Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III Settore
Assemblea dei Soci auser Emilia Romagna
Bologna 9 maggio 2012
1
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
2
Il terzo settore è quel complesso di
istituzioni che all'interno del sistema
economico si collocano tra lo Stato e il
mercato, ma non sono riconducibili ne
all’uno ne all’altro; sono cioè soggetti
organizzativi di natura privata ma volti alla
produzione di beni e servizi a destinazione
pubblica o collettiva (cooperative sociali,
associazioni di promozione sociale,
associazioni di volontariato, Organizzazioni
non governative, ONLUS, ecc.).
(da wikipedia)
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
3
Le organizzazioni del Terzo Settore forniscono
al benessere della società un contributo non
inferiore, anche se di natura diversa, da
quello di Stato e Mercato.
Questo concetto si è sviluppato soprattutto a
partire dagli anni della "crisi del welfare". Lo
svantaggio dell’inquadratura data dal termine
Terzo Settore sta nella tendenza a
“nascondere” la sfera informale, il mondo
vitale, la partecipazione civile che ha
spesso rappresentato la spinta per la nascita
di organizzazioni all'interno del settore.
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
4
Noi dobbiamo essere prima soggetti della
società civile, portatori di interessi
generali
Quella società e partecipazione civile
che ha spesso rappresentato la spinta per
la nascita di:
soggetti organizzativi di natura privata
volti alla produzione di beni e servizi (di cui
essere orgogliosi ma che non può essere la nostra funzione
esclusiva)
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
5
Quindi l’ordine di priorità potrebbe essere:
1) una presenza in grado di far emergere e
rappresentare bisogni
2) un impegno a partecipare alle scelte e a
verificarne la coerenza
3) contribuire ad assolvere una parte di
quei bisogni sia in forma diretta che in
collaborazione con la pubblica amm.ne
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
6






L’AZIONE VIRTUOSA DEL TERZO SETTORE
NON È SOLO PRODURRE BENI E SERVIZI MA:
organizzare cittadinanza attiva
costruire ed alimentare democrazia civile e
partecipazione
estendere la cultura di una nuova etica e
responsabilità pubblica
svolgere una funzione di advocacy (dar voce,
rappresentare)
Produrre capitale sociale
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
7
Incrementare il Capitale sociale che è:
l’insieme delle reti di relazioni
interpersonali e delle norme sociali
che favoriscono l’azione collettiva per
il perseguimento di fini condivisi.
(Putnam, 1995)
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
8
Partecipazione:
•…come modo di
informare
• …. di tipo consultivo
potere decisionale:
…non si chiede di
partecipare al merito delle
decisioni di problemi,
priorità, scelte da
compiere
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
9
Partecipazione
FORTE, INCISIVA
… con margini più ampi
di potere decisionale
… si chiede di entrare nel
merito delle decisioni di
problemi, priorità, scelte
da compiere
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
10
CONFERENZA DEL TERZO SETTORE:



COS’E’: STRUMENTO ISTITUITO PER LEGGE
(L.R. 3/99) PER IL CONFRONTO E LA
CONCERTAZIONE TRA GIUNTA REGIONALE E
SOGGETTI RAPPRESENTATIVI DEL TERZO
SETTORE
COMPOSIZIONE:
- ASSESSORE REGIONALE
(CHE LA PRESIEDE)
- DA 9 A 15 COMPONENTI IN RAPPRESENTANZA
DEI SOGGETTI DI TERZO SETTORE (indicati dal
Forum Terzo Settore )
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
11
E’ INTERLOCUTORE DIRETTO DELLA GIUNTA REGIONALE
ESPRIME PARERI IN OCCASIONE DI ADOZIONE DI LEGGIREGOLAMENTI-PROVVEDIMENTI CHE INTERESSANO IL
TERZO SETTORE, IN PARTICOLARE IN MATERIA DI:






TUTELA E PROMOZIONE DEI DIRITTI DI CITTADINANZA;
ISTRUZIONE E FORMAZIONE E CREAZIONE DI LAVORO;
RICREAZIONE SOCIALE, PROMOZIONE SPORTIVA E TEMPO
LIBERO;
PROMOZIONE, ORGANIZZAZIONE E DISTRIBUZIONE
CULTURALE;
ASSISTENZA SOCIALE E PROMOZIONE DELLA SALUTE;
TUTELA ED EDUCAZIONE AMBIENTALE.
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
12
La Conferenza regionale del Terzo Settore è dotata di
due Sezioni Speciali:
-
-
Osservatorio regionale dell’associazionismo di
promozione sociale, composto da 7 persone in
rappresentanza dei vari ambiti di cui si occupano le
organizzazioni regionali iscritte all’apposito registro
Osservatorio regionale del volontariato, composto da
rappresentanti nominati dai Comitati paritetitici e
dalla Conferenza regionale Terzo Settore, oltre ai
componenti del Comitato di gestione del fondo
speciale per il volontariato
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
13
L’art. 1 della legge 328/2000, per la
realizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi sociali dice:
4° comma: gli enti locali, le regioni e lo Stato, nell'ambito delle
rispettive competenze, riconoscono e agevolano il ruolo degli
organismi non lucrativi di utilità sociale, degli organismi della
cooperazione, delle associazioni e degli enti di promozione
sociale, delle fondazioni e degli enti di patronato, delle
organizzazioni di volontariato, degli enti riconosciuti delle
confessioni religiose ………….
6° comma:la presente legge promuove la partecipazione attiva dei
cittadini, il contributo delle organizzazioni sindacali, delle
associazioni sociali e di tutela degli utenti per il raggiungimento
dei fini istituzionali…….
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
14
Cosa dice la legge regionale sulle politiche
sociali:
Art. 20 legge 2 del 2003 (1°comma)
“La Regione e gli Enti locali riconoscono il ruolo
e la rilevanza sociale ed economica delle
espressioni di auto-organizzazione della
società civile in ambito sociale, con
particolare riferimento alle organizzazioni di
volontariato, alle cooperative sociali, alle
associazioni di promozione sociale. La
Conferenza regionale del Terzo Settore, di cui
all’articolo 35 della L.R. n. 3 del 1999 , è lo
strumento per il confronto e la concertazione
tra la Giunta regionale ed i soggetti di cui
sopra.”
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
15
2°comma
“I soggetti di cui al comma 1 e gli altri
soggetti senza scopo di lucro indicati
all'articolo 1, comma 4 della legge n. 328
del 2000 , partecipano alla
programmazione, progettazione,
realizzazione ed erogazione degli
interventi del sistema locale dei servizi
sociali a rete, nei modi previsti dalla
presente legge e dalle leggi di settore.”
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
16
Vengono organizzate ed attivate le
sedi di confronto (“Tavoli”) che,
partendo dalla lettura condivisa
dei bisogni di quel territorio,
definiscono le priorità, la
progettazione degli interventi, la
destinazione delle risorse e le
modalità operative di erogazione
dei servizi
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
17
QUESTO PROCESSO CONSENTE ALLE
ORGANIZZAZIONI DEL TERZO SETTORE
DI DARE IL PROPRIO CONTRIBUTO
ALL’ANALISI DEI BISOGNI E NELLA
REALIZZAZIONE DEI SERVIZI
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
18
QUESTO PROCESSO CONSENTE ALLE
PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI E A CHI LE
RAPPRESENTA DI:



x
AMPLIARE LE CONOSCENZE NEL CONDURRE
L’ANALISI DEI BISOGNI E NEL DEFINIRE GLI
INTERVENTI
AUMENTARE LA CONDIVISIONE NELLA
GESTIONE DELLA “COSA PUBBLICA”
OTTIMIZZARE L’INTEGRAZIONE DEI SERVIZI
FORNITI DAL PUBBLICO E DAL TERZO
SETTORE
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
19
Per promuovere la partecipazione a questo
percorso la Regione Emilia-Romagna ha
emesso una direttiva per incentivare ed
orientare:
Linee guida per la partecipazione del Terzo
Settore ai processi di programmazione
previsti dal Piano regionale sociale e
sanitario 2008-2010
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
20
Premessa
 L’obiettivo delle presenti Linee guida è quello di valorizzare
promuovere e favorire una maggiore partecipazione del Terzo
Settore alle diverse fasi connesse ai processi previsti dall’art. 20
della L.R. n. 2/2003 e dal Piano Regionale Sociale e Sanitario
2008-2010.
Forum Territoriale del Terzo Settore
 La Regione Emilia-Romagna, anche al fine di realizzare le presenti
linee guida, valorizza e riconosce l’autonoma costituzione di
Forum del Terzo Settore per ogni ambito provinciale
 Le Province promuovono e sostengono gli interventi orientati a
riconoscere la costituzione dei Forum provinciali del Terzo Settore
ed i processi di partecipazione congiunta del Terzo Settore al
sistema dei servizi così come previsto dal Piano Regionale Sociale
e Sanitario e dalle presenti Linee guida sostenendo tali processi
con adeguati supporti organizzativi e logistici.
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
21
Finalità ed obiettivi
Il Piano Regionale Sociale e Sanitario 2008-2010 recita testualmente:
“Ferma restando la titolarità pubblica di questa funzione sociale, la
partecipazione dei soggetti privati no-profit si sviluppa dal momento
della programmazione a quelli successivi della progettazione, della
realizzazione ed erogazione dei servizi e degli interventi sociali, della
valutazione…….
La partecipazione dei soggetti del Terzo Settore, promossa a livello
regionale, a partire dal loro coinvolgimento alla predisposizione del
Piano Regionale Sociale e Sanitario (…) va sostenuta anche nelle
articolazioni locali fin dalla fase di elaborazione degli Atti di indirizzo e
dei Piani di Zona”.
Rispetto a quanto disposto dal Piano Regionale Sociale e Sanitario 20082010, la partecipazione del Terzo Settore deve quindi essere
concepita:
- sin dalla fase di “programmazione”, che precede e sostiene quelle
più tecniche e specialistiche della progettazione, realizzazione,
erogazione e valutazione,
- sui tre livelli del sistema: regionale, intermedio e distrettuale,
- definendo esplicitamente i momenti di confronto ed i documenti
che devono essere sottoposti a parere.

Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
22
Livello regionale
La Regione predispone il Piano Sociale e
sanitario regionale triennale
L’organismo d’interlocuzione tra la Regione ed il
Terzo Settore è rappresentato dalla Conferenza
Regionale del Terzo Settore
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
23
Livello intermedio
La Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria
predispone l’Atto di indirizzo e coordinamento
triennale
Istituisce un tavolo di confronto con il Terzo Settore per
garantire la partecipazione del volontariato,
dell’associazionismo di promozione sociale e della
cooperazione sociale alla definizione dell’Atto.
Il tavolo di confronto con il Terzo Settore è costituito da
rappresentanti della CTSS e del Terzo settore.
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
24
Livello distrettuale
Predispone il Piano distrettuale per la salute ed il
benessere triennale e il Piano attuativo annuale
Il Comitato di Distretto, è tenuto a definire le modalità
ed il percorso del confronto e della concertazione con
le rappresentanze locali del Terzo Settore.
Il confronto e la concertazione deve avvenire sull’intero
processo (dalla predisposizione alla verifica) relativo
alla predisposizione del sociale così come previsto
dal Piano socio-sanitario regionale (PSSR).
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
25
Gruppi tecnici/tavoli
La presenza dei rappresentanti del Terzo Settore ai
gruppi tecnici insediati per la elaborazione del Piano
distrettuale del benessere e della salute deve essere
agevolata il più possibile:
- sia con modalità organizzative congrue (orari,
luoghi, documenti,etc.)
- che con la massima pubblicizzazione del lavoro al
momento dell’avvio tenendo conto di agevolare il più
possibile la presenza della ricchezza associativa di
tutti i Comuni del Distretto.
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
26
COMITATO DI
DISTRETTO
APPROVA IL
PIANO
TAVOLO POLITICO
IDENTIFICA LE
PRIORITA’
UFFICIO DI PIANO
SEGRETERIA
ORGANIZZATIVA,
COORDINAMENTO,
STESURA DEL PIANO,
LAVORO DI RETE
TAVOLI TECNICO/
TEMATICI
ANALIZZANO BISOGNI
FORMULANO
PROPOSTE
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
27
COMITATO DI
DISTRETTO
Amministratori
pubblici
SINDACI
ASSESSORI
TAVOLO POLITICO
FUNZIONARI
DEI COMUNI, DELL’ASL
RAPPRESENTANTI
DEL TERZO SETTORE
DEI SINDACATI, DELLA
SCUOLA, ECC
UFFICIO DI PIANO
FUNZIONARI,
COLLABORATORI IN
STRETTO CONTATTO
CON TECNICI E POLITICI
DEL DISTRETTO
TAVOLI
TECNICO/TEMATICI
DIRIGENTI PUBBLICI
(DI COMUNI, ASL,
SCUOLA, ECC.)
TERZO SETTORE
SINDACATI
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
28
È teoria o funziona???
Quando funziona questo percorso può essere uno
strumento eccezionale:
 AIUTA
LA COSTRUZIONE DI RETI PUBBLICO PRIVATO E
IL DIALOGO
 favorisce la partecipazione e aiuta la comunità locale
ad affrontare i problemi CONGIUNTAMENTE
identificando obiettivi, priorità ed azioni
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
29
Non sempre e non allo stesso modo
La normativa nazionale e regionale è la medesima,
ma le interpretazioni tengono conto delle scelte
politiche, delle “storie” partecipative territoriali.
Le “storie” Influiscono molto sulla capacità dei vari
soggetti coinvolti di entrare in relazione, di incidere
sulle scelte e sui processi che le hanno determinate.
La complessità dei processi complica la
partecipazione e aumenta le distanze
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
30










Funziona con
una chiara volontà politica delle Istituzioni
una pratica coerente della volontà politica
una gestione trasparente del processo decisionale
la possibilità di agire sulle scelte
un buon rapporto fra livello tecnico e politico
la conoscenza delle risorse a disposizione
un Terzo Settore portatore di “interessi generali”
una gestione efficiente
una rappresentanza riconoscibile
la garanzia della “restituzione” dei risultati
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
31
Quindi
Se non si aprono nuovi e chiari processi partecipativi, che ad
oggi non si vedono, il percorso per la definizione dei piani per
la salute e il benessere è un processo da confermare?
Ci sono le condizioni per far diventare “abituali” e consolidate le
buone pratiche che conosciamo?
Il terzo settore è in condizione di fare massa critica e pretendere
questo processo virtuoso?
Siamo in grado di sperimentare nuove modalità, “una nuova
cassetta di strumenti” per la partecipazione ai prossimi piani
per la salute e il benessere anche attraverso forme di
rappresentanza.
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
32
e ancora oltre il “sociale” che conosciamo:
Ci sono le condizioni per allargare concretamente il
processo partecipativo all’ambito sanitario facendo
tesoro della cultura e delle esperienze cresciute in
ambito sociale anche se si parla sempre di
sociosanitario?
Siamo in grado di essere interlocutori sul tema del
welfare inteso nella sua complessità, che quindi ha a
che fare con ambiti non solo sociali e sanitari ma
educativi, scolastici, del tempo libero, dei tempi di
vita delle persone?
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
33
Fig. 1 – Possibili modalità di sviluppo del Welfare State (alternativa 1 e 2)
Prospettiva disegnata da V. Pestoff
(ca. 2030)
STATE
(ca. 1980)
3rd sector
STATE
Alternative
provision
For-profit firms
Democratization
(ca. 2005)
STATE
3rd
sect.
2 alternatives
STATE
For-profit
Firms
3rd
sect.
(ca. 2030)
For-profit firms
Rampant privatization
(Svezia):
Pluralismo societario, soggetti non
profit compongono e integrano
l’offerta di servizi «pubblici»
Privatizzazione estrema, la sfera del
for profit andrà a erodere/sostituire
significativamente il ruolo dello Stato
relegando il non profit ad un ruolo
residuale (volontariato o mera
esternalizzazione )
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
34
NORME PER LA DEFINIZIONE, RIORDINO E PROMOZIONE DELLE
PROCEDURE DI CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE ALLA
ELABORAZIONE DELLE POLITICHE REGIONALI E LOCALI
(legge regionale 3/2010)
In attuazione di alcuni dei principi contenuti nello statuto della
Regione Emilia-Romagna:
in forza del principio di uguaglianza, intende facilitare l’accesso
alla costruzione delle scelte pubbliche di tutte le persone e
delle loro organizzazioni, riconoscendo pari diritti alle persone,
risposte proporzionate e con una forma appropriata ai cittadini
che si trovino in condizioni diverse, valorizzando l’autonomia
delle comunità locali;
istituisce e definisce il quadro dei soggetti e le procedure per
attuare processi di confronto preventivo, concertazione,
programmazione negoziata e partecipazione;
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
35
Fra i cui obbiettivi:
creare maggiore coesione sociale, governando la
conflittualità, facilitando l'individuazione di
obiettivi e mezzi condivisi tra gli attori
territoriali:…
operare per elevare la qualità delle risorse
immateriali quali la fiducia collettiva, il sapere
contestuale e le competenze di coordinamento...
favorire e regolare la partecipazione delle persone,
singole o associate, affinché da soggetti
amministrati diventino soggetti attivi, alleati delle
istituzioni nel prendersi cura dei beni comuni…
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
36
IL FORUM DEL TERZO SETTORE
E’ UNA ESPERIENZA DI RAPPRESENTANZA
Si è sviluppata a livello provinciale,
regionale e nazionale.
Si stanno sperimentando esperienze più
vicine al territorio di livello distrettuale
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
37
COMPONGONO I VARI FORUM DELLA NOSTRA
REGIONE:
-
-
ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE;
ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO;
COOPERATIVE SOCIALI;
ORGANIZZAZIONI DI AIUTO ALLO SVILUPPO
(ONG);
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
38
Cosa fanno i Forum:




Collegamento e confronto tra le diverse realtà del Terzo
Settore presenti sul territorio per l’elaborazione di posizioni
e strategie comuni e sviluppo della rete di relazioni fra le
organizzazioni
Confronto con gli Enti Locali e la Regione
Percorsi informativi e di lavoro con organizzazione ed enti
pubblici (agenzia entrate, camera di commercio, fondazioni
bancarie…….)
Sviluppo del sistema di relazioni con altre organizzazioni di
rappresentanza (sindacati, imprese……)
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
39
Agenzia per il terzo settore (appena chiusa) ha prodotto:
LINEE GUIDA SULLA DEFINIZIONE DI
CRITERI E DI MODELLI PER LA
PARTECIPAZIONE DEL TERZO
SETTORE ALLA DETERMINAZIONE
DELLE POLITICHE PUBBLICHE A
LIVELLO LOCALE
Partecipazione e Rappresentanza
Il ruolo “democratico” del III settore
40
Per finire bisognerebbe ripartire
definendo:
Qualità della struttura
Qualità dei risultati
Qualità del nostro contributo
Scarica

La presentazione di Riccardo Breveglieri - Auser Emilia