Conta su di te!
I numeri giusti fanno bene al cuore.
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LO CATTIVO
Domenica 28 settembre 2008
Giornata Mondiale per il Cuore
Con il patrocinio di
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Ministero delle Politiche per la Famiglia · Ministero per le Pari Opportunità
Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Croce Rossa Italiana · Associazione Nazionale Carabinieri
Associazione Nazionale Comuni Italiani · Federsanità-ANCI
Comitato Olimpico Nazionale Italiano · Unione delle Federazioni Calcistiche Europee (UEFA)
Federazione Italiana Giuoco Calcio · Lega Nazionale Professionisti Calcio · Lega Pallavolo Serie A
È un’iniziativa promossa e realizzata da
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Comitato di Presidenza
Luigi Colombo
Cardiologo dello Sport
Lega Nazionale Professionisti Calcio
Giuseppe Di Pasquale
Federazione Italiana di Cardiologia
Rodolfo Paoletti
Fondazione italiana per il cuore
Fondazione Giovanni Lorenzini
Andrea Peracino
Fondazione italiana per il cuore
Fondazione Giovanni Lorenzini
Giovanni Spinella
Coordinamento Nazionale Associazioni del Cuore
Con il Patrocinio delle seguenti Regioni
Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise,
Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle D’Aosta, Veneto.
I testi sono stati elaborati da
Alberto Lombardi
Fondazione italiana per il cuore
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Conosci i tuoi Numeri
I tuoi numeri e i tuoi fattori di rischio. Vogliamo capire insieme perché ti invitiamo a conoscere i tuoi numeri
e i fattori di rischio e perché sono così importanti per tutti noi. Per intenderci, stiamo parlando di malattie
cardiovascolari (come infarto e ictus). Sappiamo che esse colpiscono un grande numero di persone: più
precisamente, sono il primo killer nel mondo. Ma se si conosce un pericolo lo si può evitare! Infatti, se
conosciamo i fattori di rischio di infarto e di ictus e adottiamo corrette abitudini di vita, possiamo davvero
riuscire ad evitare queste gravi malattie. Vediamo di fare insieme questo primo esercizio: metti un segno
nella condizione dove pensi di trovarti. Ricordati che è importante tenere sotto controllo tutti i numeri,
perché il rischio delle malattie cardiovascolari è dato dall’insieme di tutti questi parametri. Ricordati di
conoscere e tenere sotto controllo tutti i tuoi numeri e non uno solo.
Età. Sono una donna e ho più di 50 anni.
Età. Sono un uomo e ho più di 40 anni.
Storia familiare. Mio padre o mio fratello hanno avuto un problema di cuore (infarto, by pass, angioplastica)
prima dei 55 anni, oppure mia madre o mia sorella hanno avuto un problema di cuore prima dei 65 anni,
oppure nella mia famiglia madre, padre, fratello, sorella e i nonni hanno avuto un ictus.
Colesterolo totale. Il mio colesterolo totale è superiore a 200 mg/dL, oppure non conosco il valore del
mio colesterolo.
Colesterolo HDL. Il mio colesterolo HDL, il cosiddetto colesterolo “buono”, è inferiore a 40 mg/dL, oppure
non conosco il valore del mio colesterolo HDL.
Colesterolo LDL. Il mio colesterolo LDL, il cosiddetto colesterolo “cattivo”, è superiore a 100 mg/dL,
oppure non conosco il valore del mio colesterolo LDL.
Pressione arteriosa. La mia pressione arteriosa è superiore a 120/80 mmHg, oppure il mio medico di fiducia mi
ha detto che la mia pressione arteriosa è troppo alta, oppure non so quale è la mia pressione arteriosa.
Sovrappeso. La mia circonferenza addominale è superiore a 80 cm (se donna), superiore a 94 cm (se uomo).
Diabete. Ho il diabete (presenza di zucchero nel sangue a digiuno superiore a 126 mg/dL), oppure ho
bisogno di medicinali per tenere sotto controllo i miei zuccheri nel sangue.
Storia medica personale riguardo ad un evento cardiaco. Soffro di un problema di ritmo cardiaco, oppure
soffro di un’altra patologia cardiaca, oppure ho avuto un problema di cuore.
Storia medica personale riguardo all’ictus. Mi è stato detto che ho un restringimento dell’arteria carotidea
(passa poco sangue), oppure ho avuto un ictus.
Se hai messo il segno su una o più di queste condizioni, allora è bene che cominciamo
a…. “voltare pagina”
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a... !
L’età è un fattore da tenere in considerazione, infatti, il cuore ha buona memoria. È importante sottolineare che
per tutta la vita lo stato di salute del cuore è il risultato dell’attenzione che ogni persona gli ha dedicato negli
anni precedenti. Il benessere di ogni età va inteso non solo come assenza di malattia, ma come mantenimento
dell’autosufficienza (fisica, psichica, culturale, sociale). La prevenzione delle malattie cardiovascolari inizia fin
dall’infanzia. La salute dell’adulto dipende in buona parte da quanto succede durante l’infanzia e prima ancora
nella gravidanza.
Il genere in quanto l’uomo è più esposto alle malattie cardiovascolari a partire dai 40 anni, mentre la donna,
fino alla menopausa è maggiormente protetta grazie all’azione degli estrogeni, poi diviene altrettanto,
se non addirittura più a rischio, rispetto all’uomo. È una sorpresa per molti quando si dice che le donne
muoiono e soffrono più degli uomini per le malattie cardiovascolari.
La familiarità va vista sotto due aspetti: si sa ancora poco su quali geni favoriscono le malattie cardiovascolari
e quali geni ci difendono da esse (i cosiddetti “angeli custodi”). Al di là dei fattori ereditari, sui quali oggi
non è ancora possibile intervenire, rivestono un’importanza fondamentale i comportamenti assunti in seno
alla famiglia. È in essa che si costruisce l’individuo e il suo modo di nutrirsi, di cedere o resistere al fumo,
al consumo di alcool e di droghe.
Nella famiglia si impara a rispettare e conservare il proprio patrimonio di salute!
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Conoscere il proprio rischio significa conoscere i diversi fattori di rischio, capire su quali si può agire.
Questo è importante per te e anche per la società perché i costi per la cura di infarto e ictus, per la
inabilità fisica che può derivarne sono elevati. La buona notizia è bene ripeterlo, consiste nel fatto
che queste malattie possono essere prevenute. Il mondo sanitario e la società stanno mettendo a tua
disposizione servizi sanitari sempre più efficienti, ma la prevenzione è senz’altro “l’arma” migliore. Molto
dipende da te: è una tua responsabilità.
Insomma, molto, moltissimo dipende da te: adottando alcune salutari regole alimentari e motorie,
puoi davvero aiutare te stesso a non ammalarti! Vediamo insieme quanto ti avvicini alla condizione
desiderabile.
Quali sono i tuoi numeri?
I NUMERI DA PRENDERE
IN CONSIDERAZIONE
LA SITUAZIONE
DESIDERABILE
Colesterolo Totale
Colesterolo LDL (cattivo)
Colesterolo HDL (buono)
< 200 mg/dL
< 100 mg/dL
superiore a 45 mg/dL nella donna
superiore a 40 mg/dL nell’uomo
< 150 mg/dL
< 100 mg/dL
Trigliceridi a digiuno
Glicemia a digiuno
Frequenza cardiaca a riposo
(numero di battiti al minuto
al polso)
Pressione arteriosa
Peso
Altezza
Indice di massa corporea (IMC)(1)
Circonferenza addominale(2)
Esercizio fisico
Consumo di alcool
Consumo giornaliero di frutta
e verdura
Fumo
E TU IN CHE SITUAZIONE SEI?
< 120/80 mmHg
< 25 kg/m2
< 80 cm nella donna
< 94 cm nell’uomo
Minimo 30 min per 3-4 volte
la settimana
meno di 20 g al giorno nella donna
meno di 40 g al giorno nell’uomo
5 porzioni al giorno
zero
1) Si calcola facendo il rapporto tra il peso del proprio corpo in Kg e il quadrato della propria altezza espressa in metri.
2) Scoprire l’addome; posizionare il metro sul girovita (tra ultima costola e la parte superiore dell’anca); prendere la misura
rilassando i muscoli dell’addome e portando a termine l’espirazione
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Allarme colesterolo!
Il 25% delle donne (una ogni quattro) ha valori di colesterolo più
alti di 240 mg/dL e di queste più dell’80% non è sottoposto ad
alcun trattamento farmacologico.
Il 21% degli uomini (uno o ogni cinque) ha valori di
colesterolo più alti di 240 mg/dL e di questi circa
l’80% non è sottoposto ad alcun trattamento
farmacologico. Il 62% ha un livello elevato del
Colesterolo LDL (LDL > 115 mg/dL).
100
Sopra i 65 anni un terzo delle donne e degli uomini ha
valori di colesterolo più alti di 240 mg/dL.
Allarme pressione arteriosa!
Il 31% delle donne adulte (quasi una ogni tre), soffre di ipertensione
arteriosa (PA sopra 160/95 mmHg), di queste il 34% non è
sottoposto ad alcun trattamento farmacologico.
120
Il 33% degli uomini (uno ogni tre) soffre di ipertensione arteriosa
(PA sopra 160/95 mmHg), di questi il 50% non è sottoposto ad
alcun trattamento farmacologico.
Sopra i 65 anni una donna e un uomo su due soffrono di
ipertensione.
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Colesterolo
Il colesterolo è una sostanza presente in tutti i tessuti dell’organismo in quanto essenziale per la vita: è
importante per la produzione di diversi ormoni e per la formazione delle cellule in generale, è il costituente
fondamentale della guaina che riveste i nervi, ed è anche una riserva energetica per l’organismo. Il
colesterolo di per sé non è una sostanza pericolosa, tuttavia un suo eccesso risulta dannoso alla salute,
perché è uno dei più importanti fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Il colesterolo circola nel
sangue grazie al legame con particolari sostanze chiamate lipoproteine. Il colesterolo buono è veicolato
dalle lipoproteine ad alta densità (High Density Lipoproteins-HDL), quello cattivo dalle lipoproteine a bassa
densità (Low Density Lipoproteins-LDL). Il valore ottimale del colesterolo totale è <200 mg/dL. L’attenzione
è focalizzata su due tipi di colesterolo: 1) il colesterolo buono (col-HDL) che è considerato lo “spazzino”
delle arterie, impedisce la formazione della placca aterosclerotica, rimuove il colesterolo in eccesso e
lo porta al fegato dove è eliminato, più è elevato e meglio è perché protegge la persona dal rischio di
sviluppare malattie cardiovascolari; 2) il colesterolo cattivo (col-LDL) che favorisce il deposito di grasso sulla
parete delle arterie ed è dunque il vero fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, il valore ottimale
è <100 mg/dL. Come si è prima ricordato particolarmente rischiosi sono gli alti livelli di colesterolo nel
sangue (ipercolesterolemia), che possono dipendere da difetti metabolici, generalmente ereditari, oppure
da un’eccessiva introduzione di colesterolo con l’alimentazione.
Pressione Arteriosa
Il cuore, contraendosi, impartisce al sangue una forza che si esprime con una pressione che si esercita
contro le pareti dei vasi sanguigni. Si descrivono due fasi. La fase in cui il cuore contraendosi permette
al sangue di entrare nel circolo arterioso è chiamata sistole; la pressione che si genera in questa fase
è definita pressione arteriosa sistolica. Durante la fase successiva il ventricolo sinistro si “rilassa” e si
riempie di sangue e questa fase si chiama diastole e la pressione che si genera in questo momento è
definita pressione arteriosa diastolica. La pressione arteriosa, sia sistolica sia diastolica ha delle variazioni
che sono definite fisiologiche, cioè normali, nell’arco della giornata: è più alta al mattino appena la persona
si risveglia, tende a ridursi con il trascorrere delle ore e verso sera tende ad aumentare nuovamente;
durante il sonno i valori sono inferiori rispetto a quelli che si registrano durante il giorno. La pressione
arteriosa si modifica anche con il progredire dell’età della persona, prevalentemente è interessata la pressione
sistolica perché il passaggio del sangue dal ventricolo sinistro nei vasi arteriosi è reso più difficoltoso in
conseguenza dell’aumentata rigidità dei vasi stessi e dunque si deve sviluppare una pressione maggiore
per ottenere lo stesso risultato. La pressione arteriosa, inoltre, aumenta durante uno sforzo fisico e in
situazioni particolarmente stressanti. Queste ultime condizionano in modo significativo i risultati di una
rilevazione: infatti, si è osservato, che la pressione arteriosa misurata dal medico è spesso più alta di
quella che è rilevata dal paziente stesso a casa (automisurazione) o da un altro familiare, questo è quel
fenomeno che è chiamato “effetto del camice bianco”. Il valore ottimale è inferiore a 120/80 mmHg.
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Allarme obesità!
Il 22% delle donne è obeso (una ogni cinque)
ed ha un indice di massa corporea (IMC)
attorno a 26 Kg/m2 mentre, la circonferenza
della vita è in media pari a 85 cm.
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Il 18% degli uomini è obeso (uno ogni cinque) e ha
un indice di massa corporea (IMC) attorno a 27 Kg/m2 e la
circonferenza della vita è in media pari a 95 cm.
Sopra i 65 anni un uomo ogni cinque e una donna ogni tre sono
obesi. In età scolare un bambino ogni quattro è sovrappeso
o obeso. Questo rapporto sta peggiorando e siamo vicini a
uno ogni tre.
0
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Obesità
Il sovrappeso e l’obesità non sono un problema estetico o una variante costituzionale di una persona, sono
una condizione di malattia. Questo concetto purtroppo non è ancora percepito in modo chiaro e definitivo dalla
popolazione. L’obesità aumenta la probabilità di essere colpiti da una malattia cardiovascolare ed è associata
a ipertensione, a diabete e ad alcune patologie respiratorie, del fegato e delle vie biliari. Oggi la classe
medica pone l’attenzione sull’adiposità viscerale, cioè sull’accumulo di grasso che occupa gli spazi tra gli organi
addominali e sotto la cute e che contribuisce a dimensionare la “pancia”. Il sovrappeso e l’obesità non sono
misurate solo in chili ma anche in centimetri della circonferenza addominale. Ma come possono il sovrappeso
e l’obesità aumentare il rischio di malattie cardiovascolari? Con un meccanismo diretto, perché nella persona
obesa il cuore è sottoposto ad un lavoro maggiore e con un meccanismo indiretto, in quanto nella persona
in sovrappeso e obesa, si registrano valori alterati del quadro metabolico (colesterolo, trigliceridi, glicemia) e
un rialzo di pressione arteriosa. Il sovrappeso e l’obesità interessano ormai tutte le fasce di età e si stanno
estendendo tra i bambini. Purtroppo un bambino obeso ha grandi probabilità di diventare un adulto obeso e di avere
un rischio maggiore non solo di sviluppare malattie cardiovascolari, ma anche diabete, artrosi alle ginocchia e problemi
respiratori. Bisogna assolutamente invogliare i bambini a svolgere in modo costante attività fisica, e ad avere
una sana e corretta alimentazione (almeno 5 porzioni di frutta e di verdura al giorno). Cerchiamo di ridurre il
tempo dedicato alla televisione, al computer, ai giochi elettronici e di invogliarli all’esercizio fisico. Cerchiamo
di infondere in loro il concetto di un corretto stile di vita, che comprende anche l’evitare il fumo, il consumo di
alcool e di droghe.
Dolci
1-2 volte
a se
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Condimenti
2-3 cu
2-3
cucchi
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olio
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Carne 2-33 vo
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Pesce 22 3 vo
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Allarme diabete e sindrome metabolica!
Il 6% delle donne (meno di una su dieci) è diabetico e
di queste il 56% non è sottoposto ad alcun trattamento
farmacologico. Il 23% (una ogni cinque) è affetto
da sindrome metabolica.
Il 9% degli uomini (uno ogni dieci) è diabetico
e di questi il 62% non è sottoposto ad alcun
trattamento farmacologico. Il 23% (uno ogni
cinque) è affetto da sindrome metabolica.
80
Sopra i 65 anni quasi un uomo ogni cinque
e una donna ogni dieci sono diabetici
e un uomo ogni tre e una donna ogni
tre sono affetti da sindrome metabolica.
Scendi sotto i 150 mg/dL di trigliceridi
150
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Diabete e sindrome metabolica
I cibi che noi mangiamo subiscono all’interno del nostro corpo delle trasformazioni e per molti di loro il
prodotto finale è uno zucchero che si chiama glucosio. Il glucosio è importante per la vita dell’organismo
perché è utilizzato come fonte principale di energia. I livelli di glucosio nel sangue sono controllati da un
ormone che si chiama insulina. Tale ormone è prodotto dal pancreas e facilita l’ingresso del glucosio nelle
cellule. Le persone che sono affette da diabete purtroppo non producono abbastanza insulina, oppure
non sono in grado di usare l’insulina che producono come dovrebbero fare e il risultato finale di questa
mancanza di capacità è l’aumento del livello di zucchero nel sangue, cioè l’aumento della glicemia.
Esistono due forme di diabete: il diabete di tipo I o insulino-dipendente, da cui sono affette circa il 10% delle
persone diabetiche, colpisce i giovani prima dei 20 anni; il diabete di tipo II o non insulino-dipendente, da cui
sono affette circa il 90% delle persone diabetiche, è legato all’eccesso di peso. Le cause del diabete di
tipo I sono essenzialmente genetiche. Il diabete di tipo II dipende dall’età, dalla familiarità e da abitudini
non salutari, come uno stile di vita sedentario, un’alimentazione troppo ricca e dall’obesità.
La sindrome metabolica è definita secondo le Linee Guida Europee come la presenza nella stessa persona di
tre o più delle seguenti condizioni: obesità centrale (circonferenza vita superiore a 102 cm negli uomini
e 88 cm nelle donne), glicemia a digiuno superiore a 110 mg/dL, trigliceridemia superiore a 150 mg/dL,
col-HDL > 40 mg/dL negli uomini o a 50 mg/dL nelle donne, pressione arteriosa > 130/85 mmHg.
Diabete e bambino
La presenza di obesità in età infantile aumenta la probabilità di essere obesi da adulto. La condizione
di sovrappeso/obesità conduce ad un quadro di intolleranza glucidica prima, e a diabete poi (per i valori
ottimali vedi la tabella a pagina 5).
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Allarme alimentazione!
Consigli per una sana e corretta alimentazione
scegliere con cura e fare molta attenzione all’utilizzo dei grassi alimentari nella cottura e nel condimento
dei cibi, preferendo gli oli vegetali come quello extravergine di oliva, insieme agli oli di semi come il
mais, la soia, il girasole;
moderare il consumo di carne (non più di 3-5 volte la settimana), salumi, uova e privilegiare il consumo
di pesce (almeno 2-3 volte la settimana);
non limitare il consumo di latte, yogurt e latticini in generale (importanti per l’apporto di Calcio);
non limitare il consumo di frutta, verdura e legumi;
non eccedere con l’aggiunta di sale nei cibi durante la cottura o il condimento;
limitare l’assunzione di bevande alcoliche.
Allarme esercizio fisico!
Il 34% degli uomini (uno ogni tre) e il 46% delle donne
(quasi una ogni due) non svolgono alcuna attività fisica
durante il tempo libero.
Sopra i 65 anni un uomo ogni tre e quasi una
donna ogni due non svolge alcuna attività
fisica durante il tempo libero.
Si consigliano 30 minuti
di esercizio fisico aerobico,
almeno 3-5 volte la settimana.
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Alimentazione ed esercizio fisico
L’alimentazione e l’esercizio fisico sono due aspetti fondamentali per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Per entrambe queste variabili è l’individuo che svolge il ruolo principale, non vi sono trattamenti farmacologici
che possono indurre un’alimentazione corretta o l’attività fisica. L’abitudine a una sana e corretta alimentazione
e a svolgere un regolare esercizio fisico deve iniziare sin dalla giovane età; infatti, durante le prime fasi della
vita del bambino, abitudini e stili di vita corretti possono influenzarne il metabolismo, la salute e il futuro.
Un’altra caratteristica che accomuna la sana alimentazione e l’esercizio fisico è la costanza: è fondamentale
mantenere nel tempo un corretto stile di vita! Sappiamo che adottare e soprattutto mantenere queste abitudini
non è facile. Però ti assicuriamo che ne vale la pena: ti renderai conto tu stesso, dopo non molto, dei primi,
benefici effetti; ti muoverai meglio, ti affannerai meno, avrai più forza, più stabilità articolare. E con l’andar del
tempo, questi risultati miglioreranno ancora!
Il meno possibile
Guardare la TV,
usare il computer
e i videogiochi,
stare seduti per
più di 30 minuti
Attività
ricreative
golf, bowling
giardinaggio
Esercizi aerobici
(almeno 20 minuti)
2-3 volte
a settimana
Esercizi
muscolari
stretching, yoga
flessioni, piegamenti,
sollevamento pesi
3-5 volte
a settimana
Attività ricreative
(almeno 30 minuti)
calcio, tennis, basket,
arti marziali, ballo,
escursioni
nuotare, camminare
a passo svelto,
andare in bicicletta
Ogni giorno
il più possibile
Passeggiare con il cane, scegliere strade più lunghe,
fare le scale invece che prendere l’ascensore,
camminare per andare a fare la spesa, fare giardinaggio,
posteggiare la macchina lontano da casa
Conclusione
La riduzione della mortalità per le malattie cardiovascolari è sicuramente un fatto positivo e incoraggiante. Il
mondo medico-scientifico non lesina energie per meglio conoscere i meccanismi di queste malattie e per trovare
sempre nuove e più efficaci terapie; ma tutto questo non è sufficiente! Ognuno di noi deve assolutamente
imparare a conoscere, ad affrontare e a prevenire i propri fattori di rischio delle malattie cardiovascolari. Senza
un maggior impegno di ciascuno nel prendersi cura del proprio cuore, queste malattie continueranno ad essere
la prima causa di mortalità e di invalidità in molti Paesi del mondo.
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Comitato d’Onore
Adolfo Arcangeli
Associazione Medici Diabetologi
Attilio Maseri
Heart Care Foundation
Roberto Bernabei
Società Italiana di Gerontologia e Geriatria
Antonino Mazzone
Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti
Amedeo Bianco
Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
Gian Benedetto Melis
Società Italiana per la Menopausa
Virginio Bosisio
Società Nazionale di Aggiornamento per il Medico di Medicina Generale
Vincenzo Montonati
Sindaco del Comune di Bubbiano (MI)
Ornella Cappelli
Associazione Italiana Donne Medico
Sergio Morini
Associazione Italiana di Gastroenterologi e Endoscopisti Ospedalieri
Paolo Cavallo Perin
Società Italiana di Diabetologia
Salvatore Novo
Fondazione Italiana Cuore e Circolazione – Onlus
Franco Contaldo
Federazione delle Società Italiane della Nutrizione
Carlo Maria Rotella
Società Italiana dell’Obesità
Claudio Cricelli
Società Italiana di Medicina Generale
Giuseppe Rovera
Associazione Nazionale Specialisti in Scienza dell’Alimentazione
Riccardo Dalle Grave
Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso
Franco Rusticali
Fondazione Cardiologica Myriam Zito Sacco
Giuseppe Di Mauro
Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale
Maria Luisa Sacchetti
Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale
Francesco Fedele
Società Italiana di Cardiologia
Pasquale Spinelli
Federazioni delle Società Medico Scientifiche Italiane
Renato Fellin
Società Italiana per lo Studio dell’Arteriosclerosi
Mario Stella
Federazione Italiana Medici di Famiglia
Gianni Forti
Società Italiana di Endocrinologia
Alessio Terzi
Cittadinanza Attiva - Tribunale per i Diritti del Malato
Marcello Giovannini
Associazione Prevenzione Malattie Metaboliche Congenite
Elena Tremoli
Dpt. di Scienze Farmacologiche, Univ. Di Milano
CCM Centro Cardiologico Monzino, Milano
Giuseppe Licata
Società Italiana di Medicina Interna
Renata Lorini
Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica
Giorgio Vittori
Società italiana di Ginecologia e Ostetricia
Massimo Volpe
Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare
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Domenica 28 settembre 2008
Giornata Mondiale per il Cuore
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Ministero delle Politiche per la Famiglia · Ministero per le Pari Opportunità
Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Croce Rossa Italiana · Associazione Nazionale Carabinieri
Associazione Nazionale Comuni Italiani · Federsanità-ANCI
Comitato Olimpico Nazionale Italiano
Unione delle Federazioni Calcistiche Europee (UEFA)
Federazione Italiana Giuoco Calcio
Lega Nazionale Professionisti Calcio
Lega Pallavolo Serie A
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Questa iniziativa educazionale
è stata realizzata grazie al contributo di
Unilever Pro-activ
Olio Cuore
AstraZeneca
Galbusera
Laboratori Guidotti
Illustrazioni a cura di Lorenzo Sabbatini
Fondazione Giovanni Lorenzini
Per ulteriori informazioni contattare la
Segreteria Organizzativa e di Coordinamento:
Fondazione italiana per il cuor e
Via Appiani, 7 - 20121 Milano
Tel. 02/29005297 sFax 02/29063567
email: [email protected]
www.fondazionecuore.it
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Opuscolo - Fondazione Italiana per il Cuore