DIPARTIMENTO PER LA RICERCA, L’INNOVAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione il incontra la scuola JOB & ORIENTA Scuola, Orientamento e Formazione Lavoro 23-25 Novembre 2006 VERONA FIERE VIALE DEL LAVORO, 8 DIPARTIMENTO PER LA RICERCA, L’INNOVAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE Capo Dipartimento Giuseppe Proietti Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione Direttore Generale Antonia Pasqua Recchia Responsabile Ufficio di Direzione Rosanna Binacchi Area Amministrativa: Cristina Rugiotti, Rosaria Pollina, Silvia Schifini, Maria Viglongo Area Tecnica: Annarita De Gregorio, Fabiana Vinella Ufficio per la Comunicazione Responsabile Anna Conticello Fernanda Bruno Ufficio Bilancio e Contabilità Cristina Brugiotti, Mauro De Santis, Laura Petracci, Teresa Sebastiani Supporto logistico Edoardo Cicciotto, Maurizio Scrocca Il programma di partecipazione a JOB & ORIENTA 2006 - SCUOLA FORMAZIONE LAVORO Verona 23-25 novembre, è stato organizzato dal: Servizio II - Comunicazione, Promozione e Marketing Dirigente Paola Francesca Zuffo Segreteria, rapporti istituzionali e pubbliche relazioni Responsabile Anna Maria Trimarchi con Giacomo Bologna, Anna Napoleoni, Amedeo Natoli, Giancarlo Fumanti Coordinamento generale, Unità Organica I - Grandi Eventi e Manifestazioni Fieristiche Progettazione e realizzazione opuscolo, materiali grafici e stand - Organizzazione convegno e incontri allo stand Responsabile Antonella Mosca con Monica Bartocci, Antonella Corona, Maria Tiziana Natale, Alessandra Rosa, Maria Siciliano, Laura Simionato Comunicazione multimediale Alberto Bruni, Renzo De Simone, Francesca Lo Forte, Emilio Volpe con: Andrea Fiorenza, Roberto Sartini, Gabriele Tamburini Supporto operativo allo stand Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Verona, Vicenza e Rovigo Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Verona, Vicenza, Rovigo con il contributo di: Edizioni MP MIRABILIA srl Via Ostiense, 131/L - 00154 Roma - www.mpmirabilia.it Finito stampare nel Novembre 2006 - Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Piemonte Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Veneziano DIPARTIMENTO PER I BENI ARCHIVISTICI E LIBRARI - Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali - Direzione Generale per gli Archivi - Scuole di archivistica, paleografia e diplomatica - Archivio di Stato di Trieste - Archivio di Stato di Udine - Archivio di Stato di Frosinone - Archivio di Stato di Roma - Archivio di Stato di Lecce - Archivio di Stato di Siena - Archivio di Stato di Venezia - Biblioteca Palatina di Parma - Sezione Musicale - Museo Bodoniano - Biblioteca Nazionale Centrale di Roma - Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari DIPARTIMENTO PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI - DARC - Direzione Generale per l’architettura e l’arte contemporanee - Centro per i Servizi Educativi del Museo e del Territorio - Museo Archeologico Nazione di Cividale del Friuli - Soprintendenza per i beni archeologici dell’Abruzzo - Soprintendenza per i beni archeologici di Salerno, Avellino e Benevento - Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia-Romagna - Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio - Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche - Soprintendenza per i beni archeologici del Molise - Soprintendenza per i beni archeologici delle province di Cagliari e Oristano - Soprintendenza per i beni archeologici delle province di Sassari e Nuoro - Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto - Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico per l’Abruzzo - Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Parma e Piacenza - Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Milano, Bergamo, Como, Pavia, Sondrio e Varese - Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Brescia, Cremona e Mantova - Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Basilicata - Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Ravenna, Ferrara, Forlì, Cesena e Rimini - Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e etnoantropologico di Caserta e Benevento - Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico di Salerno e Avellino - Soprintendenza per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico della Liguria Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Genova - Soprintendenza per i beni architettonici, il paesaggio, il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico delle provincie di Sassari e Nuoro - Istituto Nazionale per la Grafica DIPARTIMENTO PER LA RICERCA, L’INNOVAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE - Direzione Generale per l’innovazione tecnologica e la promozione - Istituto Centrale per la Patologia del Libro - Istituto Centrale per il Restauro - Opificio delle Pietre Dure - Call Center - OMNIA Network Spa CCTPC- Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale altri contributi AICA, ANISA, INVALSI, FAI, ITALIA NOSTRA, FASSA BORTOLO, REPLY Presentazione mondo giovanile è considerato un “bacino” privilegiato a cui indirizzare messaggi, prodotti e servizi, quindi anche messaggi, prodotti e servizi culturali: è ricettivo, dinamico, con una capacità di spesa apprezzabile, con la prospettiva di consolidare nel tempo abitudini e interessi verso un certo tipo di consumo. Inoltre nei confronti dei giovani gli operatori culturali, in particolare coloro che gestiscono il patrimonio culturale, hanno una doppia responsabilità: l’offerta culturale è anche un’offerta di formazione, il patrimonio culturale possiede intrinsecamente una grande e riconosciuta valenza educativa; nello stesso tempo il comparto dei beni culturali è una componente del sistema economico, sia per le attività direttamente riconducibili alla gestione (la nota filiera conoscenza-tutela-conservazione-valorizzazione) che per quelle legate all’indotto turistico. La partecipazione del MiBAC alla manifestazione di Verona Job Orienta – Scuola, Orientamento e Formazione Lavoro è dovuta alla convinzione che è necessario inserire, nell’ambito della comunicazione istituzionale, momenti di confronto collettivo che abbiano un impatto più diffuso rispetto ai singoli progetti e attività che quotidianamente le strutture realizzano sul territorio. L’obiettivo è di far conoscere ad un ampia platea giovanile il mondo dei beni culturali, nella sua ricchezza tipologica e territoriale, nella sua complessità istituzionale e organizzativa, ma anche nelle opportunità che offre di sbocchi professionali. Il settore presenta notevoli peculiarità: così come, nel campo della comunicazione, quella istituzionale viene abitualmente oscurata dalla comunicazione sul “prodotto” culturale, nel campo del rapporto con il mondo dei giovani è nettamente prevalente la componente educativo-formativa rispetto alle altre e perciò a Verona viene soprattutto illustrata la ricchezza della progettualità e delle realizzazioni dei Servizi educativi esistenti nelle istituzioni culturali dello Stato. Le interazioni con i giovani sono ricercate attraverso percorsi ricchi e stimolanti, rivolti a tutte le classi di età, anche prescolare, mostrando da parte degli operatori la piena consapevolezza sia della propria responsabilità pedagogica sia delle potenzialità educative del patrimonio amministrato. Tuttavia si è riusciti anche a presentare, con ricchezza di contenuti e chiarezza di esposizione, le stesse strutture formative del Ministero, le grandi scuole di formazione, che riguardano tutti i settori del patrimonio, e che erogano una preparazione specialistica molto apprezzata anche a livello internazionale: la scuola di alta formazione dell’Istituto Centrale del Restauro, la Scuola di Alta formazione dell’Opificio delle Pietre Dure, la Scuola dell’Istituto della Patologia del Libro, le Scuole di archivistica degli Archivi di Stato, la Scuola di formazione dell’Istituto Nazionale della Grafica. Infine negli incontri organizzati durante la manifestazione ci si propone di illustrare il terzo aspetto dell’interazione giovani-patrimonio culturale, quello connesso ai possibili percorsi occupazionali. L’ambito delle professioni culturali è certamente uno dei più interessanti da analizzare, proprio alla luce delle recenti trasformazioni dell’organizzazione della domanda e dell’offerta che hanno prodotto molteplici sfaccettature e più gradi di complessità nella struttura delle competenze e delle specializzazioni. Alle funzioni lineari e standardizzate, storicamente Il specifiche del comparto, si sono affiancate infatti nuove funzioni, alcune delle quali specificamente sviluppate ed altre mutuate da altri comparti. Da sempre vi è stata la percezione, nel Ministero ma anche negli altri soggetti operanti in questo campo, della necessità di disporre di una qualificazione importante del personale, con riguardo soprattutto alle professionalità tecnico-scientifiche, che hanno sempre osmoticamente alimentato un flusso verso l’Università (in vero a senso unico). Ci si è sempre sentiti eredi di una gloriosa tradizione di conservatori che veniva storicamente da lontano, da molto lontano. Anzi la stessa specificità del Ministero per i beni culturali era associata alla prevalenza delle funzioni tecnico-scientifiche su quelle amministrative ed era comune il riconoscimento di una alta qualità tecnica degli addetti: archeologi, architetti, archivisti, bibliotecari, storici dell’arte. Ora le trasformazioni del rapporto domanda-offerta, insieme alle modifiche introdotte dal Codice dei beni culturali, se continuano a richiedere ancora oggi una eccellente qualità della formazione professionale tradizionale, rendono però evidente la necessità di disporre di nuovi profili. Queste professionalità “nuove” riguardano essenzialmente l’area giuridico-economicamanageriale e l’area della comunicazione: gestione delle risorse umane, programmazione e organizzazione, budget, fund raising, marketing, promozione e comunicazione). Quindi alle professionalità tradizionali dell’area amministrativa si sono aggiunte quelle dell’area gestione-comunicazione-promozione. Un aspetto particolare della comunicazione è quella, sempre più pervasiva, che avviene attraverso la rete internet: quindi esperti di comunicazione sul web, sia nella declinazione tecnologica (informatici, web master) sia nella declinazione contenutistica (editorialisti web, pubblicisti). Il responsabile amministrativo, nella versione più aggiornata di esperto di gestione, è affiancato dall’esperto in comunicazione, dall’esperto di organizzazione e programmazione, dall’esperto di marketing, perché come ogni altro prodotto o servizio anche quello culturale, per raggiungere i destinatari e soddisfare la domanda, deve essere comunicato adeguatamente e promosso. Un’area particolare è quella del merchandising culturale, al cui sviluppo occorrono certamente progetti coerenti e organizzazione adeguata ma anche risorse umane preparate. Una professionalità “esterna” al mondo ristretto delle istituzioni, ma certamente in grande sviluppo è quella del “tour operator”, intendendo una figura che, nella predisposizione e vendita di “pacchetti” di visita dovrebbe essere in grado di coniugare al meglio sia la domanda, a volte anche inespressa, del turista, che l’offerta culturale, magari non stereotipata ma innovativa. Insomma la gamma delle professioni è veramente ampia. Il mercato è dinamico e riflette un settore in cui i soggetti non sono solo quelli statali (anzi la capacità di assorbimento delle strutture statali è minima e del tutto minoritaria) ma anche e soprattutto gli enti locali, i soggetti pubblici come le Fondazioni, le imprese che si pongono come attori consapevoli nel panorama della gestione del patrimonio, utilizzando gli ampi spazi normativi che sono concessi dal Codice dei beni culturali. Ne emerge un panorama ricchissimo, di competenze, specialismi, anche di opportunità, che rafforza il concetto basilare che il patrimonio umano, il fare e il saper fare sono componenti essenziali dello stesso Patrimonio culturale e sono prodotti da esportazione. Antonia Pasqua Recchia Direttore Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione Sommario DIREZIONI REGIONALI Laboratori didattici: storia, arte e comunicazione - Calabria.................................................... Maria Teresa Sorrenti Le attività didattiche in Campania ...................................................................................... Maria Rosaria Nappi Il museo per l’arte: l’attività dei servizi educativi in Lombardia tra tradizione e sperimentazione ....... Cristina Ambrosini, Manuela Rossi Le nuove sfide della didattica - Marche.................................................................................. Marina Mengarelli, Michela Mengarelli Nuovi progetti per una migliore fruizione delle residenze sabaude - Piemonte ............................ Emanuela Zanda Politiche e orientamenti regionali - Puglia................................................................................ Vita Plantamura Servizi Educativi del Museo e del Territorio - Sardegna .......................................................... Sandra Violante Patrimonio culturale e Didattica. Lo scenario regionale - Toscana................................................ Mario Lolli Ghetti POLI MUSEALI La Sezione Didattica del Polo Museale Fiorentino. Quando un nome traccia una storia ................. Maria Paola Masini Il Servizio educativo della Galleria Borghese e dei musei della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale romano: 10 anni d’educazione all’arte ...................................................... Paola Mangia Arte e multimedialità per la didattica al museo - Polo Museale Veneziano.................................... Annalisa Perissa DIPARTIMENTO PER I BENI ARCHIVISTI E LIBRARI Il sito web del Dipartimento per i Beni archivistici Librari del Ministero per i Beni e le attività culturali Paolo Franzese I progetti di comunicazione della Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali............ Susanna Spezia Le Scuole d’archivio e la formazione tra passato e futuro .......................................................... Lea Cuffaro L’Università e le Scuole di archivistica in Italia: due percorsi formativi a confronto.......................... Grazia Tatò L’attività didattica dell’Archivio di Stato di Udine...................................................................... Lucia Stefanelli La sperimentazione didattica dall’elementari alle superiori nell’archivio di stato di Frosinone: visite guidate e laboratori ................................... Viviana Fontana, Onorina Ruggeri, Maria De Sorbo La storia e la memoria di Roma............................................................................................ Antonella Parisi “L’archivio si presenta” ........................................................................................................ Il Museo dell’Archivio di Stato di Siena ................................................................................. Patrizia Turrini L’Archivio di Stato di Venezia nel mondo della formazione e dell’informazione culturale ............... Alessandra Schiavon Biblioteca Palatina di Parma, sezione musicale, Museo Bodoniano .......................................... Percorsi in-formativi .......................................................................................................... Angelina De Salvo “Leggere a scuola e in biblioteca”...................................................................................... Liceo classico " M. Spinelli " - Giovinazzo A.S.2005/2006 DIPARTIMENTO PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI Il Servizio Educativo del MAXXI: fare didattica sull’architettura e l’arte contemporanee ................. Stefania Vannini Archivio delle attività svolte: laboratori didattici marzo 2004 - aprile 2006............................... Esmeralda Valente, Alessandra Mele L’educazione al patrimonio culturale tra scuola e museo ......................................................... Maria Antonella Fusco Archeologia e scuola: storia antica "dal vivo" al Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli......................................................................................................... Chiara Magrini, Lisa Zenarolla I Servizi Educativi ....................................................................................................................... Loredana D’Emilio “Achille e la tartaruga”. Gli studenti accompagnano i non vedenti ........................................... Carla Antonella Fiamminghi 8 10 12 13 15 17 19 21 27 30 34 36 38 40 44 49 53 55 56 57 60 62 64 67 68 70 72 83 85 86 La prima palestra fu di Ermes… ......................................................................................... Paola De Santis “La memoria del territorio” l’area archeologica di Minturnae ................................................... Giovanna Rita Bellini Bambini e teenagers al Museo. L’attività didattica del Museo Archeologico Nazionale delle Marche... Nicoletta Frapiccini Politiche ed orientamenti regionali per la didattica museale..................................................... Mario Pagano Le attività didattiche del museo sannitico di Campobasso ....................................................... Angela Di Niro, Mariflora Madonna, Carla Mastantuono, Mariella Felice, Rosanna Spina Piccoli archeologi - Progetto didattico archeologico ................................................................. Donatella Cocco Indagine sulla forma nello spazio Una mostra al Museo Giovanni Antonio Sanna di Sassari conclude un progetto didattico ............ Maria Luisa Mura Testo riassuntivo delle politiche e degli orientamenti ............................................................... Scuole in galleria. L’incontro scuola - museo ......................................................................... I Servizi Educativi della Pinacoteca di Brera......................................................................... I Servizi Educativi del Museo di Palazzo Ducale per Andrea Mantegna.................................... Renata Cesarin L’attività didattica............................................................................................................. Tonino Garzia, Antonio Rosa Il Museo Dei Ragazzi....................................................................................................... Il Museo all’Aperto-Percorsi formativi per la scuola elementare e media inferiore e superiore ......... Maria Rosaria Iacono GENIUS LOCI: un progetto didattico e formativo .................................................................. Maria Pasca Una casa per secoli, un museo da 50 anni: la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola a Genova Farida Simonetti Il piano a cilindro del compendio garibaldino di Caprera ...................................................... Wally Paris, Pietro Usai Bambini alla Calcografia: laboratori ludico-didattici sulle tecniche di incisione ........................... Antonella Renzitti Lineamenti di storia delle tecniche ...................................................................................... Ginevra Mariani DIPARTIMENTO PER LA RICERCA, L’INNOVAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE ARTHEA: il nuovo linguaggio dell’arte................................................................................. Paola Francesca Zuffo ARCHEOGUIDA. Il passato si fa presente............................................................................ Benedetta Adembri Il museo per la scuola ...................................................................................................... Paola Munafò Scuola di Alta Formazione e di Studio per la Conservazione ed il restauro ............................... Patrizia Miracola La Scuola di Alta Formazione dell’Opificio delle Pietre Dure ................................................... Fabio Bertelli La Scuola di Restauro dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze tra tradizione storica e prospettive future .............................................................................. Alessandra Griffo Call Center 800 99 11 99 .............................................................................................. Marco Bordi Il Comando Carabinieri. Tutela Patrimonio Culturale .............................................................. Ugo Zottin Altri contributi Le certificazioni informatiche europee di AICA...................................................................... Daniela Rovina “Museo e territorio: l’ANISA per la scuola” .......................................................................... Paola Strada Il patrimonio culturale e la sua pedagogia per l’Europa - INVALSI ............................................ Lida Branchesi Educare all’amore e al rispetto dei beni d’arte e natura del nostro Paese - FAI ........................... Cristina Marchini Il paesaggio italiano: cantiere aperto sui colori della storia - ITALIA NOSTRA............................. Annalisa Cipriani Cultura senza confini - FASSA BORTOLO............................................................................. Nuove modalità di comunicazione - REPLY........................................................................... 88 89 91 94 96 99 101 102 104 111 115 117 118 119 121 123 127 128 132 136 138 139 141 142 143 144 145 148 149 151 153 156 159 160 Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria Direttore Regionale: Francesco Prosperetti Via Scylletion, 1 Loc. Roccelletta di Borgia (CZ) tel. 0961 391048-391087 fax 0961 391033 Via Francesco Crispi, 30 88100 Catanzaro tel. 0961 391048 fax 0961 391033 [email protected] 8 Laboratori didattici: storia, arte e comunicazione Maria Teresa Sorrenti Tutela e Conoscenza rappresentano, com’è noto, un binomio inscindibile nella politica di valorizzazione e promozione del patrimonio svolta dal MiBAC attraverso l’attività formativa e didattica degli Istituti operanti nel territorio; intorno ad esso si incentrano tanto le annuali iniziative di comunicazione promosse dal Dipartimento R.I.O. (Settimana della Cultura, Giornate Europee etc.), quanto, e soprattutto, il qualificato lavoro dei Servizi Educativi e Didattici indirizzato al coinvolgimento di quanti operano nel settore della formazione scolastica e negli Istituti di Ricerca. La storia millenaria di una regione come la Calabria, punta avanzata dell’Europa nel bacino del Mediterraneo, rivive nella documentazione archeologica ed archivistica nonchè nella produzione artistica e nel folklore delle sue tradizioni; esse costituiscono “testimonianze parlanti” che, dal chiuso di musei ed archivi, incontrano le nuove generazioni utilizzando momenti di esperienza diretta e di coinvolgimento “mediatico” nell’epoca della multimedialità. I Laboratori di Storia costituiscono una delle espressioni più significative di questa strategia formativa; realizzati dalla Soprintendenza Archivistica e dagli Archivi di Stato con l’obiettivo di fornire agli studenti le linee di una corretta metodologia della ricerca, essi hanno avvicinato intere scolaresche alle polverose e dimenticate carte, custodi della storia minuta di un popolo, intessuta di un vivere quotidiano incentrato sulle relazioni umane che caratterizzano il vivere associato, dagli scambi commerciali a quelli culturali. Rivive la “microstoria”: la cronaca di un terremoto in un borgo della provincia cosentina, riemergono i nomi di dimenticati maestri ed artigiani non segnalati nelle pagine auliche della Storia dell’Arte, rivive la vita di un quartiere scandita dalle trasformazioni della “sua” fiumara. Ma, dicevamo, la metodologia si coniuga alla realizzazione di prodotti multimediali capaci di catturare l’attenzione, coinvolgere e raccontare attraverso le immagini lunghi secoli di storia della nostra Regione. Avvicinare le nuove generazioni al linguaggio dell’arte, ai suoi simbolismi e ai suoi contenuti di fede e, in una parola, ai suoi contenuti culturali è l’obiettivo perseguito dai quaderni didattici e dai prodotti multimediali realizzati dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico artistico ed etnoantropologico nell’ambito di alcuni progetti come “Il cibo nell’arte” e “Dal museo al territorio... e viceversa”, nati da proficue collaborazioni e convenzioni con Istituti di Istruzione Superiore ed Associazioni. La lettura “guidata” dei documenti artistici lasciati da maestri ed artigiani del passato introduce la comprensione del presente ed ingenera, soprattutto in una regione dove convivono etnie e credi religiosi diversi, il rispetto ed il desiderio di conservare le proprie radici culturali. Un altro significativo aspetto della formazione è stato messo a fuoco dai Servizi didattici della stessa Soprintendenza, mediante la realizzazione di Laboratori di creatività artistica, luoghi virtuali di stimolo conoscitivo ed approfondimento delle tecniche artistiche. Il mondo dell’Archeologia e quello della Scuola sono stati al centro del progetto “Archeofavola al museo”, curato dai Servizi didattici della Soprintendenza per i Beni Archeologici in collaborazione con il Circolo didattico di Siderno, e costruito intorno al mito della dea Persefone, protagonista delle celebri pinakes conservate presso il Museo Nazionale reggino, conclusosi con estemporanee di disegno e rappresentazioni teatrali, esemplificative del grado di coinvolgimento raggiunto dallo stimolante percorso educativo. Dal mito della Grecia classica alla Preistoria. “Tornando indietro... nel tempo” è il titolo del DVD realizzato dalla Soprintendenza Archeologica a completamento di un progetto didattico indirizzato agli alunni delle Scuole Elementari con l’obiettivo di rendere più qualificanti i processi di insegnamento ed apprendimento della storia, attraverso la lettura dei reperti archeologici. “Monumenti nelle terre di Calabria” è il titolo del giornale il quale la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Calabria, nel dare contezza dell’attività di conservazione realizzata da importanti complessi monumentali, lancia l’idea del cantiere-scuola da perseguire attraverso Protocolli d’Intesa con le autorità scolastiche. L’idea ha trovato attuazione in alcuni laboratori didattici nei quali è stata data agli studenti l’opportunità di vivere la realtà del cantiere ad approcciare, così al mondo del lavoro. Le iniziative descritte, ma non esaustive del qualificato lavoro svolto dai Servizi Didattici degli Istituti calabresi, si inseriscono nel più ampio programma di iniziative volte a favorire la conoscenza e la promozione del patrimonio culturale della regione; progetto per la cui realizzazione vanno ricercate formule di sinergia con Enti ed Associazioni preposte e interessate a coinvolgere quanti, studenti ed appassionati cultori della propria storia, intendano concorrere a stimolare nelle giovani generazioni la coscienza dell’appartenenza e dell’identità culturale. 9 Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania Direttore Regionale: Stefano De Caro Via Eldorado, 1 Castel dell’Ovo 80132 Napoli tel. 081 2464111 fax 081 66453905 [email protected] 10 Le attività didattiche in Campania Maria Rosaria Nappi L’importanza e la varietà del Patrimonio archeologico artistico architettonico e culturale della Campania permettono agli uffici del Mibac di concorrere ad una offerta didattica estremamente varia e complessa in grado di rispondere alle molteplici esigenze del pubblico scolastico e non. Va detto che la maggior parte delle attività didattiche sono esternalizzate, ma con direttive e progettazioni molto accurate effettuate dai servizi educativi. La tipologia eminentemente archeologica del Patrimonio che conta alcune fra le maggiori emergenze archeologiche d’Europa, come il Museo Archeologico di Napoli e gli Scavi di Pompei ed Ercolano, Paestum, induce a sottolineare l’attività in questa direzione, senza dimenticare però i musei di arte moderna e contemporanea come Capodimonte; la Reggia di Caserta, Palazzo Reale di Napoli. Oltre ai progetti descritti per esteso, rivestono particolare rilievo le attività del servizio educativo del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) con la serie Incontri di Archeologia. Giunti ormai alla XII edizione, gli Incontri offrono una programmazione di conferenze, in media 40 in un anno, volte ad avvicinare soprattutto il pubblico di docenti delle scuole al Museo e alla storia delle collezioni oltre che alle emergenze del territorio, permettendo così ai docenti di organizzare e condurre autonomamente le visite e i laboratori più coerenti con i loro percorsi didattici. Nel MANN sono predisposti una serie di supporti in italiano e inglese rivolti esclusivamente ai ragazzi, caratterizzati da una grafica adeguata creando così una dimensione privilegiata che si ritrova anche in una serie di guide e di pubblicazioni relative al patrimonio archeologico reperibili nel book shop. In questa linea la Direzione Regionale con la collaborazione del MIUR e della Provincia di Napoli ha realizzato in occasione della Mostra Tang Arte e cultura in Cina prima dell’Anno Mille (Napoli, Museo Archeologico Nazionale - 15 dicembre - 23 aprile) una pubblicazione in italiano e cinese diretta ai bambini di provenienza cinese che frequentano le scuole della regione e che veniva distribuita gratuitamente durante le visite guidate delle scuole alla mostra. Notevole per l’uso delle nuove tecnologie e per le caratteristiche innovative è Il Mondo di Caius della Soprintendenza Archeologica di Pompei un video interattivo che occupa un ampio settore del sito della Soprintendenza destinato solo ai ragazzi. Attraverso quello che si configura come un vero e proprio cartone animato sul web il ragazzo può trovare risposta alle sue domande e, attraverso il personaggio di Caius, un bambino dell’antica Pompei che percorre le strade della sua città, entrare in contatto con il mondo di Pompei, Ercolano e Oplonti. Decennale è anche l’attività del servizio educativo della Soprintendenza BAPSAE di Napoli per il Museo di Palazzo reale che tende a far emergere dalle attività di ricerca sull’edificio e sulle collezioni le idee e i contenuti per la didattica, in modo da rendere conto dell’importanza del monumento nel contesto meridionale, ma anche nazionale. In occasione della recente mostra su Domenico Morelli (Napoli, Castel Sant’Elmo, 28 ottobre 2005 al 29 gennaio 2006) è stato realizzato un DVD sulle operazioni di restauro della grande tela eseguita dal pittore per la cappella Palatina volto a divulgare presso il pubblico più vasto una tipologia di intervento particolare. Un settore che merita una notevole attenzione è quindi quello delle Biblioteche che realizzano una notevole attività con visite guidate dirette alle scuole – ma anche con attività diverse rivolte ad un pubblica adulto – destinate alla sensibilizzazione alla lettura. La Biblioteche Universitaria nell’ambito del progetto Ottobre piovono libri: i Luoghi della Lettura, oltre alla mostra Le stanze di Elsa: dentro la scrittura di Elsa Morante, realizzerà una serie di iniziative destinate alla promozione della lettura sia in sede sia all’esterno della Biblioteca e nelle zone periferiche della città La Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, oltre alle mostre, instancabilmente realizza innumerevoli attività in sede nelle scuole, nelle comunità di recupero, negli istituti di pena. Tra l’altro: aperture domenicali con letture (maggio 2006), presentazioni di libri, promuove conferenze ed eventi in occasione del Centenario della nascita di Samuel Beckett (1906-2006), Gabriele Frasca legge la traduzione inedita degli ultimi scritti dell’autore Aspettando Beckett (ottobre 2006) rivolti al pubblico con lo scopo di avvicinare alla lettura in genere e alla poesia in particolare come nel caso di Sette giorni diVersi (incontri con poeti, critici e attori – 2-9 aprile 2006). L’idea di portare all’esterno la Biblioteche al fine di invitare alla lettura il pubblico più ampio è anche all’origine dell’iniziativa didattica della Biblioteca Pubblica Statale del Monumento Nazionale di Montevergine che attua annualmente Libri fuori: la biblioteca a zonzo per la città. Rivolta ad un pubblico più specializzato dotato di laurea o di diploma di maturità o con una buona conoscenza della lingua latina, va infine ricordata, fra le attività didattiche del MIBAC in Campania, la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell’Archivio di Stato di Napoli, che rilascia il diploma di Archivistica legalmente riconosciuto dalla repubblica Italiana. 11 Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia Direttore Regionale: Carla Di Francesco Corso Magenta, 24 20123 Milano tel. 02 802941 fax 02 80294232 [email protected] 12 Il museo per l’arte: l’attività dei servizi educativi in Lombardia tra tradizione e sperimentazione Cristina Ambrosini, Manuela Rossi La Lombardia annovera una grande concentrazione di luoghi della cultura statali e non tra cui occupano un posto di primaria importanza due realtà museali che qui si segnalano per le eccellenze rappresentate dai progetti in campo educativo: la Pinacoteca di Brera e il Palazzo Ducale di Mantova. Per entrambi i casi si ha l’occasione di far conoscere, grazie ad un’aggiornata e accreditata vetrina quale quella di Verona, le offerte didattiche e formative delle due più rilevanti realtà museali statali in territorio lombardo. I servizi educativi afferenti a questi musei, i cui responsabili sono funzionari storici dell’arte rispettivamente della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed entoantropologico per le province della Lombardia occidentale e di quella a cui afferiscono le province della Lombardia orientale, sono attivi ormai da molti anni con risultati ampiamente testati e riconosciuti in ambito scientifico e formativo sia sul piano nazionale che internazionale. Vantano uno staff consolidato che s’impernia sull’esperienza e le capacità creative ed organizzative dei referenti, con il prezioso apporto di collaboratori esterni specializzati nella didattica museale oltre che nella mediazione culturale. La competenza in campo storico artistico e l’innegabile passione che lega queste persone ai musei entro cui operano, hanno permesso il graduale consolidarsi di un rapporto fecondo con il mondo della scuola. I servizi educativi del museo rappresentano perciò uno stabile punto di riferimento soprattutto per la formazione e l’aggiornamento dei docenti, attraverso un loro coinvolgimento sempre più consapevole. Nelle scelte dei servizi educativi trova costante e positivo riscontro l’offerta di proposte volte a valorizzare e comunicare in modo efficace l’identità del museo nel suo allestimento permanente, a favorirne la scoperta quale luogo privilegiato e per nulla scontato d’incontro con l’arte e, per suo tramite, con molteplici aspetti della vita, in uno stile discreto e attento a predisporre un terreno familiare e accogliente nei confronti dei visitatori più giovani. Accanto ad una didattica museale imperniata su percorsi a tema sui luoghi e sulle opere d’arte, che punta sull’interdisciplinarietà e si riconnette alla programmazione curricolare, altrettanto radicata è la volontà di sottolineare con progetti specifici – è il caso, per esempio, del progetto di Mantova dedicato al Mantegna – manifestazioni e mostre temporanee di ampio respiro che interessano periodicamente i musei, potenziando l’offerta museale con un approfondimento dedicato alle scuole dove adeguato spazio è riservato all’apprendimento pratico e alla sperimentazione diretta con attività di laboratorio, nel rispetto dell’approccio emotivo e cognitivo più congeniale a questo tipo di pubblico. Le nuove sfide della didattica Marina Mengarelli, Michela Mengarelli Le problematiche legate alla didattica non sono estranee all’attività della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche che, pur non avendo strutture dipendenti in cui avviare concreti programmi di didattica museale, assolve l’importante compito, assegnatole dal Decreto Legislativo 73 del 2004, di diffusione della conoscenza del patrimonio culturale presso le scuole di ogni ordine e grado. Se infatti i musei offrono un ambiente dove è possibile apprendere anche in modo informale, sollecitando interessi, curiosità, esponendo gli individui ad una pluralità di stimoli – visivi, sensoriali, emotivi – e soprattutto facilitando il contatto con la propria memoria collettiva o con altre culture, la scuola rimane pur sempre il luogo deputato ad infondere nelle giovani menti assetate di conoscenza, i concetti di base per capire e apprezzare il nostro patrimonio culturale. Un esempio di “buona pratica” in campo didattico è sicuramente la guida per ragazzi “Marco Tullio a passeggio per le strade del Piceno”, realizzata dalla Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche, nell’ambito del progetto di valorizzazione territoriale della vallata del Potenza, finanziato con fondi CIPE, che ha visto il coinvolgimento di due istituzioni scolastiche della provincia di Macerata. Si tratta di una guida pensata per i ragazzi e scritta dai ragazzi, che vuole essere uno strumento piacevole, ma al contempo scientificamente rigoroso, per accompagnare la visita alle cinque stationes presenti lungo il percorso di fondovalle del fiume Potenza. La guida nasce da un progetto didattico interdisciplinare di durata biennale durante il quale gli studenti hanno condotto uno studio approfondito, attraverso lezioni frontali, letture e visite guidate ai siti archeologici e ai monumenti più significativi dell’area del piceno. Lo stesso progetto CIPE ha finanziato anche la creazione di un dvd dal titolo “Potentia una colonia romana nel piceno” e del sito internet www.vallatadelpotenza.it che rappresentano importanti strumenti di divulgazione dei siti archeologici di età romana, consentendo l’inoltrarsi in un suggestivo percorso storico-geografico che, attraverso la narrazione delle vicende storiche dei singoli luoghi e l’illustrazione delle peculiari caratteristiche architettoniche di ciascuno di essi, favorisce la conoscenza delle differenti realtà locali che caratterizzano ogni sito, promuovendone la fruizione turistico-culturale. Altra proposta didattica in fase di realizzazione da parte di questa Direzione Regionale è “La strada europea della pace da Lubecca a Roma”, voluta dal Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici del MiBAC, che ha visto il coinvolgimento dell’ l’IRRE Marche, dei Comuni interessati dal percorso, della Provincia di Pesaro-Urbino e della Regione Marche. Questo progetto, di valore non solo pedagogico, nasce da un’ampia ricerca storica degli eventi spirituali legati al tracciato che collega la Germania, della Svizzera e la Francia, per giungere in Italia attraversando le regioni della Lombardia, dell’Emilia, delle Marche, dell’Umbria e del Lazio, fino a Roma. Nel darne concreta attuazione si è individuato nel territorio marchigiano un ipotetico percorso di pace, inteso semplicemente come luogo di Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche Direttore: Mario Lolli Ghetti Via Birarelli, 35 60121 Ancona tel. 071 502941 fax 071 50294240 [email protected] 13 contemplazione, cioè di appagamento dell’occhio e quindi dello spirito, che attraversa il settore nord della regione. Si parte da un censimento di tutti gli eremi e conventi che, prima di divenire luoghi di ascesi, inseriti in un paesaggio incontaminato (e come tale da difendere e tutelare), furono spazi di accoglienza e ristoro per i viaggiatori. Si prevede poi di sviluppare tutta una serie di argomenti di dettaglio quali, l’analisi di spaccati di vita quotidiana o lo studio delle testimonianze architettoniche e storico-artistiche di questi luoghi di pace, che consentano un avvicinamento multidisciplinare alle problematiche legate all’incontro tra popoli e culture diverse. Il riconoscimento sempre più diffuso di obiettivi comuni che prevedono il coinvolgimento degli operatori culturali presenti sul territorio e degli addetti all’istruzione, è un segno forte che indica come la collaborazione, laddove questa è possibile, offre un servizio più efficace alla società, permettendo di realizzare al meglio quanto progettato. 14 Nuovi progetti per una migliore fruizione delle residenze sabaude Emanuela Zanda La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte si è profusa con sempre maggiore impegno, sia direttamente che tramite le Soprintendenze, al fine di incrementare le attività didattiche e le iniziative di carattere scientifico all’interno dei propri luoghi di cultura. In tal senso, le proposte dell’ultimo anno sono state numerose ed innovative, richiamando l’interesse di un vasto pubblico. Un’occasione speciale, durante la VIII Settimana della Cultura, è stata la presentazione del progetto sperimentale DramaTour. Guida virtuale agli appartamenti dei Savoia a Palazzo Chiablese. Attraverso un personaggio virtuale, un ragno di nome Carletto la cui famiglia risiede da generazioni nel palazzo, le informazioni sulle diverse stanze vengono presentate in maniera dinamica e interattiva. Con il racconto di Carletto, fatti, oggetti e personaggi appaiono sugli schermi dei computer palmari di cui i visitatori vengono dotati; grazie a una rete wireless che rileva la posizione di ciascuno, il pubblico può ricevere informazioni attinenti all’area del palazzo che sta visitando. Carletto narra i fatti con passione, ripercorre le vicende familiari dei Savoia aiutandosi con alberi genealogici e immagini, ma lascia anche il tempo di godersi la visita e, ai visitatori più curiosi, la possibilità di approfondire particolari argomenti e questioni. Anche l’iniziativa dedicata ai visitatori del Castello di Agliè, il concorso di narrativa C’era una volta... Racconta Castello, ha suscitato un ampio riscontro da parte del pubblico. Ideato allo scopo di premiare e di dare rilievo alle suggestioni che i visitatori ricevono durante il loro cammino all’interno del percorso museale e del parco, il progetto iniziale si è ampliato coinvolgendo professionisti del settore, che hanno fornito il proprio contributo tecnico, scientifico e organizzativo, per la recitazione e la messa in scena dei tre racconti vincitori durante la primavera e l’estate scorse. Durante l’estate, a partire dal 17 luglio 2006, le Porte Palatine sono state restituite all’antica funzione. Le Passeggiate Archeologiche curate dal Museo di Antichità di Torino si sono quindi arricchite, rendendo il percorso guidato dall’archeologo ancora più attento e vicino ai luoghi e alla storia. Il visitatore viene accompagnato all’entrata della città antica attraverso la Porta nord, una delle porte urbiche meglio conservate dell’impero romano, ha la possibilità di ripercorrere il basolato che riprende la pavimentazione dell’antica strada romana; ritrova molti punti di interesse storico-archeologico, come la “casa del Pingone”, il quartiere tardo-medievale di Piazzetta IV Marzo o il mosaico pavimentale romanico del Duomo, ritornato alla sua originaria collocazione sotto la rigorosa trasparenza della piramide di vetro che lo evidenzia e protegge. La visita all’area del Teatro Romano conclude l’itinerario cittadino, che prosegue però nell’esclusivo percorso delle sale interrate della manica lunga di Palazzo Reale, evidenziando il collegamento fra il contesto archeologico e i materiali esposti in Museo. Tra le iniziative “in continuazione” la partecipazione alla Fiera del Libro, dello scorso maggio; le numerose iniziative della Residenza di Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Piemonte Direttore: Mario Turetta Palazzo Chiablese Piazza San Giovanni, 2 10122 TORINO tel. 011 5220440 fax 011 5220433 [email protected] 15 Racconigi, con tutte le attività connesse al parco, le visite tematiche e i numerosi laboratori che hanno coinvolto con iniziative finalizzate il pubblico di adulti e bambini. Numerosi “luoghi della cultura” sono stati coinvolti nel progetto Rivelazioni Barocche, l’iniziativa dedicata agli appassionati del Barocco piemontese, grazie alla quale cittadini e turisti sono accompagnati da specialisti alla scoperta di luoghi inusuali e solitamente chiusi al pubblico. Rivelazioni Barocche nella sua ottava edizione ha approfondito le memorie storiche e artistiche legate alla vicenda storica dell’Assedio di Torino e della vittoria del 1706 di cui quest’anno ricorre il 300° anniversario. Nell’intento di coinvolgere i professionisti nelle proprie attività, la Direzione Regionale ha ospitato il convegno dal titolo Il merchindising per i musei e i beni culturali: qualità progettuale, sostenibilità di produzione e distribuzione. Modelli a confronto, volto ad affrontare il tema del merchandising museale nel nostro Paese, tenendo conto delle esigenze di coerenza culturale di enti museali e risorse produttive e cercando contemporaneamente di rendere compatibili tutte le fasi di ideazione, produzione e distribuzione con gli andamenti di mercato per i punti vendita interni ai musei. Un’iniziativa che solo da quest’anno ha coinvolto i nostri “luoghi della cultura” è Musica e spazi. Giornate di studio tra architettura e musica. Si tratta di una rassegna dedicata all’analisi dei rapporti tra lo spazio inteso come contenitore architettonico, la musica e l’ascolto e che ha permesso al pubblico non solo di affinare le proprie sensibilità all’ascolto della musica, ma di scoprire nuovi modi di apprezzare gli incantevoli ambienti delle Residenze. Infine, va evidenziato il ricchissimo calendario di manifestazioni proposte dal Forte di Fenestrelle dove le visite guidate, che permettono al visitatore una conoscenza minuziosa della Fortezza e della vita che le appartenne, si sono incrociate ad attività come mostre, conferenze e concerti. Come dimostrano le iniziative appena elencate, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte si è posta l’obiettivo di coinvolgere nuove fasce di visitatori, ampliando l’offerta proveniente dalle proprie Residenze, sviluppando e migliorando nuove proposte culturali. Soprattutto si sta lavorando allo scopo di ospitare manifestazioni ed eventi culturali di carattere scientifico e di alto profilo, con il coinvolgimento di studiosi di varie discipline: in altri termini le “Residenze” non vanno considerate solo luoghi da visitare, ma opportunità di incontro tra discipline diverse. 16 Politiche e orientamenti regionali Vita Plantamura L’attività di diffusione e di conoscenza dell’arte, in tutte le sue più variegate sfaccettature, nel mondo della scuola, realizzata dagli uffici periferici della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia, esprime ed evidenzia un nuovo modo di intendere e comprendere il nostro patrimonio culturale. Conoscenza non più fine a se stessa ma con una profonda valenza educativa che serva a rafforzare il senso di appartenenza al territorio ed evitare atteggiamenti di disinteresse che condannano i beni monumentali al degrado. Questo è lo spirito con cui questa Direzione regionale, unitamente ai servizi educativi attivi negli istituti da essa dipendenti, intende coinvolgere e sensibilizzare i giovani alla salvaguardia dei beni culturali e soprattutto fare in modo che i “Cittadini del domani” si interessino ai beni culturali presenti nel nostro ambiente urbano e ne siano i primi tutori consapevoli. Per cui non solo visite guidate nel senso del turismo più classico ma proposte nuove e percorsi inediti che ci facciano conoscere cosa c’è dietro quelle attività che ci permettono di conservare e consegnare alle generazioni future l’immenso patrimonio di cultura e civiltà che a nostra volta abbiamo ereditato. In quest’ottica numerose sono state le attività progettuali che hanno coinvolto il mondo scolastico: Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia - Archivio di Stato di Lecce “L’archivio si presenta” Soffermarsi sull’importanza e sulle finalità legate alla conservazione e valorizzazione del patrimonio documentario custodito dagli archivi, è la linea guida del progetto, che illustra una lettura più accattivante e divertente della storia in maniera alternativa ricercando nel patrimonio documentario archivistico le tracce del suo evolversi nella realtà locale. - Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari “Leggere a scuola e in biblioteca” Stimolare nei ragazzi il piacere della lettura, ritenuta da molti di essi solo un “dovere scolastico” è il filo conduttore del progetto. - Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Provincie di Bari e Foggia “Il Castello Svevo visto e raccontato attraverso gli occhi dei bambini” Imparare a comprendere e ad amare i tesori artistici del nostro Paese attraverso attività ludico – didattiche è stata un’originale idea sviluppata nel progetto, che ha visto impegnati i piccoli alunni come “primi protagonisti” di un percorso formativo realizzato con una serie di esperienze che hanno consentito un primo approccio con il mondo dell’arte e la conoscenza del Castello Svevo. Ne è scaturita una pubblicazione dal titolo “Favoleggiando ti raccontiamo la storia del nostro Castello magico” che raccoglie 11 favole, in cui l’arte diventa racconto e impararla è più divertente. “I bambini incontrano Mario Ceroli” Al Castello Svevo di Bari, sede della Soprintendenza per i beni archi- Direttore: Ruggero Martines Via Dottula, Isolato 49 70100 Bari tel. 080 5281111 fax 080 5281114 [email protected] 17 tettonici e per il paesaggio per le province di Bari e Foggia, in occasione della mostra del grande scultore i piccoli visitatori hanno realizzato con materiali poveri, copie delle opere dell’artista. “Spieghiamo le vele” In occasione della “Giornata Nazionale di Cristoforo Colombo”, promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il 12 ottobre ‘04 i bambini sono stati coinvolti nella rappresentazione di un viaggio immaginario tra storia, filosofia e fantasia alla scoperta dell’America c/o il Castello Svevo di Bari. - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia Museo Archeologico Nazionale di Egnazia “M.A.R.T.E.” ”Valorizzazione dei beni archeologici e nuove tecnologie informatiche” Utile alla conoscenza dei beni archeologici è stato il Progetto, che ha consentito ai ragazzi di essere protagonisti attivi di iniziative che hanno avuto un’incisiva ricaduta sul territorio. - Archivio di Stato di Bari “Il porto di Bari” “La società di navigazione – Puglia – nella storia del porto di Bari” “Mezzi persone, merci al porto di Bari nella prima metà del novecento” realizzati con una Scuola Media: un’esperienza nuova di apprendimento della storia locale, finalizzata a suscitare negli alunni l’interesse per il proprio territorio attraverso le fonti, tracce di un passato da scoprire e valorizzare; - Archivio di Stato di Taranto “1850-1860 l’uso del documento d’archivio per l’analisi dei fenomeni demografici di una città”, “Dalla Giudecca alla Shoah. Comunità ebraiche nel tarantino tra XIII e XX secolo” e “Acquasale. Appunti di fame quotidiana”. Il progetto realizzato in collaborazione con alcune istituzioni scolastiche ha consentito ai ragazzi di comprendere il valore che il documento assume nel tempo. 18 Servizi Educativi del Museo e del Territorio Sandra Violante Con l’istituzione dei rispettivi Servizi Educativi del Museo e del Territorio (1998), le quattro Soprintendenze della Sardegna, recependo le indicazioni ministeriali sull’educazione al patrimonio culturale, hanno formalizzato l’attività che di fatto veniva già svolta insieme con le scuole di ogni ordine e grado del territorio per l’arricchimento dei programmi dell’offerta formativa. Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna Il rapporto di collaborazione, avviato in principio esclusivamente con alcuni insegnanti particolarmente interessati a nuove forme di sperimentazione, ha reso possibile, attraverso attività didattica e formativa, un trasferimento di conoscenze da parte dei tecnici delle Soprintendenze. Il coinvolgimento si è esteso in seguito ad un numero sempre maggiore di docenti portando alla realizzazione di progetti, finalizzati alla conoscenza dei musei e del patrimonio storico, artistico, architettonico, archeologico, etnografico dell’Isola, attuati mediante laboratori specifici e vari procedimenti metodologici. Questi progetti sono spesso confluiti nell’allestimento di mostre didattiche, culminate con pubblicazioni che testimoniano le sinergie fra tecnici ministeriali, docenti e allievi, tutti fortemente motivati a voler documentare i frutti di una attività spesso condotta in modo ludico ma sempre sostenuta da rigore scientifico. Le quattro Soprintendenze di settore hanno indirizzato in modo diverso la propria attività canalizzando l’offerta verso differenti categorie di pubblico. La Soprintendenza per i beni archeologici di Cagliari e Oristano ha puntato maggiormente sull’aspetto giocoso mettendo a punto progetti specifici di carattere ludico-didattico organizzati negli spazi del Museo archeologico, divenuto teatro di eventi quali Caccia al tesoro al Museo o Pentolaccia al Museo. Così coinvolti, i ragazzi hanno più facilmente recepito il messaggio che si è voluto trasmettere: la visita in un luogo a prima vista austero, come un museo, può rivelarsi una esperienza appassionante in grado di catalizzare il loro interesse verso le testimonianze di epoche lontane che oggi costituiscono il nostro patrimonio culturale. La Soprintendenza per i beni architettonici, il paesaggio, il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico di Cagliari e Oristano sta svolgendo un interessante e proficuo lavoro con le categorie dei diversamente abili. Recentemente ha concretizzato questa attività, già da tempo avviata, firmando una convenzione con l’Unione Italiana Ciechi finalizzata ad una fruizione del patrimonio storico artistico anche da parte dei non vedenti mediante la predisposizione di percorsi tattili e con l’ausilio di opportuni supporti didattici. È in fase di definizione anche un accordo con l’Ente Nazionale Sordi in base al quale, grazie ad un interprete LIS, attraverso il linguaggio dei segni sarà possibile, per gli affetti da tale patologia, avvicinarsi con maggiore immediatezza all’opera d’arte. Direttore: Paolo Scarpellini Via dei Salineri, 20/22 09126 Cagliari tel. 070 34281 fax 070 3428209 [email protected] Coordinatore: Sandra Violante tel. 070 3428202 fax 070 3428209 [email protected] 19 La Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari e Nuoro ha operato fondamentalmente attuando progetti specifici insieme alle scuole riuscendo a raggiungere, grazie alla collaborazione della Federazione Italiana Scuole Materne, anche i piccoli allievi delle scuole per l’infanzia. Per gli adulti sono stati predisposti itinerari guidati sul territorio e sono stati organizzati corsi di aggiornamento rivolti ai docenti; non meno importante l’attività di servizio svolta fornendo informazioni bibliografiche o informazioni sul territorio. La Soprintendenza per i beni architettonici, il paesaggio, il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico di Sassari e Nuoro ha orientato prevalentemente la sua attività didattica alla diffusione nelle scuole della figura di Giuseppe Garibaldi e della peculiarità del Compendio Garibaldino di Caprera, ponendo l’accento sull’importanza storica del luogo, dei cimeli e degli arredi che vi sono custoditi. Tutti gli Istituti inoltre hanno sperimentato forme di arte-terapia con persone affette da disagio mentale. 20 Patrimonio culturale e Didattica Lo scenario regionale Mario Lolli Ghetti Il Codice dei beni culturali e del paesaggio all’articolo 119, ritenendo il valore e la funzione della cultura forme di crescita civile da diffondere e da incrementare al fine di migliorare la qualità della vita sociale, stabilisce l’opportunità di sottoscrivere accordi fra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e gli enti pubblici territoriali. Già nel marzo 1998, recependo la raccomandazione del Consiglio d’Europa agli stati membri sull’educazione al Patrimonio, venne stipulato l’Accordo di Programma Quadro in materia di beni e attività culturali tra il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali ed il Ministero della Pubblica Istruzione che prevedeva di potenziare le Sezioni didattiche, istituendo i Servizi educativi del Museo e del Territorio in ogni Ufficio periferico. Questo al fine di privilegiare il rapporto con le Istituzioni scolastiche con le quali elaborare progetti che sperimentassero modelli metodologici e valutativi avvalendosi anche di materiali didattici a stampa, multimediali ed elettronici. Un successivo protocollo d’intesa, nel dicembre 2004, tra il Dipartimento per la Ricerca, l’Innovazione e l’Organizzazione del nostro Ministero e il MIUR è stato siglato con il principale intento di avvicinare il mondo della scuola al patrimonio culturale e scientifico attraverso le nuove opportunità offerte dalle tecnologie dell’informazione e la comunicazione. In forza di queste disposizioni la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana ha sottoscritto nell’agosto del 2005 una Convenzione con il Consorzio per l’Innovazione, la Formazione e la Ricerca Educativa (C.I.F.R.E.), al fine di intraprendere attività comuni di formazione e di aggiornamento di docenti e studenti sui temi che attengono ai beni culturali e paesaggistici. L’obiettivo consiste nel progettare e realizzare interventi condivisi a favore della valorizzazione del patrimonio culturale come fattore di crescita del Paese e della educazione al patrimonio artistico come momento formativo per l’individuo. L’affluenza di un numero sempre più ingente di visitatori ha imposto di ripensare anche le modalità comunicative dei musei, specializzando l’offerta in base ai diversi segmenti di pubblico che interagiscono con l’organizzazione, i suoi servizi e i prodotti in occasione dell’esperienza di visita al museo. Percorsi, materiali e sussidi tengono inoltre conto delle eventuali particolari esigenze determinate dalla presenza di visitatori diversamente abili. L’attività didattica svolta nell’intero territorio toscano vanta esperienze consolidate nel tempo: lo dimostra la varietà e la scientificità dei progetti che, in questa sede, vengono presentati attraverso una sintesi che invita ad approfondimenti presso i Servizi Educativi dei singoli Istituti. A Firenze, oltre all’attività didattica svolta dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino, sono stati istituiti i Servizi Educativi delle Soprintendenze per i Beni Archeologici della Toscana, della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze, Pistoia e Prato e della Soprintendenza al Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana Direttore ad Interim: Mario Lolli Ghetti Lungarno A. Maria Luisa dè Medici, 4 50122 Firenze tel. 055 27189750 fax 055 27189700 21 22 Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per le province di Firenze, Pistoia e Prato. Il Servizio Educativo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, diretto da Luca Fedeli, stipula convenzioni con le scuole (Legge 352/97, art.7 e successive modifiche) per la realizzazione di progetti articolati anche in più anni e mira a consentire una migliore fruizione del Museo e la diffusione della conoscenza delle testimonianze archeologiche della regione. In particolare cura la preparazione di materiale didattico ad uso degli insegnanti, visite guidate didattiche e/o tematiche ai siti archeologici toscani, organizza incontri e conferenze, offre in distribuzione gratuita al pubblico, in quattro lingue, le schede museali dei materiali esposti nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Tutto il materiale didattico può essere ritirato presso la sede del Servizio o inviato, su richiesta, alle sedi scolastiche fuori città o, in alternativa, può essere visionato direttamente consultando il sito. Tra le attività più recenti si segnalano il progetto per il Laboratorio Didattico, che sarà attuato nel presente anno scolastico presso il Museo fiorentino. Il Laboratorio verrà inaugurato nell’ambito del Concorso Ulisse, che, prendendo spunto dal mito dell’eroe troiano, porta, anche attraverso attività ludiche, ad avvicinarsi alla conoscenza delle civiltà del passato. Altri interessanti progetti, realizzati nel 2005 col coordinamento della Mediateca Regionale Toscana, nell’ambito dell’Anno Europeo delle persone con disabilità, riguardano gli interventi condotti in case circondariali di custodia attenuata ed in ospedali psichiatrico-giudiziari. La Cultura Etrusca in Toscana. Il Mestiere dell’Archeologo è un percorso di apprendimento attraverso i linguaggi della comunicazione tramite la condivisione di esperienze formative di gruppo, svolto con la casa circondariale maschile “M. Gozzini” di Firenze e con quella femminile di Empoli; un altro progetto Consapevolezza di Provenienza è stato effettuato con l’Ospedale psichiatrico-giudiziario di Montelupo Fiorentino. Il Servizio Educativo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze, Prato e Pistoia, diretto da Claudio Paolini, mira a favorire la conoscenza del patrimonio architettonico del territorio (ville, chiese, pievi, musei d’arte sacra) e delle città (sviluppo urbano, edifici civili e religiosi), ma anche delle tradizioni popolari e della religiosità, con una particolare attenzione alla casa rinascimentale e ai suoi arredi che documentano la storia della vita quotidiana. Tra i vari strumenti messi a disposizione dei docenti, il Servizio Educativo pubblica, in collaborazione con quello della Soprintendenza per il Patrimonio Artistico Storico ed Etnoantropologico, la collana Quaderni, giunta al suo 15° numero. Oltre a corsi di aggiornamento per i docenti, il Servizio stipula convenzioni con le scuole per lo più offrendo lezioni e visite agli studenti e alla collettività in occasione di particolari manifestazioni, quali la Settimana della Cultura. Tra le iniziative realizzate sulla base delle convenzioni si segnala il progetto Una Scuola per un Museo (merchandising museale) nato nel 2004 da una intesa con l’Istituto Statale d’Arte di Pistoia e il Museo Horne di Firenze e finalizzata alla progettazione di oggetti di design, tutti in stretto riferimento ad opere esposte, da proporre per il merchandising del Museo. Ai fini educativi, l’esperienza ha dato modo ai ragazzi sia di conoscere da vicino una importante collezione d’arte, ricca di testimonianze di arti decorative e applicate vicina ai propri interessi, sia di vedere finalizzate le proprie esercitazioni progettuali e di laboratorio a favore della valorizzazione del patrimonio, rendendoli protagonisti di un’esperienza che ha sviluppato in loro il sentimento di appartenenza a una tradizione culturale comune e di partecipazione alla tutela. Il Servizio Educativo della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Firenze, Prato e Pistoia, diretto da Maria Cristina Masdea, elabora progetti in materia di educazione al patrimonio, offre assistenza scientifica, avviando rapporti sinergici con i docenti nella comune finalità di favorire la conoscenza delle testimonianze storiche e del patrimonio artistico. Dal Servizio Educativo dipendono sia le attività direttamente rivolte alle scuole, sia quelle destinate ad un più vasto pubblico articolato per tipologie, alle quali corrispondono programmi opportunamente predisposti (conferenze, manifestazioni inerenti specifici progetti, iniziative culturali di vario tipo, coordinamento della Settimana dei Beni Culturali e realizzazione del calendario degli eventi). Per quanto concerne le attività rivolte alle scuole, esse seguono due indirizzi principali: la formazione per i docenti e l’attività rivolta agli studenti, tramite convenzioni e progetti speciali. Il Servizio collabora alle attività della Bottega dei Ragazzi dell’Istituto degli Innocenti di Firenze attraverso il coordinamento scientifico dei laboratori didattici legati al patrimonio storicoartistico e provvede alla formazione degli operatori didattici. La Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per la provincia di Arezzo conduce, in collaborazione con altre Associazioni, una serie di lezioni e visite guidate sul tema del patrimonio artistico della città e del territorio. Invito all’arte esamina aspetti diversi della produzione artistica territoriale, dalla pittura all’oreficeria, dall’architettura alla scultura, in un costante confronto con l’arte non solo italiana ma anche europea. I Servizi Educativi, diretti da Maria Teresa Filieri e attivi presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Lucca e Massa Carrara, recentemente istituita, hanno ritenuto di fare tesoro dell’esperienza più che ventennale condotta nei Musei Nazionali di Lucca e nel territorio provinciale, elaborando percorsi di natura interdisciplinare che, a partire dal dato storico o storico-artistico specifico (in particolare dalle collezioni museali lucchesi e da elementi emergenti caratterizzanti il territorio), tramite anche esperienze di ascolto, di drammatizzazione e di carattere ludico, permettono la ricostruzione della vita di epoche del passato seguendo le principali fasi della storia e della storia dell’arte italiana ed europea. Strutturati in diversi incontri, sia in classe che fuori dall’aula, sono condotti da operatori appositamente formati che lavorano preliminarmente con gli insegnanti affinché l’esperienza risulti il più possibile a misura degli alunni. I percorsi riguardano i Musei Nazionali di Lucca e sono stati pensati con l’intento di favorire un approccio nuovo con i Musei da parte 23 24 degli alunni. Per i più piccoli si propongono esperienze ludico-pratiche di propedeutica al Museo; per le altre fasce di età sono previsti inizialmente incontri di approfondimento sui materiali esposti nei Musei, accompagnati anche da ascolto di musiche e testi coevi, per poi allargare l’esperienza ad indagini sul territorio e a laboratori pratici. Alcuni percorsi trattano tematiche legate alle tecniche artistiche e alla matericità delle opere d’arte, con l’intento di migliorare la lettura e la comprensione del documento artistico; altri, relativi al territorio provinciale, riguardano le architetture sacre medievali disseminate sul territorio. Si segnala, in particolare, il percorso sul Volto Santo, elaborato a seguito del restauro del crocifisso di Rocca Soraggio, recentemente restituito alla comunità. Presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Pisa e Livorno, i Servizi Educativi sono articolati in diverse Sezioni. Quella istituita presso il Museo Nazionale di San Matteo di Pisa, diretta da Mariagiulia Burresi, attiva fino dal 1975/76, offre alle scuole percorsi didattici sui beni culturali del museo e della provincia, costituendo di fatto un servizio didattico territoriale. Il termine “percorso”, che intende indicare non un itinerario fisico, ma un percorso cognitivo, è stato introdotto con tale accezione per la prima volta proprio dalla Sezione Didattica del Museo di San Matteo. L’intero progetto didattico prevede la realizzazione di un sistema formativo integrato in cui la Scuola ed il Museo lavorano insieme ed interagiscono per arricchire l’offerta formativa di spunti e di approfondimenti. Nel corso della lunga attività della sezione sono state elaborate numerose offerte formative strutturate e per le quali si rimanda alle specifiche illustrazioni consultabili presso la suddetta Sezione e corredate di apparati didattici (grafici, cartografici, fotografici ed archivistico-documentari). Al fine di favorire un sempre maggior coinvolgimento dei docenti nell’attività, la Sezione Didattica ha da sempre curato pubblicazioni didattiche in forma prima di Schede, poi di Cartelle di materiali di lavoro contenenti dettagliate presentazioni dei contenuti dei percorsi, proposte di sequenze didattico-operative, materiali per esercizi grafici e di analisi. Dal 1987 pubblica anche una rivista “Pisa Museo Aperto”, che oggi conta 10 numeri: accessibile anche ai giovani e che è soprattutto rivolta ai docenti e a un turismo non occasionale. Un prodotto multimediale, elaborato con la direzione scientifica di Clara Baracchini e che segue anche le direttive europee del 2002 che riconoscono l’importanza strategica della digitalizzazione del patrimonio scientifico e culturale per la sua promozione nelle reti globali, è stato realizzato sulla Piazza dei Miracoli di Pisa. Alla scoperta di piazzadeimiracoli-giocare, osservare, capire è uno dei più innovativi progetti di comunicazione integrata dedicati all’arte e ai beni culturali mai realizzati in Italia; i contenuti della piattaforma multimediale piazzadeimiracoli, on-line dal gennaio 2003, sono stati adattati alle esigenze di un pubblico scolastico. Dopo un’osservazione diretta del sito da effettuarsi con l’ausilio di un questionario-guida, agli studenti viene fornito un cd-rom al quale è affidato il compito di facilitare la sedimentazione e la verifica dell’apprendimento, attraver- so un questionario a risposte multiple e un gioco interattivo da condurre sulle mappe della piazza per ricostruirne l’assetto lungo la sua millenaria storia. Realizzato in italiano e in inglese, consente il collegamento automatico alla piattaforma in rete per ulteriori approfondimenti. Nell’unica piattaforma multimediale piazzadeimiracoli, che è un sistema di comunicazione multicanale, si integrano un sito Internet, banche dati strutturate e una ricostruzione tridimensionale della piazza, consultabile sul web mediante connessioni broad band. Nata per mettere a disposizione di un vasto pubblico informazioni e risorse finora riservate a un ristretto numero di specialisti e addetti ai lavori, la piattaforma piazzadeimiracoli viene dunque a costituire un valido strumento di ausilio alla comprensione della piazza e, al contempo, di promozione e valorizzazione del territorio. Essa si propone dunque come modello esemplare di convergenza tra arte e tecnologia, cultura e innovazione. La Sezione della Certosa Monumentale di Calci -diretta da Maria Teresa Lazzarini- ha predisposto il progetto La Certosa: spazi, forme, funzioni. Il percorso rappresenta un itinerario conoscitivo che indaga strutture e materiali con l’obiettivo di insegnare a riconoscere la Certosa come oggetto complesso, con molteplici significati nell’articolazione delle sue strutture e delle relative funzioni, a saper vedere l’insieme ed i singoli aspetti, le stratificazioni temporali leggibili nelle modificazioni e nelle trasformazioni. Un ulteriore arricchimento si può cogliere aprendo una finestra sulla realtà contemporanea per osservare la rete delle strutture certosine tuttora attive e le loro relazioni con il mondo esterno, per scoprire ulteriori elementi di continuità con il loro prestigioso passato. Il Servizio Educativo per l’Isola d’Elba, diretto da Roberta Martinelli, ha realizzato un progetto sul Santuario della Madonna del Monte a Marciana Marina, luogo che, frequentato sin dal neolitico, viene indagato sotto l’aspetto antropologico, storico artistico ed ambientale. La Sezione Didattica della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Siena e Grosseto nasce nel 1980, sotto la guida di Anna Maria Guiducci. Da allora si sono susseguite numerose esperienze didattiche per diffondere la conoscenza del patrimonio diffuso sul territorio. Dal 1999 la messa a punto di un metodo concordato con gli insegnanti ha consentito un lavoro congiunto tra professori e specialisti, teso a restituire ai docenti una maggiore autonomia nella gestione dell’attività e, ai tecnici, un ruolo parallelo di supporto e consulenza. Rappresenta una concreta offerta in termini di documentazione e di strumenti alle richieste sia dei docenti, che avvertivano la necessità di lavorare in maniera più articolata ai così detti percorsi didattici proposti dai Servizi Educativi, sia agli insegnanti che avevano la semplice esigenza di approfondire alcune tematiche curricolari attraverso la “lettura” dei dipinti. In occasione della mostra su Duccio di Buoninsegna, i Servizi Educativi hanno elaborato un percorso rivolto alla scuola media inferiore, perfezionato da un’attività di laboratorio, propedeutico alla mostra stessa e consistente nell’analisi di alcune opere selezionate ed esaminate sotto il profilo iconografico, stilistico e tecnico. 25 Dal mese di settembre i Servizi Educativi della Pinacoteca di Siena hanno inoltre aperto alla consultazione di studiosi, ricercatori e insegnanti, la biblioteca didattica e l’archivio dei propri materiali formativi, attivando contestualmente un servizio di consulenza e prestito per i docenti, che possono avvalersi di una consistente documentazione d’archivio ammessa al prestito. Oltre all’attività delle Soprintendenze, raccogliamo anche le adesioni e le comunicazioni della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, dell’Archivio di Stato di Pistoia e dell’Archivio di Stato di Siena. La Biblioteca fiorentina, diretta da Antonia Ida Fontana, nell’ambito dell’iniziativa Bibliotheca Universalis, promossa dal vertice dei paesi industrializzati (G7) tenutosi a Napoli nel 1994, allo scopo di sviluppare la società dell’informazione, rendendo fruibile una vasta collezione digitale (testi, immagini, suoni) rappresentativa del patrimonio culturale e scientifico mondiale, partecipa con il progetto Il viaggio in Toscana dei viaggiatori inglesi e francesi dalla fine del XVII secolo ai primi del XIX secolo. Si tratta di un percorso che ricostruisce il Grand Tour dei viaggiatori dell’epoca, attraverso duecentomila immagini relative a 547 testi. Itinerari, personaggi, cartografia d’epoca ricreano un’atmosfera particolare e un clima artistico e storico di affascinante lettura. L’accesso al progetto è disponibile attraverso il portale del MiBAC . L’Archivio di Stato di Pistoia, diretto da Carlo Vivoli, ha realizzato due percorsi didattici, con attività di laboratorio, rivolti agli alunni delle classi elementari. Il progetto intitolato Piccoli investigatori in Archivio è un incontro dinamico nel quale gli studenti ricercano, attraverso fonti documentarie, notizie ed informazioni riguardanti le emergenze culturali pistoiesi. L’altro progetto, Dal chicco al pane attraverso il mulino, è una ricerca sui mulini ad acqua del pistoiese che utilizza fonti e metodologie disponibile per ricostruire il percorso di produzione del pane. Le più recenti attività didattiche realizzate nel museo dell’Archivio di Stato di Siena, diretto da Carla Zarrilli, riguardano le visite guidate alla collezione permanente delle copertine lignee dei registri contabili delle magistrature senesi, denominate tavolette di Biccherne ed ancora visite alla mostra “Pietro Andrea Mattioli nobile dell’Impero”, dedicata al noto medico senese del Rinascimento e incontri e conferenze rivolte a studenti delle scuole di Siena e provincia, dell’Università degli Studi e dell’Università per gli Stranieri. A conclusione della panoramica tracciata, curata da Alba Macripò e Rosalba Tucci, si esprime un vivo ringraziamento alle Soprintendenze che hanno voluto partecipare alla manifestazione promossa dal MiBAC e che, con il loro contributo, hanno consentito a questa Direzione Regionale di presentare la ricca attività didattica che svolgono a favore della conoscenza del patrimonio culturale. 26 La Sezione Didattica del Polo Museale Fiorentino Quando un nome traccia una storia Maria Paola Masini Ripercorrere la storia della Sezione Didattica dall’anno della sua fondazione nel 1970 ad oggi, significa tracciare nelle grandi linee un periodo intenso nella storia dei beni culturali del nostro territorio. Nata come Sezione Didattica degli Uffizi all’interno della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici delle Provincie di Firenze e Pistoia, in seguito alla circolare n.128 del 27/3/1970 dell’allora competente Ministero della Pubblica Istruzione, che auspicava la creazione di servizi educativi presso i principali musei delle Soprintendenze, la sua attività si è estesa a tutti i musei statali fiorentini dall’anno scolastico 1975/76, in concomitanza con la nascita del Ministero per i Beni Culturali. L’accresciuto impegno educativo, che nel corso degli anni si è concretizzato anche nei confronti del territorio di competenza, ha fatto sì che nel 1990 l’ufficio cambiasse il nome originario di Sezione Didattica degli Uffizi in quello di Sezione Didattica della Soprintendenza, più appropriato alla nuova realtà che si era configurata nel corso degli anni, mentre il metodo acquisito e consolidato nel tempo aveva permesso che l’ufficio diventasse punto di riferimento per molti servizi educativi in via di formazione sul territorio nazionale. A seguito dei provvedimenti legislativi che nel 2002 hanno portato all’ istituzione dei Poli Museali, l’attuale denominazione dell’Ufficio è quella di Sezione Didattica della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale fiorentino, che delinea come esclusivo campo di azione i musei statali di Firenze e del suo territorio. E quindi attualmente l’ufficio progetta, organizza e coordina le attività educative per la Galleria degli Uffizi e il complesso di Palazzo Pitti, per il Museo di San Marco e i Cenacoli, per il Museo del Bargello, per la Galleria dell’Accademia e le Cappelle Medicee, per Palazzo Davanzati, il Museo Bardini, e il Museo di casa Martelli, per i giardini di Boboli e della villa medicea di Castello, per le ville medicee di Poggio a Caiano e Petraia, nella provincia di Firenze e di Cerreto Guidi in provincia di Pistoia. Le finalità Compito primario dell’ufficio è svolgere un ruolo educativo nei confronti delle varie e differenziate fasce di pubblico che visitano i musei, favorendo la conoscenza del patrimonio storico artistico e sviluppando nei cittadini il sentimento di appartenenza ad una cultura comune, condivisa e condivisibile. In altre parole all’ufficio spetta creare, in buona parte almeno, i presupposti perché si attui quella funzione educativa che i musei, oggi con rinnovato impegno, sono chiamati a svolgere nei confronti della società (Decreto 10/05/2001, Atto di indirizzo sui criteri tecnicoscientifici… Art. 150, comma 6, D.L.n.112/1998 – Ambito VII). Il pubblico Oltre alla scuola, che rappresenta l’ambito di riferimento privilegiato, fino dagli inizi della sua attività l’ufficio si è occupato della promozione culturale degli adulti, quella che oggi, con termine più appropriato, si chiama educazione permanente o long life learning. Per questo pubblico, variamente differenziato, sono messi a punto programmi specifici, anche su richiesta di enti pubblici e associazioni culturali. Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino Soprintendente: Cristina Acidini Via della Ninna, 5 50100 Firenze tel. 055 23885 fax 055 2388699 [email protected] Responsabile dei Servizi Educativi: Maria Paola Masini 27 28 Particolare attenzione è stata rivolta al pubblico ipo-non vedente con progetti che variano da itinerari museali (Bargello e Palazzo Davanzati) a percorsi tattili sull’abbigliamento del ‘700 e ‘800. In anni recenti l’ufficio ha iniziato a rivolgere la propria attenzione anche alle famiglie, intendendo in questo modo raggiungere un pubblico in età scolare al di fuori del canale della scuola, a cui fornire l’occasione di imparare a “leggere “ le opere d’arte in compagnia dei propri familiari. Rispondono a questo criterio le recenti pubblicazioni “Un quadro e i suoi perché. Dagli Uffizi alla città” e “Michelangelo dove, come e perché”, e i percorsi-gioco realizzati per le famiglie, in occasioni di eventi quali la Settimana della Cultura, le Giornate Europee per il Patrimonio o importanti mostre. L’offerta per la scuola Annualmente sono circa 200 gli istituti che utilizzano i percorsi didattici offerti dall’ufficio, per circa 23.000 alunni partecipanti. Per introdurre gli studenti alla conoscenza dei musei del Polo Museale fiorentino e favorire la comprensione delle opere d’arte e l’educazione al patrimonio, l’ufficio annualmente offre alle scuole di ogno ordine e grado delle province di Firenze, Prato e Pistoia una serie di programmi, i “Percorsi nei musei fiorentini”, che gli insegnanti possono inserire nel loro piano di lavoro annuale ad integrazione delle materie scolastiche. Ciascun programma è dedicato ad una tematica specifica – ad esempio “Arte a Firenze tra Tre e Quattrocento”, oppure “Manifatture granducali e tesori dei Principi” – che viene svolta attraverso lezioni nei musei e lezioni propedeutiche nelle aulee didattiche. Lezioni nei musei Ogni lezione si sviluppa secondo un itinerario prestabilito, che privilegia un numero limitato di opere d’arte, scelte in modo da sviluppare la tematica prescelta. Compito dell’operatore didattico è guidare gli studenti alla scoperta dei significati di ciascuna opera. Il metodo è basato sul coinvolgimento attivo per mezzo del dialogo: i ragazzi vengono sollecitati con domande ad una lettura dell’immagine che parte dal riconoscimento dell’iconografia, prosegue cercando di ricavare notizie sulla committenza, sulla destinazione originaria dell’opera, per arrivare ad individuare quali messaggi trasmetta e in quale contesto storico, culturale e artistico sia da collocare. Il livello di approfondimento e il linguaggio usato nella lettura delle opere varia in relazione alla fascia scolare a cui la lezione è dedicata. Lezioni nelle aule didattiche Largo spazio viene dato all’illustrazione delle tecniche artistiche più esemplificate nei musei fiorentini: pittura su tavola, affresco, fusione in bronzo, lavorazione delle pietre dure e dell’avorio, ceramica, miniatura. Appositi materiali realizzati da laboratori di restauro, per la maggior parte dall’Opificio delle Pietre Dure, sono stati allestiti per documentare il metodo di lavoro delle botteghe medioevali e rinascimentali. Altri temi molto apprezzati dalle scuole riguardano sia lo sviluppo urbano della città di Firenze dalle origini al Novecento, ritenuto indispensabile per ricontestualizzare molte opere d’arte dei nostri musei, sia la vita quotidiana nel Medioevo e nell’Ottocento. Corsi di aggiornamento per i docenti Ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado sono proposti ogni anno corsi di aggiornamento e formazione, che hanno lo scopo di for- nire gli strumenti conoscitivi e metodologici perché possano realizzare anche in modo autonomo l’educazione al patrimonio dei loro allievi attraverso le opere d’arte conservate nei musei e trasmettere loro la conoscenza delle radici della civiltà a cui appartengono. Convenzioni Fino dai primi anni di attività, la Sezione Didattica ha realizzato con le scuole che ne facevano richiesta programmi speciali, rivolti all’approfondimento di argomenti storico artistici specifici, di particolare utilità per il lavoro curriculare dei docenti. A seguito dell’Accordo Quadro tra il MiBAC e il Ministero della Pubblica Istruzione (20/03/1998) la collaborazione tra la Sezione Didattica e le scuole viene attualmente formalizzata attraverso la stipula di apposite Convenzioni, della durata annuale o pluriennale. Materiale didattico in distribuzione e in prestito A supporto dell’attività dei docenti e per rendere più efficace l’offerta formativa, La Sezione Didattica realizza e distribuisce gratuitamente schede e altro materiale di verifica per gli alunni, pubblicazioni di approfondimento e dispense dei corsi di aggiornamento per i docenti. Inoltre ha istituito un sevizio di prestito di materiale didattico: serie di diapositive con testi esplicativi, videocassette, Cd Rom, DVD, conservati nel suo Centro di Documentazione, che conta circa 21.000 diapositive catalogate e schedate per autore ed una biblioteca specializzata, che raccoglie una vasta documentazione degli orientamenti, dei metodi e delle iniziative didattiche realizzate nelle diverse realtà museali italiane e straniere. Formazione degli operatori che collaborano con la Sezione Didattica Per i collaboratori esterni che realizzano l’assistenza didattica per le scuole, l’ufficio organizza, periodicamente, stage di formazione, costituiti da corsi teorici seguiti da un tirocinio pratico, finalizzati a formare i discenti secondo il metodo e le finalità proprie dell’ufficio. Il reclutamento degli interessati a svolgere un periodo di tirocinio nel settore della didattica museale avviene tramite un accordo tra la Sezione Didattica e la cattedra di Museologia del Dipartimento Arti e Spettacolo dell’Università di Firenze. Ultima edizione del corso: novembre 2003. PROGETTI Communicating Art L’educazione al patrimonio integrato con la lingua inglese Nato nel 2003 ed ormai alla sua quarta edizione, il progetto è finalizzato a mettere in grado gli studenti di presentare alcune realtà museali – nel caso delle scuola superiori – o una singola opera d’arte – nel caso della scuola primaria – ai visitatori o ad un pubblico estraneo all’ambito scolastico, utilizzando la lingua inglese. Le visita guidate nei musei realizzate dalle classi del triennio delle superiori costituiscono momento di verifica del lavoro svolto durante l’anno, ma anche, come è stato riconosciuto dagli insegnanti coinvolti nel progetto, un importante momento di crescita personale degli allievi. Il mio primo museo Attraverso un ciclo di incontri, i bambini della seconda e terza classe della scuola primaria fanno la loro prima visita alla Galleria degli Uffizi, guidati alla lettura di alcuni dipinti, selezionati in base a tematiche vicine alle loro esperienze. 29 Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano Direttore: Claudio Massimo Strinati Piazza San Marco, 49 00186 Roma tel. 06 699941 fax 06 69940275 30 Il Servizio educativo della Galleria Borghese e dei musei della Soprintendenza Speciale per il Polo museale romano: 10 anni d’educazione all’arte Paola Mangia Simbolo della Bellezza creata dalla Natura e “unicum” museale per il valore intrinseco del suo patrimonio artistico voluto dall’uomo, il Museo Borghese immerso nella sua Villa, ha recuperato oggi l’originaria vocazione di “ammaestramento all’arte”, rivestita dal passato fino ai giorni nostri. Sin dal Settecento palestra di studio per italiani e stranieri, meta di riferimento imprescindibile per i vincitori del Gran Prix de Rome come per i viaggiatori del Gran Tour, celebra quest’anno (2007) la sua riapertura e con essa dopo la lunga pausa per i restauri, la ri-nascita di un Servizio didattico aggiornato sull’odierna realtà gestionale dei musei italiani. Il Servizio educativo della Galleria Borghese, istituito nel 1996 e operativo dal giugno 1997 via via con progetti specifici anche sugli altri musei della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano (Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, Galleria Corsini e Spada, Museo di Palazzo Venezia e degli Strumenti Musicali, Castel S. Angelo) opera affinché lo spazio museale si presenti come uno spazio vivo e parlante, capace di comunicare il messaggio culturale, ricco e articolato – storico, antropologico, sociale, stilistico e tecnico-formale – delle proprie opere, secondo metodologie didattiche sperimentali e canali di comunicazione rapportati alla realtà del fruitore e della società di oggi. Lavora attivamente al “ruolo formativo” del museo in accordo con altre Istituzioni esterne, contrapponendosi a quelle posizioni che pensano l’educazione al patrimonio come un’azione a latere della finalità della “conservazione” dimenticando che primo passo per una tutela corretta è un’adeguata e precoce educazione al patrimonio con le sue molteplici risorse conoscitive ed anzi, integrata e propedeutica a questa. Il nuovo Codice dei beni culturali e del paesaggio, all’art. 101, chiarisce la natura del “museo, come struttura permanente che acquisisce, conserva ordina ed espone beni culturali per finalità di educazione e di studio”. Emerge, quindi, con chiarezza quale sia l’obiettivo normativo dei nostri musei e come, sullo spunto dei Principi generali della nostra stessa Costituzione, occorra svolgere una politica di rilancio per salvaguardare una sempre maggiore conoscenza del nostro patrimonio artistico dei giovani e una stretta collaborazione tra il Museo e la Scuola. La “formazione didattico-scientifica” dei nostri giovani, nonché l’educazione “permanente” del pubblico della III età, infatti, entra a pieno titolo entro l’azione di “tutela”, senza distinzioni, e necessita di veder avvalorati e garantiti personale specializzato e fondi per i Servizi educativi di ogni Soprintendenza italiana. In questi dieci anni in Galleria Borghese, sulla nuova realtà legislativa dei musei (presenza dei Concessionari et altro) e sulle indicazioni conclusive della Commissione per la didattica del museo e del territorio (possibilità di convenzioni ai sensi dell’Accordo quadro del marzo 1998 e di Operatori esterni retribuiti dalle Istituzioni scolastiche), si è messo a punto un modello di Servizio educativo che si avvale della partecipazione del privato su una struttura fortemente istituzionale. L’attività di direzione si avvale della duplice competenza specialistica in campo storico-artistico e didattico della Responsabile, necessaria per le attività di programmazione e progettazione con i Docenti e per il generale coordinamento. La Direttrice responsabile si occupa anche dell’andamento del Laboratorio didattico, dei seminari con i tirocinanti universitari, dei convegni didattico-scientifici organizzati con l’ANISA (Associazione Insegnanti di Storia dell’Arte) dei rapporti con le istituzioni pubbliche e private esterne regolati da specifiche convenzioni e, infine, della collaborazione con il Concessionario Gebart: Cura le pubblicazioni didattico-scientifiche del Servizio. Accanto ad una Segreteria che si occupa della registrazione delle prenotazioni delle scuole per le diverse attività educative, il Servizio vede impegnati 20 Storici dell’arte esterni, retribuiti a prestazione libero-professionale dalle scuole per lo svolgimento al museo e in laboratorio dei progetti congiunti su tutte le collezioni del Polo, e dal Concessionario Gebart s.r.l. per gli incontri al museo, per le visite in lingua o per altre iniziative culturali “speciali”, specifiche per varie fasce d’utenza e occasionali, sempre programmate e coordinate sul piano scientifico dalla Responsabile del Servizio. Anche gli Assistenti Tecnici Museali, dipendenti del Ministero collaborano dal 1999 con il Servizio, tutti o in parte secondo la disponibilità contrattuale, integrando l’offerta formativa con iniziative culturali temporanee a titolo totalmente gratuito, come quelle per le fasce della III Età, per scuole con limitate possibilità economiche o in situazioni di svantaggio e, infine, con mansioni di segreteria organizzativa nell’ufficio didattico. Importante segnalare che il contratto a progetto, denominato “Cresci con l’arte”, con il Concessionario Gebart s.rl., è quello elaborato dal Servizio educativo, per una totale coincidenza di obiettivi, e s’ identifica con tutte le attività annualmente pubblicate in un dossier. Molti tirocinanti, circa 15 l’anno, laureandi in discipline storico-artistiche delle Università romane, soprattutto di“La Sapienza” (Facoltà di Scienze Umanistiche, insegnamento di Didattica del museo e del territorio) e studenti di Istituti esteri di rilievo, completano presso il Servizio educativo la loro formazione svolgendo personali percorsi di studio e collaborando alle diverse iniziative con una verifica pratica finale con il pubblico. In questi anni numerose sono state le convenzioni stipulate con Istituzioni culturali pubbliche e private, con Associazioni a scopo umanitario che hanno permesso di condividere attività di formazione e d’educazione al patrimonio e di offrire il museo come terreno di ricerca e di studio diretti. Si segnalano, tra gli altri, i rapporti con le Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, di Tor Vergata e di Roma Tre, la Scuola di Specializzazione per docenti (SISS), l’Università della Terza Età di Castel S. Angelo, l’ANISA, l’ICR, l’Accademia delle Belle Arti di Roma, la Fondazione del Teatro dell’Opera di Roma, l’Associazione Peter Pan, la Casa di Goethe, il Dipartimento alle Politiche educative del Comune di Roma, l’Assessorato alla Formazione della Regione Lazio e l’Istituto Les Nouvelles Rennaissances, Associazione Lapis Onlus per l’alta specializzazione in campo artigianale. 31 32 Nel 1998 è stato istituito e aperto, nel seminterrato della Galleria Borghese, un Laboratorio didattico. È uno spazio polifunzionale preposto all’approfondimento degli aspetti tecnico-formali delle opere d’arte. Ospita esposizioni finali dei progetti congiunti, intese come momenti di verifica e di documentazione. Le attività si articolano in più incontri e sono molto diversificate, con grande partecipazione delle Scuole dell’Infanzia ed Elementari. L’incontro al museo trova il suo logico completamento in questo spazio attraverso attività pratiche per i più piccoli, legate alla manualità e alla scomposizione dell’opera d’arte nel suoi contenuti materiali, e per i più grandi, con approfondimenti teorici e sperimentazioni sulle tecniche artistiche, sempre in rapporto al percorso seguito al museo. Tra i progetti che hanno goduto di particolare successo e che sono divenuti dei classici dell’offerta formativa del Servizio, di anno in anno revisionata e arricchita, si segnalano, per le Scuole Materne ed Elementari: La Magia dei colori, Come un artista rappresento la mia storia. Viaggio attraverso le Metamorfosi di Ovidio, A caccia nella vigna di Scipione, I moti e le espressioni dell’animo umano; tra quelli speciali, destinati a genitori e adolescenti Insieme al museo, si ricordano, anche per quest’anno A tu per tu con Raffaello, Tutti insieme con Apollo e Dafne e Carnevale in Villa. Per gli studenti delle Superiori e gli adulti della III Età, il progetto in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma Cresci con l’arte e con la musica, presso tutti i palazzi storici dei musei del Polo e uno per le Scuole Medie presso il Museo degli Strumenti Musicali Nel frattempo sulla domanda sempre crescente, da parte anche degli adulti, si sono affiancati ai progetti e alle ricerche con le scuole, altri percorsi formativi, a carattere specialistico tenuti da artisti, come i corsi sul Disegno e la Grafica all’interno dei Segreti delle Antiche Tecniche, o come i Giovedì al museo, approfondimenti su capolavori di tutte le collezioni dei musei del Polo, guidati dagli Assistenti Tecnici Museali, previsti con la gratuità (ad eccezione della prenotazione obbligatoria di 2 euro). Percorsi inediti a tagli trasversale e specialistico i progetti dedicati al binomio Arte e Cinema alla Galleria Borghese, all’analisi testuale e stilistica di capolavori dai Depositi i Salotti d’arte, all’enogastronomia e alle ricette storiche ispirate a capolavori di pittura l’itinerario Gusti e prelibatezze con convivio finale. Tra le altre novità delle Iniziative culturali, presentate quest’anno il 9 ottobre nel Salone di M. Rossi della Galleria Borghese, i percorsi dedicati al territorio e alla città in relazione ai musei, con percorsi sui Feudi nobiliari, legati alle famiglie rappresentate nelle collezioni del Polo e sull’Arredo urbano, come segno della storia nei suoi rapporti con la nazione e con l’Europa. La presenza degli studenti all’interno della Galleria Borghese oggi costituisce oltre il 60% del pubblico per 9 mesi l’anno; le classi impegnate nei progetti congiunti ai sensi dell’Accordo-quadro marzo 1998 (che rappresenta la forma più evoluta della didattica al museo, prevedendo un percorso “curriculare” al museo, intrecciato allo studio nelle aule scolastiche, in 5 - 8 incontri in un anno al museo, in laboratorio, nello spazio della città di Roma) sono più di 100 l’anno, ossia più di 2700 studenti, con una richiesta di partecipazione sempre più evidente. Il progetto Cresci con l’arte e con la musica, svolgentesi dal 1999 ha visto in media la partecipazione di 2600 studenti lo scorso anno. È importante ricordare, infine, che il Servizio educativo costituisce il vero anello di congiunzione con la valorizzazione e, in analogia agli altri stati europei, ad esempio nel Polo Museale Romano viene a svolgere in effetti le funzioni di un Dipartimento culturale rispondente, come indicherà la prossima Carta del Servizio, alla rinnovata visione del museo, come centro di attività, spazio di coordinamento della cultura storico-artistica e d’ irradiamento di studi, di ricerche, di dibattiti, quel “luogo sociale dell’arte” già vivo in Galleria Borghese, 30 anni fa, con l’ex direttrice Paola della Pergola. 33 Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Veneziano Soprintendente: Giovanna Nepi Scirè Responsabile dei Servizi Educativi: Annalisa Perissa Piazza San Marco, 63 30124 Venezia tel. 041 5210577 fax 041 5210547 [email protected] 34 Arte e multimedialità per la didattica al museo Annalisa Perissa Se l’utilizzo di supporti multimediali nel campo della didattica museale, ormai entrato nella pratica diffusa di scuole e musei, è riconosciuto un mezzo di indubbia validità, la produzione di un Cdrom da parte degli stessi alunni si è rivelata ancora più stimolante e produttiva. Nell’impegnarsi a realizzare un prodotto interattivo i ragazzi hanno sviluppato una considerevole capacità di sintesi, per poter rendere nel linguaggio multimediale le tematiche analizzate durante l’itinerario nel museo e affrontate nello studio in classe, sviluppandone l’enorme possibilità di collegamenti, approfondimenti, confronti. Imparare ad esprimersi con i mezzi della tecnologia moderna, oltre che costituire una parte fondamentale nel patrimonio di conoscenze di un giovane, ha permesso loro di creare uno strumento particolare, capace di rispondere alle esigenze dei propri coetanei, di cui ben conoscono le capacità e le preferenze, fornendo con le problematiche storico-artistiche un approccio diverso, nuovo e divertente, di sicuro valore educativo. Sono stati gli studenti dell’ I.T.I.S. “G. Marconi” di Padova tra i primi a cimentarsi nella realizzazione di un Cdrom, sul tema Venere e Vanità. Miti e allegorie in pittura, grafica e letteratura; inoltre, hanno curato la stessa impaginazione dell’opuscolo a stampa illustrativo dell’esperienza, le schede di sala plastificate, anche in lingua inglese, sia per le Allegorie di Giovanni Bellini delle Gallerie dell’Accademia che per le Veneri di Tiziano e di Paris Bordon della Galleria “G. Franchetti” alla Ca’ d’Oro, prezioso strumento didattico a disposizione dei giovani visitatori in entrambi i musei. Il percorso tematico, quindi, ha coinvolto gli allievi in un’attività interdisciplinare, con il coinvolgimento dei docenti di Tecnologia e disegno, di Lettere, di Fisica, di Scienze, di Lingue e del Laboratorio di Informatica per approfondimenti sulla tematica svolta: la fisiologia dell’occhio e la percezione visiva, Galileo e l’astronomia, l’uso di software di impaginazione grafica-Publisher per la stampa e Front Page per il Cdrom in formato htlm, la traduzione in lingua inglese. La classe II ha sviluppato il mito di Venere, con riferimenti letterari, mentre la classe III il tema delle Allegorie, con riferimenti ad alcuni canti della Divina Commedia. Un altro Cdrom La pala d’altare: Veronese alle Gallerie dell’Accademia è stato realizzato l’anno successivo (20052006) da altri alunni dello stesso I.T.I.S. “G. Marconi”, determinando un momento importante di crescita culturale, tanto più apprezzabile dal momento che l’insegnamento della storia dell’arte non è compreso tra le materie curriculari degli istituti tecnici. Durante il percorso sono state affrontate le tematiche del sacro nel linguaggio artistico e la simbologia dei protagonisti delle storie bibliche ed evangeliche, in connessione con le attività scolastiche di religione; alla realizzazione di uno strumento multimediale di approfondimento è comunque affiancato il tradizionale opuscolo a stampa che raccoglie i testi di lettura delle quattro pale d’altare di Veronese alle Gallerie, a loro volta sintetizzati in schede di sala per i visitatori più giovani, stampate anche in lingua inglese. Se l’interesse degli istituti superiori si è concentrato nell’impiego dei mezzi della moderna tecnologia, le scuole elementari e medie hanno partecipato con immutato entusiasmo ai collaudati laboratori tecnico-pratici di ceramica, svolti nell’aula didattica annessa alla Galleria “G. Franchetti“ alla Ca’ d’Oro, dove si conserva una ricca Sezione Ceramica. L’uso della manipolazione dell’argilla, che, tramite l’esperienza sensoriale, insegna a costruire e a sviluppare le facoltà di coordinazione, logica e comunicazione, è riconosciuto un momento importante nel percorso formativo. La convenzione con una scuola elementare La ceramica veneziana tra storia e creatività ha previsto, dopo la visita guidata alle sale espositive delle ceramiche, la progettazione grafica, la modellazione di una mattonella in bassorilievo ad argilla, la creazione di recipienti plasmati con la tecnica del “colombino” e decorati con incisioni o applicazioni con l’aiuto della barbottina, argilla diluita con funzione di collante; l’ultimo incontro, per la fase finale della cottura dei manufatti, si è svolto presso un laboratorio artistico di prodotti ceramici. A conclusione del percorso i lavori realizzati dai ragazzi sono stati per pochi giorni esposti nella sala ceramiche del museo. Un’iniziativa A scuola di… ceramica è stata realizzata, invece, secondo il metodo Munari, in collaborazione con il Quartiere n. 1 e con l’Associazione “Bochaleri” veneziani nell’anno scolastico 2004-2005. Sperimentate le peculiari caratteristiche tecniche del materiale, si è focalizzata la conoscenza del decoro “a texture” per impronta e per traccia, del lucignolo o colombino e dell’ingobbio graffito, che richiama una tipologia ceramica largamente diffusa nell’antica produzione veneta. Un laboratorio tecnico pratico, Creiamo una natura morta, realizzato sempre presso l’aula didattica di Ca’ Duodo nel 2005-06, è stato proposto in occasione della mostra La natura morta alle Gallerie dell’Accademia; dopo la visita guidata all’esposizione, il lavoro di apprendimento attivo, realizzato mediante un’attività operativa di manipolazione-costruzione, è stato rivolto agli alunni di 21 classi elementari e medie. Quest’ultime hanno preparato composizioni su formelle di gesso dipinte; l’introduzione alla tecnica della piccola scultura li ha avvicinati alla comprensione dei diversi passaggi creativi che portano alla riproduzione in diverse dimensioni. Gli alunni della scuola elementare, invece, si sono cimentati sulla tecnica dello sbalzo su rame: su sottili lastre di rame incorniciate hanno trattato la superficie con graffi, punzonature, picchietti e ogni diversa modalità applicabile. A conclusione del percorso tutti i lavori realizzati su formelle di gesso e lastre di rame sono stati esposti nel museo durante gli ultimi tre giorni dell’anno scolastico. Ancora in relazione alla mostra è stata organizzata nelle giornate di sabato e domenica un’attività rivolta alla famiglie. Genitori e accompagnatori hanno avuto la possibilità di visitare l’esposizione, guidati dagli assistenti tecnici museali, e i bambini, dai sei ai dieci anni, hanno potuto seguire nel museo un percorso ludico, “Cerco e scopro”, con a disposizione una scheda operativa Cerchiamo... fiori frutta, armi e tante altre cose, ricca di giochi da completare durante la visita, quali “caccia al quadro”, “trova l’intruso”,”di cosa è fatto”, “un’opera alla lente”, al fine di incrementare l’apprendimento e gli stati emozionali suscitati dalla visione dell’opera d’arte. Infatti, la partecipazione al gioco, che sa a tramutare le percezioni e le esperienze sensoriali in sentimenti, costituisce un’ulteriore opportunità di crescita in quanto attività formativa, come già ampiamente ribadito da Bruno Munari: “Se ... la fantasia e la creatività operano sulla memoria, il problema che segue è come il far memorizzare ai bambino il maggior numero di dati... Pare che il gioco sia la condizione ottimale per memorizzare”. 35 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Capo Dipartimento: Giuseppe Proietti Responsabile: Paolo Franzese Via dell’Umiltà, 33 00186 Roma tel. 06 6990678 fax 06 6792336 36 Il sito web del Dipartimento per i Beni archivistici Librari del Ministero per i Beni e le attività culturali Paolo Franzese Un sito web è per sua natura un oggetto in movimento, la cui principale risorsa è la sua stessa capacità di riflettere la vita dell’istituzione e di adattare il proprio linguaggio e i propri schemi comunicativi alle esigenze dei suoi destinatari. Una struttura di vertice come il Dipartimento per i beni archivistici e librari del Ministero per i beni e le attività culturali non può rappresentarsi senza riflettere anche il complesso degli organi dell’amministrazione e le relazioni che intercorrono fra di essi. Proprio questi organi costituiscono in effetti il pubblico più diretto del Dipartimento e quindi i più immediati destinatari delle sue attività di comunicazione. Il sito si propone pertanto come un portale dell’amministrazione degli archivi e delle biblioteche che, senza sostituirsi ai siti di questi, cerca piuttosto di accrescerne la visibilità, ponendosi nei loro confronti in un rapporto di complementarità. Il Ministero per i beni e le attività culturali, come le altre organizzazioni complesse, ha costruito un considerevole reticolato di applicazioni web, il cui insieme e le cui relazioni reciproche offrono al pubblico le risorse informative che il Ministero è in grado di rappresentare. In tal senso, il sito vuol essere, all’interno di questa rete, un ulteriore snodo di comunicazione e di scambio che mira a interconnettere risorse e ad agevolarne l’utilizzo. La struttura logica è volutamente semplice. Si fonda su uno schema che, partendo dall’identità e dalle finalità dell’ufficio e delle sue ampie ramificazioni istituzionali, conduce alla normativa di settore e quindi alla presentazione delle attività attraverso le quali il Dipartimento intende conseguire le proprie finalità e raggiungere gli obiettivi. Con la rappresentazione di questi aspetti della vita istituzionale, si è cercato anche di mettere a fuoco i nodi di maggior rilievo dell’andamento effettivo dell’amministrazione e dei servizi che essa offre, legando l’esame delle norme alla realtà degli uffici e del pubblico che, dall’amministrazione di archivi e biblioteche, attende politiche di sviluppo efficaci e servizi più efficienti e di più agevole accesso. Uno spazio particolare è stato riservato al ruolo che il Dipartimento si è assunto proprio in questi mesi nella promozione dei progetti che Archivi di Stato, Soprintendenze archivistiche e Biblioteche pubbliche statali possono presentare nell’ambito del Servizio civile nazionale. Attraverso quest’iniziativa, l’amministrazione sta provando ad offrire ai giovani un’interessante opportunità di formazione e di qualificazione, permettendo loro di maturare una significativa esperienza di studio e di lavoro all’interno degli istituti. Per l’importanza che riveste, l’iniziativa è al centro del videoclip con cui il Dipartimento presenta il proprio sito a Verona Job & Orienta 2006. L’applicazione è accessibile anche direttamente dall’home page. Proprio per incontrare le esigenze e i problemi del momento, alle rubriche con prevalentemente carattere informativo si è unito uno spazio di “approfondimenti”, con cui proporre argomenti alla discussione e al confronto fra addetti ai lavori e fra questi e gli utenti. Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Al momento tre sono i temi posti in primo piano: i rapporti, ancora poco valorizzati, fra istituti archivistici e biblioteche, che il Dipartimento ha il compito di interpretare e di promuovere; gli standard internazionali per la descrizione e per la rappresentazione degli archivi, nella cui conoscenza e applicazione si scontano ancora ritardi; il problema dell’offerta formativa attraverso le Scuole di archivistica, paleografia e diplomatica degli Archivi di Stato italiani, in un’epoca di rapide e profonde tendenze al cambiamento. Particolarmente delicato si presenta oggi quest’ultimo problema. Una profonda riflessione sui percorsi formativi implica infatti quella sul futuro stesso della professionalità dell’archivista, sempre più sollecitato da spinte sociali, culturali e tecnologiche a rivedere obiettivi, relazioni interdisciplinari, rapporti con il contesto internazionale, strumenti e modalità di lavoro. Con gli strumenti dinamici dell’applicazione web realizzata – forum, newsletter e data base delle notizie, solo in parte già realizzati – si mira ad attivare un canale di comunicazione e di scambio con il pubblico e con gli uffici dell’amministrazione e a proporre spazi e risorse da condividere per affrontare con la necessaria sinergia le insidiose, ma ineludibili sfide della società dell’informazione. 37 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali I progetti di comunicazione della Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali Susanna Spezia La Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha promosso negli ultimi anni alcuni progetti, di seguito illustrati, tesi a valorizzare il patrimonio culturale posseduto da biblioteche, archivi e altre istituzioni culturali italiane, grazie all’uso delle più avanzate tecnologie informatiche. Internet Culturale Il portale è il risultato del progetto “La Biblioteca Digitale Italiana e il Network Turistico Culturale (BDI&NTC)”, approvato e cofinanziato dal Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione nel marzo del 2003. Internet Culturale (www.internetculturale.it) offre un sistema di accesso integrato alle risorse tradizionali e digitali di biblioteche, archivi e altre istituzioni culturali italiane, promuove e valorizza la conoscenza e la fruibilità del patrimonio turistico-culturale sia a livello nazionale che internazionale, in quanto disponibile anche in lingua inglese, francese e spagnola. Il portale permette di accedere non solo al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), ma anche ai risultati dei numerosi progetti di digitalizzazione, realizzati nell’ambito della Biblioteca Digitale Italiana (BDI) per un totale di circa otto milioni di testi e immagini. È inoltre disponibile un servizio di e-commerce, rilasciato al momento in forma sperimentale, che consente l’acquisto on-line degli oggetti digitali ad alta risoluzione. Al fine di promuovere il turismo culturale in Italia, Internet Culturale propone anche una serie di percorsi: 23 mostre in formato digitale dedicate ad alcune grandi personalità della letteratura italiana; diversi itinerari turistico-culturali; alcuni percorsi 3D relativi a straordinarie opere architettoniche nazionali e agli ambienti della Divina Commedia di Dante Alighieri; una serie di monografie di illustri letterati e musicisti italiani e corpus di manoscritti, tutti strutturati per ipertesti. Direttore: Luciano Scala Via Michele Mercati, 4 00197 Roma tel. 06 3216779 fax 06 3216437 [email protected] 38 Italia Pianeta Libro Creato nel maggio 2005, il sito Italia Pianeta Libro (www.ilpianetalibro.it), ora espressione del nuovo Istituto per il Libro, è un osservatorio sull’editoria e sulla lettura in Italia. Comprende banche dati su case editrici, libri del mese, riviste di cultura, la versione on line dei periodici Libri e Riviste d’Italia e Accademie & Biblioteche d’Italia, laboratori di lettura per le scuole e numerose altre informazioni sul mondo del libro. All’interno del sito si trova “Ottobre piovono libri”, un panorama d’insieme sulla prima importante campagna di promozione della lettura, che ha coinvolto nel 2006 oltre 250 “luoghi della lettura” dei comuni italiani. Il Servizio Bibliotecario Nazionale – SBN Promosso dal MiBAC con la cooperazione delle Regioni e Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari dell’Università e coordinato dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU), il Servizio Bibliotecario Nazionale, attivato nel 1992 ed in continua ed esponenziale espansione, vede oggi cooperare in rete oltre 2.700 biblioteche di diversa titolarità amministrativa. Il patrimonio documentale catalogato ammonta a circa 15 milioni di documenti, corrispondenti complessivamente a 33 milioni di copie localizzate presso le biblioteche partecipanti. SBN è consultabile gratuitamente, 24 ore su 24 (www.sbn.it), tramite l’OPAC (Online Public Access Catalogue), che consente agli utenti, oltre alla ricerca bibliografica, di inserire richieste per la disponibilità dei documenti, in fotoriproduzione o in originale, attraverso il prestito interbibliotecario. Ulteriori e più dettagliate informazioni sulla struttura del SBN sono reperibili sul sito dell’ICCU (www.iccu.sbn.it). La Biblioteca Digitale Italiana – BDI Il progetto BDI, nato nell’ambito del programma triennale 2001-2003 e finanziato con i fondi di cui alla Legge n. 662/1996, mira a promuovere e coordinare le attività di digitalizzazione del patrimonio bibliografico italiano. Tra i risultati finora ottenuti, la digitalizzazione e la messa in rete di 215 cataloghi storici custoditi presso le 35 biblioteche pubbliche statali per oltre 6 milioni di accessi; la scansione di 10.000 documenti musicali, manoscritti e a stampa, custoditi presso varie biblioteche italiane tra cui la Nazionale Universitaria di Torino, la Nazionale Marciana di Venezia, l’Estense Universitaria di Modena e il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli con numerosi autografi di Bellini, Donizetti, Verdi, per circa 1 milione e mezzo di immagini; la digitalizzazione di 67 riviste storiche preunitarie conservate presso le biblioteche Nazionale Centrale e di Storia Moderna e Contemporanea di Roma e l’Universitaria di Pisa, per oltre 400.000 immagini. La maggior parte dei progetti è visibile sul portale Internet Culturale; per ulteriori informazioni sull’attività della BDI, si rimanda al sito della DGBLIC (www.librari.beniculturali.it). 39 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Direzione Generale per gli Archivi Scuole di archivistica, paleografia e diplomatica Direttore: Maurizio Fallace Via Gaeta, 8/A 00185 Roma tel. 06 492251 fax 06 49225287 [email protected] 40 Le Scuole d’archivio e la formazione tra passato e futuro Lea Cuffaro L’esigenza di una formazione professionale, di una specifica preparazione connessa alla peculiarità dell’attività svolta nella pubblica amministrazione e dei beni oggetto di tale attività è stata sempre presente e particolarmente sentita dall’amministrazione archivistica la quale vanta, nel campo della formazione, un’antica tradizione. Infatti la preparazione degli archivisti come professionisti inseriti in una struttura amministrativa pubblica per la tutela del bene “archivi” è stata affidata specificamente a Scuole che una regolamentazione del 1911, tuttora in vigore, denominò di ”paleografia e dottrina archivistica”. La normativa del 1911, che riprendeva precedenti disposizioni legislative, ha disciplinato in modo organico le Scuole ponendole sotto il controllo dell’amministrazione centrale degli archivi e dettando specifiche norme sullo svolgimento dei corsi, sulle materie di insegnamento, sulle prove di esame. L’apertura delle Scuole è stata prevista negli archivi designati dal Ministero, individuati in 17 dalla successiva legislazione archivistica. Le materie d’insegnamento sono correlate alla competenza specifica necessaria all’archivista per lo svolgimento della sua attività. La stretta connessione delle Scuole agli istituti archivistici è motivata essenzialmente dal fatto che esse sono nate come scuole interne per la formazione del personale il quale doveva superare l’esame finale, al termine del biennio, per essere scrutinato per la qualifica superiore, pur essendo ammessa la possibilità di iscrizione di alunni esterni purché con diploma di scuola secondaria superiore. La validità della preparazione e il riconoscimento del diploma conseguito dai funzionari archivisti come attestato di qualificazione professionale è ribadito dalle norme sui corsi di formazione per gli impiegati statali le quali ammettono che l’amministrazione archivistica possa avvalersi di dette scuole. In realtà le Scuole che la norma del 1963 denomina “di Archivistica, Paleografia e Diplomatica” sono scuole statali, pubbliche, di grado universitario alle quali può iscriversi chiunque abbia un titolo di studio valido, che l’amministrazione archivistica aveva originariamente individuato nel diploma di maturità classica e scientifica e magistrale; esse rilasciano un “diploma” che costituisce, tra l’altro, un vero e proprio titolo , obbligatorio per legge, in alternativa con analogo titolo rilasciato dalla Università, per gli impiegati preposti alla direzione delle sezioni separate d’archivio di alcune categorie di enti pubblici. Al riguardo si deve sottolineare la novità introdotta dalla normativa del 1963 con l’utilizzo del termine di ”diploma” in sostituzione di “apposito attestato”, usato nella precedente normazione del 1911; in tal modo si è voluto conferire una maggiore dignità alle Scuole attribuendo al completamento dei corsi il valore di vero e proprio titolo di studio, spendibile sul mercato del lavoro. Con l’intento di dare maggiore visibilità ad una preparazione altamente qualificata e di conferire valenza più significativa al titolo , pure nella considerazione che il personale dell’amministrazione appartenente ai profili professionali di archivista di Stato che ha conseguito il diploma è necessariamente in possesso della laurea, l’amministrazione archivistica si è attivata, in tempi recenti, per ottenere dal Ministero Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca l’equipollenza del diploma rilasciato dalle Scuole di Archivistica, Paleografia e Diplomatica con i diplomi delle Scuole speciali universitarie per archivisti e bibliotecari istituite presso le Università. La valutazione del dipartimento per l’istruzione di quel dicastero si è espressa in modo favorevole sulla configurabilità del diploma come titolo di specializzazione post lauream se conseguito da chi è in possesso del diploma di laurea alla pari di quello rilasciato dall’Università. Questo riconoscimento costituisce un passo importante nell’iter di equiparazione giuridica dei titoli con riflessi rimarchevoli anche nel mercato del lavoro... La necessità di una qualificata preparazione tecnico- scientifica degli archivisti è stata costantemente perseguita dall’amministrazione archivistica la quale si è costantemente adoperata, con estrema attenzione e cura, affinchè, pur nel difficile percorso che essa ha attraversato e subìto, dovuto ai profondi mutamenti che hanno investito l’amministrazione pubblica in Italia, non venisse mai interro il filo che attribuisce alle Scuole la competenza specifica. Il recente Codice dei Beni cultuali, in vigore dal 1 maggio 2004, ha mantenuto inalterate le precedenti disposizioni relative alle Scuole di Archivio. Del resto la lunga tradizione sul territorio ha contribuito al mantenimento di queste istituzioni che sono rimaste le uniche di qualificata formazione, le uniche ancorate alla realtà del patrimonio documentario conservato negli Archivi. Con il diffondersi della loro conoscenza esse costituiscono un tramite per l’accostamento agli archivi dei ” non addetti ai lavori”. Così la crescente richiesta di iscrizioni da parte di esterni ha reso affollate le nostre Scuole (ogni anno si raggiunge complessivamente un migliaio di iscritti) e bilancia la mancanza ormai di alunni interni dovuta ad una serie complessa di motivi legati in parte al venir meno dell’obbligo del conseguimento del diploma per il personale dell’amministrazione archivistica ai fini dello scrutinio alla qualifica superiore ma prevalentemente per la forte contrazione di nuove assunzioni che si protrae da oltre quindici anni. Il numero considerevole di richieste da parte di esterni alla frequenza dei corsi ha reso necessario regolamentarne l’accesso, con l’introduzione del numero chiuso (non più di 50 allievi per corso annuale) che si ottiene selezionando i richiedenti con una prova per l’accertamento della conoscenza della lingua latina alla quale è stata aggiunta la verifica dell’attitudine dell’alunno all’utilizzo delle metodologie storichearchivistiche attraverso l’impiego delle fonti documentarie. Le Scuole di archivistica si sono rivelate,così, i più preziosi strumenti per la formazione di un più largo pubblico sui problemi della conservazione e della utilizzazione della documentazione storica. Anche se la formazione non è, come si è visto, un problema nuovo per l’amministrazione archivistica, indubbiamente la tradizionale formazione degli archivisti con gli insegnamenti della dottrina archivistica, della paleografia e della diplomatica del documento, previsti dal regolamento del 1911, si è rilevata ormai inadeguata alle innovazioni apportate dall’introduzione di tecnologie informatiche, applicate agli archivi, dalle quali ormai non si può prescindere, dalla trasformazione dell’organizzazione della Pubblica Amministrazione e delle relative procedure, dai nuovi orientamenti e metodologie della ricerca storica. Una riflessione ed un approccio al problema della formazione 41 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari 42 che vada oltre la conservazione e tutela del bene culturale, tradizionalmente inteso, si è imposto come ineludibile. L’introduzione del protocollo elettronico, del mandato informatico, della firma digitale, per citare solo alcuni dei mutamenti sopravvenuti, comportano nuove professionalità che implicano una formazione professionale adeguata alle nuove esigenze. È stato necessario riflettere sulle problematiche connesse alle realtà archivistiche nazionali con l’individuazione di nuove modi di fruizione e valorizzazione del bene culturale archivistico, tenendo presente le nuove forme con le quali si produce la memoria del presente.La comunità archivistica italiana, sempre pronta a cogliere i mutamenti in atto, ha lungamente riflettuto perché la didattica negli archivi, come momento di formazione per la comprensione del cospicuo patrimonio documentario, si adeguasse ai cambiamenti in corso: occorre una preparazione più mirata per affrontare i nuovi problemi legati ad archivi che nascono più frequentemente su supporto magnetico, con un occhio al sorgere di nuove professionalità da inserire nel mercato del lavoro. Su questa linea l’amministrazione archivistica ha approntato un nuovo schema di regolamento per le Scuole di archivio adeguato alle problematiche accennate.Lo schema di regolamento ha cercato di adeguarsi alle nuove esigenze anche con riguardo agli allievi esterni tra i quali sono da considerare sia coloro che operano negli archivi della pubblica amministrazione e dei privati, sia coloro che esercitano la professione di archivista come professionista privato, sia infine coloro che nel campo della ricerca storica hanno necessità di conoscenze adeguate per reperire ed utilizzare i documenti d’archivio. Il regolamento, ancora in corso di perfezionamento, ha cercato di venire incontro, altresì, alla diversa domanda di formazione apportando una diversificazione dei corsi biennali, con la previsione di un corso di specializzazione destinato ai laureati e articolato nell’indirizzo medievale- moderno e contemporaneo e un corso ordinario per gli allievi in possesso del diploma di scuola secondaria superiore assicurando per entrambi una formazione unitaria di base. Con l’introduzione di nuove materie di insegnamento legate alla gestione elettronica dei documenti si è cercato di adeguare il percorso formativo, pur nel solco degli insegnamenti tradizionali, alle innovazioni tecnologiche con le quali dobbiamo confrontarci. Pertanto a fianco dei tradizionali insegnamenti di paleografia e diplomatica sono state sviluppate le scienze archivistiche con l’introduzione di archivistica informatica e archivistica speciale in riferimento all’organizzazione dei servizi amministrativi;con l’inserimento degli insegnamenti di Basi di dati e sistemi informativi, di conservazione e storia delle fonti non testuali, di diplomatica del documento contemporaneo, di informatica giuridica; si è voluto dar rilievo alla formazione dell’archivista contemporaneo. L’esigenza di formazione non si esaurisce nelle Scuole; alla domanda di formazione l’amministrazione archivistica ha sempre prontamente risposto promuovendo ed appoggiando corsi e seminari, che hanno avuto esiti lusinghieri, organizzati esclusivamente per preparare il personale addetto agli archivi della pubblica amministrazione presente sul territorio.Particolare attenzione è stata rivolta alla formazione degli addetti agli archivi correnti e di deposito, le figure professionali legate alla gestione dei flussi documentali, per assicurare la corretta gestio- Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari ne della documentazione in funzione della salvaguardia del patrimonio archivistico nazionale. Sono stati avviati specifici progetti di formazione articolati in corsi presso alcune Scuole di archivio distribuite nelle diverse aeree geografiche del Paese. I corsi hanno riguardato non solo l’insegnamento di tecnica archivistica, a cura dei funzionari docenti dell’Archivio, ma hanno coinvolto i responsabili degli Uffici per permettere il collegamento alla concretezza di situazioni diverse. La stessa attenzione e cura è dedicata alla formazione degli archivisti degli enti pubblici diversi dallo Stato, territoriali e non, i cui archivi sono sotto la diretta vigilanza dell’amministrazione archivistica. Con essi l’amministrazione svolge un ruolo di supporto tecnico scientifico per l’organizzazione e l’espletamento di corsi . Un ulteriore occasione di formazione affrontando in modo concreto e approfondito i problemi legati alla tenuta e conservazione degli archivi in questo momento di stravolgimento epocale nel quale l’applicazione sempre più massiccia ed estesa dello strumento informatico sta provocando una rivoluzione nelle caratteristiche, nella struttura e nelle modalità di produzione degli archivi in formazione. Sono gli archivi che ci auguriamo di tramandare. 43 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Archivio di Stato di Trieste L’Università e le Scuole di archivistica in Italia: due percorsi formativi a confronto Grazia Tatò Le Scuole di archivistica, paleografia e diplomatica e i corsi di Laurea universitari in conservazione dei beni culturali, seguono programmi e filosofie molto diversi e pertanto, anche la formazione che ne consegue è significativamente diversa. Prima di comparare le due Istituzioni, si ritiene utile illustrarne l’organizzazione e i percorsi formativi. 1. Scuole di archivistica, paleografia e diplomatica Il programma di studio della Scuola triestina prevede: Archivistica generale Oggetto e ripartizione della materia; definizione di archivio; il nesso archivistico; categorie di archivi; lo sviluppo di un moderno archivio amministrativo; il momento della formazione; la fase della valutazione; il problema dello scarto; la destinazione culturale dell’archivio; il problema del riordinamento; il metodo storico; le operazioni di riordinamento; l’inventariazione; strumenti per la ricerca d’archivio; gli archivi degli Enti pubblici e gli archivi privati di notevole interesse storico; gli archivi ecclesiastici. Archivistica speciale Archivistica comunale ed ecclesiastica. Storia delle istituzioni Gli uffici dello Stato a Trieste dal XV al XX secolo; gli uffici dello Stato a Gorizia e Gradisca dal XVI al XX secolo; gli uffici dello Stato in Friuli: Udine e Pordenone dal XV al XX secolo. Legislazione archivistica Organizzazione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali; la normativa statale; la normativa regionale; la normativa ecclesiastica; i rapporti internazionali. Tecnologia archivistica Normativa; cause di deterioramento: agenti biologici fisici, chimici, accidentali; conservazione: la prevenzione, gli edifici, gli impianti, l’attrezzatura e il restauro; la microfilmatura di sicurezza, di conservazione e d’uso; la riproduzione digitale; gli audiovisivi. Direttore: Grazia Tatò Via La Marmora, 17 34139 Trieste tel. 040 390020-947251 fax 040 394461 archivi.beniculturali.it [email protected] 44 Paleografia Materie e strumenti scrittori; il libro nell’antichità e nel Medioevo; la produzione dei codici nell’antichità, nel Medioevo e nel Rinascimento; nomenclatura e periodizzazione della storia della scrittura latina; la scrittura latina nell’età romana; i papiri latini; le scritture del particolarismo grafico: nazionali insulari; merovingica, tipo di Luxeuil, tipo di Corbie, curiale nuova romana, beneventana, visigotica; la rinnovata unità grafica: la miniscola carolina; la scrittura all’epoca delle grandi Università: origini, sviluppo e forme della stilizzazione gotica, littera de forma; textura; rotunda, littera bononiensis, littera parisiensis, littera Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari oxoniensis, bastarda, scrittura dei dotti, mercantesca; littera antiqua e le scritture moderne; sistema abbreviativo. Diplomatica generale Definizione di diplomatica e contatti con altre discipline; cenni di storia della diplomatica; il documento: definizione; documento dispositivo e probatorio; i fattori del documento; caratteri estrinseci ed intrinseci del documento; partizione interna del documento; classificazione dei documenti: pubblici e privati; la formazione del documento: cancellerie e notai; fasi di formazione del documento pubblico; la lingua dei documenti; registri e cartulari. Diplomatica speciale Il notariato in Italia nel medioevo: origine, sviluppo, attività e importanza; i vicedomini aTrieste, in Istria e in Friuli; la cancelleria imperiale romana e i tipi di documenti da essa prodotti; le cancellerie e i documenti dei regni romano-barbarici; gli Ostrogoti; i Longobardi; i Franchi; la cancelleria e il documento dei Carolingi; la cancelleria e il documento del Sacro romano Impero; la cancelleria e il documento pontificio; la cancelleria e il documento dei patriarchi di Aquileia; il documento privato veneziano Cronologia Il problema della misurazione del tempo; il giorno e le sue suddivisioni; la settimana e suoi giorni; il mese e i suoi giorni; l’anno nel calendario romano; il calendario giuliano; la rifirma gregoriana; il calendario repubblicano; l’era cristiana; stili dell’anno; riduzione di date allo stile moderno; il calendario ecclesiastico. Araldica Terminologia; problema delle origini ed evoluzione storica dell’arma; arte del blasonare; cenni di araldica ecclesiastica. Miniatura Definizioni: termine, campo geografico e cronologico; caratteri fondamentali: codice e tecnica; genesi della miniatura: problemi della messa in pagina; rapporto immagine/testo; elementi decorativi e illustrativi; sviluppo della miniatura nelle diverse età: le scuole; descrizione del codice. Sigillografia Cenni sulla storia della disciplina e terminologia; uso e tipologia del sigillo; materia e forme dei sigilli: matrici e impronte; norme per la schedatura. Metrologia Definizioni; excursus storico: le misure nelle varie epoche, loro relatività, esigenze di certezza e avvento del sistema decimale, evoluzione attuale nella definizione del metro. Metrologia - Numismatica Definizioni; tecnica di produzione; caratteristiche formali e tipologia 45 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari della moneta; excursus storico: dall’età romana all’avvento della carta moneta; le principali zecche nella regione; storia e tipoloigie: Venezia, Aquileia, Trieste, Gorizia e Palmanova. Elementi di data base Introduzione ai database con particolare riferimento alla problematica archivistica. I docenti sono tutti interni all’Amministrazione archivistica. Obiettivi della Scuola sono quelli di formare dei professionisti capaci di lavorare con competenza su tutte le tipologie di archivi e con la capacità di muoversi con sicurezza in ambiti documentari diversi, dalle pergamene ai supporti informatici. 46 2. I Corsi di laurea in Scienze dei beni culturali, organizzati nell’ambito della Facoltà di Lettere dell’Università di Trieste, prevedono una formazione in due livelli: un triennio di base e un biennio specialistico. Per quanto riguarda il primo livello Obiettivi formativi specifici sono l’acquisizione di: - una solida formazione di base finalizzata alla conoscenza culturale e scientifica nei settori dei beni archivistico - librari, storico-artistici ed archeologici; - gli strumenti necessari, nell’ordine metodologico e critico, a individuare e interpretare le problematiche relative ai diversi aspetti del patrimonio archivistico-librario, storico-artistico ed archeologico ai fini della loro conservazione, tutela, gestione e valorizzazione; - controllo pieno e sicuro degli strumenti informatici, telematici e mediatici negli ambiti delle competenze definite dai singoli curricula; - buona padronanza scritta e orale di un’altra lingua della Comunità Europea oltre all’italiano; - la capacità di impostare e promuovere progetti atti a gestire, tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio archivistico, librario, architettonico, artistico, archeologico e paesaggistico. Per l’accesso sono richiesti (art.6 D.M. 509/99) : - diploma di scuola media-superiore o altro titolo conseguito all’estero riconosciuto per legge; - buona conoscenza della cultura antica (curriculum archeologico) - buona conoscenza della cultura italiana; - sufficiente conoscenza di una lingua straniera. La verifica del possesso di tali requisiti avverrà mediante un colloquio preliminare ai corsi. L’eventuale accertamento di debiti formativi comporterà attività integrative, secondo le indicazioni del collegio dei tutori. Il corso prevede tre curricula: storico-artistico, archeologico e archivistico - librario. La prova finale consiste nella presentazione e discussione di un elaborato scritto su un argomento concordato dallo studente con un docente di una delle discipline caratterizzanti, valutata da una commissione di almeno tre membri. Il II Anno non è stato ancora attivato, essendo il corso di laurea di recente istituzione. Ambiti occupazionali previsti per i laureati del I livello sono lo svolgimento di compiti professionali: - nell’amministrazione centrale e locale dei beni culturali: archivi, biblioteche, mediateche, soprintendenze, musei; Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari - negli enti locali; in cooperative di servizi e attività legate alla tutela e fruizione dei beni culturali e del recupero ambientale; - presso imprese ed istituzioni private e pubbliche nell’ambito dell’editoria, della catalogazione, della pubblicità e della divulgazione, anche mediante acquisizione di strumenti informatici e della comunicazione telematica; - con funzioni didattiche nell’ambito delle scuole, musei, parchi, aree archeologiche e strutture turistiche. I laureati specialisti potranno operare, invece con funzioni di elevata responsabilità, nell’ambito di Archivi e Biblioteche, oltre che in organismi ed unità di studio,valorizzazione, gestione, conservazione del patrimonio manoscritto, documentario, archivistico e librario presso enti ed istituzioni, pubbliche private. L’Università di Trieste sta, inoltre, attivando un master di I livello in Catalogazione informatica di Beni culturali della durata di un anno e con l’obiettivo di sviluppare le competenze specialistiche per l’utilizzo di sistemi informatici, per l’acquisizione di una capacità progettuale che consenta di creare una rete per l’accesso e la fruizione dei diversi beni culturali. 3. Si ritiene utile a questo punto, confrontare le due realtà formative che, se possono apparire simili, sono invece molto diverse tra loro. La Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica, essendo in Archivio di Stato, consente un contatto diretto con la documentazione e la possibilità di “vivere” le problematiche di gestione, di valorizzazione e di tutela dall’interno. Si rivolge tradizionalmente agli archivisti di Stato, ma anche agli esterni. La problematica ed il suo limite è proprio qui, in questo essere nata per gli archivisti di Stato e nel funzionare tuttora con il Regolamento del 1911. La formazione offerta risente di uno sbilanciamento di impostazione “medievistica” tra le materie a favore della paleografia e a fronte di un mondo archivistico in grande fermento e spinto dalle nuove tecnologie a rinnovarsi radicalmente. Protocollo informatico, standards di descrizione internazionali, archivi che nascono su supporto digitale, e-mail, ecc. impongono una formazione sempre più rivolta al futuro, sia per rispondere alle esigenze degli enti produttori che a quelle degli operatori. Non muoversi in fretta e al ritmo giusto con l’evoluzione tecnologica significa cedere il passo agli informatici che, senza saper nulla o quasi della scienza archivistica, buttano sul mercato prodotti accattivanti quanto pericolosi e limitati. Dunque, alla Scuola si chiede di rinnovarsi, magari anche di sdoppiarsi in due livelli e con aree di interesse diversificate, anche per rispondere alle richieste da parte del mercato dell’occupazione di figure professionali adeguate. L’Università per contro resta più scollegata alla realtà viva archivistica e si può finire con l’essere laureati senza mai aver “visto” davvero un archivio che vuol dire averci “messo le mani”, essersi misurati con le difficoltà reali, andare al di là della teoria per affrontare l’operatività e comprendere davvero di che cosa si sta parlando senza fermarsi all’elaborazione concettuale che rischia di restare “vuota”. L’incontro e la collaborazione che a Trieste si è riusciti a realizzare tra Scuola e Università è sicuramente molto positiva. 47 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Ognuna delle due istituzioni riconosce “crediti” a chi ha frequentato con profitto l’altra, inoltre è data possibilità agli universitari di effettuare stage e tirocinio in Archivio di Stato, infine, alcuni dei docenti della Scuola insegnano, nell’ambito di un’apposita convenzione stipulata con la Facoltà di Lettere, anche nei corsi universitari. C’è da rilevare che il Corso di laurea in Scienze dei beni culturali è stato attivato solo recentemente presso l’Università di Trieste e questo ha consentito forse più facilmente che oltre che al mondo cattedratico tradizionale, la facoltà si rivolgesse anche al mondo archivistico, facendo nascere una vivace e fresca collaborazione che ha trovato pronta disponibilità presso la Scuola. La prossima attivazione del Master in Catalogazione informatica di Beni culturali offrirà sicuramente un’ulteriore concreta opportunità di crescita “archivistica” che non mancherà di far sentire i suoi effetti positivi. Obiettivo necessario è quello di progettare dei percorsi formativi, almeno a livello europeo, regolamentati e uniformati, se non nei modi nei contenuti, prevedendo anche la ricorrenza di corsi di aggiornamento che consentano agli archivisti di essere all’altezza di una realtà in continua evoluzione sia dal punto di vista tecnologico che scientifico. Non si deve, infatti, dimenticare che gli archivisti per primi hanno il compito di rendere disponibili alla ricerca le fonti stesse elaborando gli strumenti necessari alla consultazione e facendosi tramite, equilibrato ed imparziale, tra l’utente e il documento, bene culturale specialissimo e di difficile approccio. 48 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari L’attività didattica dell’Archivio di Stato di Udine Lucia Stefanelli L’attività didattica dell’Archivio di Stato di Udine ha assunto una certa rilevanza negli anni 1984-85; in questo periodo, grazie anche all’incremento di personale tecnico-scientifico, è stato recepito il crescente interesse della realtà scolastica nei confronti dei documenti storici, e quindi raccolta la richiesta proveniente da parte degli insegnanti di storia per una maggiore conoscenza delle fonti archivistiche. Si è così intrapresa un’attività di promozione che nel corso del tempo ha via via assunto modalità diverse, ma che potremmo sintetizzare in alcune tipologie principali: 1. corsi e lezioni sulle fonti archivistiche e sulla ricerca storico-documentaria destinate agli insegnanti delle scuole medie ed elementari nell’ambito dei corsi di aggiornamento tenuti dall’ Istituto Regionale di Ricerca, Sperimentazione e Aggiornamento Educativi (IRRSAE) del Friuli Venezia Giulia; 2. visite guidate per studenti di scuole medie inferiori e superiori, impostate generalmente secondo le modalità della ricerca simulata, ovvero proponendo l’analisi di un numero circoscritto di documenti selezionati tra quelli più significativi, riguardanti un argomento specifico concordato con l’insegnante, che prepara preventivamente gli studenti fornendo loro i riferimenti storici indispensabili; 3. allestimento di rassegne di documenti relativi ad argomenti particolari (spesso promosse in concomitanza con le Settimane per i beni culturali), proponendone poi la visita a studenti provenienti da scuole diverse; ad esempio nel 1990 è stata allestita una rassegna intitolata “Dalle mappe prediali al catasto numerico”, e sono state effettuate numerose visite guidate con classi di studenti dell’Istituto Tecnico per geometri, mentre nel 2004 in occasione dell’iniziativa ministeriale “Eventi di cultura” è stata presentata una rassegna sulla storia dell’attività musicale a Udine, proposta poi agli studenti della Scuola Media annessa al Conservatorio; 4. collaborazione con docenti universitari per effettuare visite guidate, esercitazioni e incontri con gruppi di studenti dell’Università degli Studi di Udine, e in particolare con quelli del corso di laurea in Conservazione dei beni culturali, che hanno anche svolto alcuni tirocini di 300 ore, dopo la stipula dell’apposita convenzione con l’Università; 5. promozione di un approccio alle fonti archivistiche di ragazzi delle classi quarte e quinte delle scuole elementari, affrontando un percorso teorico-pratico sui materiali scrittori; 6. attività di sostegno e collaborazione con associazioni e organismi vari, per lo svolgimento di incontri nell’ambito di corsi di formazione e aggiornamento per archivisti e bibliotecari. Pertanto pur in mancanza di una vera e propria Sezione didattica e nella carenza di spazi adeguati, l’Archivio di Stato di Udine non ha mai voluto rinunciare al contatto diretto con il mondo scolastico, sperimentando nel corso del tempo nuove proposte e modalità di promozione del patrimonio documentario. Si segnalano qui due progetti specifici che hanno assunto caratteristi- Archivio di Stato di Udine Direttore: Roberta Corbellino Referente: Lucia Stefanelli Via Urbanis, 1 33100 Udine tel. 0432 477245 fax 0432 546283 [email protected] 49 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari che particolari e che hanno ottenuto un forte consenso da parte dei partecipanti, sia insegnanti che studenti. Si tratta di un percorso didattico rivolto alle scuole elementari e di un’iniziativa destinata invece agli istituti superiori, in particolare a quelli di ambito tecnico-scientifico. 50 1. “Alla scoperta di antichi documenti” Percorso guidato per classi delle scuole elementari su materie e forme dei manoscritti, per scoprire l’esistenza di pergamene decorate, sigilli in piombo e in ceralacca, filigrane e scritture antiche. Il progetto, proposto nel 1999 in occasione della Prima settimana per la cultura, e in seguito ripreso anche nell’anno successivo, è stato elaborato in risposta ad un’esigenza esposta da alcuni insegnanti di scuole elementari. Sulla base delle esperienze maturate in ambito didattico, con gruppi provenienti da scuole medie e superiori, si è pensato quindi di strutturare un percorso specifico per i ragazzi più giovani. Dopo una prima valutazione è stata scartata l’ipotesi di proporre un laboratorio di storia secondo gli schemi ormai consolidati di ricerca simulata, attraverso un lavoro su un numero limitato di documenti selezionati, in quanto considerato troppo complesso e faticoso per i bambini. Si pensava piuttosto ad un approccio con le fonti archivistiche di tipo più pratico, basato sulla percezione manuale e visiva, e questo ci ha portato a puntare su forme e caratteristiche dei materiali scrittori, attraverso i quali giungere poi a veicolare il messaggio del documento antico come testimonianza lasciataci da chi è vissuto nei secoli passati. La difficoltà di approccio determinata dalla diversità del documento antico è stata quindi sfruttata per attirare l’interesse dei bambini: dopo un breve accenno alla storia delle fonti scritte si passava subito a proporre l’analisi di alcune pergamene, ponendo il problema delle caratteristiche del supporto, delle modalità e delle tecniche di scrittura, nonché delle difficoltà di lettura di un testo che non è stilato in italiano. Tecniche antiche di scrittura sono state più facilmente evocate permettendo ai bambini di avere in mano la penna d’oca e poi una penna con pennino, per un’esperienza diretta di scrittura intingendo nell’inchiostro, naturalmente dopo aver sostituito i documenti antichi con fogli nuovi di carta industriale! La pergamena veniva poi confrontata con carta fatta a mano, fogli antichi privi di scrittura, su cui era più facile individuare in trasparenza la traccia lasciata dai setacci, oltre che la presenza della filigrana. Il problema della produzione antica della carta è stato anche supportato dalla visione di una parte del filmato prodotto sull’argomento dal Museo della carta di Fabriano. In seguito attraverso la visione di registri con antiche coperte di pelle o di legno, rifinite con fibbie e borchie, di decorazioni miniate o di sigilli o ancora di filze legate con lo spago, si arrivava al protocollo notarile di età moderna, più facilmente leggibile, e proprio durante la lettura del documento stilato dal notaio… compariva il notaio stesso in carne ed ossa, grazie al sapiente travestimento di una collega. A questo punto il disorientamento e lo stupore non solo dei ragazzi, ma anche degli insegnanti era inevitabile, e permetteva al “notaio” di presentare una ricetta per la preparazione di un ottimo inchiostro, fatto per poter durare centinaia di anni, così come lo possiamo vedere sui documenti. Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Nella parte finale dell’incontro si riportava quindi l’attenzione sul valore dei documenti scritti come testimonianza per la conoscenza del passato e quindi sull’importanza della loro conservazione all’interno degli Archivi di Stato. Infine per facilitare la verifica degli insegnanti riguardo ai contenuti acquisiti, al temine dell’incontro è stata messa a disposizione una scheda da distribuire ai bambini, contenente alcune domande di sintesi sugli argomenti trattati. La risposta dei ragazzi coinvolti in questa iniziativa è stata di forte coinvolgimento e partecipazione, come testimoniato dalle lettere di ringraziamento successivamente inviateci. 2. “Udine illuminata” Percorso espositivo con visite guidate per gli studenti degli Istituti Tecnici sull’introduzione dell’illuminazione elettrica a Udine, dovuta alla genialità di Arturo Malignani. La realizzazione di questo progetto ha costituito la risposta alle richieste pervenuteci nella primavera del 1998 dal Ministero per i beni culturali e ambientali e dal Ministero dell’Università e della ricerca scientifica per lo svolgimento di iniziative, rispettivamente per la XIII Settimana per i beni culturali e ambientali e per l’VIII Settimana della cultura scientifica e tecnologica; settimane che risultavano essere una conseguente all’altra. La proposta di affrontare un argomento di genere tecnico-scientifico in ambito storico e archivistico ci ha stimolato ad occuparci di un tema particolarmente significativo per la nostra città. La presenza di Arturo Malignani a Udine ha infatti portato la città ad assumere un ruolo di rilievo nel campo delle prime applicazioni dell’energia elettrica, pertanto si è pensato di dedicare a questo argomento la nostra attenzione per proporre una rassegna di documenti che illustrasse i principali passaggi della storia dell’illuminazione della città. Dalla ricerca sui nostri fondi archivistici è emersa una consistente documentazione, che ci ha permesso di ricostruire i passaggi relativi alla prima illuminazione settecentesca con lumi ad olio, e poi i contatti del Comune con altri paesi per raccogliere informazioni riguardo all’impiego di nuovi combustibili per l’illuminazione, in particolare gas e petrolio, fino alla creazione della prima centralina termoelettrica nel centro storico di Udine, grazie alla genialità di un giovane tecnico del posto, Arturo Malignani. Pian piano è stato possibile metterne a fuoco la figura, i contatti con l’estero, la capacità imprenditoriale e la grande passione che lo ha portato a fondamentali scoperte scientifiche. Per comprenderne meglio il significato è stato cercato il supporto di privati appassionati dell’argomento, oltre che di alcuni istituti locali e dell’Archivio Centrale dello Stato, raccogliendo così un materiale ricco ed eterogeneo, al di sopra delle nostre aspettative, in quanto costituito non soltanto da documentazione manoscritta e a stampa, comprendente disegni di impianti, brevetti industriali, relazioni e carteggi, volumi e periodici di fine ‘800 riguardanti le scoperte e le applicazioni elettriche, ma anche da oggetti, attrezzi, lampade, lampadine, interruttori e strumenti scientifici dell’epoca, relativi all’illuminazione e all’elettricità in genere. Con questi materiali è stato quindi possibile allestire un’esposizione all’interno dell’Archivio di Stato e nella stessa sala è stato poi proiettato un filmato realizzato anni fa sulla figura del Malignani. 51 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Il carattere storico-scientifico dell’argomento trattato, ci ha spinto a proporre visita guidate della mostra, che per un certo periodo è rimasta aperta e accessibile a tutti, ad alcuni istituti scolastici udinesi, tra cui in particolare l’Istituto Tecnico Industriale, intestato proprio ad Arturo Malignani. Le adesioni all’iniziativa sono state numerose, coinvolgendo in totale circa 260 ragazzi. In seguito le immagini di oggetti e documenti selezionati sono state utilizzate per costruire pannelli corredati da didascalie e commenti storici da portare all’esterno dell’istituto, nell’ambito di iniziative divulgative; infine i pannelli sono stati consegnati all’Istituto Tecnico Industriale che li ha esposti all’interno della scuola. Va inoltre ricordato che i materiali storici selezionati (testi e immagini) sono stati raccolti in una pubblicazione, un foglio presentato nella veste grafica di un periodico locale di fine ‘800, corredato anche di inserti pubblicitari dell’epoca sull’argomento trattato. 52 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari La sperimentazione didattica dall’elementari alle superiori nell’Archivio di Stato di Frosinone: visite guidate e laboratori Archivio di Stato di Frosinone Viviana Fontana, Onorina Ruggeri, Maria De Sorbo Da molti anni, da quando, forse, non era ancora una “moda” l’Archivio di Stato di Frosinone ha privilegiato i rapporti con il mondo della scuola, con gli insegnanti, ma soprattutto con i protagonisti di questa, ovvero i giovani, con l’intenzione di farli accostare ad un bene culturale, il “documento”, forse tra i più difficili da fruire. L’esperienza è stata, tutte le volte, entusiasmante, poiché superate le prime difficoltà, di lettura soprattutto, ci si è trovati di fronte alla curiosità, all’interesse per la storia e le proprie origini che sempre ha ripagato gli sforzi profusi. Da sempre, sono state accolte classi di studenti per quella che noi chiamiamo “visita didattica”, che si esaurisce normalmente nell’arco di una mattinata, che si svolge dando informazioni sulle funzioni dell’Archivio (ufficio senza dubbio particolare), visitando i depositi e accostandosi a documentazione su temi, per lo più, proposti dagli insegnanti. A livello diverso si collocano i “laboratori di storia” che prevedono più visite in archivio, lettura e trascrizione di documenti, e infine realizzazione di relazioni o elaborati da parte degli studenti. Alcune volte, queste tesine sono state presentate agli esami di maturità, come nel caso del V Liceo Scientifico di Alatri, nell’anno 1989 guidato dalla insegnante di Storia e Filosofia. In quell’occasione fu studiato il periodo della Repubblica Romana del 1849, in Alatri. Altra esperienza è stata quella realizzata con la classe III della Scuola media Mazzini di Veroli che aveva come argomento il brigantaggio reazionario ai confini con il Regno di Napoli, ossia sui monti tra Veroli e Sora, e la figura del brigante Luigi Alonzi, detto “Chiavone”, personaggio che stimolò non poco la fantasia del gruppo che aveva partecipato alla ricerca: alcuni di loro vivevano proprio nei luoghi della ricerca dove è ancora vivo il ricordo, tramandato oralmente, dei briganti. Gli allievi della III media seguiti dalla prof.ssa Mirella Pagliaroli, insegnante di lettere, presentarono l’elaborato in sede di esame. L’emigrazione verso le “lontane Americhe” soprattutto di popolazione maschile e la riscoperta di perduti “mestieri”, è stato l’oggetto di un elaborato realizzato dalla classe V dell’Istituto A. Maturi di Frosinone nell’anno scolastico 1989/90. Particolare anche per le nuove tecnologia usate, un ipertesto, su un C.D., è stata l’esperienza condotta nel 2001 dalla classe V del plesso scolastico “A. Maiuri” di Frosinone, la cui insegnante aveva come oggetto lo studio di documentazione relativa agli eventi dell’ultimo conflitto mondiale, abbinato ad interviste ai “nonni” e altri testimoni, diretti, degli eventi. Lo studio delle antiche scritture, in particolare della “gotica”, unito all’insegnamento in classe di un esperto locale della tecnica per la realizzazione di caratteri in gotico su fogli di pergamena, ha costituito la tematica sulla quale si è cimentata la classe V della scuola elementare del plesso Giglio di Veroli nell’anno scolastico 2002-2003. Direttore: Viviana Fontana Piazzale De Matthaeis, 41 03100 Frosinone tel. 0775 872522-871737 fax 0775 270603 [email protected] 53 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Lo stesso anno scolastico la scuola elementare A. Maturi di Frosinone ha realizzato un ipertesto dal titolo “Come siamo… Come eravamo”. Un altro ipertesto lo hanno realizzato, l’anno successivo, gli alunni della scuola media A. Moro di Frosinone che ha avuto come tematica “I briganti”. Citiamo ancora l’iniziativa promossa dall’Archivio di Stato in occasione della V Settimana della Cultura. Si è trattato di una serie di quattro lezioni, che potevano essere prenotate dagli insegnanti, e di itinerari da seguire in archivio, che riguardavano percorsi guidati in sala di studio, biblioteca, depositi e laboratori. Gli argomenti delle lezioni sono stati: “Storia delle scritture e storia delle genti tra X e XV secolo”, “Istruzione, gioco e lavoro: fanciulli e società nel XIX secolo”, “Vita economica e sociale nei catasti e nei protocolli notarili”, “La seconda guerra mondiale e l’avvento della Repubblica”: un estratto di queste sarà pubblicato in un prossimo catalogo, finanziato dalla Direzione Generale per gli Archivi. In questi ultimi anni, l’attività didattica è diventata più intensa e proficua sia come visite guidate alle mostre e agli archivi di deposito, sia come laboratori didattici. Hanno partecipato classi delle scuole elementari, medie e superiori; tra queste ultime elenchiamo l’Istituto Tecnico Statale per Geometri “F. Brunelleschi” e il Liceo Psico Pedagogico “F.lli Maccari” entrambi di Frosinone. Le tematiche studiate sono le più varie: il territorio attraverso la Cartografia storica, l’Enfiteusi e le diverse forme di colonie nella provincia di Frosinone, l’Emigrazione, l’Infanzia abbandonata tra otto e novecento, l’Evoluzione della civiltà contadina. Di queste tematiche sono stati prodotti degli elaborati presentati dagli studenti come tesine per gli esami di maturità. Le attività del gruppo didattico così costituito: Rosanna Cianchetti, Franco Nardi, Paola Lauretti, Onorina Ruggeri, Augusta Caldaroni, Giulio Bianchini, Maria De Sorbo, Leandro Frasca, Chiara D’Andrea, con il supporto informatico di Giovanni Pulcinelli, sono coordinate dal direttore. I referenti del progetto: Onorina Ruggeri e Maria De Sorbo. 54 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari La storia e la memoria di Roma Antonella Parisi Archivio di Stato di Roma L’attività didattica e di divulgazione dell’Archivio di Stato di Roma, volta a favorire la conoscenza e fruizione del suo ricco patrimonio documentario, usualmente destinato ad un pubblico di specialisti, si è attuata attraverso la realizzazione di mostre, pubblicazioni e materiali audio-visivi, legati dal filo rosso della “Memoria”. Si è scelto di illustrare in questo modo temi di particolare rilevanza storica, come nel caso delle rassegne “Roma, repubblica: venite! Percorsi attraverso la documentazione della Repubblica Romana del 1849” e “Le leggi razziali e la Comunità ebraica di Roma 1938-1945”, allestite rispettivamente nel 1999 e nel 2003. Particolare attenzione è stata data inoltre alla valorizzazione delle fonti per la storia di Roma, capitale dello Stato Pontificio e dello Stato unitario, e insieme del suo territorio. Alla Città eterna sono dedicati il CD-Rom “Soggiornare nella Roma dei Papi”, realizzato in occasione del Giubileo del 2000, e il DVD “L’acqua e la città. Il ritorno dell’acqua Roma tra ‘500 e ‘600” (2006). L’esposizione “La maravigliosa invenzione. Strade ferrate nel Lazio 1846-1930”, allestita nel 2003, ha ricostruito i tempi pioneristici delle prime linee ferroviarie laziali, avviate dai Papi, attraverso la presentazione di una documentazione assai varia, per natura e tipologia, comprendente manifesti, progetti, orari a stampa, biglietti ferroviari, notificazioni e statuti, carte delle città e del territorio. Sulla stessa linea, aperta al territorio, si è posta la mostra “Lazio pontificio tra terra e mare. Storia e immagini dai documenti dell’Archivio di Stato di Roma - secoli XVI-XIX”, realizzata nel 2005 e dedicata alla storia del litorale tirrenico dello Stato Pontificio. I paesaggi mutevoli riprodotti negli antichi catasti, i disegni delle torri d’avvistamento, dei fari e delle saline, i progetti di imbarcazioni, i manifesti dei primi stabilimenti balneari: le carte d’archivio, scelte tra le più belle e ricche di suggestioni, ci hanno consegnato l’immagine di un “territorio passato”, ma con i colori vivi del presente. Direttore: Luigi Londei Corso Rinascimento, 40 Palazzo della Sapienza 00186 Roma tel. 06 6819081 fax 06 6819087 [email protected] 55 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Archivio di Stato di Lecce Direttore: Annalisa Bianco Referente: M.T. Calvelli Via A. Sozy Carafa, 15 73100 Lecce tel. 0832 246788 fax 0832 242166 [email protected] www.archeologica.lombardia.it 56 “L’archivio si presenta” Nell’ambito delle attività mirate alla divulgazione del “bene” archivistico, come da circolare ministeriale n. 28/2002 riguardante i progetti locali, l’Archivio di Stato di Lecce ha predisposto un progetto didattico denominato “L’Archivio si presenta” destinato agli studenti degli Istituti di istruzione primaria e secondaria della città di Lecce. L’iniziativa, avviata in stretta collaborazione con i dirigenti scolastici, si è posta come obiettivo primario la conoscenza e divulgazione del ruolo e dei compiti istituzionali degli Archivi di Stato e si è soffermata, in particolare, sulle finalità legate alla conservazione e valorizzazione del notevole patrimonio documentario custodito nell’Istituto di Lecce. Al progetto hanno aderito tre Istituti di Scuola Media Inferiore e sei Istituti di Istruzione Secondaria Superiore che, tramite docenti di riferimento delle varie discipline, hanno concordato con i funzionari dell’Archivio una serie di incontri presso gli edifici scolastici, in spazi di aggregazione collettiva, predisponendo approcci articolati e mirati all’età degli studenti ed ai peculiari percorsi formativi degli Istituti. Per l’occasione, si è elaborato un pieghevole illustrativo, la cui didascalia La conoscenza del passato per la progettazione del futuro è stata il filo conduttore degli incontri che hanno previsto, attraverso la proiezione di diapositive, l’utilizzo di fotografie e la distribuzione di fotocopie di documenti preliminarmente diversificati e selezionati, il coinvolgimento diretto degli allievi. A tal proposito, per la particolarità e le potenzialità insite nel dialogo e nello scambio esperenziale, si evidenzia l’incontro avuto con gli studenti di scuola media detenuti presso la Casa Circondariale per adulti di Lecce, con i quali, tra l’altro, grazie al supporto documentario di alcune sentenze della Corte Criminale di Terra d’Otranto (a. 1810) si è affrontata la tematica della “finalità della pena” attraverso l’evolversi della legislazione. Molto successo ha riscosso, sempre nelle classi di scuola media, il fumetto ideato da un funzionario che, ricorrendo all’ausilio di noti personaggi della Walt Disney, ha illustrato in maniera accattivante e divertente la possibilità di studiare la storia in maniera alternativa, ricercando nel patrimonio documentario archivistico le tracce del suo evolversi nella realtà locale. Per gli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore, l’iniziativa ha mirato ad illustrare alcune fonti particolarmente significative custodite presso l’Istituto leccese con l’obiettivo di esplicitare le molteplici possibilità di fruizione di uno stesso documento in rapporto al variare degli interessi di studio. Il progetto, teso a favorire nelle nuove generazioni l’approccio alla ricerca attraverso lo studio delle fonti documentarie, è servito ad incrementare i rapporti di collaborazione con il mondo della scuola attraverso una più articolata e continuativa attività didattica all’interno dell’Archivio. Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Il Museo dell’Archivio di Stato di Siena Patrizia Turrini Nel museo dell’Archivio di Stato di Siena è esposta la collezione denominata “tavolette di Biccherna” o biccherne tout court, alla quale si affianca una mostra documentaria permanente. Si tratta di una collezione eccezionale nel panorama mondiale perché le sue origini sono archivistiche. Fin dal sec. XIII gli ufficiali delle magistrature finanziarie del Comune di Siena (Biccherna e Gabella) con felice iniziativa fecero dipingere le copertine lignee dei registri contabili compilati nell’espletamento delle proprie funzioni; unirono così all’utile il gusto del bello, motivati soprattutto dal desiderio di tramandare ai posteri il ricordo di sé con il nome e lo stemma di famiglia. Tali personaggi a partire dal 1460 commissionarono piccole tavole su legno da appendere alle pareti dell’ufficio: nelle copertine e nelle tavolette dipinte, sotto l’immagine pittorica, spiccano le armi di famiglia e l’iscrizione, che immortalavano i nomi degli ufficiali e ricordavano la carica ricoperta. Si realizzò così, come ha scritto Enzo Carli, “un eccezionale connubio tra l’Arte e la Burocrazia”. L’uso di decorare le copertine dei registri si estese poi anche ad altri uffici ed enti cittadini. Fin dall’istituzione dell’Archivio, nel 1858, erano state esposte nella galleria del terzo piano di Palazzo Piccolomini le poche tavolette di Biccherna giunte in Archivio insieme ai registri di cui costituivano la copertina; ad esse si aggiunsero poi le altre che erano conservate presso l’Accademia di Belle Arti e alcune prima in possesso di privati che le donarono allo Stato. L’impulso alla costituzione della raccolta delle preziose tavole fu dato dapprima dal sovrintendente agli archivi toscani Francesco Bonaini e poi da Luciano Banchi, direttore dell’Istituto dal 1865 al 1877 e per un periodo anche sindaco di Siena. L’esposizione serviva ad attirare i visitatori e ad aprire al pubblico i tesori nascosti degli archivi, suscitando ammirazione per la bellezza artistica. In contemporanea la sala delle esposizioni era utilizzata fin dal 1865 per raccogliere i documenti presentati al pubblico in occasione del sesto centenario della nascita di Dante, e dal 1877 per mettere in mostra la ricca collezione donata all’Archivio dal conte Scipione Bichi Borghesi, consistente in manoscritti, autografi e pergamene (tra le quali il testamento di Giovanni Boccaccio). Il conte Bichi Borghesi donò anche le vetrine da lui precedentemente utilizzate per i documenti più importanti e che furono collocate nel grande salone, un tempo cappella dei convittori del Collegio Tolomei ospitato in Palazzo Piccolomini dal 1663 al 1820. Nel 1921, per celebrare il sesto centenario della morte di Dante fu organizzata nell’Archivio una grande mostra tematica esposta in vetrine donate dal Monte dei Paschi di Siena (fra i documenti danteschi si ricorda, come curiosità, la multa pagata dal poeta Cecco Angiolieri e dal musico Casella trovati a ‘schiamazzare’ di notte). La mostra dantesca divenne poi permanente, accanto a quella già in essere dei documenti in gran parte provenienti dalla collezione Bichi Borghesi. Entrambe furono poi riorganizzate, razionalizzate e ampliate nel 1956. La mostra documentaria risultò così suddivisa in più settori, ciascuno dei quali testimonianza delle varie tipologie di materiale archivistico conservato, ma anche di aspetti e momenti particolari della storia senese. Sempre, nel Archivio di Stato di Siena Direttore: Carla Zarrilli Via Banchi di Sotto, 52 53100 Siena tel. 0577 247145 fax 0577 44675 [email protected] 57 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari 1956, in occasione del generale riordinamento della mostra documentaria anche le tavolette di Biccherna furono esposte al secondo piano, nelle due sale della mostra e nella annessa galleria dipinta da Giorgio Bandini. Negli anni ottanta del sec. XX è stata ridimensionata la mostra, perché il salone è stato trasformato in sala conferenze, mentre le tavolette di Biccherna sono state esposte in parte alle pareti della sala dantesca e in massima parte in vetrine. Nel 2004 è stata infine predisposta una nuova esposizione della preziosa collezione delle biccherne e anche della mostra documentaria che è stata razionalizzata e suddivisa in due sezioni: nella prima sono esposti preziosi codici miniati, come “Caleffo dell’Assunta” (1334-1336), e vari documenti particolarmente significativi per la storia senese dall’alto Medioevo all’unità d’Italia; la seconda sezione è dedicata ai “documenti danteschi”, cioè a quei documenti dell’Archivio di Stato relativi a personaggi incontrati o citati da Dante nella Divina Commedia (come Cecco Angiolieri, Sapia, Re Manfredi, Brunetto Latini…) La mostra delle biccherne e quella documentaria costituiscono oggi un settore particolare e rispondono soprattutto all’esigenza della didattica, uno fra i compiti primari dell’Amministrazione archivistica. Fra i compiti istituzionali degli Archivi di Stato è infatti anche quello della divulgazione della documentazione conservata, attraverso l’allestimento di mostre permanenti e temporanee, pubblicazioni, visite guidate, conferenze. Mostra e museo sono accessibili con ingresso gratuito, con il seguente orario di apertura: da lunedì a sabato, con tre ingressi alle ore 9,30; 10,30 e 11,30 (chiusura ore 12,30). Vi è l’accessibilità per i disabili. Le visite guidate vengono fatte solo su prenotazione al referente (dott.ssa Patrizia Turrini); in tali occasioni gli archivisti mettono sempre in rilievo, oltre alla collezione delle biccherne, l’ingente documentazione conservata nell’Archivio come fonte principale della storia senese a partire dall’alto Medioevo fino ai nostri giorni. 58 Attività didattiche realizzate nel museo dell’Archivio di Stato di Siena nel 2005/2006 Nel 2005 la collezione delle biccherne e la mostra documentaria permanente, aperte tutto l’anno, sono state visitate da 2054 visitatori, di cui 87 gruppi per 1259 persone. Le visite guidate effettuate dagli archivisti sono state 35 rivolte a 556 persone, nella maggior parte studenti delle scuole di Siena e provincia, dell’Università degli Studi di Siena e dell’Università per gli Stranieri di Siena. Sempre nel 2005 sono stati organizzati, nell’ambito del museo, eventi particolari a cura del personale dell’Archivio di Stato di Siena. Dal 14 al 20 marzo, nell’ambito della “XV settimana della cultura scientifica e tecnologica”, è stata organizzata la mostra “Pietro Andrea Mattioli nobile dell’Impero”, dedicata al noto medico senese del Rinascimento; la mostra prorogata fino al 21 maggio è stata visitata da 568 persone, in maggioranza studenti, con visite guidate da parte degli archivisti. Dal 5 al 7 maggio nella Sala conferenze dell’Archivio (annessa al museo) si è tenuto il convegno internazionale “Pio II Piccolomini: il Papa del Rinascimento a Siena”, con 170 partecipanti. Dal 16 al 22 maggio, nell’ambito della “VII settimana della cultura” Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari sono state effettuate visite guidate alla collezione delle biccherne, alle quali hanno partecipato 110 visitatori. Il 15 dicembre è stata organizzata nella Sala conferenze l’iniziativa “L’immagine del territorio”, nell’ambito della quale i progetti di catalogazione informatica dei documenti cartografici dell’Archivio di Stato di Siena sono stati presentati a 50 fra studiosi e studenti. Nel primo semestre 2006 sono stati registrati 885 visitatori, di cui 31 gruppi per 556 persone. Le visite guidate sono state 17 rivolte a 334 persone, nella maggior parte studenti delle scuole di Siena e provincia, dell’Università degli Studi di Siena e dell’Università per gli Stranieri di Siena. Anche nel primo semestre 2006 sono stati organizzati, nell’ambito del museo, eventi particolari a cura del personale dell’Archivio di Stato di Siena. Il 20 gennaio è stato presentato nella Sala conferenze dalla direttrice dell’Istituto e da docenti universitari il volume di R. Mucciarelli, “Piccolomini a Siena. XIII-XIV secolo ritratti possibili”, alla presenza di 80 fra studiosi e studenti. Dal 3 all’8 aprile, nell’ambito della “VIII settimana della cultura”, si è tenuta la mostra “Dalle carte al web. Il patrimonio cartografico dell’Archivio di Stato di Siena e la sua digitalizzazione”; prorogata fino al 26 di maggio, è stata visitata da un totale di 507 persone, con varie visite guidate. L’Archivio ha dato la sua adesione al progetto “Musei per il cuore” della COOP Toscana; il 18 e 25 marzo, il 1°, 15 e 29 aprile, il 6 il 13 maggio 7 gruppi per un totale di 121 persone hanno effettuato una visita guidata al museo dell’Archivio. Nei giorno 8 e 9 giugno è stato organizzato nella Sala conferenze il convegno “Archivi carriere e committenze: contributi per la storia del patriziato senese in età moderna”, con 150 partecipanti. Nel secondo semestre 2006 fino al 30 settembre sono stati registrati 654 visitatori, di cui 13 gruppi per 250 persone. Il 14 settembre si è tenuto nella Sala conferenze il convegno internazionale di studi “Clero, economia e contabilità in Europa tra Medioevo ed età contemporanea”, con 70 partecipanti. 59 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Archivio di Stato di Venezia L’Archivio di Stato di Venezia nel mondo della formazione e dell’informazione culturale Alessandra Schiavon Nell’ambito dell’attività formativa orientata verso il mondo del lavoro l’Archivio di Stato di Venezia opera in due direttrici: l’una, più specificamente professionale, di formazione, e l’altra, più genericamente culturale, di informazione. Direttore: Raffaele Santoro Campo dei Frari, 3002 30125 Venezia tel. 041 5222281 fax 041 5229220 [email protected] 60 La prima attività trova la sua realizzazione attraverso uno strumento che è ampiamente presente sul territorio nazionale, ed è istituzionalmente nato all’interno degli Archivi di Stato: sono le Scuole di Archivistica, Paleografia e Diplomatica, aperte presso le principali sedi archivistiche italiane in tempi diversi a partire dai primi decenni dell’Ottocento, e in particolare a Venezia con ampio anticipo. Per la storia della Scuola veneziana, della sua istituzione in epoca austriaca, dei programmi e gli obiettivi di preparazione specifica che essa ha svolto nel corso di un secolo e mezzo dalla sua fondazione, è stato promosso un incontro pubblico nel gennaio 2005: vi hanno partecipato Maria Francesca Tiepolo, già direttrice per molti anni dell’Archivio di Stato, e Carlo Ginzburg dell’Università UCLA di Los Angeles, che hanno accompagnato con le loro riflessioni l’illustrazione di una mostra grazie alla quale è stato possibile ripercorrere, attraverso più di cento documenti, momenti e finalità di un’esperienza formativa di respiro regionale. Con l’obiettivo di riflettere invece sulle finalità didattiche e la tipologia di utenti che caratterizzano questa Istituzione in rapporto al territorio e al mondo della scuola, si sono analizzati, limitatamente agli anni 1970-2006, i dati quantitativi e qualitativi della richiesta formativa, anche alla luce dell’esperienza di insegnamento di Archivistica attivato in convenzione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il panorama dell’attività specificamente formativa svolta dall’Archivio di Venezia si completa con alcune iniziative che richiedono impegno e disponibilità di non poco conto, ma alle quali si è ritenuto di aderire per la rilevanza che le connota, ovvero la possibilità di ospitare stagisti che intendano completare in questa sede il loro iter formativo. Le Istituzioni con le quali è attiva questa collaborazione sono, a partire dal 2004, l’Università Cà Foscari di Venezia con la quale vige una convenzione che consente tra l’altro lo svolgimento di tirocinii di formazione e orientamento per il periodo complessivo di circa due mesi, e dal 2005 l’Institut national du patrimoine di Parigi, (“un Institut de formation au service des conservateurs et des restaurateurs du patrimoine”, come si definisce nel proprio opuscolo illustrativo) che costituisce un importante collegamento in ambito internazionale. Ancora: in modo ormai sistematico, alcuni insegnamenti presenti nei Corsi di laurea delle Università di Venezia e Padova aprono o chiudono il loro itinerario di studio con lezioni seminariali svolte dal personale dell’Archivio sui documenti qui conservati. Ad un pubblico molto più ampio e meno specificamente preparato sono invece rivolte le numerose iniziative che questo Istituto porta avanti per promuovere la conoscenza e consentire la valorizzazione del Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari patrimonio archivistico veneziano, a cura del Servizio di attività didattica, promozione e divulgazione con la collaborazione di tutto il personale. Il bacino di utenza è molto variegato, dalle scuole di vario ordine e grado alle Università italiane e straniere, agli Enti ed Istituti culturali quali l’Ecole du Louvre di Parigi, il Victoria and Albert Museum di Londra, la VIU (Venice International University), o associazioni culturali come le Accademie, l’Association internationale de Bibliophilie, i Rotary o i Touring club italiani, le Università della terza età: sono occasioni per avvicinarsi al patrimonio documentario, ma anche per visitare i suggestivi ambienti dell’antico convento francescano di Santa Maria dei Frari, come il chiostro della Ss. Trinità o la sala regina Margherita, dove originariamente si conservava la biblioteca della comunità, o ancora i maestosi corridoi sui cui muri perimetrali si conservano, ordinati negli scaffali, gli archivi della Serenissima. A questa attività oramai sempre più sistematica, si affianca la collaborazione a progetti divulgativi promossi dalle reti televisive europee e non solo, quali la BBc, la Cinq o la televisione canadese e giapponese, e la realizzazione di eventi culturali in adesione alle iniziative promosse a livello centrale dal Ministero, come la Settimana della cultura o le Giornate europee del patrimonio, con: concerti nel chiostro, apertura di convegni e seminari, presentazione di volumi accompagnati da esposizione di materiale documentario. 61 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Biblioteca Palatina di Parma Sezione Musicale Museo Bodoniano Attività didattica La Biblioteca Palatina di Parma da un ventennio svolge un’intensa attività didattica rivolta a tutte le scuole della città e provincia e anche di altre regioni con l’obiettivo specifico di mettere in contatto gli studenti con una delle maggiori istituzioni locali e di dare loro la possibilità di conoscere i propri beni librari, documentari e artistici. Il percorso offerto agli studenti non è solo quello della semplice visita guidata con carattere di gita o curiosità, bensì un vero e proprio modulo didattico; dopo un incontro preventivo fra insegnante e personale della Biblioteca Palatina, in cui viene fissato l’approccio metodologico e i contenuti, la classe partecipa ad una lezione durante la quale vengono illustrati materiali dal punto di vista storico, documentario e testuale e con l’ausilio di diapositive relative alla storia del libro. Area d’intervento Valorizzazione dei beni librari; diffusione della cultura bibliografica; collaborazione fra sistema formativo-scolastico e sistema informativo. Obiettivo specifico Lezioni sul materiale antico e moderno della Biblioteca; ricerca sul materiale repertoriale antico e moderno. Destinazione Classi di studenti di scuole di diverso ordine; corsi universitari, stagisti italiani e stranieri; associazioni e gruppi culturali. Rilievo esterno Relazioni con dirigenti scolastici, docenti di scuole primarie, secondarie e universitari. Gruppo di lavoro Il Gruppo di lavoro con incarico di docenti-dimostratori, coordinato dal Direttore dr. Leonardo Farinelli, è costituito da: Ilaria Azzoni, Enrico Campioli, Grazia Maria De Rubeis, Erminda Del Monaco (segretaria), Giuseppe Filipponi, Silvana Gorreri, Luigi Pelizzoni, Elisabetta Salutini, Giustina Scarola, Silvia Scipioni, Annalisa Vallocchio. Metodo di lavoro Il gruppo generalmente si riunisce una volta al mese e, dopo aver valutato tutte le prenotazioni dei vari Istituti della città e provincia e di gruppi e associazioni culturali sia di Parma che di altre città e nazioni, mensilmente redige un calendario di lezioni che viene consegnato alla Direzione e All’Ufficio Amministrativo. Direttore: Leonardo Farinelli Strada alla Pilotta, 3 43100 Parma tel. 0521 220411 fax 0521 235662 [email protected] 62 Moduli didattici 1. Storia del libro manoscritto 2. Dal manoscritto al libro a stampa (mutamenti formali e sostanziali nei secoli XV-XVI. 3. La stampa a caratteri mobili: una relazione tra industria e filologia (la tipografia in Europa e a Parma) 4. Il libro: problemi di conservazione e di restauro Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari 5. 6. 7. 8. La storia della comunicazione attraverso il segno grafico Le raccolte della Biblioteca nella storia della cultura locale Libri, tipografi e pubblico a Parma nell’età di G. B. Bodoni. Visite guidate alla Biblioteca e al Museo Bodonia Progetti Mirati Novembre 2005-Maggio 2006: In occasione delle celebrazioni dei 900 anni della Cattedrale di Parma, la Biblioteca Palatina ha aderito al progetto didattico organizzato dal Comune di Parma proponendo a tutte le scuole visite e lezioni mirate sul tema: La storia del libro nel Medioevo. 63 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Biblioteca Nazionale Centrale di Roma Direttore: Osvaldo Avallone Viale Castro Pretorio, 105 00185 ROMA tel. 06 4989339-344 fax 06 4457635 [email protected] [email protected] 64 Percorsi in-formativi Angelina De Salvo La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma offre occasioni di crescita culturale operando per un pubblico di tutte le età e di diverse esigenze attraverso processi formativi e interventi di promozione del sapere. La Biblioteca organizza e promuove visite didattiche destinate a diverse tipologie di utenza. Per gli studenti delle scuole superiori per far conoscere la sua struttura (sale di lettura, giardini, opere d’arte, mosaici provenienti dal sito archeologico), in particolare: la storia, i principali fondi antichi e moderni con l’illustrazione di alcuni testi preziosi, l’organizzazione ed il funzionamento. Nel corso della visita si insegna ad effettuare ricerche utilizzando i cataloghi informatizzati e a schede, a conoscere e usare i repertori bio-bibliografici su supporti elettronici o cartacei, le basi dati specializzate e i più validi e accreditati siti web. Nel settore Manoscritti e libri antichi viene allestita una rassegna di opere rare e preziose, illustrate dagli specialisti. È prevista anche una visita al Centro di consulenza tiflodidattica per far conoscere le nuove tecnologie a disposizione dei giovani non vedenti. Per gli studenti universitari si organizzano, su richiesta, visite con approfondimento di temi e argomenti specifici con brevi esercitazioni sui repertori e gli strumenti a disposizione. Per studiosi e studenti iscritti a corsi di formazione biblioteconomica e per colleghi italiani e stranieri si organizzano incontri con specialisti di alcuni settori (catalogazione, collezioni speciali, ricerca bibliografica) e visite di alcune strutture (laboratorio di conservazione e restauro). Inoltre, visite a tema sono organizzate in occasione di giornate culturali o celebrative promosse dal Ministero (Settimana della cultura, Notte bianca). Tutte le visite guidate prevedono la distribuzione di materiale illustrativo, proiezione di DVD e a richiesta possono essere effettuate in inglese, francese e portoghese. Nelle mostre organizzate dalla Biblioteca, nell’ambito delle iniziative di valorizzazione del patrimonio, ci si è occupati di curare e promuovere l’aspetto didattico e divulgativo, nella convinzione che fosse indispensabile partecipare ed estendere la conoscenza del patrimonio bibliografico nazionale anche al mondo giovanile delle scuole e degli atenei. La Biblioteca Nazionale di Roma promuove e organizza incontri e conferenze dal titolo Seminari in biblioteca, indirizzati a quanti sono o saranno coinvolti nella professione del bibliotecario o hanno interessi nel settore. Lo scopo è di rispondere all’esigenza di informazione e aggiornamento di quanti operano o intendono operare nel mondo delle biblioteche attraverso una serie di seminari di studio che coinvolgono studiosi e colleghi. Si vuole, inoltre, favorire l’approfondimento di particolari materie, non necessariamente esclusive della realtà nazionale, nonché la conoscenza di tematiche in evoluzione e di nuovi modelli e principi. L’attività didattica e di formazione svolta da numerosi funzionari della biblioteca coinvolti in contratti di docenza presso Università italiane e Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari nell’organizzazione e realizzazione di corsi professionali pubblici e privati, permette la conoscenza all’esterno dell’esperienza maturata dalla Biblioteca nei vari ambiti professionali. L’attività di formazione della Biblioteca Nazionale si sviluppa anche attraverso la collaborazione di volontari, tirocinanti e stagisti. Dagli alunni o apprendisti del periodo dell’Unità d’Italia, alla Legge Ronchey, fino alle più recenti disposizioni che prevedono che “gli studenti e i singoli amanti della lettura e della cultura in genere possono essere ammessi a prestare servizio di volontariato presso le Biblioteche pubbliche statali”, la Biblioteca Nazionale di Roma offre a giovani volontari, in gran parte studenti di corsi di laurea in Scienze archivistiche e librarie o della ex Scuola speciale per archivisti e bibliotecari dell’Università di Roma, un periodo formazione che va dai 6 agli 8 mesi. La Biblioteca Nazionale stipula convenzioni con alcune Università per permettere i tirocini formativi introdotti dalla cosiddetta legge Treu, al fine di “realizzare momenti di alternanza fra studio e lavoro e di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro”. Questi tirocini sono stati riconosciuti, nell’ambito della riforma dell’ordinamento universitario, come attività formativa da svolgersi all’interno dei percorsi didattici e alla quale attribuire un certo numero di crediti. A questo scopo, la Biblioteca Nazionale ha stipulato una serie di convenzioni per le quali si prevede un preciso progetto formativo che dovrà svilupparsi secondo uno specifico percorso didattico, finalizzato a determinati risultati e seguito da un tutor dell’Università e da uno della Biblioteca. In particolare, sono state stipulate con alcune Università convenzioni di durata triennale e rinnovo tacito, che prevedono lo svolgimento di un certo numero di tirocini per anno. Il periodo di frequenza dipende dai crediti formativi universitari che il singolo corso di laurea riconosce al tirocinio. Le Università attualmente coinvolte sono: Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (Facoltà di Scienze umanistiche, Facoltà di Psicologia, Laurea in Scienze archivistiche e librarie ex Scuola speciale per archivisti e bibliotecari); Università di Roma “Tor Vergata” (Facoltà di Lettere); Università di Roma 3 (Facoltà di Lettere); Università degli studi della Tuscia (Laurea in Conservazione dei beni culturali); Università di Siena (Facoltà di Lettere, sede di Arezzo). La Biblioteca Nazionale offre la possibilità di effettuare stages stipulando convenzioni occasionali con Università italiane e straniere. Nel corso di tutti questi itinerari formativi, la forte motivazione, le conoscenze teoriche già acquisite e la necessità di integrare tali conoscenze con un periodo di formazione sul campo, che consenta ai giovani coinvolti un più agevole inserimento nel mondo del lavoro (in particolare all’interno delle molte cooperative e società di servizi), costituiscono tutti elementi determinanti perché l’apporto fornito, sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista umano, sia reciproco. Il progetto Insieme in biblioteca, realizzato dalla Biblioteca per l’impiego di giovani del servizio civile, prevede una formazione specifica per i volontari che acquisiranno la conoscenza delle norme, delle procedure e delle attrezzature necessarie all’erogazione dei servizi di biblioteca, mentre il costante contatto con il pubblico permetterà loro 65 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari di sviluppare le capacità relazionali e le competenze proprie di un lavoro di front-office. Tale insieme di competenze renderà più agevole l’eventuale inserimento futuro dei volontari in strutture bibliotecarie, pubbliche o private. Il nuovo progetto che la Biblioteca presenterà per il servizio civile 2007/08, prevede un aumento delle ore dedicate alla formazione (42 alla formazione generale e 72 alla formazione specifica). Fase progettuale Nell’ottica, ormai comune, di attenuare la scarsità di mezzi o di conoscenze che limitano l’uso da parte del pubblico della moderna tecnologia e della comunicazione on line, la Biblioteca continua il percorso di alfabetizzazione dell’utenza nell’uso delle procedure informatizzate necessarie all’erogazione dei servizi di biblioteca. In particolare, la realizzazione del progetto Ermes, renderà possibile la gestione automatizzata della ricerca e della movimentazione del materiale documentario, nonché dell’amministrazione degli utenti e l’assegnazione dei diritti per l’utilizzo dei servizi della Biblioteca; i volontari del progetto Insieme in biblioteca collaboreranno alla fase di alfabetizzazione dell’utenza per fornire le conoscenze e i supporti utili all’accessibilità di quegli strumenti tecnologici che permettono la fruizione dei servizi e la consultazione di repertori (OPAC, Banche dati, risorse Internet). 66 Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari “Leggere a scuola e in biblioteca” Liceo classico " M. Spinelli " - Giovinazzo A.S.2005/2006 Il progetto di invito alla lettura è finalizzato al miglioramento dell’offerta e si propone di stimolare nei ragazzi il piacere della lettura. Il desiderio di leggere è un’acquisizione culturale e non un fatto spontaneo e naturale. La disaffezione alla lettura che si riscontra sempre più spesso tra di essi non è riconducibile solo al ruolo catalizzatore svolto dalla televisione e dai sistemi multimediali o alle abitudini apprese in famiglia, ma anche a una “fatica di leggere” dovuta all’associare la lettura a un dovere scolastico o ad un’attività passiva che nega la socialità.. L’obiettivo è promuovere la lettura non solo come chiave di accesso al sapere, ma anche perché i giovani acquisiscano un atteggiamento positivo, valorizzando quindi gli aspetti piacevoli e “sociali”della lettura, tra i quali la lettura ad alta voce mediante gli incontri di lettura espressiva. Il piacere di leggere comporta il raggiungimento, attraverso una naturale progressione nella competenza personale, della capacità di comprensione, di confronto e di.rielaborazione dei testi scritti; l’affinamento della sensibilità estetica e del senso critico; lo sviluppo di abilità complesse che contribuiscono alla crescita globale dell’individuo, che così diventa capace di analizzare, confrontare e decidere autonomamente. Parte delle attività si sono svolte nel laboratorio di informatica, parte nel territorio (biblioteche, librerie ecc...). Con la collaborazione della Biblioteca Nazionale dì Bari si sono svolti incontri con gli autori che sono stati al centro del loro percorso di lettura, Mauro Giancaspro, Francesco Dezio, Gianrico Carofiglio. Alla fine del progetto immagini, musica e parole in un CD Rom elaborato dalle classi come racconto dell`esperienza. Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti Volpi” di Bari Direttore: Mauro Giancaspro Cittadella della cultura Via Pietro Oreste, 45 70121 Bari tel. 080 2173111 [email protected] [email protected] Referenti: Franca Esposito, Michele Gìannone, Mara Virna 67 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici DARC Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee Direttore Generale: Pio Baldi Direttore Arte: Anna Mattirolo Direttore Architettura: Margherita Guccione Via di San Michele, 22 00153 Roma tel. 06 58434853 fax 06 58434856 www.darc.beniculturali.it MAXXI Museo Nazionale del XXI secolo Via Guido Reni, 2 F 00196 Roma tel. 06 3210181 fax 06 32101829 [email protected] [email protected] 68 Il Servizio Educativo del MAXXI: fare didattica sull’architettura e l’arte contemporanee Stefania Vannini Il MAXXI – museo nazionale delle arti del XXI secolo, è un grande cantiere in costruzione nel quartiere Flaminio di Roma su progetto dell’architetto anglo-iracheno Zaha Hadid. In un edificio preesistente, adiacente il cantiere, si sperimentano già dal 2001 le attività del museo: le esposizioni temporanee, l’acquisizione delle opere per le future collezioni, la biblioteca, la didattica. Quest’ultima si rivolge alle mostre e al cantiere architettonico. In una realtà museale di recente istituzione l’attività didattica ha svolto e continua a svolgere un ruolo determinante: essa si affianca all’attività espositiva nel definire l’identità del museo come strumento educativo. Il Servizio Educativo offre a tutti i visitatori un servizio qualificante e gratuito di due tipi: i laboratori didattici rivolti alle scuole e le visite guidate specialistiche e non, indirizzate al pubblico adulto e alle scuole. L’istituzione Museo, in sinergia con la Scuola, ha il compito di perseguire il primario obiettivo educativo, promuovendo e sviluppando nei ragazzi atteggiamenti di interesse e rispetto nei confronti del bene culturale, anche quando contemporaneo. In questa fase di attività del MAXXI la didattica è necessariamente legata alle mostre temporanee, condizione che determina un’offerta culturale flessibile e diversa di volta in volta. Il Servizio Educativo propone laboratori didattici durante l’anno scolastico con una progettazione che intende indagare, dopo un preliminare lavoro di studio e approfondimento, il messaggio di ogni artista e architetto per individuarne i tratti caratteristici e significativi e tradurli graduandone la complessità. Considerando le potenzialità dell’arte nel farsi punto di osservazione privilegiato sulla realtà, le opere degli artisti e degli architetti diventano per gli studenti esempio e strumento di analisi del mondo, “lenti di ingrandimento” e “trampolini di lancio” per intraprendere percorsi artistici e conoscitivi personali e meditati. Le singole opere sono il punto di partenza determinante di ogni scelta operativa. Le strategie didattiche nascono infatti dalla loro osservazione, facendole “parlare” agli studenti attraverso mediazioni diverse: attraverso schede-guida, giochi-esplorazioni, “laboratori del fare” e grazie al ruolo insostituibile dell’operatore didattico ogni studente incontra le opere in modo attivo e coinvolgente e dialoga con esse. È fondamentale far riflettere il pubblico scolare su temi che si trovano alla base stessa del nostro modo di esperire il mondo e che incidono sui processi di conoscenza. Nell’attuale epoca delle immagini l’arte e l’architettura devono rivendicare un ruolo di primo piano nell’educazione dei giovani, insegnando loro il valore dell’immaginazione e della libertà e autonomia del pensiero contro l’omologazione di massa. Le strategie didattiche impiegate e la struttura stessa dei laboratori, basati sul “fare”, contraddicono le attuali modalità di fruizione delle immagini, passive e invasive, per attivare una comunicazione visiva con le opere che ne permetta una reinterpretazione e un’appropriazione. L’esperienza laboratoriale implica un approccio plurisensoriale e operativo. Ogni laboratorio consiste di due o tre incontri per classe. A conclusione di ogni mostra temporanea e relativi laboratori didattici, il museo Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici ospita la mostra didattica finale in cui vengono esposti gli elaborati di tutti coloro che hanno partecipato alle attività del museo. Questo è un momento di verifica per lo staff scientifico poiché permette confronti e considerazioni sul raggiungimento degli obbiettivi. La mostra è sempre un momento di apertura dell’istituzione museo verso la collettività e spesso di incontro e scambio tra pubblico, artisti e architetti. Al primo piano dell’attuale sede espositiva è stato allestito un Infospazio presso il quale viene presentato il museo nei suoi molteplici aspetti: istituzionali, architettonici, realizzativi. Le visite guidate al vicino cantiere del MAXXI permettono di immergersi nel progetto con le sue originali soluzioni architettoniche, di avvicinarsi a tecnologie innovative ed entrare nel mondo dell’architettura costruita. L’iniziativa è rivolta agli addetti ai lavori e agli studenti della scuola media superiore e delle facoltà di architettura e ingegneria. Per questi ultimi è una valida opportunità ai fini della formazione professionale. 69 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici DARC Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee Direttore Generale: Pio Baldi Direttore Arte: Anna Mattirolo Direttore Architettura: Margherita Guccione Via di San Michele, 22 00153 Roma tel. 06 58434853 fax 06 58434856 www.darc.beniculturali.it MAXXI Museo Nazionale del XXI secolo Via Guido Reni, 2 F 00196 Roma tel. 06 3210181 fax 06 32101829 [email protected] [email protected] MAXXI Servizio Educativo - Servizio Arte: Stefania Vannini Servizio Architettura: Alessandra Mele Esmeralda Valente 70 Archivio delle attività svolte: laboratori didattici marzo 2004 - aprile 2006 Esmeralda Valente, Alessandra Mele “MAXXI Architetti in erba” Alessandro Anselmi Piano Superficie Progetto 13 marzo - 16 maggio 2004 Il progetto ha inteso avvicinare i bambini alla lettura e alla comprensione dell’architettura contemporanea acquisendo conoscenze sul lavoro dell’architetto e sviluppandole individualmente in competenze. I bambini hanno quindi sperimentato il disegno e la misurazione dello spazio realizzando infine un modellino-maquette, personale rielaborazione degli spunti spaziali suggeriti dalle architetture di Alessandro Anselmi. Durante la mostra didattica lo stesso architetto ha incontrato i bambini e ha consegnato ad ognuno di loro l’attestato di MAXXI-architetto in erba. “Ricette d’artista” Stefano Arienti 4 novembre 2004 - 6 febbraio 2005 Il progetto si è posto gli obbiettivi di sviluppare nel pubblico scolare un’abitudine percettiva più attenta affinchè il “vedere” diventi guardare; di provocare interpretazioni e reazioni individuali da parte del bambino davanti all’opera d’arte, di proporre la creatività non come una dote innata ma come una modalità di usare il pensiero che, scardinando le connessioni logiche date per acquisite, permetta un approccio quotidianamente “artistico”. In occasione della mostra didattica l’artista ha incontrato i bambini e le loro famiglie per rispondere a domande e raccontare il suo lavoro. “Le belle statuine e “Le convenzioni vanno in scena” Gilbert & George The General Jungle or Carrying on Sculpting 16 marzo - 8 maggio 2005 Il laboratorio, esemplificando il concetto di scultura vivente, centrale nell’opera dei due artisti, ha permesso di introdurre il tema delle convenzioni sociali e dei comportamenti standardizzati. Gli studenti ne hanno dato un’interpretazione personale realizzando un autoritratto fotografico in cui ognuno si presentava in una posa convenzionale da “bella statuina”. Le classi superiori si sono cimentate in performances, documentate fotograficamente, che hanno “messo in scena” convenzioni e stereotipi sociali. Con una classe quinta dell’Istituto d’arte Roma1 è stato realizzato un laboratorio sperimentale che ha approfondito il lavoro degli artisti e ha prodotto degli elaborati presentati dai ragazzi agli esami di maturità. “Chi sono è da dove vengo” e “L’identità e la differenza” Moshekwa Langa 8 ottobre 2005 - 8 gennaio 2006 Il laboratorio ha affrontato i concetti di identità culturale, diversità e segregazione razziale suggeriti dall’opera del giovane artista sudafricano. L’obbiettivo concreto del laboratorio è stato la realizzazione, da parte di ogni partecipante, di una mappa-carta d’identità che configurasse, attraverso le immagini, una sorta di autoritratto fatto di ricordi, relazioni e tradizioni familiari. “Una città per Soleri” Paolo Soleri etica e invenzione urbana 8 ottobre 2005 - 8 gennaio 2006 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Il laboratorio didattico ha reso comprensibile al pubblico più giovane il lavoro dell’architetto e la straordinaria ricchezza di significati della sua opera. Il messaggio scientifico veicolato dalla mostra ha affrontato temi di grande attualità come l’ecologia e lo sviluppo sostenibile. Le potenzialità immaginifiche dell’opera di Soleri hanno stimolato i bambini nella progettazione di una città ideale concepita secondo i principi dell’Arcologia (architettura più ecologia), espressione del rispetto verso l’ambiente. “La percezione tra paradosso e ambiguità” Francesco Clemente e Iran do Espirito Santo 23 febbraio - 30 aprile 2006 È stato realizzato un progetto didattico unico per entrambe le mostre ma declinato in due momenti diversi per i singoli artisti: il progetto è strutturato sul tema principale della percezione sensoriale, sul significato del simbolo e del paradosso e sul potere dell’arte di capovolgere l’aspetto comune delle cose. Sull’esempio degli artisti i ragazzi hanno realizzato quadri dalle immagini assurde e reinventato oggetti quotidiani attraverso l’uso di materiali impropri. In programmazione da novembre 2006 presso il MAXXI: MAXXI in azione. Conoscere l’architettura contemporanea. Il MAXXI dal progetto al cantiere. L’articolato programma educativo ha l’obiettivo di raccontare il museo. Il MAXXI di Zaha Hadid rappresenta un’occasione unica per capire come dallo schizzo progettuale si arrivi alla realizzazione di una complessa architettura contemporanea. Quali sono state le richieste della committenza? Come queste richieste sono state rielaborate e tradotte in un progetto? Come il progetto, attraverso il cantiere, diventa edificio? Queste sono alcune delle domande che stanno alla base del percorso didattico, vero e proprio laboratorio a cielo aperto, esperienza diretta nei luoghi di progettazione e di realizzazione dell’edificio, guidati dalle numerose figure professionali coinvolte. I laboratori richiedono un ruolo attivo dei partecipanti in un itinerario che esplora il ruolo della committenza, i materiali del progetto, le nuove tecnologie del cantiere, fino ad arrivare alle competenze e alle attività svolte nello studio di architettura, acquisendo un metodo e una consapevolezza universalmente applicabili. La proposta didattica si articola in tre laboratori: Il cantiere del MAXXI: un laboratorio alla scoperta di un cantiere fortemente sperimentale per scoprire i segreti dell’edificio prima che sia compiuto. Un percorso guidato a caccia di dettagli interessanti da raccontare (attraverso foto e video digitali), seguendo la traccia di alcuni temi guida. L’osservazione attenta delle immagini realizzate costituisce, nella seconda fase del laboratorio, l’occasione per approfondire i concetti chiave del progetto. L’effetto Hadid: Un percorso per comprendere le ragioni della scelta del progetto vincitore, cogliendone il valore progettuale. La costruzione di plastici tridimensionali a partire da una riproduzione in grande scala del contesto urbano permette di identificare una sintesi delle forme dell’edificio. I segni essenziali, tracciati su fogli di carta e trasformati in piccole sculture di carta in 3D, costituiscono uno spunto per riflettere sulle scelte progettuali dello Studio Hadid. Il museo MAXXI: Il progetto architettonico comunica fortemente le missioni culturali del museo: la loro scoperta avviene grazie ad un’animazione. Le diverse soluzioni creative proposte di fronte alla stessa commessa vengono analizzate grazie ad un lavoro di fotoricalco sulle riproduzioni dei diversi progetti presentati al concorso, in modo da comprendere al meglio la portata innovativa del progetto vincitore. Il MAXXI, primo e unico museo di architettura in Italia, sente la specificità del suo ruolo investendo in quest’attività sperimentale di didattica dell’architettura avvalendosi delle potenzialità del suo straordinario cantiere. “giOCAndo al MAXXI” È un MAXXI gioco dell’oca dedicato ai bambini dai tre agli otto anni che parteciperanno ad un giro virtuale nel futuro museo delle arti del XXI secolo. Con la sosta nelle varie caselle i bambini, in un vero e proprio gioco di ruolo, saranno di volta in volta architetti e progettisti, storici dell’arte e restauratori, bibliotecari e custodi, sperimentando le attività che si svolgono in un museo. Sarà quindi un percorso inizialmente nel cantiere tra betoniere e gru, ponteggi e caschetti di sicurezza, nel museo poi tra opere d’arte e architettura, collezioni, pause caffè e biblioteca. 71 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Centro per i Servizi Educativi del Museo e del Territorio Progetti pilota e attività formative, su convenzione. Mostre, conferenze, attività di promozione sono tutte ad ingresso libero, su prenotazione. Direttore: Maria Antonella Fusco Via di San Michele, 22 00153 Roma tel. 06 58434266 si riceve per appuntamento. 72 L’educazione al patrimonio culturale tra scuola e museo Maria Antonella Fusco Il Centro per i servizi educativi del museo e del territorio è una struttura istituita dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali con D.M. 15.10.1998, e operativa ai sensi dell’Accordo Quadro 20.3.1998 tra Mibac e Ministero della Pubblica Istruzione. Il Centro, inizialmente insediato presso l’Ufficio Centrale per i Beni Archeologici, Architettonici, Artistici e Storici, è ora parte del Dipartimento per i Beni culturali e paesaggistici, servizio IV. Tra le sue attività istituzionali si annoverano, in linea con l’Atto di indirizzo per gli standard museali (D.M. 10.V.2001, Ambito VII) e il Codice dei Beni culturali e del paesaggio (D.L. 22.I.2004/42, articoli 118 e 119): coordinamento tecnico, documentazione, informazione, indirizzo metodologico, promozione e valutazione dei progetti e delle esperienze condotti dai servizi educativi statali documentazione, diffusione,valorizzazione delle buone pratiche, tese ad aumentare l’attività di conoscenza e trasmissione del patrimonio culturale italiano presso il pubblico creazione di un sistema, su scala nazionale, dei servizi educativi statali. Procedure e attività principali A. Formazione a distanza e rilascio di crediti formativi nell’ambito dell’istruzione universitaria e corsi specialistici. B. Formazione in presenza per responsabili dei servizi educativi,educatori museali, operatori didattici; aggiornamento dei docenti in convenzione con soggetti pubblici, istituzioni e associazioni disciplinari. Come esempio si cita la convenzione con ANISA, Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte per l’educazione all’arte, in virtù della quale il Centro conserva e custodisce l’archivio storico dell’associazione e organizza ogni anno ‘Le Olimpiadi del Patrimonio’ per le scuole italiane. (Il bando è consultabile nel sito dell’Associazione: www.anisa.it). C. Attribuzione Marchio S’ed (dep. Camera di Commercio di Roma 1.X.2004) a riconoscimento e tutela della progettualità e dei progetti dei servizi educativi statali. D. Elaborazione di progetti pilota a livello nazionale, con sperimentazione nei servizi educativi statali. E. Servizio di consultazione, su richiesta, dei materiali didattici e dei volumi del Centro di documentazione. Prodotti editoriali e formativi I prodotti del Centro sono tutti tutelati dal Marchio S’ed S’ed il Giornale del Centro per i servizi educativi (semestrale). Documenta e diffonde: attività, progetti, modelli procedurali e prodotti didattici dei servizi educativi statali e di altri soggetti attivi nel campo della pedagogia del patrimonio. Il Giornale esiste in versione on line, (Reg. Tribunale di Roma n.157/2004 del 23.4.2004) consultabile senza chiave d’accesso all’indirizzo: www.beniculturali.it/sed/index.html, e in versione cartacea (Reg. Tribunale di Roma n.286/2004 del 2.7.2004). Gli ultimi due numeri cartacei sono le monografie: ‘Intorno ad Antonello da Messina. Arte fatta,arte narrata, arte giocata’ (1/2006) e ‘Via di San Michele: un lungo nastro di cultura’ (2/2006). Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici ‘Gli strumenti di S’ed’ La collana nasce come sussidio per gli operatori della pedagogia del patrimonio. Il primo volume, per i tipi della Cappelli, ha per titolo: ‘Manuale per i servizi educativi del Museo e del territorio’. La pubblicazione è corredata da un Cd rom. Presentato al Docet di Bologna 2005. Il secondo volume, in fase di stampa per i tipi della Gangemi, è “Museo didattico”: presenta i risultati di un monitoraggio delle attività didattiche di musei italiani di varie tipologie. La linea editoriale prevede la pubblicazione di un terzo volume, sempre per i tipi della Gangemi, sull’Itinerario culturale europeo della pace: ‘La strada europea della pace da Lubecca a Roma’ (le linee guida del progetto sono consultabili all’indirizzo: www.beniculturali.it/sed/lubecca. Altra pubblicazione cui il Centro ha partecipato è: ‘Hereduc – Heritage Education Patrimonio culturale in classe. Manuale pratico per gli insegnanti’, edizioni Garant, Antwerp 2005, frutto di un partenariato europeo. Il testo è disponibile in lingua italiana, inglese, francese, tedesca e olandese. DVD Visit-abile. Prototipo di visita didattica sperimentale, per un pubblico di visitatori con disabilità fisiche e psichiche. Kit didattici: ‘Tattil’art’, Prima opera presentata: ‘Il satiro danzante di Mazara del Vallo’. In una valigetta completamente apribile, sono contenuti modelli in scala di capolavori dell’arte, corredati da audio guida alla lettura dell’opera. Il kit, indirizzato a tutti i pubblici, ma in particolare ipovedenti e non vedenti, è stato progettato con l’Istituto Centrale per il Restauro. ‘A scuola di tutela’. Per alunni della fascia d’istruzione primaria di primo grado e secondaria di primo grado. Si tratta di attività didattiche e ludiche per interventi formativi specifici di educazione al patrimonio, elaborati sul tema della tutela e della conservazione. Progettato con l’Istituto Centrale per il Restauro e l’I.C.C.R.O.M. (International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property). Il sistema dei Servizi educativi Il Sistema dei Servizi educativi rappresenta la prima puntuale applicazione, in Europa, della Raccomandazione del Consiglio d’Europa (17 marzo 1998) agli stati membri sull’educazione al patrimonio.Il sistema risponde all’esigenza di sperimentare nuovi percorsi di relazione con la scuola e di offrire ai diversi pubblici possibilità articolate di conoscenza dei musei e del patrimonio storico e artistico italiano. I Servizi educativi: offrono, ai docenti e ai giovani, moduli di educazione al patrimonio pienamente inseriti nei curricula istituzionali; attuano convenzioni con scuole, di ogni ordine e grado, per arricchire i piani dell’offerta formativa accolgono stage e tirocini; curano, in accordo con le università, la formazione dei nuovi mediatori culturali; elaborano e realizzano iniziative, altamente professionali, rivolte a particolari categorie di pubblico (anziani, persone con disabilità, turisti…). Si tengano presenti i seguenti acronimi: PSAE sta per Patrimonio storico artistico ed etnoantropologico; BAP sta per Beni architettonici e paesaggio; BA sta per Beni archeologici. www.beniculturali.it/sed/images/ms/shim.gif” \* MERGEFORMATINET. Struttura e contatti Docenti: Patrizia De Socio (area istruzione superiore discipline storico artistiche) tel. 06 58434232 Patrizia Morisco (area istruzione primaria discipline storico artistiche) tel. 06 58434268 Marica Solito (area istruzione superiore discipline scientifiche) tel. 06 58434269 Segreteria: Maria Arcangela Parrulli tel. 06 58434266 fax 06 58434347 [email protected] [email protected] www.beniculturali.it www.beniculturali.it 73 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Servizi educativi sul territorio ABRUZZO Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo Via San Bernardino, 3 - 67100 L’Aquila tel. 0862.487248-487242 - fax 0862.420882 - [email protected] IRRE Abruzzo Via Aldo Moro, 30 - 67100 L’Aquila tel. 0862.347001-02-03 - fax 0862.313945 - [email protected] Soprintendenza per il PSAE dell’Abruzzo Via Ottavio Colecchi Castello Cinquecentesco - 67100 L’Aquila tel. 0862.6331 - fax 0862.633436 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: M. Antonietta Cianetti tel. 086.633439 - [email protected] - [email protected] Soprintendenza per i BAP dell’Abruzzo Via Ottavio Colecchi Castello Cinquecentesco - 67100 L’Aquila tel. 0862.6331-63312-633203 - fax 0862.410368 - [email protected] Soprintendenza archeologica per i BA dell’Abruzzo Via dei Tintori, 1 - 66100 Chieti tel. 0871.331668 -330995 - fax 0871.330946 www.soprintendenza-archeologica.ch.it - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Loredana D’Emilio tel. 0871.404392 - fax 0871.403295 - [email protected] BASILICATA Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata Corso 18 Agosto 1860, 84 - 85100 Potenza tel. 0971.328111 - fax 0971.328220 - [email protected] IRRE Basilicata Via del Gallitello - prima Traversa, 85100 Potenza tel. 0971.478111 - fax 0971.58025 - [email protected] Matera Soprintendenza per il PSAE della Basilicata Via Recinto II D’Addozio (ex convento Sant’Agostino), 15 - 75100 Matera tel. 0835.256211 - fax 0835.256246 - www.artimatera.it - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Maria Francione tel. 0835.256240 - [email protected] Potenza Soprintendenza per i BAP della Basilicata Via dell’Elettronica, 7 - 85100 Potenza tel. 0971.489411 - fax 0971.489418 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Tonino Garzia Sede del Servizio educativo: Centro Operativo Misto di Venosa Castello Pirro del Balzo 85029 Venosa tel. e fax. 0972.36095 Soprintendenza per i BA della Basilicata Via San Remo, 152 - 85100 Potenza tel. 0971 653111 - fax 0971.653282 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Lucia Moliterni tel. 0971.653270-653273 - [email protected] CALABRIA Catanzaro Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria Via Crispi, 33 - 88100 Catanzaro tel. 0961.709495 - fax 0961.709131 - [email protected] IRRE Calabria Via XX Settembre, 62 - 88100 Catanzaro tel. 0961.722026-72486 -725157-727819 -727818 - fax 0961.722027 [email protected] ANISA Maria Barbara Viale De Filippis, 292 - 88100 Catanzaro tel. 0961.773719 Cosenza Soprintendenza per il PSAE della Calabria Via G. V. Gravina (Palazzo Arnone) - 87100 Cosenza tel. 0984.793748-75905 - fax 0984.793602 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Mari Nella [email protected] - tel. 098475904 Soprintendenza per i BAP della Calabria Piazza Valdesi, 13 - 87100 Cosenza tel. 0984.75905/6/7 - fax 0984.74987 Reggio Calabria Soprintendenza per i BA della Calabria Piazza dei Nava, 26 - 89100 Reggio Calabria tel. 0965.811271-811256-81225 -31611 -21224-316238 - fax 0965.25164 [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Rossella Agostino [email protected] Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide tel. 0981.79391 - fax 0981.79394 Responsabile: Anna Lucia Casolaro mailto:[email protected] 74 CAMPANIA Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania Via Eldorado, 1 - Castel dell’Ovo - 80132 Napoli tel. 081.2464111-2464328 - fax 081.7645305 - [email protected] IRRE Campania sede PTS - via Santa Maria di Costantinopoli, 130 - 80138 Napoli Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici tel. 081440803 - fax. 081447261 sede del PA - via Melisurgo, 4 - 80133 Napoli tel. 0815524581 - fax. 081 5511121 - mailto:[email protected] ANISA Elena Saponaro Via M. Stanzione, 18 - 80128 Napoli tel. 081 5562717 Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Napoli Via Tito Angelini, 22 (Castel Sant’Elmo) - 80129 Napoli tel. 081.7499111 - fax 081.2294498 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Paola Giusti tel: 081.7499158 Soprintendenza per i BAP e PSAE di Napoli e provincia Piazza del Plebiscito, 1 - 80123 Napoli tel. 081.417355-5808111 - fax 081.403561 www.sbaan.selfin.net - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Annalisa Porzio tel. 081.5808314/315 - fax. 081.403561 - [email protected] Soprintendenza per i BA per le province di Napoli e Caserta Museo Archeologico Nazionale Piazza Museo Nazionale, 19 - 80135 Napoli tel. 081.440166/232/874 - 210688 - fax 081.440013 - www.archeona.arti.beniculturali.it [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Marco De Gemmis ANISA Giovanni Giammetti Via Donizetti, 2 - 82100 Benevento tel. 0824312512 Soprintendenza per i BAP e PSAE di Caserta e Benevento Via Douhet (Palazzo Reale) - 81100 Caserta tel. 0823.277111-277345 (segreteria) - fax 0823.354516 [email protected] - www.reggiadicaserta.org Responsabile del Servizio educativo: Maria Rosaria Iacono tel. 0823.277361 - [email protected] Soprintendenza per i BA di Pompei Via Villa dei Misteri, 2 - 80045 Pompei (NA) tel. 081.8575111 - 300 - fax 081.8613183 - www.pompeiisites.org - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Maria Paola Guidobaldi tel. 0817324312 - [email protected] ANISA Stefano Manlio Mancini Via Alberto Pirro 2, 84122 Salerno tel. 089223060 Soprintendenza per i BAP e PSAE di Salerno e Avellino Palazzo d’Avossa - Via Botteghelle, 11 - 84121 Salerno tel. 089-2573001 - fax 089.251727 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Maria Pasca tel. 089-2573213-220 - fax 089.251727 - [email protected] [email protected] - www.ingenioloci.it Docenti comandati: Velia Tancredi [email protected] Stefano Manlio Mancini [email protected] Soprintendenza per i BA per le province di Salerno, Avellino e Benevento Via Trotula de Ruggero, 6/7 - 84100 Salerno tel. 089.224266 - fax 089.252075 - arkeo.microsys.it - [email protected] Avellino: tel. 0825.781862 - fax 0892.52075 Paestum: tel.0825.811023 Velia: tel. 0974.9721134S Sala Consilina: tel. 0975.21052 Pontecagnano: tel. 089.383505 Montesarchio: tel. 0824.834570 Responsabile del Servizio educativo: Luigina Tomai [email protected] EMILIA-ROMAGNA Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Via S. Isaia, 20 - 40123 Bologna tel. 051.3397011 centr. 051.3397005 segr. fax 051.3397077-051.222137 - [email protected] IRRE Emilia Romagna Via Ugo Bassi,7 - 40121 Bologna tel. 051.227669 - fax: 051.269221 - www.irreer.org - [email protected] ANISA Simonetta Nicolini Via Rocchi, 20 - 40138 Bologna tel. 051.391442 Antonietta De Fazio (segretario tesoriere Anisa) Via M. Fantin, 21 - 40131 Bologna tel. 051.6448265 - [email protected] Bologna Soprintendenza per il PSAE di Bologna, Ferrara, Forlì, Ravenna e Rimini Via Belle Arti, 54 - 40126 Bologna tel. 051.4209411 - fax 051.251368 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Anna Stanzani Soprintendenza per i BAP di Bologna, Modena e Reggio Emilia Via IV Novembre, 5 - 40123 Bologna tel. 051.6451311-6451309 - fax 051.264248 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Daniela Sinigalliesi [email protected] - tel. 051.6451309 Soprintendenza per i BA dell’Emilia Romagna Via Belle Arti, 52 - 40126 Bologna tel. 051.223773-220675-236549 - fax 051.227170 - [email protected] Sede del Servizio educativo: Museo Archeologico Nazionale di Ferrara 75 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Responsabile del Servizio educativo: Paola De Santis [email protected] Modena Soprintendenza per il PSAD di Modena e Reggio Emilia Piazza Sant’Agostino, 4 - 41100 Modena tel. 059.4395711-4395715 - fax 059.230196 - www.galleriaestense.it [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Nunzia Lanzetta tel. 059.4395715 - [email protected] affiancata da Anna Maria Piccinini [email protected] - [email protected] Parma Soprintendenza per i BAP di Parma e Piacenza Via Bodoni, 6 - 43100 Parma tel. 0521.212312 - fax 0521.212390 - [email protected] Soprintendenza per il PSAE delle province di Parma e Piacenza Piazzale della Pilotta, 5 - 43100 Parma tel. 0521.233617-0521.233309-0521.232907 - fax 0521.206336 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Angelo Loda Ravenna Soprintendenza per i BAP di Ravenna, Ferrara, Forlì e Rimini Via San Vitale, 17 - 48100 Ravenna tel. 0544.34424-217626 - fax 0544.37391 Responsabile del Servizio educativo: Maria Concetta Muscolino [email protected] ANISA Anna Maria Ripa Graziosi Viale Principe Amedeo, 68 - 47037 Rimini tel. 055473623 FRIULI-VENEZIA GIULIA Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli-Venezia Giulia Piazza della Libertà, 7 - 34132 Trieste tel. 040.44416 - fax 040.43634 - [email protected] IRRE Friuli-Venezia Giulia Via Cantù, 10 - 34127 Trieste tel. 040.3592900 - fax. 040.350036 - [email protected] Trieste Soprintendenza per il PSAE del Friuli-Venezia Giulia Piazza della Libertà, 7 - 34132 Trieste tel. 040.43631/2/3 - fax 040.43634 - [email protected] - [email protected] tResponsabile del Servizio educativo: Doriana Mascia Cividin Soprintendenza per i BA del Friuli Venezia Giulia Piazza della Libertà, 7 - 34132 Trieste tel. 040.44416 76 LAZIO Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Piazza di Porta Portese, 1 - 00153 Roma tel. 06.5810656 - fax 06.5810700 IRRE Lazio Via Guidubaldo del Monte - 5400197 Roma tel. 0680967.1 - fax 068070791 - [email protected] ANISA Via Cardinal Parocchi, 20 - 00167 Roma Fabrizia Borghi tel. 06 6640267 - [email protected] - www.anisa.it/roma Roma Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Roma Via del Plebiscito, 118 - 00186 Roma tel. 06.699941-69994310/314/284 - fax. 06.69940275 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Paola Mangia Sede del Servizio educativo: Galleria Borghese tel. 06.8413979 - fax 06.8840756 - [email protected] Soprintendenza per i PSAE di Roma Via San Michele, 17 - 00153 Roma tel. 06.588951-5811566 - fax 06.5883340 - www.ambienterm.arti.beniculturali.it Responsabile del Servizio educativo: Simonetta Druda [email protected] Soprintendenza per i BAP per il Lazio Via Cavalletti, 2 - 00186 Roma tel. 06.696241-6787910 - fax 06.69941234 Responsabile del Servizio educativo: Maria Antonietta Licopoli tel. 06.696241 - [email protected] Soprintendenza Speciale alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea Viale delle Belle Arti, 131 - 00197 Roma tel. 06.322981-3224182 - fax 06.3221579 - www.gnam.arti.beniculturali.it [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Giuseppina di Monte tel. 06.32298451 Soprintendenza Speciale al Museo Preistorico ed Etnografico “L. Pigorini” Piazzale Guglielmo Marconi, 14 - 00144 Roma tel. 06.549521-54952245-237-302 - fax 06.54952310 www.pigorini.arti.beniculturali.it - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Vito Lattanzi [email protected] - tel. 06.54952245 Soprintendenza PSAE Lazio Responsabile del Servizio educativo: Isabella del Frate tel. 06.58895348 - fax 0669994236 Soprintendenza Speciale per l’Archeologia di Roma Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Piazza Santa Maria Nova, 53 - 00186 Roma tel. 06.6990110-6795949 - fax 06.6787689 - www.archeorm.arti.beniculturali.it [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Tiziana Ceccarini [email protected] Soprintendenza per i BA del Lazio Via Pompeo Magno, 2 - 00192 Roma tel. 06.3265961-3214300 - fax 06.3214447 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Giuseppina Ghini tel. 06.32659671 Soprintendenza per i BA per l’Etruria Meridionale Piazzale di Villa Giulia, 9 - 00196 Roma tel. 06.3201706-3219698 - centralino 3226571 - fax 06.3202010 [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Rita Cosentino tel. 06.3201273 Soprintendenza per i BA di Ostia Antica Via dei Romagnoli, 717 - 00119 Roma tel. 06.56358099-06.56358045 - fax 06.5650371 www.itnw.roma.it/ostia/scavi - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Margherita Bedello Sedi del Servizio educativo: Museo dell’Alto Medioevo tel.06.54228199 - fax 06.54228130 Scavi di Ostia Antica tel. 06.56358030 - fax 06.56515000 - [email protected] Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione Via di San Michele, 18 - 00153 Roma tel. 06.585521-5836883 - fax 06.58552271 - www.iccd.beniculturali.it [email protected] Cinthia Macrì Istituto Centrale per il Restauro Piazza San Francesco di Paola, 9 - 00184 Roma tel. 06.488961 - direzione tel. 4743411 - fax 06.4815704 - www.icr.arti.beniculturali.it [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Patrizia Miracola [email protected] - tel. 06.48896424 Istituto Nazionale per la Grafica Calcografia Via della Stamperia, 6 - 00187 Roma tel. 06.699801 - fax 06.69921454 Gabinetto Nazionale delle Stampe Via Della Lungara, 230 - 00175 Roma tel. 06.69980/21- 69980313 - fax 06.68806565 - www.grafica.arti.beniculturali.it/home.htm [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Antonella Renzitti tel. 06.69980223 Museo Nazionale d’Arte Orientale Via Merulana, 248 - 00185 Roma tel. 06.4874415-487507 - fax 06.4870624 Responsabile del Servizio educativo: Gabriella Manna [email protected] (ufficio amministrativo) - [email protected] Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari Piazza Marconi, 8/10 - 00144 Roma Direzione tel. 06.5926797 - fax 06.5911848 centralino tel. 06.5926148-5912669-5910709 [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Pasqua Izzo [email protected] ANISA Maria Teresa Valeri Piazza Mazzini 8, 03013 Ferentino (FR) tel. 0775.244025 - [email protected] ANISA Lucia Ceccarelli Via Teano 41, 04100 Latina tel. 0773692815 - [email protected] LIGURIA Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria Via Balbi, 10 - 16126 Genova tel. 010.2470980 - fax 010.2465532 - [email protected] IRRE Liguria Via Lomellini, 15 - 16124 Genova tel. 010.254811 - fax: 010.2489400 - [email protected] ANISA Anna Dagnino Via Ventimiglia, 40/3 - 16158 Genova tel. 010.6120339 - [email protected] Genova Soprintendenza per il PSAE della Liguria Via Balbi, 10 - 16126 Genova tel. 010.27051-2705212 - fax 010.2465388 Responsabile del Servizio educativo: Farida Simonetti (tel. diretto 010.5574017) Sede del Servizio educativo: Galleria Nazionale di Palazzo Spinola Piazza Pellicceria, 1 tel. 010.2705323-010.5574004 - [email protected] [email protected] Maria Fontana - tel. 010.5574017 - www.didatticamuseale.it Soprintendenza per i BAP della Liguria Via Balbi, 10 - 16126 Genova tel. 010.27101-010.2710242 - fax 010.2461937 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Giuliano Peirano 77 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici tel. 010.2710218 Soprintendenza per i BA della Liguria Via Balbi, 10 - 16126 Genova tel. 010.27181 - fax 06.2465925 - www.archeoge.arti.beniculturali.it [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Piera Melli LOMBARDIA Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia Corso Magenta, 24 - 20123 Milano tel. 02.802941 - fax 02.80294232 - [email protected] Direttore regionale: Carla Di Francesco IRRE Lombardia Via Leone XIII, 10 - 20145 Milano tel. 02.4380021 (centralino) - fax 02.48193229 ANISA Bianca Maria Dell’Acqua Via Domenichino, 12 - 20149 Milano tel. 02.468479 Milano Soprintendenza per il PSAE di Milano, Bergamo, Como, Pavia, Sondrio, Varese, Lecco e Lodi Via Brera, 28 - 20121 Milano tel. 02.72263225 - fax 02.72263224 - [email protected] Responsabili del Servizio educativo: Paola Strada, Emanuela Daffra [email protected] - [email protected] Soprintendenza per i BAP di Milano, Bergamo, Como, Pavia, Sondrio, Varese, Lecco e Lodi Piazza Duomo, 14 - 20121 Milano tel. 02.86313211 - fax 02.72023269 Responsabili del Servizio educativo: Alberto Artioli tel. 02.86313273 Soprintendenza per i BA della Lombardia Via Edmondo De Amicis, 11 - 20125 Milano tel. 02.89400555 - fax 02.89404430 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Lynn Passi Pitcher [email protected] ANISA Mirella Sunseri Via Borgo Palazzo, 119 - 24100 Bergamo tel. 035.224358 Brescia Soprintendenza per i BAP di Brescia, Cremona e Mantova Via Gezio Calini, 26 - 25121 Brescia tel. 030.2896511-2896200-289626 -28965233/41695/28965329 fax 030.296594 ANISA Paola Bonfadini Via Pace, 27 - 25121 Brescia tel. 03044521 ANISA Sonia Tassini Via Lago Gerundo, 27 - 26100 Cremona tel. 037238935 ANISA Valeria Mariani Via IV Novembre 21, 20075 Lodi tel. 037151479 - [email protected] ANISA Maria Elisa Bellinghieri Via De Amicis 9, 20052 Monza tel. 039360375 Mantova Soprintendenza per il PSAE di Brescia, Cremona e Mantova Via Paradiso (Palazzo Ducale) - 46100 Mantova tel. 0376.352111 - fax 0376.366274 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Renata Casarin ANISA Lia Togni Spampanato Via Torino, 2 - 21013 Gallarate (Va) tel. 0331.793588 78 MARCHE Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche Via Birarelli, 35 - 60121 Ancona tel. 071.502941 - fax 071.50294240 - [email protected] Referenti del Servizio educativo: Michela Mengarelli, Marina Mengarelli tel. 071.50294232-071.50294233 - [email protected] - [email protected] IRRE Marche Corso Garibaldi 78, 60121 Ancona tel. 071.227541 - fax 071.22754204 ANISA Gabriella Vescovo Via Cairoli, 6 - 60015 Falconara M. (An) Ancona Soprintendenza per i BAP delle Marche Piazza del Senato, 15 - 60121 Ancona tel. 071.22831-2075155 - fax 071.206623 - [email protected] Soprintendenza per i BA delle Marche Via Birarelli, 18 - 60100 Ancona tel. 071.202794-2074829-2075272 - fax 071.202134 Museo Archeologico: tel. 071.202602 - fax 071.2083233 Responsabile del Servizio educativo: Mara Silvestrini [email protected] - [email protected] Urbino Soprintendenza per i PSAE delle Marche Piazza Duca Federico (Palazzo Ducale) - 61029 Urbino Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici tel. 0722.2760 - fax 0722.4427 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Stefano Ceccarelli Sede del Servizio educativo: Piazza Alberta Porta Natale (Rocca di Gradara) tel. 0541.964181 - fax 0541.969085 Galleria Nazionale delle Marche Piazza Duca Federico (Palazzo Ducale) - 61029 Urbino tel. e fax 0722.327686 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Lorenzo Parisi www.urbinoinrete.it/soprintendenza/default.htm ANISA Anna Ondelli Rabeggiani Via Goldoni, 12 - 61032 Fano (PS) tel. 0721.862377 MOLISE Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise Piazza Vittorio Emanuele, 9 - 86100 Campobasso tel. 0874.90340 - fax 0874.91054 - [email protected] IRRE Molise Via Mazzini, 80 - 86100 Campobasso tel. 087449741 - fax 087469643 - [email protected] Campobasso Soprintendenza per i BAP e PSAE del Molise Via A. Chiarizia, 14 - 86100 Campobasso tel. 0874.4271 - fax 0874.427312 Isernia - tel. 0865.415179 Responsabile del Servizio educativo: Emilio Izzo Soprintendenza per i BA del Molise Via A. Chiarizia, 14 - 86100 Campobasso tel. 0874.4271 - fax 0874.427312 PIEMONTE Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte Piazza San Giovanni, 2 - 10122 Torino tel. 011.5220440 - fax 011.5220433 - [email protected] IRRE Piemonte Corso Vittorio Emanuele II, 70 - 10121 Torino tel. 011.5606411 - fax 011.540271 - www.irre.scuole.piemonte.it - [email protected] ANISA Maria Luisa Tibone Corso San Maurizio, 77 - 10124 Torino tel. e fax 011-889889 - [email protected] Torino Soprintendenza per il PSAE del Piemonte Via Accademia delle Scienze 5 - 10123 Torino tel. 011.5641771-06.5641768 - fax 011.549547-5641738 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Annamaria Bava tel. 011.5641771 - [email protected] Soprintendenza per i BAP del Piemonte Piazza San Giovanni, 2 (Palazzo Chiabrese) - 10122 Torino tel. 011.4361577-4361332-5220409 - fax 011.4361484 - www.ambienteto.arti.beniculturali.it [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Lucia Calzona Sede del Servizio educativo: Castello di Racconigi [email protected] Soprintendenza per i BA del Piemonte Piazza San Giovanni, 2 - 10122 Torino tel. 011.5214069-5212507-5213323 - fax 011.5213145 - www.museoantichita.it [email protected] Responsabili del Servizio educativo: Marica Venturino, Alberto Crosetto tel. 011.5214069 - [email protected] Soprintendenza Museo di Antichità Egizie Via Accademia delle Scienze, 6 - 10123 Torino tel. 011.5617776-5617877-561267 -544015 - fax. 011.5623157 www.egizi.arti.beniculturali.it Responsabile del Servizio educativo: Elvira D’Amicone [email protected] PUGLIA Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia Strada Dottula - isolato 49 - 70122 Bari tel. 080.5285111 - fax 080.5281114 - [email protected] IRRE Puglia Via Camillo Rosalba, 47/Z - 70124 Bari tel. 080.5094111 - fax 080.5042708 ANISA Vincenzo Velati Via Ricciotto Canuto 24/R, 70123 Bari tel. 0805744954 - [email protected] Bari Soprintendenza per il PSAE della Puglia San Francesco della Scarpa - Via Pier L’Eremita 25/B - 70122 Bari tel. 080.5285111 - fax 080.5285214 - www.artipuglia.it Responsabile del Servizio educativo: Marisa Milella tel. 080.5285230 - fax. 080.5285214 - [email protected] Sede museale del servizio educativo: Castello di Copertino P.zza Castello, Copertino (Lecce) telefax: 0832.931612 Soprintendenza per i BAP di Bari e Foggia Via Don Minzoni, Castello Svevo - 70100 Bari tel. 080.5286210 - fax 080.5245540 Soprintendenza per i BAPPSAE per le province di Lecce, Taranto e Brindisi Via Foscarini, 2/B - 73100 Lecce 79 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici tel. 0832.305181 - fax 0832.241046 - [email protected] ANISA Marina Bozzi CorsoVia Sindaco Guariglia 7 - 73100 Lecce tel. 0832345237 - [email protected] Taranto Soprintendenza per i BA della Puglia Via Duomo, 33 - 74100 Taranto tel. 099.4713535 - fax 099.4600126 Responsabile del Servizio educativo: Arcangelo Alessio tel. 099.4713511 - [email protected] Museo Nazionale di Manfredonia Castello 71043 Manfredonia (FG) Responsabile del Servizio educativo: Ginevra D’Onofrio Museo Nazionale di Egnatia Via della Carceri, Savelletri Fasano tel. 080.482954 Responsabile del Servizio educativo: Angela Cinquepalmi ANISA Patrizia De Luca Via d’Aquino, 80 - 74100 Taranto SARDEGNA Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna Via dei Salieri, 22 - 09126 Cagliari tel. 070.34281 - fax 070.3428209 - [email protected] www.sardegna.beniculturali.it IRRE Sardegna Via Galassi 2 - 09131 Cagliari tel. 070.522071-522072-522080 - fax 070.505912 - [email protected] ANISA Franco Masala Via San Saturnino, 30 - 09100 Cagliari tel. 070.0665640 Cagliari Soprintendenza per i BAP e PSAE di Cagliari e Oristano Via Cesare Battisti, 2 - 09123 Cagliari tel. 070.20101-284279 - fax 070.252277 - [email protected] www.ambienteca.arti.beniculturali.it Responsabile del Servizio educativo: Marcella Serreli HYPERLINK “mailto:[email protected]” [email protected] Sede del Servizio educativo: Ufficio del Castello di San Michele tel. 070.553105 - fax. 070.553025 - [email protected] - [email protected] Soprintendenza per i BA per le province di Cagliari e Oristano Piazza Indipendenza, 7 - 09124 Cagliari tel. 070.605181 - fax 070.658871 Responsabile del Servizio educativo: Donatella Cocco [email protected] Sassari Soprintendenza per i BAP e PSAE delle province di Sassari e Nuoro Via Monte Grappa, 24 - 07100 Sassari tel. 079.2112900-212412 - fax 079.2112925 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Alma Casula Soprintendenza per i BA per le province di Sassari e Nuoro Piazza Sant’Agostino, 2 - 07100 Sassari tel. 079.206741 - fax 079.232666 tel. 079.2067403 Franca Desole Responsabile del Servizio educativo: Maria Chiara Satta [email protected] - [email protected] SICILIA Assessorato Regionale dei Beni Culturali e Ambientali e della Pubblica Istruzione Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e Ambientali e della Educazione Permanente Via delle Croci, 8 - 90139 Palermo tel. 091.6961823/4 - fax 091.6961739 IRRE Sicilia Via M. Stabile, 172 - Palermo tel. 091.6113911 - fax 091.6113938 - [email protected] ANISA Mariella Riccobono Via Tevere, 2 - 90144 Palermo tel. 091227382 Maria Antonietta Spadaio Via Sardegna, 5 - 90144 Palermo tel. 0916703765 - [email protected] ANISA Giuseppe Ingaglio Via Puglia, 20 - 92024 Canicattì (AG) tel. 0922851878 - [email protected] ANISA Ludmilla Bianco Via Garibaldi, 142 - Castelvetrano (TP) tel. 0924.902374 - [email protected] 80 TOSCANA Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Lungarno A.M. Luisa de’ Medici, 4 - 50122 Firenze tel. 055.27189750 centr.- 055.27189831-750 segr- fax 055.27189700 [email protected] IRRE Toscana Via Cesare Lombroso,6/15 - 50100 Firenze tel. 055.4371711 - fax: 055.416811 - [email protected] ANISA Giovanna Ragionieri Via dell’Ariento, 18b - 50100 Firenze tel. 055.2398894-3407808527 Pasqualina Cuoco Via Gordigiani 47, 50127 Firenze tel. 055.368539 - [email protected] Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Firenze Soprintendenza Speciale al Polo Museale di Firenze Via della Ninna, 5 - 50122 Firenze tel. 055.23885-215655-2388621 - fax 055.2388699 - www.polomuseale.firenze.it Responsabile del Servizio educativo: Maria Paola Masini tel. 055.284272 - [email protected] - [email protected] Soprintendenza per il PSAE di Firenze, Pistoia e Prato Palazzo Pitti, Piazza Pitti, 1 - 50125 Firenze tel. 055.265171 - BAP fax 055.219397 - PSAE fax 055.2651700 www.ambientefi.arti.beniculturali.it Responsabile del Servizio educativo: Maria Cristina Masdea tel. 055.2651904 - [email protected] Soprintendenza per i BAP per le province di Firenze, Pistoia e Prato Responsabile del Servizio educativo: Claudio Paolini tel 055.2651819 - [email protected] Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di restauro Via degli Alfani, 78 - 50100 Firenze tel. 055.26511-2651312-214088 - fax 055.287123 - www.dada.it/propart/opd.htm [email protected] - [email protected] Direttore della scuola di alta formazione dell’OPD: Alessandra Griffo Soprintendenza per i BA della Toscana Via della Pergola, 65 - 50121 Firenze tel. 055.23575-2357717 - fax 055.242213 Centro di restauro: tel. 055.601551 Responsabile del Servizio educativo: Luca Fedeli tel. 055.2357743 - fax 055.2480474 - [email protected] www.comune.firenze.it/soggetti/sat” www.comune.firenze.it/soggetti/satdidattica Arezzo Soprintendenza per i BAP e PSAE di Arezzo Via Ricasoli, 1 (Palazzo delle Statue) - 52100 Arezzo tel. 0575.40901 - fax 0575.299850 - [email protected] Pisa Soprintendenza per i BAP e PSAE di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Lungarno Pacinotti, 46 (Palazzo Reale) - 56100 Pisa tel. 050.926511-9265214 - fax 050.500099 - www.ambientepi.arti.beniculturali.it Responsabile del Servizio educativo della Soprintendenza: Clara Baracchini Responsabile del Servizio educativo per i Musei Nazionali di Pisa: Mariagiulia Burresi [email protected] Responsabile del Servizio educativo per i Musei Nazionali di Lucca: Roberta Martinelli Sede: Museo Nazionale di Palazzo Mansi, Lucca tel. 0583.57570 - fax 0583.312221 Responsabile del Servizio educativo per San Miniato: Antonia d’Aniello Responsabile del Servizio educativo per la Versilia, per Massa e Carrara: Severina Russo Siena Soprintendenza per il PSAE di Siena e Grosseto Via del Capitano, 1 - 53100 Siena tel. 0577.41246 - fax 057.7270508 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Anna Maria Guiducci Sede del Servizio educativo: Pinacoteca Nazionale - Direzione tel-fax. 0577.286143 - [email protected] - [email protected] Soprintendenza per i BAP Siena e Grosseto Via di Città, 138 - 53100 Siena tel. 0577.248111 - fax 0577.270245 Responsabile del Servizio educativo: Felicia Rotundo - [email protected] TRENTINO-ALTO ADIGE IPRASE (Istituto Provinciale di Ricerca Aggiornamento Sperimentazione Educativi) del Trentino Alto Adige Via Gilli, 3 - 38100 Trento tel. 0461.494360 - fax 0461.494399 - [email protected] ANISA Anna Lorenzetti CattaniVia Rialto 65, 38068 Rovereto (TN) tel. 0464438847 - [email protected] UMBRIA Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria Piazza 4 Novembre, 36 - 06126 - Perugia tel. 075.575061 - fax 075.5720966 - [email protected] IRRE Umbria Via M. dei Lager, 58 - 06128 Perugia tel. 075506921 - [email protected] ANISA Lidia Antonini Frontalini Via Quinto Settano, 1 - 06049 Spoleto (PG) tel. 0743.48195 Istituto statale d’arte “L. Leonardi”, piazza XX Settembre n. 3, Spoleto (PG) tel. 0743.221123 Perugia Soprintendenza per i BAP e PSAE dell’Umbria Via Ulisse Rocchi, 71 - 06126 Perugia tel. 075.574111-5741220/278 - fax 075.5728221-5741257 Responsabile del Servizio educativo: Nicoletta Ferroni, Carla Ravaioli Sede del Servizio educativo: Palazzo dei Priori tel. 075.5741415 - fax 075.5720316 - [email protected] - [email protected] Soprintendenza per i BA dell’Umbria Piazza Giordano Bruno, 10 - 06121 Perugia tel. 075.57596-5727141/2 - fax 075.5728200 - www.archeopg.arti.beniculturali.it [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Rosanna Lancia Sede del Servizio educativo: Museo Archeologico di Spoleto (PG) tel. 0743.223277 81 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici VALLE D’AOSTA IRRE Valle D’Aosta Corso Battaglione Aosta, 24 - 1100 Aosta tel. 0165.36.71.11 - fax 0165.23.52.23 - [email protected] VENETO Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto Piazza San Marco, 63 - 30124 Venezia tel. 041.5220814 - fax 041.5227597 - [email protected] - [email protected] IRRE Veneto Via Leopardi, 1- 9 30172 Venezia-Mestre tel. 041.984588 - fax 041.987902 - [email protected] ANISA Elvia De Portada Giudecca 419 - 30133 Venezia tel. 041.5289089 - [email protected] Venezia Soprintendenza speciale per il Polo Museale veneziano Piazza San Marco, 63 - 30124 Venezia tel. 041.5210577 - fax 041.5210547 - [email protected] Responsabile Servizio educativo: Annalisa Perissa Sede del Servizio educativo: Galleria dell’Accademia tel. 041.5222247 - [email protected] Soprintendenza per il PSAE del Veneto Piazza San Marco, 63 - 30124 Venezia tel. 041.5208578 - fax 041.5207595 - [email protected] Responsabile del Servizio educativo: Monica Pregnolato Soprintendenza per i BAP e PSAE di Venezia e Laguna Piazza San Marco, 1 - 30124 Venezia tel. 041.2710111 - fax 041.5204526 Responsabile del Servizio educativo: Ferdinando Rizzardo tel. 041.2710143 - [email protected] - [email protected] Soprintendenza per i BAP di Venezia, Belluno,Padova e Treviso Piazza San Marco, 63 - 30124 Venezia tel. 041.2574011 - fax 041.5203142 Villa Pisani: tel. 049.502074 - 9800590 Padova Soprintendenza per i BA del Veneto Via Aquileia, 7 - 35139 Padova tel. 049.8243811-8243812 - fax 049.8754647 Responsabile del Servizio educativo: Simonetta Bonomi [email protected] ANISA Via Terenzio Olzignan, 2 - 35124 Padova Renata Maccato tel. 049.687741 Daniela Bobisut tel 049.8760562 - [email protected] Verona Soprintendenza per il PSAE (ufficio distaccato del PSAE del Veneto) Via Corte Dogana, 4 - 37100 Verona tel. 045.800553-8005325 - [email protected] Soprintendenza per i BAP di Verona, Rovigo e Vicenza Piazza San Fermo, 3/A - 37121 Verona tel. 045.8050111-8050128 - fax 045.597504 Soprintendenza per i BA (ufficio distaccato) Piazza San Fermo, 3/A - 37121 Verona tel. 045.590935 - fax 045.8013432 82 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Archeologia e scuola: storia antica "dal vivo" al Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli Chiara Magrini, Lisa Zenarolla Alla fine di gennaio 2005 è stato avviato “Archeoscuola”, laboratorio didattico-archeologico rivolto alle scuole elementari e medie, promosso dall’associazione culturale cividalese “Amici dei Musei, degli Archivi e delle Biblioteche”, in accordo con il Museo Archeologico Nazionale di Cividale. Le attività che compongono il laboratorio sono effettuate ogni mercoledì e giovedì e si svolgono nell’aula didattica del Museo stesso, inaugurata proprio in concomitanza con l’inizio di “Archeoscuola”. Il laboratorio didattico, ideato e realizzato dalle archeologhe Chiara Magrini e Lisa Zenarolla, si propone come un approccio all’archeologia volto a stimolare la curiosità dei più giovani nei confronti di tale disciplina, facendo ripercorrere i momenti più significativi della ricerca archeologica e approfondendo alcuni aspetti della vita quotidiana delle popolazioni dell’antichità (principalmente Romani e Longobardi), attraverso le testimonianze archeologiche visibili nel Museo Archeologico Nazionale e nella città di Cividale. Intenzione delle curatrici dell’attività è quella di sensibilizzare i ragazzi alla conoscenza e al rispetto del patrimonio storico-artistico, e in particolare alla tutela e valorizzazione delle realtà archeologiche più vicine e di più immediata fruizione per gli studenti. L’ approccio scelto è “diverso” e accattivante: l’attività didattica, che si articola in percorsi tematici suddivisi in moduli costituiti da lezioni teoriche, pratiche e visite a località di interesse archeologico, fa del gioco e della sperimentazione pratica i suoi punti di forza. Così, per far conoscere nel dettaglio cos’è l’archeologia, quali strumenti si utilizzano per l’individuazione di un sito archeologico, come si svolge uno scavo e quali sono i suoi principali momenti, non ci si limita alla sola lezione frontale, ma si fa vivere ai ragazzi l’emozione di effettuare uno scavo “in miniatura”, realizzato in scatole preparate con i vari strati ottenuti mescolando alla terra oggetti di diverse epoche (oggetti moderni, rinascimentali/medievali, romani, preromani). Oltre a scavare, i “piccoli archeologi” si occupano di preparare le schede che ripropongono quelle utilizzate veramente negli scavi archeologici, di disegnare la situazione dello strato e di fotografare quanto trovato. Altre attività di “Archeoscuola” sono mirate alla conoscenza della vita quotidiana delle popolazioni che hanno lasciato traccia a Cividale: i Romani e i Longobardi. Alle principali tipologie di abitazione romana, alle tecniche costruttive delle domus, all’arredamento domestico è dedicato un intero percorso, costituito da una lezione introduttiva con un gioco-verifica finale, da una visita alle testimonianze relative alla casa dei Romani conservate nel Museo Archeologico Nazionale di Cividale e da un’attività pratica, cioè la realizzazione di una riproduzione di un mosaico romano su supporto di compensato e con tessere musive. Incentrato su un’attività ludica è anche il percorso dedicato agli usi e costumi dei Longobardi ricostruiti sulla base dei corredi funerari. Con Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli Direttore: Serena Vitri Piazza Duomo, 13 34043 Cividale del Friuli (UD) tel. 0432 700700 fax 0432 700751 [email protected] 83 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici l’aiuto delle informazioni fornite durante una breve introduzione, i bambini diventano protagonisti di un’avvincente “caccia al tesoro” nelle sale del Museo, alla ricerca degli oggetti utilizzati quotidianamente dai Longobardi. Gli alunni possono inoltre cimentarsi nella produzione di vasi che riproducono - nella forma e nella decorazione a stampiglio - quelli longobardi. È poi possibile conoscere Cividale medievale, con le sue mura, le strade, le abitazioni, le chiese e gli edifici pubblici; attraverso un’introduzione completata da un gioco, e tramite una visita al centro storico con realizzazione di schede e attività pratiche, i ragazzi hanno modo di concentrarsi sull’osservazione delle tecniche edilizie, dei materiali e dei diversi elementi costruttivi che compongono il complesso urbano. 84 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici I Servizi Educativi Loredana D’Emilio I Servizi Educativi della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo sono stati attivati fin dal 1998 con la formale designazione di un funzionario responsabile a cui sono affidate la cura e la gestione dei rapporti con le Istituzioni Scolastiche che inseriscono nel P.O.F. progetti annuali o pluriennali di educazione al patrimonio archeologico o attività didattiche connesse all’offerta formativa dei musei afferenti alla Soprintendenza stessa. Nonostante la diversità di temi e contenuti strettamene legati ai materiali ospitati nelle collezioni museali o ai rinvenimenti archeologici del territorio che differenziano le varie proposte educative, gli itinerari didattici contemplano essenzialmente visite guidate, percorsi tematici e laboratori che possono configurarsi come singoli pacchetti formativi o costituire parte integrante di progetti da attuare durante l’intero anno scolastico da gestire in sinergia con i docenti. Le visite guidate e i percorsi tematici all’interno dei musei si svolgono con una modalità interattiva che offre a studenti e insegnanti l’opportunità di interloquire con gli archeologi e confrontare le proprie ipotesi interpretative con quelle del gruppo. Attraverso una selezione di oggetti della cultura materiale, riconducibili ad un tema specifico nei percorsi tematici, è così possibile ricostruire quadri di civiltà o rilevare le varie trasformazioni avvenute nel tempo con riferimento alla storia locale. I laboratori didattici per le scolaresche, ideati dai Servizi Educativi di concerto con le Direzioni dei musei, preliminarmente sperimentati con gruppi di insegnanti all’interno di workshop e affidati nella conduzione ad archeologi con competenze in ambito educativo, garantiscono un approccio di tipo operativo e quindi più facilmente accessibile alla conoscenza e alla comprensione del valore storico e socio-culturale dei materiali esposti nelle sale dei musei. Nell’apprendimento dei contenuti viene privilegiato il metodo deduttivo che consente di estrapolare le informazioni direttamene dagli oggetti, riutilizzati poi nel loro contesto attraverso giochi di ruolo. I progetti didattici di educazione al patrimonio archeologico attuati in convenzione ai sensi dell’Accordo-Quadro ‘98 e del Regolamento dell’Autonomia Scolastica (DPR.275/99) coinvolgono reti di scuole e soggetti istituzionali diversi in una sinergia di risorse umane e finanziarie; incentrati su un tema progettuale di comune interesse e impostati sulla metodologia della ricerca-azione, prevedono attività di formazione per gli studenti e per i docenti. Il modulo per gli studenti è indicativamente stabilito in 10/12 ore di attività consistenti in laboratori didattici presso i musei archeologici, visite guidate o percorsi tematici ai musei e/o ai siti archeologici. Il modulo di formazione in servizio per i docenti di 12 ore prevede la progettazione congiunta del percorso di apprendimento e la preparazione di sussidi didattici (schede di informazione, osservazione, riflessione, verifica) da utilizzare con gli alunni durante l’intero anno scolastico ed è finalizzato a favorire l’interazione tra la competenza specialistica dell’archeologo e la competenza didattica del docente. Soprintendenza per i beni archeologici dell’Abruzzo Soprintendente: Giuseppe Andreassi Via dei Tintori,1 66100 Chieti tel. 0871 331668-330995 fax 0871 330946 [email protected] www.soprintendenza-archeologica.ch.it Servizi Educativi tel. 0871 404392 fax 0871 403295 [email protected] 85 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Soprintendenza per i beni archeologici di Salerno, Avellino e Benevento Soprintendente: Giuliana Tocco Parco Archeologico di Velia Via Contrada piana di Velia Ascea Marina Ascea Marina (Sa) tel. e fax 0974 972396 [email protected] 86 “Achille e la tartaruga”. Gli studenti accompagnano i non vedenti Carla Antonella Fiamminghi A partire dal mese di Aprile 2006 è stato attivato un percorso tematico per portatori di handicap nel Parco Archeologico di Velia, finanziato dalla Regione Campania, nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “Beni Culturali” del 18.11.2004. Obiettivo del progetto è la fruizione dell’area archeologica di Velia, l’antica Elea, patria del filosofo Parmenide, da parte di disabili, con particolare attenzione ai non vedenti. L’area, per la sua naturale conformazione di tipo collinare, si presenta particolarmente problematica per l’accesso e la visita da parte di portatori di handicap, ed è per questo che è stato progettato un apposito percorso che utilizza le aree pianeggianti e gli spazi didattici di recente realizzati nel Quartiere Meridionale della città antica, al fine di rendere fruibile anche a questo tipo di utenza uno dei siti archeologici più importanti dell’Italia Meridionale, peraltro riconosciuto tra i Grandi Attrattori Culturali della Regione Campania e inserito nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. Il nome del progetto “Achille e la tartaruga”è stato ispirato ad uno dei più noti paradossi del filosofo Zenone, allievo di Parmenide fondatore della scuola filosofica eleatica, il quale sostiene che se, per assurdo una tartaruga precede nella corsa il ‘piè veloce di Achille’, questi non potrà mai raggiungerla, in quanto mentre Achille percorre la distanza che lo separa dalla tartaruga questa, a sua volta, avrà percorso un ulteriore tratto, proseguendo così all’infinito. Per questo, identificando il visitatore ‘in difficoltà’ con la tartaruga, ci si propone di aiutarlo a superare le barriere dell’handicap per raggiungere, come il visitatore normodotato (Achille piè veloce), la meta. Il percorso di visita che ha dunque, come simbolo e come guida una piccola tartaruga di terracotta posta su un paletto ligneo con impresso a rilievo un numero progressivo in breille, si snoda dall’ingresso degli scavi, dove nei pressi della biglietteria è allestita una sala didattica con le riproduzioni in gesso e le piante a rilievo dei principali rinvenimenti dalla città antica. Qui, dove il visitatore non vedente può materialmente toccare il materiale esposto, come riproduzioni di vasi antichi, calchi delle sculture rinvenute nel complesso dell’Insula II e altri reperti, viene consegnata una guida cartacea in breille con le informazioni principali sulla storia del sito e sull’organizzazione del percorso, sempre riconoscibile per il non vedente grazie ad una palizzata lignea posta in piano lungo tutta l’area visitabile e marcato dalle piccole tartarughe dislocate in corrispondenza dei principali monumenti. Il numero impresso a rilievo sulle tartarughe ha il suo corrispondente sulla guida cartacea dove è descritto il monumento in prossimità del quale ci si trova. Questo espediente ha consentito di non affastellare il Parco, già dotato di pannelli didattica, di ulteriori pannelli (nel progetto sono state previste anche audioguide), stimolando peraltro la curiosità di tutti i visitatori sulla presenza delle tartarughe in terracotta che diventano, così, loro malgrado, anche un richiamo alla tradizione filosofica dell’antica Elea. Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Un ulteriore attenzione ai disabili è stata posta predisponendo un servizio di guide addestrate all’accompagnamento dei non vedenti. Si tratta degli studenti del Liceo Scientifico “Da Vinci” di Vallo della Lucania che da giugno a settembre effettuano, secondo una convenzione ormai pluriennale con la Soprintendenza Archeologica di Salerno, visite guidate gratuite nel Parco Archeologico di Velia. Va rilevato che tale iniziativa, suscitando inizialmente non poche perplessità da parte di tutti, ha poi cominciato a stimolare l’interesse e l’attenzione alle problematiche dei non vedenti soprattutto da parte dei giovani, gli studenti, che sono stati proiettati in un mondo del tutto o poco sconosciuto, ma di cui hanno saputo cogliere anche alcuni aspetti affascinanti, come la riscoperta di alcuni sensi, come il tatto e l’olfatto, a compensazione della mancanza della vista. L’interesse con cui è stato accolto il progetto, attualmente unico nel suo genere per i siti archeologici della Campania, costituisce inoltre uno stimolo a incrementarlo, per esempio variando ciclicamente gli oggetti della sala didattica, pensando alla traduzione in altre lingue della guida in braille, e ad esportarlo in altri siti archeologici che abbiano gli idonei requisiti. 87 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna La prima palestra fu di Ermes… Paola De Santis Il libro raccoglie il risultato del lavoro di ricerca di alcune classi del Liceo Classico L. A. Muratori di Modena che nell’anno scolastico 2002-2003 hanno affrontato il tema dello sport nell’antichità, aderendo così all’iniziativa di mostra diffusa incentrata su tale tema proposta in quell’anno dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il lavoro, inserito in uno specifico piano dell’offerta formativa, concordato con il Servizio Educativo di questa Soprintendenza, ha portato i ragazzi, sotto la guida degli insegnanti delle varie discipline, ad affrontare gli aspetti dell’attività agonistica nell’antichità, dalla diversa concezione dello sport, alle fonti, agli aspetti delle diverse discipline nel mondo greco e romano. La ricerca si è concretizzata in una vera e propria rappresentazione drammatica svoltasi nel 2002, in occasione della settimana dei Beni Culturali, che ha coinvolto tutti i partecipanti alla ricerca. I risultati di sorprendente interesse scaturiti da tale esperienza hanno confortato l’idea di dare alle stampe questo lavoro che gli autori studenti hanno pensato per un pubblico di coetaeni. Appuntamento con gli dei Il video, curato dal Gruppo Archeologico Bolognese, è incentrato sulla rappresentazione ideata ed allestita dagli insegnanti e dagli alunni delle tre classi di I media dell’Istituto comprensivo di Marzabotto. Tale rappresentazione è il risultato del lavoro di un intero anno scolastico (2005-2006) dedicato al tema della religione etrusca e alle caratteristiche delle singole divinità. L’iniziativa nasca nell’ambito della convenzione stilata fin dal 2002 fra Soprintendenza, Istituto Comprensivo e Comune di Marzabotto dal titolo “I giovani etruschi di Marzabotto adottano il loro museo” e dalla quale nei tre anni scolastici precedenti, sono scaturiti analoghi lavori su sport, moda e cibo nel mondo etrusco. Anche questa volta i ragazzi hanno dedicato lo spazio del Piano dell’Offerta Formativa ad indagare aspetti della vita nella città etrusca e a rappresentarli al pubblico in una suggestiva drammatizzazione svoltasi nell’area della necropoli etrusca orientale di Marzabotto. Il Gruppo Archeologico Bolognese, da tempo è impegnato a collaborare alla valorizzazione del Museo, ha curato le riprese di questo vero e proprio spettacolo arricchendolo anche di materiale relativo alle fasi di preparazione e commento. Soprintendente: Luigi Malnati Responsabile dei Servizi Educativi: Paola Desantis Via Belle Arti, 52 40126 Bologna tel. 051 223773 fax 051 227170 [email protected] 88 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici “La memoria del territorio” l’area archeologica di Minturnae Giovanna Rita Bellini Il progetto “La memoria del territorio” nasce, nell’anno scolastico 1995–96, come esigenza di ricerca e studio, sollecitati dalla presenza nel territorio di numerosi siti archeologici che testimoniano le importanti vicende storiche che lo hanno interessato, e finalizzati alla valorizzazione di questi siti, spesso compromessa oltre che dalle insidie del tempo anche da una mancanza di conoscenza soprattutto a livello locale. Nell’anno scolastico 2003-2004 il progetto si è focalizzato sull’area archeologica di Minturnae, che rappresenta un esempio di tessuto urbano pressocchè completo, ove è possibile seguire l’evoluzione e la trasformazione urbanistica e architettonica della città, nata come colonia maritima sulla sponda destra del fiume Garigliano in prossimità della foce e divenuta ben presto importante porto commerciale, scalo strategico per gli scambi via mare e via fiume. Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio Motivazioni del progetto La via Appia, i Fori, i Templi, il Macellum, le Terme, il Teatro, le Domus, suscitano una forte emozione che esprime insieme ammirazione e appartenenza. La curiosità degli studenti, l’opportunità offerta ai docenti di sperimentare nuove strategie didattiche, il desiderio di rapportarsi in modo operativo e creativo con la realtà monumentale di Minturnae, sono stati i presupposti per sviluppare in questo luogo il progetto. Obiettivi Da un punto di vista didattico il progetto intende: - favorire l’apprendimento attraverso la concretizzazione del nesso esistente tra “astratto” e “concreto”, ancorando lo studio teorico alla realtà locale; - consentire il confronto tra la realtà scolastica e lavorativa, con particolare riferimento alle opportunità esistenti sul territorio; - applicare le metodologie applicative bdi studio e di indagine apprese alla realizzazione di un progetto concreto, orientandosi nei diversi contesti istituzionali, legislativi, e tecnico-economici; - sviluppare la sensibilità verso i beni culturali e ambientali, nella consapevolezza che la loro tutela e valorizzazione rappresentano una fonte di arricchimento personale e una opportunità per lo sviluppo socio economico del territorio; - interagire con Enti esterni alla Scuola, sviluppando la capacità di rapportarsi fattivamente a contesti nuovi. Da un punto di vista operativo il progetto si propone di: - dare un significato visibile ai luoghi, con la realizzazione di pannelli museali espositivi con le originali ipotesi di ricostruzione dei singoli edifici, corredata da descrizioni tecnico-funzionali, da collocare stabilmente sui monumenti studiati; - divulgare la conoscenza di Minturnae attraverso la produzione di un CD Rom, da distribuire nelle scuole o per altri eventi e cerimo- Soprintendente: Rita Sanzi Di Mino Direttore Area Archeologica di Minturno: Giovanna Rita Bellini [email protected] Via Pompeo Magno, 2 00192 Roma tel. 06 3265961 fax 06 3214447 [email protected] Collaborazione: Istituto statale di istruzione Classica e Tecnica “Vitruvio-Tallini” di Formia 89 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici - - nie ufficiali, e da diffondere attraverso l’allestimento di un sito web; lasciare una testimonianza del lavoro svolto attraverso la pubblicazione di quaderni monotematici a beneficio delle scuole, degli Enti locali, degli Enti turistici, dei visitatori; valorizzare gli studi computi organizzando nell’Area archeologica visite guidate condotte dagli alunni coinvolti nel progetto. Fasi di realizzazione Il progetto si articola nelle seguenti fasi: - indagine storico-documentaria; - rilievo topografico ed architettonico del manufatto e dell’area circostante; - restituzione grafica bidimensionale di quanto rilevato, con l’impiego dei software di CAD specifici; - definizione di ipotesi di ricostruzione virtuale in 3D; - rielaborazione del lavoro finalizzata alla presentazione grafica della ricerca, sia su CD Rom sia su pannelli espositivi da collocare sul monumento, e su pannelli didattici su supporto cartaceo per mostre itineranti. Risultati Ad oggi sono stati raggiunti i seguenti risultati: - studio completo del Capitolium di prima fase, del Macellum, delle Terme; - realizzazione e collocazione in situ dei pannelli museali relativi ai tre edifici studiati, con ricostruzioni virtuali e testi in italiano e inglese; - realizzazione di tavole didattiche in forex per mostre itineranti; - realizzazione di un CD Rom con inquadramento generale dell’area archeologica e con presentazione analitica dei monumenti ad oggi studiati; - preparazione per la stampa dei quaderni monografici sugli stessi monumenti; - aggiudicazione del primo premio al concorso nazionale Archeofestival di Perugia – sezione speciale; - aggiudicazione del primo premio al concorso regionale bandito a Viterbo dai Giovani Industriali di Confindustria Regione Lazio. 90 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Bambini e teenagers al Museo. L’attività didattica del Museo Archeologico Nazionale delle Marche Nicoletta Frapiccini Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche Con l’avvio di molteplici progetti didattici rivolti alla scuola, si è concretizzato in questi ultimi anni il costante impegno dei Servizi Educativi della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, a cura della Responsabile Dott.ssa Mara Silvestrini con la collaborazione della scrivente, volto a promuovere attività dedicate ai diversi ordini di scuole. Inedite proposte sono state ideate sia per una fruizione più agile e seducente del Museo Archeologico Nazionale delle Marche ad Ancona da parte degli studenti sia, nel tentativo di dare un più ampio respiro a veri e propri interventi di didattica museale, operando nel senso della formazione degli insegnanti, nella convinzione che il rapporto con le strutture scolastiche e con il personale docente possa attivare sinergie dense di proficui risultati. ”Itinera”: un inedito connubio tra Archeologia e Scuola Nato con l’intento di offrire alla scuola strumenti didattici duttili e accattivanti, il progetto “Itinera” è stato ideato per i docenti delle scuole elementari e medie di primo e secondo grado, di ruolo e precari, interessati alla didattica museale con particolare riferimento alla didattica dell’antico. Promosso dal Soprintendente per i Beni Archeologici delle Marche Dott. Giuliano De Marinis, il progetto “Itinera” è stato ideato dalla Dott.ssa Mara Silvestrini, responsabile dei Servizi Educativi della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche in collaborazione con la Dott.ssa Nicoletta Frapiccini, archeologa e docente distaccata presso la stessa Soprintendenza, e dai Dirigenti Scolastici di quattro scuole-polo della regione. “Itinera” propone alla scuola un nuovo modo di avvicinarsi alle strutture museali e ai siti archeologici delle Marche, attraverso l’acquisizione da parte degli insegnanti degli strumenti per la creazione di itinerari, percorsi, laboratori didattici e di ricerca anche permanenti, nelle strutture museali e nelle aree archeologiche del territorio, in collaborazione diretta con i funzionari della Soprintendenza. Ciò punta essenzialmente a potenziare la fruizione di musei ed aree archeologiche regionali da parte delle strutture scolastiche, articolando le visite secondo gli itinerari didattici espressamente elaborati per i diversi ordini di scuole, con il coinvolgimento diretto e attivo dei docenti. Immediata conseguenza di questa attività è la conoscenza approfondita del territorio da parte di insegnanti e studenti, per i quali sono previste forme di conseguente spendibilità delle competenze acquisite in termini di volontariato, orientamento e crediti. Anche per le famiglie degli allievi sono previste forme di sollecitazione di comportamenti di fruizione attiva e consapevole dei beni archeologici. Il numero rilevante di insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado che hanno preso parte al corso di formazione del progetto “Itinera”, frequentato da ottanta insegnanti di venti istituti scolastici dell’intera regione, ha confermato che la proposta risponde alle esigenze dei docenti di operare secondo criteri organici e con continuità all’interno delle strutture museali. L’ampia valenza del progetto sul piano didattico ha reso que- Soprintendente: Giuliano de Marinis Servizi Educativi: Mara Silvestrini, Nicoletta Frapiccini Via Birarelli, 18 60121 Ancona tel. 071 5029811 fax 071 202134 [email protected] [email protected] 91 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici st’esperienza attraente non solo per gli insegnanti di materie umanistiche, ma anche per i docenti delle materie scientifiche e di lingua straniera. Sono infatti innumerevoli, e non solo legate allo studio della storia antica, le attivazioni didattiche che possono scaturire dalle esperienze di visita e di laboratorio presso un museo o un sito archeologico, come pure molteplici sono le competenze richieste e le abilità che possono essere potenziate grazie a tali esperienze didattiche. Una delle novità proposte da “Itinera”, e suo punto di forza, consiste nel prevedere, nell’ambito dei progetti elaborati dai docenti, anche la somministrazione agli studenti di prove oggettive di verifica dopo la visita al Museo, per valutare le competenze realmente acquisite, allo scopo rendere il più possibile proficua l’attività svolta. 92 “Topo Lino: Avventure al Museo”: al Museo fin da piccoli, per abitudine Il progetto pluriennale “Topo Lino: Avventure al Museo” è stato attivato con 16 classi prime e seconde delle scuole primarie del comune di Ancona, i cui insegnanti avevano manifestato interesse nei confronti dell’iniziativa. Il progetto, a partire dall’A.S. 2004/2005, si propone essenzialmente di educare gli alunni a frequentare il Museo Archeologico Nazionale delle Marche per ampliare, approfondire e trasporre in chiave ludica ed inedita, con attività svolte al Museo, alcuni contenuti scolastici inerenti la normale programmazione curricolare affrontata dagli insegnanti. L’approccio con la complessa realtà del Museo ha offerto lo stimolo per una trattazione inconsueta e accattivante degli argomenti di studio e nel contempo la frequentazione continua del Museo ha contribuito a creare un clima di familiarità degli studenti con la struttura museale, con i suoi spazi, con gli operatori che vi lavorano e con i materiali esposti. Nell’arco di ciascun anno scolastico i bambini hanno effettuato tre o quattro incontri al Museo, in modo che la reiterazione delle viste rendesse abituale per i piccoli la consuetudine a frequentare il Museo e le modalità giocose la rendessero piacevole, in piena sintonia con le esigenze didattiche espresse dalle insegnanti. Per ogni itinerario didattico, all’inizio dell’anno scolastico, è stata redatta a cura dei docenti e della scrivente, una scheda con l’esplicazione dei prerequisiti richiesti agli alunni e con la specificazione delle attività svolte in classe per conseguirli, affiancati dagli obiettivi prefissati e dalle attività da svolgere al Museo. Inoltre si è predisposto un fascicolo per l’alunno, con una introduzione relativa all’argomento trattato, racconti, giochi didattici, semplici test di verifica e un corredo di illustrazioni, utili ad approfondire e coadiuvare lo sviluppo della capacità di orientamento nello spazio e ad acquisire padronanza della sua rappresentazione grafica; analizzare, riconoscere e confrontare materiali, forme e dimensioni degli oggetti; correlare le forme alla funzione degli oggetti; comprendere la relazione tra il trascorrere del tempo e il deterioramento degli oggetti; comprendere la necessità del restauro degli oggetti antichi; acquisire capacità di analisi e descrizione di strumenti del passato e capacità di confronto con quelli attuali; acquisire la consapevolezza del valore dell’oggetto come strumento di indagine e ricostruzione del passato. Tutti i percorsi effettuati dagli alunni e l’attività di progettazione inerente al primo anno scolastico è confluita Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici nella pubblicazione Progetto “Topo Lino: Avventure al Museo”, a cura di Mara Silvestrini e della scrivente. Un “Cubo Archeologico” per avvicinare gli adolescenti al Museo Con il progetto del “Cubo Archeologico” si è inteso avvicinare in modo nuovo gli adolescenti, spesso restii a frequentare il Museo, proponendo un’attività didattica indirizzata a quattro classi quarte ginnasiali, volta a far comprendere agli alunni le finalità della ricerca archeologica e a far conoscere i metodi utilizzati dagli archeologi, sottolineando l’importanza della storia e la rilevanza di una figura professionale che operi scientificamente in questo settore, lontana dallo stereotipo dell’archeologo all’Indiana Jones. L’attività, seguita a distanza dal Prof. Stefano Maggi dell’Università di Pavia, ideatore del “cubo”, oltre a formare nell’A.S, 2005/2006 circa cento studenti impegnati nella creazione, ha dotato il Museo archeologico di uno strumento didattico utile alla simulazione di uno scavo archeologico scientificamente documentato, per l’attività di altre scolaresche che intendano approfondire il tema dello scavo stratigrafico. L’attività didattica si è articolata in due momenti: una fase teorica, in cui sono illustrati alle quattro classi coinvolte nel progetto i criteri e le tecniche della moderna ricerca archeologica, e una seconda fase che ha visto la realizzazione, in collaborazione con i docenti, di un cubo interamente elaborato dagli allievi, in materiali sintetici e naturali (gommapiuma, legno, argilla), che ricostruisce a scuola, come in un laboratorio, la sequenza stratigrafica relativa a quattro momenti di vita di un territorio (preistoria – protostoria - età romana – tardo-antico), simulando una reale situazione di scavo archeologico. Obiettivi della realizzazione del cubo archeologico sono stati: l’acquisizione di un linguaggio archeologico specialistico; la capacità di ricostruire una sequenza stratigrafica attraverso criteri scientifici; la capacità di redigere schede di unità stratigrafica identiche a quelle utilizzate dagli archeologi sullo scavo; la capacità di eseguire la ricostruzione grafica dello schema di sequenza stratigrafica (matrix). Finalità del progetto è l’acquisizione di una reale, profonda consapevolezza dell’importanza legata alla ricostruzione storica di un sito e l’acquisizione della conoscenza delle metodologie della moderna ricerca archeologica e della professionalità dell’archeologo. 93 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Soprintendenza per i beni archeologici del Molise Soprintendente: Mario Pagano Via Chiarizia, 14 86100 Campobasso tel. 0874 4271 fax 0874 427352 [email protected] [email protected] Responsabile attività didattiche del Museo Sannitico: Angela Di Niro tel. 0874 427308 [email protected] [email protected] 94 Politiche ed orientamenti regionali per la didattica museale Mario Pagano Le attività didattiche si svolgono con costanza presso i maggiori siti archeologici e musei della regione. Presso il Museo Sannitico di Campobasso è stato attivato da tre anni, un servizio didattico con operatori altamente specializzati, che provvedono alla ideazione e realizzazione di percorsi ludico-didattici per le scuole di ogni ordine e grado del Molise. A tale proposito, al fine di sistematizzare il rapporto con gli Istituti scolastici ed attuare un programma ragionato e condiviso con le Dirigenze scolastiche ed il corpo docente, si è tenuto conto delle indicazioni programmatiche ministeriali, delle esigenze dei singoli istituti e delle singole classi. Si è data particolare importanza all’approccio ludico – didattico per le scuole dell’infanzia, le prime due classi della scuola primaria, mentre per le altre classi si è puntata l’attenzione all’aspetto teorico-pratico. I progetti sono strutturati con lezioni teoriche, attività laboratoriali, visite guidate interattive e verifiche finali. Nell’estate 2005 per la prima volta presso il Museo Sannitico di Campobasso sono state attivate iniziative ludico-didattiche rivolte ai bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 12 anni. Le attività sono state svolte in collaborazione con il Comune di Campobasso e l’Associazione Culturale Domuse’. Quest’ultima dal dicembre 2005 è in convenzione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise e si occupa del servizio didattico del Museo Sannitico e alcuni siti archeologici della regione. Nel paragrafo successivo vi è un dettaglio di tutti i progetti realizzati. Presso il Museo di Isernia, per gli anni scolatici 2004-2005 e 20052006, è stato portato avanti un progetto didattico rivolto a varie scuole del territorio, denominato “Sulle tracce del passato: dall’Isernia paleolitica all’Isernia romana”. Il percorso si rivolgeva alla scuola dell’infanzia, alla scuola primaria e a quella secondaria di primo grado, differenziato per tempi e modalità a seconda del ciclo di studi, con l’intento di avvicinare gli scolari alla storia e all’archeologia del territorio in cui risiedono, tramite un approccio innovativo e laboratoriale, che utilizzava gli spazi e le attrezzature museali. Le attività sono state svolte con l’ausilio degli assistenti museali. Presso l’area archeologica di Sepino – Altilia nel 2005, una convenzione con Terre di Mezzo, dell’Università degli Studi del Molise, ha potuto attivare una serie di iniziative didattiche che hanno coinvolto anche gli enti locali (Comuni e Comunità Montene). A San Vincenzo al Volturno, in relazione all’area archeologica dell’abbazia carolingia, vige una convenzione, non in esclusiva, con l’Associazione Culturale Tremisse, che assicura le visite didattiche. Presso il Museo Archeologico di Venafro sono in via di attivazione laboratori didattici in salette appositamente predisposte; le iniziative saranno intraprese dall’Associazione Culturale Domuse’ e proseguite dal personale della Soprintendenza archeologica del Molise. Con gli Istituti secondari di I grado della regione, in accordo con la Presidenza del Consiglio Regionale del Molise, è annualmente messa in atto una serie di incontri didattici nel Museo di Campobasso. Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici La Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise, inoltre, nel corso di ogni anno scolastico, in attuazione di un protocollo di intesa con l’IRRE, mette in atto i Progetti di alternanza scuola-lavoro sia in un museo che sul campo; nello specifico, finora sono stati portate a termine esperienze in questo campo con i licei Scientifici, i Licei Classici, gli Istituti Tecnici per Geometri e le Scuole professionali nel settore turistico. 95 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Soprintendenza per i beni archeologici del Molise Soprintendente: Mario Pagano Via Chiarizia, 14 86100 Campobasso tel. 0874 4271 fax 0874 427352 [email protected] [email protected] Responsabile attività didattiche del Museo Sannitico: Angela Di Niro tel. 0874 427308 [email protected] [email protected] 96 Le attività didattiche del Museo Sannitico di Campobasso Angela Di Niro, Mariflora Madonna, Carla Mastantuono Mariella Felice, Rosanna Spina Il servizio di didattica museale, presso il Museo Sannitico di Campobasso, è svolto dalla Associazione Culturale Domuse’, in convenzione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise. Queste attività sono ideate e realizzate da operatrici specializzate nel campo, che hanno portato avanti negli ultimi anni una serie di percorsi didattici indirizzati alle scuole dell’infanzia e a quelle dell’obbligo. Lo scopo di questi progetti di didattica museale non è solo quello di conferire fruibilità agli oggetti custoditi nel museo, ma di sensibilizzare gli studenti nei confronti del patrimonio storico e archeologico nazionale e locale; di far scoprire e comprendere il territorio di appartenenza e le proprie radici storico –culturali, attraverso l’osservazione delle vestigia del passato che ancora oggi si conservano nel nostro territorio; di far comprendere il concetto di fruizione e l’importante funzione del museo sviluppando interesse verso di esso; di stimolare la creatività dei ragazzi ed ampliare il proprio orizzonte culturale. I progetti realizzati si inseriscono pienamente all’interno delle trasformazioni che hanno interessato la scuola italiana negli ultimi anni; essi sono strutturati con lezioni teoriche, attività laboratoriali ludico - didattiche e visite guidate presso il Museo Sannitico di Campobasso e siti archeologici della regione Molise. Gli Istituti hanno avuto la possibilità di creare percorsi biennali o triennali in continuità tra la scuola dell’infanzia, la scuola primaria la scuola secondaria di primo grado, approfondendo le singole tematiche, con itinerari diversi ogni anno. I progetti realizzati e in via di svolgimento sono i seguenti: Crea il tuo museo: i bambini e ragazzi imparano a conoscere le varie tipologie museali e diventano gli architetti, i decoratori, gli allestitori di un vero e proprio “museo in miniatura” progettando il percorso museale, colorando le pareti e i pavimenti del museo e applicando le immagini, che secondo la sezione museale di appartenenza, possono riprodurre reperti antichi, statue, dipinti, macchine tecnologiche. Il mestiere dell’archeologo scavo e restauro: ricostruisce la storia attraverso la scoperta delle fonti materiali; i bambini e ragazzi sono coinvolti, in prima persona, nel ritrovamento di reperti archeologici come in un vero e proprio scavo, sistemati in una “vasca”, con terra stratificata. Alla fase di scavo segue poi il restauro dei reperti rinvenuti, il loro disegno e la realizzazione di una carta archeologica del Molise. In viaggio nel museo e la Casa degli antichi: un tuffo nel passato alla riscoperta di usi e costumi delle popolazioni che abitarono il Sannio; i bambini indossano gli abiti “antichi” e sono protagonisti di un viaggio nel tempo all’interno del Museo “entrandovi” attraverso una casa dei Sanniti. Il territorio molisano e i Sanniti: permette ai ragazzi di approfondire la conoscenza del territorio e degli antichi Sanniti mediante le testimonianze archeologiche ritrovate nel Molise. La fase finale del progetto prevede la realizzazione di una carta archeologica del Sannio. Il gioco dell’oca: guida i bambini alla scoperta del mondo dei nostri Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici antenati, attraverso la visione degli oggetti contenuti nelle sale del museo, i bambini potranno avere un approccio diretto con il mondo del passato. Mediante il gioco, inoltre, accrescono il loro sapere nel momento in cui diventano essi stessi creatori e protagonisti della storia, costruendo le caselle del gioco con i disegni degli oggetti conservati nel museo. Da ieri a oggi: lo studio del passato è reso più comprensibile studiando ed analizzando gli usi e i costumi di popoli moderni che vivono ancora oggi allo stato primitivo, le loro tecniche costruttive, i loro utensili, il loro modo di procurarsi cibo, riparo e indumenti, molto simili a quelli utilizzati dai nostri antenati in epoca primitiva e/o antica. Lo scopo primario che il progetto si prefigge è proprio quello di mettere in relazione le abitudini di questi popoli moderni con quelle dei nostri “padri”. La vita dei Romani (gli abiti e la cura del corpo, il cibo, la casa e la villa rustica, le divinità): guida gli studenti in un viaggio nel passato nel vasto “mondo” dell’antica Roma. Attraverso quattro percorsi i ragazzi imparano: le tecniche di costruzione degli edifici pubblici e privati; le abitudini alimentari e la tipologia degli utensili utilizzati in cucina; il tipo di abbigliamento indossato dagli uomini e dalle donne e il modo di curare il proprio corpo; le divinità venerate e la mitologia. Contemporaneamente essi comprendono l’importante funzione conservativa che ricopre il museo e si sensibilizzeranno alla fruizione dello stesso. Il culto degli antichi: ha lo scopo di far comprendere allo studente l’influenza che le divinità hanno avuto sull’uomo e sulla sua vita quotidiana. Il progetto, inoltre, è strutturato in modo tale che lo studente possa comprendere il ruolo importante che il tempio svolgeva nell’antichità (in particolar modo nella nostra regione e quindi presso i Sanniti) attraverso le testimonianze materiali che i nostri antenati ci hanno lasciato. Archeologia e territorio: si pone l’obiettivo di far conoscere ai partecipanti le bellezze archeologiche del Molise, ma al tempo stesso di approfondire lo studio del territorio in cui esse si erigono, attraverso discipline e tecniche diverse quali la topografia, la cartografia, il rilievo stratigrafico e lo studio della stratigrafia archeologica e le tecniche di scavo. Questo progetto è rivolto agli studenti degli istituti tecnici per geometri. Mosaicare & Mosaicando: prevede oltre la visita interattiva del Museo Sannitico, la proiezione di immagini o filmati sulle tecniche musive; attività laboratoriale consistente nella creazione di un mosaico, partendo dalla realizzazione delle tessere, fino alla verniciatura finale dello stesso. La merenda dei Romani: consiste nella proiezione di immagini o filmati di tecniche di produzione ceramica, nella merenda dei Romani, dopo una visita interattiva del Museo Sannitico. L’attività laboratoriale prevede la riproduzione in argilla di utensili di uso quotidiano, vasi da mensa e da dispensa e loro colorazione. Il tesoro è nel museo: è una caccia al tesoro alla scoperta delle testimonianze del passato attraverso un percorso che ha come indizi disegni riproducenti oggetti custoditi nel museo. Alfabetiamoci: guida i bambini alla conoscenza dell’alfabeto sannita (osco); la cultura materiale che riempie le sale del Museo Sannitico li avvicina, attraverso il gioco, alla lingua dei Sanniti. L’Italia e il Mondo dei Musei: si prefiggono di “raccontare” la cultu- L’Associazione Culturale Domuse’ si occupa anche dell’ideazione, progettazione e realizzazione di prodotti ludico –didattici per questo Ufficio. Per il sito archeologico di Pietrabbondante è stato realizzata una cartellina contenente un opuscolo-giornalino sulla storia del sito, corredato da immagini, disegni e giochi; un album con figurine, carte da gioco con disegni inerenti al sito. Nell’ambito del progetto Archeosites (INTERREG IIIB - CADSES) per il sito archeologico di Altilia-Sepino è stato prodotto un gioco dell’oca sulle antiche tecniche costruttive della città romana ed ideato un museo laboratorio sul medesimo tema e sulle tecniche musive. È in via di realizzazione, per il sito archeologico di Larino, una cartellina contenente un opuscolo-giornalino sulla storia del sito corredato da immagini, disegni e giochi, “cubi magici” riproducenti alcuni mosaici del sito; tessere musive per la realizzazione di uno di essi. 97 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici ra materiale che riempie le sale dei musei italiani ed europei e far avvicinare i bambini ed i ragazzi, attraverso l’attività di laboratorio al gran patrimonio culturale in essi custodito. Lo scopo di questi percorsi museali, indirizzati a due fasce di età distinte, è quello di far comprendere la presenza di varie tipologie museali e l’importante funzione conservativa del museo. Conoscere i Longobardi: il percorso è indirizzato agli allievi della scuola secondaria di primo grado ed è impostato in modo tale che gli studenti possano avere un rapporto diretto con la realtà archeologica e storica e, nello stesso tempo, provare ad essere storici giornalisti in prima persona attraverso la progettazione, l’ideazione e la realizzazione di un opuscologiornalino sulla storia dei Longobardi. I ragazzi saranno chiamati, come conclusione del progetto, ad esporre alla comunità il lavoro svolto. 98 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Piccoli archeologi - Progetto didattico archeologico Donatella Cocco Il progetto “Piccoli Archeologi” è stato realizzato in un biennio con gli alunni delle classi IV e V elementare della Scuola di Residenza del Poggio – Capoterra, piccolo paese dell’hinterland cagliaritano. È stato finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna Assessorato P.I. ai sensi della L.R. n. 26/97, titolo 4°, artt. 17 e 20. L’attivazione del percorso didattico archeologico è stata preceduta dalla redazione di un progetto, elaborato congiuntamente dal funzionario dei Servizi Educativi della Soprintendenza e dai docenti, in cui sono stati definiti i temi da trattarsi, i metodi da adottarsi, gli obiettivi e le finalità, le aree disciplinari coinvolte. Il rapporto tra Scuola e Soprintendenza è stato regolato da apposita convenzione stipulata tra i due Capi d’Istituto. Per quel che riguarda i temi si è scelto un percorso approfondito attraverso i riti funerari di età romana in cui gli alunni fossero non solo spettatori passivi, ma attori del percorso stesso, in tal senso prevedendo una loro partecipazione attiva allo scavo di una tomba di età romana. Il metodo adottato è stato spiccatamente dialogico con lezioni interattive, laboratori didattico-archeologici di approfondimento ed esercitazioni pratiche. Il progetto si è svolto in più fasi. Una prima fase ha visto l’esperto di archeologia tenere alcune lezioni interattive in classe, sulla figura e il mestiere dell’archeologo, paragonato ad uno storico che, attraverso lo scavo archeologico, ricerca i documenti materiali relativi alle più antiche fasi di vita dell’uomo per poterle, poi, ricostruire. L’archeologo ha poi spiegato le diverse fasi di cui si compone uno scavo archeologico e identificato gli attrezzi e le relative modalità di utilizzo a seconda delle situazioni: gli alunni hanno seguito con grande coinvolgimento ed attenzione, consci del fatto che al termine del percorso si sarebbero dovuti cimentare in prima persona in uno scavo archeologico. Questa prima fase si è conclusa con l’illustrazione da parte dell’archeologo, attraverso lezioni interattive e laboratori didattici, dei complessi riti che in età romana accompagnano l’ufficio della sepoltura e delle diverse tipologie tombali dell’epoca, nonché della necropoli punico-romana, situata in località Mitza de Siddi presso OrtacesusCagliari, teatro dello scavo dei piccoli archeologi. La parola è poi passata all’esperto di antropologia che ha spiegato agli alunni con lezioni interattive ed esercitazioni pratiche, quali e quanti dati sulla vita dell’individuo possano recuperarsi dallo studio dei suoi resti scheletrici (sesso, statura, età di morte, malattie, etc.) e li ha accompagnati in una visita guidata al Museo di Antropologia ed Etnologia della Sezione di Scienze Antropologiche dell’Università di Cagliari e soprattutto ai laboratori dove i bambini hanno potuto prendere visione del materiale scheletrico umano ivi conservato e rafforzare i concetti di anatomia e di antropologia, oltrechè essere edotti sulle modalità di restauro e di studio dei resti scheletrici umani. In una terza fase un tecnico del restauro ha accompagnato i bambini in una visita guidata ad un laboratorio di restauro ed ha spiegato loro, anche attraverso esercitazioni pratiche, le varie tecniche di restauro sui Soprintendenza per i beni archeologici delle province di Cagliari e Oristano Soprintendente: Vincenzo Santoni Piazza Indipendenza, 7 09100 Cagliari tel. 070 605181 fax 070 658871 [email protected] 99 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici reperti archeologici (verifica stato di conservazione, pulizia, consolidamento, assemblaggio ed incollaggio, integrazioni, ecc). Terminata questa parte, per così dire teorica, gli alunni, sotto la guida dell’archeologo, si sono cimentati nello scavo archeologico di tre tombe di età romana, di differenti tipologie (a fossa, alla cappuccina, incinerazione) nella necropoli di Mitza de Siddi ad Ortacesus- CA. Con grande serietà e consapevolezza gli alunni hanno intrapreso il mestiere dell’archeologo, affrontando tutte le operazioni connesse con lo scavo (compilazione del diario; documentazione fotografica; documentazione grafica; setacciatura del terreno e cernita dei materiali; cartellinatura, lavaggio, siglatura e sistemazione dei reperti rinvenuti), ciascuno secondo le mansioni attribuite, ma in perfetta sintonia con gli altri compagni, attuando un armonico lavoro di èquipe, non diverso da quello che normalmente si realizza in un cantiere archeologico, servendosi degli attrezzi e degli strumenti adeguati ed annotando ogni intervento effettuato. I reperti materiali sono stati poi consegnati al restauratore, per i necessari interventi di restauro ed resti scheletrici all’antropologo per il restauro e lo studio, L’ultima fase è stata quella dello studio e della ricostruzione storica: gli alunni, costantemente affiancati dall’archeologo, hanno affrontato lo studio dei reperti, arrivando a proporre una datazione dei contesti funerari e, mettendo insieme i dati antropologici, a dare una interessante quadro d’insieme di ciascuna sepoltura. In questa esperienza, realizzata non secondo i tradizionali canoni scolastici, ma attraverso la ricerca, la sperimentazione, l’esplorazione e la scoperta sistematica di alcuni aspetti del nostro patrimonio culturale, i nostri “piccoli archeologi” sono diventati “grandi” ed hanno voluto mettere per iscritto i risultati ottenuti in questa importante tappa del loro cammino formativo. È per questo motivo che “Piccoli archeologi” è oggi il titolo di un volume in corso di stampa nella collana dei “Quaderni didattici “ della Soprintendenza per i Beni Archeologici della province di Cagliari e Oristano. In questo simpatico volumetto l’esperienza vissuta viene raccontata sia dagli alunni che dagli esperti delle varie materie: il risultato è quello di una piacevole lettura che dimostra come, senza mai venir meno al dovuto rigore scientifico, si possano avvicinare i giovani studenti al patrimonio archeologico, e culturale in genere, in modo affascinante e coinvolgente. 100 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Indagine sulla forma nello spazio Una mostra al Museo Giovanni Antonio Sanna di Sassari conclude un progetto didattico Maria Luisa Mura Il rapporto stabilito fra i Servizi educativi della Soprintendenza Archeologica, Ufficio di Sassari, e alcuni corsi degli ultimi anni della locale Accademia di Belle Arti, si è concluso con una mostra articolata negli spazi del Museo Giovanni Antonio Sanna in Sassari. Normato da convenzione fra le due istituzioni, il rapporto ha visto i Servizi educativi del museo e del territorio impegnati nel fornire indirizzi e strumenti al fine della comprensione e utilizzo del Patrimonio culturale regionale esposto nei musei e ancor più presente nel territorio. I segni di civiltà del percorso umano, presenti nell’esposizione museale sono stati rilevati e acquisiti attraverso la conoscenza e impiegati nel primo approccio progettuale. La fase successiva ha previsto l’allontanamento e la considerazione critica dei contenuti e della forma: un’allontanamento che ha permesso la sospensione del dato oggettivo per ricercarne nuove possibili e impossibili interpretazioni. Il soggetto archeologico è stato così reinventato e talvolta eluso, ma esso ha costituito sempre un riferimento, un punto fermo da cui partire per indagare, dialogare e/o stravolgere i contenuti per poi superarli con l’atto creativo: il passato come polo estremo, carico di potenzialità è avvallo ad una realtà altra che appartiene all’oggi. L’interesse a conoscere nuovi aspetti dell’essere, la capacità di recepire stimoli e l’impulso verso uno sbocco creativo, hanno dato soluzioni sorprendenti, ricche di contenuti e di forza. Così, cariche di energia vitale, le installazioni collocate negli spazi museali, ma anche al suo esterno, hanno dato nuovo dinamismo all’atmosfera espositiva, solitamente compassata e le nuove presenze, rispettose e nel contempo provocatorie hanno costituito stimolo per nuove letture. Visioni fantastiche intorno all’oggetto archeologico, iato e ricomposizione fra un lontano passato e la realtà contemporanea hanno costituito una sintesi cronologica e una realtà straniata, di un tempo metafisico che riflette un fare atemporale come essenza dell’operare umano. Soprintendenza per i beni archeologici delle province di Sassari e Nuoro Soprintendente ad interim: Vincenzo Santoni Piazza S. Agostino, 2 07100 Sassari tel. 070 206741 fax 070 232666 [email protected] 101 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto Testo riassuntivo delle politiche e degli orientamenti La Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto da anni rivolge al tema della didattica particolare attenzione, organizzando numerose iniziative, condotte attraverso i Musei e le aree archeologiche che si articolano nel territorio regionale. La didattica rappresenta un sapere costruito sui problemi che si pongono nel momento in cui i beni culturali entrano in relazione con ‘studenti’, vale a dire soggetti in formazione; la necessità di mediare l’attività di gestione delle collezioni e le esigenze dei visitatori ha indotto la Soprintendenza ad organizzare, o a prendere parte, ad una serie di attività. Tra queste vanno annoverati incontri formativi, convegni, seminari, conferenze, dedicati alla riflessione teorico-metodologica sulla didattica; ciascun Museo, talora in collaborazione con Ditte o Società esterne, ha ideato percorsi didattici e laboratori, rivolti alle scolaresche di ogni ordine e grado, che tengono conto della specificità di ciascun Istituto, particolarità che spesso affonda le proprie radici nella storia locale. In alcuni Musei sono poi stati approntati apparati didascalici dedicati ai visitatori più giovani, i quali, accompagnati da personaggi guida, sono invitati a conoscere alcuni aspetti peculiari degli allestimenti. L’esito di percorsi e laboratori, talora ideati in occasione di particolari eventi (mostre, esposizioni temporanee...), è del materiale didattico -brevi guide e cataloghi, quaderni arricchiti di schede operative da compilare nel corso della visita- che forniscono il supporto delle diverse e diversificate proposte didattiche, di cui si forniranno alcuni esempi tra i più recenti. Progetti dei singoli Istituti Museo Archeologico Nazionale di Altino Il percorso didattico che interessa il Museo si caratterizza per il rapporto diretto con la limitrofa area archeologica. La visita inizia presso le sale di esposizione per poi proseguire all’aperto, toccando l’area ad Est del Museo, dove sono mantenuti in luce un tratto di strada basolata, mosaici pavimentali e resti di abitazioni, e si conclude nell’area posta a nord, dove sono visibili le fondazioni della Porta settentrionale di Altinum. A supporto delle attività proposte è stata redatta la guida “Il museo archeologico tradizionel di Altino” che illustra, attraverso disegni e lineari testi esaustivi, la storia dell’antico centro, le aree archeologiche visitabili e le caratteristiche delle collezioni esposte nelle sale. Soprintendente: Giuliano de Marinis Via Aquileia, 7 35139 Padova tel. 049 8243811 fax 049 8754647 [email protected] 102 Museo archeologico nazionale Atestino Il Museo offre numerosi percorsi didattici dedicati alla preistoria del territorio atestino, ai Veneti antichi, dove si racconta delle caratteristiche della vita quotidiana, dei culti e delle necropoli delle antiche genti che abitavano questa terra; non mancano poi attività connesse alla presenza dei Romani nel medesimo ambito. Sono poi condotte attività di laboratorio didattico inerenti a temi di archeologia generale, alla preistoria e all’età romana. I tempi, le caratteristiche e le modalità di tali proposte sono illustrate nell’opuscolo “Benvenuti in Museo”; è poi offerta la guida “Il Museo Archeologico Nazionale Atestino” che, Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici come nel caso di Altino, racconta la storia dell’antico centro, con particolare riferimento alla presenza delle genti venete, nonché il materiale esposto nelle diverse sale. Infine nel 2002 è stato elaborato il quaderno didattico “Il passaggio del guerriero. Viaggio tra i santuari di Este preromana”; il volumetto costituisce il compendio del materiale editoriale presentato in occasione della mostra realizzata per il centenario dell’Istituto. Area archeologica di Feltre Il quaderno didattico “Feltria e la storia nel sottosuolo. L’“abc” del’archeologia” rappresenta una delle innumerevoli iniziative che la Soprintendenza conduce in collaborazione con i Musei civici; il volume illustra la storia dell’antico centro, attraverso la guida di un’archeologa dal nome evocativo di Feltria; la ricostruzione delle diverse vicende della città offre lo spunto per fornire le nozioni elementari, l’“abc” per l’appunto, della disciplina archeologica. Schede operative e giochi compendiano il percorso che culmina con la visita della “città sotto la città”, vale a dire dell’area archeologica di piazza Duomo. Elenco degli Istituti coinvolti SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DEL VENETO dott. Giuliano de Marinis via Aquileia, 7 35139 Padova tel. 049 8243811 fax 8754647 [email protected] MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI ALTINO dott.ssa Margherita Tirelli Via S. Eliodoro, 37 30020 Quarto d’Altino tel. e fax. 0422/829008 [email protected] MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE ATESTINO dott.ssa Angela Ruta Via G. Negri, 9/c 35042 Este (Pd) tel. 0429 2085 fax 603996 [email protected] AREA ARCHEOLOGICA PIAZZA DUOMO dott.ssa Marisa Rigoni piazza del Duomo Feltre (Bl) tel. e fax 0439 83879 SOTTOSTANTE LA DEL 103 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Soprintendenza al patrimonio storico artistico ed etnoantropologico per l’Abruzzo Soprintendente: Anna Imponente Museo Nazionale d’Abruzzo Castello cinquecentesco Via O. Colecchi L’Aquila tel. 0862 633400 fax 0862 633436 [email protected] www.psaelaquila.it Servizi educativi: M. Antonietta Cianetti tel. 0862 633439 [email protected] 104 Laboratori Didattici Sono rivolti alle diverse classi della Scuola Primaria e Secondaria di I Grado, con la finalità di favorire nei ragazzi lo sviluppo di un approccio alla dimensione museale che sia nel contempo istruttivo, creativo e ludico. Si intende porre specificamente l’attenzione sulla valenza educativa del Museo: grazie al patrimonio storico-artistico ed etno-antropologico in esso custodito il Museo diventa, infatti, un importante ausilio alla formazione culturale affidata alla Scuola ed un luogo privilegiato della conoscenza e dell’incontro con le proprie radici e con il proprio territorio. I Laboratori sono organizzati in 4 Aree, in relazione ad alcune sezioni presenti nel Museo: Fortezza, Arte Sacra, Paleontologia, Archeologia. Ogni laboratorio ha una durata indicativa di due ore e viene articolato in due fasi:nella prima, di carattere introduttivo ed informativo, i ragazzi vengono accompagnati nelle sale del Museo o negli ambienti della Fortezza pertinenti al Laboratorio prescelto, e sono invitati ad ascoltare notizie storiche, tecniche, artistiche e ad osservare attentamente quanto viene loro proposto. La seconda fase, di natura manuale e operativa, viene svolta nel LaborArt, uno spazio riservato alle attività didattiche del Museo, dove i protagonisti sono i ragazzi, invitati a mettere subito in campo le nozioni apprese, rielaborandole o reinterpretandole attraverso il gioco, l’attività plastica, la fantasia, il lavoro di squadra, sperimentando così, come ci si possa arricchire divertendosi. Percorsi didattici I percorsi , rivolti agli studenti ed ai visitatori del Museo che ne vogliano usufruire, sono organizzati secondo una struttura modulare comprendente una parte generale ed una parte specifica nelle Sezioni del Museo con la finalità di favorire l’accostamento alla varietà dei beni culturali intesi come patrimonio da conoscere tutelare e valorizzare, familiarizzare con i linguaggi e le pratiche dell’arte, identificare il Museo non solo come luogo della memoria storica, ma anche come polo comunicativo, luogo da scoprire e da vivere con interesse. 1) L’elefante preistorico. Parte generale: L’Abruzzo preistorico; Come si presentava la conca aquilana al tempo dell’elefante, il quadro climatico, la flora, la fauna; Il concetto di fossile. Parte specifica: L’Archidiskodon: di che animale si tratta; Differenze rispetto al più popolare Mammouth e all’elefante di oggi; Cenni sul ritrovamento e sul restauro dello scheletro; L’uomo al tempo dell’elefante. 2) Il castello segreto. Parte generale: Contesto storico nel quale si inserisce la costruzione del Forte. Cenni sull’evoluzione delle fortificazioni militari e dell’arte della guerra conseguente al perfezionamento delle armi da fuoco. Principali tecniche d’assalto e di difesa in uso nel ‘500. Parte specifica: Visione di un modellino in scala del Forte risalente al ‘700.Visita alle strutture difensive del Forte dal piano sotterraneo delle contromine agli spalti. 3) Racconti nell’arte: S. Giovanni da Capestrano, S. Caterina d’Alessandria, Trittico di Beffi. Parte generale: La funzione didatti- Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici ca dell’arte sacra, i soggetti più ritratti, i supporti utilizzati. Parte specifica: Analisi delle tavole in oggetto nelle componenti essenziali e delle varie scene che le costituiscono. 4) Le sculture raccontano: Parte generale: La scultura lignea: arte e tecnica. Parte specifica: Visione di una scelta di sculture esposte nel Museo. 5) Alla scoperta del passato: Parte generale: Introduzione all’archeologia del territorio; Analisi dei principali siti archeologici. Parte specifica: visita alla sezione di protostoria e di archeologia del Museo. Convenzioni Ai sensi degli articoli 118 e 119 del Decreto Legislativo n. 42 del 22/01/2004 è possibile instaurare o proseguire, rapporti di collaborazione tramite Convenzione su tematiche specifiche individuate dalle Scuole nell’ambito della propria programmazione didattica e concordate con i Servizi educativi o sulla base di argomenti proposti dai Servizi educativi della Soprintendenza. 105 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Parma e Piacenza Soprintendente: Lucia Fornari Scianchi Piazzale Pilotta, 15 43100 Parma tel. 0521 233309-233617 fax 0521 384989 [email protected] 106 Scuole in galleria. L’incontro scuola - museo La storia Da oltre trent’anni la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantopologico di Parma e Piacenza organizza un’articolata attività didattica rivolta alle scuole dell’obbligo e, dal 1988, alle scuole superiori di Parma e provincia; tale attività , ideata e coordinata da Lucia Fornari Schianchi, viene realizzata con l’apporto del personale interno e condotta da un gruppo di collaboratori esterni, storici dell’arte che nel tempo e “sul campo” si sono formati una specifica competenza nella didattica museale. Dopo alcuni anni di sperimentazione, durante i quali si sono attivati i contatti con gli operatori della scuola e sono state gettate le basi del metodo di lavoro, elaborato fra l’altro in stretto contatto con i docenti ed i ricercatori dell’Istituto di Pedagogia dell’Università di Parma, il programma didattico “Scuole in Galleria” è diventato uno dei momenti centrali dell’attività della Soprintendenza ed un importante punto di riferimento educativo per la scuola, che ha potuto vivere il museo ed il patrimonio artistico come luoghi della conoscenza e dell’incontro documentato con la storia. Dal 1979 ad oggi migliaia di classi della scuola dell’obbligo e degli istituti superiori accompagnati dai loro insegnanti hanno attraversato le sale della Galleria Nazionale di Parma, ne hanno letto i dipinti, hanno percorso le strade della città, sono entrati in chiese, palazzi, castelli, cortili, cantieri di restauro; il multiforme, vario, ricco patrimonio storico - artistico di Parma e della sua provincia, la città stessa ed il suo territorio sono stati e sono utilizzati come un grande e seducente laboratorio in cui affrontare varie tematiche storico artistiche, ora di carattere generale, ora più specificamente riguardanti la storia locale, che in questi anni sono state proposte all’attenzione del giovane pubblico e dei loro insegnanti. L’intento che ha guidato e continua a guidare tanto sforzo è stato ed è quello di fornire gli strumenti basilari per avvicinarsi all’arte ed ai luoghi della sua conservazione, per capire i caratteri della città storica e del territorio, il loro svilupparsi nei secoli, il loro caratterizzarsi fra le altre realtà urbane e territoriali del nostro paese. In questo modo si è incentivato un dialogo proficuo, profondo, utilissimo fra chi ha il compito istituzionale di tutelare e valorizzare le testimonianze artistiche e storiche e chi deve abituarsi a vivere la città ed il territorio con il rispetto e l’attenzione dovuti alle cose rare, spesso uniche, che la storia e la natura ci hanno consegnato e che tutti devono concorrere a conservare. Pensiamo, infatti, che sia d’obbligo per le nuove generazioni prendere atto dell’importanza del patrimonio artistico della propria città e del proprio paese, imparare a conoscere le diverse valenze che formano la coscienza e la cultura di un popolo, amarne e rispettarne la bellezza, l’originalità, l’unicità. Il metodo Consapevoli che la sensibilità a cui abbiamo fatto riferimento vada creata molto presto e che l’incontro del giovane pubblico con il patrimonio artistico e l’istituzione museale costituisca tuttora, in molti casi, Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici un problema, riteniamo che l’approccio all’opera d’arte debba essere opportunamente guidato, sviluppando diversi livelli di lettura e adeguate curiosità conoscitive. Per far questo è necessario scegliere temi di lavoro adatti e ben caratterizzati all’interno del museo o nella città, proporli con ricchezza di particolari e, soprattutto, con metodo appropriato, evitando cioè di sollecitare solo la meraviglia dinanzi al capolavoro, ma piuttosto sottoponendo l’opera d’arte all’esame critico e attento del ragazzo, che ne viene a poco a poco scoprendo i significati, le relazioni con la storia, con altre opere della stessa epoca o di periodi diversi. Si è scelto, dunque, di non proporre semplici visite guidate bensì un programma più articolato che prevede per ogni singola classe più incontri (tre per la scuola dell’obbligo, due per quella superiore) nel corso dei quali viene sviluppata una precisa tematica storico artistica, attraverso la visione diretta delle opere conservate nel museo o nella città, cui si affianca l’uso di materiale iconografico di supporto (diapositive, fotografie, filmati, planimetrie, ricostruzioni grafiche ecc.) atto a fornire un quadro completo ed articolato delle problematiche proposte. Nel percorso così strutturato vengono progressivamente sviluppati diversi livelli di lettura, da quello più strettamente visivo di immagini, forme e materie a quello più complesso dei significati, delle interpretazioni e degli stili. Il rapporto, la comunicazione fra operatori didattici e ragazzi, nonché il linguaggio scelto per l’esposizione dei temi, variano e si diversificano, ovviamente, per fasce di età. Il metodo adottato con gli alunni della scuola elementare (classi quarte e quinte) e media inferiore è spiccatamente dialogico e il processo conoscitivo prevalentemente induttivo: è il bambino stesso, guidato da opportune domande, che individua in prima persona e quindi attivamente acquisisce quegli aspetti e quelle informazioni che di volta in volta le opere possono offrire. Nella convinzione che per i bambini il mondo del “fare”, oltre quello dell’“ascoltare”, sia fondamentale ai fini dell’apprendimento, si accompagna la lettura e l’analisi critica dell’opera con schede di lavoro elaborate per far loro “ripensare” i momenti salienti dell’incontro: alcune vogliono condurre ad una riflessione sui concetti elaborati, altre intendono stimolare, sulla base delle conoscenze acquisite, ulteriori possibilità di ricerca e sviluppo dell’argomento, altre ancora puntano sulla creatività intesa come esercizio ludico di rielaborazione grafica, libera e personale, di elementi o forme proposte. Con gli studenti delle scuole superiori gli incontri assumono invece un carattere più informativo e di approfondimento, in stretta relazione con gli specifici indirizzi formativi dei diversi istituti, all’età ed alla preparazione dei ragazzi ed alle coordinate della programmazione didattica di ogni singola classe, proponendosi come interventi mirati e di “esperti” ma filtrati attraverso l’esperienza scolastica. I temi e l’organizzazione All’inizio di ogni anno scolastico l’équipe didattica della Soprintendenza individua una serie di proposte tematiche da sottoporre all’attenzione della scuola. In relazione alla più generale attività del museo e ad eventuali rilevanti iniziative culturali tanto locali quanto nazionali, generalmente si propongono temi di diversa natura: 107 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici da un lato argomenti di carattere specificamente artistico e museografico, incentrati sulla lettura e decodificazione delle opere, con taglio cronologico prevalentemente trasversale; dall’altro argomenti a più marcato indirizzo storico, legati a singole personalità, periodi o episodi rilevanti delle vicende artistiche cittadine o di più ampio respiro; infine non mancano proposte più squisitamente tecniche, inerenti i modi della produzione artistica e i problemi della conservazione, della tutela e del restauro. Ogni tema di lavoro individuato, la ricerca bibliografica che ne consegue, la trasformazione della grande quantità di materiale acquisito e studiato in una lezione “tipo”, avviene e si sviluppa in uno strettissimo lavoro di équipe, stimolato da un continuo interscambio di idee, di proposte legate alle proprie esperienze, alla propria formazione e alla propria individuale carica comunicativa. I contenuti e la strutturazione degli incontri vengono così discussi, provati ed “adattati” alle esigenze di ogni singola classe o età, senza tuttavia perdere unità metodologica e aderenza allo specifico del tema di volta in volta trattato. Attraverso un collaudato sistema di comunicazione e prenotazione ogni scuola, informata sul programma specifico dell’intero anno scolastico, può richiedere la partecipazione delle classi interessate ad ogni singolo tema. Sulla base delle richieste pervenute l’équipe didattica seleziona le classi che potranno partecipare all’attività (normalmente non è possibile evadere più dei 2/3 delle stesse), compila un calendario degli incontri e, infine, comunica ad ogni singola scuola le proprie scelte. Gli incontri con le classi si svolgono generalmente nelle sale della Galleria Nazionale di Parma o in aule didattiche appositamente predisposte, anche se è assai frequente la visita ad altre collezioni o monumenti cittadini. L’intera attività si svolge nel periodo compreso fra novembre e marzo, secondo cicli che prevedono i due o tre incontri con ogni classe scaglionati con intervalli fra l’uno e l’altro di due o tre settimane. 108 I risultati In primo luogo risulta evidente che Scuole in Galleria viene ormai considerata dagli operatori scolastici un’imprescindibile strumento educativo, fondato sull’approccio diretto ai manufatti artistici, verifica concreta e stimolante di tutto ciò che la città ed il suo territorio possono offrire. La metodologia adottata si è inoltre dimostrata assolutamente consona a realizzare un proficuo rapporto fra realtà istituzionali, il museo e la scuola appunto, troppo spesso separate, soddisfacendo a quelle esigenze di apertura ed interdisciplinarietà che entrambe le istituzioni avvertono in maniera pressante. Fatto ancora più importante e fonte di grande soddisfazione è stato il verificare come in quelle classi che hanno avuto l’opportunità di partecipare per più anni all’attività Scuole in Galleria si sia effettivamente sviluppata una sensibilizzazione non solo sulle problematiche storico-artistiche, ma anche su quelle della tutela e della conservazione; come del resto si è verificato un effettivo arricchimento di conoscenze, curiosità e “competenze” nello specifico delle discipline storico-artistiche. Nonostante gli esigui finanziamenti concessi dal Ministero BAC agli Istituti periferici per la promozione della attività didattica, è con gran- Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici de sforzo e con il sostegno di contributi esterni che in ogni edizione di “Scuole in Galleria”, a fronte dell’elevato numero di richieste di partecipazione, la Soprintendenza PSAE di Parma e Piacenza si propone di mantenere la programmazione di tale complesso e articolato programma cercando di coinvolgere e soddisfare un numero sempre più alto di classi partecipanti che possono usufruire di questo servizio in modo completamente gratuito. Gli auspici In considerazione dei risultati ottenuti e nella consapevolezza che l’attività didattica della Soprintendenza di Parma risulta perfettamente in sintonia con le più aggiornate esperienze di didattica museale dei maggiori musei europei e nord americani, è auspicabile che detta attività venga adeguatamente sostenuta e, anzi, potenziata per permettere una sempre più ampia partecipazione della scuola, un servizio sempre più diversificato e aggiornato alle mutevoli esigenze del giovane pubblico. Tutto questo dovrà avvenire conservando all’istituzione museale la sua centralità progettuale e organizzativa, poiché il museo, che in questi anni si è andato sempre più qualificando come centro di promozione e propulsione culturale, può con duttilità flettersi alle esigenze di una scuola sempre più proiettata verso l’esterno, verso proposte educative aperte e stimolanti una concreta relazione con la realtà. La partecipazione in numeri Annualmente l’iniziativa viene diffusa in modo ampio e capillare a tutte le scuole e gli istituti scolastici della città e del territorio attraverso la realizzazione di un opuscolo illustrativo. La partecipazione del pubblico scolastico nel corso degli anni si è sempre mantenuta assidua e costante confermando un interesse da parte dei docenti e del mondo scolastico che negli ultimi anni si è rivelato sempre più vivo ed intenso come confermano i dati qui di seguito riportati, desunti da una media relativa alle ultime edizioni dell’attività “Scuole in Galleria”, a partire dal 2000 fino al 2005. Classi Elementari n. 150 che hanno partecipato a 2 o 3 lezioni per un totale di quasi 500 incontri al museo ed una presenza di circa 12.550 bambini Classi Medie n. 100 che hanno partecipato a 2 o 3 lezioni per un totale di quasi 400 incontri al museo ed una presenza di circa 10.000 ragazzi Classi Superiori n. 90 che hanno partecipato a 2 lezioni per un totale di 180 incontri al museo ed una presenza di circa 4.500 ragazzi Attività didattica - Anno Scolastico 2006-2007 Scuole in Galleria/27 Anche quest’anno la Soprintendenza PSAE di Parma e Piacenza ha 109 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici predisposto un programma didattico di ampie proporzioni e impegno: il progetto educativo, come di consueto, si rivolge agli istituti scolastici di ogni ordine e grado di Parma e Provincia con proposte tematiche come sempre differenziate fra scuola primaria e secondaria (dalla quarta elementare alla quinta superiore). Malgrado le difficoltà generali, la totale gratuità dell’iniziativa è ancora resa possibile grazie al prezioso contributo della Fondazione Cariparma, che sostiene il programma in sintonia con gli obiettivi e i progetti culturali di questa Soprintendenza. Si propongono qui di seguito i temi previsti dall’attività, la quale prenderà avvio nel mese di novembre 2006 per poi terminare entro il mese di marzo 2007. Scuole Elementari Scegli il tuo quadro: il tema si propone di condurre i ragazzi nel museo, lasciandoli liberi di farsi portare dall’emozione verso l’immagine più attrattiva, senza un’intenzionalità precostituita e fare di quella scelta, dettata dal gusto personale, l’inizio di un percorso di lettura. Approntare insomma, ma solo in seconda istanza, quelle “istruzioni per l’uso” che non annullino la motivazione dell’incontro con l’opera d’arte, che è e deve rimanere personale. A tale scopo il percorso del Museo verrà suddiviso in settori all’interno dei quali di volta in volta i ragazzi potranno instaurare un rapporto privilegiato ed avere così un approccio più diretto con le opere esposte per essere protagonisti consapevoli dell’esperienza. Orientati nel museo: partendo dalle idee o dai pregiudizi che i ragazzi hanno del “luogo museo” e dalla loro capacità di orientarsi in questo spazio complesso e per loro inconsueto, ci si propone di condurli progressivamente alla lettura e alla definizione delle funzioni e delle caratteristiche della istituzione museale. A tal fine si prenderà in considerazione, nel primo incontro, la Galleria Nazionale e, nel secondo, a scelta dell’insegnante, il Museo Glauco Lombardi o il Museo di Palazzo Bossi-Bocchi. Le tecniche pittoriche: affresco, tempera su tavola, olio su tela sono alcuni fra i modi con cui il pittore si esprime e comunica, concretizza la propria idea. Il tema si focalizzerà sulle metodologie, i materiali, gli strumenti storici del fare pittura ... perché l’opera d’arte non è solo un’immagine, ma è materia che si fa immagine. 110 Scuole Medie Scegli il tuo quadro: il tema si propone di condurre i ragazzi nel museo, lasciandoli liberi di farsi portare dall’emozione verso l’immagine più attrattiva, senza un’intenzionalità precostituita e fare di quella scelta, dettata dal gusto personale, l’inizio di un percorso di lettura. Approntare insomma, ma solo in seconda istanza, delle “istruzioni per l’uso” che non annullino la motivazione dell’incontro con l’opera d’arte, che è e deve rimanere personale ed emotivo. A tale scopo il percorso del Museo verrà suddiviso in settori all’interno dei quali di volta in volta i ragazzi potranno instaurare un rapporto privilegiato ed avere così un approccio più diretto con le opere esposte per essere protagonisti consapevoli dell’esperienza. Orientati al museo: partendo dalle idee o dai pregiudizi che i Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici ragazzi hanno del “luogo museo” e dalla loro capacità di orientarsi in questo spazio complesso, ci si propone di condurli progressivamente alla lettura e alla definizione delle funzioni e delle caratteristiche della istituzione museale. A tal fine si prenderà in considerazione, nel primo incontro, la Galleria Nazionale e, nel secondo, a scelta dell’insegnante, il Museo Glauco Lombardi o il Museo di Palazzo Bossi-Bocchi. Correggio Parmigianino & Co: la pittura a Parma nel ‘500: la straordinaria congiuntura culturale che si costituisce a Parma agli inizi del XVI secolo in virtù del lavoro di due diversi artisti contribuisce alla nascita di una vera e propria scuola pittorica, con una sua espressività peculiare che connota la nostra produzione artistica fino agli inizi del ‘600. Un linguaggio che si esprime attraverso le opere di artisti che si fanno interpreti del messaggio dei due maestri intrecciandone talvolta in maniera suggestiva le istanze figurative. Scuole Superiori Visti da vicino: Correggio Parmigianino e la scuola di Parma: circoscritta da una precisa cronologia e ben individuata dal punto di vista degli artefici, la cosiddetta scuola di Parma costituisce il fulcro di un’indagine che porti a sottolineare le peculiarità specifiche di uno dei momenti più alti e originalidella produzione artistica della nostra città. L’opera in restauro: l’affascinante problema della conservazione e del recupero dell’opera d’arte sarà affrontato mettendo a fuoco il concetto di bene culturale e ripercorrendo l’evoluzione storica della teoria e della prassi del restauro: Non mancheranno, naturalmente, contatti con opere sulle quali si sono realizzati o si stanno realizzando interventi conservativi, con particolare attenzione all’aspetto tecnico operativo. A tu per tu con l’opera d’arte: è il tradizionale tema di lettura che riteniamo utile mantenere all’interno della programmazione di “Scuole in Galleria”. Selezionando alcune opere della Galleria Nazionale e/o del museo di Palazzo Bossi Bocchi si metteranno a punto alcuni dei fondamentali strumenti di analisi del codice figurativo e tecnico, che tengano presente come l’opera d’arte sia un documento materiale e culturale di un preciso contesto storico. I luoghi della città: la città come oggi la conosciamo ha avuto negli ultimi centocinquantanni uno sviluppo ignoto ai secoli precedenti che hanno consegnato all’Ottocento una struttura di lenta e consolidata evoluzione. Con la città storica il dialogo dell’architettura contemporanea è complesso e affascinante, non di rado irrisolto. Il tema vuole proporre una riflessione sui modi di questo confronto e sulla dialettica fra conservazione e trasformazione, prendendo ad esempio alcuni interventi realizzati o progettati per la nostra realtà urbana. Mostre in corso Il Teatro Farnese ospiterà, dal 24 ottobre 2006 fino al 6 gennaio 2007, una installazione artistica di Claudio Parmiggiani, l’evento costituisce per i ragazzi una straordinaria occasione per confrontarsi con l’attività di un artista contemporaneo che progetta la sua opera coinvolgendo completamente lo spazio espositivo. A tal fine a tutte le classi viene proposto un singolo incontro da attuarsi entro il 6 gennaio 2007. 111 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Parmiggiani. Teatro dell’arte e della guerra: il titolo della nuova installazione di Claudio Parmiggiani, inserita nello splendore antico e conosciuto del teatro Farnese, consente da subito di prefigurare un dialogo rigoroso e stimolante tra il passato e il presente, tra le gloria di corte e la contemporaneità contraddittoria. Questo sarà il terreno sconcertante e proficuo dell’incontro con i ragazzi delle scuole per lo più abituati a considerare la storia e l’attualità mondi separati. 112 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici I Servizi Educativi della Pinacoteca di Brera Nei primi anni Cinquanta, grazie all’entusiasmo della Soprintendente Fernanda Wittgens (www.brera.beniculturali.it/pinacoteca/didattica/museovivente.php), prendono forma a Brera molteplici attività. Nel 1977 Bruno Munari progetta per Brera “Giocare con l’arte” (www.brera.beniculturali.it/pinacoteca/didattica/munari.php), laboratori didattici apprezzati e diffusi non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Qualche anno dopo, dal 1980 al 1987, viene ideato e realizzato da Renate Ramge Eco “Il Laboratorio del loggiato” (www.brera.beniculturali.it/pinacoteca/didattica/labloggiato.php) con l’obiettivo di stabilire un contatto diretto tra i giovani visitatori e le opere d’arte esposte nel Museo. Nello stesso decennio vengono organizzati, con il coordinamento di Sandrina Bandera, lezioni ed approfondimenti: “Grandi capolavori” e “Problematiche e verifiche”, rivolti soprattutto al pubblico adulto. Attualmente le attività proposte mirano da un lato a sperimentare nuovi modelli didattici, dall’altro a venire incontro alle esigenze delle diverse tipologie di pubblico. Con questi obiettivi sono stati progettati e realizzati due percorsi educativi in partenariato con la scuola. Il primo, “Alla Scoperta di Brera”, è ormai storico e consolidato, il secondo, “A Brera anch’io”, è in avanzata fase sperimentale. Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Milano, Bergamo, Como, Pavia, Sondrio e Varese PROGETTO I Alla scoperta di Brera Il progetto nasce nel 1994, ideato e realizzato da Emanuela Daffra e Sandra Sicoli con un gruppo di esperti di didattica museale: Pia Antonini, Tiziana Marino, Silvia Mascheroni, Cristina Moretti. “Alla scoperta di Brera” intende promuovere una più stretta interazione tra l’istituzione museale e quella scolastica. L’attività in Pinacoteca, come un vero laboratorio, consente di sviluppare conoscenze e competenze partendo dall’esperienza diretta degli alunni. Anche gli insegnanti sono parte attiva: sono chiamati a condividere la proposta educativa, ad affiancare i nostri operatori nel museo e ad affrontare un autonomo lavoro creativo e di verifica in classe. Il progetto si articola in un percorso didattico di quattro anni e si sviluppa in fasi che prevedono momenti preparatori e di verifica in classe e visite guidate in Pinacoteca con attività di laboratorio per gli alunni e incontri di formazione e di verifica in itinere e finale per gli insegnanti. Destinatari Alunni della scuola primaria di primo grado, dalla seconda alla quinta. Fasi Incontri di formazione per gli insegnanti per la presentazione del progetto e della sua metodologia, sulle opere dell’itinerario in Pinacoteca e sulla programmazione dell’attività in Pinacoteca e a scuola (dieci ore circa); in classe, attività di preparazione all’esperienza; in Pinacoteca, visite guidate e attività di laboratorio; in classe, rielaborazione e consolidamento dell’esperienza in Pinacoteca; in classe, laboratorio guidato di esercitazione e verifica; incontri con gli insegnanti per le verifiche in itinere e finale. Soprintendente: Carla Enrica Spantigati Via Brera, 28 20121 Milano tel. 02 722631 fax 02 72001140 Referente Servizi Educativi della Pinacoteca di Brera: Emanuela Daffra tel. 02 72263227 fax 02 72001140 [email protected] 113 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Temi Le classi che partecipano per la prima volta visitano inizialmente il museo esaminandolo come spazio con caratteristiche e arredi particolari legati alle sue funzioni: conservativa ed espositiva. Il secondo incontro, differenziato per ogni classe, approfondisce temi derivanti dall’osservazione di alcuni dipinti. 114 GLI ITINERARI TEMATICI L’arte descrive - Classi II Elementi naturali nei dipinti della Pinacoteca - Itinerario classi seconde Per avviare gli alunni alla lettura dell’opera d’arte si è scelto di focalizzare l’attenzione sulla rappresentazione della natura in dipinti di genere diverso. La scelta ha privilegiato un ambiente naturale, il prato, che fosse immediatamente riconoscibile perché ben presente nel bagaglio di conoscenze derivanti dalla diretta esperienza dei bambini. In tal modo il percorso didattico collega il vissuto del bambino all’esperienza di fruizione delle opere creando un legame emotivo che suscita l’attenzione e motiva l’interesse favorendo l’acquisizione dei concetti. Il percorso didattico parte dall’esplorazione diretta del bambino che osserva il prato, ne studia gli elementi, le forme e i colori. In Pinacoteca, attraverso un gioco, i bambini individuano, in alcuni dipinti, la rappresentazione dell’ambiente naturale studiato e poi completano le schede di lettura. Dopo la visita in Pinacoteca gli alunni si recano all’orto botanico di Brera per imparare a seminare un prato. In classe, dopo la visita in Pinacoteca, gli alunni realizzano un prato scegliendo tra varie tecniche: pittura, stampa o collage. L’arte rappresenta – Classi III Sentimenti e atteggiamenti nelle opere del museo - Itinerario classi terze Osservare l’espressione dei volti e i gesti dei personaggi è certamente il modo più immediato che il bambino utilizza per comprendere il contenuto di un’immagine. L’itinerario rivolto alle terze elementari si propone di trasformare un metodo spontaneo di osservazione in uno strumento di lettura consapevole: l’alunno impara a leggere il linguaggio gestuale come strumento interpretativo del contenuto dell’opera d’arte, riconoscendone potenzialità e limiti. In classe i bambini osservano se stessi e i propri compagni e analizzano le diverse espressioni del volto e i gesti che accompagnano il loro agire quotidiano, mentre il “gioco del mimo” è il filo conduttore della visita in Pinacoteca. A turno, un gruppo di bambini mima uno stato d’animo che i compagni devono indovinare e successivamente, tutti insieme, ricercano nella sala le opere in cui si trova raffigurato un sentimento analogo. È proprio attraverso l’azione mimata che i bambini possono riflettere sulla differenza tra un’emozione “reale” e un’emozione “rappresentata” e arrivare così a riconoscere l’importanza del contesto per una corretta interpretazione del linguaggio gestuale. Durante il laboratorio in classe, l’operatore propone ai bambini una rielaborazione grafica e cromatica di una fotografia del loro volto. L’arte racconta – Classi IV Episodi di storia sacra nei dipinti della Pinacoteca - Itinerario classi quarte In questo itinerario l’attenzione si focalizza sulla componente narrativa delle rappresentazioni pittoriche. Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici In particolare il percorso prende in considerazione il rapporto tra fonte letteraria e immagine dipinta e le diverse modalità che i pittori hanno utilizzato nel tempo per rappresentare una storia. In aula i bambini analizzano il rapporto tra racconto e immagini nei libri illustrati, mentre in Pinacoteca ascoltano la lettura di un racconto e individuano la rappresentazione pittorica corrispondente. In classe, dopo la visita in Pinacoteca, gli alunni illustrano, con varie tecniche e modalità, una storia inventata, un racconto o una fiaba d’autore. L’opera d’arte raccontata – Classi V Tre indagini su opere del museo - Itinerario classi quinte I fatti e i misfatti che costituiscono la storia di un’opera e ne hanno determinato la collocazione attuale, diventano oggetto d’indagine nell’itinerario per gli alunni dell’ultimo anno della scuola elementare. Si conclude in questo modo un percorso che, dopo aver condotto i bambini alla lettura dell’opera come oggetto, come immagine e come testimonianza, li avvia alla riscoperta del dipinto nella sua dimensione storica. I bambini ricercano a casa oggetti che abbiano una storia e ne ricostruiscono i mutamenti di proprietà, di collocazione e di funzione che si sono verificati negli anni. Tutti questi dati, insieme a un’accurata descrizione dell’oggetto, vengono raccolti in una scheda di catalogazione, completa di illustrazioni. Successivamente i bambini, utilizzando alcuni indizi appositamente forniti, ricostruiscono la storia di alcune opere. A scuola viene organizzata una mostra del materiale che i bambini hanno precedentemente raccolto e illustrato; in tal modo, con l’aiuto dell’insegnante e dell’operatore, la classe sperimenta fasi e modalità di allestimento di una mostra. PROGETTO II A Brera anch’io. Il museo come terreno di dialogo interculturale È un progetto pilota di didattica museale interculturale, voluto dall’Associazione Amici di Brera e dai Servizi Educativi della Soprintendenza. Ideato e realizzato da Simona Bodo, Emanuela Daffra, Anna Laysa Di Lernia, Rosa Giorgi, Silvia Mascheroni, Giovanna Mochi, Alessandra Montalbetti, Milena Sozzi e Luigia Versolatti, dopo tre anni di sperimentazione, dall’a.s. 2007/08 il progetto sarà inserito tra le proposte didattiche dei Servizi Educativi. “A Brera anch’io” affonda le sue radici in una riflessione, ormai da tempo in corso, sul ruolo che il museo può svolgere come veicolo di coesione sociale e, più nello specifico, sul contributo che esso può offrire ai fini dello sviluppo di una comprensione critica del mondo, di un dialogo costruttivo e di un “sentire comune” tra individui e comunità portatrici di istanze culturali diverse –una tematica scottante per i diversi Paesi dell’Unione Europea interessati, negli ultimi anni, da un flusso migratorio sempre più consistente e spesso problematico. Dentro un percorso strutturato tra i dipinti della Pinacoteca, i bambini delle classi della scuola primaria e secondaria di primo grado appartenenti a differenti culture, si incontrano e si confrontano con le opere e con i compagni. Date queste premesse, il percorso di formazione e ricerca-azione seguito dal gruppo di progetto “A Brera anch’io” si è articolato lungo tre principali direttrici: 115 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici l’esplorazione del museo (e del patrimonio culturale) quale possibile terreno di dialogo e di confronto interculturale; il ricorso alla narrazione e all’autobiografia, come lavoro sulle esperienze di vita e sulle rappresentazioni di cui ciascun individuo è portatore, nell’incontro con l’opera d’arte; la scelta della scuola come ambito privilegiato per l’educazione delle giovani generazioni (e quindi, per mediazione, del loro contesto familiare) alla convivenza civile, alla comprensione critica del mondo proprio e altrui, allo sviluppo di un senso di identità e di appartenenza, al dialogo e allo scambio tra diverse culture. Destinatari Alunni delle classi quarte e quinte della scuola primaria. Alunni delle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado. Finalità educare alla conoscenza e all’uso consapevole del patrimonio culturale, in quanto terreno privilegiato per il dialogo interculturale; educare alla conoscenza e al confronto con culture differenti; conoscere un museo attraverso alcune sue opere, riconducibili a un “sentire comune”; far acquisire conoscenze, competenze e comportamenti trasferibili in contesti diversi ma simili (altri musei, gite scolastiche ecc.); offrire agli insegnanti la possibilità di riflettere criticamente sulla prassi didattica. Fasi quattro incontri di formazione per gli insegnanti con esperti, per la presentazione del progetto e della sua metodologia, sul metodo autobiografico e sul dialogo possibile tra differenti società e culture, sulle opere dell’itinerario in Pinacoteca e sulla programmazione dell’attività in Pinacoteca e a scuola; in classe, attività di preparazione all’esperienza; in Pinacoteca, visite guidate (presentazione di 2 opere per incontro) e attività di laboratorio con schede; in classe, rielaborazione e consolidamento dell’esperienza in Pinacoteca; due incontri con gli insegnanti per le verifiche in itinere e finale. Temi Alunni della scuola primaria: il cibo, la storia del cibo, la preparazione, gli aspetti simbolici e rituali, la convivialità e la festa Alunni della scuola secondaria di primo grado: la memoria la memoria dei luoghi, la memoria degli oggetti, il viaggio, gli incontri che cambiano la vita. 116 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici I servizi educativi del Museo di Palazzo Ducale per Andrea Mantegna Renata Cesarin I Servizi Educativi del Museo di Palazzo Ducale a Mantova, nell’ambito delle celebrazioni del quinto centenario della morte di Andrea Mantegna, hanno progettato e realizzato cinque progetti didattici che hanno come fulcro la Camera Picta, con i suoi aspetti figurativi e simbolici e che uniscono all’approccio teorico un’attività esperienziale diretta. Le finalità educative si specificano attraverso la sensibilizzazione degli studenti al problema della conservazione e della valorizzazione del patrimonio artistico locale rendendoli consapevoli del ruolo della cultura del secolo XV di Andrea Mantegna come figura ponte tra età tardo gotica ed età rinascimentale e nell’avvicinare gli studenti alla complessità dei significati dell’opera d’arte, capace di tramandare significati storici, religiosi, politici, scientifici che assumono valore universale. I progetti sono coordinati da Renata Casarin e affidati agli operatori didattici: Enrico Belfanti, Elettra Casarin, Rossella Di Gioia, Francesca Stocchiero, Lara Zanetti. Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Brescia, Cremona e Mantova Destinatari Studenti della scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, scuola secondaria di secondo grado. Percorso 1: I ritratti degli astanti della Camera dipinta, detta degli Sposi Il percorso si propone di indagare i significati simbolici del ritratto attraverso l’individuazione degli astanti e dei protagonisti della Camera degli sposi. Tra le attività pratiche sono previste: la sperimentazione del ritrarsi e dell’autoritrarsi e la traduzione del ritratto in scala per l’esecuzione della propria medaglia. Percorso 2: La lettera e il recupero dell’antico nell’opera di Mantegna Il percorso si propone di comprendere il reimpiego della lettera capitale nell’età dell’Umanesimo, unitamente all’approfondimento della tecnica di scrittura corsiva umanistica e delle sue modalità attraverso gli autografi mantegneschi. Tra le attività pratiche vengono proposte la scrittura di un’epigrafe con l’impiego della scrittura epigrafica e la realizzazione del proprio monogramma. Percorso 3: La natura e il paesaggio nell’opera di Mantegna Gli studenti, attraverso l’osservazione delle varietà di fiori e di frutti delle ghirlande mantegnesche, individueranno i significati simbolici delle decorazioni e potranno esercitarsi a ricostruire composizioni a tema. Le attività pratiche riguardano anche la realizzazione di un festone a tema: amicizia, amore, fedeltà e la costruzione un encarpo utilizzando la tecnica rinascimentale, utilizzando foglie e frutti. Soprintendente: Filippo Trevisani Via Paccagnini, 3 46100 Mantova tel. 0376 352111 fax 0376 366274 [email protected] Referente Servizi Educativi del Museo di Palazzo Ducale: Renata Casarin tel. 0376 352111-112-146-152 [email protected] 117 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Percorso 4: La concezione dello spazio nella Camera dipinta, detta degli Sposi Il percorso si propone di smontare il codice rappresentativo di Andrea Mantegna e di indagare la concezione spaziale dell’artista con lo studio della prospettiva rinascimentale. Le attività pratiche proposte consistono nella rappresentazione in scorcio di una figura umana, nella ricostruzione della parete dell’Incontro e della Corte secondo le leggi della prospettiva mantegnesca. Percorso 5: Le tecniche artistiche nell’età di Mantegna Il percorso si propone di far conoscere le tecniche espressive dall’età medioevale al Rinascimento mediante lo studio dei materiali, degli strumenti e dei modelli in uso nella bottega di un artista del sec. XIV (la penna, la carta, la tela, gli inchiostri, i pigmenti, la tempera, l’olio, l’affresco). Le attività pratiche consistono nella scrittura con il piombo, nella preparazione di una carta dipinta, nell’esecuzione di uno spolvero. 118 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici L’attività didattica Tonino Garzia, Antonio Rosa All’interno della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Basilicata opera il servizio di attività didattica il cui scopo principale è l’orientamento all’educazione responsabile del patrimonio artistico, inteso come momento integrante della tutela e della valorizzazione, costitutivo di una coscienza storica e operativa dei cittadini nei confronti dei beni culturali: un’acquisizione recente, quasi una nuova frontiera intesa a superare la vecchia prassi divulgativa della conoscenza del patrimonio artistico basata più su una tecnica pedagogica che su una attività educativa complessa. Per tale motivo il mondo della scuola è l’ambito più fertile in cui può germogliare ed affermarsi la coscienza del dovere di ogni cittadino a conoscere e preservare il patrimonio culturale nel quale affondano le radici della propria identità storico culturale. La scuola dell’autonomia costituisce il volano che ha consentito, a seguito dell’accordo quadro in data 20 marzo 1998 tra il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali e il Ministero della Pubblica Istruzione, di attivare processi nuovi, volti a scavare un solco conoscitivo nella propria storia, quale momento essenziale per arrivare a concepire la salvaguardia del patrimonio culturale della nazione. Una ricerca che solo apparentemente è incentrata sul “passato”: in realtà si tratta di scoprire che il vero obiettivo di ogni percorso didattico è quello di dare un “futuro al passato” attraverso la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale, iniziando dalla realtà che ci circonda e quindi dai nostri centri storici, dalle nostre chiese, dalle nostre bellezze panoramiche, patrimonio che ogni giorno scandisce il tempo e il senso della nostra vita. Tale impegno, è opportuno rimarcarlo, fuoriesce da comportamenti improvvisati in quanto è consentita la stipula di apposite convenzioni con la scuola per individuare insieme ai docenti e agli allievi stessi, i percorsi didattici più appropriati per una interazione reale tra il mondo della scuola e il proprio patrimonio culturale. Sicuramente esiste oggi nella società civile una domanda di educazione formazione maggiore rispetto al passato. Tutto questo è importante; tuttavia è necessario andare oltre questa pur significativa acquisizione, perché è fondamentale per lo sviluppo della personalità non la mera visita al monumento o la sua semplice conoscenza, ma la sua integrale appropriazione. Ciò significa che l’intera società civile dovrà passare da un ruolo di semplice spettatore ad uno di protagonista, in quanto il patrimonio culturale è il modo di identificarsi dell’intera comunità nazionale. In tal modo sarà possibile sviluppare nei cittadini, fin dalla più tenera età, il sentimento di appartenenza ad una tradizione culturale comune e di corresponsabilità nella tutela. Nell’ambito delle iniziative divulgativo culturali l’attività didattica comprende anche la cura di mostre e pubblicazioni dell’Istituto. Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Basilicata Soprintendente: Attilio Maurano Via dell’Elettronica, 7 85100 Potenza tel. 0971 489411 fax 0971 489418 [email protected] Responsabile Servizio Attività didattica: Tonino Garzia tel. 0972 36095 fax 0972 36095 [email protected] Referente: Antonio Rosa tel. 0971 489439 fax 0971 489418 [email protected] 119 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio delle provincie di Ravenna, Ferrara, Forlì, Cesena e Rimini Soprintendente: Anna Maria Iannucci Via S. Vitale,17 48100 Ravenna tel. 0544 34424 (interno 239 e 215) [email protected] Servizi educativi lunedì - venerdì 9.00 - 14.00 120 Il Museo dei ragazzi La Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio delle provincie di Ravenna, Ferrara, Forlì, Cesena e Rimini propone per l’anno scolastico 2006-2007 percorsi didattici rivolti alle classi delle scuole di ogni ordine e grado.I percorsi si prefiggono come obiettivi formativi la sensibilizzazione del pubblico scolare nei confronti del patrimonio artistico-architettonico e una proficua interazione scuolamuseo. Le attività sono offerte gratuitamente dalla Soprintendenza e condotte da personale specializzato. Gli itinerari che si svolgono negli ambienti del Museo Nazionale sono l’occasione per scoprire diversi materiali, tecniche artistiche e periodi storici, sollecitando l’entusiasmo di conoscere, provare meraviglia e stupore di fronte a oggetti “speciali” in una divertente “caccia all’opera” (Caccia all’opera… al Museo Nazionale, Cercando il paradiso… al Museo Nazionale, Caccia all’opera… la Natività al Museo Nazionale, Il Giardino dei semplici… al Museo Nazionale, Gli affreschi trecenteschi da Santa Chiara: immagini e tecnica). Legati ad un approfondimento storico sono due percorsi didattici volti a migliorare la conoscenza del mondo romano ed egizio rendendo i ragazzi parte attiva attraverso atelier creativi e laboratori teatrali (Le stele classensi, Ma quanto pesa l’anima?). Altri itinerari interessano alcuni dei siti monumentali più prestigiosi della città di Ravenna tra i quali le basiliche di S. Vitale e di S. Apollinare in Classe in cui l’attenzione è rivolta alla lettura iconografica dei mosaici e alle problematiche relative a tecnica e restauro musivo. Attività ludico-creative e materiale didattico di supporto completano gli itinerari didattici rafforzandone i contenuti educativi e rendendo l’esperienza-museo un momento speciale e attivo. Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Il Museo all’Aperto-Percorsi formativi per la scuola elementare e media inferiore e superiore Maria Rosaria Iacono Il progetto educativo della Soprintendenza BAPPSAE di Caserta e Benevento è ideato e realizzato dal Servizio Educativo erede della Sezione Didattica istituita nel 1994 dal soprintendente Gianmarco Jacobitti. Un elemento fondamentale per la definizione del progetto e del suo sviluppo successivo è stata la scelta del settore, tra quelli di competenza della Soprintendenza, da proporre come oggetto prevalente del percorso conoscitivo e formativo: tra la Reggia, nobile e generosissimo contenitore museale ed il territorio casertano e beneventano, poco noto e valorizzato soprattutto all’epoca, si è scelto quest’ultimo. Così è nato il progetto denominato “il Museo all’Aperto” che muove dalla constatazione che il territorio ed i monumenti diffusi in esso (chiese, palazzi, ponti, piazze, quartieri operai, masserie, fabbriche, filande, giardini e piazze storiche) rappresentano insieme, e in maniera complementare, le diverse espressioni che, insieme alle arti figurative, la letteratura, la musica, la storia accompagnano la formazione del nostro patrimonio culturale e l’identità della nazione. Anno per anno, si sono individuati “percorsi” diversi per tematiche e finalità: alcuni si propongono di illustrare un monumento ed il suo contesto territoriale; altri “usano” l’opera d’arte soprattutto come veicolo d’informazioni relative alla storia, all’economia, alla religione, alla cultura di un’epoca; ancora altri che esemplificano l’ampliarsi del concetto di bene culturale; altri, mediante l’esemplificazione di restauri eseguiti su manufatti diversi, descrivono concretamente un’importante attività istituzionale della Soprintendenza, la conservazione dei beni culturali nonché la materia e le diverse tecniche artistiche e costruttive. La scelta delle tematiche, l’esame delle “opere” nel campo dell’arte, della tecnica, della letteratura, della filosofia ai fini dell’elaborazione di un percorso conoscitivo e formativo, la necessità di avvalersi delle competenze di settore delle diverse discipline scolastiche, hanno contribuito da un lato alla conoscenza della storia, dell’arte, dell’architettura, del paesaggio del proprio territorio e, dall’altro, a creare nei giovani il senso di appartenenza ad un patrimonio culturale, visto troppo spesso come qualcosa di estraneo alla propria esperienza quotidiana, e suscitare partecipazione consapevole alla sua tutela e conservazione. Per perseguire tali risultati (“il Museo all’Aperto” si ripropone ogni anno con tematiche e percorsi formativi diversi) si è elaborata una metodologia di educazione al patrimonio il cui modulo (formazione dei docenti, ricerca sul territorio, produzione di elaborati, confronto e verifica conclusiva) può essere facilmente replicabile in altri contesti territoriali e culturali e per altre tematiche. La proposta didattica si articola in diverse momenti: la prima comporta un’offerta formativa per i docenti con la programmazione di un ciclo di conferenze tenute da funzionari delle Soprintendenze campane e della Seconda Università di Napoli, Facoltà di Lettere e Filosofia, quale occasione di confronto e di dibattito e di messa in rete di conoscenze e bagagli culturali e tecnici diversi nonché come sussidio per guidare gli studenti alla scoperta del territorio. Segue la ricerca sul territorio condotta dagli studenti con l’aiuto dei loro insegnanti, organizzata come un censimento dei manufatti più notevoli consideran- Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e etnoantropologico di Caserta e Benevento Soprintendente reggente: Giovanna Petrenga Servizio Educativo Palazzo Reale Via Douet, 2/a 81100 Caserta 121 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Le tematiche dei percorsi sono le seguenti: La basilica benedettina di S. Angelo in Formis; L’esperimento socio – economico di S. Leucio; La piazza, spazio della vita collettiva; Da Cales a Calvi. Un percorso nel tempo; Il culto micaelico Castelli e borghi seguendo l’Appia da Caserta a Benevento; Conventi e chiostri; Porte e portali: materia, forme, simboli; I giardini storici casertani e beneventani; Il paesaggio campano: storia, conoscenza salvaguardia; I siti reali borbonici; Le botteghe artigiane e i negozi d’epoca; Museo dell’Opera e del territorio. Percorsi tematici; La conservazione dei beni culturali. Per ogni argomento è stato approntato e messo disposizione dell’utenza il sussidio didattico formato da schede storico-descrittive, relazioni tecnico- scientifiche, bibliografie ragionate, iconografia storica sia su supporto cartaceo che informatico 122 do anche il loro stato di conservazione ed integrità. Momento fondamentale della ricerca è il contatto diretto con il “bene” mediante la ricognizione sul territorio, il rilievo fotografico e la schedatura dei diversi manufatti. Tale ricerca si suddivide in diverse fasi: inquadramento generale del territorio sul quale insiste l’indagine (notizie storiche, riferimenti letterari, iconografia storica); esame dell’ambito territoriale e degli elementi caratterizzanti il paesaggio; individuazione in pianta e descrizione dell’oggetto della ricerca e rilievo fotografico. Per la descrizione delle diverse tipologie di manufatti è stata elaborata una scheda di Osservazione e Studio, sulla base delle schede inventariali e di precatalogo dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Quest’ultima fase comporta un importante momento di riflessione e di approfondimento conoscitivo in quanto, partendo dal dato ontologico si propone la conoscenza e l’interpretazione dell’oggetto come opera d’arte (esame critico, stile, giudizi) e come veicolo d’informazione attraverso l’indagine sui materiali, le tecniche, la provenienza, l’iconografia, la committenza, l’autore e l’esame dell’epoca e del contesto storico-economico che l’ha prodotto e la trascrizione dei dati anche su supporto informatico. È soprattutto in questa fase e in quella successiva, che prevede la produzione di elaborati nei materiali e tecniche che gli insegnanti avranno ritenuto più opportuni, che i contenuti delle materie curricolari trovano diretta corrispondenza nelle attività tecnico-pratiche degli studenti e forniscono gli strumenti di lettura e comprensione di un patrimonio culturale altrimenti trascurato se non totalmente ignorato. Per l’anno scolastico 2006-07 il tema proposto è Il Territorio e i luoghi della conoscenza. Incontri on-line con i docenti. Per gli insegnanti, le indicazioni metodologiche e gli strumenti didattici per la conduzione delle classi all’esame del proprio territorio e all’individuazione delle attività finalizzate alla ricerca e alla realizzazione degli elaborati degli studenti, saranno a disposizione in rete sul sito web della Soprintendenza www.reggiadicaserta.org. Per le classi è prevista una ricerca da condurre sul territorio finalizzata all’elaborazione di un prodotto multimediale o audiovisivo originale (CD, DVD ecc.) che abbia come argomento un’opera storico-artistica o architettonica. Gli elaborati prodotti dagli studenti potranno partecipare al Concorso: Racconta per immagini i Beni Culturali, 2° ed. promosso in collaborazione con in cui un’apposita giuria prenderà visione dei CD, DVD, ecc. Successivamente, in una manifestazione che si terrà nella Reggia di Caserta, saranno presentate e premiate le dieci “opere” ritenute più originali. Infatti, l’uso delle moderne tecnologie per descrivere e rappresentare la tipologia e la morfologia dei beni culturali, l’evoluzione delle tecniche, lo stato di conservazione e le ipotesi di valorizzazione, costituisce un’importante occasione conoscitiva e formativa. È ormai ampiamente riconosciuto il ruolo che le tecniche multimediali e audiovisive svolgono nella rappresentazione e nel processo di conoscenza, valorizzazione e fruizione dei beni culturali. Alla fine dell’attività, ai partecipanti sarà rilasciato un attestato subordinato alla frequenza di almeno i del percorso, articolato in conferenze e sopralluoghi. Per gli studenti la partecipazione alle attività formative (conferenze, pubblicazioni, mostre) potrà essere occasione di esperienze qualificanti e coerenti con gli indirizzi di studio, per cui si rilascerà una certificazione analitica dell’attività svolta. Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici GENIUS LOCI: un progetto didattico e formativo Maria Pasca Le attività formative e didattiche hanno da sempre costituito per la Soprintendenza per i BAPPSAE di Salerno e Avellino un punto di forza strategico nell’ambito delle attività di tutela di un territorio estremamente vasto e variegato. Il programma Genius Loci elaborato e coordinato dal Servizio Educativo intende, infatti, valorizzare e promuovere l’immenso patrimonio “minore” con molteplici attività culturali e specificamente didattiche. L’interlocutore più importante è il mondo della scuola: la capillare distribuzione sul territorio rende, infatti, le istituzioni scolastiche osservatori e informatori privilegiati e, nello stesso tempo, indispensabile cassa di risonanza per una efficace opera di sensibilizzazione verso i beni culturali. In questa direzione sono stipulate convenzioni per l’elaborazione di progetti educativi con le scuole delle province di competenza che hanno, attraverso strategie di volta in volta progettate, gli obiettivi di favorire lo sviluppo del senso di appartenenza ad un luogo e di una coscienza storica, di recuperare la propria identità culturale come momento di crescita indispensabile per sostenere la nascita di una coscienza europea e incoraggiare l’incontro con altre culture. I percorsi di Genius Loci sono itinerari tematici che collegano in un percorso comune gruppi di scuole di un ambito territoriale omogeneo per individuare e valorizzare le specifiche identità locali – i genia locorum – potenziando lo spirito collaborativo tra le diverse istituzioni che operano sul territorio. Con convenzioni triennali (2004 – 2007) sono attualmente in fase di realizzazione tre Percorsi di Genius Loci: 1. Attraverso i beni culturali e paesaggistici del Parco del Cilento (Campanili. Paesaggio – Arte – Ambiente – Architettura per conoscere e valorizzare il territorio) affidato ad un gruppo di circa trenta scuole che hanno individuato ciascuna un segmento di itinerario nel proprio ambito, per creare tutte insieme una green way attraverso centri storici e percorsi naturalistici progettata e presentata dagli allievi; 2. Attraverso antiche masserie e palazzi gentilizi dell’Irpinia (Campanili. Paesaggio – Arte – Ambiente – Architettura per conoscere e valorizzare il territorio) affidato agli alunni di un gruppo di scuole della provincia di Avellino 3. Attraverso le tracce dell’antica industria della carta e dei mulini (La protoindustria sulla costa d’Amalfi) sulla costiera amalfitana affidato a tre istituti scolastici di Amalfi. Le attività sono coordinate dai docenti referenti delle singole scuole e dai funzionari del Servizio Educativo, che mette a disposizione materiali didattici e organizza seminari di formazione per i docenti coinvolgendo esperti di volta in volta selezionati, sia tra le professionalità istituzionali che nell’ambito di altre istituzioni culturali e sociali. I lavori realizzati dalle scuole sono divulgati nella rete internet, inseriti nel sito del Servizio Educativo della Soprintendenza (www.ingenioloci.it) e costituiranno la base per un più articolato progetto di promozione di un territorio ricchissimo di potenzialità, ma in molte sue parti Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico di Salerno e Avellino Soprintendente: Giuseppe Zampino Via Botteghelle, 11 84121 Salerno tel. 089 2573203 fax 089 251727 [email protected] Servizio Educativo Responsabile: Maria Pasca Vincenzo D’Antonio Giovanni Guardia Stefano Manlio Mancini (docente comandato) Alessandro Manzo Gabriella Rescigno Velia Tancredi (docente comandato) Lucia Vitolo tel. 089 2573213/256 fax 089 251727 [email protected] www.ingenioloci.it 123 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici troppo poco valorizzato ed economicamente arretrato, che possa favorire l’incremento di attività lavorative in loco e frenare il continuo esodo di forze giovani e produttive che ne devono rappresentare la principale risorsa. Parte integrante del programma di Genius Loci sono i laboratori pratici, progettati come momento di sviluppo e di approfondimento, per studiare ed analizzare le opere d’arte non solo nella loro valenza artistica, ma anche come manufatti realizzati con tecniche e materiali ben definiti che richiedono cura e tutela per la loro conservazione. Sperimentare tecniche comunicative attraverso attività pratiche è l’assunto concettuale del progetto “Se faccio, capisco” che si fonda su due laboratori realizzati in collaborazione con il settore storico artistico della Soprintendenza. Il primo, curato dal dott. Giovanni Guardia, è dedicato alla conoscenza delle tecniche esecutive delle opere d’arte “Dalla conoscenza delle tecniche al rispetto del territorio” e coinvolge gli allievi nella realizzazione di un manufatto artistico utilizzando le tecniche esecutive tradizionali, con gli strumenti e gli ingredienti usati nelle antiche botteghe, tenendo presente costantemente i testi base dell’esecuzione dei manufatti. I lavori dei laboratori danno luogo alla realizzazione di una collana editoriale di cui sono stati già pubblicati i volumi “L’affresco” e “Le opere su tavola e su tela”. In questi volumi, oltre a documentare i lavori svolti dagli allievi, si sottolinea l’importanza della conoscenza della vasta letteratura artistica relativa alle tecniche esecutive: in maniera sintetica, seppure rigorosa, gli allievi vengono messi in contatto con la bibliografia dei testi teorico – pratici, fonte irrinunciabile per la comprensione dell’evoluzione nella realizzazione materiale delle opere d’arte. Il secondo laboratorio, curato dai restauratori Alessandro Manzo e Lucia Vitolo, è relativo al restauro. Gli allievi, prevalentemente delle scuole medie inferiori, hanno diretta esperienza di un restauro e di tutte le problematiche ad esso legate partecipando al recupero di un’opera d’arte del proprio territorio. Il manufatto prescelto diventa oggetto di studio e si trasforma in uno straordinario libro di testo interdisciplinare ricco di spunti di analisi e riflessione: dal degrado delle opere d’arte dovuto a cattiva conservazione e a restauri sbagliati, all’analisi dei materiali che la compongono, al contesto storico culturale in cui l’opera è stata realizzata, al significato iconografico dei soggetti rappresentati, allo studio dei documenti per la ricostruzione storica. Anche i lavori di questo laboratorio sono raccolti in una collana editoriale ”I quaderni del restauro” di cui sono stati pubblicati i primi tre volumi. Al termine dei laboratori le opere d’arte vengono ricollocate nei luoghi di origine e restituite al culto con una cerimonia cittadina, che, soprattutto nei paesi più piccoli, vede la corale partecipazione delle istituzioni civili e religiose e rende gli allievi protagonisti del recupero di un frammento della loro storia. Il laboratorio diventa in tal modo uno straordinario strumento comunicativo di avvicinamento alla cultura del recupero e della conservazione di un’intera comunità e, nello stesso tempo, stimola – o rivela – eventuali vocazioni e percorsi lavorativi nel vasto ambito della conservazione. 124 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Una casa per secoli, un museo da 50 anni: la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola a Genova Farida Simonetti Un palazzo vissuto per secoli, dimora di grandi famiglie e di illustri personaggi della Repubblica di Genova, dal 1958 è divenuto museo dello Stato grazie alla donazione dei due ultimi proprietari, Paolo e Franco Spinola, che posero al loro gesto munifico una condizione che avrebbe determinato la nuova identità: mantenere l’aspetto di dimora, documentare la civiltà dell’abitare della propria famiglia e della società di cui era espressione, qualunque tendenza museografica fosse venuta in auge. Tale dettame è stato punto di riferimento imprescindibile di ogni attività del museo, dagli interventi di restauro e di allestimento, alle attività scientifiche, così come nella comunicazione e, ovviamente, nella didattica. Quest’ultima, avviata all’inizio degli anni ‘80, è stata ed è una attività in continua evoluzione poiché si propone di definire sempre nuove proposte utili per la trasmissione di conoscenza facendo leva proprio sull’ identità di casa, propria del museo. Partiti dalla proposta di visite guidate, pur mirate, presto è parso necessario allontanarsi da questo approccio ed elaborare differenti modi di contatto tra il museo e il pubblico, in particolare quello scolastico della scuola dell’obbligo, considerando l’evoluzione dei modi di apprendimento intervenuti. Negli anni più recenti, con lo sviluppo enorme dei mezzi informatici e dei media televisivi, tutti, e il mondo dell’infanzia con sempre maggiore recettività, ci siamo abituati a conoscere il mondo attraverso riproduzioni virtuali, e sempre più ci allontaniamo dal contatto con la materia reale, qualunque essa sia. Per questo il contatto con le cose, la scoperta diretta del loro essere, è uno degli obiettivi primari della didattica proposta a Palazzo Spinola. La sua natura di casa ha inoltre permesso di fare riferimenti tangibili a chi questa casa ha abitato nel tempo e ha lasciato i segni del suo passaggio sui muri e sulle cose giunte fino a noi. Oggetti concreti e persone vissute divengono testimonianze rintracciabili in una dimora in cui la storia diviene così tangibile. Altrettanto rilievo è stato dato alla disponibilità psicologica che un ambiente tuttora percepito come casa riesce a suscitare, soprattutto nell’infanzia, ma anche nel pubblico più adulto. Si è allontanato il più possibile l’idea del luogo da visitare per accostarlo alla percezione come luogo da vivere e come tale da frequentare con assiduità. In questo senso sono stati ideati laboratori che si articolino in una serie di incontri, in cui si familiarizza con gli spazi, si acquisisce l’orientamento, si lavora e non soltanto si guarda o ascolta, riuscendo a sostituire il ruolo passivo del visitatore con quello del frequentatore, creando senso di appartenenza e condivisione. Nella stessa direzione si è rivelato determinante nelle proposte per la prima infanzia poter avvicinarsi al museo attraverso l’accoglienza di una casa scoperta e conosciuta attraverso il gioco, modalità di approccio ormai “di moda”, ma di cui bisogna non perdere l’obiettivo che deve essere sempre l’arricchimento della conoscenza senza creare equivoci e ambiguità con Soprintendenza per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico della Liguria Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Genova Soprintendente: Giuliana Algeri Direttore Galleria: Farida Simonetti Piazza Pellicceria, 1 16123 Genova tel. 010 2705300 fax 010 2705322 [email protected] www.palazzospinola.it Sezione didattica: Monica Terminiello Museo Amico Responsabili organizzativi: Monica Terminiello Luisa Lembo 125 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici altri luoghi destinati al gioco, ma solo condividendone il positivo atteggiarsi interiore, libero da prevenzioni. In modo analogo alla disponibilità creata dal gioco nel bambino, l’adulto può essere coinvolto anche emozionalmente nella conoscenza del Palazzo. Se la definizione di museo data dall’ICOM pone tra gli obiettivi del museo anche la creazione di “diletto” nel pubblico, sarà interessante verificare le risposte che verranno date nel corso del 2007 ai percorsi “emozionali” elaborati dagli operatori di “Museo amico”, cui è affidata la gestione della didattica per la scuola del museo. Si tratterà di visite in cui, insieme alla funzione intellettuale, viene stimolata la conoscenza attraverso diversi sensi ritrovando modi di apprendimento meno razionale che possono essere anche di particolare interesse per le applicazioni nelle proposte rivolte ai diversi portatori di handicap. Quest’ultimo settore in modo più palese evidenzia la delicatezza e la responsabilità nel definire proposte rivolte al pubblico che per questo devono essere garantite dalla professionalità specifica degli operatori cui è affidatoli compito di tradurre contenuti conoscitivi in proposte ludiche, emozionali o pratiche, mirando a costruire il bisogno del museo come luogo di benessere individuale. La società Museo-Amico è stata fondata nell’ottobre 1999 da due operatori culturali che, dopo aver maturato una decennale esperienza nell’ambito della didattica museale lavorando presso la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola a Genova, hanno ritenuto di mettere la propria professionalità a servizio dei beni culturali, contribuendo alla loro valorizzazione e conoscenza. 126 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Lo statuto della società prevede un impegno operativo finalizzato alla promozione di attività formative e alla produzione editoriale di materiale didattico, atto a stimolare l’attenzione visiva, soprattutto dei giovani, ai fini di una piu’ approfondita conoscenza dell’oggetto artistico. Oggi la società è composta da tre operatori didattici - AnnaGiulia Costantino, Luisa Lembo, Monica Terminiello - che, attraverso le competenze acquisite in campo artistico e museale, elaborano, organizzano e promuovono un insieme articolato di attività culturali, divulgative e didattiche, diversificate in relazione alle differenti tipologie di pubblico. Operatori: gli interventi didattici sono curati da personale qualificato, con esperienza pluriennale nella gestione di gruppi scolastici, esperti di comunicazione museale e di educazione all’immagine, capaci di creare situazioni di apprendimento coinvolgenti e sempre adeguate alla tipologia di pubblico con cui operano. PROPOSTE DIDATTICHE 2006-2007 Vivere la “casa-museo” di Pellicceria Percorso per immagini incentrato sulla storia dell’edificio, che aiuterà il pubblico scolastico a vivere un’esperienza divertente, finalizzata a stimolare in ognuno le capacità di osservazione e percezione. Così i partecipanti saranno messi in grado di rendersi conto delle trasformazioni nel tempo del palazzo, di ricostruire la storia di chi in passato lo ha abitato e di scoprire l’identità di chi oggi opera nei suoi spazi. Laboratorio: Il palazzo ieri...e oggi Utilizzando tre foto che documentano i più importanti momenti storici della vita del palazzo, i partecipanti, alla luce della conoscenza dell’edificio, dovranno abbinare alcune immagini in formato di “carte da gioco” ad essi consegnate durante il percorso di visita, alle tre foto messe inizialmente a loro disposizione per ricostruire i secoli “di vita” della Dimora Storica di Palazzo Spinola Utenza: Scuola primaria; Scuola secondaria di primo e secondo grado. Durata: n° 1 incontro della durata di h 1.30’ La magia del fare Gioco delle tecniche artistiche, alla luce delle cognizioni acquisite durante un percorso finalizzato all’analisi della “materia” delle opere d’arte presenti nel palazzo. Laboratorio n. 1: Come fare una “buona tempera” Ogni partecipante avrà a disposizione pigmenti in polvere che potrà diluire a piacere con vari leganti (acqua e rosso d’uovo, acqua e colla, olio di lino e trementina) sperimentando la diversa resa pittorica degli stessi. Laboratorio n. 2: I colori del marmo Dopo una analisi diretta dei marmi policromi che arricchiscono gli arredi del Palazzo, i partecipanti realizzeranno fogli di carta marmorizzata ad imitazione degli originali osservati. Laboratorio n. 3: La tecnica dell’affresco Un itinerario tematico stimolerà gli alunni al riconoscimento iconografico e simbolico degli affreschi presenti a Palazzo. Successivamente verranno loro svelate le tecniche e i segreti per ottenere una buona pittura a fresco che gli alunni proveranno a riprodurre nella sala didattica. 127 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Utenza: Scuola dell’infanzia; Scuola primaria; Scuola secondaria di primo grado. Durata: n° 1 incontro della durata di 2 ore per ogni laboratorio. Conoscenze ravvicinate (il ritratto) Attraverso i molti ritratti conservati a Spinola, i partecipanti potranno fare conoscenza dei magnifici proprietari del Palazzo e dei loro amici, scoprendo le varie fisoniomie, interpretando i loro gusti e studiandone i caratteri così come sono stati tramandati attraverso la creazione artistica. Laboratorio: “Ricordati di me” ovvero come tramandare ai posteri la propria immagine I partecipanti saranno condotti in un attenta osservazione ed analisi di alcune opere a tema ritrattistico: l’atteggiamento, i gesti, l’abbigliamento, i paesaggi di sfondo o gli ambienti interni, gli oggetti e gli attributi che circondano le figure saranno gli elementi indispensabili per interpretare e scoprire la personalità dei protagonisti. Gli alunni potranno poi reinterpretare graficamente il tema su traccia predisposta. Utenza: Scuola dell’infanzia; Scuola primaria; Scuola secondaria di primo grado. Durata: n° 1 incontro della durata di 2 ore. Il palazzo fonte di emozioni Alla ricerca delle sensazioni e dei sentimenti che gli spazi storici del Palazzo provocano nell’animo dei partecipanti. Laboratorio: Collezionare emozioni Attraverso un percorso caratterizzato da un costante uso dei sensi, i partecipanti dovranno annotare le proprie impressioni per poi visualizzarle in elaborati grafico-materici di entità astratta, basati sull’abbinamento di materiali poveri messi a loro disposizione. Utenza: Scuola dell’infanzia; Scuola primaria; Scuola secondaria di primo grado. Durata: n° 1 incontro della durata di 2 ore. 128 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Il piano a cilindro del compendio garibaldino di Caprera Wally Paris, Pietro Usai La pianola di Giuseppe Garibaldi si deve a Giuseppe Mola (18371928) che era noto per la costruzione di organi e pianoforti. Scarse sono le notizie sui piani a cilindro da lui realizzati e sembra che l’unico attribuito attualmente allo stesso sia quello conservato nella dimora dell’Eroe dei Due Mondi. La mancanza di notizie su questa produzione specifica di Mola impedisce di entrare meglio in merito al numero di serie “1002” individuato sul somiere dello strumento di Caprera. Le vicende condussero Giuseppe Mola da Torino a Parigi, dove apprese la costruzione di pianoforti, harmonium ed organi presso la prestigiosa bottega dei Beaucourt. Fu proprio il suo soggiorno prolungato in Francia a trasformare il cognome da Molla a Mola e ad adottare questo cambiamento nel nome della propria Ditta dopo il rientro a Torino nel 1862. Le ricerche d’archivio e la consultazione di cataloghi hanno rivelato la presenza di piani a cilindro di Mola nell’Esposizione Generale Italiana di Torino del 1884, ove sono menzionati “tre pianoforti e piano a-cilindro”. Il restauro della pianola di Giuseppe Garibaldi è stato molto complesso perché ha richiesto un intervento esclusivamente conservativo che ha comunque permesso allo strumento di far sentire la “sua voce”, mentre prima era impossibile. In questa occasione è stato realizzato il CD interattivo, destinato ai ragazzi delle scuole, che permette di smontare e ricostruire lo strumento in tutte le fasi del restauro. Sul repertorio dei brani del piano a cilindro, grazie allo studioso Antonio Latenza, Presidente onorario dell’Associazione Musica Meccanica Italiana e Direttore del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma, conosciamo l’individuazione della Marcia dei soldati dal Faust di Charles-François Gounod. Soprintendenza per i beni architettonici, il paesaggio, il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico delle province di Sassari e Nuoro Soprintendente: Stefano Gizzi Via Monte Grappa, 24 0710 Sassari tel. 079 2112900 fax 079 2112925 [email protected] 129 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Istituto Nazionale per la Grafica Bambini alla Calcografia Laboratori ludico-didattici sulle tecniche di incisione Antonella Renzitti Direttore: Serenita Papaldo Via della Stamperia, 6 00187 Roma tel. 06 699801 fax 06 69921454 [email protected] 130 “Il museo è una istituzione permanente senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico e che ricerca testimonianze sull’uomo e sul suo ambiente, le acquisisce, le conserva, le fa conoscere e le espone a fini di studio, di educazione e di diletto” così recita la definizione ufficiale dell’ICOM, (filiazione dell’Unesco per il coordinamento tra i musei di tutto il mondo). Per ogni museo agevolare la fruizione del proprio patrimonio a scopo educativo, culturale, o ricreativo è quindi parte integrante della sua ragion d’essere. Perché visitare un museo costituisca un fattore di crescita culturale ed anche momento privilegiato del tempo libero del visitatore è necessaria l’attivazione di un servizio educativo all’interno del museo, dotato di personale specializzato, che elabori programmi educativi e progetti finalizzati alla conoscenza del patrimonio, curi i rapporti con le istituzioni scolastiche, produca e raccolga materiale didattico specifico. L’impostazione in questo senso della didattica dell’Istituto Nazionale per la Grafica ha contraddistinto l’ultimo decennio di attività arricchendo progressivamente le tradizionali offerte sia della Calcografia Nazionale sia quelle del Gabinetto Nazionale delle Stampe, le due storiche istituzioni confluite nell’Istituto, nel 1975. L’offerta didattica si è progressivamente adeguata ai tempi, alle circostanze, ad un pubblico diversificato (dall’insegnamento alla sperimentazione di tecniche grafiche per esperti incisori, dagli incontri con gli artisti, ai recenti corsi sulle tecniche per gli studenti universitari e delle accademie di belle arti, ai laboratori per i bambini in età scolare), per promuovere la conoscenza delle collezioni storiche grafiche e fotografiche e favorirne la fruizione senza perdere di vista le problematiche della conservazione. Ogni anno il personale dei Servizi educativi organizza e promuove visite guidate e lezioni specialistiche alle collezioni e ai laboratori di conservazione e restauro dell’Istituto. Nel corso degli ultimi anni, si è registrato un notevole incremento di richieste da parte delle scuole superiori italiane, in particolare Licei Artistici, Istituti d’Arte, Istituti Professionali, Accademie di Belle Arti e Università. La visite alle collezioni o ai laboratori, condotte dai funzionari responsabili delle iniziative e dal personale specializzato interno, sono delle vere e proprie lezioni specialistiche durante il cui svolgimento si favorisce una lettura critica delle opere presentate, si consentono approfondimenti concordati con i docenti accompagnatori fornendo notizie di carattere storico, iconografico, stilistico, tecnico e di carattere museografico, in particolare sui criteri di ordinamento delle collezioni e sulle problematiche della conservazione e del restauro. Quando le circostanze lo consentono, le lezioni si concludono con dimostrazioni pratiche dei procedimenti tecnici grazie alla possibilità di visitare la Stamperia secolare esistente in Istituto, con torchi della metà dell’Ottocento e personale specializzato operante oltre che in tale settore, anche nel Laboratorio Diagnostico per le Matrici e nel Laboratorio per il Restauro delle opere su carta. Ma non basta razionalizzare e organizzare al meglio le visite guidate, l’attività didattica vera e propria va intesa come attività che faccia del patrimonio culturale il proprio testo di studio proponendolo con innovazione e scientificità e costituisca l’“esternazione dell’attività del Museo che opera educativamente per defi- Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici nizione”. Se tutto questo è quasi scontato per un museo con una esposizione permanente del proprio patrimonio, è ancora più necessario per l’Istituto Nazionale per la Grafica che per motivi di conservazione può esporre al pubblico le proprie opere solo per periodi di tempo limitati a causa della delicatezza e deperibilità dei materiali. Per tale motivo l’Istituto Nazionale per la Grafica dal 1998 si è rivolto anche al pubblico dei più piccoli, dapprima con iniziative estemporanee legate all’attività espositiva e alle performances di alcuni artisti quali Renato Mambor e Andrea Fogli, poi con iniziative più strutturate che prevedono un vero e proprio laboratorio ludico didattico che avvicina i bambini al mondo della grafica. Bambini alla Calcografia Gli alunni della scuola elementare e media inferiore, hanno avuto la possibilità di accedere nel museo senza essere intimoriti dall’Istituzione, attraverso un percorso articolato in più momenti: - visita alla secolare stamperia dell’Istituto, (con i suoi torchi cattura la curiosità dei bambini e la presenza di personale specializzato in grado di illustrare gli antichi procedimenti di inchiostrazione e stampa rende l’esperienza veramente unica, anche perché molto spesso i bambini e i loro insegnanti ignorano l’esistenza di una vera e propria officina di opere d’arte all’interno di una struttura museale) - analisi di alcune opere grafiche dalle collezioni dell’Istituto (disegni, stampe, matrici, libri d’artista), selezionate in relazione ai programmi scolastici o concordate con le insegnanti con una attenzione particolare alle tecniche e agli strumenti di incisione; - in alternativa si propone un percorso mirato all’interno della mostra in corso - laboratorio ludico didattico in cui i bambini sono invitati a cimentarsi con le tecniche di incisione adeguatamente guidati da personale specializzato. L’aspetto ludico che caratterizza la proposta Bambini alla Calcografia si basa sul principio pedagogico che considera il gioco mediatore dell’esperienza cognitiva, attraverso il gioco il bambino supera le incertezze nell’uso degli strumenti, riconosce il significato e la funzione degli oggetti artistici osservati direttamente e sperimenta nel laboratorio alcune tecniche grafiche. Il laboratorio non si pone il compito di sviluppare le potenzialità espressive o creative del bambino, non è questo il compito del museo ma, attraverso la manipolazione diretta di materiali e strumenti propri della calcografia, quello di far conoscere le materie e le tecniche usate per realizzare le opere permettendone una analisi più vivace. Si lascia invece alla scuola il compito di rielaborare in seguito l’esperienza culturale offerta dal museo. Un’attenzione ai materiali e alle tecniche risveglia inoltre l’interesse per le problematiche della conservazione delle opere grafiche e favorisce già in età scolare la coscienza della necessità della salvaguardia e tutela del bene storico artistico singolo e del patrimonio culturale in generale. Uno dei primi risultati della proposta Bambini alla Calcografia è stato il laboratorio realizzato in collaborazione con la Piccola Cooperativa Informadarte in occasione della IV settimana della cultura nell’aprile del 2002. I laboratori si sono svolti con successo nello spazio attrezzato nelle sale di Palazzo Poli, ambiente in cui gli alunni si sono avvicinati in maniera più diretta e vivace all’arte del disegno e dell’incisione incidendo ciascuno una propria piccola lastra di rame da sbal- 131 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici 132 zo, stampata poi con inchiostro calcografico attraverso l’aiuto degli operatori che li hanno guidati sia durante l’elaborazione del disegno preparatorio sia durante l’incisione vera e propria e nella stampa col tirabozze. In questo ambito ha preso forma un libro d’artista “Fantasilandia” progettato e realizzata dalle classi II D e II E della Scuola Elementare Alfieri di Roma, in 70 esemplari con 50 calcografie che hanno arricchito e completato il laboratorio di scrittura intrapreso con le insegnanti. La formula è stata riproposta negli anni successivi e si è confermata adatta ad accogliere gli alunni sia delle scuole elementari sia delle scuole medie inferiori e ha consentito a ciascuno studente di produrre una piccola lastra, che ha poi personalmente inchiostrato con piccoli rulli e stampato a mano assistito degli operatori della cooperativa. Nel maggio 2002 ha preso forma un esperimento didattico che ha visto protagonista il tecnico calcografo della Stamperia dell’Istituto. Si è trattato di un lavoro sulla tecnica dell’acquaforte condotto con la IIB della scuola media Winckelmann di Roma, articolato in più fasi al termine delle quali ciascuno degli studenti ha prodotto una vera e propria piccola lastra di zinco incisa, facente parte di una stampa più complessa. Alcuni momenti del lavoro sono stati condotti dall’insegnante nell’aula scolastica (illustrazione della tecnica e degli strumenti da parte dell’operatore interno dell’Istituto, scelta del soggetto, esecuzione del disegno preparatorio, esecuzione del disegno sulla lastra preparata con la vernice protettiva) altri in stamperia. In particolare il tecnico ha dovuto occuparsi della preparazione preliminare delle lastre con la vernice acidoresistente, dell’acidatura dopo l’esecuzione del disegno dei ragazzi utilizzando le cappe aspiranti. L’ultima fase, quella della stampa, si è svolta in stamperia alla presenza dei ragazzi che hanno visto trasferire le loro 28 elaborazioni grafiche su un foglio unico di grande formato grazie alla sapiente arte del tecnico calcografo. Successivamente si è riusciti ad organizzare anche un laboratorio dedicato al disegno giapponese, nell’ambito della manifestazione “Alla scoperta dell’Italia. Il Bel Paese nei disegni dei bambini giapponesi”, promossa dall’Istituto Italiano di Cultura a Tokyo. Il laboratorio è stato dedicato interamente all’arte dell’Etegami (una sorta di cartolina illustrata disegnata a mano), grazie al contributo dell’Associazione Giapponese Etegami e del Ministero per gli Affari Esteri che ha permesso la presenza in Istituto dell’artista Yoko Yoshioka, disponibile per una settimana ad illustrare e a insegnare la singolare tecnica espressiva alle numerose scolaresche che hanno aderito all’iniziativa. Nell’ambito della mostra L’Europa nella grafica del ‘900. La collezione di Luciana Tabarroni dal Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna, i Servizi educativi dell’Istituto hanno allestito una sezione didattica sulle tecniche grafiche e i processi di inchiostrazione e stampa utilizzati dagli artisti rappresentati in mostra. Sono state proposte al pubblico anche alcune opere incise degli artisti italiani presenti in entrambe le collezioni, sia con la matrice che con la stampa, per offrire ulteriori approfondimenti e relazioni. Anche in questo contesto si sono proposti i laboratori ludico-didattici ideati con la Piccola Cooperativa Informadarte per le scuole elementari e medie. Per le scuole superiori si è invece offerto un servizio di visita guidata condotto da alcuni giovani storici dell’arte formati per l’occasione. Nel dicembre 2004 in collaborazione con la cooperativa Ti con zero didattica per gioco e la società Sirio arte e cultura i Servizi Educativi hanno organizzato un percorso didattico articolato a più livelli e rivolto oltre che alle Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici scuole elementari e medie, anche alle scuole superiori. Si è trattato di percorsi svolti in una prima parte nelle sale espositive della mostra As is when dedicata alla grafica inglese degli anni ‘60 con letture animate di brani letterari inglesi, suggestioni musicali del gruppo Têtes de bois e letture iconografiche delle opere esposte. La seconda fase si è svolta nel laboratorio allestito a Palazzo Poli e gli studenti hanno potuto ripercorrere la storia del libro a stampa a partire dalla pergamena fino alla realizzazione di fogli di carta riciclata, con la possibilità di sperimentare tutte le tecniche di incisione tradizionale fino alla serigrafia. Lubecca-Roma. Strada europea per la Pace è un progetto didattico europeo coordinato per il Lazio dalla Soprintendenza Regionale in collaborazione con l’IRRE (Istituto Regionale Ricerche Educative, organo del Ministero dell’Istruzione) che coinvolge i servizi educativi del Ministero al fine di proporre nel corso del 2007 alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado una offerta articolata sia in momenti di formazione per i docenti, sia in momenti di laboratorio per gli studenti il cui obiettivo è la conoscenza del patrimonio culturale. Il progetto, in corso d’opera, si è rivelata un’occasione di scambio e confronto tra diverse modalità operative nella didattica museale. L’Istituto Nazionale per la Grafica si propone sia come museo capace di offrire un supporto di documentazione iconografica al progetto, sia come spazio idoneo allo svolgimento dei laboratori didattici. Anche Città come Scuola è un laboratorio didattico per la scuola primaria e secondaria di primo grado ideato in collaborazione con la Coperativa Informadarte che si prefigge nel corso del 2007 di avvicinare i ragazzi delle scuole di Roma al patrimonio museale dell’Istituto evidenziandone l’importanza per la storia della città. L’iniziativa è stata accettata nell’omonimo circuito del Comune di Roma-Dipartimento Politiche Educative e Scolastiche, consentendone l’inserimento nella programmazione annuale del Collegio Docenti della scuola e dunque gli itinerari saranno proposti come parte integrante del Piano dell’Offerta Formativa, considerando la ricca e complessa realtà della Città come momento essenziale per la crescita e la formazione degli studenti. Anche in questo caso il percorso vede, nell’osservazione prima e nel gioco-laboratorio poi, due momenti fondamentali per l’apprendimento e la crescita individuale. Fine ultimo sarà quello di riallacciare un legame tra pubblico e istituto museale, tra cittadini e città. Le esperienze fin qui vissute difendono il concetto di museo come luogo capace di coniugare istruzione, godimento e responsabilità nei confronti del patrimonio. Esperienze conoscitive fondate sul contatto diretto con le opere proposte all’interno di percorsi che rendono più piacevole la permanenza negli spazi del museo. L’uso delle nuove tecnologie favorirà la fruizione interattiva e la contestualizzazione delle opere senza proporre una proiezione virtuale del museo stesso. Nel sistema educativo nazionale, dalla scuola dell’obbligo all’università, lo studio e la conoscenza del patrimonio culturale e artistico deve diventare sempre più un punto di forza. In Italia più che altrove la coscienza del patrimonio culturale diffuso in maniera tanto capillare vuol dire conoscenza della propria storia, senso di appartenenza ad una comunità e costruzione di una identità culturale. Promuovendo questo tipo di conoscenza, già in età scolare, si gettano le basi per una più efficace opera di tutela. 133 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Istituto Nazionale per la Grafica Direttore: Serenita Papaldo Via della Stamperia, 6 00187 Roma tel. 06 699801 fax 06 69921454 [email protected] 134 Lineamenti di storia delle tecniche Ginevra Mariani “Lineamenti di storia delle tecniche” è un corso quadriennale progettato con l’obiettivo di formare quegli studenti, provenienti da Università e Accademie, che intendono specializzarsi, o comunque acquisire una conoscenza più specifica nel campo della grafica a stampa. Questo progetto, iniziato nel 1996 in via sperimentale, si proponeva di mettere in atto una strategia innovativa rispetto a quanto era stato già attuato. L’Istituto infatti vantava un’attività didattica di lunga data nelle due sedi storiche della Calcografia Nazionale e del Gabinetto Nazionale delle stampe. Ma in questo caso la novità era rappresentata in particolare da due elementi: il tipo di pubblico a cui il corso si doveva rivolgere, solo studenti universitari, e l’obiettivo da raggiungere: una Scuola di formazione in grado di rilasciare un attestato. Dopo il 1996, e precisamente a partire dal 1998, il Ministero per i Beni Culturali cominciava a promuovere un programma di potenziamento dell’attività didattica anche con l’istituzione del “Centro per i servizi educativi del museo e del territorio”. Dare quindi una maggiore visibilità al settore didattico diveniva una scelta obbligata dal momento che i musei in quegli stessi anni erano, sempre più, meta di un continuo flusso di visitatori. La finalità del Ministero era quella di garantire un’adeguata educazione al patrimonio artistico quale strumento indispensabile per rendere veramente operative la tutela e la valorizzazione in senso globale. È infatti riconosciuto che la conoscenza-coscienza del bene culturale, e la sua considerazione come oggetto comune e distintivo della propria appartenenza ad un contesto culturale-nazionale, costituisca un valore fondamentale per una corretta conservazione del bene stesso. Nell’ambito di quest’ordine di considerazioni, come responsabile allora del settore didattica dell’Istituto, mi posi come primo obiettivo quello di definire un metodo di educazione al patrimonio grafico che, partendo proprio dal carattere e dalla peculiare identità dell’Istituto, traesse le linee guida per un insegnamento di per se specifico e difficilmente ripetibile altrove con lo stesso livello di specializzazione. Partire dall’Istituto, dalla sua storia e dalla sua strutturazione, ha consentito in questo caso, oltre alla formazione degli studenti, anche una serie di approfondimenti e riflessioni sulle collezioni, e su tutte quelle attività ad esse correlate: dalle metodologie di restauro, alla catalogazione informatica, alla storia del collezionismo di grafica, grazie a nuove ricerche d’archivio. E tutto questo è stato possibile dal momento che “Lineamenti di storia delle tecniche” è il risultato del lavoro congiunto tra i principali settori che compongono l’Istituto, ognuno dei quali ha contribuito secondo le specifiche competenze. Questo intenso lavoro di studio e ricerca ha poi trovato spazio nei saggi pubblicati sui manuali. L’Istituto Nazionale per la Grafica è una realtà museale composita, frutto di quella volontà d’innovazione e di modernità, nel campo della conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, la cui forte carica propulsiva aveva portato all’istituzione nel 1975 del Ministero per i beni culturali. Un Istituto certamente più complesso di quello che potevano essere allora la Calcografia Nazionale e il Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici Gabinetto Nazionale delle stampe, istituzioni già attive nel campo della didattica. L’ articolo 1 del regolamento organico della Regia Calcografia recitava già nel 1904 che la Calcografia aveva “per fine il progresso dell’arte dell’incisione”, così come il criterio che aveva portato alla fondazione nel 1895 del Gabinetto Nazionale delle Stampe, era stato quello di dare vita al primo esperimento di musealizzazione pubblica di una raccolta di grafica, “da servire come di prototipo alle altre raccolte del regno”. Quindi se il museo “è per sua istituzionale natura organizzazione della conoscenza...luogo del conoscere” l’Istituto Nazionale per la Grafica è senz’altro il luogo deputato per la conoscenza della grafica a stampa per molteplici fattori, primo di tutti la complessità delle collezioni, costituite da disegni, stampe, disegni preparatori per le stampe, matrici e fotografie. Accanto alle collezioni la presenza di laboratori: la stamperia con la strumentazione per stampare le matrici, i laboratori di restauro delle opere su carta e delle matrici, e la presenza di personale specializzato. La possibilità di far interagire collezioni, laboratori e personale qualificato, consente di offrire un insegnamento specialistico soprattutto per quanto riguarda le tecniche d’incisione, in quanto in diversi casi è possibile vedere tutte le fasi necessarie alla realizzazione della stampa: disegno preparatorio, matrice e infine la stampa. Per queste ragioni l’Istituto è senz’altro il luogo deputato per istituire una Scuola di formazione al patrimonio grafico, e per questo è stato realizzato il corso “Lineamenti di storia delle tecniche”, un programma che consente agli studenti di approfondire lo studio delle opere grafiche a stampa,sia sotto l’aspetto storico artistico che tecnico. Nel primo ciclo, cominciato nel 1996 e conclusosi nel 1999, si sono sperimentati metodi e si sono chiariti obiettivi. Il Ministero ci ha sostenuto, anche se l’ accordo quadro veniva stipulato soprattutto con la Scuola e solo in un secondo momento con l’Università. Questo ha procurato inconvenienti tecnici riguardo all’aspetto economico. Ancora oggi, alla fine del secondo ciclo quadriennale, l’Istituto deve organizzare tutto con i propri fondi in quanto non si è riusciti a trovare un modo per poter garantire anche da parte dell’Università e dell’Accademia di Belle Arti un contributo economico. Sono state comunque stipulate convenzioni con le cattedre delle Università di Roma, Viterbo, Napoli, e con quelle delle Accademie di Roma e Napoli. Convenzioni che però ancora in questa fase non sono remunerative, ma di collaborazione e sostegno, soprattutto attraverso il lavoro degli studenti, mentre i costi sono ancora a carico dell’Istituto. Problema da risolvere se si vuole continuare a garantire il funzionamento della Scuola di formazione alla grafica. La Scuola è stata anche una risposta alle richieste degli insegnanti delle cattedre di storia del disegno e dell’incisione, in quanto va a colmare la carenza di Laboratori didattici nelle Università, la cui istituzione era prevista dalla normativa sui Corsi di Laurea e specializzazione già prima della riforma. A questo va aggiunta la crescente domanda di qualificazione professionale da parte degli studenti, determinata anche dalla riforma dell’Università che prevede stage e tirocini e quindi giustamente un periodo di lavoro applicativo che solo nei musei è possibile. 135 Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici 136 È questo il punto centrale su cui devono lavorare insieme Ministero della Ricerca e dei Beni Culturali. Inoltre uno degli obiettivi della Scuola è quello di garantire un livello di preparazione specialistico per coloro che andranno ad occupare posti di storico dell’arte all’interno dell’Amministrazione. Infatti non è facile capire come si realizza una stampa senza poterne seguire praticamente le differenti fasi della sua elaborazione tecnica. Come funziona la Scuola Il programma didattico si articola su diverse tipologie di insegnamento, in modo da consentire l’analisi di tutte le fasi del procedimento che porta alla realizzazione dell’opera grafica. Sono previste lezioni volte a spiegare, sia sul piano teorico che con esemplificazioni pratiche, i procedimenti di incisione e stampa attraverso l’impiego di matrici, strumenti e torchi per la stampa, tenute da personale specializzato dell’Istituto, in particolare stampatori e restauratori. Lezioni di storia dell’arte in cui si prendono in esame gli artisti più significativi nell’ambito della tecnica analizzata, ricostruendo così anche la fortuna di quella tecnica e l’evoluzione del gusto della grafica dalle origini al contemporaneo. Le lezioni sono tenute dagli storici dell’arte dell’istituto e da studiosi esterni. Lezioni sulle metodologie di restauro adottate nei laboratori dell’Istituto tenute dai restauratori dei laboratori delle opere su carta e delle matrici, lezioni seguite da visite agli stessi laboratori. A questa parte teorica si aggiungono le lezioni pratiche in Stamperia per mostrare le varie fasi della stampa di una matrice. Un momento molto interessante per gli studenti è poi rappresentato dagli Incontri sotto forma di intervista con gli artisti, che dialogando con gli studenti sul proprio lavoro, consentono loro di conoscere i metodi sperimentali in uso oggi, ma anche cercano di spiegare cosa significa fare grafica per un artista contemporaneo. Sono già intervenuti: Achille Perilli, Pasquale Santoro, Giulia Napoleone, Enzo Cucchi, Guido Strazza. Quest’anno è prevista la partecipazione di Jannis Kounellis. C’è poi una fase seminariale in cui gli studenti diventano parte attiva e che prevede l’analisi diretta delle stampe, con esercitazioni sul riconoscimento del segno grafico, e la conoscenza delle basi della normativa di catalogazione delle stampe. A conclusione del corso gli studenti vengono sottoposti a una prova di catalogazione stampe che servirà come attestato per conseguire i crediti formativi per l’Università. Accompagna il corso una mostra didattica che ricostruisce la storia della tecnica dalle origini ai giorni nostri, attraverso le opere degli artisti più significativi: stampe, matrici, disegni preparatori, passaggi di stampa, strumenti. La mostra consente agli studenti di conoscere opere e strumenti originali già trattati durante le lezioni. Seguono poi visite guidate alle collezioni, ai laboratori di restauro e alla mostra Dall’inizio del secondo ciclo del corso, nel 2001, abbiamo cominciato a pubblicare, grazie alla De Luca Editori d’arte che ha creduto in questo progetto, un manuale per ogni tipologia di tecnica: La Xilografia nel 2001, Il bulino nel 2003, l’acquaforte nel 2005 e quest’anno La Litografia e serigrafia che concluderà la collana sulle tecniche a stampa. Collana che prevede ancora l’uscita nel 2007 di un glossario tecnico. I manuali hanno una strutturazione che segue quella del corso e sono Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici articolati in tre parti principali. La prima parte è dedicata alla tecnica e spiega i metodi, i procedimenti e gli strumenti, dalla preparazione del disegno all’esecuzione della lastra, alla stampa. La seconda parte è dedicata alla storia della tecnica e consiste in una serie di brevi saggi sui periodi e sugli artisti più significativi, saggi corredati da schede esemplificative di commento alle opere. Infine la terza parte raccoglie contributi specifici sulla grafica, quali problematiche di restauro, saggi relativi alla storia dell’Istituto e alle sue collezioni. I manuali infatti, come il corso, sono stati pensati sempre come espressione dell’Istituto e quindi delle attività e degli studi che vi vengono condotti. Ogni corso dura poco più di un mese con incontri di due o tre giorni a settimana, l’accesso è a numero chiuso e per iscrizione. Le richieste sono infatti numerose e un numero elevato di studenti non consentirebbe un insegnamento adeguato. I professori hanno a disposizione un numero di posti riservati agli studenti che intendono specializzarsi in questo settore, garantendo la frequenza ad almeno due annualità. Perché la Scuola di formazione continui il programmo intrapreso è necessaria oggi una più stretta collaborazione tra Ministero, Università e Accademia, in modo tale da consentire agli studenti di realizzare lavori che siano frutto anche di una conoscenza diretta della realtà lavorativa dell’Istituto. Proprio in questo senso quest’anno, a conclusione del corso, è stata affidata a un gruppo di studentesse, che avevano già partecipato a diverse annualità, la realizzazione della guida per il pubblico alla mostra della Litografia. Con il raggiungimento di questo obiettivo che vede l’applicazione e la verifica di quanto imparato durante le lezioni la Scuola ha potuto sperimentare realmente i risultati raggiunti. 137 Dipartimento per la Ricerca l’Innovazione e l’Organizzazione Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione Servizio II Comunicazione, Promozione e Marketing Dirigente: Paola Francesca Zuffo Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma tel. 06 67232441 fax 06 67232917 [email protected] 138 ARTHEA: il nuovo linguaggio dell’arte Paola Francesca Zuffo “ARTHEA” è un marchio etico che, in forza della convenzione siglata con il Ministero Beni Culturali - Dipartimento per la Ricerca, l’Innovazione e l’Organizzazione - promuove un progetto di comunicazione del bene culturale, articolato in una serie di soluzioni tecnologiche multimediali, partendo dalla serie televisiva in onda per tutto il 2006 su RAI3 - che ha totalizzato anche punte di ascolti del 12,46% di share con circa 950.000 telespettatori - e la cui prosecuzione prevede la realizzazione di ulteriori 500 puntate nei prossimi 3 anni dedicate alle opere d’arte. Il linguaggio di Arthea è fondamentalmente narrativo. Lo ritroviamo in tutte le modalità attivate (serie televisiva, cartolina digitale, videoguida ed altre in corso di sperimentazione) ma ha la sua origine nella serie televisiva che ne rappresenta le caratteristiche nella maniera più completa. Arthea è una minifiction, costituita da episodi di circa 5 minuti nei quali alcuni personaggi (Giorgio, un ragazzino di 10 anni, Marco, suo fratello studente di architettura e Giulia, la bambinaia di Giorgio) sono ripresi nella vita di tutti i giorni. In ogni episodio il loro quotidiano fornisce lo spunto per confrontarsi con un’opera d’arte. È questo il primo elemento caratterizzante: partendo dalla vita di tutti i giorni si può arrivare all’arte in maniera naturale, senza barriere. Nello stesso tempo si rileva la continuità tra la vita moderna dei ragazzi di oggi e le opere d’arte di tutte le epoche anche le più antiche. Un secondo aspetto caratterizzante della fiction è quello della “visita” all’opera d’arte: in ogni puntata Giorgio e Giulia si recano in un museo al cospetto di una determinata opera che viene così illustrata “in presenza” attraverso immagini che si collocano nel suo ambiente e la esplorano nei suoi dettagli. In tal modo si sottolinea l’importanza del confronto diretto con l’arte. Al cospetto dell’opera si dipana un commento in sottofondo che Marco generalmente trasmette ai due (Giorgio e Giulia) da casa, sfruttando i moderni strumenti di comunicazione tecnologica e utilizzando un linguaggio piano, narrativo, a volte dialogico. Le prossime puntate oltre a proporre anche opere e luoghi meno conosciuti, ma certamente importanti, veicoleranno informazioni ed aspetti caratterizzanti la missione propria del Ministero: a) Tutela del patrimonio artistico Per tutela non si è intesa esclusivamente la tradizionale funzione di conservazione dei beni (tutela del paesaggio, opere di manutenzione e restauro dei beni ecc.), ma anche un richiamo a più capillari norme di comportamento nel venire a contatto con i monumenti (non sporcarli, non utilizzarli come oggetto improprio o come appoggio), il rispetto del silenzio (non utilizzare telefonini) e della presenza altrui, la regolamentazione nell’uso delle immagini (video e foto nei siti artistici) ecc.; b) Promozione e diffusione dei beni artistici e culturali Si vuole richiamare l’attenzione sulle facilitazioni di base offerte dalle istituzioni nazionali, non sempre sufficientemente note (ingressi gratuiti o a prezzi ridotti nei musei, biblioteche e archivi) nonché su alcuni servizi aggiuntivi (libreria, servizi didattici ecc.); Dipartimento per la Ricerca l’Innovazione e l’Organizzazione Sono inoltre state menzionate numerose tipologie di beni la cui promozione potrebbe essere particolarmente rilevante per un pubblico giovanile (parchi del mare, chiese rupestri, “oggetti” naturali quali alberi secolari e luoghi di rilevanza paesaggistica); c) Funzione educativa nei confronti del pubblico giovanile Pubblicizzazione di varie iniziative atte a valorizzare il patrimonio storico organizzate direttamente dal Ministero dei Beni Culturali (settimana della cultura, giornate del patrimonio ecc.) o in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione (gite scolastiche, sensibilizzazione al valore storico educativo del patrimonio artistico ecc.); d) Valorizzazione del patrimonio artistico come stimolo di attualità Promozione delle iniziative che intendono mostrare come il patrimonio artistico costituisca un corpo vivo all’interno della società, capace di rappresentare per i giovani un fattore di creatività e sviluppo (affidate alle tecnologie moderne, all’inquadramento nel gusto giovanile, allo stimolo di aggregazione sociale, alla ricerca personale, allo sviluppo personale e della personalità). Inoltre sarà elaborato un piano nazionale di sviluppo commerciale dei prodotti ARTHEA coordinato con i concessionari delle librerie dei musei e nell’ambito di altre iniziative promosse dal Ministero in fattibile sintonia con il prodotto. Le applicazioni proposte, da veicolare nelle librerie dei musei sul territorio nazionale sono: Home Video della serie ARTHEA. È la raccolta delle puntate trasmesse su RAI 3. Ogni volume contiene 8 puntate scelte in modo da essere rappresentative di vari musei italiani. Da fine giugno saranno disponibili i primi 5 volumi. Ogni punto vendita potrà usufruire di un pacchetto di materiali multimediali promozionali del prodotto. La serie verrà implementata con le nuove puntate di futura realizzazione. Presupposto fondamentale della diffusione di un messaggio di promozione culturale anche dei Beni Artistici Italiani meno conosciuti è quello di permettere la distribuzione della serie home video ARTHEA indistintamente in tutti i musei del territorio nazionale. Cartoline digitali ARTHEA ARTHEA ha realizzato una serie di “cartoline digitali” che consistono in brevi filmati limitati alla parte storico-artistica delle opere realizzate nelle serie televisiva. Questi filmati vengono realizzati come una vera e propria cartolina postale da commercializzare in maniera simile alle cartoline cartacee attualmente in uso. Le cartoline digitali illustrano esclusivamente le opere esposte nei musei in cui vengono messe in vendita. Videoguida ARTHEA ARTHEA mette a disposizione del visitatore dei musei una videoguida multilingue che ne illustra le opere principali con un filmato commentato. Tale videoguida viene distribuita all’entrata su supporto multimediale mobile e riconsegnata a visita conclusa. Anche le videoguide illustrano esclusivamente le opere esposte nei musei in cui vengono messe a disposizione, adottando il linguaggio tipico del format ARTHEA. 139 Dipartimento per la Ricerca, l’Innovazione Tecnologica e l’Organizzazione Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione ARCHEOGUIDA. Il passato si fa presente in collaborazione con Techvision S.r.l. (www.beniculturali.it) Coordinamento Progetto: Archeoguida tel. 06.67232648 Techvision Srl (www.techvision.it) Direzione Commerciale tel. 06.94298108 Palmare I dati ricavabili dai resti ancora presenti, dalle notizie storiche, dai ritrovamenti del passato e dalle indagini minuziose degli archeologi vengono tradotti in ricostruzioni virtuali il più possibile fedeli all’originale, per dare la sensazione al pubblico di rivivere nel presente i luoghi del passato. L’Archeoguida per adulti è studiata in modo da consentire una visita personalizzata, che prevede la possibilità di estendere il percorso base con approfondimenti su vari temi, offerti di volta in volta lungo l’itinerario e selezionabili secondo il proprio interesse culturale e il tempo a disposizione. Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma tel. 06 67232960 140 Benedetta Adembri Sviluppata nell’ambito del progetto “Archeologia on line”, avviato dalla Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’Archeoguida è stata ideata per far entrare adulti e bambini nella storia, facendo diventare la visita archeologica un’esperienza viva, indimenticabile, dove passato e presente si fondono nel modo più appassionante. I siti archeologici costituiscono uno degli aspetti più affascinanti della nostra storia, ma allo stesso tempo risultano di difficile interpretazione ai non addetti ai lavori, per lo stato di frammentarietà in cui si trovano: spesso ci troviamo infatti di fronte a pochi resti riconoscibili di edifici, città, necropoli. L’Archeoguida è stata pensata proprio per questo: rendere più immediatamente comprensibili attraverso la visita luoghi e monumenti storici, restituendo loro attualità e interesse. Noleggiabile all’ingresso dei siti, viene offerta su palmare nella versione per adulti e su consolle Nintendo Game Boy per bambini. Questo permette ai visitatori di avere uno strumento agile e completo per conoscere, attraverso immagini e testi raccontati in un linguaggio accessibile, come appariva in origine il luogo, le tecniche costruttive, gli aspetti di vita quotidiana. Game Boy Riproposte sotto forma di cartoon, le ricostruzioni virtuali fanno da sfondo alle avventure di personaggi fantastici, con cui i bambini possono interagire lungo il percorso della storia, in una sorta di viaggio all’indietro con la macchina del tempo. L’idea di utilizzare il gioco quale strumento didattico, oltre a rendere la visita avvincente, permette al bimbo di affacciarsi sul passato, rivivendo secondo gli usi e i costumi dell’epoca. Pensata anche per visite di gruppo, l’Archeoguida su Game Boy può essere proposta alle scolaresche: grazie alla sua multimedialità è infatti un ottimo, innovativo strumento di apprendimento. Dipartimento per la Ricerca l’Innovazione e l’Organizzazione Il museo per la scuola Paola Munafò L’Istituto centrale per la patologia del libro è un istituto di ricerca sulla conservazione dei libri e dei documenti che costituiscono le testimonianze materiali della nostra cultura. La realizzazione del Museo risale alla fondazione dell’Istituto, nel 1938. Alfonso Gallo aveva raccolto materiali destinati a rappresentare le forme e le cause del deterioramento dei materiali librari. Il nuovo allestimento, inaugurato nel 2001, pone l’accento sulla vocazione didattica dell’esposizione con un percorso museale articolato in tre sezioni: la prima è dedicata ai materiali e alle tecniche di manifattura del libro antico e moderno, la seconda affronta le tematiche del deterioramento e delle sue cause, l’ultima tratta della conservazione e del restauro. È possibile visitare il Museo con audio guide composte di quattro tacce dedicate rispettivamente agli adulti e ai ragazzi, in italiano e in inglese. Anche la Guida del Museo e le didascalie sono in italiano e in inglese; queste ultime sono state concepite per spiegare brevemente i contenuti delle vetrine rinviando agli approfondimenti offerti dalla Guida. Per integrare con la pratica le conoscenze acquisite nel corso della visita, per i gruppi e le scolaresche che ne fanno richiesta sono stati progettati tre diversi laboratori focalizzati sulla manifattura della carta, sulla produzione dei manoscritti medievali e sulle prime opere a stampa. Il laboratorio L’arte della carta prevede la produzione di un foglio di carta a mano, è adatto a tutte le età e viene realizzato in collaborazione con il Museo della Carta di Fabriano. Un Mastro cartaio mostra le tecniche e aiuta i visitatori ad eseguire tutte le operazioni: l’immersione della forma nel tino che contiene la polpa, il movimento necessario a far sgocciolare via l’acqua, il distacco del foglio dalla forma, il suo riversamento sui feltri e l’asciugatura. Per le scolaresche è prevista la consegna ad ogni ragazzo del foglio di carta prodotto e del Diploma di Mastro cartaio per poter terminare, in classe, l’asciugatura e rielaborare insieme ai docenti l’attività svolta. Con Ego…ligavi istum librum i ragazzi realizzano un piccolo codice medievale sulle orme di Frate Giovanni di Marco, un legatore attivo a Vicenza nel XV secolo che “firmava” le legature eseguite per la biblioteca del convento di Santa Corona. Questa attività è destinata agli alunni delle elementari e medie inferiori e, con la visita al Museo, dura tra i 90 e i 120 minuti. Durante la spiegazione, vengono fornite informazioni sui materiali utilizzati nella produzione dei manoscritti e sugli elementi caratteristici di questi manufatti: la decorazione, le miniature, la sottoscrizione, l’incipit e l’explicit. Vengono inserite carte di guardia di riuso per far comprendere il valore delle materie prime utilizzate con parsimonia. Durante la cucitura si parla dell’uso del telaio e del grecaggio. Sulla coperta, realizzata nei colori dei cuoi, vengono fissate le parti metalliche per protezione e decorazione. Al termine del laboratorio ogni ragazzo firma, nella sottoscrizione, il suo lavoro che porterà con sé in classe. Il laboratorio Aldo Manuzio è dedicato ai volumetti prodotti dal tipografo veneziano a cavallo tra il XV e il XVI secolo. I ragazzi, tra i 6 e Istituto Centrale per la Patologia del Libro Direttore: Armida Batori Via Milano, 76 00184 Roma tel. 06 482911 fax 06 4814968 [email protected] 141 Dipartimento per la Ricerca l’Innovazione e l’Organizzazione i 16 anni, sono trasportati in una tipografia delle origini e sono invitati a confrontare l’attività di Aldo con la produzione odierna. Il progetto è realizzato in collaborazione con il Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI). I dettagli di gusto e funzionali che caratterizzano le edizioni aldine sono messi in evidenza nel corso dell’attività. Dall’eleganza e leggibilità del carattere italico alla maneggevolezza delle edizioni tascabili dei classici. I ragazzi notano i cambiamenti rispetto alla produzione medievale dei manoscritti. L’uso della carta al posto della pergamena e le caratteristiche di questo supporto che con la stampa prende definitivamente il sopravvento nella produzione libraria, le tecniche tipografiche come l’imposizione, l’avvento del frontespizio e delle marche tipografiche, la realizzazione della legatura in pelle leggera con quadranti in cartone sono mostrati come momenti di un processo di innovazione tecnica e artistica. La fase finale coincide con l’apposizione dell’ex libris nel quale ogni ragazzo scrive il suo nome. 142 Dipartimento per la Ricerca l’Innovazione e l’Organizzazione Scuola di Alta Formazione e di Studio per la Conservazione ed il restauro Istituto Centrale per il Restauro Patrizia Miracola La creazione dell’Istituto Centrale per i Restauro, nel 1939, su progetto di Giulio Carlo Argan e Cesare Brandi, suo primo direttore, segna il passaggio a una concezione moderna della conservazione e del restauro dei beni culturali. Oggi è uno degli Istituti Centrali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e, presso di esso è attiva una Scuola di Alta Formazione e di Studio per il Restauro, come da art. 9 D.L.gs. 368/1998. Fin dagli inizi l’attività di restauro condotta dall’ICR è stata impostata sulla base di una sistematica ricerca scientifica sui fenomeni e sulle cause del degrado delle opere d’arte, nonché sulla ricerca storico artistica e tecnologica dei materiali antichi e moderni, allo scopo di coniugare sperimentazione e tradizione. All’interno dell’ICR operano storici dell’arte, architetti, archeologi, fisici ed esperti nei controlli ambientali, chimici, biologi, restauratori delle diverse tipologie di manufatti di interesse storico artistico (dipinti murali, su tela, tavola, tessuti, carta, ceramiche, vetri, pietre, cuoio, legno). I principi fondamentali su cui si basa l’attività di restauro sono quelli tracciati da Cesare Brandi, sinteticamente: - prevenzione e manutenzione quali strumenti di controllo, nel tempo, della durata dei beni; - continuo aggiornamento tecnologico e scientifico applicato alla conservazione e al restauro delle opere d’arte; - definizione di politiche programmate di conservazione dei beni culturali basate sullo studio preventivo della vulnerabilità e della pericolosità a cui è esposto il patrimonio culturale. Tra i compiti istituzionali assegnati, con autonomia amministrativa, vi è l’insegnamento del restauro nell’ambito della Scuola di Alta Formazione, e realizzare corsi di aggiornamento per il personale tecnico-scientifico delle Amministrazioni statali e regionale che lo richiedono. Per lo svolgimento dei suoi compiti l’ICR è organizzato in: - cinque servizi - quattro laboratori scientifici - dodici laboratori di conservazione e restauro - un nucleo di archeologia subacquea La scuola dell’Istituto è diretta dal Direttore dell’ICR ed i corsi sono coordinati da un Vice Direttore come previsto dal “regolamento “ attualmente in vigore D.P.R- 399/1997. I corsi hanno durata quadriennale, sono a numero chiuso e prevedono la frequenza obbligatoria. L’accesso avviene per concorso pubblico, per un massimo di 20 allievi ogni anno. Titolo richiesto è il diploma di scuola secondaria superiore. Il corso si conclude con l’elaborazione e la discussione di una tesi. Gli obbiettivi formativi sono quelli di formare restauratori-conservatori, tecnici di alto profilo, qualificati per elaborare il progetto di restauro, sotto l’aspetto tecnico e svolgere, con autonomia di lavoro, interventi diretti di conservazione e di restauro sui beni culturali, di cui il restauratore conservatore ha la direzione tecnica. Il diploma rilasciato è quello di Restauratore dei Beni Culturali, titolo valutabile sui concorsi pubblici e negli appalti pubblici sui beni culturali L.109/1994 smi, Dl 30/2004 2 DM 294/2000. Direttore: Caterina Bon Valsassina Responsabile servizi educativi: Patrizia Miracola Piazza San Francesco di Paola, 9 00184 Roma tel. 06 488961 fax 06 4815704 [email protected] 143 Dipartimento per la Ricerca l’Innovazione e l’Organizzazione Opificio delle Pietre Dure La Scuola di Alta Formazione dell’Opificio delle Pietre Dure Fabio Bertelli La Scuola di Alta Formazione (SAF) ha durata quadriennale. Per l’accesso è previsto un concorso pubblico internazionale, bandito annualmente dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che richiede il possesso del diploma di istruzione secondaria superiore ed un’età compresa tra i 18 e i 30 anni. L’esame di ammissione consta di due prove attitudinali – una di disegno e una di tecnica artistica – e di una orale su argomenti di storia dell’arte e di tecniche artistiche. I corsi, con frequenza obbligatoria, comprendono lezioni teoriche, impartite sia da personale interno che da esperti provenienti da Enti e Istituti impegnati nella ricerca e nell’attività di tutela e di conservazione, ed esercitazioni pratiche che si svolgono all’interno dei laboratori o in cantieri esterni. Col superamento dell’esame finale, che consiste nella discussione di una tesi, all’allievo viene rilasciato il diploma di Restauratore di beni culturali. Il titolo è valutabile per l’accesso alle corrispondenti aree professionali e abilita, ad alto livello, per l’attività lavorativa. Dal 2004 la Scuola per il restauro del Mosaico di Ravenna dipende dalla SAF dell’Opificio. È in corso l’equiparazione del titolo del diploma della SAF ad una laurea magistrale come da art. 29, comma 9 del Codice Urbani. La struttura organizzativa della Scuola, la durata dei corsi e le materie d’insegnamento subiranno quindi le modifiche necessarie per l’adeguamento alla nuova normativa di legge. Direttore: Cristina Acidini Via degli Alfani, 78 50121 Firenze tel. 055 26511 fax 055 287123 [email protected] 144 Dipartimento per la Ricerca l’Innovazione e l’Organizzazione La Scuola di Restauro dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze tra tradizione storica e prospettive future Opificio delle Pietre Dure Alessandra Griffo L’insegnamento del restauro all’interno dell’Opificio delle Pietre Dure, erede della manifattura fondata a Firenze nel 1588 da Ferdinando I de’ Medici, è stato fin dalle origini intrinsecamente connesso all’attività istituzionale. I lavoranti più giovani, nella bottega granducale prima e nei laboratori di restauro poi, affiancando gli artisti, i maestri e i restauratori più anziani, hanno da sempre appreso l’arte e le tecniche del restauro nella prassi quotidiana del laboratorio e del cantiere. Se inizialmente questo sapere centenario si applicò alla tradizionale tipologia del commesso di pietre dure e per estensione, nel corso dell’Ottocento, all’intera categoria dei manufatti lapidei, con l’ampliamento delle competenze, avvenuto nel secolo scorso, anche l’insegnamento offerto dall’Istituto si è potuto diversificare e specializzare, afferendo ai dodici settori in cui è organizzato l’Opificio delle Pietre Dure (arazzi, bronzi, ceramiche, commesso di pietre dure e mosaico, lapidei, materiali archeologici, cartacei, oreficerie, pitture murali, scultura lignea, tele e tavole, e tessuti) e alla sede distaccata di Ravenna, finalizzata principalmente al restauro del mosaico. Un primo riconoscimento normativo e un aggiornamento, anche sotto gli aspetti teorici, di questa vocazione e finalità formativa si data agli anni Settanta del Novecento. L’attuale Scuola di Alta Formazione ha di recente ottenuto il riconoscimento dell’equipollenza del titolo del proprio diploma con quello universitario di laurea magistrale e si prevede che nel corso di questo e dei prossimi anni il regolamento e l’organizzazione della scuola subiranno modifiche che la renderanno ancora più incisiva e competitiva nel panorama internazionale. La Scuola è riservata a studenti in possesso del diploma di istruzione secondaria, di un’età compresa tra i 18 e i 30 anni; nel caso di candidati stranieri, è richiesta inoltre una buona conoscenza della lingua italiana. L’accesso è per concorso, bandito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e articolato in prove pratiche, attitudinali e teoriche. A fronte di circa 300 domande di iscrizione, provenienti dall’intero territorio nazionale ed in una piccola percentuale anche dall’estero, la selezione è severa poiché ogni anno sono previsti solo 20 nuovi allievi. Il corso ha avuto fino ad ora una durata quadriennale, mentre dai prossimi anni il percorso sarà quinquennale. Le lezioni, la cui frequenza è obbligatoria, comprendono insegnamenti teorici (materie umanistiche e scientifiche) e pratici (attività in laboratorio e in cantieri esterni), impartiti sia dal personale interno che da esperti provenienti da altri Enti e Istituti. Oltre alla attività di formazione pluriennale la Scuola ospita stages di durata compresa tra uno e sei mesi, offerti a studenti prevalentemente stranieri. Direttore: Cristina Acidini Via degli Alfani, 78 50121 Firenze tel. 055 26511 fax 055 287123 [email protected] 145 Call Center Call Center 800 99 11 99 Marco Bordi Nell’ambito delle competenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali si colloca il servizio di call center atto a migliorare l’accesso alla fruizione del patrimonio culturale nazionale da parte dei cittadini italiani e stranieri nonché dei turisti in visita nel nostro Paese, per fornire informazioni (in lingua italiana, inglese e spagnola) inerenti le attività di pertinenza del Ministero, su musei, mostre temporanee, archivi, biblioteche attraverso il numero verde 800 99 11 99. Il Servizio è interamente affidato alla Società Omnia Network S.p.a., che gestisce le chiamate tramite il numero verde attivo tutti i giorni, compreso i festivi, dalle 9 alle 19. L’operatore di front office, mediante la consultazione di Banche Dati ed un costante collegamento al sito Internet del Ministero, è in grado di fornire tutte le informazioni richieste, ivi comprese quelle relative alla struttura organizzativa del Ministero ed alle competenze istituzionali dello stesso. Referente del Servizio: Marco Bordi Via Breda, 176 20126 Milano tel. 02.37021111 fax 02 37021284 [email protected] 146 L’operatore ha a disposizione anche un banca dati integrata curata dal personale di back office di Omnia Network contenente le informazioni relative a manifestazioni, beni, musei, eventi di pertinenza non statale (comunali, privati, etc.). Nello specifico, il front office svolge: - un servizio di ricezione reclami da parte del Cittadino e di segnalazione all’Amministrazione; - un servizio di supporto all’Ufficio Relazione con il Pubblico (URP); - un servizio di supporto al Servizio II Comunicazione, promozione e Marketing della direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la promozione. - un servizio di segnalazioni al Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale; L’attività di back office consiste in: - attività di verifica e segnalazioni delle necessità di aggiornamento dei dati presenti sul sito del Ministero dei Beni culturali; - acquisizione di informazioni sulle iniziative culturali in essere su tutto il territorio nazionale con partecipazione diretta o indiretta del Ministero; - acquisizione di informazioni al servizio del cittadino sui principali siti non statali mediante la creazione di un Data Base interno a favore del Front office; - diffusione di informazioni mirate nei confronti di soggetti terzi quali scuole, università, organismi culturali secondo valutazioni di opportunità da parte del Ministero. Tali informazioni sono fornite sul numero complessivo di 10.000 contatti annui. A fronte delle suddette attività, vengono prodotti periodicamente report statistici quantitativi e qualitativi, che consentono una continua analisi e monitoraggio dei servizi resi. Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Ugo Zottin Nel 1969 l’Arma dei Carabinieri istituì in Roma presso il Ministero della Pubblica Istruzione quello che oggi è il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, precedendo in tal modo di un anno la Convenzione Unesco di Parigi del 1970, con la quale s’invitavano gli Stati Membri ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati, favorire il recupero di quelli trafugati nonché predisporre uno specifico servizio a ciò finalizzato. Su direttiva del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, dal quale dipende funzionalmente, il Comando svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale, attraverso la prevenzione e la repressione di ogni attività delittuosa rivolta in tale ambito. Il Comando è composto da circa 300 militari che hanno una preparazione specializzata acquisita attraverso la frequenza di appositi corsi in “Tutela del Patrimonio Culturale”, organizzati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’attuale articolazione prevede un Ufficio Comando, che coordina le sezioni “Operazioni”, “Elaborazione Dati” e “Segreteria e Personale” e “Servizi”; un Reparto Operativo per le indagini di polizia giudiziaria a sua volta suddiviso nelle sezioni Antiquariato, Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea; 12 nuclei territoriali ubicati a Bari, Bologna, Cosenza, Firenze, Genova, Monza, Napoli, Palermo, Sassari, Torino, Venezia ed Ancona, alle dipendenze del Vicecomandante. L’ultimo di questi Nuclei, quello con competenza territoriale sulle Marche, è stato istituito recentemente, nel giugno scorso. Per affinare ulteriormente la professionalità dei militari anche in campo internazionale e favorire la collaborazione tra operatori che trattano la medesima materia, il Comando organizza direttamente e partecipa con frequenza a convegni specializzati unitamente a qualificati esponenti di Polizie straniere. Infatti, proprio la riconosciuta esperienza acquisita nel settore e i significativi successi operativi conseguiti hanno fatto si che varie Forze di Polizia straniere richiedano di organizzare specifici seminari addestrativi e di affinamento. In particolare i seminari sono stati tenuti a favore di componenti delle Forze di Polizia di Ungheria, Palestina, Messico, Guatemala, Cuba, Cipro, Argentina e Perù. I militari del Comando T.P.C. si sono altresì distinti nell’ambito delle missioni internazionali in Kosovo ed in Iraq dove, spesso in difficili contesti ambientali, hanno collaborato per il censimento e la tutela delle vestigia culturali minacciate dagli eventi bellici. In Iraq, in particolare, i Carabinieri hanno collaborato con archeologi e tecnici del Museo Nazionale di Baghdad nella raccolta delle informazioni foto-descrittive di oltre 3000 beni saccheggiati durante le concitate fasi belliche dell’aprile 2003 e, attraverso l’Interpol, ne hanno dato diffusione all’Unesco. Nell’ambito della missione di pace “Antica Babilonia”, con la collaborazione delle autorità locali, i CCTPC Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Comandante: Gen. Ugo Zottin Piazza Sant’Ignazio, 152 00185 Roma tel. 06 6920301 fax 06 69203069 [email protected] www.carabinieri.it 147 Esempio di modello Documento dell’opera d’arte 148 Carabinieri distaccati in zona Nassiriya hanno censito e documentato 621 aree archeologiche a rischio, recuperato 1636 reperti provento di saccheggi, ed arrestato 53 responsabili di scavi clandestini. Inoltre l’UNESCO, in considerazione della riconosciuta esperienza e professionalità del Comando, ha chiesto di organizzare uno specifico corso di formazione finalizzato alla formazione di circa 50 componenti della Forza di Polizia irachena deputata alla protezione dei siti archeologici, tenutosi nel 2004 ad Amman, in Giordania. Per qualificare la propria attività operativa, fin dagli anni ‘80 il Comando si è dotato di un potente strumento di ausilio alle indagini di polizia giudiziaria nello specifico settore, predisponendo la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, contenente oggetti d’arte da ricercare sia di provenienza italiana che estera ed informazioni circa gli eventi delittuosi collegati. Aggiornata quotidianamente dal personale della Sezione Elaborazione Dati, il sistema contiene oltre due milioni e cinquecentomila records, con oltre duecentottantamila immagini digitalizzate, costituendo un database di assoluto riferimento a livello internazionale. Lo sviluppo dell’attività investigativa, l’abbattimento delle barriere doganali nell’ambito dell’Unione Europea, nonché una sempre maggiore facilità di trasferire nei cinque continenti persone e merci, ha consigliato ormai da qualche anno il Comando di utilizzare le eccezionali potenzialità offerte dalla rete Internet per diffondere in qualsiasi parte del mondo le informazioni relative ai beni culturali sottratti. Il Comando ha curato la pubblicazione del bollettino “Arte in Ostaggio” contenente le riproduzioni fotografiche dei più importanti beni da ricercare, corredate dei dati necessari per l’individuazione. Distribuito gratuitamente in Italia ed all’estero, con la venticinquesima edizione ne è terminata la stampa, poiché, a vantaggio di un più rapido e tempestivo aggiornamento, le medesime informazioni sono facilmente consultabili nelle pagine web del sito Internet dell’Arma (www.carabinieri.it). Qui infatti è ora presente un ben strutturato motore di ricerca attraverso il quale possono essere consultati oltre 7.700 beni culturali di valenza artistica tra beni archeologici, dipinti, sculture, oggetti chiesastici, beni librari, tratti dalla Banca Dati del Comando. Peraltro nello stesso database i cittadini possono accedere ad un cospicuo elenco di immagini e di descrizioni di beni archeologici saccheggiati durante i due conflitti bellici avvenuti negli ultimi anni in IRAQ. Per facilitare la consultazione di tali informazioni e favorire il recupero dei beni culturali da ricercare, il data-base e le pagine web del Comando sono in corso di duplicazione in lingua inglese, nonché è in atto una loro ulteriore implementazione per offrire al cittadino la possibilità di consultare un sempre maggior numero di opere d’arte. Nell’apposita sezione tematica del sito www.carabinieri.it (Beni d’interesse culturale) è possibile inoltre scaricare un modulo “Documento dell’opera d’arte - Object ID” (vedasi foto) che peraltro può essere richiesto presso qualsiasi comando dell’Arma. Compilando questa “scheda preventiva”, ciascuno può costituirsi un archivio fotografico e descrittivo dei propri beni d’arte, determinante in caso di furto. Un’opera rubata, infatti, se fotografata ed adeguatamente descritta, può essere recuperata più facilmente. All’interno di tale sezione, peraltro, i cittadini possono trovare validi consigli e suggerimenti di carattere generale, che derivano soprattutto dall’esperienza maturata dal Comando nel particolare settore, per conoscere meglio i diritti e prevenire spiacevoli situazioni. Per evitare di incorrere nell’acquisto di un bene d’arte trafugato, ovvero di conoscere l’eventuale illecita provenienza di uno già posseduto, il cittadino può richiedere al Comando o ai Nuclei dislocati sul territorio, un controllo presso la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti. In caso di riscontro negativo il Comando rilascerà un’attestazione in cui è indicato che il bene controllato non risulta segnalato tra le opere da ricercare presenti in Banca Dati. Un eventuale esito positivo dell’accertamento darà luogo ai dovuti riscontri di polizia giudiziaria. Competenze territoriali Reparto Indirizzo Telefono/Fax e-mail Comando CC TPC Roma Roma, Piazza di Sant’Ignazio, 152 Tel.06.6920301 Fax.06.69203069 [email protected] Reparto Operativo CC TPC Roma Roma, Via Anicia, 24 Tel.06.585631 Fax.06.58563200 [email protected] Lazio Abruzzo Nucleo CC TPC Torino Torino, Via XX Settembre, 88 Tel.011.5215636 Fax.011.5170000 [email protected] Piemonte Valle D’Aosta Nucleo CC TPC Monza Monza, Via Brianza, 2 Tel.039.2303997 Fax.039.2304606 [email protected] Lombardia Nucleo CC TPC Venezia Venezia, P.zza S. Marco, 63 Tel.041.5222054 Fax.041.5222475 [email protected] Veneto Trentino A.A. F.V.Giulia Nucleo CC TPC Genova Genova, Via S. Chiara, 8 Tel.010.5955488 Fax.010.5954841 [email protected] Liguria Nucleo CC TPC Bologna Bologna, Via Castiglione, 7 Tel.051.261385 Fax.051.230961 [email protected] Emilia Romagna Nucleo CC TPC Ancona Ancona, Via Pio II - Pal. Bonarelli Tel.071/201322 Fax.071/2076959 in fase di predisposizione Marche Nucleo CC TPC Firenze Firenze, Via Romana, 37/a Tel.055.295330 Fax.055.295359 [email protected] Toscana Umbria Nucleo CC TPC Napoli Napoli, Via Tito Angelici, 20 Tel.081.5568291 Fax.081.5784274 [email protected] Campania Nucleo CC TPC Bari Bari, P.zza Federico II, 2 Tel.080.5213038 Fax.080.5218244 [email protected] Puglia Molise Basilicata Nucleo CC TPC Cosenza Cosenza, Via Colletriglio, 4 Tel.0984.795548 Fax.0984.784161 [email protected] Calabria Nucleo CC TPC Palermo Palermo, C.so Calatafimi, 213 Tel.091.422825 Fax.091.422452 [email protected] Sicilia Nucleo CC TPC Sassari Sassari, Str. Prov.le La Crucca, 3 Tel.079.3961005 Fax.079.395654 [email protected] Sardegna 149 AICA Associazione italiana per l’Informatica e il calcolo automatico Referente: Daniela Rovina Piazzale Rodolfo Moranti, 2 20121 Milano tel. 02 76455031 [email protected] 150 Le certificazioni informatiche europee di AICA Daniela Rovina Tutte le certificazioni offerte da AICA fanno riferimento a livello europeo al CEPIS (Council of European Professional Informatics Societies http: //www.cepis.org), una federazione europea di 37 associazioni professionali che rappresentano 33 nazioni europee. Tali associazioni raggruppano complessivamente oltre 200.000 professionisti nel campo dell’informatica. AICA rappresenta l’Italia nel CEPIS, avendo anche partecipato alla sua fondazione. CEPIS e AICA sono garanti della certificazione ECDL e delle certificazioni informatiche avanzate a livello europeo e a livello italiano. Il programma ECDL Il programma ECDL (European Computer Driving Licence), comunemente noto come “Patente Europea del Computer”, è un programma internazionale di certificazione delle abilità informatiche che è stato esteso anche alle nazioni extraeuropee col nome ICDL (International Computer Driving Licence). Il programma è governato dalla ECDL-F (European Computer Driving Licence Foundation http: //www.ecdl.com), un’organizzazione no profit creata dal CEPIS. Il programma ECDL venne iniziato con fondi comunitari dal CEPIS, che nel 1995 costituì un gruppo di lavoro formato da esperti internazionali con l’obiettivo di fornire in maniera puntuale una definizione di “abilità informatiche di base”, cioè di cosa significasse saper usare un computer a livello iniziale. Queste attività si sono sviluppate sotto l’egida dell’Unione Europea nell’ambito dei progetti Esprit e Leonardo, mirati a realizzare la Società dell’Informazione, ed hanno portato alla realizzazione della Patente Europea del Computer. I punti caratterizzanti del programma ECDL possono essere così sintetizzati: - internazionalità: è un programma nato nell’ambito dell’Unione Europea e adottato da 138 Stati Europei ed extra-Europei; l’esame di certificazione può essere erogato in 36 lingue diverse; - integrazione mondo del lavoro-accademia: è un programma nato nell’ambito delle società professionali di informatica che integrano competenze accademiche ed industriali; - tecnologicamente neutrale: è un programma che definisce le abilità informatiche in maniera indipendente dalle tendenze dominanti dei produttori di tecnologie informatiche; in particolare, è possibile conseguire la patente anche usando unicamente software di tipo open source. “Museo e territorio: l’ANISA per la scuola” Paola Strada L’ANISA per l’educazione all’arte (Associazione Nazionale Insegnanti Storia dell’Arte) è un’associazione di promozione sociale che, diffusa in tutto il territorio nazionale italiano, dal 1951 si occupa di formazione dei docenti di Storia dell’arte e delle altre discipline afferenti e degli studenti di ogni ordine scolastico, nel settore della didattica e dell’educazione al patrimonio. Oltre a percorsi, corsi d’aggiornamento e visite guidate promossi dalle vivaci sezioni provinciali, l’associazione ANISA a livello nazionale, forte dei protocolli d’intesa stipulati con il MIUR, il MiBAC e l’IRRE Lombardia, negli ultimi anni si è impegnata nei seguenti progetti: per i docenti - Formazione a distanza dei docenti di Storia dell’arte, di discipline artistiche e di Educazione all’immagine (Convenzione ANISA-INDIRE, in vigore dal 2003); anche quest’anno sono attivi alcuni laboratori e-learning delle TIC, proposti per la scuola primaria e secondaria - SSIS-SILSIS: da alcuni anni diversi docenti dell’associazione ANISA sono impegnati come docenti a contratto, laboratoristi e supervisori di tirocinio presso le Scuole universitarie di Specializzazione per l’insegnamento secondario (università di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia). - Partecipazione alla Consulta Universitaria nazionale per la Storia dell’arte, nel gruppo di lavoro sulle SSIS. - Forum delle Associazioni Disciplinari: l’ANISA fa parte di questo forum, che periodicamente elabora proposte curricolari e si confronta con i progetti di riforma promossi dal Ministero della pubblica Istruzione - Promozione ed organizzazione di convegni su aspetti e problemi della didattica: si segnalano in particolare i convegni di approfondimento della didattica dell’arte contemporanea a Venezia nel 2003 (workshop Insegnare/comunicare l’arte contemporanea, Venezia 24-25 settembre) e a Milano presso la Triennale nel maggio 2005, il convegno “Museo tra passato e presente”, tenutosi a Roma il 3 e 4 aprile 2006. A Verona il 27/28 ottobre 2006 l’ANISA ha organizzato il workshop “Insegnare Mantegna”, aperto ai docenti di ogni ordine e grado. per gli studenti - Olimpiadi del patrimonio: dal 2006 l’ANISA con il Centro per i Servizi Educativi del Museo e del Territorio del MiBAC promuove una competizione a carattere nazionale, riservata agli studenti delle scuole superiori, finalizzata ad arricchire la loro conoscenza della straordinaria ricchezza e varietà delle testimonianze storicoartistiche e monumentali disseminate su tutto il territorio italiano ed a promuovere una formazione culturale in cui l’educazione al patrimonio e alla conservazione e tutela del medesimo sia un elemento qualificante nella costruzione dell’identità civile delle giovani generazioni. Gli studenti attraverso le prove scritte proposte nelle tre diverse selezioni (d’istituto, regionale e nazionale) dimostrano conoscenze e abilità e si confrontano in relazione ad importanti ANISA per l’educazione all’arte Presidente nazionale: Teresa Calvano Via dei Villini, 33 00161 Roma tel. 06 44230899 fax 4402294 www.anisa.it 151 testimonianze storico-artistiche e monumentali del patrimonio italiano. − Incontriamoci a scuola. Progetto Arte contemporanea 2006-’07: l’ANISA di Milano per la diffusione della conoscenza del contemporaneo nelle scuole ha promosso un progetto di partenariato tra alcune scuole secondarie e lo spazio espositivo della Provincia di Milano (Spazio Oberdan). − Materiali didattici elaborati da docenti ANISA per il lavoro in classe, nel museo e sul territorio sono stati pubblicati su diversi numeri del Bollettino dell’associazione e sono scaricabili dal sito − L’ANISA sta avviando collaborazioni con i Servizi educativi del MiBAC diffusi sul territorio nazionale per la produzione di dossier didattici 152 Il patrimonio culturale e la sua pedagogia per l’Europa Lida Branchesi Sensibilizzare al patrimonio culturale, alla sua salvaguardia e alla sua trasmissione alle generazioni future, tenendo conto dello sviluppo globale della personalità, della dimensione europea, del dialogo interculturale, dell’integrazione e della coesione sociale: è questa la finalità primaria dell’educazione al patrimonio promossa in questi anni dal Consiglio d’Europa. Una ‘pedagogia’ innovativa suggerita dalle caratteristiche stesse del patrimonio culturale. L’Invalsi in convenzione con il Consiglio d’Europa ne ha raccolto, analizzato e valutato programmi e attività a partire dal 1989, l’anno della mitica classe europea del patrimonio “Reno senza frontiere” fino al progetto più recente “L’Europa da una strada all’altro”. Nella valutazione sono stati coinvolti giovani, insegnanti, operatori culturali e specialisti di più di trenta paesi europei. Si è trattato di un lavoro enorme che ha consentito di valutare qualità ed efficacia delle azioni di pedagogia del patrimonio per meglio delineare le prospettive per il futuro. I risultati sono oggetto di un volume (L. Branchesi, cur. Il patrimonio culturale e la sua pedagogia per l’Europa, Roma: Armando, 2006), che raccoglie anche contributi di esponenti del Consiglio d’Europa e di alcuni importanti esperti internazionali. Si tratta di un materiale di grande validità e originalità, che ha spinto la nuova Direzione per l’innovazione tecnologica e la promozione del MiBAC, impegnata nella diffusione di contenuti di qualità e nel rendere accessibile il patrimonio culturale ad un pubblico sempre più vasto, a promuoverne la conoscenza anche al di fuori dei confini nazionali. L’intervento intende presentare l’attività del Consiglio d’Europa nell’ambito della pedagogia del patrimonio e il lavoro del Gruppo di specialisti dei vari paesi, appositamente creato per ideare ed elaborare le linee guida dei progetti ed approfondirne la metodologia. Si sofferma su alcuni documenti, come la Raccomandazione N. (98) 5 sulla Pedagogia del patrimonio adottata dal Comitato dei Ministri degli Stati membri del Consiglio d’Europa, che ha avuto un ruolo fondante anche per l’educazione al patrimonio culturale in Italia. Si analizzano i progetti “storici” più innovativi ed efficaci, utilizzando i risultati originali della ricerca, alla quale hanno collaborato più di 50 esperti in tutta Europa. Si approfondisce in particolare il progetto “L’Europa da una strada all’Altro” (ERAL), tradotto in sette lingue e sviluppato nella fase pilota da ventidue paesi europei, la cui valutazione è particolarmente interessante in quanto è stata condotta in tempo reale, coinvolgendo gli studenti, gli insegnanti e gli operatori culturali, i capi d’istituto, i coordinatori nazionali di tutti i paesi partecipanti. Partendo dai risultati della ricerca si evidenziano gli aspetti educativi e formativi della pedagogia del patrimonio. È una pedagogia basata sulla scoperta, sul coinvolgimento attivo degli allievi, che implica una sperimentazione diretta sul terreno, sui materiali, sulle fonti di prima mano, sui mestieri del patrimonio, in un iter pedagogico che, partendo dall’emozione e dall’approccio sensoriale, sviluppa creatività, sensibilità estetica e spirito critico, fino al riconoscimento, all’appro- INValSI Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema dell’Istruzione e della Formazione Progetto in collaborazione con il Consiglio d’Europa Lida Branchesi Ricercatore INValSI (Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema dell’Istruzione e della Formazione); membro del Gruppo di specialisti sulla Pedagogia del patrimonio del Consiglio d’Europa; docente di Didattica del museo e del territorio all’Università di Roma “La Sapienza”. 153 priazione e all’assunzione di responsabilità nei confronti del patrimonio culturale… una pedagogia che, utilizzando tutti i sensi e tutti i linguaggi, favorisce l’inclusione contro l’esclusione ed è capace di integrare chi ha difficoltà o presenta un handicap di qualunque tipo. La valutazione effettuata in alcuni casi ha confermato i risultati, in altri ha evidenziato importanti novità, proprio nell’ambito degli obiettivi che più stanno a cuore al Consiglio d’Europa: l’educazione alla cittadinanza democratica, lo sviluppo della dimensione europea, l’attenzione e il dialogo verso altre culture, europee e non. Soprattutto il progetto ERAL ha facilitato lo sviluppo di tali aspetti, forse perché, partendo da un patrimonio di prossimità, che attiene alla vita di ognuno, coinvolge tutti i bambini, anche quelli di altre etnie e culture. Dai risultati della ricerca si sono individuate anche le linee di tendenza e le prospettive per il futuro a livello europeo; tra queste l’evoluzione del concetto di patrimonio culturale, importante anche ai fini del suo rapporto con la scuola e con l’educazione. Un patrimonio che abbraccia nuovi ambiti, che si apre sempre più al contesto naturale e che fa del rapporto tra natura e cultura, uno degli aspetti più rilevanti delle ricerche e delle politiche attuali. Tenendo presente il tema del convegno e della fiera, si ritiene interessante evidenziare anche l’aspetto formativo ed orientativo: dalle linee di tendenza e dalle prospettive emerse dalla ricerca, possano delinearsi infatti nuove indicazioni per i mestieri e le professioni del patrimonio e della sua pedagogia. Nell’esaminare le risposte dei numerosi esperti di tutta Europa intervistati sugli effetti e sui risultati della pedagogia del patrimonio, ne emerge una ricchezza che va ben al di là delle nostre stesse aspettative e che rende la pedagogia del patrimonio una risorsa preziosa e insostituibile per l’Europa e per i nostri sistemi educativi... ma basterebbe una sola osservazione basilare per arrivare a tale conclusione. Sul patrimonio c’è una nuova Convenzione - quadro del Consiglio d’Europa sul “Valore del patrimonio culturale per la società” (2005), che presenta molti elementi di novità: afferma tra l’altro il principio del diritto “individuale” al patrimonio culturale. Ma come si può esercitare tale diritto se il patrimonio non si riconosce come tale? Di fatto per l’individuo può non esistere neanche il patrimonio culturale senza sensibilizzazione ed educazione… Una riflessione ovvia, che purtroppo non è sempre tale per i decisori delle politiche educative e culturali! 154 Educare all’amore e al rispetto dei beni d’arte e natura del nostro Paese Cristina Marchini Il FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano, fondato nel 1975 su modello del National Trust inglese, tutela e conserva beni culturali e ambientali (ville, castelli, palazzi, monasteri, giardini monumentali, collezioni d’arte, coste, campagne) in modo concreto, cioè con la loro acquisizione per donazione, eredità, acquisto. I Beni acquisiti o lasciati in eredità vengono restaurati, aperti al pubblico e gestiti nell’interesse della comunità. In questo modo vengono sottratti all’abbandono e alla speculazione e, magnificamente conservati, diventano centri di cultura e di svago, importanti riferimenti del territorio. Infatti, principale finalità del FAI è l’impegno per la conservazione e tutela del patrimonio ambientale, con la consapevolezza che una visione contemplativa del bello non sia più attuale e che occorra piuttosto mettere in atto una politica dell’accesso, dell’apertura, dell’accoglienza. Salvare per usare, per accogliere. E così il FAI, da anni e in diversi luoghi d’Italia, garantisce, nell’interesse di tutti, il rispetto e la salvaguardia degli splendidi esempi di paesaggio italiano affidati alla sua azione. Compito decisamente difficile, ma entusiasmante, al quale si aggiunge anche il delicatissimo compito educativo che sta dietro la volontà di far vivere e rivivere la storia e che costituisce una delle finalità prioritarie del FAI. Nello statuto della Fondazione si riconosce infatti un ruolo centrale all’educazione e istruzione della collettività e in particolare delle nuove generazioni. La missione formativa del FAI per le nuove generazioni è principalmente quella di lavorare accanto alla scuola, integrandone le offerte educative, con la precisa proposta di occasioni di ricerca, lavoro e confronto sul campo. I criteri a cui si ispirano le proposte del FAI per le scuole sono: - la convinzione che sia importante educare al bello, ma anche che a sua volta il bello educa; - l’incontro con la bellezza è di per sé formativo, fonte di piacere, armonia, calore e induce comportamenti responsabili e rispettosi; - la conoscenza del luogo (di un Bene e del suo contesto) deriva dai processi analitici e sintetici, dallo studio dei particolari e dell’insieme, e vede i ragazzi protagonisti della sua costruzione, attivi esploratori del Bene e delle sue tematiche (storia, geografia, arte, economia...); - gli studenti sono coinvolti attivamente nella conoscenza del luogo, e stimolati sotto i diversi profili della personalità: percezioni, sensazioni, emozioni, memoria, processi cognitivi, manualità; - il processo di conoscenza è vantaggiosamente integrato da un’attività di “lavoro”, in cui il sapere si misura col fare, si rinsalda la motivazione, se ne verificano i risultati; - l’esplorazione e la ricerca saranno il più rigorose possibile, ravvivate e integrate dalla dimensione ludica, che permette un duraturo e appassionato incontro col luogo; - la scoperta, lo studio, il piacere trasformeranno facilmente la conoscenza in amore e rispetto, quindi in assunzione di responsabilità FAI Fondo per l’Ambiente Italiano, Settore Scuola Educazione Ufficio delegazioni Patrizia Brandolini Viale Coni Zugna 5 20144 Milano tel. 02 467615284/5 fax 02 48193631 www.faiscuola.it [email protected] 155 156 verso il patrimonio artistico e naturalistico: obiettivo primario di tutto l’iter formativo del FAI. Il Settore Scuola Educazione del FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano, propone ogni anno al mondo della scuola mille stimoli per la scoperta e la ricerca del nostro meraviglioso patrimonio artistico e naturalistico, in modo da coinvolgere studenti ed insegnanti nello studio delle tematiche connesse alla tutela dei numerosi beni d’arte e natura presenti sul territorio. Per i docenti L’adesione scuola: è un modo per avvicinare le nuove generazioni alla cultura del rispetto di paesaggio, arte e natura e al contempo un’opportunità per dare maggior forza a chi, come il FAI, è impegnato in un’azione di salvaguardia e tutela dell’ambiente. L’iniziativa mira a coinvolgere fin da subito i futuri cittadini nell’opera di tutela svolta dal FAI nell’interesse di tutta la società e creare una rete di cooperazione e scambio con la scuola fondata sull’impegno ambientale e la qualità educativa. I concorsi: sono un’occasione per studiare i beni del proprio territorio, illustrarli al grande pubblico con modalità sempre diverse e stimolare la loro valorizzazione. Per aiutare gli insegnanti nello svolgimento del compito richiesto, il FAI predispone speciali manuali di istruzioni, veri e propri itinerari didattici. Per l’anno scolastico 2006/2007 il concorso per classi elementari e media “Saluti da…”, realizzato con Poste Italiane, richiede come elaborato da produrre, dopo la fase di studio e ricerca sul territorio sulle bellezze scoperte, una maxi cartolina, una cartolina formato normale e un francobollo. Per la scuola superiore, il concorso dal titolo “ Itinerari di bellezza”, realizzato con IULM, richiede agli studenti di ideare un percorso di scoperta del proprio territorio e realizzare un dépliant promozionale che presenti l’itinerario con notizie storico-artistiche-paesaggistiche. Il censimento: da anni il FAI ha avviato il censimento dei Beni Italiani con la collaborazione delle scuole. Le classi possono segnalare un bene d’arte o natura del proprio territorio, per mezzo di una scheda che riporti la descrizione del bene, le informazioni logistiche, una fotografia oltre alla bibliografia utilizzata per lo studio del bene. Il censimento è consultabile sul sito www.faiscuola.it. Percorsi di educazione al patrimonio: il Settore Scuola del FAI propone una serie di incontri con i docenti, per fornire indicazioni e tracce di lavoro su progetti di educazione al patrimonio. Gli insegnanti sono chiamati a costruire un percorso di apprendimento multidisciplinare, da inserire nella programmazione scolastica, che prevede anche come momento di sintesi, una giornata di visita ad un bene FAI. Si Per gli studenti Il FAI propone da sempre esperienze formative “sul campo” per studenti di tutte le età. Apprendisti Ciceroni: in occasione della Giornata FAI di Primavera, tradizionale appuntamento in cui in Italia si aprono centinaia di monumenti normalmente chiusi al pubblico, gli studenti si trasformano in ciceroni per guidare il numerosissimo pubblico. Occasione rara per i giovani studenti (dalle elementari in su) di assu- mersi una responsabilità, studiare per un compito concreto e importante, misurarsi con un pubblico di adulti e verificare sul campo i risultati del proprio impegno. Visite ai Beni FAI incentrate sulla “Pedagogia della Scoperta” e sul “Fare scuola nel territorio”: gli studenti sono coinvolti attivamente nel percorso di conoscenza del luogo e vengono stimolati attraverso percorsi ed attività che mirano ad un coinvolgimento a più livelli, emotivo, sensoriale e percettivo, cognitivo, manuale... Lo studio del Bene e della sua storia, attraverso l’osservazione e l’analisi, vede i ragazzi protagonisti attivi, esploratori in prima persona del Bene e delle sue diverse tematiche (storia, geografia, arte, scienze socio-economiche, scienze ambientali…). Questo processo di apprendimento e di scoperta è poi integrato (soprattutto per la scuola primaria e secondaria di I grado), dall’attività di laboratorio e dalla dimensione ludica, in cui il sapere si confronta con il saper fare, si rinsalda la motivazione e si verificano i risultati: indispensabili esperienze per fissare quanto appreso. È importante sottolineare come il complesso monumentale da studiare rimanga integrato nel suo contesto: lo studio e la ricerca del Bene si estendono al territorio in cui questo è collocato. In questo senso, costituiscono materia di studio, oltre alla storia e all’arte, anche gli usi e i costumi delle persone che hanno gravitato attorno ai Beni, le trasformazioni subite dal paesaggio nei secoli, il contesto socio-culturale in cui si muovevano i personaggi famosi che vi hanno abitato e così via. La diverse proposte di visita, in particolare la “visita animata” e la “visitattiva”, per gli allievi della scuola primaria e secondaria di I grado, diventano quindi una reale e importante occasione di apprendimento. Ma non solo, lo studio e il piacere della scoperta del Bene sviluppano il rispetto, l’amore, il senso di appartenenza per il territorio, e in particolar modo, l’assunzione di responsabilità verso il patrimonio artistico e naturalistico del proprio paese: obiettivo primario di tutto l’iter formativo del FAI. I Beni FAI, visitati da più di 50.000 studenti ogni anno, possono fornire ai giovani qualificate esperienze lavorative. Attualmente 50 persone lavorano nei 13 Beni FAI aperti alle scolaresche come operatori didattici, tutti supportati nel loro compito dal Settore Scuola del FAI, tramite incontri di formazione e stage sul campo. 157 ITALIA NOSTRA Settore Educazione Ambiente Il paesaggio italiano: cantiere aperto sui colori della storia Annalisa Cipriani Cinquant’anni di pensiero e azione, festeggiati con il più alto riconoscimento della Presidenza della Repubblica a Italia Nostra. Associazione Nazionale per la Tutela del Patrimonio Storico Artistico e Naturale della Nazione, per grandi meriti resi allo Stato. Il cammino culturale ed etico di Italia Nostra, fatto di difesa attiva e attenzione critica, si è avvalso fin dalla sua fondazione delle migliori energie intellettuali espresse dal Paese in tutti campi, qualche nome per tutti: Umberto Zanotti Bianco, Filippo Caracciolo, Giorgio Bassani, Mario Fazio, Alessandro Merli, Antonio Cederna, Italo Insolera Floriano Villa, Desideria Pasolini dall’Onda, Elena Croce, Staderini ecc. Da quel laboratorio di idee e progetti, per merito di alcuni consiglieri nazionali come Giulia Maria Crespi nascono successivamente il FAI, e lo stesso WWF Italia fondato da Fulco Pratesi, Arturo Osio e Filippo Satta, dirigenti storici del gruppo verde dell’Associazione, e su iniziativa di IN nel 1963 si costituirà Europa Nostra, una federazione di quaranta paesi che collega duecentoventi associazioni con l’obiettivo comune della tutela del patrimonio europeo. Dal 1971 in poi, l’associazione svilupperà con il Settore Educazione e Ambiente, un fortissimo impegno di sensibilizzazione delle nuove generazioni nel sistema scolastico e formativo attraverso progetti didattici nazionali e locali, sostenuti via via, da Protocolli d’Intesa con i Ministeri della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dei Beni e delle Attività Culturali, dell’Ambiente. Il Settore Educazione Ambiente, è depositario di un approfondita elaborazione metodologica, maturata in trentanni e più di attività, verificata da innumerevoli sperimentazioni e campagne didattiche nazionali, tra cui peculiare è l’Educazione al Paesaggio, che ha concorso in maniera incisiva alla formazione interdisciplinare dei docenti. degli adulti e dei professionisti che agiscono in campo ambientale. Ufficio Centrale di Coordinamento Responsabile: Aldo Riggio Referenti: Annalisa Cipriani Elena Gaudio Via Sicilia 66/int.5 00187 Roma [email protected] 158 I progetti hanno finalità e modalità comuni: - riscoperta e valorizzazione dell’immenso patrimonio “minore” del nostro paese - sensibilizzazione al valore identitario del proprio territorio - promozione di nuova occupazione nel turismo culturale e nei servizi alla tutela - valenza transanionale per favorire l’incontro con le altre culture - uso intelligente delle nuove tecnologie informatiche Promozione di uno sviluppo ecocompatibile equo e solidale con la partecipazione attiva delle popolazioni locali I progetti hanno in comune le seguenti attività e produzioni: - orientamento, formazione,monitoraggio e verifica in itinere - materiale pubblicitario e divulgativo a supporto - pubblicazioni metodologico-didattiche per la “lettura del territorio” - pubblicazioni di approfondimento su temi specifici o paesaggi particolari - uno spazio web interattivo dedicato all’interno del sito web dell’associazione. Tra alcuni prodotti finali sono previste guide locali per la promozione del turismo culturale tematico e naturalistico. legato alla mobilità storica del territorio e alla riscoperta di aree di particolare valore ambientale, di manufatti architettonici o artistici tipici, di antichi mestieri, di espressioni artistiche tradizionali ecc Le attività in campo didattico Il settore EA ha un programma di tutela Paesaggi di Passaggio, elaborato per intervenire nella salvaguardia, gestione e pianificazione dei vari tipi di paesaggio: rurali, costieri, urbani e periurbani, tematici:letterari, musicali ecc. Per ciascuno di essi sono stati messi a punto progetti dedicati. Paesaggio costiero-Torre scatenata, per la diffusione. La tutela e la valorizzazione della cultura marittima Attraverso internet, viene riattivata l’antica rete di comunicazione tra le torri costiere e le stesse istituzioni scolastiche diventano torri costiere virtuali, capaci di rinnovare quella forma di presidio marittimo impegnando gli studenti, ma anche i cittadini interessati in un monitoraggio continuo e in una puntuale azione di tutela dell’immenso patrimonio culturale, storico e naturale, legato al mare del nostro paese, ma in prospettiva all’intero Mediterraneo. Paesaggio urbano-“Caro sindaco..” Una ricerca sulla trasformazione della città a partire dalla conoscenza e dallo studio del Piano regolatore, nato in collaborazione con la sezione di Roma, che privilegia il protagonismo attivo degli studenti con l’obiettivo di avviarli verso un governo consapevole e responsabile del loro ambiente, nell’uso e nelle fruizione degli spazi urbani. cortili scolastici, piazze parchi pubblici ecc, con percorsi protetti e zone a traffico limitato, determinando municipio per municipio, quella carta della qualità del vivere quotidiano che rende le Città sostenibili e a misura dei bambini e delle bambine. Paesaggio rurale -Trasformazione del paesaggio agrario Una ricerca sul processo di trasformazione del paesaggio italiano in relazione all’incidenza dell’azione antropica. Gli studenti delle scuole superiori mettono a confronto i modelli moderni e quelli tradizionali per l’esercizio dell’agricoltura e dell’allevamento, censiscono la straordinaria diversità di tipologie abitative rurali, riflettono sulle possibili azioni di salvaguardia del loro territorio di una sana produzione e consumo alimentare e piu in generale, sul Diritto delle nuove generazioni a modelli di sviluppo rispettosi degli equilibri e delle leggi che regolano il suolo, l’acqua, l’aria, la vita degli altri esseri viventi. Paesaggio tematico -Le Vie storiche:dai tratturi alle strade imperiali La Via Appia antica, la via Carolingia E un progetto che invita allo studio delle strade storiche che hanno collegato più mondi, determinando incontri di culture diverse tra i popoli del nord e del sud dell’Europa e/o dell’intero bacino del mediterraneo, e promuove lo scambio e la collaborazione con paesi e studenti stranieri per una riscoperta del senso dei luoghi, restituendoli dove 159 possibile alle originarie funzioni con proposte d’intervento operativo affidato a campi di lavoro, cantieri scuola, laboratori di arti applicate. I CAMPI DI INTERVENTO Gruppi di esperienza territoriale GET L’associazione raccoglie nella rete dei Get, svariate realtà territoriali nelle quali si attua educazione ambientale con qualità e dimensioni a valenza nazionale; centri che operano in contesti di particolare valore paesaggistico o di museo diffuso, con la finalità di recuperare preziose tradizioni locali, l’esplorazione e lo studio su tematiche di conservazione ambientale. Alcuni esempi: “Elsileana” Monte Balbo a Verona “Bosco in città “ e Parco delle Cave a Milano “La fattoria didattica” in Sabina La Riserva Naturale Orientata “Montecapodarso e Valle dell’Imera meridionale” in Sicilia Tavolo di Coordinamento delle Associazioni in sede Unicef Con la partecipazione attiva a iniziative locali e nazionali a favore dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza Corsi di formazione Il settore EA accreditato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, organizza corsi nazionali e locali di aggiornamento per gli insegnanti e sostiene proposte di formazione professionale legate a reali prospettive di nuova occupazione e imprenditoria giovanile Progetti di Cooperazione Internazionale Il settore interviene in paesi del Sud del mondo o dell’Europa dell’est, con azioni interassociative Onlus-Ong, promuovendo azioni di tutela ambientale e di tutoraggio per un turismo responsabile e solidale 160 Cultura senza confini FASSA BORTOLO Nel corso della sua lunga storia, iniziata nel 1710, la Fassa Bortolo ha saputo rinnovarsi di generazione in generazione crescendo al passo di un mercato in continua evoluzione e raggiungendo i più elevati standard di qualità, tecnologia e rispetto per l’ambiente. Oggi Fassa è un punto di riferimento fondamentale per gli operatori dell’edilizia – progettisti, rivenditori e applicatori – con una gamma prodotti completa che va dalle malte per muratura agli intonaci premiscelati, dalle pitture ai rivestimenti colorati, dai massetti ai prodotti per la posa di pavimenti e rivestimenti, fino alle soluzioni per risanamento, ripristino del calcestruzzo e isolamento termico, oltre a una linea certificata di prodotti bio-ecologici per costruire e ristrutturare secondo i canoni della più moderna bioarchitettura. Ogni prodotto è il risultato di investimenti continui in ricerca e sviluppo, test accurati e sperimentazioni rigorose sia nei laboratori del modernissimo Centro Ricerche Fassa sia in applicazioni pratiche che garantiscono la soluzione migliore per chi opera quotidianamente in cantiere. Qualità, tecnologia, servizio. Ma ancora non basta, perché il valore Fassa è anche cultura. Ovvero confronto, apertura, innovazione. Rientrano in questo ambito, per esempio, le diverse iniziative dedicate ai progettisti (come il Premio Internazionale Architettura Sostenibile), la collaborazione con il mondo accademico e scientifico per l’individuazione di soluzioni innovative nell’edilizia, ma anche l’impegno diretto nel mondo del restauro e del recupero di opere storiche. In particolare, attualmente, la Fassa Bortolo sta collaborando al restauro degli affreschi del Palazzo dei Trecento, a Treviso, e al recupero delle pitture murali di Via dell’Abbondanza a Pompei. Un’attività a 360 gradi, che si esplica in interventi concreti in tutti i settori, per dare un contributo importante all’evoluzione dell’edilizia. Via Lazzaris, 3 31027 Spresiano (TV) tel. 0422 7222 fax 0422 887509 www.fassabortolo.com [email protected] 161 REPLY Corso Francia, 110 10143 Torino tel. 011 7711594 fax 7495416 [email protected] - www.reply.it 162 Nuove modalità di comunicazione La veloce evoluzione dei mezzi di comunicazione unita all’affermarsi di una economia digitale hanno imposto nuove modalità di comunicazione, interazione e lavoro, fondate sulla capacità di scambiare dati ed informazioni in tempo reale con tutti gli attori coinvolti nella catena del valore. Reply mette al servizio della Pubblica Amministrazione le proprie competenze sulle nuove tecnologie integrando sistemi multimediali ed interattivi, progettando piattaforme applicative composte con “servizi configurabili” e abilitando tecnologie di comunicazione sempre più complesse e differenziate. Tra le più recenti attività sviluppate da Reply in tali ambiti vi sono il progetto Leonardo per il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale e l’attuale sviluppo del nuovo portale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il Progetto Leonardo ha visto Reply lavorare con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, in un processo di adeguamento tecnologico e potenziamento del sistema informatico attualmente in uso presso il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (CCTPC), per supportare i processi di investigazione e di pianificazione degli interventi a salvaguardia delle opere d’arte. Il risultato è la realizzazione di un nuovo sistema informativo, “Leonardo”, che introduce nuove tecnologie emergenti per consentire di interagire con la banca dati in tempo reale attraverso apparecchiature di ultima generazione ed eseguire ricerche ed analisi su tutto il patrimonio informativo raccolto in oltre venti anni di attività. La nuova piattaforma alla base del Progetto Leonardo è dotata di una interfaccia multilingue e rende accessibili funzionalità avanzate quali la gestione documentale, la ricerca e l’analisi di tipo geografico e l’integrazione con un prodotto leader di mercato per l’analisi di tipo investigativo. Grazie al nuovo sistema informativo il personale dell’Arma, operativo sul territorio, può interagire con la banca dati in tempo reale attraverso una applicazione wireless e apparecchiature di ultima generazione, come palmari e personal computer portatili. Ciò consente, ad esempio durante una operazione di controllo, di avere a disposizione direttamente sul posto tutte le informazioni utili all’attività operativa, richiedendo eventualmente al sistema di verificare la lecita provenienza dell’opera d’arte a partire da una foto, scattata sul momento con apparecchiature digitali. Inoltre, dal luogo dell’intervento, l’operatore del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale può compilare un verbale su supporto elettronico e inviarlo al sistema centrale per successive operazioni di verifi ca e analisi investigativa. A livello centrale, ogni informazione inviata dal luogo dell’intervento da parte dei Carabinieri, o proveniente da segnalazioni di altre Forze di Polizia, è sotto il controllo della Sezione Elaborazione Dati del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Qui personale altamente specializzato, utilizzando un complesso software di classificazione (basato su un database iconografico), cura l’inserimento di ogni caratteristica peculiare del bene artistico di interesse, come ad esempio la sua tipologia (dipinto, scultura, libro antico, ecc...), il soggetto raffigurato, gli autori, i materiali e la tecnica di esecuzione. Tali informazioni vengono ulteriormente arricchite attraverso la consultazione di banche dati esterne, integrate nel sistema. Il punto di forza del nuovo sistema si esprime nelle evolute capacità di ricerca, in grado non soltanto di verificare e ritrovare termini lessicali utilizzati per la descrizione dell’opera, ma anche di confrontare “immagini” o porzioni di immagini sulla base delle sue caratteristiche grafi che, nonché di utilizzare come chiavi di ricerca “concetti” contenuti nel contesto da ricercare. Il Portale Cultura Italia, principale punto di riferimento per la comunicazione sul canale Internet in ambito di Beni Culturali, vede Reply impegnata come il partner scelto dell’Amministrazione con la responsabilità tecnica e grafica della soluzione. Il portale, online a partire dall’inizio del 2007, renderà disponibili contenuti informativi ricercabili sia per area geografica sia per tematica: archeologia, architettura e monumenti, arti visive, design, cinema e multimedia, musica, spettacoli, tradizioni e folclore, cultura e scienze umane, cultura scientifica, formazione e ricerca, biblioteche, letteratura, archivi, mostre e musei. Tramite questo nuovo punto di contatto il Ministero per i Beni e le Attività Culturali renderà disponibile, ai cittadini, un gran numero di servizi tra cui: accesso all’indice delle risorse in ambito dei Beni Culturali, forum tematici, newsletter, piattaforma di e-commerce, indice dei monumenti. Il portale, grazie alla ricchezza di informazioni contenute e alla facilità di navigazione svolgerà inoltre un importante ruolo per la promozione turistica di località di interesse culturale grazie alla possibilità di costruire “viste digitali” di percorsi ed itinerari personalizzati. 163 DIPARTIMENTO PER LA RICERCA, L’INNOVAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE Capo Dipartimento: Giuseppe Proietti Dirigenti Generali: Elio Garzillo Servizio I Affari generali, tematiche trasversali, coordinamento, gestione delle risorse umane Dirigente: Raffaele Sassaro Servizio II Intese istituzionali e rapporti con il Comitato Interministeriale per la programmazione economica Dirigente: Maria Grazia Bellisario Servizio III Ufficio Studi Dirigente: Velia Rizza Servizio IV Ispettorato Dirigente: Rosa Aronica Direzione per gli affari generali, il Bilancio, le Risorse Umane e la Formazione Direttore Generale: Alfredo Giacomazzi Servizio I Affari generali, bilancio e programmazione Dirigente: Maria Assunta Lorrai Servizio II Risorse umane: concorsi, assunzioni, movimenti, mobilità, formazione e aggiornamento professionale del personale; relazioni sindacali e contrattazione collettiva Dirigente: Mauro Cotone Servizio III Stato giuridico ed economico del personale, cessazioni e trattamento pensionistico Dirigente: Carlo Luzi Servizio IV Ufficio del contenzioso e dei procedimenti disciplinari Dirigente: Maria Roberti Direzione generale per l’innovazione Tecnologica e la Promozione Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia Servizio I Affari Generali, statistica, sistemi informativi e nuove tecnologie Dirigente: Annarita Orsini Servizio II Comunicazione, promozione e marketing Dirigente: Paola Francesca Zuffo