Modelli esplicativi della
cooperazione tra animali e il
problema dell'unità della
selezione
Mauro Dorato
Dipartimento di Filosofia
Università degli Studi Roma 3
Tre problemi principali
• 1) Come si è evoluta la cooperazione tra
animali?
• 2) la selezione opera anche tra gruppi, o
l’unica unità su cui opera è l’individuo e i
suoi geni?
• 3) Possiamo utilizzare considerazioni
evoluzionistiche per stabilire fino a che punto
l’essere umano è capace di altruismo?
In che consistono i primi 2 problemi
1) L’altruismo è in apparente conflitto con la fitness. Esempi delle
gazzelle che saltano in presenza del leone per avvertire il branco,
dei pesci che rimangono più indietro, degli uccelli che emettono
strida più acute. Nell’ipotesi che tali comportamenti siano
geneticamente influenzati e che svantaggino chi li mette in atto,
come spiegarli alla luce della teoria dell’evoluzione darwiniana?
2) La selezione naturale può essere considerata da tre prospettive
distinte:
• (i) i geni (che sopravvivono in modo differenziato e si riproducono
all’interno di singoli organismi)
• (ii) gli individui sopravvivono in modo differenziato e si
riproducono dentro gruppi e
• (iii) i gruppi sopravvivono in modo differenziato e si riproducono
dentro una popolazione globale
Quale di queste tre prospettive è quella corretta?
3 risposte
• 1) La cooperazione tra animali è influenzata dalla
parentela genetica solo in alcune specie (insetti),
mentre nelle specie in cui l’apprendimento è più
importante dobbiamo considerare fattori esplicativi
diversi (teoria dei giochi, empatia, sanzioni)
• 2) La selezione può lavorare su gruppi in
competizione tra loro, ma sempre attraverso i singoli
individui e i loro geni: il problema dell’unità della
selezione si risolve utilizzando una prospettiva
pluralistica (diversi modi di guardare allo stesso
fenomeno)
• 3) Le considerazioni evoluzionistiche sono utili a
comprendere le motivazioni coscienti del nostro
comportamento
• Nella competizione tra gruppi, i gruppi
con più altruisti potrebbero essere più
adatti dei gruppi con individui che non
cooperano tra loro: legame tra 1) e 2) e 3)
• Se spieghiamo la cooperazione tra topi o
primati attraverso la selezione di gruppo,
questa ipotesi potrebbe estendersi a noi,
con buona pace di tanti filosofi…
•
"Tutte queste teorie non solo non vivificano l'intelletto ma
mortificano l'animo, il quale alla storia chiede la nobile visione
delle lotte umane e un nuovo alimento all'entusiasmo morale, e
riceve invece l'immagine di fantastiche origini animalesche e
meccaniche dell'umanità, e con esse un senso di sconforto e di
depressione e quasi di vergogna a ritrovarci noi discendenti da
quegli antenati e sostanzialmente a loro simili, nonostante le
illusioni e le ipocrisie della civiltà, brutali come loro. Non così
verso gli antenati che ci assegna il Vico i quali hanno in fondo
al cuore una favilla divina, e Dio temono, e a lui pongono are,
per lui sentono svegliarsi il pudore e fondano i matrimoni e le
famiglie e seppelliscono i morti corpi, e per quella favilla
divina creano il linguaggio e la poesia e la prima scienza che è
il mito. In questo modo la preistoria, dove accade che sia
innalzata veramente a storia, ci mantiene dentro l'umanità e
non ci fa ricascare nel naturalismo e nel materialismo".
• Croce, La Critica, 1937
• "... Posso dirvi che il problema è solo uno e riguarda la
concezione della vita umana: se noi veniamo da una ameba
o da un pesce, l'etica non ha motivo di esistere. Prima della
Rivoluzione francese, nessuno discuteva che le leggi
arrivassero da Dio. è quello il buco nero, il momento in cui
viene cancellata la nostra tradizione secolare, che era
sempre stata legata alla presenza della volontà divina nelle
leggi..... Perché io preferisco credere alle grandi tradizioni
culturali, come quella che vede Romolo il discendente di
Marte. E allora dico: è meglio avere antenati che
discendono da Giove, rispetto a quelli degli evoluzionisti
che strisciano per terra, in quanto vermi".
• Flavio Nucci, vicepresidente provincia Milano
1) Che cos’è “l’altruismo”
in senso biologico e come è
possibile?
Chiaramente, la definizione non
presupporre l’intenzionalità cosciente
deve
si devono separare
1. i comportamenti altruistici
(biologia)
dalle
2. motivazioni altruistiche
(psicologia umana)
DEF Un comportamento in biologia è
altruistico
quando
diminuisce
l’adattamento (fitness) di chi lo mette in
atto e aumenta l’adattamento altrui. Come
può evolvere qualcosa del genere,
nell’ipotesi che il comportamento non
preveda forme di apprendimento?
• Il Dicrocoelium dendriticum è un parassita che passa
la sua “vita adulta” nel fegato di mucche e pecore, ma
che in una fase anteriore del suo ciclo di vita manipola
il cervello di una formica in modo che questa rimanga
più a lungo su una punta di una foglia, aumentando la
probabilità che venga mangiata da una mucca.
•In questo modo, pur sacrificando la sua
vita, aumenta la probabilità che una
cinquantina di altri esemplari, presenti in
quella formica, siano ingeriti da una
mucca o da una pecora, continuando così
il ciclo vitale per gli altri individui
•Dimensioni: 6-10 mm x 1,5-2,5 mm
•Colore brunastro
•Forma lanceolata (più stretto anteriormente,
massima larghezza in corrispondenza della parte
mediana)
Perché l’altruismo, sotto
determinate ipotesi, conduce
all’estinzione dell’altruista…
• n individui (100), di cui np altruisti =20 e n(1-p) egoisti = 80
• p (20%) è la probabilità di essere altruista; il numero di figli in
assenza di altruismo è X (fitness, o grado di adattamento)
• c è il costo di un gesto altruistico per chi lo compie (c = numero di
figli in meno a seguito del gesto altruistico: sorella zitella)
• Se b è il bene prodotto in media da ogni altruista, il bene complessivo prodotto
dagli np altruisti sarà bnp e ogni individuo riceve in media da un membro
qualunque che appartiene al gruppo (gli altri n-1, che è il divisore delle formule
qui sotto) una quantità di bene che varia a secondo se è altruista o egoista
(l’altruista non beneficia del suo bene, altrimenti non sarebbe altruista)
W(A) = X – c + [b(np-1)/(n-1)]
W(E) = X + [b(np)/(n-1)]
W(E)>W(A)
Il risultato è l’estinzione dell’altruista
Sia il determinismo genetico (il comportamento è
determinato completamente dal gene A o E), che
la riproduzione asessuata sono assunzioni
semplificatrici, ma le semplificazioni sono tipiche
dei modelli in generale
Tuttavia, avendo a disposizione più di un gruppo,
l’altruismo può evolvere tra gruppi distinti,
specialmente se gli individui non si incontrano in
modo casuale
Parametri per due gruppi
•
•
•
•
Gruppo 1
n = 100; X = 10
P(A1) = 0.2; c =1; b =5
W(A)=9.96=10-1+5(19)/99
W(E)=11.01=10+5(20)/99
Seconda generazione
• n’= 1080=20(9,9)+80(11,0)
• P’(A)=0.184=(20)W(A)/n’
1 generazione:
N globale = 200
P(A)=[0.2(100) +
0.8(100)]/200=0.5
•
•
•
•
Gruppo 2
n = 100
P (A2) = 0.8; c =1; b =5
W(A)=12.99=10-1+5(79)/99
W(E)= 14.04= 10+5(80)/99
Seconda generazione
• n’= 1320=13(80)+14(20)
• P’(A)= 0.787= W(A)(80)/1320
2 generazione
N’ = 2400 = 1080+1320
P’(A)=[0.184(1080)+0.787(1320)]/2
400= 0.516
L’egoismo colpisce
ancora?
• Ovvero, “l’altruismo” tra animali è
un egoismo “camuffato”?
• Questa ipotesi vale anche per noi?
Due teorie in conflitto…
• 1) In ciascun gruppo evolvono gli egoisti, dato che la
percentuale di altruisti in ciascun gruppo diminuisce,
ma dato che il secondo gruppo cresce in popolazione
più del primo, fa crescere anche il numero di altruisti
rispetto alla popolazione globale. In una parola, il
gruppo con più altruisti è più adatto (selezione tra
gruppi e selezione dentro i gruppi)
• Tuttavia, sommando la progenie dei due gruppi, la
frequenza degli altruisti complessivamente aumenta,
anche se diminuisce all’interno di ciascun gruppo
(NB: se cresce la frequenza di altruisti nella
popolazione globale, per definizione è l’altruista ad
essere più adatto, ovvero essere altruista “conviene”.
MA ALLORA CHE ALTRUISMO E’?)
• Perché l’altruismo potrebbe essere “apparente”: il
tipo A è più adatto del tipo E perché nell’es.
precedente la sua fitness media è più alta (12,38
contro 11,62).
• 12,38=[9.96(20)+12.99(80)]/100
• 11.62=[80(11.01)+20(14.04)]/100
• Obiezione: Se usassimo la fitness calcolata nella
popolazione globale e dunque tra gruppi per definire
egoistico o individuale qualunque tratto che evolve,
avremmo stabilito a priori che la selezione di
gruppo è impossibile
• Si noti che il sostenitore della selezione di gruppo deve
presupporre che i due gruppi si ricombinino prima di
riformare nuovi gruppi. Se rimangono isolati l’uno
dall’altro, il risultato è l’estinzione dell’altruismo.
• Il punto è allora come giustificare il fatto originario che
gli altruisti e gli egoisti tendano a vivere in gruppi
distinti (20% e 80%). Con percentuali meno nette di
queste, avremmo minore frequenza complessiva di
altruisti. Per es., con il 30% e il 70% di A nei due
gruppi, avremmo un aumento del 13 invece che del 16
per mille (=0.516/0.500)
• Una spiegazione per il fatto che altruisti tendano a stare
con altri altruisti è che siano geneticamente assai vicini
“Nice guys sometimes come in
first”
Due teorie che cercano di spiegare
l’evoluzione
dell’altruismo
senza
invocare la group selection
(1) Selezione per parentela (Hamilton)
(2) Teoria dei giochi evoluzionistica (M.
Smith)
SELEZIONE PER PARENTELA
• In base alla selezione per parentela, “un
individuo sarà spesso in grado di promuovere
il suo futuro genetico facendo sacrifici a
favore di altri che portano copie dei suoi
geni…visto da un certo punto di
vista…quando un individuo aiuta un parente,
sta solo aiutando quella parte di se che è
incorporata nei geni del parente” p.SW, 56
Gli insetti sociali
L’ape regina è l’unica capace di riprodursi. Le
altre femmine, le operaie, passano la vita per
aiutare la regina a riprodursi, mentre i maschi
(fuchi) non fanno nulla (e solo uno fertilizza la
regina).
Perché si è sviluppato questo sistema riproduttivo
in cui molti individui lavorano e si sacrificano
altruisticamente per la riproduzione di un altro?
La chiave è nella riproduzione aplodiploide. Le femmine
producono uova attraverso la meiosi e passano dunque da
coppie di cromosomi a un singolo cromosoma (da
diploide ad aploide). I fuchi invece generano le cellule
sessuali per mitosi, ed essendo già aploidi, rimangono
aploidi
Nella mitosi, il corredo cromomico della cellula figlio è
identico a quello della cellula madre, mentre due uova
riprodotte per meiosi, in media condividono il 50% dei
geni. Poiché il contributo genetico che viene dall’unico
maschio è identico per ogni discendente, due sorelle o
fratelli condividono in media il 75% dei geni (da un
minimo di 50% a un massimo di 100%)
Se una delle sorelle operaie si riproducesse, avrebbe
invece un coefficiente di correlazione genetica con il
discendente uguale al 50%, visto che ogni meiosi
produce un uovo che ha il 50% dei geni in comune con
la sua produttrice.
Aiutare la regina a produrre uova e discendenti è, se
quest’ultima si accoppia con un unico maschio, un
modo più efficiente per diffondere copie dei propri geni
L’altruismo delle api è un “egoismo” dei loro geni
camuffato: la selezione che sembra lavorare a livello
di gruppo è in realtà selezione a livello dei geni
• Le operaie nelle api da miele si astengono dal deporre
uova non fertilizzate (che fanno nascere maschi) e in più
spesso mangiano le uova delle altre operaie come
un’operazione di polizia (comportamento secondario)
• Ciò, secondo i sostenitori della selezione per parentela
(gene egoista), favorisce la moltiplicazione dei loro geni,
perché due sorelle hanno un coefficiente di correlazione
genetica più alto (3/4) di quanto si abbia tra madre e
figlio (1/2)
• Ma le colonie, osservano SW, sono spesso fondate da
una regina che si accoppia con più maschi o da più
regine. Dunque l’uniformità genetica è più bassa di
quanto si pensi e tali gruppi di api non sono meno adatti
di quelli fondati da un’unica regina accoppiatasi con un
unico maschio.
2) La teoria dei giochi
• Il contesto è ora quello di agenti in grado di
modificare il comportamento in funzione
delle risposte dell’altro
2) La teoria dei giochi e il dilemma del prigioniero
A2
E2
X-c+b
<
<
X+b
<
X
A1
X–c
X- c + b > >
X-c <
E1
X+b
>
>
X
• W(A1) = P(A2/A1)(X-c+b)+P(E2/A1)(X-c)
W(E1) = P(A2/E1)(X+b)+P(E2/E1)(X)
• P(A/A)+P(E/A) = 1 = P(A/E)+P(E/E); P(E/A)=P(A/E)
Dopo un po’ di algebra banale
• W(A) > W(E)
P(A/A) – P(A/E) > c/b
• Se i gruppi si formano a caso, P(A/A) = P(A/E), c/b < 0
e l’altruismo non evolve, perché b,c >0
• Se P(A/A) = 1 e P(A/E) = 0, 1>c/b, ovvero l’altruismo
evolve se e solo se b>c. La santità nel mondo animale
non rende!
Dilemma del prigioniero iterato I volte (teoria dei giochi ev.)
OPO
E
OPO Entrambi ottengono OPO ottiene –c
I (b-c)
E
OPO ottiene –c
E ottiene b
E ottiene b
Entrambi ottengono 0
• Ovviamente, OPO è una forma di altruismo più
debole, ma è quello vincente tra tutte le altre possibili
strategie: il caso di Rapoport e Axelrod.
• In ogni generazione le strategie erano giocate l’una
contro l’altra e il guadagno medio di ogni strategia
determinava la sua frequenza nella generazione
successiva
• Il programma che gioca almeno una E è l’unico che
può vincere, dato che OPO pareggia o perde. “tradisci
sempre” non porta a nessun guadagno se giocata con
un altro tradisci sempre
• L’elemento di reciprocità come fondamentale
3
Le motivazioni coscienti
• I comportamenti “facoltativi”, fondamentali
per
comprendere
l’evoluzione
del
comportamento sociale umano, consistono
nella
capacità
di
modificare
il
comportamento in funzione di un ambiente
mutevole che può essere rilevato
dall’organismo
La questione della
natura umana
Machiavelli/Hobbes o Rousseau?
3 teorie della motivazione del
comportamento umano
 L’edonismo sostiene che i desideri fondamentali degli
esseri umani sono evitare il dolore e ricercare il
piacere
 L’egoismo sostiene che i fini fondamentali degli esseri
umani sono autodiretti.
Dunque una cura irriducibile per il benessere altrui è incompatibile con
l’egoismo, mentre una preoccupazione irriducibile per il proprio piacere non
lo è. Edonismo implica egoismo, ma non viceversa (ambizione)
 L’altruismo sostiene che talvolta gli esseri umani si
preoccupano del benessere degli altri come fine in sé
(l’essere eterodiretto non basta, perché Iago vuole la
distruzione di Otello)
Bentham ritiene che piacere e dolore siano “i
padroni sovrani dell’umanità, sotto il governo
dei quali la natura ci ha posto” (edonismo
psicologico, che è un tipo di egoismo)
Se anche la solidarietà o l’amore tra esseri
umani sono da considerarsi come un mezzo per
provare sentimenti piacevoli per chi le pratica
(edonismo), o come mezzo per raggiungere la
vita eterna (egoismo), l’egoismo diventa il
motivatore principale di tutte le nostre azioni.
• Gli esseri umani desiderano il benessere altrui come
fine a sé stesso o come beneficio per se stessi (in modo
strumentale)?
• L’oggetto della cura altruistica può essere anche una
non-persona (famiglia, azienda, un gruppo etnico
nazione, Terra...)
• Ogni motivazione può essere giudicata da due
prospettive: il fatto che una motivazione produca un
comportamento egoista o altruista non implica che la
motivazione sia psicologicamente altruistica o egoistica.
E il fatto che il comportamento sia prodotto da una certa
motivazione psicologica lascia aperta la questione del
perché quel comportamento si sia evoluto
Altruismo ≠ Moralità
• la moralità non richiede altruismo, almeno per
Kant. È il carattere impersonale della moralità che
la distingue dal carattere personale dell’altruismo.
• Anche le azioni motivate in modo altruistico
possono essere moralmente sbagliate (l’SS di un
lager che agisce per il popolo tedesco).
Fattori che spiegano la cooperazione
tra mammiferi e primati
• Empatia/simpatia (spinge verso l’edonismo,
evitamento dolore)
• Esistenza di norme o regole sanzionabili
(spinge verso l’egoismo o l’edonismo)
• Empatia come traduzione di Einfuehlung:
scompaiono i confini dell’io con
l’identificazione? Ma condividere lo stesso
sentimento di un altro non significa fondersi
con l’altro…
• S empatizza con l’emozione E di O sse O
prova E, S crede che O provi E e ciò induce
S a sentire E per O
• S simpatizza con O sse S crede che sia
accaduto qualcosa di negativo a O e ciò
induce S a star male per O
• Le persone empatiche hanno credenze sulle
credenze altrui: l’empatia e la simpatia
possono causare comportamenti altruistici,
diretti da motivazioni edonistiche o
egoistiche
• L’imposizione di ricompense e riconoscimenti beneficiano interi
gruppi a costi trascurabili per gli individui. Amplificano la
cooperazione
• Sarebbe come se un gene mutante aumentasse l’adattamento di
ciascun membro di un gruppo G rispetto ad altri gruppi G’ privi
di quel gene, ma costasse poco o nulla in termini di adattamento
individuale all’interno del gruppo G.
• In queste condizioni, un comportamento socialmente orientato
potrebbe evolvere senza estreme variazioni genetiche tra gruppi
diversi.
• Anche in un organismo individuale, visto come una comunità di
geni, quest’ultima può evolvere come un’unità solo se il
potenziale evolutivo all’interno dell’organismo è soppresso. I
gruppi sono dunque come gli individui
• Anche gli esseri biologici individuali
richiedono l’esistenza di “regole” che li
facciano funzionare come unità adattative:
nella formazione delle cellule sessuali
(meiosi), tutti i geni sono rappresentati, e i
geni “fuorilegge” sono perseguiti dai geni
“poliziotto”
• Secondo SW, premi e punizioni sociali
devono essere inquadrati nella teoria della
selezione a molti livelli.
• Il cacciatore che rischia la sua vita per
catturare una preda ambita dal gruppo è
un altruista o è un egoista? (si pensi alle
ricompense all’interno del gruppo)
LA VECCHIA TEORIA ARISTOTELICA DELLA
SUPERIORITA’ DEI FINI SUI MEZZI
• Se S vuole M soltanto come un mezzo per
soddisfare il suo desiderio di E, se S smette di
credere che M serve a ottenere E, non smetterà
di volere E, semplicemente non vorrà più M e
cercherà di trovare nuovi M’ per ottenere E
• Se S vuole M soltanto come un mezzo per
soddisfare il suo desiderio di E, se S ottiene E
smetterà di desiderare M; se invece ottiene M ma
non ottiene E, non smetterà di desiderare E
• Molte specie viventi si prendono cura della prole,
ma negli umani il periodo di tempo è massimo, in
dipendenza dei più lunghi tempi di apprendimento
La qualità del legame madre-figlio/a è un fattore
predittivo cruciale riguardo al futuro comportamento
socialmente orientato del figlio (es. sulle scimmie
antropomorfe e sugli umani che aiutavano gli ebrei
durante l’Olocausto).
 Così, se il legame madre-figlio è stato selezionato, è
stato selezionato altresì il comportamento altruistico
nei confronti dei non-genitori: tali tratti non si sono
evoluti indipendentemente l’uno dall’altro
.I bamb. di S hanno
bisogno di aiuto
S crede che
abbiano bis.di
aiuto
Diretto
ALTR.
azione
S sta male
per i suoi
bambini
Indiretto
EDON.
azione
La spiegazione evolutiva non pretende di essere
l’unica possibile. La questione è se il desiderio
genitoriale che i bambini stiano e facciano bene è
di tipo strumentale o abbia componenti altruistiche
La tesi che i genitori tipicamente desiderano il
bene dei loro figli è compatibile con il fatto che
possano modificare il loro comportamento per
motivi culturali
Così i genitori possono uccidere, picchiare,
abbandonare i loro figli, e non c’è alcuna garanzia
che il desiderio culturalmente indotto sia più
debole di quello prodotto evolutivamente. (In 97
su 112 gruppi studiati nel HuReArFi si sono
registrati episodi di infanticidio)
Spostare l’attenzione dagli effetti
comportamentali alle cause
evoluzionistiche
Evoluzione
Motivi
Comportamento
• L’ipotesi è che il comportamento possa essere in
parte spiegato dall’evoluzione: certo non si può
spiegare sul piano evoluzionistico perché
mangiamo più pasta dei francesi
• Tuttavia, il gusto per i grassi e gli zuccheri
potrebbe essersi evoluto in condizioni di penuria
alimentare
• Perché la prospettiva evoluzionistica ha
rilevanza per la biologia
• Il concetto di egoismo in biologia e nelle scienze umane sono
spesso visti come tali da sostenersi mutuamente: il darwinismo
sociale fondato sul concetto del survival of the fittest rappresenta
in modo scorretto il mondo biologico
• Se l’ape aiuta le sorelle perché questo è il modo migliore per
permettere la sopravvivenza dei suoi geni, presenti anche nei
loro corpi, e l’altruismo può evolvere solo nel caso della
presenza di individui geneticamente molto simili, come può il
comportamento umano essere caratterizzato dall’altruismo erga
omnes?
Due tipi di pluralismo motivazionale
• Primo tipo: alcune azioni sono causate solo da
motivi altruistici, mentre altre solo da motivi
altruistici.
Restrizione
della
portata
dell’edonismo
• Secondo tipo: le stesse azioni siano causate da
entrambi i tipi motivi. I desideri edonistici sono
affiancati da motivi altruistici fondamentali
• Non c’è alcun bisogno di optare per spiegazioni monistiche
del nostro comportamento: alcuni fatti richiedono
spiegazioni biologiche, altri culturali
• Né si può affermare che la biologia spiega solo fattori
universali: la spiegazione evoluzionistica è compatibile con
un radicale ambientalismo nella controversia natura/cultura.
• ES Chi vive nei climi caldi mangia cibo più speziato perché
in quei climi il cibo va a male più rapidamente e le spezie
funzionano come conservanti (il pepe e il suo ruolo nelle
società medievali).
• tra un indiano e un italiano non c’è differenza genetica,
sebbene entrambi sono evolutivamente programmati a
evitare cibo avariato: quindi le spiegazioni evoluzionistiche
non sono solo dirette solo agli universali culturali e sono
compatibili con l’ambientalismo
• I comportamenti automatici o riflessi sono
stati ereditati dai nostri antenati, che erano
cognitivamente meno sofisticati di noi:
• noi siamo “pluralisti” riguardo al dolore, nel
senso che per minimizzarlo abbiano sia
strumenti diretti o riflessi sia strumenti
indiretti, o mediati dalle credenze
• Per lo stesso motivo ALT può essere più
efficiente di ED, perché fornisce aiuto senza
avere credenze
Adattam
liv. ossig
Diretto
D=Rivel. ossig.
azione
altitudine
Indiretto
I=Ind.altitud.
azione
• Nel caso dell’edonista, la credenza che i bambini
abbiano bisogno di aiuto deve far scattare un’altra
credenza, ovvero che aiutarli porterà piacere
• il meccanismo indiretto è più inefficiente, se
supponiamo che le sensazioni di piacere e dolore
provate dai genitori sono correlate in modo non
perfetto (meno del 100% dei casi) con la credenza
sul benessere dei figli, per lo stesso motivo per il
quale il sistema di rivelazione diretta del batterio è
più efficiente di quello indiretto
• (PLUR)= fai A* se e solo se credi che A*
max il piacere e min. il dolore o migliorerà
il benessere dei tuoi bambini
• Qui il genitore ED viene confrontato con un
genitore (PLUR) che può essere motivato
da più fattori causali.
• Il meccanismo di controllo di PLUR è
connesso in modo multiplo se le due
motivazioni operano in modo indipendente
l’una dall’altra e aumentano la probabilità
di produrre un certo comportamento
• Comportamento secondario che non provoca costi
eccessivi all’attore può evolvere anche in popolazioni
meno favorevoli alla selezione di gruppo, e funziona
come un amplificatore di altruismo
• Vedere la ricompensa e la punizione come prodotti dalla
selezione di gruppo aiuta a spiegare l’aspetto
organicistico dei gruppi sociali umani anche se gli esseri
umani sono diversi dagli organismi clonali o dalle
società degli insetti.
• Ma qual è l’evidenza a favore dell’idea che i
comportamenti secondari si siano selezionati a livello di
gruppo? Nessuna
• I gruppi umani si comportano in modo differente
senza essere geneticamente diversi
• Abbandonare il determinismo genetico (i geni
fissano il fenotipo) non implica abbandonare
variazione fenotipica (nel comportamento),
ereditarietà (attraverso la trasmissione culturale,
i figli assomigliano ai genitori) e conseguenze
adattative, che sono i tre ingredienti
dell’evoluzione ad ogni livello!
• In molte società umane, la trasmissione culturale
è guidata da un insieme di norme che
specificano come ci si deve comportare, e che
comportano sanzioni, anche se i comportamenti
specifici che vengono puniti variano da gruppo a
gruppo
• Le norme sociali diminuiscono la nonuniformità comportamentale, se il trasgressore
viene punito e chi non punisce viene punito, e
dunque diminuiscono le possibilità per selezioni
all’interno del gruppo
• Asimmetria: mentre la selezione all’interno
dei gruppi può favorire un qualsiasi
comportamento, la selezione tra gruppi
favorisce solo norme sociali che conducono
a gruppi funzionalmente adatti, che
superano quelli litigiosi nel procacciare
cibo, combattere i nemici e fondare nuovi
gruppi:
Le motivazioni
psicologiche come
meccanismi
prossimali
• Gli esseri umani desiderano il benessere altrui
come fine a sé stesso o come beneficio per se
stessi (strumentale)?
• Ogni motivazione può essere giudicata da due
prospettive: il fatto che una motivazione produca
un comportamento egoista o altruista non implica
che la motivazione sia psicologicamente altruistica
o egoistica. E il fatto che il comportamento sia
prodotto da una certa motivazione psicologica
lascia aperta la questione del perché quel
comportamento si sia evoluto
• Gli egoisti non debbono negare che le persone
talvolta desiderano il bene altrui, ma insisteranno
che il desiderio in questione non è fine a sé stesso
o fondamentale (“ultimative”), ma solo
strumentale
• S vuole M soltanto come un mezzo per
soddisfare il suo desiderio di E se e solo se (a) S
vuole M, (b) S vuole E, e (c) S vuole M solo
perché crede che ottenere M contribuirà a
ottenere E (potrebbe non essere sufficiente)
• Desideri come quello di evitare il dolore
sono fondamentali e dunque nonstrumentali.
• È comunque possibile che S desideri M
perché contribuisce a due fini, uno solo
dei quali è legato al benessere di S e
l’altro al benessere altrui (confutazione
dell’egoismo)
LA VECCHIA TEORIA ARISTOTELICA DELLA
SUPERIORITA’ DEI FINI SUI MEZZI
• Se S vuole M soltanto come un mezzo per
soddisfare il suo desiderio di E, se S smette di
credere che M serve a ottenere E, non smetterà
di volere E, semplicemente non vorrà più M e
cercherà di trovare nuovi M’ per ottenere E
• Se S vuole M soltanto come un mezzo per
soddisfare il suo desiderio di E, se S ottiene E
smetterà di desiderare M; se invece ottiene M ma
non ottiene E, non smetterà di desiderare E
• Se vogliamo M soltanto come un mezzo per
soddisfare il nostro desiderio di E, siamo meno
disposti a rinunciare a M che a E (asimmetria
mezzo-fine, che però ha eccezioni)
• Ne segue che il fine è superiore al mezzo, dato
che al cambiare dell’informazione il desiderio di
E è più stabile. Se si rimuove M dall’insieme dei
desideri, E rimane, mentre togliendo E si
rimuove anche M
• “La ragione è schiava delle passioni e dovrebbe
rimanerlo” (Hume 1739)
• La tesi descrittiva potrebbe essere falsa, perché il
ragionamento può farci cambiare i fini ultimi che
abbiamo
• Il nesso mezzo-fine è predittivo perché attribuisce
alle persone una disposizione orientata verso il
futuro
• L’eccezione di cui si parlava prima: un desiderio
che ha valore strumentale in un certo momento si
può trasformare in seguito e acquisire valore
fondamentale
• Quanti genitori smetterebbe di amare un bambino
se scoprissero che non è loro figlio? (malgrado
all’inizio si siano attaccati a lui piuttosto che a un
altro perché credevano questo, ovvero avevano
con lui-lei una particolare relazione biologica)
• Definizione debole: in questo modo tutti gli
esseri umani risultano altruisti, dato che
“talvolta” ne sono capaci! Se le persone
sono altruiste solo raramente, perché
l’egoista dovrebbe negarlo? (p. 229).
• SW ribattono che l’altruismo è una dottrina
motivazionale
pluralistica,
mentre
l’egoismo e l’edonismo sono monistiche
• L’oggetto della cura altruistica può essere
anche una non-persona (nazione, Terra, un
gruppo etnico…)
• MORALITA‘ E ALTRUISMO
• La moralità richiede di sacrificare
l’interesse personale?
• Essere motivati da desideri altruistici
implica esseri motivati da principi
morali?
• Poiché i principi morali non riguardano
nessuno in particolare, un individuo può
avere desideri altruistici senza essere
motivato da principi morali. Sì, ma…
• Se un individuo egoista prende l’unica medicina
tra due malati ed è giustificato dall’utilitarismo a
prenderla perché ne ha più beneficio, fa la cosa
giusta per il motivo sbagliato. Se la dà all’altro,
lo si ammira
• Ma se non la dà all’altro, e l’altro ne ha più
bisogno allora la morale del senso comune lo
condanna.
• Asimmetria: è concesso essere più altruisti di
quanto sia richiesto dal contare se stessi come un
altro (lo standard minimo), ma non è concesso
essere più egoisti dello standard. Funzione
sociale della moralità, selezionata dal gruppo
• I desideri come preferenze
• Che preferenze hanno gli individui se
riceveranno
qualche
beneficio
(es:
sensazione piacevole in una donazione)?
• Che preferenze hanno se gli altri (bambini)
stanno meglio?
Egoista puro
+
]+
Altro
--
4
4
1
1
SèSé
-
Altruista puro
++
+
+
altro
-
4
1
4
1
Sé
-
Il pluralista egoista
++
-
+
+
4
3
-
2
1
Il pluralista altruista
++
+
+
altro
-
4
2
3
1
Sè
-
• Quando il proprio benessere confligge con quello
altrui, il pluralista egoista sceglie il proprio
benessere al contrario del pluralista altruista.
• A differenza dell’egoista puro (A11 = A12 = 4) il
pluralista egoista ha a cuore il benessere altrui
(A11 = 4 > A12 = 3)
• Quando non c’è conflitto tra sé e altri, il
comportamento tra questi 4 tipi umani è lo stesso.
Solo l’egoismo puro è compatibile con l’ipotesi
egoistica.
• Il pluralista egoista mostra che ci possono essere
desideri altruistici con assenza di comportamenti
che tendono all’autosacrificio
Geni
+G2
+
F2
G1
4
-
-
1
Amb.
F1
F1 correlato a G1, F2 a G2)
Geni
+G2
F2
G1
+
4
1
F1
4
1
causa monistica
Geni
+G2
F2+
G1
4
4
1
1
Amb.
F1
causa monistica
Geni (pluralismo causale)
+G2
F2+
G1
4
3
2
1
Amb.
F1
Geni (pluralismo causale)
+G2
F2+
F1
G1
4
2
3
1
• Ogniqualvolta l’interesse personale e quello altrui
coincidono, è impossibile stabilire se il
comportamento risultante è stato prodotto da
motivazioni egoistiche, altruistiche o da entrambe
con diversa forza. Si deve dunque osservare la
situazione in cui ci sia conflitto tra sé e altro
• Analogamente, nella situazione iniziale di
correlazione perfetta tra geni e ambiente, non si
può stabilire quale dei due fattori (e in che misura)
determinino il fenotipo finale
• L’evidenza empirica (psicologica) e
filosofica non è conclusiva, anche se il 10
capitolo avanzerà una tesi di carattere
evoluzionistico a favore dell’esistenza di
motivazioni
pluralistiche
e
dunque
dell’esistenza di motivazioni altruistiche.
• Il ruolo dell’introspezione e della legge
degli effetti nell’apprendimento e il
problema dell’evidenza empirica nella
psicologia sociale.
Introspezione
 Accessibilità pubblica dei dati come argomento antiintrospettivo e influenza del comportamentismo.
 Anche
Freud
gettò
dubbi
sull’affidabilità
dell’introspezione: la mente non è un libro aperto
 Il punto è avere metodi di controllo indipendenti da
ciò che si può accertare con l’introspezione, che
possono essere trovati.
 In un questionario, un soggetto potrebbe non rivelare
le sue vere motivazioni, ma compiacere lo psicologo
• Per esempio, le probabilità che un soggetto
in difficoltà ha di essere aiutato
diminuiscono con il numero di persone
presenti
• Influenza del contesto sulle nostre
motivazioni, alle quali non abbiamo accesso
immediato, perché soggetti sperimentali
negano che la presenza di più persone possa
influenzare il loro desiderio di aiutare.
• La legge degli effetti di Thorndike viene
talvolta citata come argomento a favore
dell’edonismo
• se la nostra capacità di apprendere dipende
da una sorta di condizionamento, ovvero
dall’associazione tra un comportamento X e
la sensazione piacevole o spiacevole che lo
accompagna, come negare l’edonismo?
L’apprendimento come processo
condizionato (la legge degli effetti)
 La sensazione positiva (negativa) dopo un
comportamento innalza (abbassa) la probabilità
che sia (non sia) ripetuto. Ecco come spieghiamo
l’apprendimento e il mutamento del nostro
comportamento.
 Secondo SW, le dipendenze probabilistiche tra
comportamento e ambiente non derivano sempre
dal condizionamento: esempio dell’imprinting di
Konrad Lorenz, che funziona come un
meccanismo innato, senza condizionamento.
Piacere e dolore sono motivatori
potenti
• Ma gli esseri umani non si preoccupano solo del
piacere e del dolore, dicono SW, nel senso che gli
esseri umani non possono essere condizionati a
qualunque comportamento.
• Essere condizionati ad aver paura di un serpente è
più facile dell’essere condizionati a temere un
tavolo
• La questione è: perché l’evoluzione ha assegnato
ruoli così importanti al piacere e al dolore
nell’apprendimento?
Batson e gli esperimenti in
psicologia sociale
• Ipotesi dell’avversione al dolore altrui e suo
tentativo di eliminazione, refutata dai medici
“senza frontiere” (Broad). Ipotesi empaticoaltruistica
Escape
Easy
Low
Difficult
W
X
Y
Z
Empathy
high
x, y, w, z =
numero di pers.
che aiutano
• Risultato: quando la “fuga” è facile, i soggetti ad
alta empatia aiutano di più
• Ma ciò potrebbe avvenire a causa del rimorso
anticipato, o per l’autocensura (egoismo)
•
la giustificazione per non aiutare è
Low
High
Low
W
X
Y
Z
Empathy
high
• Oppure potrebbe esserci un elemento che chiama
in causa il protagonista della buona azione, per
cui non conta tanto che venga aiutato chi soffre,
ma che sia aiutato proprio da noi. Se sono
presenti motivazioni empatico-altruistiche, ciò
non dovrebbe avvenire, e questo è stato
sperimentalmente trovato
• Verifica dell’ipotesi che riguarda la possibilità
che il piacere ricavato dal sapere che la persona
che ha bisogno di aiuto sta meglio spinga
all’altruismo
• L’evidenza sperimentale a favore di motivazioni
altruistiche è insufficiente, così come è
insufficiente quella a favore di motivazioni
egoistiche. Allora perché tendiamo a pensare che
le motivazioni sono per lo più egoistiche?
• Ma in fondo chi se ne importa di quali sono le
nostre motivazioni, se poi l’effetto di una
motivazione (anche edonistica o egoistica) è che
trattiamo gli altri gentilmente?
• Se le persone sono convinte del fatto che le
motivazioni sono egoistiche, tendono ad aiutare
meno (Frank, Gilovich and Regan (1993)
mostrano come gli economisti aiutino meno).
• Si può pensare che gli esseri umani sono egoisti o
altruisti indipendentemente dalla famiglia,
ambiente sociale e momento storico in cui
vivono?
• Che senso ha indagare sulla natura dell’altruismo
negli esseri umani? Il semplice fatto che studiare
economia può inclinare gli esseri umani verso un
maggiore egoismo mostra che le nostre
motivazioni cambiano e sono influenzate
dall’ambiente.
• SW non sono tenuti a negare le influenze
dell’ambiente.
Argomenti filosofici intorno alle tre
teorie della motivazione
• L’argomento di Butler contro l’edonismo: siamo
attratti dalla fragola, non dalla sensazione che
accompagna il mangiarla (antiedonismo)
• Per Feinberg, il piacere che traiamo da un’azione
“presuppone che desideriamo qualcos’altro qualcosa d’altro rispetto al piacere”- come un fine
in sé
• Ma la pietra di Butler confonde il piacere che
proviene dalla soddisfazione di un desiderio con il
desiderio di una sensazione piacevole
• Desiderio di cibo  mangiare  piacere
• Desiderio del piacere  Desiderio di cibo
• L’edonismo non si oppone all’idea che le persone
desiderino qualche cosa di esterno, ma lo spiega
presupponendo il desiderio di una sensazione
piacevole
• Il piacere e la felicità si possono ottenere solo
come sottoprodotto di attività nelle quali ci
immergiamo.
• Ma l’edonismo non presuppone che si debba
essere monomaniaci rispetto al piacere o alla
felicità
• Tom Nagel (1970) ritiene che coloro che non si
interessano degli altri nelle decisioni sono
irrazionali, perché non c’è alcuna proprietà che
giustifichi l’asimmetria
• Razionalità  Altruismo (la sua possibilità)
 Razionalità strumentale o sostanziale?
• Nel secondo senso, ci si riferisce al fatto che i
fini stessi siano moralmente accettabili
La macchina per esperienze virtuali
• Nozick (1974) sottolinea come le esperienze
siano illusorie (crediamo falsamente di
averle)
• poiché molte persone rinuncerebbero a farsi
attaccare alla macchina per tutta la vita,
l’edonismo è falso
• A
Scelta
decisione
a
connessione
b
Tempo
decisione
• -A
Scelta
non connessione
c
a+b < c+d
d
• L’edonista potrebbe spiegare la decisione
di non attaccarsi con la repulsione
all’idea di scegliere una fuga narcisistica
dalla realtà
• Ecco perché persone alle quali si desse
5000 euro dicendo loro che per 10
secondi avranno la sensazione di aver
deciso di rimanere attaccati alla
macchina per tutta la vita lo farebbero
• La deliberazione non è guidata dal
pensiero di piaceri futuri, ma dal piacere
e dal dolore che accompagnano la
deliberazione.
• In
questo
caso
però,
l’orizzonte
temporale
dell’edonista
sarebbe
estremamente breve, e ciò renderebbe la
spiegazione suscettibile di obiezioni di
irrazionalità
• come nel caso standard del soldato che
si getta su una mina per salvare la vita
altrui, questa decisione è meno dolorosa
di quella di far morire i suoi compagni
• Un idea difesa dal senso comune è
innocente
finché
non
è
provata
colpevole, ma il cosiddetto “onere della
prova” qui non spetta solo all’accusa,
ma a tutti
• Un’ipotesi dotata di significato empirico
non può essere logicamente compatibile
con tutte le possibili osservazioni, ma ne
deve
escludere
almeno
una:
falsificazionismo!
• L’ipotesi dell’egoismo sembra non
falsificabile perché indica solo tipi di
spiegazione e non spiegazioni singole
• Il problema della parsimonia (semplicità)
delle ipotesi monistiche, che invocano un
fattore esplicativo invece di due!
• Se l’evoluzione ci ha dato due tipi di desideri
ultimativi (egoistici e altruistici), forse ha lavorato
in modo più parsimonioso rispetto a meccanismi
complicati che assicurino, che insieme all’unico
desiderio fondamentale, sia soddisfatto anche un
altro desiderio strumentale
• Negli esperimenti di Batson, spiegazioni
egoistiche hanno a che fare con il senso di colpa,
la gioia personale al sapere che l’altro non soffre,
l’avversione alla vista del dolore altrui, etc. mentre
l’ipotesi altruistica postula meno credenze ed è più
unificante
L’evoluzione dell’altruismo
psicologico
• La formulazione del pluralismo motivazionale
(una delle tre teorie motivazionali) che danno SW
è debole, nel senso che è compatibile con un
prevalere di desideri autodiretti (es. il 99%) e una
minoranza esigua di desideri eterodiretti. In tal
caso, che differenza c’è tra l’egoismo e il
pluralismo, che include l’altruismo?
• SW affermano che l’edonismo implica l’egoismo,
ma che non tutti gli egoisti sono edonisti: anche
questa distinzione è dubbia
• scalare l’Everest può essere impresa piena di
difficoltà e di dolore, ma può dare un piacere
complessivo maggiore del mangiare cibi
zuccherosi. Si pensi al piacere che si prova
rafforzando la propria autostima…
• Non c’è alcun bisogno di optare per spiegazioni
monistiche: alcuni fatti richiedono spiegazioni biologiche,
altri culturali
• Né si può affermare che la biologia spiega solo fattori
universali: la spiegazione evoluzionistica è compatibile
con un radicale ambientalismo nella controversia
natura/cultura.
• ES Chi vive nei climi caldi mangia cibo più speziato
perché in quei climi il cibo va a male più rapidamente e le
spezie funzionano come conservanti (il pepe e il suo ruolo
nelle società medievali). Ma tra un indiano e un italiano
non c’è differenza genetica, quindi le spiegazioni
evoluzionistiche non sono solo dirette solo agli universali
culturali
La spiegazione evolutiva non pretende di essere
l’unica possibile. La questione è se il desiderio
genitoriale che i bambini stiano e facciano bene è
di tipo strumentale o abbia componenti altruistiche
La tesi che i genitori tipicamente desiderano il
bene dei loro figli è compatibile con il fatto che
possano modificare il loro comportamento per
motivi culturali
Così i genitori possono uccidere, picchiare,
abbandonare i loro figli, e non c’è alcuna garanzia
che il desiderio culturalmente indotto sia più
debole di quello prodotto evolutivamente. (In 97
su 112 gruppi studiati nel HuReArFi si sono
registrati episodi di infanticidio)
• Le spiegazioni evoluzionistiche
sono
radicale
compatibili
con
ambientalismo,
un
e
quindi non vanno confuse con
spiegazioni genetiche.
• Le differenze comportamentali tra esseri umani
possono essere dovute a cause evoluzionistiche
• Il fatto che chi vive in climi caldi tenda a
mangiare cibi più speziati (perché il caldo fa
andare a male rapidamente il cibo e le spezie lo
preservano più a lungo) è compatibile con il
fatto, dipendente da cause evoluzionistiche, che
gli esseri umani vogliano evitare cibi avariati.
• Le cause evoluzionistiche non vanno mai
considerate come le uniche spiegazioni che del
nostro
comportamento:
pluralismo
e
antimonismo di SW
• Molte specie viventi si prendono cura della
prole, ma negli umani il periodo di tempo è
massimo, in dipendenza dei più lunghi tempi di
apprendimento
La qualità del legame madre-figlio/a è un fattore
predittivo cruciale riguardo al futuro
comportamento socialmente orientato del figlio
(es. sulle scimmie antropomorfe e sugli umani
che aiutavano gli ebrei durante l’Olocausto).
 Così, se il legame madre-figlio è stato
selezionato, è stato selezionato altresì il
comportamento altruistico nei confronti dei nongenitori: tali tratti non si sono evoluti
indipendentemente l’uno dall’altro
Adattam
liv. ossig
Diretto
D=Rivel. ossig.
azione
altitudine
Indiretto
I=Ind.altitud.
azione
• Asimmetria D/I
dal punto di vista dell’adattamento, D è più
affidabile di I se D rileva ossigeno bene quanto I e
l’ossigeno e l’indicatore di profondità sono
correlati in modo non perfetto
• Due meglio di uno:
due strumenti D e I che agiscano insieme saranno
una guida più efficace di ciascun strumento
considerato separatamente se D e I sono
positivamente correlati al livello di ossigeno e se
operano con un certo grado di indipendenza l’uno
dall’altro (non interferiscono l’uno con l’altro)
• La mente è un meccanismo prossimale
che causa differenze nel comportamento
umano in ambienti diversi, proprio come
il magnetosoma è un meccanismo che fa
sì che il batterio si allontani
dall’ossigeno
• Se le cure genitoriali sono il prodotto
dell’evoluzione, lo stesso vale per i
motivi che spingono a tali cure. Due tipi
di pluralismo motivazionale
• Disponibilità affidabilità e efficienza dei
meccanismi prossimali: il demone di
Laplace
Nessuna
capacità
cognitiva
Organismi
Condizion
Non sono
Edonisti!
Capacità
Cognitive
illimitate
Il primo organ.
con desideri
Esseri
umani
Demone
di Laplace
• Perché il dolore corporeo è strumento così
utile per regolare il comportamento?
• (i) accesso epistemico immediato e
predicibilità delle situazioni che lo generano
• (ii) correlazione con l’adattamento
• Conflitto tra (i) e (ii) perché proprietà che
sono più difficili da scoprire possono essere
più importanti per la sopravvivenza
• (ED) fai A* se e solo se credi che A* massimizzi il
piacere e minimizzi il dolore
• (AL) fai A* se e solo se credi che A*
massimizzerà il benessere (welfare) dei tuoi
bambini
• Si supponga che un organismo edonisticamente
motivato creda che prendersi cura della prole sia
un modo per max. il suo piacere e min. il suo
dolore.
• Le sue credenze devono essere vere, altrimenti
smetterebbe di prendersi cura della prole
• È inefficiente avere un singolo desiderio che
serve a motivare due diversi comportamenti
• Secondo l’edonismo, l’evoluzione ha prodotto
organismi in cui il dolore psicologico è
strettamente correlato a certe credenze sul
benessere dei bambini.
• Tuttavia, la quantità di piacere che proviene
dalle cure prestate alla prole deve eccedere
altre fonti di piacere, per ovvi motivi evolutivi
• Sebbene un demone di Laplace non avrebbe
bisogno di fare esperienza di dolore, negli
esseri umani il dolore è un indicatore
estremamente utile, sebbene non affidabile
al 100% (assenze congenite di dolore,
dolore senza ferite corporee, ecc.)
• Se la scelta è tra rispondere al dolore
ritraendo un dito automaticamente e
rispondere a una credenza sul dolore del
dito causata dall’essersi scottato, il
comportamento più efficiente è quello
diretto: esempio di asimmetria D/I
• Ogni Pi aumenta la probabilità di E
P1
P2
Stim.
Effetto
P3
:
.
Pn
• L’efficienza di PLUR e di ALT è maggiore
di quella di ED, ma ci sono altri due fattori
di cui si deve tener conto: disponibilità e
efficienza
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Selezione di gruppo e comportamento umano