Cdto
rendere
Per
•
altissima celebrità la Plastica italiana ^
ed
molta
Pausanìa
^
dubitarne
luogo a
si ha
non
ricorda
ne
Ar*
ti italiane
«
1irono':al
esser
alto
più
grado
in
Iqto sapere
;
e
che
ciò sia
greci Artisti agli occhi
marmo
e
anni
giorni
di
(0
ii).piin.
non
"
Poliorcete
e
che
andie
del Macedone
Atene,
XXXV.
pubblico questi loro
ciò accadeva
metallo^e
dopo la morte
vicine ad
sappiamo come
altrimenti
non
j
di I"emetrio
del.
il
di tutto
mostra
noi
vero
perata
ado-
dagli Artisti
,
travagli
esponevano
ad
,
talvolta fecero
cui
sa-*
continuò
celebrità
di
sénipre la prioc^le materia
(3) y
i
nelle etadi in Cui 1" Arti
ai^iQaanche
r
Ma
.
nella
quellidi
ni
alcu-
per
meno
che ai
Beozia^nelle
nominatainente
in Platea.
tà
CitIvi
la.
xxxir.
(3) Winkelm.
Star,
eheolog^ litterar. ^S*
4.
dell*
Jun.
Arte
de
loc.
pict.
vet.
eit.
Ernest.
Ar*
57
-
.
modo
ispecial
in
rendevasi
Arti" ed alla
alle
.
nelle
professione
plastica
di Dedalo
alla memoria
Celebravansi
quésto iuvidìabile" tributo
feste che
in cui
gli Àrti«
y
solcano i loro
sii esporre
ti che
di
figuli
i
tal
nelle
lavori fosse ih
ricerca
come
rovine^ ed
dei lavori di
in
nuoV6
vano*
lavori
Gli
eruditi
scoperte
ónde
Dodwel
in
(3)
già :
lui
sepolcroda
hanno
simo
tutti il bellis-
come
9"
cattivo
pregiole
in
di
opere
Pian.
9.
che
Meurs.
pelop»
Uh.
des
XXXFI.
II,
riti.
Fragm,
va
dice-
oggi ab-
argilla
^é tener
Crate*
la
j
sì
qual cosa
fer.cpp.
può
nulla di
trovasi
non
questa speciedi lavori
Mon.
Beeueil
dal Sig.Agi»guari,
quanto anche
amatori
gli.
(i) Geogr. pag.
(3)
sfcoperto^
conoscitore Winkelmann
sommo
sanno
(5) Sitab.
ivi
I]
ha
"
Vaciaud*
stesso
Eduardo
Sig.*,
non
regolagenerale
»
amicò
iscrizioni trovato
dichiarato
.
3»
Chiarissimo
nostto
un
biansi in
.
viaggiatori
arricchirsi di
di greche
dipintoe fregiato
e
pubblicato
cuite
,
^
plastici
dorintj Vaglia per
colà dal
re
fa-
metallo
e
.
.
vaso
y^
niamio
d4 tomigli^titi
esempj istrutti.^non
tentato
"
dotta
con-
onde
sepolcri
sviscerare i
a
tanto
non
moderni
court
eziandio
coloiiiada Cesare
Romana
una
eziandio (a)
4^'plastici
novi
pregio
sommo
bene spesso asgombrare
Corinto^solea occuparsi
le vecchie
ma
allo
giorni più solenni
etadi^lo sappiamo daStrabone
scrive
in
al trimen*
(i) ;
foggiadi
vecchie
allorché
né'
Atane
scrivTere di Dicearco
Che
lavori^
non.
plàstici
voi*
de'
III*
43*
^
•
des
Sculptur* antiq,
en
terre
58
9"
Yeggasipertanto
la citata raccolta del
la
in Pariginel i8i4«
pubblicata
besi ignoraredagliArtisti de^
che
ni^ per glisquisiti
oggetti
ha
ed
a
^
di Medusa
Gorgoni e
fosse veramente
che
contiene
giorV
cui
assai dotta introduzione.
preposto una
la favola delle
Ma
•
dovreb-
felicissimi
nostri
«
Sig.Agincourt
qualenon
j
Autore
asserire(i)
si pu" d francamente
bassirìlievi
non
l'eculeo
dei
può
si
dir-
Mitografie degli
,
scrittoridi mitiche
allegorieSe intorno a questo soggetto
pervenutigli scritti di Enioco
(^)
ci fossero
e
.
di altri autori latini
favellare
sicurezza
scrisse Massieu
che di
,
allegoricoper
,
se
^
troppointernatosi
dimenticò
non
poco
potrebbecon
ne
pù
sufficiente quanto
riman
né
;
(4)
(3)
nel
ne
so
sen-
intieramente
di ricercare le varie tradizioni de' vecchi Scrittori
de
on-
,
conciliarne le
discrepanzeed
il vario
^
Poesia
dell' Arte
e
,
Sebbene
te^
più brevemen-
assai
.
maggior dottrina
con
favellò
ne
a
la
delspirito
tissimo
di nostri il dot-
in un suo
Filologotedesco Sig*Boettiger
opuscolo di cui in queste ricerche
sitissim
squiio mi
^
varrò alla
opportunità
.
Bisogna dire
tal mito^ed
in
che
Omero
assai poco
eziandìo
questa opinioneconcorre
vecchio Scoliaste dell'Odissea riferitoda
(i)
dell' Art.
Istor.
(3) Jthen.
Uh.
jiccad.
4
la
(5)
XI.
Bay
633.
des
e
ciU
Uh.
/•
Esichio
un
(5)«
XI.
(3) Ftilgent. Mytol.
(4)
loc.
un
conoscesse
Inscripi. et
cap.
«6.
bel. lei. 90I. IV*
.
V9^(ù
yoL
t.
eolum.
843.
tdU.i'j^k
Si,
€iò
a'suoi giorni
perché
principalmente
da' Favoleggiatori
e
per anche
accadere
potè
la (avola
medesima
si era divolgata
non
precedoto^
per
desima
prendereampio luogonella Poesia me-
che Tavean
Poeti
,
modo
onde
j
Quel primo
^
volte
pertanto assai rade
(i)
ed
parte in quellaStoria
per sino il
forasse
sempre
di Medusa
ebhe
(a) che
Perseo
anssi che
Sembra
ta
tan-
il Poeta
.
chiamandola
di Medusa
nome
j
che
'Gorgona nome
la testa
nomina
volta appena
una
,
antiche
Pittore delle memorie
fu
alle
comune
sue
mane.
ger-
delqualchevarietà di questo nomerò
Poi*
da vedersi principalmente
sua
etimologia sono
luce (3)^Esichio^
Snida ^Walckenaer sulle Fenicie di
Su
di
,
^Euripide
(4), e Fulgenzio-.
Pdluce
(5) e
il
Esiodo^
da
fa parte di favole
che
Di^questoMito
altri
grammatici(G) si
Omero
quale se precedette
•contemporaneo
dire che
converrà
l'ignorasse
(7), Comunque
il
iAici
più secchio
^rive
.
(1) IL
V.
esso
741.
ohe
ose
autore
fu
diluì
stesso
non
^
Omero
più
sicure
trarle da Esiodo^
me
co-
parlafra gliScrittori rima-
ne
(8) pertanto^
XI.
dice
eiÒ fosse le
di questa favola eonvien
tracce
argive^da
36.
Odis.
che
XL
al di là dell' O63^.
//. XI
r.
3ao.
(a)
JT.
"3)
39.
cap.
(4) l'ag. 664.
(6) Schol.àomer.a
(7} Heyn.
ivi
citati.
(8" neog%
Observ.
Villoison
^d
edii.
JpolUdor.
Ili.
ii8.
V.
e
74».^/.36
gliAutori
Co
ceano^
nelle
notte
e
muliebri
mostri
tre
Ceto
albergola
suo
cioè(i), che
,
da
ha
ove
prossimamentealle Esperidiabitano
e
j
partiestreme
del
figliuola
Ponto
della
e
le Gorgoni
Forco
Terra
ebbe
sebbene
^
Iginosieguaaltra opinionesulla di loro genealogia
(a) Esiodo stesso ne ha serbati i nomi^ e furono
.
Euriala
Steno
essi
immortali
erano
da
e
vecchiezza
Una
fu
è
contrasto
senza
Fornuto
mostri
j
grafi^e
de'
uno
da
antichità
j
alla
prticolarmehteintorno
che
e
potè aver
molta
con
Ferecide
il
j
giornidi
Ferecide
Eschilo
stesso
^
Fulgenzio(4)
^
"1"
^
di que'
configurazione
tratte
da
quale compilò
di
po.
ca-
altre circostanze
altri Poeti
dagliscritti
probabilità
e
che
morte
ti
migliorie più accura-
e
del
certamente
dalle relazioni dei Ciclici^ che
racconti
la
fino^
per
da ÀpoUodoro (3)^
seguita
aggiungendoviil primo
,
dusa
esenti
prime
il qualele recise H
di Perseo
.tale tradizione
Mitografidella
,
le due
potea evitare i colpi.^i
non
affronlò per le mani
i
Mentre
.
^
sola Medusa
che
Medusa
e
j
^
y
Mitochio
vec-
i suoi
precedettero
Pindaro;^ in tempo
de' quali
vivea
.
Queste primigenierelazioni sulla favola di. Me^
cambiarono
in parte
,
successivamente
e
,
(i) ffesiod*
(2) Fab.
(3)
n.
(4)
/.
CLl.
4.
26.
ampliarono
passandoper
de' Poeti,
Scui»
si
eà,
lirono
abbel-
j
le mani
voleggiat
de^ Fa-
etralirici,
particolarmente
ffercuh
6i
^
quali sembra
i
^i
y
sensi
anche
perciò che
favola molte
essa
Perciò
si incontrano
il comando
dietro
goni
Minerva
scorta
^
Mercurio
e
da
monumenti
le
Gor*
della Galazia
ricordarsi in
guida
per
tradizione espressa nelle
,
di Sebaste
Monete
A-
ebbe
di Polidette
è
mentre
nel combattere
che Perseo
narra
ed
y
varie cir-
e
.
poUodoro
e
di
su
di sovente
cosUnze
circostanze
somiglianti
maggiori libertà dagliepicistessi
prese
'
ia
che
ed
(i)
in
altri
,
le antiche
seguito
dizioni
tra-
,
ateniesi che
de'
sangue
facevano
Giganti(a)
tomachia^
la faceano
medesima
(3).
Sebbene
qnesto che
(6)
ed
altri
può
11.
Eckhel
Num.
anecd,
Prometh.
(5) Pyth.
(6) Argon.
^^-
(8) Aen,
I
(9)
Ovidio
di
novi
pa.
(9)
forme
con-
non
accessorj
tratti principali
di cui
che
le
174» Pf^d*
Gorgo-
Pyth*
X.
ad
.
(7)
nio
Apollo-
,
^
616.
(4)
e
^
stati in sostanza
essere
,
è
non
di varie circostanze
quellenarrazioni^i
dire
(5)
Virgilio(8)
,
Gigan-
Mitografi
e
^
Pindaro
Metam.
773.
X.
IV.
^»-
IL
IV.
i5i5.
nom.
capi,
XI
dal
di Minerva
Esiodo
da
,
aumentassero
Apollodor" i25«
(2) Eurip. Jori. 989.
Astro
(5) Igin. Poetic.
JSeyn»
(4)
poeticocostume
ahellissero
(0
la
non
vecchia
parte de' Poeti
(7)
Pausania
y
il
si
Eschilo
Gorgoni
le mani
perireper
le tradizioni conservate
s^uisse
per
seguendo la
^
buona
una
le
nascere
L
Serv.
Aen»
62
ni
furono
tre
j
nelle estremità
menavano
qualiil
le
germane
del
r abitazione della notte
Mondo
Medusa
la
tre
chiome
per
,
ali d'
ed
^
aspetto di costei camUava
capo
che
,
di Poeti
lapidea Da
Mitografi^questo è
e
quale
fu
vedremo
come
^
alcune
Da
celebri
da
che
fondamento
ed
ad
talvolta
esse
(i) Son«
I.
nov.
una
quar)
mate
chiacise
re-
sue
tante
avea
relazioni
varie
può m^Iio
si celebre favola
la
j
soggettodell'Arte
un
si assegnano
aòr
poi a qoeste
qualche motivo
pure qualche storico
avessero
opinioni
11.
sulla
hanno
realtà^ seb-
di
abitazione
loro
•
miseeh
Ohserv,
Wanswindem
to
da-
93.
il nostro
(*) Veggasi
in
reciso
qualche aria
una
le
varie
JpoUodnr,
(2)
nae
Da-
recavasi nelle
perciòche gliScrittori
è
^
di
e
potrebbesitrarre
elleno
j
mor^
*
località che
s^vventure,
credere
Giove,
ciò che
una
^
tica sì spesso trattato
ciò
per-
e
dava
essa
tante
.
sulla totalità di
concludei^i
sasso
,
posciaseco
morte
Il territMle
.
specchio le
famigerateimprese^ poiché anche
virtù di dare
esse
^
uno
,
r orrido
presso
vecchie fenumne
certe
ideilemani
tenendo
Gree
da
scortato
in
cantò che
di
figliuola
Perseo
.
^istruito e
(2)
oro
gliuomini
maestrevolmente
lapidea(*)
te
e
,
di bronzo
Pindaro
(i),
serpenti che altri dando a talté
"nno di bronza^ aggiugnendole
ezian^
le sorelle
dio manii
soggiorno
dì
principale
.
avea
loro
5ua
di
osservazioni
pure
memoria
Londra
comunicata
che
,
sopra
il male
Sig. MilHngen
alla Societli
degli Anii-
Gli. amico
un
porta
questo
antico
occhio
ossia
titolo
bassorilievo
il
/ascino
Di
:
in
.
cui
alcune
è rappresentato
04
1)
dio
che
9)
da
Prosieguea provarlopiù da
.
filologoabusando
dell' etimolc^iasui
anche
,
delle
nomi
la
metafisica
sana
che
del
terrore
ivi si espongono
delle
alla Favola
Se
anche
variamente
Gorgoni
scorta
^
reciso si collocò
quel teschio
come
e
r
opinionedi
Favola
alcuni
in
Y
che
^i),
erasi
battaglia
in modo
di traccia
il
de' militari
poi
inveterato
da
tarsi
riget-
costume
scrive
Erodoto
come
recidere il capo
di
uso
tistico
ar-
che quella
Filologi
un'
fra popolibarbarici.
allignato
Egli è d' uopo, ricordarsi
è
non
recenti
fan derivare da
stessa
tanto
per-
Fulgenzio, se
e
nelle armi
luogo si mostrerà^
suo
a
Aristotele
vorrebbero
come
seguenze
con-
poeticoed
^
terrore,
sue
di Medusa
e
costume
fu di
trattata
intiera*
delle
e
j
e
.
del
rapporti
sui
j
critica^
potrebberoconcorrere
non
sulle varie idee
mente
foiose laT buona
che
Gorgoni^
grammatico
nemici
ai
presi
li
stabilitofrequentemente
presso i GalV
andie
in conferma
specialeaccorrendo
j
di Diodoro
autorità
lo
fo
Soggiungonoessi
.
come
sospendevano
uniformandosi
y
(3) :
(s)
che
costume
de'
questi racconti anche
a
pure
Inoltre
fissavasi questa testa
(2)
V.
(3)
ril.
a
per
.
(i) IF".
63,
a4.
ove
ove
46o.
di loro
in segno
non
Viaggiatori
d' America
die
il
il
recisa
,
or
JVesseìtngo
Wesselingo
•
Strabone
dai
è dimenticato
incutere
tiion-
giustale
nostri
di
timore
nella
citori
i vin-
zioni
rela-
selvaggi
a
ci
nemi-
corazza^
•
Livio
XXIII*
a4«
or
65
scudo
nello
(i)
antichissima
appunto
ne
di
cassa
v'era
per
intimorire
i nemici
figuradi
verìsiiùile pertanto che
come
dalle occidentali contrade
ritornando
costume
libica^ o
si
lo ^
e
^
Ciò accaduto
altre sostanze
scudi
ed
si poneva
VI
Una
sulla
te
farci
potrebbe
da taluno de'
grammatici,e
trovandosi
(Q)
II.
Bassirilievi
Fiutar,
Ows.
LI.
po/.
mi.
pian.
lo scudo
"
•
dimenticare
dagliscoliasti
j
Filologi ora
,
a.
///.
le altre al^
Hamilton
da
ora
fisiche,
le Gor-
che
vas.
peinU
iH*
Zoeg»
pi. LX.
19.
(3) ff^n.
(5)
e
to,
orna-
^
esempiofra esse^
per
Tab.
(i) Dempster.
II.
questo
egida
ora
stocle
in Temi-
Plutarco
troppa libertà
legorieproposte con
voi.
gli
ne-
metallo^
come
T
venire
av-
fondata principalmen*
allegoria
somigliante
storia de' costumi, storia perciòad equivoci
"
morali,
per
recasse
tempo
a
toglievasi
piacimento(4)
e
j
soggetta
meno
decoroso
fu il^ù
quelle
col porre
di
or
luogo di
un
^
teste
qi istruisce bastantemente
cbe
in
tal costume
un
^
seguitoalla Mi^
usberghie n^li
di
attribuisse in
tritonia.
potè imitare
eroe
,
,
nerva
lio-
un
qualche
giacchér opinioneche questa favola sia da
(3) seco
regioniderivata^ è la più comune
questo
j
Boéttiger o qualchevecchio
pensa
militare
(2)
.
,
greco
la
Agamennone
E' molto
venturiere
Pausania
Gipselopresso
di
scudo
nello
nelle varie rappresentanze della
e
,
ad
II.
opp.
Vou
Apol.
ohserv.
117.
ii8.
'
292.
voi*
n.
u
pag*
a89*
5
goni
Medusa
e
fieri della
selvagge, ammali
rie della
guerriere^ dono^
principesse
erano
^aiplici teo«
di un
)e car^tierìsticbe
captano
^
guef^ra^
le insidie della
eocellerjt))
evitarle (?) y Vi
,
a
di altri erediti
per tacere
4
fgrtuna
pile senza
di Fisica
^Uri leajioni
trovarono
,
fontane
e
da
yoluttà^ ed i inodi
j
4'vrivascelli ,
le
Libia
somigliantispiegazionibisszarre
^i cinientaropo,e pbe possono ripescar^in buona par^
te n^l ragionanjentodi IVJassieu»
abbiamo
Considerate che
^
duseo
de* Poeti,
nelle opere
capo
le Gorgoni
il
ed
,
mer
de' vecclii favo
e
fa d'uopo considerare quest'ultimo
nelle
leggiatori^
dell'Arte antica onde
opere
taglisul
spettaal
monumento
rissimo
ti
^4 e^me^
per
(ào cbo
artistico
•
nuovo
può giugnerle
non
amioo
j
gliantichi Artisti sempre
come
,
preso
costume
Veramente
decisi det-»
giugnere a più
mai
cà-^
de^ Poe*
seguaci dalle generalidescrizioni de' qualisembra
j
che
rade
volte si
gni altra
di esporre
cosa
e
ed
j
gara
loro
slessa
tutti
sopra
Ci) Di'o^pr.
Tz€iz§
a
concorrevano
HuQrìlievo
Mindio
ci
a
vengono
pres.
4Un^
lieofrùne.
(•J) Jnsaldf
usu
Ales,
tica
poe-
quei soggettine'
il cariqato
Palr/aif Plin,
CH
quellemo*
^ntaipa
Queste pratichee queste dottrine
•
hfiì.
nelle opere
generalmente anjarono
quali il maraviglioso
amarono
j
figure,unico parto della
strqose
,
(a)
dipartissero
de
saer,
FI.
cap.
fon
Lneian
h
et
pubi,
de
flfisdfa di
ap.
Domo
Burip.
Ethnie.
§. li.
picfiir*
Carli
di
/4^^
dalle
4X"nfermatè
di più xnonumenti
configurazioni
piace ricordarne due antichissimi quaU
,
quali ci
fra
la
furpno
^
di
cassa
preziosilavori
assai
che
scrizioni
in
il trono
Gipselo^ed
da
Pausania
descrìtti
Sig*Ab. Ciampi (3)
ne' monumenti
teista
poche
antichità
•
Né
dei
cessorj che
,
buona
per
i:i|ent;escoperto^
O)
17,
l^hcr
e
i8,
(5)
Il
Giove
della
vasi dipinti
in
golarissi
sinpittura
una
,
bre
questa cele-
di cai si
ac-
parleràqui
recente*
appresso
t
18.
19. ///.
kasten
della
dell
Arte
(6) Pian.
126.
Millin.
des
di
cassa
Olimpico
Storia
Pisa
Cipseloec.
idi iè
ec.
Uh.
V.
cap\
peintur.
li.
da
§.
aa.
II*
va9,
'
xxxir.
ed
dubitare
fanno
non^
pri-r
Cottiti^.
Cjrpselas ee.
Antiquariscker ec.Leipz* 1778.
den
tn'jo. Sammuiung*
(3) Descriziane
(4)
ca
antiancom
era
italico celebratissimo
monumento
lologo
Fi-
la sola favola di Medusa
quellaconfigurazione
; come
(i) //.
si
qui (6)
ventura
"vola
sommo
delle circostanze
con
espressa
non
dell' Arte
non
ove
fin
forse unica
£ivola viene
,
morte
sua
^
in altro
questo
cui
di
lavoro V intiera
hamiltoniana
collezione
e
di
la Medusea
mostì'Q
,
torto
volume
pubblicatoil quarto
ma
ami-*
w
ascose
ayea
avveg^acchè alla
y
tissime
dot-
Sig.Quatremere (4)
questo grande conoscitore
0
de^
e
del nostro
j
rimangono^
antico
ninno
Gorgoni (5)
^
che
erano
figurate
in
trovata
delle
(i)^
infinite volte si osservi^ Winckelman^
recisa
aver.
del
e
"
Sebbene
Amiclea
questiultimai tempi si meritarono
dell' Heyne (2)
spiegazioni
co
di
??
pian.
''^
68
che
monumento
di
semplicetesta
Napolidella
col viso
essere
della
di
Medusa
di
sono
Sicilia
orribile
piatto^arcigno^e grinzoso^e
dai soli Fornuto
e
non
meno
(s)
occhi
con
y
la
che
quale appare
la
Sarebbe
schema
fittile^
ha
che
le
ali^ eie
quali attributi favelleremo
favellandone
vo
sembra
"
dusa
ed
3i
sotto
a
non
dir
ne
vero
^
ohe
in
1' esatta
eglistesso
nostro
crine
de'
^
sebbene
e
poco;
mezzo
del
serpial
abbia descritte
questo aspetto
orribilmente
fra
bro
Cala-
terribili
questa
completa che potrebbe darsi
e
^
lingua
Quinto
e
spaventevoli
.
•
gli Scrittori
sguarditerribili
al terrore
allo spavento ed
descrizione
slanci
da
e
^
(i)
aspetto
con
forse fra
fuori delle labbra^ particolarità
accennata
greche
Troadej,
della
nella
Megara
trasto
con-
le
^
e
la
con
senza
Populonia^e
di Abido
Macedonia
Paro della Misia"
ivi i schemi
di
si trova
più vecchi
i
sembrano
etnische
è il piùvetusto
y
intieramente
ove
^
Gorgoni^
Medusa
le monete
di
rimanga
delle
la favola
espressa
di
può credersi
come
pittura^
quella
Se
Ome«
tali circostanze
Me«
conoscesse
chiamandola
occhitruce
^
,
guardante (3) :
e
così detti
ne
ver-»
diDrHpJ, Fillade viep detta Vcoy^^m gorgonitru^
«Ha
(4)
f
(0
Peìiepin,
laPix,i *4g.
di
ed
IXn,
nitri
(2)
f)§
f3) /A
J^iim,
Un.
mr.
JU.
0,
JlfTab,
supplem,
II.
IF^
Mionnft
99,
pU
,
Natura
X/,
veh
36,
fifiar. (s^p, QOfP^s,
i86«
9(fi$* tfa/rt
V idea dtie diètro le tracce di tradizicH
Qdestàè
lai antichissime
del
gli Artisti
no
nostro
Vieri
del
(i)
monete^
brandosi
in
gnose
di
co
ricordate
che
debbe
^
di
riconosciuta
Angeir (2)
inge^
una
piuttosto
allusivo al nome
urbi-»
fondatosi nella autorità di
si
in
compagnia
le illustrò con
(4)
Clemé
V.
86.
(5)
Della
Deon
denominò
Jlnecdi
Jllex.
del
assai
(4)
osserva
di
diiara
sempre
già
veritiera
e
potrebbesor-^
non
ig»
pag*
dell'
j
quenza
quellaelo-
infrantissime meiopè
Università
si
Sohó
Palermo
di
»
eh.
ve
le
memoria
Psler,
pa.
\cap.
noi
Pietro
i3*
112.
Strom.
•
e
Barone
Sig.
dotta
page
Allegorìa
XI9
simbolo
un
formando
va
Gorgon
V autorità di Fornuto
Pesato
quelle
nei pubblico Museo
attualmente
Sjrnt»%.
giovai
Populoniacon
diversamente
Mestanrate
(3) Attui.
C.
da
e
*
di
esso^
essere
che
e
(i) fondazione
che
dotti
Samut;lle
e
monete
vi riconobbe
emulata
^iste
dai
antichissimo
^
che
sgom-^
j
(5) dietro
rammentato.»
riposte
i823i
che iri lèi si
per V aspetto
Winckelmann
(3}
de' tem-^
uno
rovine^
18254
VÌ ha
quel Poeta
la Luna
non
addotte
il qualespiegandogliantichi vocaboli orlici "
scrive che
nia
del
^
Populoniasecondo
Epigene^
di
maestose
e
Oli-*
j
antichissime
del disco lunare^ anche
immagine
nelle
tornano
Harris
dotte ricerche
e
seguitadal
idea
Sicilia scoperte nel
InglesiGuglielmo
£ckhcl(3)nelle
e
Hamil
Agosto
gior-»
un
di altro riferito dair
e
^
quelle immense^
visitate neir
noi
ni
còtto
Metope
Selinunte
di
p^
teschio
meduseo
vaso
nelle
e
ebbero
Poeti
^
plasticodel
,
de' vecchi
e
^
VtlU
i4«
5n5*
abbia
fnó
Pisani
,
i8ii3« 84
iS«
Visconti
pis%
978.
M.
P.
Giràld.
^
70
di Pallade
tire dalla bocca
si dà
cui
j
inoltre
L' allegoria
allegorico
senso
di
chiara
una
.
moria
fu di altri sensi
altre
aumentata
allegorici
si
Meduse^
Egualmente
«
che
non
^
della
figutre
dette
sono
verità;(i)né
sappiamoquanto opportunamente fosse proposta la
che hi lingua così distesa
opinionedi Bocttiger
"
delle
motteggioriguardoagliinimici; caratteri che
Poeti
questa idea della
quel poco
per
trova
di Medtisa
testa
istruitida
principalmente
essere
che
disse ;
egline
oggetto di spavento
come
perciòcruda
orrenda
testa
altri orridi mostri^
per
mostri
che
^
nude
ora
(I) Agostini
de
Bicpron*
4e
/.
Furies
(3) Bckhelt
pier.
(4)
//.
^*
(5) Ùdis.
:
ec.
Weimar
,
,
Tal.
i3o.
ec.
36.
gem.
tarvm
(a) Les
(7)
v^eré
XI.
X6) /^ejr/r^ad
(7) Firgìt. he.
,
e
Omero
(5)
dola
chiaman-
Altrove
la pone
unitamente
ad
,
liare
fami-
costume
dei
Poeti si
più
sono
talvolta dai
ri$eonti
anche
.
quel vecchio
daglistessi
ombre
M.
P.
C.
territnli
nati
immagimedesimi
l. pa.
la.'
XXir.
pag.
gi. Griechische
l'jgn*
62
grav.pag.-
é
741.
633.
Firg.
cit.
.
(3)^ poterono
terrore^
e
[Poetidi popolareil baratro
(6)
do
secon-
ne' suoi libri si
e
(4)
nelle abitazioni dell' Inferno
a
il
gli Artisti loro discepolinel
e
^
serbare
ri
fuo-
questo atteggiamento (3)
con
esprimevansi
I vecchi
nova
vogliaesprimere il dispregio^ed
labbia
esso
me*
proposta^
delle labbra
lingua fuori
figurecon
erano
felicemente
sappiamo quanto
non
^
in
]a Medusa
VI
a85.
Jpollodor.
li.
vasengemaU
7^
.
Medusa
ben
per la
rari
,
Ella
ne
fare delle
editori
tirono
in
sogna
pur
ci ha
né
teristiche di
equivocò
la,favola^ le
secondo
Perseo
le
maggiori sorelle
loro
Gree
lunghidenti
confuse
e
y
scrivendo
orribili mostri
che
sono
la difficilestrada
che
da
Poeti
go
di chiome
^
e
vecchi
tre
le
cara^
di
e
scrìtte
de-
cinghiale]VIa
.
Gorgoni
y
Poeti
da
dalle
quali
le
con
prime
vecchie
ben
verse
di-
si disse
come
j
a
^
insegnarono
conobbe
non
dunque
caratteristiche delle Gorgoni^
principali
{»
le
.
Winckelmann
sempre
bi^
pure
nep-
y
questi
non
j
avver^
Winckelmann
dubbio
luogo a
lo
stessi Foe^
le descrizio^ai
deg]li
fondo
a
molti
dei
non
mer
Anzi
supplirono.
il medesimo
che
dire
lo
non
e
/
intendesse
esso
di Winckeloiann
quel luogo
y
siiunirà
^
maraviglie
^ perchè ninno
comentatori
e
configuraaia'
sua
Sig.Professore
Gh.
intanto
,
a
ti
frequenzadi
non
.
co
fra ì nikònumeikti
liovéi^arisi
ceitamente
può
e
Mitografi
assegnate furono
;
questo
ma
costante
j
che
costume
anzi Omero
e
di Medusa
colubri in luo*
fu pcn
poeticonon
non
le
come
y
parladi
ser-
ApoUodoro (i) sulle tracce de' pia
di tuttte
le chiome
Mitografifa serpentifere
dà i colid"ri die a
Gorgoni Ovidio (2) non
mentre
y
ed
Medusa
miltoniano
ninna
a
y
di
giàricordato
artista antico
che
il Pittore del
esse
;
ma
scrissero
ed
"
d^ Omero
(1)
Z/5.
anche
in
IF.
stesso
operarono
ad
tempi posteriori
2/
(0) Metamor.
Ovidio
jg^»
vaso
e
ha-
qualche
sulle tracce
Eschilo
^
;• 73
potóano dare colubri
non
questa
fu
iib'percioochè
quel tragicostesso
Poten*
.
speciale^
allegoria
fuori di luogo le ri-*
per avventura
citata (i)
Boettigernell'operetta
^
sembreranno
non
^
pertanto i colubri
additare
do
di
invenzione
una
Medusa
a
flessioni del dotto
una
eglifavella delle caratteristiche delle
qualinella principalesostanza della fàvola
allorché
le
poi dalle Gorgoni
furono
intieramente
nelle loro incombenze
ti^ anche
schilo forse chiamò
le
non
^
dissomiglian-*
attributi ; ed^E**
ed
col
une
Furie
delle altre
nome
«
L'
dunque dei colubri potreM"ericono-*
allegoria
neir avere
immaginatiin essi glistromeuti del**
scersi
la vendetta
della
punizionedei malfattori^ e
(a) noverando
bone
Stra*
gliargomenti e gU oggettidi
Religioneservivasi ne' tempi più vecchi^ onde
cui la
"
influenza
molta
eon
e
^
il timore
eccitarne
^
nei
Popoli
te^ il tirso ^
^
le
egida
e
venne
fiamme^
da
il fulmine
^
fu
poi V allegoria
Allorché
fissata
e
Y
con
"
e
la riverenza
il tridenj
i
novera
diciamo
j
dragonieziandio
"
cosi " nell' Arte
ta
determinae regolamenti
precetti
le serpifecer parte
e
particolarmente
fra gliattributi delle Divinità
vendicatri«
anche
esse
verano.
ci^ fra le qualida' Poeti eziandio le Gorgoni si nodi
Tralascio di riferire le speciose
allegorie
di altri
Fourmont
proposte»
perché unicamente
e
le fiamme
j
,
^
sulle
idee
di etimologie e
capricòiose
^
e
vaghe
interpretazioni
tracce
arbitrarie
(0
Pa.
(2)
/.
di
^.
•
49-
37.
di
74
E
rifarsidalle antiche monete
per
tHonumeati
delF
cerche
le
sono
ì colubri
( i)
recinto
essi è
Gli Artisti
*
a
die ne^ riguardanti
quegliaccessorj
po'
destare terrore^
che
e
gliantichi
Poeti
che
sembra
riuniti
aveano
Meduse
eziandio
togliessero
e
leggiatori
favo-
dagli apa-
^
talvolta e bene
quellagrande quantitàdi colubri limitandosi
pilidelle volte e specialmente
quando V Arte fu
spesso
il
Abido
di
che
"
quali
migliorarele opere \orOj ed at
in parte
o
mitologiche
configurazioni
^
intieramente
grafidelle
Quelle di
riputate.
sono
talmente
intenti
vi
le
tester
somiglianti
V orribile capo
dalle
togliere
teauo
le Meto^
le mostrano
non
altre
si
mostrano
peraltro
o
come
^
di Medusa
poi sempre
ri*'
somiglianti
j
selinuntine^ed
intieramente
Cóùìé
soggettead equivoci quelledi
Utsà che può
mostrano
serpiin quella
credersi di Medusa
sempre
in
esse
meno
Populonianon
pe
anche
Arte
che
"
,
,
in
di
fiore
j
poco
aggiugnerneà quelletesté
più^ e vaganiente
re
sormontandole
il rimanente
or
chioma sparsa intrecciarli
può beri servire di prova
fittilej
Medusa
,
la
con
; al cui artistico costume
la nostra
due
or
ove
sei code
1^aggfinsata
fronte
,
e
serpentifefra le chiome
perdendosi producono
veramente
,
un
nobile
una
eflfetto^
ideato carattere
I oolubri
viva^
espressióne
un
bene
.
non
furono
il solo distintivo del
duseo capo. Alle serpisi riunirono
"i) P^edt
ed
anche
Suonata
due
ali
che
,
JUedaglioni']$•
Meva-»
?5
gàmente
la scomposta dbioma
con
L'
fondano.
là Grecia
di dare
uso
nel!'Oriente
nell'Asia
data
e
alle
particolarmente
e
ad aitiri
mostri di cui
tale
V Èrebo
popolavasi
dall^ ide^l die
uso
nell' Etruria^
e
^
y
con^*
e
nelr
mitologici
soggetti
ali ai
j
"
è di assai vecchia
si intrecciano
Furie
^
Potè
rivare
de-
.
ateasi della
celerità di
da vedersi
quegliesseri inìaiaginai^ sd di che sono
gli eruditi trattati di lunker^é dì
specialmente
Doering(i) sulle Divinità alate ; ed in ordine àlfó
j
ali delle
Gorgoni (2)
del
l'ofMnione
ni alate vi si
(3). Tali
sono
ivi Stene
ed
sembra
non
,
dotto
Wiltemio
molto
nelle
die
"
i venti
simboleggiassero
nel ricordato
Euriale
le tempeste
e
sta
pittore^che
tali le
al dorso
recisa nelle mani
anzi Medusa
con
Sinopepresso
sùpponen-'
la te^
Medusa
e
el^aiime
Neumann
maestria si
che
in
una
y
vengono
aptera
ma
e
di
o
si
non
di
moneta
minciò
inco-
la sola testa
trasportaronoy
osserva
ali ;
senza
V Arte
dacché
nel
eseguito
come
^
con
fittile
nostro
che
privodi queste caratteristiguisafra le antichità figurate
fosse
certa
della
distinguere
gliapografi
a
bene fra essi
y
(4) ;
essa
perchè non
y
è
le ali al dorso è in bella
le ali dal doi^so in
serpi
di Perseo
^
raj^esentare nei monumenti
a
lavoro
anche
avesse
ma
"
^
do il
Gorgo^
Hamiltoniano
vaso
le hanno
le
apprezzabi-
che
mancano
ne
ali^come
nel citato
Medusa
sieno
seb*
"
privie
di
di Selinun-'
anaglifo
(1) Gothne
(n)
Su
(3)
De
(4)
Num,
1786 8.
di esse
veggasi anche
Dipiye. Leod.
17.
anecd.
ii«
Tab,
Pau
i*
santa
Uh^K.cap*
i8«
•
,
talvolta
trehbesi duUtare
.
ali d'
Gorgoni
oro
Poeti
giatorìe
è d'
non
ad
accoppiati
y
bel sublime
è
fonte
un
mezzo
a
di
sublimità
in
^
in
spavento
j
in
in
^
che
quei
in
,
La
chioma
tornerebbe
a
dare
se
espressioiie
^
essi
che
a
vivere
sebbene
^
y
perchè di
(1)
lodoro
(a)
orrida
lift
li.
Sc^t.
Beyn€
iiòg.
Bere*
spare
tra-
belli tratti
colubri
per
direi
carattere
quasi
pa*
terrore
isiptra
fra
noi.
in
spiacevoli
configurazionemercè
esercitano
122,
^
forme
con-
^
Sono
renza
appal' in-
y
della natura^
cantesimo
ivi
rica
lapìdeagiustala pinda-
morte
tornasse
queglioggetti
suo
stessa
.
che
che
"
idea
pure
que'lineamene
ci richiamano
disavventure^e del
la mitica
che
^
quegliocchi pienidi
quellalingua distesa
sue
espres^
.
^
alla storia di
e
Perciò
ricercata
quelleali
forzati
ti risentiti e
di
^
effetti^
spirano veramente
sollevati
metà
^
di-*
va
non
forme
quellaorridezza
di massimi
perenne
ogni parte più
per
di
,
in
mi-^
suo
del««
singolari
pertanto
esso
di stile
,
"
al
conforme
fra i più
.
andie
si"nie
Questi
fadle«
indagarlosi
Da
immitatrici
sgiunto un
o
può reputarsi
un'elegantelavoro
e
^
delle Arti
(2) ^
Monumento
la antica Plastica
egliseguissele
da altri Favoleg-»
talqualeperfezionedell' Arte
una
il nostro
pongono
dà
in ciò
se
Medusa^
parsaliaccessoridella
to
e
^
lasdate da Esiodo
tradizioni
luoghi alleati (i)
ne'
Apollodorodunque
alle
configtìrajsiotie
ptN^
loro
perciòdella
ond* è che
te
e
Clavier
^u
di noi
sullo
una
stesso
me-'
ApoU
77
tafisica influenza
il
spiriticon
mecca*
^
che
dell' Arte
nismo
ne' nostri
e
^
tutti
a
si svela cosi facil*
non
y
T animo
mente
il
che
alcuni
di
parere
dottrine
la
con
^
loro
profonditàdi
la metafisica ricerca
estendono
conforme
allettamenti
trova
ne
pure
^
tanto
non
j
a-»
*
glioggettireali
ma
y
può
d^
non
che
meno
che
e
nel regno
non
q)esso /
sostane
fra
dassificar^
della natura
si incontrano
la stessa
la sublimità
dexza
che
allo
ed
y
talvolta
Essi
hanno
ma
,
vi regnai anche
illusione ^
elevandosi^basta
to
grande ed
se
non
in
e
alla orri^*
mezzo
che alla nostra
per renderlo
interessante nella
ci allettano ci
idea^
nostra
le
[nacoiono come
ohe
avvallano
a
le foreste
il terrore
j
si aUa
Poesia
ed
dei
su
con*
sogget*
un
^
tpose
quel-
che
squallore^
per quel maraviglioso
si afiGu»ia alla nostra
sideraàone
si
natura.
di piacereper
acquistata
ogni prerogativa
pure
que'
ne' lavori delle Arti immitatrì*
helli immediatamente
sono
In
Medusa
bene
hanno
prototipi
per
^
.
questo Monumento
che
soggetti
eziandio
imitazione
dirsi la nostra
qualeappunto può
za
di
quelli
a
poiché
rupi disas*
l'orrore
precipizjj
delle tempeste^
e
per
ricondur*
Dante
all'Arte^le bolge di
il
ed
^
di Michelangiolo
giudizio
die intorno alla
le idee primigenie
Ma
ne'
Medusa e della sua
testa si allignarono
del*
•
ne'
prischiArtisti
in
mano
ne
gno
di
si cambiarono
Poeti
^
la favola
sviluppava
ogni relazione mitologica dall'
y
come
Arte
e
^
seguito
j
che
mano
in
favola di
e
di
avveu*"
del disc*
y
trattata.
Se
cambiamenti
questi
con
peraltro
as-
^
7»
sai minore
ne'
frequenza
piùspesso negliArtisti
Poeti
si veggono
bene ad
ogniepoca:
alla testa
e
di
su
Me?
può meglio istruircidel copiosocatalogo
improntedi Tasaes esposto da Ra^ (i).
libro
niun
dusa
clie questo soggett
y
di stile in ordine
questa variazione
9ss^
,
in diversi stili trattarono
to
si incontrano
y
*
delle
che
seguiforse
che
Pausania^
si
Perseo
Medusa
a
gone
Le
leggiadra.
tanto
nei
si
in
^^
re
il cosi detto
delle
per
ne'
,
e
ne'
carattere
per*
ne
^
'y
ne
sot
voko.^
anche
non
se
man-;
espressioni
i
coQOorrono
che
lunque
qua-
a
anche
torma*
sui rapporti
,
gliantichi
espresr
negU À-
gliOratori poterono a loro beli'
dell' eufemismo, di quellafiguracioè
cui si cambiano
glioggettispiacevoli,
,
di
più dolci
e
Merpurj,
uso
mezzo
sembianze
i Poeti
se
^
dell' Arte;
q^eciali
ne
ve
tratti del
nelle Veneri^ pelle Giunoni^
^
agio fare
Meduse
di
figurate
numero
bello ideale dell' Arte
umape
sempre
Ma
in gran
che
quelleprerogative
tutte
polli e
meriti
né forme
esse
ne
sero
delle antichità
bene
riguardanosui
cando
ed avvenenti
che nella acconpiatura del crine
meno
3
altro
^rprendentebellezzane'
una
guande
^
sono
j
non
belle
monunienti
classe
di
Piqda*
Mitografo^^^ì^i^
accinse a quellaimpresadi mozzare
A
di quella
Gror-*
colpitodalla avvenenza
capo
no
dalle belle
Medusa
chiama
che
(2)
ro
di
ci risovveniamo
Fra Poeti pertanto appena
ed
se
accetti
y
(1) TVv.
L.
(3) Pyt.
XII.
a8.
gliArtisti medesimi
•
.
usando
8o
molto
tro
illustre vivente
(2) che
tudini^ che
9"
osservati in
di
istato
riposo
espressionepossono
?"
none
n
chi
estreme
queste passioni
n
1»
finezza ed
»
ancora
1»
za
£
tal
un
combinarsi
Le
opere
.
loro
per
ricordare
sulle tracce
ramente
grado di
non
furono
rabbia
e
,
certo
come
della
dei
danini
quelladel Museo
quellaoelebratissima
intie*
travagliate
,
ove
(HÙ
non
della venustà
e
esiste
della
(3)
fra
ascose
Laute
palazzi
Reale
^
li
»
pptranno esserle
le bellissime in Roma
te
disperazione
.
della bellezza
non
di bellez-
disonorate dal-.
mai
,
sono
una
poteva
"
misura
certa
una
che
mezzo
lei le sole Meduse
a
imprimono
con
gli coglievano
o
^
con
della
espressione
la
11
in
anti-
•
dai tratti che
astenevano
doloe
e
rappresentarsiGli
improprieda
Artisti si
nobile
opportune per la descri*
essere
^
ma
quellepassioni
di
e
^
»
j
al*
il
SSguranoin orribile maviolenti atticontrafanno
i corpicon
distruggonoque' tratti della bellezza
ovvero
it
so*
di
espressioni
tutte
1»
e
volto lo
apparendosul
niera
parte
Lessing (i) ;
di
dottrine
elle pertanto^ per servirci delle
clìe
in
^
110
»
--
le
proposito
a
migliore sono
al
avanzavasl sempre
desima
farnesiano
Altre
di
Strozzi
casa
e
j
a
tan«
Ron^
Napo*
ze
Firen-
bellissime Meduse
.
V ImperialeGalleria
conservano
glittica
incise
Firenze^e la Cesarea raccolta delle gemme
in lavori di
di
(t) Laocoon"
opp*
(a) Cicognara
(3)
ria
j
Mus.
delVArte
il^']* FU.
del
Florent.
Lib.
1788,
V.
voi.
IX.
pa.
3o«
i49« i6o*
pag.
Winkelmann
Tab.
FU.
Bello
11.
cap.
XXXF.
ii,
§• aa«
Guatt^ni
MQn^
StO'-
intd.
8i
(t). Altre
di Vienna
busti
ce
nelle
e
y
bellìssiaie
se
de' Cesari
statue
ne
che
la collezione
Vxxò vedersi anche
dellegemme
.
di Orleans
Duca
tmsche
(a)\
de' novi
i tratti di femminea
per
Se ella rianderà
anche
professoritroverà
j
le
le collezioni delle
e
somministrano
ne
massime
diciamo
cosi
la storia de'
per poco
persuaso
dacché
^
convenzbne
talmente
dirlo in
Stinfalidi
j
il monumento
le
altri
poeti
generalmentedelle
così
non
fittileda noi
(i) Eckkéll
in
Me4u$a
lustrata
de
fiossi.
(a)
Fol.
(3)
Una
monamenti
Francese
ne
ametista
Ch.
dal
della
nostro
arcfaitettonicr
che
Strof
Corte
luogo
fra le
VoL.
Gres.
Basta
^
e
frattanto
.
in
bastano
esame
^
bastano
una
Sig.
noi
della
fu
•
di
alle
j
mitologicimostri
preso
amico
95.
Opera
Pian.
graQd'
Sig*
Arpie
glianaglifi
partede'
in-
suoi
testa
di
Aulps
il'-
Gherar"
Cavaliere
1819.
Roma
I.
y
Veggasi V antica
grav»
Blacas
d*
del
Sig. Conte
Pier,
e
le descrizion
conforme
Meduse
ad
opporli
onde
j
do
e
medagliericordate pocanzi,e
selinuntini (3)
;
rappresentaro*
alle
quanto alle Furie
ad
e
^
costume
ciò potea
favoleggiatori
; ma
de'
e
si 4ta«r
essa
che si innoltra per
y
gli Artisti non
questie somigliantimostri
j
in
di
che
de' Poeti
forse
chi
vec-
rono
queste fu-
come
y
mai
e-
golari
apografiassai sin-
per avventura
una
j
jGao neir asserire
no
Urne
generalmente abbracciate,perchè
"
Lessingn' era
del
bellezza.
dettate dalla Filosofia dell' Arte
bili
il tora^
ornano
y
ne'
osservano
Francia
,
produzioni
n.
dei
atUódiamo
Sicilia
dall'
grandi
Architetto
disegnarliper coinn^issioed i qaali inerikano
un
mo
pria
umane
•
.6
^
.
83
segnamenti senza rìoordarne tanti altri e somiglianti
sembra
che fossero a Lessing
esempi i qualiperaltro
,
n^isoosli
p
Ma
quando gliArtisticambiarono
di Medusa
mentìo^rono
in bello
per
serjH ^
,
acòODciate nelle Meduse
y
il
sotto
mento
^
sopra la fronte
^done delle Furie
squammose
crirudem
a
avvanzarà
uq
due
e
o
munemente
co-
code avviticchiandosi
nella
.
luogo che
redimita
capiUoj
sulle traqce
.
vesse
descri-
do
forse Stazio imitan-
quel colubro
cerastem
tali premesse
descri^
(i)
dire che Aletto à
può
air antico costume
^
due
sono
altrimenti che
non
di Catullo
in
Virgilio
Dietro
;
esse
iras
expirantis
praeportat pectoris
chiamò
con
le fanno
il capo crìstato le sormontano
con
ISfè altrimenti si
da
•
cui si mirano
con
,
£!umenides, quibus anguineo
Frons
di*
non
comunemente
piùbelle
le
ellecon
sta
te-
principali
acoessorj
nel modo
ornato
piacevole
im
aspetto,
le ali cioè
e
serpiche
per dire delle
E
i due
avventura
distinguono le
che h
dolcis^mo
e
V orribile
•
be
doppiariflessionepotrebdel dotto Boettiger
tomo
(a) inj
di rappresentare
la Medusa
piiiserpimaestrevolmente
conciossiacosachénei lavori del
quando gliArtisti medesimi
ciati
ai crini intrec-
pii^vecchio
le
sti-
si discostavano meno
dalle
dottrine in que'dueo più serpid
poetiche
potè esprimereil semplice carattere della favola^la
qualedice che Medusa e le germane aveano
serpiper
,
fi) LXIIU
193*
0)
Op%
cii^ pag*
Si.
Sa*
79
1
83
crine
loro
quando
che
se
motivo
è
le scuole
tutte
le
delle
he
orride forme
j
le"sza ièminile
la
e
si
y
due
con
epoclie ed
le belle
si
Meduse
vc^to di questa
per sostituire ad
grasda
acconciarle il crine
«
^
il
i^x^liare
a
esporle
di disegno
que^professori
dacché
ma
travagliassero;
le
tale
oome
ad
presa
in tutte
orride^ è
^
inòomincìarono
le orride Medu«
per cui tutte
pertanto^ die
certo
talvolta alle anti«
questa che io ho
ceitamente
Sembra
dagliArtisti posteriori
credere del vecchio stile"
debbonsi
non
anche
piacquedi ricondursi
tradi^ni;
non
in
serbato
carattere
y
può
la bel-
esse
che nell'
credere
piiiserpi
o
Goigo-
mente
sola-
non
"
volessero serbare in parte il carattere
della "-
ndl
e^rimere un costume
di strìngersi
lusso muliebre nsit^tìssimo^
cioè, e di
vola
che
ma
volessero
^
annodare
i
la soraoutà
della chioma
V effetto di
quali poi producessero
due
Una
i^ooche sollevate in aria
spesse volte si incontra
ogni classe(i)
"
due
con
nastri,
così dividerla in
tale
acconciatura
•
n^li
antichi
monumenti
d'
Proserpinain bella medaglia di
e
MetapontoHe porta due spighein tal foggiaaccon^
di tale
date (it) Egli è ben facile poiche l'origine
dalle strepitose
domite
ed inabbia da ripetersi
abbigliamento
In esse le donne
furibonde,
bacdiicheOrgie.
«
tanti monumenti
oome
vano
con
le
accarezzavano,
(i) Caylus
(a) BckheU
Clem.
I.
Tav.
ci istruiscono^si addimesticar
serpi talmente
se
le
presso
Num.
III.
le
che
^
al
strìngevano
Boettig.
An§cd.
lambivano^
seno,
op.
cii»
Tab*
III.
n.
le
le
avvolge-
i6« Mut»
P.
84
vano
alle braccia
testa
coronandosi'
ne
ti
si
come
j
(i)
costumò
di Baccante
Fa
d' uopo
inoltre
,dalsevero
cui
in ordine
j
collera
e
qualchemerito
ritogliere
al
esprimerela
in
i Greci
presso
j
quelladella
Elschine
ripresa(a)
serbato nello
ridussero Y idea della
poteano
di
.
osservare
essi,e
Cóme
^
fu tanto
ne
dagliArtisti
stume
nelle Baocan-^
libero Es^oe^
e
strepitoso
per
Demostene
crt^
gridandocome
,
le altre lo
il
,
la stolta madre
in sembianza
mascherata
la
sopra
fsà intrecciandone
esse
con
inoltre
esprimeEuripide stesso
come
e
,
Gollevavanò
fe
e
^
modo
dello
co*
sa
Medu-
speciale^
sdegna
ai loto
ohe
,
travaglia
j
della mestizia
quellefisii
gionida Lessing opportunamente allegate canoni
nella loro int^rilànelle
che possono
vedersi praticati
Meduse
con' diverso stile trattate (3). In
quelle dd
severità
e
per
j
j
prmo,
e
Artidi
tico
,
che
del
più vecchio
conformarsi
posteriori
per
al costume
que*delineamenti
potessero imprimere Y orrore
si espressero
j
la nostra
avvenenti
Medusa
bellezze
stessi Artisti di
col
di
mezzo
melanconia
,
(^)
Pro
mestizia
fosse
"
interessare
accorti
iscevra
un
gli
partito
qn
certa
una
di
altre
,
non
come
bene
av^
aria di
pemltrod' ogni
segnale
ed
una
mar-
,
jélex.'
roron
furono
poe^
que* tratti "
e
nelle
ma
di
patetico^
certo
e die
sublimitih^
(i) Clem*
cosperse
prendereper
un
e
Bttile ;
gli
da-
tale è per
e
,
ventura
anche
rinovellato
ma
"
•
.
3
cokòrt.
1
-5*Buonarroti
(3) Cicognara del
Belìo
pag.
Medaglioni
i6o«
pag* *45o»
85'
Cà
deir
ori^ore
e
-
y
delle
terza
àeìh disperazioneehe Medusa
,
dovette
Gorgoni
incoiitrare
.
esclusione
ad
Questa dunque
•
migliorpratica poiché anche
di
le
di
teste
àkòa
e
Cori
e
altri
da
data
qualisopra
da
altre
ed
i
bei
più
de'
pompa
(orme
la
a
molto
pregj esimi
rappresentare
la
più
il bello
essa
ai belli' delineamenti
e
col
elegantidelle
permetta
mostrarle
a
anche
i
più
Meduse
j.
e
Lioe
V
sKioperati*^
pò*
col
nello
farla,
esprìmere
pallida^e
non
mai
paleserebbe
colui che
nel secondo
della Medusa
e
stile
le ntafiie-"
Grazie?
lasciare
amico
,
con**
meccanismo^
ideale
Forco
loro
opportunamente
tì^ttata^ riunisse le attrattive di Venere:^
mi
dell'
della filosofiadell' Aite;" ^nzi
quale abuso
di
le
melanconia
die
sì abile mano
da
di
figlia
sfortunata
Prima
di
à
Cosi
tenuto
A. celebre
tutto
quale ignoranzadi
re
da
manifestano
aria di
esprimerele
nello
uso
té
£
me^
singolari
perciò, poiché
hanno
moderni
quellasua
•
data
quellecaratteristiche
opportunitàde' colorì
smorta
Stroezi
volto
propriastoria competono.
nardo" in
di
^
di
questo
awe-^
Sig.Guattani^
i
conservano
la
collezione
del
terza
ed
fu
carattere
cesarea
riguardantiqnesta
peritiArtisti
dietro
della
tratti del
tristezza^rendendosi
fanno
un
Medusa
Eckhell^ la
tante
^
La
quella
"
ciascuno
conservano
mdianoonia.
«di
Vienna
Arte
Medusa
ogni altra
più belle
j
nenti
la
,
la
singolarenostra
che
dolcissimo
figulina^
io discenda
j
fosse destbata
quali usi principlmente
a
la
86
testa
di Medusa
lavori deir
nei
Arte
antica^e ne^
deir Antichità
costumi
«
ì/
capo
più antico
USD
sì
più nolnle
e
che
fu quelloeertametitc
fiioesse^
di
armatura
Minerva
Omero
.
L'antica
favola
neir
dimenticò
non
^
Egida della Diva
fossero le
del
spoglie
vere
^
poi ha^
nell'
che
convinte
e
persuase
nell'
impaociò
si
non
e
credenza^erano
superstizione
stantemente
Minerva
di boario
che
la sua
grandementea svolgere
questo imputante ornamento
di Giove (r)r
e
del medusea
Egida di
capo (3)
reciso
^
sempliceimmagine : e forse Fausania slesso
fu {persuaso quando scrisse che la giovane
saoeidone
me
fu in Sasso cambiata goaidandoì! Nutessa Todamia
egidarmatocon la Gorgone (3).Ma se ivi Ome*
la
non
ro
parladella
il costume
,
contraddizione^
:
poichéneir
Odissea
di altri mostri
che
Poeta
un
proprieidee
neir altro (5)? Anche
0"
i^-
^-
I^S*
ÌV.
Lih^
(4)
XI.
(5"
pagnia
com-
qualemaraviglia
varj fonti
da
Poema
un
e
Sirom.
4*
le
verse
di-
^
nel
if*
Scoliaste
d^
Jpollon.
i5i5.
vers,
(3)
€ap.
i\0
egli in
i classici discordano
Alex*
Clem.
Uh*
(2) Jpoìlodm
hh*
trarre
in
tenga un'opinione
,
che
nel baratro in
infernali. Ma
lecito
egli
essere
sempliceimmagi*
e
(4)la pone
cui sarà
di
o
veramente
o
della sola
questo luogo intenda
ne
ideale conferme
non
e
"
sembrarci
poeticopotrebbe
in
caduto
reale
Medusa
IX.
cap^
34.
•
Zanno
633.
ni
Caller
»
di Fir,
cammei
ed
intagli
p,
i5.
88
ne
fece
sempre
grand'uso
ve
che
V
moderna
Arte
semplicebizzarria
della
e
,
militari
del
tracce
da
di oggetto
da
grande
delle Meduse
ed
il Celebre
della rìnomatis»ma
nel
Filo-
suo
onichina
vi riconobbe
ogni
classe-
(3) nella
dusa
Me-
del Farnesia-
salutifero amuleto
un
ikkìvì
può ripetersi
in
Visconti
tazza
dai
e
delle
^
nilotiche.
acque
medico
L'essere
salutifero
e
^
poi divenuto
può
j
favola stessa
racchiude
che
(4)
superstizione
di questo
in
orìginedalla
molti tratti "£
se
Siccome
della
i militari
•
almeno
o
di andare
Guerra^ potè lo
Pier.
grav.
(1) Boetiiger sulle
(3) Mtis.
Mar.
P.
(4) ^^ggansi
ove
di
ottent;re
esenti dalle disavventure
stesso
pia.
tica
an-
mezzo
per
.
(i) Eckhell
1795.
amuleto
un
segnalecredevano
superstizioso
la.vittoria^
io«
avuto
avere
^
III.
"
costume
questo
^
Museo
Gor'
superstizioso
sinistro accidente^
Anche
di monumenti
^
più sempliciusi
di Luciano
.
numero
altri
attribuivasi la virtù di
preserva*
ogni
(2)
incantesimi
e
la dottrina
Medusa
mortali
il
i suoi monumenti
potè questo apografodella
,
gna
fece
ne
religioso ed
costume
(i)« In
amuleto^
di
patrìde alla
no
antica
Arte
allegorìa Lionde
domestici
e
servire
J
volte per
,
poichésecondo
re
^
,
ornati sì spesso
sono
gone
adoperò soventi
dó^
e
^
y
artistico
ne
V
capriccio T
e
sulle
uso
sempre
ognidecorazione
in
avvenire
in
colofo
maschere
XXXi.
nel
Mercurio
«T
Jtlema"
348.
de.
JII.
Pausania
ffeyne
ii.
77.
Vili.
47.
a']%.Euripid.
Jpolloiora
lon.
1002.
II.
esercitdvansi
spettacoli
pubblici
ne'
ohe
celebre
nel
la Medusa
si
auriga onde
T
Éivorire
metallico
cocchio
gli emoli
sopra
vincitore^ e perchè evitar potesse
ai
y
(i)
Il
rissovvenire anche
r
le Lamie
le
(2)
di cui fa
di
le
e
dimora
del
perciòessere
te
situa-
dagliantichi
(3), adoperando
nd
Strabone
uso
to
tenu-
la
vo-
luogo allegato
*
larva
una
^
donna
una
naria
immagi-
spaventosa , ed ogni qualunque immagine di
In
•
ad
mezzo
incantesimi
risconti
(a) Alò.
(3)
tre
al-
no
eruditi ci han-
Gli
modo
fanciulli
indicava
voce
adoperavanomolti
(i)
pio
esem-
di
configurazioni
Religionepoi di
una
praticheripiena^ed
superstiziose
mevansi
per
•
fjLOfiJUa
e
e
^
istruirli^
per
erano
poteano
e
,
di loro
i
ispaventare
terrore
come
a' fanciulli
che
esso
,
favellato altre volte
Questa
Scrive
le,
qua-
fittiledietro
Medusa
.
atterirli
^ventevoli larve
camere
potrebbe"rci
pacevolifavole
Gorgoni
j
^Od
circostanze
somiglianti
domestico^ al
la nostra
le
le spaventose per
per
cantesim
fuggirequegliin-
e
e
qualche uso
Strabone
di
autorità
di
destinata
esser
nelle
rimanesse
suoi
delle Meduse
si proponevano
e
posta per
•
copiosonumero
potea
cano
Vati-
li fa^
grossolana
superstizione
quali una
soggettiin queste
credere
ceva
del
V esservi stata
per motivo
potè avere
,
il trovar^
ed
,
i.
Manda
Pesto
^
,
mezzi
^
Pio
Mas.
OTe
malie
e
Casaubouo
s.
e
che
ove
costumi
"
per
evitarli si
che
qualemaraviglia
^
Cle.
V.
•
Tav*
te-
sempre
B,
P.
la te-
86.
collocasse ne'
luogo anche
diede
à
à
Medusa
fita di
aglialtri
la- poeticaimmaginazione
Anche
è
ove
il
per
ne' lavori
pvimento
di musaico
Che
la nostra
.
usi
ad
ornato
puro
Medusa
del Museo
buon
varrebbe
questi bassirìlievi
numero
rimane
ne
fregidelle
persuaderloil
a
d'
argilla
ad
servivano
di visto
de'
esteriore
(5)
fra
tempj (4)
della al
Teatro^
vedevasi
Y
re
orna-
di
(1) Iseriz.
Perug.
Potea
(2)
del
di
(3) Ifectteil
(4) Zoega
ec.
i38.
io«
citala
VII.
jinti^. V.
BassiriL
citm
II.
più
fece ad
Tab,
Grieckische
pag.
rimedio
un
la
disser-»
•
Xiri.
Tav.
Tal.
e
indietro
5o. pag,
99.
aoo.
Euripide.
noi.
16.
lon.
aaS.
Fasengemal"
III.
(5) WiHcktlmannMlegoriep.iSS.
de
gemme
Veggasi
«
(6),
Dempsiér.
Medusa
fascino
dal
Clem.
d'
ad
la
Qtta^
qualchemaggior
nelle
trovasi
Suonar,
pertanto
assere
Pio
Una
j
/.
di
muro
qualchegrandezza
Sig. Millingen
Mus.
Boettig.op,
teste
il
di Pausania
scrivere
1'
e
pubbliciedific)
•
potersi difendere
tazioae
interiore
congiugneva la
di Medusa
queste
; anche
de
allo
ove
pietreincise
onde
^
monio
quasi testi-
vogliodimenticare
immagine
copia che
no.
altri
di
e
fu
V
che
meno
dalla parte australe
che
^
io,
non
quali non
y
Atene
(3) ^
Gaylus ne
e
,
cui
di
j
ancora
camere
sculp. antiq,
(à) Jttic,
en
terre
y
nata
desti-
,
i
(2)
Vaticano
plastica
potesse essere
somiglianti
come
lissimo
bel-
ad
za
più smgolarebellez-
,
sapere
re
idea-
perare
potè ado-
»
dell^Àrte^ come
i tratti della
con
espressa
che seppe
mostri
ove
j
(i)?
semplicee
la Medusa
eziandio
sepolcri
euitepag.
Jgìncourt
80.
P/«n.
XXXI*
Fragm»
9'
filtriopinate^ e forse opportanaiiiente (i) che po«
^
tesK"iero
far parte del lusso donnesco
ornato
il
Tuso
ascoso
osservazione
delie
(a)
di
teatralenoti
ed alla decorazione
^
queste feste Goi^onie
intanto
la
come
al severissimo
ella
Faoda
.
favola di
Medusa
e
j
Tragicie particolare
onde imprtotareY idea
servi
suore
spaventevoli
niente
lui
ne
«
al custnme
Ma
fa
di Armione
vezzo
Stazio
e
^
a
Eschilo
^
delle Furie che fece apparirenella
sì
scena
spaventose,
perciòil disperatoOreste matricida nel Dramma
delle Goefori esclama (3): j^h ! cari amici io le veg^
circondate da serpi
Gorgoni
go queste negre
e
««.«.«
senza
numero
,
sti fantasmi
che
,
né io posso attenderle
cani
sono
vogliono prender
Sembra
da
tutto
ciò
divoratori
vendetta
d^ Atene
Furie che
Oreste
inseguirono
Gorgoni di
te
una
e
^
rie.
sotto
stessa
del modo
(5).
Eschilo
che
ed
"
quellescene
le
le sembianze delle
non
to
provvedu-
aveano
greco Teatro per
di cui fa tanto
uso
nella
Medaglioni
(1)' BonarrO0
(2)
Theb.
II.
(3)
V^rs.
1045.
delle Fu«
su{^lizio
di orrore^
e
maraviglia
col
si espiò
come
Queste operaaonìpienedi
(4) Mtri
Madre
una
"
opportuna rappresentanzadei delittid' Ore^
y
'
furie
aspetto^ perchè forse la Favola^la
orrido
nel
eseguivansi
re
di
que^
sono
sono
j
introducessero in
decorazione^anzi TArte
ad
Non
(4)
potere dedurre
il Teatro
4
scena
me2zo
greca
di masdie^
e
roma-
5i»
278»
Poeti
(5) Boettig. op.
le
chiamarono
cit.
pa^.
cagne
6*
infernali
#
9^
pa
;
Polluce
e
sdone
nell'
stesso
di
eziandio
istrionico
maschere
£i
aj^rata
men«'
górgonie
.
A
re
stava
me
certo
Monumento
un
sommamente
se
nuovo
non
di
cuore
a
espor**
meno
al-
comune
non
,
e
esporlo
di
lei
a
eh.
mio
dottissimo
e
ami«
,
onde
co
il
intenderne
che
giudizio
suo
grandemen^.
y
te.valutoin
ogni
ha
troppe
sa
re
mune
date
quanto
studiosa
e
vaglia
.de^dotti
in
la
ed
erudita
valorosissime
chiama
onde
prove,
somiglianti
studj^
già
Ellasb^
ricerca.
ne'
mo$tra-
lac("*
quali
Maes|t^
jsommo
.
Accolga
mia
verace
questo
amicizia^
piccolo
sincero
ma
mentre
Perugia
tutto
19.
suo
pegno
mi
Luglio
della
protesto
1819,
DI
SCRITTO
UNO
AUTOGRAFO
PITTORE
DEL
PIETRO
PERUGINO
MU/
ARGfflVIO
DELL'AGCADEMIA
DI
maSO
AL
BELLE
ARTI
FAC
SIMILE
LETTERA
ALLA
CONTESSA
VERMIGUOU
LAVINIA
ODDI
DI
PERUGU
~-o
^^^
1^1
"^
^
^
"
95
LETTERA
Mia
JS^epotc
cara
E, gir
è gran
ndn
gli Uomini
che
colti
pienamentecontenti
Letterati
,
e
dì
grandiArtisti.
Tole
se
giungono
del
che
scritto"
motivò
di celebrati sog«
.for^ istruitacome
Y Arte
preadcK*
sempre
di rampognare
questo genio
tu. sei ^
del
e-
Disegno
j
desiosa
la
ma
te^
lo novererai fra le circostanze infiniil secolo nostro^
onorano
e
secolo ve^
-
*
Io posso
sono
.
.
assicurartifrattanto
che
^
che
U
pòchi anni^
gioitoSir Egerton Brydg^
ec«
assai lodevole
io
Fa
li
tu
,
delle Arti
non
e
,
tento,
ramente
"i)
lode?
npvo
•
joìon tanto
essa
de'
opere
propriodominio
delficoTempip Glie se anche
sortì dalle mani
avrai
non
novello;, ma
Storia di
le
sommi
ih
avessero
sarà
più tarda posterità
qualunquecosa
conoscere
si stimalo
non
loro
l'autografo
parte del Tesoro
"
genio
leggeregli scritti de'
sé
getti tir
Lavinia
cara
j
j
come
presso la
noi^
di
mia
,
possederne
qualcheframmento
a
,
di
di
e
conoscere
vedresti brillare
sa
tempo
contemplaresolamente
Sono
già dominati da un
impegqodi
una
(t)
premura
se
pubblicata in Perugia
passandofra
dottissimo' Poli-'
mi*
^
dimanda
con
possedeva'taluna
nel
iS^o*
dr
I
96
queste letterarie ed artistiche
zi ti
merci»
prezio^iiiie
nello
che io dimorando
aggiungo
An-
i
no
Autun-
scorso
^
pubblicoBiblio*
il eh. Ab. Francescòni
in Venezia
,
Città di Padova
tecario della dotta
il conoscesti
meco
celebre
scritti
e
lodevole
del
impegno
di formare
di
chirografiee
cui
assai bel
saggioed
Tavole,
XII.
già al pubblicoun
dal
i8o4- (0
scrìtti di
Voltaire^
interessantissimo
si incontrano
ove
collezione
un'ampia
diede
ne
^
il
Teofilo de
Cristoforo
dottissimo
Norimbergese
stevano
esi-
Perugia
bastantemente
noto
^
in
in
so
scor-
anno
autografidi qualche trapassato
Egli è già
Artista
«
di
se
,
lettere
Murr
dimandò
mi
Y
tu
ove
fino
^
Lutero
Cardano
"
Mureto,
,
pittoreAlberto
Quella
urbanissimi
memoria
modi
,
autografo del
quale avendo
Artisti
e
delle
che
rimane
^
perpetua nelF Archìvio
beu
come
vedi
j
,
^
e
una
ed
a
i
me
le
a
to
scritil
conservazione
Accademia,
giova sperare
a
degli
cose
la
acquistaogni giorno lustro
glorianovella
il lodevole
Ma
re,
di cui
ridusse
le passate rovi*
scampate
della nostra
da
Vannucci^
Pietro
tuttora
fu
brevissimo
.sì spesso
colpivano
Arti
tera
let-
una
che
mi
tosto
forse unico
e
fortunatamente
vicende,
nose
ed
j
Sig.Francescòni
Pittore
nostro
,
di altri
accompagnata^
semplice
Leibni-
Keplero
Durerò.
del
dimanda
un
j
,
zìoj Lipsio Salmasio^
del
Tasso
Petrarca
j
che
tu
le
quagiore
mag-
stessa
verrai
di-
,
.
trasporto per le autografelette-*
scrìttidegliUomini
piccioli
sommi,
per
av-
limitar
Téatura
al
di essì^ ed
ed
ti
solii
Artisti si
^
del
alla
doveasi
non
possedimento di
impegnarono
meccanismo
calcografico
del
contenti
Ma
'è
nel
se
moda
una
sappi
,
all' incirca
anni
dal paese
che
,
tu
Lavinia^
o
incisione
tal
a
foggiache
ai incominciò
mile
,
di
scrive il eh.
Essai
Historiquesur
(i) e
che
»
la
ALLA
nel
modo
»
lìn
manoscritto
nel
tempo
che
it
le età
di
manieua
di imitare
mezzo
^
9
tura
.
di cui
la
quale
il
perfettemente
nuova
.
noi
e
non
di
cui
consiste
carattere
Egli è
ben
sono
ben
qui vogliamo
tenere
n.
gran
del-
di scrit-
ragionamene
35.
VoL.
di
ricche le opere
è questa la maniera
.
Opus/
smue
fac
del
,
è
^SiQf
Paris
conoscevansi i caldii delle scritture
diplomaticheMa
Pag*
inten-»
^
idioma.
incisione
non
)»
(0
facsu
en
la possa
nostro
^
»
caratteri
gli originali
Lithographie ec.
Questa speciedi
t»
.
Bibliografofrancese Sig.Peignot;
io ti recherò
iNcmonn
Ivi
venne
grwure
perchè tu meglio conoscer
e
come
imita
chiamare
a
ci
d' onde
e
^
essa
ciò
settanta
sono
delle mode
,
una
conosce»
d^Ue Lettere
e
come
sciarpee cappelli anche
trai
farne
non
^^
di loro carattere.
delle Arti^
Regno
via
per
incisione
può
non
propriaautografaforma
la
I Lettera^
.
deir
e
j
tipograficoclie
loro
farli conoscere
a
j
re
sea"|iice
cognizione
7
9»
9
1»
«
to
della moderna
ma
j
scritturacorreate
sopraM
e
j
degliUomiai grandi^e di cui In
quellst
molt pUcateIq impronquestiultimi tempiÀ sono
di
tutto
te
»
ora
^
per
le edizioni delle
opere
ornare
loro
o
"
scritti ne'
per arricchirne talvolta quegli
»
veramente
*
qualideglistessi glandi Uomini
«"
ho
fatte dèlie ricerche
sotto
favella Io
si
ne
•
questirapportiLa
,
più
»
simile che incisa a cpieimpressioneo^c
le ce*
sta foggiaio abbia scopertadel i^SS, sono
lebri strofe ( couplets
) attribuite a Gian Giacomo
»
Rousseau^ e
I)
ta
il
)"
antica
^
»
che
Dimostra
•
abbreviarono
in
per
la
metà
seguitoil Sig.Peignot
sua
y
vi-
come
foggiadi incisione non si é bastantemente di-*
esserlain avvenire , e che
volgata ma che potrebbe
la
delpotrebbediventare uno de' piùinteressantioggetti
E veramente
vi sarebbe^
moderna Litografia
non
ro
cose
più acconcie da mettersi in commercio fra i
della Litografia^
Letterati ed Artisti per mew"
o
a«
della incisione in pietra quanto i caratterimanoscrit»
ti e nel riproduri'e
i qualiio sono
ben d' avviso,che
ritrovato giànon
meccanismo
questo novo
primadel
tal
una
j
,
^
j
iSoo.
mente
a
Munich
occupare
da M^ Se^nfelder^ si vorrà sovente*
,
Sembra
inoltre
t;ome
la
Litografia
onde incide*
potrebbedivenire opportunissimo
mexso
re
aiyoc sìmle i veri caratteridelle antiche ìscrisio*
ni
traendone gliapografi
dai marmi
e dai bfonzi^
lia guarisi fece dalla Società degliAn«
e come
non
tiquarjdi Londra anche per due volte, che pubblidi Rof^^/ac simile la celebre Iscrizione trilingue
j
j
99
in
setta
Egitto
in brevissimo
die
e
le dotte penne
occupò
Ansse
Visconti
di GraavUle^
Villoìson
de
Presso
mio
danése
to
greche
ed
fàc
un
y
quel celebre
il
Museum
j
sembro'
della
pel merito
Sig.Peignot assicura
ta
un'opera intomo
ed
altre
notizie
fin
qui
ed
j
zi
/oc
simile
Lord
mtogpaSo stesso
teste
compren-»
bibliografiche
f
una
che
assai
avendola diretta
,
i8i8. unitamente
d' uno
pochi
lettera dèli'
fatta incidere conforme
fino dal
delle due
segno
e
stes*
prepara*
ne
vistiche
appena potreiricordarti
Elgin l'ha
avere
che
da
di essi.
ho
ne
non
y
e
sa
prezio-
cosa
di
storiche
illustre pittore
IngleseSig.Haydon
a
^
nel Britich-
veramente
poche su
non
degli editi
Io
léàcrìzione simiU
originaleste"o
il Pubblico
letterarie
le ricerche
scor*
esecuzióne. Lo
diligentissima
so
derà
delle
anno
fu collocato
monumento
quale mi
nelV
stessa
suir
Londra
a
travagliato
mente
che
della
simile
Poliglot-
danno
con
e
^
orientali lèttere mancato
io vidi
so
dottissimo
amico
grande
ÀkerUad
,
questo ultimo
.
Àméillion^
G)asinery
,
al^
di
Penri
,
y
e
spaziodi tempo
9
al
dei cavalli di
al
suo
suo
di*
Venezia
già di Lisippo e del cavallo del Partenone
di Atene
giàtrasportato Londn^, e divenuto di,prò*
prietàdello stesso Elgin^ e che il Sig. Haydon ba
creduti
j
a
comparatifra loro
(i)^ una
sui
ca
artisti-
cesco
letteradel celebre Istorìco Italiano Fran-
Guicciardini
,
(i) Land.
rapportidella Ngtomia
i8i8,
già incisa
\
,
e
pubbUcatanel
Gior«
100
naie Apcadieo di
Roma
(i)
altra del celebre Win^
^
receotissimamente
pubblicata
idii^lmaAn
dal mio
amioo
Sig»Dott. Rossetti {2),ed una terza, di Rafiaelle da
dataci ora dal Sig.Qoatremere de Quinci
Urbino
,
eh.
nella
bellissima Vita di
quel divino Pittore (3)
lo scar*
accrescere
degliediti stessipotendosi
iio fatto tiwagliarc
questo /itesimile del
sua
.
Ora
ncunero
60
,
Pietro Vannucci
nostro
ed io
dono
un
te
fo
ne
vo-^
,
lentieri
die
e
,
pervieneda
doti si bene
uno
devi tu ricusare
bob
cfae
Zia
ti ama,
tanto
rito sentiero delle Arti del bdHo^
della
legra
favolandone
e
che
veden*
non
ismar-
e
perlegradevide
incamminata
migliae
ti
imperciocché
,
patria seco
stesso
della "«
onore
con
si ral^
soventem^ite
,
e
alle
agliamici
spesso
,
gode
che di
dire ai lieti progressi
da te neir onorata
cenerà
di lettere
ed
agliArtisti
,
spade
^rto
H/ac
o
di
dal
i5o3.
di
da
^adro
(1) Óiorn,
fi)
(S)
avea
//
,
da
forma
Priore
e
di
esso
che
dovendo
iBrp. Àf^Oi. pag*
i8a4«
in
per
que*
con
da ambo
dipinto
diviso
più rìpartimenti
Arcai
una
,
Agosti*
ne
porziola
Padri
le
fino
in i-
parti
•
"
le
qua-
tare
Alprincipale
rimanere
essere
in
in si
biglietto^
de' PP.
collocarsi nel
S§polerù diWinehìmann
Parh.
in
somma
inaggior
contrattato
quadro
un
è
ricevere da
di
in conto
quellaChiesa
sola^avea
esso
di Piero
onde
Perugia.,
Pietro stesso
applau*»
«
al
presentarsi
da
di grano
non
avanzati
tempo
slmile
di ordine
niani
di
^
gènti
j
sieeome
Era
allo«
piò,
Trl0si4iÌ2Ì»ag*6j^
I058
zando
clie
abbi
tu
da
fu
non
altri
Veramente
da
usato
Pittore
un
Italia
allora in
,
e
di familiarizarsi
che
scritto unico
Io manifesta
XVI.
si
ne'
e
si
teratissimo
che
allo
di
la
per
fosse il
Mario
somma
ai
de' suoi
Ivi r autore
da
die
sebben
"
(i)
e
nel
il dialetto
Orsini
i
che
da
una
Migliacci del
da
lui stesso
rarità fu
ascosa
dia
comme-
let-
nostro
in
pubblicata
al Fontanini
altriScrittori
di
voler favellare Pero-
patriodialetto
Ciò
non
che
assai
mia
enco-
dere
pertanto bisognacre-
peruginodi quelcoltissimo
cii*
ma
.
fosse quello
scritto^ e
he,
potrebbe-
,
si propone
.
non
libro
niun
j
secolo
^
prologo
suo
bene
sciaiiratissima
composizione
e
ricerche
somiglianti
nel
sto
que-
assai
dialetto del
ad
e
prugini Bibliografi,
,
e
^
lustri
sua
scinesH"lmente
1' educazione
che
y
perugino
Podiani
i53o.
Zeno,
sul
Pure
nelle lettere
rozza
conosce
dinominata
Perugia nel
ta
tan-
con
.
primi suoi
rara
bello,
,
meglio apprendere, quanto
assai
le Arti del
tale
per
qual
Ma
fossero
dovrebbesi
mestieri il credere
egliè
fosse stata assai
sua
che
soffrono.
non
Van-
vedendolo
^
Pietro
di
conto
che
lustri
del
dalle adorabili Grazie protette
quelleArti
incoltura
celebri
più
imperciocchésembra
stimare
quello
certo
il perugino
primi
perciòassai ^ colto
che
e
,
de'
e
,
ne'
noi
potrebbecrederlo
.
dissi
,
fra
parlavasi
che
del secolo XVI.
vorrei io
non
sinistro concetto
prenderein
che
idioma
nucci
(i):
peruginoPoeta
un
dal
parlato
lo
seco-
n©-
io3
^tro
Pietro
qualchepoco buon
imperciocché
prevedendo forse
Ih
rimanesse
plesso taluni
^
allora ì
come
anche
Tano
assai ^
signoriPuristi ^ che pur
e
alquantobersagliare
é
buon
«
mente
))
nell' altre
finqùa ne
3v
che
n
zassimo
1»
et
,
assettassimo
fuor di dubbio
si
^
»
riorej Ma
perchèquestonon
»
da
et
»
»
alla
ne
fiorentina
questo
seriza
vertìa di gran
ma
di fioco
primi futidatnen'*'
eh' ella è
^
veri è
favellare^ co**
che
non
n
j
così
più àVànti vi dico y
i ìx)lissimòj
apprez*
facciamo i Et
alle altre fosse simile
poco
il difende
volessero
sé
semò
accomodato
nostra
ìiiigua
la
noi
dai nostri
cose
nói
ancora
se
e-
dì d' oggi;
nel dolce
Toscani
ti per
n'
Ve
stesso
lezioni"
rispondo che
io ti
Et
^
^
tacciare d' incòlto
Mario
graziacome
loro buone
da
come
anche al
profittarne
*
Mario
^
il volessero i ascolta di
^
creditd
"
lunga sope^
Perchè
facèmo?
sem
à farci honore
peilsiére
et
;
quelòhe è 1 peggio/ veleni parlalapei' ponta di
coir altrui bocche^ siocotóci fdsser delle Muspinetti
:
che
sé
9»
se
9»
la fibbia : Ma
li
ture
)"
Che
v
ferire delle
»
rebberd
if
verate
ce
per lo
per
dovria dare
più vengono
voci et
mille
di Firenze
Sulla
ciò che
a
storia del
ne
cose
et
i
il
il
ven*
avvertisce
òhe
non
i conditi
savoretti^
delle altrùi bócche
:
"
fa^
lepè-
»
.
peruginodialetto lascio di
scrissero
Fontano^
le
nostri
il Salviati
Dante
Tassoni, ed
ti
riferir-
Ortenzio
j
^
Landi^
lé
eglivai più il prof-
,
gli accenti
anni
j
òhi noii
del-
canto
sotto ài sassi^ é
i tisori stanno
tacere delle altre
in
cavallo dal
un
il
no^
lepidissimp
to4
stro
diede
certo
mia
tu vedi quante noje ti
imperciocché
Caporali^
quel breve incultissimo scrìtto di Piero. Sono
peraltroche il mio pensierotu non
isdegnij
Lavinia^
cara
che
e
anzi
amerai
conoscere
un
di cui tu ste"*
fogliosortito da quellemani medesime
soventemente
contemplie ricopjdel pinger loro
sa
,
r
opere
esimie.
ed il mio
il tuo
Salutami
Marc' Antonio
fra le
pj^se
un
conserva
ma
che
saggiodi
un
fu
non
da
datoci dal eh.
del Dottor
Roschoe
che
intendi
i nostri
anche
che
parlare^e
1399.
sì dilettevole
sebbene
j
minuti
per la
oserebbero
dopo
nu
punta
sua
se
di Messer
di
me
co-
,
mino
cam-
mezzanotte
sia del
ne
X.
immagino
giorno tu
avanzar
T ultima
altrimenti che
lista del cuciniere
Io
Penctore.
^
mile
si-
Leon
di si elegante
idioma
^
una
Leonardo
gran
nella vita di
lo scrìtto di Piero
glino vedendolo
tónta gallorianon
calligrafia;
Puristi di cui tutto
non
siede^
pos-
{mccoIosaggioal /ac
Sig.Bossi
(i)^ e
qualtro soli
del
un
di Piectro
la Chedida
erudite che
cose
migliorequelladel
giova conoscere
come
tante
sue
cagli
cer-
e
,
i5ix
e-
menerebbero
avessero
trovato
lo Scrìttor del
Pa^
taffio.
Addio
il tuo
sliraa
mia
cara
Lavinia; credimi che
affezionatissimo Zio
tanto
ti ama
*
Perugia
(0
che
^
sarò
XI.
Ta$r. 5.
i3,
Febbrajo 1820^
pre
seme
ti
ILLUSTRAZIONE
DI
UNA
MEDAGLU
USEDITA
107
ILLUSTRAZIONE
AA, NOMO^TAAX.
•
f^^^^
X
(i)
Diana
{senzaepigra/e )
.
Metallo di fabbrica ordinaria ^
e_
la oiBcina
fra
prime
appena
è
scritto
Diana
è
celebre
.
di
Lacedemone
avremmo
interamente
colle sole iniziali AA.
e
Il
ove
Magistrato
semplicedi
irova^
Pontaniana
(2) Mionnet
di
(2)
Aristandro
pubblicata
Napoli
li.
j
ove
io chiamerei
y
quellatesta semplicemente di /emmina
(i) Si
suo
tipodell' aquila
sebbene
similmente
il
pressochétutte
nella spartana numismatica
cognita
e
;
tà
questa illustre cit-
,
ripetutospesso
grandezza
mezzana
per riconoscerla del-%
pajo di esempi noi
un
lo mostrano
di
autonome
monete
trovasi
nome
e
lettere bastano
della
copiosissima
le molte
Aquila
APICTANAPOC
ng.
voi
non
è
negli Atti
della
*III»
LXII.
pag.
Anche
il
.
nuovo
negli
Accademia
io8
autonomi
ttummi
nelle Iscrizionidi
spartanie
^
le bande
(0
^
talvolta accennato
^
ÀPI; ai^;.èqnesta
nelle
di
monete
tolo di
alle
pu6 aggiugnersi
il ti*
assume
altre della
nelle propriemonete
Sparti
(3)
e
j
ci
i
mai
non
,
ivi No-
in forza di questa sola
esposteprima dal Vaìllant
celebri Efori
finitache
magistratura^chiamandosi
"
Ma
sole
prima
Àristandro
che
mofilace magistratura
,
la
avventura
per
Spartaesso
nova
una
colle
quel*
sigle
neta
mo-
tica
greòa numisma-
quindidall^khel
.
mostrati
avea
Nomofilaci che
i suoi
si trovano
qualcheIscrizione di quellebande {^)yparti"
colarità che può rendere piùsingolare
questa moneta
in
.
Se
delle
i conservatori
leggi
tali
che
^
si eleggevanonelle
Tfomofilaciy
città per
ninna
avventura
fra' suoi
sceglierne
fino da remotissimi
niun
unica moneta
grecie
leggiprovvista;
tempidi sapientissime
può
vi
bene
pagm
"
accrescere
che
era
che
deux
l* Authenticité
sur
si
tenesse
in confronto
(i) Baottl'ltocheite
deen
niun
e
Cicerone
Quando
ninno
mostra
forse
e
questa singolare
di là «di
monumento^
che
essa
moneta.
nia
^
latinici parlade' Nomofilaci
anche
diritto di
maggior
quanto l'antica Sparta
cittadini "
al
probabilmente
ma
des
luogode'Classici
za
spartanicircostanalla nova
singolarità
lagna(3) che iuRo-
in
,
custodia
nelle
Letires
a
le
(•)
(5"
lì.
218.
Milord
Inseriptions
EckkeL
Doctr»
«T Aber^
de
Fourjnont
A.
V.
^
Baoul'JRocheite
De
ieg* iib.
.
Ili»
/oc.
cap.
cit, pag.
so*
tom*
leggio
grecheRepubbli-
128.
(%X Mionnet
ì
repubbliche^
Greche
aveva
sono
102.
II.
p.
92.
SIO
^^^^
undici
n
essi è eletto da
ciascuna
91
ba
(0
luce
^
'
numero
tribù
Demetrio
secondo
e
di
Falereo.
^\
NomofiUci
de'
Egliqo
f
prigionied
"ps)Uche
erano
^
9"
delle persone
de' ladri ^ assassini
,
A
mal"ttori
che
e
chiamati
sono
principalmentela
AVe^no
si
e
li condannavano
di
dello seri*
mezsso
per
^
«
ciascuno
e
aura
as^curavano
de'
somiglianti
alla morte
to^^
^
»
che
sto
due
,Si
potrà
essere
abbia
semplice femmina
altre volte nelle
die
ci
da
sempre
moneta
la
sali,nella
niorian nunUsi
dubbio
in
di
testa
Quella
di
Forse
r
si
DiaDa
di
o
^
"' incontra
circostanza
duobus
esistente nello
^
Mons.
Ga«
Lacedaem(h
di
essere
moneta
una
stesso
la
^
argmto la credo
im*
pubblicogabinetto
modulo
Perugia^idi mezzano
ad
Diana
altra
Romae
peratoriadi (Efeso
quanto
V
se
abbastanza
l'^Cf],
Pongo |;ermine col descrivere
di
da
specialeche' quei popolile
qualeha scritto
latina 4e
epistola
sua
si abbia
che
nomcffilacisinomojilaci
sul
,
cagione di queste
a
a
di Laoedemcme^
monete
il culto
ricorda
rendevano
.
M
suppongo
qualchevariazione
parte della
una
i»
,
descrizioni io
diverse
ricercare
confessi
erano
qualein
inedita
legge iiel.suo dritto alquantoconsunto
tuttora^
nel-^
epigrafe
•
AT.
KAI.
di Settimio
(i) Lib.
a.
Severo
Vili,
ECn.
CEOThPOG.
laureata.
capr
8« seg,-
2o*
nEP,
Testa
E*B"^|aN
B
ed Suoi simboli
(a)
,
(f) eU
vm
E
in
piedi
(i).
Cc^li stessi tipie
metallQ
Fortuna
NEOKOpaN.
le stesse
ìq argento mi
sono
WU
er»
hnt^tt.
A
epigrafi
ignotocbe
trova
in
esistesse
*
ELOGIO
INGNAZIO
DI
DANTI
PERUGINO
DELL'
GQSBIOGRàFO
di
PREDICATORI
COSIMO
L
GRANDUCA
FIRENZE
DI
MATEMATICO
E
DE'
ORDINE
DI
PROFESSORE
GREGORIO
NELL'
DI
XIU.
UNIVERSITÀ'
BOLOGNA
DETTO
EJ
P]ERUGIA
NEL
GIORNO
DEL
SOLITA
NELLA
AI
DELLA
Obvsc
Vol.
DECEMBRE
MDGCGXIX.
DE'PREMJ
DISTRIBUZIONE
GIOVANI
AGGADÉMU
n,
XXVI.
ALUNNI
DI
BELLE
ARTI
ii5
ELOGIO
(i)
'^M^
Ì3e
nel
e
la Filosofici
sempre
dei Reggitoride'
cuore
avrebbero
scuole
d' uopp
le
,
nudrirsene
il cibo
COI)
dottrine
noi|
a
^
e
bene
j
e4 ^^
benefici
i\cuor
noi^
d' arbitrio
ì
,
netrando
pe-
avrebbe
j
si bella
popoli
più
con
un* Aula
o
s^-
ai suoi lavorirecentemente
zelo di
provvidiMagistra*^
Signori come
nostra
ciascuno
mia
Accadedi voi
,
foste giàprevenu-"
primoaprirdellq .labbira
ÌIL pag.u
nel volume
iS^o*
pubblicato V anno
dedica
al eh*
degli Opuscoii ieiierari di Boiogna con
di Bologna
Pro-*
Ab.
O* Filippo Schiassi
Sig. Canonico
^fesaore dì Archeologia in quella Università.
(i) Fu
"
dirigendo^
dei Moderatori della
mi avveggo^
fino al mio
e
e
^
ìq ^vellare pertanto ii^ui^ giorno
dalle cur^
ben
"
in
come
e
lucenti
i passiloro
sempre
Mìnervj^
3
j^
sicure di scorta
^k de^tinat£^dallo
ti
modello
sog1ÌQniedesima
felice-^
così
lo sentierqdella verità csunminerebbero
per
DoveAdo
ero
gloria
j,
nobii
sostegno d^ armi
stessi sulle tracce
comun
della
j
il
mentre
e
a
e
in essi le nienti ed
^
al
alle
elementari
di
soave
^
raggisi infonderebbero
certezza^
così soventen^ente
specchiandosii
tersissiniQvetrp
^
questinon
j
sempre
della^virtù ^^
situati in faccia
d' uopo
Popoli
an^che i piì^schivi nel seguire
Impercipcqhè
orme
mente
pelle spiritoalbergasse
ito
io
cbe
j
disposto
))orrédibanzi agliocchi
ben
era
questivalorosissimigiovaDi^da
di
Italia attendono
nelle
progressi
dissi
ro
j
ben
era
buon
a
Arti
baoo
imitatrici
dispostodi
luminosissimo
e
,
che
mi
10
apposial
le Arti in Grecia
fortuna
^ deb-
,
contrario
Anzi
riflettendo
,
avanzarono
davaasi nelle scuole di Atene
si riunivano
chia*
un
carriera
as^aipiù di prosperevole
con
volte alle,lezioni cbe
quantunque
j
io
,
dinanzi
loro
onorata
ma
che
j
cui conformare
a
j»
frequenti
e
,
bello
del
e
Y
e
,
grandi
por
esempio
nella laboriosa
Né
diritto
la Patria
cui
^
di Corinto^
e
di
Egina
glielogjdei grandiArtisti ;
sovept^nente
maggioriCapientidella
buon diritto^perchè anch' ^ssi di sareazione
pienza
a
e
ed erano
Jumi
larghi
spargevano copiosissimi
i
S{^4x stimavansi
quanto i
^
^
grapde istruzione,quando si esponevano le
che è qyauto
loro » liete e pubbliche
gare
di
severissimi esami
; per
simil modo
divisamento
in
j
di
pensai
^
che
possa di riunire
esser
agliutili precetti che
da
dire
j
^
tuttissimo
opere
opportalvolta
questa illustre Accademia
illuminatiDirettori si danno
^
Y
Elogio di
taluno
quelli die un giornonelle Arti medesime
che dalle Arti
quellescientifichadisciplina
ed
^
in
non
possono
divise, fiirono pr
essere
meriti onorati Maestri
lunga di
Non
a
una
^
stesse
serie beu
*
peraltro che io già istruito dall*
(i) essere egregiooperato il dimen*
crediate
^
Oratore
di Roma
ticaro le estranee
cose
(i) Cicero
Bruto
iD
onde
.
le
propriecercarp
ed
^
il
n8
,
peruginistudj anzi
che
Moderatori sapiènti,
e
Magistrati^
tutelate dei
nostra
,
e
,
voi autorevoli
a
T odierna
tica
pra-
dà ogtiistatseguitó
die forse dovrebbe
pubblicaistruzione conduca altri h
allora anche
modo
migliore
; e compiere
di
Uiimento
in
guirla
se-
j
noi i voti di tutti i dotti d^ Italia
di
al gelilo
ed
frattanto
Piaccia alla dotta Minerva
fra
Eglino sono
.
di Putirsi ripetere
ad ogni
già stanchi a buona l*agiòne
proemio 5
è
Compimento di
nei Licei "
e
Ginnasi
pel troppo
8Ì
dirne!
studiò nelle Accademie
,
e già
argomentiinutili d Vàtii^
divenuti volgari
dai quali
non
se
j
"
uh^ intiero discapitoil frutto che
j
ti'ac
è alnielio troppo
coglie
Perocché
lieve
lie
se
rac^
si
fermar-
seii^
.
Vanità che suole
Quella
speciale
con
ad tin dottissimo secolo j ma
die
rimpròveirai^i
pursostituiva alle utilicose^
parole
or
troj^o le semplici
tin' obietto
ad
^
si favella della
del
giocondità e
y
ti
,
delle lettere
e
farsi di
idee
in
hepptir
,
mente
esse
Ed
.
un
ed
tempo
in cui
alla
ascose
sono
intainto
del buon
ora
^
delle Ai"
vantaggio'
Uso
queste
piiìidiota
ma
questocotìtintio"
sulle lodi delle Arti
riempitidi prose che
e
y
somiglianti
semplice
e
inùtileragionare
d' ognistudiò
nulla dicoiiò
"
nella oscurità infinitememorie
e
che debbe
mentre
di uomini
^
ci ha
giacciono
siommi
I
.
Letterati
pertanto
"
per
una
affezione
più ragionévole
di Veder sostituire a
amano
di
recente*
ùsO" glièhcomj piutqùell'
tosto
di antica data^ e di più
quei gi^disoggetti
stagione/ i quali mercè
le loro virtù
e
grandi opere loro acquistarono
ogni diritto agli cn^
le
»«9
della Patria
domi
Nazione j
della
^
della
e
più
tarda
dot^t*ebbeper av*
hon
imparzialeposterità la C[Uale
hei desideHtfdoìciàisimo
iscernare gUnitiiài
di
Ventura
"
toxùb^
sparger fiori Sulle dittietiticlie
Ignazio
^ ò
il sud
clietale(u
dir Pellegrino
itiégiid
"
à
iiòrtiei essendo
i iiatàlìin
be
nuoci
ed
tt
ilàtaliili
i
(i)
taiilo onorato
Fu
;
Architettò militare
stréttii
^
assdì Vicini
Igna^d sorse
Sé
di
adolescenza
^xxi
non
ogni dettaglid
noi
credere
"
(i)
della
ih
come
V,
La
(3) Pascoli
(3)
Loc.
(4) Log*
cit.
è
Vincenzio
é
Scultore
èsso/che
e
^
tre
di gran
nascere
di
sua
ìgnaSìo
Perugini
•
"
lustri dopo
vitale /
educa^iorie
giunse ^ egliè
dei P.
essa
tqtti
pittrice
(4)^
precedeva nel
ec,
Pittori
cii,
Battista
Giovdiini.
ben
alte due
^
a
facile il
(j^Uegli
studjnei qualifrscsuoi
Dedica
prospettiva
(2)j
Architetto
aUra
rispirare
a
otteiiilto
ia
congiunti/
lo
nei
già preceduto
(3) Teodora
Girolaiijò Pittóre anche
conte
Vaii'^
dì ^orti*^
véfatura
Itiogddistintd
àvéàno
di soli sette anni
j
e
y
la qualegià
fartiiglià
^
àvéa
geriùàno^ Pittores
fama
di
ed
Bian*
da
e
"
Perugiai
m
gran
civile Architetto
Piervincèna"id
suo
è^d
ilUistfe
Xxàsk
imperciocchéId
;
suoi
ad
dell' Arte
fasti
gloriosi
Danti
Giulio
etM
"
feliceper le Arti del bello
aveano
i Sau^i
^
chiostro
nell'ottavo lustrò del sedoloXYL
Secolo bastantemente
quando già lo
l'altro del
stato
Perugia da
degliAlberti
caliore
fcliéi*ai"*hitìdo-
saltUe onorate;
alicord
no
}
coevi
regole
Ho
primeggiòfosse stato
opporttinamentee bene
,
minato
Giulio Danti
da
anche
niente
alla Zia
diedero
#gni
nella
ora.
Teodora^
sappiamo
alla
conduce
r
con
tempi
invidia
che
ad
alla
Lari
gloria;
sviò
i
mercè
di
essi
e
stesse
Pittura
(3)
j
E
.
grandissima
cure
ed
,
avventura
medesimi,
quei precetti
talvolta le
fra
diritto alia immortalità
e
cure
\o^
e
proprj insegnamentidava^
Ignazioper
ed
(pelleprime
tuiscono
huon
così di
qualii genitoristessi
portare , ne*
prolesperanza
pio tesoro
e
j
^
^
alla
Geometria
le Matematiche
sono
nella Architettura
poliamo
non
i domestici
lio
eglinosi
come
agilepensieroraggiugnendoquei felicissimi
^
dcTole
uiiitA*
contemplazionedi
j
noi
ed
,
incamminarlo
come
cose"
lo istruirono
trattò
di istruirlo nella
carico
la scala che
sublimissime
e
noi
Matematica^ ónde
per
genitore(i), avvegnaché
silo
fortunatamente
le Arti
esso
incarti-
formando
am^
tradì
non
ne
^
paterne, alle qualialtri sosti*
di vili ed incolti Maestri
.
il Danti
Ma
fuoco
Scienze
j
non
e
così per
e
j
e
,
recato
aiizi ben
,
jx"
fenduti
avea
maniera
tanti
di studio^
(8) lo
dice
tgnatio
e
e
sicuro in
ostacolo
conscio
dal
impazienteamor
sempre
delle Arti
gliavrebbe
vita, che
dal
infiammato
tempo
come
alcuno
essa
se
stesso
in
c^ni
il
suo
che
tem-
sì
ad ogni
importantiservigi
di
guidato eziaxidioda spirito
siesso
netta Dedica
atta Sfcr»
•
leggasi
le
del-
la cenobitica
Sacrobosco
(a)
tentissi
po-
proemio
alt-
opera
stessa
#
del
giovaneindosso
assai
pietà
Sòtnnia
^
.
Protetto
difeso così
e
di
se
quindi maraviglia
è
non
squadre^ e
le seste
rese
e
mente
siia
delle
e
Né
disci[^ine
più
nobili
non
die
meno
nalzò
le in-
fin
spaziarsi
chinimi
dal
Ma
se
ti della
j
il taciturno
società
non
y
multivaga fama
annunciò
colassù
le vie
il segnare
ed
Atene
ivi
primo Granduca
de' suoi
è
lo
permesso
riparò dai
conservarlo
di
mal
esso
il
y
j
trono
.
alle Matematiche
E
a
po«
tunlul-»
nascosa
comportando
seco
il
stesso
ed
k
e
V
y
alla
j
simo
assidevasi Co-
ove
qualecon
delle lettere^suo
pronunciò
lìe^
a
^
quel
a
prischiavi
l'amore
lo
ove
seppe
^
pò*
degliastri.
chiostro
tacere
e
sempliceAngola
presto alle sponde dell^ Ama
ben
e
utili offid
y
rapidamente passare
tamente
tematico
vee*
y
ai
tesdone
annodamento
indisolubile
con
esse
con
italica
la'
cosi rendere
di essersi familiarì-
pago
.
così
intelligi*
^
astronomiche
tè
Geo*
ed
geometriclie cosmografiche-
nuove
y
2ato
le
piacevoli
potè
le
trattare
ampio depositodelle
un
come
a
sommamente
e
del
placida
quiete
già
stesso
se
a
j
chie
la
tra
bili le astrusità Matematidie
pura
lieti progressine^
^
aitìficiose sterilità
"
metriche
y
imperciocché accostumato
;
tnon*
industrioso
febbro
tanti
studj eglifece
suoi carissimi
chiostro
frastuoni del
dai
dissipazioni
sempre
nuove
fiàldi^imo «sbel*'-
da
conìe
go dalle insidie del secolo^ e
do
dotìienlt
saevd
divise
otiorate
cane
le
taggio
grandiosore-
recando
la prò-
cosmografo
e ma*
bisognapoi dìre^ che
grandemente inclinato^ad
simo
Coin^»
8ÌDuazione di
Io Stato
si
ordinasse cbe
Ignuzio
le
insegnassero
cui il Danti
ogni Liceo del*
in
Matematiche
•
di
discipline
"
Pro«
già diVéttUto {nibblico
ttiìedesimo tra
(i)"
alia heWa, Flora j
il piede
0aandd églimùove^
dove può dirtiche aprissequalchevia alle gloriemagnanime
fessord
dei Gallileo
nel
che
iidn
Ignaziodi pochiIiistrìy
fu
nascere
"
preceduto
inda*»
leggieri
garlo Ma egliè ben facile il crédere che giàvi fosil qiiartod^iirid
lustrò del se^
allordiè cortipievasi
se
dd
è così di
i
colo XVI.
Dato
già palesavaessei'
Ei
tielk Astronomia
neglistudjche professava
^ e
prese
òttinovi
épiecialéj'
iti modo
t«ndo
i
eglipet
istrorUenti sèmpre
via di
addito
staiti{)é
come
astrolabi
kricarné alcuni ^
rìputatis^mi(3)
il niodd
òdcor-
di
die
planisferi
è
j
che
mend
non
"
gtatidiintra-
at
è lo
hóH
poi il fabbridirli
che jprofittevoìmente
V uso
farne uso
/ quiifdi
dottamente
(ioli
tal meza^/
in
e
còtt
ciò che
vastità de'
lieidiametrale
Ptefaiionéatta
(i)
Proclo
desimo
me-
.
di
agiatamentescandagliare
y
"
stes-
insegno Allora fjbtèheùe egli
diottra " che svolse
l^ipparchÌ2(na(
ne
(3) ^
primo letterariotravaglio
questdsuo
rono
fu-
altri astronomici
attrezzi; Sicicome
sd
iàb-
pria ndn
to
erasi fat-
delle stelle Gs-
pianeti
^ e
iraduzione
sud
più
detta
tfera
di
Liceo
•
(3)
di
(guanto Égnazio fosse
ben
bì
,
contprende
Tipabosehi
Vìi»
.
(3) Us-o
1569. 4*
Giunti
che
é
458.
ani
ni
esiste
sua
una
ed.
fabbrica
Font
non
da
deli'
forse
abite
di
far
Astrolàbio
ne
niappattton^
pubblicata
ij^6é
Vtoet'ìà
fiibliot:
.
a
lettera
cita
li.
ec,
altra
3S3«
Fireo.
edizione
dal
ti
Giundel
12^
ivi riducendo
ed
èe;
a
sdale arniilladi Tolomeo
miglioreintelligenza
requin(H^
potè fare assai miglioreuso
,
di
nelle misure
essa
dell'alino.
ripartiménti
nei
e
j»
astf*bnòiiiià"-ìetterari
vagli
tra-
qui eÌA"erfinei suoi
Ne
senfipre ditèUi ài
y
di qùesl;]
niiglioramentò
stu-
L^
d) tnedésitinii
astt^ùiiomico trattato del
sulla sfera
già
.
avea
^
quel ìSecolo presso
elementare
inolio di
ottenuto
i dotti
stimàvasi il
io
xxella
dvéa
ordinato
forma
più àceohcio
illfistfato.Ma
tomenti,
dà
5 e
ìri cui Io atea
Pier Vinòénlsio suo
^
in
opportuni e
Ignazio
sempre
di quelledottrine
glioramefeittf
modo
^
air intelligenza
favellarivolto
nostra
ne' cajM
in
ripiitaziòfie
allora quel libro
sicconie
e
"
dellei^ositlogbnìclìó
dottrine
avo
Sacrob()sco
"
é
necessaq
aì mi*
intento
forisenon
Pier Vincenzio
miglior
pergòdel
laisòiato
,
il tìvide
mente
lo
"
di Cosimo
corte
Ignazio"
di
a
giorno in giornoraccoglieva
gran
non
.
ai
Hcolmè
menti
da
anche
le esecii^ioni di
se
massimi
innanzi
"i} La
Giunti
sftòni
4«
che
di
Sfera
di
può
co^
si
certaniénte affidar-
papere vastissimo; imper»
ven^*
màgnahimé idlee
^ non
di
y
ciocché
servigiodi quelk
e
più profittevoli
migliori
gesta
pia Un^ àmpio progetto
che
al
del suo s$iperevastissimo le frutta uberto^^
e
cbé
ed
^
rìserbate le
gonò
luce il
liùovà
*
Alla
^y
à
(i)
condusse
erano
ed
migliorò^-
nuova*
smarrite
ingegnicompiute " vanno
un
imperfettoNe fu
Cdmpiodientd
•
")i tesser
Perugia
forse non
1574.
Giovanni
Pascoli
esiòtono
.
ne
Sacrobosco
cita
altre
iS^i»
due
edi^
v
lieve
dir
a
Ionico
che
Firenze^ divenuta
sì
di
relaadoni
.
^
commerciali
che
canali
nelle
scendessero
placidamente
Tale
toscane
pgne
tarono'yche
mortali
ed
cam-
richiedeva
la
non
Ignazio
il
y
che
quale
tardò
non
ci ha
non
ad
guari
V
che
che
il Matematico
avvenire
y
serbate la storia
dovea
vie*
^
rendtiti
si felicemente
avea
im*
ta
concepi-
sì fadlmente
durla
con-
y
e"tto
(i)
princiiNO
in
poi
di
quegliche
pregiole Art^,e
grandi aule
le
opera
del
prive del
irocchè fii allora
un'
che
con
meccanismo
arte
pittorica vi delineò
le
y
(r) Cantini.
Pelli.
Saggio
Vita
Istorico
ài
d«ila
Cosime
de' suoi
e
Impe-
.
alla
del
y
tutto
quasi
va*
nova
^
e
fia
Geogra-
Geografichetavole
primo
Galleria
avrebbe
sapere
accoppiando insieme
j
somma*
non
j
pennellodi Ignazio fossero
j
avea
le Scienze
sofferto dio
leggieri
r arte
lieve
più
*"
palagidi qualche bella
novo
il
neppure
.
come
peraltro^
Cosimo
mente
avesse
non
y
in
forse la
giàreputavasi
; ma
un'opera la quale avrebbe
il Monarca
ad
tendimento
in-
si poteva
y
^
sti
che
ad
che
Matematico
ragioniche
altre
ed
balze
ed ubertose
vaste
profondissimascienza
di Cosimo
morte
ziosi
spa-
j
affidar certamente
primo
a
^
di
Italia il
più
nemiche
alle
incombenza
«
varco
e
glialpestri
gioghiap-
facendo
scherno
doviziosa
aprireampio
attraversassero
che
e
"
più
sempre
y
pennini
'
co-
Reina
Mari
due
tir^
rendere
e
j
fosse dei
Trattavasi 'pertanto di
ricca
flutti
gliadriatici
rkmire
mare
Cosimo^ otict^al
il progetto di
vefo
di
Granduca
Firenze
48o*
li.
45-
de^
ili dietro gli sttidj
ijuasi
secoli scorsi ;
e
astrQnomipi
attrezzi sieno
aumetitati
modo
per
mattem^tiot
e
j
nel
tezssa ed
nella
ni)n|erOj^
di
occhio
coq
trapassati
abbia
da
de'
rigMs^rdare
"|uelli
i\ ritrovato
lode^ ed alla
dirittaalisinostra
non
ii^ordina
Ma
«
cl^e
d| lui
aqdiederQ per
noi;
^
Autore
che
ma
furono
scusati
fiorentino
dottissimi. Lo
ta
da
la nietà del secolo
daiminej^ che
ra
ripa
studf
j
(a)
/
a
ben
tesUiqone
e
nelle descrizioni che
suoi
taluno
Scienze
la C^on*
vi,apiiose**
Igt^o
esatte
e
quegU
che
della
Gnomane
FiartutÌDa
XLIX.
Vita
di
Cosimo
p«g«
4Bo*
avvisa
,
^2"aziando
pjeUa imnaensità dei Ciielimisurarlo gliastri
(v) Cantini
n^isn-
operata nelV Ame^
poi fosse malamex^te di
^
fi) X;iiaeae"
circa
occupale
^
le
quando
de*-
porz^ouede^ suoi
ri
esami iu que^lavo|ffqfoudissimi
sdégni
de^
se
viaggiatori
procuraper 1^
Meridiana
e
Che
coni»
ebbe
non
j,
da
ma*
la
esultanzadi giubilo^
celebrità si
pri,mogrado della
del
itiiE^tro^
peritissiniQ
l'illustreAstronomo
scorso
tanta
deir
che
^
Istromenti
(i)^ qvie*si;oi
quale fu
y
y
im-
da
secolo
piiidel
andic
ripetacon
la
Fiteiize'
immuni
presiin conside^one
tematici furono
senapre
queste operazioni
se
,
nomo
ne
piena rioono-
nostra
avventura
talvolta
difetti
e
perfezionii
avrà
se
"|i^lUdai Ignazio travs^U
è,
e
cqsì q i^ignorì
^
avvenne
qoti
che
meno
a
j
,
scenà»^
esat-
j^
cqmniendare
a
ndla
sottigliezza
piuttosto chd
compassioi|Q
di imitazione
ispirilo
con
gli
^
ogni celebriti^^
in
che
XLII«
^
o
Ter*
XLY«
scaacbgUaQOangoli
super()c̣^
loi^ndosiQelh
cir*
e
"
Uoipidìa^ifonti
de) gfeoQ^ e 4e) TQ^^^i^Q papere
Pgli"^ ^np
gran**
il ^1q esempiodtlgna""
E yagli^
dcrnep^ \n errore,
ÌQj il quale seiupn» UDCOpitp ^ cQncefnréppve idee^
coU^
b^qno
non
rioor^ereai
uopo
:r
pia soyeii(eaieiite^ prie c^d effetto^
e
gU occhia
rivolgere
le assidile
cure
e
e
cibici 4eU4 /wtichili^, che furono
m
saraq-t
sempre
Pgm ngìpne di stijdipla gqid^ pii| certa
Si diedp egli^ tradurre ;, fa ^ comenlare
per-»
W
,
la sfera di Proclo
tantQ
JLpclide^
pa
a (|U€»'
inlgliori
9
,
di
omise
non
e
(i)
dt
prospettiva
portando^^
e^andio di pqbblicare
pel priiQQ
e^raet)4olpdaglierqdititeson del
rendere novi ed
^
,
4$tronpinii|,
la
^
quelClassicogreco
Ya^canQ
(a) YepRQ egli cps^
non
fMoaji
servici
^
Eliodoro larÌ3seo
di
^iiella
il ^s^ntQ
stesso
liceo
tanto
ed alU
9Ììh grecs^ letteralnra^
alle
disegno^ bene H
di geometriche e
supellettile
ta^
Arti del
^
buona
una
senzA
(piali
ebbero sempre inoomple^
inaten[iaticbenoì(ioni^
)*im^rf
;i
fonf
zlonB
ra
Fjr, iSj'S*^. JPah
|83, J q^i^stt^fnit^H-^
sfi^^
9.u\l^ fi^ssa
trattato
Sfer?» di Proclo l*jc«o
biblioteca de* Vplgi»r|«i
HI,
L«
(i)
4i
^#
Protfo
ttnifa
va
eh^
Igna^^io m^if^fànp
tanini
.
aftcfie
JU
la
(3)
•
4nUo
corretto
Cuppopìans» i5p, 3
In
Prospeltlva
di
Eliodpro
fpettiv^
ticana
poi
un
di
fO«
aventfoio
i/,
JS^no
il
omesso
Fon^
Ffflg^^i
Z^•
io,
Euclide
Lurisseo
insieme
dalU
cavala
U
con
Pro«
libreria Ys"
^^ampator^ indi'*
lì libro agli J^p{f demici
rizza
del
disegno 41 P^rngi^
a
quali il Danti
dirige un suo discorso proemiale Veg*
ec,
Fircp.
iSySf 4. Giunti
lo
,
,
gansi
potè
li
il Paltoni
al
bp.
Volgarizatoii
architett
Bibliogr,
cii,
//,
dell'
II.
48.
Ar|;e}aU
i55i
Teodoro
».
Wa
Villa
^4
H
nella
Comvh
eiiambine
te"
loré
noi
a
ha
non
al toscanaritto
Anzi
mancato
guari"
y
da
dell^ avito
trimonio
di
amava
nel
sebbene
da
potea
a
loro, stessi
le buona
roeiite
Ma
pa*
Ignazb
lo
nel-
giovaniartistidella
fosse ;
per farlo
e
non
clie di indi-
del
principedei
«
Ivi
i
con
egli non
ora
Matematk)}
ilFiaco felvolta
,
y
a
ciascuno
is^vse per
che intitolò
y
il vedreste
y
Meccanici
Matematici
Vanci
gre-
Quanti giustissimi
encooa)
quel lagìoaamento {mlimioare
si^ Accademici?
fèlioe-
avvertimenti
quanti profittevoli
y
dottrine
nove
ziostra
dai seguacidel
s|[)ar^vi
Eliodoro
pip^ttiva
ora
di questa
gatmogliavano ancora
ove
aemenae
del greeo
quaiite
ai membri
ansi
quelloo^^re
jpucci y
con
il
quelleverità
y
"
^eUa
oggi
,
illustre Accademia
e
di-*
nare
perfezio-
,
coglierela migliore opportunità
i^izzare
"
(i)
sermone
leiJungi ne
^
buon
a
racchiude
tutto
anobio de'
cuore
sue
opere
assai fortemente
ioij^ineta
spirito
/e
Patria
nostro
eglinovi servigi
onde
travaglia
oodìèo^ iJ)e
il venenaodo
scrìt^
iu dimenticaam
porre
dai dotti d' kalia taooitQ sì
che
dottissimo
rese
j
perciòle
cbe
idioma
fa avrebbero
non
di
giiidbio
rètto
a
«
^^Q^
"
meno
favellare can
ora
pon
che
entro
si
agli sitestisti
gliAr-
gli Astronomi
,
i Geografi
con
,
palesandoquanto
dalle prQspeUidie
raccogliere
y,
e
che
matemati-
,
Coìomho
Scienze
(2"
^He
fertitari
Michele
«Ile
Arti
Prefazioni
sScicnzc
del
degli dcrittori
catalogo di alcune
eo.
di
pag.
64»
attinenti
alla
trecento
opere
?So.
pag.
ìgnttzio
maiematicke
•
alla
Sfera
e
profittopotrebbero
(ai)
disciplipe
(0
^
di
Proclo
ed
.
1^9
E
Cosimo
fino
novi motivi
pre
da
agliestremi
mostram
suoi
grato
giorniebbe
riconoscente
e
j
suo
CosmografoIgnazioImperocchémercè
sue
cure
le
.
del fratello Vincenzio
e
"
dico
ondratissima
emporio di
arti
stanza
al
deir
Arte
,
numento
piùinsignemo-
^
metallico
proprie
perpetua in quel me*
e
di antichità
e
al
potè intrrodurre
,
ed assegnare
sem-
che
antica tuscanica
si
^
conosca
^
forse
e
I
già nelle peruginecampagne
dì nostri
a
senza
di
speranza
solo
esso
migliori mentre
di
tre qualunque gabinetto
somiglianti
o
averne
basterebbe
intendete
Signori
o
di metallo
statua
conosciuta
che
mediceo
favello del|a
io
già sotto, il
^
Augure
di ammirare
di
mi
dell'
nóme
1' Artista
osservare
glande
il
si stanca
non
"
forastiere istruito ^
Voi
cimelj
.
come
,
illu-
rendere
a
"
antichi
perto
sco-
di studiare
e
^
de'
Archeologonel dovizioso gabinetto
di Firenze (i)
nelF Imperiale
galleria
il dotto
bronzi antichi
«
Se
egU
è
anche
io
con
datti
(i)
Cori
III.
lab.
Etrus.
àuto
stre
39
letterato vivente
talvolta
voi.
perug.
Ignazio donasse
che
ritrovato
che
,
della
comprendere
Voih
cih
op.
documenti
Jrehivio
lab.
il
che
vedersi
rapire
I.
^o^.
Perugia 55. Dempstero
AqI.
85. Mcntfaucon
Esplic.
Lanzi
I. 91.
Sag, di Ling,
I«crÌ2.
monumento
OrasG
di
UL
Pelli
es*^
^
Storia
547.
II.
alcuni
tuto
dottissimo
un
Fior.
Mus.
rò
ripete-
"
il lutto cagionatodal
inesplicabile
sere
neir
incontrastabile diviene
come
vero^
nelV
noi
Galleria
Cosimo
agro
stessi
di
il
I. tav.
a
i.
perugino
Firenze
comperò
»
•
ma
ere»
illu^
da
esaminati
abbiami
,
è
quelV
Cosimo
abbiamo
SI
pO"
i3o
i monumenti
della Patria
che
tramandano
•i
a
più
lore de*
tardi
ncpoti le più auguste
padri
noi
j
in
rasserenato
e
del tutto
to
degliavi
e
"
^
ad
parte
egliè
se
ma
del
memorie
ancora
va«
proverare
rimpotrebbesi
^
dimentico
fra
isgombra*
non
io dissi
vero
che
Ignazio
^
lutto sofferto anche
j
j
figli
a
^
allora del
sacro
^
di Patria
amore
la
privassedi
^
onde
ornamento
abbellirne
aule straniere
^
si
leggieri
riflette eziandio^ che
etrusca
celebre
più
potea sacrificarsial' vile interesse
regioni
ignoranza sempre
intenta
al
delle Lettere^
e
vittima deir arbitrario
,
e
del
giugneread
e
j
potea divenire
di
mai
pubblicoe privatolusso, forse dobbiamo
lente
inso-
dei lavori
massacro
non
di
mento
monu-
dalla
distruggersi
potea
j
delle Arti
se
altrove passando
mentre
,
oltramontane
Ma
quel trasloca*
mercè
intatto il
ancora
della fusoria
,
grande^
•
si serba
mento
classico e
un
mìsera
contento
se
buon
sapergli
grado.
Tutto
e
ciò
si faceva
lieta del favore
dal Danti
mediceo
"vore
^
non
si
dissipò
né
minore
,
alla ombra
divenne
peraltroche
col
cesco
Fran-
^
a
quellaCorte
medesimeprerogative
Ma
glionori
con
la fama
di
possederlofece desiosi jJtri luoghi
^
Università forse
dalle
sue
dottrme
non
cattredre
di lui
.
istimavasi ben
nova
luce
sue
e
la
e
le
,
dottrine di
Bolognese
provvedutafinche
spandernon
Egli dunque
di
mancare
illustre imperciocché
qud prìncipe
il suoce^ore
lo trattenne
ca
pacìfi-
vi si recò
vide dalle
Professore
i3i
Matematica, ed
di
colà
sciare anche
che
"cendo
nurabilmente
E
re
più da
in
quellacittàsempre
la
i
dottissima
soddis"zione
comune
ognuno
al nostro
qualifurono
vicino
noi
lavori
pubblici
gioredell' altro
fece
che
diremo
primo luogo
in
del
petizione
a
il volle nel
perchè la
nova
Cardinal Faleotto
ben
che intitolò a
magr
vescovile
seguireun
lo
e
collocare
Palagio{o)
più agevolmentesi
alla stessa
del Laa^o, che
grafia,e
ohe
j
operatone
j
"
,
del
peristilio
prendessefece
gua
venti
in Firenze
costruita
avea
che
^
e con
egliintra{H*ese,
dei
Ànemoscopio investigatore
novo
un
.
conoscer
uopo
y
di
sao
quellenobili discipli^
di
eglipossedevaa preferenza
9
di la*-
omise
inalterabili ms^rcliedel
ed
nove
(i), ne
vastissimo in ammendue
sapere
ne
Astronomia
E
.
oomr
nella lin-*
trattata
gli fu familiare^di Anemo»
quelPorporato medesimo
(3i)«
ed astro^
qui ebher fine i suoi matematici
lavori i qualiaqche in Bologna doveano pu^
nomici
additarlo come
il piùclassicaoperatore di que'giomi
re
Né
,
,
•
nd
Imperciocché
(i) Pare, che
oTe
et
leggevasi
Juh*
qui
XI.
vi
fa
fino
dell*
volume
Primo
esso
An*
che
di
MDLXX^*
qui
nabes
eonsiderai
eli'
anno
mentus
seminai
non
melei
nanquam
pag«
q5o«
sotto
pag.
Bonoum
Perusinus
Bantes
ohservat
Filotof.
e
i585«
Astrolabio
Egnatìas
;
Teolog.
diresse
iSjS.e iS'jù*
^ra f^iianni
recasse
forestieri
scrive
(a)
di
•»/ si
Bollori
jélidosst
49«
Tempio
petroniana
magnifico
•
Ecclesiasies
.
4.
M.
(3) .Anemascoprum
«SyS. apud
Pierantònio
lume
dell'
Jean.
Rossi
Cat aldi
uso
e
um
^nelV
fabbrica
Egnatii Daiitis
Si
•
del
fol. Bonon.
italiano
in
tradusse
edizione
ec.
da
i578« prima to^
dell' Astrolabio
ee«
i3s
di tratto in tratto
ìiin'
ampia orizsEonUletangente^ onde
(i)"e meglio deter*
solstÌ2|e gliequino^ (2) Aprì Ignazio
solari
riconofioere le declinazoni
i
minare
così
che
.
^
più
una
diresse
nel secolo XVU.
quel Tempio
in
Meridiana
nova
una
simo*
(3),la qualepoi non
toglierquei lavori d' Ignazio da ne
medesimo
strò cosi invida
a
"
memoria
ogni
Cassini
celd)re Astronomo
facile via al
nel secolo
avvenne
come
scorso
:,
,
de' dotti (4)
dispiacere
Egli sempre impegnato al maggiore incremento
che additano
in
de' matematici
studj come
quelli
la più certa
all^
e
ogni linea la più agevolevia
non
il
senza
•
y
^
acquistodelle
Arti
quellapubblicacattedra
con
nuova
in
podie
opera
vastissima
tavole
(5)
che
dirò i Matematici
non
eanici
^
dir
a
^
pubblicodiritto
ridusse quellaScienza
matematiche
pertanto
messe
da questi
suoi
raccogliere
la dimise
pur
se
y
di dimettere
^
di
tosto
rese
Quanta
.
innanzi
delle Scienza
e
^
doveano
non
elementari
continui
^
soli,ma
travagli
^
i MecgliArtisti
i Geografied i Geometri?
Anzi
gliIdraulici^
ubertosa non
raccolse
meglio quanta messe
y
^
,
eglistesso
da
(O Op.
Òioroate de
Petronio
(3)
tirata
V
({)
Lo
Le
Cassini
79.
i655«
anno
dèdica
pag*
Linea
di
•
S«
5.
ìiiceron
•
Cataldi
del
della
«
d' uomini
Memorie
16:5. i6i.
Fubroni
Tromhelli
IV.
la
è
Almagesto
KiccioU
(3)
(5^
pag.
Lelter«tl
ne'
svariatissimi camp
e
y
qSi.
cit.
illustri VI.
P*
quei vasti
Vitae
Italorum
apprendiamo
diretta
Scienze
lo$na 1577. ^^^*
al
da
una
Dottar
matemaliclie
ec
IV»
QpS. y.
lettera
Ms$^
Cavalucei
di
ridotte
a
174.
del
dolio
Perugia
tavole
ce.
.
Bo«
i34
tempi
felici iie*qualile supreme
veramente
Trono
dividevansi
delle Arti! Ma
primi giornidi
i
Metropoli
furono
il
salma
depose la
ìmpercioochè
;
Vìncendo
nella architettura
,
oggi si
ancora
di
coglierele spoglieonorate
con
le
prosaj^a
sua
gloriede'
dispendi
né
né
il Vaticano
vi ebbero
sempre, domicilio
Ignazioparte
voi
o
sublime
,
delle
dis{H^io per
onorato
altri
che
e
j
,
e
divisi a
j
di
S.
in
come
di
sciagiira
Pittori
Douenico
sempre
una
perugini
di
be
eb-
.
a
»
£
rete
crede-
condizione
sì
concepisse
nove
sissime
lumino-
vidia
oggetto di quellain-
voi che
partitiquando
{)rjgiornimenare
Pascoli
della ria
quali
Ne
sicuro
le delizie amenissime
delle Arti ? Oedete
artefice meschino
(0
Chiesa
e
queste
per
ei divenisse
perturbaanche
le
,
stesso.^ ne
se
a
,
studj
va
dimentica-
diresuoni
principali
boria
recasse
circostanze
che
-^
quelleArti
Signori^che egliinnalzato
no
di cui
più abbellire
sempre
j
lavori di
novi
con
onde
cure
y
rac«
a
emulando
Principeintanto
non
grandipredecessori^
suoi
e
^
che
,
sparì.
ogni germe
troppa rapidità
Quel magnanimo
^
(i)^ già destinata
fra noi
vede
lustre
il-
che
doglia
quellatomba
fece innalzar
il teneva
oppresso
più
meno
Ignazioal-
ed
,
in parte Y altissima
per ^temprare
una
corporea
ma
^
scultura
e
,
pittore
e
la
quel-
in
da
inaugurati
malam^ite
germano
suo
dimora
sua
,
assai trista sventura
delle Sdenm.j
in favore
aneora
del
cure
d^li
ei divienisse V
tenere
tisti
gliAr-
dovrebbero
i pro-
sola
raccolti ?
faaiiglia
i4^.
Descrizione
Perugia
•
della
i35
placidaombra onorata 'del Cavaliere
à
di Arpino oggi daglielissi beati sorgesse fra voi
vi additerebbe
Ignaziooome
quegliche avendo esami*
lavoro
ed avendovi be^
nato
un
suo
primo giovanile
N6
e
la
se
9
,
,
riconosciuto
ne
2e
e
^
un
felicedi assai liete speran*
germe
di frutta ubertose
da
j
cpieirumile
ed
stato
confuso fra i
abbietto in cui giacevasi
(juasi
il
lavorìcri del Vaticano
tosto novi
glicommise
condusse
Ignaziosi
tuna
^
^
lavori
,
,
Arti
aura
quale non
1^ amore
finché durerà
trimento
la
,
la disciplina
di
sotto
e
uu^
respirare
a
glorianovella
di
e
j
semj^id
a
presenta
Gregorio che
•
j
for«
nova
sofferìràde*
la stima
e
l^ermettcteuditori eortesi
(i)
di
che
per le
io vi ri*
peta i
pochisensi di uno scrittore del secolo scorso "
alla circostanza dì quellasua
candidamente
proferiti
presidenzamedesima
(a) if Questo ingegnoso e
.
n»
discreto
padre^
9»
Dio^
formato
yt
Arti
e
Tante
desime
.
7»
zioni in
r*
duto
ff
7»
parve in
quel tempo
de'
esso
a
così
e
simile
rare
delle
belle
nelle
professori
le buone
ei^no
impegno
indicare nella
bene
da
mandato
appunto alla cultura
allo stradamento
ed
j
,
li
me-
disposi^
Io ho
cre^
•...••
del Padre
persona
Danti
chi debbe soprain*
necessarie
che sono
qualità
tendere
qualunquepuU"lieamani"ttura inoH^
le
a
a
a
loggiato affinchè
}"
questa del gran
».
non
»
l'intiera abilità
minenza^ possiede
(i)
ogni
Tafa
(3) Op.
persona
Descrizione
€it.
Imnxi
si
che
conosca
,
,
ancorché
del
costituita in alta pre^
Palazzo
Scorili dcHff
di
presiederee
Vaticano
PitluLaJI.
"
|t#.
ii)S.
i36
rt
di governare,
I»
no
9»
del buon
i loro
clielian*
quelleingegnosemaestranze
Y
princij^ e
al che
disegno
ne' fcHidaaientt
loro
essere
,
basta ceito
non
tal
un
,
9
iiaturalmaite
quale buon gusto acquistato
9"
io
fanta^
capricciosa
una
meno
il Pontificio
Ma
alla
te
dalla
Augusta
doveano
in cui i Monarchi
Cristiano
j
le loro
riposerosempre
similmente
il primo edificio
jnùmarav^lioso
sempre
del Mondo
cure
alla commìs^one
lo
per
supreme
Nel
Giovanni
Pittori sotto
a
a
buon
la
termiùe
delineare
ornati
tavole della antica
eziandio
(3)
(f^
(i)
negli
avvenne
nel
«tesso
(q) Lo
lei fera
cil.
pitture
anni
il
scrive
cui
se
ed
altri
Di
le
nella
Ghilini
è
80.
79.
fanno
,ia
•
Ciò
parla egli
Ne
pag.
eziandio
Vescovo
Monsig* Ercolani
la quale è la 2!^4« del
Ignazio
lettere che
sue
fu già in «S*.
Cano^
Marca
:
i586.
si
luoghi
Istituzioni
nelle
Roma
rìa
Galle-
altri
lavorò
suo
Iconologia
Radio
che
geografi-
Y Architetta
oggettiin
questo
occupata
esso
slima
ne
svariali
,
di
dell'
paretidella
Italia sulle
1577. 78^
del
e
conducevano
era
,
Lancellotti
JRipa
trattato
inedita
di
coevo
più
il
Cesare
e
,
di
op.
ancora
nicfie
e
^
e
,
Taja
menzione
Pomaranci
dipingeredi propriamano
e
Vaticana
gli
travagliare
immediata
direzione
sua
egli
tempo
,
qóandci i
e
,
che
scuole di RaSaelIe
delle
eleganti
grotteschi
ma
Ro-
Si estese
.
medesimo
•
pertanto in cui ei si deliziava nel veder
Udinese
di
lavori
di novi
compire
stesso
si ristet*
Ignazionon
quei lavori^sovenlemeodi Gregorioletificati^
e che
presenza
rendere
•
di
semplicedirezione
te
dovea
di
onore
)»
niol«
né
,
M
lib.
107.
da
una
Perugia
i.
in
,
un
,
codi
e fi
Perugia
di
•
Dome
ni
ce
di
'37
4el
Vatìcano
medbamo
Anzi
(i)
qaelPontefice
.
SD
isdegnòdi occupare Ignazioin
non
gesta (HÙluminose
lustre
dato
già
astronomico
tanto
Di
Pontificato.
suo
qualeavea
sapere
astronomici
alui
con
desia-*
?
vi
come
mestieri di
era
ed
sperimenti
le
ta-
a
^
del
segnò una linea meridiana nella specola
le di cui
anche a dì nostri
e
superstite
uopo
Vaticano
^
j
bentosto
variazioni ci si faranno
ve
suo
Jxion fine quelFardua
a
matematici
e
^
il
Romano
del calendario
Ignazioper megliocondurre
impresa conobbe da prima
novi
del
eccupato
essere
importante riforma
ed
^
meglio di lui^
"vastissime prove
potea
sue
i fasti dell' il"
onorano
fiittichi
tante
,
delle
una
di tutti i Paesi Cristiani nella tanto
Astronomi
ta
che
^
stcs^
ccmoscere
ricerche di dotto scrittore vivente
Prospettiva
nelle
Ignazio
scrive
(i) £o
su^
merce
no*
(a).
Regole
due
della
ec.
Serassi
(2) Giornale di Milano Febrajo 1817. pag. 357.
de Letterati
lY.
Vita Vlel Mazzoni
pagina So. Giornale
Gregorio
la
ri/orma del
formata per
cosi si sottoscrive
:
Ego
relazione
Nella
17*
Congregazione
Danti
il
anche
ord.
Dantes
ihero.
to
s
e
Vescovo
di
Ignazio
nella
schiarimenti
al
Ignatius
MaCrucis
esiste
nella
compilate
da
di
Vescovo
M.
amico
Casa^
Mon^
Biton^^
Jircnti
travagliata
Meridiana
da
.
Specola
dal
dotto
Della
Savona
fiziato. Vaticano
1819.
debbo
la
notizia
la
Memorie
Cosentino
Parisio
Flaminia
signor
di
,
Frat.
Exaltationis
inedita
delazione
collezione
nella
fcsto
Calendario
Bononiens.
Gyinnas.
die
dalla
XIII.
a
almo
perusin.
Questa
nattensee
in
Praedicat.
Professor
i58o#
A».
presentata
Ch.
,
del
Sig.
Gazzetta
Faticano
Jb.
di
Don
Roma
attendiamo
novi
,
Filippo
N.
Gilii
4^. 18.
Hene^
bre
Novem-
i3d
Una
ricompensasi
anche
in
alla evenlualkà di sdanratissima
alla dura
ne
^
necessità
ben
Fu
profondo
te
fu
Apostolica
^
il
rimunerato
con
e
caprìccio^
alla
tea
rimunerato
Io fu
con
quanto
una
dì
nostri si mantiene
i novi
con
elementi
anche
istromenti al
novi
si
(i)
impegno
Ignazio
Venezia
17 58.
novembre
alle
due
(!") JVe*
venzione
in
la
prospettiva
volume
si
Egli fu
del
i583.
Regole
di
•
suo
IF*
delle
dice
che
dichiarato
e
lo
dellar
nel
vani
gio-
solo
ma-
anche
che
fu
del
Serassi
dice
novo
opere
per^
amico
di
esso
di
di
Prospettiva
jilatri
de»
ec«
stessa
istromento
Ve^
nella
medesimo
t
e
Darite
Ignazity fu
Vescovo
ali* opera
Comenti
un
i
ventando
di essi in-
avvenisse
Vita
nire
sovve-
,
.
suoi
fuori
trattenevan-
ancora
Mazzoni
citata
malamente
Asti
ciò
Jacopo
33 4« J^el
1,
iti
scovo
celebre
Veggasene
,
Vghelli
dica
del
che
credere
può
a
bisogniora
quegliArtisti^ che
ora
,
neficio
be-
a
che
qualean-
cure
miglic^euso
,
(a)
sue
loro
nei
la
di*
cui di*
in cui
,
pò-
riputazionedi
buona
in
elle nel tirocinio delle Arti
j
nel
(i)^ alla
istante medesimo
elementare; così dirigevale
scritto
ed
stato
^
via di stampe un' opera nolnlissima
a
si
bendntico
suo
dar
a
disegno preparavasi
delle Arti del
di
guiderdonedegno
un
della chiesa di Alatrì
gnitàfu innalzato neir
per
non
,
né
Prelato
chiaro
discernimento
esser
e più opportuno
migliore
Mitra; imperciocchéGr^orio il
pietà:
sua
alla cor«
servigio
suo
con
sapiente
proprioal
^
sor-^
conforti il Letterato
senza
.
Monarca
•
ei
vasi abbandonato
te
tioibò Creck*
tanto
ii
privo ne fosse 7 Non già o Signori:
lascia-*
quei giornil'Artista industrioso non
voi che
te
doTca
addita
per
V
in^
disegnare
teriaj sdeGeanismo aeratati cammitiavaiio
che perciò
e
ragipne^^
poteeinaarrestarsi
di
me
prividel
.
ope]i:a|ie Espone
Igiiam pertanto
•
tiya^ praticadel celebre Architetto
Dì
Virola (i)
lora
questo
tiva
precetti
sempre
gnipri
se
j
ristrettezza di
assai
augusti
pochi
esempi
voi potreste riconoscerlo o Si*
perfetti^
di leggieri
prendestea svolgere
quellesue
di
e^posiziopi le qualialla profondità
dottrine
ac«
"
buona
copfHano
re
che
!
ooicchè
se
?
o
se
ne
sicurarvi
Ber
ne
Le
situa^ni
Regole
da
Barozzi
per
^
La
della
Ma
i suoi
pco^ttica^
egline
non
Comenti
i53«
Quetff,
•
quetV opera
.
.
le
come
di
ce*
Mès«
foh
II. 585*
Fanianini
ai
Zeno
IIL
i
as^
posso
solo
ripetervi
con
scris^
travaglisven*
prospettita pratica
Vignola
a'
averebbe
che
edizioni
prefazione
imper*
^
j
di vedere
svariate.
posso
il Zannetti
altre
ventura
Y altra interessantissima par-*
Bibliograf,Architet.
ricordano
(a)
(3)
scrìsse andiedero
due
i583,
ComoUi
buona
del tutto
vane
sul modo
Signori^e
o
Jacopo
Boma
pronto opera*»
un
smarriti? Questo è di che
turatamente
(1)
stessa
corpiin
i
mente
erano
pubblicodiritto
inse*
inoltrato fin dove, faceva
egli stesso
prevenne
dell' opera
ad
jHaciutoalla
così
le speranze
ne
ci
iàtto di
te
Fosse
•
facilità di
dire^ è
guidano tosto
egliquel lavoro
avesse
sperare
vi
^
sicuro
e
nel
maniera
che
gnamentì
da
la pro^t-^
fra le aridità di troj^
fra la
e
"
non
e
quando
travaglio^
novo
rimaneva
ancora
Barozzà
Jacopo
quanto vantaggiopotè rendersi al-^
•
suo
al*
con
prime due regoledella prospet-»
le
dotti ComenU
cuni
cautame
in-
o
,
Iu«
ed
JEckurd
i4o
ScÌ€»i2e e le Atti
si serbano
che
vedere
a
seggette
soventeifieiite
tro{T()0
sono
gliscritti de' trìsiti e quelli
,
decotti
Che
Ignaadopoi
se
copiadi
libri
ci
come
tria
per Pontificio oracolo
(i)
non
j
di
commisidone
disegnidelle
Fontana
bocche
ditava di ricondurre
Ed
que'
air
vecchi
di
quellosciauratissimo
loro
quanto
p^
"
decorasùotie di
nova
un'
die
difficile^
pressoché
cizìo
$e
e
medesimo
anzi
Da
\ìh. 11.
una,
N.
(3) Ifella
delle
dir
a
Artista
(atti
meglio
inedite
di
tanto
eser*
riconoscesse
,
leitere
di
•
riputazione^non
y
(f)
ni
di sì alta
servire come
Era
(3).
essa
metteva
per-
in pittura
trasportati
onde
j
ne
imperciocché
rovine
nella Galleria del Vaticano
una
le relaaoni
assai bene
Gregorioli avea
di
me-
j
^
per commissione
die
j
alla vecchia
ed
antico
uso
varissimi
edificj
la situazione
Giovanni
de' sudditi suoi
giornidi
dei
formare
a
del porto claudio
Ignazioconosceva
•
di
si occupava
illustre per bene
primiera forma
testimonianze
sue
operazioniche compiva
alle antiche
Cesare
dalle
Gregoriostesso
nove
quel Pontefice
della Pa^
fu allpra probabilmente
quando per
(3).E
medesime
che
meno
da
manifestategli
"
inediti monumenti
da
giovascoprire
gior
mag-
distratto
probabilmente
fu
ne
somministrò
ci
non
y
incombenze
nove
smarriti.
miseramente
vanno
di
non
per
isperiùcien-
JHosig.Ertola^
373.
stessa
delle
opera
•petti?a ec.
(3) iVò/a antecedente
•
dae
Regole
della
prò-
l43
e pro"tevole
giovaniartistila lodevole^
dissuaderne ai
(i).
imitazione
ianoltre
Biografi
dei suoi
Qualcuno
ticò
dimen-
non
cessore
glionori olle ad Ignaziocompartirvolle il sucdi Gregorio (pi) come
a
quegliche a suoi
giorniassai pochipariavea neir eseguirprontamente,
,
e
i matematici
il
Pontefice Sisto
neir
innalzò
Fontana
r d^elisco
,
se
Pontefice
stesso;
ed i
"
biofip,il Ghillini scrittore più
Frattanto d^ympo
vagli
^
pose
e
aempre
Domenico
Vaticano
dd
dire ;»
,
9egnas-
Solstizi
pdf ordino
ì} Pàsóoli
mentre
p
vano
gliveni-
ciroostansi
di
opera
amplissimoforo
quellogliEquino4
in
T
con
canici
mec-
pressodièdivi*
già nel dròo dì Nerone
fu
che
Sono
•
IgnazioaJla
gli scrittori peraltrose
che
che
s
addossati
sovent^Kiente
i
,
gliidraulici
e
,
,
si
lavori
felicità gli astronomici
molta
con
come
del
ne
rimane dub-
veodiio
Io aflferma
a
«
tra^
letterarf
jsuot
airinpremonta de'booni studjdiretti,
termine poir illustrare
in
quindipubblicare
e
j^
istampam) novo matematico il^roaiento per togliere
misura^ e da qualnuqqesituazione sì nelle
qualnnqiie
celesti^ come
nelle terrestri cose
gini inventato
(3)
^
|pà da latino
Or*
•
dirò
Lodai finora nel Danti
,
nalistadell'Qtdine
(i)
F'eggaf^sì
(o) Péueaii
•
tino
(5) Trattato
Orsini
con
(4) Jiiamàr^
hii§r€
Pittori
del
(4)
suo
ciMe
i conienti
BiUiotb*
Anr
non
in-
•
Latino
ec.
doMo
•
Perugini
Radio
nn
Matematico
un
"
con
S.
inTentato
Homa
Donùnica»
dal
i5S6«
Si0«Lft^
i43
ferìore al
Teodosio
Tripolitano
che
Architetto
Euclide
ad
ì meriti
trastare
propr);
altezza di fama
di stima
e
^
potea
dovrei mostrarvelo
ora
e
giugnesse
stero
; che
più fede
se
non
neir
di altro
modo
^
te
può il qualepienamenal compi-^
eroda
come
vi
esser
non
e
^
di vaste
mento
questi
a
.
sia
non
persuaso
mini**
"vellassi
uomo
chi mai
Intanto
pio
esem-
lo additerei per
ve
y
se
T
con
importante vescovil
ragionamentiprescrìttaio
come
quale
a
lo vietasse la brevità
me
con*
le eccle-^
per
siastichedottrine^e per i precetti^a cui
accrebbe
un'
ed
^
Vitruvio
e
,
^
Geometra
un
,
^
intraprese allo scrìvere di cof»osie
^
dasaci hbrì
^
di buona
e
rarità a dì nostri tutti notati
cattedra
^y al sollecito impegno di pubblica
alle assidue ciire di ministero
vi
non
in Ignazioun
abisognasse
ta
già circoscritto
^
o
signori;
da
sua
(i)^
nostri
che
di recente
giovani
f
(t) Un'assai
vedovasi
di vi*
fu
non
co-
che
età
Deposeéglipsr^
i586*
meritevole
Niun
fiore sulla
se
insegnaqual fos-
avello andiede
in
•
sì di
Bramate
rosissimi
valo-
in tela d'
altra volta nella nobil
dei
j
campionidelle Arti
voi
dunque
quelleorme
seguite
bel ritratto
canza
dimenti-
quellidegli Alberti
di altri
e
si
a|^na
altrimenti che
Vannucci^
antica
che
j
così r onorato
non
anno
il crederete?
Pure
si sparse
e
lustro.
spoglienelF
corone.
tomba
lungo stadio
3
gli scarsissimi giornidi Ignazionon
e
le mortali
di mille
santissimo
nèstore! anni 7 Pure
giunseroa compiereil.decimo
tanto
nalment
fi-
e
^
casa
Ignazio
con
gloriose
^
iscrìzion*
de'SiggtConttAnsid^i.
i44
felicemente
Ignazio
da
già
tracciate
un'
rendergli
.
dovuto
omaggio
come
e
cittadino
a
ad
come
e
tista
Ar-
,
dottissimo?
tomba
r
se
ben
che
supplire
cosi
al^
additasse
alla
più
e
Y
lui
di
ing^no
anmiirazione
difetto
di
tarda
?
posterità
desta
vi
onorata
al*
T
se
^
tissimo
sapere
suo
affètto
ed
in
da
voi
sapienti
alle
destinato
già
vi
virtudi
sue
giorno
questo
j
per
le
e
stima
ispirano
,
Magistrati
da
e
glorie
vostre
lui
a
sacro
bello
si
Moderatori
dai
e
e
sagaci
meritati
premj
"
^
riera
r
caldi
sempre
che
onore
imitarlo
di
proponetevi
voi
di
e
nell'
seguirlo
mente
di
e
retribuirete
onorata
car*
Sarà
questo
cuore.
alla
alla
^ma
sua
sua
"
dimentica
tomba
a
j
Patria
di
che
da^
sublimi
gli
questa
ii^egni
diede
i
avventuro^ssima
nostra
mai
sempre
natali
ed
fecon*
madre
le
ood
aumenterete
j
glorie
di
questa
proferirne
ed
che
Accademia
medeàma^
ascoltarne
gli encom)
le
vol-
oggi
onde
a
,
stessi
e
additare
gloriosa
;;
un
nuovo
campo
di
calda
emulazione
voi
INEDITE
LETTERE
SCRITTE
ALL'
DECADE
Opcsc.
Voi»
II.
AUTORE
U.
"»
i47
GAETANO
MONSIG.
DI
MARINI
(i)
L
la
che
ringraziodel llbrto^
le Iscrizioni da
lei fatte per
vedute
ma
ancora
,
die
gustate anclìe in Francia
fredi
so
Specimen
schede»
Gradirò
il
Tibi
il Poleni
preparòper
nella Barberina
poco
del
che
Tomo
i.
lasciò
testo
che
ci porta
se
presa massima*
"
de
ci die-
tutte
non
lo collazionò esattamente
le carte
ncut
si
sue
,
che
meno
sepolte
.
io
,.
non
ho
giacciono
Della
Indi'-
alcun'
la
dal^
qualene
che
Nella
to
tut-
ma
si
occupi
ro/.
I.
Fag.
versione
Baldassare
e
j
•
della
ora
vita del
lui trovo
le
famoso
seguenti
193,
italiana
Orsini
pubblicatain Perugia
Rer
Fea
»
da
volessi
y
Di
CapitanoMalatesta Baglioni.
(i) Vedi
n^
quellaFamiglianel tempo della
è però fatta una
edizione
nova
pubblica
; se n
con
qualche^giuntadall' Ab.
Godo
che
ogni volta
aveva
fu rubato di
Tolta
plare
esem-
nella Biblioteca Albani
tutti stavano
e
j
y
(a)
n«
eglimolte
massime
^
della prilla Albani
cazione
il
che
cui
Gasinese
la stampa
Dell' Audi-
•
Frontino^ (2)
V Olstenio
:
,
gratulor
.
(s/c) per
dal bel Codice
mente
ho
non
applauditee
state
essere
qualchemigliorlezione
VII. ch^
Pio
abbiamo
non
il secondo
mai
se
eie.
so
fiiToriscecoU
mi
i8e5.
con
%.
intrappresaper
non
troppa
la
prima
felicità
»
e
nell' Archivio
notizie
de' Monaldensi
Monaldesca
a
della
S. Venanzio
Dioc.
di
la Gttà
date
Ascanio
da
i5a8.
Feb.
II.
3. Settembre
da
il volere
i6. Settem.
delli
difensor
di
del detto
Firenze
camerali nel perugino
nella
Vaticana
Città
V avrebbe
di
acquistate
demente
tanta
XV.
Con
danno
della
(0
di
mi
Lanzi
nostro
sua
nulla
Questa
es^a
^
Mataransie
•
ho
che
Storia
iie
ella
a
ha
persone
letteraria del
vorrei
non
ta
trova-
importerebbe grain-
scritte essendo
j
^
sec.
differisse la
delle Iscrizioni
volumi
pubPerugine
.
in
sempre
Oraxìone
abbiamo
rendite
orazione
una
lettere
inedite
tiene
salute
le
nella
deglialtri
alcune
Podiani
se
distrazioni
tante
blicaidone
«
:
sono
parte hanno
è chiamato
,
Maturanzio
fossero stampate
che
n
(i)
costui
motuproprio
un
in cui
anno
de'
donata
abban-
.
del
Perusiae
lunga delU
le
cagione del-
per
,
laudibus
Secret.
suo
descrizione
Si ha
Del
il
colla
gli si
e
,
Papa degli
altra
un
egli non
di SS.
al
manda
ed
Firenze
che
e
hanno
non
Malat
esposta la
j
za
ter-
VII.
Qem.
ma
^
Imperiali
già a
^
,
afiari
di
i53o.
senza
rito
ma-
de' Monaldensi.
tra
Malatesta
e
,
pericolia' qualiera
armi
Monaldo
a
Perugia,cui
trattare
a
IX.
originaledel
carta
,
dati
Orvieto,
articoli convenuti
gU
Penigia
una
dì
Bonif.
generazioneda
Si hanno
Baglionisuo
Castelli,Ripalvelie, GoUelungo
de'
il Vicariato
al
e
^
e
confermò
i5i3.
X. nel
Leone
.
pena
parlato
Roma
; in
si trova
noi
grande perchè
in
due
medestmi
è morto
codici
nella
mo
te-
V Ab.
perugiDi
vita
del
»
tSo
cbe
rivista
rimandai
coretto
e
nell'.ordinario
colà
,
percbe
stanspatore» affretta a pubblicarlo
Lo
scaduto
.
di presentareY intero
glié
a
Card*
Borgiaprima
tirare
non
cuore
molte
Y abbiano
di
di
in
sol volume
un
c^ni spesa
ìo contiene
dichiara-
una
"
ed
sistema
V
ia
formole
slesse
sua
di^jsertazioiie
(2) non
gestire la persona
d' Italia
^
ha
di
e
*
(r) Qur
di
gio
xeziff
^"gg^o
pari*
e
(a) Sulla
éellc
df
etrusca
nelle
civile
Firen.
cosi
ntì
dottissima
che
lodarla
dall»
e
•
io
Perugia,
Fu
da
prima
Memorie
poi
per
nella
primi uomini
ciò di' ella
la
mode--
sua
TfìUtrtBzione
villa
difesa
del
Ugolioi
alia
edizione
Sag.«
suo*
pubblicata
servire
nuova
Se
.
prima
per secondare
9ii»
quasicon
,
Qddi
1799.
ec»
fiprodotta
disser
Toscauìca
umetta
Lingua
letteraria
àat
*
i^el Muse»
Del
che
Ekiropa
provata
ap-
subito^ ella può
così
soserittore de^
un
poi Qd»
fri
una
pas6"
di
esce
degna
,
detto di
iopra
cui ella si
con
di-
una
vedrà
La
qpera
che
fran-
quell'
opusco-
,
di tutta
una
altri corrispondenti
del tempo
da tutt'i primi .Antiqu^r}
le
di
più
dispiacerà
chè
per-
bassorilievo
del mio
qualchepupto
assai condudente
f^
le
non
speciedi compendio
una
mezzo
procacciadi Firenze
del
spiegazione
oltre la
;àofie di
il
Spero che
.
forse
e
farle perveniread
recherà
Le
lei per
a
carlo
cer-
distribuito.
qualiè
trasmessa
;
ci
ami-
miei
bisogno di
senza
Firenze
di
preghiera
.
di
sarà
di
amico
c^piacon
perchèi
j
del Giornale ne'
queste copie
mio
un
parta da
copiea parte
ne' tr^omì
Una
che
opuscoloal Sig.
Venezia (i). Ne fò
in
Ve-
Storia
del
suo
i8'i4« 182 5.
dettai
Patera
prinaa volume
etrufsca
di
del
Museo
questi opuscoli»
Oddi
i5t
quelk Véi'écoiidiache
tttei.ié
))erchènoil
il novo
^[iecidsó
j
lo
derca
U
ispira
le
SM,
età
é
il mirabile
^
tàtiitàdi Certi itigegiii
sU«
ne^paesi
de^ qiiali
etnisclii
l'està àncot
qual-»
perficiali
^
che
intitila^tite
k
pasca
ohe
seme
non
nel
ture
di
Voci
i
U digiiìtà
della Nazione
Questitìpoù^otìó
"
delk
Vere»
pochiiiiodei'ni/ discordifra se
di falsi apposti
picnissiirii
qualiè
che
i
antichissimi
é
che
trià nelle
Storiai i
Vasi
i
e
^
deÌ)oltMtiget'»
di éi^iìU
j j[»ehi
il
;
etriìsciii
sieno.
monumenti
anteriori alle l!oloniégrécfié
iti ttalìa^
sì stabilirodtfiti tìoi
'Winckelnìaiitì
"
secondo
Sicilia SoOi àtini incirc£ldopo Omem
io
pi^ falsode^
e
tìa (jdestd
i
equivoco è nato ^ clié i Vasi campani sieri òreduti
etruschi^che le loro pitturesi credessero etnische ^
le Arti del
anche
che
disegddsi sognassero giiintea
in fitrùriaprima
perfe2Ìoiié
che
batto
iti più luoghi
dell^operai
e
stesso
veroj
e
verità
rinto
Presa
*
j
Hamilton
Gav.
t
4
.
4
4
"
lo abbia confermato
sempre
è feconda
ilove
E! ben
Veduto
innan-
autenticarlo
errore
è
un
da
a
mettersi
U
sistema
.
labe-
chi pia vi daritniinà pitisi aVViluj^
che comincia
lei la strada delk verità da
che
j
lo
ragio**
nuove
andaiidd
ragionionde
di scoperte V
/
i
ahbià
con
cosilele dà parolache
Continui
é
troverà
fisi
^
La
giudiziodel
toh leiche
rallegro
mi
ni
ciò il
a
lo cotà^
4
accludo aiicfae in»
quest^opuscolo^Le
novamenteini
torno
erróre
edormé
questo
Grecia
m
•
al
non
pubblico,
antico
va sempre
avrà
a
tenieTe
di,miUa
.
perdendo perchè faì|^|
iSa
il
perché vero
acquistasempre
novo
scriveva
«ome
de' Guamaoci
Gorì
de^
j
e
,
Oqo"ìo
Boni
vierità ;
è
il dovere
ridotta
è
buon
credente
letta la mia
difesa
scemeranno
disingannato;
ella
già
di
pentirsi
Nel
e
;
questi ancora
forse
deir
a
e
scelto
avere
intelletto
dopo
e4 ella
;
non
partitoche
un
primi luminari deUe
dopo averla commendata
resto
.
temeva
ottogenario
approvato da'
i»one
Sig,
^
qualche suo
potià mai
un'
a
,
son
celebre
quali il
il secolo
ormai
:
fra
,
sopra
biti
du-
vi
ancora
essa
quali'
antiquaria
peripateticaeh'
e
Ncm
sistema
In
cortonese.
della
partigiani
Cav.
del mio
.
dell' Accademia
de'
di altri tali anti-
e
^
molto
persuaso
stato
disgu-
^
,.
quai
Tirabosclii
Giv.
Tottimo
me
a
Io le scriva
.
drà
ve-
profes-
no^ra
per
la
te
par-
lascerò di fare il medesimo
non
,
anche
la
per
r amico
ma
parte del
ed
io
Ella
in alcuno
j
eh' è
qudla
incantato
sono
ne
^
vo
cuore
nel mio
che
quando
affare ha
fbr«
lo tro*
la
conosciuta
.
baronata
dell' emolo
j
che
cose
mai
la soverchieria nell'
dissi ; la
non
scrivere ; la temerità
imputarmi
inciviltà nd
nell' abusare
del
modo
di
(i)
mio
di tutto questo procedere
a
scapito;il principio
eh' e una
invidia inveterata e pel mio
impiego.^e
de' suoi
contestatami da più d' uno
: cosa
per l'opera
amici
.
per
la
Dopo
equità
(i) Perchè
mento
sulla
ciò ella
^
V
di smentire
Av.
col fatto chi si vantò
Coltellini
Iscrizione
di
dlfìicollà di dichiararsi
ha
non
s«
diresse
Manno
,
le
dottrine
dal
Lanzi
nome
suo
esposte
ove
a
noi
il
sì
vollero
nel
suo
suo
d'
co*
battere
com-
Saggio.
iS3
pamale de^suoi
averla
suo
un
t:ito
più
amico
vero
Tutto
;
mallrat,
merito
suo
si
lodata
avea
nato
cuore
un
s'ella dice ch^è
e
fatto per
j
della mia
contenta
,
della
che
sua
per così dire
sono^
scrissero sulle
che
Degli Autori
Ae'
screditato
ogni
ci mostra
.
io le dico
soverchiato
chi sopra
da
volte
r amicìzia
,
,
torto
a
prenderle partìdi
di
sogni
qualim' interroga parmi
etrusche
cose
,
fatto
abbia
che
superbo*
^
I due
convenientissimo
.
fei nelle osservazhrri
e
j
lettere
Gualfohdiane
,
fa nelte ultime
come
tessute
di
nome
sparse di buffonate
far celia al
per
che
i dati
Ma
aveano
.
n' ebbe
anche
Bonarroti
e
quelle
in
giuoco,
mente
manifesta-
e
Gori
credulo
letterato sconclusionato eh'
un
di Firenze
Meno
il Lami
iscrisse per
noti
ove
il Maf-
più filosofisono
letterarie
dizio
giu-
un
j
il trastullo
era
pochi
eran
il Mazzochi
non
compariscesubito
delle favole dì
poco
sapevasidi
'nnmenti
eh' ella
in altre
opere
più
L' Italia nel
1700.
.
j
e
La
verità
era
pata
occu-
cita
.
Ànnio;
greco
si
non
leggeval'etrusco;
latino antico;l'età de'ma-
avea
conoscevasì;la Peripatetica
non
il criterio in
ogni
di
genere
trovar
tutto
in
tanto
più
numero
lettere
que' primi
:
anni
di assiomi
com'
?
cer
che
j
esser
doUDramo
e
sicuri che
glior
mi-
tanto
e
di questilumi
profittare
il secolo ci farà
biamo
ab-
^
,
possiamo
sibile
pos-
era
Noi
ti
guasta
frutto del secolo in "ìui viviamo
criterio
./
quali
i
,
ammirò
il
sotto
noi
j
ed
,
giustizia
.
Circa
sn
la
le
ptera
lio
,
fogliedella
piacereche
corona:
abbia
lumi
sieguaquesti e
^
gliori
minon
i54
consultar libri ch^
ciò che io le scrissiseii2a
a
t)en$i
io
forse altri ha in questo luogo
né
aveva
non
^
produrre la ()aterahorgìaual non
Ho
pilianalogaper illustrarela Parca
bene
Fa
cosa
che
il
di trovare
io solito.a studiare
fé;
Miran
supplisce
i^zioni
,
è
dalla caccia ^
può
prepara
non
re
non
la morte
se
anche
j
tutto
non
^ione ? V.
urnaÈ
il mio
TU.
in atto di
che
il nome
«
ri^
può
esser
che
Altea
é
d^
narrazione
seguirequalchealtra tradii
pag.
i83. Mi
scartai;ed
Strozzi divisa
brudare il tizzone
Chi
moribondo
figlio
«
te
men-
questa^Avrà
di
ve*
Meleagro
in dmadell^
replicata
Altea
stessa
è
in
Venne
la favola
y
sistere al
Homo
oggettodi vendica-*
de'Fratelli?
la posposizbne
Che
V artista
più gtuppi^ e la
cùt-^
le grossezze;
la Vendetta
e
destinata
potè
nell'urna
le
e
quellodel
alla
corrispoudesìse
non
legge
VeìV
toma
peccatoche manchi
Altea ?
ma
^
"
j
,
data
secondo
primo
quando cominciarono
suoi Zii
perchènon
essere
soluzione
una
V indice
che
^
un
Meleagro e i
quelloun fratello di
ira
Igino
quellaguasta c|ngra^
in
espresso dall'artefice è
il momento
torno
del
aggiunte
d' Altea
Care^^to
Se
e
Vegga
*
prima
"
quelladel Sig«Ak Visconti ^
adottai
e
senz^altra
ritrattai la mia
vero
opinioneche leggevaNuicui
in
anch^
«
mira
e
vi è
a
piacerdi dirle ^ che
il
«
e
sa
in fine in atto di
y
diceva
che
asH
lo
^
? Certamente
sia qui replicato'
Meleagronon
che àede^ o sia pel dolore d per la raa^
queiruomo
stesso
lattia è molto
ha
in
mano
abbandonato
può
essere
un
della perisdua ;
bastona
da
quel
infermo
che
in
si sostìeiie;
cut
mento
Altea
in
unità
che
è
gli antichi
Favola
di Leda
mio
Littà di Milano^
pensamento
Ho
cioè col
quando
sarà
opera
la
difesa per
per
S
non
Borgia che
dato
novo
bero
conobcentra*
esprimendo la
il
Gpreggionella
in
quelladi
cembalo
un
ciò basta
e
Mar-
presso i Sir
abUa
impressaprima
settimana
una
e
di cui
.
qual
il
è
Sig«Zoe^
ingiùriaa
Farà
una
tono
m
; di
la
bene
che
«
se
ne
tirin le eòp ie^
lo riverisca
Me
anche
con
nortiinato
lingua ett*usca
ancora.
impzienza l'
scrive il
cui mi
in
dissertazione
sua
scoperta felicissima ;
alla
verur
^
persuasionesul valore della
sua
Ita*
in
ora
.
scrìtto
appetto
L^ ho
sia
fare
senza
gli manderà
se
per
fu
V
che
e
pure
ci/ ella carteggi col
gliobelischi
su
.
.
rarissimo
uomo
uno
Vaticane
anche
ciò che le ho
dilazionare di
pur
«
j
vicinanza
pieni
non
cui
a
e
son
;
^
tutti
le confermo
tanta
il.primi
che
più dotto antiquario
gli conosco
:
tr0H"
ne
Apostolo ;
Se
piacersomma
,
no
ha
stanze
dipintanel coperchiodi
gnori
non
artefici ;
tela / ed
in
seppi acquietar*
non
poiché i maripi
"
clie
tentativo
un
composbsioneche
di S. Pietro
liberazione
M
della
dote
essere
potrebb'
essere
Rafibelle nelle
vennero
E"
Ma
nelle patere
questo
una
tutti
e;
la durezza
esempj; ma
dirà
sia
può
il
netessitas
e.
,
di amichevolezza
^
queste congetture
di tali
Ila
; Tatto
alla Parca
pentita u$a
/ixtum
^
«ni
ga
può sigùificsare
quel mo^
vien dettp
delJb morte
ammollirne
per
chiodo
cl^
aj^nto
làoinento
Si
il
a
mia
lettera
Sig* Carola
veramente
e
**
^
scoprendo
i56
latibe
grechele
e
illusione
Quale
la
per
stizza
deride
sul
canta
per
il
fa vedere
etrusco
lettera neir
alfabeto
tutte
r altre )
ebbe
però sentore
di
la Patera
la
npn
nel
Minerva
principio
que-*
confrontò
nell' etrusco^?
secondo
Tomo
Perseo
con
la
F alfabeto
cui
con
conoscesse
e
;
al
conoscendo
(
greco
ove
metto
compose
non
di
sigma intorno
per
quando
qual meravigliase
;
qui
ma
risalendo
conosciuto
Gori
i versi
.
.
i-jSo.fu ignoto al
^
Io
torto
suo
d' evidenza
questa scoperta Il M
sta
:
morde
mi
calascione
suo
di abbatterla
anche
questionein punto
al
raccomando
essa^
j
più finge/più
di
1 le
"*
qtiesta lettera nella disertazione
di
minaccia
Dryden
ebraiche
credevano
si
quantidotti
Pseudotagetemi
(i). Lo
e
di
e
y
qualch'esempio
desinensse che
N'
spiegando
spiegòM
S
per
inversum
.
Rispettoalle
e
due
A
o
N^
ov' è
,
talora
r
lucerne
è
miscugliodi
traversa
senza
complicata
e
,
con
M
^
essendovi
essere
Ficjwi
non
:
Uejm
,
KJFortuna/; che
latine
muto
opinione:due
il D.
D.
secondo
Sorti si
veggono
alle Sorti prenestine
Pag.
Yeggasi
43,
il
V
:
no
ci dea-
quel
Foiciui
altra
ertuNF
in
Eug.
singolare^
però dì
spessissimo
riconosceano
nelle
in
una
Deità
il dialetto delle Tav.
esempj
mancano
di antichi che
CO
Fisjwi
o
talora è finale di
: ne
plurale
V
tere
let-
,
se
mal
non
piiùFortune
medaglie
mi
,
ricordo^
come
più
alludenti
romane
,
.
primo
volume
di
questi opuscoli
i58
oliitàpiù affettata
,
ultimamente
abbattuta
sono
ceUi
del ùiodernissimo
e
in altro
che di
aensQ
nel
leggeranche
a
à
in iscrizioni non
che
più basso.
mai
trova
Mor-
MonumenUan
che
sepolcro Ma
ÌSi
perder
serve
«
tempo!
Molti
Baglioni Il
.
l*dgioneHo
,
di
il
è
Sig. Conte
Sig. Orsini
o
;
.perchèè attempato Nel resto ella
di urne
vedutjs centinaja
etnische; e
ha
.
ordine
({uelV
forse due
o
una
carissimo
convertita forse
suo
sarebbe molto
colonne
saluti al
ossequ)e
le ho
non
4:he in
trovate
ros^issime di Volterra
urne
le
tutte
,
sono
di
4i
altro
ordine
perciòil mio
Invidio
,
(i)o
corintio
greco
misto
^
che
censore
.
Cortona
ipuoyersi di
YÌcina
0
f
grecie
lambiccarsi
sen^a
latini;
e
che
si
co' eUssid
sono
articolo della
carissima,
$ua
cordialissimamente
e
torni
«
III
Udine
Una
svista
obbligaa
ji
.
(i) Veggaai
Tàmpio
MarU
la
morte
ìl.noflro
in
Todi
di
Esame
pqf.
1
4* AprileiSoo,
nell'ultima lettera mi
scriverle nbvamente
Strozaù contenesse
di
che commisi
^
?
•
dichiararmele
Roma
di sessant'anni
vuol tiionfare
\ abbracci
per veder
talora
senza
y
il cervello
vedute
ad cgai
risposto
Ho
resta
le
con
in campo,
esce
anche
né
e
Supposiche
V
urna
Meleagro^quandoom*
sulle
ioi«
testimonianze
«
seg*
dtl
a
ì5o
Itene solamente
tizzone fatale
tempo mi
scambio
a
la
dal Sig,Zoega
Nel
resto
gruppiè
piìl
to
errore
e
lei di scusa;
le abbia dato
ne
del
d' angu«
stretto
prego
non
la divisione di
contestata
stessa
una
il bruciamento
luogo
descrizione esat*
avea
,
di villa Stronzi ^
piùche
fatta ;
più ch'ella
; tanto
é
^
è la svista che
venne
il mio
sperandoche
caccia
Qqesta
,
stie di
la «uà
non
ma
una
stessa
solo dal
marmo
jmù altri
da
predet*
questo di
con
,
istoriain
in ogni grup»
persona ricomparisce
bas«
in un
pò Gli Artefiqilo han fatto singolarmente
SoriUevo eh' ella può vedere nel Canon* Martini descrittor
,
»
della Primaziale di Pisa
ma
un
in villaPanfili Vi
è
,
cavallo4
e
v' è anche in Ro-
e
che parte con
Giovane
un
lasciaa0Qtta
/
una
sedente
donna
nell' urna
giovaneìstessoricomparisce
zo
Ve
a
cacciatori in
pu
»* è
Albani
in
replica
di uccidere
Villa Pinciana
,
soggettodì
nella
stamparla
una
il
e
istessa inmez*
cignale
un
,
vi fu in Villa
e
più copiosaper quanto prmi
Ab. BaSei pr
volea
atto
;
j
e
dall'
presa
disertazione So che
,
continuazione di Winckelmann
;
essendfo
oqui
posso accertarmele, non
non
pera (i) H Martini Io crede Méleagroise mal
mi ricordo ; ma io nella Pesprizione della Galleria di
ma
tal
non
•
Firenze
vo
edita nel
in vigordall'urna Medicea
Ippolito
(0
Fra
coniinnaaione
ooo
Gionrjale pisano nel
vi 9ia«
le
dissertazioni
ai Monnmanti
1']^%lo
j
ove
prò-
il Gio^
del ìlaffel clie servono
inediti di Winckelmami
di
,
parf
xGo
un
in
figurato
è
vane
lato dell' urna
uà
sacrificioa Diana
Vi
altre
sono
avea
Ippolito
come
^
che
urne
posizbne predettanella
in
jna
il resto
tutto
tal vedesi in
funerale
e
Cignale;
no
han-
non
Ata-
,
Ercole
talora)varj cacciatori
^
Panfilj
; e nel coperchiovi
Meleagro spiegatoda Winckelmaun:e
Villa
altra pur
un
del
com*
comparisceMeleagro
ove
palazzoLanccUotli
è in
pure
n;
di
colla
convengono
sola uccisione
y
ed
di fare
costume.
per
differiscono,^
e
queste
che la sola caccia
lanta ( i Dioscuri
in atto
e
piccola
j
piccolain
Villa
:
il
ha
tal
Dioscu-
senza
Panfilj
Villa
e
,
Borghesi
.
altra
In
\ù di
Borghesiè espresslala
di Villa
urna
Meleagro; egligiacein
giù : gli è
in
fiG
:
gli ultimi spiriti
presso
in
vicinanza
un'
uomo
si sostiene il viso
un'
elmo
Simil
.
j
una
coperto dal
in atto
donna
sso
sopra
letto
lei un' altra pur
in segno
le mani
terra
; in
composizionema
del
può vederla ne' marmi
composizionemi fece equivocoquando
ove
Figlio
; è
certo
e
per
bene
credo
dolore
di comunicarle
«
mesta
:
di duolo
un
cane
Doni
è
,
più
Questa
«
scrissi: pareu-
quellache
ch^ ella si
si uccise
Rileggendola sua
impugna il Lami qua^
£trurìà
Altea
essere
almeno
raccor-
Strozzi ciò eh' è ne' marmi
fosse in Villa
Poniani \
mez-
più piena
istruttiva
domi. che
di
braccato che
con
mor-
a
*
assi^
pentìdel
correzione
carissima
abbia
ho
to
credu-
dell' ultima
notato
detto che
to,
fat-
mal
Queste notizie ho
al
mia.
eh'
Ama
Appettoil degno Opusculoper vedere
fu
ove
ella
in
il
i6i
abbia ciò assento
Lami
'dice
229.
che
poichénelle
;
forse
dal
Gualfondiane
Ama
faune
pag.
il
presero
me
no-
que'popoliche fondarono la città d' Arna nelF
i qalifurou prcbabilmentecolonia di quei
Umbria
j
nella Etrtirìa
che
che vuole
e
ordina
^
distorca
Àrnaham
io credo
il mio
T«
che
eglipensa
ogni
F antico
si
testa
di óMih
.
del fiume
nome
•
Ivi anche
p. a8o.
Nome
ro
fie-
questa è quasiad Arnam^
e
;
essere
IL
; scrittore veramente
comanda
com'
pensare
è Ad
Etnisca
che
per
ne
opinio-
Monsig.Guarnac-
^
y
£'
.
j
farebbe si facilmente
non
abitavano
ciò che
dubbiezza
propostacon
ci
.piùintcriore
Vegga
1' Arne
accenno
di
che poi si disser Tirreni)
Tessaglia
(patria
de'Pelasghi
e
parmi molto
piiiverisimile dedurlo
\
TEtruria, e
istoria dice che
ninna
vi
innanzi
vennero
vorrei
Umbria,
che
de' nostri
studi
i quali
in antico
Ma
.
d' istoria ? Questa
memoria
una
noi
ma
dagliEbrei,
vi venissero
ogni
ci provassero
che
tarono
abi-
da loro che
volta
fecero
,
gli.Archìsinag(^hi
noi
e
iranno
in
eterno
.
Vi
ho
hì molto
altri
popoli;
e
ci'edo
erano
meglio istrui--
eh'
vogliasignificare
d^ferisseroallaFilosofìa
stoica^ che
.a) fatp:
pa
che^r^e
questa espressione
notata
di destini gli Etruschi
in materia
ti che
anche
e
anche
fosse la dominante
Opusc,
Vol.
n.
a
me
in
sembra
Etruria.
che
tutto
es-
duce
ri-
la Setta stoi*
T. II,
p.
Il
5Q7*
i6a
Che
tera
rÀugure(i) tenti
lo credo
non
mai
di
e
;
il Passeri
gionamento contro
ogni sorta d'errori^e a cui ora
di errori.
ogni sorta
o
ci
fu
penseràmolto
.
e
lasua salute^ e
lei
inquieterà
del Giornale
tomo
suo
e
e^tare^
senza
i suoi
Sig.Conte
comandi^
nu
di
petulantecome
mai
già "ttì
no
Ra«
ivi convince
crede
Pasqualip^
vedrà
a
1750.nel
nel
che-
sarà
non
che
opere
npn
eglinon
resto
all'amabile
de' miei
prego
Nel
Sig.Cardinale
Al
•
La
,
al
Scrivo
meco
che
una
ampollosotitolo
stampò un
xxm,
molte
ci ha minacciate
:
si vedranno
non
spiegatonedella pa«
una
mi ami
ossequj
Ella
di
guar-
•
còme
•
io lei
•
IV.
Udine
dal
Comincio
gratitudine
per
amici
e
,
Gomiato
non
so
tanto
come
chi è
il celebre
cui
Io riscuote da
é
ciò
^
delle
professore
Sig.Ab.
(a) reiii
en«
quest'onore;ma
le
gli stud)del-
che
più mi consola anche
lingueorientali siccome è
y
Lettore in
il
Padova
,
Coltellini
Lei.
ti
dot-
graditoed
chi coltiva
Assemanni
comunicatomi
giudìzio
(1) L' At«
merita
non
di
sentimento
a' miei
l'opuscolo
trasmesso
(a). Esso
Luglio1800.
vero
averlo ella medesima
lingue antiche
da
con
ringraziarla
aver
per
33.
IL
di
Wota
da
un
comune
amico
^
Cortona
(a)
•
non
i63
daglialtri riferitial
discorda
forse tutti. Se
1' A.G.
so.vérchiamii ;
potrò produrre nuovi
paroìila
al
rissima
piii
via
che
pubblico;
mera
lo
conosce
nàcci ;
Gori
ho
cita
il 1791.6
V
vedere
fa
benché
questo ? Perchè
Lettera
che avèa
^
non
Avrò
fa nella
rabbinico ;
è
,
cangiamento è
Dissertazio*
che
que'morti
mi
e
sì
a
nomini
nuova
'mi
"i) Accademico
sua
Che
ivi
pugnale:basta
e
ntsc
da
V
cavare
Ar.
più
da
contro
è
gli
stecco
uno
•
eh' ella,
cannonamento
dissertazione
Curio
è
del dubbio
si vuole
ove
che
rallegrò
tar
spu-
le prove
prendon
soluj^bne
che
necessario il
più
.
piaceredi leggereil
e
ade*
il Passeri
vivo comincia
non
? La
sprezzati
;
al
,
lei dii^etta
invidia accieca
occhi
e
,
a
io
rinunàa
sistema ? Perchè
si muta
che
Da
speciedi apoteosi e
ancor
ancora
il
.
a
,
r
al Lami
di questo
una
graziea Diò^
,
che
del Guar-
,
che
j
,
stessa
sua
ebraico
leggereil preamboloalla
per
da
discor-
Cavaliere
un
nell' etrusco
epoca
ombra
fann
veleno
coloro
G.
nella
veggo
il Gori
Oracoli
:
umiliante
il Passeri ; derise anche
acremente
come
basta
me
nella
Lj
adesione
pienissima
vulcanica^
gli
udito da
.
rìsce al Guarnacci
contro
ho
qualcheascendente
j
non
Si V A.
contrario al sistema
Fu
più
•
; moistrò
Lami
L'
che
questioneoscu-
.
fondo
a
difensori ;
una
invidia
mera
•
impugnò
preso
in
di
tentare
novamente
la via insieme
e
invidia
per
incoerenza
ne
concludente
chi scrive per
verso
vorrà
(i)
glisupera
3Ì. ; anssi
n.
il sistema
questa imprèsa co*
CoUtellini
•
i64
tDÌXÈci la
vera
al sistema
il funerale
si dirà
non
vita ; si dirà al
più
Se seri*
m^
che
Io abhia
nato
tor-
che
non
contento
del*
anche
celebrargli
,
con^erarsi
Ansidejanapuò
hsL gemma
,
chiamavano
i Latini
i
vendiali.
no-
fra le sculture
ultima ; certamente
pietra o prima o
ordine:
vecchio
j
voluto
ha
prìm'essequie
in
G.
.
nuovamente
in
L' A.
tema
•
già fatto
ha
le
carriera militare. Non
sua
fuor d'
questo lavoro scalptura,
più analogo alla scultura.che a tutti gli altri.
le sarà difficile aver
Non
disegnodel Marte di
Galleria (i) indirizzandosi al Sig.Adamo
Fahroni noed
e
in
tissimo
Perugia
^
di convenienza
di
Marte
piena
uomo
,
cognizionimolto
che
è statuetta
portino V
essere
di lavoro
tosca-
vestito di torace
più belli; è
ha
nella destra
j
se
^
mal
stringeanche
cui
d' Italia
j
credo;
non
Uoa
(0
ed
una
un
patinasmeraldina
che
;
la
più
io vedessi ne'
con-
netti
gabi-
pagata dal G. D. LeopoldoZecchini
Si
X'^80.
circa il
ricordo
to
sotclipeoargolico
è oonservatissi:
giavellotto
di Marte
sidci'abiiestatuetta
coperto di galea
^
un
di bella
coperto
\
mi
non
patera ; nel braccio sinistro ha
mò
di
e
;
^essa
.
de'
nioo
H
custode
un
di
di qud
antiquaria
in
più estese
di onestà
e
j
custode
e
disse trovata
nell'AgroPerugino:lo
potreiperòaffermarlo
bella
statuetta
dal
60.
con
^1 metallo
indubitata
trovata
Granduca
cer*
gino
|iel Peru-
Leopoldo per la Galleria
il
pubblicarono
Sig« Micalli ed il
Nel
Museo
di Perugia
n' esiste il
Sig.iDghirami»
gesso*
,
di
acc^uista
Firenze
La
•
,
i66
altri simili ; di curia
do
cui si
nel
gr. di scuola
\.
nel
vocabolo
prende tal
Clementine; di simil luogo
lar
loro interessi"
priiio
stesso
del Museo
parmi
Borgia
vi
non
vendita
Vidi
che
di
fabbrica sia
fabbriche
o
Circa
conoscersi
non
a
avtanzo
tudertl; e
r.
di
testa
rio
Mercu-
Tetà
in
guardare le
r.
fò autorità
Ho
«
Trajano o di
lo
compararvegli So-
per
.
alcune fanciulle che
con
pensi femminili
:
;
solo posso
veduti
:
"
dico che
b.
r.- annessi
trasandarsi per*
più volte
che mi
so
un
che
fu
•
fu detto
ri-
decidere
occhio
co' lumi
ampUatii
veduti, molti
i
qua!
.cui la fabbrica
non
"
soolture di Roma
hanno
deon
le
degliAntonini
so di
non
dire che
al fine per
vi alludono
Vinckelmann^ed
a
j
quei di Todi
gliavendo
o
^
ÌHel foro di
non
pubbliche
almeno
mercatura
a
bassorilievo considerato anclie da
un
alludono
sempre
j
•
^
presentano i loro
eretta
bensì
alludere
può
ov' è Minerva
Winckelmann
che
b.
ta
cot-
o sipreferìcolo^
secespita
j
restati i b.
son
ricordo
a
copiade'
reli^one
comestibili
di
non
mi
sco*
lapidadi quellacittà; di
.
,
Nerva
ed
,
caduceo
e
a
"
;
nella Storia di Velletrì
una
patera
esser
allusiva
ziiilcosa
in
aveano
il P. Becchetti ne' bassorilieviin terra
fa fede
che
caso
a
per passare
sale del cambio
municipine
•
ignotaaffatto
Basilica
una
I
mercanti
logge di
cit*
o
partico-
una
anche
o
le nostre
sono
come
;
di
privati
o
,
professione
per
il tempo
o
pubblici
per affari
t^dini
Statue
convenissero
ove
^
ddle
Tomo
a.
io
senso
che
"
avvezzo
ha
dati
suoi sucoesscM*!mi
fwH*
sarcof"ghi
di
Ro*
167
m
che
per lo pia vi ho
e
;
scorti in
avea
Roma
di trattare
la maniera
filo in tali ricerche
criterio
sti fra noi
che
guire le loro lezbni
:
le
la teriacsi
; dai la vuol
car
molto
cb
oordialisamo^e passo
molto
Agius
^
che
paragrafo
9ta
^d
una
^
,
però bene
non
parahsiaa
altro nel
mi
le
come
io le dò
stato
mi
oer^*
mi
richiede la
rispo^
allora in^
sto
mra
tocco
un
sinistro ^
torsero
il
comunicato
Ebbi
^
i8oo#
Ora
significai.
"
destro; ambedue
co*
abbrao-
un
differiiper
ahastanza
nell' oochb
Genova
mesi
è
ove
riguarda;
negliocchi
se*
per
scrìvere ad altri amici
a
che
gentilissima
sua
oonaodatò
male
mi
per
la dee
buona
che
rida;,
amico
comune
un
perciòre*
e
17. Decembre
Dal
è
sono
opinioniantiquarie
me
vecchia. Ella
soluzione
col I^mi
trattato
il Canonico
conosciuto
né
la*^
abUamo
non
j
di
questo
pochi anni;
da
^
chi^
glioc-
servono
una
»
in moda
venuto
quellaetà
luogo
danno
non
se
di
almeno probabile Ma
la danno
^
anni
fatte sul
e
o
quei disegni
di lavorare
capelli,
i
"
di
un
di questa
altre avvertenze
ed
cata
trovato
e
di
qui un'
il bulbo
onde
^
ho
glicretti duplicati né mai
k salute «Se poi " aggiun^
{Henamente ricuperata
gè
flusaone
per
pù
molto
ad
vedeva
come
j.
accade di
aj^licare
^
.
tanto
in
sofihi
tanto
^
168
'
qiic anni
Ei-a
di molte
uomo
Carli defunto
Co.
ella
parraiche
,
preferenzadella
Non
Grecia
V
da
fin
e
lui
sima
antichis-
deglieugail
senza
menomo
antichissimi
di amii
Quan*
.
do
fece la seconda
ne
nel
teneva
quellaparte
che
rientali
esser
per
dissimulò
suo,
tutte
e
Il
.
altro
libro che^
il mio
di
segni ;
adottò
ritirarsi Ne
F'etimologia^ei costumi
ciò conforme
al
quelfó^
ragioniche
sistema
suo
;
o-
ma
il sistema
atterrano
dente
quindi parrai difficile far replicaconclusuo
è Tucidide
Achille
che dice
aon
^
con
ma
dunque
.
esclude
uscite colonie
;
vide
pieno
tutto
di
più a tempo
era
non
edizione
tavolino
suo
a
me
quell'operaco-
suppostisu
^
data
creduti
fondamento
italiano
nome
quarie
cognizionianti-
etruschi
que' numeri
sono
ove
e
,
falsi
i continui
del
scrisse
quando
età de' monumenti
nei
Settentrione
avea
.
bastassero
mostrano
*
^
vogliosodi comparire difensore
che
dn-
prevenuto a favo-
dal
venir
ci fa
fin da
giudichirettamente
ne
cognizioni
; ma
che
del sistema
ré
del
r opera
Circa
che
di Grecia
prima
vorrebb' escludere
i
sere
es-
dellj^ guerra
Pelasghi
,
iana
tro-
agni
e
popolo di Grecia passato fra noi Ma ivi si parla
quellecolonie che per consiglio
pubblicosi spe-^
.
di
dirono
in
Sicilia e
alle loro madri
con
Italia
ec."
vincolo
un
nei
tempi
8timonio
antichissimi
,
e
attaccate
filiale continuamente,
dell' Isterico
quando
si cacciavano
,
j
rimasero
e
già di quellebrigaledi Greci,ch^ emigrane
non
no
in
^
gliespulsi
ricoverarono
i Greci
,
glium
dove
per
ter
tri
gli al-
potcano
ào
,
1%,
Felasghifra
fecero i
come
di
Àlicarnasso^
nisio
.
minare
si
quando
seguaciloro
«
legge il Carli
Generalmente
de'
Ciò
di
essere
distinguerein
di arti
;
mano
.
dimostrare
per
breve
era
e
£|
di
,
in
ti
glioggettimolle alterazioni
dettaglio
in
ma
princir
bastanti
es^r
la soluzione^
letto.la illustrazionedella patera Borgiana nel
P.
C. Pare
anche
più
i simboli
statuette
che
lo adornano
di bronzo
potrebbon essere
finale di MeliaPh.
in
è
lingualatina
donte
.
un
fu
errore
errore
e
fu posato^
Bacco
sì riscontrano
sono
;
da
non
in
luogo
la
el-
patera oddiana
Nella
infinite
sono
ove
e
.
ci
dar
possa
gr. sul calato
illustrate le lezioni che
ha
che
me
a
v.
riflessioni;
nuove
su
me
la
con
.
Mu^eo
in
Io
•
,
e
trovar
Ho
a
essi lo
letteratura
di
avversar)
degli,
gliequivoci
;
credo
pj generaliche pressi e provali
^
^
è Antiomericani
confutare
poteidunque
non
deir
cultura
sua
già adulte^
{hù epoche
L' opera
rà
trove-
j
questo un* inganno ;
esser
Etruria
antir
detto
hanno
j
arti
sue
i
e
gia
nella cronolo-
della
de' Bomani
tempiAntiromulei
il primo a
stato
cronologia alla
valore^
gli antichi
delle
scrittori^
trasportano ai
credo
che
un^
me
a
o
^
già suddUta-
suoi
citano
alterazione nel testo
o
ca^
sempre
Guarnacci^
creda
e
;
,
almeno.
Etruria
il
^
quando
fonte
,
sempre
convien
me
a
La-;
e
y
riscontrato in
va
di Dio^
ta^» di tutti i Greci
Erodo
CoiL questo filo pare
tini
GO
noi per testimonio
quelleche
curarsi
Altmento
^
co^
per Laome-
dovea
.
La
.
linguaetnisca
Sappiamp da £^tra patera che
ci
scriversi
durre
a
è
questa lezione il
voler
un
"
ciò che
sapesse
dal greco;
lo sappamo
(i) e
Meleakre
della patera^ chiaro
O
ahe
supporre
/orse
Più ini
.
di
consiglio
attenersi alla lettera^
scritto^e
lenor
a
piaceil suo
leggendocome
sta
eh'
confessando
confronto
del
to
net-
e
l'artefice
assolutamente
seippe
non
rì«
il voler
è
scritto male.
che
to
paragrafoin
teme
;
la
avuta
avere
da
persona
;
rare.
Mi
Sono
così
lei ^
de' 39.
data
sorte
di
e
di
mol*
orar
con
un
raccomandi
al
funestato, che
[hù
cb
sono
per
om
For**
certo.
Vorrei
temere
.
conosciuto
mente
personal-
vicendevolmente
lei di
oramai
comincio
Ignoro
che altri
e
non
a
dispe*
Santissima
Maria
certa
tengo
tutto
che
veggo
dee
esaere
conoscere
delle post^ vicina
Marzo
non
che
e
di
E' tempo
allora diede
consolazione
caramente^
circostanze
,
certamente
ma
le
per
risposta e confrontatela
ciò che
incerto
per
mai
•
sua
•
da
se
la
Ricevo
che
pù
minacciano
suo
in timore
altresì siamo
Noi
•
la
soq)ensione
L'abbrao-
crede.
suo.
VI
5.
Non
U,
tardi:
mi
die
maraviglio
altre mie
Maggb
V ultima mia
letteresono
Ci) Yeggtii il primo volanie
180
di
state
1.
le àat
giin»*
ritardate ed
al-
qaeslippuicolipag.io.iu
"fbne
scrivo
che
men
sempre
col
tempo,
ed
eia
le mie
fra poco
dire che
a
tion
lettere
Sta"
interrotte che
le tracce
"he
stimo
p(Mché il tipopar
sta
delle
una
nazione
nel
in
greca
Toino^
ove
Tav.
eugubiue
non
erro
del
Rosi*
P.
mi
onde
"
conten*
Revèdendo
però
prime due
ella
legge(i)
j
donna
n
;
di che
è
le
fra
più
ove
parmi
sarà
que*
serbasi la dedi*
qualche altro esempio
semibarbare
del
primo
la
Nel-
EliaeGneviae.
la 3. lettera abbia in
che
eh' è
casa
V unica
e
zo
mez-
delle
costante
della iscrisdone coindde
lì sunto
j
.
,
ha
cehen
non
riferirsi a
trasversale 0
linea
quelladi
allora nelle
leggesif^alerianes:
iscririone Titi
lezioni
vere
,
massime
Saggio;
guai
.
iscrizioni
rare
I. sia stato
nuovi
e
lesdoiie
notai
da
piac-*
e
,
com'
deggialeggersi
,
e
le
Io vidi
•
lai di dichiararla di dubbia
voci
che
e
ricercare
a
poteirilevarla
non
,
di Paolo
compagnia del Sig.Gerboni
in
cose
•
lapidifallacissime
Olivetano, e
m
delle
chi
di
T Italia
e
ella ottimamente
di coteste
perduto
agliocchi
la morte
^
Fa
è
(i"
un
con
quelloche
il solo
nome
Iterixióni
paragone
Ptntf*
io espoa
di
unico
prc^o
i.
,e
ciandosi
divengapeggiore;comin-
la Germania
minaccino
scrìvendo
occupato il Tirolo^
nuovamente
oggi
"
avere
non
dopo
in
conv^iienza
mera
per
tal è la situazione
Ma
che
e
di
esporre
Dio
a
Smarrite ; cosidbè
posso^
dubbio
vorrei.
non
andate
anche
sono
8i«
La
•
S. Manno
e
non
prima
.*
ma
se
voce
se
veduto mai
ivi
m
»7^
centma)a di epitaffjquellaprol)abìlIs$imamei
tante
te
,
è
che
preposiàoné
una
forse cbe
no
r etrusco
metatesi
la
e
giaccheT
il greco
Tav.
csempj le
Continda
lingua
EXAR
di
o
^
pietravotiva
latini
quelladei
avere
marmo
imperio
ex
simili in
cose
dunque
i nomi
di tutto
conto
^oni
riescon
può
non
ha
in
funebre.
sia
La
Arunbina
che
^
credo
y
che
or
nome
r N
e
cose
clie veggo
in
tegolo?
La
.
sia facile dar
non
tali iscri-
in
qualcliecongettura
esser
sarebbe Buntina
,
7^mM(
or
e
si
finale del
con
eh'
quel sepolcreto
materno;
è
Co*
io diceva
Sitane Tauris
Tinius
zione
iscri-
è funebre
non
sempre
il prenome
.
che
Tinis
rendevi
Tonar
Ella
siegue può
trita
cosa
,
accenna
corpispondea
come
bencliè
e
"
.
Se
^
tuttavia
nuove
precedente
di
sacra
proprj;
^
sinenza
di
taglioche
.
o
molte
percliè
awanzare
vocabolo
KiMua-ig
a
spiegheràaltra^
numinis
urna
è
non
troppo verisimile che
minciano
Celeutc,
o
Chi
^
per
vi
riconoscer-
per
la formola
e
;
cano;
man-
de
praticagrandissimadi queste lapidivi-
una
mai
? Il
numinis
la
distingue lingua
.
che
ara
si "ocia
ove
simile
finale che
.
mente
to
Cer-
eugubine non
molto
si elide spesso^
si eccettui la
fussioove
trova--
.
posizioneè grande indìzio
u
modo
nel Nizzolio istesso
vederlo
preposizione(siegueCelt Calete
una
da
Grammatici
i
ove
j
somigliamolto
de' cui
j
€ysK(t
può
e
g^ft) ;
fv
o
^y^^^y
in quel
discioglie
si
sempre
finale sia talora in
k
de*
ella
Finisce
ccm
.
più vado
etrusco
mi
spettando
so-
equi-
«74
"
che
eredo
esigga
paganàento
andopalo Può
intei^r'
.
sela
Sig.Baduel.
cotesto
oon
Quel
buca
pubblicòalcuni opuscoli
antiquarjche ora
tane
più a comprare. Trao quattro ne
giornalepredetto Finisco di tediarla ; e
inseri ad
mancato
la prego
Allessandro.
di
di
ÀlFEmo
le
per
Molti
Y
ma
capitolo
generale^
non
Goirfto
zione
Elogio^ediche
andò
passòdi
costà»
Barnabita
Padre
un
che
qual-
tenze
inavver-
mie
ossequial Sig.
Borgia mandai
per
,
al
manco
scosa.
Udine
in Roma
o
in
se
^
ho
si tra*
non
,
cosa
Religioso
VII.
Firenze
chivio
notizie
ben
pitturecredute
rautentidtà
(cioè qualchemonumento
)
non
vista di
veggf} che
maturo;
edizione ;
(i) Vedi
pag.
in Pisa
V^|;o
Vasari
non
tutto
e
peròcon
dato
del
edizbne
morto
Marietti
j
vi è;
dati creduti veri.
prima
e
le
su
anche
Leitere
Pittoriche
i5« Ordini
die si è consuteata
quale lo
Guida
ùl Pisano
ma
ripetenella
75. anni potea
del
di
ar-*
fa du«
il resto
,
o
per provarne
di
di ottant' anni
70.
del Pir
perchè in
giudizio
nella
che in altri termini
ma
Sig;Con^
deaerai
specialmente
che
hitare di battesimo
la
Aprile 1802.
S. Illustrissimae per lei il
V.
Ringrazio
delle
teBaglioni
sanello (i). Gò
3.
Dottore
assm
da
seconesso^*
Annibale
Perugia pagm
3i3«
175
Rovina
Q
dunque
calcolo appoggiato su
degliottani' anni. L'altro
FisaneUo
quanto
uomo
die
resti opera certa
ne
fsilìdie
ne'
sono
)
altri di
in
nello.
U
del
dato
dipingendouna
^
del
dimostrazione
qpaaianoStrozza
lodò
dipinsein Perugiao
il
che
mi
non
riferiti almeno
e
appaga
Sig.Orsini^ i
i voti
chi
cui
in
si
re
e
a
in
almeno
per
salvo
y
in
che
Domenico
so
Firenze
aver
ove
Roma
vivere »el
die
Veneziano
per
Tito
ma
Ve*
il Pisanel*
Perugianel i^'ji*
il
sempre
rispetto
adottati
storia
o
pittorica;
di
giudìz[,
uè'
Coeh
tato
fos*
di Tito p^e*
dunque
:
più luoghi della
andò
debole
Roma^
l' arco
ragionacosì :
qualche altro pittoreveneto
ni,
si trova
j
Pisa*
da
jùttore^chiunque
S' ella vive quanto
il 141 3.
Dird
Bellini
Gentil
accaduta
ho
vi
sono
giudiq in pitturaho
\é, .diffidlmente potea
.
in
le promette la età
mìei, liquiderà
questo punto
arca
tardi
bensì
appose
lui dissenta
da
etnische.
oose.
ed
il FisaneUo
Io
oooMinque
lunghe
il
luogo vi
so
stranamente
Fespasianus
storia
spa$ianù\sul qual dato
al
non
quellitempi alquantodistanti
terzo
grand'
non
in
specialmente
e
pittori^
sicuramente
e
che
subito che si riflette^
se
altrove
(
quadriin questione:
veneti
varjpittori
e
Verona
in
si
quelleproporzioni
trovate
altri
di questo
.
resta
ne
veduto
Io ho
quanto regga
so
non
dallo stile del
preso
que'quadrettida
in
trovato
dato
questo dato
a
;
e
vedrà
Martino
servire
1473.^
operasse
de'
che
e
troverà
costà
più
tempi Bellinia-
dipìntoin Perugiaprima di veni-morì drca il 1470. ( Baldinucci )
176
ma
nel
so
73. non
vivesse ;
se
circa il 77.
Castagnomorì
che
so
il sao
molto
non
re
traditoil tradimento
dopo
•
in sollecitudine per
Sto
Sìg*Conte Baglioni^che
eglinon me ne dà
ma
^
ho
ho
non
cento
alcun
per .defunti
potuto
i miei
Firenze.
e
insieme
ossequiandola
Le
rinuovo
vergliene
scrirenze
in Fi-
perchè tornato
mi
stringono;spe^
opere
al
messe
del tempo che io
anche
j
a
Voleà
•
ogni dì^ che
cose
perito^giacché
riscontro
le iscrizioni latine per
cialmente
e
vorrei fosse
non
al
involto mandato
un
sinceri
blico
pub-
non
era
ringraziamenti
Sig.Conte Baglioni^mi
col
ripeto
.
DEL
ANNIBALE
DOTT.
MARIOTTI
a6.
Pantano
(i)
Luglio i8oo.
VIIL
Con
avidità accompagnata
estrema
guale soddisfadone
Hlustrissìma
in
oddtana
j
con
corrente.
forma
'u-
letto la disertazione di V.
S.
di lettera sopra
ch'ella per
pare
(i) lì dottissimo
che
bontà
sua
umanissima
sua
Mi
ho
da
sempre
la
si
patera
termi
degnò trasmet-
lettera in data de' 23. del
1' argomento
Mftriotti
cèsso
non
di
possa
vivere
nel
,
C^iogoo
iSoi.
demonio
Dottor
e
ne
fu
Felice
stampato
Santi
sca
etni-
un
beli' Elogio
trat*^
17.
dal
'77
tarsi
maggiore evidenza
con
dizione
più sodamente
né
j
lei
da
né
11
di
maggiore
con
,
quel
eh' è
di S. Ermino
Museo
alla
sua
benemerito
della
patriacoir
pre
più
del
nostro
chiarissimo Ab.
alla pag.
erudiamone
si.
T
e
Meddix
o
,
parolaMeddix
Io lessi
.
leSimbole
^
qualchecosa
letterarie
allora in
pensiero
venisse dal greco
(t) Intorno
sca
.
Voffio
a
questa
voce
e
per
e
che
decidere
se
veramente
veggansi le gfiialedi Mazzocchi
se
sia
uà
(i)«
scritta Me-
era
curatola',
.
e
non
e
che
etra-
all' Etimologico del
.
n.
seg.
prima
nel Lanzi
'
QPVSC. VOU
e
parolanel-
questa
anche
Pruni-
lei scritta
a
pag. XXXII.
Bex,.
[xiJ^ùà»
osca
riscontrar^
Merris,
"
decus
giorno
un
sia espressa la
su
delGori^
sommp
degliEtruschi;
lettera io forse
qual forma
con
lettera della
venne
con
peruginile
sulle S
di S. Mamio
la Iscrìaone
avvertendomi
Mi
e
no
han-
j
mdnum^iti
con
gia
Bor-
mi
etrusco
die porta il Coltellini nella lettera
sopra
m
erudizione
perchèsi degni di
^
paroleetrusche
j
di*
pag. 36. sulla
veduto
pure
sulle M^
del Lanzi
medix
vero
lei
d^ incomodarla
le
mi
da
Ho
propositodi questa
ardirò
alk
quasiignotanell' al"beto
gusto confermare
sul
analogia e
dalla
etnisca
annotatone
piaciutomoltissimo.
e
nell'opinione
della patera dell' Eminwtissimo
L'esame
dottrine
sem*
^
.
lettera ^
sulla
Lanzi
monu*
secoli. Sono
di vederla confermare
conteutd
pendenza della
greca
illustrare che fa i
suoi etruschi
di
ogni di ptù
j
de'
piiisingolari
menti
ella si rende
ed
penna
tato
trat-
stato
è debitore
•
molto
eru*-
12
"
178
al Medix
questa equivalesse
propositotrovo
degliEtruschi.
sulle Iscrizioni mediche
sole formano
che
(i)
sto
que-
ne' miei Zibaldoni
qualche cosa
notata
Su
j
di stadio in
qualchemomento
il resto
impiegandotutto
ed in
stato
uno
j
di
questa mia
del tempo
in
ad
in data
sua
sulla nota
tualmentè
ugoliniana Io
urna
.
lei la ricevuta
a
e
^
Giugno
ao.
accusai
he
pcm-
la
pregaialtred a passarne
vivi ringraziamenti
egregioautore i miei
fu smarrita dallo
mia lettera probabilmente
in Perugia In
villano che dovea portarla
air
La
•
passato ricevetti la dissertazione del Sig. Ab.
prosamo
Lanzi
lettera
una
et ante
fiut
vena
,
Unita
cujus
:
infoecundus parva^ue
Foris
anch^
1»
mala
meiun
ozio perfetto
un
Posso
stupidità*
vera
io dire oolF infelice esule di Ponto
Jngeruwn fregere
relegaaùone^
.
pido
stuessa
.
lei
ancor
pregava
del
Sig.Lanzi
Udine
in
temente
significarmi
precisamenteil
a
o
^
direttaoiente
morìa
to
che
^
cioè
in Venezia
,
favorire fin
di
me
Non
si
degni farlo in avvenire con
graziòdel preziosodono della
di
{»*oduzione^
cui sempre
continuarmi
cortese
avendomi
le mie
più me
l' onore
ne
della
me*
Rin«
bellissima
nuova
sua
lui
acciò
premure
commodo.
suo
a
ella potu*
.
qui^ rinnuovo
presene*
potere
per
della
scrìvere^e ringraziarlo
conserva
gandola a
eglitrovavasi
se
giorno
sog-
rallegro^
e pre«
sua
grazia mi
confermo
.
(1) Dì
reggasene
%^
qaest' opera
nostro
un
Opuscoli
•
che
meriterebbe
la
ragguaglio nel volume
pubblica luce
lY*
-di
^ue-
»79
DEL
CARD.
STEFANO
BORGIA
Roma
25* Ottobre
(i)
i8oo«
IX-
ti nostro Conte
dimento
da
lei dimostrato
dai delle dodici
soUeeito* Ella
1^
era
j
«
Luci^ se
vi sarà^ un
man^
Museo
mio
piacere
^
un
che in Monte
sa
lo
e
vorrei
ìsbaglio^
non
della Bea«*
quadro
.
Vergine^ creduto
ta
le stampe che le
per
pregarladi
forse anche
e
riscontrò del
gra«
patere del domestico
debbo
Ora
Alessandro mi
sacrestia si
di
Raffhelle (a) e
nella
che
^
scrittura
una
conservava
quadretto supposta delF
fatta con
apoca
^
in
messa
BaSaelle
un
per
Bian*
quel tal quadro Quando il celebre Consigliere
coni fu in Perugiaosservi attentamente
e
quadro^
^
«
scrittura
e
e
^
re
^
diede
poi ne
e
no
giorni in Lione
i8o4" Yeggansi
te
Millin
da
loraeo
parlalidelle
della
rimasta
tri
sei
e
P«
errni4)6 i
dell'
il cU.
ecriBse
della
e
nelle
vegga
che
di
Francia
reduce
aale del
•
grande
Cbiesa
alla
fa. ceduta
1797.
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