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AVVENTURE NEL MONDO • AVVENTURE NEL MONDO
Sudafrica-Mozambico
Le splendide
isole Barzaruto
Rimassa (a sinistra)
con una tartaruga marina
Alla
Alla scoperta
scoperta del
del Mozambico
Mozambico
in
in auto
auto 4x4
4x4 dal
dal Sud
Sud Africa,
Africa,
per
per la
la prima
prima volta
volta le
le meravigliose
meravigliose isole
isole Bazaruto
Bazaruto
Testo e foto di Patrizio Rimassa
vevo qualche timore preparando questo viaggio
meraviglioso,era la prima volta che andavamo con
un gruppo nelle coste meridionali del Mozambico,
non ero sicuro di trovare le sistemazioni per dodici persone e avevo quindi contattato l’ufficio di Maputo, la capitale, per avere qualche contatto, informazioni, indirizzi, e
mi ero ghiacciato quando la gentile impiegata, nonostante
avessi insistito sul nostro basso profilo, mi aveva fornito
solo hotel da 100 $, Sheraton et similia…non era possibile, avevo trovato posti low cost persino alle Seychelles,
casette private, villette plurifamiliari, e qui no?!
Sul posto, come al solito, cambia tutto, ci sono i resorts
per i ricchi sudafricani e gli hotelini per noi,campeggi,ostelli, case private dove si mangia benissimo e si dorme con
poco,il turismo è agli albori,tutti sono gentilissimi e le coste del Mozambico sono fantastiche.
Abbiamo dedicato i primi giorni della nostra vacanza al
Sudafrica, prendiamo le macchine all’aeroporto di Jhoannesburg,restiamo a bocca aperta,sono delle Nissan Hardboy nuove, bellissime, già ci facciamo le foto di gruppo accavallandoci sui cofani…il viaggio per le strade del continente nero è piacevolissimo,sembra di stare in Germania,
traffico ordinato, tutto è lindo e pulito.,persone cortesissime.,quando chiediamo informazioni su direzioni e bivi ci
accompagnano per km…noi cominciamo a conoscerci, ci
piace Rita che ha visto in vita sua solo Parigi ed ora è qui
con noi vecchi viaggiatori.Arriviamo a Pretoria, perdiamo
tempo per prenotare, come d’obbligo, le sistemazioni al
Kruger park, il mitico parco, il più grande e organizzato
del Sudafrica, e qui si innesta un meccanismo maligno e
perverso da cui il titolo del pezzo, poiché la sera faremo
A
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tardi e troveremo la porta d’ingresso chiusa a Melalane,
però avendo prenotato ci vengono a prendere e ci portano al camp, dove mangeremo e dormiremo contenti ed
emozionati,ma non ci daranno il foglio con le istruzioni…
La mattina dopo una fantastica colazione a buffet ( ecco
da dove viene la parola "abbuffarsi" !) partiamo con le nostre macchine, la sera abbiamo prenotato il camp di Skukuza,ed ora possiamo scorazzare a nostro piacimento,per
Paola e Rita è la prima volta che vedono animali diversi
dalle vacche,ci fermiamo anche per la più insulsa delle gazzelle,le scimmiotte ci mandano in estasi,soprattutto i piccolini; i guai cominciano con i rinoceronti, che molti non
avevano mai visto, figuratevi avvistare due mostri a cinquanta metri nella savana,le tre macchine si bloccano,molti scendono per fare le foto, Rita comincia a squittire "La
foto! Fatemi la foto col rino!" Naturalmente i rinoceronti scappano via, tentiamo di linciare Rita, mentre tre macchine di turisti inglesi ci urlano
"Illegal!Really illegal!" Non capiamo che ci sia di illegale nel
fotografare gli animali, solita supponenza britannica, arriviamo a Skukuza contenti e felici,abbiamo visto anche elefanti e babirussa!
I giorni nel parco Kruger sono stati bellissimi,i bungalows
quasi lussuosi, le cene con gli altri turisti avevano un fascino particolare,abbiamo visto col batticuore i leoni passeggiare pigramente a fianco le nostre macchine, ma l’apoteosi la raggiungiamo quando ad una pozza d’acqua a
Berg-en-Dale due australiani cortesi ci avvertono che nella savana davanti a noi hanno avvistato sei ghepardi…
Sei ghepardi, e chi li ha visti mai tutti insieme! Schizziamo
sgommando per la distesa grigiastra e brulla, le macchine
hanno le quattro ruote portanti, li avvistiamo,cautamente
ci portiamo a ridosso, scattiamo uno sfacelo di foto, si
muovono come gattoni elastici, ci guardano,l’emozione è
somma..
Megagalattico è invece il cazziatone che ci fa il ranger chiamato dagli australiani " Really illegall!"
Ancora! E finalmente capiamo,è oltremodo proibito scendere dalle auto,la multa è 500 rand, non ce la fa solo perché non abbiamo avuto le istruzioni la famosa notte, però secondo lui è intuitivo che sia pericoloso e fatichiamo
parecchio per calmarlo,addirittura gli australiani (spioni..)
intercedono per noi.
Il giorno seguente passiamo in Mozambico, cambiamo un
po’ di soldi a Maputo, il nostro euro è fortissimo, ci riempiono di Meticais, la valuta locale, ci sentiamo ricchi, mangiamo con tre euro, tutto sembra costare pochissimo.
Arriviamo a sera a Xai Xai, che si pronuncia Scè Scè, e qui
torniamo alle origini, quando non c’erano le relazioni,
quando non si mandavano fax o e.mail: non sappiamo dove dormire, l’unico hotel è pieno, Paola e Rita mi guardano con gli occhi già umidi " Capo, che facciamo?" Attimi
di terrore (loro..) poi con l’aiuto di un bambino, troviamo
una serie di casette vuote che il guardiano notturno Carlos Ribeiro ben volentieri ci affitterà,camere doppie pulite, forse residenze di portoghesi in vacanza, chi lo sa, la
bellezza della improvvisazione ci travolge,troviamo anche
un ristorantino che ci proporrà i primi gamberoni al cocco,un passeggiata sulla spiaggia con una luna liquida ci porta molto vicini alla beatitudine, non ci manca niente.
I giorni successivi proseguiamo per le coste in direzione
nord, fa sempre più caldo, ho trovato un opuscolo "Backpaker manual" con tutti i posti per campeggiatori e viaggiatori low cost, utilissimo, trovo una meravigliosa " pensao Pacheca" a Inhambane, un posto da favola sul lungomare, il boss Dennis Adams trapiantato dall’Irlanda ci fa
anche la pizza per aperitivo, incredibile.
Le strade in Mozambico sono quasi tutte asfaltate, il nostro piccolo convoglio ad ogni fermata ( di benzina, riposo,ma soprattutto idrauliche,non abbiamo donne con noi
ma tubi..) viene assaltato dai locali, però contrariamente
alle passate esperienze non per venderci qualcosa, o per
avere penne,bon bon,mance,no,sono solo curiosi,ci toccano, facciamo maree di foto con loro sorridenti e sgomitanti, assaggiano il prosciutto e le piadine che Enzo e
Franca hanno come al solito portato, penso che non abbiano mai visto un gruppo di bianchi così numeroso.
I neri sono alti, belli, magri, calmi, sorridenti, non camminano, sembrano danzare, vestiti multicolori sono allegri e
dignitosi nelle loro evidente povertà, ricordando i Masai
che ci spaccavano le macchine fotografiche per una foto
non pagata siamo estasiati dalla loro disponibilità e cortesia.
All’uscita di una pseudo autostrada (20 km. Mezzo euro)
mi slaccio la cintura per sporgermi e pagare, compare dal
nulla una guardia che ci urla, indovinate, " Illegao!" e tenta di farci pagare una multa…Lo convinciamo della nostra buona fede, si mette a ridere, dodici italiani concitati
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AVVENTURE NEL MONDO • AVVENTURE NEL
Il gruppo in Mozambico
in simil-portoghese, anzi, ci parla della situazione interna,
vengono da una durissima guerra civile, ora il paese è pacificato,ma si leccano le ferite,stanno ricostruendo tutto,
ripartono da sotto zero, e ben vengano i turisti; pericoli
non ce ne sono, ma per noi è meglio non portare la macchina di notte con la guida a sinistra.
La mattina dopo passiamo nelle spiagge di Tofu,ci impressiona la mancanza di persone, hotel bellissimi antistanti il
mare,la solita triade del vangelo marino,sabbia bianca-mare turchese-palme ombreggianti,ci fermiamo,è troppo insolito,e veniamo accerchiati da venditori di artigianato locale in astinenza da turisti,sembra l’assedio al fortino,Dracula che non mangia da mille notti, chissà da quanto tempo ci aspettavano dice Fabio, e Rita che non aveva mai assaporato un assalto di venditori sta per soccombere, la
salviamo buttandola letteralmente in macchina e scappando via.
Qualche volta la strada lascia posto alla pista, una volta ci
fermiamo per un’ora, camion di traverso, truk impantanati, tutti bloccati, poi arriva un Caterpillar e piano piano
spiana la strada, marcia indietro, alterni interni, ci si guarda, impossibile non dire "Questa è Africa !" e si riparte,
carichi di banane e ananas.
E’ passata una settimana, ci conosciamo meglio, Enzo russa come una motosega, Fabio è meglio che lascia le scarpe fuori della porta (fuori dal Mozambico dice la moglie..)Paola ci racconta i suoi amori (e non è manco a metà). Ci vogliamo bene anche con i nostri difetti, forse così
nascono le amicizie;ed è quindi un gruppo compatto che
arriva a Vilanculos, posto mitico,da qui partono le escursioni per le isole Bazaruto, sappiamo solo che in una delle cinque i sudafricani hanno fatto un villaggio, altro non si
sa; ho telefonato da Inhambane a un amico di Dennis, un
tedesco di nome Bernard che ha un campeggio, il Complexo Alemania, lo troviamo facilmente,Vilanculos è piccolina,il campeggio è un piccolo villaggio a strapiombo sul
mare, si vedono già le isole, Bernard è molto simpatico e
attivo,un gigante biondo,classico tedesco,prendo per dieci di noi un dormitorio,cioè un camerone con quindici letti con zanzariera, ci dormiremo in dieci, staremo larghi, e
per i due russatori un bungalow tutto per loro, mugugnano un po’ poi s’arrendono, pagheremo tre euro a testa a
giorno, il gruppo me lo fa ripetere tre volte, incredibile,
perché il luogo è veramente bello, pulito, le docce e i bagni fuori, giardini con fiori dappertutto,ristorante e bar a
fianco con un enorme schermo che trasmette a tutto volume video clip africani musico-erotico-kitch,decine di nativi si assiepano per vedere l’ultima novità tecnologica,
Bernard ci sa fare..
Grazie a lui, efficienza teutonica, mi procura un barcaiolo
che ci porterà alle isole nei giorni seguenti, la sera cucina pesci e patate, calamari e zucchine, birre in quantità, in
dodici spendiamo 65 euro in meticais, pensiamo che si sia
sbagliato.
Rodriguez il barcaiolo arriva puntualissimo, questa non
sembra Africa dice Pino, partiamo di buon ora, ci metteremo due ore anche se le isole sono lì davanti a noi,il bar-
cone non è male ma il motore sarà di un cavallo di potenza, purtroppo siamo il primo gruppo e qualcosa si paga;alla fine arriviamo a Bazaruto,l’isola principale,e siamo
ripagati di tutto: è deserta, il mare è celeste e trasparente, ma quello che non ci aspettavamo è un a duna di sabbia rossa,alta 150 metri,enorme,invitante,voluttuosa,che
parte dalla spiaggia,vediamo la sommita’ spazzata dal vento; tutti partono all’unisono, sembra facile, ma salire sulla
sabbia è come nuotare nel miele, dolce ma faticoso..
Arrivati in cima la visione è fantastica, vediamo tutta l’isola a 360 gradi, il mare, le macchie delle madrepore, siamo
elettrizzati, qualcuno si butta addirittura rotolandosi giù,
si divertono da matti, la sabbia è come quella del deserto,
non attacca, ti protegge, sono tutti estasiati, e mentre noi
ci divertiamo e ci facciamo il bagno i barcaioli fanno il fuoco e ci preparano un pranzetto a base di pesce e frutta; la
giornata è splendida, nulla ci può turbare, meno che mai
una guardia che becca al ritorno Rita con un sacco pesantissimo, pieno di conchiglie trovate sulla spiaggia deserta, le grida naturalmente" Illegao!" noi abbiamo le lacrime agli occhi dal ridere, sembra una maledizione, una
tragedia di Sofocle, rabboniamo la guardia raccontandogli
di Rita, del suo primo viaggio ecc. ecc. e riusciamo a riportarla da Benny, nuovo nome del tedesco.(pare che in
patria avesse una scuola di cucina, poi abbia picchiato a
morte un amante della sua compagna e quindi sia fuggito
qui...leggende africane?)
I giorni passano lieti, facciamo una gita a Inhassoro, cento
km a nord, ridente cittadina, ci indicano un posto "adatto a noi" così si esprimono gli abitanti a cui chiediamo il
passaggio al mare,si chiama Complexo Seta,sembra un set
hollywoodiano, erba rasata, ombrelloni di paglia e legno,
spiaggia digradante sul mare,e allora decidiamo di farci del
male,dopo i bagnie e le passeggiate ordiniamo dodici aragoste, scampi, birre, pagheremo l’equivqlente di 70 euro,
facciamo i documenti per trasferirci qui.
Faremo un’altra gita su un’altra isola delle Bazaruto, Macaruco, più piccolina, quindi niente dune di sabbia però
sempre bella per anfratti e insenature;troviamo anche altri turisti che arrivano con barchettine tipo le nostre, vediamo che di meglio non c’è; altra bellissima giornata, la
sera scopriamo Baobab,un altro villaggio sul mare con una
decina di inglesi, atmosfera affascinante, non descrivibili le
emozioni di un tramonto sulle Bazaruto ai tavolini di un
villaggio in tek in riva al mare.
L’Africa viene fuori certe volte prepotentemente, come
una mattina senza escursioni che decidiamo dopo la sveglia di fare colazione: prendiamo le macchine, sono le otto di mattina, pensiamo di farci un giro ,forse ingenuamente, trovare un bar e mangiare qualcosa: giriamo, giriamo, non c’è nessuno, è tutto chiuso, non ci sono bar,
infatti per chi poi? Fortuna che c’è Benny, torniamo mogi mogi, lui che tosta il pane, prepara il caffè, questa ci farà specialità locali, invito l’altro gruppo parallelo di AnM
questa sera ( le ragazze del gruppo mi faranno comunque una scenata, l’altro gruppo è composto da quasi tutte donne "Che bisogno c’era,siamo noi il gruppo,ma che c’entrano tutte queste donne…") serata bellissima, apprezzata
la cena ed il rhum locale, i cd di salsa e merengue anche
dai locali, Pino sfoggia la sua
bravura reduce da anni di
Portatrici di legna
balera, balliamo anche con i
locali,che dopo pochi minuti di prove sono subito meglio di noi (ci voleva poco dice Franca...)
Ormai siamo a casa nostra,
ci facciamo lavare finalmente tutte polveri dell'Africa
(un kg centesimi 10...) stia-
Sudafrica-Mozambico
mo benissimo nel camerone,sembra di essere tornati sotto la naja con tutti gli scherzi e le goliardate dell'epoca,
con sacchi nei letti e insetti nelle scarpe; vorremmo rimanere di più in Mozambico ma il programma prevede la
visita del canyon Blyde in Sudafrica ed allora,dopo una sofferta votazione, lasciamo Vilanculos, abbracci e ringraziamenti a Benny, è stato eccezionale,boss, cuoco, consigliere, albergatore, ci piacerebbe veramente rivederlo.
Ritorniamo sui nostri passi, ripassiamo per Xai Xai, stesso posto per dormire e per mangiare, sempre delizioso,
torniamo senza difficoltà in Sudafrica, notevole il canyon
Blyde, enorme sinuosa spaccatura della terra, naturalmente qui è tutto perfetto,cartelli,rangers disponibili,centri informazioni, shopping mostruoso, ristrorantini e caffè
ovunque, un pò di nostalgia del Mozambico ci mordeva i
polpacci, e quindi fu quasi una liberazione, una apparizione divina quando fummo fermati mentre correvamo, forse un pò troppo, per Jhoannesburg, e questa volta bloccarono me...
Pareva una commedia dell'arte, i miei amici schierati con
cineprese e foto, io che tentavo di non ridere, i poliziotti
che non capivano che cosa stesse succedendo,intanto non
trovavo la patente, immaginate il boato quando un policeman dice:"Really illegal!" parlano anche di chiamare una
macchina, di portarmi in prigione, poi alla fine si mettono
a ridere anche loro, i nostri schiamazzi hanno il soppravvento sulla loro serietà, una multa me la fanno ma ringraziando l'euro forte è stata sopportabile, e poi me la meritavo...
Il marchio di questo viaggio fantastico, almeno con questi
partecipanti, difficilmente mi abbandonerà, ci siamo visti a
Roma, visti i filmini e le foto, programmati altri raduni ed
altri viaggi,lievemente seccante essere però chiamato normalmente " ehi, really illegal, senti un attimo...."
Strade in mozambco
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Sudafrica Mozambico. Really Illegal