REGIONE LAZIO DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA AREA SERVIZI TECNICI E SCIENTIFICI SERVIZIO FITOSANITARIO REGIONALE IL PUNTERUOLO ROSSO DELLE PALME Rhynchophorus ferrugineus (Olivier) Il Punteruolo rosso delle palme è un coleottero Curculionide di origine asiatica afferente al genere Rhynchophorus, che comprende altre specie dannose alle palme diffuse nelle aree intertropicali del mondo, le più nocive delle quali sono: Rhynchophorus ferrugineus (Olivier), R. phoenicis F., R. bilineatus Montroz., R. cruentatus F. e R. palmarum (L.) recentemente inserito nelle liste di quarantena della UE. Il Rhynchophorus ferrugineus è stato accidentalmente introdotto nel Bacino del Mediterraneo nei primi anni novanta, la sua pericolosità è ampiamente dimostrata dal fatto che, nei paesi ove si è acclimatato, le sue infestazioni assumono i connotati di una vera e propria emergenza fitosanitaria provocando estese morie di palme. DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA La specie è diffusa in Asia sud orientale, dove è nota soprattutto per i notevoli danni arrecati alle piantagioni di palma da cocco. Negli anni ‘80 l’insetto è stato segnalato nella penisola araba e, a partire dal 1990, in Iran, Egitto, Giordania, Israele e territori palestinesi. Dal Medio Oriente il passaggio in Europa è stato inevitabile a causa delle importazioni di palme ornamentali. Nel 1994 l’insetto è stato segnalato nel Sud della Spagna mentre in Italia la sua presenza è stata accertata nel 2004/2005 nelle regioni Toscana, Campania e Sicilia, nel 2006 nel Lazio, nel 2007 in Puglia e Marche, nel 2008 in Molise, Abruzzo e Calabria, nel 2009 in Liguria e Sardegna. PIANTE OSPITI Il Rhynchophorus ferrugineus infesta i vegetali di palma aventi un fusto con diametro superiore ai 5 cm delle specie: Areca catechu, Arecastrum romanzoffianum (Cham) Becc, Arenga pinnata, Borassus flabellifer, Brahea armata, Butia capitata, Calamus merillii, Caryota maxima, Caryota cumingii, Chamaerops humilis, Cocos nucifera, Corypha gebanga, Corypha elata, Elaeis guineensis, Howea forsteriana, Jubea chilensis, Livistona australis, Livistona decipiens, Metroxylon sagu, Oreodoxa regia, Phoenix canariensis, Phoenix dactylifera, Phoenix theophrasti, Phoenix sylvestris, Sabal umbraculifera, Trachycarpus fortunei e Washingtonia spp. Le infestazioni riscontrate nel territorio del Lazio hanno riguardato in massima parte esemplari di Phoenix canariensis ed occasionalmente esemplari di Chamaerops humilis. BIOLOGIA DI Rhynchophorus ferrugineus IN ITALIA Rhynchophorus ferrugineus si sviluppa tipicamente come endofita all’interno delle palme attaccate, generalmente gli adulti sono attratti da piante danneggiate o malate, ma è possibile anche l’infestazione di piante sane. Individuata una palma idonea, i maschi di Rhynchophorus ferrugineus producono un feromone di aggregazione capace di richiamare maschi e femmine, il cui componente principale è il (4S,5E)-2-methyl5-hepten-4-ol). Le femmine fecondate depongono le uova sia in fori praticati con il rostro nelle parti che offrono meno resistenza, come la base delle foglie o dei giovani germogli, sia nelle ferite o nelle cicatrici presenti sulla pianta. La femmina depone le uova piuttosto superficialmente all’interno dei fori o delle gallerie preesistenti e provvede poi a chiuderne l’apertura in modo da proteggerle. Le uova hanno una forma ovale allungata, generalmente più allargata alla base; il colore può variare dal bianco al giallo crema. L’uovo misura in media 2,62 x 1,12 mm, ed una femmina di punteruolo ne depone un numero variabile fra qualche decina e molte centinaia. Fig. 1 Uova di Rhynchophorus ferrugineus (Foto: SFR Lazio). Dopo circa 3 giorni le uova si schiudono e le larve neonate penetrano nei tessuti succulenti dei quali si alimentano scartando quelli fibrosi. La larva scava gallerie anche molto profonde all’interno del peduncolo fogliare e dello stipite che riempie di rosura mescolata ad essudati della pianta. La presenza di numerose gallerie può minare la stabilità della palma fino a determinarne il crollo. Fig. 2 Esemplare di Phoenix canariensis collassato in seguito all’azione delle larve di Rhynchophorus ferrugineus (Foto: SFR Lazio). La larva è apoda, inizialmente di color bianco crema e poi giallo-bruna negli stadi di crescita più avanzati, presenta un capo fortemente sclerificato ed arrotondato ed a maturità può superare i 5 cm di lunghezza. Lo stadio larvale può durare anche 90 giorni ed è quello che determina i danni maggiori alle piante, con l’escavazione di gallerie e cavità all’interno dello stipite e dei carnosi piccioli fogliari. 3 4 5 6 Fig. 3 Giovane larva di Rhynchophorus ferrugineus all’interno di tessuti di una palma (Foto: SFR Lazio). Fig. 4 Larva adulta di Rhynchophorus ferrugineus (Foto: SFR Lazio). Fig. 5 e 6 Larve adulte di Rhynchophorus ferrugineus in fase di penetrazione nei tessuti di palma (Foto: SFR Lazio). A maturità la larva cessa di alimentarsi e costruisce, utilizzando le fibre della pianta, un pupario di forma ovale allungata e colore marrone, che misura circa 6-8 x 2-3 cm. Generalmente il pupario viene formato entro cavità scavate alla base dei piccioli fogliari, oppure tra la sostanza organica presente all’ascella delle foglie. Trascorso un periodo variabile dai 15 ai 50 giorni dal bozzolo si libera l’adulto. L’adulto di Rhynchophorus ferrugineus presenta un colore rosso ferruginoso a cui deve il nome. Sulle elitre sono evidenti striature nere di numero e forma variabili. Il pronoto, visto dorsalmente, si presenta liscio e con la base arrotondata. La lunghezza dell’adulto può variare tra i 3 ed i 5 cm e la larghezza da 1 a 1,5 cm. Il capo è caratterizzato dalla presenza del rostro, organo a base allargata con sezione cilindrica munito di due antenne, che nella parte terminale diventa arcuato. Nei maschi esso è lungo circa 1 cm ed è munito di una serie di fitte setole erette, mentre nelle femmine è privo di setole e leggermente più lungo ed arcuato. 7 8 9 11 10 12 Fig. 7 Pupa di Rhynchophorus ferrugineus (Foto: SFR Lazio). Fig. 8 e 9 Pupario di Rhynchophorus ferrugineus (Foto: SFR Lazio). Fig. 10, 11 e 12 Forme adulti di Rhynchophorus ferrugineus su vegetali di palma (Foto: SFR Lazio). Negli areali di origine caratterizzati da un clima caldo tropicale, il punteruolo rosso compie più generazioni nel corso dell’anno ognuna delle quali si completa in circa 3 mesi e mezzo. La femmina vive circa 3 mesi e depone in media 200 uova nelle ferite delle palme, dopo 2-3 gg dall’ovideposizione nascono le larve, che attraversano 4-5 stadi larvali e completano lo sviluppo in 2-3 mesi; mentre la durata del successivo stadio pupale varia da 15 a 50 giorni. Recenti studi condotti in Sicilia hanno evidenziato che alle temperature ambientali delle nostre latitudini, l’insetto possiede un potenziale biotico più basso rispetto a quello che ha nelle aree tropicali di origine, riuscendo, infatti, a completare circa tre cicli biologici in due anni. Sulla base di queste osservazioni, sembra verosimile che nelle condizioni naturali, a causa dell’accavallamento dei cicli di infestazione, in tutti i mesi dell’anno è possibile riscontrare contemporaneamente larve di diversa età, bozzoli e adulti. In funzione dell’andamento climatico dovuto alle stagioni, la percentuale di larve è massima nel periodo invernale per poi decrescere fino ad aprile dove invece è massima la presenza di bozzoli e adulti, che danno luogo a nuove infestazioni. SINTOMATOLOGIA SU PALME ASSOCIATA AD INFESTAZIONI DI Rhynchophorus ferrugineus (Olivier) L’attacco del curculionide su palme adulte può non manifestarsi in forma evidente per mesi, nel corso dei quali centinaia di larve si sviluppano nella parte sommitale dello stipite prima che compaiono sintomi a carico delle foglie, che si abbattono lateralmente, rimanendo appoggiate sulla corona fogliare sottostante. Nei casi di gravi infestazioni l’intera cima si piega, afflosciandosi sulle foglie inferiori; facendo sembrare la pianta, da un’osservazione a distanza, come capitozzata. Quando le larve del fitofago danneggiano il meristema principale durante la perforazione dello stipite si ha la morte della pianta, che può sopraggiungere in un periodo variabile dai 3 agli 8 mesi, in dipendenza di diversi fattori, quali l’età della pianta, la stagione e l’entità dell’attacco. I primi sintomi riscontrabili sulle palme sono l’asimmetria della chioma e la presenza di foglie spezzate o con margini seghettati. Fig. 13 Infestazione iniziale di Rhynchophorus ferrugineus su Phoenix canariensis, evidenziabile dalla presenza di foglie con margine tronco in seguito all’azione delle larve (Foto: SFR Lazio). 14 15 b a Fig. 14 Infestazione iniziale di Rhynchophorus ferrugineus su Phoenix canariensis, evidenziabile dalla presenza di foglie spezzate (a) e con margini seghettati (b) in seguito all’azione delle larve (Foto: SFR Lazio). Fig. 15 Infestazione iniziale di Rhynchophorus ferrugineus su Phoenix canariensis, evidenziabile dalla palese asimmetria della chioma (Foto: SFR Lazio). Successivamente si ha un gradiente di danno sempre più intenso con la cima che si piega e la chioma che si appiattisce, con la pianta che, da un’osservazione a distanza, appare come capitozzata. Fig. 16 Pianta di Phoenix canariensis con chioma fortemente compromessa dall’azione delle larve di Rhynchophorus ferrugineus (Foto: SFR Lazio). L’esito finale dell’infestazione Rhynchophorus ferrugineus sui vegetali di palma è la morte della pianta, la cui chioma presenta tutte le foglie secche e ripiegate verso il basso, in una tipica forma ad ombrello. 17 18 Fig. 17 e 18 Piante di Phoenix canariensis con chioma completamente collassata che assume la caratteristica forma ad ombrello (Foto: SFR Lazio). Fig. 19 Esemplare di Chamaerops humilis con chioma completamente collassata che assume la caratteristica forma ad ombrello (Foto: SFR Lazio). INTERVENTI DI LOTTA PREVENTIVI AL PUNTERUOLO ROSSO La lotta al punteruolo rosso risulta difficile in quanto l’insetto svolge gran parte del proprio ciclo biologico all’interno dei tessuti della palma, dove i più comuni messi di lotta hanno difficoltà a penetrare. Pertanto è evidente la necessità di utilizzare una strategia di difesa di tipo preventivo per impedire l’ingresso e lo sviluppo dell’insetto nelle palme tramite l’attuazione di accorgimenti tecnici così individuabili: Coltivare le palme utilizzando pratiche agronomiche che consentano uno sviluppo armonico; Eseguire accurate ispezioni periodiche sulle piante sensibili all’attacco del coleottero, onde individuare tempestivamente eventuali infestazioni; Eseguire gli Interventi di potatura delle parti secche nel periodo invernale, quando il volo degli insetti adulti è limitato e provvedere alla tempestiva eliminazione dei residui ottenuti; Evitare tagli sulle parti verdi della pianta, in quanto la superficie di taglio è fortemente attrattiva nei confronti dell’insetto. Se gli interventi di potatura sulla parte verde sono indispensabili è opportuno ricoprire le ferite con mastici protettivi ed effettuare gli interventi in inverno quando l’attività di volo dell’insetto è minore; Effettuate trattamenti preventivi alle palme con l’utilizzo di prodotti fitosanitari registrati, privilegiando le tipologie applicative a basso impatto ambientale, ed assicurando la protezione delle piante dalla primavera all’autunno; Predisporre, ove possibile, sistemi di protezione fisica utilizzando rete di nylon, o altro materiale, con una maglia inferiore ai 5 mm che impedisca il passaggio degli adulti. Attualmente sono disponibili soltanto prodotti fitosanitari ad azione insetticida utilizzabili nel settore agricolo (vivaio o pieno campo) per la lotta a coleotteri o curculionidi su piante ornamentali, mentre sul verde pubblico e privato non sono disponibili prodotti fitosanitari registrati in maniera definitiva nei confronti del punteruolo rosso, ma soltanto alcuni formulati per i quali il Ministero della Sanità concede deroghe temporanee di 120 giorni durante l’anno. Gli unici prodotti utilizzabili, ove consentito dalla registrazione, sono i Prodotti per Piante Ornamentali (PPO), formulati con un rischio molto ridotto per gli utilizzatori che sono destinati ad un’utenza non professionale a fini hobbistici e, per questo motivo, non richiedono il possesso del patentino degli agrofarmaci per l’acquisto. Sono in fase di studio metodi di lotta biologica basati sull’utilizzo di nematodi entomopatogeni, organismi tipicamente terricoli che si muovono attivamente in cerca delle larve ospiti di cui nutrirsi, sia con finalità preventiva che curativa. MISURE FITOSANITARIE OBBLIGATORIE DA ESEGUIRE SU PLAME INFESTATE DA PUNTERUOLO ROSSO Le misure fitosanitarie di seguito descritte, costituiscono l’insieme degli interventi obbligatori che i proprietari e/o i conduttori a qualsiasi titolo di vegetali di palma infestati da punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineus) devono attuare per contenere la diffusione e la dannosità dell’organismo nocivo, conformemente a quanto stabilito dalla Determinazione Dirigenziale n. C0472 del 03/03/2010. a) Abbattimento e smaltimento di palme infestate dal punteruolo rosso (fig. 16,17,18 e 19) L’abbattimento di una palma infestata da punteruolo rosso è finalizzato alla distruzione dell’organismo nocivo che è presente al suo interno in forma di colonia, nei suoi diversi stadi evolutivi di larva, pupa (in pupari) ed adulto. Al fine di eradicare l’insetto dai territori ove viene segnalato per la prima volta, questa è l’unica misura fitosanitaria che può essere eseguita sui vegetali infestati da punteruolo rosso nella fascia perimetrale di 1 Km al margine della zona insediamento (zona infestata), nella zona cuscinetto (fascia perimetrale di almeno 10 km a partire dal confine della zona insediamento) e nella zona indenne. Nella quasi totalità dei casi, la colonia infestante si insedia nella porzione apicale della palma, prediligendo come nutrimento i tessuti della grossa ed unica gemma. Le gallerie larvali sono pure presenti nei tessuti vegetali circostanti la gemma, ed i pupari sono di norma posizionati negli strati più superficiali dello stipite e spesso emergono dai grossi e carnosi piccioli fogliari. Pertanto la parte di fusto che non presenta gallerie e/o cavità e/o marciumi, è da ritenersi non infestata. Sotto il profilo fitosanitario, la distruzione della porzione infestata, con le modalità sotto indicate, è obbligatoria e necessaria a realizzare l’eradicazione dell’infestazione dal vegetale. Si ritiene opportuno che sia abbattuta contemporaneamente alla parte infestata, anche la parte in cui non sono presenti gallerie e/o cavità e/o marciumi, in quanto se lasciata in “piedi”, tale porzione di vegetale perde di stabilità e rappresenta quindi un rischio per persone, animali e cose ad essa circostanti. La parte non infestata costituisce un residuo vegetale che non richiede particolari misure di distruzione e smaltimento, se non quelle previste per qualsiasi altro residuo vegetale e può essere effettuato in modo differenziato e differito nel tempo, rispetto alla porzione infestata, purché la porzione di fusto, eventualmente lasciata in piedi, sia trattata con paste protettive per impedire reinfestatazioni. Nel caso in cui l’infestazione riguardi la parte basale del fusto, è obbligatorio eseguire gli interventi di abbattimento e distruzione dell’intera pianta. L’abbattimento e lo smaltimento della parte infestata del vegetale, che si identifica con la parte di fusto in cui sono visibili gallerie e/o cavità e/o marciumi, deve avvenire conformemente alle sotto elencate misure fitosanitarie: operare evitando giorni con forte piovosità, che possono rallentare l’esecuzione degli interventi, e giornate con ventosità eccessiva, che possono favorire il volo degli adulti; coprire l’area sottostante la proiezione della chioma della pianta da abbattere con teli di plastica dello spessore di almeno 0,40 millimetri, al fine di impedire la caduta del materiale infestato sul terreno nudo e di agevolare le operazioni di raccolta delle parti vegetali tagliate e di tutti gli stadi di sviluppo dell’insetto caduti accidentalmente al suolo; predisporre il cantiere di lavoro con almeno due operatori, di cui uno addetto ai tagli in sommità e uno a terra per consentire la raccolta immediata e tempestiva dei materiali di risulta; asportare le foglie e coprire l’apice vegetativo con imballaggi avvolgenti (reti antinsetto o teloni di plastica di adeguato spessore e resistenza); procedere con il taglio della palma a sezioni successive, osservando con cura la sezione di taglio, considerando che la parte infestata del vegetale si esaurisce solo quando non sono più visibili gallerie e/o cavità e/o marciumi; raccogliere e confinare in imballaggi avvolgenti (reti antinsetto o teloni di plastica di adeguato spessore e resistenza) tutti i residui infestati depositati sul telone di plastica; procedere alla soppressione tempestiva di tutti gli stadi di sviluppo dell’insetto, che potrebbero accidentalmente liberarsi nell’area circostante ricorrendo a qualsiasi mezzo idoneo quali: la raccolta manuale con confinamento in recipienti chiusi e attivati con sostanze insetticide, l’eliminazione per compressione meccanica, la bruciatura con bruciatori a gas; procedere alla distruzione ed allo smaltimento dei materiali di risulta infestati mediante idoneo trattamento termico o triturazione meccanica fine, assicurandosi che i materiali di risulta ottenuti abbiano dimensioni inferiori ai 2 cm; qualora non sia possibile effettuare la distruzione in loco, e sia necessario trasportare il materiale infestato in un sito diverso da quello di abbattimento, è necessario confinare lo stesso in imballaggi avvolgenti (reti antinsetto o teloni di plastica di adeguato spessore e resistenza) e/o utilizzare per il trasporto camion chiuso o telonato, per impedirne dispersioni accidentali; b) Interventi curativi per le palme ai primi stadi di infestazione (Fig. 13, 14 e 15) L’osservazione attenta e costante dei vegetali di palma, può permettere l’individuazione tempestiva di piante con sintomi iniziali di infestazione da parte del punteruolo rosso. Quando i vegetali di palma infestati dal punteruolo rosso non sono del tutto compromesse per devitalizzazione dell’apice vegetativo, i proprietari e/o i conduttori a qualsiasi titolo degli stessi, alla luce delle esperienze maturate dai Servizi Fitosanitari regionali, tenuto anche conto del valore ambientale di taluni vegetali, possono, in alternativa all’abbattimento, eseguire interventi curativi allo scopo di ottenere il risanamento di tali vegetali. Si fa presente che palme sottoposte a questi interventi, se pur risanate, sono comunque suscettibili di successive infestazioni da parte del punteruolo rosso. Le operazioni di risanamento devono essere richieste dal proprietario o conduttore a qualsiasi titolo dei vegetali di palma con spese a proprio carico e sotto la propria responsabilità e devono essere effettuate con le modalità sotto elencate: trattamenti ad azione insetticida con l’impiego di prodotti fitosanitari registrati, privilegiando le modalità di applicazione a basso impatto ambientale, che vanno effettuati in maniera continua e sistematica fino al raggiungimento del risanamento della pianta; trattamenti di potatura di risanamento, effettuati da personale specializzato, consistenti nella rimozione del materiale vegetale infestato e copertura delle superfici di taglio attraverso mastici attivati con prodotti insetticidi e fungicidi. Tutto il materiale vegetale infestato rimosso deve essere distrutto mediante idoneo trattamento termico o con triturazione meccanica fine, assicurandosi che i materiali di risulta ottenuti abbiano dimensioni inferiori ai 2 cm. Normativa internazionale e nazionale di riferimento • • • • • Decisione della Commissione delle Comunità Europee n. 2007/365/CE del 25 maggio 2007, “Misure d’emergenza per impedire l’introduzione e la diffusione nella Comunità di Rhynchophorus ferrugineus (Olivier)”; Decisione della Commissione delle Comunità Europee n. 2008/776/CE del 6 ottobre 2008, “Modifica della decisione 2007/365/CE che stabilisce misure d’emergenza per impedire l’introduzione e la diffusione nella Comunità di Rhynchophorus ferrugineus (Olivier)”; Decisione della Commissione delle Comunità Europee n. 2010/467/UE del 17/08/2010, “Modifica della decisione 2007/365/CE relativamente ai vegetali sensibili e alle misure da adottare nei casi in cui è identificato il Rhynchophorus ferrugineus (Olivier); Decreto del MIPAAF 9 novembre 2007, “Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il punteruolo rosso della palma Rhynchophorus ferrugineus (Olivier). Recepimento decisione della Commissione 2007/365/CE del 25 maggio 2007”; Determinazione dirigenziale n. C0472 del 03/03/2010, “D.M. 9/11/2007 “Misure di profilassi fitosanitaria contro la diffusione del punteruolo rosso delle palme Rhynchophorus ferrugineus nuova delimitazione delle aree infestate anno 2010””. Bibliografia La ricerca scientifica sul punteruolo rosso e gli altri fitofagi delle palme in Sicilia Vol. 1 - Report annulae sui progetti “FITOPALMINTRO” e “MEDEA”. Soggetto attuatore: Regione Siciliana, Assessorato Agricoltura e Foreste, Dipartimento Interventi Infrastrutturali - Servizi allo Sviluppo. Coordinatore Generale dei progetti: Guarino Loredana, Angileri Antonino. Coordinatori Scientifici: Colazza Stefano, Filardo Giuseppe. Per ulteriori informazioni REGIONE LAZIO Direzione Regionale Agricoltura Area Servizi Tecnici e Scientifici, Servizio Fitosanitario Regionale Tel.: 06/51684047 – 06/51683659 – 06/51686822 FAX 06.51686828 Mail: [email protected] Sito internet: www.regione.lazio.it, sezione agricoltura agriservizi servizio fitosanitario regionale lotte obbligatorie