ANNO 2 - n° 21 - 7 NOVEMBRE 2014 - € 1,OO
12-13
BANDIERA A SCACCHI
GUINTOLI ED APRILIA
CAMPIONI DEL MONDO
SUPERBIKE
(PAG 23)
EICMA
2014
TOYOTA VERSO 1.6D:
LA PROVA
4
TUTTI I MERCOLEDI E VENERDI SU 177 DDT
canale 177
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04/11/14 18.30
EDITORIALE
di FILIPPO GHERARDI
[email protected]
Toyota Verso 1.6D: la prova
Il motore 1.6D-4D riduce al minimo i consumi
Sistema Toyota Touch di seconda generazione
Configurazione modificabile da 5 a 7 posti
Comodità a consumi ridottissimi. La
Toyota Verso 1.6D si presenta innanzitutto
con questo incoraggiante biglietto da
visita. Monovolume compatta, dalle
misure contenute se teniamo conto delle
altre vetture del medesimo segmento (la
lunghezza si attesta sui 4.46m), design
sobrio ma al tempo stesso elegante
nella sua essenzialità, come è tradizione
ormai consolidata dei modelli di casa
Toyota. Il vero fiore all’occhiello di questa
nuova Verso rimane, però, sicuramente il
motore turbodiesel 1.6 D-4D, sviluppato
in collaborazione con BMW. Rispetto alla
precedente versione 2.0 è stato ridotto il
peso ed anche la potenza (si è passati dai
124 ai 112 CV), ma sono calati anche e
soprattutto i consumi, il che naturalmente
rimane un fattore considerevole per una
vettura, come questa, adattissima per
viaggi a lunga percorrenza. Il cambio
è un manuale a sei rapporti, collocato
in posizione rialzata per favorire
ulteriormente il piacere di guida, la
retrocamera è di serie. Una macchina che
si guida comodamente ma una macchina
che si guida anche in totale silenzio visto
che all’interno dell’abitacolo, grazie non
ultimo al sistema Start&Stop di ultima
generazione, fruscii e rumori vengono
ridotti davvero al minimo. Spostandoci
proprio all’interno, un altro fattore che balza
immediatamente all’occhio è la luminosità
soprattutto per quel che concerne i posti
anteriori, oltre alla solita buona dose di
tecnologia garantita dal sistema Toyota
Touch di seconda generazione, con
interfaccia touchscreen full color e con
uno schermo da 6 pollici attraverso il
quale si possono gestire ed attivare, in
maniera semplice ed intuitiva, tutte le
principali funzioni multimediali dell’auto
tra cui telefono, bluethooth, navigatore
e stereo. Subito sotto lo schermo da 6’’
comandi analogici, di forma circolare,
per attivare e regolare la climatizzazione
4
Toyota Verso (Foto Archivio)
bizona. Tra i due sedili anteriori comodo
bracciolo che nasconde, sollevandolo
semplicemente dalla parte anteriore,
un capiente ripiano portaoggetti che
rappresenta soltanto uno dei tanti vani in
cui riporre oggetti o documenti all’interno
di questa macchina e tra cui si segnalano,
naturalmente, anche il cassetto porta
oggetti, un ripiano apribile a pressione
e collocato nel blocco delle luci interne,
delle vaschette di di forma circolare e di
capienza ridotta incastonate nel tunnel
centrale, ed infine le vasche laterali
incorporate nelle porte tanto anteriori
quanto posteriori. Rimanendo sempre
all’interno, i sedili si presentano sobri, non
eccessivamente lavorati e caratterizzati
da una trama lineare. Macchina adatta
ai lunghi viaggi, ed allora ecco i due
tavolini porta bevande che si retraggono
dallo schienale anteriore, ma anche un
bagagliaio dalla capienza notevole e
variabile a seconda della configurazione
che si sceglie. Viaggiando con le 5 sedute
si hanno 440 litri di capacità di carico,
tenendo abbassate sia seconda che
terza fila si raggiungono invece i 1700
litri, naturalmente inferiore la capacità
se si sollevano, al contrario, i due sedili
a scomparsa che compongono proprio
la terza fila, più stretti rispetto agli altri ma
comunque adatti anche per passeggeri
adulti e non soltanto per bambini. Per quel
che concerne i prezzi, si parte dai 20.000
euro (poco più) del modello d’ingresso. In
chiusura, questa nuova Toyota Verso 1.6D
si presenta come un’auto adatta per le
famiglie ma anche per gruppi di persone,
comoda da utilizzare nei lunghi percorsi
extraurbani ma anche tutto sommato
maneggevole nei contesti cittadini.
Gli interni (Foto Archivio)
HIGHTECH
Il parcheggio
A portata di mano
Il 15 novembre arriva “Parkey”
Per Android e iOS
Un dato, da solo, dovrebbe far
riflettere: pare che circa il 30% del
traffico in una grande città come
Milano sia generato esclusivamente
da
automobilisti
che
stanno
cercando un parcheggio per la
propria auto. Inutile dire che se
questa cifra fosse ridotta anche di
un terzo, ne trarremmo giovamento
tutti. Ebbene, dal 15 novembre
questa possibilità è davvero molto
più vicina. Sì perché Alex Pallotti,
un ingegnoso milanese di 34 anni,
6
insieme ad un team di sviluppatori,
è pronto per lanciare per Android
e iOS “Parkey”, l’applicazione che
aiuta gli automobilisti a trovare un
parcheggio. Si sfrutta – ovviamente
– la funzione di geolocalizzazione
del
proprio
smartphone,
e
l’applicazione offre in tempo reale
una lista e la relativa posizione
delle autorimesse e dei parcheggi
più vicini. Ma non solo: questa
applicazione permette anche di
mettere a conoscenza l’utente sui
di F. GRISOLI
costi orari anche in tempo reale
mentre l’auto è parcheggiata.
E possiamo anche prenotare il
parcheggio e pagare direttamente
attraverso
lo
smartphone.
Infine, “Parkey”, in occasione
dell’Esposizione Universale che
si terrà nel capoluogo lombardo
dal 1 maggio al 31 ottobre 2015,
sarà rilasciata anche in versione
completamente in inglese, per
permettere un facile utilizzo anche
ai visitatori internazionali.
AudiS1:compattezzaepotenza
Si tratta della versione sportiva dell’Audi A1
Disponibile a tre o cinque porte, vanta un quattro cilindri 2.0
TFSI con turbocompressore, per 231 CV di potenza
di D. M. D’AMBROSIO
Piccola ma dotata di una grande
potenza: stiamo parlando dell’Audi S1, la
versione sportiva dell’Audi A1. La vettura,
disponibile sia nel modello a tre porte che
a cinque porte nella versione Sportback,
riesce a comunicare, già al primo
sguardo, un senso di grande grinta e
aggressività. Colpisce subito il design che
le dona una caratterizzazione sportiva,
evidente soprattutto nei fari posteriori
a led sviluppati orizzontalmente, e che
ben si addice al motore che troviamo
sotto al cofano: il quattro cilindri 2.0 TFSI
con turbocompressore. Ben 231CV e
370Nm di coppia, caratteristiche che
permettono all’Audi S1 di raggiungere
una velocità massima di 250km/h,
oltre la quale interviene il limitatore
elettronico, ottime risposte anche sotto
l’aspetto dell’accelerazione: la macchina
va da 0 a 100 km/h in soli 5,8 secondi
nella versione a tre porte, mentre ce ne
vogliono 5,9 nel caso della Sportback
che, del resto, ha un peso maggiore
dovuto alle due portiere posteriori.
Quanto ai consumi, stando ai dati
divulgati dal marchio dei quattro anelli
con un litro di benzina la S1 dovrebbe
percorrere fino a 14,2 km, autonomia
che si riduce a 14 km nel caso della
Sportback. All’avanguardia dal punto di
vista tecnologico, la compatta sportiva
presenta un software di gestione del
blocco trasversale, aggiornati inoltre
anche il telaio e lo sterzo che sono stati
adattati a una guida più sportiva. La
vettura è in vendita da 31.300 euro, ai
quali si dovranno aggiungere 680 euro
per avere la versione a cinque porte.
Audi A7: l’anno del restyling
Aggiornamenti motoristici e tecnologici
Un tocco di aggressività in più per un’auto pronta a stupire
ancora una volta
di D. M. D’AMBROSIO
Il 2014 sarà sicuramente un anno
importante per l’Audi A7 Sportback che,
pochi mesi fa, è stata interessata da
un restyling estetico ma, specialmente,
motoristico e tecnologico. L’automobile,
lanciata sul mercato nel 2010, ha adesso
gruppi ottici anteriori che vantano la
tecnologia Matrix LED, un’innovazione
che permette di illuminare la strada in
qualsiasi condizione, senza rischiare di
abbagliare le vetture che provengono
dalla direzione opposta. Cambiano anche
la calandra anteriore, ora più grande e
imponente, il disegno del paraurti, che
dona un tocco di aggressività in più, e
i gruppi ottici posteriori, che sono stati
rivisitati: interventi che la rendono più
sportiva. Inoltre, la carrozzeria realizzata
in alluminio e acciaio high-tech è
leggerissima con ottimi effetti in termini
di silenziosità e di confort. Addentrandoci
8
all’interno, notiamo che sono stati rinnovati
i materiali, mentre quanto ai colori si potrà
scegliere tra cinque tinte diverse. Niente di
nuovo dal punto di vista delle dimensioni,
l’auto mantiene le medesime misure:
lunghezza di 4,97 metri, larghezza di
1,42 metri e altezza di 1.91 metri. Ampio
e comodo il bagagliaio che parte da una
capacità di carico minima di 535 litri ma
che, con i sedili abbassati, raggiunge i
1390 litri. Sotto il cofano possiamo trovare
cinque motori diversi, tutti Euro 6, ma di
diverse potenze a partire dai 218 CV della
3.0 V6 diesel ai 450 della 4.0 V8 TFSI.
Salone di San Paolo 2014
Oltre 750mila visitatori per 150 lanci mondiali e locali
Complessivamente 500 i veicoli in esposizione
di M. ELVIRETTI
Si sta tenendo in questi giorni l’edizione
2014
del
Salone
Internazionale
dell’automobile di San Paolo, l’evento
“made in Brazil” più atteso dagli
appassionati delle due ruote e,
quest’anno, in particolar modo di Suv
e crossover, che come non mai si
ritaglieranno un ruolo da protagonisti.
Numeri alla mano saranno 150 tra lanci
mondiali e locali, 500 i veicoli esposti, 41
le marche presenti con una previsione
di oltre 750mila visitatori, su un’area
espositiva
ampliata
notevolmente
rispetto all’ultima edizione, quella del
2012. Sventola alto il tricolore con
FCA, che attraverso Fiat Automoveis,
brand leader in Brasile, affiancherà alle
importanti novità nella produzione di
serie, dalla Jeep Renegade fabbricata
nello stabilimento di Pernambuco
alla nuova edizione della Fiat Bravo,
il concept del crossover Fiat Fcc4 le
cui dimensioni lasciano pensare ad
un prodotto realizzato guardando al
mercato nordamericano più che a
quello sudamericano. Chiariamo fin
dal principio che si tratta, al momento,
solo di un prototipo realizzato dal centro
design Fiat dell’America Latina e da qui
a vederlo nei concessionari, soprattutto
in Europa, la strada sarà lunga. Il
concept è molto interessante e sviluppa
quelle che sono le ultime tendenze del
mercato, ossia i coupé crossover (vedi
la BMW X6) e le linee che ricordano
lontanamente quelle del Range Rover
Evoque, posteriore a parte, ispirato dal
mondo dei pick-up. Anche la Citroen
sta svolgendo un ruolo di primo piano
al Salone di San Paolo dove, sfruttando
le capacità e le potenzialità del proprio
centro di design in America Latina, ha
portato al Salone brasiliano la show car
Duster Oroch che debutta in anteprima
proprio in questa kermesse verdeoro. Il
veicolo intende anticipare l’evoluzione
in fatto di stile di un pick-up di prossima
generazione ad uso privato e con
spazio sufficiente per cinque persone.
I pick-up sono un genere di veicolo
largamente diffuso in Sud America, che
rappresentano più del 75% del mercato
dei veicoli commerciali leggeri. Renault
intende accedere a questo mercato
ricco di potenzialità con due modelli.
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FCC4: il concept targato FIAT (Foto Archivio)
Duster Oroch, realizzato dal centro di
design Renault per l’America Latina
(RDAL) a San Paolo, nasce con lo
scopo di saggiare l’eventuale impatto
in fatto di stile sui visitatori del Salone
brasiliano. Passando al Sol Levante,
Nissan presenta la Kicks, un concept
prossimo a diventare un modello di
serie a partire dal 2015. Destinata ad
essere commercializzata in America, la
piccola crossover giapponese è stata
disegnata dal centro stile di San Diego,
in California, con la collaborazione
della casa madre e verrà assemblata
nella fabbrica di Resenda (Brasile). Lo
stile, specialmente al frontale, riprende
in pieno quello di X-Trail e Qashqai,
mentre lateralmente ha un aspetto
più personale, con la linea di cintura
rastremata verso il posteriore, che rende
la Nissan Kicks più sportiva e dinamica,
riprendendo anche alcuni aspetti della
Range Rover Evoque. Chiudiamo con
chi porta nella terra della “Saudade” la
bandiera a stelle e strisce: sono tre i
concept lanciati da Ford, basati sulla
sua nuova Sport Utility compatta, la Ford
EcoSport. Interamente ideati e realizzati
dal team di design per il Sud America
dell’Ovale Blu, incarnano diverse
interpretazioni di personalizzazione
del Suv di segmento B. La prima di
queste tre variazioni sul tema è la Ford
EcoSport Storm, caratterizzata da una
verniciatura blu elettrico e una calandra
molto imponente, che riecheggia quella
del Raptor. Per un aspetto ancor più
muscolare e fuoristradistico, sottolineato
anche da rinforzi in plastica e pneumatici
tassellati sui cerchi da 15”.
Decisamente palestrata è anche
l’EcoSport Beast, vestita però un po’
più racing con una livrea biancorossa,
una vistosa presa d’aria sul cofano,
minigonne laterali e cerchi da 18’’.
Sempre sportivo ma più sofisticato è il
terzo concept, la EcoSport Beauty: per
lei tetto nero, fendinebbia a LED, sedili
singoli e sistema di infotainment anche
in seconda fila.
Motorsport, ExpoTech Modena (Foto Archivio)
TUTTI I MERCOLEDI E VENERDI
177 DTT
canale 177
EICMA
2014
Il Salone delle due ruote compie 100 anni
Debutto per la nuova Ducati Multistrada 1200S
Honda svela la RC213V-S, Yamaha risponde con la YZF-R1
di M.ELVIRETTI
Come ogni anno protagonista nel corso
della prima settimana di Novembre
l’EICMA, il Salone internazionale delle
due ruote. E in quest’edizione c’è da
festeggiare: il 2014 è infatti l’anno del
centenario di EICMA. Cento anni sono
molti, forse troppi per descrivere il
Salone di Milano solo con i numeri che,
tuttavia, fanno una certa impressione:
un secolo di EICMA significa 25 milioni
di visitatori (l’equivalente di tutta l’Austria,
la Svizzera e il Portogallo), 2 milioni di
metri quadrati di esposizioni ed 86 gare
internazionali. Le novità in campo moto?
Non si contano. Ma l’EICMA, non è solo
numeri, tutt’altro. Soprattutto quest’anno.
Immancabili, anche per questa stagione,
l’area esterna MotoLive, dove si svolgono
le manifestazioni in collaborazione con
Radio Deejay, il Green Planet dedicato
al mondo delle tecnologie ecologiche,
l’area custom (sempre più importante) e
infine l’area sicurezza. Ma la vera novità è
il Temporary Bikers Shop: da quest’anno
infatti è stato possibile acquistare da tutti
i grandi dealer del mercato nazionale,
dall’abbigliamento alle borse passando
per i caschi, tutto a prezzi super scontati,
una sorta di super outlet temporaneo.
Passando alle novità delle due ruote,
Ducati è sicuramente quella che porta alla
kermesse milanese più carne al fuoco:
debutta all’EICMA di Milano la seconda
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generazione di Ducati Multistrada 1200S
dotata del nuovo propulsore Testastretta
DVT con distribuzione desmodromica a
fasatura variabile. Tante innovazioni anche
per quanto riguarda ciclistica ed elettronica,
ma anche per l’estetica che, mantenendo
diversi elementi della vecchia generazione,
cambia comunque in maniera netta la
ripartizione dei volumi, con un design
più raffinato ma allo stesso tempo
muscoloso e carico sull’avantreno ed un
frontale più imponente nonché fortemente
caratterizzato dallo spettacolare doppio
faro full led. All’appuntamento meneghino
Ducati aggiorna anche la sua ammiraglia
sportiva, la Superbike Panigale. Cambia la
sigla, che da 1199 diventa Panigale 1299
in ossequio ad una cilindrata ottenuta
con pistoni dall’alesaggio monstre di
116 mm, cambiano le misure ciclistiche,
cambiano soprattutto le prestazioni con
una potenza massima che raggiunge
i 205 cavalli a 10.000 giri (un incremento
del valore di coppia del 10% rispetto
al precedente 1199) per un peso
incredibile di soli 166,5 chili, ottenuto
naturalmente riducendo al minimo la
componente telaistica, sempre incentrata
su schema monoscocca con propulsore
portante. Passando alla Honda, arriva
finalmente (...era attesa nella scorsa
edizione) la RC213V-S, la sportiva stradale
più estrema da molti anni ad oggi. Finora
soltanto la Ducati aveva realizzato una
replica della sua MotoGP, la Desmosedici,
nel 2007. Quando Honda presentò la
sua V5 per il primo campionato MotoGP,
nel 2002, già molti si sbilanciarono sul
fatto che sarebbe arrivata nel giro di poco
tempo la versione stradale della quattro
tempi Honda più potente della storia.
Passando all’altra protagonista made in
Japan, arriva inatteso un nuovo modello
Kawasaki che in un colpo solo estende
ben due delle famiglie motociclistiche
di Akashi. La Vulcan S è infatti un trait
d’union fra la famiglia delle cruiser
Vulcan e la fortunata piattaforma media
Yamaha R1 (Foto Archivio)
La RC213V-S (Foto Archivio)
basata sul bicilindrico parallelo da
650cc già declinato in versione naked
(ER-6N), semicarenata (ER-6F) ed
enduro-tourer (Versys). Contraddistinta da
un’estetica da Bobber la Vulcan S vuole,
nelle intenzioni Kawasaki, andare oltre
il segmento cruiser proponendosi come
mezzo molto più versatile, modaiolo ed
adatto anche ad un uso urbano.Finalmente
è arrivata anche lei, la Kawasaki Ninja
H2 “base”, se così si può definire: dopo
il debutto della mostruosa H2R limitata
all’uso in circuito, al Salone EICMA di
Milano la Casa di Akashi svela l’H2
stradale, accreditata di una potenza
inferiore e certamente meno raffinata ma
altrettanto affascinante. Anche Yamaha
punta forte sul supersportivo presentando
la YZF-R1 con cui prova a tornare nel
gruppo di testa delle supersportive per
poi rientrare (nel 2015 o nel 2016?) nel
Mondiale Superbike. Fedele ai concetti
che la ispirano da diverse stagioni, la
nuova Yamaha ripropone le fondamenta
tecniche del modello precedente: telaio
Deltabox a doppio trave in alluminio,
interasse contenuto (ricordiamo come
uno degli elementi distintivi della
prima R1 fosse proprio il passo sotto
i 1.400 mm) ma anche e soprattutto il
propulsore quadricilindrico in linea da
998cc con fasatura crossplane accreditato
di ben 200 cavalli. Tornando ad una
marca “di casa”, non poteva certo
mancare l’Aprilia, fresca del titolo di
campione del Mondo Superbike 2014,
vinto proprio all’ultima gara di Losail con
il francese Guintoli, che debutta a EICMA
2014 con la nuova Aprilia RSV4 RR. Si
tratta della più importante evoluzione nella
recente storia della RSV4, un progetto che
ha ridefinito gli standard d’alte prestazioni
nel segmento delle super sportive. La
nuova e più evoluta versione della RSV4
attinge a tutto il sapere e alle continue
evoluzioni tecniche messe in pista da
Aprilia in questa stagione SBK. La
casa di Noale svela inoltre la Tuono V4
1100. Modello che deriva direttamente
dalla esperienza racing di Aprilia e dalla
RSV4, con la quale condivide l’architettura
V4 del motore e la ciclistica. Crescono
le prestazioni del motore V4. La guida è
ancora più efficace grazie alla ciclistica
rivista e all’utilizzo dell’APRC, il pacchetto
di controlli elettronici alla guida, nato in
Aprilia Racing, che in questa evoluzione
si migliora ulteriormente. Concludiamo
con il made in Germany: già svelata in
più occasioni, la nuova BMW S1000
XR debutta ufficialmente al Salone
EICMA di Milano. Alternativa stradale
alla R 1200GS, diretta antagonista della
Ducati Multistrada, la crossover BMW
si propone come sportiva sul misto
e comoda tourer sulle lunghe distanze. Il
tutto con una dotazione tecnica allo stato
dell’arte, seconda solo all’ammiraglia
sportiva S1000RR nella gamma BMW.
Completamente rinnovato il modello
2015 della roadster media che BMW
fa debuttare qui allo show milanese,
seguendo la falsariga dei modelli GS, già
oggetto di revisione nella scorsa stagione.
Il modello 2015 della F 800R, che cambia
anche da un punto di vista estetico con
un inedito cupolino completamente al
di fuori degli schemi BMW, recepisce
infatti tutti gli aggiornamenti tecnici già visti
sulle enduro medie a partire dal motore
più brillante fino alla dotazione ciclistica
ed elettronica.
Ducati 1299 Panicale S (Foto Archivio)
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Pit-Stop: all’altezza
delle aspettative
Sono già in totale 270, tra ricambisti ed officine,
le attività aderenti al progetto della Champion
ad appena un anno dal suo debutto in Italia
dalla REDAZIONE
Appena un anno fa il progetto PitStop, e la sua innovativa concezione
di rete vendita collettiva finalizzata
all’affermazione del medesimo
obiettivo, è atterrato in Italia con
la previsione ambiziosa di creare
una rete Champion Oil capace
di diffondersi capillarmente tra
ricambisti ed officine specializzate
presenti nel nostro paese. Grazie
ad una buona dose di dedizione
e
collaborazione
oggi,
dopo
nemmeno 12 mesi dall’esordio, la
rete Pit-Stop conta in totale già
270 attività aderenti, di cui 125
negozi commerciali/ricambisti e
145 officine. Si tratta di un risultato
davvero notevole. “È stato un
lavoro molto duro”, dice Alessandra
Zangari della Oil Distribution
srl, distributore esclusivo per la
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Champion in Italia. “Ogni giorno è
necessario comunicare messaggi
positivi circa la qualità dei prodotti
Champion e i vantaggi che
questi possono comportare per
coloro che decidono di venderli
e, successivamente, anche di
utilizzarli, ma anche supportare
i clienti su più livelli: tecnico,
vendite, marketing, ecc ..”. Insieme
allo sforzo del branding è arrivato
anche un aumento notevole delle
vendite nel corso dell’ultimo anno,
e siamo solo all’inizio visto che
insieme ad Alessandra Zangari
anche tutta la sua squadra è
molto determinata a continuare a
sviluppare la rete Champion in tutta
Italia in maniera sempre maggiore.
“L’obiettivo principale del primo
anno è stato quello di creare
solide fondamenta per il futuro,
incorporando la rete nel mercato e
dando vita ad una nuova presenza
chiara e visibile”, dice sempre
Alessandra, “Ora siamo pronti a
fare il passo successivo. Da un lato
questo significa l’estensione della
rete di 500 membri entro la fine del
2015, dall’altro stiamo lavorando
per migliorare ulteriormente la
collaborazione e la condivisione
delle
conoscenze
all’interno
della comunità dei nostri partner”.
Insomma, se è vero che “il buon
giorno si vede dal mattino”, numeri
e risultati, ma anche consensi sin
qui raccolti, sembrano davvero
essere di buono auspicio per il
futuro immediato della Champion
Oil, e del progetto Pit Stop, sul
mercato italiano.
Suzuki Celerio: la city car
piccola ma spaziosa
Arriverà nelle nostre concessionarie a fine anno
Pronta a prendere il posto delle Suzuki Alto e Splash
di F. GIANANDREA DE ANGELIS
Suzuki Celerio (Foto Archivio)
Si è fatta vedere per la prima volta
in assoluto all’ultimo Salone di
Ginevra la nuova Suzuki Celerio,
ma nelle nostre concessionarie
non è ancora arrivata, bisogna
aspettare ancora un mese o
poco più. La Celerio fa parte del
segmento delle city car e prenderà
il posto delle Alto e della Splash, le
dimensioni sono quindi contenute,
ma vanta comunque una grande
abitabilità. Per essere più precisi, è
lunga 3,6 metri, larga 1,6 m e alta
1,53, queste misure le consentono
di essere molto agile nel traffico
cittadino e di essere parcheggiata
con grande facilità, allo stesso
tempo però l’interno è molto
confortevole ed ha un bagagliaio
di 254 litri, uno dei più spaziosi
della
categoria.
Rimanendo
dentro, troviamo i tessuti dei sedili
parzialmente colorati così come
lo sono anche i pannelli porta,
mentre la plancia è grigia e nera;
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il design dei comandi è abbastanza
classico, sono comunque facili
da utilizzare e molto intuitivi. Le
motorizzazioni disponibili saranno
due: un propulsore K10B da 68
cavalli e un K10C da 90 CV, capaci
di percorrere con un solo litro fino
a 23 km e di garantire emissioni di
CO2 di 90g/km; non male anche le
prestazioni, in particolare quelle
del primo motore menzionato, in
grado di portare la vettura ad una
velocità massima di 155 km/h con
una coppia di 90 Nm a 3.500 giri.
Sono nuovi anche i tipi di cambio
montati sulla Suzuki Celerio, per
i quali si potrà scegliere tra una
trasmissione manuale a 5 marce e
una meccanica robotizzata con un
attuatore elettroidraulico che regola
gli innesti e la frizione, l’Auto Gear
Shift. Al momento del lancio in Italia
sarà messo a disposizione degli
acquirenti solo il motore K10B con
cambio manuale, ma ci saranno due
diverse versioni tra cui scegliere,
la Celerio GL e la Celerio GLX,
entrambe a cinque posti. La prima
avrà di serie: aria condizionata,
4 airbag, ABS con ESP, Brake
Assist Function, lettore CDMP3,
dispositivo Bluetooth e presa USB.
Oltre a queste dotazioni, sulla
GLX ci saranno anche volante in
pelle, cerchi in lega, fendinebbia,
specchietti in tinta elettrici e
riscaldati. Tra gli optional ci sono dei
profili in plastica non verniciata che
possono essere aggiunti a porte e
passaruota, in grado di dare alla
vettura quasi le sembianze di un
SUV. Forse esternamente le forme
sono un po’ troppo tradizionali e
non innovative, ma il vero punto di
forza della Celerio è sicuramente il
rapporto qualità/prezzo, in quanto
le prestazioni e le dotazioni fino ad
ora descritte saranno disponibili con
una spesa che sarà sicuramente
inferiore ai 10 000 euro.
Hyundai i20:
una coreana d’Europa
di L.FRENQUELLI
Tanto lavoro e tante novità di design e
motorizzazioni per la nuova segmento B
Hyundai i20 (Foto Archivio)
Al Salone di Parigi è stata presentata
la nuova Hyundai i20. Dopo un
massiccio lavoro durato quattro
anni, la casa coreana sta ha così
completato la rivoluzione di tutta la
sua gamma con questa citycar che
ha immediatamente preso il centro
della scena nello stand coreano.
Porta dunque qualcosa di nuovo
anche nel segmento B con una
caratteristica fondamentale: la i20
sarà interamente prodotta in Europa,
nello stabilimento turco di Izmit con
tante innovazioni principalmente per
l’assetto ed il design. In Turchia infatti
è stata utilizzata una piattaforma
inedita che fornisce il veicolo di
una scocca ad alta resistenza,
in concomitanza alle modifiche
apportate alle misure, differenti
rispetto alla prima generazione di i20:
è più bassa e più lunga, come capita
molto spesso per le nuove nate
del segmento B. Grazie alle nuove
misure, la citycar vanta ora una
maggiore abitabilità, una capacità di
carico più elevata (bagagliaio da 326
litri) ed un handling migliore. Come
detto, questa è una generazione nata
in Europa e pensata principalmente
per il pubblico europeo: seguendo i
gusti del vecchio continente, Hyundai
ha portato avanti il concept di design
Fluidic Sculpture, che ha raggiunto
oggi la versione 2.0 ed è stato
ovviamente applicato anche alla i20.
Gli studi delle nuove linee sono stati
effettuati nello Hyundai Design Centre
Europe con sede a Russelsheim,
sotto la supervisione di Thomas
Buerkle. Le innovazioni estetiche
si notano per lo più sulla griglia
esagonale che domina l’avantreno
del veicolo, con il marchio sulla parte
superiore assieme ai fari anteriori
a LED, mentre nella parte inferiore
sono disposti i fendinebbia di serie.
Un design “rinfrescato” e più dinamico
con un tetto panoramico in vetro ad
apertura elettrica che dà quel tocco
di classe e spazio in più all’abitacolo.
Hyundai mette a disposizione
numerose
colorazioni
differenti,
dando la possibilità di scegliere tra
cromatura pastello, metallizzate o
perlate, con interni abbinati mono, o
bi-colore. È vasta anche la gamma
delle motorizzazioni che comprende
due propulsori a benzina aspirati e
due turbodiesel. Per i benzina si può
scegliere tra un 1.2 MPI da 74 o 85
cavalli ed un 1.4 MPI con 100 cavalli di
potenza. I motori turbodiesel invece,
sono un 1.1 da 75 cavalli ed un 1.4 da
90, aspettando il 2015 per la versione
GPL. In base alla scelta del cliente,
è possibile selezionare un cambio a
cinque o sei rapporti, ovviamente in
relazione al propulsore scelto. Ultimo,
ma non meno importante, il sistema
di infotainment che comprenderà una
docking station in grado di garantire
tutte le connessioni richieste con
smartphone ed altri apparecchi
mobili. Segno di un lavoro di quattro
anni portato a termine, la nuova
Hyundai i20 è in vendita a partire dal
novembre di quest’anno.
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BANDIERAASCACCHI
HAMILTON DA RECORD
L’inglese entra nella storia superando la leggenda Mansell
Il campionato però non è ancora chiuso
di F. GIANANDREA DE ANGELIS
Hamilton dopo la storica vittoria in Texas (Foto Archivio)
Con il mondiale in tasca già dallo scorso
Gran Premio, Mercedes non ha più
bisogno di strategie e può lasciare che
i suoi corridori, Hamilton e Rosberg, si
diano liberamente battaglia per conquistare
il titolo piloti: è di soli 17 punti infatti la
distanza tra l’inglese primo in classifica e il
compagno inseguitore. Si prospetta quindi
un duello da “Mezzogiorno di fuoco” sulla
texana pista di Austin, dove le Formula 1
correranno le per la diciassettesima prova
del Campionato Mondiale 2014. Prima
della gara però, non sono i problemi tecnici
a dar noie bensì quelli economici: anche qui
è arrivata la crisi ed alcune case costruttrici
minori la stanno pesantemente sentendo,
in primis Marussia e Caterham che infatti
non parteciperanno alla corsa, lasciando
che si gareggi con 18 vetture come non
succedeva dal Gran Premio di Monaco del
2005. Anche Force India, Lotus e Sauber
navigano in cattive acque, tanto da voler
quasi boicottare la gara, allarme che però
rientra poco prima della partenza; queste
sono cose che però a noi interessano
18
relativamente poco, quindi lasciamo che se
ne occupi Bernie Eccleston e torniamo al
Gran Premio. La monotonia stagionale non
si rompe, e come al solito i più veloci nelle
prove sono Hamilton e Rosberg, a seguire
i due ci sono nella prima sessione Button,
nella seconda Alonso, e nella terza Massa.
Nelle qualifiche qualcosa si smuove, Lewis
è sempre in testa nella prima fase, ma
questa volta dietro si trova le due Williams
di Massa e Bottas; Vettel, che aveva
dichiarato di non voler partecipare alle
qualifiche perché dovrà in ogni caso partire
dalla pit lane per aver sostituito il motore,
Il podio di Austin Hamilton, Rosberg e Ricciardo (Foto Archivio)
Dentro e fuori la pista, continua la sfida tra le Mercedes (Foto Archivio)
un po’ di colore ad una gara grigia. Ecco
che al quindicesimo giro rientrano ai box
Massa e Ricciardo, un giro dopo lo fanno
anche Rosberg e Bottas, ma quest’ultimo
nel momento in cui sta per rientrare in
pista viene sorpassato da Ricciardo.
Al diciassettesimo rientrano Hamilton e
Alonso, Rosberg sfrutta l’occasione e si
porta in testa alla gara, purtroppo per lui
però, il compagno di squadra va più veloce
e al giro numero ventiquattro lo supera
nuovamente riportandosi al posto che gli
spetta. Alonso, che nel mentre aveva avuto
la meglio su Vettel nella lotta per la nona
posizione, continua a risalire e tra i giri 24
e 30 supera anche Button e Magnussen
diventando sesto. Tre giri più tardi si parte
con il secondo cambio gomme, ma questa
volta le cose cambiano ancora meno e
l’unico sorpasso che si vede durante i
rientri è quello di Ricciardo che, ai danni
di Massa, conquista la momentanea terza
piazza; Maldonado intanto, fa vedere che
se vuole può essere il più veloce di tutti,
peccato che lo faccia nei punti sbagliati,
come la corsia dei box, e prende quindi
un’altra penalità per non aver rispettato i
Amministrazione
Via Carlo Emery, 47 - 00188 Roma
Tel./Fax 06.5000975
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Reg. presso il Tribunale dell’Editoria Roma n° 38/2013
Direttore Responsabile
Filippo Gherardi
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BANDIERAASCACCHI
fa comunque un tentativo e si classifica
per la seconda sessione. Qui Rosberg,
che nella prima fase era andato così così,
conquista il miglior tempo girando in 1’36”
e 290 millesimi, un tempo inferiore a quello
con il quale Vettel ottenne la pole position
l’anno scorso. Nella fase finale di qualifiche,
quella decisiva, Rosberg si conferma e
ancora una volta, va più veloce degli altri
guadagnando il primo posto nella griglia
di partenza, alle sue spalle, quasi inutile
dirlo, si piazza Hamilton; da menzionare
il quinto posto di Ricciardo, in particolare
perché l’australiano su Reb Bull, tra lo
scetticismo generale, promette di arrivare
sul podio. Non abbiamo ancora nominato
l’orgoglio di noi italiani, le Ferrari, ma se
da una parte le Mercedes continuano a
essere le più veloci, dall’altra le Rosse
continuano ad essere mediocri, noi però
non le dimentichiamo mai e vi diciamo che
Alonso partirà sesto e Raikkonen ottavo.
Allo spegnimento dei semafori le Mercedes
partono bene e mantengono primo e
secondo posto, buon avvio anche per
Massa, che supera Bottas e si porta terzo,
e Alonso che si porta davanti a Ricciardo
al quinto posto. Al primo giro c’è subito
un’interruzione: Pèrez è troppo irruento e
tampona Raikkonen colpendo allo stesso
tempo Suttil, per il finlandese nessuna
conseguenza ma gli altri due sono costretti
al ritiro ed entra in pista la safety car per dar
la possibilità di ripulire il tracciato. Dietro la
safety car bisogna rispettare determinati
limiti di velocità, ma se lo dimenticano
Maldonado, Gutièrrez e Vergne, i giudici
fanno presto a mandar loro un promemoria
equivalente a cinque secondi di penalità
ciascuno. Dopo quattro giri si torna a girare
normalmente e immediatamente Ricciardo
prende il quinto posto ai danni di Alonso,
per il resto niente di interessante, si spera
che le strategie dei cambi gomme diano
limiti. Le battaglie più emozionanti,
per così dire, si vedono solamente
nelle retrovie: Vergne supera Grosjean e
diventa ottavo, mentre Vettel, dopo aver
effettuato il cambio gomme che lo ha
retrocesso al quattordicesimo posto, dà
vita ad un rimontone che lo porta al settimo.
Davanti nulla da segnalare, e al traguardo
finale tutto rimane immutato, compreso
il terzo posto promesso e mantenuto da
Ricciardo, il quale, per rimanere in tema
texano, si presenta sul podio con una
folkloristica barba che si addice più ad un
cow-boy che ad un pilota di F1. Hamilton,
con la trentaduesima vittoria in carriera, la
quinta consecutiva, diventa il pilota inglese
più vincente della storia, superando il
mito Nigel Mansell, mentre la decima
doppietta stagionale delle Mercedes è da
registrare come un primato assoluto per
la casa tedesca. Resta ancora aperto il
mondiale piloti, Hamilton, ora a 316 punti,
ha guadagnato altri sette punti su Rosberg,
a 292, ma ci sono ancora due gare da
disputare, e se quella di Austin non è stata
una delle corse più entusiasmanti, di sicuro
lo sarà questo finale di stagione.
In redazione
Delfina Maria D’Ambrosio,
Maurizio Elviretti
Leonardo Frenquelli
Federico Gianandrea de Angelis
Edoardo D’Angeli
[email protected]
Hanno collaborato
Flavio Grisoli
[email protected]
[email protected]
Realizzazione grafica
Elisabetta Di Paolo - [email protected]
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BANDIERAASCACCHI
SEPANG: PER IL TITOLO
O
PER
L’ONORE
In Moto3 è tutto da decidere
Rabat Campione in Moto2
MotoGp: Marquez agguanta Doohan
di L.FRENQUELLI
Tito Rabat, primo titolo in carriera (Foto Archivio)
Penultimo round. Il Motomondiale
è arrivato in Malaysia con ancora
tantissimo da mostrare ed un
solo campione iridato dei tre da
designare che aveva già risposto
“presente”,
ovviamente,
Marc
Marquez. Per gli altri era ancora
tutto da decidere, sia in Moto2 che
in Moto3 i giochi erano più aperti
con il fratello minore di Marc, Alex
Marquez, che tra le piccole poteva
già portare a termine una storica
doppietta mondiale per la famiglia di
Cervera, mentre nella Middle Class
la lotta era ancora tra i compagni
del Marc VDS Racing Team. Più
di ogni altra volta, però, la gara
era stata anticipata da un weekend di polemiche scatenate dallo
stesso campione MotoGP: durante
le prove del venerdì, lo spagnolo
aveva “colpito” Andrea Iannone con
una manovra al limite, forse oltre,
causando una lesione al tricipite
20
del braccio destro al pilota di Vasto,
ma passandola liscia in Direzione
Gara. Da lì le discussioni su
come fosse “intoccabile” Marquez,
parte integrante di un gruppo
che comanda il Motomondiale,
perciò trattato in maniera diversa.
Fortunatamente però è arrivata la
domenica e con lei le gare. I primi
sono i meno “potenti” ma anche i
più agguerriti. In classifica mondiale
Marquez è davanti a Miller ma
l’australiano non vuol saperne di
mollare, come dimostra la sua pole
position, la settima stagionale.
A Sepang le temperature erano
altissime ed oltre al meteo Miller
si è trovato a dover fronteggiare
un’evidente superiorità delle KTM
rispetto alla sua Honda. Come al
solito in Moto3 il livello è alto e molto
simile per tutti ma quando in gioco
c’è un titolo, si rischia di fare anche
qualcosa di troppo. Oltre a qualche
caduta
(Oliveira,
Khairuddin,
Antonelli), in mezzo alla classica
bagarre per il podio c’erano anche
i due pretendenti a darsele di santa
ragione, un batti e ribatti durato
fino all’ultima tornata: ricordandosi
che dall’ Australia ne sono usciti di
piloti talentuosi, Gardner e Doohan
ad esempio, Miller ha avuto più
freddezza e “manico” per decidere
il duello, con Marquez solo quinto
sul traguardo dopo un errore. Parte
importante dello show è stato
Vazquez che, ovviamente in volata,
è arrivato davanti a tutti, precedendo
Miller e poi Alex Rins. Nulla di
buono per lo SkyVR46 Racing Team
che chiude con un doppio ritiro, con
Fenati che ormai da tempo aveva
abbandonato le iniziali velleità di
titolo. Quello, infatti, riguarda solo
due piloti, ora divisi da undici punti
che si giocheranno tutto all’ultima
corsa: a Valencia vedremo chi, tra
BANDIERAASCACCHI
Alex Marquez e Jack Miller, sarà
il prossimo Campione del Mondo
in Moto3. In Moto2, la stagione è
stata caratterizzata da un binomio
che si è dimostrato superiore agli
altri team e che ha fatto della lotta
per l’iride, anche qui, una cosa
a due. Dalla gara di Sepang si è
avuto un verdetto chiaro, preciso
e, senza molte sorprese, spagnolo:
Esteve “Tito” Rabat. Con una gara
tatticamente intelligente, il pilota
classe ’89 ha ottenuto il tredicesimo
podio stagionale e limitato i rischi
“accontentandosi” del terzo posto.
Tanto è bastato per regalargli il suo
primo titolo Mondiale. Forse il meno
“spagnolo” di tutti, non è un pilota
nato per vincere con un talento
impressionante (in stile Marquez,
per intenderci), ma grazie al lavoro
ed all’intelligenza ha portato a
casa un trionfo straordinario. La
sua figura nella gara di Sepang è
stata quasi marginale, dato che ha
sapientemente curato la sua terza
piazza fino al termine, senza tentare
di correre dietro ad un rapidissimo
e costante Maverick Vinales (al
quarto successo del campionato)
ed al veterano Mika Kallio, degno
compagno di squadra ed avversario
per tutta la stagione. Sono stati loro
due a portare lo spettacolo anche
nella gara di Moto2 con Vinales
che ha dato una prova di forza e
velocità, con qualche rimpianto per
una stagione che poteva andare
meglio. Nonostante le polemiche
che avevano accompagnato la
tappa in Malesia, il bi-campione del
mondo in carica sarà “intoccabile”
ma è senza dubbio il miglior giovane
pilota al mondo, presente e futuro
della MotoGP. E lo ha dimostrato
anche a Sepang dove i ritmi sono
stati altissimi, come le temperature
dell’aria e dell’asfalto. A detta di
molti, tra i quali uno stanchissimo
Jorge Lorenzo, quella malaysiana
di quest’anno è stata una delle più
faticose e dure gare da portare a
termine per il meteo, tanto era il
caldo. Nelle prime battute di gara
erano molti i piloti in lizza per il
podio, in cerca di lustro per una
stagione che si avvia al termine
ed è stata positiva per alcuni (vedi
Bradl ancora quarto e Rossi, tornato
a livelli super) e meno convincente
per altri (Ducati?), ma alla fine il trio
Altro record per Marquez, al dodicesimo trionfo (Foto Archivio)
di testa (con Pedrosa auto-esclusosi
con una doppia caduta), era sempre
lo stesso: Marquez, Rossi, Lorenzo.
Un podio che ormai siamo abituati a
vedere e che ci ha sempre regalato
grandi emozioni, senza smentirsi
neanche nella diciassettesima gara
di questa stagione. I tre hanno
battagliato finché le gomme e le loro
forze fisiche lo hanno permesso,
dando ancora lo stesso risultato, lo
specchio della classifica generale.
Con questo trionfo Marquez ha
trovato una motivazione per vincere
anche a Valencia: obiettivo Doohan.
Il titolo è questione archiviata e,
mentre Rossi vorrà difendere il
suo secondo posto in graduatoria
dall’assalto di Lorenzo, il numero
93 cerca la tredicesima vittoria
stagionale
che
significherebbe
battere la prestazione del 1997 dello
storico campione australiano, già
eguagliata a Sepang, che si fermò
a dodici trionfi stagionali. A Valencia
ci aspetta l’ultimo capitolo di una
stagione che ha entusiasmato e
non ha deluso, con un titolo ancora
da assegnare e tanta passione da
vivere.
Jack Miller, secondo posto d’oro (Foto Archivio)
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IL NUOVO MODO DI VEDERE LO SPORT
TUTTI I GIORNI DALLE 20 ALLE 22
FORMAT
APPROFONDIMENTI
INTERVISTE
TUTTO SU LEGA PRO E SERIE D
POLITICA SPORTIVA
IL CAMPIONATO DI CALCIO FEMMINILE
IN DIRETTA OGNI SETTIMANA
In Qatar il francese vince sia Gara 1 che Gara 2
Chiudendo con 416 punti contro i 410 di Sykes
di E. D’ANGELI
Voleva il titolo ed è riuscito a
conquistarlo. Nell’ultima gara della
stagione Sylvan Guintoli ha fatto
doppio strike, vincendo il titolo
mondiale di Superbike 2014 ed
il titolo mondiale costruttori con
l’A prilia. A questo aggiungiamo
anche l’importante risultato di David
Salom, che a Losail si aggiudica
il titolo del campione delle EVO.
Guintoli era arrivato in Qatar con
12 punti da recuperare su Tom
Sykes, impresa non facile ma che
è arrivata grazie alla strepitosa
potenza dell’A prilia RSV4. Alla fine
ha avuto la meglio sul rivale della
Kawasaki, che a metà stagione
aveva 43 punti di margine e il titolo
in pugno. In Gara 2, quella decisiva,
Guintoli è partito terzo e nei primi
giri si trovava dietro a Jonathan Rea
e il campione in carica Sykes. Il
francese è riuscito nel quarto giro ad
avere la meglio su Sykes e nel quinto
su Jonathan Rea guadagnandosi la
prima posizione. Sykes ha provato
a recuperare ma un errore finale ha
condizionato la sua gara che l’ha
visto arrivare terzo perdendo così il
titolo per soli 6 punti (410 punti per
il britannico contro i 416 di Guintoli
ndr). Rea arriva seconda, Melandri
quarto davanti a Davies quinto ma
primo dei piloti Ducati, mentre un
calo di gomme ha portato all’ottava
posizione Giugliano. Buona la gara
di Elias sesto davanti a Baz. Lo
stesso che si è toccato alla prima
curva con Haslam. I due corridori
sono usciti fuori pista, per rientrare
poi nelle ultime posizioni. Haslam
ottiene il decimo posto. Salom
precede Canepa. Ottengono punti
anche Corti e Andreozzi, mentre
BANDIERAASCACCHI
SBK: GUINTOLI
ED APRILIA CAMPIONI
non tagliano il traguardo
Barrier, costretto al ritiro da
un guasto dei freni, Yates
Guarnoni e Laverty scivolano
e sono costretti al ritiro. In
Gara 1, precedentemente,
sempre Guintoli davanti a tutti e
più nello specifico davanti a Loris
Baz che, inaspettatamente, non
rispetta la disposizioni date dal
team e chiude davanti al compagno
Tom Sykes costretto, anche in
questo caso, ad accontentarsi del
terzo posto. Quarto Giugliano che
era partito dalla pole. Con questa
doppietta anche l’A prilia vince
per l’ennesima volta contro i big
giapponesi, aggiungendo un nuovo
trofeo ai suoi già 54 titoli Mondiali.
E per Guintoli, l’anno prossimo, la
sfida di ripetersi come campione del
mondo in casa Honda.
Sylvain Guintoli festeggia sul podio, è lui il nuovo campione del mondo Superbike (Foto Archivio)
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DI SERIE MA DISPONIBILI A PAGAMENTO SU ALCUNE VERSIONI LA VERSIONE PUBBLICIZZATA È INSERITA A TITOLO DI ESEMPIO. L’OFFERTA È VALIDA,
SALVO ESAURIMENTO DELLO STOCK, FINO AL 31/12/2014 PRESSO LE CONCESSIONARIE CHE ADERISCONO ALL’INIZIATIVA.
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