Dottrina e Alleanze e
storia della Chiesa
Dottrina evangelica: Manuale dell’insegnante
Dottrina e Alleanze
e storia della Chiesa
Dottrina evangelica: Manuale dell’insegnante
Pubblicato dalla
Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni
Salt Lake City, Utah
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titolo del manuale. Esprimete i vostri commenti e suggerimenti sui pregi del
manuale e sui miglioramenti che vi si potrebbero apportare.
In copertina: La Prima Visone, di Del Parson
Pagina 151: L’espulsione dei santi dalla Contea di Jackson, nel Missouri,
di C.C.A. Christensen
© by Museum of Fine Arts, Brigham Young University. Tutti i diritti
riservati.
Pagina 184: Fratello Joseph, di David Lindsley
Pagina 192: Brigham Young, il Mosè dell’America, di Kenneth A. Corbett
© by Kenneth A. Corbett
© 2004 by Intellectual Reserve, Inc.
Tutti i diritti riservati
Edizione riveduta 2004
Printed in Germany
Testo inglese approvato: 11/03
Approvato per la traduzione: 11/03
Traduzione dell’opera originale Doctrine and Covenants and Church History:
Gospel Doctrine Teacher’s Manual
Italian
Sommario
Numero e titolo della lezione
Pagina
Sussidi per l’insegnante
V
1 Introduzione di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa
1
2 «Ecco, io sono Gesù Cristo, il Salvatore del mondo»
7
3 «Avevo avuto una visione»
13
4 Ricordate «la nuova alleanza, sì il Libro di Mormon»
19
5 «Questo è lo spirito di rivelazione»
27
6 «Ti parlerò nella tua mente e nel tuo cuore mediante lo Spirito Santo»
32
7 «I primi principi e le prime ordinanze del Vangelo»
39
8 La restaurazione del sacerdozio
46
9 «La sola Chiesa vera e vivente»
53
10 «Questa è la mia voce a tutti»
59
11 «Il campo è già bianco da mietere»
65
12 «Per radunare il mio popolo»
71
13 «Questa generazione avrà la mia parola tramite te»
78
14 La legge della consacrazione
84
15 «Cercate ardentemente i doni migliori»
91
16 «Offri i tuoi sacramenti nel mio santo giorno»
98
17 La legge della decima e la legge del digiuno
105
18 «Istituite... una casa di Dio»
112
19 Il piano di salvezza
118
20 I regni di gloria
124
21 In attesa del «gran giorno del Signore che deve venire»
130
22 La Parola di Saggezza: un «principio con una promessa»
136
23 «Cercate l’istruzione, sì, mediante lo studio ed anche mediante la fede» 143
24 «Non lasciatevi ingannare, ma perseverate con costanza»
151
25 Il sacerdozio: «Il potere della Divinità»
158
26 «Andate in tutto il mondo, predicate il mio vangelo»
164
27 «Perciò è necessario che siano castigati e messi alla prova,
proprio come Abrahamo»
170
28 «O Dio, dove sei?»
178
29 L’edificazione del regno di Dio a Nauvoo, nell’Illinois
185
iii
iv
30 «I prigionieri saranno liberati»
193
31 «Suggellati... sia per il tempo che per tutta l’eternità»
199
32 «Per suggellare la testimonianza»
206
33 Il presidente Brigham Young alla guida dei santi
213
34 Fede in ogni passo
220
35 «Una missione di salvezza»
227
36 «La solitudine gioirà e fiorirà come la rosa»
234
37 «Ti siam grati, o Signore, per il Profeta»
240
38 «Nella mia maniera»
248
39 «Il cuore dei figli si volgerà ai loro padri»
255
40 Gioia nel lavoro di tempio e genealogico
262
41 «Ogni membro un missionario»
268
42 La rivelazione continua ai profeti degli ultimi giorni
275
43 «Prendete su di voi la mia completa armatura»
282
44 Come essere buoni cittadini
289
45 «La famiglia è ordinata da Dio»
295
46 «Sion, la pura di cuore»
302
Cronologia e cartine della storia della Chiesa
307
Cartina 1: Regione New York, Pennsylvania e Ohio degli Stati Uniti
310
Cartina 2: Regione Missouri, Illinois e Iowa degli Stati Uniti
311
Cartina 3: Il viaggio verso l’Ovest della Chiesa
312
Sussidi per l’insegnante
Il corso di studio di quest’anno è «Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa».
Dottrina e Alleanze è una raccolta di profezie, visioni, comandamenti e insegnamenti impartiti tramite il profeta Joseph Smith e alcuni dei suoi successori alla
presidenza della Chiesa. Il Profeta chiamò questo libro il «fondamento della
Chiesa in questi ultimi giorni e un beneficio per il mondo, poiché mostra che le
chiavi dei misteri del regno del nostro Salvatore sono state di nuovo affidate
all’uomo» (introduzione di DeA 70). Le rivelazioni contenute in questo libro
sono connesse alla storia della Chiesa, poiché «furono ricevute in risposta alla
preghiera, in tempi di necessità, e... scaturivano da concrete situazioni di vita
che coinvolgevano situazioni reali» (introduzione di Dottrina e Alleanze).
Mentre insegni il Vangelo con l’aiuto di Dottrina e Alleanze e della storia della
Chiesa puoi aiutare i membri della classe ad imparare ad apprezzare il passato,
acquisire forza per il presente e speranza per il futuro. Il presidente Gordon B.
Hinckley ha dichiarato:
«Quanto è glorioso il passato di questa grande causa! É pieno di eroismo, coraggio, audacia e fede. Quanto è meraviglioso il presente, che ci vede procedere
innanzi per aiutare tutte le persone che vorranno ascoltare il messaggio dei servi
del Signore! Quanto sarà magnifico il futuro, man mano che l’Onnipotente spiegherà la Sua gloriosa opera che si volgerà a beneficio di tutti coloro che accetteranno e metteranno in pratica il Suo vangelo, per conferire le benedizioni eterne
ai Suoi figli e figlie di ogni generazione, tramite il lavoro altruistico di coloro il cui
cuore è piano di amore per il Redentore del mondo» (La Stella, gennaio 1996, 81).
Scopi del
presente corso
Invece di prendere in esame in sequenza, una sezione dopo l’altra, le lezioni del
presente corso si concentrano sui temi principali trattati in Dottrina e Alleanze e
storia della Chiesa. Le lezioni hanno lo scopo di aiutarti a:
1. Insegnare le dottrine, le ordinanze e le alleanze del vangelo restaurato necessarie ai singoli individui e alle famiglie per venire a Cristo ed ereditare la vita
eterna.
2. Esporre la storia della chiesa restaurata di Gesù Cristo.
3. Invitare lo Spirito nella classe.
4. Aiutare i membri della classe a conoscere e amare le Scritture.
5. Aiutare i membri della classe a mettere in pratica i principi del Vangelo.
6. Incoraggiare i membri della classe a istruirsi e edificarsi l’un l’altro.
7. Aiutare i membri della classe a capire l’importanza della nostra era nella storia
della Chiesa, a capire che essi hanno ereditato un grande retaggio e possono
trovare gioia nell’assolvere il loro compito di continuare a far avanzare l’opera
del Signore.
v
Testi che dovrai
usare
Per preparare ed esporre le lezioni di questo corso dovrai utilizzare i seguenti testi:
1. Le Scritture (vedere «Insegnare le Scritture», pagina
IX).
2. Il presente manuale dell’insegnante (vedere alla voce «Come usare questo
manuale»).
3. Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa: Guida allo studio per i membri della classe
(35686 160). Questo opuscolo contiene le letture attinenti a ogni lezione e
alcune domande su cui riflettere. Quando prepari la lezione considera come
puoi utilizzare il contenuto della Guida allo studio. I membri della classe
potranno partecipare più proficuamente alle discussioni se hanno studiato le
letture assegnate e se fai domande alle quali essi si sono preparati a rispondere.
Esortali a utilizzare la Guida allo studio per il loro studio individuale e per le
conversazioni in famiglia.
Ogni membro della classe deve possedere una copia della Guida allo studio.
Riceverai un numero sufficiente di copie dalla presidenza della Scuola
Domenicale, archivista del rione o assistente archivista del rione assegnato ai
libri di testo.
4. Il nostro retaggio: una breve storia della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi
Giorni (35448 160). Questo libro offre una commovente storia della Chiesa dal
tempo del profeta Joseph Smith ai nostri giorni e molti dei fatti che descrive
sono trattati nelle lezioni.
Ogni membro della classe deve avere a disposizione una copia del libro Il
nostro retaggio per uso personale (almeno una copia per ogni famiglia). Molti
membri già ne possederanno una copia. Puoi richiedere le copie necessarie alla
presidenza della Scuola Domenicale, archivista del rione o assistente archivista
del rione assegnato ai libri di testo. L’archivista può ordinare altre copie
secondo necessità.
5. Le videocassette Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa (53912 160) e
Insegnamenti di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa (53933 160). Queste
videocassette contengono sequenze che integrano le lezioni. I suggerimenti
per l’uso di queste videocassette si trovano nella sezione «Altre idee per insegnare» di molte lezioni nel manuale. Queste sequenze possono favorire la
comprensione da parte dei membri della classe dei principi del Vangelo e della
storia della Chiesa. Tuttavia stai attento a non utilizzarle troppo spesso o come
alternativa alle discussioni basate sulle Scritture.
Per esporre meglio i principi fondamentali del Vangelo consulta le istruzioni
contenute nella presente introduzione e nei seguenti manuali:
«Insegnare il Vangelo e dirigere», sezione 16 del Manuale di istruzioni della Chiesa,
Libro 2: Dirigenti del Sacerdozio e delle organizzazioni ausiliarie (35209 160 o
35903 160)
Insegnare, non c’è chiamata più grande, edizione 2000 (36123 160)
Guida all’insegnamento (34595 160)
vi
Sussidi per l’insegnante
Uso del presente
manuale
Il presente manuale è uno strumento che ti aiuterà a esporre le dottrine del
Vangelo attingendo alle Scritture e alla storia della Chiesa. È stato scritto per le
classi del corso di Dottrina evangelica per giovani e adulti e sarà usato ogni quattro anni. Per esporre efficacemente la lezione non sono necessari altri testi e
commentari. L’anziano M. Russell Ballard ha detto:
«Gli insegnanti faranno bene a studiare attentamente le Scritture e il manuale,
prima di ricorrere a materiale supplementare. Troppi insegnanti sembrano allontanarsi dai corsi di studio approvati senza averli prima attentamente esaminati.
Quando per esporre una lezione gli insegnanti ritengono di poter usare del materiale supplementare oltre alle Scritture e al manuale, devono innanzi tutto prendere in considerazione le riviste della Chiesa» (La Stella, ottobre 1983, 125–126).
Prepara ogni lezione con almeno una settimana di anticipo. Se studi le letture
assegnate e il materiale della lezione con sufficiente anticipo, durante la settimana potrai recepire pensieri e impressioni che ti aiuteranno a esporre la
lezione. Mentre mediti sulla lezione nel corso della settimana, prega per ricevere
la guida dello Spirito. Abbi fede che il Signore ti sosterrà.
Ogni lezione di questo manuale contiene più informazioni di quante probabilmente potrai esporre nel tempo assegnato a una lezione. Chiedi l’aiuto dello
Spirito del Signore nello scegliere le storie delle Scritture, le domande e le altre
parti del testo che meglio soddisfino le necessità dei membri della classe.
Il presente manuale contiene 46 lezioni. Poiché possono esservi più di 46 domeniche nelle quali insegni, occasionalmente potrai dedicare due domeniche all’esposizione di una lezione. Ciò può essere particolarmente utile nel caso di alcune
lezioni più lunghe, come ad esempio le numero 4, 7 e 27.
Ogni lezione comprende le seguenti sezioni:
1. Scopo. L’enunciazione dello scopo indica il concetto principale sul quale devi
concentrarti nel preparare e nell’esporre la lezione.
2. Preparazione. Questa sezione riassume i brani delle Scritture proposti nello
schema della lezione. Può anche comprendere l’indicazione di altre letture e
suggerimenti utili per la preparazione, come ad esempio il materiale da portare
in classe. Molto di questo materiale è disponibile nella biblioteca della casa di
riunione. (Il numero di cinque cifre che segue il nome dell’illustrazione suggerita è il numero di catalogo della biblioteca della casa di riunione; se l’illustrazione fa parte del Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo [34730
160], è indicato anche tale numero).
3. Attività per richiamare l’attenzione. Questa sezione propone una semplice attività, dimostrazione, citazione o domande atte ad aiutare i membri della classe
a prepararsi ad apprendere, a partecipare e a sentire l’influenza dello Spirito.
Sia che tu usi l’attività per richiamare l’attenzione suggerita dal manuale o
un’altra di tua scelta, è importante risvegliare l’attenzione dei membri della
classe all’inizio della lezione. L’attività deve essere breve.
4. Scritture, discussione e applicazione. Questa è la parte principale della lezione.
vii
Studia attentamente le storie delle Scritture in modo da poterle esporre e
commentare efficacemente. Usa i suggerimenti nelle sezioni «Come favorire la
discussione in classe» (pagine VIII–IX) e «Varietà nell’insegnare le Scritture»
(pagine IX e X) per variare il modo in cui insegni e per mantenere vivo l’interesse dei membri della classe. Scegli le domande e i metodi di insegnamento
più adatti alla loro età e alla loro esperienza.
5. Conclusione. Questa sezione ti aiuta a riassumere la lezione e a incoraggiare i
membri della classe a mettere in pratica i principi che avete esaminato; ti
ricorda anche di portare testimonianza. Assicurati di lasciare il tempo sufficiente per concludere adeguatamente ogni lezione.
6. Altre idee per insegnare. Questa sezione è presente nella maggior parte delle
lezioni del manuale. Può comprendere altri concetti contenuti nelle storie
delle Scritture, metodi alternativi di insegnamento, attività o altri suggerimenti che approfondiscono quelli proposti nella lezione.
Il presente manuale contiene una cronologia della storia della Chiesa (pagine
272–273) e tre cartine delle località storicamente importanti per la Chiesa
(pagine 274–276. Molte lezioni fanno riferimento a questi sussidi che sono
anche compresi nella Guida allo studio per i membri della Classe (pagine 27–31).
Insegna tramite
lo Spirito
Quando prepari la lezione del corso di Dottrina evangelica è importante che
tu cerchi l’ispirazione e la guida dello Spirito Santo. «E lo Spirito vi sarà dato
mediante la preghiera della fede; e se non ricevete lo Spirito, non insegnerete»
(DeA 42:14). Ricorda che il vero insegnante della tua classe è lo Spirito Santo.
Puoi cercare lo Spirito tramite la preghiera, il digiuno, lo studio quotidiano delle
Scritture e l’obbedienza ai comandamenti. Mentre ti prepari per la lezione prega
che lo Spirito ti aiuti a capire le Scritture e a conoscere le necessità dei membri
della classe. Lo Spirito può anche aiutarti a trovare i modi migliori di commentare le Scritture e di collegarle al nostro tempo (vedere 1 Nefi 19:23). Con la
guida dello Spirito diventerai un efficace strumento nelle mani del Signore per
far conoscere la Sua parola ai Suoi figli.
Ti proponiamo alcuni suggerimenti su come invitare lo Spirito nella tua classe:
1. Chiedi ai membri della classe di dire una preghiera prima e dopo la lezione.
Durante la lezione prega in cuor tuo che lo Spirito ti guidi ad aprire la mente
dei membri della classe, a portare testimonianza, a ispirarli.
2. Cita le Scritture (vedere «Insegna la vera dottrina» in questa pagina e «Insegna
le Scritture» a pagina IX). Invita i membri della classe a leggere ad alta voce i
passi prescelti.
3. Porta testimonianza ogni volta che lo Spirito te lo suggerisce, non soltanto alla
fine della lezione. Porta testimonianza di Gesù Cristo. Invita spesso i membri
della classe a portare testimonianza.
4. Usa inni, tra cui quelli della Primaria, e altra musica sacra per preparare la
mente dei membri della classe a sentire lo Spirito.
5. Esprimi il tuo affetto per i membri della classe, per le altre persone e per il
Padre celeste e Gesù Cristo.
viii
Sussidi per l’insegnante
6. Nel momento adatto esprimi le tue idee, sentimenti ed esperienze attinenti
alla lezione. Invita i membri della classe a fare altrettanto. Essi potranno anche
parlare di come hanno messo in pratica i principi esaminati nelle lezioni
precedenti.
Insegna la vera
dottrina
L’anziano Boyd K. Packer del Quorum dei Dodici ha dichiarato: «La vera
dottrina, quando è compresa, fa cambiare atteggiamento e comportamento»
(La Stella, gennaio 1987, 15).
Durante la preparazione e l’esposizione della lezione concentrati sulle dottrine di
salvezza del Vangelo contenute nelle Scritture e negli insegnamenti dei profeti
degli ultimi giorni. Questo richiede che tu studi le Scritture con diligenza e devozione. Il Signore ha così comandato: «Non cercare di proclamare la mia parola,
ma cerca prima di ottenerla, ed allora la tua lingua verrà sciolta; allora, se lo desideri, avrai il mio Spirito e la mia parola, sì, il potere di Dio per convincere gli
uomini» (DeA 11:21).
Insegna le
Scritture
Le Scritture sono lo strumento più efficace che hai a disposizione per esporre le
dottrine del Vangelo. Esorta i membri della classe a portare in classe le loro
Scritture ogni settimana in modo da poter leggere insieme i passi pertinenti.
Metti in pratica i seguenti suggerimenti per insegnare più efficacemente e con
varietà i principi delle Scritture:
1. Aiuta i membri della classe a capire quello che le Scritture insegnano riguardo
a Gesù Cristo. Chiedi loro di meditare su come certi passi accrescano la loro
fede nel Salvatore e li aiutino a sentire il Suo amore.
2. Invita i membri della classe ad applicare a se stessi le Scritture sostituendo
mentalmente il proprio nome a quello dei protagonisti nei passi pertinenti.
3. Racconta episodi commoventi della storia della Chiesa per mostrare come i
passi delle Scritture trovino applicazione pratica nella nostra vita quotidiana.
4. Aiuta i membri della classe a cercare parole, frasi o idee, spesso ripetute in un
passo delle Scritture oppure che hanno particolare significato per loro.
5. Esorta i membri della classe a consultare i sussidi allo studio che si trovano
nelle Scritture pubblicate dalla Chiesa.
6. Scrivi alla lavagna frasi, parole principali o domande attinenti ai passi delle
Scritture presi in esame. Quindi leggi o riassumi questi passi. Mano a mano
che i membri della classe trovano le frasi, le parole chiave o la risposta alle
domande, fermati per commentarle.
7. Dividi la classe in due o più gruppi. Dopo aver esaminato un episodio delle
Scritture invita ogni gruppo a scrivere i principi e le dottrine ivi contenuti.
Quindi chiedi ai gruppi di spiegare, a turno, come questi insegnamenti
possono essere messi in pratica nella vita di tutti i giorni.
8. Suggerisci ai membri della classe di venire alle lezioni con pennarelli o matite
per evidenziare i versetti che per loro hanno particolare significato.
ix
Favorisci le
discussioni
in classe
Di norma non devi tenere delle conferenze. Aiuta invece i membri della classe
a partecipare con profitto all’esame delle Scritture. Il consiglio del Signore
riguardo alle discussioni in classe si trova in DeA 88:122: «Nominate fra voi un
insegnante e non lasciate che tutti parlino assieme, ma che parli uno solo alla
volta e tutti ascoltino i suoi detti; affinché, quando tutti avranno parlato, tutti
possano essere edificati da tutti, e che ognuno abbia un uguale privilegio».
Per favorire le discussioni in classe attieniti alle seguenti istruzioni:
1. Fai domande che richiedono riflessione e discussione. Le domande che cominciano con perché, come, chi, che cosa, quando e dove di solito sono le più efficaci
per favorire la discussione. Quando esamini le domande proposte nel presente
manuale chiedi la guida dello Spirito per decidere quali di esse porre alla
classe.
2. Invita i membri della classe a raccontare brevemente esperienze attinenti ai
principi dottrinali oggetto della lezione. Esortali anche a esprimere i loro sentimenti per quello che imparano dalle Scritture. Aiutali a capire che delle esperienze e dei sentimenti riguardanti le cose dello spirito si «deve parlare con
cura, e su impulso dello Spirito» (DeA 63:64). Vi sono alcune esperienze e
sentimenti di cui è meglio non parlare.
3. Sii consapevole delle necessità di ogni membro della classe. Tutti devono
essere incoraggiati a partecipare alle discussioni, ma alcuni possono esitare
nel farlo. Puoi parlare in privato con queste persone per sapere che cosa
pensano riguardo a leggere ad alta voce o a partecipare alla discussione. Evita
di chiedere a un membro della classe di fare una cosa, se sai che ciò potrebbe
metterlo in imbarazzo.
4. Cita le Scritture per aiutare i membri della classe a trovare la risposta ad alcune
domande.
5. Se alcuni membri della classe sembrano monopolizzare la discussione, cerca
di includere quelli che non hanno ancora espresso la loro opinione. In questi
casi puoi deflettere con cortesia la discussione dicendo: «Sentiamo l’opinione
di qualcun altro», oppure: «Qualcuno vuole aggiungere la sua opinione a
quanto è stato detto?».
È più importante aiutare i membri della classe a capire e a mettere in pratica
le Scritture che esporre tutto il materiale della lezione che hai preparato. Se i
membri della classe imparano da una proficua discussione, spesso è utile lasciare
che essa continui, invece di interromperla per esporre tutto il materiale proposto
nella lezione. Tuttavia, se una discussione non è né utile né interessante, dovrai
passare a un altro argomento.
Aiuto ai nuovi
membri
x
Forse avrai la possibilità di insegnare a persone che fanno parte della Chiesa da
poco tempo. I tuoi insegnamenti possono aiutare questi membri a fortificarsi
nella fede. La Prima Presidenza ha dichiarato: «Ogni membro della Chiesa ha
Sussidi per l’insegnante
bisogno di essere amato e nutrito, specialmente durante i primi mesi dopo il
battesimo. Quando i nuovi membri sono accolti con cordialità, hanno ampie
possibilità di servire e ricevono il nutrimento spirituale che scaturisce dallo
studio della parola di Dio, si convertono profondamente e diventano ‹concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio› (Efesini 2:19)» (Lettera della Prima
Presidenza, 15 maggio 1997).
Come insegnare il
Vangelo ai giovani
Se insegni ai giovani, ricorda che essi spesso hanno bisogno di partecipare
attivamente alla discussione e di avere una rappresentazione visiva delle dottrine
esaminate. Le videocassette, le illustrazioni e le attività proposte nel manuale
possono tener vivo l’interesse dei giovani verso la lezione.
xi
Introduzione di Dottrina e
Alleanze e storia della Chiesa
Lezione
1
Scopo
Presentare ai membri della classe il corso di studio di quest’anno che avrà come
oggetto Dottrina e Alleanze e la storia della Chiesa e aiutarli a comprendere il
loro ruolo nella dispensazione della pienezza dei tempi.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Introduzione di Dottrina e Alleanze; Dottrina e Alleanze 1.
b. Introduzione de Il nostro retaggio.
2. Procurati per ogni membro della classe una copia dell’opuscolo Dottrina e
Alleanze e storia della Chiesa: Guida allo studio per i membri della classe (35686
160). Puoi chiedere queste copie alla presidenza della Scuola Domenicale,
all’archivista del rione o assistente archivista assegnato alle pubblicazioni.
Ripassa il testo di questa lezione nella Guida allo studio, e programma come
farvi riferimento durante la lezione.
3. Procurati un numero sufficiente di copie de Il nostro retaggio: una breve storia
della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (35448 160) in modo
che ogni membro della classe possa utilizzarlo per lo studio individuale
(almeno una copia per ogni famiglia). Molti membri ne possederanno già
una copia. Puoi chiedere le copie alla presidenza della Scuola Domenicale,
all’archivista del rione o assistente archivista assegnato alle pubblicazioni.
L’archivista può ordinarne altre secondo necessità.
4. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, porta in
classe un’immagine del Tempio di Salt Lake (62433; Corredo di illustrazioni
per lo studio del Vangelo 502).
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Mostra una fotografia del Tempio di Salt Lake. Indica la sfera in cima alla
guglia del tempio sulla quale si erge la statua dell’angelo Moroni. Spiega che
la parte superiore di tale sfera è la pietra di copertura del Tempio di Salt Lake.
Il 6 aprile 1892 la Chiesa tenne una conferenza generale nel Tabernacolo. Poco
prima di mezzogiorno il presidente Wilford Woodruff aggiornò la riunione.
Quarantamila persone si radunarono nella Piazza del Tempio e altre migliaia
nelle zone circostanti. Il presidente Woodruff quindi schiacciò un pulsante elettrico e la pietra di copertura fu messa al suo posto. Dalla piazza sottostante il
1
Coro del Tabernacolo, accompagnato da una banda, cominciò a cantare l’inno
«Lo Spirito arde». Anche i santi si unirono nel canto dell’inno. Quindi dettero il
Grido dell’Osanna e agitarono fazzoletti bianchi per mostrare la loro gioia che il
Tempio di Salt Lake era quasi completato.
Il presidente Ezra Taft Benson, tredicesimo presidente della Chiesa, spiegò che
Dottrina e Alleanze può essere descritto come la pietra di copertura della nostra
religione:
«Dottrina e Alleanze porta gli uomini al regno di Cristo, alla Chiesa di Gesù
Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, ‹la sola chiesa vera e vivente sulla faccia
della terra intera› (DeA 1:30)...
Il Libro di Mormon è la chiave di volta della nostra religione e Dottrina e
Alleanze ne è la pietra di copertura, con la sua rivelazione continua degli ultimi
giorni. Il Signore ha posto il Suo suggello d’approvazione sia sulla chiave di
volta che sulla pietra di copertura» (La Stella, luglio 1987, 77).
Porta testimonianza che la chiave di volta e la pietra di copertura ci insegnano
a conoscere il Salvatore, che è la pietra angolare della nostra religione (vedere
Efesini 2:20). Questi libri di Scritture portano anche testimonianza del Salvatore
e della veridicità del Suo vangelo.
Discussione e
applicazione
Il testo di questa lezione propone più argomenti di quanti è possibile trattare in
una sola domenica. Scegli con cura le parti che rispondono meglio alle necessità
dei membri della classe.
Spiega che questo corso segue un metodo tematico per studiare Dottrina e
Alleanze e la storia della Chiesa. Le lezioni hanno lo scopo di aiutare i membri
della classe a conoscere e mettere in pratica quello che Dottrina e Alleanze e la
storia della Chiesa insegnano riguardo a temi specifici del Vangelo. Grazie allo
studio che svolgeranno quest’anno i membri della classe dovrebbero sentire un
desiderio maggiore di cercare i benefici del Vangelo.
Fai notare che poiché le lezioni di quest’anno seguono un metodo tematico,
alcune sezioni di Dottrina e Alleanze non sono comprese tra le letture assegnate
ai membri della classe. Nondimeno essi dovranno proporsi di leggere, durante
l’anno, tutta Dottrina e Alleanze.
Distribuisci, una per persona, la Guida allo studio per i membri della classe. Spiega
che questa guida allo studio contiene le letture e le domande da esaminare per
ogni lezione. Invita i membri della classe a prendere l’impegno di leggere i brani
assegnati e a prepararsi per la lezione ogni settimana. Invitali a esprimere le loro
idee su come prendere l’abitudine a leggere le letture assegnate ogni settimana.
Mostra una copia de Il nostro retaggio e distribuiscilo secondo necessità in modo
che ve ne sia almeno una copia in ogni casa. Questo libro offre una commovente storia della Chiesa dal tempo del profeta Joseph Smith ai nostri giorni.
I membri della classe dovranno leggerlo nel corso dell’anno, poiché molte delle
storie ivi contenute saranno trattate nelle lezioni.
Fai notare che i membri della classe hanno, come l’insegnante, la responsabilità
di fare di questo corso un successo. Esortali a prepararsi a partecipare alle lezioni
e a raccontare le esperienze che hanno insegnato loro come mettere in pratica i
principi del Vangelo.
2
Lezione 1
1. Le rivelazioni in Dottrina e Alleanze riguardano le necessità del nostro
tempo
• Leggi il terzo paragrafo dell’introduzione di Dottrina e Alleanze (questo paragrafo inizia con le parole «Il Libro di...»). Per quali aspetti Dottrina e Alleanze
è diverso dagli altri libri di Scritture? Quali passi di Dottrina e Alleanze vi
sono stati particolarmente utili o illuminanti?
• Leggi il sesto paragrafo dell’introduzione (questo paragrafo inizia con le
parole «Queste sacre rivelazioni...»). Che cosa insegna questo paragrafo
riguardo a come furono ricevute le rivelazioni contenute in Dottrina e
Alleanze? Perché è utile sapere che la maggior parte delle rivelazioni vennero
in risposta alle preghiere?
• Leggi l’ottavo paragrafo dell’introduzione (questo paragrafo inizia con le
parole «Nelle rivelazioni...»). Quali sono alcune dottrine del Vangelo spiegate
in Dottrina e Alleanze? (Scegli due o tre di queste dottrine e parlate di come
la vostra vita sarebbe diversa senza i principi che sono rivelati in merito ad
esse in Dottrina e Alleanze).
2. Il Signore è l’autore dell’introduzione di Dottrina e Alleanze
Nell’introdurre la sezione 1 di Dottrina e Alleanze fornisci alla classe le seguenti
informazioni:
L’1 novembre 1831 il profeta Joseph Smith presiedette a una conferenza straordinaria di anziani tenuta a Hiram, nell’Ohio. I presenti decisero di raccogliere
alcune delle rivelazioni ricevute dal profeta e pubblicarle in forma di libro chiamato Libro dei Comandamenti. Dopo la prima sessione di questa conferenza il
Signore espresse la Sua approvazione alla pubblicazione dando a Joseph Smith
una rivelazione che Egli chiama «la mia prefazione al libro dei miei comandamenti» (DeA 1:6). Questa rivelazione è ora la sezione 1 di Dottrina e Alleanze.
Il presidente Ezra Taft Benson disse: «Dottrina e Alleanze è l’unico libro al
mondo che abbia una prefazione scritta dal Signore stesso. In questa prefazione
Egli dichiara al mondo che la sua voce è rivolta a tutti gli uomini (vedere
versetto 2), che la venuta del Signore è vicina (vedere versetto 12) e che le verità
che si trovano in Dottrina e Alleanze si adempiranno tutte (vedere versetti
37–38» (La Stella, gennaio 1987, 75).
• In DeA 1 il Signore leva una «voce di ammonimento», come continua a fare
in tutta Dottrina e Alleanze (DeA 1:4). Quali ammonimenti il Signore ci
rivolge in questa sezione? (Vedere DeA 1:7–10, 12–16, 31–33. Puoi elencarli
alla lavagna). Per quali aspetti questi ammonimenti ci riguardano?
• A chi sono rivolti i messaggi contenuti in Dottrina e Alleanze? (Vedere DeA
1:1–4, 11, 34–35). In che modo questi messaggi perverranno a tutti i popoli?
(Vedere DeA 1:4).
• In DeA 1 il Signore predice il grande destino della Sua opera negli ultimi
giorni (DeA 1:23, 30). Spiega che quando il Signore rivelò questa sezione la
Chiesa era stata organizzata soltanto un anno e mezzo prima e contava
appena alcune centinaia di membri. In che modo le profezie riguardanti il
progresso della Chiesa si stanno adempiendo ai nostri giorni?
3
• In DeA 1 il Signore spiega alcuni degli scopi delle rivelazioni in Dottrina e
Alleanze. Leggi insieme ai membri della classe DeA 1:17–28. Secondo quanto
è scritto in questi versetti, quali sono alcuni degli scopi delle rivelazioni? (Le
risposte possono comprendere quelle sotto elencate).
a. «Che ognuno parli nel nome di Dio, il Signore, sì, il Salvatore del mondo»
(DeA 1:20).
b. «Affinché anche la fede aumenti» (DeA 1:21).
c. «Affinché la mia alleanza eterna sia stabilita» (DeA 1:22).
d. «Affinché la pienezza del mio Vangelo sia proclamata» (DeA 1:23).
e. Aiutare i servitori del Signore a «comprendere» (DeA 1:24).
f. «E nella misura in cui errarono, fosse reso noto» (DeA 1:25).
g. «E nella misura in cui cercarono la saggezza, fossero istruiti» (DeA 1:26).
h. «E nella misura in cui peccarono, fossero castigati, per potersi pentire»
(DeA 1:27).
i. «E nella misura in cui furono umili, fossero fortificati e benedetti dall’alto,
e ricevessero conoscenza di tanto in tanto» (DeA 1:28).
• La prefazione del Signore di Dottrina e Alleanze si conclude con il comandamento di scrutare le Sue parole. Leggi insieme ai membri della classe DeA
1:37–38 e 18:34–36. Che cosa ci insegna il Signore in questi versetti riguardo
alle Sue parole e alla Sua voce? Perché «scrutare» le Scritture è diverso dal
«leggerle» semplicemente? Quali benefici avete ricevuto per aver scrutato le
parole del Signore in Dottrina e Alleanze?
3. Il presente corso esaminerà gli avvenimenti principali della dispensazione della pienezza dei tempi
Invita i membri della classe ad aprire la Guida alle Scritture alla voce
Dispensazione, pagina 54. Leggi la prima frase di questa voce, quindi spiega
che le lezioni di quest’anno tratteranno molti degli avvenimenti principali
della nostra dispensazione, la dispensazione della pienezza del tempi (vedere
DeA 112:30–32). Leggi la seguente dichiarazione del profeta Joseph Smith:
«Profeti, sacerdoti e re... hanno atteso gioiosamente il giorno in cui viviamo;
e, guidati da un’attesa celestiale e gioiosa hanno cantato, scritto e profetizzato
di questo nostro giorno. Essi son morti però senza vederlo; noi siamo il popolo
privilegiato che Dio ha scelto per inondare di gloria gli ultimi giorni; a noi è
concesso di vederli così gloriosi, di parteciparvi e di collaborare alla loro avanzata, ‹la dispensazione della pienezza dei tempi›» (Insegnamenti del profeta Joseph
Smith, a cura di Joseph Fielding Smith, 181).
• Perché la nostra dispensazione è diversa da tutte quelle che l’hanno preceduta? (Le risposte possono comprendere il fatto che questa dispensazione
non terminerà nell’apostasia e che la Chiesa continuerà a crescere sino a
riempire la terra e a preparare la via per la seconda venuta del Salvatore).
Quali sono alcuni dei benefici e dei doveri che abbiamo per il fatto di vivere
in questa dispensazione?
Spiega che questa dispensazione può essere divisa in sei periodi storici. Puoi
elencare questi periodi alla lavagna, come segue:
4
Lezione 1
Periodo dello Stato di New York
1820–1830
Periodo dell’Ohio-Missouri
1831–1838
Periodo di Nauvoo
1839–1846
Periodo dei pionieri nell’Ovest
1846–1898
Espansione della Chiesa
1899–1950
Chiesa universale dal
1951 al presente
Fai notare che molti degli avvenimenti importanti di questi sei periodi storici
sono riassunti nel diagramma «Cronologia della storia della Chiesa» nelle
pagine 272–273 del presente manuale e nelle pagine 27–28 della Guida allo
studio per i membri della classe. Invita i membri della classe a ripassare brevemente questi avvenimenti.
• Quali avvenimenti della storia della Chiesa hanno particolare importanza
per voi?
4. Possiamo contribuire a far progredire questa grande opera degli
ultimi giorni
Chiedi ai membri della classe di guardarsi attorno e osservare i loro compagni.
Spiega che non ci troviamo qui sulla terra in questo periodo per caso. Siamo
stati mandati da Dio per contribuire a edificare il Suo regno in questa ultima
dispensazione. Il presidente Ezra Taft Benson disse: «Non è mai stato chiesto
ai fedeli, in un così breve periodo di tempo, più di quanto è richiesto a noi»
(La Stella, gennaio 1990, 35, citato dall’anziano Marvin J. Ashton).
Il presidente Gordon B. Hinckley ha detto: «L’impegno più grande a cui ci
troviamo di fronte che è anche l’impegno più meraviglioso, è l’impegno che
comporta il progresso» (citato nell’articolo «President Gordon B. Hinckley»,
Ensign, aprile 1995, 6).
• Quali sono alcuni impegni che comporta il grande progresso conseguito
dalla Chiesa? Quali sono alcuni esempi degli sforzi compiuti dalla Chiesa
per assolvere questi impegni? (Le risposte possono comprendere il grande
aumento nella costruzione di templi, gli sforzi per qualificare i dirigenti
del sacerdozio e l’impegno di tradurre le Scritture in molte lingue).
Sottolinea che possiamo vedere e sentire l’entusiasmo che accompagna il
progresso della Chiesa. Tuttavia il Signore ha bisogno di qualcosa di più di
semplici spettatori: dobbiamo chiederci se teniamo il passo e se facciamo la
nostra parte, sia come famiglie che come singoli individui. Il presidente
Gordon B. Hinckley ha detto: «Questa è un’epoca che offre mille occasioni.
Spetta a noi coglierle e andare avanti. Quale momento glorioso è questo per
ognuno di noi che può fare la sua piccola parte per portare innanzi il lavoro
del Signore, verso il suo magnifico destino!» (La Stella, gennaio 1998, 79).
• Che cosa può fare ognuno di noi individualmente e insieme alla sua famiglia
per far progredire la grande opera del Signore negli ultimi giorni?
Conclusione
Sottolinea che abbiamo il privilegio di vivere nella dispensazione della
pienezza dei tempi. Possiamo vedere la Chiesa progredire, come fu profetizzato
5
nell’antichità (Daniele 2:44–45; vedere anche DeA 65:2). Godiamo delle
benedizioni del vangelo restaurato. Leggendo Dottrina e Alleanze udiamo la
voce del Signore. Siamo guidati da un profeta vivente. Il corso di studio di
quest’anno ci aiuterà a conoscere meglio le occasioni e le benedizioni che
hanno coloro che vivono in questa dispensazione.
6
«Ecco, io sono Gesù Cristo,
il Salvatore del mondo»
Lezione
2
Scopo
Aiutare i membri della classe a sentire la possente testimonianza del Salvatore
che ci perviene tramite Dottrina e Alleanze e aiutarli a rafforzare la loro testimonianza dell’espiazione del Salvatore.
Preparazione
1. Leggi attentamente i passi delle Scritture proposti nella lezione. Quando studi
i passi delle Scritture elencati a pagina 9, stabilisci quali saranno quelli più
utili per i membri della classe. Studia tu stesso i passi che hai scelto e preparati ad usarli durante la lezione.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se le seguenti illustrazioni sono disponibili, preparati a mostrarle durante
la lezione: Gesù il Cristo (62572; Corredo di illustrazioni per lo studio del
Vangelo 240); La preghiera nel Getsemani (62175; Corredo di illustrazioni per
lo studio del Vangelo 227); e la Crocifissione (62505; Corredo di illustrazioni
per lo studio del Vangelo 230). Puoi tenere esposta l’immagine del Signore
Gesù Cristo durante tutta la lezione.
4. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, porta in
classe un ramo d’albero.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra
di tua scelta.
Mostra il ramo d’albero. Fai notare che esso non riceve più il nutrimento di
cui ha bisogno per rimanere vivo.
• Perché questo ramo è incapace di riceve il nutrimento di cui ha bisogno?
(È separato dalle radici).
Leggi la seguente dichiarazione del presidente Boyd K. Packer, presidente
facente funzione del Quorum dei Dodici:
«[L’espiazione di Gesù Cristo] è la base stessa della dottrina cristiana. Si può
conoscere molto bene il Vangelo che si dirama da questa fonte, ma in questo
caso se ne conoscono soltanto le diramazioni e non l’origine, e se siamo esclusi
da questa verità, nelle diramazioni non vi sarà né vita, né sostanza, né redenzione» (La Stella, ottobre 1977, 59).
Confronta il ramo secco con un albero forte e sano. Spiega che l’espiazione di
Gesù Cristo ci porta la vita e dà significato a tutte le altre dottrine del Vangelo.
7
Mentre studieremo altri principi durante il resto di questo corso dovremo
ricordare sempre l’Espiazione.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe.
1. Dottrina e Alleanze porta testimonianza di Gesù Cristo
Spiega che uno degli scopi di tutte le Scritture è quello di portare testimonianza
di Gesù Cristo e persuadere le persone a venire a Lui e a diventare partecipi della
salvezza. La Bibbia, i libri di Mosè e di Abrahamo nella Perla di Gran Prezzo e il
Libro di Mormon sono antichi testamenti o testimonianze di Gesù Cristo.
Dottrina e Alleanze è un testamento di Gesù Cristo dato in questa dispensazione.
Questo libro di Scritture porta testimonianza che Gesù è il Cristo, che Egli vive e
continua a parlare ai profeti e a guidare il Suo popolo oggi.
Rimanda i membri della classe all’introduzione di Dottrina e Alleanze e invitali
a leggere l’ultima frase dell’ottavo paragrafo (questa frase inizia con le parole:
«Infine, la testimonianza che è data...»).
Fai notare che Dottrina e Alleanze contiene possenti testimonianze del
Salvatore e della Sua opera. La maggior parte di queste testimonianze provengono dal Salvatore stesso. Invita i membri della classe a leggere come esempi
i seguenti passi: DeA 50:41–44 e 76:22–24.
Spiega che questa lezione esamina gli insegnamenti riguardanti il Salvatore
contenuti in Dottrina e Alleanze.
2. Gesù Cristo «soffrì i dolori di tutti gli uomini, affinché tutti possano
pentirsi e venire a Lui»
Mostra le immagini di Gesù nel Getsemani e sulla croce. Spiega che Dottrina e
Alleanze contiene molte rivelazioni che possono accrescere la nostra conoscenza
dell’espiazione di Gesù Cristo. Queste rivelazioni ci danno un senso della
profondità delle sofferenze del Salvatore e della grandezza dell’amore che Egli
e il Padre celeste hanno per noi.
Il Salvatore descrive il Suo sacrificio espiatorio
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 19:16–19. Spiega che questo è
l’unico passo delle Scritture in cui il Salvatore descrive le sofferenze che Egli
patì nel compiere il Suo sacrificio espiatorio. Che cosa insegna questo passo
riguardo alle sofferenze del Salvatore per noi? Perché Gesù fu disposto a
sopportare sofferenze tanto grandi per noi? (Vedere DeA 18:10–11; 19:19, 24;
34:3).
Grazie all’Espiazione tutti risorgeremo
• Leggi insieme ai membri della classe i seguenti passi: DeA 88:14–18; 93:33;
Alma 11:42–44. Che cosa possiamo imparare da questi passi sulla risurrezione? (Le risposte possono comprendere quelle sotto elencate).
a. La risurrezione è la redenzione dell’anima. Lo spirito e il corpo vengono
riuniti e rimangono inseparabilmente connessi in forma perfetta (vedere
DeA 88:14–16; 93:33; Alma 11:42–43).
8
Lezione 2
b. La risurrezione ci prepara per la gloria celeste (vedere DeA 88:18).
c. La risurrezione è necessaria per ricevere una pienezza di gioia
(vedere DeA 93:33).
d. Tutte le persone risorgeranno (Alma 11:44).
Grazie all’Espiazione possiamo essere perdonati dei nostri peccati ed ereditare la
gloria celeste
• Leggi insieme ai membri della classe i seguenti passi: DeA 18:11–12;
19:16–17, 20; 58:42; 76:62–70. Che cosa insegnano questi passi sui benefici
che possiamo ricevere tramite l’espiazione del Salvatore? (Le risposte possono
comprendere quelle sotto elencate).
a. Possiamo pentirci dei nostri peccati e venire a Lui (vedere DeA 18:11–12).
b. Se ci pentiamo, Cristo ha preso su di Sé le sofferenze che dovremmo patire
per i nostri peccati (vedere DeA 19:16–17, 20).
c. Se ci pentiamo, il Signore ci perdona e non ricorda più i nostri peccati
(vedere DeA 58:42).
d. Possiamo levarci nella prima risurrezione, essere resi perfetti tramite Cristo
ed ereditare la gloria celeste (vedere DeA 76:62–70).
Tramite l’Espiazione il Salvatore acquisì una conoscenza perfetta per noi in tutti i
nostri dolori, sofferenze e afflizioni
Spiega che durante la Sua vita, che ebbe come culmine l’Espiazione, il Salvatore
soffrì in una maniera tale che Gli dette una conoscenza perfetta di tutte le
nostre sofferenze e afflizioni.
Rimanda i membri della classe a DeA 122. Questa sezione è una rivelazione data
al profeta Joseph Smith mentre si trovava rinchiuso nel carcere di Liberty, nel
Missouri. Fai notare che nei primi sette versetti il Signore parla delle sofferenze
del profeta Joseph Smith. Poi, nel versetto 8, parla di Se stesso.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 122:8. In quale maniera il Salvatore
è «sceso al di sotto» di tutte le cose? (Vedere Alma 7:11–12; DeA 62:1; 133:53.
Poiché il Salvatore ha conosciuto tutti i nostri dolori, sofferenze e afflizioni,
Egli sa come ci sentiamo; Egli sa come aiutarci). Come può questa consapevolezza aiutarci quando siamo sottoposti alle prove?
L’anziano Jeffrey R. Holland, membro del Quorum dei Dodici Apostoli, ha
detto: «Quando verranno i momenti difficili, possiamo ricordare che Gesù
dovette scendere sotto a tutte le cose prima di poter salire sopra di esse, e che
Egli soffrì dolori, afflizioni e tentazioni di ogni sorta per poter essere pieno
di misericordia e sapere come soccorrere il Suo popolo nelle sue infermità
(vedere DeA 88:6; Alma 7:11–12)» (La Stella, gennaio 1996, 78).
• Quando avete sentito nella vostra vita il potere dell’Espiazione? Che cosa
possiamo fare per sentire più appieno questo potere?
• Come possiamo mostrare al Salvatore la nostra gratitudine per la Sua espiazione? Quale influenza deve avere nella nostra vita di ogni giorno la conoscenza dell’Espiazione?
9
3. Dottrina e Alleanze ci aiuta a conoscere i ruoli e gli attributi del
Salvatore
Spiega che per esercitare la fede in Dio dobbiamo «avere un’idea corretta della
Sua natura, perfezione e attributi» (Joseph Smith, Lectures on Faith [1985], 38).
Dottrina e Alleanze ci aiuta ad acquisire questa conoscenza.
• Quali attributi del Salvatore avete notato nei passi che abbiamo letto oggi?
(Scrivi alla lavagna le risposte dei membri della classe che possono comprendere: carità, obbedienza, umiltà e sottomissione).
Scegli alcuni dei seguenti passi delle Scritture da leggere con i membri della
classe. Spiega che cosa ogni passo insegna riguardo ai ruoli e agli attributi del
Salvatore. Riassumi le informazioni alla lavagna.
a. DeA 6:20–21. (Se siamo fedeli e diligenti, il Salvatore ci circonda con le
braccia del Suo amore. Egli è la luce che risplende nelle tenebre).
b. DeA 6:32–37. (Egli ci offre protezione e conforto ed è pronto ad aiutarci
quando ci ricordiamo di Lui e obbediamo ai Suoi comandamenti).
c. DeA 19:1–3. (Obbedendo alla volontà del Padre, Egli ha sottomesso tutte
le cose e ha conservato tutto il potere; distruggerà Satana e le sue opere;
giudicherà tutte le persone secondo le loro azioni).
d. DeA 29:1–2. (Il Suo braccio misericordioso ha espiato per i nostri peccati.
Se ascoltiamo la Sua voce e ci umiliano, Egli ci raccoglierà come una chioccia
raccoglie i suoi pulcini).
e. DeA 38:1–3. (Egli è il Creatore del mondo; conosce ogni cosa).
f. DeA 43:34. (Egli è il Salvatore del mondo).
g. DeA 45:3–5. (Egli è il nostro Avvocato presso il Padre).
h. DeA 50:44. (Egli è il Buon Pastore e la Pietra d’Israele, il sicuro fondamento
sul quale possiamo edificare).
i. DeA 76:5. (Egli è misericordioso e generoso verso coloro che Lo temono e
trova piacere nell’onorare coloro che Lo servono in rettitudine e verità sino
alla fine).
l. DeA 93:5–19. (Egli è l’Unigenito del Padre; «continuò di grazia in grazia» sino
a ricevere una pienezza della gloria e del potere del Padre).
m.DeA 133:42–52. (Quando verrà in potere al tempo della Sua seconda venuta,
coloro che Egli ha redento menzioneranno la Sua bontà e la Sua amorevole
benevolenza).
n. DeA 136:22. (Il Suo braccio è steso per salvare il Suo popolo).
• Perché è importante conoscere questi ruoli e attributi del Salvatore? In che
modo le rivelazioni in Dottrina e Alleanze hanno arricchito la vostra testimonianza del Salvatore?
Conclusione
10
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 19:23. In che modo i principi che
abbiamo esaminato oggi vi aiutano a conoscere la pace?
Lezione 2
Secondo i suggerimenti dello Spirito porta testimonianza di Gesù Cristo.
Sottolinea che grazie alla Sua espiazione tutti risorgeremo. Egli ci porge l’invito
a pentirci e a venire a Lui, per ricevere «pace in questo mondo e vita eterna nel
mondo a venire» (DeA 59:23). Esorta i membri della classe a godere di tutti i
benefici dell’espiazione esercitando la fede in Gesù Cristo, pentendosi, obbedendo ai comandamenti e perseverando sino alla fine.
Suggerisci loro che durante l’anno mentre studiano Dottrina e Alleanze continuino a prendere nota di quello che insegna riguardo a Gesù Cristo. Egli è il
protagonista di questo libro. Le possenti testimonianze e principi contenuti in
queste rivelazioni possono arricchire la testimonianza che di Lui ha ogni
persona.
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
1. «Attonito resto»
Studia in anticipo il testo dell’inno «Attonito resto» (Inni, 114). Nota le parole
di questo inno, che rispecchiano gli insegnamenti contenuti in vari passi di
Dottrina e Alleanze. I seguenti esempi ti saranno di aiuto.
Parole dell’inno
Passi pertinenti
«Attonito resto pensando all’immenso amor»
DeA 34:3
«Per me peccatore in croce Gesù morì»
DeA 19:16–19
«Quaggiù in umiltà Ei discese dal sommo ciel»
DeA 88:6; 122:8
«In croce Ei morì per poter ognun salvar»
DeA 6:36–37
«Non posso, non posso tal grande mercé scordar» DeA 20:77
Leggi l’inno in classe ad alta voce fermandoti per consentire agli studenti di
leggere i passi delle Scritture pertinenti.
2. Il nostro «Avvocato presso il Padre» (DeA 45:3)
Scrivi alla lavagna la parola Avvocato. Spiega che diverse volte in Dottrina e
Alleanze il Signore dice di essere il nostro avvocato (DeA 29:5; 45:3; 62:1; 110:4).
• Che cos’è un avvocato? (Qualcuno che perora la causa di un’altra persona).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 45:3–5. Perché abbiamo bisogno
di un «Avvocato presso il Padre»? Nei versetti 4 e 5 quali prove il Salvatore
presenta al Padre per mostrare che dovremmo ricevere la vita eterna? (Prima,
Egli parla della Sua espiazione, sofferenze, morte e sangue. Poi parla della
nostra fede in Lui).
3. Portiamo testimonianza di Gesù Cristo tramite i Suoi titoli
Spiega che Dottrina e Alleanze propone più di sessanta titoli di Gesù Cristo,
ognuno dei quali impone un particolare rispetto per Lui. Per esempio, il Signore
chiama Se stesso «Redentore», «Salvatore» e «la luce e la vita del mondo».
11
Chiedi ai membri della classe di indicare altri titoli di Gesù Cristo e scrivili alla
lavagna.
• Che cosa indicano i titoli di Gesù circa i Suoi attributi e la Sua missione?
4. La luce di Cristo
Spiega che la luce di Cristo qualche volta viene indicata come la nostra
coscienza, ma che è molto di più di questo. Per aiutare i membri della classe ad
acquisire una più grande conoscenza della luce di Cristo, rimandali alla voce
«Luce, luce di Cristo» nella Guida alle Scritture, pagina 114. Quindi invitali a
leggere DeA 88:6–13; 93:2; Moroni 7:13, 16–19.
• Che cosa possiamo imparare riguardo alla luce di Cristo dalla Guida alle
Scritture e da questi passi? (Le risposte possono comprendere quelle sotto
elencate).
a. La luce di Cristo «[riempie] l’immensità dello spazio» e «dà vita a tutte le
cose» (DeA 88:12–13).
b. È un’influenza edificante per ogni persona che nasce nel mondo (vedere
DeA 93:2).
c. Ci aiuta a distinguere il bene dal male e ci invita a fare il bene e a credere
in Cristo (vedere Moroni 7:13, 16–19).
• Come possiamo consentire alla luce di Cristo di esercitare una maggiore
influenza su di noi?
12
«Avevo avuto una visione»
Lezione
3
Scopo
Rafforzare nei membri della classe la testimonianza della Prima Visione e della
chiamata di Joseph Smith come il profeta tramite il quale Dio restaurò la
pienezza del Vangelo sulla terra.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Joseph Smith—Storia 1–26.
b. Il nostro retaggio, pagine 1–4.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi a un membro della classe di prepararsi a riassumere la storia dell’operazione alla gamba del giovane Joseph Smith (Il nostro retaggio, pagine 1–2).
4. Se le seguenti illustrazioni sono disponibili, preparati a mostrarle durante la
lezione: Il profeta Joseph Smith (62002; Corredo di illustrazioni per lo studio
del Vangelo 401); Fratello Joseph (62161); Joseph Smith cerca la saggezza
nella Bibbia (Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 402) e La
Prima Visione (62470; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 403).
5. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, porta in
classe una sveglia, una cartina del mondo o un mappamondo e un capo di
abbigliamento maschile. Prepara le seguenti etichette per questi oggetti: Il
momento giusto, Il posto giusto e L’uomo giusto.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Mostra ai membri della classe la sveglia, la cartina o il mappamondo e le relative etichette (vedere la voce 5 della sezione «Preparazione»). Spiega che questa
lezione esamina come il Signore preparò il momento giusto e il luogo giusto per
la restaurazione del Suo vangelo dopo molti secoli di apostasia.
Mostra il capo di abbigliamento maschile e la relativa etichetta. Spiega che
questa lezione esamina anche il modo in cui Dio scelse e preparò l’uomo
giusto, Joseph Smith, come il profeta tramite il quale il Vangelo sarebbe stato
restaurato.
13
Discussione e
applicazione
Il testo di questa lezione propone più argomenti di quanti è possibile trattare in
una sola domenica. Scegli con cura le parti che rispondono meglio alle necessità
dei membri della classe.
1. Dopo l’apostasia Dio preparò la via alla restaurazione
Spiega che dopo che Gesù Cristo fu crocifisso, i Suoi apostoli presiedettero alla
Chiesa. Ma molto presto le persecuzioni, le divisioni e l’apostasia crebbero.
Entro pochi decenni ci fu un allontanamento dalla Chiesa, come gli apostoli
avevano profetizzato (Atti 20:28–30; 2 Tessalonicesi 2:1–3; 2 Timoteo 4:3–4).
Questo allontanamento è noto come Grande Apostasia.
• Quali furono alcune delle conseguenze della Grande Apostasia? (Vedere DeA
1:15–16; Joseph Smith—Storia 8–9, 19, 21; Mormon 1:13–14. Le risposte
possono comprendere quelle sotto elencate).
a. Sulla terra non ci fu più l’autorità del sacerdozio.
b. Sulla terra non ci furono più né apostoli né profeti.
c. La conoscenza essenziale della natura di Dio andò perduta.
d. Le dottrine del Vangelo furono corrotte.
e. Le sacre ordinanze, come il battesimo, furono cambiate.
f. La Chiesa originale si divise in gruppi discordanti.
Le tenebre dell’apostasia durarono molti secoli. Tuttavia Dio aveva previsto
questo fatto e programmò la restaurazione del Vangelo negli ultimi giorni.
L’anziano Bruce R. McConkie, membro del Quorum dei Dodici Apostoli, spiegò
che la preparazione per la restaurazione del Vangelo era iniziata secoli avanti la
Prima Visione:
«A partire dal secolo XIV il Signore cominciò a preparare le condizioni sociali,
educative, religiose, economiche e politiche entro le quali Egli poteva più facilmente restaurare il Vangelo per l’ultima volta» (Mormon Doctrine, 2a edizione
[1966], 717).
• Prima della nascita di Joseph Smith, quali avvenimenti contribuirono a preparare la via alla restaurazione del Vangelo? (Puoi elencare alla lavagna le risposte dei membri della classe che possono comprendere quelle sotto elencate).
a. Il Rinascimento fu davvero una rinascita della coscienza, particolarmente
nella letteratura, nell’arte e nella scienza. Fu l’epoca delle invenzioni, come
ad esempio quella della macchina da stampa.
L’anziano James E. Talmage, già membro del Quorum dei Dodici, disse
che il Rinascimento non fu un avvenimento dovuto al caso, ma piuttosto
«uno sviluppo prestabilito dalla Mente di Dio per illuminare le ottenebrate
menti degli uomini in preparazione della restaurazione del Vangelo di
Gesù Cristo, la cui realizzazione era stata fissata per alcuni secoli più tardi»
(Gesù il Cristo, 555).
b. Riformatori come John Wycliffe, Martin Lutero e Giovanni Calvino
cominciarono a contestare le pratiche e gli insegnamenti delle chiese
allora esistenti, prendendo atto del fatto che esse si erano allontanate
dagli insegnamenti di Cristo.
14
Lezione 3
L’anziano M. Russell Ballard, membro del Quorum dei Dodici, ha affermato
che Martin Lutero e gli altri riformatori furono «ispirati a creare un clima
in cui Dio avrebbe potuto restaurare le verità perdute e l’autorità del sacerdozio» (La Stella, gennaio 1995, 75).
c. Furono scoperte le Americhe. Gli Stati Uniti furono colonizzati da persone
religiose e alla fine diventarono una nazione indipendente (vedere 1 Nefi
13:12–19).
d. Fu emanata la Costituzione degli Stati Uniti che garantiva la libertà di religione in quel paese (vedere DeA 101:77–80).
L’anziano Ballard ha detto: «Dio ispirò i primi esploratori e colonizzatori
dell’America e gli autori della Costituzione degli Stati Uniti a creare un
paese e dei principi di governo in cui il Vangelo poteva essere restaurato»
(La Stella, gennaio 1995, 75).
2. Dio preparò Joseph Smith al compito di profeta della Restaurazione
Spiega che oltre a creare le condizioni favorevoli alla restaurazione del Vangelo,
Dio preparò un uomo come profeta della Restaurazione. Quell’uomo era Joseph
Smith, il quale nacque il 23 dicembre 1805 a Sharon, nel Vermont. Mostra il
ritratto di Joseph Smith. Usa il seguente testo per spiegare la preparazione di
Joseph Smith al compito di profeta della Restaurazione.
La famiglia aiutò Joseph a prepararsi
Joseph Smith possedeva un ricco retaggio spirituale. I suoi genitori e i suoi
nonni erano persone religiose, patriottiche, amanti dell’istruzione e dotate di
forti convinzioni morali. Suo nonno paterno, Asael Smith, anni prima della
nascita di Joseph dichiarò: «Mi era stato impresso nell’anima che uno dei miei
discendenti avrebbe compiuto un’opera tale da rivoluzionare il mondo della
fede religiosa» (Joseph Fielding Smith, Essentials in Church History, 27a edizione
[1974], 25).
I genitori di Joseph Smith, Joseph sen. e Lucy Mack, esercitarono una grande
influenza sul figlio. Entrambi erano profondamente devoti a Dio. Erano anche
devoti genitori che insegnavano ai loro figli i principi della fede e della rettitudine.
Entrambi i genitori di Joseph avevano fatto profonde esperienze religiose.
Joseph sen. aveva avuto numerosi sogni che lo avevano rassicurato che egli
avrebbe goduto delle benedizioni del vero vangelo di Gesù Cristo (vedere Lucy
Mack Smith, History of Joseph Smith, a cura di Preston Nibley [1958], 47–50,
64–66). Una volta Lucy, quand’era ancora una giovane madre, si ammalò gravemente e promise a Dio che Lo avrebbe servito totalmente se Egli le avesse
concesso di continuare a vivere per poter provvedere alla sua famiglia. Poco
dopo udì una voce che le portò tanto conforto, ed ella guarì rapidamente.
(Vedere History of Joseph Smith, 33–35).
Joseph sen. e Lucy cercavano diligentemente la vera religione. Entrambi pensavano che nessuna delle chiese esistenti fosse coerente con la chiesa che Gesù
Cristo aveva istituito. Per questo motivo Joseph sen. non si unì a nessuna
chiesa. Lucy riteneva che fosse suo dovere essere battezzata, perciò si unì alla
Chiesa Presbiteriana. Quando il Vangelo fu restaurato, entrambi riconobbero la
verità e lo accettarono.
15
• Perché il retaggio della famiglia di Joseph Smith fu un elemento importante
nella sua preparazione a svolgere la missione di profeta della Restaurazione?
Le avversità contribuirono a prepararlo
Mentre Joseph Smith cresceva, egli e la sua famiglia dovettero affrontare molte
difficoltà. Quando ebbe sette anni si ammalò gravemente a causa di un’infezione alla gamba. Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di
riassumere questa storia dal testo contenuto ne Il nostro retaggio, pagine 1–2.
• Che cosa possiamo imparare da questa esperienza riguardo alla natura del
giovane Joseph? In quali modi le prove e le afflizioni subite in gioventù lo
aiutarono a prepararsi a diventare il profeta della Restaurazione? In quale
modo le prove e le afflizioni hanno contribuito a prepararvi a svolgere i
compiti che vi sono stati affidati?
L’atmosfera religiosa nella parte occidentale dello Stato di New York contribuì a
prepararlo
Quando Joseph ebbe circa dieci anni, tre anni di cattivi raccolti nel Vermont
misero gli Smith in gravi difficoltà economiche. Dopo una lunga deliberazione,
la famiglia si trasferì nella zona di Palmyra, nello Stato di New York, dove esistevano condizioni agricole più favorevoli. A quel tempo nella parte occidentale
dello Stato di New York era in atto un grande movimento religioso causa di
grande confusione. Molte chiese si contendevano i convertiti.
• Perché Joseph era confuso riguardo a quale chiesa doveva unirsi? (Vedere
Joseph Smith—Storia 5–10). Per quali aspetti la situazione di Joseph era simile
a quella delle persone che oggi vogliono conoscere la verità?
• In che modo lo studio delle Scritture aiutò Joseph a risolvere i suoi dubbi?
(Vedere Joseph Smith—Storia 11–12. Mostra l’immagine di Joseph Smith
che legge la Bibbia). Che cosa possiamo imparare dall’esempio di Joseph?
(Puoi sottolineare il fatto che Joseph non soltanto leggeva le Scritture, ma
le scrutava e le meditava, mettendole in pratica nella sua vita di ogni
giorno). In che modo le Scritture vi hanno aiutato nei momenti di necessità o confusione?
3. La Prima Visione introdusse la restaurazione del Vangelo
Spiega che un mattino di primavera del 1820 Joseph si inoltrò nei boschi che si
trovavano vicino a casa sua per pregare e chiedere una guida.
• Per quali aspetti la preghiera che Joseph disse quel mattino era diversa dalle
altre preghiere che aveva detto in passato? (Vedere Joseph Smith—Storia 14).
Perché la preghiera detta in privato ad alta voce spesso è utile quando esprimiamo a Dio i desideri del nostro cuore?
• Che cosa accadde quando Joseph Smith cominciò a pregare? (Vedere Joseph
Smith—Storia 15). In che modo fu liberato da quelle orribili tenebre? (Vedere
Joseph Smith—Storia 16–17. Mostra l’immagine della Prima Visione). Che
cosa possiamo imparare da questa esperienza riguardo a come vincere l’influenza di Satana? Perché è importante continuare a pregare nei momenti di
oscurità o di difficoltà? (Invita i membri della classe a parlare delle esperienze
che hanno fatto in cui la preghiera li ha aiutati a superare tali difficoltà).
16
Lezione 3
• Perché a Joseph Smith fu detto che non doveva unirsi a nessuna delle chiese?
(Vedere Joseph Smith—Storia 18–19).
4. Nella Prima Visione furono rivelati molti principi
Sottolinea che l’apparizione del Padre e del Figlio a Joseph Smith è ricca di
significato dottrinale. Il presidente Gordon B. Hinckley ha detto: «Dichiaro che
nei pochi minuti durante i quali Joseph si trovò alla presenza del Padre e del
Figlio, imparò di più riguardo alla natura di Dio Padre Eterno e del Signore
risorto di quello che le menti dei dotti avevano imparato in tutte le loro dissertazioni durante tutti i secoli che si sono succeduti» (Church News, 24 ottobre
1998, 6).
• Quali sono alcuni dei principi che possiamo imparare dalla Prima Visione?
(Riassumi alla lavagna le risposte dei membri della classe, che possono
comprendere quelle sotto elencate).
a. Dio Padre e Gesù Cristo vivono.
b. Il Padre e il Figlio sono essere esseri reali e distinti, con corpi glorificati di
carne e ossa.
c. Siamo creati a immagine di Dio.
d. Satana e il suo potere sono reali, ma il potere di Dio è infinitamente più
grande.
e. Dio ode ed esaudisce le preghiere e provvede alle nostre necessità.
f. Nessuna delle chiese sulla terra possiede la pienezza del vangelo di Cristo.
g. Le rivelazioni non sono cessate.
Il presidente David O. McKay, nono presidente della Chiesa, portò testimonianza che la Prima Visione «risponde a tutte le domande riguardanti Dio e la
Sua divina personalità... il Suo rapporto con i Suoi figli è chiaro. Il Suo interesse
verso l’umanità tramite l’autorità delegata, l’uomo, è evidente. Il futuro del
mondo è assicurato. Questi ed altri gloriosi principi furono chiariti in quella
gloriosa Prima Visione» (Gospel Ideals [1954], 85).
• Quando faceva parte del Quorum dei Dodici, l’anziano Ezra Taft Benson
disse: «L’apparizione di Dio Padre e di Suo Figlio, Gesù Cristo, al profeta
ragazzo è il più grande evento che abbia avuto luogo in questo mondo dalla
risurrezione del Maestro» (La Stella, aprile 1972). Perché è importante che
ognuno di noi abbia una testimonianza della Prima Visione? In che modo la
testimonianza della Prima Visione vi ha aiutato?
Conclusione
Leggi Joseph Smith—Storia 25–26, cominciando dalle parole «Avevo realmente
visto una luce...». Quindi riassumi come Dio preparò il momento giusto, il
posto giusto e l’uomo giusto per la restaurazione del Vangelo. Porta testimonianza della Prima Visione e della sua importanza. Puoi anche leggere la
seguente testimonianza del presidente Gordon B. Hinckley:
«Una manifestazione straordinaria ebbe luogo un mattino di primavera
dell’anno 1820, quando il Padre e il Figlio apparvero al fanciullo Joseph Smith...
Una testimonianza di tale visione ha toccato il cuore di milioni di persone in
molti paesi. Aggiungo la mia testimonianza, datami dallo Spirito, che la descrizione fatta dal Profeta di quel meraviglioso avvenimento è vera, che Dio Padre
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Eterno e il Signore Gesù Cristo risorto parlarono con lui in quella occasione
tenendo una conversazione tanto reale, personale e intima quanto lo sono le
nostre conversazioni oggi» (Be Thou an Example [1981], 10).
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Videocassetta
Se la videocassetta Insegnamenti di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa
(5X933 160) è disponibile, puoi mostrare la sequenza di sedici minuti «La
ricerca della verità». Questa sequenza racconta la storia della conversione di
Wilford Woodruff, il quale diventò il quarto presidente della Chiesa. Spiega
l’apostasia e la susseguente necessità della Restaurazione.
Prima di mostrare questa sequenza invita i membri della classe a notare le quattro cose che Wilford Woodruff elenca mentre è impegnato nella ricerca del vero
vangelo (profeti e apostoli, autorità del sacerdozio, dottrina corretta e ordinanze
di salvezza).
Se è disponibile la videocassetta Sequenze di Dottrina e Alleanze e storia della
Chiesa (5X912 160), puoi mostrare la sequenza di dieci minuti «La Prima
Visione».
2. L’esempio dato da Joseph Smith da giovane
Gli insegnanti dei giovani possono sottolineare che Joseph Smith aveva
soltanto 14 anni quando ebbe la Prima Visione.
• Perché il comportamento di Joseph Smith da giovane può essere di esempio
per i giovani di oggi? Come può l’esempio di Joseph aiutarvi mentre vi sforzate di conoscere la verità, o quando le persone si mostrano ostili nei vostri
confronti o vi mettono in ridicolo, o quando dovete prendere decisioni difficili anche a costo di essere presi in giro?
18
Ricordate «la nuova alleanza,
sì il Libro di Mormon»
Lezione
4
Scopo
Aiutare i membri della classe a riconoscere la mano del Signore nella venuta alla
luce del Libro di Mormon e incoraggiarli a studiare questo libro, seguirne gli
insegnamenti e farlo conoscere agli altri.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Joseph Smith—Storia 27–65; Dottrina e Alleanze 3; 5; 10; 17; 20:5–15;
84:54–62.
b. Il nostro retaggio, pagine 5–10.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi a un membro della classe di prepararsi a riassumere la storia di Martin
Harris quando smarrì le 116 pagine del manoscritto. Invita questa persona a
leggere l’introduzione di DeA 3 e 10 e i primi paragrafi della sezione «Il
lavoro di traduzione» in Il nostro retaggio, pagine 7–8.
4. Se le seguenti illustrazioni sono disponibili, preparati a mostrarle durante la
lezione: Moroni appare nella stanza di Joseph Smith (62492; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 404) e Joseph Smith riceve le tavole d’oro
(62012; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 406).
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra
di tua scelta.
Scrivi alla lavagna le seguenti parole. Chiedi ai membri della classe se ne
conoscono il significato.
19
Spiega che hai scritto le parole «Libro di Mormon» in giapponese, russo e
coreano. Sin dai suoi umili inizi in questa dispensazione il Libro di Mormon è
stata una vera benedizione per milioni di persone di tutto il mondo. La lezione
odierna esamina il miracolo del Libro di Mormon e la nostra responsabilità di
«riempire la terra e di animare la [nostra] vita con il Libro di Mormon» (Ezra
Taft Benson, La Stella, luglio 1989, 3).
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle necessità dei membri della classe. Puoi dedicare a questa lezione due domeniche.
1. La preparazione di Joseph Smith a ricevere e tradurre il Libro di Mormon
• Durante i tre anni che seguirono la Prima Visione, Joseph Smith subì «dure
persecuzioni», ma rimase fedele alla sua testimonianza (Joseph Smith—Storia
27). Come possiamo rimanere fedeli alla nostra testimonianza anche quando
ci troviamo davanti alle persecuzioni?
• Quando Joseph Smith ebbe 17 anni ricevette una visita di Moroni. (Se necessario, spiega che Moroni fu l’ultimo profeta che scrisse nel Libro di Mormon
e che aveva seppellito le tavole d’oro verso il 421 d.C.). Per che cosa pregava
Joseph la sera in cui Moroni gli apparve? (Vedere Joseph Smith—Storia
28–29). Che cosa possiamo imparare dall’esempio di Joseph quando ci
sentiamo condannati per le nostre debolezze e imperfezioni? (Secondo necessità, invita i membri della classe a spiegare come la preghiera li abbia aiutati
quando pensavano di aver deluso Dio).
Riassumi Joseph Smith—Storia 30–59. Invita i membri della classe a leggere ad
alta voce alcuni versetti di questo passo. Nei momenti indicati esponi l’immagine di Moroni che appare a Joseph Smith e l’immagine di Joseph che riceve le
tavole. Puoi anche rimandare la classe alla cartina numero 1 a pagina 274 del
presente manuale e a pagina 29 nella Guida allo studio per i membri della classe.
• Quando gli furono mostrate per la prima volta le tavole d’oro, Joseph Smith
non era pronto a riceverle e a tradurle. In che modo il Signore lo preparò a
ricevere e a tradurre le tavole? (Vedere Joseph Smith—Storia 1:33–35, 42,
44–46, 53–54). In che modo il Signore ha preparato voi (o in che modo vi
sta preparando) ad assolvere le vostre responsabilità? Come potete prepararvi
ad assolvere le vostre future responsabilità?
• In che modo reagì il padre di Joseph quando il figlio gli parlò della visita di
Moroni? (Vedere Joseph Smith—Storia 50). Che cosa spiega questo fatto
sull’integrità e l’affidabilità di Joseph? Perché è importante sostenere i nostri
familiari nei loro sforzi per seguire il Signore? Come possiamo sostenere
meglio i nostri familiari e le altre persone che seguono il Signore?
2. Il miracolo della preservazione del Libro di Mormon
Spiega che Satana cercò di impedire la venuta alla luce del Libro di Mormon.
Egli tentò degli uomini perché cercassero di rubare le tavole d’oro e la gente
continuò a perseguitare Joseph Smith e la sua famiglia (Joseph Smith—Storia
60–61). Tuttavia il Signore fece fallire tutti i tentativi di Satana di impedire che
il Libro di Mormon venisse alla luce.
20
Lezione 4
Un esempio del modo miracoloso in cui fu preservato il Libro di Mormon,
si ebbe quando uno degli scribi di Joseph Smith, Martin Harris, smarrì 116
pagine del manoscritto della traduzione. Chiedi al membro della classe incaricato di riassumere la storia di questo episodio (vedere la voce 3 della sezione
«Preparazione»). Quindi esponi e analizza insieme alla classe DeA 3 e 10, rivelazioni date dal Signore dopo lo smarrimento del manoscritto.
• Dopo che le 116 pagine del manoscritto andarono perdute, il Signore
rimproverò Joseph Smith per aver temuto l’uomo più di Dio (vedere DeA
3:7). Per qualche tempo Joseph perse il dono di tradurre (vedere DeA 3:14;
10:1–2). In quale modo Joseph aveva temuto l’uomo più di Dio? In quale
modo le nostre azioni qualche volta dimostrano che temiamo l’uomo più
di Dio? (Vedere DeA 30:1–2. Un esempio è quando cediamo alle insistenze
dei nostri coetanei a fare qualcosa di male. Che cosa possiamo fare per
vincere il nostro timore dell’uomo? (Per conoscere alcune risposte a questa
domanda vedere DeA 3:8; 10:5).
• In che modo fu evidente l’amore di Dio per Joseph Smith dopo lo smarrimento delle 116 pagine del manoscritto? (Vedere DeA 3:8–10; 10:1–3). Quali
esperienze vi hanno dimostrato che se rimanete fedeli Dio sarà con voi «in
ogni momento di difficoltà?» (DeA 3:8). Quali esperienze vi hanno dimostrato che «Dio è misericordioso»? (DeA 3:10).
• Qual era il piano di coloro che si erano impossessati delle 116 pagine del
manoscritto? (Vedere DeA 10:10–19, 29–33. Se Joseph Smith avesse tradotto
di nuovo il testo andato perduto, essi avrebbero cambiato le parole del manoscritto. Avrebbero poi confrontato l’originale modificato con la nuova traduzione per cercare di dimostrare che le due versioni si contraddicevano).
• Che cosa aveva già fatto il Signore secoli prima per vanificare il piano di
coloro che avevano sottratto le pagine del manoscritto? (Vedere DeA
10:38–39; vedere anche 1 Nefi 9:2–5; Parole di Mormon 1:3–7. Egli aveva
previsto la perdita di quelle pagine. Circa 2.400 anni prima Egli aveva ispirato
Nefi, che stava scrivendo la storia secolare dei Nefiti, a preparare una seconda
serie di annali. La seconda serie conteneva la storia del ministero dei Nefiti
durante lo stesso periodo di tempo e aveva un più grande valore dottrinale
della prima serie).
• Che cosa comandò il Signore al Profeta di fare per vanificare il piano di
coloro che avevano sottratto il manoscritto? (Vedere DeA 10:40–45. Joseph
aveva già tradotto 116 pagine manoscritte della storia secolare di Nefi. Il
Signore gli comandò di non ritradurre quel testo, ma di tradurre invece la
seconda serie di annali tenuti da Nefi).
• Che cosa insegna la storia delle pagine del manoscritto andate perdute
riguardo al potere del Signore? (Mentre i membri della classe commentano
questa domanda, invitali a leggere DeA 3:1–3; 10:14, 43; e 1 Nefi 9:6). Quale
aiuto può darci questa conoscenza quando subiamo rovesci e delusioni?
• Invita i membri della classe a leggere DeA 3:16, 19–20 e 10:46–52, 60–66.
Che cosa impariamo da questi versetti riguardo agli scopi del Libro di
Mormon? In che modo questi scopi si stanno adempiendo, oggi?
21
3. I testimoni del Libro di Mormon
• Mentre traduceva il Libro di Mormon Joseph Smith apprese che il Signore
avrebbe permesso a tre testimoni e ad alcune altre persone di vedere le tavole
(vedere i riferimenti a questi testimoni in 2 Nefi 27:12–14 ed Ether 5:1–3).
Chi furono i Tre Testimoni? (Vedere «La testimonianza di Tre Testimoni» nel
Libro di Mormon). Che cosa fu loro comandato di fare? (Vedere DeA 5:11–15,
24–25; 17:3, 5). Perché la loro testimonianza era importante? (Vedere Ether
5:4; DeA 5:16–18; 17:4).
I Tre Testimoni. Oliver Cowdery, David Whitmer e Martin Harris.
Spiega che oltre ai Tre Testimoni le tavole d’oro furono mostrate ad altre otto
persone (vedere «La testimonianza di Otto Testimoni» nel Libro di Mormon).
Tutti i Tre Testimoni e tre degli Otto Testimoni in seguito lasciarono la Chiesa.
Soltanto alcuni vi ritornarono, ma nessuno rinnegò mai la sua testimonianza di
quello che aveva visto.
Durante il suo ultimo anno di vita, David Whitmer pubblicò la sua testimonianza in risposta a false accuse:
«Nella American Encyclopaedia e nella Encyclopaedia Britannica sta scritto che io,
David Whitmer, ho rinnegato la mia testimonianza come uno dei Tre Testimoni
della divinità del Libro di Mormon e che gli altri due testimoni, Oliver Cowdery e
Martin Harris, hanno rinnegato la loro testimonianza di detto libro. Dirò ancora
una volta a tutta l’umanità che non ho mai in nessun momento rinnegato
quella testimonianza o alcuna parte di essa. Porto anche testimonianza al
mondo che né Oliver Cowdery né Martin Harris hanno mai in nessun tempo
rinnegato la loro testimonianza. Entrambi sono morti ribadendo la verità della
divina autenticità del Libro di Mormon» (Address to All Believers in Christ [1887],
8; citato in A Comprehensive History of the Church, di B. H. Roberts, 1:145).
Fai notare che anche il Salvatore è un testimone del Libro di Mormon. Leggi
insieme con i membri della classe DeA 17:6 e 19:26.
• In quali modi possiamo essere testimoni del Libro di Mormon? (Vedere
Moroni 10:3–5. Puoi invitare i membri della classe a portare la loro testimonianza del Libro di Mormon).
Sottolinea che i Tre Testimoni e gli Otto Testimoni portarono testimonianza
delle cose che essi avevano visto e udito. Oggi, milioni di membri della Chiesa
22
Lezione 4
portano testimonianza del Libro di Mormon perché hanno sentito la testimonianza dello Spirito Santo. Quando faceva parte del Quorum dei Dodici
Apostoli, il presidente Gordon B. Hinckley disse:
«La forza della Chiesa non è... nelle migliaia di cappelle che coprono il
mondo... la forza di questa Chiesa si trova nel cuore del suo popolo, nella
testimonianza e nella convinzione individuale della verità di quest’opera»
(La Stella, febbraio 1974, 81).
4. È nostro dovere ricordare «la nuova alleanza, sì, il Libro di Mormon»
• Nel settembre 1832 il profeta Joseph Smith ricevette una rivelazione nella
quale il Signore diceva che «tutta la Chiesa [era] sotto condanna» (DeA
84:55). Perché la Chiesa era sotto condanna? (Vedere DeA 84:54–56). Che
cosa dovevano fare i membri della Chiesa perché tale condanna fosse
annullata? (Vedere DeA 84:57–58, 60–62).
Leggi le seguenti dichiarazioni del presidente Ezra Taft Benson:
«Agli inizi di questa dispensazione i Santi vennero rimproverati per aver trattato
con leggerezza il Libro di Mormon. Se noi facciamo lo stesso, non ricadremo
sotto una condanna altrettanto grave?» (La Stella, gennaio 1987, 3).
«Il Signore non si compiace di noi per il modo in cui trattiamo il Libro di
Mormon, una nuova testimonianza di Cristo. Ne abbiamo bisogno nelle nostre
case, ne abbiamo bisogno nelle nostre famiglie. È stato scritto per noi» (Church
News, 9 novembre 1986, 10).
• Che cosa possiamo fare per dedicare più attenzione al Libro di Mormon
personalmente e insieme con i nostri familiari e nello svolgimento dei nostri
incarichi nella Chiesa? Di quali benefici godiamo quando dedichiamo la
necessaria attenzione al Libro di Mormon? Di quali benefici avete goduto
grazie allo studio del Libro di Mormon? (Oltre a chiedere ai membri della
classe di rispondere a queste domande, invitali a leggere la seguente dichiarazione e il sesto paragrafo dell’Introduzione del Libro di Mormon; vedere
anche la terza idea addizionale).
Il presidente Ezra Taft Benson dichiarò:
«Questo libro possiede un potere che comincerà ad agire nella vostra vita
nel momento stesso in cui inizierete a studiarlo seriamente. Grazie ad esso
troverete una maggiore forza di resistere alla tentazione, grazie ad esso
troverete una forza che vi permetterà di evitare gli inganni. Troverete la
forza di rimanere sul sentiero diritto e stretto. Le Scritture sono chiamate
‹parole di vita› (DeA 84:85) e niente è più vero per quanto attiene al Libro
di Mormon. Quando sarete assetati e affamati di queste parole, scoprirete la
vita ad esuberanza... Nella casa regneranno maggiore amore e armonia, ci
sarà un maggiore rispetto fra genitori e figli, e sempre più spiritualità e
rettitudine».
«Queste promesse», assicurò il presidente Benson, «non sono promesse vane,
ma rappresentano esattamente ciò che il profeta Joseph Smith intendeva dire
affermando che il Libro di Mormon ci aiuta ad avvicinarci di più a Dio» (La
Stella, gennaio 1987, 5).
23
• Il Salvatore ci ha comandato di portare testimonianza del Libro di Mormon
su tutta la terra (vedere DeA 84:62; vedere anche la dichiarazione seguente).
Che cosa può fare ognuno di noi per obbedire a questo comandamento?
Il presidente Benson disse: «È ormai giunto il tempo di inondare la terra con
il Libro di Mormon... In questa nostra epoca di mezzi di informazione elettronica e di distribuzione di massa della parola stampata, Dio ci riterrà responsabili se non diamo al mondo in grande copia il Libro di Mormon. Noi
abbiamo il Libro di Mormon, abbiamo i membri della Chiesa, abbiamo i
missionari, abbiamo le risorse, e il mondo ne ha la necessità. È giunta l’ora!»
(La Stella, gennaio 1989, 3).
Fai notare che il Libro di Mormon, tradotto da un giovane profeta in modeste
circostanze, attualmente sta davvero inondando la terra. Il Libro di Mormon,
tutto o in parte, è stato pubblicato in più di novanta lingue. Ne sono state
stampate più di cento milioni di copie.
Conclusione
Esprimi la tua gratitudine per il Libro di Mormon e riconosci la mano del
Signore nella venuta alla luce di questo libro. Esorta i membri della classe a
dedicare
Porta testimonianza dell’influenza che il Libro di Mormon ha avuto nella tua vita.
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Profezie bibliche citate da Moroni a Joseph Smith
Come è scritto in Joseph Smith—Storia 36–49, Moroni citò per quattro volte a
Joseph Smith le seguenti profezie bibliche. Leggi insieme ai membri della classe
ogni profezia e commentatene il significato e adempimento.
a. Malachia 3 (nota che Moroni citò soltanto una parte di questo capitolo)
b. Malachia 4 (vedere anche Joseph Smith—Storia 37–39)
c. Isaia 11 (vedere anche DeA 113:1–6)
d. Atti 3:22–23
e. Gioele 2:28–32
2. Dottrina e Alleanze: un testimone esterno del Libro di Mormon
Il presidente Ezra Taft Benson dichiarò: «Escludendo le testimonianze del Libro
di Mormon, Dottrina e Alleanze è di gran lunga la più grande testimonianza e
prova esterna che abbiamo dal Signore che il Libro di Mormon è vero» (La
Stella, luglio 1987, 77).
Il presidente Benson menzionò 13 sezioni di Dottrina e Alleanze che portano
testimonianza del Libro di Mormon: DeA 1, 3, 5, 8, 10–11, 17–18, 20, 27, 42,
84, e 135. Mentre prepari la lezione leggi attentamente queste sezioni.
24
Lezione 4
3. Avviciniamoci a Dio mediante il Libro di Mormon
Il profeta Joseph Smith disse: «Ho detto ai fratelli che il Libro di Mormon è il
libro più giusto della terra, e la chiave di volta della nostra religione, e che un
uomo si avvicina di più a Dio attenendosi ai suoi precetti, che a quelli di qualsiasi altro libro» (History of the Church, 4:461).
Il presidente Ezra Taft Benson lesse questa citazione, poi chiese: «In fondo al
nostro cuore non c’è forse un impulso ad avvicinarci a Dio, ad essere più simili
a Lui nel nostro comportamento quotidiano, a cercare costantemente la Sua
presenza nella vita? In tal caso il Libro di Mormon ci aiuterà a realizzare questo
obiettivo meglio di qualsiasi altro libro» (La Stella, gennaio 1987, 5).
4. «Tradotto per dono e potere di Dio» (DeA 135:3)
Joseph Smith portò a termine la traduzione del Libro di Mormon in circa 65
giorni lavorativi («I Have a Question», Ensign, gennaio 1988, 46–47). L’anziano
Neal A. Maxwell, membro del Quorum dei Dodici, ha commentato la velocità
di questo processo:
«Un capace traduttore della Chiesa in Giappone, circondato da testi di riferimento, dizionari e altri traduttori pronti ad assisterlo se necessario, ha dichiarato di considerare ottima la produzione di una buona, accurata e completa
pagina di traduzione al giorno. Ed egli stava ritraducendo dal giapponese antico
al giapponese moderno! Più di cinquanta famosi studiosi inglesi lavorarono per
sette anni, utilizzando traduzioni precedenti per produrre la versione della
Bibbia detta di Re Giacomo, traducendo in media circa una pagina al giorno. Il
profeta Joseph Smith qualche volta produceva dieci pagine al giorno! (Vedere il
bollettino Insights: An Ancient Window [Provo, Utah: Foundation for Ancient
Research and Mormon Studies (F.A.R.M.S.), febbraio 1986], 1).
«Un secondo fatto stupefacente del processo di traduzione del Libro di Mormon
è che, da quanto ne sappiamo, raramente Joseph Smith tornava indietro, rivedeva o modificava quello che era già stato tradotto. La traduzione scorreva ininterrottamente.
Emma Smith disse di questo processo ispirato: ‹Dopo i pasti o dopo le interruzioni Joseph Smith riprendeva immediatamente da dove si era fermato senza né
vedere il manoscritto né chiedere che gliene leggessero l’ultima parte› («Last
Testimony of Sister Emma», Saints’ Herald, 1 ottobre 1879, 290). Una persona
che stava dettando ed era stata interrotta di solito deve riprendere la dettatura,
chiedendo: ‹Dove eravamo rimasti?› Ma non il Profeta!
Se avesse inventato un testo, avrebbe dovuto costantemente controllare quello
che aveva già detto, cambiarlo e rivederlo per assicurarne la coerenza. Se il
Profeta avesse dettato e riveduto profondamente il testo, di questo vi sarebbero
più prove. Ma non c’era necessità di rivedere un testo fornito divinamente.
Quali che furono gli aspetti minuti del processo di traduzione, stiamo parlando
di un processo che era davvero stupefacente!» («By the Gift and Power of God»,
Ensign, gennaio 1997, 39–40).
Oggi, man mano che il Libro di Mormon viene tradotto in molte lingue, i miracoli continuano. Leggi la seguente storia raccontata da Priscilla Sampson-Davis,
un membro della Chiesa del Ghana:
25
«Circa due anni dopo il mio battesimo ebbi una visione... Vidi che partecipavo
a una riunione sacramentale e che una persona vestita di bianco venne davanti
al pulpito e mi chiamò. Mi feci avanti, avvicinandomi a lui. Egli allora mi
chiese di voltarmi e di guardare in volto le persone presenti per vedere se tutti
seguivano la riunione. Guardai e non riuscii a vedere nessuna diversità nei loro
volti. Allora l’uomo vestito di bianco mi chiese di guardare più attentamente.
Vidi che alcune persone della congregazione tenevano il capo chino. L’uomo mi
chiese perché quelle persone non si univano nel canto. Gli dissi che non sapevano leggere la lingua inglese, quindi non potevano cantare. Per questo
avevano chinato il capo. Mi chiese se non volevo aiutare i miei fratelli e sorelle
affinché anch’essi potessero unirsi nel cantare le lodi del nostro Padre celeste.
Anche se parlavo il fante [il dialetto parlato in quella zona], non sapevo scriverlo bene. Ma non dissi ‹no›; dissi che mi sarei sforzata di farlo, che avrei fatto
del mio meglio. Allora la visione cessò. Immediatamente mi alzai, presi carta e
matita e cominciai a tradurre in fante l’inno ‹O Re d’Israele›».
Sorella Sampson-Davis tradusse gli inni, alcuni opuscoli missionari e il manuale
Principi evangelici. Quindi, dietro incarico ricevuto, collaborò alla traduzione
del Libro di Mormon, di Dottrina e Alleanze e di Perla di Gran Prezzo. Ella ha
dichiarato: «Le Scritture dicono che negli ultimi giorni le persone udiranno il
Vangelo nella loro lingua. Questo è quello che il Signore voleva che facessi ed è
per Sua grazia che lo faccio» («An Instrument in His Hands», in «All Are Alike
unto God», a cura di E. Dale LeBaron [1990], 40–42).
5. «Non correre più in fretta, ossia non lavorare oltre la forza» (DeA 10:4)
• Mentre Joseph si trovava davanti all’immenso lavoro di tradurre il Libro di
Mormon, quale consiglio gli impartì il Signore? (Vedere DeA 10:4–5). Quale
aiuto troviamo in questo consiglio quando affrontiamo compiti o responsabilità difficili?
6. Videocassetta
Se la videocassetta Insegnamenti di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa (5X933
160) è disponibile, considera l’utilità di mostrare «Le opere e i disegni di Dio».
Questa sequenza di 13 minuti racconta la storia dello smarrimento delle 116
pagine del manoscritto. Usa questa sequenza per dare risalto al fatto che «le
opere e i disegni e gli scopi di Dio non possono essere frustrati, né possono
finire in nulla» (DeA 3:1). Per commentare questo principio poni ai membri
della classe le domande proposte nella seconda parte di questa lezione.
Se è disponibile la videocassetta Sequenze di Dottrina e Alleanze e storia della
Chiesa (5X912 160), considera l’utilità di mostrare la sequenza di 11 minuti
«Parley P. Pratt trova il Libro di Mormon». Dopo aver mostrato la sequenza,
rivolgi alla classe le seguenti domande:
• Nel leggere il Libro di Mormon, avete provato tanta gioia quanta ne provò
Parley P. Pratt quando lo lesse per la prima volta? Che cosa potete fare per
rendere il Libro di Mormon un elemento più fondamentale nella vostra vita?
(Puoi invitare i membri della classe a meditare in silenzio su queste
domande).
• In che modo avete veduto l’adempimento delle promesse fatte dal presidente
Benson?
26
«Questo è lo spirito
di rivelazione»
Lezione
5
Scopo
Aiutare i membri della classe a sapere che cosa devono fare per prepararsi a ricevere la rivelazione personale e incoraggiarli a farlo.
Preparazione
1. Leggi attentamente Dottrina e Alleanze 6, 8, 9, Joseph Smith—Storia 8–17
e gli altri passi delle Scritture proposti nella lezione.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, preparati a
mostrare alcune immagini di profeti che ricevono rivelazioni, come ad esempio Mosè ed il pruno ardente (62239; Corredo di illustrazioni per lo studio
del Vangelo 107); Samuele bambino è chiamato dal Signore (62498; Corredo
di illustrazioni per lo studio del Vangelo 111); Daniele interpreta il sogno di
Nebucadnetsar (62531; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo
115); Il fratello di Giared vede il dito del Signore (62478; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 318); e La Prima Visione (62470; Corredo di
illustrazioni per lo studio del Vangelo 403). Puoi anche cercare di procurarti
le fotografie di alcuni membri della classe.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta:
• Mostra le immagini dei profeti (vedere la voce 3 della sezione «Preparazione»).
Spiega che ognuna di queste immagini illustra lo stesso tema. Qual è questo
tema? (Ognuna ritrae un profeta nell’atto di ricevere rivelazioni).
Leggi la seguente dichiarazione del profeta Joseph Smith: «Dio non ha rivelato
niente a Joseph, che non renderà noto ai Dodici, ed anche il minimo dei Santi
può conoscere tutte le cose non appena è in grado di capirle» (Insegnamenti del
profeta Joseph Smith, a cura di Joseph Fielding Smith, 115).
Spiega che non è necessario essere profeti per ricevere rivelazioni dal Signore.
Anche se non riceviamo rivelazioni per guidare la Chiesa, possiamo ricevere
rivelazioni che ci aiutano a conoscere i principi del Vangelo e ci guidano nella
nostra vita di ogni giorno e nell’assolvimento dei nostri doveri in casa e in
chiesa. Se sei riuscito a procurarti le fotografie di alcuni membri della classe,
esponile accanto alle immagini dei profeti.
27
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle necessità dei membri della classe. Parlate di come i passi delle Scritture in questione
siano pertinenti alla vita di ogni giorno. Invita i membri della classe a raccontare esperienze che hanno fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
Spiega che le lezioni 5 e 6 trattano entrambe della rivelazione personale.
Dottrina e Alleanze ci illumina su questo importante argomento. Questa lezione
si concentra sui motivi per i quali abbiamo bisogno della rivelazione personale
e su come ci prepariamo a riceverla. La lezione 6 si concentra su come riconoscere la rivelazione personale proveniente dallo Spirito Santo. Le letture assegnate per entrambe le lezioni comprendono DeA 6, 8, e 9, che furono ricevute
da Joseph Smith durante il lavoro di traduzione del Libro di Mormon, quando
Oliver Cowdery fungeva da suo scriba. Anche se il contesto di DeA 9 riguarda il
tentativo fatto da Oliver Cowdery di tradurre il Libro di Mormon, tali principi
si applicano anche ad altre rivelazioni.
1. Necessità della rivelazione personale
Spiega che uno dei grandi doni di cui godiamo è che i cieli sono aperti e il
Signore comunica con i Suoi figli tramite la rivelazione continua. «La rivelazione divina è uno dei più profondi concetti e principi del vangelo di Gesù
Cristo, poiché senza esso l’uomo non potrebbe conoscere le cose di Dio... La
rivelazione continua da Dio ai Suoi santi ci consente di avere una guida quotidiana lungo il sentiero della verità e conduce le anime fedeli alla totale ed
eterna salvezza nel regno celeste... Senza la rivelazione tutto sarebbe incertezza,
tenebre e confusione» (Bible Dictionary, «Revelation», 762).
• Il presidente Boyd K. Packer, presidente facente funzione del Quorum dei
Dodici, ha detto: «Nessuno di noi può sopravvivere nel mondo moderno, e
ancor meno in quello che presto verrà, senza l’ispirazione personale» (La Stella,
gennaio 1992, 28). Perché secondo voi la rivelazione personale è tanto importante ai nostri giorni? (Le risposte possono comprendere quelle sotto elencate).
a. La rivelazione personale è il modo in cui riceviamo una testimonianza di
Gesù Cristo, del Suo vangelo e della divina chiamata di Joseph Smith.
b. La rivelazione personale è il modo in cui conosciamo i principi divini.
c. La rivelazione personale è il modo in cui riceviamo una guida superiore
alla nostra limitata conoscenza per rispondere alle domande della vita,
affrontare le difficoltà e prendere le decisioni.
• Quali sono alcune decisioni o situazioni in cui la rivelazione personale può
esserci di aiuto? (Invita i membri della classe a raccontare come la rivelazione
personale li abbia aiutati ad assolvere i loro doveri personali, i loro incarichi
nella Chiesa e altri compiti nella vita di ogni giorno).
2. Dobbiamo sapere che cosa fare per ricevere rivelazioni
Spiega che è importante sapere come ci prepariamo a ricevere la rivelazione
personale. Invita i membri della classe a leggere i seguenti passi delle Scritture
scritti in corsivo. Quindi invitali a identificare cosa insegnano questi passi
riguardo a come possiamo prepararci a ricevere la rivelazione personale (le
risposte suggerite sono indicate tra parentesi). Riassumi le risposte alla lavagna
e commentale insieme alla classe.
28
Lezione 5
A. Dottrina e Alleanze 9:8; Joseph Smith—Storia 8–10. (Studia la questione
nella tua mente).
• Che cosa possiamo fare per studiare una questione nella nostra mente?
Puoi chiedere ai membri della classe di leggere attentamente Joseph Smith—
Storia 8 per trovare delle dichiarazioni che mostrano come Joseph Smith
studiò nella sua mente la questione che lo affliggeva. Alcune dichiarazioni
pertinenti sono elencate qui di seguito:
a. «La mia mente fu stimolata a serie riflessioni».
b. «I miei sentimenti [erano] profondi, e spesso pungenti».
c. «[Partecipavo] alle loro numerose riunioni ogni volta che l’occasione lo
permetteva».
Fai notare che Joseph Smith meditava profondamente per risolvere la
questione di quale chiesa era quella giusta. Egli dedicò anche molto tempo e
sforzi, partecipò a riunioni, studiò le Scritture e cercò in ogni altra maniera
per più di due anni onde conoscere la risposta. Chiedi ai membri della classe
di guardare a Joseph Smith come esempio del modo in cui studiare le
questione nella loro mente quando chiedono di ricevere una rivelazione.
• Perché il Signore si aspetta che studiamo la questione nella nostra mente
prima di ricevere una rivelazione? (Le risposte possono comprendere il fatto
che il Signore vuole che siamo attivi, non passivi, nel cercare di ricevere rivelazioni da Lui. Egli si aspetta anche che facciamo uso del nostro libero arbitrio. Progrediamo man mano che facciamo uso dei doni e delle risorse che
Egli ha messo a nostra disposizione per aiutarci a studiare le questioni nella
nostra mente). In che modo studiare le questioni nella vostra mente vi ha
aiutato a crescere spiritualmente?
B. Dottrina e Alleanze 138:1–11; Joseph Smith—Storia 11–12. (Medita sulle Scritture
e sugli insegnamenti dei profeti degli ultimi giorni). Spiega che meditare sulle
Scritture fu il catalizzatore per entrambe le rivelazioni contenute in questi passi.
• Perché è importante studiare e meditare le Scritture quando cerchiamo di
ricevere una rivelazione? In che modo lo studio delle Scritture vi ha aiutato
quando avete chiesto rivelazioni al Signore?
L’anziano Dallin H. Oaks, membro del Quorum dei Dodici, ha dato questa
spiegazione:
«La lettura delle Scritture può condurre a rivelazioni personali su qualsiasi
argomento il Signore desidera comunicare al lettore in quel momento. Non
esageriamo quando diciamo che le Scritture possono essere l’Urim e il
Thummim per aiutare ognuno di noi a ricevere rivelazioni personali.
Poiché crediamo che la lettura delle Scritture possa aiutarci a ricevere rivelazioni, siamo esortati a leggere ripetutamente questi sacri scritti. Con questo
mezzo otteniamo l’accesso a quello che il Padre celeste vuole che conosciamo
e facciamo personalmente, oggi. Questo è uno dei motivi per cui i Santi degli
Ultimi Giorni credono nello studio quotidiano delle Scritture («Scripture
Reading and Revelation», Ensign, gennaio 1995, 8).
C. Dottrina e Alleanze 6:5, 14; 8:1; 42:61; 88:63–64. (Chiedi al Signore con fede,
con cuore sincero, credendo che riceverai).
29
L’anziano Boyd K. Packer ha detto: «Il messaggio che compare più volte nelle
Scritture e in più maniere diverse è: ‹Chiedete, e riceverete›» (La Stella, gennaio
1992, 25). Pregare con fede è un elemento indispensabile del processo che ci fa
ricevere le rivelazioni. Fai notare che la maggior parte delle rivelazioni contenute in Dottrina e Alleanze sono venute in risposta alle domande che il profeta
Joseph Smith aveva rivolto al Signore.
• Che cosa significa «chiedere con fede?» (DeA 8:1; vedere anche 1 Nefi 15:11;
Moroni 10:4).
Le seguenti domande fatte dal presidente Spencer W. Kimball ci aiutano
a capire che cosa significa pregare con fede: «Ripetete alcune parole e frasi
ormai consunte dall’uso, oppure parlate intimamente con il Signore? Pregate
soltanto occasionalmente quando invece dovreste pregare regolarmente,
spesso, con costanza? Quando pregate parlate soltanto o anche ascoltate?
Rendete grazie o semplicemente chiedete favori?» («Prayer», New Era, marzo
1978, 17).
• Che cosa significa chiedere «con cuore onesto?» (DeA 8:1; le risposte possono
comprendere quelle elencate nella pagina seguente).
a. Dobbiamo sforzarci onestamente di conoscere la volontà del Signore e
chiedere soltanto le cose che sono in accordo con tale volontà.
b. Dobbiamo assicurarci che le motivazioni della nostra richiesta siano pure.
c. Dobbiamo esserci pentiti.
• Leggi insieme con la classe Joseph Smith—Storia 13–16. Che cosa possiamo
imparare riguardo alla preghiera da questo passo? (Le risposte possono
comprendere l’importanza di pregare ad alta voce, inginocchiarci per pregare,
esprimere i desideri del nostro cuore invece di dire semplicemente delle
parole ed esercitare ogni nostra facoltà per invocare Dio).
• Che cosa promette il Signore, se chiediamo con fede, con cuore onesto?
(Vedere DeA 6:14; 42:61). In che modo queste promesse si sono adempiute
nella vostra vita?
D.Dottrina e Alleanze 63:23; 76:5–10; 93:1, 28; 101:7–8. (Obbedite a Dio e
serviteLo).
• Perché l’obbedienza è importante quando chiediamo rivelazioni a Dio?
L’anziano Dallin H. Oaks ha dichiarato: «La via che porta alla rivelazione
è la rettitudine» (The Lord’s Way [1991], 34). Egli ha anche dichiarato: «Non
possiamo godere della compagnia dello Spirito Santo—del mezzo tramite il
quale ci perviene la rivelazione individuale—se siamo caduti in trasgressione
o se siamo adirati o se siamo in stato di ribellione contro le autorità scelte da
Dio» («Insegnare e imparare mediante lo Spirito», La Stella, maggio 1999, 18).
E. Dottrina e Alleanze 5:24; 19:23; 112:10; 136:32–33. (Siate miti e umili).
• Perché l’umiltà è importante nel chiedere rivelazioni a Dio?
David Whitmer ricordava che un mattino quando Joseph Smith si preparava
a riprendere la traduzione del Libro di Mormon, «qualcosa in casa non era
andata bene e Joseph ne era rimasto scosso. Si trattava di qualcosa che aveva
fatto Emma, sua moglie. Io e Oliver salimmo al piano di sopra e subito arrivò
anche Joseph per continuare la traduzione ma non riuscì a fare niente. Non
30
Lezione 5
fu in grado di tradurre nemmeno una sillaba. Si recò allora nel frutteto, dove
rimase per circa un’ora rivolto in supplica al Signore. Ritornato in casa chiese
scusa a Emma, poi venne al piano di sopra dove noi lo stavamo aspettando e
proseguì la traduzione senza nessun problema. Non poteva fare niente se non
era umile e fedele» (citato da B. H. Roberts, in A Comprehensive History of the
Church, 1:131).
F. Dottrina e Alleanze 25:10; 30:2. (Concentratevi sulle cose di Dio invece che sulle
cose del mondo).
• Perché quando chiediamo rivelazioni a Dio è importante concentrarsi sulle
cose di Dio invece che sulle cose della terra? (Vedere DeA 30:2). Come
possiamo liberarci dalle pressioni e dalle distrazioni del mondo quando
chiediamo rivelazioni?
Il presidente Boyd K. Packer ha detto:
«L’ispirazione si riceve più facilmente in un’atmosfera di pace. Parole come
quiete, tranquillo, pacifico, Consolatore abbondano nelle Scritture...
Il mondo diventa sempre più rumoroso. L’abbigliamento, la cura della
persona e la condotta diventano sempre più negligenti, disordinati, inadatti.
Una musica rauca, accompagnata da parole oscene, esce dagli altoparlanti
sottolineata da luci psichedeliche, ed è una caratteristica della cultura della
droga. Variazioni su questi temi sono sempre più accettate e influenzano
sempre più i nostri giovani...
Questa tendenza a rumori sempre più forti, a eccitazioni sempre più acute, a
contese più frequenti, a meno ritegno, meno dignità, meno formalità non è
né casuale, né innocente, né innocua.
Il primo ordine emanato dal comandante di una forza d’invasione è l’interruzione delle comunicazioni tra coloro che si intende conquistare.
L’irriverenza si adatta agli scopi dell’avversario, poiché ostruisce i delicati
canali attraverso i quali si ricevono le rivelazioni, sia nella mente che nello
spirito» (La Stella, gennaio 1992, 26).
Quando faceva parte della presidenza dei Settanta, l’anziano Neal A. Maxwell
dichiarò:
«La guida divina è indispensabile. Perciò dobbiamo compiere ogni sforzo
possibile per metterci nella condizione di godere di tanto aiuto. Il presidente
David O. McKay parlò di come durante le ore del mattino, prima di essere
oberati dalle cure del mondo, siamo particolarmente aperti all’ispirazione.
Altri pensano che la solitudine e la lettura delle Scritture possano creare
un’atmosfera favorevole alla presenza dello Spirito. Dopo tutto, leggere le
parole di Cristo che sono già davanti a noi è una cosa positiva da fare prima
di chiedere altre rivelazioni» (Wherefore, Ye Must Press Forward [1977], 121).
Conclusione
Sottolinea l’importanza della rivelazione personale nella nostra vita di ogni
giorno. Porta testimonianza che ogni membro della Chiesa può ricevere rivelazioni tramite lo Spirito Santo. Esorta i membri della classe a prepararsi a ricevere
questa guida divina.
31
Lezione
6
«Ti parlerò nella tua mente
e nel tuo cuore mediante
lo Spirito Santo»
Scopo
Aiutare i membri della classe a riconoscere la rivelazione personale che ci
perviene tramite lo Spirito Santo e incoraggiarli a cercare questo dono.
Preparazione
1. Leggi attentamente Dottrina e Alleanze 6, 8, 9, 11, e gli altri passi delle
Scritture proposti nella lezione.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, porta in
classe una radio.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta:
• Mostra alla classe una radio senza accenderla. Perché non possiamo udire
quello che viene trasmesso?
• Accendi la radio, ma non sintonizzarti su nessuna stazione. Che cosa
dobbiamo fare prima di poter udire chiaramente una trasmissione radio? Per
quali aspetti udire lo Spirito Santo può essere paragonato a sintonizzarci su
un’emittente radio? (Compiere lo sforzo necessario per chiedere la guida
dello Spirito Santo può essere paragonato ad accendere la radio. Fare ciò che
è necessario per udire i suggerimenti dello Spirito Santo può essere paragonato a sintonizzare la radio su un’emittente o ripararla, se necessario).
Spiega che questa lezione ha lo scopo di aiutare i membri della classe a riconoscere la rivelazione personale proveniente dallo Spirito Santo.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle necessità dei membri della classe. Parlate di come i passi delle Scritture in questione
siano pertinenti alla vita di ogni giorno. Invita i membri della classe a raccontare esperienze che hanno fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
Ricorda ai membri della classe che questa è la seconda delle 2 lezioni che trattano la rivelazione personale. La lezione 5 ha esaminato come dobbiamo prepararci a ricevere la rivelazione personale. Questa lezione esaminerà come
riconoscerla.
32
1. Impariamo come lo Spirito Santo comunica con noi
Spiega che le rivelazioni possono pervenirci in molte maniere. Alcune di queste
maniere comprendono l’apparizione del Signore o dei Suoi messaggeri, la voce
del Signore o quella dei Suoi messaggeri, visioni e sogni. Di solito, tuttavia, le
rivelazioni ci pervengono quando lo Spirito Santo comunica pensieri alla nostra
mente e sentimenti al nostro cuore. Lo Spirito Santo è un componente della
Divinità. È un rivelatore che insegna, consola, ammonisce, rafforza e guida.
Spiega che lo Spirito Santo comunica con noi in molte maniere diverse. Invita
i membri della classe a leggere i seguenti riferimenti alle Scritture in corsivo.
Invitali a identificare cosa insegnano questi passi riguardo a come lo Spirito
Santo comunica con noi (le risposte suggerite sono tra parentesi). Riassumi alla
lavagna le loro risposte e commentatele assieme.
A. Dottrina e Alleanze 8:2–3; 85:6. (Egli usa la voce dolce e sommessa per comunicare
alla nostra mente e al nostro cuore). Vedere anche 1 Re 19:12; 1 Nefi 17:45;
Helaman 5:30.
Il presidente Boyd K. Packer, presidente facente funzione del Quorum dei
Dodici, ha dichiarato: «Queste delicate e raffinate comunicazioni spirituali non
sono vedute dai nostri occhi né udite dalle nostre orecchie. E anche se viene
descritta come una voce, è una voce che si sente con il cuore più che con le
orecchie» (That All May Be Edified [1982], 335).
• Perché è importante capire questo principio su come lo Spirito Santo comunica? Quali sono i pericoli che corriamo quando ci aspettiamo che la comunicazione divina ci pervenga in maniera più drammatica o spettacolare?
L’anziano Dallin H. Oaks ci ha messi in guardia a questo proposito:
«Alcuni hanno frainteso questo principio; di conseguenza hanno cercato
esclusivamente le grandi manifestazioni di cui si parla nelle Scritture e hanno
mancato di riconoscere il suono dolce e sommesso che è stato mandato
loro... Dobbiamo convincerci che il Signore raramente parla ad alta voce.
I Suoi messaggi quasi sempre ci pervengono con un sussurro...
Non comprendendo questi principi della rivelazione, alcune persone rimandano il riconoscimento della loro testimonianza a quando vedranno un avvenimento miracoloso. Esse mancano di rendersi conto che per la maggior
parte delle persone—specialmente per quelle che sono cresciute nella
Chiesa—acquisire una testimonianza non è un avvenimento, ma un
processo» (La Stella, maggio 1999, 24).
B. Dottrina e Alleanze 6:15; 11:13–14. (Egli illumina la nostra mente).
• In quali modi lo Spirito Santo illumina la nostra mente?
Le risposte possono comprendere il fatto che lo Spirito Santo può illuminare la nostra mente mandandoci nuove idee o percezioni, lampi di ispirazione e forti sentimenti o impressioni (vedere, per esempio, DeA 128:1).
Il profeta Joseph Smith spiegò che la rivelazione può pervenirci in forma
di «idee improvvise» che scorrono nella nostra mente come «intelligenza
pura» (Insegnamenti del profeta Joseph Smith, a cura di Joseph Fielding
Smith, 116).
33
Invita i membri della classe a raccontare esperienze che hanno fatto in cui lo
Spirito Santo ha illuminato la loro mente con nuove idee o percezioni, lampi di
ispirazione e forti sentimenti o impressioni.
C. Dottrina e Alleanze 6:22–23. (Egli porta pace alla nostra mente).
Spiega che Oliver Cowdery abitò presso i genitori di Joseph Smith per qualche
tempo prima di incontrare il Profeta. Durante quel tempo aveva pregato e ricevuto la rassicurazione che la chiamata e il lavoro di Joseph Smith erano di natura
divina. Oliver Cowdery quindi si recò a Harmony, in Pennsylvania, e iniziò a
lavorare come scriba per Joseph Smith nel lavoro di traduzione del Libro di
Mormon. Poco tempo dopo Oliver Cowdery desiderò «un’ulteriore testimonianza» della rassicurazione che gli era stata data in precedenza (DeA 6:22).
• Che cosa rivelò il Signore a Oliver Cowdery riguardo al suo desiderio di
«un’ulteriore testimonianza» della divina missione del Profeta? (Vedere DeA
6:22–23). Invita i membri della classe a raccontare esperienze che hanno
fatto in cui lo Spirito ha comunicato parole di pace alla loro mente. Come
possiamo imparare a confidare maggiormente nelle parole di pace che lo
Spirito dice alla nostra mente?
D.Dottrina e Alleanze 9:7–8. (Egli può far ardere il nostro petto). Vedere anche
Luca 24:32.
Fai notare che anche se il contesto di DeA 9 riguarda il tentativo di Oliver
Cowdery di tradurre il Libro di Mormon, i principi ivi esposti si applicano
anche alla rivelazione personale. Sottolinea che l’ardore che sentiamo dentro
di noi è soltanto uno dei modi in cui lo Spirito Santo può comunicare con noi.
Puoi leggere le seguenti dichiarazioni per aiutare i membri della classe a capire
questo modo in cui lo Spirito comunica.
Il presidente Boyd K. Packer ha dichiarato: «Questo calore che si sente nel petto
non è esclusivamente una sensazione fisica. È piuttosto come una calda luce
che splende nel nostro essere» (La Stella, gennaio 1995, 68).
L’anziano Dallin H. Oaks ha detto: «La via per ottenere le rivelazioni passa per
la rettitudine» (La Stella, luglio 1989, 26). L’anziano Oaks ha detto anche: «Non
possiamo godere della compagnia dello Spirito Santo—del mezzo tramite il
quale ci perviene la rivelazione individuale—se siamo caduti in trasgressione o
se siamo adirati o se siamo in stato di ribellione contro le autorità scelte da Dio»
(La Stella, maggio 1999, 18).
E. Dottrina e Alleanze 98:12. (Egli rivela spesso le cose «linea su linea, precetto su
precetto» invece che tutte in una volta).
Spiega che di solito riceviamo le rivelazioni secondo il nostro grado di preparazione a riceverle. Man mano che diventiamo più preparati ci vengono rivelate altre cose. L’anziano Richard G. Scott, membro del Quorum dei Dodici,
ha spiegato:
«Quando cerchiamo l’ispirazione necessaria per prendere delle decisioni, il
Signore ci offre dei gentili suggerimenti che ci richiedono di pensare, esercitare
la fede, lavorare, a volte lottare, e agire. Raramente una risposta completa su
una questione decisamente importante o su un problema molto complesso ci
perviene tutta in una volta. Molto spesso ci viene un po’ alla volta, senza che
si possa intravedere la conclusione» (La Stella, gennaio 1990, 30).
34
Lezione 6
Invita i membri della classe a parlare di esperienze che hanno fatto nel ricevere
la guida divina, riga su riga o passo per passo.
2. Avvertimenti riguardo alla rivelazione personale
Invita i membri della classe a leggere i seguenti passi delle Scritture scritti in
corsivo. Quindi invitali a identificare gli ammonimenti contenuti in questi passi
riguardo alla rivelazione personale (le risposte suggerite si trovano tra parentesi).
Riassumi le risposte alla lavagna.
A. Dottrina e Alleanze 109:44. (Dobbiamo pregare che sia fatta la volontà del
Signore—ed essere disposti a sottomettere la nostra volontà alla Sua). Vedere
anche Matteo 6:10.
• Perché è importante sottomettere la nostra volontà a quella di Dio quando
chiediamo rivelazioni personali?
• Come possiamo sapere quando la risposta di Dio è «no»? (Le risposte possono
comprendere il fatto che proveremmo sentimenti negativi, confusione, sentimenti di disagio o incertezza o «uno stupore di pensiero» [DeA 9:9]. Invita i
membri della classe a parlare di esperienze che hanno fatto nel provare questi
sentimenti).
• Come dobbiamo comportarci quando una sincera preghiera riguardo a
una cosa che desideriamo tanto non viene esaudita nella maniera in cui
vorremmo? Quale aiuto possono darci queste esperienze?
B. Dottrina e Alleanze 88:68. (Dobbiamo ricordare che le rivelazioni ci pervengono
nella maniera e nel tempo stabiliti dal Signore).
Spiega che non sempre riceviamo rivelazioni nel momento o nel modo in cui
vorremmo. Se cerchiamo di ricevere rivelazioni quando e come vorremmo,
potremmo essere ingannati. L’anziano Dallin H. Oaks ha dichiarato:
«Il Signore ci parlerà tramite lo Spirito nel tempo e nel modo da Lui stabiliti.
Molte persone non capiscono questo principio. Pensano che quando sono
pronte e quando conviene loro possono rivolgersi al Signore, e ritengono che
Egli risponderà immediatamente, persino nella maniera precisa che essi hanno
richiesto. Le rivelazioni non ci pervengono in questa maniera...
Il principio esposto in questa rivelazione è valido per ogni comunicazione del
nostro Padre celeste: ogni cosa avverrà nel momento e nella maniera che Egli
ha stabilito e secondo la Sua volontà. Non possiamo usare la forza nelle cose
spirituali» (La Stella, maggio 1999, 20–21).
C. Dottrina e Alleanze 28:2, 6–7; 43:2–4. (Riceviamo rivelazioni secondo il nostro
ministero e le nostre responsabilità).
Il profeta Joseph Smith spiegò: «È contrario all’ordine di Dio che un membro
della Chiesa, o chiunque altro, possa ricevere istruzioni per coloro che sono investiti di un’autorità superiore alla sua» (Insegnamenti del profeta Joseph Smith, 14).
Poco prima della sua chiamata ad apostolo, l’anziano Dallin H. Oaks dichiarò:
«La casa del nostro Padre celeste è una casa d’ordine... Soltanto il Presidente della
Chiesa riceve rivelazioni riguardanti la guida dell’intera Chiesa... La persona che
riceve rivelazioni per il rione è il vescovo... I singoli membri possono ricevere
rivelazioni per regolare di conseguenza la loro condotta. Ma quando una persona
35
asserisce di ricevere rivelazioni per un’altra persona, estranea al proprio campo di
responsabilità, come ad esempio quel membro della Chiesa che asserisce di aver
ricevuto rivelazioni per la guida dell’intera Chiesa, o la persona che asserisce di
aver ricevuto una rivelazioni per la guida di un’altra persona sulla quale secondo
l’ordine della Chiesa non esercita alcuna autorità di presidenza, potete essere
certi che tali rivelazioni non provengono dal Signore» («La rivelazione», La Stella,
dicembre 1983, 39–40).
• Perché questo principio è importante nel governo della Chiesa? Perché è
importante capire il nostro rapporto con le altre persone? (Se è pertinente alla
tua classe, puoi attingere alla seconda idea addizionale per sviluppare questa
discussione).
D.Dottrina e Alleanze 11:12–14; 50:23–24. (Dobbiamo discernere se la rivelazione
proviene da Dio).
Spiega che è importante discernere se una rivelazione proviene veramente da
Dio. Qualche volta quella che pensiamo sia una rivelazione può essere soltanto
la proiezione dei nostri desideri. E, qualche volta, false rivelazioni possono
provenire da Satana.
• Come possiamo discernere se una rivelazione proviene da Dio? (Vedere DeA
11:12–14; 50:23–24. Le risposte possono comprendere il fatto che le rivelazioni di Dio sono coerenti con le Scritture e con i consigli dei profeti viventi;
saranno edificanti; non ci indurranno a fare una cosa che sia contraria ai
principi della rettitudine).
La Prima Presidenza ha dichiarato: «Quando l’ispirazione trasmette qualcosa
che non è in armonia con le rivelazioni accettate della Chiesa o contraria alle
decisioni delle sue autorità costituite, i Santi degli Ultimi Giorni possono
stare certi che non proviene da Dio, a prescindere da quanto possa apparire
plausibile... Qualsiasi cosa sia in disaccordo con quello che proviene da Dio
tramite il capo della Chiesa, non deve essere accettata come autorevole o
degna di fiducia» (James R. Clark, Messages of the First Presidency of The Church
of Jesus Christ of Latter-day Saints, 6 volumi [1965–1975], 4:285).
3. Quando la rivelazione non viene ricevuta o non è riconosciuta come tale
• Che cosa dobbiamo fare quando la rivelazione personale non ci perviene quando
la desideriamo? (Le risposte possono comprendere quelle sotto elencate).
a. Essere pazienti e continuare a confidare nel Signore (vedere DeA 98:2).
Egli risponderà al tempo da Lui stabilito. Esercitare la pazienza ci aiuta
a crescere spiritualmente e ad acquisire gli attributi della santità. Puoi
leggere il secondo paragrafo della lettera citata nella Dichiarazione
Ufficiale 2 (pagine 343–344 di Dottrina e Alleanze), facendo notare
che anche i profeti devono esercitare la pazienza quando chiedono la
guida divina.
b. Accrescere i nostri sforzi per essere spiritualmente in sintonia in modo che
possiamo ricevere, udire e riconoscere i suggerimento dello Spirito.
c. Accrescere i nostri sforzi per studiare e pregare, consapevoli che forse non
lo abbiamo fatto tanto a lungo, tanto fedelmente o tanto onestamente
quanto avremmo dovuto.
d. Essere più fedeli nell’obbedire ai comandamenti (Isaia 59:2).
36
Lezione 6
e. Mettere la questione da parte per qualche tempo. Lampi d’ispirazione
vengono quando meno ce li aspettiamo, mentre la nostra mente non è più
consumata dalla questione.
f. Riconoscere che forse chiediamo consiglio su questioni che dovremmo
decidere da noi stessi, ricorrendo al buon senso sulla base dello studio e
della ragione. In questi casi il Signore può lasciarci liberi di decidere per
nostro conto (per esempio, vedere DeA 58:25–28; 60:5; 61:22; 62:5). Il
Signore spesso ci consente di prendere le nostre decisioni in rettitudine.
g. Valutare se abbiamo già ricevuto la risposta e non l’abbiamo accettata
perché non era quella che speravamo o aspettavamo. Se insistiamo su
quello che vogliamo, possiamo interrompere la comunicazione dello
Spirito con noi.
Il presidente Boyd K. Packer ci ha dato questo consiglio:
«Qualche volta potete lottare per risolvere un problema senza ottenere una
risposta. Che cosa non va in questi casi? Può anche essere che non stiate
facendo nulla di male, ma che non abbiate fatto le cose giuste abbastanza a
lungo. Ricordate: non è possibile usare alcuna costrizione nelle cose spirituali.
Qualche volta ci sentiamo confusi semplicemente perché non vogliamo
accettare una risposta negativa...
Lasciate le domande difficili in un angolo della vostra mente e continuate le
vostre normali attività, ma meditate e pregate su queste cose quietamente e
con perseveranza.
La risposta può non arrivarvi come un colpo di fulmine, ma può venire in
forma di quieta ispirazione, un poco alla volta, ‹riga per riga, precetto per
precetto› (DeA 98:12).
Alcune risposte le avrete leggendo le Scritture, altre ascoltando gli oratori. E
occasionalmente, quando è importante, alcune vi perverranno mediante un’ispirazione molto diretta e possente. I suggerimenti saranno chiari e inequivocabili» (La Stella, maggio 1980, 34–35).
Conclusione
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Spiega che ognuno di noi ha il privilegio ma anche il dovere di conoscere bene
il linguaggio dello Spirito. Esorta i membri della classe a compiere gli sforzi
necessari per udire e riconoscere i suggerimenti dello Spirito Santo. Porta testimonianza che se ci prepariamo e ascoltiamo attentamente riceveremo «rivelazione su rivelazione» tramite lo Spirito Santo (DeA 42:61).
1. Insegnamo ai bambini che cosa è la rivelazione personale
Se insegni agli adulti puoi esaminare come insegnare ai bambini il principio
della rivelazione personale.
37
2. Avvertimenti riguardo alle rivelazioni sul matrimonio
L’anziano John H. Groberg, membro dei Settanta, ha rivolto ai membri della
Chiesa questo consiglio che illustra un importante principio nel chiedere la
guida divina riguardo a chi sposare:
«Voglio mettervi in guardia che non potete ricevere una rivelazione unilaterale
da Dio per quanto riguarda il matrimonio eterno. Soltanto se entrambe le parti
provano gli stessi sentimenti avete la sicurezza che la rivelazione proviene dal
Signore. Coloro che cercano di imporsi alla libera volontà di un’altra persona
per adeguarla a quella che ritengono sia una rivelazione personale da loro ricevuta, causano un grave danno a se stessi e ai loro amici» («What Are You Doing
Here?», New Era, gennaio 1987, 37–38).
3. Il processo seguito dal presidente Joseph F. Smith nel ricevere la sua testimonianza
Leggi la storia raccontata dal presidente Joseph F. Smith riguardo a come egli
ricevette la sua testimonianza:
«Quando ero un ragazzo e mi avviavo lungo la strada del ministero, spesso ero
solito andare fuori e chiedere al Signore di mostrarmi qualche prodigio affinché
potessi ricevere una testimonianza. Ma il Signore mi negava i prodigi e mi indicava la verità, linea dopo linea, precetto dopo precetto, un poco qui, un poco
là, finché non mi fece conoscere interamente la verità fugando definitivamente
ogni mio dubbio e ogni mio timore. Egli non ebbe bisogno di mandarmi un
angelo dal cielo per fare questo, né di parlare con la tromba di un arcangelo. Per
mezzo dei consigli dell’ancor piccola voce dello Spirito dell’Iddio vivente, Egli
mi dette la testimonianza che ora posseggo, il principio e potere mediante i
quali darà a tutti i figli degli uomini la conoscenza della verità» (Dottrina evangelica, 6,7).
38
«I primi principi e le prime
ordinanze del Vangelo»
Lezione
7
Scopo
Aiutare i membri della classe a cercare i benefici che scaturiscono dai primi
principi e dalle prime ordinanze del Vangelo: fede nel Signore Gesù Cristo,
pentimento, battesimo e confermazione.
Preparazione
1. Leggi attentamente i passi delle Scritture proposti in questa lezione.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se le seguenti illustrazioni sono disponibili, preparati a mostrarle durante
la lezione: Gesù il Cristo (62572; Corredo di illustrazioni per lo studio del
Vangelo 240); Il battesimo (Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo
601); e Il dono dello Spirito Santo (Corredo di illustrazioni per lo studio del
Vangelo 602).
4. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, porta in
classe un grande fazzoletto da usare come benda.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra
di tua scelta.
Invita un membro della classe a offrirsi volontario, mettigli una benda sugli
occhi e chiedigli di scrivere alla lavagna la seguente frase: Gesù è la luce del
mondo. Togligli la benda e chiedigli di scrivere di nuovo la stessa frase. Poi
rimandalo al suo posto.
• Perché peccare è come mettersi una benda sugli occhi? Perché esercitare la
fede in Gesù Cristo e pentirci dei nostri peccati è come togliere la benda?
Che cosa possiamo vedere più chiaramente quando ci pentiamo?
Spiega che questa lezione esamina i primi principi e ordinanze del Vangelo.
Grazie alla fede, al pentimento, al battesimo e al dono dello Spirito Santo siamo
meglio in grado di comprendere il nostro destino e scopo eterni qui sulla terra.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle necessità dei membri della classe. Puoi dedicare a questa lezione due domeniche.
Spiega che il Signore restaurò il Vangelo tramite il profeta Joseph Smith «riga su
riga, precetto su precetto» (DeA 128:21). Tra le prime verità che furono restaurate
troviamo i primi principi e ordinanze del Vangelo. Invita un membro della classe
a recitare Articoli di Fede 1:4. Elenca alla lavagna i primi principi e ordinanze.
39
1. La fede nel Signore Gesù Cristo è il primo principio del Vangelo
Fai notare che la restaurazione del Vangelo iniziò con un atto di fede da parte
di Joseph Smith (Joseph Smith—Storia 11–14). Anche l’apparizione di Moroni
avvenne in risposta a un atto di fede da parte di Joseph, il quale scrisse di avere
«piena fiducia di ottenere una manifestazione divina» quando pregò per essere
perdonato (Joseph Smith—Storia 29).
• Che cosa significa aver fede in Gesù Cristo? Perché è necessario incentrare la
nostra fede in Gesù Cristo?
• Come possiamo rafforzare la nostra fede in Gesù Cristo? (Vedere DeA
19:23; 88:118; Alma 32:27. Sottolinea che la fede si rafforza gradualmente,
non mediante una sola esperienza. Fai anche notare che dobbiamo nutrire
costantemente la nostra fede per mantenerla forte). Se lo ritieni utile,
invita i membri della classe a parlare delle esperienze che hanno fatto che
li hanno aiutati a rafforzare la loro fede in Cristo.
• Quali sono alcune circostanze della vita di ogni giorno che ci richiedono di
esercitare la fede in Cristo? In che modo questa fede vi ha aiutato a vincere
lo scoraggiamento, le debolezze o altre difficoltà? In che modo la fede in
Cristo migliora i nostri rapporti con gli altri? (Prendete in esame rapporti
specifici come quelli con il coniuge, un figlio, un genitore, un membro del
rione o un vicino).
• Come possiamo dimostrare la nostra fede in Cristo? (Vedere DeA 20:69;
Giacomo 2:14–17). In che modo la fede in Cristo influisce sul nostro desiderio di compiere buone opere?
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 8:10. Che cosa possiamo compiere
senza la fede? Che cosa possiamo compiere con la fede? (Per conoscere alcune
risposte a questa domanda, vedere DeA 35:9; 42:48–51; 63:9–11; Moroni
7:33). Avete mai veduto il potere della fede manifesto?
• Un messaggio spesso ripetuto in Dottrina e Alleanze è l’importanza di pregare
con fede. Per esempio, in DeA 10:46–52 il Signore dice che il Libro di Mormon
fu preservato perché gli antichi profeti «avevano fede nelle loro preghiere» che
esso sarebbe stato preservato. Qual è il ruolo della fede nelle nostre preghiere?
2. Mediante il sincero pentimento possiamo diventare partecipi dei benefici
dell’Espiazione
Spiega che il pentimento è uno dei temi principali di Dottrina e Alleanze. Il
Signore spiega la dottrina del pentimento e sottolinea ripetutamente la necessità di pentirsi. Egli promette grandi benedizioni a coloro che si pentono—e
castighi per coloro che non lo fanno.
• Cos’è il pentimento? (Vedere DeA 58:42–43. Il pentimento è il processo che
ci purifica dei nostri peccati e ci fa ottenere il perdono tramite il potere dell’espiazione del Salvatore. Per pentirci dobbiamo confessare e abbandonare i
nostri peccati e allontanarci dal male. Dobbiamo anche rivolgere il nostro
cuore e la nostra mente a Dio, sforzandoci sinceramente di obbedire ai Suoi
comandamenti. Per esaminare il processo del pentimento vedere la seconda
idea addizionale).
40
Lezione 7
• Qual è la differenza tra il vero pentimento e abbandonare semplicemente una
cattiva abitudine o cambiare comportamento?
Il presidente Ezra Taft Benson dette questa spiegazione: «Pentimento significa
qualcosa di più che cambiare comportamento... Il vero pentimento è basato e
sostenuto dalla fede nel Signore Gesù Cristo. Non c’è altra via. Il vero pentimento comporta un mutamento d’animo e non soltanto un cambiamento di
comportamento (vedere Alma 5:13)» (The Teachings of Ezra Taft Benson
[1988], 71).
L’anziano Neal A. Maxwell, membro del Quorum dei Dodici, ha spiegato che
«il pentimento ci impone sia di allontanarci dal male che di avvicinarci a
Dio» (La Stella, gennaio 1992, 37).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 18:11–13 e 19:16–19. Che cosa insegnano questi passi in merito all’amore del Salvatore per noi? Perché abbiamo
bisogno dell’espiazione del Salvatore per essere perdonati dei nostri peccati?
(Vedere anche 2 Nefi 2:6–9). Perché è necessario pentirci per ricevere il
perdono dei nostri peccati?
Spiega che quando pecchiamo diventiamo impuri e soggetti al castigo previsto dalla legge di giustizia. Essendo imperfetti, non possiamo da soli diventare nuovamente puri né soddisfare le richieste della giustizia. Espiando per i
nostri peccati il Salvatore prese su di Sé i castighi imposti dalla legge ed è
quindi in grado di offrire la misericordia e il perdono di cui abbiamo bisogno
per diventare puri. I benefici dell’Espiazione sono disponibili per noi soltanto
a condizione che ci pentiamo (Alma 7:14).
• Perché la fede in Gesù Cristo è necessaria perché possiamo veramente
pentirci?
• Scrivi alla lavagna Conseguenze del mancato pentimento. Quali sono le conseguenze che subiamo se non ci pentiamo dei nostri peccati? (Invita i membri
della classe a leggere i seguenti passi delle Scritture e a identificare le conseguenze di cui parlano: DeA 1:33; 19:17–18; 29:17. Elencale alla lavagna. Altre
conseguenze possono comprendere l’allontanamento da Dio e l’isolamento
dagli altri, il senso di colpa, lo scarso rispetto di sé, il tentativo di giustificare
ad ogni costo i propri peccati e l’indisponibilità a perdonare).
• Scrivi alla lavagna I benefici che scaturiscono dal sincero pentimento. Che cosa ci
promette il Signore se ci pentiamo sinceramente dei nostri peccati? (Invita i
membri della classe a leggere i seguenti passi delle Scritture e identificare le
promesse ivi contenute: DeA 1:32; 58:42 e 109:53. Elenca queste promesse
alla lavagna). Invita i membri della classe a parlare dei benefici che hanno
ricevuto dopo essersi pentiti. (Nota: chiedi ai membri della classe di non fare
confessioni particolareggiate dei peccati da loro commessi in passato).
• Perché qualche volta troviamo difficile perdonare noi stessi o gli altri anche
se il Signore ha promesso di perdonarci se ci pentiamo?
• Come possiamo diventare più disposti a pentirci? Perché qualche volta
procrastiniamo il pentimento? Come possiamo vincere ogni sentimento di
orgoglio, scoraggiamento, compiacenza o di altra natura che potrebbe impedire a noi di pentirci?
41
L’anziano Neal A. Maxwell ha dichiarato: «Il pentimento è un salvataggio, non
una cupa dottrina. È disponibile al grande peccatore come alla persona già
buona che si sforza di migliorare ulteriormente» (La Stella, gennaio 1992, 37).
Sottolinea che anche se il pentimento può essere un processo difficile può anche
portarci grande gioia quando distogliamo il nostro cuore dai peccati per rivolgerlo a Dio.
3. Il battesimo è un’ordinanza indispensabile
Spiega che la fede e il pentimento conducono al battesimo, la prima ordinanza
del Vangelo. In Dottrina e Alleanze il Signore rivela gli scopi, i requisiti e le
istruzioni riguardanti il battesimo. Tramite il profeta Joseph Smith, Giovanni
Battista restaurò l’autorità del sacerdozio necessaria per compiere questa ordinanza (vedere la lezione 8).
• Quali sono gli scopi del battesimo? (Vedere DeA 18:22; 49:13–14. Questi
scopi comprendono dimostrare il nostro impegno verso il Salvatore, ricevere
la remissione dei peccati, diventare membri della Chiesa, incamminarci sulla
via che conduce all’esaltazione e prepararci a ricevere il dono dello Spirito
Santo. Vedere anche 2 Nefi 9:23; 31:10–13, 17; Mosia 18:17). Invita i membri
della classe a parlare dei sentimenti che provano per il loro battesimo.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 20:37. Quali requisiti una persona
deve soddisfare per essere battezzata? Quali alleanze facciamo con Dio
quando veniamo battezzati? (Vedere anche Mosia 18:8–10). Come possiamo
rafforzare il nostro impegno a tener fede alle promesse che abbiamo fatto al
Signore al momento del nostro battesimo?
• Che cosa simbolizza il battesimo? (Vedere DeA 76:51; Giovanni 3:3–5;
Romani 6:3–4. Il battesimo per immersione simbolizza la morte, la sepoltura
e la risurrezione di Gesù Cristo. Simbolizza anche il seppellimento del
vecchio essere e la rinascita in Cristo. Inoltre simbolizza la purificazione dai
peccati).
• Perché è necessario essere battezzati da una persona che possiede l’autorità
richiesta? (Vedere DeA 22). Perché è necessario che il battesimo sia celebrato
per immersione? (Vedere DeA 20:72–74). Perché non è lecito battezzare una
persona prima che abbia raggiunto l’età di otto anni? (Vedere DeA 20:71;
29:46–47; 68:25; Moroni 8:9–12).
4. Mediante l’ordinanza della confermazione riceviamo il dono dello
Spirito Santo
Spiega che lo Spirito Santo è un componente della Divinità e un «personaggio
di Spirito» (DeA 130:22). Dopo il battesimo con l’acqua i membri della Chiesa
ricevono il dono dello Spirito Santo mediante l’ordinanza della confermazione
(vedere DeA 33:15; 35:5–6). Questa ordinanza è anche chiamata «battesimo del
fuoco e dello Spirito Santo» (DeA 20:41). Il profeta Joseph Smith spiegò: «Il
battesimo con l’acqua non è che metà battesimo e non vale niente senza... il
battesimo dello Spirito Santo» (Insegnamenti del profeta Joseph Smith, a cura di
Joseph Fielding Smith, 248–249).
• Qual è la differenza tra una manifestazione dello Spirito Santo e il dono dello
Spirito Santo?
42
Lezione 7
L’anziano Dallin H. Oaks, membro del Quorum dei Dodici ha detto: «Le
manifestazioni dello Spirito Santo sono date per condurre coloro che le
cercano sinceramente alle verità del Vangelo per persuaderli a pentirsi e a
farsi battezzare. Il dono dello Spirito Santo è qualcosa di più... Consiste anche
nel diritto alla costante compagnia dello Spirito, nell’averlo sempre con noi
(vedere DeA 20:77)» (La Stella, gennaio 1997, 67).
L’anziano Bruce R. McConkie, membro del Quorum dei Dodici, paragonò le
manifestazioni dello Spirito Santo che una persona può ricevere prima del
battesimo, ai fulmini che «illuminano per un attimo una notte scura e
tempestosa». Egli paragonò il dono dello Spirito Santo che una persona riceve
dopo il battesimo al «costante splendore del sole a mezzogiorno, il quale
spande i suoi raggi sul sentiero della vita e su tutto quello che lo circonda»
(A New Witness for the Articles of Faith [1985], 262).
• Il ricevimento del dono dello Spirito Santo non ci assicura automaticamente
che lo Spirito Santo sarà sempre con noi. Che cosa dobbiamo fare perché lo
Spirito Santo rimanga costantemente con noi?
Il presidente Joseph Fielding Smith disse: «Lo Spirito Santo non dimora con
quella persona che non è disposta a obbedire e osservare i comandamenti di
Dio o che viola volontariamente tali comandamenti» (Church News, 4 novembre 1961, 14).
• Quali sono alcune delle funzioni dello Spirito Santo? (Scegli alcuni dei
seguenti passi delle Scritture da leggere con i membri della classe.
Commentate che cosa insegna ogni passo riguardo alle funzioni dello Spirito
Santo. Riassumi le informazioni alla lavagna).
a. DeA 18:18; 39:6; 42:14; 75:10; 79:2. (È un insegnante; vedere anche
Giovanni 14:26; 16:13; 1 Nefi 10:19; Moroni 10:5).
b. DeA 39:6. (È il Consolatore; vedere anche Giovanni 14:16).
c. DeA 42:17; 100:8. (È un testimone; vedere anche Giovanni 15:26; Alma 5:46).
d. DeA 11:12. (Ci conduce a fare il bene, a camminare con umiltà e a giudicare rettamente).
e. DeA 11:13; 76:10. (Illumina la nostra mente e riempie di gioia la nostra
anima).
f. DeA 84:33. (Tramite Lui siamo santificati; vedere anche 3 Nefi 27:20).
g. DeA 31:11; 75:27; 84:85. (Ci ispira su dove andare, cosa fare e cosa dire).
Invita i membri della classe a spiegare come lo Spirito Santo ha aiutato loro
in queste o in altre maniere. Parlate di come possiamo godere più pienamente di questi benefici. Sottolinea quale grande privilegio sia per noi godere
della compagnia di uno dei componenti della Divinità. Porta testimonianza
dell’importanza della compagnia dello Spirito Santo.
5. Per ricevere la vita eterna dobbiamo perseverare sino alla fine
Quando veniamo battezzati ci incamminiamo sulla via che conduce all’esaltazione. Tuttavia questa sola esperienza non ci assicura che saremo esaltati. Come
il Signore ci ammonisce spesso in Dottrina e Alleanze, dobbiamo anche osservare le alleanze che abbiamo fatto al battesimo e perseverare con fedeltà sino
alla fine dei nostri giorni.
43
• Leggi insieme ai membri della classe 2 Nefi 31:19–20 e DeA 14:7. Che cosa
significa perseverare sino alla fine? Quali benefici il Signore ci ha promesso se
perseveriamo sino alla fine?
• Quali esperienze vi hanno convinto dell’importanza di rimanere fedeli alle
vostre convinzioni e alleanze?
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 24:8. Spiega che perseverare sino
alla fine vuol dire anche rimanere fedeli di fronte alle prove della vita. Come
possiamo rimanere fedeli in momenti difficili? (Invita i membri della classe a
parlare di quello che li ha aiutato ad affrontare esperienze difficili).
Conclusione
Idee addizionali
da utilizz are
nell’esporre
la lezione
Porta testimonianza dell’importanza dei primi principi e delle prime ordinanze
del Vangelo. Esprimi la tua gratitudine per Gesù Cristo, la Sua espiazione e il
Suo esempio. Esorta i membri della classe a rafforzare ogni giorno la loro fede,
pentirsi dei loro peccati, osservare le loro alleanze battesimali e vivere in modo
che lo Spirito Santo possa essere il loro compagno costante. Porta testimonianza
che se perseveriamo fedelmente sino alla fine riceveremo l’esaltazione.
1. «Lo scudo della fede» (DeA 27:17)
Leggi insieme ai membri della classe DeA 27:15, 17. Riferendosi a questo passo
delle Scritture, il presidente Boyd K. Packer, presidente facente funzione del
Quorum dei Dodici, ha dichiarato:
«[Lo] scudo della fede non viene prodotto in una fabbrica, ma nella casa, e nella
famiglia.
Lo scopo supremo di tutto quello che insegnamo è quello di unire genitori e
figli nella fede del Signore Gesù Cristo, di farli felici nella casa, suggellati in un
matrimonio eterno, uniti alle altre generazioni e sicuri di ricevere l’esaltazione
alla presenza del nostro Padre celeste.
Pertanto i nostri dirigenti esortano i fedeli a capire che quello che più vale la
pena di fare deve essere fatto nella casa. Alcuni ancora non si rendono conto
che molte attività svolte fuori della casa, per quanto bene intenzionate, lasciano
troppo poco tempo per fabbricare e indossare lo scudo della fede nella casa» (La
Stella, luglio 1995, 9).
• Come possono genitori e figli lavorare insieme per creare e rafforzare in famiglia lo scudo della fede?
2. Il processo del pentimento
• Che cosa dobbiamo fare per pentirci? Che cosa insegnano DeA 58:43 e 61:2
riguardo al processo del pentimento? Perché la confessione è un elemento
importante del pentimento? Perché nel pentirci è importante abbandonare i
nostri peccati?
L’anziano Richard G. Scott, membro del Quorum dei Dodici, ha elencato gli
elementi essenziali del pentimento, come segue:
44
Lezione 7
«Dolore per il peccato. Questo... vi porterà... il sincero desiderio di cambiare e la
disponibilità a sottomettervi a ogni requisito necessario per ricevere il
perdono...
Abbandono del peccato. Questo deve essere una ferma e costante determinazione
a non ripetere la trasgressione...
Confessione del peccato. Dovete sempre confessare i vostri peccati al Signore. Se si
tratta di trasgressioni gravi come l’immoralità, essi devono essere confessati al
vescovo o al presidente del palo...
Riparazione per il peccato. Dovete riparare il più possibile per quello che avete
rubato, danneggiato o contaminato…
Obbedienza a tutti i comandamenti. L’obbedienza assoluta richiama nella nostra vita
tutto il potere del Vangelo... Comprende cose che inizialmente potete pensare
non abbiano nulla a che fare con il pentimento come, ad esempio, partecipare
alla riunioni, pagare la decima, servire il prossimo e perdonare gli altri...
Riconoscimento del Salvatore. Tra tutti i passi necessari per il pentimento porto
testimonianza che il più importante in senso assoluto è avere la convinzione
che il perdono si ottiene grazie al Redentore» (La Stella, luglio 1995, 90).
Se insegni ai giovani puoi invitarli a leggere e commentare i consigli riguardo
al pentimento contenuti nell’opuscolo Per la forza della gioventù, pagine 29–30
(36550 160).
3. Esposizioni di gruppo
Porta in classe il Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo (34730 160).
Dividi la classe in due gruppi e assegna a ognuno di essi metà delle illustrazioni.
Invitali a dedicare alcuni minuti a preparare un messaggio utilizzando le illustrazioni contenute nel corredo per spiegare i primi principi e le prime ordinanze del Vangelo. Esortali a usare da cinque a dieci illustrazioni. Concedi a
ogni gruppo il tempo necessario per la propria esposizione.
45
Lezione
8
La restaurazione del sacerdozio
Scopo
Accrescere nei membri della classe la gratitudine per la restaurazione del sacerdozio, incoraggiare i fratelli a fare onore all’ufficio e alle chiamate del sacerdozio e aiutare tutti i membri della Chiesa a godere più pienamente dei benefici
disponibili tramite il sacerdozio.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 13; 20:38–67; 27:12–13; 84:6–30; 107:1–20; 110:11–16;
Joseph Smith—Storia 66–73.
b. Racconto fatto da Oliver Cowdery della restaurazione del Sacerdozio di
Aaronne nella nota a piè di pagina di Joseph Smith—Storia 71.
c. Il nostro retaggio, pagine 11–14.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se l’illustrazione La restaurazione del Sacerdozio di Melchisedec è disponibile
(62371; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 408), preparati a
mostrarla durante la lezione.
4. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, porta in
classe un mazzo di chiavi.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra
di tua scelta.
Mostra un mazzo di chiavi.
• A che cosa servono queste chiavi?
Scrivi alla lavagna Sacerdozio. Spiega che nella Chiesa spesso parliamo delle
chiavi del sacerdozio.
• A che cosa servono le chiavi del sacerdozio?
Spiega che le chiavi del sacerdozio autorizzano i detentori del sacerdozio a
presiedere e dirigere la Chiesa nell’ambito di una certa giurisdizione, come ad
esempio un palo, rione o quorum. I dirigenti presiedenti del sacerdozio ricevono queste chiavi quando vengono messi a parte. Tutti gli uffici nel sacerdozio
e nelle organizzazioni ausiliarie della Chiesa funzionano sotto la direzione di
queste autorità presiedenti. Questa lezione ha come oggetto la restaurazione del
sacerdozio e delle sue chiavi.
46
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno fatto in
merito ai principi delle Scritture in esame.
1. Definizione e scopo del sacerdozio
Spiega che il sacerdozio è uno dei temi principali trattati in Dottrina e Alleanze.
Tramite il profeta Joseph Smith il Signore dette molte rivelazioni che approfondiscono la nostra conoscenza delle chiavi, uffici, organizzazioni, ordinanze,
doveri e benefici del sacerdozio. Queste rivelazioni ci offrono una guida nell’uso
del sacerdozio per portare innanzi il lavoro di Dio sulla terra.
• Che cos’è il sacerdozio? (Il sacerdozio è l’eterno potere e autorità di Dio. È il
potere mediante il quale Egli creò e governa i cieli e la terra. È anche il potere
mediante il quale Egli redime i Suoi figli e li porta all’esaltazione. Egli conferisce una parte del potere e autorità del Suo sacerdozio ai membri maschi degni
della Chiesa in modo che essi possano predicare il Vangelo, amministrare le
ordinanze di salvezza e governare il Suo regno sulla terra).
• Perché è importante che sulla terra vi sia il sacerdozio? (Le risposte possono
comprendere il fatto che il sacerdozio autorizza gli uomini ad agire in nome
di Dio per benedire i Suoi figli e aiutarli a prepararsi per l’esaltazione).
• Quali sono alcuni modi in cui i detentori del sacerdozio agiscono in nome
di Dio per ammaestrare i Suoi figli? (Vedere versetti scelti di DeA 20:38–55;
107:8–12, 23, 35). Quali benefici avete ricevuto grazie al servizio reso dai
detentori del sacerdozio?
• Quale influenza ha su di voi il sacerdozio? In che modo avete veduto il
potere del sacerdozio manifesto nella vostra vita?
• In che modo il sacerdozio ha aiutato e rafforzato la vostra famiglia? In che
modo potete rendere più efficace per voi e per i vostri familiari l’influenza
e il potere del sacerdozio?
2. La restaurazione del Sacerdozio di Aaronne
Leggete e commentate Joseph Smith—Storia 68–72; DeA 13; 84:26–27; 107:20.
Spiega che il Sacerdozio di Aaronne è «un’appendice a quello maggiore, ossia
al Sacerdozio di Melchisedec» (DeA 107:14).
• In che modo il Sacerdozio di Aaronne fu restaurato sulla terra negli ultimi
giorni? (Vedere Joseph Smith—Storia 68–72 e Il nostro retaggio, pagine 11–13;
vedere anche DeA 13. Fai notare che la restaurazione del Sacerdozio di
Aaronne fu il primo conferimento di autorità divina in questa dispensazione).
• (Per i detentori del sacerdozio) Come vi siete sentiti quando avete ricevuto il
Sacerdozio di Aaronne?
Puoi leggere la descrizione dei sentimenti di Oliver Cowdery riguardo al ricevimento del Sacerdozio di Aaronne (vedere la nota a piè di pagina a Joseph
Smith—Storia 71). Puoi anche leggere le seguenti dichiarazioni dell’anziano
James E. Talmage, già membro del Quorum dei Dodici, riguardo ai sentimenti
che provò quando fu ordinato all’ufficio di diacono:
47
«Non appena fui ordinato mi sentii invadere da un sentimento che non sono
mai riuscito a descrivere in modo adeguato. Mi sembrava quasi impossibile che
io, un ragazzino, potessi essere oggetto di tanto onore da parte di Dio da essere
ordinato al sacerdozio... Mi sentivo forte al pensiero che appartenevo al Signore
e che Egli mi avrebbe aiutato a svolgere qualsiasi compito mi fosse stato affidato.
L’effetto della mia ordinazione... si fece sentire su tutte le attività della mia
vita di fanciullo... Quando ero impegnato sul campo da gioco della scuola
e forse mi sentivo tentato ad approfittare in modo illecito nel gioco, quando
in mezzo a una disputa con un compagno di gioco, ricordavo, e quel
pensiero era tanto efficace come se fosse stato proclamato ad alta voce: ‹Sono
un diacono; non è giusto che un diacono si comporti in questa maniera›. In
occasione degli esami, quando era facile per me copiare dal foglio di un altro
ragazzo, ricordavo a me stesso: ‹Sarebbe più malvagio per me fare questo di
quanto lo è per loro, poiché io sono un diacono›» (Incidents from the Lives of
Our Church Leaders [Manuale di istruzione per i diaconi, 1914], 135–136).
• In che modo i ragazzi e i giovani possono prepararsi a ricevere il Sacerdozio
di Aaronne? In che modo i genitori, i nonni e altre persone, possono aiutare i
ragazzi e i giovani a prepararsi a ricevere il Sacerdozio? In che modo gli altri
possono inculcare nei ragazzi e nei giovani un senso di profonda gratitudine
per il sacerdozio?
• Quali autorità e doni furono restaurati insieme con il sacerdozio? (Vedere
DeA 13; 84:26–27; 107:20. Usa le seguenti informazioni per favorire la discussione. Scrivi alla lavagna i seguenti titoli).
Le chiavi del ministero degli angeli (DeA 13; 84:26; 107:20)
• Che cosa significa «detenere le chiavi del ministero degli angeli?»
(vedere DeA 13).
Il presidente Gordon B. Hinckley ha detto: «Questo sacerdozio significa a
mio avviso che, se vivete in modo degno del sacerdozio che detenete, avete
il diritto di ricevere e di godere dello stesso potere degli esseri celesti che vi
guiderà, vi proteggerà, vi benedirà» (La Stella, aprile 1983, 85).
Spiega che il ministero degli angeli può essere svolto mediante apparizioni
personali e può «anche non essere visibile. Messaggi angelici possono arrivarci da una voce, o solo attraverso pensieri o sentimenti comunicati alla
mente... La maggior parte dei messaggi angelici sono sentiti piuttosto che
visti» (Dallin H. Oaks, La Stella, gennaio 1999, 45).
• Mediante la restaurazione del sacerdozio il ministero degli angeli è a disposizione a tutti i membri della Chiesa, non soltanto ai detentori del sacerdozio.
In che modo possiamo godere del ministero degli angeli? (Vedere Moroni
7:35–37 e la dichiarazione seguente).
L’anziano Dallin H. Oaks, membro del Quorum dei Dodici, ha parlato del
rapporto tra prendere il sacramento e ricevere il ministero degli angeli:
48
Lezione 8
«Siamo purificati dai nostri peccati e ci viene promesso che se siamo fedeli
alle nostre alleanze avremo sempre con noi il Suo spirito grazie alle alleanze
del Sacerdozio di Aaronne del battesimo e del sacramento. Credo che questa
promessa non si riferisca soltanto allo Spirito Santo, ma anche al ministero
degli angeli, in quanto ‹gli angeli parlano per il potere dello Spirito Santo;
pertanto essi dicono le parole di Cristo› (2 Nefi 32:3). Quindi i detentori del
Sacerdozio di Aaronne permettono a tutti i membri della Chiesa che prendono degnamente il sacramento di godere della compagnia dello Spirito del
Signore e del ministero degli angeli» (La Stella, gennaio 1999, 45).
Puoi ripassare due o tre passi delle Scritture che parlano del ministero degli angeli.
Questi passi comprendono 3 Nefi 7:18; 17:23–24; Moroni 7:25, 29–31; DeA 84:88.
Le chiavi del pentimento e del battesimo (DeA 13; 84:26–27; 107:20)
Spiega che il pentimento e il battesimo sono anche chiamati il «Vangelo preparatorio» (DeA 84:26–27). Ciò è perché il pentimento e il battesimo ci aiutano
a prepararci a ricevere le benedizioni superiori che sono conferite tramite il
Sacerdozio di Melchisedec, come ad esempio il dono dello Spirito Santo e le
ordinanze del tempio.
• Fai notare che Giovanni Battista predicava il pentimento e battezzava le
persone per preparare la via al Salvatore (Matteo 3:1–6, 11). In che modo i
detentori del Sacerdozio di Aaronne del nostro tempo possono predicare il
pentimento? (Le risposte possono comprendere: mediante l’insegnamento
familiare, il lavoro missionario, la testimonianza e l’integrazione). Come
possono i detentori del Sacerdozio di Aaronne partecipare all’ordinanza del
battesimo? (Sotto la direzione del vescovo i sacerdoti meritevoli possono celebrare il battesimo e fungere come testimoni di questa ordinanza).
Invita i fratelli che hanno battezzato qualcuno a parlare dei sentimenti che
provano al pensiero di poter compiere tale ordinanza.
• Oltre a battezzare, i detentori del Sacerdozio di Aaronne possono officiare
l’ordinanza del sacramento. Quale rapporto esiste tra il sacramento e il pentimento e il battesimo?
Invita i fratelli a parlare dei sentimenti che hanno provato quando hanno
preparato, benedetto o distribuito il sacramento per la prima volta. Oppure
chiedi ai genitori di parlare dei sentimenti che hanno provato quando hanno
veduto i loro figli preparare, benedire o distribuire il sacramento.
L’anziano Jeffrey R. Holland, membro del Quorum dei Dodici, ha detto:
«Chiediamo a voi, giovani del Sacerdozio di Aaronne, di preparare, benedire e
distribuire con dignità e riverenza questi simboli del sacrificio del Salvatore.
Quale grande privilegio e sacro incarico di fiducia vi viene conferito a un’età
così giovane! Non posso immaginare dono più grande che il cielo possa farvi.
Noi vi vogliamo bene. Vivete al meglio delle vostre capacità e mostratevi
nella vostra veste migliore quando partecipate al sacramento della cena del
Signore» (La Stella, gennaio 1996, 77).
49
Fiume Susquehanna. Il Sacerdozio di Aaronne e il Sacerdozio di Melchisedec furono restaurati nel 1829
sulle rive di questo fiume (vedere DeA 13; 128:20).
3. La restaurazione del Sacerdozio di Melchisedec
Leggete e commentate DeA 27:12–13; 84:19–22; 107:1–12, 18–19. Spiega che il
Sacerdozio di Melchisedec è il sacerdozio superiore il quale abbraccia tutta l’autorità, la conoscenza e le alleanze necessarie per portare i figli di Dio all’esaltazione.
• In che modo il Sacerdozio di Melchisedec fu restaurato sulla terra negli ultimi
giorni? (Mostra l’immagine della restaurazione del Sacerdozio di Melchisedec.
Spiega che, alcune settimane dopo che Giovanni Battista ebbe restaurato il
Sacerdozio di Aaronne, Pietro, Giacomo e Giovanni apparvero a Joseph Smith
e Oliver Cowdery e conferirono su di loro il Sacerdozio di Melchisedec. In
Dottrina e Alleanze non troviamo nessun resoconto di questa esperienza, ma
alcuni riferimenti a tale fatto si trovano nell’introduzione di DeA 13; DeA
27:12–13; DeA 128:20; e ne Il nostro retaggio, pagina 14).
• Quale autorità e benedizioni furono restaurati insieme con il Sacerdozio di
Melchisedec? (Vedere DeA 84:19–22; 107:8–12, 18–19; 110:11–16. Usa le
seguenti informazioni per favorire la discussione. Scrivi i titoli alla lavagna).
Autorità di amministrare il vangelo di Gesù Cristo (vedere DeA 84:19)
• Che cosa vuol dire che il Sacerdozio di Melchisedec comprende l’autorità
di amministrare il vangelo di Gesù Cristo? (Vedere DeA 84:19. Le risposte
possono comprendere il fatto che il Sacerdozio di Melchisedec abbraccia l’autorità di governare la Chiesa, predicare il Vangelo e amministrare le ordinanze di salvezza).
«Le chiavi di tutte le benedizioni spirituali della Chiesa» (DeA 107:18)
• Quali sono alcuni dei doni spirituali di cui godiamo tramite il Sacerdozio di
Melchisedec? (Vedere DeA 84:19–22; 107:18–19. Le risposte possono comprendere quelle sotto elencate. Commentate il significato di ogni benedizione e la
sua applicazione nella vita quotidiana dei membri della classe).
50
Lezione 8
a. Conoscenza dei misteri del regno e conoscenza di Dio (vedere DeA 84:19;
107:19; questa conoscenza ci perviene tramite il dono dello Spirito Santo).
b. Il potere della divinità che è manifesto tramite le ordinanze del Vangelo
(vedere DeA 84:20–21). In che modo le ordinanze del sacerdozio rendono
manifesto nella nostra vita «il potere della divinità?» Invita i membri della
classe a parlare di esperienze in cui hanno sentito «il potere della divinità»
manifesto tramite le ordinanze del Vangelo.
c. La possibilità di vedere Dio Padre e Suo Figlio Gesù Cristo, di comunicare
con Loro e di godere della Loro presenza (vedere DeA 84:22; 107:19).
• Quali sono alcuni modi in cui i detentori del Sacerdozio di Melchisedec
devono essere capi spirituali a casa loro?
Il diritto di presidenza (vedere DeA 107:8–9)
Spiega che il diritto di presidenza è il diritto di presiedere alla Chiesa. Il presidente della Chiesa è l’unica persona sulla terra che può usare (o autorizzare
un’altra persona a usare) le chiavi del sacerdozio per governare tutta la Chiesa.
Egli autorizza i seguenti detentori del sacerdozio a detenere le chiavi che sono
necessarie per presiedere nelle loro chiamate: presidenti di tempio, presidenti di
missione, presidenti di palo, vescovi, presidenti di distretto, presidenti di ramo
e presidenti di quorum.
Le chiavi del raduno di Israele, il Vangelo della dispensazione di Abrahamo e il potere
di suggellamento (vedere DeA 110:11–16)
Spiega che queste chiavi furono restaurate nel 1836 da Mosè, Elias ed Elia nel
Tempio di Kirtland. Queste chiavi saranno esaminate nella lezione 18.
4. I doni del sacerdozio per tutte le persone
Spiega che anche se soltanto i membri maschi degni della Chiesa detengono il
sacerdozio chiunque può godere dei suoi doni.
• In che modo le donne godono dei doni del sacerdozio? In che modo i bambini
godono dei doni del sacerdozio? (Ripassa alcuni dei doni del sacerdozio che le
donne e i bambini possono ricevere durante la loro vita. Sottolinea che anche
se le donne e i bambini non detengono il sacerdozio essi godono continuamente dei suoi doni. Per rispondere meglio a queste domande puoi leggere nel
manuale La donna della Chiesa, Parte A, i capitoli 12 e 13 [31113 160]).
• In che modo coloro che non hanno in famiglia fedeli detentori del sacerdozio godono dei doni del sacerdozio? (Le risposte possono comprendere
tramite gli insegnanti familiari, i dirigenti del sacerdozio e altri parenti).
Invita i membri della classe a raccontare esperienze in cui hanno goduto dei
doni del sacerdozio grazie ai detentori del sacerdozio che pur non vivono a
casa loro.
• In che modo possiamo dimostrare la nostra gratitudine per i benefici che
scaturiscono dal sacerdozio?
Conclusione
Porta testimonianza che il sacerdozio e le sue chiavi sono state restaurate. I
detentori del sacerdozio possiedono l’autorità di dirigere il lavoro di Dio sulla
terra e di agire in Suo nome per istruire i Suoi figli e aiutarli a prepararsi per
51
l’esaltazione. Sottolinea che i benefici che scaturiscono dal sacerdozio sono a
disposizione di tutti. Esorta i membri della classe a cercare questi doni.
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Uffici, quorum e doveri del sacerdozio
Il Signore rivelò a Joseph Smith importanti istruzioni in merito agli uffici del
sacerdozio, ai doveri di ogni ufficio e ai quorum nei quali sono organizzati i
detentori del sacerdozio. Puoi ripassare alcune delle seguenti istruzioni come
illustrato nel seguente diagramma:
Sacerdozio di Aaronne
Ufficio
Doveri
Quorum
Diacono
DeA 20:57–59; 84:111
DeA 107:85
Insegnante
DeA 20:53–59; 84:111
DeA 107:86
Sacerdote
DeA 20:46–52
DeA 107:87–88
Vescovo
DeA 107:13–17, 68, 71–72, 87–88
Sacerdozio di Melchisedec
Ufficio
Doveri
Quorum
Anziano
DeA 20:38–45; 42:43–44;
43:15–16; 107:11–12
DeA 107:89; 124:137
Sommo sacerdote
DeA 107:10, 12, 17
DeA 124:133, 136
Patriarca
DeA 124:91–93, 124
Settanta
DeA 107:25, 34, 38, 97
DeA 107:25–26; 93–96;
124:138–139
Apostolo
DeA 27:12–13; 107:23, 33, 35, 39, 58;
112:30–32; 124:128
DeA 107:23–24
Mostra un’immagine del Tempio di Salt Lake (62433; Corredo di illustrazioni
per lo studio del Vangelo 502). Fai notare che le guglie che si trovano sulla parte
orientale del tempio sono più alte di quelle che si trovano sulla parte occidentale, e inoltre che vi sono cinque serie di finestre sulle guglie a oriente e quattro
serie di finestre sulle guglie a occidente. Spiega che questo disegno vuole rappresentare il sacerdozio, con il Sacerdozio di Melchisedec e i suoi cinque uffici
rappresentati dalle guglie orientali e i Sacerdozio di Aaronne e i suoi quattro
uffici rappresentati nelle guglie occidentali.
2. Sequenza Video «La restaurazione del sacerdozio»
Se la videocassetta Sequenze di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa (5X912
160) è disponibile puoi mostrare la sequenza di otto minuti «La restaurazione
del sacerdozio» per fornire informazioni storiche attinenti alla seconda parte
della lezione.
52
«La sola Chiesa vera e vivente»
Lezione
9
Scopo
Aiutare a far conoscere ai membri della classe la restaurazione della chiesa di
Gesù Cristo tramite il profeta Joseph Smith, aiutarli ad apprezzare i benefici che
scaturiscono dall’appartenenza alla Chiesa e incoraggiarli a dimostrare al
Signore la loro gratitudine per essere membri della Sua chiesa.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 20:1–36, 68–69, 75–79; 21; 27; 115:1–4.
b. Il nostro retaggio, pagine 14–16.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, porta in
classe carta e penna o matita per ogni allievo.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Secondo necessità, usa una delle seguenti attività per iniziare la lezione. Scegli
l’attività che meglio risponde alle necessità dei membri della classe.
1. Se la classe è piccola, chiedi ad ogni studente di parlare brevemente di un
motivo per cui è grato di appartenere alla Chiesa. Se la classe è numerosa,
chiedilo soltanto ad alcuni.
2. Scrivi alla lavagna le seguenti domande. Consegna a ogni membro della
classe carta e penna o matita, invitandolo a scrivere la risposta al maggior
numero possibile di queste domande:
In quale data la Chiesa fu organizzata in questa
dispensazione?
In che modo Joseph Smith seppe quando la Chiesa
doveva essere organizzata?
Dove fu organizzata la Chiesa?
Quanti membri aveva la Chiesa quando fu organizzata?
Spiega che questa lezione esamina l’organizzazione della chiesa di Gesù
Cristo negli ultimi giorni. Invita i membri della classe ad ascoltare per conoscere le risposte alle domande che verranno poste nel corso della lezione e di
scrivere o correggere tali risposte, se necessario.
53
Discussione e
applicazione
Scegli con cura i passi delle Scritture, le citazioni e le altre parti del testo della
lezione che rispondono meglio alle necessità dei membri della classe. Parlate di
come i passi delle Scritture in questione siano pertinenti nella vita di ogni
giorno. Invita i membri della classe a raccontare esperienze che hanno vissuto
in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. L’organizzazione della Chiesa negli ultimi giorni
Spiega che il 1830 fu un momento fatidico della storia del mondo. Era venuto
il momento in cui si sarebbero adempiute le antiche profezie (vedere Isaia
11:11–12; 29:13–14; Geremia 31:31–33; Daniele 2:44–45). Dopo la pubblicazione del Libro di Mormon e la restaurazione del sacerdozio il passo principale
successivo nella restaurazione del Vangelo fu l’organizzazione ufficiale della
Chiesa. Dottrina e Alleanze 20 contiene le istruzioni impartite dal Signore al
profeta Joseph Smith riguardo all’organizzazione della Chiesa.
• In quale data fu organizzata la Chiesa in questa dispensazione? (Vedere DeA
20:1; 21:3). Perché fu scelta tale data? (Vedere l’introduzione di DeA 20).
• Tra la Prima Visione e l’organizzazione della Chiesa intercorsero dieci anni.
Durante quel periodo di tempo, quali avvenimenti ebbero luogo per aprire la via
all’organizzazione della Chiesa e preparare Joseph Smith a guidarla? (Puoi elencare le risposte alla lavagna. Se è necessario attingi alla seguente dichiarazione).
Quando faceva parte del Quorum dei Dodici, il presidente Gordon B. Hinckley
disse:
«Il giorno dell’organizzazione fu in effetti il giorno della consegna della laurea
a Joseph Smith dopo dieci anni di intenso studio. I suoi studi erano iniziati
con l’incomparabile visione avvenuta nel bosco nella primavera del 1820,
quando il Padre e il Figlio erano apparsi a quel ragazzo quattordicenne. Erano
continuati con gli insegnamenti di Moroni accompagnati da ammonimenti e
istruzioni impartite in innumerevoli occasioni. Poi ci fu la traduzione degli
antichi annali e l’ispirazione, la conoscenza e la rivelazione che scaturirono da
quella esperienza. Ci fu l’investitura di autorità divina e l’antico sacerdozio fu
nuovamente conferito agli uomini da parte di coloro che ne erano i legittimi
possessori: Giovanni Battista, nel caso del Sacerdozio di Aaronne, e Pietro,
Giacomo e Giovanni, nel caso del Sacerdozio di Melchisedec. Vi furono rivelazioni, e in molte di esse la voce del Signore si era fatta nuovamente udire e la
via di comunicazione tra l’uomo e il Creatore era stata aperta. Tutti questi fatti
furono i preliminari di quello storico 6 aprile» («150-Year Drama: A Personal
View of Our History», Ensign, aprile 1980, 11–12).
• In che modo la venuta alla luce del Libro di Mormon contribuì a preparare
la via per la restaurazione del Vangelo? (Vedere DeA 20:6–12). In che modo
la restaurazione del sacerdozio contribuì a preparare questa via? (L’autorità
del sacerdozio era necessaria per guidare la Chiesa e officiare nelle ordinanze di salvezza).
Spiega che il 6 aprile 1830 Joseph Smith e più di cinquanta altre persone si
riunirono nella casa di tronchi di Peter Whitmer sen. a Fayette, nello Stato di
New York, per organizzare la Chiesa. La legge dello Stato di New York richiedeva
che una Chiesa doveva avere almeno sei membri per essere organizzata ufficialmente. Perciò sei uomini, i quali erano stati tutti battezzati e avevano veduto le
54
Lezione 9
tavole d’oro, diventarono i primi membri ufficiali della Chiesa. Questi uomini
erano Joseph Smith, Oliver Cowdery, Hyrum Smith, Peter Whitmer jr, Samuel
H. Smith, e David Whitmer (vedere History of the Church, 1:76; ulteriori informazioni storiche si trovano ne Il nostro retaggio, pagine 14–16).
• Con quale nome fu chiamata la Chiesa quando fu organizzata? (Vedere DeA
20:1). Spiega che la Chiesa durante i primi anni veniva chiamata anche con
altri nomi, ma nell’aprile 1838 il Signore rivelò il nome mediante il quale la
Sua chiesa doveva essere conosciuta. Quale nome dette il Signore alla Sua
chiesa? (Vedere DeA 115:4). Perché è importante che la chiesa del Signore sia
chiamata con il Suo nome? (Vedere 3 Nefi 27:8).
Puoi spiegare che Mormone è il soprannome dato alla Chiesa a motivo del
Libro di Mormon. Noi preferiamo chiamare la Chiesa con il suo nome per
esteso per sottolineare la nostra fede nel Salvatore, Gesù Cristo.
Se hai usato la seconda attività per richiamare l’attenzione, ripassa brevemente
le risposte alle domande (tutte le risposte sono state date nella discussione
precedente).
Il La casa di tronchi di Peter Whitmer sen. La casa di tronchi che qui vediamo è stata ricostruita sul
luogo in cui la Chiesa fu organizzata, a Fayette, nello Stato di New York, il 6 aprile 1830.
2. Signore comanda ai membri della Chiesa di seguire il profeta
Durante la riunione nella quale la Chiesa fu organizzata, Joseph Smith e Oliver
Cowdery furono sostenuti come dirigenti presiedenti della Chiesa (History of the
Church, 1:77). Il Signore dette anche una rivelazione nella quale comandava ai
membri della Chiesa di seguire Joseph Smith come il Profeta. Questa rivelazione
è contenuta in DeA 21.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 1:38 e 21:4–5. Che cosa dicono
questi versetti riguardo a come dobbiamo considerare le parole del profeta?
(Fai notare che anche se le parole di DeA 21 erano rivolte a Joseph Smith si
applicano anche ai profeti che gli sono succeduti). Dove possiamo trovare le
parole del profeta vivente? (Le risposte possono comprendere le lettere uffi55
ciali, le conferenze generali e le riviste della Chiesa). Quali consigli o insegnamenti dei profeti degli ultimi giorni vi sono stati particolarmente utili?
• In DeA 21:5 il Signore dice che dobbiamo dare ascolto alle parole del profeta
«in tutta pazienza e fede». Perché qualche volta seguire il consiglio del profeta
può richiedere pazienza o fede? Invita membri della classe a parlare di esperienze in cui seguire i consigli del profeta ha richiesto loro pazienza o fede.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 21:6. Quali benedizioni il Signore
promette a coloro che seguono il profeta? (Puoi elencare queste benedizioni
alla lavagna). In che modo queste promesse si stanno adempiendo per i
membri della Chiesa, oggi? In quali maniere siete stati benedetti per aver
seguito il profeta?
• In DeA 21:9 il Signore promette «una possente benedizione» a coloro che
lavorano nel Suo servizio. Quali benedizioni avete ricevuto per aver servito
il Signore? (Puoi far notare che una delle benedizioni che scaturiscono dal
servire il Signore è il rafforzamento della nostra testimonianza della verità
delle parole dei profeti).
3. Il Signore esorta i membri della Chiesa a riunirsi spesso per prendere il
sacramento
• Spiega che durante la riunione in cui la Chiesa fu organizzata i fedeli presero
il sacramento (History of the Church, 1:78). Perché, secondo voi, era importante celebrare l’ordinanza del sacramento nel corso della prima riunione
della Chiesa restaurata?
• In DeA 20 il Signore rivela informazioni su come si deve somministrare il
sacramento (versetti 75–79). Leggi insieme ai membri della classe DeA 20:75.
Perché è importante prendere spesso il sacramento?
• Invita un membro della classe a leggere ad alta voce le preghiere sacramentali
(DeA 20:77, 79). Quali promesse facciamo quando prendiamo il sacramento?
(Vedere anche Luca 22:19–20; 3 Nefi 18:7, 10–11). Puoi far notare che entrambe
le preghiere sottolineano la necessità di ricordare Gesù. Che cosa significa ricordarci sempre di Lui? In che modo il sacramento ci aiuta a ricordarLo?
• Quale promessa viene fatta nelle preghiere sacramentali a coloro che lo
prendono degnamente? (Vedere DeA 20:77, 79). Se necessario, invita i
membri della classe a parlare di come prendere il sacramento ha reso
migliore la loro vita.
• In DeA 27 il Signore impartisce ulteriori istruzioni a Joseph Smith riguardo al
sacramento. Che cosa era intento a fare Joseph quando ricevette questa rivelazione? (Vedere l’introduzione di DeA 27). Che cosa imparò Joseph in questa
rivelazione circa il sacramento? (Vedere DeA 27:2). Come possiamo prendere il
sacramento «con occhio rivolto unicamente alla... gloria [di Cristo]»?
4. Il Signore spiega i doveri dei membri della Chiesa
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 20:68–69. In questi versetti il
Signore spiega qual è «il dovere dei membri, dopo essere stati ricevuti
mediante il battesimo». Che cosa rivela il versetto 69 sulle aspettative che il
Signore ha per noi come membri della Chiesa? In che modo possiamo dimostrare al Signore la nostra gratitudine di appartenere alla Sua chiesa?
56
Lezione 9
Conclusione
Sottolinea che l’organizzazione della Chiesa di Gesù Cristo nel 1830 fu uno dei
grandi miracoli degli ultimi giorni. Anche se la maggior parte delle persone era
all’oscuro di quella piccola riunione tenuta a Fayette, nello Stato di New York,
gli avvenimenti accaduti quel giorno hanno cambiato il mondo. Invita i
membri della classe a riflettere sul miracolo della crescita della Chiesa nel
mondo dopo un inizio tanto umile. Puoi raccontare la seguente esperienza:
Il presidente Wilford Woodruff raccontò di una riunione nella quale il profeta
Joseph Smith profetizzò la crescita della Chiesa. La riunione fu tenuta «in una
casetta di forse tre metri per quattro, la quale tuttavia conteneva tutti i detentori del sacerdozio della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni che
a quel tempo si trovavano nella città di Kirtland, dove si erano radunati per
marciare con il Campo di Sion». Dopo che alcuni di quegli uomini ebbero
portato testimonianza della veridicità dell’opera, il Profeta disse:
«Fratelli, sono stato molto edificato e istruito dalle testimonianze che avete
portato questa sera. Voglio dirvi al cospetto del Signore che voi non ne sapete
di più riguardo al destino di questa chiesa e regno di un lattante in grembo a
sua madre. Voi non ne afferrate il concetto... Quello che vedete qui sono
soltanto una manciata di detentori del sacerdozio; ma questa chiesa riempirà il
Nord e il Sud America, riempirà il mondo» (Conference Report, aprile 1898, 57).
Secondo i suggerimenti dello Spirito porta testimonianza della validità dei principi esaminati nel corso della lezione.
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Il progresso della Chiesa
Richiama l’attenzione dei membri della classe sulla fotografia della casa di tronchi di Peter Whitmer sen. a pagina 50. Spiega che la casa raffigurata è la ricostruzione di quella in cui fu ufficialmente organizzata la Chiesa di Gesù Cristo
dei Santi degli Ultimi Giorni. Confronta gli inizi della Chiesa con la sua diffusione nel mondo oggi.
2. Il nostro rapporto con Dio
Chiedi ai membri della classe di leggere DeA 20:8–31 per notare i principi che
riguardano Dio e il Suo rapporto con i Suoi figli e figlie sulla terra. Esortali a
pensare a come la loro vita sarebbe diversa se non fossero a conoscenza di
questi principi. Alcuni principi che potete esaminare sono elencati qui di
seguito:
a. DeA 20:11. (Dio continua a ispirare le persone e a chiamarle a svolgere la
Sua opera).
b. DeA 20:12. (Egli è lo stesso ieri, oggi e per sempre).
c. DeA 20:17. (È infinito, eterno e immutabile).
d. DeA 20:17. (Creò i cieli e la terra e tutte le cose che stanno in essi).
57
e. DeA 20:18. (Siamo stati creati a immagine di Dio).
f. DeA 20:21–25. (Dio dette il Suo Figliolo Unigenito affinché espiasse i nostri
peccati).
g. DeA 20:29–31. (Se crediamo, ci pentiamo, amiamo, serviamo Dio e perseveriamo sino alla fine saremo giustificati e santificati per la grazia di Gesù
Cristo e salvati nel regno di Dio).
3. «Berrò del frutto della vigna con voi» (DeA 27:5)
• Leggi DeA 27:5. Quale promessa riguardo al sacramento fa il Signore in
questo versetto? (Egli in un giorno futuro prenderà il sacramento insieme ai
Suoi seguaci sulla terra). Chi, secondo quanto dice il Signore, sarà con Lui in
questo avvenimento? (Vedere DeA 27:5–14. Fai notare che nel versetto 14
Egli dice che «tutti coloro che mio Padre mi ha dato fuori dal mondo»
saranno presenti con Lui).
4. Sequenza video «L’organizzazione della Chiesa»
Se la videocassetta di Sequenze di Dottrina e Alleanze e Storia della Chiesa (5X912
160) è disponibile puoi mostrare la sequenza di otto minuti «L’organizzazione
della Chiesa».
58
«Questa è la mia voce a tutti»
Lezione
10
Scopo
Aiutare i membri della classe a mettere in pratica le istruzioni che il Signore ha
rivelato nelle Scritture.
Preparazione
1. Leggi attentamente Dottrina e Alleanze 25 e gli altri passi delle Scritture
proposti nella lezione.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se è disponibile un ritratto di Emma Smith, preparati a mostrarlo durante la
lezione (62509; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 405).
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
L’anziano Jay E. Jensen, membro dei Settanta, ha raccontato un’esperienza che
fece quando, quale presidente di missione, alla fine di una conferenza di
distretto si ritrovò frustrato e scoraggiato a causa dei molti problemi che doveva
risolvere. Durante il viaggio di ritorno a casa stava sfogliando le pagine delle sue
Scritture cercando conforto e guida, quando si fermò alla sezione 3 di Dottrina
e Alleanze. Egli dice:
«Quando leggo un versetto, spesso vi inserisco il mio nome. Lo feci con il
versetto 5 e trovai l’aiuto di cui avevo bisogno per allontanare da me i sentimenti malinconici che mi deprimevano. ‹Ecco, Jay Jensen, a te erano state affidate queste cose, ma come erano precisi i comandamenti che ti erano stati dati!
E ricorda pure le promesse che ti erano state fatte, se tu, Jay Jensen...›
Durante quei quattro giorni avevo concentrato la mia attenzione soltanto sui
problemi. Non mi ero fermato a considerare nemmeno una promessa» (La
Stella, gennaio 1993, 94).
L’anziano Jensen quindi ripassò nella sua mente le promesse che gli erano state
fatte nella benedizione patriarcale, nella benedizione impartitagli quando era
stato messo a parte come presidente di missione e nelle Scritture. Poté così
trovare la forza e il conforto di cui aveva bisogno.
• Quale aiuto può darci, quando leggiamo le Scritture, mettere il nostro nome
al posto dei protagonisti?
• Leggi insieme ai membri della classe 1 Nefi 19:23. Che cosa insegna Nefi in
merito all’importanza di mettere in pratica gli insegnamenti delle Scritture?
59
Spiega che questa lezione esamina come possiamo mettere in pratica i consigli
che il Signore impartisce ai singoli santi in Dottrina e Alleanze.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno fatto in
merito ai principi delle Scritture in esame.
Fai notare che molte rivelazioni contenute in Dottrina e Alleanze furono date
per singoli individui. Tuttavia anche se furono date per persone specifiche, e
anche se quei membri della Chiesa vissero molti anni fa, una gran parte dei
consigli ivi contenuti sono pertinenti anche per noi oggi. Come il Signore dice
ripetutamente: «Ciò che dico a uno lo dico a tutti» (DeA 61:36; vedere anche
DeA 25:16; 82:5; 93:49).
Nel luglio 1830 il Signore dette una rivelazione a Emma Smith, moglie del
profeta Joseph Smith (vedere DeA 25). Mostra il ritratto di Emma Smith. Spiega
che questa lezione si incentra su tre temi menzionati dal Signore nella rivelazione data a Emma.
1. Marito e moglie devono sostenersi e confrontarsi l’un l’altro
La rivelazione data dal Signore a Emma Smith comprende consigli riguardo ai
suoi doveri nei confronti del marito. Se insegni ai giovani usa il contenuto di
questa sezione per aiutarli a capire l’importanza di sostenere il loro futuro
coniuge.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 25:5. Quale consiglio dà il Signore
a Emma Smith in questo versetto? Quali sono alcuni modi in cui marito
e moglie possono aiutarsi l’un l’altro in momenti di difficoltà? (Mentre i
membri della classe pensano a come rispondere a questa domanda, invitali a
parlare di esperienze personali o di altre persone che hanno dato un esempio
nel confortare e sostenere il loro coniuge).
Il profeta Joseph Smith chiedeva alle mogli di trattare i loro mariti «con
dolcezza e affetto. Quando l’uomo è schiacciato dal peso delle preoccupazioni, quando è oppresso dalle difficoltà e dai pensieri, può essere accolto con
un sorriso e con dolcezza, invece che con una discussione o con una
lagnanza; ciò servirà a calmare la sua anima e a consolarlo» (Insegnamenti del
profeta Joseph Smith, a cura di Joseph Fielding Smith, 178).
Mentre il profeta consolava così i mariti: «È dovere del marito amare, proteggere e nutrire sua moglie e tenersi stretto ad essa e a nessun’altra. Egli deve
rispettarla come rispetta se stesso e deve avere la massima considerazione per
i suoi sentimenti» (Elders’ Journal, agosto 1838, 61).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 25:14. Quale consiglio impartisce il
Signore a Emma Smith in questo versetto? Come possono marito e moglie
dimostrare la gioia che provano nella reciproca compagnia?
Joseph ed Emma Smith furono di grande sostegno l’uno all’altro durante i molti
momenti di afflizione che dovettero affrontare. Nel 1842 anche se Joseph Smith
si teneva nascosto perché la sua vita era in pericolo, Emma riuscì ad andare a
trovarlo. Joseph in seguito disse di quella visita:
60
Lezione 10
«Quale gioia indescrivibile, quale trasporto di felicità gonfiò il mio petto quando
quella sera presi per mano la mia amata Emma, ella che era mia moglie, la moglie
della mia giovinezza e l’eletta del mio cuore. Molti erano i pensieri che riempivano la mia mente mentre tornavo per un momento al ricordo delle molte esperienze che eravamo stati chiamati ad affrontare, alle fatiche e ai travagli, ai dolori
e alle sofferenze, alle gioie e alle consolazioni che di volta in volta avevamo
incontrato sul nostro cammino... Oh, quale armonia di pensieri riempì la mia
mente in quel momento: ella era di nuovo davanti a me... indomita, ferma e
incrollabile—immutabile e affezionata Emma!» (History of the Church, 5:107).
Joseph ed Emma Smith si sostennero e si consolarono reciprocamente anche
in occasione della morte di molti dei loro figli, quattro in quattro anni. Degli
undici figli (due adottivi) che ebbero, soltanto tre maschi e una femmina
sopravvissero fino all’età adulta.
Al tempo in cui il Profeta era oberato dai pesanti fardelli connessi alla crescita
della Chiesa a Kirtland, nell’Ohio, Emma dette alla luce due gemelli, un
maschio e una femmina. Entrambi morirono poche ore dopo la nascita. Quasi
nello stesso tempo nella vicina città di Orange, nell’Ohio, nacquero due gemelli
a John e Julia Murdock da poco convertiti alla Chiesa. Sei ore dopo aver dato
alla luce i gemelli, sorella Murdock morì. Quando Emma e Joseph vennero a
conoscenza di questo fatto chiesero a fratello Murdock se potevano adottare i
gemelli. Ben presto i due bambini, Joseph e Julia Murdock furono accolti nella
casa degli Smith.
La madre di Joseph Smith, Lucy Mack, descrisse alcune delle caratteristiche che
consentivano a Emma di sostenere Joseph nei momenti difficili:
«Non ho mai veduto in vita mia una donna che potesse sopportare ogni sorta
di fatiche e difficoltà, un mese dopo l’altro, un anno dopo l’altro, con indomito
coraggio, zelo e pazienza come ella ha sempre fatto; poiché io so quello che è
stata chiamata a sopportare... Ha affrontato le bufere della persecuzione e ha
resistito alla rabbia degli uomini e dei demoni, cose che avrebbero avuto la
meglio su quasi ogni altra donna» (History of Joseph Smith, a cura di Preston
Nibley [1958], 190–191).
• Che cosa possono imparare i mariti e le mogli dall’esempio di Joseph ed Emma
Smith che li aiuti a essere più affettuosi e pronti a sostenersi reciprocamente?
2. Dobbiamo essere miti e guardarci dall’orgoglio
Il Signore rivolse a Emma Smith questa esortazione: «Continua nello spirito di
mitezza e bada all’orgoglio» (DeA 25:14). Egli impartì istruzioni simili agli altri
membri della Chiesa. Leggi insieme con i membri della classe i seguenti versetti:
a. DeA 23:1 (a Oliver Cowdery): «Bada all’orgoglio, per tema di entrare in
tentazione».
b. DeA 38:39 (ai santi riuniti per una conferenza della Chiesa): «State attenti
all’orgoglio, per timore di diventare come gli antichi Nefiti».
c. DeA 90:17 (alla Prima Presidenza della Chiesa): «Siate ammoniti in ogni
vostra alterigia e superbia, poiché essa tende una trappola alla vostra anima».
d. DeA 98:19–20 (ai santi di Kirtland): «Io, il Signore, non mi compiaccio di
molti che sono nella chiesa a Kirtland; poiché non abbandonano i loro
peccati e le loro vie malvagie, l’orgoglio del loro cuore e la loro cupidigia».
61
• Che cos’è l’orgoglio? Perché secondo voi gli ammonimenti del Signore contro
l’orgoglio sono tanto forti e tanto frequenti?
Il presidente Ezra Taft Benson spiegò:
«La maggior parte di noi pensa che orgoglio sia sinonimo di egocentrismo,
di vanità, di vanteria, di arroganza o altezzosità. Tutti questi elementi fanno
parte di questo peccato, ma non ne sono la componente essenziale.
L’elemento principale dell’orgoglio è l’odio: l’odio verso Dio e verso il prossimo» (La Stella, luglio 1989, 3).
• In che modo l’orgoglio influisce sul nostro rapporto con Dio?
Il presidente Benson spiegò:
«L’orgoglio è per natura causa di competizione. Ci fa opporre la nostra
volontà a quella di Dio... anteporre la nostra volontà alla Sua...
Opporre la propria volontà a quella di Dio significa togliere ogni freno ai
desideri, agli appetiti e alle passioni (vedere Alma 38:12; 3 Nefi 12:30)...
Il nostro odio verso Dio prende molte etichette, come ad esempio quella della
ribellione, dell’insensibilità, della caparbietà, della indisponibilità a pentirsi,
della boria, della suscettibilità e della tendenza a chiedere dei segni. Chi è
orgoglioso desidera che sia Dio ad accondiscendere ai suoi desideri; non gli
interessa modificare le proprie opinioni per adeguarle alla volontà di Dio»
(La Stella, luglio 1989, 3).
• In che modo l’orgoglio influisce sui nostri rapporti con gli altri?
Il presidente Benson fece osservare:
«Alcune persone orgogliose non si preoccupano tanto che il loro salario basti
a soddisfare le loro necessità, ma soprattutto che sia più alto di quello degli
altri. A loro basta trovarsi un gradino più in su dei loro vicini...
L’orgoglio... si manifesta sotto molte forme, come ad esempio criticare, chiacchierare, diffamare, mormorare, vivere al di là dei propri mezzi, invidiare,
bramare, non mostrare gratitudine e non lodare gli altri per paura di innalzarli, non saper perdonare ed essere gelosi...
L’egoismo è uno degli aspetti più noti dell’orgoglio. ‹Per quanto mi riguarda›
è l’espressione che sta al centro di tutte le cose: vanità, autocommiserazione,
compiacenza, gratificazione e realizzazione...
Un’altra faccia dell’orgoglio è la contesa. Fatti incresciosi, come ad esempio
dispute, litigi, prepotenza, incomprensione tra giovani e adulti, divorzi,
maltrattamenti alla moglie, violenze e disordini rientrano tutti in questa
specie di orgoglio» (La Stella, luglio 1989, 4–5).
• Come possiamo vincere l’orgoglio e coltivare lo spirito di mitezza?
Il presidente Benson dichiarò: «L’antidoto contro l’orgoglio è l’umiltà—la
mansuetudine, la sottomissione (vedere Alma 7:23); è il cuore spezzato e lo
spirito contrito... Possiamo decidere di umiliarci amando Dio, sottomettendo
la nostra volontà alla Sua e mettendoLo al primo posto nella vita» (La Stella,
luglio 1989, 5).
62
Lezione 10
• Leggi insieme ai membri della classe i seguenti passi: DeA 1:28; 19:23; 112:10;
124:97. Secondo questi passi, quali sono alcune benedizioni che ci vengono
date quando scegliamo lo spirito di mitezza?
• Di quali benedizioni avete goduto quando avete scelto di essere umili invece
di orgogliosi?
3. Dobbiamo gioire e stare di buon animo
Il Signore rivolge a Emma Smith il seguente ammonimento: «Pertanto, rincuorati e gioisci» (DeA 25:13). Anche se i primi santi di questa dispensazione soffrirono molte tribolazioni, il Signore rivolge ripetutamente ammonimenti simili.
Leggi insieme ai membri della classe i seguenti versetti:
a. DeA 29:5 (diretto al profeta Joseph Smith e ad altre persone): «Rincuoratevi e
siate contenti, poiché io sono in mezzo a voi e sono il vostro avvocato presso
il Padre».
b. DeA 61:36 (diretto al profeta Joseph Smith e ad altre persone): «Siate di buon
animo, piccoli fanciulli; poiché io sono in mezzo a voi e non vi ho abbandonati».
c. DeA 68:6 (diretto a Orson Hyde, Luke S. Johnson, Lyman E. Johnson e
William E. McLellin): «Siate di buon animo e non temete, poiché io, il
Signore, sono con voi e vi starò vicino».
d. DeA 78:18 (diretto al profeta Joseph Smith e ad altre persone): «Non potete
sopportare ogni cosa adesso; non di meno, siate di buon animo poiché io vi
condurrò innanzi».
e. DeA 136:29 (diretto al Campo di Israele a Winter Quarters): «Se sei addolorato, invoca il Signore tuo Dio con suppliche, affinché la tua anima possa
essere gioiosa».
• In questi versetti, quali sono le ragioni che il Signore adduce per cui
dobbiamo stare di buon animo?
• Quali sono alcune delle conseguenze del pensare troppo agli aspetti negativi
della vita, anche se essi possono sembrare seri e prevalenti?
L’anziano Marvin J. Ashton, membro del Quorum dei Dodici, impartì questi
consigli:
«Nessuno di noi potrà sempre evitare il dolore e la sofferenza. Ognuno di noi
probabilmente reagirà in modo diverso. Tuttavia se riusciamo a ricordare la
promessa del Signore, ‹poiché Io, il Signore sono con voi›, sapremo affrontare le
prove con dignità e coraggio. Troveremo la forza di farci animo invece di risentirci, criticare o dichiararci sconfitti. Sapremo affrontare gli eventi spiacevoli
della vita con intelligenza, forza e potere...
Quale gioia vedere qualcuno che è di buon animo! Mentre gli altri, a causa di
eventi spiacevoli o di imprevisti, tengono il broncio o esprimono ad alta voce
il loro disappunto, tali persone affrontano la situazione con coraggio e buonumore» (Relazione sulla conferenza generale di aprile 1986, 66).
Sottolinea che i numerosi ammonimenti del Signore di stare di buon animo ci
ricordano che possiamo trovare pace e gioia nonostante la situazione in cui ci
troviamo.
63
Conclusione
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Ribadisci che i consigli impartiti dal Signore ai singoli santi molti anni fa
possono esserci di grande aiuto oggi. Esorta i membri della classe a leggere le
Scritture con l’obiettivo di mettere in pratica queste esortazioni nella loro vita
di ogni giorno.
Come mettere in pratica le Scritture
Prima della lezione procurati le fotografie di alcuni membri della classe.
Preparati anche a mostrare il ritratto di Emma Smith (62509; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 405).
Mostra il ritratto di Emma Smith e spiega che DeA 25 contiene le istruzioni
impartitele dal Signore. Esponi le fotografie dei membri della classe accanto
al ritratto di Emma. Chiedi ai membri della classe di leggere DeA 25:16. Spiega
che i consigli contenuti in questa rivelazione sono rivolti anche a noi. Invita
un membro della classe a leggere DeA 61:36; 82:5; 93:49. Aiutali a vedere che
possiamo applicare a noi «tutte le Scritture» (1 Nefi 19:23).
• Quali benefici vi hanno portato i consigli impartiti nelle Scritture a certe
persone? In che modo avete messo in pratica tali consigli nella vostra
situazione?
64
«Il campo è già
bianco da mietere»
Lezione
11
Scopo
Aiutare i membri della classe a impegnarsi a rafforzare il regno di Dio con il loro
diligente servizio, in particolare diffondendo il Vangelo mediante il lavoro
missionario.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 4, 11, 12, 14, 15, 16, 18, 31, 33, 75 e gli altri passi delle
Scritture proposti nella lezione.
b. Il nostro retaggio, pagina 11.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Scrivi alla lavagna Samuel Smith —> Phinehas Young e John P. Greene —>
___________. Spiega che dopo la restaurazione del Vangelo la Chiesa dette inizio
a un grande lavoro missionario per diffondere la buona novella in tutto il
mondo. Molti convertiti risposero con zelo alla chiamata in missione. Uno di
questi convertiti era il fratello di Joseph Smith, Samuel.
Nell’aprile 1830 Samuel Smith cominciò a viaggiare nei centri vicini nello Stato
di New York per predicare il Vangelo e far conoscere il Libro di Mormon. Ebbe
poco successo, anche se vendette una copia del libro a un uomo chiamato
Phinehas Young. Nel giugno 1830 Samuel Smith fu messo a parte dal Profeta
per andare in missione nelle regioni dell’Est. Il primo giorno percorse a piedi
quaranta chilometri fermandosi a molte case durante il cammino, ma le
persone lo trattarono scortesemente e non vollero ascoltarlo. Il giorno dopo
lasciò una copia del Libro di Mormon a John P. Greene, un ministro di culto
metodista. La moglie di John Greene, Rhoda, era la sorella di Phinehas Young.
Per il fatto di aver ricevuto un rifiuto da quasi ogni persona con la quale era
venuto in contatto, Samuel pensava che la sua missione non avesse avuto
molto successo. Tuttavia i libri che egli aveva dato a Phinehas Young e John P.
Greene portarono alla loro conversione e a quella di molti altri. Per esempio,
Phinehas Young e Rhoda Greene avevano un fratello di nome Brigham il quale
si convertì e in seguito diventò il secondo presidente della Chiesa. Anche
l’amico di Brigham Young, Heber C. Kimball, si unì alla Chiesa. In seguito fece
65
parte della Prima Presidenza. Sia Brigham Young che Heber C. Kimball convertirono migliaia di persone negli Stati Uniti e in Inghilterra.
Fai notare che se dovessimo riempire lo spazio vuoto alla lavagna con i nomi di
tutte le persone che subirono l’influenza del lavoro missionario di Samuel Smith
si dovrebbero scrivere milioni di nomi. Tra le persone sulle quali influì direttamente, troviamo alcuni dei grandi dirigenti della Chiesa. Molte, se non tutte le
persone alle quali insegni, in qualche modo hanno subito l’influenza di quest’opera. Puoi scrivere alla lavagna il tuo nome e quello di alcuni membri della classe.
Questa lezione esamina alcune delle rivelazioni principali che il Signore ha dato
riguardo al servizio nel Suo regno, e in particolare alla diffusione del Vangelo.
Fai notare che proprio come il lavoro missionario di Samuel Smith ha influito
su molte generazioni di membri della Chiesa, quando diffondiamo il Vangelo
c’è il potenziale di aiutare molte persone ora, e centinaia o anche migliaia di
loro in futuro.
Discussione e
applicazione
Questa lezione contiene più materiale di quanto sia possibile esporre in una
domenica. Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio
alle necessità dei membri della classe.
Nel febbraio 1829 i genitori di Joseph Smith si recarono a far visita a Joseph ed
Emma a Harmony, in Pennsylvania. Durante quel periodo il Profeta si rivolse al
Signore e ricevette la rivelazione contenuta in DeA 4 e diretta a suo padre,
Joseph Smith sen.
Oltre a questa rivelazione indirizzata a suo padre, il Profeta ricevette rivelazioni
per molte altre persone che gli avevano chiesto di rivolgersi al Signore per conoscere la Sua volontà al loro riguardo. Alcune di queste rivelazioni sono contenute in DeA 11, 12, 14, 15 e 16. Anche se queste rivelazioni erano rivolte a
persone specifiche, i principi in esse contenuti riguardano tutti coloro che
servono nel regno di Dio (vedere DeA 11:27).
1. «Guardate di servirLo con tutto il cuore, facoltà, mente e forza»
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 4:1–2. Secondo il versetto 2, che
cosa richiede il Signore a coloro che servono nel Suo regno? Che cosa significa servirLo con tutto il cuore, facoltà, mente e forza? (Dedicarsi totalmente
al servizio del Signore).
• Perché è importante dedicarsi con tutta l’anima al servizio del Signore?
Perché qualche volta il nostro impegno al servizio del Signore non è totale?
Come possiamo migliorare il nostro impegno a servire il Signore con assoluta
devozione?
Spiega che il padre di Joseph Smith dedicò tutta la vita al servizio del Signore,
come gli era stato comandato in DeA 4. Narra la seguente storia che rivela la
profondità del suo impegno nel diffondere il Vangelo:
«Joseph Smith sen. era pieno della testimonianza della verità e sempre volonteroso di portarla agli altri. Aveva quasi sessant’anni quando compì il faticoso
viaggio per far conoscere il Vangelo a suo padre, madre, fratelli e sorelle. Poco
dopo il suo ritorno a casa fu messo in carcere per un piccolo debito di quattordici dollari, piuttosto di rinnegare la divinità del Libro di Mormon e ottenere
66
Lezione 11
l’estinzione del debito. Fu rinchiuso in una cella con un condannato a morte
per omicidio dove rimase senza cibo per quattro giorni. In seguito fu trasferito
al campo di lavoro del carcere dove predicò il Vangelo, convertì due persone
che in seguito battezzò. Rimase in prigione per un mese intero prima che la sua
famiglia potesse ottenere il suo rilascio» (E. Cecil McGavin, The Family of Joseph
Smith [1963], 68; vedere anche Lucy Mack Smith, History of Joseph Smith, a cura
di Preston Nibley [1958], 172–173, 179–186).
• Come possiamo mostrare lo stesso impegno nel diffondere il Vangelo dimostrato da Joseph Smith sen.? Quali esperienze avete vissuto quando avete
fatto conoscere il Vangelo ai vostri familiari o vicini? Ai vostri compagni di
scuola o colleghi di lavoro? Alle persone che avete incontrato durante i vostri
viaggi? In altre situazioni?
2. Preparatevi a servire il Signore
In tutto il libro di Dottrina e Alleanze il Signore ci consiglia come prepararci
a servirLo. Spiega che questa preparazione deve essere uno sforzo continuo,
durante tutta la vita.
• Quali sono alcuni degli attributi che il Signore desidera in coloro che Lo
servono? (Vedere i seguenti passi delle Scritture. Elenca gli attributi alla lavagna e usa le domande per favorire la discussione).
a. DeA 4:3; 11:8. Perché il desiderio è un attributo importante nel servire il
Signore? Come possiamo accrescere il nostro desiderio di servirLo?
b. DeA 4:5–6; 12:8; 18:19. Quali attributi sono ripetuti più spesso in questi
versetti? Invita i membri della classe a parlare di esperienze che hanno fatto
che rivelano l’importanza di uno o più di questi attributi nel servire il
Signore.
c. DeA 11:6, 20. Perché l’obbedienza è importante nel servire il Signore?
d. DeA 4:7; 31:12. In che modo la preghiera vi ha aiutato a servire il Signore?
Esorta i membri della classe a scegliere uno di questi attributi e a cercare diligentemente di migliorarlo.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 11:21. Che cosa possiamo imparare
da questo versetto su come prepararci a servire il Signore? Quali esperienze vi
hanno dimostrato la saggezza di questo consiglio?
3. «Il campo è già bianco»
In tutto il libro di Dottrina e Alleanze il Signore trasmette un senso di urgenza
riguardo alla diffusione del Vangelo. Questo è dovuto al fatto che lo scopo del
lavoro missionario è quello di salvare le anime (vedere DeA 100:4).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 4:4; 11:3 e 33:3. Che cosa intende
il Signore confrontando il lavoro missionario con il campo già pronto per la
mietitura? (Le risposte possono comprendere il fatto che molte persone sono
pronte ad accettare il Vangelo).
• Il Signore esorta gli anziani a non essere indolenti e dice che essi devono
andare innanzi invece di attardarsi (vedere DeA 60:13; 75:3). Perché questo
ammonimento è rivolto anche a noi? Perché alcuni di noi si attardano nel
diffondere il Vangelo?
67
L’anziano Henry B. Eyring, membro del Quorum dei Dodici, ha raccontato la
seguente storia:
«È facile dire: ‹Non è il momento giusto›. Ma nella procrastinazione c’è tanto
pericolo. Anni fa lavoravo per un tale in California. Mi aveva assunto. Era
gentile con me, sembrava avere stima di me. Forse ero l’unico membro della
Chiesa che avesse mai conosciuto. Non ricordo tutti i motivi che trovai per
aspettare un momento migliore per parlargli del Vangelo. Ricordo soltanto i
miei sentimenti di dolore quando seppi, dopo che era andato in pensione e io
mi ero trasferito in una città lontana, che lui e sua moglie erano rimasti uccisi
mentre di notte tornavano a casa a Carmel, in California. Egli amava sua
moglie. Amava i suoi figli. Aveva amato i suoi genitori. Amava i suoi nipoti
e amerà sempre i loro figli e vorrà trovarsi con loro per sempre.
Non so dove staranno le moltitudini nel mondo a venire. Ma suppongo che lo
incontrerò, che egli mi guarderà negli occhi e che vedrò in essi la domanda:
‹Hal, tu sapevi. Perché non me ne hai parlato?›» (La Stella, gennaio 1999, 38).
4. «Aprite la bocca, ed essa sarà riempita»
In Dottrina e Alleanze il Signore impartisce alcune istruzioni riguardo a che cosa
dobbiamo insegnare e a come dobbiamo insegnare nel diffondere il Vangelo.
Egli ci esorta anche a diffondere il Vangelo senza timore, promettendo di
aiutarci quando non ci sentiamo all’altezza di tale compito.
• Leggi insieme ai membri della classe alcuni dei seguenti versetti: DeA 11:9;
15:6; 18:6; 31:3–4; 33:10–11; 42:12 e 52:8–9. Che cosa rivelano questi versetti
riguardo a ciò che i servitori del Signore devono insegnare? Perché il messaggio del pentimento è tanto importante? (Vedere DeA 18:10–14).
• Leggi insieme ai membri della classe alcuni dei seguenti versetti: DeA
18:20–21; 38:41; 42:6; 42:14; 75:4 e 100:7–8. Che cosa rivelano questi versetti
riguardo a come i servitori del Signore devono insegnare? Perché è importante
evitare le contese nell’insegnare il Vangelo? Che cosa significa alzare la voce
«come col suono di una tromba»? (DeA 42:6; 75:4). In che modo possiamo
essere nello stesso tempo coraggiosi e miti nel predicare il Vangelo? (Vedere
Alma 38:10–12).
• Il Signore esorta ripetutamente gli anziani ad aprire la bocca per proclamare
il Suo vangelo «senza temere quanto possa fare l’uomo» (DeA 30:11; vedere
anche DeA 30:5; 33:8–11). Il Signore dice anche che Egli non si compiace di
coloro che «non vogliono aprire la bocca... per timore degli uomini» (DeA
60:2). Queste parole possono essere rivolte anche a noi? Come possiamo
vincere il timore nel proclamare il Vangelo? (Vedere DeA 19:38; 33:12–14;
75:9–13).
• Spiega che alcuni di noi esitano a predicare il Vangelo perché mancano di
fiducia nella loro capacità di parlare o insegnare. Come possiamo liberarci di
questo timore? (Vedere DeA 11:21; 14:8; 31:3). Invita i membri della classe a
raccontare esperienze che hanno fatto in cui lo Spirito ha suggerito loro le
parole da dire quando hanno proclamato il Vangelo.
• Richiama l’attenzione dei membri della classe sul resoconto della prima
missione di Samuel Smith riassunta nell’attività per richiamare l’attenzione.
68
Lezione 11
Perché, secondo voi, Samuel Smith poteva pensare che la sua prima missione
fosse stata un fallimento? Per quali aspetti la missione ebbe invece tanto
successo? Che cosa possiamo imparare da questa esperienza che ci aiuta a
svolgere meglio il lavoro missionario?
5. Il Signore promette grandi benedizioni a coloro che lavorano al Suo
servizio
• Che cosa promette il Signore a coloro che lavorano diligentemente al Suo
servizio? (Scegli alcuni dei seguenti passi delle Scritture da leggere con i
membri della classe. Commenta le promesse fatte in ogni passo. Riassumi le
informazioni alla lavagna e usa i suggerimenti proposti nel testo per incoraggiare l’applicazione).
a. DeA 4:4; 11:3; 75:5.
b. DeA 18:15–16. Invita i membri della classe ad esprimere i loro sentimenti
verso i membri della Chiesa che hanno fatto conoscere loro il Vangelo, o a
descrivere i sentimenti che hanno provato nel proclamare essi stessi il
Vangelo.
c. DeA 31:5; 84:60–61.
d. DeA 31:7; 109:55–57. Invita i membri della classe a parlare delle esperienze
che hanno fatto in cui il Signore ha aperto il loro cuore o quello delle altre
persone al Vangelo.
e. DeA 31:11; 84:85; 100:5–6. Invita i membri della classe a parlare di
esperienze che hanno fatto in cui lo Spirito ha guidato i loro sforzi o li ha
ispirati nel proclamare il Vangelo.
f. DeA 31:13; 75:9–13; 84:88. Invita i membri della classe a parlare di
esperienze che hanno fatto quando hanno sentito che il Signore li
sosteneva mentre essi proclamavano il Vangelo.
g. DeA 71:9–10. Fai notare che il Signore fece questa promessa durante il
periodo in cui la Chiesa subiva l’attacco di un acerrimo apostata. Come
può questa promessa aiutare noi, oggi?
h. DeA 84:80. Invita i membri della classe a parlare di come il Signore li ha
sostenuti mentalmente, fisicamente e spiritualmente nel predicare il
Vangelo.
i. DeA 100:7–8. Invita i membri della classe a parlare di esperienze che hanno
fatto in cui hanno sentito lo Spirito Santo portare testimonianza mentre
essi proclamavano il Vangelo.
Conclusione
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Esorta i membri della classe a servire il Signore con tutta la loro devozione.
Spiega che il Signore li aiuterà nel far conoscere il Vangelo agli altri. Secondo i
suggerimenti dello Spirito porta testimonianza dei principi esaminati durante
la lezione.
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
69
1. Ripetizione degli insegnamenti
Invita i membri della classe ad aprire Dottrina e Alleanze a quattro diverse
sezioni: DeA 6, 11, 12 e 14. Invita uno di loro a leggere i primi sei versetti di
una di queste sezioni e agli altri di seguire nelle altre sezioni. Spiega che nelle
Scritture il Signore ripete molte istruzioni, spesso parola per parola.
• Che cosa possiamo imparare dal fatto che il Signore ripete queste istruzioni?
Perché la conoscenza di queste istruzioni è importante per noi, oggi?
2. «Cerca di portare alla luce e di rendere stabile la causa di Sion» (DeA 6:6)
• Il Signore ammonisce ripetutamente i Suoi servitori a cercare «di portare alla
luce e di rendere stabile la causa di Sion» (DeA 6:6; 11:6; 12:6; 14:6). Come
possiamo stabilire di portare alla luce la causa di Sion? (Le risposte possono
comprendere vivere rettamente e edificare il regno di Dio nelle nostre famiglie, pali e rioni, mediante il lavoro missionario e il lavoro di tempio). Quali
sono alcune cause che possono distrarci dallo stabilire la causa di Sion?
3. Videocassetta Chiamati a servirLo
Se la videocassetta di ventuno minuti Chiamati a servirLo è disponibile (5X072
160), puoi proiettarne alcune parti durante la lezione.
70
«Per radunare il mio popolo»
Lezione
12
Scopo
Aiutare i membri della classe a capire come Israele degli ultimi giorni fu radunata nei primi tempi della Chiesa, come viene radunata oggi e come essi
possono partecipare a questa opera di raduno.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 29:1–8; 33:3–7; 37; 38:24–41; 52:2–5, 42–43; 57:1–3;
110:11; Articoli di Fede 1:10; e gli altri passi delle Scritture proposti nella
lezione.
b. Il nostro retaggio, pagine 16–23, 37–39.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi ai membri della classe di prepararsi a riassumere le seguenti storie
tratte da Il nostro retaggio:
a. I sacrifici compiuti da Newel Knight e Joseph Knight sen. per radunarsi a
Kirtland (pagina 18).
b. L’esodo dei santi da Fayette, sotto la guida di Lucy Mack Smith (pagina 19).
c. I sacrifici compiuti da Brigham Young per radunarsi a Kirtland (pagina 23).
d. Il viaggio dei santi di Colesville verso il Missouri, e il loro insediamento in
quello Stato (pagine 37–39).
4. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione porta in
classe alcuni bastoncini.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Spargi per la stanza alcuni bastoncini. Mostra con quale facilità sia possibile
spezzarne uno. Quindi invita un membro della classe a raccogliere tutti i
bastoncini e chiedi a qualcuno di cercare di spezzarli tutti insieme.
• Che cosa può insegnarci questa attività riguardo agli scopi del Signore nel
radunare il Suo popolo?
Spiega che questa lezione si incentra sul raduno di Israele e la parte che noi vi
svolgiamo.
71
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno fatto in
merito ai principi delle Scritture in esame.
1. Il Signore sta radunando il Suo popolo
Spiega che il raduno di Israele è un tema ricorrente in Dottrina e Alleanze.
Nell’antichità, quando caddero nell’apostasia, le dodici tribù di Israele
furono ridotte in schiavitù dai loro nemici e disperse tra le nazioni della terra
proprio come il Signore aveva predetto. Anche se i profeti erano addolorati
per la malvagità del popolo, gioivano nell’attesa del tempo negli ultimi
giorni in cui Israele sarebbe stata di nuovo radunata (vedere nella Guida alle
Scritture «Israele», sottotitolo, «Raduno d’Israele», pagine 103–104). Questo
grande processo è iniziato con la restaurazione del Vangelo e la chiamata dei
missionari a proclamare «buone novelle di grande allegrezza a questa generazione» (DeA 31:3).
Il profeta Joseph Smith disse: «Tutto quello che i profeti hanno scritto dal
tempo del giusto Abele fino all’ultimo uomo che ha lasciato una testimonianza
per noi, parlando della salvezza d’Israele negli ultimi giorni, consiste fondamentalmente nell’opera del raduno» (Insegnamenti del profeta Joseph Smith, a cura di
Joseph Fielding Smith, 62).
• Leggi insieme ai membri della classe Articoli di Fede 1:10 e DeA 45:71. Che
cos’è il raduno di Israele? (Spiega che il raduno di Israele ha un significato
spirituale e un significato fisico, come descritto qui sotto).
a. Raduno spirituale. Il raduno spirituale di Israele avviene quando le persone
conoscono il Vangelo, vengono a Cristo, sono battezzate nella Chiesa di
Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni e tengono fede alle loro alleanze.
In questa maniera essi sono radunati dal mondo nella Chiesa, o regno di
Dio sulla terra.
b. Raduno fisico. Il raduno fisico di Israele avviene quando i membri della
Chiesa si radunano in una particolare località o nei Pali di Sion in tutto
il mondo.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 29:1–2, 7–8. Che cosa possiamo
imparare da questi versetti circa gli scopi del raduno? Perché essere radunati
nella chiesa del Signore è per voi una vera benedizione?
• Spiega che l’autorità di dirigere il raduno di Israele viene conferita mediante
chiavi specifiche del sacerdozio. Quando furono restaurate sulla terra le
chiavi del raduno di Israele? (Vedere DeA 110:11 e l’introduzione di questa
sezione).
• Spiega che in questa dispensazione il raduno ebbe inizio con poche persone
nello Stato di New York. Attualmente si sta diffondendo in tutta la terra
portando ogni anno centinaia di migliaia di persone alla chiesa del Signore.
Quale responsabilità abbiamo nel collaborare a radunare le persone nella
chiesa del Signore? (Vedere DeA 33:7; 38:40; 39:11; 88:81).
2. I santi si radunarono nell’Ohio
Nel dicembre 1830, appena otto mesi dopo l’istituzione della Chiesa, il Signore
impartì la prima chiamata di questa dispensazione ai santi a radunarsi fisica-
72
Lezione 12
mente. Egli rivelò a Joseph Smith che i santi dovevano lasciare lo Stato di New
York e radunarsi nell’Ohio (vedere DeA 37:3). Puoi richiamare l’attenzione della
classe sulle cartine 1 e 3 nelle pagine 274 e 276 di questo manuale e nelle
pagine 29 e 31 della Guida alla studio per i membri della classe.
• Quali propositi indicò il Signore per il comandamento dato al Suo popolo
di andare nell’Ohio? (Vedere DeA 38:31–32; 39:15). In quale modo i santi
furono «investiti di potere dall’alto» dopo essersi radunati nell’Ohio? (Vedere
DeA 95:8; 105:33; 110:9. In parte i santi ricevettero questa investitura di
potere mediante le apparizioni del Salvatore e la restaurazione delle chiavi
del sacerdozio dopo il completamento del Tempio di Kirtland).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 38:24–27. Quale consiglio impartì
il Signore in questi versetti mentre il Suo popolo si preparava a radunarsi
nell’Ohio? (Le risposte possono comprendere: siate virtuosi, amatevi gli uni
gli altri e siate uniti). Perché l’unità è importante nella Chiesa? Quale aiuto vi
ha dato il senso di unità con gli altri membri della Chiesa? Come possiamo
diventare più uniti?
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 38:34–39. Quale consiglio impartì
il Signore in questi versetti mentre il Suo popolo si preparava a radunarsi
nell’Ohio? Per quali aspetti questo consiglio si applica anche a noi? Che cosa
promise il Signore a coloro che avessero ubbidito al comandamento di radunarsi? (Vedere DeA 38:39).
Spiega che tra gennaio e maggio 1831 la maggior parte dei membri della Chiesa
dello Stato di New York vendettero, dettero in affitto o abbandonarono le loro
fattorie e compirono un viaggio di quasi cinquecento chilometri per radunarsi
nell’Ohio. La maggior parte di quei santi compì grandi sacrifici per obbedire alla
chiamata al raduno emanata dal Signore. Chiedi ai membri della classe incaricati di riassumere la storia di questi sacrifici contenuta ne Il nostro retaggio
(questi sono i primi tre riassunti proposti nella voce 3 della sezione
«Preparazione»).
• Perché secondo voi quei membri della Chiesa furono disposti a compiere
sacrifici economici e di altra natura per obbedire alla chiamata del Signore a
radunarsi nell’Ohio? Che cosa dobbiamo imparare dal loro esempio? Quali
sacrifici ci chiede di fare il Signore per collaborare a edificare il Suo regno?
3. I santi si radunarono nel Missouri
I primi santi avevano letto le profezie riguardanti la città di Sion o Nuova
Gerusalemme che sarebbe stata stabilita negli ultimi giorni (Isaia 2:2–3; 3 Nefi
20:22; 21:22–28; Ether 13:2–12; Mosè 7:61–62). Trovare la località giusta e stabilire questa città era uno degli obiettivi principali di quei membri della Chiesa.
Alcuni mesi dopo che i santi ebbero cominciato a radunarsi nell’Ohio, Joseph
Smith si recò nel Missouri e ricevette una rivelazione che designava quello Stato
come luogo in cui doveva sorgere la città di Sion (vedere DeA 57:1–3). A seguito
di questa rivelazione il Missouri diventò un secondo luogo di raduno per la
Chiesa in questa dispensazione (vedere DeA 63:24, 36–48). Dal 1831 al 1838 la
Chiesa mantenne due centri di popolazione, sia nell’Ohio che nel Missouri.
Puoi richiamare l’attenzione dei membri della classe sulle cartine 2 e 3 nelle
pagine 275 e 276 di questo manuale e nelle pagine 30 e 31 della Guida allo
studio per i membri della classe.
73
Il seguente diagramma riassume le prime rivelazioni riguardanti il paese di Sion
e l’istituzione della Chiesa nel Missouri. Ripassa il diagramma con i membri
della classe usando la lavagna secondo necessità.
a. Settembre 1830 (Stato di New York): il Signore rivelò che la città di Sion
sarebbe stata costruita «sulle frontiere, presso i Lamaniti». La località precisa
sarebbe stata indicata in seguito (vedere DeA 28:9).
b. Settembre e ottobre 1830 (Stato di New York): il Signore chiamò quattro
missionari a predicare il Vangelo ai Lamaniti (vedere DeA 30:5–6; 32:1–3).
Questi missionari furono i primi membri della Chiesa ad andare nel Missouri.
c. Febbraio 1831 (Kirtland, poco dopo che i santi avevano cominciato ad arrivare in quella località): il Signore disse che Egli avrebbe rivelato la località
della Nuova Gerusalemme al Suo tempo debito (vedere DeA 42:62).
d. Giugno 1831 (Kirtland, dopo la prima conferenza tenuta in quella località):
il Signore chiamò Joseph Smith, Sidney Rigdon e altri anziani ad andare in
missione nel Missouri. Il Signore promise anche di consacrare la terra del
Missouri per il Suo popolo come terra della loro eredità (vedere DeA 52:2–5,
42–43).
e. Giugno 1831 (Kirtland): il Signore rivelò che i santi del Ramo di Colesville,
nello Stato di New York, che si erano recati nell’Ohio, dovevano proseguire
per il Missouri (vedere DeA 54:8).
f. Luglio 1831 (dopo che il Profeta si era recato nel Missouri): il Signore rivelò
che la città di Sion sarebbe stata stabilita nel Missouri, con Independence
come luogo centrale. Un tempio sarebbe stato costruito a Independence
(vedere DeA 57:1–3).
I santi di Colesville furono i primi a radunarsi nel Missouri e molti altri presto
li seguirono. Invita il membro della classe incaricato a riassumere le esperienze
fatte dai santi di Colesville durante il viaggio verso il Missouri e mentre si insediavano in questo Stato (vedere la voce 3d della sezione «Preparazione»).
• Che cosa vi colpisce di più in queste storie dei santi di Colesville? (Puoi
menzionare alcune delle buone qualità di cui quei santi dettero prova in
circostanze molto difficili). Che cosa possiamo imparare dal loro esempio?
4. I santi ora si radunano nei Pali di Sion nei loro paesi
I membri della Chiesa costituirono una forte presenza nell’Ohio e nel Missouri
dal 1831 al 1838 quando le persecuzioni obbligarono la maggior parte di loro
ad andarsene (vedere le lezioni 26–28). Nel 1839 essi si radunarono nell’Illinois
e fondarono la città di Nauvoo. Furono costretti a lasciare Nauvoo nel 1846 e
nel 1847 il presidente Brigham Young li condusse in un nuovo luogo di raduno
tra le Montagne Rocciose, nelle vicinanze del Gran Lago Salato. Puoi richiamare
l’attenzione dei membri della classe sulla cartina 3 alla pagina 276 di questo
manuale e alla pagina 31 della Guida allo studio per i membri della classe.
Per molti anni dopo che i santi si furono stabiliti nello Utah i membri di ogni
parte del mondo furono chiamati a radunarsi in quella zona. Tuttavia quella
fase del raduno è ora terminata e i membri della Chiesa sono esortati a radunarsi nei Pali di Sion ovunque essi vivano. In una conferenza di area tenuta a
Città del Messico nel 1972, l’anziano Bruce R. McConkie disse:
74
Lezione 12
«Le parole delle rivelazioni parlano di congregazioni del popolo dell’alleanza del
Signore in ogni nazione, che parlano ogni lingua e tra ogni popolo quando il Signore
verrà di nuovo...
Il luogo del raduno per i santi messicani è il Messico; il luogo di raduno per i
santi guatemaltechi è il Guatemala; il luogo di raduno per i santi brasiliani è il
Brasile, e così via, in qualsiasi paese del mondo... Ogni nazione è il luogo di
raduno per il suo popolo» (Conference Report, Mexico and Central America
Area Conference 1972, 45).
Nell’aprile 1973 il presidente Harold B. Lee, undicesimo presidente della Chiesa
citò queste parole durante una conferenza generale. Dicendo questo egli, «a
tutti gli effetti, annunciò che la fase pionieristica del raduno era ormai finita.
Adesso ci si deve radunare, uscendo dal mondo, nella Chiesa in ogni nazione»
(Boyd K. Packer, La Stella, gennaio 1993, 82).
• Quali condizioni nella Chiesa portarono al cambiamento nelle disposizioni,
sì che i membri ora dovevano radunarsi nei loro paesi invece che in una località centrale? (Le risposte possono comprendere il fatto che i membri e le
risorse della Chiesa sono ora sufficienti per stabilire pali e costruire templi in
molte parti del mondo).
• Uno degli scopi del raduno in una località centrale durante la fase pionieristica della Chiesa era che i membri dovevano rafforzarsi gli uni gli altri e
trovare rifugio e protezione dal mondo. In che modo oggi si raggiungono gli
stessi scopi radunando i fedeli nei Pali di Sion? (Vedere DeA 115:6 e la dichiarazione seguente. Invita i membri della classe a parlare di come si sentono
protetti e rafforzati grazie all’esistenza dei Pali di Sion). Che cosa possiamo
fare per assicurare che i nostri pali siano un rifugio e una difesa contro il
male?
Il presidente Ezra Taft Benson dichiarò:
«Attualmente Israele viene raccolta nei vari pali di Sion... Un palo ha almeno
quattro scopi.
1. Lo scopo [di un palo] è quello di unificare e perfezionare i fedeli che vivono
entro i suoi confini, mettendo a loro disposizione i programmi della Chiesa,
le ordinanze e l’istruzione nel Vangelo.
2. I membri dei pali devono essere esempi di rettitudine.
3. I pali devono essere una difesa. E lo sono se i fedeli si uniscono sotto i loro
dirigenti del sacerdozio e si consacrano a fare il loro dovere e a osservare le
loro alleanze...
4. I pali sono un rifugio dall’uragano che colpirà la terra» («Rinforza i tuoi
pali», La Stella, agosto 1991, 3–5).
• La costruzione di templi era un motivo essenziale del raduno a Kirtland,
nel Missouri, a Nauvoo e nello Utah. Continua a essere essenziale oggi che i
santi si radunino nei Pali di Sion in tutto il mondo. Perché la costruzione dei
templi è una parte essenziale del raduno? In che modo il lavoro di tempio
contribuisce a compiere il grande lavoro di raduno sulla terra e nel mondo
degli spiriti?
Il profeta Joseph Smith disse: «Lo scopo del raduno degli Ebrei, o del popolo
di Dio in qualsiasi età del mondo... era di costruire una casa per il Signore in
75
cui Egli potesse rivelare al Suo popolo le ordinanze della sua casa e le glorie
del Suo regno, e insegnargli la via della salvezza... Per lo stesso motivo il
Signore riunisce il Suo popolo negli ultimi giorni, per costruire una casa per il
Signore e preparare il Suo popolo a ricevere le ordinanze e l’investitura, le
abluzioni e le unzioni» (History of the Church, 5:423–424).
Conclusione
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Sottolinea che le promesse del Signore di radunare Israele si stanno adempiendo
ai nostri giorni. Questa grande opera procede sempre più speditamente man
mano che le persone si uniscono alla Chiesa e rendono insieme il loro culto nei
Pali di Sion in più di centosessanta nazioni nel mondo. Esorta i membri della
classe a lavorare con diligenza per radunare le persone nella Chiesa e edificare
e rafforzare la stessa ovunque vivano. Porta testimonianza delle benedizioni
promesse che scaturiscono dal raduno.
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. «Sion si diffonderà in tutta la terra»
Puoi spiegare che anche se il luogo centrale di Sion sarà nel Missouri, Sion
infine si diffonderà in tutta la terra. Il presidente Brigham Young disse:
«Quando Joseph Smith rivelò per la prima volta il paese in cui i santi dovevano
radunarsi, una donna che viveva in Canada chiese se pensavamo che la Contea
di Jackson fosse abbastanza grande per radunarvi tutti i fedeli... Risponderò a
questa domanda: Sion infine si diffonderà in tutta la terra. Non vi sarà un solo
angolo in tutta la terra in cui non vi sarà Sion. Tutto sarà Sion...
Cercheremo di radunare il maggior numero di persone, benedirle, impartire loro
l’investitura, ecc.; predicare loro la verità, esporre davanti a loro i principi della
vita eterna, illuminare la loro mente al massimo delle nostre capacità e guidarli
lungo la via della verità e della rettitudine» (Journal of Discourses, 9:138).
2. I preparativi fatti dal Signore per il raduno fisico dei «dispersi di Giuda»
(Isaia 11:12)
Alcuni decenni dopo la morte del Salvatore i Giudei furono «dispersi fra tutte le
nazioni» (2 Nefi 25:15; vedere anche il versetto 14). Tuttavia le Scritture contengono molte profezie che negli ultimi giorni i Giudei dispersi saranno di nuovo
radunati e sarà data loro Gerusalemme «come terra della loro eredità» (3 Nefi
20:33; vedere anche 1 Nefi 15:19–20; 2 Nefi 9:1–2; 10:8).
Il 27 maggio 1836 nella preghiera dedicatoria del Tempio di Kirtland il profeta
Joseph Smith pregò che il raduno dei Giudei e la redenzione di Gerusalemme
potessero avere inizio (DeA 109:62–67). Esponi le seguenti informazioni per
indicare il modo in cui il Signore ha preparato il raduno dei Giudei:
Orson Hyde ricordava che quando si era unito alla Chiesa Joseph Smith aveva
fatto questa profezia: «A tempo debito andrai a Gerusalemme... e per le tue
mani l’Altissimo compirà un grande lavoro che preparerà la via e faciliterà
76
Lezione 12
grandemente il raduno di quel popolo» (History of the Church, 4:375). Nella
conferenza generale dell’aprile 1840 l’anziano Hyde, a quel tempo membro del
Quorum dei Dodici, fu chiamato in missione in Palestina (History of the Church,
4:106). Circa diciotto mesi dopo egli raggiunse la sua destinazione.
Nelle prime ore di domenica 24 ottobre 1841 l’anziano Hyde salì sul Monte
degli Ulivi e disse una preghiera nella quale dedicava e consacrava quel paese
«per il raduno dei dispersi superstiti di Giuda secondo le predizioni dei santi
profeti per la riedificazione di Gerusalemme e per la costruzione di un tempio
in onore del nome del Signore». Egli pregò anche che il Signore avrebbe ricordato per sempre la progenie di Abrahamo, Isacco e Giacobbe e «avrebbe dato
loro quella terra come eredità eterna» (History of the Church, 4:456).
A testimonianza di tale atto, l’anziano Hyde eresse sulla cima del Monte degli
Ulivi un mucchio di pietre. Eresse un mucchio di pietre anche «su quello che
anticamente era chiamato Monte Sion [forse Monte Moriah], dove si trovava il
Tempio» (History of the Church, 4:459).
77
Lezione
13
«Questa generazione avrà la
mia parola tramite te»
Scopo
Aiutare i membri della classe ad apprezzare il ruolo del profeta Joseph Smith nel
proclamare la parola del Signore in questa dispensazione.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Il nostro retaggio, pagine 23–25, 41, 58.
b. Guida alle Scritture, «Traduzione di Joseph Smith», pagina 198.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi a un membro della classe di prepararsi a riassumere la storia di Mary
Elizabeth e Caroline Rollins che salvarono le pagine del libro dei
comandamenti (Il nostro retaggio, pagina 41).
4. Se l’illustrazione di Mary e Caroline Rollins che salvano il Libro dei
Comandamenti è disponibile (62605; Corredo di illustrazioni per lo studio
del Vangelo 409), preparati a mostrarla durante la lezione.
5. Trascrivi su un poster o preparati a scrivere alla lavagna alcune voci del
diagramma proposto a pagina 74.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Prima dell’inizio della lezione elenca alla lavagna alcune o tutte le seguenti voci.
Natura fisica della Divinità
La nostra creazione a immagine di Dio
Apostoli e profeti
Sacerdozio di Melchisedec
Sacerdozio di Aaronne
Modo di battezzare
Dono dello Spirito Santo
Esistenza preterrena
Battesimo per i morti
Risurrezione
I tre regni di gloria
Matrimonio eterno
Nostro potenziale di diventare come il Padre celeste
78
Invita un membro della classe a cancellare dalla lavagna i principi che non sono
stati rivelati tramite il profeta Joseph Smith. Aiutali a vedere che nulla si può
cancellare dalla lavagna—che tutti questi principi furono restaurati tramite il
profeta Joseph Smith. Questa lezione esamina come Joseph Smith è stato lo
strumento per proclamare la parola del Signore in questa dispensazione.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Esortali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi che esponi.
1. Il Signore dichiarò che il Suo popolo in questa dispensazione avrebbe
ricevuto la Sua parola tramite Joseph Smith
Leggi insieme ai membri della classe DeA 5:10. Spiega che in questo versetto
l’espressione «questa generazione» si riferisce a questa dispensazione—al
tempo in cui viviamo. Quindi leggi la seguente dichiarazione del presidente
Brigham Young:
«Quello che io ho ricevuto dal Signore, l’ho ricevuto per mezzo di Joseph Smith»
(Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Brigham Young, 345).
• Perché questa dichiarazione è valida anche per voi? Perché è valida per tutti
i Santi degli Ultimi Giorni?
Fai notare che i più grandi principi di verità di questa dispensazione ci sono
pervenuti tramite il profeta Joseph Smith. Per esempio, le Scritture degli
ultimi giorni, le ordinanze del sacerdozio, l’organizzazione del sacerdozio,
l’edificazione dei templi, sono stati donati dal Signore tramite il profeta
Joseph Smith.
2. Molte Scritture antiche e moderne ci sono pervenute tramite Joseph Smith
• Leggi insieme ai membri della classe Mosè 1:40–41. In che modo si sta
adempiendo la profezia contenuta nel versetto 41? (Sottolinea che in un
periodo in cui molti non davano troppa importanza alle parole del Signore,
Egli suscitò il profeta Joseph Smith. Le parole del Signore oggi sono di nuovo
fra i figlioli degli uomini).
• Quali Scritture ci sono pervenute tramite il profeta Joseph Smith? (Il Libro
di Mormon, Dottrina e Alleanze, Perla di Gran Prezzo e la traduzione della
Bibbia fatta da Joseph Smith. Fai notare che Joseph Smith fu uno strumento
nelle mani del Signore per restaurare antiche Scritture e che egli ricevette
molte rivelazioni che diventarono esse stesse Scritture degli ultimi giorni).
Parlando di Joseph Smith, l’anziano LeGrand Richards, membro del Quorum
dei Dodici, disse: «Come mostrano i nostri documenti, egli ci ha dato più
verità rivelate di qualsiasi profeta che sia mai vissuto sulla faccia della terra»
(La Stella, ottobre 1981, 62).
Il Libro di Mormon
Leggi insieme ai membri della classe 2 Nefi 3:11–15. Spiega che questo passo
contiene una profezia riguardo a Joseph Smith. Gli scritti menzionati nel
versetto 12 sono la Bibbia e il Libro di Mormon.
79
• In quali modi il Libro di Mormon contribuisce a eliminare le contese e a
stabilire la pace? In quali modi il Libro di Mormon porta le persone alla
conoscenza delle alleanze del Signore?
• Quali benefici avete ricevuto grazie al Libro di Mormon?
• Quali sono alcuni dei vostri passi preferiti del Libro di Mormon?
Durante la discussione puoi leggere uno o due passi del Libro di Mormon che
per te rivestono particolare importanza.
Dottrina e Alleanze
Spiega che dal 1823 al 1831 Joseph Smith ricevette dal Signore più di sessanta
rivelazioni. Alcune copie manoscritte di queste rivelazioni furono date ai
missionari e ad altri, ma la maggior parte dei membri della Chiesa non ne erano
in possesso. In una conferenza tenuta nell’Ohio sul finire del 1831 i dirigenti
della Chiesa decisero di pubblicare le rivelazioni raccolte in un volume
chiamato Libro dei Comandamenti (vedere l’introduzione di DeA 67 e 69).
Oliver Cowdery e John Whitmer furono incaricati di portare le rivelazioni a
Independence, nel Missouri, che distava più di 1.600 chilometri, dove il libro
poteva essere stampato e rilegato.
Oliver Cowdery e John Whitmer raggiunsero Independence nel gennaio 1832 e
prima della fine di luglio del 1833, William W. Phelps aveva stampato le prime
centosessanta pagine del Libro dei Comandamenti. Tuttavia, il 20 luglio 1833
un gruppo di facinorosi distrusse la macchina da stampa di fratello Phelps e
molte pagine del Libro dei Comandamenti che non erano ancora state rilegate.
Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di raccontare la storia del
coraggio di Mary Elizabeth e Caroline Rollins (Il nostro retaggio, pagina 41).
Le pagine salvate furono rilegate per formare alcune copie del Libro dei
Comandamenti, ma le rivelazioni non erano ancora disponibili ai membri in
generale. Nel 1835 dopo che altre quarantacinque rivelazioni erano state aggiunte,
il Libro dei Comandamenti fu pubblicato con il titolo Dottrina e Alleanze.
• Che cosa insegna la storia di Mary Elizabeth e Caroline Rollins riguardo a
quale valore dobbiamo dare alle rivelazioni contenute in Dottrina e Alleanze?
• Quali benefici avete già ricevuto studiando Dottrina e Alleanze durante il
corso di quest’anno?
• Quali sono alcuni dei vostri passi preferiti di Dottrina e Alleanze?
Durante la discussione puoi leggere uno o due passi di Dottrina e Alleanze che
per te rivestono particolare importanza.
80
Lezione 13
Il Libro dei Comandamenti. Questa è la prima raccolta delle rivelazioni date tramite il profeta
Joseph Smith. Queste rivelazioni in seguito furono incluse in Dottrina e Alleanze.
Perla di Gran Prezzo
Fai notare che Perla di Gran Prezzo ha un nome che è sicuramente appropriato:
come una perla è di piccole dimensioni, ma di grande valore. Anche se consta di
appena settantadue pagine, abbraccia le eternità e comprende passi che parlano
del grande concilio in cielo, della restaurazione del Vangelo nella dispensazione
della pienezza dei tempi, della seconda venuta del Salvatore, del Millennio e
della vita eterna. Contiene preziosi insegnamenti riguardo alla creazione, alla
caduta, all’espiazione e al libero arbitrio dell’uomo. Questo libro di Scritture
consta di cinque parti:
a. Brani del libro di Mosè
b. Libro di Abrahamo
c. Joseph Smith—Matteo
d. Joseph Smith—Storia
e. Articoli di fede
Chiedi ai membri della classe di andare all’introduzione della Perla di Gran
Prezzo. Invitali a leggere gli ultimi cinque paragrafi che spiegano la provenienza
di ogni parte di questo libro di Scritture.
• In che modo gli insegnamenti contenuti in Perla di Gran Prezzo vi hanno
aiutato? Quali sono alcuni dei vostri passi preferiti di Perla di Gran Prezzo?
Durante la discussione puoi leggere uno o due passi di Perla di Gran Prezzo che
per te rivestono particolare importanza.
Traduzione della Bibbia di Joseph Smith
• Leggi insieme ai membri della classe Articoli di Fede 1:8. Qual è l’importanza
delle parole «per quanto è tradotta correttamente»?
81
Leggi insieme ai membri della classe 1 Nefi 13:24–28. (Spiega che «il libro [che]
usciva dalla bocca d’un Giudeo» è la Bibbia. L’espressione «chiesa grande e
abominevole» si riferisce a tutti coloro che combattono contro Dio, non a
una chiesa specifica). Ricorda ai membri della classe che a causa della Grande
Apostasia il Signore tolse la pienezza del Vangelo dalla terra. Durante i secoli
che seguirono molte parti della Bibbia furono cambiate e molti principi chiari
e preziosi andarono perduti.
Poco dopo la restaurazione della Chiesa il Signore comandò al profeta
Joseph Smith di iniziare ad apportare correzioni ispirate alla traduzione di Re
Giacomo della Bibbia. In Dottrina e Alleanze vi sono molti riferimenti a questo
comandamento (vedere, per esempio, DeA 35:20; 37:1; 45:60–61; 73:3–4;
93:53). Oggi chiamiamo il lavoro del profeta Traduzione di Joseph Smith
della Bibbia.
La traduzione di Joseph Smith della Bibbia differisce da quella che di norma
chiamiamo traduzione. Il profeta non tradusse la Bibbia da una lingua in
un’altra. Il suo unico testo era la versione della Bibbia di Re Giacomo ed egli fu
guidato dallo Spirito ad apportare variazioni e restaurare i passi che erano andati
completamente perduti.
Due brani della Traduzione di Joseph Smith si trovano in Perla di Gran Prezzo
(Libro di Mosè e Joseph Smith—Matteo). Inoltre, brevi estratti della Traduzione
di Joseph Smith sono contenuti nella Guida alle Scritture.
Per aiutare i membri della classe ad apprezzare maggiormente la Traduzione di
Joseph Smith puoi confrontare brevemente alcuni suoi passi con quelli della
Bibbia di Re Giacomo. Due di questi confronti sono proposti qui di seguito:
a. La storia e gli insegnamenti di Enoc sono un esempio della restaurazione di
lunghi passi nella Traduzione di Joseph Smith. Nella Bibbia gli unici
riferimenti a Enoc si trovano in Genesi 5:18–24, Luca 3:37, Ebrei 11:5 e Giuda
14–15. Nella Traduzione di Joseph Smith i riferimenti a Enoc sono più
consistenti, comprendono i suoi insegnamenti, visioni e profezie che
troviamo in Mosè 6:21–68 e 7:1–69. Scegli alcuni di questi versetti da leggere
in classe e commentane l’importanza.
b. I cambiamenti apportati a Matteo 4 sono un esempio di correzioni ispirate
di versetti specifici della Bibbia. Invita i membri della classe a leggere
attentamente la Traduzione di Joseph Smith di questi versetti di Matteo 4
nella Guida alle Scritture. Parlate di come queste correzioni chiariscono i
versetti della versione di Re Giacomo.
Il processo di traduzione della Bibbia non soltanto portò alla correzione e
restaurazione di dottrine della Bibbia. Contribuì anche a restaurare alcune
dottrine tramite Dottrina e Alleanze. Molte rivelazioni contenute in Dottrina e
Alleanze sono la risposta alle domande fatte dal profeta mentre meditava sulla
traduzione della Bibbia. «La traduzione di Joseph Smith non è soltanto una
Bibbia migliore, fu il mezzo della restaurazione dottrinale agli inizi di questa
chiesa» (Robert J. Matthews, The Capstone of Our Religion: Insights into the Doctrine
and Covenants [1989], 64).
Per citare un esempio di come la Traduzione di Joseph Smith portò a una
«restaurazione dottrinale» leggi il secondo paragrafo a pagina 24 de Il nostro
82
Lezione 13
retaggio. Puoi anche leggere l’introduzione e i versetti 15–19 di DeA 76.
Esorta i membri della classe a consultare la Traduzione di Joseph Smith mentre
studiano le Scritture.
3. Dottrine chiare e preziose del Vangelo sono state restaurate tramite Joseph Smith
Il diagramma a pagina 74 mette in risalto alcune delle dottrine del Vangelo
che furono restaurate o chiarite tramite il profeta Joseph Smith. Nota che gli
argomenti elencati nella colonna di sinistra sono gli stessi di quelli proposti
nell’attività per richiamare l’attenzione.
La colonna centrale del diagramma elenca i versetti della Bibbia in cui le
dottrine e i principi sono confusi, incorretti e incompleti. La colonna di destra
mostra dove queste dottrine e principi sono spiegati o chiariti nelle Scritture
pervenuteci tramite Joseph Smith.
Scegli alcuni argomenti proposti dal diagramma e ripassa con i membri della
classe i passi delle Scritture pertinenti. Commentate come le rivelazioni
pervenuteci tramite il Profeta chiariscono questi argomenti.
Conclusione
Argomento
Passi della Bibbia
Scritture date tramite
Joseph Smith
Natura fisica
della divinità
Matteo 3:16–17
Giovanni 4:24; Atti 7:55
Joseph Smith—Storia 1:17
DeA 130:1, 22
Nostra creazione a
immagine di Dio
Genesi 1:27
Mosè 6:8–9
Apostoli e profeti
Efesini 2:20; 4:11–16
DeA 107:23, 33, 35, 39, 58;
112:30–32
Sacerdozio di Melchisedec
Ebrei 6:20; 7:17
DeA 84:19–25; 107:1–8, 18–19
Sacerdozio di Aaronne
Ebrei 7:11
DeA 13; 84:18, 26–27, 30;
107:1, 13–14, 20
Modo di battezzare
Matteo 3:16
3 Nefi 11:22–26; Moroni 8:8–12
DeA 20:71–74
Dono dello
Spirito Santo
Atti 8:17
DeA 20:41, 43; 35:6; 121:46
Esistenza preterrena
Geremia 1:4–5
DeA 93:29; Abrahamo 3:22–26
Battesimo per i morti
1 Corinzi 15:29
DeA 128:16–18
Risurrezione
Giobbe 19:25–26
Giovanni 5:28–29
1 Corinzi 15:22
Alma 11:42–45
I tre regni di gloria
1 Corinzi 15:40–42
DeA 76:50–112; 131:1
Matrimonio eterno
Genesi 2:24
1 Corinzi 11:11
DeA 131:1–4; 132:19
Nostro potenziale di
diventare come il
Padre celeste
Romani 8:17
DeA 88:107; 93:20; 132:20–24
Esprimi la tua gratitudine per il ruolo svolto da Joseph Smith nel farci conoscere
la parola del Signore. Secondo i suggerimenti dello Spirito porta testimonianza
dei principi esaminati durante la lezione.
83
Lezione
14
La legge della consacrazione
Scopo
Aiutare i membri della classe a capire la legge della consacrazione e i suoi scopi
eterni e desiderare di consacrare più pienamente la loro vita al servizio di Dio.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 42:30–42; 51; 78; 82; 104:11–18 e gli altri passi delle
Scritture proposti nella lezione.
b. Il nostro retaggio, pagina 26.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, procurati
per ogni membro della classe carta e matita o penna.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Consegna a ogni membro della classe un foglio di carta e una matita o penna
e invitalo a fare un elenco dei suoi beni materiali che più considera preziosi.
Quindi leggi insieme ai membri della classe DeA 104:13–14.
• Che cosa impariamo da questi versetti riguardo al vero proprietario di tutto
quello che abbiamo? Quali sentimenti avete riguardo all’uso dei vostri beni
quando vi rendete conto che tutte le cose sulla terra appartengono al Signore?
Spiega che i principi esposti in questi versetti sono fondamentali per osservare la
legge della consacrazione. La lezione odierna ha come argomento questa legge e
i modi in cui possiamo più pienamente consacrare la nostra vita al Signore.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. Il Signore rivelò ai santi la legge della consacrazione
Spiega che nel febbraio 1831, poco dopo che i santi avevano cominciato a
radunarsi a Kirtland, nell’Ohio, il Signore rivelò che essi dovevano cominciare
a osservare la legge della consacrazione (vedere DeA 42:30).
84
• Che cosa significa consacrare? (Mettere a parte o dedicare una cosa al servizio
del Signore). Che cosa è la legge della consacrazione? (È una maniera
organizzata in cui le persone consacrano il loro tempo, talenti e possedimenti
alla Chiesa per edificare il regno di Dio e servire i Suoi figli).
• Quali sono gli scopi della legge della consacrazione? (Invita i membri della
classe a leggere i seguenti passi delle Scritture e a identificarne gli insegnamenti
in merito agli scopi della legge della consacrazione. Riassumi questi scopi alla
lavagna. Scegli alcune delle domande seguenti per favorire la discussione).
a. DeA 42:30. (Provvedere ai poveri e ai bisognosi). In che modo si provvede ai
poveri e ai bisognosi mediante la legge della consacrazione? (Vedere DeA
42:31–34).
b. DeA 42:35. (Acquistare terre, costruire case di culto e edificare la Nuova
Gerusalemme).
c. DeA 42:40. (Aiutare il popolo del Signore a vincere l’orgoglio). In che modo
l’osservanza della legge della consacrazione aiuta i fedeli a liberarsi
dall’orgoglio e dall’avidità?
d. DeA 42:42. (Aiutare il popolo del Signore a essere laborioso e a evitare
l’indolenza).
e. DeA 51:9. (Aiutare il popolo del Signore a essere unito). In quali modi il
Signore si aspetta che siamo uniti? In che modo la legge della consacrazione
aiuta i santi a essere uniti?
f. DeA 78:3–7. (Rendere uguali i fedeli del Signore per quanto riguarda le cose
della terra e aiutarli a ricevere un posto nel regno celeste). Perché essere
uguali nelle «cose della terra» ci aiuta ad ottenere le cose celesti? (DeA 78:5).
g. DeA 78:14. (Aiutare la Chiesa a essere «indipendente al di sopra di tutte le
altre creature»).
h. DeA 82:17–19. (Aiutare il popolo del Signore a migliorare i suoi talenti per il
bene di tutti, cercare il bene del prossimo e fare ogni cosa con l’occhio rivolto
unicamente alla gloria di Dio). In che modo l’osservanza della legge della
consacrazione aiuta il popolo del Signore a sviluppare l’attributo della carità?
Sottolinea che da questi scopi è chiaro che la legge della consacrazione non è
soltanto un programma materiale o economico. È anche una legge spirituale
che aiuta i fedeli a crescere spiritualmente e a prepararsi per la vita eterna
(vedere DeA 29:34–35).
Spiega che i principi della legge della consacrazione non sono variati da quando
furono rivelati mediante il profeta Joseph Smith. L’applicazione di detti principi,
tuttavia, cambia secondo i tempi. Il profeta moderno ci aiuta a comprendere
come applicare tali principi ai nostri tempi.
Puoi usare il seguente materiale per spiegare come nei primi tempi della Chiesa
la legge della consacrazione fu data. Alcuni dei primi santi cercarono di osservare
questa legge per qualche periodo di tempo nell’Ohio, Missouri e Utah. Qualcuno
applicò diligentemente la legge, tuttavia la Chiesa, nel suo insieme, fallì nel
metterla in pratica (vedere anche Il nostro retaggio, pagina 26).
85
La consacrazione dei beni
Sotto la legge della consacrazione i membri della Chiesa consacravano
volontariamente i loro possedimenti alla Chiesa mediante un regolare atto
di cessione (vedere DeA 42:30).
Assegnazione di un’intendenza
Dopo che i membri della Chiesa avevano consacrato i loro possedimenti,
il vescovo concedeva loro un’intendenza su parte delle proprietà ricevute.
L’estensione dell’intendenza dipendeva dalla situazione e necessità della famiglia,
secondo le determinazioni del vescovo in consultazione con il membro che la
riceveva (vedere DeA 42:32; 51:3). L’intendenza veniva affidata mediante atto
di vendita in modo che ogni fedele fosse pienamente responsabile e tenuto a
rendere conto della sua amministrazione (vedere DeA 51:4; 72:3–4; 104:11–13).
L’intendenza quindi veniva trattata come proprietà privata, non proprietà
comunale, anche se tutte le proprietà, in ultima analisi, appartengono a Dio.
Eccedenze
Se i membri producevano in eccedenza dalla loro intendenza, in aggiunta
a quello che era necessario per la loro famiglia, alla fine dell’anno la
consegnavano al vescovo che la mettesse nel magazzino (vedere DeA 42:33;
51:13). Il vescovo usava le eccedenze per provvedere ai poveri, costruire case
di culto e per altri scopi meritevoli (vedere DeA 42:34–35).
Ordine unito
Nel marzo 1832 il Signore rivelò che doveva esservi un’organizzazione per
regolare e amministrare la legge della consacrazione tra il Suo popolo (vedere
DeA 78:3). Egli chiamò questa organizzazione «ordine unito» (DeA 92:1). In
rivelazioni successive il Signore impartì ulteriori istruzioni riguardanti l’ordine
unito (vedere, per esempio, DeA 104).
2. La legge della consacrazione è una legge eterna
La legge della consacrazione è una legge eterna che il Signore ha di nuovo rivelato
in questa dispensazione. Esempi di osservanza di questa legge da parte del popolo
del Signore si trovano in Perla di Gran Prezzo, Nuovo Testamento e Libro di
Mormon. Leggi o ripassa insieme con i membri della classe i seguenti passi:
a. Mosè 7:18. (Il popolo di Enoc).
b. Atti 4:32, 34–35. (I santi dopo la risurrezione del Salvatore).
c. 4 Nefi 1:1–3, 12–13, 15. (I Nefiti dopo la visita del Salvatore).
• Quali sono, secondo voi, alcuni aspetti positivi del vivere in una comunità
in cui le persone osservano la legge della consacrazione?
3. Possiamo consacrare la nostra vita al Signore anche ora
Come santi di Dio siamo tenuti a prepararci e ad essere disposti ad osservare
la legge della consacrazione nella sua pienezza. Ma non è necessario attendere
un giorno futuro per consacrare la nostra vita al Signore. Se facciamo tutto il
possibile per osservare la legge della consacrazione oggi, saremo meglio preparati
ad osservare la pienezza della legge quando il Signore ci chiederà di farlo.
86
Lezione 14
• In quali modi possiamo osservare la legge della consacrazione oggi? (Attingi alle
seguenti informazioni per commentare o ampliare le risposte dei membri della
classe. Scrivi alla lavagna i vari argomenti mano a mano che li esaminate).
Rendiamoci conto che ogni cosa che abbiamo appartiene al Signore
• Se hai utilizzato l’attività per richiamare l’attenzione, riassumi brevemente
quanto avete già detto. Se non l’hai utilizzata, leggi insieme ai membri della
classe DeA 104:13–14 e Salmi 24:1. Che cosa possiamo imparare da questi
versetti? Che cosa significa essere intendente sui nostri possedimenti? In che
modo questa conoscenza influisce sul nostro atteggiamento verso i nostri
beni? Perché è importante capire che ogni cosa appartiene al Signore? Che
cosa promette il Signore se siamo intendenti fedeli sulle cose che Egli ci ha
dato? (Vedere DeA 51:19; 78:22).
Il vescovo Victor L. Brown, già Vescovo Presiedente della Chiesa, disse che
fino a quando non «siamo in assoluta armonia» con il principio che ogni
cosa che abbiamo appartiene al Signore, «sarà difficile, se non impossibile,
osservare la legge della consacrazione. Se ci prepariamo a osservare questa
legge non vedremo l’ora che venga il giorno in cui saremo chiamati a farlo.
Se d’altra parte speriamo che si possa posporre l’osservanza in modo da poter
godere del piacere di accumulare beni materiali, siamo sulla strada sbagliata»
(«The Law of Consecration», 1976 Devotional Speeches of the Year [1977], 439).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 19:26. Quale ammonimento il
Signore dette a Martin Harris in questo versetto? Perché dobbiamo vincere la
cupidigia se vogliamo consacrare la nostra vita al Signore? Come possiamo
vincere i sentimenti di cupidigia?
Il presidente Brigham Young disse: «Io temo la cupidigia nei nostri Anziani
più di quanto tema le orde dell’inferno... Tutti i nostri nemici... nel mondo, e
tutto l’inferno schierato con loro contro di noi, non potrebbero farci il male
che potrebbe farci la cupidigia nel cuore di questa gente, perché è idolatria»
(Journal of Discourses, 5:353).
Facciamo i sacrifici che il Signore ci richiede oggi
Dobbiamo essere disposti a compiere i sacrifici che il Signore ci chiede oggi.
Questi sacrifici comprendono il nostro tempo, i nostri talenti e i nostri beni.
La Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici Apostoli ci guida su come oggi
possiamo mettere in pratica questi principi della legge della consacrazione.
• Come possiamo consacrare il nostro tempo, talenti e beni per contribuire
a edificare il regno di Dio, oggi? (Le risposte possono comprendere quelle
sotto indicate).
a. Pagare la decima e le offerte di digiuno e aiutare con generosità in altre
maniere coloro che si trovano nel bisogno. Facendo queste cose aiutiamo la
Chiesa a provvedere ai poveri e a compiere le importanti attività necessarie
per edificare il regno di Dio sulla terra. Il presidente Marion G. Romney
chiese: «Che cosa ci proibisce di dare come offerta di digiuno quanto
daremmo come eccedenza sotto l’ordine unito? Nulla, se non limiti che ci
auto imponiamo» (Conference Report, aprile 1966, 100; o Improvement
Era, giugno 1966, 537).
87
b. Servire volentieri nella Chiesa. Il Signore chiede che «ognuno con ogni
diligenza apprenda il suo dovere e impari ad agire nell’ufficio a cui è
nominato» (DeA 107:99). Dobbiamo svolgere i compiti che ci sono affidati
al meglio delle nostre capacità. Oltre alle specifiche chiamate che abbiamo
nella Chiesa possiamo far conoscere il Vangelo agli altri, svolgere il lavoro
di tempio e cercare di rafforzare la testimonianza di coloro che sono nuovi
o deboli nella fede.
c. Servire come missionari a tempo pieno. L’anziano Robert D. Hales, membro
del Quorum dei Dodici, ha detto: «La missione vi insegna a vivere la legge
della consacrazione. Sarà forse l’unico periodo della vostra vita in cui
potrete dedicare al Signore tutto il vostro tempo, talenti e risorse. In cambio
il Signore vi benedirà con la compagnia del Suo spirito. Egli vi rimarrà
vicino e vi rafforzerà» (La Stella, luglio 1996, 38).
Sviluppiamo un amore cristiano per il prossimo
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 82:19 e Giobbe 2:17. Che cosa
insegna il Signore in questi passi delle Scritture riguardo a come dobbiamo
dimostrare il nostro amore per il prossimo? Perché sviluppare un amore
cristiano per il prossimo è necessario se vogliamo osservare la legge della
consacrazione?
Spiega che la capacità di sentire un amore cristiano per il prossimo è il
fondamento della legge della consacrazione. Se cresce il nostro amore, cresce
anche la nostra capacità di osservare questa legge. Invita i membri della classe
a parlare di esperienze che hanno fatto quando essi o altre persone hanno
sacrificato il loro tempo e le loro risorse per aiutare qualcuno che si trovava
nel bisogno. Se lo ritieni utile puoi raccontare la seguente storia narrata dal
presidente Thomas S. Monson:
«Conservo molti ricordi della mia fanciullezza. L’attesa del pranzo della domenica
è uno di questi. Proprio quando a noi bambini sembrava di essere sul punto di
morire di fame, e il delizioso profumo dell’arrosto riempiva ormai la sala da
pranzo, mia madre soleva dirmi: ‹Tommy, prima di cominciare a mangiare porta
questo piatto che ho preparato al vecchio Bob e affrettati a ritornare›.
Non riuscivo a comprendere perché non potevamo prima mangiare e poi
consegnare al vecchio Bob il suo piatto di cibo. Non protestavo, ma correvo a
più non posso alla casa di Bob, e dopo aver bussato, attendevo con impazienza
che venisse ad aprire, indispettito per la sua lentezza dovuta alla vecchiaia. Poi
gli consegnavo il piatto di cibo, ed egli mi restituiva pulito il piatto che aveva
contenuto il pranzo della domenica precedente e mi offriva dieci centesimi di
dollaro come pagamento per i miei servizi. La mia risposta era sempre la stessa.
‹Non posso accettare denaro. Mia madre mi darebbe una sculacciata che mi
ricorderei per tanto tempo›. Allora mi accarezzava i capelli biondi con la mano
piena di rughe e mi diceva: ‹Ragazzo mio, hai una madre meravigliosa.
Ringraziala per me›... Ricordo anche che il pranzo della domenica sembrava
ancor più delizioso dopo che ero tornato da quella commissione» («La lunga
fila delle persone sole», La Stella, settembre 1992, 4).
88
Lezione 14
Sforzarsi di consacrare ogni aspetto della nostra vita al Signore
L’anziano Neal A. Maxwell, membro del Quorum dei Dodici, ha detto: «Abbiamo
la tendenza a pensare alla consacrazione soltanto in termini di beni e di denaro,
mentre vi sono molti modi in cui possiamo tenere per noi una parte» (La Stella,
gennaio 1993, 76).
• Quali sono alcuni modi in cui possiamo «tenere per noi una parte» quando
potremmo effettuare una più grande consacrazione al servizio di Dio e dei Suoi
figli? (Vedere DeA 64:34 e i seguenti esempi proposti dall’anziano Maxwell su
come qualche volta non riusciamo a consacrarci come dovremmo).
a. Indisponibilità a sottomettersi totalmente alla volontà del Signore. «La
sottomissione della propria volontà è in realtà l’unica cosa personale che
abbiamo da deporre sull’altare di Dio», ha detto l’anziano Maxwell. «Le
molte altre cose che noi ‹diamo›... sono in realtà cose che Egli ci ha già dato
o donato o prestato. Tuttavia, quando io e voi infine ci sottomettiamo
lasciando che la nostra volontà sia assorbita da quella di Dio, allora Gli
diamo veramente qualcosa! È l’unica cosa nostra che possiamo veramente
darGli» (La Stella, gennaio 1996, 27).
b. Indisponibilità a rinunciare a cose come «il nostro ruolo nella società, il
nostro tempo, la nostra posizione e le nostre proprietà» (La Stella, gennaio
1996, 25).
c. Lasciare che i nostri interessi e preoccupazioni per cose meno importanti
richiedano una porzione troppo grande del nostro tempo.
d. Svolgere un servizio civico commendevole, ma rimanere «praticamente
estrane[i] ai sacri templi di Gesù, e alle Sue sacre Scritture» (La Stella,
gennaio 1996, 24).
e. Essere fedeli nell’assolvimento degli obblighi familiari, ma non emulare
l’esempio di gentilezza di Gesù verso alcuni familiari.
f. Edificare prima noi stessi invece del regno di Dio.
g. Condividere pubblicamente i nostri talenti pur intrattenendo privatamente
un particolare orgoglio.
h. Accettare una chiamata della Chiesa quando il nostro cuore è più rivolto
a mantenere un certo ruolo nel mondo.
(Vedere La Stella, gennaio 1993, 75, e La Stella, gennaio 1996, 24).
• Quali benefici riceviamo se ci sforziamo di effettuare una più completa
consacrazione?
Conclusione
Esorta i membri della classe ad esaminare il loro comportamento per stabilire
come possono consacrarsi più pienamente al Signore. Spiega che possiamo fare
queste cose riconoscendo che tutto quello che possediamo appartiene al Signore
compiendo volentieri i sacrifici che ci sono richiesti oggi e sviluppando un
amore cristiano per gli altri.
89
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Il magazzino del Signore
In Dottrina e Alleanze il magazzino del Signore viene menzionato ripetutamente
nel contesto di provvedere ai poveri (vedere DeA 42:34; 78:3; 83:5–6). Per aiutare
i membri della classe a capire che cos’é il magazzino del Signore e come viene
usato oggi, leggi le seguenti informazioni contenute nel Manuale di istruzioni
della Chiesa:
«Il magazzino del Signore riceve, tiene in custodia e dispensa le offerte consacrate
dei santi. Il magazzino può essere semplice o complesso, secondo quanto dettano
le circostanze. Può essere un elenco dei servizi disponibili, denaro in un conto
corrente, cibo in una dispensa o beni di consumo in un edificio. Un magazzino
viene istituito quando i membri fedeli consacrano al vescovo il loro tempo,
talenti, capacità, compassione, beni e mezzi finanziari per provvedere ai poveri
e edificare il regno di Dio sulla terra.
Perciò il magazzino del Signore esiste in ogni rione. Il vescovo è il gestore del
magazzino. Guidato dall’ispirazione del Signore, egli distribuisce le offerte dei
santi ai poveri e ai bisognosi. In questo viene assistito dai quorum del sacerdozio
e dalla Società di Soccorso. Egli è istruito e sostenuto nell’assolvere i suoi doveri
dai dirigenti del palo e dell’area» (Libro 2: Dirigenti del sacerdozio e delle
organizzazioni ausiliarie, 256).
• Come può ognuno di noi contribuire alla risorse del magazzino del Signore
nel nostro rione?
2. «Uguali nelle cose terrene» (DeA 78:6)
In Dottrina e Alleanze la parola uguali viene usata spesso per quanto attiene alle
cose materiali (vedere DeA 51:3; 70:14; 78:6). Spiega che questo non significa
che tutte le intendenze sono esattamente le stesse. Piuttosto che vengono
affidate secondo le necessità di ogni persona e dei suoi familiari (vedere DeA
42:32; 51:3). Esse sono uguali nel senso che tutti i santi hanno «uguali diritti
sulle proprietà» per soddisfare le loro necessità (DeA 82:17).
90
«Cercate ardentemente i
doni migliori»
Lezione
15
Scopo
Aiutare i membri della classe a identificare i doni dello Spirito, cercare di
ottenerli e usarli per servire il prossimo.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 46; Articoli di Fede 1:7.
b. 1 Corinzi 12–13; Moroni 10:8–18 (passi delle Scritture supplementari).
c. Il nostro retaggio, pagine 42–43, 47–48, 63.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi a un membro della classe di prepararsi a leggere le seguenti storie da
Il nostro retaggio:
a. Newel Knight cura Philo Dibble (pagine 42–43).
b. Amanda Smith riceve una rivelazione su come curare il figlio ferito
(pagine 47–48).
c. Il profeta Joseph Smith profetizza il lavoro missionario che sarebbe stato
svolto da Dan Jones (pagina 63).
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Chiedi ai membri della classe di immaginare di essere impegnati nel coltivare
un orto.
• Quali semi piantereste nel vostro orto?
Concedi alla classe qualche momento in cui meditare su questa domanda,
quindi invita alcuni di loro a descrivere che cosa vorrebbero avere nel loro orto.
Richiama l’attenzione sui diversi prodotti citati dai membri della classe. Fai
notare che mentre tutti gli orti potrebbero essere diversi tutti potrebbero essere
belli e utili.
• Dopo aver piantato i semi che cosa dovete fare per aver un buon prodotto?
Dopo che i membri della classe avranno risposto spiega che questa lezione
riguarda i doni dello Spirito. Ricorda ai membri della classe che le persone
hanno piante diverse nei loro orti e tuttavia hanno orti ugualmente belli e utili.
Similmente i membri della Chiesa possono ricevere doni diversi dello Spirito,
91
ma tutti questi doni sono utili per edificare il regno di Dio. E come i semi e le
piante, i doni dello Spirito devono essere coltivati e nutriti perché si sviluppino
rigogliosamente e diano un prodotto utile.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. Tutti i membri fedeli della Chiesa possono ricevere i doni dello Spirito
Spiega che i doni dello Spirito sono doni o capacità spirituali che vengono dati
tramite lo Spirito Santo. Questi doni furono tolti dalla terra durante la Grande
Apostasia, ma Dio li restaurò nei primi tempi di questa dispensazione. L’esercizio
di questi doni può aiutarci, edificarci e unirci.
Chiedi ai membri della classe incaricati in precedenza di leggere le storie da Il
nostro retaggio (vedere la voce 3 della sezione «Preparazione»). Dopo la lettura
di ogni storia commentate quali doni dello Spirito vengono da essa illustrati:
Newel Knight aveva la fede di guarire (vedere DeA 46:20); Philo Dibble e Alma
Smith avevano la fede di essere guariti (vedere DeA 46:19); Amanda Smith
ricevette una rivelazione (vedere Articoli di Fede 1:7); il profeta Joseph Smith
aveva il dono della profezia (vedere DeA 46:22); e Dan Jones ricevette il dono
di insegnare (vedere Moroni 10:9–10).
• Quali doni dello Spirito il Signore identifica in DeA 46? (Invita i membri della
classe a leggere i seguenti passi delle Scritture e a identificare il dono spirituale
menzionato in ogni passo. Riassumi questi doni alla lavagna).
a. DeA 46:13 (Conoscenza accordata «dallo Spirito Santo di sapere che Gesù
Cristo è il Figlio di Dio, e che fu crocifisso per i peccati del mondo»).
b. DeA 46:14. (Fede nella testimonianza del Salvatore di altre persone).
c. DeA 46:15. (Conoscenza delle «diversità di amministrazione»). L’anziano
Bruce R. McConkie, membro del Quorum dei Dodici, disse che questo
dono viene «usato per amministrare e governare la Chiesa» (A New
Witness for the Articles of Faith [1985], 278).
d. DeA 46:16. (Discernimento delle «diversità di operazioni, se esse siano da
Dio». Questo dono ci aiuta a discernere se un insegnamento o influenza
proviene da Dio o da qualche altra fonte).
e. DeA 46:17–18. (Saggezza e conoscenza).
f.
DeA 46:19. (Fede di essere guariti).
g. DeA 46:20. (Fede di guarire).
h. DeA 46:21. (Capacità di compiere miracoli).
i.
DeA 46:22. (Profetizzare).
l.
DeA 46:23. (Discernimento degli spiriti).
m. DeA 46:24. (Parlare in lingue).
n. DeA 46:25. (Interpretazione delle lingue).
Puoi far notare che i doni dello Spirito sono descritti anche in 1 Corinzi
12:4–12; 13:1–13; e Moroni 10:8–18.
92
Lezione 15
• Chi può ricevere i doni dello Spirito? (Vedere DeA 46:8, 11. Fai notare che Dio
concede almeno uno di questi doni ad ogni fedele membro della Chiesa che
ha ricevuto il dono dello Spirito Santo. Se insegni ai giovani sottolinea che
essi possiedono doni spirituali. Puoi anche far notare che le persone che non
hanno ricevuto il dono dello Spirito Santo possono non di meno essere dotate
di capacità uniche di edificare e rafforzare gli altri).
2. Dio dà i doni dello Spirito per il beneficio dei Suoi figli
• Quali sono alcuni scopi dei doni dello Spirito come è indicato in DeA 46?
(Usa le seguenti informazioni per commentare o approfondire le risposte dei
membri della classe. Scrivi i titoli alla lavagna man mano che li commentate).
Rafforzarci e sostenerci individualmente
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 46:9. In quali modi i doni dello
Spirito possono aiutarci singolarmente? Quali doni vi hanno aiutato
maggiormente? (Puoi invitare i membri della classe a parlare di esperienze
in cui i loro doni spirituali li hanno rafforzati e sostenuti).
L’anziano Dallin H. Oaks, membro del Quorum dei Dodici, spiega che i
doni dello Spirito «possono condurci a Dio. Possono proteggerci dal potere
dell’Avversario, possono sopperire alle nostre deficienze e correggere le nostre
imperfezioni» («Spiritual Gifts», Ensign, settembre 1986, 72).
Aiutarci a servire il prossimo
Leggi insieme ai membri della classe DeA 46:11–12, 26. Poi leggi la seguente
dichiarazione.
L’anziano Orson Pratt, membro del Quorum dei Dodici, disse: «I doni spirituali
sono distribuiti tra i membri della Chiesa secondo la loro fedeltà, situazione,
capacità naturali, doveri e chiamate; affinché tutta la Chiesa possa essere
correttamente istruita, sostenuta, perfezionata e salvata» (Masterful Discourses
and Writings of Orson Pratt, a cura di N. B. Lundwall [1953], 571).
• In che modo uno specifico dono spirituale vi ha aiutato a servire il prossimo?
Quale benefici avete ricevuto tramite i doni spirituali posseduti dagli altri?
Durante la discussione puoi raccontare la seguente storia:
«Eravamo molto occupati a preparare il pranzo di Natale. Mia sorella
adolescente andò a prendere nella credenza le stoviglie di preziosa porcellana
che la nonna aveva dato come dono di nozze a mamma e papà e che venivano
usate soltanto in occasioni speciali. Ma mentre tirava fuori dalla credenza
alcuni di quei preziosi piatti mia sorella urtò contro lo sportello e i piatti le
scivolarono di mano. Il suo disperato tentativo di impedire che cadessero fu
vano e il rumore della porcellana che si infrangeva sul pavimento ci provocò
un dolore al cuore quanto l’espressione di orrore che ella aveva sul volto.
La mamma cessò ogni sua attività e il festivo chiacchiericcio di una casa intenta
a preparare il pranzo delle grandi occasioni si interruppe, lasciando posto a un
terribile silenzio. Senza voltarsi a guardare il danno la mamma uscì in silenzio
dalla stanza. Poi il resto di noi cercò di riprendere quello che stava facendo.
93
Tutti, eccetto mia sorella. Ella rimase immobile, con le lacrime che le
bagnavano le guance. Sempre continuando a piangere andò quasi come
un automa a prendere la scopa e la paletta e cominciò ad ammucchiare i
frammenti dei piatti e delle tazze. Poi si inginocchiò e lentamente raccolse
i pezzi più grandi per deporli con cura nel secchio della spazzatura.
Qualche minuto dopo la mamma tornò in cucina e andò ad abbracciare la
figlia addolorata, la quale cominciò a singhiozzare. Con molta tenerezza la
mamma l’abbracciò e disse: ‹Va tutto bene, cara; le persone sono più
importanti delle cose›.
La mamma in seguito mi disse di essere andata nell’altra stanza a pregare. Là
aveva sentito nascere nel suo cuore un sentimento di pace e aveva ricevuto
l’ispirazione su come confortare mia sorella. Il dono della prospettiva
spirituale dato a mia madre quel giorno di Natale diventò il dono più prezioso
mai ricevuto dalla nostra famiglia» (Laura Russell Bunker, «The Art of
Perspective», Ensign, dicembre 1998, 54–55).
Potete parlare di quali doni dello Spirito sarebbero utili nelle seguenti situazioni.
Invita i membri della classe a leggere di nuovo DeA 46:13–25.
a. Un insegnante familiare è chiamato a casa di una delle sue famiglie per
impartire una benedizione del sacerdozio.
b. Un missionario presiede a un piccolo ramo di membri della Chiesa.
c. Una giovane è incaricata di tenere una lezione alla sua classe.
d. Durante un campeggio un consulente del Sacerdozio di Aaronne ha la
responsabilità di un gruppo di diaconi che incontra delle difficoltà.
e. La presidentessa della Società di Soccorso assegna insegnanti visitatrici alle
sorelle del suo rione o ramo.
Aiutarci ad evitare di essere ingannati
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 46:8. Come possono i doni dello
Spirito aiutarci ad evitare le influenze maligne o gli inganni?
3. Dobbiamo cercare e coltivare i doni dello Spirito
Il Signore ha detto: «Cercate ardentemente i doni migliori, ricordando sempre
perché essi vengono dati» (DeA 46:8).
• Che cosa possiamo fare per scoprire i doni spirituali che Dio ci ha dato?
(Le risposte possono comprendere il fatto che possiamo meditare, pregare,
digiunare, leggere la nostra benedizioni patriarcale, obbedire ai comandamenti
e servire il prossimo. Vedere anche la dichiarazione che segue). Che cosa
possiamo fare per coltivare e sviluppare i doni spirituali che ci sono stati dati?
Il profeta Joseph Smith spiegò che molti doni dello Spirito, come ad esempio
la saggezza o il dono di guarire, non sono evidenti sino a quando non
diventano necessari. Egli disse che «per manifestare questi poteri è necessario
che ci siano il momento e le circostanze adatte» (Insegnamenti del profeta
Joseph Smith, a cura di Joseph Fielding Smith, 192).
• Che cosa possiamo fare per cercare il dono dello Spirito? (Chiedi a un
membro della classe di leggere i seguenti passi delle Scritture e identificarne
94
Lezione 15
gli insegnamenti in merito a cercare i doni dello Spirito. Riassumi le
informazioni alla lavagna).
a. DeA 46:7, 30. (Chiedere a Dio e seguire la guida dello Spirito; vedere anche
la seguente dichiarazione del presidente George Q. Cannon).
b. DeA 46:9. (Cercare i doni per il beneficio del prossimo, non per motivi
egoistici).
c. DeA 46:31. (Fare ogni cosa nel nome di Cristo).
d. DeA 46:32. (Ringraziare Dio per i doni che Egli ci ha dato).
e. DeA 46:33. (Praticare costantemente la virtù e la santità).
Il presidente George Q. Cannon disse: «Se alcuni di noi sono imperfetti è
nostro dovere pregare per il dono che ci renderà perfetti. Sono afflitto da
qualche imperfezione? Ne sono pieno. Qual è il mio dovere? Pregare Dio di
darmi i doni che correggeranno questa imperfezione. Se sono un uomo facile
all’ira, è mio dovere pregare per avere la carità che tollera a lungo ed è gentile.
Sono un uomo prono all’invidia? È mio dovere cercare la carità, che non
invidia. E così è per tutti i doni del Vangelo. Essi sono intesi per questo scopo.
Nessuno deve dire: ‹Oh, non posso farci nulla; sono fatto così›. Non c’è
giustificazione per tale dichiarazione, per il motivo che Dio ha promesso di
darci la forza necessaria per correggere queste cose e di darci i doni che le
elimineranno» (Millennial Star, 23 aprile 1894, 260).
L’anziano Dallin H. Oaks spiegò come sua madre osservava il principio di
cercare i doni dello Spirito: «Avendo perduto il marito mia madre, vedova, si
sentiva incompleta. Quanto pregava per avere quello di cui aveva bisogno per
fare fronte alla sua responsabilità di allevare i suoi tre bambini piccoli! Ella
cercava, ella era degna ed ella riceveva! Le sue preghiere venivano esaudite in
molte maniere, compreso il ricevimento dei doni spirituali. Ne aveva molti,
ma quelli che più sono vivi nei miei ricordi sono quelli della fede,
testimonianza e saggezza. Ella era una grande donna di Sion» (Ensign,
settembre 1986, 72).
Conclusione
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Esorta i membri della classe a cercare i doni dello Spirito e a utilizzare quelli che
sono stati dati loro per servire il prossimo. Secondo i suggerimenti dello Spirito,
porta testimonianza dei principi esaminati durante la lezione.
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. L’uso dei doni spirituali per servire il prossimo
Se le seguenti illustrazioni sono disponibili, portane alcune o tutte in classe:
Bambina che parla in chiesa (Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo
607); Il vescovo (Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 611); I
missionari insegnano il vangelo di Gesù Cristo (Corredo di illustrazioni per lo
studio del Vangelo 612); La benedizione degli infermi (Corredo di illustrazioni
per lo studio del Vangelo 613); L’insegnamento familiare (Corredo di
95
illustrazioni per lo studio del Vangelo 614); e Il servizio reciproco (Corredo di
illustrazioni per lo studio del Vangelo 615). Mostra le illustrazioni una alla volta
e chiedi ai membri della classe di spiegare come la scena ritratta in ogni
immagine mostra la necessità dei doni dello Spirito.
Invita i membri della classe a pensare alle loro responsabilità. Per esempio,
possono considerare le loro responsabilità di genitori, fratelli e sorelle, dirigenti
del sacerdozio o delle organizzazioni ausiliare o insegnanti familiari e insegnanti
visitatrici. Quindi chiedi loro di meditare in silenzio sulla seguente domanda:
Quali doni dello Spirito potete cercare per poter meglio servire il prossimo?
2. Altri doni dello Spirito
• L’anziano Bruce R. McConkie dichiarò: «I doni spirituali sono infiniti per
numero e varietà. Quelli elencati nella parola rivelata sono semplicemente
illustrazioni» (A New Witness for the Articles of Faith, 371). Quali possono essere
altri doni spirituali oltre a quelli elencati in DeA 46?
L’anziano Marvin J. Ashton, membro del Quorum dei Dodici, disse che
«alcuni di questi doni meno evidenti» comprendono «il dono di saper
chiedere; il dono di ascoltare; il dono di saper udire e mettere in pratica
la voce mite e tranquilla... il dono di evitare le contese; il dono di essere
cordiali... il dono di cercare ciò che è giusto; il dono di non emettere giudizi;
il dono di rivolgersi a Dio per avere una guida; il dono di essere un buon
discepolo; il dono di aiutare il prossimo; il dono di saper meditare; il dono
di pregare; il dono di poter portare una possente testimonianza e il dono
di ricevere lo Spirito Santo» (La Stella, gennaio 1988, 17).
3. Come discernere i veri doni dello Spirito
Spiega che Satana può cercare di ingannare le persone con falsi doni spirituali.
Preoccupato per alcune false manifestazioni di questi doni tra i membri della
Chiesa, il profeta Joseph Smith si rivolse al Signore e ricevette una rivelazione
che è ora contenuta in DeA 50.
Per aiutare i membri della classe a discernere tra doni spirituali veri e doni falsi,
potete ripassare DeA 50:17–24. Sottolinea che se un dono proviene da Dio
edifica e ci induce a gioire. Ci conduce anche a fare il bene, ad amare e servire
Dio e a credere in Cristo. Se una manifestazione spirituale non edifica o se ci
induce a peccare non proviene da Dio. L’argomento di evitare l’inganno e le
influenze maligne sarà esaminato più a fondo nella lezione 24.
4. Insegnamo con lo Spirito
• Spiega che l’insegnamento del Vangelo è un dono dello Spirito (Moroni
10:9–10). Quindi leggi insieme ai membri della classe DeA 42:13–14 e 50:17–18.
Che cosa significa insegnare con lo Spirito? Perché è importante insegnare con
lo Spirito? (Vedere 2 Nefi 33:1; DeA 50:21–22; e la dichiarazione seguente).
Il Manuale di istruzioni della Chiesa dice: «Una persona può insegnare profonde
verità e i membri della classe possono impegnarsi in discussioni stimolanti,
ma a meno che lo Spirito non sia presente, queste cose non si imprimeranno
con forza nella loro anima» (Libro 2: Dirigenti del sacerdozio e delle
organizzazioni ausiliarie, 300).
96
Lezione 15
• Che cosa possono fare gli insegnanti per invitare la presenza dello Spirito
quando insegnano? (Vedere a pagina VIII di questo manuale). Che cosa
possono fare gli allievi per invitare la presenza dello Spirito?
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 43:8 e 88:122. Quale applicazione
possono avere questi versetti nella nostra classe della Scuola Domenicale?
(Sottolinea l’importanza di istruirci e edificarci l’un l’altro). Avete notato che
insegnare e imparare con lo Spirito contribuiscono a edificarci l’un l’altro e a
gioire insieme?
5. Sequenza video «Un uomo privo di eloquenza»
Se la videocassetta Insegnamenti di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa (5X933
160) è disponibile, considera l’utilità di mostrare la sequenza di sei minuti «Un
uomo privo di eloquenza». Se decidi di mostrarla, fallo durante la seconda o
terza parte della lezione.
Spiega che la sequenza ritrae come un umile insegnante aiutò Brigham Young
a convertirsi al vangelo restaurato. Inizia con un brano tratto da un discorso che
il presidente Young tenne in una conferenza; nel quale egli chiese: «Cos’è che
convince l’uomo?» (Journal of Discourses, 1:90). Esorta i membri della classe a
cercare la risposta a questa domanda mentre vedono la sequenza. Dopo, rivolgi
alla classe le seguenti domande:
• Che cosa convince le persone della veridicità del Vangelo?
• Che cosa possiamo fare per seguire l’esempio di Eleazer Miller nell’insegnare
il Vangelo?
97
Lezione
16
«Offri i tuoi sacramenti nel
mio santo giorno»
Scopo
Aiutare i membri della classe a rafforzare il loro desiderio di osservare la santità
della domenica.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 59 e gli altri passi delle Scritture proposti nella lezione.
b. Guida alle Scritture, «Giorno del riposo», pagina 84.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se l’illustrazione La preghiera nel Getsemani è disponibile (62175; Corredo
di illustrazioni per lo studio del Vangelo 227), preparati a mostrarla durante
la lezione.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzionee
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
• Come vi sentite quando entrate nel tempio? (Se i membri della classe non
sono andati al tempio, chiedi come pensano che si sentiranno quando lo
faranno. Durante la discussione confronta l’atmosfera che regna nel tempo
con quella che prevale nel mondo).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 109:13. Che cosa rende il tempio
diverso da ogni altro luogo? (Il Signore lo ha santificato. È la Sua casa).
• Leggi insieme ai membri della classe Genesi 2:1–3. Spiega che questa è la
storia dell’istituzione del giorno del Signore. Secondo questa storia, che cosa
rende il giorno del Signore diverso dagli altri giorni? (Il Signore l’ha
santificato. La domenica è il Suo giorno).
Spiega che questa lezione ha come argomento il giorno del Signore. Fai notare
che per molti aspetti possiamo «entrare» in ogni domenica con la stessa
riverenza che sentiamo quando entriamo nel tempio. Possiamo ricordare che il
Signore ha santificato questo giorno e che è nostro privilegio in questo giorno
renderGli il culto e servirLo.
Discussione e
applicazione
98
Il testo di questa lezione propone più argomenti di quanti è possibile trattare
in una sola domenica. Scegli con cura le parti del testo della lezione che
rispondono meglio alle necessità dei membri della classe.
1. Il Signore istituì il giorno del riposo
Spiega che Dio stabilì lo schema del giorno del riposo al tempo della Creazione.
Dopo aver lavorato per sei giorni Egli si riposò nel settimo giorno e lo santificò
(Genesi 2:2–3). Sin dai primi tempi Egli ha comandato ai Suoi figli di osservare la
santità di questo giorno (Guida alle Scritture, «Giorno del riposo, pagina 84).
• Leggi insieme ai membri della classe Esodo 20:8–11 e 31:13–17. Fai notare
che questo comandamento viene ribadito in molti altri passi delle Scritture
(vedere Guida alle Scritture, «Giorno del riposo», pagina 84). Perché secondo
voi il comandamento di santificare il giorno del riposo è stato tanto
importante durante le epoche?
Nella nostra dispensazione il Signore ha nuovamente ribadito l’importanza del
giorno del riposo. Tramite il profeta Joseph Smith, Egli ha rivelato che in questo
giorno dobbiamo renderGli le nostre devozioni andando in chiesa, prendendo il
sacramento e riposando dalle nostre fatiche (vedere DeA 59:9–13).
2. Rendiamo le nostre devozioni a Dio rendendoGli il culto nelle riunioni
domenicali della Chiesa
• Il Signore ha detto: «Va’ alla casa di preghiera... nel mio santo giorno» (DeA
59:9). Perché secondo voi è importante riunirsi per adorare Dio nel giorno del
riposo? Perché partecipare alle riunioni domenicali della Chiesa è per voi un
grande beneficio?
• Il presidente Gordon B. Hinckley ha detto che «ogni riunione sacramentale
deve essere un banchetto spirituale» e «un momento di rinnovamento
spirituale» (Teachings of Gordon B. Hinckley [1997], 563, 564). Come possiamo
contribuire a creare questa atmosfera? Come possiamo fare della nostra
partecipazione alle altre riunioni spirituali un’esperienza che ci arricchisce
spiritualmente? (Le risposte possono comprendere la necessità di venire in
chiesa con un atteggiamento di riverenza, arrivando puntualmente, studiando
il testo delle lezioni prima che vengano esposte nelle classi, partecipandovi
attivamente, ascoltando con diligenza, cercando di rafforzare gli altri e non
criticando gli oratori o gli insegnanti).
Il presidente Spencer W. Kimball, 12° presidente della Chiesa, disse: «Noi
non andiamo alle riunioni domenicali per essere intrattenuti e neanche
solamente per essere istruiti: vi andiamo per adorare il Signore. Questa è
una responsabilità individuale e a prescindere da ciò che viene detto dal
pulpito, se vogliamo adorare il Signore in spirito e in verità possiamo farlo
partecipando alle Sue riunioni, ricevendo il sacramento e contemplando le
bellezze del Vangelo. Se il servizio è per voi un fallimento, siete voi che avete
fallito. Nessuno può adorare in vece vostra» («La domenica: Una delizia»,
La Stella, luglio 1978, 5).
• Che cosa possiamo fare per prepararci per le riunioni domenicali? Come
possono i genitori aiutare i loro figli a trarre un maggiore beneficio dalle
riunioni domenicali? (Invita i membri della classe a raccontare le esperienze
che hanno fatto attinenti a queste domande).
• Come può la musica migliorare la qualità delle nostre riunioni domenicali?
(Vedere Inni, pagine IX–X). Perché è importante che ognuno di noi canti gli
inni? (Vedere DeA 25:12). Quali benefici vi ha portato il canto degli inni?
99
L’anziano Boyd K. Packer, membro del Quorum dei Dodici, ha espresso la sua
preoccupazione che «un sempre più grande numero di dirigenti e membri
non cantano gli inni con la congregazione». Ha dato poi questo consiglio:
«Dobbiamo cantare gli inni di Sion: sono una parte indispensabile del nostro
culto» (La Stella, gennaio 1992, 27).
• Come possiamo partecipare con profitto alle preghiere dette dalla
congregazione durante le riunioni domenicali?
• Perché la riverenza è importante nelle riunioni della Chiesa?
L’anziano Boyd K. Packer ha detto che dobbiamo essere più riverenti nella
cappella in modo da non «renderci colpevoli di disturbare coloro che si
sforzano di sentire una delicata comunicazione spirituale». Ha inoltre
precisato che la riverenza «non è la stessa cosa dell’assoluto silenzio.
Dobbiamo essere tolleranti verso i bambini piccoli, e anche verso un
occasionale scoppio di irritazione in un bambino che viene portato fuori»
(La Stella, gennaio 1991, 26–27).
Il presidente Gordon B. Hinckley ha raccontato un’esperienza imbarazzante
che fece quando era missionario:
«Tenevamo le nostre riunioni nella sala comunale che avevamo preso in affitto.
Il pavimento era nudo e ogni volta che una sedia si muoveva faceva rumore, ma
questo non era l’aspetto peggiore della situazione. Di gran lunga peggiore era il
rumore che facevano i membri del ramo che conversavano fra loro.
Una volta invitammo una famiglia di cui avevamo fatto conoscenza andando
di porta in porta. Con grandi aspettative noi missionari li accogliemmo sulla
porta. Nella sala regnava il solito spirito conviviale fra i membri che parlavano
ad alta voce. La famiglia entrò nella sala, si portò in silenzio accanto ad alcune
sedie, si inginocchiò per un attimo e chiuse gli occhi per offrire una preghiera.
Poi sedette con atteggiamento di riverenza in mezzo a quella confusione.
Francamente mi sentii imbarazzato. Quella gente era venuta a quella che
considerava una riunione religiosa e si comportava di conseguenza.
Alla fine della riunione se ne andarono in silenzio, e quando andammo
a trovarli parlarono della delusione che avevano provato. Non ho mai
dimenticato quell’episodio» (Teachings of Gordon B. Hinckley, 557).
• Come possiamo migliorare la riverenza nelle riunioni della Chiesa?
3. Rendiamo le nostre devozioni a Dio prendendo il Sacramento
Mostra l’immagine di Gesù che prega nel Getsemani.
• Il Signore ci ha comandato di prendere il sacramento nel giorno del riposo
(vedere DeA 59:9, 12). Perché è importante prendere il sacramento ogni
settimana? (Vedere DeA 59:9; 3 Nefi 18:6–7; e la dichiarazione che segue).
L’anziano Joseph B. Wirthlin, membro del Quorum dei Dodici, ha detto: «Le
finestre devono essere lavate regolarmente per liberarle dalla polvere e dalla
sporcizia proprio come le finestre delle nostre case hanno bisogno di frequenti
e accurate pulizie, così ne hanno bisogno le finestre della nostra spiritualità.
Prendendo degnamente il sacramento per rinnovare le nostre alleanze
battesimali, rendiamo più chiara la nostra idea dello scopo eterno della vita
100
Lezione 16
e delle priorità divine. Le preghiere sacramentali invitano a una introspezione
personale, al pentimento e alla rinnovate devozione quando ci impegniamo a
ricordare il nostro Salvatore Gesù Cristo» (La Stella, gennaio 1996, 88).
• Quali benefici vi dà prendere il sacramento?
• Come possiamo prepararci a prendere il sacramento? Come possono i genitori
aiutare i loro figli a prepararsi per questa ordinanza? (Potete parlare di come
aiutare i bambini di età diverse). Perché cantare l’inno sacramentale vi aiuta a
prepararvi? Perché le preghiere sacramentali vi aiutano a prepararvi? (Vedere
DeA 20:77, 79).
• Perché dobbiamo essere degni di prendere il sacramento? (Vedere 1 Corinzi
11:28–29; 3 Nefi 18:29; Mormon 9:29).
• Come possiamo tenere la mente e il cuore concentrati su Gesù quando
prendiamo il sacramento?
• Come possiamo fare dell’ordinanza del sacramento un elemento più
importante nella nostra vita? (Sottolinea che questa ordinanza non deve
mai diventare una questione di abitudine o di routine). Perché prendere il
sacramento rafforza il nostro impegno verso il Salvatore anche negli altri
giorni della settimana?
• La domenica non soltanto prendiamo il sacramento, ma dobbiamo anche
offrire i nostri sacramenti e oblazioni al Signore (vedere DeA 59:9, 12). Questo
significa che dobbiamo compiere offerte o sacrifici che Gli dimostrano la
nostra devozione. Quali sacrifici dobbiamo offrire? (Vedere DeA 59:8; la nota
a piè di pagina b di DeA 59:12; DeA 64:34; 97:8; e la seguente dichiarazione).
L’anziano M. Russell Ballard, membro del Quorum dei Dodici, ha detto:
«Dopo il Suo ministero terreno, Gesù disse ai Suoi apostoli nefiti che Egli non
poteva più accettare olocausti, ma che i Suoi discepoli dovevano offrire ‹un
cuore spezzato e uno spirito contrito› (3 Nefi 9:19–20; vedere anche DeA 59:8,
12). Invece di richiedere i nostri animali o prodotti della terra, ora Egli vuole
che rinunciamo a tutto ciò che è impuro. Questa pratica di una più alta legge
del sacrificio impegna l’anima di una persona...
Quando ci liberiamo dei nostri desideri egoistici e mettiamo Dio al primo
posto nella nostra vita, impegnandoci a servirLo a prescindere dal costo, allora
osserviamo la legge del sacrificio» («The Law of Sacrifice», Ensign, ottobre
1998, 10–11).
4. Rendiamo le nostre devozioni a Dio riposandoci dai nostri lavori
• In DeA 59:10 il Signore rivela che nel Suo santo giorno dobbiamo riposarci dai
nostri lavori (vedere anche versetto 13). Che cosa significa riposarci dai nostri
lavori? Perché riposarci dai nostri lavori dimostra la nostra devozione a Dio?
• Riposarsi dai nostri lavori significa evitare di acquistare o vendere, recarci nei
luoghi di divertimento e dedicarci ad altri interessi mondani in questo santo
giorno (vedere Isaia 58:13, notando le frasi «tieni il piè per non violare il
sabato» e «anziché seguir le tue vie»). Quali attività sembrano sminuire nel
vostro caso lo spirito della domenica? Quali sono alcune cure mondane che
hanno la tendenza a interferire con l’osservanza della domenica? Come
possiamo liberarci da queste cure?
101
Il vescovo presiedente H. David Burton ha affermato: «So che è difficile,
soprattutto per i nostri giovani, scegliere di osservare la santità della domenica
quando le squadre nelle quali desiderano disperatamente entrare a far parte
giocano le partite proprio la domenica. So anche che sembra senza
importanza, a qualcuno che ha bisogno solo di poche cose, fermarsi
velocemente al negozio più vicino per fare compere la domenica. Ma so
pure che ricordarsi di santificare la domenica è uno dei comandamenti più
importanti che possiamo osservare per prepararci a ricevere i suggerimenti
dello Spirito» (La Stella, gennaio 1999, 10).
• Riposarci dalle nostre fatiche non significa che dobbiamo essere indolenti.
Invece dobbiamo seguire l’esempio del Salvatore e «far del bene in giorno di
sabato» (Matteo 12:12; vedere anche Luca 13:10–17; Giovanni 5:1–19). Quali
attività, secondo voi, è bene svolgere la domenica? (Elenca le risposte alla
lavagna). Come possiamo migliorare il modo in cui rendiamo il nostro culto
la domenica?
Il presidente Spencer W. Kimball dichiarò: «Nel giorno del Signore dobbiamo
compiere cose meritevoli e sante; l’astinenza dal lavoro e dalla ricreazione è
importante ma non sufficiente. La domenica ci invita a pensieri e ad azioni
positive: la persona che va bighellonando per la casa e per il giardino senza
fare nulla viola la santità di questo giorno. Per santificare degnamente la
domenica è necessario inginocchiarci in preghiera, preparare le nostre lezioni,
studiare il Vangelo, meditare, fare visita agli ammalati e agli afflitti, scrivere
lettere ai missionari, fare un sonnellino, leggere buoni libri e partecipare a
tutte le riunioni richieste» (La Stella, luglio 1978, 4–5).
• Come possiamo stabilire che cosa è lecito per noi fare la domenica? (Le
risposte possono comprendere assicurarsi che le nostre attività onorino Dio,
siano spiritualmente edificanti, nutrano la fede, rafforzino la famiglia, aiutino
il prossimo e siano distinte dalle normali attività quotidiane del mondo).
• Quali sono alcuni modi in cui possiamo rafforzare la nostra famiglia, la
domenica? Come possono i genitori aiutare i loro figli a godere della
domenica e a osservarne la santità? (Vedere le dichiarazioni seguenti. Invita
i membri della classe a raccontare esperienze personali che hanno fatto in
merito a queste domande. Esortali a scegliere una maniera specifica in cui
faranno della domenica un giorno più importante per i loro familiari).
Il presidente Gordon B. Hinckley ha detto: «Nel giorno di domenica i Santi
degli Ultimi Giorni si trovino nelle loro case, insegnino ai loro figli, leggano
le Scritture e facciano le cose che sono sane e belle, mantenendosi in
comunicazione con il Signore» («Excerpts from Recent Addresses of President
Gordon B. Hinckley», Ensign, luglio 1996, 73).
Il presidente Hinckley ci ha anche dato questo consiglio: «Non voglio essere
bigotto. Non voglio che rinchiudiate i vostri figli in casa e leggiate loro la
Bibbia per tutto il pomeriggio. Siate saggi. Siate prudenti. Ma fate di questo
un giorno in cui potete sedere insieme ai vostri famigliari e parlare di cose
sacre e belle» (Teachings of Gordon B. Hinckley, 559–560).
Quando nel 1980 la Prima Presidenza annunciò l’introduzione del nuovo
programma delle riunioni domenicali, impartì ai membri della Chiesa i
seguenti consigli:
102
Lezione 16
«Una più grande responsabilità sarà affidata ai singoli membri e alle famiglie di
osservare correttamente la domenica. Sarà disponibile più tempo per lo studio
personale delle Scritture e lo studio del Vangelo da parte di tutta la famiglia.
Ci si aspetta che questo nuovo programma di riunioni e attività porti a un più
grande progresso spirituale dei membri della Chiesa» (Church News, 2 febbraio
1980, 3).
• La domenica deve essere un giorno di preghiera (vedere DeA 59:14). In quali
modi possiamo essere più devoti in questo giorno? Come possiamo rendere
più sentite le nostre preghiere?
• Quali sono alcune difficoltà che possono impedirci di osservare pienamente la
santità della domenica? In che modo vi sforzate di superare queste difficoltà?
In che modo un’attenta programmazione può aiutarvi a eliminare o
controllare queste difficoltà?
5. Il Signore benedice coloro che osservano la santità della domenica
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 59:9, 13, 15–17. Quali benedizioni il
Signore promette a coloro che osservano la santità della domenica? (Elenca le
risposte alla lavagna).
• Perché osservare la santità della domenica ci aiuta a mantenerci immacolati
dal mondo? (Vedere DeA 59:9; le risposte possono comprendere il fatto che ci
aiuta a pentirci, rinnovare le alleanze battesimali e concentrare i pensieri su
Dio e sulle cose di importanza eterna invece che sulle cose del mondo).
• Perché osservare la santità della domenica ci aiuta a ricevere una pienezza
di gioia, come il Signore promette in DeA 59:13? In che modo la corretta
osservanza della santità della domenica vi ha aiutato a sentirvi rafforzati sia
fisicamente che spiritualmente? In che modo vi ha aiutato ad essere più
produttivi degli altri giorni della settimana?
• Il Signore ha promesso che coloro che osservano la santità della domenica
riceveranno «la pienezza della terra» e «le buone cose che vengono dalla terra»
(DeA 59:16–17; vedere anche Isaia 58:14). Avete veduto l’adempimento di
questa promessa?
• Quali sono alcuni altri modi in cui voi e i vostri familiari siete stati benedetti
per avere osservato la santità della domenica?
• Il Signore ha rivelato che la domenica deve essere un giorno di «gioia» (DeA
59:14). Isaia dice che dobbiamo «chiamare il sabato» una delizia (Isaia 58:13).
La domenica vi è mai sembrata più un giorno di restrizioni che una delizia?
Come possiamo fare della domenica un giorno di gioia e una delizia? (Un
modo è concentrandosi su quello che dobbiamo fare invece che su quello che
non dobbiamo fare).
Conclusione
Esorta i membri della classe a pensare a come possono migliorare la loro
osservanza della santità della domenica. Porta testimonianza che se
osserveranno la santità di questo giorno il Signore li benedirà dando loro
maggiore forza spirituale e gioia.
103
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Suggerimenti utili a coloro che devono lavorare la domenica
Spiega che i membri della Chiesa devono compiere ogni sforzo per scegliere un
lavoro che non richieda loro di lavorare la domenica. Tuttavia, possono esservi
occasioni in cui i datori di lavoro richiedono ai dipendenti di lavorare la
domenica. Chiedi se alcuni membri della classe ricordano tali occasioni che
hanno riguardato loro o i loro familiari. Parlate di come mantenere vivo lo
spirito della domenica in tale situazione. Suggerisci che i membri della classe
comunichino ai loro datori di lavoro il desiderio di osservare la santità della
domenica. (Se insegni ai giovani, vedere l’opuscolo Per la forza della gioventù,
pagine 32–33 [36550 160]).
2. Il Signore ci sostiene collettivamente se osserviamo la santità della
domenica
Oltre ad aiutarci individualmente se osserviamo la santità della domenica, il
Signore ci aiuta anche collettivamente. Per esempio, Egli può sostenerci come
Chiesa o comunità. Questo fatto mette in risalto che siamo uniti nell’osservare
la santità della domenica.
• Chiedi a un membro della classe di leggere nella Guida alle Scritture il
terzo paragrafo della voce «Giorno del riposo», pagina 84. Quali sono le
conseguenze della negligenza nell’osservare la santità della domenica? In che
modo la vostra comunità ha beneficiato o è stata privata delle benedizioni
quale conseguenza dell’osservanza o mancata osservanza della santità della
domenica?
104
La legge della decima e la
legge del digiuno
Lezione
17
Scopo
Aiutare i membri della classe a rafforzare il loro desiderio di pagare la decima per
intero e osservare la legge del digiuno.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture:
a. Dottrina e Alleanze 59:13–14, 21; 119; 120.
b. Isaia 58:6–12; Malachia 3:8–12 o 3 Nefi 24:8–12; Matteo 6:16–18 o 3 Nefi
13:16–18 (passi delle Scritture addizionali).
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, porta in
classe una moneta.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzionee
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Mostra una moneta.
• Che cosa può rappresentare questa moneta?
Consenti ai membri della classe di rispondere brevemente a questa domanda.
Poi fai notare che secondo come viene usata può rappresentare cose e concetti
molto diversi. Per esempio, può rappresentare i beni materiali, poteri, avidità,
o le semplici necessità della vita.
Per concludere questa discussione sottolinea che se il denaro viene usato in
una certa maniera, anche piccole somme possono rappresentare il desiderio di
contribuire a edificare il regno di Dio. Possono rappresentare il nostro interesse
per gli altri e possono rappresentare la nostra fede, obbedienza e amore per il
Signore. Spiega che questa lezione esamina come possiamo edificare il Regno e
servire il prossimo pagando la decima e le offerte di digiuno.
Discussione e
applicazione
Il testo di questa lezione propone più argomenti di quanti è possibile trattare
in una sola domenica. Scegli con cura le parti del testo della lezione che
rispondono meglio alle necessità dei membri della classe.
1. Il Signore ci ha comandato di pagare la decima. Egli ha promesso grandi
benedizioni a coloro che obbediscono a questo comandamento
105
Definizione che il Signore ha dato della decima
• L’8 luglio 1838 a Far West, nel Missouri, il profeta Joseph Smith ricevette una
rivelazione sulla decima. Leggi insieme ai membri della classe DeA 119:3–4.
Qual è la definizione che il Signore ha dato della decima così come è rivelato
in questi versetti?
Per aiutare i membri della classe a capire che cosa costituisce una decima
intera, leggi le seguenti dichiarazioni:
La Prima Presidenza ha dato la seguente definizione della decima: «La
dichiarazione più semplice che conosciamo al riguardo è la dichiarazione
fatta dal Signore stesso, ossia che i membri della Chiesa devono pagare
‹annualmente un decimo di tutto il loro guadagno›; per guadagno si
intendono le entrate. Nessuno ha l’autorità di fare dichiarazioni diverse
da questa» (Lettera della Prima Presidenza del 19 marzo 1970).
Il presidente Joseph Fielding Smith, a quel tempo membro del Quorum dei
Dodici, dette questa spiegazione: «È stupefacente quante scuse si possono
addurre e quante interpretazioni si possono dare a quello che costituisce la
decima... Tuttavia è scritto che nel modo in cui misuriamo saremo misurati.
Se siamo avari con il Signore Egli può essere avaro con noi, ossia in altre
parole, può non concederci le Sue benedizioni» (Church History and Modern
Revelation, 2 volumi [1953], 2:92).
Le promesse del Signore a coloro che pagano la decima
• Leggi insieme ai membri della classe Malachia 3:8–9 o 3 Nefi 24:8–9. In
quali modi derubiamo Dio se non paghiamo le decime e le offerte? (Puoi
chiedere ai membri della classe di leggere DeA 59:21 e 104:14 per rispondere
a questa domanda).
• Leggi insieme ai membri della classe Malachia 3:10–12 o 3 Nefi 24:10–12. Che
cosa promette il Signore a coloro che pagano la decima? (Elenca alla lavagna
le risposte dei membri della classe).
L’anziano John A. Widtsoe, membro del Quorum dei Dodici, parlò dei
benefici spirituali di cui godiamo quando paghiamo la decima:
«Colui che paga la decima stabilisce una comunicazione con il Signore. Questa
è la ricompensa più grande. L’obbedienza alla legge della decima, come a ogni
altra legge, ci porta una profonda gioia interiore, una soddisfazione e una
conoscenza che non si possono ottenere in nessun’altra maniera. L’uomo
diventa in un senso molto reale un socio, sia pure umile, del Signore
nell’immenso eterno programma stabilito per la salvezza dell’umanità. I
principi della verità diventano più chiari da comprendere; la loro osservanza
più facile da conseguire. Viene stabilita una più intima unione tra l’uomo e il
suo Creatore. La preghiera diventa più facile. Il dubbio si allontana. La fede
progredisce; la sicurezza e il coraggio ravvivano l’anima. I sensi spirituali
vengono affinati; la voce eterna si ode più chiaramente. L’uomo può diventare
più simile al suo Padre in cielo» (Deseret News, 16 maggio 1936, Church
Section, 5).
La seguente storia raccontata dall’anziano Dallin H. Oaks, membro del
Quorum dei Dodici, illustra come possiamo ricevere benefici spirituali quando
paghiamo la decima:
106
Lezione 17
«Durante la seconda guerra mondiale mia madre vedova doveva mantenere
i suoi tre figli ancora piccoli con il suo magro salario di maestra di scuola.
Quando mi resi conto che facevamo a meno di tante cose desiderabili poiché
non avevamo abbastanza denaro, chiesi a mia madre perché pagava una parte
così cospicua del suo salario come decima. Non ho mai dimenticato la sua
spiegazione: ‹Dallin, forse vi sono delle persone che possono tirare avanti senza
pagare la decima, io non posso fare a meno delle benedizioni del Signore, e
ricevo queste benedizioni pagando una decima onesta. Quando pago la decima
ho la promessa del Signore che Egli ci benedirà, e dobbiamo ricevere queste
benedizioni se vogliamo tirare avanti›» (La Stella, luglio 1994, 36).
• Quali benefici avete ricevuto per l’osservanza della legge della decima?
(Invita i membri della classe a spiegare quali benefici spirituali o materiali
hanno ricevuto).
Motivi per pagare la decima
Spiega che dobbiamo pagare la decima perché amiamo il Signore e abbiamo fede
in Lui, non soltanto perché abbiamo bisogno del Suo aiuto.
• In che modo pagare la decima dimostra il nostro amore per il Signore? Quale
effetto ha sul nostro rapporto con Lui?
• L’anziano Joseph B. Wirthlin, membro del Quorum dei Dodici, ha detto che
«il pagamento della decima non è tanto questione di denaro quanto di fede»
(La Stella, luglio 1990, 29). Perché pagare la decima è più una questione di
fede che di disponibilità di denaro?
• Perché qualche volta pagare la decima presenta delle difficoltà? Che cosa
possiamo fare per superare queste difficoltà? (Invita i membri della classe a
parlare di situazioni in cui essi o persone che conoscono hanno dovuto
superare delle difficoltà per poter pagare la decima).
Uso dei fondi della decima
• Chi stabilisce come debbano essere usati i fondi della decima? (Vedere DeA
120. Nota che in questa rivelazione le parole «vescovo e... suo consiglio»
si riferiscono al Vescovato Presiedente. Le parole «sommo consiglio» si
riferiscono al Quorum dei Dodici Apostoli. La Prima Presidenza, il Quorum
dei Dodici e il Vescovato Presiedente formano il consiglio per la disposizione
delle decime).
Il presidente Gordon B. Hinckley ha parlato del profondo rispetto che il
consiglio per la disposizione delle decime nutre per i fondi sacri:
«Tengo sulla credenza che sta dietro alla mia scrivania un obolo, come
quello versato dalla vedova per intenderci, che mi fu dato come memento
a Gerusalemme molti anni fa, un costante memento della santità dei fondi
che dobbiamo gestire. Questi fondi provengono dalla vedova, sono la sua
offerta, come la decima versata dal ricco, e devono essere usati con cura e
discrezione per realizzare gli scopi del Signore. Li gestiamo con cura e li
salvaguardiamo, cercando in ogni maniera possibile di assicurarci che siano
usati come noi pensiamo che il Signore li userebbe per portare innanzi il Suo
lavoro e migliorare le condizioni del Suo popolo» (La Stella, gennaio 1997, 59).
107
• Per che cosa vengono usati i fondi della decima?
L’anziano Dallin H. Oaks ha dato questa spiegazione: «[I fondi della decima]
sono spesi per costruire e mantenere templi e case di culto, per svolgere il
nostro lavoro missionario in tutto il mondo, per tradurre e pubblicare le
Scritture, fornire le risorse necessarie per redimere i morti, finanziare
l’istruzione religiosa e sostenere le altre attività della Chiesa stabilite dai servi
designati del Signore» (La Stella, luglio 1994, 37–38).
Invita i membri della classe a riflettere sulla dichiarazione dell’anziano Oaks e a
considerare i benefici di cui godono grazie ai templi, le case di riunione, il lavoro
missionario, le Scritture, il lavoro di redenzione per i morti e il Seminario o
l’Istituto. Sottolinea che i più grandi benefici che possiamo ricevere sono
collegati direttamente all’obbedienza alla legge della decima. Se meditiamo su
questi benefici, possiamo vedere che il Signore, in verità, apre «le cateratte del
cielo» e riversa su di noi «tanta benedizione, che non vi sia più dove riporla»
(Malachia 3:10; vedere anche 3 Nefi 24:10).
2. Il Signore ci ha comandato di digiunare e versare generose offerte di
digiuno
Spiega che un’altra legge che il Signore ha restaurato negli ultimi giorni è quella
del digiuno. In obbedienza a questa legge, nella Chiesa digiuniamo una volta al
mese, di solito la prima domenica. Ci è stato detto che la corretta osservanza del
giorno di digiuno comprende l’astinenza dal cibo e dalle bevande per due pasti
consecutivi e la partecipazione alla riunione di digiuno e testimonianza. Puoi far
notare che, oltre a digiunare nei giorni di digiuno, possiamo farlo per periodi di
tempo ragionevoli ogni qual volta ne sentiamo la particolare necessità.
Sottolinea che digiunare significa più che rinunciare al cibo. Il digiuno può
essere un’esperienza preziosa quando digiuniamo per uno scopo, ci prepariamo
per il digiuno e preghiamo. Scrivi alla lavagna: Scopo, Preparazione, Preghiera.
• Quali sono alcuni scopi per digiunare? (Le risposte possono comprendere il
fatto che possiamo digiunare per avvicinarci di più al Signore, ricevere una
guida, accrescere la nostra forza spirituale, umiliarci, assoggettare gli appetiti
carnali allo Spirito, vincere le tentazioni o debolezze, rafforzare la nostra
testimonianza e chiedere al Signore di aiutare altre persone). In quali modi
digiunare per uno scopo ha dato maggiore significato al vostro digiuno?
• Quali sono alcune cose che possiamo fare per prepararci a digiunare? In
quali modi il nostro digiuno è più significativo se ci prepariamo?
• Dobbiamo pregare all’inizio del digiuno, durante il digiuno e alla fine del
digiuno. Perché è importante pregare quando digiuniamo?
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 59:13–14 e Matteo 6:16–18 o 3 Nefi
13:16–18. Secondo questi passi delle Scritture come dobbiamo comportarci
quando digiuniamo? Perché secondo voi il digiuno viene paragonato alla
gioia? Che cosa avete fatto per rendere il digiuno un’esperienza gioiosa?
Spiega che la corretta osservanza della domenica di digiuno comporta il
versamento di una generosa offerta di digiuno per provvedere a coloro che si
trovano nel bisogno. Le offerte di digiuno vengono usate in primo luogo per
aiutare i membri bisognosi del rione e palo in cui risiede il donatore. I vescovi
108
Lezione 17
possono utilizzare questi fondi per provvedere cibo, tetto, indumenti ed altri
beni di consumo a coloro che si trovano nel bisogno.
• Perché versare le offerte di digiuno è un elemento importante dell’osservanza
della legge del digiuno? (Le risposte possono comprendere il fatto che
versando le offerte di digiuno serviamo il prossimo e dimostriamo il nostro
amore per coloro che si trovano nel bisogno).
• Quanto dobbiamo essere generosi quando versiamo le offerte di digiuno?
Il presidente Spencer W. Kimball disse: «Qualche volta ci mostriamo un po’
avari e calcoliamo che per colazione avremmo mangiato soltanto un uovo, che
costa pochi soldi, e versiamo al Signore questa esigua somma. Penso che se
siamo in grado di farlo, e molti di noi lo sono, dovremmo essere molto, molto
generosi e dare, invece dell’ammontare che abbiamo risparmiato rinunciando
a due pasti, molto, molto di più, anche dieci volte tanto, se ci troviamo nella
condizione di poterlo fare» (Conference Report, aprile 1974, 184).
• Quali sono i risultati che conseguono al versamento di una generosa offerta
di digiuno? (Vedere Isaia 58:6–7 e la dichiarazione seguente).
Il presidente Gordon B. Hinckley disse: «Pensate... a ciò che accadrebbe se i
principi del giorno del digiuno e dell’offerta di digiuno fossero osservati in
tutto il mondo! Gli affamati sarebbero nutriti, gli ignudi vestiti, i senzatetto
ospitati. Il fardello delle nostre tasse sarebbe alleggerito. Il donatore non
soffrirebbe e, al contrario, ricaverebbe beneficio dalla sua piccola astinenza.
Un nuovo interesse e altruismo crescerebbe nel cuore degli uomini in ogni
dove» (La Stella, luglio 1991, 55).
• Leggi insieme ai membri della classe Isaia 58:8–12. Che cosa ha promesso il
Signore a coloro che obbediscono alla legge del digiuno? In quali modi il
digiuno vi ha aiutato? Che cosa possiamo fare per diventare più diligenti
nell’osservare la legge del digiuno?
Conclusione
Sottolinea che quando paghiamo fedelmente la decima contribuiamo
all’edificazione del regno di Dio. Versare generose offerte di digiuno è un modo
in cui possiamo manifestare che siamo discepoli del Salvatore, il Quale disse:
«In quanto l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me»
(Matteo 25:40).
Esorta i membri della classe a pagare una decima onesta e a osservare la legge del
digiuno. Porta testimonianza secondo i suggerimenti dello Spirito.
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Discussioni di gruppo ed esposizione
Dividi i membri della classe in quattro piccoli gruppi. Chiedi a ogni gruppo di
preparare un’esposizione basata sui passi delle Scritture e sulle domande
proposte in ogni sezione della lezione.
109
2. Facciamo del pagamento delle decime e delle offerte il nostro più
importante obbligo finanziario
Leggi i seguenti consigli impartiti dall’anziano Marvin J. Ashton, già membro
del Quorum dei Dodici:
«Il successo nella gestione delle finanze in ogni famiglia di Santi degli Ultimi
Giorni inizia con il pagamento di una decima onesta. Se il pagamento delle
decime e il versamento delle offerte di digiuno sono i primi obblighi finanziari
ai quali facciamo fronte non appena abbiamo ricevuto il nostro salario,
l’impegno che sentiamo verso questo importante principio del Vangelo viene
rafforzato e il rischio di una cattiva gestione delle nostre finanze si riduce.
Pagare prontamente la decima a Colui che non viene a controllare ogni mese
che lo facciamo, insegna a noi e ai nostri figli ad essere più onesti con coloro
che ci stanno fisicamente più vicini» (One for the Money: Guide to Family Finance
[opuscolo, 1992], 3).
3. Dare invece di ricevere
Distribuisci ai membri della classe carta e matita o penna e invitali ad elencare i
modi in cui di solito spendono il loro denaro. Esortali a tenere nota delle loro
spese durante il prossimo mese e quindi a valutare quanto potrebbero essere più
generosi verso coloro che si trovano nel bisogno.
• In che modo i giovani della Chiesa possono aiutare i poveri e i bisognosi? (Se
insegni ai giovani, esortali a svolgere opera di volontariato e a versare generose
offerte di digiuno. Puoi anche far notare che i detentori del Sacerdozio di
Aaronne spesso aiutano il vescovo nell’espletamento delle funzioni materiali
come ad esempio la raccolta delle offerte di digiuno). Che cosa possono fare i
genitori per esortare i loro figli ad aiutare i poveri e i bisognosi?
4. «Iddio ama un donatore allegro» (2 Corinzi 9:7)
• Leggi insieme ai membri della classe 2 Corinzi 9:6–8. In che modo possiamo
seguire questo consiglio nel pagamento delle decime e delle offerte? Perché il
nostro atteggiamento e le motivazioni sono importanti quando paghiamo le
decime e le offerte?
5. Nel digiunare seguiamo l’esempio del Salvatore
Spiega che possiamo imparare molto dall’esempio dato dal Salvatore quando
digiunò nel deserto:
a. Quando Gesù digiunava, Egli «comunicava con Dio» (Matteo 4:2, Traduzione
di Joseph Smith). Per noi il digiuno deve essere un momento di
comunicazione con Dio.
b. Quando il Suo digiuno ebbe fine, il Salvatore resistette alle tentazioni di
Satana e «nella potenza dello Spirito, se ne tornò in Galilea» (Luca 4:2–14;
vedere anche Matteo 4:3–11). Mediante il digiuno possiamo acquisire una
grande forza spirituale.
6. Digiunare per esprimere gratitudine
Nel discorso tenuto a una conferenza generale, il presidente Gordon B. Hinckley
lesse la lettera scritta da una donna che esprimeva la sua gratitudine al Signore
110
Lezione 17
con queste parole: «I miei digiuni sono soprattutto digiuni di ringraziamento»
(La Stella, gennaio 1995, 66). Racconta i seguenti esempi di «digiuni di
ringraziamento»:
Il 26 dicembre 1842 a Nauvoo, nell’Illinois, il profeta Joseph Smith fu
ingiustamente arrestato e condotto a Springfield, nell’Illinois. Le accuse che
erano state mosse contro di lui furono giudicate non veritiere il 6 gennaio 1843
consentendogli di ritornare a Nauvoo. Per celebrare, il Quorum dei Dodici
proclamò un giorno «di umiltà, digiuno, lodi, preghiera e gratitudine» (History
of the Church, 5:209, 244, 248).
Una madre si preoccupava che suo figlio, il quale si trovava in missione a tempo
pieno, non avesse una testimonianza sufficientemente forte da aiutarlo a superare
i momenti difficili che poteva incontrare. Poi ricevette notizie del suo successo
come missionario. Con il cuore pieno di gratitudine, ella digiunò al solo scopo
di rendere grazie al Signore che suo figlio desiderava essere un missionario
esemplare. Quando il figlio venne a conoscenza del digiuno di gratitudine di sua
madre promise a se stesso di lavorare ancora più diligentemente per diventare il
missionario che sua madre desiderava che egli fosse.
Chiedi ai membri della classe di meditare su quali sarebbero i loro sentimenti
se digiunassero al solo scopo di esprimere gratitudine al Signore. Suggerisci che
dedichino un prossimo digiuno a esprimere gratitudine al Signore. Esortali a
descrivere l’esperienza che faranno nel loro diario.
7. Videocassetta
Se la videocassetta Sequenze di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa (5X912 160)
è disponibile, durante l’esame della legge della decima puoi mostrare la sequenza
di undici minuti «Le cateratte del cielo».
Se è disponibile la videocassetta della Serata familiare (53276 160) e lo ritieni
utile, mostra la sequenza di quattro minuti «La legge del digiuno».
111
Lezione
18
«Istituite... una casa di Dio»
Scopo
Aiutare i membri della classe a capire il significato dei templi e incoraggiarli a
cercare le benedizioni del tempio.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 95; 109; 110.
b. Il nostro retaggio, pagine 33–36.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se l’illustrazione il Tempio di Kirtland (62431; Corredo di illustrazioni per lo
studio del Vangelo 500) e le fotografie di alcuni altri templi sono disponibili,
preparati a mostrarle durante la lezione.
4. Se hai intenzione di utilizzarlo durante la lezione, preparati a chiedere ai
membri della classe di cantare l’inno «Lo Spirito arde» (Inni, 2). Oppure chiedi a
un membro della classe o gruppo di membri della classe di prepararsi a cantarlo.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzionee
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Scrivi alla lavagna le seguenti domande in modo che i membri della classe
possano vederle quando entrano:
Quanti templi furono costruiti dal popolo dell’alleanza del Signore prima di
questa dispensazione?
Quanti templi furono costruiti o progettati al tempo del profeta Joseph Smith?
Senza aspettare la risposta a queste domande spiega che sappiamo di soltanto
quattro templi che furono costruiti dal popolo dell’alleanza del Signore prima
di questa dispensazione. Il primo fu quello costruito ai tempi di Salomone,
ricostruito due volte e conosciuto in periodi diversi come Tempio di Zorobabele
e Tempio di Erode (Guida alle Scritture, «Tempio, casa del Signore», 192–193).
Gli altri tre sono menzionati nel Libro di Mormon: il tempio costruito da Nefi
(2 Nefi 5:16), il tempio nel paese di Zarahemla dal quale re Beniamino tenne il
suo ultimo discorso (Mosia 1:10; 2:1) e il tempio nel paese di Abbondanza dove
il popolo si radunò prima dell’apparizione del Signore risorto (3 Nefi 11:1).
112
Spiega che cinque templi furono costruiti o progettati durante la vita del profeta
Joseph Smith: a Kirtland, Independence, Far West, Adam-ondi-Ahman e Nauvoo.
• Quanti templi sono attualmente in funzione o in costruzione?
Sottolinea che il profeta Joseph Smith fu un costruttore di templi. Fu tramite lui
che si adempì la profezia di Malachia che riguardava il ritorno di Elia (vedere
Malachia 4:5–6; DeA 110:13–16). La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi
Giorni continua ad essere una Chiesa che costruisce templi.
Questa lezione avrà come argomento il Tempio di Kirtland, il primo tempio
costruito in questa dispensazione.
Discussione e
applicazione
Il testo di questa lezione propone più argomenti di quanti è possibile trattare
in una sola domenica. Scegli con cura le parti del testo della lezione che
rispondono meglio alle necessità dei membri della classe.
1. Il Signore comandò ai santi di costruire il Tempio di Kirtland
Spiega e commenta DeA 95. Spiega che i templi sono una parte essenziale del
vangelo di Gesù Cristo. Nel dicembre 1832 il Signore comandò ai santi di
costruire un tempio a Kirtland, nell’Ohio (vedere DeA 88:119; 109:2; mostra
la fotografia del Tempio di Kirtland). Cinque mesi dopo i santi avevano fatto
poco per obbedire a questo comandamento, perciò il Signore li esortò a
pentirsi e ad affrettare tale lavoro (vedere DeA 95). Quattro giorni dopo gli
uomini cominciarono a trasportare le pietre e a scavare le fondamenta per
costruire il tempio.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 95:3–4, 8–9, 16–17; 109:5, 8. Che
cosa insegnano questi versetti riguardo agli scopi della costruzione del Tempio
di Kirtland? (Riassumi alla lavagna le risposte dei membri della classe. Spiega
che il Tempio di Kirtland non era come i templi di oggi in cui vengono
celebrate le ordinanze di salvezza per i vivi e per i morti. Il Signore restaurò le
ordinanze del tempio alcuni anni dopo, quando i santi vivevano a Nauvoo).
• Che cosa rivelò il Signore a Joseph Smith su come costruire il Tempio di
Kirtland? (Vedere DeA 95:13–17 e le dichiarazioni seguenti).
Alcuni operai proponevano di costruire il tempio con tronchi o tavole. Joseph
Smith rispose: «Costruiremo una casa di tronchi per il nostro Dio? No, ho un
piano per la casa del Signore datomi da Lui stesso; e voi presto vedrete da ciò
la differenza tra i nostri calcoli e la Sua idea delle cose» (citato da Lucy Mack
Smith, in History of Joseph Smith, a cura di Preston Nibley [1958], 230).
Il Signore rivelò i Suoi piani per il Tempio di Kirtland in una visione data alla
Prima Presidenza (Joseph Smith, Sidney Rigdon e Frederick G. Williams). Il
presidente Frederick G. Williams dice che essi si inginocchiarono in preghiera
e un modello dell’edificio apparve in lontananza. «Dopo aver guardato a
lungo l’esterno, l’edificio sembrò venire proprio sopra di noi». Quando il
tempio fu completato, Frederick G. Williams disse che era esattamente come
quello che aveva veduto in visione. (The Revelations of the Prophet Joseph Smith,
a cura di Lyndon W. Cook [1981], 198).
Puoi far notare che oggi la Prima Presidenza determina, mediante rivelazione,
quando e dove costruire i templi.
113
2. I santi furono benedetti per i loro grandi sacrifici nel costruire il tempio
• Spiega che il Tempio di Kirtland fu il primo tempio costruito in questa
dispensazione. Quali furono alcune delle difficoltà e sacrifici affrontati nella
sua costruzione? (Vedere DeA 109:5 e Il nostro retaggio, pagine 33–34).
• In che modo i santi furono benedetti per i sacrifici che avevano fatto per
costruire il Tempio di Kirtland? (Vedere Il nostro retaggio, pagine 34–35).
• Quali sacrifici avete veduto compiere ai membri della Chiesa per ricevere le
benedizioni del tempio o partecipare al lavoro di tempio? Quali sono alcuni
sacrifici che possiamo fare per partecipare al lavoro di tempio?
Il Tempio di Kirtland. Il primo tempio costruito in questa dispensazione e dedicato nel 1836.
3. Joseph Smith dedicò il Tempio di Kirtland
Il 27 marzo 1836 il profeta Joseph Smith dedicò il Tempio di Kirtland. La
preghiera dedicatoria rivelata dal Signore si trova in DeA 109. La cerimonia
dedicatoria durò sette ore e fu accompagnata da grandi manifestazioni dello
Spirito. La cerimonia comprendeva la preghiera dedicatoria, il canto degli inni,
testimonianza, distribuzione del sacramento e una solenne assemblea nella
quale i membri della Chiesa sostennero Joseph Smith e altri dirigenti. La
cerimonia ebbe termine con il Grido dell’Osanna da parte dei santi, i quali
alzarono le mani sopra il loro capo e gridarono per tre volte: «Osanna, Osanna,
Osanna a Dio e all’Agnello. Amen, Amen e Amen» (History of the Church,
2:427–428).
Puoi chiedere ai membri della classe di cantare «Lo Spirito arde» (Inni, 2), che fu
cantato alla dedicazione del Tempio di Kirtland. Oppure invita uno studente o
un gruppo di studenti a cantarlo.
• Perché dedichiamo i templi? Per quali aspetti i templi diventano diversi dopo
la dedicazione? Se i membri della classe hanno assistito alla dedicazione di un
114
Lezione 18
tempio, invitali a parlare dei sentimenti che hanno provato e delle
impressioni che hanno ricevuto durante tale esperienza.
• Quali manifestazioni spirituali avvennero durante la dedicazione del Tempio
di Kirtland? (Vedere Il nostro retaggio, pagine 34–35).
• Spiega che nella preghiera dedicatoria il Profeta sottolineò alcuni dei doveri
dei membri della Chiesa per quanto riguarda i templi. A quali doveri egli dette
particolare risalto? (Alcuni di questi doveri sono descritti nei seguenti passi
delle Scritture. Scegline alcuni che i membri della classe leggeranno e
commenteranno. Riassumi le risposte alla lavagna).
a. DeA 109:7, 14. (Dobbiamo cercare diligentemente mediante lo studio e la
fede). Perché questo è un importante dovere per quanto riguarda i templi?
b. DeA 109:9, 17–19. (Il nostro entrare e venire e i nostri saluti devono essere
nel nome del Signore). Come possiamo assolvere questo dovere?
c. DeA 109:20–21. (Per entrare nel tempio dobbiamo essere puri). Perché è
necessario essere degni quando entriamo nel tempio? (Vedere DeA 97:15–17).
Come accertiamo la nostra dignità di entrare nella casa del Signore?
(Mediante le interviste per il rilascio della raccomandazione per il tempio).
d. DeA 109:23. (Dobbiamo uscire dal tempio portando la buona novella del
Vangelo alle estremità della terra). Perché andare al tempio ci aiuta a farlo?
• Spiega che nella preghiera dedicatoria il Profeta chiese molte grandi
benedizioni. Quali sono queste benedizioni? (Alcune sono descritte nei
seguenti passi delle Scritture. Scegli diversi passi che i membri della classe
leggeranno e commenteranno. Riassumi le risposte alla lavagna).
a. DeA 109:15. (Il popolo del Signore avrebbe ricevuto la pienezza dello
Spirito Santo). Invita i membri della classe a spiegare come andare al
tempio ha accresciuto l’influenza dello Spirito nella loro vita.
b. DeA 109:22. (Il popolo del Signore sarebbe uscito dal tempio armato del
potere e protetto dagli angeli). Invita i membri della classe a parlare delle
esperienze che hanno fatto quando, dopo essere stati al tempio, si sono
sentiti armati di potere.
c. DeA 109:25–26. (Nessun arma o malvagità avrebbe prevalso contro il
popolo del Signore). Perché la frequenza al tempio ci protegge dal male?
d. DeA 109:32–33. (Il Signore avrebbe spezzato il giogo dell’afflizione del Suo
popolo). In che modo andare al tempio vi ha aiutato a vincere o sopportare
le afflizioni?
e. DeA 109:36–37. (Vi sarebbe stata una manifestazione dello Spirito come
il giorno della Pentecoste; vedere Atti 2:1–4). Questa parte della preghiera
si adempì durante una riunione del sacerdozio tenuta la sera della
dedicazione. Il tempio fu riempito del suono di un forte vento e molti
fratelli parlarono in lingue, profetizzarono ed ebbero delle visioni (History
of the Church, 2:428).
f. DeA 109:54–58. (Il Signore avrebbe avuto misericordia per le nazioni della
terra, avrebbe intenerito il cuore della gente per prepararla a ricevere il
messaggio del Vangelo).
g. DeA 109:61–64, 67. (I dispersi figlioli di Israele avrebbero cominciato ad
essere radunati e redenti). Perché il lavoro di tempio favorisce l’adempimento
di questa benedizione?
115
h. DeA 109:72–74. (La chiesa del Signore avrebbe riempito tutta la terra).
Perché il lavoro di tempio favorisce l’adempimento di questa benedizione?
Il presidente Howard W. Hunter, 14° presidente della Chiesa, descrisse queste
promesse nella preghiera dedicatoria del Tempio di Kirtland come «tanto
commoventi e tanto meravigliose» («Il grande simbolo della nostra
appartenenza alla Chiesa», La Stella, novembre 1994, 5). «È una preghiera»,
egli disse, «alla quale noi continuiamo a dare risposta, individualmente, come
famiglie e come popolo, grazie al potere del sacerdozio che il Signore ci ha
dato perché lo usassimo nei Suoi sacri templi» (La Stella, novembre 1994, 5).
4. Il Signore accettò il Tempio di Kirtland e antichi profeti restaurarono le
chiavi del sacerdozio
Esponi e commenta DeA 110. Spiega che il Signore adempì la promessa di
investire i Suoi servitori di potere dall’alto quando il Tempio di Kirtland fosse
stato completato (vedere DeA 95:8). Questa investitura di potere comprendeva
l’apparizione del Salvatore nel tempio, la manifestazione dello Spirito, molte
rivelazioni e la restaurazione delle chiavi del sacerdozio per mano di Mosè, Elias
ed Elia. Dopo aver fatto queste sacre esperienze e ricevuto le chiavi i servitori del
Signore poterono portare innanzi il Suo lavoro con più grande potere e autorità.
• In che modo il profeta Joseph Smith descrisse l’apparizione del Salvatore nel
Tempio di Kirtland? (Vedere DeA 110:1–3). Che cosa disse di Sé il Salvatore?
(Vedere DeA 110:4). Che cosa disse a Joseph Smith e Oliver Cowdery riguardo
al tempio? (Vedere DeA 110:6–10).
• Quali chiavi del sacerdozio restaurarono Mosè, Elias ed Elia? (Vedere DeA
110:11–16). Quali benedizioni e doveri abbiamo oggi poiché Mosè restaurò le
chiavi del raduno di Israele? Poiché Elias restaurò le chiavi della dispensazione
del Vangelo di Abrahamo? Poiché Elia restaurò le chiavi del potere di
suggellamento? (Il seguente diagramma ti sarà utile per favorire la discussione.
Puoi riassumere le informazioni pertinenti alla lavagna).
Persona
Chiavi restaurate
Benedizioni e doveri, oggi
Mosè
Raduno di Israele
Autorità di predicare il Vangelo per radunare
Israele (lavoro missionario).
Elias
Dispensazione del
Vangelo di Abrahamo
Benedizioni dell’alleanza di Abrahamo e doveri
connessi a tale alleanza (vedere una descrizione di
queste benedizioni e doveri in Abrahamo 2:9–11).
Elia
Potere di suggellamento
Il potere che rende valide in cielo le ordinanze
del sacerdozio. Il potere del sacerdozio rende
possibile il matrimonio nel tempio, il
suggellamento ai figli e agli antenati, le famiglie
eterne e le ordinanze del lavoro per i morti.
5. Ai nostri giorni la costruzione di templi e il lavoro di tempio avvengono
in maniera sempre più rapida
• Mostra l’immagine di un tempio. In che modo la costruzione di templi ha
ricevuto un nuovo impulso ai nostri giorni? (Nel 1980 la Chiesa aveva 19
templi; 51 alla fine del 1997. Nella conferenza generale di ottobre 1997 il
116
Lezione 18
presidente Gordon B. Hinckley annunciò i piani per la costruzione di piccoli
templi. Nella conferenza di aprile 1998 annunciò i piani che prevedevano di
avere cento templi per la fine dell’anno 2000, ossia la costruzione in tre soli
anni di tanti templi quanti erano stati costruiti durante tutti i 167 anni
trascorsi dall’organizzazione della Chiesa).
• Insieme con il crescente ritmo della costruzione di templi, i dirigenti della
Chiesa hanno dato un rinnovato risalto allo svolgimento del lavoro di
tempio. Leggi insieme ai membri della classe DeA 138:53–56. Spiega che i
membri degni della Chiesa oggi fanno parte degli «spiriti scelti che erano stati
tenuti in serbo per venire nella pienezza dei tempi, per prendere parte alla...
costruzione dei templi e [alla] celebrazione in essi delle ordinanze per la
redenzione dei morti». Come possiamo contribuire ad affrettare il lavoro di
tempio?
Il presidente Howard W. Hunter disse: «Siamo un popolo che va al tempio
e che ama il tempio. Ognuno di noi si adoperi per andare al tempio il più
spesso possibile, per quanto lo consentono il tempo che ha a disposizione, i
suoi mezzi e la sua situazione. Andiamo al tempio non soltanto per i nostri
parenti defunti, ma andiamoci anche per i benefici personali che scaturiscono
dal culto reso nel tempio e di cui noi godiamo, per la santità e la sicurezza che
ci vengono date dentro quelle sacre mura. Il tempio è un luogo di bellezza, è
un luogo di rivelazioni, è un luogo di pace. È la casa del Signore: è sacra per il
Signore; deve essere sacra per noi» (La Stella, novembre 1994, 6).
Conclusione
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Esorta i membri della classe a fare un attento esame del loro comportamento per
stabilire come possono partecipare al lavoro di tempio. Suggerisci che proprio
come i santi compirono grandi sacrifici per costruire il Tempio di Kirtland, noi
dobbiamo compiere i sacrifici per favorire lo svolgimento del lavoro di tempio.
Se vi trovate nelle vicinanze di un tempio, esorta i membri della classe ad
andarvi. Porta testimonianza che il Signore ci benedirà se partecipiamo a questo
grande lavoro.
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
Fotografie dei templi
Suggerisci che i membri della classe espongano fotografie dei templi nelle loro
case. Il presidente Howard W. Hunter disse: «Tenete un’immagine del tempio
nella vostra casa affinché i vostri figli possano vederla. Spiegate loro gli scopi
della casa del Signore. Fate in modo che programmino sin dai loro primi anni
di andarvi e di rimanere degni di tale benedizione» (La Stella, gennaio 1995, 9).
117
Lezione
19
Il piano di salvezza
Scopo
Aiutare i membri della classe a capire la grandezza del piano di salvezza e
incoraggiarli a vivere in base alla conoscenza che hanno di tale piano.
Preparazione
1. Leggi attentamente i passi delle Scritture proposti nella lezione.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, procurati
un’immagine, come una fotografia tratta da una rivista, dalla quale ritaglierai
alcuni pezzi. Assicurati che i membri della classe, osservando questi piccoli
pezzi non riescano a capire di quale illustrazione si tratta.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzionee
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Mostra i piccoli pezzi dell’immagine che hai portato in classe, ma non mostrare
l’immagine stessa (vedere la voce 3 della sezione «Preparazione»). Spiega ai
membri della classe che questi piccoli pezzi fanno parte di un’immagine più
grande. Invitali a indovinare rapidamente cosa compare nell’immagine. Poi
mostra l’immagine rimettendo a posto i piccoli pezzi.
Fai notare che anche se i piccoli pezzi sono importanti, avrebbero ben poco
significato se non facessero parte del quadro generale. Spiega che le esperienze
che facciamo, le decisioni che prendiamo e i principi che impariamo sono come
piccoli pezzi di un grande quadro. Hanno meno significato se non vengono
messi nel contesto di un quadro più grande: il piano di salvezza. La conoscenza
del piano di salvezza può aiutarci a compiere le decisioni giuste, trovare gioia in
questa vita e prepararci per la vita eterna. Questa lezione ha come argomento il
piano di salvezza.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. Il piano di salvezza è «uno dei doni più belli all’umanità»
Scrivi alla lavagna Piano di _____________ del Padre celeste.
118
Chiedi ai membri della classe di completare la frase. Esortali a pensare al
maggior numero possibile di risposte proposte nelle Scritture. Scrivi le loro
risposte alla lavagna. Dopo uno o due minuti leggi tra le risposte che seguono
quelle che essi non hanno menzionato:
Salvezza (Alma 24:14; 42:5; Mosè 6:62)
Restaurazione (Alma 41:2)
Felicità (Alma 42:8, 16)
Misericordia (Alma 42:15, 31)
Redenzione (Giacobbe 6:8; Alma 12:25–33)
• Che cosa insegnano queste parole riguardo al piano del Padre celeste?
• Il profeta Alma chiama il grande piano del Padre celeste «il grande piano di
felicità» (Alma 42:8). Come può il piano di salvezza portarci la felicità?
• Il profeta Joseph Smith dichiarò: «Il grande piano di salvezza è una questione
che dovrebbe richiedere la nostra massima attenzione ed essere considerato
uno dei doni più belli che il cielo abbia mai dato all’uomo» (Insegnamenti del
profeta Joseph Smith, a cura di Joseph Fielding Smith, 50). Che cosa possiamo
fare per dedicare al piano di salvezza «la nostra massima attenzione»?
Spiega che questa lezione dà un quadro generale del piano di salvezza. Mostra
come i principi del Vangelo sono collegati l’uno all’altro come elementi di un
solo grande piano.
2. La vita preterrena
Spiega che il piano di salvezza può essere diviso in tre parti: vita preterrena, vita
terrena e vita dopo la morte.
Scrivi alla lavagna Vita preterrena. Fai notare che uno dei più grandi benefici
della restaurazione è la maggiore conoscenza che abbiamo della nostra vita
preterrena. Questa conoscenza ci aiuta a capire lo scopo della vita e il nostro
ruolo nel piano di salvezza di Dio. Chiedi ai membri della classe di rispondere
alle seguenti domande con l’aiuto dei passi delle Scritture sotto suggeriti.
• Siamo figli e figlie di Dio e vivemmo nell’esistenza preterrena come Suoi
figli di spirito (vedere DeA 76:24; 93:29). Quale influenza ha su di voi la
conoscenza che siete figli di Dio?
• Prima che la terra fosse creata il Padre celeste convocò un concilio in cielo
ed espose il piano di salvezza a tutti i Suoi figli di spirito. Quali erano
alcuni elementi del piano che il Padre celeste espose nel mondo preterreno?
(Vedere 2 Nefi 2:24–26; Alma 34:8–9; Abrahamo 3:24–25. Le risposte possono
comprendere: l’espiazione di Gesù Cristo, la creazione della terra, la Caduta, il
tempo trascorso sulla terra durante il quale avremmo ricevuto un corpo fisico
e saremmo stati messi alla prova e il libero arbitrio, ossia il potere di scegliere
il bene o il male).
• Come rispose Geova, il Primogenito del Padre, al piano di salvezza? (Vedere
Mosè 4:2. Per mostrare che il Salvatore obbedì alla volontà del Padre puoi
leggere DeA 19:16–19 e 76:40–42. Sottolinea che l’espiazione di Gesù Cristo
rende possibile l’esecuzione del piano di salvezza. Il Salvatore è il personaggio
principale nel piano di Dio per la nostra salvezza).
• Lucifero si ribellò contro il piano di salvezza cercando di privarci del libero
arbitrio e di appropriarsi del potere del Padre celeste (vedere Mosè 4:1, 3;
119
DeA 29:36). Egli diventò Satana e sia lui che i suoi seguaci furono scacciati
dalla presenza del Padre e fu negata loro la vita terrena (vedere DeA 29:36–38;
76:25–27; Mosè 4:4; Abrahamo 3:26). Perché è importante che siamo
consapevoli dell’esistenza di Satana e dei suoi seguaci?
• Come rispondemmo al piano di salvezza? (Vedere Giobbe 38:4–7. Spiega che
i profeti degli ultimi giorni hanno spiegato che il versetto 7 di questo passo
parla della gioia che tutti sentimmo nella nostra esistenza preterrena quando
accettammo il piano di salvezza).
Spiega che nel mondo preterreno il Padre celeste scelse e preordinò nobili spiriti
che svolgessero il Suo lavoro sulla terra (vedere DeA 138:55–56; Abrahamo
3:22–23; vedere anche Insegnamenti del profeta Joseph Smith, 290).
• In quali modi la nostra conoscenza della vita preterrena può influire sulle
nostre decisioni quotidiane? Come può la nostra conoscenza della vita
preterrena aiutarci quando ci troviamo dinanzi alle prove?
3. La vita terrena
Fai notare che quando nella vita preterrena accettammo il piano del Padre celeste
mantenemmo il nostro «primo stato». Grazie alla nostra fedeltà ci fu data la
possibilità di venire sulla terra, che è il nostro «secondo stato» (Abrahamo 3:26).
Scrivi alla lavagna Vita terrena. Spiega che a causa della caduta di Adamo ed Eva
sulla terra ci troviamo in una condizione decaduta (vedere DeA 29:40). Siamo
soggetti alla morte fisica e anche alla morte spirituale, che è la lontananza dalla
presenza di Dio (vedere DeA 29:41–42; Alma 42:9, 14; la morte fisica e la morte
spirituale saranno esaminate nel corso della lezione). Da queste rivelazioni
degli ultimi giorni impariamo che la Caduta è un passo necessario del nostro
progresso eterno. Eva parlò dei benefici che scaturiscono dalla Caduta: «Se non
fosse stato per la nostra trasgressione, non avremmo mai avuto una posterità e
non avremmo mai conosciuto il bene e il male, e la gioia della nostra redenzione
e la vita eterna che Dio dà a tutti gli obbedienti» (Mosè 5:11).
Chiedi ai membri della classe di rispondere alle seguenti domande leggendo i
passi delle Scritture proposti.
• Quali sono alcuni degli scopi della vita terrena? (Scrivi le risposte dei membri
della classe alla lavagna. Le risposte possono comprendere quelle sotto
proposte).
a. Ricevere un corpo fisico. Il profeta Joseph Smith disse: «Venimmo su questa
terra per poter avere un corpo e presentarlo puro dinanzi a Dio nel regno
celeste» (Insegnamenti del profeta Joseph Smith, 140).
b. Per dimostrare la nostra fedeltà mediante l’obbedienza ai comandamenti di
Dio (vedere Abrahamo 3:25–26). Questo comporta il pentimento dei peccati
e il ricevimento delle ordinanze di salvezza (vedere Alma 12:24; DeA
29:42–43; Articoli di Fede 1:3).
c. Per vivere uniti in famiglie e suggellare i figli ai loro genitori mediante le
ordinanze del tempio (vedere Mosè 2:28; DeA 93:40; 131:1–4; 138:48).
La Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici Apostoli hanno proclamato che
«il matrimonio tra l’uomo e la donna è ordinato da Dio e che la famiglia è
il cardine del piano del Creatore per il destino eterno dei Suoi figli... Il
120
Lezione 19
piano divino della felicità consente ai rapporti familiari di perpetuarsi
oltre la tomba. Le sacre ordinanze e alleanze disponibili nei sacri templi
consentono alle persone di ritornare alla presenza di Dio e alle famiglie di
essere unite per l’eternità» («La famiglia: un proclama al mondo», La Stella,
gennaio 1996, 116).
• Quale effetto ha sul vostro comportamento la conoscenza degli scopi della
vita terrena? In che modo la conoscenza di questi scopi influisce sulle
decisioni che prendete?
• Quale parte della nostra vita terrena a Satana è consentito di tentarci? (Vedere
DeA 29:39). Perché? (Vedere DeA 29:39; vedere anche 2 Nefi 2:11–13). Perché
il libero arbitrio è un elemento importante del piano di salvezza? (Vedere DeA
58:27–28; 101:78; 2 Nefi 2:25–27).
4. La vita dopo la morte
Sottolinea che la nostra vita non finisce con la morte fisica. Scrivi alla lavagna
Vita dopo la morte. Chiedi ai membri della classe di rispondere alle seguenti
domande leggendo i passi delle Scritture proposti.
• Alla morte, il nostro spirito entra nel mondo degli spiriti (vedere Insegnamenti
del profeta Joseph Smith, 244–245). Quale effetto avranno le opere da noi
compiute durante la vita terrena sulla nostra condizione del mondo degli
spiriti? (Vedere Alma 34:34; 40:11–14).
• Le persone che non hanno accettato il Vangelo sulla terra avranno l’occasione
di farlo nel mondo degli spiriti (vedere DeA 137:7–9; 138:30–34). Che cosa
possiamo fare per aiutarli a ricevere tutti i benefici del piano di salvezza?
(Vedere DeA 128:6–8, 15. Le risposte possono comprendere il fatto che
possiamo svolgere il lavoro genealogico e celebrare per loro nei templi le
ordinanze del sacerdozio).
• Ricorda ai membri della classe che la Caduta portò nel mondo la morte fisica
e quella spirituale. In che modo saremo liberati dalla morte fisica? (Vedere
Alma 11:42; DeA 88:14–16; 93:33. Grazie all’espiazione di Gesù Cristo tutti gli
uomini risorgeranno, ossia «risuscitati da questa morte temporale». Il nostro
spirito sarà riunito al nostro corpo e noi potremo «ricevere una pienezza di
gioia»). In che modo possiamo essere liberati dalla morte spirituale? (Vedere
Alma 42:11–13, 15; Articoli di Fede 1:3).
Spiega che dopo la nostra risurrezione ritorneremo alla presenza di Dio per
essere giudicati secondo le nostre opere (vedere Alma 11:43–45; DeA 76:111).
Erediteremo un posto nel regno celeste, nel regno terrestre o nel regno teleste
secondo il modo in cui abbiamo accettato «la testimonianza di Gesù» (DeA
76:51; vedere anche i versetti 50, 79–82). La prossima lezione contempla una
discussione su questi tre regni di gloria.
• In quali modi la conoscenza della vita dopo la morte ci aiuta durante la vita
terrena?
Conclusione
Invita un membro della classe a leggere ad alta voce la seguente dichiarazione del
presidente Boyd K. Packer, presidente facente funzione del Quorum dei Dodici:
121
«Il piano consta di tre parti. Attualmente vi trovate nella seconda parte, quella di
mezzo, quella in cui sarete messi alla prova dalle tentazioni, dalle tribolazioni e
forse anche dalle tragedie...
Ricordate questo! Le parole ‹vissero per sempre felici e contenti› non conclude
mai il secondo atto di un’opera teatrale. Queste parole appartengono al terzo
atto quando i misteri vengono rivelati e ogni cosa va al suo posto...
Fino a quando non avete una vasta prospettiva della natura eterna del piano non
riuscite a dare un senso alle ineguaglianze della vita. Alcuni nascono con tante cose,
altri con poche. Alcuni nascono nella povertà, afflitti da menomazioni, dolori,
sofferenze. Alcuni subiscono una morte prematura, anche bambini innocenti. Vi
sono le forze della natura, brutali, che non perdonano e la brutalità dell’uomo
verso i suoi simili. Recentemente abbiamo assistito a molti episodi del genere.
Non supponete che Dio causi di proposito quello che, per i Suoi fini, Egli
permette. Quando conoscete il piano e lo scopo di ogni cosa, anche queste cose
vi manifesteranno l’esistenza di un affettuoso Padre in cielo» (The Play and the
Plan [trasmissione via satellite, 7 maggio 1995], 1–2).
Sottolinea che la conoscenza del piano di salvezza può aiutarci a prendere le
decisioni giuste, trovare gioia nella vita terrena e prepararci per la vita eterna.
Esprimi i tuoi sentimenti riguardo al ruolo di Gesù Cristo nel piano di salvezza.
Secondo i suggerimenti dello Spirito porta testimonianza dei principi esaminati
nel corso della lezione.
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Videocassetta «Il piano di salvezza»
Se la videocassetta Insegnamenti di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa (5X933
160) è disponibile, puoi mostrare la sequenza di quattro minuti «Il piano di
salvezza». Dopo la proiezione puoi rivolgere alla classe alcune o tutte le
domande che seguono:
• Per quali aspetti la nostra vita terrena è come l’esperienza fatta dal giovane
che si trovò sul palcoscenico nel secondo atto?
• In che modo la conoscenza rivelata del primo atto (vita preterrena) ci aiuta
nel secondo atto (vita terrena)? In quale modo la conoscenza del terzo atto
(vita dopo la morte) ci aiuta nel secondo atto?
• Quando il giovane si trovò sul palcoscenico non sapeva chi era il cattivo o chi
era il buono. Quali difficoltà possono insorgere se non sappiamo chi sono i
buoni e i cattivi nella nostra vita?
• Che cosa fece il giovane per conoscere l’opera teatrale? Qual è il «copione»
nella nostra vita?
122
Lezione 19
2. Consigli per i genitori
Leggi insieme ai membri della classe Alma 12:32. Prima di leggere spiega che
loro in questo versetto si riferisce a Adamo ed Eva.
Sottolinea che Adamo ed Eva erano già venuti a conoscenza del piano di
salvezza quando avevano ricevuto i comandamenti. Quindi rivolgi alla classe
le seguenti domande:
• Perché è utile possedere una conoscenza del piano di redenzione quando
riceviamo i comandamenti? Come possono i genitori seguire questo schema
di insegnamento con i loro figli?
123
Lezione
20
I regni di gloria
Scopo
Aiutare i membri della classe a pensare alle eredità eterne nei tre gradi di gloria e
incoraggiarli a vivere in maniera da poter ereditare la gloria celeste e dimorare
con i loro familiari alla presenza del Padre celeste.
Preparazione
1. Leggi attentamente Dottrina e Alleanze 76; 131; 132:19–24; 137 e gli altri
passi delle Scritture proposti nella lezione.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzionee
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Ripassa brevemente con i membri della classe la lezione della settimana scorsa.
Assicurati che ricordino le tre parti della nostra esistenza eterna: vita preterrena,
vita terrena e vita dopo la morte.
Dopo questo breve ripasso, spiega che se non avessimo le rivelazioni contenute
in DeA 76, 131 e 137, conosceremmo poco riguardo alla nostra condizione dopo
la nostra risurrezione. Poi leggi la seguente dichiarazione del presidente Wilford
Woodruff, quarto presidente della Chiesa, riguardo alla visione contenuta in
DeA 76:
«Parlerò soltanto della ‹visione›, come rivelazione che dà più luce e più verità
e più principi di qualsiasi altra rivelazione contenuta in qualsiasi altro libro
che abbiamo mai letto. Essa chiarisce al nostro intelletto la nostra attuale
condizione, da dove siamo venuti, perché siamo qui e dove stiamo andando.
Qualsiasi uomo può sapere mediante tale rivelazione qual è il suo ruolo e quale
sarà la sua condizione» (The Discourses of Wilford Woodruff, a cura di G. Homer
Durham [1946], 47–48).
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Assicurati di lasciare abbastanza tempo verso
la fine della lezione per una proficua discussione sul regno celeste.
1. I regni di gloria e la «testimonianza di Gesù»
Esponi e commenta DeA 76:11–24, 40–43, 119.
124
• Quali circostanze portarono alla visione contenuta in DeA 76? (Vedere DeA
76:11–19; e anche l’introduzione di DeA 76. Nota che l’immagine a pagina
114 mostra la stanza in cui il profeta Joseph Smith e Sidney Rigdon ebbero
questa visione).
Sottolinea che tutta la visione porta testimonianza di Gesù Cristo e della Sua
infinita espiazione. La descrizione fatta da Joseph Smith di questa visione inizia
e termina con una testimonianza del Salvatore. Invita un membro della classe a
leggere ad alta voce DeA 76:20–24 e un altro a leggere DeA 76:119. Puoi anche
chiedere agli studenti di leggere DeA 76:40–43.
Dottrina e Alleanze 76 spiega che il Padre celeste ha creato tre regni di gloria in
cui la maggior parte delle persone vivranno dopo la risurrezione: il regno teleste,
il regno terrestre e il regno celeste. Ognuno di noi erediterà un regno di gloria
secondo la maniera in cui ha ricevuto «la testimonianza di Gesù» (DeA 76:51).
Esorta i membri della classe a tenere presente questo fatto mentre commentano
questa rivelazione.
2. La perdizione
Esponi e commenta DeA 76:25–39, 44–49. Inizia scrivendo alla lavagna la
parola Perdizione. Spiega che la parola Perdizione rispecchia uno stato di
perdita e distruzione invece che un regno di gloria. Coloro che sono in questo
stato vengono chiamati «figli di perdizione» poiché seguono Satana che è
chiamato Perdizione (vedere DeA 76:25–26, 31–32). Non lasciare che questa
discussione si prolunghi, eviterai così congetture e avrai tempo sufficiente per
parlare del regno celeste nel seguito della lezione. Come per ogni altro
argomento concentrati soltanto su quello che insegnano le Scritture e i
profeti degli ultimi giorni.
• Quando Lucifero si ribellò nel concilio in cielo, fu fatto precipitare sulla terra
(vedere Apocalisse 12:7–9; DeA 29:36–37; 76:25–28; Mosè 4:1–3). Che cosa
cominciò a fare quando fu scacciato dal cielo? (Vedere DeA 76:29; Mosè 4:4).
Che cosa possiamo fare per vincere la guerra contro Satana? (Per alcune
risposte a questa domanda vedere 1 Nefi 14:14; DeA 10:5; 27:15–18).
• Che cosa ha rivelato il Signore riguardo alle sofferenze dei figli di perdizione?
(Vedere DeA 76:32–34, 36–38, 44–49). Perché i figli di perdizione sono
condannati a subire sofferenze tanto grandi? (Vedere DeA 76:30–31, 35. Per
una spiegazione di che cosa significa rinnegare lo Spirito Santo, vedere la
dichiarazione seguente).
Il profeta Joseph Smith disse: «Che cosa deve fare un uomo per commettere
il peccato imperdonabile? Deve ricevere lo Spirito Santo, deve vedere i cieli
aprirsi davanti a lui, conoscere Dio, e poi peccare contro di Lui. Quando un
uomo ha peccato contro lo Spirito Santo, per lui non c’è alcun pentimento.
Egli deve dire che il sole non risplende mentre lo vede; deve rinnegare Gesù
Cristo quando i cieli sono stati aperti davanti a lui, e rinnegare il piano di
salvezza quando i suoi occhi ne hanno visto la verità. Da allora in poi egli
comincia a essere un nemico» (Insegnamenti del profeta Joseph Smith, a cura di
Joseph Fielding Smith, 284).
125
3. Il regno teleste
Esponi e commenta DeA 76:81–90, 98–106, 109–112. Inizia scrivendo alla
lavagna Regno teleste con accanto una stella. Spiega che il regno teleste è il più
basso regno di gloria. Il Signore paragona la Sua gloria a quella delle stelle
(vedere DeA 76:81, 98; vedere anche 1 Corinzi 15:40–41, e la Traduzione di
Joseph Smith di 1 Corinzi 15:40 nella Guida alle Scritture).
• Chi erediterà il regno teleste? (Vedere DeA 76:81–83, 98–101, 103).
• Quali condizioni o limiti saranno imposti a coloro che si troveranno nel
regno teleste? (Vedere DeA 76:84–86, 102, 104–106, 112).
Puoi dover spiegare che l’«inferno» cui si fa riferimento nei versetti 84
e 106 è la prigione degli spiriti, una condizione temporanea tra la morte e
la resurrezione. Coloro che si trovano nella prigione degli spiriti e che non
hanno accettato il Vangelo, alla fine risorgeranno ed erediteranno la gloria
teleste. Invita i membri della classe a leggere i versetti 85 e 106 e il primo
paragrafo della definizione della parola Inferno nella Guida alle Scritture,
pagina 97.
4. Il regno terrestre
Esponi e commenta DeA 76:71–80, 91, 97. Inizia scrivendo alla lavagna Regno
Terrestre con accanto una luna. Spiega che il Signore paragonò la gloria del regno
terrestre alla gloria della luna (vedere DeA 76:78, 97; vedere anche 1 Corinzi
15:40–41).
• Chi erediterà il regno terrestre? (Vedere DeA 76:71–75, 79. Per aiutare i
membri della classe a capire il significato di questi versetti, leggi la seguente
dichiarazione).
L’anziano Bruce R. McConkie, membro del Quorum dei Dodici, dette
questa spiegazione: «Coloro che sono destinati a ereditare il regno terrestre
sono: (1) coloro che sono morti ‹senza legge›, i pagani che non hanno
udito il Vangelo in questa vita e che non l’avrebbero accettato con tutto il
cuore se lo avessero udito; (2) coloro che odono e rifiutano il Vangelo in
questa vita e poi lo accettano nel mondo degli spiriti; (3) coloro che sono
‹uomini onorevoli della terra che furono accecati dall’astuzia degli uomini›;
e (4) coloro che sono membri apatici della vera chiesa e che hanno una
testimonianza ma non rimangono fedeli in ogni cosa» (A New Witness for
the Articles of Faith [1985], 146).
• Quali condizioni o limiti saranno imposti a coloro che si troveranno nel
regno terrestre? (Vedere DeA 76:76–78).
• Come possiamo evitare di essere «accecati dall’astuzia degli uomini»?
(Per conoscere alcune risposte a questa domanda vedere Efesini 4:11–15;
1 Nefi 15:24; Helaman 5:12; DeA 3:78; 21:4–6; 52:14–20).
5. Il regno celeste
Esponi e commenta DeA 76:50–70, 92–96; 131:1–4; 132:19–24; 137. Inizia
scrivendo alla lavagna Regno Celeste con accanto un sole. Spiega che il Regno
Celeste è il più alto regno di gloria. Il Signore paragona la sua gloria alla gloria
del sole (vedere DeA 76:70, 78, 96; vedere anche 1 Corinzi 15:40–41).
126
Lezione 20
• Chi erediterà il regno celeste? (Vedere DeA 76:50–53, 68–69. Per aiutare i
membri della classe a capire il versetto 53, puoi spiegare che il Santo Spirito di
Promessa è lo Spirito Santo, il Quale conferma che le ordinanze del sacerdozio
sono state ricevute e le alleanze che abbiamo fatto sono accette a Dio. Questa
approvazione dipende dalla nostra fedeltà).
• Circa quattro anni dopo aver avuto questa visione contenuta in DeA 76,
Joseph Smith ebbe una visione in cui vide suo fratello maggiore Alvin nel
regno celeste (vedere DeA 137:1–5). Alvin era morto nel 1823, prima della
restaurazione della Chiesa. Che cosa apprese Joseph Smith dal vedere Alvin
nel regno celeste? (Vedere DeA 137:7–9). Che cos’altro apprese il Profeta
riguardo a chi eredita la gloria celeste? (Vedere DeA 137:10). Perché questi
principi sono per noi una fonte di conforto?
• Quali benedizioni riceveremo se ereditiamo il regno celeste? (Vedere DeA
76:54–67, 94–95).
• In che modo la nostra testimonianza di Gesù stabilisce il regno che
erediteremo dopo la morte? (Vedere DeA 76:31, 35 [perdizione]; DeA 76:82,
101 [teleste]; DeA 76:79 [terrestre]; DeA 76:51–53, 69; 121:29 [celeste]). Che
cosa significa per voi essere «coraggiosi nella testimonianza di Gesù?»
(DeA 76:79).
Oltre a commentare le risposte dei membri della classe puoi leggere la
seguente dichiarazione dell’anziano Bruce R. McConkie:
«Che cosa significa essere coraggiosi nella testimonianza di Gesù?
Significa usare tutta la nostra forza, energia e capacità nella lotta contro il
mondo; significa lottare coraggiosamente in difesa della fede... La grande
pietra angolare del coraggio nella causa della rettitudine è l’obbedienza a tutte
le leggi del Vangelo.
Essere coraggiosi nella testimonianza di Cristo significa venire a Cristo ed
essere perfezionati in Lui; significa liberarci di ogni cosa impura e amare Dio
con tutta la nostra forza, mente e volontà (vedere Moroni 10:32).
Essere coraggiosi nella testimonianza di Gesù significa credere in Cristo e nel
Suo Vangelo con un’incrollabile convinzione; significa conoscere la verità e la
divinità dell’opera del Signore sulla terra.
Questo non è tutto. È qualcosa che è più di credere e sapere; dobbiamo essere
facitori della parola e non soltanto ascoltatori; è qualcosa di più che obbedire
soltanto a parole; non è una semplice confessione fatta per mezzo della bocca
sulla divinità del Salvatore. Significa invece obbedienza, aderenza e rettitudine
personale...
Essere coraggiosi nella testimonianza di Gesù significa ‹spingersi innanzi con
costanza in Cristo, avendo un perfetto fulgore di speranza e amore verso Dio
e verso tutti gli uomini›. Significa perseverare sino alla fine (vedere 2 Nefi
31:20). Significa vivere la nostra religione, mettere in pratica ciò che
predichiamo, osservare i comandamenti: significa manifestare la religione
pura nella vita degli uomini e cioè: visitare gli orfani e le vedove nelle loro
afflizioni e mantenersi puri dal mondo (vedere Giacomo 1:27).
127
Essere coraggiosi nella testimonianza di Gesù significa controllare le
nostre passioni, frenare i nostri appetiti, elevarci al di sopra delle cose
carnali e malvagie: significa vincere il mondo come fece colui che è il nostro
prototipo e che fu il più coraggioso di tutti i figli del Padre, significa essere
moralmente puri, pagare le nostre decime e offerte, onorare la domenica,
pregare sinceramente, porre ogni cosa che possediamo sull’altare se ci viene
chiesto di farlo.
Essere coraggiosi nella testimonianza di Gesù significa prendere le parti del
Signore in ogni occasione, significa votare come Egli voterebbe, significa
pensare come Egli pensa; credere come Lui crede; dire ciò che Egli direbbe e
fare ciò che Egli farebbe nella stessa situazione; significa aver la mente di
Cristo ed essere uno in Lui come Egli è uno con il Padre» (La Stella, maggio
1975, 35).
• Undici anni dopo aver avuto la visione contenuta in DeA 76, il profeta
Joseph Smith spiegò che nel regno celeste vi sono tre gradi (vedere DeA
131:1). Chi sarà esaltato nel più alto grado del regno celeste? (Vedere DeA
131:1–3; 132:19).
• Quale benedizione è disponibile soltanto a coloro che saranno esaltati nel più
alto grado del regno celeste? (Vedere DeA 131:4; 132:19–20. Puoi dover spiegare
che le parole «continuazione della posterità», «per sempre» e «in eterno»
significano che coloro che rimangono fedeli nell’alleanza e sono esaltati nel più
alto grado del regno celeste avranno figli di spirito nelle eternità).
• Il presidente Joseph Fielding Smith, a quel tempo membro del Quorum dei
Dodici, disse: «Tutti i membri della Chiesa devono far tesoro della sezione 76
di Dottrina e Alleanze come di un prezioso retaggio. Deve rafforzare la loro
fede ed essere per loro un incentivo a cercare l’esaltazione promessa a tutti
coloro che sono giusti e fedeli» (Church History and Modern Revelation, 2
volumi [1953], 1:279). Perché questa rivelazione rafforza la nostra fede e ci
ispira a cercare l’esaltazione? Come possiamo vincere lo scoraggiamento che
possiamo sentire mentre ci sforziamo di essere degni della gloria celeste?
Conclusione
Sottolinea che le grandi benedizioni dell’esaltazione nel regno celeste sono
disponibili a tutti. Ognuno di noi può essere reso perfetto tramite Gesù Cristo
ed essere esaltato con la sua famiglia nel più alto grado del regno celeste. La
rivelazione contenuta in DeA 76 ci incoraggia a osservare i comandamenti, a
ricevere le ordinanze di salvezza in modo che possiamo godere di queste
grandi benedizioni.
Secondo i suggerimenti dello Spirito porta testimonianza dei principi esaminati
durante la lezione.
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
128
Dividi la classe in quattro gruppi e assegna a ciascun gruppo i seguenti passi
delle Scritture. Concedi il tempo necessario per leggerli e commentarli. Nei
momenti indicati durante la lezione, invita i gruppi a parlare di ciò che hanno
imparato dai passi delle Scritture assegnati loro.
Lezione 20
DeA 76:25–49 (perdizione)
DeA 76:71–80, 87, 91, 97 (gloria terrestre)
DeA 76:81–86, 88–90, 98–112 (gloria teleste)
DeA 76:50–70, 92–96 (gloria celeste)
La casa di John Johnson. Mentre erano ospiti in questa casa, impegnati nella traduzione della
Bibbia, il profeta Joseph Smith e Sidney Rigdon ricevettero la rivelazione ora contenuta in DeA 76,
insieme ad altre rivelazioni.
129
Lezione
21
In attesa del «gran giorno del
Signore che deve venire»
Scopo
Aiutare i membri della classe a comprendere e a riconoscere i segni della Seconda
Venuta e a prepararsi per il «gran giorno del Signore che deve venire» (DeA 45:39).
Preparazione
1. Leggi attentamente Dottrina e Alleanze 29:9–29; 34:5–12; 45:16–75; 88:86–99;
101:22–34; 133; e gli altri passi delle Scritture proposti nella lezione.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se l’illustrazione La Seconda Venuta è disponibile preparati a mostrarla durante
la lezione (62562; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 238).
4. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, fai i
seguenti preparativi:
a. Preparati a mostrare le seguenti illustrazioni oltre a quella sopra indicata: La
nascita di Gesù (62116; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo
200); La preghiera nel Getsemani (62175; Corredo di illustrazioni per lo
studio del Vangelo 227) e La Crocifissione (62505; Corredo di illustrazioni
per lo studio del Vangelo 230).
b. Preparati a far cantare ai membri della classe «Gesù nacque in umiltà»
(Inni, 117), oppure invita uno studente o un gruppo di studenti a
prepararsi a cantarlo.
Nota per l’insegnante: quando esponi questa lezione, concentrati sulle parole
rivelate dal Signore in Dottrina e Alleanze. Non trattare argomenti oggetto di
congetture come il tempo della Seconda Venuta.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Mostra le illustrazioni «La nascita di Gesù», «L’Espiazione» e «La Seconda
Venuta» (vedere le voci 3 e 4a della sezione «Preparazione»).
Invita i membri della classe a cantare «Gesù nacque in umiltà» oppure chiedi
allo studente o al gruppo di studenti incaricato di cantarlo. Chiedi ai membri
della classe di notare il rapporto tra le parole di questo inno e le illustrazioni che
hai esposto.
Dopo il canto dell’inno, spiega che la nascita e la seconda venuta di Gesù Cristo
sono due degli avvenimenti più gloriosi della storia del mondo. Quando il
Salvatore venne sulla terra lo fece in umili circostanze e in generale non fu
130
riconosciuto come il Messia. Tuttavia quando Egli verrà per la seconda volta lo
farà in potere e grande gloria. Questa lezione parla della seconda venuta del
Salvatore e del Suo regno millenario sulla terra.
Discussione e
applicazione
Il testo di questa lezione propone più argomenti di quanti è possibile trattare
in una sola domenica. Scegli con cura le parti del testo della lezione che
rispondono meglio alle necessità dei membri della classe.
1. Il Salvatore ritornerà sulla terra in potere e grande gloria
Spiega che abbiamo il privilegio di vivere nella dispensazione della pienezza dei
tempi, quando le rivelazioni degli ultimi giorni ci spiegano grandi principi
riguardo alla Seconda Venuta, agli avvenimenti che la precederanno e ai mille
anni di pace che inizieranno quando il Salvatore tornerà di nuovo. Dottrina e
Alleanze fornisce un’abbondanza di informazioni su questi importanti argomenti.
Proprio come ogni profezia riguardante la nascita del Salvatore si è adempiuta,
così si adempirà ogni profezia riguardante la Sua seconda venuta. Scegli alcune
delle seguenti profezie da leggere insieme ai membri della classe. Esamina quello
che ogni passo spiega riguardo alla seconda venuta del Salvatore. Riassumi le
informazioni alla lavagna. Puoi dividere la classe in piccoli gruppi assegnando a
ciascun gruppo il compito di studiare e quindi riferire sui passi assegnati. Oppure
puoi chiedere a singoli membri di studiare e riferire su questi passi.
a. DeA 29:9–11; 45:44. (Cristo verrà sulla terra in potere e gloria. I superbi e i
malvagi saranno bruciati e sulla terra non vi sarà più malvagità).
b. DeA 34:7, 12; 43:17; 110:16. (La Seconda Venuta è alle porte).
c. DeA 34:8, 11; 63:34. (Tutte le nazioni tremeranno alla venuta del Salvatore.
Se siamo fedeli, quando verrà avremo in noi il Suo potere e la Sua influenza)
d. DeA 45:45–54; 88:96–99. (I santi che sono morti risorgeranno e andranno
incontro al Salvatore. I santi che vivranno sulla terra si raduneranno per
incontrarLo. Egli verrà sul Monte degli Ulivi che si dividerà. I Giudei
riconosceranno il loro Salvatore e piangeranno perché Lo perseguitarono.
Poi coloro che accettarono il Vangelo nel mondo degli Spiriti risorgeranno).
e. DeA 49:6. (Il Salvatore metterà tutti i nemici sotto i Suoi piedi).
f. DeA 49:7. (Nessuno, neppure gli angeli, conosce l’ora o il giorno in cui il
Salvatore verrà).
g. DeA 133:46–53. (Il Salvatore verrà vestito di rosso. La Sua venuta sarà un
momento di vendetta sui malvagi e di redenzione per i giusti).
2. Il Millennio sarà un periodo di gioia e di pace
La seconda venuta del Salvatore darà inizio a un periodo di mille anni chiamato
Millennio. Articoli di Fede 1:10 dichiara che durante questo periodo di tempo
«Cristo regnerà personalmente sulla terra» e «la terra sarà rinnovata e riceverà la
Sua gloria paradisiaca». Dottrina e Alleanze 101 contiene una descrizione della
bellezza e della gioia che possiamo aspettarci di conoscere durante il Millennio.
• Come sarà la vita sulla terra durante il Millennio?
Per rispondere a questa domanda scegli alcuni dei seguenti passi delle
Scritture da leggere con i membri della classe. Esamina quello che ogni passo
131
spiega riguardo al Millennio. Riassumi le informazioni alla lavagna. Puoi
dividere la classe in piccoli gruppi assegnando a ciascun gruppo il compito di
studiare e quindi riferire su i passi assegnati. Oppure puoi chiedere a singoli
membri di studiare e riferire su questi passi.
a. DeA 101:23. (Tutti potranno vedere il Salvatore).
b. DeA 101:24. (Tutti i malvagi saranno distrutti).
c. DeA 101:25. (La terra sarà rinnovata).
d. DeA 101:26. (Gli uomini e gli animali vivranno in pace).
e. DeA 101:27. (I desideri giusti delle persone saranno esauditi).
f. DeA 101:28; vedere anche DeA 45:55; 88:110. (Satana sarà legato e non
avrà il potere di tentare nessuno).
g. DeA 101:29. (Non vi saranno né dolore né morte).
h. DeA 101:30–31. (Le persone invecchieranno, quindi saranno
improvvisamente portate dalla vita terrena all’immortalità).
i. DeA 101:32–34. (Il Signore rivelerà tutte le cose che riguardano il cielo e
la terra, compreso come la terra fu creata e che cosa sarà di essa).
l. DeA 45:58. (I bambini cresceranno senza peccato).
m. DeA 45:59; 133:25. (Il Signore sarà il re e legislatore di tutta la terra).
• Quale aiuto può darci ora questa conoscenza riguardo al Millennio? Quale
aiuto può darvi sapere che la rettitudine infine trionferà sulla malvagità?
3. Dobbiamo prepararci per la Seconda Venuta
Il Signore ha ripetutamente sottolineato il fatto che dobbiamo prepararci per la
Sua venuta (DeA 133:4, 10–11). Alcuni possono pensare di non poter mai fare
abbastanza né di essere abbastanza capaci di prepararsi adeguatamente. Possono
scoraggiarsi e pensare che tale preparazione è impossibile. Tuttavia il Signore in
Dottrina e Alleanze impartisce consigli che ci insegnano che possiamo prepararci
per questo importante avvenimento nella nostra vita di ogni giorno.
• Che cosa possiamo fare nella nostra vita di ogni giorno per prepararci per la
Seconda Venuta? (Attingi alle seguenti informazioni per commentare o
approfondire le risposte dei membri della classe).
Vegliare per notare i segni della venuta del Salvatore
Spiega che in Dottrina e Alleanze il Signore rivela molti dei segni che
precederanno la Sua seconda venuta. Egli ci esorta ad essere «vigilanti» (DeA
61:38).
• Perché è importante conoscere i segni che precederanno la seconda venuta
del Salvatore? Leggi insieme ai membri della classe DeA 45:36–39. Che cosa
possiamo imparare da questa parabola riguardo al motivo per cui questi segni
sono stati descritti?
• Quali sono alcuni dei segni che secondo le profezie precederanno la seconda
venuta del Salvatore?
Per rispondere alla domanda scegli alcuni dei seguenti passi delle Scritture da
leggere con i membri della classe. Identifica i segni che vengono menzionati
in ogni passo. Riassumili alla lavagna sotto i titoli Segni positivi e Segni negativi.
132
Lezione 21
Puoi dividere la classe in piccoli gruppi assegnando a ciascun gruppo il
compito di studiare e quindi riferire sui passi assegnati. Oppure puoi chiedere
a singoli membri di studiare e riferire su questi passi.
Segni positivi
a. DeA 45:9; 133:57–58. (La pienezza del Vangelo sarà restaurata).
b. DeA 45:66–71. (La Nuova Gerusalemme sarà costruita. Sarà un luogo di
pace e di sicurezza per i giusti negli ultimi giorni).
c. DeA 65:2–6. (Il regno di Dio sarà stabilito sulla terra).
d. DeA 110:11–16. (Le chiavi del sacerdozio saranno restaurate).
e. DeA 133:8–9, 36–39. (Il Vangelo sarà predicato in tutto il mondo).
Segni negativi
a. DeA 29:15; 88:91. (Vi saranno pianti, disperazione e paura. Il cuore degli
uomini verrà meno).
b. DeA 29:16; 45:31; 112:24. (Vi saranno carestie, calamità, malattie e
desolazione).
c. DeA 34:9; 45:40–42; 88:87. (Vi saranno segni e meraviglie nei cieli e sulla
terra).
d. DeA 45:26; 63:33. (Vi saranno guerre e rumori di guerre, e tutta la terra sarà
in subbuglio).
e. DeA 45:27. (L’amore degli uomini si raffredderà e l’iniquità abbonderà).
f. DeA 45:33; 88:89–90. (Vi saranno terremoti, tempeste e grandi onde del
mare. Gli uomini induriranno il loro cuore contro Dio e combatteranno
l’uno contro l’altro).
Fai notare che alcune di queste profezie si sono già adempiute mentre altre si
stanno adempiendo; alcune devono ancora adempiersi.
• Il Signore ci ha consigliato di non lasciarci turbare dal tumulto degli ultimi
giorni (vedere DeA 45:35). Come possiamo tener viva la speranza ed evitare i
sentimenti di scoraggiamento quando siamo circondati dalla malvagità e dal
subbuglio degli ultimi giorni? (Vedere DeA 38:30).
Stare in luoghi santi
Oltre a esortarci di vegliare per i segni della Seconda Venuta, il Signore ci chiede
anche di prepararci comportandoci con rettitudine. Scegli alcuni dei seguenti
passi delle Scritture da leggere con i membri della classe. Esamina ciò che ogni
passo insegna riguardo alla preparazione per la seconda venuta del Salvatore.
Riassumi alla lavagna le informazioni.
a. DeA 27:15; 33:17. (Restare saldi nella rettitudine).
b. DeA 34:6; 39:19–20; 43:20–23. (Predicare il pentimento e pentirci noi stessi).
Perché il pentimento è importante per prepararci per la Seconda Venuta?
c. DeA 45:32; 87:8; 101:22–23. (Stare in luoghi santi). Che cosa significa «stare
in luoghi santi»? Quali sono alcuni di questi luoghi santi? (Questi luoghi
possono comprendere i nostri templi, le nostre cappelle, le nostre case e i
Pali di Sion). Che cosa facciamo per mantenerci degni e santi anche quando
viviamo in un ambiente mondano?
133
d. DeA 45:56–57. (Avere come guida il Santo Spirito).
Il presidente Gordon B. Hinckley ha detto: «Come possiamo prepararci per la
Seconda Venuta? Innanzi tutto non dobbiamo preoccuparci. Conduciamo il
genere di vita che se la Seconda Venuta dovesse accadere domani ci troverebbe
pronti. Nessuno sa quando ciò avverrà... Il nostro dovere è quello di prepararci a
vivere in modo degno di stare in compagnia del Salvatore, comportarci in
maniera tale che non ci sentiremmo imbarazzati se dovesse improvvisamente
comparire tra noi. Questo è l’impegno che dobbiamo affrontare oggi» (Church
News, 2 gennaio 1999, 2).
L’anziano Boyd K. Packer, presidente facente funzione del Quorum dei Dodici,
ci ha dato questo consiglio:
«Gli adolescenti spesso pensano che non valga la pena di darsi tanto da fare
poiché il mondo molto presto salterà in aria e verrà la fine. Questa convinzione
è dettata dalla paura, non dalla fede. Nessuno ne conosce l’ora né il giorno
(vedere DeA 49:7), ma la fine non potrà venire sino a dopo che tutti i propositi
del Signore si saranno adempiuti. Tutto ciò che ho imparato dalle rivelazioni e
dalla vita mi convince che c’è tempo, anzi ne avanza, per prepararsi con cura per
una lunga vita.
Un giorno avrete voi stessi dei figli adolescenti, e sarà proprio ciò che vi
meritate. E in seguito vizierete i vostri nipoti, come essi poi vizieranno i loro.
E se per qualcuno dovesse esserci una fine prematura, è solo un motivo in più
per fare le cose nel modo giusto» (La Stella, luglio 1989, 52).
Conclusione
Fai notare che il Signore ha rivelato a noi più informazioni riguardanti la
Seconda Venuta e il Millennio che a qualsiasi altro gruppo di persone nella storia
del mondo. Armati di queste informazioni possiamo essere preparati e rimanere
saldi nella rettitudine man mano che le Sue profezie si adempiono tutto attorno
a noi. Dobbiamo attendere con gioia il tempo in cui il Salvatore ritornerà per
iniziare il grande regno millenario di pace e di rettitudine.
Secondo i suggerimenti dello Spirito, porta testimonianza dei principi esaminati
durante la lezione.
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. La parabola del grano e delle zizzanie
Dottrina e Alleanze 86 fornisce ulteriori informazioni riguardanti la Seconda
Venuta. Questa sezione contiene una rivelazione ricevuta da Joseph Smith allo
scopo di chiarire il significato di alcuni elementi della parabola del grano e delle
zizzanie. Il Salvatore aveva già esposto questa parabola durante il Suo ministero
terreno (Matteo 13:24–30).
• Ripassa con i membri della classe la parabola contenuta in DeA 86. Che cosa
rappresentano gli elementi di questa parabola?
134
Lezione 21
I servitori del Signore sono i seminatori del buon seme e Satana e i suoi
seguaci i seminatori delle zizzanie. Il buon seme rappresenta i seguaci di
Gesù e le zizzanie coloro che soccombono al male. Al grano e alle zizzanie è
consentito di crescere insieme sino alla fine del mondo. A quel tempo i giusti
saranno tolti d’in fra i malvagi e i malvagi saranno bruciati.
• Che cosa ci insegna questa parabola riguardo agli avvenimenti collegati alla
Seconda Venuta?
2. Videocassetta
Se la videocassetta Insegnamenti di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa (5X933
160) è disponibile, puoi mostrare una o entrambe le seguenti sequenze:
«Non siate turbati» (cinque minuti). Questa sequenza aiuta i membri della classe
a capire che non è necessario che siano spaventati o turbati dalle calamità che
avverranno negli ultimi giorni. Se decidi di utilizzare questa sequenza, fallo
durante la terza parte della lezione.
«Coloro che sono saggi» (sei minuti). Questa sequenza commenta la parabola
delle dieci vergini raccontata dal Salvatore (Matteo 25:1–13; vedere anche DeA
45:56–59). Se decidi di utilizzare questa sequenza, fallo durante la terza parte
della lezione.
Prima di mostrare «Coloro che sono saggi», spiega che la parabola delle dieci
vergini è basata sulle antiche usanze nuziali giudaiche. Al tempo di Gesù lo sposo
e i suoi amici accompagnavano la sposa dalla sua casa a quella dello sposo. Lungo
il cammino gli amici della sposa aspettavano di unirsi a loro. Quando arrivavano
a casa dello sposo, tutti entravano per partecipare alla festa. Questi matrimoni di
solito avvenivano di sera, perciò quelli che aspettavano la sposa avevano con sé
piccole lampade a olio. Nella parabola lo sposo rappresenta il Salvatore. Le vergini
i membri della Chiesa. Le nozze rappresentano la seconda venuta del Salvatore.
L’olio nelle lampade rappresenta la preparazione per la Seconda Venuta.
Dopo aver mostrato la sequenza, invita i membri della classe a leggere DeA
45:56–59. Quindi fai la seguente domanda:
• Che cosa insegnano questi versetti riguardo alla preparazione per la seconda
venuta del Salvatore?
Puoi leggere la seguente dichiarazione del presidente Spencer W. Kimball:
«Nella parabola, l’olio si può acquistare al mercato. Nella nostra vita l’olio
della preparazione si accumula una goccia dopo l’altra mediante il retto vivere.
La partecipazione alle riunioni sacramentali aggiunge olio alla nostra lampada,
una goccia dopo l’altra, lungo gli anni. Il digiuno, la preghiera familiare,
l’insegnamento familiare, il dominio sulle passioni carnali, la predicazione del
Vangelo, lo studio delle Scritture—ogni atto di dedizione e obbedienza è una
goccia che si aggiunge alla nostra riserva. Le buone azioni, il pagamento delle
decime e delle offerte, gli atteggiamenti e i pensieri casti, il matrimonio
nell’alleanza per l’eternità—anche questo contribuisce considerevolmente ad
accrescere l’olio con il quale possiamo rifornire a mezzanotte le nostre lampade
ormai esaurite» (Faith Precedes the Miracle [1972], 256).
135
Lezione
22
La Parola di Saggezza: un
«principio con una promessa»
Scopo
Aiutare i membri della classe ad obbedire ai consigli contenuti nella Parola di
Saggezza oltre che agli altri consigli del Signore riguardo alla salute fisica.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 89 (la Parola di Saggezza).
b. Dottrina e Alleanze 49:19–21; 59:15–21; 88:124 (passi delle Scritture
supplementari).
c. Il nostro retaggio, pagine 25–26.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi a un membro della classe di prepararsi a riassumere l’origine della
Parola di Saggezza (Il nostro retaggio, pagine 25–26).
4. Puoi portare in classe immagini di cibi sani da esporre nella terza parte della
lezione.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Leggi la seguente storia narrata dal presidente Gordon B. Hinckley:
«Ricordo che un vescovo una volta mi parlò di una donna che era andata da lui
per avere una raccomandazione. Quando le fu chiesto se osservava la Parola di
Saggezza, ella disse che di tanto in tanto prendeva una tazza di caffè. Ella disse
poi: ‹Ora, vescovo, non lascerà che ciò mi impedisca di andare al tempio, non è
vero?› Al che egli rispose. ‹Sorella, sicuramente lei non lascerà che una tazza di
caffè si interponga tra lei e la casa del Signore›» (La Stella, luglio 1990, 46).
Spiega che la Parola di Saggezza è una legge semplice e chiara. Molte persone
conoscono i pericoli fisici conseguenti alla disobbedienza a questa legge. È
importante ricordare queste conseguenze, ma è anche importante ricordare i
benefici materiali e spirituali che riceviamo obbedendo alla Parola di Saggezza.
La lezione odierna esamina queste grandi promesse.
Discussione e
applicazione
136
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. Perché fu rivelata la Parola di Saggezza?
Spiega che il Padre celeste ha creato il nostro corpo per adempiere un proposito
divino. Il corpo è un elemento necessario nel Suo piano per il nostro progresso
eterno. Per la sua importanza, il Padre celeste ci ha affidato il compito sacro di
provvedere ad esso. Nella nostra dispensazione, come nei tempi antichi, Egli ha
rivelato principi di buona salute per aiutarci a mantenere il nostro corpo pulito e
puro. L’obbedienza a questi principi è un indice del nostro amore per Lui e
un’espressione della nostra gratitudine.
Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di riassumere l’origine
della Parola di Saggezza come è spiegata ne Il nostro retaggio, pagine 25–26. Puoi
mostrare la fotografia del negozio di Newel K. Whitney a pagina 128 del presente
manuale. Il profeta Joseph Smith ricevette la Parola di Saggezza in quel negozio.
• Leggi insieme ai membri della classe 1 Corinzi 3:16–17 e 6:19–20. Secondo
questi versetti, perché è importante prendere buona cura del nostro corpo?
(Spiega che il nostro corpo è un tempio, ed è santo per il Signore. Dobbiamo
mantenere il nostro corpo puro perché è la dimora del nostro spirito, che è
figlio di Dio. Il rispetto per il nostro corpo come tempio di Dio manifesta la
nostra testimonianza che siamo figli di Dio. Mantiene anche puro il nostro
corpo in modo che possa essere un luogo di dimora per lo Spirito Santo.
Sottolinea che il modo in cui ci curiamo del nostro corpo fisico influisce
spiritualmente su di noi).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 89:4. Che cosa insegna questo
versetto riguardo ai motivi per cui il Signore ci ha dato la Parola di Saggezza?
Quali sono alcuni esempi «dei mali e degli intenti che esistono... nel cuore dei
cospiratori» per quanto riguarda le sostanze dannose menzionate nella Parola
di Saggezza? (Gli esempi comprendono la disinformazione contenuta nella
pubblicità e nei divertimenti che fanno apparire queste sostanze un elemento
per raggiungere la felicità e il successo).
• Per quali aspetti la Parola di Saggezza è una manifestazione dell’amore di Dio
per noi? Per quali aspetti è una manifestazione della chiamata di Joseph Smith
come profeta e veggente? (Spiega che il Signore rivelò la Parola di Saggezza al
profeta Joseph Smith molto tempo prima che la bontà dei suoi principi fosse
pienamente documentata da studi scientifici. Questa rivelazione anticipa
l’attuale epidemia dell’abuso di sostanze dannose. Ci mette in guardia e ci
protegge dai problemi specifici del nostro tempo).
2. Consigli del Signore riguardo a ciò che non è buono per il nostro corpo
Nota per l’insegnante: quando esponi la seconda e terza parte della lezione,
concentrati sui principi di salute fondamentali e rivelati dal Signore. Evita di
discutere diete speciali e particolari tipi di cibi e bevande. Sottolinea che il
Signore non ha indicato specificamente ogni cosa di cui dobbiamo o non
dobbiamo fare uso. «Tale rivelazione non è necessaria», disse il presidente Joseph
Fielding Smith. «La Parola di Saggezza è una legge fondamentale. Indica la via e
ci fornisce sufficienti istruzioni per quanto riguarda sia i cibi che le bevande... Se
osserviamo fedelmente quello che è stato scritto con l’aiuto dello Spirito del
Signore... sapremo che cosa è buono e che cosa è cattivo per il corpo». («Your
Question: The Word of Wisdom», Improvement Era, febbraio 1956, 78–79).
137
Scrivi alla lavagna Non è buono per il corpo e i seguenti riferimenti alle Scritture.
Leggi insieme ai membri della classe ogni passo. Quindi elenca la sostanza che
descrive.
a. DeA 89:5–7. (Vino o bevande forti).
b. DeA 89:8. (Tabacco).
c. DeA 89:9. (Bevande calde, definite come tè e caffè).
Spiega che oltre a fare uso di queste sostanze dobbiamo anche evitare:
a. Qualsiasi sostanza stupefacente.
b. Qualsiasi sostanza che dia assuefazione, eccetto che sotto le cure di un medico
competente.
c. Medicinali non necessari.
• Quali sono alcune conseguenze dell’uso di queste sostanze dannose?
(Commenta le conseguenze fisiche e spirituali. I seguenti paragrafi riguardanti
l’alcool e il tabacco sono buoni esempi. Se insegni ai giovani, puoi rimandarli
all’opuscolo Per la forza della gioventù, pagine 36–37 [36550 160]).
La Prima Presidenza ha dichiarato: «Quando sono sotto l’influenza dell’alcool
gli uomini perdono la ragione; non hanno più capacità di giudizio; non
hanno più visione... L’alcool ha causato più danni e infelicità, spezzato più
cuori, rovinato più famiglie, commesso più crimini, riempito più bare di tutte
le guerre di cui il mondo ha sofferto» (Conference Report, ottobre 1942, 8).
Ogni anno in tutto il mondo il fumo causa 2,5 milioni di morti premature.
Il tabacco danneggia anche milioni di persone innocenti. Ad esempio, le
madri che fumano durante la gravidanza trasmettono delle sostanze tossiche
che interferiscono con lo sviluppo del feto, il che ha ripercussioni su circa
3 milioni di neonati l’anno. Detti neonati pesano meno alla nascita, corrono
maggiori rischi di essere ritardati da un punto di vista neuro-intellettivo e di
andare incontro a morte prematura. Tra le altre vittime che non fumano, ci
sono coloro che inalano passivamente il fumo, che sono afflitti da più
malattie respiratorie e sono tre volte più soggetti a morire di cancro ai
polmoni di quelli che non inalano fumo passivo. Anche l’uso del tabacco da
annusare o masticare provoca assuefazione quanto le sigarette. L’incidenza del
cancro in queste persone è cinque volte più alta che in quelle che non fanno
uso di tabacco.
• L’uso delle sostanze proibite dalla Parola di Saggezza è in crescendo in molte
parti del mondo, specialmente tra i giovani. In che modo la pubblicità induce
le persone a fare uso di queste sostanze? (Discuti i falsi messaggi proclamati
da tale pubblicità). In che modo i coetanei e altre persone incoraggiano l’uso
di queste sostanze? (Potete discutere come resistere a inviti formulati con
espressioni del tipo «un goccio non può farti male», «una volta sola non ti
danneggerà», «tutti lo fanno» e «nessuno lo saprà»). Quali sono alcuni altri
modi in cui le persone vengono tentate a fare uso di queste sostanze?
• Perché un’apparentemente lieve violazione della Parola di Saggezza può essere
dannosa?
• Come possiamo rafforzarci contro le tentazioni a fare uso di queste sostanze?
138
Lezione 22
(Invita i membri della classe a raccontare esperienze in cui hanno resistito alla
tentazione a violare la Parola di Saggezza). Come possono i giovani aiutarsi
l’un l’altro ad obbedire alla Parola di Saggezza?
• Come possono i genitori insegnare efficacemente ai loro figli i requisiti della
Parola di Saggezza e aiutarli a seguirli? (Vedere il Manuale ausiliario per la serata
familiare [31106 160], pagine 228–231).
• Le sostanze dannose proibite dalla Parola di Saggezza causano l’assuefazione.
Perché l’assuefazione a queste sostanze è pericolosa? Come possono le persone
liberarsi dell’assuefazione alla droga e altre sostanze dannose?
Sottolinea che c’è speranza per le persone che lottano contro l’assuefazione.
Per vincerla di solito è necessario un grande desiderio personale e tanta
autodisciplina, oltre al pentimento e l’aiuto del Signore. Anche i parenti e gli
amici e i dirigenti della Chiesa possono dare un aiuto e in alcuni casi può
essere anche necessario l’aiuto di uno specialista. Invita i membri della classe
a parlare di esempi di come le persone hanno vinto l’assuefazione a sostanze
dannose.
3. Consigli del Signore riguardo a ciò che è buono per il corpo
Scrivi alla lavagna È buono per il corpo e i seguenti riferimenti alle Scritture. Leggi
insieme ai membri della classe ogni passo. Quindi riassumilo accanto al
riferimento. Se hai portato immagini di cibi sani, mostrale ora (vedere la voce 4
della sezione «Preparazione»).
a. DeA 89:10. (Erbe salutari—verdure e piante nutrienti).
b. DeA 89:11. (Frutta).
c. DeA 89:12; vedere anche DeA 49:19. (Carne delle bestie e degli uccelli).
d. DeA 89:14–17. (Cereali).
e. DeA 88:124. (Andare a letto presto e levarsi di buon mattino—dormire quanto
è necessario).
• Che cosa significa «usare con intelligenza»? (DeA 89:11; vedere anche DeA
59:18–20; le risposte possono comprendere il fatto che dobbiamo mangiare
cibo che nutre il corpo e usare moderazione nel genere e quantità di cibo che
consumiamo). Che cosa significa usare il cibo «con gratitudine»? (DeA 89:11).
Come possiamo dimostrare al Signore la nostra gratitudine per il cibo che Egli
ci fornisce?
• Quali indicazioni ha dato il Signore riguardo all’uso della carne? (Vedere DeA
89:12; vedere anche DeA 49:19, 21). Quali indicazioni il Signore ha dato per
l’uso dei cereali? (Vedere DeA 89:14, 16).
• Quali consigli ha dato il Signore riguardo a dormire? (Vedere DeA 88:124).
Quale influenza ha su di noi fisicamente e spiritualmente un riposo adeguato?
Il presidente Brigham Young disse: «Anziché fare il lavoro di due giorni in un
sol giorno, la saggezza dovrebbe suggerire alle nostre sorelle, e ad ogni altra
persona, che se desiderano avere lunga vita e buona salute, dopo un periodo di
notevole applicazione, dovrebbero permettere al corpo di riposare prima che sia
troppo spossato. Alcuni, quando si sentono stanchi, dicono di aver bisogno di
stimolanti... Ma invece di... stimolanti, essi dovrebbero riacquistare le forze con
il riposo» (Discorsi di Brigham Young, a cura di John A. Widtsoe [1941], 188).
139
4. Benedizioni promesse a chi obbedisce alla Parola di Saggezza
Il Signore rivelò la Parola di Saggezza come «principio con una promessa» (DeA
89:3). Scrivi alla lavagna Benefici promessi e i seguenti riferimenti alle Scritture.
Leggi ogni riferimento con i membri della classe. Quindi elenca ogni promessa
accanto al riferimento.
a. DeA 89:18. (Salute fisica).
b. DeA 89:19. (Saggezza e grandi tesori di conoscenza).
c. DeA 89:20. (La capacità di correre senza stancarsi e di camminare senza venir
meno).
d. DeA 89:21. (Protezione dall’angelo distruttore).
• Quali benefici avete ricevuto per la vostra obbedienza alla Parola di Saggezza?
(Invita i membri della classe a parlare delle benedizioni fisiche e spirituali che
hanno ricevuto).
Puoi far notare che coloro che obbediscono alla Parola di Saggezza
generalmente vivono più a lungo e conducono una vita migliore di quelli che
non vi obbediscono. Tuttavia alcune persone sono afflitte da gravi malattie
o menomazioni nonostante l’obbedienza alla Parola di Saggezza. Spiega che
queste persone possono ricevere i benefici spirituali dell’obbedienza alla
Parola di Saggezza anche se le loro difficoltà fisiche permangono. Inoltre le
promesse del Signore sono valide per l’eternità e coloro che non ricevono
tutti i benefici promessi in questa vita li riceveranno nell’aldilà.
• Quali sono alcuni esempi di come obbedire alla Parola di Saggezza ci aiuta a
trovare «saggezza e grandi tesori di conoscenza, sì, dei tesori nascosti»? (DeA
89:19). (Parla di come obbedire alla Parola di Saggezza sviluppa le capacità
mentali di una persona. Parla anche di come aiuta una persona a ricevere
tesori spirituali di conoscenza, come ad esempio testimonianza, conoscenza
dei principi divini, rivelazione personale, benedizione patriarcale e ordinanze
e alleanze del tempio).
L’anziano Boyd K. Packer, presidente facente funzione del Quorum dei Dodici,
ha detto: «Mi sono inoltre convinto che uno degli scopi fondamentali della
Parola di Saggezza è strettamente connesso alla rivelazione... Se qualcuno ha
bevuto abbastanza da non poter parlare con chiarezza, come può rispondere
ai suggerimenti spirituali che coinvolgono i suoi sentimenti più delicati? Per
quanto preziosa come legge di salute, la Parola di Saggezza può essere ancora
più preziosa spiritualmente che fisicamente» (La Stella, maggio 1980, 20).
• Quale applicazione può avere per noi fisicamente la promessa fatta dal
Signore in DeA 89:20? Come può avere un’applicazione mentale ed emotiva?
(Le risposte possono comprendere il fatto che godremo di un maggiore
equilibrio mentale ed emotivo, eserciteremo un maggiore dominio su noi
stessi e saremo più autosufficienti). Come può riguardarci spiritualmente
questa promessa? (Vedere Ebrei 12:1–3. Le risposte possono comprendere il
fatto che avremo maggiore forza di resistere alle tentazioni e di correre «con
perseveranza l’arringo» verso la vita eterna).
• Quale applicazione può avere nel nostro caso la promessa fatta dal Signore in
DeA 89:21?
140
Lezione 22
Spiega che nell’antichità, proprio prima dell’esodo dei figlioli di Israele
dall’Egitto, l’angelo distruttore passò sopra i figli primogeniti degli Israeliti
perché il popolo aveva obbedito al profeta Mosè e segnato le porte delle
loro case col sangue dell’agnello (Esodo 12). Nella stessa maniera noi, se
camminiamo in obbedienza ai comandamenti, compresa la Parola di Saggezza,
l’angelo distruttore passerà sopra di noi, ossia saremo salvati dalla morte
spirituale e godremo della vita eterna grazie al sangue espiatorio di Gesù Cristo.
(Vedere Boyd K. Packer, La Stella, luglio 1996, 20).
Conclusione
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Sottolinea che il Signore ci ha dato la Parola di Saggezza perché ci ama e si
preoccupa del nostro benessere fisico e spirituale. Spiega che la Parola di
Saggezza è più di un codice di salute fisica; è anche il mezzo che ci consente
di accedere a grandi benedizioni spirituali. Proponi ai membri della classe di
fare un esame di coscienza per stabilire se trattano il loro corpo nella migliore
maniera possibile, secondo i consigli del Signore riguardo alla salute. Porta
testimonianza che se seguiamo questo consiglio il Signore manterrà le Sue
promesse di benedirci, sia fisicamente che spiritualmente.
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. L’obbedienza alla Parola di Saggezza risolverebbe le difficoltà economiche
del mondo
• Il presidente Heber J. Grant, settimo presidente della Chiesa, spiegava che «la
Parola di Saggezza risolverebbe le difficoltà economiche di ogni paese se i
popoli del mondo la seguissero» (Conference Report, aprile 1936, 48). Perché
secondo voi questo è vero?
Considerate le estensioni di terreno, il denaro e le altre risorse che vengono
usate per produrre sostanze dannose, pubblicizzarle, acquistarle e cercare di
rimediare alle conseguenze del loro uso. Per esempio nel 1985 il costo delle
spese mediche e della perdita di produzione nella sola America a causa
dell’uso del tabacco è stato circa di 65 miliardi di dollari (vedere Ensign,
settembre 1986, 61). Anche il costo per la produzione e le conseguenze
dell’uso dell’alcool è molto alto. Considerate il potenziale impatto economico
di usare queste risorse per scopi benefici invece che per scopi distruttivi.
2. L’obbedienza alla Parola di Saggezza comporta altri benefici
Gli studiosi delle scienze sociali hanno scoperto che i membri della Chiesa che
osservano i principi del Vangelo, compresa la Parola di Saggezza, hanno maggiori
probabilità di essere più felici nel loro matrimonio e più soddisfatti nella vita in
famiglia. Sono meno propensi a praticare il sesso prima del matrimonio o fuori
del matrimonio, a sentire gli effetti della depressione e a tenere un
comportamento criminoso, deviante o antisociale. (Vedere Robert L. Millet e Noel
B. Reynolds, Latter-day Christianity: 10 Basic Issues [opuscolo 1998], 46–47).
141
3. L’obbedienza alla Parola di Saggezza aiuta i missionari a insegnare con
potere
L’obbedienza alla Parola di Saggezza aiutò un missionario in maniera
inaspettata. Mentre spiegava a un uomo i principi della Parola di Saggezza questi
lo guardò negli occhi e gli chiese: «Vuoi dire che non hai mai provato a fare uso
di droga, fumato una sigaretta o fatto uso di alcool in nessuna maniera»? Il
missionario resse il suo sguardo e dichiarò con voce decisa: «Nossignore, non
l’ho mai fatto».
Il missionario in seguito descrisse così l’esperienza che fece in quella occasione:
«In quel momento un potere entrò in quell’uomo ed io seppi perché avevo
sempre obbedito alla Parola di Saggezza. Sono grato che quando venne quel
momento nella mia vita potei portare forte testimonianza dell’importanza della
Parola di Saggezza, anche perché vi avevo sempre obbedito».
4. «Non correre più in fretta, ossia non lavorare oltre la forza e i mezzi che ti
sono forniti» (DeA 10:4)
• Quale consiglio il Signore dà a Joseph Smith in DeA 10:4? (Vedere anche
Mosia 4:27). Che rapporto ha questo consiglio con la nostra salute? Quali
sono i pericoli che scaturiscono dall’ignorare questo consiglio?
5. Tatuaggi e piercing
L’apostolo Paolo spiegava che il nostro corpo è santo per il Signore e che è un
tempio in cui lo Spirito Santo può dimorare (1 Corinzi 3:16; 6:19–20). Proprio
come non dobbiamo danneggiare il nostro corpo facendo uso di sostanze
dannose, non dobbiamo contaminare il suo aspetto esteriore con tatuaggi
o insoliti piercing. Tali pratiche possono avere conseguenze negative, sia
fisicamente che socialmente e spiritualmente. (Vedere David A. Burton,
«I Have a Question», Ensign, febbraio 1999, 52–53).
142
«Cercate l’istruzione, sì,
mediante lo studio ed anche
mediante la fede»
Lezione
23
Scopo
Esortare i membri della classe a imparare per tutta la vita «mediante lo studio ed
anche mediante la fede» (DeA 88:118).
Preparazione
1. Leggi attentamente i passi delle Scritture proposti nella lezione.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, chiedi a un
membro della classe di prepararsi a raccontare una o due esperienze che ha
fatto che rivelano i benefici che scaturiscono dall’istruzione.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra
di tua scelta.
Chiedi a un membro della classe di parlare brevemente dei benefici che
scaturiscono dall’istruzione (vedere la voce 3 della sezione «Preparazione»).
Dopo che il membro della classe avrà parlato delle esperienze che ha fatto,
spiega che la lezione odierna esaminerà l’importanza di continuare a imparare
per tutta la vita.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare le loro esperienze sullo
studio.
1. La Scuola dei Profeti propone uno schema che possiamo seguire nei nostri
studi
Fai notare che in questa dispensazione il Signore ha sottolineato la grande
importanza dell’istruzione, sia spirituale che materiale.
Il Signore comandò al profeta Joseph Smith di aprire a Kirtland, nell’Ohio,
una Scuola dei Profeti. La Scuola dei Profeti iniziò a tenere le lezioni nel
gennaio 1833 in una piccola stanza posta al primo piano del negozio di
Newel K. Whitney, a Kirtland (vedere l’illustrazione a pagina 128). In questa
143
scuola i dirigenti della Chiesa venivano istruiti nella dottrina del Vangelo,
nell’amministrazione degli affari della Chiesa e in altre questioni. Essi
dovevano prepararsi a dirigere la Chiesa e a svolgere il lavoro missionario
(vedere DeA 88:77–80).
Le riunioni fornivano l’occasione di scambiarsi esperienze spirituali e tenere
un’analisi approfondita dei principi del Vangelo. Là furono ricevute numerose
rivelazioni. La storia della Chiesa dice che «grande gioia e soddisfazione
illuminavano il volto di coloro che partecipavano alla Scuola dei Profeti e dei
santi quando venivano a conoscenza delle cose ivi rivelate e del progresso che
veniva fatto nella conoscenza di Dio» (History of the Church, 1:334).
• Quali occasioni abbiamo nella Chiesa di imparare? Che cosa possiamo fare
per prepararci meglio a imparare nelle riunioni della Chiesa?
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 88:122–125. Che cosa chiede il
Signore di fare ai fratelli che frequentano la Scuola dei Profeti? Che cosa
comanda loro di non fare? (Elenca alla lavagna le risposte dei membri della
classe). Che cosa possiamo imparare da questi versetti riguardo a come
istruirci l’un l’altro? Che cosa dicono questi versetti riguardo a come
dobbiamo imparare l’uno dall’altro?
Il negozio di Newel K. Whitney & Co. La Scuola dei Profeti veniva tenuta in una piccola stanza
situata al primo piano di questo negozio, a Kirtland, nell’Ohio. In quella stanza furono ricevute
la rivelazione che diventò nota come Parola di Saggezza (DeA 89) e altre rivelazioni.
2. Dobbiamo imparare «mediante lo studio ed anche mediante la fede»
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 88:118. Perché lo studio e la fede
sono entrambi necessari per avere successo nell’imparare? (Vedere la
dichiarazione seguente). In che modo la fede accresce la nostra capacità di
144
Lezione 23
imparare? Quali sono i pericoli che si corrono imparando senza avere fede
in Dio e obbedire ai Suoi comandamenti? (Vedere 2 Timoteo 3:7; 2 Nefi
9:28–29).
Il presidente Marion G. Romney, membro della Prima Presidenza, disse:
«Credo nello studio. Credo che gli uomini imparino molto mediante lo
studio... Credo anche, anzi ne sono sicuro, che l’apprendimento mediante lo
studio è grandemente favorito dalla fede» (Learning for the Eternities, a cura di
George J. Romney [1977], 72).
• Oltre a studiare il Vangelo dobbiamo cercare la conoscenza in altri campi,
come ad esempio nella storia, scienza e buona letteratura. In che modo lo
studio di queste materie arricchisce la vostra vita?
• Quale genere di conoscenza ha maggiore valore? Quale deve essere il rapporto
tra la conoscenza del Vangelo e gli altri studi meritevoli?
Il presidente John Taylor, terzo presidente della Chiesa, disse: «Dobbiamo
favorire l’istruzione e la conoscenza di ogni genere; coltivare l’amore per la
letteratura. Gli uomini di lettere e quelli dotati di talento nelle scienze devono
migliorare le loro capacità. Tutti devono fare onore ai doni che Dio ha dato
loro. Se vi è qualcosa di buono e degno di merito nella morale, nella religione,
nella scienza o in qualsiasi altro campo che ha lo scopo di elevare e nobilitare
l’uomo, noi vogliamo conoscerlo. Ma nel farlo vogliamo acquisire la
conoscenza, la conoscenza che scaturisce da Dio» (The Gospel Kingdom, a cura
di G. Homer Durham [1943], 277).
Quando faceva parte del Quorum dei Dodici il presidente Gordon B. Hinckley
tenne un discorso sul tema dell’ingiunzione del Salvatore: «Imparate da me»
(Matteo 11:29). Nel discorso egli disse tra l’altro: «Voglio esortarvi a obbedire
all’ingiunzione impartita dal Figlio di Dio. In ogni momento del vostro
studio, imparate da Lui. In ogni momento del vostro studio, cercate la
conoscenza del Maestro. Questa conoscenza integrerà in maniera meravigliosa
l’addestramento secolare che ricevete; vi darà una pienezza di gioia e forza di
carattere che non potreste acquisire in nessun’altra maniera» (Conference
Report, ottobre 1964, 118; o Improvement Era, dicembre 1964, 1092).
• Avete notato che la conoscenza delle cose di Dio è il genere più importante di
conoscenza?
3. Dobbiamo continuare a imparare per tutta la vita
Fai notare che il Signore e i Suoi profeti hanno sempre sottolineato l’importanza
della conoscenza. Dobbiamo continuare a imparare per tutta la vita.
L’anziano Russell M. Nelson, membro del Quorum dei Dodici, ha detto: «Poiché
abbiamo un sacro rispetto per ogni intelletto umano, riteniamo che ottenere
un’istruzione sia un dovere religioso... Il nostro Creatore si aspetta che tutti i
Suoi figli si diano un’istruzione» (La Stella, gennaio 1993, 5–6).
Scrivi alla lavagna le seguenti domande:
Perché dobbiamo imparare? Che cosa dobbiamo imparare? Come dobbiamo imparare?
145
Leggi insieme ai membri della classe i seguenti passi delle Scritture. Invitali a
cercare la risposta alle domande poste alla lavagna. Scrivi le risposte sotto le
domande pertinenti.
DeA 6:7
DeA 11:21–22
DeA 19:23
DeA 88:76–80, 118
DeA 90:15
DeA 93:36–37, 53
DeA 130:18–19
DeA 131:6
DeA 136:32–33
• Perché secondo voi, ci è comandato di imparare in tante cose diverse?
Il presidente Gordon B. Hinckley ha spiegato ai giovani l’importanza
dell’istruzione: «È molto importante che voi giovani, uomini e donne,
riceviate tutta l’istruzione possibile. Il Signore ha detto chiaramente che il Suo
popolo deve acquisire la conoscenza delle nazioni, dei regni e delle cose del
mondo mediante il processo dell’istruzione, sia con lo studio che con la fede.
L’istruzione è la chiave che vi aprirà la porta di innumerevoli occasioni. Vale
quindi la pena di sacrificarsi; vale la pena di applicarsi. Se educate la vostra
mente e le vostre mani, potrete dare un grande contributo alla società di cui
fate parte e farete onore alla Chiesa alla quale appartenete. Miei cari giovani
fratelli e sorelle, approfittate di ogni possibilità di ricevere un’istruzione; e voi,
padri e madri, incoraggiate i vostri figli e le vostre figlie a ricevere
un’istruzione che sarà per loro di grande beneficio» («Pensieri ispirati», La
Stella, giugno 1999, 4–5).
• Quali occasioni abbiamo di acquisire un’istruzione scolastica? (Le risposte
possono comprendere le scuole superiori, le scuole professionali, gli istituti
tecnici e le università). Quali benefici ricaviamo dagli studi scolastici? Che
cosa possiamo fare per approfittare meglio degli studi scolastici?
• Il presidente Brigham Young dichiarò: «La nostra cultura dovrebbe essere tale
da migliorare la nostra mente e consentirci di essere di maggiore utilità, di
maggior servizio per l’umana famiglia» (Discorsi di Brigham Young, a cura di
John A. Widtsoe, 255). Come può l’istruzione aiutarci a servire meglio la
nostra famiglia? Come può l’istruzione aiutarci a servire meglio il prossimo?
Come può l’istruzione favorire i nostri sforzi per edificare il regno di Dio?
Invita i membri della classe a parlare delle esperienze che hanno fatto in cui la
loro istruzione li ha aiutati a servire meglio.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 90:15. In che modo la vostra vita è
stata arricchita dallo studio dei buoni libri?
• Quali sono i doveri dei genitori riguardo a insegnare ai loro figli? (Vedere DeA
68:25–28. Sottolinea che i genitori hanno la solenne responsabilità di aiutare i
loro figli a conoscere il Vangelo. I genitori devono insegnare loro anche cose
pratiche come mantenersi in buona salute, lavorare con diligenza, andare
d’accordo con gli altri, amministrare saggiamente il loro denaro, acquisire
un’istruzione).
• In che modo i genitori possono incoraggiare i propri figli ad acquisire un
amore per lo studio che durerà per tutta la vita?
146
Lezione 23
Quando faceva parte del Quorum dei Dodici, il presidente Gordon B.
Hinckley sottolineò l’importanza di incoraggiare i figli a leggere: «Voi
sapete ciò che i vostri figli leggeranno. Essi leggeranno libri, leggeranno
riviste e leggeranno giornali. Coltivate in loro il gusto del meglio. Mentre
sono ancora giovani, leggete loro le grandi storie che sono diventate
immortali per le virtù che insegnano. Metteteli in contatto con i buoni
libri, fate che in un angolo, sia pur piccolo, della vostra casa, vi siano
almeno alcuni libri del genere che ha nutrito le grandi menti dell’umanità»
(La Stella, aprile 1976, 30).
Il presidente Thomas S. Monson ci ha ricordato che i bambini possono capire
gli insegnamenti delle Scritture: «[Una] caratteristica di una casa felice si
scopre quando la casa è una biblioteca per l’istruzione... Il Signore ha detto:
‹Cercate nei migliori libri le parole di saggezza; cercate l’istruzione, sia con lo
studio, sia pure con la fede›. Le opere canoniche costituiscono il luogo di
istruzione di cui sto parlando. Dobbiamo stare attenti a non sottovalutare la
capacità dei bambini di leggere e comprendere la parola di Dio» (La Stella,
gennaio 1989, 60).
Se desideri trattare più dettagliatamente l’argomento di come insegnare ai
bambini, puoi leggere le pagine 127B143 di Insegnare, non c’è chiamata più
grande (36123 160). Anche la lezione 45 del presente manuale esamina la
responsabilità dei genitori di insegnare ai figli.
• Quale genere di letture dobbiamo evitare?
Il presidente Ezra Taft Benson, quando faceva parte del Quorum dei Dodici,
spiegò: «Oggi, data l’abbondanza dei libri disponibili, è marchio di un uomo
veramente istruito sapere cosa non deve leggere... Nutritevi soltanto di quanto
vi è di meglio. Seguiamo il consiglio che la madre di John Wesley dava al
figlio: ‹Evita qualsiasi cosa indebolisca la ragione, sminuisca la sensibilità della
tua coscienza, oscuri la tua percezione di Dio, diminuisca il tuo entusiasmo
per le cose dello Spirito, accresca l’autorità del corpo sulla mente›» («In His
Steps», 1979 Devotional Speeches of the Year [1980], 61).
• Oltre ad acquisire l’istruzione scolastica e a leggere i buoni libri, che cosa
possiamo fare per continuare ad imparare per tutta la vita?
4. Nel tempio acquisiamo la conoscenza delle cose dell’eternità
Spiega che verso la fine di giugno del 1833 il profeta Joseph Smith inviò ai santi
di Independence, nel Missouri, un piano regolatore per l’edificazione della città
di Sion.
Mostra il piano regolatore della città di Sion sotto proposto. Spiega che al centro
della città i santi dovevano costruire un tempio. Anche se a quel tempo non fu
loro possibile costruire la città di Sion, essi seguirono questo piano quando
costruirono Salt Lake City.
147
Piano regolatore della città di Sion. Il sito del tempio si trova al centro del piano.
• Che cosa possiamo imparare dal piano regolatore che contemplava la
costruzione di un tempio nel centro della città di Sion? (Le risposte possono
comprendere il fatto che il tempio è il centro della conoscenza per i membri
della Chiesa e che noi dobbiamo porre il tempio al centro della nostra vita).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 88:119. Sottolinea che il tempio è
«una casa d’istruzione». In quali modi il Signore ci istruisce quando andiamo al
tempio? Che cosa possiamo fare per acquisire la conoscenza disponibile nel
tempio?
L’anziano John A. Widtsoe, membro del Quorum dei Dodici, spiegò: «Il tempio
è un luogo di istruzione. Qui vengono esaminati i principi del Vangelo e
148
Lezione 23
vengono spiegati i profondi concetti del regno di Dio. Se entriamo nel tempio
animati dal giusto spirito e prestiamo attenzione, ne usciamo arricchiti nella
conoscenza del Vangelo e nella saggezza» («Looking toward the Temple»,
Ensign, gennaio 1972, 56–57).
Il presidente facente funzione del Quorum dei Dodici, Boyd K. Packer, ha
affermato:
«Il tempio è una grande scuola. È una casa di apprendimento. Nei templi
l’atmosfera viene mantenuta tale da risultare ideale per l’insegnamento di
cose che sono profondamente spirituali...
Non si potrà comprendere pienamente la cerimonia del tempio alla prima
esperienza: in quest’occasione si comprenderà soltanto parzialmente. Tornate
ripetutamente al tempio. Tornate per imparare le cose che vi hanno turbato, o
le cose che vi hanno lasciato qualche dubbio, e quello che vi è apparso
misterioso vi diventerà noto. Molte saranno le cose quiete e personali che non
potrete veramente spiegare a nessun altro; per voi saranno cose note...
Perciò, tenete lo sguardo rivolto al tempio; indirizzate lo sguardo dei vostri
figli verso il tempio. Sin dai giorni della loro infanzia richiamate su di esso la
loro attenzione e cominciate a prepararli per il giorno in cui potranno
accedere al sacro tempio.
Nel frattempo siate voi stessi aperti all’insegnamento, siate riverenti.
Abbeveratevi voi stessi lungamente all’insegnamento—all’insegnamento
simbolico e profondamente spirituale—im partito soltanto nel tempio».
(Il sacro tempio, 5–8).
Ricorda ai membri della classe che le ordinanze e le cerimonie del tempio sono
sacre. Fuori del tempio non dobbiamo parlare di argomenti specifici attinenti a
queste ordinanze e cerimonie. Chiedi ai membri della classe di tenere presente
questo principio quando rispondono alle seguenti domande:
• Quali sono alcuni principi che avete appreso andando al tempio?
Esorta i membri della classe ad andare il più spesso possibile al tempio. Il
presidente Ezra Taft Benson chiese: «Ritorniamo spesso al tempio per ricevere le
benedizioni personali che derivano dal culto celebrato regolarmente nel tempio?
Nei sacri templi del Signore si esaudiscono le preghiere, si ricevono rivelazioni e
si beneficia delle istruzioni dello Spirito» (La Stella, luglio 1988, 77).
Conclusione
Esorta i membri della classe a continuare a imparare per tutta la vita in modo
che la loro mente sia arricchita e possano meglio servire il prossimo. Ricorda
loro il comandamento del Signore: «Cercate l’istruzione, sì, mediante lo studio
ed anche mediante la fede» (DeA 88:118).
Secondo i suggerimenti dello Spirito porta testimonianza dei principi esaminati
nel corso della lezione. Puoi esprimere la tua gratitudine per le occasioni che hai
di imparare.
149
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Mettiamo in pratica il consiglio contenuto in Dottrina e Alleanze
88:121–126
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 88:121–126. Fai notare che i principi
contenuti in questo passo ci aiutano in ogni aspetto della vita. Quali
esperienze avete fatto che vi hanno dimostrato l’importanza di questi
principi?
2. Impariamo senza sentirci scoraggiati da quanto c’è ancora da imparare
• Come possiamo continuare a imparare senza sentirci scoraggiati perché c’è
ancora tanto da imparare?
Il presidente Wilford Woodruff ci ha lasciato questo consiglio: «Non
scoraggiatevi perché non vi è possibile imparare tutto subito; imparate una
cosa alla volta, imparatela bene e fatene tesoro; quindi imparate un altro
principio e fatene tesoro, ed entro pochi anni avrete una grande riserva di
conoscenze utili che saranno di grande beneficio non soltanto a voi stessi e ai
vostri figli, ma anche a tutti i vostri simili» (The Discourses of Wilford Woodruff,
a cura di G. Homer Durham [1946], 269).
Durante l’esposizione di questa parte della lezione puoi leggere insieme ai
membri della classe DeA 78:17–18.
3. L’insegnamento del Vangelo nelle classi del Seminario e dell’Istituto
Leggi la seguente dichiarazione del presidente Gordon B. Hinckley: «Il nostro
grande programma educativo progredisce a grandi passi. Il lavoro di
addestramento degli studenti per mezzo dei seminari e degli istituti viene
costantemente ampliato... Invitiamo caldamente tutti coloro per i quali il
programma è stato istituito a trarne pieno vantaggio. Non esitiamo a promettere
che la vostra conoscenza del Vangelo sarà accresciuta, che la vostra fede sarà
rafforzata e che stringerete meravigliosi rapporti di collaborazione e di amicizia
con i vostri compagni» (La Stella, ottobre 1984, 103–104).
Se i corsi del Seminario e dell’Istituto sono disponibili nella vostra zona, durante
l’esposizione di questa parte della lezione puoi esortare i giovani e i giovani
adulti a iscriversi a questi corsi. Se lo ritieni utile puoi rivolgere alla classe le
seguenti domande:
• Quali esperienze avete fatto nel seminario (o istituto) che vi sono state
particolarmente utili? Come possiamo incoraggiare i nostri fratelli e sorelle a
frequentare il seminario (o istituto)?
4. Lo sviluppo dei nostri talenti mediante l’istruzione
Ripassa la parabola dei talenti (Matteo 25:14–30; vedere anche DeA 82:18).
Chiedi ai membri della classe di elencare su un foglio di carta i loro talenti e
interessi. Esamina insieme con loro come l’istruzione secolare e religiosa li aiuterà
a sviluppare i loro talenti e interessi.
150
«Non lasciatevi ingannare, ma
perseverate con costanza»
Lezione
24
Scopo
Aiutare i membri della classe a capire come possono evitare l’inganno e
l’apostasia.
Preparazione
1. Leggi attentamente Dottrina e Alleanze 26; 28; 43:1–7; 50; 52:14–19 e gli altri
passi delle Scritture proposti nella lezione.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Procurati i ritratti delle attuali Autorità generali pubblicate in un recente
numero della Liahona contenente i discorsi tenuti nella conferenza generale.
4. Puoi chiedere ad alcuni membri della classe di esporre le storie proposte nella
prima parte della lezione. Consegna loro in anticipo una copia di dette storie.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Scrivi alla lavagna le seguenti frasi:
Mezzo litro di panna
Ortografia errata di un nome
Mancanza di posti a sedere alla dedicazione del Tempio di Kirtland
Spiega ai membri della classe che queste frasi hanno tutte un elemento in
comune: sono i motivi addotti da alcune dei primi membri della Chiesa per
giustificare la loro apostasia.
Spiega che la lezione odierna tratta di come possiamo evitare l’apostasia
individuale. Queste frasi e le storie che le accompagnano saranno spiegate nel
corso della lezione.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Parla di come gli argomenti che saranno trattati
sono pertinenti alla nostra vita di ogni giorno.
1. Dobbiamo riconoscere gli inganni di Satana che potrebbero condurci
all’apostasia
Spiega che durante i primi anni della Chiesa alcuni fedeli furono ingannati da
Satana e indotti all’apostasia, o ribellione contro Dio. Alcuni membri, dopo essere
diventati apostati, si mostrarono acerrimi nemici della Chiesa e contribuirono ad
151
aggravare le persecuzioni dei santi nell’Ohio e nel Missouri. Come membri della
Chiesa oggi dobbiamo rimanere fedeli e stare all’erta in modo da non essere
ingannati.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 50:2–3 e 2 Nefi 2:18, 27. Perché
Satana vuole ingannarci? Quali sono alcuni dei modi in cui Satana cerca di
ingannarci e di indurci all’apostasia? (Usa le seguenti informazioni per
commentare o approfondire le risposte dei membri della classe. Scrivi i titoli
alla lavagna).
Non riconoscere il Profeta come fonte delle rivelazioni dirette alla Chiesa
Alcuni membri si lasciano ingannare dai falsi profeti. La storia seguente mostra
come alcuni dei primi santi si lasciarono temporaneamente ingannare da false
rivelazioni.
Nel 1830 Hiram Page, uno degli Otto Testimoni del Libro di Mormon, possedeva
una pietra tramite la quale egli asseriva di ricevere rivelazioni riguardanti
l’edificazione di Sion e l’ordine della Chiesa. Oliver Cowdery, gli Whitmer e altre
persone credettero alle sue parole. Tuttavia il profeta Joseph Smith disse che tali
asserzioni «erano completamente contrarie all’ordine della casa di Dio, come
viene esposto nel Nuovo Testamento, oltre che nelle rivelazioni più recenti»
(History of the Church, 1:110).
Il Profeta pregò in merito a tale questione e ricevette una rivelazione nella
quale il Signore indicava chiaramente che soltanto il presidente della Chiesa
aveva il diritto di ricevere rivelazioni per la chiesa stessa (vedere DeA 28). Il
Signore comandò a Oliver Cowdery di dire a Hiram Page che le rivelazioni che
egli riceveva tramite la pietra provenivano da Satana (vedere DeA 28:11). Dopo
aver udito le istruzioni del Signore, «Fratello Page e tutti i membri della Chiesa
presenti rinunciarono all’uso della pietra e ad ogni cosa ad essa collegata»
(History of the Church, 1:115).
Orgoglio
Alcuni membri della Chiesa furono ingannati a causa del loro orgoglio. La
seguente storia spiega come l’orgoglio indusse Thomas B. Marsh, a quel tempo
presidente del Quorum dei Dodici Apostoli, e sua moglie Elizabeth all’apostasia.
Quando vivevano a Far West, nel Missouri, sorella Marsh e sorella Harris decisero
di mettere insieme il latte che producevano le loro mucche e prenderlo tutto
un giorno l’una, un giorno l’altra, in modo da fare un formaggio più grande
di quello che ognuna di loro avrebbe potuto fare con soltanto il suo latte. Si
impegnarono a scambiarsi sia il latte che la panna provenienti dalle rispettive
mucche. Sorella Marsh invece tenne per sé mezzo litro di panna da ogni mucca
e mandò a sorella Harris il latte scremato.
Questo fatto fece nascere una contesa. La questione fu portata all’attenzione del
vescovo. Quando questi stabilì che sorella Marsh era venuta meno all’accordo,
ella e sua marito rimasero molto turbati e si appellarono al sommo consiglio e
infine alla Prima Presidenza. Ogni consiglio approvò la decisione originale che
sorella Marsh era in errore.
Thomas B. Marsh dichiarò di voler difendere l’onestà di sua moglie. Poco dopo si
rivoltò contro la Chiesa e si presentò davanti a un funzionario del governo per
152
Lezione 24
dichiarare che i Santi degli Ultimi Giorni erano ostili verso lo Stato del Missouri.
(Vedere George A. Smith, Journal of Discourses, 3:283–284).
Il presidente Gordon B. Hinckley ha dichiarato riguardo a quell’episodio: «Tutto
era cominciato con una cosa da nulla, un po’ di panna scremata dal latte da una
donna. Ma portò o almeno diventò un fattore determinante nell’emanazione da
parte del governatore Boggs di un crudele ordine di sterminio che cacciò i santi
dallo Stato del Missouri, con le terribili conseguenze e decessi che seguirono.
L’uomo che avrebbe dovuto risolvere quel piccolo disaccordo ma che preferì
farne un casus belli... perse la sua posizione nella Chiesa, perse la sua
testimonianza del Vangelo» (La Stella, ottobre 1984, 168).
Dopo diciannove anni trascorsi nelle tenebre e nell’amarezza, Thomas B. Marsh
compì un doloroso viaggio alla Valle del Lago Salato e chiese a Brigham Young
di perdonarlo e di consentire che fosse nuovamente battezzato nella Chiesa.
Egli scrisse queste parole a Heber C. Kimball, primo consigliere della Prima
Presidenza: «Ho cominciato a valutare la mia situazione... So di aver peccato
contro il cielo e al tuo cospetto». Poi descrisse la lezione che aveva imparato:
«Il Signore è riuscito benissimo a tirare avanti senza di me; Egli non ha perso
nulla a causa della mia defezione dalle sue file; ma io, cosa ho perso! Le ricchezze,
ricchezze più grandi di tutte quelle che il mondo e molti pianeti come questo
possono offrire» (citato da James E. Faust, La Stella, luglio 1996, 6).
• Che cosa possiamo imparare da questa storia? Avete veduto voi stessi
l’orgoglio indurre le persone all’inganno e all’apostasia? Che cosa promette il
Signore a coloro che si umiliano al Suo cospetto? (Vedere DeA 112:2–3, 10;
Ether 12:27. Nota che DeA 112 contiene una rivelazione data a Thomas B.
Marsh tramite il profeta Joseph Smith).
Criticare i dirigenti per le loro imperfezioni
Alcuni membri si lasciano ingannare perché criticano le imperfezioni dei
dirigenti della Chiesa. La storia seguente spiega come Simonds Ryder fu
ingannato in questa maniera.
Simonds Ryder si convertì alla Chiesa nel 1831. In seguito ricevette una lettera
firmata dal profeta Joseph Smith e da Sidney Rigdon che lo informava che era
volontà del Signore, resa manifesta dallo Spirito, che egli andasse a predicare il
Vangelo. Sia nella lettera che ricevette sia nell’incarico ufficiale a predicare il suo
nome era scritto Rider invece di Ryder. Simonds Ryder «pensò che se lo ‹Spirito›
tramite il quale era stato chiamato a predicare poteva sbagliare per quanto
riguarda l’ortografia del suo nome, forse si sbagliava anche riguardo alla sua
chiamata al ministero; ossia, in altre parole, fu indotto a dubitare di essere stato
chiamato affatto dallo Spirito di Dio a causa dell’errore nell’ortografia del suo
nome»! (History of the Church, 1:261). Simonds Ryder in seguito diventò
apostata.
• Che cosa possiamo imparare da questa storia? Perché criticare i dirigenti della
Chiesa ci rende più suscettibili ad essere ingannati?
Sentirsi offesi
Alcuni membri della Chiesa si ritengono offesi dalle azioni di altri membri e
consentono all’offesa di dominarli sino a quando vengono indotti all’apostasia.
153
Un esempio di questo fatto è evidente nel seguente episodio.
Dopo che il Tempio di Kirtland fu completato, molti santi si radunarono per
assistere alla dedicazione. I posti a sedere disponibili nel tempio furono
rapidamente occupati e a molte persone fu consentito di rimanere in piedi nel
tempio; ma non tutti poterono entrare nell’edificio. L’anziano Frazier Eaton, il
quale aveva donato settecento dollari per la costruzione del tempio, arrivò dopo
che l’edificio era già affollato di fedeli, perciò non gli fu consentito di entrare per
assistere alla dedicazione. La cerimonia dedicatoria fu ripetuta il giorno dopo per
coloro che non avevano trovato posto nel tempio il primo giorno, ma questo
non soddisfece Frazier Eaton ed egli diventò apostata. (Vedere George A. Smith,
Journal of Discourses, 11:9).
• Che cosa possiamo imparare da questa storia? In che modo oggi possiamo
sentirci offesi dagli altri? Perché queste presunte offese conducono
all’apostasia? Come possiamo liberarci dall’impressione di essere stati offesi?
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 64:8–11 e 82:1. Chi il Signore ci
chiede di perdonare? Perché qualche volta è difficile perdonare? Quali sono
alcune delle conseguenze del non perdonare il nostro prossimo? Che cosa
possiamo fare per perdonare una persona che ancora non abbiamo
perdonato?
Giustificare la disobbedienza
Giustificare, scusare o difendere un comportamento inaccettabile è un modo
in cui cercare di liberare la nostra coscienza del senso di colpa quando abbiamo
fatto una cosa che sappiamo essere sbagliata.
• Perché giustificare la nostra colpa è una forma di inganno? In che modo
qualche volta cerchiamo di giustificare il nostro comportamento? Perché
questo è pericoloso? Come possiamo riconoscere e vincere la tendenza a
giustificare tale comportamento?
Accettare i falsi insegnamenti del mondo
• Quali sono alcuni falsi insegnamenti del mondo che possono ingannare i
fedeli e indurli all’apostasia? (Gli esempi possono comprendere la falsa idea
che i comandamenti di Dio sono troppo restrittivi, che l’immoralità è
accettabile e che i beni materiali sono più importanti delle cose spirituali).
Il vescovo presiedente H. David Burton ha dichiarato: «Una delle sue [di
Satana] insidiose strategie è quella di annebbiare progressivamente i nostri
sensi riguardo a ciò che è giusto o sbagliato. Satana vuole convincerci che è di
moda mentire e imbrogliare. Favorisce la pornografia con la scusa che essa ci
prepara ad affrontare il mondo reale. Vuole farci credere che l’immoralità è
un modo di vivere attraente e che l’obbedienza ai comandamenti del nostro
Padre nei cieli è cosa del passato. Satana ci bombarda continuamente con una
propaganda bugiarda, avvolta in carta colorata e accuratamente camuffata»
(La Stella, luglio 1993, 57–58).
2. Possiamo essere coraggiosi nella nostra testimonianza ed evitare
l’inganno
Spiega che il Signore ci ha dato molti mezzi e comandamenti che ci aiutano a
essere coraggiosi nella nostra testimonianza e a evitare di essere ingannati.
154
Lezione 24
• Che cosa possiamo fare per non lasciarci ingannare e condurre all’apostasia?
(Attingi alle seguenti informazioni per favorire la discussione).
Possiamo sapere chiaramente chi il Signore ha chiamato a guidare la Chiesa
• Durante i primi anni della Chiesa molte persone asserivano di ricevere
rivelazioni per guidare la Chiesa o correggere il profeta Joseph Smith. Che
cosa rivelò il Signore in risposta a queste asserzioni? (Vedere DeA 28:2, 6–7;
43:1–3. Fai notare che DeA 28 fu rivelata quando Hiram Page asseriva di
ricevere rivelazioni per tutta la Chiesa, e DeA 43 fu rivelata quando altre
persone fecero asserzioni simili).
• Chi riceve rivelazioni e comandamenti per tutta la Chiesa oggi?
Il presidente Joseph F. Smith e i suoi consiglieri nella Prima Presidenza
dichiararono: «Il Signore ha... nominato un solo uomo per volta sulla
terra che detenga le chiavi della rivelazione per l’intero corpo della Chiesa in
tutte le sue organizzazioni, autorità, ordinanze e dottrine. Lo spirito della
rivelazione è conferito a tutti i suoi membri per il beneficio e l’illuminazione
di ogni singolo individuo che riceve la sua ispirazione, secondo la sfera in cui
egli è chiamato ad operare. Ma per l’intera Chiesa colui che sta a capo è
l’unico nominato a ricevere rivelazione per via di comandamento e per porre
fine a ogni controversia» (James R. Clark, Messages of the First Presidency of
The Church of Jesus Christ of Latter-day Saints, 6 volumi [1965–1975], 4:270).
• Come possiamo evitare di essere ingannati da coloro che asseriscono
falsamente di aver ricevuto rivelazioni per la Chiesa? (Vedere DeA 43:4–7).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 26:2 e 28:13. Che cos’è il principio
del consenso comune? (Vedere DeA 20:65; 42:11. È la pratica che ci vede
dimostrare che siamo disposti a sostenere coloro che sono stati chiamati a
servire nella Chiesa, di solito alzando la mano destra a squadra). In che modo
il principio del consenso comune ci protegge dall’inganno? (Ci consente di
sapere chi è stato chiamato a presiedere e ad amministrare la Chiesa, perciò ci
consente di evitare di essere ingannati dalle asserzioni di coloro che non sono
stati debitamente chiamati).
Mostra i ritratti delle attuali Autorità generali (vedere la voce 3 della sezione
«Preparazione»). Sottolinea quanto siamo fortunati di poter sostenere questi
dirigenti e di seguire i loro consigli.
Dobbiamo studiare le Scritture e le dottrine della Chiesa
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 1:37 e 33:16. Spiega che in tutto
il libro di Dottrina e Alleanze il Signore spiega l’importanza di studiare le
Scritture. Perché studiare le Scritture e le parole dei profeti viventi ci aiuta ad
evitare di essere ingannati? (Le risposte possono comprendere quelle sotto
elencate).
a. Possiamo meglio discernere la verità delle idee confrontandole con i
principi insegnati dalle Scritture e dai nostri attuali dirigenti.
Il presidente Harold B. Lee spiegò: «Se qualcuno scrive o dice una cosa che va
al di là di quello che possiamo trovare nelle opere canoniche della Chiesa, a
meno che questo qualcuno non sia il Profeta veggente e rivelatore—e vi prego
di notare questa unica eccezione—potete subito dire: ‹Be’, questa è idea sua›. E
155
se dice una cosa che contraddice quello che si trova nelle opere canoniche
della Chiesa potete sapere per lo stesso motivo che quello che dice è falso»
(The Teachings of Harold B. Lee, a cura di Clyde J. Williams [1996], 540–541).
b. Lo studio delle Scritture rafforza la nostra testimonianza, sì che siamo meno
propensi a compiacerci della nostra rettitudine o a essere influenzati dalle
false dottrine. Il presidente Lee spiegò: «Se non leggiamo le Scritture ogni
giorno la nostra testimonianza si indebolisce, la nostra spiritualità non si
approfondisce» (The Teachings of Harold B. Lee, 152).
• In che modo lo studio delle Scritture vi ha protetti dall’inganno?
Dobbiamo capire che le cose di Dio ci edificano costantemente
Il profeta Joseph Smith spiegò che poco dopo che i santi si erano stabiliti a
Kirtland, «molti falsi spiriti s’introdussero... si ebbero molte strane visioni e
si ebbero idee entusiastiche e avventate. Gli uomini correvano fuori sotto
l’influenza di questo spirito, ed alcuni di loro salivano sui ceppi degli alberi e
gridavano, e compivano ogni sorta di stravaganze... furono fatte molte cose
ridicole il cui scopo era quello di gettare il disonore sulla chiesa di Dio, di far sì
che lo Spirito di Dio si ritirasse» (History of the Church, 4:580). Preoccupato da
queste eccessive esibizioni spirituali il Profeta si rivolse al Signore, il Quale
rispose con la rivelazione contenuta in DeA 50.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 50:17–24. Che cosa insegnano
questi versetti riguardo al modo in cui possiamo discernere le cose di Dio
dalle cose di Satana? (Le cose di Dio ci edificano illuminando la nostra
mente e aiutandoci a crescere spiritualmente. Ci fanno desiderare di seguire
il Salvatore e di migliorare la nostra vita. Le cose di Satana fanno l’opposto).
Il presidente Joseph Fielding Smith dichiarò: «Non vi sono parole più esemplari
di quelle che dicono: ‹Ciò che non edifica non è da Dio›. E ciò che non è da
Dio è tenebra, a prescindere se perviene in guisa di religione, etica, filosofia o
rivelazione. Nessuna rivelazione di Dio manca mai di edificare» (Church History
and Modern Revelation, 2 volumi [1953], 1:201–202).
Dobbiamo seguire lo schema del Signore per evitare di essere ingannati
Il Signore dette la rivelazione contenuta in DeA 52 il giorno dopo una conferenza
tenuta a Kirtland. In questa rivelazione Egli descrive lo schema che ci consente
di evitare di essere ingannati.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 52:14–19. Secondo questi versetti,
quali sono le caratteristiche degli insegnanti che sono «di Dio»? In che modo
lo schema descritto in questo passo ci aiuta ad evitare di essere ingannati?
Conclusione
156
Ripassa gli inganni di Satana che possono condurci all’apostasia. Ripassa il
consiglio che il Signore ci ha dato per proteggerci dall’inganno. Spiega che se
seguiamo questo consiglio lo Spirito del Signore ci aiuterà a conoscere la verità.
Secondo i suggerimenti dello Spirito, porta testimonianza dei principi esaminati
durante la lezione.
Lezione 24
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o entrambe
le seguenti idee come parte della lezione.
1. Attività per esporre la prima parte della lezione
Prepara un biglietto per ogni membro della classe contenente un breve messaggio
di gratitudine, oppure l’incarico di leggere un passo delle Scritture in classe o di
partecipare in qualche altra maniera all’esposizione della lezione. Scrivi, però, il
nome del destinatario con un piccolo errore di ortografia. Distribuisci i biglietti
all’inizio della prima parte della lezione per introdurre la storia di Simonds Ryder
e le altre storie proposte in questa sezione.
2. Altri consigli riguardo a come rafforzarci contro l’apostasia
L’anziano Carlos E. Asay, membro dei Settanta, indicò le seguenti cose che
possiamo fare per rafforzarci contro l’apostasia:
«Evitate coloro che vogliono abbattere la vostra fede...
Osservate i comandamenti...
Seguite i profeti viventi...
Non litigate e non discutete su argomenti dottrinali [Vedere 3 Nefi 11:29]...
Investigate le Scritture...
Non lasciatevi allontanare o fuorviare dal collaborare alla missione della Chiesa...
Pregate per i vostri nemici...
Mettete in pratica la religione pura [Vedere Giacomo 1:27 e Alma 1:30]...
Ricordatevi che possono esserci molte domande per le quali non abbiamo alcuna
risposta e che alcune cose devono essere accettate semplicemente per fede»
(La Stella, aprile 1982, 129–131).
157
Lezione
25
Il sacerdozio:
«Il potere della Divinità»
Scopo
Aiutare i membri della classe ad acquisire una più profonda conoscenza del
sacerdozio e a cercare i benefici che scaturiscono dal suo retto uso.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 84:33–44; 121:34–46.
b. Dottrina e Alleanze 107 (passi delle Scritture supplementari).
c. Il nostro retaggio, pagina 26.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Invita i membri della classe a indicare i motivi per cui sono grati di essere
membri della Chiesa. Scrivi le loro risposte alla lavagna.
• Quali di queste cose sarebbero possibili senza il sacerdozio?
Probabilmente nessuna delle cose che i membri della classe hanno proposto
sarebbe possibile senza il sacerdozio. Per esempio, se i membri della classe
esprimono gratitudine per il matrimonio eterno fai notare che questo
matrimonio non sarebbe possibile senza il potere di suggellamento del
sacerdozio. Anche una cosa semplice come l’unità nella Chiesa non sarebbe
possibile senza profeti, apostoli e altri dirigenti del sacerdozio che ci aiutano a
raggiungere l’«unità della fede» (Efesini 4:13; vedere anche i versetti 10–12).
Spiega che questa lezione ha come tema il sacerdozio e alcune delle alleanze e
benedizioni ad esso collegate.
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. L’ordine nella restaurazione del sacerdozio e dei suoi uffici
Il Sacerdozio di Aaronne e il Sacerdozio di Melchisedec furono restaurati
all’inizio del 1829 (vedere la lezione 8). Dopo l’organizzazione della Chiesa
nel 1830, il Signore rivelò gradualmente gli uffici, i quorum e i consigli del
sacerdozio che divenivano man mano necessari per dare una guida al progresso
158
della Chiesa. Il seguente diagramma riassume questa restaurazione. Trascrivilo
alla lavagna ed esaminalo con i membri della classe. I riferimenti alle Scritture
possono essere omessi.
Sacerdozio di Aaronne: 15 maggio 1829 (DeA 13)
Sacerdozio di Melchisedec: maggio o giugno 1829 (DeA 128:20)
Apostoli, anziani, sacerdoti, insegnanti e diaconi: aprile 1830 (DeA 20:38–60)
Vescovo: 4 febbraio 1831 (DeA 41:9–10)
Sommi sacerdoti: giugno 1831 (introduzione di DeA 52)
Prima Presidenza: 1832–1833 (DeA 81; 90)
Patriarca: 18 dicembre 1833 (Insegnamenti del profeta Joseph Smith, 27–28)
Sommo consiglio: 17 febbraio 1834 (DeA 102)
Quorum dei Dodici Apostoli: 1835 (DeA 107:23–24)
Settanta: 1835 (DeA 107:25)
Primo Quorum dei Settanta: 1835 (DeA 107:26, 93–97)
Spiega che ai nostri giorni il Signore continua a dare rivelazioni riguardo
all’organizzazione e ai doveri del sacerdozio nel guidare il progresso della
Chiesa. Ne abbiamo un esempio nella chiamata dei Settanta-Autorità di area e
nell’organizzazione del Terzo, Quarto e Quinto Quorum dei Settanta nel 1997
(vedere la lezione 42, pagine 247–248).
2. Il giuramento e l’alleanza del sacerdozio
Scrivi alla lavagna Giuramento e alleanza del sacerdozio. Spiega che oltre alle
rivelazioni riguardanti gli uffici e il governo del sacerdozio, il Signore rivelò
alcuni principi riguardo a come ricevere ed esercitare il sacerdozio. Per esempio,
Egli rivelò il giuramento e l’alleanza del sacerdozio che si trova in DeA 84:33–44.
Questi versetti enunciano (1) le alleanze che un uomo fa con il Signore quando
riceve il Sacerdozio di Melchisedec e (2) le alleanze che il Signore fa con i fedeli
detentori del Sacerdozio di Melchisedec.
L’anziano Carlos E. Asay, membro dei Settanta, disse: «Di tutti i sacri patti
riguardanti il vangelo di Gesù Cristo pochi, se ve ne sono, trascendono per
importanza il giuramento e l’alleanza del sacerdozio. È certamente uno dei
patti più sacri poiché riguarda la condivisione dei poteri del cielo e gli sforzi
che l’uomo compie per raggiungere obiettivi eterni» (Relazione sulla
conferenza generale di ottobre 1985, La Stella, volume 19, numero 2, 37).
Man mano che esaminate il giuramento e l’alleanza del sacerdozio, sottolinea
che «le benedizioni del sacerdozio non sono soltanto conferite all’uomo. Queste
benedizioni si riversano anche su tutte le donne fedeli della Chiesa... il Signore
offre alle Sue figlie ogni dono spirituale e benedizione che i Suoi figli possono
ricevere poiché, nel Signore, né la donna é senza l’uomo, né l’uomo senza la
donna» (Joseph Fielding Smith, Conference Report, aprile 1970, 59; o
Improvement Era, giugno 1970, 66; vedere anche Alma 32:23).
• Scrivi alla lavagna I detentori del sacerdozio si impegnano a:. Che cosa promettono
i detentori del sacerdozio nell’ambito del giuramento e alleanza del sacerdozio?
159
(Vedere DeA 84:33, 36, 39–44. Riassumi alla lavagna le risposte dei membri
della classe).
I detentori del sacerdozio si impegnano a:
a. Essere fedeli nell’ottenere il Sacerdozio di Aaronne e il Sacerdozio di
Melchisedec (vedere versetto 33).
b. Fare onore alle loro chiamate (vedere versetto 33).
c. Ricevere i servi del Signore (vedere versetto 36).
d. Prestare diligente attenzione alle parole di vita eterna (vedere versetti 43–44).
• Che cosa significa fare onore a una chiamata? (Vedere DeA 107:99; Giacobbe
1:17–19).
Il presidente Gordon B. Hinckley ha affermato: «Facciamo onore al nostro
sacerdozio e rendiamo più grande la nostra chiamata quando serviamo con
diligenza ed entusiasmo nell’assolvere i compiti ai quali siamo stati chiamati
dalla giusta autorità... Facciamo onore alla nostra chiamata quando accresciamo
il potenziale del nostro sacerdozio per aiutare coloro che si trovano nel bisogno
e per soccorrere coloro che vacillano... Facciamo onore alla nostra chiamata
quando camminiamo con onestà e integrità» (La Stella, luglio 1989, 42).
• Quali benefici avete ricevuto da una persona che ha fatto onore alla sua
chiamata?
Spiega che nel fare onore alle nostre chiamate è importante trovare il giusto
equilibrio per non trascurare la nostra famiglia. L’anziano Neal A. Maxwell,
membro del Quorum dei Dodici, ha detto:
«Qualche volta, senza volerlo, anche certe attività della Chiesa, diverse dai
corsi di studio, se sono svolte senza la dovuta attenzione, possono danneggiare
la vita familiare. È molto istruttivo il fatto che, dopo aver ammaestrato i Nefiti, il
risorto Gesù disse: ‹Andate dunque nelle vostre case, meditate sulle cose che vi
ho detto, e pregate e preparatevi per domani› (3 Nefi 17:3). Gesù non disse loro
di andare al circolo, alla riunione del consiglio comunale e nemmeno ai centri di
palo!» (La Stella, luglio 1994, 99).
• Che cosa significa ricevere i servitori del Signore? (Vedere DeA 84:36). Spiega
che se accettiamo il messaggio e le ordinanze del Vangelo dai servitori del
Signore, riceviamo anche il Signore.
• Scrivi alla lavagna Il Signore si impegna a:. Quali benedizioni il Signore
promette ai detentori del sacerdozio nell’ambito dell’alleanza del sacerdozio?
(Vedere DeA 84:33–34, 38, 42. Riassumi alla lavagna le risposte dei membri
della classe).
Il Signore si impegna a:
a. Santificarci mediante lo Spirito (vedere versetto 33).
b. Rinnovare il nostro corpo (vedere versetto 33).
c. Concederci le benedizioni promesse ad Abrahamo e ai suoi posteri (vedere
versetto 34).
d. Fare di noi i Suoi eletti (vedere versetto 34).
e. Donarci tutto quello che il Padre possiede (vedere versetto 38).
160
Lezione 25
f. Godere della protezione dei Suoi angeli (vedere versetto 42).
• Il Signore promette che se siamo fedeli diventeremo «la posterità di
Abrahamo... e gli eletti di Dio» (DeA 84:33–34). Quali sono i benefici e i
doveri della progenie di Abrahamo? (Vedere Abrahamo 2:9–11). Abrahamo
2:11 spiega che «tutte le famiglie della terra saranno benedette» mediante il
sacerdozio. Come può realizzarsi questa benedizione?
• La promessa suprema del giuramento e alleanza del sacerdozio è quella che
possiamo ricevere tutto quello che il Padre possiede (vedere DeA 84:38). Quale
aiuto può darci la conoscenza di questa promessa nei momenti di avversità?
Come può aiutarci nei momenti di prosperità?
3. I principi che regolano l’uso del sacerdozio
Esponi e commenta DeA 121:34–46. Spiega che in questi versetti il Signore
rivela i principi riguardanti l’uso del sacerdozio. Egli rivela anche delle promesse
a coloro che lo usano rettamente. Oltre ad applicarsi direttamente ai detentori
del sacerdozio, questi principi riguardano generalmente tutti i rapporti umani,
perciò sono importanti anche per coloro che non detengono il sacerdozio.
• In DeA 121:34–40, il Signore rivela il motivo per cui alcuni detentori del
sacerdozio non sono in grado di esercitarlo con potere. Secondo questi
versetti, che cosa impedisce loro di farlo? (Le risposte possono comprendere il
desiderio delle cose del mondo, la brama degli onori degli uomini, il tentativo
di nascondere i peccati, il desiderio di gratificare il loro orgoglio o vane
ambizioni e l’esercizio di un dominio ingiusto).
• Quali sono alcuni esempi di come possiamo curarci troppo delle «cose di
questo mondo?» (DeA 121:35). Perché cercare quello che il mondo ha da
offrire ci impedisce di ricevere quello che il Signore offre? Come può una
persona superare questa difficoltà?
• Quali sono alcuni modi in cui le persone «esercitano un dominio ingiusto?»
(DeA 121:39; vedere anche il versetto 37). Quali sono le conseguenze
dell’esercizio di questo dominio ingiusto? Come può una persona vincere la
tendenza a esercitare un dominio ingiusto?
Sottolinea che il sacerdozio può essere usato soltanto in rettitudine e con spirito
di amore, quale mezzo per servire e aiutare gli altri. L’anziano M. Russell Ballard,
membro del Quorum dei Dodici, ha detto:
«Coloro che detengono il sacerdozio non devono mai dimenticare che non
hanno nessun diritto di esercitare l’autorità del sacerdozio come un bastone
tenuto sopra il capo dei familiari o dei fedeli, nell’esercizio delle loro chiamate
nella Chiesa... L’uomo che... cerca di usare il sacerdozio con un qualsiasi grado
d’ingiustizia nella Chiesa o nella casa, semplicemente non capisce la natura della
sua autorità. Sacerdozio significa servizio, non servitù, compassione, non
costrizione, cura, non controllo» (La Stella, gennaio 1994, 90).
• In DeA 121:41–42, il Signore rivela i principi che aiutano i detentori del
sacerdozio ad esercitarlo con potere. Quali sono questi principi? Come
possiamo metterli in pratica nei rapporti con i nostri familiari, vicini, colleghi
di lavoro e altre persone?
Potete parlare di come mettere in pratica questi principi in situazioni
161
specifiche, come ad esempio quando si aiuta un bambino a prendere una
decisione o a portare a termine un compito, quando si prendono decisioni nei
consigli della Chiesa, quando qualcuno non ha svolto un incarico, oppure
quando vi sono opinioni nettamente divergenti.
• Quali principi per correggere una situazione o imporre misure di disciplina sono
rivelati in DeA 121:43–44? Quali esperienze vi hanno confermato l’importanza
di questi principi? Per quali aspetti le conseguenze del disciplinare con amore
sono diverse a quelle del disciplinare quando si è animati dall’ira?
• Qual è il significato delle parole «la virtù adorni i tuoi pensieri senza posa?»
(DeA 121:45). Come possiamo tenere lontani dalla nostra mente i pensieri
cattivi o non improntati alla virtù? (Vedere DeA 27:15–18). Come possiamo
riempire la nostra mente con pensieri virtuosi?
• Che cosa promette il Signore se siamo pieni di carità e lasciamo che la virtù
adorni i nostri pensieri senza posa? (Vedere DeA 121:45–46). Che cosa
significa che la nostra fiducia sarà rafforzata alla presenza di Dio? (Vedere la
dichiarazione che segue). Quale benefici riceviamo quando lo Spirito Santo è
il nostro costante compagno?
Quando faceva parte del Quorum dei Dodici, il presidente Gordon B. Hinckley
disse: «Ho avuto il privilegio in varie occasioni di conversare con i presidenti
degli Stati Uniti e altri importanti capi di governo. Alla fine di ogni incontro
ho riflettuto sull’esperienza rimunerativa che ho fatto sentendomi pieno di
fiducia alla presenza di un capo famoso. E poi ho pensato a quale cosa
meravigliosa, quale cosa davvero meravigliosa, sarebbe poter stare con
fiducia—senza timore, senza vergogna e senza imbarazzo—alla presenza di
Dio. Questa è la promessa fatta a ogni uomo e donna virtuosa» (Conference
Report, ottobre 1970, 66; o Improvement Era, dicembre 1970, 73).
Conclusione
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Porta testimonianza dell’importanza del sacerdozio. Esprimi la tua gratitudine
per il giuramento e alleanza del sacerdozio e per le benedizioni che il Signore
promette se siamo fedeli. Esorta i membri della classe a cercare con maggiore
diligenza le benedizioni del sacerdozio.
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. I quorum presiedenti della Chiesa
Un aspetto importante della restaurazione dell’autorità del sacerdozio fu
l’organizzazione dei quorum presiedenti della Chiesa. Sin dal marzo 1832
(vedere DeA 81:1) erano stati chiamati dei consiglieri per assistere il profeta
Joseph Smith. La Prima Presidenza fu organizzata ufficialmente un anno dopo
(vedere l’introduzione di DeA 90). Nel febbraio 1835 dodici uomini furono
chiamati e ordinati come apostoli e fu formato il Quorum dei Dodici. Poco
dopo il Profeta organizzò il Primo Quorum dei Settanta.
162
Lezione 25
• Quali sono i doveri dei membri della Prima Presidenza? (Vedere DeA 107:9,
22, 65–66, 78–81, 91–92; 112:30–32).
• Quali sono i doveri dei membri del Quorum dei Dodici Apostoli? (Vedere DeA
107:23, 33, 35, 39, 58; 112:30–32).
• Quali sono i doveri dei Quorum dei Settanta? (Vedere DeA 107:25–26, 34,
38, 97).
• Di quali benefici godiamo grazie al lavoro svolto dai dirigenti presiedenti
della Chiesa?
2. L’importanza del lavoro del sacerdozio
Invita un detentore del sacerdozio del rione a parlare di un’esperienza che ha
fatto nell’uso del sacerdozio, come ad esempio amministrare il sacramento a
una persona costretta a stare a casa, partecipare a una benedizione del
sacerdozio o svolgere una missione. Esortalo a parlare dei sentimenti che ha
provato svolgendo questo lavoro e a portare testimonianza del sacerdozio e
dell’importanza di usarlo per servire il prossimo.
163
Lezione
26
«Andate in tutto il mondo,
predicate il mio vangelo»
Scopo
Ispirare nei membri della classe il desiderio di emulare l’esempio dei santi di
Kirtland, i quali compirono grandi sacrifici per diffondere il Vangelo e rimasero
saldi nei momenti di avversità.
Preparazione
1. Leggi attentamente i passi delle Scritture proposti in questa lezione e Il nostro
retaggio, pagine 29–33, 36.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi ad alcuni membri della classe di prepararsi a riassumere le seguenti
sezioni de Il nostro retaggio:
a. «Le missioni dei primi convertiti dell’Ohio» e «La missione del Quorum dei
Dodici Apostoli» (pagine 30–33).
b. «La missione in Inghilterra» (pagine 32–33).
c. «L’esodo da Kirtland» (pagina 35–36).
Puoi anche incaricare i membri della classe di riferire su altre storie proposte
nella lezione.
4. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, metti i
seguenti oggetti in una valigetta o borsa: le Scritture, un paio di calze, cinque
monete e un foglio di carta con su scritto il seguente messaggio (ometti i
riferimenti):
Questa valigetta appartiene all’anziano Erastus Snow. Sono stato chiamato dal
profeta Joseph Smith a svolgere una missione nella parte occidentale della
Pennsylvania. Mi è stato chiesto di partire nella primavera del 1836. Partirò da
Kirtland da solo e a piedi. Porto con me tutto quello che possiedo al mondo.
(Vedere Il nostro retaggio, pagina 31; «Autobiography of Erastus Snow», Utah
Genealogical and Historical Magazine, luglio 1923, 106).
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
164
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Mostra la valigetta o borsa che hai preparato (vedere la voce 4 della sezione
«Preparazione). Invita uno studente ad aprirla, leggere quello che è scritto sul
foglio e mostrare che cosa questo missionario portava con sé: Scritture, calze e
cinque monete. Scrivi alla lavagna le seguenti tre parole: Sacrificio, Coraggio e
Fede. Chiedi ai membri della classe di pensare al sacrificio, al coraggio e alla fede
che l’anziano Snow dimostrò di possedere per intraprendere quel viaggio
missionario secondo le direttive del Signore.
Spiega che questa lezione comprende un esame del lavoro missionario svolto
al costo di grandi sacrifici dai santi che vivevano a Kirtland, nell’Ohio. Questi
missionari contribuirono a convertire molte persone al Vangelo, rafforzando così
la Chiesa da poco istituita.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. Durante il periodo di Kirtland il Signore riversò sui santi grandi
benedizioni
Spiega che la maggior parte delle ultime tredici lezioni sono state incentrate
sulle dottrine rivelate e sugli avvenimenti occorsi mentre i santi si trovavano
a Kirtland, nell’Ohio. Durante quel periodo il Signore riversò abbondanti
benedizioni sui Suoi fedeli. Rivolgi alla classe le seguenti domande, per
riassumere brevemente gli avvenimenti principali del periodo di Kirtland.
Attingi alle lezioni precedenti e a Il nostro retaggio, secondo necessità.
• Quali sono alcune delle importanti dottrine che il Signore rivelò durante il
periodo di Kirtland? (Le risposte possono comprendere le rivelazioni sulla
legge della consacrazione, la legge della decima, i regni di gloria, la Parola di
Saggezza, la Seconda Venuta e il sacerdozio).
• Quali furono alcuni dei più importanti avvenimenti e successi che
contraddistinguono quel periodo?
2. I santi di Kirtland fecero grandi sacrifici per diffondere il Vangelo
Spiega che un altro importante aspetto del periodo di Kirtland fu la chiamata
dei missionari a predicare il Vangelo negli Stati Uniti, Canada e Inghilterra. La
maggior parte di loro svolsero questo compito a prezzo di grandi sacrifici
personali.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 42:6 e DeA 88:81. Quale messaggio
il Signore proclama in questi versetti? Spiega che molte rivelazioni date a
Kirtland comprendevano il comandamento di predicare il Vangelo.
Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di riassumere gli
avvenimenti descritti nelle sezioni «La missione dei primi convertiti dell’Ohio»
e «La missione del Quorum dei Dodici Apostoli» ne Il nostro retaggio, pagine
30–33.
• Quali sacrifici fecero questi santi per diffondere il Vangelo?
Puoi anche raccontare i seguenti episodi:
Nel 1836 l’anziano Parley P. Pratt, membro del Quorum dei Dodici, fu chiamato
a svolgere una missione in Canada. Mentre era in viaggio verso Toronto, «uno
sconosciuto gli dette una lettera di presentazione per John Taylor, predicatore
metodista laico di Toronto. Taylor faceva parte di un gruppo che credeva che
le chiese allora esistenti non rappresentassero il cristianesimo del Nuovo
Testamento. Da due anni questo gruppo si riuniva diverse volte la settimana
165
allo scopo di cercare la verità, indipendentemente da ogni organizzazione
settaria». A Toronto l’anziano Pratt fu accolto con cortesia dai Taylor, anche se
all’inizio essi dimostrarono poco entusiasmo per il suo messaggio.
Scoraggiato perché non riusciva a trovare un luogo sicuro in cui predicare,
Parley decise di lasciare Toronto. Prima di partire passò dai Taylor per riprendere
una parte del suo bagaglio e salutarli. Mentre si trovava da loro, Leonora Taylor
spiegò alla sua amica Isabella Walton le difficoltà di Parley e disse che le
dispiaceva che egli se ne andasse. «Può essere un uomo di Dio», disse poi. La
signora Walton rispose che quella mattina era stata ispirata a fare visita ai Taylor
perché era disposta a permettere che l’anziano Pratt alloggiasse a casa sua e là
predicasse. Egli lo fece, e alla fine fu invitato a partecipare a una riunione del
gruppo di John Taylor, durante la quale questi lesse la storia contenuta nel Nuovo
testamento della predicazione di Filippo nella Samaria. «Ora», egli disse, «dov’è il
nostro Filippo? Perché non accettiamo la Parola con gioia e non ci facciamo
battezzare quando abbiamo creduto? Dove sono i nostri Pietro e Giovanni? I nostri
apostoli? Dov’è il nostro Spirito Santo mediante l’imposizione delle mani?...».
Quando Pratt fu invitato a parlare, egli dichiarò di conoscere la risposta alle
domande di John Taylor.
Per tre settimane John Taylor partecipò alle riunioni dell’anziano Pratt prendendo
minuziosamente nota dei suoi sermoni e confrontandoli attentamente con le
Scritture. Gradualmente si convinse che il vero vangelo di Gesù Cristo era stato
restaurato. Egli e sua moglie Leonora furono battezzati il 9 maggio 1836» (Storia
della Chiesa nella pienezza dei tempi [Manuale del Sistema Educativo della Chiesa],
161–162; vedere anche Parley P. Pratt, Autobiography of Parley P. Pratt [1975],
134–140, 151).
John Taylor fu ordinato anziano e operò con fedeltà come missionario. In
seguito diventò il terzo presidente della Chiesa.
• In che modo il Signore sostenne l’anziano Pratt che si sforzava di predicare
il Vangelo?
Levi Hancock fu battezzato nel novembre 1830 e poco dopo gli fu chiesto di
partire da Kirtland per svolgere una missione nel Missouri. Questo incarico lo
obbligò a percorrere a piedi centinaia di chilometri. Egli e il suo collega, Zebedee
Coltrin, riscossero grande successo nel predicare il Vangelo durante il cammino.
«Ma soffrirono anche difficoltà. Levi si ammalò a causa di un’infezione ai piedi
e dovette rimanere inoperoso per qualche tempo presso una famiglia che lo
accolse in casa sua, mentre Zebedee continuò il viaggio da solo. In seguito, nel
Missouri, egli continuò a lottare contro le malattie e a volte si doleva per la sua
incapacità di fare tutto ciò che desiderava. Ma grato di poter servire, scrisse:
‹Devo essere onesto al cospetto di Dio e fare tutto il bene che posso per il Suo
regno altrimenti ne avrei a soffrire. Non mi curo assolutamente del mondo e di
quello che la gente dice. Coloro che mi ascoltano, saranno chiamati a rendere
conto della mia testimonianza davanti al seggio del giudizio. Voglio che la mia
condotta sia tale che le mie parole siano credute con l’aiuto del Signore›».
In seguito Levi servì coraggiosamente nel Campo di Sion. Nel febbraio 1835 fu
scelto come uno dei presidenti dei Settanta. (Vedere Don L. Searle, «It Is the
Truth, I Can Feel It», Ensign, luglio 1999, 48–50).
• Che cosa possiamo imparare da queste storie sul lavoro missionario? Che cosa
possiamo imparare su come vincere le avversità nel lavoro missionario?
166
Lezione 26
• Quali sacrifici possiamo dover compiere per servire come missionari a tempo
pieno? Quali sacrifici possiamo dover compiere per far conoscere il Vangelo ai
nostri amici e vicini?
3. I membri del Quorum dei Dodici istruirono migliaia di persone in
Inghilterra
Spiega che man mano che la Chiesa cresceva le forze che le si opponevano
diventavano sempre più attive. Alcuni dei santi vennero meno nella loro fede.
Durante quel difficile periodo il Signore rivelò al profeta Joseph Smith che «si
doveva fare qualcosa di nuovo per la salvezza della Sua chiesa» (History of the
Church, 2:489).
Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di riassumere la sezione
«La missione in Inghilterra» ne Il nostro retaggio, pagine 32–33.
• In che modo il Signore sostenne la Chiesa durante questo periodo di
persecuzioni e difficoltà? Che cosa possiamo imparare dall’esempio
dell’anziano Heber C. Kimball?
Il comandamento del Signore diretto a questi fratelli di lasciare Kirtland in
un momento di grande difficoltà poteva essere difficile da capire. I sacrifici
compiuti da questi fedeli fratelli portarono a un grande rafforzamento della
Chiesa.
Il 23 luglio 1837, il giorno in cui i missionari predicarono per la prima volta il
Vangelo in Inghilterra, il profeta Joseph Smith ricevette una rivelazione diretta a
Thomas B. Marsh, presidente del Quorum dei Dodici. Questa rivelazione si trova
ora in DeA 112. I versetti 12–34 contengono le istruzioni che Thomas B. Marsh
doveva impartire ai Dodici.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 112:19–22. In questi versetti, quali
promesse fece il Signore ai Dodici?
Spiega che la promessa fatta in DeA 112:19 si adempì rapidamente. Nel giro di
otto mesi duemila persone si erano unite alla Chiesa grazie agli sforzi di quei
missionari e furono stabiliti ventisei rami.
Il Signore promise ai Dodici che Egli avrebbe dato loro il potere di aprire le
nazioni alla predicazione del Vangelo se essi si fossero umiliati dinanzi a Lui,
avessero dimorato nella Sua parola e dato ascolto alla voce del Suo Spirito
(vedere DeA 112:21–22). Per dimostrare che il Signore continua a adempiere
questa promessa puoi narrare la seguente storia raccontata dal presidente
Thomas S. Monson:
«Nel 1968, quando mi recai per la prima volta nella Repubblica Democratica
Tedesca, esisteva una forte tensione. Non c’era né fiducia né comprensione; tra i
nostri due paesi non erano stati ancora stabiliti i normali rapporti diplomatici. In
un giorno di pioggia mi recai a Görlitz, nel cuore della Repubblica Democratica
Tedesca... Partecipai per la prima volta a una riunione dei membri locali. Ci
eravamo radunati in un piccolo e vecchio edificio. Quando i membri cantavano
gli inni di Sion riempivano letteralmente la stanza con la loro fede e devozione.
Il mio cuore si riempì di dolore quando mi resi conto che quei membri non
avevano né patriarca, né rioni, né pali: soltanto rami. Non potevano ricevere le
benedizioni del tempio, né le dotazioni, né i suggellamenti. Nessun dirigente
167
della sede centrale della Chiesa si era recato in visita da loro per molto tempo. Ai
membri non era concesso di lasciare il paese; tuttavia confidavano nel Signore
con tutto il cuore.
Mi portai al pulpito e, con gli occhi pieni di lacrime e la voce rotta dall’emozione,
feci loro una promessa: ‹Se rimarrete leali e fedeli ai comandamenti di Dio, ogni
benedizione di cui godono i membri della Chiesa degli altri paesi vi sarà portata›.
Solo dopo mi resi conto di quello che avevo detto. Quella sera mi inginocchiai e
implorai il Padre celeste: ‹Padre, sto svolgendo la missione che mi hai affidato.
Questa è la Tua chiesa. Ho detto parole che non venivano da me, ma da Te e da
Tuo Figlio. Ti prego di mantenere la promessa che ho fatto a questa gente›. Così si
concluse la mia prima visita nella Repubblica Democratica Tedesca».
Otto anni dopo l’anziano Monson disse la preghiera dedicatoria per quel paese:
«Nelle prime ore di domenica 27 aprile 1975 mi recai sulla sommità di una collina
rocciosa tra Dresda e Meissen, sovrastante il fiume Elba, e offrii una preghiera
per quel paese e il suo popolo. Nella preghiera lodavo la fedeltà dei membri,
sottolineavo i sentimenti di commozione che riempivano i cuori e lo struggente
desiderio di ottenere le benedizioni del tempio. Pronunciai un’invocazione per
chiedere la pace e l’aiuto divino. Dissi poi queste parole: ‹Caro Padre, fa’ che
questo sia l’inizio di un nuovo giorno per i membri della Tua chiesa in questo
paese›.
Improvvisamente nella valle sottostante sentimmo il suono della campana di
una chiesa e, più vicino, il canto di un gallo; ognuno a modo suo annunciava il
sorgere del mattino. Anche se avevo gli occhi chiusi, sentii il calore dei raggi del
sole sul volto, sulle mani e sulle braccia. Com’era possibile? Per tutta la mattina
era piovuto incessantemente.
Alla fine della preghiera alzai lo sguardo al cielo. Notai un raggio di sole che
filtrava attraverso un piccolo varco nelle nuvole e illuminava il luogo in cui si
trovava il nostro piccolo gruppo. Da quel momento capii che l’aiuto divino non
ci sarebbe mancato».
Dopo quella ispirata preghiera la Chiesa crebbe rapidamente nel paese. Furono
organizzati i consigli di distretto e seguì la creazione di pali. Furono chiamati
dirigenti del sacerdozio e patriarchi. Il Tempio di Freiberg fu dedicato nel 1985.
E nel 1989 fu consentito alla Chiesa di mandare missionari a tempo pieno in
quel paese. (La Stella, luglio 1989, 47–48).
4. Molti santi di Kirtland rimasero fedeli nonostante le persecuzioni
Spiega che nel 1838 il periodo di Kirtland si avvicinava alla fine. Le persecuzioni
si intensificavano e non era più sicuro rimanere in quella località. Chiedi al
membro della classe incaricato in precedenza di riassumere la sezione «L’esodo
da Kirtland» ne Il nostro retaggio, pagine 35–36.
Anche se molti membri della Chiesa a Kirtland caddero nell’apostasia, la
maggior parte di loro rimase fedele e fu di grande aiuto alla Chiesa. Racconta
il seguente episodio della vita di Brigham Young:
Mentre si trovava a Kirtland, Brigham Young partecipò a una riunione nella
quale un gruppo di apostati, compresi alcuni eminenti dirigenti della Chiesa,
168
Lezione 26
complottavano per deporre il profeta Joseph Smith e mettere qualcun altro al
suo posto. Brigham Young disse di questo episodio:
«Mi alzai, e in maniera chiara e vigorosa dissi loro che Joseph Smith era un
profeta; io ne ero convinto, ed essi potevano pure insultarlo e calunniarlo a loro
piacimento, ma non potevano annullare la nomina del profeta di Dio; potevano
soltanto distruggere la loro autorità, tagliare il legame che li univa al profeta di
Dio e precipitare all’inferno. Molti si adirarono per la mia decisa opposizione ai
loro piani... La riunione si concluse senza che gli apostati potessero arrivare a
una decisione concorde sulle misure di opposizione da adottare» («History of
Brigham Young», Deseret News, 10 febbraio 1858, 386).
• Quali attributi dimostrò Brigham Young in quella situazione? Perché sostenere
i dirigenti della Chiesa ci rafforza? In che modo rafforza tutta la Chiesa?
Conclusione
Sottolinea che grandi benefici si riversarono sui santi durante il periodo in cui
vissero a Kirtland. Molti di loro furono chiamati a svolgere delle missioni e
compirono volontariamente grandi sacrifici per diffondere il Vangelo. La
maggior parte di loro rimase fedele durante un periodo di grandi difficoltà.
Riguardo a questi membri della Chiesa, Il nostro retaggio dichiara: «Con l’esempio
della loro vita essi lasciarono anche un perenne retaggio di fede e di obbedienza
ai dirigenti unti dal Signore e di sacrificio personale nel lavoro del Regno» (36).
Esorta i membri della classe a seguire l’esempio dei santi di Kirtland i quali
compirono grandi sacrifici per svolgere il lavoro del Signore e rimasero fedeli nei
periodi di avversità. Secondo i suggerimenti dello Spirito porta testimonianza dei
principi esaminati durante la lezione.
169
Lezione
27
«Perciò è necessario che siano
castigati e messi alla prova,
proprio come Abrahamo»
Scopo
Aiutare i membri della classe a conoscere gli sforzi compiuti dai primi santi per
stabilire la città di Sion nel Missouri e incoraggiare i membri della classe a
edificare Sion oggi.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 101; 103; 105.
b. Il nostro retaggio, pagine 27–29, 37–45.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi ad alcuni membri della classe di prepararsi a riassumere le seguenti
sezioni de Il nostro retaggio:
a. «Le persecuzioni nella Contea di Jackson» e «Il vescovo Partridge viene
ricoperto di catrame e di piume» (pagine 39–40, 41–42).
b. «Un rifugio nella Contea di Clay» (pagine 43–44).
c. «L’addestramento dei dirigenti nel Campo di Sion» e «La persecuzione del
Campo di Sion» (pagine 27–29 e 44–45).
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
170
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
• Come vi sentireste se vi fosse chiesto di lasciare la vostra famiglia e compiere
a piedi un viaggio di oltre milleseicento chilometri in condizioni estreme
per aiutare i membri della Chiesa che si trovavano in una zona ostile? (Puoi
scegliere una ben nota località a milleseicento chilometri di distanza e portare
in classe una cartina per far vedere quanto sarebbe lungo tale viaggio). Quali
sacrifici questa impresa vi richiederebbe? Come vi sentireste se arrivaste a
destinazione e là vi fosse detto di tornare a casa senza aver fatto nulla per dare
un aiuto concreto?
Spiega che quando i santi della Contea di Jackson, nel Missouri, furono
scacciati dalle loro case, Joseph Smith organizzò il Campo di Sion, un gruppo
di duecentosette uomini i quali percorsero a piedi circa milleseicento chilometri
partendo dall’Ohio per andare in loro aiuto. Le domande fatte in precedenza
possono aiutarci a capire alcune delle difficoltà che i componenti del Campo
di Sion dovettero affrontare.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Puoi dedicare due domeniche all’esposizione
di questa lezione.
1. I santi si stabiliscono nella Contea di Jackson, nel Missouri, dalla quale in
seguito vengono scacciati
Ripassa brevemente le seguenti informazioni storiche. Ricorda ai membri della
classe che dal 1831 al 1838 la Chiesa ebbe due centri di popolazione: uno a
Kirtland, nell’Ohio, e l’altro nel Missouri occidentale. Avvenimenti importanti
accaddero in entrambe queste località. Le lezioni 27 e 28 si incentrano sulle
dottrine e sugli avvenimenti riguardanti la Chiesa nel Missouri.
Nel luglio 1831 Joseph Smith fece il primo viaggio nel Missouri. Là ricevette
una rivelazione che designava il Missouri come luogo della città di Sion con
Independence come luogo centrale (vedere DeA 57:1–3). Il 2 agosto Sidney
Rigdon dedicò quella terra per il raduno dei santi. Il giorno dopo il profeta
Joseph Smith dedicò a Independence l’appezzamento di terreno sul quale
doveva sorgere il tempio.
I membri del Ramo di Colesville, nello Stato di New York, furono i primi
santi a stabilirsi nel Missouri; altri li seguirono subito dopo, ansiosi di
contribuire all’edificazione della città di Sion (vedere DeA 63:24, 36). Nel 1832
a Independence e nelle zone circostanti la Contea di Jackson c’erano più di
ottocento santi raccolti in cinque rami.
I santi della Contea di Jackson per qualche tempo vissero in pace e avevano
motivo di essere ottimisti. Tuttavia verso la fine del 1832 sorsero delle difficoltà.
Alcuni membri non volevano accettare l’autorità dei dirigenti locali della Chiesa.
Altri criticavano il profeta Joseph Smith, che era ritornato a Kirtland. Alcuni
membri erano contenziosi, avidi, egoisti e increduli.
Inoltre le tensioni con gli altri coloni della zona stavano crescendo. Il 20 luglio
1833 queste tensioni scoppiarono in violenze. Chiedi al membro della classe
incaricato in precedenza di riassumere le sezioni «La persecuzione nella Contea
di Jackson» e «Il vescovo Partridge viene ricoperto di catrame e di piume» ne Il
nostro retaggio, pagine 39–40 e 41–42.
Tra luglio e novembre del 1833 le persecuzioni contro i santi si intensificarono.
I facinorosi bruciavano i loro raccolti, distruggevano le loro case, fustigavano e
percuotevano gli uomini e terrorizzavano le donne e i bambini.
171
Le persecuzioni nel Missouri. I santi furono scacciati dalle loro case nella Contea di Jackson, nel
Missouri.
Il 4 novembre nelle vicinanze del Fiume Big Blue un gruppo di facinorosi dette
battaglia a un manipolo di uomini e ragazzi della Chiesa (Il nostro retaggio,
pagine 42–43). Nei due giorni che seguirono più di mille santi furono scacciati
dalla Contea di Jackson nel freddo più intenso. Privi di ogni cosa, la maggior
parte di loro attraversò il Fiume Missouri e trovò asilo temporaneo nella Contea
di Clay. Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di riassumere la
sezione «Un rifugio nella Contea di Clay» ne Il nostro retaggio, pagine 43–44.
2. Il Signore istruisce i santi scacciati dalla Contea di Jackson
Spiega che quando la notizia delle difficoltà nel Missouri raggiunse Joseph Smith
a Kirtland egli ne fu profondamente turbato. Pregò riguardo alla redenzione di
Sion e ricevette la rivelazione contenuta in DeA 101.
• Quali motivi indicò il Signore per aver consentito che le afflizioni colpissero
i santi del Missouri? (Leggi insieme ai membri della classe i seguenti versetti.
Riassumi le informazioni alla lavagna. Scegli alcune delle domande proposte
per favorire la discussione).
a. DeA 101:2, 6; vedere anche DeA 103:4. (A causa delle loro trasgressioni).
b. DeA 101:4. (Perché essi dovevano essere «castigati e messi alla prova,
proprio come Abrahamo»). Per quali motivi il Signore castiga il Suo popolo?
(Vedere DeA 95:1; 105:6; Helaman 12:3; Ebrei 12:11). Perché il castigo del
Signore è una dimostrazione del Suo amore per noi? Perché i castighi del
Signore ci aiutano a imparare l’obbedienza e a ricordarci di Lui?
c. DeA 101:7–8. (Perché alcuni santi erano stati lenti a dare ascolto al Signore).
Perché le persone qualche volta dimenticano Dio e ignorano i Suoi consigli
172
Lezione 27
«nel tempo di pace?» Che cosa possiamo fare per essere più pronti a seguire
i consigli del Signore?
• In che modo il Signore dimostrò compassione per i santi dopo averli castigati?
(Leggi insieme ai membri della classe i seguenti versetti. Riassumi le
informazioni alla lavagna).
a. DeA 101:9. (Promise che non li avrebbe rigettati e che sarebbe stato
misericordioso «nel giorno dell’ira»).
b. DeA 101:10. (Promise che la Sua indignazione sarebbe caduta sui loro
nemici).
c. DeA 101:11–15. (Promise di salvare, raccogliere e confortare i Suoi santi).
d. DeA 101:16–19. (Promise che Sion sarebbe stata redenta in un giorno
futuro).
Invita i membri della classe a parlare di esperienze che hanno fatto in cui
hanno sentito l’amore e la misericordia del Signore in momenti di particolare
necessità.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 101:35–38. Che cosa possiamo
imparare da questi versetti che ci aiuti a mantenere nella corretta prospettiva
la nostra esistenza terrena? In che modo la conoscenza delle eterne promesse
del Signore vi ha aiutato nei momenti di difficoltà?
3. Organizzazione del Campo di Sion e marcia nel Missouri
Spiega che dopo che furono scacciati dalla Contea di Jackson, i santi si appellarono
al governatore del Missouri, Daniel Dunklin, perché li aiutasse a riottenere le loro
case e li proteggesse dalle violenze. Il governatore espresse la disponibilità ad
aiutarli se i santi avessero organizzato un gruppo di uomini per proteggersi.
Nel febbraio del 1834, mentre si trovava a Kirtland, nell’Ohio, il profeta Joseph
Smith venne a conoscenza di questa proposta. Rispose organizzando un gruppo
di uomini che avrebbero marciato per circa milleseicento chilometri per portare
soccorso ai santi del Missouri, aiutarli a riacquistare le loro terre e proteggerli in
seguito. La rivelazione che impartisce le istruzioni per questa spedizione, che
divenne nota come Campo di Sion, si trova in DeA 103.
Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di riassumere la storia
del Campo di Sion ne Il nostro retaggio, pagine 27–29 e 44–45. Per mostrare la
distanza tra Kirtland e il Missouri, puoi rimandare i membri della classe alla
cartina 3 a pagina 276 del presente manuale e alla pagina 31 della Guida alla
studio per i membri della classe.
• Secondo le direttive emanate dal Signore in DeA 103, Joseph Smith organizzò
il Campo di Sion per aiutare i santi della Contea di Jackson a rientrare in
possesso delle loro case e terre. Quale fu il risultato del Campo di Sion per
quanto riguarda questo obiettivo? (Dopo che il Campo ebbe percorso quasi
milleseicento chilometri raggiungendo il Fiume Fishing nelle vicinanze della
Contea di Jackson, il Signore rivelò che i santi avrebbero dovuto attendere
sino alla redenzione di Sion. Poco dopo il Profeta sciolse il Campo).
• Quando Brigham Young ritornò a Kirtland dopo l’esperienza fatta nel Campo
di Sion gli fu chiesto: «Che cosa avete guadagnato con quel viaggio?» Egli
173
rispose: «Esattamente quello per cui lo abbiamo fatto... Non scambierei la
conoscenza che ho acquisito in questo periodo per tutta questa Contea»
(Journal of Discourses, 2:10). Quali importanti obiettivi raggiunse il Campo di
Sion? (Le risposte possono comprendere quelle contenute nel seguente elenco).
a. I partecipanti furono rafforzati da numerose manifestazioni miracolose del
potere del Signore (vedere, per esempio, Il nostro retaggio, pagine 44–45).
b. Offrì l’occasione di mettere alla prova la fede dei partecipanti, consentendo
loro di dimostrare che essi avrebbero obbedito al Signore e sacrificato ogni
cosa, anche la vita, se necessario, per compiere la Sua volontà.
c. Servì come terreno di prova per stabilire chi possedeva la necessaria fedeltà
per servire nelle posizioni direttive della Chiesa.
d. Dette ai partecipanti la possibilità di conoscere meglio il Profeta, imparare
da lui e prepararsi per le future responsabilità direttive.
Spiega che mentre alcuni pensavano che il Campo di Sion fosse stato un
fallimento, il conseguimento di questi obiettivi fu di grande importanza per
la Chiesa. Il Campo di Sion è un esempio di come gli scopi del Signore si
possono compiere in maniere che al momento possiamo non capire.
• In che modo l’esperienza del Campo di Sion preparò i futuri dirigenti della
Chiesa?
Nel febbraio 1835, cinque mesi dopo lo scioglimento del campo, furono
organizzati il Quorum dei Dodici Apostoli e il primo Quorum dei Settanta.
Nove degli Apostoli e tutti i Settanta componenti il Quorum avevano fatto
parte del Campo di Sion. Parlando di come il Campo aveva contribuito a
preparare questi dirigenti, Joseph Smith disse:
«Fratelli, alcuni di voi sono adirati con me perché non hanno combattuto nel
Missouri; ma lasciate che vi dica questo: Dio non voleva che combatteste. Egli
non avrebbe potuto organizzare il Suo regno con Dodici uomini che aprissero
la porta del Vangelo alle nazioni della terra e Settanta altri uomini sotto la
loro direzione che seguissero le loro orme a meno che non li avesse presi da
un gruppo di uomini che avessero offerto la loro vita e che avessero compiuto
un sacrificio grande come quello di Abrahamo» (History of the Church, 2:182).
L’esperienza fatta da George A. Smith dimostra come il Campo di Sion
preparò gli uomini per le future posizioni direttive nella Chiesa. A sedici anni
era il più giovane componente del Campo, inesperto, privo di fiducia in se
stesso. Nonostante i disagi e le lamentele di molti uomini per le cattive
condizioni che prevalevano nel campo, George eseguiva volentieri tutte le
istruzioni impartite da Joseph Smith. Dormiva nella tenda del Profeta e poteva
quindi ascoltare molti dei suoi consigli e istruzioni. Grazie a questa vicinanza
con il Profeta, George apprese molte capacità direttive ed acquisì la forza
necessaria per una lunga vita di dirigente. Meno di cinque anni dopo il
Campo di Sion, George A. Smith fu ordinato apostolo. In seguito servì con
Brigham Young come componente della Prima Presidenza.
• Che cosa possiamo imparare dalle esperienze fatte dal Campo di Sion che
possiamo mettere in pratica nella nostra vita di ogni giorno? (Alcune risposte
possibili sono elencate qui di seguito, accompagnate dalle domande necessarie
per favorire la discussione).
174
Lezione 27
a. La conoscenza dello scopo delle prove alle quali siamo sottoposti. Quali
furono alcune delle prove che il Campo di Sion dovette superare? Che cosa
ci possono insegnare le esperienze fatte dal Campo di Sion riguardo allo
scopo delle prove nella nostra vita? (Vedere DeA 103:12).
b. L’importanza dell’obbedienza. Che cosa possiamo imparare dal Campo di
Sion riguardo all’obbedienza? (Vedere DeA 103:7–10, 36).
c. La necessità di esser disposti a sacrificare ogni cosa per il Signore. Che cosa
possiamo imparare dal Campo di Sion riguardo al sacrificio? (Vedere DeA
103:27–28). Perché il Signore ci chiede di essere disposti a sacrificare ogni
cosa per Lui? Come possiamo acquisire tale disponibilità? Come possiamo
dimostrare oggi questa disponibilità?
d. L’importanza di essere uniti nel lavoro del Signore. Fai notare che anche
quando soltanto alcuni mormorano e si ribellano, tutto il gruppo viene
indebolito.
e. L’importanza di sostenere il Profeta e seguire i suoi consigli anche quando
è difficile o quando non ne comprendiamo pienamente il motivo.
4. Il Signore rivela che il Suo popolo deve attendere «per una breve stagione
la redenzione di Sion»
Spiega che il Signore promise di redimere Sion e restituire al Suo popolo le terre
che gli appartenevano nella Contea di Jackson, nel Missouri. Tuttavia questa
promessa era condizionata dall’obbedienza dei santi (vedere DeA 103:5–8,
11–14). Proprio come l’antica Israele non aveva potuto entrare nella terra
promessa per quarant’anni a causa della sua disobbedienza, il Signore rivelò
che la moderna Israele avrebbe dovuto attendere «per una breve stagione» la
redenzione di Sion a causa della disobbedienza e del dissenso di alcuni santi
(DeA 105:9, 13).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 105:1–13. Quali sono alcuni dei
requisiti indicati dal Signore per la finale istituzione di Sion? (Le risposte
possono comprendere quelle sotto elencate. Discutete come questi requisiti
si applicano anche a noi).
a. I santi devono imparare l’obbedienza (vedere DeA 105:3, 6; vedere anche
il versetto 37).
b. Devono provvedere ai poveri e ai bisognosi (vedere DeA 105:3).
c. Devono essere «uniti secondo l’unione che è richiesta dalla legge del regno
celeste» (DeA 105:4; vedere anche il versetto 5).
d. Devono essere istruiti più perfettamente, acquisire più esperienza e
conoscere più perfettamente i loro doveri (vedere DeA 105:10).
e. Devono essere investiti di potere dall’alto (vedere DeA 105:11–12; vedere
anche il versetto 33).
• In DeA 105:38–40, il Signore consiglia ai santi di cercare di fare la pace anche
con coloro che li avevano perseguitati. Egli promise che in cambio «tutte le
cose avrebbero cooperato per il loro bene» (DeA 105:40). Quali benefici avete
ricevuto obbedendo a questo consiglio di cercare di fare la pace?
175
Conclusione
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il Signore ha promesso che Sion sarà redenta e ci ha detto che cosa dobbiamo
fare per prepararci per quel giorno. Ricorda ai membri della classe che dobbiamo
pregare con tutto il cuore per contribuire all’edificazione di Sion oggi, in
famiglia e nei pali. Secondo il suggerimento dello Spirito, porta testimonianza
dei principi esaminati durante la lezione.
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Il periodo del Missouri
Il seguente diagramma degli avvenimenti nel Missouri può esserti utile per
esporre questa lezione. Per identificare le località importanti puoi utilizzare la
cartina 2 a pagina 275 del presente manuale e a pagina 30 nella Guida allo studio
per i membri della classe.
Gennaio 1831: i primi missionari arrivano nel Missouri.
Luglio 1831: il Signore designa il Missouri come la località della città di Sion.
Agosto 1831: Joseph Smith dedica a Independence, nel Missouri, l’appezzamento di terreno
sul quale sorgerà il tempio.
Luglio 1833: un gruppo di facinorosi attacca i santi a Independence, nel Missouri.
Novembre 1833: Battaglia del Fiume Big Blue. I santi vengono scacciati dalla Contea di
Jackson e trovano rifugio nella Contea di Clay, nel Missouri.
Maggio–giugno 1834: marcia del Campo di Sion da Kirtland, nell’Ohio, alla Contea di Clay,
nel Missouri.
Giugno 1836: gli abitanti della Contea di Clay chiedono ai santi di lasciare la contea.
Settembre 1836: i santi iniziano il loro trasferimento a Far West e in altre località che
diventarono poi le Contee di Caldwell e Daviess, nel Missouri.
Marzo 1838: Joseph Smith e la sua famiglia arrivano a Far West, nel Missouri, dopo essere
sfuggiti a un gruppo di facinorosi a Kirtland, nell’Ohio.
Ottobre 1838: Battaglia del Fiume Crooked. Il governatore del Missouri, Boggs, emana l’ordine di
sterminio.
Ottobre 1838–aprile 1839: Joseph Smith e altri dirigenti della Chiesa sono tenuti in carcere nel
Missouri.
Aprile 1839: i santi fuggono dal Missouri e si stabiliscono nell’Illinois.
2. Le istruzioni del Signore ai santi esuli
Dopo che i santi furono scacciati dalla Contea di Jackson, il Signore impartì
istruzioni specifiche riguardo a quello che essi dovevano fare. Puoi ripassare le
seguenti istruzioni:
a. Cercare la redenzione di Sion (vedere DeA 101:43–62). Con la parabola
contenuta in questi versetti il Signore ricorda ai santi che la disobbedienza
176
Lezione 27
aveva indebolito la loro posizione e consentito ai loro nemici di avere la
meglio su di loro. Tuttavia Egli li rassicura che Sion sarà redenta al tempo da
Lui stabilito.
b. Continuare l’opera del raduno (vedere DeA 101:63–75). Anche se il luogo
centrale di Sion era caduto in mano del nemico, il Signore indica chiaramente
che i santi dovevano continuare a radunarsi nei luoghi che Egli aveva stabilito
(versetto 67). Ai nostri giorni questi luoghi sono i Pali di Sion in tutto il
mondo. Dobbiamo fare dei nostri pali «luoghi santi» (DeA 101:21–22).
c. Cercare un risarcimento (vedere DeA 101:76–95). Ai santi fu comandato di
fare richieste ufficiali di risarcimento e giustizia. In base alla costituzione degli
Stati Uniti era garantita loro la libertà di religione e di proprietà. Questi diritti
erano stati violati nello Stato del Missouri. I santi seguirono il consiglio del
Signore e cercarono un risarcimento a livello locale, statale e nazionale. Fu
negato loro ogni aiuto, perciò i santi lasciarono nelle mani del Signore il
compito di giudicare e continuarono per la loro strada.
d. Conservare i diritti sulle loro proprietà nella Contea di Jackson (vedere DeA
101:96–101).
3. Videocassetta «Il Campo di Sion»
Se la videocassetta di Insegnamenti di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa
(5X933 160) è disponibile, durante l’esposizione della terza parte di questa
lezione puoi mostrare la sequenza di diciannove minuti «Il Campo di Sion».
177
Lezione
28
«O Dio, dove sei?»
Scopo
Aiutare i membri della classe a sopportare le avversità rivolgendosi al Salvatore.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 121:1–33; 122; e gli altri passi delle Scritture proposti
nella lezione.
b. Il nostro retaggio, pagine 45–53.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Prima della lezione, chiedi a uno o due membri della classe di prepararsi a
raccontare brevemente quello che hanno imparato e quale progresso hanno
fatto grazie alle avversità. Assicurati che siano ben disposti a svolgere questo
incarico.
4. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, procurati
un foglio di carta e una penna o matita per ogni membro della classe.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Consegna a ogni membro della classe un foglio di carta e una penna o matita
e invitali a descrivere una situazione difficile o un’avversità che hanno dovuto
affrontare. Quando avranno finito, esortali a scrivere ciò che hanno imparato
e i progressi conseguiti a seguito di tale difficile situazione.
Spiega che questa lezione parla di come sopportare le avversità rivolgendosi al
Salvatore. Spiega ai membri della classe che poi avranno l’occasione di parlare di
quello che hanno scritto.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
Riassumi brevemente i seguenti avvenimenti nel Missouri. Puoi attingere al
diagramma a pagina 155 e alla cartina 2 a pagina 275 del presente manuale e a
pagina 30 della Guida allo studio per i membri della classe.
Quando furono scacciati dalla Contea di Jackson, verso la fine del 1833, i santi
trovarono rifugio nella vicina Contea di Clay fino a quando, nel 1836, fu chiesto
178
loro di andarsene. Dalla Contea di Clay si trasferirono circa cento chilometri
più a nord e crearono la comunità di Far West e altri insediamenti minori.
Per qualche tempo la Chiesa prosperò nel Missouri settentrionale. La
popolazione crebbe rapidamente e appezzamenti di terreno per la costruzione di
templi furono dedicati a Far West e a Adam-ondi-Ahman. Tuttavia continuarono
ad esservi dei disaccordi tra alcuni santi. Diversi dirigenti furono scomunicati,
tra cui Oliver Cowdery e David Whitmer.
Oltre ai dissensi sorti tra alcuni membri della Chiesa, continuarono ad esservi
dei conflitti con gli altri residenti del Missouri settentrionale. Nel 1838 un
gruppo di facinorosi e i componenti della Milizia di Stato intensificarono i loro
attacchi. Il 25 ottobre tre membri della Chiesa rimasero uccisi durante una
battaglia combattuta sulle sponde del Fiume Crooked, tra cui David W. Patten,
un apostolo. Due giorni dopo il governatore del Missouri, Lilburn W. Boggs,
emanò l’ordine «che i Mormoni dovevano essere trattati come nemici e dovevano
essere sterminati o scacciati dallo Stato» (History of the Church, 3:175).
Il 30 ottobre un gruppo di facinorosi forte di circa duecento uomini uccise
diciassette uomini e ragazzi a Haun’s Mill. Il giorno dopo, Joseph Smith e circa
cinquanta altri dirigenti della Chiesa furono arrestati dietro false accuse. La
maggior parte di questi dirigenti furono rilasciati entro tre settimane. Tuttavia
sei di loro, compresi Joseph e Hyrum Smith, furono trattenuti nonostante la loro
innocenza. Nel mese di novembre furono dapprima portati a Independence, poi
a Richmond e infine a Liberty dove rimasero incarcerati sino all’aprile 1839.
Le condizioni nel carcere di Liberty erano dure. I prigionieri venivano tenuti
rinchiusi al piano inferiore, che era più simile a una segreta sotterranea che a
una cella: scura, fredda e poco salubre. Il cibo era insufficiente e quasi
immangiabile. Il Profeta e i suoi compagni avevano come letto soltanto un po’
di paglia sparsa sul pavimento di pietra e poche coperte. Il soffitto era così basso
che alcuni fratelli, compresi Joseph e Hyrum Smith, non potevano stare in piedi.
Inoltre erano anche sotto la costante minaccia di morte.
Mentre il Profeta era in carcere, circa ottomila santi del Missouri furono
obbligati a lasciare la loro casa a seguito dell’ordine di sterminio del governatore.
Durante la fuga verso lo Stato dell’Illinois, molti di loro furono derubati, percossi
e uccisi da un gruppo di facinorosi. Il Profeta ricevette delle relazioni sulle
sofferenze dei santi e implorò l’aiuto del Signore. In risposta il Signore gli dette
alcune stupende rivelazioni che il Profeta incluse in una lettera indirizzata ai
dirigenti della Chiesa a Quincy, nell’Illinois, da dove essi dirigevano l’esodo dei
santi dal Missouri. Parti di queste rivelazioni si trovano ora nelle sezioni 121,
122 e 123 di Dottrina e Alleanze.
179
Il carcere di Liberty. Mentre si trovava incarcerato ingiustamente in questo edificio nel 1838–1839
il profeta Joseph Smith ricevette le rivelazioni che ora si trovano in DeA 121, 122 e 123.1. La
preghiera di Joseph Smith nel carcere di Liberty e la risposta del Signore
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 121:1–6. Che cosa rivelano questi
versetti riguardo ai sentimenti e ai pensieri di Joseph Smith a quel tempo?
Che cosa chiedeva al Signore? Quali sono i vostri pensieri e sentimenti
leggendo le parole rivolte da Joseph Smith al Signore in questi versetti?
• La risposta del Signore alla preghiera di Joseph Smith è contenuta in DeA
121:7–33 e DeA 122. Leggi insieme ai membri della classe DeA 121:7–10. Che
cosa insegna il Signore a Joseph Smith in questi versetti? Come vi sentireste se
queste parole fossero state rivolte a voi? Che cosa possiamo imparare in
merito al Signore da questa risposta?
Fai notare che queste rivelazioni «fecero per qualche tempo del carcere di Liberty
un centro di istruzione. Gli occhi dei santi erano rivolti ad esso come al luogo
dal quale sarebbero venuti incoraggiamenti e consigli, ossia la parola del
Signore. Fino a quando il Profeta vi rimase, fu più un tempio che un carcere. Un
luogo di meditazione e preghiera... In quel duro carcere, Joseph Smith cercò il
Signore, e Lo trovò» (B. H. Roberts, A Comprehensive History of the Church, 1:526).
• Quali benefici vi hanno portato le rivelazioni date nel carcere di Liberty (DeA
121 e 122)?
2. La perfetta conoscenza che il Salvatore ha delle nostre sofferenze e
avversità
• Chiedi a un membro della classe di leggere DeA 122:5–8 mentre gli altri
pensano alle prove che devono affrontare. In quale modo il Salvatore
«é sceso al di sotto di tutte le cose?» (Vedere Alma 7:11–12; DeA 19:16–19).
Spiega che, poiché il Salvatore discese al di sotto di ogni cosa, Egli possiede
una perfetta conoscenza di tutte le nostre prove. Parlando della grande
sofferenza del Salvatore, l’anziano Neal A. Maxwell, membro del Quorum dei
Dodici, ha detto:
180
Lezione 28
«Quale parte della sua infinita espiazione, Gesù... ha sopportato i peccati,
le pene, le afflizioni e, così dichiarò Giacobbe, i dolori di ogni uomo, donna
e bambino (vedere 2 Nefi 9:21). Poiché si è mostrato perfetto nella Sua
sensibilità, Gesù sa come soccorrerci... Nulla è fuori della portata della Sua
redenzione o dell’abbraccio della Sua sensibilità. Pertanto non dobbiamo
lamentarci se la nostra vita non è un letto di rose, se ricordiamo chi portò la
corona di spine!» (La Stella, luglio 1987, 65).
• Vi sono prove che affrontiamo nelle quali non possiamo essere confortati
dal Salvatore? (Vedere Ebrei 4:15). Perché la conoscenza delle sofferenze del
Salvatore ci aiuta a rimanere fedeli nelle tribolazioni?
• Che cosa possiamo fare per godere pienamente del conforto e della forza che
Gesù offre mediante la Sua espiazione? (Vedere Ebrei 4:16; 1 Pietro 5:6–11).
Come possono la preghiera, l’umiltà, la fede in Gesù Cristo, aiutarci ad avere
forza durante i tempi di avversità?
3. Gli scopi dell’avversità
Spiega che l’avversità fa parte del piano del Signore per metterci alla prova e
consentirci di progredire durante la vita terrena. Siamo venuti sulla terra
consapevoli che avremmo conosciuto dolore, prove ed altre difficoltà.
Il profeta Joseph Smith subì tante afflizioni sino al punto da poter dire che esse
avevano fatto parte del suo destino tutti i giorni della sua vita e che, come Paolo,
si sentiva di esultare nelle tribolazioni (vedere DeA 127:2). Oltre al conforto e ai
consigli che il Signore dette al profeta nel carcere di Liberty vi furono molte altre
occasioni in cui Egli lo istruì in merito all’avversità. Il resto di questa lezione
esamina questi insegnamenti contenuti in Dottrina e Alleanze.
• Che cosa rivela il Signore in Dottrina e Alleanze riguardo agli scopi
dell’avversità? (Leggi insieme ai membri della classe i seguenti versetti.
Riassumi le informazioni alla lavagna).
a. DeA 98:12, 14–15; 101:4; 136:31. (Il Signore consente che le avversità ci
affliggano in questa vita per metterci alla prova e darci modo di dimostrare se
rimaniamo fedeli all’alleanza che abbiamo fatto con Lui). Perché il Signore
vuole che il Suo popolo debba «essere messo alla prova in ogni cosa?»
b. DeA 101:1–2. (L’avversità è in parte la conseguenza delle nostre trasgressioni).
c. DeA 122:7. (Il Signore consente alle avversità di darci esperienza e aiutarci
a crescere).
• Come può la conoscenza di questi scopi delle avversità aiutarci a sopportarle
bene? (Vedere DeA 121:8).
• Alcune persone credono, sbagliando, che tutte le afflizioni siano castighi di
Dio. Quali sono i pericoli conseguenti a tale convinzione? Perché ai giusti non
vengono evitate le avversità?
Sottolinea che mentre la trasgressione è una delle cause delle avversità, non
ne è l’unica causa. Alcune avversità ci colpiscono perché anche per i giusti
«è necessario che ci sia un’opposizione in tutte le cose» (2 Nefi 2:11). Alcune
avversità ci colpiscono come conseguenza naturale della delicatezza e
corruttibilità del corpo mortale. Alcune ci affliggono a causa di incidenti, a
causa delle nostre scelte che pure non sono necessariamente trasgressioni e
181
per le scelte compiute da altre persone, cose dalle quali Dio può proteggere,
ma che qualche volta non lo fa poiché «la legge fondamentale del Vangelo è
quella del libero arbitrio e del progresso eterno» (Spencer W. Kimball, Faith
Precedes the Miracle [1973], 96). Le avversità ci colpiscono anche per «poter
essere raffinati come solo le prove possono farci diventare e compiere la
volontà del Signore» (Richard G. Scott, La Stella, gennaio 1996, 17).
Quando era membro del Quorum dei Dodici, il presidente Harold B. Lee disse
che «osservare il vangelo di Gesù Cristo non è garanzia che in questa vita non
incontreremo l’avversità; ma l’osservanza dei principi del Vangelo ci dà la
forza, la fede e il potere necessari per elevarci al di sopra delle avversità e
guardare oltre la difficile situazione attuale a giorni migliori» (citato da A.
Theodore Tuttle, in Conference Report, ottobre 1967, 15; o Improvement Era,
dicembre 1967, 47).
Per altri insegnamenti delle Scritture riguardo agli scopi delle avversità, puoi
leggere 2 Nefi 2:11; Alma 32:5–6; 62:41; e Helaman 12:1–3.
4. Il consiglio del Signore a coloro che incontrano le avversità
• Quale consiglio dà il Signore in Dottrina e Alleanze che ci aiuta quando ci
troviamo di fronte all’avversità? (Leggi insieme ai membri della classe i
seguenti versetti. Riassumi le informazioni alla lavagna. Scegli alcune delle
domande per favorire la discussione).
a. DeA 24:8; 31:9; 54:10; 121:7. (Sii paziente nelle afflizioni; esse «non saranno
che un breve momento»; vedere anche Alma 17:11). Come possiamo
accrescere la nostra pazienza di perseverare nelle prove? In quale senso
le afflizioni di Joseph Smith sarebbero durate soltanto per «un breve
momento?» Come possiamo considerare l’avversità dal punto di vista
eterno del Signore?
b. DeA 98:1. (Gioite e rendete grazie). Perché dobbiamo rendere grazie a
Dio anche quando ci troviamo di fronte alle difficoltà? Quali sono alcuni
benefici di cui continuiamo a godere anche nel mezzo delle più dure
avversità?
c. DeA 98:11. (Dobbiamo continuare a obbedire e ad attenerci ad ogni bene).
Perché qualche volta è difficile continuare a obbedire quando ci troviamo
di fronte alle avversità?
d. DeA 101:36–38. (Curatevi dell’anima, non del corpo e cercate il Signore).
Come possiamo mettere in pratica questo consiglio?
e. DeA 122:9. (Non dobbiamo temere quello che gli uomini possono fare,
poiché Dio sarà per sempre con noi; vedere anche DeA 98:13).
• Perché alcune persone si sentono amareggiate dalle prove, mentre altre
progrediscono e diventano più forti? Che cosa possiamo fare per affrontare
meglio le nostre prove e avversità? (Vedere Alma 62:49–51). Quali storie delle
Scritture vi hanno aiutato o ispirato nei momenti di avversità?
• Che cosa hanno fatto gli altri per aiutarvi nelle avversità? Come possiamo
aiutare gli altri ad affrontare le loro prove? Come possiamo usare ciò che
le nostre prove ci hanno insegnato per aiutare gli altri? Quali benefici
scaturiscono dal servire gli altri quando noi stessi ci troviamo ad affrontare
prove difficili? (Vedere Luca 9:24; Galati 6:2).
182
Lezione 28
• Che cosa possiamo fare se ci sentiamo presi dalla disperazione e perdiamo
ogni speranza a causa delle avversità? (Vedere Alma 36:3). Come possiamo
prepararci ora ad essere forti nel futuro quando potremmo dover affrontare
avversità più grandi?
5. Le promesse del Signore a coloro che rimangono fedeli nelle avversità
• Quali promesse fa il Signore in Dottrina e Alleanze a coloro che sono fedeli
nelle avversità? (Leggi insieme ai membri della classe alcuni dei seguenti
versetti. Riassumi le informazioni alla lavagna. Scegli alcune delle domande
per favorire la discussione).
a. DeA 3:8; 24:8; 112:13; 122:4. (Il Signore sarà con noi, starà al nostro fianco
e ci guarirà nelle nostre afflizioni; vedere anche Giacobbe 3:1; Mosia
24:13–14; Alma 36:27). Perché è importante sapere che il Signore sarà con
noi nelle afflizioni? Quali esperienze vi hanno mostrato che il Signore è con
voi durante i momenti di prova?
b. DeA 58:2–4; 101:35–36; 103:12; 121:29; 127:4; 136:31. (Coloro che sono
fedeli nelle tribolazioni riceveranno gloria, gioia e altre benedizioni).
c. DeA 98:3; 122:7. (Tutte le cose opereranno per il nostro bene e per la gloria
del Signore; vedere anche DeA 90:24; 100:15; 2 Nefi 2:2; Romani 8:28).
Come può l’avversità operare per il nostro bene?
Chiedi ai membri della classe incaricati in precedenza di raccontare
brevemente quello che hanno imparato e come hanno progredito grazie
alle avversità (vedere la voce 3 della sezione «Preparazione»). Se hai
utilizzato l’attività per richiamare l’attenzione, invita gli altri membri della
classe a leggere quello che hanno scritto. Se non hai utilizzato l’attività per
richiamare l’attenzione, invita altri membri della classe a spiegare quello
che hanno imparato e come sono cresciuti grazie alle avversità.
Quando era membro del Quorum dei Dodici, il presidente James E. Faust
ha affermato: «Nel dolore, nell’agonia, nelle imprese eroiche della vita
passiamo attraverso un fuoco purificatore e le cose insignificanti della
nostra esistenza possono fondersi e scomparire come le scorie per fare della
nostra fede una cosa splendente, intatta e forte. In questo modo l’immagine
divina può rispecchiarsi nella nostra anima. Fa parte del prezzo purificatore
richiesto ad alcuni per conoscere Dio. Nelle estreme sofferenze della vita
sembriamo in grado di ascoltare meglio i tenui benigni suggerimenti del
Divin Pastore» (La Stella, ottobre 1979, 89).
Il presidente Marion G. Romney, quando era membro del Quorum dei
Dodici, disse:
«Ho veduto il rimorso e la disperazione in uomini che nell’ora
dell’afflizione hanno maledetto Dio e sono morti spiritualmente. Ho
veduto persone levarsi a grandi altezze nonostante quelli che sembravano
fardelli insostenibili.
Infine ho veduto il Signore nella mia distretta e ho imparato da me che la
mia anima ha progredito di più quando sono stato obbligato a mettermi in
ginocchio dalle avversità e dalle afflizioni» (Conference Report, ottobre
1969, 60; o Improvement Era, dicembre 1969, 69).
d. DeA 121:8; 127:2. (Coloro che rimangono fedeli nelle afflizioni saranno
esaltati).
183
• Che cosa possiamo fare durante i periodi di prove per sentire più pienamente
la pace di cui parla il Signore in DeA 121:7? (Vedere anche DeA 19:23).
Conclusione
Nell’aprile 1839, dopo essere rimasti rinchiusi nel carcere di Liberty per quasi
cinque mesi, il Profeta e i suoi compagni furono condotti nella Contea di
Daviess e quindi nella Contea di Boone per essere sottoposti a processo. Durante
il trasferimento nella Contea di Boone le guardie li lasciarono fuggire perché
alcuni funzionari avevano concluso che non c’era nessuna speranza di ottenere
da un tribunale un verdetto di condanna. Joseph Smith e gli altri prigionieri
quindi riuscirono a raggiungere l’Illinois dove si unirono alle loro famiglie e al
resto dei santi.
Esorta i membri della classe a leggere le rivelazioni date nel carcere di Liberty in
tempi di avversità. Porta testimonianza che mediante l’espiazione Gesù Cristo
ha preso su di Sé le nostre afflizioni. Se ci rivolgiamo a Lui, Egli ci conforterà e ci
innalzerà anche nei giorni più bui. Esprimi la tua gratitudine per l’esempio di
Joseph Smith nell’affrontare le avversità e per la disponibilità di Cristo ad
aiutarci a perseverare e imparare dalle avversità.
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
1. Il coraggio di difendere le nostre convinzioni
Prima di essere rinchiusi nel carcere di Liberty, Joseph Smith e i suoi compagni
furono incatenati insieme e per più di due settimane furono rinchiusi in una
vecchia casa abbandonata di Richmond, nel Missouri, sorvegliati dalle guardie.
Ripassa la storia della reazione di Joseph Smith al linguaggio osceno delle
guardie usato a Richmond, come è descritto ne Il nostro retaggio, da pagina 49
a pagina 51.
• Come possiamo trovare il coraggio necessario per affrontare situazioni
difficili? Quali sono alcune situazioni in cui è necessario avere il coraggio su
base quotidiana? (Invita i membri della classe a parlare delle esperienze che
hanno fatto in cui loro stessi o altre persone di loro conoscenza hanno
dimostrato grande coraggio nel difendere i principi del Vangelo).
2. Amanda Smith riceve aiuto per aiutare il figlio Alma
Il nostro retaggio contiene la storia di Amanda Smith, la quale ricevette
ispirazione per aiutare suo figlio Alma che era rimasto ferito in occasione del
massacro di Haun’s Mill (pagine 47–48). Se non hai commentato questa storia
nella lezione 15, puoi farlo ora.
184
L’edificazione del regno di Dio
a Nauvoo, nell’Illinois
Lezione
29
Scopo
Aiutare i membri della classe a mostrare come i primi santi lavorarono per
edificare il regno di Dio a Nauvoo e incoraggiarli a seguire il loro esempio.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 124:1–21, 87–90, 97–110; 126.
b. Il nostro retaggio, pagine 51–52, 55–58, 61–62.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi ad alcuni membri della classe di prepararsi a riassumere le seguenti
storie ne Il nostro retaggio:
a. Le prove sostenute da John Hammer e dai suoi familiari quando cercarono
rifugio nell’Illinois, nella sezione intitolata «L’esodo nell’Illinois» (pagine
51–52).
b. «I sacrifici compiuti dai missionari di Nauvoo» (pagine 55–58).
c. «La Società di Soccorso» (pagine 61–62).
4. Se vuoi che la presidentessa della Società di Soccorso o una delle sue
consigliere parlino degli scopi della Società di Soccorso manda l’invito con
sufficiente anticipo. Chiedile di prepararsi a leggere la dichiarazione della
Società di Soccorso pubblicata nella riunione generale della Società di
Soccorso del 1999. Tale dichiarazione si trova a pagina 166 del presente
manuale ed è anche disponibile come articolo separato (36175 160, 36185
160 e 36195 160).
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Scrivi alla lavagna le seguenti frasi:
Fu rivelata la dottrina del battesimo dei morti.
Furono celebrate le prime investiture del tempio.
Fu organizzata la Società di Soccorso.
• Dove ebbero luogo questi avvenimenti?
Spiega che questi, e molti altri importanti avvenimenti, ebbero luogo a Nauvoo,
nell’Illinois. La lezione odierna spiega come i primi santi di Nauvoo lavorarono
185
per edificare il regno di Dio e come possiamo imparare dal loro esempio mentre
cerchiamo di edificare il regno di Dio, oggi.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. I santi cercano rifugio nell’Illinois
Spiega che mentre Joseph Smith si trovava nel carcere di Liberty, nel Missouri,
la responsabilità principale di dirigere la fuga dei santi dal Missouri ricadde su
Brigham Young, presidente del Quorum dei Dodici Apostoli. Per sfuggire ai loro
persecutori, verso la fine del 1838 i santi cominciarono ad attraversare il Fiume
Mississippi diretti verso l’Illinois. La cartina 3 a pagina 276 del presente manuale
e a pagina 31 della Guida allo studio per i membri della classe mostra il percorso
seguito dai santi quando furono scacciati dal Missouri.
Chiedi al membro della classe incaricato di raccontare le prove sostenute da
John Hammer e dai suoi familiari quando cercarono rifugio nell’Illinois (Il nostro
retaggio, pagine 51–52).
I santi si radunarono dapprima a Quincy, nell’Illinois. Dopo il ritorno di Joseph
Smith dal carcere di Liberty, si spostarono circa sessanta chilometri a monte,
lungo il Fiume Mississippi per raggiungere quello che allora era il piccolo
villaggio di Commerce. I santi cominciarono rapidamente a prosciugare il
terreno paludoso, coltivare la terra e costruire case. Durante l’estate del 1839 il
Profeta ribattezzò quella località con il nome di Nauvoo. Egli disse: «Il nome
della nostra città (Nauvoo) è di origina ebraica e significa ‹bel luogo›; esso
racchiude in sé anche l’idea del riposo» (Insegnamenti del profeta Joseph Smith,
a cura di Joseph Fielding Smith, 140).
Nel dicembre 1840 lo Stato dell’Illinois concesse a Nauvoo una costituzione che
consentiva alla città di creare una milizia, un tribunale municipale e
un’università. Nauvoo diventò la seconda città per grandezza nell’Illinois man
mano che la Chiesa cresceva rapidamente e nuovi convertiti si radunavano in
quella località.
Il 19 gennaio 1841 il profeta Joseph Smith ricevette una rivelazione in cui il
Signore dava dei comandamenti ai santi circa i loro doveri a Nauvoo. Questa
rivelazione si trova in DeA 124. Spiega che studiando DeA 124 e gli esempi dati
dai primi santi di Nauvoo possiamo capire più chiaramente il ruolo vitale che
ognuno di noi svolge nell’edificazione del regno di Dio.
2. I missionari mandati da Nauvoo convertirono migliaia di persone
Spiega che molti membri della Chiesa di Nauvoo, compresi i membri del
Quorum dei Dodici, furono chiamati come missionari. Chiedi al membro della
classe incaricato in precedenza di riferire sulle missioni svolte dai santi di
Nauvoo (Il nostro retaggio, pagine 55–58).
Entro pochi mesi dal suo arrivo in Inghilterra, l’anziano Wilford Woodruff
battezzò e confermò molte persone. Poi fece la seguente esperienza:
186
Lezione 29
«Mi incontrai con una vasta congregazione di santi e altre persone e mentre
cantavamo il primo inno lo Spirito del Signore scese su di me e la voce di Dio mi
disse: ‹Questa sarà per molti giorni l’ultima riunione che tu terrai con queste
persone›. Rimasi stupito poiché avevo molte riunioni in programma in quel
distretto. Quando mi alzai per parlare dissi ai presenti che quella era l’ultima
riunione che avrei tenuto con loro per molti giorni. Essi rimasero tanto stupiti
quanto me. Alla fine della riunione quattro persone si fecero avanti per chiedere
di essere battezzate; scendemmo nell’acqua e le battezzammo.
Il mattino dopo mi ritirai in un luogo appartato e chiesi al Signore qual era la
Sua volontà riguardo a me. La risposta che ricevetti fu che dovevo andare a sud,
giacché il Signore aveva un grande lavoro che voleva che svolgessi laggiù, poiché
molte anime erano in attesa di conoscere la Sua parola».
Durante i due giorni successivi viaggiò verso sud sino a quando raggiunse la
fattoria di John Benbow nel Herefordshire. Il signor Benbow e sua moglie Jane lo
accolsero con gioia e dissero che là c’era un gruppo di circa seicento uomini e
donne che avevano formato una loro congregazione chiamata Fratelli Uniti.
L’anziano Woodruff scrive:
«Quel gruppo di Fratelli Uniti cercava la luce e la verità. Avevano compiuto tutto
il progresso possibile, invocando costantemente il Signore di aprire una strada
davanti a loro e di mandare loro luce e conoscenza affinché potessero conoscere
la vera via per la quale raggiungere la salvezza. Quando udii queste cose vidi
chiaramente perché il Signore mi aveva comandato, mentre mi trovavo nella
città di Hanley, di lasciare quel campo di lavoro e andare a sud; nel
Herefordshire c’era un grande campo pronto per la mietitura, per raccogliere
molti santi nel regno di Dio».
Il lavoro che egli svolse in quella regione dell’Inghilterra consentì all’anziano
Woodruff di «portare nella Chiesa nel giro di otto mesi, grazie alle benedizioni di
Dio, più di ottocento anime compresi tutti, meno uno, i seicento componenti
del gruppo Fratelli Uniti» (Wilford Woodruff: History of His Life and Labors, a cura
di Matthias F. Cowley [1909], 116–119).
• Che cosa possiamo imparare dall’esperienza fatta dall’anziano Woodruff?
Fai notare che la Chiesa fu rafforzata dai sacrifici e dal lavoro svolto dai
missionari che servirono in Inghilterra. Il presidente Harold B. Lee riassunse
quello che accadde durante quello straordinario periodo:
«Nel giro di un anno, dal 1840 al 1841, un anno e quattordici giorni, per essere
esatti, nove componenti dei Dodici furono chiamati a lavorare nella Missione
Britannica. Se ricordate la storia degli avvenimenti occorsi a Nauvoo, quegli anni
furono contrassegnati da alcune delle più severe persecuzioni subite dalla Chiesa
in questa dispensazione. In quell’anno e quattordici giorni, i nove componenti
dei Dodici, con i loro colleghi, istituirono rami della Chiesa in ogni città di rilievo
del regno di Gran Bretagna. Battezzarono tra settemila e ottomila convertiti.
Stamparono cinquemila copie del Libro di Mormon, tremila innari e cinquantamila
opuscoli... e fecero emigrare in America mille anime» (Conference Report, aprile
1960, 108).
187
3. Gli esempi dei santi di Nauvoo mostrano l’importanza di perseverare sino
alla fine in rettitudine
Spiega che DeA 124 comprende molte istruzioni e promesse ai singoli individui
che vissero durante il periodo di Nauvoo. Leggi insieme ai membri della classe
alcuni dei seguenti versetti ed evidenzia le istruzioni e le promesse ivi contenute:
a. DeA 124:12–14 (a Robert B. Thompson).
b. DeA 124:16–17 (a John C. Bennett).
c. DeA 124:18–19 (a Lyman Wight).
d. DeA 124:87–90, 97–102 (a William Law).
e. DeA 124:103–110 (a Sidney Rigdon).
Durante il periodo di Nauvoo molti dei santi rimasero fedeli e furono grandemente
benedetti. Tuttavia John C. Bennett, Lyman Wight, William Law, Sidney Rigdon e
altri caddero in apostasia e persero gran parte delle loro benedizioni.
• Che cosa vi ha aiutato di più nei vostri sforzi di perseverare sino alla fine in
rettitudine?
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 124:15. Quali attributi il Signore
loda in Hyrum Smith? (Vedere anche la dichiarazione seguente). Come
possiamo acquisire l’integrità di cuore? Come possiamo imparare ad amare
ciò che è giusto?
Il profeta Joseph Smith disse di suo fratello Hyrum: «Potrei pregare in cuor
mio che tutti i miei fratelli fossero come il mio adorato fratello Hyrum, il
quale possiede la mitezza di un agnello, l’integrità di Giobbe e, in breve, la
gentilezza e l’umiltà di Cristo; lo amo di quell’amore che è più forte della
morte, poiché io non ho mai avuto occasione di rimproverare lui, né lui me»
(History of the Church, 2:338).
4. La Società di Soccorso fu organizzata a Nauvoo
Spiega che mentre i santi vivevano a Nauvoo fu data loro una nuova
organizzazione della Chiesa. Per l’autorità del sacerdozio il profeta Joseph Smith
organizzò la Società di Soccorso. Chiedi al membro della classe incaricato in
precedenza di riassumere la sezione «La Società di Soccorso» ne Il nostro retaggio,
pagine 61–62.
Per sottolineare gli scopi della Società di Soccorso leggi la seguente dichiarazione
che fu presentata alla riunione generale della Società di Soccorso del 1999. Se hai
chiesto alla presidentessa della Società di Soccorso o a una delle sue consigliere
di esporre questa parte della lezione, invitala a farlo ora.
«Siamo figlie di spirito di Dio. Per noi la vita ha un significato, uno scopo e un
obiettivo. Siamo una sorellanza universale; siamo unite dalla nostra devozione a
Gesù Cristo, nostro Salvatore ed Esempio. Siamo donne piene di fede, virtù,
ideali e carità le quali:
Rafforzano la loro testimonianza di Gesù Cristo mediante la preghiera e lo
studio delle Scritture.
Cercano la forza spirituale seguendo i suggerimenti dello Spirito Santo.
188
Lezione 29
Si dedicano a rafforzare il loro matrimonio, la famiglia e la casa.
Trovano motivo di orgoglio nell’essere madri e gioia nell’essere donne.
Gioiscono nel servire e nel fare il bene.
Amano vivere e imparare.
Difendono la verità e la rettitudine.
Sostengono il sacerdozio come autorità di Dio sulla terra.
Gioiscono delle benedizioni del tempio, comprendono il loro destino divino e si
sforzano per raggiungere l’esaltazione» (Mary Ellen Smoot, «Rallegratevi, figliole
di Sion», La Stella, gennaio 2000, 112).
• In che modo la Società di Soccorso rafforza la fede e la testimonianza? In che
modo rafforza il matrimonio e la famiglia? In che modo aiuta le persone che
si trovano nel bisogno?
• Quali benefici avete goduto o godete grazie alla Società di Soccorso?
Conclusione
Sottolinea che i primi santi di Nauvoo dedicarono la loro vita all’edificazione del
regno di Dio mediante il lavoro missionario e servendo in molti altri modi. Se
emuliamo il loro esempio possiamo contribuire più fedelmente all’edificazione
del regno di Dio oggi.
Secondo i suggerimenti dello Spirito, porta testimonianza dei principi esaminati
durante la lezione.
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. I primi santi furono esonerati dall’obbligo di costruire un tempio nel
Missouri
• I santi non avevano costruito un tempio nel Missouri anche se il Signore
aveva comandato loro di costruirne uno a Independence e uno a Far West
(vedere DeA 57:1–3; 97:10–12; 115:7–12). Quale principio il Signore insegnò ai
santi in DeA 124:49–53? Quale applicazione ha questo principio per noi, oggi?
2. Gli sforzi compiuti dagli apostoli per adempiere la parola del Signore
Spiega che DeA 118 contiene le istruzioni del Signore che i Dodici Apostoli
dovevano attraversare le «grandi acque» per predicare il Vangelo. I fratelli
dovevano partire dal sito del Tempio di Far West, nel Missouri, il 26 aprile 1839.
Tuttavia nel marzo 1839 la maggior parte dei santi era fuggita dal Missouri
nell’Illinois. I facinorosi minacciavano di morte qualsiasi dirigente che fosse
ritornato a Far West.
Nonostante queste minacce, Brigham Young, quattro altri apostoli e numerose
altre persone ritornarono al sito del Tempio di Far West poco dopo la
mezzanotte del 26 aprile 1839. Là essi ordinarono altri due apostoli, Wilford
189
Woodruff e George A. Smith. Cantarono e pregarono e una grossa pietra fu fatta
rotolare sino all’angolo del sito inteso per il tempio. Poco dopo essi partirono
per la loro missione in Inghilterra.
3. Un proclama al mondo
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 124:1–7. Che cosa comandò il
Signore di scrivere al profeta Joseph Smith?
Spiega che il profeta Joseph Smith e altre persone lavorarono alla preparazione
di questo proclama fino al martirio del profeta nel 1844. Il Quorum dei Dodici
quindi completò il documento e lo pubblicò il 6 aprile 1845.
Il proclama era rivolto ai re del mondo, al presidente degli Stati Uniti e ai
governanti e popoli di tutte le nazioni. I dirigenti della Chiesa proclamavano
che Dio aveva di nuovo parlato dai cieli e che il regno di Dio e il santo
sacerdozio erano stati restaurati per preparare la via per la seconda venuta del
Salvatore. Essi dichiaravano anche:
«Noi vi mandiamo parola, con l’autorità conferita dall’alto, e vi comandiamo di
pentirvi e di umiliarvi come piccoli fanciulli davanti alla maestà del Santo, e di
venire a Gesù Cristo con un cuore spezzato ed uno spirito contrito; e di essere
battezzati nel Suo nome per la remissione dei peccati... e voi riceverete il dono
dello Spirito Santo mediante l’imposizione delle mani da parte degli apostoli e
degli anziani di questa grande ed ultima dispensazione della misericordia verso
l’uomo.
Questo Spirito vi testimonierà della veridicità della nostra testimonianza;
illuminerà la vostra mente e sarà in voi come lo spirito di profezia e rivelazione.
Porterà al vostro intelletto e ravviverà nella vostra mente il ricordo delle cose del
passato e vi mostrerà le cose a venire.
V’impartirà anche molti grandi e gloriosi doni, come ad esempio il dono di
guarire gli infermi e di essere guariti mediante l’imposizione delle mani nel
nome di Gesù e di cacciare i demoni e anche di avere visioni, di conversare con
gli angeli e gli spiriti del mondo invisibile.
Mediante la luce dello Spirito ricevuto tramite la celebrazione delle ordinanze,
per il potere e l’autorità del santo apostolato e del sacerdozio, potrete capire ed
essere i figlioli della luce e perciò essere preparati a sfuggire alle cose che stanno
per riversarsi sulla terra e a presentarvi al cospetto del Figliol dell’Uomo.
Noi portiamo testimonianza che la dottrina su esposta è la dottrina o vangelo di
Gesù Cristo nella sua pienezza e che è l’unico, eterno e immutabile Vangelo e
l’unico piano rivelato sulla terra per il quale l’uomo possa essere salvato» (James
R. Clark, Messages of the First Presidency of The Church of Jesus Christ of Latter-day
Saints, 6 volumi [1965–1975], 1:252–254).
Nel 1975 il presidente Ezra Taft Benson, a quel tempo membro del Quorum dei
Dodici, citò parte di questo documento in un discorso tenuto in una conferenza
generale e dichiarò che la Chiesa proclamava di nuovo questi principi al mondo.
Egli disse:
190
Lezione 29
«Come umili servitori del Signore, noi invitiamo i capi delle nazioni ad
umiliarsi davanti a Dio, a cercare la Sua ispirazione e la Sua guida. Noi
invitiamo i governatori e i popoli a pentirsi dei loro peccati. Rivolgetevi al
Signore, cercate il Suo perdono e unitevi in umiltà al Suo regno. Non c’è altra
via. Se lo farete, i vostri peccati saranno cancellati, la pace verrà e rimarrà tra
voi e voi diventerete parte di un regno di Dio in preparazione per la seconda
venuta di Gesù Cristo. Ma se rifiutate di pentirvi e di accettare la testimonianza
dei Suoi ispirati messaggeri e di unirvi al regno di Dio, allora i giudizi terribili e
le calamità promesse ai malvagi, saranno il vostro destino» (La Stella, aprile
1976, 25).
4. Videocassetta «Il cuore e una mente ben disposta»
Se la videocassetta di Insegnamenti di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa
(5X933 160) è disponibile puoi mostrare la sequenza di otto minuti «Il cuore e
una mente ben disposta». Questa sequenza evidenzia la disponibilità
dell’anziano Heber C. Kimball di seguire il Signore predicando il Suo vangelo.
Mostra anche la dedizione di sua moglie e dei suoi figli che lo sostennero
quando egli lasciò sia Kirtland che Nauvoo per servire il Signore in Inghilterra.
Puoi mostrare questa sequenza durante l’esposizione della seconda parte della
lezione. Rivolgi ai membri della classe le seguenti domande per favorire l’analisi
di questa sequenza.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 64:33–34. In che modo l’anziano
Kimball dimostrò la sua dedizione al lavoro del Signore? In che modo
dimostrò di avere «una mente ben disposta»? Qual è la differenza tra la
semplice obbedienza e l’obbedienza sostenuta dalla disponibilità?
• L’anziano Kimball e i suoi familiari dimostrarono di essere disposti a compiere
sacrifici per portare innanzi la causa di Sion. Quali sono alcuni sacrifici che
dobbiamo fare oggi, per svolgere il lavoro del Signore? Per quali aspetti i
sacrifici che facciamo oggi sono diversi dai loro? Per quali aspetti i sacrifici
che facciamo oggi sono simili ai loro?
5. Il negozio di mattoni rossi del profeta Joseph Smith
Spiega che il negozio di mattoni rossi del profeta Joseph Smith era uno dei
più importanti edifici della Chiesa durante il periodo di Nauvoo (vedere la
fotografia). Oltre ad essere uno spaccio, era anche un centro di attività religiosa,
sociale e civica. I santi stabilirono qui una scuola pubblica. Usavano anche
l’edificio per le riunioni della Chiesa e della comunità e per i raduni dei giovani.
La Società di Soccorso fu organizzata in questo negozio il 17 marzo 1842. Prima
che il tempio fosse completato, il piano superiore veniva usato come sala delle
ordinanze. La prima investitura di questa dispensazione fu impartita in questo
negozio.
191
Il negozio di mattoni rossi del profeta Joseph Smith. Questa struttura fu un edificio importante
della Chiesa durante tutto il periodo di Nauvoo.
192
«I prigionieri saranno liberati»
Lezione
30
Scopo
Aiutare i membri della classe a gioire della possibilità che hanno di provvedere
alle ordinanze per i morti.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 2; 124:25–55; 127; 128; Joseph Smith—Storia 36–39.
b. Il nostro retaggio, pagine 58–61, sezione «Il Tempio di Nauvoo».
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Assegna con sufficiente anticipo i seguenti incarichi:
a. Chiedi a un membro della classe di prepararsi a parlare della costruzione del
Tempio di Nauvoo. Invitalo a basare la sua esposizione sui primi quattro
paragrafi della sezione «Il Tempio di Nauvoo» nelle pagine 58–59 de Il
nostro retaggio.
b. Chiedi a due membri della classe di prepararsi a raccontare brevemente le
esperienze che hanno fatto nel celebrare i battesimi per i morti. Invitali a
parlare dei sentimenti che hanno provato sapendo che tramite i battesimi
per i morti essi possono aiutare altre persone a ricevere la salvezza. Se
hanno celebrato i battesimi per i loro antenati defunti, invitali a parlare di
come queste esperienze hanno aiutato loro a volgere il cuore agli antenati.
c. Chiedi a uno o più convertiti di prepararsi per spiegare cosa hanno provato
quando sono venuti per la prima volta a conoscenza del fatto che potevano
farsi battezzare per i loro antenati defunti.
4. Se le seguenti illustrazioni sono disponibili, preparati a mostrarle durante la
lezione: Il Tempio di Nauvoo (62432; Corredo di illustrazioni per lo studio del
Vangelo 501) e Fonte battesimale nel tempio (62031; Corredo di illustrazioni
per lo studio del Vangelo 504).
Nota per l’insegnante: i membri della classe possono avere delle domande da
fare riguardo a come rintracciare i loro antenati che sono morti prima di ricevere
il Vangelo. Invitali a parlare con il consulente del rione per la genealogia e a
procurarsi una copia dell’opuscolo Prontuario per il lavoro di tempio e genealogico
a uso dei fedeli (34697 160). Possono anche mettersi in contatto con uno dei
centri genealogici della Chiesa. Puoi anche menzionare che la lezione 40 tratterà
le cose specifiche che i membri della Chiesa possono fare per partecipare al
lavoro di tempio e genealogico.
193
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Leggi la seguente descrizione che il profeta Joseph Smith fece del fratello
maggiore, Alvin:
«Egli era il più nobile tra la famiglia di mio padre. Era uno dei più nobili figli
degli uomini. In lui non c’era frode... Era il più sobrio degli uomini e quando
morì l’angelo del Signore gli apparve nei suoi ultimi momenti» (History of the
Church, 5:126–127).
Spiega che Alvin morì nel 1824, tre anni dopo aver creduto alla testimonianza di
Joseph della Prima Visione, ma più di cinque anni prima che il sacerdozio fosse
restaurato.
• Chi sono alcuni uomini e donne della vostra famiglia che sono morti prima
di poter ricevere la pienezza del Vangelo? Che cosa sapete di questi vostri
familiari?
Fai notare che come membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi
Giorni, abbiamo la pienezza del Vangelo e le ordinanze di salvezza del
sacerdozio. Grazie al lavoro di tempio per i morti possiamo fornire queste
ordinanze ai miliardi di uomini e di donne che non le hanno mai ricevute
durante la loro vita sulla terra.
Spiega che questa lezione riguarda il lavoro di redenzione dei morti. Esamina in
primo luogo il battesimo per i morti.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. Tramite il profeta Joseph Smith il Signore rivelò la dottrina delle
ordinanze del sacerdozio per i morti
• Perché celebriamo le ordinanze per i morti? (Spiega che tutti devono avere la
possibilità di udire il Vangelo e ricevere le ordinanze di salvezza del
sacerdozio. Le persone che non ricevono queste benedizioni durante la vita
terrena, avranno l’occasione di farlo nel mondo degli spiriti. Poiché coloro
che si trovano nel mondo degli spiriti non possiedono un corpo fisico, non
possono ricevere essi stessi le ordinanze. Tuttavia possiamo ricevere noi le
ordinanze per loro. Coloro che si trovano nel mondo degli spiriti quindi
scelgono se accettare o rifiutare le ordinanze che sono state celebrate per loro).
Fai notare che il Signore cominciò a istruire Joseph Smith riguardo al lavoro
per i morti molto presto nel ministero del profeta (Joseph Smith—Storia 36–39;
introduzione di DeA 2; DeA 2:1–3). Il presidente Gordon B. Hinckley ha parlato
di questi insegnamenti:
194
Lezione 30
«Per me è molto importante che le meravigliose parole di Malachia
riguardanti il lavoro per i morti furono recitate al giovane Joseph Smith
quattro anni prima che gli fosse consentito di prendere le tavole nascoste
nella Collina. Gli furono recitate prima che egli ricevesse sia il Sacerdozio di
Aaronne che quello di Melchisedec, prima che fosse battezzato e molto prima
che la Chiesa fosse organizzata. Dice molto riguardo alla priorità di questo
lavoro nel piano del Signore» («A Century of Family History Service», Ensign,
marzo 1995, 61).
Spiega che il 15 agosto 1840 il profeta Joseph Smith predicò al funerale di un
membro della Chiesa chiamato Seymour Brunson. In questo sermone egli citò
a lungo 1 Corinzi 15, capitolo che parla del battesimo per i morti (versetto 29).
Quindi annunciò che i santi potevano essere battezzati in favore dei loro amici
e parenti che erano morti senza aver ricevuto il Vangelo. Dichiarò che il piano
di salvezza aveva lo scopo di aiutare chiunque fosse disposto a obbedire ai
requisiti della legge di Dio. Dopo questo sermone, i membri della Chiesa
cominciarono a celebrare i battesimi per i morti nel vicino Fiume Mississippi.
(Vedere Journal History of The Church of Jesus Christ of Latter-day Saints, 15
agosto 1840).
2. Il Signore comandò ai santi di costruire un tempio a Nauvoo
• Il 19 gennaio 1841 alcuni mesi prima che i santi cominciassero a celebrare i
battesimi per i morti, il Signore comandò loro di costruire un tempio a
Nauvoo (vedere DeA 124:25–27). Quali motivi indicò il Signore per questo
comandamento? (Leggi insieme ai membri della classe i seguenti passi delle
Scritture per conoscere la risposta a questa domanda. Le risposte possibili sono
anche proposte qui di seguito).
a. DeA 124:28, 40–41. (Rivelare altre ordinanze del sacerdozio).
b. DeA 124:29–30, 33. (Fornire un luogo in cui celebrare i battesimi per i
morti).
c. DeA 124:55. (Dare modo ai santi di dimostrare la loro fedeltà nell’osservare
i Suoi comandamenti in modo che Egli potesse riversare su di loro onore,
immortalità e vita eterna).
Fai notare che il Tempio di Nauvoo fu il secondo tempio costruito in questa
dispensazione. Uno degli scopi principali di questo tempio era quello di
provvedere ai santi un luogo in cui celebrare ordinanze come il battesimo e la
confermazione per i morti, l’investitura e il matrimonio nel tempio. Queste
ordinanze non erano state celebrate nel Tempio di Kirtland.
Mostra l’immagine del Tempio di Nauvoo. Spiega che i santi fecero grandi
sacrifici per obbedire al comandamento di costruire questo tempio. Chiedi al
membro della classe incaricato in precedenza di riferire sulla costruzione del
Tempio di Nauvoo come è descritta ne Il nostro retaggio (pagine 58–59, primi
quattro paragrafi della sezione «Il Tempio di Nauvoo»).
195
Il Tempio di Nauvoo. Questo modello mette in risalto la bellezza della struttura originale prima
che fosse data alle fiamme nel 1848.
• Che cosa vi colpisce di più riguardo ai sacrifici compiuti dai primi santi nel
costruire il Tempio di Nauvoo?
Spiega che per un breve periodo di tempo il Signore consentì ai santi di
continuare a celebrare il battesimo per i morti nel Fiume Mississippi (DeA
124:31–32; History of the Church, 4:XXXVIII). Ma il 3 ottobre 1841 il profeta Joseph
Smith annunciò che non vi sarebbero stati più battesimi per i morti sino a
quando tale ordinanza potesse essere celebrata nella casa del Signore (History of
the Church, 4:426). L’8 novembre 1841 Brigham Young dedicò un temporaneo,
ma attentamente eseguito, fonte battesimale di legno nell’interrato del tempio
non ancora completato (History of the Church, 4:446–447). Oggi tutte le
ordinanze per i morti devono essere celebrate nei templi.
• Che cosa possiamo imparare dalla determinazione dei santi di costruire un
fonte battesimale prima che il tempio fosse completato? (Invita i membri
della classe a tenere presenti durante l’esame di questa domanda i sentimenti
che provano riguardo alla redenzione dei morti. Invitali a chiedere a se stessi
se sono ansiosi di svolgere tale lavoro quanto lo erano i primi santi).
3. Dobbiamo sentirci entusiasti e pieni di gioia nel prepararci a celebrare i
battesimi per i morti
Spiega che alcuni battesimi per i morti furono celebrati ai tempi del Nuovo
Testamento dopo la resurrezione di Cristo (1 Corinzi 15:29). Tuttavia il grande
lavoro di fornire le ordinanze di salvezza per i morti è ora responsabilità dei
membri della Chiesa di questa dispensazione. Mostra l’immagine del fonte
battesimale di un tempio.
196
Lezione 30
Sottolinea che i membri della Chiesa da dodici anni in su, compresi i nuovi
convertiti, possono essere battezzati per i morti. Per poter effettuare questa
ordinanza i membri della Chiesa devono possedere una valida raccomandazione
per il tempio. I membri della Chiesa di sesso maschile devono detenere il
sacerdozio.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 128:15. Per quali aspetti i morti
dipendono da noi per la loro salvezza? In quali modi la nostra salvezza
dipende dalla salvezza dei morti? (Vedere DeA 128:17–18 e le dichiarazioni
che seguono).
Il presidente Gordon B. Hinckley ha detto: «Quello che avviene nella casa del
Signore si avvicina allo spirito di sacrificio del Signore più di qualsiasi altra
attività di cui io sia a conoscenza. Perché? Perché viene svolto da coloro che
dedicano liberalmente il loro tempo e le loro sostanze senza aspettarsi
ringraziamenti o ricompense, per fare per gli altri quelli che essi non possono
fare per se stessi» (Ensign, marzo 1995, 62–63).
L’anziano John A. Widtsoe, membro del Quorum dei Dodici, disse: «Nella
nostra esistenza preterrena, al tempo del Grande Concilio, stipulammo
un certo accordo con l’Onnipotente. Il Signore propose un piano da Lui
concepito. Noi lo accettammo. Poiché il piano è inteso per tutti gli uomini,
diventiamo partecipi della salvezza di ogni persona sotto tale piano.
Acconsentimmo allora di essere non soltanto salvatori di noi stessi, ma
salvatori di tutta la famiglia umana. Entrammo in società con il Signore.
L’attuazione del piano allora diventò non soltanto compito del Padre e del
Salvatore, ma anche il nostro lavoro. Il minimo di noi, il più umile di noi,
è socio dell’Onnipotente per conseguire il proposito del piano eterno di
salvezza» («The Worth of Souls», Utah Genealogical and Historical Magazine,
ottobre 1934, 189).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 2. Perché celebrare il battesimo per
i morti ci aiuta a volgere il nostro cuore ai nostri antenati?
Chiedi ai membri della classe incaricati in precedenza di parlare brevemente dei
sentimenti che provano sapendo che mediante il battesimo dei morti essi
possono aiutare gli altri ad ottenere la salvezza (vedere la voce 3b della sezione
«Preparazione»).
Se insegni ai giovani, puoi anche narrare la seguente storia di un gruppo di
Giovani Donne che svolsero delle ricerche genealogiche per conoscere i nomi
delle persone che erano morte senza ricevere il Vangelo:
«Dopo aver esaminato più di quattrocento nomi, sia maschi che femmine, le
Giovani Donne del 15° Rione del Palo di Meridian (Idaho) invitarono i Giovani
Uomini ad andare con loro al Tempio di Boise per celebrare i battesimi. Il tempio
dispose che detti nomi fossero tenuti in un archivio per il loro rione. Heather
Bennett di 15 anni, disse: ‹La parte più bella fu quella di essere battezzati per
loro. I nomi avevano per me un suono familiare. Quella fu la cosa più bella di
tutto il progetto. Lavorammo per persone che altrimenti non avrebbero potuto
godere di tale beneficio. Avrebbero potuto essere dimenticati›.
197
Cori Christensen, un’altra componente del gruppo, disse: ‹Mentre sedevamo nel
battistero del tempio, ci sentimmo invadere da un sentimento delizioso. Era un
sentimento di vittoria. Avevamo dato loro una possibilità›» («Names and Faces»,
New Era, febbraio 1994, 32).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 128:19, 22–24. Secondo questi
versetti quale deve essere il nostro atteggiamento verso il Vangelo e la
celebrazione dei battesimi per i morti? Perché il pensiero del battesimo dei
morti porta tanta felicità sia ai vivi che ai morti?
Chiedi ai membri della classe incaricati di spiegare i sentimenti che hanno
provato quando sono venuti per la prima volta a conoscenza del fatto che
potevano essere battezzati per i loro antenati defunti (vedere la voce 3c della
sezione «Preparazione»).
Conclusione
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Leggi insieme ai membri della classe DeA 128:17. Spiega che il profeta Joseph
Smith chiamò il lavoro di redenzione dei morti «l’argomento più glorioso del
Vangelo eterno». Esorta i membri della classe a fare tutto il possibile per
celebrare i battesimi per i morti. Secondo i suggerimenti dello Spirito, porta
testimonianza dei principi esaminati durante la lezione.
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Collocazione storica di Dottrina e Alleanze 127 e 128
Attingi alle seguenti informazioni per dare una collocazione storica a DeA 127
e 128:
Nell’estate del 1842 alcuni individui cercarono di fare arrestare ingiustamente il
profeta Joseph Smith. A causa di questa persecuzione il Profeta lasciò Nauvoo e
disse: «Ho ritenuto opportuno e saggio lasciare per qualche tempo la città per la
mia sicurezza e quella di questo popolo» (DeA 127:1). Nonostante la difficile
situazione in cui si trovava, egli scrisse parole di gioia nelle sue lettere ai santi.
• Durante quel periodo di persecuzioni, qual era l’argomento che più di ogni
altro occupava la mente del profeta e influiva più profondamente sui suoi
sentimenti? (Vedere DeA 128:1).
2. L’importanza di tenere i registri
Spiega che tramite il profeta Joseph Smith, il Signore comandò ai santi di tenere
un’accurata documentazione dei battesimi per i morti (vedere DeA 127:5–9;
128:1–9). Questa documentazione è ora immagazzinata nei computer.
• Perché dobbiamo tenere una documentazione dei battesimi per i morti?
(Vedere DeA 128:6–8, 24. Questi documenti creati sulla terra, vengono anche
creati in cielo e i morti saranno giudicati sulla base di questo libro. Al tempo
della Seconda Venuta noi presenteremo i documenti al Signore come offerta).
198
«Suggellati... sia per il tempo
che per tutta l’eternità»
Lezione
31
Scopo
Aiutare i membri della classe a capire che il matrimonio eterno è un elemento
essenziale del piano del Padre celeste, aiutare i giovani a prepararsi per il
matrimonio eterno e incoraggiare le coppie di coniugi a vivere secondo
l’alleanza matrimoniale.
Preparazione
1. Leggi attentamente Dottrina e Alleanze 131:1–4; 132:4–33 e gli altri passi
delle Scritture proposti nella lezione.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se insegni ai giovani porta in classe una o più copie dell’opuscolo Per la forza
della gioventù (36550 160). Puoi portarne una copia per ogni membro della
classe oppure chiedere che ognuno porti in classe la propria.
4. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, mettiti in
contatto con un membro del rione che si è sposato nel tempio. Chiedigli di
prepararsi a parlare quattro o cinque minuti all’inizio della lezione del giorno
in cui si è sposato nel tempio. Puoi chiedere a questa persona di portare con
sé una fotografia o altro ricordo del matrimonio. Invitala a tenere presente
durante la preparazione del discorso le seguenti domande:
• Che cosa hai fatto per prepararti per il matrimonio nel tempio?
• Quali benefici porta l’essere sposati al tempio?
• Quali consigli puoi dare ai membri della classe che non si sono ancora
sposati nel tempio per aiutarli a prepararsi?
Nota per l’insegnante: quando esponi questa lezione tieni presente i sentimenti
dei genitori privi di coniuge e delle altre persone che non vivono in una famiglia
tradizionale (vedere la prima idea addizionale da utilizzare). Se i membri della
classe pongono delle domande riguardo al divorzio e ad altre questioni delicate,
esortali a parlarne in privato con il vescovo invece di rispondere in classe.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Invita il membro del rione incaricato in precedenza di parlare del giorno in cui si
è sposato nel tempio (vedere la voce 4 della sezione «Preparazione»). Dopo tale
esposizione, commenta brevemente quello che questa persona ha detto. Spiega
poi che questa lezione ha come argomento il matrimonio eterno.
199
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. Il matrimonio eterno è un elemento essenziale del piano del Padre celeste
Esponi e commenta DeA 131:1–4; 132:4–33. Spiega che questi passi contengono
rivelazioni del Signore al profeta Joseph Smith riguardo al matrimonio eterno.
L’anziano Parley P. Pratt, uno dei componenti originali del Quorum dei Dodici
di questa dispensazione, ricordò i sentimenti che provò quando udì il profeta
Joseph Smith esporre per la prima volta queste dottrine:
«Avevo amato anche prima ma non sapevo il perché, ma ora amavo con
purezza, con intensità di sentimenti elevati ed esaltati che avrebbero innalzato la
mia anima... Sentivo che Dio era davvero il mio Padre celeste, che Gesù era mio
fratello, e che la mia cara moglie era una compagna immortale ed eterna... In
breve, ora potevo amare con lo spirito e anche con l’intelletto» (Autobiography of
Parley P. Pratt [1975], 298).
• La Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici Apostoli hanno dichiarato che il
matrimonio tra l’uomo e la donna è essenziale per la realizzazione del piano
eterno (vedere «La famiglia: un proclama al mondo», La Stella, gennaio 1996,
116–117; vedere anche DeA 49:15). Perché il matrimonio è una parte
essenziale del piano eterno di Dio? (Vedere DeA 131:1–4; 1 Corinzi 11:11).
Leggi una o più delle seguenti dichiarazioni. Dopo aver letto ogni
dichiarazione invita i membri della classe a commentarne il significato e
l’applicazione.
L’anziano Joseph B. Wirthlin, membro del Quorum dei Dodici, ha detto: «La
dolce compagnia di cui godiamo in un matrimonio eterno è una delle più
grandi benedizioni che Dio ha concesso ai Suoi Figli. Sicuramente i molti anni
che ho trascorso con mia moglie mi hanno portato le gioie più grandi della
vita. Sin dal principio del tempo la compagnia di cui godono nel matrimonio
il marito e la moglie è stata ed è un elemento fondamentale del grande piano
di felicità del nostro Padre celeste. La nostra vita è indirizzata al bene, e noi
siamo sia edificati che nobilitati quando assaporiamo le dolci benedizioni
della compagnia dei nostri cari familiari» (La Stella, gennaio 1998, 38).
Il presidente facente funzione del Quorum dei Dodici, Boyd K. Packer, ha
dichiarato: «Lo scopo supremo di tutto quello che insegnamo è quello di
unire genitori e figli nella fede del Signore Gesù Cristo, di farli felici nella casa,
suggellati in un matrimonio eterno, uniti alle altre generazioni e sicuri di
ricevere l’esaltazione alla presenza del nostro Padre celeste» (La Stella, luglio
1995, 9).
Il presidente Joseph Fielding Smith disse: «Il matrimonio, così come è inteso
dai Santi degli Ultimi Giorni, è un’alleanza destinata ad essere eterna. Esso
è la base dell’esaltazione eterna, perché senza di esso non potrebbe esserci alcun
progresso in perpetuo nel regno di Dio» (Dottrine di salvezza, a cura di Bruce R.
McConkie, 3 volumi 2:58).
• Se marito e moglie non si sposano nel tempio per questa vita e per l’eternità,
quale sarà la condizione del loro matrimonio quando uno di loro muore?
200
Lezione 31
(Vedere DeA 132:7, 15–18. Il loro matrimonio non avrà nessuna validità né
forza, anche se essi hanno fatto voto di rimanere uniti per sempre).
• Quando un uomo e una donna si sposano nel tempio per questa vita e per
l’eternità, fanno alleanza con il Signore. Quali benedizioni riceveranno se
rimangono fedeli alla loro alleanza? (Vedere DeA 131:1–4; 132:19–24, 30–31.
Le risposte possono comprendere quelle elencate nella pagina seguente).
a. Rimarranno insieme «nel tempo e per tutta l’eternità» (DeA 132:19). Anche
i loro figli potranno far parte della loro famiglia eterna. (Puoi spiegare che il
Santo Spirito di promessa è lo Spirito Santo che conferma che le ordinanze
del sacerdozio che abbiamo ricevuto e le alleanze che abbiamo fatto sono
accettevoli a Dio. Questa approvazione dipende dalla nostra fedeltà).
b. Saranno esaltati nel più alto grado del regno celeste con il Padre celeste e
Gesù Cristo (DeA 131:1–3; 132:23–24).
c. Erediteranno «troni, regni, principati,... e potestà e domini» (DeA 132:19).
d. Continueranno ad avere dei posteri, ossia figli di spirito per tutta l’eternità
(vedere DeA 132:19, 30–31; vedere anche DeA 131:4).
e. «Saranno dei, perché avranno ogni potere» (DeA 132:20–21).
• Quali benedizioni il matrimonio nel tempio ci porta sulla terra? (Invita i
membri della classe ad esprimere i loro sentimenti riguardo al matrimonio
nel tempio. Se non hanno già letto la dichiarazione dell’anziano Joseph B.
Wirthlin a pagina 177, puoi invitarli a farlo ora).
2. I giovani devono prepararsi ora per il matrimonio eterno
Se insegni ai giovani usa questa parte della lezione per esortarli a prepararsi per il
matrimonio nel tempio. Se insegni agli adulti puoi saltare questa sezione oppure
utilizzarne soltanto una piccola parte.
• Perché secondo voi si mette tanto in risalto l’importanza del matrimonio nel
tempio ai giovani della Chiesa? (Aiuta i membri della classe a capire che la
decisione di sposarsi nel tempio è una delle decisioni più importanti che una
persona può fare. I membri della Chiesa devono cominciare a prepararsi per il
matrimonio eterno quando sono giovani).
Il presidente Spencer W. Kimball disse: «Il matrimonio è forse la decisione
più vitale, quella che ha effetti più duraturi, poiché concerne non soltanto
la felicità più immediata, ma anche la gioia eterna. Il matrimonio esercita
un’influenza non soltanto sulle due parti direttamente coinvolte, ma anche
sulle loro famiglie e in particolare sui loro figli e sui figli dei loro figli per
molte generazioni». («L’unità nel matrimonio», La Stella, giugno 1978, 1).
• Quali sono alcune cose che i giovani, maschi e femmine, possono fare per
prepararsi a sposarsi nel tempio?
• In che modo gli appuntamenti nell’adolescenza hanno tanto importanza sul
matrimonio negli anni a venire? (Se hai portato in classe copie dell’opuscolo
Per la forza della gioventù, invita i membri della classe a leggere la sezione
«Corteggiamento», a pagina 24–25).
• Quale genere di persona vorrete sposare un giorno? (Puoi chiedere a ogni
membro della classe di indicare un attributo di questa persona e a spiegare
201
perché è importante. Elenca le risposte alla lavagna. Vedere anche le idee
espresse nelle seguenti dichiarazioni). Come dovete vivere per preparavi a
sposare tale persona? (Invita i membri della classe a meditare in silenzio su
questa domanda invece di rispondere ad alta voce).
Il presidente Gordon B. Hinckley ha dato i seguenti consigli: «Scegliete una
persona che appartiene alla vostra fede. Avrete maggiori possibilità di essere
felici. Scegliete una persona che potete sempre onorare, che potete sempre
rispettare, una persona che renderà più completa la vostra vita, una persona
alla quale potete donare tutto il vostro cuore, tutto il vostro amore, tutta la
vostra lealtà» («Gli obblighi della vita», La Stella, maggio 1999, 4).
L’anziano Richard G. Scott, membro del Quorum dei Dodici, ha spiegato:
«Le fondamenta del matrimonio eterno sono qualcosa di più di un volto o di
un fisico attraente. C’è qualcosa da considerare più del successo e del fascino.
Quando cercate un compagno per l’eternità, scegliete qualcuno che si adopera
per sviluppare gli attributi essenziali che ci portano alla felicità: un profondo
amore per il Signore e i Suoi comandamenti, la determinazione ad osservarli,
tanta comprensione, disponibilità a perdonare gli altri e a donare se stesso, il
profondo desiderio di avere una famiglia adorna di bravi figli e il proposito di
insegnare loro i principi della verità nell’ambito della casa.
Un requisito fondamentale in una futura moglie è il desiderio di essere sia
moglie che madre. Ella deve sviluppare i sacri attributi che Dio ha infuso nelle
sue figlie per eccellere come moglie e madre: pazienza, gentilezza, amore per i
figli e desiderio di occuparsi di loro invece di cercare la soddisfazione in una
professione. Ella deve acquisire una buona istruzione per prepararsi per gli
impegni della maternità.
Il futuro marito deve anche fare onore al suo sacerdozio e usarlo per servire il
prossimo. Cercate un uomo che accetti il suo ruolo di provvedere al necessario
per vivere, che abbia la capacità di farlo e che si adoperi diligentemente per
prepararsi ad assolvere queste responsabilità» (La Stella, luglio 1999, 29).
• Come possono i genitori e gli altri adulti aiutare i giovani a prepararsi per il
matrimonio eterno? Come possono aiutare i bambini piccoli a prepararsi per
il matrimonio eterno?
3. Dopo che marito e moglie sono stati suggellati nel tempio, per godere
delle benedizioni ivi promesse devono rimanere fedeli all’alleanza
Invita una sorella a leggere la dichiarazione che segue e gli altri membri della
classe a indovinare chi l’ha fatta.
«Ero assolutamente sicura che i primi dieci anni sarebbero stati una delizia. Ma
durante il primo anno trascorso insieme scoprii che c’erano molti adattamenti
da fare. Naturalmente non erano quel genere di cose che ci costringono a
parlarne con nostra madre, ma, ogni tanto, bagnavo il mio cuscino di lacrime.
Le difficoltà erano quasi sempre collegate alle necessità di imparare a vivere
secondo i programmi di un’altra persona e a fare le cose nella sua maniera. Ci
volevamo bene; non c’era nessun dubbio, ma dovevamo anche abituarci l’uno
all’altro. Penso che ogni coppia debba abituarsi l’uno all’altro».
Spiega ai membri della classe che questa dichiarazione è stata fatta da sorella
Marjorie P. Hinckley, moglie del presidente Gordon B. Hinckley (Sheri L. Dew,
202
Lezione 31
Go Forward with Faith: The Biography of Gordon B. Hinckley [1996], 118).
Sottolinea che per avere successo nel matrimonio sono necessari tanto amore,
tanto lavoro e tanta dedizione. Quando un uomo e una donna vengono
suggellati nel tempio godono delle benedizioni promesse soltanto se si
attengono all’alleanza (vedere DeA 132:19). Utilizza le domande, le Scritture,
le dichiarazioni di questa parte della lezione per aiutare i membri della classe
a capire le cose specifiche che marito e moglie devono fare per attenersi
all’alleanza.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 42:22. Spiega che questo
comandamento si applica nella stessa misura sia agli uomini che alle donne.
Che cosa significa amare il proprio marito o moglie con tutto il cuore? Che
cosa significa attaccarsi al proprio marito e alla propria moglie e a nessun
altro?
Il presidente Spencer W. Kimball dette questa spiegazione:
«Quando il Signore dice con tutto il cuore, non vi è nessuna possibilità di
divisione, distrazione o riserva...
Le parole nessun altro eliminano tutto e tutti. Il coniuge quindi diventa
preminente nella vita del marito o della moglie e, né la vita sociale né la vita
professionale, né la vita politica, né nessun altro interesse o persona o cosa,
avrà mai la precedenza sul coniuge...
Il matrimonio presuppone l’assoluta fiducia e l’assoluta fedeltà. Ogni coniuge
prende l’altro con l’impegno che si dedicherà completamente a lui con tutto
il suo cuore, forza, lealtà, onore, affetto e dignità. Ogni deviazione è peccato.
Ogni sentimento rivolto ad altri è trasgressione. Così come dobbiamo avere
‹l’occhio rivolto unicamente alla gloria di Dio› così dobbiamo avere l’occhio,
l’orecchio e il cuore rivolti unicamente al matrimonio, al coniuge e ai figli»
(Faith Precedes the Miracle [1972], 142–143).
Il presidente Gordon B. Hinckley ha impartito alle coppie di coniugi questo
semplice consiglio: «Siate strenuamente fedeli l’uno all’altro» (La Stella,
maggio 1999, 4).
• Quando un uomo e una donna si sposano nel tempio, si impegnano ad essere
fedeli l’uno all’altro, fedeli al Signore. Quali sono alcune cose che le coppie
possono fare per rafforzare il loro amore l’uno per l’altro e per il Signore?
(Scrivi le risposte dei membri della classe alla lavagna. Le risposte possono
comprendere: pregare e leggere insieme le Scritture, cercare di essere guidati
insieme dallo Spirito, tenere la serata familiare, uscire insieme, trovare il tempo
di parlare l’uno con l’altro, aiutarsi l’un l’altro nella casa e andare insieme al
tempio. Puoi utilizzare la seconda idea addizionale per favorire la discussione).
Conclusione
Se insegni ai giovani o a persone che non si sono ancora sposate nel tempio,
esortali a prepararsi per il matrimonio eterno. Esorta i membri della classe che
si sono sposati nel tempio a rispettare l’alleanza matrimoniale.
Secondo i suggerimenti dello Spirito, porta testimonianza dei principi esaminati
durante la lezione.
203
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più
delle seguenti idee come parte della lezione.
1. Ai santi fedeli non saranno negate le benedizioni dell’eternità
Leggi le seguenti dichiarazioni che riguardano coloro che non sono sposati.
L’anziano Dallin H. Oaks, membro del Quorum dei Dodici, ci ha dato questi
consigli:
«Sappiamo che molti degni e capaci Santi degli Ultimi Giorni attualmente
non godono della possibilità e dei requisiti essenziali per il loro progresso. La
mancanza del coniuge, la mancanza di figli, la morte e il divorzio frustrano gli
ideali e pospongono l’adempimento delle benedizioni promesse. Inoltre, alcune
donne che desiderano essere madri e donne di casa a tempo pieno sono
letteralmente obbligate a entrare nel mercato del lavoro a tempo pieno. Ma
queste frustrazioni sono soltanto temporanee. Il Signore ha promesso che nelle
eternità nessuna benedizione sarà negata ai Suoi figli e figlie che osservano i
comandamenti, sono fedeli alle loro alleanze e desiderano ciò che è giusto.
Molte delle più importanti privazioni della vita terrena saranno ricompensate
nel Millennio, che è il tempo in cui si adempirà tutto quello che è incompleto
nel grande piano di felicità per tutti i degni figli del nostro Padre. Noi sappiamo
che questo sarà vero delle ordinanze del tempio. Credo anche che sarà vero dei
rapporti e delle esperienze familiari» (La Stella, gennaio 1994, 86–87).
L’anziano Richard G. Scott, membro del Quorum dei Dodici, ha dichiarato:
«Se non siete sposati e non avete ancora individuato un buon candidato per il
matrimonio celeste, vivete in modo degno. Pregate. Aspettate che ciò avvenga
nel tempo stabilito dal Signore. Non scendete a compromessi con le vostre
norme in nessuna maniera che possa privarvi di quella benedizione da questa
parte del velo o dall’altra. Il Signore conosce gli intenti del vostro cuore. I Suoi
profeti hanno dichiarato che farete un matrimonio celeste se vi preparate
continuamente per esserne degni. Ma non sappiamo se sarà da questa parte del
velo o dall’altra. Ma vivete in modo degno di tale matrimonio. Pregate di poterlo
contrarre» (La Stella, luglio 1999, 31).
2. Esempi di matrimoni nel tempio duraturi e felici
Dopo attenta considerazione rivolgiti a un uomo e una donna del rione che
sono buoni esempi di matrimoni nel tempio di successo. Chiedi a ognuno di
loro di prepararsi a parlare per due o tre minuti durante la lezione per dare ai
membri della classe suggerimenti per avere un matrimonio felice e duraturo.
Dopo le esposizioni, puoi dare ai membri della classe l’occasione di proporre
altri suggerimenti.
3. Incarico per i giovani e Giovani Adulti non sposati
Se insegni ai giovani o Giovani Adulti non sposati, esorta ogni membro della
classe, una volta tornato a casa, a scrivere una lettera nella quale esprime il suo
204
Lezione 31
amore per il suo futuro coniuge. Invitali a conservare le lettere sino a quando
saranno sposati e potranno farle vedere ai loro coniugi.
4. Evitiamo le tendenze del mondo
• Quali sono alcuni tendenze che indicano che le persone ignorano le norme di
Dio riguardo al matrimonio? Che cosa possiamo fare per rimanere fedeli alle
norme del Signore?
5. Videocassetta «I templi e la famiglia»
Se la videocassetta Sequenze di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa (5X912 160)
è disponibile puoi mostrare la sequenza di nove minuti «I templi e la famiglia».
6. Il matrimonio plurimo
Le seguenti informazioni vengono proposte nel caso i membri della classe
avessero delle domande da fare riguardo alla pratica del matrimonio plurimo.
Il matrimonio plurimo non deve essere l’argomento della lezione.
Lo scopo per cui il Signore comanda al Suo popolo di praticare il matrimonio plurimo
Nel Libro di Mormon, il profeta Giacobbe insegnò: «Poiché nessuno fra voi avrà
più di una sola moglie… Se io, dice il Signore degli eserciti, vorrò allevarmi una
posterità, lo comanderò al mio popolo» (Giacobbe 2:27, 30). In varie epoche
bibliche il Signore ha comandato al Suo popolo di praticare il matrimonio
plurimo. Per esempio, Egli dette questo comandamento ad Abrahamo, Isacco,
Giacobbe, Mosè, Davide e Salomone (vedere DeA 132:1).
La rivelazione sulla pratica del matrimonio plurimo in questa dispensazione
In questa dispensazione il Signore comandò ad alcuni dei primi santi di praticare il
matrimonio plurimo. Il profeta Joseph Smith e i fratelli a lui più vicini, compresi
Brigham Young e Heber C. Kimball, si sentivano a disagio riguardo a questo
comandamento, nondimeno obbedirono. I dirigenti della Chiesa regolavano
tale pratica. Coloro che contraevano il matrimonio plurimo dovevano essere
autorizzati a farlo e i matrimoni dovevano essere celebrati mediante il potere di
suggellamento del sacerdozio.
La posizione della Chiesa sul matrimonio plurimo, oggi
Nel 1890 il presidente Wilford Woodruff ricevette una rivelazione che i dirigenti
della Chiesa dovevano cessare di insegnare la pratica del matrimonio plurimo
(Dichiarazione Ufficiale 1, pagine 340–341 di Dottrina e Alleanze; vedere anche
i brani tratti dai discorsi del presidente Woodruff che seguono la Dichiarazione
Ufficiale 1).
Nel 1998 il presidente Gordon B. Hinckley fece la seguente dichiarazione
riguardo alla posizione della Chiesa sul matrimonio plurimo: «Questa chiesa
non ha assolutamente nulla a che fare con chi pratica la poligamia. Quelle
persone non appartengono alla Chiesa... Se si scopre che dei nostri fedeli
praticano il matrimonio plurimo, essi sono scomunicati e ricevono il più grave
castigo che la Chiesa può imporre. Le persone coinvolte violano non soltanto le
leggi civili, ma anche le leggi di questa chiesa» (La Stella, gennaio 1999, 84).
205
Lezione
32
«Per suggellare la testimonianza»
Scopo
Far conoscere ai membri della classe il martirio del profeta Joseph Smith e
rafforzare la loro testimonianza della sua chiamata come profeta di Dio.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 135.
b. Il nostro retaggio, pagine 62–65.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi a un membro della classe di prepararsi a riassumere i primi cinque
paragrafi della sezione «Il martirio» de Il nostro retaggio (pagine 62–63).
4. Se le seguenti illustrazioni sono disponibili, preparati a mostrarle durante la
lezione: Il profeta Joseph Smith (62002; Corredo di illustrazioni per lo studio
del Vangelo 401) e Fratello Joseph (62161).
5. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, preparati a
mostrare le seguenti illustrazioni oltre a quelle sopra elencate: Giovanni
predica nel deserto (62132; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo
207) e Abinadi davanti a re Noè (62042; Corredo di illustrazioni per lo studio
del Vangelo 308).
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Mostra le illustrazioni proposte alle voci 4 e 5 della sezione «Preparazione».
Chiedi ai membri della classe di pensare a quello che gli uomini ivi raffigurati
hanno in comune. Dopo qualche momento fai notare che una cosa che essi
hanno in comune è che tutti subirono il martirio a causa del loro impegno in
difesa della verità.
Chiedi ai membri della classe di identificare altri martiri menzionati nelle Scritture
e nella storia della Chiesa. Le risposte possono comprendere Zaccaria (vedere
Matteo 23:35), Stefano (vedere Atti 7:56–60) e Hyrum Smith (vedere DeA 135:1).
Spiega che questa lezione tratta del martirio del profeta Joseph Smith e di suo
fratello Hyrum. Parla anche del grande contributo dato all’umanità dal profeta
Joseph Smith.
206
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. Il profeta Joseph Smith suggellò la sua testimonianza con il suo sangue
Spiega che per alcuni anni a Nauvoo i santi prosperarono. La Chiesa e la città
crebbero rapidamente. I lavori di costruzione del tempio progredivano e il
profeta Joseph Smith ricevette molte rivelazioni. Tuttavia durante il 1843 e il
1844 crebbe anche l’animosità contro la Chiesa. I nemici, sia interni che esterni,
cominciarono a cercare di distruggere la Chiesa. Questa opposizione raggiunse il
culmine il 27 giugno 1844.
Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di riferire sui primi
cinque paragrafi della sezione «Il martirio» ne Il nostro retaggio, pagine 62–63.
Leggi anche insieme ai membri della classe DeA 135:4–5. Spiega che DeA 135 fu
scritta dall’anziano John Taylor il quale rimase ferito durante l’assalto che costò
la vita al profeta.
• Perché secondo voi il profeta Joseph Smith poteva essere «calmo come un
mattino d’estate» quando sapeva che a Carthage poteva trovare il martirio?
Quale conforto secondo voi, Joseph e Hyrum Smith potevano trovare in Ether
12:36–38?
Leggi insieme ai membri della classe
DeA 135:1–2. Leggi anche il seguente
resoconto del martirio fatto dall’anziano
Willard Richards, oppure invita un
membro della classe a farlo. Spiega che
l’anziano Richards era amico del profeta
e membro del Quorum dei Dodici. Si
trovava nel carcere di Carthage quando
il Profeta subì il martirio. Il suo
resoconto inizia con l’arrivo di un
gruppo di facinorosi al carcere poco
dopo le cinque del pomeriggio del
27 giugno 1844:
«Una scarica di pallottole sparate dalla
scala colpirono la porta della prigione
al primo piano e si udì rumore di rapidi
passi...
Il profeta Joseph Smith
Una pallottola penetrò attraverso la porta e passò tra noi due, chiara prova che i
nostri nemici erano violenti criminali...
Io, Joseph Smith e John Taylor ci portammo rapidamente sul davanti della
stanza, mentre Hyrum Smith andò a circa due terzi della stanza direttamente
davanti alla porta, rivolto verso di essa.
Una pallottola attraversò la porta e colpì Hyrum a lato del naso. Egli cadde
all’indietro, lungo disteso, senza muovere i piedi.
207
Dai fori che aveva nei vestiti era evidente che era stato colpito da una pallottola
proveniente dall’esterno, attraverso la finestra che gli aveva trapassato la schiena
sul lato destro per finire contro il suo orologio... Nello stesso istante la pallottola
proveniente dalla porta lo colpì al naso.
Quando cadde a terra, esclamò a voce alta: ‹Sono un uomo morto›. Joseph si
volse verso di lui e gridò: ‹Oh, caro fratello Hyrum!› Quindi aprì la porta di
qualche centimetro con la mano sinistra, sparò a caso un colpo del suo revolver
verso l’ingresso... Una pallottola proveniente dal fucile di un malvivente sfiorò
il petto di Hyrum, entrò nella gola per passare alla testa, mentre altri moschetti
venivano puntati contro di lui e alcune pallottole lo colpivano.
Joseph continuò a sparare con il suo revolver attraverso lo spiraglio come aveva
già fatto... mentre John Taylor con un bastone da passeggio stava accanto a lui e
spingeva verso il basso le baionette e il fucile che sparavano continuamente
dalla soglia...
Quando il revolver fu scarico non avevamo più armi da fuoco e ci aspettavamo
l’immediato assalto della plebaglia dato che la soglia era piena di moschetti che
già penetravano nella stanza e nessuna speranza, se non la morte immediata,
dall’interno.
John Taylor si precipitò alla finestra che si trovava a cinque, sette metri da
terra. Quando il suo corpo era quasi in equilibrio una pallottola proveniente
dalla porta lo colpì alla gamba, mentre un’altra proveniente dall’esterno, lo
colpì all’orologio che teneva nel taschino, sul lato sinistro del petto... La forza
di questa pallottola lo respinse all’interno della stanza facendolo cadere a
terra. Egli riuscì a rotolarsi sotto il letto che si trovava lì vicino...
Joseph tentò come ultima risorsa di saltare dalla stessa finestra dalla quale John
Taylor era stato respinto, quando fu colpito da due pallottole provenienti dalla
porta e da una che lo colpì al lato destro del petto proveniente dall’esterno. Egli
cadde dalla finestra esclamando: ‹Oh Signore, mio Dio!› Cadde sul lato sinistro,
ormai morto» (History of the Church, 6:619–620).
L’anziano John Taylor fu colpito da quattro pallottole. Guarì dalle ferite. In
adempimento ad una profezia che il Profeta aveva fatto più di un anno prima,
l’anziano Willard Richards non fu ferito. Egli ricordò che in questa profezia il
profeta Joseph Smith aveva detto che sarebbe venuto il tempo in cui «le
pallottole sarebbero volate accanto a lui come grandine e che egli avrebbe
veduto i suoi amici cadere alla sua destra e alla sua sinistra, ma che nei suoi
vestiti non vi sarebbe stato un solo foro» (History of the Church, 6:619).
208
Lezione 32
Il carcere di Carthage. Qui il profeta Joseph Smith e suo fratello Hyrum subirono il martirio il 27
giugno 1844.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 135:6. Quali sono i vostri sentimenti
quando pensate al sacrificio che il Profeta e suo fratello Hyrum fecero per la
loro testimonianza del Vangelo?
Spiega che prima di morire Joseph Smith sen. aveva impartito una benedizione
al Profeta nella quale gli aveva detto: «Tu vivrai sino a portare a termine questo
lavoro... Vivrai sino a gettare le fondamenta del piano di tutto il lavoro che Dio
ti ha affidato» (citato da Lucy Mack Smith in History of Joseph Smith, a cura di
Preston Nibley [1958], 309–310). Joseph Smith portò coraggiosamente a termine
la sua missione facendo tutto quello che Dio gli aveva chiesto.
• Da quanto sapete riguardo alla vita del profeta Joseph Smith, che cosa vi
colpisce di più di lui?
2. Il profeta Joseph Smith fece per la salvezza degli uomini di questo mondo
più di chiunque altro eccetto Gesù
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 135:3. Secondo questi versetti, quali
furono alcune delle principali imprese compiute dal profeta Joseph Smith? Per
quali aspetti egli fece «di più, a parte solo Gesù, per la salvezza degli uomini in
questo mondo di qualsiasi altro uomo che vi abbia mai vissuto?»
Le risposte possono comprendere il fatto che il suo lavoro benedisse non
soltanto i santi di questa dispensazione ma anche i miliardi di persone che
sono vissute in ogni altro periodo di tempo senza poter ricevere le benedizioni
del Vangelo o le ordinanze di salvezza del sacerdozio. Attingi al seguente
materiale per esaminare dettagliatamente questi contributi. Scrivi i titoli alla
lavagna. Spiega che possiamo meglio apprezzare la vita e la missione del
profeta quando esaminiamo come i suoi molti contributi rendono migliore
la nostra vita quotidiana e ci saranno di benedizione per l’eternità.
209
Principi riguardanti la divinità
• Quali principi riguardanti la divinità furono restaurati tramite il profeta
Joseph Smith? (Vedere DeA 130:22–23; Joseph Smith—Storia 17 e la
dichiarazione che segue).
In un sermone tenuto al funerale dell’anziano King Follett il 7 aprile 1844, il
profeta Joseph Smith dichiarò:
«Un tempo Dio stesso era come noi siamo oggi; Egli è un uomo esaltato e
siede sul trono nell’alto dei cieli! Questo è il grande segreto. Se il velo venisse
squarciato oggi, e il grande Dio che tiene questo mondo nella sua orbita, e che
con il Suo potere sostiene tutti i mondi e tutte le cose, dovesse renderSi
visibile—io dico che se voi doveste vederLo oggi, Lo vedreste con la forma
di un uomo—come voi stessi in tutta la Sua persona, immagine e forma;
perché Adamo fu creato ad immagine e somiglianza di Dio, e da Lui ricevette
istruzioni, e camminò e conversò con Lui, proprio come un uomo parla e
comunica con un altro uomo» (Insegnamenti del profeta Joseph Smith, a cura
di Joseph Fielding Smith, 273).
• Perché i principi riguardanti la divinità restaurati tramite Joseph Smith sono
importanti per noi?
L’anziano Bruce R. McConkie, membro del Quorum dei Dodici, disse: «La
conoscenza di Dio è il più grande principio di tutta l’eternità... Joseph Smith
venne per rivelare Dio in un giorno di quasi totali tenebre spirituali, in un
giorno in cui gli uomini non conoscevano più la natura e la forma di un
Essere che essi dovevano adorare» («This Generation Shall Have My Word
Through You», Ensign, giugno 1980, 55).
L’autorità del sacerdozio
Fai notare che tramite Joseph Smith, messaggeri celesti restaurarono il
Sacerdozio di Aaronne, il Sacerdozio di Melchisedec e le chiavi del sacerdozio
(vedere DeA 13; 110:11–16). Man mano che la Restaurazione progrediva il
Signore dette rivelazioni riguardanti gli uffici, l’organizzazione, le alleanze, le
ordinanze, i doveri e le benedizioni del sacerdozio. Senza queste rivelazioni non
conosceremmo il sacerdozio né come esso opera.
• Di quali benefici godete grazie al sacerdozio? Come possiamo dimostrare la
nostra gratitudine per i benefici datici dal sacerdozio?
Per ulteriori informazioni sul sacerdozio vedere le lezioni 8 e 25.
Principi riguardanti la nostra origine e il nostro rapporto con Dio
• Quali principi riguardo alla nostra origine e al nostro rapporto con Dio furono
restaurati tramite il profeta Joseph Smith? (Le risposte possono comprendere
il fatto che siamo letteralmente figli di spirito di Dio e che vivemmo con Lui
prima di nascere sulla terra. Vedere DeA 76:23–24; Abrahamo 3:22–28).
• Per quali aspetti la consapevolezza di essere letteralmente figli di Dio vi è di
grande beneficio?
Le Scritture
L’anziano Bruce R. McConkie disse che il profeta Joseph Smith «ha dato al
nostro mondo di oggi più sacre Scritture di qualsiasi altro profeta che sia mai
210
Lezione 32
vissuto» (La Stella, ottobre 1976, 88). Queste scritture comprendono il Libro di
Mormon, Dottrina e Alleanze, Perla di Gran Prezzo e la traduzione della Bibbia
dello stesso Joseph Smith.
Quando faceva parte del Quorum dei Dodici Apostoli, il presidente Gordon B.
Hinckley disse: «[ Joseph Smith] tradusse e pubblicò il Libro di Mormon, un volume
di 522 pagine che da allora è stato ritradotto in molte lingue e che è accettato da
milioni di persone sparse su tutta la terra quale parola di Dio. Le rivelazioni che egli
ricevette ed i suoi altri scritti, sono parimenti considerati Scrittura da questi milioni
di persone. Il numero totale delle pagine da lui scritte equivale praticamente a
quello dell’intero Antico Testamento, e tutto questo è opera di un solo uomo nel
breve spazio di alcuni anni» (La Stella, ottobre 1977, 71).
• Di quali benefici godete grazie alle Scritture che furono portate alla luce
tramite il profeta Joseph Smith?
Per ulteriori informazioni riguardo a queste Scritture, vedere le lezioni 1, 4 e 13.
Principi riguardanti il piano di salvezza
• Quali principi riguardanti il piano di salvezza furono restaurati tramite il
profeta Joseph Smith? (Puoi ripassare alcuni degli argomenti proposti nelle
lezioni 19 e 20).
• Di quali benefici godete grazie alla conoscenza di questi principi?
I principi riguardanti la salvezza dei morti
• Quali principi riguardanti la salvezza dei morti furono restaurati tramite il
profeta Joseph Smith? (Le risposte possono comprendere il fatto che possiamo
celebrare battesimi per procura nei templi per coloro che sono morti senza
aver ricevuto questa ordinanza. Vedere DeA 128:18). Perché questi principi
sono importanti?
Spiega che la salvezza dei morti è una delle più importanti e ispirate dottrine
restaurate tramite il profeta Joseph Smith. Per ulteriori informazioni, vedere le
lezioni 29 e 39.
La costruzione dei templi e la celebrazione delle ordinanze del tempio
• Quali sono alcuni dei benefici di cui godete grazie ai templi e alle ordinanze
del tempio? (Potete esaminare la benedizione dell’eternità della famiglia che è
resa possibile mediante l’ordinanza di suggellamento celebrata nel tempio).
Altri contributi
Potete ripassare brevemente alcuni degli altri contributi dati dal profeta Joseph
Smith e i benefici che essi ci consentono di godere:
a. La Chiesa fu restaurata per suo tramite (vedere la lezione 9).
b. Egli iniziò il lavoro di questa dispensazione di portare il Vangelo a tutte le
nazioni e radunare Israele (vedere la lezione 12).
c. La legge della consacrazione fu rivelata per suo tramite (vedere la lezione 14).
d. La Parola di Saggezza fu rivelata per suo tramite (vedere la lezione 22).
e. Le informazioni riguardanti l’edificazione della Sion degli ultimi giorni furono
rivelate per suo tramite (vedere le lezioni 27 e 46).
211
f. Scrisse gli Articoli di Fede (vedere la prima idea addizionale).
• Perché è importante che ognuno di noi abbia una testimonianza che Joseph
Smith era un profeta di Dio? Come si è sviluppata la vostra testimonianza
della chiamata di Joseph Smith? In che modo lo studio svolto quest’anno di
Dottrina e Alleanze ha rafforzato la vostra testimonianza?
• Come possiamo dimostrare la nostra gratitudine per la vita e la missione del
profeta Joseph Smith?
Conclusione
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Sottolinea l’importanza dei contributi dati dal profeta Joseph Smith di cui
godiamo. Puoi portare la testimonianza della sua chiamata come profeta di Dio.
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Articoli di Fede
Spiega che gli Articoli di Fede espongono molte delle dottrine fondamentali
della Chiesa. Essi furono scritti dal profeta Joseph Smith in una lettera inviata
a John Wentworth, direttore di un giornale di Chicago, il quale aveva richiesto
una dichiarazione sulla storia e sui principi della Chiesa. Gli Articoli di Fede
furono in seguito canonizzati come Scritture e inclusi in Perla di Gran Prezzo.
Il presidente Spencer W. Kimball chiese: «Quanti di voi conoscono gli Articoli
di Fede?... Li conoscete? Li avete ripetuti? Quando conoscete gli Articoli di Fede
avete sempre un sermone pronto per qualsiasi evenienza, e, in effetti, gli Articoli
di Fede illustrano i principi fondamentali della nostra dottrina. Sarebbe una cosa
meravigliosa se tutti i ragazzi li imparassero a memoria, senza errori. Ciò
significa non dimenticarne una sola parola» (La Stella, aprile 1976, 67).
• Perché è importante che conosciamo gli Articoli di Fede? Invita i membri della
classe a parlare di esperienze che hanno fatto in cui gli Articoli di Fede sono
stati d’aiuto.
2. «Lode all’uomo»
Preparati a chiedere ai membri della classe di cantare «Lode all’uomo», (Inni, 19),
oppure invita un membro o un gruppo di membri della classe a prepararsi a
cantarlo. Spiega che William W. Phelps scrisse le parole di questo inno per
onorare il profeta Joseph Smith.
3. Videocassetta
Se la videocassetta Insegnamenti di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa (5X933
160) è disponibile, puoi mostrare la sequenza di tredici minuti «Joseph Smith: il
profeta della Restaurazione».
Se la videocassetta Sequenze di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa (5X912 160) è
disponibile, puoi mostrare la sequenza di due minuti «Il martirio di Joseph Smith».
212
Il presidente Brigham Young
alla guida dei santi
Lezione
33
Scopo
Aiutare i membri della classe a capire il processo della successione alla guida
della Chiesa e mostrare come Brigham Young cominciò a preparare i santi per
il viaggio verso l’Ovest.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 107:22–24.
b. Il nostro retaggio, pagine 66–71.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi ad alcuni membri della classe di prepararsi a riassumere gli
avvenimenti descritti nelle seguenti sezioni de Il nostro retaggio:
a. «La successione alla presidenza» (pagine 66–67).
b. «I preparativi per lasciare Nauvoo» e «Le difficoltà di un viaggio nel cuore
dell’inverno» (pagine 69–71).
4. Se le seguenti illustrazioni sono disponibili, preparati a mostrarle durante la
lezione: Il Tempio di Nauvoo (62432; Corredo di illustrazioni per lo studio del
Vangelo 501); L’esodo da Nauvoo, febbraio–maggio 1846 (62493; Corredo di
illustrazioni per lo studio del Vangelo 410); e L’esodo da Nauvoo (Corredo di
illustrazioni per lo studio del Vangelo 411).
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Spiega che dopo la morte del profeta Joseph Smith molte persone predissero
che la Chiesa avrebbe cessato di esistere.
• Che cosa queste persone non riuscivano a capire riguardo alla direzione nella
Chiesa?
Leggi la seguente dichiarazione del presidente Joseph Fielding Smith:
«Nessun uomo da solo è in grado di dirigere questa Chiesa. È la Chiesa del
Signore Gesù Cristo. Egli ne è a capo...
Egli sceglie gli uomini e li chiama ad essere strumenti nelle Sue mani per
adempiere i Suoi propositi, ed Egli li guida e li dirige nelle loro fatiche. Ma gli
213
uomini sono soltanto strumenti nelle mani del Signore, e l’onore e la gloria per
tutto quello che i Suoi servi riescono a fare devono essere sempre attribuiti a Lui.
Se questo fosse soltanto opera dell’uomo, fallirebbe, ma, essendo opera del
Signore, non fallirà» (La Stella, ottobre 1970, 33).
Spiega che dopo il martirio del profeta Joseph Smith, Brigham Young diventò
capo della Chiesa mediante un processo ispirato di successione che continua
ad essere seguito nella Chiesa, oggi. Questa lezione esamina il processo di
successione alla presidenza della Chiesa e descrive come Brigham Young
cominciò a preparare i santi per il loro viaggio verso Ovest nella Valle del Lago
Salato.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. Il profeta Joseph Smith conferì ai Dodici le chiavi del regno e insegnò i
principi della successione alla presidenza
Spiega che a Nauvoo nell’inverno del 1843–1844 il profeta Joseph Smith
dedicò alcuni giorni a conferire ai componenti del Quorum dei Dodici la loro
investitura e ad istruirli in merito alle loro responsabilità. Egli disse ai Dodici che
da qualche tempo era preoccupato che sarebbe presto morto senza aver conferito
ad altri le chiavi del regno. Wilford Woodruff, che a quel tempo era componente
del Quorum dei Dodici, ricordò le seguenti parole del profeta Joseph Smith:
«Ora, fratelli, ringrazio Dio di essere vissuto sino a vedere il giorno in cui mi è
possibile impartirvi la vostra investitura. Ho quindi suggellato sul vostro capo
tutti i poteri del Sacerdozio di Aaronne, del Sacerdozio di Melchisedec e
dell’Apostolato, chiavi e poteri pertinenti che Dio ha suggellato su di me. Ora,
trasferisco sulle vostre spalle ogni fatica, fardello e cura di questa chiesa e regno
di Dio e vi comando, nel nome del Signore Gesù Cristo di farvi forti onde poter
guidare questa chiesa e regno di Dio sotto il cielo e sulla terra e al cospetto di
Dio, degli angeli e degli uomini» (James R. Clark, Messages of the First Presidency
of The Church of Jesus Christ of Latter-day Saints, 6 volumi [1965–1975], 3:134).
• Un importante principio riguardante la successione alla presidenza si trova in
DeA 107:22–24. Leggi insieme ai membri della classe questi versetti. Che cosa
ci insegnano riguardo al rapporto tra la Prima Presidenza e il Quorum dei
Dodici Apostoli? (Spiega che la Prima Presidenza e i Dodici Apostoli formano
ognuno un quorum. I due quorum sono uguali per autorità e potere, ma la
Prima Presidenza è chiamata a presiedere).
• Perché è importante capire questo rapporto tra questi due quorum presiedenti
della Chiesa?
Il presidente Harold B. Lee disse: «Il profeta Joseph Smith dichiarò che
quando non c’è più un presidente, non vi è più una Prima Presidenza.
Immediatamente dopo la morte di un presidente, il corpo che dopo di lui
ha maggiore autorità, il Quorum dei Dodici Apostoli, diventa l’autorità
presiedente, ed il Presidente dei Dodici diventa automaticamente il Presidente
sino a quando un Presidente della Chiesa viene ufficialmente ordinato e
sostenuto al suo ufficio» (La Stella, ottobre 1970, 18).
214
Lezione 33
Per ulteriori informazioni riguardo al processo della successione vedere la prima
idea addizionale.
2. Dopo il martirio di Joseph Smith i Dodici presiedettero alla Chiesa sino a
quando Brigham Young fu sostenuto come presidente
Spiega che quando Joseph Smith
morì la Prima Presidenza fu disciolta
e il Quorum dei Dodici diventò
l’autorità presiedente della Chiesa.
Chiedi al membro della classe
incaricato in precedenza di
riassumere gli avvenimenti descritti
nella sezione «La successione alla
presidenza» ne Il nostro retaggio,
pagine 66–67.
• Che cosa Sidney Rigdon non
riuscì a capire riguardo alla guida
della Chiesa? Quale fu la risposta
di Brigham Young alla domanda
riguardo a chi avrebbe guidato la
Chiesa? (Vedere Il nostro retaggio,
pagina 66. Egli voleva conoscere
la volontà del Signore riguardo a
tale questione). Che cosa possiamo imparare dall’esempio di Brigham Young?
• Nella sessione pomeridiana della riunione tenuta per decidere chi dovesse
guidare la Chiesa, Brigham Young profetizzò che coloro che non avessero
seguito i Dodici Apostoli non avrebbero avuto successo, e che soltanto gli
Apostoli sarebbero stati in grado di edificare il regno di Dio (Il nostro retaggio,
pagina 67). In che modo la veridicità di questa dichiarazione è stata ribadita ai
nostri giorni?
Spiega che alla fine della riunione i santi votarono all’unanimità per sostenere
il Quorum dei Dodici come guida della Chiesa (Il nostro retaggio, pagina 67). Il
Quorum dei Dodici, con Brigham Young come presidente, presiedette alla Chiesa
per tre anni e mezzo. Il 27 dicembre 1847 la Prima Presidenza fu ufficialmente
riorganizzata con Brigham Young come presidente.
3. Prima di lasciare Nauvoo, i santi ricevettero le ordinanze del tempio
Mostra l’immagine del Tempio di Nauvoo. Spiega che, durante il periodo in cui
si preparavano a lasciare Nauvoo, i santi lavorarono duramente per portare a
termine il tempio. Non appena fu completato, essi si radunarono in grandi
moltitudini per ricevere le ordinanze del tempio. Le seguenti annotazioni nel
diario del presidente Brigham Young rivelano quanto i santi erano desiderosi di
ricevere tali ordinanze:
«Questa mattina c’era un’immensa folla nell’ingresso in attesa di essere
ammessa... Centoventuno persone hanno ricevuto le loro ordinanze» (History
of the Church, 7:565).
«Tale era l’ansietà manifestata dai santi di ricevere le ordinanze del tempio,
e tale era l’ansietà da parte nostra di somministrarle, che mi sono dedicato
215
completamente a svolgere il lavoro del Signore nel tempio, giorno e notte,
senza dormire in media più di quattro ore al giorno tornando a casa soltanto
una volta alla settimana.
L’anziano Heber C. Kimball ed altri componenti dei Dodici Apostoli erano
costantemente presenti, ma proprio per il fardello che dovevano portare, alcuni
di loro hanno dovuto lasciare il tempio per riposare e rimettersi in salute»
(History of the Church, 7:567).
Nel gennaio 1846 le persecuzioni contro i santi aumentarono. All’inizio di
febbraio 1846 il presidente Young annunciò che sarebbe cessata la
somministrazione delle ordinanze del tempio in modo che i santi potessero
lasciare Nauvoo. Tuttavia coloro che non avevano ancora ricevuto le ordinanze
non volevano partire. Il 3 febbraio 1846 Brigham Young scrisse nel suo diario
quanto segue:
«Nonostante quello che avevo annunciato, che non avremmo più conferito le
ordinanze, la casa del Signore era affollata tutto il giorno e l’ansietà di ricevere
le ordinanze era grande. La gente voleva che i fratelli rimanessero qui per
continuare a conferire le investiture sino a quando saremmo rimasti bloccati
e i nostri nemici ci avrebbero intercettato. Ma io informai i fratelli che questo
non era saggio e che avremmo costruito altri templi e avremo così avuto altre
occasioni di ricevere le benedizioni del Signore non appena i santi fossero
preparati a riceverle. In questo tempio siamo stati abbondantemente
ricompensati, anche se non ricevessimo più nulla. Informai anche i fratelli
che avrei caricato i miei carri e sarei partito. Percorsi qualche distanza a piedi,
allontanandomi dal tempio pensando che la folla si sarebbe dispersa. Ma, al
mio ritorno, trovai la casa affollata di persone.
Guardando la moltitudine e consapevole della loro ansietà, poiché essi
sembravano aver fame e sete della parola, continuammo a lavorare
diligentemente nella casa del Signore. Duecentonovantacinque persone
ricevettero le ordinanze» (History of the Church, 7:579).
• Che cosa possiamo imparare dal grande desiderio dei santi di ricevere le
ordinanze del tempio? Perché, secondo voi, era importante che i santi
ricevessero le ordinanze del tempio prima di intraprendere il viaggio che li
avrebbe portati lontano da Nauvoo? (Le risposte possono comprendere il
fatto che la maggiore conoscenza e forza li avrebbe aiutati a sopportare le
prove che dovevano affrontare). Per quali aspetti il tempio è una fonte di
forza e di guida per voi?
Spiega che il lavoro di tempio continuò durante il resto della settimana e il
tempio quindi fu chiuso. In totale, quasi seimila santi ricevettero la loro
investitura prima di iniziare il viaggio verso l’Ovest.
4. All’inizio del viaggio verso l’Ovest i santi incontrarono difficoltà e videro
miracoli
Mostra l’immagine dell’esodo da Nauvoo. Spiega che alcuni santi cominciarono
a lasciare Nauvoo il 4 febbraio 1846. Chiedi al membro della classe incaricato in
precedenza di riassumere gli avvenimenti descritti nelle sezioni «I preparativi per
lasciare Nauvoo» e «Le difficoltà di un viaggio nel cuore dell’inverno» ne Il
nostro retaggio, pagine 69–71.
216
Lezione 33
Poiché i santi cominciarono a lasciare Nauvoo nel cuore dell’inverno ed erano
stati costretti ad affrettare i preparativi, il viaggio fu molto difficile. Un fatto
degno di nota avvenne all’inizio di febbraio a Sugar Creek, circa dodici
chilometri da Nauvoo sulla sponda dell’Iowa del Fiume Mississippi. La prima
notte nell’accampamento di Sugar Creek nacquero nove bambini. Faceva molto
freddo e i santi non avevano ripari adeguati. Eliza R. Snow scrisse:
«Le madri davano alla luce i loro figli nelle più disparate circostanze
immaginabili, eccetto quelle alle quali erano abituate; alcuni parti avvenivano
nelle tende, altri nei carri, sotto l’incalzare della pioggia e tra le bufere di neve».
Sorella Snow scrive inoltre nel suo diario di aver sentito parlare «di un parto in
un carro di fortuna, le cui pareti erano formate da coperte legate a dei pali
infilati nel terreno e il cui tetto di corteccia d’albero lasciava passare la pioggia.
Alcune sorelle stavano sopra la puerpera tenendo in mano delle ciotole per
raccogliere l’acqua che cadeva dal tetto, e proteggere così il piccolo e sua madre
da una doccia fredda proprio all’inizio della vita del neonato su questa terra...
Ricordiamo che le madri di quei bambini nati nel deserto non erano abituate a
vagare tra le foreste e ad affrontare le bufere e tempeste... La maggior parte di
loro erano nate ed erano state educate negli Stati dell’Est, là avevano
abbracciato il Vangelo che era stato insegnato da Gesù e dai Suoi apostoli, si
erano unite ai santi per l’amore per la loro religione e in una situazione molto
difficile avevano contribuito, con la loro fede, la loro pazienza e le loro energie,
a fare di Nauvoo quello che dice il suo nome: ‹la bella›. Là avevano belle case,
ornate di fiori e arricchite da begli alberi da frutto che avevano appena
cominciato a produrre in abbondanza.
Esse avevano appena dato l’ultimo addio a quelle case e con i pochi beni che
erano riuscite a caricare su uno, due e in qualche caso tre carri, avevano iniziato
il viaggio verso l’ignoto» (Edward W. Tullidge, The Women of Mormondom [1877],
307–308).
• Che cosa vi colpisce di più dei santi di cui si parla in questa storia?
Spiega che nel settembre 1846 la maggior parte dei santi aveva lasciato Nauvoo
e si trovava dispersa nell’Iowa in piccoli insediamenti che essi avevano creato per
affrontare l’inverno successivo. Determinati a scacciare da Nauvoo i santi che
ancora vi rimanevano, i facinorosi saccheggiavano le loro case e li sospingeva
verso il fiume. Alcuni trovarono scampo al di là del fiume ma non poterono
prendere con sé provviste o altri indumenti. Coloro che non riuscirono a fuggire
furono percossi o gettati nel fiume dai facinorosi.
Accampamenti di profughi di cinque o seicento uomini, donne e bambini
senza casa erano sparsi lungo circa tre chilometri della sponda del fiume. La
maggior parte aveva soltanto coperte o capanne di rami per rifugio e ben poco
da mangiare. Molti erano troppo ammalati per viaggiare, alcuni morirono. Il
vescovo Newel K. Whitney acquistò un po’ di farina e la distribuì al meglio delle
sue possibilità, ma questo non bastava a sostenere il popolo. Quindi il Signore
provvide a loro in maniera miracolosa.
Il 9 ottobre quando il cibo era particolarmente scarso, numerosi stormi di
quaglie arrivarono nell’accampamento e si posarono a terra e anche sulle tavole.
La maggior parte degli uccelli fu catturata, cucinata e divorata dai santi affamati.
217
Per i fedeli quello fu un segno della misericordia di Dio verso la moderna Israele
poiché un episodio simile era avvenuto per l’antica Israele (vedere B. H. Roberts,
A Comprehensive History of the Church, 3:135–136).
• Quale miracolo simile aveva compiuto il Signore per gli antichi Israeliti?
(Vedere Esodo 16:12–15). In che modo il Signore ha provveduto a voi nei
momenti di necessità?
Conclusione
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Secondo i suggerimenti dello Spirito, porta testimonianza dei principi esaminati
durante la lezione.
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Ulteriori informazioni riguardo alla successione alla presidenza della
Chiesa
Il processo di successione alla presidenza della Chiesa è avvenuto molte volte
in passato e anche oggi continua a seguire lo schema descritto a pagina 191.
Se pensi che i membri della classe trarrebbero profitto da una descrizione
dettagliata di questo processo, ripassa insieme con loro i seguenti passi.
1. Un uomo che è stato preordinato un giorno a presiedere la Chiesa viene
chiamato per rivelazione ad essere un membro del Quorum dei Dodici
Apostoli.
2. Egli viene addestrato per la sua futura chiamata mediante la sua associazione
con i membri del quorum e della Prima Presidenza e mediante gli incarichi
che gli vengono affidati. Se sopravvive agli altri membri del quorum, avanza
per anzianità sino a quando diventa presidente del Quorum dei Dodici e
quando soltanto il presidente della Chiesa è stato apostolo più a lungo di lui.
3. Quando il presidente della Chiesa muore, la Prima Presidenza viene sciolta. I
consiglieri della Prima Presidenza riprendono il proprio posto nel Quorum dei
Dodici (se erano membri di detto quorum). Il Quorum dei Dodici diventa il
quorum presiedente della Chiesa. Il presidente dei Dodici diventa l’Autorità
presiedente della Chiesa.
4. I membri dei Dodici si riuniscono nel tempio con spirito di digiuno e di
preghiera. Guidati per rivelazione, arrivano a una decisione unanime riguardo
alla riorganizzazione della Prima Presidenza. Secondo questa decisione
sostengono il membro anziano dei Dodici come presidente della Chiesa,
pongono le mani sul suo capo e lo ordinano e mettono a parte come
presidente della Chiesa.
5. Il nuovo presidente sceglie due uomini (di solito membri del Quorum dei
Dodici) come suoi consiglieri.
6. I posti rimasti vacanti nel Quorum dei Dodici a causa della riorganizzazione
della presidenza vengono riempiti.
218
Lezione 33
2. L’opposizione dell’Avversario al lavoro di tempio
I santi di Nauvoo incontrarono grande opposizione mentre lavorano per
completare la costruzione del tempio. Parlando delle persecuzioni subite dai
santi ogni volta che cercavano di costruire un tempio, l’anziano Boyd K. Packer,
presidente facente funzione del Quorum dei Dodici, ha detto:
«I santi incontravano tanta opposizione perché l’Avversario temeva il tempio.
Egli avrebbe fatto qualsiasi cosa per impedirne la costruzione» (Il sacro tempio
[1980]).
• Perché l’Avversario teme i templi e il lavoro di tempio? Che cosa possiamo
fare per rafforzare la nostra determinazione di andare al tempio a prescindere
dagli ostacoli che dobbiamo affrontare?
3. «Santi, venite»
Preparati a far cantare ai membri della classe «Santi, venite» (Inni, 21), oppure
invita a cantarlo uno studente o un gruppo di studenti. Dopo il canto dell’inno
riassumi gli avvenimenti che ispirarono William Clayton a scriverlo (Il nostro
retaggio, pagina 71).
219
Fede in ogni passo
Lezione
34
Scopo
Aiutare i membri della classe a capire come il viaggio dei pionieri alla Valle del
Lago Salato può essere paragonato al nostro viaggio di ritorno al Padre celeste e
ad apprezzare i sacrifici compiuti dai pionieri.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 136.
b. Il nostro retaggio, pagine 71–72.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi ad alcuni membri della classe di prepararsi a riassumere gli
avvenimenti contenuti nelle seguenti sezioni de Il nostro retaggio:
a. «Winter Quarters» (pagine 71–72).
b. «I santi del Brooklyn» (pagine 74–75).
c. «Il raduno continua» (pagine 75–76).
d. «Questo è il posto giusto» (pagine 76–77).
4. Se le seguenti illustrazioni sono disponibili, preparati a mostrarle durante la
lezione: Mary Fielding e Joseph F. Smith attraversano le praterie (62608; Corredo
di illustrazioni per lo studio del Vangelo 412) e I pionieri arrivano per nave nella
Baia di San Francisco (Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 421).
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Scrivi alla lavagna Terra Promessa. Spiega che molte volte nelle Scritture il Signore
ha guidato gruppi di persone da là dove vivevano a una «terra promessa». Le
Scritture spesso chiamano tale luogo una terra scelta, una terra di pace, o una
terra ereditaria (vedere 1 Nefi 2:20; DeA 45:66; 103:11).
• Ricordate altri gruppi di persone che nelle Scritture furono guidate lungo un
viaggio che portò a una terra promessa? (Scrivi le risposte dei membri alla
lavagna. Le risposte possono comprendere i Giarediti, la famiglia di Lehi, i
figli di Israele nell’Antico Testamento, Brigham Young e i pionieri).
220
Spiega che la vita terrena è come un viaggio alla «terra promessa» del regno
celeste. Parlando dei pionieri che posero le fondamenta di questa dispensazione
l’anziano M. Russell Ballard, membro del Quorum dei Dodici, ha detto:
«Il nostro viaggio ricalca il loro. In ogni passo da loro compiuto c’è una lezione
per noi, una lezione di amore, coraggio, impegno, devozione, perseveranza, e
soprattutto di fede» (La Stella, luglio 1997, 69).
La lezione odierna esamina uno dei più grandi viaggi della storia: il viaggio dei
pionieri alla Valle del Lago Salato. Durante la lezione invita i membri della classe
a paragonare il viaggio dei pionieri al cammino che essi stanno compiendo verso
la vita eterna.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. Il Signore istruisce i santi riguardo ai preparativi materiali per il loro
viaggio
Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di riassumere la storia dei
santi a Winter Quarters ne Il nostro retaggio, pagine 71–72.
• I santi di Winter Quarters soffrivano molto per le malattie e le altre difficoltà,
tuttavia continuavano a lavorare e ad effettuare i preparativi per il viaggio. In
quali modi essi e altre persone furono ricompensati per la loro costante
determinazione? (Le risposte possono comprendere il fatto che i preparativi
resero più facile il viaggio e aiutarono coloro che li avrebbero seguiti). Quale
ricompense avete ricevuto per aver perseverato nei momenti di difficoltà?
Perché perseverare nei momenti difficili aiuta coloro che verranno dopo di noi?
Spiega che a Winter Quarters nel gennaio 1847 il presidente Brigham Young
ricevette una rivelazione riguardante il viaggio dei santi per l’Ovest. Questa
rivelazione si trova in DeA 136.
• Quali istruzioni impartisce il Signore ai santi riguardo ai preparativi per il
viaggio? (Leggi insieme ai membri della classe i seguenti versetti e fai notare le
istruzioni contenute in ogni passo. Scegli alcune delle seguenti domande per
aiutare i membri della classe ad analizzare e mettere in pratica queste istruzioni).
a. DeA 136:2 (Fare «l’alleanza e la promessa di rispettare tutti i comandamenti
e gli statuti del Signore»). Perché questa ingiunzione era tanto importante
per i santi? Come possiamo mettere in pratica questa ingiunzione nel
nostro viaggio?
b. DeA 136:3 (Organizzare compagnie sotto la direzione del Quorum dei
Dodici con un presidente e due consiglieri e con capitani di cento,
cinquanta e dieci). Per quali aspetti questa organizzazione è simile alla
maniera in cui sono organizzati i rioni e i pali?
c. DeA 136:5 («Che ogni compagnia si procuri tutto quanto può»). Perché è
importante che ci sforziamo di essere autosufficienti?
d. DeA 136:6 («Fare preparativi per coloro che devono rimanere»). Quali
preparativi fecero i santi per coloro che sarebbero rimasti a Winter
221
Quarters? (Vedere DeA 136:7, 9). Come possiamo mettere noi stessi in
pratica queste istruzioni?
e. DeA 136:8 («Provvedere ai poveri, alle vedove e agli orfani»). Come
possiamo assolvere questi doveri, oggi?
f. DeA 136:10 («Che ognuno usi tutta la sua influenza e tutti i suoi beni per
trasferire questo popolo... [a] un palo di Sion»). Per quali aspetti queste
istruzioni ci riguardano?
2. Il Signore istruisce i santi in merito alla loro condotta
Esponi e commenta DeA 136:17–33. Spiega che oltre a impartire istruzioni
riguardo ai preparativi materiali, il Signore diede ai santi delle direttive riguardo
alle questioni spirituali e alla loro condotta.
• Quali istruzioni il Signore impartì ai santi riguardo a come dovevano
comportarsi? (Leggi insieme ai membri della classe i seguenti versetti e fai
notare le istruzioni contenute in ogni passo. Scegli alcune delle seguenti
domande per aiutare i membri della classe ad analizzare e mettere in pratica
queste istruzioni).
a. DeA 136:19 («Se qualcuno cerca di elevare se stesso e non cerca il mio
consiglio, non avrà alcun potere»). Perché l’umiltà era importante per i
santi durante il viaggio? In che modo alcune persone qualche volta cercano
di elevarsi? Come possiamo cercare più diligentemente di dare gloria al
Signore invece che a noi stessi?
b. DeA 136:21 («Astenetevi dal male di prendere il nome del Signore invano».
Vedere anche Esodo 20:7). Perché è importante che trattiamo il nome del
Signore con riverenza?
c. DeA 136:23–24 («Cessate di contendere l’uno con l’altro; cessate di parlar
male gli uni degli altri... Le vostre parole tendano a edificarvi l’un l’altro»).
Perché le contese e la maldicenza impediscono il nostro progresso come
popolo? Come possiamo superare le contese che abbiamo con i nostri
simili? Che cosa possiamo fare per edificarci l’un l’altro?
d. DeA 136:25–26 (Restituite gli oggetti presi in prestito o smarriti).
e. DeA 136:27 («Sii diligente nel conservare ciò che hai»). Secondo voi che
cosa significa essere un «intendente saggio»? Come può la nostra
intendenza sui beni materiali influire sul nostro benessere spirituale?
In DeA 136:28, il Signore impartisce istruzioni sulla sana ricreazione. Parlando
di questo argomento il presidente David O. McKay disse:
«Nelle praterie dopo un giorno di marcia i carri venivano disposti in cerchio, poi
un uomo con il suo violino prendeva posto accanto al fuoco dell’accampamento
e là nelle praterie questi forti pionieri si prendevano per mano per prendere
parte a un ballo aperto dalla preghiera e godere di un divertimento che favoriva
la presenza dello spirito del Vangelo... Il presidente Brigham Young una volta
disse giustamente: ‹L’atmosfera in cui si tiene il ballo deve essere tale che se un
anziano fosse chiamato a lasciare la festa per andare a benedire una persona
inferma, potrebbe andare animato dallo stesso spirito che sentirebbe se fosse
chiamato a lasciare la riunione del suo quorum degli anziani›» (Conference
Report, aprile 1920, 117).
222
Lezione 34
• Come possiamo mettere in pratica questo consiglio?
• Che cosa chiede il Signore ai santi di fare per imparare la saggezza? (Vedere
DeA 136:32–33). In quali modi avete verificato la validità di queste istruzioni
nella vostra vita di ogni giorno?
3. Sotto la direzione del presidente Brigham Young i santi raggiunsero la
Valle del Gran Lago Salato
Richiama l’attenzione dei membri della classe sulla cartina 3 a pagina 276 del
presente manuale e a pagina 31 della Guida allo studio per i membri della classe.
Spiega che due anni prima di morire il profeta Joseph Smith profetizzò che «i
santi avrebbero continuato a soffrire grandi dolori e che sarebbero stati cacciati
verso le Montagne Rocciose» e che alcuni di loro «sarebbero venuti per
partecipare alla creazione di insediamenti e di città ed avrebbero visto i santi
divenire un popolo potente in mezzo alle Montagne Rocciose» (Insegnamenti del
profeta Joseph Smith, a cura di Joseph Fielding Smith, 200). Questa profezia si
adempì quando, tra il 1847 e il 1869, più di settantamila membri della Chiesa
provenienti da ogni parte del mondo compirono il viaggio che li avrebbe portati
nello Utah.
L’esodo all’Ovest. Il 4 febbraio 1846 i primi carri attraversarono il Fiume Mississippi per iniziare il
loro storico viaggio verso l’Ovest.
Mostra l’immagine di Mary Fielding e Joseph F. Smith e quella dell’arrivo dei
santi a San Francisco. Spiega che molte sono le storie di fede e di coraggio dei
santi che andarono nello Utah.
223
Chiedi ai membri della classe incaricati in precedenza di riassumere gli
avvenimenti descritti nelle seguenti sezioni de Il nostro retaggio: «I santi del
Brooklyn» (pagine 74–75), «Il raduno continua» (pagine 75–76) e «Questo è il
posto giusto» (pagine 76–77). Se il tempo a disposizione lo consente, puoi
parlare di altre storie ispirate di pionieri (vedere per esempio la prima idea
addizionale). Puoi anche invitare i membri della classe a raccontare le storie di
pionieri che li hanno profondamente ispirati. Queste storie di pionieri possono
riguardare anche altri periodi della storia della Chiesa e i santi di altri paesi dove
la Chiesa è stata stabilita.
• Come vi sentite quando pensate al retaggio di fede e di sacrificio che i pionieri
e gli altri santi ci hanno lasciato? Chi sono i pionieri della Chiesa nella vostra
zona? Come possiamo trasmettere questo retaggio a coloro che ci seguiranno?
• Quali lezioni possiamo imparare dal viaggio dei pionieri che ci aiutino nel
nostro viaggio di ritorno alla presenza di Dio? (Dopo che i membri della classe
avranno avuto la possibilità di rispondere, leggi la seguente dichiarazione
dell’anziano M. Russell Ballard).
«La vita non è sempre facile. A un certo punto del nostro viaggio possiamo
sentirci come i pionieri mentre attraversavano l’Iowa—affondando nel
fango sino alle ginocchia, costretti ad abbandonare un parte dei loro sogni
lungo il cammino. Tutti dobbiamo affrontare ripide salite con il vento che
ci soffia sul volto e l’inverno che viene troppo presto. Qualche volta
sembra che non vi sia fine alla polvere che ci brucia gli occhi e ci offusca la
vista. Le pietre aguzze della disperazione e dello scoraggiamento affiorano
dal terreno per rallentare il nostro cammino... Ogni tanto raggiungiamo
la sommità di una cima, come accadeva ai pionieri, soltanto per vedere
davanti a noi altre cime, più alte e più ardue di quelle che abbiamo già
superato. Attingendo a invisibili risorse di fede e vigoria noi possiamo,
come facevano i nostri antenati, avanzare sia pure lentamente verso il
giorno in cui la nostra voce potrà unirsi a quelle di tutti i pionieri che
hanno perseverato con fede nel canto delle parole: ‹Tutto ben, tutto ben›
(Inni, 21)» (La Stella, luglio 1997, 70).
Conclusione
Spiega che per molti aspetti il nostro viaggio verso la vita eterna è simile al
viaggio compiuto dai pionieri attraverso l’America. I pionieri attraversarono le
praterie al costo di grandi sacrifici personali, spesso in condizioni di grande
difficoltà. Dimostrando grande fede e coraggio e perseveranza, essi ci hanno
lasciato un esempio che possiamo emulare.
Spiega che questo è il nostro periodo della storia del regno di Dio sulla terra. I
pionieri posero le fondamenta, ma ora spetta a noi portare a termine il lavoro.
Come ha dichiarato, portandone testimonianza, il presidente James E. Faust:
«La fede in ogni futuro passo adempirà la visione profetica dal glorioso destino
di questa Chiesa» (La Stella, gennaio 1998, 50).
L’anziano M. Russell Ballard ha detto: «Siamo gli eredi di un meraviglioso
retaggio. Abbiamo il privilegio e il dovere di far parte della continua epopea
della Restaurazione, e vi sono storie grandi ed eroiche di fede da scrivere
ancora oggi. Per vincere gli ostacoli che ci troviamo di fronte avremo bisogno
di ogni nostra forza, conoscenza ed energia. Ma neanche questo basta.
224
Lezione 34
Dovremo imparare, come fecero i nostri antenati pionieri, che è soltanto
nella fede—nella fede assoluta e sincera messa ripetutamente alla prova—che
troveremo sicurezza e fiducia nel procedere sui pericolosi sentieri della vita»
(La Stella, luglio 1997, 71).
Porta testimonianza che per molti aspetti i consigli impartiti ai pionieri in DeA
136 per prepararli a compiere il loro viaggio riguardano anche il nostro viaggio.
Esorta i membri della classe a dimostrare la loro gratitudine per i pionieri
continuando a tenere vivo il loro retaggio di fede.
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. I sacrifici compiuti dai pionieri
Oltre a profetizzare che molti santi sarebbero vissuti sino a diventare un grande
popolo tra le Montagne Rocciose, Joseph Smith predisse anche le loro sofferenze.
Egli disse che alcuni «sarebbero stati messi a morte dai [loro] persecutori o
avrebbero perduto la vita per il freddo o le malattie» (Insegnamenti del profeta
Joseph Smith, 200).
Narra la seguente storia raccontata dal presidente Thomas S. Monson quando
faceva parte del Quorum dei Dodici:
«Centinaia di pionieri mormoni soffrirono e morirono a causa di malattie,
congelamento o mancanza di cibo. Vi furono alcuni che, mancando di carri e
di animali da tiro, coprirono a piedi duemila chilometri attraverso le praterie,
superando fiumi e montagne, tirando e spingendo piccoli carretti a mano. Un
sesto dei componenti di questi gruppi perì durante il viaggio.
Per molti di loro il viaggio non aveva avuto inizio a Nauvoo, Kirtland, Far West
o New York, ma nelle lontane Inghilterra, Scozia, Scandinavia, Germania... Tra
la sicurezza di una casa e la promessa di Sion si trovavano le rabbiose e traditrici
acque del possente oceano. Chi può descrivere il timore che stringeva il cuore
degli emigranti durante quelle pericolose traversate? Spinti dai silenziosi
suggerimenti dello Spirito, sostenuti da una fede semplice e al tempo stesso
incrollabile, essi confidavano in Dio e facevano vela verso la loro destinazione...
A bordo di una di quelle sovraffollate navi a vela c’erano i miei bisnonni,
i loro figli in tenera età e ben poche cose. Le onde erano alte, il viaggio lungo,
l’alloggio scomodo. Una loro figlia, Mary, era sempre stata di salute
cagionevole, e col passare dei giorni la sua ansiosa madre vedeva la piccola
diventare sempre più debole... Un giorno dopo l’altro i genitori preoccupati
scrutavano invano l’orizzonte per vedere un segno della nuova terra. La piccola
Mary non resistette alle difficoltà del viaggio. Dopo molti giorni di febbre, lasciò
questa valle di lacrime.
I parenti e gli amici affollarono il ponte. Il capitano della nave diresse il servizio
funebre e quel piccolo corpo tanto amato fu deposto teneramente in un telo
bagnato dalle lacrime, e presto scomparve sotto la superficie del mare agitato. Il
225
suo forte padre con la voce rotta dall’emozione cercava di confortare la povera
madre di Mary ripetendole: ‹L’Eterno ha dato, l’Eterno ha tolto; sia benedetto il
nome dell’Eterno. Un giorno rivedremo la nostra Mary!›» (La Stella, novembre
1988, 2–3).
2. Videocassetta «Fede in ogni passo»
Se la videocassetta Insegnamenti di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa
(5X933 160) è disponibile, puoi mostrare la sequenza di sedici minuti «Fede
in ogni passo».
226
«Una missione di salvezza»
Lezione
35
Scopo
Aiutare i membri della classe a far conoscere la storia dei soccorsi portati alle
carovane di carretti di Martin e Willie, mostrare che il vangelo di Gesù Cristo è
un messaggio di soccorso e incoraggiare i membri della classe ad aiutare coloro
che si trovano nel bisogno.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 4:3–7; 18:10–16; 52:40; 81:5–6; 138:58.
b. 3 Nefi 18:31–32; Moroni 7:45–48 (Scritture supplementari).
c. Le citazioni proposte nella lezione.
d. Il nostro retaggio, pagine 77–80.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se le seguenti illustrazioni sono disponibili, preparati a mostrarle durante la
lezione: La carovana di carretti a mano di Martin a Bitter Creek, nel
Wyoming, 1856 (62554; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo
414) e Tre giovani uomini soccorrono la carovana dei carretti a mano di
Martin (Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 415).
4. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, preparati a
mostrare le seguenti illustrazioni oltre a quelle sopra elencate: L’esodo da
Nauvoo (62493; Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 411);
Carovana di carretti a mano (62528) e Mary Fielding e Joseph F. Smith
attraversano le praterie (62608).
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Mostra le illustrazioni elencate nelle voci 3 e 4 della sezione «Preparazione».
• Perché è importante continuare a parlare delle storie delle esperienze fatte dai
primi pionieri della Chiesa?
Il presidente Gordon B. Hinckley ha dichiarato: «Le storie dei santi bloccati
dalla neve, delle loro sofferenze e della loro morte saranno ripetute molte
volte l’anno prossimo. È necessario ripetere molte volte le storie che parlano
di come essi furono soccorsi, poiché qui sta l’essenza del vangelo di Gesù
Cristo» (La Stella, gennaio 1997, 96).
227
Parlando dei pionieri il presidente Hinckley ha detto anche: «Non cesserò mai
di essere grato a loro; spero che non cesserete mai di essere grati a loro. Spero
che li ricorderemo sempre... Leggiamo ancora e ancora, e leggiamo ai nostri
figli e ai nostri nipoti le storie di coloro che tanto soffrirono» (Church News, 31
luglio 1999, 5).
Spiega che questa lezione parla delle storie di sofferenze, morte e soccorsi: la
storia delle carovane di carretti a mano di Martin e Willie.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. Il presidente Brigham Young diresse i soccorsi alle carovane di carretti di
Martin e Willie
Mostra l’illustrazione della carovana di carretti di Martin. Riassumi i primi
cinque paragrafi della sezione «I pionieri dei carretti» nelle pagine 77 e 78 de Il
nostro retaggio. Quindi narra la seguente storia raccontata dal presidente Gordon
B. Hinckley:
«Vi riporto alla conferenza generale di ottobre 1856. Il sabato di quella
conferenza Franklin D. Richards e alcuni altri fratelli arrivarono in questa valle.
Avevano viaggiato da Winter Quarters dotati di robusti tiri di buoi e carri leggeri,
sì da poter procedere più speditamente. Fratello Richards chiese immediatamente
del presidente Young. Riferì che sparsi per la lunga pista tra Scottsbluff e questa
valle c’erano centinaia di uomini, donne e bambini. La maggior parte di loro
trainava carretti a mano. Erano accompagnati da due carri che avevano il
compito di assisterli ed erano arrivati all’ultimo guado del Fiume North Platte.
Davanti a loro la pista era tutta in salita, sino a raggiungere lo spartiacque
continentale, per percorrere poi molte, molte miglia. Erano in una situazione
davvero tragica. L’inverno era giunto in anticipo. I venti carichi di neve
sferzavano con violenza gli altopiani di quelli che sono ora il Nebraska
occidentale e il Wyoming. La nostra gente era affamata, i carretti e i carri si
rompevano continuamente; i buoi morivano; anche le persone morivano. Se
non fossero stati soccorsi, tutti sarebbero periti.
Penso che quella notte il presidente Young non dormì. Penso che lo spettacolo
di quelle persone prive di ogni bene, congelate, morenti si presentò
continuamente davanti alla sua mente. Il mattino dopo venne egli nel vecchio
Tabernacolo, che si ergeva su questa piazza. Egli disse ai fedeli:
‹Comunicherò ora ai fedeli l’argomento dei discorsi che saranno tenuti dagli
anziani, ed è questo: molti nostri fratelli e sorelle si trovano nelle praterie con
i loro carretti. Più di mille chilometri li separano ancora da questa valle.
Dobbiamo portarli qui; dobbiamo mandare loro un aiuto. L’argomento dei
discorsi sarà quindi: “Andate a prenderli e portateli qui”.
Questa è la mia religione; questo è l’ordine dello Spirito Santo che possiedo:
salvare il nostro popolo.
Oggi stesso parlerò con i vescovi. Non aspetterò sino a domani o al giorno dopo
per avere sessanta buoni tiri di muli e dodici o quindici carri. Non voglio
228
Lezione 35
mandare buoi; voglio buoni cavalli e muli, che sono disponibili in questo
Territorio; dobbiamo portarli qui. Voglio anche dodici tonnellate di farina e
quaranta capaci conducenti, oltre a quelli che guideranno i tiri.
Vi dirò che tutta la vostra fede, religione e professione di religione non salverà
una sola anima tra voi nel regno celeste del nostro Dio, a meno che non
obbediate ai principi che vi ho esposto. Andate a prendere quella gente che si trova
nelle praterie e portatela qui!› (LeRoy R. Hafen e Ann W. Hafen, Handcarts to Zion
[1960], 120–121).
Quel pomeriggio le sorelle raccolsero cibo, coperte e indumenti in grandi
quantità. Il mattino dopo i cavalli furono ferrati e i carri riparati e caricati. Il
mattino successivo sedici tiri di muli si misero in marcia verso est. Per la fine di
ottobre lungo la pista c’erano duecentocinquanta carri che portavano i soccorsi»
(La Stella, gennaio 1997, 95–96).
Fai notare che le carovane di carretti di Martin e Willie avevano fatto tutto il
possibile per raggiungere la Valle del Lago Salato, ma non potevano andare oltre.
Avevano bisogno di soccorsi. Senza le squadre di soccorso sarebbero morti tutti.
• Quali esperienze avete fatto in cui vi hanno soccorso? Come vi siete sentiti
quando vi siete trovati in difficoltà? Come vi siete sentiti quando qualcuno è
venuto in vostro aiuto?
• Secondo voi, come si sentirono i pionieri delle carovane di carretti quando
furono raggiunti dalle squadre di soccorso?
Il presidente Hinckley ha raccontato la storia dei soccorsi:
«Fu in quelle disperate e terribili circostanze—affamati, esausti, con vestiti
leggeri e strappati—che [i carretti a mano] furono trovati dalla squadra di
soccorso. Quando i soccorritori apparvero all’orizzonte, a ovest, aprendosi la via
attraverso la neve, sembrarono loro angeli misericordiosi. E lo erano veramente.
Gli emigranti ridotti allo stremo gridarono di gioia, almeno alcuni di loro. Altri,
troppo deboli per gridare, cominciarono a piangere e non riuscivano più a
smettere.
Ora c’era cibo da mangiare e indumenti più pesanti. Ma le sofferenze non erano
ancora finite; non sarebbero finite finché avrebbero vissuto. Negli arti congelati
e colpiti da cancrena la carne cadeva dalle ossa.
I carretti furono abbandonati e i sopravvissuti furono fatti salire sui carri dei
soccorritori. Il lungo e duro viaggio di cinque, sei e anche settecento chilometri
da dove si trovavano fino a questa valle fu particolarmente lento e tedioso a
causa delle bufere. Il 30 novembre centoquattro carri carichi di esseri umani
sofferenti arrivarono nella Valle del Lago Salato. La notizia del loro imminente
arrivo li aveva preceduti. Era domenica e, di nuovo, i santi si erano radunati nel
Tabernacolo. Brigham Young si alzò dinanzi alla congregazione e disse:
‹Subito dopo la fine di questa riunione, voglio che i fratelli e le sorelle tornino
alle loro case...
La riunione pomeridiana è annullata, poiché voglio che le sorelle si preparino a
dare a coloro che sono appena arrivati un boccone da mangiare, li lavino, li curino.
229
Ne troverete alcuni con i piedi congelati sino alle caviglie, alcuni congelati sino
alle ginocchia, mentre altri hanno le mani congelate... Vogliamo che li riceviate
come se fossero vostri figli e nutriate per loro gli stessi sentimenti›» (La Stella,
gennaio 1992, 70).
• Che cosa vi ha colpito di più riguardo agli sforzi compiuti per soccorrere i
pionieri dei carretti?
2. Il Salvatore ci soccorre mediante il Suo sacrificio espiatorio
Fai notare che il vangelo di Gesù Cristo è un messaggio di soccorso. Nel discorso
tenuto ad una conferenza, dopo aver raccontato la storia dei soccorsi alle
carovane dei carretti, il presidente Gordon B. Hinckley portò testimonianza della
missione di soccorso compiuta dal Salvatore:
«È grazie al sacrificio di redenzione compiuto dal Salvatore del mondo che il
grande piano del Vangelo eterno ci viene offerto, e grazie ad esso coloro che
muoiono nel Signore non conosceranno la morte, ma avranno la possibilità di
passare a una gloria celeste ed eterna.
Quando eravamo deboli, Egli diventò il nostro soccorritore, salvandoci dalla
dannazione e portandoci alla vita eterna.
Nei momenti di disperazione, nei momenti di solitudine e di paura, Egli è
vicino, pronto a portarci soccorso, conforto, sicurezza e fede. Egli è il nostro Re,
nostro Salvatore, nostro Liberatore, nostro Signore e nostro Dio» (La Stella,
gennaio 1992, 71).
• Per quali motivi abbiamo bisogno di essere soccorsi dal Salvatore? Perché il
Salvatore è in grado di soccorrerci? (Vedere Alma 7:11–13; DeA 18:11–12).
Che cosa dobbiamo fare per godere pienamente della Sua offerta di soccorso?
3. Come Santi degli Ultimi Giorni dobbiamo soccorrere coloro che si
trovano nel bisogno
Mostra l’immagine dei tre giovani che soccorrono i pionieri dei carretti. Quindi
leggi la seguente storia raccontata dal presidente Thomas S. Monson:
«Per qualche momento uniamoci al comandante Edward Martin e alla carovana
dei carretti a mano da lui guidata. Anche se non sentiremo i morsi della fame
come essi sentirono, né l’intenso freddo che penetrava sino alle ossa, usciremo
da questo incontro con una più profonda gratitudine per le difficoltà che essi
superarono, il coraggio che essi dimostrarono e la fede di cui essi dettero prova.
Saremo testimoni con gli occhi pieni di lacrime della drammatica risposta da
loro data alla domanda: ‹Son io forse il guardiano di mio fratello?›
I carretti a mano ripresero il viaggio il 3 novembre e raggiunsero il fiume, sul
quale galleggiavano grossi blocchi di ghiaccio. Era evidente che per attraversare
quel corso d’acqua ci sarebbero voluti coraggio e forza oltre le umane possibilità.
Le donne si ritrassero e gli uomini piansero. Alcuni superarono di slancio
quell’ostacolo, mentre altri furono incapaci di affrontare la dura prova.
Tre ragazzi di diciotto anni, che facevano parte della squadra di soccorso,
vennero in loro aiuto e con stupore di tutti i presenti, portarono sulle spalle
quasi tutti i componenti di quella sfortunata carovana di carretti a mano
dall’altra parte del corso d’acqua coperto di ghiaccio. Lo sforzo fu terribile, il
230
Lezione 35
freddo sopportato troppo intenso, sicché negli anni seguenti tutti e tre i ragazzi
morirono per i danni subiti dalla loro salute. Quando il presidente Young fu
informato di questo eroico atto pianse come un bambino e in seguito dichiarò
pubblicamente: ‹Questa sola azione basta ad assicurare a C. Allen Huntington,
George W. Grant e David P. Kimball la salvezza eterna nel regno celeste di Dio,
in mondi senza fine› (LeRoy R. Hafen e Ann W. Hafen, Handcarts to Zion,
Glendale, California: The Arthur H. Clark Company, 1960, 132–133).
Il servizio che rendiamo al prossimo non sarà forse sensazionale; ma possiamo
confortare gli animi, rivestire gli ignudi, nutrire gli affamati, consolare gli afflitti
ed elevare a nuova altezze anime preziose» (La Stella, luglio 1990, 42).
Sottolinea che come membri della Chiesa di Gesù Cristo abbiamo una missione
di soccorso da compiere. «La nostra missione in questa vita, come seguaci del
Signore Gesù Cristo», ha detto il presidente Gordon B. Hinckley, «deve essere
una missione di salvezza» (La Stella, gennaio 1992, 71–72). Come ha detto il
presidente Monson, il soccorso che noi portiamo può non avvenire in
circostanze drammatiche come avvenne per quello compiuto dai tre giovani di
cui si parla nella storia. Tuttavia possiamo soccorrere familiari, amici ed altre
persone, mediante le semplici azioni che compiamo ogni giorno per amarli,
servirli e ammaestrarli.
• Quali sono alcune cose specifiche che possiamo fare per soccorrere coloro che
si trovano nel bisogno? (Scrivi le risposte dei membri della classe alla lavagna.
Durante la discussione rivolgi alla classe le seguenti domande).
Parlando delle sofferenze dei pionieri dei carretti di Martin e Willie, il
presidente Hinckley disse:
«Sono lieto che quei difficili tempi dei pionieri siano ormai lontani. Sono lieto
che non abbiamo fratelli e sorelle bloccati nella neve, che muoiono per le
privazioni e il freddo mentre cercano di arrivare a questa che è la loro Sion tra
le montagne. Ma vi sono persone, e non sono poche, le cui condizioni sono
disperate e che gridano per avere aiuto e soccorso.
Vi sono tante persone affamate e afflitte in questo mondo, che hanno bisogno
di aiuto... È nostro grande e solenne dovere sforzarci di aiutarle, di innalzarle,
di nutrirle se hanno fame, di sollevare il loro spirito se hanno sete di verità e
di giustizia.
Vi sono molti giovani che vagano senza meta e percorrono la tragica strada
della droga, della violenza, dell’immoralità, cosparsa di tutti i mali che si
accompagnano a queste cose. Vi sono vedove che hanno bisogno di voci
amiche e di un atteggiamento di premuroso interesse che si esprima con
affetto. Vi sono coloro che una volta erano sicuri della fede, fede che si è ora
raffreddata. Molti di loro desiderano tornare, ma non sanno esattamente
come farlo. Hanno bisogno di mani amiche tese verso di loro. Con pochi
sforzi, molti di loro possono essere riportati a banchettare al tavolo del
Signore.
Miei cari fratelli e sorelle, spero e prego che ognuno di noi che ha
partecipato a questa grande conferenza prenda l’impegno di cercare coloro
che hanno bisogno di aiuto, che si trovano in una situazione disperata o
difficile, per sollevarli con amore e portarli nell’abbraccio della Chiesa, dove
231
forti mani e cuori affettuosi li riscalderanno, li consoleranno, li sosterranno
e li faranno incamminare sulla via che porta a una vita felice e produttiva»
(La Stella, gennaio 1997, 96).
Invita i membri della classe a leggere attentamente i seguenti passi delle Scritture
e notare i consigli ivi contenuti su quello che possiamo fare per soccorrere chi si
trova nel bisogno. Rivolgi alla classe le domande suggerite per favorire la
discussione e l’applicazione.
a. DeA 4:3–7; Moroni 7:45–48. In che modo gli attributi menzionati in questi
versetti ci aiutano a soccorrere coloro che si trovano nel bisogno?
b. DeA 18:10–16. Quali occasioni abbiamo di insegnare il Vangelo e indurre gli
altri a pentirsi?
c. DeA 52:40. Che cosa possiamo fare per aiutare «i poveri e i bisognosi, gli
ammalati e gli afflitti?» Perché non siamo discepoli del Salvatore se non
aiutiamo chi si trova nel bisogno?
d. DeA 81:5–6. Che cosa significa soccorrere i deboli, alzare le mani cadenti e
rafforzare le ginocchia fiacche? Per quali motivi questo comandamento
riguarda anche le necessità spirituali oltre a quelle materiali?
e. DeA 138:58. In che modo soccorriamo le persone mediante il lavoro di tempio?
f. 3 Nefi 18:31–32. Che cosa possiamo fare per continuare a istruire coloro che
si sono smarriti lungo il cammino?
• Chiedi ai membri della classe di riflettere sui soccorsi portati alle compagnie
dei carretti di Martin e Willie. Mentre ci sforziamo di soccorrere gli altri, che
cosa possiamo imparare dagli esempi del presidente Brigham Young e dei santi
che soccorsero i pionieri dei carretti bloccati nella neve? (Le risposte possono
comprendere il fatto che non dobbiamo ritardare nel portare il nostro
soccorso, che spesso dobbiamo mettere da parte i nostri impegni e provvedere
alle necessità degli altri, e che dobbiamo esercitare la fede).
Conclusione
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Esorta i membri della classe a trovare i modi in cui mettere in pratica i principi
esaminati durante la lezione. Sottolinea che se ci sforziamo di aiutare coloro che
hanno bisogno di essere soccorsi non dobbiamo mai rinunciare alla speranza.
Dobbiamo liberarci dell’egoismo e dobbiamo porgere il nostro aiuto con affetto.
Secondo i suggerimenti dello Spirito porta testimonianza dei principi esaminati
durante la lezione.
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. «Imparammo a conoscerLo nella nostra distretta»
Chiedi a un membro della classe di prepararsi a raccontare la storia di Nellie
Pucell ne Il nostro retaggio, pagine 77–78. Invita un altro membro della classe a
prepararsi a raccontare la storia dell’uomo che rese testimonianza che egli e gli
altri pionieri dei carretti impararono a «conoscere Dio nella loro distretta»
(Il nostro retaggio, pagina 78).
232
Lezione 35
• Che cosa possiamo imparare da queste storie? Avete potuto notare che
sopportando le prove possiamo conoscere meglio Dio?
Durante la discussione puoi chiedere ai membri della classe di leggere DeA
122:5–8.
2. «Se il mondo deve essere salvato, dobbiamo farlo noi»
Per sottolineare il nostro dovere di soccorrere coloro che si trovano nel bisogno,
leggi la seguente dichiarazione fatta dal presidente Gordon B. Hinckley:
«Il nostro messaggio è talmente chiaro, importante, quando pensiamo che la
salvezza, la salvezza eterna del mondo ‹é affidata a questa chiesa›. In ultima
analisi, se vogliamo salvare il mondo dobbiamo farlo noi. Non c’è modo di
sfuggire a questo compito. Nessun altro popolo nella storia del mondo ha
ricevuto il genere di mandato che ci è stato affidato. Siamo responsabili di
tutti coloro che sono vissuti sulla terra. Questo comporta un grande lavoro
genealogico e di tempio. Siamo responsabili di tutti coloro che vivono oggi sulla
terra e questo comporta un grande lavoro missionario. E siamo responsabili di
tutti coloro che vivranno sulla terra» (Church News, 3 luglio 1999, 3).
3. Videocassetta «Messo alla prova in ogni cosa»
Se la videocassetta Insegnamenti di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa
(5X3933 160) é disponibile, puoi mostrare la sequenza di quattro minuti «Messo
alla prova in ogni cosa».
233
Lezione
36
«La solitudine gioirà e
fiorirà come la rosa»
Scopo
Aiutare i membri della classe a capire di quanti benefici godono grazie ai sacrifici
compiuti dai primi santi nella Valle dal Lago Salato e incoraggiarli a seguire
l’esempio di quei membri fedeli.
Preparazione
1. Leggi attentamente Il nostro retaggio, pagine 81–97.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi ai membri della classe di prepararsi a riassumere gli avvenimenti
descritti nelle seguenti sezioni de Il nostro retaggio:
a. «Il primo anno nella Valle» ed «Esplorazioni» (pagine 82–84).
b. «La chiamata a colonizzare» (pagine 86–89).
c. «I missionari rispondono alla chiamata» (pagine 84–86).
d. «Il lavoro missionario» (pagine 93–96).
4. Se le seguenti illustrazioni sono disponibili, preparati a mostrarle durante la
lezione: Il Tempio di Salt Lake (62433; Corredo di illustrazioni per lo studio
del Vangelo 502; pagina 210 del presente manuale); Brigham Young (Corredo
di illustrazioni per lo studio del Vangelo 507); e John Taylor (Corredo di
illustrazioni per lo studio del Vangelo 508).
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Mostra l’immagine del Tempio di Salt Lake. Spiega che questo edificio poggia su
solide fondamenta di grossi blocchi di pietra che sostengono questo stupendo
tempio da più di centocinquanta anni.
• Perché è tanto importante che le fondamenta di un edificio siano solide e
profonde?
Spiega che proprio come gli edifici richiedono solide fondamenta, così lo
richiede la nostra vita. La lezione odierna parlerà della costruzione del Tempio di
Salt Lake e degli sforzi compiuti dai pionieri per colonizzare la loro nuova patria
e diffondere il Vangelo. Esamina anche alcuni dei principi fondamentali sui
quali i primi santi edificavano la loro vita e come possiamo imparare dal loro
esempio.
234
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. «Proprio qui si ergerà il tempio al nostro Dio»
Spiega che il 28 luglio 1847, quattro giorni dopo il suo arrivo nella Valle del Lago
Salato, il presidente Brigham Young si fermò nel punto sul quale oggi sorge il
Tempio di Salt Lake, batté il terreno con il bastone e disse: «Proprio qui si ergerà
il tempio al nostro Dio» (Wilford Woodruff, Deseret Evening News, 25 luglio 1888,
2). Ebbero così inizio i sacrifici e le benedizioni legate alla costruzione di un altro
tempio.
L’anziano John A. Widtsoe, già membro del Quorum dei Dodici, disse: «I
pionieri erano affamati e stanchi, avevano bisogno di cibo e di riposo; si
trovavano davanti a un deserto ostile, eppure anche davanti a tante difficoltà
pensarono prima alla costruzione dei templi e al cibo spirituale e alla forza che i
templi provvedono» (Conference Report, aprile 1943, 38).
Meno di una settimana dopo che il presidente Young aveva indicato il luogo in
cui doveva sorgere il tempio i santi cominciarono ad effettuare i rilievi per la
costruzione della nuova città che avrebbe avuto al centro il tempio. La
disposizione della città concentrava lo sguardo delle persone sul tempio.
• Perché il tempio deve essere al centro della nostra vita, oggi? (Vedere la
dichiarazione che segue). Come possiamo fare del tempio un elemento più
importante della nostra vita?
Il presidente Howard W. Hunter dichiarò:
«Sottolineiamo le benedizioni personali che scaturiscono dal culto reso nel
tempio, e la santità e sicurezza che ci vengono offerte entro quelle sacre mura.
È la casa del Signore, un luogo di rivelazione e di pace. Andando al tempio
impariamo a conoscere più chiaramente e più profondamente lo scopo della
vita e il significato del sacrificio espiatorio del Signore Gesù Cristo. Facciamo
che il tempio, il culto reso nel tempio, le alleanze fatte nel tempio e il
matrimonio nel tempio siano i nostri supremi obiettivi su questa terra e il
momento culminante della nostra esperienza terrena...
Lasciate che il significato, la bellezza e la pace del tempio entrino più
direttamente nella vostra vita quotidiana» (La Stella, gennaio 1995, 100).
Mostra l’immagine del Tempio di Salt Lake. Spiega che lo scavo per la posa delle
grandi fondamenta fu effettuato a mano al costo di migliaia di ore lavorative. Le
pietre angolari furono poste il 6 aprile 1853. Dopo alcuni anni di lavoro per la
posa delle fondamenta i santi dovettero cessare ogni lavoro a causa delle
difficoltà con il governo degli Stati Uniti. Il presidente degli Stati Uniti aveva
ricevuto false relazioni che i santi si erano ribellati contro il governo perciò
mandò un esercito nella Valle del Lago Salato. In risposta il presidente Young
chiese ai santi di ricoprire di terra le fondamenta per fare apparire la zona un
normale campo.
Quando i santi in seguito riportarono alla luce le fondamenta di pietra arenaria
notarono alcune crepe nei blocchi. Rimossero la pietra arenaria e la sostituirono
con solidi blocchi di granito. Il presidente Young insisteva che soltanto il
235
materiale migliore e i muratori più esperti fossero usati per la costruzione del
tempio. Egli diceva:
«Io voglio vedere il tempio costruito in una maniera che resista per tutto il
Millennio. Quello non sarà il solo tempio che noi edificheremo; ne innalzeremo
centinaia, e tutti li dedicheremo al Signore... E quando il Millennio avrà fine... è
mio desiderio che quel tempio si erga ancora come un fiero monumento del
secolo diciannovesimo, eretto grazie alla fede, perseveranza ed operosità dei
santi di Dio fra i monti» (Discorsi di Brigham Young, a cura di John A. Widtsoe
[1941], 395).
Occorsero lunghi anni ai santi per cavare, trasportare e lavorare i blocchi di
granito per la costruzione del tempio. Durante tutto quel periodo lottarono
anche per sopravvivere, perché le avverse condizioni atmosferiche causarono
danni ai raccolti, svolsero missioni in paesi lontani e accettarono chiamate a
lasciare le loro case per creare insediamenti in zone remote. Nonostante tutte
queste difficoltà i santi perseverarono e con l’aiuto del Signore riuscirono a
prevalere. Il Tempio di Salt Lake fu dedicato nel 1893, quarant’anni dopo la posa
delle pietre angolari.
• Che cosa possiamo imparare dalla perseveranza dei santi nel costruire il
Tempio di Salt Lake? Quale aiuto può darci l’esempio di perseveranza dei
santi?
Quando l’anziano Jeffrey R. Holland era presidente della Brigham Young
University, paragonò la costruzione della nostra vita a quella del Tempio di
Salt Lake:
«La prestigiosa rivista Scientific American parla del Tempio di Salt Lake come
di ‹un monumento alla perseveranza mormone›. Ed è proprio così. La sua
costruzione ha richiesto sangue, fatica, lacrime e sudore. Vale sempre la pena
di portare a compimento le cose migliori. ‹Non sapete voi che siete il tempio
di Dio?› (1 Corinzi 3:16). Lo siamo certamente. Per quanto può sembrare
interminabile e faticoso il lavoro che svolgiamo, dobbiamo continuare
a lavorare e mettere in opera le pietre che faranno delle nostre imprese
‹un grande e imponente spettacolo›. Dobbiamo trarre vantaggio da ogni
occasione di imparare e di crescere, di sognare, di avere visioni, di lavorare per
il compimento di tali imprese, aspettare con pazienza quando non abbiamo
altra scelta, appoggiarci alla spada per riposare un poco, ma poi rialzarsi e
continuare a combattere... Stiamo ponendo le fondamenta di una grande opera,
del nostro inestimabile futuro» (However Long and Hard the Road [1985], 127).
236
Lezione 36
Il Tempio di Salt Lake. La costruzione di questo tempio, dedicato nel 1893, richiese quarant’anni.
2. I santi obbedirono e colonizzarono la Valle del Lago Salato e le regioni
circostanti
Spiega che i santi affrontarono grandi difficoltà quando dettero inizio al
compito di colonizzare la Valle del Lago Salato e le regioni circostanti. Chiedi al
membro della classe incaricato di riassumere il contenuto delle sezioni «Il primo
anno nella Valle» ed «Esplorazioni» ne Il nostro retaggio, pagine 82–84.
• Quali attributi del carattere aiutarono i santi a superare le grandi difficoltà che
affrontarono durante i primi anni nella Valle del Lago Salato? Quali situazioni
nella nostra vita oggi, possono richiedere gli stessi attributi?
• In che modo i santi furono benedetti nei momenti di avversità? In che modo
il Signore vi ha benedetto nei momenti di avversità?
Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di riassumere il contenuto
della sezione «La chiamata a colonizzare» ne Il nostro retaggio, pagine 86–89.
• Che cosa vi ha colpito di più nelle storie di Charles Lowell Walker e Charles
C. Rich?
Spiega che questi due fratelli e le loro famiglie sono grandi esempi di
obbedienza. Uno dei grandi insegnamenti che troviamo nella storia della
Chiesa è che se obbediamo al Signore e seguiamo i Suoi profeti saremo
benedetti. Dottrina e Alleanze contiene anche molti insegnamenti riguardo
ai benefici che scaturiscono dall’obbedienza. Leggi insieme ai membri della
classe i seguenti passi delle Scritture. Esaminate quello che ogni passo insegna
riguardo all’obbedienza, come sotto indicato.
a. DeA 58:2–4 (Se osserviamo i comandamenti e siamo fedeli nelle tribolazioni,
saremo «coronati con molta gloria»).
237
b. DeA 64:33–34 (Coloro che sono ben disposti e obbedienti negli ultimi giorni
saranno benedetti nella terra di Sion).
c. DeA 82:10 (Il Signore è impegnato quando facciamo ciò che Egli chiede. Egli
ci benedice quando obbediamo ai Suoi comandamenti).
d. DeA 93:1 (Coloro che si pentono, vengono al Salvatore e osservano i Suoi
comandamenti vedranno il Suo volto).
e. DeA 130:19–21 (La persona che acquisisce più conoscenza e intelligenza
mediante la diligenza e l’obbedienza in questa vita avrà un vantaggio nel
mondo a venire. Godiamo delle benedizioni se obbediamo alle leggi di Dio).
• Quali esperienze idonee potete raccontare che vi hanno insegnato
l’importanza dell’obbedienza? Anche se non veniamo chiamati a colonizzare
nuove regioni, in quali modi ci è chiesto di obbedire al profeta, oggi? Quali
sentimenti provate quando obbedite alla volontà di Dio?
3. I missionari fecero molti sacrifici per diffondere il Vangelo in tutto il
mondo
Spiega che quando i santi si furono insediati nella Valle del Lago Salato, il
presidente Brigham Young chiamò molti missionari a operare in tutto il mondo.
Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di riassumere la sezione
«I missionari rispondono alla chiamata» ne Il nostro retaggio, pagine 84–86.
• In quali parti del mondo i santi predicarono il Vangelo quando il presidente
Brigham Young guidava la Chiesa? Quali sacrifici fecero quei primi santi per
far conoscere il Vangelo a tutto il mondo?
• In che modo la fede e le preghiere dell’anziano Lorenzo Snow aprirono in
Italia il cuore della gente al messaggio del Vangelo?
• Che cosa possiamo imparare dall’esempio dato dall’anziano Edward
Stevenson? Da Elizabeth e Charles Wood? Dall’anziano Joseph F. Smith?
Il presidente Brigham Young guidò la Chiesa per trentatré anni. Dopo la sua
morte nel 1877, John Taylor guidò la Chiesa per tre anni come presidente del
Quorum dei Dodici, quindi fu sostenuto presidente della Chiesa il 10 ottobre
1880 (Il nostro retaggio, pagina 93).
Spiega che sotto la guida del presidente Taylor i santi continuarono a predicare
il Vangelo in tutto il mondo. Chiedi al membro della classe incaricato in
precedenza di riassumere il contenuto della sezione «Il lavoro missionario» ne
Il nostro retaggio, pagine 93–97.
• In quali parti del mondo i santi predicarono il Vangelo mentre il presidente
John Taylor guidava la Chiesa?
• In che modo Milton Trejo fu guidato per tutta la vita onde poter partecipare
all’edificazione del regno di Dio? Come possiamo meglio prepararci a edificare
il regno di Dio?
• Che cosa possiamo imparare dalle storie dell’anziano Thomas Biesinger?
Degli anziani Kimo Pelio e Samuela Manoa? Dell’anziano e sorella Dean?
Di Jonathan e Kitty Napela?
238
Lezione 36
Conclusione
Fai notare che nella Valle del Lago Salato i santi posero solide fondamenta del
tempio del Signore e della loro vita. Esorta i membri della classe a seguire
l’esempio di fede, perseveranza, obbedienza e desiderio di diffondere il Vangelo
dei primi santi. Secondo i suggerimenti dello Spirito, porta testimonianza dei
principi esaminati durante la lezione.
239
«Ti siam grati, o Signor,
per il Profeta»
Lezione
37
Scopo
Aiutare i membri della classe a rendersi conto della necessità del nostro profeta
vivente, di capire i suoi ruoli e obbedire più fedelmente ai suoi consigli.
Preparazione
1. Leggi attentamente i passi delle Scritture proposti nella lezione e Il nostro
retaggio, pagine 130–131.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi a un membro della classe di prepararsi a riassumere la storia
dell’anziano Spencer W. Kimball che andò in aiuto di una madre e dei suoi
bambini in un affollato aeroporto (Il nostro retaggio, pagine 130–131).
4. Se hai intenzione di concludere così la lezione, preparati a far cantare ai
membri della classe «Ti siam grati, o Signor, per il Profeta» (Inni, 11) oppure
invita uno studente o un gruppo di studenti a cantarlo.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Narra la seguente storia raccontata dal presidente Hugh B. Brown, già membro
della Prima Presidenza:
Prima di esser chiamato come Autorità generale, il presidente Brown visse per
qualche tempo in Inghilterra dove faceva l’avvocato. In tale veste ebbe a
conoscere una persona membro del Parlamento Britannico ed ex giudice della
Corte Suprema di quel paese. I due tenevano spesso lunghe conversazioni su
vari argomenti, compreso quello della religione.
Nel 1939, quando lo scoppio della seconda guerra mondiale sembrava
imminente, quel signore inglese invitò fratello Brown a fargli visita nel suo
ufficio. Gli chiese di difendere le proprie convinzioni religiose nella stessa
maniera in cui avrebbe esposto un problema legale. Nel discorso tenuto in una
conferenza il presidente Brown citò parte della loro conversazione:
«Cominciai chiedendo: ‹Posso dedurre, signore, che lei è cristiano?›
‹Lo sono›.
‹Presumo che lei creda nella Bibbia, nell’Antico e nel Nuovo Testamento?›
‹Ci credo›.
240
Il signore inglese disse di credere nel racconto biblico del Signore che parla
ai profeti. Tuttavia asserì che tale comunicazione si era interrotta dopo la
risurrezione di Cristo. La conversazione proseguì con un’altra domanda da
parte mia: ‹Perché lei pensa che si sia interrotta?›
‹Non posso dirlo›.
‹Lei crede che Dio non abbia più parlato da allora?›
‹No, per quanto ne so io›.
‹Posso suggerire alcune possibili ragioni. Forse non ha più parlato perché non
poteva. Ha perso il potere per farlo›.
Rispose: ‹Sembra un po’ blasfemo quello che lei dice›.
‹Se lei non accetta questa spiegazione, allora forse il Signore non ha più parlato
perché non voleva più bene agli uomini. Non è più interessato alle cose degli
uomini›.
‹No, Dio ama tutti gli uomini e non ha riguardo alla qualità delle persone›.
‹Bene, allora l’unica risposta possibile, da come la vedo io, è che noi non abbiamo
bisogno di Lui. Abbiamo fatto così tanti progressi nell’istruzione e nella scienza
che non abbiamo più bisogno di Dio›.
Allora, con la voce che gli tremava al pensiero della guerra incombente, disse:
‹Signor Brown, non c’è mai stato un tempo in cui il mondo ha avuto più
necessità di udire la voce di Dio di adesso. Forse lei può dirmi perché non parla›.
La mia risposta fu: ‹Egli parla, e ha parlato, ma gli uomini devono avere fede in
Lui per sentirlo›» (Conference Report, ottobre 1967, 117–118; o Improvement Era,
dicembre 1967, 36–37).
Sottolinea che il Signore continua a parlare oggi tramite il profeta vivente. La
lezione odierna esamina i benefici di cui godiamo perché siamo guidati dal
profeta vivente e il nostro dovere di seguire i suoi consigli.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. La necessità di un profeta vivente
• Perché abbiamo bisogno di un profeta vivente oggi? (Puoi far notare che i
consigli del profeta vivente ci aiutano ad affrontare tutti i più gravi problemi
di oggi e le necessità del nostro tempo).
Quando era presidente del Quorum dei Dodici, il presidente Ezra Taft Benson
disse: «Il profeta più importante per quanto ci riguarda è colui che vive in
questo tempo. È il profeta che riceve le istruzioni impartite da Dio oggi, per
noi oggi. Le rivelazioni date da Dio a Adamo non istruivano Mosè su come
costruire l’arca. Ogni generazione ha bisogno delle antiche Scritture oltre alle
Scritture odierne emanate dal profeta vivente. Perciò la lettura e meditazione
più importante che dobbiamo compiere deve avere come oggetto le più
recenti parole ispirate del portavoce del Signore» (Conference Report, Korea
Area Conference 1975, 52).
241
• Di quali benefici godete perché sulla terra oggi c’è un profeta vivente?
2. Il ruolo del nostro profeta vivente
Spiega che i componenti della Prima Presidenza e del Quorum dei Dodici
Apostoli sono tutti profeti, veggenti e rivelatori. Tuttavia, soltanto il presidente
della Chiesa è autorizzato a ricevere rivelazioni per tutta la Chiesa e ad esercitare
tutte le chiavi del sacerdozio necessarie per governare la Chiesa stessa.
Dottrina e Alleanze fornisce importanti informazioni riguardo al ruolo del
nostro profeta vivente. Chiedi ai membri della classe di leggere i seguenti passi
delle Scritture in corsivo. Quindi invitali a indicare che cosa questi passi ci
insegnano riguardo al ruolo del nostro profeta vivente (le risposte suggerite si
trovano tra parentesi). Riassumi le risposte alla lavagna e commentale insieme a
loro.
A. Dottrina e Alleanze 1:38; 21:4–5; 43:2; 68:3–4 (Il profeta parla per il Signore e
rivela la Sua volontà).
• Quali sono alcuni argomenti in merito ai quali abbiamo ricevuto istruzioni
dai più recenti profeti? (Le risposte possono comprendere: creare famiglie
forti, svolgere il lavoro di tempio, aiutare i nuovi membri della Chiesa, evitare
i debiti e leggere il Libro di Mormon).
B. Dottrina e Alleanze 20:21–26; Mosia 13:33 (Il profeta porta testimonianza di Gesù
Cristo e insegna il Vangelo).
• In che modo la vostra testimonianza del Salvatore è stata rafforzata dalle
parole del nostro profeta vivente?
C. Dottrina e Alleanze 21:1; Mosia 8:13–18 (Il profeta è un veggente).
• Cos’è un veggente? (Il veggente è un profeta al quale Dio conferisce il grande
potere di conoscere il passato e il futuro. Può conoscere cose che non sono
conosciute o sono nascoste; può anche avere il potere di tradurre antichi
annali).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 101:43–54. In questa parabola, a
quale comandamento i servitori non obbedirono? (Vedere DeA 101:46–50).
Che cosa si sarebbe evitato se i servitori avessero costruito la torre? (Vedere
DeA 101:51–54). Che cosa ha a che fare questa parabola con l’attenzione che
dedichiamo al presidente della Chiesa?
• Il presidente della Chiesa può vedere il nemico mentre è ancora lontano
(vedere DeA 101:54). Quali pericoli hanno veduto i profeti degli ultimi giorni
contro i quali ci hanno messo in guardia?
D.Dottrina e Alleanze 107:91–92 (Il profeta presiede alla Chiesa).
• Di quali benefici godiamo perché la vera chiesa è sempre guidata da un
profeta che viene scelto e guidato da Dio?
• Come possiamo sostenere il profeta nel suo ruolo di presidente della Chiesa?
(Vedere DeA 107:22).
242
Lezione 37
3. Diamo ascolto alle parole del nostro profeta vivente
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 21:4–6. Che cosa insegnano questi
versetti riguardo al nostro dovere di ascoltare il profeta? Che cosa ci promette
il Signore se obbediamo ai consigli del profeta?
Il presidente Harold B. Lee dichiarò: «La sola sicurezza che abbiamo è di fare
esattamente quello che il Signore disse nel giorno della sua organizzazione...
(vedere DeA 21:4–5) Ci saranno alcune cose che richiederanno pazienza
e fede. Può darsi che non vi piaccia quello che verrà dalle autorità della
Chiesa... Ma se queste cose le ascolterete come se venissero dalla bocca
stessa del Signore, con pazienza e fede, otterrete la promessa che ‹le porte
dell’inferno non prevarranno contro di voi; sì, il Signore disperderà i poteri
delle tenebre dinanzi a voi e farà scuotere i cieli per il vostro bene e per la
gloria del suo nome› (DeA 21:6)» (La Stella, ottobre 1982, 124).
• Come possiamo conoscere i consigli ispirati del profeta? (Leggendo
attentamente i discorsi tenuti nelle conferenze generali, i messaggi della Prima
Presidenza e gli altri articoli che compaiono nelle riviste della Chiesa e
ascoltando le lettere della Prima Presidenza quando vengono lette nelle
riunioni nella Chiesa).
Alla conclusione di una conferenza generale, il presidente Ezra Taft Benson
disse: «Durante i prossimi sei mesi il numero della vostra rivista che conterrà
i discorsi tenuti alla conferenza dovrà trovare posto accanto alle opere
canoniche e dovrà essere spesso consultato» (La Stella, luglio 1988, 76).
Quando faceva parte del Quorum dei Dodici, il presidente Harold B. Lee in
una conferenza generale fece una simile dichiarazione. Egli disse che la
relazione sulla conferenza doveva «fungerci da guida per le nostre azioni e
parole durante i sei mesi successivi» (Conference Report, aprile 1946, 68).
• Come possiamo studiare e usare meglio i discorsi tenuti dal profeta nelle
conferenze generali, sia personalmente che insieme ai nostri familiari?
• Di quali benefici avete goduto per aver seguito i consigli del profeta?
Narra la seguente storia raccontata dall’anziano Bruce D. Porter, membro dei
Settanta:
«Poco dopo il nostro matrimonio io e mia moglie vivevamo nelle vicinanze di
Boston, dove stavo portando a termine gli studi. Poco tempo dopo un’altra
giovane coppia venne a vivere nel nostro rione. Si erano convertiti da circa due
anni... Mi preoccupavo di come se la sarebbero cavata, perciò fu con piacere che
accettai la chiamata quale loro insegnante familiare. Non vedevo l’ora di aiutare
quella coppia a rafforzare la loro testimonianza del Vangelo.
Una sera io e il mio collega arrivammo al loro modesto appartamento per
svolgere l’insegnamento familiare. Avevano appena terminato di tenere la serata
familiare con il loro bambino. Presi mentalmente nota che sarebbe stata una
buona idea se io e mia moglie avessimo cominciato a tenere la serata familiare
affinché, quando fosse arrivato nostro figlio, avessimo già avuto l’abitudine a
farlo. Poi ci mostrarono il loro libro della rimembranza nel quale avevano
raccolto i nomi di molti antenati da entrambi i lati della loro famiglia. Ricordai
che era passato molto tempo da quando avevo guardato il mio libro della
rimembranza.
243
Dopo la lezione ci fecero vedere la veranda dietro la casa nella quale erano
ammucchiati tanti secchi contenenti grano, zucchero, farina ed altri generi
alimentari—una provvista di cibo sufficiente per un anno. Per qualche motivo
avevo immaginato che in quanto io e mia moglie eravamo studenti non
eravamo tenuti a seguire quel consiglio. A questo punto mi sentivo molto umile!
Ero venuto per ammaestrarli, ma erano loro ad ammaestrare me sotto ogni
aspetto. Quando uscimmo dal loro piccolo appartamento notai appesa alla
parete accanto alla porta l’immagine di un tempio. Ricordai che il presidente
Spencer W. Kimball aveva detto che ogni famiglia di Santi degli Ultimi Giorni
deve esporre in un posto ben in vista della loro casa un’immagine del tempio.
Ricordai che nella nostra casa non c’era un’immagine del tempio...
Tornai a casa pieno dello spirito di pentimento. Trovai una piccola fotografia del
Tempio Svizzero in un opuscolo missionario. La ritagliai e la incollai alla parete.
Da quel tempo nella nostra casa c’è sempre stata l’immagine di un tempio. Ogni
volta che la guardo ricordo una giovane coppia di convertiti che mi insegnarono
che cosa significa seguire il Profeta» (discorso tenuto nella conferenza del Palo di
Mueller Park, a Bountiful, il 17 gennaio 1999).
4. L’esempio di amore cristiano datoci dai profeti degli ultimi giorni
Fai notare che i presidenti della Chiesa hanno sempre servito il prossimo con
grande altruismo e amore. Possiamo imparare molto dal loro esempio.
Esponi il seguente racconto tratto dalla vita del profeta Joseph Smith.
John Lyman Smith venne con la sua famiglia a Nauvoo quando i primi santi
cominciavano ad arrivare in quel luogo. L’unico alloggio che la famiglia poté
trovare al principio fu una stalla fatta di tronchi. Tutti i componenti della
famiglia, meno la madre, ben presto furono colpiti dalle febbri che conseguono
alla vita in una zona paludosa. John Lyman Smith raccontò così quella
esperienza:
«Il profeta Joseph Smith e suo fratello Hyrum vennero a farci visita per portarci
un po’ di conforto. Mio padre era in preda al delirio a causa della febbre. Le
loro parole ci confortarono grandemente poiché essi dissero, nel nome del
Signore: ‹Voi tutti tornerete di nuovo in buona salute›. Prima di lasciare quella
catapecchia, Joseph Smith mise ai piedi di mio padre i suoi zoccoli, poi saltò sul
suo cavallo dalla soglia e se ne andò a piedi nudi. Il giorno dopo Joseph Smith
accolse mio padre in casa sua e lo curò sino a quando si riebbe» (citato in Stories
about Joseph Smith the Prophet: A Collection of Incidents Related by Friends Who
Knew Him, a cura di Edwin F. Parry [1934], 33–34).
Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di raccontare la storia del
presidente Spencer W. Kimball che aiutò una donna e i suoi figli in un affollato
aeroporto (Il nostro retaggio, pagine 130–131).
Dopo questa esposizione racconta la seguente storia del presidente Gordon B.
Hinckley.
Nel 1998 un uragano con effetti devastanti colpì l’America Centrale. La Chiesa
inviò grandi quantità di generi di conforto e altre provviste, ma il presidente
Gordon B. Hinckley sentì che doveva recarsi in Honduras e Nicaragua per
incontrare quelle popolazioni e dare loro un po’ di coraggio. In seguito, in una
riunione devozionale di Natale, il presidente Hinckley disse di aver conosciuto
244
Lezione 37
durante quel viaggio una bambina rimasta orfana a causa della disastrosa
calamità. Sua madre era morta alcuni mesi prima. Quando l’uragano si era
scatenato, suo padre aveva messo uno sopra l’altro i mobili di casa per evitare di
essere sommersi dall’acqua che stava salendo.
Il presidente Hinckley raccontò che quel padre «prese un materasso, lo mise
in cima ai mobili e su di esso depose la figlioletta». A causa degli sforzi disperati
compiuti, ebbe un ictus e morì. Nessuno sapeva nulla della bambina sino a
quando un giovane, due giorni dopo, per caso guardò in quella casa abbandonata
e la vide ancora in vita. La fece scendere con cura dal materasso e la consegnò al
vescovo e a sua moglie. Fu là che noi la vedemmo...
Spero che in questo periodo di Natale, anche se non vi sarà scambio di doni in
quelle popolazioni colpite dall’uragano, quella piccola orfanella possa ricevere
forse qualche caramella, qualcosa di dolce e di delizioso. Devo assicurarmi che
questo accada.
Dio benedica le persone di ogni parte del mondo affinché aprano il cuore e la
mano per aiutare i bisognosi» (Church News, 12 dicembre 1998, 4).
• Che cosa vi ha colpito di più delle azioni compiute da questi profeti? Che cosa
possiamo imparare dal loro esempio?
Conclusione
Sottolinea che siamo guidati dalla parola di Dio dataci tramite il Suo profeta. Se
ascoltiamo i consigli del profeta e obbediamo alle sue istruzioni riceveremo la
guida e la forza necessarie per affrontare le difficoltà del nostro tempo. Secondo i
suggerimenti dello Spirito, porta testimonianza dei principi esaminati durante la
lezione.
Puoi chiedere ai membri della classe di cantare «Ti siam grati, o Signor, per il
Profeta» (Inni, 11) oppure chiedi di cantarlo a uno studente o a un gruppo di
studenti.
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
1. Il profeta non ci condurrà mai a traviamento
Spiega che possiamo avere assoluta fiducia che il profeta nominato da Dio ci
guiderà sempre nel giusto cammino.
Quando faceva parte del Quorum dei Dodici, il presidente Ezra Taft Benson
dichiarò: «Tenete gli occhi sul profeta, perché il Signore non consentirà mai al
Suo profeta di condurre questa chiesa a traviamento» (Conference Report,
ottobre 1966, 123; o Improvement Era, dicembre 1966, 1145).
Quando era consigliere della Prima Presidenza, il presidente Joseph F. Smith
dichiarò: «Se un uomo in quella posizione dovesse divenire infedele, Dio lo
esonererebbe da quella carica. Io testimonio nel nome del Dio d’Israele che Egli
non tollererà che il capo della Chiesa, che Egli ha scelto per quella carica,
trasgredisca le Sue leggi e diventi un apostata. Il momento in cui egli dovesse
prendere una direzione che lo portasse nel tempo verso l’apostasia, Dio lo
esonererebbe dalla sua carica. Perché? Perché tollerare che un malvagio occupi
245
quella posizione sarebbe come permettere alla fontana di inquinarsi, la qual cosa
Egli non permetterà mai» (Dottrina Evangelica, 1a edizione [1980], 39).
2. Profezia e rivelazione sulla guerra
Mentre esaminate i ruoli del profeta, puoi leggere con i membri della classe DeA
87. Questa rivelazione fu data tramite Joseph Smith nel 1832. Prediceva la guerra
di Secessione americana che iniziò nel 1861.
3. Videocassetta «Sentinelle sulla torre»
Se la videocassetta Insegnamenti di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa
(5X933 160) è disponibile, puoi mostrare la sequenza di quattro minuti
«Sentinelle sulla torre».
4. Contributi dei presidenti della Chiesa degli ultimi giorni
Mostra i ritratti dei presidenti della Chiesa degli ultimi giorni (62575; Corredo di
illustrazioni per lo studio del Vangelo 401, 507–520; vedere anche a pagina 219).
Se utilizzi i ritratti disponibili nella biblioteca della casa di riunione o del
Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo, puoi esporre accanto a ogni
ritratto il nome del profeta e gli anni in cui fu presidente della Chiesa, come
indicato a pagina 219.
Chiedi ai membri della classe di esaminare il diagramma «Cronologia della storia
della Chiesa» (pagine 272–273 del presente manuale e pagine 27–28 nella Guida
allo studio per i membri della classe). Spiega che questo è un sussidio utile per
conoscere alcuni dei principali contributi dati da ogni presidente della Chiesa.
246
Lezione 37
Joseph Smith
1830–44
Brigham Young
1847–77
John Taylor
1880–87
Wilford Woodruff
1889–98
Lorenzo Snow
1898–1901
Joseph F. Smith
1901–18
Heber J. Grant
1918–45
George Albert Smith
1945–51
David O. McKay
1951–70
Joseph Fielding Smith
1970–72
Harold B. Lee
1972–73
Spencer W. Kimball
1973–85
Ezra Taft Benson
1985–94
Howard W. Hunter
1994–95
Gordon B. Hinckley
1995–
247
Lezione
38
«Nella mia maniera»
Scopo
Aiutare i membri della classe a capire i principi del benessere spirituale e
materiale, a impegnarsi per diventare più autosufficienti e a servire i poveri e i
bisognosi.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 38:30; 42:30–31, 42; 58:26–28; 104:13–18 e gli altri
passi delle Scritture proposti nella lezione.
b. Il nostro retaggio, pagine 108–109, 111–114.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi ad alcuni membri della classe di prepararsi a riassumere le
informazioni contenute ne Il nostro retaggio sui seguenti argomenti:
a. L’istituzione del Programma di benessere (pagine 108–109).
b. L’aiuto del Programma di benessere portato alle popolazioni dell’Europa
dopo la seconda guerra mondiale (dall’ultimo paragrafo della pagina 111
a metà della pagina 114).
4. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, porta in
classe uno zaino o borsa. Porta anche alcune grosse pietre con su scritto:
Mancanza di fede, Indolenza, Mancanza di istruzione, Debiti, Mancanza di
preparazione per il futuro.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Invita un membro della classe a mettersi lo zaino o sollevare la borsa che hai
portato in classe (vedere la voce 4 della sezione «Preparazione»). Spiega che
molti di noi portano, senza essere costretti a farlo, pesanti fardelli per tutta la
vita. Comincia a mettere le pietre nelle zaino o borsa, una alla volta, spiegando
perché ognuna di esse può essere un fardello. Dopo che hai aggiunto l’ultima
pietra, chiedi ai membri della classe di notare quanto è diventato pesante lo
zaino o borsa.
Ora togli le pietre una alla volta. Spiega che quando decidiamo di liberarci di
alcuni di questi fardelli la nostra vita diventa migliore.
248
Spiega che i profeti degli ultimi giorni hanno sempre sottolineato l’importanza
di essere autosufficienti e di aiutare chi si trova nel bisogno. La lezione odierna
esamina questi principi oltre al Programma di benessere della Chiesa, che
incoraggia i membri a mettere in pratica detti principi.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. Acquisiamo l’autosufficienza spirituale
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 38:30. Che cosa insegna questo
passo riguardo all’importanza dell’autosufficienza? Avete notato la validità di
questo consiglio nella vostra vita?
• Che cosa significa essere autosufficienti nelle cose spirituali? (Dobbiamo
sforzarci di acquisire la forza spirituale che ci consentirà di risolvere i problemi
difficili che incontriamo sul nostro cammino e rafforzare gli altri nei momenti
di necessità spirituale). Perché è importante essere spiritualmente
autosufficienti?
Il presidente facente funzione del Quorum dei Dodici, Boyd K. Packer, ha
dichiarato:
«Ci è stato insegnato a mettere da parte provviste di cibo, indumenti e,
se possibile, combustibile sufficienti per un anno, in casa... Non vedete,
pertanto, che questi stessi principi si applicano all’ispirazione ed alla
rivelazione, alla soluzione dei problemi, ai consigli ed alla guida? Dobbiamo
avere una fonte di queste necessità in ogni casa...
Se perdiamo la nostra indipendenza psichica e spirituale, se perdiamo la
nostra autosufficienza, possiamo essere indeboliti forse più di quanto lo
saremmo se dovessimo dipendere materialmente da altri» (La Stella, ottobre
1978, 165).
• Come possiamo diventare più autosufficienti nelle cose spirituali?
• Come possono i genitori aiutare i loro figli ad essere spiritualmente
autosufficienti?
2. Acquisiamo l’autosufficienza materiale
• Che cosa significa essere autosufficienti nelle cose materiali? (Dobbiamo trarre
profitto dai doni che Dio ci dà per provvedere a noi stessi e ai nostri familiari.
Quando siamo fisicamente ed emotivamente capaci di farlo, non dobbiamo
affidare ad altri il fardello di provvedere a noi stessi e ai nostri cari). Perché è
importante essere materialmente autosufficienti?
• Come possiamo diventare più autosufficienti nelle cose materiali? (Le risposte
possono comprendere imparare a lavorare efficacemente, immagazzinare cibo
e altri beni di consumo per i tempi di necessità, gestire bene il nostro denaro e
acquisire una buona istruzione. Attingi alle seguenti informazioni per
commentare o ampliare le risposte dei membri della classe. Per informazioni
utili su come acquisire una buona istruzione, vedere la lezione 23).
249
Il lavoro
Spiega che poco dopo l’arrivo nella Valle del Lago Salato, il presidente Brigham
Young dette alla regione il nome Deseret, una parola proveniente dal Libro di
Mormon che significa «ape mellifera» (Ether 2:3). Il presidente Young voleva che
i santi si mostrassero laboriosi nella loro nuova patria e lavorassero insieme per il
bene comune, proprio come fanno le api. Anche noi dobbiamo tenere questo
atteggiamento nei confronti del lavoro.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 42:42 e 56:17. Quale ammonimento
rivolge il Signore a coloro che preferiscono essere indolenti? Quale
importanza ha il lavoro nella nostra vita? (Vedere la dichiarazione che segue).
Quali benefici vi dà il lavoro? Come avete imparato l’importanza del lavoro?
Come possono gli adulti insegnare ai bambini l’importanza del lavoro?
«Per diventare autosufficiente una persona deve lavorare. Il lavoro è uno
sforzo fisico, mentale o spirituale. È una fonte fondamentale di felicità, stima
di sé e prosperità. Tramite il lavoro le persone possono compiere molte buone
cose durante la vita» (Manuale di istruzioni della Chiesa, Libro 2: Dirigenti del
sacerdozio e delle organizzazioni ausiliarie, 257).
• L’anziano Neal A. Maxwell, membro del Quorum dei Dodici, ha detto: «Il
lavoro è sempre una necessità spirituale, anche se per alcuni non è una
necessità economica» (La Stella, luglio 1998, 41). Perché il lavoro è importante
per noi sia spiritualmente che moralmente?
L’immagazzinaggio del cibo e di altri beni di consumo
Spiega che da molti anni i profeti degli ultimi giorni ci chiedono di
immagazzinare, dove possibile, una provvista di cibo e di altri beni di consumo
sufficiente per un anno. Quando seguiamo questo consiglio diventiamo più
autosufficienti poiché possiamo provvedere a noi stessi in tempi di necessità.
Il Manuale di istruzioni della Chiesa dichiara:
«I dirigenti della Chiesa non hanno indicato la formula esatta delle cose da
immagazzinare. Piuttosto suggeriscono che i membri della Chiesa comincino a
immagazzinare quello di cui avrebbero bisogno per mantenersi in vita se non
avessero altro da mangiare...
Grazie a un’attenta preparazione, la maggior parte dei membri della Chiesa può
immagazzinare una provvista di questi cibi fondamentali sufficiente a
mantenerli in vita per un anno. Tuttavia alcuni membri non hanno né il denaro
né lo spazio necessari per creare tali provviste, e ad alcuni è proibito dalla legge
di immagazzinare una provvista di cibo sufficiente per un anno. Questi membri
devono immagazzinare tutto ciò che possono secondo la loro situazione. Tutti i
membri possono dare a se stessi maggiore sicurezza imparando a produrre e
preparare i cibi fondamentali» (Libro 2, 258).
• Quali sono i generi alimentari essenziali che si possono immagazzinare nella
vostra zona? Che cosa avete fatto voi o altre persone per creare una provvista
di generi alimentari? Perché avere a disposizione una provvista adeguata di
cibo è una benedizione spirituale oltre che un bene materiale?
250
Lezione 38
La sicurezza finanziaria
Per essere autosufficienti è importante sapere gestire il nostro denaro. La cattiva
amministrazione del denaro può portare a molti problemi sia nella nostra vita
personale che in quella della famiglia.
• Che cosa possiamo fare per diventare più autosufficienti per quanto riguarda
le nostre finanze? Come possono i genitori insegnare ai figli ad essere
economicamente autosufficienti?
Il Manuale di istruzioni della Chiesa dichiara: «Per diventare autosufficienti
nell’amministrazione delle risorse, i membri della Chiesa devono pagare le
decime e le offerte, evitare i debiti non necessari, risparmiare per il futuro e
soddisfare tutti i loro obblighi. I membri devono anche usare le loro risorse,
compreso il loro tempo, con parsimonia ed evitare ogni spreco» (Libro 2, 258).
• Perché pagare la decima ci aiuta ad amministrare meglio le nostre risorse?
• Perché è importante evitare i debiti non necessari? Quale pratiche vi hanno
aiutato ad evitare i debiti o a liberarvi di essi?
Il presidente Gordon B. Hinckley ci ha messo in guardia contro i pericoli dei
debiti:
«Vi esorto a spendere con moderazione: controllatevi negli acquisti per evitare
per quanto possibile i debiti. Pagate i debiti il più velocemente possibile e
liberatevi da questa schiavitù...
Se avete pagato i vostri debiti, se avete dei risparmi, per quanto pochi siano,
allora anche se la tempesta si avvicinerà avrete un tetto per vostra moglie e i
vostri figli, e pace nel vostro cuore» (La Stella, gennaio 1999, 66).
3. Provvediamo ai bisognosi
In Dottrina e Alleanze il Signore sottolinea ripetutamente l’importanza di
provvedere ai bisognosi. Leggi insieme ai membri della classe i seguenti versetti.
Individuate che cosa ogni passo insegna in merito al nostro dovere di
provvedere a coloro che si trovano nel bisogno.
a. DeA 42:30–31 (Quando diamo delle nostre sostanze ai poveri, diamo al
Signore).
b. DeA 44:6 (Dobbiamo «visitare i poveri e i bisognosi e prestar loro soccorso»).
c. DeA 52:40 (Se non ricordiamo i poveri, i bisognosi, gli infermi, gli afflitti, non
siamo discepoli del Salvatore).
d. DeA 56:16 (Se siamo ricchi e non condividiamo le nostre sostanze con i
poveri, le nostre ricchezze faranno marcire la nostra anima).
e. DeA 88:123 (Dobbiamo amarci l’un l’altro e dare l’uno all’altro come richiede
il Vangelo).
f. DeA 104:18 (Se non impartiamo della nostra abbondanza ai poveri,
dimoreremo nei tormenti tra i malvagi).
• In DeA 104:13–18 il Signore spiega la Sua maniera di provvedere alle necessità
materiali dei Suoi figli. Qual è la maniera del Signore di provvedere ai poveri?
Qual è il nostro dovere quando riceviamo dell’abbondanza del Signore? (Vedere
anche Giacobbe 2:17–19).
251
Spiega che provvedere ai poveri e ai bisognosi nella maniera del Signore
significa aiutare coloro che si trovano nel bisogno dando secondo quello
che abbiamo ricevuto da Dio. Significa dare liberalmente e con affetto,
consapevoli che il Padre celeste è la fonte di ogni benedizione e che abbiamo
il dovere di usare le nostre sostanze per servire il prossimo. Coloro che
ricevono questo aiuto devono accettarlo con gratitudine. Devono utilizzarlo
per liberarsi dai limiti che impone loro la condizione in cui si trovano e
diventare più capaci di realizzare il loro pieno potenziale. Devono quindi
adoperarsi per aiutare gli altri.
• In che modo siamo benedetti quando diamo a coloro che si trovano nel
bisogno? In che modo siete stati benedetti perché altri vi hanno dato delle
loro sostanze in un momento di necessità?
Spiega che vi sono molti modi in cui possiamo aiutare coloro che si trovano
nel bisogno. La Chiesa offre modi organizzati in cui possiamo dare un aiuto,
possiamo anche provvedere a coloro che ci stanno attorno in maniera quieta e
individuale.
• Un modo in cui possiamo prenderci cura dei bisognosi è contribuendo al
fondo delle offerte di digiuno. In che modo le offerte di digiuno vengono
usate per provvedere ai poveri? (Il vescovo le usa per procurare cibo, casa,
vestiti e altri beni di consumo a coloro che si trovano nel bisogno).
• Quanto dobbiamo contribuire come offerta di digiuno? (Vedere la
dichiarazione seguente). Perché è importante che contribuiamo al fondo
delle offerte di digiuno?
«La Chiesa indica una domenica al mese come giorno di digiuno. In questo
giorno i membri della Chiesa rinunciano al cibo e alle bevande per due pasti
consecutivi. Partecipano alla riunione di digiuno e testimonianza e donano
alla Chiesa un’offerta di digiuno equivalente ad almeno il valore del cibo
che avrebbero consumato. Se possibile, i membri dovrebbero essere molto
generosi e dare molto di più del valore dei due pasti» (Manuale di istruzioni
del Chiesa, Libro 2, 256).
Per ulteriori informazioni riguardo al digiuno e al contributo da versare al fondo
delle offerte di digiuno, vedere la lezione 17.
Un altro modo in cui la Chiesa ci aiuta a provvedere ai bisognosi è mediante
l’assistenza umanitaria organizzata. Da molti anni la Chiesa partecipa a portare
soccorsi umanitari e aiutare le popolazioni bisognose di tutto il mondo a
diventare autosufficienti. Questo aiuto viene dato a persone appartenenti o no
alla Chiesa per alleviare i devastanti effetti della povertà, delle guerre e delle
calamità naturali.
• Come possono i singoli membri versare donazioni al fondo per gli aiuti
umanitari della Chiesa? (Compilando la parte pertinente del modulo della
decima. Puoi mostrare ai membri della classe uno di questi moduli). Quali
sono alcuni modi in cui l’opera di soccorso umanitaria della Chiesa ha aiutato
coloro che si trovavano nel bisogno?
Il presidente Thomas S. Monson ha parlato di alcuni risultati degli aiuti
umanitari dati dalla Chiesa:
252
Lezione 38
«Nel 1992 un terribile uragano colpì la costa orientale della Florida, lasciando
una scia di distruzione, case danneggiate, tetti volati via, persone affamate.
I membri della Chiesa andarono in loro aiuto. Una casa dopo l’altra fu ripulita
e riparata gratuitamente. Non contava la fede o il colore della persona che la
occupava...
Più lontano, sulle pendici occidentali del Monte Kenya, lungo l’orlo della
colossale Rift Valley persone assetate ora possono avvalersi di acqua. Un progetto
di potabilizzazione ha cambiato la vita di più di millecento famiglie. Quando
venimmo a conoscenza della necessità di acqua pura potemmo contribuire a
finanziare un progetto in collaborazione con la TechnoServe, un’organizzazione
privata di volontariato. Gli abitanti dei villaggi fornirono la manodopera
necessaria; ora acqua potabile scorre lungo circa quaranta chilometri di
tubazione per arrivare alle case di quindici villaggi della zona. Il semplice dono
di acqua potabile ci ricorda le parole del Signore: ‹Ebbi sete, e mi deste da bere›
[Matteo 25:35]» («Our Brothers’ Keepers», Ensign, giugno 1998, 37).
• Oltre alle occasioni di aiutare offerteci dalla Chiesa, dobbiamo anche trovare
altri modi in cui aiutare coloro che più vicini a noi si trovano nel bisogno.
Leggi insieme ai membri della classe DeA 58:26–28. Come possiamo applicare
questo passo delle Scritture ai nostri sforzi per provvedere ai poveri e ai
bisognosi?
• Quali sono alcuni ostacoli che possiamo incontrare nel provvedere ai poveri e
ai bisognosi? Come possiamo vincere questi ostacoli?
4. Il Programma di benessere della Chiesa
Spiega che nel 1936, dietro ispirazione del Signore, la Prima Presidenza stabilì
il Programma di benessere della Chiesa come maniera organizzata per favorire
l’autosufficienza e aiutare coloro che si trovano nel bisogno. Chiedi al membro
della classe incaricato in precedenza di riferire sull’istituzione del Programma di
benessere descritta ne Il nostro retaggio, pagine 108–109.
Puoi leggere la seguente dichiarazione della Prima Presidenza per sottolineare
gli scopi che si prefigge il Programma di benessere della Chiesa:
«Il nostro scopo principale era quello di stabilire, per quanto possibile, un
sistema in base al quale si poteva eliminare la maledizione dell’ozio, abolire i
mali dei sussidi e ristabilire nuovamente tra il nostro popolo l’indipendenza, la
laboriosità, la parsimonia e il rispetto di sé. L’obiettivo della Chiesa è quello di
aiutare le persone ad aiutare se stesse. Il lavoro deve essere riportato al suo posto
come principio fondamentale della vita dei membri della nostra chiesa»
(Conference Report, ottobre 1936, 3).
• In che modo il Programma di benessere della Chiesa realizza questi propositi?
Spiega che l’aiuto dato dalla Chiesa alle popolazioni dell’Europa dopo la seconda
guerra mondiale è un esempio ispirato di come il Programma di benessere possa
aiutare molte persone. Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di
riferire su come il Programma di benessere aiutò le popolazioni bisognose
dell’Europa, cominciando dall’ultimo paragrafo della pagina 111 de Il nostro
retaggio e continuando sino alla metà della pagina 114.
• Che cosa vi colpisce di più degli sforzi compiuti da coloro che partecipano a
questi progetti? In quali modi possiamo emulare il loro esempio?
253
Conclusione
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Sottolinea l’importanza di essere autosufficienti e di provvedere ai poveri e ai
bisognosi. Puoi portare testimonianza di quali benefici hai ricevuto obbedendo a
questi principi.
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. L’istruzione è indispensabile per conseguire l’autosufficienza
Fai notare che i membri della Chiesa sono sempre stati esortati ad acquisire la
migliore istruzione possibile. I primi santi erano molto interessati ad ottenere
una buona istruzione. Durante i primi anni nella Valle del Lago Salato una
scuola per i bambini era tenuta in una tenda. In seguito i dirigenti della Chiesa
richiesero a ogni rione di istituire una scuola. La University of Deseret fu creata
nel 1850. Per ulteriori informazioni sull’importanza dell’istruzione per acquisire
l’autosufficienza vedere la lezione 23.
2. Videocassetta «Provvedere ai bisognosi»
Se la videocassetta Insegnamenti di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa
(5X933 160) è disponibile, puoi mostrare la sequenza di sette minuti
«Provvedere ai bisognosi».
254
«Il cuore dei figli si volgerà
ai loro padri»
Lezione
39
Scopo
Aiutare i membri della classe a capire la necessità di identificare i loro antenati e
ricevere le ordinanze del sacerdozio per loro.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 2; 110:13–16; 138; Joseph Smith—Storia 37–39.
b. Il nostro retaggio, pagine 99–100, 101–102, 105–107.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Assegna con sufficiente anticipo i seguenti incarichi:
a. Chiedi a un membro della classe di prepararsi a riassumere la storia del
vescovo Henry Ballard e di sua figlia ne Il nostro retaggio, pagine 99–100.
b. Chiedi a un altro membro della classe di prepararsi a riferire brevemente
sulla rivelazione ricevuta dal presidente Wilford Woodruff relativa a
rintracciare i nostri antenati e suggellare i figli ai loro genitori (vedere
l’ultimo paragrafo della pagina 111 e l’inizio della pagina 112 de Il nostro
retaggio).
c. Chiedi a uno o due membri della classe di prepararsi a parlare brevemente
delle esperienze che hanno fatto nel provvedere le ordinanze del sacerdozio
ai defunti. Invitali a parlare dei sentimenti che hanno provato verso le
persone alle quali hanno fornito dette ordinanze.
d. Chiedi a un membro della classe di prepararsi a riferire brevemente sulla
profezia fatta dal presidente Joseph F. Smith che sarebbe venuto il giorno in
cui il paese sarebbe stato «punteggiato di templi» (vedere l’ultimo paragrafo
della pagina 106 de Il nostro retaggio).
4. Se le seguenti illustrazioni sono disponibili, preparati a mostrarle durante la
lezione: Elia restaura il potere di suggellare le famiglie per l’eternità (Corredo
di illustrazioni per lo studio del Vangelo 417); Wilford Woodruff (Corredo di
illustrazioni per lo studio del Vangelo 509); Joseph F. Smith (Corredo di
illustrazioni per lo studio del Vangelo 511); e Gordon B. Hinckley (63001;
Corredo di illustrazioni per lo studio del Vangelo 520). Invece di usare i
singoli ritratti dei presidenti Woodruff, Smith e Hinckley, puoi mostrare
l’illustrazione I profeti degli ultimi giorni (62575; Corredo di illustrazioni per
lo studio del Vangelo 506).
255
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Frederick William Hurst lavorava nelle miniere d’oro dell’Australia quando sentì
per la prima volta i missionari dei Santi degli Ultimi Giorni predicare il Vangelo
restaurato. Venne battezzato nel gennaio 1854 insieme al fratello Charles. Cercò
di convertire anche gli altri familiari, ma essi respinsero sia lui che i principi che
insegnava.
Quattro anni dopo essersi unito alla Chiesa Fred si stabilì a Salt Lake City e servì
fedelmente come missionario in numerosi paesi. Lavorò anche come pittore nel
Tempio di Salt Lake.
In una delle ultime annotazioni da lui fatte nel suo diario, leggiamo: «Circa
l’1 marzo 1893 mi trovavo solo nella sala da pranzo, poiché gli altri erano già
andati a letto. Stavo seduto al tavolo quando, con mia grande sorpresa, mio
fratello maggiore Alfred entrò nella stanza, venne anche lui a sedersi al tavolo,
proprio davanti a me, e mi sorrise. Gli dissi (egli sembrava così reale): ‹Quando
sei arrivato nello Utah?›
Mi rispose: ‹Sono appena venuto dal mondo degli spiriti. Quello che vedi non è
il mio corpo che giace nella tomba. Volevo dirti che quando eri in missione mi
hai detto tante cose circa il Vangelo e l’aldilà. Mi dicesti che il mondo degli
spiriti era tanto reale e tangibile quanto questa terra. Non riuscivo a crederti, ma
quando sono morto e sono andato là ho veduto con i miei occhi che quanto mi
avevi detto è vero. Là ho partecipato alle riunioni mormoni›. Alzò la mano e
disse con tanto calore: ‹Credo nel Signore Gesù Cristo con tutto il cuore. Credo
nella fede, nel pentimento e nel battesimo per la remissione dei peccati, ma non
posso andare oltre. Ti chiedo di svolgere il lavoro per me nel tempio... Non ti
perdiamo di vista... Ti consideriamo il nostro capo in questo grande lavoro.
Voglio dirti che là vi sono molti buoni spiriti che piangono e si addolorano
perché hanno parenti nella Chiesa qui che trascurano il proprio dovere e non
fanno nulla per loro›» (Diario di Frederick William Hurst, a cura di Samuel H. e Ida
Hurst [1961], 204).
Spiega che in questa lezione parlerete della redenzione del mondo studiando
brevemente l’opera di quattro profeti: Elia, il presidente Wilford Woodruff, il
presidente Joseph F. Smith e il presidente Gordon B. Hinckley. Questa lezione ha
lo scopo di infondere in voi una più grande consapevolezza della necessità di
redimere i morti. La prossima lezione esaminerà alcuni modi in cui possiamo
partecipare a svolgere il lavoro di tempio e genealogico.
Discussione e
applicazione
256
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
Lezione 39
1. Elia: «Le chiavi di questa dispensazione sono consegnate nelle vostre
mani»
Esponi e commenta insieme alla classe DeA 2; 110:13–16; 138:47–48; Joseph
Smith—Storia 37–39. Mostra l’immagine di Elia che restaura il potere di
suggellamento del sacerdozio.
• Quando l’angelo Moroni apparve a Joseph Smith disse che Elia avrebbe
«piantato nel cuore dei figli le promesse fatte ai padri» (DeA 2:2; Joseph
Smith—Storia 39). In questa profezia la parola padri indica i nostri antenati.
Quali promesse furono fatte ai nostri antenati?
Il presidente Joseph Fielding Smith ha scritto: «Quale promessa, fatta ai padri,
si sarebbe adempiuta negli ultimi giorni allorché il cuore dei figli si fosse
rivolto a quello dei padri? Era la promessa fatta dal Signore, per mezzo di
Enoc, Isaia e i profeti, alle nazioni della terra, secondo la quale sarebbe venuto
il tempo in cui i morti sarebbero stati redenti» (Dottrine di salvezza, a cura di Bruce
R. McConkie, 3 volumi, 2:138).
L’anziano Jeffrey R. Holland, membro del Quorum dei Dodici, ha dichiarato:
«Dio fece queste promesse agli antichi patriarchi—Adamo, Noè, Abrahamo,
Isacco, Giacobbe e altri—e noi indubbiamente le facemmo ai nostri padri e
madri di sangue, coloro che vennero sulla terra prima che il Vangelo fosse
restaurato, ai quali noi promettemmo di provvedere le ordinanze di salvezza»
(Christ and the New Covenant [1997], 297).
• Il 3 aprile 1836 nel Tempio di Kirtland il profeta Elia apparve a Joseph Smith
e a Oliver Cowdery. Qual era lo scopo per cui Elia apparve a Joseph Smith e
Oliver Cowdery? (Vedere DeA 110:13–16; vedere anche DeA 2; Joseph Smith—
Storia 38–39. Egli conferì a Joseph Smith i poteri di suggellamento del
sacerdozio. Questo potere rende possibile il matrimonio eterno, il
suggellamento ai genitori e il lavoro di ordinanza del tempio per i morti).
• Leggi insieme ai membri della classe Joseph Smith—Storia 37–39 e DeA
138:47–48. Perché la terra sarebbe stata «completamente devastata
alla...venuta [del Signore]» se non avessimo avuto i poteri di suggellamento?
(Uno degli scopi principali della vita sulla terra è quello di creare rapporti
familiari eterni. Senza il potere di suggellamento questo sarebbe impossibile).
L’anziano Jeffrey R. Holland ha spiegato che senza il potere di suggellamento,
«nessun legame familiare esisterebbe nelle eternità e invero la famiglia umana
sarebbe rimasta priva di radici [antenati] e di rami [discendenti]. In quanto
una famiglia suggellata, unita, salvata nel regno celeste di Dio è lo scopo
supremo della vita sulla terra, qualsiasi fallimento quaggiù sarebbe stato
davvero una maledizione e avrebbe vanificato l’intero piano di salvezza che
sarebbe stato completamente devastato» (Christ and the New Covenant,
297–298).
2. Presidente Wilford Woodruff: «Qualcuno ha l’obbligo di redimerli»
Mostra il ritratto del presidente Wilford Woodruff. Spiega che il presidente
Woodruff sentiva un grande impegno per il lavoro di redenzione dei morti e
di suggellamento delle famiglie per l’eternità. Durante il suo ministero molti
membri della Chiesa svolsero missioni di genealogia. Nel 1894 la Prima
Presidenza dispose l’istituzione di una società genealogica (Il nostro retaggio,
257
pagine 101–102). Secondo l’anziano Russell M. Nelson, membro del Quorum dei
Dodici, «gli avvenimenti di quello storico anno [1894] stabilirono che la ricerca
genealogica e il servizio del tempio sono un solo lavoro nella Chiesa» (La Stella,
gennaio 1995, 97).
Racconta le seguenti storie per spiegare l’urgenza del lavoro missionario per i
morti e la necessità di essere suggellati ai nostri genitori e antenati.
L’urgenza del lavoro di tempio per i morti
Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di riassumere la storia del
vescovo Ballard e di sua figlia ne Il nostro retaggio, pagine 99–100.
Spiega che per qualche tempo il presidente Woodruff servì come presidente
del Tempio di San George, nello Utah. Fu in quel tempio che le investiture per
i morti furono celebrate per la prima volta in questa dispensazione (vedere
Dottrine di salvezza, 2:139). In quel tempio al presidente Woodruff apparvero gli
spiriti di «molti uomini eminenti» del passato. Invita un membro della classe a
narrare la seguente storia raccontata dal presidente Woodruff:
«Prima che lasciassi St. George gli spiriti di quei defunti si raccolsero attorno a
me chiedendo di conoscere perché non li avevamo redenti. Mi dissero: ‹Da molti
anni hai a disposizione la casa delle dotazioni, e tuttavia nulla è mai stato fatto
per noi. Abbiamo posto le fondamenta del governo di cui godete ora i benefici
e... siamo rimasti fedeli alla Costituzione e fedeli a Dio›. Essi erano i firmatari
della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America. Non mi
lasciarono per due giorni e due notti... Andai subito nel fonte battesimale e
chiesi a fratello McAllister di battezzarmi per i firmatari della Dichiarazione di
Indipendenza e di cinquanta altri uomini portando il totale a cento, compresi
John Wesley, Colombo e altri» (The Discourses of Wilford Woodruff, a cura di G.
Homer Durham [1946], 160–161).
• Che cosa possiamo imparare da queste due storie? (Le risposte possono
comprendere il fatto che i morti sono in ansiosa attesa che noi celebriamo per
loro le ordinanze necessarie e che quindi dobbiamo essere diligenti nel nostro
lavoro di redenzione dei morti).
Quando faceva parte del Quorum dei Dodici, l’anziano Wilford Woodruff
dichiarò: «Durante gli ultimi milleottocento anni le persone sono vissute e sono
morte senza aver mai udito la voce di un uomo ispirato, senza mai aver udito un
sermone sul Vangelo sino a quando sono entrati nel mondo degli spiriti.
Qualcuno ha l’obbligo di redimerli celebrando per loro nelle carne le ordinanze
che essi non possono celebrare nello spirito e affinché si possa compiere questo
lavoro dobbiamo avere dei templi in cui farlo» (Journal of Discourses,
19:228–229).
La necessità di essere suggellati ai nostri genitori e antenati
Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di riferire sulla
rivelazione ricevuta dal presidente Woodruff riguardo al rintracciare i nostri
antenati e suggellare i figli ai genitori (Il nostro retaggio, pagine 101–102).
• Che cosa insegna questa rivelazione riguardo alle famiglie? In che modo
questa rivelazione adempie la profezia sul volgere il cuore dei figli ai padri?
258
Lezione 39
3. Presidente Joseph F. Smith: «Gli occhi della mia comprensione furono
aperti»
Leggi o riferisci con parole tue la seguente dichiarazione del presidente Woodruff:
«Il presidente Brigham Young, che succedette al presidente Joseph Smith, pose le
fondamenta del Tempio di Salt Lake oltre a quelle di altri templi tra i monti di
Israele. Per che cosa? Affinché potessimo attuare questi principi di redenzione dei
morti. Egli fece tutto quello che Dio gli chiedeva, ma non ricevette tutte le
rivelazioni che riguardano questo lavoro né le ha ricevute il presidente John Taylor
né le ha ricevute Wilford Woodruff» (The Discourses of Wilford Woodruff, 153–154).
Mostra il ritratto del presidente Joseph F. Smith. Spiega che il presidente Smith,
sesto presidente della Chiesa, ricevette una rivelazione che aiutò il lavoro di
redenzione dei morti a procedere alacremente. Il 4 ottobre 1918, appena sei
settimane prima di morire, egli disse durante la conferenza generale:
«Durante gli ultimi cinque mesi sono stato molto ammalato... Durante questi
mesi non sono vissuto da solo. Ho dimorato nello spirito della preghiera, della
supplica, della fede e della determinazione e sono rimasto in costante
comunicazione con lo Spirito del Signore» (Conference Report, ottobre 1918, 2).
Il giorno prima di fare questa dichiarazione, il presidente Smith aveva ricevuto
una rivelazione che avrebbe allargato la conoscenza che i santi avevano della
redenzione dei morti. Questa rivelazione è ora la sezione 138 di Dottrina e
Alleanze. È il resoconto della visita del Salvatore nel mondo degli spiriti mentre
il Suo corpo giaceva nella tomba.
• Che cosa stava facendo il presidente Smith quando ricevette la visione della
redenzione dei morti? (Vedere DeA 138:1–11. Egli stava meditando sulle
Scritture e sull’espiazione di Gesù Cristo. Mentre meditava fu indotto a leggere
1 Pietro 3 e 4 dove si parla del ministero svolto da Gesù nel mondo degli
spiriti post terreno).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 138:12–19. A chi fece visita il
Salvatore nel mondo degli spiriti? (Le risposte possono comprendere quelle
sotto elencate. Puoi riassumerle alla lavagna).
Il Salvatore si recò presso gli spiriti i quali:
a. «Erano stati fedeli nella testimonianza di Gesù mentre vivevano nella
mortalità» (DeA 138:12).
b. «Avevano offerto sacrifici a similitudine del grande sacrificio del Figlio di
Dio» (DeA 138:13).
c. «Avevano sofferto tribolazioni nel nome del loro Redentore» (DeA 138:13).
d. «Avevano lasciato la vita mortale, saldi nella speranza di una gloriosa
risurrezione, tramite la grazia di Dio Padre e del Suo Unigenito Figliuolo,
Gesù Cristo» (DeA 138:14).
e. «Erano pieni di gioia e di letizia, e stavano gioendo assieme perché il giorno
della loro liberazione era alla porta» (DeA 138:15).
• Presso chi il Salvatore non andò? (Vedere DeA 138:20–21). Che cosa fece il
Salvatore in modo che il Vangelo potesse essere predicato a «coloro che erano
morti nei loro peccati, senza una conoscenza della verità?» (Vedere DeA
138:27–37. Egli organizzò gli spiriti dei giusti e li incaricò di ammaestrare
259
coloro che non avevano ancora accettato il Vangelo). Oggi, chi predica il
Vangelo nel mondo degli spiriti? (Vedere DeA 138:57).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 138:22–24, 57–59. Chiedi loro di
notare le differenze tra coloro che si trovano nel mondo degli spiriti, che sono
rimasti fedeli nella testimonianza di Gesù, e coloro che non l’hanno fatto.
Che cosa insegnano questi versetti riguardo all’importanza di insegnare il
Vangelo nel mondo degli spiriti? Quali sentimenti vi ispirano questi versetti
nei confronti del vostro dovere di provvedere le ordinanze del sacerdozio per
i morti?
Chiedi ai membri della classe incaricati in precedenza di parlare brevemente
delle esperienze che hanno fatto e dei sentimenti che hanno provato nel
provvedere alle ordinanze per i morti (vedere la voce 3c della sezione
«Preparazione»).
4. Presidente Gordon B. Hinckley: «Siamo decisi a dare i templi ai fedeli»
Invita il membro della classe incaricato in precedenza di riferire sulla profezia
fatta dal presidente Joseph F. Smith che sarebbe venuto il tempo in cui il paese
sarebbe stato «punteggiato di templi» (Il nostro retaggio, pagina 106).
Mostra il ritratto del presidente Gordon B. Hinckley. Spiega che il presidente
Hinckley è un altro profeta che ha approfondito la nostra conoscenza del lavoro
di tempio. Quando diventò presidente della Chiesa nel 1995 vi erano
quarantasette templi in funzione. Circa due anni e mezzo dopo egli fece il
seguente annuncio:
«Vi sono molte zone della chiesa abbastanza remote dove i fedeli sono pochi,
senza prospettive di un grande aumento nel prossimo futuro. Dovremmo forse
negare per sempre le benedizioni delle ordinanze del tempio a coloro che vivono
in questi luoghi? Durante una visita che abbiamo fatto in una di queste zone,
alcuni mesi fa, abbiamo meditato a lungo su questo problema. Riteniamo che la
risposta sia stata semplice e chiara.
Costruiremo dei piccoli templi in alcune di queste zone, edifici dotati di tutte le
strutture necessarie per amministrare tutte le ordinanze. Saranno edifici costruiti
secondo le norme stabilite per i templi, che sono molto più elevate delle norme
per le case di riunione, e in questi templi si potranno celebrare i battesimi per i
morti, le cerimonie delle investiture, i suggellamenti e tutte le altre ordinanze
che si ricevono nella casa del Signore sia per i vivi che per i morti.
Siamo decisi a dare i templi ai fedeli e a concedere loro ogni possibilità di
ricevere le preziose benedizioni che scaturiscono dal culto reso nel tempio»
(La Stella, gennaio 1998, 58–63).
Nell’aprile 1998 il presidente Hinckley annunciò l’obiettivo di avere cento
templi in funzione per la fine del secolo (vedere La Stella, luglio 1998, 92).
• Quale effetto ha avuto su di voi l’aumento della costruzione dei templi?
Che effetto ha avuto su altre persone di vostra conoscenza? (Puoi far notare
quante persone non godrebbero delle benedizioni del tempio se il presidente
Hinckley non avesse ricevuto la rivelazione di accrescere il ritmo di costruzione
dei templi). In che modo questa crescita nella costruzione di templi influisce su
coloro che sono morti senza aver conosciuto il Vangelo?
260
Lezione 39
Conclusione
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Sottolinea che nessun popolo nella storia del mondo ha avuto l’occasione di
fare tanto per tante persone quanto noi oggi. Spiega che la prossima lezione
comprenderà un esame dei modi specifici di partecipare al lavoro di tempio e
genealogico. Secondo i suggerimenti dello Spirito porta testimonianza
dell’importanza del lavoro di tempio e genealogico.
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
La partecipazione dei giovani al lavoro di tempio
Se insegni ai giovani, esortali a partecipare al lavoro di tempio facendosi
battezzare per i morti. Se insegni agli adulti, suggerisci che i genitori aiutino i
loro figli a partecipare al lavoro di tempio. Se lo ritieni utile, narra la seguente
storia raccontata dall’anziano J. Ballard Washburn, membro dei Settanta:
«Recentemente a una conferenza di palo ho parlato con una famiglia con figli
adolescenti. Ho detto loro: ‹Dovete vivere rettamente, in modo che un giorno
potrete andare al tempio con i vostri genitori›. La figlia di sedici anni ha
risposto: ‹Oh, andiamo al tempio con i nostri genitori quasi ogni settimana;
vi andiamo a fare i battesimi per i nomi del nostro archivio di famiglia›. Ho
pensato: quale cosa meravigliosa è per le famiglie andare insieme al tempio» (La
Stella, luglio 1995, 13).
• In quali altri modi i giovani possono collaborare a portare innanzi il lavoro
svolto nei templi? (Le risposte possono comprendere il fatto che essi possono
svolgere il lavoro di ricerca genealogica e appoggiare gli sforzi compiuti dai
loro genitori per andare al tempio).
261
Lezione
40
Gioia nel lavoro di tempio
e genealogico
Scopo
Aiutare i membri della classe a vedere i diversi modi in cui essi possono
partecipare al lavoro di tempio e genealogico e incoraggiarli a scegliere
attentamente i modi in cui possono parteciparvi ora.
Preparazione
1. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
2. Con una settimana di anticipo, chiedi a due membri della classe di partecipare
in qualche modo durante la prossima settimana al lavoro di tempio e
genealogico. Aiutali a capire che vi sono molti modi in cui svolgere questo
lavoro. Per esempio possono compilare un registro di gruppo familiare,
presentare il nome di un antenato per il lavoro di tempio, andare al tempio,
scrivere nel diario o nella storia personale, oppure insegnare ai bambini a
conoscere i loro antenati. Invitali a prepararsi a parlare durante la lezione
delle esperienze che hanno fatto.
3. Puoi procurarti copie di alcune pubblicazioni che la Chiesa offre come sussidi
didattici per svolgere il lavoro di tempio e genealogico per mostrarle durante
l’esposizione della terza parte della lezione (vedere la pagina 236). Se il tuo
rione o ramo ha un consulente per la genealogia puoi chiedergli di preparare
una breve esposizione sul modo in cui utilizzare questi sussidi.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezionee
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Scrivi il tuo nome al centro della lavagna. In altri punti della lavagna, scrivi i
nomi dei tuoi genitori, di alcuni antenati e, se sei genitore, dei tuoi figli. Spiega
brevemente alla classe quali sono i rapporti di parentela che ti legano a ogni
persona di cui hai scritto il nome.
Spiega i modi in cui alcune di queste persone sono state temporaneamente
separate l’una dall’altra. Per esempio alcune sono separate a causa della morte,
altre perché vivono in luoghi diversi.
Fai notare che anche quando i componenti di una famiglia vengono separati
temporaneamente possono essere uniti per l’eternità. Il loro cuore si volge l’uno
all’altro (vedere DeA 110:14–15).
Spiega che questa lezione esamina i modi in cui possiamo partecipare nel lavoro
di tempio e genealogico. Se partecipiamo a questo lavoro acquisiamo una
maggiore conoscenza di che cosa significa fare parte di una famiglia eterna. Il
262
nostro cuore si volge ai nostri antenati, il loro cuore si volge a noi, i cuori dei
genitori e dei figli si volgono gli uni agli altri.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
Ricorda ai membri della classe che questa è la seconda di due lezioni sul lavoro
di tempio e genealogico. Nella lezione 39 abbiamo esaminato la necessità di
andare al tempio e celebrare le ordinanze del sacerdozio per coloro che sono
morti senza averle ricevute. La lezione odierna esamina alcuni modi in cui
possiamo partecipare al lavoro di tempio e genealogico.
1. Lo spirito di Elia spinge le persone a volgere il cuore ai loro antenati
Spiega che i Santi degli Ultimi Giorni parlano spesso dello spirito di Elia. Questa
espressione vuole indicare il desiderio che le persone hanno di «volgere il cuore dei
padri ai figli e i figli ai padri» (DeA 110:15). Noi chiamiamo questo desiderio spirito
di Elia poiché Elia restaurò a Joseph Smith le chiavi del potere di suggellamento del
sacerdozio (vedere DeA 110:13–16). Mediante questo potere si possono celebrare le
ordinanze di suggellamento che uniscono le famiglie per l’eternità.
• Lo spirito di Elia che cosa induce i membri della Chiesa a fare? (Le risposte
possono comprendere che ci stimola a ricevere le ordinanze del tempio per noi
stessi, a svolgere la ricerca genealogica e ad andare al tempio per ricevere le
ordinanze del sacerdozio per i morti. Vedere anche la citazione che segue). Quali
esperienze avete fatto quando avete sentito l’influenza dello spirito di Elia?
Il presidente Gordon B. Hinckley ha dato risalto a quanto segue: «Tutto il
lavoro che svolgiamo nel campo della genealogia ha come scopo il lavoro di
tempio. Non c’è nessun altro scopo per cui lo facciamo. Le ordinanze del
tempio diventano le benedizioni supreme che la Chiesa ha da offrire» (La
Stella, luglio 1998, 93).
• Quali sono alcune cose che lo spirito di Elia induce le persone a fare in tutto
il mondo? (Le risposte possono comprendere il fatto che la genealogia è
diventata un hobby assai diffuso in tutto il mondo e che i progressi della
tecnologia rendono il lavoro genealogico più facile e accessibile).
2. Ogni membro della Chiesa può partecipare al lavoro di tempio e
genealogico
Chiedi ai membri della classe incaricati in precedenza di riferire brevemente
sulle esperienze che hanno fatto con il lavoro di tempio e genealogico durante la
scorsa settimana (vedere la voce 2 della sezione «Preparazione»).
Dopo che i membri della classe hanno parlato delle esperienze che hanno fatto,
leggi la seguente dichiarazione del presidente facente funzione del Quorum dei
Dodici, Boyd K. Packer:
«Nessun lavoro conferisce una maggiore protezione a questa chiesa del lavoro
di tempio e della ricerca genealogica che lo sostiene. Nessun lavoro è più
spiritualmente edificante. Nessun lavoro che facciamo può darci maggior
potere» (La Stella, giugno 1992, 23).
263
• In che modo il lavoro di tempio e genealogico vi ha aiutato a progredire
spiritualmente e ad acquisire maggiore potere?
Fai notare che tutti possiamo partecipare in qualche modo durante tutta la vita
al lavoro di tempio e genealogico. L’anziano Dallin H. Oaks, membro del
Quorum dei Dodici, ha dichiarato: «Il lavoro diretto a redimere comporta molti
compiti e tutti i membri della Chiesa devono partecipare a svolgerli, scegliendo
attentamente i metodi più adeguati alla loro particolare situazione in un
determinato periodo di tempo. Il nostro sforzo non deve essere tanto teso ad
obbligare tutti a fare tutto, ma piuttosto a incoraggiare ognuno a fare qualcosa»
(«La genealogia: ‹Con saggezza e ordine›», La Stella, dicembre 1989, 20).
• Quali sono alcune cose che avete fatto per partecipare al lavoro di tempio e
genealogico? (Scrivi le risposte dei membri della classe alla lavagna. Attingi
alle seguenti informazioni per commentare o ampliare le loro risposte. Se
insegni agli adulti puoi chiedere come essi hanno partecipato al lavoro di
tempio e genealogico in periodi diversi della loro vita).
Dobbiamo possedere una raccomandazione valida per il tempio e andare spesso al
tempio
Spiega che una cosa che possiamo fare per partecipare al lavoro di tempio e
genealogico è quella di possedere una raccomandazione valida per il tempio e
andare al tempio quanto più spesso ci è possibile nella nostra situazione. Il
presidente Hinckley ha dichiarato:
«Esorto i nostri fedeli di ogni dove, con tutta la capacità di persuasione che
possiedo, a vivere in modo degno da detenere una raccomandazione per il
tempio, a chiederla e a considerarla come un bene prezioso e a compiere uno
sforzo più grande per andare alla casa del Signore ed essere partecipi dello spirito
e delle benedizioni che ivi si trovano. Sono convinto che ogni uomo o donna
che va al tempio con sincerità e con fede esca dalla casa del Signore essendo
un uomo o una donna migliore. In tutti noi c’è la necessità di un costante
miglioramento. Ogni tanto c’è anche la necessità di lasciare i rumori e i tumulti
del mondo per entrare tra le mura di una sacra casa di Dio, per sentire il Suo
Spirito in un ambiente di santità e di pace» (La Stella, gennaio 1996, 63–64).
Fai notare che anche se la nostra situazione non ci consente di andare spesso al
tempio, dobbiamo possedere una raccomandazione per il tempio. Il presidente
Howard W. Hunter disse: «Il Signore si compiacerà se ogni membro adulto sarà
degno di avere—e avrà—una valida raccomandazione per il tempio. Le cose che
dobbiamo e non dobbiamo fare per essere degni di una raccomandazione per il
tempio sono proprio le cose che assicurano che siamo felici come singoli
individui e come famiglie» (La Stella, gennaio 1995, 9).
• Quali benedizioni riceviamo perché possediamo una raccomandazione per il
tempio e andiamo al tempio?
• Come possono i genitori insegnare ai loro figli l’importanza del tempio? (Le
risposte possono comprendere quelle che seguono: i genitori possono andare
spesso al tempio o adoperarsi fattivamente per andarvi, istruire i figli in
merito al tempio e portare testimonianza delle benedizioni che riceviamo
tramite i templi e portare i figli da dodici anni in su al tempio perché siano
battezzati per i morti).
264
Lezione 40
Prepariamoci a far celebrare le ordinanze per i nostri parenti defunti
Spiega che un altro modo in cui possiamo partecipare al lavoro di tempio e
genealogico è quello di prepararci a far celebrare le ordinanze per i parenti
defunti. Anche se altri parenti hanno svolto le ricerche genealogiche riguardanti
la nostra famiglia, spesso possiamo trovare parenti defunti per i quali si devono
ancora celebrare le ordinanze del tempio.
Diamo inizio a questo processo, identificando i nostri parenti defunti. Possiamo
elencare i nomi di quelli che ricordiamo, consultare i documenti di famiglia,
chiedere a genitori, nonni e altri parenti di parlarci di altri antenati. Possiamo
anche utilizzare i programmi per computer creati dalla Chiesa, sia a casa nostra
che nei centri genealogici. Sottolinea la possente influenza dello Spirito
nell’identificare gli antenati. Se esercitiamo la fede, nomi e informazioni
possono pervenirci in modi e in luoghi inaspettati.
Man mano che identifichiamo i nostri antenati, dobbiamo registrare le
informazioni di cui veniamo in possesso su moduli genealogici come ad esempio
l’albero genealogico e il registro di gruppo familiare. Se un antenato ha ricevuto
le ordinanze del sacerdozio prima di morire, è utile registrare le date in cui tali
ordinanze sono state celebrate in modo da sapere quali devono ancora essere
celebrate.
I consulenti per la genealogia di rione, ramo o palo, possono aiutarci a
raccogliere le informazioni di cui il tempio ha bisogno prima che si possano
celebrare le ordinanze per i nostri antenati. Le pubblicazioni genealogiche della
Chiesa, i dirigenti locali del sacerdozio e i templi dovrebbero essere in possesso
di queste istruzioni.
L’anziano Richard G. Scott, membro del Quorum dei Dodici, ci ha dato
questo consiglio: «Preparatevi per rappresentare i vostri antenati defunti nel
suggellamento e nelle altre ordinanze. Quando ricevo le ordinanze per procura
per un’altra persona trovo utile cercare di immedesimarmi proprio con quella
persona. Penso a lei e prego che ella accetti quell’ordinanza e ne tragga
beneficio. Fate queste cose con una preghiera nel cuore affinché il Santo Spirito
accresca la vostra conoscenza e arricchisca la vostra vita. Queste preghiere degne
saranno esaudite» (La Stella, luglio 1999, 30).
Conosciamo la vita dei nostri antenati
• Che cosa avete fatto per conoscere la vita dei vostri antenati? Quale aiuto vi
ha dato la conoscenza della loro vita?
• Che cosa possono insegnare i genitori ai figli riguardo ai loro antenati?
L’anziano Dennis B. Neuenschwander, membro dei Settanta, ha parlato del
suo dovere di insegnare ai propri figli e nipoti la storia della loro famiglia:
«Nessuno dei miei figli ha dei ricordi dei miei nonni. Se voglio che i miei figli
e nipoti conoscano le persone che sono ancora vive nella mia memoria, allora
devo costruire un ponte tra loro. Io sono l’unico anello tra queste generazioni
che stanno da una parte e dall’altra, è mio dovere collegarle in maniera che i
loro cuori siano uniti dall’amore e dal rispetto, anche se personalmente essi
non si sono mai incontrati. I miei nipoti non avranno nessuna conoscenza
della storia della loro famiglia se non faccio nulla per conservarla per loro.
265
Quello che io non raccolgo in qualche modo, andrà perduto alla mia morte; e
i miei figli e i miei nipoti non avranno mai quello che io non mi preoccupo di
dare loro. Il lavoro di raccogliere e far conoscere i ricordi familiari eterni è un
dovere personale. Non può essere affidato ad altri» (La Stella, luglio 1999, 98).
Teniamo un diario o compiliamo una storia personale di famiglia
• Perché tenere un diario o compilare una storia personale ci aiuta a partecipare al
lavoro genealogico? Quali sono i benefici che scaturiscono dal tenere un diario
o compilare una storia? (Suggerisci che i membri della classe parlino dei benefici
di cui godono personalmente e di quelli di cui godranno i loro discendenti).
• Perché compilare una storia di famiglia ci aiuta a volgere il nostro cuore ai
nostri familiari?
3. La Chiesa fornisce molti sussidi per aiutarci a partecipare al lavoro di
tempio e genealogico
Spiega che la Chiesa fornisce molti sussidi che ci aiutano a partecipare al lavoro
di tempio e genealogico. Detti sussidi comprendono quelli sotto elencati:
a. Guida al lavoro di tempio e genealogico a cura dei membri (34697 160).
b. Moduli genealogici (come ad esempio alberi genealogici e registri di gruppo
familiare).
c. Programmi per computer.
d. Informazioni su Internet.
e. Centri genealogici (puoi informarti su dove si trova quello a te più vicino).
Mostra alcune copie della pubblicazione Guida al lavoro di tempio e genealogico
a cura dei membri e i moduli genealogici e spiega come i membri della classe
possono procurarsi questi articoli. Se hai chiesto al consulente per la genealogia
del rione o ramo di parlare ai membri della classe di questi sussidi, invitalo a
farlo ora (vedere la voce 3 della sezione «Preparazione»). Assicurati che i membri
della classe comprendano che essi possono partecipare al lavoro di tempio e
genealogico anche se non hanno a disposizione questi sussidi.
Conclusione
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezionee
Esprimi i tuoi sentimenti riguardo all’importanza di partecipare al lavoro di
tempio e genealogico. Esorta i membri della classe a determinare con cura i modi
in cui devono partecipare a questo lavoro, ora. Secondo i suggerimenti dello
Spirito porta testimonianza dei principi esaminati durante la lezione.
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
Attività per i membri della classe
Procurati un numero sufficiente di copie di un modulo genealogico come ad
esempio l’albero genealogico o registro di gruppo familiare, per poterne dare
una copia a ogni membro della classe. Puoi procurarti questi moduli tramite i
dirigenti del sacerdozio o il consulente per la genealogia.
266
Lezione 40
Durante la lezione, consegna ad ogni membro della classe una copia del modulo.
Se il tempo a disposizione è sufficiente puoi distribuire penne o matite e
chiedere ai membri della classe di cominciare ora a riempire il modulo. Se il
tempo a disposizione non è sufficiente, esorta i membri della classe a compilarlo
a casa.
267
Lezione
41
«Ogni membro un missionario»
Scopo
Ispirare nei membri della classe il desiderio di partecipare alla diffusione del
Vangelo in tutto il mondo e di rafforzare i nuovi convertiti.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 1:4–5, 30; 65; 88:81; 109:72–74.
b. Il nostro retaggio, pagine 116–117, 124–125.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi ad alcuni membri della classe di prepararsi a riassumere le seguenti
parti de Il nostro retaggio:
a. Il lavoro missionario sotto l’amministrazione del presidente David O.
McKay (pagine 116–117).
b. Discorso del presidente Spencer W. Kimball ai rappresentanti regionali della
Chiesa (primi due paragrafi della pagina 125).
4. Puoi chiedere a uno o due membri della classe che sono convertiti di parlare
brevemente dei sentimenti che hanno provato come nuovi membri della
Chiesa. Invitali a spiegare come altri membri della Chiesa li hanno aiutati;
possono anche proporre come altri membri avrebbero potuto dare loro
maggiore aiuto.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
268
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Prima della lezione, scrivi alla lavagna quanto segue:
Inghilterra
Germania
Samoa
Tahiti
Tonga
Nuova Zelanda
Australia
Turchia
Sud America
Islanda
Messico
Francia
Italia
Cecoslovacchia
Hawaii
Svizzera
Cina
• Secondo voi, quali di questi paesi furono visitati dai missionari nel corso dei
venti anni che seguirono all’organizzazione della Chiesa?
Il presidente Spencer W. Kimball disse: «Quando leggo la storia della Chiesa
rimango stupefatto dal coraggio dei primi fratelli che andarono per il mondo.
Essi riuscirono a trovare una via... Sin dal 1837 i Dodici erano in Inghilterra a
lottare contro Satana. Nel 1844 erano a Tahiti, nel 1851 in Australia, nel 1853
in Irlanda, nel 1850 in Italia e in Svizzera, in Germania, nelle Isole Tonga, in
Turchia, in Messico, in Cecoslovacchia, in Cina, nelle Samoa, nella Nuova
Zelanda, nel Sud America, in Francia e nelle Hawaii... La maggior parte di questo
primo proselitismo venne svolto mentre i dirigenti stavano attraversando le
Montagne Rocciose per arrivare nello Utah, piantare le prime sementi e costruire
le prime case. La loro era fede e superfede» («Andate per tutto il mondo», La
Stella, novembre 1974, 445).
Sottolinea che fin dai primi giorni della restaurazione i dirigenti della Chiesa si
sono sforzati di assolvere l’incarico di portare il Vangelo a tutto il mondo. Il
presidente Kimball espresse la sua fiducia che possiamo continuare a farlo: «In
qualche modo, fratelli, ritengo che quando avremo fatto tutto ciò che è in
nostro potere, il Signore troverà un modo in cui aprirci una porta. Io ho questa
fede».(«Andate per tutto il mondo», La Stella, novembre 1974, 445).
Spiega che la lezione odierna esamina alcuni modi in cui il Vangelo si sta
diffondendo in tutto il mondo.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. La Chiesa esce dall’oscurità
Il corso di studio di quest’anno ha mostrato come la Chiesa iniziò con un
piccolo gruppo di persone assai poco conosciute. La Chiesa ora è cresciuta
sino a comprendere membri di quasi ogni paese del mondo. Questo fantastico
aumento del numero dei membri e di immagine sarebbe stato difficile da
prevedere nei primi giorni della Chiesa pieni di lotte, persecuzioni e povertà.
Ma il Signore rivelò il meraviglioso destino della Sua chiesa tramite il profeta
Joseph Smith.
Chiedi ai membri della classe di leggere i seguenti passi delle Scritture e spiegare
che cosa ognuno di essi insegna riguardo al destino della Chiesa.
a. DeA 1:30 (Coloro che sarebbero stati chiamati da Dio a guidare la Sua chiesa
avrebbero avuto il potere di portarla fuori dall’oscurità).
b. DeA 65:1–6 (Il Vangelo si diffonderà sino a riempire tutta la terra. Coloro
che lo accettano saranno preparati per la seconda venuta del Salvatore).
c. DeA 109:72–74 (La Chiesa riempirà tutta la terra. Verrà fuori dal deserto di
tenebre e «risplenderà bella come... il sole»).
Il profeta Joseph Smith dichiarò: «Nessuna mano profana può impedire al lavoro
di progredire. Le persecuzioni possono infuriare, la plebaglia può radunarsi,
gli eserciti possono marciare, la calunnia può diffamare, ma la verità di Dio
procederà innanzi coraggiosamente, nobilmente e indipendentemente sino a
269
quando sarà penetrata in ogni continente, si sarà diffusa in ogni regione, avrà
invaso ogni paese e sarà risuonata in ogni orecchio, sino a quando i propositi di
Dio saranno realizzati e il grande Geova dirà che l’opera è compiuta» (History of
the Church, 4:540; La Stella, luglio 1996, 79).
• Per quali aspetti la Chiesa sta uscendo dall’oscurità in tutto il mondo?
2. I profeti degli ultimi giorni ci hanno esortato a portare il Vangelo in tutto
il mondo
Spiega che un modo importante in cui la Chiesa si diffonde in tutto il mondo è
grazie al lavoro missionario svolto da ogni membro. I profeti degli ultimi giorni
ci hanno esortato a compiere sforzi più diligenti per diffondere il Vangelo sia
come membri-missionari che come missionari a tempo pieno.
Il presidente David O. McKay, diventò noto per il suo detto: «Ogni membro un
missionario». Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di riferire sul
lavoro missionario sotto il presidente McKay (Il nostro retaggio, pagine 116–117).
In seguito il presidente Spencer W. Kimball invitò i membri della Chiesa ad
allungare il passo nel lavoro missionario. Egli chiese ai membri della Chiesa di
pregare affinché le porte delle nazioni si aprissero alla predicazione del Vangelo e
di aumentare il numero dei missionari preparati in modo che potessero entrare per
quelle porte. Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di riferire sul
discorso del presidente Kimball ai rappresentanti regionali (Il nostro retaggio, pagina
125, primi due paragrafi). Spiega che la visione del presidente Kimball di come il
lavoro missionario si sarebbe diffuso su tutta la terra si sta ora adempiendo.
Il presidente Gordon B. Hinckley ha spiegato che ognuno di noi ha il dovere di
fare avverare questa visione del Vangelo che riempie la terra:
«Ed ora, che cosa possiamo dire del futuro, degli anni che ci aspettano? Il futuro
è davvero promettente. La gente comincia a vederci per quello che siamo e per i
valori che abbiamo abbracciato».
Se andremo avanti senza perdere mai di vista il nostro obiettivo, senza parlar
male di nessuno, mettendo in pratica i grandi principi che sappiamo essere veri,
questa causa avanzerà con maestà e potere fino a riempire tutta la terra. Porte
ora chiuse alla predicazione del Vangelo si apriranno. L’Onnipotente dovrà forse
scuotere le nazioni per umiliarle e indurle ad ascoltare i servitori del Dio vivente.
Tutto quello che è necessario avverrà.
La risposta alla grande sfida che ci aspetta, il segreto del successo nel nostro
lavoro è la fedeltà di tutti coloro che si chiamano Santi degli Ultimi Giorni»
(La Stella, gennaio 1998, 80–81).
• In quale maniera queste due profezie del Vangelo che riempie la terra si
stanno avverando?
3. «Ogni membro un missionario»
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 1:4–5 e 88:81. Che cosa insegnano
questi passi riguardo al nostro dovere di diffondere il Vangelo?
• Che cosa può fare ognuno di noi per collaborare al lavoro missionario? (Usa le
seguenti informazioni per commentare o approfondire le risposte dei membri
della classe. Scrivi i titoli alla lavagna man mano che li esaminate).
270
Lezione 41
Prepariamoci a svolgere una missione a tempo pieno
• Come possiamo prepararci a svolgere una missione a tempo pieno? Perché è
importante che ci prepariamo prima di essere chiamati?
Il presidente Spencer W. Kimball disse: «Quando chiedo missionari, non chiedo
individui di seconda categoria, affetti da problemi, privi di testimonianza o
immorali. Chiedo che si cominci in primo luogo a addestrare meglio i
missionari in ogni ramo e rione del mondo, e poi che si faccia comprendere ai
giovani che andare in missione è un grande privilegio, che essi devono essere
fisicamente idonei, mentalmente idonei, spiritualmente idonei, poiché ‹il
Signore non può considerare il peccato con il minimo grado di tolleranza›»
[DeA 1:31]. («Andate per tutto il mondo», La Stella, novembre 1974, 445).
• Come possono i genitori e gli altri adulti aiutare i giovani a prepararsi ad essere
missionari a tempo pieno? (Le risposte possono comprendere: insegnare loro
ad essere degni e pronti a rispondere alla chiamata in missione al momento
stabilito, parlare con loro delle esperienze fatte in missione, far conoscere loro
le gioie e le benedizioni del lavoro missionario, parlare di storie di conversione
dei loro antenati, aprire per loro un fondo missionario e insegnare loro a
lavorare duramente).
• Quali difficoltà affrontano i giovani nella preparazione a svolgere la missione
a tempo pieno? Come possono superare queste difficoltà? Quali difficoltà
affrontano i membri più anziani quando si preparano a svolgere una missione
a tempo pieno? Come possono superare queste difficoltà?
Svolgiamo una missione a tempo pieno
• Chi è tenuto a svolgere una missione a tempo pieno?
Tutti gli uomini degni e capaci da diciannove a venticinque anni sono tenuti
a svolgere una missione a tempo pieno. Il servizio missionario a tempo pieno
è un dovere del sacerdozio per questi giovani. Anche le donne da ventuno
anni in su possono essere raccomandate per svolgere una missione a tempo
pieno, se lo desiderano. Inoltre le coppie di coniugi anziani sono incoraggiate
a svolgere una missione quando sono in grado di farlo. Tutti i missionari
devono essere degni.
L’anziano David B. Haight, membro del Quorum dei Dodici, ci ha dato questo
consiglio: «L’obiettivo di ogni coppia della Chiesa in buone condizioni di
salute, proprio come quello di ogni giovane di diciannove anni, è svolgere
una missione. Non c’è esempio più bello, non c’è testimonianza più forte di
quella che possono portare ai figli o ai nipoti le coppie che negli anni della
maturità hanno svolto una missione» (La Stella, luglio 1987, 54).
Sostegno ai missionari a tempo pieno
• Come possiamo sostenere i missionari attualmente in servizio? (Le risposte
possono comprendere: ricordarli nelle nostre preghiere, scrivere loro lettere di
incoraggiamento e contribuire al fondo missionario del rione o ramo o Fondo
missionario generale. Possiamo sostenere i missionari che lavorano nella
nostra zona aiutandoli a trovare e ammaestrare i simpatizzanti e dando loro
ogni altro aiuto).
271
Il presidente Gordon B. Hinckley ha detto: «Ebbene, miei fratelli e sorelle, noi
possiamo lasciare che i missionari facciano tutto da soli, oppure possiamo
aiutarli. Se fanno tutto da soli, continueranno a bussare alle porte delle
persone un giorno dopo l’altro; ma il raccolto sarà scarso. Oppure i membri
possono aiutarli a trovare e istruire i simpatizzanti» («Pascete gli agnelli», La
Stella, luglio 1999, 120).
Diffondiamo il Vangelo per tutta la vita
• Perché è importante che facciamo conoscere il Vangelo agli altri per tutta la
vita? Quali esperienze avete fatto nel far conoscere il Vangelo agli altri?
• Perché qualche volta temiamo di parlare del Vangelo? Come possiamo
liberarci di questi timori?
• Qualcuno di voi si è unito alla Chiesa grazie all’esempio e all’amicizia di un
suo membro? Quale effetto hanno avuto su di voi le azioni di questo membro
della Chiesa?
• Quali sono alcuni modi in cui possiamo far conoscere il Vangelo agli altri
nelle nostre attività quotidiane? (Le risposte possono comprendere quelle che
seguono).
a. Dare il buon esempio a parenti, vicini e amici.
b. Distribuire copie del Libro di Mormon.
c. Fornire ai missionari i nomi di persone interessate.
d. Esprimere alle persone i nostri sentimenti verso il Vangelo.
e. Invitare le persone alle attività e riunioni della Chiesa.
f. Invitare le persone alla serata familiare e alle attività di vicinato.
g. Invitare le persone che sono interessate alla ricerca genealogica a fare visita
a un centro genealogico.
h. Invitare le persone alle cerimonie battesimali.
Il presidente Spencer W. Kimball disse: «Sembra che il Signore scegliesse
attentamente le Sue parole quando disse [che il Vangelo doveva andare a]: ‹Ogni
nazione›, ‹ogni paese›, ‹estremità della terra›, ‹ogni lingua›, ‹ogni popolo›, ‹ogni
anima›, ‹tutto il mondo›, ‹molti paesi›. Certamente c’è un grande significato in
queste espressioni!... Mi domando se stiamo facendo tutto ciò che possiamo.
Siamo troppo compiacenti nel nostro approccio all’insegnamento del mondo?...
Siamo pronti ad aumentare i nostri sforzi? Ad allargare la nostra visione?»
(«Andate per tutto il mondo», La Stella, novembre 1974, 445).
• In quali modi ognuno di noi può allungare il passo e sforzarsi di far conoscere
il Vangelo agli altri nelle sue attività quotidiane?
Il presidente Kimball disse anche: «Il nostro grande dovere e la nostra grande
chiamata consistono nel portare ai popoli di questo mondo la luce e la conoscenza
necessarie per illuminare il loro cammino dall’oscurità e dalle tenebre alla gioia,
alla pace e alle verità del Vangelo. Credo fermamente che non dobbiamo stancarci
di fare il bene. Credo veramente che dobbiamo porci di nuovo la domanda: che
cosa posso fare per contribuire a portare il Vangelo agli altri abitanti di questo
mondo?» (La Stella, giugno 1983, 4–5).
272
Lezione 41
Il presidente Hinckley ha richiesto a ogni dirigente del sacerdozio di accettare la
responsabilità e dare l’esempio di cercare i simpatizzanti e fare amicizia con loro.
Ha chiesto che questo argomento sia trattato occasionalmente nelle riunioni
sacramentali e inoltre che le riunioni del sacerdozio, Società di Soccorso,
Giovani Donne, Primaria, consigli di rione e consigli di palo siano utilizzate per
programmare modi in cui cercare i simpatizzanti e fare amicizia con loro (vedere
La Stella, luglio 1999, 121).
4. Nutrire i nuovi convertiti è una nostra costante responsabilità
Scrivi alla lavagna la seguente dichiarazione: «Ogni simpatizzante degno di
essere battezzato diventa un convertito degno di essere salvato» (Gordon B.
Hinckley, La Stella, luglio 1999, 123). Spiega che ogni anno centinaia di migliaia
di convertiti entrano a far parte della Chiesa. Questi nuovi membri devono
essere nutriti e rafforzati da tutti noi.
• Perché qualche volta è difficile per i nuovi convertiti rimanere attivi nella
Chiesa?
Il presidente Gordon B. Hinckley ha affermato: «Diventare membri della
Chiesa non è cosa da poco. Nella maggior parte dei casi impone l’abbandono
delle vecchie abitudini, l’abbandono di vecchi amici e legami e l’ingresso in
una nuova società che è diversa e richiede molto» (La Stella, luglio 1997, 55).
• Che cosa possono fare i nuovi convertiti per rafforzare se stessi? Che cosa
possono fare gli altri membri per rafforzare i nuovi convertiti? Avete mai
veduto i membri della Chiesa fare questo con efficacia?
Il presidente Hinckley ha spiegato che «ogni nuovo convertito ha bisogno di
tre cose:
1. Un amico nella Chiesa al quale possa sempre rivolgersi, il quale gli stia vicino,
risponda alle sue domande, capisca i suoi problemi.
2. Un incarico. L’attività è la caratteristica di questa chiesa. È il processo
mediante il quale diventiamo più forti. La fede e l’amore per il Signore sono
come i muscoli del mio braccio. Se li uso diventano più forti. Se non li uso si
indeboliscono. Ogni convertito merita che gli si affidi un compito.
3. Ogni convertito deve essere nutrito ‹mediante la buona parola di Dio›
(Moroni 6:4). È imperativo che entri a far parte di un quorum del sacerdozio,
o della Società di Soccorso, Giovani Donne, Scuola Domenicale o Primaria.
Deve essere incoraggiato a venire alla riunione sacramentale» (La Stella,
luglio 1999, 122).
Se hai chiesto ad alcuni membri della classe di parlare dei sentimenti che hanno
provato quando erano nuovi nella Chiesa, invitali a farlo ora (vedere la voce 4
della sezione «Preparazione»).
Conclusione
Sottolinea che il Signore guida la Sua chiesa e apre la via per la quale il Vangelo
può essere portato a tutta la terra. Esorta i membri della classe ad allungare il
passo nel prepararsi per la missione a tempo pieno e nel far conoscere il Vangelo
al loro prossimo. Incoraggiali anche a nutrire e rafforzare i nuovi membri.
Secondo i suggerimenti dello Spirito porta testimonianza dei principi esaminati
durante la lezione.
273
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
Videocassetta «Un vessillo per le nazioni»
Se la videocassetta Un vessillo per le nazioni (5X980 160) è disponibile, puoi
mostrarne una sequenza durante la lezione. Questa videocassetta contiene storie
ispirate della crescita della Chiesa in Europa, nelle Isole del Pacifico, in America
Latina, Asia, Africa. Conclude con la visione di molti templi e di persone di tutto
il mondo che cantano insieme l’inno «Fede in ogni passo».
Poiché la proiezione della videocassetta dura sessanta minuti, non potrai
mostrarla interamente in classe. Tuttavia se la visioni prima della lezione potrai
trovare una sequenza che può essere un’ottima fonte di ispirazione per coloro ai
quali insegni.
274
La rivelazione continua ai
profeti degli ultimi giorni
Lezione
42
Scopo
Mostrare ai membri della classe che il Signore continua a guidare la Sua chiesa
mediante rivelazioni ai profeti, veggenti e rivelatori degli ultimi giorni.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 1:38; 68:1–4; 84:109–110; 107:25, 34, 93–98; 132:8.
b. Dichiarazione Ufficiale 2 (pagine 343–344 di Dottrina e Alleanze).
c. Il nostro retaggio, pagine 117–118, 125–127.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte
del testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi ai membri della classe di prepararsi a riassumere le seguenti
informazioni proposte ne Il nostro retaggio:
a. Informazioni sul programma di correlazione della Chiesa (dall’ultimo
paragrafo a pagina 117 all’ultimo paragrafo della pagina 118).
b. Il resoconto sulla rivelazione che rendeva disponibile le benedizioni del
sacerdozio a ogni membro maschio degno della Chiesa (pagine 125–127).
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Narra la seguente storia raccontata dal presidente Harold B. Lee:
«L’anziano John A. Widtsoe, membro del Quorum dei Dodici, parlò di una
conversazione che aveva avuto con un gruppo di dirigenti di palo. Nel corso
della conversazione qualcuno gli chiese: ‹Fratello Widtsoe, quanto tempo è
trascorso da quando la Chiesa ha ricevuto una rivelazione?› Fratello Widtsoe con
espressione solenne si passò la mano sul mento e disse in risposta: ‹Oh,
probabilmente da giovedì scorso›» (Stand Ye in Holy Places [1974], 132–133).
Il presidente Spencer W. Kimball dichiarò che la Chiesa continua ad esser
guidata mediante rivelazioni:
«Noi testimoniamo al mondo che la rivelazione continua e che i depositi e
gli archivi della chiesa contengono queste rivelazioni che sono ricevute mese
dopo mese, giorno dopo giorno. Noi testimoniamo inoltre che, dal 1830, anno
dell’organizzazione della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, è
esistito e continuerà ad esistere sino alla fine dei giorni, un profeta riconosciuto
da Dio e dal Suo popolo, che interpreta la volontà del Signore.
275
Se uno si aspetta ‹cose spettacolari›, può non comprendere completamente il
costante flusso di comunicazioni rivelate. Io dico, con la più profonda umiltà,
ma anche con il potere e la forza di un’ardente testimonianza che riempie la mia
anima, che dal profeta della Restaurazione al profeta di oggi c’è stata una linea
di comunicazione ininterrotta, una linea di autorità continua, e che la luce
brillante e penetrante continua a splendere. Il suono della voce del Signore è
una continua melodia ed un invito possente come il tuono. Da quasi un secolo
e mezzo non c’è stata alcuna interruzione» (La Stella, ottobre 1977, 86–87).
Sottolinea che la dichiarazione del presidente Kimball è valida ancora oggi. I
cieli sono aperti e il Signore continua a rivelare la Sua volontà ai profeti degli
ultimi giorni.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
Leggi insieme ai membri della classe DeA 1:38 e 68:1–4. Sottolinea che i
componenti della Prima Presidenza e del Quorum dei Dodici Apostoli sono
profeti, veggenti e rivelatori degli ultimi giorni. Essi continuano a ricevere
rivelazioni per guidare la Chiesa. Le istruzioni che impartiscono sono «la
volontà del Signore... la mente del Signore... la voce del Signore... ed il potere
di Dio per la salvezza» (DeA 68:4). Spiega che la lezione odierna esaminerà
alcuni esempi di rivelazione continua per la guida della Chiesa.
1. La correlazione della Chiesa
Chiedi al membro della classe incaricato di riassumere le informazioni
riguardanti la correlazione della Chiesa ne Il nostro retaggio, cominciando
dall’ultimo paragrafo a pagina 117 al penultimo paragrafo della pagina 118.
Sottolinea che la correlazione della Chiesa fu istituita e continua a funzionare
oggi mediante rivelazioni del Signore ai Suoi profeti.
Spiega che la correlazione della Chiesa ha lo scopo di preservare «la retta via di
Dio» (Giacobbe 7:7). Infine si intende che contribuisca a compiere la missione
della Chiesa che è quella di invitare tutte le persone a venire a Cristo e ad essere
perfette in Lui (vedere Moroni 10:32; vedere anche DeA 20:59).
La Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici sovrintendono alla correlazione
nella Chiesa. La correlazione ha, tra gli altri, i seguenti obiettivi:
a. Mantenere la purezza della dottrina.
b. Sottolineare l’importanza della famiglia e della casa.
c. Porre tutto il lavoro della Chiesa sotto la direzione del sacerdozio.
d. Istituire rapporti corretti tra le organizzazioni della Chiesa .
e. Stabilire l’unità e l’ordine nella Chiesa.
f. Assicurare la semplicità dei programmi e dei testi della Chiesa.
L’anziano Bruce R. McConkie, membro del Quorum dei Dodici, disse che la
correlazione è un processo «in cui prendiamo tutti i programmi della Chiesa, li
portiamo a un punto focale, li avvolgiamo in un pacco, li gestiamo come un
276
Lezione 42
programma, coinvolgiamo tutti i membri della Chiesa in questa operazione
e lo facciamo sotto la direzione del sacerdozio» (Let Every Man Learn His Duty
[opuscolo, 1976], 2).
Attingi alle seguenti informazioni per spiegare come gli sforzi di correlazione
della Chiesa ci sono di grande beneficio. Scrivi i titoli alla lavagna man mano
che li esaminate.
Importanza della famiglia
Lo sforzo di correlazione sottolinea in molti modi l’importanza della famiglia.
Uno di questi modi è l’istituzione del programma della serata familiare. I
genitori devono tenere ogni settimana la serata familiare per istruire e rafforzare
i loro figli. Il lunedì sera è riservato alla serata familiare in tutta la Chiesa e in
questa sera nella Chiesa non devono esservi altre riunioni e attività.
• Quale effetto ha la serata familiare sul modo in cui vivete? Che cosa fate per
favorire il successo della serata familiare?
Lo sforzo di correlazione ha anche messo in risalto l’importanza della famiglia
chiarendo il ruolo delle organizzazioni, programmi e attività della Chiesa in
relazione ad essa. Il Manuale di istruzioni della Chiesa dice:
«Il luogo più importante dove insegnare il Vangelo e dirigere è in casa, in famiglia
(vedere Mosia 4:14–15; DeA 68:25–28)... Quorum, organizzazioni ausiliarie,
programmi e attività della Chiesa devono rafforzare e sostenere la famiglia.
Devono favorire attività familiari incentrate sul Vangelo, non competere con
esse» (Libro 2: Dirigenti del sacerdozio e delle organizzazioni ausiliarie, 299).
• Perché è importante rendersi conto che le organizzazioni ausiliarie, i programmi
e le attività della Chiesa esistono per sostenere la famiglia? In che modo le
organizzazioni e attività della Chiesa hanno rafforzato voi e la vostra famiglia?
Lo sforzo di correlazione sottolinea anche il fatto che i programmi e le attività
della Chiesa non devono imporre fardelli non necessari per quanto riguarda le
attività, il tempo e le altre risorse dei membri della Chiesa.
Direzione delle organizzazioni ausiliarie della Chiesa
Un ruolo importante della correlazione è quello di unire e coordinare le
organizzazioni ausiliarie della Chiesa: Società di Soccorso, Giovani Uomini,
Giovani Donne, Primaria e Scuola Domenicale. Per molti anni queste
organizzazioni erano, per qualche aspetto, indipendenti. A livello generale della
Chiesa alcune avevano le proprie riviste, fondi e conferenze. Man mano che
crescevano diventavano sempre più complesse e spesso si avevano duplicazioni
non necessarie per quanto riguarda i loro programmi e testi.
Mediante il processo di correlazione tale complessità e duplicazione è stata
ridotta. Attraverso la correlazione è stato dato anche risalto al funzionamento
delle organizzazioni ausiliarie sotto la direzione dei dirigenti del sacerdozio. Per
esempio, in un rione queste organizzazioni funzionano tutte sotto la direzione
del vescovato.
277
• Perché è importante unificare e coordinare gli sforzi delle organizzazioni
ausiliarie del rione? Avete veduto queste organizzazioni operare più
efficacemente grazie al coordinamento dei loro sforzi?
La preparazione delle pubblicazioni della Chiesa
Spiega che le pubblicazioni della Chiesa, come ad esempio i manuali delle
lezioni e le riviste, sono prodotte per aiutare i membri a conoscere e mettere in
pratica il Vangelo di Gesù. Il processo di correlazione assicura che questi testi
siano basati sulle Scritture, siano dottrinalmente accurati e siano idonei per le
persone alle quali sono destinati. Tutte le pubblicazioni della Chiesa vengono
pianificate, preparate, rivedute e utilizzate sotto la direzione della Prima
Presidenza e del Quorum dei Dodici.
Uno dei risultati della correlazione delle pubblicazioni della Chiesa è che i corsi
di Dottrina evangelica per i giovani e gli adulti e la maggior parte delle classi
della Primaria studiano lo stesso libro di Scritture durante un dato anno. Questo
consente di incoraggiare e facilitare lo studio delle Scritture nella casa.
• In quali modi le lezioni esposte in chiesa sostengono gli sforzi dei genitori per
insegnare ai loro figli nella casa?
Insegnamento familiare
Leggi insieme ai membri della classe DeA 20:53–55. Spiega che le visite di
insegnamento familiare da parte dei detentori del sacerdozio sono un aspetto
della Chiesa sin dai tempi del profeta Joseph Smith. Nell’ambito degli sforzi di
correlazione, a queste visite fu dato nuovo risalto negli anni ‘60 e furono
chiamate insegnamento familiare. L’insegnamento familiare continua ad essere
un compito vitale degli insegnanti, sacerdoti e detentori del Sacerdozio di
Melchisedec.
• Quali sono gli scopi dell’insegnamento familiare? Quali esperienze vi hanno
dimostrato l’importanza dell’insegnamento familiare?
Per concludere la tua esposizione sulla correlazione nella Chiesa leggi insieme
ai membri della classe DeA 84:109–110 e 132:8.
• Per quali aspetti la correlazione nella Chiesa ci aiuta a adempiere queste
prescrizioni?
• Che cosa possiamo fare individualmente e nelle nostre chiamate nella Chiesa
per mettere in pratica i principi della correlazione?
2. La rivelazione che estese le benedizioni del sacerdozio a ogni degno
membro maschio della Chiesa
Spiega che nel giugno 1978 il presidente Spencer W. Kimball annunciò una
rivelazione che estendeva le benedizioni del sacerdozio a ogni degno membro
maschio della Chiesa. Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di
riassumere le informazioni riguardanti questa rivelazione contenuta ne Il nostro
retaggio, pagine 125–127.
• Leggi insieme ai membri della classe la Dichiarazione Ufficiale 2. Perché
questa rivelazione è stata una benedizione per la Chiesa?
278
Lezione 42
• Che cosa possiamo imparare dal processo che il presidente Kimball seguì
prima di ricevere questa rivelazione? (Vedere Il nostro retaggio, pagina 126).
3. La pubblicazione di nuove edizioni delle Scritture degli ultimi giorni
Spiega che nel 1979, dopo lunghi anni di accurato lavoro svolto sotto la direzione
della Prima Presidenza e del Quorum dei Dodici, la Chiesa pubblicò un’edizione in
lingua inglese della Bibbia per i Santi degli Ultimi Giorni. Il testo di questa
edizione della Bibbia è lo stesso di quella detta di Re Giacomo, ma comprende
efficaci sussidi didattici come ad esempio un indice analitico, un dizionario biblico
e note a piè di pagina che rimandano ad altri passi degli altri libri delle Scritture e
alcuni brani della traduzione in inglese della Bibbia fatta da Joseph Smith.
Nel 1981 la Chiesa pubblicò una nuova edizione in lingua inglese del Libro di
Mormon, Dottrina e Alleanze e Perla di Gran Prezzo riuniti in un volume unico,
con maggiori note a piè di pagina e un indice analitico.
• Leggi insieme ai membri della classe Ezechiele 37:15–19. Spiega che «il pezzo
di legno per Giuda» è la Bibbia e «il pezzo di legno per Giuseppe» è il Libro di
Mormon. In che modo le nuove edizioni delle Scritture contribuiscono a far
diventare la Bibbia e il Libro di Mormon «uniti nella [vostra] mano?»
Spiega che molte note a piè di pagina nella Bibbia in lingua inglese
rimandano a passi del Libro di Mormon, molte note a piè di pagina nel
Libro di Mormon rimandano a passi della Bibbia. L’anziano Boyd K. Packer,
presidente facente funzione del Quorum dei Dodici, ha fatto osservare quanto
segue: «Il legno o annali di Giuda—l’Antico e il Nuovo Testamento—e il legno
o annali di Efraim—il Libro di Mormon, che è un’altra testimonianza di Gesù
Cristo—sono ora intessuti l’uno con l’altro in modo tale che quando studiate
l’uno siete attirati automaticamente dall’altro e quando apprendete da uno
siete illuminati dall’altro. Essi sono invero una cosa sola nelle nostre mani»
(La Stella, aprile 1983, 111).
Dedica alcuni minuti a illustrare ai membri della classe i sussidi didattici
nell’edizione delle Scritture dei Santi degli Ultimi Giorni (puoi attingere alla
seconda idea addizionale). Quindi rivolgi alla classe le seguenti domande:
• In quali modi avete usato i sussidi didattici nelle Scritture? Quale aiuto vi hanno
dato questi sussidi nello studio delle Scritture? In quali modi secondo voi la
Chiesa è stata benedetta grazie alle edizioni delle Scritture degli ultimi giorni?
Poco dopo la stampa di queste Scritture, il presidente Boyd K. Packer fece
questa profezia: «Con il passare degli anni queste Scritture daranno vita a
successive generazioni di anziani fedeli che conoscono il Signore Gesù Cristo
e sono disposti a obbedire alla Sua volontà. Le rivelazioni saranno messe a
loro disposizione come mai è avvenuto prima nella storia del mondo. Nelle
loro mani si trovano ora i legni di Giuseppe e di Giuda. Essi acquisiranno una
conoscenza del Vangelo superiore a quella che era possibile raggiungere ai loro
padri. Essi possederanno la testimonianza che Gesù è il Cristo e saranno
molto competenti nel proclamare il Suo nome e nel difenderLo» (La Stella,
aprile 1983, 111–112).
Nella conferenza generale di aprile 1995 il presidente Gordon B. Hinckley
fece un’osservazione che rivelava che le parole dell’anziano Packer si stanno
adempiendo: «Torno indietro alla mia giovinezza. Né i giovani né le giovani a
279
quel tempo leggevano molto le Scritture. Quale meraviglioso cambiamento è
stato fatto! Sta sorgendo una nuova generazione che conosce la parola del
Signore» (La Stella, luglio 1995, 102).
4. Altri Quorum dei Settanta
Spiega che man mano che la Chiesa cresce il Signore rivela come debba cambiare
l’amministrazione generale al fine di soddisfare le necessità dei fedeli di tutto il
mondo. Questi cambiamenti sono particolarmente evidenti nell’organizzazione
di altri Quorum dei Settanta.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 107:25, 34. Quali sono i compiti dei
Settanta?
Spiega che per molti anni vi furono soltanto sette Autorità generali della Chiesa
che servivano come Settanta. Essi formavano il Primo Consiglio dei Settanta. Nel
1975 altri fratelli furono chiamati a servire nel Primo Quorum dei Settanta. Un
ulteriore espansione si ebbe nel 1989 quando fu aggiunto un Secondo Quorum
dei Settanta.
Nell’aprile 1995 il presidente Gordon B. Hinckley annunciò la chiamata di
nuovi dirigenti locali chiamati Autorità di area, i quali avrebbero servito per
un periodo di circa sei anni (vedere La Stella, luglio 1995, 66).
Nel 1997 il presidente Hinckley annunciò che le Autorità di area sarebbero stati
ordinati Settanta e avrebbero formato il Terzo, Quarto e Quinto Quorum dei
Settanta. Diversamente dai Settanta che servono come Autorità generali, i
Settanta-Autorità di area servono nelle aree in cui vivono e continuano a
svolgere il loro normale lavoro (vedere La Stella, luglio 1997, 5).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 107:93–97. Perché la creazione di
altri Quorum dei Settanta segue le istruzioni contenute in questa rivelazione?
• In che modo, secondo voi, la chiamata dei Settanta-Autorità di area aiuterà la
Chiesa nella sua crescita?
Riguardo alla creazione di altri Quorum dei Settanta, il presidente Hinckley
ha detto: «Con questi quorum al loro posto, abbiamo stabilito uno schema in
base al quale la Chiesa può crescere sino a qualsiasi dimensione avendo
un’organizzazione di presidenze di area e di Settanta-Autorità di area che sono
stati scelti e sono al lavoro in tutto il mondo secondo necessità. Il Signore
veglia sul Suo regno. Egli ispira i Suoi dirigenti a provvedere ai fedeli in
costante aumento» (La Stella, luglio 1997, 6).
Conclusione
Se non hai svolto l’attività per richiamare l’attenzione, leggi la dichiarazione
del presidente Spencer W. Kimball nelle pagine 243–244. Dedica particolare
attenzione alla testimonianza del presidente Kimball laddove dice che «Il suono
della voce del Signore è una continua melodia ed un invito possente come il
tuono». Esprimi la tua gratitudine per la guida che il Signore ci impartisce
tramite i profeti degli ultimi giorni.
Secondo i suggerimenti dello Spirito, porta testimonianza dei principi esaminati
durante la lezione.
280
Lezione 42
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Videocassetta «La rivelazione sul sacerdozio»
Se la videocassetta Sequenze di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa (5X912 160)
è disponibile, puoi mostrare la sequenza di sette minuti «La rivelazione sul
sacerdozio» durante la seconda parte della lezione.
2. Attività per incoraggiare l’uso della Guida alle Scritture
Svolgi la seguente attività per aiutare i membri della classe a utilizzare la Guida
alle Scritture.
Invita i membri della classe a chiudere le loro Scritture. Poi chiedi loro di
elencare a memoria il maggior numero possibile di passi delle Scritture
riguardanti due o tre diversi argomenti del Vangelo ampiamente menzionati
nella Guida alle Scritture. Per esempio puoi invitarli ad elencare i passi delle
Scritture che parlano dell’umiltà, dell’obbedienza e del dono dello Spirito Santo.
Quando non riescono a elencare altri riferimenti, invitali a consultare gli stessi
argomenti nella Guida alle Scritture. Leggi alcuni dei passi delle Scritture indicati
sotto questi argomenti.
Dopo aver svolto questa attività invita i membri della classe ad aprire la Guida
alle Scritture alle pagine 77–80 per vedere quanti sono i passi delle Scritture
citati sotto la voce Gesù Cristo. Mentre esaminano questi riferimenti, puoi
leggere una dichiarazione fatta dal presidente Boyd K. Packer, del Quorum
dei Dodici. Egli chiama queste pagine «l’elenco più completo di riferimenti
scritturali sul Signore Gesù Cristo che sia mai stato compilato nella storia del
mondo» (La Stella, dicembre 1998, 20).
281
Lezione
43
«Prendete su di voi la mia
completa armatura»
Scopo
Aiutare i membri della classe a indossare la completa armatura di Dio per
proteggersi nella battaglia contro il male.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se insegni ai giovani, chiedi ai membri della classe di prepararsi a riassumere
quanto è detto nell’opuscolo Per la forza della gioventù (36550 160) su uno o
tutti i seguenti argomenti:
a. «Purezza sessuale» (pagine 26–28).
b. «Abbigliamento e aspetto» (pagina 14–16).
c. «Divertimenti e mezzi di comunicazione» (pagine 17–19).
d. «Musica e ballo» (pagine 20–21).
e. «Onestà» (pagina 31).
f. «Linguaggio» (pagine 22–23).
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
282
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Disegna alla lavagna una figura che rappresenti una persona come sotto
proposto. Quindi disegna diverse frecce, provenienti da molte direzioni, che
indicano la figura.
Spiega che le Scritture qualche volta chiamano le tentazioni «i dardi infuocati
dell’Avversario» (DeA 3:8; vedere anche Efesini 6:16; 1 Nefi 15:24; DeA 27:17).
La lezione odierna tratterà alcune di queste tentazioni e dell’«armatura» che
possiamo indossare per proteggerci da loro.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. Indossiamo la completa armatura di Dio
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 76:25–28 e Mosè 4:3. Chi erano
i capi dei due eserciti coinvolti nella guerra in cielo e quali erano i loro
obiettivi? In quale modo siamo coinvolti in un simile conflitto in corso sulla
terra, oggi? (Vedere DeA 76:29; Mosè 4:4).
• Spiega che il Signore non ci ha lasciato privi di protezione nella battaglia
contro il male. Leggi insieme ai membri della classe DeA 27:15–18. Qual è
l’armatura del Signore descritta in questi versetti? (Scrivi alla lavagna le parti
dell’armatura sotto indicata. Se hai svolto l’attività per richiamare
l’attenzione, riportale accanto alla figura che hai disegnato).
Lombi cinti di verità
Corazza della giustizia
Piedi calzati con la preparazione del Vangelo
Scudo della fede
Elmo della salvezza
Spada dello Spirito di Dio e la Sua parola ricevuta mediante rivelazione
• Che cosa possiamo fare per prendere su di noi la «completa armatura» di Dio?
Avete sentito di avere maggiore protezione contro le tentazioni quando
pregate, studiate le Scritture, osservate la santità della domenica, andate al
tempio, fate onore al sacerdozio?
• Quali potrebbero essere le conseguenze di indossare soltanto una parte
dell’armatura del Signore o del non indossarla per nulla anche per un breve
periodo di tempo?
L’anziano Joseph B. Wirthlin, membro del Quorum dei Dodici, ci ha messo
in guardia che Satana «cerca di trovare un varco nell’armatura di ognuno di
noi. Egli conosce le nostre debolezze e sa come sfruttarle se gli permettiamo
di farlo. Possiamo difenderci dai suoi assalti e dai suoi inganni soltanto
comprendendo i comandamenti e fortificandoci ogni giorno per mezzo della
preghiera, dello studio delle Scritture e seguendo i consigli di coloro che sono
stati unti dal Signore» (La Stella, gennaio 1989, 30).
Spiega che quanto rimane di questa lezione sarà dedicato a trattare tre modi in
cui Satana cerca di sfruttare i punti deboli della nostra armatura oggi: castità,
onestà e linguaggio.
2. Osserviamo la legge della castità
• Qual è la legge della castità emanata dal Signore? (Vedere DeA 42:22–24; 59:6;
63:16 e le dichiarazioni che seguono).
283
La Prima Presidenza ha dichiarato: «La legge di condotta morale del Signore
consiste nell’astinenza dai rapporti sessuali fuori del legittimo matrimonio e
nella fedeltà nell’ambito del matrimonio stesso. I rapporti sessuali sono leciti
soltanto tra marito e moglie e vengono correttamente espressi nell’ambito
del matrimonio. Ogni altro rapporto sessuale, compresa la fornicazione,
l’adulterio e l’omosessualità maschile e femminile, è peccaminoso» (vedere
Lettera della Prima Presidenza, 14 novembre 1991).
L’anziano Richard G. Scott, membro del Quorum dei Dodici, ha dichiarato:
«Qualsiasi intimità sessuale fuori dei vincoli del matrimonio—intendo ogni
contatto intenzionale con le parti sacre e intime di un’altra persona, con o
senza indumenti—è un peccato ed è proibito da Dio. È trasgressione anche
stimolare intenzionalmente queste emozioni nel proprio corpo» (La Stella,
gennaio 1995, 43).
Se hai chiesto a un membro della classe di riassumere la sezione «La purezza
sessuale» in Per la forza della gioventù, invitalo a farlo ora.
• Quali sono alcune conseguenze della violazione della legge di castità?
(Commentate le conseguenze spirituali e fisiche, immediate e a lungo
termine). Quale effetto ha sugli altri la violazione della legge della castità da
parte di una persona?
L’anziano Joseph B. Wirthlin ha dichiarato: «Uno degli inganni più diffusi
negli ultimi anni è la nozione che l’immoralità sessuale è normale e
accettabile e non ha conseguenze negative. In verità l’immoralità sessuale è
la causa che sta alla base di tante sofferenze e di molte altre difficoltà che ci
affliggono oggi, fra le quali le malattie contagiose che infuriano, l’aborto, le
famiglie divise, le famiglie senza padre, le madri che sono esse stesse poco più
grandi dei figli che danno alla luce» (La Stella, gennaio 1995, 86).
• Quali sono i benefici di cui godiamo osservando la legge della castità? (Vedere
DeA 121:45–46. Le risposte comprendono il fatto che sentiamo maggiore pace
e gioia, maggiore amore per il nostro coniuge e per gli altri familiari, rispetto
di noi stessi e rispetto per gli altri. L’osservanza della legge della castità è
anche necessaria per godere della compagnia dello Spirito Santo, ricevere le
ordinanze del sacerdozio e prendere degnamente il sacramento). Quale effetto
ha sugli altri l’obbedienza alla legge della castità?
• In quali modi Satana tenta le persone a violare la legge della castità? In che
modo le persone cercano di giustificare la violazione di questa legge?
Se hai chiesto ad alcuni membri della classe di riassumere alcune sezioni di
Per la forza della gioventù, invitali a farlo ora: «Abbigliamento e aspetto»,
«Divertimenti e mezzi di comunicazione» e «Musica e ballo».
Il presidente Gordon B. Hinckley ci ha dato questo ammonimento: «Non
dovete giocare con Internet per cercare materiale pornografico. Non dovete
fare certi numeri telefonici per ascoltare della sporcizia. Non dovete prendere
a noleggio videocassette con film pornografici di qualsiasi genere. Queste cose
oscene semplicemente non fanno per voi. Rimanete lontani dalla pornografia
come fareste con una grave malattia. È altrettanto distruttiva. Può diventare
un’abitudine, e coloro che la prendono non riescono più a liberarsene. È come
la droga» (La Stella, luglio 1998, 54).
284
Lezione 43
• Come possiamo proteggerci dalle tentazioni a violare la legge della castità?
Che cosa possiamo fare nella nostra casa per evitare le influenze immorali?
• La legge della castità comporta purezza dei pensieri oltre che delle azioni.
Quale influenza hanno sulla nostra spiritualità i pensieri impuri? (Vedere DeA
63:16). Come possiamo allontanare dalla nostra mente i pensieri impuri?
Il presidente facente funzione del Quorum dei Dodici Apostoli, Boyd K.
Packer, ci ha consigliato di allontanare dalla nostra mente i pensieri indegni
sostituendoli «con pensieri edificanti» (La Stella, aprile 1978, 95). Spiega come
possiamo seguire questo consiglio. I suggerimenti comprendono: pregare per
avere forza, cantare un inno preferito o recitare un passo delle Scritture nella
nostra mente, oppure pensare all’amore che nutriamo per i nostri familiari.
3. Siamo onesti
• Che cosa significa essere onesti?
Il presidente James E. Faust ha dichiarato: «L’onestà è qualcosa di più di non
mentire. Significa dire la verità, parlare con verità, vivere nella verità e amare
la verità» (La Stella, gennaio 1997, 45).
Se hai chiesto ad un membro della classe di riassumere la sezione «Onestà» in
Per la forza della gioventù, invitalo a farlo ora.
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 42:21, 51:9 e 97:8. Perché è
importante essere onesti in ogni aspetto della vita? Quali sono le conseguenze
della disonestà? Di quali benefici godiamo se siamo onesti?
• Quali sono alcuni modi in cui siamo tentati a essere disonesti? Perché cedere
alle piccole tentazioni a essere disonesti ci rende più vulnerabili alle altre
tentazioni? Come possiamo vincere le tentazioni a essere disonesti?
• Che cosa significa essere onesti con il Signore? (Le risposte possono
comprendere: tenere fede alle alleanze e alle altre promesse che abbiamo fatto
con il Signore, svolgere i compiti che ci sono affidati nella Chiesa, prendere
degnamente il sacramento e pagare le decime e le offerte).
• Che cosa significa essere onesti con noi stessi? (Tra le altre cose significa non
giustificare o scusare il peccato).
• Come possiamo insegnare efficacemente l’onestà nella nostra casa? (Dopo
che i membri della classe avranno risposto puoi invitarli a usare il Manuale
sussidiario per la serata familiare [31106 160], pagine 194–196 per insegnare
l’onestà nella loro casa).
Invita i membri della classe a parlare delle esperienze che hanno fatto scegliendo
di essere onesti anche quando era difficile farlo oppure chiedi loro di parlare
degli esempi di onestà che hanno osservato sul luogo di lavoro, a scuola, nella
comunità o nella loro casa.
4. Usiamo un linguaggio che dimostri riverenza verso Dio e sia edificante
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 63:60–62 e 136:21. Qual è il
comandamento del Signore riguardo a come usiamo il Suo nome? Quali sono
alcuni modi in cui le persone prendono il nome del Signore in vano? (Le
285
risposte possono comprendere: usarlo con mancanza di rispetto, usarlo in
maniera casuale e usarlo nel contesto di pensieri rozzi o azioni malvagie).
• Oltre a prendere il nome del Signore invano, quale altro genere di linguaggio
dobbiamo evitare? (Le risposte possono comprendere il linguaggio volgare,
osceno, rozzo o degradante).
Il presidente Hinckley ha detto: «Non imprecate, non bestemmiate. Evitate
le barzellette oscene. Tenetevi lontani da conversazioni costellate di parole
volgari od offensive. Se lo farete vivrete più felicemente e il vostro esempio
darà forza agli altri» (La Stella, gennaio 1988, 43).
Se hai chiesto ad un membro della classe di riassumere la sezione
«Linguaggio» in Per la forza della gioventù, invitalo a farlo ora.
• Quali sono alcune conseguenze nell’uso di un cattivo linguaggio? (Le risposte
possono comprendere: offendere Dio, offendere gli altri, degradare se stessi e
perdere la compagnia dello Spirito Santo).
L’anziano Dallin H. Oaks, membro del Quorum dei Dodici, ha detto: «La
bestemmia e la volgarità sono i peccati che ci separano da Dio e minano le
nostre difese spirituali inducendo lo Spirito Santo a ritirarsi da noi» (Relazione
sulla conferenza generale di aprile 1986, 54).
• In che modo Satana tenta le persone a usare un linguaggio blasfemo, volgare
od osceno? Come possiamo vincere la tentazione a usare un brutto linguaggio?
(Potete parlare di come liberarci dell’abitudine di usare un cattivo linguaggio).
• Perché imparare a controllare le nostre parole è indispensabile per il nostro
progresso spirituale? Perché controllare le nostre parole ci aiuta a rimanere
lontani dalle altre tentazioni?
• Come dobbiamo reagire quando attorno a noi vi sono persone che usano
un linguaggio cattivo o quando il cattivo linguaggio viene usato nei film,
televisione o libri? (Quando possibile dobbiamo lasciare il luogo in cui si fa
uso di un linguaggio cattivo. Dobbiamo anche sollevare obiezioni a tale
linguaggio).
• Come possono i genitori insegnare ai figli a non usare un linguaggio cattivo?
(Dopo che i membri della classe avranno risposto, puoi suggerire che usino il
Manuale sussidiario per la serata familiare, pagine 215–216 per insegnare ai figli
a non usare il cattivo linguaggio).
• Quale genere di linguaggio il Signore vuole che usiamo? (Vedere DeA 52:16;
136:24; Efesini 4:29). In quali modi le nostre parole edificano gli altri? Come
possiamo incoraggiare gli altri a usare un linguaggio che esprima riverenza
verso Dio e sia edificante?
Conclusione
286
Sottolinea che il Padre celeste ci ama e vuole che prendiamo su di noi la Sua
«completa armatura» in modo da essere protetti dalle tentazioni. Esorta i
membri della classe a osservare la legge della castità, ad essere onesti e a usare un
linguaggio edificante. Secondo i suggerimenti dello Spirito, porta testimonianza
dei principi esaminati durante la lezione.
Lezione 43
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. L’armatura di Dio comprende armi che possiamo usare per proteggerci
Quando faceva parte del Quorum dei Dodici, il presidente Harold B. Lee spiegò
che l’armatura di Dio comprende non soltanto armi che difendono il nostro
corpo ma anche armi che possiamo usare attivamente:
«L’uomo armato per la guerra tiene nella mano uno scudo e nell’altra una
spada... Lo scudo è quello della fede e la spada quella dello Spirito, che è la
parola di Dio. Non riesco a immaginare armi più potenti della fede e della
conoscenza delle Scritture che sono contenute nella parola di Dio. Un uomo così
armato e preparato con tali armi è pronto a muovere contro il nemico» («Feet
Shod with the Preparation of the Gospel of Peace», Brigham Young University
Speeches of the Year [9 novembre 1954], 7).
2. Attività basata sull’opuscolo Per la forza della gioventù
Sottolinea che osservare le norme descritte nell’opuscolo Per la forza della
gioventù ci fornisce un’armatura forte e sicura. Dividi la classe in gruppi e assegna
a ciascun gruppo un argomento trattato in Per la forza della gioventù.
Chiedi ai gruppi di dedicare cinque minuti a un esame dell’argomento affidato a
loro e a proporre idee da esporre alla classe. Quindi invita ogni gruppo a fare una
breve esposizione. Puoi suggerire che i gruppi usino per la loro esposizione uno
o più dei seguenti metodi:
a. Identificare esempi di situazioni reali in cui la norma in questione è
pertinente.
b. Raccontare esperienze personali o esperienze fatte da amici, attinenti
all’argomento.
c. Usare la recitazione per illustrare come affrontare una situazione di vita reale
pertinente.
d. Parlare di che cosa li ha aiutati personalmente a osservare tale norma.
e. Proporre idee su come aiutare gli altri a osservare questa norma.
f. Spiegare cosa fare se osservare questa norma crea conflitti in un gruppo o con
una persona.
3. Sosteniamo i giovani
Se insegni agli adulti, invita un genitore o dirigente dei Giovani Uomini o delle
Giovani Donne a parlare brevemente di alcune difficoltà che i giovani
incontrano e dei successi che ottengono.
Chiedi ai membri della classe di meditare attentamente su quello che hanno
udito. Invitali a pensare ai modi in cui possono sostenere più efficacemente i
giovani. Riassumi le risposte alla lavagna. Alcuni suggerimenti sono proposti qui
di seguito:
287
a. Imparare e ricordare i loro nomi.
b. Interessarsi sinceramente a loro ed esprimere il nostro affetto.
c. Identificare particolari necessità e prendere l’iniziativa nel soddisfarle.
d. Approfittare delle occasioni di condividere talenti, raccontare storie
personali, esperienze fatte durante la giovinezza e altre esperienze che
rafforzano la testimonianza.
e. Mantenere contatti con i giovani anche dopo esser stati rilasciati dalle
chiamate nella Chiesa a insegnare a loro o lavorare con loro.
f. Dare un buon esempio di vita cristiana.
g. Perdonare gli errori commessi ed evitare di etichettarli negativamente.
4. Videocassetta «L’intera armatura di Dio»
Se le Videocassette del Nuovo Testamento (5X914 160) sono disponibili, puoi
mostrare la sequenza di tredici minuti «La completa armatura di Dio».
288
Come essere buoni cittadini
Lezione
44
Scopo
Aiutare i membri della Chiesa a essere buoni cittadini partecipando alle attività
politiche, obbedendo alla legge e rafforzando la comunità.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 58:21–22, 26–28; 98:4–10; 134; Articoli di Fede 1:12.
b. Il nostro retaggio, pagine 133–134, dove si parla del periodo in cui il
presidente Ezra Taft Benson fu ministro dell’agricoltura degli Stati Uniti
d’America.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
Nota per l’insegnante: sistemi di governo e leggi variano da paese a paese, da
cultura a cultura. Tieni presenti le condizioni locali quando decidi che cosa
trattare in questa lezione. In alcuni paesi può essere più opportuno dedicare la
maggior parte del tempo a disposizione all’esame della terza parte della lezione.
Evita le discussioni che favoriscono controversie o critiche. Ricorda che i
dirigenti della Chiesa ci hanno sempre chiesto di operare nell’ambito delle leggi
nel realizzare i cambiamenti ritenuti necessari.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Spiega che nel 1952, il presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower,
chiese al presidente Ezra Taft Benson, che allora faceva parte del Quorum
dei Dodici Apostoli, di servire come ministro dell’agricoltura del paese. Con
l’incoraggiamento del presidente della Chiesa, David O. McKay, il presidente
Benson accettò l’incarico e servì in modo esemplare. Nella prima conferenza
generale dopo essere diventato ministro dell’agricoltura, egli disse:
«Sono felice del privilegio che ho di servire, anche se in modesta misura,
questo grande paese e il governo sotto il quale viviamo. Sono grato alla Prima
Presidenza e ai miei Fratelli che non soltanto hanno dato il loro consenso, ma
mi hanno anche impartito la loro benedizione quando ho risposto alla chiamata
a ministro» (Conference Report, aprile 1953, 40).
• Perché secondo voi, il presidente Benson fu incoraggiato ad accettare tale
responsabilità?
289
Spiega che i dirigenti della Chiesa ci incoraggiano ad essere buoni cittadini e a
rafforzare le nostre comunità e nazioni. Vi sono molti modi in cui essere buoni
cittadini. Questi modi comprendono la partecipazione alle attività politiche,
l’obbedienza alle leggi e il servizio nelle nostre comunità. La lezione odierna
esamina gli insegnamenti del Signore riguardanti i governi e gli obblighi dei
cittadini.
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. La partecipazione al governo del paese
Spiega che nell’agosto 1835 un’assemblea generale della Chiesa tenuta a
Kirtland, Ohio, approvò all’unanimità una dichiarazione sulle nostre
convinzioni riguardo ai governi. Questa dichiarazione è contenuta in DeA 134.
• Quali sono gli scopi dei governi? (Vedere DeA 134:1, 6–8, 11. Le risposte
possono comprendere quelle sotto proposte).
a. «Per il bene e la sicurezza della società» (DeA 134:1).
b. «Per la protezione degli innocenti e per la punizione dei colpevoli» (DeA
134:6).
c. «Per la protezione di tutti i cittadini nel libero esercizio del loro credo
religioso» (DeA 134:7).
d. «Per il risarcimento di tutti i torti e i soprusi» (DeA 134:11).
• Che cosa possiamo fare come cittadini per contribuire a realizzare gli scopi dei
governi?
Leggi la seguente dichiarazione fatta dall’anziano L. Tom Perry, membro del
Quorum dei Dodici:
«Come membri della Chiesa viviamo sotto la bandiera di nazioni diverse. È
molto importante che noi capiamo qual è il posto e la posizione che occupiamo
nel paese in cui viviamo. Dobbiamo conoscere la storia e le leggi che ci
governano. Nei paesi che ci concedono il diritto di partecipare agli affari del
governo, dobbiamo usare il nostro libero arbitrio e impegnarci attivamente a
sostenere e difendere i principi della verità, del diritto e della libertà» (La Stella,
gennaio 1988, 66–67).
• Come possiamo sostenere e difendere la verità, la giustizia e la libertà
mediante la nostra partecipazione al governo?
• Dottrina e Alleanze 134 insegna che dobbiamo cercare e sostenere dirigenti
«tali da amministrare le leggi in equità e giustizia» (versetto 3). Quali altri
attributi dobbiamo cercare quando scegliamo i dirigenti? (Vedere, per
esempio, DeA 98:10). Come possiamo prepararci a scegliere saggiamente i
dirigenti?
Spiega che se partecipiamo alle attività politiche dobbiamo farlo con la
consapevolezza che «La Chiesa è politicamente neutrale. Non appoggia partiti
politici, liste autonome o candidati. I candidati non devono lasciare intendere
che godono dell’appoggio della Chiesa o dei suoi dirigenti. I dirigenti e i membri
290
Lezione 44
della Chiesa devono evitare di fare qualsiasi dichiarazione o tenere una condotta
che possa essere interpretata come appoggio da parte della Chiesa a partiti o
candidati politici» (Manuale di istruzioni della Chiesa, Libro 2: Dirigenti del
sacerdozio e delle organizzazioni ausiliarie, 325).
2. Obbediamo alle leggi del paese
• Qual è il nostro dovere riguardo alle leggi del paese? (Vedere DeA 58:21–22;
98:4–6; 134:5–6; Articoli di Fede 1:12). Come possono i genitori, gli
insegnanti e i dirigenti insegnare ai figli ad obbedire alle leggi del paese?
• Come dobbiamo comportarci nei confronti dei tutori della legge e delle altre
autorità civiche? (Vedere DeA 134:3, 6). Come possiamo dimostrare la nostra
gratitudine per quello che fanno?
• Quale rapporto deve esistere tra la religione e il governo? (Vedere DeA 134:4,
9. Questi versetti spiegano che il governo non deve imporre leggi riguardanti
la religione a meno che l’esercizio della religione danneggi i diritti e le libertà
di altre persone). Come può la religione rafforzare il governo?
3. Rafforziamo la comunità
Leggi la seguente dichiarazione del Manuale di istruzioni della Chiesa:
«I membri devono assolvere i loro doveri civici sostenendo le misure che
rafforzano moralmente, economicamente e culturalmente la società. I membri
sono esortati a essere attivamente impegnati in cause meritevoli per migliorare
le loro comunità e fare di esse luoghi idonei in cui vivere e allevare i figli»
(Libro 2, pagina 325).
Scrivi alla lavagna Rafforziamo la comunità.
• Quali sono alcuni modi in cui possiamo rafforzare la nostra comunità?
(Attingi alle seguenti informazioni per commentare o approfondire le risposte
dei membri della classe. Scrivi i titoli alla lavagna man mano che li
esaminate).
Servire il prossimo
• Perché è importante che i membri della Chiesa servano nelle loro comunità?
• Quali sono alcuni progetti di servizio ai quali voi o altri membri della Chiesa
avete partecipato? (Invita i membri della classe a parlare delle esperienze che
hanno fatto). In che modo siete venuti a conoscenza della necessità di tale
progetto? Che cosa ha fatto il gruppo per il successo del progetto?
• Quali sono alcuni modi personali e non ufficiali in cui voi o altri membri
della Chiesa avete servito la comunità?
• Quali occasioni di servire esistono nella nostra comunità, oggi? (Per alcuni
suggerimenti vedere la seconda idea addizionale). Come possiamo diventare
più consapevoli delle occasioni di servire nella comunità? (Le risposte possono
comprendere: leggere i giornali, esaminare le necessità della comunità nelle
riunioni dei dirigenti della Chiesa e incontrarsi con le autorità civiche per
esaminare il modo in cui possiamo dare un aiuto).
• In quali modi il servizio nella comunità è di beneficio per tutti? Quali sono
alcuni benefici di cui godiamo quando serviamo?
291
Serviamo nelle cariche pubbliche occupate per elezione o nomina
Leggi la seguente dichiarazione della Prima Presidenza ai membri della Chiesa:
La Prima Presidenza invita fermamente gli uomini e le donne a voler servire nei
consigli d’istituto, cittadini o regionali, nelle commissioni e in altri alti uffici ai
quali possono essere chiamati o eletti (vedere Lettera della Prima Presidenza, 15
gennaio 1998).
• Quali sono alcune cariche pubbliche della nostra comunità? In che modo le
persone che occupano tali cariche possono operare per il bene della
comunità?
Sosteniamo cause o attività meritevoli
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 58:27. Come possiamo essere
«ansiosamente impegnati» nelle buone cause nella comunità?
Narra la seguente storia di una sorella che dette un importante contributo alla
sua comunità e al suo paese sostenendo una causa meritevole:
«Quando nel 1986 Dolina Smith era presidentessa delle Giovani Donne nel Palo
di Toronto, nell’Ontario, chiese a una persona esperta di parlare a una riunione
al caminetto sul sempre più grave problema della pornografia. In seguito entrò a
far parte di un gruppo nazionale chiamato Canadesi in difesa della decenza, che
chiede alle migliaia di canadesi contrari alla pornografia di contattare i loro
rappresentanti al parlamento quando si manifestano situazioni preoccupanti
riguardo la pornografia...
Nel 1990 la sua partecipazione diventò più attiva quando fu nominata
presidentessa dell’organizzazione Canadesi in difesa della decenza. In questo
nuovo ruolo ella ha fatto numerose relazioni agli enti provinciali e federali per
emanare nuove leggi contro la pornografia e modificare quelle esistenti. Ella ha
anche parlato davanti a molti gruppi di cittadini che collaborano con gli enti
locali per porre freno alla diffusione della pornografia nelle loro comunità»
(Donald S. Conkey, «Together We Can Make a Difference», Ensign, febbraio
1996, 68).
• Quali sono alcune cause meritevoli che possiamo appoggiare nella comunità?
Come possiamo combattere le influenze negative nella nostra comunità?
• Quali sono alcune delle difficoltà che incontriamo nel servire nella comunità?
Come possiamo superare queste difficoltà? (Una di queste difficoltà può essere
quella di trovare il tempo di cui abbiamo bisogno per servire efficacemente.
Un modo per superare questa difficoltà è chiedendo, quando è possibile, la
collaborazione dei familiari o dei membri del rione. Questo consente alla
famiglia di passare più tempo insieme invece che lontano gli uni dagli altri
mentre serviamo).
Conclusione
Leggi la seguente dichiarazione fatta dall’anziano M. Russell Ballard, membro del
Quorum dei Dodici:
«Nella Chiesa spesso facciamo questa raccomandazione: ‹Vivete nel mondo
senza far parte del mondo›. Forse dobbiamo dividere l’ammonimento in due
ammonimenti distinti. Primo: ‹Vivete nel mondo›. Partecipate, tenetevi informati.
292
Lezione 44
Sforzatevi di essere comprensivi, tolleranti e aperti. Date un contributo utile alla
società per mezzo del vostro servizio e della vostra partecipazione. Secondo: ‹Non
fate parte del mondo›. Non seguite le vie dell’errore, non scendete a compromessi
per accettare ciò che non è giusto.
I membri della Chiesa hanno bisogno di influenzare più che di essere influenzati.
Dobbiamo adoperarci per fermare la marea del peccato e del male, invece di
lasciarci passivamente spazzare via da essa. Ognuno di noi deve collaborare a
risolvere le difficoltà invece di evitarle o ignorarle» (La Stella, luglio 1989, 74).
Sottolinea che come Santi degli Ultimi Giorni dobbiamo essere buoni cittadini a
prescindere da dove viviamo. Esorta i membri della classe a fare tutto quello che
possono per sostenere il buon governo e rafforzare le loro comunità.
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Relazione sulle possibilità di svolgere lavoro di volontariato nella
comunità
Prima della lezione, chiedi a un membro del rione o ramo di riferire sulle
organizzazioni di volontariato operanti nella vostra comunità e come
partecipare alle loro attività oppure invita un membro della classe che svolge
lavoro di volontariato nella comunità a parlare di quello che fa.
Durante questa attività sottolinea che non è necessario che ci pervengano
chiamate o incarichi dai dirigenti della Chiesa prima di servire nella comunità,
sia individualmente che in gruppo.
2. Idee per il servizio nella comunità
Se i membri della classe incontrano difficoltà nel pensare ai modi in cui servire
nella comunità, puoi proporre alcune delle seguenti idee. Durante questa attività
invita i membri della classe a leggere Matteo 25:34–40.
Servizi sanitari: cucire indumenti e preparare cibo per le persone ammalate;
curare i bambini ammalati in un ospedale o nel vicinato; portare fiori alle
persone ricoverate in ospedale che non hanno parenti che lo facciano; in
occasione delle feste ricordare le persone ammalate.
Servizi sociali: contribuire a organizzare o a guidare gruppi che aiutano i giovani
ad acquisire specializzazioni: dimostrare come cucire, cucinare, svolgere lavori
di artigianato o esplicare altre attività ai giovani ospiti di orfanotrofi, nelle
scuole e nella comunità o ai disabili; leggere agli anziani ricoverati in case di
cura; insegnare la nostra lingua a coloro che non la parlano; leggere ai ciechi;
fare visita e conversare con le persone anziane nella nostra famiglia e vicinato.
3. Rafforziamo la comunità mediante atti di cortesia
Leggi la seguente dichiarazione del presidente Gordon B. Hinckley:
«È stupefacente ciò che può fare la cortesia. È triste vedere cosa può portare la
mancanza di cortesia. Lo vediamo ogni giorno quando ci troviamo immersi nel
293
traffico delle città in cui viviamo. Un attimo di sosta per consentire a un altro
automobilista di immettersi sulla nostra strada è una buona azione per colui che
viene aiutato e lo è anche per colui che la compie. Quando siamo cortesi e
riguardosi nei confronti degli altri, accade in noi una cosa positiva. Ciò fa parte
del processo di perfezionamento, e se continueremo a comportarci così cambierà
anche il nostro carattere» (La Stella, luglio 1996, 53).
• Quali occasioni abbiamo ogni giorno di mostrarci cortesi con gli altri? (Le
risposte possono comprendere: quando lavoriamo, viaggiamo in macchina,
facciamo spese o semplicemente camminiamo per la strada). Perché la cortesia
rafforza la comunità?
294
«La famiglia è ordinata da Dio»
Lezione
45
Scopo
Aiutare i membri della classe a capire l’importanza eterna delle famiglia e
ispirare in loro il desiderio di rafforzare la loro famiglia.
Preparazione
1. Leggi attentamente «La famiglia: un proclama al mondo» (La Stella, gennaio
1996, 116–117). Ogni membro della classe dovrà avere una copia del
proclama a cui fare riferimento durante la lezione. Il proclama si trova anche
a pagina 265 del presente manuale e nelle pagine 25–26 della Guida allo studio
per i membri della classe (35686 160). È anche disponibile come pubblicazione
separata (35571 160, 35602 160 e 35538 160).
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, preparati a
far cantare ai membri della classe «Le famiglie sono eterne» (Inni, 189; Innario
dei bambini, 98) oppure invita un piccolo gruppo di bambini della Primaria a
venire nella vostra classe e a cantare questo inno.
Nota per l’insegnante: la situazione familiare dei membri della classe può variare.
Tieni presenti queste differenze e sottolinea il fatto che ognuno fa parte di una
famiglia in cui vi sono sia genitori terreni che genitori celesti.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Invita i membri della classe a cantare «Le famiglie sono eterne» oppure chiedi di
cantarlo al gruppo di bambini della Primaria (vedere la voce 3 della sezione
«Preparazione»).
Dopo il canto dell’inno ricorda ai membri della classe le parole del ritornello:
«Desidero esser sempre coi miei cari in ciel, e Gesù mi insegna che potrò gioir
con loro un dì nel ciel».
Spiega che la lezione odierna esamina il documento «La famiglia: un proclama
al mondo» che contiene gli insegnamenti del Signore riguardo alla famiglia,
impartiti tramite la Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici. Obbedendo a
questi insegnamenti possiamo rafforzare e unire la nostra famiglia ora e
prepararci a vivere come famiglie eterne.
295
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. La famiglia è il cardine del piano di Dio
Spiega che il documento «La famiglia: un proclama al mondo» fu letto dal
presidente Gordon B. Hinckley alla riunione generale della Società di Soccorso di
settembre 1995. Da quel tempo è stato stampato in molte lingue per i membri
della Chiesa e le altre persone di tutto il mondo. È stato anche presentato ai capi
di governo di molti paesi.
Invita i membri della classe a leggere il titolo, sottotitolo e i primi due paragrafi
del proclama.
• Che cosa accade nelle nostre famiglie, comunità e nazioni che sottolineano la
necessità di questi consigli e ammonimenti dei profeti di Dio?
Il presidente Gordon B. Hinckley ha dichiarato: «Perché abbiamo emanato
questo proclama sulla famiglia proprio ora? Perché la famiglia è sotto tiro. In
tutto il mondo le famiglie vanno a pezzi. Il luogo da dove si deve cominciare
a migliorare la società è la casa. I figli in gran parte fanno ciò che viene loro
insegnato. Noi stiamo cercando di rendere il mondo migliore rendendo più
forte la famiglia» (La Stella, agosto 1997, 5).
• Il proclama dichiara che il matrimonio e la famiglia sono ordinati da Dio e
sono «il cardine del piano del Creatore per il destino eterno dei Suoi figli».
Perché la famiglia è il cardine del piano di Dio per il destino eterno dei Suoi
figli? (Vedere DeA 131:1–4; 1 Corinzi 11:11).
• Il proclama dichiara che siamo tutti figli di spirito di Dio, creati a Sua
immagine (vedere anche Genesi 1:26–27). Che cosa insegna questa dottrina
riguardo al nostro potenziale? In che modo la consapevolezza di essere un
componente della famiglia del Padre celeste influisce sui vostri sentimenti
riguardo alle famiglie della terra? Perché questa dottrina è per noi una fonte
di forza?
2. Le sacre ordinanze rendono possibile alle famiglie di rimanere insieme
per l’eternità
Invita un membro della classe a leggere il terzo paragrafo del proclama.
• Che cosa insegna il contenuto di questo paragrafo riguardo allo scopo della
vita terrena? Come può la nostra esperienza terrena aiutarci nel nostro
progresso eterno?
• Che cosa è necessario perché il matrimonio e la famiglia siano eterni? (Una
coppia deve ricevere l’ordinanza di suggellamento nel tempio e tenere fede
alle alleanze collegate a detta ordinanza).
• Come possiamo rafforzare il nostro impegno a tenere fede alle alleanze del
tempio? In quali modi i genitori possono aiutare i figli a prepararsi ad andare
al tempio?
296
Lezione 45
• Quale influenza deve esercitare la promessa che possiamo vivere eternamente
con la nostra famiglia sul modo in cui trattiamo i nostri familiari, oggi?
3. Il potere di creare la vita terrena è sacro
Invita un membro della classe a leggere il quarto paragrafo del proclama.
• Che cosa ha comandato Dio riguardo all’uso del potere di creare la vita
terrena? Perché l’obbedienza a questo comandamento è importante?
L’anziano Henry B. Eyring, membro del Quorum dei Dodici, ci ha dichiarato:
«I figli sono un’eredità del Signore, di cui possiamo beneficiare in questa vita e
anche nell’eternità. La vita eterna non è soltanto avere per sempre con noi i
nostri discendenti in questa vita; è anche avere figli nell’eternità.
Possiamo capire perché il nostro Padre celeste ci comanda di rispettare la vita
e di considerare sacri i poteri che la generano. Se non proviamo questi
sentimenti di riverenza in questa vita, come potrebbe nostro Padre darceli
nell’eternità?» («La famiglia», La Stella, ottobre 1998, 15–17).
L’anziano Jeffrey R. Holland, membro del Quorum dei Dodici, ha spiegato:
«Noi dichiariamo che colui che usa il corpo di un’altra persona che Dio gli ha
donato, senza la sanzione divina, viola l’anima di quella persona, viola il suo
scopo principale e i suoi processi vitali. Nella trasgressione sessuale è a rischio
l’anima, ossia il corpo e lo spirito» (La Stella, gennaio 1999, 90–91).
• Che cosa possono fare i genitori per aiutare i figli a capire l’importanza della
purezza morale? (Puoi suggerire che i genitori ripassino insieme con i figli gli
insegnamenti sulla purezza sessuale contenuti in Per la forza della gioventù
[36550 160] o nel Prontuario per i genitori [31125 160]).
4. I genitori hanno il sacro dovere di provvedere l’uno all’altro e istruire i
loro figli
Invita un membro della classe a leggere il sesto paragrafo del proclama.
• Che cosa possono fare i genitori per rafforzare il loro amore l’uno per l’altro?
Il presidente Gordon B. Hinckley ha detto: «Quando vi sposate, rimanete
assolutamente fedeli l’uno all’altro. L’egoismo è il grande distruttore della
felicità della vita familiare. Il vostro primo obiettivo sia il conforto, il
benessere e la felicità del vostro coniuge; sacrificate ogni desiderio personale
per la realizzazione di questo nobile obiettivo, e sarete felici, e il vostro
matrimonio continuerà per tutta l’eternità» (La Stella, aprile 1996, 10).
• Di quali benefici godono i figli quando i genitori si amano e provvedono
l’uno all’altro?
• Che cosa i genitori hanno il dovere di insegnare ai loro figli? (Vedere Mosia
4:14–15; DeA 68:25–28; 93:40). Quali sono alcuni modi efficaci di insegnare
questi principi ai figli? Di quali benefici godete grazie agli insegnamenti dei
vostri genitori?
297
• Quali sono alcune situazioni in cui i genitori possono istruire i figli? (Le
risposte possono comprendere: la serata familiare, la preghiera familiare, l’ora
dei pasti, l’ora di andare a letto, i viaggi fatti insieme e il lavoro svolto
insieme). Invita i membri della classe a parlare di esperienze nelle quali hanno
istruito i figli (o quando i loro genitori li hanno istruiti) in una qualsiasi di
queste situazioni.
• Qual è il ruolo della Chiesa nell’insegnare ai figli? (Vedere la dichiarazione che
segue). Come possono i genitori lavorare insieme alla Chiesa per istruire i loro
figli?
Il presidente Spencer W. Kimball disse: «È dovere dei genitori insegnare ai
propri figli. La Scuola Domenicale, la Primaria, la AMM e le altre
organizzazioni delle Chiesa svolgono un ruolo secondario» (The Teachings of
Spencer W. Kimball, a cura di Edward L. Kimball [1982], 332).
5. Il successo del matrimonio e della famiglia è basato sui principi di
rettitudine
Invita un membro della classe a leggere il settimo paragrafo del proclama.
• Il proclama dichiara che «la felicità nella vita familiare è meglio conseguibile
quando è basata sugli insegnamenti del Signore Gesù Cristo». In che modo
gli insegnamenti di Cristo hanno portato la felicità nella vostra casa?
• Il proclama dichiara che «il successo del matrimonio e della famiglia è fondato e
mantenuto sui principi della fede, della preghiera, del pentimento, del perdono,
del rispetto, dell’amore, della compassione, del lavoro e delle sane attività
ricreative». Quali di questi principi sono particolarmente importanti nel vostro
matrimonio e famiglia? Quali modi efficaci avete provato per insegnare questi
principi nella vostra famiglia? (Secondo i suggerimenti dello Spirito puoi
concentrarti soltanto su uno o due di questi principi. Se vuoi dedicare più
tempo a questa parte del proclama, vedere la quarta idea addizionale).
• Secondo il proclama, qual è la principale responsabilità del padre? Che cosa
significa «presiedere... con amore e rettitudine»? (Vedere DeA 121:41–46).
• Come possono i ragazzi e i giovani prepararsi ora a provvedere alla loro
famiglia? Che cosa possono fare i genitori per incoraggiare i giovani ad
acquisire una buona istruzione e imparare una professione?
• Quale responsabilità principale il proclama attribuisce alla madre? Come
possono le giovani prepararsi ora ad assolvere questo compito?
Il presidente Gordon B. Hinckley ha dichiarato:
«Se vogliamo che vi sia un ritorno ai valori antichi e sacri, questo ritorno
deve iniziare nella casa. È nella casa che si impara a conoscere la verità, che
si coltiva l’integrità, che si inculca l’autodisciplina e si esprime l’amore.
Sorelle, proteggete i vostri figli. Nulla è più prezioso per voi madri,
assolutamente nulla. I vostri figli sono le cose più preziose che mai avrete in
questa vita e in tutta l’eternità. Sarete davvero fortunate se, quando sarete
vecchie, potrete guardare coloro che avete portato nel mondo e vedere che
sono persone rette, che vivono virtuosamente, che si comportano con
integrità» (La Stella, gennaio 1999, 117–118).
298
Lezione 45
• Come possono i padri nutrire i loro figli? Perché è importante che i genitori si
aiutino l’un l’altro come soci con uguali diritti?
6. Rafforzare la famiglia è compito di tutti
Il proclama conclude con un ammonimento contro le gravi conseguenze della
disintegrazione della famiglia e invita tutti a rafforzare la famiglia. Invita un
membro della classe a leggere gli ultimi due paragrafi del proclama.
• Quali sono alcune cose che hai fatto che hanno contribuito a rafforzare e
unire la tua famiglia?
• Che cosa possiamo fare come individui e come famiglie per promuovere
famiglie più forti nella nostra comunità?
Il presidente Gordon B. Hinckley ha parlato a un convegno di sindaci e
altri funzionari pubblici: «A voi uomini e donne di grande influenza, che
presiedete alle città del Paese, a voi io dico che costerà assai meno riformare
le nostre scuole, insegnare la virtù del buon cittadino, di quanto costerebbe
continuare a costruire e a mantenere costose carceri e prigioni... Ma c’è un
altro istituto che è ancora più importante delle scuole. È la casa. Io credo che
nessuna nazione possa levarsi più in alto di quanto lo consenta la forza delle
sue famiglie» («U.S. Conference of Mayors», Ensign, novembre 1998, 109).
• Perché le famiglie devono essere forti se le nazioni vogliono sopravvivere?
Conclusione
Esorta i membri della classe a pensare alla famiglia e a meditare sulle seguenti
domande: I componenti della mia famiglia sentono il mio affetto per loro? Ci
sforziamo di vivere come una famiglia eterna? Che cosa posso fare per rafforzare
la mia famiglia?
Porta testimonianza della veridicità dei principi annunciati nel proclama e
incoraggia i membri della classe a continuare a studiare e a mettere in pratica i
suoi insegnamenti.
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
1. Come riconoscere ed evitare i maltrattamenti
Il proclama dice che coloro «che maltrattano il coniuge o i figli... un giorno
saranno chiamati a renderne conto dinanzi a Dio». I dirigenti della Chiesa
hanno sempre parlato contro i maltrattamenti di qualsiasi genere. La seguente
dichiarazione del presidente Gordon B. Hinckley diretta ai fratelli del sacerdozio,
riguarda sia gli uomini che le donne:
«Non maltrattate mai le vostre mogli. Non maltrattate mai i vostri figli. Invece
raccoglieteli tra le vostre braccia e fate sentire loro il vostro amore, la vostra
gratitudine e il vostro rispetto. Siate buoni mariti. Siate buoni padri» («Pensieri
ispirati», La Stella, giugno 1999, 4).
299
2. Videocassetta «La responsabilità dei genitori»
Se la videocassetta Sequenze di Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa (5X912 160)
è disponibile, puoi mostrare la sequenza di sette minuti «La responsabilità dei
genitori». Invita i membri della classe a meditare, mentre seguono la proiezione,
sulle seguenti domande:
• In quali modi avete beneficiato degli insegnamenti dei vostri genitori? Che
cosa vorreste che i vostri figli imparassero da voi?
3. Dichiarazione addizionale sulla famiglia
Puoi leggere la seguente dichiarazione fatta dall’anziano Robert D. Hales,
membro del Quorum dei Dodici:
«Il piano del Padre è che l’amore e l’amicizia che regnano nella famiglia
continuino nell’eternità. Fare parte di una famiglia comporta il grande dovere di
curare, amare, edificare e rafforzare ogni suo componente, in modo che tutti
possano perseverare rettamente sulla terra e dimorare insieme nell’eternità. Non
basta salvare noi stessi. È ugualmente importante che genitori, fratelli e sorelle
siano salvati con tutta la famiglia. Se torniamo da soli al nostro Padre celeste, ci
sarà chiesto: ‹Dov’è il resto della tua famiglia?›» (La Stella, gennaio 1997, 73).
4. Discussioni di gruppo
Scrivi alla lavagna i nove principi per il successo del matrimonio e della famiglia,
menzionati nel settimo paragrafo del proclama (dopo le parole «Il successo del
matrimonio e della famiglia»). Dividi i membri della classe in gruppi e assegna a
ciascun gruppo uno o più principi. Chiedi ai gruppi di pensare ai modi in cui
possono mettere in pratica questi principi in seno alla loro famiglia. Dopo che i
gruppi avranno avuto a disposizione cinque minuti per esaminare l’argomento,
invita un rappresentante di ogni gruppo ad esporre le idee che ritengono di
dover proporre.
5. Esame del proclama della famiglia nella serata familiare
Suggerisci che i membri della classe esaminino il proclama sulla famiglia durante
la serata familiare di questa settimana. Chiedi loro di prepararsi a riferire su
questa esperienza all’inizio della lezione della prossima settimana.
300
Lezione 45
LA FAMIGLIA
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
U N P R O C L AM A A L M O N D O
P RIMA P RESIDENZA E C ONSIGLIO DEI D ODICI A POSTOLI
DELLA C HIESA DI G ESÙ C RISTO DEI S ANTI DEGLI U LTIMI G IORNI
PRI MA PRESIDENZA e Consiglio dei Dodici
Apostoli della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi
Giorni, proclamiamo solennemente che il matrimonio tra
l’uomo e la donna è ordinato da Dio e che la famiglia è il
cardine del piano del Creatore per il destino eterno dei
Suoi figli.
TUTTI GLI ESSERI UMANI – maschi e femmine – sono
creati a immagine di Dio. Ognuno di essi è un beneamato figlio o figlia di spirito di genitori celesti e, come tale, ognuno
di essi possiede una natura e un destino divini. Il sesso è una
caratteristica essenziale dell’identità e del fine della vita preterreni, terreni ed eterni dell’individuo.
NEL REGNO PRETERRENO i figli e le figlie di spirito
conoscevano e adoravano Dio come loro Padre Eterno e
accettarono il Suo piano mediante il quale i Suoi figli
potevano ricevere un corpo fisico e fare un’esperienza
terrena per progredire verso la perfezione, e infine realizzare
il loro destino divino come eredi della vita eterna. Il piano
divino della felicità consente ai rapporti familiari di perpetuarsi oltre la tomba. Le sacre ordinanze e alleanze disponibili nei sacri templi consentono alle persone di ritornare alla
presenza di Dio e alle famiglie di essere unite per l’eternità.
IL PRIMO COMANDAMENTO che Dio dette a Adamo
ed Eva riguardava il loro potenziale di genitori come marito
e moglie. Noi proclamiamo che il comandamento dato da
Dio ai Suoi figli di moltiplicarsi e riempire la terra è sempre
valido. Dichiariamo inoltre che Dio ha comandato che
i sacri poteri della procreazione devono essere usati soltanto
tra l’uomo e la donna che sono legittimamente sposati come
marito e moglie.
NOI PROCLAMIAMO che i mezzi mediante i quali viene
creata la vita terrena sono stati stabiliti divinamente. Noi
affermiamo la santità della vita e la sua importanza nel piano
eterno di Dio.
MARITO E MOGLIE hanno la solenne responsabilità
di amarsi e sostenersi reciprocamente e di amare e sostenere
i loro figli. «I figliuoli sono un’eredità che viene dall’Eterno»
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
NOI,
(Salmi 127:3). I genitori hanno il sacro dovere di allevare
i loro figli nell’amore e nella rettitudine, di provvedere alle
loro necessità fisiche e spirituali, di insegnare loro ad amarsi
e ad aiutarsi l’un l’altro, a osservare i comandamenti di Dio
e ad essere cittadini obbedienti alle leggi ovunque vivano.
Mariti e mogli – madri e padri – saranno ritenuti responsabili dinanzi a Dio dell’assolvimento di questi obblighi.
LA FAMIGLIA è ordinata da Dio. Il matrimonio tra
l’uomo e la donna è essenziale per la realizzazione del Suo
piano eterno. I figli hanno il diritto di nascere entro il
vincolo del matrimonio e di essere allevati da un padre e da
una madre che rispettano i voti nuziali con assoluta fedeltà.
La felicità nella vita familiare è meglio conseguibile quando
è basata sugli insegnamenti del Signore Gesù Cristo. Il successo del matrimonio e della famiglia è fondato e mantenuto
sui principi della fede, della preghiera, del pentimento, del
perdono, del rispetto, dell’amore, della compassione, del
lavoro e delle sane attività ricreative. Per disegno divino
i padri devono presiedere alle loro famiglie con amore e
rettitudine e hanno il dovere di provvedere alle necessità
di vita e alla protezione delle loro famiglie. La principale
responsabilità delle madri è quella di educare i figli. In
queste sacre responsabilità padre e madre sono tenuti ad
aiutarsi l’un l’altro come soci con eguali doveri. Le infermità, la morte o altre circostanze possono richiedere degli
adattamenti individuali. Anche gli altri parenti sono tenuti
a dare un sostegno quando è necessario.
NOI AVVERTIAMO le persone che violano le alleanze
della castità, che maltrattano il coniuge o i figli, che mancano di assolvere i loro doveri familiari, che un giorno
saranno chiamati a renderne conto dinanzi a Dio. Inoltre
ammoniamo che la disintegrazione della famiglia richiamerà
sugli individui, sulle comunità e sulle nazioni le calamità
predette dai profeti antichi e moderni.
INVITIAMO i cittadini responsabili e i capi di governo di
tutto il mondo a promuovere quelle misure che hanno lo
scopo di mantenere e rafforzare la famiglia come unità
fondamentale della società.
Questo proclama fu letto dal presidente Gordon B. Hinckley quale parte del suo messaggio nella
riunione generale della Società di Soccorso tenuta il 23 settembre 1995 a Salt Lake City, Utah.
(The Family: A Proclamation to the World [Letter-Size]
Italian)
10/95 (10/95)
Printed in Germany
35602160
301
Lezione
46
«Sion, la pura di cuore»
Scopo
Aiutare i membri della classe a capire quello che le Scritture insegnano riguardo
a Sion e ispirarli a adoperarsi per stabilire Sion.
Preparazione
1. Leggi attentamente i seguenti passi delle Scritture e l’altro materiale proposto,
come segue:
a. Dottrina e Alleanze 57:1–3; 64:33–43; 82:14–15; 97:8–28; 105:1–12; Mosè
7:12–19, 61–63, 68–69 e Articoli di Fede 1:10.
b. Il nostro retaggio, pagine 37–38, 145–146.
2. Ripassa nella Guida allo studio per i membri della classe (35686 160) la parte del
testo riguardante questa lezione. Pensa ai modi in cui fare riferimento a
questo testo durante la lezione.
3. Chiedi a un membro della classe di prepararsi a riassumere la storia della città
di Enoc come è raccontata in Mosè 7:12–19, 68–69.
4. Se hai intenzione di svolgere l’attività per richiamare l’attenzione, procurati
un foglio di carta e penna o matita per ogni membro della classe.
Suggerimenti per
lo svolgimento
della lezione
Attività per
richiamare
l’attenzione
Se lo ritieni utile per iniziare la lezione, svolgi la seguente attività o un’altra di
tua scelta.
Distribuisci ai membri della classe carta e penna o matita e invitali a scrivere
cinque cose importanti che vorrebbero fare in questa vita. Dopo che avranno
avuto il tempo di scrivere leggi la seguente dichiarazione del profeta Joseph
Smith:
«Il nostro massimo obiettivo dovrebbe essere l’edificazione di Sion... Presto verrà
il tempo in cui nessun uomo troverà pace fuori di Sion e dei suoi pali»
(Insegnamenti del profeta Joseph Smith, a cura di Joseph Fielding Smith, 123–124).
Invita i membri della classe a meditare in silenzio sulle seguenti domande:
• Esaminando il vostro elenco, quante sono le cose che possono contribuire a
edificare Sion? Come modifichereste il vostro elenco per rispondere
all’ammonimento del profeta Joseph Smith?
Le rivelazioni contenute in Dottrina e Alleanze propongono molte istruzioni
riguardo all’edificazione di Sion. La lezione odierna esaminerà che cos’è Sion e
che cosa è richiesto a noi per contribuire a stabilirla.
302
Discussione e
applicazione
Scegli con cura le parti del testo della lezione che rispondono meglio alle
necessità dei membri della classe. Invitali a raccontare esperienze che hanno
fatto in merito ai principi delle Scritture in esame.
1. La parola Sion ha diversi significati
Spiega che nelle Scritture la parola Sion ha vari significati. Leggi insieme ai
membri della classe i seguenti passi delle Scritture. Identifica in ogni passo il
significato di Sion e scrivilo alla lavagna.
a. DeA 97:21 (La pura di cuore).
b. DeA 82:14 (La Chiesa e i suoi pali).
c. Mosè 7:19 (La città di Enoc).
d. 2 Samuele 5:6–7; 1 Re 8:1 (L’antica città di Gerusalemme).
e. DeA 45:66–67; 57:1–2; Articoli di Fede 1:10 (La Nuova Gerusalemme che sarà
edificata nel Missouri).
f. Ebrei 12:22–23 (La dimora di coloro che sono esaltati).
Sottolinea che nelle Scritture Sion può indicare il popolo del Signore (la pura di
cuore), un luogo specifico o entrambi. Nella lezione odierna, quando parliamo
di edificare Sion ai nostri giorni ci riferiamo alla necessità di purificare il nostro
cuore in modo che i luoghi in cui viviamo possano essere chiamati Sion.
2. Sion è esistita nelle dispensazioni precedenti
Spiega che vi sono stati alcuni periodi nelle dispensazioni precedenti durante le
quali Sion è esistita tra il popolo di Dio. La città di Enoc è un esempio di popolo
che stabilì Sion. Chiedi al membro della classe incaricato in precedenza di
riassumere gli avvenimenti descritti in Mosè 7:12–19, 68–69.
• Che cosa caratterizzava la Sion del tempo di Enoc? (Vedere Mosè 7:12–19).
Perché la loro città era chiamata Sion? (Vedere Mosè 7:18). Che cosa significa
essere «di un sol cuore e di una sola mente?»
• Che cosa accadrà alla città di Enoc durante il Millennio? (Vedere Mosè
7:61–63. Ritornerà sulla terra e diventerà parte della Nuova Gerusalemme).
Perché la storia di Enoc e del suo popolo è importante per noi, oggi? (Oltre ad
aiutarci a capire il destino della città di Enoc ci aiuta anche a capire che cosa
dobbiamo fare per stabilire Sion).
3. Ai santi della nostra dispensazione è stato comandato di stabilire Sion
Uno degli argomenti più spesso menzionati in Dottrina e Alleanze è
l’istituzione di Sion negli ultimi giorni. In queste rivelazioni vi sono più di
duecento riferimenti a Sion. Alcuni di questi riferimenti riguardano una località
fisica, altri una condizione del cuore e altri ancora l’edificazione della chiesa
di Sion. Ancor prima che la Chiesa fosse organizzata ufficialmente il Signore
comandò a un certo numero di fratelli di «portare alla luce e rendere stabile la
causa di Sion» (DeA 6:6; 11:6; 12:6; 14:6).
Per i primi santi stabilire Sion non significava soltanto diventare puri di cuore
e vivere in unità. Significava anche edificare la città di Sion, ossia la Nuova
Gerusalemme. Nel luglio 1831 il Signore rivelò al profeta Joseph Smith che la
città di Sion doveva essere edificata nel Missouri, con Independence come suo
303
luogo centrale (vedere DeA 57:1–3). Dopo questa rivelazione molti santi si
radunarono nel Missouri. Per qualche tempo prosperarono, poi sorsero tra loro
contese e divisioni. Vi furono anche forti tensioni con gli altri coloni della
regione. Nel novembre 1833 un gruppo di facinorosi scacciò i santi dalle loro
case. Alcuni mesi dopo, nel luglio 1834, il Signore rivelò che i santi avrebbero
dovuto attendere «per una breve stagione la redenzione di Sion» (DeA 105:9)
(Vedere ulteriori informazioni riguardo all’istituzione della Città di Sion nel
Missouri nelle lezioni 12 e 27).
• Perché i primi santi non poterono edificare la città di Sion? (Vedere DeA
101:6–8; 105:1–12). Che cosa possiamo imparare dalla loro esperienza che ci
aiuti a edificare Sion oggi? (Spiega che per edificare Sion—sia in una città che
nei nostri pali che nella nostra casa—dobbiamo sviluppare gli attributi propri
di un popolo di Sion: purezza di cuore, unità e altruismo).
Spiega che, anche se l’edificazione della città di Sion fu posposta, i profeti degli
ultimi giorni ci hanno esortato a continuare a adoperarci per stabilire Sion nel
nostro cuore, pali e case. Il presidente Harold B. Lee disse:
«Dobbiamo cominciare ad allargare i confini di Sion entro i quali i giusti e i puri
di cuore possano dimorare. I Pali di Sion devono essere rafforzati. Tutto questo
affinché Sion possa alzarsi e risplendere, diventando sempre più diligenti
nell’attuare il piano di salvezza in tutto il mondo» (Conference Report, aprile
1973, 5; o Ensign, luglio 1973, 3).
• Leggi insieme ai membri della classe DeA 82:14–15. Che cosa comanda il
Signore in questi versetti? Quali sono alcune cose specifiche che dobbiamo
fare per edificare Sion? (Invita i membri della classe a leggere i seguenti passi
delle Scritture e identificarne gli insegnamenti in merito a edificare Sion.
Riassumi le informazioni alla lavagna. Scegli alcune delle domande seguenti
per favorire la discussione).
a. DeA 97:21 (Sforzarsi di essere puri di cuore). Il Signore dà la più semplice
definizione di Sion quando la chiama «la pura di cuore» (DeA 97:21). Che
cosa possiamo fare per diventare puri di cuore? (Vedere Moroni 7:47–48;
10:32).
b. DeA 38:27 (Diventare uniti). Il popolo della città di Enoc è descritto come
«di un solo cuore e di una sola mente» (Mosè 7:18). La mancanza di unità
fu uno dei motivi per cui i primi santi non poterono edificare la città di
Sion (vedere DeA 101:6; 105:4). Quali sono alcuni modi efficaci di
accrescere l’unità in famiglia? Come possiamo diventare più uniti nel
nostro rione?
c. DeA 64:34–35; 105:3, 5–6 (Essere obbedienti). In DeA 105 il Signore cita
la disobbedienza come uno dei motivi per cui la città di Sion non poteva
essere stabilita a quel tempo. In quali modi voi o la vostra famiglia siete
stati rafforzati per l’obbedienza ai principi del Vangelo? In che modo il
vostro rione o palo è stato rafforzato dall’obbedienza dei membri ai principi
del Vangelo?
d. DeA 105:3 (Provvedere ai poveri e agli afflitti). I santi che cercavano
di stabilire Sion nel Missouri furono rimproverati dal Signore per aver
mancato di provvedere ai «poveri e gli afflitti fra loro» (DeA 105:3).
304
Lezione 46
Perché provvedere ai bisognosi era un elemento necessario dell’edificazione
di Sion? Quali occasioni abbiamo di provvedere a coloro che si trovano nel
bisogno?
e. DeA 97:10–16 (Costruire templi e ricevere le benedizioni del tempio).
Perché i templi sono importanti nell’edificazione di Sion? (Vedere DeA
97:13–16; 105:9–12).
f. DeA 105:10 (Insegnarci l’un l’altro e imparare più perfettamente i nostri
doveri). Che cosa possiamo fare per migliorare l’insegnamento in famiglia e
nelle riunioni ufficiali della Chiesa? In quali modi possiamo imparare più
perfettamente i nostri doveri?
g. DeA 133:8–9 (Predicare il Vangelo a tutto il mondo). Il Signore comandò
agli anziani della Chiesa di invitare le persone a uscire da Babilonia
(mondo) per venire a Sion. In quali modi la predicazione del Vangelo
rafforza i Pali di Sion?
4. Le Scritture contengono gloriose promesse riguardo al futuro di Sion
In Dottrina e Alleanze il Signore parla delle molte benedizioni che si
riverseranno su Sion negli ultimi giorni. Per conoscere alcune di queste
benedizioni invita i membri della classe a leggere DeA 97:18–25 e identificare
le benedizioni promesse a Sion. Vedere anche il seguente elenco.
a. Sion si diffonderà e diventerà gloriosa e grande (vedere DeA 97:18).
b. Sion sarà onorata dalle nazioni della terra (vedere DeA 97:19).
c. Il Signore sarà la salvezza di Sion (vedere DeA 97:20).
d. Sion gioirà (vedere DeA 97:21).
e. Sion scamperà alla vendetta del Signore (vedere DeA 97:22–25).
• Che cosa dobbiamo fare per godere di queste benedizioni? (Vedere DeA
97:25).
• Quali pensieri vi ispira il futuro di Sion?
Il profeta Joseph Smith dichiarò: «L’edificazione di Sion è una causa che ha
interessato il popolo di Dio in ogni epoca; è un tema su cui i profeti, sacerdoti
e re si sono dilungati con particolare delizia. Essi hanno atteso gioiosamente il
giorno in cui noi viviamo e, guidati da un’attesa celestiale e gloriosa, hanno
cantato, scritto e profetizzato di questo nostro giorno... noi siamo un popolo
privilegiato che Dio ha scelto per inondare di gloria gli ultimi giorni»
(Insegnamenti del profeta Joseph Smith, a cura di Joseph Fielding Smith, 181).
Conclusione
Leggi la seguente dichiarazione del presidente Gordon B. Hinckley:
«Vedo un meraviglioso futuro in un mondo incerto. Se ci terremo stretti ai nostri
valori, se edificheremo sul nostro retaggio, se cammineremo in obbedienza al
cospetto del Signore, se semplicemente metteremo in pratica il Vangelo, saremo
benedetti in maniera magnifica e meravigliosa. Saremo considerati un popolo
eletto, un popolo che ha trovato il segreto per godere di una grande felicità.
‹Molti popoli v’accorreranno, e diranno: ‘Venite, saliamo al monte dell’Eterno’…
Poiché da Sion uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola dell’Eterno›.
305
Grande è stato il nostro passato, meraviglioso è il nostro presente, glorioso può
essere il nostro futuro» (La Stella, gennaio 1998, 83).
Esorta i membri della classe a stabilire Sion nel loro cuore, nella loro famiglia e
nei loro pali. Secondo i suggerimenti dello Spirito porta testimonianza dei
principi esaminati durante la lezione.
Idee addizionali
da utilizzare
nell’esporre
la lezione
Il testo che segue integra lo schema della lezione. Puoi utilizzare una o più delle
seguenti idee come parte della lezione.
Gli inni di Sion
Preparati a far cantare o leggere le parole di uno dei seguenti inni ai membri
della classe: «Là dove sorge Sion» (Inni, 5); «Israele, Dio ti chiama» (Inni, 7);
oppure «Bella Sion» (Inni, 30) oppure chiedi a un solista o piccolo gruppo di
prepararsi a cantare uno di questi inni. Parlate di come l’inno celebra
l’edificazione di Sion.
306
Cronologia e cartine
della storia della Chiesa
Cronologia della Storia della Chiesa
1805 – 23 dicembre
Joseph Smith nasce da Joseph
Smith sen. e Lucy Mack a Sharon,
nel Vermont (vedere Joseph
Smith—Storia 3–4).
1820 – Inizio della primavera
Joseph Smith ha la Prima Visione
in un bosco nelle vicinanze di casa
sua, nello Stato di New York (vedere
Joseph Smith—Storia 15–20).
1823 – 21–22 settembre
L’angelo Moroni appare a Joseph
Smith e gli parla degli annali del
Libro di Mormon. Joseph vede le
tavole sepolte in una vicina collina
(Cumora) (vedere Joseph Smith—
Storia 27–54).
1827 – 22 settembre
Joseph Smith riceve le tavole d’oro
da Moroni sulla Collina di Cumora
(vedere Joseph Smith—Storia 59).
1829 – 15 maggio
Giovanni Battista conferisce il
Sacerdozio di Aaronne a Joseph
Smith e Oliver Cowdery a
Harmony, in Pennsylvania (vedere
DeA 13; Joseph Smith—Storia
71–72).
1829 – maggio
Joseph Smith e Oliver Cowdery
ricevono il Sacerdozio di
Melchisedec da Pietro, Giacomo
e Giovanni nelle vicinanze del
Fiume Susquehanna, tra
Harmony, in Pennsylvania, e
Colesville, nello Stato di New
York (vedere DeA 128:20).
1829 – giugno
Completamento della traduzione
del Libro di Mormon. Le tavole
d’oro vengono mostrate ai Tre
Testimoni e agli Otto Testimoni
(vedere 2 Nefi 11:3; 27:12–13;
DeA 17).
1830 – 26 marzo
Prime copie stampate del Libro di
Mormon disponibili a Palmyra,
nello Stato di New York.
1830 – 6 aprile
Organizzazione della Chiesa nel
Comune di Fayette, nello Stato di
New York.
1830 – settembre–ottobre
I primi missionari vengono chiamati
a predicare ai Lamaniti (indigeni
americani) (vedere DeA 28; 30; 32).
308
1830 dicembre – 1831 gennaio
Il Signore comanda ai santi di
radunarsi nell’Ohio (vedere DeA
37; 38:31–32).
1831– 20 luglio
Luogo della città di Sion (Nuova
Gerusalemme), a Independence,
nel Missouri, rivelato al profeta
Joseph Smith (vedere DeA 57;
Articoli di Fede 1:10).
1833 – 18 marzo
Sidney Rigdon e Frederick G.
Williams messi a parte come consiglieri della presidenza della Chiesa;
vengono conferite loro le chiavi del
regno (vedere l’introduzione di DeA
81 e 90; vedere anche DeA 90:6).
1833 – 7 novembre
I santi cominciano a fuggire davanti all’incalzare dei facinorosi dalla
Contea di Jackson, nel Missouri,
attraversano il Fiume Missouri e si
stabiliscono nella Contea di Clay,
nel Missouri.
1834 – 5 maggio
Joseph Smith lascia Kirtland,
nell’Ohio, per il Missouri come
capo del Campo di Sion per portare soccorso ai santi espulsi dalla
Contea di Jackson.
1835 – 14 febbraio
Il Quorum dei Dodici Apostoli
viene organizzato a Kirtland,
nell’Ohio (vedere DeA 107:23–24).
1835 – 28 febbraio
Inizio dell’organizzazione del
Primo Quorum dei Settanta a
Kirtland, nell’Ohio.
1835 – 17 agosto
Dottrina e Alleanze è accettata
come opera canonica della Chiesa
a Kirtland, nell’Ohio.
1836 – 27 marzo
Dedicazione del Tempio di Kirtland
(vedere DeA 109).
1836 – 3 aprile
Gesù Cristo appare a Joseph Smith
e Oliver Cowdery nel Tempio di
Kirtland (vedere DeA 110:1–10).
Mosè, Elias, ed Elia appaiono per
conferire le chiavi del sacerdozio
(vedere DeA 110:11–16).
1837 – 19 luglio
L’anziano Heber C. Kimball e sei
altri fratelli arrivano a Liverpool,
in Inghilterra e danno inizio alla
prima missione oltremare.
1838 – 26 aprile
Il nome della Chiesa viene specificato per rivelazione (vedere DeA
115:4).
1838 – 1 dicembre / 1839 – 16 aprile
Il profeta Joseph Smith e altri fratelli imprigionati nel carcere di Liberty
nel Missouri (vedere DeA 121–123).
1840 – 15 agosto
Il battesimo per i morti viene
annunciato pubblicamente dal
profeta Joseph Smith.
1841 – 24 ottobre
L’anziano Orson Hyde dedica la
Palestina per il ritorno dei figli di
Abrahamo.
1842 – 17 marzo
Organizzazione della Società di
Soccorso a Nauvoo, nell’Illinois.
1842 – 4 maggio
Prime investiture complete del tempio celebrate a Nauvoo, nell’Illinois.
1844 – 27 giugno
Joseph e Hyrum Smith subiscono
il martirio nel carcere di Carthage,
nell’Illinois (vedere DeA 135).
1846 – 4 febbraio
I santi di Nauvoo cominciano ad
attraversare il Fiume Mississippi
diretti verso l’Ovest. Alcuni santi
salpano da New York diretti in
California sulla nave Brooklyn.
1846 – 16 luglio
Il Battaglione Mormone arruolato al
servizio degli Stati Uniti, nell’Iowa.
1847 – aprile
La carovana dei pionieri, guidata
dal presidente Young, lascia Winter
Quarters per intraprendere il viaggio verso l’Ovest (vedere DeA 136).
1847 – 24 luglio
Il presidente Brigham Young entra
nella Valle del Lago Salato.
1847 – 27 dicembre
Brigham Young viene sostenuto
presidente della Chiesa.
1848 – maggio–giugno
I grilli devastano i raccolti nella
Valle del Lago Salato. I campi
vengono risparmiati dalla totale
distruzione da stormi di gabbiani
che mangiano i grilli.
1849 – 9 dicembre
Richard Ballantyne organizza la
Scuola Domenicale.
1850 – 15 giugno
Inizio della pubblicazione del giornale Deseret News a Salt Lake City.
1856 – ottobre
Le carovane dei carretti a mano di
Willie e Martin bloccati dalla neve
di un inverno precoce. Vengono
trovate dalle squadre di soccorso
partite dalla Valle del Lago Salato.
1869 – 28 novembre
Organizzazione dell’Associazione di
trinceramento delle Giovani Donne,
precorritrice del programma delle
Giovani Donne.
1875 – 10 giugno
Organizzazione dell’Associazione
di mutuo miglioramento dei
Giovani Uomini, precorritrice del
programma dei Giovani Uomini.
1877 – 6 aprile
Dedicazione del Tempio di St.
George, nello Utah. Il presidente
Brigham Young riceve una rivelazione che mette ordine nell’organizzazione del sacerdozio e nei Pali
di Sion.
1878 – 25 agosto
Aurelia Spencer Rogers tiene la
prima riunione della Primaria a
Farmington, nello Utah.
1880 – 10 ottobre
John Taylor sostenuto presidente
della Chiesa. Perla di Gran Prezzo
accettata come opera canonica.
1883 – 14 aprile
Rivelazione data al presidente
John Taylor sull’organizzazione
dei Settanta.
1889 – 7 aprile
Wilford Woodruff sostenuto
presidente della Chiesa.
1890 – 6 ottobre
Il «Manifesto» sostenuto alla conferenza generale pone fine alla pratica del matrimonio plurimo (vedere
la Dichiarazione Ufficiale 1).
1893 – 6 aprile
Il presidente Wilford Woodruff dedica il Tempio di Salt Lake dopo quarant’anni di lavori di costruzione.
1898 – 13 settembre
Lorenzo Snow diventa presidente
della Chiesa.
1899 – 17 maggio
Il presidente Lorenzo Snow riceve
una rivelazione a St. George, nello
Utah, che lo spinge a dare nuovo
risalto alla decima.
1901 – 17 ottobre
Joseph F. Smith diventa presidente
della Chiesa.
1918 – 3 ottobre
Il presidente Joseph F. Smith riceve
la visione della redenzione dei
morti (vedere DeA 138).
1918 – 23 novembre
Heber J. Grant diventa presidente
della Chiesa.
1936 – aprile
Viene istituito il programma di
Sicurezza della Chiesa per assistere
i poveri durante la grande crisi
economica, diventato poi il
Programma di benessere della
Chiesa. Questo programma fu istituito a seguito di una rivelazione
ricevuta in precedenza dal presidente Heber J. Grant.
1941 – 6 aprile
Chiamata dei primi Assistenti ai
Dodici.
1945 – 21 maggio
George Albert Smith diventa
presidente della Chiesa.
1951 – 9 aprile
David O. McKay sostenuto
presidente della Chiesa.
1961 – 30 settembre
Sotto la direzione della Prima
Presidenza, l’anziano Harold B. Lee
annuncia che tutti i programmi
della Chiesa saranno correlati tramite il sacerdozio per rafforzare le
famiglie e i singoli individui.
1964 – ottobre
Viene dato risalto all’osservanza
della serata familiare.
1970 – 23 gennaio
Joseph Fielding Smith diventa
presidente della Chiesa.
1971 – gennaio
Inizio della pubblicazione delle
nuove riviste della Chiesa: Ensign,
New Era e Friend.
1972 – 7 luglio
Harold B. Lee diventa presidente
della Chiesa.
1973 – 30 dicembre
Spencer W. Kimball diventa
presidente della Chiesa.
1975 – 3 ottobre
Il presidente Spencer W. Kimball
annuncia la riorganizzazione del
Primo Quorum dei Settanta.
1976 – 3 aprile
Due rivelazioni vengono aggiunte
a Perla di Gran prezzo. Nel 1981
vengono inserite in DeA come
sezioni 137 e 138.
1978 – 30 settembre
La rivelazione che conferisce il
sacerdozio a ogni membro maschio
degno, a prescindere dalla razza o
dal colore, è sostenuta dalla Chiesa
(vedere la Dichiarazione Ufficiale 2).
1979 – settembre
Pubblicazione da parte della Chiesa
della nuova edizione in lingua
inglese della Bibbia detta di Re
Giacomo, corredata di sussidi
didattici.
1981 – settembre
Pubblicazione delle nuove edizioni
del Libro di Mormon, Dottrina e
Alleanze e Perla di Gran Prezzo.
1984 – giugno
Istituzione delle presidenze di Area,
composte da fratelli chiamati tra i
Settanta.
1985 – 10 novembre
Ezra Taft Benson diventa presidente
della Chiesa.
1989 – 1 aprile
Riorganizzazione del Secondo
Quorum dei Settanta.
1994 – 5 giugno
Howard W. Hunter diventa presidente della Chiesa.
1995 – 12 marzo
Gordon B. Hinckley diventa
presidente della Chiesa.
1995 – 1 aprile
Annuncio di una nuova posizione
direttiva conosciuta come Autorità
di Area.
1995 – 23 settembre
Il presidente Gordon B. Hinckley
legge il documento «La famiglia:
un proclama al mondo» della
Prima Presidenza e del Quorum dei
Dodici Apostoli alla riunione generale della Società di Soccorso.
1997 – 5 aprile
Le Autorità di Area vengono ordinate Settanta. Organizzazione del
Terzo, Quarto e Quinto Quorum
dei Settanta.
1997 – 4 ottobre
Il presidente Gordon B. Hinckley
annuncia i piani per la costruzione
di piccoli templi.
1997 – novembre
I membri della Chiesa raggiungono
i dieci milioni.
1998 – 5 aprile
Il presidente Gordon B. Hinckley
annuncia l’obiettivo di avere cento
templi in servizio entro l’anno 2000.
309
310
4. Fayette. In questa località i Tre Testimoni
videro le tavole d’oro e l’angelo Moroni
(vedere DeA 17). La traduzione del Libro di
Mormon fu portata a termine in questa loca-
3. Casa di Joseph Smith jun. a Harmony. La
maggior parte del lavoro di traduzione del
Libro di Mormon fu completato in questa
casa. Il sacerdozio fu restaurato sulle sponde
del Fiume Susquehanna nel 1829 (vedere
DeA 13; 128:20; Joseph Smith—Storia 71–72).
2. Colesville. Uno dei primi rami della Chiesa
fu organizzato nella casa di Joseph Knight
sen., nel Comune di Colesville, nel 1830.
1. South Bainbridge. Joseph Smith jun. ed
Emma Hale si sposarono in questa località il
18 gennaio 1827 (vedere Joseph Smith—
Storia 57).
Miglia
ie
7. Canale di Erie. Durante i mesi di aprile e
maggio 1831, i tre rami della Chiesa dello
Stato di New York emigrarono navigando
6. Kirtland. I missionari inviati presso i
Lamaniti si fermarono in questa località nel
1830 e battezzarono Sidney Rigdon e altre
persone della zona. Kirtland fu la sede della
Chiesa dall’inizio di febbraio 1831 al 12 gennaio 1838. Il primo tempio di questa dispensazione fu costruito in questa località, dove fu
dedicato il 27 marzo 1836 (vedere DeA 109).
5. Mendon. Brigham Young e Heber C. Kimball
vivevano in questa località quando sentirono parlare per la prima volta del vangelo
restaurato.
Chilometri
sq F
ue iu
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a
Casa di
Joseph Smith jun. Villaggio di
Harmony
Su
Casa di Joseph Knight sen.
hi Finge
Lag
lungo il Canale Erie e il lago Erie a Kirtland,
nell’Ohio.
rie
10. Toronto. Città in cui risiedevano John
Taylor, il quale diventò terzo presidente della
Chiesa e Mary Fielding, che in seguito sposò
Hyrum Smith.
9. Amherst. Qui Joseph Smith fu sostenuto presidente del sommo sacerdozio il 25 gennaio
1832 (vedere History of the Church, 1:243;
vedere anche l’introduzione di DeA 75).
8. Hiram. Joseph ed Emma vissero in questa
località dal settembre 1831 al settembre
1832. Qui Joseph e Sidney Rigdon lavorarono
alla Traduzione di Joseph Smith della Bibbia
e qui furono ricevute varie rivelazioni: DeA
1, 65, 67–69, 71, 73–74, 76–81, 99 e 133.
C anale E
lità nel giugno 1829. Qui la Chiesa fu organizzata il 6 aprile 1830 (vedere DeA 20–21).
Lag
o Er
Lago Huron
Lago Ontario
Cartina 1: L’area New York, Pennsylvania e Ohio degli Stati Uniti
M
is
u
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m
Fiu
e
ri
3. Far West. Dal 1836 al 1838 qui fu istituito
un rifugio per i santi. Fu la sede della Chiesa
per una parte del 1838. Qui fu dedicato il
sito sul quale doveva sorgere un tempio
(vedere DeA 115). L’8 luglio 1838 il Quorum
dei Dodici ricevette una chiamata dal
Signore a svolgere una missione all’estero
2. Fishing River. Nel 1834, Joseph Smith e il
Campo di Sion marciarono da Kirtland,
nell’Ohio, al Missouri allo scopo di ristabilire i santi della Contea di Jackson nelle loro
terre. DeA 105 fu rivelata sulle sponde di
questo fiume.
5. Liberty. I santi provenienti dalla Contea di
Jackson vissero in questa zona dal 1833 al
1836, quando fu richiesto loro di andarsene.
Dal dicembre 1838 all’aprile 1839 Joseph
Smith e altri fratelli rimasero ingiustamente in
carcere in questa località. In un periodo tanto
difficile per la Chiesa, Joseph Smith invocò
l’aiuto del Signore e ricevette DeA 121–123.
4. Adam-ondi-Ahman. Qui Adamo benedisse
i suoi retti posteri tre anni prima di morire
(vedere DeA 107:53–57). Un grande raduno
avrà luogo in questa località subito prima
della seconda venuta del Salvatore (vedere
Daniele 7:9–14; DeA 78:15; 116; Insegnamenti
del profeta Joseph Smith, a cura di Joseph
Fielding Smith, 121).
(vedere DeA 118). Nel 1838–1839 i santi
furono obbligati a fuggire nell’Illinois.
it o
Fiume Char
1. Independence. Nel luglio 1831 il Signore
identificò Independence come luogo centrale di Sion (vedere DeA 57:2–3). Qui il 3 agosto 1831 fu dedicato il sito sul quale doveva
sorgere un tempio. Nel novembre 1833 i
facinorosi obbligarono i santi a lasciare
Independence e la Contea di Jackson.
Mi
ss
Chilometri
9. Council Bluffs (Kanesville). Qui il 27 dicembre 1848 fu sostenuta la Prima Presidenza
con Brigham Young come presidente.
8. Winter Quarters. Insediamento principale
dei santi durante il viaggio verso la Valle del
Lago Salato (1846–1848). Qui fu organizzato
il Campo d’Israele per il viaggio verso l’Ovest
(vedere DeA 136).
7. Carthage. Qui il profeta Joseph Smith e suo
fratello Hyrum subirono il martirio il 27 giugno 1844 (vedere DeA 135).
6. Nauvoo. Situata sul Fiume Mississippi questa
zona fu la sede della Chiesa dal 1839 al 1846.
Qui fu costruito un tempio e si iniziò a celebrare ordinanze come il battesimo per i
morti, l’investitura e il suggellamento delle
famiglie. Qui nel 1842 fu organizzata la
Società di Soccorso. Le rivelazioni ricevute in
questa località comprendono DeA 124–129.
me Missouri
Fiu
e
m
Fiu
CONTEA DI JACKSON
Fiume
Fishing
Fiume Grand
i
ipp
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Miglia
T E R R I TO R I O
I N D I A N O
Fiume
Platte
Cartina 2: Area Missouri, Illinois e Iowa degli Stati Uniti
311
312
Oce
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S
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Rio Grande
C O
il a
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Fiu
I
F iu
me
TERRITORIO
INDIANO
Chilometri
n
Ca adia n
Fiu
m
8. Winter Quarters. Insediamento principale dei
santi per il viaggio alla Valle del Lago Salato
(1846–1848). La carovana di avanguardia sotto
la direzione del presidente Brigham Young
partì da questa località nell’aprile 1847.
9. Fort Leavenworth. Il Battaglione Mormone fu
organizzato in questa località prima di iniziare
la marcia verso l’Ovest nell’agosto del 1846.
10. Santa Fé. Il Tenente Colonnello Philip Cooke
fu messo al comando del Battaglione Mormone
che partì da questa località il 19 ottobre 1846.
3. Independence. Nel luglio 1831 il Signore
identificò Independence come luogo centrale
di Sion (vedere DeA 57:2–3). Nel novembre
1833 i facinorosi obbligarono i santi a lasciare questa località.
4. Liberty. I santi provenienti dalla Contea di
Jackson si raccolsero in questa zona dal 1833
al 1836, quando fu richiesto loro di andarsene.
5. Far West. Qui dal 1836 al 1838 i santi trovarono un rifugio. Fu la sede della Chiesa per
una parte del 1838. Nel 1838–1839 i santi
furono obbligati a fuggire nell’Illinois.
7. Council Bluffs (Kanesville). I pionieri arrivarono in questa località nel giugno 1846. I componenti del Battaglione Mormone partirono da
questa località il 21 luglio 1846 al comando
del Tenente Colonnello James Allen.
6. Nauvoo. Sede della Chiesa dal 1839 al 1846.
Circa due anni dopo il martirio del Profeta e
di suo fratello Hyrum i santi si trasferirono
all’Ovest.
Fiume P eco s
2. Kirtland. Sede della Chiesa dai primi di febbraio 1831 al 12 gennaio 1838 quando il
profeta si trasferì a Far West, nel Missouri.
Fiume
South
Platte
Fiume
North
Platte
nsas
1. Fayette. Nel gennaio 1831 il profeta Joseph
Smith lasciò Fayette per Kirtland, nell’Ohio.
I tre rami dello Stato di New York lo seguirono in aprile e maggio 1831 in obbedienza
all’ordine di raduno del Signore (vedere
DeA 37–38).
E
ke
ka
Ar
Miglia
M
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Gran
Lago
Salato
a
dell Ca l i forni a
eS
TERRITORIO
INDIANO
e
Missione di
San Luis R ey
La nave
Brooklyn
arriva a
Yerba Buena
(San Francisco)
il 31 luglio 1846
Pis
um
Fi
ta
TERRITORIO
DELL’OREGON
Oceano
Atlantico
15.Salt Lake City. Il presidente Brigham Young
arrivò nella Valle del Lago Salato il 24 luglio
1847.
14. Sacramento. Alcuni componenti del
Battaglione dopo il congedo lavorarono in
questa località e presso la segheria di Sutter,
più ad est lungo il Fiume American, dove
contribuirono a scoprire l’oro.
13. Los Angeles. Il Battaglione Mormone fu
sciolto in questa località il 16 luglio 1847.
12. San Diego. In questa località il 29 gennaio
1847 il Battaglione Mormone portò a termine
la sua marcia di oltre tremiladuecento chilometri.
11. Pueblo. Tre distaccamenti del Battaglione
Mormone ammalati furono inviati in convalescenza a Pueblo dove trascorsero l’inverno
del 1846–1847 con i santi provenienti dal
Mississippi. Questi gruppi entrarono nella
Valle del Lago Salato nel luglio 1847.
Percorso seguito dal Battaglione Mormone
Percorso verso l’Ovest seguito dai Santi
Viaggio della nave Brooklyn
LEGENDA DELLA CARTINA 3
Filadelfia
4 febbraio
1846 I nizio
del viaggio
della nave
Brooklyn
Cartina 3: Il viaggio verso l’Ovest della Chiesa
ITALIAN
4
02356 85160
35685 160
0
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Dottrina e Alleanze e storia della Chiesa — Manuale per l