ESPERIENZE E BUONE PRATICHE DEL SISTEMA CNA SUL TEMA DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE 2. EFFICIENZA ENERGETICA E FONTI RINNOVABILI: L’energia è certamente un settore che gioca un ruolo fondamentale nell’ambito degli obiettivi di sostenibilità. La produzione e il consumo di energia causano infatti un forte impatto ambientale, derivante dalle emissioni di gas a effetto serra (una parte rilevante delle emissioni di CO2 prodotte dalle attività umane sono attribuibili al settore energetico); oltre a ciò si aggiunge l’incertezza sulla disponibilità futura delle fonti tradizionali di energia, anche in relazione ai consumi in continuo aumento. La CNA sta portando avanti diverse iniziative per favorire una politica energetica più sostenibile, fornendo servizi di supporto per le proprie imprese, promuovendo la formazione e la qualificazione delle imprese che operano nei settori dell’efficienza e delle rinnovabili, nonché attraverso progetti concreti, promossi dalla CNA stessa o dalle imprese associate. Molte imprese si stanno orientando verso i settori innovativi, operando nel campo delle rinnovabili e dell’efficienza sia come fornitori di servizi energetici, come installatori o produttori di impianti, cogliendone i benefici anche in termini economici; queste tecnologie rappresentano infatti per il prossimo futuro settori innovativi e ad alto tasso di sviluppo. Di seguito alcune nostre esperienze nel settore: 1. Centro direzionale Zenith (CNA Ferrara) 2. Sportelli Energia CNA 3. 1. Centro direzionale Zenith: completamento dell’intervento di riqualificazione di una Area industriale dimessa dell’ ex Calzaturificio Zenith - Nuova Sede di CNA Provinciale Ferrara I lavori hanno interessato un’area di 14mila mq circa. Nell’area del vecchio Capannone industriale, sono stati realizzati 3 nuovi edifici per complessivi 6 mila mq, ed una rimessa interrata di circa 3 mila mq. Tutti gli edifici rispettano la normativa antisismica. L’intervento è stato caratterizzato dall’utilizzo di particolari materiali innovativi: acciaio, vetro, alucobond e trespa. Un’attenzione particolare è stata data ai temi ambientali in quanto tutti gli edifici usufruiscono della geotermia per il riscaldamento. Tutta l’area è stata inoltre cablata con la banda larga. L’intervento poi ha portato una riqualificazione alla viabilità e accessibilità all’insediamento, attraverso la realizzazione di una pista ciclabile e di un nuovo tratto di strada che si sono rivelati, determinanti per gestire in termini ottimali i flussi di traffico all’interno e all’esterno del intero complesso. Al progetto è stato coinvolto uno staff di 6 professionisti (Architetti, Ingegneri, Geometri e periti) e 25 imprese per i lavori (la quasi totalità imprese artigiane associate ). L’intervento ha superato i 12 milioni di euro. Nei due edifici che sono stati ceduti si sono insediati complessivamente 27 unità tra imprese e professionisti, che hanno assunto nuovo personale. Da un punto di vista ambientale si è ottenuta la riqualificazione di una vecchia area industriale dimessa; inoltre sono state utilizzate fonti rinnovabili e non inquinanti con predisposizione per la realizzazione di impianti fotovoltaici. Si è ottimizzata la struttura complessiva della CNA Provinciale con ricaduta significativa sia per l’immagine che per la credibilità complessiva dalle CNA Ferrararese. 4. 2. SPORTELLI ENERGIA CNA Il Sistema CNA da qualche anno sta rendendo operativi in quasi tutto il territorio nazionale i c.d. Sportelli Energia, per fornire consulenza a cittadini, imprese ed Enti Pubblici sull’approvvigionamento e l’efficienza energetica. I servizi variano da territorio a territorio, riguardando soprattutto: • • • • • • consulenza nella fase di scelta del proprio fornitore di energia e dell’offerta commerciale più conveniente e adatta alla specifica tipologia di consumo; check up energetico; gestione delle pratiche per l’accesso agli incentivi; formazione per le imprese; supporto nella predisposizione di progetti per l’accesso a bandi pubblici o al credito bancario; progettazione e realizzazione di interventi. Sul territorio possiamo contare finora su oltre 50 sportelli, che ricoprono quasi tutto il centro nord (Piemonte, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Lazio) ed iniziano a svilupparsi lentamente anche in alcune realtà del Mezzogiorno. 5. EDILIZIA SOSTENIBILE L’edilizia sostenibile rappresenta un importante terreno di impegno delle Unioni territoriali dei settori interessati, direttamente o in collaborazione con altre Unioni e con la Confederazione. Sono molto numerose le Associazioni che organizzano attività formative e informative, in alcuni casi in collaborazione con Casa Clima o altri soggetti accreditati nel settore. Siamo infatti convinti che l’edilizia ecosostenibile rappresenta ormai una necessità, per non restare indietro e non perdere le opportunità che nei prossimi anni caratterizzeranno sempre più questo settore: un’impresa del settore delle costruzioni che orienta oggi la propria attività su criteri di eco-compatibilità avrà un vantaggio competitivo tra qualche anno, quando la domanda ed il contesto legislativo orienteranno sempre più il mercato verso costruzioni sostenibili. Alcune delle principali esperienze CNA nel settore sono: 1. Progetto Pilota per la realizzazione di un modello di edilizia convenzionata sostenibile (CNA Forlì Cesena) 2. Club eccellenza energetica (CNA Bologna) 6. 1. Progetto Pilota per la realizzazione di un modello di edilizia convenzionata sostenibile - CNA Forlì Cesena Il “Progetto per la realizzazione di un modello di edilizia convenzionata sostenibile”, è un progetto pilota in fase di avvio dei lavori, a Fiumana di Pedappio, nella Provincia di Forlì-Cesena. Si tratta di un’esperienza innovativa di particolare rilievo, realizzata grazie ad una rete di sinergie e contributi interdisciplinari: CNA Forlì Cesena, Bardi Costruzioni, Centri di ricerca universitari, con uno studio preliminare finanziato dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Forlì e dal Comune di Pedappio. Il progetto è finalizzato alla realizzazione di 54 alloggi di edilizia convenzionata, secondo criteri di sostenibilità e di rispetto dell’ambiente, secondo un principio di sinergia tra il mondo dell’impresa, Università (CNR – IBIMET e DIENCA - Università di Bologna) e ricerche applicate condotte da giovani laureandi mediante specifiche borse di studio. I principali benefici del progetto sono stati: • • • avvio e applicazione estesa dei nuovi concetti di bioedilizia ed efficienza energetica nell’edilizia residenziale, ma estendibili anche alle aree produttive; nuove opportunità occupazionali economiche e professionali, grazie alla visione integrata che caratterizza gli interventi; applicazione, nella fase di progettazione, delle conoscenze relative agli effetti mitigatori del clima e dei microclima locali, ottenendo un miglioramento della qualità della vita e sensibili risparmi energetici, integrando perfettamente le nuove costruzioni nel contesto ambientale, storico e rurale che li circonda; in tal modo si contribuisce in maniera importante agli obiettivi di lotta al cambiamento climatico; Il progetto prevede anche la realizzazione di diverse fasi di diffusione dei risultati, mediante la pubblicazione dello studio dei due enti di ricerca coinvolti ed un convegno pubblico nell’ambito del Programma Europeo SME Week. 7. 2. “Club Eccellenza Energetica” – CNA BOLOGNA Il progetto, attraverso la costituzione di un gruppo di imprese qualificate ad operare nell’ambito degli interventi del risparmio energetico, che si riconoscono sotto il marchio collettivo CLUB ECCELLENZA ENERGETICA, mira a far crescere ulteriormente le competenze degli operatori (attraverso attività di costante informazione normativa e tecnica e di formazione professionale) così da metterli nelle condizioni di effettuare un servizio completo verso la clientela, dall’analisi delle possibili forme di miglioramento energetico, alla progettazione fino all’esecuzione dei lavori. Nell’ambito di tale attività, rivolta alle imprese che si propongono come attuatori di interventi di miglioramento, CNA ha sviluppato (e continua a farlo) azioni rivolte alla cittadinanza e alle imprese che consumano energia per favorire una maggiore sensibilità alla riduzione dei consumi e all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Nello specifico è stato attivato un sito informativo (www.bo.cnaenergia.it), sono state realizzate svariate iniziative a carattere seminariale svolte sul territorio ed è stato attivato un servizio informativo a sportello presso due specifici bacini (Ozzano Emilia e Casalecchio). Come leva per stimolare ulteriormente la diffusione di interventi di risparmio energetico, CNA si è attivata con progetti dimostrativi che hanno coinvolto alcune sedi oggetto di ristrutturazione e riqualificazione energetica. Oltre alle ricadute positive in termini di sensibilizzazione del pubblico sui temi dell’efficienza e delle rinnovabili, si riscontrano i seguenti benefici: risparmi economici per chi effettua gli interventi di miglioramento energetico; potenziamento del mercato degli operatori del risparmio energetico e conseguenti vantaggi occupazionali; riduzione delle emissioni di gas serra e del consumo di fonti fossili attraverso interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica e la promozione fonti energetiche alternative; creazione di relazioni tra le imprese del settore dell’efficientamento energetico e soggetti esterni che portano un valore aggiunto (servizi, conoscenza, sviluppo di ricerca). 8. GESTIONE AMBIENTALE La tutela dell'ambiente può offrire occasioni di innovazione, creare nuovi mercati e stimolare la concorrenza attraverso il miglioramento dell'uso efficiente delle risorse e la creazione di nuove opportunità di investimento. Un utilizzo efficiente delle risorse naturali e la protezione dell'ecosistema globale, uniti alla prosperità economica e ad uno sviluppo sociale equilibrato, sono uno dei presupposti dello sviluppo sostenibile. Al fine di favorire lo sviluppo e la crescita imprenditoriale ed economica dell’artigianato e delle piccole e medie imprese, in un quadro di rispetto della normativa ambientale e di sicurezza, la CNA promuove iniziative tese a incoraggiare un approccio strategico integrato, che introduca nuove modalità di interazione con il mercato e coinvolga i cittadini, le imprese ed altri attori interessati, per indurre i necessari cambiamenti dei modelli di produzione e di consumo che incidono pesantemente sull'ambiente. Alcune nostre iniziative in questo ambito sono: 1. La cultura dell’ambiente (Punto 3 e CNA Ferrara) 2. Portale “AcquistiVerdi.it” (Punto 3 e CNA Ferrara) 3. Risparmiare con i rifiuti (CNA Bologna) 9. 1. “La cultura dell’Ambiente TClub” - Punto 3 e CNA Ferrara Il progetto "La cultura dell’ambiente" ideato da Punto 3 nel 2007 promuove attivamente il turismo sostenibile nelle strutture TClub (Hotelplan), inserite in ecosistemi particolarmente fragili e sensibili dal punto di vista naturalistico, che è necessario tutelare e salvaguardare per le generazioni future che vorranno goderne. Il progetto applica i principi del turismo sostenibile sia nella gestione delle strutture TClub, sia negli aspetti che riguardano la sensibilizzazione degli ospiti. Si prefigge, infatti, di rilevare attraverso un’analisi ambientale svolta in loco, gli aspetti gestionali dal punto di vista della ecocompatibilità. I risultati dell’analisi servono per elaborare e mettere a disposizione dei gestori locali una gamma di procedure migliorative personalizzate per ridurre gli impatti ambientali connessi alle attività della struttura (per es. consumi energetici, consumi idrici, gestione dei rifiuti ecc.). Il progetto, inoltre, vuole diffondere presso i viaggiatori la sensibilità e la conoscenza delle destinazioni che visiterà, prima di partire e durante il soggiorno. Già prima di partire, essere consapevoli delle caratteristiche, delle peculiarità, delle criticità del luogo di destinazione è uno dei primi passi da fare per diventare un turista sostenibile. Ma anche durante il soggiorno si possono compiere piccoli gesti di rispetto per l’ambiente che aiutano a salvaguardare la natura incontaminata dei luoghi che ospitano i turisti. Il progetto ha ricevuto una menzione del Premio Impresa Ambiente 2007 nella categoria “miglior gestione”. La gestione delle strutture ricettive secondo principi di eco-compatibilità volti alla riduzione delle inefficienze, degli sprechi e del consumo di risorse, genera nel breve-medio periodo una riduzione dei costi di gestione. La ricaduta in termini occupazionali consiste nella formazione e informazione del personale che opera nelle strutture perché diventi parte attiva delle buone pratiche gestionali. Per quanto riguarda l’aspetto ambientale si realizza una riduzione degli impatti ambientali correlati alla gestione delle strutture ricettive, anche attraverso il coinvolgimento diretto e informato dei viaggiatori, che vengono esortati a evitare alcuni tipi di comportamenti. Grazie al progetto “La cultura dell’ambiente”, TClub-Hotelplan ha migliorato la propria immagine a livello politicoistituzionale, grazie all’interesse suscitato nei media, attuando un progetto di CSR che migliora il rapporto con stakeholder e clienti. 10. 2. “Portale AcquistiVerdi.it” - Punto 3 e CNA Ferrara Il portale AcquistiVerdi.it nasce nell’aprile del 2005 dall’iniziativa di Punto 3 con l’obiettivo di dare visibilità a tutte le aziende italiane produttrici e distributrici di prodotti e servizi ecologici, soprattutto presso le Pubbliche Amministrazioni (domanda aggregata) che realizzano bandi di GPP (Green Public Procurement, Acquisti Verdi Pubblici). A quattro anni dalla sua nascita, il portale AcquistiVerdi.it può contare su: circa 25.000 contatti mensili, una newsletter quindicinale inviata a 2.200 indirizzi, 427 aziende iscritte, pubblicazioni di settore quali gli “Speciali del portale AcquistiVerdi.it”, l’indagine sul mercato italiano dei prodotti ecologici, il Catalogo degli Acquisti Verdi, la collaborazione con RiminiFiera per iniziative specifiche nell’ambito della manifestazione di riferimento per il settore, Ecomondo. Se il portale stimola la domanda aggregata delle Pubbliche Amministrazioni (il cui potere di acquisto è pari al 16% del PIL), il sistema produttivo si orienta verso nuove produzioni eco-compatibili e a minor impatto ambientale. Il vantaggio in termini economici consiste nell’aumento della domanda dei prodotti ecologici in Italia per favorire la crescita delle aziende che li producono e distribuiscono. La ricaduta in termini occupazionali consiste nell’accrescere il numero, la tipologia merceologica e le dimensioni delle aziende italiane che operano nel settore dei prodotti e dei servizi ecologici. Per quanto riguarda l’aspetto ambientale parliamo di una riduzione degli impatti ambientali correlati alle attività della Pubblica Amministrazione che acquista prodotti e servizi ecologici. Le aziende iscritte al portale ricevono visibilità presso le Pubbliche Amministrazioni e diventano promotrici di progetti di formazione gratuiti per le PA mirati alla diffusione dei principi e dei criteri del GPP (Green Public Procurement) Il portale ha ottenuto i patrocini non onerosi del Ministero dell’Ambiente, del Coordinamento nazionale delle Agende 21 Locali, di Legambiente e Legambiente Turismo, di ANAB, della Provincia di Ferrara, di PEFC Italia. 11. 3. Risparmiare con i rifiuti - CNA Bologna Il progetto è partito con una indagine preliminare di tipo sociale, economico (forme di promozione delle aree e miglioramento delle infrastrutture), e su tematiche connesse con il miglioramento degli aspetti ambientali di interesse trasversale alle varie lavorazioni, come i consumi di energia e la gestione dei rifiuti speciali. Da tale input ha quindi preso le mosse la fase successiva, incentrata sul coinvolgimento delle imprese di alcuni insediamenti pilota (Calderara, San Lazzaro di Savena e Sasso Marconi) per ricercare nuove modalità di gestione “in rete” dei rifiuti speciali prodotti, al fine di: potenziare al massimo le possibilità di valorizzazione, re-indirizzando frazioni attualmente destinate allo smaltimento verso trattamenti di recupero di materia o energia; migliorare la raccolta e i trattamenti a valle di tutti i rifiuti prodotti singolarmente in piccole quantità, che ad oggi non trovano l’applicazione di prassi corrette, conseguendo obiettivi di recupero per le frazioni valorizzabili o di smaltimento in sicurezza per quelle non valorizzabili; gestire la filiera della raccolta e del trattamento secondo principi di minimizzazione delle movimentazioni dei mezzi (coordinando i ritiri delle frazioni comuni a più produttori) e della prossimità degli impianti (favorendo l’invio ad impianti idonei collocati alla minor distanza dal punto di origine ma anche sostenendo la nascita di nuove realtà economiche di area specializzate nella gestione delle specifiche frazioni di rifiuto generate dall’insediamento stesso). Questa seconda fase di lavoro si sviluppa attraverso una prima verifica della situazione in essere presso i tre insediamenti pilota in merito alla produzione di rifiuti speciali e loro gestione, per procedere poi all’elaborazione di proposte migliorative da condividere con le imprese degli insediamenti e con gli operatori del settore e tradurle in una fase di applicazione sperimentale. La valutazione dei risultati sarà utile per applicare in forma stabile nuove modalità di gestione e per poter replicare l’esperienza in altri contesti produttivi della Provincia di Bologna. Attraverso lo sviluppo di azioni informative e formative (sito web dedicato al tema della gestione dei rifiuti, creazione di disciplinari di buone prassi, organizzazione di corsi di approfondimento) si potranno infine affrontare anche approcci funzionali a prevenire o a ridurre le quantità e/o la pericolosità dei rifiuti prodotti. Gli effetti attesi sono: - Sensibilizzazione delle imprese che producono rifiuti speciali verso forme diverse di gestione che consentano di conseguire risultati di tipo ambientale (recupero di materia o di energia, smaltimenti in sicurezza, riduzione delle movimentazioni) ed economico (risparmi ottenibili con una gestione condivisa); - Creare relazioni di filiera tra chi produce i rifiuti, chi li ritira e li trasporta e chi li tratta, così da ottimizzare i vari passaggi, potenziando gli elementi di economia e sostenendo una crescita degli operatori del settore attraverso un miglioramento dell’offerta; - Approccio proattivo spendibile verso le amministrazioni locali per la richiesta di forme di incentivo per le imprese virtuose (es. riduzione della tassazione sui rifiuti applicata alle imprese). Le ricadute positive del progetto si possono sintetizzare in: - Risparmi economici per chi effettua gli interventi di miglioramento di gestione dei rifiuti con possibilità di riduzione dei costi (dall’ottimizzazione dei flussi di raccolta e dall’invio a impianti più vicini) e con possibilità di guadagno attraverso la valorizzazione (in materia o energia) dei rifiuti prodotti; - potenziamento del mercato degli operatori della gestione dei rifiuti speciali (potenziamento dei servizi offerti come sistema di filiera); - Maggiore competitività degli operatori di una “filiera CNA”, - riduzione del consumo di materie prime vergini attraverso il potenziamento dei trattamenti di recupero di materia dai rifiuti speciali; - riduzione delle possibilità di impatto ambientale legate alle attività di smaltimento (compresi gli impatti legati all’applicazione di trattamenti di smaltimento a frazioni non idonee conferite in modo errato); - Riduzione di tutti gli impatti connessi con la movimentazione di rifiuti (gas di scarico, possibilità di incidenti, consumo di carburante, rumore) tramite sistemi di razionalizzazione della logistica. 12. RESPONSABILITA’ SOCIALE Il compito principale di un'impresa consiste nel creare valore attraverso la produzione di beni e servizi che la società richiede, generando al contempo profitti per i suoi titolari e azionisti nonché ricchezza per la società, in particolare tramite un processo continuo di creazione di posti di lavoro. Fino a qualche anno fa, la responsabilità sociale delle imprese é stata promossa prevalentemente da grandi società o dalle multinazionali, ma essa riveste un'importanza per tutti i tipi d'impresa e per tutti i settori d’attività, dalle PMI (comprese le microimprese) alle multinazionali. Ad oggi un elevato numero di PMI hanno adottato la propria responsabilità sociale, in particolare, attraverso un impegno a livello locale, le PMI svolgono già un ruolo importante nell'imprenditorialità socialmente responsabile. Le imprese prendono sempre più coscienza del fatto che gli obiettivi di un successo commerciale sostenibile e di benefici durevoli per le parti interessate possono contribuire allo sviluppo sostenibile, a rafforzare la crescita economica e la loro competitività senza arrecare danno all'ambiente, senza sfuggire alle proprie responsabilità sociali e senza trascurare gli interessi dei consumatori. Presentiamo alcune iniziative promosse dalla CNA in ambito di responsabilità sociale: 1. Primer: progetto imprese etiche e responsabili (CNA Toscana) 13. 2. Primer: progetto imprese etiche e responsabili - CNA Toscana Il progetto mira a favorire la crescita e il consolidamento di modelli organizzativi improntati alla Responsabilità Sociale di Impresa e allo sviluppo sostenibile all’interno di PMI, ed al coinvolgimento dei fornitori aziendali nei processi di cambiamento organizzativo indotti. Gli obiettivi generali del progetto sono: creazione degli strumenti applicativi di un modello di riferimento sui temi della RSI (Disciplinare Etica PMI - sviluppato da Ecipa Nazionale) che ne consentano l’applicazione nelle aziende, la rendicontazione dei risultati ottenuti (anche in forma di Bilancio Sociale) e la validazione/certificazione dei medesimi da enti di parte terza; l’implementazione di un software che consenta la gestione della supply chain alle aziende che aderiranno al disciplinare, sia per l il monitoraggio dei fornitori e delle forniture, sia per quanto riguarda le problematiche relative alla RSI e allo sviluppo sostenibile, sì da poter impostare progetti di miglioramento condivisi tra cliente e fornitore. Per l’implementazione e la validazione del progetto, è previsto il coinvolgimento di aziende artigiane rappresentative dei principali settori economici regionali, per la sperimentazione degli strumenti elaborati. Il risultato del progetto sarà quindi la messa a punto di uno strumento diretto alle imprese artigiane ed alle PMI per favorire il diffondersi dell’etica di impresa e dei principi dello sviluppo sostenibile. Le principali ricadute per le aziende che si adeguano al disciplinare sono: Vantaggi competitivi, grazie agli effetti positivi derivati dall’immagine di una organizzazione che opera conformemente ai principi della RSI; Efficientamento complessivo dei processi aziendali ; Incremento della competitività e della visibilità; Incremento della consapevolezza nel consumatore finale; Dal punto ambientale il progetto promuove atteggiamenti responsabili volti ad ottimizzare l’uso di risorse rinnovabili e non, a ridurre l’impatto ambientale delle aziende e ad aumentare i livelli di sicurezza e vivibilità del territorio. L’obiettivo è quello della diffusione di una cultura premiante nei confronti di un modo di fare impresa responsabile (interventi in collaborazione con gli attori di riferimento: enti locali, enti pubblici, associazioni di categoria e sindacati, mondo del volontariato famiglie dei lavoratori, fornitori). Il progetto è coordinato da CRT-CNA srl. I fornitori coinvolti sono: Ecipa Nazionale, Camera di Commercio di Forlì e Cesena, Wki (Gruppo Wolter Kluvert Italia). 14. TESSILE E ABBIGLIAMENTO Sempre più persone cercano capi e accessori che abbiano alle spalle un processo di lavorazione ispirato allo sviluppo sostenibile. La moda etica è in espansione da circa 10 anni in Europa: il fatturato complessivo è di circa 370 milioni di euro, secondo le ultime rilevazioni di ICEA, (Istituto di Certificazione Etica e Ambientale); il mercato di riferimento è rappresentato nella fascia dei consumatori tra i 35 e i 40 anni, e nei giovani (20 - 35 anni). Secondo una ricerca dell'International Trade Center, i consumatori di moda etica sono soprattutto donne, professionisti e persone con alto grado di fedeltà verso marchi e rivenditori. In Italia l’interesse verso questa realtà sta, seppur lentamente crescendo, in particolare l’interesse è per i tessuti biologici. Le quote di produzione e consumo di abbigliamento bio nel nostro Paese, sono comunque basse rispetto a Germania, Francia e Regno Unito. La moda critica è comunque un fenomeno in forte espansione, un fenomeno sempre più rilevante non solo a livello socio-economico ma anche nella vita quotidiana. La massiccia diffusione di consumi e produzioni responsabili – dagli alimentari all’arredamento, dalla finanza al turismo – ha recentemente coinvolto anche i settori del tessile, dell’abbigliamento, delle calzature e della pelletteria. Sempre più consumatori, infatti, si dimostrano particolarmente attenti alle caratteristiche etiche dei capi che indossano, intendendo il rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori come standard qualitativi irrinunciabili nelle scelte d’acquisto. Sta crescendo e diffondendosi una esigenza di conoscenza delle filiere, dei materiali, dei processi produttivi e distributivi, cui una parte del mondo della moda sta rispondendo sia proponendo abiti e accessori “etici” sia favorendo la circolazione delle informazioni relative alla storia dei prodotti. 1. Il filo che unisce (CNA FEDERMODA) 2. Fibre naturali (CNA FEDERMODA) 3. Tavola rotonda “Cucire, tessere, tramare, ordire … Etica” (CNA FEDERMODA) 15. 1. Il Filo che Unisce. Concorso Nazionale Giovani Stilisti - CNA FEDERMODA “Il Filo che Unisce”, concorso sulla Moda Etica & Eco-friendly, è nato per sensibilizzare consumatori e la nuova generazione di designer sull’importanza e sulla possibilità di realizzare un prodotto fashion elegante, glamourous, in linea con la moda del momento che sia realizzato secondo i principi etici più corretti. In particolare i giovani stilisti partecipanti alla fase finale del con concorso saranno supportati per la realizzazione dei loro capi con la fornitura di tessuti bio. Il Filo che Unisce é nato nel 2008 con lo scopo di organizzare il primo Concorso sulla Moda Etica ed Ecocompatibile. Questa attività è stata promossa da Legambiente, con il Patrocinio del Comune di Roma, della Regione Lazio, dell’ICEA ed ha avuto la collaborazione di CNA FederModa e la sponsorizzazione delle Banche tesoriere del Comune di Roma. Una squadra di professionisti della Moda ha seguito il progetto in tutte le sue fasi. Il concorso de Il Filo che Unisce è stato tenuto all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 10 Luglio 2008 in occasione della manifestazione AltaRoma durante la “Settimana della Moda” di Roma. Hanno sfilato 12 giovani stilisti, provenienti in parte dalle più prestigiose Accademie di Moda di Roma. Tutti i capi della sfilata sono stati confezionati utilizzando tessuti con certificazione etica ed ambientale. L’evento ha visto coinvolti protagonisti nazionali ed internazionali del mondo Fashion, istituzioni ed aziende impegnate nella promozione del Made in Italy. Una passerella dove hanno sfilato collezioni ecofriendly ed ethical nella splendida cornice romana, teatro da sempre di manifestazioni artistiche e culturali, e sinonimo di creatività e gusto in tutto il mondo. Grazie al patrocinio ICEA, Il Filo che Unisce è stato anche presente a Carpi il 16-17 Giugno 2008 alla “Conferenza Internazionale sul tessile naturale” nell’ambito del Congresso Mondiale IFOAM. In collaborazione con CNA FederModa, Il Filo che Unisce ha sfilato a Riccione il 16 Luglio 2008 a termine della giornata dedicata alla “Moda Etica”. Il contesto è stato quello del “XVIII Concorso nazionale Professione Moda Giovani Stilisti”. Gli obiettivi de Il Filo che Unisce sono di: - Valorizzare la moda sostenibile a marchio Made in Italy Promuovere la realizzazione di nuove collezioni Sostenibili e comunque ‘Fashionable’ Creare un ponte tra domanda e offerta di tessili naturali Porre una maggiore attenzione al ruolo dei Paesi poveri od emergenti nel settore Moda Sensibilizzare le istituzioni italiane ed europee, l’opinione pubblica, le multinazionali e le case di moda sul tema di una Moda Etica ed Eco-compatibile. Con il 2009, Il Filo che Unisce entra programmaticamente nell’ambito del Concorso Nazionale Professione Moda Giovani Stilisti e nel più ampio contesto di Riccione Moda Italia – RMI – Ricerca Moda Innovazione, manifestazione promossa ed organizzata dal sistema CNA Federmoda. Sono partner di CNA Federmoda nel progetto: Il Filo che Unisce, CNA Emilia Romagna, Sofista srl, Comune di Riccione, CCIAA di Rimini, Regione Emilia Romagna. 16. 2. Fibre Naturali - CNA FEDERMODA Il progetto si svolge su due versanti: - Giornata di Studio “Le Fibre Naturali per uno Sviluppo Sostenibile e un’Alleanza tra Territori – Nuovi orizzonti per il mercato della moda Centro per la Valorizzazione delle Fibre Tessili Naturali - Centro di Sviluppo Attività Innovative, Formazione, Diffusione, Incubatore di Imprese - Show Room permanente – Umbertine – PG (1) Il progetto è teso allo sviluppo del settore del tessile naturale, cioè il tessile che utilizza le fibre tessili ricavate da animali, quali lana, alpaca, lama, mohair, cachemire o da vegetali quali lino, cotone, canapa, seta. Il progetto vuole dare massima espressione alla filiera integrata delle fibre, al Made in Italy ed alla cooperazione con i Paesi terzi, produttori delle materie prime, in un’ottica di sviluppo sostenibile sul piano sociale ed ambientale ed a prodotti di qualità. Moda, qualità, responsabilità sociale di impresa e profitto devono potere convivere. La sfida oggi è di creare prodotti per un target medio-alto in una catena di produzione tessile ecologicamente e socialmente sostenibile ed espressione delle capacità di un dato territorio. I principi su cui si basa questo nuovo tipo di produzione tessile sono: • • • • Ecologia: fibre provenienti da agricoltura sostenibile (coltivazioni agricole e animali da fibra) Equità: condizioni di produzione eque per i produttori di materie prime Qualità: produzione di filati e tessuti di alta qualità. Trasparenza: informazione e contatto in ogni fase della produzione e distribuzione della catena del tessile\abbigliamento. In questo quadro di nuove opportunità nel settore del tessile naturale e di profonda difficoltà del settore tessile tradizionale, si considera utile la creazione di una struttura operativa nuova, gestita in collaborazione con partners di esperienza nazionale ed internazionale, per lo sviluppo dell’uso delle fibre naturali nel settore tessile. La nuova struttura é concepita come luogo di sostegno alle attività per lo sviluppo del tessile naturale ed alle imprese del settore tessile/abbigliamento, di formazione ed informazione sul mercato delle fibre naturali, luogo di incontro interattivo tra diversi soggetti imprenditoriali, nazionali e internazionali, soggetti istituzionali e della società civile. La struttura denominata: “Centro per la Valorizzazione delle Fibre Tessili Naturali”, avrà la funzione di: “Centro di Sviluppo di Attività Innovative, Formazione, Diffusione, Incubatore di Imprese e Show Room permanente per i prodotti tessili in fibre naturali”. Il Centro per la Valorizzazione delle Fibre Tessili Naturali sarà comunque anche un punto di aggregazione, e diffusione di informazioni, tra industria e agricoltura locale, nella prospettiva di creare una catena corta territoriale che sia in grado di dare vantaggi economici ai settori produttivi interessati. Il progetto infatti creerà i presupposti affinché anche il settore agricolo italiano, nel medio periodo, possa trovare, nelle fibre tessili naturali da fornire all’industria del tessile, un nuovo settore di produzione. Il progetto intende raccogliere esperienze, individuare best practice sul tema delle fibre naturali (sia vegetali che animali), favorire lo scambio informativo di conoscenze e nuovi approcci nel contesto economico attuale per lo sviluppo e rafforzamento economico di aree territorialmente limitate localizzate nel bacino del Mediterraneo. La finalità è indagare e trasferire modalità e approcci per favorire lo sviluppo o il rilancio economico di aree geograficamente e territorialmente limitate, caratterizzate da specificità produttive (ad esempio: allevamenti di specie animali locali o colture locali di fibre naturali) ed expertise artigianali o industriali (piccoli poli produttivi specializzati), di grande valore ma non competitive in termini di produzione massiva ed abbattimento dei costi. Tali aree possono essere rafforzate mediante la valorizzazione di altri aspetti, quali: tradizione culturale, biodiversità e caratteristiche specifiche, sviluppo sostenibile (ad esempio: “moda etica” e “filiera corta”). Sono partner di CNA Federmoda: Consorzio Arianne, Il Filo che Unisce, Chimica Verde, Comune di Umbertide, Meridiana, Centrocot, Regione Umbria 17. 3. Tavola rotonda “Cucire, tessere, tramare, ordire … Etica” - CNA FEDERMODA Così è stato presentato il tema tanto attuale e dibattuto della responsabilità sociale delle imprese e dell’etica applicata alle produzioni manifatturiere dell’abbigliamento. Con questa iniziativa CNA FEDERMODA ed altri prestigiosi partners impegnati nella diffusione di questi criteri, hanno illustrato ai giovani concorrenti quanto lo sviluppo economico possa essere coniugato al rispetto dei valori etici e come ciò costituisca uno di fattori determinanti per il futuro. Gabriella Ghidoni, di Royah, testimone di una realtà imprenditoriale di solo donne sorta a Kabul per dare un reale sostegno alla condizione femminile in quel Paese e una seria opportunità di rinascita economica ad una realtà tanto martoriata. Deborah Lucchetti rappresentante italiana della Clean Clothes Campaign, una organizzazione internazionale molto attiva nella denuncia delle situazioni di irregolarità e di sfruttamento nel lavoro di produzione per la moda. Isabelle Quéhé fondatrice dell’Ethical Fashion Show di Parigi, un’importante esposizione che dal 2003 porta nella capitale francese, realtà economiche del settore moda provenienti da tutto il mondo e che fanno dei valori etici il loro valore aggiunto. Una manifestazione che è luogo di conferenze, dibattiti e confronti su questa emergente branca dell’economia. Sono partner di CNA Federmoda: CNA Emilia Romagna, Campagna Abiti Puliti (sezione italiana della Clean Clothes Campaign), Ethical Fashion Show, Royah.