Città del Vasto
Vasto
un’antica città Romana
nel cuore dell’Italia
Bandiera Blu
Benvenuti a Vasto
Richard Norton Taylor - The Guardian UK
Ci sono sempre meno luoghi preservati lungo le coste europee del Mediterraneo
dove puoi fare un bagno in acque sicure e pulite con spiagge tranquille, in prossimità di frutteti e vigneti. Ancor più rare quelle in cui il volume di traffico è così
modesto da permetterti di riprendere il tuo bagaglio presso un aeroporto internazionale, appena pochi minuti dopo l’atterraggio. L’Abruzzo, con montagne a ponente e l’Adriatico a levante, è ancora una regione incontaminata dell’Italia. Non
pretenziosa tanto quanto inesplorata è Vasto, a circa un’ora a sud dell’Aeroporto di
Pescara. La città vecchia domina una lunga spiaggia sabbiosa, una breve passeggiata
che discende la collina partendo dal centro, (potresti prendere il n. 4 al ritorno) e un
mucchio di hotel a basso costo.
Un po’ più lontano sulla costa, superato il faro di Punta Penna, vi è un’altra spiaggia,
persino più tranquilla, all’interno della riserva Naturale di Punta Aderci. Qui, puoi
anche vedere i Trabocchi, curiose costruzioni in legno utilizzate dai pescatori locali
per pescare - soprattutto gamberetti - senza andare in acqua.
Il centro storico
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Benvenuti a Vasto
I Giardini d’Avalos
Si può passeggiare senza fretta né trambusto visitando le chiese e il Palazzo d’Avalos,
la costruzione più imponente della città che domina il mare e cerca riparo all’ombra
del suo attraente giardino in stile napoletano.
Nelle vicinanze la Cattedrale di S. Giuseppe.
Il centro è Piazza Gabriele Rossetti, padre di Christina e Dante Gabriel. Gabriele
nacque a Vasto, ed il suo supporto per il nazionalismo italiano lo rese un obiettivo
potenziale dei governanti del Regno delle Due Sicilie e, sotto la protezione della
marina britannica, lasciò l’Italia per Malta nel 1820, prima di insediarsi a Londra.
Tra le attrazioni permanenti c’è il delizioso Teatro Rossetti, una sede di incontro per
sessioni di jazz e concerti di musica classica.
Ma ci sono altri buoni prodotti locali sul menù. Non c’è nessun posto migliore dove
comprarli che al mercato coperto del sabato, dove puoi scegliere tra diversi tipi di
pecorino dei greggi d’Abruzzo e di ventricina.
Nei dintorni di Vasto si trova il Museo del Maiale, acclarato come il primo museo
al mondo dedicato al suino, a Carpineto Sinello.
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Estate
Un’estate ricca di eventi, iniziative, incontri che affollano un cartellone di variegate proposte turistiche, sportive e culturali. Non solo la nostra spiaggia di
velluto, la valenza naturalistica di Punta Aderci, la magia del Centro Storico, le
intriganti proposte eno-gastronomiche ma anche tanta musica attraverso i generi più vari, la suggestione della danza, il fascino del teatro, la riflessione degli
incontri di letteratura, la bellezza nelle diverse mostre d’arte, per incontrare interessi diversi ed appagare la curiosità di molti.
Un susseguirsi a ritmo serrato di proposte che arricchiranno la bella estate. Vieni
a conoscere e a vivere più profondamente la nostra città anche attraverso questi
momenti.
Vasto ha una spiccata vocazione turistica e straordinarie risorse per esplicarla al
meglio: ai nostri ospiti vogliamo dare la certezza di aver scelto, per le loro vacanze, il luogo giusto, dove natura, storia e cultura si fondono in un mix di grande
suggestione.
La nostra città offre tutto questo e non è un caso se la Bandiera Blu sventola per
il dodicesimo anno consecutivo sul nostro mare: un riconoscimento che premia
il lavoro dell’Amministrazione Comunale per la salvaguardia dell’ambiente e per
un’offerta turistica rispettosa delle risorse del territorio.
Riserva Naturale di Punta Aderci
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Estate
Il “Golfo d’Oro”
Arte, cinema, musica e un’offerta articolata per il tempo libero: sono questi gli
“ingredienti” scelti per le vacanze estive dei cittadini e dei vacanzieri.
Gli appuntamenti classici sono: il Vasto Film festival, il Toson D’Oro, il Premio
Vasto, Musiche in Cortile, Brodetto e Contorni, la Notte Bianca a luglio, in agosto
la Notte rosa e, per gli amanti del movimento, l’appuntamento con gli sports da
spiaggia.
Il nostro splendido golfo, la spiaggia dorata, la natura incontaminata delle aree
protette, i monumenti, i palazzi e le chiese, insomma la storia e la cultura della
nostra città, faranno da ideale cornice ad ogni appuntamento.
La “falce” perfetta del golfo d’oro risuona del richiamo della sirenetta emersa per
miracolo dalle onde del mare. L’immensa e frequentata spiaggia della marina,
attrezzata con alberghi, stabilimenti, ombrelloni e lettini, riverbera i raggi di un
sole limpido e caldo verso cui si levano gli spruzzi di un’estate frizzante, paradiso
dei bagnanti ed anima di una vacanza senza fine.
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Il monumento alla Bagnante
Mare
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Mare
Passeggiare nella natura
La pista ciclopedonale della Riserva Naturale Marina di Vasto nel tratto tra il lungomare Duca degli Abruzzi (3,5 km nella Riserva) e il biotopo costiero di San
Salvo (2,6 km) corre ai margini dell’ambiente dunale meglio conservato d’Abruzzo,
insieme a quello dell’altra Riserva di Vasto, Punta Aderci.
Dalla pista è possibile osservare la tipica vegetazione retrodunale composta principalmente da giunchi.
Attraversando i sentieri pedonali che portano al mare, si incontrano le altre successioni vegetazionali tipiche della duna: l’Ammofileto, l’Agropireto e, infine, il Cakileto il cui nome deriva dalla presenza della Cakile Marittima, pianta pioniera delle
dune.
L’ambiente dunale ospita una ricca avifauna tra cui, facilmente osservabili, il cardellino, il verdone, il verzellino, l’occhiocotto, il saltimpalo, la cinciallegra, il beccamoschino e, sulla riva, il fratino.
Si attraversano anche alcuni fossi, nei quali la presenza più interessante è quella del
rospo smeraldino.
La tua vacanza potrà dirsi completa se coronerai l’estate con un tuffo nelle vicine
isole Tremiti, oppure con gite ed escursioni nell’entroterra, lungo crinali marchiati
da rocche, castelli e dai templi italici di Schiavi e vallate che, attraverso fiumi di
storia, conducono al Parco Nazionale d’Abruzzo e a quello della Majella, nel cuore
della Regione dei parchi.
La scogliera di Casarza
Località Casarza è nel cuore del Sistema di Aree Protette della Costa Teatina ed è
stata pensata e realizzata per salvaguardare la presenza di ben 300 specie animali,
su circa 800 censite in Abruzzo. La spina dorsale di quest’area è l’ex tracciato ferroviario che permetterà di percorrere a piedi ed in bicicletta l’intera costa chietina.
Casarza rappresenta un tassello importante di questo “corridoio” faunistico e botanico. Qui svernano e sostano molte specie di uccelli come il Piro, i Piovanelli, i
Chiurli, le Ballerine Bianche, Nere e Gialle, i Cormorani, varie specie di Gabbiani,
lo Smergo minore, varie specie di anatre come le Morette e gli Svassi.
In alto è facile osservare il volo di rapaci come Gheppi e Poiane, provenienti dal
vallone dell’Anghella, che scende al mare dalla città di Vasto.
I Cormorani sono, per esempio, facilmente osservabili in inverno sui pali dei trabocchi che costituiscono altro aspetto caratteristico della costa vastese e teatina.
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Mare
Le specie botaniche più importanti sono rappresentate soprattutto dalla vegetazione delle rupi marittime rappresentata dal Finocchio di Mare, il Mirto ed alberi di
alto fusto come la Roverella.
La scogliera di Casarza, dotata di una comoda area parcheggio , offre un mare limpidissimo e trasparente su cui si aprono, accanto ad un approdo di barche da piccola
pesca , delle splendide calette invitano a proseguire il percorso di scoperta verso
sud fino a località Trave, dove con la bassa marea è possibile vedere i resti del porto
romano di Histonium che affiorano dall’acqua.
Spiaggia di San Nicola
La lunga spiaggia di San Nicola si apre su piscine naturali e scogli, a formare una
magia di calette e arenili ora ciottolosi ora coperti di morbida sabbia.
Questo angolo di natura incontaminata si trova a due passi da distese rigogliose del
verde più brillante che degradano verso un mare limpidissimo.
La spiaggia di San Nicola
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Il Trabocco di Vignola
L’alba sul Golfo
RIflessi di Vasto
Spiaggia
Il litorale vastese è contrassegnato dalla Bandiera Blu riconoscimento che premia
le località con acque di balneazione eccellenti e con Amministrazioni impegnate a
migliorare lo stato dell’ambiente, promuovendo un turismo sostenibile.
Un’opportunità eccezionale per scoprire la costa vastese in tutta la sua naturale bellezza è offerta dall’ex tracciato ferroviario, che qui offre accessi sulla spiaggia di San
Nicola. Si può percorrere liberamente a piedi o in bicicletta, scoprendo tante strutture murarie, talora monumentali, frutto di un’alta perizia ingegneristica ed opera
di eccellenti maestranze: canali, muri di contenimento, ponti, contrafforti e gallerie .
Un capolavoro di archeologia industriale che ricorda le Vie della Transumanza
come valore ambientale, paesaggistico, antropologico e come presidio indiretto di
tutela culturale e ambientale plurisecolare.
Costa dei Trabocchi
A due passi dagli orti rigogliosi, cui si alternano canneti, torrenti e valloni che degradano verso il mare, la scogliera vastese da Trave, Casarza e San Nicola fino a
Canale e Vignola , è una magia di calette, rocce e ciottoli, una sequenza di vedute
mozzafiato punteggiate dai “trabocchi”, le arcane macchine da pesca descritte anche
dal D’Annunzio protese su mille sfumature di blu dell’Adriatico.
Il Trabocco di “Cungarelle”
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Spiaggia
La scogliera di Casarza
La costa abruzzese da Ortona a San Salvo è chiamata “ Costa dei trabocchi “ proprio perché le caratteristiche palafitte usate per la pesca con le reti sono una costante
del paesaggio. In località Canale, la bella spiaggia che si apre a ridosso delle sfumature del verde più intenso è delimitata da due trabocchi.
Osservandoli si ha l’impressione che debbano cedere al mare da un momento all’altro, protesi sugli scogli per mezzo di passerelle, o con la rete agganciata a lunghi
bracci e a bilanciere per raggiungere senza barca punti dove l’acqua è più profonda
e pescosa.
Sono antichissime strutture che, pur nella loro fragilità, da centinaia di anni resistono alle intemperie, silenziose vedette sul mare.
Tuttora i trabocchi emanano un fascino particolare, un fascino d’altri tempi.
Grazie alla loro bizzarra architettura accendono l’immaginazione e stimolano la
curiosità. Secoli di vicende e intere vite di pescatori raccontano i loro pontili, dove
intere famiglie passavano più tempo che nella loro stessa casa.
Oggi, il trabocco, simbolo e sintesi della vita e delle tradizioni di un popolo, diventa
anche fonte di sviluppo per un turismo culturale.
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Riserva naturale
La Riserva Naturale
La Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci tutela il tratto di costa naturalisticamente più bello e interessante d’Abruzzo: un susseguirsi di spiagge di sabbia
e ciottoli, di alte falesie e scogliere, di paesaggi agricoli e macchia mediterranea, di
tonalità verdi e blu di un tratto dell’Adriatico da cui è facile lasciarsi stupire.
La Riserva si estende dalla spiaggia di Punta Penna, attigua al Porto di Vasto, alla
foce del fiume Sinello. Il promontorio di Punta Aderci caratterizza l’intera area
abbracciando il parco e i sottostanti fondali marini, offrendo una visuale a 360° su
tutta la Riserva, a cui fa da sfondo, la sera, il rosso del tramonto che disegna i profili
delle montagne dei tre parchi nazionali: la Majella, il Gran Sasso-Laga e i Monti
Sibillini. Il paesaggio è piuttosto articolato con tratti pianeggianti tagliati da falesie
in prossimità della linea di costa, pendii che scendono al mare, sistemi dunali, zone
umide come il “laghetto” di Mottagrossa e la piana alluvionale del Sinello.
Lungo le spiagge sabbiose o rocciose che siano, crescono comunità di piante resistenti al salmastro, al calore e al vento secondo una sequenza che, dalla battigia verso
l’interno, vede insediarsi prima piante pioniere come il ravastrello poi specie della
duna mobile come la gramigna delle spiagge e infine quelle della duna fissa fino alla
comparsa delle piante arbustive e della macchia mediterranea.
Fra i cordoni dunali, l’acqua, grazie anche alla presenza di argille, ristagna favorendo lo stabilirsi di fasce di canneto. Le dune e l’ambiente fluviale si prestano bene
all’osservazione naturalistica e al birdwatching. Qui svernano e sostano molte specie
di uccelli come aironi, svassi, sterne, cormorani, il falco di palude e il fratino che
La spiaggia di Punta Penna
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Riserva naturale
Punta Aderci
campeggia non a caso nel logo della riserva. All’interno, verso i pianori coltivati,
troviamo la cappellaccia, l’averla capirossa, il luì piccolo e rapaci come l’albanella
minore, il gheppio e la poiana.
Punta Aderci - 3ª Spiaggia più Bella d’Italia
Punta Aderci è una Riserva da scoprire al passo lento dei nostri piedi, in mountainbike sul vecchio tracciato ferroviario, in canoa o semplicemente godendo della tranquillità delle spiagge di sassi dei Libertini e della spiaggetta di Punta Aderci, dove
a largo sono facilmente avvistabili i delfini del genere Stenella, e in alcune cavità è
possibile ammirare l’Halymenia floresia, considerata l’alga rossa più bella del Mediterraneo. Dalla spiaggia di ciottoli di Mottagrossa fino alla foce del fiume Sinello
si snoda uno dei tratti di costa più belli, più solitari e più selvaggi della costa Adriatica. Sovrastante la spiaggia di Mottagrossa si percorre un sentiero panoramico in
quota (circa 20 m s.l.m.) di circa tre chilometri che consente, a piedi o in bicicletta,
di scoprire le pinete sul mare, i valloni e ampi tratti di macchia mediterranea. Un
paesaggio unico in tutto l’Adriatico, con essenze vegetali tipiche della flora mediterranea come il mirto, il giglio di mare, lo sparto pungente, il ginestrino delle spiagge
13
Riserva naturale
e il papavero delle dune. La Riserva termina alla foce del fiume Sinello poco oltre
le caratteristiche arcate in mattoni che delimitavano il vecchio tracciato ferroviario.
Un’opportunità eccezionale per scoprire la costa vastese in tutta la sua naturale bellezza è offerta proprio da questo tracciato, che si può percorrere liberamente a piedi
o in bicicletta, scoprendo sia una natura spesso incontaminata, sia tanti manufatti
murari, talora monumentali, frutto di un’alta perizia ingegneristica ed opera di eccellenti maestranze: canali, muri di contenimento, ponti, contrafforti.
Punta Penna
Su una corona di giganteschi scogli che si elevano a picco sul mare, si trova Punta
Penna, protesa nel medio Adriatico come una propaggine di uno dei tratti più belli
dei 18 chilometri di litorale che Vasto può vantare. Punta Penna delimita con una
superficie di circa 2 kmq l’area più a sud della Riserva di Punta Aderci, per poi degradare dolcemente fino allo scalo ferroviario del Porto di Vasto. Sull’altura che guarda
il porto è situato l’omonimo faro. Subito a nord del molo si accede alla magnifica
spiaggia dunosa di Punta Penna, una splendida spiaggia di soffice sabbia dorata, tra
le poche zone del litorale abruzzese a conservarsi ancora selvagge. Punta Penna è la
zona della riserva di maggiore interesse naturalistico. Le dune sono punteggiate da
piante assai rare e popolate da animali come il gabbiano reale, il gabbianello ed il
fratino. Il mare è turchese, cristallino e trasparente , con fondali digradanti e sabbiosi,
ideale per fare il bagno, nuotare e praticare diversi sport acquatici.
Motta Grossa
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Storia
Il centro storico
Vasto è uno scrigno d’arte e cultura tutta da scoprire, un patrimonio storico ricco di
sacralità e testimonianze di grandi personaggi racchiuso tra le mura di un bellissimo
centro storico direttamente affacciato sul mare Adriatico. Rimarrai incantato visitando i palazzi storici che si affacciano sulla romantica loggia Amblingh, una tra le
più belle passeggiate panoramiche d’Abruzzo, che scende verso Palazzo d’Avalos, la
storica residenza dei Marchesi della città, per poi risalire alla scoperta del Castello
Caldoresco e della Torre di Bassano, imperdibili capolavori architettonici.
L’Arte
Il Museo Archeologico, la Pinacoteca, il Teatro Rossetti, la Galleria d’Arte Contemporanea, il Museo del costume, insieme con la rassegna artistica Premio Vasto,
ti condurranno in un viaggio attraverso l’archeologia e l’arte contemporanea. Non
mancano i luoghi di culto a Vasto, se ne contano 26 tra chiese cattedrali e piccole
cappelle; tra tutte primeggiano la cattedrale di San Giuseppe, che domina la piazza
principale, e la chiesa di Santa Maria Maggiore, dalle ampie navate, che custodisce
la preziosa Sacra Spina.
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Storia
La passeggiata archeologica di via Adriatica
Vasto si erge lungo la costa marittima dell’Abruzzo meridionale ed è considerata
una delle più antiche città della regione Frentana, sulla base di una leggenda che
la vuole edificata per opera di Diomede, giunto alla guida degli Illiri, che le diede
nome “Histon”.
Abitata inizialmente da tribù provenienti dalla Dalmazia, dagli Etruschi, a cui sono
succeduti Siracusani, Sanniti e Romani, verso il V secolo a.C. fu occupata dai Frentani che potenziarono il primitivo approdo di Punta Penna.
Le tante iscrizioni osche e i recenti rinvenimenti di anfore nel golfo di Vasto, testimoniano l’esistenza di traffici marittimi, nonché la grande importanza della città
nel territorio. Dopo la guerra sociale (91-88 a.C.) Histon divenne Histonium e fu
elevata alla dignità di Municipio romano. Durante l’età imperiale, la città non fu
risparmiata dalle invasioni barbariche, cui fece seguito un periodo oscuro nel quale
perse addirittura il nome.
Un conquistatore franco, Aymone, eresse sulle rovine dell’antica Histonium un borgo fortificato da lui chiamato Guast d’Aymone.
Dopo il periodo angioino, che lasciò profonde tracce nel lessico locale, Vasto fu assegnata ai d’Avalos d’origine spagnola, che vi trasferirono il fasto della Corte iberica
e vi innalzarono lo splendido Palazzo d’Avalos. La città per la sua bellezza venne
soprannominata Atene degli Abruzzi.
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Il Portale di San Pietro
Palazzo d’Avalos
La Processione di San Michele Arcangelo
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Piazza Rossetti
2
Resti della Chiesa di San Pietro
3
Parco archeologico delle Terme romane
4
Loggia Amblingh
5
Torre di Bassano
6
Torretta Santo Spirito
7
Torretta D’Amante
8
Porta Nuova
9
Passeggiata archeologica
10
Porta Catena
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Castello Caldoresco
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Palazzo d’Avalos e Giardino Napoletano
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Chiesa di Santa Maria Maggiore
14
Chiesa del Carmine
15
Cattedrale di San Giuseppe
16
Chiesa dell’Addolorata
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Chiesa di Sant’Antonio
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Monumento all’Emigrante
19
Musei Civici di Palazzo d’Avalos
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Arena alle Grazie
Il Teatro Rossetti
Beata Beatrix
La rievocazione del Toson d’Oro
La Notte Bianca
Storia
La città alta conserva molte testimonianze del suo passato, come resti di ville Augustee e tracce di insediamenti medievali.
Nei pressi di quella che fu più tardi la Chiesa di S. Pietro, si ergeva, in epoca romana,
il Campidoglio.
Al Seicento risale il superbo Palazzo della Penna che domina l’omonima spianata.
In questo sito sono stati rinvenuti: la famosa tavoletta bronzea che reca in lingua
osca i nomi di due censori frentani, resti di mura, templi, colonne, urne funerarie e
monete.
Tra i personaggi illustri cui la città Del Vasto diede i natali ricordiamo Lucio Valerio
Pudente, Gabriele Rossetti.
Patrono della città è San Michele, l’arcangelo invocato dai vastesi nei giorni grami
della metà del XVII secolo, quando terremoti e pestilenze decimavano popolazioni
intere.
Vista da Palazzo d’Avalos
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Monumenti
La chiesa di S. Antonio
Palazzo d’Avalos
Palazzo d’Avalos domina la marina di Vasto dalla collina su cui si arrampica il paese. L’antica residenza della prestigiosa famiglia d’Avalos è uno dei più significativi
esempi di architettura rinascimentale abruzzese. Il Palazzo è costruito sui resti di
un edificio del XIV secolo, di cui conserva diversi dettagli decorativi: ne è testimonianza una splendida bifora venuta alla luce nel muro perimetrale che dà sull’attiguo
giardino.
Dopo il periodo angioino, il palazzo, nel 1427, viene ingrandito e abbellito da Giacomo Caldora, lallora signore della città, per passare poi ai d’Avalos, nobile famiglia
di origine spagnola che guidò ininterrotamente la città dal 1496 al 1798. Consolidato il loro dominio, i d’Avalos vollero trasformare la residenza, trasferendovi il fasto
della corte iberica. Il palazzo fu anche dimora di Vittoria Colonna, una delle donne
più illustri e colte del Rinascimento, moglie di Francesco Ferrante d’Avalos, nonché
confidente ed amica di Michelangelo Buonarroti e a lui legata da una profonda
affinità intellettuale.
Compreso nell’area del Palazzo, dopo aver attraversato il cortile all’entrata, si apre
il Giardino Napoletano affacciato sul mare che è stato riportato all’originario impianto architettonico tardo settecentesco. Così, oggi come ieri, tra siepi di bosso e
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Monumenti
cespugli di rose, regnano gli alberi d’arancio, la lavanda, il rosmarino, la salvia, la
vite americana, il gelsomino, il geranio, la buganville e le rose rampicanti. Il verde si
configura come una croce attraversata da vialetti ortogonali coperti da un pergolato,
modello comune a molti giardini e chiostri napoletani d’età barocca. Dopo aver percorso il vialetto che costeggia il muro del palazzo, dove campeggiano lapidi e altri
reperti archeologici, si raggiunge il terrazzo panoramico. Con la morte di Cesare
Michelangelo d’Avalos, avvenuta nel 1729, i discendenti preferirono dimorare stabilmente a Napoli presso la corte e la decadenza del complesso divenne inevitabile.
Oggi il palazzo ospita al suo interno i Musei Civici, in cui è custodita un’interessante raccolta numismatica e la Pinacoteca.
Il Castello
La storia del castello è strettamente legata alla figura di Giacomo Caldora, il capitano di ventura che nel 1439, impadronitosi della città, provvide alla sua fortificazione con il rinnovamento delle mura e l’aggiornamento della fortificazione ai
nuovi sistemi difensivi. Il forte venne ad impiantarsi su una precedente costruzione,
la quale a sua volta poggiava le proprie fondazioni sulle strutture murarie che costituivano l’entrata settentrionale dell’anfiteatro romano di Histonium e che sono
ancora chiaramente visibili dai sotterranei del palazzo. L’edificio originario aveva
Il Castello Caldoresco
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Monumenti
Piazza Rossetti
probabilmente una pianta rettangolare, come l’attuale, ma più piccola, con quattro
torri cilindriche agli angoli e un’altra torre maggiore al centro del cortile. Nel 1439
il forte viene trasformato e rinforzato da grandi bastioni angolari a mandorla e irrobustito da più spesse cortine murarie.
Sul lato occidentale del perimetro urbano che comprende anche il castello oggi è
possibile osservare come il sistema difensivo delle mura urbiche si completi con le
torri di Bassano, di Santo Spirito e Diomede del Moro, alterate nell’impianto quattrocentesco a seguito delle sopraelevazioni successive.
In seguito alle distruzioni subite dalla popolazione vastese nel corso dei tumulti del
XV secolo, il castello venne fortemente rimaneggiato sul finire dello stesso secolo da
Innico d’Avalos, al quale si devono molti degli interventi che hanno conferito alla
costruzione l’aspetto attuale: egli vi fece ricostruire i 4 baluardi, ricavare i fossati e
la torre che si vede a Nord.
Il restauro effettuato dai d’Avalos, pur grossolano, rispettò le linee architettoniche
primitive, donando all’edificio una certa continuità fino al 1816, data che sarà ricordata come l’inizio di un inesorabile stravolgimento dell’intero fabbricato. Nuove
costruzioni di tutt’altro stile, infatti, si legarono gradualmente alla struttura, fino
a rendere il lato occidentale praticamente irriconoscibile. Oggi il forte si presenta
dunque come un monumento “palinsesto”, con i bastioni aragonesi che avvolgono
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Monumenti
il precedente nucleo angioino e con aggiunte e sopraelevazioni esterne, iniziate a
partire dal XVIII secolo, che hanno via via privato la struttura del suo uso e dunque
del suo aspetto militare, per adeguarlo a nuove funzioni residenziali.
Musei Civici di Palazzo d’Avalos
I Musei Civici della Città del Vasto sono ospitati nelle ampie sale di Palazzo d’Avalos, dal cui settecentesco giardino napoletano è possibile ammirare il fantastico panorama del golfo di Vasto. Voluto da Luigi Marchesani nel 1849, il Museo Archeologico è il più antico museo pubblico d’Abruzzo, nonché uno dei più importanti.
I materiali rappresentano un complesso di testimonianze omogenee e cronologicamente stratificate sulla storia dell’antica città di Histonium e del suo territorio
dall’Età del Ferro sino all’Altomedioevo. Nel museo trovano posto sarcofagi, sculture, anfore, monili, armi, monete (coniate dal III sec. a.C. al V sec. d.C.), oltre ad un
bellissimo pavimento a mosaico proveniente dall’area delle antiche terme istionesi,
la cui datazione si fa risalire al I sec. d.C., dove sono raffigurati pesci, mostri marini
e motivi floreali.
Fra i preziosi reperti esposti si ricordano i preziosi corredi delle numerose tombe
scavate nel 1912-1914 nella necropoli lungo il Tratturo, databili fra VI e III secolo
Palazzo d’Avalos
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Monumenti
a.C. e le due lastrine in bronzo con iscrizioni in lingua osca, provenienti dal santuario frentano esistente nella vicina località di Punta Penna. Di particolare interesse
è anche la ricchissima collezione epigrafica, contenente epigrafi funerarie, con testi
a volte singolari e curiosi, adeguatamente spiegati, grandi epigrafi monumentali testimonianza di importanti opere pubbliche, il monumentale sarcofago a due posti
di P. Paquio Sceva e della moglie Flavia ed un miliare tardoantico da Punta Penna,
relativo al tracciato della strada romana che percorreva l’intero litorale adriatico.
La Pinacoteca contiene un settore dedicato alla pittura contemporanea ed uno in
particolare dedicato a quella dell’800, in cui si possono ammirare opere di importanti artisti vastesi come i fratelli Palizzi, figure di primo piano della scuola napoletana
ottocentesca, di Valerico Laccetti, Gabriele Smargiassi e Giulio Cesare de Litiis e
di altri pittori abruzzesi come Francesco Paolo Michetti e Giulio Aristide Sartorio.
La Galleria di Arte Moderna nasce invece come naturale continuazione della mostra dal titolo “Mediterranea”, che nel 2002 aprì al pubblico le opere donate al Comune di Vasto dai coniugi Paglione. Il Museo del Costume comprende una raccolta
di dipinti raffiguranti abiti tradizionali ed una collezione di preziosi abiti abruzzesi
databili dagli inizi dell’800 ai primi del ‘900.
Giardini di Palazzo d’Avalos
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Monumenti
Loggia Amblingh
La Famiglia Rossetti
La casa natale del poeta e patriota Gabriele Rossetti sorge su un primo impianto
del XV secolo ed è stata dichiarata nel 1924 monumento nazionale. Dopo l’occupazione bellica divenne la sede della Biblioteca Comunale. Nato a Vasto nel 1783,
Gabriele Rossetti esordì in patria come poeta appassionato, animato da fervore politico e impegno civile, guadagnadosi così l’epiteto di “Tirteo d’Italia”. In seguito,
si dedicò alla poesia sacra e fu autore di alcune opere di critica letteraria in chiave
anticlericale su Dante e la Divina Commedia. Per il suo appoggio agli insorti dei
moti liberali del 1820, fu costretto all’esilio.
Capostipite di una gloriosa famiglia, Rossetti consegnò alla storia dell’arte ed della letteratura inglese tutti e quattro i suoi
figli: Maria Francesca, poetessa e saggista,
William Michael, che tradusse in inglese
l’Inferno di Dante, Dante Gabriel, fondatore del movimento letterario ed artistico
dei Preraffaelliti, Christina, fra le più grandi poetesse d’Oltremanica.
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Monumenti
I primi fondi librari acquisiti dalla Biblioteca furono circa 200 volumi di Federico
Bucci e degli eredi dell’ex sindaco Pietro Muzii. La maggior donazione fu quella del
convento di Sant’Onofrio, nel 1899, di circa 800 volumi. Nel 1883 William Michael
Rossetti donò alla biblioteca il cosiddetto “Fondo Rossetti”, comprendente opere e
lettere. Inoltre Casa Rossetti conserva il “Lascito Spataro”, costituito da 68 edizioni
del ‘700. Piazza Rossetti è il cuore pulsante della città vecchia.
È qui, al cospetto della statua severa dell’esule poeta, Gabriele Rossetti, assorto nella
sua lettura, che si respira l’autentica atmosfera vastese. Il monumento è opera dello
scultore Filippo Cifariello e rende omaggio al poeta vastese esule in Gran Bretagna
per sfuggire alla condanna a morte per la sua partecipazione attiva ai moti carbonari
del 1820-1821. La Piazza ha conservato nella sua curiosa pianta ellissoidale chiara traccia dell’esistenza di uno dei monumenti più antichi della città, l’anfiteatronaumachia, ancora visibile nel XVII secolo e parzialmente inglobato nelle mura
medievali. Dell’edificio, i cui livelli di frequentazione sono attualmente sepolti ad
una profondità di oltre 5 metri, rimangono visibili alcuni tratti dell’ellisse inseriti
nell’isolato prospiciente il lato orientale della piazza.
La Piazza è chiusa a sud-est dalla Torre di Bassano che con la sua mole slanciata
mostra gli stemmi aragonesi e della municipalità vastese. La torre risale al 1427
mentre la sommità, a mensoloni, è del 1713. Sul lato occidentale della piazza si fa
apprezzare la chiesa seicentesca di San Francesco da Paola.
Piazza Rossetti
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Monumenti
Loggia Amblingh
Sulla passeggiata orientale che fiancheggia il borgo antico, partendo dai giardini di
Palazzo d’Avalos, si apre la Loggia Amblingh, una splendida balconata sospesa a
picco tra i mattoni pregni di storia della città e le sottostanti campagne d’ulivi, aranci e orti digradanti verso il mare. Da qui, con un solo colpo d’occhio si può ammirare
il bellissimo golfo d’oro di Vasto, le colline del vicino Molise, le propaggini della
Montagna Garganica e le Isole Tremiti. La loggia prende il nome dall’austriaco Guglielmo Amblingh di Graz, segretario di Cesare Michelangelo d’Avalos, residente
a Vasto all’inizio del Settecento. Le alte case e gli stretti vicoli della Loggia hanno
ospitato per anni pescatori, facchini, discendenti di scudieri marchesali o di cavallari, impegnati nelle ricognizioni costiere per avvistare le navi turche.
Proseguendo la passeggiata si arriva all’alta casa di Gabriele Rossetti, sede di una
delle Biblioteche comunali. Intorno alle case-mura della Loggia Amblingh si trova,
più avanti, l’unica porta urbica medievale rimasta della città, Porta Santa Maria,
detta anche “Porta Catena”, con arco a sesto acuto sormontato da una graziosa loggetta. Sul capo meridionale, nel punto più alto della Loggia, sono visibili due grandi
cisterne romane ancora intatte, che stanno a dimostrare quanto abbondante fosse
l’acqua a disposizione dei vastesi di un tempo, i quali, nelle opere idrauliche, erano
dei veri maestri.
Porta Catena
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Cucina e Vino
La tradizione marinara
A Vasto puoi gustare la tipica cucina marinara con le sue antiche ricette come il
“Brodetto di pesce alla vastese” in uno dei tanti graziosi ristoranti vista mare, oppure abbandonarti alla musica dei suoi locali notturni e all’ospitalità dei vastesi. Il
brodetto alla Vastese è un piatto povero della tradizione marinara che veniva regolarmente preparato a bordo delle paranze vastesi: i pescatori, dopo aver venduto la
parte migliore della loro pesca, preparavano per loro un brodetto con i pesci rimasti
impigliati malamente nelle reti, magari un poco rotti e poco presentabili alla vendita. Inizialmente si trattava di un piatto prettamente bianco, con poco pomodoro,
per lo più fresco; con il tempo il brodetto si è andato perfezionando fino a diventare
uno dei piatti più prelibati e ricercati della cucina della costa teatina. Per il brodetto
alla vastese, “lu vrudatte” come viene chiamato in dialetto oltre al tegame di terracotta, “tijelle” di coccio», importanti sono l’olio delle colline vastesi e il peperoncino
piccante.
Quanto al pesce, secondo la tradizione deve essere fresco, pescato fra Ortona e Vasto
e di almeno cinque-sei varietà. Razze, triglie, seppioline, noce, testone, cucinati con
aglio, peperone e pomodoro fresco a pezzetti.
Una prelibatezza anche per palati molto esigenti, che da sempre conquista chiunque si avvicini alla nostra cucina marinara: un piatto assolutamente da gustare, in
particolare in giugno, durante “Il mese del Brodetto”, senza trascurare altre golosità
tradizionali di carne e di pesce.
Trabocco all’alba
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Cucina e Vino
I gusti inconfondibili del vino e dell’olio accompagneranno la tua vacanza, per condurti tra le nostre colline dalle quali hanno origine prodotti agricoli di qualità e di
origine protetta come la ventricina , i carciofi e le pesche.
Vieni a scoprire gli antichi sapori della nostra terra! I nostri migliori chef sapranno
di certo conquistarti con la cucina tradizionale e con la dovuta attenzione alle tendenze gastronomiche fortemente innovative.
I vini del Vastese
Ammirando le nostre colline, sospese tra mare e montagna, baciate dal sole, cullate dalla
brezza del clima mediterraneo nell’azzurro dell’Adriatico, si rimane rapiti dai colori e
dai profumi di estesi e floridi vigneti situati in una posizione perfetta, accarezzati dalla
brezza del mare.
In ogni bottiglia dei nostri vini scoprirete i profumi della nostra terra: preparatevi ad un
viaggio che coinvolge tutti i sensi, un esperienza di un piacere che vi conquisterà.
Il Montepulciano d’Abruzzo
Montepulciano d’Abruzzo a denominazione di origine controllata (D.O.C.) è uno dei
vitigni rossi più prestigiosi, a livello nazionale.
Il successo che questo vino sta incontrando, è sicuramente dovuto alle ottime carat-
Il Brodetto alla Vastese
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Tramonto
Via Adriatica
Località Vignola
Cucina e Vino
teristiche qualitative di base, ma anche alla ricerca costante della qualità che le nostre
aziende vitivinicole mettono nel vinificare questo autentico gioiello della nostra terra.
Il Trebbiano d’Abruzzo
Diverse sono anche le sfumature che il vino assume e che lo rendono poliedrico ed interessante, di colore paglierino, un odore vinoso e gradevole, ma sempre delicatamente
profumato. Il sapore è armonico con tendenze che vanno dal vellutato, al sapido ed
all’asciutto, riviste prestigiose hanno indicato il Trebbiano come uno dei migliori vini
bianchi al mondo.
Il Cerasuolo d’Abruzzo
Cerasuolo d’Abruzzo doc è una variante del Montepulciano, un vino rosso ciliegia con
un odore gradevole, delicato e fruttato. Il sapore è secco, morbido e armonico; in ogni
caso delicato e con un esile retrogusto mandorlato. Il Cerasuolo è un vino fresco, vivace
e leggero, molto adatto a soddisfare le nuove tendenze ed il gusto dei giovani.
Olio Extravergine di oliva
L’olio di oliva è il protagonista indiscusso della nostra cucina. Versatelo lentamente, per
esempio, sulle bruschette con pomodoro e origano, oppure su una fresca insalata o, meglio su una semplice fetta di pane fresco appena uscito dal forno a legna. Scoprirete i
sapori autentici di un territorio da sempre orientato verso una cucina sana, semplice e
piena di sapori genuini.
La ventricina del vastese
Raramente un territorio ha un legame così forte con un prodotto come
quello che unisce l’Alto Vastese alla
ventricina, prezioso ed unico, prodotto con l’utilizzo delle parti più
nobili del maiale. Privo di additivi
chimici è un salume di alta qualità,
prodotto principe nel panorama dei
salumi italiani. Lo potrete degustare
nei territori di produzione assaporando tutta la fragranza della nostra
terra. Sale, peperone trito dolce o
piccante, con il finocchietto sono i
soli ingredienti che si uniscono alla
carne pregiata del maiale, tagliata
tutta a punta di coltello.
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Informazioni
Prenota la tua vacanza su
www.vastogolfodoro.it
Manifestazioni Estive
Giugno Festival del Brodetto
Luglio Notte Bianca
Luglio International Music Festival
Agosto Beach Volley Tour
Agosto Toson d’Oro - rievocazione storica
Agosto
Notte Rosa
Agosto
Ferragosto vastese
Agosto Vasto Film Festival
Due ore di volo da Londra - Francoforte - Barcellona - Parigi
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Informazioni
32 Hotels
3 Resorts
30 B&B
6 Campings
7 Agriturismo
Un’ora dalle
Isole Tremiti
Slow Food
30 Ristoranti
23 Pizzerie
Un’ora dai
parchi Nazionali
d’Abruzzo e
della Maiella
Sports e Svago
Aqualand park
Windsurfing
Horse-riding
Canoeing
Bowling
Luoghi
romantici
Divertimenti
5 Discoteche
5 Cinema
15 Pub
Venice
Bologne
Pescara
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Pescara
VASTO
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La Costa
dei trabocchi
Napoli
VASTO
Benvenuti a Vasto
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Tel. +39 0873 309225 / 3091
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un`antica città Romana nel cuore dell`Italia