ANNO 2 - n° 21 - 7 NOVEMBRE 2014 - € 1,OO 12-13 BANDIERA A SCACCHI GUINTOLI ED APRILIA CAMPIONI DEL MONDO SUPERBIKE (PAG 23) EICMA 2014 TOYOTA VERSO 1.6D: LA PROVA 4 TUTTI I MERCOLEDI E VENERDI SU 177 DDT canale 177 406x283NYARISProfessioneMotori.indd 1 04/11/14 18.30 EDITORIALE di FILIPPO GHERARDI [email protected] Toyota Verso 1.6D: la prova Il motore 1.6D-4D riduce al minimo i consumi Sistema Toyota Touch di seconda generazione Configurazione modificabile da 5 a 7 posti Comodità a consumi ridottissimi. La Toyota Verso 1.6D si presenta innanzitutto con questo incoraggiante biglietto da visita. Monovolume compatta, dalle misure contenute se teniamo conto delle altre vetture del medesimo segmento (la lunghezza si attesta sui 4.46m), design sobrio ma al tempo stesso elegante nella sua essenzialità, come è tradizione ormai consolidata dei modelli di casa Toyota. Il vero fiore all’occhiello di questa nuova Verso rimane, però, sicuramente il motore turbodiesel 1.6 D-4D, sviluppato in collaborazione con BMW. Rispetto alla precedente versione 2.0 è stato ridotto il peso ed anche la potenza (si è passati dai 124 ai 112 CV), ma sono calati anche e soprattutto i consumi, il che naturalmente rimane un fattore considerevole per una vettura, come questa, adattissima per viaggi a lunga percorrenza. Il cambio è un manuale a sei rapporti, collocato in posizione rialzata per favorire ulteriormente il piacere di guida, la retrocamera è di serie. Una macchina che si guida comodamente ma una macchina che si guida anche in totale silenzio visto che all’interno dell’abitacolo, grazie non ultimo al sistema Start&Stop di ultima generazione, fruscii e rumori vengono ridotti davvero al minimo. Spostandoci proprio all’interno, un altro fattore che balza immediatamente all’occhio è la luminosità soprattutto per quel che concerne i posti anteriori, oltre alla solita buona dose di tecnologia garantita dal sistema Toyota Touch di seconda generazione, con interfaccia touchscreen full color e con uno schermo da 6 pollici attraverso il quale si possono gestire ed attivare, in maniera semplice ed intuitiva, tutte le principali funzioni multimediali dell’auto tra cui telefono, bluethooth, navigatore e stereo. Subito sotto lo schermo da 6’’ comandi analogici, di forma circolare, per attivare e regolare la climatizzazione 4 Toyota Verso (Foto Archivio) bizona. Tra i due sedili anteriori comodo bracciolo che nasconde, sollevandolo semplicemente dalla parte anteriore, un capiente ripiano portaoggetti che rappresenta soltanto uno dei tanti vani in cui riporre oggetti o documenti all’interno di questa macchina e tra cui si segnalano, naturalmente, anche il cassetto porta oggetti, un ripiano apribile a pressione e collocato nel blocco delle luci interne, delle vaschette di di forma circolare e di capienza ridotta incastonate nel tunnel centrale, ed infine le vasche laterali incorporate nelle porte tanto anteriori quanto posteriori. Rimanendo sempre all’interno, i sedili si presentano sobri, non eccessivamente lavorati e caratterizzati da una trama lineare. Macchina adatta ai lunghi viaggi, ed allora ecco i due tavolini porta bevande che si retraggono dallo schienale anteriore, ma anche un bagagliaio dalla capienza notevole e variabile a seconda della configurazione che si sceglie. Viaggiando con le 5 sedute si hanno 440 litri di capacità di carico, tenendo abbassate sia seconda che terza fila si raggiungono invece i 1700 litri, naturalmente inferiore la capacità se si sollevano, al contrario, i due sedili a scomparsa che compongono proprio la terza fila, più stretti rispetto agli altri ma comunque adatti anche per passeggeri adulti e non soltanto per bambini. Per quel che concerne i prezzi, si parte dai 20.000 euro (poco più) del modello d’ingresso. In chiusura, questa nuova Toyota Verso 1.6D si presenta come un’auto adatta per le famiglie ma anche per gruppi di persone, comoda da utilizzare nei lunghi percorsi extraurbani ma anche tutto sommato maneggevole nei contesti cittadini. Gli interni (Foto Archivio) HIGHTECH Il parcheggio A portata di mano Il 15 novembre arriva “Parkey” Per Android e iOS Un dato, da solo, dovrebbe far riflettere: pare che circa il 30% del traffico in una grande città come Milano sia generato esclusivamente da automobilisti che stanno cercando un parcheggio per la propria auto. Inutile dire che se questa cifra fosse ridotta anche di un terzo, ne trarremmo giovamento tutti. Ebbene, dal 15 novembre questa possibilità è davvero molto più vicina. Sì perché Alex Pallotti, un ingegnoso milanese di 34 anni, 6 insieme ad un team di sviluppatori, è pronto per lanciare per Android e iOS “Parkey”, l’applicazione che aiuta gli automobilisti a trovare un parcheggio. Si sfrutta – ovviamente – la funzione di geolocalizzazione del proprio smartphone, e l’applicazione offre in tempo reale una lista e la relativa posizione delle autorimesse e dei parcheggi più vicini. Ma non solo: questa applicazione permette anche di mettere a conoscenza l’utente sui di F. GRISOLI costi orari anche in tempo reale mentre l’auto è parcheggiata. E possiamo anche prenotare il parcheggio e pagare direttamente attraverso lo smartphone. Infine, “Parkey”, in occasione dell’Esposizione Universale che si terrà nel capoluogo lombardo dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, sarà rilasciata anche in versione completamente in inglese, per permettere un facile utilizzo anche ai visitatori internazionali. AudiS1:compattezzaepotenza Si tratta della versione sportiva dell’Audi A1 Disponibile a tre o cinque porte, vanta un quattro cilindri 2.0 TFSI con turbocompressore, per 231 CV di potenza di D. M. D’AMBROSIO Piccola ma dotata di una grande potenza: stiamo parlando dell’Audi S1, la versione sportiva dell’Audi A1. La vettura, disponibile sia nel modello a tre porte che a cinque porte nella versione Sportback, riesce a comunicare, già al primo sguardo, un senso di grande grinta e aggressività. Colpisce subito il design che le dona una caratterizzazione sportiva, evidente soprattutto nei fari posteriori a led sviluppati orizzontalmente, e che ben si addice al motore che troviamo sotto al cofano: il quattro cilindri 2.0 TFSI con turbocompressore. Ben 231CV e 370Nm di coppia, caratteristiche che permettono all’Audi S1 di raggiungere una velocità massima di 250km/h, oltre la quale interviene il limitatore elettronico, ottime risposte anche sotto l’aspetto dell’accelerazione: la macchina va da 0 a 100 km/h in soli 5,8 secondi nella versione a tre porte, mentre ce ne vogliono 5,9 nel caso della Sportback che, del resto, ha un peso maggiore dovuto alle due portiere posteriori. Quanto ai consumi, stando ai dati divulgati dal marchio dei quattro anelli con un litro di benzina la S1 dovrebbe percorrere fino a 14,2 km, autonomia che si riduce a 14 km nel caso della Sportback. All’avanguardia dal punto di vista tecnologico, la compatta sportiva presenta un software di gestione del blocco trasversale, aggiornati inoltre anche il telaio e lo sterzo che sono stati adattati a una guida più sportiva. La vettura è in vendita da 31.300 euro, ai quali si dovranno aggiungere 680 euro per avere la versione a cinque porte. Audi A7: l’anno del restyling Aggiornamenti motoristici e tecnologici Un tocco di aggressività in più per un’auto pronta a stupire ancora una volta di D. M. D’AMBROSIO Il 2014 sarà sicuramente un anno importante per l’Audi A7 Sportback che, pochi mesi fa, è stata interessata da un restyling estetico ma, specialmente, motoristico e tecnologico. L’automobile, lanciata sul mercato nel 2010, ha adesso gruppi ottici anteriori che vantano la tecnologia Matrix LED, un’innovazione che permette di illuminare la strada in qualsiasi condizione, senza rischiare di abbagliare le vetture che provengono dalla direzione opposta. Cambiano anche la calandra anteriore, ora più grande e imponente, il disegno del paraurti, che dona un tocco di aggressività in più, e i gruppi ottici posteriori, che sono stati rivisitati: interventi che la rendono più sportiva. Inoltre, la carrozzeria realizzata in alluminio e acciaio high-tech è leggerissima con ottimi effetti in termini di silenziosità e di confort. Addentrandoci 8 all’interno, notiamo che sono stati rinnovati i materiali, mentre quanto ai colori si potrà scegliere tra cinque tinte diverse. Niente di nuovo dal punto di vista delle dimensioni, l’auto mantiene le medesime misure: lunghezza di 4,97 metri, larghezza di 1,42 metri e altezza di 1.91 metri. Ampio e comodo il bagagliaio che parte da una capacità di carico minima di 535 litri ma che, con i sedili abbassati, raggiunge i 1390 litri. Sotto il cofano possiamo trovare cinque motori diversi, tutti Euro 6, ma di diverse potenze a partire dai 218 CV della 3.0 V6 diesel ai 450 della 4.0 V8 TFSI. Salone di San Paolo 2014 Oltre 750mila visitatori per 150 lanci mondiali e locali Complessivamente 500 i veicoli in esposizione di M. ELVIRETTI Si sta tenendo in questi giorni l’edizione 2014 del Salone Internazionale dell’automobile di San Paolo, l’evento “made in Brazil” più atteso dagli appassionati delle due ruote e, quest’anno, in particolar modo di Suv e crossover, che come non mai si ritaglieranno un ruolo da protagonisti. Numeri alla mano saranno 150 tra lanci mondiali e locali, 500 i veicoli esposti, 41 le marche presenti con una previsione di oltre 750mila visitatori, su un’area espositiva ampliata notevolmente rispetto all’ultima edizione, quella del 2012. Sventola alto il tricolore con FCA, che attraverso Fiat Automoveis, brand leader in Brasile, affiancherà alle importanti novità nella produzione di serie, dalla Jeep Renegade fabbricata nello stabilimento di Pernambuco alla nuova edizione della Fiat Bravo, il concept del crossover Fiat Fcc4 le cui dimensioni lasciano pensare ad un prodotto realizzato guardando al mercato nordamericano più che a quello sudamericano. Chiariamo fin dal principio che si tratta, al momento, solo di un prototipo realizzato dal centro design Fiat dell’America Latina e da qui a vederlo nei concessionari, soprattutto in Europa, la strada sarà lunga. Il concept è molto interessante e sviluppa quelle che sono le ultime tendenze del mercato, ossia i coupé crossover (vedi la BMW X6) e le linee che ricordano lontanamente quelle del Range Rover Evoque, posteriore a parte, ispirato dal mondo dei pick-up. Anche la Citroen sta svolgendo un ruolo di primo piano al Salone di San Paolo dove, sfruttando le capacità e le potenzialità del proprio centro di design in America Latina, ha portato al Salone brasiliano la show car Duster Oroch che debutta in anteprima proprio in questa kermesse verdeoro. Il veicolo intende anticipare l’evoluzione in fatto di stile di un pick-up di prossima generazione ad uso privato e con spazio sufficiente per cinque persone. I pick-up sono un genere di veicolo largamente diffuso in Sud America, che rappresentano più del 75% del mercato dei veicoli commerciali leggeri. Renault intende accedere a questo mercato ricco di potenzialità con due modelli. 10 FCC4: il concept targato FIAT (Foto Archivio) Duster Oroch, realizzato dal centro di design Renault per l’America Latina (RDAL) a San Paolo, nasce con lo scopo di saggiare l’eventuale impatto in fatto di stile sui visitatori del Salone brasiliano. Passando al Sol Levante, Nissan presenta la Kicks, un concept prossimo a diventare un modello di serie a partire dal 2015. Destinata ad essere commercializzata in America, la piccola crossover giapponese è stata disegnata dal centro stile di San Diego, in California, con la collaborazione della casa madre e verrà assemblata nella fabbrica di Resenda (Brasile). Lo stile, specialmente al frontale, riprende in pieno quello di X-Trail e Qashqai, mentre lateralmente ha un aspetto più personale, con la linea di cintura rastremata verso il posteriore, che rende la Nissan Kicks più sportiva e dinamica, riprendendo anche alcuni aspetti della Range Rover Evoque. Chiudiamo con chi porta nella terra della “Saudade” la bandiera a stelle e strisce: sono tre i concept lanciati da Ford, basati sulla sua nuova Sport Utility compatta, la Ford EcoSport. Interamente ideati e realizzati dal team di design per il Sud America dell’Ovale Blu, incarnano diverse interpretazioni di personalizzazione del Suv di segmento B. La prima di queste tre variazioni sul tema è la Ford EcoSport Storm, caratterizzata da una verniciatura blu elettrico e una calandra molto imponente, che riecheggia quella del Raptor. Per un aspetto ancor più muscolare e fuoristradistico, sottolineato anche da rinforzi in plastica e pneumatici tassellati sui cerchi da 15”. Decisamente palestrata è anche l’EcoSport Beast, vestita però un po’ più racing con una livrea biancorossa, una vistosa presa d’aria sul cofano, minigonne laterali e cerchi da 18’’. Sempre sportivo ma più sofisticato è il terzo concept, la EcoSport Beauty: per lei tetto nero, fendinebbia a LED, sedili singoli e sistema di infotainment anche in seconda fila. Motorsport, ExpoTech Modena (Foto Archivio) TUTTI I MERCOLEDI E VENERDI 177 DTT canale 177 EICMA 2014 Il Salone delle due ruote compie 100 anni Debutto per la nuova Ducati Multistrada 1200S Honda svela la RC213V-S, Yamaha risponde con la YZF-R1 di M.ELVIRETTI Come ogni anno protagonista nel corso della prima settimana di Novembre l’EICMA, il Salone internazionale delle due ruote. E in quest’edizione c’è da festeggiare: il 2014 è infatti l’anno del centenario di EICMA. Cento anni sono molti, forse troppi per descrivere il Salone di Milano solo con i numeri che, tuttavia, fanno una certa impressione: un secolo di EICMA significa 25 milioni di visitatori (l’equivalente di tutta l’Austria, la Svizzera e il Portogallo), 2 milioni di metri quadrati di esposizioni ed 86 gare internazionali. Le novità in campo moto? Non si contano. Ma l’EICMA, non è solo numeri, tutt’altro. Soprattutto quest’anno. Immancabili, anche per questa stagione, l’area esterna MotoLive, dove si svolgono le manifestazioni in collaborazione con Radio Deejay, il Green Planet dedicato al mondo delle tecnologie ecologiche, l’area custom (sempre più importante) e infine l’area sicurezza. Ma la vera novità è il Temporary Bikers Shop: da quest’anno infatti è stato possibile acquistare da tutti i grandi dealer del mercato nazionale, dall’abbigliamento alle borse passando per i caschi, tutto a prezzi super scontati, una sorta di super outlet temporaneo. Passando alle novità delle due ruote, Ducati è sicuramente quella che porta alla kermesse milanese più carne al fuoco: debutta all’EICMA di Milano la seconda 12 generazione di Ducati Multistrada 1200S dotata del nuovo propulsore Testastretta DVT con distribuzione desmodromica a fasatura variabile. Tante innovazioni anche per quanto riguarda ciclistica ed elettronica, ma anche per l’estetica che, mantenendo diversi elementi della vecchia generazione, cambia comunque in maniera netta la ripartizione dei volumi, con un design più raffinato ma allo stesso tempo muscoloso e carico sull’avantreno ed un frontale più imponente nonché fortemente caratterizzato dallo spettacolare doppio faro full led. All’appuntamento meneghino Ducati aggiorna anche la sua ammiraglia sportiva, la Superbike Panigale. Cambia la sigla, che da 1199 diventa Panigale 1299 in ossequio ad una cilindrata ottenuta con pistoni dall’alesaggio monstre di 116 mm, cambiano le misure ciclistiche, cambiano soprattutto le prestazioni con una potenza massima che raggiunge i 205 cavalli a 10.000 giri (un incremento del valore di coppia del 10% rispetto al precedente 1199) per un peso incredibile di soli 166,5 chili, ottenuto naturalmente riducendo al minimo la componente telaistica, sempre incentrata su schema monoscocca con propulsore portante. Passando alla Honda, arriva finalmente (...era attesa nella scorsa edizione) la RC213V-S, la sportiva stradale più estrema da molti anni ad oggi. Finora soltanto la Ducati aveva realizzato una replica della sua MotoGP, la Desmosedici, nel 2007. Quando Honda presentò la sua V5 per il primo campionato MotoGP, nel 2002, già molti si sbilanciarono sul fatto che sarebbe arrivata nel giro di poco tempo la versione stradale della quattro tempi Honda più potente della storia. Passando all’altra protagonista made in Japan, arriva inatteso un nuovo modello Kawasaki che in un colpo solo estende ben due delle famiglie motociclistiche di Akashi. La Vulcan S è infatti un trait d’union fra la famiglia delle cruiser Vulcan e la fortunata piattaforma media Yamaha R1 (Foto Archivio) La RC213V-S (Foto Archivio) basata sul bicilindrico parallelo da 650cc già declinato in versione naked (ER-6N), semicarenata (ER-6F) ed enduro-tourer (Versys). Contraddistinta da un’estetica da Bobber la Vulcan S vuole, nelle intenzioni Kawasaki, andare oltre il segmento cruiser proponendosi come mezzo molto più versatile, modaiolo ed adatto anche ad un uso urbano.Finalmente è arrivata anche lei, la Kawasaki Ninja H2 “base”, se così si può definire: dopo il debutto della mostruosa H2R limitata all’uso in circuito, al Salone EICMA di Milano la Casa di Akashi svela l’H2 stradale, accreditata di una potenza inferiore e certamente meno raffinata ma altrettanto affascinante. Anche Yamaha punta forte sul supersportivo presentando la YZF-R1 con cui prova a tornare nel gruppo di testa delle supersportive per poi rientrare (nel 2015 o nel 2016?) nel Mondiale Superbike. Fedele ai concetti che la ispirano da diverse stagioni, la nuova Yamaha ripropone le fondamenta tecniche del modello precedente: telaio Deltabox a doppio trave in alluminio, interasse contenuto (ricordiamo come uno degli elementi distintivi della prima R1 fosse proprio il passo sotto i 1.400 mm) ma anche e soprattutto il propulsore quadricilindrico in linea da 998cc con fasatura crossplane accreditato di ben 200 cavalli. Tornando ad una marca “di casa”, non poteva certo mancare l’Aprilia, fresca del titolo di campione del Mondo Superbike 2014, vinto proprio all’ultima gara di Losail con il francese Guintoli, che debutta a EICMA 2014 con la nuova Aprilia RSV4 RR. Si tratta della più importante evoluzione nella recente storia della RSV4, un progetto che ha ridefinito gli standard d’alte prestazioni nel segmento delle super sportive. La nuova e più evoluta versione della RSV4 attinge a tutto il sapere e alle continue evoluzioni tecniche messe in pista da Aprilia in questa stagione SBK. La casa di Noale svela inoltre la Tuono V4 1100. Modello che deriva direttamente dalla esperienza racing di Aprilia e dalla RSV4, con la quale condivide l’architettura V4 del motore e la ciclistica. Crescono le prestazioni del motore V4. La guida è ancora più efficace grazie alla ciclistica rivista e all’utilizzo dell’APRC, il pacchetto di controlli elettronici alla guida, nato in Aprilia Racing, che in questa evoluzione si migliora ulteriormente. Concludiamo con il made in Germany: già svelata in più occasioni, la nuova BMW S1000 XR debutta ufficialmente al Salone EICMA di Milano. Alternativa stradale alla R 1200GS, diretta antagonista della Ducati Multistrada, la crossover BMW si propone come sportiva sul misto e comoda tourer sulle lunghe distanze. Il tutto con una dotazione tecnica allo stato dell’arte, seconda solo all’ammiraglia sportiva S1000RR nella gamma BMW. Completamente rinnovato il modello 2015 della roadster media che BMW fa debuttare qui allo show milanese, seguendo la falsariga dei modelli GS, già oggetto di revisione nella scorsa stagione. Il modello 2015 della F 800R, che cambia anche da un punto di vista estetico con un inedito cupolino completamente al di fuori degli schemi BMW, recepisce infatti tutti gli aggiornamenti tecnici già visti sulle enduro medie a partire dal motore più brillante fino alla dotazione ciclistica ed elettronica. Ducati 1299 Panicale S (Foto Archivio) 13 Pit-Stop: all’altezza delle aspettative Sono già in totale 270, tra ricambisti ed officine, le attività aderenti al progetto della Champion ad appena un anno dal suo debutto in Italia dalla REDAZIONE Appena un anno fa il progetto PitStop, e la sua innovativa concezione di rete vendita collettiva finalizzata all’affermazione del medesimo obiettivo, è atterrato in Italia con la previsione ambiziosa di creare una rete Champion Oil capace di diffondersi capillarmente tra ricambisti ed officine specializzate presenti nel nostro paese. Grazie ad una buona dose di dedizione e collaborazione oggi, dopo nemmeno 12 mesi dall’esordio, la rete Pit-Stop conta in totale già 270 attività aderenti, di cui 125 negozi commerciali/ricambisti e 145 officine. Si tratta di un risultato davvero notevole. “È stato un lavoro molto duro”, dice Alessandra Zangari della Oil Distribution srl, distributore esclusivo per la 14 Champion in Italia. “Ogni giorno è necessario comunicare messaggi positivi circa la qualità dei prodotti Champion e i vantaggi che questi possono comportare per coloro che decidono di venderli e, successivamente, anche di utilizzarli, ma anche supportare i clienti su più livelli: tecnico, vendite, marketing, ecc ..”. Insieme allo sforzo del branding è arrivato anche un aumento notevole delle vendite nel corso dell’ultimo anno, e siamo solo all’inizio visto che insieme ad Alessandra Zangari anche tutta la sua squadra è molto determinata a continuare a sviluppare la rete Champion in tutta Italia in maniera sempre maggiore. “L’obiettivo principale del primo anno è stato quello di creare solide fondamenta per il futuro, incorporando la rete nel mercato e dando vita ad una nuova presenza chiara e visibile”, dice sempre Alessandra, “Ora siamo pronti a fare il passo successivo. Da un lato questo significa l’estensione della rete di 500 membri entro la fine del 2015, dall’altro stiamo lavorando per migliorare ulteriormente la collaborazione e la condivisione delle conoscenze all’interno della comunità dei nostri partner”. Insomma, se è vero che “il buon giorno si vede dal mattino”, numeri e risultati, ma anche consensi sin qui raccolti, sembrano davvero essere di buono auspicio per il futuro immediato della Champion Oil, e del progetto Pit Stop, sul mercato italiano. Suzuki Celerio: la city car piccola ma spaziosa Arriverà nelle nostre concessionarie a fine anno Pronta a prendere il posto delle Suzuki Alto e Splash di F. GIANANDREA DE ANGELIS Suzuki Celerio (Foto Archivio) Si è fatta vedere per la prima volta in assoluto all’ultimo Salone di Ginevra la nuova Suzuki Celerio, ma nelle nostre concessionarie non è ancora arrivata, bisogna aspettare ancora un mese o poco più. La Celerio fa parte del segmento delle city car e prenderà il posto delle Alto e della Splash, le dimensioni sono quindi contenute, ma vanta comunque una grande abitabilità. Per essere più precisi, è lunga 3,6 metri, larga 1,6 m e alta 1,53, queste misure le consentono di essere molto agile nel traffico cittadino e di essere parcheggiata con grande facilità, allo stesso tempo però l’interno è molto confortevole ed ha un bagagliaio di 254 litri, uno dei più spaziosi della categoria. Rimanendo dentro, troviamo i tessuti dei sedili parzialmente colorati così come lo sono anche i pannelli porta, mentre la plancia è grigia e nera; 16 il design dei comandi è abbastanza classico, sono comunque facili da utilizzare e molto intuitivi. Le motorizzazioni disponibili saranno due: un propulsore K10B da 68 cavalli e un K10C da 90 CV, capaci di percorrere con un solo litro fino a 23 km e di garantire emissioni di CO2 di 90g/km; non male anche le prestazioni, in particolare quelle del primo motore menzionato, in grado di portare la vettura ad una velocità massima di 155 km/h con una coppia di 90 Nm a 3.500 giri. Sono nuovi anche i tipi di cambio montati sulla Suzuki Celerio, per i quali si potrà scegliere tra una trasmissione manuale a 5 marce e una meccanica robotizzata con un attuatore elettroidraulico che regola gli innesti e la frizione, l’Auto Gear Shift. Al momento del lancio in Italia sarà messo a disposizione degli acquirenti solo il motore K10B con cambio manuale, ma ci saranno due diverse versioni tra cui scegliere, la Celerio GL e la Celerio GLX, entrambe a cinque posti. La prima avrà di serie: aria condizionata, 4 airbag, ABS con ESP, Brake Assist Function, lettore CDMP3, dispositivo Bluetooth e presa USB. Oltre a queste dotazioni, sulla GLX ci saranno anche volante in pelle, cerchi in lega, fendinebbia, specchietti in tinta elettrici e riscaldati. Tra gli optional ci sono dei profili in plastica non verniciata che possono essere aggiunti a porte e passaruota, in grado di dare alla vettura quasi le sembianze di un SUV. Forse esternamente le forme sono un po’ troppo tradizionali e non innovative, ma il vero punto di forza della Celerio è sicuramente il rapporto qualità/prezzo, in quanto le prestazioni e le dotazioni fino ad ora descritte saranno disponibili con una spesa che sarà sicuramente inferiore ai 10 000 euro. Hyundai i20: una coreana d’Europa di L.FRENQUELLI Tanto lavoro e tante novità di design e motorizzazioni per la nuova segmento B Hyundai i20 (Foto Archivio) Al Salone di Parigi è stata presentata la nuova Hyundai i20. Dopo un massiccio lavoro durato quattro anni, la casa coreana sta ha così completato la rivoluzione di tutta la sua gamma con questa citycar che ha immediatamente preso il centro della scena nello stand coreano. Porta dunque qualcosa di nuovo anche nel segmento B con una caratteristica fondamentale: la i20 sarà interamente prodotta in Europa, nello stabilimento turco di Izmit con tante innovazioni principalmente per l’assetto ed il design. In Turchia infatti è stata utilizzata una piattaforma inedita che fornisce il veicolo di una scocca ad alta resistenza, in concomitanza alle modifiche apportate alle misure, differenti rispetto alla prima generazione di i20: è più bassa e più lunga, come capita molto spesso per le nuove nate del segmento B. Grazie alle nuove misure, la citycar vanta ora una maggiore abitabilità, una capacità di carico più elevata (bagagliaio da 326 litri) ed un handling migliore. Come detto, questa è una generazione nata in Europa e pensata principalmente per il pubblico europeo: seguendo i gusti del vecchio continente, Hyundai ha portato avanti il concept di design Fluidic Sculpture, che ha raggiunto oggi la versione 2.0 ed è stato ovviamente applicato anche alla i20. Gli studi delle nuove linee sono stati effettuati nello Hyundai Design Centre Europe con sede a Russelsheim, sotto la supervisione di Thomas Buerkle. Le innovazioni estetiche si notano per lo più sulla griglia esagonale che domina l’avantreno del veicolo, con il marchio sulla parte superiore assieme ai fari anteriori a LED, mentre nella parte inferiore sono disposti i fendinebbia di serie. Un design “rinfrescato” e più dinamico con un tetto panoramico in vetro ad apertura elettrica che dà quel tocco di classe e spazio in più all’abitacolo. Hyundai mette a disposizione numerose colorazioni differenti, dando la possibilità di scegliere tra cromatura pastello, metallizzate o perlate, con interni abbinati mono, o bi-colore. È vasta anche la gamma delle motorizzazioni che comprende due propulsori a benzina aspirati e due turbodiesel. Per i benzina si può scegliere tra un 1.2 MPI da 74 o 85 cavalli ed un 1.4 MPI con 100 cavalli di potenza. I motori turbodiesel invece, sono un 1.1 da 75 cavalli ed un 1.4 da 90, aspettando il 2015 per la versione GPL. In base alla scelta del cliente, è possibile selezionare un cambio a cinque o sei rapporti, ovviamente in relazione al propulsore scelto. Ultimo, ma non meno importante, il sistema di infotainment che comprenderà una docking station in grado di garantire tutte le connessioni richieste con smartphone ed altri apparecchi mobili. Segno di un lavoro di quattro anni portato a termine, la nuova Hyundai i20 è in vendita a partire dal novembre di quest’anno. 17 BANDIERAASCACCHI HAMILTON DA RECORD L’inglese entra nella storia superando la leggenda Mansell Il campionato però non è ancora chiuso di F. GIANANDREA DE ANGELIS Hamilton dopo la storica vittoria in Texas (Foto Archivio) Con il mondiale in tasca già dallo scorso Gran Premio, Mercedes non ha più bisogno di strategie e può lasciare che i suoi corridori, Hamilton e Rosberg, si diano liberamente battaglia per conquistare il titolo piloti: è di soli 17 punti infatti la distanza tra l’inglese primo in classifica e il compagno inseguitore. Si prospetta quindi un duello da “Mezzogiorno di fuoco” sulla texana pista di Austin, dove le Formula 1 correranno le per la diciassettesima prova del Campionato Mondiale 2014. Prima della gara però, non sono i problemi tecnici a dar noie bensì quelli economici: anche qui è arrivata la crisi ed alcune case costruttrici minori la stanno pesantemente sentendo, in primis Marussia e Caterham che infatti non parteciperanno alla corsa, lasciando che si gareggi con 18 vetture come non succedeva dal Gran Premio di Monaco del 2005. Anche Force India, Lotus e Sauber navigano in cattive acque, tanto da voler quasi boicottare la gara, allarme che però rientra poco prima della partenza; queste sono cose che però a noi interessano 18 relativamente poco, quindi lasciamo che se ne occupi Bernie Eccleston e torniamo al Gran Premio. La monotonia stagionale non si rompe, e come al solito i più veloci nelle prove sono Hamilton e Rosberg, a seguire i due ci sono nella prima sessione Button, nella seconda Alonso, e nella terza Massa. Nelle qualifiche qualcosa si smuove, Lewis è sempre in testa nella prima fase, ma questa volta dietro si trova le due Williams di Massa e Bottas; Vettel, che aveva dichiarato di non voler partecipare alle qualifiche perché dovrà in ogni caso partire dalla pit lane per aver sostituito il motore, Il podio di Austin Hamilton, Rosberg e Ricciardo (Foto Archivio) Dentro e fuori la pista, continua la sfida tra le Mercedes (Foto Archivio) un po’ di colore ad una gara grigia. Ecco che al quindicesimo giro rientrano ai box Massa e Ricciardo, un giro dopo lo fanno anche Rosberg e Bottas, ma quest’ultimo nel momento in cui sta per rientrare in pista viene sorpassato da Ricciardo. Al diciassettesimo rientrano Hamilton e Alonso, Rosberg sfrutta l’occasione e si porta in testa alla gara, purtroppo per lui però, il compagno di squadra va più veloce e al giro numero ventiquattro lo supera nuovamente riportandosi al posto che gli spetta. Alonso, che nel mentre aveva avuto la meglio su Vettel nella lotta per la nona posizione, continua a risalire e tra i giri 24 e 30 supera anche Button e Magnussen diventando sesto. Tre giri più tardi si parte con il secondo cambio gomme, ma questa volta le cose cambiano ancora meno e l’unico sorpasso che si vede durante i rientri è quello di Ricciardo che, ai danni di Massa, conquista la momentanea terza piazza; Maldonado intanto, fa vedere che se vuole può essere il più veloce di tutti, peccato che lo faccia nei punti sbagliati, come la corsia dei box, e prende quindi un’altra penalità per non aver rispettato i Amministrazione Via Carlo Emery, 47 - 00188 Roma Tel./Fax 06.5000975 [email protected] Reg. presso il Tribunale dell’Editoria Roma n° 38/2013 Direttore Responsabile Filippo Gherardi [email protected] BANDIERAASCACCHI fa comunque un tentativo e si classifica per la seconda sessione. Qui Rosberg, che nella prima fase era andato così così, conquista il miglior tempo girando in 1’36” e 290 millesimi, un tempo inferiore a quello con il quale Vettel ottenne la pole position l’anno scorso. Nella fase finale di qualifiche, quella decisiva, Rosberg si conferma e ancora una volta, va più veloce degli altri guadagnando il primo posto nella griglia di partenza, alle sue spalle, quasi inutile dirlo, si piazza Hamilton; da menzionare il quinto posto di Ricciardo, in particolare perché l’australiano su Reb Bull, tra lo scetticismo generale, promette di arrivare sul podio. Non abbiamo ancora nominato l’orgoglio di noi italiani, le Ferrari, ma se da una parte le Mercedes continuano a essere le più veloci, dall’altra le Rosse continuano ad essere mediocri, noi però non le dimentichiamo mai e vi diciamo che Alonso partirà sesto e Raikkonen ottavo. Allo spegnimento dei semafori le Mercedes partono bene e mantengono primo e secondo posto, buon avvio anche per Massa, che supera Bottas e si porta terzo, e Alonso che si porta davanti a Ricciardo al quinto posto. Al primo giro c’è subito un’interruzione: Pèrez è troppo irruento e tampona Raikkonen colpendo allo stesso tempo Suttil, per il finlandese nessuna conseguenza ma gli altri due sono costretti al ritiro ed entra in pista la safety car per dar la possibilità di ripulire il tracciato. Dietro la safety car bisogna rispettare determinati limiti di velocità, ma se lo dimenticano Maldonado, Gutièrrez e Vergne, i giudici fanno presto a mandar loro un promemoria equivalente a cinque secondi di penalità ciascuno. Dopo quattro giri si torna a girare normalmente e immediatamente Ricciardo prende il quinto posto ai danni di Alonso, per il resto niente di interessante, si spera che le strategie dei cambi gomme diano limiti. Le battaglie più emozionanti, per così dire, si vedono solamente nelle retrovie: Vergne supera Grosjean e diventa ottavo, mentre Vettel, dopo aver effettuato il cambio gomme che lo ha retrocesso al quattordicesimo posto, dà vita ad un rimontone che lo porta al settimo. Davanti nulla da segnalare, e al traguardo finale tutto rimane immutato, compreso il terzo posto promesso e mantenuto da Ricciardo, il quale, per rimanere in tema texano, si presenta sul podio con una folkloristica barba che si addice più ad un cow-boy che ad un pilota di F1. Hamilton, con la trentaduesima vittoria in carriera, la quinta consecutiva, diventa il pilota inglese più vincente della storia, superando il mito Nigel Mansell, mentre la decima doppietta stagionale delle Mercedes è da registrare come un primato assoluto per la casa tedesca. Resta ancora aperto il mondiale piloti, Hamilton, ora a 316 punti, ha guadagnato altri sette punti su Rosberg, a 292, ma ci sono ancora due gare da disputare, e se quella di Austin non è stata una delle corse più entusiasmanti, di sicuro lo sarà questo finale di stagione. In redazione Delfina Maria D’Ambrosio, Maurizio Elviretti Leonardo Frenquelli Federico Gianandrea de Angelis Edoardo D’Angeli [email protected] Hanno collaborato Flavio Grisoli [email protected] [email protected] Realizzazione grafica Elisabetta Di Paolo - [email protected] 19 BANDIERAASCACCHI SEPANG: PER IL TITOLO O PER L’ONORE In Moto3 è tutto da decidere Rabat Campione in Moto2 MotoGp: Marquez agguanta Doohan di L.FRENQUELLI Tito Rabat, primo titolo in carriera (Foto Archivio) Penultimo round. Il Motomondiale è arrivato in Malaysia con ancora tantissimo da mostrare ed un solo campione iridato dei tre da designare che aveva già risposto “presente”, ovviamente, Marc Marquez. Per gli altri era ancora tutto da decidere, sia in Moto2 che in Moto3 i giochi erano più aperti con il fratello minore di Marc, Alex Marquez, che tra le piccole poteva già portare a termine una storica doppietta mondiale per la famiglia di Cervera, mentre nella Middle Class la lotta era ancora tra i compagni del Marc VDS Racing Team. Più di ogni altra volta, però, la gara era stata anticipata da un weekend di polemiche scatenate dallo stesso campione MotoGP: durante le prove del venerdì, lo spagnolo aveva “colpito” Andrea Iannone con una manovra al limite, forse oltre, causando una lesione al tricipite 20 del braccio destro al pilota di Vasto, ma passandola liscia in Direzione Gara. Da lì le discussioni su come fosse “intoccabile” Marquez, parte integrante di un gruppo che comanda il Motomondiale, perciò trattato in maniera diversa. Fortunatamente però è arrivata la domenica e con lei le gare. I primi sono i meno “potenti” ma anche i più agguerriti. In classifica mondiale Marquez è davanti a Miller ma l’australiano non vuol saperne di mollare, come dimostra la sua pole position, la settima stagionale. A Sepang le temperature erano altissime ed oltre al meteo Miller si è trovato a dover fronteggiare un’evidente superiorità delle KTM rispetto alla sua Honda. Come al solito in Moto3 il livello è alto e molto simile per tutti ma quando in gioco c’è un titolo, si rischia di fare anche qualcosa di troppo. Oltre a qualche caduta (Oliveira, Khairuddin, Antonelli), in mezzo alla classica bagarre per il podio c’erano anche i due pretendenti a darsele di santa ragione, un batti e ribatti durato fino all’ultima tornata: ricordandosi che dall’ Australia ne sono usciti di piloti talentuosi, Gardner e Doohan ad esempio, Miller ha avuto più freddezza e “manico” per decidere il duello, con Marquez solo quinto sul traguardo dopo un errore. Parte importante dello show è stato Vazquez che, ovviamente in volata, è arrivato davanti a tutti, precedendo Miller e poi Alex Rins. Nulla di buono per lo SkyVR46 Racing Team che chiude con un doppio ritiro, con Fenati che ormai da tempo aveva abbandonato le iniziali velleità di titolo. Quello, infatti, riguarda solo due piloti, ora divisi da undici punti che si giocheranno tutto all’ultima corsa: a Valencia vedremo chi, tra BANDIERAASCACCHI Alex Marquez e Jack Miller, sarà il prossimo Campione del Mondo in Moto3. In Moto2, la stagione è stata caratterizzata da un binomio che si è dimostrato superiore agli altri team e che ha fatto della lotta per l’iride, anche qui, una cosa a due. Dalla gara di Sepang si è avuto un verdetto chiaro, preciso e, senza molte sorprese, spagnolo: Esteve “Tito” Rabat. Con una gara tatticamente intelligente, il pilota classe ’89 ha ottenuto il tredicesimo podio stagionale e limitato i rischi “accontentandosi” del terzo posto. Tanto è bastato per regalargli il suo primo titolo Mondiale. Forse il meno “spagnolo” di tutti, non è un pilota nato per vincere con un talento impressionante (in stile Marquez, per intenderci), ma grazie al lavoro ed all’intelligenza ha portato a casa un trionfo straordinario. La sua figura nella gara di Sepang è stata quasi marginale, dato che ha sapientemente curato la sua terza piazza fino al termine, senza tentare di correre dietro ad un rapidissimo e costante Maverick Vinales (al quarto successo del campionato) ed al veterano Mika Kallio, degno compagno di squadra ed avversario per tutta la stagione. Sono stati loro due a portare lo spettacolo anche nella gara di Moto2 con Vinales che ha dato una prova di forza e velocità, con qualche rimpianto per una stagione che poteva andare meglio. Nonostante le polemiche che avevano accompagnato la tappa in Malesia, il bi-campione del mondo in carica sarà “intoccabile” ma è senza dubbio il miglior giovane pilota al mondo, presente e futuro della MotoGP. E lo ha dimostrato anche a Sepang dove i ritmi sono stati altissimi, come le temperature dell’aria e dell’asfalto. A detta di molti, tra i quali uno stanchissimo Jorge Lorenzo, quella malaysiana di quest’anno è stata una delle più faticose e dure gare da portare a termine per il meteo, tanto era il caldo. Nelle prime battute di gara erano molti i piloti in lizza per il podio, in cerca di lustro per una stagione che si avvia al termine ed è stata positiva per alcuni (vedi Bradl ancora quarto e Rossi, tornato a livelli super) e meno convincente per altri (Ducati?), ma alla fine il trio Altro record per Marquez, al dodicesimo trionfo (Foto Archivio) di testa (con Pedrosa auto-esclusosi con una doppia caduta), era sempre lo stesso: Marquez, Rossi, Lorenzo. Un podio che ormai siamo abituati a vedere e che ci ha sempre regalato grandi emozioni, senza smentirsi neanche nella diciassettesima gara di questa stagione. I tre hanno battagliato finché le gomme e le loro forze fisiche lo hanno permesso, dando ancora lo stesso risultato, lo specchio della classifica generale. Con questo trionfo Marquez ha trovato una motivazione per vincere anche a Valencia: obiettivo Doohan. Il titolo è questione archiviata e, mentre Rossi vorrà difendere il suo secondo posto in graduatoria dall’assalto di Lorenzo, il numero 93 cerca la tredicesima vittoria stagionale che significherebbe battere la prestazione del 1997 dello storico campione australiano, già eguagliata a Sepang, che si fermò a dodici trionfi stagionali. A Valencia ci aspetta l’ultimo capitolo di una stagione che ha entusiasmato e non ha deluso, con un titolo ancora da assegnare e tanta passione da vivere. Jack Miller, secondo posto d’oro (Foto Archivio) 21 IL NUOVO MODO DI VEDERE LO SPORT TUTTI I GIORNI DALLE 20 ALLE 22 FORMAT APPROFONDIMENTI INTERVISTE TUTTO SU LEGA PRO E SERIE D POLITICA SPORTIVA IL CAMPIONATO DI CALCIO FEMMINILE IN DIRETTA OGNI SETTIMANA In Qatar il francese vince sia Gara 1 che Gara 2 Chiudendo con 416 punti contro i 410 di Sykes di E. D’ANGELI Voleva il titolo ed è riuscito a conquistarlo. Nell’ultima gara della stagione Sylvan Guintoli ha fatto doppio strike, vincendo il titolo mondiale di Superbike 2014 ed il titolo mondiale costruttori con l’A prilia. A questo aggiungiamo anche l’importante risultato di David Salom, che a Losail si aggiudica il titolo del campione delle EVO. Guintoli era arrivato in Qatar con 12 punti da recuperare su Tom Sykes, impresa non facile ma che è arrivata grazie alla strepitosa potenza dell’A prilia RSV4. Alla fine ha avuto la meglio sul rivale della Kawasaki, che a metà stagione aveva 43 punti di margine e il titolo in pugno. In Gara 2, quella decisiva, Guintoli è partito terzo e nei primi giri si trovava dietro a Jonathan Rea e il campione in carica Sykes. Il francese è riuscito nel quarto giro ad avere la meglio su Sykes e nel quinto su Jonathan Rea guadagnandosi la prima posizione. Sykes ha provato a recuperare ma un errore finale ha condizionato la sua gara che l’ha visto arrivare terzo perdendo così il titolo per soli 6 punti (410 punti per il britannico contro i 416 di Guintoli ndr). Rea arriva seconda, Melandri quarto davanti a Davies quinto ma primo dei piloti Ducati, mentre un calo di gomme ha portato all’ottava posizione Giugliano. Buona la gara di Elias sesto davanti a Baz. Lo stesso che si è toccato alla prima curva con Haslam. I due corridori sono usciti fuori pista, per rientrare poi nelle ultime posizioni. Haslam ottiene il decimo posto. Salom precede Canepa. Ottengono punti anche Corti e Andreozzi, mentre BANDIERAASCACCHI SBK: GUINTOLI ED APRILIA CAMPIONI non tagliano il traguardo Barrier, costretto al ritiro da un guasto dei freni, Yates Guarnoni e Laverty scivolano e sono costretti al ritiro. In Gara 1, precedentemente, sempre Guintoli davanti a tutti e più nello specifico davanti a Loris Baz che, inaspettatamente, non rispetta la disposizioni date dal team e chiude davanti al compagno Tom Sykes costretto, anche in questo caso, ad accontentarsi del terzo posto. Quarto Giugliano che era partito dalla pole. Con questa doppietta anche l’A prilia vince per l’ennesima volta contro i big giapponesi, aggiungendo un nuovo trofeo ai suoi già 54 titoli Mondiali. E per Guintoli, l’anno prossimo, la sfida di ripetersi come campione del mondo in casa Honda. Sylvain Guintoli festeggia sul podio, è lui il nuovo campione del mondo Superbike (Foto Archivio) 23 NASCE LA NUOVA DEFINIZIONE DI NUOVO NUOVA NISSAN PULSAR La migliore definizione di design, con un look elegante e sportivo. La massima definizione del comfort, grazie al passo più lungo della categoria. E le più innovative definizioni di sicurezza e tecnologia grazie ai sistemi Safety Shield, Around View Monitor e alla multimedialità di NissanConnect. Nuova Nissan Pulsar. La sintesi perfetta. Da € 15.900* VALORI MASSIMI CICLO COMBINATO: CONSUMI 5,1 l/100 km; EMISSIONI CO2 119 g/km. *NISSAN PULSAR VISIA DIG-T 115 CON 5 PORTE, CRUISE CONTROL E LIMITATORE VELOCITÀ, SISTEMA STOP&START, CLIMA, RADIO CD E BLUETOOTH® A € 15.900, PREZZO CHIAVI IN MANO (IPT ESCL.). LISTINO € 17.900 (IPT ESCL.) MENO € 2.000 (IVA INCL.), GRAZIE AL CONTRIBUTO NISSAN E DELLE CONCESSIONARIE DELLA RETE CHE ADERISCONO ALL’INIZIATIVA, A FRONTE DEL RITIRO, IN PERMUTA O ROTTAMAZIONE, DI UN VEICOLO DI PROPRIETÀ DA ALMENO 6 MESI. MESSAGGIO PUBBLICITARIO CON FINALITÀ PROMOZIONALE. ALCUNI DEI CONTENUTI PUBBLICIZZATI POTREBBERO NON ESSERE DI SERIE MA DISPONIBILI A PAGAMENTO SU ALCUNE VERSIONI LA VERSIONE PUBBLICIZZATA È INSERITA A TITOLO DI ESEMPIO. L’OFFERTA È VALIDA, SALVO ESAURIMENTO DELLO STOCK, FINO AL 31/12/2014 PRESSO LE CONCESSIONARIE CHE ADERISCONO ALL’INIZIATIVA.