Opuscolo informativo Informazioni rivolte a colleghi, medici, genitori, insegnanti e pazienti Per chiarire chi siamo: – Schema di un intervento di sostegno pluridimensionale e pluridisciplinare – Dimensioni indagate e analizzate – Le problematiche psicologiche su cui si interviene – Benefici del sostegno psicologico e del potenziamento cognitivo – Come fare a scegliere tra psicologo, psichiatra e psicoterapeuta – Le nuove modalità di approccio adottate: consulenze via skype sostegno in coppia uomo-donna gruppi D.I.P. utilizzo di sofisticati test e software insegnamento delle lingue straniere per allenare la mente – Ghostwritering © Copyright 2013 - Laura Valenti Cell. 366/8173133 Tutti i diritti sono riservati; nessuna parte di questo opuscolo può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in alcuna forma e con alcun mezzo senza l’autorizzazione dell’Autore. TIPO DI INTERVENTO CLINICO DIETA/ALIMENTAZIONE SANA FIGURE DI RIFERIMENTO: INTERVENTO CLINICO: sostegno psicologico (individuale, di coppia e di gruppo), training cognitivo, rilassamento mentale e muscolare, etc. LI ORO TÀ ONE U A UN M CO INTERVENTO PSICOLOGICO SU MISURA (Approccio psicoanalitico) ATTIVITÀ SPORTIVA ESAME TESTOLOGICO PLURIDIMENSIONALE SP O R T À LIT ABI COMP ORTAM ENTO INDIVIDUO (adulto o bambino) Mente + corpo + relazione IA M O N O EC ONI AZI REL FAM IGL IA PO NE IO Z A IC E- COR MENT HO SS NTAZI LAV ALIME SE PLURIDISCIPLINARE VITAMINE + RIMEDI NATURALI BBY PLURIDIMENSIONALE psicologo clinico, omeopata, psichiatra, chirurgo plastico, nutrizionista, sessuologo, specialista in ossigeno-ozono terapia, etc. SOSTEGNO PSICOLOGICO E POTENZIAMENTO COGNITIVO Anche a domicilio e via WEB (skype) Sfera cognitivo-affettiva-comportamentale Lavoro/scuola Corpo/alimentazione Relazioni oggettuali ed interiorizzate Profilo del funzionamento mentale e pattern sintomatici Le dimensioni psicologiche o psicopatologiche sono riferite a tutte le strutture di personalità o a tutte le patologie, ovvero dal livello normale o nevrotico a quello borderline fino a quello psicotico. Per la Psicodiagnosi verranno usati, oltre all'Anamnesi e all'Ascolto Attivo, anche test psicometrici che hanno lo scopo di valutare e potenziare oltre che aiutare nelle indagini cliniche. Le batterie di test (cataloghi Erickson e Giunti) saranno costruite su misura per ogni soggetto. Le tecniche di supporto e i modelli di riferimento sono: cognitivo-affettivo-comportamentale e relazionale, psicoanalitico, (freudiano e relazionale), psicodrammatico, dei gruppi balint e di sostegno e, infine, il neuropsicologico. Si vuole, infatti, studiare un modo per favorire la giusta secrezione di sostanze, come la serotonina e la dopamina, in maniera naturale (per es. con rimedi omeopatici o erboristici, assunzione di vitamine e con una dieta specifica) nonché per inviare al cervello molteplici stimoli così da alzare il livello di “eccitazione” (arousal) del sistema nervoso. I manuali nosografici consultati per l'analisi clinica sono il PDM, la SWAP-200 e il DSM-IV. Il tipo di intervento psicologico adottato è pluridimensionale e pluridisciplinare, per cui le figure professionali di riferimento sono specialisti di vario genere: dietologi, medici omeopatici, psichiatri, ecc. Se i soggetti dovessero essere disponibili, verranno anche create delle sceneggiature su misura, di role playng e di psicodramma che gli facciano vivere la loro storia allo specchio e le possibili soluzioni e/o alternative. Per l’educazione, il sostegno, il potenziamento e lo studio cognitivo-comportamentale (anche a distanza) si potranno usare, su richiesta, dei kit estremamente sofisticati con microauricolari induttivi. Per tracciare un profilo del funzionamento mentale, con l’ausilio dei manuali nosografici (PDM, etc.), si esaminano: Capacità di regolazione, attenzione e apprendimento Capacità di relazioni e intimità (profondità, range e coerenza) Qualità dell’esperienza interna (livello di sicurezza e rispetto di Sé) Esperienza, espressione e comunicazione degli affetti Pattern e capacità difensive Capacità di formare rappresentazioni interne Capacità di differenziazione e integrazione Capacità di auto-osservazione (mentalità psicologica) Capacità di costruire o ricorrere a standard e ideali interni (senso morale) Capacità mentali ottimali, appropriate all’età e alla fase, con un grado di flessibilità e integrità adeguato all’età Capacità mentali adeguate, appropriate all’età e alla fase, con un grado di flessibilità e integrità adeguato all’età Capacità mentali appropriate all’età e alla fase, con conflitti fase-specifici o sfide evolutive transitorie Limitazioni e rigidità Livelli di funzionamento: Pattern sani Pattern moderatamente disfunzionali Pattern gravemente disfunzionali Formazioni caratteriali e sintomatiche incapsulate, per esempio: Funzioni chiave: Identità Relazioni oggettuali Tolleranza degli affetti Regolazione degli impulsi e degli affetti Integrazione di Super-Io, ideale dell’Io e Io ideale Esame di realtà Forza dell’Io Contesto di riferimento Livello di funzionamento globale Strategie di coping Range dei meccanismi di difesa Livelli di organizzazione e stili di personalità Qualità delle relazioni interpersonali Capacità di gestire e modulare l’emotività Capacità di essere collaborativi e di sviluppare una sufficiente “alleanza terapeutica” Capacità empatica Funzionamento cognitivo Compromissioni della regolazione dell’autostima Limitazioni nelle interiorizzazioni necessarie alla regolazione di impulsi, affetti, umore e pensiero Esteriorizzazione degli eventi interni (conflitti, sentimenti, pensieri) Alterazioni e limitazioni dell’orientamento al piacere Limitazioni incapsulate dell’esperienza, sentimenti e pensieri in aree rilevanti della vita (amore, lavoro e gioco) Lacune nell’integrazione e nell’organizzazione e/o differenziazione delle rappresentazioni del Sé e degli oggetti Esame di realtà e organizzazione della percezione, del pensiero e della capacità di coinvolgimento affettivo Lacune nell’integrità di base dell’apparato mentale (percezione, integrazione, motricità, memoria, regolazione, giudizio, etc.) Benefici e potere del sostegno psicologico e del potenziamento cognitivo M olti si approcciano agli psicologi, ma, soprattutto, al sostegno psicologico pensando, erroneamente, che sia l’ultima ruota del carro. Disinformazione, cattiva nomea e giochi “politici” che vanno a discapito di questa categoria professionale e a vantaggio di altre. Parlando di sostegno psicologico, non si tratta di un approccio monòtono e monotòno, = liberare ma offre al paziente la Abreagire le proprie emozioni, imparare a possibilità di sperimen- gestirle e a controllarle, tare un nuovo modo sfruttare le proprie risorse, relazionale, i benefici che scoprire i propri potenziali e capire chi si è, cosa si vuole si hanno con un punto di e come ottenerlo. riferimento costante, reperibile e continuativo (non limitato all’ora di colloquio), l’utilità di un approccio poliedrico e pluridisciplinare, la possibilità di essere “sostenuto e guidato” realmente, pragmaticamente, quotidianamente ed opportunamente in un percorso difficile e tortuoso per la cura e l’evoluzione psichica. Il sostegno è anche più accessibile economicamente rispetto all’analisi. L’ascolto clinico non è paragonabile a quello di un amico perché si svolge all’interno di un setting/contesto adeguato e studiato, seguendo procedure e metodologie scientifiche che portano ad interagire in modo empatico con l’individuo, favorendo l’espressione verbale di dinamiche interne e profonde, agevolando l’emersione di conflitti inconsci che sono alla base dei sintomi, fornendo utili e funzionali spiegazioni/restituzioni cliniche su di essi fino ad arrivare alla conoscenza del funzionamento psichico individuale. La restituzione clinica serve a comprendere i perché e i come dei sintomi, le caratteristiche e le modalità dei processi psichici, in modo da poter agevolare nell’individuo la riorganizzazione mentale e la individuazione di risorse e strategie personali adeguate. Il sostegno psicologico si mostra, dunque, realmente utile. L’importante è tenere presente il fatto che si possono provare anche otto psicologi prima di riuscire a sentire scattare quel “quid” interno che ci suggerisce di essere al posto giusto e con lo psicologo giusto. Un’altra strategia risolutiva e che attiva maggiormente i processi di cambiamento è quella di coinvolgere anche le persone vicine all’individuo afflitto da problemi psicologici: il partner, i familiari, gli amici, etc., chiarendo loro praticamente la natura e le ragioni del disagio psicologico riscontrato nella persona cara e dando loro importanti suggerimenti su come rapportarsi ad essa per non interferire e compromettere i risultati raggiunti o da raggiungere. Si tratta di un “cum-curare” e “cum-insegnare” all’unisono (“curanti” possono essere considerati tutti coloro che circondano il soggetto e che sono chiamati in causa), soprattutto nel senso che lo psicologo non sostiene soltanto ma, nello stesso tempo, viene sostenuto ed impara dal soggetto che è paziente, allievo e terapeuta di se stesso (io sono il conducente, ma lui il cavallo). Erickson sostiene la necessità di “assecondare” (1983) il paziente. In qualsiasi relazione, comunque, l’ideale è che vi sia una interazione costruttiva capace di attivare e catalizzare il cambiamento o, meglio, variazione armonica e sintonica con se stessi della personalità. Uno dei fattori basali che, nel mio tipo di intervento, tengo presente è il cosiddetto concetto di Coping (dall’inglese “to cope”, Definire il problema: ovvero “far fronte”, “affrontare”), ovvero DOVE? la capacità insita in ognuno di noi QUANDO? importante per fronteggiare i propri CHI? conflitti e disagi interni. PROBLEMA QUALE? Qualsiasi persona ha a livello psicocognitivo certe risorse e, partendo dal CHE PERCHÉ? presupposto che i problemi psicologici COSA? siano innescati e portati avanti da atteggiamenti di coping disfunzionale, attraverso il sostegno psicologico, si tenta di rintracciarle e utilizzarle al meglio. Molto spesso lo scatenarsi, l’aggravarsi e/o il mantenimento dei disturbi psicologici è legato e proporzionale proprio alla conoscenza che si ha di essi stessi, la quale crea, progressivamente, circoli e impasse (vicoli ciechi) disfunzionali, sempre più chiusi, arenanti, impenetrabili, bloccati e bloccanti e con schemi mentali conseguentemente patologici e distonici. Se non si interviene immediatamente e, preferibilmente, in età infantile e adolescenziale o pre-adulta si fomenta lo strutturarsi e l’inerpicarsi di un sistema mentale e difensivo Cercare la soluzione: Cosa si vuole? Life coaching Messa in atto di strategie per ottenere i propri scopi? Cosa si può ottenere? Risorse possedute e risorse necessarie Come? Possibili soluzioni PROBLEMA Valutare le conseguenze Rischi:Scopi=Effetto:Causa Fini/mete/obiettivi Determinismo psichico delle Quali strumenti usare attività inconsce e come impostrare e determinismo=causa/effetto il lavoro clinico inadeguato, insano e patogeno. Chiaramente, si tende a sottovalutare i problemi psicologici non solo perché non si conosce se stessi, ma perché non si conosce la Psicologia o si pensa di conoscerla. Tutto questo rende il problema ogni giorno che passa ancor più serio. Le principali problematiche psicologiche verso le quali il sostegno psicologico si mostra utile e funzionale - In generale, diagnostica di bambini, adolescenti, adulti, coppie e gruppi - Disturbi d’ansia (traumi e PTSD, fobie e OCD) - Disturbi dissociativi - Disturbi dell’umore (depressivi, bipolari) - Disturbi somatoformi (disturbi di conversione, dismorfofobia, ipocondria, disturbo - Di somatizzazione, disturbo da dolore somartoforme, etc.) - Disturbi dell’alimentazione - Disturbi psicogeni del sonno - Disturbi sessuali e dell’identità di genere (+ parafilie) - Disturbi del controllo degli impulsi - Disturbi da uso/dipendenza da sostanze - Disturbi psicotici - Disturbi mentali conseguenti a patologie organiche (anche se tutte le patologie - organiche hanno comunque una radice multifattoriale: ambientale, genetica e - costituzionale oltre che psicologica) - Disturbi di dipendenza della personalità - Problematiche relazionali, scolastiche e/o lavorative (anche in lingua inglese e francese) - Deficit cognitivi e ritardi mentali - Lacune nell’educazione comportamentale, affettiva e relazionale. L’intervento è utile in qualsiasi stadio e livello psicopatologico ci si riferisca allo psicologo. I benefici si hanno nel caso di una crisi temporanea, per favorire una crescita interiore personale, per un bisogno di comprensione e/o di orientamento, per sviluppare una maggiore e migliore consapevolezza di sé, degli altri e delle proprie sfere vitali (familiare, sentimentale, sociale, lavorativa, scolastica, economica), per districare e risolvere i conflitti e le difficoltà, per trovare il proprio equilibrio e la propria strada, per auto-liberarsi dai disturbi e dai sintomi, per lavorare sull’autostima, per uscire dagli schemi e script (copioni) vecchi e per impararne di nuovi, per apprendere, sperimentare, scoprire nuovi modelli relazionali, per riscoprire il fanciullo che c’è in se stessi, per passare a un livello di funzionamento mentale più maturo e produttivo. Perché video-chiamare lo psicologo da casa e per quali soggetti la consulenza on-line è la modalità più indicata? S enza dubbio il diffondersi dei mezzi tecnologici ed informatici ha spinto noi professionisti ad adeguarci ai tempi ed alle nuove modalità, agli stili ed alle temporalità comunicative e relazionali attuali. Oltre al nostro approccio sono mutati anche i metodi, gli spazi e i tempi dedicati e riservati alla comunicazione, all’ascolto, all’analisi e alla raccolta dei dati clinici. Le nuove tecnologie comunicative hanno reso possibile “accogliere” i pazienti e la loro domanda anche a distanza, separati da chilometri, traffico, mancanza di tempo, impegni familiari e/o scolastici o, addirittura, impediti da ben altro genere di ostacoli, quali patologie fisiche e/o psicologiche invalidanti (handicap, ritardi mentali, fobie, etc.). Attenendoci, in ogni caso, a rigide e, contemporaneamente, flessibili/dinamiche regole di setting, al codice deontologico e professionale nonché al nostro buon senso, si possono davvero “fare miracoli” o “salti” di qualità dell’intervento dando, per altro, la possibilità al paziente di spendere meno (un’analisi o una terapia, al contrario del sostegno, è lunga e costosa e non è calcolabile in anticipo la durata del trattamento), ricevere più stimoli legati anche alla “novità” e alla “a-monotonia” del tipo di approccio e degli strumenti utilizzati. Il cervello muta ed evolve, infatti, secondo il modello neuropsicologico, grazie agli stimoli, alle esperienze e allo scambio di informazioni a cui è sottoposto. Tramite internet è possibile, in alcuni tipi di patologie, somministrare test per il potenziamento cognitivo che necessitano dell’uso di google, enciclopedie, dizionari. Usare bene google è un importante mezzo e modo per potenziare le abilità intellettive. La via skype consente un servizio diversamente garante della riservatezza in quanto il paziente non sarà costretto a sfuggire lo sguardo del portiere o dei vicini di casa dello psicologo. Anche se la crisi impelaga per tutto il Paese ci sono ancora professionisti che viaggiano per lavoro o pazienti che con dispiacere pensano che trasferendosi non lasceranno solo la propria città ma anche il consulente di fiducia e ricominciare da capo il trattamento con un altro esperto non è una passeggiata. Con un confronto on line, inoltre, si può agevolare lo sblocco dei conflitti più interni e latenti proprio per il fatto di essere completamente a proprio agio, tra le mura di casa, dove si sente una maggiore intimità, è più facile rilassarsi, avendo la possibilità di indossare un abbigliamento comodo e abbandonarsi a gesti, abitudini che rivelano molto di ciò che siamo. La casa, poi, parla di noi e del nostro mondo interno più di quanto riusciamo a fare nel confronto diretto con lo psicologo. In tal modo si consente all’esperto una messa a fuoco maggiore circa la propria situazione psicologica a completamento di quella che si costruisce in sede e nel rapporto vis à vis. Grazie alla via web i pazienti 1 mettono in risalto spontaneamente tendenze comportamentali e acting out (passaggio all’azione) che in sede clinica non esplicano. Per esempio, un paziente ha quasi rotto il suo computer durante una situazione per lui causa di ansia e stress (non funzionavano le cuffie). È bene sapere che, nel rapporto tra psicologo e paziente, qualsiasi conflitto interno irrisolto (anche se si pensa sia il risultato di un’“antipatia” nei confronti dello psicologo o di un cattivo andamento terapico), rabbia incontrollabile, ansia immotivata (anche se ha motivi interni ben precisi ma da scoprire) sono tutti importanti elementi e dati per l’indagine psicologica, anzi, spesso, portano a un “salto” nel percorso clinico iniziato. La cosa importante è che i colloqui non avvengano solo on line ma siano intervallati da colloqui diretti e di persona. Perché si tratta di un sostegno non solo psicologico ma anche analitico? l sostegno psicologico qui viene inteso come “analitico”, in quanto, grazie agli Istudi effettuati, attraverso l’ascolto e il sostegno emergono, in una certa misura, i contenuti inconsci del paziente, i significati e i significanti; questo, favorisce la rielaborazione dei conflitti inconsci e consci, intensi e distonici, la loro accettazione e modificazione, promuovendo così una variazione armonica della personalità. 1 N.d.A. L’acting out è un insieme di azioni incontrollabili e, spesso, dannose o autodistruttive, messe in atto per dare sfogo ai propri contenuti emotivi inconsci egosintonici o egodistonici, primitivi, conflittuali e di tipo aggressivo, visto che non si riesce a riflettere, a elaborare i propri sentimenti, desideri, impulsi e ad esprimerli attraverso il linguaggio. Psichiatra o psicologo? E quale psicologo? Formazione diversa, approcci al dolore differenti. In tutti i casi, il sintomo viene usato come importante mezzo di conoscenza e di indagine del funzionamento individuale. Capita che durante l’intervento clinico il paziente entri addirittura in conflitto con lo psicologo e questo viene considerato un importante elemento di studio che può comportare un passo in ...E QUALE avanti nel percorso clinico o la PSICOLOGO? A decisione di rimandare il R T HIA PSIC O paziente ad un altro collega. Gli O? OLOG strumenti usati sono, dunque, PSIC l’ascolto attivo, l’alleanza con il paziente, la somministrazione di test psicometrici, etc. La via più semplice e immediata sembra quella dei farmaci, i quali, se non realmente necessari, possono fare emergere nuovi sintomi (effetti collaterali) e non possono farli scomparire, come con il tocco di una bacchetta magica. Quando ci rompiamo una gamba sappiamo subito dove andare, ma quando le relazioni o il lavoro sono “mal funzionanti” non sappiamo dove andare o preferiamo pensare che si tratti solo di un “brutto carattere”. Lo psicologo “giusto” per noi è quello capace di entrare in contatto con il nostro “Io” più profondo, con il nostro lato Studio di Psic ologia oscuro, il “non-luogo” in cui vive la parte malata di noi stessi e proliferano i sintomi. Guarire non coincide sempre con la scomparsa dei sintomi, ma con la loro “sublimazione” ovvero con la comprensione delle proprie modalità Procedure, metodi e di funzionamento mentale necessaria obiettivi diversi. diversi. per imparare a gestirsi, ad accettarsi e Setting Professionisti complementari. ad organizzarsi per prevenire il ripresentarsi dei sintomi. Ogni malattia ha una base psicologica, trova la sua origine nel comportamento, nelle relazioni, nel rapporto con se stessi, nello stile di vita. La psicologia aggettivata come clinica, occupandosi, in prima istanza, ma non solo, della gamma intermedia tra la cosiddetta normalità e quanto appare salientemente anomalo, si è trovata a focalizzarsi sulla possibilità che una presa in carico possa, non solo prevenire il costituirsi di situazioni, relazionali e interiori, anomale, non solo portare alla cura di quella determinata patologia psichica, ma anche migliorare ogni individuo che ? peraltro appaia “normalmente” adattato. La psicologia è una scienza, non una psicomagia, la scienza dell’oggetto più dinamico e intangibile che esista e deve avere, secondo il modello scientifico, diagnosi esatta e terapia efficace. I risultati devono esserci anche se non possono ottenersi in poco tempo e con poco investimento. Ci sono dati e parti della nostra disciplina che sono stabili nel tempo e altri che subiscono delle modifiche e delle evoluzioni in relazione al cambiamento dei tempi, delle mentalità, dei contesti sociali, etc. Coppia terapica UOMO-DONNA Recentemente, con uno stimato collega, specializzato in psicologia clinica, il quale ha ritenuto valida la mia idea di portare in Italia un metodo di approccio clinico usato in America, abbiamo provato a osservare e studiare insieme alcuni casi clinici. In fondo, due descrizioni di una medesima “realtà” sono meglio rispetto a quella di un solo osservatore. Due punti di vista, possibilità di confronto e scambio di informazioni e di analisi dei risultati, dei dati raccolti, dei dettagli rilevati e analisi di un particolare transfert e controtransfert che portano a focalizzare i modelli relazionali interiorizzati dal paziente ovvero il modo in cui percepisce e vede il padre/autorità e la madre/allevatrice/holding (contenitore). In questo modo, il percorso offerto al paziente, più che terapico e più che di sostegno psicologico, è “integrato”, “interdisciplinare”, oltre che, indubbiamente, secondo gli indici di gradimento raccolti e i risultati ottenuti, come lo definisco io amonotono (in luogo di “non monotono”), policromatico e polielettronico. Nel corso di un colloquio analitico, per esempio, il transfert e le richieste e proiezioni controtransferali si sono intensificate e hanno fatto venire alla luce elementi di studio sorprendentemente utili e affascinanti. Interagire insieme con i soggetti ci ha permesso di elaborare, affrontare, codificare, in modo diversamente efficace i sentimenti, i fantasmi, le emozioni e le resistenze suscitate nei pazienti. Tali espressioni di sé sembra siano facilitate e che, in presenza di un uomo e di una donna, si manifestino alcune emozioni, bisogni che sono più difficili da esprimere e “tirare fuori” o riconoscere: la rabbia nei confronti dei genitori, la necessità di essere accudito, confermato, “riparato”, “contenuto”, “protetto”, “guidato”, il bisogno di superare un particolare e assillante senso di colpa, la paura di essere annichilito, rifiutato, criticato, vilipeso e il bisogno di essere riconosciuto in quanto “uomo/donna” con una propria peculiarità e differenza rispetto al genitore o ai genitori. Così che l’individuo convinto di “non fare mai abbastanza” (l’ossessivo) si possa riappacificare con i genitori interni e rigenerare nuovi concetti di sé e delle figure significative. Immaginiamo quale risonanza possa avere per il soggetto, a livello inconsapevole, il fatto di potere rivolgersi al “genitore” con cui ha avuto sempre la sensazione di essere più capito o dal quale si è sentito meno criticato e più assecondato, ascoltato e di potere rivivere, ri-editare e palesare tale modello interno, riferendosi più all’uno che all’altro psicologo. Pensiamo a quale potere possa avere il rivivere emozioni contrarie, come il sentirsi disapprovati, disconfermati, trascurati e, conseguentemente, arrabbiati e che cosa possa significare per quel determinato paziente sperimentare un’approvazione che non ha mai avuto la possibilità di provare con il vero genitore. CONSCIO Io esteriore Io interiore le ora nso m Se Mo del li co Padre Madre mp orta me nta li Uomo Donna Io bambino Contenuti inconsci rimossi Sintomi INCONSCIO Gruppi D.I.P. (Different International People) Luogo Tutta Italia e oltre. Si organizzano meeting. Missione Vi sono al mondo delle anime in pena che parlano le lingue che non sono comprese e decifrabili: lo schizofrenese, il n a rc h e s e , i l d e p re s s e s e , Non sei solo. Persone come te ci sono in l’ansiogenese, etc. Vi sono tutto il mondo. Anche dietro l’angolo... anime che non si incontrano e pensano di essere sole, che Un’indispensabile “medicina” DIP SEI UN U? nessuno è come loro, che non T per la crescita e la cura ANCHE avranno mai amici, che non psicologica è avere degli potranno mai sentirsi adeguati, amici, appartenere ad che continueranno a stare nel un gruppo e poter parlare loro guscio perchè uscire è troppo doloroso (...). con qualcuno che abbia Il gruppo DIP vuole essere un esperienze simili. gruppo di “pari-differenti” che siano accomunati dagli stessi DIP DIP DIP bisogni e, specialmente, dallo stesso bisogno di interagire, di fare amicizia, di sentirsi parte ben integrata, adeguata di un gruppo di persone. L’età o lo status sociale non vogliono essere limitativi. Sono ammessi individui di tutte le età con difficoltà relazionali e comportamentali. Chiaramente i gruppi verranno divisi seguendo particolari parametri di selezione e scelta. Lo scopo degli incontri è favorire la crescita, lo scambio, il confronto e consentire a soggetti con difficoltà di inserirsi in un gruppo di pari, attivare il sistema nervoso, la voglia di vivere e fronteggiare tutte le problematiche legate ad un modo malsano di concepire le relazioni umane. Insieme si organizzeranno: momenti dedicati allo sport e alle attività motorie, momenti dedicati alla cultura, momenti dedicati alla lettura, al teatro, alla psicologia applicata al teatro, ai test attitudinali e di potenziamento per una rieducazione cognitivo comportamentale, momenti dedicati alla discussione e alla rielaborazione dei concetti. Io parteciperò attivamente a quasi tutti gli incontri e alle attività da me supervisionate, organizzate, dirette e studiate. I gruppi saranno composti da minimo 5-8 persone e saranno divisi secondo criteri che rispettano la compatibilità tra la personalità e i disturbi. L’evento sarà programmato ogni settimana, se si riusciranno a raccogliere abbastanza adesioni. Tra le attività del progetto vi sono: training/potenziamento cognitivo, affettivo e relazionale, life coaching, sostegno psicologico, laboratorio faidatè, creazione di oggetti con le mani, pittura e libera espressione di sè attraverso l’arte «libera», escursioni e gite turistiche, uscite serali come teatro, cinema, eventi, nightclub, shopping intelligente, viaggi, etc. Ad accompagnare i DIP ci saranno operatori specializzati di volta in volta (a seconda delle attività organizzate) differenti in questo caso, non DIP ma DIO, ovvero Different International Operators. Gli incontri consistono anche in sedute di consulenza e/o sostegno al gruppo (min. 5- max 12 partecipanti) secondo il modello integrato e pluridisciplinare. Presentazione e obiettivi - supporto reciproco e occasione per poter condividere vissuti emotivi, dubbi, successi ed insuccessi, patologie, etc.; - riflessioni e discussioni intorno a temi di interesse comune; - rottura dell’isolamento e della noia in cui si trovano soprattutto coloro che soffrono di disturbi relazionali, antisociali, etc.; - organizzazione di letture di interesse comune; - scambi di ruolo e interventi psicodrammatici e cognitivo comportamentali sui concetti e i preconcetti, etc.; Si cresce attraverso il confronto, lo scambio, l’interazione, ma questa non deve essere considerata solo una esperienza di crescita ma anche una esperienza sociale che possa rompere la monotonia, melanconia, noia ed altro. Se avremo un piccolo BUS DIP il progetto si potrà dire realizzato pienamente, ma è sufficiente che uno abbia la macchina e tutti si dividano le spese. Fare attività sportive e ricreative in compagnia di uno o più persone ha degli effetti sicuramente positivi. I vantaggi principali dell’allenarsi (o di svolgere altre attività) in gruppo sono: - sostegno psicologico durante le attività - miglioramento delle modalità di relazionarsi con il mondo esterno - miglioramento della prestazione - scambio di informazioni e di esperienze (per es., se l’uno non conosce un - determinato tipo di esercizio lo può chiedere all’altro) - le attività vengono percepite come più appassionanti, coinvolgenti e piacevoli Statisticamente chi si allena da solo dura di meno perché sente maggiormente la stanchezza e ha una percezione distorta del tempo trascorso. Un individuo che da solo è stanco dopo pochi minuti, in compagnia può durare anche più di mezz’ora. La prestazione migliora perché viene impedito un calo della concentrazione. La motivazione di chi pratica dello sport o altre attività da solo, invece, è minore e dopo un po’ di tempo, nella maggior parte dei casi, porta alla “cessazione attività”. Un altro punto importante è dato dal metodo e dalla tecnica adottata, che, in compagnia, essendoci scambio e confronto di opinioni ed esperienza, può migliorare inverosimilmente. Vi sono individui che da soli si impigriscono e non conoscono né i propri limiti né le proprie potenzialità. In questo modo, è possibile sperimentare sia il potere che ha lo psicologo di scoprire i potenziali nascosti sia di “auto-motivarsi” guardando, emulando e condividendo una particolare esperienza con “persone differenti” e, al tempo stesso, simili. Tutto questo aiuta ad apprendere in modo facile e divertente. Alla lunga, i “misantropi” o coloro i quali hanno disturbi relazionali “invalidanti” si allontanano da una dimensione “solare”, “invecchiando” internamente e precocemente. Tali soggetti anche se hanno una giovane età, appaiono all’osservatore “vecchi”, come fossero “cofani” (per dare l’idea di un pezzo di lamiera), esternamente, vecchi, ma, dentro, giovani. Essi arrivano a incarnare le caratteristiche peggiori che un vecchio possa avere: atteggiamento, postura, andatura, sorriso, hobby, quando presenti, modalità e stili relazionali, tendenza alla misantropia, etc. Al contrario, esistono persone che hanno superato la mezza età e che neanche all’età di ottant’anni si riescono a identificare o definire come “vecchi”. Clinical Ghostwritering Chiunque si affidi a un Ghostwriter è tutelato dal segreto professionale. Essere Ghostwriter significa e comporta diverse cose: se si affianca un politico si deve essere più che una segretaria e bisogna scrivere articoli e relazioni o correggere bozze immedesimandosi nel politico, scrivendo come se si fosse quel politico, perdendo massimamente la propria identità personale. Difatti, in qualità di Ghostwriter occorre studiare la personalità del soggetto, vederne documentari, video, leggere articoli precedenti, studiare e studiare fino a incarnarlo perfettamente. Ecco perché ritengo opportuna la definizione di Clinical Ghostwriter. Il Ghostwriter, in altre parole, è colui che scrive per altri, sotto pagamento: discorsi, articoli, saggi, romanzi, mappe concettuali, libri su argomenti che necessitano studio oltre che stesura (mi hanno chiesto, per esempio, di scrivere un’opera di architettura), trascrizione convegni, etc. In America, i Ghostwriter arrivano a percepire cifre notevoli, pari a quelle dei grandi scrittori. Io mi sono adeguata, come tariffario, al mercato italiano e il mio onorario è relativo alla complessità del lavoro. Ghost significa “fantasma” o Uomo nell’ombra, come nel celebre film di R. Polawsky del 2009, proprio perché nessuno potrà mai venire a conoscenza di chi c’è dietro l’autore “ufficiale” del libro. In Italia è una figura poco conosciuta. In genere, sono le case editrici stesse che offrono servizi simili, ma è molto rara la richiesta. Finito di stampare Febbraio 2013 Tipografia PECORARO - Palermo