OPUSCOLI e GIO. INSIEME OHd CON VERMIGLIOU BATTISTA QUATTRO RACCOLTI DECADI LETTERE DI DT ALCUNI ITALIANI LETTERATI CELEBRI Defonti nel XIX. Secolo "\ SECONDO VOLUME PERUGIA '\^ BADVEL TirOdRAriA PRESSO É BARTELLI 1835 COSTANTINI INEDITE LA DEPOSIZIONE FEDEWGO DI ISELLA DALLA GIO. DA PROFESSORE PERUGIA DI UNA IN LETTERA VERMIGLIOLI BATTISTA ED DAL BAROCCI CATTEDRALE DESCRITTA CROCE IN OTTAVA ANTONIO RIMA MEZZANOTTE THK TORI HEW PUBUC LIBRARY ASTOn» LHMOX TtLD"d A.HD rOUNDATIOHS Il L j LETTERA (i). ?•??•^ L Belle Arti ie immagÌDazìoiie e del y go in possono fra loro. allor quando più va'- sime dolcis- Le natura per fra indissolubili si abbracciano mente sono ci allettano soavità pù non j riunite cui elleno grafie di con genio che aspetto mostrarsi dell' figlie "Juesteamabilissime j cosparse y scambievole amplessi Quel-* . le pitturefreddamente de' linguaggio no atte descritte da Filostrafo Sofisti piuttosto che certamente destare a in de' noi Poeti, quel so* non fuoco che al primo aspetto dei grandi prodot* risvegliarsi suole ti dello j descrizioni poeticlie di Venere, sugli fossero riunite di Ercole e le se i^ttlcinto di Esiodo e di Acliille scudi Che umano. spirito di Omero a , opera dell' Arte sublime agliocchi que*divini alla mente come Poeti e " di giusto entusiasmo sul Virgilio (i) Si la seconda volarne pubblicò volta contenente la e prima per le i per citerebbero eser- quell'impeto di quegli familiarizarsi col dell' Arte. volta foglio : Perugia 1818, in del Torchi Poesie ^ indivisibile da creati della Poesia te fortunatamen- Laocoonite di noi su sempre , i quali sembrano spiriti , bello ideale le rappresentano ce avviene come maggiormente che qual- antica che le rappresentasse , nella descrizione un il con del Porri di Siena Prof. Mezzanotte in e uà 1822^» 6 voìj Chiarissimo A de' profondo studio poteano non Amico, Latini^ ed Italiani^ questisublimissimì pregjche ascosi essere Greci Poeti esercitato nel sempre disegnocontinuamente ricevono dalle grazie che con da quelle Parnasso e queste ; onde avvenne le Arti del del , divisamento giudiziosissimo air antica tornò lungioltre voi ben migliorimonumenti da bra sem- cui per i Eroi La istituì delle Tempi e (i) Questo nel Sacelli j Quadro gìk fu ceduto r797. trattato di lenti va- quelle travagliato meno essi di pietàche nel fu noverato i nostri maggiori glidedicò Altari ai Tolentino • nella parti- gli decatalogo laicali esistente principali con Compagnie e S. Bernardino laborioso coltivatore questo pietà de' . gU che vignadivina celesti in* . tosto " della hanno che se dei biografiche operòin Perugia,furono Peruginilo venerarono Siena cercare ri- mo medesi- giorninostri azioni profittevoli e devozione , ora quadro si valutano non , Le molte a le memorie italiani Artisti del Ed « cui si lavorò questa bella sapetecome si stimano finitamente tù accingeste edicola situata nel nostro deir che meno pittura ; e colar del memorie principali non motivi vi j Ottave elegantissime Tempio Laurenziano^per dei stato esserne questa circostanza opportunissima onde me le j FederigoBarocci di descriverlo con a dopo j posizione quattro lustri (i) il bel quadro della De- a di Croce a sede sua ficenza bene- per Sovrana appena , ^ se gli eres- . Cattedrale Commissarj Francesi tanto per- for- Fu di in rugia Pe- ^ir- 1 la nostta prima a distìnguersi la te le^ che dal i45t4 determinò fino go onde da prima a Chiesa un^ onorevole luo« la qualefu Una gloria Capjpiella erìgete ^ sua Reliquiadel t^fonulxj Anello di Maria luogo la memoria di S. Bernardino si la in 'Saòró Anello iio lo zelante questo riverì fino al per S; .Bernardi'^ quelladi ai jpresente (i) Per è ove passo " In ; il medesimo destinato anno quest'' del cappella la preziosa si eùstodiscé attualmente osé i486" j fed Cattedra^ del-* concessione é Gipitolòdi questaCattedrale la medesima fino dal i5i5« ih domi-^ traslocatapassa così Cappella Nobile nio del sta illustre Collegiodella Mercanzia tardò ad non corporazione (a)" e que^ abbellirla Con lavori delle arti; cominciata fino deganti e squisiti del secolo si vide al dal iSiQé ^ poco dopo la metà compirdentò ridotta èlio fatti là Avea già ne' andie ti ^ dalia ^ grandie Peruginiil i sacri de' f An. gusto vi ebbero nell' animo per che drelAero che vi opere talmente buon può dire si ove luce in tanta che pittorica curia molte avevano é nel la pittura che " decemvir. decemvir, e adul* to travagliade' cuore ben sto pretazioni abi- Idoglii e le domestiche pubblici primarjCittadini divenrierd V onorato e delle opere (i) An« d' altronde uscì più che La del secolo XYI. . lasciarono (2) anzi ed il Sanzio le e ^ Peni-' divina quest'arte Pietro in assai lietiprògtessi pittura primi lustri Gttà medesima i " de^ del secolo primi pennelli i45i. 55. i5i5» i46». fol. 3i* tao. bergo al. i468t 80. i475« 6i« 8 CoHa fondata da questo divino i pregj della pittura ne partirono si Bon i di lei coltivatori XVI. stesso fioriva in colà la. metà verso quellaillustre professore insigne j lato del Sanzio e " ben e Città che . istituzione dal Franco^ Zuccheri , faelle nel perfezionatosi e di Tiziano ^ di e tima ot- altri maestri soggetto di gran fan^a quali fu quasi sempre ne' sacri j molta si stima primo fra dussero la allontanata eziandio procacciò al buon professione dopo fama La la di morte di di« di una , sua di cotanto a cappella per buon fosse anche termine ( qualeconducendo Baldlnurci sentiero^ da cui si BafFaelle^e dopo • era. il dissipamento medesima. ridotta ; e la dell' nuova V impegno peixshè il niero CapitanoRa- pregiavanole arti ) il ^ Perugia Federigo questi j glianni 1567^ e i5tì8^quando Decennale Pittori ricon^ romana pregevolequadro in seco il stato essere corporazionea valersi allora tanto il carico fra de' scuola maggiore^ spedìin Urbino Consoli assunse per pittorefece opportunamente di ornare occupato (i) ^ quellascuola risolvere questa nobile opera nella que'pittoridie de' membri (i) egli ebbe particolarmente riputazione per dipingeresoggetti estesa vite di starsi al studio di Raf- continuo ^ sua del secolo e dagli Michelangelo^ Coreggio , aell' iarte venne da venner rocci FederigoBa- meritevole Ricevuta medesimo la scuo- ingegna ^ meno e dalla e ^ fortuna tanta con Urbiuo da del Sanzio morte h par. HI. Sec. lY* Bellori 9 il contava esso dell' età quarantesimoanno ^ dipìngereil quadro della deposizionedi to da sapiHamo quei giornimedesimi in scriveva Cronista nostro un dai' libri dello di Matteo nel di Guerriero sebbene esiste in menti dello stesso contratti e si esso ^ dio ezian- appare se da ricor- ne Notaro Guerriero nel solo pubblicoArchivio j che penna peraltroclie contratto ^ non a dal Federigostipolato con Tan* . ove ^ il contratto Croce come , Collegio stesso di sua di gia Peru- comprendano Collegio ed istro- anche li quel- ^ degli anni già ricordati di al travagliarlo prezzo Collegiosi e ^ il 5o. nel per quadro nel il " di tutta di quale si del degli uomini Perugia » si come ; per onde tante mon- tazione abi- sua re travagliato situa- compito e iSGg. (i) della il ma spesa casa ebbe furono y nuova una dicembre grandissimocontento et una l' opportuna comodità stesso ^^ 357 parte in derrate e y nolo altare nel suo iscudi ilovette caricare di seudi a Federigointanto promise . di sborsati parte in denari tocollo pro- » con Mercanzia ^ esprimeun perugino Cronista . Fra le molte d' Italia si glorianodi possedere j ragione^ che questa buona ottenga memorie lode pitturedi Federigo, che di un primato Federigo la verde può della Cattedrale Di dire a di Perugia fatti il Baldinucci nelle . ripetutaeziandio Lib. si varie città chiama dai dotti nell' Archivio del pitturameravigliosa j della Impeci) espositori Cglleg. foU 90. 99. 10 , della yì dagliintendenti Messer essere Tiziano » niera 91 bolità in et j nuova deb* pregio sommo in vedersi per esso le tutte ^ (2)del secolo scorso ingómbro come Ogni il come conosce di difetti , no^ che , di uomo coii parlare facile delle belle arti è ben di et partii»' sue additare^ seppe di ma- um, et piena di grazia artificiosa^ ^ ^ questo quadro però non in tenuta Xjtì viaggiatore Francese to blimi su- imitatore Federigograndissima Vecellio » di qùell' opera che 9» essere per primi giorni dall'altre volte ticofdàto Cronista in tali concepiti Si crede " termini ba fino dai fu meritevole pubblicaesposizione sua encomj )" (i) e di Firenze Galleria mie dimento inten- sano il egli linguaggio è beni difficile ma per dellefarti aU^ esalinguaggio me de^ monumenti di giusti quando essi si vogliono o encomj freg'are quando si voglionocensurare " da chi mirai le cose Perciò tali giudìzjptonunciati la alsolo per notarle nel portafoglio^ sfuggita e non " e alla ragionedi maturo esame per assoggettarle stume ^ (codi quella natroppo frequentene' viaggiatori zione)^ non impongono che al volgode'^semjj^dici servatori os- lo contrario adattare il j • solitimisurare risultato di studio fredde relazioni e ilmeritò profondo" delle opere mai dal non dalle altrui troppo troppo semj^ci rapporti . (i) Reale (3) Voyage et 1^66. Tom. Galleria d' an VII* di Firenze Frane, chap, en i6« Ritratti Ital. fait de' dans Pittori lea ann. L 149. 1765. It copiosostuolo n collocato le varie attitudini , ^ importanza del dalla prestar invenàone neir ben si lo conosce acquistatonello gli apri che esecuzione , del ad una prima lui da Barocci una V e j nella e capi d^ studio di tanti facile via altri studio opera j pronta e felice * , porzione V Ma " ragionate ^ creatore spirito una Cristo n ben noi a principalmente qualche mancamento nella esecuzione e altra sembrano , riconoscere da motivi negli ad potrebbero soggetto ha vi pittore violenza certa una in cui fu condotto circostanze scorti^ il figureche delle la come principale figuradella vi trionfa noa per la tanto com« movente e compatetica tista ma espressione per quel rilievo cui V Ar, ragionevolmente gliha dato a preferenzadelle altre figure * , e anatomiche le puri gentili " hanno la pero cadavere : sacome il gran hanno non f cui del Diviuo I contorni il rimanente dei lumi ^ ^ con delle quadro piazze studioso j monia ove con della che Le perficie su- sembra vagliato tra- , le partipiù sporgentisono meno sto Que- « sua ^ con quellastessa intelligenza^ le di " za corrisponden- scultori dell'antichitàlavorarono lìevi langelo Miche- graziadel Correggio del e le parti se rilievo di Federigofu tanto ammiratore^ e rilievo peraltro è in tale e tanta con die tellige in- sono cui gliori i mi- i loro bassiri- in ar-" perfetta sporgenti • quattro figureoccupate quelleadorabili spoglie ^ sono a sporre tutte dalla Croce collocate in bel- 13 lissima moncj mturale e faticano sopra Y asta ravvisa 1' Artista ha come perizianelle sua da lasceremo ascrivere richiede voluto in forzose^in mosse al belle sdno cui fu le loro sveltezza in libertà di e di difficoltà il azione una che forse air occhio inombrar da nelle angustie potea forse onde questo partito , più nella Egli che Federigo non con esce andie vero mai di tuono , che bello , Op. Yol. è immaginazione,che queir armonia sfumo È è ben re dacile fa- riunisce impasto , IL 283. in questa a sione occa- leva que'panni, quanto egliva- varj tuoni del i , sua anche i diversi tuoni nell' accordare Mengs (i) ^ . mostrare col vario Colore di . piazze golarlo re- che Federigosiasi attenuto peraltro il supporre SQla armonia le meno soddisfazione maggior una stesse impedita cadere senza ^l^ittore , modo cui si . pnneggiamé^tode' trecentisti in in dalle j del ( che ^ j ampie potrebbeesser Veramente nelle stesse vestimenta,essendo agire ^ vesti troppo se ni espressio- piccolo)^potrebbequesta figureoccupate esse singolare abbiasi giudiziodegli intelligenti se troppo ingombro un la • qualche proporre si ben mostrare esse e ^ difetto anche a apparirein qui della Croce j dovesse figuresi noi ^ soggetto corrispondenti ; che gran che si ai^ nelle due e orizzontale Le^teste^e le chiome al ; del colorito in per suo osservazione con pure mai interrompe mirabilmente e di colorito furono nella natura; non una con dolce ci) distriintelligente i3 che locale^e boadone forse non in altra intelligenza Se Quadro l)a . quanto fu Perugia ed in ; e quanto far onde soggetto la ^ Esaminando altrimenti belle si poi quellevesti intese le c^re dell' arte conterebbero perdute pieghe qual semplicitàe ^ bella riunione di ^ parti o dà y placidemosse ^ del e Una commovente spettiva pro- che divino Maestro stiene so- Quelle . , dall'amore dair ardente Corpo onde spogliedel per lineamen que' dequelleattitudini soavissime da un volto sono veramente prodotti pennellodiretto ^ mirabile il diletto Giovanni compimento le adorabili una per ^ questa prima si deliziano la mente e tono non ne appunto perchèFazio- aperta? A campagna ^ una vento in cui F occhio scena naturalezza ^ alla avvenne xjpslgarbonon so*sinuosità 7 Con qual leggerezz le e dal agitate soavemente quanta grazianon con ^ alle persone 7 Con ^ con lente eccel- . addossate j dannare, con- quale è ^ nò opere che si debbono alla massima rivivere tante pittorica che sono ser- litori quanto alla praticadegliignorantiripu- non y in Francia non il Quadro y ed in cpesto parte a quei male andò cui in propriadelle ^ auguratiripulimenti a ta tan- con di colorito ciò attribuire^in gran debbesi sucj , massa che più quellalucentezza mostrato sua opera questa mirabile ha suo dalla ^ desiderio di trarlo dalle mani seconda scena meno non dell' altra " è la dalle devote donne . to quelsanpossedere de' Giudei bella . meno non , Vergine svenuta Quel ni Giovan- pietà di gru{^ ben e corsa soc- , composto i4 interessa tutta vemmente la nostra volti pietà.Qua' ogni santità Ivi le azioni non spiranoogni modestia fra quei soggetti. Neil' meglioripartite possono essere ad ultima figura a sinistra de' riguardanti il pittore . , ^ uno bene scorto Ila riunito Egli é arte dovendosi si nell' rintracciaredie da sanno parte una di da cercare ri- nel loro ingegno nella pratica^ e piuttostochè " non , rapisce . alcuni meriti dell' arte quelfilosoficomeccanismo queir chi., po- simo incante- cui tutti non commossi . Appena persuadoche io mi del alla diritta sul confine di j in essi consista di e sono sapere medesitna ed che Vergine industria dei Professori^ e neir e la soccorrere che vero alla asdone^ di sollecitudinee di dubbiezza carattere un nel insieme alla circostanza ed adatto quei difetti ricercati S. Bernardino quadro dal possa posto essere francese viaggiatore uno chè Per• accordare di buon non composizione che moderatamente e grado al Pittore una prolessi fu sempre lecita agliantichi e usata ragionatamente mai in questa j ^ moderni artistij che anche in ciò si uniformano ai poeti? Questa praticadi Federigodiretta principalmente dair ordinazione del si può supquadro come porre difendersi con gliesempj dei più , può ben di ogni secolo^ed grandipittori questo proposito assai mi piacedi riferire le osservazioni dei dotti edella Galleria di Firenze do ì qualiillustranspositorì un quadrodì Andrea del Sarto così favellano (i) ^ a j • (i) Qaadri di storia L 167. ^ i6 Federigo da Barocci il bulino occupare foglionel di Il lavoro che manierato bene le chiome gran di conto motivo Un esse Quadro ai dì nostri di sì alta stucchi belli di Orvieto ed intelligenza buono appare il tutto ma il e dal al rinomato disegnoal nostro ad fu rovinato nel 201. ncir Archivio e contratti del dal 555. rimane vi collocò che (1); ora vi si il lorché alvo nuo- osserva. iS'ìg. al iS;©. fol. Collegio • Lib. e fece ne del Secolo terminare di marmi vanni Gio- , ancora Mercanzia tore Scul- un Scudi ^ (1) Istrumcntì sere es- Scultore che di prezzo ^ Altare di celebre Danti che contratto Collegiodella sontuoso faceva conforme ornati ^ come il colpo no Stam|)eso- sue unitamente metalli Vincenzio dal glie va- coUocatQ pertanto in un'Altare Fa , le Statue di buon arti. meritava riputazione maestrevolmente Fiorentino di principio Mariette e ^ AgostinoScalza fonditore rante degene- . il geniodel Secolo. a le cui per da analoghie corteggiato lavorato ^ gusto: generalmenteè e , , pregio anche in lode ^ bulino suo buon sfilate con j spartiti gliscuri del di nelle riptxxlursi a privo di è sul incise Jacopo degni son appunto j però non le teste sono al Cardinal ricercateasza certa questo Secolo cominciava suo lo disegnatore bulino suo palesanouna quel in cesco Fran. ^ . talvolta ma to ogget- Artista peritissimo dedicandolo 1606. I tratti del Sannesio di presto nobile di Assisi, buon Yillamena in ben divenne verde pag. 5i. qoo. »7 ciò bastava Né che si ricercava ornamenti in i pochi anni addobbata qualiquesta oltre spese Nobile imitanti Non ne' sacri fino dal della si fece che pubblipittura • o dalla Fiandra divulgòben presto si principalmentei vi si distinsero , i Ghiberti Secolo cui nelle dalla Francia ^ e di lori co- a ^ altri vuole r Italia tutta li Donatel- ne. fasti delle Arti Italia- sacri nei nomi in , , Perugia n'ebbe elle anzi Secolo anch^ Erasi un Collegiodella forse (i) poco lavori nel Seoolo Cappellasi (i) Mariot. Lib. (3) pag. Opus. diminuito la con verde simig^iai^t praticavatuttavia di un Costantino apparisceche ricordato II. nuova di vorasse Vi la- nella descri- (3) . 5i. g5. uel sato Ro- (3)» cento Collegio della Mercanzìa* €"]. Vol. ed il , la ornare spesa di scudi Collegionon pittor. foL Brun^cci di Barone volendone Errigo Fiammingo Let. ^ Artista fino dsd il gusto per si ma servì dell' opera :done di S. Lorenzo copia . Mercanzia Perugino valente un Francesco XYI. libri dello stesso un conta Padre Cassinense tempo lavori in buona per essa nel XY. Monaco (2) peranche era che meno prìmo fra noi e , non edificj quest'arte come Musaici pressochéi fabbriche Dai allo scrìvere ^ Italia il gusto per le invetriate fatte in Giunta isquisiti con Corporazione . tant'uso ^ !i5oo. scudi a dell' altre volte citato Cronista cessato Cappella compiuta una intieramente per " rendere a 3 i8 Una le arti del tutte tea col collocarvi di quel seggio diviso fronte e due intagli di « seggio di 9» tagliè tale^che noce artefici Roma lo hanno cui con oro non può non Ercole un Ercole di i (i) j timenti compar- : e y^ . Tcmimaso^ qiKili per se II ^ simile uno è esso ed la maestria L' esecuzione , i artificiosiin- meriterebbero travagliato migliore essere Iia ne posto fra gliArtisti Toscani. un tanti con Jacopo Fiorentino Maestro un a po- vaghissimoper ^ messo furono ne otto così scrive il citato Cronista cui ^ Gli pure del segno di- si deglistes- Jacopo bisognadire che nell' inventari; lavori fossero sommi simiglianti Maestri Tanto più e j . valutabile è quel travaglio poiché j fu nel in cui tempo fatto incominciavansi ad introdurre nella ornati quei cartoociami gli foggiadeche tanta insignificanti^ ga vo- acquistarononel Secolo XVL, non sbanditi del erano dell'arte cominciarono le stampe si con di tutto ad educati amenità (i) Lib. di verde e ma che nel seguente decoro nuovo per in discredito da che divulgaronoi grotteschiamenissimi di Tito. forse nella Scuola gusto ; essere Raffaelle\, e delle Terme , '^ adornarsi^ in laterali ' , suoi di sa^i già deraolito^^ non ncir Altare finalmente maggiore splendidezza con che bei mostrare disegno^ dopo vaghe pitture^ dopo*: architetture ornate dovea Cappellache e di fol. Su stile ^ Archìv. Que'due fiorentina ricca sapeano del i come CoUcg. del. di sti Arti- ogni PerugiMercanz. ^9 id eli assai buon^ erano intendimento nelle arti del di* ereditato avendolo s^no dal Vannucci^ , pochi lustri grotteschila Sala ornò Udine il bel loro arte di del Cambio avrebbero solo gusto nel chi hanno Artisti sommi hanno le figuredi S. dorature, che accrescano^ o rali latecompartimenti del stemma intaglio^ di parte ornano della sua Artisti di solita il di ^ il pregioad fa tura più collocata celebri splendidezza il Panteon Artisti fra Battista we oono- essere Canova nell' serie di una di un per le Arti onorare con le neU' aìino . atessi le se giudici quegliintagli , Sig. Marchese arricchire tanze rappresen- tal Giovanni un diminuiscano Determinatosi Chiara^ S. di altre e quella dell' abilissimo Pietro Perugino Sig. Raimondo in e gU 1817. scorso Betti- marmo Trentanove to trat- degli protomi , di zo mez- ^ che meriterebbero vaghissimi intagli^ (i) beli' ordine un ci faremo Non eseguiteda furono che e gustato la ha non Bernardino ^ allusive alla virtù. accostumato riquadrodel piccolo della Carità Francesco^ gli che goffagini mai di facciata^ fra in un grotteschi^ di ornati molte buono grifonedi Collegio;e gli otto di S. I due . un altre e ^ dei pratica precisione insieme tutto ha non al bello dell'Antichità rocchio in j piacerea possono di j , cartocciami, od insignificanti stessi dell' toreutica questa a di maestria e Raffaelle potuto sostituire a fra noi di buon legno piena veramente da scredito senza , esecuz^e Giovanni come laonde questibellissimi grotteschied neir elegantissimi di disegniprobabilmente S. Pietro: non di ornato avea ^ i con Coro avanti (i)il qualeappunto , • 30 sduti per del da lavori via di Secolo di incisioni esatte lumeggiare di che legno così cioè oro a somiglianti all'occhio forse ornati mo^ la questa era ma : non ^ producono Talvolta effetto cattivo le belle che Arti . sogliono non e di dalla allontanarsi di isdeguano non ^ prestarsi al adattarsi genio natia alla de^ loro volubilità della da mo- tempi • ^ Approfitto marvi i sentimenti e ^ semplicità^ di quella di questa circostanza deir altissima cordiale amicizia onde che stima che confermar- a vm vi mi so profesunisce. OTTAVE DEL PROFESSORE filEZZANOTTE ?\ III. sublime di Oh A dinnanzi te Che Talma or in L' occhio tutti del T arte cui a , desta ne pennel j si svela r questa tela colorata Divinamente cor ridir di pregi può gela or avvampa opposti affetti cento Chi funesta scena orror , Chi esprìmer Sien que'moti lor in come quegliatti^ ^ parlanti tacer quei e ? sembianti ir. Sol di Il Redentor lacerto Ogni vedi Ne stride Vivo La E allividito sospeso ancor pieno ; d' onte strazje teso e piaga immensa rosseggia! H sangue fronte china è quasi palpitanteil e j Vi al tronco la destra per pel e j ! seno rappreso Nazareno volta tien all'omero y parte ivi è raccolta ph quanta di Gel l r. A quel sebbene luce Eterea le Sovra . spalle il Tuttor labbro Che Oh e con un crin 1' ai miei aure diviso gemebonde placido sorriso dolci detti si confonde ancor crocifissor vi ; i j quel jùetoso prego Padre diffonde; biondo il bacian e sul viso si intorno Ondeggia^ Spùnta ?" scdorito suona perdona! 25 ri Ma sostener Maria Vittima Eva volto in agonizzando langue di innocua che "tal^ Promettilor affetto: materno sì credesti di all'angue diletto^ menzogner Vienile contempla; n d'una dolor Figlioesangue il tristo aspetto; Madre tenera Pallida del pnò non quel volto su madre il tuo e è scritto delitto! ni 0 Serafini d' voi o j ardenti amore , Scendete consolar a Maria che sviene " E agitando i soavi le Ritornate Ma pronte al mesto che Donne luci sue serene : ufficio vista a lenti vanni di piagnenti ecco sì acerbe ^ pel Figlio Gemon ed alla pene Madre aita , richiamarla tentando Porgon vita. in FIIL L'una £ sostegno all'egrofianco curvandosi amorosa Tiepido Versa^ Nel dai umor e bagna Ma di Ld disperatoaffanno ti' altra ululando Oh rai Madre ( dir l'affanno con vorrìa le tronca fassi, l'abbraccia; dogliosie la smorta bassi faccia: immota stassi ap^te braccia ; ) chi te consola ? . la parola. . . 36 JX di terrore e pietadeatteggiata Dì La E yé' che terza pel dolor che A Da E Yergin pende si fa ornai ^ Precipitosaambe che Ita pena la su le ristagnain sul volto questa appar da core vigor prende e j quegli sguardi e quegli atti costei la Madre rassembra furore^ palme stende; Maria a , espressa ^ ìstessal X E Q A confortarla Forse Le Giovanni diletto potè amabili può^ che nel ? periglio il tuo Ecco » lacrime accorre oblio porre in si tosto i due ;. sol Sorreggendo Gesù XW non si crudel in parole noi far Ma or duol . . • Vegli soccorre può che Figlio? dal lo ciglio conquide " E. tra il la e figlio il Madre cor divide . XI. la Croce Rapito appo Fra le Calan Giosefifo dal L' aspra Un Fra e Nicodemo le solute tronco chini qpoglie: ghirlandadei pungenti spini altro E. ferve accoglie^ teneramente man sue Mentre pie divini i ^ tien che in Topra su per ilflutto orrendo pianto si discioglie^ V erte scale . di quel dì ferale. a; XII. pennellodivin Oh Poesia Or la tua umil con contrasto Con industre alternar Non di cotanta L'oreccliio vaghezza d'ombrai e dolcezza musico ingombra accordo ^ gruppialtera pupilla vi intorno achèà l'animatrice Tutta grandeggia y nobilmente Ivi dell'arte il lampeggia "villa; genio aleggia^ sovran Iride insolita vi un' Ed ivi all'attonita Piramide è grato. (*) IL XI D'uniti agliocchi dell' Arte Quel Miracol ^ di luce armonica uman lor in ! in vivi colori armonizzato G)me E adombra carme moti Qual di grandeiza y brilla^ e folgorante pura luce Della cui Quel Pittor cinta contemplò Natura* xir. Esulta bianca Con In mia! Patria o ad Esulti invida la C) y«di che dell'Arti Lbozì j dei gloriadi Ognor mira; Sola man Italia^che G*escer puoi giorno^ pietrail sospirato d'onor quest'ppra cui Tolta Segnar ben Storia vero a noi^ fece ritorno : suoi figli stranieri a scorno Italia il ciel destina ognor Madre e Regina. pittoricadell'Italia T.2, p« i48* MUNICIPIO DEL ARNATE NELL'UMBMA NUOVAMENTE DEL NELL' SCOPERTO IN MUSEO LAPIDARIO UNIVERSITÀ' DI INEDITO MARMO PERUGU LETTERA AL OH. SIG. BARTOLOMMEO BORHGESI comunicarle de prendociun fin indegno codesto del potreU)edivenire ^ della tutto gnito inco- monumento un non di lei considei*azione altresì lavoro; Arcadico inutile non del vecchia di e ed incremento alla più certa j Classico greco, L' Iscrizione da sortendo da bel scolatain j da poche miglia distante procurata al me cippo fastigiatofu delle porte settentrionali una , ti scrit- monumenti latino. e i8i5. nel rinvenuta ce lu- di qualche interpretazione sicura e aglistudj della tutto dagliantichi riceve potrebbe come Geografiache spesso , fu tosto ed , Lapidariadella ed quale scuo-^ Municìpio nell'Umbria, nuovo qui la Iscrizione j onoratissimo divenire antica Inedita una che e , di lapidario Museo è in tali termini patriaUniversità^ed gia Peru- sta que- concepita. M. D. VERSENI. F. LEM L. .... TM GRANUNI COH. TRIB. XVI LEG. n. vaso VOLVN XXXIL FIRM FLA. HISPELLATI VIR. PATRONO patera MVNICIPI . ARNAT. VIXIT ANNIS . XXXIL FRATRI PIISSIMO . VERSENVS APER . Appare chiarissimo Manibus Verserà Lemonia Tribuno che debba , Graniaru Cohortis Filii XXXIL : leggersi Lucii Ex Diis Tribù Foluntariorum 33 Legionis XVL Tribuno HispellatiPatrono XXXI Protri L fin assai pochi incontrarne Olivieri Vi (i),ed luogo è di credere a Ottimo ed peraltroche contrade nostre queste è (2), presso Gori fosse Prudente occorso dell' pesaresi cale famiglialo- poiché un j F'ersenio un mi appena quellidella Toscana in rarissimo come ne' Marmi esem[^ Annis F'ixit noverarsi qui j Duumviro Aper (Posuit). f^ersenus Piissimo epigrafia e antica Firmae Arnatium Municipj può gentilizio Il Primo ncir Flas^iae p^ersenio ben sono noti ih y altra psruginada Iscrizione pubblicòil che la tare frattanto che stente in dalla banda un Maffei lo (3) dopò riprodotta me (4). Sembra Miffei stesso opportuno la diede eà- come del perugino contado villaggio sebbene stessa degli antichi Amati situato qual* , miglio distante che da questo che Granio, perchèil che , Un suo Urbana nomi Pag. 5. C?) Insrript. sembra in Lollio parente di Verseno, ari- cognomi ' (.3) Iscriz. (4) JUtis. (5) De 11. periig. veron. nomi Opus. Etr. pertanto,ed una il. Vou CCCLX. 352. 23o. 4i5. ///• 3o4. Siy, 6. Eom. IL a^o- Grania incontrano , 11. ab deris"abantur normnibus frequentis : (O urb. posito pro- derivato esso ^ scrive che i troppo non Ed . un . fa trovata luogo ove Graniano patruorumque Granio Marco dal e cognome Panvinio y (5) , potèessere matruum rum essi di ferseno lia memoria di da nci- 3 fra 34 ' , anzi che amate in una 8 16. fu esso nell'anno ove fra le iscrizioni etrusche un discoperto prima volta qui quel LVDINIAE è dell' etrusco iscrizione chiamò di e ^ è nuovamente (2) luce Versenio io nuovo un 181 4- iu suburbana una Ivi si Università . se appena volte de' ne' vecchi è anche De Veggasi periig. cornea* Perugia nomin. Varrone Roman, H. aSo. si* dell^ di cui f^erus , in bella ci) Lapide pubblica- Sa^. bruiisonis Jt. IL e ^ DisirUus esempio Il* menti^ monu- scoperto nel esso di mi no- perciòche forse incolto campagna legge un trova ne Iscriz. (3) soventi vengono Museo trasportato in questo lapidario mìlmente alla Sellb Gotofredo negliscrittori;ed inedito marmo come fondo in le Iscrizioni che piace di aggiugnerea questo mi inoltre Diremo rari almeno o che meno vestigia . ci scuoprono ^ non idioma come affatto nuovi o molte conserva for« essere . vero pur a dovea quella specie che brutisoni Egli che e y dell'altro APER il cognome 4- nuovo ^ dell' indole GNATA materno nome F A. LUDNAE. se per : C. CRANIA. Anche qui si da ritrovato eziandio^ che semibarbaro ipogeo^ toscano fu questo titoletto la* y tino la 1 Manidpib prossimaad assai campagna , . al vicinisóma perugia(i) città di marmi cap. ffaUe 1. JV. FU* Magdeb, 1737* 35 . primieramenfedal ta (2)^ ti Maffei Dona^ ^ posciadal e (i) quindidal defonto eh. amico mio Moasig. (3) Mariai • D. M. vaso C. F. IVCV C. LAEUO • ET NDO LAELIVS L. . . FRATRI PAVLUNVS . PIISSIMO ANN VIXIT . LV. . MERENTI BENE . C. AMICO VERVS DISINIVS . . MEREN Ma mano , ci ha dubbio non posto nel secondo di caso y uniformarsi , PIISSIMO , che in esso questo esservi espresso in è marmo esso quellaantiptosìo mutazione Scaligeronell' indice grammaticaleal j recò riano da tanti Ivi Lapidi e si vari abbiamo per LIBERTI TRI ed al FRA- . E forse da di casi j Tesoro con altri si lia perugino somigliantissimi, Marmo Grutero: L. SVRDEU (1) Mus. (a) CLXIX. (3) Frat. (4) DXLlil (5) DCXVlh CCLFIIL veron. a. Jrvai. 6. a. 654. di cui grute- . (4) esempj , al nello stesso PROGVRATORI. FELICIS . noscersi rico- per GLVSIO €LVSII (5) terzo tratti intieramente esempj . LIBERTO sia nome la tessitura conforme mentre così al PATRONO, in ma Grar di J^erseno marmo queir Epigrafe do^ea ed caso al bel per tornare 36 CORONATO in luogodi VRBIS . PATRONO in luogo in queste . . . j r ha . . Mazocchi primo noscere rico- a proprius sermo- antiptosi caracter j che ictìcàTiKOV(3)5vpiuttosto tario FLAMINI VETIIJANO di forse il (a). Fu PERPETVO PER- HONORIBVS . , AETERNO. • . his ROMAE • FVNCTO PER. . SACERD CVRATORI . FLAMINIS . . VÀLÉMO . VETTltlANI POBIiCOLAE PETVI (i) SVRDEIO vizio del un quadra- quel profondis^mo Filologoniuno meglio esposta del dotto Marini (4) avendone dopo e di j prima Io sulle anche scritto TAb. non tratterò che cariche miHtari * Morcelli (5). 1' erudita poco Egli fu di Verseno . della Coorte XXXII. dei curiosità sua Volontarj che Tribuno si trova morata me- , in altri due 8. e il Muratori presso che in marmi presso MCI. furono onorificenza stipendiar)parlaCesare i. CCCCLIV. ilGrùtero Dei militi al di sempre volontarj, degli sopra Bel. Gal. 5: Bel. Cw. 3. j gasianche lib. HI. Livio sul Duumvirato la di cui y forse di Non giova poi municipaleche Magistrato Graniano 8ca V. origine fu famigliaumbra della onorata ed ascritta seconda fra le rustiche Tribù (t) CCCXXXK ". (2) CCCCLXXX. (3) De (4) Frat. (5" De perciòalla ascia 5. 6:2. jérvaié 63. 4o4. sijrl.Inscript. 65. 66. Tribù romane pd romana ^ y fermarsi occupo ^ Vegseno Veretru- dinanza Cittala Lemonia y come , ben di- li mostra da Lemonio pago che Sembra anche Romana famiglia poco una come alcun nel poco j locali in i sono sempre urne etnische questo con (3), sulle dell' Museo (Mdi te trova- e H ; a zi Lan- prima e j Graniano: quelladata essere di quel Lanzi. , potè ' R , e Or per far^ del di cui dialetto assai Dori antichi si riconoscervi dal una che diedi e romano epentesiaumentarsi VESE- d'Iscrizioni la- tracce (4) ^ riproducen- me poiché prvemi uomo^ diversa da Gli Versenim . partecipa1' etrusco per i Gori presso passandoad nome Le . donna di nome di come paesi qualchediversità quellavoce questa di p^erseno mezzo vicini VESENE un menti monu- migliorespiegazionequella di finale ben una I . Etniria conoscesse ne avven- , danno VEISENIVS line deir essere utili confronti più nel , fosse nome cambiasse. i Vesj ora ci un sembrò titoletto di famiglieToscane j lesse che o diversa nome suo miglioriper de' vi rintracciò NTVS nome somiglianti ricerche,ode' Perugia (a), altre tante a , dola TribuN^rese altri Militari si tro\Jano^a3critt Etruria\, la quale passando poi ad in in suo la stessa cui j quale molti alla ed Sig.Riccy.nel 37 opuscolosul eruditissima , dissero per esempio , et\(t$itg ov o'XÉce^TToypercKSTTfov^Q così i vecchi et\€t0oLgfov9 (i) Hieey op. (a) Sagg. di (3) Iscrizioni (4) II* 35a. cii. Appendice ling. etrus. perugine 4i% ili* . ii. i. 3o(, lao. Sjo^ La- 38 tini prosum la R do la S innanzi surswn e per prorsum susum e in f^ersemus come (i) Comunque veggasilo Scaligero par . o'VERSENIVS \TESEN1VS, sia Ipogeo un' il che certo dalla derivato mi che intiero • Del favore in più per paesiforse poichéio degliAmati e marmi (a) ed che poteano confinare territorj nel paese stesso pietraterminale già da degliAmati ^ i confini della Colonia altrì" fra loro^ una discopersi (3) pubblicata me Yerseno^ e già Ispellate ^ Panvino presso da assunto della Colonia Duumviro era sul piuttosto io la tratterrò brevemente resto patronato mentre ponen^ di su gaite Yesia che in Perugia ebbe Etnisca nota , ove si gnavano se- Ispellana. FINCOL HISPELL E della situazione^e degliAmati paese coUocasdone vasi una (4) farsene r elezione dai vea nel • Colonia^ od protettoree Patrono a queltermine allora si scrisse sull^ veggasicosa ^ autorità di Siculo Fiacco Allorché di un Municipioelegge* un' illustre soggetto, do- Magistratimunicipali o ^ dalle Colonie j per (i) Coniectan. in Ì2) Imp. pag* Hom. (5) Jscriz. (4) De perug» condii, di me2szo Varrò e pubblico n» jio* ii. agror* 384* ediU Goes • solenne de* 4o recipere di^netup potrò- Muriicipium nostrum ùuie cooptari Rabida se numqiie in umbri degli Amali Storia La positopermittat sua è ben seguito^come romano fiata ci si manifesta da in stampe dopo di Ivi lesti di Plinio da prima^ «ed credere, esposta per fino Silio Italico di altri che V antica Ama j Io castello distanti? da la dal al di il oggi porta Tevere confermare tale un di fra essi , - (1) di una i Tolom- di l'opinione menzionati in da picco* un quale fino Civitella d' Arno A al dì meglio . monumenti e che pubbli- , riconoscere castello il y di nome fu ca Perugiacinquemigliaall' incir- , d' ma prij 1800. (3) gli Amali e j assolutamente essi si doveano la per di dal confermata (5)jfu di Livio (4)^e al dominio fino mezzo ^ n^eo schi, etru- esaminati qualcliediligenza con (2) . oggi solo opuscoloa parie avere creto de- Municipioromano come altra volta stesso me censuere da il di cui paese j hoc incisa hospitali j domo in , divisamento^siprodusserovarjantichi Architettura vecchia e di e Lapide ivi vati tro- Iscrizione già singolare pubblicata pijivolte (6) . (0 Moreni (Q) //. (ì) rui. Toscana 11. 447. 14. (4) fii. (5) Dee. (6) Iscriz. I. \. «Ila slampa distrutta Bibliografia della lib. IX. perug. di questa Cittk di 11, epistola Ama , monumenti di a3i. pag. e qualche sì Contemporaneamenta fanoo , v' è molta interesse degli speranza • scavi da nella varvi ritro- 4« che questa Tuttociò nacci ; Ciatti del sta propo- Cellario del Maffei in iella di Arna anche , e, die j i nell' odierno Museo si ripete ni opinio- dell' Arduino qualitutti conobbe ri- castello di Givi- ]a stessa nel qui le del Quverìo , essa . confermate si rinvenne ove , sa stes- al Guaropposizione del Mazocchi e j r antica Ama Università Ama quell' j j mostrare già rammentata espostoanche , esistente ricordava Classici del gurata, inau- stabile fondamento meglio dire^ furono a o fu [xut- opporsia quellaEpigrafesi que' medesimi da lite so- facile facile altresì di chiaramente fu ben in come Dea una lui stesso da ben Fu Ama. opinionesenza le riferirlacon a Dea una. , chiamò che sua e ed paese un e ^ primo visioni fu inclinato a ravvisarvi sue tosto fu il (i)che Goti n Ejngrafeora di questa lapidario . PHILEROS ; QUI. PRAEFVIT. - TEMPLO ARNAE STATIA. FORTVNAE. CARITÈ D. D cioè Phileros qui praefuittempio civitatisÀrnae Statia Caritè Fortunae di manca (0 E . per rendere avanti quellacopula allogata nel Mus^ dedicant marmo JCtnts. ^ veggasisulla scorta Statia , et et gione ra- che del dotto Ma- ^ II. 70. 4^ si notò iÌDÌ(i)cosa parlaleasidetto Che altre da (ù) di questo poi fosse bene può , Ora mi e in già posciafra e j de' uno aj^prendersi esoandio (3) pubblicate me i piaceaggiungerneuna . fin qui pubblicata non nati Fortuna Iscrizioni ivi ritrovate tre perugini(4) nuova la degli-Amati quel comentario marmi noi altre volte • Numi principali da da e ^ in questo Museo trasportata dal paese d^li fino lapidario Ar- dal i8i4« POLVTIMVS NERON POPPAEAE . . . . . FORTVNAE DKPENSATOR . (nx)dottae che in questa che ma linea la ora esempio di Non eziandio. triplicate ^ stolare (i) è da ma del Iscriz. (a) licriz, (3) Pag. (4) II* che . è . vedere Io perug. (5) (6) Iscriz* perù g. amico io* i« I*5*nota ii. (5) j da secon- nell' altra j la accennai ne a^i. a^a. Li iter. manca ri- mogliedi quellosciail primo questo per avventura dottissimo Mban* più nella me antiche Iscrizioni duplicate^ e 117. Anecdm . vedersi sopratuttouna mio 3^0. vi è di ^ vi è ricordata Cesare guratissimo (6) si dà NERON^ voce similmente ove l'Amaduzzi pubblicata prima avea , altra da ad somigliantissima L' iscrizione è 46 1* li.Siy* pur qualchecosa dissertazione e{H- Sig.Dotte»* Labus 43 intorno nel in E^taffipubblicata antichi due a fililano 1817. io tolsi il carico di Allorché ci sulla lo feci contro della antica Arna ^tua2Ìone vera impugnare Guamac* , eziandio^poichénelle il Lami Lezioni di Aii* sue me (1)collocò gliArnati d'intorno al fiutale denominazione da cui gli parve che una Amo^ nelle sue prendessero sebbene quel dotto uomo tichità toscane y Gualfondiane Lettere sembra Lezioni j y opinione.Ivi Arno presero il anclie prima di quelpubblicate le che avesse gliore già propostauna miscrive quei popolii quali fondarono nome nell' Umbria la città di Arna y di coloro che abitarono neir dubbiezza opinionecon ciò che facilmente che pensa j ogni Alla testa da e che la chiama di fae quel mio la a vuole ordina » opuscolo ove li da coman- nelle Lami nel suo che la Gttà egli come pensare Lanzi tore scrit- , sue zioni-ar Le- saggiodi Adarnaham si crede denominata quel fiume situatone vera più inferiore, letterato si propone, si distorca per Livio Colonia , LinguaEtnisca (s), scrivendo cinanza Etruria prima 0{Hnionedel . furono che Monsignor Guarnacci quasiil dottissimo come e quel fece non fiero veramente Fiume forse dal egliche li dalla vi- egliperòconob* Dacché . si fermò contrastò senza y dell*Arna cambiò nell' Umbria in y parte di sentimento (i) II. 4i5. (a) II. 080. (3) ae. lAag. iSoa* j scrivendomi (3) 3» cominciò a j"» pendere al )" Alìarnaam )» )» » -»^ che parere allora ed in Livio si aHbià.da sarebbero non due I^gere città , meritò anjtica che sempre chiamata creduto sempre il nònne di Fluenzia Arna come , svanii'ebbe del ho avessi » to il suo dinanzi comentario In 9» accennai nelF Arna scrit- avrei • qudlo pertanto originideir Ama j . diversamente V quando scrissi^ . avuto altra io. ho ^ creduto Se tutto j )) che Quella prima sempre V e j . Umbra una ^ Umbria^ le sul- qualchecosa pur e mi clinalo in- dimostrai a ricoìioscervi originigreche poiché piuttosto y il sembra ne greco nome del dell' indole e ^ che orientale linguaggio pittofito ed asiatico e , più 1' origineed dedurne giorno,abitarono un ed impegnai di mi da etrusca poi y Amati {Sigli giorno fu un y^ della che vistile bella ne rinvenisse che accordi e , Lapida il:Patronato di Yerseno^ del altra alla Bastia io sì ciò per qui ove . propizia quasicontemporaneamente y se mi V conoscere romana j^ si ricorda vide che Fortuna farle latini inediti fin monumenti nuovi Quella ritrovato FUmi- ,_ nuovamente mostrargliela di ^mezzo da nome . poiché io a il T Etrurìa umbra tomi ricordar- oi^mone potrebbe ora quelliche da e Arna miglior , , £ A . nuti Tessaglia patriadi que' Pelasgiveche poi si dissero Tirreni. e parmi verisimile essi^ come boria Mazocchi ^ in Italia assai e j tale una della r Arna Swinton , di conferma ^ Maffei come , y opinarono greco al si come Municipio Amate nelle vicinanze e ^ nel 45 Asèsi,luogo poi non contado di antico paese Mi fu d^li .^nati, questa comunicata bil Sig. Francesco suoi fondi die dal verso perchè trovata , prà da ^ por la da. quellaban- possessore il No- suo Beali Antonio rustici si da ora almeno o distante daU' tanto letta nell' me prima volta D. ne' , orìgindee . M VEIEDIO. L. F. CLV CRESCENTI AED . nVIR L D. . ALMEN ET RELP Q. ARNAT . . FORTVNAT VEIEDIVS . PATER ET aSPIA . . MATER MARTINA . cioè Diis manibus . triljuClustumina stori n Munidpio Rei Pater Alimentariae et filioex JmatiwnVe- Cispia Martina pertantooltre Amate Luci jwi dicundo quàe^ Jedili Duumviro Reipublicaeet jediusFortunatus F'ajedioCrescenti Mater i Patroni . rica ca, fra quale sembra che noA abbiasi da noverare nie, le altre Colole munidpaliMagistratureeblìe come Municirianche i Duumviri e glisplendidisàmi con^esemjào ben raro, olirei giudiddelle cause e i Questorieziandio Questoridelle pubblicherendite la , ^ , dei pubbliciAlimenti ^ ddk qual carica gU'esèmpj TOT PUBUC A8T0R, Y01« HKW LIBRARY LENOX rOOMIWkTlOW» TJUOBM A.MD 5i LETTERA Oe visdmo Sig.Professore dottissimo^e ella" amico (i) fosse Autore non » mio di alcune squisitis- monografiesuglioggettidella profondaArcheo* àme logia " élla sé utilità di esse riconoscesse- non della sul cont6 pieno la a ogni ragionedi per dottissime tante studia e Mitologiace dacché dero die- ne , Boetti, Heyne^ Thorlacio,,Grodéky Creuzer, ed altri, , ardirei offerirle la appena una somma ^ per esempio luniery Dbering^ Mèyer gér soa- Gabinetto di questo pubblica plastica Medusa antidiità Qie fosse posto favore stante, troppo di- sapere acquistargli qualche produzionidottissime in cui vorrei a opuscoliletterarj altre ad coUezicMie vasto di di vora il la- per avventura tenue suo il suo potrebbe limtamente codesta dal se e ^ pure troppo se . ne di presente monografiasu , destinarla . Se cosi le piacesse re pertanto"io prenderòad •espor- quel Monumento le circostanze ne che aspetto Mi lo troppo tratterrò eccellenza^ de^avori let. di Bologna voi: ne sotto dunque della quindialla esposizione (i) Opùscoli j accompagnano . antichità ed comune ovvio per un alcun poco druplice quala sul- dendo e discenplastici, fàvola di Medusa If. 1819. pag* ai5. 52 le tradizioni conforme coli'e^rre terminerò latini j Artisti neir neglistessi grecie degliantichi il costume esprimerela Medusa^ nel ricercare finalmente e fosse riserbata questa rappresentanza qualiusi a declassici mitologiche lavori dell' Arte di e ^ qualicostumi parte £icesse« E perchèella è opportuna necessarissima e premettere l'esatta descrizione del prende ad di assai capo grinzoso , fauci " che si si ravvisa il Gorgoneo ocelli tremendi da orribilmente questo y Monumento spaventevole aspetto con e in esporre cui col piattoe ispalancatissime con j viso y linguasanguigna sorte cosa chioma La • sparta ne la spaventosa configurazione^ accresce alla altrove^si uniscono quale come spaventevolmentedirizzati Circostanze ali ^ colubri e tutte . sono ed esse antica Arte i veri ^ che accessorj distinguevano esponendo in quel modo di occorrerà Che fare considera sul conto eseguito L' e così la natura ciascuno j che ed non impossibile La buone pratiche conforme le i confini del ^ che mostra di cliioma ed modo il bene buone si fa di maniere essa di con , noscervi rico- sfilata inteso aggruppame le ali ed disegno risimile ve- queste da è bene ^ y volmente maestre- e quellesembianze per • si di buona il carattere marcate sono mi cotto ^ rappresentanze un' facilmente veramente poi oltre è , ^ a orrore ispirarenon più esso j sembrare • andrò partitamente questo assai bel del Arte da e intelligenza dovrebbero che se . che e ^ nell' la Medusa ed i colubri accusa i 53 migliori per temi» le Arti se da dal credere così lontano ed travagliasse in nel nazionale correzione quelledi ne' qualiil squisitolavoro si sarei Etruria buono in Toscana si dio stu- dotta intro- belleaze più frequenti e p ^rciò che avvide . incontrano , e anche di assai degliEtruschi^Meduse cinerarie urne Ed disegno tissimo pregia- non y anche j io cotto in avea greciesemplari maggior nelle che quei tempi j dei quel avventura mio officine plasticjuali che ^ sortisse per ella , chiedesse mi amico Qie . in specialmente Perugia . Ora r esporre anche non è che disegno celebrar aggiugnere^nuovi pregi alle air specialmente e ^ di nostri monumenti a italica; ed Arte stica^ pladel Arti a volere be professionebasterebgrandemente la plastica y r autorità del dotto della Yarrone quando la dìs^ dre Ma- statuaria . Che se ci lavori plastici smarrirsi . fosse grado a fra Y converrebbe originedei V cercare oscurità de' , Eusebio, e (i)^ci Epifanio S. tempi assicurano che vori laI molti plastici la esercitarono gliEbrei plastica hanno in ogni tèmpo ritrovati in che i viaggianti Egitto e negliantichi sotterKinei di quelleRegioni la . , , ci assicurano delF uso que'Popoli d' ogni de' Greci antico e costante sapere antichi Maestri che chiamandosi y se stèssi. [ogni invenzione (0 Bulenger. de anche plast* Ma pMur* V . roganza ar- primiMaestri^ a attribuiroAO"' anche et presso lib iit cap* 1'arte i* 54 disse plastica fra loro ; nata molta tnò il come accortezza ancora con predicarono primo plasticatore scheioevolmente onde ^ Prometeo plasticatore liguredi creta (1) per discendere occupato prima mo Plinio se ^che gono rimanantica " forniare a stica e y Italia .. Sicione Sappiamo fii il pag. 19. i-ì) IL trattasse e ^ Euchira Gàl"oi. a ^li stessi con e ed Eùgranor la colonia di giornidel primo a4« gem. ani i6i. Mineralogìa omerica (3) Flin. XXXy. i*/"*. libri si è capitol. liier. XriII. suoi 56. dfontefim-eon Tah. 5o. IL IX. di Dihutade che Tar- prodottetalvòlta al «opposizioni Admiranda par. ixi "essa ;i delle (i" Barioh espi. di ^ pliniano^ I. Pia- " i qualicon plasticatori 43orìntio in Etruria scmo ;giornidi origine^ella colà questa arte recarono in Sa- (3)^ il qual ci.ha sulla lui pertanto da la jposcià ,quiniopassarono Si a' fino Y introduzione primo che ,gp:m nella Grecia fortuna ^nche ^ut ì vasi «qualchetraccia ci ^addita ^v Dematato di ^encomiavano ne in Italia due altrove ci ricorda Omero , (3)^e assai prospera con ^ lasciata pure tempi storici a , si esercitò stessa (Sto ^è i suoi lavori ed arte questa 'mo chìa* Luciano • Ma die il favoloso j in cui il umane di* ^ Frattanto XuUi 4 ìfiguli. pressoché dell'Arte più.monumenti figurati Prometei le ta- una riunendola vero al Culto Religioneed , Prometeo ad , alla GO^ damo di sembianza opinionemolta per dare e 600. Tab. ed Tah^ IV^ i, iV. eap. Sig. MilliOf pag. 12. 3« cercato Ant^ XXF'. i. altrove « del te- Veggasi la 56 (i)che pure ci ricorda lontanissime opere sime altre antichisfra noi come travagliale plastiche scrìve Plinio , Grecia in travagliate è ben ricordare sufficiente in cui i (2) che più e sono nella e Sicilia ^ ed ih si nelF Etruria trovano ^ il Reame tutto di Napoli, Storia delle nella preziosi oggettisempre copia de^ bassorilie* a travagliati anche abbondanza in tanta j ed al gliDii propr| V immensa ma j ^ vo egli prodigiósa Religione ebbero prischiRomani dipintied plastici vasi di poi ^ di altra materia non la tanto non lavori destinati alla quantitàde' suoi Cdto rendere Per • altissima celebrità la Plastica italiana ^ ed molta Pausanìa ^ dubitarne luogo a si ha non ricorda ne Ar* ti italiane « 1irono':al esser alto più grado in Iqto sapere ; e che ciò sia greci Artisti agli occhi marmo e anni giorni di (0 ii).piin. non " Poliorcete e che andie del Macedone Atene, XXXV. pubblico questi loro ciò accadeva metallo^e dopo la morte vicine ad sappiamo come altrimenti non j di I"emetrio del. il di tutto mostra noi vero perata ado- dagli Artisti , travagli esponevano ad , talvolta fecero cui sa-* continuò celebrità di sénipre la prioc^le materia (3) y i nelle etadi in Cui 1" Arti ai^iQaanche r Ma . nella quellidi ni alcu- per meno che ai Beozia^nelle nominatainente in Platea. tà CitIvi la. xxxir. (3) Winkelm. Star, eheolog^ litterar. ^S* 4. dell* Jun. Arte de loc. pict. vet. eit. Ernest. Ar* 57 - . modo ispecial in rendevasi Arti" ed alla alle . nelle professione plastica di Dedalo alla memoria Celebravansi quésto iuvidìabile" tributo feste che in cui gli Àrti« y solcano i loro sii esporre ti che di figuli i tal nelle lavori fosse ih ricerca come rovine^ ed dei lavori di in nuoV6 vano* lavori Gli eruditi scoperte ónde Dodwel in (3) già : lui sepolcroda hanno simo tutti il bellis- come 9" cattivo pregiole in di opere Pian. 9. che Meurs. pelop» Uh. des XXXFI. II, riti. Fragm, va dice- oggi ab- argilla ^é tener Crate* la j sì qual cosa fer.cpp. può nulla di trovasi non questa speciedi lavori Mon. Beeueil dal Sig.Agi»guari, quanto anche amatori gli. (i) Geogr. pag. (3) sfcoperto^ conoscitore Winkelmann sommo sanno (5) Sitab. ivi I] ha " Vaciaud* stesso Eduardo Sig.*, non regolagenerale » amicò iscrizioni trovato dichiarato . 3» Chiarissimo nostto un biansi in . viaggiatori arricchirsi di di greche dipintoe fregiato e pubblicato cuite , ^ plastici dorintj Vaglia per colà dal re fa- metallo e . . vaso y^ niamio d4 tomigli^titi esempj istrutti.^non tentato " dotta con- onde sepolcri sviscerare i a tanto non moderni court eziandio coloiiiada Cesare Romana una eziandio (a) 4^'plastici novi pregio sommo bene spesso asgombrare Corinto^solea occuparsi le vecchie ma allo giorni più solenni etadi^lo sappiamo daStrabone scrive in al trimen* (i) ; foggiadi vecchie allorché né' Atane scrivTere di Dicearco Che lavori^ non. plàstici voi* de' III* 43* ^ • des Sculptur* antiq, en terre 58 9" Yeggasipertanto la citata raccolta del la in Pariginel i8i4« pubblicata besi ignoraredagliArtisti de^ che ni^ per glisquisiti oggetti ha ed a ^ di Medusa Gorgoni e fosse veramente che contiene giorV cui assai dotta introduzione. preposto una la favola delle Ma • dovreb- felicissimi nostri « Sig.Agincourt qualenon j Autore asserire(i) si pu" d francamente bassirìlievi non l'eculeo dei può si dir- Mitografie degli , scrittoridi mitiche allegorieSe intorno a questo soggetto pervenutigli scritti di Enioco (^) ci fossero e . di altri autori latini favellare sicurezza scrisse Massieu che di , allegoricoper , se ^ troppointernatosi dimenticò non poco potrebbecon ne pù sufficiente quanto riman né ; (4) (3) nel ne so sen- intieramente di ricercare le varie tradizioni de' vecchi Scrittori de on- , conciliarne le discrepanzeed il vario ^ Poesia dell' Arte e , Sebbene te^ più brevemen- assai . maggior dottrina con favellò ne a la delspirito tissimo di nostri il dot- in un suo Filologotedesco Sig*Boettiger opuscolo di cui in queste ricerche sitissim squiio mi ^ varrò alla opportunità . Bisogna dire tal mito^ed in che Omero assai poco eziandìo questa opinioneconcorre vecchio Scoliaste dell'Odissea riferitoda (i) dell' Art. Istor. (3) Jthen. Uh. jiccad. 4 la (5) XI. Bay 633. des e ciU Uh. /• Esichio un (5)« XI. (3) Ftilgent. Mytol. (4) loc. un conoscesse Inscripi. et cap. «6. bel. lei. 90I. IV* . V9^(ù yoL t. eolum. 843. tdU.i'j^k Si, €iò a'suoi giorni perché principalmente da' Favoleggiatori e per anche accadere potè la (avola medesima si era divolgata non precedoto^ per desima prendereampio luogonella Poesia me- che Tavean Poeti , modo onde j Quel primo ^ volte pertanto assai rade (i) ed parte in quellaStoria per sino il forasse sempre di Medusa ebhe (a) che Perseo anssi che Sembra ta tan- il Poeta . chiamandola di Medusa nome j che 'Gorgona nome la testa nomina volta appena una , antiche Pittore delle memorie fu alle comune sue mane. ger- delqualchevarietà di questo nomerò Poi* da vedersi principalmente sua etimologia sono luce (3)^Esichio^ Snida ^Walckenaer sulle Fenicie di Su di , ^Euripide (4), e Fulgenzio-. Pdluce (5) e il Esiodo^ da fa parte di favole che Di^questoMito altri grammatici(G) si Omero quale se precedette •contemporaneo dire che converrà l'ignorasse (7), Comunque il iAici più secchio ^rive . (1) IL V. esso 741. ohe ose autore fu diluì stesso non ^ Omero più sicure trarle da Esiodo^ me co- parlafra gliScrittori rima- ne (8) pertanto^ XI. dice eiÒ fosse le di questa favola eonvien tracce argive^da 36. Odis. che XL al di là dell' O63^. //. XI r. 3ao. (a) JT. "3) 39. cap. (4) l'ag. 664. (6) Schol.àomer.a (7} Heyn. ivi citati. (8" neog% Observ. Villoison ^d edii. JpolUdor. Ili. ii8. V. e 74».^/.36 gliAutori Co ceano^ nelle notte e muliebri mostri tre Ceto albergola suo cioè(i), che , da ha ove prossimamentealle Esperidiabitano e j partiestreme del figliuola Ponto della e le Gorgoni Forco Terra ebbe sebbene ^ Iginosieguaaltra opinionesulla di loro genealogia (a) Esiodo stesso ne ha serbati i nomi^ e furono . Euriala Steno essi immortali erano da e vecchiezza Una fu è contrasto senza Fornuto mostri j grafi^e de' uno da antichità j alla prticolarmehteintorno che e potè aver molta con Ferecide il j giornidi Ferecide Eschilo stesso ^ Fulgenzio(4) ^ "1" ^ di que' configurazione tratte da quale compilò di po. ca- altre circostanze altri Poeti dagliscritti probabilità e che morte ti migliorie più accura- e del certamente dalle relazioni dei Ciclici^ che racconti la fino^ per da ÀpoUodoro (3)^ seguita aggiungendoviil primo , dusa esenti prime il qualele recise H di Perseo .tale tradizione Mitografidella , le due potea evitare i colpi.^i non affronlò per le mani i Mentre . ^ sola Medusa che Medusa e j ^ y Mitochio vec- i suoi precedettero Pindaro;^ in tempo de' quali vivea . Queste primigenierelazioni sulla favola di. Me^ cambiarono in parte , successivamente e , (i) ffesiod* (2) Fab. (3) n. (4) /. CLl. 4. 26. ampliarono passandoper de' Poeti, Scui» si eà, lirono abbel- j le mani voleggiat de^ Fa- etralirici, particolarmente ffercuh 6i ^ quali sembra i ^i y sensi anche perciò che favola molte essa Perciò si incontrano il comando dietro goni Minerva scorta ^ Mercurio e da monumenti le Gor* della Galazia ricordarsi in guida per tradizione espressa nelle , di Sebaste Monete A- ebbe di Polidette è mentre nel combattere che Perseo narra ed y varie cir- e . poUodoro e di su di sovente cosUnze circostanze somiglianti maggiori libertà dagliepicistessi prese ' ia che ed (i) in altri , le antiche seguito dizioni tra- , ateniesi che de' sangue facevano Giganti(a) tomachia^ la faceano medesima (3). Sebbene qnesto che (6) ed altri può 11. Eckhel Num. anecd, Prometh. (5) Pyth. (6) Argon. ^^- (8) Aen, I (9) Ovidio di novi pa. (9) forme con- non accessorj tratti principali di cui che le 174» Pf^d* Gorgo- Pyth* X. ad . (7) nio Apollo- , ^ 616. (4) e ^ stati in sostanza essere , è non di varie circostanze quellenarrazioni^i dire (5) Virgilio(8) , Gigan- Mitografi e ^ Pindaro Metam. 773. X. IV. ^»- IL IV. i5i5. nom. capi, XI dal di Minerva Esiodo da , aumentassero Apollodor" i25« (2) Eurip. Jori. 989. Astro (5) Igin. Poetic. JSeyn» (4) poeticocostume ahellissero (0 la non vecchia parte de' Poeti (7) Pausania y il si Eschilo Gorgoni le mani perireper le tradizioni conservate s^uisse per seguendo la ^ buona una le nascere L Serv. Aen» 62 ni furono tre j nelle estremità menavano qualiil le germane del r abitazione della notte Mondo Medusa la tre chiome per , ali d' ed ^ aspetto di costei camUava capo che , di Poeti lapidea Da Mitografi^questo è e quale fu vedremo come ^ alcune Da celebri da che fondamento ed ad talvolta esse (i) Son« I. nov. una quar) mate chiacise re- sue tante avea relazioni varie può m^Iio si celebre favola la j soggettodell'Arte un si assegnano aòr poi a qoeste qualche motivo pure qualche storico avessero opinioni 11. sulla hanno realtà^ seb- di abitazione loro • miseeh Ohserv, Wanswindem to da- 93. il nostro (*) Veggasi in reciso qualche aria una le varie JpoUodnr, (2) nae Da- recavasi nelle perciòche gliScrittori è ^ di e potrebbesitrarre elleno j mor^ * località che s^vventure, credere Giove, ciò che una ^ tica sì spesso trattato ciò per- e dava essa tante . sulla totalità di concludei^i sasso , posciaseco morte Il territMle . specchio le famigerateimprese^ poiché anche virtù di dare esse ^ uno , r orrido presso vecchie fenumne certe ideilemani tenendo Gree da scortato in cantò che di figliuola Perseo . ^istruito e (2) oro gliuomini maestrevolmente lapidea(*) te e , di bronzo Pindaro (i), serpenti che altri dando a talté "nno di bronza^ aggiugnendole ezian^ le sorelle dio manii soggiorno dì principale . avea loro 5ua di osservazioni pure memoria Londra comunicata che , sopra il male Sig. MilHngen alla Societli degli Anii- Gli. amico un porta questo antico occhio ossia titolo bassorilievo il /ascino Di : in . cui alcune è rappresentato 04 1) dio che 9) da Prosieguea provarlopiù da . filologoabusando dell' etimolc^iasui anche , delle nomi la metafisica sana che del terrore ivi si espongono delle alla Favola Se anche variamente Gorgoni scorta ^ reciso si collocò quel teschio come e r opinionedi Favola alcuni in Y che ^i), erasi battaglia in modo di traccia il de' militari poi inveterato da tarsi riget- costume scrive Erodoto come recidere il capo di uso tistico ar- che quella Filologi un' fra popolibarbarici. allignato Egli è d' uopo, ricordarsi è non recenti fan derivare da stessa tanto per- Fulgenzio, se e nelle armi luogo si mostrerà^ suo a Aristotele vorrebbero come seguenze con- poeticoed ^ terrore, sue di Medusa e costume fu di trattata intiera* delle e j e . del rapporti sui j critica^ potrebberoconcorrere non sulle varie idee mente foiose laT buona che Gorgoni^ grammatico nemici ai presi li stabilitofrequentemente presso i GalV andie in conferma specialeaccorrendo j di Diodoro autorità lo fo Soggiungonoessi . come sospendevano uniformandosi y (3) : (s) che costume de' questi racconti anche a pure Inoltre fissavasi questa testa (2) V. (3) ril. a per . (i) IF". 63, a4. ove ove 46o. di loro in segno non Viaggiatori d' America die il il recisa , or JVesseìtngo Wesselingo • Strabone dai è dimenticato incutere tiion- giustale nostri di timore nella citori i vin- zioni rela- selvaggi a ci nemi- corazza^ • Livio XXIII* a4« or 65 scudo nello (i) antichissima appunto ne di cassa v'era per intimorire i nemici figuradi verìsiiùile pertanto che come dalle occidentali contrade ritornando costume libica^ o si lo ^ e ^ Ciò accaduto altre sostanze scudi ed si poneva VI Una sulla te farci potrebbe da taluno de' grammatici,e trovandosi (Q) II. Bassirilievi Fiutar, Ows. LI. po/. mi. pian. lo scudo " • dimenticare dagliscoliasti j Filologi ora , a. ///. le altre al^ Hamilton da ora fisiche, le Gor- che vas. peinU iH* Zoeg» pi. LX. 19. (3) ff^n. (5) e to, orna- ^ esempiofra esse^ per Tab. (i) Dempster. II. questo egida ora stocle in Temi- Plutarco troppa libertà legorieproposte con voi. gli ne- metallo^ come T venire av- fondata principalmen* allegoria somigliante storia de' costumi, storia perciòad equivoci " morali, per recasse tempo a toglievasi piacimento(4) e j soggetta meno decoroso fu il^ù quelle col porre di or luogo di un ^ teste qi istruisce bastantemente cbe in tal costume un ^ seguitoalla Mi^ usberghie n^li di attribuisse in tritonia. potè imitare eroe , , nerva lio- un qualche giacchér opinioneche questa favola sia da (3) seco regioniderivata^ è la più comune questo j Boéttiger o qualchevecchio pensa militare (2) . , greco la Agamennone E' molto venturiere Pausania Gipselopresso di scudo nello nelle varie rappresentanze della e , ad II. opp. Vou Apol. ohserv. 117. ii8. ' 292. voi* n. u pag* a89* 5 goni Medusa e fieri della selvagge, ammali rie della guerriere^ dono^ principesse erano ^aiplici teo« di un )e car^tierìsticbe captano ^ guef^ra^ le insidie della eocellerjt)) evitarle (?) y Vi , a di altri erediti per tacere 4 fgrtuna pile senza di Fisica ^Uri leajioni trovarono , fontane e da yoluttà^ ed i inodi j 4'vrivascelli , le Libia somigliantispiegazionibisszarre ^i cinientaropo,e pbe possono ripescar^in buona par^ te n^l ragionanjentodi IVJassieu» abbiamo Considerate che ^ duseo de* Poeti, nelle opere capo le Gorgoni il ed , mer de' vecclii favo e fa d'uopo considerare quest'ultimo nelle leggiatori^ dell'Arte antica onde opere taglisul spettaal monumento rissimo ti ^4 e^me^ per (ào cbo artistico • nuovo può giugnerle non amioo j gliantichi Artisti sempre come , preso costume Veramente decisi det-» giugnere a più mai cà-^ de^ Poe* seguaci dalle generalidescrizioni de' qualisembra j che rade volte si gni altra di esporre cosa e ed j gara loro slessa tutti sopra Ci) Di'o^pr. Tz€iz§ a concorrevano HuQrìlievo Mindio ci a vengono pres. 4Un^ lieofrùne. (•J) Jnsaldf usu Ales, tica poe- quei soggettine' il cariqato Palr/aif Plin, CH quellemo* ^ntaipa Queste pratichee queste dottrine • hfiì. nelle opere generalmente anjarono quali il maraviglioso amarono j figure,unico parto della strqose , (a) dipartissero de saer, FI. cap. fon Lneian h et pubi, de flfisdfa di ap. Domo Burip. Ethnie. §. li. picfiir* Carli di /4^^ dalle 4X"nfermatè di più xnonumenti configurazioni piace ricordarne due antichissimi quaU , quali ci fra la furpno ^ di cassa preziosilavori assai che scrizioni in il trono Gipselo^ed da Pausania descrìtti Sig*Ab. Ciampi (3) ne' monumenti teista poche antichità • Né dei cessorj che , buona per i:i|ent;escoperto^ O) 17, l^hcr e i8, (5) Il Giove della vasi dipinti in golarissi sinpittura una , bre questa cele- di cai si ac- parleràqui recente* appresso t 18. 19. ///. kasten della dell Arte (6) Pian. 126. Millin. des di cassa Olimpico Storia Pisa Cipseloec. idi iè ec. Uh. V. cap\ peintur. li. da §. aa. II* va9, ' xxxir. ed dubitare fanno non^ pri-r Cottiti^. Cjrpselas ee. Antiquariscker ec.Leipz* 1778. den tn'jo. Sammuiung* (3) Descriziane (4) ca antiancom era italico celebratissimo monumento lologo Fi- la sola favola di Medusa quellaconfigurazione ; come (i) //. si qui (6) ventura "vola sommo delle circostanze con espressa non dell' Arte non ove fin forse unica £ivola viene , morte sua ^ in altro questo cui di lavoro V intiera hamiltoniana collezione e di la Medusea mostì'Q , torto volume pubblicatoil quarto ma ami-* w ascose ayea avveg^acchè alla y tissime dot- Sig.Quatremere (4) questo grande conoscitore 0 de^ e del nostro j rimangono^ antico ninno Gorgoni (5) ^ che erano figurate in trovata delle (i)^ infinite volte si osservi^ Winckelman^ recisa aver. del e " Sebbene Amiclea questiultimai tempi si meritarono dell' Heyne (2) spiegazioni co di ?? pian. ''^ 68 che monumento di semplicetesta Napolidella col viso essere della di Medusa di sono Sicilia orribile piatto^arcigno^e grinzoso^e dai soli Fornuto e non meno (s) occhi con y la che quale appare la Sarebbe schema fittile^ ha che le ali^ eie quali attributi favelleremo favellandone vo sembra " dusa ed 3i sotto a non dir ne vero ^ ohe in 1' esatta eglistesso nostro crine de' ^ sebbene e poco; mezzo del serpial abbia descritte questo aspetto orribilmente fra bro Cala- terribili questa completa che potrebbe darsi e ^ lingua Quinto e spaventevoli . • gli Scrittori sguarditerribili al terrore allo spavento ed descrizione slanci da e ^ (i) aspetto con forse fra fuori delle labbra^ particolarità accennata greche Troadej, della nella Megara trasto con- le ^ e la con senza Populonia^e di Abido Macedonia Paro della Misia" ivi i schemi di si trova più vecchi i sembrano etnische è il piùvetusto y intieramente ove ^ Gorgoni^ Medusa le monete di rimanga delle la favola espressa di può credersi come pittura^ quella Se Ome« tali circostanze Me« conoscesse chiamandola occhitruce ^ , guardante (3) : e così detti ne ver-» diDrHpJ, Fillade viep detta Vcoy^^m gorgonitru^ «Ha (4) f (0 Peìiepin, laPix,i *4g. di ed IXn, nitri (2) f)§ f3) /A J^iim, Un. mr. JU. 0, JlfTab, supplem, II. IF^ Mionnft 99, pU , Natura X/, veh 36, fifiar. (s^p, QOfP^s, i86« 9(fi$* tfa/rt V idea dtie diètro le tracce di tradizicH Qdestàè lai antichissime del gli Artisti no nostro Vieri del (i) monete^ brandosi in gnose di co ricordate che debbe ^ di riconosciuta Angeir (2) inge^ una piuttosto allusivo al nome urbi-» fondatosi nella autorità di si in compagnia le illustrò con (4) Clemé V. 86. (5) Della Deon denominò Jlnecdi Jllex. del assai (4) osserva di diiara sempre già veritiera e potrebbesor-^ non ig» pag* dell' j quenza quellaelo- infrantissime meiopè Università si Sohó Palermo di » eh. ve le memoria Psler, pa. \cap. noi Pietro i3* 112. Strom. • e Barone Sig. dotta page Allegorìa XI9 simbolo un formando va Gorgon V autorità di Fornuto Pesato quelle nei pubblico Museo attualmente Sjrnt»%. giovai Populoniacon diversamente Mestanrate (3) Attui. C. da e * di esso^ essere che e (i) fondazione che dotti Samut;lle e monete vi riconobbe emulata ^iste dai antichissimo ^ che sgom-^ j (5) dietro rammentato.» riposte i823i che iri lèi si per V aspetto Winckelmann (3} de' tem-^ uno rovine^ 18254 VÌ ha quel Poeta la Luna non addotte il qualespiegandogliantichi vocaboli orlici " scrive che nia del ^ Populoniasecondo Epigene^ di maestose e Oli-* j antichissime del disco lunare^ anche immagine nelle tornano Harris dotte ricerche e seguitadal idea Sicilia scoperte nel InglesiGuglielmo £ckhcl(3)nelle e Hamil Agosto gior-» un di altro riferito dair e ^ quelle immense^ visitate neir noi ni còtto Metope Selinunte di p^ teschio meduseo vaso nelle e ebbero Poeti ^ plasticodel , de' vecchi e ^ VtlU i4« 5n5* abbia fnó Pisani , i8ii3« 84 iS« Visconti pis% 978. M. P. Giràld. ^ 70 di Pallade tire dalla bocca si dà cui j inoltre L' allegoria allegorico senso di chiara una . moria fu di altri sensi altre aumentata allegorici si Meduse^ Egualmente « che non ^ della figutre dette sono verità;(i)né sappiamoquanto opportunamente fosse proposta la che hi lingua così distesa opinionedi Bocttiger " delle motteggioriguardoagliinimici; caratteri che Poeti questa idea della quel poco per trova di Medtisa testa istruitida principalmente essere che disse ; egline oggetto di spavento come perciòcruda orrenda testa altri orridi mostri^ per mostri che ^ nude ora (I) Agostini de Bicpron* 4e /. Furies (3) Bckhelt pier. (4) //. ^* (5) Ùdis. : ec. Weimar , , Tal. i3o. ec. 36. gem. tarvm (a) Les (7) v^eré XI. X6) /^ejr/r^ad (7) Firgìt. he. , e Omero (5) dola chiaman- Altrove la pone unitamente ad , liare fami- costume dei Poeti si più sono talvolta dai ri$eonti anche . quel vecchio daglistessi ombre M. P. C. territnli nati immagimedesimi l. pa. la.' XXir. pag. gi. Griechische l'jgn* 62 grav.pag.- é 741. 633. Firg. cit. . (3)^ poterono terrore^ e [Poetidi popolareil baratro (6) do secon- ne' suoi libri si e (4) nelle abitazioni dell' Inferno a il gli Artisti loro discepolinel e ^ serbare ri fuo- questo atteggiamento (3) con esprimevansi I vecchi nova vogliaesprimere il dispregio^ed labbia esso me* proposta^ delle labbra lingua fuori figurecon erano felicemente sappiamo quanto non ^ in ]a Medusa VI a85. Jpollodor. li. vasengemaU 7^ . Medusa ben per la rari , Ella ne fare delle editori tirono in sogna pur ci ha né teristiche di equivocò la,favola^ le secondo Perseo le maggiori sorelle loro Gree lunghidenti confuse e y scrivendo orribili mostri che sono la difficilestrada che da Poeti go di chiome ^ e vecchi tre le cara^ di e scrìtte de- cinghiale]VIa . Gorgoni y Poeti da dalle quali le con prime vecchie ben verse di- si disse come j a ^ insegnarono conobbe non dunque caratteristiche delle Gorgoni^ principali {» le . Winckelmann sempre bi^ pure nep- y questi non j avver^ Winckelmann dubbio luogo a lo stessi Foe^ le descrizio^ai deg]li fondo a molti dei non mer Anzi supplirono. il medesimo che dire lo non e / intendesse esso di Winckeloiann quel luogo y siiunirà ^ maraviglie ^ perchè ninno comentatori e configuraaia' sua Sig.Professore Gh. intanto , a ti frequenzadi non . co fra ì nikònumeikti liovéi^arisi ceitamente può e Mitografi assegnate furono ; questo ma costante j che costume anzi Omero e di Medusa colubri in luo* fu pcn poeticonon non le come y parladi ser- ApoUodoro (i) sulle tracce de' pia di tuttte le chiome Mitografifa serpentifere dà i colid"ri die a Gorgoni Ovidio (2) non mentre y ed Medusa miltoniano ninna a y di giàricordato artista antico che il Pittore del esse ; ma scrissero ed " d^ Omero (1) Z/5. anche in IF. stesso operarono ad tempi posteriori 2/ (0) Metamor. Ovidio jg^» vaso e ha- qualche sulle tracce Eschilo ^ ;• 73 potóano dare colubri non questa fu iib'percioochè quel tragicostesso Poten* . speciale^ allegoria fuori di luogo le ri-* per avventura citata (i) Boettigernell'operetta ^ sembreranno non ^ pertanto i colubri additare do di invenzione una Medusa a flessioni del dotto una eglifavella delle caratteristiche delle qualinella principalesostanza della fàvola allorché le poi dalle Gorgoni furono intieramente nelle loro incombenze ti^ anche schilo forse chiamò le non ^ dissomiglian-* attributi ; ed^E** ed col une Furie delle altre nome « L' dunque dei colubri potreM"ericono-* allegoria neir avere immaginatiin essi glistromeuti del** scersi la vendetta della punizionedei malfattori^ e (a) noverando bone Stra* gliargomenti e gU oggettidi Religioneservivasi ne' tempi più vecchi^ onde cui la " influenza molta eon e ^ il timore eccitarne ^ nei Popoli te^ il tirso ^ ^ le egida e venne fiamme^ da il fulmine ^ fu poi V allegoria Allorché fissata e Y con " e la riverenza il tridenj i novera diciamo j dragonieziandio " cosi " nell' Arte ta determinae regolamenti precetti le serpifecer parte e particolarmente fra gliattributi delle Divinità vendicatri« anche esse verano. ci^ fra le qualida' Poeti eziandio le Gorgoni si nodi Tralascio di riferire le speciose allegorie di altri Fourmont proposte» perché unicamente e le fiamme j , ^ sulle idee di etimologie e capricòiose ^ e vaghe interpretazioni tracce arbitrarie (0 Pa. (2) /. di ^. • 49- 37. di 74 E rifarsidalle antiche monete per tHonumeati delF cerche le sono ì colubri ( i) recinto essi è Gli Artisti * a die ne^ riguardanti quegliaccessorj po' destare terrore^ che e gliantichi Poeti che sembra riuniti aveano Meduse eziandio togliessero e leggiatori favo- dagli apa- ^ talvolta e bene quellagrande quantitàdi colubri limitandosi pilidelle volte e specialmente quando V Arte fu spesso il Abido di che " quali migliorarele opere \orOj ed at in parte o mitologiche configurazioni ^ intieramente grafidelle Quelle di riputate. sono talmente intenti vi le tester somiglianti V orribile capo dalle togliere teauo le Meto^ le mostrano non altre si mostrano peraltro o come ^ di Medusa poi sempre ri*' somiglianti j selinuntine^ed intieramente Cóùìé soggettead equivoci quelledi Utsà che può mostrano serpiin quella credersi di Medusa sempre in esse meno Populonianon pe anche Arte che " , , in di fiore j poco aggiugnerneà quelletesté più^ e vaganiente re sormontandole il rimanente or chioma sparsa intrecciarli può beri servire di prova fittilej Medusa , la con ; al cui artistico costume la nostra due or ove sei code 1^aggfinsata fronte , e serpentifefra le chiome perdendosi producono veramente , un nobile una eflfetto^ ideato carattere I oolubri viva^ espressióne un bene . non furono il solo distintivo del duseo capo. Alle serpisi riunirono "i) P^edt ed anche Suonata due ali che , JUedaglioni']$• Meva-» ?5 gàmente la scomposta dbioma con L' fondano. là Grecia di dare uso nel!'Oriente nell'Asia data e alle particolarmente e ad aitiri mostri di cui tale V Èrebo popolavasi dall^ ide^l die uso nell' Etruria^ e ^ y con^* e nelr mitologici soggetti ali ai j " è di assai vecchia si intrecciano Furie ^ Potè rivare de- . ateasi della celerità di da vedersi quegliesseri inìaiaginai^ sd di che sono gli eruditi trattati di lunker^é dì specialmente Doering(i) sulle Divinità alate ; ed in ordine àlfó j ali delle Gorgoni (2) del l'ofMnione ni alate vi si (3). Tali sono ivi Stene ed sembra non , dotto Wiltemio molto nelle die " i venti simboleggiassero nel ricordato Euriale le tempeste e sta pittore^che tali le al dorso recisa nelle mani anzi Medusa con Sinopepresso sùpponen-' la te^ Medusa e el^aiime Neumann maestria si che in una y vengono aptera ma e di o si non di moneta minciò inco- la sola testa trasportaronoy osserva ali ; senza V Arte dacché nel eseguito come ^ con fittile nostro che privodi queste caratteristiguisafra le antichità figurate fosse certa della distinguere gliapografi a bene fra essi y (4) ; essa perchè non y è le ali al dorso è in bella le ali dal doi^so in serpi di Perseo ^ raj^esentare nei monumenti a lavoro anche avesse ma " ^ do il Gorgo^ Hamiltoniano vaso le hanno le apprezzabi- che mancano ne ali^come nel citato Medusa sieno seb* " privie di di Selinun-' anaglifo (1) Gothne (n) Su (3) De (4) Num, 1786 8. di esse veggasi anche Dipiye. Leod. 17. anecd. ii« Tab, Pau i* santa Uh^K.cap* i8« • , talvolta trehbesi duUtare . ali d' Gorgoni oro Poeti giatorìe è d' non ad accoppiati y bel sublime è fonte un mezzo a di sublimità in ^ in spavento j in in ^ che quei in , La chioma tornerebbe a dare se espressioiie ^ essi che a vivere sebbene ^ y perchè di (1) lodoro (a) orrida lift li. Sc^t. Beyn€ iiòg. Bere* spare tra- belli tratti colubri per direi carattere quasi pa* terrore isiptra fra noi. in spiacevoli configurazionemercè esercitano 122, ^ forme con- ^ Sono renza appal' in- y della natura^ cantesimo ivi rica lapìdeagiustala pinda- morte tornasse queglioggetti suo stessa . che che " idea pure que'lineamene ci richiamano disavventure^e del la mitica che ^ quegliocchi pienidi quellalingua distesa sue espres^ . ^ alla storia di e Perciò ricercata quelleali forzati ti risentiti e di ^ effetti^ spirano veramente sollevati metà ^ di-* va non forme quellaorridezza di massimi perenne ogni parte più per di , in mi-^ suo del«« singolari pertanto esso di stile , " al conforme fra i più . andie si"nie Questi fadle« indagarlosi Da immitatrici sgiunto un o può reputarsi un'elegantelavoro e ^ delle Arti (2) ^ Monumento la antica Plastica egliseguissele da altri Favoleg-» talqualeperfezionedell' Arte una il nostro pongono dà in ciò se Medusa^ parsaliaccessoridella to e ^ lasdate da Esiodo tradizioni luoghi alleati (i) ne' Apollodorodunque alle configtìrajsiotie ptN^ loro perciòdella ond* è che te e Clavier ^u di noi sullo una stesso me-' ApoU 77 tafisica influenza il spiriticon mecca* ^ che dell' Arte nismo ne' nostri e ^ tutti a si svela cosi facil* non y T animo mente il che alcuni di parere dottrine la con ^ loro profonditàdi la metafisica ricerca estendono conforme allettamenti trova ne pure ^ tanto non j a-» * glioggettireali ma y può d^ non che meno che e nel regno non q)esso / sostane fra dassificar^ della natura si incontrano la stessa la sublimità dexza che allo ed y talvolta Essi hanno ma , vi regnai anche illusione ^ elevandosi^basta to grande ed se non in e alla orri^* mezzo che alla nostra per renderlo interessante nella ci allettano ci idea^ nostra le [nacoiono come ohe avvallano a le foreste il terrore j si aUa Poesia ed dei su con* sogget* un ^ tpose quel- che squallore^ per quel maraviglioso si afiGu»ia alla nostra sideraàone si natura. di piacereper acquistata ogni prerogativa pure que' ne' lavori delle Arti immitatrì* helli immediatamente sono In Medusa bene hanno prototipi per ^ . questo Monumento che soggetti eziandio imitazione dirsi la nostra qualeappunto può za di quelli a poiché rupi disas* l'orrore precipizjj delle tempeste^ e per ricondur* Dante all'Arte^le bolge di il ed ^ di Michelangiolo giudizio die intorno alla le idee primigenie Ma ne' Medusa e della sua testa si allignarono del* • ne' prischiArtisti in mano ne gno di si cambiarono Poeti ^ la favola sviluppava ogni relazione mitologica dall' y come Arte e ^ seguito j che mano in favola di e di avveu*" del disc* y trattata. Se cambiamenti questi con peraltro as- ^ 7» sai minore ne' frequenza piùspesso negliArtisti Poeti si veggono bene ad ogniepoca: alla testa e di su Me? può meglio istruircidel copiosocatalogo improntedi Tasaes esposto da Ra^ (i). libro niun dusa clie questo soggett y di stile in ordine questa variazione 9ss^ , in diversi stili trattarono to si incontrano y * delle che seguiforse che Pausania^ si Perseo Medusa a gone Le leggiadra. tanto nei si in ^^ re il cosi detto delle per ne' , e ne' carattere per* ne ^ 'y ne sot voko.^ anche non se man-; espressioni i coQOorrono che lunque qua- a anche torma* sui rapporti , gliantichi espresr negU À- gliOratori poterono a loro beli' dell' eufemismo, di quellafiguracioè cui si cambiano glioggettispiacevoli, , di più dolci e Merpurj, uso mezzo sembianze i Poeti se ^ dell' Arte; q^eciali ne ve tratti del nelle Veneri^ pelle Giunoni^ ^ agio fare Meduse di figurate numero bello ideale dell' Arte umape sempre Ma in gran che quelleprerogative tutte polli e meriti né forme esse ne sero delle antichità bene riguardanosui cando ed avvenenti che nella acconpiatura del crine meno 3 altro ^rprendentebellezzane' una guande ^ sono j non belle monunienti classe di Piqda* Mitografo^^^ì^i^ accinse a quellaimpresadi mozzare A di quella Gror-* colpitodalla avvenenza capo no dalle belle Medusa chiama che (2) ro di ci risovveniamo Fra Poeti pertanto appena ed se accetti y (1) TVv. L. (3) Pyt. XII. a8. gliArtisti medesimi • . usando 8o molto tro illustre vivente (2) che tudini^ che 9" osservati in di istato riposo espressionepossono ?" none n chi estreme queste passioni n 1» finezza ed » ancora 1» za £ tal un combinarsi Le opere . loro per ricordare sulle tracce ramente grado di non furono rabbia e , certo come della dei danini quelladel Museo quellaoelebratissima intie* travagliate , ove (HÙ non della venustà e esiste della (3) fra ascose Laute palazzi Reale ^ li » pptranno esserle le bellissime in Roma te disperazione . della bellezza non di bellez- disonorate dal-. mai , sono una poteva " misura certa una che mezzo lei le sole Meduse a imprimono con gli coglievano o ^ con della espressione la 11 in anti- • dai tratti che astenevano doloe e rappresentarsiGli improprieda Artisti si nobile opportune per la descri* essere ^ ma quellepassioni di e ^ » j al* il SSguranoin orribile maviolenti atticontrafanno i corpicon distruggonoque' tratti della bellezza ovvero it so* di espressioni tutte 1» e volto lo apparendosul niera parte Lessing (i) ; di dottrine elle pertanto^ per servirci delle clìe in ^ 110 » -- le proposito a migliore sono al avanzavasl sempre desima farnesiano Altre di Strozzi casa e j a tan« Ron^ Napo* ze Firen- bellissime Meduse . V ImperialeGalleria conservano glittica incise Firenze^e la Cesarea raccolta delle gemme in lavori di di (t) Laocoon" opp* (a) Cicognara (3) ria j Mus. delVArte il^']* FU. del Florent. Lib. 1788, V. voi. IX. pa. 3o« i49« i6o* pag. Winkelmann Tab. FU. Bello 11. cap. XXXF. ii, §• aa« Guatt^ni MQn^ StO'- intd. 8i (t). Altre di Vienna busti ce nelle e y bellìssiaie se de' Cesari statue ne che la collezione Vxxò vedersi anche dellegemme . di Orleans Duca tmsche (a)\ de' novi i tratti di femminea per Se ella rianderà anche professoritroverà j le le collezioni delle e somministrano ne massime diciamo cosi la storia de' per poco persuaso dacché ^ convenzbne talmente dirlo in Stinfalidi j il monumento le altri poeti generalmentedelle così non fittileda noi (i) Eckkéll in Me4u$a lustrata de fiossi. (a) Fol. (3) Una monamenti Francese ne ametista Ch. dal della nostro arcfaitettonicr che Strof Corte luogo fra le VoL. Gres. Basta ^ e frattanto . in bastano esame ^ bastano una Sig. noi della fu • di alle j mitologicimostri preso amico 95. Opera Pian. graQd' Sig* Arpie glianaglifi partede' in- suoi testa di Aulps il'- Gherar" Cavaliere 1819. Roma I. y Veggasi V antica grav» Blacas d* del Sig. Conte Pier, e le descrizion conforme Meduse ad opporli onde j do e medagliericordate pocanzi,e selinuntini (3) ; rappresentaro* alle quanto alle Furie ad e ^ costume ciò potea favoleggiatori ; ma de' e si 4ta«r essa che si innoltra per y gli Artisti non questie somigliantimostri j in di che de' Poeti forse chi vec- rono queste fu- come y mai e- golari apografiassai sin- per avventura una j jGao neir asserire no Urne generalmente abbracciate,perchè " Lessingn' era del bellezza. dettate dalla Filosofia dell' Arte bili il tora^ ornano y ne' osservano Francia , produzioni n. dei atUódiamo Sicilia dall' grandi Architetto disegnarliper coinn^issioed i qaali inerikano un mo pria umane • .6 ^ . 83 segnamenti senza rìoordarne tanti altri e somiglianti sembra che fossero a Lessing esempi i qualiperaltro , n^isoosli p Ma quando gliArtisticambiarono di Medusa mentìo^rono in bello per serjH ^ , acòODciate nelle Meduse y il sotto mento ^ sopra la fronte ^done delle Furie squammose crirudem a avvanzarà uq due e o munemente co- code avviticchiandosi nella . luogo che redimita capiUoj sulle traqce . vesse descri- do forse Stazio imitan- quel colubro cerastem tali premesse descri^ (i) dire che Aletto à può air antico costume ^ due sono altrimenti che non di Catullo in Virgilio Dietro ; esse iras expirantis praeportat pectoris chiamò con le fanno il capo crìstato le sormontano con ISfè altrimenti si da • cui si mirano con , £!umenides, quibus anguineo Frons di* non comunemente piùbelle le ellecon sta te- principali acoessorj nel modo ornato piacevole im aspetto, le ali cioè e serpiche per dire delle E i due avventura distinguono le che h dolcis^mo e V orribile • be doppiariflessionepotrebdel dotto Boettiger tomo (a) inj di rappresentare la Medusa piiiserpimaestrevolmente conciossiacosachénei lavori del quando gliArtisti medesimi ciati ai crini intrec- pii^vecchio le sti- si discostavano meno dalle dottrine in que'dueo più serpid poetiche potè esprimereil semplice carattere della favola^la qualedice che Medusa e le germane aveano serpiper , fi) LXIIU 193* 0) Op% cii^ pag* Si. Sa* 79 1 83 crine loro quando che se motivo è le scuole tutte le delle he orride forme j le"sza ièminile la e si y due con epoclie ed le belle si Meduse vc^to di questa per sostituire ad grasda acconciarle il crine « ^ il i^x^liare a esporle di disegno que^professori dacché ma travagliassero; le tale oome ad presa in tutte orride^ è ^ inòomincìarono le orride Medu« per cui tutte pertanto^ die certo talvolta alle anti« questa che io ho ceitamente Sembra dagliArtisti posteriori credere del vecchio stile" debbonsi non anche piacquedi ricondursi tradi^ni; non in serbato carattere y può la bel- esse che nell' credere piiiserpi o Goigo- mente sola- non " volessero serbare in parte il carattere della "- ndl e^rimere un costume di strìngersi lusso muliebre nsit^tìssimo^ cioè, e di vola che ma volessero ^ annodare i la soraoutà della chioma V effetto di quali poi producessero due Una i^ooche sollevate in aria spesse volte si incontra ogni classe(i) " due con nastri, così dividerla in tale acconciatura • n^li antichi monumenti d' Proserpinain bella medaglia di e MetapontoHe porta due spighein tal foggiaaccon^ di tale date (it) Egli è ben facile poiche l'origine dalle strepitose domite ed inabbia da ripetersi abbigliamento In esse le donne furibonde, bacdiicheOrgie. « tanti monumenti oome vano con le accarezzavano, (i) Caylus (a) BckheU Clem. I. Tav. ci istruiscono^si addimesticar serpi talmente se le presso Num. III. le che ^ al strìngevano Boettig. An§cd. lambivano^ seno, op. cii» Tab* III. n. le le avvolge- i6« Mut» P. 84 vano alle braccia testa coronandosi' ne ti si come j (i) costumò di Baccante Fa d' uopo inoltre ,dalsevero cui in ordine j collera e qualchemerito ritogliere al esprimerela in i Greci presso j quelladella Elschine ripresa(a) serbato nello ridussero Y idea della poteano di . osservare essi,e Cóme ^ fu tanto ne dagliArtisti stume nelle Baocan-^ libero Es^oe^ e strepitoso per Demostene crt^ gridandocome , le altre lo il , la stolta madre in sembianza mascherata la sopra fsà intrecciandone esse con inoltre esprimeEuripide stesso come e , Gollevavanò fe e ^ modo dello co* sa Medu- speciale^ sdegna ai loto ohe , travaglia j della mestizia quellefisii gionida Lessing opportunamente allegate canoni nella loro int^rilànelle che possono vedersi praticati Meduse con' diverso stile trattate (3). In quelle dd severità e per j j prmo, e Artidi tico , che del più vecchio conformarsi posteriori per al costume que*delineamenti potessero imprimere Y orrore si espressero j la nostra avvenenti Medusa bellezze stessi Artisti di col di mezzo melanconia , (^) Pro mestizia fosse " interessare accorti iscevra un gli partito qn certa una di altre , non come bene av^ aria di pemltrod' ogni segnale ed una mar- , jélex.' roron furono poe^ que* tratti " e nelle ma di patetico^ certo e die sublimitih^ (i) Clem* cosperse prendereper un e Bttile ; gli da- tale è per e , ventura anche rinovellato ma " • . 3 cokòrt. 1 -5*Buonarroti (3) Cicognara del Belìo pag. Medaglioni i6o« pag* *45o» 85' Cà deir ori^ore e - y delle terza àeìh disperazioneehe Medusa , dovette Gorgoni incoiitrare . esclusione ad Questa dunque • migliorpratica poiché anche di le di teste àkòa e Cori e altri da data qualisopra da altre ed i bei più de' pompa (orme la a molto pregj esimi rappresentare la più il bello essa ai belli' delineamenti e col elegantidelle permetta mostrarle a anche i più Meduse j. e Lioe V sKioperati*^ pò* col nello farla, esprìmere pallida^e non mai paleserebbe colui che nel secondo della Medusa e stile le ntafiie-" Grazie? lasciare amico , con** meccanismo^ ideale Forco loro opportunamente tì^ttata^ riunisse le attrattive di Venere:^ mi dell' della filosofiadell' Aite;" ^nzi quale abuso di le melanconia die sì abile mano da di figlia sfortunata Prima di à Cosi tenuto A. celebre tutto quale ignoranzadi re da manifestano aria di esprimerele nello uso té £ me^ singolari perciò, poiché hanno moderni quellasua • data quellecaratteristiche opportunitàde' colorì smorta Stroezi volto propriastoria competono. nardo" in di ^ di questo awe-^ Sig.Guattani^ i conservano la collezione del terza ed fu carattere cesarea riguardantiqnesta peritiArtisti dietro della tratti del tristezza^rendendosi fanno un Medusa Eckhell^ la tante ^ La quella " ciascuno conservano mdianoonia. «di Vienna Arte Medusa ogni altra più belle j nenti la , la singolarenostra che dolcissimo figulina^ io discenda j fosse destbata quali usi principlmente a la 86 testa di Medusa lavori deir nei Arte antica^e ne^ deir Antichità costumi « ì/ capo più antico USD sì più nolnle e che fu quelloeertametitc fiioesse^ di armatura Minerva Omero . L'antica favola neir dimenticò non ^ Egida della Diva fossero le del spoglie vere ^ poi ha^ nell' che convinte e persuase nell' impaociò si non e credenza^erano superstizione stantemente Minerva di boario che la sua grandementea svolgere questo imputante ornamento di Giove (r)r e del medusea Egida di capo (3) reciso ^ sempliceimmagine : e forse Fausania slesso fu {persuaso quando scrisse che la giovane saoeidone me fu in Sasso cambiata goaidandoì! Nutessa Todamia egidarmatocon la Gorgone (3).Ma se ivi Ome* la non ro parladella il costume , contraddizione^ : poichéneir Odissea di altri mostri che Poeta un proprieidee neir altro (5)? Anche 0" i^- ^- I^S* ÌV. Lih^ (4) XI. (5" pagnia com- qualemaraviglia varj fonti da Poema un e Sirom. 4* le verse di- ^ nel if* Scoliaste d^ Jpollon. i5i5. vers, (3) €ap. i\0 egli in i classici discordano Alex* Clem. Uh* (2) Jpoìlodm hh* trarre in tenga un'opinione , che nel baratro in infernali. Ma lecito egli essere sempliceimmagi* e (4)la pone cui sarà di o veramente o della sola questo luogo intenda ne ideale conferme non e " sembrarci poeticopotrebbe in caduto reale Medusa IX. cap^ 34. • Zanno 633. ni Caller » di Fir, cammei ed intagli p, i5. 88 ne fece sempre grand'uso ve che V moderna Arte semplicebizzarria della e , militari del tracce da di oggetto da grande delle Meduse ed il Celebre della rìnomatis»ma nel Filo- suo onichina vi riconobbe ogni classe- (3) nella dusa Me- del Farnesia- salutifero amuleto un ikkìvì può ripetersi in Visconti tazza dai e delle ^ nilotiche. acque medico L'essere salutifero e ^ poi divenuto può j favola stessa racchiude che (4) superstizione di questo in orìginedalla molti tratti "£ se Siccome della i militari • almeno o di andare Guerra^ potè lo Pier. grav. (1) Boetiiger sulle (3) Mtis. Mar. P. (4) ^^ggansi ove di ottent;re esenti dalle disavventure stesso pia. tica an- mezzo per . (i) Eckhell 1795. amuleto un segnalecredevano superstizioso la.vittoria^ io« avuto avere ^ III. " costume questo ^ Museo Gor' superstizioso sinistro accidente^ Anche di monumenti ^ più sempliciusi di Luciano . numero altri attribuivasi la virtù di preserva* ogni (2) incantesimi e la dottrina Medusa mortali il i suoi monumenti potè questo apografodella , gna fece ne religioso ed costume (i)« In amuleto^ di patrìde alla no antica Arte allegorìa Lionde domestici e servire J volte per , poichésecondo re ^ , ornati sì spesso sono gone adoperò soventi dó^ e ^ y artistico ne V capriccio T e sulle uso sempre ognidecorazione in avvenire in colofo maschere XXXi. nel Mercurio «T Jtlema" 348. de. JII. Pausania ffeyne ii. 77. Vili. 47. a']%.Euripid. Jpolloiora lon. 1002. II. esercitdvansi spettacoli pubblici ne' ohe celebre nel la Medusa si auriga onde T Éivorire metallico cocchio gli emoli sopra vincitore^ e perchè evitar potesse ai y (i) Il rissovvenire anche r le Lamie le (2) di cui fa di le e dimora del perciòessere te situa- dagliantichi (3), adoperando nd Strabone uso to tenu- la vo- luogo allegato * larva una ^ donna una naria immagi- spaventosa , ed ogni qualunque immagine di In • ad mezzo incantesimi risconti (a) Alò. (3) tre al- no eruditi ci han- Gli modo fanciulli indicava voce adoperavanomolti (i) pio esem- di configurazioni Religionepoi di una praticheripiena^ed superstiziose mevansi per • fjLOfiJUa e e ^ istruirli^ per erano poteano e , di loro i ispaventare terrore come a' fanciulli che esso , favellato altre volte Questa Scrive le, qua- fittiledietro Medusa . atterirli ^ventevoli larve camere potrebbe"rci pacevolifavole Gorgoni j ^Od circostanze somiglianti domestico^ al la nostra le le spaventose per per cantesim fuggirequegliin- e e qualche uso Strabone di autorità di destinata esser nelle rimanesse suoi delle Meduse si proponevano e posta per • copiosonumero potea cano Vati- li fa^ grossolana superstizione quali una soggettiin queste credere ceva del V esservi stata per motivo potè avere , il trovar^ ed , i. Manda Pesto ^ , mezzi ^ Pio Mas. OTe malie e Casaubouo s. e che ove costumi " per evitarli si che qualemaraviglia ^ Cle. V. • Tav* te- sempre B, P. la te- 86. collocasse ne' luogo anche diede à à Medusa fita di aglialtri la- poeticaimmaginazione Anche è ove il per ne' lavori pvimento di musaico Che la nostra . usi ad ornato puro Medusa del Museo buon varrebbe questi bassirìlievi numero rimane ne fregidelle persuaderloil a d' argilla ad servivano di visto de' esteriore (5) fra tempj (4) della al Teatro^ vedevasi Y re orna- di (1) Iseriz. Perug. Potea (2) del di (3) Ifectteil (4) Zoega ec. i38. io« citala VII. jinti^. V. BassiriL citm II. più fece ad Tab, Grieckische pag. rimedio un la disser-» • Xiri. Tav. Tal. e indietro 5o. pag, 99. aoo. Euripide. noi. 16. lon. aaS. Fasengemal" III. (5) WiHcktlmannMlegoriep.iSS. de gemme Veggasi « (6), Dempsiér. Medusa fascino dal Clem. d' ad la Qtta^ qualchemaggior nelle trovasi Suonar, pertanto assere Pio Una j /. di muro qualchegrandezza Sig. Millingen Mus. Boettig.op, teste il di Pausania scrivere 1' e pubbliciedific) • potersi difendere tazioae interiore congiugneva la di Medusa queste ; anche de allo ove pietreincise onde ^ monio quasi testi- vogliodimenticare immagine copia che no. altri di e fu V che meno dalla parte australe che ^ io, non quali non y Atene (3) ^ Gaylus ne e , cui di j ancora camere sculp. antiq, (à) Jttic, en terre y nata desti- , i (2) Vaticano plastica potesse essere somiglianti come lissimo bel- ad za più smgolarebellez- , sapere re idea- perare potè ado- » dell^Àrte^ come i tratti della con espressa che seppe mostri ove j (i)? semplicee la Medusa eziandio sepolcri euitepag. Jgìncourt 80. P/«n. XXXI* Fragm» 9' filtriopinate^ e forse opportanaiiiente (i) che po« ^ tesK"iero far parte del lusso donnesco ornato il Tuso ascoso osservazione delie (a) di teatralenoti ed alla decorazione ^ queste feste Goi^onie intanto la come al severissimo ella Faoda . favola di Medusa e j Tragicie particolare onde imprtotareY idea servi suore spaventevoli niente lui ne « al custnme Ma fa di Armione vezzo Stazio e ^ a Eschilo ^ delle Furie che fece apparirenella sì scena spaventose, perciòil disperatoOreste matricida nel Dramma delle Goefori esclama (3): j^h ! cari amici io le veg^ circondate da serpi Gorgoni go queste negre e ««.«.« senza numero , sti fantasmi che , né io posso attenderle cani sono vogliono prender Sembra da tutto ciò divoratori vendetta d^ Atene Furie che Oreste inseguirono Gorgoni di te una e ^ rie. sotto stessa del modo (5). Eschilo che ed " quellescene le le sembianze delle non to provvedu- aveano greco Teatro per di cui fa tanto uso nella Medaglioni (1)' BonarrO0 (2) Theb. II. (3) V^rs. 1045. delle Fu« su{^lizio di orrore^ e maraviglia col si espiò come Queste operaaonìpienedi (4) Mtri Madre una " opportuna rappresentanzadei delittid' Ore^ y ' furie aspetto^ perchè forse la Favola^la orrido nel eseguivansi re di que^ sono sono j introducessero in decorazione^anzi TArte ad Non (4) potere dedurre il Teatro 4 scena me2zo greca di masdie^ e roma- 5i» 278» Poeti (5) Boettig. op. le chiamarono cit. pa^. cagne 6* infernali # 9^ pa ; Polluce e sdone nell' stesso di eziandio istrionico maschere £i aj^rata men«' górgonie . A re stava me certo Monumento un sommamente se nuovo non di cuore a espor** meno al- comune non , e esporlo di lei a eh. mio dottissimo e ami« , onde co il intenderne che giudizio suo grandemen^. y te.valutoin ogni ha troppe sa re mune date quanto studiosa e vaglia .de^dotti in la ed erudita valorosissime chiama onde prove, somiglianti studj^ già Ellasb^ ricerca. ne' mo$tra- lac("* quali Maes|t^ jsommo . Accolga mia verace questo amicizia^ piccolo sincero ma mentre Perugia tutto 19. suo pegno mi Luglio della protesto 1819, DI SCRITTO UNO AUTOGRAFO PITTORE DEL PIETRO PERUGINO MU/ ARGfflVIO DELL'AGCADEMIA DI maSO AL BELLE ARTI FAC SIMILE LETTERA ALLA CONTESSA VERMIGUOU LAVINIA ODDI DI PERUGU ~-o ^^^ 1^1 "^ ^ ^ " 95 LETTERA Mia JS^epotc cara E, gir è gran ndn gli Uomini che colti pienamentecontenti Letterati , e dì grandiArtisti. Tole se giungono del che scritto" motivò di celebrati sog« .for^ istruitacome Y Arte preadcK* sempre di rampognare questo genio tu. sei ^ del e- Disegno j desiosa la ma te^ lo novererai fra le circostanze infiniil secolo nostro^ onorano e secolo ve^ - * Io posso sono . . assicurartifrattanto che ^ che U pòchi anni^ gioitoSir Egerton Brydg^ ec« assai lodevole io Fa li tu , delle Arti non e , tento, ramente "i) lode? npvo • joìon tanto essa de' opere propriodominio delficoTempip Glie se anche sortì dalle mani avrai non novello;, ma Storia di le sommi ih avessero sarà più tarda posterità qualunquecosa conoscere si stimalo non loro l'autografo parte del Tesoro " genio leggeregli scritti de' sé getti tir Lavinia cara j j come presso la noi^ di mia , possederne qualcheframmento a , di di e conoscere vedresti brillare sa tempo contemplaresolamente Sono già dominati da un impegqodi una (t) premura se pubblicata in Perugia passandofra dottissimo' Poli-' mi* ^ dimanda con possedeva'taluna nel iS^o* dr I 96 queste letterarie ed artistiche zi ti merci» prezio^iiiie nello che io dimorando aggiungo An- i no Autun- scorso ^ pubblicoBiblio* il eh. Ab. Francescòni in Venezia , Città di Padova tecario della dotta il conoscesti meco celebre scritti e lodevole del impegno di formare di chirografiee cui assai bel saggioed Tavole, XII. già al pubblicoun dal i8o4- (0 scrìtti di Voltaire^ interessantissimo si incontrano ove collezione un'ampia diede ne ^ il Teofilo de Cristoforo dottissimo Norimbergese stevano esi- Perugia bastantemente noto ^ in in so scor- anno autografidi qualche trapassato Egli è già Artista « di se , lettere Murr dimandò mi Y tu ove fino ^ Lutero Cardano " Mureto, , pittoreAlberto Quella urbanissimi memoria modi , autografo del quale avendo Artisti e delle che rimane ^ perpetua nelF Archìvio beu come vedi j , ^ e una ed a i me le a to scritil conservazione Accademia, giova sperare a degli cose la acquistaogni giorno lustro glorianovella il lodevole Ma re, di cui ridusse le passate rovi* scampate della nostra da Vannucci^ Pietro tuttora fu brevissimo .sì spesso colpivano Arti tera let- una che mi tosto forse unico e fortunatamente vicende, nose ed j Sig.Francescòni Pittore nostro , di altri accompagnata^ semplice Leibni- Keplero Durerò. del dimanda un j , zìoj Lipsio Salmasio^ del Tasso Petrarca j che tu le quagiore mag- stessa verrai di- , . trasporto per le autografelette-* scrìttidegliUomini piccioli sommi, per av- limitar Téatura al di essì^ ed ed ti solii Artisti si ^ del alla doveasi non possedimento di impegnarono meccanismo calcografico del contenti Ma 'è nel se moda una sappi , all' incirca anni dal paese che , tu Lavinia^ o incisione tal a foggiache ai incominciò mile , di scrive il eh. Essai Historiquesur (i) e che » la ALLA nel modo » lìn manoscritto nel tempo che it le età di manieua di imitare mezzo ^ 9 tura . di cui la quale il perfettemente nuova . noi e non di cui consiste carattere Egli è ben sono ben qui vogliamo tenere n. gran del- di scrit- ragionamene 35. VoL. di ricche le opere è questa la maniera . Opus/ smue fac del , è ^SiQf Paris conoscevansi i caldii delle scritture diplomaticheMa Pag* inten-» ^ idioma. incisione non )» (0 facsu en la possa nostro ^ » caratteri gli originali Lithographie ec. Questa speciedi t» . Bibliografofrancese Sig.Peignot; io ti recherò iNcmonn Ivi venne grwure perchè tu meglio conoscer e come imita chiamare a ci d' onde e ^ essa ciò settanta sono delle mode , una conosce» d^Ue Lettere e come sciarpee cappelli anche trai farne non ^^ di loro carattere. delle Arti^ Regno via per incisione può non propriaautografaforma la I Lettera^ . deir e j tipograficoclie loro farli conoscere a j re sea"|iice cognizione 7 9» 9 1» « to della moderna ma j scritturacorreate sopraM e j degliUomiai grandi^e di cui In quellst molt pUcateIq impronquestiultimi tempiÀ sono di tutto te » ora ^ per le edizioni delle opere ornare loro o " scritti ne' per arricchirne talvolta quegli » veramente * qualideglistessi glandi Uomini «" ho fatte dèlie ricerche sotto favella Io si ne • questirapportiLa , più » simile che incisa a cpieimpressioneo^c le ce* sta foggiaio abbia scopertadel i^SS, sono lebri strofe ( couplets ) attribuite a Gian Giacomo » Rousseau^ e I) ta il )" antica ^ » che Dimostra • abbreviarono in per la metà seguitoil Sig.Peignot sua y vi- come foggiadi incisione non si é bastantemente di-* esserlain avvenire , e che volgata ma che potrebbe la delpotrebbediventare uno de' piùinteressantioggetti E veramente vi sarebbe^ moderna Litografia non ro cose più acconcie da mettersi in commercio fra i della Litografia^ Letterati ed Artisti per mew" o a« della incisione in pietra quanto i caratterimanoscrit» ti e nel riproduri'e i qualiio sono ben d' avviso,che ritrovato giànon meccanismo questo novo primadel tal una j , ^ j iSoo. mente a Munich occupare da M^ Se^nfelder^ si vorrà sovente* , Sembra inoltre t;ome la Litografia onde incide* potrebbedivenire opportunissimo mexso re aiyoc sìmle i veri caratteridelle antiche ìscrisio* ni traendone gliapografi dai marmi e dai bfonzi^ lia guarisi fece dalla Società degliAn« e come non tiquarjdi Londra anche per due volte, che pubblidi Rof^^/ac simile la celebre Iscrizione trilingue j j 99 in setta Egitto in brevissimo die e le dotte penne occupò Ansse Visconti di GraavUle^ Villoìson de Presso mio danése to greche ed fàc un y quel celebre il Museum j sembro' della pel merito Sig.Peignot assicura ta un'opera intomo ed altre notizie fin qui ed j zi /oc simile Lord mtogpaSo stesso teste compren-» bibliografiche f una che assai avendola diretta , i8i8. unitamente d' uno pochi lettera dèli' fatta incidere conforme fino dal delle due segno e stes* prepara* ne vistiche appena potreiricordarti Elgin l'ha avere che da di essi. ho ne non y e sa prezio- cosa di storiche illustre pittore IngleseSig.Haydon a ^ nel Britich- veramente poche su non degli editi Io léàcrìzione simiU originaleste"o il Pubblico letterarie le ricerche scor* esecuzióne. Lo diligentissima so derà delle anno fu collocato monumento quale mi nelV stessa suir Londra a travagliato mente che della simile Poliglot- danno con e ^ orientali lèttere mancato io vidi so dottissimo amico grande ÀkerUad , questo ultimo . Àméillion^ G)asinery , al^ di Penri , y e spaziodi tempo 9 al dei cavalli di al suo suo di* Venezia già di Lisippo e del cavallo del Partenone di Atene giàtrasportato Londn^, e divenuto di,prò* prietàdello stesso Elgin^ e che il Sig. Haydon ba creduti j a comparatifra loro (i)^ una sui ca artisti- cesco letteradel celebre Istorìco Italiano Fran- Guicciardini , (i) Land. rapportidella Ngtomia i8i8, già incisa \ , e pubbUcatanel Gior« 100 naie Apcadieo di Roma (i) altra del celebre Win^ ^ receotissimamente pubblicata idii^lmaAn dal mio amioo Sig»Dott. Rossetti {2),ed una terza, di Rafiaelle da dataci ora dal Sig.Qoatremere de Quinci Urbino , eh. nella bellissima Vita di quel divino Pittore (3) lo scar* accrescere degliediti stessipotendosi iio fatto tiwagliarc questo /itesimile del sua . Ora ncunero 60 , Pietro Vannucci nostro ed io dono un te fo ne vo-^ , lentieri die e , pervieneda doti si bene uno devi tu ricusare bob cfae Zia ti ama, tanto rito sentiero delle Arti del bdHo^ della legra favolandone e che veden* non ismar- e perlegradevide incamminata migliae ti imperciocché , patria seco stesso della "« onore con si ral^ soventem^ite , e alle agliamici spesso , gode che di dire ai lieti progressi da te neir onorata cenerà di lettere ed agliArtisti , spade ^rto H/ac o di dal i5o3. di da ^adro (1) Óiorn, fi) (S) avea // , da forma Priore e di esso che dovendo iBrp. Àf^Oi. pag* i8a4« in per que* con da ambo dipinto diviso più rìpartimenti Arcai una , Agosti* ne porziola Padri le fino in i- parti • " le qua- tare Alprincipale rimanere essere in in si biglietto^ de' PP. collocarsi nel S§polerù diWinehìmann Parh. in somma inaggior contrattato quadro un è ricevere da di in conto quellaChiesa sola^avea esso di Piero onde Perugia., Pietro stesso applau*» « al presentarsi da di grano non avanzati tempo slmile di ordine niani di ^ gènti j sieeome Era allo« piò, Trl0si4iÌ2Ì»ag*6j^ I058 zando clie abbi tu da fu non altri Veramente da usato Pittore un Italia allora in , e di familiarizarsi che scritto unico Io manifesta XVI. si ne' e si teratissimo che allo di la per fosse il Mario somma ai de' suoi Ivi r autore da die sebben " (i) e nel il dialetto Orsini i che da una Migliacci del da lui stesso rarità fu ascosa dia comme- let- nostro in pubblicata al Fontanini altriScrittori di voler favellare Pero- patriodialetto Ciò non che assai mia enco- dere pertanto bisognacre- peruginodi quelcoltissimo cii* ma . fosse quello scritto^ e he, potrebbe- , si propone . non libro niun j secolo ^ prologo suo bene sciaiiratissima composizione e ricerche somiglianti nel sto que- assai dialetto del ad e prugini Bibliografi, , e ^ lustri sua scinesH"lmente 1' educazione che y perugino Podiani i53o. Zeno, sul Pure nelle lettere rozza conosce dinominata Perugia nel ta tan- con . primi suoi rara bello, , meglio apprendere, quanto assai le Arti del tale per qual Ma fossero dovrebbesi mestieri il credere egliè fosse stata assai sua che soffrono. non Van- vedendolo ^ Pietro di conto che lustri del dalle adorabili Grazie protette quelleArti incoltura celebri più imperciocchésembra stimare quello certo il perugino primi perciòassai ^ colto che e , de' e , ne' noi potrebbecrederlo . dissi , fra parlavasi che del secolo XVI. vorrei io non sinistro concetto prenderein che idioma nucci (i): peruginoPoeta un dal parlato lo seco- n©- io3 ^tro Pietro qualchepoco buon imperciocché prevedendo forse Ih rimanesse plesso taluni ^ allora ì come anche Tano assai ^ signoriPuristi ^ che pur e alquantobersagliare é buon « mente )) nell' altre finqùa ne 3v che n zassimo 1» et , assettassimo fuor di dubbio si ^ » riorej Ma perchèquestonon » da et » » alla ne fiorentina questo seriza vertìa di gran ma di fioco primi futidatnen'*' eh' ella è ^ veri è favellare^ co** che non n j così più àVànti vi dico y i ìx)lissimòj apprez* facciamo i Et alle altre fosse simile poco il difende volessero sé semò accomodato nostra ìiiigua la noi dai nostri cose nói ancora se e- dì d' oggi; nel dolce Toscani ti per n' Ve stesso lezioni" rispondo che io ti Et ^ ^ tacciare d' incòlto Mario graziacome loro buone da come anche al profittarne * Mario ^ il volessero i ascolta di ^ creditd " lunga sope^ Perchè facèmo? sem à farci honore peilsiére et ; quelòhe è 1 peggio/ veleni parlalapei' ponta di coir altrui bocche^ siocotóci fdsser delle Muspinetti : che sé 9» se 9» la fibbia : Ma li ture )" Che v ferire delle » rebberd if verate ce per lo per dovria dare più vengono voci et mille di Firenze Sulla ciò che a storia del ne cose et i il il ven* avvertisce òhe non i conditi savoretti^ delle altrùi bócche : " fa^ lepè- » . peruginodialetto lascio di scrissero Fontano^ le nostri il Salviati Dante Tassoni, ed ti riferir- Ortenzio j ^ Landi^ lé eglivai più il prof- , gli accenti anni j òhi noii del- canto sotto ài sassi^ é i tisori stanno tacere delle altre in cavallo dal un il no^ lepidissimp to4 stro diede certo mia tu vedi quante noje ti imperciocché Caporali^ quel breve incultissimo scrìtto di Piero. Sono peraltroche il mio pensierotu non isdegnij Lavinia^ cara che e anzi amerai conoscere un di cui tu ste"* fogliosortito da quellemani medesime soventemente contemplie ricopjdel pinger loro sa , r opere esimie. ed il mio il tuo Salutami Marc' Antonio fra le pj^se un conserva ma che saggiodi un fu non da datoci dal eh. del Dottor Roschoe che intendi i nostri anche che parlare^e 1399. sì dilettevole sebbene j minuti per la oserebbero dopo nu punta sua se di Messer di me co- , mino cam- mezzanotte sia del ne X. immagino giorno tu avanzar T ultima altrimenti che lista del cuciniere Io Penctore. ^ mile si- Leon di si elegante idioma ^ una Leonardo gran nella vita di lo scrìtto di Piero glino vedendolo tónta gallorianon calligrafia; Puristi di cui tutto non siede^ pos- {mccoIosaggioal /ac Sig.Bossi (i)^ e qualtro soli del un di Piectro la Chedida erudite che cose migliorequelladel giova conoscere come tante sue cagli cer- e , i5ix e- menerebbero avessero trovato lo Scrìttor del Pa^ taffio. Addio il tuo sliraa mia cara Lavinia; credimi che affezionatissimo Zio tanto ti ama * Perugia (0 che ^ sarò XI. Ta$r. 5. i3, Febbrajo 1820^ pre seme ti ILLUSTRAZIONE DI UNA MEDAGLU USEDITA 107 ILLUSTRAZIONE AA, NOMO^TAAX. • f^^^^ X (i) Diana {senzaepigra/e ) . Metallo di fabbrica ordinaria ^ e_ la oiBcina fra prime appena è scritto Diana è celebre . di Lacedemone avremmo interamente colle sole iniziali AA. e Il ove Magistrato semplicedi irova^ Pontaniana (2) Mionnet di (2) Aristandro pubblicata Napoli li. j ove io chiamerei y quellatesta semplicemente di /emmina (i) Si suo tipodell' aquila sebbene similmente il pressochétutte nella spartana numismatica cognita e ; tà questa illustre cit- , ripetutospesso grandezza mezzana per riconoscerla del-% pajo di esempi noi un lo mostrano di autonome monete trovasi nome e lettere bastano della copiosissima le molte Aquila APICTANAPOC ng. voi non è negli Atti della *III» LXII. pag. Anche il . nuovo negli Accademia io8 autonomi ttummi nelle Iscrizionidi spartanie ^ le bande (0 ^ talvolta accennato ^ ÀPI; ai^;.èqnesta nelle di monete tolo di alle pu6 aggiugnersi il ti* assume altre della nelle propriemonete Sparti (3) e j ci i mai non , ivi No- in forza di questa sola esposteprima dal Vaìllant celebri Efori finitache magistratura^chiamandosi " Ma sole prima Àristandro che mofilace magistratura , la avventura per Spartaesso nova una colle quel* sigle neta mo- tica greòa numisma- quindidall^khel . mostrati avea Nomofilaci che i suoi si trovano qualcheIscrizione di quellebande {^)yparti" colarità che può rendere piùsingolare questa moneta in . Se delle i conservatori leggi tali che ^ si eleggevanonelle Tfomofilaciy città per ninna avventura fra' suoi sceglierne fino da remotissimi niun unica moneta grecie leggiprovvista; tempidi sapientissime può vi bene pagm " accrescere che era che deux l* Authenticité sur si tenesse in confronto (i) Baottl'ltocheite deen niun e Cicerone Quando ninno mostra forse e questa singolare di là «di monumento^ che essa moneta. nia ^ latinici parlade' Nomofilaci anche diritto di maggior quanto l'antica Sparta cittadini " al probabilmente ma des luogode'Classici za spartanicircostanalla nova singolarità lagna(3) che iuRo- in , custodia nelle Letires a le (•) (5" lì. 218. Milord Inseriptions EckkeL Doctr» «T Aber^ de Fourjnont A. V. ^ Baoul'JRocheite De ieg* iib. . Ili» /oc. cap. cit, pag. so* tom* leggio grecheRepubbli- 128. (%X Mionnet ì repubbliche^ Greche aveva sono 102. II. p. 92. SIO ^^^^ undici n essi è eletto da ciascuna 91 ba (0 luce ^ ' numero tribù Demetrio secondo e di Falereo. ^\ NomofiUci de' Egliqo f prigionied "ps)Uche erano ^ 9" delle persone de' ladri ^ assassini , A mal"ttori che e chiamati sono principalmentela AVe^no si e li condannavano di dello seri* mezsso per ^ « ciascuno e aura as^curavano de' somiglianti alla morte to^^ ^ » che sto due ,Si potrà essere abbia semplice femmina altre volte nelle die ci da sempre moneta la sali,nella niorian nunUsi dubbio in di testa Quella di Forse r si DiaDa di o ^ "' incontra circostanza duobus esistente nello ^ Mons. Ga« Lacedaem(h di essere moneta una stesso la ^ argmto la credo im* pubblicogabinetto modulo Perugia^idi mezzano ad Diana altra Romae peratoriadi (Efeso quanto V se abbastanza l'^Cf], Pongo |;ermine col descrivere di da specialeche' quei popolile qualeha scritto latina 4e epistola sua si abbia che nomcffilacisinomojilaci sul , cagione di queste a a di Laoedemcme^ monete il culto ricorda rendevano . M suppongo qualchevariazione parte della una i» , descrizioni io diverse ricercare confessi erano qualein inedita legge iiel.suo dritto alquantoconsunto tuttora^ nel-^ epigrafe • AT. KAI. di Settimio (i) Lib. a. Severo Vili, ECn. CEOThPOG. laureata. capr 8« seg,- 2o* nEP, Testa E*B"^|aN B ed Suoi simboli (a) , (f) eU vm E in piedi (i). Cc^li stessi tipie metallQ Fortuna NEOKOpaN. le stesse ìq argento mi sono WU er» hnt^tt. A epigrafi ignotocbe trova in esistesse * ELOGIO INGNAZIO DI DANTI PERUGINO DELL' GQSBIOGRàFO di PREDICATORI COSIMO L GRANDUCA FIRENZE DI MATEMATICO E DE' ORDINE DI PROFESSORE GREGORIO NELL' DI XIU. UNIVERSITÀ' BOLOGNA DETTO EJ P]ERUGIA NEL GIORNO DEL SOLITA NELLA AI DELLA Obvsc Vol. DECEMBRE MDGCGXIX. DE'PREMJ DISTRIBUZIONE GIOVANI AGGADÉMU n, XXVI. ALUNNI DI BELLE ARTI ii5 ELOGIO (i) '^M^ Ì3e nel e la Filosofici sempre dei Reggitoride' cuore avrebbero scuole d' uopp le , nudrirsene il cibo COI) dottrine noi| a ^ e bene j e4 ^^ benefici i\cuor noi^ d' arbitrio ì , netrando pe- avrebbe j si bella popoli più con un* Aula o s^- ai suoi lavorirecentemente zelo di provvidiMagistra*^ Signori come nostra ciascuno mia Accadedi voi , foste giàprevenu-" primoaprirdellq .labbira ÌIL pag.u nel volume iS^o* pubblicato V anno dedica al eh* degli Opuscoii ieiierari di Boiogna con di Bologna Pro-* Ab. O* Filippo Schiassi Sig. Canonico ^fesaore dì Archeologia in quella Università. (i) Fu " dirigendo^ dei Moderatori della mi avveggo^ fino al mio e e ^ ìq ^vellare pertanto ii^ui^ giorno dalle cur^ ben " in come e lucenti i passiloro sempre Mìnervj^ 3 j^ sicure di scorta ^k de^tinat£^dallo ti modello sog1ÌQniedesima felice-^ così lo sentierqdella verità csunminerebbero per DoveAdo ero gloria j, nobii sostegno d^ armi stessi sulle tracce comun della j il mentre e a e in essi le nienti ed ^ al alle elementari di soave ^ raggisi infonderebbero certezza^ così soventen^ente specchiandosii tersissiniQvetrp ^ questinon j sempre della^virtù ^^ situati in faccia d' uopo Popoli an^che i piì^schivi nel seguire Impercipcqhè orme mente pelle spiritoalbergasse ito io cbe j disposto ))orrédibanzi agliocchi ben era questivalorosissimigiovaDi^da di Italia attendono nelle progressi dissi ro j ben era buon a Arti baoo imitatrici dispostodi luminosissimo e , che mi 10 apposial le Arti in Grecia fortuna ^ deb- , contrario Anzi riflettendo , avanzarono davaasi nelle scuole di Atene si riunivano chia* un carriera as^aipiù di prosperevole con volte alle,lezioni cbe quantunque j io , dinanzi loro onorata ma che j cui conformare a j» frequenti e , bello del e Y e , grandi por esempio nella laboriosa Né diritto la Patria cui ^ di Corinto^ e di Egina glielogjdei grandiArtisti ; sovept^nente maggioriCapientidella buon diritto^perchè anch' ^ssi di sareazione pienza a e ed erano Jumi larghi spargevano copiosissimi i S{^4x stimavansi quanto i ^ ^ grapde istruzione,quando si esponevano le che è qyauto loro » liete e pubbliche gare di severissimi esami ; per simil modo divisamento in j di pensai ^ che possa di riunire esser agliutili precetti che da dire j ^ tuttissimo opere opportalvolta questa illustre Accademia illuminatiDirettori si danno ^ Y Elogio di taluno quelli die un giornonelle Arti medesime che dalle Arti quellescientifichadisciplina ed ^ in non possono divise, fiirono pr essere meriti onorati Maestri lunga di Non a una ^ stesse serie beu * peraltro che io già istruito dall* (i) essere egregiooperato il dimen* crediate ^ Oratore di Roma ticaro le estranee cose (i) Cicero Bruto iD onde . le propriecercarp ed ^ il n8 , peruginistudj anzi che Moderatori sapiènti, e Magistrati^ tutelate dei nostra , e , voi autorevoli a T odierna tica pra- dà ogtiistatseguitó die forse dovrebbe pubblicaistruzione conduca altri h allora anche modo migliore ; e compiere di Uiimento in guirla se- j noi i voti di tutti i dotti d^ Italia di al gelilo ed frattanto Piaccia alla dotta Minerva fra Eglino sono . di Putirsi ripetere ad ogni già stanchi a buona l*agiòne proemio 5 è Compimento di nei Licei " e Ginnasi pel troppo 8Ì dirne! studiò nelle Accademie , e già argomentiinutili d Vàtii^ divenuti volgari dai quali non se j " uh^ intiero discapitoil frutto che j ti'ac è alnielio troppo coglie Perocché lieve lie se rac^ si fermar- seii^ . Vanità che suole Quella speciale con ad tin dottissimo secolo j ma die rimpròveirai^i pursostituiva alle utilicose^ parole or troj^o le semplici tin' obietto ad ^ si favella della del giocondità e y ti , delle lettere e farsi di idee in hepptir , mente esse Ed . un ed tempo in cui alla ascose sono intainto del buon ora ^ delle Ai" vantaggio' Uso queste piiìidiota ma questocotìtintio" sulle lodi delle Arti riempitidi prose che e y somiglianti semplice e inùtileragionare d' ognistudiò nulla dicoiiò " nella oscurità infinitememorie e che debbe mentre di uomini ^ ci ha giacciono siommi I . Letterati pertanto " per una affezione più ragionévole di Veder sostituire a amano di recente* ùsO" glièhcomj piutqùell' tosto di antica data^ e di più quei gi^disoggetti stagione/ i quali mercè le loro virtù e grandi opere loro acquistarono ogni diritto agli cn^ le »«9 della Patria domi Nazione j della ^ della e più tarda dot^t*ebbeper av* hon imparzialeposterità la C[Uale hei desideHtfdoìciàisimo iscernare gUnitiiài di Ventura " toxùb^ sparger fiori Sulle dittietiticlie Ignazio ^ ò il sud clietale(u dir Pellegrino itiégiid " à iiòrtiei essendo i iiatàlìin be nuoci ed tt ilàtaliili i (i) taiilo onorato Fu ; Architettò militare stréttii ^ assdì Vicini Igna^d sorse Sé di adolescenza ^xxi non ogni dettaglid noi credere " (i) della ih come V, La (3) Pascoli (3) Loc. (4) Log* cit. è Vincenzio é Scultore èsso/che e ^ tre di gran nascere di sua ìgnaSìo Perugini • " lustri dopo vitale / educa^iorie giunse ^ egliè dei P. essa tqtti pittrice (4)^ precedeva nel ec, Pittori cii, Battista Giovdiini. ben alte due ^ a facile il (j^Uegli studjnei qualifrscsuoi Dedica prospettiva (2)j Architetto aUra rispirare a otteiiilto ia congiunti/ lo nei già preceduto (3) Teodora Girolaiijò Pittóre anche conte Vaii'^ dì ^orti*^ véfatura Itiogddistintd àvéàno di soli sette anni j e y la qualegià fartiiglià ^ àvéa geriùàno^ Pittores fama di ed Bian* da e " Perugiai m gran civile Architetto Piervincèna"id suo è^d ilUistfe Xxàsk imperciocchéId ; suoi ad dell' Arte fasti gloriosi Danti Giulio etM " feliceper le Arti del bello aveano i Sau^i ^ chiostro nell'ottavo lustrò del sedoloXYL Secolo bastantemente quando già lo l'altro del stato Perugia da degliAlberti caliore fcliéi*ai"*hitìdo- saltUe onorate; alicord no } coevi regole Ho primeggiòfosse stato opporttinamentee bene , minato Giulio Danti da anche niente alla Zia diedero #gni nella ora. Teodora^ sappiamo alla conduce r con tempi invidia che ad alla Lari gloria; sviò i mercè di essi e stesse Pittura (3) j E . grandissima cure ed , avventura medesimi, quei precetti talvolta le fra diritto alia immortalità e cure \o^ e proprj insegnamentidava^ Ignazioper ed (pelleprime tuiscono huon così di qualii genitoristessi portare , ne* prolesperanza pio tesoro e j ^ ^ alla Geometria le Matematiche sono nella Architettura poliamo non i domestici lio eglinosi come agilepensieroraggiugnendoquei felicissimi ^ dcTole uiiitA* contemplazionedi j noi ed , incamminarlo come cose" lo istruirono trattò di istruirlo nella carico la scala che sublimissime e noi Matematica^ ónde per genitore(i), avvegnaché silo fortunatamente le Arti esso incarti- formando am^ tradì non ne ^ paterne, alle qualialtri sosti* di vili ed incolti Maestri . il Danti Ma fuoco Scienze j non e così per e j e , recato aiizi ben , jx" fenduti avea maniera tanti di studio^ (8) lo dice tgnatio e e sicuro in ostacolo conscio dal impazienteamor sempre delle Arti gliavrebbe vita, che dal infiammato tempo come alcuno essa se stesso in c^ni il suo che tem- sì ad ogni importantiservigi di guidato eziaxidioda spirito siesso netta Dedica atta Sfcr» • leggasi le del- la cenobitica Sacrobosco (a) tentissi po- proemio alt- opera stessa # del giovaneindosso assai pietà Sòtnnia ^ . Protetto difeso così e di se quindi maraviglia è non squadre^ e le seste rese e mente siia delle e Né disci[^ine più nobili non die meno nalzò le in- fin spaziarsi chinimi dal Ma se ti della j il taciturno società non y multivaga fama annunciò colassù le vie il segnare ed Atene ivi primo Granduca de' suoi è lo permesso riparò dai conservarlo di mal esso il y j trono . alle Matematiche E a po« tunlul-» nascosa comportando seco il stesso ed k e V y alla j simo assidevasi Co- ove qualecon delle lettere^suo pronunciò lìe^ a ^ quel a prischiavi l'amore lo ove seppe ^ pò* degliastri. chiostro tacere e sempliceAngola presto alle sponde dell^ Ama ben e utili offid y rapidamente passare tamente tematico vee* y ai tesdone annodamento indisolubile con esse con italica la' cosi rendere di essersi familiarì- pago . così intelligi* ^ astronomiche tè Geo* ed geometriclie cosmografiche- nuove y 2ato le piacevoli potè le trattare ampio depositodelle un come a sommamente e del placida quiete già stesso se a j chie la tra bili le astrusità Matematidie pura lieti progressine^ ^ aitìficiose sterilità " metriche y imperciocché accostumato ; tnon* industrioso febbro tanti studj eglifece suoi carissimi chiostro frastuoni del dai dissipazioni sempre nuove fiàldi^imo «sbel*'- da conìe go dalle insidie del secolo^ e do dotìienlt saevd divise otiorate cane le taggio grandiosore- recando la prò- cosmografo e ma* bisognapoi dìre^ che grandemente inclinato^ad simo Coin^» 8ÌDuazione di Io Stato si ordinasse cbe Ignuzio le insegnassero cui il Danti ogni Liceo del* in Matematiche • di discipline " Pro« già diVéttUto {nibblico ttiìedesimo tra (i)" alia heWa, Flora j il piede 0aandd églimùove^ dove può dirtiche aprissequalchevia alle gloriemagnanime fessord dei Gallileo nel che iidn Ignaziodi pochiIiistrìy fu nascere " preceduto inda*» leggieri garlo Ma egliè ben facile il crédere che giàvi fosil qiiartod^iirid lustrò del se^ allordiè cortipievasi se dd è così di i colo XVI. Dato già palesavaessei' Ei tielk Astronomia neglistudjche professava ^ e prese òttinovi épiecialéj' iti modo t«ndo i eglipet istrorUenti sèmpre via di addito staiti{)é come astrolabi kricarné alcuni ^ rìputatis^mi(3) il niodd òdcor- di die planisferi è j che mend non " gtatidiintra- at è lo hóH poi il fabbridirli che jprofittevoìmente V uso farne uso / quiifdi dottamente (ioli tal meza^/ in e còtt ciò che vastità de' lieidiametrale Ptefaiionéatta (i) Proclo desimo me- . di agiatamentescandagliare y " stes- insegno Allora fjbtèheùe egli diottra " che svolse l^ipparchÌ2(na( ne (3) ^ primo letterariotravaglio questdsuo rono fu- altri astronomici attrezzi; Sicicome sd iàb- pria ndn to erasi fat- delle stelle Gs- pianeti ^ e iraduzione sud più detta tfera di Liceo • (3) di (guanto Égnazio fosse ben bì , contprende Tipabosehi Vìi» . (3) Us-o 1569. 4* Giunti che é 458. ani ni esiste sua una ed. fabbrica Font non da deli' forse abite di far Astrolàbio ne niappattton^ pubblicata ij^6é Vtoet'ìà fiibliot: . a lettera cita li. ec, altra 3S3« Fireo. edizione dal ti Giundel 12^ ivi riducendo ed èe; a sdale arniilladi Tolomeo miglioreintelligenza requin(H^ potè fare assai miglioreuso , di nelle misure essa dell'alino. ripartiménti nei e j» astf*bnòiiiià"-ìetterari vagli tra- qui eÌA"erfinei suoi Ne senfipre ditèUi ài y di qùesl;] niiglioramentò stu- L^ d) tnedésitinii astt^ùiiomico trattato del sulla sfera già . avea ^ quel ìSecolo presso elementare inolio di ottenuto i dotti stimàvasi il io xxella dvéa ordinato forma più àceohcio illfistfato.Ma tomenti, dà 5 e ìri cui Io atea Pier Vinòénlsio suo ^ in opportuni e Ignazio sempre di quelledottrine glioramefeittf modo ^ air intelligenza favellarivolto nostra ne' cajM in ripiitaziòfie allora quel libro sicconie e " dellei^ositlogbnìclìó dottrine avo Sacrob()sco " é necessaq aì mi* intento forisenon Pier Vincenzio miglior pergòdel laisòiato , il tìvide mente lo " di Cosimo corte Ignazio" di a giorno in giornoraccoglieva gran non . ai Hcolmè menti da anche le esecii^ioni di se massimi innanzi "i} La Giunti sftòni 4« che di Sfera di può co^ si certaniénte affidar- papere vastissimo; imper» ven^* màgnahimé idlee ^ non di y ciocché servigiodi quelk e più profittevoli migliori gesta pia Un^ àmpio progetto che al del suo s$iperevastissimo le frutta uberto^^ e cbé ed ^ rìserbate le gonò luce il liùovà * Alla ^y à (i) condusse erano ed migliorò^- nuova* smarrite ingegnicompiute " vanno un imperfettoNe fu Cdmpiodientd • ")i tesser Perugia forse non 1574. Giovanni Pascoli esiòtono . ne Sacrobosco cita altre iS^i» due edi^ v lieve dir a Ionico che Firenze^ divenuta sì di relaadoni . ^ commerciali che canali nelle scendessero placidamente Tale toscane pgne tarono'yche mortali ed cam- richiedeva la non Ignazio il y che quale tardò non ci ha non ad guari V che che il Matematico avvenire y serbate la storia dovea vie* ^ rendtiti si felicemente avea im* ta concepi- sì fadlmente durla con- y e"tto (i) princiiNO in poi di quegliche pregiole Art^,e grandi aule le opera del prive del irocchè fii allora un' che con meccanismo arte pittorica vi delineò le y (r) Cantini. Pelli. Saggio Vita Istorico ài d«ila Cosime de' suoi e Impe- . alla del y tutto quasi va* nova ^ e fia Geogra- Geografichetavole primo Galleria avrebbe sapere accoppiando insieme j somma* non j pennellodi Ignazio fossero j avea le Scienze sofferto dio leggieri r arte lieve più *" palagidi qualche bella novo il neppure . come peraltro^ Cosimo mente avesse non y in forse la giàreputavasi ; ma un'opera la quale avrebbe il Monarca ad tendimento in- si poteva y ^ sti che ad che Matematico ragioniche altre ed balze ed ubertose vaste profondissimascienza di Cosimo morte ziosi spa- j affidar certamente primo a ^ di Italia il più nemiche alle incombenza « varco e glialpestri gioghiap- facendo scherno doviziosa aprireampio attraversassero che e " più sempre y pennini ' co- Reina Mari due tir^ rendere e j fosse dei Trattavasi 'pertanto di ricca flutti gliadriatici rkmire mare Cosimo^ otict^al il progetto di vefo di Granduca Firenze 48o* li. 45- de^ ili dietro gli sttidj ijuasi secoli scorsi ; e astrQnomipi attrezzi sieno aumetitati modo per mattem^tiot e j nel tezssa ed nella ni)n|erOj^ di occhio coq trapassati abbia da de' rigMs^rdare "|uelli i\ ritrovato lode^ ed alla dirittaalisinostra non ii^ordina Ma « cl^e d| lui aqdiederQ per noi; ^ Autore che ma furono scusati fiorentino dottissimi. Lo ta da la nietà del secolo daiminej^ che ra ripa studf j (a) / a ben tesUiqone e nelle descrizioni che suoi taluno Scienze la C^on* vi,apiiose** Igt^o esatte e quegU che della Gnomane FiartutÌDa XLIX. Vita di Cosimo p«g« 4Bo* avvisa , ^2"aziando pjeUa imnaensità dei Ciielimisurarlo gliastri (v) Cantini n^isn- operata nelV Ame^ poi fosse malamex^te di ^ fi) X;iiaeae" circa occupale ^ le quando de*- porz^ouede^ suoi ri esami iu que^lavo|ffqfoudissimi sdégni de^ se viaggiatori procuraper 1^ Meridiana e Che coni» ebbe non j, da ma* la esultanzadi giubilo^ celebrità si pri,mogrado della del itiiE^tro^ peritissiniQ l'illustreAstronomo scorso tanta deir che ^ Istromenti (i)^ qvie*si;oi quale fu y y im- da secolo piiidel andic ripetacon la Fiteiize' immuni presiin conside^one tematici furono senapre queste operazioni se , nomo ne piena rioono- nostra avventura talvolta difetti e perfezionii avrà se "|i^lUdai Ignazio travs^U è, e cqsì q i^ignorì ^ avvenne qoti che meno a j , scenà»^ esat- j^ cqmniendare a ndla sottigliezza piuttosto chd compassioi|Q di imitazione ispirilo con gli ^ ogni celebriti^^ in che XLII« ^ o Ter* XLY« scaacbgUaQOangoli super()cÌ£^ loi^ndosiQelh cir* e " Uoipidìa^ifonti de) gfeoQ^ e 4e) TQ^^^i^Q papere Pgli"^ ^np gran** il ^1q esempiodtlgna"" E yagli^ dcrnep^ \n errore, ÌQj il quale seiupn» UDCOpitp ^ cQncefnréppve idee^ coU^ b^qno non rioor^ereai uopo :r pia soyeii(eaieiite^ prie c^d effetto^ e gU occhia rivolgere le assidile cure e e cibici 4eU4 /wtichili^, che furono m saraq-t sempre Pgm ngìpne di stijdipla gqid^ pii| certa Si diedp egli^ tradurre ;, fa ^ comenlare per-» W , la sfera di Proclo tantQ JLpclide^ pa a (|U€»' inlgliori 9 , di omise non e (i) dt prospettiva portando^^ e^andio di pqbblicare pel priiQQ e^raet)4olpdaglierqdititeson del rendere novi ed ^ , 4$tronpinii|, la ^ quelClassicogreco Ya^canQ (a) YepRQ egli cps^ non fMoaji servici ^ Eliodoro larÌ3seo di ^iiella il ^s^ntQ stesso liceo tanto ed alU 9Ììh grecs^ letteralnra^ alle disegno^ bene H di geometriche e supellettile ta^ Arti del ^ buona una senzA (piali ebbero sempre inoomple^ inaten[iaticbenoì(ioni^ )*im^rf ;i fonf zlonB ra Fjr, iSj'S*^. JPah |83, J q^i^stt^fnit^H-^ sfi^^ 9.u\l^ fi^ssa trattato Sfer?» di Proclo l*jc«o biblioteca de* Vplgi»r|«i HI, L« (i) 4i ^# Protfo ttnifa va eh^ Igna^^io m^if^fànp tanini . aftcfie JU la (3) • 4nUo corretto Cuppopìans» i5p, 3 In Prospeltlva di Eliodpro fpettiv^ ticana poi un di fO« aventfoio i/, JS^no il omesso Fon^ Ffflg^^i Z^• io, Euclide Lurisseo insieme dalU cavala U con Pro« libreria Ys" ^^ampator^ indi'* lì libro agli J^p{f demici rizza del disegno 41 P^rngi^ a quali il Danti dirige un suo discorso proemiale Veg* ec, Fircp. iSySf 4. Giunti lo , , gansi potè li il Paltoni al bp. Volgarizatoii architett Bibliogr, cii, //, dell' II. 48. Ar|;e}aU i55i Teodoro ». Wa Villa ^4 H nella Comvh eiiambine te" loré noi a ha non al toscanaritto Anzi mancato guari" y da dell^ avito trimonio di amava nel sebbene da potea a loro, stessi le buona roeiite Ma pa* Ignazb lo nel- giovaniartistidella fosse ; per farlo e non clie di indi- del principedei « Ivi i con egli non ora Matematk)} ilFiaco felvolta , y a ciascuno is^vse per che intitolò y il vedreste y Meccanici Matematici Vanci gre- Quanti giustissimi encooa) quel lagìoaamento {mlimioare si^ Accademici? fèlioe- avvertimenti quanti profittevoli y dottrine nove ziostra dai seguacidel s|[)ar^vi Eliodoro pip^ttiva ora di questa gatmogliavano ancora ove aemenae del greeo quaiite ai membri ansi quelloo^^re jpucci y con il quelleverità y " ^eUa oggi , illustre Accademia e di-* nare perfezio- , coglierela migliore opportunità i^izzare " (i) sermone leiJungi ne ^ buon a racchiude tutto anobio de' cuore sue opere assai fortemente ioij^ineta spirito /e Patria nostro eglinovi servigi onde travaglia oodìèo^ iJ)e il venenaodo scrìt^ iu dimenticaam porre dai dotti d' kalia taooitQ sì che dottissimo rese j perciòle cbe idioma fa avrebbero non di giiidbio rètto a « ^^Q^ " meno favellare can ora pon che entro si agli sitestisti gliAr- gli Astronomi , i Geografi con , palesandoquanto dalle prQspeUidie raccogliere y, e che matemati- , Coìomho Scienze (2" ^He fertitari Michele «Ile Arti Prefazioni sScicnzc del degli dcrittori catalogo di alcune eo. di pag. 64» attinenti alla trecento opere ?So. pag. ìgnttzio maiematicke • alla Sfera e profittopotrebbero (ai) disciplipe (0 ^ di Proclo ed . 1^9 E Cosimo fino novi motivi pre da agliestremi mostram suoi grato giorniebbe riconoscente e j suo CosmografoIgnazioImperocchémercè sue cure le . del fratello Vincenzio e " dico ondratissima emporio di arti stanza al deir Arte , numento piùinsignemo- ^ metallico proprie perpetua in quel me* e di antichità e al potè intrrodurre , ed assegnare sem- che antica tuscanica si ^ conosca ^ forse e I già nelle peruginecampagne dì nostri a senza di speranza solo esso migliori mentre di tre qualunque gabinetto somiglianti o averne basterebbe intendete Signori o di metallo statua conosciuta che mediceo favello del|a io già sotto, il ^ Augure di ammirare di mi dell' nóme 1' Artista osservare glande il si stanca non " forastiere istruito ^ Voi cimelj . come , illu- rendere a " antichi perto sco- di studiare e ^ de' Archeologonel dovizioso gabinetto di Firenze (i) nelF Imperiale galleria il dotto bronzi antichi « Se egU è anche io con datti (i) Cori III. lab. Etrus. àuto stre 39 letterato vivente talvolta voi. perug. Ignazio donasse che ritrovato che , della comprendere Voih cih op. documenti Jrehivio lab. il che vedersi rapire I. ^o^. Perugia 55. Dempstero AqI. 85. Mcntfaucon Esplic. Lanzi I. 91. Sag, di Ling, I«crÌ2. monumento OrasG di UL Pelli es*^ ^ Storia 547. II. alcuni tuto dottissimo un Fior. Mus. rò ripete- " il lutto cagionatodal inesplicabile sere neir incontrastabile diviene come vero^ nelV noi Galleria Cosimo agro stessi di il I. tav. a i. perugino Firenze comperò » • ma ere» illu^ da esaminati abbiami , è quelV Cosimo abbiamo SI pO" i3o i monumenti della Patria che tramandano •i a più lore de* tardi ncpoti le più auguste padri noi j in rasserenato e del tutto to degliavi e " ^ ad parte egliè se ma del memorie ancora va« proverare rimpotrebbesi ^ dimentico fra isgombra* non io dissi vero che Ignazio ^ lutto sofferto anche j j figli a ^ allora del sacro ^ di Patria amore la privassedi ^ onde ornamento abbellirne aule straniere ^ si leggieri riflette eziandio^ che etrusca celebre più potea sacrificarsial' vile interesse regioni ignoranza sempre intenta al delle Lettere^ e vittima deir arbitrario , e del giugneread e j potea divenire di mai pubblicoe privatolusso, forse dobbiamo lente inso- dei lavori massacro non di mento monu- dalla distruggersi potea j delle Arti se altrove passando mentre , oltramontane Ma quel trasloca* mercè intatto il ancora della fusoria , grande^ • si serba mento classico e un mìsera contento se buon sapergli grado. Tutto e ciò si faceva lieta del favore dal Danti mediceo "vore ^ non si dissipò né minore , alla ombra divenne peraltroche col cesco Fran- ^ a quellaCorte medesimeprerogative Ma glionori con la fama di possederlofece desiosi jJtri luoghi ^ Università forse dalle sue dottrme non cattredre di lui . istimavasi ben nova luce sue e la e le , dottrine di Bolognese provvedutafinche spandernon Egli dunque di mancare illustre imperciocché qud prìncipe il suoce^ore lo trattenne ca pacìfi- vi si recò vide dalle Professore i3i Matematica, ed di colà sciare anche che "cendo nurabilmente E re più da in quellacittàsempre la i dottissima soddis"zione comune ognuno al nostro qualifurono vicino noi lavori pubblici gioredell' altro fece che diremo primo luogo in del petizione a il volle nel perchè la nova Cardinal Faleotto ben che intitolò a magr vescovile seguireun lo e collocare Palagio{o) più agevolmentesi alla stessa del Laa^o, che grafia,e ohe j operatone j " , del peristilio prendessefece gua venti in Firenze costruita avea che ^ e con egliintra{H*ese, dei Ànemoscopio investigatore novo un . conoscer uopo y di sao quellenobili discipli^ di eglipossedevaa preferenza 9 di la*- omise inalterabili ms^rcliedel ed nove (i), ne vastissimo in ammendue sapere ne Astronomia E . oomr nella lin-* trattata gli fu familiare^di Anemo» quelPorporato medesimo (3i)« ed astro^ qui ebher fine i suoi matematici lavori i qualiaqche in Bologna doveano pu^ nomici additarlo come il piùclassicaoperatore di que'giomi re Né , , • nd Imperciocché (i) Pare, che oTe et leggevasi Juh* qui XI. vi fa fino dell* volume Primo esso An* che di MDLXX^* qui nabes eonsiderai eli' anno mentus seminai non melei nanquam pag« q5o« sotto pag. Bonoum Perusinus Bantes ohservat Filotof. e i585« Astrolabio Egnatìas ; Teolog. diresse iSjS.e iS'jù* ^ra f^iianni recasse forestieri scrive (a) di •»/ si Bollori jélidosst 49« Tempio petroniana magnifico • Ecclesiasies . 4. M. (3) .Anemascoprum «SyS. apud Pierantònio lume dell' Jean. Rossi Cat aldi uso e um ^nelV fabbrica Egnatii Daiitis Si • del fol. Bonon. italiano in tradusse edizione ec. da i578« prima to^ dell' Astrolabio ee« i3s di tratto in tratto ìiin' ampia orizsEonUletangente^ onde (i)"e meglio deter* solstÌ2|e gliequino^ (2) Aprì Ignazio solari riconofioere le declinazoni i minare così che . ^ più una diresse nel secolo XVU. quel Tempio in Meridiana nova una simo* (3),la qualepoi non toglierquei lavori d' Ignazio da ne medesimo strò cosi invida a " memoria ogni Cassini celd)re Astronomo facile via al nel secolo avvenne come scorso :, , de' dotti (4) dispiacere Egli sempre impegnato al maggiore incremento che additano in de' matematici studj come quelli la più certa all^ e ogni linea la più agevolevia non il senza • y ^ acquistodelle Arti quellapubblicacattedra con nuova in podie opera vastissima tavole (5) che dirò i Matematici non eanici ^ dir a ^ pubblicodiritto ridusse quellaScienza matematiche pertanto messe da questi suoi raccogliere la dimise pur se y di dimettere ^ di tosto rese Quanta . innanzi delle Scienza e ^ doveano non elementari continui ^ soli,ma travagli ^ i MecgliArtisti i Geografied i Geometri? Anzi gliIdraulici^ ubertosa non raccolse meglio quanta messe y ^ , eglistesso da (O Op. Òioroate de Petronio (3) tirata V ({) Lo Le Cassini 79. i655« anno dèdica pag* Linea di • S« 5. ìiiceron • Cataldi del della « d' uomini Memorie 16:5. i6i. Fubroni Tromhelli IV. la è Almagesto KiccioU (3) (5^ pag. Lelter«tl ne' svariatissimi camp e y qSi. cit. illustri VI. P* quei vasti Vitae Italorum apprendiamo diretta Scienze lo$na 1577. ^^^* al da una Dottar matemaliclie ec IV» QpS. y. lettera Ms$^ Cavalucei di ridotte a 174. del dolio Perugia tavole ce. . Bo« i34 tempi felici iie*qualile supreme veramente Trono dividevansi delle Arti! Ma primi giornidi i Metropoli furono il salma depose la ìmpercioochè ; Vìncendo nella architettura , oggi si ancora di coglierele spoglieonorate con le prosaj^a sua gloriede' dispendi né né il Vaticano vi ebbero sempre, domicilio Ignazioparte voi o sublime , delle dis{H^io per onorato altri che e j , e divisi a j di S. in come di sciagiira Pittori Douenico sempre una perugini di be eb- . a » £ rete crede- condizione sì concepisse nove sissime lumino- vidia oggetto di quellain- voi che partitiquando {)rjgiornimenare Pascoli della ria quali Ne sicuro le delizie amenissime delle Arti ? Oedete artefice meschino (0 Chiesa e queste per ei divenisse perturbaanche le , stesso.^ ne se a , studj va dimentica- diresuoni principali boria recasse circostanze che -^ quelleArti Signori^che egliinnalzato no di cui più abbellire sempre j lavori di novi con onde cure y rac« a emulando Principeintanto non grandipredecessori^ suoi e ^ che , sparì. ogni germe troppa rapidità Quel magnanimo ^ (i)^ già destinata fra noi vede lustre il- che doglia quellatomba fece innalzar il teneva oppresso più meno Ignazioal- ed , in parte Y altissima per ^temprare una corporea ma ^ scultura e , pittore e la quel- in da inaugurati malam^ite germano suo dimora sua , assai trista sventura delle Sdenm.j in favore aneora del cure d^li ei divienisse V tenere tisti gliAr- dovrebbero i pro- sola raccolti ? faaiiglia i4^. Descrizione Perugia • della i35 placidaombra onorata 'del Cavaliere à di Arpino oggi daglielissi beati sorgesse fra voi vi additerebbe Ignaziooome quegliche avendo esami* lavoro ed avendovi be^ nato un suo primo giovanile N6 e la se 9 , , riconosciuto ne 2e e ^ un felicedi assai liete speran* germe di frutta ubertose da j cpieirumile ed stato confuso fra i abbietto in cui giacevasi (juasi il lavorìcri del Vaticano tosto novi glicommise condusse Ignaziosi tuna ^ ^ lavori , , Arti aura quale non 1^ amore finché durerà trimento la , la disciplina di sotto e uu^ respirare a glorianovella di e j semj^id a presenta Gregorio che • j for« nova sofferìràde* la stima e l^ermettcteuditori eortesi (i) di che per le io vi ri* peta i pochisensi di uno scrittore del secolo scorso " alla circostanza dì quellasua candidamente proferiti presidenzamedesima (a) if Questo ingegnoso e . n» discreto padre^ 9» Dio^ formato yt Arti e Tante desime . 7» zioni in r* duto ff 7» parve in quel tempo de' esso a così e simile rare delle belle nelle professori le buone ei^no impegno indicare nella bene da mandato appunto alla cultura allo stradamento ed j , li me- disposi^ Io ho cre^ •...•• del Padre persona Danti chi debbe soprain* necessarie che sono qualità tendere qualunquepuU"lieamani"ttura inoH^ le a a a loggiato affinchè }" questa del gran ». non » l'intiera abilità minenza^ possiede (i) ogni Tafa (3) Op. persona Descrizione €it. Imnxi si che conosca , , ancorché del costituita in alta pre^ Palazzo Scorili dcHff di presiederee Vaticano PitluLaJI. " |t#. ii)S. i36 rt di governare, I» no 9» del buon i loro clielian* quelleingegnosemaestranze Y princij^ e al che disegno ne' fcHidaaientt loro essere , basta ceito non tal un , 9 iiaturalmaite quale buon gusto acquistato 9" io fanta^ capricciosa una meno il Pontificio Ma alla te dalla Augusta doveano in cui i Monarchi Cristiano j le loro riposerosempre similmente il primo edificio jnùmarav^lioso sempre del Mondo cure alla commìs^one lo per supreme Nel Giovanni Pittori sotto a a buon la termiùe delineare ornati tavole della antica eziandio (3) (f^ (i) negli avvenne nel «tesso (q) Lo lei fera cil. pitture anni il scrive cui se ed altri Di le nella Ghilini è 80. 79. fanno ,ia • Ciò parla egli Ne pag. eziandio Vescovo Monsig* Ercolani la quale è la 2!^4« del Ignazio lettere che sue fu già in «S*. Cano^ Marca : i586. si luoghi Istituzioni nelle Roma rìa Galle- altri lavorò suo Iconologia Radio che geografi- Y Architetta oggettiin questo occupata esso slima ne svariali , di dell' paretidella Italia sulle 1577. 78^ del e conducevano era , Lancellotti JRipa trattato inedita di coevo più il Cesare e , di op. ancora nicfie e ^ e , Taja menzione Pomaranci dipingeredi propriamano e Vaticana gli travagliare immediata direzione sua egli tempo , qóandci i e , che scuole di RaSaelIe delle eleganti grotteschi ma Ro- Si estese . medesimo • pertanto in cui ei si deliziava nel veder Udinese di lavori di novi compire stesso si ristet* Ignazionon quei lavori^sovenlemeodi Gregorioletificati^ e che presenza rendere • di semplicedirezione te dovea di onore )» niol« né , M lib. 107. da una Perugia i. in , un , codi e fi Perugia di • Dome ni ce di '37 4el Vatìcano medbamo Anzi (i) qaelPontefice . SD isdegnòdi occupare Ignazioin non gesta (HÙluminose lustre dato già astronomico tanto Di Pontificato. suo qualeavea sapere astronomici alui con desia-* ? vi come mestieri di era ed sperimenti le ta- a ^ del segnò una linea meridiana nella specola le di cui anche a dì nostri e superstite uopo Vaticano ^ j bentosto variazioni ci si faranno ve suo Jxion fine quelFardua a matematici e ^ il Romano del calendario Ignazioper megliocondurre impresa conobbe da prima novi del eccupato essere importante riforma ed ^ meglio di lui^ "vastissime prove potea sue i fasti dell' il" onorano fiittichi tante , delle una di tutti i Paesi Cristiani nella tanto Astronomi ta che ^ stcs^ ccmoscere ricerche di dotto scrittore vivente Prospettiva nelle Ignazio scrive (i) £o su^ merce no* (a). Regole due della ec. Serassi (2) Giornale di Milano Febrajo 1817. pag. 357. de Letterati lY. Vita Vlel Mazzoni pagina So. Giornale Gregorio la ri/orma del formata per cosi si sottoscrive : Ego relazione Nella 17* Congregazione Danti il anche ord. Dantes ihero. to s e Vescovo di Ignazio nella schiarimenti al Ignatius MaCrucis esiste nella compilate da di Vescovo M. amico Casa^ Mon^ Biton^^ Jircnti travagliata Meridiana da . Specola dal dotto Della Savona fiziato. Vaticano 1819. debbo la notizia la Memorie Cosentino Parisio Flaminia signor di , Frat. Exaltationis inedita delazione collezione nella fcsto Calendario Bononiens. Gyinnas. die dalla XIII. a almo perusin. Questa nattensee in Praedicat. Professor i58o# A». presentata Ch. , del Sig. Gazzetta Faticano Jb. di Don Roma attendiamo novi , Filippo N. Gilii 4^. 18. Hene^ bre Novem- i3d Una ricompensasi anche in alla evenlualkà di sdanratissima alla dura ne ^ necessità ben Fu profondo te fu Apostolica ^ il rimunerato con e caprìccio^ alla tea rimunerato Io fu con quanto una dì nostri si mantiene i novi con elementi anche istromenti al novi si (i) impegno Ignazio Venezia 17 58. novembre alle due (!") JVe* venzione in la prospettiva volume si Egli fu del i583. Regole di • suo IF* delle dice che dichiarato e lo dellar nel vani gio- solo ma- anche che fu del Serassi dice novo opere per^ amico di esso di di Prospettiva jilatri de» ec« stessa istromento Ve^ nella medesimo t e Darite Ignazity fu Vescovo ali* opera Comenti un i ventando di essi in- avvenisse Vita nire sovve- , . suoi fuori trattenevan- ancora Mazzoni citata malamente Asti ciò Jacopo 33 4« J^el 1, iti scovo celebre Veggasene , Vghelli dica del che credere può a bisogniora quegliArtisti^ che ora , neficio be- a che qualean- cure miglic^euso , (a) sue loro nei la di* cui di* in cui , pò- riputazionedi buona in elle nel tirocinio delle Arti j nel (i)^ alla istante medesimo elementare; così dirigevale scritto ed stato ^ via di stampe un' opera nolnlissima a si bendntico suo dar a disegno preparavasi delle Arti del di guiderdonedegno un della chiesa di Alatrì gnitàfu innalzato neir per non , né Prelato chiaro discernimento esser e più opportuno migliore Mitra; imperciocchéGr^orio il pietà: sua alla cor« servigio suo con sapiente proprioal ^ sor-^ conforti il Letterato senza . Monarca • ei vasi abbandonato te tioibò Creck* tanto ii privo ne fosse 7 Non già o Signori: lascia-* quei giornil'Artista industrioso non voi che te doTca addita per V in^ disegnare teriaj sdeGeanismo aeratati cammitiavaiio che perciò e ragipne^^ poteeinaarrestarsi di me prividel . ope]i:a|ie Espone Igiiam pertanto • tiya^ praticadel celebre Architetto Dì Virola (i) lora questo tiva precetti sempre gnipri se j ristrettezza di assai augusti pochi esempi voi potreste riconoscerlo o Si* perfetti^ di leggieri prendestea svolgere quellesue di e^posiziopi le qualialla profondità dottrine ac« " buona copfHano re che ! ooicchè se ? o se ne sicurarvi Ber ne Le situa^ni Regole da Barozzi per ^ La della Ma i suoi pco^ttica^ egline non Comenti i53« Quetff, • quetV opera . . le come di ce* Mès« foh II. 585* Fanianini ai Zeno IIL i as^ posso solo ripetervi con scris^ travaglisven* prospettita pratica Vignola a' averebbe che edizioni prefazione imper* ^ j di vedere svariate. posso il Zannetti altre ventura Y altra interessantissima par-* Bibliograf,Architet. ricordano (a) (3) scrìsse andiedero due i583, ComoUi buona del tutto vane sul modo Signori^e o Jacopo Boma pronto opera*» un smarriti? Questo è di che turatamente (1) stessa corpiin i mente erano pubblicodiritto inse* inoltrato fin dove, faceva egli stesso prevenne dell' opera ad jHaciutoalla così le speranze ne ci iàtto di te Fosse • facilità di dire^ è guidano tosto egliquel lavoro avesse sperare vi ^ sicuro e nel maniera che gnamentì da la pro^t-^ fra le aridità di troj^ fra la e " non e quando travaglio^ novo rimaneva ancora Barozzà Jacopo quanto vantaggiopotè rendersi al-^ • suo al* con prime due regoledella prospet-» le dotti ComenU cuni cautame in- o , Iu« ed JEckurd i4o ScÌ€»i2e e le Atti si serbano che vedere a seggette soventeifieiite tro{T()0 sono gliscritti de' trìsiti e quelli , decotti Che Ignaadopoi se copiadi libri ci come tria per Pontificio oracolo (i) non j di commisidone disegnidelle Fontana bocche ditava di ricondurre Ed que' air vecchi di quellosciauratissimo loro quanto p^ " decorasùotie di nova un' die difficile^ pressoché cizìo $e e medesimo anzi Da \ìh. 11. una, N. (3) Ifella delle dir a Artista (atti meglio inedite di tanto eser* riconoscesse , leitere di • riputazione^non y (f) ni di sì alta servire come Era (3). essa metteva per- in pittura trasportati onde j ne imperciocché rovine nella Galleria del Vaticano una le relaaoni assai bene Gregorioli avea di me- j ^ per commissione die j alla vecchia ed antico uso varissimi edificj la situazione Giovanni de' sudditi suoi giornidi dei formare a del porto claudio Ignazioconosceva • di si occupava illustre per bene primiera forma testimonianze sue operazioniche compiva alle antiche Cesare dalle Gregoriostesso nove quel Pontefice della Pa^ fu allpra probabilmente quando per (3).E medesime che meno da manifestategli " inediti monumenti da giovascoprire gior mag- distratto probabilmente fu ne somministrò ci non y incombenze nove smarriti. miseramente vanno di non per isperiùcien- JHosig.Ertola^ 373. stessa delle opera •petti?a ec. (3) iVò/a antecedente • dae Regole della prò- l43 e pro"tevole giovaniartistila lodevole^ dissuaderne ai (i). imitazione ianoltre Biografi dei suoi Qualcuno ticò dimen- non cessore glionori olle ad Ignaziocompartirvolle il sucdi Gregorio (pi) come a quegliche a suoi giorniassai pochipariavea neir eseguirprontamente, , e i matematici il Pontefice Sisto neir innalzò Fontana r d^elisco , se Pontefice stesso; ed i " biofip,il Ghillini scrittore più Frattanto d^ympo vagli ^ pose e aempre Domenico Vaticano dd dire ;» , 9egnas- Solstizi pdf ordino ì} Pàsóoli mentre p vano gliveni- ciroostansi di opera amplissimoforo quellogliEquino4 in T con canici mec- pressodièdivi* già nel dròo dì Nerone fu che Sono • IgnazioaJla gli scrittori peraltrose che che s addossati sovent^Kiente i , gliidraulici e , , si lavori felicità gli astronomici molta con come del ne rimane dub- veodiio Io aflferma a « tra^ letterarf jsuot airinpremonta de'booni studjdiretti, termine poir illustrare in quindipubblicare e j^ istampam) novo matematico il^roaiento per togliere misura^ e da qualnuqqesituazione sì nelle qualnnqiie celesti^ come nelle terrestri cose gini inventato (3) ^ |pà da latino Or* • dirò Lodai finora nel Danti , nalistadell'Qtdine (i) F'eggaf^siÌ€ (o) Péueaii • tino (5) Trattato Orsini con (4) Jiiamàr^ hii§r€ Pittori del (4) suo ciMe i conienti BiUiotb* Anr non in- • Latino ec. doMo • Perugini Radio nn Matematico un " con S. inTentato Homa Donùnica» dal i5S6« Si0«Lft^ i43 ferìore al Teodosio Tripolitano che Architetto Euclide ad ì meriti trastare propr); altezza di fama di stima e ^ potea dovrei mostrarvelo ora e giugnesse stero ; che più fede se non neir di altro modo ^ te può il qualepienamenal compi-^ eroda come vi esser non e ^ di vaste mento questi a . sia non persuaso mini** "vellassi uomo chi mai Intanto pio esem- lo additerei per ve y se T con importante vescovil ragionamentiprescrìttaio come quale a lo vietasse la brevità me con* le eccle-^ per siastichedottrine^e per i precetti^a cui accrebbe un' ed ^ Vitruvio e , ^ Geometra un , ^ intraprese allo scrìvere di cof»osie ^ dasaci hbrì ^ di buona e rarità a dì nostri tutti notati cattedra ^y al sollecito impegno di pubblica alle assidue ciire di ministero vi non in Ignazioun abisognasse ta già circoscritto ^ o signori; da sua (i)^ nostri che di recente giovani f (t) Un'assai vedovasi di vi* fu non co- che età Deposeéglipsr^ i586* meritevole Niun fiore sulla se insegnaqual fos- avello andiede in • sì di Bramate rosissimi valo- in tela d' altra volta nella nobil dei j campionidelle Arti voi dunque quelleorme seguite bel ritratto canza dimenti- quellidegli Alberti di altri e si a|^na altrimenti che Vannucci^ antica che j così r onorato non anno il crederete? Pure si sparse e lustro. spoglienelF corone. tomba lungo stadio 3 gli scarsissimi giornidi Ignazionon e le mortali di mille santissimo nèstore! anni 7 Pure giunseroa compiereil.decimo tanto nalment fi- e ^ casa Ignazio con gloriose ^ iscrìzion* de'SiggtConttAnsid^i. i44 felicemente Ignazio da già tracciate un' rendergli . dovuto omaggio come e cittadino a ad come e tista Ar- , dottissimo? tomba r se ben che supplire cosi al^ additasse alla più e Y lui di ing^no anmiirazione difetto di tarda ? posterità desta vi onorata al* T se ^ tissimo sapere suo affètto ed in da voi sapienti alle destinato già vi virtudi sue giorno questo j per le e stima ispirano , Magistrati da e glorie vostre lui a sacro bello si Moderatori dai e e sagaci meritati premj " ^ riera r caldi sempre che onore imitarlo di proponetevi voi di e nell' seguirlo mente di e retribuirete onorata car* Sarà questo cuore. alla alla ^ma sua sua " dimentica tomba a j Patria di che da^ sublimi gli questa ii^egni diede i avventuro^ssima nostra mai sempre natali ed fecon* madre le ood aumenterete j glorie di questa proferirne ed che Accademia medeàma^ ascoltarne gli encom) le vol- oggi onde a , stessi e additare gloriosa ;; un nuovo campo di calda emulazione voi INEDITE LETTERE SCRITTE ALL' DECADE Opcsc. Voi» II. AUTORE U. "» i47 GAETANO MONSIG. DI MARINI (i) L la che ringraziodel llbrto^ le Iscrizioni da lei fatte per vedute ma ancora , die gustate anclìe in Francia fredi so Specimen schede» Gradirò il Tibi il Poleni preparòper nella Barberina poco del che Tomo i. lasciò testo che ci porta se presa massima* " de ci die- tutte non lo collazionò esattamente le carte ncut si sue , che meno sepolte . io ,. non ho giacciono Della Indi'- alcun' la dal^ qualene che Nella to tut- ma si occupi ro/. I. Fag. versione Baldassare e j • della ora vita del lui trovo le famoso seguenti 193, italiana Orsini pubblicatain Perugia Rer Fea » da volessi y Di CapitanoMalatesta Baglioni. (i) Vedi n^ quellaFamiglianel tempo della è però fatta una edizione nova pubblica ; se n con qualche^giuntadall' Ab. Godo che ogni volta aveva fu rubato di Tolta plare esem- nella Biblioteca Albani tutti stavano e j y (a) n« eglimolte massime ^ della prilla Albani cazione il che cui Gasinese la stampa Dell' Audi- • Frontino^ (2) V Olstenio : , gratulor . (s/c) per dal bel Codice mente ho non applauditee state essere qualchemigliorlezione VII. ch^ Pio abbiamo non il secondo mai se eie. so fiiToriscecoU mi i8e5. con %. intrappresaper non troppa la prima felicità » e nell' Archivio notizie de' Monaldensi Monaldesca a della S. Venanzio Dioc. di la Gttà date Ascanio da i5a8. Feb. II. 3. Settembre da il volere i6. Settem. delli difensor di del detto Firenze camerali nel perugino nella Vaticana Città V avrebbe di acquistate demente tanta XV. Con danno della (0 di mi Lanzi nostro sua nulla Questa es^a ^ Mataransie • ho che Storia iie ella a ha persone letteraria del vorrei non ta trova- importerebbe grain- scritte essendo j ^ sec. differisse la delle Iscrizioni volumi pubPerugine . in sempre Oraxìone abbiamo rendite orazione una lettere inedite tiene salute le nella deglialtri alcune Podiani se distrazioni tante blicaidone « : sono parte hanno è chiamato , Maturanzio fossero stampate che n (i) costui motuproprio un in cui anno de' donata abban- . del Perusiae lunga delU le cagione del- per , laudibus Secret. suo descrizione Si ha Del il colla gli si e , Papa degli altra un egli non di SS. al manda ed Firenze che e hanno non Malat esposta la j za ter- VII. Qem. ma ^ Imperiali già a ^ , afiari di i53o. senza rito ma- de' Monaldensi. tra Malatesta e , pericolia' qualiera armi Monaldo a Perugia,cui trattare a IX. originaledel carta , dati Orvieto, articoli convenuti gU Penigia una dì Bonif. generazioneda Si hanno Baglionisuo Castelli,Ripalvelie, GoUelungo de' il Vicariato al e ^ e confermò i5i3. X. nel Leone . pena parlato Roma ; in si trova noi grande perchè in due medestmi è morto codici nella mo te- V Ab. perugiDi vita del » tSo cbe rivista rimandai coretto e nell'.ordinario colà , percbe stanspatore» affretta a pubblicarlo Lo scaduto . di presentareY intero glié a Card* Borgiaprima tirare non cuore molte Y abbiano di di in sol volume un c^ni spesa ìo contiene dichiara- una " ed sistema V ia formole slesse sua di^jsertazioiie (2) non gestire la persona d' Italia ^ ha di e * (r) Qur di gio xeziff ^"gg^o pari* e (a) Sulla éellc df etrusca nelle civile Firen. cosi ntì dottissima che lodarla dall» e • io Perugia, Fu da prima Memorie poi per nella primi uomini ciò di' ella la mode-- sua TfìUtrtBzione villa difesa del Ugolioi alia edizione Sag.« suo* pubblicata servire nuova Se . prima per secondare 9ii» quasicon , Qddi 1799. ec» fiprodotta disser Toscauìca umetta Lingua letteraria àat * i^el Muse» Del che Ekiropa provata ap- subito^ ella può così soserittore de^ un poi Qd» fri una pas6" di esce degna , detto di iopra cui ella si con di- una vedrà La qpera che fran- quell' opusco- , di tutta una altri corrispondenti del tempo da tutt'i primi .Antiqu^r} le di più dispiacerà chè per- bassorilievo del mio qualchepupto assai condudente f^ le non speciedi compendio una mezzo procacciadi Firenze del spiegazione oltre la ;àofie di il Spero che . forse e farle perveniread recherà Le lei per a carlo cer- distribuito. qualiè trasmessa ; ci ami- miei bisogno di senza Firenze di preghiera . di sarà di amico c^piacon perchèi j del Giornale ne' queste copie mio un parta da copiea parte ne' tr^omì Una che opuscoloal Sig. Venezia (i). Ne fò in Ve- Storia del suo i8'i4« 182 5. dettai Patera prinaa volume etrufsca di del Museo questi opuscoli» Oddi i5t quelk Véi'écoiidiache tttei.ié ))erchènoil il novo ^[iecidsó j lo derca U ispira le SM, età é il mirabile ^ tàtiitàdi Certi itigegiii sU« ne^paesi de^ qiiali etnisclii l'està àncot qual-» perficiali ^ che intitila^tite k pasca ohe seme non nel ture di Voci i U digiiìtà della Nazione Questitìpoù^otìó " delk Vere» pochiiiiodei'ni/ discordifra se di falsi apposti picnissiirii qualiè che i antichissimi é che trià nelle Storiai i Vasi i e ^ deÌ)oltMtiget'» di éi^iìU j j[»ehi il ; etriìsciii sieno. monumenti anteriori alle l!oloniégrécfié iti ttalìa^ sì stabilirodtfiti tìoi 'Winckelnìaiitì " secondo Sicilia SoOi àtini incirc£ldopo Omem io pi^ falsode^ e tìa (jdestd i equivoco è nato ^ clié i Vasi campani sieri òreduti etruschi^che le loro pitturesi credessero etnische ^ le Arti del anche che disegddsi sognassero giiintea in fitrùriaprima perfe2Ìoiié che batto iti più luoghi dell^operai e stesso veroj e verità rinto Presa * j Hamilton Gav. t 4 . 4 4 " lo abbia confermato sempre è feconda ilove E! ben Veduto innan- autenticarlo errore è un da a mettersi U sistema . labe- chi pia vi daritniinà pitisi aVViluj^ che comincia lei la strada delk verità da che j lo ragio** nuove andaiidd ragionionde di scoperte V / i ahbià con cosilele dà parolache Continui é troverà fisi ^ La giudiziodel toh leiche rallegro mi ni ciò il a lo cotà^ 4 accludo aiicfae in» quest^opuscolo^Le novamenteini torno erróre edormé questo Grecia m • al non pubblico, antico va sempre avrà a tenieTe di,miUa . perdendo perchè faì|^| iSa il perché vero acquistasempre novo scriveva «ome de' Guamaoci Gorì de^ j e , Oqo"ìo Boni vierità ; è il dovere ridotta è buon credente letta la mia difesa scemeranno disingannato; ella già di pentirsi Nel e ; questi ancora forse deir a e scelto avere intelletto dopo e4 ella ; non partitoche un primi luminari deUe dopo averla commendata resto . temeva ottogenario approvato da' i»one Sig, ^ qualche suo potià mai un' a , son celebre quali il il secolo ormai : fra , sopra biti du- vi ancora essa quali' antiquaria peripateticaeh' e Ncm sistema In cortonese. della partigiani Cav. del mio . dell' Accademia de' di altri tali anti- e ^ molto persuaso stato disgu- ^ ,. quai Tirabosclii Giv. Tottimo me a Io le scriva . drà ve- profes- no^ra per la te par- lascerò di fare il medesimo non , anche la per r amico ma parte del ed io Ella in alcuno j eh' è qudla incantato sono ne ^ vo cuore nel mio che quando affare ha fbr« lo tro* la conosciuta . baronata dell' emolo j che cose mai la soverchieria nell' dissi ; la non scrivere ; la temerità imputarmi inciviltà nd nell' abusare del modo di (i) mio di tutto questo procedere a scapito;il principio eh' e una invidia inveterata e pel mio impiego.^e de' suoi contestatami da più d' uno : cosa per l'opera amici . per la Dopo equità (i) Perchè mento sulla ciò ella ^ V di smentire Av. col fatto chi si vantò Coltellini Iscrizione di dlfìicollà di dichiararsi ha non s« diresse Manno , le dottrine dal Lanzi nome suo esposte ove a noi il sì vollero nel suo suo d' co* battere com- Saggio. iS3 pamale de^suoi averla suo un t:ito più amico vero Tutto ; mallrat, merito suo si lodata avea nato cuore un s'ella dice ch^è e fatto per j della mia contenta , della che sua per così dire sono^ scrissero sulle che Degli Autori Ae' screditato ogni ci mostra . io le dico soverchiato chi sopra da volte r amicìzia , , torto a prenderle partìdi di sogni qualim' interroga parmi etrusche cose , fatto abbia che superbo* ^ I due convenientissimo . fei nelle osservazhrri e j lettere Gualfohdiane , fa nelte ultime come tessute di nome sparse di buffonate far celia al per che i dati Ma aveano . n' ebbe anche Bonarroti e quelle in giuoco, mente manifesta- e Gori credulo letterato sconclusionato eh' un di Firenze Meno il Lami iscrisse per noti ove il Maf- più filosofisono letterarie dizio giu- un j il trastullo era pochi eran il Mazzochi non compariscesubito delle favole dì poco sapevasidi 'nnmenti eh' ella in altre opere più L' Italia nel 1700. . j e La verità era pata occu- cita . Ànnio; greco si non leggeval'etrusco; latino antico;l'età de'ma- avea conoscevasì;la Peripatetica non il criterio in ogni di genere trovar tutto in tanto più numero lettere que' primi : anni di assiomi com' ? cer che j esser doUDramo e sicuri che glior mi- tanto e di questilumi profittare il secolo ci farà biamo ab- ^ , possiamo sibile pos- era Noi ti guasta frutto del secolo in "ìui viviamo criterio ./ quali i , ammirò il sotto noi j ed , giustizia . Circa sn la le ptera lio , fogliedella piacereche corona: abbia lumi sieguaquesti e ^ gliori minon i54 consultar libri ch^ ciò che io le scrissiseii2a a t)en$i io forse altri ha in questo luogo né aveva non ^ produrre la ()aterahorgìaual non Ho pilianalogaper illustrarela Parca bene Fa cosa che il di trovare io solito.a studiare fé; Miran supplisce i^zioni , è dalla caccia ^ può prepara non re non la morte se anche j tutto non ^ione ? V. urnaÈ il mio TU. in atto di che il nome « ri^ può esser che Altea é d^ narrazione seguirequalchealtra tradii pag. i83. Mi scartai;ed Strozzi divisa brudare il tizzone Chi moribondo figlio « te men- questa^Avrà di ve* Meleagro in dmadell^ replicata Altea stessa è in Venne la favola y sistere al Homo oggettodi vendica-* de'Fratelli? la posposizbne Che V artista più gtuppi^ e la cùt-^ le grossezze; la Vendetta e destinata potè nell'urna le e quellodel alla corrispoudesìse non legge VeìV toma peccatoche manchi Altea ? ma ^ " j , data secondo primo quando cominciarono suoi Zii perchènon essere soluzione una V indice che ^ un Meleagro e i quelloun fratello di ira Igino quellaguasta c|ngra^ in espresso dall'artefice è il momento torno del aggiunte d' Altea Care^^to Se e Vegga * prima " quelladel Sig«Ak Visconti ^ adottai e senz^altra ritrattai la mia vero opinioneche leggevaNuicui in anch^ « mira e vi è a piacerdi dirle ^ che il « e sa in fine in atto di y diceva che asH lo ^ ? Certamente sia qui replicato' Meleagronon che àede^ o sia pel dolore d per la raa^ queiruomo stesso lattia è molto ha in mano abbandonato può essere un della perisdua ; bastona da quel infermo che in si sostìeiie; cut mento Altea in unità che è gli antichi Favola di Leda mio Littà di Milano^ pensamento Ho cioè col quando sarà opera la difesa per per S non Borgia che dato novo bero conobcentra* esprimendo la il Gpreggionella in quelladi cembalo un ciò basta e Mar- presso i Sir abUa impressaprima settimana una e di cui . qual il è Sig«Zoe^ ingiùriaa Farà una tono m ; di la bene che « se ne tirin le eòp ie^ lo riverisca Me anche con nortiinato lingua ett*usca ancora. impzienza l' scrive il cui mi in dissertazione sua scoperta felicissima ; alla verur ^ persuasionesul valore della sua Ita* in ora . scrìtto appetto L^ ho sia fare senza gli manderà se per fu V che e pure ci/ ella carteggi col gliobelischi su . . rarissimo uomo uno Vaticane anche ciò che le ho dilazionare di pur « j vicinanza pieni non cui a e son ; ^ tutti le confermo tanta il.primi che più dotto antiquario gli conosco : tr0H" ne Apostolo ; Se piacersomma , no ha stanze dipintanel coperchiodi gnori non artefici ; tela / ed in seppi acquietar* non poiché i maripi " clie tentativo un composbsioneche di S. Pietro liberazione M della dote essere potrebb' essere Rafibelle nelle vennero E" Ma nelle patere questo una tutti e; la durezza esempj; ma dirà sia può il netessitas e. , di amichevolezza ^ queste congetture di tali Ila ; Tatto alla Parca pentita u$a /ixtum ^ «ni ga può sigùificsare quel mo^ vien dettp delJb morte ammollirne per chiodo cl^ aj^nto làoinento Si il a mia lettera Sig* Carola veramente e ** ^ scoprendo i56 latibe grechele e illusione Quale la per stizza deride sul canta per il fa vedere etrusco lettera neir alfabeto tutte r altre ) ebbe però sentore di la Patera la npn nel Minerva principio que-* confrontò nell' etrusco^? secondo Tomo Perseo con la F alfabeto cui con conoscesse e ; al conoscendo ( greco ove metto compose non di sigma intorno per quando qual meravigliase ; qui ma risalendo conosciuto Gori i versi . . i-jSo.fu ignoto al ^ Io torto suo d' evidenza questa scoperta Il M sta : morde mi calascione suo di abbatterla anche questionein punto al raccomando essa^ j più finge/più di 1 le "* qtiesta lettera nella disertazione di minaccia Dryden ebraiche credevano si quantidotti Pseudotagetemi (i). Lo e di e y qualch'esempio desinensse che N' spiegando spiegòM S per inversum . Rispettoalle e due A o N^ ov' è , talora r lucerne è miscugliodi traversa senza complicata e , con M ^ essendovi essere Ficjwi non : Uejm , KJFortuna/; che latine muto opinione:due il D. D. secondo Sorti si veggono alle Sorti prenestine Pag. Yeggasi 43, il V : no ci dea- quel Foiciui altra ertuNF in Eug. singolare^ però dì spessissimo riconosceano nelle in una Deità il dialetto delle Tav. esempj mancano di antichi che CO Fisjwi o talora è finale di : ne plurale V tere let- , se mal non piiùFortune medaglie mi , ricordo^ come più alludenti romane , . primo volume di questi opuscoli i58 oliitàpiù affettata , ultimamente abbattuta sono ceUi del ùiodernissimo e in altro che di aensQ nel leggeranche a à in iscrizioni non che più basso. mai trova Mor- MonumenUan che sepolcro Ma ÌSi perder serve « tempo! Molti Baglioni Il . l*dgioneHo , di il è Sig. Conte Sig. Orsini o ; .perchèè attempato Nel resto ella di urne vedutjs centinaja etnische; e ha . ordine ({uelV forse due o una carissimo convertita forse suo sarebbe molto colonne saluti al ossequ)e le ho non 4:he in trovate ros^issime di Volterra urne le tutte , sono di 4i altro ordine perciòil mio Invidio , (i)o corintio greco misto ^ che censore . Cortona ipuoyersi di YÌcina 0 f grecie lambiccarsi sen^a latini; e che si co' eUssid sono articolo della carissima, $ua cordialissimamente e torni « III Udine Una svista obbligaa ji . (i) Veggaai Tàmpio MarU la morte ìl.noflro in Todi di Esame pqf. 1 4* AprileiSoo, nell'ultima lettera mi scriverle nbvamente Strozaù contenesse di che commisi ^ ? • dichiararmele Roma di sessant'anni vuol tiionfare \ abbracci per veder talora senza y il cervello vedute ad cgai risposto Ho resta le con in campo, esce anche né e Supposiche V urna Meleagro^quandoom* sulle ioi« testimonianze « seg* dtl a ì5o Itene solamente tizzone fatale tempo mi scambio a la dal Sig,Zoega Nel resto gruppiè piìl to errore e lei di scusa; le abbia dato ne del d' angu« stretto prego non la divisione di contestata stessa una il bruciamento luogo descrizione esat* avea , di villa Stronzi ^ piùche fatta ; più ch'ella ; tanto é ^ è la svista che venne il mio sperandoche caccia Qqesta , stie di la «uà non ma una stessa solo dal marmo jmù altri da predet* questo di con , istoriain in ogni grup» persona ricomparisce bas« in un pò Gli Artefiqilo han fatto singolarmente SoriUevo eh' ella può vedere nel Canon* Martini descrittor , » della Primaziale di Pisa ma un in villaPanfili Vi è , cavallo4 e v' è anche in Ro- e che parte con Giovane un lasciaa0Qtta / una sedente donna nell' urna giovaneìstessoricomparisce zo Ve a cacciatori in pu »* è Albani in replica di uccidere Villa Pinciana , soggettodì nella stamparla una il e istessa inmez* cignale un , vi fu in Villa e più copiosaper quanto prmi Ab. BaSei pr volea atto ; j e dall' presa disertazione So che , continuazione di Winckelmann ; essendfo oqui posso accertarmele, non non pera (i) H Martini Io crede Méleagroise mal mi ricordo ; ma io nella Pesprizione della Galleria di ma tal non • Firenze vo edita nel in vigordall'urna Medicea Ippolito (0 Fra coniinnaaione ooo Gionrjale pisano nel vi 9ia« le dissertazioni ai Monnmanti 1']^%lo j ove prò- il Gio^ del ìlaffel clie servono inediti di Winckelmami di , parf xGo un in figurato è vane lato dell' urna uà sacrificioa Diana Vi altre sono avea Ippolito come ^ che urne posizbne predettanella in jna il resto tutto tal vedesi in funerale e Cignale; no han- non Ata- , Ercole talora)varj cacciatori ^ Panfilj ; e nel coperchiovi Meleagro spiegatoda Winckelmaun:e Villa altra pur un del com* comparisceMeleagro ove palazzoLanccUotli è in pure n; di colla convengono sola uccisione y ed di fare costume. per differiscono,^ e queste che la sola caccia lanta ( i Dioscuri in atto e piccola j piccolain Villa : il ha tal Dioscu- senza Panfilj Villa e , Borghesi . altra In \ù di Borghesiè espresslala di Villa urna Meleagro; egligiacein giù : gli è in fiG : gli ultimi spiriti presso in vicinanza un' uomo si sostiene il viso un' elmo Simil . j una coperto dal in atto donna sso sopra letto lei un' altra pur in segno le mani terra ; in composizionema del può vederla ne' marmi composizionemi fece equivocoquando ove Figlio ; è certo e per bene credo dolore di comunicarle « mesta : di duolo un cane Doni è , più Questa « scrissi: pareu- quellache ch^ ella si si uccise Rileggendola sua impugna il Lami qua^ £trurìà Altea essere almeno raccor- Strozzi ciò eh' è ne' marmi fosse in Villa Poniani \ mez- più piena istruttiva domi. che di braccato che con mor- a * assi^ pentìdel correzione carissima abbia ho to credu- dell' ultima notato detto che to, fat- mal Queste notizie ho al mia. eh' Ama Appettoil degno Opusculoper vedere fu ove ella in il i6i abbia ciò assento Lami 'dice 229. che poichénelle ; forse dal Gualfondiane Ama faune pag. il presero me no- que'popoliche fondarono la città d' Arna nelF i qalifurou prcbabilmentecolonia di quei Umbria j nella Etrtirìa che che vuole e ordina ^ distorca Àrnaham io credo il mio T« che eglipensa ogni F antico si testa di óMih . del fiume nome • Ivi anche p. a8o. Nome ro fie- questa è quasiad Arnam^ e ; essere IL ; scrittore veramente comanda com' pensare è Ad Etnisca che per ne opinio- Monsig.Guarnac- ^ y £' . j farebbe si facilmente non abitavano ciò che dubbiezza propostacon ci .piùintcriore Vegga 1' Arne accenno di che poi si disser Tirreni) Tessaglia (patria de'Pelasghi e parmi molto piiiverisimile dedurlo \ TEtruria, e istoria dice che ninna vi innanzi vennero vorrei Umbria, che de' nostri studi i quali in antico Ma . d' istoria ? Questa memoria una noi ma dagliEbrei, vi venissero ogni ci provassero che tarono abi- da loro che volta fecero , gli.Archìsinag(^hi noi e iranno in eterno . Vi ho hì molto altri popoli; e ci'edo erano meglio istrui-- eh' vogliasignificare d^ferisseroallaFilosofìa stoica^ che .a) fatp: pa che^r^e questa espressione notata di destini gli Etruschi in materia ti che anche e anche fosse la dominante Opusc, Vol. n. a me in sembra Etruria. che tutto es- duce ri- la Setta stoi* T. II, p. Il 5Q7* i6a Che tera rÀugure(i) tenti lo credo non mai di e ; il Passeri gionamento contro ogni sorta d'errori^e a cui ora di errori. ogni sorta o ci fu penseràmolto . e lasua salute^ e lei inquieterà del Giornale tomo suo e e^tare^ senza i suoi Sig.Conte comandi^ nu di petulantecome mai già "ttì no Ra« ivi convince crede Pasqualip^ vedrà a 1750.nel nel che- sarà non che opere npn eglinon resto all'amabile de' miei prego Nel Sig.Cardinale Al • La , al Scrivo meco che una ampollosotitolo stampò un xxm, molte ci ha minacciate : si vedranno non spiegatonedella pa« una mi ami ossequj Ella di guar- • còme • io lei • IV. Udine dal Comincio gratitudine per amici e , Gomiato non so tanto come chi è il celebre cui Io riscuote da é ciò ^ delle professore Sig.Ab. (a) reiii en« quest'onore;ma le gli stud)del- che più mi consola anche lingueorientali siccome è y Lettore in il Padova , Coltellini Lei. ti dot- graditoed chi coltiva Assemanni comunicatomi giudìzio (1) L' At« merita non di sentimento a' miei l'opuscolo trasmesso (a). Esso Luglio1800. vero averlo ella medesima lingue antiche da con ringraziarla aver per 33. IL di Wota da un comune amico ^ Cortona (a) • non i63 daglialtri riferitial discorda forse tutti. Se 1' A.G. so.vérchiamii ; potrò produrre nuovi paroìila al rissima piii via che pubblico; mera lo conosce nàcci ; Gori ho cita il 1791.6 V vedere fa benché questo ? Perchè Lettera che avèa ^ non Avrò fa nella rabbinico ; è , cangiamento è Dissertazio* che que'morti mi e sì a nomini nuova 'mi "i) Accademico sua Che ivi pugnale:basta e ntsc da V cavare Ar. più da contro è gli stecco uno • eh' ella, cannonamento dissertazione Curio è del dubbio si vuole ove che rallegrò tar spu- le prove prendon soluj^bne che necessario il più . piaceredi leggereil e ade* il Passeri vivo comincia non ? La sprezzati ; al , lei dii^etta invidia accieca occhi e , a io rinunàa sistema ? Perchè si muta che Da speciedi apoteosi e ancor ancora il . a , r al Lami di questo una graziea Diò^ , che del Guar- , che j , stessa sua ebraico leggereil preamboloalla per da discor- Cavaliere un nell' etrusco epoca ombra fann veleno coloro G. nella veggo il Gori Oracoli : umiliante il Passeri ; derise anche acremente come basta me nella Lj adesione pienissima vulcanica^ gli udito da . rìsce al Guarnacci contro ho qualcheascendente j non Si V A. contrario al sistema Fu più • ; moistrò Lami L' che questioneoscu- . fondo a difensori ; una invidia mera • impugnò preso in di tentare novamente la via insieme e invidia per incoerenza ne concludente chi scrive per verso vorrà (i) glisupera 3Ì. ; anssi n. il sistema questa imprèsa co* CoUtellini • i64 tDÌXÈci la vera al sistema il funerale si dirà non vita ; si dirà al più Se seri* m^ che Io abhia nato tor- che non contento del* anche celebrargli , con^erarsi Ansidejanapuò hsL gemma , chiamavano i Latini i vendiali. no- fra le sculture ultima ; certamente pietra o prima o ordine: vecchio j voluto ha prìm'essequie in G. . nuovamente in L' A. tema • già fatto ha le carriera militare. Non sua fuor d' questo lavoro scalptura, più analogo alla scultura.che a tutti gli altri. le sarà difficile aver Non disegnodel Marte di Galleria (i) indirizzandosi al Sig.Adamo Fahroni noed e in tissimo Perugia ^ di convenienza di Marte piena uomo , cognizionimolto che è statuetta portino V essere di lavoro tosca- vestito di torace più belli; è ha nella destra j se ^ mal stringeanche cui d' Italia j credo; non Uoa (0 ed una un patinasmeraldina che ; la più io vedessi ne' con- netti gabi- pagata dal G. D. LeopoldoZecchini Si X'^80. circa il ricordo to sotclipeoargolico è oonservatissi: giavellotto di Marte sidci'abiiestatuetta coperto di galea ^ un di bella coperto \ mi non patera ; nel braccio sinistro ha mò di e ; ^essa . de' nioo H custode un di di qud antiquaria in più estese di onestà e j custode e disse trovata nell'AgroPerugino:lo potreiperòaffermarlo bella statuetta dal 60. con ^1 metallo indubitata trovata Granduca cer* gino |iel Peru- Leopoldo per la Galleria il pubblicarono Sig« Micalli ed il Nel Museo di Perugia n' esiste il Sig.iDghirami» gesso* , di acc^uista Firenze La • , i66 altri simili ; di curia do cui si nel gr. di scuola \. nel vocabolo prende tal Clementine; di simil luogo lar loro interessi" priiio stesso del Museo parmi Borgia vi non vendita Vidi che di fabbrica sia fabbriche o Circa conoscersi non a avtanzo tudertl; e r. di testa rio Mercu- Tetà in guardare le r. fò autorità Ho « Trajano o di lo compararvegli So- per . alcune fanciulle che con pensi femminili : ; solo posso veduti : " dico che b. r.- annessi trasandarsi per* più volte che mi so un che fu • fu detto ri- decidere occhio co' lumi ampUatii veduti, molti i qua! .cui la fabbrica non " soolture di Roma hanno deon le degliAntonini so di non dire che al fine per vi alludono Vinckelmann^ed a j quei di Todi gliavendo o ^ ÌHel foro di non pubbliche almeno mercatura a bassorilievo considerato anclie da un alludono sempre j • ^ presentano i loro eretta bensì alludere può ov' è Minerva Winckelmann che b. ta cot- o sipreferìcolo^ secespita j restati i b. son ricordo a copiade' reli^one comestibili di non mi sco* lapidadi quellacittà; di . , Nerva ed , caduceo e a " ; nella Storia di Velletrì una patera esser allusiva ziiilcosa in aveano il P. Becchetti ne' bassorilieviin terra fa fede che caso a per passare sale del cambio municipine • ignotaaffatto Basilica una I mercanti logge di cit* o partico- una anche o le nostre sono come ; di privati o , professione per il tempo o pubblici per affari t^dini Statue convenissero ove ^ ddle Tomo a. io senso che " avvezzo ha dati suoi sucoesscM*!mi fwH* sarcof"ghi di Ro* 167 m che per lo pia vi ho e ; scorti in avea Roma di trattare la maniera filo in tali ricerche criterio sti fra noi che guire le loro lezbni : le la teriacsi ; dai la vuol car molto cb oordialisamo^e passo molto Agius ^ che paragrafo 9ta ^d una ^ , però bene non parahsiaa altro nel mi le come io le dò stato mi oer^* mi richiede la rispo^ allora in^ sto mra tocco un sinistro ^ torsero il comunicato Ebbi ^ i8oo# Ora significai. " destro; ambedue co* abbrao- un differiiper ahastanza nell' oochb Genova mesi è ove riguarda; negliocchi se* per scrìvere ad altri amici a che gentilissima sua oonaodatò male mi per la dee buona che rida;, amico comune un perciòre* e 17. Decembre Dal è sono opinioniantiquarie me vecchia. Ella soluzione col I^mi trattato il Canonico conosciuto né la*^ abUamo non j di questo pochi anni; da ^ chi^ glioc- servono una » in moda venuto quellaetà luogo danno non se di almeno probabile Ma la danno ^ anni fatte sul e o quei disegni di lavorare capelli, i " di un di questa altre avvertenze ed cata trovato e di qui un' il bulbo onde ^ ho glicretti duplicati né mai k salute «Se poi " aggiun^ {Henamente ricuperata gè flusaone per pù molto ad vedeva come j. accade di aj^licare ^ . tanto in sofihi tanto ^ 168 ' qiic anni Ei-a di molte uomo Carli defunto Co. ella parraiche , preferenzadella Non Grecia V da fin e lui sima antichis- deglieugail senza menomo antichissimi di amii Quan* . do fece la seconda ne nel teneva quellaparte che rientali esser per dissimulò suo, tutte e Il . altro libro che^ il mio di segni ; adottò ritirarsi Ne F'etimologia^ei costumi ciò conforme al quelfó^ ragioniche sistema suo ; o- ma il sistema atterrano dente quindi parrai difficile far replicaconclusuo è Tucidide Achille che dice aon ^ con ma dunque . esclude uscite colonie ; vide pieno tutto di più a tempo era non edizione tavolino suo a me quell'operaco- suppostisu ^ data creduti fondamento italiano nome quarie cognizionianti- etruschi que' numeri sono ove e , falsi i continui del scrisse quando età de' monumenti nei Settentrione avea . bastassero mostrano * ^ vogliosodi comparire difensore che dn- prevenuto a favo- dal venir ci fa fin da giudichirettamente ne cognizioni ; ma che del sistema ré del r opera Circa che di Grecia prima vorrebb' escludere i sere es- dellj^ guerra Pelasghi , iana tro- agni e popolo di Grecia passato fra noi Ma ivi si parla quellecolonie che per consiglio pubblicosi spe-^ . di dirono in Sicilia e alle loro madri con Italia ec." vincolo un nei tempi 8timonio antichissimi , e attaccate filiale continuamente, dell' Isterico quando si cacciavano , j rimasero e già di quellebrigaledi Greci,ch^ emigrane non no in ^ gliespulsi ricoverarono i Greci , glium dove per ter tri gli al- potcano ào , 1%, Felasghifra fecero i come di Àlicarnasso^ nisio . minare si quando seguaciloro « legge il Carli Generalmente de' Ciò di essere distinguerein di arti ; mano . dimostrare per breve era e £| di , in ti glioggettimolle alterazioni dettaglio in ma princir bastanti es^r la soluzione^ letto.la illustrazionedella patera Borgiana nel P. C. Pare anche più i simboli statuette che lo adornano di bronzo potrebbon essere finale di MeliaPh. in è lingualatina donte . un fu errore errore e fu posato^ Bacco sì riscontrano sono ; da non in luogo la el- patera oddiana Nella infinite sono ove e . ci dar possa gr. sul calato illustrate le lezioni che ha che me a v. riflessioni; nuove su me la con . Mu^eo in Io • , e trovar Ho a essi lo letteratura di avversar) degli, gliequivoci ; credo pj generaliche pressi e provali ^ ^ è Antiomericani confutare poteidunque non deir cultura sua già adulte^ {hù epoche L' opera rà trove- j questo un* inganno ; esser Etruria antir detto hanno j arti sue i e gia nella cronolo- della de' Bomani tempiAntiromulei il primo a stato cronologia alla valore^ gli antichi delle scrittori^ trasportano ai credo che un^ me a o ^ già suddUta- suoi citano alterazione nel testo o ca^ sempre Guarnacci^ creda e ; , almeno. Etruria il ^ quando fonte , sempre convien me a La-; e y riscontrato in va di Dio^ ta^» di tutti i Greci Erodo CoiL questo filo pare tini GO noi per testimonio quelleche curarsi Altmento ^ co^ per Laome- dovea . La . linguaetnisca Sappiamp da £^tra patera che ci scriversi durre a è questa lezione il voler un " ciò che sapesse dal greco; lo sappamo (i) e Meleakre della patera^ chiaro O ahe supporre /orse Più ini . di consiglio attenersi alla lettera^ scritto^e lenor a piaceil suo leggendocome sta eh' confessando confronto del to net- e l'artefice assolutamente seippe non rì« il voler è scritto male. che to paragrafoin teme ; la avuta avere da persona ; rare. Mi Sono così lei ^ de' 39. data sorte di e di mol* orar con un raccomandi al funestato, che [hù cb sono per om For** certo. Vorrei temere . conosciuto mente personal- vicendevolmente lei di oramai comincio Ignoro che altri e non a dispe* Santissima Maria certa tengo tutto che veggo dee esaere conoscere delle post^ vicina Marzo non che e di E' tempo allora diede consolazione caramente^ circostanze , certamente ma le per risposta e confrontatela ciò che incerto per mai • sua • da se la Ricevo che pù minacciano suo in timore altresì siamo Noi • la soq)ensione L'abbrao- crede. suo. VI 5. Non U, tardi: mi die maraviglio altre mie Maggb V ultima mia letteresono Ci) Yeggtii il primo volanie 180 di state 1. le àat giin»* ritardate ed al- qaeslippuicolipag.io.iu "fbne scrivo che men sempre col tempo, ed eia le mie fra poco dire che a tion lettere Sta" interrotte che le tracce "he stimo p(Mché il tipopar sta delle una nazione nel in greca Toino^ ove Tav. eugubiue non erro del Rosi* P. mi onde " conten* Revèdendo però prime due ella legge(i) j donna n ; di che è le fra più ove parmi sarà que* serbasi la dedi* qualche altro esempio semibarbare del primo la Nel- EliaeGneviae. la 3. lettera abbia in che eh' è casa V unica e zo mez- delle costante della iscrisdone coindde lì sunto j . , ha cehen non riferirsi a trasversale 0 linea quelladi allora nelle leggesif^alerianes: iscririone Titi lezioni vere , massime Saggio; guai . iscrizioni rare I. sia stato nuovi e lesdoiie notai da piac-* e , com' deggialeggersi , e le Io vidi • lai di dichiararla di dubbia voci che e ricercare a poteirilevarla non , di Paolo compagnia del Sig.Gerboni in cose • lapidifallacissime Olivetano, e m delle chi di T Italia e ella ottimamente di coteste perduto agliocchi la morte ^ Fa è (i" un con quelloche il solo nome Iterixióni paragone Ptntf* io espoa di unico prc^o i. ,e ciandosi divengapeggiore;comin- la Germania minaccino scrìvendo occupato il Tirolo^ nuovamente oggi " avere non dopo in conv^iienza mera per tal è la situazione Ma che e di esporre Dio a Smarrite ; cosidbè posso^ dubbio vorrei. non andate anche sono 8i« La • S. Manno e non prima .* ma se voce se veduto mai ivi m »7^ centma)a di epitaffjquellaprol)abìlIs$imamei tante te , è che preposiàoné una forse cbe no r etrusco metatesi la e giaccheT il greco Tav. csempj le Continda lingua EXAR di o ^ pietravotiva latini quelladei avere marmo imperio ex simili in cose dunque i nomi di tutto conto ^oni riescon può non ha in funebre. sia La Arunbina che ^ credo y che or nome r N e cose clie veggo in tegolo? La . sia facile dar non tali iscri- in qualcliecongettura esser sarebbe Buntina , 7^mM( or e si finale del con eh' quel sepolcreto materno; è Co* io diceva Sitane Tauris Tinius zione iscri- è funebre non sempre il prenome . che Tinis rendevi Tonar Ella siegue può trita cosa , accenna corpispondea come bencliè e " . Se ^ tuttavia nuove precedente di sacra proprj; ^ sinenza di taglioche . o molte percliè awanzare vocabolo KiMua-ig a spiegheràaltra^ numinis urna è non troppo verisimile che minciano Celeutc, o Chi ^ per vi riconoscer- per la formola e ; cano; man- de praticagrandissimadi queste lapidivi- una mai ? Il numinis la distingue lingua . che ara si "ocia ove simile finale che . mente to Cer- eugubine non molto si elide spesso^ si eccettui la fussioove trova-- . posizioneè grande indìzio u modo nel Nizzolio istesso vederlo preposizione(siegueCelt Calete una da Grammatici i ove j somigliamolto de' cui j €ysK(t può e g^ft) ; fv o ^y^^^y in quel discioglie si sempre finale sia talora in k de* ella Finisce ccm . più vado etrusco mi spettando so- equi- «74 " che eredo esigga paganàento andopalo Può intei^r' . sela Sig.Baduel. cotesto oon Quel buca pubblicòalcuni opuscoli antiquarjche ora tane più a comprare. Trao quattro ne giornalepredetto Finisco di tediarla ; e inseri ad mancato la prego Allessandro. di di ÀlFEmo le per Molti Y ma capitolo generale^ non Goirfto zione Elogio^ediche andò passòdi costà» Barnabita Padre un che qual- tenze inavver- mie ossequial Sig. Borgia mandai per , al manco scosa. Udine in Roma o in se ^ ho si tra* non , cosa Religioso VII. Firenze chivio notizie ben pitturecredute rautentidtà (cioè qualchemonumento ) non vista di veggf} che maturo; edizione ; (i) Vedi pag. in Pisa V^|;o Vasari non tutto e peròcon dato del edizbne morto Marietti j vi è; dati creduti veri. prima e le su anche Leitere Pittoriche i5« Ordini die si è consuteata quale lo Guida ùl Pisano ma ripetenella 75. anni potea del di ar-* fa du« il resto , o per provarne di di ottant' anni 70. del Pir perchè in giudizio nella che in altri termini ma Sig;Con^ deaerai specialmente che hitare di battesimo la Aprile 1802. S. Illustrissimae per lei il V. Ringrazio delle teBaglioni sanello (i). Gò 3. Dottore assm da seconesso^* Annibale Perugia pagm 3i3« 175 Rovina Q dunque calcolo appoggiato su degliottani' anni. L'altro FisaneUo quanto uomo die resti opera certa ne fsilìdie ne' sono ) altri di in nello. U del dato dipingendouna ^ del dimostrazione qpaaianoStrozza lodò dipinsein Perugiao il che mi non riferiti almeno e appaga Sig.Orsini^ i i voti chi cui in si re e a in almeno per salvo y in che Domenico so Firenze aver ove Roma vivere »el die Veneziano per Tito ma Ve* il Pisanel* Perugianel i^'ji* il sempre rispetto adottati storia o pittorica; di giudìz[, uè' Coeh tato fos* di Tito p^e* dunque : più luoghi della andò debole Roma^ l' arco ragionacosì : qualche altro pittoreveneto ni, si trova j Pisa* da jùttore^chiunque S' ella vive quanto il 141 3. Dird Bellini Gentil accaduta ho vi sono giudiq in pitturaho \é, .diffidlmente potea . in le promette la età mìei, liquiderà questo punto arca tardi bensì appose lui dissenta da etnische. oose. ed il FisaneUo Io oooMinque lunghe il luogo vi so stranamente Fespasianus storia spa$ianù\sul qual dato al non quellitempi alquantodistanti terzo grand' non in specialmente e pittori^ sicuramente e che subito che si riflette^ se altrove ( quadriin questione: veneti varjpittori e Verona in si quelleproporzioni trovate altri di questo . resta ne veduto Io ho quanto regga so non dallo stile del preso que'quadrettida in trovato dato questo dato a ; e vedrà Martino servire 1473.^ operasse de' che e troverà costà più tempi Bellinia- dipìntoin Perugiaprima di veni-morì drca il 1470. ( Baldinucci ) 176 ma nel so 73. non vivesse ; se circa il 77. Castagnomorì che so il sao molto non re traditoil tradimento dopo • in sollecitudine per Sto Sìg*Conte Baglioni^che eglinon me ne dà ma ^ ho ho non cento alcun per .defunti potuto i miei Firenze. e insieme ossequiandola Le rinuovo vergliene scrirenze in Fi- perchè tornato mi stringono;spe^ opere al messe del tempo che io anche j a Voleà • ogni dì^ che cose perito^giacché riscontro le iscrizioni latine per cialmente e vorrei fosse non al involto mandato un sinceri blico pub- non era ringraziamenti Sig.Conte Baglioni^mi col ripeto . DEL ANNIBALE DOTT. MARIOTTI a6. Pantano (i) Luglio i8oo. VIIL Con avidità accompagnata estrema guale soddisfadone Hlustrissìma in oddtana j con corrente. forma 'u- letto la disertazione di V. S. di lettera sopra ch'ella per pare (i) lì dottissimo che bontà sua umanissima sua Mi ho da sempre la si patera termi degnò trasmet- lettera in data de' 23. del 1' argomento Mftriotti cèsso non di possa vivere nel , C^iogoo iSoi. demonio Dottor e ne fu Felice stampato Santi sca etni- un beli' Elogio trat*^ 17. dal '77 tarsi maggiore evidenza con dizione più sodamente né j lei da né 11 di maggiore con , quel eh' è di S. Ermino Museo alla sua benemerito della patriacoir pre più del nostro chiarissimo Ab. alla pag. erudiamone si. T e Meddix o , parolaMeddix Io lessi . leSimbole ^ qualchecosa letterarie allora in pensiero venisse dal greco (t) Intorno sca . Voffio a questa voce e per e che decidere se veramente veggansi le gfiialedi Mazzocchi se sia uà (i)« scritta Me- era curatola', . e non e che etra- all' Etimologico del . n. seg. prima nel Lanzi ' QPVSC. VOU e parolanel- questa anche Pruni- lei scritta a pag. XXXII. Bex,. [xiJ^ùà» osca riscontrar^ Merris, " decus giorno un sia espressa la su delGori^ sommp degliEtruschi; lettera io forse qual forma con lettera della venne con peruginile sulle S di S. Mamio la Iscrìaone avvertendomi Mi e no han- j mdnum^iti con gia Bor- mi etrusco die porta il Coltellini nella lettera sopra m erudizione perchèsi degni di ^ paroleetrusche j di* pag. 36. sulla veduto pure sulle M^ del Lanzi medix vero lei d^ incomodarla le mi da Ho propositodi questa ardirò alk quasiignotanell' al"beto gusto confermare sul analogia e dalla etnisca annotatone piaciutomoltissimo. e nell'opinione della patera dell' Eminwtissimo L'esame dottrine sem* ^ . lettera ^ sulla Lanzi monu* secoli. Sono di vederla confermare conteutd pendenza della greca illustrare che fa i suoi etruschi di ogni di ptù j de' piiisingolari menti ella si rende ed penna tato trat- stato è debitore • molto eru*- 12 " 178 al Medix questa equivalesse propositotrovo degliEtruschi. sulle Iscrizioni mediche sole formano che (i) sto que- ne' miei Zibaldoni qualche cosa notata Su j di stadio in qualchemomento il resto impiegandotutto ed in stato uno j di questa mia del tempo in ad in data sua sulla nota tualmentè ugoliniana Io urna . lei la ricevuta a e ^ Giugno ao. accusai he pcm- la pregaialtred a passarne vivi ringraziamenti egregioautore i miei fu smarrita dallo mia lettera probabilmente in Perugia In villano che dovea portarla air La • passato ricevetti la dissertazione del Sig. Ab. prosamo Lanzi lettera una et ante fiut vena , Unita cujus : infoecundus parva^ue Foris anch^ 1» mala meiun ozio perfetto un Posso stupidità* vera io dire oolF infelice esule di Ponto Jngeruwn fregere relegaaùone^ . pido stuessa . lei ancor pregava del Sig.Lanzi Udine in temente significarmi precisamenteil a o ^ direttaoiente morìa to che ^ cioè in Venezia , favorire fin di me Non si degni farlo in avvenire con graziòdel preziosodono della di {»*oduzione^ cui sempre continuarmi cortese avendomi le mie più me l' onore ne della me* Rin« bellissima nuova sua lui acciò premure commodo. suo a ella potu* . qui^ rinnuovo presene* potere per della scrìvere^e ringraziarlo conserva gandola a eglitrovavasi se giorno sog- rallegro^ e pre« sua grazia mi confermo . (1) Dì reggasene %^ qaest' opera nostro un Opuscoli • che meriterebbe la ragguaglio nel volume pubblica luce lY* -di ^ue- »79 DEL CARD. STEFANO BORGIA Roma 25* Ottobre (i) i8oo« IX- ti nostro Conte dimento da lei dimostrato dai delle dodici soUeeito* Ella 1^ era j « Luci^ se vi sarà^ un man^ Museo mio piacere ^ un che in Monte sa lo e vorrei ìsbaglio^ non della Bea«* quadro . Vergine^ creduto ta le stampe che le per pregarladi forse anche e riscontrò del gra« patere del domestico debbo Ora Alessandro mi sacrestia si di Raffhelle (a) e nella che ^ scrittura una conservava quadretto supposta delF fatta con apoca ^ in messa BaSaelle un per Bian* quel tal quadro Quando il celebre Consigliere coni fu in Perugiaosservi attentamente e quadro^ ^ « scrittura e e ^ re ^ diede poi ne e no giorni in Lione i8o4" Yeggansi te Millin da loraeo parlalidelle della rimasta tri sei e P« errni4)6 i dell' il cU. ecriBse della e nelle vegga che di Francia reduce aale del • grande Cbiesa alla fa. ceduta 1797. dal Novembre ne notizie Le f Effe^ vita saa Paolino di an« cellieri Can- pubblica-* fiarto-* S« i8ó5« maggiore ael che elogio 1807* Paris ^omà (a) Qui YI. 1' nelle pubblicoo giorno 25. volga^ errore ctottisslmo porporafo e nel i8o5* Parma al conto illaslre (i) Questo suor rilevò la falsità delF ne poi e bella Luci Monte la per dalla Vaticano ; pace Francia con tavola ^ cbe di dell' tar ai- da Pio Tolentino è medeaima quale diritto » al« , i8o merìdi quadretto la scrittura del osservazioni mente e AntologiaRomana nella o j fiittoricerca di ciò Io ho nelle Effemeridi fatta premurosa istanza rioorro scoperte del Bianconi doè niente omesso r apoca di 'manodiRaffaelle pitturafosse della Dalla attenderò di lei erudizione soddisfare F amico con Sono suo ma servitore ed Mille grasse per le subito il Tomo (t) JniologU seg. 129. quella scritta qttadro che te pienamen- come genio e 8. Novemb^ fatte diligenze vpritinu sulla pergamena di Monte tf le IlL Romana ddla voi. Par e con 1800* [ li Giulio dove* compire ed , onde nel essendo. terminarci Romano » e Francesco favo- lumi e ^ Luci trato riscon- Ho . Antologia Romana III. cèrto seg. le Monache di compito mani sti* per Xri. N. che XFII pag. Raffaelle facesse Luci Monte i5i^ morto suoi Pensi macho nel non dole^ aven- iSao. vi , due bravi detto un per • mai ta. vena- con amico. Roma 121. esso per . se portéreU)e come stala scritto ciò per sapere e , , se letterarie «opia dello Si brama • , ti è carattere facile dal Con* delle informatissimo Reginaldo Ansidei quale lei cui sarà a ha ne prendendone lume anche ^ tal me ^ istruirmi di tutto te Antologia^ che amico sue inutil* ma j nella che di servire un' premendomi stampando j il risultato delle ed " • tanto (i) sero^ po- discepo- il Fattore • i8a INDICE DEGÙ dalla Deposizione VOLVHS TERZO QUESTO DI OPUSCOLI di Crocè Federigo JBa rocci* Del Di rueVH Amate Municipio Umbrie^ scoperto inedita. Lapida in i pag, un singolare da di 29 Plastico Bassorilievo te^. con Medusa Illustrazione 49 di una inedita Medaglia di Spot* io5 ta . Elogio Lettere d' Ignazio inedite di Danti ?"• Gaetano ^^4 i. Marini. Luigi JLaa- ^ zi, Annibale Borgia. Mariotti, Decade IL Stefano (odinole i45 CORREZIONI ERRORI ai Pag. 37 liki. 19 16- 3 52 / 63 68 81 89 118 129 t53 31 9 8 17 25 aj 6 I ^che che • i Gori asideto e da Filolog i schemi il Gori asindeto è da Filologi gli schemi Poeti Poetici evitarli evitarle gradi grandi medico mediceo Jbuoaee btioiie 0 IMPRIMATUR Fr. Joannes Andreas Periisiae LurLsi Inq. S* Off. Gen« IMPRIMATUR Canonicus yisto da Philippus Noi Delegato Adriano Pacettì Vicariiu Apostolico di Gen« Perugia Fiescbi \