Regione del Veneto Istituto Oncologico Veneto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico O ACETALDEIDE V ITA ACIDO CIANIDRICO ACROLEINA/ACETONE TOLOUIDINA DIMETILNITROSAMI AMMONIACA NAFTALENE URETANO FENOLO NICOTINA BUTANO NAFTILAMINA DIBENZACRIDINA METANOLO PIRENE TOLUENE ARSENICO CADMIO POLONIO 210 MONOSSIDO DI CARBONIO 5 TIRENE BENZOPIRENE DDT CLORURO DI VINILE CATRAME MERCURIO PIOMBO OPUSCOLO INFORMATIVO PER I PAZIENTI Qualche numero per iniziare L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce il tabagismo “la prima causa di morte evitabile”. Nel mondo, infatti, si registrano sei milioni di morti l'anno legate al fumo, di cui il 10% tra coloro che sono esposti al fumo passivo. Di cosa si muore? Di cancro, malattie cardiache, asma e altro ancora. L'uso di tabacco è un fattore di rischio per 6 delle 8 principali cause di morte nel mondo. Il tabacco è la causa di 1 morte su 10 tra gli adulti e uccide una persona ogni 6 secondi sul pianeta. Nel XX secolo il tabacco complessivamente ha ucciso 100 milioni di persone, ma si stima nel XXI secolo le morti legate al tabacco possano raggiungere il miliardo. Nel fumo di tabacco si sprigionano circa 400 agenti chimici di cui 250 sono nocivi e più di 50 cancerogeni. Non esiste una dosa sicura né nel fumo passivo né tanto meno in quello attivo. Sulla protezione dal fumo passivo le legislazioni di alcuni paesi, tra cui l'Italia, hanno fatto enormi progressi nel giro di poco tempo. Il numero di persone che al mondo sono protette per legge dal fumo passivo (vietato in luoghi pubblici, bar, ristoranti, uffici) è più che raddoppiato dal 2008 al 2010 ma si tratta di meno dell'11% della popolazione mondiale. Secondo l'Oms un bando alla pubblicità e alle sponsorizzazioni può ridurre il consumo di tabacco di circa il 7%. Mentre una tassa che alzi il prezzo delle sigarette del 10% fa diminuire il consumo del 4% nei paesi ad alto reddito e dell'8% in quelli poveri. Serve dotarsi di strategie per aiutare coloro, e sono tanti, che vorrebbero smettere ma da soli non ce la fanno. Tra i fumatori 3 su 4 vorrebbero smettere. Ma servizi strutturati per curare la dipendenza da tabacco sono disponibili solo per il 5% della popolazione mondiale. In Italia sta calando il consumo di sigarette a cui sta contribuendo significativamente la migrazione dei fumatori verso la e-cigarette. La prevalenza di fumatori maschi e femmine è in Italia rispettivamente del 26,2% e del 15,3%. Gli ex fumatori sono 6,7 milioni, il 13,1% della popolazione. Nel 2013 i fumatori hanno raggiunto quota 10, 6 milioni, rappresentando il 20,6% della popolazione sopra i 15 anni. Il consumo medio negli ultimi dieci anni, è calato di 3,4 sigarette al giorno, passando da 16,1 sigarette fumate al giorno nel 2003 a 12,7 nel 2013. (www.iis/.it/binary/pres/cont/TUMPOLMO_web.pdf ) Lo studio sull'andamento della prevalenza dei fumatori dal 1975 ad oggi raffigura una lenta ma costante diminuzione dei fumatori maschi e femmine. Il decremento nell'ultimo anno 2012/2013 è di 0,1 punti percentuali. Il 94,1% dei fumatori sono consumatori abituali mentre solo il 5,9% sono consumatori occasionali di sigarette. Sono 500mila in Italia quanti sono passati abitualmente alla sigaretta elettronica, ma solo il 10,6% dice di avere effettivamente chiuso con le sigarette tradizionali. E il 95,6% utilizza le 'elettroniche' con nicotina. Secondo i dati, salgono a 2 milioni gli utilizzatori considerando anche chi fuma la e-cigarette occasionalmente. Secondo il rapporto la fascia d'età 25-44 rappresenta la percentuale più alta di fumatori maschi (31,9%), mentre tra le donne la prevalenza del fumo di sigarette si riscontra nella fascia d'età compresa tra 45-64 (22,5%). (Dati aggiornati al 31 maggio 2013) La sigaretta: conosciamola meglio Catrame Formato principalmente da idrocarburi cancerogeni che si depositano nei polmoni e nelle vie respiratorie aumenta il rischio di tumori nei vari organi. Sostanze irritanti Come l’acroleina, la formaldeide, gli ossidi di azoto, ecc., che, inalate con il fumo, si depositano ed interferiscono con l’autodepurazione dei polmoni. Favoriscono infezioni, bronchite cronica ed enfisema. Nicotina Influenza il sistema cardiovascolare e nervoso e induce dipendenza. Ossido di Carbonio Si forma per combustione e si lega all’emoglobina riducendo il trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti. Provoca un minor nutrimento per i tessuti, l’ingiallimento della pelle, una ridotta capacità respiratoria e un minore rendimento muscolare. Il fumo e i suoi effetti sulla salute Il consumo di tabacco è dannoso in tutte le sue forme (sigarette, sigari, pipa, ecc.); le sostanze generate dalla sua combustione agiscono sinergicamente e ripetutamente nel tempo danneggiando molti organi ed apparati del nostro organismo e provocando patologie gravi ed invalidanti quali: Malattie respiratorie: • BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva) ed enfisema polmonare, riducono gravemente la funzionalità respiratoria e sono spesso causa di morte nei fumatori. • Maggiore suscettibilità dell'apparato respiratorio ad agenti infettivi ed irritanti, a patologie da raffreddamento e riacutizzazioni di crisi di asma bronchiale. Malattie cardiocircolatorie: ipertensione, ictus, infarto del miocardio, insufficienza renale, aneurismi dell’aorta, arteriopatie periferiche In Italia il fumo di sigaretta da solo spiega il 50% di tutti i casi di infarto e l’80% dei casi sotto i 50 anni. Deterioramento delle funzioni mentali e demenza soprattutto nei fumatori in età avanzata e di lunga durata. Tumori: nei Paesi a più alto reddito, il fumo è stato riconosciuto responsabile del 30% di tutti i tumori, tra cui quello del polmone, della laringe, della faringe, delle labbra e della cavità orale, delle cavità nasali e seni paranasali, dell’esofago, del pancreas, della vescica, del rene, della cervice uterina, dello stomaco e la leucemia mieloide acuta. Il tumore al polmone nei Paesi industrializzati rappresenta ancora la prima causa di morte per tumori negli uomini e la terza nelle donne, dopo mammella e colon retto. Il fumo di sigaretta è responsabile di oltre l’85% dei casi di tumore al polmone. Alterazioni del sistema riproduttivo: Nell'uomo disfunzioni erettili ed infertilità; Nella donna difficoltà nel concepimento, aumentato rischio di gravidanze extrauterine, di aborto e di patologie della gravidanza. E altro ancora....: - ulcera peptica, - patologie del cavo orale e di perdita dei denti - osteoporosi. Il fumo inoltre aggrava altre malattie presenti: una persona che soffre di diabete, di ipertensione o di disturbi all’apparato digerente, se smette di fumare, migliora le proprie condizioni di infermità. Sigarette leggere: fanno meno male? Fumare sigarette Mild, Light e Ultra-Light è ugualmente pericoloso. Queste sigarette contengono le stesse sostanze dannose del tabacco normale. Per compensare la minore quantità di nicotina che questo tipo di sigarette contiene, i fumatori tendono a consumarne di più e ad aumentare il numero e l’intensità delle “tirate”. Questo effetto compensatorio espone il polmone e i bronchi a maggiori quantità di componenti tossici del fumo, favorendo lo sviluppo di cancro al polmone. Il fumo passivo ... dall'effetto massivo Il fumo passivo è sia quello che i fumatori emettono all’esterno, facendolo respirare a chi li circonda, sia quello prodotto per autocombustione della sigaretta e che si diffonde nell’ambiente, il cosiddetto fumo laterale che contiene monossido di carbonio, ammoniaca ed altre sostanze tossiche in concentrazioni più elevate di quelle presenti nel fumo che si aspira direttamente dalla sigaretta. Nella maggior parte dei casi i più esposti sono i bambini. Il fumo passivo contiene le stesse sostanze nocive che il fumatore inala direttamente. Circa il 10-15% dei tumori del polmone nei non fumatori è attribuito al fumo passivo. L’esposizione al fumo passivo inoltre può provocare malattie coronariche, tosse, irritazione delle mucose delle vie aeree e crisi di asma, irritazione degli occhi, mal di testa. Nei bambini, fi gli di genitori fumatori, l’esposizione al fumo passivo aumenta il rischio di malattie delle vie respiratorie, di asma e otite e, nel lattante, di morte improvvisa in culla (SIDS). L’esposizione al fumo passivo durante la gravidanza infine, può determinare alterazioni della crescita fetale. Quando la sigaretta si colora di rosa Secondo l’OMS, le donne rappresentano il 20% di oltre un miliardo di fumatori nel mondo, cifra purtroppo destinata ad aumentare, se le varie Istituzioni non intervengono subito. La maggior parte delle fumatrici vive in Paesi industrializzati, mentre nei Paesi in via di sviluppo il primato del fumo spetta ancora al sesso maschile. Globalmente quindi, la minor prevalenza di consumo di tabacco nel sesso femminile non riflette una maggior coscienza del proprio benessere, ma differenti tradizioni socioculturali e minor possibilità economica delle donne nei Paesi più poveri. Anche in Italia, come negli altri Paesi “culturalmente più avanzati” si riduce sempre di più il divario tra numero dei fumatori e fumatrici, soprattutto tra gli adolescenti. In un’indagine DOXA condotta nel 2009 dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” e la LILT, la percentuale di donne fumatrici nel nostro Paese è aumentata, passando dal 17,9% al 22,3%. A causa di fattori genetici, costituzionali ed ormonali l’organismo delle donne è più sensibile all’azione nociva del fumo. • Il rischio di infarto e di ictus cerebrale aumenta fino a 10 volte nelle fumatrici rispetto alle non fumatrici e fino a 20 volte se si assume la pillola anticoncezionale. Come noto, gli ormoni della donna svolgono un’azione protettiva sull’intero sistema cardiovascolare fino all’età della menopausa. Ebbene, il fumo ha il potere di vanificare questa naturale autodifesa: quando l’infarto colpisce una donna sotto i 50 anni, in 9 casi su 10 si tratta di una fumatrice. Per la donna che non fuma, il rischio di infarto e di problemi ai vasi cerebrali è più basso che nell’uomo. • Nelle donne, che hanno una superficie respiratoria più ridotta degli uomini, la Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) si manifesta prima e dopo una minore quantità di sigarette rispetto a quanto accade ai pazienti di sesso maschile. • Il fumo aumenta il rischio di tumore all’utero; il tumore al polmone inoltre, che agli inizi del secolo scorso nel nostro Paese era una realtà pressoché sconosciuta nella popolazione femminile, oggi provoca il decesso di oltre 6.000 donne ogni anno. • Il fumo anticipa la menopausa ed aumenta il rischio di osteoporosi. Il fumo nemico della bellezza La pelle delle fumatrici perde più rapidamente la capacità di rigenerarsi: dopo i 40 anni diventa secca e si irrita con facilità, risulta meno irrorata, meno nutrita e più esposta all’azione dei radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cutaneo. – Rughe attorno alle labbra e agli occhi. – Borse sulle palpebre. – Gengiviti, macchie sui denti, alito cattivo. – Capelli che perdono vitalità e lucentezza. UNA SCELTA IMPORTANTE Smettere di fumare vuol dire rinascere, liberarsi di una schiavitù e fuggire anche un pericolo. L’organismo ritrova una forma migliore e un sano equilibrio con la mente. Smettere di fumare è possibile, bisogna solo vincere alcune preoccupazioni: Se smetto ingrasserò ... In effetti il cibo risulterà più saporito, in quanto il gusto non sarà alterato da quello della sigaretta; inoltre, ci sarà un aumento dell'appetito. Normale! L'eventuale aumento di peso sarà comunque momentaneo e riacquisterete il peso iniziale nel giro di qualche mese. Mangiare molta frutta evitando dolci e grassi, aumentare l'attività motoria, fare più pasti leggeri al posto di due pesanti, consultare il medico per una dieta appropriata ... tutti elementi che vi aiuteranno a smettere di fumare ed a contrastare l'eventuale, momentaneo aumento di peso. Il fumo mi rilassa ... Solo apparenza! In realtà il fumo è uno stimolante che aumenta la frequenza cardiaca; il nervosismo passerà nel giro di un paio di settimane. Non ho abbastanza forza di volontà ... Smettere di fumare non è facile; l'impegno iniziale è notevole ma normalmente non occupa più di una paio di settimane. Ogni anno milioni di persone smettono di fumare, magari dopo più tentativi; in ogni caso è un successo. Ho provato altre volte ma non ci sono mai riuscito ... La maggior parte degli ex fumatori ha fatto più di un tentativo prima di riuscire a smettere. E' normale provare un forte desiderio di fumare, specialmente nei luoghi e nelle situazioni in cui si aumentava il numero di sigarette. Per i primi tempi - per quanto possibile - evita questi luoghi e queste situazioni. Prendi atto che fumare una sigaretta non significa comunque aver fallito. QUANDO NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE Ovvero i sintomi legati all'astinenza Da considerare è che quando una persona smette di fumare può presentare, inizialmente, sintomi di astinenza. Questi però non compaiono MAI TUTTI INSIEME e DURANO POCHI GIORNI. Mal di testa, stordimento, vertigine: senza le sigarette il cervello riceve più ossigeno e ciò può provocare capogiri che durano al massimo una decina di giorni. Irritabilità e disturbi dell’umore: nei primi giorni di astinenza si può passare dal riso alla tristezza, alla rabbia per un nonnulla e alla facile irritabilità. È utile ritirarsi in solitudine e dare sfogo alle emozioni. Dopo si starà meglio. Ansia e nervosismo: fare respiri lenti e profondi, utilizzare tecniche di rilassamento (yoga, un bagno caldo, stretching) e tenersi occupato facendo del moto o lavori manuali. Si può anche utilizzare l’esercizio di rilassamento descritto di seguito. Difficoltà di concentrazione: per i primi giorni ci si può sentire incapaci di svolgere le consuete attività. Fare frequenti pause sul lavoro, essere meno esigenti con se stessi. Presto si riacquisterà una lucidità mentale maggiore di quando si fumava. Disturbi del sonno: alcune persone quando smettono, per un breve periodo, dormono meno, altre dormono di più. Se non si riesce a dormire, è opportuno alzarsi, leggere un libro, bere una camomilla, dedicarsi a un passatempo piacevole; alla fine il sonno ritornerà. Se il disturbo dovesse persistere, consultare il proprio medico di fiducia. Stipsi: bere appena sveglio un bicchiere abbondante di acqua tiepida prima di fare colazione, aumentare il movimento e mangiare alimenti ricchi di fibre come verdura e frutta. Aumento dell’appetito: appena smettono di fumare alcune persone tendono a sostituire le sigarette con il cibo. Se c’è il timore di ingrassare si può ricorrere a sostituti della sigaretta ipocalorici (gomme senza zucchero, bastoncini di liquirizia, verdure e frutta). Per calmare l’appetito è consigliabile iniziare il pranzo con una bella insalata, mangiare lentamente e bere molta acqua non gasata tra i pasti. NUMERI ED INDIRIZZI UTILI Centri di ospedali, ASL Padova Azienda Ospedaliera di Padova: Unità Operativa di Pneumologia e Tossicologia Clinica, Ambulatorio per la disassuefazione dal fumo-AlTab Via Giustiniani, 2 - 35128 Padova-PD Tel.: 049/8213721 CUP: 840 000664 Fax: 049/8213770 Padova AULSS 16 – Dipartimento Dipendenze, Unità Funzionale Tabagismo, Ambulatorio per Smettere di Fumare Via dei Colli, 4 - 35100 Padova-PD Tel.: 049/82169 33-45 ; 049/82169 34 - Fax: 049/8216948 Padova ULSS 15 “Alta Padovana” Dipartimento Dipendenze, Ser.T , Ambulatorio per Smettere di Fumare c/o Poliambulatorio Ospedale Camposampiero Via Cosma, 1- 35012 Camposampiero-PD Tel.: 049/9324965 ; 049/9324960 - Fax: 049/9324969 Padova ULSS 17-Servizio Tossicodipendenze e Alcologia , UO Complessa Interdistrettuale delle Dipendenze-Ser.D. Via Settabile, 29/a - 35042 Este-PD Tel.: 0429/618389 - Fax: 0429/618527 Padova ULSS 17 – Ospedale di Monselice , Ambulatorio per la disassuefazione al fumo Via Marconi - 35043 Monselice-PD Tel.: 0499/598753 CENTRI LILT di Padova Sezione Provinciale LILT di Padova Via Ognissanti, 101 - 35129 Padova-PD Tel.: 049/8070205 - Fax: 049/8075366; e-mail: [email protected]