SIMP – SOCIETA’ ITALIANA PSICOSOMATICA
SEZIONE VERONESE “G. GUANTIERI”
CONVEGNO
NEUROSCIENZE E SPIRITUALITÀ IN
MEDICINA PSICOSOMATICA
GIORNATA DI STUDIO PARTECIPATO
29 Novembre 2008 - Verona
Auditorium Centro Mons. Carraro
Lungadige Attiraglio n° 25
PSICOSOMATICA E MEDICINA NATURALE
UNA VISIONE GLOBALE DELL’UOMO
DR. ZAHI SHOKHA
Cosa è l’omotossicologia
• L'Omotossicologia rappresenta un'evoluzione delle teorie
omeopatiche formulate da Hahnemann in un'opera di sintesi avviate
dal suo ideatore: il Dott. Hans-Heinrich Reckeweg.
• La nascita dell'Omotossicologia è fatta risalire ufficialmente all'anno
1952.
• I concetti fondamentali introdotti da Recheweg alla base
dell'Omotossicologia sono quello della MEDICINA BIOLOGICA e
quello di OMOTOSSINA.
OMOTOSSINA
• È il concetto fondamentale introdotto da Reckeweg:- intendendo
con questo termine qualsiasi sostanza introdotta nell'organismo in
grado di mediare un danno alla salute dell'essere umano, tali
sostanze possono essere d'origine:
- Endogena- prodotte dal nostro organismo nel corso del
metabolismo (ac. urico, istamina, urea, colesterolo etc.) soprattutto
se prodotte in eccesso (in dosi normali le stesse sostanze svolgono
suoli fisiologici).
- Esogena- possono essere introdotte nell'organismo dall'esterno
(antigeni, tossici alimentari, ambientali, professionali, inquinanti,
farmaci, fattori stressogini)
• l’omotossicologia non è una semplice metodica terapeutica ma bensì
un approccio originale ed organico ad un gran numero di patologie
sia fisiche che psicosomatiche.
• la terapia omotossica non elimina il sintomo, ma lancia un vero e
proprio impulso verso la guarigione basata sulla disintossicazione;
cioè induce l’eliminazione della tossina stessa (con dieta, rimedi
naturali appropriati, farmaci omeopatici sia unitari che composti,
attivazione degli emuntori) e l’attivazione delle difese immunologiche
dell’organismo (scelta del rimedio omotossicologico opportuno,
ripristino dei sistemi biochimici cellulari, stimolo organico selettivo).
La presenza di queste sostanze all'interno dell'organismo è in grado
di aumentare lo stato di disordine del sistema stesso, e pertanto, è
fondamentale la loro eliminazione; quando l'organismo non riesce
a smaltire le omotossine con l'attivazione dei processi infiammatori,
per notevole sovraccarico tossico, per insufficienza dei sistemi
difensivi e/o perché l'uso degli stessi antiinfiammatori blocca la
risposta difensiva stessa, è costretto a depositarle, dapprima nel
tessuto connettivo e, poi, all’interno delle cellule.
Secondo l’Omotossicologia le patologie evolvono passando
attraverso una serie di Fasi che rappresentano un approfondimento
progressivo della malattia. Reckeweg distingueva sei fasi di risposta
antitossica .
 Le prime 3 rappresentano reazioni relativamente innocue - chiamate
umorali – in cui solitamente la guarigione giunge spontanea: mediante
il processo infiammatorio le tossine vengono neutralizzate ed eliminate.
 Le 3 fasi seguenti – cellulari - comprendono patologie (malattie)
che ormai hanno provocato lesioni cellulari rendendo impossibile, o
perlomeno altamente improbabile l’autoguarigione.
• Partendo da questi concetti di base l’Omotossicologia ha dato
un ruolo preminente allo studio della matrice cellulare e ha
attribuito molti sintomi clinici all’intossicazione di tale matrice
che creava secondariamente problemi di comunicazione,
nutrizione, sopravvivenza per le varie cellule.
• L’Omotossicologia quindi attribuisce un ruolo fondamentale
allo sblocco delle tossine, all’integrazione di minerali ed
aminoacidi ed allo stimolo della depurazione tissutale
• In ambito psicosomatico l’Omotossicologia ha attribuito grande importanza
nell’interpretare i sintomi psicosomatici alla situazione organica generale
ed in particolare al livello di intossicazione del mesenchima connettivale.
• Molti sintomi ed in primis quelli psicologici, sono direttamente correlati ad
una alterazione del connettivo ed è importante riconoscerli perché spesso
essi rappresentano l’evidenza di una fase patologica che può essere ancora
reversibile.
• La maggior parte delle patologie psicosomatiche correnti sono da
classificare come patologie umorali nelle quali il drenaggio tossinico e lo
stimolo degli emuntori possono avere un ruolo chiave nella terapia.
• Quando si passa a patologie più profonde, quali la schizofrenia o la
demenza, ci si colloca nell’ambito di patologie cellulari che richiedono
quasi invariabilmente il supporto di farmaci chimici convenzionali.
• FASE DI ESCREZIONE
In questa Fase, sostanzialmente fisiologica, si collocano i sintomi dello stato di
essere del paziente. Essi non sono espressione di una situazione patologica bensì
della situazione di fondo psicoattitudinale-comportamentale del paziente che lo
caratterizza come individuo e che è stata determinata da fattori genetici,
ambientali, educativi.
• FASE DI REAZIONE
In questa Fase si collocano i sintomi indice di iper-reattività mentale. Sono
espressione di iperattivazione, di "infiammazione" della mente che reagisce in
maniera esagerata, manifestando vari sintomi, a sollecitazioni comuni o comunque
non rilevanti.
• FASE DI DEPOSITO
In questa fase si collocano i sintomi indice di problematiche fobiche. Sono
espressione di blocco, di incapacità di reazione, di esaurimento. In questo ambito
rientrano tutti i disturbi fobici e maniacali, i rituali, i gravi disturbi dell'umore in
generale.
• FASE DI IMPREGNAZIONE
In questa Fase si collocano i sintomi indice di isolamento dal contesto sociale. Sono
espressione di approfondimento della problematica psichica che si manifesta con
chiusura, involuzione, incapacità di comunicare con l'esterno, pessimismo, angoscia,
perdita della reattività per incapacità strutturale e consolidata di affrontare le
problematiche quotidiane.
• FASE DI DEGENERAZIONE
In questa Fase si collocano i sintomi indice di depressione endogena e di
iporeattività. Sono espressione di cattivo funzionamento della mente che tende ad
esaurire le sue facoltà manifestando sintomi di compromissione profonda quali il
desiderio di suicidio, le angosce più gravi, la depressione endogena ricorrente e
grave e così via.
• FASE DI NEOPLASIA
In questa Fase si collocano i sintomi indice di totale deconnessione della mente del
paziente dalla realtà circostante. Sono espressione di sovvertimento completo
dell'attività mentale che si manifesta in sintomi abnormi molto gravi ed in malattie
psichiche quasi sempre incurabili quali le psicosi più profonde e la schizofrenia.
Non si dovrebbe intraprendere la cura di una
parte senza tener conto del tutto.
Non dovrebbe venir fatto alcun tentativo di
curare il corpo disgiunto dall'anima e per
ottenere la salute della testa e del corpo, è
necessario cominciare curando la mente...
Platone (Atene 428-347 a.C.)
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