FONTANAFREDDA
La città dell’acqua
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Comune: Fontanafredda – Via Puccini, 8
Tel. 0434.567611
C.A.P. 33074
www.comune.fontanafredda.pn.it
Altitudine: 41 m slm – superficie kmq 46,33 – abitanti 10.800
Frazioni: Camolli, Casut, Ceolini, Forcate, Nave, Ranzano,
Romano, Ronche, Talmasson, Vigonovo, Villadolt
Provincia di Pordenone
Regione Friuli Venezia Giulia
Pro Loco Pro Fontanafredda
33074 Fontanafredda (Pn)
Via Grigoletti 11
tel. fax 0434.998532
e-mail: [email protected]
Orario ufficio:
lunedì-giovedì: 15.00/19.00
martedì-mercoledì-venerdì: 9.00/13.00
Visitate il nostro sito: www.prolocofontanafredda.com
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PRO LOCO FONTANAFREDDA
“I sapori dell’acqua”
Data
seconda domenica di giugno
Luogo
Fontanafredda - Piazzale San Luca
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Programma
L’evento ha come finalità la promozione dell’immagine turistica
complessiva della Regione FVG ed in par ticolare tende a
sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore e la qualità delle
nostre acque durante una festa dove l’acqua è “protagonista”
Il programma prevede: convegni, spettacoli, folclore, concerti e
stand eno-gastronomici con proposte di piatti tipici locali e
regionali e visita guidata a siti naturalistici e risorgive presenti sul
territorio.
L’acqua infatti genera numerosi corsi tra cui il Rio Bodegan, il Rio
Paisa, il Rio La Pianca, il fiume Orzaia, il Rio di Pieve, che danno
vita a laghetti ed a zone come i Camolli e Val Grande
caratterizzate da prati umidi: terreni molli e paludosi, in zone in
gran parte coltivate ma anche lasciate al libero sviluppo della
vegetazione.
Si seguirà un percorso didattico–naturalistico per la più completa
fruizione ed osservazione delle numerose e differenziate presenze
floristiche e faunistiche ivi presenti nonché i resti delle attività che
hanno caratterizzato la comunità: i laghetti, i canali e uno dei due
mulini ancora accessibile.
La bicicletta è il mezzo migliore per esplorare questi luoghi
d’acqua.
Iscrizioni e partenza alle ore 9.00 da Piazzale San Luca
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PRO LOCO FONTANAFREDDA
Il Percorso dei laghi
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Lunghezza percorso: km 30 (circa), Tempo: ore 2
Itinerario: Laghi dei Guarnirei – Lago Zilli (10 km); Val Longa (6 km); Val
Grande (6 km); Forcate (7 km)
Caratteristiche del percorso: il punto di partenza è presso la Chiesa di
Fontanafredda. Dalla SS13, Viale Venezia, proveniente da Pordenone
prendere Via IV Novembre, a destra Via Marco Polo e proseguire su
strada ster rata incontrando l’area che delimita il Lago Zilli.
Lago dei Guarnirei
Questo versante del lago, chiuso in proprietà privata, è caratterizzato da
un’ampia area verde chiamata “le selve” e dal mulino distrutto
internamente da un incendio. Il versante opposto è raggiungibile
attraverso Via S. Egidio, laterale di Viale Venezia dove è possibile seguire
il corso del Rio La Paisa.
Ritornando in Via IV Novembre, girare a destra per Via G. da Gemona e
percorrere il sottopasso. All’incrocio prendere Via Brugnera parallela alla
ferrovia, girare a destra su stradina sterrata segnata, Via De Paoli. Ed
ecco il primo dei Laghi dei Guarnirei, individuabile dalla folta vegetazione
che si staglia alla sinistra del percorso, raggiungibile da una serie di
sentieri che attraversano i vari campi che circondano l’area.
Lago Zilli
Qui si individua una tipica bassura con raggruppate polle di risorgiva: si
tratta di un luogo chiamato “Le Fontane”, dove la limpidezza dell’acqua,
l’ansa profonda, la vegetazione ripariale un tempo offrivano un habitat
ideale per le specie acquatiche quali il gambero da fiume (marsoni) e gli
spinarelli.
E’ possibile seguire il margine del lago pedalando con cautela e
raggiungere l’incrocio sulla Bretella Autostradale altrimenti continuare
lungo Via De Paoli e girare a sinistra su strada asfaltata. All’incrocio si
prosegue dritti per Via della Latteria. Girare in Via Guarnieri a sinistra del
“C’è chi c’ha” pub.
La prima strada a sinistra, caratterizzata da un sottopassaggio, porta al
piccolo lago chiamato “Mangilli” destinato a pesca sportiva. Ritornare in
Via Guarnieri, attraversare l’incrocio che collega la Bretella Autostradale
e seguire Via Bagnador fino ad arrivare alla prima curva posta in
prossimità dei binari.
Val Longa
Lago Orzaia
Prendere la stradina sterrata a sinistra proseguire fino a raggiungere
l’imbocco con Via De Paoli, ritornando così sul percorso iniziale.
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Forcate
Attraversata la SS13, percorrendo Via Grigoletti, immettersi in Via del
Macello che si collega a Via Stellini dove è possibile scorgere un piccolo
laghetto naturale. Continuare lungo Via Stellini che diventa sterrata e alla
prima biforcazione mantenere la destra proseguendo su Strada della Val
Lunga che caratterizza il biotopo Val Longa: prati umidi, risorgive, erbe
acquatiche e tipica vegetazione di zone umide con l’Ontano, il Salice
bianco, il Noce, l’Acero campestre, il Platano, il Frassino maggiore ed il
pioppeto che ha preso posto a molti prati umidi. Qui inoltre è possibile
ammirare l’antico Mulino De Rovere con il suo laghetto ricco di folaghe,
cigni, pesci e da una miriade di animali acquatici. La località è
percorribile ad anello.
Superato il mulino, continuare in Via Galilei arrivando in prossimità del
centro di Vigonovo lungo alcune stradine che permettono di ammirare le
vecchie case ed i cortili interni. Attraversare Via Brigata Osoppo e presso
il capitello svoltare ed immettersi in Via Pascoli. Prendere Via Oberdan la
cui laterale collega al Lago Orzaia ed alla sua impor tante area
naturalistica: la Val Grande situata ad ovest dell’abitato di Romano.
Anche questo percorso può essere proposto ad anello sia lungo la
Strada Val Grande, dove è possibile affiancare tipici avvallamenti creati
dalle acque di risorgiva, percorrere Via Oberdan, centro della
manifestazione “Portoni aperti” dove troviamo la Chiesetta della Beata
Vergine del Rosario.
Il percorso che circonda il Lago Orzaia permette di valorizzare le
caratteristiche tipiche dell’ambiente umido di risorgiva che desta
particolare interesse negli studiosi nel tentativo di mettere in luce un
ecosistema che si sta sempre di più riducendo. La vegetazione riparia
offre ricovero ad una moltitudine di uccelli acquatici e animali: folaghe,
cigni, fagiani, quaglie, starne e pernici rosse, alzavole, beccaccini,
allodole, tordi, cesene, cinghiali e lepri. E’ opportuno equipaggiarsi di
calzature adatte ad un terreno paludoso e fangoso specialmente dopo
un periodo di piogge, oppure con biciclette robuste con copertoni
scolpiti MTB.
Da quì parte l’ultimo itinerario che attraversa la località Forcate: lasciata
la Val Grande, entrati in località Vigonovo, nei pressi della scuola
elementare, attraversare Via Giol entrando in Via Veronese, girare la
seconda stradina sterrata a destra, attraversare tre incroci fino ad
immettersi in Via Zorutti che si congiunge a Via dello Sport. Immettersi in
Via Puccini, svoltare a sinistra in Via Grigoletti. Si tratta di una zona che
si differenzia totalmente dalle precedenti ricche d’acqua proprio perché
caratterizzata, un tempo, da terreni aridi, asciutti e di ghiaia e segnata da
innumerevoli esperimenti di bonifica.
POLCENIGO
Antica Bôrc
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Comune: Polcenigo – Piazza Plebiscito, 3
Tel. 0434.74001
C.A.P. 33070
www.comune.polcenigo.pn.it
Altitudine: 46 m slm – superficie kmq 49,19
abitanti 3.204
Frazioni: Coltura, Mezzomonte,
Gorgazzo, Range, San Giovanni
Provincia di Pordenone
Regione Friuli Venezia Giulia
Pro Loco Polcenigo
33070 Polcenigo (Pn)
Piazza Plebiscito 3
tel. 0434.748710
e-mail: [email protected]
Orario ufficio:
lunedì (non festivo) dalle ore 21.00
alle ore 23.30
Visitate il nostro sito: www.prolocopolcenigo.com
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PRO LOCO POLCENIGO
Sagra dei sest
Data
prima domenica di settembre
Luogo
Polcenigo - cortile Lachin
Programma
La Sagra dei Sest è presente a Polcenigo da più di trecento anni.
All’interno della corte delle case padronali, in centro a Polcenigo, si
rivive la storia degli anni passati, con rievocazione dei vecchi
mestieri: impagliatori di sedie, cestai, lavorazione di legno e ferro,
ricami, cardatura e filatura della lana. Inoltre è attivo un fornitissimo
chiosco enogastronomico con specialità contadine e casalinghe del
borgo.
Il programma della festa prevede la visita a piedi o in bicicletta di siti
d’arte e storia lungo la Livenza.
Iscrizioni e partenza alle ore 10.00 da cortile Lacchin
PRO LOCO POLCENIGO
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Arte e storia lungo la Livenza
Lunghezza percorso: km 2,5, Tempo: 1 ora in bicicletta, 3 ore a piedi
Percorso: località Santissima, Via Livenza, Via S. Rocco, P.zza Plebiscito,
Via S. Giacomo, Via Gorgazzo
Dopo le bellezze naturali, culturali, storiche descrittevi dagli amici della
vicina Pro Loco Castello di Caneva, proseguiamo con quelle di
Polcenigo, cercando di spiegare in modo succinto e chiaro il patrimonio
ereditato sia dalla natura che dall’uomo.
Chiesa S.S. Trinità
Seguendo la Pedemontana si arriva alla Santissima, principale sorgente
del fiume Livenza. Superato il curvone, dove si può vedere l’intera
sorgente, una stradina sulla destra porta verso il fiume, sulla sinistra un
parcheggio, sulla destra la Chiesa della S.S. Trinità, costruita nel lontano
1340 e poi trasformata nel 1542 in convento. Nei secoli seguenti la
storia ci racconta episodi legati ai Conti di Polcenigo e di manufatti
artistici tuttora visitabili.
Si prosegue e poco avanti troviamo un capitello dedicato alla Madonna
Immacolata e sotto l’edicola scorre l’acqua dove, secondo la leggenda,
si facevano le abluzioni per ottenere la salute, la vista e la fertilità.
Davanti a noi a semicerchio la sorgente del fiume Livenza e l’edificio
delle vecchie pompe dell’acquedotto, ora adibito a museo.
Chiesa S. Floriano
Proseguendo sulla strada a cogolat si vede sgorgare sotto di noi
l’acqua: esce dalla terra e forma dopo pochi metri un fiume navigabile:
è la principale sorgente del fiume Livenza. Un sentiero sulla sinistra ci
porta ad una costruzione abbandonata, con mura rinforzate: il vecchio
acquedotto che riforniva la zona di Caneva.
Si prosegue lungo un sentiero immerso nel verde che costeggia il fiume
fino ad ar rivare al ponte di legno che por ta alla Chiesa
precedentemente lasciata, la S.S. Trinità.
Proseguiamo lungo una strada parallela al corso del fiume, Via
Santissima, località Livenza, immersa nel verde. Arriviamo così al
“Ponte della Livenza”, a destra si torna a Caneva, di fronte su una
carrareccia, si arriva sotto il colle di S. Floriano e proseguendo si può
visitare il parco sul colle. A sinistra sulla strada asfaltata, Via Livenza,
si va verso Polcenigo.
Chiesa S. Rocco
Castello di Polcenigo
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Percorso un centinaio di metri vediamo davanti a noi, il castello ed il
borgo del paese. Arriviamo alla chiesa di S. Rocco, costruita verso la fine
del ‘400. Interessante all’interno, dopo la ristrutturazione del 1952-62, gli
affreschi del ‘700 e l’altare del ‘600.
Il campanile è ritenuto una torre medievale adibita al controllo di
prevenzione contro le epidemie. Sulla sinistra, sopra il colle, il maestoso
Castello e sotto i vari palazzi medioevali: il palazzo Conti di Polcenigo,
Torre Colombaia, palazzo Zaia. Proseguendo sulla via S. Rocco, stradina
a fianco della chiesa, possiamo ammirare le vecchie case che, con le loro
corti interne si affacciano sul Gorgazzo.
Borgo Gorgazzo
Arriviamo così in Piazza Polcenigo, luogo storico-culturale: verso nord, in
cima all’omonima collina, il Castello. Le prime edificazioni risalgono al
millennio appena passato. I secoli successivi lo trasformarono fino al
1700, quando fu ricostruito in stile neoclassico, ma nei secoli successivi
fu depredato e lasciato nelle condizioni in cui ora lo vediamo.
Dalla piazza si prende Via S. Giacomo che ci porta all’omonima chiesa
costruita nel 1300 come monastero e, per varie vicissitudini, prima del
1800 divenne sede parrocchiale. Nei pomeriggi domenicali estivi è
possibile visitare l’interno.
Si prosegue sulla stradina cogolat si arriva al Castello dove si può
ammirare, oltre all’opera storica, le bellezze naturali, le montagne, le
colline, l’acqua ed paesaggio. In piazza il rinomato palazzo Fullin–Zaia
(1700) ed il palazzo Scolari–Salice (1700) con i suoi giardini all’italiana
risalente al 1850.
Chiesa S. Giacomo
Si prosegue verso Gorgazzo, circa 1 km da Polcenigo, dove la rinomata
“sorgente”, nella sua maestosa bellezza, ci lascia perplessi e incuriositi.
Qui la natura è stupenda e maestosa.
Ritorniamo sulla Pedemontana e proseguiamo verso Budoia, dove i nostri
amici budoiesi vi faranno vivere le bellezze natural–culturali sul territorio,
nostro vicino.
Palazzo Scolari-Salice
Val Longa
Sorgente del
Gorgazzo
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MEZZOMONTE
Un balcone sulla pianura
Comune: Polcenigo – Piazza Plebiscito, 3
Tel: 0434.74001
C.A.P. 33070
www.comune.polcenigo.pn.it
Altitudine: 477 m slm – abitanti: 45
Frazione: Mezzomonte
Provincia di Pordenone
Regione Friuli Venezia Giulia
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Pro Loco Mezzomonte
33070 Mezzomonte
Polcenigo (Pn)
Via Marchesini 7
cell. 338.1274342
fax. 0434.768214
e-mail: [email protected]
Visitate il nostro sito: www.prolocomezzomonte.com
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PRO LOCO MEZZOMONTE - PRO LAMONT
Sagra della castagna
Data
mese di Ottobre
Luogo
Mezzomonte - Piazzetta Nuvolone
Programma
Per valorizzare una delle località più suggestive della pedemontana
pordenonese, il paesino di Mezzomonte, vera oasi di pace e di
bellezze naturali per l’incantevole posizione a “metà del monte”, con
l’approssimarsi dell’autunno propone la “sagra della castagna”, vera
risorsa del territorio.
Il programma prevede: convegni, spettacoli, ar tisti di strada,
artigianato locale e stand con quintali di caldarroste, degustazione
di vino vecchio e novello, vin brulè, dolci casalinghi e ottimo miele.
Nell’occasione vengono proposte escursioni guidate lungo i
numerosi sentieri che sovrastano e circondano la località, alcuni di
questi usati un tempo dai boscaioli per far scendere i tronchi in
pianura e dai mezzomontini con le “sguoithe” slitte, che diventano
protagoniste in agosto nell’ambito della Festa dei ciclamini.
Antichi e nuovi sentieri quindi ottimamente segnalati, che consentono
di raggiungere Mezzomonte in tutta sicurezza e che vi daranno adito
di vedere il sostanziale modificarsi della natura in tutti i suoi
ecosistemi, la ricolonizzazione che il bosco sta operando a spese dei
pascoli e molto altro, percorreteli… vi aspettiamo.
Iscrizioni e partenza dalle ore 9.00 alle 12.00 da Piazzetta Nuvolone
PRO LOCO MEZZOMONTE - PRO LAMONT
I sentieri
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Lunghezza percorso: km 7
Tempo : 3 ore
Percorso A4 – 984: da San Tomè a Mezzomonte
Caratteristiche
Il percorso collega il circuito A1 (sentiero naturalistico di San Tomè) al
circuito B1 (attorno alla Val de le Salere). Dalla chiesetta di San Tomè
(449 m slm) si sale fino ad imboccare il Troi dei Mui e si prosegue in salita
fino a raggiungere Col Scussat (711 m slm). Il sentiero prosegue sul
pianoro di Longiorezze fino a raggiungere l’abitato di Mezzomonte.
Lunghezza percorso: km 7
Tempo: 3 ore e 30 minuti
Percorso B1 – F2: Attorno alla Val de le Salere
Caratteristiche
Il sentiero propone un percorso ad anello con quattro punti di accesso.
Dalla piazza di Dardago (194 m slm) si sale verso il Ciàstealt per
raggiungere il Parco Val de Croda in località Ciàmpore e sulla strada
bianca “taglia fuoco” che attraverso la Val de le Salere si arriva in località
Staltheit con possibilità di salire fino a Mezzomonte. Si imbocca il
sentiero che scende passando per la Colombera fino in località Costa a
Budoia. Da qui si risale per giungere in località Fango fino al Ciàstealt
per poi ritornare a Dardago.
Lunghezza percorso: km 15
Tempo: 5 ore
Percorso B2 – F2 : Circuito del Gorgazzo
Caratteristiche
Il sentiero propone un percorso ad anello con cinque punti di accesso.
Dalla piazza di Polcenigo si prosegue lungo la strada comunale che
conduce alla sorgente del Gorgazzo e attraversando Range si sale sulla
vecchia strada bianca e si raggiunge Mezzomonte per poi ridiscendere
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ed imboccare, in località Staltheit, il sentiero che passando per la
Colombera arriva fino in località Costa a Budoia. Si prosegue lungo il
Cimpèstrin e passando sul Rui de Brosa, in prossimità della strada
provinciale Pedemontana, si risale sulle Pendee per ritornare a Polcenigo.
Lunghezza percorso: km 1 e 600m
Tempo: 45 minuti
Percorso F2 – E3 - 982: La Risena
Caratteristiche
Dal sentiero nazionale Cai 982, presso la fontana Buset, parte un sentiero
che con una deviazione di 40 minuti porta alla Risena, un canale artificiale,
largo circa un metro, utilizzato per lo scorrimento dei tronchi per caduta
effettuato da sopra il Ciglione (Busa Bernard) a Coltura con un dislivello
di circa un migliaio di metri. Il sentiero taglia la parte alta del percorso di
questo canale scavato a colpi di scalpello nella roccia o costruito con
pietre. Da Coltura il legname, attraverso il Livenza, arrivava a Venezia su
appositi barconi. Ciò accadeva fino alla seconda metà del 1700 quando
fu inaugurato il canale Secca e i tronchi presero la strada dell’Alpago fino
al lago di Santa Croce e di lì al Piave. Le risene o risine venivano usate dai
menadori soprattutto alla fine del periodo autunnale, quando il terreno,
ghiacciato, ma non ancora innevato, consentiva i tronchi di scivolare
meglio verso i punti di raccolta. Quella di Coltura, che raggiunge i 3.300
metri, è tra le più lunghe Risene finora conosciute.
Lunghezza percorso: km 2
Tempo: 1 ora e 30 minuti
Percorso E1 – M1 – M2: Sentiero de La Ristocca
Caratteristiche
Il sentiero si sviluppa su due direttrici. Si può partire da Coltura (ponte
torrente Mena, alla destra del monumento alla Resistenza) o dal Gorgazzo
(via Giuliana). I due percorsi si incrociano con la Ristocca e da li
proseguono fino a Mezzomonte. L’escursione può essere fatta anche
nelle due direzioni (in salita e in discesa) alternando il punto di partenza
con quello d’arrivo. La Ristocca è la vecchia mulattiera che, fino al 191516 (data della costruzione della strada di Range) ha rappresentato la via
principale per raggiungere Mezzomonte (477 m slm), l’unico nucleo
abitato sorto in quota della Pedemontana del Livenza, tanto che nelle
mappe del Catasto Napoleonico – Austriaco dei primi dell’800 viene
indicata con il nome di “strada”. Il toponimo Ristocca, dall’origine
misteriosa, potrebbe far pensare al pungitopo (rust) o allo sloveno ratij
(vegetazione).
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PORCIA
Antica Purlilium - la città dei Conti
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Comune: Porcia – Via Dé Pellegrini, 4
Tel. 0434.596911
C.A.P. 33080
www.comune.porcia.pn.it
Altitudine: 29 m slm – superficie kmq 29,49
abitanti 13.808
Frazioni: Palse, Pieve, Rondover, Rorai Piccolo,
Sant’Antonio, Talponedo
Provincia di Pordenone
Regione Friuli Venezia Giulia
Pro Loco Pro Porcia
33080 Porcia (Pn) Via Marconi,7
tel.fax 39.0434.591008
e-mail: [email protected]
Orario ufficio:
lunedì-venerdì: 10.30 - 12.30 / 16.00 - 18.00
Visitate il nostro sito: www.proporcia.com
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PRO PORCIA
Le risorgive, le ricchezze storiche
ed ambientali di Porcia - Estate in villa
Data
maggio
Luogo
Porcia - Parco Brolo Villa Correr-Dolfin
Programma
La rievocazione storica della battaglia dei Camolli, svoltasi nel
territorio di Porcia e dintorni il 16 aprile 1809 fra le truppe
napoleoniche guidate da Eugenio di Beauharnais e le truppe
austriache, guidate da Giovanni d’Austria, viene riproposta nei
dettagli, ricreando un ambiente fedele alla vita militare del tempo.
La manifestazione si svolge nel parco e nel brolo di Villa CorrerDolfin, villa del ‘700 che ben si presta a tale rievocazione, correlata
da mostre, plastici e oggetti del tempo, spettacoli teatrali, musicali e
sfilate per il centro storico.
Nell’occasione vengono inseriti nel programma della giornata la visita
guidata a risorse e bellezze storiche di Porcia, al fine di promuovere
l’immagine turistica complessiva della Regione FVG ed in particolare
valorizzare l’ambiente delle risorgive, caratteristica del territorio.
Iscrizioni e partenza alle ore 10.00 da Villa Correr-Dolfin
PRO PORCIA
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Napoleone a Porcia: percorso storico
1809 – Porcia: Cronaca Della Battaglia Napoleonica
Ogni Anno Porcia ospita una manifestazione che mira a recuperare la
memoria storica degli avvenimenti che circa 200 anni fa la videro
protagonista.
Una mostra storico-documentaria, un concerto di musiche d’epoca e la
rappresentazione teatrale dei fatti che le hanno ispirate, tutto questo
accompagnerà la rievocazione storica vera e propria, mirante a
ricostruire quella che è comunemente conosciuta come Battaglia dei
Camolli (o anche Battaglia di Sacile o di Fontanafredda) che si svolse in
questo territorio il 16 aprile 1809.
La rievocazione è unica nel territorio nazionale ed assurge punto di
riferimento in tutta Europa per la cura dell’indagine storica e la
drammatica veridicità dell’impianto scenico. Porcia è pronta ad ospitare
l’evento ed accoglie tra le sue mura l’appassionato di Storia nella pace
e nel verde di un territorio ancora incontaminato, incastonato a metà
strada da Venezia e dalle grandi vie di comunicazioni provenienti dal
Nord Europa.
Quello scontro, che vide contrapposte l’Armata Franco-Italiana di
Eugenio di Beauharnais, Vicerè del Regno d’Italia e figliastro di
Napoleone e quella Austriaca, guidata dall’Arciduca Giovanni, fratello
dell’Imperatore Francesco I d’Asburgo, coinvolse circa 75.000 uomini di
entrambi gli schieramenti e si concluse con almeno 7-8.000 caduti, circa
10.000 feriti (molti dei quali deceduti nei giorni seguenti) e almeno
8-9.000 uomini dispersi o catturati.
Cifre imponenti, che ne fanno il maggiore scontro militare, per numero di
p a r t e c i p a n t i , ve r i f i c a t o s i i n I t a l i a i n e p o c a n a p o l e o n i c a .
Porcia fu uno dei punti nevralgici dell’intera battaglia e chiave di volta
dello svolgimento tattico della stessa.
La Battaglia
All’alba del 16 aprile lo schieramento dell’armata francese appariva
ormai definito. All’ala destra le divisioni Sèras e Severoli, agli ordini dello
stesso Sèras, su due linee e con il 6° rgt. Cacciatori a cavallo all’altezza
della seconda linea; all’ala sinistra la divisione Broussier su tre linee, con
il 25° rgt. Cacciatori a cavallo di supporto.
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Alla sinistra di Broussier erano poi i quattro battaglioni e i due cannoni
del maggiore Barthier, presso Polcenigo e di fronte a Castel d’Aviano.
Al centro, infine la divisione Grenier, appoggiata agli uomini di Broussier,
e quella di Barbou, affiancata a Sèras. In riserva il generale Sahuc, con
i resti dei suoi reggimenti di cavalleria leggera, all’incirca cinque
squadroni. In questa prima fase Eugenio si era portato presso Cavolano.
Da parte austriaca l’Arciduca pose il suo quartier generale a Cordenons,
mentre il grosso era schierato, con l’8° Corpo su due linee da Pordenone
verso la Comina, e con il 9° Corpo leggermente arretrato, su tre linee, tra
Pordenone e Cordenons. Forti reparti di cavalleria si spostarono sulla
linea Roveredo-Porcia, agli ordini del tenente-colonnello Volkmann,
mentre altre forze miste di cavalleria e fanteria tenevano a Sud, agli
ordini del generale Frimont, i villaggio di Porcia, Talponedo e Palse.
Verso le 8 del mattino del 16 aprile le prime truppe di Sèras si misero in
movimento verso Porcia, e dopo circa un’ora espugnarono Palse, a
questo punto gli uomini di Sèras e Severoli puntarono direttamente su
Porcia stessa.
Frimont effettuò allora alcune rapide contromosse e riuscì a lanciare la
sua cavalleria sulle truppe di Severoli in fase di manovra e spiegamento;
gli italiani dovettero ripiegare, con parte dei Francesi di Sèras, ma
quest’ultimo, supportato dal generale Sorbier sulla sinistra, seppe
abilmente riprendere il controllo della situazione, lanciando un ulteriore
attacco su Porcia, che ebbe pieno successo.
I Francesi però, appena entrati in paese, vennero a loro volta attaccati
dagli Austriaci della brigata Colloredo, proveniente da Rorai Piccolo ed
inviata in rinforzo dall’Arciduca.
Fu il generale Grenier, che si stava spostando con la sua divisione verso
Porcia, che distaccò allora una sua brigata, comandata dal generale
Teste, per lanciarla contro la brigata Colloredo.
Questi, vistosi attaccato da Sud anche da Sèras e Severoli, dovette
ripiegare, ma gli Austriaci di riportarono in avanti con le riserve proprio
mentre Grenier e Sèras intensificavano la loro of fensiva.
Si giunse quindi ad un feroce corpo a corpo per le strade e le case di
Porcia, che fu presa e ripersa più volte dai contendenti.
Mentre sul fronte di Porcia gli avvenimenti incalzavano, l’Arciduca
Giovanni, intuito l’obiettivo del suo avversario, lanciò il suo 9° Corpo
verso Fontanafredda, con l’intenzione di aggirare Eugenio verso Sacile.
Broussier venne così bloccato nel suo movimento in avanti teso a
supportare l’avanzata di Grenier su Porcia e tutto lo schieramento della
sinistra francese entrò in crisi.
Verso le 3 del pomeriggio le truppe franco-italiane erano sulla difensiva
su tutto il fronte: a Porcia la situazione era di sostanziale equilibrio, ma
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sulla sinistra francese, nel settore tra Ronche, Fontanafredda e San
Giovanni del Tempio, la pressione della truppe fresche e più numerose
del 9° Corpo austriaco cominciava a produrre i suoi frutti.
Per evitare un disastro totale Eugenio fu a quel punto costretto ad
ordinare un ripiegamento generale dei suoi uomini.
Una parte della divisione Grenier ed il grosso delle truppe di Broussier,
con la riserva della cavalleria del generale Sahuc, iniziarono una lenta
e difficile ritirata in direzione di Sacile, mentre le divisioni Sèras,
Severoli e parte della Barbou cominciarono a ripiegare su Brugnera,
dove giunsero in buon ordine verso le 19. Broussier e Grenier invece,
pressati dagli Austriaci, si difesero bene, ma giunsero logorati a Sacile
che, intorno alle 20, venne attaccata dai Croati del 9° Corpo, che la
espugnarono, prendendo numerosi prigionieri e segnando di fatto la
fine della battaglia e la vittoria austriaca.
Il Territorio Della Battaglia
Su questo difficile terreno cadeva ormai da giorni una pioggia
insistente, che aveva reso del tutto impraticabili i viottoli di campagna
e le stradine sterrate che solcavano la zona. In particolare tra il 14 ed
il 15 aprile ed ancora fino a tutta la notte del 15 stesso le precipitazioni
avevano assunto l’aspetto di un vero e proprio acquazzone, che aveva
finito col gonfiare anche i corsi d’acqua, compresi i piccoli rii che si
trovavano nella zona di Porcia e Palse. Solo con le prime luci del
mattino del 16 aprile era comparso un bel sole che aveva illuminato la
campagna e che accompagnò la prima fase dei combattimenti, sino
almeno al pomeriggio, quando il tempo tornò a guastarsi e portò al vero
e proprio straripamento di alcuni corsi d’acqua, come il Cellina ad
esempio.
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OPUSCOLO 2a PARTE - Consorzio Pro Loco Meduna