Pubblicazione semestrale Gennaio - Giugno 2015 Num. 1 anno XXIX- Spedizione in abb. postale 50% - Comma 27 Art. 2 legge 549/95 - Foto di copertina di Alfredo Nicastri
1/2015
FRANCESCOPAOLO
FERRARA
PRESIDENTE
ONORARIO
IL VOLONTARIATO
E IL CLUB ALPINO
UNA PERENNE
“QUERELLE”
L’AVVENTURA
DELL’ALPINISMO
GIOVANILE
CONTINUA
EVENTI
HABEMUS PAPAM
della sezione ha reso più intrigante la comprensione del vernacolo
napoletano.
Dopo una prima esecuzione di sette brani, il Presidente della sezione
Sandro Giannattasio, con elegante sobrietà, nell'illutrarne i meriti, ha
Eletto il nuovo presidente onoraconsegnato al nuovo Presidente Onorario una targa ricordo che i soci
rio della sezione di Salerno
tutti hanno voluto offrire al festeggiato.
nella persona del primo presiLa serata è proseguita con altri brani dello stesso Francesco ed alla
dente della stessa
fine dell'esibizione il maestro Vicente ed il coro da lui diretto hanno
Francescopaolo Ferrara.
ricevuto entusiastici applausi dai numerosissimi soci presenti.
Dopo il discorso conclusivo di Francesco che ha ringraziato i presenti
L'assemblea dei soci dello scorso
per l'entusiasmo con cui hanno accolto la sua nomina, lo stesso ha
27 marzo 2015, all'unanimità, ha accolto la proposta del consiglio
offerto a tutti un ricco buffèt la cui organizzazione è stata diretta ed
direttivo di nominare Francescopaolo Ferrara a Presidente Onorario
in larga parte realizzata dalla socia Tina Latorre che, nel finale, ha
della sezione di Salerno, carica ricoperta, fino al momento della scompresentato le torte di sua produzione, in triplice caina composizione
parsa, dal prestigioso socio Sabatino Landi, cui era stata intitolata,
indicativa dei simboli del CAI.
pochi giorni addietro, la sala delle riunioni della sede sociale.
Le motivazioni poste a base del verbale assembleare vengono qui di
seguito fedelmente riportate "Il presidente Ennio Capone, motivando
la designazione, ricorda l'andamento e la vita della sezione specialmente all'atto della costituzione e poi anche le difficoltà incontrate
nella fase di acquisto della sede sociale. La descrizione, poi, continua
sulla enunciazione dei vari impegni portati a termine dal presidente
onorario designato, quali la pubblicazione della prima carta dei
picentini e la pubblicazione del giornale sezionale "Il Varco del
Paradiso" fortemente da lui voluto, nonché la stesura di un ricco canzoniere che per anni ha interpretato e ancora ravviva la vita della
sezione, infine la constatazione della presenza continua, attenta e viva
lungo i trent'anni di vita della sezione stessa che durante la sua prima
presidenza si è consolidata sul piano sia regionale che nazionale".
Non vi è dubbio che la scelta sia caduta sulla persona più rappresentativa della sezione e che tale scelta sia stata condivisa, ma anche
attesa, da tutti i soci.
Francesco ha ringraziato succintamente l'assemblea riservandosi di
festeggiare la nomina in una successiva serata.
Era presente, con moglie ed amici tedeschi il fedele socio Ulf Alsguth
La serata prescelta è stata quella del 26 maggio 2015, nella quale
che, venuto dalla Germania, ha voluto essere presente alla manifestala festa per la nomina del nuovo Presidente Onorario è stata all'insezione esibendosi anche, su richiesta dell'assemblea, in canti montanari.
gna della rievocazione musicale della storia della sezione.
Va, pure, evidenziato che erano presente molti soci della prima ora,
Il socio Vicente Pepe, direttore del coro "Armonia" ha voluto omaggiaquasi trentennali, che in modo compatto hanno voluto partecipare alla
re la sezione con una carrellata di canzoni estratte dal canzoniere
riunione, anche se, magari da anni, non sono più dediti all'escursionidello stesso Francescopaolo, creando un'atmosfera incredibilmente
smo, ma pur sempre legati alla nostra, prestigiosa, sezione.
suggestiva ed allegra.
"se son rose fioriranno …" suole dirsi in occasione di una nuova nomiLa presentazione dell'esecuzione è stata affidata al bravissimo pastna, ma, nel caso di Francesco, si può ben dire che le rose sono già fiopresident Antonello Sica che ha illustrato, uno per uno, il significato e
rite e che non resta che apprezzarne la qualità e la delicatezza.
l'origine dei testi stessi la cui lettura, proiettata sulla schermo gigante
Ennio Capone
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VITA DI SEZIONE
13 MARZO 2015: per Sabatino
una serata, una targa, tanti ricordi
Maria Teresa Loffredo
La sala della nostra sede dalla sera
del 13 marzo 2015 ha una piccola
semplicissima targa di ceramica con la
scritta "Sala Sabatino Landi" a testimoniare la figura di un presidente onorario, di un alpino, di un socio, di un uomo
non comune. Per la serata in occasione
della intestazione moltissimi erano i
presenti, anche molti neo-soci che non
lo conoscevano affatto, ma, per merito
della attenta conduzione del nostro
past-president Ennio Capone, tutti
hanno potuto apprezzare Sabatino
Landi. Si sono avvicendati nella narrazione: Francesco Paolo Ferrara, che ne ha tratteggiato la figura,
Onofrio Di Gennaro past-president del CAI Napoli, che ne ha ricordato le imprese alpinistiche, gli amici del CAI di Cava: Lucia Avigliano,
Alfonso Ferrara e Vittorio Violante, che hanno ricordato la prima
sezione di iscrizione del nostro cavaliere. In seguito per la nostra
sezione gli amici hanno parlato Anna Maria Martorano, presidente
regionale, Umberto Marletta, Dino Fiore, che ne ha illustrato l'impegno
con il gruppo degli speleologi triestini e con la commissione Boegan,
alla fine Giovanni Galdieri, che ha sorpreso tutti, regalando alla
sezione un cimelio prezioso, un casco da speleo con lampada ad acetilene, costruito artigianalmente da Sabatino ed ancora funzionante.
Tutti hanno ricordato qualche particolare inedito, ma soprattutto le
doti di determinazione, coerenza, sicurezza e coraggio dimostrate
sempre in montagna e nella vita. Emilia, moglie e valida compagna
di tante avventure anche in Nepal, era visibilmente commossa soprattutto al momento in cui il presidente Giannattasio la ha accompagnata
a scoprire la targa-ricordo, eppure appariva orgogliosa, affettuosamente circondata da tanti familiari, figli, nipoti, fratello e sorella di
Sabatino, anche essi emozionati e talvolta sorpresi da storie inattese.
Mentre nella sede i preparativi lasciavano intravedere l'allestimento
di un ricco buffet, offerto dalla famiglia, le immagini scorrevano sullo
schermo alle spalle dei relatori e raccontavano la passione di una vita
per la montagna, il sodalizio con il CAI di Fiume, le sfilate con gli alpini, le imprese condivise con Emilia e nelle foto spesso Saba sfoggiava
un sorriso soddisfatto sia nel momento dello sforzo che in quello del
riposo. Soprattutto è stato sorprendente un video che ha permesso a
tutti di sentire dalla sua viva voce esaltare il valore dell'amicizia: un
vero testamento spirituale. Qualcuno ha ricordato che Sabatino
amava cantare e intonare le canzoni alpine più caratteristiche,
soprattutto una col motivo "E l'allegria la vien dai giovani, e l'allegria
la vien dai giovani e non dai veci non dai veci ...."
e... Sabatino era giovane dentro.
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PROPOSTE
100° CONGRESSO DEL CAI: "QUALE
VOLONTARIATO PER IL CAI DEL FUTURO".
Anna Maria Martorano
Nell'ottobre del 2013 a Udine nel 99° Congresso nazionale in uno dei
gruppi di lavoro si discusse del ruolo del volontariato nel CAI, dal
gruppo numeroso emerse uno scambio di esperienze e un dibattito
attento ed interessante e, quindi, la constatazione che l'argomento non
solo fosse interessante e sentito ma che in seno al Sodalizio ci fosse il
bisogno di parlarne, di scioglier dubbi e di far emergere, in alcuni
casi, realtà sommerse e fu proprio su questo punto che io espressi ciò
che a volte avevo intuito, soprattutto in zone della nostra Regione ad
alta vocazione turistica.
Come far combaciare il volontariato, fulcro e vita del CAI e prestazioni lucrose senza scadere nel conflitto di interesse? E' questo il punto, il
nodo focale da sbrogliare.
Da parecchio si parla di etica, volontariato, gratuità e trasparenza
ed ecco che questi temi verranno discussi a Firenze il 31 ottobre - 1
novembre 2015, il dibattito oggi nel CAI è molto acceso e fervido e
coinvolge tutti, il cambiamento non è cosa facile senza intaccare i
valori che hanno condotto la nostra Associazione per 152 anni ad
imprese eccelse e al coinvolgimento di semplici Soci e di Titolati nell'organizzare attività ed animare le Sezioni che, per quando mi
riguarda rimane la vera casa di ogni "caino" e nella quale dovremmo
sempre confrontarci e discutere.
Il volontariato è la nostra forza ed è la forza di molte altre organizzazioni che compiono veramente miracoli in campi delicati come quelli
della disabilità, della dipendenza e di tante altre problematiche, sforzi che se venissero retribuiti non porterebbero certamente ad altrettanti importanti risultati.
Si sa che il mondo cambia e che gli interessi scientifici della elite
dell'Ottocento che frequentava il CAI non è lo stesso di oggi, direi per
fortuna è maturata nell'opinione pubblica la necessità della tutela del
territorio per salvaguardarne l'integrità contro gli abusi di tutti i tipi
che ben conosciamo, da qui scatta maggiore responsabilità verso
l'ambiente.
Sui sentieri soprattutto al sud incontriamo sempre di più escursionisti
non solo stranieri, come prima, e da qui l'attenzione degli operatori
turistici verso la montagna che è sempre stata ignorata e non occasione di guadagno e di sbocco per attività di accompagnamento ed
altro.
Si sa che in periodo di crisi ci si "arrampica" come si può e da qui il
dibattito in corso in seno al CAI e il Congresso dove certamente emergeranno le due anime: puro volontariato o apertura a forme di guadagno rispettando lo Statuto? Vedremo.
Al Congresso oltre alle relazioni programmate verranno organizzati
gruppi di lavoro su argomenti legati al tema congressuale. Tutto ciò è
legato anche alla ricerca e allo studio della trasformazione organizzativa della struttura del CAI, oltretutto già in atto, per renderla non
solo più snella nelle varie procedure burocratiche ma più visibile e
propositiva al mondo giovanile e alle esigenze del mondo che cambia.
Anche noi dobbiamo dare un contributo di idee e di proposte, c'è da
dire che da tempo la riflessione su nuove proposte di gestione del
mondo del volontariato, è aperto; in ottobre, quando riprenderemo i
martedì culturali, ne parleremo certamente in Sezione con il coinvolgimento anche delle altre Sezioni della Campania.
A breve verrà attivato sul sito web del C.A.I. una pagina la cui identificazione verrà data in seguito, anche per "consentire a tutti i Soci di
portare i loro contributi costruttivi, considerazioni personali e proposte
implementative".
UN INVITO AI SOCI CAI AL CONVEGNO:
"Sentieri, Ambienti e Comunità- Sviluppi possibili"
pre più massiva intrusione dei mezzi motorizzati in uno spazio
quale è quello del sentiero che per sua intrinseca natura è destinato all'uso dell'escursionista e di chi adotta sistemi di mobilità
I Gruppi Regionali del Club Alpino Italiano dell'Abruzzo, della
dolce.
Campania, del Lazio, delle Marche, del Molise e dell'Umbria, con con- Il Convegno organizzato ha così l'ambizione di far incontrare le
divisione di obiettivi e idealità, hanno deciso di organizzare, in
Istituzioni, le aree protette, il mondo ambientalista e quindi il CAI
Amatrice (RI), il giorno 5 settembre 2015 un Convegno dal titolo
sul tema complesso ed articolato, quale quello del sentiero e della
"Sentieri, Ambienti e Comunità- Sviluppi possibili"
sua promozione e tutela che deve passare anche per il riconosciE' forte la convinzione nel CAI per cui il "Sentiero", luogo dell'escursio- mento allo stesso di uno status giuridico che lo distingua dalla rete
nista, debba essere rilanciato in un'ottica strategica in cui lo stesso non viaria stradale.
è una semplice via che mette in comunicazione luoghi, anche impervi,
Domenica 6 settembre è stata organizzata l'escursione sul monte
ma un percorso che leghi ed esalti culture, che possa valorizzare terri- Gorzano.
tori, in special modo montani, in un contesto, quale quello italiano,
dove la biodiversità è tra le più elevate al mondo.
Parteciperanno:
Il sentiero come volano di buone pratiche, che possa rendere vivo un
Dott. Umberto Martini - Presidente Generale CAI
territorio, rifunzionalizzando anche luoghi e percorsi e, in un'ottica di
Prof. Massimo Sargolini - Università di Camerino
larga scala, capace di stimolare una economia sana che i nostri terri- Prof. Annibale Salsa - Antropologo - Past-President CAI - presentori montani, appenninici e alpini, hanno disperato bisogno.
za da confermare
Il CAI è da sempre impegnato nella salvaguardia dell'ambiente mon- Dott. Tarcisio De Florian - Sentieri e Cartografia CAI
tano. Il suo impegno è rivolto anche a garantire una frequentazione
Ing. Cesare Anselmo Patrone - Capo del Corpo Forestale dello
sostenibile, cioè una frequentazione che non procuri, o limiti al minimo, Stato - presenza da confermare
i danni all'ecosistema dovuti all'attività dell'uomo, ricreativa e non.
Dott. Piero Fassino - Presidente ANCI - presenza da confermare
Particolare attenzione sarà dedicata al problema del depauperamen- Presidenti delle Regioni Abruzzo, Campania, Lazio, Molise e
to del nostro patrimonio sentieristico (circa 60.000 km), causa la sem- Umbria - presenze da confermare
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AMICI
L'INCREDIBILE ULF
Francescopaolo Ferrara
I soci meno anziani hanno conosciuto Ulf
Alsguth (e sua moglie Heike) solo in occasione
de loro recente venuta in sezione del 22 maggio scorso. Eppure Ulf costituisce un importante
pezzo della nostra storia e non solo di storia,
poiché è tuttora nostro socio, puntualmente
adempiendo alle quote sociali (quale esempio
per tutti noi!) e restando in contatto con noi
pur vivendo all'estero.
Tutti però abbiamo vissuto la loro visita con
pari intensità e gradimento, grazie alla loro
simpatia ed alla loro immediata capacità di
amicizia, brindando, cantando ed auspicando
altri incontri.
Per una fortunata coincidenza una altro incontro si è subito verificato - il martedì successivo
con altri brindisi ed altri abbracci - nel suggestivo clima dei canti del Coro Armonia già officiato per altra occasione.
Ulf si iscrisse tra noi nei primi anni '90, trovandosi a Salerno per motivi professionali e partecipò intensamente alla vita caina, inserendosi
nel momento aureo dei primi anni del sodalizio e contribuendo non
poco al suo decollo. Poliedrico, amante e conoscitore della montagna,
naturalmente amico, vivificava ogni incontro ed ogni escursione anche
grazie al dono naturale della sua simpatia e della sua voce. Con lui
sicuramente e sempre si cantava, in italiano, in tedesco ed in napoletano. Ed il suo canto ci trasportava immediatamente sulle montagne
più alte e più belle e faceva cantare anche i più restii. "La
Montanara", "com'è bella a montagna stanotte" e la pur malinconica
"Lili Marleen", rese da lui esprimevano ogni suggestione, romantica e
non. Spesso egli intonava (e gli abbiamo fatto intonare quelle recenti
sere) la semplice e popolare marcetta degli alpinisti tedeschi
"Bervagabunden" particolarmente appropriata, non solo perchè facilmente orecchiabile, ma perché esprime, tra gli altri, un concetto condiviso e fondamentale per tutti noi vagabondi della montagna: "In unser'
herzen brennt eine sensucht das uns nimmermeher ruh" (Nei nostri cuori
brucia un amore che non ci dà mai pace) Si, quell'amore impregnato
TERRA NOSTRA
di nostalgia - tal'è l'intraducibile vocabolo
sensucht - che ci spinge a desiderare sempre di tornare in montagna, di raggiungere le vette più alte e più ardite e che
giammai si spegne, ma per l'appunto brucia sempre.
La lingua non era un ostacolo: indipendentemente dai principali germanofili della
sezione (il purtroppo scomparso Carlo
Ricciardi e Rossana Braca), con la sua
naturale e forte capacità di comunicativa
Ulf ha colloquiato e colloquia con tutti noi,
in italo-tedesco-napoletano, spingendo
anche chi scrive a cimentarsi nella lingua
di Goethe. Così comunicando, un lontano
giorno del luglio 1992 convinsi Ulf a tentare, con corrispondente approssimazione,
una nuova via di discesa al Vallone
Scorzella, lungo un ripido ed inesistente
sentiero perpendicolare, il quale iniziava
dall'area del Terminio e terminava alla
sorgente Scorzella vera e propria, quella più lontana dalla confluenza
col Calore. Il fatto è meritevole di essere ricordato poiché successivamente, per quante volte ci ho provato e pur accompagnato da esperti, non sono più riuscito a ritrovare quella via, risultando ogni traccia
misteriosamente scomparsa e sostituita da impraticabili dirupi. Sono
giunto allora alla strana e personale conclusione che quella volta ci
sono riuscito non per l'esperienza di Ulf (essendo lui ancor più di me
ignaro dei luoghi) ma per l'aura benefica e positiva da lui emanata.
Al di là di tale piccolo e fantasioso episodio resta il fatto che Ulf
nella percezione di tutti noi e indubbiamente nella realtà risulta un
gigante buono e favorevole, così come l' Hulk dei fumetti in prima versione, (salvo che per l'aspetto) come lui dotato di tante capacità e
qualità positive da risultare addirittura incredibile.
Incredibile in un contesto storico e sociale pervaso dagli opposti umori
dell'interesse, dell'egoismo e talora dell'inimicizia. Umori che fortunatamente siamo riusciti a tenere lontani dal nostro sodalizio, con l'aiuto
della montagna.
Con l'aiuto della montagna, si ma anche del nostro "incredibile Ulf"!
AMBIENTE
Maria Teresa Loffredo
Il CAI è un'associazione ambientalista? e può avere interesse alla
conservazione e/o protezione di dune e litorali? Noi della sezione di
Salerno pensiamo che possa avere questo interesse e, in questa ottica,
nella sede di via Porta di Mare abbiamo ospitato ed ascoltato l'archeologa Valentina del Pizzo come rappresentante e portavoce del
comitato "Rinascimare" collegato con Legambiente, Riserva Foce Sele
Tanagro e Paestumanità per il movimento"NO TONZ" (che significa
"niente pantani"!) in opposizione al "Grande Progetto" di costruzione
di 40 pennelli sul litorale salernitano. Siamo stati attenti partecipi,
incuriositi alla esposizione chiara, argomentata, validata da immagini
diagrammi, ricostruzioni, rendering…ma vorremmo capire dove stiamo
andando con questo progetto finanziato dall'Europa che prevede un
investimento di 70 milioni di euro e riguarda il litorale tra i comuni di
Pontecagnano, Battipaglia, Eboli, Capaccio e Agropoli. Lungo il tratto
di Paestum, in particolare, è prevista la realizzazione di 15 pennelli in
pietra collocati dalla foce del fiume Sele fino a Ponte di Ferro.
Spiegano gli attivisti "Si tratta di una sorta di scogliera che dalla battigia va verso il mare per affiorare sull'acqua e terminare con una
forma di "T", dove si accumula la sabbia, in grado di interrompere le
correnti. Questo è un risanamento con opere rigide, celle e barriere
soffolte (che possono appunto creare pantani), secondo modalitá che
già altrove ( Pescara, Chieti) si sono rivelate inefficaci e più dannose
del problema che intendono risolvere, l'erosione costiera". Purtroppo
una struttura così, sconsigliata dagli esperti, che impegnerà 1 milione
e 200 mila tonnellate di massi estratti da cave del napoletano e del
potentino, con opere di cantierizzazione, viaggi di camion, emissioni di
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gas e anidride carbonica, non può che sfigurare il litorale, distruggere
le dune, rovinare il turismo, peggiorare la qualità dell'acqua marina,
introducendo forse anche un'alga velenosa (la ostreopsis ovata)… I
promotori del "NO TONZ" hanno studiato proposte per rinforzare le
dune, eliminare strutture non necessarie, rinfoltire la vegetazione, recuperare più compiutamente le aree archeologiche, puntare anche ad un
turismo di qualità… Noi abbiamo ascoltato, ma ci proponiamo di sentire l'altra parte interessata, perché il ricorso al Tar è fissato al 5 novembre 2015. Non siamo indifferenti e pertanto, invitati, abbiamo partecipato il 23 Maggio alla "Maratonz", una passeggiata lungo il litoralesalernitano partendo da Pontecagnano fino al litorale di Capaccio, cioè
lungo tutta la zona costiera interessata dall'intervento".
Desideriamo che tanti milioni possano essere spesi bene e non "buttati
a mare".
ALPINISMO GIOVANILE
CONTINUA l'AVVENTURA
Ciro Nobile
vivendo e condividendo una giornata all'aria aperta, immersi in una natura incontaminata dai mille volti
e dai mille colori, dove camminando, giocando e
comunicando con gli altri, l'escursione diventa una
esperienza straordinaria condivisa con altre 250
persone, in raduno e perfettamente integrate pronte
a trasmettersi la stessa passione? O andare lungo
uno dei sentieri più belli del mondo incastonato tra
mare e cielo, per accompagnare una scolaresca ed
assorbire il loro stupore per qualcosa che fino ad
allora avevano solo immaginato? Ecco alcune sensazioni, che ha già riservato ai ragazzi questa prima
parte dell'anno, ed altre ancora ne seguiranno.
Basterà seguirci e unirsi a noi, dove l'avventura è di
casa:
Parola di Alpinismo Giovanile
E' tempo di avventura e, al solito, l'alpinismo
giovanile per questi ragazzi rappresenta la
testimonianza più viva delle emozioni, che
puntualmente vivono nelle nostre escursioni,
eventi votati al divertimento, alla scoperta,
alla fatica, alla gioia di incontrarsi e di assaporare con curiosità quello che offre la montagna. Vivere l'emozione di risalire un ruscello e bere acqua pura alle sue sorgenti, quando lo stesso, diventato fiume, è stato attraversato in auto lungo la strada, una ventina
di chilometri giù a valle. Raggiungere una
prateria, distesa all'ombra di faggi secolari
colma di piante di Aglio Orsini e raccoglierle per ricavarne pesto da gustare a tavola. E
che dire invece, se per dare sfogo al nostro
impeto risaliamo lungo una parete rocciosa,
dando vita ad una giornata di arrampicata?
Oppure raggiungere e visitare un’oasi, ricavata grazie all'opera maestra dell'uomo,
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ESCURSIONISMO
PASQUA A TRAPANI TRA NATURA E STORIA
Maria Rosaria Mari
C'è una parte di noi caini che non sa prescindere nei suoi attraversamenti montani dalla presenza silenziosa e rassicurante del profilo delle
coste, dalla teoria irregolare delle calette, dallo sciabordio delle onde
lungo il serrato procedere dei pendii rocciosi. Questi caini, che alcuni
chiamano, con ossimoro, marittimi, numerosi tanto da costituire una
sorte di sottosezione, hanno trovato piena soddisfazione nel programma di Pasqua nella Sicilia di Trapani, cinque intensi giorni immaginati e programmati per la regia di Alfredo Nicastri, appassionato
ed esperto conoscitore dell'area e di Anna Maria Martorano solerte
organizzatrice di piacevoli vagabondaggi.
Complice la stagione primaverile, quest'angolo di Sicilia si è offerta a
noi nella sua veste migliore, con una vegetazione rigogliosa nel pieno
della fioritura. I cespugli di macchia mediterranea, opulenti e rigonfi
come cuscini naturali, hanno accompagnato con i loro effluvi odorosi i
nostri passi, in una spettacolare esplosione di colori: ginestre,
lentisco,asfodeli, finocchietto, mammole, orchidee in una tramatura da
sogno di un botanico classificatore.
La penisola di Capo San Vito è stata rappresentata come la schiena di
un grande rettile verde immersa nel blu profondo del Mediterraneo.
Così ci è apparsa lungo gli itinerari che a ridosso della dorsale montuosa ci hanno dato affaccio su i due versanti aggettanti sui Golfi di
Cofano e di Castellammare. E' un potente scenario naturale quello su
cui insistono le riserve di Cofano e quella dello Zingaro, generoso di
punti di vista panoramici sulla costa e non privo di insediamenti architettonici: le torri costiere cinquecentesche, piccole cappelle, l'antica
Tonnara di Cofano.
Di testimonianze della memoria storica ne abbiamo raccolte tante sul
nostro cammino, a partire dall'area archeologica dell'antica Segesta,
città degli Elimi, popolo proveniente probabilmente da Troia e in
lunga, secolare ostilità con Selinunte. Il suo tempio dorico si è offerto
al nostro sguardo dall'alto, mentre abbiamo con pazienza risalito la
sommità del Monte Barbaro per riscoprire il teatro e i resti delle stratificazioni bizantine ed arabe.
Un gran salto nel tempo lo abbiamo compiuto con la Grotta del
Genovese, nella più piccola ed aspra delle Isole Egadi, Levanzo. Con
emozione abbiamo individuato e decifrato segni e graffiti di una
comunità che definiamo pre-istorica, che ha frequentato questo
anfratto in periodi diversi, un'eternità fa, tra i 12-13 mila e i 7-8
mila anni, prima che le isole si separassero dalla terra Siciliana.
Dipinti rudimentali, figure umane ed animali, cervi, cavalli, pesci che
ci parlano dei primi tentativi comunicativi della nostra specie, degli
esperimenti espressivi che segnano la nascita dei processi culturali di
piccole comunità così lontane nel tempo.
Forse quella grotta poteva avere una funzione collettiva di carattere
religioso, essere un santuario. Di un particolare rito religioso, fortemente partecipato dall'intera cittadinanza, siamo stati spettatori a
Trapani: i Misteri del venerdì santo. La processione, di origine spagnola, con forti assonanze con i riti andalusi, ci ha colpito per la durata: i
20 gruppi rappresentati la passione e morte del Cristo, sotto le cure
delle diverse maestranze di arti e mestieri, sono usciti dalla Chiesa
delle Anime del Purgatorio alle 14 del venerdì santo, per farvi
ritorno dopo 24 ore, alle 14 del sabato santo, non prima di aver
percorso con devozionale lentezza e con l'accompagnamento struggente di piccoli gruppi orchestrali, le principali vie cittadine. Una
drammatizzazione degna dell'anima barocca di questa città dispari,
che all'anonimo sviluppo moderno contrappone il cuore del centro storico costellato, lungo le sue due arterie viarie, di ricchi palazzi e di
chiese opulente, per sconfinare poi, oltre i bastioni difensivi, nei più
modesti borghi marinari.
Lì termina il
nostro piccolo
viaggio, lungo la
torre che chiude
la stretta lingua di
terra dove i due
mari si incontrano
ruggenti, il Mar
Mediterraneo del
Canale di Sicilia e
il Mar Tirreno.
7
Riserva dello Zingaro
TUTTO QUELLO CHE L'ESCURSIONISTA DEVE SAPERE CLASSIFICAZIONE DELLE DIFFICOLTA' ESCURSIONISTICHE
T= turistico
OBBLIGHI DEI PARTECIPANTI
Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri, con percorsi ben evidenziati e che non pongono incertezze o problemi di orientamento.
essere fisicamente preparati e con abbigliamento ed attrezzature adeRichiedono una certa conoscenza dell'ambiente montano e preparazioguate alle esigenze della escursione;
ne fisica alla camminata
attenersi esclusivamente alle disposizioni impartite dai direttori di
E= escursionistico
escursione;
Itinerari che si svolgono quasi sempre su sentieri oppure su tracce di
seguire gli itinerari prestabiliti non allontanandosi dal gruppo, salvo
passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con
autorizzazione del direttore di escursione;
segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente
collaborare con il direttore per la buona riuscita della escursione;
inclinati, di neve residua, quando, in caso di caduta, la scivolata si
ogni partecipante deve inoltre essere solidale con le decisioni del
arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terdirettore soprattutto a fronte di insorte difficoltà.
reni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioIL DIRETTORE DI ESCURSIONE
ni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi; i tratti esposti sono in
Cura l'escursione sociale nel rispetto delle opportune norme di comporgenere protetti (barriere) o assicurati (cavi). Possono avere singoli pastamento. Le escursioni possono essere condotte da più direttori.
saggi su roccia, non esposti, che non necessitano l'uso di equipaggiaHa facoltà: di modificare il programma, l'orario, l'itinerario per sopravmento specifico (imbracatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo
venute necessità;
senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza
di escludere i soci non ritenuti idonei o insufficientemente equipaggiati,
del territorio montagnoso, allenamento alla camminata, oltre a calzadi spostare o annullare le escursioni in programma per ragioni di sicuture ed equipaggiamento adeguati.
rezza e di organizzazione, anche senza preavviso.
EE = per escursionisti esperti
RISCHI E RESPONSABILITA' per le escursioni sociali del CAI, coerenteItinerari generalmente segnati ma che implicano una capacità di muomente alla loro natura, pongono i partecipanti di fronte al rischi, e ai
versi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infipericoli inerenti la pratica dell'alpinismo. I partecipanti pertanto, iscrido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba o di roccia e detriti). Terreno
vendosi alle escursioni sociali, accanto a tali rischi, danno il più ampio
vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi,
discarico delle responsabilità alla sezione di Salerno del CAI ed ai
pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi
direttori di escursione per incidenti ed infortuni che dovessero verificarsi
difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minor
durante l'escursione.
impegno). Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona
conoscenza dell'ambiente montano; passo sicuro e assenza di vertigini;
Il Varco del Paradiso
equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguati.
www.caisalerno.it
EEA = per escursionisti esperti con attrezzatura
Itinerari escursionistici che presentano particolari difficoltà. E' pertanto
Direttore responsabile: Sabatino Leo
richiesto l'utilizzo di dispositivi di autoassicurazione diversi a seconda
Comitato di redazione: Camillo Gallo, Maria Teresa
dei tipi di terreno da attraversare: kit da ferrata, imbracatura, rampoLoffredo, Maria Rosaria Mari, Annamaria Martorano,
ni, piccozza, ecc..
Anna Palumbo, Gaetano Troisi
e-mail: ilvarcodelparadisoaisalerno.it
Stampa: Gutenberg srl - Fisciano (Sa)
Referenze fotografiche: Archivio Cai
Proprietà e amministrazione: Sezione Cai di Salerno,
alla Sezione Cai di Salerno
via Porta di mare 26, Salerno tel./fax 089.252788
c/c postale n. 12779849
DONA IL CINQUE PER MILLE
codice fiscale 02360400655
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l`avventura dell`al